Bollettino_Salesiano_195906


Bollettino_Salesiano_195906



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Noi non ci fermiamo mal;
vi è sempre cosa che Incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo1
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO
16 MARZO 1959 ANNO LXXXW. N. 6
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DI.REZIO:N'E GENERALE; TORINO 714 •VI.AMAR.TI\\ AUSILIATRICE 32 TELEF. 22-117
GLI SCOPI DEL NOSTRO CONVEGNO
Fc1·ve in tutta Italia il lavoTo di organizzazione del Convegno-Pellegrinaggi() a Roma. Dal Ve-
neto alla Sicilia i nostri Dirigenti ci scrivono che la notizia ha suscitato vivo entusiasmo nei Coope-
ratori e nelle Cooperatrici e che le adesioni va11Uo aumentando ogni giomo; alcuui au:zi hanno già
dovuto chiudere le iscrizio11i per aver raggiunto il liinite massimo di posti disponibili.
Ma a noi preme che il Convegno rie8ca verameJJte fruttuoso. Perciò i Dirigenti abbiano presenti
gli scopi che ci siamo prefissi. Furono accennati nel Bollettino di novembre, dove, tra l'altro, si leg-
geva: Il Convegno farà incontrare centinaia di Cooperatori e Dirigenti; offrirà occasione di stringere
rapporti salesicmamente frnttuosi e di a,ssistere a tratta:ioni e dibattiti utilissimi per rendere sempre
piì, efficace e aderente ai bisogni dei tempi la vita e l'a.ttività dei Cooperatori; farà conoscere gra,ndiose
opere salesiane, nelle quali. hanno avuto spesso parte grandi Cooperatori, e regalerà cci part,ecipanti al-
cimi giorni di sereniuì e giocondità salesiana.
Convcnà invitare i nostri Cooperatori a meditare sulle finalità del Convegno per dare loro
l'orientamento e lo spirito con cui desideriamo vi prendano parte.
Oltre agli scopi citati, primissimo sarà quello <li rendere omaggio a Don Bosco, Padre e Fon-
datore della Terza Famiglia Salesiana, in quella stessa Roma che 25 anni fa lo esaltava con gli
splendori della suprema glorificazione. Tale :ricorrenza sarà celebrata degnamente con la Consacra-
zione del grandioso Tempio di San Giovanni Bosco. « Quale gloria per il nostro Santo - scriveva
il Rettor Maggiore nella lettera annuale ai Cooperatori - a 70 anni dalla morte avere nella capi-
tale della Cristianità il suo Tempio, mentre tutto intorno ùeu dodici case salesiane e altrettante
delle Figlie di Maria Ausiliatrice costellano l'Urbe e raccolgono migliaia di giovani!». ·
E poi vogliamo onorare il Papa, il Santo Padrn Giovanni XXIII, che tante prove di paterna pre-
dilezione ha già dato aUa Famiglia Salesiana. A cento anni dal pcimo devotissimo omaggio perso-
nale reso da Don Bosco al Vicario di Cristo nella sua prima andata a Roma è bello e grande che la
sua Terza Famiglia, da hu onorata con l'appellativo di « Opera del Papa », si trovi unita ai 1>iedi
del « dolce Cristo in terra ».
Quanti motivi per una intensa preparazione spirituale al nostro Convegno-Pellegrinaggio! La
riuscita del quale non si misurerà dal numero dei 1>artecipanti, cue sarà certamente imponente, ma
impegno del mese
Preparazione organizzativa e spirituale
del Convegno-Pellegrinaggio Romano, senza dimenticare. dove non fu ancora
tenuta, la I• Conferenza e qualche iniziativa a tavore degli Apprendisti
ll!j

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CONVEGNO PELLEORINAOOIO NAZIONALI
dei Cooperatori salesiani a Ro,na
2-3-4 MAGGIO 1969
1n ngni parie d' Ttalia ferve il ·Tnuoro per la preparudone al nostro Conttegru,. Oc-
rnrre stringere i tl'mpi " ru,n rimandare alf'ultimn mome11to le i~crizioni, poich~ già
n Roma quulrw10 tror·a cliffiroltà per gli ullo.~gi. L'iscridone templ'.Stiva mette i Di-
rigenti in condizione di pror;vedere ancora iii tempo ll<l eventuali ricl,ieste di alloggi.
Arrit-attdo tnrdi, bisognerà rassegnarsi n ~ubirne le conseguenze: riti tardi arriva...
Ricordiamo fl1irlte dir l'i:;cri:ione al Cn1w,(gno fatta secondo le mirme tlel Delegato
fapcttoriale ,là tlirìtto alla Busta co11t<'111'11l1' il f,ibrctto-gitidt1, le, tessern personale,
indispensabile per pcirtecipare alle nw111j'rstazioni, il distintivo del Co,ivegno ~ il
programma do/le cefobrazio11i.
PROGRAMMA DEL CONVEGNO
2 MAGGIO
ore 9 Adunata in Piazza San Pietro.
11re 9,30 Santa ;\\,lc1ssa celebrata per I Coopel"atori ùall'Em.mo
Card. Giuseppe Fictta nella Ba~ilico cli San Pietro
all'Altare Papale della Confessione.
ore 10 Incontro dei Sacerdoti Delegati Locali della P. U.
nell'Aula Magna dell'Istituto di \\fag1stc.ro di l'Ilaria
Assunta (via Transpontina, 1).
orr 16,.30 ·\\ssemblea Generale dei Cooperatori.
3 MAGGI O
4 MAGGIO
ore 8 Santa Messa per la Famiglia t,aleiiiana nel nuovo
Tempio di San Giovanni Bosco.
ore 11 Visita all'Opera Salesiana « Teresa Cerini » a Ponto
Man1molo. • Omaggio alle Delegazioni estere.
pomeriggio Omaggio della Famiglia Salesiana a Sua Santità
Giovanni X'< li1.
nre 9
ore L1
Santa 'le:-,m nella Bru.ilica salesiana del Sacro Cuor!',
celebrata dal Rev.mo Rcttor ì\\Iaggic>r<• Don Renato
Ziggioui.
