Bollettino_Salesiano_195809


Bollettino_Salesiano_195809



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Il\\ I 'IJl'UlTll\\A
La Vergine Sano ccntrnuu ogni g10rno la sua materna Ill.lss1one di AuSl•
liatnce del po polu cnsl!ano. Ella è vero menle "il gronde e tllu5tre presidio
della Chiesa " (DC N B:JSCD).
puhhlic.1zioni pt~l' il 1111!.Se lllllf(.lllllO
.\\1.HHEI HT ,•• 1a,,,nso
nt LA MADRE
DIO. Tco{,.g1,1 ,.•1-.d1c,, <Id culto nwn:mn
AUOl\\-'iO (s.) lii! I lt:t'<>fll
MARIA SS. NELLE PRINCIFA~J PESTI:. l 1·11urt> con """"'I" , pr,l!hiac
A-.;Zl"'I , \\(', \\HI\\OXll(()
J\\,1ARIA SS. AUSILIATRICE NELLA VITA DI S. GIO\\'ANNJ BOSCO. L,tturc e1.hric,1nti, fio-
r,·n1 e prcttha•n pn 11 mcs,· di :,\\l,1rt:i ,\\u,'11:itncc
,\\'-lZ1"11 S.\\L', \\IIJl(>)WIU
SOTTO IL MANTO DI MARIA SS. AUSILIATRICE. :\\l11m1 di rnnlidcnza e rnr,mu J1 11r.11.1c
rn 32 t~ut,rr )1l'T 11 nicsc: suo.
AHTT Sl<l r\\lllU- \\JAIH'ELI l._1>
TESORO MARIANO. l'r~h,crc l' pie prnuchc ad onore J1 i\\la11,1 ~!- .uncdm,· d1 md11h•,·nzc.
f~t.>-g3h> tda
• • • . • ..
• . .. . •
AUSILIATRICE (L') DELLA CHff,,.5. A 1: DEL PAPA. R, lazmni <'omm<·rnc,raun· prr ti l'1nttt1n111ç-
nano <lcll'lnt."<•r"n,1z111n<' d1 ,\\]aria lt,\\1!11111, C'ltrut1mwmm, ndl., "'~ B., 1hrn m Tnri'ln 1•)01 • 17 mnl{•
~io JJJ,51. ('on l.111 c..:nrina10 di tllust1.11.11m1 111 111•ro (; 4.t colon
11 \\SILO~]- :-.; \\(". <,ll'~l· l'l'l
L'AUSILJATHTCII COMMEMORATA IL 24 OT OGNI MESE. Doppiu ~,·ii,· di lirni rnnsi,hrnz
R.\\:,;11 0,1, S.\\t_•. l,flJ\\ H'J'f.;
L'IMMACOLATA CONCEZIONF..
\\'ol I - Il senso del dogm;1
\\'i,I. I I • Vi,.ione di Lourde<;
Nmrn.t um
c:st:mp,
Bl'RTE'nO - lllllll ~•m., - EC'l"-
L'AUSILIATR1 CE NEL DOGMA E NEL CULTO Rda7.1nn1 ,I Cn11!.'1'c-,,o dt ì\\l.r1oluc1a tu•
f<'m.ilmmalè Roma 1950
111-rn llTTll ,.,., , 110~11·;,.. I< O
MARIA NEL DOGMA CATTOLICO. S,conJ,1 <·Jiziom· l'aµg. 72.-4- • • . . . , . . . . . . .
l'ilj,\\ZZI ,._ l'lJ:-..111
MADONNA PELLEGRINA
BQ"t'O (,.) C,I I\\A'\\òNI
IL l'dESE D1 MAGGIO CONSACRATO A MARIA SS. IMMACOLATA. ,\\J u,n dd popolo
ll(l"CO (f:,) folO\\ \\._:-..1
1'0VE GIORNI CONSACRATI ALL'AUGUSTA 1\\fADRE DEI. SALVATORE, SO'l'TO IL
TITOLO Dl MARIA AUSILIATRICE
131-il'-~ll!l() (s,) Ili ('11111(\\\\'ALLE
AD ONORI~ OELLA VERGINE MADRE
81-:RTlsrt'IJ l)OMI 'Ntt'O
L'IMMACOLATA ES. GIOVANNI BOSCO
<'\\PPl·.1.l.ll-1'\\.',SIIU 111 Il.
LA !\\IAMMA DEL BAl\\IB~O GESU
C\\R~IA<,XOI \\ SA<', \\I lU._O
IL l'.If':.SE DI MARL\\ AUSILIATRlClt l.~-1t11r<! con l'Wtnf>i
CAR~T \\f,Not \\ !:i\\<', Il 111,n
LA PORTA DEL CIELO. J;l d1,c11t I p,·1 11 11w~e di 11111-:1,pu
(l."dntlnua :1 f)at. 3 di ~oJtl•t tfn:t)
LIIIE
220
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1000
80
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2000
120
1 ,o
-10
So
1000
90
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S E I Per ordina1ioni rivolgersi a·1a
Corso Regina M&rgherita, 176 - Torino 714 - Conto Corrente P11stale 1171

1.3 Page 3

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OR GA NO D E I COOPERAT ORI S ALESIANI
A NNO LXXXU N , 9
TORINO, l MAGGIO 1958
n 19 marzo ultimo
scorso l'immensa Piazza
San Pietro era gremita
di giovani che davano al
mondo uno. dimostra-
rione schiacciante di a-
more al Santo Padre.
«È il grano che spunta 1>,
commentava chi aveva
negli occhi quel trionfo giovanile. Come non
sentirsi commossi e inorgogliti alle parole
pronunciate dal Papa, con una voce limpida
che trovava nei cuori risonanze incisive e
lasciava indovinate una soprannaturale o,
per lo meno, una straordinaria ispirazione
dall'alto?
<, L'inverno, un inverno oscuro è ormai
rassato. Dio sta donando al mondo la prima-
vera.
» L'estate verrà, diletti figli; verrà ricca di
abbondanti raccolti - rlpeteva con sicura
affermazione il Papa. - La terra, bagnata di
lacrime, sorriderà con perle di amore, e
irrorata col sangue dei martiri farà germogliare
i cristiani •>.
Ecco una precisa inquadratura del nostro
tempo. Noi siamo quasi per toccare lo
~~partiacque che divide l 'inverno oscuro dalla
r kca estate cristiana che si preannuncia.
<• Mille errori moderni sono stati puniti
dal loro stesso fallimento - osservava il
Papa. E con accento profetico aggiungev,1:
- Altri errori dovr anno scomparire; altri
seggi elevati c,1dere, altre ambizioni sfrenate
p recipitare infrante. E la rovina sarà tanto
pit'1 vertiginosa, quanto maggiore sarà stata
l'audacia di gareggiare con Dio ».
Audacia di gareggiare con Dio: è la defi-
nizione chiara di quel grande e inquietante
pericolo che minaccia ancora l'Italia: il co-
mw1ismo, il materialismo ateo, il socialismo
allinearo con i senza Dio.
[n questa tremenda congiuntura si delinea
s,~mpre pit.1 11rgente l'intervento del!'Ausilia-
trice, di Colei che il Papa ebbe a chiamare
« lçi Vittoriosa di nttte le forze ostili, del
mondo e dell'inferno»·
Questa nobilissima Vergine Madre di Dio,
vestita di sole, avvolta in 1IIl manto di luce,
coronata Ji dodici stelle, ha un piede terri-
b ile nello stritolare il capo del serpente in-
fernale. A Lourdes, quando il demonio
durame le apparbioni tentò di spaventare
la piccola Bernardetta, bastò un battito di
ciglia dcll'hnmacolata perchè tutto svanisse
come nube di vapore.
San Francesco di Sales conos.:eva il formi-
dabile potere della Madonna e, con una
confidenza che precorre e anticipa quella di
Don Bosco, le rivolgeva questa delicata
preghiera: << Ricordatevi, o dolcissima Ver-
gine, che voi siete mia Madre e io sono
vostro figlio; che voi siete potente, mentre
io sono povero, vile e debole. Non dite,
cara Vergine, che nor- potete, poich'! i~ vostro
carisslmo Figlio vi ba dato ogni potere sia
in cielo che in terra >>.
In tempi difficili per la
Chiesa, sette secoli fa,
Domenico di Guzmao
combattè il male con
un'arm,l ,tfiilata che si
rivelò in seguito << arma
assoluta >>, disintegrante
dell'eresia: il Rosario.
Don Bosco fu un inna-
morato del Rosario, perchè sapeva che nelle
peggiori situazioni il Rosa-rio è la formula
a successo che provoca infallibilmente ] 'in-
tervento massiccio dell'Ausiliatrice.

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Quando 1'8 dicembre 1942 Pio XII consacrò
U mondo al Cuore Immacolato di Maria
iniziò con le parole : (( Regina del Sanco Ro-
sario, Aiuto dei Cristiani, rifugio del ge,
nere umano, vincitrice di tutte le battaglie di
Dio ... •>. Rosario e Ausiliatrice, nel pen-
siero del Papa, sono abbinati e si comple-
tano.
~-/~P-~~-~-,~~~,0~ -
WJ, b~~ 0
~~~,-
0
smoag~n~oioqudce~l~l'tAtLr1~si;l~ia:trice.
«La Nostra parola -
~- '~{ /'l,R~ ~~ ~
~ scrisse il Santo Padre -
~
?/. vuol essere preghiera,
anzi grido di implorazio-
, 0~':0?J/#».a. 0,./,,.,',/.,/."wM ne a Colei che, nella
trepida minacciosa ora
che volge, non pu.ò non muoversi per mol-
tiplicare i prodigi del suo aiuto ai cristiani.
AllxiLitmL Christianorum... è il titolo glorioso,
cui con mirabile consenso rende testimo-
nianza la famiglia cristiana di ogni tempo
e di ogni luogo. il consenso verrà meno
se, con la fede di San Giovanni Bosco,
il devoto di Maria, la famiglia cristiana
vorrà ancora una vo lta ritemprarsi in un salu-
tare rinnovamento dello spirito e del costume
per innalzare in sincerità di cuore la sua
supplica imploratrice alla Vittoriosa di
tutte le forze ostili, del mondo e de1l'in,
ferno >>.
Il Papa, con evidente chiarezza, ha l'animo
sempre all'erta sui destini del mondo, so,
prattutto dell'ltalia. Sa che le forze del male!
stanno facendo un poderoso sforzo d'intesa,
una coalizione per combattere la Chiesa.
i< lo non arrivo a fare la quarta parte di ciò
che vorrei. >), diceva recentemente il Sanro
Padre all'ambasciatore di Francia. Il Papa,
infatti, 1nisma con angoscia lo stato del
mondo. Vorrebbe in qualche modo pren-
derlo tra le sue mani, strapparlo alle nefaste
correnti che lo lacerano, ricuperarlo, libe-
rarlo. La sua voce è la sola che possa ancora
fare intendere le serene parole della saggezza.
Nel suo discorso del 19 marzo ebbe queste
altre espressioni confortanti:
<, Come in tutte le primavere, così nella
imminente non mancheranno i venti e le
tempeste; la Chiesa non ha finito il suo
martirio. Fate vostra, o giovani, la Nostra
speranza e dite a tutti che siamo in w1.a
primavera della storia, una primavera che
precede una delle estati più rtcche e più
luminose >l.
}1,-
Don Bosco, in una v1s1one, vide la nave
della Chiesa, guidata dal Papa, dopo l'as-
salto sferrato dai suoi nemici, gettare l'ancora
in una zona di acque tranquille, tra due co-
lonne incrolla bili: l'Eucarestia e l'Ausilia-
trice. Imperi, ideologie, passioni, non ha=o
che un tempo e poi tramontano, Ciò che
non passa - come scrisse stupendamente
Claudel - è << quel Vegliardo del Vaticano
senza eserciti, quel grande mendicante di
amore che noi chiamiamo Santo Padre •>.
Ed è sul Papa e sulle frontiere della cristia-
nità che vegl ia, vigile scolta, l'Ausiliatrice.
Il suo piede scalzo, ornato, come a Lourdes,
di una magnifica rosa d 'oro, ha 1a forza gi-
gantesca di schiacciate e stritolare la testa
infernale del demonio.
Cento anni
DAL PASSAGGIO
DI UN SANTO
lii:!
.r. Giovanni Bosco sbarcava 1 oo anni fa a Civitavecchia, diretto a
Roma, dove avrebbe, con il Papa Pio IX, gettate le basi della Con-
gregazione Salesiana. Quando giunse a Civitavecchia, dopo t111 viaggio
per mare nel quale aveva sofferto moltissimo, essendo domenirn e non
potendo celebrare perchè senza forze, si reco nella chiesa di S. Maria
(ora distrutta) per ascoltarvi la Messa. li Santo, notano le Memorie
Biografiche, resto molto bene impressionato della devozione dei fedeli.
I fìgli di Don Bosco, che da più di trent'anni lavorano a Civitavecchia
in una Parrocchia di oltre ventimila abitanti, a cui è annesso un fio-
rente Oratorio, hanno voluto solennizzare la ricorrenza ce/ltenaria.
Dof)o un triduo di preparazione, il giorno della festa ha visto accor-
rere un numero immenso di fedeli a onorare il Santo.
A ricordo del centenario, durante la conferenza, su iniziativa dei Coo-
peratori, fu fondata Una borsa di studio per un aspirante al/a vita sa-
lesiana ed è sfato stabilito di interessare le autorità competenti perchè
nella ricostruendo chiesa di S. Maria venga dedicalo un altare a San
Giovanni Bosco.

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Un J)rele pallido, macilento per le sofferen1.c,
batteva un gioino le vie meiw freque.11tale cli
una città cinese in visita segreta ai cristiani
nascosti. Improvvisamc.nte si accorse che due po-
liziotti comunisti lu shwauo pedinando. Erano
sempre stùle sue tracce :wche quando scantonava.
Stanco, il prete cinese tentò con uua mossa ra-
pida cli sottxarsi a qut;>ll'inse.gui.mento: infilò m1a
delle tanle ,·1111,7.e laterali, s i lasciò assorbire dalla
folla. :'.\\fa na ta;ita la sua emozione che 11011 si
accorse che la via era sbarrata da 1ma grossa
pietra: mentre volgeva la testa per vedere se i
<lue misteriosi segugi della poli:.da lo braccavano
ancora. incespicò e cadde; battè con i denti sul
macigno e si rialzò in preda a una forte emor-
ragia.
Fu quella la prima caduta sulla via del Cal-
vario di Don Si111one Leong Shu Tclù.
Riusci a riparare in casa di amici, che con
smmua precam:ion.e lo ospitarono e lo ie1mero
nascosto; da informazioni filtrate fino a hti venne
a sapere che la polizia coumuista lo stava 1icer-
canclo. Decise di fuggire.
Don SimoHc era n ato il 3 ottobre Tg rz a 1s'ing
·waug, nel Kwaug-tung. Ebbe una fautiuJlez7.a
limpida e Felice in seno a 1ma famiglia (ii sclùetta
ossernu1za rristiana. Il Signore lo gi.ùdò nel col-
legio salesiano (li Macao, già orfano di padre.
J:<'ece gli studi elementari e poi si i11<lirfazò ai
corsi prnft>ssionali di falegnameria. • Era addo
di cat echismo e si distingueYa J1elle gare>>, 111a
gli rimase sempre una pu11g;ente nostalgia e il
desiderio di farsi prete.
Passò nell'aspirru1tato salesiano, iniziò gli studi
che lo dovevano tJortare al sacerdozio. Dovette
aHroulare prove piuttosto serie. Durante le va-
canze in famiglia trovò che in casa sua si era
già installata 1ma buOn\\i. signorina che, nell'in-
tei17.ione dti suol parenti, sarcbl)e dovuta diven-
tare la compagna cklla sua Yita. Ca_pì che gli
stavano tendendo una trappola per stroncare la
sua vocatione. ])'alt.ronde è incoJ1cepibile per i
Ci11esi e.be uu figlio unico di madre vedova. come
era appllnto il caso di Siruone, non si dovesse
sposare e lasciasse morire il nome de.Ila sua fa-
miglia. Furono giomi di lotta eslre1ua perchè
i ntti, auche la 11t({111111a, era110 coalizzati coutro
di lui. Non volle però rinunciare all'ideale del S..'l·
cerdozio, dove sentiva cl1e il Signore lo chiamava.
Cou 1111a decisione improvvisa troncò le vacan7.e
e, anJ-icipatame111'~. rientrò ill collegfo.
Do1Jo il noviziato (che Fervme notarono in
quel giovane cltierico, asceticamente e gioviaJ-
mente carol) intraprese gli studi liceali; ma anche
q1ti uon mancarono le delusioni che avrebbero
potuto scorafil_,tiarlo. Gli fu consigliato di trou-
care gli studi, date le difficoltà che incontrava.
Accettò, con rasseguazione, di deporre la veste,
ma non spense nel cuore la fiammella del sa<·er-
do7.io. Anzi il desiderio lo brudava talmente
che i fatperiori, dopo u11 periodo di f[Uattro anni
di prova nella vita prntica salesiana, lo riam-
misero a proseguire glì stLtdi a Shanghai.
Ebbe un brivklo di felicità; la via gli era ormai
spitmata davanti. Dopo sette anni di studi (tre
di filosofia e quattro di teologia) il 1 ° lnizlio r948
veniva ordinato prete da S. R. lVl011s. Arduino,
consacrato due giorni prima n.novo Vescovo di
Sh.in Chow. Due prih1iz-ie offerte al SiJ~nore.
Subito rivelò qnali doti nutrh·a nel cuore.
Bra di nn'allegi:ia contagiosa; rideva come pochl
quando sfoderava eccellenti papere in italiano;
sape\\'a divertire i giovani, intrattenerli, SDprat-
tutto li affascinava 11ell'iusegnamento del eale-
c-hismo. Quella fu 1't s~1a specialità: catechismo! A
lui venivano affidati sempre i ragazzi più riot-
tosi, gli sbandati, l difficilmente ricuperabili.
Bgli aveva un'improvvisazione e un'abilità ine-
guagliabile nel rendere piacevole quella 111ate1·ia.
nell'irnHunorarne le anime giovanilL Si vedeva
che gli sprizzava <lal cuore. Cost.rnl un bigliar-
dino catechistico. tutto di sua i11ven7Jon.e: llll
suo brevetto personale.
Cli avveniinenU intanto precipitavano. Nel
1949 i comunisti si impadronivano della diocesi
di Shi1.1 Chow.
Don Simone iniziava la sua l' ia Cmcis.
ì J 11 giorno gli giunse ntt iJ1vito redatto in ter-
1nini cortesi di t)artecipare a lll1 comizio popo-
lare, a un meeting; l'assemblea era accesa di
odio contro gli sfruttatori del popolo e gli .A.me-
ricani imperialisti. (~li oratori, che si alternavano
al microfono, insistevano perchè la grande C.i:na
imp: rasse a odiare quei nenùci irri<lucibili del
ma

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popolo cillese. Don. Simone fu indtato a espri-
mere le sne idee. Pallido, ma coraggioso, in
meno a quella folla eccitilta dagli agit-prc,,p,
egli parlò di amore. Fu uua doccia (red.da che
spense quelle vampate. Non gliela perdonarono.
Il suo nome fu segnato subito stilla lista nera:
presto o tardi sarebbe venuta la sua ora.
Sta,Ta celebrando Me,~sa quando fu brutal-
mente interrotto; gli fu ingiunto cli lasciare la
residenza missionaria e fu costretto ad abitare
ill una stalla. La sna bella chiesa (una c.hlesa
per ctù nutriva tanto amore) fu profanata e tra-
sformata in sala di rhmioni popolari: il grami.e
quadro della Ma.do1ma fu rovinato e bn1tfato con
la calce.
È la legge del chicco di grauo. <1 Se il cJ1icco
di grano non marcisce e non muore, 11011 porta
frutto».
La persecuzione non era finita; arrestato Ìlll-
provvisamentc, viene condotto, ai1zi trascinato,
in una fiorente comunità cristiana, a 'l'sak Tsi
Tam, buttato in ginocchio e, di fronte alla folla
di pagani e cli cristiani, dileggiato, percosso e
flagellato. Le accuse che pesavano sul suo conto
erano di aver dato vita alla Le1,rio11e di Maria e
di aver adescato e invo~liato i giovani alla Yita
religiosa e sacerdotale.
Lo buttarono co111e uno straccio in carcere;
c!uc mesi dopo /chissà COllle) veniva rilasciato.
Sapeva però di es$ere controllalo; forse Yòlevano
tenerlo sotto osservazione per scoprire altri nuclei
di resist enza cattolica, altri isolotti di fede e
spiantarli.
Fu appunto dura.ate tma visita ai cristiani
della diaspora che inciampò contro una pietra e
si fracassò i denti.
Dopo tre giorni di treno, misterioso come 1lll
avven turiero del Signore, senza foglio di via e
con i denti rotti raggiunse Shanghai. Ma qni co-
niinciarono a fioccare altre grane con 1a polizia.
Tre mesi dopo si spostò al nord e raggiunse
Pechino. La polizia non gli dava tregua. Sotto-
posto a macer.uiti i11terrogatori, capt che la s11a
presenza era un rischio, tanto più cl1c non ca-
piva il pechinese e quelli della città non ca-
pivano il suo cantonese.
Scese di nuovo al sud, si procurò i documenti
e la carta di identità e, visto che la vita laggiù
era impossibile, decise, nonostante tutto, di ri-
salire a Pechino.
Da parte della polizia era ù1iziata ima caccia
all'uomo; prima o poi lo avrebbero beccato.
Neanche a farlo apposta mise piede nella casa
salesiana di Pechino quando i poliziotti comu-
nisti stavano irrompendo e [acei~do una retata.
Cno dci primi a cadervi fu Don Simone.
Nou se ne liberò più. Passò di carcere in car-
cere. Cominciò l'agonia del Calvario. Poi, più
uulla. Si sapeva cli lui soltanto che Yiveva in
carcere, nelle lwide carceri comunist e, come tUL
rudere di uomo torturato. A goccia a goccia gli
cavarono il sangue dalle vene. Ma non g li morl
nel cuore la fede e l'amore alla Chiesa, al Papa,
a Gesù.
Non ci sono notizie, per adesso, della sua morte
a supplizio )ei1to. Si sa soltanto che nei primi m<'Si
del L956 dalle carceri di Lienhsien fu cavato
fuori 1111 cadavere, c he era stato il corpo cli Don
Simone, e buttato nella fossa comune.
l,'h:moolazione era completa. Sacerdote e Vit-
tima. Aveva sognato Lanto ili diventare sacer-
dote, «dispe11satore del Sole come clicev:J
Santa Caterina da Sie.na; il Signore lo volle sa-
crificare come << ostia propi;,;ia.trice ». Qnara11-
tatrè anni cli vit.a chiusi con il It1arlirio. San Gio-
vanni nell'Apor11lisse parla di coloro<< che vennero
dalla grande tribolazione e lavarono le loro ,·esti
nel sangue delI"Agnello n.
Contro l'odio Don Simone aveva oJierto il suo
amortò.
16-'t
CINA
CAMPAGNA COMUNISTA
CONTRO I NOSTRI
MISSIONARI
(sotto) La gioventù. della re-
pubblica popolare comunista
av::rnza trionfalmente portando
pace. civiltà e bene~sere.
dice il mì:;.
sionario telco1ttaclò - non
partecipalo a q-ues1e m.anffe-
s.tazioni comunisle, alldmentl
andrete au•tnfcrno! ",

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l\\'el 1947 i11 sede di Assemblea Costituente ni
elaboravano gli articoli della nuova Costituz\\o.1e
Italiana ; e nel coro delle discussioni si verifi-
carono, tra gli altri, due episodi che n011 inva:10
~aranno qui rievocati, perchè adatti a or ientare
i Cooperatori in vista delle prossim! el-:zio,1i.
PRIMO EPISODIO
T1 24 aprile fu la giornata conclusiva dei molti
dibattiti che erano divarnpati sulla opportunità
tli conservare ùel testo definitivo della Cosri-
tuz1one (art. 23) la parola (( indissolubile>>, in
riferimento al matrimonio. È evidente che i so -
stenitori di tale dicitura partivano da mm sin•
cera concezione cristiana del matrimoni.o e ne
sentivano l'inderogabile importanza. Non. così
gli altri, per la cui presa Ji posizione la parola
<( indissolubile» fu respinta solo con 3 voti di
maggioranza, tra i significativi applausi di interi
,:cttori dcli'Assemblca.
Ora si noti: in fase di pr opaganda elettorale
più di un partito si era definito apl.rto ai ca/Lo-
lici e aveva proclamato di appreizare e rispet-
tare i valori della religione. Quelle, però, erano
state soltanto parole, a cui purtrop;JO 11011 do-
vevano corrispondere i fatti; cd erano state
dette con il presumibile scopo di illudere l'elet-
tore cattolico incauto. All'atto pratico quel par-
t ito, che del! idea crùfrma fa su0 programma.
si trovò insufficientemente appoggiato nel difen-
dere il principio della indissolubilità del matri-
monio; e rimase in minoraw.,a. I rappresentanti
degli altri partiti infatti, come foventc: avviene
quando la discussione si porta sul terreno re-
Ligioso, erano passati all'opp<>Sizione, 11onostante
le dichiarazioni del periodo elettorale.
rchbc stata, ma si sa•-ebbe determin-it:1 una de,-
prccahile qwmto inev;tabile frattura.
Pegno premonitore!
Ed infatti ecco eh':! in d:cci anni di vita parla-
me'.lt;1re, ogni.qualvolta i cattolici propugnano
un'iniziativa che onori Dio, un provvedimento
che garantisca il ri:;petto delTa Ch;esa, una legge
che tu teli i di ritti delle scuole dove si impartisr:e
un'cjucaziòne cristian'l integrale, trovano vio
lcnt.1 oooosizionc.
Prcrerircmmo tenere altro tliscorso e sincera-
mente godremmo, se potessimo prendere ato
che sono molti e svariati i settori politici italiani
caoaci di entrare in sintonia con la voce della
Religione e della Chiesa. Con dolore, inveci:,
dobbiamo dichiarnre che non e così. Nostro mai-
grado, in<iomma. dobbiamo cliffì.dare tli coloro
che in p.1ssato fecero a! riguardo delle dichia-
razioni che sembravano impegnative e rassicu-
r2nti: essi dissero delle pii.role che a fatti smenti-
rono clamorosamente ; e non una sola volta.
