Bollettino_Salesiano_196908


Bollettino_Salesiano_196908



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BOLLETTINO
Noi non ci fermiamo mai;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento che noi cl fermassimo,
l a nostra Opera comincerebbe a deperire
DON BOSC O
SALESIANO
Spedizione in abbonamento postale Gruppo 2• 2• quindicina
EDIZIONE PER I DIRIGENTI
A. XCIII. N . 8 15 APR ILE 1969. D IREZIONE GENERALE 10100 TORINO, VIA MARIA AUSILIATRICE, 32, TELEFONO 48.29.24
MOTIVI DI RIFLESSIONE
Riprendiamo dalle circolari di due Delegati lspettoriali:
« Alle difficoltà varie (e anche
valide) che abbiamo raccolto dalle
labbra di parecchi di voi in occa-
sione dei convegni d'inizio d'anno,
ci sembra di dovere e poter con-
trapporre la spinta, il richiamo che
ci viene dalle valutazioni positive
e fiduciose che ogni giorno ven-
gono espresse (a cominciare dal
S. Padre) nei riguardi non soltanto
dello spirito di Don Bosco, ma
anche della validità, del metodo e
delle opere.
Riteniamo quindi essere l'Unio-
ne dei Cooperatori Salesiani di sor-
prendente attualità, sia come "og-
getto dell'apostolato salesiano" e
sia come "soggetto di azione sa-
lesiana" nella società.
Una noncuranza implica certa-
mente delle responsabilità non
trascurabili. Anche dai Giovani ci
è venuta una indicazione interes-
sante: chiedono che venga loro
approfondito il messaggio e lo spi-
rito di Don Bosco".
DON CARLO BOFFA · Torino 8 -1-1969
« Bisogna curare in modo con-
tinuo e reale i piccoli gruppi di
fedeli e impegnati, con ritiro men-
sile ben fatto, conferenze perio-
diche, attività ecc. Bisogna che
ci qualifichiamo. Puntiamo decisa-
mente alla formazione spirituale
personale, comunitaria e aposto-
lica. Gli esercizi spirituali sono una
grande proposta.
Intendiamo fare una piccola co-
munità viva, di culto e di servizio,
dentro la chiesa locale, nello spi-
rito e secondo l'apostolato di San
Giovanni Bosco».
DON GIOVANNI GIUSTO · Genova 24-2 -1969
Quanto sopra ci spinge a ri-
flettere:
a) Sul grado di fiducia che ab-
biamo nella attualità e validità
dell'Associazione;
b) Sul grado di qualificazione
(a tutti i livelli e in tutti i sensi)
a cui puntiamo.
L'una e l'altra si integrano e si
sostengono. Se il Cooperatore è
qualificato, attira fiducia perché va-
lido e quindi attuale; questa fiducia
poi gli impone, come primo dovere,
di sempre meglio qualificarsi.
Don Bosco è sempre più attuale.
E dicendo Don Bosco intendiamo
dire lo spirito e le opere del Santo.
Questa è una verità a cui non si
può rinunciare, a patto però di es-
sere "coi tempi" e i segni dei tempi:
cioè ecclesialmente aperti, in spi-
rito di umile servizio, non privi di
quella carica di ottimismo e di fi-
ducia nell'uomo, che è parte non
ultima dello stile salesiano.
In questo nume ro: Ancoro sulle ragioni dell'indìssolubì/itiJ del matrimonio. Compi estivi per Giovani Cooperatori.
Un'ampia panoramica dello vita dell'Associazione.
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LE RAGIONI SOCIALI DELL'INDlSSOijUBILITÀ
Pubblichiamo il 2° d~i Ire articoli sull'imlissolu.bilità. del matrimonio
che Giorgio Campanini ha scritto per noi
-Vi sono fra i divo.rzisti alcuni che
presentano i] divorzio come una
luminosa conquista di civiltà; ma
altri, e sono i più, lo considerano
soltanto, come altra volta rilevava-
mo, un 'male inevitabile'. E poichè
abbiamo già messo in evidenza come
nessun male sia realmente 'iuevi-
·tabile' quando sono in gioco le libere
scelte dell'uomo, conviene ora do-
mandarsi se il divorzio sia realmente
un male, e perchè lo sia.
A prima v ista l'esistenza o meno
cLi un determinato regime giuridico
della famiglia potrebbe essere consi-
derato fra queJJe realLà 'indifferenti'
che non toccano la coscienza etica,
e tanto meno la coscienza cristiana.
E certo, qualunque sia il regime
giuridico del matrimonio, non è e
non sarà lecito ai cristiani dividere
ciò che Dio ha unito e separarsi in-
simnc dal loro amore e dall'amore
di Dio. Ma è una concezione heu
ristretta e sostanzialmente falsa della
moralità quella che la riconduce
esclusivamente a una serie cli scelte
individuali. Se l'lùtimo foro della
moralità è certo la coscienza, pure
essa non può sfuggire il coufronto
con la legge. La moralità non è un
fatto soltanto personale ma anche
sociale ed è dunque compito del cre-
dente esprimere i valori i.n cui egli
crede non soltanto sul piano perso-
nale ma anche s u quello civil e, pur
nel rigoroso rispetto dell'akTOi libertà
di coscienza. Del resto la dem ocrazia
potre.hhe essere definita proprio un
r egime di 'concorrenza dei valori'.
in cui emergono e si affermano quelli
più fortemente e decisamente por-
tati avanti dalla coscienza popolare,
alla cui formazione, dunque, tutti
sono tenuti a contribui.re. Non è
dunque irrilevante, n è sul piano del
bene comune nè su quello specifi-
camente morale, che una società
abbia leggi buone o leggi cattive.
