Bollettino_Salesiano_198911cooperatori


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ANNO 113 - N. 17 • 2• QUINDICINA 15 NOVEMBRE 1989
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
STRENNA 1990
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STRENNA 1990 ·FE!DE EVITA
Creare spaz i, occasioni, off rire modelli credi-
bili per far maturare nei giovani una cultura
che ama la vita, che stimola ad apprezzare e
incarnare valori, che portairio a un'autentica
spiritualità giovanile, ispircda al Vangelo nel-
lo stile tracciato dalla pedair:ogia di D. Bosco.
S aranno in tanti ad offrire riflessioni, commenti
alla strenna del prossimo anno; nei Centri si cree-
ranno occasioni per confrontarsi e meditare sul-
l'annuale invito del nostro Rettor Maggiore; mi li-
mito perciò a qualche spunto perché i COOPERA-
TORI sappiano accogliere anche questo messag-
gio come un impegno a intensificare la fedeltà
alla propria vocazione laica salesiana.
Nel trovarmi davanti il titolo di questa stren-
na, mi è venuto spontaneo ripensare a quelle
degli anni passati: ho cercato di metterle insie-
me, ed ho scoperto (che fatica direte!) che sem-
brano anelli di una catena stupenda, che tradu-
cono in una perfetta visione unitaria, un pro-
gramma non occasionale, ma aspetti vari di
UNA CATECHESI ORGANICA per la Famiglia
Salesiana, in sintonia con il cammino magiste-
riale e pastorale della CHIESA.
Mi sembra questo un primo importante dato:
un invito a «camminare insieme» con le sensibili-
ta post-conciliari, fedeli al nostro carisma e con la
mente e il cuore rivolto ai giovani di oggi.
«È necessario guardare in faccia questo
mondo» ci dice spesso il Papa, nella grande «di-
versità delle situazioni e delle problematiche»
che oggi lo caratterizzano, perché a questo mon-
do, a questa «vigna» noi siamo mandati per es-
sere «sale e lievito».
·È qui che si gioca l'impegno del Cooperatore!
Ed è questione proprio di fede e di fede viva, che
opera tra conflitti e contraddizione. E operare la
sintesi tra «fede e vita» sembra riflettere molto
bene le urgenze della società di oggi e il contenuto
della «Christifideles laici».
Per noi la vigna privilegiata sono i giovani!
È un programma che risponde esattamente
alla mentalità e alla prassi di D. Bosco: «Voi avete
la missione di far vedere al mondo che si può es-
sere buon cattolico e nello stesso tempo buono e
onesto cittadino».
Ecco la «nuova evangelizzazione»: ripresenta-
re Gesù Cristo ai nostri giovani, alla gioventù in
«difficoltà», senza contrappos'izione o in alternati-
va con gli orientamenti socio- politici della nostra
società, ma creando prospetti nuovi di vita sia a
livello del singolo, come del gruppo, nella scuola,
nel mondo del lavoro, nella fa.miglia, nel tempo li-
bero... Dire sintesi comporta capacità di saper co-
niugare con proposte concrete l'annuncio e l'ojferta
di servizi e di collaborazione in spirito di dialogo,
con tutti. È la logica che «la fede senza le opere è
morta», che una fede che non. si innesta nella vita
resta parola vuota. Siamo inviati dal Signore a
quanti oggi non «contano» o suscitano poco «inte-
resse». È per questi «poveri» di valori umani, per
questi «ultimi» privi di speranza e vuoti di fede ,
che occorre «impegnarsi» ed operare una «con-
vinta sintesi» tra la fede e le ]loro situazioni talvol-
ta assurde e anche difficili dla individuare.
Si è in linea con un «ecclesiologia conciliare»,
una «Chiesa» al servizio degli uomini».
Ecco in sintesi: SERVIRE! L'UOMO! LA CHIE-
SA IN UN CERTO MODO SI È DICHIARATA AN-
CELLA DELL'UMANITÀ».
D. Alfano Alfonso
. UN INVITO CHE HA UN «VALORE DI FORTE ATTUALITÀ»
«... Siamo in tempi, in cui bisogna operare...
E questo è l'unico mezzo per salvare la povera gioventù istruendola nella religione,
e quindi di cristianizzare la società»
(D. Bosco)
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Incontro Nazionale
Comitato dei Coordinatori
ROMA-Gerini 21/22 ottobre 1989
sisono radunati a Roma i Coordinatori Ispettoriali
e i Responsabili dell'Ufficio Nazionale: un incontro
programmato per una opportuna riflessione dopo la
Conferenza Nazionale, di fine aprile. Presenti quasi
tutti i Coordinatori lspettoriali, e alcuni loro rappre-
sentanti: assenti (perche?) Liguria-Veneta S. Zeno!
I «lavori» sono iniziati con un momento di pre-
ghiera preparato e guidato da Sr. Anna Ronchetti,
nella graziosa e accogliente cappella dei Chierici-
studenti salesiani del Gerini.
Nella sala-biblioteca si sono avviate le riflessioni
sulla relazione presentata dalla Coordinatrice Nazio-
nale Iolanda Masotti alla CN: viene riletta e com-
mentata ampiamente, occupando tutta la serata.
Dagli interventi dei presenti sono emersi alcuni
punti, frutto delle esperienze locali:
- Necessità di dare un'immagine più «viva» di
«CENTRO».
- L 'importanza della figura del «delegato/a»
nei compiti di sua competenza: offrire occasioni
per incontrarli/e, stimolando ché ne ha il potere e il
dovere di farlo.
- Studio del Regolamento di Vita apostolica: evi-
tare di «accantonarlo». È lo «strumento indispensa-
bile» e il progetto concreto della vocazione e missio-
ne del Cooperatore.
- Il collegamento con la Famiglia Salesiana.
Sono diverse e non tutte positive le esperienze a
riguardo.
- La perseveranza della scelta fatta dall'Associa-
zione: la FORMAZIONE sia per la preparazione alla
Promessa che per la guida costante degli associati.
- Il coinvolgimento di tante «potenzialità» di for-
ze di cooperazione presenti nei nostri ambienti e fuo-
ri dalle nostre case.
- L 'impegno a non spegnere le «energie e i pro-
positi» emersi con evidenza e tra tanto entusiasmo
nel «DB 88».
- L'individuazione di iniziative valide per far cre-
scere il senso di appartenenza e stimolare la gioia del-
l'aggregazione dei nuovi.
Roma. Riunione del Comitato dei Coordinatori
Dopo cena riprendono i lavori con la presenza di
Paolo Santoni, che porta i saluti della Consulta
Mondiale, in particolare di Don Cuevas e di don
Reinoso. Aggiorna i presenti su alcuni impegni della
Consulta.
Ricorda a tutti il coinvolgimento nel Capitolo
Generale dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice: saranno presentate delle sensibilità espres-
se nelle risposte date sul tema «Educare alla fede»
dai vari Cooperatori .
Informa che è prossima la pubblicazione del
COMMENTO AL REGOLAMENTO ed è a buon
punto anche la stesura del Manuale Dirigenti. Ag-
giorna anche i responsabili ispettoriali sul grave pro-
blema economico per la gestione della Consulta: oc-
corre sensibilizzare di più le strutture locali al senso
della solidarietà.
Con la preghiera, ispirata al tema dell'anno
(sulle strade del cuore!) e con la buona notte si
conclude il primo giorno.
Domenica mattina dopo la celebrazione eucaristi-
ca... si riprende con un opportuno commento ai PRIN-
CIPI E ORIENTAMENTI del piano triennale pasto-
rale, presentato e illustrato da don Alfonso Alfano, de-
legato nazionale. Si sofferma su alcune idee di fondo,
sintetizzate sul binomio: MEMORIA e PROFEZIA!
• Fedeltà allo «spirito del Fondatore».
• Fedeltà alla storia di alcune iniziative significati-
ve. Ricorda alcune valide esperienze condotte avanti
nel passato: scuole di formazione dirigenti, scuole varie
di preparazione per settori specifici, animazione di gior-
nate, campi di lavoro...campagne varie annuali...
• Fedeltà ai «valori» concretizzati con proposte va-
rie da chi ha lavorato prima di noi a qualsiasi livello,
evitando la mania di voler «sempre incominciare».
• Fedeltà al «binario» portante, su cui deve viag-
giare l'associazione: animazione e organizzazione.
Qualche volta si è dato or più importanza all'una o
anche annullando l'altra: vanno sempre «insieme»!
Si è anche soffermato sulla seconda «paro-
la»: PROFEZIA!
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• Operare per un'associazione che abbia vivi i se-
gni «post-conciliari»!
• Apertura ai grandi «orizzonti» ecclesiali, sale-
siani e sociali.
• Qualificare e formare «personalità nuove» con
il carisma e la competenza del laico oggi!
In sintesi D. Alfonso ha cercato di fare EMERGE-
RE dal piano pastorale le idee che lo hanno motivato.
Analizza il «problema» emerso più volte nella di-
scussione: rapporto COOPERATORI GIOVANI E
MGS: ricorda un po' la storia della esperienza dei
CC. Giovani, certamente oggi da collocarsi in un
contesto diverso. Tra l'altro - aggiunge - l'asse
della «Vocazione-chiamata» per qualsiasi servizio
nella Chiesa si è spostato: da un'età minore a un'età
maggiore. Il Movimento Giovanile salesiano è una
felice realtà: occorre ·rivedere certamente criteri, mo-
dalità di coinvolgimento, di progettazione.
La presenza di Don Bosoni, non prevista, perciò
doppiamente gradita, come anche quella di Sr. Maria
Collino, della Consulta Mondiale e in rappresentan-
za di Madre Pilàr, rendono la mattinata ricca di
spunti e di considerazioni comuni.
Rimandando a parte le «conclusioni-operative»
del comitato, ricordiamo alcune riflessioni lasciateci
da Don Bosoni.
t!» È importante che i Cooperatori si sentano «volu-
_da Don Bosco come «missionari» nel tessuto quo-
t1d1ano della società: famiglia, campi... dove viene
svolta la propria professione. Essere presenti come
testimoni
si.am. non
cristiani
possono
e salesiani
arri.vare.
dove
la
Chiesa '
i
Sale-
D. Bosco ha «pensato» i Cooperatori proprio per
questa presenza nella società. Niente pessimismo ma
aiutare i «salesiani» a capire il mondo esterno . '
Non nasconde difficoltà e condivide alcuni pro-
blemi ascoltati.
Ogni trapasso culturale comporta difficoltà: per
questo occorre con pazienza creare con la propria
vita «u~'imm~gine~> nuova del Cooperatore di oggi,
nella chiesa d1 oggi e per la Chiesa di oggi.
Sottolinea l' importanza del livello ispettoriale:
un consiglio Ispettoriale è punto importante di
q_ue~to rin~ovamento. Sono i Consiglieri Ispetto-
nah ad amtare i Centri a rifarsi un'immagine
«nuova», più credibile.
Sente e condivide alcuni progetti, come quello della
Scuola Dirigenti, del Coinvolgimento dei Cooperatori
Insegnanti e ricorda di non trascurare il mondo univer-
sitario: sono in tanti gli studenti, specialmente del Sud,
che hanno urgenza di continuare nei grandi CENTRI
UNIVERSITARI una formazione adeguata, cristiana
e apostolica, oltre che culturale.
Le conclusioni sono affidate alla coordinatrice
nazionale. Ringraziamenti e appuntamento al. ..26/27
maggio '90, a ROMA - S. Cuore!
(dagli appunti di Silvio•Milia)
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TRA MEMORIA E PROFEZIA
In un momento di intervallo, tra una sedutajiume e
l'altra , abbiamo avvicinato il delegato nazionale, don Al-
fonso, eh.e ha appena terminato il suo intervento.
Con grande chiarezza il nostro delegato ha fatto il
punto della situazione della vita dell'Associazione con
uno sguardo al «passato», ma soprattutto invitando i
presenti a guardare avanti con speranza, e con «idee»
da incarnare nella vita culturale, ecclesiale e sociale di
oggi. Il binomio «memoria e prcifez ia», già presente
nelle riflessioni del Centenario, è stata la sintesi del suo
intervento.
Proprio su questo gli abbiamo chiesto il senso di questi
termini.
«Fare memoria non è soltanto commemorare, sarebbe
troppo poco. Questo è importante tenerlo presente subito.
Significa soprattutto, tra l'altro, fedeltà a un progetto di
vita, ispirato, realizzato da un Fondatore, sperimentato,
fallo storia viva in tanti anni, in tanti modi, con tante per-
sone che lo hanno fatto proprio, in situazioni diverse ov-
viamente, ma con mezzi e modalità ben precise. Fare mo-
moria significa fedeltà e richiamo a «valori» e anche a
«strumenti» eh.e hanno permesso un cammino storico.
- Può aggiungere qualche esempio?
«Sono tanti - ha risposto - e di vario genere! Devo
ringraziare D. Ricceri.· in alcuni colloqui, eh.e fortunata-
mente ho avuto con lui, in occasione di soggiorni trascor-
si a Canneto, ho «carpito» idee importanti, come queste.
Mi chiedi degli esempi. Ebbene accenno al più semplice
e al più importante: l'organizzazione al servizio della co-
munione tra i soci, attivi, impegnati e i «lontani», a quan-
ti cioè si sono allontanati per molivi vari. Nel passato si
era più capaci di organizzarsi per lenere vivi questi legami
con tutti.
Mi sembra che con il tempo si siano create due asso-
ciazioni: quella dei «fedelissimi-impegnati ( come si suol
dire)» e quella degli assenti.
Leggendo e riflettendo attenta•-nente mi sembra che la
seconda sia di gran lunga superiore alla prima. Questo ci
deve far pensare e vedere cosa abbiamo perso di buono man
mano eh.e ci siamo allontanati dalla storia... È un discorso
lungo, che speriamo di realizzare con la ricerca che è stata
programmata e richiesta nella Conferenza Nazionale.
- E profezia? Cosa intende in concreto?
«I problemi di ieri non sono quelli di oggi, ma la
«povertà», le «carenze culturali, religiose e sociali» ci
sono e come! Allora? L'associazione si deve aprire,
come dicevo, ai «grandi orizzonti» della vita di og-
gi... avere occhi e cuore per «rendersi presente» nel quo-
tidiano e «far sentire», nel senso buono, la <~forza e la
bellezz a del nostro spirito» . Non è neppure la voglia di
non sentirsi oggi illustri sconosciuti ( come capita!) ma
sentire lo zelo per la salvezza delle anime. Non deve
neppure spingerci su questi orizzonti, eh.e stuzzicano
l'aggregazione, di tante persone, la voglia di entrare in
competitività con altre organizzazioni, ma solo la con-
vinzione di essere portatori di un carisma specifico (nel
nostro caso, educatori!) tra queste povertà.
P eppe
C.
CCI