MONITO AUTOREVOLE
Alla luce tli questi fatti van.ùo intèse le esorta -
zioni del Supremo Pastore. La parola del Papa in
tema d1 elezwn1 ha dne punti s.1lienti, che in con
creto indicano a ogni fedele la direttiva cui ispirarsi.
Nelle presenti circostanze è stretto
obbligo per quanti ne banno il di-
ritto, uomini e donne, di prender
parte alle elezioni. Chi se ne astie-
ne, specialmente per indolenza e
viltà, commette in sè un peccato
grave, una colpa mortale.
I I SECONDO EPISODIO
Il 24- dicembre, poi, alla nostra coscienza di
credenti fu imposta un'altra dolorosa rinunzia:
con opposizione intransigente non si volle che la
Costituzione della Repubblica Italiana prendesse
iniz'.o e ispirazione dal nome di Dio. Per non
accettare tale iniz:o, pur tanto log icr) e doveroso,
si fece appello alla esigenz1 profonda di non tur-
bare l'unione dell'Assemblea Costituente: si fece
insomma risuonare il monito che, qualora si
fosse insistito su quel norne, unione non ci sa-
La coscienza impone a ogm sin-
cero cattolico di dare il proprio
voto a quei candidati che offrono
garanzie ver-amente sufficienti per
la tutela dei diritti di Dio e della
società, secondo la legge di Dio
e la dottrina morale cristiana.
Vogliamo sottolineare e commentare due par-
ticolari:
TI S. Padre parla di garanzie veramente
sufficienti: ciò per mettere in guardia gli elet-

1.8 Page 8

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tori cattolici di fronte alle cortine fumogene
della propaganda, cioi! contro le parole dette
con la sola mira di nascondere i propri intenti
e attirare elettori e voti. Dunqnc: occhio alle
garanzie, ossia occhio al passato!
li S. Padre parla a (< O!;'ni sincero catto-
elico>,: tale, secondo il concetto di Don Bosco,
il Cooperatore Salesiano. Orbene: quando uno
e cattolico sincero e indubbiamente coerente:
e nel libero esercizio del voto, per essere coe-
rente, segue il dettame della coscienza, non delle
simpatie e nemmeno ciel risentimento. Quante
volte il risentimento o le simpatie portano
l'uomo a essere incoerente! Dunque: nel votare
bisogna e,7 itare a ogni costo di lasciarsi domi-
nare dal risentimento o dalle simpatie.
I DON BOSCO ELETTORE
Nel novembre 1857 erano indette le elezioni
generali per il Parlamento Subalpino. Poìchè
il Segretario Comunale di Castelnuovo cl 'Asti
sembrava nutrire qualche dubbio sul diritto d i
Don Bosco a votare, il Santo si procuri> i docu-
menti comprovanti il suo pieno diritto al \\70to.
Quindi li esìbl per lettera, scrivendo: (( Desi-
dero essere eJettore comunale e politico i:. Questo
per ciò che riguarda i suoi casi personali.
Ma non si limitò a questo: difatti fece opcr;J cli
persuasi(me presso chi pote, affìnchè votasse e
vot2s,:e bene. Non pago di ciò, a elezioni avve-
nute, non fece lllllncare il suo consiglio agli
eletti sull'atteggiamento da prendere nelle di-
scussioni e votaz~oni.
Rifuggl egli sempre, s<::hb enc gli fosse conse11-
tit0, dall'iscrivtrsi a un partito. TuttaYia non si
estraniò dalle vicende della vita pubblica, conscio
che la partecipazione dei ca.ttolici in es3a poteva
concorrere a imprimere un volto cristiano alla
vita della intera n~.zione, cosl come la loro
ai;tensionc avrebbe determinato fatalmente una
s ituazione tli mortificante oppressione per la
Chi<::sa, regno di Dio sulla terra.
Don Bosco vide, con l'intuito del santo e ùel
genio, che esisteva una trincea sulla quale v'era
da combatte,e una lotta decisi-va: vi accorse, e
vi stette quanto potè.
Elezioni politiche e amTT\\inistrative, nomina
dei Vescovi alle sedi vacanti, libertà del Conclave
dopo la p resa cli Roma furono eventi che a
volta a volta portarono Don Bosco in prima
linea, con lo stato d'an·mo che traspare dalla
lettera a un ministro. Nell'ottobre 1873 scriveva
al Guardasigilli Villani_: << Com<:: p rete io amo la
Retigiòne, come cittadino desidero fare quanto
posso per la patria >1.
Questo è lo stato d'animo di Don ]fosco
e non lascia adjto a dubbi su quel che farebbe
<>ggi, se fosse in vita. Chiamati a vivere del suo
spirito, non possiamo agire d iversamente.
il aramle
dei Cooperato1·i
a LOURDES
Mentre esce questo numero d el Bollett ino arrivano a Valdocco i Cooperatori
di tutta Italia per la prima tappa de l grande Pellegrinaggio.
Visitati i luoghi sacri salesiani e ricevuta la bened izione di Matia Ausilia-
trice dal Rev.mo Rettor Maggiore , i :r500 Cooperato ri Italiani partono sui
treni speciali: il treno bianco e il treno azzurro.
Tutto è stato previsto, anche per _merito de ll'assistenza tecnica della bene-
merita Opera P e llegrinaggi Paolini, in modo che il viaggio si effettui nella
forma più confortevole e atta a preparare gli animi al grande inco ntro con
la Verg ine dei Pirenei.
Le preghiere dei nostri pe llegrini avranno una particolare intenzione per
j Coopera tori impedit i di partecipare al Pellegrinaggio, specialmente per
quelli che hanno bisogno di maggior conforto, perchè più provati dal dolore.
Come a Lourdes si effettuerà una perfetta comunione di sentimenti e d'in-
tenzioni tra i Cooperatori delle diverse nazioni convenuti, c os ì possiamo
assicurare i membri della grande Terza Famig lia Salesiana che in quei
g iorni tra i presenti a L o u rd es e i lontani si formerà una o perante unione
di cu o ri, di p reghiere e di voti.
Per questo il nostro Pe llegrinaggio a L ourdes sarà veramente il pe llegri-
naggio di tutta la Terza Famig lia Salesiana, anzi di tutta la Fain.iglia Salesiana,
* Son o gi à ~uriva te varie offerte _per il grande s tend ardo della Pia U nione. c he sarà inaugurato a Lo urdes. accompagnate da
e.c;pressioni ili una cordialità che commuove.
Mentre rin graziamo i generosi obla1ori assicurand o l.lro un partic<llare
ricordo rico noscente ai p iedi d ella Vergine- bnmacolata. inviamo fin d'0l"3 ìl nostro grazie a quanti vorranno ancora con-
correre a coprire la spesa.
mo

1.9 Page 9

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Devo fare scuola di Religione a delle giovanelce quasi tutte
s1Udonli del Ginnasio o d~ll'Istituto m.agistrale e mi
trovo a volte imbarazzata di fronte alle clifllcoltil che
mi vengono rivolce a riguardo di aléune pagine dell'Antico
Testamento. M.io fratello nel fare scuola dJ -ReligJone al-
l'Oratorio maschile ai l)ili grandicelli, studend o giovani
o.perai, si trova anch'egli in non minori dhlìcollà per la
stessa cagione. Come. dobbiamo fa-re? l nos1ri alunni es.i·
gono una spie_g,a7,ione; noi siamo certi che c'è e degna
della Parola di Dio, ma stenl.iam.o a trovarla.
L1~A ,, G1No Co1.:,AGO, Bergamo
Le difficoltà che voi incontrate sono couumi a
un buon numero di Catcl'.histi volontari come
voi, difficoltà di indole storica, dottrinale, 1110-
r::tle: dal pomo di Adamo al cliluvio 11Hiversale,
alla torre di Babele; dal passaggio del l'.J'ar Rosso
alla man)la, al ,, Fèrmati o sole>> di Gios11è; dal
travestimento con cui C:iacobbe ingannò suo
padre Isacco agli ecddi compiuti da Giosuè.
Una 1;sposta atta a rintuzzare li per li 1m'obie-
zione si pu6 trovare con relativa facilità; wa tuia
risposta che risolya una difficoltù, alimentando la
stima Yerso la l~arola ùi D io e qtrin<li anche la
Fede, è più difficile. Vi potreuuno consi~liare di
organizwre nn corso di Sacra 8crittura per voi
Cated1isti volonttni, diretto da qnakhe profes-
sore di Seminario o di qualche fstituto religioso.
Vi J)ossianto anche coasigliare un libro, per
esempio 1ncu1ilro alt'.t:l'lt'rorn di G. Pace, antologia
biblica riccamente illustrata (Li)Jrcria Dottrina
Cristiana - Torino). che vi farà ripercorrt•rela Storia
Sac.ra, presentandovi tutte le pagille ùl'lla Sacra
Scrittura pit1 importanti sia clal punto cli vista
storico-dottrinale che da quello liturgico-artislico,
risoh'endo insierue uu grau numero di diflìcoltèL.
Desidererei essere lranql.1.illl7Jlata su. di
un dubbi.o che mi torme.nta. Avevo i miei
quaUro figli ancora piccoli, e avevo l'abì-
tudint:t di condurli, la domenica. alla
S. Messa con me non dopo le nove. Più
t.ardi dove,•o sbrigare Je .faccende. e per
le tredici il pranzo dcnreva essere pronto,
perchè mio marico de~ìderava che tulli insien1é uscissi.mo
presto per godere qualche ora all'aria libera. U na domenica
piovve a dirotto fino a mezzogiorno: siccome ml pren1eva
cli non far tardi, decisi di non andare alla Messa. Però tutti
e cinque pregammo con Iervorc e dissi cbe, non avendo
ascoltato la Messa, non sarem.n1,o andati nem1neno a pas-
seggjo. Essi non protestarono. A me pare d'essermi con1.-
portata bene. Sottoposi il caso a due sacerdoti: l'uno ml
disse che avevo agito bent:, l'altro mi rimproverò . Gradirei
Il p~rere di un alLro MJnistro di Dio.
V na Cooperairice ,li Roma
Buona Coop~atùce, tenga presente che il Con-
fessore decide in base ai dati forniti dal pe-
nitente. F,lla avrebbe quindi dovuto prec::isare
di che età erano i suoi bambùri. se la chieSà
era molto <'.I.istante, se facendo custo<lire i y,iì1
piccoli dal marito o da altra versona di casa,
anebbc potuto autlare a Messa eoi più grandi, e<'C.
Le circostanze - rlicouo i Teologi - possono
talora mutare radicalmente la moralità di un
atto o di una necisione, s icchè un'omissione potrà
in certi casi essere un atto dj <loverosa pru-
denza, in altri rli colpevole 11egligenza.. T,a cli-
vergenza di giurlizio dei due sacenloti consultati
deriva probahilinente da Lma imperfetta descri•
zionc del fatto nelle sue circostanze.
Ella ha fatto molto bene - se si trattava di vera
impossibilità di uscire coi figli - a santificare la
domenica co11 la preghiera collettiva. e col iìo-
retto della rinm1zia al passeggio: nel caso però
che nella località vi fosse stata la 1.fessa vesper-
tina, essendo cessata la pioggia al pomeriggio,
le rimaneva l'obbligo di partecipan-i coi s noi
ba111bini che avessero compiuto i sette a111,i.
Come nonna g<.:ncralc, 11011 si pnò ritenere che il
Messa di Diamante
li 10 aprile nella Basilica di Marìa Ausiliatrice
celebrava una delle sue Messe giubilari il venerando
Salesiano Don LUIGI TERRONE. La fausta ricorrenza
della sua Messa di Diamante ha colmato di giubìlo i
numerosi amici del benemerito Salesiano che, nella
sua carriera di direttore, maestro dei novizi e segre-
tario del compianto Don Ricaldone e come scrittore
dalla vena facile e popolare, ha compiuto nel nome e
con lo spirito di Don Bosco una lunga, prez.iosa e
apprezzata opera di bene.
tempo piovoso dispensi in ogni caso <lal dovere
festivo.
l'na domenica, in c.ul faceva brntto tempo, u11
amico di Alessandro Manzoni l'anùò a visitare
e lo trovò di pessimo umore.
- Che avete, don Alessandro? - gli domandò.
- I mici non ha.11110 voluto tlte usl'.issi pe.r an-
elare a Messa, col pretesto del hratto tempo.
- Hanno fatto bcuissiiuo1 Potevate buscarvi
un walauuo,
H io dico che hanno fatto malissùuo. fìe
avessi vinto un premio alfa. lotteria e il tempo
per ritirarlo fosse scaduto oggi, credete voi cbc
mi avrehhero dato il l'.Ollsiglio d i rimanere a
casa? E la MeSS1L 11011 vale assai p cl 'un premio
d.i lotteria cli qualsiasi \\·alore?
Ricordiamo pnre - per alt.ii casi analoghi le
parole perentorie che il ro novemhre 1940 S. S.
Plo Xll 1·ivolgeva ai Giovani di A. C.: « L 'ob-
bliKo imposto ad ogni cristiano di scrntifirnre le
feste 11 rii precPtfo grave, e non è lecito disf>ensM-
sene alla. leg{!ern col j,1·etesto ,ti una escursione
tto111euic1.1!.e, di una batti1t1t Ili caccia, ili una riu-
nione sportiva».
1(;7

1.10 Page 10

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Una centrale
dt energia spirituale
Di sera la città s'illumina come d'incanto;
ma la fonte della luce è lontana, lassi,
tra le vette che nascondono un laghetto
alpino e adombrano a valle un modesto
edH1cio dove una caSCilta aziona le turbine.
Senza I.i centrale elettrica non ci sarebbe
il miracolo dell'illuminazione urbana.
Un Cocpzratore salesiano, che deve
essere luce p~r altre anime, non può
trascurare la fonte principale della sua
luce e del suo calore: deve anch' esrli
disp:irre di una centrale. Ora que;ta
centrale delle energie spirituali ha un
nome: Esercizi S//irituali.
Tutti ormai, anche i piLI poveri operai
ed impiegati, trovano modo di rifare le
forze del corpo con alcuni gìorni all'anno
di completo riposo in ambiente diverso
dall'abituale. E pzr l'anima, le cu i energi'?
sono più ins•diate, non si troveranno al-
meno lre giorni di ristoro spirituale?
Non si tema! fare gli Esercizi Spirituali
non significa andarsi a chiudere in un
chiostro jn rigoroso silenzio, salmodiando
come certosini. l corsi che ogni Jspet-
toria promuove per i Coopzratori e le
Cooperatrici hanno una impronta schiet-
tamente salesiana r. si chiudono col rim-
pianto che sian tra5corsi troppo in fretta.
Lo possono attestare quei Cooperatori e
quelle Cooperatrici che negli anni scorsi
pai-tecip~rono agli Esercizi org,inizzati per
loro. Ogni anno aumenta il numero degli
iscritti alla Pia Unione che pensano anch ~
a queste riston1tric i fer ie dell'anima, il
che sta a dimostraTe che tornano alle
loro case pienamente soddisfatti. Que-
st'anno si prevede un grande numero di
iscnz,oni anche in vista dell'anno ma-
l"iano ed è appunto per dare a tutti la
massima comodità di parteciparvi che
nel Bollettino del mese scorso abbiamo
elencato i corsi organizzati per i Coopera-
tori e le Cooperatrici in tutta l'Italia.
Nulla di meglio che celebrare l'anno
centenario mariano p~ssando qualche
giorno nel e.lima di alta spiritualità di
un corso di Eser cizi Spirituali.
168
l\\1()0171 CEl\\lTLU DI r.omrnRJl'fORI
Pr·i- lo zelo d'i r/"v.mf. Direttori DinrPS(Pl i f' De-
rm·ioni, .Parrac-i. e FJaumloti. in q1wdt'iilt-imo periodo
so110 sorti i1~ wrrfo loMlilù nno1,i 1:entri 11fìl(I Pi(t
U11itJ11,e. Di es.si m.e-~e 1,e1· ine~6 notizia it Bol-
létfoio Dirigenti. Q1ii 'l'0(1lim111J seg·na/a:me olrw1i
dei ,piii recenti.
Tn occ11.siono délla rc~ta, di Oon Bosco. nUn,
pre.senza di Ft. E. li Vcsco,•c, l\\'1.0llR. Raffaele Tia-
rnt,ta,, lm a,vnlo inizio 1tfilc,ialc il C'outro Coopera-
t oti ,li nie li. Anima.1 orC\\ nella hella. iniziat i-va, il
Direttore Dio<'csano Don Adriauo iiihrestr e.m.
.A. CaLUO!JLi, l i nuovo Cc11Lro è sort.o pre1:!~o
il ~au1,u ario rli K. S. <lei Boschetto. p er opera,
del Rettore l\\1mJs. Uia,,omo Crov,i.ri. co,1dit1yato
rlallo Zelal,ore avv. Ga1·del1a.
A11rh1> a, GPnova-\\'olll'i il Den,riOLHl Pm·rnco
D011 NataleTravers-a, l1a promo,-so l'or~au.izzazioue
tlel C'entro, cl1e ha avuto inb:i ai3sai lusiu~hieri.
A Gl'nova-Vu:u-to patroci1mtori <'mt,u~iasti
,leIla JHwv:1, inizia t,iva fnrono il Parrnco Décw·io1w
D011 l<: ra!\\mn ~aup;11i11eti ,, lo ½eia t·orn t•,om liL
Firmino Riwecca,.
A J\\,'[011:,,a il nuovo ('e1rfro fu 11romo;;~o dal
Can. /111,gelo ~losconi, a Caslella:.,.:,,o Bo1·11.ùdu
rlall'Arcipretl' Don Giovan ni 'illaei;(,ri, a Ca sal-
cn.11.u•Jlj rhl Prevo:,to Decul'inne Don .AnsBLmo
Pil;li~zoh., a Sezzadio dal Pl'evosto Don Fran-
cr,Sco Romagni11i. a l,t•Hc di H1wi1runo <la!
J'i-t>vosto Dou D,hiùe Aziolo, e da l <lireUo.rè
dell'Oratorio Don P ietro ;o;eogni, a nollJ)olo
Piauo (Vén:e lli) {la.l I'a.rroùo Doc11rin11e Don
Ore~te Foutanclla. Altr.i C'ent1·i della P ia -C-nione
.i0110 sor Li a Sas~uolo, Q11m·r,m•111 o , I nli·u,
I ,001c1Jo, Pallaa:r,cno, P:n,ia, P1·t•u1os1•llo, ccc.
L &aaerdoti ohe li cu,rmw segne11do le- direttive
,/i Don Bos<;fJ 1' dei dU,oi 81,c,,21;.,·m·i, 0Uennm10
clie trovano 11,ei ( 'oo peratori e noll,i Cooperatrici
tlr i pi•€2Jio~i 1m~i/iari i·n og11t seltorP 1lr/l'11wi;;to -
la/o eattolico.
f;onforcmza al r.11?1'0 di. Ra111mna
G"<>w,cU, 20 fehì,raio, il Segrétario Grnrr ale <k,i
( luorwratori tenn<1 in Arci,•e~covado una eo1t.fr-
1wLz~L ui s:wc,nlol,i rlolla citt.\\.. pre~eute 8. E.
1\\fous. i:\\al vatore Ba.lrla,~sani.
D opo il <ionfortmzioro, prollùeva la parola
s. E . 1\\io1L~. An:ivc::c<>vo. rlicéndo,;i lieto {li met-
t()r() .,e ,itesso e iJ suo VeH. Clero ll, disJ>m,iziouo
della f'ooparar.inne ~alcsiana. E si co11.1piaceva
d i aggiungere i;ho egli, [Mmruto, poteva affer-
mare chH 1'1aenui :;:i ò oons01·vuta 1, un'oaRi himtoa ►>
in mezzo alla Romagua. ,tnùhe v or u,erito ilei
Cooperatori sal<"'illni.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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l N JZ/ ATlVE d efL'a nno mariano
cristiane la rerita in com,wie drlla H<lntn rmy,na.
flue zr-latriri si. iinca,ricuro110 ,U oryn11izza1·e q1wsl<i
P er egrina,t io 1''1ariae /ra, i so,•i <lel/,i, Pia Un i-011è
.:--Jel i('rnt1do lsl,it11to ilelle Piglie di ~aJ·ia 1\\.u -
siliatr::ce cli \\'allf'cro,..ia il 16 febbraio $i svobe
la, commnYent:e <'erimo!lia della « Consegna del
~- Ho><,uio ». T,a cappella ,lell' Tstitut.o era, pieua
,li grn 1il:01·i. t,utt,i Cooperatori, aceorsi alla prima,
Co11 [cl'onza arn,u:tle. Al l,ei·mine di essa on tra-
1·0110 l(l a llieve. ehe ~i d.iros-
sero a,Jl 'alt:arn pre:1enLa11do al
:ìarerdoi:e l)elledicente chi una.
clii tlue, cJ.ù LTe o più co rono.
e rli trascri1;ere i nom'i di qua11li reolizzera1nw la
/Jr/la pmt,ica 111a.riàuu. Tuli nomi-, 1•hi,1Hi in 1m ruore
d'rwgento. verramw 1:1wiati al 81,,uliw,rio rli .Loitrdes
aOìnr.hÌ' lei 1llaclow1<t 1,egli i,n lwnedizione su a 11i711e
che le so1w così jervi,l,1m1ente divote. f,a l'ereitd-
uatio .Ma,riae conti·uwrìt n.lhY~1Jrrso tu/.le le /mni-
glie degli ,isr::ritli aliti Pfo
[h1i()ne della, to 11a, '111,/e 11 1l,;n,
di &mi Rmno, 0 -~,>1:dnlel:ti,
Hm'<ligl1era, Vrtl/e{'l"oi!ia. V en•
Al <'anto tlella lode: O :l'n 1Jr,l
tilmiglia.
H 1>M1,r io... le allievi'l 1,,i d 1mi-
rono ::ii genitori e focero loro
il douo de.ila, corona, del
Rosario. Tosto l'ir;nonò n ella
eluesa la hella preghier:l cli
1·on;:o,cr,Mione alla Ym·_gine re-
<'i ktta al micrnfono da, uua
1lello allil've, cni •eguirono
alr re du qw~ a, guidare, de-
eina pn ùeeina. il ~- Rosario.
T :\\Iisl:eri vennero ila es><e llll·
nnuciati cun un br e-ve com-
meuto atto a, facilitarne
rueùitaz.ione. 11 saluto a11,g:o
lico rli uua sola voce si 'i 11-
Lrocei1wa ol coro cli !,uLto le
voc·i, meulre all'AUa ro si ce-
l obr,wa la Jl<>ssa ,·espel'i,ina,.
.Anche nelle fcum'iglie delle
Ooopemtri~i ili Napoli-Ca-
Jmno il 'in atto 1a P er egri-
nai io }fariae. .L'orga,nizza,zio-
'ne. curai~,, nei suoi III i nùni
pnrli{;()l,ari, è 170'l1uta alle Zela-
lrfri <'he, dil/1:~e in (/l't<t/){11: di
zo nn. seguono 7,euonalm.e·11te gU
sposlamtenU riel/a stal uet/11. Ca.
ratle1'il;tica di qum1t,1. PeTe}l'ri-
rnt!-io è la ~o.~ta di t ,·e ginrni
fa ogni faini//1iii, Mn 11,n 71ro-
{ll'H ill,7)1,a di 11re11hfr?·e e le/Iure
spi1·il,n<1li (;T,e mira a i<LI' vi-
1•11re. oi 1•1>mpt111enti la fm11igli1i
e a. qnant,i i11 /erve11g0110 gi01-n·i.
ili ~enHl<t s71iritualit<Ì.
CoRl la l'011sog-11a (lolle ro-
rone elci S. Itosario Vf'niva
1:mggPlln ta <falla re('ita 1·olleL-
t.iva n elle figlie acranto ai
Ecco lo scudetto distintivo del Cooperatori
Salesiani d'Europa pcllell"rini 3 Lourdes.
La catena del Rosario
Il Centro <li no,•noma•
J>ropri gPnirÒri . iJ.1 formale
ucro (ifov:na) 1.ta laiwiat o l::1
prom<>ssa di continuare ogn.i ,giorno Ja pratieu proposta <1'1111. 11 Caieua clol Rosario•· A l,ur110.
devota c,Lw cle1re i;triu,gere, nel saerario delb
famiglia,. l:utti i membri nel nome <li ;,faria.
~erou ùo pn,vt\\nl,ivo el011c,o, la l'amiglia <·1.te lo
dPi<idera,, l'<i i m1>cg11a. ili rocitare il Ro~,nio per
llllll ,iett.imrul/1 con I ut l,i i ('OlllpOJll,'ULi e l)llllllti
La "passeggiata del Rosario••
a.Itri d!'l -vicina to volossnro m,ir~i. Frulto di
qnt>st:a «f'att111n » vnnl os~oro la ripre11a. o l 'af-
Il ('entro Co!'/Jieratoi·i rli fforiuliano d'0 - fermazionA clella rocila rlol ~- Ro~:~rio i11 fami!dia.
1.ranl o ( l,e,,oe), in om11,qr1io allei crociala del R(). L'ott,ima, arcogllcnza avi.Jt,a e la ~n a 1li1Tn8,ione
sariiJ, ~i è 1m,pey11alo per /11/,to /'crn 110 111arim10 di ,wrh e in afounj paosi Yicin i fa,mlo Bpera,re l'rnUi
farP, 11el pMnl'ri[JgiO 1lr.lla tlome11ica 8'Ul.:cessiva al
24 di O/Jlli me~e. /11 «11assegyiala del Rusm·io ~ wl
ww {/J'Ol/11 ,/i l,onrdes che sorge ad u.11 tri1•io di e ;11,.
éop io~i da (Jlte8ta iuizi:1tivn.
Una statua dell'Immacolata
11a,r11lf!, ,ir,11 1110/to lrmla 110 dal p1ie~e. / ,a 1Iosseg-
rti 'lfa r-on -•ist" nel trovani <bll orario stabilito 1illa
yrolla. premier 1uirte alla, re,·ita 1·1rnrnne ilei Ro.
.sruio. asr,ollare la pnroln del Sacerdole e 1-il'eiuire
/n, beneili:ir111e di Jlaria, , I 11.~iliMrfoe.
donata alla Parrocchia
A rir·ordo del Ge11/.p1wrio delle 1l.pp11rizio11i
1/tl/' fn,111n1,ol atn a, Lo1mles. le DafliJcmtrt<,i di
/\\ lcssanflt•ia-f'J•isto h1inmo fn,/ln do ,w 11/T(I ehi1M11
1iurro1,tlti11 /e di u na mag11if,.<:a sta/1w della Yerr1ine
Ttnmaeol ata, <'he l'<nrne p11rl,1/•r co/1 sofoo,11 itrì d11l-
11 Peregrinatio Martae"
nelle case dei Cooperatori
/'O'l'(ifo,rio a11a Pa,rrocd1ia.
