Bollettino_Salesiano_195907


Bollettino_Salesiano_195907



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1.1 Page 1

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1.2 Page 2

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r, vendita
tn tutte le ed·
de/fe st,..,.....f,C·oOn/;e
Illr. ~r.i'I./i.'I).E_•
- '7'Plo!
FESTEGGIAMENTI
DEL TEMPIO DI PER LA CONs
S. GIOVANNI BoscAoCRAZION
sabato 2 magqit1
On, 8 • lnii" ,h·lla •·erimonia drlla C.on-.vra~innr
dd Tempio.
t:llirforà Su• V.mi:i•n•« il Sutnt>r Curdionle
BE."'\\F.OF.TIO .\\I.OJSI 'ti .\\$ELL.\\.
d,e ron,nc-rerà il Tempio e l'•hure mu.v;im,,.
Cunttmporaneamcnte dicci F.n,.mi \\"r,co, i
comnrN'r11nno gli altri dieci ultari.
Ore 11 - Aprrturn del Trmpio al puhbli•o.
Jtfc~--a rontata dal Rcv.rno Rcttor :\\l11gpott dei Salf'>iani
ll,1n Rm11to lilQ!WW,
.-<m n<-i•teurn pontificalr dd rardin11lo Con..sarrante.
E•p.,,woni, dt>ll'l'rru1 eontrnentc le ,urre "Pll&lie
di San Ciovuuni B11,eo.
,lomeuiro 3 ,naggio
On: 8 • Santa ;:\\I.,..._.,.. p<'t la Flllrti11lia Salr,iana
cdPbrata do un F-111.mo Cardinale
cun la pnru,ripaz.ione
d~i C:ouperatori, F,x .-\\llie"i c
l.ompa1P1ir della GioYentù Salfflnna.
Ore 1O • ~1e,.,-a M>lrnnc pontiJic1llc
celebrata da !:,ua Ecc. i\\lons. Traglia.
,·i<-e Grrente di Roma.
La &holn C..ntorum ,!ella Ca!lll Madre di Torino
con 111 rollabora1Ì11ru,
della Schota del l'ontifil'io ./\\tcumi Sale<,iano
ec•eguir¼ la ~andiosu Me!l"a
C(lmpo•ta <I al "lllMùnlo ll:0 De Bonis J)(:t la circo-rtanza.
Pomeriggio • Omaitgio d••lla J-'amiglia Salemna
a Sua ~n.utitil Gio,·ruini XXIII
dal 4 al 9 m.OfJgio
Pro•cguìrnnno i rcsteg&iamenti
con Li pnrtecipa,;iout di Ullte le Opae Sale,iane
e delle Figlie di Mena Au.iliatrice
di Roma e di all.rf' dttà,
,·on .\\lc-,ae Pontificali quotidillne
ed esc,,uzioni mm=icali di varie Scltola~ Canton,m.
domenica 10 magf!iO
CJùu,,nra dei fe~trggù,menti.
S...lennt: TP, lJEU\\[.

1.3 Page 3

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A.NNO LXXXIII NU!I E lto 1 TORINO, AJ'IU LE 19;9
,
nel~
--
~o
della ca!}onizzazione
d1·//>kflh~
/)nP. yrandi P c,,sque 7w1· Dun Bosco
Per Don Bosco si trattava di trovare un pw1to di appoggio.
Uno scienziato del lempo antico aveva detto: « Datemi un
punto di appoggio e con esso solleverò il r:nondo ». Il S()g11.o
meccanico cli Archimede era diventato il sogno spirituale di
Don Bosco. Il difucile anche per lui era proprio lì: pcrchè il
suo Oratorio non trovava terra ferma. Nobildonne e gentiluo-
mini, questurini ed ecclesiastici, e perfino una fantesca i11viperita
8i trovavano stranamente d'accordo nel cacciarlo di nido in niùo.
Dall'Ospedaletto... ai l\\'Iolassi... al prato Filippi... gli sfratti si
sussegnivano con nn accanimento impressiouantc, fatto apposta
per logorare quali,iaai resistenza, fisica e moralr..
E fisicamente c'erano tutti i segni del ctxlimento. La salute
di Don' Bosco deperiva, mentre si rafforzava l'opposizione,
anche tra iJ clero, I' si facevano frequenti vrcssioni <li ogni
sorta per persuaderlo a desistere.
Moralmente, però, egli non smobilitava. Tutte le prnss.ioni
lo trovavano .incredibilmente ostinato: cg]j aveva, si direblJe,
1111' idea fissa.
Parlava di sogni. sogni msiste11ti. tanto pieni cli significato,
con ripetute indicazioni convergl!J'.1.t.i invariabilmente a un pnnto
d'appoggio, prescelto da una splendida Signora: Qui la miii
casa, di qni la mia gloria.
Dov'era quel pllllto d'appoggio?
Don Bosco lo cercava: senza una santa ostinazione, senza
un'idea santamente fissa, egli non sarebbe giunto a metter
piede in Valdocco, nella tettoia Piuardi.
Era il 12 april e 1846: Pasqua! Per il nomade gregge fu un
tripudio (lelirante; per il pastore una vittoria.
U11'alt:1:a Pasqua sarebbe sopravve1111ta nel tempo, a suggellare
quel primo trionfo: la Pasqua ùel 1934, <p,if>lla della Canonizzazione. 121

1.4 Page 4

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Gli squilli giocondi dPJI'.A.lle!uj 'l, ammnciat;
dalle campane di Sau Pi~tro e prOJ>agati dalle
qnattroccn:to chiese di Roma. versarono tor-
rcuti di letizia ~u milioni di anime conver-
genti nella celehrazione di quella cl1e, per pri-
vilegio, fu considerata Pasqua Salesiana.
Pio Xl. il « Papa di D011 Bosco», aveva vo-
luto conc,·dere quell'apotrosi al nostro Santo.
La Città El(mta vibrava tulta, f'd f'Spn-
mev,t, riassumendolo. il pal1,iro del mondo
intero. L'Emi.ucntissimo Cardinale Pielro Ga-
sp«rri, nostro P1·otettorc di allora, che, con
gr.sto squishamente paterno, aveva sr.elto tra
i figli di Don Bosco il suo seguito, nell'avviarsi
a San Pietro per il solenne rito, aveva detto:
« Vr,drete. vc·dretr: chiesa piena. piazza piena,
stra_dc pirne, fwcstrr pièul·, tclti pieui... Vc•-
drete... AL, Don Ilosco! ».
E fu esattamente così: nna piena strarip:111te.
li giovane pretr di Valdoccc, aveva <{ sol-
levalo il mondo »!
U,w c1·escP-nt~ speranzct
Gli era !,astato poco: un punto d\\ippoggio.
Armo pc>r a,1110, po,•o alla volta, sempre più,
aveva allargato le IJasi ddropera e dilatato
in conconiitanza le speranze.
1862. Quando il Lit maggio, per la prima
volta, 22 dei suoi figli pronunciarono i voti
religiosi dinanzi ad un Crocifisso, egli provò
lllla « conteute1.za iucsprimilJil(' » nel dischiu-
dere il suo e il loro animo a \\lll!l timida e
audace speranza: « Cliissà che il Signore non
voglia servirsi dj questa 11ostra Società p!'r
fru;e molto hcne alla sua Chiesa! Da qui a
vcnliciuquc o trent'anni, se il Signore cor,-
tinua a heneclirci. come ha fatto finora, la
nostra Società, spar:,a per diverse pari i del
mondo, potrà ascendne al numero di mille
soci: a lcuai intenti con lf' prediche a istruire
il popolo. altri all'educazione dei ragazzi, ta-
luni a fare scuola, tali altri a scrivere e dif-
fondere huoni libri, tutti insomma intenti a
SJstc11ere la dignità dtl Romano Pontefice e
d ei rni11istri della Chiesa: quanto bene si farà! ».
E1·a sera. Don Bosco era rimasto solo col
Crocifisso, il testimone di quei primi voti e
di quelle parolr; e •1ttei ventid1.1e erano usc1t1,
giovane nidiata che la mad;-c in~·ita al volo.
Jl6n$ando a ognuna di qucUe parole. a tJuel
numP,..ro {□ 1lrn.u, a quel numero mille e...
alle « diverse -parti del mondo ».
Quelle 1rnrole timi(le e a11daci, quei un-
meri grandi e modesti furono presto sorpas-
sati da lllla realtà pìù grn11dc.
1876. La sera dt:I 14, agosto Don Bosco,
con-veTsando farui liarrncnl•' con numerosi suoi
uglinoli. si al,haJ.tdoni:, alle previsioni. Disse:
<, La nostra Congregazionr non diU1inuirà mai;
sempre anzi sarà in aumento, fino a che si
lavorerà molto e v:i regt1Prà la temperanza.
lo sono cl.i parere clH• fra una cinquanlina
<l'aun.i essa conterà diecimila. individui».
Non piit venticinque anni e mille soci: lo
speranze crescono!
1885. Racconlato un rnernviglioso sogno,
\\arço Don Bosco a dire: « St> potessi imhalsa-
rna rc e éonserva-re ,,i.vi nn cinqna!lta Sale-
siani di. quelli che ora sono fra noi, da C[LÙ
a ciuquceento anni veùrehhero quali stupendi
destini ci riserha la Provvidenza ».
Qtrnllo sguardo che lemetU: d'essere audace
a spingersi innan:r,i di 25 e poi di 50 anni,
non esita più a fare un volo di 500 anni!
Noi oggi siamu, si direbhe, nel bel mezzo
di qneste grandi speranze: le ec-cezionali r('a-
lizza.zio11i conipiute fondano questa impres-
sioi1e. In realtà, a ben pensarci. scorgiamo
invece di essere poco piii che all'inizio: pcrchè
un inizio sono c-ento a1u1i su cinquecento.
Si direbbe dunq1te che:- il più deve v,·n:irc:
sa.rà una meravi.glia del futuro, « se il Signore
continu(l ad aiut':lrci come ha fatto .finora.».
Il 250 della Canonizzazione di Don Bosco
sopraggiunge a chiudere il ce11tenario del suo
primo incontro col Succes.sore di Pirtro, a
suggellare realtà e a con fermare speranze.
Con romana grandiosità sarà inaugurata
un'opera di proy,orzioni no11 comuni e sarà
consaçl'ato uri tempio grandioso in onore <l..i
Sa11 Giovann:i Bos.co: quell'opera e quc>I tempio
sono l'incarnazione plastica clelle previsioni
di Don Bosco, ma oltre che delle sue previ-
sioni, della sua incrollabile fede.
In questa Pasqua dell'Anno Giubilare, una duplice letizia si effonde nell'animo Nostro e pervade
tutta la Chiesa: mentre infatti oggi solennizziamo la vittoria di Gesù Cristo sulla Morte e sulla
Potestà dell'Inferno, ci è dato di porre, quasi a coronamento dell'Anno Santo, che pure ha veduto
tanti trionfi della Fede e della Pietà popolare, la solenne canoJJizzazione del ,Beato Don Bosco.
PIO Xl nell'Omelia ti~ la Ca11011i::;-:;a-:,ìone di Do11 Bbsco - Pu.<qua 19.;4

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6 APRILE 4<)'' A'1N1VERSARIO DELLA SANTA MORTE DI DON MICHELE IIUA
DON RUA nel Paese di Gesù
Cinquant'a1111i or sono il Succes.~ore di Don Bosfo passava nei T,uoghi San ti giorni di pre-
ghiera, di penitenza e di so<wi emozioni. La ric1;oca.zi01,e del pio pellegrinaggio ci pare propizia
in q1Lesto periodo i11 cui le celebrc1zioni pasquali immergono lo spirito nella mei/iiazione clei mi-
steri della nostra santa Reden:done e pori.ano il pensfrro di ogni cristiano ulla Terrn Simta, chi
fu iestimone della 11itu., morte, risurrezione di Gesù. Redentore.
N el 1908 Don Rna andò pellei.,r:rino in Pa.- f'ilenzioso tra, i re~ti imponenti tlell'antica e
lei,tiua. Le suo condi.zioùi di salu ttl uon fiorente ci1 Là: si ferma a !un.go davanti agli
ora110 buone; iJ1oltro \\m edema fastitliORO allo avanzi 1lf\\1l!t Basilka. ove ìV(aria SR. ven_ne
gambe gli rendeva, doloroso il camminare e gli procfamata vera Ma,dre di Dio. La comrooz.iono
occhi ammattiti gli procura vano molta soffe- gli riempio gli occhi <li lacrillle e dal suo citoni
renza,. Pure voUe sott,oporsi alla faiic,i ed agli sale J=ervorosa la St1pplica a.Ila. illaclre Celìl$1e
strapazzi deil:1, $anta impre«a.
i di t,0ntinuare a r.01Jrire la Cougregazione c•il
La Torrn ;,fauta Ila serupro eRercitato 1Ul suo ma.uto o di c0110edere t\\ tutti i ~alei!ir,•ù
fascino particolare sulle animo amanti di di et1sere zelauti promotori della sua clevozione
Gesù. San Girolamo iuvitava la, nobile ~tarcella e v r opa~atori dellu sua glorilt •>.
a v-isiLarfa,: « Vieni... lnsieme ci recheremo al
Per maw) raggiungo Beirut, e <li h\\ cammina
Pre$epio clel Salvat;oro, 'Ved:r(lmO l 'acqna nel ,·erRo Damasco. cii l:\\ -µer s<,mpre legata alla
Giordano, andremo a piangere sul ~epolcrn, prrnligiosa convero;io1te ùi Saulo, il feroce
saliremo il }fonte cfogli Olivi. ArriYerélllo sino 1>on;ecntore d i (3esù. t ntsformat,o dalla gra1.ia
a ::fazaretb e poichè Nar,:netu s~n:ifica il nel più a,rdènfo bttndi(.oTe ùol suo rogn9.
ftoro, vedremo il ~'iore della Galilea. ;;allrell'lo Celebra la- '.\\lcsRa nellu grotb,~ <li S. Anania..
il Tabor per e,,>1ere inondnti della hll\\e della rincari<'.aLo dn, Ues1ì cli ricevere l:'a-olo e mani-
Trasfigttra,zione ... ».
fe~tar~li la sna volontà . Ràccolto iu medil,a-
Ma per Dou Rua lo scopo rlel via1,ti::;io Lton zioue. p:11';:!.'l;On,1 la, tma vit.:J, cou c1uella iloll'in-
era di sotldisfarc la !U\\Tuzione personale, ma ti-epidn Apostolo; 1'11.c·co:;tame.utq lo umilia
di da1·0 ana nuova d.imostraziono cli amore profonchmente. Qua,le Rbisso tra la poverl:\\
alla Congregazione Salosiaua, alla q aalo a,veva delle sue opere e la do~i¼ia delle ricchez,1e
couflacra,to toLalmont,e la. vita. Volle q 11i1tdi accumnlat,e 1blla attil'it;\\ fcoontfa di S. Paolo!
farn un vero pellegriJ1aggio, offrendo preghiern, l'erciò fii riqJlge a Dio e chletfo per e per i
fotti.che, disagi, sofferenze i< per il 1,0110 gen ernlo suoi la p;ra.1,ia di imitare «1'11,rdente amore ili
c1ella Con~rega,1ioue e la Rantificazioue di S. Paolo per Gesù C. e il rno zelo instancabile
ciascuno dei suoi membri». Co11tempon1nea- per salvezza tlelle anime~.
me11te avroblio visitato co111'ratelli della
La,sci:t Damasco, porcone la. valle clel Gi()r-
Palestina.
clauo e 1,ceude al lago di Tiberiade. È il lago
La cono,;t,enr,a del Vaup;elo e della Stoi-ia di Ge~lÌ e ne gusta l'acqua con \\Tenerazione;
S1wrn e. sopraUutt.o. la sm\\ pietà gli avrohbero poi, mentTe la barna lo tra1:1port.i alla sponùa
prucun.to s,~nte elovazioui. Come compagno 011:posta, la sua meut,e rivive le s1·e110 e vange-
di via.ggio scelse Don Clemente J3retto, membro liche. Ecco Gesù che cammina. suUe ondo;
del Capitolo S uperio1·0.
che con gesto di comando placn. la burrasmi,;
che ordina a PietTo di gett,ue lo re1;i. E qua,u,do
Sbarcato a Rmirne alla :fine di febbraio, gi uu,ge presso la. ri;va, gli p:1ro di ve1letla a,f.
iuiziò il pellogriuaggfo rec:mdoai a l}iodi a follata da nna moltitttdiue attenta cho asc.olta
meùitare sulle rovioe c1i Efeso. La ohio&1, eie- GeRÙ seduto nella barca di Piotro. Soavo rie-
siua è ricca di memorie; soprattutto r icorrono
allit meute le figure dalla Macloru1a. e di San
Giovanni Eva~!llista e il glorioso Concilio
vocazione che lo commuove, m,mt,re il p<lll8ioro
corro ai ,;noi caci fi~li lloli e fa ,oti ardenti.
~ pexchò si con~Nviuo ben ., ffcrr::t.ti ,i,11.a, barca
oc11mènfoo d ell'anuo 48 l. Don Rua passa ùi l'iol,ro ~-
123

1.6 Page 6

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Scoi,o a torra, TJOl'corro la Rt.rada rlviora.sca.
ta,nto fam.iliaro al Redentore Divino . 'T'iboriade.
Ca.faru:w, J3eti'iaida raccont,ano i molti episodi
cli cui furono Lostimoni. hla alla dsione co-
lorita e movìmeutafa delln. vita ai tempi di
(:esl\\ fa, riscontro lo s,1m1Uore prosente. • Guai
a te l3(1tsaida! •>. i, E 1,11., C'afaruao, lino aJrin -
feruo sarai ahhassatLL! »...
Un senso rli pTOfonda mestizia lo pctvl\\fle.
Ora ca,rnmina alla volta di Nazareth: il
povero villaggio, preF;sO gli ebrei oscuro e
sonza prestiµ-io. e<l oggi luogo ili venerazione
per Lttl,to il mondo.
Con i1lténsa commozione -piega. i ginoc1:hi
e ba0iti t[uel suolo fameùetto, <love iJ Vel'ho
pagn:mo Don Rua; egli però nwle percorrere
la strada a piedi fino alle falde del monte,
Ilio solo Ra con q1iiile so.fiere,1zà; ma la solfo-
reuza è part,e essem;iale del suo -pelle,2;1·inaggio.
Il monto della Trasfigurazione apre all 'anima
1:ma la visioue del cielo, ~ u.n Tahor cla cni
nui.l cli,weuderemo mai pi1ì, do,•e eontern.vle-
remo per sempre qnel Ges1ì elle foce 11,udàr
fuori di sfl i tre disropoli privile~iati, solle-
vando per uu ist:mte nn lombo del velo rho
celàYa la Rna 141,tura. divina~.
Passò fa noLLo sttl monte ìn preghiera, ri-pe-
te11do con PieLro: ,, Signore. stiamo aRsai hone
qui!>>. E al wattino seguente, celebrando la
~anta .Messa cou h\\ fecle più Yiva, vicle (+esù
ri~pleuùere sotto i ve.li e11carisl,ici.
SMIRNE - 11 Venerabile Don Michele Rua, Successore di San G io-
vanni Bosco. posa tra i Salesiani e gli orfanelli affidati alle loro cure.
Rifece tarne e imlmlsll,1.1.\\Ò l'aria, ()on le più su.
IJlirni virt1i. Più volto visita il ~antuario del -
l'An11111Lzi,~ta e l1a la consolazione di celebrare
la S. }lessa all'nltare do~·e ,;i legp;e: H ic rcr/;uni
mro jal'/.nm est. C'hi può di1·0 il forvore e l'a-
more Ci)n oni 11,(loil mi8toro tlell' lncarna-
zione nel mistero deUa Consacrazione1
A l\\'a~areth tutto gli 1mrla ili Gesù; ('.gli
Lo vc,le suprattntto nei 11:io-vani della Casl
SaloR.i,i.na che lo circ,ondano cuu tanto affetto
e gli baciano la mano purta,nclola poi alla
fro11te.
A 10 km. rlal Yillnggio sorge il 'l'a.bor: 0011
tre ore di cammino si può t·aggiuugenrn la
,·etta. La strada è disagiat(l., ma è pronta. la
1 24 cavalc:,1t11ra. Un grup]JO cli Salesiani accom-
Nel ritoruo volle [arfl qnaRi t11.tta la si,rada
a JJiecli; così C!'iigeva il l1011e clélla Cougreg;\\.
zione.
Tra Nazareth e Botlomme. attraverso la
Ramaria, ('Orl'e molta str,~da,; Dc,u Rua vor-
rebbe fare tutto il percorso ,i pie<li, Ml imi.
fazione del Rede11tòre; ma l'impresa è supe-
riore alle sue forze.
Dopo trn luniro cf1,mmin.o, si anoncle alle
filiali insisten?.e <lei Salesiani cho I.o accompit -
gnano e ~aie !\\t1lla, ca,,alo:mt,11ra,. lhi un pa tuo11n
iHcidente fa conoro un brivido tli spavento
nella comiti,·:i.: il cavallo inciampa e get;ta
a tena il Veuer&1>ilé. clie batte il <:aJ>O ripor-
tand<1 un'ammaccM,nrn, aJJa, fronte. Ri n,Jza
tos Lo sorridente e trnuqnillizi;a i .,snoi figli
(concinua a psg. , 26)

1.7 Page 7

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CONVEGNO NAZIONALE
dei Cooperatori salesiani a Roma
2-3-4 MAGGIO 1959
Le adesioni al nostro Convegno-Pellegri"aggio o Roma per la. Consacrazion11 del
Tempio di San Giot•a1111i Bosco sono continuate con un crescendo consollmtissinw.
Ci con.5ta anzi che in qualche zona le iscrizioni si dovettero chiudere prima clella
data sta.bilita. Noi ne godiamo preg11.sta11do la gioi.a del grandioso incontro Tonwno.
Le giornate del Convegno s'inseriranno inoltre nei festeggiamenti a Don Bosco, che
si prevedono straordinariamente solenni e riechi <li spirituali cmo.zioni, onche per
il grandio,50 omaggio che la Fa.miglia Salesiana inte11tle rendere a Sua Sa11lità Gio-
vrmni XXIII nel centenario della prima andata di. Don Bosco a Roma.
PROGRAMMA DEL CONVEGNO
2 MAGGIO
ore 9,30 Sa111a Messa celebrata dall'Em.mo Sig. Cardinale Giu-
seppe Fietta nella Basilica di Sau Pietro.
ore 11 Incontro dei Sacerdoti Delegati locali nell'AuJa Magna
dell'Istituto di Magistero di lVTaria Asslmta (Via Tran-
spontina, 21).
ore L6,30 Ass0-_uhlea Generale dei Cooperatori
3 MAGGIO
ore 8 Santa Messa per le tre Famiglie Salesiane nel nuovo
Tempio di Sau Giovanni Bosco, celebrata dall'Em.mo
Sig. Cardinale Clemente 1\\iicara, Vicario di Sua Santità.
ore 11 Visita all'Opera salesiana « Teresa Cerini » a Ponte
Mammolo. - Omaggio alle Delegazioni estere.
pomeriggio Omaggio della Famiglia Salesiana al Vicario di Cristo,
Sua Santità Giovanni XXIII.
4 MAGGIO
ore 9 Santa Messa celeb1·ata dal RPv.mo Rettor Maggiore
nella Basilica salesiana del Sacro Cuore. - Con.elusione
del Pellegrinaggio.
ore 11 Incontro dei Consiglieri Ispettoriali d'Italia.
125

