Bollettino_Salesiano_196010


Bollettino_Salesiano_196010



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Noi non ci fermiamo mai;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO
15 MAGGIO 1960
UiNO LXXXJV NUM, lO
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORlNO 714 · VIA MARIA AUSILIAT.RI.CE, 32, TELEFONO 22-117
I!: una cara tradizione di famiglia che risale
allo stesso nostro santo Fondatore, che amava
raccogliere intorno a sè i Sacerdoti Ex allievi
e Cooperatori, e al venerabile Don Rua, che nel
1893 indisse il primo Convegno di Direttori
Diocesani e di Decurioni. Il corrente anno ha
segnato una fervida ripresa di questi convegni
sacerdotali a carattere diocesano e interdioce-
sano, con la cordiale adesione e l'intervento
personale degli Ecc.mi Vescovi. Alcuni si sono
già tenuti con esiti lusinghieri; altri sono in
programma e rientrano nel ciclo JeUe celebra-
zioni centenarie della Congregazione Salesiana
e di S. Giuseppe Cafasso.
I frutti di questi incontri sono evidenti. U
contatto fraterno col Clero secolare serve a far
conoscere sempre meglio l'ascetica e la pastorale
di Don Bosco, che tanto interessa e potenzia le
forme di apostolato moderno; favorisce la col-
laborazione con i sacerdoti secolari, che è una
caratteristica dello spirito di Don Bosco e che
oggi si viene affermando anche dagli organi
dirigenti ecclesiastici, quali il recente Sinodo di
Roma; presenta nella sua vera luce la Pia
Unione, e ne illwnina un aspetto spesso igno-
rato o meno evidente, quello cioè che i Coo-
peratori debhono collaborare attivamente con
i Parroci e i Vescovi, specialmente nelle opere
di apostolato giovanile.
Un problema ohe soprattutto quest'anno si
mette a fuoco, e in forma concreta, in questi
incontri, è quello delle vocazioni. Il problema
è grave e sentito in tutte le Diocesi, e i nostri
Cooperatori sono chiamati a collaborare per
risolverlo praticamente, seguendo il metodo e
l'esempio di Don Bosco, impareggiabile pesca-
lOre e plasmatore di vocazioni.
A proposito di vocazioni questi incontri pre•
sentano un altro vantaggio: servono a mettere
in evidenza la caratteristica vocazione del Coa-
diutore Salesiano, creazione nuova e geniale di
Don Bosco, che si rivela ogni giorno più attuale.
L'esperienza dice che dinanzi ad una .buona
presentazione di questo tipo nuovo di apostolo
della gioventù operaia, zelanti Sacerdoti si mo-
strano entusiasti e s'impegnano a cercare buoni
elementi tra i giovani che manifestano voca-
zione all'apostolato, pur non sentendosi chiamati
al sacerdozio.
Da tutto questo si vede l'utilità di tali con-
vegni, quando siano bene preparatì e sapiente-
mente organizzati.
Mentre quindi plaudiamo ai Rev.mi Signori
Ispettori e Delegati che banno ripreso con suc•
cesso la bella e cara tradizione, invitiamo a
preparare questi convegni dove ancora non si
fossero tenuti, organizzandoli su scala diocesana
o interdiocesana, secondo l'opportunità. Ogni
tempo può essere buono, purchè risponda alle
esigenze del Clero locale. Per questo il parere
migliore è quello degli Ecc.mi Vescovi e dei
Vicari Generali delle Diocesi.
La ricorrenza del duplice centenario offre
l'occasione propizia per ridare vita ad una
iniziativa che, come risulta dalla storia della
P. U., ha già dato notevolissimi frutti di bene.
Organizzare le 2a Conferenza regolamentare sul tema proposto
IMPEGNO DEL MESE dal Centro nel Bollettino Dirigenti dello scorso aprile.
NB. Un'ampia traccia del lema per I Conferenzieri si può trovare anche nell ESTRATTO, presso i Delegati lspettoriali.

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Il campo delle vocazioni Pl"'NSIT:,RJ PER LA
CONFERENZA MENSILE
I. Al tempo di l>m1 Bosco
[TI Nel 1875 Don Bosco rivelava ai Coope•
ratori una indicazione di importanza eccczio•
nale riguardo alle vocazioni allo stato ecclesia-
stico. Riferendosi ai primi anni dell'Oratorio
diceva: « ... in quel tempo Dio fece èonoscere cl,ia,·
ramente in qual modo e dove volesse scegliere la
sua sacra milizia. Nori già tra le famirdie distinte
e ri~che... l prescelti da Lui a pre~dere posto
glonoso tTa coloro che dovevano avviar$.i al sa•
c~rdozio, trovarsi in mezzo a quelli che maneg•
g~avan~ la zappa e il martello ». Cioè poverj
g1ovam contailini e artigiani. Non erano però
escl~i. i giov:~etti appartenenti a famiglie di
cond1z10ne civile, ma decadute dal pristino
stato, i quali manifestassero buona volontà di
applicarsi allo studio (Mem. biogr., VII, 392),
Inoltre, dal sogno nel quale vide le belve
mutar~i in agnelli e alcuni di questi diventare
pastori, dedusse che doveva cercare i suoi fu-
t~ salesiani in quella categoria di giovani visti
u.e1. sogni; cioè sceglierli tra i giovani che fre-
quentavano l'Oratorio e che provenivano dalla
strada, dail'officina ecc. Doveva inoltre aiutare
gli eletti a riformare la loro condotta morale,
dare loro la istruzione 11ecessaria, religiosa e
profana; ospitarli e provvedere aUc loro neces-
sità temporali. Da ultimo, quando fossero ab-
bastanza preparati, vestirli con l'abito chi.eri-
cale e farli lavorare in mezzo ai compagni.
Seguendo tali indicazioni, Don Bosco co-
minciò a raccogliere alcuni giovaci contadini
della campagna; ad essi associò alcuni artigia•
nelli dell'Oratorio, meritevoli per condotta mo•
raie e attitudine allo studio; ed ebbe un piccolo
gruppo al quale dedicò una assistenza tutta
particolare. Quante difficoltà. fatiche e stenti
dovette soatenere cd ancho quante delusioni in
questo arduo lavoro! Ma la sua costanza fu
largamente premiata dalla Provvidenza.