Preeei11da d,a,i pi,·coli rleU' ,ls ifo <·oII l>frrni>t1 fiore
f 'ÌII m,n,110. e 1folfp ora/oria.iH!, ln l1P1la ~t.atua 1,
1,t fmtii[llie dei Gooper(l/ori, e delle Cooperatrici portnta da.17e giova n-i oon ,11el11 l1ir11wo; .çeg11i'n(t11,<1
d'i J\\1•nrn cli Taggia (lmperin) ~i 8(/IW it117,a-
g11ale a 1·i('1were 1,11r1 stalw1 della J1ladonnu, l1111na.
r•olatn, 11dla vro7iri-a casa 1wr redta,re al/4 swi pre•
nl!'rncrose (•m,pemt,·ici. ed E .l; all,ie-ve. Da l'lllll'
r.:an/!11,11 hz lode lo 1mlù,11a: L:.1 arpùll:\\ ili sera....
Il 1ie11. l"re·vosto ilr r•ol/o, e ~ltilci r•icevette la biancri
flenza. ron 1>ici11i e i connsce11ti, i11 onwfo <·lie
'11011 coi-nei(((!, i'O?i /.e /1inzin11'i 1wn·or.1·hioU, il 8. Ro-
sario. Ciò allo scopo c/!i r ipri-,/inw-e nel!,i fa111i,glfr
.lla.do111ir1,, i 11lonò il J.l:ignifi.(:11t e 1·011 <·al1fa 11aro/ii
i 1n;i(ò t1ilte a~/ OHOl'(l'1·e la Veryine i'scinta in mo1lo
poriiool,tre i11, q1ws/,'oi11111) rentenario.

2.2 Page 12

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~~ - ORl11tJNT€ f4tE~l4ND
- ~ - - ~ - - - - - - - - - - -- - - - - - '
7J
li
Si chiude a Valdocco
il centenario della
morte di
San Domenico Savio
TORIJ'lO-VALDOCCO - Il 9 marzo u, s. attraverso i cortili dell'Oratorio si s,•ol-
geva una devota e bella processjone in onore cli S. Domenico Savio. S. E. Mon-
signor Cannonero precede l"Urna che accog.ic le preziose reliqu.i,~ del Santo.
La sera dell'S marzo nella Ua,;ilica di )faria
Ansiliat;rice la massa giov,inilo cl<llla Casa
Jl•[adre e 1rnmerosi dovoLi assisLevano al1' iuizio
delle ce1e1Jrn;,,ioni conc:lnsive dell'a1rno ce11Lena1:io
del Ra;Laz.zo ,w,ulo. li -~alesi.ano Don Piet.ro Cieca-
rolli 110 tra.tte/!gitwa la magnifii,a. figura morale.
Comincim·a cosi 11.ua l'c.~La di j!'io, inezza at-
toruo 1mù iatn1mo11inl1ile giovinezzf\\,: çanU,
imoui, !noP.lii ,rari ilìcio e 1uut simpatica, lurui-
11aria, elio iucoroiciava la statua del ;:,:ml.o nel
,·ortile che porta. il suo nomo. Gioia grande e
intima di fauùgli:i., c·he nel diF;C.Orsetto della
«Bnona noi,le •> tTova n1 l'iaterprete:1 uùgliore nellù,
parola calda e con,ri1t<'ento del Ret tor J\\faggiorc.
L'anrn,to Superiore. dopo aver ricordato i !,rionli
di S. Domeuico iu Lutto il mondo, soUolineò un
ll,ttkolo (l('l rngolàmento stilfl,lO dal Ragazzo
santo per i soci delJa C'ompag11itt dt>ll'Tmmaco-
lata: «Do/:,bicrnw ,issere superiori ad 091ti 11.~/àcolo,
fr,nrwi ·11e//i, riMl,uziuni, rigidi 11erso 11oi stessi,
a·11wrm:oli Ml 1wstr(.I 1n-oiisùn11 e,l esatt-i, in, lu /111 ».
A 'tanta giovonl,ù incostante e 1;pensierati1 d'o_ggi
K. Domenico parla ili volontit e di esattcz:rn nei
JlfOJ)ri doveri; agli egoisti di tutte le età rivolge
l'<1sortazione ev,tug:elica, ~tvvaJorata da1 sno
170
e8empio, (li ossoro rigiùi con f\\e 11te~~i. anwrtwoli
con gli aHri.
li giorno della ft>sta c1elehrò la S. }foss~ dc.i
_gitnrani lo 8(0.;l:!u R.etfor 1fltggi01'(',, o ,i]lo dioci
otfieiò il flOlenne ponWica,le ~- la~. 1\\1011~. Giaeorno
Uam10ncro, \\Tescovo di Asti, n1e11t,ro lii, 1scuola, dj
c,tn(,o della Basilicfl eseg-ui,,a unu scelt.o pro-
gra.mrua mm\\ica,lc.
Nel pomeriggio, :itt.raverso i eortiJj dt>U'Ora.-
torio si svulse una, (lev<>l-:i. e bella procesaionc con
l'urna t'he ra,r.roglie le reliquie pre:doRe del s,ini,o
Adolescento. Do1uenico S,tvio, porta.to n spa.lle
dai giovani, l'itornavit cosi. ancora una rulta,, nei
luogJ1i che era.uo stati 1111 giorno t,o~timoùi ùeUe
,me 1:icrellzioni e del suo a.postulato; pa11&a,vn,
nuovamente ar,eant,o alla, st1a c•.l:ùesetla tli ;=:., Fran-
oosoo di Sales. spcUa.trice fort;nnata del suo fer-
vonl e11carist.ioo e delht sua piotlt matiaua.
Quindi nella Jfas:ilirn a_tiollata. <li gioventù e di
fodeli S. E , }!ous. Cam1onero con la eompei,onza
o il ca.lc1o a.fretto che gli viene dall'es!leni Pastore
della Dioceai da cui Domewco spiccò il rnlo
per il Cielo, climostrò elorp1entemcu to (lmu1to a,1,-
!,aale sia m1clJ0 oggi il mc~Ra.ggio dèl G-iova.nc
s;;.nto.

2.3 Page 13

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A ltre celebrazioni,
~ La «·hil\\,nt ili S . Giovanni Bosco iii Parini
il !) marzo seorso lrn, accolto :~00 giovani cli par-
roccl.ùt.< a eullel{i parigini CO!l\\'Pn ut.i ptir assisteTe
alla .Messa solenne in onore del santo Adole-
seM t.e. Alla t'C'Timo11i.i, syoltasi ~ot-tu hl 11resi-
deuza, del Vescovo dPll'Azione Cattolica .l!'raueese.
f\\. E. .Mons. Gomhe. iuterventtèro 35 Pic(',(,Jj
Cimt ol'i rappresentanti la Federazione InLerna-
ziornùe dei l'ueri ('aalores. Lo s(.cijS0 g-ioruo la
Radio Televi,,ioue .F'raneese tra.smise la canta1,a
Jeimrsse l'i (//oire. ro111p(,st,a ili onorn dr.] f\\ant,).
~ ~Plla P .i,rrnrrhia <li R. Ani011i110 «folla ciUà di
Tit•a è grande fa clevozioue a :\\faria Am,iliutrice
e a f-i. Giovanni Bo~\\10. Yàn'E' perciò ronv«.)llfonbe
allo zt>faute ViNLrio Don Lisa cl'insorfre in tri,li
ùnoziOui quella cli S. Dorue<llic·o 13nvio. figlio sl)i-
ril-uale cli Don Roseo. altiuehè la giovonfa) avr!'se
iu Ltti tui modello C' 11ròtet.iure. ...\\ (,al fine
tlal 6 a,l 9 rrmrno fn unurato con g-raude l:'O-
]('n t1 i(;1ì,.
Lo Rt'csso Eec.mo VesctHO 1'1011s. Giuseppe
Doll'Orno pro~ioùott.e ht reijta e di,M,e Je lo(li chil
santo Adoles0on te, Ja ,·ui n u.o,-a sta-hrn fu por-
tata in trio11 ro por le v ie cfolln P:u-rcw..Jùil.
AN ORIA (.Bari) Feste centenarie a San Domenico Savio.
s. E . Mons. Francesco Brustia benedice il monumento, presente il Mtnis1.ro Moro.
~ Ad Anch ·iH èOID
rnen tol'H ~iù1tc <:c1tl,en,1,1·ia si
è svolt a i11 1111 <dima di
fo:st,o,-ità (•i tfa(lina e <Li
sana all!\\~ria giovu,uile.
~,w E1·1·. 1'JouK. .l!,ra11c,(l1;(•0
Brnsria <'elohrò ill, ~- l\\los~a
e tli~Sfl nolJili pnro le sul pir',
rolo gnUJùe ~mHo. Quimli
uel eort-ile del!' Oratorio fn
iua u.4u.rala mm lwllissima,
,;t:i-tua. rli Ka.n Domenico
1->avio e 1'011. Al<lo Mol'O.
J\\liui~L,·o <1Plh l '. T. ne
tral teggiò la 1wr;;o11aliti\\
1·omple(;f~. cht1 tte ha faU(I
tw N•ro mo11l'Jlo d i vila,
ti di :;u.ntit,\\ ai p:iovaui <li
ogni 1ompo.
~ U _popolo cl.i V.-nosa ha parl-ecipato con vero ~ - .A. Sau Sc,,e,•n (Foirg.i,L) la, commemomzionP
enl LLsia,srno a l 1-rionfo tli S. Domeuico Savio. TI centena,ria fLL lonnta nel tinema,-teab:o Mar-
1.ricluo fu pre1Urato in cat-ieù:rale ùaJ saJesian,o chitto tlal salesia.110 Don L'Ar(,o.
Don Brnghirnli. presente S. K il Vescovo 1\\fou~.
Ollrè ai f1occnt-i delle scuole dUa(Liue al com-
Domenfoo l'etroui. Ono-
ple>lo e a folte nippre-
rò la ieRla anche il
sont,ani10 degli ll:!til1iti
Vescovo sa.lesin;nc> S. g_
snperiul'i. sono intervc:-
l\\fnnR. :;alvatorfl U.ot;olo.
Kel cinerna-teat.ro Lova-
glio, stipato i'li popolo,
l':w,·. Geuuaro Rispoli cli
KapoU Ie11 ne la, comm,1-
morniiou(' <-ivile drl Ra-
gazzo santo. presentan-
tlolo 1.·onrn il c;ipola.voro
della pedagogia cli Don
Bosco. Nel pomerlgl!:i0 !;i
Rvolse la solemie proces-
sione, a eu.ì partec.iparo-
1nolti eoope1-•ato1•i
ed amici hanno espresso il desiderio di
avere nel Bollettino il conto corrente postale
perchè nel mese consacrato alla Vergine
Ausiliatrice vogliono ricordarsi delle opere
del suo grande Servo Don Bosco. Noi li
accontentiamo volentieri, anche perchè i
b isogni delle tante nuove opere sociali e
delle nostre Missioni sono gravi e urgenti.
nnti l'Ecc.mo Vose-ovo
1\\TonR. li'ra,ucesco Orla,n11o.
il J'r(lf'et (,o fkl ln Provin-
cia r :111 re porao11nlinì,.
~ Vorrc>mntl, and1e pa,r-
]i1.rc• tlelli, [('xl,r «•el«>lm1t,1'
nfllla diiesa <l<•i Teati11i
cLi Lecce. la cil-L:\\ dei
due, nlil'ttcoli (li i:-. Oome-
1ùco l:ia vio l'lie servirono
tier la ~ua c,tuouillll:tzioue,
e in uulte ,tltn, ehie,,i>
llO, col popolo. le orga-
11izza,zioni cattoliche. il
Capitolo e i <lne ,Ecc.mi
Vescovi. Orrnrii :-;. Dome-
Alle anime generose che vorranno, con la
loro offerta, dare efficace aiuto alle no;;tre
Opere il Rettor Maggio,e ripete il grazie
e JHrrù1•,1lti«•, ma sfamn
c,m~trPLti a 1ar pm1to:
la tolpa è tuUa cli q ue-
l\\to piccolo ma grnnde
nico Savio anr.Le a Ve-
e l'augurio cli Don Bosco: << Dio benedica
llOll.(J uista tore cli CllOl'Ì,
nosa ha molti devoti e
am iei.
e ricompensi tutti i nostri Benefattori ».
eh.e <:Onta orrna,j devoti o
aurici UII pi>' tlfl{>J>C'l"f11f,1o.
171

2.4 Page 14

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:Nuovo tempio a Maria Ausiliatrice
li 30 ~ennnio i;t•or,;o 1111a immrnKa folla rii
1·u11pcm1lori. tix ,11li1t,·i t> allievi i-alr,;iani. dt•voti
cli \\lnria Ausilialrit·r (• di ~. (~ionm11i lfo,,co in-
,•n,-c,ru il c·ollrgi() ~nh·~i:111 ◄ 1 ~. Mii,r1ll'l (li Tf'-
gueig-nlpa. (Tioncl11nu,) pN fil:lsisierl.' a!l11 ,;ole1111e
h1mc-d i.zione clrlla. 11uorn t·lùesa di M11ri:1 :\\11s,i-
fi1drirr. Erano prP~H11t.i. con l'.lucari1·11.io cl'Af-
f:1ri cl('llH .ils11.11.Zi,ìl,11r11. l'F.1•.1·.nro J'rf'sid111dc, <lr.lln
RP1rn bhlil'a cou la Si~11ora. ('ompi il rii o il !rf>lHrlr.
a 111ic·o cll.'lla Pallli:,di:1 ,u1Jn,-i:111a E . \\1011,-. F. n4iù
l>m11in1,ruez R.eduo", .\\11,-iliarc clelr \\.rc·i11•s1·ovo
,-111(-si:1110 )1ou,;. T1m·io... IJ mrlodio:so c•o111·Prt11
clc,llc• 1•i11q11e ctunplllll' fu,;t< in halia tlie,ll.' 11n11n11zin
:11 1:t ,·a.pilalo (1l•ll'n.vv1<u11ta òe11c•cli,1i1111r <ltlll:t
.,n 1111ov11. eh.iosa. elio è l11, pi1'1 grande rlolJu, L,'1.
( '111':t,l(erìstcir-a, clf\\l nuovo Lempio e\\ l:1 c·11poh1 ili
voi ri t•nlorati. nnit'a nd suo gf'n1m• in 1p1..ll~
lnrn,. Sotlù C(llP~to l1•tto mullic>olun• 1lomi11a
Jlraesloso un arti><I iro r11taclro di liaria \\m,ilia-
t ri!'~ 1•ou gli A.prrstoli. l'opia tl.i qm•llo rii Turi110.
01wra del prof. \\ 'arlo ~lnr!!ari.
Ln 1·h.it>.Sa vnolt c-~><(•t•(I 1111 mouum(mlo di ri-
<·nno~c•1,r1za, dei l•'igli ili I)oll Boisco n ([1,i dc•1•1)1 i
di M:1 ri;~ An.1<i lial ri1·11 in Ol'l'll"'io110 dt•I µ;iuh il(•n di
di11111;1ntll doll'tlp1•rH ~11h•l:\\i:1m1 uel <.'P11trn .\\nwric·a.
Attorno a nna chiesetta dell'Ausiliatrice
\\ cirl·t\\ un chi1011wlro dal C'oll!>j!ÌO \\Jnnfr,,di,11
cli E:lll•. 1•erao Badia Pole.~illl'. sorg;c> 111111 _Kr:11.io~a
,. hiPsol (a.
Lii ,111:i, coo,1 ruzio1w ri,;;1 ll· al 1874. IJUL ,;olo
11nl 18Hn f11 r1NUc·:tla 11, ~l:uia .AuRilia.Lriro.
])':dlorn. cliYe1111P lllt pic•1•olo <'onLl'o di piP IÌl e,
rli 1fov11zi111H' mariana, IH11ro <'llC' si ~<'ntì l w11
prP•lu la nnrf'sF-it:\\ di 1111 pit·<'olo :nnplia111l'11lo o
ahl11,llìnw11to; opC'rtt c·lt1• fu rralizzatn 11:,IJu wl >
tlolri11cliu11·ntic-ahilc Don <:m,;r-ppe (,hil,audo
t• dalla gt•uero;,il à 11ri frdoli nel l!l3 t. cpta IP
OIU.A/.{gio a Don Rm:c•o 1101111, ,ma canoniii.1rniu1w.
1<'11 1p1i11di ttfficlaia n.llt• solHrti cmre cfo!le c·o11-
J}Ntd1:id t.Or{ll]e Moro. 11 ogni a.111.10. n 111111q~i11.
i re<1.-1ì ,lol Irwgo e i l"ooplll'at nri ,,i si rnt·1·11lg11110
pc-r la n•t·ila tlel $ . Hu,mrio. ltlNttre tutl'inlorno
i.·P~p1111rle, 1•01 c·aulo, l'im111111w:1hile prnfmno 1l1•lle
ro~t·.
Altri sriluppi ciel ,·ulto
alla 11fado1111<1 di Don Bos,·o ''
lii :i.rin, An,;i liu,t ri(•r- hu tu I1,o il i,11c, i11grc•~~•1
l.rinn fil (1, a ~a n ,J oi,;;\\ Ile• C:aid1•1·os ( lsolt, ( 'u,-
11ariP). Ln ~1111 utligie. voi 11I:1 dallo zc,Jan1(I l':\\ rrot·u.
fu portnt:r i11 trionfo rwr Il• ,·il' cleUa 11:unwc·hi:;
('ti ora i• t,ggN lo ili j..'T:ìllcl{• 'l'lll•Tllz:ioue !' lllll(ll'l',
i., IN <·<'l<>hrazio11i t:ommc•mornti\\'f' dci
mmi
1kll'Opera :--11l<'sia11a ili ;-;pag-na, si sono c·lifo~o 11
l ll·1•1·a coli la l1r110rlizio11(• di 1111 nuovo ~n1111Uo,w
l,0111pio 1l1•1lfratn a J\\lal' i11 t\\11~:liat,1·:c·c. fi: 'iu1 i111~11u
rnou11111Pnlu alla VerJ.(itw. frul,IU ùell,i, gc•11Hro~it1\\
ci.eg'li r,:'- 11llit<vi del 1·1,llc·gio 1• cli tuH·a lu Kpuµ-1111.
La nuov,i <•hie~a è llf'llrt. di ,·uste proporziu11i u
di 11n'nr111011i11 di line1· 1•t•-:111w11l1• jdeale. l'n11st11
di 1r11 1111\\':Hc se;mnue 11:l, "Jlll•11dide t•olnmJC1 ili
11wr1110 nero. L\\lrrliit~t lo hn saputo uuin1 :ili•
olegiu11i li1100 moclenrn i pir'1 1111ri rnotivi t•lu,;si,·i.
17:!
CATANIA • Dc>curionl e Par-roci in1ervenu1i al Conv~,vno del r3 febbraio u , s

2.5 Page 15

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L'Ausiliatrice in Santa Domenica Vittoria
h',;isfr in S. Domenfofl, Vittoria. (.iJ.fess·inç) •11w.
f-'ia A sso1·ùwiolw delle Figlie rii Mario, .d usilia-
lri<•e, "fiorente rli J5? iscritte. Il ;?,./ 11-i ogni mese
~i ra(f,1wa in chie.~a.. rlove si svolge 11-na f1m;o1·osa
jr111zio11e ·in on<>l'e ,iell'A1tsilialrice. Questa asso-
ciazio'lle ni'ltla, il 'J)a1'l'O<'Q 11ello opere d-i pietà. e
tli a.posto/alo e1Z Ìl riusdta a rendere popolare
tra ·i iedeli il c"tilto alla .lladon1w di Drm Bosco.
Il :U giugno del /9,51i 1i1111 bellis8im.<t slalun cli
)la.ria _l11silia:trite ve11iv1t portala trio11falmente
dal Col/eyio Snlesi<Hw cli Bo11daz~o alla th ie,ia
p/JrY(JéChiale p r S l1igl;io ,çeguente aveva l1wgo la
sole1111e l11-<;iiro1w,zio1t'! />!Jr le 'ITluni di S. E.
Mons. (h,,ido 'l'onrUi. Da quel gim·no 1ti , ergine
-~'n.jifia,trice reg1w, ~,11,rann 11el 1;U,Ore di quel
1!11011 ,,07,olo. a m~i diì tangibili pro·vc <.fol .mo
11iatcrrw a,iulo.
PASQl'A Jflil11llRE
ALCA USILIATRlCE
T,,_ Per oltre twa ae!.timn.na,, i miliL;; ri
di tntt,i i llepart,i di st.a.nia n
rino, dopo ;ipposite confenm.z<I J)rO-
paratori.e l·euute dai C',rppc11luni Mi-
Jitari nc,Jlf'> v,Lrie C'aserme, ha.uno
a ffo]fat,o la Basiti<-a ili ..'lfaria .1\\ m1i-
Jiat;rice ver co111µiere il 11re,•,etto
pa,~qua.Je. U:n1, nno sy,etLacolo im-
prossiona11!,e e (,on1n1ovo1tle Yedere
tante migliaia di f(ÌOV,HLi accostarsi
alla, confossionc eil alla cum11nione
!'On deve>1o rae,coglimon!.o. 'J'11 1!.o lo
fnnzioul furonQ dirette dal ('nppol-
1ano C;qio del Comando j•Uli(ar<'
Territoria.111 Don Alfrcno Ril'hiar-
<lone.
1 $,1cer<lol,i s:Ue~i,1,ni della C11,sa
.\\ladro si sono prodig:a(,i por lo con-
fossiolli <'Oli odili,•aHfo g(morosilà..
Don Bosco e Domenico f\\avio
;;omJnavano Jll'O~iodcre le gi<lioRe
aduna.irne di t,ant,a giovinezza,.
Dop(l le solerwi J1rnzio11i nella
Ba.siljç,i,, \\'eui va, (iii,;1,rili\\tita,, per
t·1m1, U!'l C'omau(io J'\\liliLnre 'l'C'Tl'i-
torialp,, ud (·ort,ile deJJ'OrnLorio llllll.
abboncla.rrte colazione.
Sotto lo sguardo paterno di Do.n Eo:sco
si trovano ben~ tutti i giovani,
anche queUi che ves-tono la divlsa militare.
17:3

2.6 Page 16

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CINA
MACAO (Cina) • I nuovi torni benedetti e inaugurati nella festa di S. G. Bosco.
Cinquantesimo dell'Associazione "Gioventù Missionaria ·'
L'AsRocin,7,iono (+ioventù .Misaio11aria Nimpie r·i111purnf'an11i ù.i
vita. Essa ebho corno foudator.i due mis,;ionari della Cina,: il mar-
tire 1\\lon~. Luip Ycr,;igliit o Do11 GiovRnni J•'eTgnarLi. lnfatti 11el
1908 }Jer Jorn inizia,iiv"l sorgeva l' ..d poR/olalo dell'l 1111orenza. rhe
aveva lo scopo di ROl'itonere hl J\\'fi1,isione 1lolla, ("j11a c·ou preglùera
o opere buone. ~el 192() il tl'rzo Successore di Do11 Bosco. il ~ervo
di Dio Don .l!'ilippt> Ri11aldi , traF<fornrn.Ya l' Apo$to\\/11,o deU'ImtO-
conza nl'll'attuale .J.ssociazio1w OioV61tlh J){,:-'8ionarin.
T,'As;iocia,zio11e fu beue<lef;ta e an-icThita rli ind11lge11zo (la. He-
nodel,(o XV o da l'io XI. ronfermate <la. ~- S. Pio Xll. Nel. 1!)41
l'A. G . l\\f. fece a111:o.r,1, a!Lri progref\\si 11,drl(ninHlom a.Ile nuove esi-
genze cfol movime11to missiouario g:ioviwile; proponendosi 11110
scopo priucipalme11Le fornrn,f.ivo ili iw;rd17 a nel ya~f.o q1mrl.ro del-
l' 01·gal.lizz1tzione miJlsionaria, dolla (' liiesa.
L'.A. G. 1\\f. fiori in moltissime l'a,;e saJe~iaue fi110 allo S<'-O])JJio
della ~ecoucla guerr;1 mondiafo: i frutti furono consolant,i e se no
ebbe prova nelle rnimerose ,,,,cazio1ù _religiose e 10ii:;si1marie. Dopo
la, guc~r,1 ripr~i;e nno17a viti~ vcr r1esiderio clel ReU.or J\\fa~g-iore
Don PJet,ro RJc.aJdo11c, o ogp;i fiorisee come Gnqipo ~peeializzato
delle Compa.g-rLie Reli11:ioso: in <iua,lclw luogo fm1ziona anobe con
vit;a autonoma. J~ro1-,rrarn ma, del!'A. G. )1. è q ttello cli ai11ta1:e le
17 ocazioni missionarie, coopr.rare alle Missioni secondo le direttive
pontificie, promuovere fa c1tlf,u.ra mis~imiaria. spccialrueute uon
la ditl'wiou!) della rivista. mru~ile Gfovenl!ù Jl.is;;-ioncuia.
NISillHOBA (Giappone) - Il novello sace,dote salesiano Don Jkeda col babbo
davanti alla loro casa di contadino giapponese benestante.
174,
Sviluppi prolessionali a Macao
,\\ J\\Tncao. J.>Ì('(:Ola oasi deJJa
Cina òove i Ralosiani sono
Uwto amati, q110RI ·anno la festa
<li Don Bo~ro i., ril•S<,il,a parti-
cola ruteuh1 ~oleuno. Dopo lo
(',erimouie rnli~iose seg-ttirono
varie ina11gn.razio11i. TI 1111ovo
pin.no dell'ala ~i11i1-l rn <lolla
ca~a., con quat,iro ~-p .lZÌOK•· m1le
e 1111 rlorrnitorio dalle linrP mo-
ùerne. fil ~irnl,wlic·amen tA aprJ"to
dal ({overnalore de lht eiH:ì: il
gra11de l1enf11'>1 I.loro clei :-:ale-
siani ili ~lneao, Doh. Peili·<,
,Josr Lobo. (,agliù il nastro e
Sì• .E. .rvlons, Polic:arpo cla (·o~ta
Va%i. V(ill_(lranrlo 'i7t'fiC•oH• <li
)1:wao. IJenedisse i nt,ovi locali.