1.8 Page 8

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DON RUA NEL PAESE DI GESÙ (co11rini1t1Zlone .-111 pc,g, 124)
$hliroititi, ,tAAinmrndo <li nou e~serai fatto
nu~le; ma, non risale a cil,v:tllo. l'e1L~a Jo1·se
che con la ca,1t1tib il Siguore abbia volut,1
dil'gli di proseguire d11, vern pelleg:rin.o!
Raggiwtta Nu,im, egli i,i ra(Jcoglio in pre-
ghi.era uell'(1rnt(IT'ÌQ c110 ric,onfa, c·on L1, riR11r-
rezioue del gioviuetio figlio utlico di ma<lre
vEldovib, la onuipot.enza e la ùclio-a:te7,za. del
f'uore di C:esù; la sua mente cùrr:e a ta,111,i
gio-vanett,i rhe giaeciollo 11ella mo11.e del pec-
rato e recita una pregl1ie:ra pe:rchè fa miseri-
corclia di Dio rism1eiti lo loro anime a.Uit gra;r,ia.
La comitivi~ ripren(io la, maTcia. Don Rua
non si lo.menta di stanchezza: la, figura dal
Redentore lo accompagmt, alimo11taudoue le
energie. Ma i confratelli cons1,a,t,ano la snl\\
stancl,ezza e uell'u.ltiruo giorno di viaggio
noleggia.no m.1:~ povent vettura.
lfoco fìualmonto BctJemme, la città di Da-
vide, <la cui rliscenùono ::\\'l;~l'ia e Giuseppe.
Ecl eccu il 1,eRoro (li .Bel,lemme, J!.i, grotta clel
NaLalo di Gesù: qui, il 24 marzo, con ineffabile
tra,;porto Mlebnt la. S. }les,sa; qui si inùu~ia
nella prnghiern. e 8ente che « il onore ~i in-
Jfarruua di itmore peT quel Dio l'he si umiliil
Rino a fan,i ìlomo por b no1,tra saluto,, o prova
,, un gagliardo impulso ad imitarlo nell'umiltà,
() nella povert,à~.
Pochi giorni tlopo cou l'aninw treru.1.uto cli
emoziono, -visifa il 8,mto :-;epolc1·0, vi celebra.
la .l\\lessa o rinnova la Cousac.raziono della l!~a-
m¼;dhi flalosiana al 8. C'uor o cli Gesù, pr!)gti.ndo
lLLLlgamoni.o << por la perseveraiu.a nella voca-
zione (lj tu LLì i Ra101,iani ~-
t prossim,t la 8ettimaua sauta. Don Rna
occnpa i giorni elle la, prec11dono noi visitare
i confratelli di Beirut, porconcndo 1\\ piodi il
Juuµ;u t111.tto TJOl' Ullft ~1,T1.Hla S(·al1rosa. 0 IllOU-
tnosa, sotto il solo !'Oconte di uiezzogioruo.
Don 11Totto. che ha ammirat<i hl, virtù del pio
pellc;grir1,), è <'-OStretto afl esdama,re: <• la. sau-
titi\\ di Don Rua mi spa.venttt! ».
D:i. .Beirut si po1ta alle rive del ;'ilm Morto;
iìsim a ]LLlll!;O c1uEille àtque desolate: poi con lo
s.~nardc, ,ù cielo. c,1:,clama: «O G<)~1ì, nmt per-
met1;flte mai che nelle nostro c~.;;c ~i ,ibbia
ad offcuclervi col brut.to pocrato >>; o. in&rinoc.-
chi:ttosi. prega coi con fra,t,elli.
Quiucli si rMò al Giorcla.no. nel p111tlo ove
la tra<liiione <1i<'e cl1e Goi-r1 rioovotto il bat.-
tesimo; scal½:t1,osi e sorretto cfai co1tfT:i1olli,
scose nelle acque. raccolto, devoto. Celebrò
le futtziollÌ d<Jlla settimatta sru1ta a .Betlelll.rue,
e p1·eM prn·e Iiarte alle principali fmtzioui che
si c.elebrava110 a Gernsàlernme. ~:11.ì sul !\\tonte
Oliveto. visit,ò il Getzemaui e la Grotta del-
l'_.go11ia. Kcl venerdì santo ~c}_gu.i la soltm.ne
Via Gni,•i.~ che O,!!lli a1rno ripet;o il rammino
che, ~occ)11.(lo la i,nulizio11c, fn pornor;:;o ilrt Gesi1.
11 pelleµrinaigio è lìnito o la promess::t
:ii;i;olfa. l'er l'anima di Dou R.wt .iouo stati
giorni di éleyazione nella c,ontemplazioue d(1i
1niRtcri cl.olla nolitra rccleuzio11e. ~0110 Rtati
ancho giorni di penitenza e di Roffernnza fisica.
Con mani plll'e egli offTo al 8iguoro preghiera
e sofferernm 1ier il hono clclla 1:ongrcgaziono o
confiùa c]ie «la, Sna. misericordia. i cui lcRori
sono iu,isauribili. n.on permott.erà elio ven-
gano deluse le sue s11ora11ze, Cihe rimangano
senza frutto le sue preghiere~-
E preH(le la. via ùtil Titoruo, più a1faticalo e
più ~oft'oreute; ma nel suo cuore hrucia viù ar-
dente la fiamrna dell'i~more a Ue~ìt "Redentore.
le ca1npane
cli Pastina
12fl
Sq1iillano le campane di Pasqita: allelirja!
Le sentono con animo <listratro qurwti, chiusi nei loro interessi, trnscinano
il cuore sulla terra, sordi alla ,,ace clte chiama dal Cielo. I~e sentono anche
qnelli che ha.imo rinnegato la loro fede e che or<t si dichiar<mo troppo forti
per tornare a. credere a. ciò che ha illuminato In loro infanzia lontana ...
Le ca.mpnne chiamano tutti a relebrare il m.istero di. un Dio che con la
sua morte ci ha ridonato la 1Jita.
Nfa quanti cristiani .~ono capaci di gustare i misteri pasquali?
Tutti coloro che nel sacramento della Confessione .~rw,w purificarsi in
mniltà, di spirito.
1'utti coloro che accolgono l'i,wito ad as.sirlcrsi al Banchetto pasq1wle.
Le mmprme di Pasqua. suonano per tutti: « Vimite - esse dicono -
venite <i mondar·vi nel Sangne dell'Agnello, alleluja; uenite o nutrirvi
dPI Pani! dellrt vita, allelujrL! ».

1.9 Page 9

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LE OPERE DI DON BOSCO
iff fiOMK
I C1>tJperntori e le Cooperatrici che a1•ra1rno la gioia di portrcipare fil Cfl11veg110 P ellegrinaggio
Nm: iouale a Roma - e non essi solu,.1110 - sar<111no lieti di conoscere l'imponente rete di opere sa-
lesia.,ui Il delle Figlie di ]\\Ilaria Ausiliatrice che si stl!l1de sull'Urbe. Sorw complessi genernlnwnte
dP.sti,wti al ceto piì,. bisognosu di assi.~tenza: la giorentù e il popolo della per~f~ria I! dei quartieri
piì, popolari, ·vecchi e 1wo1•i. J,n rassegnh fhe 11e ftitciamo è n ecessariamente rnpicla e schematica-
T)Opera Salesiana
commozione straordii1:u.ia, vi celebrava la
al CASTUO PllE1'0IUO
prima Messa all'altare cli Maria Ausiliatrice.
Accanto alla Basilica, per volontà di D011 Bo-
sco, clw nim poteva pensare a tul<I chiesa
La Basilica d el S. Cuore di Gestì con J'au- senza giovani, sorse aucbf> un t,apan· I s tituto
n esso Istituto sono, i:ier le altre opere s ale- per giovanetti interui cd esterni Fino alla
siam: di Roma, ciò che è Valdocco pe r To- costruzione dell'Istituto Pio Xl, J'Istitu Lo
rino e per il mondo. Dì qui s'irradiarono le S. Cuore co=prendeva tre opere giovanili:
altre Opl·rc sorLe i u Rolla e nella pcriforia. un .fìorentissi.mo Oratorio festivo e le du(' se-
Sono ancor oggi la Hede ddl'Tspettore Sale- ziòni di giovani interni: studtmti e artigia11i.
siano del TJazio e d ella Sardegna.
Nel L930 la SPzio1\\e artigiani emigrò al nuovo
La Basilica del S. Cuore ha 'WlU storia glo- grandiòsO IstitltlO Pio Xl. Sia dall'Oratorio
riosa pl'r la Congregazio1le Salesiru1à. l..'idPa ChP dalrlstituto, nei s ,wi 70 a,mi di vita,
di coslrnirP ,wa c hiesa nella zona df>l Ca- uscirono uu.mc:rose vocazioni ecclcsiastich.e e
stro Pretorio risale al Servo di Dio Pio DC religiose e un gran numero di illustri perso-
Leone Xlll, appeua eletto, prese a cuore il naggi cl.te onorarono e onorano la Chiesa e
progetto e ])ensò di farne il centro nw.ndialc la Patria.
del r.ulto al S . Cuore di Gesù; perciò si ri-
Fin dai priUli an11i ristiLuto S. Cuori' ospiti,
volse prr ainto a tutti i Vescovi del mondo pure uno scelto maiùpolo di d1ierici salesiani,
cattolico. I lavo1'i s'iniziarono con entusiasmo studenti presso lti Università .Ecclesiastiche.
nel 1879. ma poco dopo, venuti meno i. fondi, Q1.asi a continuaziont di questa Lrad.izionc,
dovettero essere sospesi. Fu allora che il l"Tstituto accoglie, dall'ottobre 1958, le due
Papa. per consiglio del Card. Alimonda, Ar- Facoltà di Diritto Canonico e di Filosofia e
civescovo di Torino, volle affidare l'opera a l'Istituto Superiore di Pedagogia, in attesa
Don Roseo. li Santo, sebbene stanco e stre- ù.i tra~ferirsi, unitauwnte alla Facoltà Teo-
mato di forze, s'addossò la non facile im- logica, nella progettata grandiosa sede del
presa. Tdùio benedisse ampiamente la sua Pontificio Ateneo Salesiano.
obbedienza al Vicario di Crislo. Nel 1887 la CPntro d'irradiazione dell'opera sajesiana al
grande e bella Basilica era U1J fatto compiuto. Castro Prntorio è la bella Basilica del S. Cnorn
11 16 maggio di quell'aJJ..U.o, pochi mesi prima di Gesù, trstiruune delle ultime estenuanti
del suo felicissimo transito, Dou Bosco, co11 fatiche di D\\)ll Bosco e, più tar,li, dei memo- 127

1.10 Page 10

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rabili trionfi romani della sna beatificazione Mons. Lertti, riavutosi dal subitaneo sbi-
e canonizzazione. La Basilica del S. Cuore gottimento, ehlrn buon giuoco a dire: << Vede
è anche sede di mia delle più fìorcnt:i par- se c'è bisogno che i Salesiani vengano a stare
rocc)1ie dell' Urùe.
qui?». Al che Don Cerrnti, imperturbato e
Situata nelle immediati: adiacenze della convirlto, rispose: « Sì. Mousignon:: C'e n'è
grande Sta1.ione rentrale, in una zona che, proprio bisogno. Li wanderemo >>.
nella previsi(me comut1e, si avvia a divenire
Nel 1905 in un clima politico :rovente. tor-
cuore pulsaute d ella nuova Roma, l'opera sa- n1e11talo da frequenti scioperi, si diede iu izio
lesiana clel S. Cuore vede aprirsi dinam11i a alla costruzioue tlf'Ua chiesa. Gli auspici non
sempre nuove possibilità di apostolato.
erar:to troppo lus inghieri, se i muratori, ac-
Ct'tu1ando alla chiesa sorgente, non si peri-
tavano cli aif<·rmare beffardi e minacciosi:
UOper<i S. Maria Liberntri.ce
« Adesso la tiriamo su; ma arriverà il momento
che v11rremo a buttarvela giù! ».
al TESTACCIO
Senonchè quel momento... non è aucora
veuuto.
Pùcbi mesi fa frr1·om) cdclJrate, solennis-
In un l.emho di Roma c ircondato da una sime, l e feste del 50° che culmium·ouo il
ansa del Tevere, compreso Ira un luaccio delle giorno dcll'lmmacolata.
vcl ustP mura Aureliane e le- pr ndici dr! Pa-
P.ulò per i Salesia11i il carissimo Don To-
latino, sorg,' una montrnientalc costr11ziOJ1f' di rrllo, valoroso rap]'rese11Lantc della veccbia
stile romanfou-bi·~anti110: è la chieoa di S. :\\laria guardia, cltr commos_sc l'uditorio con la rie-
Libertitrice.
vocazione drgli a111.ti eroici.
Qucs l a dii.esa ha SO anni ed è ceniro di
U discorso ufficiale fu tennto da]l'On. Ciu-
una foco11da irradiazione d i bf'nf. Ma ,1uando golani, Vicr Prnsidente del Senato. Egli, 50 amD
la costruzione fu iniziata, l'aml,iente era ben fa. prc'SPntc :il Vcn. l\\'licl1ele R111;1, nella b'tcssa
diverso_ per il clima sociale irupregnato df'l Sala Clemson, aveva tenuto il discorso di cn·-
più anticleTicale sovvf'niv-i~mo.
costan;r,a per la consegua della bandiera al Cir-
Quand<, S. Pio .>.. salì al soglio Pontifìdo, colo giovanile S. ;\\f.aria LihcraLricc, allora co-
non una sola volta la parLe s-ana della po- stituito.
polazion\\~ mandò i suoi rapprcseuta11ti a im-
S. E. Mons. FQgar chiudeva la serata iu-
plorarP rome do110 dal Sommo Ponufìce l'ere- naJzando un inno di 1·ingraziamc11to al Si-
zione di una chiesa e l'invio rli sa<'erdl)ti per gnore, rer iJ g:ra11 herlt> compiuto in 50 anni
la cura spiritnafo cli quanti ap1Hezzava110 il dt lavoro sottc lo sguarclo d:i S. Mal'ia Li-
dono inestimabile d ella forle.
Lcrntrice.
Si pe,1sò ai Figli di Don Bosco.
Dapprima fu lom a/fìdata una scuola f'IP-
mentare di istituziu1c1e poutificia: i maestri
salesiani vi si portavano facCJJdo a piedi il L'istituto S. Domenico Savio
non breve tragitto da] Castro Pretorio fin là.
Ma si voleva affida-re ai Salesiani la c u;ra
al MAI\\'DRIO~
i;pirituale di tutta quella zona con scuola,
oratorio e parrocchia. Nclrottob·re del 1900
J'i: sorto n.f'l 1915 come Scuola agraria
era di passaggio a Roma Don Cerrnti. Con per i figli degli agricoltori moni in guerra.
mossa evideutemcutc intenzionale 1\\110115. Lenti, Successivamente ospitò le Scuole c1emculari,
d el Vica1·ialo di Roma, appoggiato dal nostro il Noviziato d ell'I spettoria Romana e, dal
Proc1J:ratore Don Mare.neo. indusse il Supe- 1953, l'Aspirantato per ca:ndi<lati alla vita
1·iore a fare una visita alla Scuola Pontificia salesiana. L'Oratorio quot idiano annesso as-
affidata ai Salcsian.i.
siste i ragaz,zi del popolarissimo quartiere di
Vi si recarono ir1 carrozza. Si sarebhe detto Torpignattara. Lo stesso Sindaco di Roma,
cl,e la loro visita passasse inosservata. Al mo- :in una 1·ece11te s ua visita, si è compiaciuto
mento di tornare, però, fecero appena in t empo dell'opera che i Salesiani svolgono in <rnella
a prendere posto in vettura dre lift sasso in- zona tanto povera e ha voluto visitare cli
1ìlò con violert~a uJ10 sportello e uscì dall'altro pe1·sona alcune abitazioni di giovani poveri
128 franta.mando i due vetri.
dell'Oratorio.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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La Prlndpe.~sa ElisabeU.l, oggi Elisabetta D,
Regina d'Inghilterra,
vjsha il «.Borgo Ragani Don Bosco»,
guidata dal D.ù:e11ore Don Blavatl.
La Basilica del Sacro Cuore
eretta da San Glovanru Bosco io Roma e da lui
inaugurata pochi mesi prùna della morte.
U grandioso istituto Pio XI. monumento
della rlconoseenza della Famiglia Salesiana
al ,crande Pontefice
!J'lorificatore dl Don Bosco.
T

2.2 Page 12

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ROMA
Viale dcllt, Catacombe di S. Callìsto
affida1e ai Salesiar,I:
nello sfondo la cupola d1 $. Pietro.
11 llorence lstlluto delle FiRllo di M. A.
In Via Appia Nuova.
Il Tempio di S. Maria Llberatrlce
eretto dal Ven. Don Rua In Roma-Te;taccio.

2.3 Page 13

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[,'Opera di
PIAZZA M. AlJRil.lATRICE
Comprende la Pm-roochia di Maria Ausi-
liatrice e l'Istituto Pio X I con l'Oratorio fe.
slivo a nnesso. f◄.: uu gra ndioso complesso di
attiyilà, sorto per perpetuare' la riconoscenza
della Famiglia Salesiana al grande Pontefice
Pio XI, che i.uuafaò alla gloria degli alLari
il FondaLore e che si compiacque cli chiamarsi
il « P apa di Don Bosco ».
Le Scuole profossiollali Pio X I , che e bbero
un modestissimo inizio all'Ospizio Sacro Cuol'e
nel 1883, oggi possiedono laboratori moder-
namente attrezzati per la meccanica e le al'ti
df'l libro, del legno e dell'abbigliamento. Dal
1939 la Sruola di Avviamento e la Scuola
Tecuica sono legalme nte ri conosciute. Nel 1941
fu aperta a nche la Scu ola l\\frdia e nel 1954
l'Istilllto 'l\\,c11ic,, CornmerciaJP: tutti c dur.
parificati. Cii allievi raggiungono un totale
cli 759. di cui 4,20 interni, 95 semiconv ittori.
244 esterni. Di essi 393 frequentano Le Scuole
professionali. L'htituto a ccoglie inoltre, per
le esercitazioni praLicbe nei vari labòrntori ,
ci.rea 35 allievi dell' AspiranLato salesiano <le!
Mandrionc.
La popolazione cli qm'sto Istituto è co1nposta
in prevalenza di al uuni orfani.
L'altra Opera è la Parrocchia <li ì\\faria Au-
siliatric11, cl1e ha la sua sed e n el rnon11n111ntale
T empio eretto in Rom:i alla poLente Ausilia-
tricc dei Cristiarri n el quartiere Tusculano.
Sua Ecc. l\\:Ious. Sai vator e Rotolo fu il primo
Di.l'Nto·re e Parroco. È la più grande Parroc-
chia cli Roma e conta ben 50.000 fedeli . A n-
nesso -fiorisce l'Oratorio quotidiano e festivo.
Sul sacro su.o/o delle
f:A'l'ACO:\\fllE JH S . CALLISTO )f..
TI più celehre e vcnernto cimitero cristiano
della Chiesa primitiva - le Catacombe di
S. Callisto - nel 1930 dal S. Padl'e Pio XI
veniva affidato alle cure elci Salesiaui, che
l'accettarono come prova cli filiale i,ottorn.is-
sionc al Papa. e< Bisog11a - scriveva il Servo
cli Dio D on Filippo Rinaldi - lasciare con-
Lento il S. Padre. Facciamo qualuuque sa-
crificìo percl1è veda che siamo ciecam ente
soLLomessi al Papa».
ETa un'opera nuova che richiedeva p erso•
JJalc specializzato. TI p..-imo D il'ettore Don Er-
nesto R m·ta sc>ppc dar vita al gruppo delle
guide, appartenenti a varie Nazioui.
Nrl 1931 i Salcsianj i.oziarono la Scuvla
agrm-ia S. Tarcisio. che oggi è un Aspirantato
salesim10. cou :111nesso un frequentatissimo
Oratorio rcstivo.
Nel 1931 si inaugurò anche lo Studentato
F ilosof'ìco.
« !\\'Ii raUegro - scr iveva ancora Don Ri -
naldi - ch e aM,iate inaugurato lo Studentato
a S. Callisto. È ,m passo a vanti. T chierici
devono easere ben fortt,nati di formarsi sopra
le torube dei .M»l'tiri, sui primi modelli d ella
vita eristiana. Nei loro studi non 11crdano
rn a·i cl i visLa la vita e la morte di quei primi
cr istiani. Prego il Beato Don Bosco, tanto
devoto dcllt, Catacoml1e. che li guidi nel p eu-
5iCIO ,. nelle opere ».
Oggi, a 30 mmi dall'inizio, su questo s acro
luogo. pulsa la vita ili &ementi gio\\Tinezze:
sono i più di 200 oratoriani, i 120 aspiranti.
il g rnppo specializzato di oltre 30 guide, i
100 st11df't1.li filosofi di tn' l spettol'ie. Tl san~tll:'
dei .MarLiTi è vc1·am<:11tc seme di intens a v ita
c ris t i a n a .
La Com unità Salesiana ilei
VATICANO _.
T Salesiani frrrono chiamati uella Città del
Vaticano per volontà d el Santo Padre .!:'io Xl.
il quale affidò l01·0 la direziorn; della Tipo-
grafia PoligloLta e 1'auuuinistrazioue d ell'Os-
servatore Romano. Ne prcsenJ possesso il 10 ago-
st o del 1937.
~ella pr.ima uclienza privata concessa ai
Salesiani addetti. alla nuova Opera « il Papa
Noi abbiamo parlalo di un Giubileo Sa-
lesiano, e non senza inlima gioia abbi<Jmo
sentito che Intorno B Noi si gndava , "Viva
il Papa di Don Bosco/". La bella parola,
di/el/issimi figli, è staia un<:l parola di gmia
per Noi, come lo è stata per voi, che
sie/e cosl buoni figliuoli
PIO Xl
11ell'Udù1112:a rMuessa in Sa11 Pi.etro alla Fami(flw
Salesiano il 3 aprr'/e. 19341 due qiqn1i dopo 1a
t·attonù:::a:i;ùinl! d1 Dm, 80.vco,

