Bollettino_Salesiano_195905


Bollettino_Salesiano_195905



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ANNO LXXXIIl . N. 5 • 1°MARZO 1959
MLE~IA\\NO

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u n n ;--t,OVA !->Hl( lll l)J
RR C,JTTOLICIIE: Hl\\ t,rr \\ ~11::-..su .,-: FO:-..D,\\T \\ D.\\ S.\\'- 1;10\\" \\'.\\::,;J BOSCO :--EL 1853
SOMMARIO DEL MESE
OJ MARZO
S1 1:'ll\\"IA:-.O, A IHCIIJl'ST,\\,
COPlli DI SAGGIO <,i!/\\TI ~
ABBONAMENTO
Italia 1.. 1200
Esecro L 1000
I N NU~IERO I.IRE 120
Si domanda ai nostri esperti
Che succede in Cina?
La mano del Gran Viz.ir
Ba.zar del m ese
Mikojan e profughi
Guardate il loro sorriso
Arriva Prima,·era
Città umana
Non conoscete l'aquila
Embolia: paura del chirurgo
Datemi un'ora al giorno
Quiz culturale
Un libro per la dama az-Lurra
La morie tragica di Gesu
A Roma qualcosa di nuovo
Sono di scena
L'uomo delle tasse
Fate conoscere la bontà
Gli adolescenti sono timidi
Si è sempre in due
Bersaglio
Ore 0,49: parte il razzo cosmico
Una spia al Cremlino
Scacciapensieri
Per abbunnmrnli rivoll!crsi a i\\IERJDfANO 12 vi:i Maria Ausili;urice 12 - Torino 714 tele•
ton<' 2R-I .657 &crvirsi del c<1nto correntt po,1alc numero 2 9562 in1,..,111to n :\\IERJDI \\:'\\O 12
COl'l RTJ :-.:A Il 15 gcnnAio u. ~. Su;a S.tntit8 Giovanm XXIII ricC1\\'t:\\.--a 1n 1>ri1.1,ir:i udknza H ne>:.tto \\cnrn.to Reuor~faJ?gtor~
Dun Renaio Zigglulll. Qudla vM1a ,I Vi<-arlo di Crl•IO li.i procur:110 al Succcssor<· di Don !losco un'inl'!Tablle r,:loia ml,1.1
a pn,tonda C'Cmmo.r.tood ,~r l'amabillt,t pa1t.rna con cui 11 S:1nio Padre. ,·era lmmacine Jt Ceo-.u n,i1e e dolce. lo aC("(ll~

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OR G A:XO D E I C OOPER~T ORI !-ì,\\L ES IA ~ I
ANNO l.XXXUJ N. S
T OR I NO, J• MARZO 1959
f;JOV4NNI XXIII
AL « CAl(O :-iA N1'0 » GIOVA NNT BOSCO
u l na 1r tt..-,·u1u,·n 1ur 1·a, iuliosn, In lulh~ h: liuuue , in1wu uln nl tl ulio tJi \\ Jaun n n \\ J,11•u lu•ri h1 '"
11 31 gennaio, Je.~cit 1tà dr San Giovanni
Bosco, 1! Sanro Padre ~i comtJ1acq11e di cde-
brnre la S. Messa twr I dipendenti delle Tino•
grafie VatiCllne e di rivolgere loro la S11a
augast,i JJarota. Erano accompagnati dal nostro
Don Savi1w Zagaria, Direttore della Poliglotta
Vaticana, dagli altri Supniori e dai Dirigenti
recnici salesiani comm. Giacomo Paglia.~sow e
catJ. Berardo Rrzz_o. Prewnte il Procurarore Ge-
nerale cle1 Salesiani, Rcv.mo Don Luigi Castano.
Il sacro Rito si svolse nella ~ala del Concistoro.
Anche oggi - incominciava Sua Sautità -
le circostanze e la sacra Liturgia Ci pr~sen-
tano numerosi Giovanni. Era stato da qualche
istJnte letto il testo dell'Evaagelisca che chiude
il Divin Sacrificio; la S. Messa era. qu~llo
di S. Giovanni Bosco; nelle lezioni del Bre-
viario figura il com mento fatto da un altro
grande Giovanni, il Crisostomo, al brano <lei
Vangelo di San Matteo, la cui meditazion"'
è prorosta dalla Chie:-a il 31 gennaio . Nel-
l'Omelia infatti del gr,rndc Vescovo costan•
tinopolitano è spiegato lo sfondo luminoso
da cui, molti secolì r,iù tardi, sarebbe t!mersa
l'eccelsa figura di S. Giovanni Bosco.
Nel riferito tratto del Vangelo il motivo
dominante è la piccolezza Jel bambino posto
vicino a Gesù, e sul quale scendono le pa-
role dh•ine: t.alium ~, enim regnum coelon1111.
Ora su questo episodio si soffenna, con
profonda eloquenza, quel grande Padre de lla
Chiesa. Qual è l'ordinario giudizio Jcl
mondo? Se un essere umano - esso pro-
clama - non è dotato di speciali qualità,
va eliminato. Il hambino, finchè resta tuie,
è Jd tutto inutile.
11 Si~ore invece - rileva il Crisostomo -
parlo assai diversamente. Proprio dagli umili,
Jai piccoli, Gesù pn'nde le immagini effi-
caci per considerare la vera grandez:a; con
e:;sg prospetterà an::i la salvc:~a: Se non t•i
converrirete e non diventerete come i /Jar~o/i,
non entrerete nel regno tlei cieli.
Abbiamo dunque la c~altazione delle virtù
sem;:,lici, delle cose umili e miti, conside-
rate siccome quelle che costituiscono la ver.1
ricchezza anche sulla terra, e, ben si può
aggiungere, la vera gloria del Cristianesimo.
Bellissima armonia! Per la festa di San
Giovanni Bosco, la sua lode, cioè la esal-
tazion e Jdla dottrina da cui Don Bosco
ha pr.:so ispirazione e vigore per tutta la
sua opera, è fatta da San Giovanni Criso-
st:Omò. 5ia consentito anche ali'umile Suc-
cessore <li tanti Giovanni di poter renJere
onuggio alla memona d ~1 caro Santo.
Ri<'ordi d'infmtzia
L'Augusto Pontefice conserva un ricordo
preciso fra t tanti della sua mfan::.ia. Aveva
sette anni. quando. in un mattino di festa,
dopo eh..: aveva già ::.crvito la S. \\.tessa, vide
giun!!ere, nella casa <li uno dei primi Coo-
per.itori Salesiani, ove Egli si trovava, lu
partecipazione con cui Don Michele Ruu
dava notizia dcli'avvenuta morte del Fon-
datore. li piccolo Roncalli già a,7 eva avuto
modo di leg;i-erc il Bolleamo Salesiano; ma
ora Gli so\\·viene che, da qud friorno, vide
accrescer1:c sempre più la vcnera:zione per
Don Bosco e la stima per l'opera sua, la
quale g-ià tanto r;irosperava, pu r avendo
avuto modestissimi esordi. Non c'è perciò
da meravigliarsi se il Signore scelga qualche
altro po\\'ero ed umile sacerdote, e gli con-
ferisca quanto occorre per assolvere compiti
anche J:?ravi. Questo prodigio, che altre volte
si è attuato, assume, con S. Giovanni Bosco
UI

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un risalto così singolare, e un a9Petto così
penetrantl! da vivificare la ed ificazionc del
popolo cristiano e da suscitare 1'intere<-sa-
mento Jel mondo contemporaneo. Da quelln
lettera <li Don Rua. infatti, si è aperta un:1
lctterat\\.rra meravigliosa in tutrc le lingue,
che non cessa di mneggiarc al fiJ?lio di Mamma
Margherita, nel quale la scintilla della grazia
Jet Signore ba sai:-uto rortare una natura
semplite, buona e innocente a suscitare im-
rrcse tali, che tuttora stupiscono l'umanità.
Sull'esempio del Fondatore,
i Religiosi suoi figli ne con-
tinuano lo spirito e le opere,
fiduciosi nella SS.ma Trinità,
nella Madonna, Maria Au-
siliatrice, e in S. Francesco
~1i Sales, che ha dato il pen-
siero, lo slancio, la ÌJ,--pir~-
zione celeste all'intera Fami-
glia di San Gio"anni Bosco.
l GioYaru,i sono tanti e i
Salesiani gareggiano con essi:
sono infarti numerosi, gran-
di, potenti. della potenza del
bene e dell'apo~toluto; <li
quella roten:a che, appunto
perchè rive~tita Jdla grazia,
ne consegue le finalit:1 pi.:1
alce, quali sono l'educare la
gente Jclla nostra epoca, al
sen izio di Dio e all'entusia-
smo per le anime.
Ci,) cJ,,, lui f a tto y ramlc
Dou Bosco
Durame la S. Mess.i, ncl-
l'oremus in onore Jel Santo
del giorno è la im·oca:ione
cere, re anime, ~ert'ire <: Te solo.L'Augusto Pon-
retrce si <liceva Lieto di aver accolto il filiale
invito di celebrare il D,vin Sacriftdo in
quell'Aula, che è dei grandi consigli, delle
i:rrandi rela::ioni, d<'i grandi an·enimcnti; ma
che diviene preziosa innanzi a Dio sia rcr
le anime semplici che colà recano lo sp:-
rito di Don Bosco, sia per quelli che ope-
rano imrresc memorabili in faccia al mondo.
Negli uni e negli altri vi sarà succc~so, ~e
sari1 prese-me qualche cosi ddla , irtù su-
perna di cui si accompagna la grazia del
Signore
li Santo Padre aggiungeva che se non
fosse accaduto ciò che s'è \\·cri:6cato tre mesi
or sono, Egli OJ.!gi si sarebbe recato alla
,:?rande ..:hiesa di 'an G10rvio in \\ ene:iu,
la quale riesce arwora a dare i po)piti ed i
fremiti che I': rte e la ~tvrìa ivi l mm"l accu-
mulato. Non resm che da seguire le vie
indicate dalla Provvid'enza. Rimangono però
sempre identiche le due verità ed aspirazioni:
zelare il bene delle anime e cercare d1 ser-
vire Dio solo.
Sua Santità si compiaceva di vedere di-
nanzi a coloro che cooperano, anche
con il loro lavoro quotidiano, alla diiesa
e alla costruzione della verità; il che è un
tnburo a quantl) r-uo esseni di più S< lido
per la base dell'ordine sociale, pt!r quak.he
cosa che è garan:ia anche Jella perennità
della grazia. Questa, infatti, as~iste gli uo-
mini, srecialmente quando si lasciano da
essa condurre nelle opere dell 'apostolaro.
Occorre rertanto continuare a cogliere
l'oJiemo insegnamento. Se non di\\'entc-
remo e resteremo piccoli come i fanciulli,
il che i. quanto lhre: se non conrinucremo
nel culto di ciò che ha fatto grande San Gio-
vanni Bosco, non entreremo od Regno Jcl
Cicli; mentre lo avremo assicurato, ~e man-
tent:mo la tradizione del Santo e ad essa
faremo onore.
Di consecuenza: semplìcit~, rurc.::a, in•
noct•nza della vita; i comandamenti del Si-
gnore; , osser\\'ati e<l arrlicatr con quel
rivestimento Ji grazia e di buona manier.i
da Don Bosco indicato; un vero culto delb
semplicitù, della sincerità semrre, ad ogni
co<.to; e, nd concemro, l';_1prirsi, come
fiori di rrimavern, alla rugiada della gra:ia.

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l ,a f!l'«nde unsin ,li IJon Bo:;,•o: fo anime.
Di poi, anmt<.H (fllLlCrere. Si tratta, in realtà
del motto progrummatlco di Son Gio•
vanni Bosco, come lo si legge\\'a giù nelle
prime annate dd Bollettino SalesiuHO, ove
era la scritta: D1.1 miht animas, coetera w!le.
Esso costituisce ,·erarnentc 1a espres:.ionc, il
punto discriminante Ji quella che fu la sua
grande ed immensa arti\\"ità: aninws! anunasl
Non la costru:1one dì citta, dì palaz:t, di
altri edifici, consiJcrati nella loro materialicù:
ricordaci princlpi, e giammai arrossire d 1
possederli, di pr-aticarli, di farli trionfare.
Ausilfoll'frc! mirabil~ appellativo...
Sua Santità invocava su quanto ave,a detto,
e sui propositi dei de,·ori. ascoltatori, la pro•
te:ione di ~lana Santissim,1 Ausiliatrice,
che in quel momento n\\"cdc\\'a nella grn.n-
diosità del suo altare alla Basilica di Val-
docco. gloriosa, con il segno della sua rega-
lità, circondata dai Santi Pietro e Paolo e dai
SUA SANTITÀ GJOV/\\NNl XXlJl l\\lfENTRE CELEDR.\\ LE LODI DI SAN O1O\\'AN!\\1 BOSCO IL Jt GJ-:NN!\\1O 1959
(> ·10) <:TTTA DEL VATICANO Dlrlgcnll e la,·ora1orl della Tivo,:rafia \\'a1icana, dopo ave-r usiliti10
alla S. Me»a celcbr.,1a d• Sma Santh• 11011A Sai• del Concisroro, ne a,cotcano le :iugone pa,-olr
ma ogni cosa al serv1:ao del trionfo ùclla
\\'erit:.ì.; del trionfo di Cristo, del Suo nome,
della Sua legge nelle anime; del trionfo
delb \\'era civiltà cri:..tiana.
Riassumendo: amore della ispira:ione be-
nedetta della semplicità, per non Ji._tuccarsi
mai dal Vangelo, per non dimenticare il
grande commcnco di San Gio\\'anni Cri~o-
stomo·; e poi t~toco acceso nel cuore nostro .
Gli umili laici po5sono parimente adegllarsi
alle alte::e dei grandi apostoli. Anche nel
lavoro, nell'impil!go della propria intclligen:a,
nella fatica quotidiana, pur se concerne ~-ose
modeste, tutto diventa !ò.ublime, !'e guardate
dagli Angeli del Signore; per cui la nostra
vita sarà degna Ji benedi:ione.
Se poi nella vita di ciascuno c.;'è ::mche
quello che è il r..ipporto deLa convhcnza so-
ciale: una famiglia, dei figlio li, bisogna :;empre
tener fede, sempre guardare con rispetto ai
principali testimoni del suo aiuto largito
~1uaggiù. È prm viJo ricorrere sempre a tanta
~1aJre che, con un intervento, Ji cui non v'è
l'~ualt.:, con la sua presen;a nelle singole
case, ,arà r.cgno Ji pace, di leti:ia, di umore,
di conformità perfetta ai , oleri Jcl Signore.
l\\.1ar-ia Au:.ilialrice! Questo rnirnhile anpella-
tivo sembni quasi allargare 1c ah ddla sua
stessa protezione; e mentre J::i ornamento
ali'opera che tutti i figli di D011 Bosco cou-
tinu:mo a compiere nel mondo intero, costi-
tuisce, rer coloro i quali cooperano a tale
apostolato, un elemento straorJinario di
pace eJ è incorag_damento perenne al bene.
Con questi pensieri, di gr,m cuor.: beneau•
gurando a tutti i suoi ascoltatori iJ Samo
Padre, in nome <lel!.a Santa Tril\\ità, in
nome cli Maria Madre nostra, tanto diletta
ed esaltata da San Giovanni Bosco, proce-
deva a impartire la Benedizione Apostolica.
83

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CAPOLAVORO PEDAGOGICO DI DON BOSCO
* Per la r1c<1rre,,rm de/lt;J /tstn di San Donumi(o Sm1111 (~ 1111m:o)
pres,-11timnn al(/ì 111m1111eu, 0/1 a1111r1 e ,lrootr ,lei Sa11to quu.ta bn/lcmte
I' 1111/rita srnll'~t chi' del/'n11i:elir11 vita del primo Fiori' dell'Oratorio
wltsimw ha JntllJ il btn 110/u urittlir~ cn1tnlic1J Piero Bargelli11i
(rOi potrebbe dire che San Domenico Sa, io fu
il capolavoro pedagogico di San Giovanni
Bo~co, come Emilio fu il capolavoro pedagogico
di Jcan Jacques Rousseau. l\\Ia mentre: l'Emilio
fu un giovane di carta, che vissi: e vive tra le
pagine di un lihro, Domenico Savio fu un
giovane di carne, che: visse bambino tra bamhini,
adolcscenit: tra adolescenti, fino a che, " mat11ro
pel ciclo•• non morì quindicenne, in fama di
sanlità.
È vero che San Giovanni Bosco lo ebbe nel
suo Oratorio salesiano già docile alla grazia,
p·1ro di cuore e d'anima luminosa; già di-
sp..,sto alla morte, piuttosto che alla caduta nel
peccato.
:'\\on a\\'eva che sette anni (era nato da pO\\era
famiglia, a Riva di Chieri, nel 1842), quando,
ammesso per eccezionale privilegio alla Pnma
Comunione, che a quei tempi veniva quasi
sempre concessa oltre i dodici, il piccolo Do-
menico tracciava, con fanciullesca scrittura, ma
con adulta volontà, quello che poi doveva essere
il suo motto: La morlc ma non pt•ccati ~.
Cooperatori e devoti di
San Domenico Savio
ci hanno chiesto come manifestare il
loro amore riconoscente all'angelico
giovanetto in occasjone della sua
festa (9 marzo). Pensiamo che una
forma assai gradita al piccolo Santo
possa essere quella di aiuta.re le Opere
di Don Bosco, suo jmpareggiabile
Maestro, offrendo cosi la possibilità
di raggiungere un maggior numero
di anime giovaniJi.
Allcirhiuum li f.J11to cor1N1fr pq:1111'e.. che tn-
cslita iJ modo d1 rende-re questo omaggio al
R3irozzo ~untn.
J genitori, i primi maestri, i compagni cli
giuoco e di scuola, wtti riconobbero in lui uno
straordinario candore unito a una meravigliosa
capacità nel rendere, anche nelle piccole cose,
bene per male. Accusato d'un fallo commesso
da un altro scolaro, tacque la propria inno-
cenza, prendendo sopra di sè la colpa. E al mae-
stro, che, saputolo poi innocente, ~li doman-
dava ragione del suo silenzio, rii.pose: « Quel
mio comµagno, essendo già colpevol<> di altri
falli, sarebbe forse stato cacciato dalla scuola.
Io invece speravo d'esser perdonato, essendo
la prima mancanza di cui venivo accusato 1). E
aggiungeva: « D'altronde, pensavo al nostro di-
vino Salvatore, ingi\\lstamcnte accusato».
Perciò, accogliendolo nel suo Oratorio, San
Giovanni Bosco s'accor, e subito che in qud
fanciullo «c'era buona stoffa». Domenico Savio,
con la sm1 disinvolta e garbata confidenza,
chiese al 1, Santo dei monelli o: • 1\\ che potrJ
scnire questa stoffa?*· «A fare un bcll'abito
per regalare al Signore •· Il ragà7.zo colse al volo
le parole del santo pedagogista: <( Io sono dun•
que la stoffa, ella ne sia il sarto•·
È nota la grandiosa oper;i pedagogica di Don
Bosco, che fu tra i primi educatori a capire
l'importanza del larnro. Per questo istituì h:
Scuole artigiaruili, nelle quali formò generazioni
e generazioni di giovani, nell'amore del lavoro
coscienziosamente eseguito. Sono le cosiddeLtc
~ scuole salesiane ,, diffuse in tutto il mondo e
che tuttora portano, anche nei paesi più lontani,
l'esempio della serena operosità italiana.
11 giovane Savio fu il modello µerfetto del-
l'educazione salesiana.
!,ereno, am,i ilare; cordiale, anzi amabile;
atfnhile, anzi affettuoso, Domenico Savio, ancht:
nei sacrifici e nella mortificaz1one, mantenne
una incantevole condolla tra i compagni, tracn-
doll al bene e distraendoli t.lal male.
Seduceva con la sua gentilezza e conquistava
con la sua grazia. ,heva un modo di riprender~
scmm offendere c di ammonir.: senza umiliare.
Due episodi, narrai-i da San Giovanni l3osC<i,

1.7 Page 7

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che fu il primo biografo del suo allievo, dànno
l'immagine pi•'1 delicata e piì1 evidente di questo
candidato al Paradiso.
Per via, udendo un uomo bestemmiare, gli si
avvicinò chiedendogli gentilmente l'indirizzo
dell'Oratorio. li bestemmiatore rispose altret-
tanto cortesemente, di non saperlo e che gli
rincresceva di non potergli fare questo favore.
«l'vle ne potreste fare un altro, - gli disse allora
Domenico Savio, con accento tra d'implorazione
e di confidenza, - cercando, quando siete in col-
lera, di non bestemmiare il santo nome di Dio>>.
Un'altra volta, un militare, ben stringato
nella sua luce11te uniforme, non accennava a
inginocchiarsi al passaggio del Santissimo. TI
ragazzo si genuflesse accanto a lui, distendendo,
muto ma evidente invito, il suo candido faz-
zoletto dinanzi a.i ginocchi del militare impalato.
Primo nelle pratiche devote; primo nei doveri
scolastici; primo nella considerazione di Don
Bosco e degli altri suoi educatori; primo nel-
l'affetto dei genitori lontani, ma non dimenti-
cati; primo nella simpatia dei compagni, a do-
dici anni già sapeva di morir prc!;lto. Rimase
nell'Oratorio soltanto tre anlli. Non reggendo
più alla vita di studio e dì collegio, fu deciso di
rimandarlo a Mondonio, dove si era trasferita
la sua famiglia.
Accolse Ja nottz1a, che er:1 una condanna, con
la consueta docilità, salutando i compagni con
un << arrivederci colà dove saremo sempre col
Signore,>. A Don Bosco chiese di melterlo tra
coloro per i quali il Santo aveva ottenuto dal
Papa l'indlllgcma plenaria i11 articulo 111orti1.
Il maestro glielo promise, con occhio asciutto.
Dorncuico Savio era il capolavoro che gli usciva
dalle mani e non si sarebbe mai perduto. Per-
ciò nel libro che scrisse, e che fu libro di vita,
non di dottrina, potè di.re: << Egli era maturo
pel ciclo; nel breve corso di vila erasi già gua-
dagnata la mercede dei giusti, come se fosse
vissuto a molto avanzata età, ed il Signore lo
voleva sul fiore degli anm chiamare a sè per
liberarlo dai pericoli in cui spesso fanno nau-
fragio anche le anime più buone >1.
A casa sua consolò i genitori. Li invitò a
<< cantare eternamente le lodi del Signore». Le
ultime sue parole furono per il padre, che ve-
deva troppo addolorato. (( Addio, caro papà,
addio: il prevosto voleva dirmi ancora altro,
ed io non posso più ricordarmi. Oh. che bella
cosa io vedo mai! •>.
Era il 9 marzo 1-857, quando il primo giglio
dell'Oratorio salesiano apriva la sua bianca
corolla nel giardino dei Ranti.
"Ciò di cui il mondo
ha bisogno oggi
più di qualsiasi
altra cosa
è una moltiplicazione
di giovani come
Domenico Savio".
fARDlHlli
HORMAM THOM.I.S GILROY
Arei,. di Sydney (Aus rolia)
inollo alle Jllamme
I gerulori che, dopo l'incanto della fanciullezza, scoprono negli occhi dei loro
figli adolescenti qualche ombra e ne avvertono i nuovi impulsi, restano sovente
incerti sull'atteggiamento da assumere e domandano che cosa debbono fare.
Il momento è delicato: non possono straniarsi dalla vita dei figli come spetta-
tori assenti, ma devono affiancarsi a loro per aiutarli a comprendere e a su-
perare le nuove difficoltà.
Tra gli aiuti che i genitori hanno a loro disposizione per essere efficacemente
utili in questo compito, c'è l'esempio di Domenico Savio. Il Cielo ha voluto
dare alle famiglie questo Angelo protettore, e la Chiesa lo addita come guida
alla gioventù con i suoi esempi di docilità, di rispetto, di generosità, di
candore e di attacca.mento al dovere.
Le mamme soprattutto debbono sapere additare ai figli questo mirabile esempio
e protettore, presentando loro per tempo la sua simpatica figura. Sarà un qua-
dretto dcl Santo posto come orna.mento nella stanza del figlio; una statuina
che compare, il giorno della festa, sulla scrivania o sul tavolino; una piace-
vole biografia del Santo... È di questi giorni la lettera che il sig. A. C. O' Brien
di Grlffith (Australia) ha inviato al direttore della casa salesiana di Tirupattur
(India). Vi si legge:
<< Sono stato felice di ricevere da voi la Vita di San Domenico Savio. L'ho dat.a
da leggere ad un giovane di qui che era la disperazione della famiglia. Dopo
questa lettura è cambiato completamente. Ora è assiduo alla S. Messa e alla
S. Comunione e dice di essere certo di avere la vocazione sacerdotale. TI cam-
biamento operato in questo giovane è straordinario e ha riempito di gioia la
sua casa».
La figura di S. Domenico Savio che affascina tanto dagli altari, dev'essere ac-
costata sempre più dal cuore della mamma a quello del figlio, e le mamme
conoscono le vie per quest'opera di avvicinamento. San Domenico Savio,
protettore di tutti i ragazzi, predilige gli adolescenti; e Dio non mancherà di
far sentire l'intercessione di questo simpatico Santo a chi lo introdurrà nella
propria casa, Angelo protettore e guida dci giovani figli.