Il cristiano consapevole non modi-
ficherà indubbiamente il suo com -
portamento, quali che siano le leggi;
ma la carità che lo deve animare
verso i fratelli, soprattut"to quelli
più o m eno preparati, lo impegna a
dare alla comunità, per quanto pos-
sibile, leggi buone, perchè risulti
più facile a t1Jtti l'ossequio ai valori
morali, al quale la legge civile do-
vrebbe di norma introdurre, pur
senza mai identificarsi con essi.
Una volta stabilito il principio,
del resto ovvio, che una legge buona
ò preferibile a un.a legge cattiva,
occorre clomanclars i nel caso con-
creto se per una comm.rità come
quella italiana di oggi sia cosa mi-
gliore una legge che s ancisca l'indis-
solubilità o, viceversa, una legge clie
introduca il divorzio. È una domanda
che va responsabilmente posta e
alla quale potrà essere data una
risposta solo a ttravcrso una spas-
sionata disamina della realtà sociale
25 APRILE
Giornata mondiale di preghiere per le vocazioni
P CONFERENZA ANNUALE
L0 Eucaristia e la famiglia
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di oggi e un'attenta valutazione dei
vantaggi e degli svantaggi dell'una
e dell'altra soluzione: perché, è dove-
roso riconoscerlo, sia il regime del-
l'indissoluhilità sia quello del cLivo:rzio
presentano vantaggi e svantaggi.
La soluzione che il legislatore - e
tutti i cittadini., i.n quanto essi pure
direttamente o indirettame11te legi-
slatori - dovranno dare al proble-
ma è fondata essenzialmente sul
calcolo deglj aspetti positivi e nega-
tivi dell'uno e dell'altro regime.
Vengono spesso elencati i mali
dell'indissolubilità, e non saremo
certo noi a minimizza1·li, soprattutto
se si J1anno di fronte talune dolorose
situazioni personali; ma onestà vor-
rebbe ch e si elencassero pure i malJ
clel divorzio. A questo riguardo oc-
corre rilevare che, mentre in passato
la disputa fra divorzisti e antidivor-
zisti era sostanzialmente ideologica
e qualche volta accademica, oggi la
p sicologia e la sociologia consentono
di trasferire il dibattito dal piano
astratto al piano concreto. L'espe-
rienza dei paesi divorzisti consente
di verificare - e quasi sempre di
smentire - le argomentazioni por-
tate avanti dai fautori del divorzio.
Si afferma, ad esempio, che il divor-
zio è limitato a pochi casi circoscritti
e che non potrà mai diventare un
fenomeno di vaste proporzioni: ma
le statistiche di.mostrano esattamente
il contrario. Si sostiene che il divor-
zio dà ai coniugi maggiore consape-
volezza elci passo che stanno p er
compiere, mentre invece è pressochè
generale il rilievo dei sociologi i quali
lamentano l'avventat ezza con la
quale, nei paesi divorzisti assai più
che in quelli ove il matrimonio è
indfasoluhilc, i giovani e talvolta i
giovanissimi affrontano qttesta im-
pcgnati·va esperienza di vita. Si
afferma che l'int.roduzione del divor-
zio eliminere bbe la piaga dei cleliui
passiona~ ma serie ricerche socio-
logiche rivelano ch e non è così e che
il delitto passionale ha una sua
abnorme logica i.uterna che non è
condizionata dal regime giuridico

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tiella famiglia. Si di.ce che il divorzio
fnrebhe cessare lo scempio dei figli
illegittimi, cd invece il Joro Hum.ero
è as ·ai più elevalo dove il diYorzio
esiste, come in , ezia e in Austria.
più che là dove il dh orzio non c·è.
i ,,ollolinea c lic l"indii.,,olubilità è
causa di infolicil ù. cli frus trazione.
tli disperazionc: ma la ricerca socio-
logica rivela ch e frustra7.Ìone e displ'·
rozfoue (di cui 1,uicidio e alcoolismo
,.,mo la più tragica manife~tazione)
sono a;,sai più diffuse nei paesi che
l'Onoscono il tiivonio che non iu
c1uelli che 11011 ammctlo11O questo
iHiluto.
La rcahà, dunque, è a;.,,ai più
complessa di quanto si vorn:l,l)e far
apparire. Divorzio e indis~oluhilità
conoscono entrambi l'una c l'altra
faccia, quella nel hene e quella del
male e sarebbe difficile effettuare
u.na valuta:1.ione eomparath-a. Ma
si può affermare cou tranquilla cer-
lt'zza che gli inrouvcnieuli del di-
vorzio .rum sono {:Crlameute minori
(anzi, a gi udizio di qualifìcati~Rirtù
..tudiosi, Ja:rgamcutc superiori) di
r1uclli delrindi,,:.olubilità.
E a questo pw1to il discorso non
può 11011 cadere s ui figli. .Al di là di
ogni faoiJe rctol'icu -r1on ~i può non
ricono!.cere che qu<'llo dei figli dei
diYorzis ti è un , l'ro e proprio dram-
ma che nessuna prO\\.'VÌderu:a dello
SLato potrà mai .,anare. Si dirà che
11011 di versa è in lLalfo Ja condizione
dl'i figli dei separati; ma, a parie
Ialuue situazioni marginali, il figlio
dei coniugi 1,e1>arati mantiene con
<'!>SÌ legami più profondi e duraturi
<"lir 11011 il figlio dei divorziati. Cli
indici della delinquenza miuorilc
nei paesi che conoscono il divorzio.
comparati con cruelli dei paei;i a
regime indissolubilista, sono tragica-
mento eloquenti e non possono essere
facilmente contestati. E iu og11i
caso, a parte i fcnomc,1i cleJinqucn•
zali rbc rapprescnta11O pur sempre
un caso limite, la gravità del divor1:io
per i figli deriva dal fatto che esso
li pri, a per sempr!' dc] mutuo amore
elci genitori. E i figli harmo bisogno
non soltanto che i genitori sin.go•
!armento li amino ma rhe si amino
fra loro, per essere autenticamente
e pienamente educatori, per favo-
rire la formazione di persone libere
e responsabili, quali possono sor•
gerc e svilupparsi solo in un'atu10-
sfera di amore. Privare pér sempre
i figli dell'amore dei genitori è In
terribile respo=abilità che ogni legi•
slazione tlivorzista necessariamente
si assume. Non fosse che per questo,
occorrerebbe guardarsi bene dal pre•
sentare una simile legislazione come
scelta (lj civiltà.
