Bollettino_Salesiano_197902


Bollettino_Salesiano_197902



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BOLLETTINO
ANNO 103 N. 2 2• QUINDICINA 15 GENNAIO 1979
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° C70J
SALESIA
RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA FONDATA DA SAN GIOVANNI BOSCO NEL 1877
... T""e vive e ,ener"se al servi:i" delta Chiesa
i>t spirìt" di ""tentiea testim"11ian:a eristi«na.
1'"olo \\II, 3 ttov,,,,l,,e 1976
Non abbiate
paura! Aprite,
anzi, spalancate
le porte a
Cristo!
Permettete
a Cristo
di parlare
all'uomo.
Solo Lui
ha parole
di vita,
sì! di vita
eterna.
(22.10.'78)
Giovani:
Portate,
comunicate,
irradiate
la gioia e
la speranza!
(22.11.'78)
DESTINATO PARTICOLARMENTE Al COOPERATORI SALESIA N J
l 89

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STRENNA 1979
ATTUARE
CON L'AIUTO DI MARIA
IL PROGETTO
EDUCATIVO
E PASTORALE
DELLA BONTA'
promuovendo la riscoperta, l'approfondi-
mento e li rilancio del Sistema Preventivo di
Don Bosco In tutta la Famiglia Salesiana.
Don E. Viganò
Rettor Maggiore
E' NECESSARIO
PRENDERE PIU'
COSCIENZA
Dal 16 al 26 agosto 1978 a Mornese, presieduta dalla
Madre Generale Ersilia Canta e presenti le Consigliere
Generalizie, le Ispettrici, le Delegate d'Europa, del Me-
dio Oriente, dello Zaire, del Mozambico, dell'Australia e
degli Stati Uniti, si è svolta la VERIFICA TRIENNALE DEL
LAVORO POST-CAPITOLARE delle FMA.
Ecco alcuni stralci della relazione di Madre Letizia
Galletti:
- Don Bosco pensava già ad un'unica Famiglia Sale-
siana che svolgesse la missione In campi diversi,
con modi di essere diversi, nella più assoluta auto-
nomia delle singole componenti, pur nell'unico ca-
risma specifico..
- Il progetto di Don Bosco è di forte attualità. Il Coo-
peratore Sales1ano si offre alla Chiesa per una mis-
sione specializzata verso i giovani e i poveri che
rappresentano la «messe» scelta dal Fondatore e
che sono le due categorie che la Chiesa oggi guarda
con rinnovato interesse: i giovani perché sono la
società di domani, i poveri perché i primi destinatari
del Vangelo.
- Ora ci dovremmo chiedere se questo progetto di
Don Bosco è stato da noi veramente studiato e ca-
pito...; se abbiamo fatto attenzione agli inviti insi-
stenti della Chiesa che ha tracciato ai laici un nuovo
cammino ed ha dato loro competenze apostoliche
specifiche.
- Nonostante le sollecitazioni di Don Ricceri, del Nuo-
vo Rettor Maggiore, della nostra Madre, nonostante
le esortazioni della Chiesa e l'evidenza dei segni dei
tempi... constatiamo che ci sono ancora delle grandi
lacune.
E' necessario prendere più coscienza:
- delle responsabilità che l'Istituto si è assunto con
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GIOIA IN FAMIGLIA -
UN PRINCIPE
CHE SI E' FATTO
POVERO
Il primo dicembre s., alla presenza del Papa è stato
promulgato il decreto riguardante la causa di beatifica-
zione, sulle virtù eroiche, di un salesiano: ìl servo di Dio
principe Augusto Czartoryski. La notizia, essendo di fa-
miglia, riempie di gioia l'animo dei Cooperatori che an-
che se salesiani inseriti a pieno nella realtà temporale,
possono avere in questo figlio di Don Bosco un modello
cui riferirsi specialmente per alcuni tratti della « fisiono-
mia" salesiana che sono comuni a tutti i Gruppi della
nostra Famiglia.
Don Aubry su « Cooperatori di Dio» {p. 83) lo descrive
così:
« C'era una volta un principe polacco, di sangue reale,
che volle farsi povero salesiano. E lo divenne, nono-
stante l'opposizione viva del padre. Morì a 35 anni, di-
vorato dalla malattia e dall'amore di Dio.