Incontro dei Consiglieri lspcttoriali d'Italia.
dal rinnovato fervore di vita cristiana, dall'efficace proposito da parte di ogni partecipante a col•
laborarc gcnero1;amente con Don Bosco a servizi.o della Chiesa, attuando il programma segnato dal
Padre con tanta chiarezza ed incisività nel Regolamento della Pia Unione.
La Pasqua prossima e il tempo pasquale che precederà il Convegno dovranno essere per i Delegati
della P. U. non solo un periodo di inteut1i.6cata organizzazione del Convegno (atteu1 i a non arrivare
dopo la... 211»- ora!) rna speciahnenlo cli preparazione spirituale ùei fortunati patlccipanli a1 Convegn,o.
Solo così pottcmo guardare aJ Convegno di Roma come a un.a magnifica tappa nella vita della P. U.
114

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PREMESSA. Dopo le tenebre, la luce; dopo l'alba.
e l'aurora, il pieno meriggio. Così nella natura,
e così 11ure in quella meravigliosa opera. di Dio
diretta. a illuminare l'uomo su tutti i problemi
della sua vita, che :;i;ppunto per questo vien detta
Rivelazion6. )fon ul1 imo, fra que.'!!ti problemi.
data la sua universalità. e il suo carattere sposso
drammatico, -i7 problema dBl lavoro.
Si è visto quello che nei suoi riguanli ci b.a in-
segna,to Jddio nell'Antico Testamento; vediamo
ora quello cho intorno ad esso ci insegna, ci ri-
vela, Gesù Oristo. Egli in pratica ci dirà, come
per la leggo in genere così per quella del l:woro
in particolare, che è -venuto rum a.il abolirla, mn
a pe1jezionarla. E ci darà questo suo ins egna-
mento sia con l'eRempio, elio con la, dotl;rina:
l'esempio aderente alla dottrina, la. dot-trina va-
lorizzala dall'ooempio.
I.A I ·rsrn1pio di G eMÌI
Gesù, Figlio di Di.o e Creatore del monf1o, di-
scendente dalla regale famiglia di Davide e }ifls.Sia.
restauratore del regno del Padre suJla, terra, :fece
quello che per nessun mot.ivo sarebbe stato te-
nuto a fare e èhe aru:i avrebbe suscitato la deri-
sione e lo sca,nrlaJo: si fece operaio. La cla.i;se
che, come abbia.mo visi-o, i pagani spregi~vano
maggiormente, lo avrà <'ornpagno; il suo pa-
lazzo regio sarà una botteg1;1.; e uno strumento
di lavoro, il suo scettro.
Bossuet esclama: «Si rnllegrwo coloro che vi-
vono ili lavoro meccanico: Gesù (.;risto appar-
tiene alla loro corporazione». llfo i primi a pro-
testa.re sono proprio i connazionali ù.i Gesù, i
suoi stessi paesani di Nazareth, i qua.li si ribel-
lano all'idea che «il figlio del falegname i>, fale-
gname anch'egli, •il.figlio di ~fari:u, si proclami
.Figlio ili Dio e Messia d'Israele: per loro era
un sacril.egio punibile tli morte, e ne tentano 11a-
crilegamente l'attuazione (LUCA, IV, 16, 30).
Non soJo falegname, ma falegname di Nazareth,
oscllra borgata agricola clella Galilea. E Giovanni
Pii.pini, nella sua Storia di C1·i;ito, ce lo de8crive
intento ai più umili lavori: « Fabbricò la tavola,
alfa quale è così tlolce assidersi cogli amici, ancl1e
se c'è un traditore; il letto, dove l'uomo respira
la, prima e l'ultima volta; la cassa, dove la spoF;a
della rampagna a.hiude i suoi poveri cenci, i
grembiali e i fazzoletti delle fesle, e le bianche
stil-ate camicie del coneùo; la madia, dove
ammonta la farina e il lievito la fiOlleva fincb.l-
sia pront.a per il forno; la seggiola, <love i vecchi,
l!li sera., posano attorno al :fuoco na,rrando la
gioventù. che non può torna.re».
San Giustino, a, sna volta. auestava, nel se-
condo secolo, clic ai suoi tempi si most,rava,no
nncora alla venerazione ùei ieù(lli nlcuni degli
strumenti agricoli, fabbric,1,ti <la Gesù: cosi come
ancor oggi - ci sin lecito il IH.1.tagono, senza lil
pnr mi.ai.ma ombra rli irriverémia - ,engonù
mostrati alcuni degli oggetti 1lomeatici fabbri
enti dalle mani di bon .Bosco.
Dopo Gesù, qniuùi, nessuri lavora,tore potl'l\\
più essere oggetto <li disprezzo, in q1~anto ogni
GESÙ E IL LAVORO
lavoraLore potrà chiamare Crìsto col nome con-
fidenzia.le, e per nulla p::urroso, di 4 compagno•>:
compagno di fatica. perchò no diventi compagno
di idea,Ji. Tanto più che Ges1't non fu, non volle
es~ere un lavoratore elle si apparta, che disdegna
la compa.gnia tlei snoi simili. Operaio lui, volle
vivere tra gent.e del lavoro nella sua stessa casa,
dove umile htvoratrice è la )lfadre sua.. ~on
ave~a certo persone di servizio h Madonna: tutti
i lavori rlomestioi erano suoi, come pufu·e, lavare,
rassott.are, cucire, filare, attingere acqua alla fon-
tana, cucinare, e simili. 1\\fode;;to artigiano dalle
mani iucalli!e era il padre suo nutrizio, t,auto
ohe Gesù era chiamato << il figlio del carpentierè •>.
e da lui apprese la sua a,rte OSCUl'll,.
