PREGHIAMO PER I NOSTRI MORTI
SALESIANI DEFUNTI
Don Ruben Uguccioru t a Torino a 74 anni.
Il Rettor Maggìore, celebrandone il funer•lc nello Basilica di Maria
AuBiliatricc, lo definl • Servo di Dio e dello Madonna,. Lo fu attra-
verso un servizio fedele e generoso alla Congre1tazione e alle sue opere
pkrticolarmente come Ispettore a Napoli e direttore delle case di Na-
poli, Foglizzo, Loreto e per ben 18 anni della Casa Generalizia di
Torino. Dal 1959 al 1967 fu Rettore della Basilica di Maria Ausilia-
trice, della quale - come dine lo stesso Rettor- M3k~iorc - curò
• con estrema diligenza la vita e l"•utività •·
Jl segreto della sua vita, cosi edificante per fedelt8, bontà, diaponibi-
HtA e letfaìa. cì è dJ>t0 aneor'J dalle pnrolc pronunciate dal Rcttor Mag-
giore: • Questo nostro CrateJ.10 non solo ha creduto vivamente, pro-
fondainente, integralmente in Cri.sto, ma ha \\1issuto In sua '\\lita in Lui,
facendo come Lui suo cibo la volontà del Padre, Operando il bene
nel $coso pieno della parola •·
Ha clùuso i suoi giorni, sinceramente con,planro, nell'Istituto Teo-
lojtico fnternnziona.lt della Crocetta. U caro don Rube.o restt:.rà indi-
mcnricabHe per la sua bontà, insieme col fratello don Ru.fillo, che l'ha
preceduto i.n Paradiso di due anni.
Don LuJgl Pllotto t a Marrina Franca (Toranto) a 6 r anni.
/\\ 20 ann,i, nel pieno della .sun. giovinezza, aveva lasciAto gli amici di
lavoro, l'officinu1 la famiglia per con!acrars.i a Dio nella famiglia di
Oon Bosco. Sostenne cariche di alta responsabilità - fu ispenore
per tredici ann~, a Napoli e a Torino - e con la stessa ticrcna natura-
lez,za si adattò a mansioni di minore impegno e responsabilità.
Brillò per profondità d'intelligenza e per ene.rgìa e costnnza di vo-
lontà. Innamorato del bello e del vero, omava i grandi maestri dello
cul tura classica e cristiana, ma sapeva anche sacrificare gli studi pre-
diletti per far front e ai suoi impegni apostolici e sacerdotali.
Dì lui è stato dato questo giudizio: don Pilotto fu un cristiano che ba
creduto, un re.ligioso che ha vissuto in piena co6I'eoza la sua consa-
crn.zione a Dio, un sacerdote che ha. fatto della sua Messa l'ideale
della sua vita, un esemplare figLio di Don Bosco che ba formato a un
forte impegno cristiano confratelli e giovani con l'intera sua vita e
con il suo essere più che con le sue parole. Il Rettor Mas;c,:iore, nel
comunicarne la morte ai salesiani di Valdocco, ne te-ssè un elogio che
~ la miglior conferma a questo giudizio.
11 S ignore l'ha chiamato mentre era ancora sulla breccia, nella pie-
nezza: del suo lavoro sace.rdotale e salesiano. La chiesa della cas:1 per
Esercizi Spirituali di Martina Franca (Ta.ranto) fu l'ultiff\\a sua caL-
tedni. Ln sua panen?...a improvvi$a ha lasciato i confratelli e i Riovani
<ti Verona, dO\\rC ero tornato come direttore, nel lutto e nel più sin-
cero rimpianto. Ma il rimpianto è generale. in qua.od hanno potuto
attingere alle ricchezze del suo cuore dj autentico s.ace.rdote e di edu-
catore sapiente.
Don Tommas o Bordas t a Torino a 79 anni.
Si direbbe che don Bordas fosse nato per vivere sempre vicino n Don
Bosco. Uno dei primi nomi che bambino imparò a balbetenre fu quello
di Don Bosco. Era figlio di uno degli Uomini Cattolici di Barcelloru>
che si presentarono a Don Bosco al suo arrivo in quella città per of-
frirgli come dono il punto piU panoramico di Darcellona, la vetta del
Tibidabo, dove per volontà del Santo sorse poi il magnifico Tempio
Nazionale de.I Sacro Cuore di GesU4 Don Bosco in quella occasione.
benedisse la famiglia Bordas, che fu feconda di quattro \\'Ocazioni re-
ligiose, fra le ([uali due salesiani.