[]] Don Bosco era convinto che la sua Con-
gregazioue aveva una missione specifica nel-
l'apostolato delle vocazioni ecclesiastiche. E lo
dichiarava nei termini seguenti: Dio chiamò la.
povera Congregazione Salesiana a promuovere le
vocazioni ecclesiasticl,e tra la gioventù povera e
di bassa condizione (XVII, 261).
Egli, dunque, possedeva d1Le direttive sicurn,
seguendo le quali avrebbe reso grandi servigi
alla Chiesa e fondato la Congi:egazione Salesiana.
Seguì fedelmente la nuova via; perciò nei suoi
oratori festivi, nei suoi ospizi, nei piecoli semi-
nari e collegi accolse giovani poveri bisognosi
di aiuto materiale e morale; applicando pazien-
temente quelle norme, che in seguito (dopo
quarant'anni di esperienza), espose in poche
pagine sotto il titolo di SrSTEl'<U. PREVENTIVO,
egli riusciva a formare un ambiente ricco di
pietà, nel quale la virtù aveva i suoi cultori
appassionati. La sua casa diventava un vivaio,
dove coloro che avevano ricevuto il germe della
vocazione eccl11siastica la sviluppavano e la
portava110 felicemente e faciJmente a compi•
mento. Ed egli 1rnteva scrivere: Semenzaio di
molte voca:tioni... sono gli Oratori, gli Ospizi, le,
Case per ragazzi abbandonati (XII, 374).
[I) Quando si trattava di vocazione, la tes-
sera della povertà assumeva un grande valore
per Don Bosco, il quale non badava a spese, a
fatiche di nessun genere per coltivare il « te-
soro » che Dio gli affidava. E diceva: Se un
giovane riesce un buon prete, non dobbiamo essere
paghi dei nostri sacrifici? (XII, 373).
Rit?rne.remo in seguito su questo argomento,
che s1 presta a molte collSiderazioni di ordine
pratico. Difatti, documentando l'opera di Don
Bosco nel campo delle vocazioni povere, si do-
cumenta non solo la sua fiducia nella Provvi-
denza, ma pure la parte cht: ebbero i Coope•
ratori nel rappresentare la Provvidenza.
Ora ci limiteremo a fare nna considerazione
g~nerale. Don Bosco vide nelle sue case (e spe-
c1~e11te neU'Oratorio di Torino). germogliare,
fionre e giungere a maturazione le vocazioni
della prima generazione dei Salesiani; gene:r.al·
Dllinte provenivano da famiglie pove:i:e e rjce-
vevano dal buon Padre quanto era necessario
alla vita sino alle sacre ordinazioni. E insieme
ad essi ebbero il necessario gratuitamente, o
quasi, migliaia cli giovani, per tutto il corso
ginnasiale, cioè si.no alla loro entrata in semi-
nario (V, 397).
I _4; giol'ni nostri
[D A oltre un secolo di distanza, iJ campo
delle vocazioni ecclesiastiche, indicato da Don
Bosco, li.a sul>ìto spostamenti apprezzabili? E
cioè: :il Signore continua ancora oggi a scegliere
i suoi tra coloro che maneggiano la zappa e il
martello?
È ovvia l'osservazione che oggi le condizioni
sociali delle classi contadine e operaie banno
rngistrato un notevole Iniglioramento; clri leuge
o rilegge ora la Rerum Novarum e mette" a
confronto il passato prossimo col presente, rin-
grazia il Signore dal più profondo del cuore pe.r
il cammino compiuto nello sviluppo della giu•
stiria sociale. Ciò però non sigrufìca che il cam-
mino pereorso abbia raggiunto il traguardo fi.
nale dell'equilibrio.

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Comunque sia, noi cercheremo di dare ri•
sposta all'interrogativo proposto riferendoci al-
l'elogio della famiglia rnrale fatto da S. S. Gio•
vanni XXIII e alle conclusioni di due stati•
stichc.
prodighe delle loro più belle energie. dei piu
gelosi tesori? Giandi santi, eroici sacerdoti, fer•
venti religiosi e innumerevoli religiose hanno
trovato nella loro fanùglia ru.rale i1 terreno pro•
pizio per lo sbocciare di un'alta vocazione ».
[I] Nella udienza del 28 ottobre 1959 (anni•
versario della Sua elezione) il regnante Ponte•
fice, parlando ai rappresentanti della parrocchia
e del comlllle cli Sotto il Monte, avendo acce:nnato
alla famiglia rurale, da CllÌ proviene, « ricordava
con gioia profonda come, ad esempio, giammai
nella sua casa sia stata udita una sola parola,
che potesse ledere l' adamantina purezza del co-
stume », traendo la conseguenza che « quando
i focolari sono bene accesi e la grazia del Si-
gnore lavora, anche attraverso umili condizioni
sorgorto effetti mirabili ad attestare il sopian•
naturale e il divino ».
Nella udienza generale del 19 novemJne 1959,
festa della Dedicazione della Basilica di S. Pietro,
lo stesso Pontefice, rivolgendosi al gruppo degli
agricoltori presenti, osservava: « Che dire della
predilezione con ctù la Chiesa ha sempre seguito
le buone genti della campagna, per lei sempre
[Il Ed ora le due statistiche.
La prima
fa parte di una inchiesta sulle vocazioni sacerdo·
tali pubblicata su La Dowmentation catholique
il 17 maggio 1957. Autore è il R. P. Jacob Crot-
togini delle .Missioni Estere di Bethleem nella
Svizze:i:a; egli in.tcrrogò 621 seminaristi e gio-
vani sacerdoti del clero secolare e regolare, dei
quali 425 svizzeri e 196 francesi, austriaci e
tedeschi. Le conclusioni del P. Crottogini, che
ci interessano, sono le seguenti.