Augusto nasce a Parigi il 2 Agosto 1858, in esilio, dal
principe Ladislao e dalla figlia di Maria Cristina di Spa-
gna. Dal 1795, la nobile Polonia è smembrata tra la
Russia, la Prussia e l'Austria. Povero principino!
Nasce all'insegna dell'avversità e della solitudine del
cuore. A 6 anni perde la mamma. Tra 1Oe 17 anni, studia
a Parigi e a Cracovia. Ma la sua salute s'indebolisce: è
minacciato da tubercolosi. l a sua vita diventa un pelle-
grinare continuo da una stazione climatica all'altra...
Suo padre lo ha avviato alla carriera diplomatica e gli
cerca qualche compagna.
Ma tutto questo non soddisfa il cuore di Augusto.
Sente forte in sè l'appello alla donazione totale a Dio. Ma
come?... Appare allora Don Bosco, accolto trionfal-
mente a Parigi {1883). Adesso Augusto vede chiaro:
andrà con lui a servire i poveri. Don Bosco tuttavia si
dimostra cauto: dov'è la volontà di Dio? Il principe va a
chiedere consiglio a Leone Xlii: «Andate da Don Bo-
sco!»
Fatte le dovute rinunce, viene a Torino, e diventa, a 29
anni, il più umile dei novizi. Don Bosco, quasi morente,
gli benedice l'abito chiericale. Inizia gli studi di teolo-
gia... Ma presto ricade nel male. Quando viene ordinato
a Sanremo, il 2 aprile 1892, la sua famiglia è volontaria-
mente assente: ha tentato in tutte le maniere di farlo
uscire dalla Congregazione. Muore ad Alassio un anno
dopo, semente feconda della futura Polonia salesiana».
l'ultimo Capitolo Generale riguardo i Cooperatori;
- del ruolo che le FMA sono chiamate a svolgere tra i
Cooperatori;
- dell'urgenza di essere affiancate da collaboratori
laici con la stessa nostra vocazione e partecipi dello
stesso carisma salesiano...
(Dal « Notiziario CC.SS. » - lspettoria Centrale - lu-
glio-ott. '78).

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A CHE SERVE
"ENTRARE" EFFETIVAMENTE
TRA I COOPERATORI
Don G.iuscppe ,\\ ubr)
Qualche volta s'incontra una persona (adulta o
giovane) che lavora già sotto qualche forma nel-
l'ambito salesiano e vive già secondo lo spirito di
Don Bosco, e che si pone il problema della sua
eventuale aggregazione all'Associazione dei Coo-
peratori: «Sono già con Don Bosco... Che cosa mi
darebbe di più entrare fra i Cooperatori? C'è biso-
gno di questa "etichetta"?...
Bisogna capire allora che si tratta di ben altra
cosa che ricevere un'etichetta. Si possono scoprire
tre tipi di aiuti o vantaggi ad enu·are nell'associa-
zione (vantaggi ai quali evidentemente conispon-
dono ancbe delle responsabilità).
1. Degli orizzonti nuovi
Diventare Cooperatore è entrare a far parte or-
mai di una Associazione apostolica, la quale è ramo
di una Famiglia apostolica, la quale a sua volta è un
organo vivo della Chiesa e del regno di Dio. Tutte le
espressioni di questa affermazione potrebbero es-
sere spiegate a lungo per far vedere come la perso-
na interessata, dagli orizzonti della sua parrocchia
o del suo oratorio, passerebbe di colpo a orizzonti
nuovi e vastissimi. Non avrebbe necessariamente
da cambiare lavoro, ma farebbe questo lavoro dal-
l'interno di una situazione nuova e con un cuore
ingrandito verso orizzonti nuovi. Infatti i Coopera-
tori non sono una Associazione qualunque, ma una
Associazione ecclesiale riconosciuta ufficialmente
come tale dal Papa e daivescovi. E' stata fondata da
un santo, il quale ha avuto premura di ottenere per
essa questa consistenza ecclesiale e pubblica, e di
unirla anche subito ai salesiani. Questa Associazio-
ne non è mai stata concepita come isolata, com-
pletamente autonoma, ma come parte di un tutto
più ampio, come ramo di un grande albero, la Fa-
miglia salesiana. Chi diventa Cooperatore diventa
subito membro effettivo di questa Associazione e di
questa Famiglia, e quindi beneficiario di tutte le
loro ricchezze spirituali, del tesoro dei loro cen-
t'annidi esperienza, di esempi di lavoro compiuto
in tutto il mondo. Perché questa Associazione e
questa Famiglia sono presenti e lavorano vera-
mente nel mondo intero (come si è potuto vedere
nel recente suo Congresso mondiale). Chi diventa
Cooperatore diventa discepolo e figlio di Don Bosco
a un titolo nuovo (e Don Bosco, che egli invoca
come suo fondatore e padre, certamente nel cielo
prega ormai per lui in modo particolare). Diventa
fratello o sorella spirituale e apostolica di questi
santi e sante della Famiglia già glorificati dalla
Chiesa o in cammino per esserlo, il fratello o la
sorella di migliaia di altri fratelli e sorelle, Coope-
ratori, Salesiani, Figlie di Maria Aus.ce, Volontai·ie
di Don Bosco. E tra tutti c'è un'immensa circola-
zione di beni spirituali, di preghiere e di meriti, alla
quale Don Bosco dava grandissima importanza,
perché credeva forte al valore della preghiera fra-
terna.