TI g 1ocno deH'1\\ssunta del 1899 il ragazzo Tommaso Bordas entrava
nella ca.a di Snrris\\-BarceUona, accolto dal servo di Dio don Filippo
Rjnaldi1 che per tutt!,l la vita gli conservò un affetto speciale. Una vi-
sita del venerabile don Rua. alcuni anni più tardi, lo decise a restare
sempre e.on Don Bosco. Nel 1926 don RìnaJdi lo chiamava io ltaUa.
a Valdocco, dove lavorò per 42 anni prima come direttore dell'Ufficio
Stampa, poi come capo della Segreteria Genernle e dell'Archivio Cen-
trale della Cong-rega2ione. JJ suo amore -a Don Bosco lo rese diligen-
tissimo nella raccolta e conscrvaziont delle notizie, e avvenimenti
rigua.r:danti il Fondatore e le. sue Opere.
Don Borda.s ebbe le caratte.rjsriche che Don Bosco desiderava nei
suoi figli: fervente amore an•Eucruiscia, tenera divoz.ione a Maria Au-
siliatrice, t:enerositi jnstancabile e sacrificata nel lavorare per la Chiesa.
e per la Congregazione.
Don Ettore Carnevale t a Piossasco (Torinc;,) a 76 anni.
Quanti salesiani-' soprattutto nliasion$1ri1 exallicvi e coop~atori reste-
ranno dolorosamente sorpresi alla notizia della morte di questa figure
tonto bel111 e, se si vuole, anche un poco orìginnle, di salesiano! Sem-
plice come u.n fanciullo, tutto serafico in ardore, don Ettore CBmevale
ha lasciato profonde tracct di bene dovunque ha e.sercitaro il suo mi-
nistero sacerdotale.
Figlio di 1-nvoratori, aveva \\'cstito l'abito chie-ricale neJ Seminario di
.Vigevano n 20 anni, come Don Bosco, e aveva raggiunto il sacérdozio
nel t9l9, dopo aver pagato il suo tributo alla patria nelJa prima guerni
mondiale.. 11 suo ardore missionario lo aveva deciso a entrare, sacer8
dote novello, nella Famiglia Salesiana. Ma il Signore lo volle soprat-
tutto direttore spirituale di giovani aspiranti alle missioni. Pi.ù tardi
svolse missioni delicate in Francia, a Rie.si e nel Canada. Ovunque
portò i palpiti della sua ardente anima sacerdotale: all'nlrarc, nel con-
fessionale, sul pulpito. in ricreazione. nei viaggi. La gioia del suo sa-
cerdozio gli sfavillava negli occhi, gli infiorava le conversazioni di vi-
brate e spontanee elevazioni spirituali, gli dettava quella sua eloquenza
c.osl personale, che traeva ispi razione dal cuor:e e andava al cuore.
Nelle missioni al pop_olo, nei corsi di esercizi, nelle officine, trR le
masse operaie. commoveva e convertiva. $i sentiva l'uomo di Dio.
Anima lum.inosa di candore e di amore, si sarebbe detto che avesse
un'a.ffinitl\\ innata c:-on la Ve.rgine Immacolata, sotto i cui segni visse
le tappe principali della sua vita. E la Vergine Immacolata Ausilia-
trice all'alba dell'S dicembre scorso, scese. a prenderlo net sonno per
32 portarlo I celebrare la sua festa tra gU angeli e i santi del Cielo.
Don Antonio Bonato t a Verona a 75 anni.
"Don Toni", come tutti lo chiamavano, conservò fino agli ultim.i
tempi un'alta carica di entusiasmo giovanile per la vita salesiana e
sacerdotale i e st:ppe t.rasfooclcre questo suo entusiasmo neJle nume-
rose schiere. di giovani chiamati alla vita salesiana in Ungheria, dove
fu maestro dei novizi dal 1oi6 al r938, e nclJe va·rie case di forma-
n zione d,ltalia, ncJlé qu...'\\li svolse il suo apoS-tolato come direttore e
mnestro dei novizi per lunghi anni. suo esempio, reso più efficace
da un raro calore umano. ha tracciato a tanti giovani salesiani la via
sicura alla san1jtà. Nel ministero della parola e nel Sacramento del
perdono seppe comunica.re a innumerevolj anime i te.sori de!Ja grazia
e la gioia di un ortimismo cristiano, c.hc. :1pre 1 cuori e li rende dispo.
nibili ai fratelli. Ne benedicono la memoria quanti - salesiani, al-
lievi, cxallievi, coopentori e fedeli - hanno potuto avvicinare questo
entusia.st:a trascinatore dl anime giovaniLi.
Sac. Emanuele Ferrando t a Montevideo (Uruguay) a 85 anni.
Sac. Giovanni PJron t a Cuorgnè (Torino) a 81 anni.
Sac. Giacinto Gome" t a Campello (Spagna) a 77 anni.
Sac. Edoardo PoHer t • Waha (Belgio) a 76 anni.
Coad. Luigi Del Real t a Barranquilla (Colombia) • 73 anni.
Sac. Giovanni Tbeeuwls t a St. Truiden (Belgio) a 71 anni.
Coad. Raffaele Patlan t a Mexico (Messico) a C,9 anni.
Sac. Giuseppe Forster t a Marienhausen (Germania) a 65 anni.
Sac. Giovanni PlotrowsJd t a Vn,savia (Polonia) o 61 anni.