Le fanùglie di media co11dizione: agricol-
tori, famiglie medie defi'amhiente industriale e
artigiano danno più preti che le famiglie dei
funzionari, dei commercianti, dei professori.
La percentuale di sacerdoti varia non solo
secondo la condizione economica, ma anche se•
condo i due gruppi sopra accennati, come risulta
dal seguente specchio:
Le famiglie ricche daDllO
»
» agiate
»
))
)) modeste
))
»
» disagiate ))
))
» povere
))
1 GRUPPO
·i::-:z :r•
0,7¼
11,8¼
71,5¼
13,6¼
2.4¼
2° GUUPI'O
frane- ,l auo;lrincl, redt chi
1•;0 di sacerdoti
15,3¾
))
58,7¼
»
20.9¼
»
4,1¼
))
Dove si vede che la percentuale maggiore di sacerdoti viene dalle fruniglie di condizione eco~
uomica modesia; la percentuale minore dalle famiglie ricche; inoltre, la percentuale data dalle
famiglie povere è quattro volte maggiore di quella delle famiglie ricche.
e La seconda statistica interessa 1472 alunni
di Ì$tituti salesiani di formazione e seminari
del Piemonte, Lombardia, Veneto; e preci.sa•
mente 604 aluo.ni dei Salesiani, 868 alunni di
Senùnari, cosi distribuiti:
1110 alunni di aspirantati, seminari minori,
noviziati;
362 alunni studenti di filosofia e teologia.
Le percentuali venneto c:ilcolate sul numero
totale (1472}, non secondo la divisione dei corsi
e degli istituti.
numero
557
388
103
95
75
58
51
29
21
13
11
11
8
5
47
1472
rondlzinne del padre
opetaio
agricoltore
impiegato
artigiano
commerciante
muratore
pensionato
affittuali
ca.tpenLiei:e
professionista
manovale
meccanico
esercente
industriale
vari
pc,rcentuale
37,85
26,37
6,99
6,4,5
5,09
3,95
3,12
1,97
1,42
0,88
0,74
0,74
0,54
0,33
3,18
Quantunque le due statistiche riportato abbiano valore relativo, tuttavia anche questo valore
non è trasoura])ile; le deduzioni, che saltano all'occhio ad un. semplice sguardo, possono rispon-
dere con sufficiente garanzia all'interrogativo proposto, come iudicazione ai nostri Cooperatori, i
quali potranno trovai-e in queste notizie una guida utile nel loro apostolato per le vocazioni.

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ESEMPI
Convegni di Direttori Diocesani Decurioni eSacerdoti Cooperatori
Alle relazioni già comparse sulle
due edizioni del nostr0 Bolltttmo
aggiungiamo ora quella del Con-
vegno dì G uald o Tadino, che si
è svolto il 26 aprile u. s. nel nostro
Istituto con la partecipazione d1
sacerdoti delle diocesi di Fabriano,
N<1cera, G1.1aldo e Gubbio, presie-
duto da S. E. Mons. Beniamino
Ub,tldi, vescovo di Gubbio
Il vescovo diocosnno, spiacente
di non poter essere presente, in-
,·iava un suo delegato; Fabriano
pure avevo un suo rappresentante,
essendo sede vacante.
li convegno aveva inizio in
clùcsacon la medita:tionedettatadaJ
nostro Don Guglielmo Bonacelli.
Apriva il convegno il Direttore
d1:lla Casa, Don Giulio Parnzzini.
Quindi avevano luogo le due con-
fercnze: Il ptoblema delle voca:rioni
(relatore Don Maspcr); li cnrt~-
MrÙJ della Co11grega::icJ11e Sllll!sicma
(relatore Don Arturo Caria).
Seguiva una interessante conver-
sazione, nella quale venivano e!lpo-
stc le difficoltà e suggerite le solu-
zioni più opportune.
5. E. ~fons. Ubaldi avevtl parole
di eleo encomio per la Congrega-
zione: Salcsmoa e sottolin~'!lva le
benemerenze della medesima nel
campo delle vocazioni.
li convegno si chiudeva con la
benedizione di 5. E. il Vescovo.
Seguiva l'ìm'ito n consumare in
fraterna amicizia il frugale pasto
offerto dall'Istituto, durante il
quale il Delegato Vescovile, a nome
di tutti i convenuti, ringraziava il
signor Dir~ttore ed i relutorì.
CONVEGNI DI ZELATORI E ZELATRICI
Il fV Convegno Zelatori e Ze-
la1rici della Campania si tenne o
Napoli, nell'accogliame Istituto
S. G. Bosco con la part.icipazione
di 64 Zelatori e Zelatrici.
Nella raccolta cappellma, Don
Aurelio Musto, Delegato lspetto-
rinle, celebra la S. Messa e li in-
,•i111 ad una collaborazione sincera
e gcneros11, ciascuno nel settore
che gli è stato offidato.
Si s,,olgono quindi i lavori del
convegno.
[I Del~gato lspcttoriale spiega
brevemente il programma di lavoro
per 11 nuovo anno 196o e ha inizio
la rrnttaz1one del tèma: Campagna
del/è 'b'OCO::ùmi.
Dio vuole che noi lo facciamo
conoscere per me-ao dei suoi Sa-
cerdoti. Cercare quindi ed aiutare
le vocazioni.
Gli insegnanti possono lavorare
crm profitto in questo cumpo, in-
dividuando gli elementi più adaui
per pietà e avviandoli, con un'opera
olf,,uuosn di pc~uasione, verso le
vie del Signore.
Oltre a cercar<:: le vocazioni, bi-
sogna aiutarle finanziariamente,
con mezzi propri, se possibile, e
cercando persone che ne hanno In
possibilità.
1J la,·oro delle borse di studio
per le vocazioni non sarà mai ab-
bastanza ruccomnndaro.
Una giovane Zelatrice osserva
che può essere pericoloso dire a
un ragazzo o ad una 1111::iuza di
farsi prete o auora, perchè potrebbe
venune un cartiYo sacerdote o una
suora indegna.