DUE IMPORTANTI CONVEGNI
CONSIGLIO NAZIONALE
(2• Riunione Plenaria)
Grottaferrata {Roma) 25-26 aprile
Parteciperanno di diritto:
i Consiglieri rappresentanti le varie regioni d'Italia
e i membri della Giunta esecutiva.
Sono invitati:
tutti i Delegati lspettoriali la cui presenza - ri-
chiesta ripetutamente dai Consiglieri - sI e rive-
lata, nelle passate riunioni plenarie, determinante
nello studio dei nostri problemi.
Le Delegate ispettoriali sono ugualmente invitate
e attese.
Scopo della Riunione plenaria:
ripensare - dopo alcuni mesi di vita aposto-
lica - le idee approfondite nella Riunione di Ariccia
(28-30 dicembre scorso: responsabilizzazione dei
laici - Funzionamen1o del Consiglio Nazionale e
sua strutturazione).
In particolare si avvierà il lavoro per valutare poi
- a due anni dall'inizio sperimentale - il Consiglio
Nazionale e fare in merito proposte concrete ai
superiori responsabili.
CONVEGNO DELEGATI ISPETTORIALI
Villasimius (Cagliari) 1-4 maggio
È l'annuale incontro dei venti responsabili di
altrettanti Consigli ispettoriali. i cui lavori hanno lo
scopo di verificare:
1°) la penetrazione delle idee e degli orientamenti
emessi dal precedente incontro (nel caso specifico
l'incontro di Caselette del maggio se.) nonchè l'at-
tuazione del programma-campagna dell'anno so-
ciale in corso;
2°) preparare il programma per il 1969-70;
3°) approfondire un tema di particolare interesse
formativo.
L'idea centrale, che sarà quest'anno oggetto di
studio allorchè si affronterà il 3° punto. è la seguente:
« L'incontro con Dio negli Esercizi e nel ritiro
mensile».
*
Consiglieri e Zelatori preghino il Signore perche
con la sua Grazia i lavori dei due Convegni diano
i frutti desiderati.
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PREPARIAMOLI A FORMARSI UNA FAMIGLIA
ALTRI DUE INTERVENTI AUTOREVOLI
AL NOSTRO QUESITO
1. Risponùo senz'altro affermativamente. Un'adeguata
preparazione al matrimonio è un sistema preventivo
di efficacia straordinaria per ovviare alle crisi coniugali.
Ciò è dimostrato dall'esperienza cl,e il nostro Centro
Internazionale (con sede presso l'Università di Ottawa)
ha acquistato in circa un centinaio di nazioni.
È dal 1938 che in Canada sorse i.I movimento di pre-
parazione al matrimonio; subito dopo venne compilato
un testo di lezioni per fidanzati. Il Corso è ora intro-
dotto in venti lingue, tra cui un'edizione italiana del
1967 già in fase di esaurimento.
11 predetto testo, composto in 12 lezioni, risponde alla
seconda domanda. Si tratta di una vera scuola di pre-
parazione al matrimonio, nella quale vengono toccati
tutti gli elementi che compongono una seria e adeguata
e concreta preparazione dei fidanzati alla vita coniugale.
11 matrimonio viene presentato come u.na vocazione,
una strada da seguire, come una comunità di vita da
costruire. Non è certamente u.na istituzione i cui quadri
vengono imposti agli sposi dall'esterno. È invece una
unione che si forma lentamente, lungo tutta una vita,
attraverso l'espansione e l'armonia reciproca dei co-
niugi, attraverso la loro comune apertura verso i figli
e il prossimo. Allo stesso modo, la morale e l'etica
applicata allo stato matrimoniale viene presentata con
una mentalità aperta, costruttiva, che fa appello alla
coscienza degli sposi, alla loro responsabilità personale,
in rapporto al loro amore in continua crescita. Non si
dice tanto ai fidanzati: questo è obbli1ptorio, questo è
permesso, questo è peccato; quanto piuttosto: ecco le
ricchezze vere della vita coniugale, questo è il modo
per poterle raggiungere.
Per arrivare a questa formula, è necessario creare
una mentalità adeguata alla nostra società: ma per
sposarsi è indispensabile una preparazione. Mentalità
che pian -piano sta svilu_ppandosi anche in seno alla
nuova pastorale post-conciliare. Urge la formazione di
nuove équipes di esperti che siano i docenti di questa
~cuoia di preparazione al matrimonio. Per équipe noi
mtendiamo, con una formula minima, il medico, lo
psicologo, il sacerdote e coppie di sposi. Costoro deb-
bono lavorare di comune accordo alla formazione in-
t~grale dei fidanzati, dando loro, più che una informa-
7,,1one generale, una vera formazione alla coniugalità.