Per capire cosa significa più concretamente en-
trare in questa immensa fraternità, si può prendere
il Manuale Cooperatori di Dio e percorrere le pagine
da IO a 131, dove sono presentati i suoi grandi inte-
ressi apostolici, il fondatore ela sua opera, le figure
più illustri della Famiglia, i diversi rami e le loro
attività. Ma penso che non si può trovare qualcosa
di più significativo delle parole del Papa stesso nel-
l'udienza del Centenario dei CC: per il Vicario di
Cristo, i Cooperatori, la Famiglia salesiana sono
realtà di grande valore ecclesiale, di grande benefi-
cio per il regno di Dio : cf. Manualepp. 59, e 177-178.
2. Un impegno più profondo
Seconda cosa: diventare Cooperatore è accettare
ormai, dentro questa Famiglia, un impegno fonda-
mentale di corresponsabUità che prende tutta la
persona e l'orienta per tutta la vita, in un certo tipo
di servizio del Regno. Ogni Cooperatore è per la sua
umile ma autentica part«, responsabile della vita-·
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lità e deU'irradiam(>nto del progello apostolico di
Don Bosco nel mondo. E' operatore, per una pic-
cola ma reale parte, di quest'immenso lavoro sale-
siano di cui parlò iJ Papa.
Prendiamo il testo del Nuovo Regolamento, o
forse meglio ancora il testo della Promessa. Chi è il
Cooperatore salesiano? E' un cristiano nel quale lo
Spirito Santo (non si tratta quindi di etichetta,
scendiamo nel più profondo dell'anima) orienta i
doni particolari nella linea, nella corrente del cari-
sma salesiano aperto nella Chiesa da Don Bosco. E'
un cristiano che riceve dallo Spirito Santo chiama-
ta e capacità al fine di prendere parte al servizio
ecclesiale costituito dal servizio salesiano, per di-
venirne corresponsabile nell'ambito di un'unica
grande Famiglia.
Non si tratta quindi di un colpo di mano occa-
sionale, d i un'appartenenza marginale, di una
semplice simpatia. Tuua la persona è coinvolta in
uno stile di vita e di ser,.,izio; tu/la la vira cristiana
viene ripresa in forma salesiana, sulla base dell'ac-
cettazione di una Regola di vita. •Regola di vita
cristiana», «tenore di vita» determinato, «mezzo di
perfezione• cristiana: tutte queste espressioni era-
no usate già da Don Bosco a proposito dei Coope-
ratori. Il nome più vero del Regolamento è «Regola
di vita». Ad ogni modo, basta legger.lo una volta per
vedere qual tipo di impegni assume il Cooperatore :
un certo modo di agire, di trattare con gli altri, di
pregare, di orientare la sua vita... perché normal-
mente si divema Cooperatori per ltltta la vita, e non
soltanto per gli anni in cui, giovani, si può rendere
qualche servizio, anche prezioso, in un ambito sa-
lesiano. Fidanzato, sposato, ad ulto maturo, anzia-
no, il Cooperatore è sempre fedele, e trova sempre
dei modi adatti di vivere la sua vita salesiana. La
futura santa Alexandrina Da Costa lo ha fatto of-
frendo le sofferenze di paralizzata per tutti i mem-
bri attivi della Famiglia salesiana. Non per niente
nel manuale Cooperatori di Dio, c'è una serie di
riflessioni intitolata: « E' cosa seria essere Coope-
ratore» (p. 188).