Don Musto spiega: la vocazione
può essere diretta o indiretta. Nel
primo caso, Dio porla direttamente
all'onimo che ha prescelto; nel se-
condo, Dio si serve di un'occasione
qualsiasi, di una parola che viene
a far luce. D'altro parre, la via da
scguir11, prima di giungere al Sa-
cerdozio, è lunga e scabrosa e chi
non ,,j si sentisse veramente por-
tato avrà modo e tempo di pren-
dere una serena decisione.
li Deleg,110 lspcnoriale ringrazia
scnlltmnente le Zelatrici deUa par-
tecipazione entusiasta e dc:I pro-
posito fermo di lavorare per le Vo-
cazioni Sacerdotali e Rc:ligiose.
U giomo 14 febbraio e il giomo
17 furono tenuti due interessanti
convegni di Zona pe.r i versanti del
Tirreno e deUo Jonio, uno a Villa
S. G iovanni e l'nltro a Soverato:
entrambi presso .11:li lsrituri delle
Fi.11:lie di Maria Ausiliatrice e pre•
s1eduti dal Del.!gato Ispettoriàle
Don Aurelio :\\fusto.
Furono trattati i seguenti temi:
1 •llppre11disti; z•stampa ;30vocazioni
A Villa S. Giovanni ,i discusse
a lungo sul modo di cercare buone
vocarioru e sui mezzi per aiuu,rle.
Si sonolineò il lavoro prezioso che
possono fare I Cooperatori maestri
e maestre.
Per gli apprendisti il problema
si prospettò un po' più diffkile,
ma dalle reloz1onidellc Vllrie llnioni
si nota un discreto riiweglio nel
curare que!lto settore tanto impor-
tante e delicato della gioventù.
Per la srnmpa si raccomandò
una maggiore diffusione della no-
stro stampa, precisamente dei bei
volumetti sulla vocazione.
A Melito di Porto Sah·o per la
festa di S. Gio"anni Do~co, il Di-
rettore della Scuoln di avvìamcnto
profr~$ionali.' n tipo agrario, ex al-
lievo e CQOp..-rntore, condusse i gio-
vani nella chiesa parrocchmlc, ai
quali il Delegato Don Musto parlò
delle benermmm.ze di Don Bosco
\\'eno l'apprendismto.
Così a Bovn e a Reggio Cnlabria,
per opero della Cooperatrice Ins.
:\\Ton1no, furono fatti degli interes-
santi raduni di giovani apprendisti.
A Soverato parteciparono le Ze-
latrici di Sntrieno, Petrizzi e Ga-
gliato. Raduno interessante per nu-
mero e qualità. Furono trattori gli
stessi terni e si discul\\Se a lungo e
animatamente.
A Soverato le Zelatrici hanno
già svolto un prezio~o lavoro per
le giovani apprendiste.
Per le vocazioni fu tenuta una
bella giomatn per vocazioni nel-
l'Istituto Magistrale delle Suore.
Si notò anche qui t.anta buona
volontà da parte delle convegniste.
Altri convegni locnli furono te-
nuti a Rosarno in occasione della
festa di S. Giovanni Bosco, pres.so
le Figlie di M. Ausiliatrice. Per la
circostanzu vi fu la partecipnzione
delle Scuole professionali alla con-
ferenza di Don 1\\tusto su Don Bo-
sco e gli apprendisti. A S. Lore1izo
e a Spezzano Albnnrse furono trat-
tati ~li stessi all(omenti con arande
interesse dei partecipanti.
.dJ,14, 1},aJ,tell;,1t4
S1 è svolto a Sondrio la dome-
nica J aprile, sotto la presidenza
del Delegato Jspettoriale Don Vi-
gneto e del Direttore Don Vasco
Tassinari. Dopo una devota fun-
zione religiosa propi:-.iatricr, aveva
inizio l'importante riunione.
Don Tassinari esprimeYa wgioia
comune dcll'mconrro e quella non
meno intensa per l'officact: opera
di bene che gli Zelatori e le Zela-
trici vanno realizzando ndhl Val-
tcllì na nel no,rne e nello spirito di
Don Ilosi;o Dava poi una rassegna
216

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dettagliata della efficiente organiz-
zazione già in atto in tutta la pro-
vincia e dei successi ottenuti attra-
versounamorevolee costantelavoro.
DonVignato presentava quindi il
messaggio del rev.mo Don Ricceri
ai Cooperatori della Valtellìna d1e
vivono intensamente lo spirito di Don
Boscoin santapassione di apostolato •·
Posto sul tappeto il problema
delle vocazioni, illustrandone la si-
tuazione e l'urgente necessità per
tutti, Don Vignato ha dimostrato
che ogni cattolico deve essere sensi-
bile all'importantissimo argomento
e successivamente ha indicato come
tutti possiamo collaborare.
Gli altri terni trattati furono:
-1) Quello dell'istr"zione religiosa
per i piccoli e per i grandi, con par-
ticolare riguardo al compito di com-
batterel'errato concettodichi ritiene
che es$a possa finire con la Prima
Comunione o con la s• Elementare.
2) Gli Esercizi Spitituali come
mezzo potente formazione cri-
stiana. Secondo il desiderio di
S. G. Bosco, dovrebbero entrare
nella comune mentalità come una
pratica normale di ogni cristiano
convinto, quale dev'essere il Coo-
peratore Salesiano.
3) J)ultimo argomento fu
quello della stampa. In base ai
tanti insegnamenti pontifici e agli
esempi di S. Giovanni Bosco, si è
sentita l'urgenza di intensificare
l'attività in questo settore; e si è
sottolineato iI fatto che troppi ge-
nitori e troppe famiglie sono come
incoscienti e completamente indif-
ferenti di fronte alla rovinosa
azione della stampa traditrice.
Messa a disposizione dei con-
vegnisti una ricca scelta di opu-
scoli e riviste, da far conoscere ai
singoli Centri dei Cooperatori Sa-
lesiani, si passò alla discussione,
che offrl il destro a rilievi preziosi
di carattere pratico e dimostrò
quanto interesse avesse $uscitato
in tutti lo scottante problema.
