Bollettino_Salesiano_193903


Bollettino_Salesiano_193903



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Anno LXIII Numero 3
1° MARZO 1939-XVII
SpediL In abbonamento postale

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l'ERIODICO MEN-
SILE PER I COO-
PERATOR{ DELLE
OPERE E l'vUSSlONI
DI S. GIO. 80SCO
BOllET~flNO
SJ\\lESI J\\N O
Anno LXIU - N. 3
MARZO
1939 - XVII
Spedizione in
abbona.mento postale
SOMMARIO: Il Rev.mo Slg. Don Rlcaldone al Cooper.alori ed alle Cooperatrici Salesiane. - lo memorla.m. - Jn fa-
miglia. - Dalle nostre Mlsslonl: Clna - lndla-Vellore • Dalle Amazzoni - Mallo Gt-osso - Da un l,obbrosario:
Carità che s•imponc. • Tesoro spirituale. - Crocjata mis..qìo·naria. • Lettera di D ~ Giulivo ai giovani • Nec:rolog:io.
Benemeriti Coop eratori e Coop era(rie i.
lddio ha chiamato al premio eterno l'anima eletta del grande Pontefice Pio X I.
Il Papa della Conciliazione, delle l\\1issioni, dell'Azione Cattolica, e di innumeri
iniziative di zelo a propagazione della fede e presidio e grandezza della Chiesa ha
compiuto trionfalmente l'operosa sua giornata, cadendo apostolicamente sulla breccia
La Fami_glia Salesiana non potrà dimenticare mai la patema e affatto speciale
benevolenza del grande Ponte/i.ce.
Nel 1929 Egli innalzava agli onori degli Altari il nostro Fondatore e Padre di-
chiarandolo Beato, e nella Pasqua radiosa del 1934, in un tripudio di gioia e d'impo-
nente glorificazione, lo proclamava Santo.
Lo scorso novembre, nè l'età avanzata, nè la salute cag:onevole val.sera a distorlo
dal discendere én S . Pietro per venerare la Madre Maria Domenica Mazzarello , che
Egli stesso aveva dichiarata Beata.
Fu ancora il grande Pio Xl che, approvando l'eroicità delle virtù del discepolo
prediletto di Don Bo$CO, Savio Domenico, lo decorava del titolo di Venerabile.
Impossibile poi ricordare anche sommariamente le innwn.erevoli manife.staziom
della sua mai interrotta benevolenza verso gli umili figli di S. Giovanni Bosco.
Giunga pertanto all'anima sua bella il tributo della profonda nostra riconoscenze,
attraverso i copiosi suffragi che in tutte le noslre Case verranno fatti dai Sale.siani,
Allievi, Ex-allievi, Cooperatori e Cooperatrici.
Dal Cielo, ove certamente già gode il premio del suo Jecondo apostolato, Egli ci
continuerà la sua patema protezione.
Esortandovi dunque alla più generosa offerta di suffragi pel grande Papa che ci fu
augusto e costante benefattore, mi professo vostro aff.mo
- - 66
In C. ].
Sacerdote PIETRO RICALDONE.

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Sua Santità appena defunto,
IN MBMORJAM
Dinanzi alla salma del grande Pontefice
Pio Xl s'inchina riverente il mondo intero,
perchè la sua luminosa figura ha irradiata nelle
più remote terre, come sui figli più prossimi,
vasta epopea di bontà, di sapienza, di Fede,
che, ben si può asserire, rare volte Id dio «del
creator Suo spirito - vasta orma stampò ».
E la Famiglia Salesiana, riunita in ispirito
attorno al Padre defunto, sente tutta l'ama-
rezza dell'ora e non può contenere il suo cor-
doglio profondo, nel ricordare soprattutto la
benevolenza squisita di cui fu onorata nelle
glorificazioni di S. Giovanni Bosco, della
Beata Maria Domenica Mazzarcllo e del Vene-
rabile Domenico Savio.
Ai nostri carissimi Cooperatori e Coopera-
trici sarà quindi caro rileggere un breve cenno
della mirabile via per la quale la Divina Prov-
,,idenza condusse quest'Uomo pred~tinato,
siettl gigas ad currendam viam. Come gigante,
sospinto da una forza interiore sovrumana.
nello studio e nell'apparcntemente ristretta
attività d'un apostolato silenzioso, maturò ener-
gie e raccolse tesori che dovevano meravigliare
il mondo. Ardito scalalOre di montagne, chia-
mato sulla più alta vetta, che pare il primo gra- .
<lino del Cielo, posò sereno lo sguardo sul
mondo agitato, quasi ripetendo il gesto di Gesù
pat:ificatorc dei Autti e invitando tutti alla pace
fraterna: Pax Christi i11 Regno C/m'stì.
Quclto il suo motto programma nella pe-
renne battaglia della Chiesa di Dio contro il
potere delle tenebre; e pure quando la sua
- voce fu soffocata talora dal fragore delle fol"te

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.S. A. R. li Principe di Piemonte di ritorno dallo visita al dofunlo Pio Xl .
avverse, Egli non cessò di levare alto il suo
faro a scampo dei naufraghi figli, non cessò di
aprire le braccia inermi e paterne, come già il
Divino 1\\lacstro, fino all'ultimo suo respiro,
che esalò bisbigliando le parole sintesi della
sua vita di Sacerdote secondo il cuore di Dio:
« Pace... Italia... Ges1·1 11.
Nozze di diamante sacerdotali.
Era iniziato dal Natale del 1938 l'anno ses-
santesimo del suo sacerdozio. Il 2 t dicembre
1879, nella chiesa di S. Carlo al Corso in Roma,
ove si venera la preziosa reliquia del cuore di
S. Carlo Borromeo, il neo sacerdote Achille
Ratti celebrava la sua prima Messa. Era giunto
a Roma, diacono da pochi mesi, ospite presso
il Collegio Lombardo, per completare i suoi
studi teologici nelle Università Pontificie, giac-
chè l'acuto ingegno e la precoce assennatezza -
il Card. Arcivescovo di Milano Mons.4Di Ca-
labiana lo chiama,a in tono bonario il suo gio-
vane vecchio • - l'avevano già segnalato tra i
- - compagni e agli occhi dei Superiori.
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E corrispose e sorpassò le aspettative. Alla
fine del ter-;?:O anno romano otteneva successi-
,,:uncnte ben tre lauree: 11 9 giugno in Diritto
Canonico, il 23 giugno m Filosofia all'Acca-
demia di S. Tommaso e il 23 ottobre in Teo-
logia all'Università Gregoriana.
Tornò a lvlilano per insegnare Teologia Do-
ginalica e Sacra Eloquen,;,,a nel Seminario Mag-
giore. l\\fa la passione per gli studi severi e per
la scuola non lo distolse dal dedicare quegli
anni al vero lavoro sacerdotale, pur non es-
sendo legato ad una parrocchia. In una metro-
poli come Milano non mancano le occasioni di
raggiungere qualche gruppo o categoria di
anime, cui nessuno pensa, o che hanno bisogno
di specialissime cure; i cuori veramente sacer-
dotali ne sentono l'appello e dedicano ad esse
le ore più belle e più riposanti, con infinita
gioia dello spirito. Il professor D. Achille
Ratti, col suo sguardo scrutatore, ne scopri
parecchie di queste anime e, nei 29 anni di
sua permanenza a Milano dilatò per esse il
suo cuore generoso, facendosi fanciullo coi
fanciulli, maestro coi maestri, religio ·o fer-
vente con le anime a Dio consacrate.

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Prefetto dell'Ambrosiana e amico !azione con la sua Cappellania, dava vita ad
degli spazzacamini.
un'altra iniziativa: il calechis11l() di perseveranza,
corso di religione per signorine. Le lezioni
Dal 1888 al 1907 - 19 anni - fu Dottore avevan luogo tutti i giovedl dell'anno scola-
del Collegio della Biblioteca Ambrosiana; alla stico e vi affluirono numerose specialmente le
morte di Mons. Ceriani, dal 1907 al 1914, giovani studentesse per ben 15 anni.
toccò a Lui la carica di Prefetto di quella Bi- Ancora quell'anno il 4 novembre fondava
blioteca, che ripete le sue origini dal Santo Car- I'Associa..."ione délle Maestre Cattoliche, che Egli
dinale Borromeo è che aveva veduto alla Dire- riuniva al Cer1acolo una volta al me3e, per con-
zione uomini come Ludovico Muratori e An- fortare nella fede quelle anime buone, in mezzo
gelo Mai, intenti a illustrame e moltiplicarne al dilagare del materialismo e dell'indifferenza
le ricchezze inestimabili.
religiosa. E vi si mantenne tanto costante che,
E mentre nelle IWlghe ore d'ufficio lo storico anche trasportatosi poi a Roma alla Biblio-
appassionato e paziente dava mano a ben 130 . teca Vaticana, fu sempre presente ogni mese
pubblicazioni, frutto di lunghe e coscienziose ai convegni, senza badare ai disagi del viaggio.
ricerche, dense di pensiero, quasi tutte illu- E alle predicazioni dei Mesi Mariani, dei
strative della Chiesa Ambrosiana e della Storia Mesi del S. Cuore e dei Ritiri Pasquali, che
Milanese, come campo della sua carità sacer- l'occupavan~ nella bella stagione, sapeva pure
dotale ebbe, appena giunto a Milano, la Cap- far precedere durante l'inverno la cura pa-
pellania delle Suore del Cenacolo. Presso le ziente e amorosa dei suoi spazzacamini, che
quali diede inizio subito nel gennaio del 1882 al cader delle foglie piovevano come ro!ldini
- l'anno delJ'incontro con S. Giovanni Bosco spaurite nella rumorosa metropoli ed erano
- a un corso catechistico in preparazione alla ben lieti di trovare un viso runico sorridente e
prima Comunione dei giovanetti e delle gio- delle buone Suore che se ne prendevano cura.
vanette: provvida e santa iniziativa che diede Pensate quale scena deliziosa dovette essere
ottimi frutti e che D. Achille rinnovò ogni anno. vedere il severo Bibliotecario dell'Ambrosiana
L'anno stesso ~e! febbraio, sempre in corre- tra quei visetti fuJigginosi; l'amatore della mon-
L'esposizione della Salma nella Basillca cU S. Pietro.
--
-

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tagna tra i figli dei montanari, che scendevano
quasi a ricambiargli la visita, dai monti che
non davano loro pane sufficiente.
E ancora un'opera feconda di bene, a cui
dedicò il suo spirito organizzatore, fu dal 1895
l'inseg11ame11to religioso nelle Scuole elementari
del Comune cli Milano. Sostenuto da S. Em. il
Card. Ferrari, d'accordo con le Autorità Co-
munali, ebbe la gioia cli riuscire a introdurre
in tali scuole oltre un centinaio di sacerdoti,
offertisi spontaneamente e gratuitamente alla
santa impresa. Eravamo alle porte del triste 198 !
"Fides intrepida,,.
Dalla Biblioteca Vaticana a cui fu chiamato
come Prefetto nel 1914 da S. S. Pio X, assistè,
come da un ossen•atorio meteorologico che re-
gistra tutte le più minute variazioni atmosfe-
riche, all'immane conflitto che travolse l'Europa
per ben cinque anni. Gli uomini ùi alto pen-
siero chiudono sovente, sotto l'apparente auste-
rità, anime sensibilissime; ma l'effetto dei loro
pensieri e sentimenti talora va ricercato ben
lungi nel corso della vita, in manifestazioni tar-
dive forse, inaspettate, e rivelatrici d'un lungo
e profondo meditare.
Questo ci spiega l'improvviso balzo di Mon-
signor Achille Ratti dal silenzio delle Biblio-
teche durato ben 35 anni, e dal ristretto aposto-
lato catechistico, alla ribalta d'una Nunziarura
difficilissima come quella della Polonia nel
1918, e poi d'un'Archidiocesi come la mila-
nese, ove dimostrò una preparazione e un'at-
trezzatura vorrei dire miracolose.
A 61 anni vi è chi si adagia, stanco del la-
voro compiuto, e attende una pensione meri-
tata, quasi per sgranare le ultime avemarie del
rosario della propria vita. Egli invece inco-
mincia una nuova vita d'altissime res_ponsabi-
lità, e si trova tosto come in casa propria tra le
sottigliez7..e della diplomazia, tra i clamori delle
rivoluzioni sociali, in lotta con le cattive volontà
degli uomini dell'altra sponda.
Son altri 20 anni densi di storia, che i gior-
nali di questi giorni ci hanno richiamati in
iscorcio o in riassunto, ma che e doveroso per
noi conoscere minutamente, attraverso la espo-
sizione larga e sicura d'una biografia, come
quelle che ci diedero il Novelli, il Lazza.rin.i, il
Veneziani, o di altre che tra breve certamente
saranno preparate dagli studiosi, complete ed
edificanti.
l\\el 1918 la Polonia risorgeva come per mira-
colo dalla secolare spartizione, che ne aveva
mutilate tragicamente te membra quasi in una
inverosimile perenne condanna alla morte.
Spettacolo desolante d'un campo di battaglia,
fumante di rovine e di minacciose vendette!
È un popolo che vuol rivivere, perchè ne ha
un sacro diritto; e s'afferra violentemente a
tutte le speranze d'aiuto, per liberarsi uall'an-
goscia di una schiavitù che lo minaccia nuova-
mente nel pericolo boJscevico.
Mons. Achille Ratti giunge tra i Polacchi,
cattolici puro sangue, Nw1zio di pace e di fede,
conciliatore di interessi supremi, vindice di ri-
vendicazioni sante. Aveva esitato davanti al-
l'oKerta inattesa del grande Pontefice Bene-
detto XV; ma sollecitato da Lui con la do-
manda: « Ebbene, dunque, quando partite? u,
a\\·eva soggiunto la grande parola di fede apo-
stolica: In verbo tuo laxaho rete. Grande parola
e grancle fede che ci diedero il Papa della Fides
intrepida. Non aveva vissuto la grande guerra
che dall'osservatorio del Vaticano; ma nei due
anni di Polonia dovette assistere alla tragica
ritirata dei polacchi, inseguiti dai bolscevich,
fin sotto le mura ·della capitale. Mons. Ratti.
mentre i rappresentanti delle Poten7,e pensa-
vano ad allontanarsi: «Io rimarrò, disse, anche
se i bolscevichi dovessero abbruciare la città:
il popolo ha oggi più che mai bisogno della
presenza del rappresentante del Papa 1>.
li 14 agosto il Corpo Diplomatico partiva
da Varsavia, mentre il Nunzio restava a pre-
gare e confortare i suoi figli nel pericolo. Il 15
agosto, festa dell'Assunta, l\\llaria SS. ancora
una volta liberava la Polonia dall'invasione delle
orde cli Trotzski, e la vittoria venne insperata,
decisiva. Era il primo fiasco del bolscevismo
invadente. Toccò al Nunzio la ventura di into-
nare il Te Deum della liberazione e cli ricevere le
solenni attestazioni della comune riconoscenza
Da Varsavia a Roma e da. Roma a Milano,
Arcivescovo e Cardinale, il 13 giugno dell'anno
seguente 1921. Raptim transit: è il motto che
caratterizza la rapidità ùi queste due succes-
sive soste: la Nunziarura di Polonia e l'Arcive-
scovado di Milano; ma lungo e severo era
stato il primo periodo di Bibliotecario, come
non comune a molti Pontefici la reggenza delle
Somme Chiavi per ben 17 anni.
Il Pontefice della conciliazione.
Come è salutare allo spirito dei credenti
riconoscere le vie della Provvidenza nella vita
e nel destino degli uomini, quando sulla soglia
<lell'etemità si può guardare indietro a rimi-
rare il cammino percorso! Solo la Divina Sa-
pienza sa e può intrecciare gl'inquicti voleri e

