Bollettino_Salesiano_195901


Bollettino_Salesiano_195901



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......
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SALE~IANO
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1n copertina, SAN GIOVANN I BOSCO PATRONO DEGLI APPRENDISTI
Tale l'ha proclamato l'hnmortalc Pontefice Pio XU per nH.:.Ucre le masse della gio\\•éntù lavoratrice sotto la fipeciale
protezione di " quell'Uomo in<ìgne, be11emerho della Chie,;a e della civile Sociictà, il Quale formò ai wri m~'5tieri
innumerevoli schiero, di gìo,·ani, edu<:ando1l all'one,;t.à e alla santità <klla viui" (D~erern <ld 17 gennaio 1y5ll)
attenzione!
Sr \\ olc-1<" eh('
\\ f o,;lri fìili crf''-Cllno lrnom ccl c·rl1w.-iti
p1To,·c·upa1t•\\'i Jelle loro lcstturc.
A1tr;iver..,o i giornali e i libri
prnì (•ntran rn·l loro cuore la maliz:ia
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GIOVANI
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GIOVANI
corso Regina Margherite, 176 - TORINO
conio co,renle postale 2/39521

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ORGANO DEI COOPERATORI SALF:SIAN'I
ANNO LXXXUI N. l
TORINO, G ENNAIO 19S9
Il successore di San Giovanni Bosco
ai <?!.oop.E,ato,i ~alESia1ti
Festa del!' l.mmncolata 1958
Benemeriti nostri Cooperatori e Cooperatrici,
quest'anno ho avuto occasione di scrivervi dopo
il nostro ~andioso pellegrinaggio alla Madonna
ùi Lourdes, e i.n quesli ultimi mesi per il tra-
passo del glorioso Pl)ntefice Pio XII e per l'ele-
zione di Sua Santità Giovanni XXIII.
Ora, seguendo la bella tradizione della lettera
di Capodanno, eccomi nuovamente a voi per
porgervi gli auguri del nuovo anno, annunciarvi
quakhe bellaini,,iativacne;:ibhìamo in programrria,
elencarvi le nuove opere ini,,iate e proporvi la
1, Strenna •> del 1959.
Mi pare doveroso in primo luogo manifestarvi
i! mio vivo compiacimento -per le consolanti
notizie che nel recente Ca-pitolo Gcn~rale ho
potuto raccogliere dai rcv.mi Ispl'ttori e Dele-
gati convenuti da tutto iJ mondo ~alesiano sullo
sviluppo della nostra Tcrz!I Famiglia.
fl tema dei Cooperatori ebbe uno svi_luppo o
una trattazione esauriente, dalla quale emcrne
l'importanza sempre maggiore di estendere la
conoscenza della Pia Unione, di mantenere il
collegamento coi Soci per mezzo clella stampa,
deJ\\e conferenze e delle pratiche di pietà in co-
mune dovunque è: possihile, di lanciare al lavoro
1 volonterosi nelle opere caritatevoli e sociali,
ntUa educazione della gioventù secondo il si-
stema di Don Bosco e nella diffusione della buoM
stampa, secondando ovunque le direttive del
Sommo Pontefice e dei Vescovi, e in collabora-
zione con i Parroci.
Don Bosco e gli app1·endisti
Uno dei voti più caratteristici fu questo: Si
accentui la missione cattolica della Pia Unione 11
servizio della Chiesa. E la campagna lanciata dal
Centro quest'anno, i.n seguito alla proclamazione
di Don Bosco Patrono degli apprendisti operai,
sarà appunto uno sviluppo di questa vostra mis-
sione nel campo educativo e sociale, per ottenete
che la gioventù operaia cresca non solo istruita
tecnicamente, ma educata moralmente, conscia
dei suoi doveri. prima che dei suoi diritti, cri-
sliana di 1nente, di cuore e di opere, come la vo-
leya Don Bosco.
Prodigatevi quindi nel porgere la mano ai
giovani apprendisti che frequentano officine,
scuole, corsi sf'rali, laboratori, allinchè non manchi
i.n essi i_l segnò della Croce, la cura dell'anima
e la difesa d,ùl'i.mmoralità. I nostri delegati e
conferenzieri vi daranno le norme e i suggeri-
menti opponunì nel corso dell'anno e la <• Pagina
dei Cooperatori •> s9gnalerà le ini,,iative più belle
e i felici risultati di questa campagna.
l\\el Capitolo Generale abbiamo dato pure la
massima importan;,;a alla tratt;izione del tema
sulle Scuole prnfcssionali ed agricole. Chi non
vede come oggi il nostro popolo senta vivo il bi-
r.o~no di dare un'istrnzione adeguatll ai fig-li che
di;Dbonn entrare nella vita moderna? Con le
semplici scuole elementari essi non trovano piu
posto nelle o!l:ìcine e nei privati impieghi; ma
debbono dimostrare d'aver almeno una cultura
media e una buona preparazione tecnica al
mestiere che vogliono fare. L'ambizione di fare
i meccanici, gli. ele11romeccanici, i motoristi, i
tipografì, che solletica oggi moltissimi giovani,
nòn può essere soddisfatta che dopo una accu-
rata e non breve preparazione didattica; facendo
il garzone di bottega non si può pretendere di
imparare queste- arti; invece con una scuola re-
golare, i.o laboratori ben attrezzati e con maestri
esperti, il giovane a 17-18 anni può essere assunto
nelle grandi industrie e nelle officine, con la cer-
tez;,;a di conseguire in breve una qualifica assai
e vantaggiosa.
Questo appunto lo scopo delle Scuole profes-
sionali e dei corsi serali per apprendisti, che oggi
vanno moltiplicandosi nelle città e nei paesi e che
anche noi Salesiani vogliamo moltiplicare e pt'r-
fczionare. i\\lla prima d'ogni cosa ci siamo preoc-
cupati di reclutare e formare i maestri d'arte;
e;: la nostra san.ta ambizione è di formare maestr:
sale-°'iani. Il Coadiutore Salesia110, che voi ve-
dete nelle nostre Case Yc:<trto in borghese e che
spesso confom;lete con i laici impiegati, è una

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e provvidew.iale creazione di Don Bosco: un
uomo che ha i voti reli!,riosi, che convive coi sa-
cerdoti e chierici salesiani, che completa la nostra
famiglia, che fa scuola e dirige aziende, dopo
avere premesso una accurata preparazione cul-
turale e tecnica e un lungo tirocinio pedagogico
pratico, che dànno piena garanzia di riuscita
nella direzione dei nostri laboratori e delle scuole
professionali ed agricole.
Ora le nostre cure saranno rivolte prima di
tutto a preparare in ruLte le Ispettorie case di
formazione per questi Coadiutori, indispensabili
per moltiplicare le Scuole professionali e venire
incontro alle esigenze moderne della classe operaia.
Voi, Cooperatori nostri. carissimi, potrete es-
serci di valido aiuto cercando e segnalan,do ai
Direttori delle nostre Case giovani ben disposti
a coadiuvarci in questo meraviglioso apostohto:
occorrono, s1, Sacerdoti e Suore per le Diocesi
e per le Famiglie religiose, occorrono lai.ci volon-
terosi per le opere di azione cattolica nelle Par-
rocchie; ma anche questa vocazione santa del
Coadiutore per l'educazione cristiana del futuro
operaio è una necessità impellente a c11i tutti
dohbiamo dare una mano, pregando, ricercandoli
sapientemente e creando per loro aspirantati spe-
ciali. Così tra qualche anno sarà più agevole
moltiplicare ovunqnc le Scuole professionali, per
venir incontro ai bisogni locali e preparare operai
(]ualificati, di cui si sente tanto hisogno nella
maggior parte delle nazioni moderne. La nostra
prima amhizione sarà però sempre quella di
<lare ai giovani una educazione cristiana, che li
preservi ~ dagli errori e dalla corruzione.
Il 1959 ci porge l'occasione di un nuorn caro
centemtrio, che pare fatto su misura per dimo-
strarci come Don Bosco seppe trasformare un
ragazzo monello in un giovane esemplare, emulo
di Saff Domenico Savio.
n nostro Bol/ettù10 ba parlato dell'episodio ro-
m:mtico che lo fece cadere nella rete del pesca-
tore sapiente. Don Bosco prese quest'orfano dalle
strade di Cannagnola, se lo portò a Valdocco,
lo seppe sopportare puledruccio i11domito nei
primi giorni e lo conquistò a Dio, alla farni~lia
e alla società, indirizzandolo al lavoro e allo
studio. Anch'egli mori giovane ancora nel 185q
e Don :Bosco ne scrisse la vira, edificante e pia-
cevolissima. Koi la proporremo alla riflessione
dei nostri giovani: appunto per questo ne ab-
biamo preparato µna nuova biografia, che sarà
letta utilmente anche dai Cooperatori e dai loro
-figliuoli.
Quest'anno poi si compiono venticinque anni
dalla canonizzazione e trenta dalla beatificaziOile
di Don Bosco. J\\lolti di noi ricordano le feste
solennissime della traslazione della Salma da Val-
salice II Valdocco nèl 1929 e ddla Pasqua 1931,
che per volontà dì Pio Xl vide associato il Giu-
bileo della Redenzione alla Canonizzazione tli
Don Bosco.
Speriamo di poter ricordare degnamente queste
due date nrl corso di qnest'anno, ne! quaie
avremo anche il ,Convegno Nazionale dei Coope-
ratori d'Italia. E ormai ultimato il tempio a
San Giovanni Bosco a Cinecittà in Roma; e
tutto ci fa i;perare che nella prossima prima-
vera potremo farne la solem1e consacrazione.
Quale gloria per il nostro Santo, a 70 anni dalla
morte, avere ndia capitale della Cristianità il suo
tempio e la sua parrocchia, mentre tutto intorno
altre quattro grandi parrocchie e ben r2 case
salesiane e altrettante delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice costellano l'Urbe e raccolgono migliaia
di giovani.
]\\fa sta per sorgere anche un'altra opera gran-
diosa alla pcriforia, in Val l\\Iclaina, trn via No-
mentana e via Salaria: finalmente dopo anni di
aspettativa, sono stati autorizzati i lavori di èo-
struzione del Pontificio Ateneo Salesiano, che
ANTlLLE (Cuba) - sc..ule 1,ro{,llSi<nmli ,'iffrda Chiara. Il Cooperatore ,alesiano •ig. Enl.imio Falla Bonet, rondatore dl
questa casa salesiana, nel vedere il grrui numero ùl giovani che ancora clcsi<krano d.i _poter entrare in queste Scuole
professionali, ha pensato cli ampliàr.le... L'àmplìamento è risultato qua~ delle stesse dimensioni dell1edificio già esistente.
2

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Nuove fondazioni 1H58
Su• Eminenza il Cardinale MA U RII.10 FOSSATI, Arcivescovo cil Tori.no, il 27 no-
vembre scorso, ba celebrato il !JUO Giubileo Sacerdotale di l>iamantc. In quella
fausca occasione U Ruttor Maggiore., presentandogli gli auguri. le felicitazioni o
le preghiere di tutta la Famiglia Salesiana, gli ha dnnovnto i sensi d elfa più
viva riconoscenza dei FigH di Don Bos:co per le molte prove di paterna bene-
volenza ricèvute da qua.ndo iJ \\.·enerato Pastore siede sulla Cauedr;t di San M-a~imo.
dovrà ospitare i salesiani studenti di Teologia, di Diritto Canonico,
di Filosofia e P edagogia in preparazione ai titoli accademici ne-
cessari all'insegnamento di dette discipline scolastiche nelle nostre
case di formazione sacerdotale. Si raccoglieranno colà confratelli
di tutto il mondo. sotto gli occhi del Papa, nella capitale della
cristianità, testimone della bimillenaria storia della Chiesa, cui si
volqe costantemente il pensiero di tutti i fedeli.
Speriamo di avere la grande soddisfazione di porre la prima
pietra del grande edificio in occasione della consacrazione del
tempio di San Giovanni Bosco, per inYocare sulle generazioni che
si succederanno le gra;,.ie più abbondanti del Padre.
Benemeriti Cooperatori, è vero che ci siamo proposti di elevare
il Pontificio Ateneo col concorso di tutte le nostre Tspettorie;
ma, trattandosi cli ingente spCì\\{l ed essendo sempre scarse o
nulle le risorse delle nostre Case e ·Missioni, mi pare che far
appello alla vostra generosità sia darvi ur.a delle piì, propizie
occasioni a venirci io aiuto nella misura <lelk: vostre pm,sibilità.
Se grnnde ~ il merito di soccorrere -i giovani orfani e i pm·eri
dei nostri Istituti, non sarà meno accetto al Signore e mrritorio
per voi l'obolo per la formazione degli stessi educatori, di questi
giovani, che domani, sparsi per il mondo, moltiplicheranno i
frutti dell'educazione cristiana su migliaia e migliaia di giovanetti,
estendendo per mezzo loro il Regno di Gesù Cristo nella società.
Nuove fon(lazioni 1958
Sentiamo il bisogno di consolidare le nostre opere aumentandone
il personale e il raggio di azione, piuttosto che iniziarne delle
nuove; ma spesso dobbiamo cedere alle pressioni di autorità e
aU'urgenza del bisogno. Ecco quindi anche quest'anno l'elenco delle
Case aperte dai. Salc,;i:rni e dnlle Figlie di .Maria Ausiliatrice.
SADESIANI
NUOVE I SPF.TTOTUE
Argentina: una s• lspettoria a
Ln Plt11a, inticolatà a N. S. de
Lujan.
Brasile: una 5• lspcttoria a ,Wà-
nmts, intitolata a 8, Dom. Savio.
Brasile: una Visiti1toria a Rio do
811!, intitolata a S. Pio X.
Colo.n1bia: una :,.u Ispettoria a
lvledelliu, intitolata a S. Luigi
Ber1n1ndo.
Isole Filippine: una Visita.toria a
,1Tt111i/a-.1fnkoti, intitolata a~- Gio-
vanni Bosco.
Spagna: una 6• Ispettoria a r·11-
!tmcia, intitolam a S. Giuseppe.
~UOVE OPERE
In EUROPA
Italia: a Pet11m;ig110, piccolo Aspi-
rnntato; a Pietrasmita (2& casa),
Aspirnntato per Elementari e J\\,!e-
die; a Cag/i<tri (2A cnsa), P~rrocchia
e Oratorio fc~civo; a Possr,mnrone,
Aspirantato; a Pemgin (2• casa),
Scuola n1edin per esterni e Oro-
torio festivo; ad llrnmo, Aspirun-
tam, Parrocchia e Oratorto festivo.
Belgio: a Tl'e/lumrt1edt, Scuola pro-
fessionale per esterni; 11 ,\\lelles /es
Tmmwi (dipendenti! d,11l'Ispettori~
Francia N°Ol'd), Parrocchia.
Olanda: a 's F-leeremberg, Sede
[spettoriale, Procura lVIissioni ,
Scuola agricola.
Spagna: a Ta,rrma, Scuole medie
e professionali per allievi o,stern.i e
Oratorio festivo; a El Bo1111l, Scuola
"il'ra ria per inu:mi ed esterni i,
Aspirnntato per Coadiutori; a La
Linea, Scuole elementari e medie
per esrerni, Oratorio fostivo; a
Leo11, Scuole medie e Scuole pro-
fessionali per orfani ~lei ferrovierf;
a (hiedo, Scuoi~ elemcnwri e medie
per csrerni, O,·ntorio fes-tivo.
In AMERICA
Argentina: n H11,mo.~ Air;,.~, Par-
rocchia e Orntorio fcstirn S. Gio-
\\Mlni Roseo; n Colrmia Lus ll,:r.is,
Parrocchia e Oratorio festivo; a
.11e,ul1J111t.l, Parrocchia e Oratorio
festivù; a Sa11 ,1,fnrtin de Los A,ules,
Parrocchia e Oratorio festivo; a
Pinza Huincul, Parrocchir, e Ora-
torio festivo; a Villa Iris, Parroc-
chia e Oratorio fe..~tivo.
Brasile: a l'orto /llewe (2• casa),
Parrocchia e Or:itorio festivo; a
Snrnraha, Collegio; a Rio de _i{I•
uei-ro (:,r casa), PanOl'Chia e Ora-
torio festivo; a Brasilia, Scuole

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elementari e Ginnasio per esrern,.
Parrocchia e Oratorio festh·o: a
Ca11ahori (Prelatura do.'! Rio Negro),
Residenz,1 missionaria; nella Pre-
latura di Rc.gistro do Arnguaya,
Missione S. Alarcos (per i Cha-
vantes), filiale di :.Vleruri.
Centro America: a S. Tecla (El
Sall-"ador), :"<oviziaco; a Pa11a111à
( " ca$a), Ospizio con Scuole pro-
fessionali.
Cile: a Quilpué, Noviziato, Stu-
dentato filosofico e OraLorio festivo.
Equatore: a Q11i10, Tsrituto Car-
dinal Spellman (3a. ca""), Esternato
Scuole elementari, Parrocchill e Ora-
t<>1 io festivo; a Teislm (Vicariato
Ap. di J\\1endez), nuova Missione.
Messico: a Colùna, Scuole ele-
mentari e secondarie, Oratorio fe-
stivo; a Tlalplm, Scuole elementari
e ~econdarie e Oratorio festivo.
Stati Uniti: a Los Angeles (S. Fran-
cisco), Scuole secondarie e ptofe.-s-
siom1li, Oratorio festivo; a Sout/,
S. Gnbt·iel (S. Francisco), Casa
del Coadiutore Salesja.no con Aspi-
nintaro e M~gjstero prèlfessionule:
a Ed>111m/011, Parrocchia ungberes-~
(f1cente parte dell'opera preesi-
stente).
Venèzuela: ad Alt11111ira, Oratorio
festivo; a Caracns-Bnlen. Oratorio
fe~tivo.
In ASIA
India Nord: a ll1111d1111g (diocei;i
di Dibrugarh), nuova Parrocchia;
r. Perlwmpore (diocesi di Krish-
nagar), nuova Parrncchia; a Ma-
liapota (Rrishnagar), nuova Par-
rocchia; a Rmwbuudo (Krishnagar),
nnova Parrocchia; a Rmiaglmt
(Krisbnagar), nuova Parrocchia.
India Sud: 11 Er11ak11lm11, .fcspiran-
tato; 11 Pammr, Scuole elemenrori
e medie; a Trandicrash (Diocesi di
Vellore), Parroechia, Scuole ele-
rr.entari e ginnasinli: a lvfodrns
(l'ì. Beda), Scuole elementari e
medie; n Madras-Pernml.mr, Chiesa
superiore nel Santuario di N. cl. di
Lourde,;; a 11/Jndros-Bnsin Brid,w,
nuovi laboratori delle Scuole pro-
tessi\\'lnali; a 7ir11ppa11ur, nuov.i
ala del Collegio unive.rsitario; a
Yercm,d, nuovo Noviziato e Stu-
dentato di Filosofia.
1n AFBJCA
Congo Belga: a Rmce, Ospi7.io e
Scuola tecnica per indigeni.
FIGLIE DI MARIA AUSILJATRICE
In EUROPA
Italia: Ad Anzi (Potenza); a C11-
stelnuo<10 dei Snbbio11i +Villaggio
S. Barbara• (Arezzo); a Cesate
(Milano); a Codi110,-o (Ferrara); a
C1111eo; a Molla di Costiglfole di
Asti; u Pomi,gliauo d'/lrco {Napoli);
a Roma C111ecittà (una 38 casa); e
a Statte (Taranto), tutte con Scuola
materna e di lavoro, dopo-scuoio,
Oratorio festivo, Catechismi eopere
parrocchi~Ji; a Napoli, a Pe-vtrngw>
(Cuneo) e a Pietr//s/J:/1/(I (Lucca) con
l'incarico deUa cucina e guardaroba
dei locali Istituti salesiani.
Germania: aJw,hemtli, con eguali
prestazioni nc:J' Istituto Salesiano.
Irlanda: a Bros11a Rus~rea, con
Aspirantnro e Scuola secondaria.
Portogallo: a Barreiro {Lisbona)
chiamate da S. Em. il Card. Pa-
triarca per lai direzione e assisten:<~
di quel grande ospedale.
Spagna: a Saba!el (Barcellona) con
Asilo, Scuole elemenrnri, di pcr-
fcz-ionamento e Scuole professio-
nali; ad Almeria con [nternato di
bene,tìcen,ra.
fanciulle delle Scuole eleme11tari e
di lavoro, Oratorio festivo.
Brasile: ad A,wpolis (Goias) unn
2• Casa con Tntemato di benefi-
cenza, Scuole element:aci e serali,
Orato,;o e Catechismi parrocchiali;
a l\\·o~,n Rus,ws (Cea.rà) e a S. l,,ri,z
Go11za.rta (Rio G,·ande do Sul) con
Scuole elementa,·i, ginnasiali, Ora-
torio e Catechismi parr0ccoiali; a
P<1rto Ferreirn ($. Paulo) con Or-
fanotrofio, Oratorio e Catechismi in
parrocchia e rtelle scuole governa-
li,·e; a Tres Lagoas (l\\1ato Grosso)
una zo. Ca~a con Scuole eleme.nlnri..
Oratorio festivo, Catechismi in par-
rocchia e nelle scuole governative.
Centro America: a Caatepcgue
(Guatemala) con ARì lo, Scuole ele-
mentari, Oratorio e Catechismi
parrocchiali.
Chile: a S. JJeruardo (Santiago),
con Asilio, Rcuolà di laYorn. Or:,-
rorio e Catechismi, annessi al No-
viziato ivi trasferìto. ,
Messico: a Snhagw, [[111(11 con In-
t.emato, Asilo. Scuola dementare
e commerciale, Orat0rio e Cate-
chismi parrocchiali.
In AMERICA
Argentina: a ]V/ar del Plalfl con
Scuole ~kmentari e di lavoro, On1-
torio festivo; a Satd,mgaray (Bue-
nos Aires) con Casa famiglia per
In ASIA
Corea: a Ku•angù,, con Scuole
medie e O ratorio.
Isole Filippine: a J\\!fnniffl, con
Asilo, Scuole elementari e Oratorio.
Strenna 1959 l)al culto all~ Vergine
Immacolata di Lourdes
bo pensato di far convergere la vostra fede e
devozione nel 1959 sulla preghiera per eccel-
lenza, la S. Messa, invitandovi ad ,iscoltarla
con la maggior frequenza, in unione di spirito
col Sacerdote e con Gesù stesso, vero sacrifica-
tore e sacrificato.
L'ultima << Tstruzione >> della S. Congregazione
dei Riti raccomanda l'assistenza liturgica alla
S. Messa. U vostro manuale di pietà Da rnihi
animas presenta in una sessantina di pagine il
modo di assistere alla $. Messa, accompagnando
il Sacerdote in tutte le sue preghiere, e con le
parti proprie delle Messe in onore della 8S. Tri-
nità, del S. Cuore di Gesù, di Maria Ausilia-
trice, di S. Giovanni Bosco, di S. lVfari,t Mazza-
rello, di S. Domenico Savio e dc.i fedeli defunti.
Oh, come vorrei che r.itti i nostri Cooperatoci e
Cooperatrici, specialmente nei giorrù festivi, si
unissero in ispirito e con l'us() del loro Manual.::
per seguire liturgicamente la S. Messa! Quanto
maggior valore acquista la preghiera fatta in
comune e come si moltiplica la forza di impe-
trazione, quando i fedeli spiritualmente u r,iti
chiedono le medesime grazie per meno del S11-
ccrdote offerente, appoggiandosi ai meriti infiniti
di Gesù, nostro Signore e Redentore!
Ecco dunque il testo della Strenna:
La S. Messa è la più perfetta preghiera del
cristiano. Impariamo ad àssistervi con mag-
gior fede, devozione e profitto spirituale.
Bene.meriti Cooperat0ri e Cooperatrici, àuguro
a voi e a tutti i vostri cari un anno ricco di bene-
di¼iorù cele:-ti e raccomando alle vostre preghiere
me con la triplice nostra Famiglia.
Vostro aff.mo e abbi.mo
Sac. Rw,ATO ZlGGIOTTl