3. Un'azione più efficace
Terzo aspetto, quello dell'azione concreta. Di-
ventare Cooperatori è entrare in una Famiglia e in
una Associazione che offrono Lutti i benefici di una
organizzazione che stimola senza soffocare, che
aiuta ad agire con efficacia. L'Associazione offre la
struttura nazionale, ispettoriale, locale. Ogni livello
fornisce il suo ap porto. Ci son o dei programmi
concreti di attività, compreso un possibile lavoro in
un oratorio o in parrocchia, ma anche nelle altre
iniziative, del campo estivo di lavoro alla scuola
serale per ragazzi ritardati, dal catechismo parroc-
chiale alla visita regolare ai giovani ammalati o
carcerati, ecc. Ci sono programmi di informazione,
giornate di studio, corsi di qualificazione, esercizi
spirituali...
E forse più prezioso ancora, c'è la gioia di fare
Lutto questo insieme, con lo stesso spirito e metodo;
c'è l'emulazione a fare il bene, il sostegno dell'ami-
cizia tra veri fratelli e sorelle, il sostegno del sacer-
d ote salesiano o della suora salesiana ecc. Chiun-
que ad esempio ha partecipato alle giornate dei
Convegni nazionali dei GG CC ha fatto l'esperienza
viva di queste realtà.
Queste sono le cose su cui riflettere. E poi, biso-
gna pregare. Poiché è lo Spirito Sanlo che il
«gusto profondo» e la volontà gioiosa di entrare
nella Famiglia salesiana a titolo di Cooperatore.
(dal «Corso di qualificazione» - fase. e)
E' un PG che si presenta ai lettori con una edi-
zione straordinaria per iniziare il suo X anno di vita.
E' tutto nuovo e si propone rinnovato completa-
mente nella veste grafica (formato in A / 4, stampa in
ofset, rubriche fisse in colore, impaginazione rin-
novata). Esso presume di aggiungere alla funzione
abituale di collegamento tra i gruppi GG.CC. d' Ita-
lia, anche quella di organo di opinione, di forma-
i:ione. di impostazione programmatica.
(Abbonamento annuale L. 3.000, da versare sul
ccp 45256005 intestato a Ufficio Nazionale Coo-
peratori - Roma)
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AUTOFINANZIARSI E'
INDICE DI MATURITA'
L'Associazione è sostenuta ai diversi livelli da offerte libere. Questi contributi
servono alle spese di funzionamento dei diversi Consigli, al finanziamento
delle attività dell'Associazione e alle iniziative di solidarietà della Famiglia
Salesiana.
I bilanci, preparati da un Consigliere, vengono approvati e comunicati an-
nualmente dal rispettivo Consiglio. (N. reg., 32).
In questi giorni la Giunta Esecutiva nazionale ha fatto
pervenire a tutti i Segretari locali coordinatori, perchè la
portino a conoscenza dei Consigli, una circolare ri-
guardante /'autofinanziamento dell'Associazione ai vari
livelli.
In allegato Il testo delle norme che il Cosiglio nazio-
nale approvò a suo tempo e il rendiconto amministrativo
relativo al 1° gennaio - 30 settembre e.a..
Perchè tutti i Cooperatori siano informati e coinvolti
nel problema che è anche occasione per corresponsa-
billzzarci e quindi maturarci (infatti non è da credere che
basti trovare soldi per l'Associazione e tutto è risolto; è
necessario anche stare attenti al perchè si cercano e al
come trovarli), riportiamo il testo della circolare, il bi-
lancio e una sintesi delle norme.
LA CIRCOLARE
1. - In questo anno sociale iniziato l'Associazione si
propone di attuare un programma intenso e ricco di
contenuti (ved. Bollettino Dirigenti ottobre-novembre
'78).
Detto programma, varato dal Consiglio Nazionale, ha
tra l'altro, come punti forti, i GRUPPI NUOVI (GN) che
costituiscono la speranza della nostra amata Associa-
zione, e il Corso di QUALIFICAZIONE. Abbiamo infatti
bisogno di forze nuove e dinamiche per rivitalizzare i
Centri e quelle attività che hanno già dato in passato
tanta soddisfazione.