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Il Snn.to Padre Pio Xl, benedicente, noi corteo trionfale per Jn Canonizzazioni> di Don Bosco.
i capricci degli uomini al disegno etemo della
Sua Volontà, per trame le armoniche linee
d'un continuo progresso umano verso mete mi-
steriose, santamente perseguite.
La rapidissima preparazione cliplomatica di
S. S. Pio XI, la vita di raccolto studio dei Co-
dici e della Storia antica, il limitatissimo campo
d'apostolato concesso all'austero Prefettò del-
1'Ambrosiana e della Vaticana :Siblioteca, come
poteva darci l'evento desideratissimo d'un Con-
cordato tra la S. Sede e lo Stato Italiano, se
lddio non l'avesse ·voluto e preparato con l'im-
provviso accostamento e.li due Uomini, am-
bedue alieni dai raggiri della diplomazia, ma
animati dall'unico intento di dare all'Italia una
forma di vita e un palpito nuovissimo?
Furono necessari, è vero, anni di lavoro se-
greto e febbrile, per toccare il momento com-
movente dell'apertura di una nuova breccia di
Porta Pia, che ridesse al Papa la sua libertà so-
vrana e all'Italia il respiro libero di una co-
scienza nazionale pacificàta. Ben altre mura più
massicce e più trincerate s'erano rizzate a di-
fesa dell'unità nazionale massoneggiante, per
impedire il ritorno del Papa tra i suoi figli come
Principe dal soave triregno I Ma quando w1'ora
di Dio sta per suonare, è Lui che dispone gli
eventi e supera le barriere delle umane scher-
maglie: il fatto compiuto rivelò l'anima catto-
lica italiana, che unanime esplose in un grido di
gioia incontenibile!
E a distanza di 10 anni, esattamente alla vi-
gilia delle Feste solennemente conconlate per
commemorare la data faustissima, I<ldio accet-
tava il sacrificio del grande Pontefice premian-
done la fede, mentre il Gran Consiglio Fascista
riunito per trattare i vitali consueti problemi,
in segno di lutto nazionale, si aggiomava dopo
aver votato un ordine del giorno, che pare un
fiero saluto romano alla grande Figura dello
scomparso e un p lauso al Conciliatore.
Nel tempo stesso S. A. R. il Principe Eredi-
tario, che si accingeva a rappresentare l'Augu-
sta Maestà del Re nella Basilica Vaticana pre-
senziando alla Cerimonia Commemorativa della
Conciliazione, doveva invece prendere le gra-
maglie e salire in Vaticano a venerare la Salma
del defunto grande Pontefice.

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Grande udienza nel Cortile S. Darnaso doPo la Beatlficazione di S. Giovanni Bosco ( 19:29).
Il Papa di Don Bosco.
Anche nel brevissimo incontro del giovane
sacerdote D. Achille Ratti con Don Bosco nel
lontano 1883 si rivela la profondità delle im-
pressioni, che un avvenimento in sè molto
ordinario aveva lasciato nel suo spirito. E la
tenacia dell'affetto devoto allora germogliato,
di quali frutti fu capace, di quanta tene-
rezza!
I figli di S. Giovanni Bosco avranno la gioia
di eternare nella loro storia il nome di S. S.
Pio IX come confondatore della Società Sale-
siana e quello di Sua Santità Pio XI come
glorificatore delle nostre primizie di santi-
tà: Don Bosco, Madre Mazzarello, Domenico
Savio.
u Il Papa di Don Bosco», così si compiacque
Egli stesso di chiamarsi con patema, delicata
condiscendenza, non lasciava passare occasione
per nominarlo, proporlo a modello, compia-
cersi d'averlo conosciuto, riferirne le impres-
sioni e le parole, distribuime a tutti L'immagine
o la medaglia o un ricordo.
Ma quante volte il suo pensiero sia corso ai
Salesiani per affidare loro incarichi onorevoli o
delicati, lo dimostra da solo il numero delle Mis-
sioni che dal 1922 vennero ad aumentare, anzi
- - a triplicare, il nostro campo di lavoro.
Nel 1922 è la Prelatura Apostolica dell'As-
sam (India);
nel 1923 è la Missione del Gran Chaco Pa-
raguayo;
nel 1925 sono la Prefettura Apostolica del-
l'Alto Luapula nel Congo Belga e la Prelatura
Apostolica di Porto Velho nel Brasile;
nel 1928 contemporaneamente l'Archidiocesi
di Madras e la Diocesi di Krisbnagar, ambedue
nell'India, noncbè la Missione indipendente di
Miyazaki nel Giappone;
nel r930 la Prefettura Apostolica di Rajaburi
nel Siam;
nel 1933 la Prefettura Apostolica dell'Alto
Orenoco nel Vene-ruela.
Metà delle nostre Missioni propriamente
dette ci vennero adunque affidate sotto il Pon-
tificato di Pio XI nel breve giro di soli ro anni,
con un complessivo di oltre 200.000 cattolici
sparsi tra ventidue milioni di pagani, su una
superfice di r milione e 200 mila Kmq. di
superfice (tre volte l'Italia).
Inoltre, a testimoniare la sua stima e bene-
volenza, quasi ogni anno del suo Pontificato
segna a lettere d'oro qualche nome di sacerdote
salesiano elevato alla dignità episcopale. Non
sarà fuori di luogo elencare i nostri Vescovi
in onorevole schiera, a comune edificazione e
ricordo riconoscente.

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Primizia eletta S. Em. il Card. Augusto
Hlond eletto il 7-u-1922 Amministratore Apo-
stolico della Silesia; il 3-1-1926 consacrato Ve-
scovo di Katovice e tosto il 24-6-1926 pro-
mosso Arcivescovo di Gniezno e Poznan e il
20-6-1927 eletto Cardinale Primate di Polonia.
Mons. Emanuele Gomez de Oliveira eletto nel
27-10-'22 Arcivescovo di Goyas (Brasile);
Mons. Ernesto Coppo (1-12-'22) Vescovo Titolare
di Paleopoli;
JV[ons. Dante 1vfunerati (20-12-'23) Vescovo di
Volterra;
Jfons. Anto11io Lustosa (4-7-'24) Arcivescovo
di Belem do Parà (Brasile);
Mons. Enrico A1ourao (1-5-'25) Vescovo di Ca-
felandia (Brasile);
Mo11s. Arturo Jara (.29-1-126) Vicario Ap. di
Magelfano (Cile);
Mo11s. Federico Emanu.el (r8-4-'29) Vescovo di
Castellammare (Napoli);
Mons. Ignazio Canazei (23-7-'30) Vicario Ap.
di Shiu-Chow (Cina);
Mo11s. Emilio Sosa (30-4-'31) Vescovo di Con-
ception (Paraguay);
Mons. Giuseppè Cognata (16-3-'33) Vescovo di
Bova (Reggio Cal.);
Moris. Vincenzo Priante (13-5-'33) Vescovo di
Corumba (Brasile);
Mons. Luigi Mathias (9-7-'34) Arcivescovo di
Madras (India);
Mons. Stefano Ferrando (9-7-'34) Vescovo di
Shillong (India);
Mons. Roberto Tavella (13-9-'34) Arciv. di
Salta (Argentina).
Mons. Nicola Esandi (13-9-'34) Vescovo di
Viedma (Argentina);
Mons. Marcellino Olaec.hea (25-8-'35) Vescovo
di Pamplona (Spagna);
Mons. Riccardo Pittini (10-10-135) Arciv. di
Santo Domingo (Antille);
Mons. Salvatore Rotolo (1937) Vescovo di Vel-
letri;
Jl,fo11s. Git1seppe Selva (31-12-'37) Prelato di
Registro di Araguaya (Brasile).
Il Santo Padre Pio Xl alla Cano.nìuazione di Don Bosco, durante la lc11ura dell'omella.
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2.1 Page 11

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Ancora: nel 1926 il Sacro Palazzo di Castel
Gandolfo con l'annessa Parrocchia, per degna-
zione papale, veniva affidato in custodia ai Sale-
siani; e Sua Santità, dopo la cessione, mesta-
mente diceva al sig. D. Rinaldi e ai Superiori
<lei Capitolo convenuti a Roma per i funerali
di S. Em. il Card. Cagliero: 11 È la villeggiatura
<lei Papa, ma Noi non la ,·edremo certamente n.
Invece le pratiche della Conciliazione riusci-
rono ed Egli ne potè fare sua lunga dimora, a
ristoro del periodo estivo.
A Roma permise che dedicassimo al suo nome
l'Istituto Professionale Pio XI e tutti sanno
quanto gem:rosamente abbia contribuito per
la costruzione di quello ch'Egli si compiaceva
chiamare 1< il suo Istituto »e <lei l'annesso tempio
di Maria SS. Ausiliatrice. Ogni anno poi, gli
allievi del Pio XI erano ammessi ad una visita
collettiva, in occasione della festa del Papa, e
S. Santità accettava l'omaggio - cosa insolita
in Vaticano - d'una Accademia musico-let-
teraria, riservando alla fine uno di quei suoi
discorsi cosl paterni, scher.losi, familiari che
lasciavano nell'animo di tutti una gioia indi-
menticabile.
Anche le Catacombe di S. Callisto sono un
attestato della sua bontà ; e quando sorse la
nuova Parrocchia di L ittoria sappiamo da cena
fonte che Egli s'interessò direttamente perchè
fosse a noi affidata.
Ultimo invito a collaborare proprio sotto i
suoi occhi, nel ramo tipografico che più l'aveva
impressionato nel 1883 visitando la Tipografia
di S. Giov. Bosco all'Oratorio cli Valdocco, è
stato quando nel 1937 volle affidare alle nostre
cure la Tipografia Poliglotta Vaticana, mira-
bile officina che ha l'onore di diffondere in
tutto il mondo cattolico la parola e gli scritti
del Papa e delJe Sacre Congregazioni Romane.
Il glorificatore dei Santi.
Delle tante gemme che rifulgono sulla tiara
di Pio XI questa è la più preziosa: nella lunga
serie dei Papi li ha superati tutti di gran lunga
pel numero delle cerimonie di canonizzazione.
Sono 33 i Santi da Lui canonizzati in r6 grandi
cerimonie, sono 463 i Beati da Lui dichiarati
in ben 40 feste distinte. Tale numero, dice
S. Em. il Card. Camillo Laurenti, Prefetto della
S. C. dei Riti, supera quanto hanno fatto i
Papi degli ultimi 17 secoli.
Basti ricordare che, da quando il Papa
Sisto V (1585-r590) creò la S. C. dei Riti, fino
a tutto il Pontificato di Ilencdetto XV, cioè,
in più di tre secoli, sono state compiute dai
Papi non più di 31 cerimonie di canonizzazione
per r 42 Santi.
È certo che basterebbe fissare l'attenzione
sugli eroi glorificati da Pio XI per dare al
mondo la prova della indefettibile vitalità della
Chiesa Cattolica e fame spicn dere l'origine
divina su tutte le povere sètte che l'hanno ab-
bandonata e su tutti i sistemi laici che l'hanno
disconosciuta. Immenso quindi è il valore apo-
logetico delle glorificazioni, compiute dal de-
funto Pontefice, di Beati e di Santi che rappre-
sentano tutte le categorie di persone, illustrano
tutte le nazioni cattoliche, ricordano epoche glo-
riosissime di Storia della Chiesa, dimostrano
possibile e mirabile la santità nel laicato, come
tra i religiosi e nelle somme gerarchie ecclesia-
stiche.
Ma per i Salesiani, che ebbero l'ambita sorte
cli vedere glorificati da questo Pontefice il Fon-
datore, la Confondatrice e il primo fiore dc!-
l'educa.zione salesiana, durerà eterna la ricono-
scenza e sarà sempre giocondo ricordare i
tratti squisiti cli bontà paterna e le parole da Lui
pronunziate in cento discorsi, parole che, rac-
colte e custodite e meditate saranno la più
dolce vivente eredità del Padre.
"Urbi et orbi" .
Dire dell'un iversale attività svolta da S. S.
Pio XI non è compito nostro: è il Papa delle
Missioni, che ba moltiplicato il fervore missio-
nario nel mondo intero, dilatando io centinaia
di nuove Diocesi, Vicariati e Prefetture il regno
di Gesù Cristo.
È il Papa dell'Azione Cattolica che vide il
bisogno di missionari nel cuore della società
moderna più progredita e ammalata di indiffe-
renza religiosa; che, memore del suo aposto-
lato catechistico nel Cenacolo milanese, avrebbe
voluto infondere nell'animo cli tutti i sacerdoti
e dei laici la convinzione che urge insegnare il
Catechismo, istruire, istruire i giovani special-
mente nelle scuole e negli Or.nari e nelle fa-
miglie, per prevenire la dissoluzione dell'in-
credulità.
il Papa degli alti studi, aderente a tutte le
correnti scientifiche e che tutto vorrebbe illumi-
nare alla luce della Fede, dalla Pontificia Acca-
demia delle Scienze, alle Università d'ogni
specie e d'ogni nazione, cui fu Mecenate e
guida sicura.
È il Papa delle Convenzioni, dei Concordati
con 26 Potenze, che poteva senza enfasi
retorica indirizzare le sue benedizioni e i suoi
messaggi radiofonici da Roma all'orbe intiero,
74