1.7 Page 7

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La proclamazione di Don E-osco a Patrono
de~li ApprellCÙsti, avvenuta il 17 gen-
nai,, 1951:l su proposta dell'allora :\\linistro del
La,·Qro On. Luigi Gui. ha giovato a portare
1111'aura di spiritualità sulla llllflVa situazione
creata dalia Legge [taliana a favore dei più
giovani trn gli operai.
Vediamo così io~igantire la figura di quel
Dòn Bosco. che con l'i111elligc11za c con il cuore
~uppli al vuoto rlc-Ur ltiggi I: non ritenne ,ii es-
sere invadentA l)II.O l'iutl'rVenire di persorw, a
fianco dei Buoi allievi. per stipulare e firmare i
loro rortttatti di « apprenruzzo », come allora
si dic1'va. .Niè11\\e di esagerato se uoi lo defì-
niamo 1101L solo anticipatMe, ma ispiratore di
quello speciale rapporto <li lavol'O ohe è l'ap-
prendistato della legislazi011e attuale.
E che i contratti firmati da Don Bosco fos-
sero l'anticipo cli quelli odi,.:rni. ris1ùta dalle
clausole contrattuali chi": Don Ilosco seppe esi-
gen~: volle non solo l'obbligo di assicurare al
ragazzo l'apprendimento del mestiere. ma la
corresponsioue ili una paga scalare (011 tanto
al primo anno, un tanto di più al secondo e
più ancora al terzo). Inoltre fissò come uo.rma
di contratto il •rispetto dei giorni festivi e la
vacar,za di duo settim.ane all'anno.
In questo modo Don Bosco assolveva egregia-
mente la funzione dei sindacati OJ)eraj, che allora
non esistevano neppure allo stato embrionale.
Contemporaneamente, però, egli, visti gli in-
convenienti materiali e morali della situazione,
pensava a una soluzione più vasta del p.roblenia
e concepiva il disegno di fare da sè: e col tempo
diede vita a laboratori suoi, forniti di attrez-
CUBA - J\\ppf'endistà stampatore
delle Scuole professionali saieslarrt,
di Gn mub <(Oà (Habana)
(i,, al1v)
GEJU,1ANIA - Allievo meccanico della
,!rande Scuola professionale
di W aldwi11k~1
5

1.8 Page 8

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zature prop.rie e adeguate, di.retti da maestri
d'arte abili tecnicamenle, e moralmcnLc sicuri.
In tal modo mentre l'infatua?.ione libertaria
e la legislazione del tempo, ad onta della vcr•
uice filantropica, abbandonavano la gioventù
operaia alla propria sorte. egli si adoperava a
tutelarne i diritti e a rma:rnc la prl'parazionc,
per r>vitare che materialmente e moralmente
andasse alla deriva.
Qnanto cammino da allora a oggi!
Oggi l'ansia Ji Don Bosco 1111 trovato eco nelle
pubbliche lf'ggi; e in quelle leggi si acquieta: l'ap-
prnndista ormai ha esistenza giuridica, ormai
<'ntrato in un quadro nell'ambito del qualt· la Rua
figura non potrà eh.e gradatamentr 111jgliorare.
egli vide l'mgenza di affiancarsi a1 giovane vir-
gulto umano. a-flillchè non inselvatichisse tra i
ro, i e tra le spine del mondo. Quest'urgenza oggi
non si è sopita: al contrario sembra acuita pau-
rosamente e non va persa di vista.
La formula per la soluzione armonica delle
qoestioui sociali non è in una somma di soli
fattori meccanici cd economici: il ritmo della
produzione per quanto elevato. la precisione dei
mac•chinari per quanto infuritcsimale. mai e poi
mai ha come risultante il retto orùine sociale.
Questo ha la sua formula altrove; nell'intimo
delle coscienze. Le coscienze, dunque, debbono
essere accuratamente forgiate e modellate sullo
stampo della morale cristiana. Un abile operaio,
infatti, sarà capace di far andar hene una mac•
china: però un alrili; operaio,
se moralmentr guasto, sarà
purtroppo capa(•e di far an•
dare in rovina Ja sua famiglia,
e magari l'altrui.
AJ.li11chè ciò non avvenga. si
implora l'intcrcessiom• del Pa-
trono degli Apprendisti: la
scelta di San Giova rllli Bosco
11011 ha altro significato.
Si legga il decreto elie lo
des igna Patrono. Espresso il
voto 1•1lc gli a1Jprc1ttlisti « nel
fiore deU'<:tà, p11T in mt>zzo a
Lanti ostacoli. riescano a im-
boccare il retto sentiero della
Yita ». il dc:creto prosegue di-
c-e.nélo: « Scml,ra perciò quanto
AUSTRALIA • Un... dolce apprcndìsta10:
scuola salesian.1 di confeucria e pasticc::c,ria neUa ciltà di Engacline.
mai opportuno mrtterli sotto
la speciale protezione di on
Santo <lei Cielo che li tenga
Ma useremmo un occhio solo, se ci fermassimo lontani da ogrù 1t1ale e li rafforzi 5ul cammino
a (1uest'unico aspetto e se ritenessimo esaurita ddl'onestà e della pietà ».
b quflstione, soltanto perchè sono esaudite lr
istanze economiche e sotldisf-attc le esigenze tec-
niche. Rima:J.e allerto, apertissimo un altro pro-
blema: quello clella educazione cristiana dd]'ado-
lesccnte apprendista.
Su questo mettiamo l'accento.
Chiarito così il principale movente per la
8Crlta del Patrono, si procede a proclamar tale
San GiovamJ..i BoRco: « quell'Uomo insigne, pro-
scguu U acereto, benemerito della Chiesa e della
fivile Socinà, il Quale formò ai varj mestitlri
innumerevoli schi(1re di giovani, aducandol:i al-
Vissuto sempre con i piedi a terra. in nessun l'onestà e alla santità della vita ».
cas-0 Don Bosco mise in ohlio le attrattive ma-
teri.ali dei suoi birichini: fossero esse le scampa-
gnate con la pagnottella imbottita o le caldar-
roste alla sera dei Santi o le allegre suonate della
banda musicale o il collocamento a lavoro.
Nulla di questo egli trascurò.
E così resta autorevolmente ribadito il con-
CC!Llo rspresso sopra. Su questo concetto si La-
sano le iniziative della Pia Unione dei Coo11e•
ratori, di.rette a portare Don .lfosco ai giovani
Apprendisti: esse mirano a prolun.gare nel tempo
Ma Don Bosco non era spiritualmente stra- L'opera di quei,to Uomo insigne che, aprendo ai
bico; nè il suo occhio era logoro da un uso auor- giovani la via a un mestiere, li edueava al-
male clrn ne falsasse la visuale. i\\"ettissima perciò l'onestà e alla santità della vita.
ti

1.9 Page 9

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,~
OPERATORI
Convegni di Zelatori e Zelatrici
La necessità di organizzare sempre meglio la crescente attivit.11 degli Zelatori e delle Zelatrici della Pia Unione
dei Cooperatori Salesiani va moltiplicando i convegni locali, regionali e ispettoriali di questi prl><>:iosi colla-
boratéìrl <lei nostri Dirigenti. Qui cl limitiamo a far cenno dei più recenti convegni ispeltoriali e regionali.
Il s ottobre a Varazze si tenne il Convegno degli Zelatori e Zelarriei dell'Ispetr.oria Ligure-Toscana. Vi pai-te-
ciparono anche j membri del Con-
siglio Ispcttoriale dei Cooperatori.
Lo presiedette il DirettoreGenerale
della Pia Unione Rev.moDon Luigi
Ricceri, coadiuvato dal Segretario
Generale, dall' lspertore e daJ Dele-
galo lspettoriale. Alle relazioni ,1
carattere organizzativo tenute da
Don Favini e dal Consigliere lspet-
lori.ùe Comm. Firmino Ravecca,
segui uo anirr,a LO scambio di idee,
che vnlse a lumeggiare punti essen-
ziali dello spi.rito che deve animare
ogni attività della Pia Unione. li
Superiore diede direttive pratiche
per fare di ogni centro un orgn-
nism() vivo, pronto ad attuare le
iniziative rispondenti ai biso,::ni del-
l'ora e a quelli loaali. Illustrò
quindi due punti essenziali del pro-
l(ràmma per il 1959; 1" azione
dei Cooperatori per accostare alla
Chiesa gli apprendisti; organiz-
zazione di un convegno nazionale
dei Cooperatori. Concluse appli-
cando agli Zelatori e Zelatrici le
paroledi San.Paolo: ~JaclOrC',Verbi ~,
renlizzatori della parola di Dio.
Nelle Tre Venezie si ebbero
1- 'Arclvcscovo dl NAPOLI, og11i Em.ruo Card. Alfonso Castaldo, ha voluto trovarsi
tra i Cooperatori radunati por gli .Eserclzi SpirhuaU e tener loro una conferenza
inquadrando Il lorò apostolah,> nel più vasto movi.Jnento dell'apostolato dei
laici e rivendicando a Don Bosco il primato In questa attività.
l
tre convegni regionali di Zelatori
e Zelatrici: uno a Trento il t 6 no-
vemhrc, un secondo a Udine il
23 novembre, un terzo a Monte-
ortone (Padova) il 30 novembre.
Tn tmti e rre vennero illustrate
la personalità dello Zelatore e della
Zelatrice salesiana e le attività pro-
poste al loro zelo. Un semplice
elenco dice quanto queste siano
varie e importanti: incremento dei
centri Cooperarori, dcvo;,,ioni e
fe~\\e salc;;iane, vocazcioni sacerdo-
tali e religiose, catechismi parròc-
chiali, srnmpa cattolica, laboratori
di Cooperatrici.
Anche nell'Italia meridionale fu-
rono tenuti convegni regionali di
Zelatori e Zelatrici: a Taranto per
i centri di 4uella provincia, a Bari
per i centri delle proYince di Bari
e l<'ùggja, a Lecce per i cenrri del
Salento.
VARAZZE (Savona) - Primo Convegno del Cooperatori Coru.lgJierl e degli Zelatori
e Zelatrici dell'Is1,et1orla Ligure•Toscai1a, presieduto dal DireHore Generale
de.Ila Pia Unione, Revc.mo Don Luigi Riccèrl.
7

1.10 Page 10

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lt.Hercizi. Spiriturrli déi çooperator-1 $alrsiouf.
/11 alta: a VENEZIA, Isola di San Giorgio; i11 ba.so: a TRIUGGIO (Milano).
ECHI DEGLI ESERCIZI SPIRIT UAU
Le villeggiature p1:ù ambite 11011
Nl~l!<mo quesfangolo di J>m:e e Qlléste
ore di gioia... Così scriveva una
Cooperatrice dopo aver preso parre
ad uno dei corsi di Esercizi Spin-
tu11li organizzali per i membri della
Pia Unione. È il sentimento co-
mune di quanti tornano dagli .Eser-
cià ed è una delle ragioni per cui
ogni anno .cresce il numero. l'im-
pegno e il fervore dei partecipanti.
Non ultimo motivo lii soddista-
zione è anche lo lìJ)irito di fnuer-
nita salesiana che domina questi
cenacoli e dà la gradita impressione
di trovarsi in famiglia.
Un'altra nota simpatica che va
accenttumdosi di anno io anno è
l'opera di apostolato che spinge
quelli che hanno già goduto cl.ella
grande grazia degli Esercizi a ren-
derne partecipi altri. Avviene cosi
d'incontrare io quesl1 sacri ritiri
qualche anima che si era allonta-
nata daTia pratica religiosa e che
vi fu portata dalla dolce insi-
stenza cli persoM amica. È il caso
recente di quell'ex pugile venuto
da New York, condotto ngh Eser-
cizi da un cugino Cùoperatore dj
l\\izza e che, tornato a Ne" York,
scriveva al predicatore: Le assia11ro
che per 1111 segreto •voto i111pcg11ato,
gli Esercizi di T"il/a Pi11 di Orta 111i
sono Je>tviti a C{mdu1·re 111111 vita
che prima q,~asi parec•t1, 1111 sog110 e
che oggi, grnzie al Jnmtiglio 11cl
quale 111i sono impeftnato, ampia
certezza di riuscire. fl cugino di
Nizza è morto prima di prendere
visione di que~t~ lettera; ma è
garanzia della sua eterna salvezza
il frutto del suo apostolato.
l'aAPOLI-CAPANO • Cooperatrici Salesiano che hanno par1eclpato agli Esercizi Spi•
rituali organizzali per loro. Al centro; S. Em. il Card. AUonso Castaldo, Arcivescovo.
n
fonsigli lspetlnriali Cn11pmlori
Il Manuale flfrigenti della Pia.
Unione dice che era gli Zelatori e
le Zelatrici più ferventi e più qua-
lifitati vengono scelti alcuni che,
col nome di •Consiglieri• formano
il , Consiglio Ispettoriale dei Coo-
peratori». Tale Cons,glio ha una
lriplice funtione: di coru;ulenza,
di rappresentanza e di collabora-
zione qualificata.
All'inizio del corrente anno so-
ciale si è riunit-0 per la prima volta
a Verona il Consiilio lspettoriale
delle Tre Venezie; a Napoliil Con-
siglio lspetwrialc dell'Italia Meri-
dionale; a Torino quello della
lspettoriil Subalpina,
In turte e tre le adunanze si
discusse un progr~mma c-oncrcto
d 1a~ione che sen·irà a rendet·e
sempre più attivi i Centri Coo-
perato:d che fanno capo alle tre
J spcttoric.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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L'ispettore salesiano polacco Don Stanislao Rokita fa conoscere
alcune impressionanti testimonianze del sacrificio e delle soffe-
renze di tanti confratelli durante l'ult:Ìllla g uerra. È merito loro se
oggi le opere di Don Bosco in Polonia sopravvivono alla bufera
Le mie avventure cominciarono il giorno in cui i nazisti, durante quest'ultima guerra mondiale,
mi fecero prigioniero con altri confratelli. .Ero allora direttore dello Studentato Salesiano.
Rimasi tre mesi nelle prigioni di Poznan. Poi ci caricarono sui vagoni piombati e ci deportarono. Du-
r.inte la marcia del treno, approfittando di un leggero rallentamento, schiodata un'asse, riuscii ad
evadere. Così arrivai a Oswiecim dove rimasi salvo da altre successive deportazioni, perche pa!\\-
savo per sconosciuto e non ero
notato sulla lista nera delle
S S. Tutto qui il motivo di
quella mia vita alla macchia e
la ragione della mia sopravvi-
venza. O meglio, così ha voluto
la Madonna.
Volgendo ·gli occhi indietro,
rin:do la lunghissima lista dei
o.ostri confratelli clip furono
martirizzati. La nrggior parte
morì nelJe infernali camere a
gas dei campi ili ,;termini◊. Cari,
mdimenticabili fratelli! Le Io-o
sofferenze, il loro m:irtirio non
furono inutili. Penso che è
la legge del chicco di V,._no:
«Se il chicco di grano non
muore, non porta frutto•>, tli-
ceva Gesù.
È merito loro se oggi le vo-
cazioni sono così rig(lgliose. La
mia Ispcttoria cli I.odz nd
Nord tiella Polonia ha rim3.r-
ginato le sue ferite, pur iri
mezzo a grossu difficoltà. I Ve-
scovi ci hanno chiesto aiutn e
abbiamo accettato 50 pan-oc-
chie in stato di emergenza per-
che sprovviste di clero. Su
i80 preti che conta l'lspettoria
Polacca del Nord, 130 sono
addetti alla cura d'animc; inol-
tre sono in1pegnari a fare cate-
chismo e insegnamento di reli-
gione nelle scuole governative.
Ci vorrebbero molte braccia
ancora di operai del Signore.
L"Em.mo Card. Wyszynsld, Primate cli Polonia. nella cappella dello Studentato
Filosofico salesiano di Wo.miakow benedice con parerna effusione i nostd chierici.
f; entiam:> però presenti e vi-
cf cirri a noi i nostri cari m:tr-
ti,i. Ricordo l'indimentica-
bile Don Vladimiro Szcmbek.
n

2.2 Page 12

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Di famiglia nobile- era conte-
!>Ì era fatto salesiano a 45 anni
t!i età; era fratello del J\\li-
ni~tro degli Esteri di Polonia.
Quando le S S si prcst!Il-
tarono per portar via il di-
rtttore, si offrì a sostituirlo.
TI comanùantt! <lei campo o
Lagerfiihrer era sp1erato, ter-
ribile, di una crudeltà inaudita.
Pareva che fosse posseduto dal
demonio, tanto la ,;un ferocia
era insaziabile. Ebbem·. Don
\\"ladimiro offrì tutte le sue
sofferenze per la conversione
di quell'anima..\\rri\\ati i russi.
il comandante tedesco abban-
do••ÌJ tutto e scomparve; aveva
fai to sparire tulle le sue tracce.
\\fa un giorno fu dt·ntmciato
(chissà comt!!) e la polizia so-
vicrica lo prese. Portato a
O!iwiecim, nel campo della
mr1rte dm·e ave\\'::t torturato
c1·111inaia di migliaia di povcr('
vittime, fu comlnnnuto all'im
1'Ìct.11gione. Si , idc allora l'ef-
ficacia tld sacrificio tli Don
\\'lallimiro. Quel ~cncrale na-
zista era stato sempre 1mper-
meahik a ogni sentimento di
bontà, incallito nel male. lm-
provvi:;amcnte, prima di venir
gi1Js1iziato, ebbe come un so-
pr,,s!ialto, un ris\\·cglio: chit:Se
dii,pcratamentc un prete catto-
1:co. T russi furono benigni
con lui. Chiamarono un \\'ec-
chidto; e, coincidenza, quel
H:cchio prete che confessò il
tnribile generale nazista fu
proprio un salesiano.
()~/. n altro a cui mi sento le-
{ ;{t gato da tanto affetto è
l'anima bella di Don Gio-
rnnni Swierc. l11siemc a un
gruppo di ebrei fu affidato nel
carnpo ili Oswiccìm .,Ila fumosa
• Compagnia di punizione• na-
zista, che aYc,·a l'online ili tor-
turarc spietatamente le sue vit-
timt· prima di farle morire. Ho
saputo da test molli (io vivevo
a Os\\\\1t:cim) che il comandante
e<ld blocco della morte di
l>\\\\Ìccim intcrrogb COSI il no-
stro Don Gim·a.nni (a,·eva 6.J.
ant di età):
Che mestiere fai?
l lmilmentc, ma serenamente,
Dun Giovanni gli rispose:
!::ono un sacl'r<lote cat-
tolico.
JO
f"na Yampata dì rahhia demoniaca sali al , olto del nazista che
sferro due terribili ,-:,k1 nel ,cntre t!i Don Gio,·anni e quando lo
ddc ahbattersi a t('rra, con la frnst;i che tene,·a in mnnn lo sferzò
nt·lla faccia. n suo viso (pm·ero Don GioYannil) dì, enne come
CJlll'llo di Gcsì1: tutto rigato ùi sanJ,:Ue. E mentre lo percotern, il
comandante nazista hcMemmia,·:t e gridava con ,·occ stizzosa:
- Pretaccio! Ladro 1 Impostore! :\\lascalzone! Tutti Yoi preti
do, rete crepare, cani di maiali. !\\on resta per \\'Oi che il forno
cn.:matorio.
8otto qucUa furia demoniaca Don GiO\\·anni mormorava:
- Gesti, l\\foria, pcrtlonatc; non sanno cosa fanno.
C'osi pesto e macchiato di sangue, fu bultaLO in una baracca.
Il giorno segul·nte fu costretto a lavorase nella fossa di ghiaia dietro
alla cucina; gli nusero in mano una carriola di ferro, un piccone
LODZ (Polonia) I oovelll $:u:erdotl salc~lilnl dell'lspettorla di
$, Stanislao J{o~tka, ordinati alla fino doll'Rnno scolastico u. ·
e un hadik Col piccone dove,-a spaccare le pietre, col badile
caricarle sulla carriola e poi trasportarle nella fossa. Il controllo e
la sorveglian?,a erano inUJI1111i.
Don Giovanni quasi subito crollò a terra. l.no dcllc S S ,gli si
precipitò sopra urlando: ~ Ah, non hai voglia di luvor.ire? Ti arn-
tcrò io>►• E col hastone che tcncrn in mano lo picchio sulla tcsl,1
e suUe spalle.
Con sfor1,o Don Giovanni riusci a reggersi m piedi, impugnò
la carriola. ma rotolò nuovamente a terra. A furia di calci l'uomo
1.lclle S S lo costrinse a rialzarsi. Fu una tortura che durò quasi
un'ora. La vittimn mormorava con uno sguardo che 1rasparfra lim-
pido attraverso i rigagnoli di sangue: «Gesù, ~laria, perdonategli•.
Quelle parole dovettero irritare il persecutore pcrchè urlò dia-
bolicamente: << Ti mostrerò io il tuo Gesù. Dio non ti strappcrù
dalle mie unghie». Con freddez;,..1 ributtante lo percosse sul YÌSO,
gH foce schiz;,,arc un occhio fuori dall'orbita e glielo distrusst·.
li volto di Don Gio,·anni di\\'ennc una maschera di sangue.
:\\Ia sempre gli usciva dalle lahbr.i quella giaculatoria di perdono.
E allora l'aguzzino gli fracassò i denti e la mascella, Quando l'ebbe
ridotto a uno ~trnc-ci<), lo atfcrrb con le mani e lo shattè con forza
sulle pictrc della c11rriola. La spina dorsale della vittima fu spcz-
:r.ata e la testa penzolò, quasi stal·cata, dalla carriola. Così ~pirò,
mentre attorno gli altn uomini ddlc S S ridcnrno fragorosamcntc
e applaudivano al colpo bestiale dd persecutore.