2.4 Page 14

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- scriveva l'Usservotore Romano - disse come
l'idea di chiamare alla direzione della, Tipo·
grafia Poliglotta Vaticana i Sa!Psirmi fosse pro-
prio tutta Sua, e gli. uui1l1:sse da tempo, <we,ido
sempre seguito e ammirnto il vasto ed esempi/Ire
la·voro della Sociétà Sulesiana anche in qnes-lQ
campo, acldiwwlP dal s<mto Fondatore, che rnn
ri111uito del ,,eggente scorse e sentì ili giwle de-
ci.çi1•0 ausilio fos ,çe l'arte tipografica ed edito-
ririlc, ai nostri giorni, per l'apostolato e l'edn-
caz-ione crist.iana...
/Jrim<1 di impartire rma Siw purticolrrrissima
benedi::ione, il Santo PMlrc areva 111i pro-
p;ra,mma., una ,çpecia/,e « parola d'ordine» da
dare t1 qnelli che si compi<lcqne definire su(li
n11Qvi coopet11tori... La prim(I unita che il Papa
conobbe il Sunto e le sue opere, ammirò le fio-
renti promessi• della Tipngra.fi,1 dell'Oralorio.
Fu allora che il San.t(I gli disse cli esst>re e ·vo/1>r
rest(lrP rill'o1•anguardia del progrPsSO. Qrwst.o
proposito del Fondatore, così splendidamente
attuato i11 tittte le tipografie ed editorie .~ulesiane.
dO'l,evo essere, ,l'ora in poi, tu.lW prQprio dei Sa-
lesÌ(l.nÌ per la Tipografia Poliglotia Vatieona » .
,,. 1l «PllENESTINO ll
[I 24 aprile 1958 il :< Borgo Don ]fosco »
celebrava il suo p1·imo decennio di vica. A
distm1za d-i un armo, il « llorgo » riceve dal
Capo dello Stato ~olcnnc ricouoscimento della
provvidenzialità della sua 1nissj(l11e educativa
con il rouferimenlo della « 11èdaglia d'Oro»
rer i « Benemeriti » della Scuola.
b, u11'op<1ra tanto giovane, ma già si è
inserita autorevolmente nel nmnero delle opere
benemerite cJ,.Jla società. Di essa abbiamo
già padato altra volta. Sorta sulle rovine
della guerra, q nesta provvida istituzione in
dirci anni di vita ba assistito migliaia cli ra-
gazzi, ha forn:tatò giovani lavoratori, che oggi
JH)ssono decorosamente guardare all'avvenire
con legittima sicurezza: ha nel suo programma
quotidiano questo particolare proposito: ridare
ai giovani, spccialmcnle ai più poveri e disc-
n•dati, la speranza del loro do111ani, con la
11ualmca <li u.u lavoro, con un titolo di studio
e, più cbe tutto, con una preparazione morale
e cristiana.
Oggi l'lstitu1 o conta circa 1000 raga;-:zi,
di cui 3SO iuLcrni.
Funzionallo ampie, l uminose e attrezzate
officine per mcce,wici, falegnami e tipografi.
] ginvaHi seguono i Corsi prnfc~sionali dPl
1'.li.uistero del Lavoro e 1,i prepara.110 al eon-
scµ;uimeuto <le11a Licenza deUa Scuola Tecnica.
Q:.iauti e affezionati ex allievi conta già il
«Borgo»! Ogni domenica è ht:llo vederne molli
ritoruarn al loro « Bo1·go », a passare qualche
OTa di lieta intimità coi loro Superiori.
Davvero che dove più abbondò la povertà
e il hisogno, oggi abbonda la fiducia, anzi
la eert{'zza cl1e il Signore non lascerà man-
car!', il pane ai figli di predilezione, quali sono
i « Hagazzi del Borgo Don Roseo ».
L'Opero. salesiano ol
Ql TAUTJEll.E APPfO (U);i2)
f; composta di due pr.Ìllcipali elementi: il
mat"Sloso Tempio a San Giovanni R(1sco cd
il complesso degli rdjfici scolastici orato-
riani. li primo vuole essere il grande San-
tuario d.i Duu Bosco in Roma. 1'); una delle
più a:rd.ite costruzioni sacre del tempo, alla
cui ç1ttuazione collahoraro110 i uiigliori artisti
mod<·rni, e che assolverà all'assistcuza spi-
rit11alc> del grande quartiere che sta sorgendo
attoruo a Cine('ittà. l'er l'ed1teazionc dei
figli di tanti Jlarroccltiatii provvedono Scuole
Eh~meular:i, maschili e femminili (F. M. A.),
già in efficienza, e una grande Scuola Media.
L'Oratorio è hene attrezzato e frPqucntato.
(Ne parleremo <liffusan1cntc nel prossj·mo numero).
Opera « j\\1l<ircliesa Teresa Cerini» a
P O!Vr E MAl\\fMOLO (rn;i5)
,,.
È sorta per l'assisteil.7.a della giove11tù
nel nuovo quartiere iudustriafo di Roma.
Un'opera nel suo genere completa. Comprendo
la Parrocchia st.ita. posta la prima pirtTa
per l'erigenda cl1icsa dedicata a Sau Dome-
nico Savio), un modernissimo Orat()rin con
una (!:1'3Ddc cappella p-:-op ria, sedi.ci aule,
due saloni, cinc-tcatro, il Pnli.~porti,vn chr è
wio dei più grandi e aurezzati campi spor-
tivi drll'Url ,e: le Scuole professional i per
esterni. L'Opera ha una superf. di 12-0.000 mq.,
trrdici padiglioni con tre la1>oratori (di Ctù
llllo misura 5000 mq.) e 36 atùe. Sarà capace
di assistere un complesso di 1200 alunni.
(Cfr. l'ampia illustrazione dell'Opera snl Bol-
lettino del l" dicem/1re 1957).

2.5 Page 15

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OPERE DELLE FIGLIE DI M. A.
ui Ro1na
l sl:C.u to S. Giff'l'nnni no~co. L'uJtima, per· data, ma q11ella che permetterà il maggior iwi.
lnppo l• l'Opent Fe1mniuile San Giovanni Bosco, sorta suJlu Via Tusé.olana., i n pros-
sim.it/i, cli Ui.necit.L:ì.. Ne ripnr/r-r~111,,, 11&/ pros.,inw numel'O.
Jstil.1110 Cl'sì1 ~az1u·euo (Vi,i D,i/111(1,•,.·ia). Ì<3 un co mvle~so di /:1Cltole cl.Jr va. dal Gia:rù.iuo d' In -
fanzia al Corso Liceale ed Abilitazione Magistrale. È freqnentut,o da circa mille
alnnne.
l !-<lil n lo Sacn1 Ji'mn i!Jlia (Yia. .Appia ,J\\T11lrva). Questo Contro <·onta circa, un migliaio <li alunne.
Da.! l!lOG al 1925, n,nno iu Otti veune a-porta, la Par roccbi,,. tl'Ogni~i'aui.i, 11ebbe111~ iu
modesta forma,. :hmzionò da stwcursàle della Basilica ,li S. Giovanni in Latera.no. poichè
c'Lallu P iazza di. S. (~ìov(l,Fllli fìoo aJJ'ls1.itnl,o non vi Eirn, altra, ehie~a. Ora l'l8t.itutu
ha uua, Scuola Tecuiea C'ommerC'ialo, Classi Elementari, Asilo o un fiorentissimo Ora-
torio. ì~ rneritu d elle Figlie cli i1.aria A11silia1,rico la ,Jiffnsiouo della 1lcwo1.iomi a
Ma.ifa Am,ili11trice uel quartiere Appio.
Ca,a,a i\\fadr(' :\\Jazzarl"llo (/''ÌGZ2a M rrria, -'h1s'iliatr-iN'). Sorge viciuo all ' isti t,n1 o Pio X l e acl
Tempio di }la.ria Am,iliatriée. Ha un A»ilo e nna 8<'1tola Elomen1 a.ro freq nenf.itti rb.
oHre oOO baml.Jiui; C:or.si professioua_Li, Opero pai-ronchia,li e r Orn,torio.
l s l ilnlo S . Cc<,Hia (Via Oi1101-i). Le Snoro rlell 'Tsi,H11fo f\\. ('eeilia.. elle si Lrnvauo dal l 9l2 in
queUa, zona. banno diviso <·on i 14fl.le~ia.ni le f'a.1,ieho apostolic.he nel ùi..~sodamenlo di
'luel Leneuo rei:d-ìo a.I hwol'I) di a.poJStofato, perchì' prcweuut,, (lall'upera cleleteria
tli prote-'lt;aul.i e l'tSiÌ. Ogqì l'!~LiLuLo li,i nna pop0Ja,zio11e .,;cola!<tica di ci.rea 1000
alunne, ,lall'A,.ilo alle Ele mentari, alla S<'uola. Profe~sionale a tipo lnùnstriale, pari-
tica,ta. Vi 11ono i1JOltre La' or .1,tOTi. Corsi e lezioni rli t.aglio e l'Oratorio.
Ca!-:a S. (; iuscpp.- ( Vin dtUa Lungora). Ehbe i nalnli al l3oi'eo PmTasio sul Cìianicolo. ora
~ede dell'AcC'adomia dei Lincei. Le categorie di fanciullo e giov:mette più abban<lo-
ua1,e, vit timo dolla mist>ria e('Onomfoa e morale. fn)varono la lo1·0 ~alvezzà, nella Ca~it
S. C:i11seppe. l~u il carnvo di lavoro del la Serva di Dio Suor Teresa Valsò-Pautellini.
11 <;0111ple,;,;o rlelle alnunc (' cli c·irrn i500, oltre le nJgazzr dell'Ora10rio.
As ilo
l\\1acchi ,ti Cellere (T'·ici 8. 8aha). Sorse per la muuifìcenza, ,lolla toni.essa Mac~.lii
ili C('llcre, i11 aiuto della popola.zione r,ovorn. (lei rione S. Sa.bit. L'Asilo .Maccbi con-
1inmt la sna bolla, opera POI (;iardino d'Iiifauzia. coa le 5 clas~i Elemc:mtari e col
Ln,hon,tori() spei:ial.izza~,o per ahHi da lrnmbini, dove molte giov:meHe, oltre a,l mt
onesto guadagno, si formano un sicnl'o }1VYcnirc. È anne,,;,,so un llorenle 0.rat,orio.
l\\silo S:n•o i:1 (Via. Jlonw). Fornb10 da Ft·a,11\\•e;:;co Cri,;pi nel 1870 pClr riufa11zia a bl)an-
tlonat,a. ru iuLitolafo alla Casa Sa,voia. Lo Figlie di Maria, Au~iliat:,riee vi :111tlaro110
w,J 1917. È un iuterna!o che 1·icov(na :mo hamhini tli a111ho i ~es~i- 1 b,llllbini i<i l,en-
go,w Jino a, 10 anui. le rngazze sino a.i 18. Qucs1o frequenta.nu Col'si cli Ad1lt1Hlra1s11ento
11 I la,vo1·0 profoi,sio11alé e ;:;e 110n haimo famiglia, allurcllò devono lal'ciare l'Asilo. ~i
flOUsa u prov,Tetlere 101·0 tm lavoro sicuro.
Asilo della Patria (Vi.a della CamWucwfo,). A perenne 1-iconlo della Vit.t.oria, ùella prima
guer.rà mondiale (1918), il (·omm1e di ]to11ia eress11 qne.~L'l~I it.11t,o JH'r le orfane di
guerra. Qui le bambiue, dai 3 ai 18 anni, vengono ed11ca1,c, Ì$1l'uite e formo.te profes-
sionalmente e moralmente con grand_e , •antaggio tisico e morale.
lslilulo i\\hu·ia Ausiliul.rfoe (rfo llla1·ulie-1·a). F11 la culla ùell'lspotloria, Rolllàua \\< S. C'ecilia».
Vi J'uu7,ionano 11n fiorente Pensionato per UniversiLaxie, Co1·e;i cli .Addestrnrnenf,o
prnfes,-ionalo, Scl!Ole Rlomenk1ri, Heuola l\\Jaterna e l'Oratorio fe;;tivo.
Nei cento onni trascorsi clal primo pelle- prattutto a fa •·ore cld/a, gioventù, in forma che
grinaggio dell'umili' prete di, Valdocco ti Roma, ha del ero,ligioso e che culminerà, a coro11a-
la Provvidenza lw benedetto e p rosperato l'opera mento di q,iesto pri1no centenurio, nella sole111U!
sua e quella d,ii suoi figli nell'Urbe, molLi- consacrazione del grande Tempio di San Gio-
plic1mdo le loro possibilità di apostofoto, so- ·uanni Bosco nello Città Eterna.
133

2.6 Page 16

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ROMA
L'Onorevole Gui
commemora San Giovanni Bosco
Pairono degli Apprendisti.
al Patrono
deali
Apprenllisti
n anno ta veniva celebrata in tutta Italia la prima Giornata nazionale dell'appren-
dista. Una giornata dedicata ai problemi della formazione professionale giovanile,
sulla quale il Ministero del Lavoro intendeva richiamare l'attenzione dell'opinione
pubblica in generale ed in particolare del mondo del lavoro. Tale richiamò veniva fatto nello
5pirito e nel ricordo di S. Giovanni Bosco, proclamato nell'occasione, da Pio XII di v. m .,
Patrono degli apprendisti.
Per far conoscere sempre meglio alle masse della gioventì.1 operaia il nuovo santo Patrono,
il Consiglio Superiore dei Cooperatori Salesian i, quest'anno, ha promosso in tutta l'Italia speciali
celebnr;,ioai, dirette a illustrare la figura del Santo vista sotto questa nuova luce.
A Roma, la domenica 25 gennaio, si tenne una solenne commemorazione di Don Bosco
Patrono degli apprendisti all'istituto professionale Pio Xl, con l'intervenro di personalità, di
rappresentanze del Ministero del Lavoro, degli Enti Assistenziali che s'interessano ai problemi
dell'Apprendistato, delle Scuole professionali, degli Imprenditori e Dirigenti di Aziende. Pre-
siedette la celebrazione, in rappresentanza del Retlor Maggiore, ìl Rcv.rno Don Ernesto Gio-
vann.ini, Consigliere Professionale Generale.
Dopo le parole dell'Ispettore salesìano, iJ saluto di uri giovane apprendista e w1a rievo-
cazione scenica sul lavoro nella storia dell'uomo, prom.mz1ò il discorso ufficiale l'on. Luigi Gui,
che lo scorso anno, come Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, ottenne da
Pio Xl I che S. Giovanni Bosco fosse proclamato Protettore degli Apprendisti Italiani.
Richiamata l'urgenza che ha l'Italia di preparare dei tecnici qualificati e specializzati per
far fronte ai propri impegni di produzione, oggi specialmente che il iVlercato Comwie non
solo ha spezzalo le dogane, ma ha aperto lo scambio cli mano d'opera tra Stato e Stato,
e rievocato il quadro del mondo del Lavoro 11el1'1.11timo secolo, nella lotta tra liberalismo e
marxismo, l'illustre Òratorc ha fissato le caratteristiche della figura e dell'azione di S. Gio-
1:l,', vanni Bosco in merito ai problemi dei giovani lavoratori.

2.7 Page 17

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Santo ma, parimenti, uomo praLico e di
azione, Egli andò incontro a tutte le esigenze
del suo popolo e per questa ragione ben me-
rita di essere presentato come l'espressione
più genuina del nostro tempo e come sim-
bo1o ccmplelo di tutti i valori umani e divini
rappresentati dal lavoro.
L'intuito delle cose gli fece anche antici-
pare il futuro quando egli non solo cercò di
far imparare un mestiere ai suoi giovani
presso maestri di bottega o presso di sè, ma
tutelò in forma energica e legale i diritti dei
suoi apprendisti.
L'Oratore proseguiva affermando la necessità
che lo Stato non guardi con gelosa diffidenza
gli sforzi che si fanno fuori delle sue istitu-
zioni dei lavoratori, ma accetti la spontanea,
generosa e illuminata collaborazione di tutti.
Concludeva con una fervida esaltazione
dell'Opera Salesiana che in Rema, nell'Italia
e nel mondo, affrontando con moden1Ìtà di
metodi e con dedizione di energie le difficili
istanze poste dai giovani lavoratori, bene me-
rita della grande causa della Ctiesa e della
Patria.
Il pubblico espresse la sua ammirazione e
gradimento con un prolungato e caloroso ap-
plauso.
Terminata la cerimonia, gli invitati hanno
potuto visitare i laboratori dell'istituto Pio XI,
cogliendo dalla realtà della scuola una misura
delle grandi realizzazioni di Don Bosco.
e Alle ore ri stata trasmessa per tdevi-
sione la S. Messa celebrata dal Di.rettore del-
1'istituto Pio XI, nel laboratorio di meccanica.
Don Bosco fu pure commemorato ai gio-
vani apprendisti di grandi complessi studen-
teschi di Istituti Tecnici e Industriali a Col-
leferro (Roma) il più importante centro del
Lazio, e a Roma nei grandi istituti Galileo
Galilei, S. Michele, Duca d'Aosta, Tibur-
tino Ili, Alessandro Volta. Il Provveditore
agli studi di Latina ha invitato tutte le Scuole
della provincia a commemorare Don Bosco
Patrono degli Apprendisti.
A Napoli il programma delle iniziative fo
preparalo dai Salesiani in collaborazione con
la Presidente dell'I.N.I.A.S.A. (Istituto Na-
zionale Istruzione Addestramento Settore Ar-
tigiano), On. Vittoria Titornanlio, e dai rap-
presentanti dell'Ufficio Regionale del Lavoro
e del Provveditorato agli Studi. Il 26 gennaio
l'Ou. Raffaele Jervolino tenne sull'argomento
la Conferenza S:1lesiana, interessando al pro-
blema i 500 Cooperatori intervenuti. 11 29,
festa di S. Francesco di Sales, un incontro
con i giornalìsti offrì spunti per gli articoli
comparsi sul Corriere di Napoli, sul Popolo,
sul Quotidia110 e sul 111.attino. Il 31 gennaio
il Rcv.mo Ispettore salesiano Don Filotto
parlò alla Radio. Il febbraio nel nuovo
grandioso Istituto - Fondazione Banco di
~apoli - in via Nuova del Campo, si svolse
la Giornata dell'apprendista, con la collabo-
P?SA • Giovani apprendisH, dop,o aver onorato il loro Patrono. circondano S. E. t'Ar:'civescovo Mons. Ugo Camozzo.

2.8 Page 18

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razione dell'I.N.1.A.S.A. l giov-«ni. appren-
disti ascolta.rono la santa :Messa e il discorso
del nostro Don L'Arco e assistettero alla
proiezione di documentari salesiani. Volle
anche intervenire Sua Em. il Cardinale Ca-
staldo, eh.e disse sull'argomento la sua au-
torevole parola. Presenziarono il Direttore Ge-
nerale del Ministero del Lavoro, le autorità
dell'Ufficio Regionale del Lavoro e molte per-
sonalità., oltre a numerosissimi allievi dei
corsi di addestramento, provenienti da tutta
la provincia, con i rispettivi insegnanti, istrut-
tori e datori di lavoro.
Nella settimana successiva, con un calen-
dario preordinato dal Provveditore agli Studi,
i salesiani Don Scrivo e Don L'Areo fecero
il giro di tutti gli Istituti professionali, indu-
striali e tecnici della città, parlando di Don
Bosco e degli apprendisti, distribuendo l'im-
maginetta di Don Bosco Patrono degli. ap-
prendisti e proiettando i documentari Tecnici
di domani e Colle Don Bosco.
A Palermo l'opportunità. e attllal ità della
nomina di San Giovanni Bosco a Patrono
degli apprendisti fu magistralmente illustrata
davanti ad un pubblico imponente dal noto
e valoroso oratore 1\\'Ions. Petralia, presente
l'on. Giuseppe Alessi, Presidente dell'Assem-
blea Regionale, e altre distinte personalità.
A Bari le Acli con i Cooperatori e gli Ex
allievi organizzarono la Giornata dell'appren-
dista, e il dott. Leo11etti, Vicepre!'lidente
Provinciale Acli, iUustrò la scelta di San Gio-
va110i Bosco a loro Patrono.
A Novara S. E. l'On. Scalfaro, trattò il tema
Sa11 Giovanni Bosco e il lavoratore cristiano. Fu
benedetta la prima pietra della erigend.1
scuola professionale, che sarà dedicata a San
Giovanni Bosco, e S. E. l'Arcivescovo Mons.
V. Gilla Gremigni disse nobili parole sulle
benemerenze del Santo Patrono degli ap-
prendisti. Rappresentava il Rettor Maggiore
il Rev.mo Don Guido Borra del Capitolo
Superiore.
Anche nella città di Pisa la festa si celebrò
con una serie di iniziative. La Messa dell'ap-
prendista fu celebrata dall'Ecc.mo Arcive-
scovo Mons. Ugo Camozza, presenti i giovani
lavo.ratori degli istituti e scuole professionali,
ai quali Sua Eccellenza fece conoscer la grande
e amabile figura del loro Patrono.
Particolare solennità ha assunto a Firenze,
il 1" febbraio scorso, la celebrazione della
giornata dell'apprendistato, sia per la parte-
136 cipazione delle maggiori autorità, sia per il
folto gruppo di giovani :trtigiaui presenti.
Dopo la santa Messa, celebrata nella cappella
dei Pazzi, nel chiostro del.la Basilica di Santa
Croce, dall'assistente degli artigiani catto1ici
Don Otello Caponi, le autorità convennero
nella sede dell'J.N.l.A.S.A., dove il prof. Piero
Bargellini tenn:o un'interessante conferenza
sul Patrono degli Apprendisti, cl.a lui esaltato
in un elegante volumetto uscito in quei giorni.
Anche presso i Salesiani, all;;i presenza di un
foltissimù pubblico, Padre Ernesto Balducei
delle Scuole Pie parlò di Don Bosco quale
anticipatore dell'odierna opera di tutela dei
giovani lavoratori.
A Bergamo la festa di S. Giovanrù llosco
solita a celebrarsi ogni anno nella Chiesa
del Patronato San Vincenzo, che può consi-
derarsi il santuario cittadino del Santo, è
stata più solenne. S. E. il Vescovo tenne
un'allotuzione sul S,u\\lo Patrono, quiudi inau-
gurò la l\\lostra degli apprendisti, allestita
dai piccoli operai dcll' Istituto. A.oche per
la Scuola di avviamento fu celebrata una
!\\Tessa con l'intervento delle scolaresche e
degli insegnanti delle due sedi di via Preso-
lana e di via Stoppani.
A Treviglio (Bergamo) un buon numero
di apprendisti ha corrisposto all'invito delle
Adi e ha partecipato alla santa Messa nel
Santuario e alle conversazioni nel salone; ad
essi fu presentata in forma suggestiva e viva
la figura del protettore degli apprendisti.
A Parma gli a!Jprendisti della città eb-
bero una «tre sere» in prepara:i;ione alla festa
del loro Santo Patrono.
A Terni un folto gruppo di apprendisti
ha assistito alla santa Nlessa e al discorso in
onore del Patrono. Quindi ba trascorso un'al-
legra mattinata nella casa salesiana.
A Ravenna un intenso programma di ma-
nifestazioni, onorate anche da S. E. i'luciveJ
scovo, servl a far conoscere aglj apprendisti
il loro Patrono. Parlò l'avv. Vito Montanari.
A Varese, presso l'Isli.tuto salesiano, si
tenne un convegno per giovani apprendisti,
con discorso dell'on. G:lili.
A Ottaviano (Napoli), presenti le autorità,
numerosi professionisti e persone qualificate
nel campo del lavoro, il sen. Angelo Raffaele
Jervolino tenne una conferenza su Don Bosco
e il lavoro.
Nel munero cH Maggio da,.emo re.'azione delle
,·elebrazio11i svoltesi ·nelle Tre Venezie e altrnve.