P. LUCIANO CUPIA
2. Mi pare che non possano esistere dubbi sull'effi-
cacia che una buona preparazione al matrimonio garan-
tisce come occasione di consapevolezza nel disporre ad
affrontare la vita coniugale e familiare. Il trovarsi di
fronte a situazioni non previste, che si potevano e si
dovevano prevedere, il sospirare: «Ah, 11011 credevo che
fosse così... >> oppure: (1 Se avessi saputo pn·ma che era
così... >>, riflettono un precedente dato di faciloneria e
superficialità, anche se mescolate a molto entusiasmo e
fiducia miracolistica. Tutto ciò lascia molto perplessi se
si pensa al valore e alla consistenza della vita matrimo-
niale. È il caso di permetterci un confronto e rilevare
la sproporzione che c'è tra l'apprendimento di qual-
siasi mestiere o professione, certamente importanti
per 1a vita di una pérsona e della società, e l'avvio al
matrimonio e alla famiglia. Per questi altissimi compiti
si spera che delle capacità straordinarie possano improv-
visarsi al momento buono e promuovere ciò che occorre
per diventare quell'* uno per l'altro>> quel!'« uno in due•>
m cui consiste il capolavoro più bello e più impegna-
tivo della vita coniugale. Ma purtroppo la realtà smen-
tisce le speranze iniziali e le illusioni si convertono in
delusioni. A me sembra che una certa · preparazione
accorta al matrimonio dovrebbe già cominciare prima
del fidanzamento perchè la scelta della persona, del
partner, è l'avvenimento più importante e decisivo
della futura vita coniugale e familiare. Quel primo << »,
non certo definitivo ed irrevocabile, deve pur avvenire
in un clima di matura capacità valutativa. Ed è già
prima del fidanzamento che si scopre la ricchezza della
complementarietà uomo-donna e che si forma l'idea e
l'ideale dell'amore.
CORSI PER FIDANZATI IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO
Lo schema di programma che segue, usato quest'anno nel Corso organizz.ato
dal Consiglio lspettoriale di Roma, può essere preso come modello per altri
corsi del genere.
Sabato 22 febbraio: ore 18,30
Sabato 8 marzo: ore 18,30
Tempo di fidanzamento: dialogo
Coniugi Angela e Luigi Crivelli.
La coppia nella comunità
Don Francesco Dell'Uomo, Moralista
sociologo.
Sabato 1• marzo. ore 18,30
Uomo e donna: due esseri
differenti e complementari
Prof. Pia Zaffi, Docente di Psicologia.
Sabato 15 marzo. ore 18,30
Vivere insieme:
educazione dei figli
Coniugi Silvia e Filippo Mecozzi.
Sabato 22 marzo: ore 18,30
Il sacramento del matrimonio:
aspetto biblico e liturgico
Padre Luciano Cupia, del Centro
Cattolico preparazione al Matrimonio.
Sabato 29 marzo: ore 18,30
Procreazione responsabile
Dott. Francesco Masellis del Centro
Italiano di Sessuologia.
Domenica 30 marzo
Chiusura del Corso (Ritiro).
IMPORTANTE Le lezioni si terranno in via Magenta, 25 (stazione Termini) - Telefoni: 490.167 - 496.498.
I conferenzieri saranno a disposizione per scambi di idee, sono invitati tutti I fidanzati.
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Nel fidanzamento poi l'impegno della preparazione al
matrimonio diventa più preciso e concreto. Lasciando
spazio anche in questo periodo alla verifica della scelta
della persona, c'è tutto lo spazio per trasformare la com-
binazione delle due persone - tanto originale, quanto
provvidenziale - via via in una connessione di anime
e di cuori capaci di intendersi e di completarsi nelle
inevitabili diversità personali e difficoltà della vita. I
d11e hanno tante cose da approfondire insieme, da pro-
spettarsi, da confrontare, da sintonizzare tra loro, da
scoprixe e da accettare reciprocamente. A rigore i due
possono prepararsi al matrimonio anche da soli, con
l'aiuto di libri o la guida di qualche persona amica, ma
è certo opportuno che essi si valgano dell'opera di per-
sone e di iniziative specializzate in questa materia.
In un modo o nell'altro, studiando per conto proprio
o scambiando idee in gruppi di fidanzati e giovani co-
niugi, o seguendo corsi di lezioni vere e proprie o con-
sultando gli esperti dei consultorii prematrimoniali,
è importante che i giovani si prepari.no al matrimonio,
affrontino i problemi che riguardano più specificata-
mente la vita che li attende, ossia quelli di ordine psico-
logico, morale, medico, giuridico, educativo, con una
impostazione costruttiva e serena com'è quella che si
riconosce nel matrimonio, valori che superano la fragile
capacità umana. È necessario che i problemi siano fatti
oggetto di riflessione comune da parte dei due fidanzati
perchè non restino pura acquisizione sul piano specu-
lativo, ma siano calati nel contesto della loro vita,
presente e futura. È senz'altro auspicabile che iniziative
atte ad impostare organicamente la preparazione dei
giovani al matrimonio si moltipliclùno e si diffondano
in modo da entrare nel costume odierno, risvegliando
l'interesse non solo. dei singoli, ma della società tutta,
a questo riguardo. È il modo più efficace per aiutare la
formazione di famiglie sane e serene.
DOTT.SSA MARIA T. CRICONIA
Direttrice Consultorio famlliare di Roma
GIOVANI COOPERATORI
Torino - Primo incontro
Giovani Cooperatori delle
lspettorie Subalpina e Centrale
Preparato con amore da un pic-
colo comitato, si è realizzato secondo
il programma nella serata di sabato 29
e nella giornata di domenica 30 marzo
nella Casa di Esercizi« Villa Lascaris 1>
dei Missionari Oblati cLi S. Massimo,
in Pianezza (Torino).
Vi hanno partecipato 48 giovani
e signorine non ancora tutti apparte-
nenti di fatto alla Unione, ma che
hanno dimostrato di apprezzare l'idea-
le del Cooperatore salesiano quale è
stato concepito dal<< P adre e Maestro
della Gioventù >} e irradiato nella vita
dei suoi Figli nel corso dei primi
cento anni della Società Salesiana
(relazione di Don Pietro Bechis)
e nelle realizzazioni operate da Gruppi
Giovanili di alcune Ispettorie e
specialmente di quella Romana (rela-
zione di don Stelvio Tonnini).
