........................... BS domanda ............
MA QUESTO SERVIZIO MI-
LITARE, FUNZIONA? Spet-
tabile direzione, il motivo per
SIGNOR DIRETTORE , Don
Giussani, ha affermato: "Losco-
po di questo scoppio e della mor-
te o f erimento di innocenti spetta-
tori è misterioso come è misterio-
so lo scopo de lla morte di Gesù
Cristo" (Cji-. sciagura di Padova
dicembre '97). • P. Cantalamessa
sabato 10 gennaio ' 98 su RAI I
ha detto che il Limbo non è mai
esistito e la sua esistenza non è
mai stata 1111 dogma. È f orse per
questo che la Chiesa ha espu1110
scri tte da uomini sotto l' ispirazio-
ne de llo Spirito . Di o e " le s ue
cose" sono sempre "al di là" di
ciò che noi poss iamo pensarne e
dirne um anamente. Sto riferendo-
mi , per dirla con parole più tecni-
che, al la dimensione apofatica del
di scorso della fe de , a ll a qual e
tanto i mi sti c i cli tutti i te mpi ,
quanto la teo log ia orientale sono
stati sempre mo lto sensibili: sono
convinto che se avess imo conser-
vato anche noi un po' di più que-
smesse (" non verbo , sed res" !).
Uno dei casi palesi di ciò è prec i-
sa mente que llo de l limbo dei
bambini (suppongo che era quello
a c ui lei s i ri fe ri va, anche se lo
identifica co n " g li inferi " di cui
parlano alc uni test i biblici e il
credo eletto " apostolico", riferen-
dosi a tutt ' altra cosa). Si tratta di
un enunciato dell a fede nato in un
determinato contesto come con-
seg uenza de ll a polemica di S.
Agostino co ntro Pel ag io, per af-
cui vi scrivo è questo : ho tre
fig li, due maschi e una fem -
mi na. Li abbiamo seguiti con
dedizione e attenzione mia mo-
glie e io. Tutto è andato bene
fino a quando i due maschi
• sono stati chiamati al servizio
• mi litare ... Sono ritornati che
non li riconoscevo quasi più:
soffrivano e soffrono tutt'ora
di crisi depressive, hanno ab-
dal credo niceno-costanti11opoli-
ra110 il versetto "discese agli infe-
ri", cioè al limbo senza da re nes-
sww spiegazione agli ingen ui fe-
deli , che non se ne sono neppu-
sto senso ciel mi stero, probabil-
mente av remmo parlato con mo l-
ta magg ior modesti a d i Dio e di
ciò che a Lui si rico llega, in tutti
gli ambiti .
fermare l' uni versaiità della fun-
zione salvifica di Cristo (cosa di
cui non ho spaz io per parlare in
que sta sede). È vero che non è
stato mai un dogma.
bandonato i posti di lavoro,
sono diventati indecisi nel vi-
vere quotidiano . Insomma noi
genitori invece di ricevere
re accorri ? E lo Spirito Samo
quand'è che ha ispirato la Chie-
sa, quando ha inserito il versetto
o quando l'ha tolto? O flltt e e due
le volte? • P. Livio di Radio Ma-
2 . Eppure , benché in adeguata-
mente, noi possiamo fare un di-
scorso umano sul mondo de lla
fede , perché Dio stesso ha voluto
dire il suo mistero indicibile con
3. Finisco facendo riferimento a
due delle question i eia Lei so lle-
vate, que lla che riguarda il rap-
porto tra amore e peccato, amore
e fe de e qu e ll a che ri g uarda il
aiuto dai figli dobbiamo assi-
sterli, nonostante siano adulti.
Anche le cure mediche fatte
hanno dato risultati scadenti ...
ria continua a rip etere che le parole umane. La fede ci dice che mi stero del dolore e della croce.
opere buone , fatte in p ec cato Gesù , è la massima Paro la di Dio Su quest ' ultima ci sare bbe tanto
N.G. Treviso
mortale sono vane, nulle. Cristo
invece ha affermato che saremo
giudicati sull'amore fatto al pros-
simo affamato , assetato , ammala-
su Di o stesso e su tutto ciò che
Dio vuole per noi . Grazie proprio
a c iò che Egli c i ha de tto, no i
poss iamo balbettare qualche cosa
da dire , certamente. Anche per-
ché alcune volte si d icono spro-
pos iti al riguardo, facendo passa-
re per "volontà di Dio" ciò che
Caro amico,
1. il servizio militare purtrop-
po non è un sistema educati-
to, abbandonato, ecc. E I' elemo-
sina non cancella i peccati? • Te -
resio Bosco , lunedì 12 gennaio
ha affermato che anche gli atei,
se praticano la carità verso il
prossimo, sono di far ro dei cre-
den ti perché " Dio è amore", è
carità e quindi essi implicitamen-
te lo adorano, cioè credono. Ma
allora che bisogno c' è del/' evan-
gelizzaz ione? Chi ha rag ione?
su di Lui e sulle cose che hanno a
che fare con Lui. Alc une le pos-
siamo dire con un po ' più di sicu-
rezza, perché sono più vicine a
ciò c he Lui ha detto , a ltre con
minor sicurezza, perché sono più
lontane, pensi a circoli concentri-
c i se mpre più larg hi , tanto pe r
avere un 'i mm agine. In questo
sforzo per dire le cose della fede,
c ' è nella comuni tà ecc lesiale chi
non è altro che trascuratezza e/o
catt iveria umana. In questi ultimi
decenni si è andato aprendo stra-
da un modo di riflettere su questa
tematica che trova nella frase " il
dolore o la sofferenza di Dio" la
sua migliore espress ione. La sua
idea centrale è che, essendo Dio
"amore" (/ Gv 4,8.16), il soffrire
con chi soffre costituisce una per-
fez io ne in Lui , e non viceversa.
vo... è solo un dovere "pa-
trio", come si suol dire. I te -
nenti, i caporali , i sergenti e
via discorrendo non sono de-
gli psicologi, dei pedagogisti,
degli educatori: si chiamano
caporali , sergenti, comandan-
ti e via discorrendo : istrui-
scono, insegnano delle tecni-
Non sono affermazioni contrad-
dittorie, confusionarie e confon-
den ti ? • Il mio ex parroco di S.