E nrlla 1,ita pull//lica le pr6ferenze (li Gesù nou
mutano. Se la fa sempre con la povera gente,
tanto da suscH::tre ire e gelosie. Sceglie quru,i
tutti gli Apo,itoli nella classe l:ai.voratrice, che
viene CO$Ì a formare La nuova classe dirigente.
la nnova aristocrl)zia. Il Vangelo. in un bozzetto
pieno di suggestione, ci descrive minutamente
La chi.amata dei quattro più col'lpicni tra. gli Apo-
stoli (11Lrnco, I, 16-20); nè di piit alta condi7..ione
sociale dovevano essere gli altri, compreso Matteo.
il pubblicano (MATTEO. IX. \\)-13).
Persino i mfracoli sono riservati, in genere,
ti umile gente del lavoro, gente a cui l'infermiti\\,
reca doppio danno, perchò sottrae la salute e
sottrae i mezzi pe1· vivere la.v1>ranùo. Caratt1wi-
stico, a questo proposito, è il miracolo compiuto
da Gesù in una sinagoga, a Eavore di uu uomo
dalla mano secca. Costui, secondo l'a,ntichii:lsimo
Vangelo apocrifo detto dei Kazai'ei, citato da
S. Giro1amo, era an operaio. il quale si sarebbe
rivolto al Sa.lvatorn con queste parole: ~ Ero nu
muratore e mi guadagnavo la vita col lavoro delle
mani: ti scongiuro, o G~ìt. di restituirmi la llll •
nità., perchè non a;tJbia a mendicare con mia ver-
gogna». E la mano inferma, viene risanata, os-
serva Igino Giordani; e l'operaio va _via ielice,
perehè a un lavoratore repugna menilicare, ten-
dendo quella mano con cni s,trebbe capace <li
guadagnarsi. ùa vìvere. E la socleLl\\ pa1estine;;_o
ebbe un invalido ùi meno; in capo a tre anm,
•~bbe molti inv-alidi di meno.
81 I a iloltrinn rli C.i-!-111
Ci sarebbe molto ùa dire s,1 questo importante
iu·gomento: 1lovremo limitarci ad alcuni cenni
e&senzia1i.
Nel mondo aulico, lo si è visLo, il problema
tlel 1a.voro era. in gran parte, il problema della
schial';t1ì; e la classe lavotatriee ora costituita,
per il maggior numero, di schiavi. Hesù, oon
l,t sua ùottrina ohe fa tutti eguali e tutti liberi
us

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ESEMPI
CATANI A Convegno intercliocesano di Decurioni Salesiani e Parroci
Si è svolto a Cntamu il 28 i:icn-
naio, con notevole concorso di
Ecclcsinstici. Vi partccìpnrono gli
Ecc.mi Arcivescovi J\\Lons. Guido
Bentivoglio, 1\\Ions. Angelo hcam1,
il \\'cscom di Acueale ~- F. Mons.
Snlvntore Russo, il \\'cscovo Au-
silinre di Velletri S. E. Mons.
Primo Gasbarri, rappresentnnri
del l'Archidiocesi di Catunin, delle
Diocesi ùi Acireale, di Cnlragi-
rone e ùi Nicosia. lnvmrono Cillde
adesioni I Vesco,.'Ì di Calwgirone
e Nicosia. Presidente del convegno
ftl 1·Ispettore salesiano Don Bar-
tolomeo Tomè; reA(l\\at(lre l'infa-
1icahile Don Fasulo.
Precedette il convegno umi dotta
e pili meditazione eucnrist1cu fotta
do J\\lons,gnor Picarra. Gli inte-
ressanti argomenti messi ull'orc.linc
del Riorno: San Giovanni Oosco
ed il Pupa; San Giovanni Bosco e
l'Euairisti,1, furono svolti da.I Ve-
sco\\'o d1 Acireale e dall'Arcive-
sco,-o di Catania.
;\\lons. Russo ricordn il pro-
fondo fenidis.,;imo attuccamento di
Don llo~co al Vicario di Cri~to,
attnocuml!nto lasciato come socro
retnggio ai suoi figli, e la purti-
colure benevolenza dei Sommi
Pontefici, da Pio IX n Gio-
,-anni '{XIl [, pe. il ~anto e per
le sue istituzioni, che incomR)lia-
rono a v,ira con larghi, ec-cezionnli
fo\\'Ori e prinl~.
'.\\lons. Bemh-oglio, relatore del
secondo rema, presentando San
GiovUJ'lni Bosco grande unimll eLl•
cadstica e grande apostolo dell'Eu-
caristia d:1 cui trasse il segreto e
le energie dell'alta spiritualiti'I del
suo sistema educati\\-o e delle sue
istituzioni diffu.sesi rapidamente
nel mondo, lo im·oca come Pa-
trono e lo oddilll come modello
ai Sacerdoti e a quanti vo~liono
collaborare ol trionfo di Gesù
Sacramentato nel Congresso Na-
zionaJe di Catania.
Il riuscito convegno fu coronam
dalla pnroln di Mons. Ga..qbarri e del-
l'Ispettore salc.~1ano, e dalla benedi-
zione impartilll dagli Ecc.mi Prc.suh.
Su proposta del regolatore e
con applauso dei convenuti, furono
in\\'iaci rele~mm.i di omaggio al
Santo Pudre Giovanni XX11 l e
al successore di Don Bosco.
per uat,u·a e per riscatto dmno. viene a togliere
al lO\\'oro il suo carattt•ro odio.~o di aruitrnria ed
inginsta di~criminazionc.\\ e ne fa rrn ciol'el"e per
tu/li. Dal Yangelo, infatti, appare rhe lutti la-
vorano, persino J'.l.!:terno Padre, del quale Ge..;q'I
8t.e~8o Afforma: ~ TI J>arlre rnio 1:wom 11,oche
ncleRAo; o anch'io hworo ij (GlOv.. \\', 17).
I<: Lui to il mooùo tille vivo e ~i muove e si agita
nel \\ 'nn.l('elo. è un mondo di lavoro e di lu,·ora-
tori, attorno a <·ui si Mnodnno le phì. belle pnra-
hole che affratellano. nel lavoro, Dio e gli uo-
111m1, sudditi e re, padroui e impiegati, liberi e
,.cJ1iavi. Lo stesso tJacro ministero del Piglio di
l>io e degli Apostoli è presentato ,·ome il tipo
del /a,1•oto tra4or111a11/1• t' 8<1,ntijìoatorc: «Venite,
vi fal'ò ,l'ora inna.nzi po~cntorl di uomini•. E
1:<Uri\\ nn lavoro che, c.ome ogni altro. conost~eri\\
lo i-ul' pene. le Alle i;tanchoize. i suoi sndori.