Nella varietà dei Movimenti Gio-
vanili cattolici, i giovani, amanti di
autenticità, animati da spirito di
servizio, nella verità e libertà attinte
alla fonte insostituibile della fede,
esprimentesi nella comunione con
Dio e col prossimo, trovano nel-
l'Unione de1 Cooperatori salesiani
un campo di impegno responsabile,
aperto a concrete iniziative volte
specialmente al bene dei propri
coetanei spiritualmente bisognosi (re-
lazione della prof. M. Papa).
Don Borgetti con la sua verve ha
saputo portare avanti questo lungo
discorso, nel quale non sono mancate
le gradite voci dell'Ispettore don
Amedeo Verdecchia, dell'ing. Carlo
Ruspa a nome del Consiglio I spet-
toriale presente e di quello Naz-io-
nale che aveva inviato un caloroso
telegramma, del direttore generale dei
Cooperatori don L. Fiora, che pre-
siedette anche la solenne concelebra-
zione liturgica delle Palme.
Tanta grazia di Dio era stata
offerta, attraverso i Delegati e le
Delegate, a molti altri ~iovani e
signorine dei Centri Locali : peccato
che non ne abbiano potuto godere!
Tuttavia ci sembra siano state poste
promettenti e valide premesse per
ulteriori e più_ ampi incontri.
Conclusioni pratiche: un foglio di
collegamento reciproco e col Centro
ispettoriale Giovani; offerta ai Dele-
gati di qualche ora di lavoro (setti-
manale o mensile); inserimento di
un giovane Cooperatore e Coopera-
trice nel Consiglio lnterispettoriale
di Torino; incontro con i Giovani
Cooperatori di Roma, che verranno a
Pré-Saint-Didier per il Campo estivo.
Cos'è la "Rete" di Genova 7
<< La Rete è un gruppo di amici i
quali avvertono la responsabilità per-
sonale e collettiva nei contronti del
Terzo Mondo. Questa presa di co-
scienza a mezzo di notizie il più
possibile dirette e obiettive, comporta
una decisa presa di posizione nei
confronti di se stessi e della società.
Tutto ciò porta, inevitabilmente, alla
conversione personale che esige:
a) l'impegno personale e di gruppo
da realizzarsi in seno alla società
capitaljsta;
b) l'autotassazione minima mensile;
e) la sensibilizzazione propria e
altrni ».
Cosl si presenta il gruppo Geno-
vese animato spiritualmente e apo-
stolicamente da alcuni giovani, zela-
tori e cooperatori, (tra essi Rossana
Bcnzi, nota per la presentazione fatta
dalla TV in << Un Volto, una Storia 1>).
La rete di Genova si è ramificata
e vive collegata con altre Reti esi-
stenti in altre città. Incontri e circolari
mensili vivificano i partecipanti.
Pensiamo che l'esempio qui indi-
cato possa fare da modello a quei
nostri gruppi giovanili che, inseriti
in più vasta massa di giovani, ne
possono divenire vivaci animatori.
Suggeriamo agli interessati di met-
tersi in contatto con Genova per
meglio conoscere il metodo c le
iniziative di quel gruppo.
BIANCAVILLA (Catania):
Francesco Fornari e Pina Bellocchi
ci inviano questa interessante rela-
zione e programmazione:
<< Già da qualche tempo i Coope-
ratori Salesiani di Biancavilla (Ca-
tania), sono in movimento. Consa-
pevofi del compito apostolico affi-
dato a loro e a tutti i laici dalla Chiesa,
sotto la guida del Delegato Ispetto-
riale don Nino Fallica, cercano · di
vivere in profondità la vita cristiana,
testimoniandola i.n ogni buona occa-
sione. Gli incontri sono mensili per
tutti i C?oper:itori; i giov31:1i ~i
trovano assieme mvece ogni 15 gt0rnt.
L'impegno cLi quest'anno è stato:
portare la Parola di Dio in tutte le
famiglie. Pertanto è stata iniziata 21

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l'intronizzazione dcUa Bibbia nelle
case, con la celebrazione della Santa
_i\\Tessa, la esposizione del Sacro
Libro nel luogo più bello dc.Ila casa,
l'impegno del capo-famiglia di leg-
gere e commentare settimanalmente,
assieme a.i familiari, passi del Vec-
chio e del Nuovo Testamento. Molti
Cooperatori hanno pure formato dei
<< Gruppi del Vangelo » e periodica-
mente si riuniscono per studiare e
approfondire la Parola di Dio.
È stato già promosso un incontro
di giovani mar;ume, in cui sono stati
affrontati, fra l'altro, gli scottanti
problemi dell'educazione dei figli.
Però il << boom >> del Centro è
stata la creazione del gruppo GCoo-
peratori giovani». Ancora non molti,
ma affiatati e desiderosi di impegnarsi
e di andare avanti, decisi a farcela ad
ogni costo. Sono i giovani che danno al
nostro Centro una carica dinamica.
Essi hanno organizzato cineforum,
incontri di preghiere, e hanno ini-
ziato una raccolta della carta in
favore del terzo mondo. Un gruppo
di essi si sta preparando per parte-
cipare al campo di lavoro estivo
che si svolgerà quest'anno a Riesi.
Nel _pe~iodo _qu~resimal~, soprat~
tutto I g1ovan1, si sono tmpegnatJ
a visitare settimanalmente i laoora-
tori delle numerose sartorie del
paese, per leggere e discutere con i
lavoranti alcuni passi del Vangelo e
abituarli cosi a nutrirsi della parola
di Dio. Il 21 marzo si terrà il raduno
di tutte le << sartine >> e i << sartini »,
per uno scambio di idee, una revi-
sione cli vita e la S. Messa.