La, mol li1udil1e dPi pre~en Ii,
dopo 1wer 11er('on:m i corridoi
del grande éolle!!io e aver so-
stato pc.1· la liiln<'diziono ,Lel
uuo,To molì1uuenLo a Dou Bo-
,s(•o. dif' somlm,1 :;on-idPTe p,t-
1erua1.11c11 lo ai giovani <:be ~i
di\\-ertono uegli ampi corLlli,
pa$sarono 11ell'olli<-irw, meoca,-
lli<'a per as~i~ler(' alla bene-
dizione di q natfro 11rncr.hine
11nòve. J\\:1olti de.i pro~e11li non
nu.sPOSOl'O fa loro sorpre,-a 11el-
l'trnm1iw.re UtJJte macc;lùne; la
mera,riglia crebbe quando vi-
llita:ro110 l'eSJ)OSizione clej laYari
eseiruii-j llai:rli almini.
Nishihol)>1-. 1u1 .ridente vil-
Jaµ-gio Vlcrno a Hira.do. rn
1n·ovineia cLi Nagasaki, lia Ie-
sleg_òato la p rima, Mossa di
Don r+iuseppe Tkeffa. ]~di fu
il primo sales.iaao gia,prÌ-onese
invial,o iu Jtalia per comµier(,
gJ i sl,11rli 1,eolog-ici a l nost.ro
Ateneo di Toiiuo, ed è rin1pa-
triato òopo sette armi.
I famili::lri ti cont.-rra11ei,
t-ulli illS<'elH1(:'111i dogli auLich.i
cristi,rni di Na.ga,saki. anime
dalht fede ~emt1Iko tl ))l'OJ'0llda,,
si sono strotri aHoTnO al suo
altare ed lrauuo pregato e can-
tato con cuore commosso e gli
tu occhi l11<·idi g:ioi~t.
T,a, fÙoces.i cii Nagasaki conta.
75 mila fedeli. 'l'ona, di fede, (!i

2.7 Page 17

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martiri I' ili \\'U1•a1.,iu11i. hn flato
alla no.; In1 C'on;rrng11r.io11<• 1 re
K,lrordof,i, v,i.ri l' lsicri<·i ,, ,·ou-
1li11 Io ri.
i-\\11:l, Ji:cc. il \\ \\,,ro\\To Moni<.
Ya1ua,guci rln tempo 1·c•1'<•t1 l'nt-
1:a..ioue per far Pn tran• i :O:alf'-
.ifo11i nella sua 1lir>1••••i.
Premiata una Scuola per indigeni
-1\\el l'C1n) la r11:i:z11 i11di1,..'C'na,
è us,ai 1111 m1•ro,-u l' p11r n1rie
l'tlll~O in pas.,atn ru t r:1st•11rala.
l'na rf',q:iont• 11101111 pn11olan1 è
cpwlh di l'uno. ,·h<• -.i <•~tl'nde
a<'r,mto al )!nt!llfo l!l.l,(O Titinwa,
t• lw ha una ,;11pPrflc-i1• ili 8H00
l,rnq. u 3!ll+ m. :-111 liu,uo 1l el
llllH<' sull' alt,ipiu no ,li ('a lin o.
La rapitala <l i q1111~1 :i l"!'.l,(i01H• è
l'uuu. aila).!'Ìlllll su l la~u.
11 Go,·orno 111•1 JJr1"'iclr11(c
Lt•guia costrul i11 que><tu città
1111;1 snwl:i .\\p-u-1w1·u,1ri11 con
laboratori ilr~1i11uli e:sdn,;iva-
Hl!mte :i.gli i11di;.t1>1ii. l'!u• ucl
19:rn ,enne af11duln ui ~ule-
sia11i. T frntfi C'(lll~O]Hld,i lli
q nest'open.L hanno nl l,irn lo sti-
ma, nll!l C.'Utl/.{l'('J.(Hll illllt'. Ka h,H iaua
o alla ( 'hie~a.
Nel 19;;I. aI 1•11111 piE'r~i tlei
60 mmi ddl'Op,•r11 ~al<'~iaua nel
J>erù. il (;.on•ruu 1•h•,·i1 detta
'-,(·uola alfa <'Ulf'~oria òi (:muclo
1·11itad Es1·olan, iul ilol1\\111lola
11 :-imi Giova11ni Tlo~i-o. (l1W!!la
,li11t i11zio1u, p<>11(• l' l HI il 1110 :tlla
p u ri con i 1·011P,!!i s l,1t1ali.
OJ.:~i lil «(:n111tl(1 [' 1iil:Ml :-\\an
,Tuan Bos1·0 » <·11mpre111h, ki
R<·uola efomenlll rn, la :-kuola
tcrniCH •.\\l!]·o-pet·nMia, la :0:ruoh~
tec-nica cli Inlf'l,('11:mwria. U1ec(•,,
ni<·a. elettromc,•,•a11i1•u. ,,artor.ià,
t·nlzolc-rin e lf'<l"it ura di tappeti.
t' 111 Scttoln ma.td~fritlc•.
Nl1l mfl~II di lt1)!lit> di ogni
lt.11110 li:t 111 01-(ll 111111, parata H(' O-
laflti<·a alla prest•lllm d ollC1 .\\uLo-
rit/1. alla 11ual,, c1Pltlm1111 parte-
t•iparn tutte le ~1,11ulc, t• <-olle!!i
:;latali e 1,rh•afi. 'l'<·nuto 1·01110
dei voti otlt•nnti eia dm,cwia
i;t'IIOla. Yt'll~Ullfl J)OÌ fil.:,t!~Ha ti
ùal GoYerno prc>mi ,•:1ri. il
ma,:;:;imo f111i 1pmli è il i-ìol
r:tdinnte ». f' he r11w:st.'nnno venne
yiut,odaJla. ~(lr.i11!lo !J11i~uil Sàu
.l ua.u Tiosco ~-
BETL,EMl\\llE - U nuovo edificio delle Scuole professionali sal.,,.lan~ In ço,1r'1Zione,
Per gli apprendisti del Paese di Gesù
Era la festa dell'Immacolata dell'Anno Mariano 1954. Il quinto
Successore di Don Bosco s, trov.iva nel Paese di Gesù. l\\el far vi-
sita alla Scuola professionale salesiana di Betlemme, si arrestò sulla
soglia del laboratorio di meccanica e, contemplando con visibile
commozione quel locale basso, stretto, fumoso e senza luce, esclamò:
"Come fate a v ivere in questi locali?! ••.
Quella provvidenziale visita Sl!gn ò il v ia al rinnovamento d e lla
Scu1)li1 professionale di Be tl e mme. La generosità dei 1iostri con
-frate lli d egli S tati Uniti cl ha permesso di condurre i lavori di
ricostruzione al punto che si può am mirare nella foto. Ora essi non
possono continuare ad aiutarci perchè sono molte le Missioni che
attendono la loro carità. D'altronde i nostri itiovoni apprendisti
(meccanici, elettrotecnic,, falegnami, sarti, tipografi, cillzolai), stanno
lii col c.:illo lungo e gli occhi spalanca-ti a guardare i muri che vanno
su, facendo intravedere laboratori ampi, pieni di aria e di Luce, e
domdndano impazienti: o Quando saranno finiti? quando vi entre-
rem.:t? E noi li invitiamo a pregare perchè il S ig nore ~usci li nuovi
be11efd ttori. I Coop eratori d'America hanno il merito di avere in-
cominc idlo; sarà merito di tutti i Coope ratori d e l mondo l'aver dato
a questi cari figliuoli di Betlemme la p ossibilitò di conservare il
tesoro della fede. Infatti se dappirtutto è assillante l'educazione
cristiana dei giovani apprendisti, qui riveste un carattere di estrema
neces!>ità. La popolazione di questi paesi arabi è quasi tutta musul
mana. È troppo naturale quindi che nei diversi lavori siano prefe-
riti i musulmani. Il cattolico non può vincere la concorrenza e trovar
lavoro se non con la sua personale abilità e preparazione tecnica.
Ma se a questa non provvedono le scuole cattoliche, I genitor i cri-
stiani sono costretti a mandare i loro figli a scuole musulmane, espo-
nendoli al pericolo prossimo di perdere fede e costumi.
La Scuola professionaliz di Don Bosco n el la Term di Ge,,t1 mira
dunque a risolvere l'urgwte probl~ma della salvr-za della gioventù
operaia, eh? oggi qui come altrove si pr annuncia dominatrice della
società del più prossimo dom.ini
L a Vergine Immacolata, eh~ nel suo anno cent"?nilrio ha dato il
via al nostro rinnovamento, ispiri molti Cooperatori ad aiutarci a
condurlo a termine in questo nuovo centenario mariano. Noi met-
tiamo 11n d'ora a lo ro d ispos iz ione le preghiere dei nostri orfa ni, i
quali sanno apprezzare tutto il va lore del benefìcio che ricevono.
(Da una lettera dell'Ispettore Don SANTE GARl:LLt)
175

2.8 Page 18

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IL PH'('lll,O ('L I•: RO, fondato c<•n!o auni ra, da. Snn Uiovanni Do~to, ar;~iKI<~ :1lla ÙOJ11'1li1.fone dt1ll(\\
palme a cloll'ulfro A111ln pi,tzza, cli 1\\faria Au~iliatril'O. 111 tento 1Hl11i d,i viL,1 q11rl pi('(•.olu A'l'lli'flO di
rllierichc1tti d1e ~n~dlurono l'tumniraziono dei com1,aitni e drgl ' i111•itati all,1 fesln del l'ut rono 111•Hn
d1ir,~rtt11 di San J•'rnr1rr.~ro di S111P.~ nel H!5~. oggi i>i ì• moltipli<·lllo in t11tt1, le C}1i;c " 1mlt<1ri "llle-
..iani e IH\\ da1o ali/\\ ('l1iesa o nlln Con,1IT~1tzi1>n(> nu nwrosi miui,,-t ri di Dio.
per la ,rit•n1.11 In e~111•r.,I~ r prr lu
[orm111.ion~ di futuri ml,,:011:tri itl
1u1.rli<·ola1·1•. Punzlo1111 1111r1• 1111>1. 1·111•
t.edrll d i 11 Aut.ropologi11 111isslo11orh1 ».
11',Ll\\J
Il lii marzo n. s. u Uru (C1111Po)
fu posta 111 pletm fondn1111•11t,1Jt" dell11
nuol"u S1•uul11 profl'-~:onolt « R. Hu-
lllèJLièll S11 l'Io», rbo ~,ml II fll1hll,i 111
S,1 losiuui. Cuu 111 nuturiti\\. orn pro-
srnle llucbo li Re,·.11111 ltell!,r Jllul!'-
eiore. \\'11(\\ portù n ~•luto 11!1;1 eitttl
ebe prl!>!to ospifenl i ,uoi lii;:I! 11n
In forurnv.i0ll~ di n111e~trunze ah:11
nl hn·oro od educato ngll ilfonll ,,r,-
sU11.1ri. J,11 111111111 ()pMII Sllrl.(C lll'r
iniziati, u tl~ll11 llli':all' ('11."11 ,li Hl-
•parm.lo I' prr I.ti l!l'lt('ro~iLi ,M
o'.g. ('ral"rro, 1·he ln.•~hì uno ~110
prnpril'tù 1wr rontrib11ire ulln 1•0,;trn-
1.10110 di 111111 Scuol11 p1•11fus~lo1111JI'.
l inque ~tnv.10111-r,ulio nnzlonnli col-
le,gn.te fnL"inlottono r·o~ol1nmflltte un
« 1m,zrnmm,1 snh-silrno " sul tc11111
l,U
« Hon llosro sorrid11 ». In 1111r~tc
trnsmlij~lonl si 18 l'OIUJ~l'l'I'(\\ l'OJIOl',I
ili 1>011 Jlos1•0 in (' o~tn Hica. n,•l
('eutr,, A111trlcn t' in tutto Il rnun1lu.
I nu:oul 11,plranH di Alujuelu ,-;
prt>ndono 1111rlc nttiv11 con canti I'
1ltirlun1111.l1111I. « Don lloSNI sorride»
1\\ llllll IIOl' lf1\\. lllOIIO ll(lllff'Z~1lh1 111•1
1iroµ-rn11u11t1 rndloloni<·o e ~I Sl1 1•hr
1 h•ue Sl':i;ullo dullu po11ol«1.iune con
In slmputlii rii~ r inond11 l'optm di
Uon BM1•0 nel ('1•11tn1 Ameri<·a.
I.CJI .\\'l'OUI '.
:'ìel « (1olle(l'I0 OTient,11h,lu 111(•,;lrurn »
ili QlJl'J'O ~I ,\\ 1•o~tìl~1ito 1m « Uentro
.ì\\li,siunurlo di Rie,m•ho Srim1l.ill-
e!J(• », ••he hu In scopo di pro1111111-
Tr re, ori1•11tnre f roordinure ln1r-
hlig.17,ioui uri eum pi drlt'1t0tro1111 -
lo~ia, Sovloi11i1;i11 e ' cl~nz.. Nn.turllli.
modiiu1tl1 Il 1111·0,·o del mis•ioa,tr!.
u! llu ~ di rut·t•O,rlic•n• dnU 1l'lntrrr,s1•
1,ll fe~tn 11! ~- t;. 110,1·0 Il CAf,.
l'U'rl'A rhh11 11ue.ql,'u11n11 uuo ~l)l'•
tiule rl,nlll• 11er In pn•,M.,a dt•I•
l',\\rcil1•~•••11 o s. V.. ~1011-,. r err:,•r
S. J.. 1•111, henedJ-,1• In pr,mn
J1ietr,1 dl•lb costrut•:11111 ,1·u,1l11 o
rece 11c1•,•ttuzlu11! d1•! 111101 i ~o,•1
delle ('011q1>1ir11lo n1li1do~1•. C!111•,h•,
oltre le lrudizionull drl S11111is,imo,
di • l.uhrl (1 di 8. t:hM•llPl· p~r I
,•otfolJ,,l. 1•0111prendo110 lltll'ht li
« Club 111111 llos1•0 » 1111r a,:lonmotll
o il « ('lnb lh1mrnh•11 H1,do » 1wr
1rioY1u11•tll non rallolll'I.
rua11~1r1111~0,1 lu « ('u,a Mlhl :lli,e-
rlcordiu », o~pr•lalo di •111uth'o p11dl•
::lioni per lnrurnhill In MAO IIAS.
il Goverunloro ~il\\'. l(umarai db,1•:
« lo ~0110 ~or11reso tl!'I irr,1111le nmner•i
dtllr opor1• n~•ktt'nzlnll re.iliuatl' da
1oi 1•u1toill-l. (!nello t•hf' molli fl1ll'tlll
politici hlatrrn no dl l'!ll"r lflre. 1oi
r11Lttolkl lo r~nliziatl' ». ll1ì not111•11
che i! si~. lfonuarni i• hl111l11. L'O~IH'·

2.9 Page 19

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1!111 i• llllll de(h, hintr lsllttnlon! l'nl•
loil<:h1• tli t1~~h,l1•11z11 ~odnlo 1•rr•111(1
,tnll'Ar<-h•csc1J1·0 di M1ulr11R /-. I•'
'Hon•. l,ui!ri ~Iuthlu~. ~alcqlil•to.
Il :! I frhhruil• "'""" le FlitU!' cli
) l nriu An~ilm1ri1·1• chi\\ ,100 prlnl"iplo
1111'111 <'lltild.itlll ;IJ L\\I PII.\\ L {dilm•sl
,11 l)ilm1garh) ,11111 loro 01icr,1 111h,
~lonttrl", con l'11pt•rh1ro dello t•,1~11
'la1·l,1 llllill11l•1,li11n ,•he ospita itl,\\
llill hambinl. l.u l'ithtdiun ~ llrra
di iiwr~ lr i.uorr di Utln llll"•·o I'
t'r•111lilllio11i d:1 ,nrlt• 1·!ttadi11c ,11•1
dh;tornl ~i i..01111 !(il\\ prr~entntu pc,r
lrnl1:we lo Suore nd aprire s1·11ult1
nt·i loro c,enlr'.
r.c.1111 TI un,
c•hh•ri<'i Cincsl 1<t11d1111H tli 'rN,h,,:1"
a J\\11-:1,('IH:'I' (10l111'1' hutUIU ratio
111•r 111 priurn 1111111 111u1 !Tnsmls•
,11111~ per i ('inr,I o·ht• ,i lrtl\\tllltl
di1•1ro 111 rortinu di hmuh1'1. T 1•11111111\\
dhwoni h,muo lrii-mr...% 011 11ro-
1rr11mlllù dJ :!O minuti ,otto lo dl-
r,,1.!0110 del I'. Ai:-1111lh1H A1alro11,
O. •·· ilf., i111 huulo 1111 messu11;A"l"
<h1I \\'11n~<•lo dtil ;:!orno. p11rlnll'. inni
C'l1rl lnl!lesi. i ll•h·lu•t f ourt ~ 11110
Slud,•nla!o lnt('mu,lonuh•. Oltre I
1·M11rll'i ,·inesi di rul ,opra. ,·i &ono
ullri 1•1th•rit'i tl' l•:uro1111 e d'An11•rk11.
POUTOI, \\l.r.o
l..n ,-;,ifit di-I ~11111.lo Apo,1ollco.
Il. E. ) I OJIJ,,, ~·,•r111111~0 l'(nto. )!-nllltl<•
11111111irnt.oro o 11111h·o d1•ll'Orern ,,,.
11,,1..,u,, ullu 11oslr11 J\\ll~s!rnw lii
MO½AJH lii(~). hu porlnlo in 1111011(•
po1,oh1z!oal nn'1m1ln di sti·nordlnnrln
Mlzln. Il Ru111ir~~l'l1l11nle del 1'11pa
n >1111 , oltn l'.,pre,,c, riprlt1!a111011te
In '"" ,oddislndoni, ntl conslat ari•
1·,1110 lh elio di litn 1·ristin1111 dei
duo (•c•ntrl d i ml~~loa11.
'111\\11 \\:\\ltl\\
A IIAA Il Lll ,i 1nrnfll m•~n-
1.e nwnW una chinttn tnlt1l in r,,rro
,11111,1 Sl>IZZU di ~•I [0111,., ro.~l·rnlt11
dni n1ecrn11ici d1•lln l-1•11olu ~11h•-
sl111111. È IJl15tn In flrillll\\ di UIIU
~er,o rh o la « Il011 ll<i-1·0 School »
,-I 1\\ lmpei::nnln JI ro<lruir e u 1·011fo
di 111m µ:ro;;sn Jlilht tl~llll CllpilJtlc•.
(!111--tu fÌ(•uola il !l'iòl'IIO 14 oU.olll'O
fu ,·lsllntn. clul ~lu:, W1111 RJ·111>1•r1,,,
li1·0110111ista lndu~lrlule dcllu A.111-
mlnl,lrnzione i\\,~i•lN11n 'l'eeniM dr•
itll Slllt! l'nlU• .\\111111lmto diC-C'fll ni
llir~1hlrr salesii,no: « \\ ' oi::llo porlM
1111I le untorit,1 te1•11lrh1• ,, in<ln~!r,11ll
dl'I 8111111 fJert•hò fJUS<IIIIO \\'ed~rn "
Uflprt•'t,Zlll'O ».
l/01H'ra sal<Jsiana 111\\l Canada celobra il suo 1irimoder.e1111io di vita
I figli di DOII Bosco e11traro110 nel Canada con lo fondu=lone del col-
legio Don Bosco di Jacqu;:t River. Tre unni dopo si stabilivano a
Sain1-Loui$ de F<ent con il collegio San Domenico Savio.
L'ovest del Canada vide arrivare i Sale.1iuni nel , 95 1 a Edmonton
e nel 195z a Vancouver. Un nuovo 4orzo di fondaz,one portava i
Salesiani a Sherbrooke nel ,9?5• Sono cosi cinque le u11ere salesian~
fondate nel Canada in diecf unni. La viva ed antusiastica partecipazione
delle autorità e della popolazione alle fe.1/e decennali del collegio Don
Bosco di Jacquei River dicono quanto apprezzata :s,a l'opera edu
cativa dei Salesiani nel Canada.
(nella foto) S. E. il Delegato Apostolic<1 Mons. Giuseppe Panico rl
ceve l'omaggio dei giovani del collegio e ,lai/a colonia estiva.
IL llE\\'.MO noi'\\' PIE'l'HO TIIIONJ•;
Dirl't loro 8piritttalo ( :oncr:lle enwril.o, il 26 marzo u. i>.
0
,·elehrava solen11crn,.t1ll' la ,.ua \\lc•i-~a di lli111naute.
1:1 <·in·,uuln lll dalla \\' OIH•r;•zioui; :tlfol I1111,-.11 Ilei 1·1mirnt1•11i, pn-
o rcnti " novizi di \\'illn )lop;lia. Le h1>11eruereuze di 411e11ti
,o 60 l'llllli <li 11:1-certlozio cii Don 'l'iron,· f\\0110 segnn I f\\ ri <·R-
ra,tf,cri d'oro nella st odo, della Conµ-rc,!!n.Y.io n e. alln qu a.lo
Egli ~i tlouò ec,11 ~011(•1·ositit e rr•rlolt.ll assoluln 11ll'i(l1>:tlc
1> Mle~i::uw. attinte alfo ~Or!{enti clin>tll'I tlel nni-(rn ,-.auto
Fondatore. 1•ho lo 1,1.'ne<liceYa fa111·i11llo 11eila ('a,:i '1atlre
di \\'uirlm·1•0.
IL llR\\ .l\\10 llON SECONUO 1\\11\\~IOi"\\'E
* Direllllro f'.l'nerale <11.'ll"' ~cuole ~11)1•,;iaue. il :riornu di
~ Pa,;qua. 1wll11 Ba>c!ilicu ri»onaute dl'i c1111t i e dellfl pref,!'hicro
:i,, dei h"Ì1>va11i 1lella ('11Ht \\fodre. !!a Livn l'A,ltare {li \\huin . \\11-
o siliatri1·0 1wr colelit;rrvi ln sua :.\\11''-'!i'l:l d'Oro. Dii-otlore
e Pre)!irlt> <lol rinou,ato Liceo Vali;:1lfr1•, hpet,lrm, in Si-
0 cilia. 110! duro perimlu hc,llico e - ù11l Hl51 Dirt•l Iore:
"" Generale d<'lle Scuole !4n1Psiaue. Don ~tnuioue h:t syollo cou
iU1tntin11ta sngg<'zlla un laV"oro as,,:iduo e metoùit•o, ,•n«lim-
remento ;:.oileci'to di <·,umuinnrP sulle• onne <li 1)011 Ho~ro.
177

2.10 Page 20

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flt!N~u-.ll c k tA. I pa!~ia 381, Don Enea Tozzi, di cui fu annunciata recente-
mente la morte, scrisse di sua mano alcune bellissime pagine d1
, , ..
storia della sua vocazione.
Don Enea Tozzi, il grande salesiano che resse per lungh;
anni le !spettorie degli Stati Unifi e dell'Inghilterra e che durante la seconda guerra mondiale rappre-
sento il Rettor Maggiore nel Nord America, si rivela in queste pagine anche un pastoso ed efficace
sc.ritfore; a contatto della sua anima cosi ricca e incantevole, si rivive la meravigliosa avventura della
sua adolescenza.
Rileggendole, sembra d'incontrare un miracoloso tempo ormai scomparso e rivivere gli « anni cari-
smatici ~ della Congregazione Salesiana.
Ecco il rcicconto originale di Don Enea Tozzi:
I I nostro caro Direttore Don Giovanni Bat-
tista Rinaldi aveva straµµato la promessa a
Don Bosco che, al ritorno dalla consacra-
zione del tempio del Sacro C11ore a Roma, sarebbe
passato da Faenza e avrebbe benedetto i giovani
interni dell'Istituto. Così aveva fatto con i giov,mi
dell'Oratorio festivo, che era allora nel borgo di
Ubecco; anche a noi avrebbe regalato le castagne.
Don Bosco invece, affranto dalle fatiche, per
ordine dei medici ritornava a Torino dopo una
breve sosta a Pisa. Lasciava Roma per l'ultima
volta il 18 magg'io 1887.
Quando questa notizia ci gjunse a Faenza,
fu una costernazione per tutti: Don Bosco non
sarebbe più venuto a Faenza, non l'avremmo
avuto in mezzo a noi.
Un giorno, dopo la scuola, vado in cappella
per fare una visitina; il Direttore, come al so-
lito, stava dicendo il Breviario davanti al San-
tissimo. Mi chiama e mi dice:
- Vedi quel tuo compagno, là, al primo banco?
- Sl. - Ricordo che era un certo Primo An-
gelini, artigiano sarto.
- Se avrai, alla fìne dell'anno, lo stesso suo
voto di condotta, durante le vacanze ti condurrò
a Torino a vedere Don Bosco.
h1terloguii;
È una cosa difficile, perchè
Angelini è il giovane più 'buono della casa.
Lasciai il direttore ma, durante la visita, Gesù,
Don Bosco, Torino e t\\ngelini si mescolarono
confusamente tutti in un unico pensiero. Pensai
che valesse davvero la pena diventare più buono.
Alla fine deH'anno terminai le elementari e passai
in ginnasio. Avevo dodici anni e mezzo. Don
Rinaldì, dopo !a premiazione, mi disse;
- Dunque, verrai a Torino con me queste
vacanze?
- Grazie, sì; ma bisognerà prima che ne chieda
il permesso alla mamma.
- Va pure e ritorna subito appena avrai deciso.
A quel tempo, per aiutare quelli che avevano
vocazione, Don Rinaldi li invitava a l"imanere in
collegio durante l'estate. Andai a casa e ci rimasi
tre giorni. Presi la mamma in disp911:e e le dissi:
178
- Mamma, ho l'occasione di andare a To-
rino. Che ne dici?
Mi chiese:
- Perchè andare a Torino?
- Eh, per vedere Don Bosco: è un santo,
non potrà vive1"e a lungo. - Mia mamma scosse
il capo in senso negativo.
- Ma perchè non mi lasci, mamma? Lo zio
Giuseppe mi pagherà il viaggio. - Mi rispose:
- Vedi, Don Bosco è furbo e ti piglierà nella
sua rete; io voglio invece che tu rimanga con me,
quando i tuoi fratelli se ne andranno via di casa.