1-'nlt.fl 'luest.a premp.,~11 ll'inllole genarnle, sor;\\
facilu Rintetiz:,;are /'i11.•eg11111nento c1i Gt·,ù ,,11,I /ti.
1°,,ru nrll'e.,proo~iom• rii S. 'fomma,10 d'Aq11ì110,
~econùo ,•ui il lavorn ritinltn ordinai.o a quattro
e.copi: a) tl prooiirarci il neae.~.~nri-o per vi/>cre. Per
que1;to. nella paralmln <.lai padrone dc-lln vif.tlla,
ml('hè n_gli ultimi arrivati viene clatn (11, 11tc~sn
paga cl.io ai primi, :\\ventlo es.'<i pure il diritto di
Yi,•C"re col frutto ,lei loro lavoro. b) .J,J ei•itnre
l'ozio, ,•!,e ;, fo11te ili molti mali. Kella 11h•,-,,n para-
bola i• il paùrone »te..,,;o che preoccupo ili 11n-
1lnro alla ricerc.'l. dei disoccupati, e non ammette
che KI io no iirl ozia.re nelle piazze. o) .J darei la
,u poN11ibilità fa,ri> l'ell'fllf/lJÌl!à ai bisoyno.Qi, Questi
11llinii, nonostante ogui lmona ,·olont.ù, \\'i 11,m1uno
1,em11ro. D'altra pnrl<• i po~ses,;ori ili beni ereùi-
t!'lri nel ,·angelo non appniono in troppo huonu
luco: la pa.rabola del rirro epulone insol!ua. La
1•lemo,.ina, su cni tanto in,-i,;te Gesù, sarà dunque
i11nto più meritoria, 11nanto piit ri>•111Lerà frutto
11()
del proprio lavoro. cl) A fre,u,re la co1ic11pis1n1w.
in qti/\\nlo il lavoro mortitica il corpo e dfrenta
lavoro r,·rle11tore.
Que'\\I 'nltimo carattere tl!'J la;voro è propml
quello che lo rende vemmeu1e cristiano, nel se11~0
cbo In, poua elle e,~;;o c,i cu~l,a, se la sapremo n~110
dare nlln Passione di ('ri,.t,o, 1liventa elemento
1lelln nOitt,ra e dell'altmi redouzione, la no:;lrn
il.:,Clli''1 orcli1111na, il modo 11nh•er..ale delln nostra
ste"-~a «antilìcazione. Ln fnn1.ione redentrice ,lei
lavoro, ,-crive lgino Gionlnni. l> e.spr~'<ll con
una "ivczza ,miaglia.nt e ni•lln pn rabola. del Fi-
gliuol prodigo. Que,ito ginvinot t.o COIIllllt'in. ml
asswneto <:,Oflcienza Jella sua 1·olpn quanùo t'U·
mincitt ti hworare. Si era aJlontanato dal pt1,dre
e dalla cu~'l. perehò vi"evn. nelle orgie e nell'ozio:
quan,lo lu uecessit.à, lo costrinl(e a.I lavoro, lo ri-
1>rer11le un d~iderio cli ritornare e di espiare, e
tornando chiede al pa,lrc •li ,stare con lui comr
rrno ilei HtlOi sahria ti.
L'ult 11110 ( occo al ~uo insoguamento ,ml lu voro
Go.sir colo !lt\\ presentantlocelo nella. luce più alt,n
e più be!ln,, quaJe $8r11i~it/ i11pirc{to dall'wn1nrr,
con uurt loiione intuitivn, o prntica inaiemo, uw-
clia.ntr In lnvanda dei pietli agli Apostoli nell'ul-
titllll ('enn. Un servizio, di<•o Papini. che solo
una m1ulre o uno schiu~·o nnebbero potuto prn-
.,tart': In m:ulro ai suoi fìidiuoli pi<'eolì e a uc-,,.,111
altro, lo sd1ia.l"o ai ..uoi p,1droni e a. ne,;sun altro;
la madr(I, 1•ont.enta, per amore; lo schiavo, ra-q.
ije.,!{JUJ,to. pnr obbedie11z.i.
('O:OHJ[,H!:ìlO~J::. «TI cristi(Utl) ila dunqtte S4:!-A'U:Lll1
la vi;i. :\\'ùs.iuo mestiere, per tJUtlil&O bas,10, !l:1r,1
prr lui umiliante e i-pr,,ge,·ole, quando reehi un
:aernzio al prossimo. Abh:1,;~!lndosi, egli si met-
1er:ì al liYello ili Crist.o. Cioè, toccherà l'npi~
rlella grandezza» (L. f'iv:mli).

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Primo Convegno Zelatori e Zelatrici della zona di Brescia
La domenica r5 febbraio ebbe
luogo a Drescia il primo convegno
zonale degli Zelatori Salesiani. Vi
parteciparono 32 Zelatori e Ze-
latrici provenienti dai vari centri
della zona.
Il Convegno fu presieduto dal
Delegato ispettoriale, Don Vi-
gnato, assistito dai salesiani Don
Adriano Gelmini e Don Raimondo
Loss, presenti pure la Delegata
ispettoriale dei Cooperatori di
Panna, la Delegata locale e la
Direttrice delle F. M. A. di Bre-
scia. U Direttore dei salesiani,
impegnato nel ministero parroc-
chiale, potè intervenire solo alla
fine.
Il Convegno si apà con la santa
Messa e un breve commentò evan-
gelico di Don Vignato. Dopo un
breve intervallo, tutti si trovarono
nell'aula di riunione. Recitata la
preghiera, prese la parola Don Vi-
gnato per esporre i motivi del
Convegno.