2.2 Page 12

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tidienza e bc.nedizlone a l Rcv.mo nostro Reuor Mag;ioni Don Ple tTo Rlcaldone.
certo d'avere milioni e milioni d'orecchi at-
tenti alla sua parola e di cuori commossi al suo
affetto paterno. Chi non ricorda il poema su-
blime del messaggio del 12 febbraio H)3 t, per
l'inaugurazione della Radio Vaticana, presente
il defunto Guglielmo Marconi?
«Udite, o cieli, quello che sto per dirvi,
ascolti la terra le parole della mia bocca. Udite
o genti tutte, tendete l'orecchio, o voi tutti che
abitate il globo, uniti in un medesimo intento
il ricco e il povero. Udite, o isole e ascoltate o
popoli lontani. E sia la nostra prima parola:
Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in
terra agli uomini di buona volontà ».
" La pace di Cristo nel regno di
Cristo".
L'Osservatore Romano del1'11 febbraio c. a.,
annunciando il sereno trapasso del Pontefice,
ebbe parole di alto cordoglio e accenti di so-
lenne commozione che ci sembrano la miglior
conclusione del nostro filiale omaggio.
"Aveva offerta a Dio la sua vita per la pace
fra gli uomini... La pace! IL palpito della pace;
l'appello e il monito; il disegno e l'opera. La
fede e la fiducia della pace: scopo, proposito,
direttiva, strategia; l'oriente della pontificale
giornata; il nord della rotta della mistica barca;
l'oasi del terreno pellegrinaggio; la conquista
della santa battaglia, la ragione della vita, il
premio della fatica, la posta dell'ardimento.
Tutto. La pace! Egli viene sulla loggia esterna
di S. Pietro. Mira, per la prima volta di là
l'Orbe e l'Urbe, che guardano a Lui. Quella
Sua benedizione appare come la divina Croce
Legatizia che precede il pacifico Re. L'ispirato
augurio finale dell'Uhi Arcano Dii, risuona
come l'annunzio dell'Araldo che non tace, non
cade mai più; si ripete icrefrenato, irresistibile,
echeggia fra gli uomini, nelle coscienze, in seno
alle famiglie penetrando le basi del Regno d ,
Cristo cui è custode, è legge, è civiltà, la pace
» La Lettera per la educa-do11e cristiana della
gurc1ent1ì non è soltanto l'inizio ab imis dell'edi-
ficio, non soltanto l'invito a creare ai preziosi
germogli di vita, tra le tempeste della miscre-
denza che assidera e avvilisce, la serra salutare,
ma una giusta divisione di lavoro, di ausilio, di
responsabilità tra la Chiesa, la casa, lo Stato.
Il casto co111111bio, che ristorando nella santità
del Sacramento la società primigenia, la ri-
scatta dall'avvilimento cui la ridusse il mate-
rialismo laicizzatore e la riconduce alla legge
di Dio che ricorda ai genitori ch'essi debbono
rispondere di due vite nei figli, quella del sangue
e quella dell'anima; altro non è che un nuovo
documento di pace: " Rassodata nel vincolo di
carità la società domestica, vi fiorirà necessaria-
mente quello che è chiamato da S. Agostino
ordine dell'amore " .
"Dal focolare dei padri, alla equa convivenza
- delle classi. La commemorazione del quaran-
75

2.3 Page 13

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tennio della Carta Leoniana è il trattato della
cristiana pace sociale. Non solo essa rievoca la
Rerum Novarum che negò al socialismo la ne-
cessità di una lotta sjstematica come unico
mezzo alle rivendicazioni del proletariato, ma
rivelò che in quarant'anni del procelloso cam-
mino collettivo, la pagina vergata dal Papa degli
operaj non era passata agli archivi. La Chiesa
non l'aveva mutata, perchè scolpita nella ve-
rità, ma l'aveva postillata quotidianamente fino
a ripetere ad un'altra vigilia natalizia: " Ca-
rità, carità è il più grande bisogno dell'ora pre-
sente ".
n E su per l'ascesa ancora: alla com.,ivenza di
popoli. Genova, Losanna, Lima, i Concordati.
Il Papa che dilata i confini politici, non cessa di
raccomandare quel che essi racchiudono di te-
sori e di doveri morali; il Papa che stende oltre
di essi la mano, perchè quei tesori s'accrescano,
quei doveri più facilmente si compiano, non
parla, non scrive, non insegna soltanto.
l'esempio: un esempio che culmina nella Con-
ciliazione.
»La Conciliazio11e è impresa, che chi vi scorse
soltanto la risoluzione di un conAitto tra Ja
S. Sede e l'Italia, non ne vide che l'immediato
motivo storico. La pace del Laterano ridiede
o.on soltanto l'urutà spirituale ad una nobilis-
sima nazione, ma simbolo supremo, una volta
ancora, di un beneficio universale, indicò al
mondo il ritorno di Dio tra i popoli e dei po-
poli a Dio, ovunque gli uomini di buona volontà
fossero pronti a dar gloria a Lui nei Cieli e
pace in terra alle genti.
» Da questo equilibrio rjconquistato nella
vita, il candido volo verso la pace dd pensiero:
ove Scienza e Fede erano di fronte. Quella
contro questa armata di tutti i pregiudizi e i
sospetti che erano patrimonio della ignoranza,
eppur orgogliosamente convinta che il vero
scientifico avrebbe dispersa la superstizione,
come fuga le tenebre sin dall'alba e sale in-
contrastato verso il meriggio, il giorno, senza
tragedie in cielo.
» Pio XI fissò con lo sguardo dell'aquila che
non batte palpebra al sole, tutto quel fulgore.
La pupilla della fede temprata al raggio di Dio,
non ne teme; ne riconosce e ne ama i riflessi
benefici. L'innata predilezione del sapere, un
raro dono di erudizione, una sovrana potenza
di compendiose visioni, designava in Lui, una
volta ancorn, il mediatore inarrivabile. L'Acca-
demia delle Scienze non è w,'Accademia. È in-
sieme il campo sperimentale e l'arco di tr onfo
di quest'altra pace sovrana.
l> Il terzo Cavaliere dcli'Apocalisse, ovunque
galoppasse, aveva adunque ostacolate le vie.
M.a non indietreggiò; balzò sugli ostacoli; ir-
ruppe nel campo; minacciò sempre; come mi-
naccia ·ancora. Ma la voce, troppo spesso la
sola voce del Cavaliere della Pace, gli intimò
d'arrestarsi; Ja Croce s'incrociò con la falce
fatale; alla sfida di morte rispose la sfida della
vita in Cristo, nel Suo messaggio, nelle Sue
promesse,>. (T. nell' Osservatore Ramano del-
l'u-2-'39).
Viva il Papa!
S.S. PAPA PIO Xl
li.EL L" ~NNO 188' ~ &M:UD<>n
S1:Dl:TTF. O\\ I ALLA ~ DI lt. CIO~
BC'SCO · E l'ltNTPt: P0l(ZVA .U.Llil!Nl'O Al.
CC"PPO•N\\-TRl\\"A E Dltlln\\VÀ LO 8PIRl10
C~"N l.~ PAROLE E GU nuW'I tal COI.VI
CI-IE DOVE\\'A VN Cl0ll'fllO CON QltNtDE
Ltl'JZIA ML 9'110 ~ 81 :\\lCAMO M
ClllSTC·INNALZAft AU."0...- Dl:QI.I
AL.?Altt•DICMIARANOCI.O ISATO &teftll;:NO
~-E Q.Cl!IPICAM Cffl i:AVR'di.A WI
SANn rL I ~a.e - · ttMO~ DI
lnS~E~.
La lapide murau, nella Cappella Pinardi per ricordare
la vJsita di S. S. Pio Xl nell'Oratorio di Torino nel 1883.
Mentre attorno al Feretro glorioso c'inchi-
niamo a recitare la prece del suffragio, abbiamo
l'intima certezza che il Vicario di Cristo sia su-
bito salito coll'anima sua nella perenne luce di
Dio, ove l'avranno accolto riconoscenti le
schiere dei Beati e dei Santi da Lui incoronati
d'aureola e posti sugli AJ,tari.
Ma sempre i figli di S. Giovanni Bosco, con
tutta l'altra immensa Famiglia, continueranno
le loro preghiere per il Papa, vivo anche in
morte, perenne nella immortale perennità di
Colui che è il Capo, l'Anima, la Vita della
Chiesa: l'adorabile Cristo Gesù.
È stato questo il testamento del Padre: Ar
il Papa e col Papa, sempre e dovu11q11.e.

2.4 Page 14

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JN FAMIGLIA
La Causa di beatificazione
del Servo di Dio Don
Andrea Beltrami.
Il 31 gennaio u. s. - festa
di S. Giovanni Bosco - la
Sacra Congregazione dei Riti,
raccolta nel Palaz;,,0 Apostolico
Vaticano, in adunanza ordina-
ria particolare, ha discusso la
validità dei processi di vari
Servi cli 010.
Tra gli altri, gli Em.m1 si-
gnori Cardinali cd i Rcv.mi
Prelati Officiali hanno esaminato
anche quello del nostro Don
Andrea Beltrami dando il loro
voto. La Causa di beatificazione
volge quindi allo stadio dell'e-
roicità delle , irtù praticate dal
Servo di Dio, che si conchiu•
dera, speriamo, colla proclama-
zione ufficiale e la decorazione
del titolo di Venerabile. Pre-
ghiamo il Signore perchè af-
fretti questo giorno, cd intanto
facciamo sempre meglio ce>no-
scere la serafica vita di Don
Andrea Beltrami, apostolo della
sofferen1.a, e provochiamo la
sanzione divina sulla sua fama
di santità interponendo la sua
intercessione nel domandare a
Dio grazie e fa,•ori.
Chi ne ottcne:lse per inter-
cessione del Servo di Dio, s'affretti a dame
relazione precisa al Reuor 1\\1aggiore dei Sale-
siani. - Via Cottolengo 32 - T orin.o 109.
Plauso e benedizione del Santo Padre
alla RIVISTA DEI GJOVA}ll.
La Rivista dri gi,r.;ani (1) son.a nel maggio
1920, come espressione di un movimenLo di
rinascita spirituale dopo la guerra m ondiale,
(t) La R1tifta dri 1/Ìllt'<DfÌ esce ìl 15 d'o11ni mNe in
fasci~ob di 64 fll!tinc. f're7.7.o d'abbonamento per 11 1939:
Abbonamentu annuo: Italia e Colonie, L. 12.50 • Este-
ro J,. 15,50 - Abbonamento semc:$tralc: halia 1: Colo-
nie L. 6,50 - f.-tcm L. 8 - Un luc,coln ,epanto
L. 1.50 - l.'ahborumtnto puo cominciare da qualun-
que me11c. - Dirr=wn,; Liceo ValSJ1l1cc • Torino (119)
- Amm1ni,1rorio11~. Corso Regina \\larghcrita, 176 - To-
rino (109).
Saggi grutì~ o 1cm1,lice richestn.
per la cultura e la vita cristian:1 della nostra g io-
e ventù, entrata felicemente nel suo ventesimo
e anno. Ed giunta agli abbon11ti, già col numero
di gennaio, in un'edizione più r icca ed attraente
animata dai propo;;iti di un ancor più fervido
apostolato, confortata da una speciale benedi-
zione del santo Padre Pio X l che è plauso
incondizionato al glorioc.;o passato e l'auspicio
più ambito per l'avvenire:
SEGRETERIA DI STATO DI SUA SANTITÀ
Telegramma
4- gnmaio 1939.
A Don Cojazzi - Torino
Alla cara Rivista <lei giovani che per la Ji,
eletta pml i' del gregge di Cristo co11 alta CfJ•
sci,m::a dell'ora ed esatta perce::;io11P dei bùogm
- combatte per la coltura e la t•ita rristiana le sm
77

2.5 Page 15

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belle battaglie seminando il b11011 seme e racco-
glùmdo frutti preziosi di eleva-zione spirituale,
Sua Santità invi.a di cuore all'inizio del 20° anno
di pubblic~ùme l'implorata Bo,iedi:::ione Apo-
stolica e l'augurio dei pii, felici incrementi.
Cardinale PACELLI.
Salutiamo con gioia l'aurora di questa se-
conda giovinezza della cara Rivista diretta con
tanta genialità ed intelletto d'amore dal nostro
sempre giovane Don Cojazzi, e le auguriamo
di gran cuore la più ampia diffusione, percbè
la cultura ch'essa prodiga ai giovani risponde
fedelmente al programma di educazione e di
elevazione al sereno spirito cristiano che zam-
pilla dal Vangelo.
I nostri Cooperatori la procurino per tempo
ai loro figlioli perchè alle soglie della giovinezza
si formino al senso cristiano della vita che con-
disce ogni umana cultura, perchè vera sapienza.
ITALIA - Torino-Oratorio. - L'annuale
convegno dell'Unione Insegnanti «Don
Bosco».
L'Unione Insegnanti «Don Bosco» che trae
ogni anno ispirazione all'apostolato dell'edu-
cazione dal grande EduCàtore, tenne il suo
convegno tradizionale nella Casa-madre la do-
menica 22 gennaio u. s. in preparazione alla
festa del suo Patrono.
Celebrò la Messa, nella devota cappella
annessa alle camerette del Santo, il Direttore
generale delle Scuole Salesiane Dott. D. Re-
nato Ziggiotti, il quale commentò efficacemente
il Vangelo del giorno e tenne, in seguito, nella
sala delle adunanze, un'interessante confe-
renza sulla valutazione spirituale dell'allegria
e della ricreazione nella educazione della gio-
ventù secondo lo spirito e gli esempi di S. Gio-
-vanni Bosco.
L'oratore, presentato dal Presidente del-
l'Unione, Ing. Aristide Bianchi, sviluppò così
praticamente la «strenna » data dal Rettor
Maggiore per quest'anno 1939, come parola
d'ordine, a tutti i figli di Don Bosco ed aUa
falange degli alunni degli Istituti ed Oratori
Salesiani, e riscosse dall'assemblea cordiali
consensi e calorosi applausi. Terminata la
conferenza, il Presidente si rese interprete dei
sentimenti comuni nel ringraziare il sig. Don
Ziggiotti e nel concretare i fervidi propositi de-
gli educatori e delle educatrici che compiono la
sublime missione collo spirito di S. Gio. Bosco.
Savona. - Inaugurazione del nuovo sa-
lone-teatro.
La festa di Cristo Re, il nostro fiorente
Oratorio di Savona ha inaugurato solenne-
mente il nuovo salone-teatro colla benedizione
di S. E. Mons. Righetti, vescovo diocesano, il
S. E. Mons. Gul!lielmo Codfrcy, Del~ato Apostolico in Gran Bretagna, nel suo viaggio per Londr3 ha SOSUlCO
- - a Torino, e dopo aver celebrato all'altare di S. Giovanni Bosco, ha po.~a10 col noslro Rcnor Maggiore e col
seeuico presso il mo1'wncnto del S<lJlto.

