Bollettino_Salesiano_195012


Bollettino_Salesiano_195012



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Bollettino Salesiano
PERIODICO QUINDICINAI..E DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
PER I,E CASE SALESIANE, I DIRETTOR I D I OCESANI E I DBCU RIONI
l" lR EZIONF GENFRA L F.: TO Rl'l; O 170,>1 VIA CO TTOLENG O 11 TELEFO"fO u,1 11
15 GIUGNO 1950
SU\\.ltHO t-
L'Oratorio di Don Bosco
a1 tempi del Beato Domenico Sa vio.
L'Istituto Superiore di Pedagogia <lei nostro
,\\tcneo Pontificio preparò gli alunni alla solenne
llcatificazione di Domenico Savio con una sene
<li conferenze che attrdSSCro anche personalità
disunte e.lei clero e e.lei laicato torinese, t <lcsta-
ronu vivo interesse per la fama ùcgli Oratori e
per l'importanza dei temi
11 2 febhrnio, l\\fons. \\ngiolo Gambaro, <le l-
l'Univcrsiu\\ <li Torino, trattò <le f,'ambif'11le 1•dt1
cativo del Piemollle 11el tempo del Savw.
JI 9 febbraio, il nostro Don Cena illustri,
f.'amhie111r educativo de/l'Oratorio 11el tn11po del
Savit1.
Il 16 febbraio, l'. Fclic1ssrmo Tinrvclla, O. F. ì\\l.
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore <li Mi
la.no, ritra.~~e al virn Donu'l!ico Savio al ruo m-
t,au nell'Oratorio di Don Bosco.
li z3 febbraio, JI Prof. Mario Casott1, pure del-
l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano,
con la ben nota sua compcte-n1.n, analizzi, L'edu-
ca:irme impartita da Do11 Bosco al Sai,io.
l•d, il 2 rn.ar..m, P Ceslao Pera, O. P., diede la
misura dc La sa11t1/ti rag,i:1111tla dal Sat'/0.
li testo u<l ampi riassunti delle confcrcn ✓.e
\\crr.inno pubblicali sulla ri,·ista del Pontificio
•.\\11.nco Salesiano, .",'alesiamw1 ( 1).
(,) :,,a1,11, mm,. H,v,.,, tnmt:11ro1c -un J. I·0111,f>c,
,\\tcnM Salc:t,i3no do T<>nno.• I) , r e 1., on e Vfa C:,boto 2~
Torino Ammini•truz,onc Società Editrice lnlttna
uunal~ Co, ., Re11inl ;'\\lar)lhcnt 17() Tormn (70,;
.\\hbon:unentn ,nnoo. Italia, I~ 900 • E,tcro. L. 2<>00
:'\\oi pens1am'l d1 far cog.1 gmtLta ai no,1ri Coo-
peratori riproducendo quella di Don (. cria, percl 1è,
con la conferenza dd nostro Economo Generale,
re, .mo Don c;iraudi, ripro<lotta nel numero pre-
ce<lcntc, completa il t1u:-1dm tldl'Uratnrìo <l1 \\'al-
dorco ai tempi del Havio e, •1um<li, ddl'amllrcmc
in cui \\ issc per qua~i tre .inni e si ,;;intifico l'an-
gd1co f!Ìo, incllo.
f~ la seconda della serie tenuta ,wll'Aula 1\\ la-
l!na tiella Facoltà di filosofia e ùcll'lstituto Su-
periore dr Pedagogia del no~tro ,\\tcneo Ponti-
fìcio ali' Istituto o Conti Rcbaudcngo •·
L'ambiente educativo dell'Oratorio nel
tempo del Savio
li nostro 1:conomQ Genera/e sul pri11dp10 del
me.te ~corso d fece f'llssort d•11am:, t1/la 111n1lt.
rome 111 1m docummtnrio cù1cm"'"tmfico, le mo-
deste costru-::irmi che a fianco dt 1/u chiesa tli S. Fra11•
cesco di Sales formll a110 il crm._:,:iato ddrOrt11t,rio
d, IJ. Bosm. qua11d11 vi mtrr) Do111enico So·uia
Egl, s1ppe wfiorart /',,rie/o 111110 co11 m•urwle 110
11:::u storiche, le qual, p1acq11, ru molto al/"ud1tono.
Ora l'i11tenzirm1: mia sarebbe ti, camplrtare la VI·
sio11e, mpprt·s1•11ta11do qui ciò che tltJ?'f11Ì'r'tl 11ef!h
<mm del Savio dentro r fuori di quellt murn
Gran data per l'Oratorio il z9 oltovre 185+:
l'wgn,sso di Dome111co SatJto. Drm 8011eltl, u11a
'Cen/11111 d'cmm dopo 111 morte d, /111, dedicmulog/,

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1111 mpo intero 11e' SU1Ji Cinque lustri c..li storia
ùell'Oratorio di S. Francesco di Sales, gi111iicarn
cosi singolare ed anche straordinaria la dimora da
lui fattam da dcruerlasi considerare come un m;,ve-
11ime11to; gù,11/;{l"l.'U tmzi a dirf clte quasi a premio
di q1u111to l'Oratorio ll'l.'t!'l'a operato nel tempo del
recl11tc coleru il Signore gli aveva mandato un
tale allievo, destinato a riuscire suo lustro e sua
J!loria. E l'autore e/,e del caro giovane era stato
compagno, ne traeva la co11srg11enza che se la bel-
lezza di un .fiore 11wstra la bontà del terreno che
l'ha prodotto, e la bellezza e soavità di u11 frutto
fa arguire la bontà de/l'albf'm che lo porta, la san-
tità (cosi la cl1ia111m·a) d1 Domenico Sai•io em
prova ,wn dubbia della bontà dt,!l'islitu::::ione, ossia
dell'Oratorio. clte In ebbr alrmwi r gli f11 scala a
alta perfe:::ionl'.
E veramente la ~•ita di D1m,e11iro Savio ne/l'Ora-
torio fu la i·ita di 1111 angelo in carne. La grazia
di Dio l'avei'<l già prc1•e1wto ji11 dall'infanzia. Il
Crispolti nella suri Vita di 8. Luigi Gonzaga spicca
d,i/ panegirico del ,S'egneri i11 m1ori• del Stmto 111w
frase un po' secentesca nella forma, ma vigorosa
11ell'rspressio11e, quasi w1 (rammento beminiano.
L'oratore dice del Go11:::aga· elle Dio, cacciatore di
anime, <• lo prNlù dal nido•>, cioè lo /ere suo da
bimbo. A questo pr11siamo anche noi leggendo nella
Vita di Savio Domenico, rapolm,oro di Don Bosco,
quelle parole del santo Autore che, narrato del primo
incontro avuto cm, il d-0dice1111e .fanciullo, co11cltiude:
« Rimasi non poco stupito considerando i lavori che
la gra--ia divina avei·a l(ià operato in cosi le•
nera età•·
Dio voleva certo tlTI g,'<lll bene a Don Bosco,
se nei primordi dell'opr,ra sua i:li dava ù1 consegna
mw crel11ma fanln prù,ilegiala. Non è du11qlle
.ienza interesse spingere lo sguardo 11ell'a111bie11tr che
fbbe la fortuna di accog/i.,re questo essere rcce:::io-
nule. Cercherò pertanto di mostrare storica111e11te:
cose che I gwt'lmi e,•erleva110,
cose che i giovani non 'l.1e.def.:a11n,
rose che i .[/ÙYUa11i vivl-vwu,
111!/l'0ratorio di Don B1Jsco, qua.ndo c'era Dome-
nico Sm.1io.
I.
I girn.1tmi ,:1'dcv.•a1w 11wlt1• r,isr nrll'0rotorio. Xe
sceglierò solo ulrnne clic pw abit11nlme11fl• av,,-
m110 dinan'Ji agli occhi , c!te m~ltlio rispo11do110 a/In
scopo di questa 11nstrn ad1ma11:::a.