- Ah, mamma, Don Bosco non sarà così furbo
da prendermi nella sua rete.
Oh, be', se le cose stanno così, allora puoi
andare.
Eravamo in tre, prescelti: Primo Angelini, Pio
Pifferi ed io, Enea Tozzi. Ci accompagnava il
coadiutore Paolino Bassignma. A Torino incon-
trammo il nostro direttore Don Rinaldi.
Dormimmo due notti a San Giovanni Evange-
lista. Il Servo di Dio Don Filippo Rinaldi era
Direttore dei Figli di Maria; Don Giovanni Ma-
renco era Rettore della chiesa e vi risiedeva Mons.
Leto, Vescovo titolare di Samaria.
Visitammo l'Oratorio, la chiesa di Maria Ausi-
liatrice e la città.
Un dopopranzo, durante un corso di Esercizi
Spirituali tenuto specialmente per sacerdoti, an-
dammo a Valsalice dove risiedeva in quei giorni
Don Bosco. Il santo allora riusciva da solo a cam-
minare penosamente. Don Rinaldi ci presentò:
- ceco, signor Don Bosco; dal momento che
lei non potè venire a trovarci a Faenza, le con-
duco tre dei nostri giovanetti, perchè li benedica
anche per gli altri.
Don Bosco ci offrì la sua mano da baciare;
io, il più piccolo dei tre, mi feci prontamente
avanti. Avevo quasi h1 sua mano fra le mie, quando
Don Bosco la ritirò dietro la schiena, mi guardò
fisso negli occhi e mi disse:
- Noi non siamo amici - e passò la mano
agli altri due. Chinai il capo e piansi silenziosa-
mente; dopo alcune altre parole del buon Padre,

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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che mi sfuggirono, mi trovai fuori con i compagni siliatrice, offrendomela da una scatoletta di flam
e il Direttore.
miferi.
- 'via perchè piangi? - mi domandò il Di
- Vedi? Questa è per tua madrz...
rettore.
- Non ha senti'lo ciò eh-? Don Bosco mi ha
Oh dissi fra me Don Bosco si guadagna
mia madre con uno medaglia».
detto?
Me ne diede un'altra per mfa sorella e ltllil
- Ah, Agliuolo soggiunse Don Rinaldi
per me.
tu non conosci Don Bosco. Egli scher.za sempre.
I miei compagni si fecero animo e gli chiesero:
Scherza? - pensa\\ o tra di me. - Don Bosco
Signor Don Bosco, vuol dare le medaglie
non scherzava questa , olla. Il suo sguardo, i suoi anche a noi?
occhi, come due stelle di fuoco si conficcarono
Don Bosco sorrise:
nel mio cuore e le sue parole risuonavano al
- Vedete, il mio amico (e accennò a mc) ve
miei orecchi •.
le deve passare.
I miei due compai:ni erano aspiranti salesiani;
SI fece avanti Angelini. Don Bosco mi diede
seguirono perciò un corso di Esercizi adatl pu una medairlia p2r suo p1dre, una per suo fra-
loro. Predicavano Don Antonio Notario e Don Al
tello e un.i per lu . Poi venne Pifferi e Don B,isco
bino Carmag-nola. [o non avevo nessuno che mi mi passò una med:.l!'lrn per suo padre, una per
accompagnasse fuori in città; così seguii gli Eser- sua madre e lrna p >r hii.
cizi come potevo. Ma il mio chiodo era questo:
Allora mi foci animo e gli raccomandai i miei
Perchè non sono amico di Don Bosco?•. Pregavo fratelli che non andavano piit ìn chiesa e cagio
·rervorosamente nella santa Messa e nella santa navano tante pene .illa mamma.
Comunione.
- Dirai a tua madre che pregherò, pregherò
L'ultim~ dome11ica della nostra permanenza a pe1• loro.
Torino, improvvisamente tutto si fece luce in mc.
Ci benedisse e, baciandogli la mano, ce ne
Una voce mi diceva: 1 u, amico d, Don Bosco? partimmo tutti contenti.
Ti ricordi la parole che dicesti a tua madre?·•.
Come sapeva Don Bosco che mio padre era
, Oh, gid, è vero non ci avevo pensato più. Ma morto e che mia madre e mia sorella , a differenza
ora come fore per levarmi da quell'imbroglio?». dei miei fratelli, avrebbero apprezzalo e gradilO le
È facile - mi rispose la coscienza - , a a trovare medaglie?
Don Bo~co un'altra volt.i•· Fin qui è possibil•,
ma come potrò conoscere la m1<1 vocazione? .
Semplicissimo - mi ripeteva la voce interiore
se Don Bosco ti dice di stare con lui, avrai sco-
perto la tua vocazioni'.'
Ringraziai il Signore con gran sollievo. Dop"
colazione incontrai un mio maestro, il chierico
Pietro Benedetti. Gli domandai se era possibile
vedere Don Bosco l'indomani, perchè dovevo
pa rtire nel pomeriggio del giorno dopo. Egl '
conosceva bene il segretario cli Don Bosco, il
chierico Carlo Viglictti e alla sera m'informò di
trovarmi alla porta della stanza di Don Bosco per
le 9 del mattino. I miei compagni furono felici di
accompJgna,•mi. lo mi sentivo più coraggioso
insieme a loro. Puntua lissimi, fummo introdot"li
con la raccomandazione di non fermarci a lungo
e di non stancarlo.
Il b\\lon Padre stava incominciando a scrivere
una lettera al Carissimo Arcivescovo di Rio de
Janeiro *con lettere grandi, perchè ci vedeva poco.
Depost11 la penna, si volse verso di me che di
nuovo ero primo davanti agli altri.
- Ah, vieni - mi disse porgendomi la mano
da baciare - ora siamo a.miei e tu starai con
Don Bosco e non andrai mai via da lui. - Mi pose
una mano sulla spalla c mi regalò una bella 111c
daglia di ottone con il Sacro Cuore e Mari.a Au
Fin qui il racconto di Don Enea Tozzi.
t Don Enea Tozzi n. 1- ◄ -T875 :i6-:i-r958.
Mo al di là di questo piacevole storia di una vocazione, si ritrova la ,/alce {ìgura Don Bosco che'
con occhi che bruciavano come stelfe leggeva nel cuore di un giovc,nefto e lo ottirav(I per sempre
nella sua Congregazio11e.
Ora Don Enea Tozzi è morto, m(I rimane il SCIO ricordo come di un· anima santa, ricco di salesianifà
e di paterna comprensione, che n., suoi lunghi anni di governo seppe formare generazioni di .~ale.sioni
seCJ>ndo Il cuore di Don Bo,ca
170

3.2 Page 22

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·•fonftdate ogni cosa
in {esù Sacramentalo
e in Maria Ausiliatrice
e vedrete che cosa sono
i miracoli..."
DON BOSCO
ai ~dmi missionari safesiaoi
{L
n rarr-onlo cl,e 7Jre1;entiamo l'abbiamo 1·ar:colto
dnlle labbrn di S . E. ]Jlons. Thikalwri, 11t.w·o1,o 11i
JJ'ulmoka, che conobbe persona/,mente Oinzab·urò.
Andui- Sita Ecc. il or·iwulò d'i Nagazalti. e i ~iwi
geuilo1'i /1irono tra i eristir,,11i depm·toli del 1870.
J,a ,storia rie/la 1frporl1tzionr dei r·ristiani di
Naqas(1.kì si trova nel libro rli Mons . rrra.ka:wa.
Tahi 11011 hanaislii, nell'ovw;(•olo Otome Toghe del
rlo/1. Na.yw:. e nr•l/e opcr11 di I'. Villone di P. 11lcu-
'II(("· .I nelle u-110 dei fi{lli 1'i1•e11/i di Oiwwb 11,rò 1;-i
lln. for11ilo p1·e:::io.~e prer:i.ça:::io11i.
Il llttl{/0 (Ì()l'C Oin;:m/l•u,·ò e i 1moi ('0'f111){(fJOÌ ('011/PS -
saro·no 1rr fe,7.e. e /,i, ]fnd01111a a7l71arn; a, ,·r111jorlarli.
Ì' U1llllti U/1('/)/' Oq{fi in /"l;'//P1'll.'.Ù'//le.
I duo mouelli frruppero IJeU;t sta11za j!l'id(tJJdo
ad 1111a voce:
- Nom10. una lbt1cnt! - R il più allo la AVCll-
tolaYa come u11a hanù.iera.
L'anivo di uua, 1Al1era rncwomit11<1nt11,, a quei
tompi. ent un a.,,vei-t.imonl o.
Il normo. actoc•c<Jla lo 8Ul10 stuoie, Atavit scal-
dandosi al fornello con la ins<}para,bilo pipetta iJ)
bo1.wa. -\\fan gli ocdii vol'so i 11ipvtini. e dallo
labbra gli sfttggl ln boccata d.i fumo dai ;1vova
appe11;1, a.~. pira~o.
- JHt qua - diAso, e ritirò la
le1,tr,m c·ercm1do rli dissimulare la
sorpl'C811, - È proprio pc>r me -
l)whott.ò 1,1·.i, ilopo di aver bell
l'onsidorato l 'indiri.7,zo.
I clue monnlli !'110 ave,,auo -lhtf..
tennto il fiato, comincia.rouo lo
(loruaulle a mi!Ta,gfot:
- Da dove viene~ ( !hì è elio
S('.rive~ Percliè ha t,u1ti bolli1
Il 11011uo a lzò gli ocdù dall11,
lettera. fel·e la far·cia, burlJé.ra e
disse secco:
- A voi uou iI1térilssa; a.nd.ato
a giocare.
1 ragazzi s.apevaHò di.e quando
il nouno pa.dava cosl bisop;uava
ubbic'lire; 1>01•dettoTO (li colpo la
loro chiassosiLà e usoirono mogi
mog;j.
mo
Ri.Jm,~( o solo, il vei,(•li.io lesse e rilesse );~ le1.
I.ora, e quando fìna.lme.ntll ca11ì, derisi\\ senz'a.ltro
di pa;rtire. I familia,ri ebl,ero 1111 bell'opporsi t·ou
tanto ragioni; le doune spllcialmeute 110a rispar-
miarono Aal,o e 1:wrime. .\\li.a. sua età, uu vi:tg.,io
così lungo, in qnella stagion e. ao11 1wtevano ~ -
solnta,menie permetterlo.
i',fo, il veccl1io teuue duro. Uoveva 1mrl,iro o
s11hifo. Un suo «alll.Ìù(H. p,iù. vecchio di liii,
prìmit c.ti morir!\\ de~ide.rava vedorlo. Gli manda,va
persino il denaro ueees~ario 1>er il viaggi,). Non
poteva assolut.ameute .farlo aspettare.
(.~uti-nmt'anni fa i tr eni erau,> 1110110 comoùi e
andavano più adagio. e la disl,arnm tra Naga,mlù
e T:suwano, nelle mouta.i;:ne della. provi.11cjtt dJ
S hirnane., era n~ più mono quol la cli Ogf!;,
oJtre 400 thilomelri. Jl via,ggio si prospetta.v,t
senza dnhl>io lnu/!o e falfooso per un v!lo(•hi0
(•01111;1 lni. <·ou 7i> a rrni t<HOJ\\n,t.i. Ma i familinri do-
vc1 j (,ro l'edt-re e il vocelrio parti.
..
Quando il vcc(,l1io Ìllori;valtl!l si Lrovò i1t t.reno
solo ùOÌ sucri pon Rfr,ri. si abbamlo11ò a,I J'ouda dei
ri1;onli.

3.3 Page 23

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Hfoor(li lo ntani, um n1111ora tanto vn-1. 11innllb
<011 In mPnto ag li unni dolorosi della 1,mi !,l'.iovi-
111>112:t. qun:nclo In cl1-port11to eia N"ag.t~aki c·ou In
farni!!lia ,i tanti lauti altri ('ristiani.
1>:t cpw11'111• ann o a pp1'1tll i miRffi01tari, }Jt•r fil u to
lcmpo a.ttt•si, orano tornuti . \\vevano itmalzn.to
111111 lwlln diie~a 110] <JtHt,rtil'rP tli Ourn o i l ' ri-
s1i,1,ni 1111s<'0Rti rli Nn;.:11~11ki. U ralmmi e d olio
iRol1• vil'i11t1 li avt•vn,nu riN>110.scì11ti <, lll, gioia più
profo111la erlt brill::tt~ 1wi luru cuori. ~l a !Jll"lln,
:.:ioia 11011 durii a lungo.
I 11 brillio giorno orn nrrfrttto un ordinr dulia
,•ni1illll<' a tutti furono t•n,-f n-1 ti a Ja,-,•iar<' 111 loro
l'llllt• e• i loro camµi o ,1 1111rtire a irruppi pt1r rli-
ri•r~<' cleR1inazioni. ('Oli 1111 li llelle ,0 ru·i,• rt•g'ioni
rlrl ,·rHtro ,lell'Tmporu, fino u N'ag-o?a o K1111a-
:-.u w11,. a 111.ille <·hilo111r(.ri dii. N 1\\g-a,-aki. :-li orn ri:u·-
n1,;:1, ntwvamentP. la JJ<'f>11w11r.ioue. od ern torn aio
il tcrupo ili <'OnfP~~ar!l p11hblieatnlillte la 111·uprin
rNI,·. PN qn<>i ven·hi <'ri,-ti:uù. di>'c·end,•ati ,li
111:art iri, la fede ,àlC'nl lH•ll pi:1 d i og1ù alt r;1 l'n>1a•
"''•JI"''"· .\\ud,., lui. r,tKazzo. lo
l'a,·e,•a 1wl ><llllf!llf',
L'r1v1wa11u porlf1to l011111110. uell' Js11 l11 l,l'runc l1•.
t• g-c,tt11,lo i.n pri;r,iono i11•i.-111e 1·0! fntlClllo rni-
11orn, Y11jirì,.
Hirordc) le lm,iuirhn. le• min1H·ce, lè 11riva,1, io11i
c·o11 1·1d l':1vc,·:w<> ft•nln,lu. l{iror<lò Ynhutarì,
.,,ìuito in pri/!ionl' dopo 11m1 ~c·t rima11a fli tnrt un•.
111 quah· p<"r tre uot t I c•ra appu~a hl .\\1:'ul0111u1
a 1•1mfort:.d<, nella ~1111 n~onia.
Hi1·ordì'l <·ou t·omuu,1,io11e l' 1111 eer(o ~,,u,;o eh
fion•z1,1.1, il µ-iorno della :tnt11de prova. L11i e il
fmtollo 1·r~nu n ati ~vc•~ti li 11 in pie no i11vnr110 ,
imm<•rKi noll'al·,111a j!'l•lalu . Le ,in1ardie t~vm ,wo
:tpt•rto 1l11C' h11cl10 1101 gliiatdo tlelJo ~t11g11c1, in
rnoclo 1'11e passasse, appt.110 il loro corpo. t• li a\\l'·
nmo imnwr:i.Ì fino ali<' 11,.c•t•Uo soi?!:'.hi~1111111lo. l'oi
si <•t11110 rilir::1e :-11ll:1 rint. nl·ca~1to ·,ul 1111 l{l'llll
fuoc·o. i11 atte~a.. nasf:wn unn \\'oce. w1 "<'gno dw
i11dk11;1~<1 il rinTte;.w111t•11tu 1lelh1 fedll. e il (nr-
lllt'Ht,o st1rrhbe fini1o.
Mu, 1•s~i ,1 1w,<1~·11u coK(,o i11t,011clcva110 1,1•11.ilil'll l:r,
loro fodo. ;'\\lc1n 11i la 111011 I11 v11111), non pia ngovauu;
~i irwil:~,·:rno a vkendu.. l.11 loro Toce t•al<l11 e 1111-
passio1tt1,ta, fioriva. come 1111 111iraC>olo ~11 t,111,111
lluel i:rlllu: µelo nel fago e g-cln uri c uore dogli
~her1·i. J,ui gticlan1 a.I frafl•ll11. Y 11jir,). /llii11k11
ll'fJ ,mfrrirn ja 1wi z-ò: la f,•<11' noli ,-i moli«~ ,. E
il fratello ri~pon,l<n-u: 8 ,:1•111,i !!"-' non la tra-
clirr, no.ii! •· F. routinuavirnn !'osi tinchr· il frcdtl•>
intiri1,,;in1, li• loro memhrn " sv('l1i1•auo. .-\\1Jt1111. lo
~nardie Ji tiravano fuori H li porl a va.no neon n (,u
f11ot•11 fl/11' fa.rii ril1v<~11ir(". l'oi li cc111uw·1•\\ :i,n11
di nnuvo ><11110 11ta.gno. li i11111wrJ,!eva110 nuova-
mente 1wll':11,q11a gdatn " af1<'t1clp•;a1v>. V:1ri11
voiti' q m•)!li uomini seuza ,·non• r:1,oterouo In tor-
I lll'a. ~1•111,a riusf'irP a li.hw:1r In loro t·o,,-tauza.
Allorn 11v0,·,1110 deci;oo <li iulìniro slll 11iù ).!io-
vn ,w. Yujil'i'>. H1<' crf:l'•"u110 più ,lflhole e facili'
cl:l Yi11r·Prn. (,\\vtwa I!\\ mllli 11011 ti.neon cornp111Li
o "i d1i:1.111:1 vu J>ome ni,·o), l'N qna tto rd iri µ;io rrd
ùi ~~11il11 lo ~tntziarono e1111 vario lort1n·0. 11oa z1i
ri118<·i1·v a p:ot('al'lo. li ,~<'r1·lii11 ri,i,.,t' ![ll"i i,ror11i
t<>rrihili: riyj,,,..t· lo ,strazio ti.ILO. ,le,! babl10 11 (\\, lh
,orrlla. co~trotli a pa.rt1wiprtr<• 1hlllu lòro pri~ioni
a <pw,ta :t~oni,1. Rivide inllm, l'eroico frnlpllo
c·h;, moriva. m:trfirr. <:;of f o Il' , c•r;!lle di bruuluì.
LTu fr<1J11ii1) !li ,·omnwzi1mo In i11 v11-,,L<, r•oi fa ~tau
ehezzn lo vi11Kl', P pia,11 pi11110 1<i il,~r,OJJl.
JI rrsto dc,lh :<mt "-t<>riu 1,o,--11;u110 conri11,1a ;lo
noi.
1'nsi<11rot1" 1111111 Iro 11111;.dli anni di pric:ionia.
Poi vc11111• la lih<'rar.iorw.
UJ1n ;.1rn11d f' amhasci,it.a ,,1·a ~1.ala in vi,1Ln al-
l'e~tcm1 ullu f111 r ciel 1871 p1•1· rÌl111ova.rt, .i lrafl;;,li
o ,;lt'ÌIIJ.(l' I'!' lllll) VC rebzio11i ,•,011 i,tl i :ltati l"oili
le Nn1,io11i oc·<·idcmt:1li. 1':ru 1·0111pn!lta tfall,· per-
~<rnalit i\\ potitirhr piìr in d,w1 del 11110,0 (;jap-
poue. e b l{Uida,·:1 il Jll'Ìrnn minj,1tro. il T>u1·1~
lwakuril Tumomi. l-'.rn110 J.d1 1w111iui della n,•.stnu-
mzio.nll l1111wri,ùc, o rapprc•·1·11t:•v:tuo il ;.(OVt'TJH)
cho :wiwa firmala, la d<•p1111 nzio110 dei CriKtiu11i
cìi .N:iJ.(11.sa l.i. l..(opini,rno p 11 hlr li,·a d ella nmd,i ni
visil,:i!o 110 or:1 iniormnkt e, l'nmhrr,;cia.ta mm:IC'-
cfavtt r111lir1.1 ,wl i<no s1·npo JH'l'l'h/. i v,1ri )!O\\'t1rl.li
" - Nonno, una lette.NI I E
il più ~Ilo l:i svemola,•a c:omc
una bandiera u.
,t l .e, gu:u dfe a"'1evano aperto due
buche n~l ghiaccio dello ~Hrl(no
e Il Avc.v~no imm.ersi fino alle
ascelle .so11ehlgn.111do. Poi sJ uu-
n.o rtLlra,e sulla riva, acctnto ad
un 11ron fuoco... ».
{. - t}J -~
~ _-...
\\
·- ~ ~ ~ --~
',__ - ii -
1111

3.4 Page 24

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di,,;dcg1rnYa110 cli l,rat!,are amichevolmente con uu
par,~r che perscgnila,va i Cristiani.
Le ripel,ule ist,anze !•he l'arnbas0iata, ,;pedì a
Tokyo daU· li: urnpa, proyo<•aJ·ouo .fiualmeut·,e r1a,1
(:overuo il clcneto di lihertit pt1r i per.seµ:uit,al,i (li
NagMaki (marzo 1873).
Aktmi anni ,Lopo il 1.Lùnii.tro lwakun.1, conl'es-
serà all"ambasl1iatore Inu1ce.io a, 'f'okyo: "Ln
deporIazione dei ( !ristiimi (lel 1870 fu 1Ul <leplo-
rnvole errore del uo~tro C:overn() >>. )la intanto
JH'r 11uell'errore quant.i irrno~enl i avevano soffrrto!
.l\\lolfi enrno rn01.·ti di stenti o SOlio le torture,
i:ome Ya,mtarò e Domenico Y11jìrò. Doi :3414 <fo-
J)ortaii da l ' Takan:ù. erano morti in l)rigionr, Hti4;
del grnppo ili T,mwauo 41 su l 53.
Con i suverstili di Tsuwano, i.orn{, andrn. lui,
.Moriy ::i,rna Gi nll,l,lrurò, a. N aga;;ak:i. N <"Ila loro
valle d.i Ura knmi nou ritrovaT0110 -pi1ì le loro
1.:ase 11ò i loro campi. Tntto era slnto devastato
o tolto loro dai v icini pagani. Dovettero ric-osl,nLirsi
la vi1 a ricomin('i.a]l(lo dalla più 1wnJ. ILI ise.rin.
l\\Ja la fede ('rn rimasta e quello d1e tontava per
<ruli/a{li oroici ronfP~sori ora la f.ede.
Risorse il Yil lagg:io cristiauo di l'rakami, fu
to~trni:ta UJ.l.a ~ràn<ltl c,h.ie~a ÌL1 umi toui m~,;i
(,,nella che Iu clist;rutta dalla seroucla hom ba,
utomic1-1.!), e c·on J'an,l:rre degli a1u1i i f1•cl<<li cli-
vn1ta1·ono parecdùe J.J.Ùp;!iaia.
Di quosia fervo.rosa t·ri.s-liani!à :Mori.1'1tllla Giu-
zaburò era <livontat.o J0, colon1rn, nrnest,ra. apo-
stolo e cah,d1ist,a a1w1to r vo11c·rato. 11 ll~lio
maggio.re l\\tarsnsa,lrnrò Sci cTa fat,t o prnte o altri
due, ca.tecbisti <·Ome lni.
dopo oltre tne,1zo secolo di lrmLauamm e di sì-
1euzio1 li vr,c<'hio non snpcva. spfog-a.n;olo.
L'anUco aicuzz.ino gli scriveva elio era diven-
1:tlo crist,i11.no. o cl1e <Jra mo1t;o vePcl1io e 11011 si
.s<"u ti va di mOTirc t.ra.nquillo se prima non tii
avt>F<so cl1ir.sto pr,1·dono, e che perciò ratte11tleva
/111SÌl)$all1Cllte.
:Via }fori:vama si domanda.,,a c:ome l'avrebbe
ri(·onoHcin to. Nella 1,1w. me11te .rimaneva solo il
fautu,..ma di uu ,!{iovane samurai, con le due spade
a.l 1-iànco, e 1U1 a1,;potto arcigno d1e gli aveva la-
scialo uell'auimo mm profonda avversione.
Ora s\\iccorgeva cLe <1uesta avyersione andffva
1.rasfornrnndosi in Ull indicibile sont.bmmto di
sim11atia, che a poco a, 11oco diYeniva affofi.o.
Not1 sapeva spiegarsi come o percbè qnesto im-
1n·c,vvi,io affeU,o avesi,e iufu1e invaso tut;fo il suo
cuore. Lo sentiva però, dolce o profonrlo, meutre
a:ffrett,ava col desiderio il momenLo rii a,rrivare.
Finalme11te arrivù. Nella leUera c'ora110 tnt;te
le iudfrazioui ue<'essa,rìc, JJ01' non sl.)aglil~Te.
Jl veccbio Mori_vama scese, virlc un 1Lltro
Y('(·cbio, intuì!' si rnosRC ad inccmh·a1-lo; si mosse
anebe l' altro e i due fil1itono ·uno ll<"lle brnccia
<lrll'aJtn,. Non po(,evRno parlare e piang<wano.
l ,a gent,e iutorno /!U!l,rdava. e $enza capi.re. s.i
1·omruoveva. fteuliva cli as!<i:'iter!l ad 1lll incou(.ro
singolare. .Era, fa scena fìnal<" rli utL di:.i.mma cl1e
.finiva in gloria. c·.(1me gli antichi dru1.nm.i crisi i~.ni:
il e.truelite e la vitLima Bi ahJH'UùCi.wa,110, ò.ive-
m1ti frat,clli in C'ri;:(o.
l a leUera, d1a a,vèv:t ri0evuto aveva, l'itle!JtHto
*
Jl verdùo ,\\lnri_varrw, pa.$~/1 qualrlte giorno iJ.1
nella ,ma mento f,ulti qt10i<fi ri<'or<li. Rd era casa <lell'am.foo. Poi riprese il treuo.
,pro111·io Irti, rm1tko e.i po delh• p;1ti11:ilio, cohti cho
l'avov1i 1ormc-ntalo ~u] lago gel11.io e nou si era
Il viiiggic, di rilol'no !!li tSemhrò più breve ù
rneuo fat.icoso. A nwa restituHa la paro al suo
rornmosso <la,vanl.i allo sue soffcre11ie. che ora /UJ hl'o a,!.(L1zzi110 o r•oJJ il perdono crisLia 110 gli
gli sc·ri\\·ent. l'ome ave,· a fatto a rin1ra('c;iarlo aveva dato l ' appnntameuto in eiE'lo.
Tornù11 NagaRakiin nic-z-
zo a.i stwi e vbso ancora
1111nlcl10 anno. Poi 1m t,m-
111011 to R(ll'(ll10.
L·ultima ~era aveva in-
torno al suo lelf,o tn!Li i
numerosi figli, <·ognaLe o
nipoti. Il figlio prete, che
ura panoc·o di llralrnmi.
lo assisteva e lo oonfort,ava.