2.6 Page 16

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quale compi il sacro rito e presiedette tutta la
cerimonia. Facevano corona a Mons. Vescovo
S. E. il Prefetto, il Segretario Federale, il rap-
presentante del Podestà e nwnerose • altre
autorità religiose, civili, militari e scolastiche,
coll'Ispettore 8alesiano Don Carbarino. I l
salone era gremito di pubblico che fu largo di
applausi ai piccoli oratoriani, all'orchestrina
dei nostri ex-allievi di Gcnova-Sampierdareu:.1
ed agli attori che interpretarono il dramma
Il Ponte dei sospiri. Tenne il discorso ufficiale il
prof. Don Sinistrero ùel nostro Liceo di Alas-
sio svolgendo brillantemente il tema: « Il
teatro come mezzo educativo secondo il sistema
di Don Bosco •·
SIRIA - Damasco. - Festeggiamenti in
onore della Beata Maria Mazzarello.
Damasco ebbe la gioia di festeggiare con
grande entusiasmo, e con la maggior solennità
possibile in un paese di Missione, la Beatifi-
cazione di Madre Maria Domenica Mazza-
rello.
Le Figlie di Maria Ausil iatrice, che da molti
aruti lavorano in città con due opere fiorentis-
sime - la Scuola Italiana dell'Associazione
Missionaria e 1'03pcdale Italiano - organiz-
zarono un triduo dal 1 al 3 dicembre, con d i-
scorsi in lingua italiana, francese, araba, e
benedizione eucaristica, nella chiesa dei R R. PP.
Conventuali, che nulla tralasciarono perchè le
foste riuscissero veramente bene.
L'immagine della novella Beata èampcggiava
in un bellissimo quadro, opera del Rev. Fra
L . Biasotti, tra w1a festa di luci e di fiori,
circondata da angeli, in atto di salire alla gloria
dei Cicli.
I festeggiamenti culminarono la Domenica
4 dicembre con solenni funzioni presiedute
da S. E. Re,·.ma l\\fons. Leprètrc, D ele-
gato Apostolico per la Siria cd onorate dalla
presenza del R. Console d'Italia, N. H . Vittorio
Castellani.
S. E. il Delegato Apostolico celebrò la santa
Messa della comunione generale rivolgendo al
folto pubblico la sua paterna parola, vibrante di
pietà e di ammirazione per le vinù e per le
opere dell'umile, grande Beata.
Alle ore 10 la devota chiesa si affollò nuova-
mente per la l\\lcssa solenne, cantata dalla
scuola ed assistita da S. E. Rev.ma Mons.
Lcprctre, dall'Ecc.mo Vescovo Siro, Mons.
Giorgio Stete, dall'Ecc.mo Vescovo Greco,
Mons. Farrage, dai Vicari Arcivescovili maro-
nita, caldeo cd armeno, dal R0 Console l ta-
liano con la gentile Consorte, dal Ca,. Uff. Er-
cole Serra, Direttore dell'Ospedale Italiano.
dal Reggente del Fascio locale, prof. G. Rolle
dal Direttore del Banc<J di Roma e da una larg:i
rappresentanza dei locali Istituti religiosi ma-
schili e femmin.ili. Il Rev. Padre Capponi,
Superiore dei Conventuali, con la sua scultori.1
eloquenza, tessè il panegirico della Beata
esaltandone la squisita maternità spirituale e
la sua mirabile arte di governo. D opo il so-
lenl\\e Te Deum e la benedizione eucaristica,
al cauto di un ùevoto inno alla Beata, i fedeli
sfilarono al bacio della reliquia e ricevettero
tutti un'immagine-ricordo.
Al pomeriggio le alunne della scuola dcù1-
carono alla Beata una riuscita accademia mu-
sico-letteraria, culminata in una magnifica vi-
sione e chiusa con la premiazione scolastica.
Anche l'accademia fu onorata dalla presenz::i
dell'Ecc.mo Delegato Apostolico, del R0 Con-
sole d 'I talia e Consorte e di tutte le Autorità
civ ili e religiose.
Quadro della Beata Mn.zzru-ello cSpos10 n ell a
chiesa p arroocbiale d t D:imasco (Siria).
79

2.7 Page 17

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DALLE NOSTRE MISSIONI
Sbiu-Cbow. • L'Istituto maschile « Don B<>sco ».
CINA
zio,~i de/I.e nostre missioni fino al Natale Il. s. In
attesa di altre itiformazumi, la com1111ichia1110 ai
Il Vicariato Apostolico nella
nostri Cooperatori.
tormenta della guerra.
Nella seconda quindicitlll di gennaio è giunta
Rev.mo signor Don Ricaldo11e,
finalmente una lettera di S. E. il Vicario Apo- non so se questa mia riuscirà a giungere a
stolico di Shiu C/unu con la noli::ia delle condi- destinazione. Siamo in piena zona di guerra.
Ormai tutte le città del nostro
Vicariato sono state bombarda-
te, parecchie incendiate e di-
strutte. Perfino Yan Fa ha a-
vuto la sua parte. I danni sono
incalcolabili. L'odio contro il
nemico si fa sempre più inten-
so; lo spirito di resistenza è
ancora molto forte. Di pace
nemmeno un barlume. Le sof-
ferenze e le miserie crescono
a dismisura; e dappertutto si
registra una grande mortalità
perchè mancano le medicine
e l'avversario non ne permette
la spedizione. Ogni giomo,
Ho-Sai, - 11 novia:Jato delle Figlie di Ma.ria Ausiliatr ice.
- 80
ed alle volte anche di notte,

2.8 Page 18

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allarmi di pericolo per le incur-
sioni degli aeroplani. Le scuole
sono tutte chiuse perchè nè
maestri, nè allievi osano esporsi
ai bombardamenti aerei. È una
vera grazia di Dio che il nostro
Seminario minore di Ho-Sai
abbia potuto continuare finora
regolarmente. Le Figlie di Ma-
ria Ausiliatrice soffrono natu-
ralmente più tli noi per lo spa-
vento deHe incursioni aeree e
pei perjcoli delle bombe che
scoppiano molte volte accanto
alle nostre case. Non parliamo
del rincaro dei viveri e dei ge-
neri più indispensabili alla vita,
che aumenta di giorno in gior-
no. Ciononostante i nostri mis-
sionari non si perdono di co-
raggio: lavorano, soccorrono,
..
aiutano dove possono, per
quanto i ma1igni si sforzino di
persuadere il popolo che essi,
e particolarmente gli Italiani,
siano spie e traditori.
Il Vescovado da un anno in
qua è ili, entato il rifugio della
povéra gente, la quale confida
di trovare !a salvezza presso
di noi. Finora, grazie a Dio,
nessuno ha perso la vita qui
ln casa. E Dio volesse che colla
salvezza del corpo incontrassero
anche quella dell'anima. Da
Hong Kong, da Macao, da
Shanghai non sappiamo nulla,
perchè da quasi due mesi non
arriva più posta dal di fuori.
Confidiamo nell'aiuto del Si-
gnore che finora ci ba visibil-
mente protetti. Nessuna delle
nostre residenze, infatti, andò
ancor distrutta, sebbene varie
siano state danneggiate; e nes-
suno di noi ha ancor perduto
la vita, sebbene la morte ab-
bia fatto più volte strage non
lontano da noi. Lei, preghi
per noi, rev.mo signor Don
Ricaldone, e ci raccomandi
tutti alle orazioni dei Confra-
telli e dei Cooperatori.
Si avvicina il secondo Natale
di guerra, che per noi pur-
troppo è Natale di angoscia e
di dolore. Il S ignore ridoni
SHIU-CHOW
Dall'alto Ìtl basso:
La r eside n za
vescovile tra-
sformata in o-
spizio pei pro-
fughi.
La stanza del
Vescovo occu-
pata dal com-
pianto Monsi-
gnor Ve rsiglia.
L'Istituto Mag i-
strale delJe F i -
glie di Maria
Ausiliatr ice.
- 81

2.9 Page 19

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presto la pace alla nostra cara Cina e colla
pace una maggior possibilità di ùilatare il re-
gno di Nostro Signore Gesù Cristo.
Coi migliori auguri per un nuovo anno felice
e benedetto da Dio
Shiu-Chow, 9-xu-1-938.
suo dev.mo in G. C.
ffi IGNAZIO CANAZEI,
Vicario Apostolico di Shiu Chow.
Conlfmporanemnente è pervenuta u11a carto-
liua dal nostro missionario di Lo/i Clwng, Don
Garbero il quale laconicamente dice: Di salute
ottimamente. Non so se e quando le giungerà
la presente. Io dall'estero sono ornai due mesi
e })iù che non ricevo notizi:1. Il pericolo è
grave. Dio però ci protegge. Tutti i Confratelli
bene. Preghino molto per noi.
Lok Chong, 7-im-1938.
Aff.mo in G. C.
Sac. PIETRO GARBE1lO,
l\\fiss. Salesiano.
Raccomandiamo caldamente missionari, fedeli
e popolazioni d11Ue zo11e dt guerra, alle prrghiel'e
dei Coc>peratori.
Hong-Kong, • P. Bymc commemora il 50° della morte
-
di s. Giovanni Bosco.
---
CINA
Commemorazione del Cinquantenario
della morte dì San Giovanni Bosco
a Hong Kong.
Amatissimo Padre,
si attendeva Wl giorno tranquillo che per-
mettesse la partecipazione dei Confratelli del
Vicariato per la commemorazione del 500 an-
niversario della morte di D. Bosco; invece le
cose andarono sempre peggiorando, e dopo
la caduta di Canton, non ebbimo più comu-
nicazioni coi nostri missionari. Decidemmo
allora di tenere la commemorazione il 9 ui-
cembre.
Non avendo al nostro Istituto S. Lui~i un
salone - deficienza enorme per una scuola
di 600 alunni - si ricorse agli runici Porto-
ghesi, che gentilmente ci offersero lo splendido
salone del loro Club Lusitano, nel centro della
città. La ristrettezza del locale non permise
una larga partecipazione; ma si poterono degna-
mente accogliere scelte personalità e rappre-
sentan7.e di tutte le istituzioni cittadine.
Presiedette S. E. il GovemaLore della Co.:
Ionia, Sir Geoffrey Statford Northcote colla
nobile sua Signora e figlia, attorniati daUe
LL. EE. i Vescovi di H ong Kong e di Macao:
Mons. Enr:co Yaltorta e D. ]osé da Costa
Nuiies.
Con l'ill.mo sig. Marchese G. Pagano di
Melito e la signora :Marchesa sua consorte
inter\\'ennero pure i Consoli di Germania,
Francia, Portogallo e Bolivia.
Tra le per,;onulità notammo: il primo Ma-
gistrato Dr. Q. A. A. .l\\1acfadyen; il Prof.
G. P. dc Martin e Prof. J. Whyatt dell'Univer-
sità; J. Ralston, Ispettore delle Scuole; sig.
G. B. Scarpa, Agente del Triestino; sig. 1\\1. Pi-
renne, Direttore della Banca Belga; i Superiori
dei Gesuiti, dei Domenicani, dei Fratelli delle
S<.-uole Cristiane; il Cav. J. Alves, il Dr. Souza
e un bel numero di Cooperatori cd amici.
Tenne la Commemorazione il Rev.mo
P. G. Byrne S. J. interessando il scelto pubblico
con una brillante conferenza in cui presentò
D. Bosco amico del popolo, educatore, santo.
I nostri studenti di filosofia cli Shao Ki \\Van
rivelarono in Hong Kong una nuova Schola
Cantomm con l'esecuzione applauditissima de
« la Carità>> e «la Speranza» del Rossini;
mentre i piccoli musici del S. Luigi rallegra-
rono tutti con la banda musicale.
Il nome del conferenziere ed il pubblico ac-

2.10 Page 20

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corso fanno sperare in una maggior conoscenza
di D. Bosco e delle sue opere; e guadagneranno
nuovi amici e maggiori aiuti ai poveri Sale-
siani.
Mentre il nostro pensiero è sempre ai mis-
sionari dell'interno ove tutto è minacciato e
sospeso, noi continuiamo il nostro lavoro, che
il Signore benedice largamente.
I nostri alunni aumentarono ancora d'un
centinaio e raggiungono ora la cifra d i 640.
Eravamo decisi a non ammetterne di più, ma
fu impossibile resistere alle pressioni tlei geni-
tori; sicchè si dovette accrescere il numero
in tutte le classi. Nella prima elementare son
più di 80 in un'aula sola, per mancanza di
locale.
Con tutto ciò abbiam dovuto respingere più
di 200 domande. Dato il numero straordinario
di rifugiati nella Colonia, anche le scuole
pubbliche fanno come possono.
Il consolante aumento degli alunni ci mise
nella necessità di far un po' di spazio almeno
coll'atlattamcnto dei vecchi locali. Impossibili-
tati a nuove costruzioni, si ampliò una casetta
del cortile interno: così abbiamo ottenuto quat-
tro nuove aule per la Scuola Media. Era una
desolazione durante i tempi piovosi non aver
un buco per le ricreazioni, che si dovevano fare
in classe con grande disagio e poco profitto.
AUora abbiamo affrontato il problema co-
struendo un bel porticato, che non lo ha risolto
completamente, ma ci permette un po' di re-
spiro.
L'opera più urgente sarebbe un locale per
l'internato. Il nostro Istituto e un agglomerato
di casette, che offrono aule per classi, ma non
cameroni per studio e dormitori. Non possiamo
quindi aumentare il numero dei nostri 80 in-
terni. Ma questo limita enormemente il nostro
lavoro educativo e rende assai difficiJi le con-
versioni.
In tutti i nostri collegi si è notato che la
maggior parte dei pagani, il 90 per cento, si
fanno cristiani, al massimo, dopo tre anni di
vita collegialè; cosa che non si dà per gli
esterni. E dire che le domande per interni
sovrabbondano, specie per la Scuola Media!
Ma la mancanza di locale ad11tto non ci per-
mette di accoglierli.
Sanguina il cuore vedere masse di giovani
che accorrono a noi, e fanno ressa per en-
trare, e non si possono accogliere...
Con un po' di locale potremmo avere un
300 interni, e gli esterni potrebbero superare
il migliaio. Quanta gioventù, che ama D. Bosco,
studia la religione e vuole vivere sempre più
a contatto con noi, verrebbe convertita!
Amato Padre, metta questa nostra supplica
sull'altare di S. Giovanni Bosco nella rinnovata
]Jàsilica e non mancherà qualche anima gene-
rosa che voglia cooperare ad una chiesa vi-
vente di centinaia di conversioni.
Ci benedica tutti e mi creda sempre
llon Kong, 6 gennaio 1939
suo aff.mo figlio in G . C.
Sac. GIOVANNI GUARONA.
CINA
Aggredito dai banditi.
Amatissi1110 Padre,
abbiamo una dolorosa notizia da darle. Il
nostro caro Don Kerec, direttore dell'Istituto
n Don Bosco » di Yunnanfu è caduto nelle mani
d'una squadra di banditi, ed è un miracolo che
sia riuscito a salvare la vita.
Era stato richiesto per una missione speciale
dal Delegato Apostolico S. E. Mons. Zanin e,
sacrificando gli impegni della direzione del-
l'Istituto, aveva affrontato il lungo e disagevole
viaggio che, in una zona come quella priva
di mezzi moderni di locomozione, doveva du-
rare una quindicina di giorni. La mèta era la
Prefettura Apostolica di Chao-Tung.
Parti da Yunnanfu il 15 novembre con un
tempaccio piovigginoso, portando con se il de-
naro necessario e caricandosi anche di roba ed
offerte destinate ai missionari sparsi nel cam-
mino e lontani dai centri commerciali nonchè
di 4000 dollari inviati da Propaganda Fide per
la Missi0ne di Cbao-Tung. In tutto un valore
di circa 15 mila lire italiane. Il viaggio pro-
cedette per due giorni senza incidenti. Il
giorno -i7, verso le 10,30, mentre transitava
per le alture di Kongshan, ceco sbucare una
pattuglia di briganti, che in wl a_ttimo gli fu-
rono addosso, lo caricarono di percosse coi
calci dei fuci li, gli fracassarono varie costole ed
ossa, e lo ferirono gra,·emente al ventre. Mal-
menarono pure i due catecumeni che viaggia-
vano con lui ed uno dei porratori. Lo spoglia-
rono di quanto aveva inuosso, e si appro-
priarono di tutto il carico dei portatori. Gli
tolsero persino la crocetta da missionario, re-
galatagli da Sua Santità Benedetto XV, la co-
rona del rosario benedetta da Pio XI, lascian-
dolo mezzo morto e completamente nudo, do-
lorante nella strada, sulla neve.
-- - Solo a notte inoltrata i portatori riuscirono