Narra Drm Bosco: * T'enuto nR/1<1 casa dell'0ra-
toY10, si recò III mia camera». Ecco la prima ·vis1011e
che ri nffaccia'l'a ai num•i arrivati. Von un culle_t:io,
ma una casa; 111m 1111 direttnre, ma 1111 padre; 1w11
un ufficio, ma la sua camera.
l 'na casa. Don Bosco iTI documenti ufficiali cl1i11-
111ar.:fl osp1:::in l'Oratorio, ma discorrendo II seri•
t'l'r1do familiarmente, dicl;'l•a: « Questa casa, la
nostra casa, la casa de/l'0ru.turio >>• ~11che nel R1-
golame11to si esprime cosi. Tale linguaggio rispo11•
dn:a al suo concetto, che l'Oratorio dovf!'l·a essere
llllll famiglia, del/a quale egli em il padre. Casa
diasi (lppunto un domicilio familiare.
l •11 padre. D011 Bosco 11011 si chiamm:a padre,
padn1 Bosco; ma del padre lutti sperimenluva1111 111
lui il cuore, la parnla, il tratto, Il cuore. i:,1 more
che amava tutti i11distinta111e11te i suoi f!iova11i, ma
i11 guisa che og11u110 si stimava il preferito. La pa-
rola. lf 11wti1'<1 di questo difluso Sl'1lfi111e11/o era 111,I
suo modo di parlare ai f?Ìova11i. Sempre calmo
sereno, gm11 .co11osritore dell'anima giovcmile, 11s11·1H1
con essi i termini pi,ì conformi all'indo!i• di og111111u
e al loro af/uale stato d'a11i1110. C'era poi 1111 1110-
111en/o nella 1:irm1ata, nel quale il suo amore pa-
temo co11 la parola si riiwsM;a .fil tutti: il 1110•
meuto della COIÌ della II h11011a nolfe •>. Com'era
bello, dopo le orazioni serali, pochi ista11ti prima
del ripo.w, 1•eder rnmparire Don Bosco, che, ahbrac•
eia/a con 11110 sguardo a111ore1.•ole l'intera 1111111frosr1
famiglia, le fodirizzava così alla hlfo11a alcuur af-
fettuose parole! Quel semumcinn d1 due o lrt mi-
nuti .m cosa di attualità, era /'11/timD saluto della
giornata ai figli da parte del padre. Tutto tacn·,1
all'i11tomo e gli a11i111i si lrovavmw 11ella quiete 111~
ressaria per accogliere bene qnef saluto. Don Bosco
11ppel!avn alla sua esperienza, allordzè, esortando i
Salesiani a fare come lui, scriveva: « Quesf<I è
la cltim•e della moralità, del buon a11dame11/1J I del
buon successo dell'edllcazione •·
Il fratto che, ù,formato sempre a bontà, affa.sci-
1urva, come nel primo i11co11fm, cosi ì11variabilme11te
iu seguito. Ci .wrehbe da scrivere 1m volume. Que-
sta è inedita: me la co11/ò il 1umage1lllrio Don Fran-
cesia sul finire del 19z9. Al tempo di Dommico
Savio egli era 1u1 giovanissimo chierico. Un giorno
rimase a letto con febbre. Nel pomeriggio Doti Bo-
sco andò a tro·varlo. Ne sollevò cou la ma amabilittì
lo spirito; poi, sul purito di venir via, gli domandò
fl' de.siderasse qualche cosa. Rispose:
- I·orrei bere del'acqua fre.sca nella cozza dei
muratori.
J? quella sp,,cie di ramaiuolo da acqua, usato
per fa calce. C'era110 i muratori i11 casa. Avrei
riso Don Bosco i' No, come 11Q11 risi quella volta
che, interrogato il Sa·11io se patisse qualc/11' 111ale,
si udì rispondere: - •Im:i, patisco w1 bene. -
Don Bosco M.'t"l.'<1 ctzpito chr egli sentiva la 11osta{!fùt
della sa11tit<Ì. E allora comprese che era la voglm
di wi febbri.C1ta11te e che andava compatita. Che
fece i' Uscito dalla stanza, rientrò poco dopo, stri11-
gendo 11,el/e giumelle delle mani la coppa di quel
reripiente colmo di acqua e fa/tosi da presso al-

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l'i1~(a1110, gliela accostr, pia11 piaTLo alle labbra.
Bl'f.l'VC q111-gli a sa::.ietà e q11a11do t·ide il l,11011 padre
111/,,11ta1111rsi, pia11st di /t'JU'r(~ ::a.
U11t1 pt1rentes1. \\ella fa1111"glu1 11fJn 11umcat•o la
mculrr, dtr i giooa11i impara~•ano a chiamare .l\\fomma
llur,:haita, la humw, la sag,:ia, la pia .E:r11itrice
di non lfosrn, la q11ah· 1·1 mcrificava e 11uffe f'l!r
issi. Ed ella fu la prima forse in casti t1 scoprire
!)11mr111rn Savio; prrd,r pr,co dopo il suo arf/~'O
disse 1m !(Ùm10 al jìglio:
- Tu ne hai /a11ti .i:1111·,mi hum1i in f<lfll : tntl
b110111 co111l' il Sar111 1/(//1 lii' lwi 11ess11110.
}; rn11111wt•ente queslfl .~iwli::.ir, di una madrf cos1
claf/'orrhio sagace.
'l'm nitmm a Don 1Jo.m1 dal tratto burmo 1• pt1-
f1 rm,. Don R,w nel l'r,,rt•m, lo definì unmo, nel
quali /)iu m•eva elet•afn la paternità spiril11e1fr al
pi,ì 11/to .ttrmln. Per 1111mrart /'i11fl11m.::a 11111m/e e
l','J)1cacit1 1·tl11rativa di q11t'1lt1 paternità g1ot'<1 te-
11er /m·scnte che a/fora truppt !(JOVani del'Oratorio
mm <1t•et·a110 sperimeutalu le curc•::;zc materne e li!
p(lfffllt' sollecit11di11i, pacltc1 u piti mm t1t•e,1mw i
ge11Ì/fJri o 1•m come SI' 11011 I, (lr'fSsero. Ecco 1111 raso
rlu rn!t p, r mille. l II ftmciul/o, nato 11el I 848, si
trorb imprrr1;1.·isame11tr cliua11:::1 al cadm,cre IIISOllf!lli-
1111/0 del padre, vittima ,li 1111 crudele sirari11. /,u
111t1cal,r" ,•isto imprrssr rid/'m1imuccia del pirmln 1111
1muma pru.fondo, cJ,,. ,u turbo I'im111ag,11u~irme l'
fu pm rausa che un'ombra cl, tristez::;a r:li 11e/e1sse
11bit1111!1111•11/e il voi/o. ,Vun amlrì mollo c/11 ltl ~•e-
dm•11 fl"mì a sPronclc 110::::::1'. li figlio, tuccati i i+
mm,, II/C1JI/IÌ1u·im•a " prm•<1rt' tuffo il disa,[!111 tf,,fla
ma crmdizinne e <I pocu a p,,co 1111 semo di trcnpr-
rn:::ùme disptrala f!l'im·,uln·a il c,um:. Il pt1rmc11,
-fratello df'lf'i,u/ìme11Jirabi/, l>rm Bard, t'E"d1111/tJ/rJ
hm d1J/11/tJ, lo rarru111t11ulù a Don Bosco, che la
acro/se a braccia aperte.