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-CONCLUSIONI OPERATIVE DEL COMITATO COORDINATORI
1) Verbalizzazione dell'aggiunta al Regolamen-
to della Cn: «vi partecipa anche il vice-
coordinatore nazionale...» (art. 2 bis)
2) Designazione, del nuovo amministratore
(signora Ida RINALDINI, coordinatrice
del centro Spes di Roma) e del nuovo se-
gretario (Antonio PANDOLFI, del Centro
S. Cuore-Roma).
3) Conferma a membri della segreteria tecnica
di Sandro Pistoia (organizzazione) di Clara
Giustini (segretaria del Comitato Coordina-
tore) e Marina Corasaniti (collaboratrice at-
tività archivio).
Si conferma anche la designazione di Se-
verino Chiarini quale rappresentante pres-
so la SEI e di Roso Roberta, invece, presso
L.D.C.
4) Scelta della data per il convegno CC.GG. -
6-8 aprile 1990! Indicazioni di suggerimenti
per le modalità di preparazione e i criteri di
partecipazione.
- Coinvolgere nella fase preparatoria al-
cuni coordinatori (o loro rappresentanti!)
e i responsabili nazionali delle associazio-
ni, come previste dal tema già approvato
in CN.
- Sensibilizzare, con informazioni o ri-
chiesta di contributi, le specifiche strutture
ispettoriali.
- Apertura a tutti i CC.GG. e a quanti
sono responsabili delle varie associazioni.
- Sede: Roma!
5) SCUOLA FORMAZIONE DIRIGENTI
(prima settimana di luglio! Fontanazzo) .
- È confermata la data e la sede.
- Specificare bene, per tempo, contenuti e
programma, attraverso un incontro ristretto
di responsabilii ispettoriali della Formazione
e Ufficio nazionale.
- Rendere «tassativa» la scadenza per le
prenotazioni una struttura alberghiera che
esige precisione a riguardo).
6) VIAGGIO APOSTOLICO.
- Si autorizza l'Ufficio nazionale ad avvia-
re la preparazione di un viaggio apostolico,
nello spirito e con finalità, già collaudate
con le esperienze precedenti .
7) SOLIDARIETÀ ECONOMICA.
- Anche se brevemente si ricordono i crite-
ri in merito a tale problema.
- Si sollecitano i presenti a prendere vi-
sione del foglio allegato, dove sono ripor-
tate «cifre significative»: provvedere m
tempo ai ... saldi!
8) CONVEGNO INCARICATE
LABORATORIO M.M.
- Si conferma la data 7/ 8-12-1990! - Sede:
Roma.
- Si suggerisce e si accetta di dare al conve-
gno una triplice finalità:
1. Fare memoria della figura di MAMMA
MARGHERITA (relazione base).
2. Appronta re un sussidio, con la situazio-
ne attuale dei Laboratori, con una rifles-
sione su cui discutere per confrontar-
s1.. .. (esperi.enze.') .
3. Allestire una mostra di lavori inviati per
tempo dai vari Centri.
- Si decide di aprirlo a tutti i Cooperatori
che sono interessati alla iniziativa.
9) PROGETTO «STAMPA».
- È un impegno del dopo «DB 88» da av-
viare in modo più organico e coordinato.
- Mira a rilanciare «la Collana mondo
nuovo»: impegnare i Centri! È già avviata
un'opera di sensibilizzazione con un'oppor-
tuna indagine.
- Si cerca di rendere più fattibile il rileva-
mento Cooperatori Insegnanti, in collabora-
zione con la «SEI», progettando in seguito
proposte costruttive per una più efficace pre-
senza sul territorio della stampa salesiana e
della stessa editoria.
- Riaffermata ancora con maggiore auto-
revolezza l'impegno alla diffusione del Bol-
lettino Salesiano.
Per questo Progetto il sostegno dei nostri in-
caricati a Torino (Chiarini-Roso) ci sembra
già di grande aiuto.
5/ 117