:4orrise a tutti: a,ur.ora mia
l)1}11e<lizio1rn Jler tutti, poi
si RJ)Cll~fl collie u.n J),tLrittTca
HC'II<) l>raccia, del figlio . t:iuJJa
~ua l'ronLe C'a1tilid:t e au-
slora brillava. l'aureolt\\, <fol
martire.
Ua quella som sono pas-
Rfl t.i Zfi :im1i. :\\la il ve.cdùo
I'aolo Ginza,bm·ò J\\'loriyama.
ancor oggi, a Nagas~ki, i.1
riconlat o con vencn~zione.
H •.• e i due li.nfrono uno nelle braccia deH'altro. Non potevano parlar-e e piangevano.
La gente guardava e si co:nn1oveva... >>.
'1.'okyo
D. 0.. R. 'l'ASSIN ,\\.RI, .;.Il.Il.
'182

3.5 Page 25

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A
Bombay
si a ma
Don Bosco
BOMBAY - L ·aia destm del grande i<1i1u10 Don eo,co. Al cen1ro il ,einp,o
di M:..ria Ausilia1rlc0!; al due ,~11 si 11.llineano i fabbrleml del collegio.
Dei iro gmndi indu~triali iudiuui - Tafn.
T>alrnin 1• Rirfa - che t·owhtt·o110 nna Yil11 al-
1n~tlu11lo Sl"mplfrc. quanto poteva E'>'Sf•rn ~rar½usa
q,wll,t rl<1i pl'iudpi, Taia Ml'11ia. cluhhio il pi1'1
RLraordi11ario. .Ed ò uu ammiratore di llon 1ios1·11
f' ih·ll:1 '-Ila OJ)eni.
,\\ll'1•rn di po1·0 più di d1111nanl '111111i. ultimo
ùiti('!!111lente di 111111 diw1.,t.ia ili Pcm!i Jmhseilu tii
dal ,Uimone <lol1'11.<'r.ittio. ò presiùo11t<1 cli m1 im•
pl"rO industrinlc> ,.-lii' 1·nmpre.ude In prima :w-
eiaioria del {'m11111n11u·,.ulth britannico, al!'un,•
i:.rra1111i oflìdue idrorlettric·lw. che iu ~t•ssant·mrni
ban110 ror1ùto 1111 terzo dt>ll'rlettri1·il:1 all'fodin,
wrn 1pian Iità cli oleifìci t' Nit pouifo·i. ili filau dt,.
ili fuhhridie di proclol li c.himit·i, nillt fabbrica di
locon,otin, e uu:r rii appar1w1·hi radio. 111w ~ol'ii-i .'t
a.mcrg-lJ.iurn. mo11l:1g-11e di frrro e di 1·:1rho11e: P<l
è il ro11diLt.ore o il confo11111,to1·11 di 11wlf i ol:<])t'Al:ili
e o~pizi, rli uu i,;tilnto di ri<'crcl1e i;dm1lifichP n
atoruidl(', (li uu i1-,liluto di ,wil"nze 8ttri:1li, ili 1111
istituto di ricerd10 contro il c>:incro ,, rli ùue
liuef' a1•reP, una. interna,, e l'nltrn i111l•rr111ziou:i,h•.
Rir·or(lo che una mat-ti11n mi sveirliarono alln
•tnattro del ruattino.
- Prc..lo. l'n,lr<•; ci son 1ti1'1 i :<i)!nnri Tata ,·h1•
l'a,;p,•I lIl110.
Snmdo. Rrano proprio loro. Il !!rand1• i11dnst,1ialci
, 1011 tu fiml l'i!,\\'IHJl'lh si.a V,L ~,itl11t1, ùa l'H,11 ( Ì a 1111:1
statua. di Don J3mwo.
.\\li \\'1•nuero itwontro corlr~cmente.
- Vcni.ra subito, Padre, percl1ì1 no,;1ro i1io
vnol farRi ('!l,U0lil'll,
Mi port,Jrono i11 macchina n t'asa loro. Trovai
il loro zio colpito dn malattia incurabile•. Il m:llll
si ,.;lllva aggravn11clo. La fu,nieJi3 Tat-u i> parsi.
Ma lo ½io volrvn llKSere hHt,lcz:mt.o. Notai él1e
era ialruilo, propllrnLo, in ti.I tesa solo d.el bu.t-
1esimo. E lo bai lez1.ai.
La t·iLt;\\ cl.i Bombay conta quattro milioni a
mezzo di abitaufi. Ila tu1 1·lim11 mite; In pioJ:l'~itL
cado por tre me><i all'anuo.
Bombay è In 111n-la ùell'[n(lia. Yorn,i qua..i
dire uhe ò mrn i<pecio di c1u1rnr1t di clocompre>1-
RiOll(• ,•]u, ofl'n• ali' Europ,•11 1111 mouwnto rli m
.,,,in, prima ,li t II tfarlo 1wlla "'[Hl,e11lu.,11 mi,.1;-ria
ili l'ult•uUa. Ilomhn,y era la Bm,1 U11/111t dei Por-
tog-1,Hi. E~,;ì ll(' 1w ili,;f('1•Pro 111cl lt•ndola nel !'('·
>1t:iun di nozz(' di ('nl.eriJLtl di Timgon11z,1.
.\\ llo111har Irn,·all' 1·0111 i1111P 1·,•111i11is1•(>uze in-
!de-~i: a111oh~ rosi-i :i dUl· pinni. ;.t ih, vittoriano
uei 1110111111w1Jti p11hhlit-i prnìi YN<li cli 1.:1·kk1·I
mag11ill,•,1111eurn peUinahl 11c>I 011mn 111 c·~~o cldln
cill,1, 111111 1'<1lli11n cli mili,uwri J)nr.~i. la ~folab111
JTill. l-iulo chu ,.•r, da1>pert111 to uu po· (li ;.ri1mi:rla.
Trl'l1t'a11ni fa i :-sa]('~ia11i lmlllO 1-1•1111o~t·inli a
80111 hn.y. Poi u111t >1o<'iolÌl porf oii:ùeR(', indehitat1,
fino :1l 1·0110. (•i 1•f'ilet,tl' i lor;i li della. ~na ~(mol11.
Ael'eHruumo pt>rc-1,/• BomhnJ· poteni sl'r\\'Ìre p!'r
noi <lii 1,a,-.c- ili IIJIJ)OJ!~rio, 1•()1111' una ><1w1·1e ili i-walu
p<'r i nostri mi~siunari d1·TI'Oricnte. 11ue:;lo ud
l!l2H. p,,r dit11•i mmi si 1•0111 i1111b :L vivr1ccliin.r,,.
l'oi di <'olpo si ,•11rifirò 11110 in•iluppu pro1ligfo~o.
l\\"el '!17 ))Olt'llllllU lll'(JUi,,-tare 50.00{l nw(ri l)Ull-
ilr::lli uelrisola rli BombaY. nnita ulfa ti,n-:ifornm
nll'din11tti dtte 111>rdj. Q;1an,lo nr.l '411 Inrnmo
i-fra( I :di dalla. sc·twla port.ogho;,o, ci in~!'dia mmo
in lllltL pkeola vilht 1lell"i,-oh~.
Fu allora cho l'Ì veuue i11 llinto !'\\1m l,iu,,epp<'.
Me1fom1t10 fa Jlrinm pietra di tm grauclio,;o etli-
fic:in il !,l'iorno clolla isuo fo~l,a, il lH marno. 11
1,1revn11t,ivo dei l;JYMi lo(·,·nYI\\ Ullll BOlllnl<l fa.vo-
Josa: 20 milioni cli quel lempu. Cu ri,•rlrissim<>
siguon• Jl"rsi. impnrcntalo 1·1>11 l'indn,itrialc Tala,
ci fe<'c; m1 grosso presi ito i<onz:i intere;11<i, da, l'im-
lJOr8tlrh :i t0111JJO i11<lete1'11)i111tl;o. A lll(ll,1), a.1n·ih,
il canliere era in piena ntlivH,); il !li ottobre il
fahhri1•1\\lo giUJl!!IWl~ 11] termine. L'ina ng,1ra1.io11e
avYe1me nella fl!st.a di J)cm Bost·o dl'l '42. 11
palav.zo ;\\ tro pir1.11i O!lpilnvn. già 300 ul11nni i11-
lerni e 700 esterni.
l'rl!~to i $ale;;iani divennero Jlopolari II Flomh:1~•.
Il uo,-tro metodo eù11c-~1t h•o ru molto apprezzato.
R peu~are elio 1ra i uo,;I ri nlli!!vi i 1·11hulici ::iono
app1m:L il :Hl'X1! l rng:i.zr.i, educati nlln. mauier:t
~alc~hinu. si cli~fin,;ero ,-nhilo. Fnrouo lo.ro i
no~I ri 1ui:rliori propa~aurli,-1 i. In certi :mni. :tizii
et!arni puhhlid, i 110:,tri alli1•,·i furnuo 11rumoi..~i
100 HU 100. Non ,,tu·lo voi ,fol ric!'.O hotliuo di
rn:1

3.6 Page 26

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nel nosLro igtitnto b
li11guCT llflfoiaJe è l'ill
glcsc. Per cui i:- pro•
p1fo vero qnello c•lif'
si dic<'l che iu l11diu
gli I nglosi sono !'ar-
1:iti, rna. l'ln~hilt.crra.
è rimasta•·
Abbiamo a,ncl1e doi
rai:t"-azzi pm·si. I Par-
si. Hè,guaci di Zoror.
si 1·0. fo·rma.110 una ])Ìù
cola, cornuniLà di po-
('l te renlfoaill di mi•
gliaia di membrL Di,i
loro ri l,i religioRi ha,11 no
BOMBAY - La chiesa e l 'istituto visti dall'interno.
co11H•rvalo soltauto il
csMt,nme ili espone i
c·ada,veri clei morti in
enormi torri, in cmgU
premi rn carn1Jo sportivo. g:riH1io m1che rd nostri
vasti cuiiili da p;ino1m: priuù nel calcio e :prùni
uell' huckcy. )'folte scuole a11clle oggi a J3omba.1·
uou hanno tortile. I uosl;ri ùfrichini invece hanno
un vas( issimo spazio in cui, ùome volev,t Don
av~~oltoi ve1.1gOJ10 a f:l!)Olparli. do])O di clte le oss,,
si sgretolano e vanno faeibnente in polvere. l)ono
i1il;elligenti e colli: il loi·o grande eentro è Bom
I.Jay. Harnto iu genere Wl 1ieso e lllrn. inflnenr.a
enorme suUa rwa11za, suil'iudusLria e s ul com •
Bosco, possono thu· fonclo a11a. loro es uberanza. mercio ÌlHliauo.
1 g-enitori notavano che i loro fìgliuoli. a eonta1,to
dei ;;alesia_ni, ('amuiav::mo o div(wta,, ano µiù
Fu proprio un signore 1wrsi eho ci irn1m,.-;tò
la _primà gro~sa, souur1a, J)(n- darA il via ,tlle nostre
buoni. ,\\ mmiravano l'ordine c ht ilisc·iplina rlclle costruzioni. rt g lieuo siamo riconoseen t.is,imi.
llORl1'0 RCHOII'.
C'è da ring-rnzia,re In Vergine 8ankl, 11uarnfo si
pons~ al f<ovralfollam,111to cli Uom1m.v. .Aspettai.o
solo la :s,::rn per remlc,rveno ronto. Ko11 11na rt-
1H1i;lra in tntfo la l·itt.à e.1111 non -sia illuminaia.
Non 1u1 v:tno li bcJ'o. mai. R noppm·e llll ma.i·cia,-
J>ie d11. Rot l,o i portici, pN· t1sempiu, di tll\\a hanra
dormono. ~te,;i a, terra,. decine di IDCJHU1·a11ti e tli
-pezzenti cli O!,rlli età. Dormono alJ'11perto. Noi
loro visi di un'i111-i.1)i(a t,ristozzit gli ()(.)Clii sem-
ùrano hrillare JIOr lu. fcl1h r·e.
L a popola.ri!it dei f>ak,;iani cnibbe. Vorso la
fi.ue del 'iiO. (le,111mo mai10 :illu cosl,rutione di un
),hl il nostro dehit,o maggiore di ricouoseenza
i'. \\Terso la Maùou.na; è lei che. ti i_u viò, per vie
u:ti/aLerio~e, le offortt> l\\he ci vol evano per <'O-
struire.
Q11a.nilo per la, prima, volta abbiamo messo
pieùft in Tnilia., trovammo nell'Assaru 1mn. pic-
eoht statnot.ta d<lll' A11siliatrice. Oggi sulla nostra
chiesa a Bomllay svef t.a, come uu r,,ro, una
J..TI1tude stat11a clorata d<•ll'Ausilia,trice.
Bisog-nu, allora chr vi parli del u.osiro bl\\lliS-
simo sa111,nario cicli' A11si.lia1 riee, la 1,iì1 liella
<·hiesa rli Eombay. }fa un'altra rolLa.
iseconùu fablJriealo nl-(nale a l prinlo. Finjr.o uel
'52, ei IH1 d:1(0 la po~i-ihilit.ìi. cli a.Jlargar(' lo scuole,
pèr ùllj at,l,milmrnlc i nOHlri ùllievi so110 :rnoo.
Sar·. Ammuo MAsùuro
in maggiur:tnza 1iaJ!au.i. T S;ile.;;iani 1<0110 <'i1·ca
1111a ve11t,ina c. olfrr tut;to, ùovo110 badare alla.
rura d ';111inw 11el umdro magnirico fia.ntuario
raaria.110.
T giova11i corniw-ia.no sem111·e la ~rnola, pagani
o 110, cnn la 1·ecita d el Padre No~lro. C'i :1onr> ra-
/!az-zi 1•.br anivauo 0711.i mal tin,1 da. quarnnt~t dti-
Jonrnrri di llisL,mza. Abbirt1tH> 1111a hamfa e ttll!l,
orchestrina clte (·i Ja, rmoro. .I I nostro tealrino può
ùspitaTe mi rni1dfaio rli pen;.0110; mu, alle fosLe si
rilovn imm lli<·iouLo. Alla. premiaziuue scolastica
affllLi~<:-0110 per lo ru e.110 qnat-1,romila persùue. E
allora si Lrasport.a t 11( Lo all'aperro.
l\\Ii <lonmudano SJJllSSO 1111 giudizio s ni ra.gazzi
cl i Eon,hay. E<:-('0: il ragazzo (li Ilomhay f' 1111 tipo
aporLo, svoglio. piì1 intelliµ-en1:e. e-redo, del stto
(,'o,;taneo ou1·01ieo. Tla, 1ma memnritL fonuiùabile
e una s pic('atn tendenza alle ~eieuze spernlaLive.
r;ednr,azione, ('.l)e i::i imi,ai:tisce è Oot·iden ta,le .
L'ISTITU'l''O S;\\.LESIANO l'ER LE MISSIONI ~on
,ede in TORI NO, eretto. in Eme Morale et>n
Decreto 1z l(Cl\\nai9 l<)Z4. o. :a, pllÒ leg'11t11ont e
rice,•cre Lepall ed Eredita. Ad evitare P0$>1ibilr l'òn·
1estazioni si t:ons1gliar1Q le c;,e~ut>nti fQnnulf.'.!
l:;e Lrattasr d'\\Jn L~go10: .•• lascio \\lit' lmt11/6 S111~-
tim10 per lt Missioni con sede in To~ino titolo di
lel(ato la somma di Lire... (oppur<;) l'immobile
..:;ho in ... ».
Se trs1t"s1, ,nvt.çe, d> nominare ere<le d1 òl(OJ so,
~tariza ·1• lslitu10, la formula potrehht esser questa,
... Annullo ogni mia preéedente disposizione t~t11·
mt!"nhtr-ia. Noniil)o rnio erede nnivcrs3le l'ls,ituto
Salesiano pèr I, Mim'om t'on sede i11 Tonno. lasciando
ad esso quanto mi appartiene a qua\\:,l.:ias, titolo xi.
(JuaJ!d i, da1a)
f {i,-ma per t</f<o)
Difatti la geut.e educata in <:iU!t parla i111.de1>c o
HH

3.7 Page 27

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G uarito da trorn bosi cerebrale
I,a sera del 2 ma~gio scorso, mentre si recava
al lavoro per il turno di nottt-, mio marito ve-
niva colpito da tromhosi cerebralc sinistra t: con-
seguente emiplegia destra. Trasportato prima a
cas.1 e dopo qualche giorno all'Ospedale di Ber-
gamo, rimase per ,·entun giorno in uno stato
di incoscienza: non parlaYa, non capiva, non
riconosccYa nessuno dei familiari. I dottori non
si facevano illusioni, la situazione era grave cd
essi 11011 sapeva110 che fare. Volevano tentare
un'operazione difficile e di esito incerto; ma
noi ci opponemmo. Visto che dagli uomini poco
o nulla si polc\\'a sperare, con grande fiducia
ci rivolgemmo a :\\laria. Accompagnati dai pa
renti e da tante pie persone, iniziammo una
rcrvorosa novena a Maria Ausiliatrice. Scmhraw
che nemmeno la M11donna ci volesse ascoltare,
perchc la situazione non mutava. .l\\'Ia l'ultimo
giorno della 110\\'cna, \\·igilia ddla f<.'Sta cli l\\'laria
.\\usiliacrice, all'1mproniso, mio marito, tra la
meraviglia dei dottori e degli infermieri, riprese
a parlare e a capire. Dopo un po' dì tempo si
rimise in forzt! e ricominciò a camminare e a
stare bene. Oggi quei terribili giorni, passati in
tania angoscia, non sono che un lontano ricordo.
Già abbiamo imiato una cospicua offerta per
le Opere sak-sianc cd ora ,,ogliamo pubblic,:-
mcnte ringraziare Maria Ausiliatrice.
Capriate d'Adda (Hcrgamo)
Lot'ATELLI C'RlSTINA e famip;li,1
Don Bosco la salva agli estremi
Ringrazio di cuore S. Giovanni .Bosco, che
ha ~trappato dalla morte la mia cara mamma.
Operata d'urgenza, una sopraggiunta complica-
zione la portò sull'orlo della tomha. Aveva già
ricevuto l'Estrema Un:t:ione e pareva imminente
il decesso, quando Don .Bosco, da noi im·ocato
con estrema fiducia, intervenne prodigiosamcnLe,
salvando mia madre, sua Cooperatrice, anche
pcrchè a\\'esse la gioia di vedermi salire l'altare
e cck-hrare la prima Messa.
Xepo,1111ceno (l\\T. G.) Brasile
e Don ll'SEPPr TEIXFIRA ~.\\ZARl;J'l1
L'intervento di M. A. in un grave problema
Ua mio dipenclc.:ntc aveva sottratto una forte
wmma di danaro coim·ol~endo varie persone
innocenti in gravi responsabilità amministrative.
La ,;itua7.ionc era \\'(;ramente disperata, anche
perchi: c'era in taluno uno spirito di vendetta.
[n,ocai l'aiuto cli Maria SS. Au~iliatrice che,
24
MAGGIO
Marte Aus,1,atr,ce
lt giorno itl CVJ
d dA11na convono n
V,1/docco
I CnoPcrlHori salt11l1ml
,: i OHJoti ddla
"Mmlqnna
di Onn Bc,sco "
Veglia Santa nella notte della vigilia.
Sante Messe dalle ore 0,30 allo 12.
ore 10
Solenne Pontllicale celebrato da Sua Em.
Rew.ma Il signor Card. Maurilio fossati,
Arcivesco10 di Torino.
ore 15 e 16,30
Solonnl funzioni • Predica Benodizlonc.
ore 18,30
Ve~p!I Pontificali • Bened11ione.
ore 20,30
funzione di chiusura
Illuminazione e roncerto.
la Messa Ponli~cale sarà lrasmess:a dalla RAI
185

3.8 Page 28

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accorrliendo maternamente le preghiere, risolveva
in nZodo miracoloso il gravissimo problema, n -
mettendo la pace in tante famiglie.
Udine
C. F.
Prega con una fede più forte del dolore
L'anno scorso ai primi di dicembre, mio ma-
rito fu ricoverato d'urgenza nell'Ospedale di Sa-
vona, per un ematoma cercb.:ale. 11 professore
dichiarò il caso disperato. Allora mi rivolsi con
grande fiducia a S. Gim·anni Bosco, mettendo
la sua reliquia solto il guanciale c pregando con
una fede pi/.1 forte del dolore di quei momenti
tristissimi. Dopo quindici giorni, contro ogni
previsione il caro malato riprese conoscenza e
cominciò a migliorare decisamente. Tornammo
a casa contenti a ricomporre con i tre figli la
nostra famiglia.
Ora assolvo il voto formulato allora, inviando
l'offerta promessa e ripromettendoci di venire
a ringraziare di persona Don Bosco nella sua
Basilica a Torino.
Varazze (Savona)
ANTONIETTA GIUSTO in DAGl\\TTNO
Trattore e carro ribaltano, ma lui resta in-
colwne
Il giorno 31 gennaio, festa <li S. Giovatmi
Bosco, insieme con mio fratello Andrea e mio
figlio Giacomo, ci portammo nel bosco con il
trattore e il carro per caricare dei pali da tra-
sportare nella vigna. Il primo carico fu fatto
semia nessun incidente; ma menb·e ritornavamo
nel bosco per il secondo carico, attraversando un
campo in lieve pendenza e con terre110 gelato,
il trattore guidato da mio figlio incominciò a
scivolare e insieme col carro ribaltò due volte.
In queU'istante ebbi l'impressione di vedere
mio fìglio stritohto tra carro e trattore; invocai
S. Giovanni Bosco, e con grande mio stupon:
e commozione, lo vidi alzarsi in piedi facendosi
un devoto segno cli croce, senza aver riportato la
minima scalfìttllra. S. Giovanni Bosco e la
Madonna Ausiliatrice hanno compiuto il mira-
colo.
Celleri di Carpaneto (Piacenza)
AN'rONICl \\"E:'<EZIANL
Guarito da meningite cerebro-spinale
Il nostro amatissimo papli giaceva ormai in
-fin di vita, colpito da meningite cerebro-spinale.
Ci rivolgemmo allora con illimitata .fiducia al-
l'Ausiliatrice ed Ella, maternamente buona, ci
esaudì. Dopo cinque lunghi e penosissimi giorni,
papà si riprese e cominciò a migliorare; in se-
guito sopraggiunse una dolorosa Aebite, ma anche
questa volta la :\\!Tadonna illtervenne e lo guarl.
Riconoscentissimi, desideriamo sia resa nota la
grazia, che riteniamo miracolosa; e mentre rin-
graziamo di cuore, esortiamo ad aver sempre
fiducia nella buoJ1a Mamma del Cielo.
Boiou (Vcnezia)
Famiglia ROLDRIN FLORlNDO
La sua guarigione ha del miracoloso
Nei giorni scorsi di questo mese di dicembre,
mia madre si ammalò di broncopolmonite con
sofferenza miocardica ed altre complicazioni.
Già i medici disperavano di poterla salvare;
pensai all()ra ùi. pregare la Madonna Immaco-
lata nel giorno a Lei dedicato, Don Bosco Santo
e Domenico Savio affinchè mi <Jttenessero da
Dio la guarigione della mia buona mamma, e
fui esaudito. Poichè la sua guarigione ha certa-
mente del miracoloso, intendo con la presente
rendere pubblica la grazia.
Marina di Giojosa :-Tonica (Reggio C.)
Dott. VrnG1L10 HYERAl'I
Maria Ausiliatrice salva da morte certa una
kivaretta
Abbiamo toccato con mano la potenza e la
bontà tli Maria Ausiliatrice, sempn: pronta a<l
aiutare le sue iVIissionarie.
Le ki.varette stavano lavorando nei campi,
quando vennero chiamate per spingere sulla
strada l'autocarro della IVI issione, che per un
guasto al motore aveva deviato.
Corsero subito e spingemlo con forza, chi eia
un lato, chi dall'altro, riuscirono a metterlo in
marcia, senza accorgersi che la compagna Er-
nestina Tzapacu di quattordici anni era scivolata
a terra, rimanendo sotto la doppia ruota del pe-
sante autocarro.
euo.ttL
Maria Teresa Carpioato (Torino) rin-
grae..ia S. G. ll. per averle ottenuto
da :vI. A. la guarigione da malattia.
Aida Paz (Cuiaha - Brasile) ring razia
:VI. ..\\. per aver ric\\lpenita ln visto.
Sebastiano Maggiora (Varese) rico-
verato all'osperlale per una s1.;ria ope-
razione, invoc,~ M . A. e S. G. 8.
e la g11arigionc fu perfetta.
Glanfranco Zilioli (Alzano L. - Ber-
gamo) rende grazie a M. A. e a S.
D. S. che lo aiutarono a sosu,ncrc fo.
Iiccmc,ntc gu e.sam i eu è grato a.i suoi
18ti
Supt""riod che g l1inseguarono queste
belle d[,,ozioni.
Maria V. ftavolto (Monticello d'Alba\\
avendo il figlio disoccupato, invocò con
piena fiducia Ad. A. e io breve tempo il
fii:ilio trovò una buona sistelll3zione.
Emanuela Bertero (Torino) invia of-
ferta a M. A. che l'ha aiutata in una
penosa circostanza.
Paolo Rapettl (Castelletta Uzzone-Cu-
n~o) rende pubblica la gra.7,ja ricevut;l
dal figlio Franco, cbeottennc da S. G. B.
un'occupazione tanto desjderat.1.
Anna Maria Ghiano Zorzoli (Asti) io
oc:casionc di un. ir.tcrvcnt<> chin1rgico
subito dalla mamma i n età avanzati!,
inv<>cb con accorata fiducia ]\\'J. A.
e fu pienan,ente e.saudita.
Lucia Fantino (Busca-Cuneo) 1nnn.i-
festa la sua_ grande riconoscenza a
S. G . .B. per grazia ricevuta.
E. Merenda (Messina) aflidò a M. A.
e a S. G . 8. i figli rimasti orfan.i del
padre io tcn~ra età, e tl)ccò con numo
la loro evidente protezione su di essi.
Antonietta Vasti (Dervio-èomo) I, ri-
conoscente a M. A. e a S. O. B.
per il felice ri~ohrim~n.u> ddla ma-
lattil.