Orb,·111• .ii ro11ser1•t1 ud 1111~·/ro Archivio 1111<1 poe-
sia, chr questo quasi orfmw, di,wmt,, prt•ti· r di-
rrllort degli studi 111'!/'0mtm io, compnsr III om,rr
d, D1111 l.Jt1scn e lesse 11tllu pubMica acmdemia del
di /111 oltfJ/TUulico. Deuri/111 /,1 sorte deso/a11fl• ddf,,
ma t'f<Ì 11 w'll::'amr,r •. dlCI, tJIIUTldu erll in prncintn
w, di 1u111(rag"re, ecco opparirg!i rl11gelo rhe lo
co11jorta1•a r lo i11vitm•a " s1•guir/o e a s/H'rar 11rl-
l'atlf'fll/YI'. ()/,1,edl.
lo lo seguii, e ul ~nrgen:
della novelb aurora,
ancor dubhimm l trepido
scorsi questa <lImora.
\\'cnni, toccai h: soglil',
il ciel s1 sereni>,
gustai la nta, incognito
un gaudio m'innomlìi.
E da quel <l1 nell'anima
godo incffabil pace,
grazie a l)lld di\\'ill \\ngiolo
ch'ora m'ascolt,1 c tace.
ludi prosegite, e questo mrmr piri c'interessa:
E quanti qu, s'accolgono,
riuniti in un pcnsier,
in ciò con mc concordano,
se vogl1on dire il , crI
Il cm11111t11to è 11rll'a11i1110 di Ì11t1i.
la camern. Don Bosco accolse il Savio nella
sua st,111::ll 1h1 fai,aro, cl1t gli serv•it·<1 pure prr rr-
ce,.:ere. CrJrrispmrdrn1 111/a slm1::rlfa, nella qrwle
oggi è esposta la collr:::w11e dl'i ritralli di Do11 /J,;-
sco. Oh, se quelle paret,, grm•, d, storia, poli'ssrrn
parlare! Di quella camrrn DfJ11 J,1'111oy1u,, rht• t't
entrm•a sprsso iu lt'111po a11cor t·id1111 tl quello dt•I
Sm..'ÙJ, srri~•e: /,a camera du J),,11 Bosco a/,i111vu
,m fu sn11pre co11sidnala dai i:wi·a111 c111111· reu.u11
mistnitJsn tft ogni più hi:1/u t iriti, mme 1111 sa11l1wrir1
11el quale la .\\latl,mna rnmpiact1·1iri tli far a,11nscae
la sua vol1111/1), cumr 1111 -.·estilw/u citi' mt1/f!1,'O i11 ru-
111u11ica.i:iio111· l'Oratorio con le et Inti regiom; r
qua11do •1,1i si n·awa110, no11 pr,lt"l.'tlttrl fare a 1111'1/0
di provarr 1111 se11.r11 di grande ri'IJl'l'l'IIZ<I •> (.i\\I. B.,
IlI, 30). Sacrario, aggiu11gw11111 noi, sempre aperfil
a tutti, come il more di Coltu chr ti tWe'lla lt1 s11a
dimnm.
Dopo il pr,II11I fflmiliarr abht1rr,1111n1t11, Da11 JJ,,.
sco meno ,/ Sut:w nel curtt/1. 1~·ccu un'altra parte
dell'Ora/11ri11 1:mbile ai girrrnni. Il corlile fu un'isli-
/uzio11r di D1111 JJosro. ,Van snnhri 111111 .rtrava.r:1111za.
li cortilt ,1 il luogo rfplfu r-à1•a :imu 111'Ì colli!gi.
l/1wcm·t1 fon, il cortile 11ei collt•gi dt! stlt> tempo~
.\\'011 in /ulli; ma a/tm è il lllogo r a/lru la ricrea-
:;ùme. A11rlte il /1111go at•er1a pn ltti importar,::11,
perchè lo t•ulrt•tz di u11'a111pit•:::w dte prrmetlrssr
a numerosi gim•u11i di ricrear.ti comt• piaceva a lui.
Tre cose per/unto colpi'è'fll/0 11elle ricrea:::ùmi del
mo cortile. 1111:::ilullo la straortli11aria t111i111a:::io11e.
Egli pr1?jerit•t1 i frtlS/111/i, ,wi q1111li aveva parie la
e/es/rezzo clel/<I pasmu1. Era 111w spettacolo la ri-
creaziom clell'Oraturio: ,ma turba di giMmtÌ si
-ced«a rorr1-rr, saltare, sr/1i11111a::::::are, ripartiti in
schiere, s1·rr111d11 In raril'f<Ì dl'i ,:itmdti. l'oi spic-
cm•a110 in mrz-:o alla 111olt1t11di11r t·nli 11ue, i d1ir-
rici <' preti, cltr prcsiedtva110 ,11111rl1l'vu/111e11/e alle
parli/e, 11pp,mit111tlli m1ch'essi 111'1 fervore ciel/e gare.
I mperiori riti' sremlf//10 rosi a dìt'ertirsi m,r/u cl11-
111ornsamwle c<111 i /om al/it'f.•t. 111111 si abhmmno,
ma 11e g1uula.i:mmo in co11jicle11z11. •Amiamo c10 che
piace ai gù,,:mti, i11seg11at•<J la pl'd11gogia di Dnn
Bosco - r I gi""ani 11111em111111 riti che n1glimn1J
11oi: la d1sciplùm, lo studio, la pirttÌ •· /11 trr:::o /1111,:11,
ecco quasi .~n11pre comparire /)011 Bosco a ,:odrre
di quelle srrne i1,jimmna11do f'il' piri r1111 la sua prr-
senza la ricrt·t1::ùme, quwulo f>t1rt 1w11 e11tra~·a t'J:li
stesso a prt'lldrrv, parte, maHÌllll' q11a11do occnrrN'<l
a11imarla, crJ1ne feu Jì11u al 1860. ,1/trimenti si a::-
girll't'a Ira h t,•ari e la polrerr, ,, i ,:ù1C11/nri, wspe11-
de11do q1111 t /,ì 1111 ista11I1 lr 1nm rorsr, si sltmda-

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1: uno t:rrso di lui' n baciargli la 111u110, hl egli 11011
tur, 'i'a, 11111 o uscit-" i11 f ras, piem· di spirito u m-
g/icra ti dt·ltro p,-r sus11rrare lll/'011 rchfo ,J, qwsw
i' di 11uc!ln p1m1/r· rhe teneva in serbo p1•1 loro f' rlre
ugn•w10 più l'/Jirnrum•11/e arrii-rmdo rosi di .rnrpre.wi.
,,,,w11 Simif,,
r11 di rirrea::inne produr1"1Jt1 tre '<'a11-
t,1JJg1. Turi111n1 d, gra11 .wllù"fm """ 111t·1111:. Poi
dmipa.:11 111ali11ro11ie, preoccupa:::itmi, pmsieri mo-
lesti o prrirolnsi, rhe f acilmentr rodon(J " as$illm,n
i ~i,,nmi, qu111u/r, pamum i tempi librri i11 o:;iose
rom:ers,1::i,mi II alm11110crm1dn. , In Jetidi·ro t:e-
drrc t 11111i gim·am dicev.•a Dm, Bo.rrfl - a cor-
rere, a sa/tari "llrgramenlP 11ella nrre":,rme, per-
ch/, cosi s,11111 simro del fatto mm>►, Infine il
cortile dtt·111ta r,,s) w1 grande ossen.•ntnrw; perché
f!li alwmi, prr.1i du/ giuocn, rit•elwm .ww:r'accor-
r:ersi li- ltm, i11rli11a::ù111i e 11bih1di11i r i loro lati
deboli, cnsll di .,,immo ri/il"t·o p, r e,luratori.
,\\la t:t1ltiat110 il ff/g/io: i .ffÙn-nr,i nderor,o pure
altro 11rll'Oratrmo. Vedet·a,m, prr Hrmp,"o, o me-
,t?lir, .tperi111, 111,1,·mm i d1sag1 di u11a t•ita rpartana.