2.3 Page 13

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L e-?iffttl
o visto
racoli
però
della
anche i
grazia
mi-
nel
campo della morte. Di-
cono che furono bruciati nel
forno crematòrio di Oswiecim
circa 4 milioni di persone;
certo è che il campo di ster-
mi.nio era continuamente rin-
novato, eppure contava sempre
400.000 persone.
Dal forno crematorio usci-
vano emanazioni che appesta-
v:mo l'aria. Posso assicurare
che nei giorni cli autunno,
quando le nuvole erano basse,
la città, che pure distava quat-
tro chilometri dal campo di
sterminio, era contagiata da
quel fumo e da q11elle esala-
zioni repellenti che sapevano
w grasso umano, di unghie
e w carni umane bruciate.
In certe mattine queUa orri-
bile nebbiolina stagnava per le
strade e quando si usciva
fuori di casa, rnniva da vo-
mitare.
Quando irruppero le prime
colonne dell'avanzata russa, i
nazisti si squagliarono abban-
donando tutto. Io, munito di
un Propusk, croè di un lascia-
passare sovietico, ottenni li-
cenza di visitare il campo e di
prestare la mia opera sacerdo-
tale. Conoscevo bene il 1-usso
e quindi il mio compito era
facilitato. Giravo in mezzo a
montagne di cadaveri abban-
<lonati, privi di abiti, buttati
aUa rinfusa, che i nazisti non
erano riu!>citi a cremare. Dopo
La messa alle 6 mi recavo al
campo e visitavo le baracche
dove giacevano i malati incu-
rabili; confossarn e comuni-
cavo. Cc n'erano in quelle con-
dizioni circa 17.000. ivli accom-
pagnava una buona signora ita-
liana che fimgeva da infermie-
ra; ricordo che: mi chiese di
confessarla; camminando tra i
cadaveri ascòltai la sua confes-
sione. Poi essa si inginocchiò
nella neve e io ]'assolsi. Era
felice. Si prodigava con i ma-
lati.
Ricordo w1'ebrea di :\\Iilano;
aveva 38 anni. Stava per mo-
rire. Soffriva atrocemente, per-
chè a causa della denutrizione
e della fame in cui era stata
lasciata, il corpo le si era gon-
fiato in modo orrihilc. Le si
era steso un liquido acquoso
tra la pelle e la carne; la pelle, sollevatasi, si era staccata comple-
tamente, per cui tutto il suo corpo era senza pelle: una piaga viva.
Gli altri malati, in quella tortura, con quel freddo sulla carne
viva ur_lavano. Essa soffriva e taceva. «Appena mi vide, giunse
le mam:
- finalmente - disse sollevando gli occhi al cielo - viene
anche per mc una grazia. Padre, mi dia il battesimo.
Mi spiegò:
- A 1Iilano frequentavo le chiese. ::vla i m iei due fratelli non mi
permisero mai di farmi cattolica.
Tacque un istante:
- Il campo di concenti-amento è stato per me una grazia.
I Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane di
Torino sono attesi a Valdocco il 25 gennaio
corrente alle ore 15 per la
prima conferenza annuale
La Conferenza sarò tenuta dal nuovo Con-
sigliere Scolastico Generale
Rev.mo Don ARCHIMEDE PIANAZZI.
Precederà un trattenimento-omaggio ai Coope-
ratori, rallegrato dalla Banda musicale della
Casa Madre e onorato dalla presenza del
nostro venerato Rettor Maggiore.
Po1ierò uno nota di particolare interesse la vi-
sione di nuovissimi film documentari solesi.ani.
Si confessò con il candore di una himba di otto anru. Rispuntò
il suo sorriso in mezzo a quelle sofferenze lancinanti. I presenti
erano attoniti. Trovai che era istruita più di quanto potevo sup-
poITe. La hattozzai. Era felice. Non usciva più un lamento dalle
sue labbra. Altre, che avevano perso la -pelle solo a metì1, urlavano
come dannate dal dolore. Es$a no. Sembrava che ci fosse un:i
misteriosa Persona che soffrisse ,il posto suo. \\ 'oleva anche la
Comunione. l\\fo non fu possibile per ì1 momento. La neo- baltez-
imta vi riuuncih, ma con profondo dispiacere.
Kclla notte man.
.\\I mattino, quando tornai a ,·isitarla, la trovai già frcdJa. Vi-
cino a lei giaceva un'altra ebrea italiana, laureata in scienze.
L'a\\·evano deportata dall'isola di Rodi. ~on voleva sentire par-
lare di religione e tanto meno di cattolici. Rimproverava proprio
ai cattolici di averla consegnala a.i nazisti che l'avevano caricata
insieme ad altri ebrei su un bastimento. Lei sola era soprav-
vissuta.
l\\Ii diceva freddamente:
- Perchè i cattolici hanno consegnato ai nostri torturatori?
Non potevano ucciderci suhito?
l\\.Ia quando vide la tranquillità eroica dell'altra sua compagna
eh :\\<filano, si lascib s1'uggire questa espressione:
- Questa sì che è una santa. Io non posso essere cosi.
11

2.4 Page 14

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Quel mattino mi disse subito:
- Pàdre, prima cli morire essa piangeva silenziosamente e
diceva. << Perebè non posso Care la Comunione? Perchè mi lasciano
senza Gesù ?>>.
Vidi che anche i suoi occhi erano imperlati di pianto. Ma non
voleva cedere alla commozione.
Soggiunse:
- Padre, benedica ancora il suo cadavere. Bramava tanto una
sua benedizione.
IL CONGRESSO NAZIONALE
DEI COOPERATORI SALESIANI
A ROMA
Si terrà nella prossima prima.vera. alla fine
del mese di aprile.
Nel numero di febbraio pubblicheremo il pro•
gramma particolareggiato. In questj, giorni
l'Ufficio Centrale Cooperatori darà ai Dirigenti
le necessarie informazicni e direttive per l'or•
ganizzazione e la partecipazione al Convegno.
Possiamo dire fin d'ora che i tre giorni del
Convegno di Roma avranno anche interes~anti
e so!enni man.ife.stazioni.
Numerosi Centri e molti Cooperatori isolati
hanno già chiesto all'Ufficio Centralf! di par-
tecipare al Convegno.
\\___ _ _ _ _ ____,.
Clt, l Signore e la Vrrgine Santa ci hanno aiutato è aiutano
e{! ancora. J\\'on sappiamo come ringraziarli. Anche se ci man..
dano delle prove terribili, non ci fanno mancare la loro grazia.
E q11anta serenità c'è qui da noi!
La gente frequenta le chiese come non mai. C'è un'immensa
feùc nel popolo. I santuari straripano di fedeli; quando non ci
stanno riù in chiesa, s'inginocchian(l fuori sul.la strada, sui marcia•
piedi. E commo\\·entc. Sentiamo che i nostri cari martiri ci son
sempre vicini e ci sorreggono.
Siamo persuasi che la vitalità della nostra opera salesiana è legata
al loro sacrificio, alle loro sofferenze.
Ho conosciuto anche Don Giuseppe Kowalski, che morì a
Oswiecim col numero cli matricola 17.350, il 3 luglio 1941. Ri-
cordo gcmpre Oswiecim perchè ci ho vissuto anni tanto terribili
ma tanto indimenticabili. :V:Ii dissero che Don Giuseppe nel campo
di sterminio parlava spesso di Don Bosi;o e svolgeva nascostamente
il suo ministero sacerùot;Jlc. Era giovane, a.veva 31 anni. Alle 4,30
del mattino svegliava cinque
od otto prigionieri della sua
baracca e nel buio pregava;
celebrava messa di sotterfugio
nel blocco 25, confessava, pre-
dicava. Faceva il partigiano di
Dio.
Un giorno torrido di luglio
gli aguzzini nazisti divennero
furibondi. Per divertirsi get-
tavano i prigionieri nella grande
fossa della cloaca e li facevano
annegare in mezzo a quel lu-
ridume. Don Giuseppe fu but-
tato giù. Riemerse.
- Dov'è quel prete polacco?
- gridò uno delle S S.
Don Giuseppe si presentò,
Fu fatto salire dentro una botte
che serviva di canile, percosso
e bastonato a sangue.
- Su, sali su quella botte
e impartisci a quelli che muo-
iono la tua benedizione - gli
gridarono con scherno.
La vittima si aggrappò alla
botte e vi sali sopra. Lenta-
mente, dinanzi a tutti, recitò
a voce alta il Padre ,-'Vostro.
Il 4 luglio, duTante il lavoro
forzato, inavvertitamente lasciò
luccicare i grani della corona
del rosario. Il sorvegliante gli
~i precipitò addosso, gli strappò
la corona di mano, la butti> a
terra e urlò, sbavando:
- Calpesta subito questa co·
rona o ti ammazzo.
Avvenne allora una scena di
straziante bellezza.
Col sorriso sulle labbra Don
Giuseppe si mise in ginocchio,
raccolse il rosario, lo po1iò alle
labbra e lo baciò. L'aguzzino
gli dette un calcio tremendo in
pieno viso e poi lo pestò con
ferocia fìnchè ]f) vide morire.
Quindi, freddamente, a calci
fece rotolare il cadavere sul-
l'orlo della cloaca e lo scara-
ventò dentro.
Se oggi l'opera salesiana so-
pravvive in Polonia è merito di
questi indimenticabili confra-
telli. TI martiro1ogio salesiano
segna 90 vittime. Sono novanta
corone di gloria per la nostra
Congregazione. La mia dolce
Polonia è imbevuta di sangue
di eroi.
Don STANISLAO RoKI'IA
Ispettore Salesiano
della Polonia Nord

2.5 Page 15

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HP!!tJ CtJSiJ
Il giomo d~lla
V-11'!.0 l'lOl r!.l!.l'IZ-ll
T!onom:i>iti<'o d,,I lfottor \\!:~)!$<>re
r11l,1hrnto a ,,ùùo,•1•0 il ti; " Hl n·>·
vomhre sN)T>l!l riYl'~tì il ,·ar,11tem d1
mm r.-~ta di famidi.1. Ln pro,enz:t iii
Antorità. Conpor,LI uri. l•:x nlli1ffi <"
11111il'i non toh,.., 11ulla n IJUeslo <'.:l·
rnl ten• tli intimi1!'1., ~t•11hm1losl aJ.L.
1·h'1l8SJ JHtrfo 1l6lln irrn11du f'amì~li/\\ fil
Dou llm1(·0.
Dio1l11 il via alf:u·ca1ln111m clt sah:i.to
l'inuo al ReHor :\\la~l!IOTO 1'8"!?:Uitn
1hll,, mm,, 1 dei !!io\\ :mi ,folla ('a.,,'.l
\\J:ulro e :l.(•1•ompat.ri1:1111 clnlla hamh.
Quin,Li il Ojrot tnn.' dolla l' ali 1 <api-
InliLre non F.rmc11111'!il•lo c,crr:, Mpre,~qe
nll':uualo Padre l'al\\'etlo "i n,ii :m-
i,r111·n.li <li 1ntta la f1u11il(li1t s·LlMiana
spttr~a nel mondo. Sù'.(lltruno gli ft~pi-
n1.11t i fl~.lt>sittl.LÌ 11!111 Tst.it utu Ri;hnn-
,l,,nqo rou ml dialoeo t.piglint.,. iuù-
1,1tl 1101·" dopo 11>\\· :.i;fo\\'aui !lolla C'M1
\\Jn,ira, d1e prl'>i•111tarow1 ,il S111·1·c1~-
li ,n, ili !>on Bu,i ·o l'onul{gio lìlia.lo
cl•·lln do,entìt sah•:;i:ina di t•iCTLÌ 1·on-
t iuonf e. simbole:.!!!;Ì:lf ,, Ìtl 1111 p:illono
clipi11to Ìll Iornu ,li 111;q1pa.1110111l•1.
Uu'allra porzlo1111 n'ott,1t clollà 110·
11t ro. F'ru11i~lia. quellti. 1l11i ixiovani s·1-
lr~in.ui in fotlilll,zi<•ue. fu mp]ll'\\•~on-
1at :i. ,la nn almmo cfol Ponri!ìl'io
.\\reneo Salesimw, il pruno o pi•ì iu-
ttirn:~zionale sf 111lont-~, o t ooln<?:ìr·o. l,t)
brillanti e,vi<'nzioui ,lolla h:uuh rl,retrn.
«fai ~ 0 Lamh!'rto o dt11l,1 ,w1111J11 Ùt
t·auto diretta, dal i\\l llnn La,ma;nn
hanno rru.legrato gl'i111,,rm01.zi. La
'l'ironost•e,iza dei;tli Ex alliovi 1ui.le-
11fa11 i fn degnameut,e illferprotal11 <lai.
rI IJ,J)O< CO 1/, lii ~ <H i,; liii/ti•' u " ·
d,111'11(10 ,n b,mo:
* 1 glo""'1.i dalla Casa Madtt offrono al
!\\cuor Mal(giore un'arlis1lc:a pergamena con-
1cncn1c U µretloso tesoro splr.hualc Cru110 del
to•o :i.lfcuo filiale e di 12t1li piccoli sacrifici.
~ 11 stg. Don Ziggioul rln~tnad• del gradids-
•imo omaggio che le Aulotllà e I componenti
lu Fonllglla ~aJeslana !(li h~nno reso onorando
!)on Bo~ro nella personu d"I •uo Successore.
* I 11lovnnl della bandn muslroto di Vatdocco
durnnte la stupenda "'~~uz!ono dclln Fan-
lJ._.f.a Schubcrtiana O An.s:~11 In Paradiso 0 ,
13

2.6 Page 16

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prof. Lana d•·ll'Unh-ersità rli TorÌ110. o
il ,·omm. dutt. h1,a,-,ia 11r, ,mtò al
Rr•t tor "\\fa~~or1• l'om:ij!~o clr,lla Pia
Unione dei C'oup<ira.toli.
Lu. Iamizlia ..a.lcsiana ora cosi t1l
com)Ùtito :1ttorno al l'ailr,•. f'k,;endo
puro pres<'nti lo )fa<lrl th,I C'onsiJ!liO
G1•ner11lfaio " 1111a folt;t rn ppn·,NLtanr.a
df'llo Figlio <li i\\laria _\\ n~ilinl rice.
A lntt,i il t-ii.tHòr Don Ziµ-Kiotii hn
ri11posto t·on !onu a volte JJ.1lcrno. i
rnlle i;cher;,,m,n. Parterult> 11.llrimlli.1-
t!Ìno mani-:oniana del mnro che rl-
N•\\·e ac,Lna 1l:1 Iut1e li.i parti e torn;L
a di,;t,rìbuirla a tutti i liUJni affermo
tli ,·olcr rirwtnro ant'.ho l11ì la p:uola
ricouoscemm a tuU.i i 1>UOÌ figli
'-Illt•,;ian.i cho 011orano 11111ril\\·i!?lie di
h11ne mli rnorulo. , Quu-~• ':11mo
1li11R1• - non ho ,-;agi-,,fato, eppure ho
fati.o il pilì 1101 Tingi.do ,, liomo nl
11111111!0 MleKi!l!H>: i duo ('n pit<1li r.0110-
rrLli mi lianno ofr,•rlo l'or1·11siou,:i di ve-
uir<•:t <·outat In 1·c>11 tutti i figh l' le fì!!lio
tli non Bo>'<'O u ammirarne lo Z(')o.
J.n rojn ric-011mwe11ia pl"Oti!'hriri,·n
il Reltor Mag'gioro - v1~ :ii 110Hlri
C"'ooporatori " B!'nefat( flri: i;,l!lo l'>1>1i
,·lr<' d ruetlouo in Jlrntlu cli fart-tauto
llo11c·: on111q1u, l'Ì iri 1->spr1nrle e 1,'in-
:!r:tudib1·cmo lt• c•as" e ltt 01,t·re: meri1o
cli ehi! ~oi Riumn poYt:ri, auzi <lf'll11
povtlrtà alibiarnu fotto un ,11111 a Tlio;
,pwili cl1e. fn11110 110110 i nostri Coo-
J•t•rnlori e Ht•nufattori.
\\la andw n n1i. ,-;1ri~,im1 iriovani,
dnhhi.a.nw r-i1·n11t1:<<·P.1iza purc•ftp t·Oilnho-
rnto con i vo~t ri mae~1 ri :i formarvi nn
raiaUeu,.n fari,1li voi 11umi1ti rnniplet I.
La no,-t ra (111\\'<--<Ìln,\\ ril•onoRconza
J•<-ril è a Din 1·he. P"r l'ì111er<·es.<,iorm
•li :\\[aria .\\11sili:1trirfl, ri aiut.i a ITiou-
faro d.i og"ni dillkolhì; t• Don no~rn.
el111 eonlin11a a,1 essere il coulro p.ro-
pult;ore dì o_!(ui uol!lra impresa, :i.
llon Bosl'o du•. como Dorl l'gu.rrioni
ha 1;cri1to rwl suo iu110, .. il nlg~io •
dio alla i.,joia di.\\ yfro splPndor • •·
Il giorno ~og-11cn te il ~il-(. Dnu Zil(-
,1riuLti l'.~Llllil la Mes.-1t1 801011110 all'al-
l11re di .\\I:uiu. A11sili1~trit'o. Poi, uel-
111.ra dell'allel:"tia e della fr;Ll<•rnità ai-
torno al PallN<. inleqm1t1n·1~ a.ncom
11na Tolta la riconosccm:.m ,lei fi.Qli il
T>irfltt;ore dalla CMa ,1111lre Don Gio-
vanni Bail ishL .B.i:uwotii.
Tra i do1ù ulTerli al Rouor 11ù!!1!iOru
meritano rilieYo qm·lli <>«po~t( nella
l\\Ioslr:i. di nr rNli sa,'Ti a cli ,•onfor.ìnni
a t·aral toro ns,;istflni-:.irtlo, organizzat:L
dJillo CoopPmtrki SlLIEl>lil\\110 d'T1aJia.
Il s.i~. T>n11 Ziirmuth lt1 ·ni;itò con
intel't',.,!l e>1prirnendo la ,;ua vh-.1 coll\\-
piacenz:~ J.ll!r lo zelo 1·rt-s1•ente dm
au.ima Je uo!òtre Cooverntrici.
M
/{ Ve.~covo d1· Prato al Rrttor AloggL·ore
R. E. RnY.r.na ~fonA. FioròPTii si è h1'11i~to ru nspondere
<"On le111<rn u.11 togrn ra, .Il 111 riarole di 1l11lnrn1oa. pa.rt cci1>azio110
A poi tli rn.lle!!r1m1e11to i-irworo che il Rtt1or !lfa!!gtflri.1 gJ.i ehi.le
a indirin,nrn iu ot·••a,;ioue delle duo ,._. n1il!lZ6.
f'Qme al 1110m011to tlf'I pri1110 prm•l!.~"u. co~1 ora. ha s1Ti11o
l'Et·c.mo Pn~,ule. io i;ono i,;tnto cumwos~o do.Ila li11nt.o Sua o
ùi tutti i fl~li ili ~- Gionwni nu. .,·o. Yo~lia art·111rqm/.(nat1ni
ancora., Rin·.rnu Parlro, 1•ou lo ~nu preghiere perchè tutti i
miei fii!li lo11ti111i ritornino a Dio•·
Att:r,1,·-0rM1 IE- t·ulo1111e del Rnl/1·tliun ,ogliamo rac,·ol,(li6T8
o lauci11rn a tutto il mondo ~aln><iano l'an...ia d<,I P:1i1,;t11re, il
de1<i<lerio del l'!lùn,, 11,•r il ritorno doi .ligli.
Vogliamo a11t-l1e rialform:1re la int•rm,liz.iounb MoLitlarin1à
dall'inter:1 nostra Fa111ii:lia ai Vc-,t'O\\"Ì e al J>apa; ,nlid:lrie,l1
1·he iu rm,,;1111 t>ax,, dt•Ho meno, <111:ih11111.ue dohha t••...;on, il
<:lamoro dl'lln ..,rn.mp11 M nm;a.
f'hi ha lo ~pirito di non Boiwo in ni-.'lli everrt o Ri :~Uine:i
,·on i Tl>R<-«1\\7 o con il P1ti,11.. ?\\on 11w,~ia1110. qui111li. non fari,
nosfr<· IP J un,le dw il \\"c.:,.<"ovn di !'rato riYol"O in Duomo
ai iedt>li la "era 11<-l :!U ot tubre u. 8.
« I i JUl'f/0 ,li 110n p11rforp di se11/r11::r e di !'ill111·ir, hri. detto
l'IIom;. .l<'iunl!•Ui. La f'hir,a 1•tJ1J1J~t'I' 11110 ~n/11 1•if1,,rìfJ: 11111111,lo fr
1111ime ,/, i .,mi figli ,·iltir111n10 a lJ111 ~- ~uecessini11w11ru. dopo
nYt>r fati o t·WU1v dei pn'l,,,iuclizi s1wo11do eui il rn••lunte è un
rittaùìno iuferioro o il :sommo Ponlr.,ti<,o nno i,trn11iero. hn
tlO!!'~llnto: • Fi_glinli, noi 11011 m·1·dlt·rn1w que.~11' imJ1u"izif111i. E
ri stri11yrrl'11111 ti di/CR/1 i/1•/lr1 Cltiesa, 110slra 111.m/rr. mll'hr 11dlt1
f'fMrie11za rii ~1'1TÌ1'•· l11 Hl,•11,;a 11mi(r11 /'(I/ria, che noi Mltnlir i,
pur 11ella r11rtlà u1111·trsafr t'PTllO /111/r le genti. sim·rr<WU'lllt· ,,
arde11/n11e11II' nmia 11111. l'oii·/,è 11ni t:fdi111110 11rll'rr ntidrrimlin,w
11rga11iz.;;11lo 1111 male prr la C/iìe,;u ,e vu 11wle Ull('/,e ,,, r In patr111.
71enl1è r~~n 11011 ros/ruixrr 111« den1rili11,•t·. E s11llc r11,·imi <la t·,,sn
llél•umu/ale 111•anza il marxism,0 malcria(isla c alt•o. di c1,i in
Italia, 11 111,~tro C/Ìtulì:fo, cs~o si /14 1ut:fo:10 o frtlde allealo•·
TORINO • M.,,._,ra di """"' ~ t i e di Indumenti w.rt confezionati
a scopi ll1uralcl e assis1crul.nU nei Laboratori delle Coopent1rld S:ilesiane
d 'Italia e otrertl :al Rev.mo Rc11or Magiiiore In occasione dcl auo onomasdco.