3.9 Page 29

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1\\ile nostre grida d'invocazione 1ìlaria A,m·-
fintrire! l'autista indietreggi/i immediatamente;
in tal modo 12 ruota passò una sc:conda voll:ll sul
corpo della povera k.ivaretta, ma fu salva la
testa.
Infatti la ruota aveva lasciato le sue tracce
su tutto il dorso fin quasi al collo, scw.a toccare,
per vero rniracolo, la testa.
Raccolta quasi esan.Lme, non si potè darle altro
~occorso al momento, che bagnarla con l'acqua
Jd fiume vicino, portandola poi subito alla
.\\lissione do\\·e si cercò dj curarla coi mezzi di
cui si ilisponeva.
Si continuò a pregare con fiducia Yraria \\u-
siliatrice e dopo sci giorni cli acuri doluri, la
nostra kivarctta cominciò a star meglio, e in
seguito a riprenùersi completamente, come i;c
non le fosse successo nulla.
Sevi/fa D(Jn Roseo (Equatore)
8uor F'fl.Ol\\,[ENA PARONZI NI, l'. M. A.
L'emorragia cessa solo al contatto della
reliquia
ì':on sarei tranquillo di coscienza se non ren-
dessi pubblic,11 la mi;1 riconoscenza a Maria Au-
~iliatricc e a Don Bosco per varie grazie, otten11tc
prcg:indoli con la grande conlìclcnzi.,. che mi
ha,no insegrato gli educatori salesiani, di cui
ebhi la grazia di essere allie\\·o. l'na prima
grazia ottenni personalmente <lurante l'ultima
e guerra. L a seconda pii, recente. Mio figlio
Giuseppe, colpito <lalla febbre asiatica, ebbe
un'emorragia nasale ribcJle agli em03tatici, chc
gli durò sene ore con grave pericolo di vita.
Solo quando misi sotto il guanciale una rcliyuia
di Don Bosco e invitai tutti i familiari a pregare
con fede, l'tcmorragia cessò. Poi io stesso fui
colpito da asia, ica. Costretto da n ecessità fami
tiare (ho 6 figli cl i cu.i la piìr vecchia ha r+ an11i),
la trascurai continuando a lavorare e buscandomi
una pericolosa broncopolmonite, che mi trovi>
e;trcmamentc debole, essendo io anche im·a-
lido di guerra. ]\\la la Vergine ,\\ usi! iatrice e Don
Bosco mi risanarono. Sono il vostro riconoscente
e affezionato ex allieYO
7.ern Branco (Trev iso)
PurrRo .\\RTURO CA:'\\ARIN
011,,wtr prr r,ntau1.u,,n, ,I, liana .lunliarrrrr ,. 1/1, S~ Gi"•
ronm JJ,u,,,, dt S. ..\\lori<1 .l/n::arr!ln, ,li .'\\. ()r,m<rr;cft San,,
d ,li altt, Srrr, ,li Dm - ufr,uu h,i,mn mirlu ,n, 1nfti ot7rrtt.
i:d dt!utUJlll/1 prr tani< Jfrur di n·11(!ro::im111·11111
, ~,,:ue11ti·
Allionc M. Ltui;r1. Ami~anu ('uui ço1.5ranzu - \\nfoll< i 1'ercs:1 -
Audisio l l'mil .. F'am. Hnrolo llollavia Ro~il B~lloni En-
ricp - Rt•rlil H.o:rn - Bèr1olu t:nt~rlnn m ~e1,"li,1 ·rcr esa -
Boassn Gio,·nnna - Bt>ccuz:tl Anna. - nolu.rna \\I.1rin - .Bruna
\\n,gcla - (.;~nnn :\\Ja.reu :\\hu tA P,a - C11nm11.o Sah~rnrc
Cappello \\nStl"l::l - Carozxo (tio,·ann2. - l '..t,ah :\\l<rcedc,: -
Castìnio Rina - Ca,·2lcr1U Vittoria - c~o.11Junc: G:1Uo ~Lari,,
- Cclii C.11uh11na - Chu1nmxn .\\ni;a·to Chn.1..,:ino \\liu-ldaJena •
Ciani llcrn•rdinu - Codu ._,h 111 - t:oloruho 1m>f :\\L T.
Direnrice l:o,.t. S . SofiJ. - F';1ri 1tt·ttI !'\\elio . ( t11l1111tl \\lA.ti.ldc -
Genero Frnncesco - Gi'\\nQl10 l~rne~ ,:1 .. Gioli lo L.iu .. Oonelhl
l\\lnrrn .. (Tr:indìru:u i 'finu .. Oritfn Fiorito - l nca~.M, I\\Larln.1 -
Tnglese Pd;eitn - Lucchin 1 ,nwr Carla - t\\-ldluntt Ciovnnui
- l'dìl:inc~è' 11 ìcrina - :\\1ul.t"' i\\.los"Sa Prançc;.:.t11 ,.u, E~ler -
Od~inc. '\\h,rghuita - 01i\\cn1 ncrtinia P 1lcrmu ..;al\\"arore
- P.:iHini Ji.:nnic - Pas1 Dnmcnaco . Pctiti <;iannì . Pirns Gio-
'annn l-t1ccartlì S-=h:tstt~nu • Rin~ldi So,·10 .. Salerno Lind~
- ~.almaltwi t't•-,Jri::!' - F~,. Sa11cini - ~O"lfh•i4nr, Domenica ..
Taina 01>,tit 'l'imens Ant1J1 - t l't>cco di ~luntt!mi lt-tll 1;()n tessn
Flora 'l'rupr,o Umbno.no Annn - Tumm1nc, ,\\l(·ssandro -
V:u:.i.no don.. l.uig-i. - Vurni Vìnctn.z.ina - ½11,,ot.,, Oomenico
- Zapywttl Hi 1n Zoppi C"1tt(•rina,
THU DUC (Vlet Naml CHI orranelli della ·• Città di
Cristo R e .. h3nno comincf..ito :1 celebrare 1·nnno centenario
di Lourde:s: con straordJnarlo fervore.
V<>ncrlna Rizzo rPcdnrn-Catanin) rin-
grn,iu M. A., S. G. U. e !;, O. Savio
per •1verla aiutata in una c-.tduta eh\\!
putc\\ a c'iS-ere mortale ,. per altre grazH.!
eunccs~c uUa sua fan11J,:hn.
Pina Piacentino (Tonno) pregò con
fcJe 111. A. e S. G. Il. e d:1 loro 01-
tcru1c ciù che tanto de~iderava.
Evelina Atza De Muro (C.:orto~hjann-
CaJ(linri) rende grazie n S, G. B.
perché OJ.Cni volta che le sue creature
51 sono anunalate. 1nvcx:andolo sono
guante quasi n1i.rac:olo,nm~ntc.
Elvirn Rìgamond Ro lli (Cnrcnnu-.B,•r-
J!Rtno) rende noUI la sua ,marigionc
e o~µiunµ": Sono 20 nnni clic sono
obhonata ul fJollflti110: quante volte
ricorsi nlln Madre Celeste raccomnn-
dnndomi 11nch,· " S. G. D. e sémpre
fu, ~ud11ti! ~
Giuseppe e Ro,;a De Vecchi (Ghernmc·
Novara) furono tutti e due i,tuariti
da !\\!. A. e Jn S. C. H., l'u11e1 dn in-
farto cardiacu, !',,!tra da rottur~ ddlu
ll•mba allo e•vi~lin.
Antonietta Rubbo (Lu,iarrn d1 V,-
c•·nza) nnennc la guarigione del fi~liu
Ferdinando do ìehhri cuntimw che
1'.n,·cYano ridl'.Htu in ,b"l1lvi condUinm.
Maria Du110 (Torino) non riuM·t•ntlo
o risQIV'ere una lJUCStiC>ne che l'nf-
fli~~cva da tèmpt,, si rivolse fid11ciosn
11 S. (~. D. e fu cstludi tn; cuennc
pure la sa lute di unu sorclln.
Rosln;1 Rossi (Chwz1.n-Luct11) rin-
gr.,,.in S. G. B. al quale <i ~eme le-
gald J1:1 , i, u ricona~ccnia pc.r una
cate-m1 Ji ..:razie.
Lucrula Prezioso (fJriuù1si) nffidb a
M. 1\\. e a :;, G. B. l'esito dcl.(li esami
del frnld h no promettendo un'offortn
frutto di irncrifici pcr:.,,nali. e fu pie-
ne1nentc esaudita..
Suor Mula Cordlè F. M. A. (\\'allc-
cro,ia• Imp,•na) in unn caduta che
pnteva ,.,.__..,.]e fatai~ anche per l'età
avnnratn, invocò ~I. :.\\. e fu materna-
n1cnlè, unzi mi-r~colo!rnnwnr~, Rùccor s.1.
tn1

3.10 Page 30

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~ ta 14 maggio
Guarigione rite11ula miracolosa
La nostra educanda 1\\1aria José de Almeicla,
mentre si trova in ricreazione, viene chiamata
d'urgenza eia una compagna, che per uno scherzo
infantile, la colpisce ad un occhio con una striscia
di vetro raccolto per terra.
L'occhio è ferito in pieno e schizza fuori la
massa del globulo oculare, provocando le grida
desolate della povera educanda che si trova in
completa cecità.
Chiamato d'urgenza, il prof. Franco de
dichiara il caso di,;peni.to. Sono chiamate altre
notabilità a consulto, ma non dànno speranza
alcuna. Tuttavia preghiamo di tentare l'opera-
zione chirurgica e affidiamo il miracolo r1lla
nostra Santa Madre.
La povera paziente è ormai nelle mani dei
dottori. Si prega, si spera; ma non ci illudiamo,
il caso è gravissimo. Dopo i giorni prescritti
per il riposo, vengono tolte le bende. È un'ansia
generale. Ed oh, meraviglia! la ragaz,za vede
benissimo, l'occhio è perfetto, il globulo oculare
rimarginato completamente. I medici ne sono
ammirati e non sanno spiegarsi una guarigione
così straordinaria.
Ancor oggi la nostra educanda sta perfetta-
mt1nte hene, come se mai avesse sofferto male
all'occhio. Madre Mazzarello ci liberò da un
vero dolore e da gravi disgusti.
Mrwaus (Brasile)
Suor CAIUVIELITA CORREA, F.M.A.
Protegge un'ex allieva
La nostra figl iuola cli dicia~sette anni, ex al-
lieva delle Figlie di Maria Ausiliatrice, cadde
dall'altezza di circa nove metl'Ì, da un ponte
che serviva ai muratori per la costruzione della
casa. Battè contro un palò, poi a terra riportando
varie fer ite. Il dottore trovò il caso allarmn1te
e consigliò il trasporto all'ospedale di Chieri.
Le emorragie interne l'avevano ridotta in .fin di
vita. La paziente, immobile e senza parola, ci
tenne affranti per quasi due> giorni. Con le F iglie
1118
di :Maria Ausiliatrice1 le compagne di Maria Te-
resa e i bimbi dell'asilo, pregavamo _fiduciosi
nell'intercessione di Santa Maria i\\/Iazzarellc>.
Con sorpresa dei mettici curanti e nostro gran sol-
lievo, il miglioramento cominci/, presto, continU<'>
e dopo una ventina di giorni la nostra figliuola
potè lasciare l'ospedale. Ora sta bene e grata
dell'intercessione della Santa, si unisce ai parenti
nel rendere testimonianza della grazia ricevuta.
Riva di Chie:ri (Torino)
Famiglia ToMMA..'lO ALLORA
Guarisce al l~rmine della 1wuena
Nell'Orfanotrofio c'era una bimha di otto anni
con una piaga alla guancia. Era stata portata al-
l'ospedale di Medellin in osservazione da v2ri
dottori specialisti, senza nes_sun migliorrunento.
Vedendo la situazion,~ ili quella povera orfa-
nella, incominciai a chiedere a Madre Mazzaretlo
che la guarisse, e a questo fine init1iai con la bam-
bina stessa una novena.
Tutti i giorni le lavavo la ferita mettendole un
pezzetto di reliquia. Al termine della novena la
b imba, grazie alla nostra Santa Maclrc, guarl
completamen te.
Santa Rosa de Osos (Colombia)
Una Figlia di Maria A usiliatrice
Maestro Giuseppe Meloni (Ahhiategrassu-Milano) dichiara
che nutre m1a grandv dcvozionl' a 4.ui:sta Santa.. di cui
porta sempre al collo \\.ma reliquia. che ne l giro di pochi
mesi da lei oucone due grandi gr~zié.
Carmelo l'Jzzino (Capo d'Orlando-J\\1essina) ,accomandò
la sorella ~offerente di cuore a S. M. M. e la ,•ide presto
guarita.
Luigina Begllutti (Arbus- Cagliari) è piena cli rieònoscenz/1
per averne ottenuto la felice ~oluzione di una faccenda
111nlto çòmplicata e dillicilé.
F. È. (Riva di Chieri) auribuiscd n S. M. M. la guarii!i<>ne
da grave rnnhsttiil, senza l'intervento chiru rgico dkhisrato
nece.5sario.
Marcella Franzin<> Leo:,e ('l' orino) ùttonn<' <la S. M. l\\f.
l'insperata guarii.done della rnan1ma e fa voto di aiutare
penmnemante le missioni salesiane mediante un'offertu
mensile.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Per intercessione dd Ser\\7o di Dio
DOil IILll'PO RIDALDJ
Don Rinaldl risoJJeva nna famJglla
Cna famiglia a me cara si trova\\'a in misere
con<l_iz~oni di salute e nello stesso tempo in
g!av1ssm~c strettezze finanziarie. Kon potcndo
aiutarla m ~ltro modo che con la preghiera, la
raccomandai fcrvoro,;amcntc alla l\\Tatlonna e ai
nostri Saf\\ti, massime al Servo di Dio Don
Filippo Hin:ildi, e mentre il Signore donarn al
mo cuore lacerato dalla pcn:i ·un grandissimo
amore alla sua santa volontà, ecco l'he contro
ogni umana speranza, una persona amica por-
g~n, ~a tanto pro'.'ata famiglia un inùispensa-
l?ilc_ e 1mporta,1tc aiuto e si occupava in modo
tatt1\\·o e materno cli un'ammalata incaricandosi
fr.i l'altro, di tu,tc le spese pc1· una degenza di
tuia ventina cli giorni in una clinica contribuendo
in, tal modo al solli,;:vo morale e fisico di quella
tr1holata fomiglia. Quale tesoro il Signore ci
l1a dato ndla preghiera e nell'intercessione dei
suoi Santi!
}rlll1 (Belgio)
Suor IJ. B. 1,'.M.A.
Avete avuto un vero miracolo
Da molti mesi mia figlia era malata di sclerosi
car,lio-n:!1ale. Il profrssore di Kapoli che la
curava diceva che con quella malattia era diffi-
cile guarire. Un giorno una mia conoscente m:
mandò un Bùll11tti110 Salesi<l110 clicendomi di
leggerlo. Sfogliandolo, m'impressioni) la foto-
grafia cli un Padre sal<!siano, Padre Filippo Ri-
u,, naldi, per la cui intercessione Dio concede molte
gr:17:i~- Mi_ fermai a p(,nsare
poco, poi ri-
tagliai subito quella piccola foto e In misi sul
comodino con la lampada arnnti, pregan<lolo
fervorosa~<:nte ~he ~ni <~ttencsse_ I~ g1.1arigione
della figlra. Co.,, feci a intervalli hno al mat-
tino. Yerso le 9 \\·e..,mc il dottore, le misurò
la pressione ~a volta, poi una seconda, poi
un1 ter-.ta. finalmente esclami,: • Avete avuto
una gra.zi,1, U'l \\'ero miracolo: rnstra figlia è
guarita,>. Di.:sidcro rendere pubblica la nostra
riconoscenza.
Caserta
ELVJAA CAH.FOllA
Alh terz!l noveni gnarlgione completa
Ero affotrn da gastrite cronica e da vari mesi
avevo la pressione alta con i conseguenti di-
sturbi. Poichè i medicinali presi a nulla mi
po~ avcvan? gic~vato_, , olli ch!ederc la g_uarigionl! a
Rinal1!1. Pn_ma _della fine della prima novena,
:ùlu1 tl1sturb1 1ntest111alt erano scomp:m;i dd tullo;
fine del_la terza_ erano spa1 iti anche quelli
mercnt.1 alla 1pcrtens1onc. Oa n<>lare che a,·evo la-
sciato ogni medicinale. Anribu1sco quinili il m10
benessere a lJon Hinalùi. e lo ringrazio di cuore.
'l'odi (Perugia)
Gnnu llR0721rrri
Dopplamente graziati
Dopo_ la mort~ di una nostra prima cn:aturin:t
ancora m bocc10, sembrava ormai impossibile
ch1: la no:.-tra casa potesse alli1.t::1rsi dd sorriso
cli un bimbo. I ,a nostra pena cr.l indic1bilc. Si
pensl, allora di raccomandarci al Servo di Dio
"Con Rinalùi e non fummo delusi. Un hc:l bimbo
'"eil!rn a farci dimcntjcarc un lungo pcriodo di
wffercnze. l'vfa punroppo urH emorragia inrcrn'.I
non cono,ciuta tcmpesti\\"ame.,:.c, ne compro-
metteva la \\'ita appena shoc~iat::i. li caso era
gravissimo: o sanibbe mort0 () ~a rebbc rimasto
leso in qualche p2.rte. Dopo una settimana di
terrihilì ansie, il mio picco1o cm sah·o·I ne ri-
ma~c sbalordito lo s_tesso prof. Pan!o Scarpi-
natr, che lo ave\\·,1 rn cura. In riwnoscenw
a Don Ri'l·lldi abbiamo stabilito di porre il
nom,, tli .Filippo al nostro bimbo.
Castri Gawlul(o
Anm.E e j\\{rno BllLLAllll!NELLI
Scompare una nevrite cronica
SoITrivo d;1 vario tempo di nevrite al ginocchio
destro ed ero stata dichiarata cronicn, anche
per la mia età di oltre 70 anni. Fui con5iglia1a
da una Figlia di °\\'[aria Ausiliatrice di chiedere
la guar=gionc per intercessione di Don Rinaldi.
Veramente non cominciai subito a chieder lu
grazia, perché mi sembrava troppo, alla mia
età, sperare tli guarire da un vecchio male <.·ro-
nico; ma poichè la Suora insisteva, cominciai a
recitare la preghiera cli cloma.nda, e pitm piano
il dolore è completamente passato. Ho aspettato
un anno prima di pubblicare la gu,.,,r·igione per
e:'8cmc sicu~a. Ora posso accertare di esser gua-
rrta. Con rrconosct:n~ al caro Stn·o ùi Dio
Don Filippo, invio offerta.
.llo11/ec-ati11i Terme
J\\IAllIA AN-ro::-..·1h·TrA FACCENDA
ltl!)

4.2 Page 32

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~~
ivtVOCùttao n1ttl Servi di ]io
Don ANDREA BELTRAMI
Desidero render nota la grazia che ottenni
per intercessione del Servo di Dio Don Bel-
trami. La malattia di mio marito dava se ;e
preoccupazioni anche dopo cure e ripetuti con-
trolli medici. Mia zia, Suor Giuseppina Mai-
netti, F. M. A., che scrisse la vita del Servo di
Dio, mi suggeri di rivolgermi a lui e promettere
che saremmo andati a Omegna sulla sua tomba
a ringraziarlo. Mio marito è guarito, abbiamo
adempiuto la promessa ed ora mandiamo un' u-
mile offerta per la beatificaz.ionc.
Brescia
MARIA QuARENGW
ZEFFIRINO NAMUNCURÀ
Aereo che s'incendia a 2000 metri sul mare
li 12 febbraio scorso viaggiavo in aereo da
Puerto Descado (Santa Cruz - Argentina) a
Comodoro Rivadavia. Nell'entrare nel golfo San
Giorgio con un ,,o)o serenissimo, si sentì di colpo
uno squilibrio e una scossa nell'aereo. Credemmo
lo si dovesse al cambio di aria poichè si volava
sul mare. l\\lfa la causa era ben pit'.1 grave: si era
incendiato il motore di sinistra, dal quale usciva
una tremenda fiamma che giungeva fino all'ab
dove si trovava il deposito della nafta. I passeg-
geri mi chiesero l'assoluzione. Io invocai con
piena fiducia il servo cli Dio Zeffirino Namun-
~urà. I piloti fecero il possibile per spegnere
il fuoco e atterrare con un sol() motore. Nel
pruno campo che apparve piano, atterrarono
senza abbassare le ruote, pcrchè diversamente si
sarebbe capovolto l'aen.:o e sarebbero scoppiati
i depositi di nafta. Dopo alcuni vi<>lenti salti,
l'aereo s'inchiodò e uscimmo tutti senza la mi-
nima ferita.
Centinaia di guanachi formavano come un
circolo a qualche centinaia di metri e con le
teste levate e i loro nitriti stavano inconsciamente
ammirando il miracolo che ci aveva ottenuto il
G iglio della Patagonia, Zeffirino Namuncurà,
sotto lo sguardo materno e amoroso dell'Imma-
colata Ausiliatrice, alla cui grotta che sorge a
16 km. da Pucrto Dcseado, avevamo pellegrinato
190
a piedi il giorno pTecedente, centenario della
prima apparizione a Lourdes.
Quando fummo a terra, rendemmo grazie a
Dio, si presero .ilcune fotografie e poi con due
missionari Lazz;iristi cominciammo a cammi-
nare in cerca di aiuto. Camminammo dalle IT
del mattino fino alle 9 di sera. G irando in mezzo
a quell'immensa pianura senza spcranz;i di tro-
vare alcun sentiero, cominciai a ripetere: <i Butm
Zeffirino, aiutaci a trovare una via d'uscita! >l.
Non erano passati cinque minuti che trovammo
un sentiero che ci portò alla tenuta <• La Polve-
riera>>, i cu i proprietari signori Nt'.1iìez-Yoly ci
trattarono con una tenerezza e carità che non
potrò mai dimenticare. Così, ilwece di volare
in aria come una polveriera, Zeffirino ci fece
giungere sani e salvi a una <1 Polveriera>> di bontà
e amabilità cristiana!
Rendo pubblica la mia riconoscenza al caro
Zeffirino e invito i suoi devoti a ricorrere a lui
con fidu cia nelle necessità spirituali e tcmpornli.
,1~ CARLO ~\\.JAR1ANO Pfrn1iz
V e;·covo di ('omodoro Rivadtwia
I LAURA VICUNA
Le guarisce la nonna
Conobbi Laura Vicufia attraverso le mie so-
relle, convittrici presso le Figlie d1 :.VIaria Ausi-
liatrice a Mathi (Torino), eia cui ebbi un'imma-
gine dell'angelica Fanciulla, che m'ispi1·ò subito
hducia.
Da allora, abbisognando ili aiuto spirituale,
cominciai ad interessarla, e non invano.
l\\1a anche a favore dei miei cari spe1-imentai
la valida intercessione di Laurn. Assai penata
per la grave malattia ùella nonna, atietta da ul-
cera duodenale, ricorsi a Laura, pregandola con
tutto il f.enT()r<:: possibile che mi ottenesse la
guarigione della cara inferma. Dopo qualche
giorno il medico, visitandola, non le risc011trò
più alcun male. Ora è completamente ristabilita.
Ringrazio di cuore Laura Vicufla, che mi ha
dimostrato cosi tangibile la sua protezione e in-
vito quanti desiderano grazie a interessare questa
cara Fanciulla.
Selva di Vo!pago (Treviso)
G IUSF.PPI.NA CA'J"l'ELAN

4.3 Page 33

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Salesiani defunti
Sac. Alessandro Pasero, t atl .\\lcss:1ndda <l'E1tino.
Sac. Gius eppe Zepcda, t a !'l11mu 'l'ecla (1,1 Salvs dor).
Ch. Giorgio Bolla, t " Mon1c~ru,nc (Pa.dov•l • 28 unni.
Coad. Gaetano Rus llcbtlli, t S•mri.,rdarern, , 76 a.nn1•
Coad. Luigi Ferloll, t wnu (l'orino) " ;o anni.
Sa.e. V alentlno Nallo, t :, P1u111n11co (Tunnu) ;1 85 anna
Svoha! fl Ruo primo uposlolatn nc:.11~ fio.-ernt rnìRsibni dcli:,
Patnu:ùnit1. Segu'r <'01111.' segrernl'io l':illorn i\\fons. Ci11elicrn
primu nelle $UC , 11(1tc apQsto l1t:h1,~ a \\'arie ù1r1ce,ri d'Italia ~
Poi nel l'entro Amcnc:11, dC>H: fu ~cgrctariu Ji '\\:wtzHttun
pe:r .2tt •nni~ merit1111th;,•i Ja stirnn e ti pl:1.uso dè1 ~ unz1 chl" !li
suc«:t:th:th:fO ID qud h•mpo e ddlo !lfelSO Santo Padre, che lo
n<>minu 1;oni.'ulu:,rc della Sacra C:on1,:rcgn1.iunc J~gli Atfa,t1
Ecclc11i,1s11ci s.rrnardinori, 1\\cg-li ultimi anni ~vohu, unu r,rt..
zios..1 .,t1h•ull qual<.• l)1r~Ltore $p1nt u nle d~llt." h~lic df l\\J. A.
e ;u::ccttb lt non li.,;\\ i ,offercnzc come nieY.r.o dt 1.:~piruùunc
ptt ha. <.'unirr~gazlone e per il trionfo dello C:luc~u.