Se i giav11111 di oggi ne udissero la desrri:::w11e, c,m,e
/11 11dim111r, m1rura noi dagli m1::ùm1, t•1•rrebhe loro
la pelle d'ora. Con ,! freddo i11fleT11t1[t' di Tori110,
11Fs«111 r1ualdamrnU1. Riguardo al f•illn, pa11e nt-
tim" 1 l1hbt111da11tt•; il resto w1111 e mj/irir11lr, m,1
In rmtdirn l't1ppetito gim:ar,ile. Abiti d'ogni /ug-
gia, mnlti i11d11mmti militari d;msa/1 t donati dal
Jlinistero della .r:11erra, rafla:::;om1ti alla meglio
per adattarli alla statura di c/11 li dm.01't'a porfMt'.
Eppure 1111111111 uomi111 di vaglia sr111() 11srifl di l,ì,
che occup11ro110 posti di.stinti 11l'lla t•ita rivi/e!
Q11l111li sacrrdr,ti specì11/111en/e prr lr diocesi di To-
rùllJ, di Cm11l1 t di Ctmen e per la Sl/rirt,ì Salesiana!
Anr/,e alcuni J rsclJ'()i. E il Cimi. Caglteru 11011 era
condiscq,o/r, dd ,\\aritJ? .Ua Do11 Bosco at1et:a ri-
mrse a d111:i::i11 per ri1111m:are l'enltmasm() dmnestico,
che fau1·a rlimn,ticMr tante cose. '1111 /,o tempo
i,, ,I, pasmrle rassegna; ma 11011 devo tacere della
maggiore dr t11/le, che era la SI/li .Wt'Ttmuma bontà.
( '11a ho11tò che (ltJVO!geva t111/11 r /111/i in ca.sa,
cume la Iure tltl .mie, rlte o direlta " rijlrsstl tirriva
111 ogni dm•t J,'irradia:::ione di n<tl 1111111te11t't:a il
<rre110 e i11/011dn·11 il desiderin generale di m11te111are
c,,Tui che 11'rm la .forgente. I giot·nni /11 riamm:ano
e cerrarw111 tfi al/estarglielr,. l'11 t·rnrru11d11 r(ICer-
dntr s11/rria1ro, rrtsciuto ricino a quri trwpi ne/l'Ora-
lùri,,. ci dirt"f.•a: - D011 Bosco per noi era lutto.
\\'1111 t' p11nibilc dire og11i sn1,:ola cosa rhe i gr,·o-
i·m,i tiedn.•m1n 111'1/'0raton·o; ma almmo 1111a 11011
rD((lio tacere. ('1 rtamente nO/l isfuggfra t1//'flsser1•a-
::io11e dei pitì ,r:ra11di la rpropflrzio11e Ira la rnpa-
rità dell'ahitutr, il 1111mero e/egli abitatori. lii ria-
sro11 l11clllr 1111 tig((ln,r1rrammlo rht• ft1cev:a rlare
he11 a disa,:in. rltr rosa sarebbe rnstalo a Drm Bo-
SCfl limitare lr a111111isrùmi i' i: w, discorso rlze ci
por/t'rrbbr tmppo lonfm1n. /,'"""" uorm usci la
rifa di 1111 ,l!,rtillde missinnario frm1rtu, S11prriore
<:e11Pra!t dri l'udri de/In Spirito S,mto (. 1/l'ssnndrn
/.~ R11y). 1m1111> di straorJi1111ria i111':riatif:a e st:111-
pre i11trn1,, ,, fondare. Gli diu'l.•a11n be11e che <a-
Tl'hbt• .1t1ll11 111c.1:lia 11011 1s!ll11ci11rsi ta11tu. T'olev:11110
tlirt• cl,r sarehbr stato più commi". \\la egli ripetf"l.'(I:
- l.'1•.m11:iule è di fn11darr, l'm"l't"llirc è fatto per
il perft::1wm111e11tr,, ma 11011 ri prrfr:101,a cin che
111111 rsistt•. r:applica::w11c al rns11 11ostro ba/~,,
fuori rt·idrntr.
li.
Bast11 dl'!le rosr t•i.nhili; passiamo alle ,',,ri-
sibili. Di q11i in giù mi .,pirr,-rò pi,ì in br('f)e. Di
cMe rhr i gtot•ani 110n ,•et/1:1•0111) 11rll'Oratorw, 11t
t1cr11111erii wlo Ire: 1111a rem11t11 1U'/l{l realt,ì f11lurt1,
11111 a/hm/e 11e/lt1 preparll::Ìm1e; l'altra asrillante, mt1
inm."t•erlita 11ella ,:ifa quntidiana; In terza opt'-
,,.,in rtwlt: ili
alla gra11de (11111,:,:lill, "'" latrnlt'.
I t:t<Yl'a11i 110,1 -.edt>t•tmo ,,;, 111tnrn·t·de.-uno 1111 11/tn
idra/e rltr .flm•11 in cima a, pr11sien r/1 Don Bnsm,
11111 dt•I c/lltilt· tra r•>slreff{/ 11 portar chiuso de11tro di
il u>JrftllJ, perchè le C'ÌrcMla11zr g/'1111pediva1111 di
palt•s01/11, s,hben, ve11is.ff prrpt1m11drme alla !u11ga
l'alluu:;i,ml'. I tempi corre-r:mm msi m-.·,rsi dlt' il
pllrftir11r prrmaturnmenfe ai rr/i/,r m111pr111nesso l'im-
prt,t1. Clir tormmlnsa r,mt/1:fo11rl J'agheggiare 11110
~,rmuliom, mondiale Opera cli hmr, per la quale ,,,_
crssil11t mm 11wltr hracda r a,r,/ar~i areando t' for-
mmtd{I i mllahr,ratori f m q,11 i prJrt ri raga:;:::i, dei
quult 111 .<Tlll mruii gli ru111pfr11 I" rasa, 1110 srnza
/a.rriar Impelare nulla! Oit~I, q1111/r fosse la s1w
mpirn:;imtl', /111/n il mmu/11 li, SII; ma pn- itra11
lrmpo il rii·t!lar/a sarebbr ~lato u11 111a11tlar/11 11
male; prrcltt i moi prnkslÌlwti, co11r1scit,te tmpp"
prrsto le sue i111en::ioni, l'llf:rrhhem lasciato i11 asso.
l11ta11to 11011 pnd,i i11di,:id11i di hr/le speranze. da
!t11 1m'l·i11ti cn11 og11i mrn ui propri fi11i, ig11ora11do
/11 mrlu, t1er.w /11 quah egli si ad11perm·a a sospi11-
gerli, 11110 dopo l'altro gli d1uva1111 addio. Fi11al-
111r11tr, srncrata l'ora della l'rrrv'cide11za, i perse-
rerimti, aperti gli occhi, sc,gliffJam, di stare cmi
lui, tl1iJenr11dn quti pionieri chr tat1/o 011oraro11fl la
Co11f(regazi01u Salesia11a, la ('ltiem e la rivi/e S11-
cietà. Dm, B"sru raccolse r01I il (mito della lo11-
gw1i111e pa::irmta che tl'i.'t:tm rm11p,;ua in se, mentre
m,u rr.«at·a di allietare i .m11i ri((Jf·erati, faa11d11Si
tu/tu II tutri.
C'rrn 1111a suo11da com du I l(ioi·a11i dr/l'Ora-
torio 11011 ,,rrfrt1va110 a vidl'rt' e 11epp11re a immagi-
twrr: l'emi.ww dei sarrijic, dir Don Bosco s'i111pr>-
,u7.•11 pl'r 11w11fn1ere la s1111 rul,mt!a11lf' fmniJ!liu.