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11 15 grnnafo u. s. il nostro i·enl"raln Rcttor
Maggiore /)on He11alo Zigpiotli fu ric1•!'11lo in
pri1·ota 11àm1:;a ,lui -"•mto Padre Gionmni \\.\\'"I Il.
Q1w<ta risi/fl 111 T'irnrio di Cristo lw prorurnto
al S11rressor1• ,li Do11 Ifosrn un·;nP.Qubilr gioia
mista 11 profrmtla rommo:;Ìune pPr /"amo.bilità
pnll'rna cori cui il Sa11t11 P111lre. reru immagine
ili &sù miti' ,. 1lulu. lo 11rrolst. '1u /n.~ciamo
r/ie p11rli fo ste.~/W Hl'llur '11"Jtgfore.
L'animo mio crn pr<•parato al rift>virnento
conlialt· 1lt•l Siunmo Ponlt>fil'P, chi- a, evo avuln
la fort urta di visitare n "\\ <'llC'Zia quale Canli•
nal,· Put riarra •· di cui on,rni tutto il mondo
C'OnosC"I' la lmntà ronrl..br1·n1h·11tt>, l'umiltà est>m-
plarr. In sq1ùsita ,,utcrnitì1. Ma -poqso assi,·11-
rart• dw. dal primo all'ultimo monwuto dd-
l'udì,•111:n. In realtà ha tmpernto di ~ran lunl!a
ogni mia ai-pett11ti, ii; e eh<·, i;e ,la pri.nl'ipio il
1•1•n,-iern di t ro\\ armi dinanzi al \\ ica.-io lii Gt'~Ù
Cri11to mi rnt>tll-va iu l'UOrr ~r111imeuli ùi sog-
gezìunt• ,. di profonda ri, errnza. al primo ,-110
{!e~to e alle 1.illC prime doli-i parolf' sentii <li tro-
\\ armi dinanzi ad 1111 Padn amanti►simo.
Lo d,li infatti vcnirmj in<·ontro rul Jllll
nmahilt: sorriso dinmdu: « Oh, hrnveuuto il
Rettor .\\lagl!'ion· d,•i Salrsianj! ».
M'in~inol'rhiai pt'r hariargli ranello ecl Egli
m.i fi,çr Ruhito ,wderc• acl·antu 111 sun linofo cli lu-
\\orn e <·om.i,wiò ,·ol rirordarmi eh,· Jin dai dirri
o uncliri anni E!l'li avcYu vii.ilo e11trarc ì11 casa
il Rollrtlini, Sal,,~ittno r nvn a ,.,,ntito parlan·
,li T>on Bos,•o dal !'110 , t'rlf'ralHln ParrOl'o, ,:hr
,·ra un dl•voto Cooperatore Salci;iano. Poi a,c, a
accompagnato a Torino rom,• segretario S. E.
,\\fou~. R.ad.ini 1\\·dc~1·hi, cllt' trnur il prin10
,liscorso u.ffi<'iall' »11 Dnmenico Sa, in, ,li cui
~i i.uiria, a il 11rnc·1•s1<0 di ht>alilfrav.iotu: r t\\Ì tra-
" porta, ano le i,poglre a 'Iorino. .Mi ricordi,
puri• di ,·s~1•r1<i rrcaln a .\\londonio a vi8ita.rne
la povera cast'lla p la lomha. Poi i ,moi tap11orti
con i Sal<·siani si ernno moltiplirnli aJl'chlçro
nella Dt'legaziont• Apo~tnlica di Cohlantino-
poli " ancora nella 'lìuro.intu.ra di Piirigi. l\\fa
i 1moi ricordi di "\\, t'llt>zia 6i l'ra.no in q_m•i giorni
rinno, ati per la pn·,1·11tm:iom• di un albo di
lrtteriu.- dei nostri ragazzi del Ct'lltro Profrssio-
uale {,iorgio Ci,1i. Continuando una hella c·o~tn-
manza d1•I S. Natafr. cp,l'i raga1.zi 11,cvano
inviato ciascuno una 1t,arri1ta al Santo Padre,
rirordandvgli la ft>lit'itt, dt·i loro incontri ut>l
Patriarcato <l.i Vt>1wzia: ,,d Egli. ~correndo <pwll1•
kt lcrt• ingi-11111• e filiali, ne· pro, a, a vi, a l·nm-
moziouc (' h<'11edic•n·a il nostro la,·oro ,•<luca-
tivo tanto effican•, im,ienw con i hc,wfattori
iu,igni dw ci dà11110 la pu--sihilità di formari-
sapieuti-nwutc (flu>lla rhe Egli si rnmpiac,, di
rluamare « la uucwa arutorrazia 1lrl lavoro »
nc·llc scuoi,· profes~ionnli ,. agric<ill'.
Lo ringraziai di tali incoraggia1nt>.nli e ùeJ
r,•galo fattoci 1iua11do. al ll'rmirw dt>J rect•nk
mcssaggiò natalizio a1 moutlo iutt>ro. ['f'r ,·cm-
cluderc aveva solennemcnlc 111,·ocato \\Iariu.
A1u:ili11m Chris1ia1111rum. orn prn ,wbis. A11dw
qui Sua Su11titil si l'ompial'qt1e di ritonlarf' l'he
fin da fanciullu l'immagini.' cli Maria t\\u~ilialrirc
l'avt>vn accom1•a1?nnto 111'lla ,·asa pah•run e
uclla sua lunga canicra sac·crdotal,·. e d1e u110
dP(!li ultimi ~11oi al ti {Lffidali II V,•nezia t'ra
stnla la 1•roclnma1.ionP di ,Jnria \\u~iliatrirr
Pntrona cl,·ll'I~ula <li S. Giorgio e• l'ruc·1uo11a-
zione della sua art istira s1.ottta.
\\ questo pnnto 1111 venne ~pont.aut>o parlargli
tklla prol'~ima ron<al"ntzir>nc del Tl!mpio a
San Giovamù J3o,ru in Roma. Egli nl' ave\\'a
vctluto unu fotugrufia. ne a\\'P\\'a ammirato le
lirwc urclutettoniclw, trovava opportuna la
data d,·l 2 maggio da noi ~r.-lta. e ~i r.ipromd-
teva di funi 11ua \\Ìsila a li>mpo opporluuo.
Cli parlai pur,· cl,·lla nuova costruzione d1e
stiamo prog,-ttando in Val )Jdawa pt>r il nostro
lo sono attaccato al Papa più che il polipo allo scoglio
SAN GIOVANNI eosco
110

1.9 Page 9

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Po1llilìcio Ateneo e gli chiesi e ottcnoi una
benedizione speciale, affinchè possiamo prepa-
rarlo degnamente e servircene pt>.r il bene delle
anime e l'incTemento del Regno di Dio.
Era lTascorso più di m1 lfUarto d'ora e mi
parve doveroso congedarmi chiedendogli di pre-
sentargli alcuni confratelli che attendevano
nell'anticamera, tra cui un·antica conoscenza
fatta da Sua Santità a Costantinopoli, il Se-
gretario del Capitolo Superiore Don Puddn. Si
compiacque di poterlo rivedere, ma prima Egli
di ammirare la nuova edizione di Dun Bosc(/
nel mondo, la recente opera cli Don De Ago-
stini Sfingi di ghiaccio e le vMie fotografie
ùel tempio di Don Bosco a Ciuecittà e dei
due Istituti annessi e ne rilevò j motivi archi-
tettonici ispi:rati a modernità con,lempera-ta
eo11 li1we classiche.
Nel prendere congedo, quando gli chiesi la
benedizione, Egli stesso precisò clie intendeva
cstcndcda a tutta la nostra Famiglia religiosa,
ai Cooperatori, agli allievi, Ex allie~ i, ht•ne-
Sua Santitli GIOVANNI xxm si è degnato di posare col nost:ro venerato Rettor Maggiore e con altri Superiori SatesJanJ.
stesso m'invitò à posare al suo fianco davanti
al fotografo. Quiudi, all'aprirsi della porta,
quando entrarono i confratt>lli. volto al sig.
Don Puddu con le braccia arerte e col più hel
60rriso: « Oh, qui cj vuole uu ahln·accio, caro
Don Puddu », esclamò, e con familiare bontà
gli diede un doppio f•alcrno al,hraccio.
Preiwntai ad uno ad uno gli altri Salesiani
della Proo1na. i quali portavano ciascuno un
omaggio al Santo Padre. Sfogliando l'ultima
annata ùel Bollettino Salesiano, al numero di
dicembre, scorgendo il suo ritratto in copertina,
esclamò umilmcule: « Oh, questo p-0veretto!... »:
poi vedendo nel numero 11reccdente la figura
orante del defunto Pio XII, ili nuGvo esclamò:
« Oli. ecco Pio Xli, quant'era buono!». L'alho
dei ragazzi di Valdocco, che avevano sotto-
scritto una l,ella lettera, suscitò il com.piaci-
mento del Saulo Paùre e il ricordo delle lcl·
Lere dei giov,mi di Venezia. Si compiacque pure
fattori e runici tu:tti delle nostre opere i;parsc
1ld mondo. Noi gli assicurammo la nostra pre-
ghfrJ"a ed Egli: « Sì, dis~e. vogliatemi bene,
aiutatemi e consideratemi sempre voa:!tro huou
amico».
Ci allonlauammo da quelle stanze henedette
ron ud cuore la dolcezza di quel sorriso, riflesso
dell'amore paterno che il dolce Cristo iu terra
nutre per i poveri -figli ùi San Giovanni Bosco.
Il giorno d(lpo il .:ianto Padre ricevettR in pri-
vata, udienza la Rei,.ma Superiora Generale delle
Figlie di l\\'foria ÀILsiliatrice, l\\iadrè Angela
Vcspa, col Consiglio Genera,lizin al completo.
L 'udienz:<i ebbe la Jrescliezz:a delle primirie non
87

1.10 Page 10

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~oh, per la reunte clt•%ionP di Sua 8an1iuì. nw
1111chc per quelle,, p1ire recrntc, delln Mndre e
,ltlfe su« C1111sigliere.
ACt'omprJg11ale tlal rr1•.mo Prontratori• Gvnt•m{P
Do11 Luigi Ca.,t,mo. lr ''iupPrÌorc si r1•eurono
in Vaiicmw e s11staro110 11t>ll11 sula ch,µli arnz.i.
1/lr qualtordiei 1·en11rro i111rod-011r n<'ila 71irrolu
safo a11i.gu1·. dm•1• poc11 rfopu e11tro1•<1 la hi1111ca
X, figurn ,li Giornnni li f. i11 esprP.t,'lirmr ,li
larga e accoglie111t' hontn. r/,1• gli lraspuri-va eia/In
,11:uar1/o, dal g~to e dal sorriso.
1{Ptle u{tPzzi•. sottolim·ti, ft,r,e ,, conf11rto tli clii
portul'C1 il pt>so ,ii altr responsnbìlit1): « Mn non
..j è mai i.oli. 1111ando il l-iignorl' è l"On noi! ».
lru:oraggi,lta ,lti 11111ta bor111ì, la Suprriora.
tlopo 111·1'1' 11,sic11rt1to il ~a11to P11dre Jpfla f{l,tanl~
1ireghi1•rn 111'1/e Suon, ,, dPlla gio1•entù dell'intero
lstilllto. gli ch,rsl': « Che cosa pos~iamo dire
11lle ,'iuore a 1111111e di Vt,.~tm .'font11<ì? ». E ìl
P«p(l con un p<1terno w1rriso; « Clll' rontinuiuo 11
prrgarr Jlf'T mc, l'lic sotto chiamato Santo l'acb-e,
1wrchè ;;ia saulo ,la,, ,·ro'.... Dit" poi alle ':more•
La Superlor" Gunerale u il Consll!llo Gunumlizlo delle FiJ!llu di
~arhl AU!.lllatrlce ranno de1ro1• corona al Vicario <li Gesù Crl,to.
/ ,11 Mmlre gli baciò /"anf'ilo, direndo: « Son•
titiì, q11{ cm, noi s0110 spiriwalmeTIIP riunite
111111' lr Figlìr di /\\Ilario Ausiliatrice: e questo
nP è il r.1111si!{lio Generalizio ».
Il Santo Padre .~·intrntten11e molto patema•
m11nte con la 11fotlre P ro11 riascu11a delle
Superiore; q1tindi ,çi ri,olsl' ron p.rnntll' a.ff111ri-
litù a Cltrte insieme, i,aere.ç,,anifosi dt>ll'Istiiuto
e dei suoi st•iluppi. E ,entllo che le Fi~ljp di
.M11ria A11,sili11tri.i:e ns~ommnnr, a sPdicimilu, si
so.ffPrmt) memrigliato, ripPterr1/o tra sè: « S1-'cli•
cirnila! Questi souo <ln, vero i prodigi d1•lla
grazja! ».
-
Lo M(l(lre 11ggi1111se rhe 11111/re ~ono mi.çsio-
nurir. e 11011 mcmr,ì cli ric-onlnre rl,r h, Dioc,•si
di Bergamo /111 giù dat<1 (,5 I'i~lie ,ii M11ria ,111-
siliutrire che lnr•ornno r11•1/e Missùmi.
8111' SrmLit,r .se ne compwrqw' 1·isibilmen1e.
fotn11trr1en1Lo.,i poi a parfort ,l1•lla presenZ<t
di Dio m•lfa s1111 111wl'O 1•i111, rl,r 1111 la s11fitwli11c
m,
clw VJvano la loro vita di purrz:r.a, di carità.
di belfo mruiit-re r spt<lialmenLe di pazicnz11, di
pazien:,.11!... ».
Si prts.~ò quindi alla pre.sl'ltla~ione ilei doni;
Sua S,111tità si compiacque 1/i ammirare il bel-
lissimo ('llmice, gradì le biografie di alrune Su-
periorP e missi-o11ori-e. nonch~ qw•lla cli Laura
J·icuiia n l'11ltimc1 annal/1. di Primavera nrlle
tre edizioni: iuJia11u, splll(nofo e portoglll'.~e. rin-
b'Tn::.irmcfo co11 effusioru~ rii tuflo.
Tllftne si d1•gnò omabilmentt· di sostarl' P" 1111
gmppo fotografico; e, f111to 1/ono ,runa cornna
be11rdet111 a ognun11 Jp[Je prl'.~enti. prinw di riti-
rnri;i, si t·olst• rmcorn p1•r dire: « Bruedico tutto
e tutte. e alla l\\fatlr1• do una benrduionl"
tripla».
Frano le q1wttorrliri r renli qunmlo lr Supe•
norr la$c,armw ìl l 'alirano rnn 1'1111imo riboc•
cantr di commo:i.1111• e ili prn(unc/11 rfro1111i;ce111,11
nl I icarÌIJ cli Cri~to.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Jt messaggio Ji OJon 1Josco
sul problema del lavoro giovanile
la celebrazione di Don Bosco Patrono degli
Apprmdisti, svoltasi a Valdocco il 28 gennaio u. s.,
ha avuto un esito veramente grandioso.
Fu u11a serata splendida, onorata dalla presenza
di Sua Eminenza il Cardinale A1·civescovo Jl,1rm-
rilio Fossati, di S. E. il Prefetto, del Primo Pre-
,idente della Corte d'Appello, del Sindaco e di
tutte le Autorità religiose, civili, politiche, militari,
amministrative, scolastidUJ; 11onchè dalle più alte
personahtà della magistratura, della cultura, del-
l'industrÙJ e dei commercio.
All'Oratore ufficiale, Sua Ecc. Ernesto Eula,
primo Presidente della Suprema Corte di Cassa-
zione, porse il saluto e l'omaggio dell'eletto pub-
blico il Gr. Uff. A-vv. Orazio Quaglia. Dopo
l'applauditissima conferenza, il Rettor Maggiore
v.olle esprimere all'esimio e affe:do11ato Cooperatore
un sentitissimo ringrazimnento per la nobile rie-
'V()Càzione delle benemerenze di Dori Bosco nel
settore del lavoro giova11ile. Seguì la proiezione
di dm documentari Sttll'opera dei salesiani per gli
apprendisti cl'Italia e della Germania.
La bella co11Jere11za sarà pubblicata in altra sede.
Qui ci limitiamo a riportarne i punti più salimti.
Sua Eccelle11$a Eula, 11el suo ispirato discorso,
dichiarata la << soddisfazione intensa, gioiosa, di
poter offrire al nostro grande Santo, qui nella
sua Casa, col fervore della preghiera, il tributo
di un pensiero, di una parola consapevole nella
inesprimibile atmosfera di Valdocco, quasi alla
presenza arcana soave di lui », tratteggiava con
tocchi magistrali << la grande, sconfinata anima
del Santo, irradiata da tanti bagliori e caratte-
rj7,7,ata da tre fondamentali sentimenti: una fede
salda come la roccia, chiara come l'aurora, un
appassionato ardente amore, una dolce7,za di
cuore, una delicatezza gentile, comprensiva,
suasiva nello sguardo, nel tratto, nella parola.
Quindi entrava in argomento: Don Bosco e la
gioventù operaia.
Don Bosco ebbe, per naturale istinto, affinato
dalla scuola di personali travagli e di vissute
esperienze, una altissima concezione del lavoro
e della sua funzione nel mondo.
In senso relirjoso anzitutto, come è naturale
per un Sacerdote. Il lavoro assegnato da Dio
all'uomo in punizione del primo peccato, ma
conservandogli il privilegio dell'intelligenza, della
acquisita conoscenza del bene e del male,
della libera volontà, dell'ansia di progre::;so e cii
ascesa. Il lavoro, pertanto, come attributo di
superiorità sopra ogni altra creatura, come via
di riscatto, di conquista gradua.le dei berti, delle
forze, dei segreti della natura, di elevazione
verso Dio.
E, conseguentemente, in senso etico. Come
scuola format.iva del carattere, baluardo alle
tenta7.Ìoni insane, sorgente pura di soddisfa-
zioni creative, di autonomia, di libertà, di af-
fermaz;ione della personalità.
Ma soprattutto - nella luce di cotali supe-
riori sublimazioni - una concezione moderna,
cristiana, lungimiraa.te, del lavoro e dei suoi
problemi, sotto l'aspetto sociale.
Le condizioni del lavoro si erano profonda-
mente modificate, già nella prima metà del se-
colo XIX, quando Don Bosco ini7,iò la s1.ia opera.
n progresso mirabile, quasi improvviso, della
scienza, la scoperta di n.uove fonti di energia, la
genialità inventiva applicata su larga base, co-
minciavano ad imprimere all'economia del la-
voro quella tipica forma industriale che doveva
poi sviJupparsi in grandiosi complessi di stabi-
limenti e di opifici: ove l'impiego di macchine
sempre più perfezionate, le lavòrazioni in serie,
l'automazione, riducono, via via, la mano d'opera
umana a fu11Zioni di mer<> ser:\\'izio, o comple-
mentarietà, del procedimento meccanico, nel
quale l'uomo diventa strumento di un complesso
ingranaggio che lo domina ed assorbe. In tali
sistemi, basati ~enzialmente sulla automatica
accelerazione del ritmo produttivo, alla indi-
viduale funzione creativa, propria dell'artigiano,
viene a sostituirsi la uniformità di limitate lavo-
razioni collettive, tendenti alla ripetizione sem-
·pre più rapida di prestabiliti movimenti, coor-
dinati a quelli delle macchine, nelle quali l'uomo
si spersonalizza. Ne deriva il graduale sovrap-
porsi alla personalità del lavoratore, della massa,
del numei:-o: per cui ogni problema diventa di
natura collettiva, con larghi riflessi di categorie,
di classi, che tendono come tali a prendere po-
sizione nella organizzazione sociale.
Il manifesto Marxista aveva già trovato ampio
campo di penetrazione fra le masse, sfrurtan-
done l'ignoranza e la miseria, con l'insinuaziont
di sentimenti di ribellione, che avrebbero tra-
'f Nel prossima 1wmero daremo relazione delle celehmzio111 svoltesi 11elle principali littà d'Ttalia
in onore di Don Bosco Patrono degli &pprendisti, prima fra tutte quella di Roma, 11e/la 1p1ale
tenne la solenn.e Com:memorazione l'On. Luigi Cui, gin ,Hinistro del L,:woro e autore della propost<1
f)re.rnntata al Smrto Padre per la pl'ocla111azio11e di Sa11 Giovanni Bosco Patrono dei:li Apprendisti
89

2.2 Page 12

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sformato il prol:,kma <ld hl\\oro in 1011:1 di clnsse,
con tendenza alla '.iolenza distruniva, lh ellatrice.
Si levavano contro quc~tc tenden;-,c preoccu-
pate consapc,·oli atknzioni di pensatori, di re-
ligiosi, di politici; i quali avvertivano l'avanzare
del problt'ma sociale, meditandolo alla stregua
dellè loro filosofie, suggerendone tentativi di
solu.zioni disciplinatrici. Erano, perahro, mani-
frstazioni essenzialmente di pensiero.
~1f ,J questa situazione Don Bosco oppose, con
ispiralo intuito, una visione cristiana mo-
derna del problema ~ociale e del lavoro; una
visione illuminata di fede, infiammata <li amore,
calda di umanità, come era nd suo spirito; e so-
prauutto il realismo di una azione rit:ostruniva
fcn-idn, che, genialmente impostata sin dall'inizio,
pur senza il forma1ismo di teonc precostituite,
undl, man mano sviluppandosi nel solco di una
direttiva sicura, di un metodo, attuato più che
non studiato, collaudato e pcrfc:-..ionato dalla
esperienza, coronato da risultati pro<ligjosi.
Nato Egli stesso da una famiglia di umili con-
tadini, pro-.ata dal dolore, angustiata dal bi-
sogno, transitando man mano, nell'adolescenza
pensosa, attraverso la sud:ua via del manuale
l:1voro nel campo, nel laboratorio, nell'officina,
in mezzo ad umile gente, ad opt·rai sottoposti,
rnme lui, all:.i. stessa quotidiana fatica, ebb<' la.
immediata percc:zionc della umanità profonda
del problem.i sociale, che non avrebbe potuto
essere fronteggiato ed aniato a soluzione se
non operando nel cuore dell'uomo e con senti-
mento di amore fra gli uomini, lie\\'itando cli
nuovo spirito il tessuto sociale. Ridcstare nei
)a\\oratori il senso spirituale della clig111tà, della
funzione elerntricc del lavoro, là dO\\·e era l'avan-
r.are cli un materialismo, di un abbassamento
livelL1tore, morti11eaton: della personalità; con-
trapporre la caritìl al risentimento, all'odio, la
c.:onsapel'olezza della necessaria reciproca con-
tribuzione, allo sterile antagonismo, all'ansiosa
gara di prC\\·nlema dell'una sulle altre classi so-
ciali. Tale il messaggio cristiano, sociale di Don
Bosco: non ceno nuovo nella storia del pen-
siero umano, scaturente già da tutta l'armoniosa
economia ciel Yangdo; ma animato di spirito
moden10, aderente alla realtà storica, e, !\\Oprat-
tutto, portato con \\'olontà tenace sul terreno
dell'opera, alla luce di un appassionato penin-
nalc esempio, tosto assunto e molliplicato da
una schiera d1 discepoli e di operatori, sollo
l'impulso instancabile ,·ivi.ficatorc dt.:I Santo.
Quindi I Oratore, presentata la scuola arti-
grnna d1 Don Bosco qualè emanazione dell'apo-
stolato esercitato dal Santo tra i giovani per mi-
steriosa attraui,·a e per divina missione, pass:w.i
e illustrare le due forme in cui ebbe progressi-
vamente a caratterizzarsi.
Quella dell'affidamento dei giovani apprendisti,
per iniziativa e sotto la tutela dcll'Or.itorio, a
maestri d'arte con proprii cantieri di lavoro;
e quella clirettfl della scuola d'arte, impiantata
ncll'amh1to stesso della organizzazione ~alcsiana.
~ aratteristica è la prima forma, e piena di in-
tcrt·sse anche sotto l'aspcttO giuridico, oltre
che pedagogico ed etico: precorritrice di rap-
porti e di schemi contrnnuali che più tardi do-
,·evano assum~·re diffusione e inquadratura nella
moderna economia del lavoro.
L'ailidamento del giovnnc allievo presso estra-
nei liberi imprenditon, anenha per opera del-
l'Oratorio, impcrsonnlo nel suo Capo, attraverso
contratti di formulazione prestabilita, nella sti-
puhuione dei quali il Direttore Sac:erclme in-
terveniva a fianco e quasi in legale rappresen-
tanza dc:l minore, nsso.mc:ndovi precise respon-
sabilità nei confronti del datore di l;woro.
Ora, il giurista di oggi non pui,, anzitutto, non
riscontrare, nella schematizzaY.ione prestabilita
di tali contralti, ad opera cli un Organo che , i
TORINO • La fc,;1osa nccoglicnza del glo,anl dcli~ Ca,,J Madre a Sua Eccellenza Ernesto Eu1a e :iJJa aua gcntlle Sli:nora.
90

2.3 Page 13

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assumeva la tutela mocale e la rappresentan2a dei
gioYani, ai fini del loro coline. mento prc~o pri-
vati imprcndiwri, quasi l'anticipazione rudimen-
tale del sindacalismo, di quei contratti collettivi
che dominarono di poi i rapporti di lavoro.
Anche piì1 interessante poi il contenuto so-
stanziale, per la esauriente conkmplazionc di
tutti gli clementi conferenti alla efficenza ezio-
logica di tanto delicato rapporto, tendente ad
addestrare l'apprendista al compiuto esercizio
dell'arte, e non a servire in qualità di garzone
a profitto dell'imprenditore.
Onde il pn:stabilimcnto di una durata congrua
del ciclo addestrativo, l'ohhligo del 1\\Iacistro
di dare al gioYane, yj:i via, tutte le necessarie
istruzioni ri~uardanti l'arte prescelta, di occu-
parlo csdusirnmcnte in l.ivori a questa inerenti,
lli aver cur.1 che non eccedano le sue forze.
Agli obblighi, per così dire tecnici, si affian-
cano quelli morali, cducatid: di dare al giovane
gli opportuni an·isi di buona condotta, di cor-
reggerlo in i.:aso di mancanle, ma solo con
appropriati richiami e non altrimcmi, <li la-
scia~li liberi i giorni ft:sti\\'i per attendere ;ille
sacr~ funzioni, alla scuola domenicale e<l a:;tli
altri doveri come ;ùlievo dell'Oratorio.
Sul pia1lo economico, poi, il 1\\faestro si ob-
bliga,·a a corrispondere una remunerazione,
modesta, ma graduata all.1 progressione annuale
dell'apprendisl;,1ggio, sospc-:.1 in caso di inter-
ruzioni dd rapporto, od altrimenti compensata,
quando l'interruzione eccedc~se dato limite, t·on
prestazioni di lavoro al termme del rnpporto:
obbligo, in o~ni caso di concedere congrni pe-
riodi annuali di vacanza.
Quello che è anche qui da segnalare, è la
geniale intuizione cd anticipazione delle pre-
scrizioni tutte che, con fedele, quasi pedissequa
riprodu.rione, sono poi state adottate negli or<li-
Ramenti legishni\\,; dei v,1ri Paesi, ed in parti-
colare, a distanza di un secolo, dal Legislatore
italiano, con la Legge 19 gl.'nnaio 1955, n. 25
sulla• Disciplina ddl'apprend1stato ».
Diù complessa e di magl!ior rilievo, preva-
,)[. lente in breve sulla prima, e, via via, per-
fezionata e diffusa, con enorme espansione, la se-
conda forma,, eramente tipica, delle scuoleartif!Ùlll~.
È stato un faticoso gradu.11,: cammino quello
che ha portato, fra difficolrà infinite. alla confi-
gurazione definitiva di <J.Uc,tc scuole, .sc<.'Olldo
la mera accarezzata dal Santo. Dai primi rudi-
mentali laboratori organizzati con povertà tli
mezzi, per pochi mestieri, in modesti locali
dell'Oratorio, ove capaci operai <.-stranei si im-
pianta,·ano con una propria impresa, valendosi
dell'opera, ma insieme prodi~ando add~-stra-
mento ai giovani loro affidati, via via, attraverso
forme miste e poscia autonome di organizz:1-
zione diretta, con maestri di arte assunti ,1l10
scopo, sotto la direzione, la responsabilità e la
vii;Ianza dell'Istituzione Salesiana; sino alle
sc~ole arruali, integralmente create, attrezzate,
gestite nell'ambito dell'Opera ::ìalesiana, con la
~ua Ecc-t!llenza tu.la ml·ntn: pronunzi:a r1sp1rato du,cur!to
~u Hon Roseo " I.o 11fovcnlù oper.,b.
formazione di proprii maestri d'arte, attr,l\\'erso
quella tipica geniale istituzione dei rom/i11tori.
veri missionuri !atei, che, dopo aver formaw
la propria personalitò cd acquistata capacità
professionale lungo la gr,ultmlità pcrfclli\\'a delle
ste:,.-:c iicuole dell'Oper.i, :-i trasform:mo da di-
scepoli in docenti, assumen<ln. per spontane:1
,·oc:izionc, partecipazione ~labile all'organiua-
zione, tutta dedicando la loro capacità e fervore
cristiano, unche con prolessione di voti, a\\l,t
sublime educativa missionl'.
:\\ fa qut'llo che vi è di , eramentc ori~inale,
moderno nella concezione didattica nrtil!i,111a di
Don Bosco, è il pcnctr.1rc intl.'grale della :;cuoia.
col suo metodo, col suo i.pirito, nel campo del
e lavoro, per farne centralmente materia d1 insc-
gnamcnw e di educazione formativa, il che
ben di\\erso dall'assumere il lavoro nella scuola,
come clenwnto didattico complementare.
1\\clle scuole artigiane, :11 pari che in quelle
culturali, lo stesso spirito, animato di sen:na
gioconda letizia, dalla ricreazione, da ~ani di-
vertimenti, teatro, musica, spnrt.
llna linfa unica, che deriva dalla pura sor-
gente, e si espande attra,·crso una ramificazione
che ha assuruo quelle grandiose 1>roporzio111
che la pongono ormai, in posizione as:;oluta di
primato: dalle I 5 ancora modeste scuole alla
mortt: del Santo (1888), alle 88 di Don Rua
(19To), alle 1--1-i di Don Rinaldi (1931) alli:
253 di Don Ricaldone (1951), alla imponente
situazione altuale: 280 istituti professionali,
700 laboratori scuola, 35.000 alunni al primo
centenario (1955), s,1liti rispellivamcntc alle
quote di 350, C)OO, 40.000 alla fine del 1958.
UI