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RILE»
Dev.ian.z, a.
e g1ust1z1a
minorile
Roma. Tavola rotonda sulla devianza minorile.
Dacirca un anno, 22-9-1988, è stato pubblicato
il D.P.R. n . 448, che ha approvato le disposizioni
sul processo penale a carico di imputati minoren-
ni e da pochi mesi, luglio '89, i Decreti Legislativi
n . 271/272/ 273.
Dopo 50 anni dalla legge minorile del 1934 e
dopo la miniriforma del 1956, attraverso proposte,
discussioni, confronti tra opposte posizioni, si è
giunti a un quadro normativo adeguato alle realtà
sociali della condizione attuale del minore soggetto
a processo penale.
È certamente una tappa significativa: si ha final-
mente una riforma più organica, strutturata su
principi e valori essenziali per la personalità_del
«minore imputato» di oggi.
Quali limiti, quali perplessità, quali problemi
che affliggono la devianza minorile, sotto gli occhi
di tutti, dal cittadino della strada al professionista
operatore del settore, restano ancora aperti? Quali
le implicanze per la vasta e complessa organizza-
zione delle strutture giudiziarie?
Quali prospettiive si aprono per i centri di giusti-
zia minorile, centri di prima accoglienza, comunità di
accoglienza, istituti di semi-libertà e detenzione, ser-
vizi diurni, previsti dalla nuova normativa?
In concreto quale sarà la «sorte» del minore ar-
restato, con l'entrata in vigore della nuova legge
che ne impedisce di fatto la carcerazione?
Sono questi i temi di fondo trattati dalla Tavola
Rotonda: «Devianza e giustizia minorile» organiz-
zata dai Cooperatori Salesiani del Lazio e tenutasi il
14 ottobre scorso presso la Sala convegni dell'Isti-
tuto Salesiano «Sacro Cuore» a Roma.
L'interessante iniziativa, unica nel suo genere
nella Capitale e purtroppo non adeguatamente va-
lorizzata dalla stampa e dagli altri mass-media, ha
visto la partecipazione di numerose autorità ed
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esperti, e soprattutto di un interessato pubblico di
operatori, animatori di comunità e volontari.
Sono intervenuti, in qualità di oratori l.nvitati ad
animare il dibattito ed il confronto con il pubblico
in sala: la Senatrice Rosa Russo Iervolino, Ministro
per gli Affari Speciali, il dott. Luigi Viggiani, del
Centro Studi Ministero di Grazia e Giustizia, il dott.
Giuseppe Del Curatolo, Direttore Carcere Minorile
Casal d~' Marmi, il prof. Claudio De Angelis, Magi-
strato esperto in diritto minorile, e la dr.ssa Rita
Montanari Pastorelli, esperta di servizi sociali sul
territorio. Ha fatto da moderatore il giovane e già
affermato giornalista del TG l Alberto Romagnoli.
Nei loro interventi, oltre ad illustrare contenuti
operativi e principi ispiratori della nuova legge, gli
oratori, sollecitati anche dalle numerose domande
del pubblico, non hanno nascosto le numerose dif-
ficoltà, soprattutto in termini di concreta praticabi-
lità ed attuazione delle nuove disposizioni di legge,
che i giudici, la magistratura minorile, le autorità
politiche e amministrative, gli stessi operatori delle
forze dell'ordine, sono chiamati ad affrontare con
rinnovato spirito, diverse competenze e nuove ca-
pacità professionali.
Ma questa tavola rotonda deve essere soprattut-
to inquadrata nell'ambito di una complessiva serie
Roma. I partecipanti alla-tavola rotonda

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di iniziative che i Cooperatori Sa-
COLLANA MONDO NUOVO lesiani del Lazio hanno in animo
di realizzare. Essa va vista, in pro-
spettiva, come impegno prelimi-
nare alla realizzazione del Conve-
gno programmato per il 19-20-21
gennaio del prossimo anno, sulla
stessa problematica.
Fedeli allo spirito del Fondato-
re, Don Bosco, che sperimentò con
Al LETTORI
amarezza e sofferenza nel carcere
minorile «La Generala» di Torino il
Al RESPONSABILI
dramma umano di tanti ragazzi, i
Cooperatori intendono non certo
AGLI INCARICATI STAMPA
sostituirsi a quanti per competenza
e professione si occupano della de-
vianza minorile, ma avviare unari-
flessione sulla progettualità pedago-
gica e sociologica nel nostro Paese
intorno a tale scottante tematica so-
cio-educativa.
È avviata un'azione «capil lare » per rilanciare l'iniziati-
va della «Collana Mondo Nuovo »: è anche questo un
impegno del dopo «DB 88»! Vi invitiamo a collaborare
Appare perciò qui opportuno
ribadire ancora, come evidenziato
dagli oratori intervenuti nella Ta-
con serietà e disponibilità.
Vi chiediamo un po' del vostro tempo libero.
vola Rotonda, che nessuna legge o
norma, intorno alla delicata que-
stione della devianza minorile,
È desiderio comune che si conosca il «consenso»
della maggior parte dei lettori della Collana, per poten-
può suscitare «speranze» se non
inserita in un tessuto culturale
specifico, in un contesto di più
ziare la diffusione dell 'iniziativa, che non ha altro scopo
che quello di farsi strumento di «bene», come voleva e
larga sensibilità sociale per i pro-
blemi di quanti vivono in una si-
tuazione di marginalità.
già faceva don Bosco, attraverso le Letture Cattoliche.
Pertanto Vi chiediamo di compilare e spedire, all'indi-
Troppo spesso progetti e inter-
venti socializzanti rieducativi falli-
scono perchè non hanno un ri-
scontro nel concreto e nel quoti-
rizzo qui riportato, questo tagliando-questionario, semplifi-
cato al massimo, per cogliere le vostre sensibilità.
Si può rispondere singolarmente o anche in grup-
diano con mentalità adeguate e
consone a quelle del «legislatore o
del progettista».
po, dopo opportuna riflessione nell'ambito del Centro.
Inoltre vi invitiamo a prendere visione dell'inserto, a
E la nuova legge corrisponde a
una opportuna connotazione edu-
cativa?
richiederne copie per l'opportuna diffusione.
Vi ringraziamo di cuore per questa collaborazio-
Quale rapporto potrebbero su-
scitare certe forme di enfatizza-
zione della devianza minorile di
ne e vi preghiamo di spedire la scheda compilata al
più presto.
una cultw-a fatta di dati, di mera
Roberta Roso
denuncia, con la dura realtà vissu-
ta dal minore deviante, dai suoi
familiari o presunti tali, o da
quanti ne condividono esigenze
immediate di vivibilità, di recupe-
UFFICIO NAZIONALE
COOPERATORI SALESIANI
ro e di reinserimento?
Sono interrogativi che riman-
gono aperti e sollecitano adeguate
risposte: ci proveremo nel conve-
Via Marsala, 42
00185 Roma
'lo gno di gennaio.
Don Alfonso Alfano
7/ 118