Si passò quindi alla trattazione
del 1° TEMA: Il Cooperat(Jre Sa-
lesiaiw nel pensiero di Don Bosco.
Il Relatore Don Gelmini pre-
sentò la figura ideale del Coope-
ratore mettendone in eviden?.a il
triplice scopo: a) unire fra loro i
buoni; b) offrire un mezzo di per-
fezione cristiana nello spirito di
Don Bosco; e) stimolare il fervore
dell'apostolato. Concluse affer-
mando che il Cooperatore salesiano
è un piccolo Don Bosco che si
ripete nel campo dell'attività cat-
tolica, soprattutto per quanto ri-
guarda l'educazione cristiana della
gioventù.
Don Vignato richiamò l'atten-
zione sui più importanti concetti
del Relatore e invitò D(m L<>ss a
leggere dal Manuale dei Dirigenti
le pagine sull'organizzazione della
P. U., accompagnando la lettura
con opportuni rilievi e rjspon-
dendo tti quesiti fatti dagli Zelatori.
II TEMA. II secondo tema lo
svolse Don Vignato, il quale pose
l'accento sulla necessità che lo Ze-
latore abbia disposizioni di grande
docilità verso il Parroco e i D iri-
genti della P. U. per il lavoro da
svolgere in famiglia, nella parroc-
chia e nella società. Invitò quindi
Don Gelmini a leggere sul lllfa-
nuale dei Dirigenti la pagina che
riguarda il compito dello Zelatore
(di cui era stata distribuita copia
dattiloscritta a ciascuno) commen-
tando passo passo i diversi punti.
Dato corso alle domande degli
Zelatqri, ebbe seguito una brevè
pausa, durante la quale si proce-
dette alla distribuzione di foglietti
di propaganda, distintivi, manuali
di pietà, pieghevoli della • Indul-
genza del Lavoro&, ecc.
Alle 12 si riprese l'adunanza per
la trattàzione del m TEMA: foca-
richi specifici.
Don Vignato ne illustrò qualtro:
a) incremmtare il propria Centro
(avvicinare, informare, incoraggiare
all'iscrizione nuovi membri; favo-
rire con l'esempio e la parola la
partecipazione all'incontro mensile,
alle Conferenze annuali, agli Eser-
cizi spirituali).
b) diffo,idere le devozio11i sale-
..-iane (valorizzare le feste di San
Giovanni Bo~co, San Domenico
Savio, Santa Maria Mazzarello,
San Francesco di Sllles e soprat-
tutto quella di J\\Iaria Ausiliatrice).
c) diffondere In sta111pa wttolica
e salesimia (in particolare il Bol-
lettino Salesim,o, Co11 &ma e 1\\fe-
ridia11a 12. Di questo incrementare
le «Rivendite~).
d) sviluppare attività di labora-
torio (di paramenti sacri o di indu-
menti per bambini poveri, per
aspiranti e missionari).
Don Gelmini spiegò come lo
Zelatore possa favorire le voca-
zioni ecclesiastiche e religiose, e
come promuovere l'istruzione re-
ligiosa. fndicò inoltre una serie di
sussidi per il catechismo ai fan-
ciulli, dai cartelloni alle filmine,
e fece conoscere il catalogo della
Libreria Dottrina Cristiarta.
Ne seguirono quesiti e discus-
sioni che, mettendo in evidenza
le inevitabili difficoltà, incitarono
gli Zelatori a intensificare il proprio
fa.voro.
Su pagina dattiloscritta che ogni
Zelatore ricevette, Don Loss lesse
le conclusioni pratiche del Con-
vegno, da Lutti accettate e condi-
vise. Verso le tredici si posò per
w1a fotografia e si passò all'ag;ape
fraterna, dopo la quale fu pro-
iettato il documentario Tecnici di
domani.
Tutti si allontanarono con l'en-
tusiasmo nel cuore e un desiderio
più acceso di lavorare con Don
Bosco alla salvezza delle anime.
CONCLUSIONI PRATICHE Uf;J. CON-
VEG:-10:
I. Interesseremo i Cooperatori
migliori a collaborare con noi e
ci adopreremo perchè il nostro
Centro abbia un numero propor-
zionato di Zelatori e Zelatrici con-
vinti, ciasc«no con programma di
lavoro ben definito e pratico. La
suddivisione degli incarichi ri-
guarda:
a) l'organizzazione (avvicinare,
informare, incoraggiare all'iscri-
zione nella Pia Unione; revisione
e aggiornamento degli indirizzi,
redazione di nuovi elenchi, reca-
pito di circolari...);
b) laformazione (favorire ton l'e-
sempio e la parola lo sviluppo spi-
rituale del Centro nei Ritiri men-
sili, nelle Conferenze annuali, negli
Esercizi Spirituali, nell'uso del
]\\l[anuale di pietà, nella Giornata
del suffragio. Vivere e .diffondere
le devozioni salesiane);
c) l'apostolato (favorire la buona
stampa e l'istruzione religiosa, cu-
rare le vocazioni sacerdorali e reli-
giose, assistere gli iscritti bisognosi
o infermi, sostenere le iniz-iative del
proprio Centro, aiuto ai poveri,
ecc.).
II. Evireremo di creare compar-
timenti stagni, e aiutandoci a gara
l'un l'altro, saremo docili ai nostri
Dirigenti, per promuovere il bene
a gloria di Dio e a vantaggio del
prossimo, secondo lo spirito, gli
esempi e gli insegnamenti di San
Giovanni Bosco, che ricavian10
Scrive un coope,·atore
... ,1tfi facçio premura di aderire ili pieno al Corso Religione 8òciale
indetto per ogni 1" e sabato del mese, dalle 18 alle 19 per noi, Coopera-
tori Salesiani.
J\\lli permetui però 11w1 petiziow~ perso11al.e, si.a come cristiaw1 che come padre
di manerosa famiglia: chiederei, se fosse possibile, di intercalare a dette
lezioni qualche istruzione in merito alla stampa anticattolica ed oscena
che ogni giorno contamina la gioventù, sicchè, tra ci11ema e stampa, no11
c'è più via di scampo. Srirà mio compito portare a datte leacio11i amici e
persone di mia co11oscem,t:1...