Per il sabato e la domenica delle
Palme si sta preparando una «Mostra
della Stampa>> a carattere cittadino:
la mostra sarà preceduta da un.1
conferenza sulla buona stampa. Qual-
che giorno prin1a della Pasqua si
raduneranno per una i\\liessa Comuni-
taria i familiari dei numerosi emi-
grati al Nord ed all'Estero. Il Sabato
santo è prevista un'altra visita a
tutti i reparti dell'ospedale. Si è
pensato inoltre cli chiedere l'auto-
rizzazione al Provveditore agli Studi
per tenere una << Tre giorni 1> cli
aggiornamento sull'insegnamento del-
la Religione nelle scuole per i mae-
stri di tre plessi scolastici della
cittadina, cercando di suscitare tra
gli educatori il problema vocazionale
dei nostri fanciùlli.
Per concludere, aggiungiamo che,
per iniziativa dei nostri Cooperatori
un plesso scolastico delle scuol~
elementari è stato intitolato al nostro
Fondatore».
DUE CAMPI DI LAVORO PER GIOVANI COOPERATORI
ESTATE 1969
FINALITÀ
Esperienza di vita comunitaria ùa GG. CC. di diverse regioni.
Arricchimento apostolico.
Testimonianza di vita cristiana nella solidarietà verso il prossimo.
Esercitazioni con stile salesiano.
LOCALITÀ PRESCELTE
Due zone di particolare interesse e bisogno:
Talana (Nuoro), Riesi (Caltanissetta).
, OPERE
Talana: Costruzione di un salone per refezione scolastica,
di cui hanno assoluto bisogno le locali scuole elementari.
Cooperatrici: oratorio femminile estivo, servizio sociale, pre-
stazioni domestiche al campo.
Riesi: Costruzione di alcuni elementi di un "Centro sociale",
in zona molto povera, e di una abitazione per famiglia.
In ambedue le località: iniziative comunitarie e di dialogo
con fa gioventù del luogo.
, PERIODO
Luglio-Agosto (due turni di 20-25 giorni ognuno).
, CONDUZIONE DEI CAMPI
t affidata ad un "Gruppo responsabile". Ogni Centro o
Gruppo Giovanile partecipante all'iniziativa designerà de-
mocraticamente uno o due rappresentanti In questo gruppo.
·Il Campo sarà animato spiritualmente da un Delegato Coo-
peratori e sarà regolato da norme di convivenza che i giovani
stessi formuleranno a/l'inizio del campo.
PARTECIPANTI
I campi sono aperti ai Cooperatori e alle Cooperatrici dal
18 anni in su (operai, studenti, impiegati, professionisti)
che desiderano raggiungere gli scopi per cui si organizzano
i campi e hanno costituzione fisica idonea, capacità di
amicizia, dialogo e lavoro comunitario, e spirito di servizio.
Gli interessati presenteranno domanda entro il 31 maggio,
su/l'apposito modulo, al Consiglio lspettoriale Cooperatori
22 cui spetta dare il giudizio sulla idoneità o meno al campo,
e inoltre le stesse domande a/l'Ufficio Nazionale che coor-
dinerà il lavoro con la collaborazione dei Consigli /spetto-
riali delle Regioni interessate.
Per tutti è prevista l'assicurazione conùo le malattie e gli
Infortunl per il periodo di lavoro.
Nella domanda dovrà indicarsi la zona prescelta, il turno
e la durata di /;,varo per cui si è disponibili (almeno 20 giorni
di vero lavoro), e le mansioni che si possono svolgere.
LAVORI E IMPEGNI
Cooperatori: lavori di manovalanza e di specializzazione
senza remunerazione, da sei a otto ore giornaliere.
Cooperatrici: assistenza ai bambini, assistenza sociale, vi-
site ai poveri, lavori domestici (bucato, pulizia, cucina... ).
Gli uni e gli altri: partecipazione a gruppi di studio, incontri
comunitari, servizi amministrativi e di segreteria.
FINANZIAMENTO DEI CAMPI
Il Cooperatore che offre il suo lavoro, con la generosità che
lo deve distinguere contribuirà anche nella maniera possi-
bile, ma senza vero obbligo, alla realizzazione delle due co-
struzioni e al proprio mantenimento.
a) Sensibilizzerà il proprio centro, gli amici e il suo am-
biente, e attuerà, nei mesi di aprile-maggio-giugno quelle
iniziative che una industriosa carità gli suggeriranno, per
reperire fondi o materiale da costruzione, da avviare nelie zone
interessate (a parte il progetto e le indicazioni specifiche);
b) provvedera alle spese di viaggio, alla biancheria perso-
nale e da lavoro e offrirà un contributo per te spese gene-
rali di L. 5000. I giovani che non possono partecipare di
persona cooperano ugualmente lavorando per il finanzia-
mento dei campi, cosicchè, tutto il centro fa propria l'iniziativa.
PREPARAZIONE DEI PARTECIPANTI
Personale: mediante lo studio di 'principi di psicologia, pe-
dagogia, problemi sociali;
A gruppo: incontri periodici in sede, per sensibilizzare i
partecipanti di uno stesso centro giovanile:
"Tregiorni" immediatamente prima dell'inizio di ogni turno.
CONSULENZA nella preparazione e nell'attuazione dei
Campi: "Terra Nuova".

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VITA DELL'ASSOCIAZIONE
Alla neo-eletta Superiora Generale
delle F.M.A., madre Ersilia Canta, ha
reso omaggio la Giunta del Consiglio
Nazionale. interpretando i desideri di
tutti i Cooperatori italiani. Consapevoli
dell'apporto non indifferente dato dal-
l'Istituto delle F.M.A. (che curano metà
dei Centri italiani), i Consiglieri Nazio-
nali hanno detto a Madre Canta la
loro riconoscenza per il passato e la
fiducia per l'awenire in questo valido
aiuto per la Terza Famiglia di Don Bosco
CAPITOLO GENERALE SPECIALE
Veramente provvidenziale l'invito del
Rettor Maggiore a chiedere la collabo-
razione dei Cooperatori per una "veri-
fica" sulla vita e lo spirito della Con•
gregazione e delle sue Opere.