2. - Il Consiglio Nazionale ha demandato alla Giunta
Esecutiva il compito di studiare l'attuazione del pro-
gramma, fornire i relativi strumenti, mantenere i contatti.
E' chiaro che questo lavoro, insieme a quello esigito
da un'Associazione a raggio vastissimo, comporta spe-
sa notevole, così come quello di ogni ufficio ispettoriale
e locale.
3. - Con il settembre scorso si è deciso di non gra-
vare più per questa spesa, neppure in parte, sulla Con-
gregazione Salesiana, alla quale resterebbe soltanto
l'onere dei Salesiani addetti all'Ufficio Nazionale. Ciò
costitutisce per noi un'occasione per maturare, assu-
merci le nostre responsabilità e camminare nella strada
dell'autonomia.
4. - In ottemperanza a quanto disposto dall'ultimo
Consiglio Nazionale, svoltosi a Roma nei giorni 29 aprìle
- 1 maggio 1978, abbiamo preparato il rendiconto, del-
l'anno sociale 1978 (1° gennaio - 3) settembre) che al-
leghiamo alla presente, e dal quale ogni Cooperatore
può prendere atto dell'attività amministrativa gestita
dall'Ufficio Nazionale.
Come si vede l'esercizio si è concluso con un deficit.
Siamo debitori infatti verso alcune persone che hanno
prestato del denaro senza alcuna formalità.
Se una riflessione ci è lecita in questa circostanza
vorremmo dire che forse molti cooperatori sono lontani
dalla realtà e dal senso di responsabilità che li deve
distinguere. Occorre quindi spiegare loro che sostenere
gli Uffici al vari livelli comporta una spesa che non viene
fatta gravare su loro di volta in volta.
D'altra parte però occorre far conoscere loro i servizi
che gli Uffici offrono e le spese cui vanno incontro (es.
cancelleria, spese postali e di telefono, conferenzieri,
ecc. Per l'Ufficio Nazionale oltre le suindicate spese
quella del personale, i moduli vari, gli attestati, il Bollet-
tino Dirigenti, sussidi vari).
Crediamo fermamente quindi che mai come ora ci
vuole In ognuno di noi tanto coraggio e buona volontà
per uscire fuori dalla « camera di rianimazione,. in cui sì
trova ora la nostra contabilità. E' opportuno che tutti I
Cooperatori siano a conoscenza di questa realtà e so-
prattutto della necessità di dare un nuovo Impulso al-
l'Associazione che non è tanto dei Salesiani quanto di
noi stessi Cooperatori, e ciò esige anche denaro.
5. - E qui è il momento di dire una parola di ricono-
scimento a quei Centri che nell'anno sociale scorso
sentirono il dovere di inviarci il contributo per l 'autofi-
nanziamento. Senza di esso il deficit sarebbe stato ve-
ramente più grande.
6. - Ora ti preghiamo di discutere il problema in sede
di Consiglio, presentandolo poi ai Cooperatori non co-
me una « richiesta di soldi", ma come necessità per
sostenere l'Associazione e come occasione di matura-
zione.
Siamo certi che anche i Cooperatori del tuo Centro
vorranno essere comprensivi e generosi. Infatti se
avremo i mezzi, Il servizio che renderemo potrà essere
migliore e più completo.
7. - Pertanto ricordiamo a tutti il regolamentare con-
tributo annuale alle spese dell'Associazione a tutti i li-
velli, (Ufficio Centrale, nazionale, ispettoriale e locale ·-
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art 32 del Nuovo Regolamento). Ma chiediamo che
siano rispettate le NORME a cui tu, Segretario coordi-
natore, devi tenere moltissimo.
8. - Per quanto riguarda i~ Bollettino edizione quin-
dicinale, già per Dirigenti, si richiedeva un contributo
annuo di almeno L. 1.000 da versare sempre sul ccp
dell'Ufficio Nazionale Cooperatori: 45256005.
per la giunta Nazionale Esecutiva
Sandro PISTOIA
NORME
Il Consiglìo Nazionale, nella Riunione del 18-19 gen-
naio se., approvò la seguente linea operativa:
L'originalità e lo spirito di famiglia della nostra asso-
ciazione esigono che in essa non vi siano quote.