2.4 Page 14

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C~f mponenza di t."<'-pa,isionc, m.i, soprattutto,
C'- sostanzialità di filll e di risultati.
:--Jcl campo tecnico: rifare, su un piano mon-
diale, fra masse sempre rifiorenu di giovani, la
mci1talità, la dignità dell'artigianato, in pieno
possesso della sua arte negli elt:menti tutti, nei
s~gn::ti, nelle condizioni di sviluppo. Fra ben
C'lnsapeYolc Don Bo:;co che non esi:;tc disoc-
cupazione dove siasi provveduto ad una. sicura
professionalità. l'na professionalità al!giornata
ai progressi della tecnica, adatta ad accoglierne
le innovazioni ed il perfezionamento. Operai
quoliftcatt, conforme aU'csigen;,;a del mercato
interno cd internazionale, che più non ricerc 1
rr.a'1o d'opera hracciantilc, ma capacità, p.rcpara-
ZÌQl1c, bravura.
'\\cl campo rivi/e: formare dei cittadini, con-
sapevoli dei loro doveri, delle loro responsa-
bilità, della lom fu.n.zione nella vita <lcllo Stato;
d:::gli uomini con una personalità cosciente, non
degli elt:mcnti di una massa; in modo d.i poter
dare un proprio contributo al divenire delJJ
Nazione.
Sotto l'aspetto rel(~ioso · preparare dei l.wo-
ratori di fonnuzionc cnst1ana, portatori del
messaggio e,rjstiano nel campo del lavoro, come
esempio eh sano costumt·, di serietà, di s:llda
wiione familiare, di sentimento e di fede.
Si comprende, pertanto, come, in parallelo
con l'istanza religiosa, abbia tro\\'ato impulso in
Italia, in questn nostra nuova Irnlia fondala sul
lavoro, I.ibera, aperta ai più moderni i1npulsi,
ma profondamente cristi.ma per tradizioni, per
sentimento, nell'anima tutta del popolo, l'ini-
ziariva, di cui si è fatto fervido portaton! nn con-
sapevole :\\Iinistro cristiano del lnvoro, di invo-
care <la un grande Pontefice tanto pensoso e
partecipe ai problemi ciel nostro tempo, ed il
cui rimpianto è cosi profondo, diffuso, l'asse-
gnazione di un Santo Celeste Patronato al la-
,·oro, ai giovani artigiani che ne sono la rifio-
rente piu pura espressione. Un Patronato che
non poteva essere affidato che a 8an Giovanni
Bosco, apprendista egli stesso, fl benemerito della
Chies:i e della civile societ:1 ,,, avan~uardia di
progresso, messa~gcro, ~ fra le umane genti
affaticate: e stanche)> di carità, di fraterno amore.
È stata l'istanza di un :\\linistro e di un \\'e-
scavo Italiano... ma m verità t:spressione d1
una aspirazione ben piÌI vasta, dilatata ai confini
dd ì\\londo.
Ed io ho l'ardire, a conclusione di questa
s<>lcnne riunione: da questo maggior centro
Salesiano, da questa Torino fervida d1 lavoro
e di vita, di racco~liere questa univcrs~lc istanza
e <li porgerla al Soglio, di umiliarla al grande
cuore del nuoyo Sommo Pontefice Regnante;
del dolciss11nn Pastore, Sua Santità Giovan-
ni X.'{] II, ché nella Sua universale esp.insione
di amore, non potrà non ascoltare questo ane-
lito: la invocazione che tutti gli rivolgiamo di
estender.: la ctleste protezione di San G1ovanru
Bosco ai giovani artigiani del Mondo!
'I' o n I ~ o - ( A s A ~· " D lt I•: n E I s l I,I, s I l N I

2.5 Page 15

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il Conve~no Nazionale dei Cooperatori
in uccasione dell'inaugurazione del Tempio di San Giovanni Bosco in Roma
2- -I 1nnggi•J
L'annuncio del Convegno Pellegrinaggio Nazionale dei Cooperatori Salesiani a Roma, ha susci-
tato ovunque entusiastici consensi. Migliaia di Cooperatori e Cooperatrici hanno già assicurato
1a loro partecipazione, vivamente desiderosi di trovarsi presenti all'inaugurazione della pr~a
chiesa dedicata a Don Bosco nella Città eterna nel venticinquesimo della sua Canonizzazione.
Ripetiamo il programma di massima, che comprenderà:
I. ASSllvtTJLEA CENERALI,; OEJ Cò0PRR/\\TOH1 S/\\LRSIANl.
2. S01.RNNF. FI.IN?.IONE NEL NUOVO Tl\\MPIO PI SAN GIOVANNI IIOSCO.
J. P/\\RT!lCIPAZIONE Al.L'OMAGGIO DELLA FAMlGLIA SALESIANA AL PAPA.
4- INCONTRO DEt C◊N~JGLllltH IBP.ETTORIALI DEI COOPl>RATO!H.
5. lNCOts7'.RO DEI SAL!lSIANI Dlll,llGATl LOCALI DELLA PlA UN!Or{R.
6. RICllVIME,'<!'fO ALLB DELl\\G.-\\ZIONI ll~TElUl DEl COOPERA'l'OIII.
Uno dei numeri più importanti e cari del programma romano sarà il solenne incontro
della Famiglia Salesiana con Sua Santità Giovanni XXIII, che già tante ·prove di bontà ha
dato alla nostra Famiglia.
Chi avrà la fortuna di vivere quei giorni sarà felice del sacri-fìcio che forse avrà dovuto affron-
tare per partecipare al Convegno Pellegrinaggio. Del resto oggi un viaggio a Roma non è un
problema di difficile soluzione e i giorni festivi del r0 e del 3 maggio col sabato in mezzo
faciliteranno la partecipazione anche a coloro che hanno impegni di làvoro o d'impiego.
I C ooperatori possano dare la loro adesione nl Delegato o nllà Delegata locale della Pia U11ione; i q11aJi ù1olt1'era11no
tutte le iscrizioni, con le relative q110/e, al Delc~ato lspettoriale , a cui spetta la ùcrizi.o11e definith,a al Pel/egrr:naggio.
L'imponente assemblea di autorità e personalità convenute a Valdocco per la celebrazione di
San Giovanni Bosco Patrono degli apprendisti. Al centro Sua Eminenza il Cardinale Maurilio Fossati.
1)3

2.6 Page 16

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t/[lfl'Dilf[I
LA PRIMA CONFERENZA ANNUALE AI COOPERATORI
Jn 1m clima c•he divento owii :umo più fnnii-
liarr. ~i >'\\'olt :1 il !?a i;Pnn1110 iwm"o la !'rima
Ji11rnone clc·i Coopc.-rnlori prr Jn C-1111fere1Jza Sule-
1--inun. TI (•onveµu,, lia 11v11to Ùuf' !l'rnpi: l'um:i~io
...i l •1111wr:itori ne-I ~ntlP te.,lro ,lì Ynlclocc·o e
l' fa fmu1iorw rrlW0~11 rwll.a. 11:i><ilic•a.
Dopo il ~aiuto ilei Jlelrgnlo clell'h,prtlori.1
('p11!rnle l>nn Pc•lli, il Gr. UII. ,\\n·. Orazio (}uni.rii:.,
t!<>I Co=iglio l'-uputiore clelln Pia l'niorw, l'P~o
d,•volo onwg~rio al Rrt tor lla.ggiore inlrrpre-
1antlo il 11eru;it•t<> e• J"a!Tello ,lei membri clc·lla
'l'erzn Vami~li11 Salr~ianu. • ~11renn110 ('nuperu-
rnri inde~ni ,li,;.,~ - sc• non [a(•f~><im,, la l'rn-
rnes~:i rii ('~~ere'I <J tt:tli Don Ho~<·<> c·i Lu vol11t i;
•ilren1111v 1m ca11ivo ·• Tt•rz"Online" ~e uou 1·1·1·-
TORL"l,0 • L'-\\\\"·· Gr Uff Orazio Qu,uilia, del Coruilgllo
Superior~ del Co11pen11oci Snlesmnl, rencl~ oma1111fo al Jle11or
Maflliore a nome di 111111 I membri della Pia Unione
cn~~imo cli avYi<·nrn.JTi ni due pnmi Ordini clella
Fumiglin l'-afr,iann 1'1-1· !(lll'~ln pro11wtti:imo l.1
JJÌt•tà th•lla clivozmno pc>r In nos1rn snntìlkaziom•
p(!rsonule e la t·aril:\\ in l11tt<• Jp furmt• n1l11te oln
Don Uo,t>o ,. L'Or:itore t·ontinuava dwencln !'.be·
pc,r r:'IJ!t:i1111~c>ro il pruno fiur la Rtrrnna ~ 1<11JJ11
~ \\fe...,-,a olln· il mezzo piu potente: M' i ( nopt••
ratori uppr1•zzer:1nno uel i,:110 1<11bli111e Yulc,re
l'immeu~o rni-.tero clelln S. :\\le,,.Q:t, ..i ~entirnuuo
auiti i11 nn vim·olo clirino cli amore i·ùe li le-
!!hc-r:\\ tutti II Dio <' 1m di loro.
l'1•r /l!tuare il prograrnma 1follo1 ra.ritn prnpn~t.1
<ln Don Ho~ro ai ('ooµenuori a1wht• c.-onie mezzo
ùì 1',lntìtÌl'aiiunc 111•n;o11nle, c.>-~~i ~i prc,po111c1110 ,li
a,;_.,,.,.on,laro t·1m ✓.elo Ol,!lli inizfotivn. »p<'<"Ìlll111l'nte
q11<>lle c·l1e minino .1 port:ire :L I>on llo><co e 1p1i11tli :i,
Dio gli \\pvn,ucli.sH: o dìfl'onclrre la !'(amp:i huona
e a t•oruhartn~ IR ~tonipa inmiorah• t'iasc·11110,li
noi - dis.~e r,m u1wrgin l'Ornlorn - 11,,ll'nmhito
tiella «ua lamil-(lia, ,foi t•nuoi;1•enti (' rnre111i eM•rt•iti
nu dili/l'flllte rnntrnllo 1wrd1/, non <.'nìri l:o Rtampn
non huonu. du, 1111 ~ui h•ttori un puterP formi<Ja.
lnl(• di d<•g1·a1lazionc. E t ntti c·oopeoria ,no 11 ,·reare
Ìll mc>zzo al poJIOlo uno ~lilto ,l':wirno •li rihrllìone
IHl 1111a ><1umpn cbf• è Plcm<'lll,o ,l1 pr11110 online
per ran·plena111e11tu morule ,lell1• ma,:,,p,
J, An·. Vmig)ia, rifrn·ndfJ,;1 :m,·or11 nlla let-
tera awurnlP ilei Hettor l\\h1ggiorv, in\\'itavn i
Cooperatori 11,J aver prc,ent1 i ,!ne poli clella
coopernzioue l'ale,.in un: chi 1mn pa rt f' la j,(iovent ù
opr.m1ia. ,r,mpn• JIIÌI nu111t•ru,-,1 e hi~OJ!llfJAA: ,la).
l'a.ll ra l:i torma zio ne clegli a poi<I oli tl i 'I111•-'lta,
gion•ntù. ,·ontrihm·nclo alla c.-0~1ruz.J1me clel nuovo
Poutificio 1\\IP1wo 8nle..iano in Rurna.
Seguì il hnll.mte omagj!iO clf'i r.1gazzi 1lell Ora-
1orio 11i t oopemtori. Poi il lh·tlur ~laj,(gior-0 be-
necli,-.~e e di,;lrihnì i diplomi 1• i tliot intivi od un
bel grnppo tli nuovi Cuopl'nllori. l'n•~<• quinùi
lo parola per effou,lerc il 1,1111 cuore di J',ulre
della Terza Famiglut AAle,;i1111a. • !-iono io, ,Ji,.,,._e,
c·he tlt'vo ringraziare voi. e il mio 1,rr:iiie qndlo
di Don [fosco, :inzi ili Dio 1:1lcs.~o (,odo a1 ve-
clArvi <'OKÌ numeroi;i, co~ì at1i\\'Ì, Anch'io ripr.to
,·on Don 80..1·0 ,·be Af'mm la \\·o•rra 1•-0opl•raz1011te
,1vrt1n11n.o poluio Care po!'o II nulla. l'iide un
.. Tt-rz·orchne '', m11 ~iete rlemento ùi prìm'or,line
per l'a11o!itolato ~11lrsiu110 m,l montlo. Alrnni
hanno clt'I C'onperntore ~alc,i:mo un 1•om·c:tto
ri:;trN-to e peui<uno dio ~i:i ~ulo p,,r cloro il ~no
oholo alla CoUJ.!TCl{aziono fZal€'1<ia11a: ,.j, anl'he
cpte,;lo, ma Dou B0~1·0 ai ,moi ('oop1·ratori chie,le
Ropruttulto la i.anlificazione persuualt', poi la

2.7 Page 17

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Il Successore di Don Bosco
distribulse<, I diJJIOml
al nuovi Coopt;111.tod
e 111 rallei,a
con i nuo"I membri della
Tè1'Za Famlf!li•
Sale,iano.
loro utt1v1t NH1pernziun,, 11nl l!woro per Il• 1umue
i 11 aiuto llo,-tt·o e Ilei I 'h1rn. 0,:-)l'i il l'ai,a e i Ve-
s,•u1·i laudnno t'Oulinui nppelli 11ì l111ei pt·!'t•hè
1·ul111horiuo nell':1po;,-111l.do: Uun B•,~l'u ,i ha
rinuili ;;otto la !-.Uil hnrulit•ra f',senz1:1l111c·111,, per
q111•-to•.
1111i11tli il Rehur ~lnggion• iu,i1,11·n I1111 i u
pr.,11d◄ 0r parte al 1'1111,·,,0 110-l'tille~rrin:t141,(i11 ,li
H()111a, dte asl"ume1·,·1 le, pr11po1·zio111 di 1111 ~r:111-
dio...o uuwggio al Vic·ndu di t'ri~to. P 1·01wl11rl1•ra
rit•onl1111du dte l.tt prima " più efli<':we ,·m1111•ru-
ziu111• 111 J;1\\'t1T<> pe1· h• auiuie i• lu f\\. \\fp,.,,,,, a•wul-
tal.1 1·011 lr·tle e nmorP iu slT!'tla 1111i1mt• ,·ol ,;a.
t'l'I'• lntc• ,·clt>hrantti.
l.11 111111wro-.a u,,~eml,lt•a ussisteva pui alla pro-
irt.ione <li tlue riu,,,•iti iloc·n1Le1Hari "ulesiuni: il
primo
<'1111/ieri di !/ÌtJÌtl
presrsnt11 1111 lll•I
ym11omm11 liell'a.llil'it,:\\ Hulesi11.ua i11 Frnnt·ia. ,ipe
C'ialrneu(P n J'aNore ,loi giovani apprendi>1li: I nllro
lmri di /,1111ril,•ij
oltre una emumu\\'i/lltt'
rinYoc11zio1H1 tltsl i:-ramlioso p1•l11•141·inu~giu tfoi Goo-
pc•ral nri :ella c•ill:'t ,lei rnirn\\'oli.
~uhito tlopo uolla 8,1,..ifi,•,1 ,ii :\\larin .\\u~ilia •
trir,. il llt•\\•,mo T>un ..\\ri:himn,11• l'i:mazzi, l'rmi;i,
gli.-re ~e•:il:hti,•u C';e11ernl1•, , ..11e1·.1 la prima 1•011-
ferPu.1.a a1111t1ale ,-11) ll'm,, /),.,, Ho,r.o Pnlro11n
dt•gli fl/J/"'••11,ti,ti. illu111i1111111lo ,(i , in1 luce 1'op1·r:1
,;volt:l rlnl S:;11110 :t 1·a11ta!(gio d••~li 11pprN1tli~1i
m ~l•111·rr1 t• 1•011 la fo11da,d111w di•Ue ,me :-ì<·110lr·
pwf1•~..io11ali iri purtit·ola1·1•. lr111•1·c~.,;:mte ,;i,pral.
tutto il JH1Hora111a rlr,lfo :,;,,uol,· pl'11fe,,;,ionnli !'li·
J.t..~i.me 1l1•!1'l11rlia. ,•11-..i am111ind,• du· molti \\ 'u•
,;t·m·i .-J,i..,10110 tli UYnle ru·llc loro dinn>si ,. il
(~on-nu, hn Ì1lt'arit-:nn i ;-.1lt•,it1ni di [01111:lr,•
una gm111!,• s1•11ola prufo,11io11.1!,• a (':i.lc>utt:t ,.
l111t11ri1.z.1 in l'i:t e•·t·ezioa.alt< a 1·11lr,1re in India
quami :--,11t•-aa.ui souo cle;i1i11n1i :1 lnvorarn iu
q111,!11• :-1·11nlo.
l,n. f1111ziouo gj clùusc, 1·uu lu Bene.diziouo Eu-
enri,.tirn i11111arlita ifa ~. I•:• .\\T1111s.•\\.nluinn.
TORINO I olmpatlci « ~ii'los Cuntor~•" Argentini dtl Murlaldo. mentre danno
saggio d~ll" Jl)ro bravura esegu1:ndo ~rtl•tlcl cori nella 8..t$IUCQ dl Maria Ausiliatrice.

2.8 Page 18

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FESTA DI ANIME A VALDOCCO
La IE'.sta tli ~an (liovanni Hos1·0 ebbe i11iz10
olle ore r, rlp] pome1·1ggio :J() {!E'unain <'o! t'anto
dei !'rimi VP,.pl'i La l,asilira cli Maria \\m;ilintric·
R[a,·illn, ;1 <li hl('i. La •'-"linl,t c·a11lM111111loll'Or:ttori11
iniziò l'e:sl'rnzimw 1h•I pro~n;mma mnsicole col
(•.nnto clell'EcN sacerdos ,11ag1111J1. P11mifkuva il
Ve,i,•1H'O ili Allwttga, S. E. i\\lr111s. Ha.Jfael(1 D1:1
t,iuli, no1ttro a!Tn:ion11to Ex allie,·u e ('ouper:1tore.
Lit gente iu,sit•p1:i.va la ba,;ilfoa. Il sal1•~ia.uo Don
Guitlu Fanni, t•he a,,e,a pre1lil'ato la no,ena
im;iunw c-nn Don Luigi PPllegrino, ri,·or<lò Mlla
predi, a l'amorP nppll"'-"ionato <li nou 13osC'o per
I:\\ ~oventn a il ~uo zi-lo pt>r l'ap<>~lolah, t:\\lnmpa.
A RCra, il He1ttlr Mn~J);iore ncl.fa l'lasRic•n, << huona
notte• invitò a tiare alla Ic-s1 t il ,·araltere rl'im
plornzione µer i frat11lli d'oltre <'ortino, ~opmt,
tutto r1er cp1elli tlella Cbit•~a 1•osì tluraui<·nte
R!'Oll\\"Olla in ('inn.
Il ;) I gen11aio ,ii aprì eou gli ~q11illi d<'lle 1·nm-
pmw della hasili1·,1, chr facp\\·nno t•<'hcg1,,,iare i mo-
tivi cfol cn11t.o: (1/i'r dui 1·0//i... [Jr111 Bo~ro rilnma.
Sctlnntun iurni fa., qnn,;i alla sll'.,"1J ora. nwntrc
le ,•111apatw ili 'fnria Au,;ilinl rice ,-.1100:1\\·auo
1·.1,,cmoriu. D011 B01wo nironfaznva. Tutti qnPlli
rhe crnno ra!'t•olti 11tt11rno aJ !\\110 ll'lto rt'l.·ita-
rnno 1,1ommo88am<mto l'A ll!Jeftts. C'i fu chi lllll,•
>'llITÒ all'on•t·cbio ,Li Don Hosco il l"im .lforill
dei giorni innanzi. Allorn il rnntolo dw si farl•va,
u,lire cli\\ ci11·a un ' ora (1 mrzzo, ,.,,,__..,ò_ li re,piru
11ivem1e lib<>ro · e lrt111q11illo: ma 1u co~, di p11d1i
iHtaufL poi mauc/\\. non H11Kco n1111J1"0! si
eselaruù nl'I pianto. Don Bo,;eo realmenre mo-
riva... Di1111nzi n !]1wlla, Hpogli.1, l'R:lHrU1e, non
l!ua parlò:
~iamo orfani. i\\fu c-0n,;oliamot:i.
,\\hhinmo 1n•r1lnto un padre rnlhl, terrn, ma, nh-
hi,lmo ncq11i1<tato 1m protrtt.ore in cielo.
Oggi il 31 gennaio è> giorno di gJorm.
La Tllo~im <lolle 1•om1111ibà uniti- (t,fndent,i fl 111·-
tigiani) ru 1•1>lelm1t11 dal Reltor .\\h1ggior1: pPr lu
C'luei<a del r-ile11z10. OJ1port1111i l',llUJmouti lil.ur-
w<•i le1ti al mitrufono fl('rmi~cro In piiì attint ft
t•ommo"tL p11rt<•<·ipazione. Ali.i line il Retlor )lag-
A'i<lre rocit,b la pr~hiera di 8. $. Giovnnui X..'Xlil
pl!r i frulelli pl'ntO).,'llirnti d'ohre corlma.
rnta11to lu gente, chii affl11h1a. n1un(n·o:1a no-
110,-lanlt• fosse giorno fniule, grernl la bAAilil-n.
,\\11 orno aJJ'alta!'o di Tlon Bo;tcu fu nnn ron-
ti11 ua 1•,·~>1n di fe1loli. E co!ll 1m fìotlo iuinterrot to
di pen-one vi8ilò fo camt:reltft del i:;anto, qtrn,.i
1Lc,s1dm·o,;e cli scml,irMlo più viciuo rivivrnclo le
r1u,· 1ùti111e ore. 1iutati dalla mi1;tira almo::;fora
d1e ,,i i,i rei,pil'a.
\\Ila l\\f01;,.;1 ('ant11.ta ponlitlrò il Ve,-rnvo di
Alhcng:1 , La ,-.dwl11 ca11lorum e!<egui la ~nmdiosa
l\\l11s..~a iu onore tli Santa !'l'laritt D01111micit ~Iaz;r,:,.
n•llo, compo,;f n e eliretta tlal mae~t ru Don La«,.
gun. 11c•(•ompn,g11aL.i all'organo ,l;iJ rn11e,,1,ru Lam-
berto e rnclinlru,;m1•,-<a 1-11 pro~rumma nu:r.iunak
J\\iel 1wmerii,:gio ,·i fn In beu1•ùizio11e ,11,i l,am-
hini. TI !-lanlo dei giovnni ero. t•ir<'ondato clni
pi1•1•oli augioh,t ti, che gimrdav11no "t11pitì il ,•orp11
cli l )on BosC'o riveRtito dogli uniti !lltcerdotali fl
nwrh.iu.-io nell'urna. d'ar~cnt-0.
!'\\eguiro110 i \\'e,spri po11tificali da S. E. MonM.
De (.;iuli, 1·h.e teunl• aurhp il 1u111cgirko ,lt-1 ~ani o.
Sua Emi11enza il Card. :\\lmuilio f'oz,1~a,t1, 1111stro
a.m11ti~:;io10 Ar,•il·e.~,·uvo, impart,l la. 1:1olen11e H,•.
nediziorrn EucaristlC'a
Il giorno tlopo ki celrhrò la Rolou 11ità rli :'-an
Frnnc·esco cli Sule.,; co11 po11tilicale cli ::;._ K \\Ion...
,\\rduino Il panegiru·o ùel uoi;TTo Don .\\go:tti:111)
Fuvale.
TCJRINO • SUll Ecc. Mons. R.tlfaek De Giuli, \\'1•scovo di Albenga, benedice la folla ac-
cor•n a venerare Snn Giovanni Bosco nelltt Basilica di V1lldocco Il lli<lrno dull~ sun res1a.
f}fl

2.9 Page 19

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la festa di
Maria Ausiliatrice
estesa a tutta la Polonia
*
Una notizia che Loruer;i grailitissima agli
innumere,nl, divoti di Maria Ausiliatrice spar,-,i
nel mondo.
li Santo Padre Giovanui \\.ÀTU. accoglil'nclo
le umili a11pplichc rivolLcgli dall'Em.mo Car·
dinale Wyszynski, PrimuLli Ji Polonia, a nome
di tutti gli E«-c.mi VesNvi polacchi. ha con•
cesso che la festa di Maria \\usiliatrice ,;i-}
l'l!-te.~a a tutta la 1>olonia e che il giorno 2·l mag-
gio talli fo.ita si possa c1·lclmue dovum1ue con
rito doppio cli 2a classe.
Ecco il te~to del d1•crcto in 1111a nostra tracluzione.
La Sacra Coagregrnone lei Riti alle Olccesl di Polonia.
J;Rm.mo signM ('11rdi11u/e i,tef1t11ti li !f>tZ,t/llSlri,
A rl'in·H1·01m di 011cH110 1• l'r1r,w1,11fo, J>rù1111/1• rii
Polo•iia. t11sie111.e t•nn 11/i nllri .ltl'Ì/'l'"l'<ll'Ì e I e•
H'III'• ,/dici .,a::io11t'. ,,,,ii/111n1/P pmstr,1/n d,11•1111 i
a 81111 S1111ti/à P11pt1 <:iom,111i X.ì.III. /.,,, J,11
«rdP11t, 1111'1/lt 1mppli1·r,1t, ,li 1·011rt>du,· d,e 111 /11//a
q1tcwlt1 /11 i'<>hmia In jl'sffl di Jfaria ,..,,,.._ •nito i'/
/il(l/o tli ,I u~ilialrfrt• dl'i ('ri8linwi po~,m Ps~ere
ce/ebrnlrt il qiomo 21 i1wy11io Mn rii() tlo11pio di
serMu/11 1·la>1>1e, q11a/1 pNc11111· rfrordn ,/i/In ymli-
tv11i1w ,/pi Ji·drli per i 1mwt·iden=iali i11/t'M.•c11ti
Ili l>in ti ft1t'f>/'e della for11 l'ulrin, PerltrnttJ fo Srwra
Cn11gri qa::i,1111· dei lWi. ili rigore dt'l/1': ft11•11l//i 11
lei 1·011r1•Rkr ,11111'1 ~,e~"" 81111111 P11dre, hct 111'//ÌtJlllt•
mrntc cD111•csRo il faw,r('. ,,11,hie,;fo, e111·.
fr,;i,itt,,~ (\\ (M.ltO. 0JOOf1NANl 1 l'Jlt,:f.'Jo:'.JTO DF.LLA !--, f!. f)~I IU'(.'ll
• srucn O~:'\\"'l"J. i-o:,."T1TPTO
La nohclc tanto provata ,aziom· ha così
un nuovo titolo all'aiuto potentt• I' materno
di Cuh•i cbt- l'imutor1al1· Pio À.Il hn d1•611ito
la « Vittoriosa di tutte le forze oRtili ».
1.:Eplseopn1q Polacco raccollo In :,sseooble:, plenaria. presieduta da Sua Em. il Card, S1cr11no Wys7,ynsk1. Prlma1e
dl Polonl:i, ha chie,,10 all'Wlllnimiu\\ 111 Santo Padre che la festa di Mlll'là AUS:ilia:rlcc 1m 6te1'3 a 1u1U1 la Polonia.
CONCORSO
NAZIONALE
LETTERARIO
DON BOSCO
I ,\\ HtOH1E5TA
amA1<1<0 11<v1.\\1'1 r:sFon-
I llAllllXI IC llOl'IE Ili BO
010 Ili; J,O SCOLARO
Il simpatico giornnlino J,o xcolaro ha lam·intu tra i ..uoi pié-
t•,oli numerosi11Kimi lettori un Com•or•so '1ar.ionulf' Lellerario,
inlifolato a, Dou DoFieo, in O<'cmsione del 2r,o dc•lla ('anomzzaziono
llt>l grande Santo italiano e per ri<-ordaTe il ,·,·tllf'll!lrio tlellu fornln-
.liono della 8ociotù. Sale~iana (I!! 11iecmur.-, 18,!l).
[,;, 11c11l«To i;ì proponi' di onorari' ro,1 l'OpPr,1 S11IP,ian·1.
I terni del <'01worsu sono: I) X11rrare uu ep1sotlio della \\'Ìlu 1h
J>on 81);;t•o (ptr /111/;); 2) Ri1•orili rli \\'Ìt.a, ,-:1lpi-J1111a (riserm/11 tl!Jli
11//irl'i ed e.f ,,llie1•i Htile.sùmi). Il ,•oncori\\o si d11utll1 11 30 aprii~ IH!Hl.
l'tr 1·cn1ox1:I'/'(' lti nol'Jnt> i' ì rin,./1i 1u-e1ni 1rf!1•rti lialla Dir1•zin11t• ,/,ti
(;jr,r,wlino 11111•/w 1/(rl/n JJire;fo,11 ,/,:/le Opffl' JJn11 !Jmw(I, ~1:l'i11t rl' 11
Lo .:colaro, J/um di S. f'ltirrm, I • (:E...-O\\'\\.
!17