L'ampia consultazione promossa da
ogni Consiglio lspettoriale è riuscita
assai gradita, e sono stati registrati. tra
gli altri, questi risultati:
- I Coopera/ori hanno avuto una ul-
teriore prova della loro appartenenza alla
famiglia salesiana, e hanno preso quindi
maggiore coscienza delle loro respon•
sabilità;
- Hanno compiuto un'attenta rifles-
sione sia sulla Congregazione che sul-
l'Associazione a cui appartengono, e per
questo hanno dovuto anche riawicinarsi
allo studio delle fonti indispensabili, quali
il Regolamento. sollecitandone conse-
guentemente un'opera di aggiornamento;
- Hanno fornito indicazioni e sug-
gerimenti stimolanti come conseguenza
dei rilievi che essi, nel loro amore per
la famiglia salesiana, hanno creduto
bene fare.
CASE DI FORMAZIONE
Cominciano a pervenire all'Ufficio
Nazionale le relazioni delle Giornate di
studio sui Cooperatori che le Case di
formazione anche quest'anno stanno svol-
gendo sul tema proposto: "// Cooperatore
Sales/ano: vocazione attuale allo studio
e perfezione evangelica. nello spirito sa-
lesiano e nell'apostolato pe1 i giovani"
Le relazioni saranno riunite e offerte
anche quest'anno in dono al Rettor
Maggiore.
SCUOLA DI FORMAZIONE
Il 2° anno di vita di questo giovane
ma indispensabile strumento si avv,a
verso l'ultima fase. Una completa e do-
cumentata relazlone sarà fatta a suo
tempo. Per ora una semplice riflessione:
quanti hanno aderito all'iniziativa e uti-
lizzato la nostra formula, si sono vera•
mente convinti dei vantaggi non lievi
che la scuola arreca.
Recentemente si è costituito il gruppo
di Napoli (16 iscritti e 15 uditori), dove
a detta del Delegato lspettoriale don
Broggiato, le prospettive sono buone.
anche se le difficoltà non mancano
Una valutazione globale e documen-
tata sarà fatta al termine del biennio di
esperimentazione; in vista di un definitivo
rilancio. alla luce dell'esperienza fatta.
DALLE VARIE REGIONI
Lomba rdia Una dettagliata relazio•
ne dell'Ufficio ispettoriale riferisce un
consolante lavoro del non pochi labo•
ratori liturgico-missionari delle Coopera-
trici (Chiari• Lecco - Milano, Via Bon-
vesin e Via Copernico - Nave - Pavia,
Città giardino • Treviglio) e l'apporto in
paramenti, stoffe, vestiario e denaro che
numerosi altri centri hanno offerto alle
missioni o ad alcune Chiese e opere
bisognose d'Italia.
Aderendo poi al gemellaggio che
rlspettoria ha fatto con le missioni del
Congo, non pochi centri hanno procurato
generose offerte. Allo "scopo di conser-
vare, sviluppare e creare buoni gruppi
interessati al problema vocazioni" è stato
compiuto un capillare lavoro di sensibiliz
zazione a mezzo Busta propaganda.
Veneto Si è costituito a Tarcento
(Udine) un nuovo centro molto promet-
tente, che ha già Iniziato la sua vita nor-
male. A Verona è sempre in grande at-
tività il "Laboratorio M. Margherita", che
ha commemorato il suo decimo anno di
vita e nel quale numerose Cooperatrici
(si legge in una relazione) "donano e si
donano con entusiasmo e generosità".
Da Mogliano Veneto una confortante
comunicazione, nella quale tra l'altro si
legge: «Siamo stati molto occupati per
la preparazione del Capitolo lspetto-
riale, specialmente per quanto riguarda
il settore Cooperatori. Ieri si è tenuta la
1 Assemblea plenaria a Cison e la
1• Riunione delle Commissioni. In ogni
Commissione sono presenti almeno 2
Cooperatori; nella 1• : l'Aw. Casonato e
il M.0 Pizzaroni; nella 2•, il Cav. Gres-
sam e il Prof. Gianoli; nella 3• il Prof.
Molini e ancora Casonato... Si sta fa-
cendo un buon lavoro. Ora le Commis•
sioni si riuniranno altre volte (prima delle
Assemblea di fine aprile) in giorni distinti».
Il Delegato lspettoriale don Busato
ha iniziato una serie di contatti con De-
legati e Consiglieri per dare consistenza
alle necessarie strutture e soprattutto
per awiare un lavoro di aggiornamento
e di qualificazione.
Umbria (Te rni) Intensa partecipa-
zione e animazione della vita parroc-
chiale (liturgia, catechesi, attività varie},
parallelamente a iniziative specifiche,
caratterizzano la vita di questo Centro.
Una relaziona ben circostanziata lo
mette in evidenza. Ne stralciamo alcune
espressioni: « Tre incontri sul mistero
eucaristico, con studio di un apposito
questionario. Il Consiglio si è riunito per
prendere accordi sul programma da
svolgere. Ha avuto inizio la settimana
delle Vocazioni. Il Centro si è fallo
parte dirigente nell'accogliere il Semi-
narlo di Amelia. Organizzato un rin-
fresco. Parole di saluto e di augurio.
Doni di dolci e di una statuina di Don
Bosco ad ogni ragazzo. Il pranzo è
stato offerto dall'opera Salesiana e ser-
vito dalle Signore Cooperatrici. Parte·
cipazlone all'Accademia in onore di un
neo-sacerdote. Incontro consueto delle
Cooperatrici anche per lo scambio de-
gli auguri Natalizi».
Piemonte (Torino) Un Consiglio
lspettoriale aperto a una collaborazione
la più ampia possibile, all'interno e al-
l'esterno della associazione: cosi si po-
trebbe indicare rorientamento che il
Consiglio lnterispettoriale di Torino (Cen-
trale-Subalpina) ha preso e desidera
trasferire ai singoli Centri.