Per vivere però nella giusta autonomia richiesta da
noi stessi, per partecipare direttamente alla vita della
nostra Associazione, e anche in ottemperanza ali'art. 32
del Nuovo Regolamento(• L'Associazione è sostenuta
al diversi livelli da offerte libere "), si approva quanto
segue: Ogni Cooperatore, opportunamente sensibiliz-
zato, dia almeno una volta l'anno un contributo finan-
ziario proporzionato alle sue possibilità e di cui egli
stesso stabilirà la consistenza, distinto però dalle offerte
previste per le due conferenze annuali " (che saranno
inviate, come di consueto, al Rettor Maggiore), e dalle
offerte per il • Bollettino Salesiano•.
I contributi siano offeti in maniera che restino anonimi
e non siano mal registrati nominativamente, ma solo
globalmente. Ogni Centro determinerà Il tempo più op-
portuno e i modi di attuazione dei versamenti.
I contributi saranno così ripartiti: ogni centro tratterrà
Il 50% per le proprie esigenze; invierà poi distintamente
Il 25% al Consiglio ispettoriale (da utlllzzare anche per
l'ufficio ispettorlale delle FMA) e il restante 25% all'Uffi-
cio nazionale che, a sua volta, ne Inoltrerà il 5% all'Uffi-
cio Centrale.
I Consiglieri e i Cooperatori che ricevono il e Bolletti-
no• particolarmente indicato ai Dirigenti sono invitati a
sostenerlo economicamente.
Come debbono essere utilizzati i contriburt.
Il Centro utilizza i contributi per quelle spese che
sono a vantaggio di tutti i CC e cioè spese di ufficio
(cancelleria, propaganda, telefono, postali, ecc.) e spe-
se per la varie iniziative (esclusi però pellegrinaggi o
corsi di esercizi e simili, per le quali ogni partecipante
darà la propria quota.) I Centri presso le FMA terranno
presente il n. 7 della Convenzione stipulata tra i Supe-
riori interessati: Il Sacerdote Incaricato del servizio
ordinario e straordinario viene rimborsato delle spese
da prelevarsi dalla Cassa del Centro•· Non è necessario
pertanto dare un onorario per conferenze, predicazio-
ne, confessioni e simili, ma solo le spese di viaggio, le
quali però non dovranno più essere sostenute dalla
Comunità delle FMA.
Il bilancio deve essere comunicato a tutti I CC del
Centro.
Il Consiglio lspettoriale utilizza i contributi per Il
funzionamenro dell'ufficio ispettoriale, sia SDB che
FMA, e per le esigenze analoghe a quelle di ogni Centro.
Il suo bilancio sara comunicaio a tutti i Centri.
I contributi inviati all'Ufficio nazionale serviranno
per il suo funzionamento, per i vari servizi di collega-
mento e coordinamento, per rifornire i centri di schede.
dei vari moduli e degli attestati», per sostenere le
spese di adesione a organismi nazionali, consulte e si-
mili. Il bilancio di previsione deve essere approvato dal
Consiglio Nazionale, e a fine anno un collegio di tre
revisori ne accerterà le entrate e le uscite e ne darà
relazione. per la dovuta discussione, allo stesso Consi-
glio Nazionale.
(Boli. Dirigenti, marzo 1975)
Rendiconto Amministrativo 1978_ _ _ _ _ _ _ _ __
- - - - - - - - - - ( d a l 1° gennaio al 30 settembre)
ENTRATE
Contributo Economato generale SDB
Contributo Conferenza Ispettori
Contributo Centri
Offerte varie
Rimborso spese
Libri (edizioni ecc.)
Totale
Disavanzo
L. 1.000.000
L. 2.250.000
L. 1.600.000
L. 240.000
L. 503.500
L. 11.684.710
L. 17.287.21 O
L. 2.089.578
L. 19.376.788
Come è facile rilevare, nell'anno sociale corrente ne-
cessita introitare la somma corrispondente a queste
voci:
1) disavanzo (L. 2.089.578)
2) contributi che in passato dava la CISI
(L. 2.500.000)
3) contribuii del Centri (L. 1.600.000)
USCITE
Impiegati
Oneri sociali
Compenso autori
Tipografia (edizioni ecc.)
Partecipazione Convegni
Libri e abbonamenti Riviste
Cancelleria, macchine da scrivere
Telefono
Spese postali
Viaggi, auto
Assicurazione auto
Aiuti occasionai!, elemosine
e regali
Quote associative
TOTALE
L. 1.239.417
L. 502.771
L. 560.000
L. 13.376.500
L. 140.000
L. 1.151.750
L. 251 .000
L. 658.900
410.050
L. 794.200
120.000
L. 143.000
L.