Sac. Giovanni Dnnlec t a Swiete (Polonia) • 6, anni.
Sac. Paolo Szellga t a Corrientes (Argentina) a 55 anni.
Sac, GJuseppe RJasol t a Corrientcs (Argentina) a 43 anni.
Sac. Vito Sgrol t a Corrientea (Argentino) a 39 anni.
COOPERATORI DEFUNTI
Don. Arturo Rinaldl t a Salerno.
Fu il fondatore dell'Opera Salesiana dJ Salerno. In lungh.ì anni di
Javoro riusci a trovare il modo e i mezzi pe:r farla sorgere grande e
bella come egli l'aveva sognata. Conobbe Don Rua e si formò al Sacro
Cuore di Roma. Sarebbe ,tato s.alesia.oo .se varie vicende non glielo
avessero impedito. fn realtà rimase a:a..lesiano come. Cooperatore e
ZelatQre e polarizzò attorno alla suo persona cli apost.oJo centi.ruùa di
Exallievi e Cooperatori, che oggi lo ricordano con affetto riconoscente.
Comm. cario Vanzo t a noi.ano a So anni.
Largamente ammirato per 13 sua statura di lavoratore intelligente e
di cristiano integerrimo, fu tra i maggiori e più arditi costruttori di
llob;a.oo con la sua • lmp·resa VG.nzo •· Entusiasta di, Don Bosco, da
lui trasse ispirazione per lo. sua ese.n1plare piet..\\ eucaristica, per le sue
attivilà socjali e per la larga, per quanto nascosta, carith cristiana.
Cav. Carlo RJcclùardi t • Torino a 8; anni.
Nella sua lunga esistenza ha !=iato un luminoso esempio dì laborìosìlil
onesta e di coraggiosa fiduc-ia nella vita, illuminata da un genuino senso
cristiano. Per que-sro potè dare tai figli una forte educazione cristiana e
dona.re g-e.nerosame.nte alla Chiesa, nella famiglia di Don Bosco, il suo
Don Luigi, oggi Parroco di Maria Ausiliatrice in Valdocoo. Per lunghi
anni presidente del!'Asilo del Lingotto, diretto dalle Figlie di Maria Au-
sil.iatrièC, profuse. alle suore e ai bamb1ni i t<:sori òclla bontà del suo cuore..
Geltrude Martorelll In Simeone t a Roma • 83 anni.
Tutta Ja sua lun,ga vita fu arricchita da una pietà cristiana fatta di fre-
quenza al la Comunione e di amore n Maria Ausiliatrice e a Don Bosco.
Amò e niutò le !\\-lissìoni e le Opere Selesia.nc, in specie.I modo l'Istituto
Missionario di Gaeta. fu "madrina'' d.i on giovane aspirante missionario)
che ebbe la gioia di veder elevato alla dignità episcopale: è mons. Gen-
naro Prota, Y~co,·o ausiliare dell'Arcivescovo dj La Paz nella Bolivia..
Maria Amoroso t a Mugnano (Napoli).
Ex:allieva, Cooperatrice e Zelatrice della porzione più cara al Cuore
di Gcsll, i malati, Ja signora Amoroso nel suo settore operò un gran
bene, sempre circondata di stima dalle autorità e dal popolo. L.a sor•
reggeva nel suo non facile apostolato un eccezionale amore- a Maria
Ausiliatrice e n Don Bosco.
Ester Stefaninl v~d. Bruru t a Volte.rra a 77 aoni .
Trovò nello spirito di Don Bosco l"espressjone più rispondente al
suo a'nimo se.mpre pronto alla gioia, alJu compLensìon.e., al sacrificio.
Zelante Cooperarrfce. fu una marnma per tutti i salesiani che ebbero
modo di incontrarla. Una delle sue gioie piU grandi fu queJla di avere
un figlio sacerdote nello Famiglia di Don Bosco.
Paola Scbtnlnà Glannone t • Catania.
Si è spenta confortata dalla presenza. dei figli, due dei quali avevo
generosamente donati a.Ha Famiglia Saltsianu: don Francesco e suor
Orazia. Donna dj pietà profonda, di fede viva e opernnte, rimasta
vedova in giovane età, formò alla vita cristiana i numerosi figli con
l'esempio, più che con la pa:rolB.
Carmela Trlnarcbl Dato t a S. Teresa dì Riva (Messina).
E-ra C9operatrice e Zelatrice saggia d.a oltre 35 anni. Donna di elette
virtù, fu prinìa in tutte le iniziative e opere di bene. Era devotissima
di Maria Ausiliatrice, di Don Bosco t dei Santi salesiani. Sopponò
e.on amoros-a rassegnazìone il male che la portò al premio.
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI
Bcrtca Alberto - Bertinetti Bartolomeo - Comotto Pietro - Franchctti
Jns. Elena - Gorla Carlo - Morfuggi Amelia - Negrini Anastasia -
Orlandi Felicita - Pellini Furini Antonietta.