2.9 Page 19

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~t- I Maestri cattolici a Don Bosco
Nella ricorrenza della festa di S. Giovanni Bosco l'Associazione Italiana Maestri Cattolici AIMr.)
e il Movimento Maestri di Azione CatLolica (MMAC) hanno organizzato in moltissime città
d'Italia manifestazioni religiose in onore del Santo Educatore con conferenze pedagogiche, nelle
quali gli oratori hanno presentato Don Bosco non solo come il fondatore e organizzatore
di una grande opera educativa, ma anche come il tipo ideale dell'educatore cattolico moderno.
A Milano l'incontro fo orgoniz7,a10 presso l'Uni-
versità Cattolica del Sacro Cuore per tutti gl'inse-
gnanti della città. Oratore il salesiano Don Ellena.
A Palermo le <>rganizzazioni sunnomim1Le in-
dissero unu confçrenza nel palazzo arcivt'scovile
per ceh-brarc in Don Bosco il Santo de)?l i "duca-
tori. Parlò il nostro Don Gitiscppe Gemmel la.ro.
A Sassari agli insegnanti e ma•·stri cattolici la
prof. Suor Aurora delle Pie Sorelle illustrò il tema
Do11 Boset>, educatore pe.-ew,e.
A Lecce, nel palazzo dell'Ar.ione Cattolica, pre-
sente S. E . il Vescovo Mons. 1\\llincrvn e le auto-
rità sc,, lastiche, l'Assistente Diocesano svolse il
tema: La logica del cuo~e i11 Do11 Bosco ed11catore.
L'A1MC di Carrara, intitolata a S. Giovanni
Bosco, si è fatta promotrice di una conferenza su
Don Bosco per tutti I mn,•slri del carrarcse. l.,a
tenne il Vescovo S. E. Mons. Carlo 1foiarJi.
A Savona i maestri cattolici hanno ascoltato
la conferenza del prof. Cameirana sul tema .S'. Gio-
vam1i Bosco educa/ore. S. .E. Mons. Vescovo cèlebrò
loro la Messa vespertina.
A Parn1a I'AlMC invitò i maestri a Palazzo
Sanvitale per assistere alla conferenza del sii-
lesiano Don Frontini sul metodo prevcotivo di
Don Jlosco.
A Catania, dinanzi ad un foltissimo udi torio
di insegnanti medi ed elc,111,ntari e di studenti,
il prof. Santi Correnti parlò sul tema: L'attualità
t,ere,rne dell'i11segnllmento cli San G'io1·011!IÌ Bosco.
Ai maestri e agli c<lucatori della città di Vicenza
illustrò gli esempi di Don Bosco educatore lo stesso
Ecc.mo Vescovo J\\lons. Zìnato.
A Pinerolo, il 31 gennai(), i numerosissimi mae-
stri partecipanti alla giormua culturale organizzata
dall'AI.MC', presente S. E. il Vescovo Mons. Ili-
naschi, hanno ascoltato l' on, Scnlforo a parlare deJ
metodo pedagogico cli Don Bosco e della potenza
educativa Mamma 'Ylurgherita.
Nel palazzo arcivescovile di Benevento, ad un
bel gruppo dì maestri fu illustrato il pensiero edu-
cativo dì Don Bosco dal prof. Mario Del G.ross(>,
docente di pedagogia nel!' Jstiruto magistrnk
A Teramo, per i numerosi m;~o1s1n " law·eati
convenuti in Duomo, celebrò S. E. J\\'1ons. Il,itti-
stclli, esal:ando le cl,,, te vi rtù di Don Roseo t'duci1core.
San Giovanni Bosco fu presentato quale Padre
e !Ylaestro dì sar1ti gio;,i11etti a mrti i maestri del
Centro dioce~ano di Arezzo da S. E. Mons. Vescovo.
Ad Ariano I1·pit;lo (Avellino), nel palaz7,o vesco-
vile, presente S. E. Mons. Venezia, ha parlato
il nostro Don L'Arco; a Luino (Varese), 0011
ddln Torre, Dirctwre del Cecntro Salesiano di
Asese; a Coi:-tona (Arezzo), lo stesso Ecc.mo Ve-
scovo; a Caltagirone (Catania) il Direttore didat-
tico prof. l,ìorta; a Orte (Vit1,rbo) Mons. Vin-
cenzo C,1rbone, docente al Pomiflcio Seminario
Regionale della Quercia; a Piedimonte d'Alife
(!lenevcnto), nei giorni 30 e 3 1 gennaio il parroco
di S. Salvatore illustrò agli insegrnm1-i ddla Dio-
cesi la s,,ntità e la pedagogia di Don Ilosco; a Lo-
nigo (Vicenza) parlò ai maestri raccolti in Duomo
il prof. Don Rosimbo Corato; u Senise (Potenza),
il 3 I gennaio, sì volle costituire una ~e-,;ione dcl-
l'AIMC e intitlllarla a San Giovanni Roseo.
In vari luoghi il 3 1 gennaio si svolsero mani-
festa.doni riservare ali" scolaresche, che portarono
in processione l'immagine del Santo fino alla chiesa,
do \\!e fu festegginto
Così ad Altamura gli alunni delle Scuole ell!-
meman, guidati dai rispettivi insegnanti, trasporta-
rono il quadro rlall'ediftcio scolastico in Cattedrale
e, dopo il triduo e la festa. lo riportarono nelle
Scuole, infervorati dalla calda parola del Vescovo
S. E. J\\llons. Salvatore Rotolo; cosi avYenne a Isernia,
dove S. E. il V<'scovo Mon~. Giovanni Lucato fece
dono agli scolari ddla città di un bel quadro n
olio di S. Giovanr,i Bosco.
Cli Insegnanti cattolici di Foggia, che hanno
intitolato il V Circolo Didattico a San Giovanni
Bosco, per la festa del Santo org?nizunlno una
gara di culturn tra gli alunni e una Messa tutta
per loro, celebrata da S. E. J\\'lons. Paok, Carta.
ln serata Don L'Arco parlò a circa 200 insegnanti
sul tt:ma Do11 Bosco mnestro. Al tert'nine della CQn-
ferenz,i il Direttore didattico ì\\1attia Di Taranto,
fervido ammiratore di Don Dosco, offrì alle auLo-
rità e personalità intervenute una copia della ele-
gante pubhlicazione A 8011 Giovai/lii 8f/sro, edita
a curn degli insegnanti del V Circolo Didattico. 1:17

2.10 Page 20

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D ue Fig]ie di l11aria Ausiliatrice nelJc prigioni di IleJo IIOl'izonte (B"rasil.-)
Da qualche anno, con l':Ipprova;/;ione <lolle
autorità eoclesiast iche, <luc Snoro della Casa
i~pett01·iale cli Belo llorizo1de si tecauo setti-
maualme~1te ~ in1,cgnare il r·at1w ltis1110 ai 400
!lctonuti dello vicine carceri.
Per loro interessament.o, il Direttorn ha faito
,•.ostruire nel torti le <lolle prigioni 1m·m·t.i;:Lica
groLLa <li Lonrùe~, affincl1ò la ~oavo ligura
della Yergino po1esso ossere vis-iolle di con-
-fortv e di paco a i ,iovani roelusi.
La groti;a voirno h e11erlett.n (•V11 solCll.Ilità.,
present.o ::mcbo i.l Governator e dello :-,t'.l.to rli
\\ linas Gentis cou .!l'ra,n numero di 1dficiali
<lell'osernito e doll:i 11olizi:•.
'rro\\>anclosi poi molt i pr igionieri ~ogre.0:ati
nelle lorn celle, Le ::,uoro prnpamrnJ10 una pic-
cola g1·ott:i porb~tile per la '\\'isit.a d.oìla '.1\\1':i,-
clouna. ::t, r1uelle c:olie. Vi fu ~ompre rièe1•td.a
con /,!iOià, e durante i nove giorni tli perma-
neur.a,, i i<tugòli dctennti le o O:riron0 l'omaggio
dol santo rosario, il c:a.nLo <~ qu:ilche lode
e l'insistente supplioa per otteuere la libera-
zione o almeno la rasse_((tU\\zioue.
Grande impressione feee ai ·prigionieri l'e-
sempio cli Don BoSèo tm i giovani cle.lla <, (-¾e-
uerala» di Tori11O, od eutusiasmat i !lai noto
episodio della gità. dissero un giorno: - Stwra.
.uou p otreblie clliedere ,tncb e lei il po1·me::11;0
di con<hirci ima volt.a n pas~òg~io fuori! -
Nai,ura.Jmcnte l 'imlita <'Lomanda nou Jlotè e~-
soro rn.ccolta se non come espres,,ioHe di fidn cia
tt elle Suore ca Lechiste. I1Lfatti, uouotltm1te le
insidiose YiBite cle~li spiri tisti c·on larga distri-
lmzione di rogali e di lil.n'i, i pcigionit'ri ~er hano
le loro prnfernnze per l'iusegnamento religioso
1follo ~unni, iu c·ui trovitno la. v.ia tsicnrn 1Jor la
forn r e<lonzione momlo.
È anche <'onsolttmo sentire cfagJj u1aeial1 o
dallo ,guardie addotto :i.Ilo c:i,rceri elio or:i.
non si J1a.nnù più. a famont,ue rivolt.e i.m i de-
tenul,i. porchè più dogli inflessibili m oz~i (li
vigil:i.ur.a e di Tigore, valé la fode in Dio o
l'iDsognaurnnto della sua sa,nta leggo.
138
T ORINO
Glor nata di studio per Zelatori
e Zelat r ici stampa
Fu presieduta dal Reftoi Maggiore che, ral-
legrandosi con gli Zel.àtori per le cose mag.nJ-
fiche e concrctf! proposte allo zelo dei parteci-
panti. sottolineò, co.n Pi,111~0,,-t;rn~.'t e l'urye,1zl1
dell'a_postolato stampa, a.oche t1, s~leslmiilù
di questo apo3tolato, sia per il meraviglioso
esempio datoci dal Santo Fondatore. Sia per
Ja Sua volontà espressa che tale apostolato
fosse continuato dai Salesiani e dai Coopera-
tòri. Nella foto: parla Mons, Chiavazz.à.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Equato,·e
Quito li collegio ingtes~
•• Ca!"dinal Spelhnàn ·•. fondato
do S. E. Mons. Candìdo Rada,
salesian o, ha iniziato il suo
sc:ond::, anno dl vita con un
grand 'i! raduno dei ~u oi 450
a\\unni e loro genitor i. fn quel•
l'o:.:casionc S. E. il Nuozjo A:><>·
s,olico Mons. OpHio Rossì be:,
nedisse i due nuovi a.u,opull.
marin FIAT 19::8, che s.irannQ
3 servi7.iq del Collegio e che
porteranno per la duà e cUn-
torni il nomedel Card. Spel!ma:,
e dei Salcsia.n.ì., a cui sono inti
tolat:i.
Austnillti
Adelaide S. E. Mons. M .Beo-
d ch, Arcivescovo di Ade!aide.
ba benedcuo e aperto al cuho
l a nuL ,,a chiesa pa-rroccbia~~
dedicala a S. Giovanni Bosco.
139

3.2 Page 22

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CIUHAU Tltl'Jll,LO
Il COUfll'l'SSO
F.ueai•ist ieo-\\,lat"iauo della 1'a1•1·oechia
San Giov;111ni Doseo
tutto il popolo c;,plodeva in s<lrose.iauti ;1p-
plau,,i. Sogni una proghi.om «ot.ta dal Pre~i-
dento a uumo di t.nttci il popolo per i11voi,are
le heMdizioni e l'aint.o doll'Au~iliat.rice <lèi
crif<tia11i.
Organizzato a com:lnsione dell'Anno ì\\fa-
dauo, ,areò i limiti della parrocchia per
assumere le proporzioni di nn avvenim ento
<·ittatlino. T.ò inrli;;sc il venerando Arei vesvovo
J\\fotropolita 1\\!orrn. Riccardo Pittio.i 0 lo pre-
sio1.fo1,te l'Art.ivostovo Coailiutoro S. E. M.òuS.
Beras. rar:1,tteristil'O, tra le altre <·elebrazioui.
il pelle~1i11a,ggio <,he pl¼r una scttima11a ogni
sera si svol;:re,a da uua delle i,hie~e della eittà
alla Parrocwbia S. Giovanui Bosco portauclo
in proccs$io1ic la :\\faclon.ua di Louriles. On o
il C'on§(l·esso <:on la stta preMnia e .Pa,1'1.ecipa-
:done at,lÌl' a l'Inrnrica.lo (li A lbri della :-\\anta
Sode. Rov.mo l\\tnus. Luigi DoH~011!1, c:he pro-
1111neiò parole di !l.lL,1 i,ompiacenza uetl'1ùtim,1
iw,omble:i plenarit~. li Rtiv.mo Ispettore sit-
le.<;i~,no Dou C:itrneppe Gonz,tlei. Del Pino e
Lutti i 8alesiani clrn vi lavorarono benedi;;sero
il Signoi-e per ~li iihhon(lnnti frntt.i lilpiritnali.
qua.li il 1·itomo di nnmernso 11nimo alla p1·a1,ic-a
reli.gios::i. o une :-lraonliuario (•011<'01•;;0 ai sn.nLi
8 a cr a m e n t,i.
n Prcsirln1le ch•lla H••1,uhblica ,1si,;i~rti
:.1!1'ineo1·ooazione di '\\ls1rin J\\ ui-iLinl 1•i<,e
QUITO - ( :culi-o uLi,-siouario d i m\\ 'C-
sli 1Jazio1Li sèient,ifiche
l n vi.sta di q_uauto fu st,ahilito noi C:ongre~~()
.Brnsili::1110 dei Relig-ioRi, llho cioé « in ogni pro-
viucia mi,;siouasia. vi »ia nu een{To di sturli
etuografici, t•,on bibLiol,eca. nrn1100. p11hblica-
zioni r cweHt,i t·he poi;sa11.o isiruiro e irtformarn
couvenient,eme11te i missioirnri della ?.onu », i
8a!csia1ti di QuiLo h,inno fondato un Genlro
Jlfis.~iolll(,rfo d-i lnv1:stir1n;:io1,i Srif'11l,i/i<·l1c. (:.110
mira a rea.lizza,re inv<1M·gaz '1mi si~tematiche nel
camJJ<> dell'autropolog-ia. sociologia e srieuze
naturali, serv1111dosi soµrattntto del lavoro
missiona.r.io d1e si svolge nello foreste <Jrien-
tali detl'Eqnat.ore. L'iniziatilT,, ha avuto i
ferviili consen;,i (U molf.e personalil,1 uel rampo
ecèle:;iast.ico. ciYile e scientifico. Nollo stesso
tempv n ello Riudeutato toolup;ko ~alesiano di
Quito r stala fond:tt:1, a titolo tli os11cri mento.
una rni,lodra ili Antropologia ~Lis;;ionaria. <ÌO-
st.inata a, J'ai,ilitare ai fntnri miss ionari lo studio
cioll'ani,ropoloj!ia cn!t urale e iiska. Qnt}Sia,
<·,,tto<1ra è ~t-a,ta :,ffidaLa al prof . Pietro A1·rr1.il-
la.s, •;spedo (lell' UNE8C'L) c-110, per designa-
zione del )lioisle1·0 dell'Edncazioue. ò auche
l'Assessore 'l'ec•uiùo per il ramo doU'antro-
pologia.
Per celelirn,re il 150° annlver,M1,rìo ùella, ca,tt.o-
d ralo di Su.11 Viceul.e, il Vescovo ilioi:e~ano
~- B. :llous. .Pietro ,\\paricio. salei,iano, lui fiQ·
l<mnemente incornuafa la stutna dell'à11silia-
tric('l, patrotL.'t della ilioco~i. che Ironeggia 1ml-
J'altar maggiore. TI popolo vonno Rpiritua.lme11te
preparnto 1·on un11, misi,ione predicaL1\\ da do-
flici sacercloti salesiani, r.he JlOrtò cousolauti
fru t.t i. ,;pecie noi villagi; dove il ;;a.cerdoto può
pa.;sai-e <lì rMlo. E.ra preseute :il sole11110 rito
l'Ecc.mo Presidente 1lella Repnhhlica, Ton.
Col. ,Jos6 ìllaria Lemu~. aC(',0mpagnato dal Mi-
ni,itro d~li Esteri. Dopo cbe S. E. il Ve~covo
ehho imposte r;nl ca,po ,li Gesù e della Vergine
le prezioRO <.'orone, il Presidente della Repuh-
hlica. vi>'i ililme11te c.omrnos;;o, po~e n,illa m:,110
140 desLrn dell'A 11.~iliatrice lo ,;cett:ro mg-alo. mentr e
i\\nehe i "(•ae,-ia(ori di lesi.e" ~i a1nn111n-
siseono
TI l'rimo Min.istro dell' l nclia. Pandit Nelirn
è solit.o diro agli uf!ìciali go,"ernativi e «so<",ial
\\Vorlwrrn dcRtinati trn le tribù ::il:ori.!{eni dol
NE.l!'A (No1·d E1;t, India): ~~~nda1e tm quello
tribù t.011 lo Rpi,•ito <loi J\\fii,Rionari. rìolo cosi
il vostro la\\'oro Ran\\ fl'llt1,uoso >l. .A.t1cora re-
centemeute ha lodato l'opera svolla dai Mis-
sfouari, par lii,ofa.rmentè tra. le fa•il.;ù Nitga
<lell't,i,;13,tm e ùel }lMtipur. <'ome è uoto, qnest0
tribù cho yauno sotto il nome gcuorico di
« "'"aga o. fluo a, pochi anni fo, prnticavano

3.3 Page 23

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mrnoni. il I.Jarba.n> costume tlella, «<'accia allo
toilte ò e portavano il terrore o la morl,e nei
villaggi della valbt:i. assamese. Solo i .Missio-
nari 80lto rimmiti ac1 ammami.irli. l Sale,;iaui
lavorano 1,011 Sn<Jce~so tra le tribù Na_!(à tlei
Ta.ngkbnl, ;\\fa'J. Lot!Jai, A.ngami, Ao e K!Jal.Jui,
talli.O uo!l'L\\s10am come nel .Mao..ipur, e sn le
«Kn,.~a Hills ». Vi contano tra di 0880 oltre
cento fiorenti conrnnitit <'ri.si.i,uto sparse sui
monti, clie a gran<lo semi<-ornhio YMlllO il.alla
pianura del Bra,luna1rnlra sino ai confini dolla,
Birmania. Vi hanno ::tporto numeroge ~ùnole
prima.rie cd anello :1.lcune sec,mrla.rio o supu-
ciori. COllltJ la 1,wuola «Don 1308NI » di TTnntlung.
~lcu.ni gi,,n1,ni Naga studi:u10 nel Collegio
Univer.;itario « Sant'A.ntonio •> di f:lhillong. Duo
ùii.11110 già conseguito /?n.di ac<·1i1lemici e sono
stati a~R1rnti dal Governo in 11osti di fi.(lucia.
GUAUAl,,AJAl-lA - ta visita del J:n'imo
Canlioalc n,cssic:uio
Sna Em.za. il Card. lo$(\\ Ga.ribi Rivera. Arci-
vescovo di (1 uatlala.jara. l1ll. riservato ai figli
di Don Bosco la Slla prima vi.~it:;i 111Tìciale dopo
il suo ritorno da .Roma. do,10 avova, ricovtrl-0
il Cappello oarilinalizio. .Fr~tto il suo iugre~s'.)
trionfale come primo Carclinale n.Hwùcano
noUa sua citi,/\\, 0l)ÌSCO])alc il 20 dicembre scorso,
il giorno :~ cli gennaio ora acc,olto fe,,tosa.mente
da 73 Salesiani che eltiudevano in q11cl p:iomu
i loro e;;erc-izi spiril. uali a <la cento c,hieriei
~tmlent.i c1i iìlosofoi nella. eas,i di Chapa.lita
(Uuadalajarii,). A.ccornpng11ava Sua Eminenza,
il imo AuSiliàre MonR. Frà.nc·,esco Zavei:io Nni'io.
Tuti,i e duo onora,rono i Sale:,iani col parteci-
pare alhi loro me:ìsn.. A.gli indiriz11i di om~ggio
Sun. Hm. il CarJinale rispose parlando floll'a{-
feHo stLO e dei suoi parent.i a Don Bo;;co o
all'Opern sua,. da lui conosciut.a aucora <ht
giova.ne chierico, 11aando si era i.nr,ontrato con
eminenti figuro di ~alesiani, q11ali Molli\\. C:o-
st.amagna ed il Ca.rdinal Cagliero, o concluse
dicendo: ~ Sono s;1lei.ia,no nel (moro, ve l'ns-
sie1u·o. Rono cresci nto, direi. t·es]Jiraurlo o ci-
ceveudo l'amore clei salesiani•·
l,a Madonna 01101•ala dai lnul,UsLi
Il cen1;t>nario di Lourde$ lm fruttato 11110
strMrdinario risveglio di a,more alla. Vergine.
« .L frutti della, Peregril1al io 7'tfnriae nelle case
dei e-risLiani - scrive 8 . E. 1\\fon~. Piet,ro Cai--
rt;ltiO - furono consolanti~imi. L,~ ~•fadonna.
ha attiniL<> anche uumoro8i lmddisti, ohe ac-
c-,m·stiro a V(~noru.re ht Vergine qnando attra-
versava c-rmali o finmi sn barche rnaestosa-
rnoni,(' addohbato per 1>aRsare da uita <'M<'I, ail
un'all,ra ,1.
n missionario della q1rn,si-pm·rocchia tli Ba,n
Poni! seria 8Ua vo11,a:
«Da mesi la Madonna Pello,1(rina ,;;ta pa,.q.
santlo per le t,:u;o (lei no~tri orisl.iani, s11scit.,wdo
tanto iutereRse anolle 1wesso i bucl<listi. È tmo
spettacolo commoveute il vedern. ht ,;eni. i
r,riatiaui radunani uu.mero~i <love la l\\la<lo1LI1a
ò di µ,~saggio. stiparne lt~ eMa,. riversarsi ~ulla
pnhhlica via e là,, senz:1. 01111.Jra di dspetto
umano. cantare devotamente il Ros,irio. chio-
de11clo la conYcrsion? rloi ft-atolli lmtldiRti, éhe
guar<lauo at.t.onit.i 6d edili<'ati. Quan1,e grazm
in questi mesi!...
AndtH il collegio «Sam,it» cli Ban Pong,
qu,tnt1111que <lei .suoi 1200 allievi pi(t cl.i mille
13ilmo lnullliM,i. Jia gareggiato <1011 i ce11tri più
criijtiani nell'ononi.re h \\Tergine. Le isolenni
feste vormoro prepara.te con la proiezione rli
filmino ijUlla Maàotm,~ iu t,ut 1,e le <•-l;i.1:1si. A
tnt.Li gli allievi [11 distribu.ìt,a tma pageJlin;,
per r·e~i8Lrarvi florotU e atti di cariLil; agli
a.llievi delle cla~si superiori vennero as~egnati
qm~ttro tenù a ~Mlta: Lourcles, Ji'Miuui., Ausi-
liati:foe, J.,a :\\!la.clre. Una bcll,i. statm, <lell'Au-
1,,iliatrke foce il suo trionJ;ale Ìlll.,'TOl'i~O m1l Col-
logio, portata dagli allievi b1lfldisti tle1 Liceo,
mentre 1n, ba.urla faoova ecl.ie;.(_!{ifi,re le più belle
notò. T.,a mossa sole111w fu celehrata (lai Pa-
dre Denis S. J., Cappellano t1egli 1miY01"$itari
ca.1.tolfoi. Nel pomeriggio ,gare e competizioni
sportive e a sera una irnpoueute procos!'lione
cou artistici /la1nbeauJ·, allr~ quale seguì una.
briU1tnte accademia, <llli pre~enr.iarono tutte lo
Autorità govern:l.tive efl a,noho m()lti buddisti.
SANTO PADRE, I MIEI FIGLI VI AMANO! VI HANNO NEL CUORE! Il VOSTRO NOME
LO PORTANO INTRECCIATO CON OUE.LLO DI DIO!
DON DOSCO A PAPA 1'10 LX
UI