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Don Kutc con dul.: confrntelll
prima dello pnrcenza da Yunnunrò.
a trasportarlo a Laotopo e a presentarlo al
\\,fanclarino. Di ci scrisse le prima notizie.
Faua la relazione dell'assalto subito, pregò il
Mandarino ad imprestargli alcuni dollari per
provvedersi di cibo e vestito, promettendogli
che avrebbe restituito rutto cogli interessi; ma
il funzionario non gli diede nulla, dicendosi
sprovnsto di denaro. Egli allor:t si fece tra-
sportare presso una buona famiglia cine,e ove,
accorso il sacerdote cinese P. Cheng, provvi-
-
YunnDn(ù. • L'~tltuto 6alcslnno.
dcnzialmente di passaggio a Laotopo, gli lavò
le ferite con acquavite e gli praticò i massaggi
necessari.
L o stesso P. Chcng, il mattino seguente,
curò il suo trasporto a Chechi e a Tung-
Chwan, ove lo accolse piu che fraternamente
il sacerdote D. l\\larco l\\Iei. Da Tung-Chwan
D. Kerec potè telegrafare al Vescovo Mons.
Cheng a Chao-Tung che gli rispose subito in
latino: ,, Pater Kerf•C, mra vuln.ern, cr111Jìre vestes,
exspecta; ve11itmt d,uu moniales: Padre Kerec,
curati le ferite, provvediti i vestiti ed aspetta:
,engono due suore ,. Giunte le due religiose
con bende e medicamenti, e messo in grado ù1
proseguire il viaggio in portantina, D. Kerec
arrivò a Chao-Tung il 27 seguente. Il Vescovo
gli fece apprestare tutte le cure, sicchè egli
pote cominciare da letto la mi.--:;ionc affida-
tagli da Mons. Delegato e conferire col ve-
scovo e col clero. :-.;oi speriamo <li vederlo
presto tornare completamente guarito. Intanto
ringraziamo il Signore che abbia potuto sal-
var la vita.
J banditi lo avrebbero certamente ammaz-
zato, se non avessero trovato buona preda.
Uno di essi gli disse chiaramente: &! non
ave.'\\Si avuta tutta questa roba, t1 a, rei sen-
z'altro finito con la baionetta M. Gli ruba-
rono anche la macchina da scrivere, i docu-
menti che portava e persin o il passaporto. Salvò
solo una reliquia di S. Giovanni Ilosco che
portan al collo.
La regione di Yutmanfu è preda ora del
banditismo alimentato specialmcnt.: dai soldati
di;;ertori. l ocursioni aeree giapponesi distrus-
sero la scuola magistrale, l'u nÌ\\sersità e l'aero-
dromo, uccisero e ferirono molti abitanti. Noi
missionari continuiamo il nostro lavoro fidenti
in Dio.
:\\1a abbiamo bisogno di grandi aiuti. L'o-
pera di Yunnanfu ha appena tre anni di
vita e manca ancora dei mezzi cssemdali per
svolgersi. La necessità ci costrinse a dar mano
ad una nuova costruzione. Ci limitammo ad
un'ala sola per le scuole e pei labor:itori più
indispensabili, gra, andoci tuttavia di enormi
debiti. O.ca dovremmo fornire i laboratori del
macchinario occorrente. Vogliamo sperare che
i nostri cari Cooperatori e le nostre buone
Cooperatr ici non ci verranno meno.
Lei ci benedica, alll:ltO Padre, e ci raccomandi
in modo particolare alla loro carità.
}·,m11anf1i, 20 dicembre 1938.
Suo aff.mo in G. C.
Sac. Grns&rPI! AvALLE,
l\\lissin11an·o SalNumo.

3.2 Page 22

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VELLORE (India)
S. E. Mons. Mathias coi
Ministri e le Autorità in-
tervenute alla inaugura-
zione della nuova scuola
falegnami.
La vecchia falegnameria.
La nuova falegruu:neria.
- - 85

3.3 Page 23

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INDIA-Vellore.
Fervore di opere.
Amatissimo Padre,
son lieto di poterle dare qualche notizia del
lavoro compiuto nel 1938 in questa nostra
Casa di Vellore. Il Signore ci e stato largo di
benedizioni, ed abbiamo potuto fare realmente
qualche cosa per la sua maggior gloria e per
la salute delle anime affidate alle nostre cure.
Di questi stessi giorni abbiamo inaugurato la
nuova falegnameria. Per più di otto anni i
nostri falegnami lavoravano in una povera
tettoia coperta di paglia, e si sentiva il bisogno
sempre più impellente di avere una falegna-
meria un po' a modo. Ma dove trovare i denari
per la costruzione e l'arredamento? Tutti
d'accordo cominciammo ad imporci una serie
di sacrifici che, colla carità dei buoni, ci hanno
messo in grado di realizzare il nostro sogno
sobbarcandoci ad una spesa di 130.000 lire.
Il nuovo laboratorio ora si presta meglio al
lavoro e richiama l'attenzione e Jn simpatia
degli abitanti verso la nostra Società e la reli-
gione cattolica. Quando avevamo la vecchia
falegnameria veniva poca gente a darci com-
missioni. Ora invece ne abbiamo molte ed
anche da pezzi grossi. E se vedesse, amato
Padre, con che gusto ed entusiasmo lavorano
i nostri orfanelli1Vanno orgogliosi della nuova
falegnameria e mettono tutto l'impegno per
ricompensare i superioci dei sacrifici sostenuti
per la costruzione.
L'inaugurazione del nuovo fabbricato fu un
vero trionfo di Don Bosco e del suo sistema.
Vi parteciparono due Ministri cd il nostro
amato Arcivescovo S. E. Mons. Mathias. Fa-
cevano corona ai due :l\\linistri ed all'Arcive-
scovo tutte le autorità della città. S. E. Mons.
Mathias prese dapprima la parola per ringra-
ziare autorità e benefattori a nome della Fa-
miglia salesiana; poi invitò l'on. Girl, Mi-
nistro dell'Industria, ad aprire la nuova scuola
industriale. Il Ministro accondiscese volen-
tieri e pronunziò un fervido discorso esaltando
la figura di Don Bosco e dicendosi felice d'es-
sere stato invitato ad inaugurare una Scuola
Industriale Cattolica, perchè egli si ripromette
molto dal cattolicismo per il bene della povera
gioventù del paese. Conchiuse facendo voti per
la moltiplicazione di simili scuole nell'India.
La cerimonia venne innestata in una festa
religiosa che volle essere l'espressione della
nostra più vi\\'a gratitudine al Signore.
Devotissime funzioni prepararono la so-
- - lenne processione che fu un vero trionfo
86
di Gesù Eucaristico, benchè la pioggia non ci
lasciasse un momento in pace. Vi partecipa-
rono circa 9.000 persone, venute da paesi
vicini ed anche un po' lontani. I pagani resta-
rono meravigliati del contegno dei nostri cari
cristiani. Abbiamo distribuito zoo prime Co-
munioni. Mons. Arcivescovo amministrò anche
alcuni Battesimi di adulti e conferì la santa
Cresima ad alcune centinaia di cristiani.
Anche le altre scuole hanno fatto qualche
progresso. Fino all'anno scorso non avevano
che le scuole elementari. Quest'anno vi ab-
biamo potuto aggiungere le ,, Middlc School ",
che corrisponderebbero alle nostre scuole gin-
nasiali. È stato subito un successo. Ce le siamo
viste affollare di circa I 50 alunni e ne avremmo
potuto accettare molti di più se avessimo potuto
disporre di locali un po' più spaziosi. Speriamo
di iniziare altre costruzioni al più presto, con
l'aiuto dei nostri Cooperatori, e cosi aumentare
la comodità ai ragazzi pagani di frequentare le
scuole cattoliche. Il cuore sanguina al vedere
scuole protestanti e pagane ricche di mezzi,
frequentate da migliaia di ragazzi...
Nell'Orfanotrofio si sono fondate 4 Com-
pagnie reli~iose: 3 per gli studenti e una per i
falegnami. I giovani poi dell'Azione Cattolica
hanno organizzato e fatto fiorire 4 Oratori nei
villaggi vicini frequentati da Indù e Cattolici.
Come vede, amato Padre, c'è da ringraziare
il Signore e la Madonna. Don Bosco ci ot-
tenga le grazie necessarie a mantenere cd a
sviluppare le opere intrapprese.
Lei ci benedica e mi creda, per tutti
Ve/lore, 19 dicembre 1938.
atf.mo in G. C.
Sac. Gros.EPPE LANDANMr
nlJissùmario .S'alesùmo.
DALLE AMAZZONI
Un bel volo.
Veneratissimo sig11or D. Rù:aldo11e,
i nostri cari Cooperatori, che seguono con
tanto interesse i lunghi viaggi dei missionari
attraverso le selve, o lungo i fiumi dalle cascate
scroscianti, avranno certamente gusto a leg-
gere anche qualche notizia sui viaggi aerei,
ai quali, di quando in quando, il missionario
si affida, specialmente dove le enormi distanze
consigliano e quasi impongono il rischio della
via aerea.

3.4 Page 24

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Sono sensazioni affatto nuove, di timore
prima, poi, dopo pochi minuti di volo, di un
senso di tranquillità e di sicurezza, di cui forse
non possono capacitarsi quelli chi:: non hanno
mosi paranà-mirùzs di Breves, dove i piroscafi
e le gaiola.s, per evitarne la corrente impetuosa,
rndono quasi l'orlo della foresta, e le poveTe
capanne pala.fittiche che si nascondono come
mai viaggiato per aria.
impaurite ai margini solitari.
Dovevo partire per le Amazzoni con grande Ci alzammo a 2000 metri, sorvolando le
urgenza, ed il Governo era stato largo di una nubi, che non c'impedivano però di scorgere,
generosa concessione.
tra gli strappi squarciati dal vento, un'immensa
Celebrata la santa Messa alle tre del mat- . distesa verde, densa e compatta, tagliata in
tino, alle 5,30 partii su d'uno dei grandi idro- tutti i sensi dalle sinuosità dei cento corsi
plani Clipper, a 4 motori, che alle 9 di quella d'acqua. Ad un certo punto del viaggio, scor-
stessa notte sarebbe arrivato a Belém del Parà. gemmo centinaia di grossi alberi divelti e riu-
Furono oltre 15 ore di volo, interrotto appena niti assieme dalla violenza delle acque. Da
da rapidi inten•alli, ora viaggiando sulle nubi quell'altezza sembravano sottili rami. Il pi-
a due e tremila metri, ora abbassandoci fino lota allora ci passò un biglietto: « in basso
ai cento ed anche meno, sfiorando quasi l'o- almeno non ci mancheranno stuzzicadenti per
ceano, i fiumi, grandi e piccole città e villaggi il pranzo"·
sul litorale e nell'interno, nel faticante percorso Passato il Jenso mare di nubi, incontrammo
di oltre 4000 chilometri, attraverso quattor- un azzurro splendente di sole. L'idroplano
dici stati del Brasile.
cominciò a scendere e la prospettiva si modificò
Per via d'acqua avrei dovuto impiegare dai d'incanto.
12 ai 14 giorni d1 navigazione. Cosl invece La foresta, che dall'alto ci appariva come
quella stessa sera poteva, grazie a Dio, trovarmi una sconfinata pianura d'erbe falciate, gigan-
tra i cari confratelli di Belém ed ammirare teggiava nella sua selvatichezza primitiva c,
l'opera, che svolgono con tanto zelo in quel a~siemc alle sue acque tranquille come specchio
collegio in cui nel 1787 i benemeriti Padri d'acciaio, ci offriva un altro spettacolo di bel-
Carmelitani avevano stabilita la sede delle an- lezza impressionante ancora per la stessa nola
tiche missioni delle Amazzoni, in seguito ab- <li diffusa tristezza, che saliva dal suo miste-
handonate.
rioso silenzio. Volammo per una mezz'ora
11 collegio passa ora per una ~de e radi- terra a terra, lasciandoci dietro, alla velocità
cale riforma. Rimodernate le antiche sale e oraria di circa 150 miglia, i poveri abitan1i
i vasti dormitori, si è abbellita la grande chieBa, delle capanne primitive, che correvano a ve-
un vero gioiello d'arte antica, forse una delle derci passare, e le piroghe snelle, che taglia-
più belle chiese Jel Brasile, dipinta e decorata vano le grandi acque serene, dove l'ombra
con gusto dal nostro D. Cerri.
ùeU'aeroplano si disegnava come una farfalla
li mattino seguente ci attendeva all'aero- volante.
porto il piccolo idroplano a due motori, solito Due culture, due epoche umane: in basso
a trasportare pochi passeg~eri a Manaos, in l'età delle grandi acque, anteriore forse all'età
otto ore di viaggio, sorvolando nel percorso della pietra; là in cima, l'età del durallumin:o,
la maestosa pianura amazzonica, per cui scende del motore e della radio.
dall'Orenoco all'Atlantico la più gran rqassa Questa regione è certamente una delle p.èl
fluviale del mondo giustamente chiamata selvagge del grande Rio-mar, perchè tutto è
Rio-1\\far.
instabile e provvisorio, a cominciare dal letto
Viste dall'alt() le Amazzoni danno la sensa- del fiume per finire all'uomo, che vive, o
zione di un mondo antidiluviano, che scon- meglio muore nel più squallido abbandono
volge le idee, in quella visione sterminata, fatta materiale e spirituale. Veramente se c'c un
di grandezze mai viste. Ma un senso di tri- «inferno verde nelle Arn:izzoni » - come qui
ste-LZa pervade l'anima di fronte a quel càos si ripete - questa, per cui passavamo volando,
disordinato.
era una bolgia, che potrebbe ispirare il genio
È uno spettacolo solenne, imponente che di Dante e il pennello del Dorè.
si offre allo sguardo affascinato da quel gigan- Ma, felicemente, il panorama migliorò: no-
tesco labirinto liquido! Sono cento e cento tammo qua-e tracce di civiltà; le terre ap-
braccia, che si ramificano in cento direzioni parvero più alte e più secche; cominciammo a
diverse nella selva, qua e coronata di palme, scorgere i primi monti, che rompevano la
descri,,endo curve e meandri capricciosi, eh.e triste monotonia della pianura sconsolata. Sor-
si perdono all'orizzonte...
volammo piccole cittadine, alcune moderne,
Mentre si vola a bassa quota, passano i fa- altre antichissime, villaggi pieni di poesia,
..._