8111 111isr/1i110 rm1trih11/o pott':t'tJl/n recargli i SUIJÌ
pm:ui Jii:li11oli co11 le p1Jclte. lirrttr 11U'11sili cl,~· 1111d
parlr di nsi .t:li v.:ersa1.·m111. E 1111i rce<1 J'am:cd11-
tr:za d1 I sapiente educaftJrr. \\'rf pnmo /rÌmf<lre
esigei·11 da rhi di ragione quel ta11/11 che poteva110
darr (m,clw solo cmque /,re 11/ m, .H ), ca11 la pro-
spNIhw di allniare l'o11err o di co11do11arc 1111111

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apprrsso, u i foro figli o he11cfiwti se ne f11ssem
cJ,,. n <i mPrilrt•oli. lllta11t" tn-"Z·t11ir11 'I Questi, nt>l/11
~,w::ra del beneficio, stat•11110 ulle11ti a rumpù·rr
hem i pr11pri danri, r i r:r11itori r1 citi per t'Hi d1t
s1rrmte si t()f?lif'f•am1 il prmr di horca fH'1 mrttere
imie11u, la rtlla t11tal1 11 parziale del trimestre, pre-
mn·a110 mi loro rag(l':-::i, ptrclzr s, rmnportassem
i11 f!UÌSa da meritare i11fi11r la gra:::ia. Frat1<111tù 111
n lllt'si 1/, sjr1r:;ì t reg11/arit1ì ques// si ahitua-
vmw alfo disrip/i11a ,1/1,1 rtudw, e tait- abi1tuli11r
ra poi 111 /t,r,, sah•e::::a.
.\\la per dar pane a tau/e hocrht e (//I p1111, cm•
che ,I ri1111111en/f, il nmtrihulo d,, raga::::;i, ripeto,
era srmprt· 111111 haz::ernla. R q111 rnde II propo.~ilo
1,11 rimrdo li urm1do \\Jm,s Rirrardi, lrc11:e.tc1Jt.·11
di 1'ori1111, coglir"'l•n ml s~110, omrf"(mdo la d[f!e-
ren:w corrr11te fra le dm• Oprre viri11r dr! Cottoleng11
t' di Dm, IJ"sco: alla pr1111a pr11sm.·a la ProtT1dt11:::a
se11-:::t1 che il Fm1datort> se "" pr1·11cc1tpasse, 11m per
l'nltr<l il llrJstro Santo drRèera mettere III prat,ra 1/
•dii .f'ai11lt1 Dio l'aiuta••. C/11 volt·ssr m·rre un'idea
dtl mo trut'flglw incessante per 111~gram•l/arr il nr-
cessarir, 011tle far (ro11te a,,:li urgenti bisogm, baste-
rrbbe che desse 11110 sg1111rdo ,1/le minute autografe
t(t:li 11ri'gi11ali e 111/r C/lf>Ù' di lrttere sue a privati, 11
rnti, ad uutoritù ,l'u,,e11i grad11, mmprn, le este-
1111a11ti pratirhe per lof/1:rie destinate a st1'rtw/are 111
mnmwti critici la pubblica bmeficuz:;a. E poi sì
,1ggi1mgroa la falica Jet/r, scemlrre r del salire
per l't1!troi scalr. Cmt> da far trnnare le t·e11e
I 1 fl'l/si.
I\\ 1111 so tetu-rmi, e cl1ieggo renia, dal riferire al-
tnl'llll 1111 raggio dr1 mo1 tommrJ'llenti appdli per soc-
corsi. /,o la(f(o da 111w lei/era al celebre uomo di
Stato conte Clemente Solaro della \\largarita (110n
\\fargherita), aneli,, perchè lo scritto app11rtie11e pro-
prio al 1854, a,1110 tkl/a 't0e11uta bi Savio al/'Ora-
torro. /.,o supplir,wa il pm:ern nostro Sm1to: ,, L'in-
canmmto d'ogm sorta di ribo, il maggior 11umeru
di gun.•ani cenciosi ed ahhandanati, la dimùm,.1011e
di 111,i/te obla::ioni d1e pri1:ate persone mi fact!f:am,
r dir ora 11m1 pos.fo110 più, 111i hanno pmto in tal
bisogno da mi 11011 so rome arearmi; u11::a ralcfJ-
lare molte altre spese, la sola nota dtl panrlfierr
di q,11110 trimestre mo11/a ad oltre lire 1600 r mm
so a11cora dm:e prendrre 1111 soldo· p11re b1so.~a
mm1g1are, e se in 11egv un to:::::o di pane a qunti
po-ceri giovam pcrrcolant, e pericolosi (sotloli11ralo),
li e~pw,go li gravt' ri.rchin e dell'anima e del corpo.
In qtuslo cmr, eccr::io1111h ltn stimilto hrue d, rac-
comandarmi ali'f.'. r·., micie m1 •voglia prrstar q11e/-
/'aiuto che '1tlla ma cantò ttimera li proposito e
di mrromamlnrmi a quelle henrjìrhe persone rhe
uri/il sut1 pn11./m:w stim, r,ì propnue a qu ste opere
d, caritrì. Qui no11 trattnsi di sncco"rre 1111 i11dit·,duo
in particolarr, ma di purgert "" to::::o di prmr a
iwt·a11i mi la fmn.e pone al piti gran pericolo di
prrderc la moralità e la relieione •·
Si già i11tuito d01.•1 10 vagli.a m1dar il parare
r1111 tutto questo discorso. I giovani dell'Uratorio,
r/11 t·cdl"f.•mw DlJ11 B()sco sempre in me:no a loro
tra11quif/11, sorride11lr, l'amabilità ù, persona, erano
lungi le mil/r mi1;lia dal pur sospettare che per
amor /om egli donsse t11rt11mrr-i il rel"f.•e/lo il tal
regr,o. /:'reo ,/1111q111 la ucomla costi dir essi 11011
t ·rdrv.''"'"·
I.a trr::a ci frasp11rta i11 tu/f'altro urdi11r d'idee
e ti, /alt,. Q111 nrtm dìrt'llamo,fe m unw Dome-
nico S"vio. I/ suo pre((Jrr ::fin pt>r ,I hrne ,çpiri-
llw[e del prosnmo g!, nuM m cuore d, sln11.r:err 11t
soarl<Ì colorn rhe appari11ar10 , migliori della rnsa
al duplirr scopa rl1r e si dessrm ma1111 t·iceiuu oole
11rll'qpua d1,f proprill perfr::im11m1e,1f() f' agissero per
il t•m1ta,,:g10 1111,rale dei mmpagni mm sol1J col buou
esempio, 111a miche co11 azùme diretta. Vell'Oratorio,
si capùrt>, mm """" llllli faruw d<1 far ostie: fa
pmt•eu,mza ,1, certu11i em ri::infll e qursti rrrava110
dentro il bagaglio di Cllttive ahitudi111. Gli scarsi
e ancor poco up,rtì collrtborafuri dt D011 Bosco
11011 polL"f'OJW orrit'llre a tutto Si lmttava dunque
,li spall1t:1:it1rl1 Pariò glt associati s, rad1111at·a110
o,:11i settimana sotto !Il prrside11:a di 1111 socio eletto
da lnro t i11 q11elle mmiom, amm1J11itui amid1evol-
111n1te dti lom difelli, si dislribuivn.110 i rompag11i
da l/ccud,re, rlir duwmi,rm·ana , lum clieuti. Fnr-
11w1•a,w insomma 1111 lievito uffa r1 susntarr la buona
fermenta::ione nella mas•a. 1 ' lssoc,a::io11e, posta
sol/11 il patrocinio dr/la ,l/11do111w, s'i11tito/t} Com-
pagnia dcll'lmmacolnta.
Ua per operare lihrrammle ed efficaumer1te, essa
ai·t-t·a bùog1w di 11011 dari· 1Le/l'ord1io, ossia di pas-
sart i111Jss~'Ca/11, e t·i 1111.rci. F11ori tltllo picco/11
crrcftia dt_t:li iniziati 11e.w1110 ne ehhe sentore. J;;
smgolart prr qurs/11 ìl casn di Don Frm1cl'!lll. Egli
a quel tempo, mmc ho detto, era giu'l!1me chierico.