2.10 Page 20

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rom1•ttn l'"r a, rr u, uto la prima
fonrln1.ionP ,alr-.i1urn nel ( ile. \\ 111w"ta
ttali1.1.11tinnr roo,·orn•ranuo t11tti gh
rx a1J e,, c)d ( ·I<'.
l'l',\\ Ll .\\
I « i Fralfrn """""" ddLa ••~In 1
7iun,· :\\,lli<m11lr ltuliana d,·1di I.><
allievi ~ult'"iuni, lo 111ror~o gtlln ùlO ,,
rntrato n••I ..... 111 ,lt , lt 1, La rur-
roha drnc 40 o1nuJlr ruppr~t• un
1nsun11lc prruo,n ,~r la •lor.a ddl.1
c,.11ftod(•r,1im111• '1nndiul,·. Il prrimli,·,,
,~, oru in nuovu ,·este I1p1ip,rafi•·u
prt'•• 1 fa ~cuoia
llou n,,>t'o.
Grafica
<Id
C:olli,
li :Y, 11••1111ain lu lt \\I nrlln .,,,;.,,..,
" Lu Hatlio prr le ._,noir•· ruhrira
« 1 aall fatti. ~tt1111hnale di 11ttna•
lità ». hll tra~n,~!'l.w unu cffirnr."(' ri~•
vm·o:donr: tii I )un Bo...,·u ,~ dellH ~1w
Of>t·ra D fa,·ore ,lt•ii;li n11pn·111li,11
Il C.-,1>1ru Gio,anilc ,li !-an Gi.1romo
u I H 11 '-i'I E. uri ,·rlrbr11«· il 1ir11110
anno ,ti intr-n'-a ,tlli'\\'1t:l 1,rr redu-
•·a1:ione mura1t-. rl"'ligiu-;.a t! ri,ita
,Idio g1n,cntù, ba preso il nome d,
!'an I)omt-uin, ~a, in, ponrrul,,,.j 60tl11
la s.na l'rot('7.ione.
.\\ I 11\\l•l;J.l .\\:\\O \\ F~"I·.10 11rl
C0Ue~i11 Il Imnuu olutn » clrllr I i~lir
di \\1ariu \\u,ì1111tt1r.l', S. E \\1on•.
r.arr-.ro. \\ f".Sf'U\\ I) di \\ ittonu \\ f'UdO
~ ~ià J>h"C'On.i.u.oto da \\ trona1 ],a
ron'8tralo 110 nuo\\:u arti-..ti.·o nltarn
mag1dort·. 1'er01inRtu il ritn. , i c•f••
lthr~1 il primo nnlo ~arrifido. clu•
ranu il quak ralr, 1\\ '" 11rnboli.-a
amdogiM fr11 la ro1mtna,inuc ,lrlral-
tn.re ,. ìl lmu,..imu, 1•ht• fn di uoi tiri
t·OJ.lSu,·r,lli, c-.hiut1ut1 o ,·i\\.rrt" una
vita drlllll ,li tale <'on-arra&ion,.,
:-.cll'l,11111111 •11lr~i11110 ,li I \\'IO:\\ ~
Ì'"tatu i11u11guratu 11m1 nno\\'U rn1tpt-l•
lino rltll'lmmarol:tla, a nrrmln ,ld
rf'.nt.rnnrio J1 1 '"'nt~, •lnuo ,11 una
llenduttru·r a ~uffrn11io ,l, ll'un1111~ he-
nedctln d11I \\ l arilu. l ,n '"""" ,·1111•
1u~lla. ,·lu- \\'i••ne u 1·01111,letnrt" h• dli~~.i
Jdl'lollllllu m1=011Jtrio, fu J..,u~•lctta
da ~- I \\loo• 'IK'hrlc \\rrl,,tnn,
<'X allu•,u di hr,•n, L'nhnnno tu
<"onem·r,uo flu S. E. ,\\Jtm'4. Puulo
Ro,:,lagnn. , ~ ,.i ,li~n;, ("ouduml,·rr-
tra aµ, w. p,ranll n1lii,ionan lu •d"·
lJra.Uo01 tiri ~uo 5o th ~a <"erJo.c1u.
Xell:1 rittà cli CCIHl)OB \\
&<mo
i-\\ olte ,..ol<"uti.i onorun.lt' alla mrmurja
del ~al~••Mno Don Giovanni B. Glu•rra.
118
in o,·1•11•innc ,11-1 1ra•foriu11•11 lo delle
'-tir ,.,,nl!lie mori.ili in •11w~t.a .-ilt~t.
do,, SJ aom or ~onu lorhi,n d: ,I
,rramlt· roll~iu P,o X. I)1to e,hc-.rr4a.,
piPtllnlltt"l"lr. t.l\\,•\\U riC-C"''\\-Uln rahitn
Jullr 111uni del 1u11lu Fu111l,1turi, ~,I
era 11urti10 u~I l8•1;; per I' \\rg~ntiuJ,
tlo, e u\\ r,-:a d1ttt to "·arie aniporuuati
oprrn rr:n,Jt9"nt1o 1wrmlarc e zuuatn il
uom,~ "aJ.,~anu.
.\\l "'I H \\.1.1 \\
emd dri « rluh Dnmt•llti u :-;avio )t
d,•llu rltt11 ,li 1•1mTU e ,li11111rni •i
:-ouo rnccolt.i " ,·nll,~~.no ni-1 (.nl•
leg,o dri I- rotrlh Cri,,1,..,11, rinno-
,·11mlu I lor,, uuprgni d1 Crrlr.ltà 111
luru 11iodl'llo urll.t pu_n-zza, lorlt'''ZZll
e u1•o•tulnt1J, :\\rl Fc,ti",I l,11,·,tn•
&lko 1~111110,i a ::-I ~BI 11, i soe,
,Jei f lui, Uomr::nir.u ..;ouo h:1nno
O\\ utn l'onòrt• di illf'C("Jf'r , 11 tumo
nel ,lm;t,•rr il Un•MÌo ,lall~ IIJ.311
nll,· 11,<$5 rt'titruulo un ,'Omple,..,
,1, 13 r.oronr. 1'01 ,iil3roDo ndla
prrn'f"!lll!òiÌout"' tr~t•rn~-..a 1,t"r td.e-, i-
•ioue. nella 1111ale il lor11 gruppo
f-J•Ìcru\\'11 ç-.>m1mtto attorno »I '\\'.~i•
-.iJl11 cli !'ìt. Domc-nÌf'U S:.n. tr).
<"·•In .\\ ( ORI ltH i\\
Groo&0) l'J,,,c.mn
\\ ,.......,'"·o Stt.lt·11ia110 ~fon~. J.udi111lao
Pu hG ullit·i.,lrnente p rudawat u
!°'an l>omm.iru '•' io Patrono dd.la
(~io\\'Cnht dcl!:a 111.- l>iott'Jti, l.a ~-1•
1,·nnita ~i f ••·ohu nel rort,le del
1:ollc•gio •nl~,i,111,,. BIia h11•· dcllu
\\ l e-1~11 ,rspertlna. i,tt,-,nt1 uhre J()llll
ali,"' di tu(li, le JQJule clcllu .-ittà,
auturit:a C' 1w1mlu. Uopu I.il ~~ ~h•~~a
,i fu lu rlrJi,•n ullwìale 11<-lla via e
.IPI ~i,,r,liuo j1Ul1l,liro 1t11ti,1anti al
C.ollri!ID, ru~t 11, umenlc u Mnn.-. de
A•1111u11 ( 11rr,-1. \\f'l"1,eV"n,n ,ai....
f,,Ì&utt •li I uiah.,. morto 11,·1 I ~Sb,
r n llon Bu-,·o. \\.)nesto lrioufo puh•
Lli;-u 1lrl uuw~ ..fl]t"'!U.ann .., d,•\\'e in
c-ran pori~ ali'.,,,,.,. ili ccX allievi
I'"'~«• la C:i11nt1t \\lunicipulc.
CU.E
l.11 lunidpalitl ,li CO'\\I I l'l.lO"i
ha •lt•tr-nninato ,li intitolurc<t u Don
fl O«O llUU Ull<IVO viuz,u J1•ll,1 cittÌI
..-d ha aut ori7.1.itt1, in e......, l\\r:rt.•Lione
J1 un nu,uumr:ptn a (.io,a.no•
llo-<'o, "ari, I~ prima cittì, cl~l Cile
d1e avrà una p1111:1.a e nn mun11111enlo
pubhti,·o a l>u11 Bo,co, onore r he le
!\\r11a , uupagno Jtt"r le ntorafità in•
della t!Jl Pn"•1drnte Jrell• Hrpul,-
blica 1,1 è in..èrat• une « '~ltJ10.u1a
nrn t,10,·,-11ti1 ~j•h·utoriuun •· ur~H•
ni.z.zntu dai Sah•.,.iani. \\ttorno nlla
ti~ura ,li ~Jn I>, u1r:n1co ,ia.,10, 1'.1..
trono ,l,.Jln e1nv~_.,..-, ""f"lltroarn<".r••
t.•J.na., :a.i tt·nneru rouh:no:LC in tutte
I<· ••·11111<· ,1,,11., 1•nplt11le e <1,,11., dll(I
di ~aut I Tt-1 l.1. rmnt prrpor.-z.ion~
stln ~l lHuana • llf' 1 ...vol!t" ron
conf~ttnz«.'! ,li ilhtttri ronft".tt.n~rn.,
lm.:illl~.,t• ,laJ.I., ruili,• 11;.11:imu11,·
l ECJl' \\"I o n E
S. K 'l011•. T.111g1 \\lfr.•do {,.na1nl,
v~~ovo \\u!'illlt.t•· tlr.W \\r~•hiclto,~"i ,li
Cl \\, \\!}I 11 .. hu h,·1w,lrtto la'"'"'"
dùe,n parracrbialc ,ledic•la 11 "' Do•
nlf'm• 1 ~11,io.. t-0rt I nd f.uhurb10 ti,
(.nff} ,111uil piu pnu•ro r. n·lismt-a•
111n1lc p111 .1hh,1111lmwlo, Il lrmr,11,.
rhe """"" metri 3h per IR ha potuto
rea.l.i.z.u1n.1 Jter 11 gf"ntro..o {'11or ,r:.0
d1 uu , oruitato eh (.ooprruton e
amn1iratori alrll'opt'rzt ,li Don llo:&fn.
Erano 1•t«-.Jf!Ut..i oll rl" cl11N11il.1 pC"rli•m•••
rhe- ,ulHtu iu., u. t>ro il 1..•1111,io per
;.1~hon1 la pru11,1 ' .. '.!i.lr,:~...&1 •e-le•
l,ratu da -.. F.. il \\ rot·ovo.
I'"' La parrot"rlùa ••,lr;.inna cl, I 1.8 I
('[T).. 1lupo po<">
di uu 1111no di
la.,:oro. rar,·o:.lie i auoi huoiu frutta:
clu,·e r•riut.1 qn.at.i 11r.~11n1• nudtn u n
:\\t~~a, or,, l'ii ,·nuhmo ogni cln11u•nir11.
una u1f"tli.i ,ii !!OUO p rr.t1enzc. t >1tn1 me...e
circa ~S00 romnnioui e ";O ba1tr.,1mi.
l:'liUI \\
~- K ~fon,. M ircngo, \\ toro, o ,li
Dffill~G \\RH. lrn a,utu il ronforto
,h b11ttrunrr la 1•ru1111 ra,;ai, 11 \\1au
~at1'1 », d1,· rir,•, C"l lP purr: lu 1•rì111u
Com1111i11nn "' la t·,.-~im..a. Fr41 uno
-1~tt11rolo romJun, ente , ,,~ k
nu:au~ 111[a.. compagne ddl■ tor•
lnnolo. lti ~inUt'"f',110 lii pir.ili ,1.-1r.:.il•
tare .rguirl' h• 1·01111no, 11111 i ceri•
muru-· con tantu fcclr. ~ gima.
I I T1I \\li, \\l\\.DL\\
La pro.-uru salc•iunu ,li BA'.'IC;KOK
ba pubbh,•ato in l1111ua I.ha, Il sfo-
ranri p10t r,Jato di "an (.10,nnni
Bo:,ro. I ,u priru.a f'dinu11e fu ••§llurita
in porhi ~111rni r,I ~ 111à prnntn 111
ri,tarnr,1, \\ ltr<! p11l,l,hc:irioni ,1,·ll'Etli-
tris-c ,...lr.iiu,a so,,., b f"ì111 d, Mrt
Dom,.111co 'orio r.on illll!'-tra,ioni a
i:;,.,..,.,. rotori (..-rnnda r,li,wne) e lu 1"110
di ::.~11111 llario

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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!FEDE IN CAMMINO ]
donBosCOneUalhailan .
IL REV.MO PREFFITO GE!'iERALE DON ALBrNO FEDRIGOITI. lN \\'1S11'o\\ ALLE Ol'FRE SALESIANE O'ORlE!'l,'TE,
RAGGUAGLIA 1 LETTORI D'EL "BOLLETTINO" SULLE R.EAUZZAZlONI SAl.F.SIANI~ NELLA 'fflAILANDIA
I Sal1·~iani •.-i•nn..ro qui nel 19!!7 11rr prendr.r,.i
eura del Yii-ariato Apostolirn di Bang ~ok
Kh11C'k. rlu~ ant•11r oggi fa 1,Plla moma d,•lla
lag~io c-ri1<tiano di agricoltori felici altoruo a1
loro pa,.,torr e parròt'o.
Cnttt•,lrale e del St'minario. d1•s1 inali a e1•derc
Il lavoro educativo cbhc un ri11,t·glio conSo·
il posto alle motlltmf' costrul'lio11i di Rathuri. lauto rwl 1947 coll'itp,.rtnra di lrc <·a~•·: una
doH 1· già pronto il Sfminario. Fino al 1934 per le ,o,•azfoni oall·~iam· a Hua Hin; un'altra
fu i,,•mpliccmcnll' « \\lii-!'iouc i,ui juris »: Jin•1111t• per ~tudc•nti a Ban Pong e la terza per arti-
pe>i Pr,•fl-Ltura Apo!>tolica e. nl'l 19-11. , kuriaLo giani a Daugk()k.
<\\po~Lolico con /\\fon~. Pa!,otti: a lui succv~~•·
A Ru11mc/111i., alla pt>rifrria dellu c·apitale.
nel 1951 Mons. Pii>Lro Carr<•tto. QurHo fo il sorge In 11cnola profrssionalc-, con 1r,· hci la-
t·ampo di lavoro dl'i Salesiani prima che po• boratori nuovi di 1ipogratia, falt't,:1111ml'ria <'
1,·~~cw ded.irarf<i auclte al lavoro più spccilica- meccanic-a, ollrc la pi<'1'ol11 sartoria. Purtroppo i
m1·nt r rclucativu.
salesiani t: i giovani vi\\·ono aurora in !'asf' di
Si trattava di c-0111:,ervare nella fede i frddi legno; ma .,i spera di a,cre prN•fO 1111 nuovo
1·reditati dai Padri ddl~ Mi~hioni Estere dj fahhri,·ato. degno <ld rapi1lo progrt>s.qo rltc la
Parigi. con clùcat> e scuolr., q,ll'~lt- ,ùtime aperti' Thailarldiu ha fattu in questi uJtimi an1ù. I
dai Salesiani anche ai pagani. l cristiani sono ragazzi. in gran parlr orfani, amano mollo il
spahi su un territorio vasti11bllllo che va dallr loro m1·stien•; come tutti i ragazzi di questo
,irinanze della t'a11itale Bangkok. lino al ron- mondo. amano meno lo «tudio.
lìrl!' n11•ridional1• dd Lcrri:torie>
nazioua11' verso la Malesia. Tra
tm c,·11tro mis~ionario r l'altro
vi ~0110 talvolta parN·chie ccn-
1inaia di chilonwtri di di-
"tan1.a. Il Yicarinlo è venuto
pn•parando il rlt•ro indigeno.
c·lw l11vora solo o uffiancato ai
Salt•~ia11i. Ho asi;is1 ilo alla Fe-
sta ch·ll"lmmat'olala uel grandi'
Cl'ntro d1 Bank Nok Khuek ,.
fui rdilìcato dal gran numero
di fr1lt•li accor..i. P,•r a.iutan·
andie economic-01111>11te i cri-
~tioni bisognosi. il Vicario Apo-
stoliro ha compnato vasti trr-
reni Vt'ri:o il reni ro dd Yit·a-
riato, t' li l1a cli"t rihuiti alle
famiglie dte vi si srrno Lr:>-
sforilc, formando cusì uu vil-
BANPONG rnwlandln)
li nostro PreJe1to G~ncrale, Rev.mo Don Albino Fcdrl11011i, s'intr:uUeno cmn Alcun!
bon:d m ,isha al Collegio salc•lano. SI notl l'immancahilc sacclie110 d~lle offerte.
9!)

3.2 Page 22

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l'ìcU'.,~Lrcruo nonl•l'RL, i'· ~tata aperta tJ71.e-
t<l 'anno lu scuola cli ll,lontliani_ 11111to dc~ide-
ratn ùa qurJ Prcfrllo Apo;;tolicu: è runica
~ouola cat tolira per rnga:t.zi it1 tull1> il terrilorio
drlla Pn·fctnira. Yi la, orano. 1•er ora. ùur soli
coufratdh; gli ullie,. i 11ono ~ià 230, e 11011 vi l"
spnzio per aJtri, se no11 i;i iablirica_ i\\rrh-auo da
tulk le parti iu autulms, hiciclctt1•, tricidi e
altri mez1.i rli fortuun; tutti J'Ortnnu il casco;
i piccoli Rcmhrano fun~l1i amlmJauti!
Qua:,Ì all'e;;lrcmo Suù. ad Ì;,lanza dd Il<'v.mo
Don llcllido, che- fu il prC'lt'Ùentt- visitatore
&I ruordiuario. fu apl'rla u11a S('uola a llaad
Yni. sulla ferrovia che va in ~lal<'bia: si ri,·mpì
quasi subito ed ora conta oltrc 900 allievi. Tre
sacndoti e llll <'Oadiutore. aiutati da ruarittri
r~tcrni. 11i prodigano in tul tt> le forme di at-
tiviIà salesiana. Una di quc~te è la m:issione
tra i cri:,liaru di;..per1-i per qu.,Jle rrgio1ù f' bi-
sognosi ùi assistenza rt·ligiosa. Gli alli('vi, in
mati,,irua pru:u pagaru, ccrrano la sruala J.'m-
glei,t•, lingua chr va aet)71.Ìst1111do st·mpre mag·
gior importllllZll in tutto il mondo. Ancho ai
pagani si fa l'istruzioue religiosa, Yoluta daJ
governo. ,ta la reli{;ionc voluta dal governo è
q11ella buddista: noi ci lim:itiamo a tiare i prin-
dpi morali chi.' bono comuni a tutti gli uomini
ptir legge J1aturale.
E le <'011, t•rsioni? È lavoro lc11tissi1110: I,· n·h·
gioni naturali ..ono t·omod,•. percht- fahhri,·alc
dagli uomi11i prr ,mddisfare il natural,· desidl'rio
d,,~li nomi11i di 110n 1•s~ere di1-ilurh11li nel godi-
mt>n t o di quello rhe la lt"rra olfrt•; tanto più
clw la loro credenza udla tra~migrazionc dl•lle
ariime dopo la morte non apn loro la pro~pet-
tiva di un premio personale m•lraldi.là. lnoltr.-
chl Ri couv<'rtc vic-110 mol1cggiato ,la amici e
pan•uli.., quando non addirittura p1•nwguitalu.
co1tu- se a, t:ssc tradito la patria. rivolgt"ndosi
a clivinità « strani,·rc ».
li nos-lro 1·ollegiu maggiore Ì" !Judlo di Br111pu11p,,
a un'ma di trl'IIO da Uangkok. O~1•ita oltrr
1000 allit>\\.Ì. di cui quaM1é <"enlinaio di int<"rni. È
ammircvoll' il sacrificio rapprc«l·ntato da qnr,,tc
costrnr.ioni. in pat•bi ove le enl rate 60no o1cars1,.
\\fa la ca!'a c-hf' forma come la pupilla ili
tutra l'Lìp,·tloria è quclla di /-/110 lliti. p<'rd1è
coltiva le speranze dell'avvenire, negli aspiraul L
no, i~i e chii:rici biudenti di filo~ofia. li posto i,,
inra11tevol1•. h<"n ll'nuto e forma un amhirnte
ideale cli ~1 uclio t' pietà salesiana. i1 Lutto con•
dito di 1mna all1>gria. Il: qui che lto avulo il
piac,:re di pnssarn le fotti r d1•l sanLo Natalr e
cU rkevert• anch'io il mio bravo dono nata-
lizio. Per i giovani dei dintorni c'è anche una
scuola per esterni.
La così d,·tta << Procura » di Ban}{kok è un
piccolo centro di attività salesiaua p1·r le pra·
•· F"rn ,•r-nt•nuui - lu, detto 1•;u .Xll - it
1•a.,1n,it~11i»1w 101l",ì Hf'"'fnu1><irRO ti.ali'. lfril•a.
. li stu, 1H1Nto ,1; .,~eth•n uu'~l/ri,•o ..,.,,..,d-
,nnna u un·,.J/rfro ,unftTioll,,.fa ~ nt.-a,
oppure tot'. lfr{t·n 4,•«Hnllt-n ., .
si 11 IIU J!;rand,- vial(' ,!ella città di l.1,opolclville
cff quafolHI Ull'l~f• fa, 1111 ufficiale> cli polizia pre-
~enlò al i:overu,itore p;Nlf'l'ale he)J!n. 1m foglio !li
<·aria l'l1e portavi! Sl'ril IO un l'llltQ. JI ('OUlJlll~i-
lorc di <111ei ver;.i resflwa igr1oto, nrn. il ('1tnl,o
comin,•iava n tlilfoncler~i 11t·i t·u uir.i n111.iooalist ici.
Le paro!,· 1lkeY1tno:
~ llrantl(' Congo, terl'a dei 11,i~t.ri a11tena,ti, 11oi
comualieremo 11c,r lu. hrn lil,urtà 1111l·ht> tio il
>'llllgll(l do\\"P.,~e CllrfE're ;\\ liUUll
l'udii giurni dopo e.~1,loRe :1 Léop<Jltlvi.llo la
rivolw. I'N· l'inqunnt ".umi i lldga l11u11w. con un
mc,cl<·llo 1h efficienza e di lllllt(llificu nrgani1.1,a-
ziono, govc,ruato lJll<ll11l fnrro. 8'J vulLP 1•iù grandi}
,lellu loro, che 1111 tr111po era domm10 pri,ato
del l'«' Leopoltlo Jl.
IOO
\\ lclllli :rnm fa Ira i negra t•rn comineiat:1 a
tsorg(!tre un'11Hsoc,i111,ione cli iemlenze 1111asi r1·-
ligìo><e. chin.1111tta lbalm; 1Lll'inizio pareva 11n'or,
ganizMziom• di tribù_ r-:ra infultj forn111tn dalla
t rihù dei nu kongo del Sml e voleva PI\\Rore wirt
Ppe<·ir. ùi lt•ga prntettivo ronl ro le t l'ih1'1 ,tri
llenJ!aln. piu favoriti J>Prrhè pìit l1m1w1 l11vorn-
tori. Jlfn t<ott,o g11i1là clì un Hol,tilo, ,;milzo ur-
gan,r.zatore di nome Gi11H1•ppt> Ka~avuhn l'ns•m-
l'iaziunc a4.•c111i::;U, uno impo,lazione 11oliti1·n. Ku-
savubn lut -l l armi, tm nt1petto l,imido, 1m ,,j,.o
l'lae ~<>mhra cli ll.ùol11.sce111!•, ma 1111a \\·olout'l in-
flesi;ihile. di acciuio. K:i,.,wulm l- nt11•Jlo dnllt,
Rc.tWIO 1lellf' Jlfisflio11i C:tl f,olichP, nnzi ~111<liò t.ri;
anni di filo~nfìa como cLil"rit·o sc•miuari~la. Dop,i
In "11'1 l'lez1011e a ~iuclaco negro nel 1·omunc ,li
ru L6opuJrtviile.
dirhiaml,o Ll•atfo1· su11re1110 dai
>IUOi ,-pgnn<'i (' COlllÌllt'ÌÒ .1 ri,·e, M0 omaggi '-'l'·
dnto ~u Ili una lwlle di lcopa.rdo. 1:11111holo dt'l
potN·e i.npJ'Pmo 811110 trihù 1lE1lla rore>Ktll Fl'al
tanto i rÌ\\·:ali B,mwala t<i orj!anizzarono am·h1•
loro u nel <'ongo 1·ominri1) a ~l·rpeggiare 1'111•