2.7 Page 17

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.~r\\
orizzonte salesiano
D
LA CHIESA E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE NELLA SPAGNA
D(ll 27 ottobre al novembre di quest'cmno,
co,1 la parrecipa;;iolll' clelle più alte gerarrhiP della
Chiesa e dello Stato, si è celebrata a J\\la,lrid la
prima Assemblea di cooperadone della Chit>sa alla
forma:sio11e professionale dei giorani operai, in-
dice de//.'impegno con c11i Chiesa P Swto col-
laborano J?er dare ai giovani apprmdisli una
completa formazione professionale e quelfo prepa-
TU'l>ÌOrte mornle rlie fa loro sentire la dignità del
laeoro nobilitato da ww cosciente Pita cri.~titma.
Un Cooperatore che vi lta partecipato ci comu-
nica queste sue impressioni.
« Tutti gli oratori che svolsero temi pro-
posti furono concordi nel mettere in e,1ideuza
l'attività salesiana nel campo della formazione
professionali'), dal Vescovo tli .Hueh·a che pre-
siedeva l'Assemhlea, al Dir('( torc G-e11eralc dd-
L'insegnameuto professio11ale statale, ai RH. PP.
Gesuiti e agli altri religiosi che tennero le varie
relazioni.
La mostra che accompagnò l'Assemblea mise
in J·isalLo l'apporto dei Salesiani alla formazione
professionale, essendo i loro padiglioni, a parere
di tntti, i migliori.
Ri~ultati pratici? Si Yedranno in seguito. ln-
tanLo è stala uua magnifica affermazione deUe
lwnrmc.renzc ùrlla Chiesa e deUe Congregazioui
religiose nella formazione professionale dei gio-
vani operai. Le :reLuioni furono di i,rraude in-
teresse. Parlarono Vescovi, rappresentanti dello
Stato, membri rlel clerù secolare, Gesuiti, Fran-
<:ciicani. Domenicani. Fratelli delle Scuole Cri-
ètiani-, Fratelli ):laristi, quattro Salesiani e una
Figlia di Maria Ausiliatrice, la maggior parte
membri dirigenti dj grandi centri professionali.
Oggi dallr autorità, tanto ecclesia.,tirhe come
statali, i Salesiani sono rousiderati il numero uno
in questo ramo. Ma anrhe le altre Congregazioni
.religiose dimostrai·ono un graudo interesse cd
una prof,:mda cono$cenza dei problcuù della for-
mazione professionale, raccolta a11clte in frut-
tuosi viaggi di studi in Germania, Francia,
Stati U,liti, ecc. Ciò oho dimostra corni' la
Chiesa uon vuole restare indietro in llll campo
di tanta attualità e importanza».
MEDAGLIA D'ORO
TT 2.J- ottobre ,;rorso noi !,alone
d'onore dell,~ Tle.pulazioue l'ro-
, iueiale di .\\fadr:id. il amrrh.,.,o
<le In Yalt!twi:t con.~egnò la
dledng-lia d'oro della Provin-
<'fa ~ ~1.l Rev.mo lJon a\\lode~to
u,~llidu, che si trovani in vi-
P.i1a alle Opere ~a.Jesi:me di 1\\1.a-
drid e Provinda.
Don TieTlido ?- Rpagnolo c,il è
('oTL~igliere del f'apitolo F,apè-
riure della Congrcp:al!lione :--alo-
siau.a,; a h1 i i, affidata la dire-
zione delle Missioni Ralt,~i,ine.
La Dermtazione Provinriale
di Madrid gli Jia C'onferito I'altrt
onorificonza in seguo di gratitndino /lilla. C'on1-rrega.z-iono per i.1 lavoro elle 11,~~lL :;volge in M1;1,dritl e Pro-
vinda., dove i Sitlesiani d.iri11:ono nniiici opere eon 10.000 allievi. quasi tntti ap11reudi~ti e Jìgli di
famiglie OJ>eraie. Di que\\ill nndiri rrillegi nw1•i1a spedafo menzione 1tuello lii Han F1>rnando c·he, affidato
,lieci anni fa ai Salesiani dalla Dop11+a-1ioll(• Provi111•ùtlE", dopo le d.i11kult,ì. rlPgli inizi. è ùiventato un
t·.e11tro r<ln('a,1,ivo di prim'ordi1.u'. orgoglio 1lolla Depn.Lazione IUadrile1ta II allllllÌra;i,ione ùi qua.uti lo vii:;i-
lallo. A qnosto opere i;i debhouo ap;ainngero quelle delle Figlie cli :Ha.ria An.8.iliall'ice, che nella ROla
Capitale conta.Ilo nov11 collegi <·on oltru .'>OOll alliew.
15

2.8 Page 18

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Scuoi,, dediNJta a Sa11 Domeui,·o Sario
Ci i;i comunica solo ora che a Bergnwo. il 7 1;1i111!UO srorso, venne intitolata a S. Domenico Savio
la ~cuoia elem,·uLarc di St.1 lo !'ituata 111•1 rion•· Ji Roccalcom•, previa l'nutorizzazionr delle \\uto•
rità competenti NmunaU e minisl-eriali. Gli ini;e~na11t.i e gli a lunni, nn·ompaguati dai familiari.
dopo nvrr assiRtito alla S. )frssa, si racc·olscro i11lomo al loro Diretlorn didaUit'O Prof. Uiutal•
levi Zcduri, che (•saltò cou parola eh•vata e ~uadeutc il Santo Fanciullo, mettendo1w in e'l-idt·nza
la fortt• volontà. l baml1ini, con la btmplicità prol'ria d,·Ue anime innorcnti, iunalzarono il loro
inno di lode al Santo soave e alla V,:rgine Immacolata, cl1rndcndo in letfaia la Lella e comnrn·
VClllc Cf'l'i010JIÌ8,
ln ogui classe fu rollorata una effigie del Ragazzo i;aulo pcrd1t• gJj aluuni ahhiano u modellare la
loro co111lotta ..ullc virtù di Domenico Savio.
Torino - Ampliato l'Istituto per gli orfani dd l'etrabinieri
Ndln ricorren~a del derennnlc della fondazione dell'Opera i\\[azit.male Assi~tenza Orfani Militari
Armi\\ CaralJinit•ri, a San Meuro Torincl\\P ha avuto luogo l'i11a11gurazio1w tlei nuovi locali dt1ll' li;li•
tutn pt>r gli orfani dei CaraLinieri affidato ai Snlt•!lian.i.
A Ila manifestazione erano presPnti il comandante g1•ncralc Ùf•ll' \\rma, ~l'n. Luigi Lo111hardi, il prc·
sideutc dPll'O.N.A.O.M.A.C.• gcu. Romano Dalla Chiesa, il prefetto douur Saporiti. il gcucrnlf•
Giubeppc Cento, il t·t1lo11m•llo Gia.scppo Vacca, il q1wstorc dottor Orto11u, il procuratore della Hc·
puhblka dottor Tnttolomondo e il sindaco dj San :\\lauro ,-i~uor Carlo l'ignocchi110.
Con i nuovi locali, ruotkrnamente al'redal i, l'istituto può obpitare circa 20() orfa 11i dei carahi11icri,
tlai 9 ai 18 anni. I giovani hanno a loro di~po1<ÌJ.iouc modernissimi laboratori attrezzati con
macd1ine e ut,•11,-ili per la ~cuoia prof«·~sioual(', dormitori igfruici e razionali, un'ampia e l11111i•
nosa saJa prr la refeziono, un cinc•tcatro cap1u·c di 200 posti e In 1·nppelhi. L·i,.liluto sorgti
fo magnifica poRizione sulla ridente collina di Turino, ai piedi dellu ~lo.rico colle di Su1wrgo.
DON BOSCO
NEL MONDO
A distanze di un , nno è uscila le nuova edizione di questo
"agile e oflascinan/e enc,cloped,e salesiana ..
l'eiegente volume consta cli 450 pagine, di cui 64 tn rolocelco
di sole 11luslra z1oni. oltre le molte conlrnule nel testo tlpo-
gr;;fico. le ~latistiche sono aggiornate atl'egos•o 1958 Lellen·
tino se'es,eno è e sei colori Le copertine e colori è carto-
nat11 plestlficeta.
Libro utilissimo per conoscere e for concscere 111 muli forme
Opera Soles1rno. le R,v,sle Fides di Propogonda f de l'ha
definito "un rncantevo/e repertorio misuralo, sobrio, eppure splen-
didamente compie/o de/l'Opera di Don Bosco"
LIBRERIA DOTTRINA CRISTIANA · VI.A MARIA AUSILIATRICE, 32 . TORI.NO
16

2.9 Page 19

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BASILICA DI MARIA AUSILIATRICE TORINO
SOLENNlTÀ DI S. GIOVANNI BOSCO
E Dl S. FRANCESCO Dl SALES
a,a C•nnalo Conti11r1:1 I• Novcn:i di Snn G11,vann1
Bosco, prcdicut.1 dal Sac. Guidi, Fnvini,
salcsilloo.
31 11cnnà.io
ore 10
Ott JS
o.re 16,30
FESTA DI S. GIOVANNI BOSCO
Pontificai" J1 l:l. E. Mons. Raflacle De
Glull, \\'t,scovo Ji -\\Jhenga.
Bcncdmonr dei fianciullì · !c,n•orino
Benedtzir>nc gucanstica~
Vespn l'nn11Jir•li - Oisc<1rso d1 S. P..
Mou.,. lk Cìmh Benedizione impar11111
da Suo Em. il Card Maurilio Fo,,r;.~ti,
Arcivc,,covc, di Torino.
1 febbraio FESTA DI S, FRANCESCO DI SALES
Patfflno ddlc Open, Slllesiane.
o:re 10 Pontine.de th l:l. E. Mons. Mlchcle Ar-
du.ìno, \\·L.,.CO\\"O di Shiu Cbow.
ore 1 5 Vespri •ol~nni - predica · BcmcJir.ic,ne
Eucari-.tìc:a.
ore 16,30 Vespn Pontific11!i • Discorso dd i'inc.
Agost.i110 h,vuk, snks1ono • Trinn Be•
ne<lizionç.
La M,ssn Pu11tifieal• ,a,à trasmessa da/ù, RA I
Lo forte vilalilù cklla p1•in1a eai-a fondala
eia Uo11 Boi::eo in Franc•iu
Il •Pntrouai,i :-:1 Picrre~ di Nizza. la prima
overa. ,;ale.,iana apt•rta i11 Prun,·ia personahntmto
tla J)on Bost••> nel 1lSi5. cumprentlo ~•·11ole 1•.l<>•
ment ari. iri1111nsia,li o prof<•ssiona.li ,·on a11n(w,i
Oratoriu fo~1,hm e p11,rrot·c-l1ia. 111 ,,uM:ti 11,1111i la
lìo1·onlo overa si 1:1t,a m1.Hkrrtizz1:111du nei 11noi
11,1nbio11ti. ,, rn1 lilli i1111ugumt i ùoi 1111ovi. l'rc~iP•
dotl1J hl ,mlo1111e 1·tiriruo11ia lo S<'rit.tnrc- gnrieo
Tloi-t·o, (H\\n•ut e del i--anlo. cui fai·o\\"ann 1·orn11a
altro p.--r:<onalìt.ì. li 1p1nt11lia110 Xice-J/11/i11 1·0~,
pn r)l, tfoll'av venimou to: III fondo 1ùri1111111111,;o
cortile, borchto di all.,eri. dm ha vi,,,to ienr1m11ie111i
ili ml-('nzii divi,nt.are uomini o 1e1·niei, fii :1lt1i uggì
nn hloc1:o imµo1.011Le ui 1·0>1f,n1zion..i lllotlllfno ,·.he
coutra~trmo con la Holillitil, vetm,l/i dPi voce.Ili
fabhrir:1ti. Colori vivad e larg-he fìne~tre c·onfori-
t!èono n.Jrim,jeme un'nri11, fli giovineua. tli dillll ·
u1i>111111 che fa bene ll.Uj.(ltmni pPr l'a\\"nmirn. A
lì:1111•0 tli tjne.,-te nunvo ,io1,(r11zioni, nitro ..alo 1,
altri lnboratori ,;ono st,1.!i rilo<icati e trasfornml i
socoudo lo moderne e~ij.(Ollllù. Cosi il l:tboratorio
dolio sirLi grnti(:he e i Rnol ,IIIIH'Hlli, in un 0,111 bfo11!,e
,m·oun ili lavoro, <•,i offro lo sµottarolo dello fino
m:wd1i11u moderni$1:1Ìmo 1w,ivnnte ùa ~'Ìonmi iu
t ntn /!l'll-rin d1e impararrn o si perfer.iou:rno prcl-
,lu,•on<lo. Perciò. 1pm111lo lo unuvt1 t•oi.t rnr.ioni 11
le Hll't•hio rimoderrmtn ,arauno pre,,eurnlo al
pn hhlic·o, 11ue..~lo ammfrcw:) non i;olo mm l11•1l.1
ro11li1.1.:1,llio110, ma 1111a ~r:uulo fauriµ-lia do111l•·
ui CHt'OUO J,!Ji UOmin.ì
UCJlllfllli ~.
•• ~on 111•(•1wcn1>:llc\\·j dì1-,-..- Pio ::\\."li -
,rn,•hf• I(• vi,• del .\\,lanipur• , i !Sm·nnno
arwrtc ·•
Rfrt1rr1~ il rlol"i1uo a.n11i-vorH1Lrlo 1lolla primi\\ vh;ila
fatta al ~fanipur (Inclìa) rltL Mon8. O. M:1roniro.
AI1t·orn ,11m1>li,·e &1.cerdoto. andb al )faniJ)ur nc-
compa!,!rmto ila Don .\\Milio ( olu,-.-.i pPr in ton i.
sfare il \\Jaharnjì1 sulla po,,-ihiliti\\ cli aprire m1:~
i;t.azione mi;;.,ionaria sulle ,·olli110 Taugldml. novo
akuni r:11A<,n111eui a'ipettava110 Ila lt>mpo il ~a-
corrlo~u t·at1olico. 1 cluo s11lu~i:mi giuusnro i1t
un'ora ili hm,n 11,11>,pit"io. pmTlit> in ctuel gicirnri
Sua Altozi,i 11vova. antto un el'("!o <la lun!!:o at
t.e;;o, • St, i miei ,m<l1liti llt•lla c•olli11a - fli~s~
vi vo!!:lfono, io non ho 1lillìrohl1 elio rnuiate t~
lavoniro in 111r7.zo a loro; nu1 11nf'~t,1 nff:uo clovo
e,-;.-;oro approvato <la.1 111in nnrhnr o ,;tari~
a.Ifa ~nn tlc•t•ii<ion<H. Puri rtlppo pn,•o rlopo a.n·1-111•
nero µ-rnnrf1 c·,tmhianrnn1i nnlJ'u 1111nini11tra.zione 1lel
M:ttùpur o ìl hol $ugno nc,11 pot(', a.vvtirarni. ' l'r<i
a.uni 1lopo, Don .:i11r.ron1to nm 1·1m;;11t·n1to ,.useuvo
ed ,l\\twa il pri1ile!,riO ùi un·111litmza fil\\ Pio \\IJ
di ,,. rn.• al quale parlò dell.-- 1_..rnnili ;;penuize rlw la
Cl1i1>~1 1111I rivn ..,,,no t•olline :-Ja~a " 1wl 1fanipur,"
clfl\\lu 1litlkolt1ì por il rnibSio1mrio cli entrarvi. :'.1:nn
preuc,·up,110,·i - (li,-M il Santo Pa!lrò - 1111.-ho
quollo ,•it.l vi ,-;ar:mno presto 1~porl1n. J}ifnit I pc,,·11
dopo i u1i11Kicm1iri i::11,((-1,,iaui vi po1m·o1111 11111 rlll'l.l
ell Oj.(l(i hn,1rno 1u,I ~1:mipnr 1lt1(1 1·nnt ri molto
prouwtIonl i. Il l'entro tli li llllL:tllrnu & 1m1priu
s11llt1 c•<olline Tau!(klm1. ~..,11·1\\_!!0•I" ~enriso S. I·.
1\\1011,. .\\larmll{O vi foce nllli l'isit I i, canti ., gri1l,1
di l,!ioia 1.al111.~rono la, llllll, prom,.~-wi tli iuizfa•u
pro1<1o 111 c·o><lruzione di rma l'hlO>-~ t·he ,s;id ,1.,.
dil-ata aJ ~:wro C'uore. Kon t11N1<1 prnspo ·n~o li
il 1•011!.ro ~ Don Boseo ~. lll1t1 ~f:i di voru:iwlo 1111
vero ~iardi1 w o rhe ahira lllnlla µ:en te JIOI' ~011l iro
i canti fl i suoui dei 1tio1·a11i ivi arf•olt.i. Qtll\\.~ti,
il I C,ioruo 1loll'ln<liµende11za •• slilarnnu por h
prima volta 1t111l,1 loro fitrn11nanto d.insa t·on
b,i111la o hanclittra in tosl:1, lr.1 l'ammiraz1ono tluUo
autoriti1 o ili tutta la pnpola1.101w. Ro~ent11mento
il G1n·orno ha tlona1o, po.-o }1111p;i rlal , Cout,ro
Don Bo><ro •• un lrnll'11ppez~amo11tu di Len·e110 allo
Figlie cli l\\laria Ausilia,(,rÌl\\ll purci.Jè vi !'Olltrui-
scano u1m scuola.
(< Per me Don Bosco è un mistero. Pi1ì.
lo studio, meno lo ce1p1sco! Lo_ vedo
~èm/)lice e straordinario, 11mile e grande,
povero e occupato in dise.l!ni vastissimi
e in a.ppctrenza non attuabili; e mttaviu,
henchè concmrillto e direi incapuce,
riesce si lendidr.mewe nelle .sue imprese.
Per me Don Bosco è un mistero!... >>
SAN vlt,; SBPPE CAFAS80
17

2.10 Page 20

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Geniali1à di nn apostolato
1 giornali si sono oceu.pati largamente dall'apostolato stampa
ohe Ri attua nella parrocchia di Maarif (Casablaut·a.-JHarot;co) che
ron.ta circa 30.000 anime. A. ca.po di rp1esta forma di apostolato
è ìl Coadiutore ~aléiliano ~ig. Giuseppe. come t.utLi lu ch.iaUll1.uo.
Egli iniziò il movimento noi 1949 cou tLll metoò.o tuHo suo. 11 suo
primo geMo consisle n()! deporre Mila bu(•,i. da lettere llelle r·a.~e
un giornale c;i,Holico, il più adatto alla persona ('he lo <leni le~gero.
Una Mtt.imana dopo con il più J,el sOrTiso egli t,:ttte·alla porta dell\\<
fa,1n.iglie cui ha fatto pervetùre il gionrnle e <'hiede <'he c•.o,ia pensino
della sua rivis1a. clella quale ùecauta i pregi e i vautaggi. offrendo,
sempre ,\\!l'atnitameute, un seeondo esemplare. Prima di pa1·tfro.
pone una domandri di confrdm1za: • Amereste :ric•eyere ogni sot.t i-
mana questa. l'ivisla a domitiliol Potete pai:rarla. ad oglÙ numero
o alla Jiue del mese alla persona che v;i la porterà~- Ta,ttita q ue~ta,
dm mira a non spa,rent,1re la dientela coJ prezzo cli abbonamenti
a lang.i. scadenza. Quin<li il sig. Giu~eppe cereà un propal{aillc1is1 a
ehe s'inc(l.richerà. di servire il ~attore v:isitaro. Co:rl il ~riornal•~ cat-
tolfro incomb1.l'ia, a eÙ'('nlal'e di c:l,~a in !'a11a. e si diJ:Iouùe come 1rnr
incanl;o. Renza. dire di altri vant.agf[Ì. si stabiliscono coutnt.ti ami-
chevoli <'OU geu.t,e dr! più dive1·so pemriero e orcupazioue: ne nn,:
Sl'OllO dialoglti che di$Sipano preconcetti e rorreggouo idee, 1 mgazz1
vongono aU.irati al cate<·ltismo. i malati con,.,olati ~ <li;;posti alla
Couuuùon11 pa,Hq1mle. Quale il seJ{retu del 11uccfl;;sot La creazioue
cli nna ~cuoia vera f\\ propria, di propa.gitndisti, l'he vengono prn•
parati tonveoieutemente :t questo :faticoso apostolato. i':;;si sono
ora in numero di circa cento. Si è così orma.i entrati nogli amhienti
pi1ì cliven1i di pratiranti, non TlT!lt,fonntJ e 11eniino di non cristi:.mì,
con vnntaggio di tuti i. TI pan·o,·u as~frtu'à r-l1e, <lupo q ue,:t u lmuu
lavoro, la mentalità dei 1moi part<lec·hiaui è camhìatl). di 11are\\·clùo,
auC'he vresso i non catiolici, israeliti e. mmJJlmaui.
:k-
~"y"<,-~=
Cn ,trsl'i-f o hlU o !Jim·dino
N'élla, città di La Veg-a Real (Rep. Dominicana), dal 1954 i Sa-
lo~iani hworauo con eu1.u$iaHnio e rru1io in un Ora1orio festivu c,he
mcJ'ita di e~;;ete conosci-ujo por i 1:1uoi iuiz.i e per il rapido s,·iluppo.
Nel ~ai,ale clol 1954 fl. E. l\\lons. .Rkcartlo Pitt.ini, Arcive$covo d:i
Santo Dom.ingo, i,;n.lesill,uo, <'ieco ma di una visione chiara in ciò
olle rigmucla il beue (].tille ani1J1e, conduceva alla citLà (li La Veg&
Real il primo drnppclio di sale-
si,ini: due sn.c·erdoti e 1.ùcw1e
Fiilie di J\\laria Au,,;iliatrite. Alle
4 pomeriitiano ili tJtUll ~ionw
Ri diede iniia:io all'Oratorio « Do-
ruén.ico ~avio~ con una :'tl6$1;1<'t
<'elehru.ta sotto 11na palma,, in
iw rione ]lovero e abhan<l01H1,tfl,
fuori della citt:ì. Emno pre-
senti alla R. l\\ressa, oltre )fons.
Pittini. l\\lons. 'F'rancosco 1~an11.l,
Yescovo ili La Ve~a Real, au-
toriti\\ religiose e <'ÌYili e molto
popolo. LJu ampio terreuo per
gioe.a.re. una tettoia per pro-
teggersi da-I ~ole <·oc·euie e 111\\Ua
pioggia. per far scuola di cate-
l',l1i~mo e C'elelmi.re la 8. J\\l0$!'ìll:
ecco tuHo il nuovo Oratorio.
T ragazzi. n.tlraHi dal ~orrii;;o
dei f\\alesiani. o le ragazzo. cou-
quistate duHa, l>omà rlolleSuore.
audu.ron-0 volentieri al ('al.0-
vbisruo, 1)0T('OITOllÙO ogni tlo-
menica iino a 20 chilometri. Si
poterono ro~l an:un.inislrure i
priw.i batte~imi e si prepa.ra-
1•0110 iu poco tempo <·ento prime
rorrnuùoni. A.I compiersi dol
pl'imo anno era. 1,.-ià ~!lr1a la
rhiosa parrocchiale doclicat,a a
~- Dom.ei1it:o ~avio. ampia. e
bella, (\\av,tce (li cont()llen} 700
ragazzi, oltre gli 11ù:1tlti. Om è
già p:ront.a fa ca,i;a per le Fi!{lie
di l\\lari3 A miiliatrke, C'he 1irosto
vi p1·e111ler«11J10 Rtahile dimora
c,on grande vanta,!l:.1.;-io della
uuo,·a p,Hl'OU<•hia. Tutio questo
lat-oro si Ì> rca.liz~,110 c·o11 con-
timù vi~g• da lllotia a La Ve)!a,
sotto il sole e la piof(gia e con
oglli mezzo ili Jor.omozi1mo, fr-
clutiosi uolio. parola r1rofet i<'a
ili S. E. .:.Y.ous. l'it-tini: ~ Il de-
serto si cambierà in verde giur-
tlino , .
RIRJHNGHAM, Alahama
STATJ u;'OTI
T primi sei battez::mti da Don
Luigi Trifari tra i tanti neri
della zona di quella città, affi-
data ai Sal.e.siani. Mf/lti stanno
ancora riceuendo istru::ìone in
prepara:::ione al santo bauesimo.
Quantunque questi neri sia1to
per natura molw reli.giosi, ri
sono gravi di:Oìroltà alfo foro
conversione, (lo1;u/e all'injlue11za
protestante e alla massoneria.
a mi molti s0110 affiliati.
18

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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TRIESTE 1 Se$tlrmt'anni
del 'Oratorio Solesiano
Furono celebrati cou la più
viva partecipazione delle Auto-
rità e del pof>Olo, e specialmente
degli Ex allievi che hmmo sem-
pre trovato nell'Oratorio di via
dell'Istria la loro casa. Sua Ecc.
il Vescovo Mons. Santi11 celebrò
la Messa Giubilare e rivolse ai
convenuti pat.erne affelh~osé pa-
role. Da Torino andò a rap-
prese11tare il Rettor l\\,[aggiore il
Rev.mo Don Guido Borra, nuovo
Consigliere generale per gli Ora-
tori e gli E.x allievi. Diplomi di
benemerenza furono consegnati
a 55 Ex allie11i, che da oltre
50 anni frequentano l'Oratorio.
L'atmosfera di cordialità e il
clima salesiano di famiglia che
ha sempre caratterizzalo l'Ora-
torio, è apparso più evidente i11
questa giornata indimenticabile,
11ella quale giunse pure fa 11otizia
ufficiale dal C. O. N. I. che la
squadra dell'Oratorio intitolata
" U11ione Sportiv{l Don Bosco"
è stata promossa in "serie A".
Cosr Don Bosco entra nei cam-
pi sp_ortivi di prima serie.
l\\fonnmcuto a S. Uo1u1•uico
Un monumento a San Dome-
nico Savio fu ina.~urato lo
,;cor~o ap:osto nella pù,zza a lui
<ledit-ala, pro1<pirienie il Collegio
sa.lesiano di Z:trngoza. (l:ìpagna).
Dopo la hemidizione tlt'l mouu-
-mento, il Diret,toresale~iano rin-
irraziò lo Aut-oritA e gli nùitantì
della città ~ardino, in cui. ::ti
tron1 il Collegio, per aver vo-
h1t0 ouora.ré con q110I monu-
mento il ~anto Ra,1atazz<>, e..em-
pio e patrono delfa gioventù.
11 ~inr!aco rispose che -tutta
Zan~oz,~ vole,va dimost1·are con
questo atto la 811a gratit,uilino
11ei· i] lavoro dei Vigli cli Don
Bos«'O a, pro della i;do1-cnl 1\\ e
<li•·e"l'"a l':i.n1en tii,~imo ùes:iilerio
cJp,JJa ciHh, di a.ver prest.o a11che
una 8cuola l}rofcssion.ale. li..lill)-
nurneut.o consta di nna slanciata
colonna con sopra il Rr1J..,tazzt,
Santo che porta nrni l1anéliora.
criwiata. È <iuesto uno dei primi
monumen t,i innalzati u. S. Dome-
.nico Savio s11 pubblica. pi<V.1za.
BANGKOK (Thailandia) • Una bella opera di misericordia spirltuate; Suor
Maria TureUi F. M. A. insegna il ca<echismo a fanciulle e g-iovanette cieche.
Prof,-i·~si c~ttoliei nel \\ "i1•ai-iato di Hai buri
Nolfottobre Rrm·so il Virario A-postolieo ./\\fons. Pieti-o CarTetto.
salesiano, ha <lato il via -per la fondazione il.i cliie nuovi ceni ri rui;-.
sionari: Ull'J à B:rndon, n, 4.5(> klll. flalla Capii-al.e, e l'a,lti-o a Nakbon
Rithammaral,. a 800 km., nove gi/, so110 in eosfa-117,ione li'U 1.orre1li
:t<'qni~tal i dall:~ }fissione duo c·l.ùe,:;e.tte e due liwnole. Que$ie due
c-ittadino sono la rocraforto. runa dei hu<lilisti e l'altTa dei pTot:e.
"11t11ti, i>erù l'oper.t ,lel mis~iona.ric> c.at,tolit-(, è da tempo rloside-
rafa e il Vescovo ~pera hnoni frntLi µer le :tnime. A1l'c~tremo E<u<l
dEìlln Penisola, a quasi 100() km, cfa Baug-kok. in f-laarl Yai si l-\\vol-
"ero ultima.monto solenn.i fest,o con l'iutervento <lolle autorità ci-
vili e iscolastfolle. per il pareg;gio clella, :'kuulà, ~al(l.-,iana, 1•.J1e confa
oltr(cl mille allievi nella qna.Ri tofalità buddisti. ma simpari~i:mti
per la. relii:dtme cat-tolir.a, l'ho Yi ha ,!?'ii\\, :ra.c,·olto non r•<><:b.e c<in-
,versioni. Nella stessa oc!'as;ione la sc11ol.a festetrgiani, pure la na-
scita del Rup:irto Esploratori, f) S. E. lllons. ('arreU.o beuedicev:~
la prima piotra di un g-ranrlioRo complesso scolastico lllrn c:lovr:\\
sost.itllire l'a.ttuiilo collegio.
Men/re lo diciamo ai tanli che lo scorso dicembre hanno
invialo al Successore d, Don Bosco /a loro offerta per le
Fesle Natalizie -e per 11 Calendarro, f,n d'ora io npe/1amo
a ouanti nella ricorrenza San Giovanni Bosco, vorranno
soccorre~ne le Op~re che, sviluppandosi e moll1piicandos1
sempre più, hanno crescenle bisogno di BIU/o. In par/1co-
lare raccomandiamo alla cari/I} dei buoni ì 2000 aspiranli
missionari che si preparano al loro apostola /Cl nelle case
di {ormaz.1one. Un oll,mo mezzo per aiulare i nostri M1s-
s10nari sarà pure /'invio d'intenzioni di san/e messe. Gli
o{/erenti avranno cosl la consolazione di essere ricordali in
lena di M1ssmne e nel modo prù e/frcece,
1' Dio benedica e ricompe11si i nos1ri benefattori" sAN crovANNt oosco
19