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I
I
QUESTIONARIO SONDAGGIO Collana Mondo Nuovo
I
I
I
N./C . (se credi}-- - ---- - ------ - --- -- -- Centro
I
Età ___ Qualifica: --- - -- - -- - - - - SDB O FM A O Cooperatore O altro O I
1. Conosci gli opuscoli della collana?
[fil] lliQJ
I
I
2. Come trovi la lettu ra di tali opuscoli ?
o facile
I
o diffic ile
o impegnativa
I
I
I
3. Come trovi la linea grafica dei libretti?
o passabile
o buona
o ottima
4. Come vengono utilizzati gli opuscoli?
5. Il Centro CC.SS. - gestisce una riven dita
- propaganda la collana
o solo uno sguardo
o lettu ra person ale
o in gruppo
o come studio
[fil] lliQJ
[fil] lliQJ
6. Chi gestisce la rivendita?
7. Come diffondi gli opuscoli?
o di rettore/trice
o il Centro
o cooperatore/trice
o delegato/a
o altri
o omaggio
o vendita esterna
o rivendita in chiesa
o uso in famiglia
8. A chi sono destinati gli opuscoli?
9. Fasce di età dei destinatari .
o altri cooperatori
o parrocch iani
o amici
o estranei
o adulti
o ragazzi
o giovani
10. I TUOI CONSIGLI NELLA SCELTA DEI PROSSIMI TEMI (cfr. inserto)
------- -------------- ------ ---------------- -- ----------
-I
Osservazioni generali sulla Collana (Temi - grafica - stile)
II
:* ---- ----------------- -- --- ------------------------ -----
- II
8/ 119_ ---- ___ __________ _____________ ---------- ----------------- ____ ___ ___ ___
OSTAMPA
Trovate in questo numero
del BS.CC . un inserto della
Collana Mondo Nuovo: è un
invito al singolo Cooperatore
e ai responsabil i della nostra
Associazione ad accogliere
questa iniziativa, che mira
soprattutto a mentalizzare
tutti sull ' importanza della dif-
fusione de lla «buona stam-
pa», nella piena fedeltà alla
nostra tradizione e al pensie-
ro di D. Bosco.
La «collana mondo nuo-
vo» è iniziativa specifica dei
Cooperatori , che si «riallac-
cia » alle antiche «Letture
Cattoliche " del nostro Fon-
datore.
Questa è la prima tappa
di un PROGETTO-RILANCIO
STAMPA ,ed EDITORIA SA-
LESIANA .
Nel prossimo numero in-
fatti avvieremo un 'attenta
indagine dei Cooperatori
che operano nella scuola,
offrendo le opportune istru-
zioni: questo rilevamento, in
parte già avviato in alcune
lspettorie , consentirà di
avere un «dialogo» costrut-
tivo e adeguato all 'attuale
situazioni~ scolastica italia-
na con alcune proposte di
coinvolgimento più costante
e più organizzato .
A questo va aggiunto la
riflessione più volte fatta sul
dovere di ogni Cooperatore
di diffondere il «Bollettino
Salesiano ».
un rinnovato
imp gno:
OG I CENTRO ...
UN RIVENDITA

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CHE COS'È «MONDO NUOVO»
La collana «Mondo Nuovo» è stata creata dai Cooperatori Salesiani con il Centro Ca-
techistico Salesiano nel 1977, come moderna versione delle «Letture cattoliche» fon-
date da san Giovanni Bosco nel lontano 1854 per la formazione religiosa del popolo.
In tredici anni di esistenza la collana ha diffuso più di 4.500.000 copie di opuscoli.
Ciascun opuscolo, di 32-48 pagine, sviluppa un unico tema di viva attualità e risonan-
za, letto in chiave cristiana e con intento «catechistico».
Nella collana vengono affrontati i grandi interrogativi della fede oggi, i temi morali più
discussi, i problemi della famiglia e dei figli, le tematiche sociali più calde.
I testi sono firmati da noti esperti, e presentati in stile agile e scorrevole, per favorire
la lettura anche di chi non ha una specifica preparazione.
Ogni anno viene pubblicata una serie di 8 fascicoli , con copertina a 4 colori. Prezzo
per una larga diffusione: Lire 850. Sconti sono proposti per chi istituisce una Rivendi-
ta o fa acquisto di quantitativi di opuscoli.
COME UTILIZZARE GLI OPUSCOLI
RIVENDITA. Una destinazione naturale di questi opuscoli è la «rivendita» all'ingresso
della chiesa. Rispetto ad altre pubblicazioni essi hanno un doppio vantaggio: costa-
no poco, e non diventano «vecchi » alla fine della settimana. Un calibrato «avviso» al
termine della messa spesso è sufficiente per esaurire la scorta.
INCONTRI. RITIRI. CONVERSAZIONI. Svariati opuscoli sono adatti per l'incontro cul-
turale, di formazione, di catechesi, per adulti e giovani . Per il ritiro spirituale.
L.:animatore vi trova idee e proposte sufficienti per svolgere un tema. Il libretto, se di-
stribuito a ciascun partecipante da portare a casa, assicura il risultato dell'incontro.
SCUOLA DI RELIGIONE. Per i molti temi trattati, «MN » diventa un prezioso sussidio.
BENEDIZIONE CASE. Molti fascicoli sono adatti come dono-ricordo (si può scegliere
secondo gli interessi di ciascuna famiglia: dove ci sono figli, o anziani ecc.) .
BIBLIOTECA. In quella parrocchiale, delle associazioni , nella sala dei catechisti ecc.
I cento e più fascicoli della collana formano un'enciclopedia popolare della fede.
PICCOLO REGALO. Un modo cordiale di dire grazie a chi lavora al nostro fianco.. .
COME APRIRE UNA RIVENDITA
L.:Editrice pubblica ogni anno una serie di 8 opuscoli di argomento diverso. Chi apre
una Rivendita si impegna a ricevere durante l'anno un minimo di 10 copie di ciascun
opuscolo, cioè 80 libretti all 'anno. Ovviamente può richiederne di più.
Per aprire una Rivendita è sufficiente darne comunicazione all ' Editrice compilando
la cedola della pagina accanto, e indicando quante copie si intende ricevere.
Ciascun opuscolo viene inviato al costo di Lire 750 (mentre il prezzo di copertina è
di Lire 850), fino al 31 dicembre 1990.
Quindi l'i mpegno economico annuo può essere contenuto entro Lire 60.000 (80 fasci-
coli a Lire 750 ciascuno).
Ulteriori sconti sul costo di Lire 750 vengono concessi alla Rivendita che richiede
più di 20 serie di 8 opuscoli :
- sconto del 10% a chi richiede da 21 a 50 serie;
- sconto del 20% a chi richiede più di 50 serie.
Chi ha aperto la Rivendita può acquistare opuscoli delle annate precedenti, con
lo sconto di favore del 20% sul prezzo di copertina, purché l'importo complessivo del-
l'ordine raggiunga Lire 25.000.
L.:Editrice si assume le spese di imballo e spedizione.
I pagamenti , a materiale ricevuto, vanno fatti mediante Ccp 8128 intestato all ' Editrice
Elle Di Ci .
Se al termine dell'anno non viene disdetto l'impegno, la Rivendita si intende rinnova-
ta per l'anno successivo.
Che cosa significa
dire «Credo»
GRUrro A8U[
Come 1nevenire
ladro a
ROSINA E. GINO COSTA
«Lasoerà suo padre
e sua madre»
10/122