TORINO - Pellegrinaggio lnterispettoriale a Loreto
Si è effettuato dal 22 al zs aprile
u.s. e ha realizzato quanto, in tema
di péllegrinaggi, si leggeva nel Bol-
lettino Dirigenti del mese scorso.
Il numero dei partecipanti, lo
spirito, le mète, le pratiche di dì-
vozione, la presenza e la parola
del rev.mo sig. Ispettore Don Ma-
rùero contribuirono a renderlo in-
dimenticabile.
i Ora che posso fare un consun-
tivo del nostro pellegrinaggio a
Loreto, - scrive un Cooperatoi:e
torinese che ha partecipato a
quello di Lourdes due anni fa, -
vedo che ho imparato qualcosa in
più ed in primo luogo quanto possa
la fede in Colei che forma l'attrat-
tiva maggiore di ogni cristiano,
come per tutti la propria mamma.
I Salesiani sanno veramente con-
durre i fedeli ove Don Bosco,
facendone il pernio di ogrù sua
iniziativa, soleva condurre i suoi
giovani per ottenere la perfe-
zione, cioè pi:esso il trono di
Maria~-
I pellegrini, che i due Delegati
Tspcttoriali Don Boffa e Don
PeJli ebbero .la gioia di portare
alla Santa Casa della Madonna,
erano oltre cento, provenienti da
r7 centri.
L'ottima riuscita del pellegri-
naggio va legata in modo speciale
alla generosa collaborazione dei
rev. Direttori cli Pavia, Bologna,
Faenza, Rimini e Loreto. Qui il
venerando Don Arbinolo non
avrebbe potuto fare di più per dare
ai pellegrini la gradita sensaziòne
di trovarsi in casa propria.
Anche in considerazione delle
benemerenze di questo zelante
Delegato Locale, i Cooperatori
Salesiani di Torino vollero offrite
al Centro Cooperatori di Loreto
la bandiera per la loro sezione e
costituite come t un gemellaggio~
frs le due Unioni fiorenti all'ombra
dei due celebri santuari.
La bandiera offerta fu benedetta
assieme a quella del Centro Intei:-
ispettoriaJe di Torino Maria Au-
siliatrice» dal rev.mo sig. Ispet-
tore domenica 24 aprile a Lo-
reto, presenti anche tutti i giovani
aspiranti salesiani dell'Istituto lo-
cale. Fece da madrina alla ban-
diera di Torino la Cooperatrice
salesiana di Loreto signorina Mo-
riconi Anna Maria e a quella di
Loreto la signora torinese Erminia
Occhiena.
Un Cooperatore, prendendo la
parola al termine del pellegrinaggio,
ringraziava jJ sig. Ispettore per
aver «premiati » i Cooperatori con
la sua presenza. È vero, ma il piti.
beJ premio al sig. Ispettore stesso,
agli organizzatori, a tutti lo diede
la Madonna, perchè nulla venne a
turbare nel lungo viaggio (oltre
r290 km. complessivi) la gioia se-
rena dei pellegrini, che andò anzi
crescendo per le intime gioie pro-
vate nella Casa della Madonna,
per la familiare convivenza e per
le cordiali accoglienze ricevute
ovunque dai Salesiani.
Pellegrinaggio di Cooperatori
della Campania e Molise
a Montevergine e a Pompei
Il ::s aprile u. s. si è svolto un
grandioso pellegrinaggio di Coope-
ratori e Cooperatrici Salesiane della
Campania e del Molise, orgarùzzato
dal Centro Ispettoriale di Napoli.
I pullmans, in numero di venti-
cinque, raggiunsero il Santuario
di Montevergine alle ore 10. Il
sig. bpettore Don Antonio Marrone
celebrò la santa Messa e rivolse ai
pellegrini un fervo.rino mariano.
Alle I 3 si snodava la lurtga sfi-
lata di pullmans che, attraversando
la città di Avellino, toccando vari
centri della provincia, raggiungeva
Salerno e di qui passava a Vìetri
sul mare, dove sostava alquanto;
proseguiva quindi per Pompei.
Alle ore 16 il teatro dell'Ospizio
• Bartolo Longo » accoglieva Au-
torità, Cooperatori, Cooperatrici,
Ex a11ievi e amici dell'Opera Sa-
lesiana. Fra le Autorità erano pre-
senti S. E. Mons. Aurelio Signora,
Arcivescovo di Pompei; S. E.
Mons. Agostino D'Arco, Vescovo
di Castellammare di Stabia; $. E.
Mons. Vittorio Longo, Direttore
Diocesano dei Cooperatori; il sig.
Ispettore, con i Direttori delle Case
della Campania e del Molise; la
Reverenda Madre Suor Mélclrior-
rina Biancardi, Consigliera Gene-
ralizia delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice, con le Direttrici.
Il Delegato lspettoria1e dei Coo-
peratori, Don Aurelio Musto rin-
graziava gli Ecc. Presuli, le Auto-
rità e tutti i convenuti. Rivolgeva
una parola di augurio a S. E.
Rev.ma Mons. Aurelio Signora nel
giorno anniversario della Sua Con-
sacrazione Episcòpale e presentava
l'oratore ufficiale, S. E. il Ministro
Angelo Raffaele Iervolino.
Nel suo brillante discorso ha ri-
cordato l'umile origine della So-
cietà Salesiana in contrasto col
prodigioso sviluppo raggiunto nei
suoi primi cento anni di vita.
Prendeva quindi la parola il sig.
lspettore, che conferiva la meda-
glia d'oro di S. Giovanni Bosco e
il Diploma di Cooperatore Bene-
merito a S. E. il l\\tlinistro lervolino.
La Schola Cantorum dello Studen-
tato Teologico Internazionale Sale-
siano di Castellammare di Stabia,
sotto la ditezionedel M0 DonNicola
Vitone e i Pueri Cantores dell'Aspi-
rantato Salesiano di Torre Annun-
ziata, sotto laguida del M0 DonMo-
destinoCerra,eseguivanoscelticanti.