3.2 Page 22

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ITALlA
Il 5 ottvl>Te scorso la citte di SAS-
SARl o,;pit<'l per la prima volt.o il
Convegno regionale degli Ex allievi
s Jcsiani di tutta l'Isola. L'on. Sel-
V'~tore Munnironi, Sottosegretario di
Stato ell,• Fu,anzc, cx allievo, tenne
un:1 conferenza sul tema « L'iI,st--
goamento di Don 805<,o n1•ll'i:unhiente
ramiliare ». Nel corso doll'assemhlea
si ,·oneret/1 l'idea di dare a Sa~sari
un Istitnto salesiano. Così il ,,onvegno
e il pellegrinaggio mariano al San-
I uario della .Madonna delle Grazio,
18J.UIO frutteto una onova Opera
salesiana.
A SARONNO (J'ores;} preS!lo il cc-
hbre Santuntio 1nariano, fu aperto il
20 ottobre, ,.in ·nuotm Oratorio parroc~
rhial,, 'ÌntitolntfJ a S. G. Bo$cO. CQmpl
I ~ sufo,rne be,,edi:io11e della CappeUa,
dedic.,u, al Santo drll.a giot·e11uì, e
detrOrmorio S. E. Mor,s. Pignedoli.
11,,~~touo mL$iliare di l\\-1ilanò.
l'ìella borgata cli STA1TE (Taranto)
è ~Iato ina11gnrnto dal Sindnco cli Ta-
ranto il nuovo Asilo « Moria Ausilia-
trice», atlìdato alle Suore di Don
lfosro. Ha benedetto i locali I'Am-
111 inislTatore A.postoliM Mons. Mo•
tolese.
il 28 ortobre scorso nel wrrilorio del
Com,m,• di MOT'l'Ol,A (Taranto) il
Direuore .Sulesia,w di Bari bençdirevo
tr~ case colonic/ie della Riforma /1'011-
Jia:ria" i,uitolau, rispeu.ivanie,u~ n
San Domei,ico Savi.o, a San Giovanni
/10,ct> ed n Maria Ausiliàtrfo,•. La
Riforma fondioria ha popolato la zona
di li"de 1.:a:;ette coloniche, che vtmgo,ao
dis1i111e dal nome di un Snnw. Il bel
gosto Slato compiuto dal d9t1or Mi-
chvle Jl'italè, ex allieva salesiano, tliri-
gcnie tlel Centro di Riforma di San Bn-
silio di Mouola.
Nel Battistero della Parrocchia di
S. "i1ichele Arcàngelo di BUS'l'O
ARSIZlO è stato posto s11ll'altare
un artistico quadro di S. GiÒvanni
Bosco. Cosl tutti i hi,nbi. appena
fatti cristiani, ne ricev()nO un pTimo
paterno sorrjso, Li, ogni mese. si ru•
<lunano i devoti del Santo per una
~lessa in ·sno onore.
ARGE~TLVA
Una delle pritnt• di•po,izioui date da
S. E. Mnn~. M. Raspnol.i, salesiano,
primi, Vescovo della mm,a diòcesi
di lfORON, fu rht- <1g,tl armo si ce-
lebrasse la « çioruate del Cate-
chismo ». I.a Giunta Caterhistira
J)io.-èsana, presicd111.a claJ salesfono
Dou I'&Equale Somma, ha diffuso
111111· « Guida per la rçnlizza~ione della
Giornata del Cete~hiorno 1> con pre-
zio:5i 5u~gerimenti praLiC'..i. Tale Guida
serve di fafaariga anche per altr•• diocesi
argentine 11er un $~111pre più ellicicnte
iusegnament11 1·atcchisti1·11,
BR\\~ILls
Il 2.1 nQuembr,• :;çorso, rtel tempih tli
Maria AnsìliaJrite tli li/O DO SUL
fu Ìlla"gurato l'organo piì, grande Jplto
S11110 ,li Sà1Ua CàWrirra, fabbricalo in
Novo Hamburgo dnll.a fabbrica di
or.garri E. /John. La CPTimonia fu
rompiula dal Vesco110 Diorc$àno; segui
1m conculo lerU<IQ da due celebri or-
ganisti venuti da San Paolo.
Numerosi e confortevoli i consens• avuli pe'" !"articolo sulle
stampa cattolica comparso nel Bollellino di dic?mbre
Ne siamo lieti, ma la nostra soddisfazione sari, piena solo
qu~ndo sepremo che i consensi si sono tredotl1 in opere,
conforme ed un principio inderogebile per ogni buon
cristie no: in casa non deve entrare stampa che possa avve-
lenare o anche solo turbare il senso morale e cristiano.
R1cord1amo le seguenti Pubblicazioni periodiche ispirate al sani principi
morali: per lo famiglie, MERIDIANO 12; per i ragazzi, GIOVANI; per lo
ragazze, PRIMAVERA; per tutti i vostri tigli, GIOVENTÙ MISSIONARIA
20
CQUA'l'OJUù
A GUAYAQUIL è stato inaugurata
il nuovo Collegio che le .Figlie di
M. A. hanno costruito in un rione
periferico. La benedizione fu impar-
1.ita ila S. E. l'Areivm;coV<'I l't'lon-
~ignor Co.sare A. Mo~quera. L'lsti-
t1,1to intitolato « Ma:ria Mazzarello »
ha carattere popolare.
INDIA
Do. tre anni i Mi.5sionari Salesiani
del KRISH.1VAGA~? lu;mno ini~i1110
,u,a salutar-'! pratica cristiczna che
sta di11ento11do getierale tra i fedeli.
Si traila d,l r.osid,letto « Giorno della
Comunione della t'mniglin ». In quel
gion,o, che i fetkli ritengono come Jr•
stivo, si t•edono i pa.dri e le m.adn
con i ri,p,,trivi fi;;li prendere il foro
pusto in chit.·sa e accostarsi in gruppo
e ,lovouimen/e alla Sacra M onsa. Lo
slogon di q1tel giorno ~: « Della /(•·
miµ..lia si hn l'n.niot1e .. per mezzo dc/In
Comunione».
I\\U<:SSICO
Le Figlin di Maria Ausiliatrice o
LINAilES attendono a 20 Centri
~·atèt.hi"tici, dei quali li ~()no ndla
citt~ (imo nel Cor,·ere muuici11nli,) e
9 .nelle baraerlte d~lla periferia. Questo
baracche sono 1uogbi di ver:1 missione,
poicbè lu gente vive ndla riù ,·om-
ple ta ignoranza delle cose di r11ligiono
e uon ~u fare neppure il S\\"gno dello
croce. È nn lavoro pre:t.ioso dw
produce frntti abbondanti di bene,
anche nelle ea:rccri, dove tynei povru·i
inf~lici es,•lawam): « $e uvessirno im-
paroto prima queste co:-;;e, non d
trovuremmo in yucsto luogo ».
SYIZZEHA
La Missione Cauolica lia/ia,w di
ZURIGO, dìrmu dni Sa/1~•1ani. cl,e h11
rompiuw; 60 a1111i di a.1ti1,i1tl OJJOStulicn.
/111 OllUIO la gradit11 11isi10 di S. E. il
dw. Corrado l:Jaldoni, ;Jmbascia1ore
d'Italia a Berna, accompngria10 dnlla
sua gen1ile sig,wrà e d11/ tlotc. Ba.,.,o
A mo/at, Consol, Genor11lP d'il.a/io a
ZuriJ!O. Sua Ecr1•lfon:a uisiiò i locali
d,dla Missione tJd esprc:ss6 11arale di
compiacimento per la vasta opera di
assist-rnza spìriruafe.. e. matrriale cl,.e
i Safositmi sl!Olgorlh in favore dri
ca/lo/ici di lingua i1alian1J.
Aççanto alla Parrocchia salesiana ,li
S. Pietro, nel popoloso rione Bnceo
di ltiONTEVIDEO, che bn già una
fi1Jrente S<:tH)la elementare e un Ora-
torio festiv<l frequentato da oltre
500 giovani, è stato costruito no n1,ovo
imponevte <:ollegio per i gi<,vuni di
altre lo,·alitil.

3.3 Page 23

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I' 11n/\\ia'l
i Vjll!iil
N~"ullibv~uni~wni~u
FEDE IN CAMMINO
Pue11u. <h tJ t'«i, ttsan%"o rhe t r otti. Ma1rlmon io cristiano nella Oioces.i di Vcllore (Sud
India). Montre Il Saè~rdote benedice gli sposi, lo sposo lega il " tali ,. (nastro e
dondolo d'oro con croce). simb o lo del vincolo matrimoniale. come da noi l'an,ello,
J!S{i? 'I ndia è forse la nazione non europea nolla
quale la Congrega?.ione ~aleBiana si è svi lup-
pata. più r1:1,pidamente. E~aa vi ohhe prati-
camonte i suoi infai q1rnndo nndid Salesiani pre-
sero (.)ù~sesso della missione dolJ'A1;1-Sam nel 1!)22.
f: vero che prima d'11.llora vi fu un piccolissimo
A:ruppo rli 8alesiani nel /'<ud-India,. ma ]a loro
aH.iv:itil generosa 110n doveva. aver seguito, giacchi;
dovettero abbandon~\\rt'I le istituzioni nelle 1pmli
avevano lavorato.
Benchò di inir.; doll'opern ~alesiana fos~ero nel
lùnta,10 no1·d-e~t <lei su_bc,ontinontc, anclte i l sttù
no 1 doveva o;;;~ere dimenticato a lu ngo. lnfa1 ti
llel 1928 veniva affitfata alla Congregazione l'irn-
portantii-sim,. Ard1idioce:i; di :lfaùrnA, ,U cni Jlrese
po~s;e,;so. con nu cOnlgl,!;io raseutante h 1omerità,,
S. E. l!fonR. E. l\\it><lerlet. ,iccompa,g-nato da soli
dne ,, tre ,;acorrloti; e w tutta la dio<·esi non v'era
([ttMi altro dero!
L'intensa vitalità dei lsalesiani che, sotto la
dinaruiea dil-ei1ione di Don L. J\\fa,t,hia.~, allora
TRpBttore. li a.veva g-ii\\ portati a Calc:ntt,a o a
Ilomba-y e aveva 1,rasforn,ato la mi~:;:ione assamose,
presto doveva dar rai:rione al gesto arclito. In
poco tempo il 1md diventava una vice- lspèttoria e,
nel 1934. la seconda Is-pottoria Sal.esiaua dol -
l'ln<lia.
In quello RiaRso anno venne ilnprovviRamei1te
a mancare Mons. l\\le<lorlot rwll'atto <li confessnre
come tm umil e pTete, e :lfons. L .•\\1.at.bias, a,ppcr1a
c.Om!a(•,rato Ve,scovo cli Sbillong, veniva designato
a suc·cedeTgli. Fu questa urui, clat,a fatidica per
l'l spettoria, perthè il nuovo Arnivoscovo. che era
s(,ato l'artefice primo del pr!1gresso salosia,110 in
India, dovevà essere a llfadraR 110n 1:1010 un leacler
riconoscin~o clell'eviscopato india,no e un apo-
stolo di ogui opera Mciale nella ima diocesi. ma
ancho J'incitato1·e ù6ll'Upera Salesiana in tuUo
il cud.
La ~eco1Hla guerra mondia,le però veniva vrel!l,o
a rompere il ritmo delfa C're~cita (li ~aleRiani o di
fonclaziot1i. I tedeli!dli e gli it,aliani (di ~r:m
lunga i -più numerosi) furono internati o i,nLto
sembrò cln,·er .,;l,agmi.te e intisicbiN. I<:ra inveco
solo un periodo di sosta che avrnhhe prepantfo
e potenziato uu nuovo scoppio d i vita p rr,-
busta d i pri_m11,, perchè uou più nuh·Ha solo dn.1-
J'eRtero, ma mflic11,ta neiht buona, terra, indianit.
Noll'cst,remo hiRoguo rli persmutle ere:li,o dallù
1·mtrl.i:do11i belliche ~i fi<•Open;e infati i il 1e~(,ro
rli vocay,ioni iniligcne che la Prtrvvidrmza j.encvu
pronto nel llfa!lllHtr e i,j <·ominriò arl 1tiilizzarlo.
Crerlo che siann RtaLi i !saleRfaui i primi a. porl,a re
su vasl,a st1ala le V0<',11~io11i del '.\\falal)ar f1tori
rlclla loro regione nativa. E quanto provviden-
ziale foK.:e stata l[Hf'$t:\\ in iziativa lo Kcoprimmo
nel dopo/!uerra, quando le rlillirolt:'I l)CT l'rmt,ra.ta
in In(lia di Il'ÙS$ioua.ri $1,ra,nieri. ÙI,·er·e <li ~com-
parire corno si era Rperato, si cristallizzarono.
Allora, mentre altre missioni eràno duramenfo
colpite dalla mauca.nza cli op1m1.i, l'ls pettoria
~,ùesiaua. (lei Kud -ludia si venne a Lrov,.re j11
una situazione quasi normale, con 1m numero
raggllarde'l'olo <li p ersò1tale in formazione, ca.paco
perciò ili riprendere il ritmo della sna cres,:,ita.
Cosi O/!gi l'Tspettoria, fra un tot'ale rli circa
3(\\Q Sale~iani, viene ad :\\vere ima ma~g:iorauza.
di porson.1le indiano di rmscita, <JUa~i tut1 o gin-
vauis~irno; ma cl1e conta 1tià un b11on numero
di prnU, alcwri dirot,tQrl di case frn Je 11i1ì intpor-
t.anLi, e elle recentemente ehbe il ,mggello rlella
mai,urità, quando l'lspeHorin inviò un l)clegato
indiano al XVl ll Canitolo (}en~rale.
Del resfo il nostro 1>ersoualt1 indiano avova già
mo~tra,to la sua, w:i.turità, quaudo ael 1954 la
S. ::le<ltt chiamò un Salttsiano indiano, 8 . E. Mons.
Ma.ijnselvam. a reggere lii dior-e.<1i di Vellc>re, atao-
Cl1ta, clall'A.rchidiocesi di jfadras, " qn:.mdo, alla
21

3.4 Page 24

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!<Ila morte immal,ura.. un uHro SaleRiano indiano,
l\\lons. Davide Mnrianayagam, -venn<1 S<'elto a suc-
cedergli.
In tutti quePti amù lo 11fnrzo ma~iorn dell'l-
s-pettocia fu diro1 to :~Ile parrocchie ed alle :iltre
iiitnuzioni diocesane: le [/iglr Sclumls e il ~'T{Ul·
1iio,io Centro Cattolico fabbricato eù. organizzalo
da J,Jons. ~lathia~. 11:i uno dai vrimi sfoni ili
::\\lous4,tnore. alla Rua ,·ennh~ a 11adra.s, era sl,alo
<1uello di fo11dare il Seminario e di Mlidarlo ,1 i
,'\\ale.~iani. Cm1ì, man mano che il dero secolaro
C'fei$C6Ya nnmaro, i Salesiani poi erono ùoilicar~i
alle loro istituzioni. Ogiri l'lspottoria, oltre alle
<'a,~e il.i foruw.zione - 1ire-Mpirnnl,at,i cli Erna-
lmlam e di Uoa. aspirantnto di Tirnpattnr, ~ovi-
ziato e filn~ofa+.o ùi Yerca.ud a quns.i 20()0 m. di
allazza. in posizione incantevole - conta vari
(·olieJZ"i. alcnui grau<lios.i. tutto cnse di carità,
nelle quali la mag)l:ioranza degli alnnni non pa~a
n nllii a ,gli itltri piw:ano reite affatto simboliche.
}ha g-li iut.amati (tutii con e~1ernat.i annessi) sono
<fa 11,11no,·arare il Don Bosi-o di R()mltay, cou
<>Ìl'c:i 300 interni o un totale di pilÌ cli :{000 allievi:
il Tlon 1308('0 di T{àtpu.éLi, il Don Boilco di Goa,
il ~- Bedn. di 1\\!adras. il Domenico S:wio di Ti-
rupaitnr. il Collegio Univer$it:uio S. C'uore puro
cli Tirupattur, tutti con numernsi~simi alliovi in-
{enù ooterni. Solo e.;te.i·1mti iu vece sono il
Bt. .l\\lary's e il ~. Gabril'le di 1Iac1r,,s e il S. G-iu-
ROppe di Chingleput.
Vecchia cattolica del Sud t:ndia.
P..u-rebbe la statua della preghiera umile e fiduciosa.
22
ARCHIDIOCESI DI MADRAS - MYLAPORE • L'Ospizio
degli Incurabili o Casa di Misericordia, dove le Suore Ca·
techiste Missionarie dJ Maria sono gli Angeli consolatori di
centinaia di poveri infelici.
Tutte queste S!'uole sono apprez:,;atis8ime e fra
le p1ime. o a1l1liritnu·a le primll, ne!Jfl citt/1 e 111~i
diilirOl ti ia cui si trovano. .Alcuue. come (jltollu
ili Homlm_v. ;seruhrano aver contratta l'alliturl.inn,
clireva il Car<linal Gracias. <li ottenere il 10() 0 .,
Ili J11'0m0KS<j 110gli osamì Mat;1.li. E qni-1 <·la, più
ronfa. 1a loro (lis<'iplina od cdurazione l'ri~tiuna
.;.0110 rleoan1.atfl cla t,1tti, 110n 11lt imi i:(li ,,j(\\/;t1i
pagani. Qm1J11ÌO ,si aprono Jo i,wrizioni a Bontlm,v.
i ,e;onitol'Ì rbe vogliono far a.mnwtt11rn i l<1ro fi-
gliu()li nella 11ostra ~cuofa, c·,ominciano a fa.1· cod11
alle ciuque del mattino.
fil\\ i Colleg-i flll'ono curati. non r1nono irasc11rate
lA Scnolo profoAsionali. vrezimm ororlit:) di Dou
Ilosoo, nonostante le ~-rnwi difficolti1 ili prov,·0-
clere il persona.le tee.nico od il mar.<'hinario ne-
(•0~8,lri. Oltre alla p-1tntle ~ta10la R. Hinseppo cli
llladras (nuovissima e con :tbbondautissimo mnn-
chiuario Jl0r tutte le sue .sezioni di mllr•<•:in.ici
lovomtori del meta Ilo. fa,lpg11am.i e<l efotniF.ti,
s<·Uliori, tipo_gralì e per.fiuu luvorntori rlèl marmo
•' <lo] p;rauito). vi sono la seuofa cli K1Lt,padi e
Il' 1foo ili (loa. T1tt te so1w asRu.i apprezzate in
un paese che si nwle iitdustrializzuni. ma c·be
q1msi n<m t·ouos('e l"oJJOntio e:;por(,o .e lo Hpe('ia.
liz1.at,o, ma solo l'ingeg-nere. tutto 1oorfo.. e il
N,11/ir, rhu è 1111 paio tli hra(•ti:i c-omautfale esèln-
si\\'amonio dal cervello altrui.
Un'altra opora cara a Don Bosco è moll,o svi-
luppata. noll'Jspettoria: l'Oratorio fe,,U\\·o e 11uo-
tidio.no. Uli oratori piocoli o (!ramli, òi O!!'.ni iipo
80no 11au1cro,i$.~imi o non vi è <"a~a t;n.1esiann ,·ho
non ne uhliia nlmono uno. )Ji pia1:o ROfll'Tlllnrm1
:;u ùi uno tlei più ro1•outi, quello che 11it1 ,spoHa-