A questo scopo, come primo passo.
i Consiglieri hanno deciso di far per-
venire all'Ufficio Nazionale copia dei
verbali delle riunioni, quale mezzo di
collegamento e collaborazione.
Dalla lettura dei medesimi. emergono
non poche utili indicazioni:
a) I Consiglieri lspettoriali appaiono
molto affiatati e si sentono "correspon-
sabilizzati" e veri salesiani; non sempre
però disponibili per motivi contingenti.
Viva è la soddisfazione quando parte-
cipano a incontri con i Cooperatori
(aumenta la reciproca conoscenza con
evidenti vantaggi) e rammarico quando
questi contatti mancano. « Appena il le-
game diventa un po' f1ori10, noi ci si
muove; nei limiti del possibile vorremo
anche partecipare alle riunioni dei Centri
e dei Consigli locali. Questo si affermi
nella circolare e, meglio ancora, si dica nel
convegno dei Delegati locali che si terrà
a novembre, al quale si vorrebbe parteci-
passe anche qualcuno del Consiglio»;
b) Grande apertura ella collaborazione
con altri organismi di apostolato (ad es.
Commissione diocesana Moralità e Co-
municazioni Sociali);
e) Il programma viene proposto e
studiato in seno al Consiglio lspetto-
riale e poi comunicato ai Centri con cir-
colare a firma dei Consiglieri e del De-
legato ispettoriale;
d) Nelle riunioni si dè ampio spazio
ella relazione su quanto ogni Consigliere
ha potuto svolgere nel suo settore. e
all'esame della situezione (queste due
ultime indicazioni ct sembrano maggior-
mente interessanti).
Additiamo come esempio validissimo
anche agli altri Consigli lspettoliali il
metodo e l'impostazione del Consiglio
torinese.
Calabria Il Delegato lspettoriale don
Coin nel primi mesi del suo incarico ha
preso contatto con i Centri per rendersi
conto della reale situazione. Ora il la-
voro è stato avviato verso una migliore
formazione dei Centn gtovamli che, già
esistenti, sono suscettibili di sviluppo, e
verso la costituzione del Consiglio lspet-
torlale. È stato aggiornato completamente
l'indirizzario del Bollettino Dirigenti.
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Spedizione In abbonamento po-
stale • Gruppo 20 - 2• qulndIcln1
I NOSTRI DELEGA TI ISPETTORIALI
Potrà riuscire gradito e senz'altro utile conoscere nominativi e indirizzi
dei nostri Delegati lspettoriali.
Attorno a loro si svolge la vita dei Consigli ispettoriali, ai quali ci si
potrà rivolgere per informazioni e scambio di esperienze.
Don Armando Fonseca
Via Martiri D'Otranto, 65
70123 BARI - Tel. 080/23.59.54
Don Pietro Ceresa
Via Jacopo della Quercia, 3
40128 BOLOGNA - Tel. 051/358501
Don Emilio Maxia
Viale S. Ignazio, 64
09100 CAGLIARI - Tel. 070/63915
Don Antonio Fallica
Via Cifali, 7
95123 CATANIA - Tel. 09/274762
(per la Sicilia orientale)
Don Pietro Garbin
Istituto Salesiano Don Bosco
48018 FAENZA (Ravenna)
Tel. (0546)21-828
Don Giovanni Giusto
Via Rolando, 15
16151 GENOVA-SAMPIERDARENA
TeJ. 0101454751
Don Giuseppe Ferri
Istituto Salesiano Montereale
. 60025 LORETO (Ancona)
Tel. 83 -42
Don Tarcisio Strappazzon
Via Copernico, 9
20125 MILANO - Tel. 0216883963
Don Antonio Dal Maso
Colleg io Salesiano
31021 MOGLIANOVENETO (Treviso)
24 Tci. 041 /450296 (per l'lsp . Est)
Don Antonio Broggiato
Via Don Bosco, 8
80141 NAPOLI - Tel. 081/356739
Don Alberto Biffis
Baluardo Lamarmora, 14
28100 NOVARA - Tel. (0321 )23248
Don Mario Cogliandro
Piazza Don Bosco, 32
90143 PALERMO - Tel. 091/296442
(Per la Sicilia Occ.)
Don Arturo Caria
Viale Pellini, 33
06100 PERUGIA - Tel. 075141274
Don Stelvio Tonnini
Via Marsala, 42
00185 ROMA - Tel. 490167
Don Ruggero Coin
Parr. Salesiana
Piazza S. M. Ausiliatrice
88068 SOVERATO (Catanzaro)
Tel. 2477
Don Domenico Gasparini
Via Maria Ausiliatrice, 32
10100 TORINO - Tel. 011148651 9
(per /'lsp. Centrale)
Don Carlo Boffa
Via M aria Ausiliatrice, 32
10100 TORINO - Te!. 0111481771
(p er l'lsp. Subalpina)
Don Giovanni Busato
Via Antonio Provolo, 16
37100 VERONA - Tel. 045122040
(per /'lsp. Ovest)
BOLLETTINO SALESIANO
S1 pubblica:
1/ 1• dal mosB p~r I Cooperatof/ Saleslant
1/ 15 d•I meseperi DirigontldeiCooper11torl
S'invia gratuitamente ai Coo-
peratori, Benefattori e Amici
delle Opere Don Bosco
Direzione e amministrazione:
Via Maria AusiliatTice, 32
10100 Torino - Telef. 48.29.24
Direttore responsabile
Don Pietro Zerbino
Autori~uzion• dal Trib. d i Torino
n. 403 del 16 f• bbralo 1949
Per Inviare offerte servirsi del conto
corrente postala n. 2 -13551ntast~oa:
Dlre:tion• Generale
Opera Don Bosco Torino
Pe r cambio d 'indirino Inviar• anche
l'indìriuo precedente
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