Bernardino ha affermato che
quando prendiamo l'ostia co11Sa-
cra ta mangiamo misticamente
(cioè simbolicamente?) il Corpo
di Cristo (quale poi? Quello della
vita terrena chiuso nel sepolcro o
quello risorto, spirituale , pne u-
matico, glorioso ?). Ma 11.011 è più
ha una responsabilità particolare
e il corris pondente clono dello
Spirito per fa rlo: è il cos iddetto
Magistero, che in certi momenti e
per moti vi all e volte molto con-
tin genti , decide anche sull a ge-
nuinità o meno di certi modi cli
esprimersi. E lo fa , se tiene conto
del criterio dell ' incarnazione, ba-
dando a calare ciò che dice nella
lunghezza d'oncia cul turale del
Pensi: Dio che soffre con le no-
stre sofferenze! Non fa così ogn i
buon genitore di questo mondo?
Le esperienze posit ive umane ci
se rvono per qu e l ba lbe ttare di
Di o di cui parlavamo sopra.
L ' altra qu estione è stata mo lto
presente ne l pensiero del Vatica-
no Il . Fondandosi su testi del
vangelo come que llo da lei ricor-
dato (Mr 25 ,3 1-46), il Concilio
che, quando non le impongo-
no. Il CAR, checché se nevo-
glia dire , assomiglia poco a
una scuola: la disciplina non
viene pedagogicamente incul-
cata , viene semplicemente co-
mandata. "Bisogna farne de-
gli uomini, di questi mollu-
schi", ho sentito dire da qual-
onesto, coe rente, umile a m -
mettere eh.e è tutto un mistero?
(A rnaldo Simonetta, Racconi gi).
Risponde il prof. Lui s Gallo *
momento storico in cui si espri-
me . Così sono nati, per esempio,
i diversi si mbo li della fede (N i-
cea, Costantinopoli , ecc.) e i di-
versi dogmi (sull ' identità di Gesù
sostenne che perfi no gli atei che
si sforzano di condurre una vita
retta sono sulla strada della sal-
vezza (Lu,nen Gentium 16). R i-
conobbe così come criteri o ulti-
che sergente di mia cono-
scenza. E lo diceva pure con-
vinto! Il che significa che già
la partenza è sbagliata. Sia-
Caro prof. Arnaldo ,
Cristo, sull a presenza rea le ne l- mo di sa lvezza l' amore fraterno,
mo già uomini e non mollu-
I . Comincio a risponderle dall'u l-
tima sua frase, che ritengo la più
importante : "Non è pitì onesto..
ammettere che tutto è un miste-
!'Eucaristia, s ul ru o lo ciel Papa
nell a Chiesa, ecc.). Non è quindi
da stupirsi che certe formulazioni
debbano venire riprese e modifi -
e no n la fede co me adesione
esplicita a un credo. Davvero chi
ama il pross imo, e nella misura in
cui lo ama con amore sincero, è
schi: uomo non è sinonimo di
guerriero, di duro, di spieta-
to ... la naturale aggressività
ro?". È proprio così : nell ' ambito cate, per poter dire ciò che dico- nella comunione con Dio. Il che
va regolata non coltivata! Si
della fede tutto è mi stero, perché
c i si muove ne lla sfe ra del rap-
porto con Dio, che è " il Mistero",
e perciò sfu gge ad ogni " ingab-
no, in un modo che sia davvero
trasparente e non costitui scano un
ostaco lo all a fede . Un po' come
qu and o, andando avanti co n g li
non rende vana I'evangelizzazio-
ne, tutt'a ltro. L 'annuncio esplici-
to della paro la di Gesù è una luce
formidabile che viene offerta
tratta di augurarsi che prima
o poi qualche generale af-
fronti il problema con una
biamento" umano. Badi bene, an- anni , g li occhi ali c he un tempo (mai impo sta) a tutto il mo ndo.
sensibilità un po' più educati-
c he a quello delle form ul e più
sacrosante, elaborate, con I' assi-
stenza de llo Spirito, dalla Chiesa
attraverso i seco li , come g li arti-
aiutavano a leggere, non permet-
tono più di di stinguere le parole.
Bisogna cambiarli. Bene di ceva
S. To mmaso che la fede ha per
Né rend e inutile il sacrame nto
de lla ri co ncilia zion e (tem a che
meriterebbe una risposta a parte).
va e un po' meno militaresca.
"Forse" (l'avverbio è dovuto:
non mi sono mai sognato di
. . coli del credo o i dogmi , e perfin o oggetto non le parole, ma le cose * Ordinario di teologia alla Uni-
essere un esperto nel campo
a quello delle paro le della Bibbi a, che in esse sono contenute e tra- versità Pontificia Salesiana, Roma
in questione: le mie osserva-
•.........•.....•.••......•..•..•......•••••............•.••••..••.•••••.••......••.••••••• zioni nascono da racconti...).
MAGGIO 1998 BS