3.3 Page 23

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1i1·hc presso il governo. per la propaganda cet-
Lolica C' per due foruw di llpostolato ~pl·t·ialr,
odlc prigioni e fra i l111m;i. O nos:tro Don Ul-
liana {• ;,tato invitato eia 11ualchc anno II dorr
lezioni di criirtiane~imo ucll'ro.iversiLà d1•i Bonzi
u Bangkok.
Pt·r 11oi occidc11tuli l' ir1tiLuv.ione deì ho11zi ~
ogg1·tto 1l:in1crl\\SSC e curiosità. Og1ù l111ddisla
~cuti• il dovere di pai;sare almeno qualche tnnpo
dl'lla sua vita nella 1•1,n1li:1.ionc di l1oozo, sia pl'r
n·11ù~r1· omaggio alla dh inità. «ia Ùl ,•spiazione
dPi p.-ccati dei propri morti. Vi sono dei hon:r.i
rhP pa;,.sauo tutta la vii II in quella condiziono;
ultri vi l'lLtrano urwhc ijolo pc.r porlii ~iorni.
TI lmuzo si rade c,ompll1l11m1•nte la tl'~la r v1•stc
una sp.-c-i,, di toga dj colori' arancio; lt> dnnnc
n•stono in bianco, ma ~i radono anch"1·ssc
la capigliatura. Il bonzo , h·e ddl'dcmu:.i.ua
rh1• ruN·oglic ogni mattina e che t1css1wo gli
11<-ga. Egli non deve chkdt're m.ru nulla. notl
fa nulla di sua iniziativa uia Jcv'esscre invitato,
nou d,·ve mai ridert>. i); circondato di onorr 1:
di ri~p.-tto; sulle ferrovie gode della riduzione
son, del 0• Le pagode pn·•so le quali ahita110 i
houz1 sono nwncro~i~~ime: alcune qono splcn-
did.... li buddismo. i;c non si può dire ufficial-
mt·nh• religione di S1 ato, ;. però praticato 11ni-
H'tij11lmt'nte e sempre prrscnte ncllt' cerimonie
1111l1hlif'he; cosicchì- vionc ad iùcntuicarsi con
lo Stato r rhi ahbamlona il b11ùdismo fa un
atto 1U1tipatriottico, ~e non di tradimento allu
patria. l'url roppo il -.110 t"out1·n11to r~o~u
misno assai: l,a._t i dire dw in quc.rt.i giorni fu
definito da un loro grauù,· t•sponcnle « una rt··
ligionr di alfi »!
E' tlO\\ ••roso rilevare d,.. il governo smt~idia
I,· "cuoio privati', ciò dw non si veri-6ca in
pae,-i cli tradizione cristiana. lin miru.:,lro dt'l•
l'Educazione hu fatto giuQtam<-ntt> rilevare come•,
sui;!!itliaudo le sruole private, i.I gov1,;rno risparmi
le spese c·lu• dovrebbe soslc11ere i;e dovesse nd•
dossnrsi l'nnc-r() delle scuolt~ rwt,t-'88arie pi>r SO•
s-tituiri• 1p1l'llf' privat!'.
E lt· Fie:li1· di ~laria \\ u~iliaLrict:? Hant10 1111
Istituto per circhi nelb. capit11lt> e due sruolt•
a Ba11po11g ,. a Haad ). ai. Qm·~t'ultima lrn giì1
cominciai u a ocrnparc 111111 l>t•lla <>ostruzione
nuova, 11ppt\\nn finita. J,a 1·asa anti<>a servirà
per nwlt11rvi nn desideralo nsilo.
Ecco quanto !'i sta facoudo in c1uesta parte dtl
moudu i,alt•biauo. La boutà rh·i confratc>lli ,. In
loro i..n~tancal,ilc attività Jìuutu molto a t-pc•
rare andtt' p,•r l"aYvcrurc. ',fa ltisognerà che la
11adonna ri mrlla la mnno rei apra più ampia-
men.li-' la porta prr la cliffu~iune del Vang1•lo
tra quc1;ti popoli: in Lci ì• ripm!la tutta la uostra
tìdul'i 1.
c111i('t1uline. .-\\. peW,{lorarn te c·oHe, inl<'r\\'l'llllle 1111
fotto Cf'ouomico: le ortlinnziotù di acr111i1<to del
min<'rnle ,li rame nel <'ongo tlbbero brm<<·~1me11t11
un nrra!l1o; molLl imliA"<'IIÌ, rimasti di,.oet•upati,
~J rovc>i<<'iarono à UopoldYilh1 in <:erc•a ili lavoro.
lln giorno in cui 11md,(romilu, negri 8i ritrni-
rono in 1m cort.il!I il<'ll'Ynu·a per ru,rnl1 are 11n
W8torRo rii Kasavulm (011 era un ,·omizio non
autorizzalo) avvennero gli i11cidet1ti rh1• :lltim-
ro110 l'attenzione ciel roo111lo.
Lu folln, c·<m 1,.rritla di ril1ellione. "i fllt•('olsH
nel nalo Principe llaltlovino; inJ,rrossò 1·011 l' aJ.
Il ui1·1• cli 1•enIintùa di :1 Il ri manifest.arui dw ~rol-
ln.vu ,w in <p1el ruomonto du uu gnuulo ~tadio
c•i(,Wldiuo -dove av1w11110 a~11i~1.i.{.o a 1ma J!llrtil,a
di 1•:il,•10. L'atmoRfNn ,Jivcune. inft1t11•al:1, gli
unimi si C\\·l'itarono H<ll t o la Hpinta. cfri ~ohiIla•
tori: <·ornint'inrouo i 1<a1:,·hc•1tci delle ,·,,1ri11e, fu-
mno rov(',-c•iat e e lmu-i,tli l11 autornohili o i11-
kn-cnne la JJ01i.zia.
l.\\•1u~oili,1 ehl1e un niitnific-alo ,Li allarme: nel
l'ongo il clemomo avova M111mat-0 l,t ziZllUllÌU,.
Studenti ~-•lc.,1:inl congole,;i t'he rappr~cnt:u:ono le Mlsslon,
saJC!il.aoe del Congo al Congres_w tn1erna7,. di BrUJ<cllil!; 1958.
tot

3.4 Page 24

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diì..f1 iuAAumo brt"Vl'Ol<'nto la ,;it1u11.ione come si
1m:1,-p1•t t t 01{1,,ri nel ("cingo. l'rt>mcuo d1.. in
nc•1,oi11tllt purt,, d..t mouùo ì· r;1;it:1 rc,allzz11111., uel
~iro ili mezzo oec·nlo, la somma ili hworu r•nm.
piuto nel C"nn~o ,la akun<' mi11;liu1a rli pionieri.
tuuto ,ml piano e<·o11omit·o e• ><ociule che sn quello
<lell1(1vangclizznzione.
\\l.1 le drcos.tallll' at lliàh ,-ono tali che l'opera
2" La Rnli1lnricti\\ tra gli ,;re~--i F.uropri, che
prim:1 11011 1,1,•1ffa uua p;rinza. ì.• hiat11 iuninntn
dai ,lis~em,i politi<'i della madre 11111 ri,t. li rinfi<
èlel111 tlitit'C>r11i.1 fu ~l'luinato :1nc-l1(• Iru i l'1,11go-
le~i. f,' pruha hile d1l' yu,.,. 1 ,;{'!Itl.1 r.. una i.,a-
zioue a c·alt•IHl, qu:11110 mai pc•rkoln~:1.
:l" 11 1·n1lolii:e~i11rn, t·hr mm voltn ora ne-
rei !:tifi l'Olllt• 1'1111Ì1':1 ('Olll'('ZIUne ti, Yilll per
corupint.i c•o11 hrnl,1 ,·ura ,. ron taula r:11Ìl'a :!i l't-•lt11·11ziQm• clelle 111:i~•e 1h•l f'on~o. t:roy .1 ai-
trova ospo1>la a w·aYi penMli.
l.'evai.11,(t-lizzazionc, ile.I ( 'on~ ;.j Ì' efft•t I nata
tualtunnto il 1<110 1•:1111111i110 Rh11rrn111 dulie i1leo-
lol{il• 1·ut1Ni:1li..tid11· r ah•« <IJ?!!i la C'hib.1 nel
in maniern e m amhienlc h':ll-
m<•ute ec,·ei:ionale. Cicì t'IJlÌ!lg1~
iu g-rnn parlo i rnrmvigli,,~i ri-
suh.11i 01l1•nuti E 11m•,-11• rir-
tn,.tnnze pn,..;iono riu,:,.,:umersi
tosi:
1° Il •·n,:tiaru•,,imo r "lato
at••·••Unto cla tnll, nn<'l10 ila
qm•lli 1·l1e non lo vi Vflvnno rt<'lla
!uro , ifa JHI\\ :ifa corno nua
<·011r<•11.ioue ,h vil:t Oe('l'"""ria
pl•r 1'1•du1·11r.ione tllllle nw1<,1• 1lel
(,tJH~O.
:!° Cli Enropl·i, t-he appitr-
t eu<•,·nno all':unwiui~t razi111w,
all'h1d11~trin t' :,il rommer1•in, e
i mi><,-ion:iri 1~,·ornrouo in,irrue.
Ìll ~trt'tta 1111ione. in 1ma ,·olla-
hor:\\zione tli>!in Ler<'~sutn, faVo•
n•wlo l'anrnlg,trua 1lt>i ('ongnl<'~i
fr;, lii loro e la l'ollabornziune
elh•I tiva fra lii11uc•hì u neg-ri.
:i0 Quesw laçoro 11i i_, po-
h1111 nialiu.un.> in una ,-pedc ,li
CONGO BEl,GI\\ (Ml••lonc di KafubuJ Ra.«azzi t,;plorarori :1ppar•
u,ncnd -aU.., 84:z...io.nc ·• Jupetti "• che hanno una Cumc... tLt lupi.
zo11:1 ehin"a, 11erd1i• il Con~o era i,olnto <• tn-
gliato fuori d11gli ulld 1)u1•Ki afrirr1ni e 1lol rl'~lo
del mondo. tlato dio lt· vii· ili c·o1111mi1·azione
en11111 pnc·o 1111ruero,1• "" cliflwili. l Cougol--~i e
gli Eurnpei ùella 1·oloni11 vivrrnno al ripuro 1ln
lutii gli an·Pniinenti, immuni7.zati in un 1·erto
seu,-o tla tuttl, le lolle e 1liBronlie rlw travol~ero
C'ougo Ì• nttrwcafa v1oleut,•111enfe. o R1th1lola-
mc11te, clagli t•111iss:iri del mnrxit-mo r, cfol J,,ni-
ni,1110, l'ioi• tlui coniuni,ti !'111· teutam, ùi :irrm•.
l'ars1 11el ('ougo. posiziom•-d11ave pc•r il ron-
1rollu tltlll',\\ fri1·a. li lol'O ;:i,•opo ù 11i can1•11ll11rl\\
l'influ""o t·rist1;1110 Utlllu mu-,m oprmie. L'opera
mi,;,-jon.11'ia ,. 1,.rr,H·cmN1te miu.i.·eiat:\\.
il no:,tro pi1111et11 in quegfj nltirui dcrenni.
t•• L'op11ra dei rui,~Hiouari ehhe motlfl ,li
tOTI:!olida.r,<i: fafen1 fll'llliare alla ,;tn della l'hie.-.a
uel :Motlioe,o. Come allorn nllaggì r <·ittà korge-
La g,•mn·hin eech·.,i11,dict1 ,](,( Congo ha vnlu-
tato la min,H't·ia co1111111i:;ta, ,·ho 1,er di più 1\\ np-
110,irginta am·ho ùa 1111a i;ottilt• e ,rnlt ru pmpa•
ganclu 1irole:1l1u11e.
,·a.no all'omhm <l.ello ahbui:ie, rl1e l'rn110 il N•nf ro
ùella ,-ita popolarl', l'Ol<Ì lt- mi,-.•ion, ile! ,~ungo
coagularono ,Il torno n 11è il potne 1mlitil'o. qncllo
Jl JHIJ>ll l'io XII u1•lhl su/I l•1111idièa /l'i,foi donum
del :!l aprilt' l!1.ì'i ha pre,lt'tlo ,·on cl11arn,·r>gu:l'n?.a:
, I-'r:t vimt ':11111i il p.,ganc ~imo ~ar:1 ,,•0111p,1rso
eronowieo o 4uello religio~o in Hl rc·1 ltl 1101itla-
rietn ili azioue.
1laU'.\\ fri,•a. ~In al 1mn po~t u i<i v(•1ln'I 1111·~, lri1•0,
mu~uln,ana o un'Alru·.1 m11tPri.11i»ta e :itca. Ofl-
Il ri,.nJtnto fu unn rapitla e fìon·nte cidlizza.
zione. il Congo Beli,:.~ pai,s,, iu te.sta, 1•11111e t•uh ur:i
e> civiHt\\, a tutte le vopolnzioni cieli' .\\fric.>-41 uora.
[Hll'I' 1111'Afri1•a catlolir:• •.
Oggi il C'ot,~n dm11111e durnuzi 11 uua sc1ilta.
VA),~gi però le circostanze 11ono cnmhiate. Sta
"orgenclo un nuovo clima. l'-ella nostra
azione mi.;sional'ia ci tocca tener conto dei ,-e.
guen f i dati:
1° Il f'on~o ha allargato i KUOi orinonti.
Vive i.;emprl' più in111 rito nt"ll'_\\(cic11 ..- 11el 1111111<l0.
f: finito il suo i;;olrunouto. Ln. recc-nfe confpn,1tza
ùei popoli llfric,uii :1ù .\\.ecr:1 11Pl U l11u1a chl11• ri-
percu,,sioni u i;impati11 nel l'ougo.
R 11 <.'ongreguzioue ,li Propngamln Vide ,I.\\ i
/6 ~rgul'nti dati: ul :io jtiugnn 195H, no11ol:1zin11e
torni<' 1JelL\\frit-:1: 21 li ruilio111. ::.i ,1,vitlt> 1•0~1:
85 milioni ili .mirui,-.t i, mihoni di 1t111J:lnlm:111i.
46 111ì1111ni di c1·i~th1111. ili cni 2:3 milioni tU cat-
tolici. Pe-r la .,ola Atrica nC'ra iirvN·c ci sono
cirr~~ s,; milioni ,u p11gani. 47 milioui tli mu,ml-
mani o I 8 111ili11ui di 1·,tltoliri.
t. piìt ,limdle rni~urure 11 ritmo <li ere11C'il,a:
dal 19:11 al I O.'il il 11111nero dei cattolici in t ulla
102

3.5 Page 25

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Ra11nn:I in costum~ <11 gala della Mlsslo1to
sale..luna di KAFUBU nel Congo 8"111~-
l'.\\frira lo pas.~utn ,In ,; a 1;; milioni: quello ,1t,i
nrn><nlrnani da 4 I a so rnilioui. Jlnrnnt<:- q1u:,-lu
tt'lufln ,,i Iurouo s.100.noo 1·011v1•r1<1oni al rotto-
lfoci;imo e 19.200.nhO iùl'I1<l1u11. f ,;t rropor~io11e
è t!Ulll!'ll' ùi I ll 2 e Jllf•ZZO.
J; f,-lum fa 11111c·1:hia tl'olio. arnn1.11 cli 1111110 i11
anno, ili mest' iu mr,e. {jua>'i tut milimw tli ll<>l'i
oJ.,'111 anno pass.mn al maomett111w~irnu.
l--i l' rreclul o lll,r lungo f('111po r!10 il Congo
Belga foi<~e imrwrmt"ubile all'f~l11111. Oggi i 111i><-
~iouari l'Ono a,:1:111 allarmali. ~ll'l'l'Jtn1 i o cont1·:1 h-
l,a111lieri battono t 11t Iu il Congo ,·t11,len,lo copi<.•
,ld 1·ornno e lil•n ,•011 fonnnlt• 11mj!i,·hr·. ~,-nolo
mu~11h11a11e tu11zin11a110 a Kiru111l11 11 a U,-m11-
h11r:1; ruohi grnn111i \\"anno 11 st111haro in centri
11111~11lma11i come 1, ii.:oma. ;llomhn~~a, Dar-11~-
Snlam, Tnhom.
l.'nn1m:atn 1lell'I~lau1 nclr..l,frira nera ì• m-
pilln. \\Icone rt•gioni ~ono fJllll>tÌ inleramnttll
i"IRmi:r.zule, t·o1i1e il Xi,!!r.r. il R, 1wgal, la )i:1g<"ria
cM 1\\0111.
l11 q11Ntll 1•omplt·~•11 prohli>11111 viene a i11w-
rir~i l't11Hin1 di 11011 Dni<eo. 1 111is~ouari l'alo-
i;iani ](11ornno m•I K:tll\\Tlga. TI Kalanga 1' unii
rPi..rione ,·ltc iuglobu anc-he il \\ ieunato ap11,tu-
liro cli ~nkanin, :ifti,lnto ai R:1kxia11i. E il Ka-
tn11g:1 ì· una dello si,i provinC'o •Id C'ongo Ill:'lga;
lo ,·inqne a1tre Ho1w: Lfopolch1IIP, l'E(Jna1ore,
la Provincia Orit•ntalc•, il Ki1·11 e il Kn~ni. La ,·11-
pitalo clt•I Kat.iuga ì· Elii;alw1l11 ilio. La regio110
è un :iltopiano situato n, sud-est ,foJ C'ongo con
n.n'alfitndine che osdlln da 1000 u 1700 metri;
quincli il clima è tli tipo sub-tropioalf', mode-
rat-0 e >10f1J)ortabile.
La distanza ùi cp1e,-ta proTincui dallo !,('{li
primi1in• tli OC'CUJmzicmt1 clel Congo ohhe per
cousegm•nza nn rii ar,Jo nella r,re;,ri ùi po~se,.,--so
<la pnrto del llelgio; l(li ~diiav:isti che operava110
0 fat·ev11no incetta ùi nvorio nero. eior di carni\\
nmau:1, nll'ei<l tra il lnJ!o 'l'anganika, il Luapufa
e il Lualnha ostncolarono continuamente la pe-
net.raziono tlf'lle for,w 11rni11te dt-llo Stato inùi-
pentlenlt• ciel C'ongo e, llnd1è poterono, impe-
dirono c•on tutti i JUl'ZZÌ l'oc(•upazio11e eff,•t1,iva
cli quella regione. T-'11 11PI 1891 l'lw Lemnriuel,
t·ona1111,st1rio dei cli11trc.-t 111 tlel Ka!iclÌ, fu incari-
cato di e,.plomre il Kntnnia e rii t·ondml<>r.,
tmttati c·o11 i capi incli11t·ni. S'impianti, a 1,ofoi,
a unu <'Ìfl!Jllltntìna ,li 1•ltilomctri ,la B11nkenia.
set.le clf'I gronde prindp1• ile! Katanl{a, 1111 certo
l\\i'siri. li terzo snc·c·t•ssore ,li c1uel ~iµ-norotto,
1li-l"e11tat11 nggi prìn,·irw di Bnnkenia r ,;ignore
<lei BRil•ki·. <' Antonio )lonongo. ex nllitwo s.a-
lr~iano. L't..,~ere 1<laLO ••1!11..ato dai i.alt·-t<i;mi i.:li
è utile: pnrhè Jal ~i,..t1•nm ednn1tivo cli Don
Btlb('O irupurì, l'a!Jrg,fa 1·onl,1gio~ t, s1<rc·na. il
~orri,;o e una rordialifi1 sl'hit,tta. ,\\11!011io r• asbai
l!en,·oluto diii bUO popolo.
La ra11ilnlf' Ilei Knfu11~11. Elisalwthnlle. fon-
data 111•1 llllS (q11i111li ili n::M:ita a~ai re1•enle)
~ullt> riH• cl<·I Lub11111hu~hi, i, u11a t·il h\\ modrrni~
sirna c·on 1m lra1·1·iato all'uu1eri1·n11u: 11pazin,-i
viali alburnfi ilividouo In superficio tl(,Jla citfa
LD 1111:1 i-1·11rd1iera geumc•tr11•:1.
T 1mle~iani ,-; fondaro11t1 lu prima s1·nola profes-
;:ionalt> ili tutto il co11tiu1-nte nl'J.'l'O u il primo
,·ollrgio prr europei ucl l'ungo Belgu.
G. 11 (Jt11•lla 1·egio11e l':1gri1·oltun1. e l'nlhwnm1•nto
(jf' Ilei he.t<tfan1e i;ono anrorn iu mano II JJro11rir,
tari eururwi; !!li indigeni 1,r:i tiC"ano un11 agricolmm
molto rudimentale Il pn lom 11.,0 e,;cl111<ivo. Xelle
perifcrit• ,l,,fle <'it1à ,-i iuroutrn 1w però molti
iniligeui ,•lu• nvono lii awi1·olt11ra con J>rotlu-
ziono ,li lf•gnmi e1u·11poi 11 allevameuto di pol-
lame <' cli a11imali ila ,·ortile.
TI ><11010 i· fertile ~olc, 111 \\'Ìcinnuzn ilei limni:
lo .,1r.110 Ji l11,111116 1,r0tluttl\\"O i• molto t-.~i)t'IIO
<', dato il ..uo rapiclu 1·,-u1mruento. ohhliga l'in-
cligeno o, smontare 111•rioclicamen1c il ~\\lo Til-
1:,gj!io <' ,1 f.i·o~ferin;i nlil'll\\'è in 1·or1·:i lii Lerra..
L'all11,·nm<'nlo ,lei lw11tiarne ne,we in ulcnni
i<iti pri,·ilt•j!iatì, sppj•ialn,rntc ~ui:di nhipiRm ,lel
lli:rno, l' lll'i dintorni 1l('lll• città che i;ono ri!toro-
sament1• l,ouilkati: allrovt• il flagello drlla mosca
(1,;è-ri;i• i• 1111 o~tacolo ull'allcrn.meuto 1h•i hoviui.
JHa In nmt riN:ht>zza d1•l Kaurnga I· il sot f.o-
1molo <'hl.I ri,;iùla (',i;I rPm:1111eute ri1·ro ili ogni
i<pe,·ie t!i minerali. d:li ~•ii'• rari ai 11iù romuui:
rame, ,·ohnlto. germumo, t admio. ZID.1·n, ,-ft•guo,
àrgcuto. 1111ini1,. 1·110 d,·i pii1 fitimuli g"ololti
defi.ni il Kat1U1g:1, t·ou 111111 e~pr1111sio1w andare:
lo ùi~sc <• lo i<canllnlo ,.wolo~ir.o ,lell'Af'r11·a •>. Tl
Kal:UlfW t' uno dei w-:1111li 111·otl11U11ri 111on1liali

3.6 Page 26

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chici;a nl> <'11,ppellu; i sale>1iuni per clomiire to1·
uano in citt1\\ 11,ll:1 di.,firn~n di 1111 1·hilomet ro
1hlU:1 i-<1'1tola; lii (unzioni lo fauno urllu chiesa
parroc•~·hiale ,lelfa mi,-<iono :-. Gio,anni <lei Padri
BenNfol.l in.i.
Q1m1 t,ro confrat nlli Ro110 addetti >I queRt,'opera:
due ~nc·l'rcloli dut, <'ondintori
J'/J Cli dinl,orni di Elis:1lwlhvillc. lm1ziona una
11arro1•c·hi:i. È ~orta nrlla 11111>,·,1 eitti1 i11
1liii:e11u, 1•roala nelli· \\"icinanw ,lel finmict•llo Runah1
c·ht> •eone al t)j lì\\ 1ll'i ~ohhorghi 11onl ,!ella rii Ili
e11rope:t. Prima in quei post.i uon t·'orn nes.«nna
cai</1.. Nel geru111.io 'r,6 11i :ipl'irouo le prin,e abit,11-
zioni 1l1>l rione; ora ci vivono oltre <1uinJic-imilo
ahifrmll. La c1tlì1 ~ta i-01'j?P11clo r.,m 1111:i rapiùitì1
prndigwsa: è 1111 lurmienw ,h operai 11e~ e 111
?.vi111ppu. c,on In ('l'lerità cli NllR<'il,!t ilei funghi.
Tra pm·hi anni <'ollterà ci1H111i; rioui, ogmmo tìt,
trun1•nte ,,opolato. In ogni rione il gon•rno lll·
nalzu 111111 t·hieso, 111m ..cuoln 1•IL·me11tare. impianta
OJ>erfl pnrro1·1•l1inli. <li1<f1<'t1~11rio. ec·1·eleni.. La
1,r.u11l11, elementnro, p;iù inn11µ11rnt.a. r dPdioatu 11
.S. Vonu•nico Ra,·io; all'inizio t·onlnv11 <solo !!7fl
allievi, ma nell'anno i;colu,-tko 19:jfl.:\\7 la <'ÌIIÙ,
che ('Olllll\\"ll p:Ìl\\ ottomiln nl>itant1, llllllHlù Il
scuolu. Ir,Q(I scol:irc,Ui. Oggi il nu1111•rn deJ!li IIJ.
CONGO BELli.l\\
RaaanJ del Vlcarlàro di Sakanl3 inrend alla pesc:L
lievi ha oltrepnssnto i dnl"111il:1. Vi lnvo1·nuo 1111:t
quarantino di m11t,...tri indigeni. Fino nl ~eflemlire
del lllfitì <''era un .~olo ro11fr1Helln nd1letto al-
<li rom<', di cohalto, cli rarlio, cli uranio. L'Union('
J\\finor:irin 1lell'Alto Katnugn 1101 19r;H proclu~
eia 1<olu 9100 tllnnt'llale di rohallo, 1·i0t' il 65°,.
della proilt1zione moutlialr.
Er•('fl (Jtiindi la nrc·~ità di ,;r1tole profrs,,iouali
iu l]trnlla regiou<i. J.11 SNtol<i tlei !<Ufosiuni furouo
le prime ijcuole prr,foi;i::.ionuli clt>I <·0111 i1wn(e nero.
La ,.,.noia pr•>[1•«sionale J)on Bo~i,o i! mollo
apprezzata; Jlon nos<·o , in qnrlla grn11<le ritt:ì,
l'amministra,zione <folla parrocclJia e d1•1ln ~r110\\:\\:
Don niovnn1ù H!lA~on. La vita è- d11m, c·on un
lavoro 1·he continun.meute 1:1i 1uoltiplil:11 )la non
po.,~i.uno stare inattivi <1u:1111lo si pens:1 <'he il
Congo ì• J?i1mto clavanli u. 11110 s1•1•lt.1 ~,oriru e
cl1e l'Afric3 trn vònt.'a.m1i ~arù o (li G<'11ì1, il ùolc11
F'iJXlio di .Maria, " di Sat1111t1. itnpert11}1111to nella
nefa-;ta propa1?a11<hl dellP clol trine ,Ii Maometto
,. di Carlo :\\larx.
vuol dirr itcuollt prol'l'!'sionalr, >'e-noia di t1pprendit1ti.
llAC. FRA.'ICES.'0 LE IIAE;",
Lu i;cuofa è flruwziatn. llul governo NI l- apel't,a
111 fRRÌOll()'rio N(llPNi/i IW
ad allie,,j tli qu11J,.irL!>Ì religione,
:mclle ai pagani. I, unica 1·01uli-
zion11 t• d1e nblmu10 fotto ìJ
corso <'lementare e che abhiano
avuto llll a,t te,d alo di bt1011a
condotta. hli nlliM·i prore<1tn11ti.
che nel 195r; l'rtllto una lrun-
1ina,, ,ii sono a.sso1 Iigliati n(I) ' 57
a sei: l' quei s(li i1u per;1titi Kono
ruemhri cli alt:reltaute,;ette pro
testanti difierenli. Mn. i no,-in
nllievi profestan1 i pllrtel'il"'no
spontaneamente n 1.uLte le fun ,
zioni dei <'nlloli<•,i e HOuo a,qijHlui
~ua. '-pit•g!tZione Ùl•I catechi!<mu.
insieme ni loro l'ompagni.
l,n nnova ,icuola [}rofe,1ijio.
nalo, ~urla récenfl;11w11te iT, ag-
wunta nlln primn, J)O"SledP >10J.
lan10 1 lahoralon, i capannoni
delle mnl'rhine e trn aule ""'o INDIA • Il Rev.mo Don Bellido, Consigliere Generale delle Missioni salesiane. ~rn
lastiche. Non coilla aucora nò visitnndo le nostre Opere e Mi&:,lonl dell'India. Nella foto: rlccvimen1n n Madras,
104