Terminata la manifestazione, i
com1enuti raggiungevano la Basi-
lica per ringraziare la Madonna
della bella giornata trascorsa.
a17

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CORRISP D z
DAI NOSTRI CENTRI
DALL'ISPETTORIA ROMANA
LATINA
Un "ruppo di Cooperarrici, reduci dagli Esercizi
Spirituali cbii.t.'<i di Fiuggi, subito sì misero all'opera
per far fure un cor50 completo di esercizi aperti a
loro nmiche, e ottennero ottimo risultnto.
GAETA
Per la prima volta è stata esperimentata nel cli-
cembre scorso tu bella pn1tk'11 di Esercizi aperti per
chi non può andnre a quelli chiusi. Anche qui, mediunte
lo zelo dol Dele~to locale e dei componenti il Con-
siglio, ~i ebbero frurti a.,sai comolnnti.
A S. APOLLINARE (Frosinone) si è fimo un
esperimento quanto mai bello. La Pia Unione del
luogo, che ba nel Parroco uno zelante Decurione, era
compos!B di soli poc.hissuru uomini, in gr.m parte
msegnanti. Ess, hanno pre&O l'iniziativa di dedicarsi
in una forma veramente apostolica agli uomini del
paese, alquanto lontani dnllu Chiesa. Dopo opportuno
esame della situazione e buona propnganda, hnnno
dato il via al Ritiro mensile con Messa vespertma e
conferenza dt>I salesiano che si reca sul posto. Ora il
numero degli iscritti alla Pia Unione è aumentato,
ma - quel che conta - gli uomini cornincinno a
frequentare di più e meglio la chiesa e i Sacramenti.
Identico esperimento si sta attuando a GIOIA DE'
MARSI, dove appunto il Decurione l<><:ale ha ottenuto
la Messa vespertina dal Vescovo, per soli uomini.
Il gruppo degli uomini cooperatori prClle a suo tempo
l'iniziativa di far fare a tutti il Ritiro mensile ed ora
una voltll al mese è edifiCWJte vedere quanti uomini
prendono parte Ad esso.
Anche a FRASCATI-CAPOCROCE cd a COL-
LEFERRO, dove l'attività era prcs~ochè limitata a
Cooperatrici, si sta dando nuovo impulso all'organiz-
zazione dei Cooperatori.
A CAPRANICA (Viterbo) si tenne conferenza
strnordin.aria ai Cooperatori, 11 molti dei quali venne
distribuito il diploma benedetto dall'arciprete decu-
rione Don Luigi M.icbeli. Il gruppo di questi Coo-
peratori venne fondato do! Servo di Dio Mons. Luigi
Olivares quand'era Vescovo di quello diocesi, e pro-
spera anche per lo zelo dello zelatore sig. Porta Naza-
.. reno e del suo consiglio, che non vogliono lasciar mo-
rire si bella istituzione.
Da PATERNÒ (Catania) - Sorprendente apirito
di iniziativa dei Cooperatori
li Centro Cooperatori di Paternò, m occasione della
festa di Don Bosco, ha fatto sentire una parola sul Santo
della gioventù in tutte le scuole, dalle elementari al
liceo, avviamento compre,w, con conferenze in ore
opportune.
Per otto giorni si è tenuta la fiera del libro, facendo
cosi conoscere la buona stwnpa.
Fotti gli opportuni preparativi, il 14 febbraio veniva
aperto un semi-oratorio a favore di rogaz:tii della strada.
Così tutte le domeniche, dalle 8 alle 12, 150 mgazzi
ascolt~no la S. Messa, hanno la coloiione e sani di-
vertimenti. Dal C) al 13 marzo, per lu prima volta, si
è fatlll la festa di S. O. Savio, direu:.i da Don Fnsulo.
11 Santino venne esposto solennemente nella chiesa
218
madre, ove vide sfilare davanti a s~ in alternati orari
lu gioventù studentesca, che accorre,•a ad ascolta.re la
fervente pnrola di Don Fasulo. TI 13, a cbiusurn delln
festa, si tenne la prima Conferenza e la commemorn-
zione del centenario in un cinema, ove furnno proiet-
1nti dei documentari salesiani.
In preparaxione alln S. Pasqua abbiamo tenuto un
cor~o di Esercizi nelle scuole di avviamento, ove circa
700 alunni ne hanno q-oduto il benc:?ficw. Dol 31 marzo
nl 3 aprile nel nostro lt1cnle dell'asilo S. D. Savio si
è tenuto un corso di santi Spiritunli Esercizi per Coo-
peratori e Cooperatrici in prepar.i.ziom, alla S. Pasqu...1.
\\'i banno purtccipato anche molti del vicinato, sprov-
visti di chiesa vicina. In questo periodo abbi,1mo ini-
ziato il Catechismo giornaliero ni ragazzi ìn prepa-
razione al.la S. Comunione, che faranno in maggio.
Si è fatto un'abbondante raccolto d'indumenri per
le :VIissioni e il Laboratorio comincia nd avviarsi,
mtintre la rivendita di Jl,loridinru, 12 continua col suo
immutato numero di 45 copie.. •.
Da LENTINI (Siracusa) - Zelo industrioso
• Anche il secondo anno di vita del nostro Centro è
cominciato con un tnteoso proJlmmma di iniziative
dirette alln santificazione per.;onule e all'apostolato.
L'anno sociale fu nperto in ottobre con un corso di
EserciZ1 Spirituali chiusi ali" ls111uto :vlanzitto, il cui
esito fu quanto mai lusinghiero.
A novembre, per S. Rcnaro, furono inviati nl Rev.mo
Rettor Mn1t1tiore i primi frutti maturati nel nostro
Laboratorio e Mammn Margheri10 •·
La•Campagna per lt: Vocazioni •• impegna tutti, oltre
checon leconferenzee l',,posrolatosu questo tc:ma, anche
con l"assistcn7.a finanzioria di un seminarista a Siracusa.