(Du una lt.=ra del Coop. G. .8. ASSERETO
al Centro Cooperatori di Genova, Corso Sardegna 86)
Sottoscriviamo in pieno alla richiesta dell'ottimo Cooperatore geno"ese
e invitiamo tutti i Dirigeilti ùei Centri P. U. a organizzare conferenze
e istruzioni sui danni della stampa antjcattolica oscena e sulla neces-
sità d'introdurre in ogni famiglia stampa. buona e cristianamc.-nte costruttiv:1..
n7

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dalla lettura della sua biografia e
del Bollettino Salesiano, dall'uso
del manuale Da mihi animas, dalle
Conferenze annuali e mensili, dagli
Esercizi Spirituali.
III. Prenderemo inoltre a cuore
i seguenti impegni di attualità:
1. Incoraggiare lll partecipazione
al Convegno Nazionale e indurre
amabilmente a iscriversi.
2. Collaborare efficacemente alle
iscrizioni del Pellegritzaggio a To-
rino per il 24 maggio.
3. Convincere il maggior numero
possibile cli Cooperatori a parteci-
pare a un corso dj Esercizi Spiri-
tuali, organizzato _per loro, e ado-
perarsi perchè siano superate le
eventuali difficoltà di spesa, di
tempo, ecc.
4. lrrobu,;;tire la Rivendita di
Meridiano 12; istituirla dov'è pos-
sibile.
CORIGLIANO D'OTRANTO
(Lecce) - Attività e iniziative
varie
TI Centro della P. U. di Cori-
gliano d'Otranto vanta al suo at-
tivo alcune iniziatÌ\\•e che hanno
già dato consolanti frutti. Ne elen-
chiamo tre.
1. L'annuale Settimana del Ca-
techismo quest'anno ha avuto un
<lecorso più solenne per affiuenza
e successo. Ll si dovette tenere
nel salone Supercinema ~. sempre
grerruto, e furono tnittati dal no-
stro Don l'Arco i seguenti temi:
Dio nella societtl - La famiglia cri-
stiana - La Mad.()11'/Ul presente nella
società e nella vita di ogmmo. Con-
clusione ambita della settimana:
confessioni e Comunione generale.
2. Sua Ecc. l'vlons. Raffaele Ca-
labria, Arcivescovo di Otranto e
Primate del Salento, ha concesso
Ji poter celebrare in perpetuo,
ogni 24 del mese, la Messa vesper-
ti11a i11 omaggio all'Ausiliatrice pe1
i Cooperatori Sua Eccellenza stessa
ha voluto celebrare per la prima
volta detta Messa il 24 novembre
scorso. Ha anche dato la facoltà
di anticiparla o cli posticiparla a
:;econda delle necessità e circo-
stanze.
3. Gli iscritti dell'Unione locale
mensilmente versano il loro pic-
colo obolo per la formazione d'una
Borsa per aspiranti salesiani poveri
in onore di San Domenico Savio.
Mese per mese le benemerite Ze-
latrici passano a raccogliere le
spontanee offerte.
La prima Conferenza annuale è
stata tenuta con solennità nella
Chiesa parroccruale con l'inter-
vento di S. E. l\\fons. Calabria, che
rivolse ru numerosi Cooperatori e
ammiratori di Don Bosco interve-
nuti la sua paterna e saggia parola.
MINEO (Catania) - Esemplare
spirito d'iniziativa di un centro
dove non ci sono i Salesiani
I Cooperatori salesiani di Mineo,
dove non ci sono nè i Salesiani,
le Figlie di M. A., stanno in-
crementandosi in forma consolante,
guidati dal Decurione P. Giovan-
nino Gambuzza. Anche quest'anno
la festa di Don Bosco fu celebrata
in forma solenne e satura di opere
concrete. La Pia Unione, che ha
la sua sede nella monumentale
Chieoo del Collegio•• ba organiz-
zato un ciclo di conferenze del
salesiano Don Ventura Bonaven-
tura; e la Conferenza salesiana,
tenuta dal ,,,.Jesiano Don Ricceri,
fu precedutn dalla Giornata delle
Vocazioni, a cui i Cooperatori e
le Cooperatrici salesiane diedero
valido cd efficace contTibuto.
Ora il Consiglio locale dei Coo-
peratori, dopo aver constatato con
gioia l'incremento delle vocazioni
salesiane locali in questi ultimi
anni, ha progèttato altre iruziative,
fiducioso ne.I fattivo contrjbuto dei
fedeli, devotissimi di Don Bosco:
tra di esse l'erezione di un altare
a Don Bosco, degno delli! monu-
mentalità della Chiesa, e spera cli
poterla attuare entro l'anno. Sta
pure organi,rnando la giornata del-
l'apprendista.
VALENCIA (Spagna) - Nuovo
Centro di Cooperatori
L'opera salesiana a Valencia ha
si profonda e antica tradizione che
bastò che tra le persone più legate
alla medesima si illustrassero l'es-
senza, il Regolamento ~ i vantaggi
della Pia Unione, percbè si susci-
tasse intorno ad essa un vero en-
tisiasmo. L'ini,r,io ufficiale si ebbe
il febbraio. Furono invitate n
iscriversi anzitutto le persone che
erano già Cooperatori nello spirito,
a cui mancava saltante' I'iscrizione
e il diploma per esserlo con tutti i
privilegi e i vantaggi: benefattori,
runici, e.x allievi ed ex allieve, de-
voti di l\\lia.ria Ausiliatrice, i geni-
tori degli alunni di provato spirito
cristiano, i membri dell'Azione
Cattolica. Tutti corrisposero oltre
il previsto. Uno di essi disse al
Salesiano che lo invitava a entrare
nelm Pia Unione: «Padre, è pro-
prio ciò che aspettavamo, la mia
signora cd io. Sono molti anni che
;indiamo lavorando gratis per Oon
Bosco... e godiamo che si cominci
a retribuirci... •· Tenne la Confe-
renza regolamentare il Delegato
Ispettoriale e illu~trò alcuni punti
pratici del Regolamento il Diretto-
re del collegio, Don Faustino Diaz.