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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ALCUNI ARCOMENTI IN PREPARAZIONE
PER IL 1990 (titoli provvisori)
109. Breve catechismo mariano. La Madonna nel dogma, nel
culto e nella vita cristiana. Di Giuseppe Crocetti.
110. Giovani, diventate «progetto di Dio». Spunti di riflessio-
ne per un «gioco di squadra» che vince nella vita. Di Giovanni
Battista Bosco.
Eutanasia: la «Compagnia della buona morte». A cura del
Movimento per la vita ambrosiano.
Dossier «Cristianesimo». Schede per un'informazione essen-
ziale sulla religione dei cristiani.
I ragazzi dagli 11 ai 14 anni. Riflessioni sui problemi di un'età
piuttosto complicata. Di Rosina e Gino Costa.
AIDS e morale cristiana.
Il senso cristiano del corpo.
365 pensieri di fede e d'amore. Gradevole libretto da donare
agli amici all ' inizio dell 'anno. Di Enzo Bianco.
CLI OPUSCOLI USCITI NELL'ANNO 1989
101. Che significa dire «Credo». Breve commento alla pre-
ghiera che ogni domenica recitiamo in chiesa. Di Franco Ar-
dusso (ristampato).
102. Come prevenire la droga. Informazioni e proposte a ge-
nitori e educatori. Del Gruppo Abele (testo di Gabriella Vaccaro)
103. Tu conosci Gesù? Si comportava come un uomo libero
e un provocatore, ma era il Salvatore del mondo. Di Antonio
Fanuli (nuova edizione) .
104. «Lascerà suo padre e sua madre». Per i genitori che han-
no i figli nell 'età dell'amore adulto. Di Rosina e Gino Costa.
105. La Bibbia «lettera d'amore» di Dio. Nelle mani del cri-
stiano, questa lettera diventa un modo di pregare e di vivere.
Di Giorgio Zevini (nuova edizione).
106. Conosciamo i diritti dei bambini? Ogni bambino come
Gesù deve crescere «in sapienza, statura e grazia». Di Dome-
nico Volpi.
107. Ma Dio a cosa serve? Oggi si mettono al suo posto tanti
surrogati ; ma Dio rimane l'unica risposta al cuore umano. Di
Guido Gatti.
108. Problemi di coppia e di famiglia. Una spiritualità cristiana
per i fidanzati e le giovani coppie. Di Nicola De Martini.
TUffl CLI OPUSCOLI DISPONIBILI
Ciascun opuscolo Lire 850.
BIBBIA
87. La Bibbia parola dell 'uomo, parola di Dio• 103. Tu conosci
Gesù? • 105. La Bibbia «lettera d'amore» di Dio
TEOLOGIA
2. Ma c'è poi questo Dio? • 21. Mistero della fede • 48. Che
cosa c'è dietro l'angolo? (l..'.aldilà) • 82. Dibattito sul diavolo •
86. Inchiesta sugli angeli • 94. Facciamo il punto sulle appari-
zioni mariane• 96. Pensieri per Maria• 101 . Che cosa signifi-
ca dire «Credo». • 107. Ma Dio a cosa serve?
RELIGIONE E RELIGIONI
23. Di fronte ai Testimoni di Geova (Lire 450) • 62. Nuove reli-
gioni in Italia• 68. La risposta dei cattolici ai Testimoni di Geo-
va (Lire 450) • 75. Una religione vale l'altra• 91. Processo alla
religione • 95. I Testimoni di Geova: origini storia dottrina
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SACRAMENTI
29. Mi alzerò e andrò da mio padre• 30. La clomenica andan-
do alla messa... • 37. Commensali di Dio • ~-6. t.:amore si co-
struisce • 63. Riconciliàti in Cristo e nella Chiesa 78. Quan-
do un matrimonio è nullo 97. Confessione, festa del perdono
• 108. Problemi di coppia e di famiglia
PREGHIERA
32. La preghiera rivoluzione dell'uomo e del mondo • 40. t.:A-
ve Maria• 81. Il rosario, preghiera giovane? • 88. Benedire
MORALE
14. La fede e la speranza dei cristiani (Lire 1.200) • 33. Che
male c'è? • 38. Creati per amare (Riflessioni sulla vita) • 53.
Uomo, progetto 2000 • 55. Famiglia, divent.3. ciò che sei • 57.
Con una guida lungo le vie dello Spirito (La direzione spiritua-
le) • 71 . Eutanasia la «dolce morte» • 73. Tra oroscopi e magia
ABORTO
17. Di fronte alla legge di aborto • 24. Noi non abbiamo aborti-
to • 74. Il traffico dei feti abortiti • 77. Aborto, questione aperta
VITA DELLA CHIESA
12. Perché i missionari? • 18. Il messaggio dei primi martiri
• 25. Un papa venuto da lontano• 31. Ribe lli per amore (I par-
tigiani cristiani) • 39. Credere alla bontà• 47. Finestra su Lour-
des • 49. Ho visto la luce (Storia di una non vedente)• 50. Mau-
rice Longet assetato d'infinito• 64. Cristo si, Chiesa no?• 66.
Parrocchia aperta • 69. Giovani non siate i ,grandi assenti • 70.
La sfida di sentirsi fratelli • 90. Il laico: fermento e testimone
• 92. Dialogare • 100. Madri sante e madri di santi.
PROBLEMI SOCIALI
7. Marxismo, comunismo e cristianesimo • 19. I giovani e la
società • 44. La famiglia e gli anziani • 5·1. Il lavoro secondo
Papa Woityla • 54. Karl Marx ieri e oggi • 56. Il cristiano e la
pace • 58. Ma liberaci dalla solitudine • 72. 25 anni tra mafia
e camorra• 83. Violenza sui bambini • 84. Responsabili della
creazione • 102. Come prevenire la droga 106. Conosciamo
i diritti dei bambini?
EDUCAZIONE
CAPIRE I FIGLI CHE CRESCONO
52. Primi passi (anni 0-3) • 35. Questo nostro bambino (anni
3-6) • 36. Noi e il nostro bambino (anni 3-13) • 42. Un cammino
insieme (anni 6-8) • 43. Quota dieci (ann i 8-11) • 1. Aiutiamoli
a crescere. (anni 11-14) • 60. I nostri figli adolescenti (anni 14-
16) • 67. Quando i figli hanno 16-20 anni • 104. «lascerà suo
padre e sua madre» (i figli si sposano)
SUL MODELLO DI DON BOSCO
11. Educare come Don Bosco • 20. Una gabbia per ragazzi
• 61 . Tra i giovani con coraggio• 80. Mamma Margherita edu-
catrice • 85. Educare oggi come educava Don Bosco? 93.
Nella scuola con lo stile di Don Bosco • 9B. «Stare con• gli ado-
lescenti a rischio
SULLA SCUOLA
27. La scuola è anche nostra • 76. La lib,~rtà della scuola • 79.
Religione a scuola
ALTRI TEMI EDUCATIVI
22. Messaggeri di Dio nella famiglia (F'er educare alla fede)
o
e:
26. Lettera aperta alle ragazze d'oggi • 34. Cari genitori , vo-
~
gliamo dirvi. .. • 41 . Due generazioni a Gonfronto: dall 'accusa
al dialogo • 65. Con i ragazzi nella citt~1violenta • 89. I nostri
figli e la televisione • 99. Alla tv con senso critico
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12/1 24

2.3 Page 13

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CON
GIOIA
R ESS
MIGLI
COLLE D. BOSCO
La giornata del Cooperatore
L'Appuntamento autunnale dei
Cooperatori Salesiani delle Ispet-
torie Monferrina - Piemontese
F.M.A. e Subalpina S.D.B. al Colle
D. Bosco, è diventato ormai un tra-
dizionale ritorno annuale per un
confronto con le origini.
La presenza di tanti Cooperatori
dei vari Centri ci fa provare la
gioia di essere in molti a pensare
nello stesso modo e ci fa sentire il
gusto di appartenere alla numero-
sa Famiglia di Don Bosco.
Questo è stato lo scopo dell'in-
contro di domenica 15 ottobre al
Colle D. Bosco.
I vari «momenti»
che hanno scandito la giornata
ed entusiasmante avvenimento
del D. Bosco '88.
Si tratta di rendere concreto e
vitale il rilancio allora avvertito.
La Concelebrazione Eucaristica.
La preghiera eucaristica è il
centro e l'anima della Comunità
dei fedeli ; in essa l'Associazione
Cooperatori Salesiani si sente
Chiesa realizzando, come i chicchi
di grano nell'ostia, l'unione con
tutti i fratelli che formano in Cristo
un solo corpo e un solo spirito.
All'offertorio, durante la Pro-
messa dei nuovi Cooperatori, si è
rinnovato l'impegno:
- di essere fedeli discepoli di
Cristo nella Chiesa;
- di lavorare per il Regno di
Dio, per la salvezza dei giovani ;
- di collaborare alle iniziative
apostoliche della Chiesa.
La mensa e la festa.
Condividere fraternamente il
pane , significa condividere la vita.
«I Cooperatori partecipano con
gioia alla vita di famiglia per co-
noscersi, scambiare esperienze e
progetti apostolici, crescere»
(R.V.A. 19,2.)
La festa è manifestazione natura-
le della gioia che si prova nello
stare e vivere insieme.
È una fortuna ed un privilegio,
di fronte a tutti i Cooperatori
sparsi nel mondo , avere la possi-
bilità, ogni anno di raggiungere
il Colle - luogo delle nostre ori-
gini - sperimentando la gioia di
stare insieme, condividendo
ideali ed obiettivi per donare
alla società il meraviglioso Cari-
sma di Don Bosco.
Il cammino da Moriondo
alla Casetta.
E stato un simbolico pellegri-
naggio verso le origini.
Il canto, la preghiera, le rifles-
sioni ci hanno fatto riscoprire la
religiosità semplice e profonda
ricca di fede e di speranza, che ha
suscitato, in D. Bosco, in Mamma
Margherita e nei primi salesiani,
dedizione , zelo slancio, entusia-
smo.
È il canto delle origini.
Incontro con D. Cuevas.
Nella Chiesa inferiore, sede
della riunione del mattino:
a tutti i Cooperatori riuniti D.
Sergio Cuevas, Consigliere gene-
rale per la Famiglia Salesiana, ha
presentato l'orientamento del
cammino dell'Associazione Coo-
peratori Salesiani dopo il grande
13/ 124