3.5 Page 25

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Istantanee della parten:a,a e dell'arrivo di Mons. Massa
neU'ultlmo trat to dJ vlaggio e r icevimento
degli a lunnl del nostro collegio.
mentre l'anima si rinfrancava. Per farcela me-
glio osservare il pilota sfiorò quasi gli alberi
più alti - le gingatesche sapucoias (Bertoletia)
di 70 e più metri, dalle saporite mandorle,
che i macacos ed i saguis sbucciano con tanta
grazia - sorprendemmo cosi i coccodrilli son-
nolenti stesi al sole nelle bianche arene deserte;
qua e là qualche mandra di bestiame magro,
e poi, sorpresi del nostro passaggio, stormi di
uccel1i, di garsas, di araras, di pappagalli, che
tingevano di giallo, di rosso e di cenere l'im-
menso tappeto verde.
Presto però con rapida mossa ci alzò ad una
- - quota altissima: un'aria fredda e rarefatta ci
88
mozzava quasi il respiro. Erano nuove foreste
immense che si sorvolavano, tagliandole in
linea retta per accorciare il cammino, pcrchè
quanto più alti, tanto più sicuri. Allontanandosi
dal fiume, il pilota doveva guadagnare in al-
tezza quanto bastasse nel caso di una pa11ne
dei motori, per fare un volo pla11é fino alle
acque piu vicine, dove poter scendere, perchè
la durata della forza d'inerzia del motore cor-
risponde al tempo di un volo di discesa uguale
ad otto volte l'altezza raggiunta. Cosi, volando
a 3000 metri, avremmo avuti, in caso di un
difetto dei motori, 24 chilometri di volo assi-
curato, sufficienti per raggiungere il corso del
fiume, da cui il pilota non si allontana mai
oltre questa misura, coll'aiuto degli strumenti
di precisione, da cui dipende la vita. Meglio
però non fame la prova.
Questo pensiero ci rassicurava, mentre si na-
vigava ancora sullo sconfinato mare silvestre,
dove si succedevano e s'incalzavano i più sva-
riati toni del verde, interrotto dal giallo e vio-
letta di qualche grande albero, in fiore: niente
però che denunziasse la vita sotto quell'im-
menso baldacchino, che copriva il mistero
della selva vergine.
Sorvolate le città di Santarém, Obidos e
Parintins, scendemmo finalmente a Manaos,
capitale delle Amazzoni, ridente di giardini,
di case, di sole.
Anche qui, saluti cordiali di confratelli ed
amici ed una breve visita ai nostri tre grandi
collegi, in fretta, in fretta, perchè quasi su-
bito s'i.11iziava l'ultima tappa del nostro viag-
gio sul Rio Madeira fino a Porto Velho. Il
lungo itinerario fluviale di sette giomi nella
stagione delle grandi acque si ridusse in volo
ad una passeggiata di circa quattro ore. ·
Il cuore si stringeva un poco al vedere un
unico motore al piccolo idroplano che ci do-
veva trasportare in questo tratto. E, se si
fosse guastato ? Gli indiani, che ne videro
uno cosi piccolo nel Rio Negro, lo chiama-
rono per ischerzo «una barchetta colle al i il.
E pareva proprio cosi.
Per grazia di Dio, tutto andò bene, non
ostante una violenta burrasca che ci sorprese
all'ultima ora, lanciandoci in una altalena che
faceva tenere il fiato anche ai più valorosi.
Ginngemmo a Porto Velho sotto una pioggia
dirotta, e scorgemmo tuttavia dall'alto la nostra
bella chiesa, l'ospedale della Prelatura e i due
collegi della missione, che, appena scesi, ci
accolsero a festa.
Il popolo ci accompagnò alla chiesa, dove
rendemmo grazie al Signore, che tiene nelle sue
mani, come dice il Profeta, i venti'e le tempeste.

3.6 Page 26

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Tre giorni prima eravamo ancora a Rio de
Janeiro. Avevamo percorso in trenta ore di
viaggio effettivo più di 4300 miglia tra le
nubi.
Sia benedetto il Signore, che si degna di
mettere anche a disposizione del missionario
i progressi della scienza, permettendogli cosi
di aumentare le sue attività a benefizio delle
anime.
Ad altra volta, le notizie delle missioni. In-
tanto, ci benedica, signor Don Ricaldone, e
gradisca il devoto ossequio del suo
Mandos, 15 novembre 1938.
aff.mo in C. J.
Mons. PnrrRo MASSA, Amm. Ap.
MATTO GROSSO (Brasile).
La conversione
di up'intera famiglia giapponese.
R w .1110 Sig. Don Ricaldo11e,
credo di farle cosa gradita mettendola a
parte della gioia da noi provata nella con-
versione di una intera famiglia giapponese,
avvenuta, mesi or sono, nell'Ospedale di
Campo Grande, in modo veramente singolare.
Una giapponese, madre di otto figliuoli, era
stata ricoverata d'urgenza per essere sotto-
posta a una non facile operazione. L'amma-
lata, già grave, peggiorò ben presto per varie
complicazioni sopraggiunte, tanto che, nel vol-
gere di poche ore, i. medici dichiararono non
esservi più alcuna speranza. Infatti la febbre
altissima, la generale intossicazione del sangue
ed altri sintomi non dubbi preludevano a una
fine imminente.
Come riuscire in quello stato a disporre
la poveretta al battesimo, ignara com'era di
ogni principio religioso e con poca cono-
scenza della lingua portoghese?... Confidando
nel Signore, le mostrammo il CrQcifisso, sus-
surrandole alcune parole sulle più essenziali
verità della fede e sul battesimo che dischiude
la felicità del Cielo... La povera donna, che si
dibatteva fra gli spasimi, avendo ÌJ\\teso d'un
luogo dove non avrebbe piò sofferto, parve
rianimarsi e chiedere col gesto, se non con la
parola, quando le avrebbe assicurato quella fe-
licità. Il marito invece, tutto immerso nel suo
dolore, si limitava soltanto a dire: « Poi, più
tardi; quando starà meglio... n. « No; bisogna
battezzarla adesso, altrimenti non guarisce ,,
insistemmo noi. e< Il battesimo la farà gua-
rire?... - COf\\cluse - ebbene, allora battezza-
tela subito! ».
Senza por tempo in mezzo, il sacerdote ac-
corse ad amministrare il battesimo alla po-
vera madre, ormaj quasi agonizzante. Eù ecco,
appena ricevuta l'acqua lustrale, la morente,
prima sconvolta ùa sussulti spasmodici, dive-
nire calma e addormentarsi placidamente. Passò
cosi tutta la notte. All'indomani, i medici, con
grande meniviglia, la trovarono prodigiosa-
mente fuori di pericolo. Il marito intanto era
scomparso, nè si sapeva dove fosse andato...
Ma più tardi, preceduto da un insolito calpestio
di zoccoli nel corridoio, comparve con la vi-
vace corona dei suoi otto figliuoli che s'era af-
frettato ad andare a prendere a casa, appena
potè scorgere il subitaneo miglioramento della
moglie. "Eccoli - disse presentandoli alla D'.-
rettrice - battezzateli tutti!...
- Monaos. - Uno del 11:e collegi salesiani colla chiesa dedicata a S. Giovanni Bosco.
89

3.7 Page 27

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Premessa la necessaria istruzione catechi-
stica per il babbo e i figli più grandicelli, la
funzione del battesimo si tenne qualche tempo
dopo nella Cappella stessa dell'Ospedale, pre-
senti i medici, che con le loro signore si pre-
starono lietamente a far da padrini alla cara
famiglia giapponese.
La mamma, del tutto ristabilita, raggilll,se
presto la propria casa, dove ora va compiendo
i suoi nuovi doveri, sollecita nel mandare i
figliuoli alle scuole cattoliche, affinchè possano
crescere buoni cristiani.
Preghi, veneratissimo Padre, perchè queste
grazie si moltiplichino a confortare il nostro
apostolato, e ci benedica.
Campo Gra11de, 15 novembre 1938.
U11a Figlia di A'laria Ausiliatrice.
DA UN LEBBROSARIO
Carità che s'impone.
Riportiamo dal Notiziario delle Figlie di Maria
A11siliatrice:
Una lun'ga sequela di privazioni, di sacrifici
e di difficoltà d'ogni genere, hanno incontrato,
e van tuttora incontrando, alcune generose, e
ben possiamo dire eroiche, nostre Suore di un
Lazzaretto, il quale si trova, per circostanze
particolari, in condizioni quanto mai penose.
Da tempo in procinto d'esser trasferito altrove,
è rimasto a poco a poco, per la speciale situa-
zione politica del Paese, privo d'ogni sussidio,
in un abbandono sempre più doloroso... (r)
Nessuna riparazione, per quanto necessaria,
è stata fatta al locale, divenuto perciò in tanti
modi disagevole... Sono cessate via via le som-
ministrazioni combustibile, di sapone,
disinfettante e di materiale di meditazione...
Dal lato morale poi, generali difficoltà e oppo-
sizioni; tanto che gli stessi infermi, sobillati
da voci calunniose, hanno risposto alla carita-
tevole assistenza delle Suore, prima con fredda
indifferenza, poi con mal q1lata ostilità, giunta
fino ad atti di minaccia e di aperta rivolta...
Ripetutamente, nel corso di questi anni, la
situazione parve divenuta, e non a caso, inso-
stenibile; e più d'una rnlta le Suore si trova-
rono quasi forzate a ritirarsi... Eppure no: con
un gesto di carità, che solo l'amore di Cristo
può ispirare, non vollero partire, per non ab-
bandonare i poveri lebbrosi, i quali nella loro
ingratitudine mostravano d'essere più miseri
(r) 'T'sccia.mo il nome del paese per un riguardo fa.
- -- cilmcnre comprensibile.
forse nell'anima che nel corpo... E restarono.
Chi può contare le rinunzie, le umiliazioni, i sa-
crifici d'ogni genere, ed anche i pericoli incon-
trati, quando parve minacciata perfino la loro
stessa sicurezza personale?... Senza lasciarsi ah-
battere dalla stanchezza o dallo scoraggiamento,
opposero a tutto una generosità sempre più
gran.dc... Non contente di dividere con gl'in-
fermi le privazioni portate dalle strettezze in
cui si trovavano, non esitarono a stendere per
loro anche la mano, chiedendo da ogni parte
offerte, per poter provvedere direttru:nente il
necessario alla medicazione e quanto poteva
essere più indispensabile a lenire le sofferenze
dei malati... Ancora una volta la carità doveva
imporsi; e s'impose. Infatti, se non mancarono
e non man,cano, purtroppo, cuori induriti dal
male, incapaci di comprenderla, se ne ebbero
molti condotti a insperate conversioni; e si
notò un risveglio di vita cristiana e di pietà,
che, soprattutto nei mesi di maggio e dì giugno
u. s., portò nel povero Lebbrosario un'onda
vero fervore. Si celebrarono con tutta la
possibile solennità le feste di Maria Ausilia-
trice, del S. Cuore di Gesù e quella del Papa,
distinta non soltanto con devote funzioni reli-
giose, ma anche con una bella accademia, pre-
parata dagli stessi lebbrosi.
Un carattere poi particolare rivesti la festa
onomastica delta Direttrice, prossima al com-
pimento del suo governo in quella Casa. Il di-
scorso che nell'occasione uno degli infermi, in-
terpretando i suo.i compagni di sventura, lesse,
non senza lacrime, è la più bella testimonianza
del mutamento operato dall'eroica carità delle
nostre Suore. Non potendolo riportare tutto,
ne stralciamo le parti più significative:
« ...Siamo stretti intorno alla vostra persona
come un fascio di spine, simbolo dì ciò che
avete raccolto nel coltivare con tanta bontà e
sacrificio i nostri cuori.. Avete passato anni
non brevi in questo Lazzaretto, percorrendo
una continua Via crucis e assaporando gu acerbi
frutti di pregiudizi, di calunnie e d'ingratitu-
dini, con cui vi ha ripagato questa povera
terra... Eppure, chi lo crederebbe?... Il mondo
deve convincersi che la virtù lascia, dovunque
passa, una fulgida luce, la quale dissipa le
ombre che avrebbero voluto offuscarla... Non
vi stupiscano le mie parole: esse portano il
sigillo della verità... Nelle tristi vicende passate
e presenti, voi avete innalzato fra le rovine
morali dell'edificio umano la svelta piramide
dell'altruismo. Con l'affabile sorriso, appreso
da Don Bosco e da M. Mazzarello avete allon-
tanato il cupo spirito di tristezza che teneva
molti nell'abisso dell'indifferenza per il bene;

3.8 Page 28

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e avete rialzato quelli che giacevano caduti nel
mare procelloso della vita, per mancanza di
consiglio e di guida...
» Sono tuttora freschi nella nostra memoria
gli atti di coraggio virile, con cui, nei giorni
della prova, avete saputo difendere la causa
<li questo Lazzaretto e degli infelici infermi
perseguitati dalla miseria che, se non li abbatté
quanto avrebbe dovuto, fu perchè voi, qual
madre solerte, avete procurato, malgrado le
strettezze, di sollevare le necessità di ciascuno,
a costo di sacrifici e di wniliazioni... Ciò il
mondo lo ignora, perchè voi avete per pro-
gramma di fare il bene in silenzio...
n Simile all'ape che sale la collina, passa i
monti, scende alla pianura per raccogliere dal
calice dei fiori il nettare purissimo, voi pure
dai fiori delle virtù siete andata formando il
miele per l'amara vita di coloro i quali, strap-
pati dal loro focolare, sono confinati, forse per
sempre, in questo carcere. Qui, dove più che
altrove è necessaria la bianca mano della ver-
gine: la sola capace cli giungere ·al cu()re del
più perverso e di mutarlo in angelo di Dio...
»Tanto voi, come pure le vostre degnissime
compagne, siete venunentc eroiche; perchè
soltanto la più generosa abnegazione vi ha
condotte qui... Senza il vostro aiuto, in una
siruazione così sfavorevole, quale la presente,
che Sarebbe di noi in questo deserto?... In
potere di persone spesso volgari, saremmo
caduti forse nella disperazione o nella follìa...
" Perfino le mura di questa casa sanno la
grandezza e la generosità della vostra anima,
perchè sono testimoni del vostro benefico, si-
lenzioso lavoro...
» Ricevete quindi l'umile omaggio dei vostri
beneficati, che chiedono per voi alla Provvi-
denza la forza per sostenere il peso della
loro molestia e la corona che deve premiare
un giorno nel Cielo tanti sacrifici incoptrati
sulla terra!...
TESORO SPIRITUALE
I Cooperatori che, co11fessali e co111ur1icali, visitano
una chiesa o pubblica cappella (i Religiosi e le Re-
ligiose, la loro cappella privata) e quivi pregano
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice possono
acquistare:
L'TJ:\\'DULGENZA PLENARIA
0CNT MFSE:
1) In un &,iorno del mese a loro scelta.
2) li giorno in cui fanno l'Esercizio di Buona ,Vlorte.
3) Il giorno in cui partecipano alla Confermza mensile
salesiana.
X~L MESE DI J\\1ARZO ANCJIE:
r) Il giorno 25: Annunciazione di l\\'farin SS.
CONCORSO SEMPRE APERTO
per le Missioni Salesiane.
CASSETTA CAPPELLA
alla quale si apporrà ili una targa ;f 110111e della persona
offert:irte.
Cassetta in legno con tabernacolo
L. 300
Piviale e ve.lo omerale
T50
5 pianete di colori liturgici
200
Camice, cingolo, rocchetto
60
Tovaglie lino e piccola biancheria per la
Santa Messa
6o
Pietra Sacra
15
Calice coppa d'argento
85
Teca per il SS. Sacramento
15
Raggio per la Benedii<ione
85
Turibolo e naviceUa
6o
Vasetto per Olio Santo
25
Crocefisso, candelieri, ampolline, patena
40
Asperge, cartegloria, sci,tola ostie
25
Messalino, porta Messale, Rituale
85
Campanello, lumpadina, pisside
95
Totale L. 1300
SACCO ALTARE PORTABfLE
al quale si apporrà in una ta,go il 11ome della persona
of[ere11te.
Sacco impermeabile
4 pianete leggere a colori Liturgici
L. 75
I 150
Camice, cingolo
55
Tovaglie e biancheria piccola per In Santa
Messa .
50
Pietra Sacra
l5
Calice coppa d'argento
85
Teca per il SS. Sacramento
l5
Vasetto per Olio Samo
25
Crocefisso, candeliere, ampolline
25
Asperge, carte gloria, scatola ostie
zs
Rituale
25
Messalina e porta pietra sacra
So
Totnle L. 625
Borsa per i SS. Sacramenti.
Casse-Lia farmaceutica
Borsetta proTllO soccorso
Arredi per Ambulatorir> Mìssim1ario
L. 125
250
100
1000
Sarebbe desiderio viVIssimo che oi:tni dono figu-
rasse all'Esposizione del prossimo giugno; perciò
si pr~ d'inviare con sollecitudine le offerte che si
designano agli oggetti sopra elencati, affinehè si
ubbia tempo a farli eseguire.
Pff le offo.rte e per schiarimenti rivolgersi alla
Pres.identc: 1\\1/archesa Carmen Cumpa11s di Brìchan-
- teau (Via Magenta 29 - Torino).