3.7 Page 27

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Ji lao.o,ia
a,,elLt! ltt!.l Jll~dio o,~i~#lie
1:01wra de.i Salt-..,ioni
l' dt'llt• J;iglic di J\\J;u,iu Ausiliall'iN• l-<t'fJlta oyni unuo
un pas~o avanti.
l't-r 1ul1•~!-m ..,j la-vcll'u u oc•I I al'e 1wi solc·hi
dt•lle a11i11w i c•hi('ebi di r,ruuo
clt'll:J parola di Hio
L'Ispet t orin RnlC'l'<ia1111. 1lel l\\lC'clio Otie_n1(• ~1 N•t e1Hle su 11n vn
stissiruo territ,orio di Btati i111JipendC'Tdi. i11 maggioranzrt mmrnl-
mani: l'l~l!:it!o (d1e h1so con lu f{iria ha formato la IIA 17. ,·io/• la
.Rep11hl1liea i1rnhn unita), l11 <lioiduuia. l'lrnn, la Tnrel1ia. l,.,rnelt'
e il Llh:wo, Xl'llo St-ato ili l~raele la rua~giora11za è cc,~tituita da
c•brei: nel Lihauo M'il-liani P musulmnui ~i h1lam•iano.
Queste rn11.i,rni formano 1111n specie di pmdt- ùi collegamento
fra ùue ,•011IiHen ti: l' Asi:,, l' I',\\f-ri1·~.
Qui i crii:tiani ~ono i:;0lc ~pnn1e in mezzo nll'oro,'1110 dell'l,ilnm.
Nuove rorre111i stanno ìrmm11t·ntlo nel tle.~lino umano ùell'tgitto
(• ùel ~le,Jio Oril'nte, come in generale ùell'.\\fric11: il nazionah><mo,
li .ruateii:tli~mo ateo. la t'l\\•ilu\\ della l<:t•111cn. A 11ropu~It<,
clell'lslam il linwmggio dPI Papa. Pio Xll nell"enciclica ft'ùll'i
1/onu111 l'u ili m1u. <lelicatezr.n (J <li nna pre,•i~ioue eij(,rema: « Voi Ka-
pete ,,gli dire - l'attrultiva forto ,·he e•er1•it11 ll111lo ~pirito !li
un grau numero di gente una l·ontezione rt>ligiosa della vita. che
pur ril:onob<'t'IHlo profondamente Dio. indirizza lu11avia i 1tnoi nùepli
in una vin clrn non è qul'll11 ùi (-tesu l'rìRlo. ,mico Salvaton• <11
tutti i popoli. Il nostro cuore di 1~aclJ-e restn, nperlo a tutii gli 110-
t11ini di huo1111 volontà.. 'Mu il Virario cli ('olui elio è la Via, la. Vc-
ril1\\ e la Vil;t non può non t•o111siùerare ~f\\111.11 vivo dolore un tnlt>
stato ili ro~e. Lo NJ.use cl'altro11de sono moltepli,·1: dipendono spel<so
ria continl!:Crtze storiche anche rceeuti e l'nlte~iament-0 di nazioni
che si onortmo del loro pasAAI o cristiano non \\•i fil i;om-pre e>1t rn1wo,.
La realtà. è• rhe l'Islam ì• ~omplesso e d illirile da ùefu:Jiri,; il
mondo mmmlrnuno è unito e conternporanennnmte sminuzzalo in
varie corronli, ma soliclauuml,a impilllltat.o 1101,('li 1,piriti e nelle iHti-
tuzionL Si [>O«>'ono quimli valutnre le 11illioolln. tl111l'ap0Rtolat.o <'lit•
lolico in quelle terre.
I dogmi tlell'[;;laru si riclut•m,o acl alcnne alTerwazioni mns,,iN·o
ln. morale è 1•orupiaeente e larl{a, 1,opra1tutto y1er !'nomo. A rigor
di termiui lm>i(n una sola mer-z'ora per iRiruiro una, qunl;;iasi peri,ona
o converlfrla all'islamismo: orcorrono f1ogli ~rnni prr forma ro un
cristiano. L'fal!l.lll ò indul11:rnlr, il cri.sti:me,;imo invee.-& ri1·hiccla ri-
nunzia o M•·rifido. Si ~E-nlu "l'e"'~o cliiPcl1•r1• '" l'LJ.a.m pnè1 1•,-.
sf\\re coni<iller1J10° un balnanlo ~olido ,li froull' nllo strari1innu'11tu
ciel COlllUIIÌ><IIIO. F,(•('O lilla pn•l'iRazione t'Oll\\'ÌJ}('PHI(' cli 1111 lihuul•~o.
profri;soro 1ùl l'nivrn,ìt.iì di Bt·irnt:
~ l::!ono inclino 11, pen~aro (!llC• l'Islam, 111111n~ttrnle la l'Hll, oi,fi.
Jità verso le dottrine e le it)eoloi:,ria dol mal N'iahl'rno at1>,0, 11n11 r:1 p-
1uesenta uua t1il·nra ditc.,a contro In i;piitu d1•l l·omm11"mo m•I
mouùo artLbO•.
BETLF.MJ\\11.
La &;.llka della Santa <lroun vbna
dal <.'Umf)l1nllc della cblcsu ,nle~l~na.
[':on pÌÌl rii dieci anni d1e
mi lro\\"<1 a Yh-er<1 iu q1rn"te
torre• co"I pt>ne1.raIe 11i ri1•orùi
storic•i r <'o"ì cm-e al r·uoro <li
o,gni ni~tiuno. Nel l!l-18 a Go-
nt'<ah•mm(•. mentre n:1110 piì1
vi...-e c-ht• mai le o,-tilit,ì fra
araln etl rhrci uella cilt/1 >1ru1ta,
110 potu1o i<perimentnro in ma-
niera l'l'id"11le la protctione mn-
te.rJ.LJt l!el11t Vergini' .i\\ 11><iliulric\\f'
su ili noi e sulle Figlio 1h \\fnrm
A usilin t rin•. Il 24 111ai,:~11 la
4\\la,lomrn 1·i s::ih·ò in tma ma-
uic·ra ,•osi i<tra-0rrlina ri.i. rho h;t
dell'iu~piogahi le.
Vivi!tllW ((1Lin1li ('011 1(11081,tl
dolce convinzione nel cuore·: d1e
su ,li noi, come ave,·a proruesso
Don llo,ro, è i,;te.«o 1) manto
materno <lolla Vergine Santa•·
CMl ri1<•1•011t ~ Don F'ia.111·!'~00
Lacoui. ! Hpettor11 :-\\:1lfl~ia110 tlol
l'IspeUorin di Oosù A<lole:<1·1mlè
nel Ml•ùio Orienlè.
Le r:\\,11 ,alesiane o le opero
cli Jlon Bn~ro punte~j?inno qneJ
va~th;~imo territorio. Et•t·o 1m
elenru pinlloKlo :nido rlitJ liic•c
poeo d,•1111 ~ommn di l:i wm1 in
atto in q 111'111• regioni. In J.:1,.ri1l11
tre ~rand i 1:it egiziano tot••
rn:;

3.8 Page 28

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tn,no tre case ~nlel!inoe: Alt•>1-
s:rntlria d'Egil lo, li Cairo e
Porto Snid. ln Gior<lnnia. •·'è
l'orfanotrofio cli Ge,;ì1 . \\dole-
H'enfo a Betlemme t' lo Stu-
clontafo teologico con In ,;cuoh
ngmrin a Crom.i,mu. KeU'h:m
due fiorenti parrll('c-hil': ad~ h.,.
clnn, Irn i pozzi cli pet-rolìo,
,. ncll:i <'npitalc Teher:111. In
Tsraefo, uu ospì.tìo a Br-itgenrnl
un pensionato a Xmmret. Noi
Lihauo la grandi' seuola ~- no.
monico Savio a Royrul r l'u,;pi-
t'llntato t' stmfo11tato fllo~ofi(•o
a El n ns<tuu. In ~iria :tramli
1:<1•nole pròfe,ii!ionali acl .\\lep; i11
'l'un·hi:1 un coll,•gio a bt.rnhul.
•\\ tlinm·a 11• ai l'ale.~i:rni, favCl-
1-.11111 ,·011 pari "'Jiiriiu ~e11·ur1
" ,·on 11~11:tle ,fl,,hzioue le r,:;:lit•
di Manu \\usilmirire. N1·1la c•tJ•
11ilale 1lt•U'E:.tillo, al t'airu,
111111110 111111, grn11,le M 11ola 1·.t-:t•
r.in nu cho va 11:Llle el1•u11•11 tari
ii.110 al hiwellit>r.tto e ,•onta JiiÌt
cli li50 nhmue. in 11rnggiorm1;r.1c
rristiano,c·ople. Fortis,;irno ì• I
numero 1lcllt> .tllien• mu,;ul-
run ne: >'Oli tid le e~t erue. L:\\
1<•li1-,rio,;il:'J. fra •tnelle alliern ì•
H•ntita; f;trall1•11sl IC:l O UJIII
profouù:1 divoziuue all:i YN
g-irw :--anta. anche Ira le ragau,•
maomet tu11e.
J,';1 ruer,1 ,. Ì.g'lill ,edere COlllll
m·ll'ossen11uza clel tli:zitmo do!
ra m11cl i111, lt, fanciulle musul
niant' ,-anno ,..wrilkan<i e no!I
inµliiott<rno nep1111rc uim go1Ti11
d"11equa pc•r t ut lo il giornQ,
audae tlopo ~h 1•s.erc1z1 tl1 /.,'lii•
n1.1Rtica ,.o,to 1111 !-lolo llhe d1b-
si•,•1•;1 l:l !'elle.
Ad Ale~><nndriu d'Egitto h
1,1•11ola fe1t1111iuilt• araha 1leJhi
Figlie di '.\\Iari,1 .,\\u,.1h.ttrit•,e
eo11 I,1, 1111 rumo tli y itn. l,;1
bl'\\1011\\ it.iliann llllllil'la -1.,(1
alunne; 1w1 c>riu.d le fomiglie
itnlìiu1e F<i ,unno dirada11do.
A Eliopohs e più o rueno
COlllO ad Ale>!1:11t11dria. 11 ile,;j.
dorio di iktmzioue è vivo ntil
~etl ore fe1111.niltill'.
]()ti
Ma 1111f'lte iu quo,~t u 1·,1 mpo gli 1wveni1Yu•nf i Rt,oriri Konu tal-
vollu ,li illta imprnveùibìliu e di una irruzio110 che lascia ~con-
f'ertati.
T'or l<l F<nore c•'r ila111H·TI II Ito ve11e,r11r.iono e moli o ri~prt to.
,\\ Damn<l('o le Figlie di J\\faria .\\usiliatrire tm1gtmo un n~pe-
clnle e una f<1•nola, .ille tlipemlc11r.1• tlell' \\~4cJl'i:t7.ione Tlalia.na per
~o~corroro i \\liRsionnri aJ.l'eHtero, l'onual11 tltùlo 8clut1p1u·clli.
L'n'-tH11lale 1111 una l'apacit:\\ tli 1111:ir:wla ll•tLi. li metlito chirur~o
/, 1rn ilali-irno.
Gli nrahi dà11110 lezione <li pnzi1mza e <li ,{otinmi~,-ion" all11 vo-
lont,\\ cli Dio. ,\\('CPtlano la ,;uffpn•nza f'ou ra,-.,t•gm1z1n110. \\11wno
t onere ni piedi ,lei J1,11 o l'i111mn~iuc• 1lolfa ;\\la1!01111:1. (J111m«10 uwo-
iono (le suorn lo h.111110 poi uto uott.r ~111•.,-.o) di oechi doi mo-
r!'uti si fi:-1.~auo :1 111111{0 1111 quella ~oa ve Ptlil!fo ili ~la1fo; ht, !'11ia-
ma110 In l\\fa1lru cl{'( Profeta o le \\'ogliono henr. Un po' ,lcll'amore
dm 11111 runo [ll'r la .\\l;ulo111ii1 !<Ì rh t•ro\\a ~ulh· lmom• !<llor,•, 1•0,1 ,-a.
c•ritìcate. <'avita sv1.,~~o di R1111lire, tlire ò:i~li 111'3.hi dege11ti ncll'w•pe-
clale:
\\oi, Norrll<·, :wc,.. un modo 1lin•r~o 11:lgli :iltri uri 11·at1,lrl"•
L'lnlt>m1111zin dihe 11 1·onfnrlare Il' Figlh• di J\\!:cri:, \\1tbi)ialricc
a Dama~l'o ,·on qn,•stt! pnrol,·: ,, :>inu cn•diate ili p,·nlern il tc11q10,
J,'oprr:i t•br voi svol!,(ete ì• per :1d1•,.~u 1·0111e nn l:tYOrn cli i;raro.
Yoi ,-Prninate,.
:0-el J.il1:i110 i11ve1'1• la sii 11111.ion" Ì• mi~liorr. 11117.i Ì• prn,,,ihilo
11u·1·ol{liern voc·azioni. La, popolazione clflll,t nu1nl11g11;1 ,._ t•allolic·~
l'd ;. ururnlnwutll e rrligio,111men10 molto s:111:i. l'u villn~~o clt
1110ulag1111, nd giro ,li <JIHtltro anni. ba. dato sei voeazio11i all11 Fi-
glie cli .\\luriu .\\tt,;iliolril'e,
J>11rtr1111po e'i• 1,;1•nr,;rz1.11 11i pet~onnle. 11 h1Yoro rre"'<"" e ,-i mnl-
1iplira, ma le po~,-ihìlit,ì. di arriv-un• 11 tnutl• ani1110 1lin•111ano ogni
giorno pit't esi!!IIC.
Ì' J'uui1•.t lrisleZM, ~i puù ,lire. c•ltt> Dl!\\<'l'l'll, il cuor(• ,lri ~.1le-
1<i1111i e <lolle Jo'il.(lie di lllu.riu Au~iliutrico in qu<'lle Rlol'iche ll•rre
del Medio Oriente.
,U.El'I'O tSlrla) • Allievi della Scuola professllllllJ!ce salesbna in proc~ione.

3.9 Page 29

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qriltt, illt11JlitfJ ~ ~~ ~
ddf' AUIILIATRIC.
Si trattava di tumore m.aligno
L'anno 19+8 mia moll;lie fu operata _d1. un
grosso tumore maligno. TI professore m1 disse
che l'operazione ern riuscita bene, ma trattnn-
dosì di tumore maligno, non avrebbe potuto
a,·crc più di tre o quattro anni di vita. AllC?ra
io feci un voto a a\\laria Ausiliatrice e a 8. Gio-
vanni Bosco d1 fare ogni anno un'offerta per le
loro Opere. Ed oggi sono lieto di dichiarare che
sono passati già dicci anni t: mia moglie vive
ancora e sta abbastanza bent. Prego cli far co-
noscere questa che 10 considero una grande
gr:v.ia.
Tmco11clla (Boloi{na)
\\'T:SCL,,1.0 CARP,\\:-.F.D \\
Missionario salvato da sicuro naufragio
l'assa,·o l'impetuoso fiume Paure. Aci un
tratto una mano, ra falsa spinse la sganghtrata
zancra in piena corrl!ntc. Cercai di guadagnare
lii sponda, ma un'onda improvvisa e violenta mi
ributti, in mezzo al fiume. Cominciò allora una
dise<:sa paurosa fra onde altissime e salti orrend;
di flurri sollcrnti dalle enorm, pietre e dal cozzo
violento delle onde contro le rocciose pareti a
picco. Da quel momento s'iniziò p<:r me un'ago-
nia che durò per oltre 600 metri, ora sbamtto
cunlro le spondt·, ora quasi inabissato nei flutti.
A un tratto scest, renendomi con una mano alla
7.attera e stringendo con l'ahra la meda~lia cli
ì\\laria Ausiliatrice che porto sempre al collo
e r.ridando aiuto. Tutta la popola:.:ionc di ::\\lem.lc:z
1-i era frattanto riversata sula sponda simstra,
mn nessuno poteva aiutarmi per gli enormi flutti
<: le pietre gig,tntesche che impedivano di but-
tarsi a nuoto nell,1 corrente vorticosa. La zal-
tcra intanto, come lanciata da una catapulta
di acqua, urtò di punta contro una delle enormi
pietre che emer~ono al centro del Paute e danno
origine ad 1u1 mulinello che ha già inghiottiw
parecchie vitti1m:. L:1 zattera si drizzò verticale,
io mi gettai a d1.-stra riuscendo n e,,itare <li sfrn-
ccllarmi contro la pietra che nu stava di fronte\\
m 1 caddi a picco nel vortic<.> <lei rnnlinello omi-
cida e traditore:, che misura circa 25 metri di pro-
fondità. Con u11 sup'remo sfor:.:o di volomÌI e di
muscoli riuscii a vincere la violenza elci risucchin
e il peso dei vestiti e degli 1;t•:trponi che mi tra-
scinavano al fondo. Ben lrt• volte mi sentii
,·into dalla prcs.~ione dell'act1u:1, tre mite i miei
oc~hi nccl!Cati dalla spossatezza e dal fan~o li-
qm.:fotro del fiume in piena 1,·cvaoo intrn\\ isto
sulla destra un bnrcaiolo che veuiva in mio soc
corso. Già avevo olTmo la mia povera vita al
Si~norc e ptlr l'ultima volta imoc,n·o il nome
di _:\\lari.t Ausiliatrice, quando sentii colpirmi le
dita dal remo che il mio salvatore stava lan-
ciando alla cieca nellc onde come estremo ten-
tativo. Ero salvo! De,o la mi1,1 vita a l\\Iaria
Ausiliatrice che mi ha dato una forza di resistenza
sonurnana, salvandomi da sicura morte. La
ringrazio filialmcntc commo:o.so.
.llùsione tli Jle11dez (Equatore)
SAC. GIOJ.IO PIANELLO, l\\HSSIO:-IARTO SALESlA:XO
Don Bosco lo salva da un caos finanziario
Con tutto l'entusia~mo della mia fede rendo
grazie a Oio in quesrn giorno in cui per inter-
cessiont" di San Giovanni Bos<.:o :inni fa è stata
salv,\\la la mja industri.i da una difficilissima si-
tuazione finanziaria. Risalendo al 195+, mi semo
profond,1mente commosi;o nel riconoscere qualt:
effettirn assistenza di, ina ahhiano avuto tutre
le mie fatiche durantt· que;;ti anm. 1\\li trovavo
ndla Basilica di Maria Ausiliatrice per cercare
ai piedi dell'urna del Snntu una soluzione :id
un cao:; finanziario che semhra,·a insolubile.
Lo stCS.'iO Reuor 1\\faggiore, che per grazia
divina incontrai nell'i111erno del cortile dcl-
l'Or-.1torio, mi consigliò di intraprendere una
novtlna al Santo. Cosi feci ed in capo a poch1
gi()rni trovai il primo avvio alla risohtzione dei
miei problemi. Ora a conclusione d1 qu~t1
quattro anni tutte le mie preoccupazioni sono
defini11vamente allontanate t: per la seconda
,·olta nella mia ,·ita rendo graz1c ,1)h1 potente
intercessione di Snn Giovanni Bosco. Come
promesso, a svolg:imt·1,t<, del yoto fatto, per
tutta la mia Yita continuerò a donare a Lui una
percentuale su tutti gli utili ddla mia azie.nda.
Turmo
t;ll'SF.PPE Cì.\\$t'~, F.X ALLIE\\"0 SALEl,\\NO
' Questo ha del prodigio ' esclamò il Primario
::\\.lta sordla, gia ottantenne, accusa\\'a fortis-
simi dolori al fianco destro. 11 mcdico, dopo
ac<.>uratc ,·isite, <llaAnostica\\'a una voluminosa
cisti cpatic,1, riclticde,Hc un pronto inten,ento
chirurgico. Un ulteriore consulto col Primario
dell'Ospedale ci, ile co11fcnnò appieno la triste
diagnosi e ordinò l'immediata ospedaliz1.azione.
La paziente, appena fu informata, e,-clamò: , Oh,
no, il imo primo, vero medico è Don Bosco!».
Cominciammo aJJora, tutù i familiari insieme,
la nov~rw a Mana Ausiliatrice consigliata da
Don Dosco, novena che da un trentennio da
107

3.10 Page 30

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r.oi si recita q11otidianamcntc per qrazic rice,11te.
TI secondo piomo la grazia (ma sarcbhc più
f!iusto cl ire <• miracolo 11) cr,1 ottenuta: la febbre
era ~cesa al normale ,: il \\'Olume cistoso era
scompa1·so, senza ospe1lalizza;r,ione ne inter-
vento. Sia il dottore curnnte che il primario,
guar<l.rndosi nc!{Li e.echi, c~damarono: Questo
sa di prodigio; questo è miracoloso,. Ci impe-
~niamo, ora più che mai, a propagandare ìl po•
lente ausilio di S. Gi0Ya11m Bosco, anche per
1 casi più disperati.
Mo11op11ll (Bari)
S,\\PO:-.ARJ\\ o. SALVATORE, (·oor. ~Al.E;.
Il malato esclamò: 'Ecco, arriva Don Bosco!'
li 7 novembre u. s. un infarto polmonare mi
ridusse in fin di ,-ìta. 11 dottore accorso dichiarò
che non sarei , is.«uto che pochi minuti. Dal
canto mio sul mio letto di dolore chic~i con
fede a Don Ilosco che mi ottenesse la guarigione,
l\\lentre duro, .i il mio stato graYe, mia nwglie
fece chiamare un Salesiano dalla vicma chiesa.
Afferm11no gli astanti che quando entrò, io dissi:
1 Ecco, arriva, Don Bosco l •. Sta il fatto che il
mio stato migliorò ~ubito, tanto che potei con-
fessarnµ. Se sono guarito, lo debbo al Santo,
che volle salvare 111 Yita a questo suo affezionato
cx allievo.
C<ISala, Corso Trieste, TJ
MARIO SAI.VI
Bimbo salvato da S. G. Bosco
[I nos1ro cnro bambino aveva appena tre mesi
quando fu çolto da una forte pcrtossr ron YO-
mi10 e convulsioni. Il cc:lcbre pectiatra che lo
curava temeva un'emorragia cerebrale, die pa-
rern inevitabile. Inoltrc gli sforzi <lc:lla tosse erano
un p1:ricolo gra,·e di stroz:.rnmcnto dell'ernia dalla
quale era nppena da poco tempo liberate>. Con
l'ansia angm,ciosa in cuore ma con fiducm, affi-
dammo il nostro \\Iassimo a S. G. Bosco appli-
candogliene la reliquia. Subito <:t:ssò il vomilo,
e, gradatamente, ogni altro male. Il pediatra
stesso dichiarò che se il nostro bimbo era salvo,
lo doveva soltanto alla protezionc <li un Sanw.
Qut!sti è Don Bosco, cli cui lo stesso l\\lassimo,
ora più grandicello, chiede la reliquia quando
i: ammalato e ne risente efficacia immediata.
Roma, via Aurelia 235
TJNA c \\"l lìORlO DANZI
11/Unult p,r l'111trrr,$SÙJ11t dr .\\lana rui/it1IN<I' ~ di S . C.1t'J-
,m, ' ànn, Borro, di S .\\lar,n \\111:::;;ar~ll11 di S. l>ommiru Satio
, di altn .,;;,,.,; di fJ10 - "/, ltunM a11rl1t rm·iato oQ~r,~
ul rlt.m(HÌrttJ par ,wntr 1\\frut di riu;:ru:inme.,111, - , set.turnri:
\\bba.-ft~~l,il\\i - .\\crornero Giusepp1n:, . \\ cuh> Eh...ira \\j~llo
Maria • .\\irotdi ,nReln \\11t11non 01"11 ,\\10110 Lihona •
,\\7TI-pugnan1 V.be - \\nnom C ... J-\\nnorh .Maria - .l.ntoh• Hosa
. ,\\rbin 1/ic. !Vlàrulwrit:1 • •\\rioli J doordo . /lrman ,\\dcle .
-\\rrit,t<Hli F.1m. - \\u,:rugliu.rn Sudunia - \\:,:1~110 Giovanni -
HcJalam-,nti Ce,.-ilM - Bawn.stt Scn(lo 8aldr - Ral~mo S;1l-
vatorc - A.ara"~llc U1u1oloinca - P-arhai.'.\\ ltothedo I· nm-
resea - lhrbor:o C'cnlia - ll1ubcro T1.,rus - Uurboni llc11ato -
Btir0~1.i
Brtfon~
(;iavn1·u·a1 .. B.at1~1ni Gi11nrrn
.\\nna - U1:lua.danu Gin,,ann.t -
TleHr1d1uu<r"dl oGiAu~nti,d,rl,o.,
--
t'l!'Ttello F.rm,nill Btzz-ato C. c,mug, • Ltich F1m1g.Ha tieno
Pnu!o - Jl,,.no , htr1" RN•itm lda - B0Jo11n1m Eli~• Bor-
' nìrh> Jì•un ... Borìi H.egind 801,io Ni:so - lh1!111"C.> Gu11vnnna -
Bnvio l'nrenno llri11heru d l·:donrdo llr111nole Andro,, •
Hrucchiet1 Francr""1.:o - Hruncsn Lrniti . Bru••• Oom~mc-a -
I rosso Srr■fino C. l. - lacchJolì Un.echi r,.1aria - Cala-
1.,..e lido - Col<> C:nrl• ('omp,1110010 Emtlio - C.:,pirone
'l'1•resa C11pi,~lli l'om. C.ippello Mnrlo • t:n111mc,lli l\\1.ri:, •
Caroselli Ilde - t'oro.s-jo l·.h-.1 • Carpinello flruno - t'hia-
bnnJ.o .\\n11elina Cbiappc-1 , Gio,,anra - Chi1prtino l\\hriliL -
Uun-. CandiJ• • C.:h,nuno .\\Hrt•do ~,gcru \\"a...allo \\ntu
Cotoni 01ta\\'"ÌO - Coth:rchin Dt<n1.:drtt0 - Covundclli Vrn-
4,1•nio - C'o;-mlli Coniugi - Crun>tto ,\\rnnJU, - C.:nmvari AJb1na -
t"r-emonc~~ \\n:nnnJo - <. r1ppa Oomcnìco - D.camo!'.'llO Va-
lc.ntmo - Oe~i, P1eòn11 . Oa,1tc, Pierina - De .Dcrn;.anli
1:am. - Oc11" RoYer,. ~tar,,thent.1 - Od \\'esC'o\\() t::J1salu:uo -
lJe Mu1ri,tris Carlo Oe. M•ri• Tt•n··• . Oc Micbeli Una .
J)~1tf11ni Tersilf t ni Uudnno l•'f'uncesthinn - DI C'icco
Onmem('•ncomo Dodtro \\tlelc ... t)rugo .\\nna - Oructt.a
Giu•t:ppc- Lfo.ro Rina - I lrn Gra...·u:lla - f■1rc- Aun-.1ino -
J i..h:uo Stefnno - l 1ntrini In~5 - Fc-nl,cchfo J\\brio - Fcrrr.rl
Idilrn Fcrran T1:ru1U1 - rtHn F;l.s11 Filipp1 lr1)ne - l· 1anuli
J\\lurin - I lago.llo l.ui~i• • Funello !.ui11-ia - Fon,•llo J\\.l«r111 •
Forte G1u11,rppins Fos~a Clorinda Fracd1i:1. \\-1uor111 -
1 ramonc \\nnibulr Fta.udu .\\ngdo .. Franchim F.li~.11H:tt1 -
rnniofa. Eh~a - ri1tterio Ann11;1 ... I· U1'11tHtalli Anna - urlan
1-:lc:,nn - FuHèft F11111oni l\\,1nrirt. ... Fu1:ti ,\\nge-lu - Gale.trn ,\\11...
irmio - Ci11lln.ni \\11na - 01·llia Murw G.oml,aç1ni I\\l r .1 -
Garrito lò,u,cpi,• Gonl>.,IJI Ida • Carim :l,lcli~ '.>.hcht.-
hru - C,arrone Domenico - Ga-rront ~hl.ria T t-·resa G■-
!!'-ti1ldi .Br1-i~,10t ,\\d.1 • Cnn1 (.11usepp,na - Gntt1 ~1A.Iin - ( h1-
dttti Fr11r,t:,·sco - (.;h.il,{)i;~ Hm1a - c;tdsoJfi Mnrrn .. Giuni
ma
Anno . Ginm ll<'rgov1 ·r~rosu - Oirmod·olo Felicanu - Gino
1\\.1.nriu Cir-au,lo Luc11a cr . .mòndi \\upelin1 - Gtul111m
R.:.na .. Gola ltt"nedeuo \\'irt"inia - Gondl:1 t\\1aria - Ora~Ju.
Gio,irnrn .. Crtui:ella Limbt"Tt<.t - Grc"o Diaf'c■ - Gnltn .:\\Iar-
J•beriu - Grosw .Nicol.. - Guidi Ar;;nat.rhi Luci.a - Ct.ilinu
Tinu - Guyor P'it:ra - Iutropido Ester ... luverm;d l\\llari":l
La.nfrianC"o Cuirrina - Lau.ricelk .\\lfon,-ina - }.,JIV)' OcStd.c-
rato - Laz~cn "rc-resi.ta - I.com .\\Ido - l...cpon Coron.t Te
r ~ - I cuti Fam - Liht"tali Giov.,UHÙ - Littde.ro \\laddalen111.
- LClntlO Mnri;1 Luzì C.:csare 1\\hac-conc I• ronce-.ttco ~ l\\1st
n•1i ldn • M•rinD Fam. • l\\lanlncul LiN1 - \\b1<zolo Mauro
.\\i, P .\\lattioH Pìe-rinn '.\\iay Luici• • \\ledoro Lidi•
l\\1eiUtc-Uo Fsm '.\\te-rln (~:1.rlo - !\\IHi-ano \\Jionr,1n,1 • !\\le;c.
1.c:tt1 \\ngcb \\ligJi1,·1ccu Gio\\·Ann.a - :i.tiottt Grnd1ttt1 ..
J\\1i.zzi An'gclico MorqDJ'IT~ J\\rlilriu ... l\\i-1or1uu Aldo - Mu.ssn
t\\Ro1111na - ~h1notto l\\-hcilde ... \\lnc \\lan.1 - No,i;t.ira Ehso
,o;-' '\\1nna - ,oito Luç1~ - -....;OLI Uc:Jfin.;a - ~icotr.J. G1u1u~ppc -
1\\1c-ro Ercolina - 1'oni Carolina • Xop1onc Fam. - Obertt
1'farin" - Ore~l111 Erminrn • Onu .\\ngela - P.tgl1offl Nicano
\\nnc11n - Pa.Jtrht•tto I) Fdic:a: • Ptviino A ~V,clo - l'wstorinu
ì\\I:1n11 Pastu, ino l\\1.&altt·o - Putri Pien Pedtmnntr Yh
1oru1. - Pe1111no l-h:·no ... PdlcUtf'I Almo PrUin<:n .\\ned...J -
P~dino Zrrbmo Giu•e-pp1ru1 - Pc:n Gru!I.-.U Giu•t:pp1n.a ...
Pèrinc.Hlo Fam Perlruu Cre,;tìnn - Pero'1i E.ttort: Pe.rotr1
Fum. - Pe:,crico R~nul.a - --P~s,on Perron Piermu - Pct1tl
Fr..n.nce-•u:o - PcY.7.UlO ,.._,1u1ucda - rianit J'rdn4,:CSCn riazz,1
Fam ... Pierrr:H1 I c-11 - Piuli:t :\\fac~lro - Pili■ ,\\J?osnn11 l'innm
Franc.,•jC'A - P1.&nrdo Fc-hcH• - Pal•ni Gio\\:unru .. Pollo Lui1.;1
Porliu<J C'olc:otino • Puruluei Ro,11 • Porte,! ,\\chi li• Proti
Pie1rn Pucci Sunt..inlL - Quar.unt.a ~1ar.1:her:ta .. ltagnutti
F.mulo - RitJlt:fn Elen..· Ra.U 1 Pi.n..zi:o l'.,terina Ra,·a
lam.. Rav.u.l'ni,:a ..\\ntom.a - Ha\\tnn Fam. - Rchutro La-
lioTUl . Rt.'! 1:a,1mo Emil1u .. Rigo ti.idc - lt,ru.ldi GtU!C<:IJpc -
Rivl:!!1111 Federh:v ... Roeru ~lagqforin11 - Rol1111cl1 C,invunm -
Rossi l\\1.11ria In Giord.tnu - R,n1'~tti O ll~nrUetto - Hossl-
nelli Oh!• Rov•netti l\\lirhcle . Sabr• I. ,uar-o S~h•e1t1
~larcclla ... s,a,ilmne Bar1olomeo - !òicalon..: Colo \\lar1s -
~earn1oncin .\\n1unia - Sdc.nn.. l ..uu.nnn in l ohe.Ha - Sere.n.t
Fam..... Serra Edelw11i.s - S-ervecu, ,;\\lac'd~t, nn - Surnoretto
Cclettc Sparti,\\ (;iuseppc - Su.cc111 Fihr,po 1\\la.ri• Suppo
Mano Taeh~la1t:.L> R•tfaclc . T•nlelli \\hri• T•ncbi
A~osuna - t',batdo ).b:ri• - Townnlmo Pr1mma - l'oppinu
,Ce:rnisat.i.nrl.\\inmn
Picoolo -
- 'l"rtv~s.
•foHlct'lli
Lèll:dil -
Sordlt:" - Tu•u
Tri11J.ii Carlv
.\\dehn.1 Tre..
- Tnv~ro An-
J ~la - l .1:azio Erne-no - \\ •ll"nrini G1o"·ann.:1 \\"iùhno \\t..ria -
\\ 2lsan111■como f'u:·nna .. \\'a.ndon, ~la.nn ... \\'anz.o Cel,01
l\\-tar1~i - \\'ec.c.hio Paolo - \\'1.·ra.can Lmutomia - Vt:tt.ellìnt1
I·iorc.•fl,,.ll - Ver,i,tnnno Ann,t Vinn f•ederico. Vietti JtrNro ..
\\"içtti L'~ll • \\1~1ule Holwrto - \\"111.,rdi 1 eJuchiru T,.-.,,~ .
\\'iono :\\lu:he.ltn.1 - 7..acc() (. ancc.tt Zan ,foli F'nu to ~ C7"10-
\\ùnn11 Z:l\\'auiiro ùJimpna - Zt!n lgna.ZJo Zol.:c \\ olter •
Zcmu ,\\Jtotbo .. Znr,:qh J t rnsa .. Zuccattt Arm.idu Zurh
I lnd•