2.4 Page 14

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«cooperatore salesiano sia un cri-
stiano tra gli altri» impegnato a
promuovere e diffondere lo spiri-
to cattolico nel mondo.
Personalmente, come giovane,
ho deciso di entrare come Coope-
ratrice nella Famiglia salesiana,
perché sono convinta della validi-
del metodo salesiano e perché
ho provato la gioia di lavorare
con D. Bosco, '" ho deciso di por-
targli i miei coetanei e i più giova-
ni che mi saranno affidati. Per far
questo è necessario l'aiuto di
qualcuno che mi ha preceduto su
questa strada.
Mi auguro <.ii essere, come
Don Bosco, un «SEMINATORE DI
GIOIA».
Chiara giovane cooperatrice
Mentre rinasce un progetto «CC Insegnanti»
presentiamo una storica e interessa:nte iniziativa:
L'«UNIONE DON BOSCO FRA EDUCATORI»
Cinisello Balsamo. Le nuove «magnifi-
che sette» Promesse!
CINISELLO BALSAMO
3 SETTEMBRE - A Nizza Mon-
ferrato, nell'Istituto Madonna
delle Grazie, in sette abbiamo
compiuto un cammino, anche
partecipando agli incontri di co-
loro che già avevano fatto questo
passo, per scoprire cosa vuol
dire esserre COOPERATORI SA-
LESIANI, e per approfondire la
conoscenza di D. Bosco.
Come Cooperatori ci siamo
impegnati a vivere la nostra fede
cri.stiana con lo stile salesiano,
portando quest'ultimo in tutti gli
ambiti di vita, da quello ecclesia-
le, a quello sociale ... e soprattut-
to con particolare attenzione alla
gioventù bisognosa, sull'esem-
pio di Giovanni Bosco, perché
consapevoli dell'importanza che
i giovani hanno per il futuro del
mondo.
Apparteniamo ad una grande
famiglia , finalmente , che certa-
mente ci è di sostegno e da cui at-
tingeremo forza per attuare
l'ideale evangelico, ma ciascuno
di noi è chiamato a realizzare la
sua vocazione nella Chiesa locale
e in tutti i propri ambiti di vita,
come lo stesso D. Bosco ha voluto,
esprimendo il desiderio che il
14/ 125
L'UNIONE DON BOSCO FRA
EDUCATORI è nata a Torino nel
1922 per iniziativa di un gruppo di
Insegnanti, i quali sottoposero al
Rettor Maggiore dei Salesiani Don
Filippo RINALDI un progetto di
«UNIONE TRA INSEGNANTI».
Con il suo incitamento si organiz-
un primo convegno, affollatissi-
mo, nel marzo 1922. Don Rinaldi
presiedette il convegno, nel quale
fu elaborato lo STATUTO, il cui
primo articolo diceva : «È costitui-
ta una UNIONE INSEGNANTI sotto
il titolo «UNIONE DON BOSCO»,
con la prima sede in Torino, corso
Regina Margherita 178» . Il 24 gen-
naio 1924 l'Associazione assunse il
titolo che ha attualmente: «UNIO-
NE DON BOSCO TRA EDUCATO-
RI», intendendo in tal modo coin-
volgere tutti coloro che sono im-
pegnati, a qualunque titolo, nel-
l'educazione dei giovani.
Fino alla morte, avvenuta nel
193 1, Don Filippo Rinaldi seguì
sempre con affettuosa partecipa-
zione l'attività dell'Associazione.
Da allora !'UNIONE DON BOSCO
TRA EDUCATORI continua la sua
attività, ispi randosi agli insegna-
menti di San Giovanni Bosco e del
suo fondatore, il Venerabile Don
Filippo Rinaldi. L'UNIONE si riuni-
sce due volte l'anno in Assemblea
Generale: 1'8 dicembre, festa del-
l'Immacolata Concezione, e in una
delle prime domeniche dopo Pa-
squa, possibilmente nella festa
del!' Ascensione.
L'UNIONE DON BOSCO TRA
EDUCATORI:
- accog,lie Insegnanti di ogni
ordine di scuola, Genitori, Amici
della Scuola, per collaborare al
Torino. Un incontro dell'«Unione D. Bosco insegnanti».