Btsog11a sapere che allora i rhierici usciti dalla sro-
laresca omtorit111a mm cess(l't}a1111 di far t-ita c1J-
m1111r co11 i mm d1ù·rici r rm1ti111,at,•a,1,, a trattarsi
fra loro da eguali, dandosi tm11qu1/la111eute del ht,
sebfu'lle i primi nercitass,:m q1111/clt, 11utorità .mi
sem11di. Ora Il Fra11rrsia, he11rltr .~limato per i11-
geg11n e l"lllldflrr di costm111, fu, 11011 snf>piamo prr
suggrrimrulo di clii, /mulo 11011 solo .fuor, drlla
Compagni", ma mzclw al buio cli (111/11, prr la ra-
giom certamentr cl,c eglt parlat·ll htm, mu par•
lava troppo. Il (t1ttn i- dtr la prima notizia della
Compagma f'f!,li la rMr d11r amu dopo la mortt del
Sat•io dalla /(,f111ra e/dia \\'na Sl'ritta da Dn11 Bo-
rro. \\la ullom, npmmndo al paswt11. romprtse
prrrlll' iu queg!t a1111t si fo.rse t.'erificato 11rll'Om-
tor,11 1111 Jwrirr slraordi11arw dr h11011a ,wulotta. /,1J
dichiarò egli 111rdrsi1110 nd Prorrs.w dt Domerrico
Sa-w e a/trm,e comr ne/111 sua pirco/a h10.tr,mfia di
Don Crlrstfoo D11rm11la, giù amiro iritimo dell'w1-
geliC1, glfn•a11etlo. .Anzi nrllll Compag11it1 fecero,
senza 11e,11111eno .utpp"rlo, il loro tirocinio prepara-
torio a!lt1 rita salesio11a coloro rhe drl.'e11nero lr.
maggiori culon11t. della Cu11grega::io11e. J\\'omino, prr
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chi li c1J11osce, u11 Rtw, 1/11 Cagliero. Bunetti, Du-
rwulo, Cerruti e altri.
,\\ 1111 /I() ancora del/i, 111110. A swtegnu I' guida
dei Soc, il Savio presmtÌJ 1111 Rl'golt1111111tu da ltti
rmnpilnto e da Don /losco riveduto e apprrnmlo.
f.: un rndichw i11teressa11tc, che Don Bosc<J i11trodmse
per it1tao 111•/la biografia del Savio e rltl' mcrilrrebbe
ti, 1·w·re sllldiato sollo f•nri p1111ti di i'is111 \\ 011
SI p"rlt1 in' d1 segreto, ma f!/, associali s'i111pt'g11a-
f!a1111 " 11011 metterlo ,n pm~~a. D1 questo doc11me11/o
lame11/ava il compi1111tu D<m Cm·iglia: />11,troppo
1 1111 rluru11mlio tmsmmto dagli st11d111s1 di Don
Bosco. I Pedagogisti, cu111c quelli dir (anche per
lmurn) sz fissa/lo sulla prdllgogia di Dmt 81Jur1,
ignormw 1111esle pagÌIII', 11 llflll ost111u t ·al, n, 11, per
lt 11111 di uscire da/Ili 1'1 dtl!:ogia ed e11trmr 111·/la re-
li~itme: cmnt' se la !'t·t/11,,:v,,:111 t/1 D,,11 Brisco fosse
altro chl' rt•ligio11e 111 <1flu f. 8rtn•u Dm, CaviglÌll.1
Sento il ,C.,'alesùmri.
11 I.
1\\ rm pmspg1111 11el/a nrcrra di rose llfJII i·rdute
e passo a dire di cosl' 1•isrnte dai giin•ani dl'l/'Ora-
turio in ilio tcmporc, l.ai1om e studio. pirt,i 1• al-
legria
D. Hmro 011nrò ,I lm·nm, disse il Card, . 1/imomla
nell'rl,~s:m J1111ehre. Egli pumdtta l'artr di f<1r
rwwrr 1/ lm•oro. ,lt•n.·a 111/ora appma q11a/fm rudi-
mr11t11/i labomtori, ma rr1:11lame11tali prr hwc. I ·e111i
articoli di 1111 Regola111n110 pe11ileva110 t!ulll• pareti
di lJlll'Ì lJllfllfro ambir11/11rri a tutela della 11wralil,i,
Jc/111 d1$npli11n r dd profi/111 e dlJ'l:et'lllm 1•ssrrt• lei/i
ogni 1Jlli11dici giomi da un 11ssist1'lllt ad alta t:ore •·
/)011 /Jmro ,ncomi:t:im·u .f!l1 llrtlgitwrlli dicmdo:
,, Le po1'1 re stam:;e che llrll 'l.1 accolgnun per lavo-
r.ire, sara11110 sostit11it1• da t•mle sale, 1/('Jtt inferiori
alle 1~(firi11e dei più ri111111111ti st11!,i!i111Ntli ~- Parl!'l.-a
che ,:11ì lr f•edesse, ta11/1J si mr1slra'i'a sicur,,, r tale
spernw:::a a11ima,·a i i:iarani al laf'um. Vrl I S56
purlm•a già di etpmi-::iani professiuna/i, 1111/r q11ali
i loro lunm a'l.1re/ilJ1 m fl11111 bella }ÌJ!ll"' c·ua
Crm1p11g11m di S. G'itmppi, il ,','c111f() m11dd/o del-
l'opl•raiu cristiano, raggrnppava i 1111:ttli,,ri. J,a sua
meute spa-:::iava in oriz:::011/i ,issai piti 1•asti che
11m1 {1Jm m gli <111g11sli !,mili presenti e dipi11gftldo
q11('/ rt1St'll nvt•e,11,r ,1/1'11T1m11gimr::.io11t• dr' suoi arti-
gim11lii, tte destava l'r11t11sias1110, e/te si lrml11ret•a
in lmo1111 t:ulontà di l11ruwrr.
lnt1111fo 11011 vedl'Va l'om di avere sc11t1fl' i11ter11e.
N, i primi tempi 11u111dm•u i suoi studenti II smole
prwate tslerne, che due hra,·i proJe,-sori /t·11n•a110
11pcrft- prr figli di twbìli o ricche fmtt~~lir, ,wverse
11 111m1dar/i nei pubM1ci .i:ù111asi. Eflframl,i .i:li i11se-
gm1111t 11crr1glievm10 ,,:rat11itame11/e i .i:itwt1111 tld-
l'Orotr,r,,,, che porlcivano w compenso l',•snnplare
diliJ!r11::fl 11rl/o shtdio. Il ronlc Bosco tli U1~{jì110 di-
Cf'i'fl 11/ CfJ11. Anfossi, ;:ilÌ compar:11,1 tiri S11t•ir1 ru,J-
l'Oratoriu e co11discepol11 di questo nella mentovata
scuola, e l'rl11fossi lo rtd1ssc nel Pmcesro: Rirordo
ancora il posto d,t Sm:w occupa.-a nel banco di
scuola e quante volte, 1•rdi:111do .t:li acr/11 ,, /111, mi
sentiva ecnlato a c,,111p1crt! 1 miei doveri e a porn•
allt•11:::imte alle spil'f?~Ìom del Profemm·! 9. E non
poco st loda'l.'<WO degli urnturia11i e11trm11b1 ì pmfes-
sori, d,cr11dosi lieti t/1 ,1urt scolt1r1 cltt' ft1r1-i·o1111
<111nrc alle loro scuole 11e1 p1thh!ici esm111.