Sac. Marco Togneu-11 t a t.ounp;,,1.110 (Sp.1J,!nn) 2 74 anni.
n11 ■nni pus.<ati 11 \\',tl'"'occo ~,-uo 1'influ~-tc, hencfico delh,
saruit.i. U~l \\1c 1,. 1)01~ J'h1n è ~ucllì rrusco rsi u Pi1rmu a fianco
di quc:il ,:rnode s uletjiano 4.·he fu Don Corto B11n1ttn lo prepa
rarono .,d un npo~rnluto r~coadu tJi !rutti non ""lo nel c:,mptJ
cduc.iti\\'O, m• ancht: '" quello :,cacruifico. ~u..c11r,1ndn 1~amml-
ra,;ionc e 11 conse.mn Jc.·1 dotti e dt.·111! aucoril~ tlc11a Spa.J1n.a,
dov"'· ,,·uhi: la susa Of'lc.•n pre:z1ot111 come d11 t-Uoic d1 Jlrandi
ist1ll1ti profi.,s-sionoli ~ O,L..rricoli. Zch:1 r1rden1,•. la\\·nro Indefesso.
cntus11.11iitlt:u nmorc II Don 0OJco furono balle ç11r11treristichc
di lftH,.•~tu lh:gninr 11'\\0 -.,ile.!!ian(')
Sac. Lul11tl IUcaldone, t a Piou..co (Tor,n,l) 70 2nni
Xipotc d~I compianto lteuor- ,1illat(1ore Don r1c1ro Ric:ddone-1
ne cornh,·i!ric.t rint1tmnc11bile or,t:ru~tt:i e rardtntc zelo pe-r le
anime !\\t1l s.cttorc dl'-11.1 ~cut,ln. con,c in qudlo d,~Ua predi -
c,1zinnt.· e ùeU',q">o~tohuo sod:lle rnccols.e uhhontlanli frul11
di hcnc, J,;1sdantJ o ~ine~ro rimphuuo nei molli eh~ lo connb..
buro e aoprcizaronu
Sac. GloV1'nni Villa, t • \\'arauu a 76 llnnì
Pmt.li~ò le tue encrth· l(iO\\->anili 1n1 i fi~li dcs:h operai jtali•n1
a !-\\n'urnc, c.lfressc le nostre C.t«c di Cremj1nn, Bct.le:mmc,
lfoi1,gcmul, PlIBSb l{lÌ ul 1irni annj in pa1ria -s:antilicnndu le so{.
rercnze l• le infermìc.\\, ,·on.segucn1.a dei maltr11ttnmtmti suhlli
dai Turchi ad ;\\n)(ora e da. lui , lc:o;.criui nd ,~olumc:-tto U,t
ontr•, J, rt,/fo i11 ll11a1r>lia.
Sac. G. 8, Rotlinl, t • Rondoni• (Rn,,,ile) a H onm.
Parroco dell• cattedr•lc di Rondoni• (nrasil•l. ultre al fehhtil~
lavoro 1.:he s,-olucva nella nlsta p:irrocçhju, tcnt\\':t lczion,
di reli,,ticrne nel lic~o e di sociolc>gin nelle moij18trnh governn-
tive. :t\\lc11l , u ll:l hrccci,~. fhccnto ùul l'cccezionul~ lavoro. 1n
lui si u.\\'\\ cr.1to il µrt:suL--io di Dun Hosco: CJunn<lo un 'Il-" ..
lesì..a.rm cadrù la\\·oundo per le ■nimc, direte che IA Congrc -
J{a:r.ione ha nponattt un 1..-ionfu
Cooperatori defunti
r,,, S. E. Mons. Stanùtao llospond, r·,.,,rn ..r,,.;/iorr di
tot•ù,. t ,1 ~ anm.
Nei tr1:nt\\m anni che fu Vesco\\·o Aus.iliare J1 t.raco•na di~dc
m.f.rab1li csC!mpi Ji Yelo pa,;toràlc e J, ,1inù sncerdo1ali..Amò
Don llo~co di un omort cti pr~t.lilciione. \\ roll~ p:u1sure il ~uo
Cìubih.:o l~pis:copalc nc,lla famiJ;din s alesi2n11, J\\ncoru pocht:
ore prim,1 dd dcct!l"lO c,;pres.se il desideril> J, 1,t:llagrinurc
a Torino per prcllarc nel Santua.rit> di l\\J::uia .Auiliatrice e
oss.equ11&rc I Superion
Decurione Lujgi caJigiuri. Arcinrc..:te- di S. Lorenzo ùcl
Vallo (t'o1H;"O'Za), mor10 t1 -tQ onn1
Renli1.1.atorc e fon,luwre dcll'A•du lnfon1ilc por i figli del
popolu, che- '!li costò non 1ie.~·i Mtèdtìci. volle uHhlorlo alle
F"ig!Je di ~furia Au.ailiMrice-, per c.Junosunre il <.iUU amore a
Don Rn,cu. di cu, cr.t ar-~nde: ammir,.uore. Rcah1-uta 1'operu,
voJJc che !{Or~cssc a.nche il gruppo dei C<>0pcr1tori sn.lru3ni
e ne fu Uccurione :1t1tvo e -zelante, unpegnandO!i :t te.nere le:
Conftrcll7.C mensili, tlldll' q-uali tnu,pnriv-n il t Utl HpÌrito vera-
ment e: 11ulc$inno.
Don Guglltlmo Bauaglla, t u S•n Vito o H onni.
Ex allievo di tre nO'-trc c-a!lli·, ~t.rntiva e \\:i,eva profondamèn&e
lo ,--pi.rito d1 Don Do,eo. La salute: non gli pe!rmiSC!. di essere
Sale!!,1t,nu c-ome a,·rt.hht: \\:oluro. ma 11el .:i,.uo hrn e ~post<>h,,u
$1tt.:crdotuh:, porrò l'nmoreo alle :1n1mc e il metodo di S- Gio•
vanni Bosco, merh:inùoiu l'~ffctto e la tiri.ma di cuui .
GiovannJ B. capu%2:o. t J ~1tun1u. (P,,d<1vdJ a ,,, Jnna
Vis.se nc.'lla pier.t, nd la\\.'Oro, ndl:e cadtia ree b chiesa. p.:r
la fo.mii.tli2, per 11 pce)llimo. cmulandl, le ,1nu degli 1,1\\"1,
Amu 11,u~-n~amcntc Don B<1sco e 111 ,;ua tqwr.,.
Ernes to Raimondo, t n t'uccar(1 ~10,,r. (Ak~8iindrial .
CtHJJH:rotor(' gcn~ro~nl r:riMiano ltircmplnrc, M dedicò tuuci
al 1an>rfl e alla t11rn1,;c ia, tr-as(o,,dcn~lo nt1 lhtli l"amore e_ 1..
pr1.1itu Jc:Ua vit.i cusho.Wl-
Pane Olhnpl;a vtd. Rossi, 1 -" Occòm,•oo \\loni~rr••o
il .l.lJ-l•l\\)!iifi 11 So ..tnn,
Nfr1cfr1..• ~scmpl!"-1re. rni:-a solo <lclli, EIUfl fnmii:tlin <'ht! educt\\ 1H'I
sauro tltnor <lì Oìo, nu1r, la pi(1 profonda dc,·oiione a S. C io•
vamt1 nu"'to. H,jpctt'\\'~ t ht! il Santn le eni :n;c~nto con la •U..1
protc?.lonl! nei 11'\\PUh.: fltl di par1itol,1 re hisol,!nO 11 !iUU conforto
pnt w-r nJc- ~r• Ja Q\\cr dat() 11 tll(lm Oon ~\\u1,?u,10 alla Conwr,·•
1:a1.1onc- Satc"tlam.1.
Glneua Tlbonl, t \\':i_rnllo Pot11l11n ,I 18-111 1u~8 11 (io nnn,
Animo mite c ~èni:rc,1u,, ùedìcò tultu In sua v1t.1 1,1 for del bt:nt:
con ,,rntundo spirito C'I istlnn"'--, e 1.lt-ticata prcrnu1 n La F~tl1·
la 1$0r1cM,...- nelle lunJ,;hu ~offer-en1.é che offri "'' Sls.cnore tt1:n1..1
un lamento. edi6c:anJo tutto il ptu:j~. c.,lth·a\\:~ l.1 Jivozion1-•
a ,1an11 ..\\u.,Hh:ur1c~ ed a S. r;u,vanni Uosco e benefica, :t
di cuore le- Opt!'re Salcsi3ne
l"rof, Esttr Fabbri, t r, R,rnm, .
[!J11tH, 1,mu,nc11LQ l'u fH.'1 le.ii uno n,t~!-i,Olle, In 1·i•l1J,:1()n~ tu 1uuu
la sun \\1ta E-x 1.1llicvn ~ Coop~1~trice, o.ml"> non Bosco e uc
sej!-u1 con sapiçn1.n 11 mt:todo t:duc::tU\\'O.
AntonJctca campana,"" a Pe\\·c-1.aa;rn() (Cuneo) 1I H)-lll-1t1c:~.
Anj n,1, dcu,s~itmt., offri più n1fh le- ,:ue. non hr,·i e protun
pntc.: 1tt11ft:renze per 1I bene dl'llc Ollcrt lii Dun BU$('tl, p~r l.1
salv~:1.1.11 <li tmto In gioventl1 cdu,~n,,1 nelle. c"su salèsianc.
Ancoru :i:ul letto di mo, te, prot1\\ttc1.' elle ov.r,•hl·u: continmuo
dal Cielo o prt~alc per la [èco,uliri d\\!!Jl'apo~tolnt() ,;\\·olrn
da! <.:onpçna1ori di unco il mondo .
Albina Torra in Benzt t 1! S. So1lv11tore ,Jont. :1 tlo Mini
Sull annlinZIQ funchrc .s-, lcg14~va • Fe.n·entc C'oopcrntr1cc:
talcr.iano ~. 1:: fu rcll.lrrurn 11• tale dt:Jican1lvsi rni.llnh•rHt: all'eJu-
c.azit~nc Cristiana dc.ii fiJlli e alle tlhrt! o pere di rt•ligionè u tli
c.arlti'a pre>prie dc·i t\\.1operacor1
Lucia CarU t Com•cchio a 77 11nni
Fu la prima COOpt:ratrice dc1l'Or11torio ~ill1;'IJ:1no dj Co-
macchio, a cui Jltdt=-, con la ~ u• car,td, ~rnn pane Jel cuore:
De\\·Ot1~)Jimn di Do" fiosto1 con!lcrvnvn un prèzioso :tutogr;J(O
dd V\\!f\\, Oon R11n 4-•hc ìnvocU;v11 lt.• benedlzio11i dtil Sn nto
.s.uJln ~un lunga t! ptllO$a fnfcr1Tlil~.
Terua Tognato t ., E,,1c 7S •nni.
.J-\\nima cleua dì madre e di educ1urice. dono 1utu se s1c,i~"
alla famiglia e alln scuola. ~cl t.lc,toTt: I.a SOrTl".5't.: un"incrolha-
bilé: feJ,• Amò in moJu 1mp_a_rt.1t,:iuhilc D on Uo~cQ e fa 11.u.t
opcr,1, rculizzand1, Sltpicnteme.nu.- il progrumm., di Coor1cri1..
tri cll" sutcsiona.
Anna Morosoli t :, l, ugano (S.itYna).
('01>pennr1cc:-- pia. e c;.lriuue,~ole. l~\\·t,rb oon .1.elu ndlo spirito
dell:a Pi11 l 'niom: e ~i ricord,) tlrlh~ ~lid-,onl S1ik11a.ne ant·ont
in monc fondando una liorSa 1'liuion-aria
t Erne:s1a Parodi ln Traverso. n S11vni'lt1 1'8- 1rr-195M.
Sposn 1, madre e~empl:uc, dedicò le ~me migliori nttivi1'à ~d
bene ~lclln famhtliu e deUe Or,~rt• ~alesinnu. l...1t. chie.su i.li
r..tnrjo_ J\\us-illutricc u J'Oralorio ll:1h.-'ti1um df Savo_..,, la \\idc1'0
semprt! pront11 a pn:111i:.rc la 6Utl coop.:r.azjonc. I pie.coli or.HO·
rian, m panicol:arc, nt c.,.1Jc!rim.en1aronu 1c &ener~c mau~rne.
Altri Cooperatori defunti
.AJ:tnè1u1tl CttttrinG .. Albeninottt l\\'Tnrgherita. - .Andreoli Rniu
jn Scrci,tni - Armando Pietro .. Udtnmo J.uhr1 .. Hiasco Rie.-
carda • (;udi.a Gioconda - <.:.,..alcuo , l1cuno A.ntont:1 -
Chandrnn P:.tolo - Chiar..1.mdlo '.\\-1.ria - Ciceroni Xirola -
Comini Alhenin• • <:onell~ Ida l)all11 Zsn,1:1 l\\lnria - Oc-
StcfAni l\\ 1-ourizio - r)urnnte Rohurto - Fav"ru 1\\1,iria - Ft:noH
Rosìnu .. Fc:rraroli Nl:\\ri:m n9 - Fronzl-l l\\IariR - (;1dll Gìulib -
Cius:i:li~rd Giacinto .. Cuaschi Riuo Ouìdett1 Cl11ur:1 • Leidi
Ve_rw1l1Q .. l.orenzi 'l'crei..1 - l..uccbc-nn (;iO\\"llnn, .. \\fajoec:hi
Pietro • ,tanduc:a \\lu..-ia Santa - 1\\larJcui Chìatdlinl )ltr•
~helitA - ~tonte~son Anna - I\\Joro•olj 1-\\nna .. ~,co la hrnaz.io
- OliVt:'tfl 1\\ lwria Prm Suor- Nnt.aren.a - Pi11,.1onc Rmmu -
Pizzorn , Vi1,cc1izo flo~1,tì D. Umb~rtn - Purulin Sante -
Remordni [). Nnt~ lt Roern di Monticello '\\llorì~ - Rosso
Cele.stim1 ~ Rl.ùieu ( ;;ovnnni - S11rrl1 ltic.agni ·~1un:ma - Sc:-a-
navino U,0$-a, \\T. Tappc1i - Se-!.i~ <~iovann! - Htc-rchdè ller-
tolo - Tt:t-~ari D . Giuatppti - ·rumasi Gemma \\ ""ergnano
Ro..~,1: - Vmcigutrr.l F,<1rjo pror Pi• - Zana Gruscppt.•
Zanetti .f.intino - Z<>ntìni Pietro - ~otzct Anng - Zuffcllntu
ll'r:tncC!lQO,
Hll

4.4 Page 34

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CROC
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
tdlf(}lfflf!(I
Borse da completare
Borsa Mazzall Angelll e Cantavenna Maria, a wra dell'Apo-
slol,110 dellll preghiera, Parrocchia Agnelli (Torino) - r• ver-
sarutnto L-. 14.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. D. Savjo, sicura.
di o'lteiwre /-, .~razie che alle11do, a c:ura cli F. V. V. (Cam-
poha~s") - Scagliotti Ernesta 4000; Flc,ra Queimlo 500; Qui-
lico D<ln Sebastian() 600: Maria G l:ùlarcli 1000 - Tot. 18.100.
.Borsa Maria Au.siliatrice, S. G. Bosco, prol•Kgrte e aiutati! la
mia famiglia
1
a
cura di
Spurtà Diego (Corno) -
vers.
10.000.
Borsa Maria Ausiliatrice. S. G. Bosco e S. D. Savio, proteg-
!fe!eci, a ~"1..1t·a delh1 fan1i~lia Z.anetti (Vicenza) - vcrS. 10.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. Barbara. interce-
dete per noi e proteqgl•teci. semprt. a cura di A. D. 'fousco
(Aosta) - 1" vt!;r s. 20 .000.
I~or$a Maria Ausiliatrice e $. G. Bosco, in suffri,IgÙ; dei'. miei
cari e 1.11 tingrazia.111e1tf.Q della loro proiezione, a cura cli Ga-
rino 1.uisa - 111 vers. 40.oco.
Borsa Masera Giuseppe e Michele, i,, rnffragio, a cura del
genero C:l\\", FerrtJccio Lantieri - Tot, 30.000.
Dor$• Maria Ausiliau ice e Venerabile Don Michele Rua,
o curn dei c<>niu.gi Torteltfl - vrn;. z5.ooo.
Bor$à Madonna di Rosa (8°), S. Vitu al T. (Udine), in st{f-
Jragio r ricordo di }\\fari11 Garlatti 'Ped, Franr('sconi - F. B.
5000; J\\. G. 3000 - Tot. 18.000.
llorsn Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco. a cura di Ritolfì
J\\[aria (Torino) - ,·<;rs. 20. 000.
13.t,rsa l\\,laria avvocata Au siliatrice e Man1ma Margherita, R
cura dell.a fruniglia l\\lii~lictta ... t0 vcrs. 14. 000; t\\,1iglictta
;o;a lvma 1000 - Tot. 15.000.
Borsa N. S. di Lourdes, a cw·a dl rsahclla Martini-Cecche-
,n rl.J31 (Roma) -
vcrs. 10 .000.
Borsa O. e Maria Rollino, ,·oufidano ne)l'ùz!Pffcsçfrmc di
S. O. l]Qsco t>ercl,~ Nl<1rin ,·fosilialrice concedo le grazie
sc+ondo le /uro hrreuzioni (Novara) ... vcrs. 10.000.
ll,,rsa Polla Don Ezio, a cura della mamma Irma Polla
(TMino) - vers. zo.ooo .
Borsi1 Per una vocazione t.:vdiva, n cura dtlla coop. R.
W. R. (l:la~ilca) - Carln C rìppa 1000 Tot. 20.000.
llursa Peyrani suor Costanza, a cura dei con iugi CapriogJi<>:
Recifr ( Brasile) - Tot . 40.700.
Bor~a Roth Sabina Maria. n curo de; 1101mi, tramiLt. Luciana
I-loderas, I3rusa (Svizzera) - Tut. 25.000.
Borsa Rinaldi Don Filippo, pregn pet uoi e cari defunti,
a cura di l\\hiria, Angiofo1a, Emilia (Asti) - Tlurf!a;r Terésa
500: Burgay Oreste 1000; Hantcrla Emilia 500 - T/Jt. 32.000.
B~rsa Ros,i :rolfoloni Linda (, , ·•): a cura dei figli C..ctano,
Rina, Antonio - Tot. 41.500.
.Borsa Refug!um peccatorum, a cura cli T. M. C. - Tot. 1 1.000.
Ilorsa Regin~ del S. Rosario e AusJHatrice, n cura di Cunneo
l'ianta (Sviz,~rn) - Tor. 38.850.
BorM Rua Don Michele Venerabile, a cura cli Bertacchi
Rina (Lucca) - Tot. 35.000.
llorsa Rocc:o Don Pietro miss. Salesiano. in .ft1ff1·. ,, ricordot
" cura di Radici Maria (Brescia) - Tot. 45.950.
Borsa Règina Pacis, n cura cli Ra!l'a,.zoni Virgu,ia - Tol. 43. 100.
Borsa Rovcra AJfonso~ ..~.. 'cu-res/nn o del Srmtua-rio (li 1ltfnri.o
Auiiliatril't' in Torino - vers. N. ::,.:. 10.000: Por.no Do-
menico, con1e cla dispo~faione te.$tnmentaria 20 .000 : Ori.f-
fero Cc:sina rooo - Tot. 31.000.
Borsa. S. Maria Mazzarèllo, alutatrmi, a cura del comt.n.
Raffade ~-forganti (lloma) - Tor. 20.000.
Borsa Santi Salesiani, a cura di Cesana Giuseppi11a (Milano)
L0 vers. 10.000.
!:lorsa Scarzanella Enrico, maestro so/esiano, in :m_ffragio e
rh:ordo, a cura del 1naestro A. Fcr.rarls - Cantrune.ssa L\\'larin
Rosa 10.000 - 1'ot. 20.000.
13vrsa SS. Nome di Gesù, a cura di C-h.irclo Francesco
(Enna) - 1" vers. 10.000.
(ct,,rti1111a)
Borse complete
Tiorsa De Munari Don Silvio, in s1dJragw. per la iWùs101w
del Siam, a cura di (ìug-lielmi Anto11i<> (~'.<:_bio) - L. 50.000.
P.or,;a Ho Xll. a cw:a dell'ing. Anronio Rcvessi (Roma)
- L. 100.000.
Borsa P io Xll, a clin< dell'ing. \\monio Revcssi (Roma)
- L. 100.000.
Borsa $. Paolo o S. Giu,;eppe, nffi11<·hè p,-01e~ga110 i nostri
figli nell't111ima e nel l'orpo, a cura dei genitori (Y.ulenzi.t)
.. l.. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatclce e S. Giovanni Dosco. pr-oleggete i
dij,11d,te la mia famig/;a, a cura di 13lan<1 Ciuseppc
L. 50. 000.
Borsa Coniugi S . R., i'.11 m!Jrngio e ricordo, a cura dellu
nipote G . H. (Gcn(waJ, due horse L 100.000.
Borsa Scanavino Giovanni Antonio, tu suffragio, a vura di
Don Dìvitia salesiano (S. Francisco), sei b<>rse L. 3-00. 000.
Horsa l'overl infermi e per lo co11t•er;io1w dei peccatori, n
cura d i (:;, C. - L. s:,,ooo.
Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura di :--.. N. - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e San Giovanni !!osco, a cura di
13orgo.g-nQ f.uigina - L. 50.000.
Bùn;..-.i ..Bcllrami Don Andrea, a cura <lei fratelfo GnllH1'(1ff,
Bi;ltrami G i()vanni - L. 50.000.
Bòrs.:1. Maria AuslJiatrice e S:an Giovanni Bosco, iu 1,~ffrrrg{q
rl,i g,•11itori tli .U. T. di Cavour - L. 50.000.
Borsa S. France$CO d'Assisi, a i:ura <l i Cusalegnll Fn.111cès(·O
- L. 5?,'JOO.
Borsa Maria Ausiliatrice, Don Bosco, Don F. Rìnaldl, in
fir,_grtntiam.e11to ~ ùnplnrar,dD eonliuua two1e::iu11e, à cura di
B. C. - Mcllè Luisa 15.000 - Tot. 50.000.
llorsa M.J:zzi no Lucia, a c11ra e.li l.. !\\1. (8-avona) - L. ~o.ooo.
Uorsa Don Bosco protettore dei. giovani - .l'edrazz.i~j Lina
700; .\\ugusto Hccchi 25.000 - Tor. 58.1 37.
Borsa Fontana Mendes (1 "), curn di F . L. (Pesaro) -
Tot. 51._10::'I.
Bo,sa Go,·ettl $ .Maria (2")· Hregn Luigi 10.000 - Tot. 57.600.
Bor$a Gesù Sacramentato, M-aria Ausiliatrice, S. G.. Bosco
e Don F. Rin1Jdl, " cura cli A. C . - I, . 59.000.
Borsa Manuna mia, fiducia mia, a cura di H. C . (T'rcntn)
- L. ~:;o.~oo.
B(>nm Maria Ausiliatrice, u C1.1 r ;1 di Cama...~tri Ennio (Roma)
- L. 50.000.
Dor$a Mamma Margberit.a (+1~). a cu ra ù i una ~la.mn"a -
Maria De Gaspcri 45<,o: Onorina Cacchione 3000 - 'l'ol . 5J.<)$O,
Borsa Maria Aus.llhu-ice, S.. G. Bosco e S. D. Savio. n cur~
di Gallo Lorenz<> (Asti) - ;vJone.i Anna 2ooe - Tot. 50.000
Borsa Mada Ausi1iarrice. S . G. Bosco e Anime del Purga-
torio. a cura del can<lnic<> L . Pittru i (Messina) - Tor. 55.000.
l]()rsa Mamma Margherita, nel ce11tenflrio d:lla su(l morte e
t'11 suffragio di ma.m.1110 Orsola, a cura Salotti Antonia
(Terni) - L. 50.000.
.llorsa Maria Ausiliatrice e S. G .. Rose,), implorando prole...
;:;ione, a cura cli C.. C. D. L.. ;o.ooo..
Hor ~-a l)enevi Francesco, tn suf/r,;,,:Ù>, a cura ùi Don G.
Dh-ina (S. Francisco - Califonlia), 5ei borse L. 300.000.
(c,J1:ti,wct)
BOLLRTTlNO SALESIANO
111 MAGGIO l() 'il-:1 • A. L.'\\XS1l, 1\\1 9
Aucorizi. del 'l'rihun.ale .di Torino in dat~ 16- z.-1Q491 n. 403... Con nµprovaz1one ccde~iihHtt:8,
Dirett. resp.: Sac. Dotr. P11:rrno Zl~ROtNO, via M. Ausilialrice 12 - Torino (7 14) Off. Grafiche SEI
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n C!AS I 1 -\\ • O x. ,r.
JL MESE DJ MARIA AllSILIATRJCE. l',11m·1· l,11urc cnn 1-;empì
D1· ~• et K \\~TO~\\'.
LA VlrnGINF. NEI COMMENTI DEI S,U,.'TI PADRI
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[L CUORE DI LOURDES
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DIFENOJ TUA MADRE. l'.1gg. •J.,
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MARIA SAJ'l.'TISSfMA MADRE DI DIO E MADRE NOSTRA. Gr.rnduzc, nrÌ\\1!,111, uffici.
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TRAl"fATO DELLA VERA DE\\'OZIONE ALLA SS. \\"ERGINE
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MARIA AUSII IATRICE. n,,,·t>r.si r<r 11 m," e la solenni,~ Jdla :\\fo,lonnn d, Don IJ,.,co tt"m111
nclh ,,rn Bas1hcu di 'l'armo il 11),H • • • ,
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PIE :\\lEDITAZIO!'.1 SULLE LITA."llE DELIA MADONNA
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C'!CO~TRI DJ MAFIIA E ll':CONTRI NOSTRI. l.tllur•: <' ~punii •h prcd1a1zionc 11,r il mcst•
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LOURDES . . al 111,crofttcop,o
CRONACHH MISTICHE, ,EOC,RAFJC!le, C!ORNAtlSTICIIE H T0011.AFI 116
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LOURDES LA GUIDA DEL PELLEGRINO
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/11di,pcmab1!c /)~r c/11 1i rrc,1 a Lmmk~. Co111kn<! la 1·1t.1 ,l1 Bern,rcktt,,
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curiosità e 1nd1ca:io"1i Uln 11.lie.
S E I Per ordinazioni rivolgersi alla
Corso flllglna Margherila, 176 • Torino 714 Conio Corrente Postale 2 171

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.~ BOLLETTINO SALESIANO
l'eriodico quindicinale delle Opere e Missioni di San Giovanni Bosco
DIREZIONE: VIA MAB1A AUSILIATRICE, 32 - TORIHO - TELEFONO 22-117
* AL 1°DEL MESE: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
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INTRODUZIONI: GCNCRALE
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Voi. in-e, pag. 353, con 141 illus,frazionl e diagrammi dimostra11vl L 2000
L'Autore 01Huui111~ e critica le toorie sull'origine e lo
svolgimento della famiglia. delll~ nropriet.à. dello Stato e
tratta con partioolai·e ampiezza le mam_festazioni delle
religioni primitive. , La questione de.i «popoli senza re-
ligione ", 1 a.nill.llsmo, il culto dei defttn.ti, il totemilllllo, la
nozione del Dio nmco. la preglliem, il sa.cri:floio, il con-
cotto del peccalo e dell'espiazione sono svolti in val'i o,t-
pitoli, fondati euì docwnenti oh1ologfoi recenti e sicuri.
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ratrici che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Posta.le
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