3.5 Page 25

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Ora Mons. Mathias ha da1-0
i l via a una crociata. nena l'Ha
Ar!'hiòioceai, peruhè ci F.ia 1111
ondorio in ogui 1,arrorrhia.
Po~~a ogli riu.scirn! [n -um,
zona estrom:uneuto povera ro-
rué fJuella. ~o no Ìllil tunerevoli j
giovani cl10 si perdono nella
nmlitvita, perrhè souo 1:om-
pfotaurnnto abbandonati a so
~l-essi. Per molli cli loro fora-
torio può os~ore u.na vera. arca
di i,;alvezza.
J.: s.iccQlllè .ho nominato àll•
cnra una volta ::lfow;. }lat.hias,
ardito pir,niere e buoa pap:\\
rfoll'Opem Rale,;i,tua in Turlfa.
sarohl,o tJllusto il h1og-o di ùire
1111ald10 ,·o~,t anc·he rli ctttello
l'ho egli por11onalmoate ha rea-
lizzato IICJ.~li a.1111i d~I suo epi-
scopato a .Maclra,;: giacdiè an-
chri lc sne opero .:rmo p11r pa,rfo
INDIA $UD
Il nuovo " AuxiUum Collego " dJ VeUor c, open, delle F iglie di Maria Ausiliatrice
per Je g iovani universitar ie.
rlollo sforzo mi11~i(rnat·io clolb
('<111J.!re;.çaidona f{alo.;ia1~,t in 111-
<lia, Mrue egli 11tes~o <-i tiene
a ]lT(l!'lamaru. ?lb la lista ,li
que.-,1:e opere, anrlte solo delle
èolant11mte 0 a tutti lm 1fiO$trafo co.ia p•J~Aa fare più irraudio~e, sarehi,o hen luug-a: Rorninarfo.
l'oratorio di Don Bosco.
Ceutro C':~ttolieo. Ca,sa dogli EKon·izi. ( >ispizio
Questo oratorio (u aperto tTo rmni fo nella
citt.:ì cli Rmakula1.n, iu un l[1rnrtie1e ma.Jf11,111Mo.
nove si ilice ehe fi11 la polizia non of\\asso farsi
por ,·iJ<•c•hi e ahba,tioì.011/lti (mm t!pede di Cotfo-
lon!,!O). r~so per i 80112,1,tett.o. c!Jio~e. tase par-
rocc•h.in,li, e1·c.
ve1lere dopo il tnirnout.o; famigera.to 11m· le vio-
lente Jivi.sioni politiche. le r.isF;e, gH assassini.
Ai 1'moi iuizj l'orMor.io rousiRtovtL in 1111t1 sµi:l.zzn
sàhbioso. una. uhiesuc,la wmfahbandonata.. una
Càl)tlll.na ,·oper(a <li frasche. ùne ,·hieri<·i e 11n pre-
tino che. ,i vederlo. non gli s-i ;;arehl)ero dati due
soldi. tome si (lite. C'he C'Osa ahbia falto quel
pretino fi,ìrehbe troppo lun.~o mcrontarn: rna
qua,rnlo mi recai ad Etllf'l.lrnlam per l'imtn~irit-
zione dell'oraiorio. cirt,\\ fre rue,;i clopo ehe :wcva
avul o iniiio. ftlj ric>evuto a.Il:\\ ~litz.in11.t1 tfa 1rna
folla di :r~ti é C-On a rapo il ~indato e il comirlio
Del resto cptèSte opere nou fanno propr.iam!'utè
pi~-no dolJ'hpeUoria, che nu it·:i111011le mi ow pro-
po,~to ili clo➔r-rh·ore. ma ~ono pnre l'rult,o del coutri-
buto <li da.nftro. iii kworo e d i uomini l'he hl,
C<111~rre.!{azio110 l ia c1a,(.o e.on 01tni genero,;i!à JH1r
lo i-;viluppo rlello <lio<·o.~i nmdal,e ;tllo zelante l'a•
i;tore. ('on1Tihu1o qne.~to uho costi! uiarc forse L,
J!lmi,1. l)ÌlÌ grande delns1,ottori!l. SaleRinna del
Sud luùi~1.
Don A. PLAN.AZZT
d,I Capitolo Sup~iore (gia ispettore nel Sud lndin)
ruun idpa,le dell:ii città. !ì'1ù ia,t1 o se,lorn i<u mia
jee11 e. omhregµfato da un p;ifo di 11uogli alti'Sf'imi
11111ltic-oluri oml Jrolfuu da cerimonia che UN'Uto 11er
i i:craudi 11ersonagi:ti, inizi.ai. iu mew,-0 nd 1~11;1
cnt, uRiastira proC'e~sione, il m io i~r1.1RS0 t rion!ale.
Dalla st::1,z1one all'oratorio ri sono ci.nm tn, rhiJo-
La esperienza ci è maestra
metri e ci misi dne ore a pen·orre.rli. E'u.i ing-hirlan-
ùat,o un:t uov:tut,i.na ili volte per la strada da r.at-
che i benefattori
tolici, himln e m usulm:\\ni . Arrivai 1<epolto nei tiori.
dei nostri Missionari
E allora cominciMono i diseorsi: par1<trono
tuUi, cn,I tolici, hiudu. musulrnaui. rivoluziouari,
godono
comunisti - sì, anche i comunisti - e non ri.
Jình•auo di eaµrimere la. loro amuùrazione 1,or la
in vita e in morte
LrasformH,7.ione ilolla contrada e la loro mora-
viglia per quel pretino, rho non ronosceva la
una specialissima
loro lin,i:rna, Dou aveva ìl bceco di un q1mttrino,
ma col 1:1010 s-pirito ili Don Boi:;ro avevu. fa.tto
proiezione del Cielo.
tautn.
DON BOSCO
23

3.6 Page 26

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'' Nossa Senhora de Lourdes " garci i vestiti. ln q,1ella notte pensammo al
santuario di :'.taria Ausiliatrice, sfolgorante di
luci, mtntre noi eravamo sperduti nell'immensità
J>'resso il .fonnie Jfàturrwa
buia della foresta amazzonica. Il giomo 24 ri-
manemmo senza I.a celebrazione della SaiJta 'Messa,
giacchè avevamo perduto i due altari portatili
Fin dal settembre 1952 il missionario salesiano che avevamo con noi. Dopo pranzo ci rimettemmo
Don .\\.ntonio Gois làvora fra gli indi Chitrimani;;, in viaRgio, ma questa volta con i remi, giacchè
che abitano alle falde delle montagne chiamale il motore uo1l f1mziouav-a e non avevamo più
Cahuris, sui confitti del Brasile col \\"euezuela. benzina; cosl arrivammo alla miss.ione alle tre
Finora vi andiwa a intervalli, vi passaya qualche dopo mezzanotte del giorno di Pentecoste. Al-
tempo c poi ritornava alla missione di Tapum- l'alba uclin:uno i prirìù ùtdietti Ghe v-euivauo
quara portando con sè qualche bambino o bambina dalla foresta. Poco dopo giwtsero vari indi
per istn1irli e prepararli al Battesimo e alla prima coi loro archi e frecce; in seguito vennero altri
Cornunio1tc:!. Cosi fece con una dozzina di illClictti e poi altri e così ci fecero compagnia durante
riusceaùo a imparare alla bell'e meglio la lingua tutto ìl giorno, senza lasciarci neppure un mo-
completame.nte differeute da quella delle altre meuto da soli. Notarono la medaglia che tei1evo
tribìi.
al coilo, vir~ero che io la badai; tutti vollero fare
Quest'anno, con grande sacrificio, potei dcsti- la stessa cosa. Dopo comindarouo ad esaminare
1\\A,re alle missioni tre sacerdoti e cosi fu possibile la veste, a toccare la barba (erano otto giorni
aprire mm nuova residenza.
che non mi radevo), a met-
Varie yolte si era deciso
tere le mìtni in tasca. Visto
<li aprirla, ma sempre cran
l'orologio, 1111 indio volle
~rte difficoltà. Finalmente
si stabili che sarebhe stata
NELLO STATO DEL RlO
s=tire il tic tac. Tutti allora
se lo portarono all'orecchio
llperta il 24 maggio, e cl.le
NEGRO (BRASILE) E STATA
per senti.re, facendo uu gesto
l'avremmo dedicata alla Ma-
clolllla di Lourùes, per com-
.APERTA UNA NUOVA
di a111mirazio11e e un sorriso.
Venne la volta degli occhiali:
memorare il centenario delle
apparizioni.
Partimmo da Tapuru-
RESIDENZA MISSIONARIA
FRA Gtr INDI CHURIMANS
ciascuno se li metteva sul
ua,;o, tidcva e li passava ad
u11 altro. I'rima del prai.lzo
quara la mattina del 19
arrivò il capo, c:-he ha più di
111ag1.,110. Eravamo in 1 1: tre
9,) anni; mi portò l'arco e
sacerdoti, due inclie e tre
quattr0 frecce. Oandoruele,
indietti del C'al.mris, in più tre giovani che ci disse: « ClmY-iinrms, ch1tri·ma11s, amko, amico ~.
..iutavano per il vhiggio.
ed io risposi la stessa COSil. Mi diede ml
Sperando di anivaTe alla nuova residenza per abbraccio e, pre3atni la mano, non mi voleva
celebrarvi la messa il 24 maggio, viaggiammo più lasdare. Dopo permise che atidassi a visitare
anche di notte. l\\Ia eccoci alla notte del 23 maggio il villaggio, ciò elle: ùiffièilm1;ntc accade. Iu 15
verso le dieci, quando mancavano appena quattro mimlti, attraverso la foresta, arrivammo al pie•
ore all'arrivo: dopo aver recitato il santo rosario, colo ,'lllaggio. Ha forma circolare e le capanne
ci si era addorrutontatì, mentre la piccola lancia stallllo tutte all'iutomo ed 1ianno appena alcune
solcava placidamente le onde. Imprm,'Visameute foglie per tetto. Davanti alle caprui.ne tengono
uu sobl)alzo: la lancia aveva incapp:ito in uno quasi sempre il fuoco acceso, ,;pecialmente di
scoglio aflforante dalle acque del fiiime; la pnta notte, per illuminare e riscald'lrsi. Distribuii a
i:imase sospesa, la poppa si rieu1pl d'acqua ed tutti pettini, s_pecchi, e caramelle di cui soug
in tre o quattro minuti l'i.mbareazio11e fu il1 a$Sai _ghiotti. Il CflPO, mi accompagnò a visi-
pericolo di sommergersi. Saltammo subito ncl- tare tutte le capanne mentre io sorridevo con
l'acqùa e ci mettemmo a nuotare, mentre iuvo- un gesto di soddisfazione, non sapendo dirgli
crulllllo fiduciosi l'aiuto della Vergine Ansiliatrice. altro. Dopo la visita, mi fece compagnia fino
Provvide11zi11lmente la roccia che era stata la c:ausa alla residenza, rimaneudo ancora molto tempo
della sciagura, fu pure l'ocCi;l..~ione della uoslra con noi.
salvezza. In sette ci rifugiauuno sulla pt..11ta dello
P1.ù contentissimo di aver visto questo nuovo
scoglio, in mezzo all'acqua, mentre Don Gois e
i tre giovani -cercavano di salvare il motore e
campo cli apostolato aperto ai nostri missionari
del Rio Negro tra i Ch111:imaus. :8 s11onata l'ora
qualche cos'altra. Si era uel .buio della notte e dcll'evaugelizza7Jone di questi iudi. Chiediamo
avevamo perduto la lault>.rna e i fiammiferi. per questo preghlere ai nostri cari amici.
l'er fortuna 1·iusci.mmo con un accendisigaro a
fare un po' di fuoco per nscaldarci. e asciu-
Sac. '..\\fiC'lIELE D'AVÈRSA., i~pettore sCtlesumo

3.7 Page 27

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Dopo cinquant'anni
di un lavoro improbo,
abbiamo la gioia
di portare a Gesù e a Maria
gli irriducibili Kivaros
Se aff=o che l'Equatore è uno dei più bei
paesi del Sud-America, temo ehe qualcuno mi
dia sulla voce. 'Ebbe.ne: vorrei c-0nd11rYi a vedere
le immense selve amazzoniche o la catena dtlla
Cordigliera, con montagne ingemmate di neve e
vulcani che hanno pennacchi di fumo. Ecço, per
esempio, il vulcano Shangai: è attivo, ha wia
colonna di fuoco che si alz-a a volte a mille e più
metri d1 altezza; i pendii sono una cintura verde
òi selva; erutta migliaia di lapilli e di pietre in-
candescenti e lascia scolare un fiume continuo
di lav,,.
.-\\ volte, nella notte, mi divertivo a vellerlo
lampeggiare: sembrava un enorme altoforno con
bagliori e vampe di fuoco nel buio fitto dtlle
Lenebre. Dicevo fm di me: • Fantastico! Il vulcano
Shangai è il re della selva ~-
>'ella parte orientale cli guelfa zona vulcanka
vivono i kiva,.i, gli indi affidati a noi.
l k.h-ari sono generalmente noti come caccia
tori e riduttori cli teste. Trasformano unan<>rmale
testa umana in un pugnetto di ossicini. lasciando
tutti i lineamenti intatti. Solo che restringono
il crnnio riducendolo, direi quasi, se non sembrasse
irrive1 ente. in formalo tascabile.
Qualche secolo fa sorgevano in quelle selve,
dove oggi spadroneggiano i kivari, akuae città
fiorenti: tra cli esse Logrc-fio e Se.villa (oggj Se-
villa Don Bosco). che ai suoi bei tempi contava
30.000 abitanti, in magi,rioranza spagnola. I Id-
vari la distmsscro con un assalto nottU1uo t: la
dettero alle fiamme, massacrandone gli abitanti.
l superstiti, circa dne o trecento persone. passa-
rono alla destra del fiume Upano e fondarono
Macas, unico ricordo <lelle ex colonie nelle selve.
Ma i kivari non mollavano. Ave\\·ano dedso
di sterminare anc~he quei pochi. tTn giorno, e
precisamente il S agosto. organiz:r.arono l'assalto
di sorpresa. Penetrati nelle case, non trovarono
nessuno, Siccome era la grande festa della Ma-
dònua, tutta la gente si era recata in chiesa.
Solo un vecchietto invalido e paralizzato era ri-
ml\\StO snlla sedia c.: fu lui che raccontò della furia
indignata dci kiva.rì.
Pensarono :iUora di penetrare in chiesa e di
massacrare tutti i coloni. :"Ifa mentre si avvia-
vano con quei propositi di morte, apparve loro
la l\\,fadonna scortata da un e:-ercito (i più anziani
dei kivari non sanno preèii,are se la Vergine reg-
EQUATORE - Il missionario saJes~o non l~ldoro
Formai;:gio con un t,-uppo di allegri Jdvareu.L
gesse in mano uno scettroj. Fatto sta che i sel-
vag~i, teJTOrin.ati, si diedero alla fuga. l'sèeJ1do
dì chiesa i fedeli videro le onne d<.-'j selvaggi e
qualche arma ahbanrlonn.ta.
l'articolare co.111.moye.nte: la statua della Ma-
do= fu il1coronata cillque anni fa dai rliscen-
denti c1i cp.1ei kivari che avevano assaltato la
chiesa in quel remoto 5 agosto.
Questo per rure come la ]{adonna è vislbil•
mente vicina a noi e protegge il nostro lavoro
missiçnado.
J,e diflicolH1 non mancano; anzi fu10 a poco
tempo fa furono tali da scoraggiarcì e indurci
ud ablnmdonare w1'overa di bene ebe sembrava
il11possi bile.
San Pio X, quando per la prima volta ricev0tte
Monsignor Comin, gli chiese:
:\\lri parli dei kivari.
Rantìtà - ri$poSe il vesco'\\'O missionario -
25

3.8 Page 28

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JlCSsuna buona notizia, purtroppo. SViamo i.n-
llaffian<lo m1 palo secco.
Alcuni anni dopo .Benedetto XV ricevette cli
nuovo in udienza )fons. Comin e gli rivolse quasi
la stessa domanda di Pio X:
- 1\\Ii dica, a.l.lora: conte vanno i kivari?
figli di coloni bianchi, seuia discriminazione raz-
ziale. L'istruzione è completamente gratuita.
C'è poi un. co).legio di scuole seconda.rie, ila cui
escono i maestri elementari diplomati. rltim111ne11-
te si sono diplomati con lode alcuni gio,-aui kivari.
Contiamo inoltre due ospe:dali e alcuni dispen-
sari medici grattùti. Intanto da
parte dei coloni staru10 sorgendo
graziose cittadi11e cou cl.iiese. edifici
scolastici e opere sociali. È merito
dell'indimenticabile uostro u:ussio-
nario e pioniere Don Albino Del
èurto il tracciato di tuta mulattiera
che favori notevolmente l'inuui.gi-a-
zione bianca in quelle r.one. Dei passi
quindi se ne sono fatti. 11 palo secco
~ta proprio dando lmoni frutti.
\\'orretlllllo fare di più; ma ci man-
cano i locali necessari per accogliere
i kiv-ari sempre più numerosi che
hnssanò alle uostre porte. J,a no;,tra
pena rresre quando ,ediamo l'opera
so:rpre11ùe11te che la grazia compie in
quelle anime di primitid.
Mi ricordo, tanto per cifare 111L
caso, che w1 giorno dovetti recarmi
in 1ma kiuuia, in piena foresta. Tre
kivari mi si presentarono per con-
fessarsL 11 giomo dopo, prima della
.i\\Jessa, se ne presentarono CJUattro
per fare la Commtioae. Conoscendo
i pericoli morali i11 cui vivono quei
~eh-aggi dclla foresta, dissi al qnarto
Il monumento erello ana Vergine dai Kiv;iros della Missione di Sucua nel
Vicariato Ap.di Mendez. Nello srondo la bella chiesa (e<:entemente inaugurata.
kh·aro (aveya ...-ent'anni; era bronzeo,
fiero. di corporatura atletica, slan-
ciato di statura):
-Tu 11011 puoi fare la. ComwLio11e.
Anche a lui il Vescovo dùvette dare ua.l ri-
sposta sconfortante:
Oh, Santitù, continui.amo a innalliare 11n
palo sf'cço.
- Pcrchè?
- E la couiessione?
- Pcrcl.tè.? - mi domandr'> di nuovo.
- Quanto tempo è è.he non ti confessi?
In uno d~~li 11llimi colloqui col Santo :Padre
Pio XI, Mons. Comiu ehbe la gioia di riferire:
- 1'11 anuo. padre.
- Vedi che ho ragioae.
- Santttà, ho una buona notizia, finalmeute.
- Quale? - 1'.hiese subito il Papa.
- TI palo secco dei kivari incomincia a fiorire.
l\\1a f11 solo tòn Pio XIJ che l'.lfowtignore potè
rlire con 1111 scuso di legittima gioia apostolica.
Santità, ho notizie l}llone. Il palo secco dei
- 1.,'n anno fa lto fatto Ja prima Comunione.
Allora ero intemo in collegio. Poi ho dovuto
seguire pap;ì. nella selva e 110H ho più an.rto oc-
casione di accostarmi ai Sacramenti. ù proprio
un anno da quel tempo. l\\Ia ti prego, daunni la
Comunione
kivari finalme11te sta danùo frutti.
Dal primo colloq1ùo ell'ult.imo er::urn passati
- Conìèssati, mio caro. C'è bisogno di lavare
l'anima.
cimpiant'muti. l\\fez7,0 set.'olo di sforzi ininterrotti
furono 11ccessari per aprire una breccia nella
cittaùdla inespugnabile delle anime di quei sci
vaggi.
- llfa, padre, non mi n,et.e insegnato I he per
fare la Coumnione occorre es,~ere in ;;tato ili grazia
osservare il wgiuno? Dal ~iorno tkl mio batte-
simo io, paùrc, te l'assicuro, non ho co=~sso
un peccato m01tale.
Guarda.i quel gi~wauotto atletico. Una commo-
Oggi, ecco il nostro bilancio confortante. Nella
zona abbiamo dol}id grandi centri di missione
<:: tredici internati per kivaretti e kfrarette, con
un totale di 1.300 ragazzi delle selve a cui Yiene
fornito gratis vitto, Yestito, materiale scolast.lco
zione profouda mi invase: sono le mcra,,iglie ,]l'l.h
grazia <liYiua udle anime dci nostri .sclvaggi.
Fatti simili ricompensano de-11a lwtga attesa <li
oltre cinquaut'auui per penetrare nei loro cuori
1: rontlurli alla luce di Gesù.
ed educazione. Si sono potule fonùare alcune
cosi detle <•riserve» di kivari già civili?:zati. 11
Sac. ISIDORO PORMACGCO
nostro Vicariato conta 93 scuole JJer kivari e
111issiona,r;o salesiano
2Fi

3.9 Page 29

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qtfltt, f11ntuftt, ~ ~~--
dJJJl' AUIILIATR-ltE~
Guarigione istantanea dopo la Benedizione
di M. A.
.:'llia nipotina Beatrice, a soli 18 mesi di età,
fu ricoverata d'urgenza all'ospedale per una con-
gestione polmonare. c;urala_in tempo, potè r~a-
girc, ma poco dopo s1 m11ntfestò ~ polmo111te
doppia aggravata da pleurite. I medici non da-
vano pi(1 speranza di guarigione. L'affidammo
quindi a ;\\Iaria Ausiliatrice e cominciammo la
no, ena proprio il 2--J. maggio. La bimba suhì
tre interventi chirurgici, dopo i quali le sue con-
dizioni era.no del tÙtto dispcrate. Si pregò al-
lora un Sacerdote sale!<i:Jnn d'impartire la bi.:ne-
cfu.ioni.: di .:Viaria Ausilialric-e alJa piccinn, chc
nel frnttcmpo era entrata in istato comatoso. TI
Sacerdote ,·enne, I~ hct~cdi~se, _ri~o_lse tlualchc
parola di conforto :u gc111ton e s1 nttrò. 1:ra ap-
pena giunto alla porta dell'ospedale, che si i1e11tì
richiamare indietro dalle parole concitate e com-
mo~e di chi gli annunziava che la bambin:i, ap-
pena il 8acaJote era uscito dalla stam:a, ;wcva
aperto gli occhi, si era sed11ta sul letto e aveva
chiesto da mangiare. La reazione contim1ò rn
pidamcntc e in pochi giorni la mia cara nipotma
era perfettamente guarita.
Buenos Aires (Argentina) CUGLIEL!IJO CmoRRI
Una catena di grazie
Sento il dovere <li rendere note tre grazie ri-
ccn1lc da "\\1aria Ausiliatric<·, lr:unile l'intcrcc:;-
sionc di S. Domenico Savio.
:\\lia madre era stata colpita da azotemia e gli-
ccrrtiu con su,;segucntc avvelenamento del sangue.
n medico curante don. Luigi D'Alessandro ci
consi~liò di chiamare il prof. Gargasole dcll'llni-
,·er:-ità di Bari, il quale m· diagnosticò in11ni-
ne11ti.: la fine. La mamma ormai aveva perduto
la cunnscen;r.a. Tutti in famiglia iniziammo fidu-
ciosi una novena a l\\laria Ausiliatrice, interpo-
nendo l'intercessione di S. Domenico Savio. Dopo
un periodo di continua trepidazione, la 1tni1ia
venne e completa. Ora la mamma gode ottima
saJute, nonostante i suoi 78 anni di età.
Nel mrse di aprile mio co1rnaro veniva ricove-
rato nel sanatorio di Putignano in condir.ioni
quasi dil'peratc. La nostra fede in Maria Ausi_-
lintrice non venne meno e, dopo quattro mcst.
il cognato si ristabill completamente. n dott. Ì\\1-
cola Ricco, che lo ebhe in cura, disse: • Rin/!ra.i1a
pure la l\\Iadonna, perchè è Lei che ti h:1 s.1l-
vato ! •·
Xcl mese di novemhre mia nipotina fu col-
pita da febbri altissime che si protrassero pt'r
oltre un mese. I medici non sapC'rnno diagno-
sticare il malt·. l'\\ lia sorella un J!iorno, dopo a, cr
misurata la fl·bbrc, che risulti> oltre i 39,5, si ri-
volse liduciosa a Domenico S:wio, prese la re-
li4uia del Suntino, e gliela p<1se al collo. Incre-
dibile mn vero, la febbre cessi> all'istante; il
termometro misurava 36 gradi. Dne giorni dop(),
mia nipotina poteva tornare a scuola completa-
mente guarita. Grazie, i\\fari,I Ausiliatrice e
S. Domenico Sa,io! Continuate a libernrci da
ogni pericolo dell'anima e del corpo.
Grumo Appula
Sac. Do.NATO \\ I. Pr.SOLA, sa!Nir111r1
Guarisce ricevendo la benedizione di Maria
Ausiliatrice
Il 7 marutio u. s. mia figlia, che si tro\\"ava ,t
letto con forte.: mal di lesta, ad un tratto ,·enne
meno e per circa tre ore non diede più alcun
segno di \\ it11. rJ dottore dich,an) trattarsi di
tromhos1 cerebrale. Nel mio dolore mi rivolsi
con fede all'Ausiliatrice e pregai un sacer-
dote salesiano di impartirle la benedizione lit
:.'.laria Ausiliatrice. .L\\ell'atto di ncc\\'erla, ram-
mala a riprese Yita. Obblig-Jtt:-sima, chiedo si
renda pubhltra la grazia e in"io offerta.
S. Gre.f!,orm (Catania)
C'~R111ELA Alli'J'-1\\
Confermo la relazione st1csposta e prego venga
pubblièata.
Sac. GrnsEPPE ll\\GO:--Es-r, parroco
Guarita da grave psicastenia
l\\1a.ria Au~iliatrice e il mio Patrono San Gio-
vanni Bm,en mi hannv liberata, tempo addietro,
da una grave forma di psicastenia, senza ricor-
rere a mc;r.;r.i estremi e per me odiosi. Tale mera-
vigliosa protezione si rinno\\"a costantemente, o~-
<linariamente. Perciò desidero esprimere la mia
\\ iva riconoscenza alla ,·ergine Ausiliatrice e a
Don Bosco per la grazia ricevuta e che ricevo
ogni giomo.
Varese
lnMA JSELLA
Guarita da peritonite acuta
La bambina Cigna Am,iha era appena ,-tata
operata di tonsillite quando, colla da u!1 forte
attacco appcndkolare, dovette c:;~1:re subno sot-
toposta ad un nuoyo intervento c~in~rgico. !1
caso si prospettò molto gra\\"e pcrchc I appench-
:!7