3.4 Page 24

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S treni speciali. 50 pullmann e 3000
aulomohili. li cresrenLe interesse
della ~uova Australfa per questa
Festa Eucru·istica è provato anche
dal fatto che nel giorno del 1'0n-
\\ 1egno i ·vari annunzi $.Ì aoveva,10
dare iu 13 liuguc ùilfarc»Li.
:'<elio Studentato 'l'eologirn snlc-
~i,,no di MONTEOR'l'ONE (Pa-
dova) il 24 gennaio scorso il
Prof. Pier Luigi Laita del Liceo
« Mufrei » di Verona tenne una
doua co,.nmemoraz.ioue cnn te.naria
del ruoucllo di Carmagnola Micl1ele
~]agone. trasformato da Don Bosco
in uno tra i piì1 o lez7.anli fiori del
suo Ornwtio. S. E. 111ous. Gerolamo
Bortignon, Vescovo cli Padova.
espresse la sna viYa compiacenza
e sotLolineò ai preseoli - lTa i
quali una novantina di giovani,
presidenti delle Cotnpaguic dcUa
Gioventù Salesirurn Veneta - l'as-
!:ioluta ncc;ei;$ità dei mezzi usati da
Don Bosco per unn soda forrnazìone
dei giovani: la Messa, la .Matlonaa.,
la Confessione e la Comunione.
Nella vet11sta città ctn~a di RAN-
DAZZO S«.)nO slatj innngnrati i
nuovi locali d ell'Oratorio sale;ian o.
distrutto durante i bonibar<lau1enti
tacrei del 1943. È un Oratorio che
\\·anta an:Uclte Lradizioni cd è
ricco delle memorie tli molle ge-
L.:.erazioni. lnfatti esso sQrse aeJ
lo,itano 1879, <·outèmporaneamentc
n'la prima casa safo!.-iillta di S·iei lia.
I n11ovi locali. fatti cou i t0nlri lm Li
della Regione Siciliana. souo più_
ampi, mo<lernl e alti per conti-
nuare la tradi2iune di educa:1.ione
rf ligiosa e civile Jolla. giove11 t.i"1
randaz.z~se. f}ioaugu.razione fu so-
lennizzata çoJ dono di un pranzo
a ('ento baJDbini poveri. Questa
prima Ùl?era s~lcsiana in Sit.llia ha
mm gloria e 1m primato: ,,ucllu di
ave-r dato nurueroi;Ì$~Ìme vocazioni
di ::ia les.iani e di Figlie di Maria
A11silia lri,·e, nonchè di candidati
al Scminarin divresa110 e ad altre
Jc'arniglie rcligio~e.
Una nutrita rappre~cntan7.a di Sa-
lesian:i e allievi del Colle Don Bosço
ha partecipalo a BUITIGLIKllA
(Asti) ai funerali d i una delle
ui uJtime prouipoLi San Giovanni
11-2 Bosco, la signDra Teresa .Mariµ
Ocelùena nata Graglia. La mnn1ma.
'Tcrei;a Graglia nata Bosco, eru
figlia tli Giusepp<·, fratello di Dou
Bosco. Gli altri 11gli ,li Giuseppe
furono Françesco, Filomena, Rosa
e Luigi. Sono tuttora viventi altri
I re pronipoti di Don H<l,;<!C>.
S. E. Mons. Carlo Allorio in (lcra-
siouc dcUa festa cli Don BosM
ha consacralo il nuovo altare dedi-
cato al Saulo ncUa Chiesa del
Carmine a PAVlA. La pala è
opera del pittore G-ino Testa.
:Nella riccne112a del la f'esla patro-
nale, la d, icsa di S. Giovam,i
!losco, a BOLZANO, ha celebrato
_i] primo decell.Ilio deUa sua attività
con l'inaugurazione di due m1ovi
nltari, dedic-nti ri$pt:lliva111rnte alla
Ma,louna Pe.lleg-riua e a S. Dome-
.uiro Savio. AUa festa è interve-
nuto il Vescovo ausili~re. S. E.
M ona. l~orer.
!\\ella città di UDINE con una sern-
pli(•e. sig nifil'ativa cerimonia 11rcsso
l'iàtitut.o Bearzi. è stata benedetto
la prima pietra deJla nuova c;hiesa
inlitolat:a a S..in Giovanni Bosco.
Con l'ausilio dei benefattori il
Bearzi realizza cosi tu1·altra im-
portante opera in quanto la ve<,-
<·hiu chiesa era Qrm.ui in~:uflìc.i(!l)te
a contenere gli oltre dueccntocin-
4uauta ragazz; dell'Istituto.
A coronamento delle celebrazioni
\\'Ìnquautcnarie della chiesa rlellu
Figlie ,IJ M. A. annessa all'istituto
S,mto S1>iritQ di ACQUI, souo stati
inaugurati i lavori di restauro e di
ahhellimento. AJ pontificale e a l-
l'cmclià di S. E. il Vescovc, Mons.
Dell'Omo assist e ttero le autorità.
personalità cittadine e un folti>
sluolo di Cooperatori.
.AJ , entoltcs.imo Festival Euca-
Tislico annua.le organizzato dai
SaJe;iani a SUN.l3URY -presero
parte ol tre 20.000 persone che vi
giunsero dalle varie regioni con
Un g-rave inccncljo uottnrno s.vi-
lnppulosi nei loculi sotterranei del
1·1)lleg~o Maria Aus.iliaLrice 1li POR-
TO VELHO, tlistrusse Mruple ta-
mcntc i l vasto refettorio deUc
-educaucle. Prima ancora che la
l'{1m-i111itù se ne fosse at·,·orta~ iJ
fuoco vc.nnc avvisLato dall'tste.ruo
e fu un accoTrere pronto e gene.roso
di t11tta la cittadinanza per l"operu
di ~Of::(~O r:-io. ColSì Luu.i poterono
constatare uu rauo singolare: le
fiamme. cllr minacciavano di 8\\"1-
, ·o lgci:e l'intiero edificio, si arref.ta~
r(mo da un lato proprio dove
sorge Ja gl"olla di Lourdes. e dal-
l'altro n una parete èclla cncina.
da ru i pendeva un quad-ro rU Maria
Ausilfotrice, rima:,;;to cornple.tatllt>nte
illeso.
li Presidente della Repubblica, che
nella sua rer-ente \\'i~ita tiiJJa 1\\'lis~
sioue i;ale~ian:.i del!'Amazzcnja hu
potuto nmmir.are l'opera apostolica
svolta dai figli di Don Bosco per
aprire le ,~e della civiltà alle po-
polaziQaJ pr.imiLive del R1O NE-
GRO, ha decretato a S. E . .MoJJS.
Fietro 'lassa, ia lesiano, Prelato del
Rio "i1•fro, la commenda del l'Or-
dine del « Cnm,iro do Su I » per
premiare in lu i tutti i Figli di Don
Ho•co.
L'allora PrcsiJcmc ùci Miniscrj
On. Amintc.1re Fanfo11i, nella sua
breve pennaue uza in Eg:ilLo, quale
ospite del i'rcsidcntc della Rcrub-
h]ica Araba Unita, trovò il tempo
,li v isiL~re le no,;Lre Sc11ole profes-
dooali d~I CAlR,O. l 360 allievi
ca meccanjci
clettromcccauici lo
accolsero uei lore vasti labol'atori
con un Lrionfa.lc upph11nm. J)On.
Fanfaui passò tra i b111H'hi ,li la-
voro interessandosi vivamen te agli
svil.uppi. dell'opera professionale sa-
lesiana al Cairo, visitò an<;he i
nuovi ]ahoratori in <.;osln1zi<me e
concluse la visita uolla sede scout,
dove lasciò scritto: « Agli Esplora-
to ri Cattoliei Jtaliuni del Cairo,
Amintore Fanfani, già èap<, del
Heparto " San Leone Magno'' ùi
Angh iari».

3.5 Page 25

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~kl
lE.111/l
A sud del 17° parallelo rinasce una vita serena per i giovanetti profughi e abbandonati
Con la spartizione dell' Indocina alla Con- cizia, portò a conversazioni e sc1tmbi con i
ferenz a Asiatica di Ginet>ra del 20 luglio 1954 vicini villaggi buddisti e l'opera di evange·
(accordo .Molotov, Ci-ù En Lni, Me11dès-FrnncP), {i,zzazione ri,,rese in sillwzi'.oni nulJ'l•issime.
865.061 prof1"!5hi del Nord passaro11-o i,l JS orse anrhe il primo giornale cauolico dei pro-
parallelo, che segn(i la li11eu di ,lemarcazione fughi, il Duong-Song, cioè la « Strada, della
fra lo Stato comu11ist1i ,li ilo Ci l\\ifin e qu.ellu Vita».
libero rlèl VieL Nam. e si portarono nel Sud.
Fu 1w, esodo tragico, compiltto in condizioni.
difficili e ri~chiose. Oggi le frontiere lungo il
17° parallelv sono ermeticamente chinse. com.e
se fosse staUI colata una saracinescci.
J ~!~/ Nord, im;ece, per i cattolici rimasti
~\\j sotlo i com1misti. è calato il si.pario di
ferro: la Chiesa, imbavagliai// e ,~trangolata.
Il Governo del Viet Nam dovette risofoere
il problema dei rifugiati. I projìighi f1.irono
distribuiti i11 286 t'illu,ggi. disseminati in mas-
sima parte ,~elle, zona di Saigon e in altre re-
gioni vicine. 1 villaggi cattolici sono i pi.lì
numerosi, perchè furono soprattutto i cMtolici
che preferirono espai-riare piuttosto che sacr{fi-
w re la loro fede SOi-tu il regime dei senza Dio.
I villaggi cattolici sono 26.5 con un totale di
679.756 abitanti; i villaggi bwlrli.~ti son.o 18
con 113.904 abitanti e i villaggi protestanti
sono 3 con i 041 abitanii.
so.D're in silenzio. La tecnica per estirpare Dio
dalle anime dei fedeli è conosciuta: imprigiu11.a-
111,enlo. lavaggio del cervello, rieducazione co-
111u11isw.. Qualche anno Jr, i comunisti dèl
Viet lYlin accolsero con sole,iniuì e cerimonie
di benve11u.to IIn gruppo di cecoslovacchi. in
i•isita di mniàzia, ch11 si dichit,rrmano .~//cer-
clati cattolici. Li comlu.ssero nella cattedrale di
TJanoi, pPrchj; potessero celebrare messa e in-
ga.nnare in tal modo il popolo. ll ·vescouo
Mons. Trin vietò l'i11gresso a qnegli stremi t1i-
sit.atori. dicendo che solo chi è inviato ,lolla
Sa11u1, Sede po1.e,,a celebrare ]\\!fessa. nella ,:a1-
La migrazione in massa prPcipitò i cat.tolici 1edrale del suo Vicariato Apostolico. 1 comu-
nella più profondei miseria; intervenne l'opera nisti, con finto rispetto, espressero il loro ram-
di soccorso clella cari1à cristfo.n<, e del Go- mari.co e si ritirarono. Pochi giorni <lapo
verno, Le famiglie dei rifugioti vennero inviate NTo11s. Trin fu arrestato sol/O accusa di aver
a coltivare 450.000 etwri di terrn abbandona-la; turba,to l'online pubblico e ostacolato l'ami-
sorsero ca.sette linde. si avviò il fa,voro e la cizia fra il Viet }\\tfin e fo Cecoslovacchia.
vita riprese un ritmo normale, anche se il cuore Dalla prigione 11011 giunse piiì nessuna no-
ern nostalgica.mente volto al nord. Nella s,:sre- tizia.
ma::ione dei profughi il più ullivo fi.1 mons. Chi,
t>escot>o vietnamese, ai.utato dai suoi sacerdoti,
in ,wmero di circa 600.
Intanto mentre i nfierisce la pers11cuzione
scientifica contro la Chiesa, il popolo pazienta;
risponde tafoolta con u,1 umorismo che fa in-
Nei 1•illaggi rifiorì le,, pratica religiosa e trnvvedere la solida resistenza di quelle anime
la frequenza ai sacramenti. Ogni v illaggio ha alla buferll. Circola, per esempio, 1,uia. can•
un t.nrno di una giornata di a.cloraz ione euca- zonetta clandestina che dice: « Tonio a. casa.
ristica; furono costruite numerose chiese, in per fare il conto delle l/lsse da pagare: wssa
stile indocinest>; fllrono aperte sc,iol<!, ospedaii, fondiari(, , tm;sa sul tè, tassa sulle banan e,
dispensari e corsi di cultura, pop<>larl'. L'ami• ·tassa sul bambù, lasse s ul cane mala.to, sul 1~:i

3.6 Page 26

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pulcino zoppo e sul gatto invalido. Se non riesco (1 pagarle tult.e, rni meltera11no 1.11 pri-
gione. Questa è la riforma popolare. Dopo otto anni che ho segiiito il 11C11J1w Ilo Ci 1'1fin,
non ho ancora. avcll<) un giorno felice. Antico caro, il cuore è triste e pieno di soJJ'erenzn >>.
In qu.esto clima di rUii@,ati, rli profughi e di miseria è sortu e 11i1;11 l'Opera Sale.sian.a nel Viet
Nam. Il PrefrtLQ Generale, Don Albino Frdrigo1ti, in visita, in p.wlle zone, manda 11.1w rela-
zione chli fa conoscere le sante acrobaz1'.R dei Salesiani per sbloccare certe di_ffici.li situa::ioni
e l'aiuw Oflwro.~o delllL Di·,,inn Provui(/,,11za e dello Vergiflc Ausiliatrice.
Per parlare flj Don Bosco nel Vietnam, bi-
sog,ia narrare la dolorosa storia (lplJ'lsti-
Luto di Cristo RP, la « città ilei ragazzi » di
Hanoi, da quarnlo fu affidata ai Salcsiau.i
lìno al giorno in cui finalmente ha potuto
trovare riposo c trnnquillità nelle vicinanze
f" uella città cl.i Saigon, capitale del Vict Nam
<lei Sud.
T,a storia di Don llosco nel Vict Nam co-
mincia 11el l 942, quando il salesiano Don
lJupont, Psp111so dal Giappone a causa della
guena e incorpoTato 1wll'esercito francf'se
tid Hanoi, faceva da cappt>llano delle Asso•
ciuzioni giovanil1 1'11rasiane. rntrò in
amicizia eo11 il P. SritY.. di·Ue Missioni Esteri'
,li .Pai-igi, parroco P cappcllauo Ùt'Ì Boysconts
<·1u-asia:ui. Smobilitato e bloccato i.u lndo-
cina, aiutato da Do.u l~etit, salcsiauo, Don
Dupont fondò uu orfanotrofio. Era appnn·
zato co1ne oratorn sacru e come interprete
di giappouese. Ma lo odiavano i comunisti
c!cl Viet ì\\fin (Viet Nam drl Nord): una notlt
lo p.resr1·0, lo iml,avagliaroun, lo a:;,l'orta1·ono
dall'01:fall!rtrofìo P lo nias:Jacrarouo a pochi
chilom1itri dalla cit Là.
ln quello stesso anno, il P. Sei1z stabili
a Monl Bavi, pre~so un santuario della Ma-
donna, ha.raccallleuti per Boy-scouts eu.rasia11i.
Commosso dalla miseria cl.i tanti giova.netti
vit'lnamcsi e invitato dalle autorità, creò
11 na specie di « città dei ragazzi». Il primo
gruppo era di 80 giovani. La guerra civile
li foce s.loggiai-e pareccl1 ie vl)lte; pcllo>grina-
rouo sei volte in otto anni. Finalmei,te si
~lahilirono in 1111 sobhorgo di Hanoi, <ll'tto
Thai Ha Ap; comperale delle ris.aic, vi cO·
Slrmrono ~li edifici. Nel 1952 vi erano già
18 casette, un laboratorio e una cappella,
con 450 giovani.
Nominato Vescovo ili KonLum, in quel-
l'anno, non potendo più occuparsi dei suoi
giovani, -si ricordò di Don Dupont, e pregò
i Sale.siaHi di accettare la sua opera. Fu ac-
144 <:ctLata il 3 ottol.,rn 1952, festa ,li Santa
Teresa dd Bambino Gesù: in quel giorno
arrivarono i prim:i due salesiani. proprio ulla
fine del pranzo in onorr di Mons. Seitz,
consacrato vescovo. T due saJes;aui crauo
l'argentino Don Giacon1ino e lo jugoslavo
Don Majecn.
l due ('(mfratelli s i mis,~ro all'opera per
dare a quella « rittà clei ragazzi » la cin-at-
teristica salesiana, separando i grandi dai
piccoli, dando assistenza a tutti I grnppi,
abituando c1lla pietii con la M·essa (1uotidiaua
e la frequc11:r.a a:i Sacramenti.
Quando le cose andavano già nwglio e
nuovi confratelli di vaTie altre nazio11alità
si erario aggiunti per fare LlJl lavor·o 1m.1/ìcuo
tra i giovani, i com11nist:i anivarorw alle
porte. Al Congresso cli Ginevra il Vict Nam
del Nord fu abbandonato in mano ai comu-
aisti; il N u1Lzi,;, allo.ra cliede ordine ai sale-
siani di enrigrnre al S1ul. L'esercito franco-
vietnamese mise a disposizione 20 aerci mi-
lita1·i per Lraspurtarc altrnvc il collegio, in
luogo sicuro. I 450 giovani, coi lorn superiori,
fuggirono verso il centro del paPsr, a B,111
M.c Thuot, nella diocesi di 'Mons. SL•it:i:, por-
tando con loro il tabernacolo e la campana.
Si si~temarono in qualche modo in w1 1J1a-
gazzi110 ili caffi' dell'TmpPratoi-P Bav D11i,
dr.I 'lllale na gPrente 1111 ilalianu, il s.ig. D1:I
Fante. A 25 km. dalla cittadina, allievi e
superiori, 8<'tl.Za verè ab il azioni.. pigiati come
sanfou•, coi giovani malati di heri-bcri per
mancanza di verdura, 11011 poterono p.iù
rP.sisterc e dovettero pensare ad un ripiega-
mento su Saigon, la capitali' del Viet Nurn
dd Sud. Una cooperatrice ~alt!siana, M,-1-
dame Darri>, iuv:itata dal P. Srmincl, gra11dc
divoto di Don Bos<;o e allora parroco della
Cattedrale. aveva donato ai salesiaoi un pic-
colo tcrreuu, di poco più di u11 ettaro, Jiclie
vicinanze di 'l'hu Due, a 15 km da Saigon.
Quando si trattò di occuparlo, si scoprì che
i militari l'usavano per esercizi di tiro. Fu
allora che il Generale francese Ely incaricò
il salesiano Don Cuisset di conlfwrare a