Per la festa di Don Bosco i Cooperatori ottennero
che un SalcAiano parlasse a mtli gli allievi delle scuole
elementari e medie. Per quella di S. Domenico Savio
1 gio1,-ani delle scuole medie hanno assistito a documen-
1.ari sales111m e motti adolescenti hanno aderito al
, Club Amici di Domenico Savio •· Mil\\e cartoline a
colori del pìccolo Santo furono distribuite alle famiglie
della cittadina.
Si racc0l1tono e si diatribui~cono ai carcerati e agh
ammalati stampe cattoliche e si combatte con zelo
contro In stampa non buona.
Per il 25 marzo ~i è realizzato un Esercizio dtlln
Buona :Morte cli ecceT.ione, a cui han preso pnrte le altre
organizzazioni canolìche cittadine, beneficiondo del-
l'assistenza di qnatrro Salesiani venuti per l'occa.~ione.
li Centro Cooperatori è pure riuscito a organizzare
gli E~ercizi Spirituali per gli Ex allie,.; salesinni di Len-
tini e per i professionisti, dal s al 9 aprile.
Siamo tanto riconoscenti al Re~·.mo :Mons. T.a Rosa
per le premure poterne prodigate alla nostra giovane
Unione e ci proponiamo di alleviare le sue fatiche per
le anime della Parrocchia; lo stesso speriamo di fare
con gli altri Parroci •·
DaMONCALVO (Asti) -Mancavanoi Cooperatori.•.
• Le Cooperatrici c'erano già; mancavano I Coopera-
tori, !(li uomini, che dessero un'impronta nuova al-
l'Associazione
Una sem radunnrono in cinque: il Porroco della
cirtà Don l~rancesco Fmazzi, il Curato Don Fortunato
Ta~liahue, il geometra Sergio l\\icoloui, lo Direttrice
della Casa e la Delegata. Si parlò, si discusse, si fecero
progetti. 11 giorno dopo s'iniziò il lavoro di propa-
g-.inda e d'iRcrizionc. Alln prima confr,ren7-t1 tenuta il
19 apàle 1959 i Cooperatori ~rano 31.. Si guard,avano
l'un l'altro sorpresi e compiaciuti di trovarsi in cnntì.

7 Page 7

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li programma venne messo a fuoco. TI Cooperatore
è affiancato alla Famiglia Salesiana, strumento di bene
a servi2io del Papa e della Parrocchia. Aderiscono uo-
mini di profonda fede cristiana.
Da quella prima riunione è trascorso un anno, e i
Cooperatori si sono messi all'operà. Sempre i primi
ella santa Messa, non hanno rispetto umano ad ncco-
starsi ai Sacramenti; per Il! diffusione della buona
stampa lavorano sodo. Dinanzi alla porta delle due
chiese principali della città c'è un trespolo cOn quoti-
dfani, settimanali, mensili per ogni categoria di per-
sone. Il popolo non ba che da scegliere.
Le grandi feste trovano il geometra Nicolotti sempre
pronto a inviare circolari e inviti per rinforzare ilvincolo
dèll'amicizia e della solidarietà cristiana e salesiana... t.
Da HONG KONG - Anche nella Cina Libera
la P. U . dei Cooperatori va incrementandosi
Don Andiea Wu scrive: Con l'aiuto del Signore
e l'assistenza materna della nostra Ausiliatdce, abbiamo
fatto un altro passo avanti. Il Bolletti110 Salesia110 non
è più trimc-strele, ma bimesLrale. Lo si manda gratui-
r11mente e le offerte finora sono state sufficienti per
cQprire le spese della stampa e della spedfaione.
I! programma annuale tracciato dal Rev.mo Rettor
:Maggiore per i Cooperatori è stato loro comunicato
per 1nezzo del Bolletti110 e delle Conforcnze annuali e
mensili. Si continua a lavorare secondo le direttive di
questo programma e si spera che, con l'aiuto dei nostri
Cooperàtori e Cooperatrici, si possano trovare molte
vocazioni da offrire alla Cbiesa e ella Congregazione.
A Macao i Cooperatori fanno regolarmente ogni
mese il loro Esercizio della Buona Morte; si sra lavo-
rando per introdurre anche qui a Hong Kong questa
nostra tradizionale pratica. Nelle riunioni per la prima
Conferenza annuale si sono distribuiti in tutto un
centinaio di diplomi ai nuovi iscritti alla Pia Unione... ~-
Da GROSOITO (Sondrio) - Incontri di inse-
gnanti e festa degli apprendisti
A cura della zelatrice prof.ssa Dirce Rizzi, Di-
rettrice didattica, e di altri Insegnanti Cooperatori e
Cooperatrici, si è organi7.zata una Due giomi per b1-
seg11a11ti in cui fu trattato il sistema educativo di
Don Bosco e il problema delle vocazioni. I parteci-
panti furono 66. Tenne le lezioni il salesiano Don
Silvio Baitieri con il seguente programma:
1° giorno: 1a lezione: Don Bosco e i pri11cìpi del suo
sistema; 2" lezione: L'anima del sl.Stema preventivo di
Don Bosco; proiezione della filmina su San Domenico
Savio e di un documentario salesiano.
giorno: 1• lezione: Ognuno cerchi di /atri amare, se
vuol farsi temere; 2• lezione: Prospettive in vista, per
l'avviamento della gioventù alla vita; proiezione della fil-
mina su MagoneMichele e di un documentario salesiano.
A conclusione di ogni lezione: discussione e interventi.
Si è approfittato della circostanza per fare un'espo-
sizione pedago_gica dei volumi editi in materia dal
Pontificio Ateneo, che furono poi acquistati dalla Di-
rezione della Scuola.