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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tata, sono contentissime, specialmente net casi
piu difficili.
Un altro aiuto mi ha concesso il caro Santino.
TI m.io fielio mag~ore undict:nnc stava attraver-
sando un periodo particohirmcnte difficile. Di-
spcralti, un giorno gli misi al collo l'Abitino di
S. Domenico 8nvio, raccc)mandandolo con fcdt:
al Ragazzo Santo. In pm:ht giorm il migliora-
mento ehhc del miracoloso e conLinua tuttorn.
È sempre vivace, a volte 1mpulsh·o, ma il suo
cuore è di\\·entato buono. Domenico Savio i: or;i
il più caro amico dei miei figli e tutti portano
al collo il !.UO •\\bitin().
Torino
Tl.VU!A GAlTA ACCOll,t.\\SSO
Tra amici se la intcndon
Sono un bambino di 11 :mni e mi chiamo
Gianni Stocco. Sono stato ammalato per di\\t!rsi
anni con febbre causata da nna ghiandola vici-
nissima al polmone sinistro. Due volte mi hanno
messo in un ospedale con molte cure e molt1.:
1.:ost· noiose che chiamano anali.~i. Ero stanco
di vivere la mia fanciullezza in quello stato e
di sentire i medici che mi dicevano: « C:orngg101
ci vuole pazienza! •· \\'olernno da mc che ho
undici anni, la pazienza che hanno i \\'Cechi!
Finaltrn:nte una zia che legge il giornalino in-
titolato Bollettino Salcsia110, mi fece conoscere
S. Domenico Savio e ma regalò un abitino con
la sua reliquia. lo non sapevo che ci fosse un
santo quasi della miu età, me ne sono subito
innamorato e ho fatto un patto con lui: • 8c
mi fai guarire, ti regalo il mio orologio, l'unico
oggetto prezioso che ho, regalo del padrino di
Cresima j_ Domenico mi ha subito ascoltato, la
febbre è scomparsa, sono guarito e dai raggi non
risulta neppure più la trnccia della ghiandola.
Ora 8. Domenico Savio è diventato il mio
amico e protettore.
C'au-1/e di S0111macampag11a (Verona)
GlANNI STOCCO
S. D omenico Sa"io è diventato il piu caro
31
-~
l'olpira dalla lettura di una pubhlicnzinnc
dove ~i parlava di fì. Domenico Savio protettore
delle mamme e delle culle, mi procurai un Abi-
tino <ld Samo e ne invocai la protezione m oc-
casione dclJa nascita del mio quinto figh110l0; e
posso dire di averla toccata con mano. Subito
consacrai il neonato al piccolo Santo e non cesso
di consigliare alle molte mie conoscenze qut•sta
devozione. Tutte quelle che l'hanno esperimcn-
Il caso era vera1nentf:. estremo, disperato
L'.1mmalata :Vlaria Pozzi in Forno fu operata
in e:1.trc111ù di occlusione intestinale. ~cssuno
dei numerosi professori e medici che fecero o
assisLettcro all'intervento a, rcbbc osato spe-
rarne la guarigione. .\\nzi il profossore che la
operò, awcrtì i parenti 111 forma esplicita che
la scienza, dopo quattro ()re di lavoro, si arren-
deva e il solo <( miracolo ,1 la sua parola)
poteva salvare l'inferm~: «si è fatta la lapara-
comia, a17Jti11nse, ma si è trovato un tal gro-
v1glio d'111tt:s1ini con pus circolante che mi
sento in dovere di an·isare la famiglia che non
c'è riù nulla da fare».
Allora successe il mera\\ ighoso. Alla scienza
sottentrò S. Domenico 8aI io per far trionfare
la potenza e la misericordia di Dio. La reliquia
del piccolo Santo, dcglulita, ottenne che quegli
intestirù, chiusi da quindici giorni, riprendes-
sero il loro regolare funzionamento. Sono pas-
sati ormai nove mesi. SenLO ancora il do,•erc
di rendere noLa l'espressione colta sulle labbrn
di un altro medico: • Se questa ammalata gua-
risce, credo iuich'io ai miracoli».
Siano gra,11c e gloria a San Domenico Savio.
Milano
SAC. FIOR ANGELO POZZI S.D.A.
Suor hb .R:wlola, F. M. A. (\\0 11,'TI•>lc Rorbera-AJcs:,.) alln•
bu1scr alla bontil di S. D. S. ~• quc--.t' Rnno si po1erono tr•
nere feliçcmc-nh.• <lut: tU.IIlJ culorH1i c!-tÌ\\'3 per bnmh,m,
Elvino Lanc,•lloltl (Bnrig~zzo•'.\\lodcno) dice che solo ron
l'ajuto di S. D. S, 1 1n~d10 pot~rnnu, dopo mesi di rnccr-
taz.a, diu>,:;110:-:1i~ore e curare la n1ulat1Ìll. del suo barnhmo.
Eld.o dc Ce.,;nrc (:\\upoli) c,snlt11 il grnnda beneficio ottenuto
da S. I>. S. çnn la guarigione dd fnudln.
Coniu11i Ba1Ulan.o (Cornedo· \\ 1cenza) atlul!lfono a S. D. S.
il loro bambino colpito da epoples.,ia e lo riebbero pr..,.,o
ristabilito.
Celestino P~lazT.I (Torino) rende intimu, l!nt:Z1e a S. U. S .
pt.'r a, cr ruloto salute e g10UJ ~Ila $Un bambina.
Fran~ Beue11a In Tomass (lmcr-Trcnto) esort:1 le mamme
in ditlìc,,lt:\\ • rivolgersi come l~i n S. D. S., sicure dello
protezione- del tttt"O ~ont100.
Anna Rlbero (Allurc-Suvonn), d1 profcq,iuno ostetrica, 111
analog11 ,:arl"O!-i.t.nnza otterult: tu. tl'•;, ulionè Unmc<liatn <li
un'en1orro1,1ia 1,tra1.r1s~ima con l'oppht. uiunt! dell'abitino lU
S. O. Savio.
Luciana Rcl(inl Plru:an.i ()lort<'gl.anu- t Jin~) mcco,n.indilnJo
a S. D. l>. il •U•• p,ccolu colpito dà p,rali<i ,·ide ~congiu-
rata la pnliomiditc tentulll.
tnru, C:impodonlco (Geno,11) attc,,tJ di a,·er ricevuto unu
grazia dn S. D. S. e accompagnn l.1 relazione con unu offtrto.
IOfl

4.2 Page 32

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Per inìa~ioru: dd Sovo di Dio
oon FILIPPO RIDlllDJ
Don Rinaldi lo salva in condizioni disperate
ln 28 giorni subii tre ope.rtt7Ìoni senza poter
LOccare cibo. ridotto a pelle e ossa.
L.1 prima rnlta fui operato d'urgenza di appen-
dicite acuta cnncrcnosa e peritonite con conse-
c,uentc paralisi all'mtestino clie <lurò dieci ginrni,
finchè una 11110,·a peritonite richiese un secondo
intervento con conseguente polmonitc e blocco
completo al f~ato, tanto da essere ~udicato
ormai spacciato. In quell.i occ:1sione il \\'icepnr-
roco mi portò a nome del Parroco un'immagine
di Don Filippo Rinaldi, imitandomi ad unirmi
:il triduo che avrehhero fatto I parrocchiani per
mc. Si noti> 4uclla sera stessa un deciso m1gho-
ramcnto che m, permise di soprani,ere e di
subire, pochi giorni dopo un terzo inten·e11to
per nuova occlusione intestinale. li chirnrgo,
ottimo cristiano, terminata l'operaz1one, guar-
dando il ciclo con le mnni giunte, disse: « ì\\on
nmanc che mettenli nelle mani del Signore •·
Sopravvenne ancora una polmonite bilaterale.
Eppure le preghiere comuni furono csauclitc e
la grazia n:nne tanto ~rande che dopo sole
2+ ore tutto era scomparso, io potevo cominciare
a nutrim1i cd Oj:!~Ì mi sento completamente
guarito.
A11co11n, presso la Parrocchia salesiana.
r ~7<.:0L.\\ SA'.\\ ACRO<..'E
Al quarto giorno della novena si sente
libero da ogni male
:\\Iìo fratello giaceva all'ospedale di ~OYcnta
\\"icentina in condizioni di salute allarmanti.
Accorso al suo capezzale, sentii dai medici
curanti che c'erano cinquanta probabilità su
ccmo di perderlo. Tornai all'Istituto angosciato
e proprio quel giorno sentii leggere a tavola la
pagina dd Bolle1t111n Sa!Nitlno dove si narra,·a
di una tale che, trovandosi in condizioni gravi,
promise a Don Rinaltli che, se fosse guarita e
~n-esse potuto formarsi una famiglia, avrebhe
messo il nome di Rinaldo al primogcni:to; e
cosi a\\'e\\'a fatto. Parve opportuno e bello fare
110
1a stessa promessa. Gli aspiranti di Castello di
Godego cominciarono con fervore la t11>vena.
Don Rinaldi non poteva accogliere con maggior
bontà le nostre prt:Rhien:. Al quarto giorno dclln
novena il fratello si senti quasi all'improvviso
libero da ogni male. lTn anno dopo si sposava
e quando nacque il primogenito, bambino sa-
nissimo, gl'impose il nome di Rinaldo. La
nostra fam iglia si affida ancoro allo protezione
amorosa di Don Rinaldi e gli cl1icdc gli aiuù
necessari per condurre una dta santamente
cristiana.
A/bari di Costermano (Verona)
SA(". A.'-'CON"IO YE:--ICO $.D.8.
Don Rinaldi guarisce una Figlia di Maria
l1na duoden.ite e colite colecistopaticn, che
intercssaYa !"intero colon, e confermata da csamt:
radiografico, mi .1yeva sfibrnta, quando sopr~-
giunsc per ben due ,·ohe, in forma piunosto
,-iolt·nta, la febbre asiatica. Fu in queste pietose
condizioni di salute che-, sc~uendo il consiglio
del mio Direttore ddlc Figlie di Maria, mi
abbandonai piena di 1-iducìa nelle ma1ù paterne
del Servo di Dio D011 Rinal<li, con pron11:s..~
di p11bbhcarc In g-razia a gu.1rigionc avvenuta.
Ora, a cl.istanza di un :mnr.> dalla complet:t 1-rua-
rigwne, sciolgo il mio ,oro i1n-1ando otkrta e
implorando la paterno nssislcnza dd Servo di
Dio per salute e lavoro.
'l'ori110, Oratorio j\\J. Ausiliatrice
FlORf.1.1.A Pli.RO:>.l
Suor Teresa E~irepo C:a.-ida •· '1. \\, (11.foJdlin-('ulombiAl
c.-rn ,tuta cotrut.a d,, s:r11\\ e C--i:auruncntn che: 1• 1\\'1."~:a co trcna
» ">U:i('ll·nd~re l'itpn..lul,110 nuuu u 1,·i ~ ,ro in 111cz.zu ,1llu ~itJ-
\\·cntù· rnccmuandatn,i n O .. I. IC. puh.~ riprendere .in pirno
il uau l,.voro.
Rosa e !\\.f.ario Co:mba (Torm,,) aV"1:ndo rnccpmand~tn cQn
molw fede 1.111 uffar~ ti11a.nz1:1rln a I>. F. R .• tnmm,nr> UIUI
:t'-•lw:i,mc- :-;nJJi:,fat:.c:ntr. td uni ,·o.Ltiinn 1 rcnJt:rt:: pubblica
la )oro ricnno·1t·en2.1.
-
Fau!Ulna Zovi (\\'Tlla E~tense-Pndo,·n) ottc?ru'll· per 1t1tcrt"l~-
sio11e di D. l. R. una ~-ruz1.1 che •a1Ap1nni.l do lrc anni.
Carolina Man.sella vcd. \\'.tnnn1elU (Gc11J1.nno-Rnrna)
im·ia <1fferlll per (a bc1111fic11,01111~ d1 t>. R., dlii 4uo.le 011cnne
uou ,!raz.im.
R. A. R,n,m,zia il Sé.'rvo d, Ili<> U. F. R. per pare,cbie
,:raz1c rsceYutc e n11111J,1 offcrt.1 per r1con~cc11z.a.
l.'JSTITllTO SAI 1,StANO PER LE MISSIONI rt1n
0<·dc u, TORINO, ,·retto 111 Ente \\!nrnlt """ 1le•
t:rdo 12 ):,·unain : >-:...i- n. ~.:... poo li."galnu·utc ne -.
L~"'' ,·ere
c-d Eudiui. \\d rntan· pns,ih,li COntt'·
~tuiioni Hl c.:onsiµ:liuno le Sl!J.!Utrnt1 ft1t.·muli•;
)ic rrnna., d"un l •·J!1uo·
lasc,., all'/, 111110 Sai,•
nono p~ le- \\Iisswm ""' 1t4l,· 1n Torint1 a tti nlu d1 le•
i:11to lu somma di Lir•-·· (nppt1re) 1'1111mobilc,110 m ••. "·
St." tratrn,1, in,~cf', di nununan: L'f"1e 01.,,Ttti ,o-
:i.um:z.a l' J ,tllUtO, la forn1ul4 f")ltc.:bbc ('"~~t·r quL...-.ta:
11 ... \\nnultn ngni mia prc"'cJçote di,pu,i7,iont- lc:it11•
mcntmi.a ,nmmo ul.io 1.•r1·d.:- urii,,;:r,,.alc l'/slilutQ
Sal~nu11i, prr I, .\\limorri ,011 ,ed~ rn J,.,,fn~. la-.ci,uulo
açf t.•~iO <-1u•lt1to m1 appurucnc a t1uabrn•t ,nolo•·
(/11u~o e dmaJ
(j>1-mtJ per ,.,,.01