3.7 Page 27

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nome uostro ma a sue spese uu altro Lerreno
piì1 viCLllO a 'l'hu Due. Fu ac11uislato i11fat1 i
un terreno sci volte maggiore.
Là. il 15 ge11naio 1955, si cornindò a vivf're
sotto tf'nde, suUa sabbia. Renz'acqua, roi
giovani scesi da Ban Me Thnot in 40 auto-
mezzi forniti dall'escrciLo vietnamese. l'oco
per volta e a costo di enormi sacrifici. le
t e11cle furono sostit1rite con baracconi di legno
e cli ferro, con t etti cli zinco onch1lato, che
li trasformava in forni durnnte il giorno.
Fu scavato un pozzo o si ttovè, acqua. Un
baraccone fo adil>ito a cap1,ella, con una
bella statua della Madonna di Lourdes do-
nata daU'.t\\J·chid.iocesi di Bordeaux, c he a·veva
prf'so la nostra opCI"a sollo la sua proteziouc.
Ma siccome l'opera non avrebbe potuto svi-
lupparsi a Thu Due, si dovette pensare a tra-
Fff'1•ire i giovani artigiani n ella capitale. Fu una
grazia della Madonna clw si sia potuto compc•
rare il v,·cchio t\\difiC'io della Direzionf' dei Tram
dalla Compagnia Fraut>.ese cl1f' li gestiva; si
adattm:ollO le costrn~ioui che vi si b·ovarc)no, e
vi 5j trasportarono i giovani pii1 anziani., perchè
potessero andare a lavorare in oflìci11e della
città, alloggiando sempre coi salc·siani.
Q1tando nel 1958, il 2-1 lu~lio, si potò com-
perare altro lerrem.1, furono insediati gli altri
110 allievi per formare la prima scuola pro•
fessionalc. 1 rimanenti 60 allievi si fe1·marono
a Thu-Duc, perchè aveva.no C$presso il desi-
derio di rimanere per sem11re COJ1 Dvu Bosco,
come salesiani. Così sorRero le dn<· pri.me casr
salf'siane del Viet Karn. Passerà ru.icora del
tetn1)0, prima che si possa cominciare a co-
struire etlifici adaui; ma intanto si sono già
cominciali d11c laboratori e i giovani, cllf'
finora non aveva.no potuto fa.i· altro c]rn fare
c disfare baracconi nei vari b·asferimrnti.
comincia.no a lavorare ccm nwtudo uri lal,o-
ratori. ovr stanno apprenden,lo un rnestiPre
che flarà loro il pane. Si sor10 adauati alla
familiare disciplina $alcsiu11a e si preparano
alla vita ucl lavoro e nella pietà.
Don lfosco diceva scherzando chè il suo
Oratorio prosperava come i cavoli trapia11·
lati: l'opera di Don Bosco nel Vict Nam clo-
vrebhe prospcra1·e anche maggiormente, dato
clii' il lungo pellegrinaggio di Don Bosco, nei
priani teaupi del i\\110 Oratorio, fu snJ>erato
in lnnghezza e drammaticità da quello del
Viet. Nam.
SAC. AJ,131;"10 Fl•:l)it!GOTTI
I R A G A Z Z I X A V ANTE S sono intelligenti
... Ci tro-via,mo qui tra i Xa•
Vfl,ntos dal .J. maggio u. s. Uua
nel picco!() dtappcllo, tanto
desiderosa di la,•orare tra i
Xava.n1es. cadde Stlbito lLm•
mafata ùd nra può ~olo µre-
1,:a,re e immolani rer cprnstll.
tanto aruu1;a mi~Rioue. lu at-
tc~a di rinforzi, Rinmo rimaste
solt:into in dn(}. "Ecco le uùo
mansioni: in l'ermien1 nell'àm-
lJ11htto1:io per i X:wantes e i
eivilizzat,i ùoi dintorni e, al-
l'occotrenza, nncho dcuti,.'lfa1;
attendere alla 8f1<'.restia, ali.a
guardai·olm, flei Salesiani, ou-
èire le ve~ti 11er i Xitvantofi e
JJ:i,daro alla 11nli:,,;i.a <!ella t'l\\Rl~.
lnoltl'o, noi pomeriggio, sm1ola
o cateuhismo. Anche 10 clome-
11iche noll t\\l)bin.mo nn mo-
ment;o di 1·ipo!!o; ma il S.iguore
ci aiuta e ci con ce(le già di
rac\\loghm·e i prinù frutti del
uostro lavoro. soprattutto 11el
contegno <lei X,1.vante11 in
chie~a. Ap-pena arriva.Le, che
pena vederli. durante la rne,~sn.
festiva, e11LrMe e 11~<•ire a pb-
c-imento, clùacc;lùerare, ri<fare.
mai;;ticare cocco, sput,ue sn.l
pavimento. accovacc.ia,1"si -pol'
torra, a,lcuni ricoperti appérn\\
di quakl·10 stTac11io ! Ora ol'.ì-
tmno onlinati, <;autt\\n<lo tuia
lode, farnw la genuiioiii.ione,
e. r,ompre1':i di essere nolla casa
<lel Si/:(11ore, rimangono ri-
1;po1-t.osi e iu silouzio. :M:olti
llauuo giia, impm·a(,o :\\ Fare il
sogno della croce, a recihmi
il I'ater, l'Ave jJ[aria, il Ol01·ia
Patri e itnche l'Angelo d-i Dio.
Qiiesto si avvera s~cia.lme11l,e
tra i ragazzi che Irequont;ano
la 1,cuola.. ln un solo mese
ha1rno a,ppreso n. loQ"gere e a
seri vere inLLo le loHere del-
l'alfabeto e i mnneri fiHo a 20.
Un n1,gazzo è riutieito a rico-
pia-re 111111 pagill:t senza ,1lmm
()lTOrfl. 8ono iI.ttelligeuti e do-
sideroRi imparare. pcrchi>-di-
cono elio vogliono essere corno
i civilizzati. Ogni giorno, al
Lermiue <lella scuola, li acco111-
p11,g1Lo iu cl.tiesa, por u11:1, brnve
preg-1.t.iont; poi tornll.•to alla
loro al dea e in$egwino iii g-011 j.
tori quauLo hauuo imparalo.
Uli ad,ùti sono più ni~1ìi, u1a i
f11ncinlli corri,-poudouo su bito
ai nostri insegnamenti: perni,,
sn di essi si fondano le spe-
rnuze della. m1ova TTÙR~ioue...
t!a '11-1ìll letlert.1 di
SUOlt ANnELA NUCCI F . .\\I.A.
rn,i.~simwria a Su.n/a, Teresina
Mala (}rosso- 8-rasile
145

3.8 Page 28

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~
( ,.,
,I
' 'I
\\;,
Stavamo per m11lttre in ml)cchina, quando giunieua la doloro~issima notizia clii! Don Antonio Ra-
gazzini. autore ,li qiiesto articolo sulla pro111et1en1e fioritura di opere cattoliche nel 1Wessico, era tragi-
r.amente perito nelfo sciagura, aerea a·vvenu,Ui nel cielo di Jl,Tanagna (Nicaragua) il 5 marzo ii. s.
Romagnolo di, nascita, Don Ragazzini m;eva cercato sfogo <tll'esubernnzu del sno zelo partendo
c1,ncora. giovanissimo per le Jliissioni e ottenendo dai Superiori l'ambìt.a graria d'immolarsi nei
lebbrosari della Colombia, dove aveva emulato negli eroismi della carità il grande Apostolo sale.
siano dei frbbrosi Don i\\lfichèle (Inia-.
Eletto Ispettore della rijiorent.e Opera Salesiana del Messico, nel breve gi,ro di sei anni, col suo
dinamismo e -~pirito di iniziativa, diede m1 tale impulso a quelle opere che le arricchì di ben
.set.te fondazioni: ano mNlici di una nu,o-,,a casa, a/1'1rnno. Lo stesso successore di Don Roseo, nelle:
sua recente 11isita al 11.'lessico, rima.çe altamente ammirato dell'entusiasmo di upostolaw e Jer-von'
di opere snsciruto d"ll' I spettore Don Rngazzini.
L11 s1,a scomparsa è wuz perdita gravissima per la Famigliu Salesiana.
D evo premettere che in Messico o'è scar-
sità di sacerdoti. Una semplice occhiata
all<l statistiche.
Si contano i11 Lotale nel mondo 260.784,
preti secolari e 120.431 preti religiosi, cioò
un numero complessivo di 381.215 preti; in
media un sa<·erdote per 1229 callolici.
C'è UD prete ogni 2063 cattolici nelle
Americhe, uno ogni 1636 in Asia, uno ogni
1500 in Africa. uno ogni 875 in Europa e
uno ogni 599 fedeli in Oceania.
Ma questa st,1tistica non cl.ice tutto. Nel-
l'America del ord c'è un prPte ogni 979
cattolici; in realtà negli Stati Uuhi si conla
un prete per 696 fedeli. nel Canadà uno per
510, nel Messico uno ogni 4473 cattolici.
Ancora: nel Messico la diocesi di Chiapas
conta un prete ogni 23.707 cattolici e l'ar-
chidiocesi vicina di Guadal jara ne conta uno
per ·1781. Penso all'Europa che, in confronto
al Messico, è rii;ca ùi sacerdoti. Anche rrui le
statistiche hanno un loro peso per fm· ri-
flettere. Iu Europa il paese più xicco di p1·eti
?- la r egione del Galle;, in IngliilLerra: 1 ogni
290 cattoLci; il meno ricco è la Jugoslavia:
1 pci· 1816. Tra due estremi c'è tutta una
1411 scala di nazioni: Sviz:i;cra (1 ogru 430), ln-
ghilu:rca (1 ogni 465), Belgio (1 ogni 498).
Irlanda (l ogni 597), Olanda (1 ogni 605).
Italia (1 ogni 757), Frat1cia (l ogni 76fi).
Austria (1 ogni 946), Spagna (1 ogni 94-9).
Germania (1 ogni 1015).Poloni.a (1 ogni 1650).
Questo può spiegare l'euormc cumulo rli lavoro
che grava sulle spalle di ogni prete uel Messico.
11 Messico, spirituaJm.ente, è in piena lìo-
rit11 ra. Si assiste p1·ess'a poco allo spettacolo
di nn h1ssurcggiante rigoglio p1·imaverile, ùopo
le brinate e il fredrlo invernale degli anui di
persecuzione. li tepore che fa fiorire le a11imc è
Ùalo da due divozioni vivissime clte sono radi-
cate nel cuOI'e dei messican,i: l'amore a Cristo
Re e la divoz.ione alla Madonna di Guadalupe.
Nella diocesi di Leo11, nel cc:ntro geografico
del Messico, sorge una clùcsa votiva a Cristo
Re in riparazÌOHC dei sacrilegi commessi
contro Gesù dtuante la peTsecuzione. TI fatto
che la chiesa sorga nel pwit{) centrale del
terri Lor.io messicano è significativo: Crist<>
regna sovrano nel J\\1Iessico.
L'amOI'e alla Mailonna di Guadalupe è
nD altro aspetto caratleristico del M.cssìco.
li santuario sorge a Tcpcyàc, in collina;
ogu.i gioruo vi affhriscono pellegrinaggi; le
diocesi del Messico hanno ciascuna il proprio

3.9 Page 29

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VIET NAM
>I- Questa pianta che I giovani
aspiranti salesiani di Thu Due
innaffiano con tanto amore, pa..
re simboleggi le speranze che
fioriscono tra quegli ottimi
giovani che aspirano all'apo-
s1ola10 sacerdotale e salesiano
in mezzo ai fr-atelli della tribo-
lata Repubblica Vietnamese.
* Visita ìllustre nel labora-
torio dei sarti della promet-
1ente Scuola professionale di
Saigon.
* n Rev.mo Prefetto Generale
Don Albino Fedrigottl, accom•
pagnato dall' lspettnre Don
Acquistapace e ·da Don Cuisset,
in udi~za dal Presidente della
Repubblica del Viet Nam, Ngo
Dinh Diem, Sua Eccellenza •i
è i-ntrattenuto per un'ora jn
cordiale culloquio parlando
dei problemi dell'educazione
della giove.ntù vietnamese e
delle speranze che nutre sulla
!orJn.azione mo.raie,. civ ile e
profèssionale che i Salesiani
daranno ai giovani del Viet
Nam, prt'parandoli alla vita
col lavoro e col sacrificio e no-
bilitandoli conideali superlo:tL
l

3.10 Page 30

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MESSICO
p •• ,... •T-• •••1., W
Zamora.. Un'aula deU'Istitulo salesiano.
Puebla• Un
il benvenu~ di indlette In
<• al Rettor Ma
eo&twne
ggiore aprile 1956).
PLaatrmoniraacdoelloM sa eMsasdià>~ di Guadalupe,

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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turno di onoranze. Molti fedeli compiono in
ginocchio l'ultimo tragitto cli uno o dltC
chilometri, che li separn dal sautuario.
La Vergine aJlparvc a un Indio nel 1531,
òieci anni dopo lo sbarco di Fernando Cortéz.
Si notava allora mia certa cliilidcnza da parte
degli indigeni nei riguardi degli spagnoli e
rnnttanza a convertirsi. Intervenne la soave
Madre di Dio. Un giorno l'Tndio sentì W1'onda
rli Jl'lllsicl1e e cauti celestiali; estasiato alzò gli
occhi e si v.ide diuanzi una splendente $-ignora,
avvolta di luce, di una hdlezza cl1e rarriva.
- Vai a trovare il VescO"vo - gli disse. -
Voglio che qui sorga un tempio.
L'Indio si scusò. Poi obbedi. Ma iJ Vescovo
non si lasciò affatto persuadere dall'mnha-
sciata di un rnzzo Ìndigeno. La l\\iadonna
riappa1·ve all.lndio, chi' non potè fare a
meno di esprimerle la prop1·ia incapacità:
- Guarda, niiia mia, - le disse usando
un linguaggio gra~ioso e ricc,, di vezzeggia-
tivi - m,rnda tut altro più <legno (]i me. li
Vescovo nou mi crede.
La Maùonua sorrise. L'lnclio acce'Llò ancora
cli portarsi dal Vescovo. JI Prelato si mostrò
d.iffidcuLe; esigeva UJ1a prova che quella Si-
g□ora fosse p1·oprio la « Madre del vero Div».
- Domani tn verrai qui - disse la Ma-
donna all'Indio. - Te ne darò la prova.
L'indomani l'Indio tentò di sottrarsi: suo
zio era molto arriinalato. Cel'CÒ d_i sfuggire
facendo nna df'viazione di cammino. La l\\/fa-
donua gli apparve all'improvviso:
- Tuo zio è già guarito. Va al colle; tro-
vt'rai dei lì.ori, li raccoglierai uel ruant,·llo e li
porlcrai al Vescovo, ma non farli vcdcrn prima.
li e.olle era spoglio di vegetazione, perchè
si era in inverno; ma l'Indio si imbattè in. un
cespo di rose bdlissime, cl1e av!'vano i petali
di un velluto splendente. Con delicatezza le
staccb dal roseto e le avvolse nel mantello.
Mentre scendeva, sentì 111.u:I profun•10 acuto di
rose che gli allargava il respirò nei 11olmoui.
Arrivato all'episcopio, 11011 lo volevano
lasciar entrare dal Vescovo con quel mantello
Lenu Lo per le cocche. Che cosa racchiudeva?
.Finalmente l'u fatto passarn. Nd mostrai-e
al Vescovo quel meraviglioso cesto di rose,
ecco il prodigio: sul mantello apparve dipinta
una soavissima immagine ili Ma.ria, con la
corona in testa.
T'oco più di sessant'auni fa, i11 occaaione
dell'incoronazione solenne della Madonna di
Guadalupe, la cmona prodigiosamente sc0UJ·
r•arve dal dipinto.
Nel Messico si respira un clima eucaristico
e mariano. C'è però bisogno di adoperarsi
in Lutti i modi per conservare nel cuore dei
messicani queste prodigiose rose cl.i amore: oc-
corre darsi d'attorno. T proLcstanti stanno
infiltrandosi e i.n alcune parti hanno gi:1
preso in mano le scuole. È alla gioventù cl1e
essi mirano. Sanno che lì si giocano le sorti
della nazio11r messicana.
C'è Cfuindi necessità urgente di lavorate per
i giovani. Il Vescovo di Carnpeehe diceva co11
tono accoralo:
- La s.alvezza della mia dioce!1-i sta 11ella pre·
senza dei Salesiani che l'ducl1ino la gioventù.
Le opere di Don Bosco, volute dalla Vcr·
ginc Ausiliatrice, hanno dina,ni un futurn
promettente. Oltre ai collegi e alle scuole
elementari e secondarie, fioriscono 3 scuole
professionali, 20 Oratori festivi e molte chiese
pubbliche. Maueauo, come al solito, b1·accia
sacerdotali. Più di 150 cbiecici sono ndle
case di formazione e attendono, a studi com•
piuLi, di essere un.messi nel campo ()el lavoro.
Le vocazioni hanno una ripnisa consolant~.
Prima degli anni di -persecuzione si conta-
vano al massimo 45 aspir1;1nti. Oggi so,w più
di 400 e il ritmo non acce1ma a climinuin'.
Ep1111re sentiamo cLe c'è bisogno di acce-
lerare gli sforzi (' cli Stringere le file, tanlo
il lavo ro è urgente.
Ci collforta il pcusiero che le rose di Maria
continuano a fiorire nelle anime dei noSLTi
giovanetti. E anche uci cuori pii1 induriti.
Qua.Ddo si festeggiò il cin~r□antcsi.mo dcl-
l'i.ucoronazione solenne della .Madonna cLi
Guadalupe, morì pentito e riconciliato con
Dio l'ex•pJ·esidente Calles. Non voleva mai
S('ntire parlare di preti, ma portè, rispetto
ai Salesian i, iu visla del lavorò sociale che
svolgeva110 in mez1r.o ai ragazzi poveri. Alla
fine della vita capitolò diuau:i;i all'amore
materno di .Maria.
Don Bosco vide in soguo tw pergolato di
rose cl1e doveva percorrert insieme con i
suoi figliuoli spirituali e i suoi giovauctti:
ehhe per quel tragitto tra rose e spine la
guida della Vergine Sa11ta.
Se volgiamo incl.ietro gli occhi a dare uno
sguardo al lavo1·0 svolt,; 11d Messico non
pos~iamo non riconosce1·c che la "\\fa.donna
ha fatto scende1·e su di noi u11a contim1a
pioggia di rose e ci ha g1ùdato Lea ros1:: e
spine. A essere sinceri, più rose cl1e spi11e.
S.AC. ANTONIO RAGAZZINT M!I

4.2 Page 32

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qtiUlt il matfltJ ~
dRJL' AUIILIATRltE~.
Maria Ausiliatrice la salva da morte
Il giorno 5 agosto una delle mie -figlie
doveva fare la vestizione religiosa nell'Isti-
tuto delle Figlie di M . A. in Nizza Monfer-
rato. P er l'occasione allestimmo un pulmann
con una sessantina di persone. Si partì da
S. Giorgio in Bosco (Padova), il giorno 4 agosto
mettendo il nostro viaggio sotto la protezione
speciale di Maria A. e dei Sanli salesiani.
Giunti tra Pavia ed Alessandria, sostammo
per calmare l'arsura e il caldo, fermando la
macchina in mezzo alla s trada. Scesi per
primo, tosto seguito dagli altri. Mentre
acquistavo frutta, sentii un tonfo sulla strada.
Pensai ad uno scoppio di iomma, ma quale
non fu il mio terrore nel voltarmi! Vidi la
mia Norina di anni I r che, investita da Ltna
macchina, era stata sbalzata in aria alJ'alrezza
di circa 4 metri e poi scaraventata lontano
rS metri. Invocai subito Maria A. e corsi,
come impazzito, dalla bimba nella certe-/,za
di trovarla esanime. Yla la Madonna vegliava
sulla piccola, che dopo questo volo, si era
trovata a sedere suUa strada e, passato il
primo stordimento, ~i era alwta da sola.
i\\Ie la strinsi fra le braccia tra la commozione
e il dolore ed ella mi disse: <1 Papà, non mi
son fatta niente I >>. Però, da una grossa fe-
rita e scoriazioni perdeva sangue. Le vesti
erano lacerate. Subito si pensò al pronto
soccorso; la si portò dal dottore che, esami-
nate le ferite, le dichiarò non gravi e disse
trattarsi di un miracolo, perchè il colpo era
stato mortale. Si noti che la macchina, una
noo nuova, ebbe la contorsione del parafango
e la rottura di un fanale e del radiatore, e
tutto per l'urto contro quel delicato corpicino.
Riconosccnte ringrazio di cuore, unito alla
famigl ia e alle due mie figlie Suore di M . A.,
la dolce nostra Madonna e i Santi salesiani.
FERDINANDO CECCATO
Pio XII intercede presso l'Ausiliatrice
Una mia cara niprite, mamma d'una bimba
di tre anni, lottò con la morte per due mesi
t iiO all'ospedale di ::\\'lede. Subi <luc operazioni
ed ebbe sempre la febbre a 40°. La racco-
mandammo a Nlaria Ausiliatrice e a tutti i
nostri cari Santi Salesiani, che la tennero in
vita (ed era già miracolo a stupore dei me-
dici), ma senza alcun miglioramento. Venne
a morire il Papa Pio XII ed io con fede mas-
sima lo pregai di intercedere presso :Maria
Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco la sospi-
rata grazia, dichiarando che se nei tre giorni
di perma11enza delle sue venerate spoglie
sulla terra, mi avesse dato segno d'un piccolo
miglioramento, avrei pubblicato la grazia e
inviato un'offerta a Maria Ausiliatr.ice. Nella
notte la febbre da 40" scese a 38•) e, a poco
a poco, la nipote guarì.
Frascar.olo (Pa\\·ia)
NINA ROl'l·IANO FERRAR!$
« Questa - disse il medico - è una ri-
surrezione »
Nella notte dal 14 al 1 5 gennaio scorso mio
padre Agostino Delpouve ebbe un improvviso
attacco di anginci pectori.s complicato con un
edema polmnnarc. Era mezzanotte. Decidemmo
di chiamare il medico, ma, ahimè! il sorve-
gliante della centrale telefonica si era addor-
mentato e non rispondeva al nostro appello.
Fratlanto il babbo era entrato in agonia , il suo
vo lto si era fatto cadaverico e le membra s'ir-
rigidivano. Il frntello piÌI giovane corse a chia-
mare un sacerdote, che g-li amministrò gli ulti-
mi Sacramenti, tranne fa S. Comunioue. Venne
anche il medico, che scuotendo il capo di-
chiarò alla mamma che ormai era troppo tardi.
Allora mia sorella applicò al babbo la reliquia
di S. Giovarmi Bosco. ln quelJ'istante avvenne
il miracolo: il babbo distese le membra, aprì
gli occhi, il suo volto si ricolorì. Il dottore,
testimone del fatto, non riusciva a capaci-
tarsi e, voltosi a mia madre, esclamò: Ma
questa è una i·i.surrezione! Da quella notte,
per noi memoranda, il babbo ando ogni giorno
migliorando e comincia già ad aliarsi qualche
ora. È un inno di grazie che noi innalziamo
cielo in riconoscenza a Dio, alla SS. Vergine e
a Don Bosco, per averci salvato il nostro padre.
Bort:k-J>.·,i~e P . D. C. (Frnnce) T1R.\\..'ICllSC'O DELPOUVE