11 31-l-1960 la prima volta qui a Grcsotto per
interessamento dei Cooperatori Salesiani è stata ce-
lebrata una santa Messa per gli apprendisti; e si di-
stribut il pieghevole di propaganda con l'immagine
di San G. Bosco, Patrono degli apprendisti, del quale
il rev. sig. Prevosto tenne il panegirico •·
Da VALENCIA (Spagna) - Movimento dei Coo-
pe.ratori nell'lspettoria di San Giuseppe
Per impulso del rev=o sig. Ispettore Don Tommaso
Baraut e del Delegato lspetroriale Don Emanuele
Diaz, la Pia Unione dei Cooperatori Salesiani nella
nuova Ispettoria spagnola di Valencia va prendendo
un consolante ritmo di sviluppo e di attività. Ormai fun-
zionano regolarmente Centri della P. U. in tutte le
Case dell'Ispettoria. Come si poteva prevedere, ap-
pena si illustrano le condizioni e i vantaggi della P. U.,
vi si iscrivono con entusiasmo i migliori tra gli Ex
allievi, i benefattori, i membri dell'Arciconfraternita
di Maria Ausiliatrice e le persone che sono a contatto
con l'Opera Salesiana.
Si è tenuta dovunque la prima Conferenza regola-
mentare. In molti Centri volle tenerla lo stesso sig.
Ispettore per gettare solide e sicure fondamenta al
grande edificio ideato da Don Bosco per la diffusione
dello spirito cristiano nel mondo.
Particolare rilievo ebbe la Conferenza che si tenne
nella Casa Ispettoriale di Vel.enza. In quella occasione
il sig. Ispettore oostitul ufficialmente il Consiglio lspet-
toriale della P. U., che si riunì per la prima volta la
domenica seguente. Il sig. Ispettore volle offrire ai
membri l'omaggio del volumetto di Don Ceria, D<m
Bosco con Dio, animandoli a basare il loro lavoro su
di uno spirito soprannaturale vissuto, che ne garan-
tisse l'efficacia.
Da ZAMORA (Spagna) - La consacrazione della
« Città Giardino » a Maria Ausiliatrice
I CooperatoJ;i Salesiani di Zamora (Spagna) banno
promosso l'iniziativa della consacrazione a Maria Au-
siliatrice del rione più bello della città, detto , Città
Giardino». Seguendo una graziosa tradizione spagnola,
organizzarono un solenne «Rosario dell'Aurora~. che
raccolse molto popolo che di buon mattino sfilò per
le vie infiorate del rione recitando il Rosario e por-
tando la statua di Maria Ausiliatrice. Quindi un rap-
presentante degli abitanti del rione lesse a nome di
tutti una commove;-ntc preghiera di consacrazione della
Città Giardino a Maria Ausiliatrice. U Delegato Ispet-
toriale dei Cooperatori Don Ignazio Di éz si felicitò
del filiale omaggio alla Vergine, che quel giorno ave-
vano eletto Madre e Regina di tutte le famiglie. En-
trati in chiesa, i Cooperatori fecero il loro mensile
Esercizio della Buona Morte, destando curiosità e
ammirazione.
Da SEZZADIO (Alessandria) - Le Cooperatricì
partecipano in massa agli Esercizi Spirituali
Per iniziati-va delle Cooperatrici Salesiane si sono
tenuti gli Esercizi Spirituali nei giorni 18-19-20 feb-
braio. Per i tre giorni al mattino ed al pomeriggio
200 donne e signorine hanno seguito tutto il programma
delle tre meditazioni, con canti, preghiere, funzioni
religiose, sotto la guida del predicatore Don Luigi
Lupano, Delegato Ispettodale. La sua parola persuasiva,
infiorata di fatti dal vero, è scesa sull'uditorio a riba-
dire le verità fondamentali della Fede ed a suscitare
propositi di più alte quote nella vita spi.rituale.
Domenica pomeriggio, dopo la funzione in onore
del Santo Don Bosco, nel Teatro parrocchiale si tenne
l'! prima Conf.erenza Salesiana. Il Delegato lspetto-
riale parlò del grande e grave problema delle vocazioni.
AUTORIZZAZIONB DEL TR1811N-'LB DI TOJUNO IN DATA 16-:a-1949, N. 403, • CON A.PPROVAZIONB BCCI-JlSIASTICA
DIR.RTTOU ILIISl'ONSA.111.1: IAC&II.DOTI DOTI. PIITRO ZBRBlNO. VIA MARIA AllSlLIAflllCB, J:a - TORINO (71+). OPPICIIQ OIIAl'ICHll S.I.L
:no

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Utile ai genitori e a.gli educatori
ARTilUR T. JERSILD
PSICOLOGI DEL BAMBINO
TRADUZIONE D1 P. PERLA CORTE.5E
Volume i11-8, pagine 589, copertina cartonata e plastificata Lire 2000
per ordln.u.ion,
rivolgert1 elle
SOCI A
F IT ICE
I Tf ...
l
TORINO
CORSO REGIMA MAR&HERIU 116
C. C. P. 2/171
Scrivere un trnttato sulle dimensioni deJ mondo interiore ed esteriore del bom-
bino non è impresa facile. L'illustre autore afferma con la sua esperienza di
vent'llllnÌ di studi e di ricerche specifiche, prima di tutto, che la comprensione
del bambino è possibile unicamente nelln rrusura in cui riusciamo a compren-
dere noi stessi.
Da queste premesse il Jers1ld si muove per la sua lucida e probante indagine
del mondo spirituale e fisico del bambino, eh.: ,;une mostrato in rutte le sue
manifestazioni di vita fisica e mentale.
Per questo il libro è utile e generoso di consigli per tutti coloro che hanno !I deli-
cato e nobilissimo compito di allevare ed educare l'uomo di domani: il bambino.
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE. DELLE OPERE E MISSIONI 01 SAN GIOVANNI BOSCO
Direz:ione : via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 22-117
Al cel mese: per i Cooperelori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per I Dirigenti della P,e Unione
Sì invia gretullamenle, Spedizione in ebbonamenlo posiate. Gruppo 2•
*Facciamo noto ei benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane han-,o Il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo le denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco • Torino 714
Ognuno pub valersene çon risparmio d1 spe,e, nell'lnvtare le proprie oflerle,
riçorrendo all'ufficio postale locale per Il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'Inviare anche l'lndlrlzzo vecchio.
Si ringraziano I Slg. Agent, postali ohe respingono, con le notl11cazlonl d'uso, I Bollettini non reoapllati.