ACIREALE - Nobile iniziativa
dei Cooperatoti Salesiani
Una caritatevole inizi11t1va è
stata attuata dai Cooperatori e dalle
Coopertttrici dell'istìano , ~pìrjco
BORGOMANERO (Novara)
Straordinario concorso agli Esercizi Spirituali
Per la prima volta a Dorgoma-
nero si tenne un corso di Eser-
cizi Spirituali aperti o nel giorni
28-29-30-31 dicembre, con due
turni al mattino e alla sera per dare
maggiore comodità di frequentarli.
11 corso, predicato dal nostro
Don Arturo !VIurad, ebbe un esito
veramente consolante, sia per il
frutto riportato dai partecipanti,
sia per il numero dei Cooperatori
intervenuti, che destò meraviglia
in quanti furono spettatori; e que-
sto anche grazie alla pubblicazione
fatta dai Rev. parroci: Don Cavi-
gioii di Borgomanero e Don Luc-
chini dj S. Stefano, aggiuntasi al-
l' Invito-programma fatto pervenire
per tempo ai singoli Cooperatori.
Fin dalla predica di incro<luzione
della domenica sc.ra, i banchi della
nuova grande cappella risultarono
tutti occupati, mentre ru singoli
rurni i partecipanti si aggiravano
sul centinaio.
Alla funzione unica <lì chiusura
del mercç,ledl sera, i banchi si mo-
strarono insuffieienti ad accogliere
gli intervenuti, che occuparono
anche lo spazio libero in fondo
della cappella, raggillngendo il nu-
mero ru circa 300.
Vi intervenne il Delegaco lspct-
roriale Don Lupano col tanto gra-
dito quanto inatteso regalo dellà
Sanm :\\fossa vespertina, ottenuta
per la circostanzada Sua Eec. lvfons.
Arcivescovo cli Novara; a fine Messa
illustrò i ricordi opportunamente
stampati e distribuiti. 11 sig. Di-
rettore dell'Istituto Don Bechis
bnp,!rti la Benedizione Eucaristica.
C'è da augurarsi che lo z:eJo dei Delegati locali moltiplichi i corsi
degli Esercizi Spirituali aperti, che l'esperien:ia dice riuscire assai
fruttuosi e che rapptesentano pet tanti Cooperatori e Cooperatrici
l'unica possibilità di partecipare a questa pratica annuale, vera
.manna dell'anima.

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Santo • delle Figlie di Maria Au-
siliatrice, in occasione del Santo
Natale.
Essi hanno udito il canto degli
Angeli annunziatori di pace e di
gioia, e questa pace e questà
gioia l'hanno voluta trnsfonc\\ere a
tutti i detenuti del carcere giudi-
ziario della città.
È stata un'0111 di commomone
per tutti, urui esplosione di gioia
fraterna. I detenuti, uomini e
donne, ringraziavano con frasi com-
mosse e semplici. La luce della
fede si ridestava in quelle anime,
travolte, chi sa come, dalla bufera.
Un'opera ispirata alle pure sor-
genti delL1 carità cristiana, quelL'l
di visitare i poveri carcerati, cosi
come ha fatto con luminoso esem-
pio il nostro Santo Padre Gio-
vanni XXIII, dopo soli tre mesi
di Pontificato, recandosi al carcere
di Regina Coeli.
Riportiamo la lettera fatta per-
venire alla Direttrice del!'Istituto
dal Direttore Superiore delle car-
ceri giudiziarie.
J.ldr~a[e, li 7 gennaìQ T9S9
Nel ringraziare sinceramente V. S.
per il raggio di Luce portato
ai detenuti, qui ristretti, formulo
vivissimi voti di una sempre fattiva
opera di collaborazione per la re-
denzione del <.-ondannato.
11 Direttore .;uperiOTc
M, FBl!LITO
TERZIGNO (Napoli) - Costi-
tuito ufficialmente il Centro
Cooperatori
Domenica 22 {>- p. ha avuto
luogo presso il Centro della l'ia
Unione di Terzigno (Napoli) ln
festa solenne della benedizione
della bandiera del gruppo, abbi-
nata alla prima Conferenza annuale.
tenuta dallo stesso Ecc.mo Vescovo
Diocesano (Nola) Mons. Binni, che
fu àscoltatissimo. Alla benedizione
della bandiera seguirono la distri-
buzione dei diplomi (una cinquan-
tina) ai nuovi Cooperatori, parole
di presentazione del Delegato lspet-
toriale e breve relazione del lavaro
svolto da parte del Cooperatore
prof. Testa. Non sono mancati
canti tradizionali ed un signorile
rinfresco offerto dalla Madrina della
bandiera sig.na Fabbrocini. P1·e-
senti, tra Cooperatori e simpatiz-
zanti, circa rso persone. Prima
della manifeswione suaccennata,
in buon numero avevano preso
parte ad una manifestmdone ma-
riana a chiusura dell'anno di
Lourdes, con Messa vespertina
dello stesso Ecc.mo Vescovo.
Dinamismo e zelo dei Cooperatori tli LeonfortP
Carissimo Bollettino Salesiano Dirigenti,
chi ti scrive forse è il primo segretario di un Centro della Pia Unione
a prendere Ja penna e scriverti direttamente. Ti va?
Nella nostra Unione di Leonforte, terra rossissima, siamo appena...
nati, ma ripienj di entusiasmo giovanile.
Non ti dic-0 della gran festa di Don Bosco durata nove giorni e culminata
nella distribuzione dei diplomi fatta dal nostro Vescovo Mons. Gaddi.
Voglio invece chiederti un parere autorevole intorno al modo in cui
abbiamo avviàto e stiamo organizzando la nostra attività.
Siamo ospitati nell'Istituto delle Figlie di lVfaria Ausiliatrice.