4.3 Page 33

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urtn,11U p.•r /"11,rrrcanunr Ji \\!aria.· ,ui/Wtric.~" ,ii S. Gm-
t·mmi Bouu, di S. .\\loritt .llt,::::arrllu, di S. D11mu1ì.-.,
Sm·iu , ti, altri Srrvi di l)it, - alt1wi lwnnu unrhr 111-
1•i1110 1lf(a1, ,d elemosi11r pr, Mn/r J/e,s4 dr ri11g,a:ci11-
nw111t1 ,: .ff'J1uenti:
Ailne Foric., - Atbn.ne~c t\\nHml1:11u, - /Ubìni Mu..1~ia - '\\J.•..
ni,,nno l\\'lnr1,!'lH,r-ita - AnaaLJsio Mario Anna .. Arnwtn
Mari,t - '\\rrlu-<lru. Ancilla ... Avonrn rnes - Had1111 Lucio.n1
- B•rhcri• I· onrana l'aula - Oar.ti Flo>ra - Dardi.i All,1no -
8 :1ru l~ufo1 ... Bnrcolt:tt1 Eora,:A ... 8:tYu Frnnco .. Tidhni
C,w,~ppu," - Bcltl"'nmo Paoline. - Bcr~c=.ro "R~:,s ... Otrneri
Fam ... Ucrune:tti Trrei.in..1-CanJ.ort: - BertoLa \\nn11 -
8t.'rlonc \\nm1. - Br:lto Giacomo • lhcchieri Pia in l•mu•llo •
IJ1n, Cìi"como - Boggctto Rocca ~hrfa - Boll,i \\.1arti1wnu
- Bonu C lcmr"nti.n:a - ·eor.111;1,c Cì,u,cppinR - .l:JoTChiìl !--U\\'i1 ...
1lt1ru1
G,dl,
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Boscin Hiro Hosio ~bdd
HnambiJlu i\\.turrn L\\tijla -
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lcn.1 - Hrunc.it B:1rtista - llruno Caterina v. Uruno .. HrLin.,_
Manu .. B1-u.no Silvio ... Oruftnt·odoli G iorgio Hl11'~ftv
Tc.n.,,rn .. Rurroni Tnçs. ... Hu~tt:fJ Tereso. - (ÀUtgiuno lloscitii ..
C•l,loro11I Olga - Calia Frunco•co - Canuto V•l~rin
Coridtn \\'inC"enzo - C:u-d~ Fa.ani. Carniel Fam.... <..."urh~\\·,,ri,
GnuHt .. l'arpa.ne.se l mb,•rto .. Carpignano EMcr (.:ar,
rn1..t1w, \\ruunieua - Caru..o ~tario - Ca..'ì.-an<ha \\lc,-.in">
di Gnt.lio - C:1stelli Ter~all - CnliJ:liont- ·rimi .. Caiuut·,·
1ne•, ... C'l!rauli f)ornenu;u C-hcTubini :::\\laria - Chic:-=-, hio
Luiil'.i .. Chiri Gionrio - {."incano Gnl~ \\ntonJc-tt~ - {'lcrici
Lu1gJ. Cod, Nino - Codii,:nolu RMnhno - Colombo C.:orolinn
... <..:urnin,,lc :\\Ilaria - CAn~ti 1-.rocsto - Consoom 1\\1.irh
'rt:r,am - C'crnll!! fti1om1.oo. Cun.tc Giusrlppjna - Co1'1,11 Otr-
mu,,o Corbino Carm.ol,nu. • Cordellini Nedda - ('t)rdcro
<..:onh11li ~ t'ordera Fiorln11 - CorUt-ro Pttolo - Cortastw HosR
- c•..,,en•ino France,:ca - C.:U!lttln:t:a \\!aria - Cri~t{no l·nm.
- l urri 1...uciant\\ - D3id<Jnc L11rrnnn - De .,nitcHs Guide,
a 1)4.•1,'.H\\") Orme.su Pa.squ.lUm:t - 11d Favcl"'O Rcttin1 l:::1tcr -
Odl:t ltu.-."l.a Giulia. - Dc: llc."f!'ihu• Lina Desirt!llo \\ltlo
Oo Ton, .\\meli• - Oim1ch1no 1-:111• - D'l,;a l'rcif. r,oro -
t)ominisnnni Tilde - D on• Fam. - O rocco Carlo .. Em ,_
nutl Fum. - Fabiani l.1\\'iM. - P■brh Règ1nn - Fmncell ,
Viuor J>io - F J.ridont! Anna v. i\\1archj - FerraitQ1'\\l F',u;1.
Festini Lucia - Pinco i\\lc:m - Fiorito Vit1orin in Ucl-
nWlllt" 1-'omeris Caterin.t l-'r.11Jt1-1, Olìmpia - Frosi lrm11 -
G:tll.UlAi Elisa - Galo11l Scrs.rio O~ndlni Vi,µ M in;1 ...
Gaqhi1Ui I ,uigi - G::1vutortt1 Luci.i - (;hivarellc~ 1\\dt.: l111dr ..
Giunn111i Emma - Gi.anno~.t.1 Hh,nca - Giglìo Antt1nktt11 •
Giovanninl C l~lht - (:;iuli11ni Paoh1 Amhro1-ioni - Giulfaon
Fan,. - Gollrnu (;,orsrio - Gorni Ludo - Greppi Aida
Gnhuu<lu Ci1tc1nrn - Griffa Fortumarn ... (.,r,,pro Leonilda
- Gross:i Davidtt Gr-u~ola G1u~cppc.• - Oucrdotti \\n_n-e.1.
- Guerciolf-i Tom111im1 - OusdieJmt.Hi .Eltfi.a ... Guillaum,.
Francd:ic<• - Gu.%.(Jn• Bice - lannj _!-;.barra .-\\nn;, - lcem
Gugli•lmuu lon11t1uuM Fam. - lunoJ l,conìldt - h11IJi
Fam. - La Hw.rlwrn S.:11v.1ror-e - L,ircUi Guu - L.mza Ro-
milda - La Rac-cn Sah uiore - L.1nu1ni F uut:niu . Lepon
Emmi\\ • L.Mu ..\\lhlna - Lonmzenì ;\\l+1r,u \\lat:fltro Film.
- i\\-taffioh nr11flii \\ntonietta - l\\J11u:r,,11i1d1l c,1lu1i,u1 - ~•Jn...
ioni Ri1111 .. M11n tre:Jini \\1ouhilc - ~hntuvani Oui~rino -
Murc-.:mt ro Cns1anY.() - l\\-1an:hioru M ,tiJ.t.htlcnn • _\\h:rell-M:O
Lucia • ~1a.l'ioui Eh:•r\\11 ... Ivluri.-ni Giudi1t11 J\\.1~1rin Gfò.
\\Tanna - \\1aMnunj \\mbrn~iru, - l\\.lnl"'hm l•nm - l\\lhisso-
brin l\\.lano ... f\\.la,u11u,:.cli Giuheppc .. 1\\l.1ui.li-c:.sro GluRcpp.Ìna -
?\\lautero RamilUw. - l\\lc:~nrcttu Lino - l\\ldin,t Gino - J\\lc-
neno Giushn-1 !\\tcnicocc1 l ...u,i.- - \\h:1'11ano Anli!elo •
).ferlo S,1nte • ~lic:ono Fninc:c-. o • ~lii:lhso Rina ~ \\li-
1,!liore Loria .\\n1tdt1 - "!\\linuto ~t■rin11 ... \\lolo Tnaoni
Giuseppina - \\tonenlo Vincen:20 - \\lonndi .-\\ngeJin:. -
.:\\1orand, Dina \\!or,a Ra,·dli l•'.nncu • i\\Inrc:rrto '.\\.fari-:, -
Muccinl llM-a - i\\.-fuln,s Raimondo - Nurt.a -:\\hria - l'\\ègro
l:'am. - ~i'1"ra Dn1n('nicn • nobjJe ~ernfmu "'-ur:rndo Pe-
ralzo P;tùlll l'\\Qtnrìr, !\\.lo.ria - Olivctto ltit,1 - Omadni
Cntèrim1 .. Ouoncllo U.o~n - Pnv.{1110 01.'rolnu~n TnmburelJo
- .Pani Lucin a PR-rnd1 \\mrda Pi.uumopc <Jildi:i. • PateT•
nosrer- An"°clo - l':.\\ynni Uu.rtista Pa\\·u, ~rrufin.1 - Pedoja
Jòtt Pino Ptrruc-.:.hon l\\.1nrfonnu PcrnhJUet Frnnc-~co
l'e.ssion 1\\lario - rctrcuini don. Fn.ncc►<:o ... Piacc-ntin
San - Picc:o Giu~rJ1p, • Pignone. ~i..:nlò .. t•h,·opicllo An-
tonieua - P,zioh Ludna - Polc.ui Roberto 1•om!l.ti Spirito
- Porp(>rato a\\tndd.tlc-nA - Porro ham .... Ponol,.m ~l.•ri.1 -
Pradi Enrico - P.rul1l Rita • l'runero T~1,1 \\1:tr~h<:rita
Pullara 1',-1~u1'1 .. 1->uu,.1 ~ptr:mzn - Qtwnuua !\\hrgheriro -
Ramel1o Em11ìa - Ramai, Giulio e ;\\\\kh.- ... Rn1hUSéh1n
Leone - Ravìal,1 l\\111ri11 v. Vir-and1l • R.wl:1.z.1 FrancèSt:o
Rev-clli l,udu l-t1mmdo Gio\\'u.m'tn .. R1i1,o Frnncesco -
(Uzio Uoilln '.\\11UÌll - Rat.t hi M.1rl11 lto,.rjJero $er,Rio -
Rolla T!!rt.--!n , Ponzo - Rolhuuloi llomt!ntc,, - Hoseu.1
Giuseppina 1n (jnoiliit • ROS!:cll1J. Tln• ... ll.os$1 (i'r:1nco
- Ro:,-5,(-J,(nulu L,ro - ltuffi.ne.nqo \\ut,U!'IIO ... l\\u'ICOn.i Giu-
seppina - S11cco 1:a,n.... SoJJi Giu.s..·1">Pt! SJlcrno Linda
Santoro Scha!'IUOO .. Sarti Audc - Scoridi Gaetano ...
SCllpino Coniu~• .. Scarrone Bice ... Sdwtnmtr \\lin.1 -
Sp.a.lb. '.\\l•ria Samhnrtolomeo - ~ph,.h:-ri Gra7.i.t - Squ.1-
drdli Laura .. ,~a,tltAn~ Ciacolino - T1111bure-l10 RosalL1
T.a..ormin11 1't\\.'Olt-1t;1 .. Tardelli l\\luri.a T~rc1-111 - Tandi~
l..int\\ - T~mpo St.,ri:lo - ·rrott~ PalaJino \\laria .. V:1ec.1
Norma -- V1:1 l J\\ n~inl ina - Valinott 1 J\\l1 choln • Vandoru
M nr io - Vi~nto J\\111\\;t J\\1:,rìa - Zutc hcddu Annerta - Zn-
norri Giacomo • Zizit Fclicia.4
cll.lt11-i euo11-i lf-ieo11oleatli
Fum. Bccearls (Pont.estur:1-.\\lt"Ssan-
dn.1) rcnd<• pubblico t1:•111nmrn1n-"1
Ji uruzi.\\ riccv1..1ta da ~. (i, HoscH,
,U Crcdo B~ssi (Varese) rende v, vi<-
sime llm1,1e • M. A. e a S. G. Il.
J1<~1' 1'1 11,ro vi~ibile protezione in c-ir-
..:o~li:ln:rc pnrucobrmc.ntt! doloro"c-·
l\\.hrlu Rol ( l'erosa .\\rg.-Torino) mn•1-
da olrcrta n ;\\I. A. e a S. (;. H. per
hrnu.ic t"ttcnulc. 1mp1nrnndnnt- oltre:!'.
B. B. (Tnri1to) racconu1ncfar.1~i "
'\\I. \\., ebbe In figlia guoritu d11 HO-
SJH'IM1" tlifierite.
Fr nnco Plnlllvalli (lsnelln-l'olcrmH)
\\'.On\\111dcu tluc spceuùi &rrd..1.Ìt1 Ui i,11;1-
rhfillni unenure da lci \\: du 8UO rio.
Lln;1 Ac:11, (Rochillo-Torino) 11n,:n-
sciat.1 pc,. Id ...,ituazionc ddln. 1nn1nnt:-1
dopo an·upcr•zione, la nie,·omundò .,
M ..\\. e II S. G. n. e I• riebbe 1111nrit ,.
11-1.trw F~vre (Verrèl-Aosta) ,-.end,1
ul ~ran pena per una situn.1.10tk fa.
milittrc th.:llu ~c.:orso magg-io, -t;;j rac·
cmm1ndii n '.VI. A. e fu t•nudìn.
P. F. (Torinn) presenta offerti\\ "
ringraziumcnti a S. G. O. e 11 f). F
Rin.,lui r,,·r µfllzia rieen,w.
S. C. (AJba-(\\11u·o) •ffctro de m, mesi
da rnalauu inc1.1robilc, guarì .nl1"in17.m
della St"ConJ.n novenn n S. G . .Huscn.
Emnut Glorgetll (Mcda-M iliu,o) 111
ringraz..im11t.•ntt1 ai.rl-!iunrre offèrrn p<:r
esscrt• <.:tB.ld. più \\"l">hc t..-Sau<liw UU
S. G. Dosco,
Teresa Cros.1 (~loncalierì-Torino)
adempi~ I• ,u; promc,;;;u di puhhlic,,-
zionc e Ji un'ofform per speciale
g~Jari1tionc ottt,nuta.
Paolà Pttlo ('l'orino) è ric<m<hCcn1e
a .:vi. A. p~r vil-ìibiJe protczion1..~
rkevurn iii u 1\\ ca1,;o ùi grnve in•
farto al cuore.
Savina Cor!l!nl (Reano-Tonno) hn
spcrimenutn 111 speciale assi~1.-nzo
di l\\l. .\\11,,li~rricc.
M-~rìo Tc,,,.llore e C01150rlc (Vanillo
&_.,_i.}. \\'ucelli) rin~>r.1Ziann l\\1. A. e
S. G. 13. per fdic<: nascit;1 ddb
bnrnbina ,·ni imp<1<ero il m,mc
lV!aria \\u~ilintril.!c.
Car,ne:1 Mnrlclla (Malctto- Cut<l.niu)
cOn1unir-a In ~\\1nri1.!iane di un cu-
gintttu d11 bro1tchiu, cliffoaa, rltt,-
nuta mv,,c~ndo M..-\\. e S. G. Bo~~"·
C::lmma G. (~lu"o S. l\\loria-\\'<.-r-
cdli) con turni là fanui:tlia '-"'prime
,·iva ricono~cnz.a a 1\\f. .·\\. intcrvc-
nurn mitabiln\\cfllc a r,dan; pace e
1ucè m 1nonwnti n1,~0sC'iot1.
S11c. prof. Frnnc<•scn DI Renzo (!\\n-
drin-Rn-ri) con nniu10 ru:unt,$.cen te
rini::razia M . A. S. G. D. per
unn R"rnzia acèorrlota a lui e per
due ricevute da, ,:cenuor1.
Lidla Zuanni (Ru, .,r;,tn-Tn-ntol.
,ruarha eia mal dì ~dl11. invoea an
cord la protn1nnc d, J\\ I. A. t Ji
~- G. 8. per u1ut ~rozin ~pirituaJe.
A.nml Mascia (l.iinu~ci•:>,.uoro), in•
vocutll M. A. 1wll'ul't<> che uua
C'OgnatR Cllò e,~n dn un11 ripida scala,
ritenne prùdi1--tio il l~r.msuitnre solo
una forte èontusiotw al braccio.
Sae. Ciro Cozzollno, SnlC!I<. (Alessan-
dri:1 d'E1,-ittu) rinJtrn,i• ;\\I. A. e
S. G. B. per dj\\'t:rtc i,:ru.Lic ricevure
da lui e dalla mamma.
Suor C. V. (Fuhine-Ak--.«andria) tin-
i;raria .'\\1. A. per la ~uurii;-ionc della
n1nmma in condhiioni disperate..
Cn,crina Barablno (Gc-Sumpierda-
rtna) t.-spr imc vh•n rinnnc,scenzn
u M. A. P<'r l'nssi.icn1.a ricevuta
in mommti di debole •Jlute.
I r, I

4.4 Page 34

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Il caso parve eccezionale anche ai medici
Mia nipote, un mese prima che nascesse
il piccolo Domenico, fu colta da violenti at-
tacchi di convulsioni. Trasportata all.'ospe-
dale, le conVlllsioni durarono dalle 5 del mat-
tino alle r3. Il Primario Prof. Quinto dichiarò
che il caso era gravissimo: nessuna speranza
per il piccolo e solo un miracolo avrebbe po-
tuto salvare la madre. Tutti noi angosciati
pregavamo con viva fede S. Domenico Savio,
di cui l'inferma indossava l 'Abitino. E il caro
Santino ci esaudl in pieno. Al bimbo fu posto
il nome di Domenico e la madre, dopo tre
giorn i passati nell'incosciertza, gi.iarl comple-
tamente. TI caso parve ai medici talmente
eccezionale che fu oggetto di studio e il
Primario a mia cognata che lo ringraziava,
rispose: <1 Prima di me, ringrazi Iddio, perchè
e stato Lui a salvarli 1>.
Finale di Rero (Ferrara)
ELMA GREGRT
Guarisce un missionario in giro apostolico
Mi trovavo in giro apostolico sui monti
tlel Manipur, quando mi ammalai d'influenza.
Poichè altri villaggi mi attendevano, partii lo
stesso viaggiando su e giù per i monti con
fehbre alta per una settimana. Alla fine, non
reggendomi più in piedi, mi arresi e mi co-
ricai nella capanna di una famiglia cristiana,
circondato da tutto il villaggio, impressionato
al vedermi in quello stato pietoso. Ebbi al-
lora l'ispirazione di supplicare S . Domenico
Savio, ricordandogli l'ardore missionario che
lo aveva bruciato in vita. La notte riposai
e il mattino seguente mi sentii guarito e
pronto ad affrontare ancora ben 40 km. di
152 montagna per portare ad altri villaggi il con-
forto della presenza del missionario e la grazia
della Messa e dell'amministrazione' dei Sa-
cramellti, prima che me lo impedisse la sta-
gione delle grandi piogge.
luphal, M,mip1t• (India) SAC. GIORGlO VE.NTUROLl
Il miracolo venne dalla sera alla mattina
La mia piccola di 8 anni, Picciuelli Ezia,
che da nove mesi soffriva di forte nefrite, si
aggravò a tal punto da gettarci nella costerna-
zio:ie. Una mia parente mi consigliò di met-
terle al collo l'Abitino di S. Domenico Savio
e di pregarlo con viva fede di essere esaudita.
E il miracolo venne dalla sera alla mattina: la
mia bimba era completamente guarita. ln
riconoscenza rendo pubblica la grazia e metto
sotto la protezione di S. Domenico Savio
tutti i miei bambini.
Afone di Casto (Brescia)
UDA PELLEGRINI
Si certifiea che la bambùia Piccù,ell,: Ezia di Aldo
già affetta da nefrite acuta a decor~o protratto, ha
ora comeg11ito !ti guarigione clin:iw. 111 fede
DOTI. GUSTAVO MERIGO
Maria Ricci Mazzacca (S. L orenzo Maggiore-13encnnto)
indossò l'ahi,in(> di S. D. S. p 1>ne n<l() se stessa cui bam-
bino sotto la protezione d i S. D. S. e ne sperimentò
la prodigiosa efficacia.
OoJ11enico P. Spagnolo (Valdas tito-Vicenza) trovandosi
alJ 'estero fu coinvolto in 1.1na spiacevole vertenza. Fatto
ric11rso all'ang~lico S. IJ. S ., vide ogni difficoltà risoJ, ersi
cDll piena soddisfazione.
Sac. NinoScavuzzo (Messina) rivoltosi a S. D . S. in un perio-
do veran1ent~ cruciale della vita, Ottenne quanto chiedeva~
Gualdina e Paolo Pasquino (:Vlortara-Pavia) ringraziano
di tutto cuore S. D. $. per la felice nascita della pic-
cola Tiziana.
Mario e Rita Giusti (Cornuda-Treviso), desolati per
la morte delle loro prio1e due c teaturine, invocarono
S. D. $. 1 di cui avevano ric;cvuto l'abitino, ed ebbero
la gioia della nascita di una bella bambina.

4.5 Page 35

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Ricupera tan ta vista da poter riprendere
la recita del Breviario
Il 18 gennaio 1954 ricevetti dalla S. Con-
gregazione del Concilio la dispensa dalla re-
cita dell'Ufficio Divino per grave infermità
agli occhi. Così fin da quell'epoca non ebbi
più il conforto di recitarlo; ma nel 1957, ve-
dendo che le cose si aggravavano al punto
che non riuscivo neppw-e più a dare uno
sguardo al giornale per svago, mi rivolsi al
Venerabile Don Michele Rua per averne un
aiuto e perchè illuminasse il dottore specia-
lista dal quale sarei stato visitato. E realmente
l'oculista, dopo ripetute visite e prove, volle
fare un esperimento prescrivendomi gli occhiali
prismatici. Subito cominciai a vederci e potei
riprendere senza difficoltà la recita del santo
Brcviuio con immenso mio conforto. Grato
al Venerabile, invio offerta per la sua bea-
tificazione.
Udi11e
SAC. GIOVANNI MARIA MANTELLI
La cosa si presentava assai difficile
Sono Cooperatrice da circa vent'anni e
sempre ho goduto la protezione di Maria
Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco.
l,ltimamente però ho voluto pregare il Ve-
nerabile Don Rua per ottenere un passaggio
di categoria nel mio impiego, cosa per me
assai difficile. L 'unica speranza era la mia an-
zianità, cosa di cui seml;ravano non volere as-
solutamente tenere conto. Ebbene, dopo un
mese di preghiere al caro Don Rua, ina-
spettatamente mi è staro concesso il passaggio
di categoria tanto sospirato. Ringrazio il Vene-
rabile e invio offerta per le M..issioni.
Firenze
GIULIA CJNI VED. CORSINJ
DON RUA VEDEVA IL FUTURO
Compi11 zin dovere che avrei dor11to compiere da anni, rendendo nota una profezia di Don Rua. Era
il 5 dicenibre l9J 2. Nel Santuario di Maria. Ausiliatrice si era svolta la toccante cerimonia dell'addio
ai Missionari. Verso le ore 20 Don Rua mi chiama e mi dice: « Don l\\llisieri, che cZoveva, partire
stanotte per il Centro America accompagnando cinq1Je novizi francesi che f uggono la persecudone di
Combes, si è mnmalato. Va' tu al szio posto, p1ula con Do11 Rinaldi, che ti indicherà, l'itinernrfo e
ti darà -il cZenaro m:cessario». Io tremai da capo a piedi: a.vero 23 onni, non pc1rlavo francese,
non avevo altm documento che unri lettera del Console Uruguayano a Torino che accreditava la
mia na:.ionalità; i noviz-i, se presi, sarebbero stati puniti come disertori... Don Rua ascoltò
tntto impassibile, poi disse: « Non temere, parti tranq11illo, non ti capiterà nulla di male».
P(lrtii n mezza1ll/tte, s11lo soleuo. A mezz(lnotte del giorno seguente alla sta.zione di St-Pierre de Canon
Don Binelli mi Co11seg11uva piangendo i cinque novizi pr11fughi. Arrivammo alla frontiera franco-
spugnola alle 11. Si aprì lo sportello ed antrò un z~f!iciale che intimò: « Fcworiscm10 i passaporti!».
lo, tremando, mi chinai per aprire la vali-gi,a ed estrarne l' iinù;o ilocu.mento: !ti. lettera del ·mio
Console. .Nla tosto l'1Jfficialc, insolitamente premu.r11s11, disse: « Bien, bien! ». E passò 11ltre.
'l'utti in quel momento ci sentimmo emozionati come n contatto di qualcosa, di sopranrwh.irale e ripen•
sammo al santo Superiore Don Rua, che con siciirezza. mi avevo, tleuo: « Va' tranquillo, ,um ti capi-
terà niente di male!». La sua profezia. si era avvera.tu in unii forma che pcrr·ve incredibile a 1wi stessi.
Montevideo (Uruguay), 7 dicembre 1958
SAC. GfOVAJ.'<NI ORTEGA S .D .:B. 1 53