20.000
L. 19.367.788

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Uno stile nuovo per le
conferenze annuali
Iniziamo da quella di gennaio prossimo
COMUNICAZIONI
IMPORTANTI
Il programma di quest·anno prevede che si esperimentino
torme nuove per la Conferenza Annuale (CA): •Desideriamo
rinnovare le tradizionali Conferenze Annuali. I Centri sono in-
vitati ad esperimentare forme originali. modi nuovi e gioiosi di
svolgere queste nostre assemblea• .
Cerchiamo di chiarirci te idee al riguardo.
1. Il termine conferenza può avere due significati: quello di
una semplice trattazione di un tema ad opera di un esperto, che
sarà appunto Il conferenziere, e quello, invece, oggi abbastan-
za in uso, di un incontro-assemblea, più vario e ricco di Inte-
ressi, con un'articolazione che non si riscontra nel primo caso.
Cosi ad esempio si parla di ··conferenza dei sindaci" di una
certa zona, o di "conferenza del commercantl", per trattare
Interessi comuni. E' a questo significato appunto che ci si deve
riferire a.llorché si parla delle due Conferenze Annuali di cui al
Regolamento di Don Bosco (Vl.4), al N. Reg. (21), al Manuale
per dirigenti (pp. 28-29).
2. Scopi delle CA - Sono i seguenti: creare l'occasione per
vivere almeno una mezza giornata nella quale tutti i Coopera-
tori del Centro (specialmente quanti sono impossibllltatl a par-
tecipare al Ritiro mensile), I simpatizzanti dell'Associazione, I
benefattori e amici dell'Opera salesiana, gll stessi SDB e le
FMA, si incontrano per:
- trattare il tema stabilito (non uno qualsiasi quindi);
- essere Informati sull'andamento dell'Associazione e sulla
vita dell'Opera salesiana, con I suol progetti, problemi, diffi-
coltà;
- avere un contatto diretto con I giovani che rallegreranno I
presenti con la toro vivacità e gaiezza;
- pregare un pò insieme;
- Insomma respirare un pò di buona aria salesiana.
Ne consegue che una CA non è né una comune riunione
mensile, né una omelia, né Il panegirico di Don Bosco, né
un'accademia musico-letteraria...
3. Lo stila nuovo che si desidera dare alle CA esige fantasia,
originalità e inventiva, nonché seria e remota preparazione.
Lo schema tradizionale, almeno là ove si è rivelato ormai
superato e privo di mordente, dovrà essere totalmente abban•
donato per fare spazio ad uno e schema•, semplice se si vuole
ma sostanzioso e attuato con stile salesiano (accoglienza a
cuore aperto, conversazione familiare, allegria e canto che
coinvolga anche i presenti, gioia dello stare Insieme...).
I punti da non omettere sono: trattazione del tema fissato,
Informazioni e relazione di attività, saluto del Segretarlo coor-
dinatore e del Superiore dell'opera salesiana, preghiera co-
munitaria molto partecipata, colletta per Il Rettor maggiore (se
ne spieghi Il significato: è un "segno" concreto di unione alla
Congregazione, è desiderio di partecipazione alla missione).
4. Una CA " stile nuovo" non si tmprowlsa. Prevedere data e
luogo, scegliere bene il conferenziere. propagandare lnteltl-
gentemente e a tempo, anche attraverso la stampa locale e le
radio private, assicurarsi la presenza di autorità religiose e
civlll, garantirsi da possibili sovrapposizioni di altre iniziative
nello stesso giorno..., sono tutte cose che esigono preparazio-
ne, tempo, preventiva programmazione, lavoro nel quale tutti I
Cooperatori del Centro debbono essere coinvolti.
5. Alcune note in margine: la CA può essereoccasione per la
promessa di nuovi Cooperatori (ma sia ben curata); non si
dimentichi di ricordare eventuali defunti dell'anno e I malati
assenti; non manchi il banco del libro salesiano.
Non resta ora che esperimentare, con coraggio e entusia-
smo.
Don Armando Buttarelll
1979: UN ANNO privilegiato per i CC. SS.
E' stato dichiarato «ANNO DEL FANCIULLO».