1/a lJUestu erti puc". prem1n:t1 a Dmt B11sc11
avrrr smole propri,•, tulle quali applimri• il ma
sì.1t1•11111, i11fo11dere il w r, spirito 11 1111{1('(/ir1• che llll-
d11ss<·1·0 so/focati i ((l'TIIII della v•arn::im1r urll•siastica
in chi li recasse 11el c1wrc. L'imprcs<1 si faen•tl og11ur
pili ardua li moth-o d,·llr l,'f?,fti libertieidt dai libr-
ralt giii emanate n i11 t·ia di emm111rsi. Egli pret•c-
dl!'i,tt le procelle che gft s1 scate1mru1111 pCJi cu11lro;
ma proadelle impavido, .firl11.ndr1 i11 Diti 'e 1m11 ri-
sp,1r1111t11u/11 i mezzi ronsis:liati dalla pr111ln1za 1111u11w.
\\d/'<11111<1 scouzst1ro 1855-56 i111zi<ì /,• .~Cllole 111-
tuue con 111111 terza ,:11111a.1iale. 1\\"f'II'<1111111 st'K'tc11tc
rumplrto il gimuw·a i11{eri11rt, cltt 111'1 1S59-60 co-
ron11t•11 col s11perion. E t:i si stuJim·a ~ul serio.
I p111 i111elf~,:e11t1 percflrrt•i'fllln lr r1111111r rlassi 111
tre soli wmi e 111'!!/i 1•.1'flt111 di hce11::::<1 si s1-g11alm!a110
fra /111/i. Gli altri, i11 IJlll'llo pedagogia Ù/1irnla ,,
cnrit,i, dovevano t'Sserr t'l're talpe pn 111111 w,•arse/11
con suffirinitR profillo. LJ11 t111110, in q111·i primi /1 mpi,
presr,1/atisi allo lice11-::11 11el ginnasio ,lhmvi'so •.
ogg, ,ìlam'm/J d'.:1-::,ifin• , furo110 tulfi prumossi alla
pri11111 srsrio11e. Il b1m11 preside, il 11011 ancora obliato
pt1rllll{O.(ftSl11 /111101111111 Para/O, vollr m11.1·1 n•m·e 11
P<ll'/1· Il' loro pai:1111·, m•r111/o subodora/o il paicol11
d1 1m'i11d1iesto p,r "P/>llr<ITf la rm,sa d1 u,w
srnml11/o.w (acce11da. l.'i11chit-sta t·11111r; 11111 il Cu111-
IIIISSflt'W tlicluaro lea/111111tr al J/i11islrru che /'1·sito
degli l'Sllllli si dof!ttJa al/rib11ire wltaulo alla serietà
degli studi fa/li 11rll'Oratorio di Don Bosco.
Ahlmmw ne/1'..Jrrl,iuio 1111 discorso i11titolato: \\'ita
inuma tli Don G10\\Jnni Roseo n(•I i;uu pnmo
Orntorin. J,'m,ture, 1(-o/. Gtacinto Ballt·sw, altro
cu111pag11r1 del Sa,•io e lrsfe auloref't1!, 11rl Pmcesso,
spie,1:a qtwl rrn il 111m·1•11fl' segreto di qui slu d1t· i·11-
11imm1 t!icr11do: ,, l'o11 /11 ln•a potente rcrive
della rl'ligiu11c e dell'a111ure, studenti e art~t:iani la•1.'o-
rm•a11<1 alocre111e11tr I... 1 t a questo ard11re soste11ulo
d11/la TI lit:iosa rtl11cazi1J11t si dev..•0110 lt palmR poi
mietute dagh st11t/('II/Ì ali' Um"versitù r al Semi-
1111rw r il contimm pro,:redire r perfe:::imwrs1 dei
lah11ralori nella s1•:..ÙJ111 artigiana*·
Dunque t 1ita di fM,oro ~•ifa di st11d111, pt"rd1è
1•ift1 di piel<Ì. Base della pietà suno l'ùtru:::11111t re-
l1);fosa e la jrequeu:;:a de, Sacramenti. Pt"r /11 primll
e'rru in cl,ies" e in d11ssc la parola t'Ì'f'll, c'crm111
altrm•r lr pubbliche !t ((11rc , 11011 11u111rm•t1 111,,i la
rnlutarr , buona 11of(e t , P< rjino 11tl corti/, le c1111-
~•er.w~ioni famiban con superiori ro11tribu111am, a
so111111i11islrare 1111a cr11111srrw:::a piena e (Jratic'" dtlla
rrlii:itme. Q11a11/o ai Sacr11111r11ti, 11eswm1 preuio11e,

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11111 11g111 comoclitrì per friqumtarlt. \\'r son t!a la• cli /)on /Josrr, 111111 si dHgiurt.f:l'?Ja dalla santità f'"l-
rf,,. erre le feste rl'lit:iusr prep(lru/c sapie11l,111wte: lutto l1gr1<1. Citi 11011 ricorda la smlem::11 d, \\'. Fra11cnrn
i11 r~sr rrmrr,rrn·a " trmp11rtarr lr 111111ti ,1:im:twili di Sales,
1111 santo trutr r 1111 tristo .11111/11;,
in u11'at111csf11a superi,;rt•: uri111,;11it .wcrc, cauti, Ilo tcrn1i11atu msi 11l!Pgra111e11te 111 mia scorri-
,110111 p1~/im1arm occhi, orrrd,i, m1111ag11w-:;1011r, sr1I- hmula. \\011 disptacc,a rhe j1111sca mme l,11 ct11m11-
f1111e11to, l '11 I'escuv1,1 d1 ( 'asa/e, 110111,1 dotto 1• ac ciat,1. L11 urillurt salrsinno rtlafri .ml principio,
<ori,;, 11el 18i8 dncrif'l"t'll la pi,tà r/11 i11fonrun:a chiflllt il cap, 1,11,,m11 t1 D11meniro Stlt'I" tlicn,cl,,
/'"mhit 11ti' orat1,rÙ111<1 ro11 parnle, /1 quali si pot<'f.·a,w r/11 la S//(l diiw1ra m,fl'(Jratoru, era ~/ala 1111 a1•-cr-
hl'llissimo applicart 1111d1t 11i tempi 1111trriorz. Dopo 11i111t 11to e prr il (!r<111 bel// lattm:i I pn il h,·1lt' mar:-
,,rcr d1 ffo r/1, Do11 Bosco ,n•t:t,•a il 1tmn .11grrt,1 giorr d1e nmtimwt·a 11 (arv.•1. ( 'erto, il p1rc11/o grnntff'
tl'imbe-.•1 re i .i:im.•a111 del/i pralirhe di /11età ji110 a sen·o di Dio, comi' lo di.tre l'io X I. mr,i 11/11(/1•/I,,
11,rbriarli, cm1/111mna: /.'C1t1T/1Jsfrra sttssa d1t I• i' s/1111,,/,J prre,m, m _f!tnt·anel/1 dell'Orat11,io. \\la
orrmula, l'nna rhc rnpira110 è 1111pre,,:1wln d1 pra- chi )'/"Tit·ct•a Clis1, 110n r.1.,e,11/r, pm/t·lr1, 111111 po1t•1•11
tir/1, rtli~rm. 1 ,:im:m,i msl ,mprrsrionllfÌ 111m tlgJ:lllngere un tnztJ moli1•0, qttt·llo tiri q11alr 1111i sù111w
,,.,11111J quasi pni, ,wdu- i·11le11do, fare ti mali; mm testmumi: I" s1111 ,-lei•".;11,n, clf!li umm dt!l'altart·.
h11111111 111ezz11 di farlo; tfryvrehheru miwi•ere rm,tro l 'a11110 srono, fru_i:a11dn '"'l 11m/ro 1/rchfrir,,
/11 currr11te p,r tli~·emr catlu:1; trrunLra11ilt1 li pru/1- m'11nbnt1ri III una mttrl'Ssa11/1 letta11 di D1111 Fm11-
rht• di pietà, s1 tr<n1erebbero romt• pesci luor d'at'quu.