3.9 Page 29

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Crociata missionaria BorsaDONBOSCO SALVATEI NOSTRIFIGLI .
(2L) - Somma prec.: 5688,50 - N. N. Schio,
Borse complete.
Borsa CANDIDA FASCHINI, a cura della Parroc-
chia salesiana di S. .Agostino in l'vfilano - Somma
prec.: r2.ooo - A compimento 8000 - Totale
L. 20.000.
Borsa S. TERESA Dl GESÙ (3•) - Somma prec.:
10.030 - Anna Maria Antonini, in memoria e
suffragio dei suoi cari defunti, 10.000 - Totale
L. 20.030.
400 - Maria Minatelli, 20 - Tot. L. 6108,50.
Borsa ETERNO PADRE - Somma prec.: 3640
- Ghirardi Anna, 30 - Tot. L. 3670.
Borsa EUCARISTICA DEL PICCOLO SERAFJ-
NO GUSTAVO BRUNI, a cura di N. N. e in
memoria di Giovanni e Teresa De Marie (8•) -
Somma prec.: 17430 - Giovanna Valle Robru;co,
25 - Angelo e Annetta Marolla, 50 - V. A., 175
- Tot. L. 17680.
Borsa EUCARISTICA DEL PICCOLO SERAFI-
Borse da completare.
NO GUSTAVO BRUNI, a cura del Sac. Anzini
Borsa ANTME DEL PURGATORIO, a cura di
N. N. Torino - Somma prec.; 6ooo - Nuovo
ve,same.nto, 2000 - Tot. L. 8000.
B01sa ANIMEDELPURGATORJO (3•)-Somrna
prec. 19500,60 - Sassi Pio, 1s - Teresa Prato,
55 - Vittoria Bargugli, 14 - Mario D'Aniello,
10 - Pich Delfina, s - Gaia Eleonora, 10 -
Tot. L. 19609,6o.
Borsa ALBERT TEOL. FEDERICO, Vicario di
L.1nzo Torine.~c (2L) - N. N. 100.
Bor$a BALDI DON LUJGJ, a cura della sorella
e della nipote - Somma prec.: 1880 - A. Gri-
gnolo, 100 - Tot. L. 1980.
Borsa BELTRAMI DON ANDREA (4•) - Somma
prec.: 3240 - Orlandi Benedetto, 50 - Tot.
L. 3290
Borsa BELTRAMI DON ANDREA a cUJa della
casa di Borgomanero - Somma prec.: 12661,50
- Offert..: va,ie, 50 - Tot. L. 12711,50
Bo,sa BERRU]'l DON PIETRO - Somma prcc.·
6373,85 - M. T. 100 - Stefano di Palma, 10
- Donizelli Petronilla, ,o - Dott. Ciros Giuseppe
35 - Tot. L. 6528,85.
Borsa BIANClll SALVATORE - Giuditta Casa-
Ione, 500.
Borsa CELJNA AJl,JEGLJO, a curn del C.,mm.
Luigi Ameglio - Somma p,ec.: 10010 - Nuovo
versamento, 1000 - Tot. L . 11010.
Borsa COPPO MONS. ERNESTO-Somma prec.:
9564 - Bocca Maria, 100 - Tot. L. 9664.
Borsa DAL NEGRO MONS. GIOVANNI a cura
ss: della Pia unione per l'adorazione del
Sacra-
mento nella chiesa di S. Spirito in Odine- Somma
p,ec.: 3282,50 - Giordani Sabina, 150 - Socie
S. Spirito. 100 - Giuseppe Dal Negro, 10 -
Stroili Santa, 50 - Tot. L. 3592,50.
Borsa DOGLIANI CAV. GTUSEPPE - Somma
prec.: 4846,50 - Cresto Pietro, 20 - Pozzi Fran-
cesco, 100 - Remondini Pietro, 100 - Tot..
L. 5066,50.
Borsa DIVINA PROVVIDENZA- Somma prec.:
9t43,50 - Prof. Nicola Srolfi, 10 - C. Maria,
15 - Boglione Francesco, So - Tot. L. 9248,50.
Borsa DON BOSCO EDUCATORE (48 ) - Somma
prec.: 3901 ,50 - Ester D'Agostino .Minervini,
10 - Montemaggi Raffaele e famiglia, 5 - Roella
Af!nesc, 15 - Tot. L. 3931,50.
Borsa DON BOSCO PROTETTORE DEI GIO-
VANI - Sommo prec.: 5674- Carlo e Giuseppe
Abbondio (10•) - Somma prec.: 750 - Maria
Tanzi, 50 - Carlo e Ida, 200 - Don Giuseppe
Matta, 6o - Bonetti Fanny, 50 - Z. L. B. P.,
r 50 - Zavattaro Borio, 50 - Maria Cibrario, 25
- Elda Polo, 50 - Luisita Rossi, 100 - Mons.
Giuseppe Scoeber, 18 - Donati M., 100 - V. N.
90 - A. L. A., 90 - Tot. L. 1783.
Borsa EUCARISTICA MAMMA DEL PICCOLO
SERAFINO GUSTAVO BRUNl, n cura del
Sac. Anzini Abbondio - Somma prec.: 16465,25
- Rina Robiolo, 20 - Franzoni Silvia 10 -
Lorenzo Pedemonte, 10 - Emma Pelliu: Prato,
30 -Luigia Cristofonini, 20 - L. V. 90 - O. R. R
300 - Tot. L. 16945,25.
Borsa GESÙ, MARIA ,,.1USILIATRICE DON
BOSCO (3") - Somma prec.: 6948 - Antonia
Guzzo, Columbus, 192 - Cristina Gorlier, 20
- Prette Anna, 18 - Strazzeri Marcella 20 -
Gumaume Massimino, ;o - TQt. L. 72~8.
Borsa GIRAUDI DON FEDELE (2•) - Somma
prec.: 19364,25 - Napoli Giovanni, 30 - Paolo
Assi, 200 - lng. Paolo Angella, 100 - Tot.
L. 19694,25.
Borsa GTUBILEO E RICONCJLIAZIONE -
Somma prcc.: 4030 - Dott. Francesco Casalbore,
50 - Tot. L. 4030.
Borsa GLI EDUCATORI AL LORO s,,.1NTO -
Somma prec.: 5904,35 - Zitta Angela, 20 -
Tot. L. 5924,35.
Borsa S. RJTç4 DA CASCL4 - Somma prec.:
3121 - Dina Bini, 5 - Protti Giuseppina, 10
- Tot. L. 3136.
Borsa SOLARO DON GAETANO, a cura di al-
cuni parrocchjani di Airuno - Somma prec.:
1830 - Sac. Emilio Trabattoni, 200 - Suor
Maria Valtorta, 100 - Valtorta Angela, 10 -
Carla Panzeri Rovcda, 50 - Borsi Anna, 250 -
Tot. L. 2440.
Borsa S. TERESA DEL BAMBINO GESÙ (11•)
- Somma prec.: 7495,60 - Cherta Teresa, 10
- Gandolfo Caterina, Vittoria, Giuseppe, 25 -
Bignorti Giacomo, 10 - Ferdinanda Colonna,
20 - Tot. L. 7560,60.
Borsa TRIONE DON STEFANO - Somma prec.:
2077,80 - N. N., 20 - N. N., 25 - N. N., 25
- Zelatrici di Cuorgnè, 25 - Tot. L. 2172,80.
Borsa UBALDI DON PAOLO - Somma prec.:
17247,80 - Ines Nicolosi, 50 - Pozzi Francesco,
200 - E. E., 200 - Tot. L. 17697,80.
I
- - Benvenuti, 25 - Tot. L. 5699.
92
(Segue).

3.10 Page 30

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Cina • Hong-Kong. Autorità presenti aUa cornmemorn~ione del so• della mone di S. Glovaon.l Bosco
nel salone del Chsb Lusitano.
Brasile . Belém. • Chiesa e istituto salesiano.
- - 93

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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IJ Santo P adre P io Xl a l suo tavol o di l avoro.
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
La suprema lezione di un grande Papa.
Carissimi,
vi era forse ap~na giunta l'ultima min lettera e
•voi vi disponet•ate a fare il migliore omaggio al Santo
Padre Pio XI in occasio11e dell'an11i1•ersario della .ma
incoronazione edel dece1111io della Co11ciliazione, quando
l'augusto Vegliardo rispond~•a alla chiamata di Dio
e volava la rie/o. Quale perdita per la Chiesa! che
ltttto pel mondo.I
Noi 11011 foiiremo di ri11gra..--iare la Provvidenza di-
vina che, in tempi tanto perfidi e tanto procellosi, ci
a~bia dato TJII Papa di qul!lla tempra, di quella fede,
di quella pi-età, di quel valore, di quellt1 mag11a11i111ità
a; cuore che ha rommosso il mrmdo inte,o coll'olorat4sto
della sua preziosa esistenza per la pare dei popoli nrf
111ome11to pitì tragico della .storia d'Europa.
Ora, adora11do i disegni di Dio, rhe, di questi stessi
giorni, esalta alla Cattf!dra di Pietro il degno Succe.s-
sore, rirordiamo l'esempio fulgido dell'i-ntrttpido di-
fensore della Fedtt, dell'infaticabile apostolo, dell'au-
gusto mffrtiu rht , piiì che ollantnme, fra gli ~a-
fimi delle so,fferenz• , ri ha dato la più grmuh lezione
di fedeltà al dO'Vtre con quella sua eroica disJ><>sizione
al dolore ed al lavoro: Non recuso dolorem, peto
laborem: 11011 mi sortrQggo al dolore; doma11do solo
di poter lavorare anche soffrendo•·
Sono pronto a presentarmi al sommo giudizio;
- disse a11cora al Cardinal Primate d'U11glwria nel-
l'ultima stJa visita - ma prego D io di volermi con-
crdere la grazia di conchiudere la mia villl senza
una lunga malattia e al mio tavolo d i lavoro•. Il Si-
g11ore l'ha esaudito: l'ha colto sulla ùrecria. Il Pontefice
gigante, dalla ,,o/ontà sempre conforme alla volontà di
Dio, se11tl fora sua da forte, se11za sgomento; e, ment,e
eh.i l'assistt!'Va esitava a co11chiudere la giaculatoria:
- - Gesù, Giuseppe, e Maria, rispose con voce distinta
94
e .,erena: spiri in pace, sl, spiri in pace con voi J'anima
mia!...
Miei cari: t'O>'Ì muoiono i gra11di, cosi 11111oio110 1
sa11ti: coloro chi' hanno la coscienza sicura di ave,
consacrato la vira al proprio d.overe nella fedeltà a
Dio pel be11e del p,ossimo.
Doni anche a 11oi il Signore, a mo tempo, questa
gra11de gr=in. E t•oi cerca/" di meritarvela fin d'ora
coli'abituan.•i a far la t•olontà di Dio e a cresrere
secondo la sua santa leggi'. Voitro afl.mo
DoN GroLivo,
NECROLOGIO
Salesiani defunti:
DEL TURCO D. VINCENZO, sac. da Sequals
(Udine), t a Frascati (Roma) il l4-xa-1938 a 83 anni
di età.
Ricevette l'abito talare dal santo Don Bosco e
accanto al Padre si preparò al sacerdozio nell'Ora-
torio di Torino. $pese quindi i suoi anni migliori
nel ministero parrocchiale, santificando il suo mi-
nistero con lunghe sofferenze che la sua virtù e la
sua amabile giovialità sapevano nascondere agli
uomini per offrirle tutte al S1gnore.
COSSON D. EMILIO, sac. da Ploubalay (Cotes
du Nord), t a Port-à-Binson (Francia) il 28-x-,938
a 72. anni di ecl.
Venne da noi già sacerdote, pieno di zelo e di fer-
vore e seppe informarsi cosi bene allo spirito di San
Giovanni Bosco che fu prc~to destinato alla direzione
degli aspiranti alla Società Salesiana. Svolse quindi
un prezioso apostolato nell'Azione Cattolica fm gli
operai di Verviers (Belgio) per 11 anni, ed infine
diresse ancora in Francia il nostro aspirandato a
Guernesey e l'Oratorio S. Anna di Parigi.