3.10 Page 30

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cite si era trasformata in peritonite acuta. La
mamma, angosciata, si rivolgeva allora a Maria
Ausiliatrice promettendo un'offerta e la pubbìi-
cazionc della wazia se la piccola Ausili,1 fosse
guarita. Riavuta sana e salva la bambina, la
manrrna scioglie la sua promessa invitando i di-
voti di Maria a sperimentarne la bontà. Partico-
lare dì rilievo: la piccola era stata graziata dalla
Madonna Ausiliatrice altre due volte.
Bagnolo Piemonte (Cuneo)
CIGNA ALBERTO CAT.ERJNA
Gu:u-ito da commozione cerebrale
li giorno 26 luglio u. s. mio figlio subiva un
incidente stradale in seguito al quale era rico-
verato per la frattura della testa. Ne conseguiva
la commozione cerebrale per cui i medici lo di-
chiaravano in grave pericolo. Angosciata, mi ri-
volsi con fiducia a S. Giovanni Bosco e alla
Vergine Ausiliatrice; e mio figlio lentamente
riprese ed oggi è completamente guarito.
Cinisello (lVIilano)
GnJOJTTA Anosro
Era venuta meno ogni speranza UJD.ana
Mentre 1'11nimo mio era ancora pieno di ama-
rezza per la morte di mio marito, mi si ammalò
la mamma. Una hronco-polmonite, refrattaria
alle cure, ùata anche l'età avanzata dcll'iu.Eerma,
l'aveva ridotta in fin di vita, tanto che già le
erano stati amministrati gli ultimi Sacramenti.
Venuta meno ogni speranza umana, mi rivolsi
con maggior fiducia alla l\\1adonna, potente Au-
siliatrice dei cristiani; e la grazia venne com-
pleta. Desidero sia pubblicata, mentre ringrazio
la :\\fadonna anche per altre grazie.
Chieri (Torino)
MARIA PoGLJANO
olle,;u/e per I'imercessione di lllaria A11sì/iatm:e e di S. Gio-
•·011111 Bosco, di S. Jl1rrria Jl1a::::::are/lo, di S. lJn,mmico Savio
I' di altri Servi di Dio - alcuni hamio 1mrhe i'uviato offerte
Pd e/t)m(Jsir,e per sante Alesse di riugrdziwnentp - i seguenti:
Abelloni Giovnnna - /\\lb~rto '!\\l:tria - l\\Uoa-rtl Teresa - .o\\.n~
Ieri Francescçi - Annoni Git1sQppe - l3n,q-nasco Te:rc8~t. B-a-
latLi Giw,e-ppu - ll:crnabò Fam. - llellanca Csmillo • Bcllone
Dora llelometti Rina - Beltrami Rosa - Derta Giuserpintì
- Bianchetto Lride - Bicler G 1u.scppe - Blan Lorina - f-loari
Almn - Roer.,;> T,~re~11 - llo$r.hetti Luigia - Bo.si Arm,;t t·brfo
- Ilraccl1ctti rncs - Duggta Rosa - llur~hi A meri~u - Calda-
dni F'roncesca - Cnsabkrncfl ~ilvia - Casijonc Roberto - C3-
staldi Luic::i - CasreJlanQ Lucia - Ca.stelli Giovar,na - Cut-
taneo Adorno Gi\\tscppUla - Cattnni C1'-rmela - C'ei Ti!do -
Coi,liuti 'vbrrn - C'olom~o Clementino ColQrnbo o;useppe -
- Cosi M<'rel_J.j 1Vfaria - Cossn ~aria - Cravc:ro Giuseppe -
Dago ~\\.1Iaria. - Dill Cin-Mino7.?.i - D.11l'Olio ~ari.a - Dan1elis
Nicodemo - nnminni .-\\ rritt> - Danilo Lucia - DeH'Antonio
Pil!.rÌn0 - Dc liAarco C\\!rili.t - Dondero !\\'lario - Dosio Elisa
- Fanrin C~Jeste - Fasci Chico T)imt - Fassin Lui~ri - Fau re
Vittorina - Fiorucd rqea - Firpn C"'e.s-1rina - Florian Jvtaria -
F◊$SOn RQ:;a - Framuntini Dado - Franco G iuseppe - Fr-ant:o
Margherita - G,ibutti Gincomo - C,allencn Fam. - G~rol ti
1\\foria - Garioo Luisa - Ciovamùni Caterina - Griscri ..B'Qsso
Pi~Tina - Gu~lielmtttl Pie.dna ... ln_gcnhu:i Anntba1e - lngr.ao
Ros:-trio - Lan-z.a Angl"I:♦ - Leoncini E lisa e Vanna - J_om-
b:udj Maura - Lorcn:zini Am.1t.li.n - 'J\\.[a(·cone Francesco -
Mnduri Enza - ;\\/laniero Fam. - !via.pelli Caterinà. - .l\\fo.S~o-
lin\\ T!!resa - rvtazzini 1\\.'1.i.rio - Menonna Nicoln - t\\tcs.si Còn-
<'Cttlna - 1\\'lcit$init R1u•: belc - Michh:li Ang~Ja - !\\-1oq,lia -Paolo
- ,\\lùlioo Con,ills - Mol lura (:(,ncctlina Molreni Curio -
~1onricelli Vittorio - .\\-lorando Caterina - b.'1oresco J\\ng-elo
- 'laira An$!:ese - Neu:d \\Vnlter - No\\'arino F-rnncn - P:1cinc1H
Dortoto - P11~anìni ~1llrin - Paglietti CTra,d~flo - P'aini Biagio
- PulhrvJd1no A1HQruC.tl,1 .. P::,,ra~.tH:chi I\\1nrgbcritn - Pasqujn
Lino - Pdazzrt Ccteslino - Pelizzo1a Anne.LÌ - Peveri Teies:a
- Pon~i Lucin - Por~ellan-a Fr,ncesea - Pretti F.,nilia - .Prt!Lt.i
Maul'""a - Quarello nanre - R•1pu,ardi \\1anc,a - Re Oii:n.-onni
- Ro1,etto Poolina - Rinaudo \\lnr/n - Roh,•rto Cn,erina -
Robino l\\,[~rin - Rog~ero Irma ~ Roltrmdin Giulia._- Ronco-
roni c~rto - Roi11sj \\.Ilaria - Ru.ff;l Gi-o\\·nnni - SaJcva Giu-
seppina - Sarda Domenica - St:aiola Fulvia - Scar.l11tio ..-\\. -
Scia Caterinn. - Sessa .\\del-e - Sir:-tcus-a Vittorina - Soxno
Tèn:.$U - T'.'trLU"'linC> Filippo - T<nn~lsolli Fntnc.;sço - Tornasi
M<-lcsl Mfi<ghcnta - Trocchi Lui"i - Tromba Sorelle - Va-
lentini Vittorio - V11leria C:umiLIB - Vaudagn.a Fnm. - Vnn.zo
O-elmi :vtaria - Vercelli An~eb - Vielm{ Lucia - Vieni Te-
resa - Vì~li•ni Marlù - Vitali Farn. - Vivnn Rosa - Za$nì
Mitria - Zi:Anc.bi Gina .. Z.1ppett1 Rita - Z:\\rnntoncllo Virf!inia
- Zavat--nro_ ~hdd3.le.nn - Zito Ciovrrnnina.
S11vestra Dori in De Stefani (Livìgno-
Sondrìo) invia offerta a M. A. e
S. G. B. per la rrw,nma guarita da
bronc"<,r,o1monite con serie c<>mpli-
c:azioni.
Teresa Bollo (Saluggia-Vçrcellì) at-
tese, di av.ere sperimentato il prodi-
gio~<> aiuto di IVI. A. e S. G. B.
durà.Oté un intervento chirurgico.
Sac. Prof. Francesco Di Rew,o (An-
drfa-&ri) e~audito cf)n unn grflZift
ìmporram~, si propone di collàbò-
rare c::on le Opere Sale..'ò!oiane per ono-
rire il S. Cuore dì Gesù ~ M. A.
Lina Fichera (Acireale-Catania) e-
sprime la sua riconoscenza a M. A.
per gra.zia ottenuta in famiglia e in-
via offerta.
Doli. Giacomo Spiatta (Carl:1Z7,o-
Como}, con offerta arte~a la guari-
gione tniracolosa di un barnbi"Qo jler
intercèssioné di S. G. Bosco.
Anna Maria Primanli ved. R<>cchi
(Roma) con invocazione fiduciosa a
M. A. o tti'nne la b'1.rnrìgione ìstan-
ranea della figliuola.
2a
E. Carteny (Stigli.~no-Mate.rà) inV<>•
cando con curta la forza del cuore
M. A. e S. D. 8. ouén11e la luèc
e la pace che desidera,.,..
Giovanna Pcley in Artaz (St Chri-
stvphe-Aosta) già esaudita con mQlte
graii~. ne implora ancor alt.re.
Vittorio Signori (Nembro-Bergamo)
professa riconosc.~nza a M. A. pér
grazia ricevuta.
Maria Cascella (Aversa-Caser,a) rin-
g-raz ia per la n1amrna anziu1a1 li-
berata senza operaz.ione dalla den-
tiera che aveva ingoiato.
PrQr. Luigi D'Ambroslo (Aliie-Ca-
s_çrta) invia offerta per ~$ame supe-
r'1to e in anesa di altra grazill.
Adelina Re (Palera di ::vtoncalìcri-
'l\\,rìn<1) è riconl>sccnte per guari-
g ione da dolori artritici e per altre
gra1ie.
Angela llerlero In Dominiol (C:arma-
gnola-Torino), pregnndo :\\l. A. e
S. G. B. guarl col bambino da fèb-
bri tifoidee d11 mi ernno stati colpiti,
Rina F.ranco (Vercelli) si ricorda
delle Missioni Salesiane, avendo gpe-
riLnc.n.tato la t1..·lcs;tc-: prot1..•z.io11e jn
una circq,..tanza peno~is~ima.
Mons. Nlcolò Celano (S. Severino
l,ucano-Pot~nza) dopo otto mesi di
soffi:rcnze per asma bronchiale, 1,...ruad
cun la Novena a M. Ausiliatrice.
Teresa Oddone (Desana-Vercelli) con
la prote-,ìo11e di M. J\\. e S. G. B.
pot~ subire, lo stessQ. giomo. due
Qperazioni, di ulcera e di calcoli.
Francesco A.inùno_, maestro pfillBiQl1fltO
(Borgo.Inasino-Torino) manda in of-
ferta a Don Bosco la spessa per un•op~-
r.u.ionc chirurgica potuta c\\'ita.re.
El.sa Bombardieri (C.:amini-Reggio Ca).)
è grata per il felice conseguimento
della hm,.-.a.
Lia Ruggeri, ottenuto un impiego,
invia il prin10 stipendio, come da
prnrnessa fatta.
Francesco e Maria Pentenero (S. Sc-
basriano Po-Tor.ìno) offrono un segno
di riconoscenza per due grazie Qt.te-
nutt:.
Innocente Severo (TorinQ) riograzia
M. A. per dolori sco::npar$i e le rac-
comnntia la voc.nione di un prooipole.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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1e;( u~ e?c~~m,e_
Jl S. DOMENICO SAVIO
.s. Domeui<'t1 Sa1•io twu Ml resi.-.lt•N~ ,d
dolore e """ pNryllicrn di wu, nuw1uw
Quando seppi che la mia piccola Efoa, di
quattro anni, era affetta da una grave infiltra-
iione tubercolare, il mio dolore raggiunse c1ua,i
il parossismo.
Ebbi in dono da una pia persona l'abitino lii
8. Domenico Savio e suhito lo feci indossare
aU'am:malata, mentre inces;;antemente invocavo
il Samo che, a dire il vero, lino allora era da
me ignorato.
11 dolore unito alla preghiera ottenne la m,·o-
cata intercessione. Infatti n tre mesi di distan1.a
lo speciafota, meravigliato, l'ha dichiarata com-
pletamente guarita.
Come da promessa, rendo pubblica questa
segnalatissima J?ra:tia.
i\\11\\RIA GALVA:-,10
Oltit•m• fu !I1·11 :::in
<li u11'otfi111tt sisleuw:::imw
Il sottoscritto, lla tlue an.,i tlisoccupato. si
rivolge co, fiducia a S. Domenico Savio fact·mlt>
una no,·c,a con !a moglie e prom,.tte:-lllo di
p:ibblicare la grazia sul JJ0//rt1i110 Safeqa110 e di
fare una ofkrta per le Operr di Don Roseo.
A metà novena è convocato per l'Esame di
Concorso. t 'ontro o~ni aspettali v:1 risulta al t1,mr,,1
posto in graduatomi con possibilità ùi ottima
siftemazione.
Ringrazia \\'Ìvamcnte S. Domenico Sa,·io e
s'impegnJ. in riconoscen7..a, ùi aiutare una \\'O•
cazione missionaria.
Fubine (.A h:ssamlria)
Dott. REMO !MARISIO
medico veterinarie)
1:utti111a fiw·u1·" <li .-.ofrt''::tt
Da dieci anni soffri,·o di un male clic, oltre
indebolire la mia salute, m, mette,·a ancht: 111
pericolo di cadere per la strada, come qualche
volta avvenne.
Durante questo lungo periodo sono ricorsa
ai medici, ho fatto novene ,1 vari Sancì, ma
~enza nui ottenere la guarigione. Im;tata
alti<lanrn a San Domenico Sa,-io, lo feci con
viva fiducia vedemlo in lui l'ultima ~incora cli
salvezz:1 per me. Pochi giorni dQpo ero gua-
rita e libera tla un male che mi aveva afllitta
per dicci anm.
Im;o of'erta e chieJo che mi si aiuti a sdebi-
tarmi col grr.odc Santo. pubblicando questa mia
relazione.
Napoli
I\\NTON1R'r'l'A Dnno
Qw·slo /Wl' me è rm mirm·olo
Da molti anni soffrivo di :.ttacchi ni:rvosi,
che l'anno scorsi) todarono aggra.\\'andosi. 11 pro•
fessore m1 curava con ogni d1ligemm, ma la
malattia non accenn.1va a dimìnuire. Mi rivol:;i
allora con molta fede II S. Domenico 8avio e
rmme,liatamt.:ntc mi sentìi bene, provandone u;1
immenso sollievo. Da quel giorno, non ho pl\\l
sotfrrtn nulla. DcsiJcro :;ia pubblicato quc.~to
che per m•! Ì.! un miracolo, e prego di invianni
U!l bt:I quadro del lfag-dzzo Santo, che esporrò
al posto d'onure nella mia casa.
Scie/i (Hagusa)
Col\\'l'li'l'TA fÌPADAKO PwiNA
k
Bruna Gbezzl In Serena (;\\lclz_c,.:.\\ildno) rin.,-a1Ja S. IJ. S.
per Ja na-,cllu la guan,:1ont: dd piccolo Ambrn~10, e
chied" "'" cornpl,rota.
Flavio Fcrrarotll (Trino-Vercdli) uttribuisce J :-i. D. ii. il
felice esito d1 unJ opcraziunt.• e.: la conseguiro ~uari1.dt>11c.
P..ilinira Qullld (Luccn.-Arun<io) rende n(lto che cnn l'in
terces,ione J, S. D. S. il 111p-,1,• pntè ,uperare 1•~,n111t do
marurit:1 da~.,,11.:J; t·on esito hrilt.1ntis.,.i·no.
~a, Elena Callegari (\\laura!(e-Bd,:an) offre il suo oholo per
grazia rh.:C'\\ ut., da S. D.
10.
Pia e Domenico Chiara (Rh,11rnlo L-Torinn) ~ffitl,1run11 11
S. D. S. il piccolo Livio in 11n11·i condi1.ionj di ,11lut• r lo
,it!l)bero !lun, iu,.
s. n. Adriana Glrone ('l'orino) si rnc,·011\\UlldÒ a
b. p,·r
disturb1 pc:rlils-tcmti cd ora lo rmqruz,a perchè guarita J(t'OZ.J
operazione
Sac.. Antonio Srunuch (S,·uda Sla,ka-1 olunu) J<,cdcrn ma-
nifestare pubhlicnmentc: la. sw.1 riconm.r-en'Z,j a S 1l. S.
per w:.1z-, t rin:vorn.
Teresa D'Ari:~n10 (.Francn·ill,, ti \\lttrè-Chie11) ,cflidn ,,
S. D. S. un ni1,11tino che cn11 l'intcrccl"t;,,ione del !-;untp h:1
~upCJr"JtO un11 diitidlc optt·a.ziunv.
Bnma Chlmen1I ( Li,·orno) rinjlrnZÌR i::. D. h. p<:r il mi-
i! ioi-amt:nto «J Ilo ;no 1nfermll
Gio"an= Olln•ro (Casul~•-o-Cunco) ,i prof.,,,,J esamhw
da S. U. !i. nella ldice nA•cna clc•I •un piccolo Lu,~i.

4.2 Page 32

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Soccorre nelle ne.cessità familia.ri
Preoccupato da anni perchè non riuscivo a ri-
solvere il problema di un'al.)itazione più confa-
cente alle necessità della mia fami~lia, nono-
stante supplicassi S. G. Bosco che mi interce-
desse da ì\\ifaria Ausiliatrice quanto mi stava a
cuore, ebbi l'isoirazione di interporre la media-
zione del Servo di Dio Augusto Czartorysk:à.
Promisi, tra l'altro, la pubblicazione della grazia
e una modei;ta offerta per la sua causa di beati-
fic.1zione. Nel giro di pochi mesi ho ottenuto
quanto desideravo, sper-imentando ancora una
volta la potenza di Maria Ausiliatrice, di S. Gio-
vanni Bosco e dei 8ami e Servi di Dio Salesiani,
che non cesserò mai di invocare in ogni mia
spirituale e temporale nec-essità.
Milano
LUIGI SC'ARLINI
La 7mce è ristabilita dopo due amii
Dà due anni avevamo una causa giudiziaria
con un nostro inquilino e non riuscivamo a
concluderla. Un Sacerdote salt!siano ci suggerì di
rivolgerci all'intercessione del Servo di Dio
Don Augusto Czartoryski. Seg11immo il suo co1~-
siglio e prima ci accostammo ai santi Sacramenti.
e Quella causa per cni tanto si tribolava da anni,
contro ogni speram:a si conclusa rapidamente.
Non solo ci fu la completa intesa da ambo le
parti, ma ci si chiese perdono a vicenda.
Scriviamo alla Direzione Generale Opere
Dou Bosco perchè tenga in consìderazio1:e quc~!a
e1 idente grazia e serva per La causa di beatdì-
cazione del servo di Dio.
Siemimwwice (Polonia)
V lNCENZO e lvlARIA MlKI..TSOWLE
Esaudil,<'e un A<·cad('mfro coloni bi,wo
<1 Da molti anni sono solito desi_gnare, fin dal
primo giorno dell'anno, un protettore speciale a
cui affido la soluzione da\\'anti a Dio dei pro-
blemi che mi si presentano durante1'anno. L'anno
scorso mia protettrice annuale fu la \\-ergine di
Fatima, e l'anno precedente 8an Pio X. Que-
st'anno ho scelto nientemeno che Zeffirino Na-
1nuncurà, al quale, comt' mio plenipotenziario
presso Sua Divina Maestà, ho dato istruzioni
di impetrarmi da Dio, se non la completa guari-
gione dall'infermità che mi tonnenta da tanto
tempo, almeno un miglioramento che mi per-
metta di lavorare con minori difficoltà e maggior
rendimento. E, si meravigli Vostra Reverenza,
questa lettera la sto scrivendo io stesso, con un
solo dito e con enorme sforzo, ma è un fatto
che prima della scelta di questo caro Protettore,
mi era assolutamente impossibile. Lascio a Lei
i commenti... ».
Così scriveva il dott. Nicola Bayona Posada,
squisito poeta, profondo e fine prosatore e ac-
cademico colombiano, che da molti mmi soffre
con la pazienza di Giohbe indicibili dolori, quasi
totalmente immobilizzato. Poichè conserva ment~
lucidissima, continua a lavorare, ma deve servirsi
di amanuensi a cui detta in verso e in prosa...
Speriamo che il nostro indietro santo continui
a proteggerlo, alleviando, confortando e, se a
Dio piacerà, guarendo totalmente il suo fervente
e illustre devoto.
Berna/ (Argentiirn)
Sac. LUlGI PEPE..'lto'NTE
,,
Gutn'igio11e istantanea e pe1'j'etui
Entrata tra le figJi.:: i.li l\\laria Ausiliatrice
p-iena di desiderio di donarmi tutta al ~ignore,
nel tempo del mio aspir.mtato e postulato la
mia salute deperi note\\ olmente, tanto che temevo
di non poter continuare nella mia vocazione.
Anche le mie Superiore erano assai preoccupate
e indecise se tent:rm.i, perchè il mio malanno c;:ra
un continuo disturbo per la comunità.
Un giorno la Rev.ma ì\\Iadre Ispettrice, mossa
a compassione, mi disse ili pregare con fetle
Suor Teresa Valsè e mi fece inghiottire un.a re-
liquia tiella Serva di Dio.
In quel medesimo istante mi scomparve il
male e mi sentii perfettamente guarita.
Sono passati diversi mesi, senza ch'io abbia
più provato il minimo malessere ed ora godo
perfetta salute e sono felice di poter continuare
nella mia vocazione.
Riconoscente alla Serva di Dio di avermi gua-
rita in modo così sorprendente, la ringrazio con
tutto il cuore e prego di pubblicare la grazia.
Rottemb11ch (Germania)
BERNARINA UERGER, No1Jizia F. l\\I. A.