Out-siti e clu li rt11d1 doC1!1 t li /11 upu11rt p,·r co11-
1·i,1-:;w11e r per rosc11'll:::a. IA' cnu 1•011110 per fnr::::11
cesi11, ,:ui lll(lrstm di lrrza r;iw111.mt!r ul Suv111
11el/'mmo .ll'olmtim 1){~5-56. Eglt, 1111rr11111/11 ti,
r 11n'11dìl'IIZfl (fll/(1 .1sagfi da Rerm/('/ffl l" i/ 16 (IJ:fl•
irresistibile,,. Reafowute l)m, lloscu 11011 vul<"Va </11 11)15, 1ijlffrll lm 1'11/tro rhr il / 1apa , ,:irmu/r,
eh, lr pratic/u d1 p1rtà ,,ppri111r.1sero i gim·,im ,, l'occ/110 11ttor110, tl'i'e'l'11 posto 11w1111 wpr" 1111 li-
li stancassero. le pura1:1111a·va 11{/'aria, cht· 11011 bro stupl'lulm111·11t1 leJ!c1/t1, dicn1do · Sa di chi
,,pprmlt' nè sta11ca, scbbrm ogmwo 111 por// sulle , q111 sto C(ITII ,:,,lume i> D, \\ Ton, ~,tf"lti e p1 r
spalle 111111 colo1111a p1·.w11//s.1·1111a; .n t' pcrchè, d,az•a m11,r,1r1 11110 d, q111•1 5<11111 r/11• {u111111 prr il 1wstro
,:li, l'aria i11teramr11te m ciremula, i11ternmr11lt lemp" ,:; la \\'it.;1 tli ,a, 10 Domenico, 'i.'l~ltru dilet-
, ·111,·estr dentro e .fuori.
ris.111110 d1sa-polo. 1ìJr111-r,ì ,,,,,.aa \\ 11., piti (ICCt•lta
!nfim, villi di alft;~rù,. Don Boscu nel .wu si- che 1111rlfa cl, Sn11 l.11~f!I l,11i man mn /11/ti, lui
t,ma 1ducatn.m ass,·i:no mm parte 11011 access(Jria, f!Ùrcwu Ilo mnit,, de/fu nrrtll 111111, , 111111st q11cm
I/Ili essenziale a/1'11//egria. Il servite Domino in chlll.1'.Wsa. li srr11/o 11011 .l'i fig11ra p111 , santi ta11/11
..
laditia (11 JIUI parola d't1rdi11r con la gio-rt11t11. pe11itt11ti t ngo11,.<1. E 'iat'trJ /)11111, 111r11 pillrt'rtÌ m
Come prr S. Filippo J\\'ai, cosi f>t'r tu, la 11111li11• ,r:ior•w1ttlt rfu, n drm11111 111 /111 1<11 l!i'l'l.'11!/I' r,ropn"
cu11ia era l'ollarn p,ccafrJ rapita/i. Di qui il mltu comi lr,ro.
dd/tl musica 111'1/t· s111 ms, . Poc11 dopo il tempo di I
C11111me11tarn D1,11 F1·1mcesia: 1 lo t n, 11111111irato di
,':,'ai•io il Kiov,me chierico Cugliero ricmph•a _,:ùì di lt111lr1 bontc, < riptfet•11 tra 1111 t 1111· 1/i pare di
mtHica f'Ortllono. .'•ìulf'allt'J,""' t·isnlltl nell'Ora- senftrt' Drm fJ,,sm q1111111/, ,,. 111 parlm " , 11u1u,wl11
fono abbiamo una fl:stimo1111mza mlzant1 quant'af- e pi11 <m111 .{11 ,i. \\ 11i dal Prorl'.\\'SO appre11di(IIIIU c/11
tra mai. \\lei , ~57, pochi mui dopo lt1 mnrte del Dw, Hosm 11011 .<1 rrmte11tm·a pmpr,rlr, 11ll'11111-
.',ano, '"' giooat1f' st11det1te. r1sp1tc t/,e/l'Oratorio,
uriveva a u11 amù:n · .- ,lli .<nrrhra di osere III un
paradiso terrestre, patcM tutti s0110 allri:ri, ma di
/azio11e dei girr111111i, mcl che. p111 'Colti ri dtssr rrm-
t'Ìlt/11 m·ere er;li rnmlaf(} 111 stes.l'tJ S(llt l.uir:i, siffJul
la ( '/11rsa 1' m·rrhh1· 1111 r;,.,,,,,, rlrt•atn 1/f'mmrr degli
1111'allegrw t•crm111'11te ce/est,, 1• speciil./111111/r 11111111do ulta,-,.
s, trot·a Dnr, HoscfJ i11 me. o a 11tii. lllnra pas-
swmo !t ure rlu ci paior,,i 111i1111// ,. tu/11 pemlmw lZl<JW' S·ll,FSJ J'V.-1
dalle sut labbm come i.11cu11tali. E~li ; per noi
rvllll' 1111a calm11ita, perdi/ nppr11a t',f!li rt,mp//re,
TESERO I I rcn111101
L'oll',1fllucn,:,1 li, nitre un
tulli gli mrru110 incontro e piiì w1111 rc11/1•11ti <Jllflllln rentin,tin dt nttim, L'oop,·ratori ..- Conperntn..:1 S.11._..
p111 [!li so110 ,·,cim •· \\ 1·ssu11n 11/<lranglm quindi $Jan,·, 11 10 ,,rriJ., l'. ,., 51 ,. tenui I nella ( 'appt,11 d, I
rl1i- chi srrii1<'f.1a cosi finisse 11n bel ,:iomo cun 1•e- l'Osp,·dnle e;"" .indii • un ,.,l,·nne ,·11m cJ;tnO, m I
11irr il sfare n11clu lui ro11 Dn11 Bosm. F11 Dor, f)v-
1111 mro a11jfi,,o, primo tfireflon d;,l ro/legi11 di Lm1:::11.
lmbn·utv dtllo spirito di Do11 /fosco, il Sm·ifJ
ad 1111 1,uu,._.o arri'I.Jato ta11t11 b1101111, da duidrrare
addirittura di (Msi sa11to, 11111 rm1111111rirm1/rsi di
11011 sup, rr crmÌ, riusrin·i, disse. Sapp, dir "oi
qui .facciamo cumùtere la s,wtita 11rllo stare molto
qualr ,1 è prnspcm11n l'urustulat" sal,•stano 1n tutr.,
I., sua \\ ,~tit 1 e , ant·ti1
V,unc nom nuto Dccu11unc 11 rc,.11111 Oort Lu,111
·\\ni:dint, c.1pndl.mo dcli'( 1,pt'd ile. Prc 1edette la riu-
nion,· ti 11ostr11 Don '\\/~tait,!>.: Lugun, re<luu• <le! Brns1h.,.
l-1 h..:nedizione ,·ucartMll'U" e 11 hac111 della rc,,liqu• ,
,li S . C 101· nn1 Uos.".O chili ,ro la somp111,n ccnmoni~.
l.1scinmlo ,n rn1u ,I viv1,sim11 ,lcsidcrr11 <li lu,·or,tt r
allrgri•· Il paradosl·o volet:a dire che alla Sfl{l)la , fl\\caccmentc rei hcne d e11,· :inmw
A111unu..u.1on(" dc.i 1 nbumlle d1 'lormo tn dsua ,o-~-lU41J n~ 103,.
t.:on aopruv.-1.1 >nc lkclu.11113t1c 1.
Otfu.::rnc GrDhche delJ.t Soc.. J·.d. fntcmv.10nalo. Kcid..1t1nre e D,rrttorc rcap,o'""htlc: U. < UlUU l· \\VI~l. v1.1 Cotro.ll.cmii.:>. u • r1Jrin, 170 P.