Ogni mese in linea generale facciamo cosl:
- il primo giovedì, ritiro mensile, orgimizzato naturalmente dalla de-
legata delle attività religiose, che pensa anche al 24.
- il terzo sabato, alle 17, viene da Catania il delegato salesiano e in forma
familiare ma concreta e sostanziosa teniamo il consiglio: pensiero spiri-
tuale, lettura del verbale della riunione del mese precedente, relazione
di ci3$cuno dei .sette consiglieri sulle artività proprie del loro... Mmistero.
Oltre il segretario, che, mod.estia a parte, sarei io, abbiamo la delegata
stampa per le donne e il delegato per gli uomini, l'incaricato per gli
apprendisti e quella per le apprendiste, la consigliera per i nuclei labo-
ratori salesiani.
Ognuno riferisce e gli altri discutono, approvano, propongono ecc.
Naturalmente regola tutto il nostro carissimo salesiano, appoggiato dalle
due suore salesiane, la Direttrice e l'incaricata delle Cooperatrici.
Una mèta al mese d.t realizzare.
Per il prossimo mese abbiamo avviato, alle dipendenze e col coordina-
mento della incaricata de.i laboratori, il lavoro in vari nuclei di sarte,
ricamatrici ecc. della Unione, che utilizzano i resti di tela, filo, lana ecc.
per confez:ionare cose utili a qualche chiesa povera o alle missioni sale-
siane; il 24 maggio faremo la prima esposizione del lavori, frutto dei
risparmi e delle piccole industrie di tutti.
Abbiamo preferito questo metodo di lavoro am!;ichè il costringere tutti a
lavorare in un solo luogo per maggior praticità e anche rendimento:
a coordinare tutto pensa appunto per lUtLi l'incaricata del Consiglio, che
se ne intende.
Per gli apprendisti, dopo aver goduto del successo dc.Ila Giornata, durante
la novena di Don Bosco ci siamo distribuiti, uomini e donne rispettiva-
mente per i ragazzi e per le ragazze, il lavoro di .riempire le schede for-
niteci dal Delegato Salesiano per raccogliere dati utili a puntualizzare
la situazione a Leonforte.
Fatto questo lavoro con delicate1,za e prudenza ma senza chiasso, nella
prossima riunione esamineremo caso per caso il da farsi per 1>gni ap-
prendista. Avviare ai Sacramenti, segnalazione ai Parroci di particolari
situazioni familiari, segnalazioni agli organi interessati per l'assisten7.a
sindacale o artigiana ecc.
Tl Delegato salesiano a quelli del Consiglio ha regalato (furbo!) il lihro
della lmitazio,~ di Cristo... per farci fnre ogni mattino la me<litazione,
prima di iniziare le faccende personali e sociali; ad ogni conferenza men-
sile aumenta il numero di quelli che ricevono il Van,i;:elo, di cui ognuno
ogni giorno legge una paginetta.
Prossimamenle avremo anche la bandiera. E con la bandiera in testa
andremo a Roma almeno in trenta, non contando la minutaglia I
Per stavolta basta. Atlendo da Te un parere... fraterno e leale: ti piace
questo modo di lavorare?
Addio I Fa una preghiera per me a Don Bosco e a Mamma Ausilia-
trice, Tu che stai Loro tanto vicino, e arrivederci a Roma! Tuo
[.~on/r,rte (Enna), corso Umberto, 225
RAG. L.t;IGt ZARB.~
Non c'è che dire! Il di,1amis11w e /,o zelo dei Cooperatori e delle Coopercarici
di Leonforte non pud 1wn piacere a Don Bosco, e quindi miche al suo Snc-
ce.,sore e a guariti amano la sua Ter:ta Famiglia.
AUTORIZZAZIONE Df.L TRI11UNA/:-E DI TORINO IN l)A1'A r6-2-1ç49, N. 403, - CON APPROVAZIONE ECCLRSlAS-rtCA
DllUlTT011ll USPON!tABII.E: SACERDOTI! 00T1. 11JR1RO ZSRBINO, VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 - TORINO (71.µ. OFFICI.NE GRAFICHE S,E.J.
"9

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I
NOVITÀ
una guida alla vita spirituale
pe·i• ordinazioni
1•ivolgel'si alla
SEI
JUAN G. ARINTERO O.P.
L'EVOLUZIONE MISTICA
LA VITA DI GRAZIA
NELLO SVILUPPO E VITALITÀ
DELLA CHIESA
Traduzione e riduzione di Piera Condulmer. Pagg. 4r9. Lire 1500
Il concetto di mistica è eguale a quello di recO'lldito. Vita mistica è la misteriosa vita
della grazia di Gesù Cristo nelle anime devote, che morendo a se stesse vivono in Lui,
ascose in Dfo; o più propriar:nentc: «è la intima vita che le anime giuste esperimen-
tano vivificate e possedute dallo Spirito di Gesù Cristo; queste anime ricevono sempre
più e sentono talvolta in modo evidénte i suoi divinj influssi, e crescendo e progre-
dendo con essi in unione e conformità a Colui che è il loro capo, rimangono alh1
fine trasformate in Lui i.
Per evofuzio11e mistica intendiamo tutto il processo di formazione, sviluppo ed espan-
sione di questa prodjgiosa vita fino a che • si formi il Cristo in noi», e ci trasfor-
miamo nella suff divina immagine.
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Torino 714- - Corso Regina Margherita, 176 c. c. p. 2/171
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Àuslliatrice, 32 Torino - Telefono 22-117
Al l O del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per , Dirigenli della Pia Unione
SI Invi• graluitamente. Spedi:rion& in abbonamento po•tale, Gruppo 2•
*Facciamo noto ai benemerili Cooperatori e alle benemerite Cooper.,•rici
che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo la denominazione: Direzione Genera/e Opere di Don Bosco - Torino 714
Ognuno può valer>ene con rt.parmio di spesa, nell'inviare te proprie offerte,
ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relalivo
*
IMPORTANTE - Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo vecchio.
Si ringraziano 1 Sig. Agent, postali che respingono, con le notificazioni d'uso, I Bollettlnl non reçapitatl.