4.3 Page 33

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SI.II
I
Salesiani def.unti
Sac. Michd.e Rono, I I l'onno • 7q anni.
Sac. Salvatore Panorlno t a Fo0&ano (Cuneo) a b9 ann,.
Sac. Enrico W lu ~. t I ulda • 71 anno.
Sac. Umbeno Bianchi, t a \\·arc<c a 56 anni.
Sa.e. Arturo Gare.la R.a.mM. -a Si\\·iailia • 47 anni.
Coad. Giuseppe Dam.a~lo, t • !'. Benitmo (Tonno) • M8 •nni.
C:Oa d ~ Giovanni Saba, t n. ·rorino a -+S nnni.
Cooperatori defunti
Mon,.. Alessandro Cenci, t •d lsemia (C•mpob11..o).
,·,r.i \\'il:ariu Generale dt'll.a 0lUé:c'41 di [§erni:11. CooptroUC'tc:- ~
frrvido amminuor<" 1.h·ltr nl)'!tfre Operf', le~ue1.a c:on
pa~,1one i1 Bolfl't11"" St1/ru,11111 e ne diffonJe\\'a le ntui11r...
P~r J1cci: anni fu ac:cilnto ol no.suo \\.'c:Sco-..·o .a1csu,no. S. F..
'\\1or.s. G. r..ucato. aottC"nc.-ndu tauhamcnu: lia ,ua of')cra t
,nh:'t~'ì.a.ndo~1 rcr 1•..r~rtur• d'una cna. ,-nJes1a1111. '" l ►crm.1.
ÙUC"nnc e.be L, ln1 ■ Ji :\\hfia AUS1ìiatrii;c.- cntTa,Jie Jdlni9
thamtntir- nel a:alcnd.u10 r>iocetano. Pl'"t:J1l<'Uc la 1,1'10\\tntO:.
t"d anche •~n,ato nt=.J,:11 anm. non lasciò la cura J~• f•nC'mth.
rn I quali laYutll\\'11 c:()1 rnt"toJo t.li Don ·sartu,.
Can. Ra.nuccfo Francont, decano della CattedMl.Je JL \\'olterm.
R 1cono~centc per u11.1 ~uurr,;r.irme is-tantanea oncnuu1 tJa l\\1a rha
Ausiliatrice, et.a <livtnuttt r,rt)f)AUAtorc ~lt-lla cauu Jc::vo,:1onc
..: ,.j era iscdtto hn tJ.d JNQl, t r 11 i Cooperatori. Il lu•I qua.dro
di \\fori.a Aus.iliatric.- fhr Jrone~qiava neJlA ~UP c:ou 1,crvl
per le primt! pu"u.t!icaiunl, or11111nizzarx ra·ll'Onuuno H,rn h-
hf'ro da Don l ..uiui. Pedu,;"-1..t J..;;1; fr.U1 ,'lta fu un1i1 l"c'>rttinun
,~1imonianza di ,1uc:JI~ \\lrl u •Ace-rdtn.ui a.fle <tn•h r~r ruhuno
mbuco ndla non hrn<" malan,a .opportata ~on t:J1fkAnu: ruct.l
Don Giuseppe Vercellone, t a C:i~h;ano (\\"•rel'lli).
Fu prpt-.~ore nd Scmuutio dt \\'cn'c:Hi pc:r C1JtrC' ::.o anni
l'{li nell'lstiiuro \\h1ea1r11lc: d~lla &tC$.q enti. ti 1X d,cc-mhre
u...., qU2.Si pre-t.aKO ~t«"ll■ 1u• hnf'. inviò .al Rc-1t11r \\h.1unorc
un:1 Bona ;\\linion•n• fH·r ottt"ncrc la t:?raua cl1 un:a huun.a
mttrte. E died a10rn1 Jo('IO, mentre si accinQ"evu ~ C'C'h•hrnrc
I~ S. 1'-•lessa, co1r,,1u ,In m(wrto, rt>se l:t su;.11 hell",rnim1:1 ,1 Dio,
Stllftlslao Debernardl, t • T(1rine1 i l , s-•· 9SIJ,
lJ•I babbo, ulfic,vu tfol primo Oratorio di 'T'orino ni 1cmpi
di S. G. Bos<:o, fu atf11.huo al nostro ls.otuCu d 1 ~- llcniscno.
donde usci ottin \\u tir,-oi.i:rofo. ,\\~:c;unto ull-1 S.Et, t urlt ~·wr pii:,
di \\.'tnt"3.I11ll iJ Rnltrllttw Sol,1iw1tJ- come .stt'reC'>lipn. ,\\n1rr.c,
mnc-. cuore gene.-o•o. crw (lfO a nnti per fa so• homil, che- !li
prodig·t'-'1' ~•lenz.iosam, ruc: a snllìc, o dr1 po,·eri e dl·l aolk-
~t"nri. Devott~~imr, ,h !\\l"r'" .\\usiliatrice e d, S Giovanni
I 01ct1, fu (en·ente td c-~~mpla:re: Coopenuorr.,..
A.ft_U>nlo Sav-a.rè. t •I ,•l•IQSQ a Lodi a S3 anni
l ndic~nne-. b;1c10 J• mano • Oon Bocco e d•I ,orri11) hene-
<l1 ('1\\te del S:!r.to riportò qudtn ,h:ez.7a di frdc- r qudl'arJorc
dJ npostoh,ro CJ'Uliano r flli.afc.sianu, rhc lo sn-Tcbbcr(l accom-
pal,.--n■ro per tutt il lii \\'llit e lo avu·bbero rNo, in umilt· ,1t!tli-
iio,w, ,101ido ~nllabou.cnrt dell'apostolo della .u10vontit Lo..
diG"rnnu, Don LtllQ'l, 6\\IO frardlo. 11 d i mn di frrv1da frde
c.:rtnto ncllil tHJ,L fomi~fiu uti proc,·ucò 1:a (?ra1.in1 cb, h u ,1pprez-
zari~,aj ma. della ,·or,e~1nnc Jrl 6clio Don T,u-c;h,ic> t' tloll.•
tiKIH, Suor Gnu-;ia All.1 I· :uruQIHI Sa.lt~i"n11.
Anna Boogioannl G r-azl:an o. t- 11 ~om.m:1rh·ll Rn":o (C:unc:o)
.i li I anni.
ru mo1mma di , 1rlu cacrn('tart, cuscod~ t:closa di rc-rr, pri'!'I•
cii,1, saggia cii:! acrort.1 ndf'rdurarionc dei fi11li, t1no dei 11u11i
i,:..,, offcr,se con ~i01a • l)10 r:om~ sacerdote s.all."")tano. J u multo
dc,ot.l deD"Au..-hau1ce e di ll-::an Bos,o: 1~ ottttn~ono
nel ~•icto 11 premio ,Id J.110 lfh.l>S.antc: J)n~arc. Jt:1 suu ••urc
1:1u),ta, del suo amurc sostuntjoso per Dìo, ru:r In. fomhdfo
,. per il prossimu.
Lucia Frana> In PoCJIO t • Hoin•.
J11i~i.nfl Cnnsorlt: '-fol H•111•rHnd~, l nmm. J'>ot!:Aic>, hc-111:mcrun P1c:•i•
,tenh, Cunfocl'-'-ràll· 1.-lculi Hx Allievi di Uon llò5~<), \\'1Mt: 111n1 v ita
di fc:de, <li mifl'•·zv.tl, (li 1111t, '(111d11ne,nlo ~"! d1 un co11H1mc, nirAftc..
r •:-tlc"' l'P;rfrn di bnnt.1 fH•r ttll l1, f~a Purnigli,~ :-:;u1,1~ntn,1 J1llrcccm»
•i iu1tTr-.1au t .tl \\:J1,,l rj1111,1,mt.J.
CrlSrlna Pavd-e t n Oc. M a rtlnl , t , Ge110,·1t :1 ':'O a.nni.
Rmiasta \\'(:do\\·J 1n a:10,unt· 1t.:11 ,., con..ac:acrè> all"cdm:-;r1un~ c.1-
•liara.a ,!ti tr~ fta,:-li. unu dc• ,1uah. U(lll ·\\lb1no, Ju:dc aU.1 So-
det.i. Sal~:ma e:: 011•,nhra. Suor An-ada, all'Istituto cf('llc, I urhe
d1 .:\\-1. .\\ Zelant~ Coor, uuric-c.. otf11 f.'.:er:cl"o$amf'nlt: 1atrihc11
la,nrn e r,rC"l!hH!rl ~r I mcrcn1rn10 Jclla P .. ~ntont".
Prof, Tomm ~ G hl,:lhono, t a San Remo a lii •nno.
Gt'nnoso e buono con tutti, v,~-.e. Sf>e<H: n~J,"h uJtam• •nnì.
dg c.ristiano e.on, into. l"nh-tlo dd no:;.tro Don .\\IArm, ~r.h-
henc b zr., à.lul.t.ltnne" l'n\\·1,:'Mle pnvato della primu1~~ uu-lil-
tciza, bttieficu ;HJ altHun,·nte l'Opera ~Dlcsfnn,1 e fondn \\:tnque
Uon.c l\\llss1onanc.
ll:aumer Mar ia Madda!~na yed. Dal Maso t n Schi,,.
\\rt•<l~c. t:~t.:.mpl.ari!'l"-iUUt. \\·t,;u, Ji JJTc.ghicrn. di la\\urn I!' di J..i-
cnfimo tr:1 fd1cc: J 1 ~\\:çr rcuuhito al Si~norc 1,t.:n lrr llali
SoC'erdoti ~;-.lr~iuni: Don Efotlo a Iktl~mnH:. Uon Gitnanni
a Edmvntun (L,1nnd11l. Oon Antomo I rulrnc:-zx.o (l dint"}.
Albino Bondl, t A llurio dì Baloien•.
Padre- d1 ..d ti~li1 di cu f uno 1ìi1cerc1ou 1'i1l1·~1t1nn. 1)1 c.:1r1utc.:r~
forte mn ilincc,ro t: lc:,,tc, Rcppe l!attl,•.uNii 111 dimtt e: h1 bC"nè,~o-
lenza c;fi qunnii lo 1.-onobber<J. l~~ ~otft-rcn1:., dt'lh1 e,ecit.a
soppurt~hl , vn ,11rna ras.,e~nazìunr 11 ,·olt'rc di 1'10 pc.e oltr.;__
dic.:i .anni, tu di e!ll!.nlr,10 e di ~difica:1.10111,.
Dott, lng, Euorc ChiarabagJio, t • R" arnlo ('l'orino).
Oegnn t"-X o1tlht•,·o. pra1icu • prczl°'i mttRnamenu dei .suoi
cduonon salu1•n1, nt-\\.O(andoli soprauuuo n,, momenti de-
cisi"'i della :.ua ,il• L 11nse1:11:a..men(o, a cui cr• dcdi101 fu per
lui un.1 mt"•'lonc:. l..••cih sincero nmpianto nc-1 mohi che lo
COT1<ibhtto , 11pp1exrurt1no.
Ing. cario Guatcblno, t aJ h-rca (Tnrìnnl ,J h eenoait> u. s.
Coopcnnon: affe,1onntù.:1-1mo, face:va onore- 0111 AU.1 profes-
!Uone con un)l r<1mp1.-tènza tecnica tùnto apprc;-ix11ta p-erche
con11iunu1 a n·1t1tw.Jine es~mplàn: c. atl inCc,J1t"rnn,n fer\\•entè
con dot1n t-·rt,Htun,1 , che nnimitvn dj .i;trn.ndc dìvuz1one n [Vbrin
Aw:iJiatricc- e M ~ Gio,•.4nni 80!1.-CO,
Salvatore De Glovannl.nl, t • lle11,-·aw1r11nn Ct:uneo).
Le -sue \\lrtù di ntumu i.:.nsti.ano, di up1.·ro1oo ilni1tL1no l" U,
p:t.dr~ ~sems1lurc le., TC'-1-C"ro ouo -.i 1u1;11 C'Onc1t1adani e: gli pro-
curarono 11 conlnrto dt .a\\"ere- un fiaho ~aksl.uw
Dc.cimo Bru.nne.r . fot\\:1,u.1(0, t ,I :r,,...,u.. a,1-;A,
Oe\\·010 e -ent 11111,11ta cti :\\.laria Au1dÌa.lt1lC! ~ da Uon Bosco.
della -.uJ& anc fi."'C.: sc:.1.lil 11cr arn\\·are afla ranlC"fflfl,1azioru~ dC'I
Santo \\·0110 dt Cris.to. rlC"a\\~aro dalla .Si11n1a Sindone.- Am.;n._
tutto cm rht• rn .-,11Jc:11nno. Purifk:1to p~r r,1L1 -anni <la.Ila sof-
ferit:n;,,:.4, puu,·a le nom in1,unm (aceod0ti1 Jcs:,:crc il BolUt-
ti"no SultJUluo. Ji cui ,n·cv■ la c:ollex..ionr compltua. Cnn Cede
e commo:r.imh:- J frt, L'\\".t In benedi z itltw d1 :\\1otfo \\u,..iJiut rice.
Pietro Joan, " Sd,io (\\" ice-nza) a 70 a nni
Ct-l$t innu \\!th•m,,larc e hn-orntort ~(riticut(, e t utto \\'le d it{l
;1l htnr- dc:, :o.uoi fhd1 ~-.:ro 1n ttmtL~, il meritiHo c li1vio d i questo
buon padrt· di (.\\miailrn, du: non ~~ilo • lniid~r partire per il
no,i,::imto ~alc:111:ano il suo primouienicu pr-oprao •~u1ndo co-
minci•,,. suJ ••urarlo,
Omberco Ptccolrovassl, t ;a Tr~nro.
Affez.1c:,n.1to ~ un,Juu C(>Openuorc Jc:ll'apn• -.alc.r.iana di
Tre nto. nwn cC\\I \\ 1\\ o dntdcno di polrt '\\ N,lttrt.• ucerdotc il
fiRliO Cm,tr,pt", 111udc-n1e di reofoda • \\1untcortonc.
Cav. Andrea Garavetll, r • Breme l.011,rllina (f>•vial.
,·,t• Prn1de-ntc. d•I tc).111;;, Jell'L'nione l'urninl dt A. C. ,;~etc
co'l'ltan1c.-.n1tn1ç 111111
criniana ct,empf.ut'! .\\mo Ot'n Dolico
e. le NUl" Onere
Lucia Fll'Cflcla ved. Cardo, t a S. M•r1lnu Il••~• (Torino).
L a fede d1t lt-1 1n1tm:snm.ente ,·i~r.ut n e rorcn,:.in r:1 <li b uon e
ope.rt= le nlt"ntu In lllOia d 1 eJ;!ttr c mammn d1 due S u prc: Figlie
di I\\,lari;, .\\u111lia1ricc
Altri Cooperatori defunti
.-\\bbond,o \\"■1c.orao - Balb1anl Luic:i - 8.MlJrlh \\tl~lc - Bar-
barulo Chuara • Harbero \\1ah~ina - Brllo1ure F rmcni:1alda -
.Bcllu<!:>Ì \\momo • Bcrt....ina Giovanna - Hnxacola l,iinio -
Bodnto Prinuna - Roll1t .\\ntonina - Bo1~arclh Giu<11cppin::1 -
Horn \\dulfo - HonolAiO :-.1ma - Uo~,m P110l0 - Ro1tc:gal
Arrigo - Uono Gt\\ncppt - Brono ('atc·nna .. Hru,.uo Fran-
cesco - Buon1ncontj 1). S.intolo - l:'alab1ia Ort.i,jo - Cam-
r·.,, f)0•8 l .1ui.:1 ... ("im1wcrc, 1 ma - Capitan 10 l' IL"tl'u .. t"a1ti \\.fod..,
d:1 lcn1J -
.11lerb L uil:(i - Ca.zzsnign fh1mbinn • C'erutti
Teresa - t:t>lbmbn c;iuaie-,lpc .. Comurwd Pnntntc<>nt" ... Cor-
dii:::n ano D. :\\utlu> ... l:orincy O. Ua\\'1dc - (. nrnuJi Adele -
Co!'>t.,nunn Ah•s11andru - Cozzani 1\\Jeli111lt: Dc l un10 Vit...
tor.e - Del Ro,~o Pia - DenHi ClcmC"ntirrn llt Stc1a110 lto-
sina - OoRtu Ptce.ro - Fu,oln-, Lu'---i3 - fca l:e111nna • Ferrero
Piclro - FougQlt l,m11ia - Fossa;ti ~lar, on1: Rma - Frenda
Lucia nd. !..'arJo Fre$chi Tranqu,ILa - Catmd, T.uii,li -
Gara,elb .\\ndrc• - Gar.da R..IT•cle • Ghan•n• Fd1cr • Ghi-
dcllt \\nllrlo - Gh1dmt.'.t1l :\\larco - GilarJ, \\.hrb - G1ord,1ni
Rosn. l·oròaU. • Gnzjan.i Anat-hn..1 - Gu:iOa\\'lni l·dt'-.·e -
Guscelh 1:a.:1d1Q Jacctul CiU6cppc - Limh1.a11 f•c1ronia -
l....oinhdrdt P ,vlu .. Lo Rt· li,.-jllo - Lurati ;\\hrcdlina - l\\.lag-
cion hnlidlu :\\hn.l!Aoeclh Assunta - \\l.1nw1h Irene - !\\tn.rcon
Dn,·id.e • '.\\lartinnlti !4ih· rno - l\\ln:icnrinn C.un1.rnn1 - J\\.lnz-
za.nno Giul\\~IH~C' • !\\·frlid Uiu~cp_pc - ~h:rhni G11101n o • Mir-
tino Gaut.li:nzto . \\ l onùini P jerro .. fVlt,01,;o !icohtsrica •
~1ontagnn t o lom hina - 1\\10011 Luiuid - Mor~lli F.nrlco •
:\\.1o!<.1H) Flunho l·.\\l)lt!Ui,1 • ~:tpoli Gio,•amu - 1'\\:.itAli Giwu:ppe -
.N°C,lrr-0 G1,tnnno Ncn·11rNc .,~ostino - n1iv1ni G. Haniita. -
Otta.z.: Laur<'nt - Putlin.a \\ntoruo i> in,•r,into Gc-mma -
Paolcna Guur(lpe • Pt:'1r.uu !\\brio • Pcaoru1 \\nit<>l() • Pe-
nroli ,\\nna • 1•1:anUmhla :-i1lvio - Prazza f.Joanlo • Pozz~tti
:\\laria. • Pu,:h I lto :ith.l - Ramponi C,;10,antla Croci - Raumc:T
n,\\,. 1\\l..ar1a :\\btJJ:alrn:a • R1C'CU Rofl'.ano Dumcnu:a - Rtn1IJ1 Gio-
"anni ...
i\\nudu • Nocc1u Lmi.:i • Rom.J1n1 Gin.-.er,pe -
Ronc.ato fhcc.erdo • k~rtti ,Alc"-~.atulrtl - Ruvèt':1 H.os.:i -
Roçida Ce-.s.uc, - :-;.1llcn GiuQc:ppt" .. ~,rnturo !\\l ,dtele .. Scì11tu
Cinerina - Serra \\nntt - Severi Filippo - S1ltn1 011\\-4 - Soave
ncoAlhcr10 - Sr1t1dl• tl. Giu•eppe - Srell11 Jlrnc,li'l<o . T1tMlia-
l'aola Jtuv.:llu - 1 rholo7.an Cate.rìntt - HllVjini Giu!7icppt! -
Troncì 1\\nto!l1t!t1t1 - Tun.tlto Giuseppe - Vnl111,.1 Tcochu1t4: •
Varttto J\\utunw .. \\ mciuuerra ErneJ.tO Z.t\\l l.ui~i • Za-
nibon, Hcnato • ZAppitdH Filippo - Z1hu G lbtrina -
Zoni Rt11111
11 l

4.4 Page 34

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t ~-
&CROCIATA 7//1///(}Ilflfl(!
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Bor:;e da completare
Borsa Los Don tòlacobb<c .t•). a cun d, f "n1ana I- 710 ( Pe-
saro) - Tot. 30.000.
l3or.sa Los J\\;fara.herita, u c-uru cli l·o'ltarn1 Viluw (l'.:-os,uro) -
7or. 35.ol!o
llorsa Maria AuslllaUict e:;. G . ~ o . ,n m,morro dr S. ;J
(C.:alta,11-.cttal - ,u ,·cr,. 25.000
l:lorsa Maria Auslllatrlcc e ~. C. Bo'<Co, proteg,:rt• fa ,,,,,,,arnra,
a cum Jd Jou. (i1ovann1 l hianclli ('\\:apoh) • 1• ,.,.,.. 10.000.
BocsaM.rnunaMar&herha, n cw:a d, ( l. L. (L'hieti)- 7'ot 27.000.
Borsa Maria Au•JIJatrlc~ e S. G BoJC(T, {'ri il be11, ili tulli
rn, r mi,i cari. a , ura di
sede l nn,v>1ci?1 (ran•l In,~
Armc111., 300 Tot. 43 300.
13orsa Mllrla Au.,lllalr.icc e S. G. Bosco, m ,11fJ,agt11 ,/1 L,,
rmz,i /,mifredi, 11 curn della moi.:lic Piu L. (lmpnia) -
Tal. 45.000.
Borsa \\.iarla Aw.llla1r1..-.,, S. G. 811,;co e S. D. s,nlo, nsri-
lil'tea ro11tin11amrnlr, a curn di G. D. (Cwa.o) - Tùl .,o.ooo.
llorsa Mnrla Auslllatrice e Don F. Rlnaldl, n cuta d, 1\\1. R
(l\\1àcna1•l G. R. 30.000 - To1. 40.000.
llorsa Maria Ausllliurice, S. G. Booco ., S. M. Manarello.
,econd11 le mtcn~tOn1 di Fraccluo A.ssuntn (AlessnnJrin) •
Tot. 48.000.
13ursa Maria ArulUatricc, S. GIWieppe e S. G. 8o>CO (l'c
saro). Suor Giust-ppina Scmm1 boo • Tot. 2:t.350.
llnrse MRdonna di Lorew u S. G. Bosco. n ourn d1 l\\'iur10
Frsttu> (Mod..,na) - Tor. 48.~01
Borsa Mamm:a l\\llllJ'J!b.erll:I, < in ,uffr"f?"' dn J,fun/1 J1 Fon
lima Ptn11asco (Pcsnro). •" \\'ers. 4500; B. S. ~500- Tot. 7000.
Boma Madonna delle Grn7.le. a ~uro di llursar<:lli Mnria
Nardi-1\\lcJardo 5300 - 1't,1. 15.8oo
!l,,r...a Maria Awrll!ntri..-., e :;. G. 11~,.co. conrrdelro11 qurllD
,rra::ia, a cura d1 S. O. (Alt"5a.ndrrn1 - Tot .1•1.000.
Borsa Maria Auslllal:tice, ptoteggl I mleJ wtudl. cur" dl
,anda \\'al,.ccch, (C,uno) - 1• ,·tr,,. 8500.
llnrsa Marb Aus.lllatrice e S. Giu\\'ann, Bosco, "' suf!ro.~•Q llll·
f'a,,ima dei mie, {Mie/lì. a curµ Ji \\·. V (Tremo) - Tot. ,►7,550
Borsa Moria Auslll11trlc., e S. G. Bosco, prot~ggrt• e bc1udi1, le
110,tre(mm11/ie(3•), a<'urn ,folla fan.illh, R,n..,nn•- Tot. •li.;oo
Borsa Madonna del Rosario di Pompei, a cura del J11u. Pa-
nizzi l'nrlo (Imperia) - 1'01. 45.150.
Rorsa Maria Auslltolrice, curu J, T. S. , 2 (Gro,scto) -
t0 Vel'9. 10~000
8ors8 Mwnma Mar11herlta. u rnro dei comuii1 Gnllo (,\\lm1s10)
- vcrs. I,. 10,000.
Borsa Mg1Ja J\\~lllatric,e, proteggi mio lnlt~llo, cura di
.-\\dmnd :\\larco.an1i (Bolo~no) 1° ,·ers. I . 25.000.
Bnrsa MDria AusilL'ltrice, 1rco11da lr 1111011::/IMIÌ d, /11nmbtlh
J:ùwziat111a (Forll) ~ Tot 32.000.
llorsa Marta Au•lliauice e Don Rinaldl, Suvo di 0111, pen.
~tccl Voi. a cur-J di C. 8. (Trento). l'orni Ro.,inn 500;
(.;iv,,llcri Enniniu 2000 • J'ot. 42 .500.
llorsa M2tln Auslliatliae o Don l'illppo Rl.naldl, a cura dJ
G. O. :\\lenou.i l .-.;duna 8700 • Jot. 18.700.
Borsa Mamma Maritherlta (2•), a curo di Cubeia Giuseppe
(l\\fossinn) - Tot. ,to.ooo.
Borsa Mula AusJUatrice, prolClf(l ,ne e I& mia f3mlJ1lia
cura di l,nura (.ocmo (l uneo) • Tot. 4-1.125
13ors8 Maria Auslllutrice e 6. G. Bosco (2•), per rr,1111111w
f>rotezio11e, o curn Ji S. C.. (Trnpuni) - 7'ot. 30.000.
t:.,r,;a MadoonadJ Rosa lq•), S. Vuo al T~hamcnto (Ldine),
m wflro~w rirorJq di Emilia Garlt1t/1, a cura dci ramilirui
< condunti. \\'è1sam•n111: Frarwr.sconi Ucr>pinn +400;
Vallino Moddnlenn 12.000 - Tot. 1b•.µ,o.
Bor~n Man,ma Ma.r,r:herita. JO \\'~rsa111L1nto: 11t111 mnm.11m w
utlt.ttl Ji ;.;rttf".tn 2000· l.it:nna.tl F. 1000; La Bianco A. 1000:
:O.o!,·., o 5. 3000; <••)' T. 200 l\\lanlr,no •\\. 10 Hocdu
(,, rooo, Arc,cro I.. 500 - J'ut. <);oo.
J!nn,u Maria Au.~illaldcè, S. G Bosco o s. Domenico S.wtu.
p. _ r., a curn di Antonio Ct"nlinco (P11lt"rmo) Ctrana I •·
liann F. 10.000 - Tl>I. 4;.000.
Bnr,o Mazznlt Angela ~ Cantavonna Mnrla, a mr/1 ddl'rlJ>h·
5/ofolo de/111 f>regl,ie,,. I'arr1Jrd1111 Ag111 lii (Turin<>) 1·11·
ln/r .44.300.
Bnn,a Maria Auslli.ttrlcc e S. G. Bnsco••, ,·ura d, \\',Ila C:,ulu -
Tnt. JO.ooo.
,n Bonrn Malcuo Catcrln.a, .- cur~1 di l\\la~c.·ru ?\\lar1-1. \\Tt'ri.
I.. 10.0.,0.
llon,.a Marita Aus.iUatdcC'. a 1.'UF11 di Bianço Anl.!da in l't1•
core - I.. ro.ooo.
Bof":'tu Mn.rLI Aur,iliatrfc~ e S, G. Bo&eo. rrngru:rw11d1J e '"
atr<,a d~/Ja ~"•~a: u cura d, ltaunonJo Lina - 1 ver,
L. 25.000
! ronti1111t1)
B e c. p et
ilflr-sn Regjnn dtl S. Rosario e Aw.lllatrlcc, o cura di Carmen
Pian~ (S,,ncra) - Tot. 53.300
Bo~• Rua Don Mlchclc Venerabile, o cura di H. Rertaccl11
(Lucca) - Tòl. 52.000.
Borsa Rocco Don Pietro, .\\1i>$t0nario Soltmmo, 111 "iffmf11u
< rm,r,lo, a <ura di HaJic1 l\\lnria (Hrc,<e1a). ;\\lacchi Fdi-
cinu .fOSO - Tot, 50.000.
Borsu Colontbo Don Sisu>. Mario llon1cdh 3000; prot. Mar,n
Borh,mo 5.00, Hadaelli Moria 2000 - 'l'o/, 50.780.
Bofia Calvi .,.c. prot. G. &ul.tta, ~ curu di una p,a bene
fattrice. Tnmcnot:ti r-:. 1000 Barbieri Letizia 6000
Tot. 51 .282.
Btir1CU Don Bosco Educ.atorc e Scrittore, h cura d1 Gcrmnnt'
Sci-afino - Tot 5 i.ooo.
Bur,.,1 Divina Provvidcn:<:1 I 14•). a cura d1 lloglrm,~ fran
ces('c, .. TtJ/, 50,100,
.Borsa Grn!c, Gesù, Mllrill Au,,lllatrlce e SanU Prou,unri,
a .-u111 d, l>un Franc:c,,cu Oi ltenzo (ilari) - 101. 51.;oo
Borsa Marill Au,lllatrlcc, S. G. Ho,co e $, Domenico Savio.
f>. I/ ,. , plt1'd1J cm11ì~11111(1 ad 11m,rac1 (A1....-.andr111), u curn
di l'omiUo ,\\nrui • I•. ~o.ooo.
Borso Madonna del Cirmine. a •·ura del dntt. P•n1n1 C.:arlu
(Imperia) · J',,t. 50.5!17.
Bt>rs3 Maizoli Glorl!Jo u Margherita. m prorezro,ir, a oul"1
del Bahho ( 1\\1oJen•) I.. 50.000
Bor,• Maria SS. Ausillotrke. ~ curn dello tamì~lìu N. N•
(Turino) - L. 50.000.
P.or,.u Gesù, MJ.ria, Olw.eppo, {'r> prut~210~ 111 t'Ila, ,,,
morlt , dopo morte, a cura di " N. - l... 50.000.
Borsa Anime del Pur,t,ltorlo, cura di ltns-iolo Secondina
Zucc11 (Asti) • l,. 50.000.
Bor•u Maria Awdlla1rlcc, Don flo•c<> e Don F. Rln.tld1, pn
riarqu1>tato ,,1/111,: a curu Ji ,\\11111nlina ~ :\\lario ll1anco
l.. 50.000.
Bol'\\ln Don Bo;,co, a curo di Cor11nmo Mnmno (Torino) •
L. 50.000.
Bor,;,a Pani Suor Lui.sa, a curn dcli.. fam,~li• Gahn,bcrti -
L. 50.000.
Bors(I S. Cuore, Maria Aualiis1rlcc e S. G. Bo,;co, b,n~fi-
cau , mirij1Jrn1/um t'tt'I , d,j,mll ,, cura d1 \\. \\. I. 50.coo.
Bor..'ll Marta \\ualliatrlce, , CUN Jì Lina Ravir.,a - L.. so.000
Ilorsa S3SSeDa Martino, 111 m1·111orm e S11/jm{lio. a cun, delle
figlie Ji S. 1\\1. (Sondrin) - L. 50.000.
(trr111il11111)
DOLl,f.TTli:'\\O SALESIANO
r" l\\1ARZU IQ~CJ A I )(XX.lU, I\\ :lii
.\\utor,ii. del Tribunult dt I"onno 1n dato. 1f,.3. &(>41,1, n. if.OJ. Con n1,pruvo.t1one eccle...hnllca.
l)rrert. rnp.· Sac. Dufl P11'1'no Z,:1rn11<n. "'" M. /\\JJ<1iiarrrcc 12 - 'l'nrlno (714) Of!' Crolirhe St::I

4.5 Page 35

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d'ispirazione religiosa.
per la, gioventù
parlicolarmenle indicali per regali in occasione di avvenimenti religiosi e per la conoscenza della noslra Religione
CAPPhLl.O-PASSARELLI EGI OC:Ir
<.:AVALI.EHO GE~lì\\lA
Cll~1AN PERTIL.ll ARl'At.lC!l
CUMAN .l'EltTILE ARPA! [(;F.
EMTLIO GARll◊
E'.\\llLIO GARRO
PELLISSIEH '.\\I.\\RCELLA
UCUCCIONI RUFILLO
uci.;cc10NI RUFILLO
UCUCCJONI RUFIIJ..O
LA MAMMA DEL BAMBINO GESÙ
Pagine 2,70, con ,llustra,.,oni (l'arte sacra e vedute dei Luoghi Ranti L. 1000
SORRISI DI LUCE E ARTE
Vite ,li 5,'a11fi ed epi,odi ev"111:elici. P,ig. 122, con tavole fuùn testo
di notis~ime opere d'arte . . . . . . . .
L. 1100
LA STORIA PIÙ BELLA narrata ai fanciulli nel paese dì Gesw
Uua avvirtrenle e (!ot!lica wln di Gesrì Cristo. Pag. 232, con illu~tra-
zion, <l'arte s>1crn e focoitn1fic dei T,uogh, Santi
L. t!_c;o
STORIE MERAVIGLIOSE DI TEMPI LONTANI
Le pii, rnteressa111, pagi11e della Bibbia esposte ai ragoz:::i. Pag. v111 --:1.70,
con riproduzioni <l'opc.rc d'arté
.........
L. 1200
RACCONTI DEI SECOLI
CortQ111etragqi swrict ml/e vicende della Cluew. P~!!- v1-.12X, con
illustrazioni di K. RosS<l . . . . . . .
L. 800
MARIA VERGJNE, MADRE DI DIO
Pag. 275, con illuscrazioni, cartonato
L. T,500
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Vitn romom:aln di S. G. Rose<> narrata ai i:1,>va111. Traduziom\\ di
R. Blantlino-Rossi. PAg. 200, coa illustrazi,mj di L. Toi:liarttl . . L. 550
L'AURORA DEGLI ASTRJ
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4.6 Page 36

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rfrolgersi alla
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Il concetto di mistica è eguale a quello di recondito. Vita mistica è la misteriosa vita
della 1,miiia di Gesù Cristo nelle anime devote, che morendo a se stesse vivono in Lui,
ascore in Dio,· o più propriamente: • è In intima vita che le anime giuste espcrim,n-
Umo vivificate e possedute dallo Spirito di Gesù Cristo; queste anime ncevono sempre
più e sentono talvolta in modo e\\oidente i suni divini influssi, e crescendo e progredendo
con essi in unione e conformità a Colui che è il loro capo, rimangono alla fine trasfor-
mate in Lui ♦•
Per evoluzio11e 111isticll intendiamo tutto il processo di formazione, sviluppo cd espan-
sione di questa prodigiosa vita fino a che si fomri il Cristo in noi ♦, e ci trasformiamo
nella sua divina immagine.
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•rorino 71,4 - Con10 Regina Marghcnta, 176 - c.c.p. 2/171
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Direzione: via Maria Auslllatrlce, 32 - Torino - Telefono 22-117
Al 1° del mese: per r Cooperatori e le Cooperetrici Selesiene
Al 15 del mese: per i 0irigenli delle Pie Unione
SI Invia 9r1luil1mente. Spediilon• In abbonamento postole. Gruppo 2•
*Facc:iemo noto el benemeriti Cooperetori e elle benemerite Cooperatrici
che le Opere Seleslene hanno II Conto Corrente Poslele con il numero 2-1355 (Torino)
sotto le denominazione, Direzione Generi,/e Opere di Don Bosco - Torino 714
Ognuno può volar.sene con riJp1rmio di spese, nell'Inviare le proprie offe,te,
ricorrendo oll' ulllclo po•lale loc1la por II modulo relollvo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'inviare anche l'Indirizzo vecchio.
SI ringraziano I Slg. Agenti postali che nspingono, con le notificazioni d'uso, I Bollettlnl non recapitati.