2.5 Page 15

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fine di un'educazione cristiana-
mente intesa;
NOVARESE
- ha per scopo la formazione
morale, pedagogica e religiosa
degli Associati, in modo particola-
re con la conoscenza e la pratica
del «Sistema preventivo» su San
Giovanni Bosco;
- l'iscrizione è gratuita: le spe-
se organizzative sono sostenute
dalle libere offerte dei Soci;
- ha uno Statuto che ne regola
il funzionamento e ne stabilisce i
compiti;
Accanto ai «tradizionali» Eserci-
zi Spirituali (Organizzati anche
quest'anno, con buona partecipa-
zione, a Muzzano), l'Ispettoria No-
varese, per iniziativa del Consi-
glio Cooperatori, ha promosso e
realizzato il CAMPO ESTIVO di
Acceglio.
L'accogliente soggiorno salesia-
no, situato nell'alta Val Maira, ha
ospitato la decima edizione di
un'iniziativa che, nata come CAM-
- è retta da un Consiglio Diretti- PO SCUOLA per giovani e adole-
vo, che elegge un presidente, un scenti, è venuta crescendo e mo-
vice presidente e un segretario. dificandosi con il crescere del
Domenica 14 maggio 1989, festa
di Pentecoste, si tenne una delle
due riunioni annuali, alla presenza
di una cinquantina di aderenti.
Dopo la celebrazione della S. Mes-
sa e un familiare ritrovo con prima
colazione, il prof. Oscar Casanova,
noto ecologo, tenne una dotta con-
ferenza su «Educazione ambientale
come componente dell'educazione
morale». La presenza alla riunione
di un discreto numero di giovani
insegnanti fa ben sperare per l'av-
venire, perché sempre più si sente
la necessità di aggiornare alle nuo-
ve esigenze della Scuola e della So-
cietà la preparazione religiosa de-
gli Insegnanti.
Durante l'anno 1988, e ancora
quest'anno, con il valido appog-
gio dell'Ispettoria Subalpina del-
l'Associazione dei Cooperatori Sa-
lesiani , fu svolta un'intensa propa-
ganda, perché anche in altre citta
piemontesi si fondassero delle
Unioni come quella di Torino.
Qualcp.e buon risultato si è già ot-
tenuto: da alcune sedi sono giunte
promesse di adesione e in una cit-
tà, Biella, l'Unione è già costituita.
La Presidenza dell'Unione e tutti
gli Associati formulano l'augurio
che tra gli educatori si faccia sem-
pre più vivo il desiderio di unirsi in
un sodalizioo, come la nostra Unio-
ne, che, mentre fornisce validi sug-
gerimenti per l'educazione cristia-
na dei giovani, seguendo il «Siste-
ma preventivo» di S. Giovanni Bo-
sco, li conforta nel loro arduo com-
pito, fornendo loro la possibilità di
fruttuosi incontri fraterni.
Prof. Celestino Caramello
Prof. Ada Alessio ved. Chiolero
«nucleo storico» dei partecipanti-
organizzatori.
Ora il soggiorno estivo ad Ac-
ceglio (da anni fisso nel periodo
13-23 agosto) si propone con una
formula originale: un gruppo di
famiglie, spesso con figli in giova-
nissima età, che insieme ad un
gruppo di giovani ed alcuni non-
ni, realizzano un'esperienza di
vita in comune, cimentandosi con
le difficoltà, le inevitabili tensioni
lo sforzo di collaborare e matura~
re con essi alla conduzione di una
Casa Alpina dove tutto è fatto da
tutti, a partire dalla cucina, impo-
stata su turni di cui tutti devono
farsi carico. Cose facili a dirsi ed
anche a farsi a diciotto anni; ben
più impegnative (e significative)
quando l'esperienza è vissuta a
trenta-quaranta o a sessant'anni.
Questo ambiente tutto sommato
molto sereno e collaborativo che
ogni anno, complice il Delegato
ispettoriale don Tommaso Duran-
te, si riesce a ricreare è probabil-
mente il più significativo apporto
dei dieci giorni di Acceglio, vis-
suti alternando escursioni in mon-
tagna a momenti di riflessione e di
preghiera.
«Acceglio»: iniziativa dell'Ispet-
toria Novarese, ma di fatto iniziati-
va aperta, alla quale anche que-
st'anno hanno preso parte ex-
allievi e cooperatori di ogni parte
d'Italia: dal Veneto, a Roma, alla
Puglia.
Quest'anno, ha preso parte al-
l'esperienza per l'ultima volta
come Cooperatore MARCO CA-
SANOVA, che nel Consiglio ispet-
toriale novarese è stato anche a
lungo segretario coordinatore.
A settembre Marco comincerà il
suo cammino nel Noviziato sale-
siano di Pinerolo.
, Anche questo, per certi aspetti,
e un frutto del CAMPO di Acce-
glio, dove Marco ha conosciuto i
Cooperatori e maturato la sua
scelta salesiana, orientandosi al-
l'ingresso in Noviziato dopo di-
ciotto mesi di impegno all'Orato-
rio Salesiano di Alessandria come
OBIETTORE di coscienza in servi-
zio civile .
Per il prossimo anno, il perio-
do (sempre lo stesso) è già fissa-
to: ad Acceglio c'è posto anche
per altri ...
A FATIMA:
la «mia promessa»
Se avessi ricevuto una lettera
così forse non ci avrei messo 5
anni a capire che, il 20 agosto
1989 fra le 23.00 e le 23.15 a Fati-
ma in terra di Portogallo, io dove-
vo dare quella conferma, diven-
tando cooperatrice salesiana!!! Ma
la fantasia di Don Bosco è senza li-
miti e non si serve delle poste:
come capitare al IV campo, cono-
scere i COOP e non mollarli più?
Chiedetelo a lui! ... o a me, se vole-
te!!! Allora... Incominciamo dal 24
luglio '84... paura, eh ... no, vi ri-
sparmierò i dettagli di 5 anni. Ve
li riassumerò così: grazie a una
serie di avventure bellissime
come i campi, il «DB 2000». Il Con-
fronto '88, tutto il cammino quoti-
diano di formazione, preghiera e
allegria con la banda scatenata
dei GG.CC. di don Emilio e grazie
alla mia famiglia e ai tantissimi
amici incontrati ... CE L'HO FAT-
TA! Sono stati mezzi simpatici e
trascinanti per farmi capire che il
mio cuoricino doveva essere SA-
LESIANO ... D.B . si sarà . sgolato
per «chiamarmi»! Un po' facevo la
gnorrì, un po' ero entusiasta di
questo, ma, anche se io non lo sa-
pevo, lui (s'intende don Bosco) mi
aspettava! E questo è solo l'ini-
zio... chissà cosa si aspetta da me!
Ma torniamo a quella sera di circa
un mese fa ... c'erano le stelle so-
pra al Santuario di Fatima, c'era
Maria, c'era la statua di don Bosco
sul colonnato, c'erano i miei amici
COOP, e don Emilio reduci dal
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cammino entusiasmante di Santia-
go e c'ero io felicissima che face-
vo la promessa... ma questo l'ave-
vate capito! Comunque state atten-
ti! Dopo l'acquisto di un simile
elemento, il povero don Bosco do-
vrà per forza consolarsi cercando
altrove qualche nuovo bravo coo-
peratore! Potreste essere voi?
Dite di no? Beh, non si sa mai... an-
chio avrei risposto così 5 anni fa ...
e poi... , da quando nella Famiglia
Salesiana c'è anche Betty, può suc-
cedere di tutto .. .!!!
COOPERATORI TOSCANA
Con spirito di «iniziativa e adat-
tabilità» alla ripresa del nuovo
anno il Consiglio Ispettoriale della
Toscana insiste sul progetto FOR-
MAZIONE , rivolta in modo parti-
colare ai Consiglieri dei Centri e
a tutti i Cooperatq,ri che sentono il
dovere e la necessità di aggior-
narsi, di studiare, di confrontar-
si.. . per crescere nella propria
identità di apostoli e di educatori
salesiani laici.
Tema di questi incontri di for-
mazione: il documento «Christifi-
deles laici» con una lettura e
un'attenzione allo spirito de l Re-
golamento di Vita Apostolica dei
Cooperatori.
Animatore di questi incontri,
previsti per zone, Livorno-Fi-
renze, sarà (che privilegiai) il
sig. Ispettore, D. Liberatore Pa-
squale.
Gli incontri sono organizzati in
un giorno intero, con momenti di
studio e di fraterno scambio di
esperienza di vita apostolica e di
vita associativa.
LAZIO - ROMA
Riprende con l'assemblea ispet-
toriale dei Consigli locali l'attività
associativa. Quasi al completo, i
Consiglieri dei Centri e del Consi-
glio Ispettoriale del Lazio si sono
incontrati domenica 1° ottobre per
la revisione e la programmazione
annuale. Ottimismo e speranza ha
caratterizzato questo momento:
ovunque sono emersi segni di vi-
talità nuova , anche se qualche «la-
titanza» dovrà essere oggetto di
Fontanazzo: Gruppo di Cooperatori «invitati» davanti al soggiorno D. Bosco.
SOGGIORNI INVERNALI
A FONTANAZZO
Val di Fossa (TN)
Anche quest'anno ver-
ranno organizzati due setti-
mane «in amicizia» alla
casa «D. Bosco» di Fonta-
nazzo: sono occasioni per
quanti «amano la neve» e
desiderano vivere una
simpatica esperienza di va-
canza e di famiglia nello
stile «salesiano».
Date:
1° turno, 11-17 febbraio 1990.
2° turno, 11-17 marzo 1990.
Per informazioni e pre-
notazioni rivolgersi all'uffi-
cio Nazi,onale: Via Marsa-
la, 42 - 00185 Roma - Tel.
(06) 4450185 (ore 9-13 dei
giorni dispari).
attenzione e di ulteriori stimoli, In-
teressante e strumento validissi-
mo la presentazione dello schema
dell'annuario dei Cooperatori del
Lazio: è un mezzo per semplifica-
re i collegamenti, per qualificare
la proposta associativa e organiz-
zativa evitando l'improvvisazione
e combattendo il male della su-
perficialità.
Primo appuntamento: la «tavola
rotonda sulla devianza e giustizia
minorile», altra iniziativa LA
GIORNATA DEL COOPERATORE,
vissuta da tanti COOPERATORI a
Roma-Subaugusta. Tema della
giornata: «sulle strade del cuore»,
in sintonia con il tema annuale .
Preziosa questa introduzione
fatta in avvio di un nuovo anno as-
sociativo: è indispensabile ai fini
di una sensibilizzazione sul conte-
nuto del sussidio annuale e sulla
metodologia di svolgimento.
Accanto ai momenti abituali di
fraternità e di festa, oltre la litur-
gia eucarista e le testimonianze
con «PREGHIAMO LA VITA» , e
stata valida la mostra dei «prodot-
ti» dei laboratori «M.M. », non tan-
to per i «frutti» , ma anche per il
crescente interesse nei vari Cen-
tri e in preparazione al convegno
nazionah:" previsto per le incarica-
te di qu,::,sto settore.
LOMllARDIA
Gli E,3ercizi Spirituali sono una
preziosa esperienza di Dio e di
famigli3. Salesiana, in cui i diver-
si membri (SDB, FMA, Coopera-
tori, Exallievi, VDB) si trovano
16/ 127