4.2 Page 32

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MURRA ALESSIO, coad. da Caselle (Torino),
t a Torino-Oratorio il 10-r-1939 n 83 anni di età.
Un veterano della Casa-madre, accolto da S. Gio-
vanni Bosco, e crcscìuto, nel suo spirito, ad una pietà
singolare. Campo prediletto del suo apostolato,
l'Oratorio festivo, la cura della chiesa di $. Francesco
di Sales e delle Compagnie del Picoolo Clero. I suoi
beniamini erano i bimbi più poveri dell'Oratorio e
gli alunni artigiani della Compagnia del Piccolo
Clero su cui esercitava un'ascendente meraviglioso.
CREMA D. GTUSEPPE, sac. da Montagnana
(Padova), t a Rio Grande (R. Argentina) il 31-x-1938
a 73 anni di etii. Anima apostolica, partì ancor chie-
rico con Mons. Fognano per le Terre Mcgellanichc e
ttascorse 45 anni di vita missionaria nella Patagonia
meridionale e nella Terra del Fuoco, cattivandosi la
stima e l'affetto di tutti pel suo zelo instancabile e la
sua bontà patriarcale.
SAI?RAGONI DANTE, eh. da Selvapiana (Forlì),
t a Piossasco (Torino} il 18-À'l-1938 a zo anni di clii.
BISTAGXINO D. GJOVANNI, sac. da Castel-
letto Molinn (Asti), t a La Spèzia il 3-1-1939 a 64
anni di età. Una violenta polmonite stroncò 11;1 vita
di questo zelante salesiano che dava runa la sua
anima ai giovani negli Oràtori festivi, campo predj-
letro del suo fecondo apostolato. Ne raccolse larl!a
messe di bene ed un plebiscito di affettuoso compianto.
PAGUARJ D. GIOV. BATT., snc. da La Spe-
t zia, ivi il 4-X1H938 a 71 anni di età. Passò la
maggior parte della sua vita nella cituì natia, prodi-
gando le sue cure spirituali soprattutto ai parroc-
chiani di N. S. della Neve, vene.-ato per la sua pietà
e pel suo wlo e l'esemplare spirito sacerdo1ale.
DURONI D. SALVATORE, sac. da San Giorgio
(Piacenza}, t a Guayaquil (Equatore) il 16-x-1938 a
64 anni di età.
Partito, giovane sacerdote, per le missioni del-
l'Equatore, diresse dapprima il nostro Collegio di
Guayaquil, poi inaugurò la missione di Macas cat-
tivandosi la confidenza e l'affetto dei Kivari e fa-
cendo tanto bene. Chiuse i suoi giorni nella Cnsa
di Cuenca prodigando le sue cure alla formazione
dei nostri missionari coadiutori.
ALESSI BilTÙ D. LUIGI, sac. da Mazzarino
(Caltanissetta), t a Palermo il 3-xn-1938 a 64 anni
di età. Scampato per miracolo al terremoto di J'vles-
sina nel 1908, prodigò il suo ministero sacerdotale
con ammirabile zelo e <:aritil salesiane in varie case
della Sicilia, edificando tutti col fervore della sllil
pietà.
PISANO D. RAFFAELE, sac. da Samatzai
(Cagliari), t a Cagliari il 2z-x11-1938 a 49 anni di
età. La scuola fu il campo ordinario ciel suo aposto-
lato che seppe compiere con vero spirito di educatore
salesiano.
CAR/ltOVALI D. FRANCESCO, sac. da Le-
gnano, t a ~ovara il 13-xn-1938 a 64 anni tli età.
Fattosi salesiano in età già avanzata, rar.;1a..-iunsc il
sacerdozio e fu apprcv.ato insegnante e amministra-
tore in vru-i collegi, finchè chiuse i suoi giorni come
clirettore spirituale nel nostro Istituto di No,·ara.
GARCIA SEVJLLANO D. LUIGI MA'l'TEO,
t sac. da Vitigudino (Salamanca), a Siviglia (Spagna)
il 7-XI-1938 a 42 anni di et-à. I brevi anni del suo sa-
cerdozio santificò coi dolori di un male inesorabile
che seppe sopportare con ammirabile rassegnazione.
SIGNORINI D. MARIO, sac. da Verce!Ji, t a
Borgomanero il s-1-1939 a 49 anni di età. Un male
inesorabile stroncò anzi tempo Ja vita di questo
esemplare salesiano che, fallo giovanissimo direttore
del Patronato Leone XTTI a Venezia, fondò poi
l'Istituto di Bt11luno e sviluppò quello di Pordenone,
imprimendo ovunque colla sua anima ardente e
generosa un fervore ammirabile di apostolato. Cap-
pellano degli Alpini nella grande guerra, compl
eroismi di valore che gli valsero i più alti riconosci-
menti. Degno figljo di D. Bosco, seppe educare nello
spirito del Santo falangi di giovani e prodigare il
suo ministero alle anime fino all'ultimo respiro.
GJULIANELLI SERAFINO, coad. da Rimini
(Forll) t a Roma, il 2-11-1939 a 7z anni di vita.
Accolto giovinetto all'oratorio di Torino dallo
stesso D on Bosco, godette le predilezioni del Sartto
che, ammessolo alla vita salesiana, lo mandò a Roma
nel 1887, appena inaugw-ata la basilica del Sacro
Cuore, ad ordinare l'esposizione dei lavori eseguiti
dagli alunni artigiani in omaggio al Papa pel giu-
b.ileo sacerdotale di Leone XIIl.
E a Roma rimase tuua la sua vita, dcdicandos.i
all'educazione dei giovinetti dell'Ospizio Sacro Cuore
ed aprendo la Libreria Salesiana Editrice che di-
resse tanto bene per più di cinquant'anni fino al-
l'ora deUa morte.
Ln sua abilità, la sua laboriosità, la sua cordinlilò
ed il suo ottimo spirito religioso lo resero caro u
tutti e gli meritarono la stima di eminenti perso-
nalità della Chiesa e del laicato.
Errata corrige. Nel Bollettino dello scorso mese fu
stampato per isbaglio .ne.I necrologio: Conti D. Lo-
renzo invece di Prar,di D. Lorenzo.
Cooperatori defunti:
S. E. Rev.ma Mons. MATTEO FILIPPELLO
Vescovo di Ivrea.
Rese la sua santa anima a Dio il z6 gennaio u.
s. nella veneranda età di quasi 80 anni.
Aveva celebrato da alcuni mesi il suo quarantennio
di episcopoto, essendo succeduto a Mons. Richelmy
sulla cattedra di Ivrea nel 1898. Spirito retto, tem-
pra robusta, zelantissimo della g!orra di Dio e del
bene delle nnime, a,•eva portato la diocesi ad un
fervore di pietà e di attività religiosu che germoglia-
.rono tante opere di apostolato ed associazioni di
Azione Cattolica.
Fondatore dell'Alleanza Sacerdotale degli Amici
del Sacro Cuore, prodipò le più sollecite cure alla
formazione e santificazione del clero cui offriva
quotidianamente l'esempio del suo instancabile zelo
pastorale.
Concittadino cli San Giovanni Bosco, ch'ebbe la
fortuna di conoscere negli anni della sua giovinezza
--- 95

4.3 Page 33

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sacerdotale, serbò sempre per l'Opera Salesiana la
più affottuosa benevolenza, con speciale predilezione
pei nostri studenti di teologia cui conferiva gli Ordini
sacri e pei nostri aspiranti missionari. Fondò e pro-
mosse Oratori festivi per l'educazione cristiana della
gioventù e beneficò largamente le nostre istituzioni,
seguendo la caritatevole tradizione deUa su.a famiglia.
Lo rnccomandiamo caldamente ai suffragi dei nostri
Cooperotori.
LUTGT DEL MORO t a Pisa il zo-1-1939 a 86
anni di età. Cattolico esemplare e muriifico benefat-
tore di ogni opera pia, fu decorato dal Santo Padre
della Cmce Pro Ecrlesia e.I Pa11tifice. Fervente Coope-
ratore, predilesse le opere e specialmente le missioni
salesiane cui prodigò generosamente la sua carità.
SAC. CARMELO BARTOLOTTA t a Taormina
il 12-1-1939 a 60 anni di età.
Arciprete e direttore dei nostri Cooperatori, si
prodigava collo spirito di Don Bosco nella cura delle
anime e sosteneva le Opere salesiane con zelo aff.:t-
ruoso, essendo stnto educato, fanciuJJo, nel nostro
Oratorio di Catania. Le sue vi,tù ~accrdotali e la
bont-à <lei suo cuore gli avevano cattivata la stimo
di tutta la cittadinanza.
COLOMBO EMILIA IN ALZATJ t a Garba-
gna Novarese jl 2z-Xll-J938 a 5 1 annj di età.
Donna di profondi sentimenti cristiani offerse le
sue lunghe soffereru>,e per le opere e missioni sale-
siane, lieto di veder eccolto un suo figliuolo nella
nostra Società.
SAC. GIUSEPPE MARTA t a Torrazza il
5-:m-1938.
Conobbe da giovane S. Giovanni Bosco ed in
lui si modellò per addivenire sacerdote e pastore
pio, retto, evangelicamente povero, ma ricco di ge-
nerosa bontà. Per 35 anni zelante Parroco di Torrazza
Piemonte, diffuse ,eon ardore il Bolli!1tino Salesiano
tra i suoi parrocchiani, molti dei quali sono nostri
Cooperatori.
Altrj Cooperatori defunti:
Alessio Cav. Marcello, Tori110 - Allort.o Caterina,
Cossato (Vercelli) - Antonioli Elisabetta, Pieve di
Primiero (Trento) - Amaud Giuseppina, Caraglia
(Cuneo) - Arri Secondo, Seswnt D'Asti (Asti) -
Arrigoni Orlandi Giobanni, Olginate (Como) -
Bacdarini Celeste. Riazzino (Svizzera) - Badò Luigia,
Oleggio (Novara) - Barbè Agostino, Gravello11a Lomèll.
(Pavia) - Barberis Anna, Torino - Bellone Assunta,
Vig11ale Barbera (Alèss.) - Bellotti Giuseppe, Borgo-
sesia (Vercelli) Bianchi Giuseppe, Samprug11a110
(Grosseto) - Bianco Gillio Giuseppina, Ivrea (Aosta)
- Bianconi Bice, Sam,a::s;:aro dei Burgondi (Pavia) -
Bolla Giacomo, S. Marti'1o Stella (Savona)- Botto
Carlo, Terza (Aless.) - Bozzini Birnghi l\\,1aria, Lodi
(Mi!nno} • Bricola Giuseppe, Borgio (Savona) -
Bucciardi Umberto, S. Cassiano (Reggio E.) - Ca-
dorna Coot. l\\faria, Palltw:::a (Sovara) - Calvi Elisa,
Mila110 - Canonico Luisa, Cava dei Tirreni (Salerno)
- Castano Angelina, Rome11tino (Novara) - Cazzola
Luigi, Schio (Vicenza) - Ceresa Sardi Lucia, Mure/lo
(Cuneo) - Cena Marta, Caste/rosso (Torino) - Chicco
Giselda, Genooa - Collino D. Mario, Vilfafranca
Sabauda (Torino) - Console Gennaro, Putig11a110
(Bari) - Cosma Annina, Novali (Lecce) - Cucciola
Anna, Bocrioleto (Vercelli) - Davier Vìncenza, Perosa
Argtnti11a (Torino)- De Bortoli l\\1aria, Monteortone
(Padova) - Decime Lorenzo, Perosa Argentina (To-
rino) - Del Guerra Luisa, S. Maria a l\\fo11te (Pisa) -
Ferrari Laura, Ludim10 (Svizzera) - For~ani Alfonsa,
Borgomanero (Novara) - Frnncalanci Giovanni, Ca.sul
Del Bosco (Pisa) - Franco Luigi, Calltm.•enna (Aless.)
Freghetti Laura, (Alassio Savona) - Gallamini Vit-
toria, Ravenna - Galliano Genoveffa, Perosa Argen-
tina (Torino) - Calvan Sovilla Moria, Virtm:a -
Gardanno Giovanna, Tori110 - Garelli Anfossi Lina,
Milano - Garibotto Bartolomeo, Sestri Lt!fe•ante (Ge-
nova) - Giardina Cim. D. Sakatore Lacara Frìddi
(Palermo) - Gobbetti Mons. Cav. Angelo, Caravag-
gio (Bergamo) - Goddio Luigia, Tori110 - Guerrieri
Antonio, Navali (Lecce) - Jnfusco Emanuela, Alife
(Benevento) - Imperiali Giuseppe, Borgoforte (Man-
tova) - Leydi Silvestro, Ivrea (Aosta) - Lisa Luigi,
Santena (Torino) - Logo Giovanni, S. Martino Lu-
pari (Padova) - b.ovati Teresa, Arcore (Milano)
Lovera Stefano, S. Rocc:a Castngnaretta (Cuneo) -
Lupotto Luigia, Santtma (Torino) - Macc.iò Salva-
tore, Sampierdarnu,1 (Genova) - .Maggio Vincenzo,
Cammamta (Agrigento) - l\\1angeli Oronzo, Novoli
(Lecce) - l\\1anni Adele, Rivoschia (ForU} - Massolini
Giulia, S. Vigilio V. T. (Brescia) - Massotini D. Pie-
tro, S. Vigilio V. T. (Brescia) - Mazzetti Giov. Bat-
tista, Rivoli (Torino) - Mel illi Giacinta, Poggio
Moiano (Rieti) - Merello Vincenzo, Genova-Sestri -
Merletti Roasenda Vittoria, Torino - Molineri Ce-
sare, S. Anto11i110 di Sw;a (Torino) Mo,ino Rosa,
Pessi11etlo (Torino) - Musso Vincenzo, Sestri Levante
(Genova) Nobili Barracano Adele, Reggio Emilia
O liana Benvenuta, Ro11cone (Trento) - Ormezzano
Carolina, Masso S. Nlaria (Vercelli) Penoncelli
Elvira, Novoli (Lecce) - Pioggia Amalia, Borbam·a
(Torino) - Piazza Ernesta, Grapello Cairo/i (Pavia) -
Picchiorri Cav. Giuseppe, Sutri (Vìterbo) - Pittll•
lunga Pia,Bol:::aneto (Genova) - Rana Casalini Emmo,
Fae,i:::o (Ravenna) - Raschi Irene, Ronago (Como) -
Raso Giacomo, Mom:glia (Genova) - Re Pietro,
Premolo (Bergamo) - Revfo.J Redegonda, Peros(I
Argentina (Torino) Sabotich Cav. AJfonso, Perosa
Arg,mtina (Torino) - Santambrogio D. Emilio, An-
gera (Varese) - Sbarra Lidia, Legnano (MjJano) -
Seghezzi Ventuàna, Premolo (Bergamo) - Sieff
Enrico, Pa11çhià (Trento) - SiJvagni Giov. Botta,
Asiago (Vicenza) - Simon Giacomo, S. Vita al Tn-
glianumto (Udine) - Toni Felicita, S. Lea (Pesaro) -
Tomachelli Depaoli Emilia, Cervesina (Pn-via)- Tor-
nielli Can. Abele, Lodi (l\\Iilano) - Vetrugno Cosimo,
Not•ali (Lecce) - Vetrugno Fiorentina, Novoli (Lecce)
- Vietta Felicita, BeNie::::::o (Cuneo) - Zandonai Ma-
ria, Peder::0110 (Trento) - Zecchini Teresa, Nlilat10
- Zoani Arrigo, Roma.
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Con permesso dell'Autorità Ecclesiastica. - Til). S.E.l., Corso Regina Margherita, 176
Dlret1ore responsabne: D. G t) ID O F A V LN J, Via Cottolen go, 32 • Torino 109