4.3 Page 33

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I
Comm. Dou. Francesro Paolo Ano~ccbino, t a },;°apoli.
.;\\.\\:IÙ& •u.1 _proh::s ione t.li mfi!I\\ escrc1t,> anche I'•JJOl'tolnlo
dd crc-dt:nte e tu Je)?.&to alla n°"tn U""', del \\·011,cro, fHt·sso
J,1 tp111lt fu rncflic-o per lun~hi~imi ann1. :;1 sentnn di fam1ali11
ie: lo dimos'r.t""·•• non man,:andtt mai, nL,lle circo-itnnu più aa--
lenn1. d1 prffld~r~ par-u• ..t!e noatre if1ntc e-J ai n01 tri dolori.
Salesiam defunti
Giovanni Lornu:o Sorla, a S \\Jar:uno (.'\\su) il rs-x1-•st1.
l'n~tr~ d 1 quatH(1 figli, 1.li <iui 1,n.J Snfc~inno, fu et1-empio
Sac. Enrico Lucla nl. S i ~ 1,ldormentato nel Siimorc nella
l·,, lla età di vo .anni. nell"bthuto s..tlc 1 •no. prnso la B•~ilia
Jdl> Santa Cu• Ji Loreto.
!!
ùi
,-..tl\\to c,hrnmnto I Arm5tolo dc-11.t g
rdt ini:tio ùll 1Opcna ~alesian1t di
ioventù
t,orcHO
lnurcum11 ru~rchè
nd zti04, u IAAcil',
un ricordo indeletulc per il atm :z.elo ftll I l{io\\·ani. la IUJ ca.-
rit.J " la 1u~ umile.a S\\·Ol-l'c pure I■ •ua: 2"fll\\ 11.a nrllc l •ce
salni»me di \\f.tw.!l"AU. J)(J[tO Recanati. .\\i funcrnli, cckbrari
oon m.1ssirtu\\ soleuniu\\ neUn lfasilirn Laurc1R1h1, p1utcc1p1J
S . I !\\lons., l\\l.a.lduodi. A.n,1111nisstratorc Apostoli~o. che tt•!isc
'-'ÌtD ui~t.ianu u qun.nti lo conohbe.ro. (hUklO ~ l~o•!t. \\'lflkC
un.1 \\·it• di cot■le abnrQazio"t per il henc ddl• famh:h,t
Conc'•tae s.an,amente , •uoi giorni san'""ificando 1r funQ:hc •ot•
fereniCl: dell'ultima malti! ,i,l.
Faroppa T. Col. Vittorio, t l'11-Xt-1q~S.
Sold.lto e atlt ti, .al ci.cn·bi11 di Cn,10 e J"'Ha Parrta,. Jan·anirno
semprt· sr.ovano t- .1pcrro a tutti Jlh oru:zunti dd henc. la~1.. 1ò.
in quanu lo ,·c-mnbheru r l'amnrnno, un rlc-ordo 1nc-.111ccll"Abih:
d, utt111:t·;1m.e11te1 ttJ tlo.,•crc, di tt•J1..• profontJ,1mcote- d11ilutu l .n
.soffercnr..il, che sublimò 11-li ultimi anrH JeUa ,.,,., pr~;,1otu
l'doaio dt.l Defunto e cdrbro le cHqUi~
11 (,:umun~ di Lorc:to. che in o,u.s:iont dtlla ~fesµ dt 012-
m"nh~, neJ 1 v~ 1, :n1C\\ :1 tficlliur.-u, J)on Fr,inço • ti1tad1nu ono-
r;1.r-it1 •. fu prt"~t:ntc .aJ funerl:l lc col Gonr11l one d<'lld dttil.
Aucorit.l. Comuniu rC'li1riocit-, Coope-ratorly Ex -1.lien. 11,mc,
man,h-,..carono unanimi 1.t loro riconoscenu al \\'cnH11.0dn Sa-
Ies1.mu. la t"Ul mc1nor1i,1 rinrnrr;l 1n bçncdizionc.
Sac. Giulio Hovelaque, t • Ukkd (Jld,rio) n 60 nnm.
Dun Gìulio come tutr1 lo d1iama,•a_no. c.r.1 un11 fì~uu u~i
nota nello C:a..., lspe-tc:ori:.Je del IJdaifl 1-'cr ~r, anni seg.rct,n10
dihtt.:to, dt'lu:,lto e t,acnfh.AtO, rnl qUftltro l'lfH'ttori. ,\\ll'"ri.do
l::n·orl') d'uff1Cio il sue• c\\1ore stU.'erdotnt,, 1rove:v11 comµen,1 Ìn
npcrc- di rAr1ti.\\ veno i g-iovunT e soprattutto ncll'!itpo~tulato
ddlc- confo,.111n1. rratta s:ali.t•nu della •u• ,,er•on1fiu 1;.c.r-
dc.u.alc furono un 1tt1•lo ~pec:11le e una ,·e-na: t<•mpetemi:a per
ln liturgia, uniti 11;d 11ni1 profonda rit:W c:-u,·a r-i"l.l[c:s, eh~ 1-1vcv:1
aurnto nel un sou1ti(1r1u, :1I f"C"ntro dtllst t'on1trtgà7.ic1ne, .o
cout, tto col •r.mde Sa1uian'-t (Jon F.u,u:bio Vi11111lra.
Sac. Gug:ltdmo Wlnkels, t a ,1..a.ru:nh.awc.n (Ge-c-m:1nia).
!iac. Cirillo Sc:hUJebceks, t II GrotJl-Bijg.rnrden fB.-h1if,)
c:sish:nu, Jo t 0\\1) serenn , ra."U~Vn&ltO ;al volere J1 U,o
Loren110 Conte, t ,! 18-:1:.-19;8.
\\'isse prnti<:,tr'Hh, e.on lll1H)rO!ta fe&.h•lhl I tlt,v·er-1 ,hil cro,thu1u
e rnorì. "'.antitìcundo i dolori ,11 una str1u:i,,nre m.ihutin. I)io
lo onoro e premio con I I n,c.anone '11 un fil!hu Sat~u.no t:
di ona thrli.t Sunn r"II ,n,na
Maria Preuo Cassa,u:110, t ., t:eno, ;1 ,I ~- X l - t1H8,
1nsilr:'tH.· Cnopc1 1l ricc ddlt Opcrr-; SJUt:iSi,lHt., unititmit=ntc=: al mu-
·ato t omm. <i•usepp-..· \\lber10 Prt-rto ho d,12tp•J"'-IO in ,iu
\\lml I C'OCro:i. dnnar.ionr 1n memflria dri ('ari fiJ?liuoli PicrH\\O
ed F.H~l•nio, <.iJ I ui ricoulu s-i sta ..-rigendo 1n G~Hn\\·tt un 11-U•
tut() ~1d~11mo 4h ,\\ni \\-t~ttrr1
S. Ciiv, inni Bo•çn .e l' \\u'l1I.U.tncc, d<, quali era molco dc\\·t1t.1
l'ac-col~1rno ndh p:i, (" rtC'rna del Sii.more' con .i tuot c.an 11-
rhuol, 4: hitncJ11.-·1u~u 1I 1,upc.n111c rn.,.r11n, cw ,..,. 111 fernJo1
ricoru,,i.:enz-a d••• figli th IJon Hu;co.
Lud11 De Fillppl Gallo, t • Tonno n 70 •nm di <b.
Uonn.. di csc:n,ol.ui \\:1rt.1. ,·Use.• rn- La r.,mudia e r,cr- l nali.
rrust·urrtndo 1 1um e1or111 1n u11 mcrss.nJ1h• ln·orn. unri(k:uo
rlnltH r>tc-j,thieru, tmptc11w11to ,i,c•-.,s,o d11Jhi ?iOtfc-n.·nt:it e2 dtdl1'
Sac. Luigi Opdewee1 h , ½ n llnech<>ut (IJcl~10).
Coad. AntonJo Van Dei- Wlfs r, t • I .,egi (Rtl~-io).
Coad. Luigi BonoJd, t • Lo11dra (ln~l11h,mi).
lacri 111c- i:he ar, ttta\\·.t m riierUl ,:onfornutA allu. ,·oJont.\\ dt
Dio. 1 t"rctò un lum::u apo,c;tohall> nell t otus parr<>ec-h1a ('d
bhe l.1 ~r.a-i•• cJi un h.tlil'I ";a"crdatt: 4;,,,~- iano.
Zelatrice Maria Fernanda Campa, , .,. Frng,l1,1;11imu (l'a•
nnto) ., z8 ,tnni di c,a
Cooperatori defunti
Sua Ec:cellensa Mon•. Antonio Maria capenlnJ, Vt!tloovo
h1ol,1rc di E\\1Dria, t ~ ltomu.
P3Sso • ulb t~tra lOfflc can..,,.do di l,c.\\n,a., d1 1·lundentl,, <loninquc
luce; d"c-·-c-mp.10 e calort" di olfl&."tol.,10. fl 1ua amore ntr .\\u..i
lrntriu• , 1 Don Ho..,..t:r'I e il 1<>U1 ;,tdentc- 1rlu prr h: dnimc 1.,
resero Z<"'latrÌC'4.: 1nod-4,dl-0 di otli\\ Uà. prt.'t.!hicra ~ ,t,.1,crificiò,
......
Fu \\ tt. ..rio \\por.ro!t,·.- Jdlo Shenst mtr1Jionah:- (Cina). C'oo~
Maria Bamblml Cc:nua Gori:o,:llone, 7, .onni-
-pet:1..1orc fin di1l i8vN, ~ csO< da ~u.ando ena 1tuderit~ .il s~-
11 man11n;a dt \\111u et-emrilars. d1 lon..;, J·animo nvn comuno
rnin:iriu dellt- J\\hs.sinni Estere di Rom,1, fu •u:mpre t.,nrQ
e di un• ,aglf\\•• accnrl\\·, ,·it odl'\\·duca,:ìonc del fiJ.:11. uno ,Id
amit.:o dti f;,1l..•i4tni, rhv non munc.l) di affi.aucurc e :1iutu:rç
quali St11.!eTtl01t.• Snrr..,itnw
ou-nl , oha thi; cdi fU po<isihilt- Ponhhcl, nr"IJ,t IlJsl!iu ,lcl
S•cro Cuore nella 1ofcnm: '\\.1r-.•ot d, ,utlr....gio cht· s1 h:nne
ali.i f\\JOZÌ:a d lf'ecc:idu, Jt:i mlf1.s1or1ari ,-,alc:.i..ani In C.ina, i S1. ni
di Dio· ~ 10 11!1. Ve~iS,tli,, e Don Ct1fll \\"llliO.
Altri Cooperatori defunti
Moru. Giora:lo Cavallo, t • \\fontalcc> D,,u • ;o anni.
fuu.·rdore r11<-mpf3rie: e: Panoco te.lanfr,-.imo, 11postofo ddb
rarol.1 ~ ddta r~nn;, wn Sfilt s:iov-anih: .t.ncou ne-Ila hrd■
~hl. fu l'Animo dell'A,ione C•ttolica, della Uuon• St•m1>•
o di r:tnte. Or-c:rc l)io('~ft.tne. .-\\mò l'Or,rra Snh:,-i0:on d1 un
a.tnut1 r,a.ri •li •mnuraiU(mt· du- a1·-ev• r,cr Don flos«:o, •ni-
manJo dello ..pirico d('l Santo 1uno il 111,uu min1atero. Dird-
rort Dioçe"•HlP deJ C:ooper,1ton, curo rrncrtmento dcl1.1
Pia On,one. in Oio,·r:ii cnn Aficttuc.:33 111ollccituchnt è re:r\\'Ìùo
~ntu• 1a~mo ~ •C'VlIÌ col"I compi~tt;cnu ali ~viluppi del nostro
ls'lh.atu :\\l...un,m■no J 9 In·ea.
Mons. Can. Ora:io Ratte, .\\reiprete di Rapallo. Vic•rio
Foraneo e Decurione !-;:d c.siano
Atle1:innato iJlh: Opere tli Uon an,.co, si dlme!-trò •em-prf' •mico
dei S1.lea:iat?i e ai tci'1ie.\\ ., con parocol!lrc affezione 1 (."oopc-ralori
è cf!-h Ex ii.Jhev1. ~cli.- 11,ua P.irrn..-:,hr-a htlle fo.sc cr~no un bc:1-
l 'altnre a S , C. Ho!c-o '-' v1 fo~sc uunl anno i1ole11n1.: li itluo e fcHtu.
Jl:uc:rti Lu1g1 - lhuola 1,1• - 8l'rc,un.a~c:h1 Andrf:a - Be-né
\\mab1lc • Bo1nc Fioren,-1 - C.alh1no .\\dirle - ( ·•mponou,
.-\\nt.00111 Capcttini l\\1rm!'. An1<min - (. hitffo Anrut - C..--,.
pclk trl Domcnìl:n - ColJi .Maria Pa \\'iJln Ca1crlnL1 • ran1in
Giovanni F11CfOr'1 Giu•e-ppc - I· ti trio 0(')meni1·0 - GR!H
l·,·rdin11nJo • C,n\\.&.SOru \\larif.!tta - Gi:1s..omdlu Si \\111 Co,1 1
Ceu.rc:- Gras~o \\'lrgilio . Leonctni Plct1 o - Lor,-. Gr-e-itt>rio
Mnrio Lucchin i Ciovnnm - 7'1urchio-n Errn1nu. .. l\\.fcmtm1
<.:c..tlJt: - \\-Tartina Giu~cppe. ~ \\ larrini Ana.tdo - i\\lurlinutti
\\fari.a - !\\hniuu, \\Iaria \\lc:rcuri prof Sli.tn.i!-bo - l\\Ion-
5:-.nno (..arlo - ,sn,.o ~tan, • l\\lm. ... no Amlrt.·1na - "-=t,:n Onn.
\\nruh11h - Pann, Pi~r~ • Penn;1n() Don. Inu. E11ut•11ip - Pr
1rucc-1 'l'~i-esa Pt•zz~tn,, l\\foriu l•rnndi L). Gicn unni - DtHI
H.n:tnlinu - Re-) Ca.do :,;~ich,:z.A\\1 Utc.nn111 - ~1l>on11 Dome'•
ntc::'11 - ~imonC'lm C:n. Romolo ... Tun~o .\\n11,nlo - T@!iiO Te-
1C91l - Trcvisan T,:resa ... Trinc;i Pa~ .. V~,,,,no Emma.
Mom. Alfredo ~etu-1, Comcrierc Se11r<to di Sua 'l•n-
tila.. J a V:1rz1 (Pavi•).
P~torc ,-.\\1m,n:o f'd .amato di \\' 1HZJ per J7 aoru9 lu pure
larue CO<'peratore e Uccut'iono 4'ttll'S:111nc e non l■.srih c-•cc.n-
,ione p~r d itlttndere ,,u i f-edèli de.lh1 ilua lmporrnnu Pnr-
rocc-hla 1:i dt!,·o&ìone a S. Gio\\.anni BoM:o li:' a i\\lan-11 .\\u-.Uì11t.rit.:t:'.
Dou. Conun. Ui:o Marc:eW, t • Roma I', •-~-1058.
r.x ill1t\\'O e Cooper:nor~, fu ~u•,mpla.re p4tlre di (.a.ml-t!hu: .te•
cenò da Dio actrc .fìtrJ; e li a lh:\\'b al r:jltJrc Jdla "ua. vita. crl-
nian.a. Oio><Ji Q ottobre. h,uo la notizia ddl• mone tlcl
Papa, ne nse.nu t•nto an,he ne.I flsico che ~hiesc thc Jdi fUNe
rerata ht, S. Cumunionr in r.uu. ciO chC' fu fstto al mJttttno
J.ei;ru<·nte. Quottprdicj pe.ri:on0 di famiglia (sposu, 6uhuoh,
uipot1) f:acc\\.'..ino '-'.Orona lntornu aJ auo l~tro, rice\\•rntlo imi~n1t:
«'OD IUt fit"SU ucrament110. E a.Jlc- prime nre deJ aiorno dopc),
,•ola,·• .ureoauumtc "' Prem.io, Juciandc, 1n tutti queJli fhe
lo A\\'C\\•ano rono,i:('luro, 1mnt~nltlJI cr\\'.:dità dì ilffctto e ili t.$Cmr,10.
Comm. Gòwic:ppe Principe, t a Portici (1'apolil il 16-xt-'5$.
Cattolt1 o f~rt rnrc è I r•Ut:antf:!. cirudino ~~mf'tlare_. nonio
rro!-}(,, l:t"\\·or.ah.:,rti intt,tqncahite, ,:rnitorc 1.ffcUUffliO e com-
premh•o. fu ■1uocal1n1mo A Uun Bnsc:Q e -'Ile liUé Opere t:
gcnèrc,•o nell'.1iutan! H Noviz.lJ1lO locllle.
L 'ISTITUTO SALESIANO PER LE MlSSJONJ con
sed,· !Il TORINO, or<tto in Ente ',lomle con De-
crctu , 2 i,:r..:nnaio l•J2..I-, n.. 2.2. può k 1!"1lmCi-"nh.: rie~-
' cn.: L1:g-oll ,·d Errditfl• .\\d <"\\ 11:11:Tc '(H.r.-ilbih ,;ontc-
:)ttJ.r.umi si cOn'.'iigliil.nn le! SCJ.l\\lt'nti formule-:
Se lrnttasi d'un Leiiutn: • .•. h1-scio llll' /rtitulo Sa/~-
Jiu,w f'tt I~ \\Iunottr ru11 r~dr 111 'I'on11a a tltuln d1 le-
Jl8!0 I~ somma d, Lire•. . (nppur<") l'mu11ob1les110 m ....
s~ trfltt•isi, uwcce, di nomina.re e-rr~c di Uj,1.1,i $0-
starura I'hututo, la formul• po1rehb~ ,-..ser questa:
.. -\\nnuUu oirni uu11 prece-drnte di:--pthtziont!" te.~t:a-
mi nh\\ri:t. l\\nmiuo n1io er("(1c univ11,.,r~ulc: l'(Mtt11to
S11/oumo fur I,~ ,\\Juum11 (OII n(/e in 1oritlo, lasc1ando
ad , ,o qunntu m1 app..anu.:nc: n &.1u1.biru..i titolo ..
(luugo ,. Juta)
(firma p~r tifoso)

4.4 Page 34

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àCROCIAIA 7//itl!rJlft!/7(!
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Borse da completare
Eorsa S. Cuorè dJ Gesu, m rnffr. di J\\1ario Tommase!li,
Uorsa Ossola Giuseppina Ernesto, a cura déllu prof. Maria
Teresa (Nbvara) - vern. 2.5.000.
.Borsa Pelra.ol Suo.r Costanza, a cura di Noseni10 Clelia (To-
rino) - r0 v'ers. 10.000.
Bor.<a P. G. R. (2-•), a cura di Angela Bestil~O (fmperia)
- J"o vers. 10.000.
l'orsa Rinl!ldl Don Filippo, a curo dei coniugi Cavallo, in
,i1ffragi.o (Torino) - r" VC:r!!- 10.000.
Borsa Rossi Toffoloni Linda ( 12•), a cura dei figli Gaetano,
kina, Antonio e Margherita Zanon (Vicem.A) • 1'ot. 46.350.
Borsa Roth Sabina Maria, a cura elci 11onn-i1 tramite Lu-
ciana lfoderas-Brusa (S,·izzera) • Tot. 45.000.
Borsa .R.lnaldl Don Filippo, a cura di Z. G. R. L. (Ales-
sandria) - .M. C. 5000; Frat. Rinald.i di Giovanni 2.500 -
Tot. 43.500.
Borsa Rlnaldl Don Filippo, a cura di :i1organte Raffaele
(1~orìno) - ·vers. 10.000.
Ilqr,;a SS. Trinità, M. Ausili3trice e S. G. Bosco, a cur>l
di Principe GioYannA (Poggia} - LI) ver:;. ::!O.ooo.
r-orsa S. Cuore dl Gesù e di Maria, [irot~gdte 8. 1\\1. (Pia-
Cèll2-a) - t 0 \\'C-rs. 20.000.
Eorsa SS. Trinità, fate che t:ammin/ .um,pr~ alla T"o,1·1r(1 pre·
senza, a cur;t <li C. i\\1. T. (l\\lessina) - 1" ,·ers. 20.0 00.
Horsa S. Giovanni Bosco, cmllùum a frot e~ger.e la mia fa-
mig/,a, a cure di Erminia Gcllligani (1.,orino) - 1~ vcrs. 20.000.
Tiorsa S. Domenico Savio, a cura dei (mtelH Carlo Lu..ini
Iorio (Campobasso) - Tot. 37.600.
Tiorsa S. Giovanni Bo~co, a cura di Bru1.zone Giulia e Ct"-
sira (Alcssandri«) - Tot. zo.oo,,,
Borga S. Giovanni Bosco, t,1·ott.L:,.!!i J i~ro 1.;· i ~uoi 1 ,1ri. ;1 cura
<li M. E. (Clll1e") - Tot. 2,p.:,:,,
.Borsa S. Giovanni Bosco facria risplendere lo J,.'1u.1·tizia,
u c ura dì Bi,,e B:irnn<" (.'\\apoli) • T ot, +o.ooo.
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conittgi Margherita e Giuseppe Cerutti • r0 ver:s. 6aoo.
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·volpe G1u~eppma - vers. ro.001,.
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Anna Bistagnino. per cura della madre !Vlaria Scolaro-
Bi~'tagnino (.->.lessandria) - L. 50.000.
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ccssa Clara At~gélozzi G . (Ruma) • L. 50.000.
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mPntina 1\\faggi (Pm·ia) - L. 100.000.
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F,•derictl Raffo ,•ed. Germa11i (Roma) - L. 50.000,
norsa M. Ausiliatrice e s. G. Bosco, .ràcomfo le i111t1n~io111
lii Sal>atir11 Silv10 rPistoi,) - L. 50.000.
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di T11mmaselli Ettore (Gorizia) - L. 50.oM.
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f.//,abma, a curn dei figli Felice in!?. e M.aria Pia (Al-io)
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per l "er1tl!tti A,Jaria - vcrs. 10.tioo.
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Blatto Giuat·ppè · 1•vcrs. 5000; D. G. Ferr~ro 1000- Tot. Sooo.
Borsa S. Domenico Savio e S. Maria Coretti. a cura delle
sorullu G:allo )'[argherlta, Eme:5ta, e Giovanna - TtJI. 2-5.odo,
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gloria di Don Bo.<eo. a cura dell'avv. Dino Andreis (Cuneo)
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le i111cnr::io1ti dì D. Giova1111i Gilardùei (l'ovia) • L. 50.000.
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Rorsq Per grnzla ricevuta, a cura di L. B. M. - L. 50.000.
Borsa S. Giovanni Bosco_, in suffragio dtl Coop. taltsiano
do//. Cbr11telo Ct11npio11e, a cut'a di Agata Campione (Enna)
- L. 50.000.
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genitori, a cura di T. L. (Aless'1nd6a) - L. 50.000.
Ilorsn Maria Santissima e S. G. Bose-0, per la ,alve,;:;:a mo-
r(l/e e fi.,ira, per il lav9ro dei mi~i figli, per lt1 11ria Alaria_,
" cura di C. C.:. G. {Milano) - L. 50.000.
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cm!1t1e, ~ cura ddfa: fa1niglia C.erri-Viber1i - Casragnqno 9'100
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Autorrn:;,... del TnUunulc d.; Torino in data 16..2~ r949, n. 403. Con a.pprovn.zione ecc-lcsit1sllC~.
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4.5 Page 35

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rf'or1111111ie diverse, per n1sti ,, prr,Jrmdi re.,piri del/'u11i111a. E l'.-/11trice con /11
si1t1 preclfl.m rn11oscew:n dell'arte ,mrrutiva, />arlt1 ai f1111ci11lli dei q11ali c1J1wscr
a pe1:fe:::imtt' c11fJr8 P g11.1ti sr•11.1ihili.<.ii111i.
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r.. In q11att11rdil'i m/>i/11/i /11/rict j>re,·enta ai rll;(flc:::i altrel/tmle Jìgurr di w11ti
11 ,·pi.mdi 1"1'1111geliri ,, 11giogr1(/iri. 8ia1111, certi drt' i mgm:;·::i /egge,1111111, """
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co11 1111c~ginrc co11t1Un1:;a ddln /on> r111i11111 e Jl/'1.f/;(ÌOre sed11::irme di stile d,e
110n la C:111111111 l'e1·1ile.
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Pagg. vm-270, con riproduzioni d'opere d'arte
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più mggettid della Hihbia. l r,w J1arra:::io11e pla.rticn. m11t,n•ole 11ei tum e nell,
sf11111fllt1re, riprwtle '(ii ,miti temi dd GrrindP Libro e li /1/11wm i11 n1111forr di
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prwsia di 1111a ,,.;u, intu,r111e11te .,f>es,1 nf .r1•1"1'hin tfp/ Sig,mre. l.n f>tnri, fami-
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Al 1° del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenti della Pia Unione
SI invia graluilamenta. Spedizione in abbonamento po1lale. Gruppo 2•
*Facciemo noto ai benemeriti Cooperetori e elle benemerite Cooperatrici
che le Opere Selesiane hanno il Conio Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo le denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 714
Ognuno puO valersene con rilpermio di spesa, nell'inviore le proprie offe,rte,
ricorrendo all'ufficio po•tale locale per il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'indirizza si prega d'inviare anche l'Indirizzo vecchio.
Si ringraziano I Slg. Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, i Bollettini non recapitati.