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per alcuni giorni, in tempi, luo-
ghi diversi, uniti nello stesso spi-
rito di Don Bosco, nella preghie-
ra, nella riflessione, nella frater-
nità e nello stimolante confronto
dei comuni impegni cristiani e
salesiani, anche se diversi sono i
modi di viverli.
Quest'anno si è notata una mag-
giore sensibilità: un bel numero di
Coperatori dei nostri Centri Lom-
bardi ha sentito questo bisogno di
respiro spirituale più ampio, di so-
sta, di preghiera più prolungata, di
approfondimento dello Spirito Sale-
siano, ed hanno approfittato dei
giorni di Esercizi loro offerti.
A Como erano presenti una ot-
tantina di Cooperatori: 16 del Cen-
tro di Arese, 35 di Treviglio, 9 di
Brescia, 9 di Como, 8 di Pavia e tre
di Cesano Maderno. Le meditazioni
sono state tenute da Don M. Bertolli
sul «senso della vita cristiana» e Promessa di n. 16 nuovi Cooperatori Salesiani alla presenza della rev.da Madre Ge-
dell'essere cooperatore di Dio.
nerale M. Marinella Castagno e dell'Ispettore S.D.B. don Carlo Filippini.
A Leggiuno (Varese) erano pre-
senti con Sr. Margherita del Cen-
tro di Via Bonvesin, circa una
trentina di Cooperatori. Il tema
era: «La Christifideles laici» , scel-
ta di alcuni temi e accostamento
allo spirito salesiano.
A Capiago con Sr. Giovanna
È stato un momento di gioia ini-
ziato con la solenne Celebrazione
Eucaristica in Santuario e corona-
to , nel pomeriggio , dal recital,
ideato dalle giovani Cooperatrici,
su Maria, la donna coraggiosa che
seppe scommettere la propria
vita avventurandosi nel mistero di
Dio e abbandonandosi completa-
mente a Lui... ».
Grazie ancora e cordialità.
Marina Moretti
hanno partecipato una sessantina
di Cooperatori. Il tema, trattato da
Don Strappazzon è stato, sempre
partendo dalla Christifideles Lai-
ci, la situazione, l'attenzione e
l'apostolato delle persone mature
e della terza età oggi, in famiglia e
nella Chiesa.
Altri Centri hanno pure organiz-
zato Esercizi Spirituali: a Nave con
65 presenze; a Chiari con una
trentina di presenze.
NOVARA
«Oggi 28 maggio 1989 per l'Isti-
tuto Immacolata di Novara è una
giornata ricca di novità e di pro-
messe per il futuro: l'Istituto com-
pie 100 anni di vita e gli è appro-
priato lo slogan «cent'anni ed è
sempre primavera>>.
E segno di primavera sono le
16 promesse che nuovi Coopera-
tori hanno fatto a Don Bosco, alla
presenza della Madre Generale
delle FMA, Madre Marinella Ca-
stagno e del rev.mo Ispettore
Don Carlo Filippini.
Padova. Cooperatori radunati nella casa di Spiritualità
« Villa Immacolata» di Torreglia.
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RISOLUZIONI
DEL XXXI
CONSIGLIO NAZIONALE
I1XXXI Consiglio Nazionale, convocato nei
giorni 8-1 O settembre 1989 a Parma presso
l'Istituto Salesiano S. Benedetto, udita la rela-
zione della Presidenza, dopo ampia discussio-
ne nei gruppi di studio e in assemblea, la ap-
prova ed in particolare riconosce e indica le se-
guenti urgenze:
- approfondire e divulgare la strategia del-
1'Associazione, facendo propria l'esigenza di
aprire spazio di impegno, specie ai giovani, per
renderne concreta l'azione;
- rafforzare e consolidare la comunione
nell'ambito della Famiglia Salesiana mantenen-
do e curando un privilegiato rapporto con le
Exallieve delle FMA;
- definire un piano per promuovere l'im-
magine dell'Associazione, sia all'interno che al-
1'esterno, avvalendosi anche dell'aiuto di esperti;
- incentivare il tesseramento come coscien-
te adesione alle finalità dell'Associazione, stimo-
lando i contatti con gli Exallievi, migliorando le
proposte ed i servizi, studiando anche nuove for-
me di adesione;
- adeguare l'organizzazione alle nuove
esigenze, dando mandato alla Giunta Naziona-
le di formare una Commissione incaricata di
predisporre una bozza di Regolamento, alla
luce dei suggerimenti scaturiti dalla base e in
questa sede, da sottoporre al prossimo Consi-
glio Nazionale;
- curare in maniera sempre più incisiva la
Formazione, sollecitati dal Magistero Ecclesiale
e Salesiano;
- promuovere e migliorare l'organizzazione
dei corsi formativi tradizionali; ripetere l'espe-
rienza del Corso specializzato per futuri giovani
dirigenti-responsabili e attuali dirigenti;
- proporre per l'anno sociale, in sintonia
con la Congregazione dei Salesiani, il tema
«Educarci alla fede per evangelizzare», invitando
i Gruppi, le Unioni, le Federazioni Ispettoriali ad
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approfondire il significato al fine di una doverosa
presa di coscienza della nostra identità, sulla
scorta di un progetto annu.ùe preparato dalla
Presidenza Nazionale, propm;to a tutta l'Associa-
zione, anche attraverso «Voci Fraterne»;
- vivacizzare con una partecipazione più
ampia da parte di tutti gli iscritti il già ben avvia-
to rinnovamento della rivista «Voci Fraterne»,
non trascurando una qualificata informazione
sulla vita associativa;
- dare mandato alla Presidenza Nazionale
di stabilire la data ed il luogo per la convocazio-
ne del XXXII Consiglio nazionale.
«...È evidente che in un paese cristiano
il livello più alto è quello di formare un
exallievo autenticamenre cattolico. Per
questo don Bosco diceva che i migliori
exallievi sono cooperatori, hanno raggiun-
to il grado più alto. L'associazione dei coo-
peratori non è alternativa a quella degli
exallievi: è meta.
Un exallievo che sia un buon cattoli-
co si sente rappresentato perfettamente
nell'associazione dei cooperatori, che lo
invia tra gli exallievi per far funzionare
bene la loro associazione, pensando al-
l'educazione.
Bene ha fatto il senatore Buzzi a svol-
gere ieri tra voi il tema «Educarci alla
fede per evangelizzare». Però la caratteri-
stica per cui si guarda all'associazione
degli exallievi è la sua capacità educati-
va, mentre per i cooperatori questa capa-
cità educativa deve essere cattolica, apo-
stolica, romana.
Esiste dunque un primo livello, il più
alto, che è quello dell'exallievo coopera-
tore, un secondo livello dell'exallievo re-
ligioso, ma non cristiano, poi il livello
dell 'exallievo associato, infine dell 'exal-
lievo non associato. È il livello di un
gruppo numerosissimo, che abbiamo
scoperto nel centenario».
(Dal «discorso» del Rettor Maggiore)

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Eletta la nuova
Responsabile Maggiore
delle Volontarie di D. Bosco
sensibile ai valori del nostro tempo e con vedute
molto aperte.
È la terza Responsabile Maggiore dell'Istitu-
to, e fa sperare... in un buon governo.
~ a Sig.n~ Anna Marocco di Riva presso Chie-
n_ ~a termmato il suo mandato, durato ben do-
d1c1 anni. A lei va tutta la gratitudine per il la-
voro svolto con generosità, discrezione co-
stanza e spirito di sacrificio non indiffer~nte.
~o~ici anni ~aratterizzati da un lavoro pionie-
ristico perche sono stati anni assai importanti
p~r lo sviluppo dell'Istituto. Anni, direi quasi
d1 fondazione sia a livello di espansione mon-
diale, e sia a livello di crescita nella propria
identità di Istituto Secolare.
La nuova Responsabile Maggiore eletta è la
Sig. na Gianna MARTINELLI di Brescia.
È insegnante, persona di notevoli qualità
umane, equilibrio, dolcezza e fermezza insieme,
IL <:_(!NSIGLIO GENERALE, a seguito delle
modifiche apportate alle Costituzioni, è passa-
to da_ 8 a 9 Membri, oltre alla Responsabile
Magg10re e alla Segretaria Centrale. Risulta
così composto:
Sig.na Giuliana Cosentino
Sig.na Piera Tortore
Sig.na Laura Mazzoni
Sig.na M. Carla Burzio
Sig.na Antonietta Fiore
Sig.na Candida Leoni
Sig.na Giuseppina Saporito
Sig.na Cettina Risina
Sig.na M. Obdulia Mendez
Sig.na Gisella Favero
Vice Resp. Magg.
Del. Fonnazione
Amministrat1ice
Segretaria
Napoli
Cuneo
Colle Val d'Elsa
Torino
Milano
Roma
S. Cataldo
Catania
Argentinaa
Roma
Il 31 ottobre proclamato Beato
un Cooperatore Salesiano
DON GIUSEPPE BALDO
un sacerdote zelante, SANTO,
parroco di RONCO all'Adige (Verona)
fondatore
delle PICCOLE FIGLIE DI S. GIUSEPPE!
I Cooperatori salesiani si uniscono alla gioia di «quanti
lo hanno vivo nel cuore», ringraziando il Signore per il
dono della sua «SANTITÀ».
N.B. - Nel prossimo numero un servizio su questa nobile
--- :--
figura di apostolo e di cooperatore salesiano.
19/ 130

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oe:
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Spediz. in abbon. postale - Gruppo (70) - 2a quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicinale di informazione e di cultura re ligiosa
~
L'edizione di metà mese del BS è particolarmente de- (
stinata ai Cooperatori Salesiani. Direzione e ammini-
strazione: Via della Pisana, 1111 - C.P. 9092 - 00100
Roma Aurelio - Tel 69.31 . 341 .
Direttore responsabile : GIUSEPPE COSTA
Redattore: ALFANO ALFONSO - Via Marsala, 42 -
00185 ROMA - Tel. 44.50.185; 49.33.51 .
Autorizz. del Trib. di Torino n. 403 del 16 febbraio 1949 - e.e. Po-
stale n. 2-1355 intestato a: Direzione Generale Opere Don Bosco -
Torino - e.e.P. 462002 intestato a Dir. Gen. Opere Don Bosco - Ro-
ma. - Per cambio d'indirizzo inviare anche l'indirizzo precedente.
GUIDO GATTI
MaDio
a cosa serve?
Oggi mettono al s
tanti cattivi surroga
Ma Dio rimane l'uni
al desiderio del cuo
EDITRICE
ELUDI Cl
20/ 131
Una domanda inquietante
Ma Dio a che cosa serve? A quale
specifico bisogno umano risponde la
religione, cioè quell'insieme di at-
teggiamenti, pensieri, azioni, riti,
istituzioni con le quali, individual-
mente o comunitariamente, privata-
mente o pubblicamente, l'uomo si ri-
volge a Dio, parla con Lui, lo serve,
lo ascolta, lo ama?
La domanda potrebbe suonare sa-
cri lega per il credente: per lui è fin
troppo evidente che Dio non può es-
sere messo sullo stesso piano degli
oggetti d'uso della vita di ogni gior-
no; il solo pensiero di misurare Dio
in base alla sua utilità, alla sua ca-
pacità di soddisfare dei nostri biso-
gni particolari equivale a negare la
sua divinità, ciò per cui Dio è Dio.
Per chi crede, Dio è la misura di
tutto, ma una misura incommensura-
bile che non può essere misurata in
funzione di nulla, tanto meno in base
al criterio miope e parzialissimo del-
la utilità umana.