E' l'anno del rilancio del PROGETTO EDUCATIVO.
E' l'anno delle ELEZIONI EUROPEE.
CAPODANNO 1979: GIORNATA MONDIALE
DELLA PACE sul tema assegnato da Paolo VI e
confermato da Giovanni Paolo Il: Per giungere alla
pace, educare alla pace».
COOPERATORI ALLA TV
1123 gennaio, alle ore 19 circa, Rete Uno, nel pro-
grammi dell'accesso andrà in onda una trasmissione
su .Femminismo si, femminismo no. (titolo provvi-
sorio) che Il Gruppo Centrale Giovani Cooperatori
sta preparando.
Il tema è assai pertinente alla nostra missione.
Pertanto un'occasione come questa di far giungere
un messaggio «diverso .. a potenziali telespettatori
non deve trovarci pigri e indifferenti. Propagandando
con ogni mezzo la nostra trasmissione e creando
gruppi di ascolto, l'effetto della trasmissione sarà più
ampio.
• Ringiovanire la nostra Associazione, formare
Gruppi Nuovi, allargare le conoscenze per fare a
persone sempre più numerose la proposta a Coope-
ratori: questi i nostri orientamenti attuali .
A questo fine mirano gli incontri allargati, le con-
ferenze annuali, ecc. A questo le e Vacanze per
Cooperatori salesiani e familiari• che già hanno ri-
scosso tanta simpatia perché hanno offerto l'occa-
sione di vivere un'esperienza di vita cristiana e sale-
siana non comune.
E' su questa linea che si collocano due Iniziative:
VACANZE sulla neve per Cooperatori e familiari:
una. settimana, dal 18 al 25 febbraio prossimo, nel
e Soggiorno alpino Don Bosco .. a Fontanazzo di Val
di Fassa (Trento);
PASQUA In TERRA SANTA dal martedl 1Oaprile di
pomeriggio, al martedl mattino 17 aprile seguente.
Quest'ultima è particolarmente Indicata per i diri-
genti dei nostri Centri, ai quali il pellegrlnagglo vuole
offrire un'occasione particolare, non solo per una
riflessione biblica, ma anche per stablllre rapporti
amicali tra dirigenti di diversa provenienza.
Per informazioni su ambedue le iniziative, rivol-
gersi agli Uffici ispettoriali e a quello nazionale (Viale
dei Salesiani, 9-00175 Roma, tel. 74.80.433).
7' 95

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Spedlz. in abbon. postala - Gruppo 2° (70) - 2& quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicinale di informazione e di cultura religiosa
S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-
meriti e amici delle Opere di Don Bosco
Direzione e amministrazione: Via della Pi-
sana, 1111 - C.P. 9092 • 00100 Roma-Aurelio -
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Redattore: Armando Buttarelli • Viale dei Sale•
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Opere Don Bosco • Torino
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Per cambio d'Indirizzo inviare anche l'lndirluo pre<:edente
-SUSSIDI FORMATIVI------
DI PRIMA NECESSITA'
« ...Per noi, membri della Famiglia Salesiana, la
pratica pastorale e pedagogica vissuta col "Siste-
ma Preventivo" ha costituito di fatto, e dovrà costi-
tuirlo anche in avvenire, il retto modo di vivere e di
attuare la nostra vocazione...
Con lo scopo di collaborare a questo delicato
lavoro ho offerto in una circolare, alcune riflessioni
attinenti. Esse costituiscono una specie di com-
mento alla strenna 1979 »
(Don Egidio Viganò)
L
PROGETTO
EDUCATIVO
/ALE/IARO
(pp. 44, L. 300, presso gli Uffici ispettoriale na-
zionale)
.........., Luàlloa.
····-- ll1■■n•u•111
E' uscito il testo di studio dul tema dell'anno.
Ogni Cooperatore farebbe bene ad averne una co-
pia. Infatti esso, corredato di esempi pratici e di
numerosi riferimenti agli scritti e alla vita di Don
Bosco, riesce di grande utilità a quanti desiderano
conoscere il geniale metodo educativo salesiano e
applicarlo ai casi concreti dei giovani del nostro
tempo.
In appendice riporta anche i « Tre più importanti
scritti di Don Bosco» sul Sistema Preventivo.
(In deposito presso gli Uffici ispettoriali - pp. 296
- L. 3.500)
R/96