4.6 Page 36

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Salesiani defunti
Sac. G iovanni R a ga.zzo, f a 'T_rino Vercellcso u 75 ~nni.
Sac.. Serafino Bandinl, t A. Fae-oza a 8 1 anno.
Sac.VittorioBortolasa., t a Horg-omanero (Novur .a} a 70 anni.
Sac. Michele MarCol"'l, t a PicLra~mia (Lucca) R 40 ormi.
Sac. Ignazio Vailet Goi tisolo, t • 8:irccllon~ (S1>0i:n~).
Cooperatori defunti
Sac.. Luigi Mltta, Rettore del Sllnt u:'lrio di Grossocto
(Sondrio).
Ehbt: le ventw·a di incontrarsi con Don Bosoo n el 1881
a IVloncalic.ri èd e"'! l'ulti1110 sacerdot~ vaitr:llinese ché h a
conosciuto il .fonÙMore dei Sal ~su~ni. Jl rago.m,.o, çhc si
trovava in cortile e stava sboeuoncella□do la pagaott,:1 della
colazionu, si trovò d ì fron t e Don Bosco che lo guardava
soddisfatto di quell'appetito formidabile, Glì chiese di
P<>ve fosse, seppe cht ,re:niva dulla Va lt1:IHnfl, d-a G-rQ$-
sotto. Don "Bosco si j1Jumi11ò in volto e disse: , Dall a Val-
tellina, beavo! u gli pose una mano sul capo. Più tardi
non Bosco .si incontrò ;1ncor.1 con il pit<.:olo Luigi allu
bahlustr.1 quando gli diede per l a primà ,·ol ta Gesll. Don
L uigi 1\\1itta non dimenLicò pfù queglì incontri e, divenuto
sacerdote, rima.sé u n :;rnunfratorc e un th:.voto di l)on !losco
l-$<~rivc:nùosi tra i Cooperatori salesiani e propagandone
lc,1 dfvoziooe. Negli ultimi tempi d iceva: Don Bosco
verrù a prende.rmi, lo sc:nro &; e volle una reliquia dd Sa.nLo
Rt..-:.a nto al suo letto-.
Eugenio Mae stro, t o Violn (Cuneo) • 80 onm.
Ri,nasto vedovo con sei figli ancora in tencni età, superò
s jlu:tzioni assà.i d ifficili, sorretto dalla sua grande fede e
fiducia in Dio. Sono Snles-iani due suoì fi~ li. d i ou1 uno è
missionario in Gfappone.
Pasquale Giardina , t n Lercara Friddi (Palermo).
J\\.l irabile esempio cli caririt e:ristia n,,, s;en·i fèd<:lm"Cn l e Dio
e ~i donb ,generosamente aUa famiglia e aJ prossimo. li
figLio Don Gerol!lmo è S.acerdQte sa lesiano.
Augusto T empesti, t Capronica il JJ gennaio 19'59•
Fu tra ì fondatori della sezione locale dei Cooperatori
Salesinni, di cui fu anche segretririo. C'o111;lw,se UJla vita
di ope[osit3 e di oncs1.\\, constrvnndo un cntusi:)s.tico ri-
cordo dell'educazione ricevuta e.fai S11!esian1 ù.i Roma.
Giovanni Bussi, t a Cassolnovo (Pavia) a 8Q onni.
Fu allievo apografo delle nostre Scuole di San Deni,t:'no
e di Sa!'npierdarena, vivente San G iovanni l3o~co, che
conobbe riporuindo11c uu ricor<lo ao:1vi.ssimo e salutttrè.
Fu degno ex_ allievo e beneme.r i to Cooper'3.tore.
Giovanni Maz"ZOta, t 11 Grana l\\;lonf. (Asti~ a 59 onni.
lscTittosi lT:l i Cooperatori, diffu:;,c hl divozlone a 0011
B<,sco e l'amore ni giovnni, special mente n.c<li orfanelli,
t.:he beneficò J.':'<:nero~amente. Ogni onno il 31 gennaio
fa'Ceva celebrare td ascoltava la S. C\\fc.s1,a 3cco$l:1ndosi ai
Sacramenti. quasi fosse festa di precetto.
Mar ia Mainero n . Ode tto t a Ruriasco (L'orino) a 80 anni.
F~1 donna forte per ca.r:1tte.re e per fede. Ogni 1,;;ior no pe1c.or-
1<"Va un::. lu~A ~trada di campagna ptr a-ssistcrc. aUll S. :Vt....:ssa.
Allevò cinque .figli e du.o .uipotini rinH.sti orfani in fasee e Dlo
L, premiò dandole La g1oiq di c-on!l:at.rarne quattro nl Si.gnon:,
ur\\o dei quali , Frn.ncesco. entrò aelln F,imi.L;,lia Sal.esli1na, clic
P~à amò sempr~ come 1a propri~ fAmigJi:1.
Angela Scota ved.. Savl no, t a Romn a 92 nnn,.
Semplice, buonn., d i profondi sc11timenli rt:Jiglosi, donò
all'Opera dj Don Iloscò l'wùco .figliò Don Antonio e per
l'I.sti.tuto Pio Xl, che e lesse come sua HeconWI cas~1. pro-
div.ò per 28 n.n11i lnvorc,, ~ost.an;r,e, nfftHO e p reghicna,
mtritando di css-cro ch.i:1mati;i, col bel tito1o di .: buona
l\\.tamma 1\\,largherita •~
Luigia Bergul ved. Pran di, t ud All,a (Cun.eo) a 88 anni.
!\\-ladre di dodici figli, &i santificò ne1 Javoro, nel saerifici01
nella preghiera~ sempre sorretta dnlln sua l!tande fede.
Ebbe la gioin di d9nnre tre figli al Si~.L"IOrc: il primogenito
h'A I Giuscnpini di Asti, Suor Terésa e Suor Zira 1rn le
Fielic di IVlaria Ausiliàrricc. Si prodiqò in opere di cs:t rit-J,
s.pecia:lmente neil'a$sineoza dei rnonhondi. Fu Coopera-
trice e arn.Jlllratrict di:IIC Opere salesiane. per cui offriva
giornalmente pn~gbiere e S{lcrifici.
Domenica Le Pira ved. Linguaglossa, t a P iedimonre
Etneo (Cnt•ufa).
Rimasta vl!Jovn giovanissima, volle dedica1si e..,clu.siva-
mente. a l Signore e ella fomi,rlia. ~fo sp~cialmcntc cons:~crò
la s.na vir.a, come ~'lllmma i\\hrghedtn, ol fi"lio sacerdote,
.se~ue.ndolCJ null, istituzione di opere di caTità e di apo3to~
lato per la gioventù e per i derelitti
Vittor ia N ovelli n . Co lombano t a Torino il 26-1-19.~9-
L.1 fede m U,o fu ls s u~ vilfl, 1':.,morc deJ prossirno il svo
comandamento prefcriLo, l'educ:~7...ionc dt:'i figli la sua
ass illante preoccupazione. De.votiss'ima di Maria Ausi-
lio.1dc-c e di S. Giovanni (:Casco, t=bbe la consobzione di
aYcre un figlio salesiano.
Luigi Ca .m.pora 1 t t1 Genova-S. Qufrico n 66 ann i.
Anima pia. nwrc grande. entu$la?,:;tn di Don "Bosco e sempre
pronto ad ogni op-era buon:., ha lasciato <li sè J:-.rgo rimpiuruo.
CarnieAa Saiaru v e d. M asooJ t a Trento il 7-1 - 1Q5Q,
Cooperat,dce affe1.io1uta all'opera sales.lana, insieme con
}:'! defunta su:l madre hworò per dotare 1-a chiesa snlei,iana
cleUa necessaria bi,mchtri-a e per il decoro dellu t:asa di Uio,
Glus eppina Puiv irentl in Pugllsl, ·t • S. Gregorio
(Co 1,1nla) a 69 anni.
Don na di rara p r udenza e d1 s1ncenl pietà, sposu e m.ndre
esemplare.. l u rninoso esempio di rettitudine, nel dolore
la sorressè un'i ncroJJabile fede. Fu rool ro devota d i !Viaria
SS. A usilfotrice e di Don 13osco, o cui anwa consacrato
la vita e i figliuoli.
Giovanni Na poli, t • Caltagirone.
Coopcrri.rnrè salesiano e domestico del Vescovo dj Piazza
Arrnerina Mons . S turzo, s.pese tutti i s.ttòi ri~p~n ni in
opér(! d i bene, fondo una barso nlissionari:t e cvoperò
11cnecosamcntc a.ll'opeu sal esi-anR locale.
Altri Cooperatori defunti
Acquaviva Franctsca - A lbOrnu Maria Olimpia - ;\\nto-
nietti Vittoria - Arca Luigi - J\\ rmosino Giovanni - Bac-
chella Ciuseppe - Harabino Ciusoppe - Barbero Ermelinda
- Rdlt>mo -;\\-fnrià - Uoledi Eme.nu - Horn1.idfl M1'ri:=i -
Bottoni cfoft. lJgo - Rr~s:~-an Tarcisio - Caki\\gno Luig-i -
Gamis..1s-s.f cav t\\les:-:mLlro - Camp:inella Glicerio - Canonici
cav. P li ni-o - Cmdinnli !\\-elio - Ca riando Ech~lge - Cavaìlero
J\\/hru1. 1\\nnnriuon(: - Celori a Angeln Chiappll LuiP,"i -
t·ocvo Antonio - t.;0l01111Jo G-illscppe - Colombo Proni
Giustino
seppe -
n-
C:.re.su
Aix c.ssa
ec.h•ig(• \\'Cd.
n. Seyssel
Corlnn -
LfAl bor
e
Crevola
Rosina
Giu-
- De
Bonis Rosjn.11 - Dt= Prati An,::elo - Dra l\\lloria - Pos..c;;."1i
Delfina !;--racc hi~• An·anJ?(:.la -.., Ga.?.zetti 1\\'la.ria Cns',.!hid -
Gelli Carmei:1 - Cini Sanrn - Gionchcuì D. F.1"cole - Gioe~
dano Bruno Leone - Guzzer ro. Antonina - Lanfranchini
For tunarn - Loni{O Don,c-ntco - Lon r!"o Giu~eppé TJQren-
zoni Tere.sa ... Lupini dott. Antonio - l\\•l.agencs. E l ia .. 1\\1agli
Lui~ina - IVIa_gni Bonifacio - ).•lar cnto LA1igi - J\\ilaselli
\\ntonicua - Ma.qer1u1 Ernesto - ì\\iia"5ini CJ:-iudìna - l\\.laz-
:tlJOllni l\\<lnrgLtdhl - Ma;,.7-ola Giovanni - M~zo_gol"Ì
Celli H.ina - J\\rl oi 7o Vin~cnzù - Ylonceverde Angcfo -
Orefice Rosa - P1rndern t\\o!!ela - Par:ir.7,a Chiara - Pe-
dl"otri Ma rin - Pct'Jthem Pie, ro - Perghem Pio - Piccioni
l'Vfons. Gi.pvanai - Piras \\rc-1 Oinnnnntònfo - Porlio Giu-
::;eppe - PoUti L-odQvico Pnu1ch, 0 1-iorina - Pr~tc1 Te-
resa - Provczzs f-:r-r..esto - Rabezzana Luig~ - RJnaldi ClcliR
Cost,t • Roag-n:1 Gini;:;omo - Rornnnello Anr-onictrn - Hosa
Antonino - SalvaJ-ng.gÌO Autonie:ua - Sanroro Salva1orè -
Scnndolari Ol~n - S chia vi Emilio - Sigli.:1110 Emjl io - Si-
n)oot·iMiJ Ann.i - Simondi ,.\\less:md.ra - Spttgnllolo Orsola -
S 1<:.fanini Mùns. Gtuseppe - Tabac12;0 D. Ernesto - Te,n-
pesti .Augusto - Va.rall i An,glin:t - Ven~esi Carolim, - Vigo
Ade-le - Vinanre l\\1addalena - Zenucchi Gìuç-into.
L'ISTl'fUTO SALESIANO PER LE MISSIONI
con sede in TORINO, ~retto· in Ente ;Vloralc con
Dt!c.re.to J 2 qenrl..iio 1924 1 tl... 22 , puf, legalmente
ric~verc Le.goti ed Ereditc/. Ad evii:..-e possibili
cc)nten.rniùnÌ -si con.sigli.ano le ,;cguenli lormule:
Se trattasi d'un Le~ato: ... lascio all'!,1it11tu Su-
lesìànCJ pm· Jt, .A. .fi.ssioni ,·on .sede in Torino a. titolt-,
di legato la somn'la di Luc... (oppure) l'immo-
hile sito in... o.
Se trattasi, invece, di nominare crede d1 ogni so-
stanza l"lstituto, '" fortl\\ulà po trebbe esser questa:
... Annullo ogni JJ'lia prcccdea tc disposizione te-
stamentaria. Nomino mio erede universale l'Jsti..
tufo Salt!iia,w ptr le /1.,Ji.çsloni con sedf!. in Torino,
lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasi
titolo,.
(l,11,go e data)
(firma per esteso)

4.7 Page 37

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'IOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
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e pro/ez-iom:, a cura di Thiebat Barbara ved. Revil. -
1u ven;. 35 .000.
Borsa Marla Ausiliatrlce e 1n suffragio delle Anime del
Purgatorio. Civallero Erminia 5000 - 1'01. 46.ooe>.
Oorsa Maria SS. Addolorata, a curn del Sac. Cesare
Roma (Salt•n,o) - Avv. Emestò e col. Enrico Stacchino
20.000, p.er disposizione testa111entnria - Tot. 41 .230.
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Casa Salesiana. Cotto Adele 5000 Tot. 25.848.
Borsa Maria avvocata Ausiliatrice e Mam.m.a Marghe•
rira, a cura d ella famiglia Miglietta (Asti). Brunetti
Frnncesco tooo - Tot. 27.000.
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sÌn() Teresa (i\\sti) • vors. 30.000.
Dnrsa Maria Ausiliatrice o S. Gio,·anni Bosco, a cura di
De Mattcis insegn:unc (Aosta) - r0 ver-.s. 10.000.
Borsa Maria Ausiliatrice. S. G. Bosco, S. D. Savio e
Santi salesiani, gttitlatemi e so!'lJatemi', u cura di Driussj
Elvira (Palermo - •" vers. 6000).
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a cura <lei Coniugi l\\llorril - Tot. 4 3.000.
Borsa Maria lmmacolata, a cura di Morcmi Brii,,ìda (Cre·
mom1). Cotto Savin'1 20,0001 legato t~tarnent.ario -
Tot. 45.500.
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Rocchi Ginr~io Iooo; Stra1nbini F.lvir$! 12.000- Tot. 2.9.3j5.
Borsa O. e Maria Rollino_, confidcmdo 11eJl'it,tercessiuue
di S. G. Bosco, perchè l ' .-iusilimrice conceda le /f1'azie
desiderate (Nnn1m) Tot, 30.000.
Bor,;a Poverello d'Assisi, perche vit-" p,•r ca11tare leglorie del
Si!!1tore, a cura di Mnmi Cesa re (FQrli) - vcrs. T,. 27.700.
Borsa Polla Don Ezio (7•), ~ cura della mamma rmrn
Polla ('l'orino) - Tol. 35.00<>.
Borsa Peira:ni suor Costanza, a cura di Kosengo Clelia
(Torino). c;erbino Maria 500 Tot. 15.500.
Jlorsa Rinaldl Don FìJippo, a cura di Clelia NJellòni
(Como) - vers. L. 20.000.
Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura di L. G. (Torino) -
vers .. L. 10.000.
Bors>i Rlnaldl Don FiUppo. Lorenzati Giovanni 1000 ;
Bu.rgay Oreste 1000 ; Gugtni:i C as~ani 1000; Mari.1
Siracu~a tooo - Tot. 45.000.
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Fr:mccschi Ciani (llcline) ver,;. L. 25.000.
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a cura del liµ-lio Pietro (Sondrio) - L. 50.000.
Borsa Pini-Sassella Caterina. in suJj,.agio t: ricordo, a
cura delle figlie (Sondrio) - L. 50.000
Borsa S. Oom..enico Savio, imp/()ra11d() protezione e h1al(•di-
~ùme - i,. 50.000.
Bor;;n ,Rua Don Michele Venerabile, intercedete per La
Spina Mm11•11m1a Angela (Enna) - L. 50.000.
Rorsa M.lsericordic;,so Iddio, gua-rda alfa molta n1esse e al
pochl operrti e abbi cli noi pietà, in non:rn cU Gesù Cristo,
a tura di una cooperatrice sllesiana (Torino) - L. 50.000.
Borsa S. Giovanni 8-osco, completanù la grazia, a curn
di I ,odovica !'asini Bini (Roma) L. 50.000.
Hor~a Pizzelli Girolamo e Concelta Casale (Bari), • cura
di Concetta Casa]~ vcd. Pizzelli - L. 50.000.
Borsa Fracchia Don Edoardo, a cura della Casa Sale -
si"na del Colle Don Bosco (Asti), Ambrogio Dragoni
9800 - Tot. 20.000.
.801·sa Olivares Teresa, in memoria e suffragio. a cura del
sat. Elia Riva (Gaeta) - L. 100.000.
Borsa Bianco Don Ermenegildo, a cuTa cli N, ~- (Casalo
Monferrato) tramite il Direttore dulia Casa Salesiana
cli Casale - L. 50.000.
Bor,;a Polla Don Ezio, a cui-a dei coniugi Besozzi Alberto
e Maria Gonella (Va rese) - L. 55.000.
Borsa Maria Ausiliatrice. S. Giovanni ~sco e S. Dome•
nico Savio, a curn di Maiolo Tere.sa (Cuneo) - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. C. Bo$Co, per Olltnere u.na
gr=i1;<, a cura di T. T. (Pa,~.i) Tot. 51.550.
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a cura della nipvte Maria Rosa S. (,,ovara) - L. 50.000.
BoTsa Maria Ausill-atl'ice e Don Filippo llinaldj, in suf-
fragio d1 Lore11zo i'vlrw/redi, a <:ura dello mo'1lie Pia I,.
(Imperia) - L. 50.000.
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Carign~no G iùv~mni, e Lco~ùldo per <lispt,sizione testa-
n1entana 20.000 - 1ot. 50.820.
llc)rso N. S. di Lourdes, /11 mmwria di Car/u D , Negri,
a cura di Gui<l<> D e Negri - Tot. 30.000.
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Monica - L. 75.000.
Dr>rsa Ri1)a1di DonFilip_po.Gsstiui R osina5000-To/.50.200.
Borsa Regina SS. Rosarii. Carmen Pianta (Svizzera)
29.200 - ~·vt. 56.400.
Borsa Rossi Toffoloni Linda ( 12•), cura dei figli Gae·
tano, Rina, Antonio e iVInr~hcrita Zanon (Vicenza) -
Tot. 50.350.
Uursa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco, Don F. Ri.naldii
anime del Purgaterio, S. Giuseppe e Madonna di Val
Sauglio, cura di M . G. G. (Torino) - L. 100.000.
Bon.a Madonna cli Lourdes, assicura slllule e. protczlQne
a/In fami!!lùr di G. F. (Piacenza) - L. 50.000.
Borsa Dio Onnipoténte in noi, curn cli N. A.l'vl.C.
di Ol1rc (Treatn) - L . 50.000.
.Borsa. Maria AusUiatrke, in ricvnosctilsrll p. g. r. a cura.
di Morelli Luigia (Milano) - L. 50.000.
Borsa Barbero Francesco, ìn suffragio e n'cord" e per
quella grutria., n cura di li. Carolina (Novara) - L. 50.000.
Borsa Abbi pietà di me~ o Dio, secondo la grande- tua.
misericordia, a cura di Teresina C. A. (Bergamo) •
l.,. 50. 0-00.
Ror~a Maria AusUialrice e S. Giovanni l:losco, proteggete
la mia famiglia, a cura di Rossi Caterina (Verona) -
L. 50.000.
nor~• Frane! comm. Giovanni (Torino), i11 .<riffmgio e
mC'lnoria, a cura t.iei Coinm. Lino BoscQ - L. 100. 000.
Boma. Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, pN1gate per 'flDÌ
1
o cura cli P. G. - L. 50.000.
Borsa Maria Ausilia1rlcc e S. Giuseppe, in riugraziamenlo
dd 50 mmi di sac1rrdo::io e per ottenere la ;:ra-14-ia di t1nn
buona morte, a cura di Oon Giuseppe Verccllonc (_Ver-
celli) L. 50.000.
(1-o11ttr1t1a)
oa. BOLLETTT--.o SALESIANO Autorizz. del Tribunale tli Torjno in Ulna t6-Z·J 9 49, n. 403. Còn approvazione e~élesia_stica~
Jl°I i'PAlLE" H)SQ - /\\, LXXXUI, .N. 7 Diren. resp.: Sac. Dott. PIETRO 1/-rnBt!<O, via M. Ausiliatrice 32, Torino(7,4) -
Grat. SEI

4.8 Page 38

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TR A IL NlLO E IL GIORDANO. Appunti
di viag.~io.
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di maggio sulla Vita della Sa111issi111a Vergiue.
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CARl,ETTl· COLU.\\CCHINI·OOROl.lSE
CON QUISTATORI E M ARTIRI. Contri-
buto al[() studio e alla storia delle .1\\1/issioni
salesiane del Nlatto Grosso (Bmsile).
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BERCHMANS - S. ST ANISLAO KOSTKA
Pagg. 1 30
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3 . La Roccia incrollabile (Il Papato)
4. I Grandi del Regno (Il ctùto dei Santi)
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nwnte i loro errori. Scritti in forma di dialogo, corredati di episodi e aneddoti, offrono una piacevole lel-
tvra al popolo, co,ifennmu:lolo sempre più nella propn·a fede, onde 11011 cadere negli inganni della do/Irina
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4.9 Page 39

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·,
S. E. Mons. Secondo Garcia, Vi•
cario Apostoli<:o di Puerto Ayacu.
cho, porta in trionfo l'effigie ili
N. S. di Coro1no to, Patrona del
Venezuela, tra il giubilo d.el fedeli
della Mlssionc.
CUBA
Guan.abacoa-Habana. - Un ban-
chetto d'eccezione. Da vari anni,
per iniziath~a dei Salesiani e dei
loro Cooperatori. la nott.c di Natale
si offre una grande cena a mille ra...
ga,zzi poveri.
Nella foto: veduta par.date dclb
cena dello scorso Natale.

4.10 Page 40

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In quest'opera i rimedi dell'antica medicina sono riportati a nuova luce nel linguaggio
scientifico moderno per i sanitari e per gli ammalati che s'interessano alla terapia
a base di medicamenti vegetali.
La prima parte è dedicata esclu~ivamente alle ricette. Queste, formulate tutte con
piante medicinali, sono collocate secondo sistemazione nosologica e raggruppate
per malattia nell'ordine allabetico. Assieme fonnano una raccolta cli 4500 ricette
per 500 malattie circa.
La parte seconda interessa la sintomatologia delle malattie riferite agli organi e agli
apparati, con la dtazione nosologica e della pagina contenente le ricette relative. Segue
un raggruppamento sistematico delle piante medicinali suddivise secondo i rispettivi
princìpi atth,;. Completa questa parte una ricca e bella illustrazione delle piante
con l'indicazione delle parti usate in medicina e della relati,·a azione terapeutica.
Nella parte ter-.ta l'Autore tratta Ja tecnica della preparazione dei medicinali indi-
cati (infusi, decotti, sciroppi, estratti, vini, olii, unguenti, polveri <:CC,).
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Torino 714 - Corso Regina Margherita 176 - c. o. p. 21171
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che le Opere- Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
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Ognuno pul> valer.sene con risparmio dj .spesa, nell'inviare le proprie offerte,
ricorrendo all'ufncia postale locale per il modula relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'indirizzo si prega d'inriare anche l'indirizzo vecchio.
Si ringraziano I Sig. Agenti postali che respingono, con le ootilicazioni d'uso, i Bollettini non recapitati.