Bollettino_Salesiano_196804


Bollettino_Salesiano_196804



1 Page 1

▲back to top


Noi non. ci• fermiamo mai;
vi è sempre cosa che incalza cosa..•
Dal momento che noi ci fermassimo,
la nostra Opera
comincerebbe a deperire
DON BOSCO
BOLLETTINO
SALESIANO
Spedizione m abbonamento pos1a1e Gruppo 2' - 2• Quindicina
EDIZIONE PER I DIRIGENTI
A. XCII. N. 4 , 15 FEBBRAIO 1968. DIREZIONE GENERALE: 10100 TORINO, VIA MARIA AUSILIATRICE. 32. TELEFONO 48.29.24
UNA PAROLA CHIARA DI PAOLO VI
Non sia cosi!
... Voi che cosa fate nella Chiesa, per la Chiesa?
Cioè per la sua missione, per il regno di Dio, per la
salvezza vostra e dei vostri fratelli, nella società in
cui vi trovate ? Siete operosi, siete apostoli?
... Ancora è radicata nella mentalità di molta gente.
anche fra quelli che "vanno in chiesa", la falsa
persuasione di non avere responsabilità alcuna verso
di essa: "io non c'entro", dicono molti: ··io non
voglio noie e obblighi particolari: voglio restare
libero, con le mie idee e con le mie azioni". Non
sia COSÌ. (Udienza Generale del 27 dicembre 1967)
È questa una parola chiara di un Papa che non
ci affatica per comprendere il suo pensiero, tanto
accessibili sono i suoi discorsi, le sue esortazioni.
Essa vale per tutti i cristiani e molto più per noi che
abbiamo compiti e responsabilità precisi. Vogliamo,
seguendo l'esempio di Paolo VI, parlare chiaro delle
cose nostre, del funzionamento dei nostri centri,
della formazione data e da dare ai Cooperatori?
Se s1, dobbiamo riconoscere ch'è urgente un la-
voro per una più profonda formazione cristiana e
salesiana dei nostri soci, i quali non sempre hanno
scoperto il valore della loro appartenenza a Cristo
e alla Chiesa attraverso il Battesimo, e alla Famiglia
salesiana attraverso il "carisma" di Don Bosco, e
quindi non sempre sentono la responsabilità che pro-
viene dall'essere battezzati e dall'essere salesiani.
A chi spetta questo lavoro di formazione?
Principalmente a voi, cari Delegati
Nel nostro recente Convegno Nazionale tu detta
una parola chiarificatrice a questo proposito: « Dele-
gati Cooperatori: una missione essenzialmente sa-
cerdotale e salesiana».
Vostro quindi il dovere di sostenere con la preghiera
sacerdotale il lavoro apostolico dei Cooperatori.
Vostro il dovere di seguire, uno per uno, mediante
un paziente e perseverante contatto formativo, i
candidati alla nostra Terza Famiglia nel delicato
periodo preparatorio.
Vostro il dovere di avviare alla meditazione, alla
pratica degli esercizi, alla vita sacramentale tutti
e singoli i Cooperatori, affinché lo spirituale abbia
il primato sul fatto tecnico-organizzativo-pratico.
E tutto ciò mediante una Catechesi rinnovata e
attuale e mediante una vera «Scuola di formazione
all'Apostolato ».
Ciò suppone però:
generosità da parte dei nostri Laici perché il
Delegato sia messo nelle condizioni di assolvere
al suo specifico e insostituibile compito;
fiducia da parte dei Delegati nei Laici, ai quali
si addice una parte che non è di supplenza, ma
di vera e propria spettanza.
37

2 Page 2

▲back to top


Anno della Fede
È la trasmissione del Messaggio cristiano
per via di esempio
per via di parola
per via di opere
per via di vita vissuta
di sacrificio, in omaggio alla verità
posseduta.
È una verità professata
con intenzione di comunicarla agli altri.
Non è
una semplice professione esteriore
convenzionale,
un mestiere abituale.
t
una voce della propria coscienza
un frutto della vita interiore
un atto dì maturità e di coraggio.
PAOLO VI, 10-1-68
Dio ha voluto avere uomini per testimom.
S. AGOSTINO
Voi mi sarete testimoni.
ATTI
Il Laico, il fedele cristiano, è per es-
senza un testimomo. Il suo stato è
quello della testimonianza.
GU ITTON
La fede è soprattutto una testimonianza
di vita...
... Improvvisamente mi sono reso conto
che il Signore esige da me dei fatti e
non più delle parole...
CARD. PAUl. Lt GER
traslentost in un lebbrosarlo africano
« Non basta gridare che i tempi sono
cattivi, che i malvagi hanno ormai messo
la mano in tutto e menano strage. A
nulla giova il declamare e poi, come
gente amante dei propri comodi, o come
scoraggiata e avvilita, intanarsi nelle
proprie case a guisa di conigli impau-
riti... Fatti ci vogliono, sacrifici e non
ciance vane... Sono molti i nemici e
compatti nel combattere e propagare il
male? Orbene, poniamo loro di fronte
molte schiere di buoni cristiam: che fac-
ciano e promuovano il bene uniti tra
loro>>.
38
DON BOSCO
Nasce
Il Consiglio
Nazionale
La presente potrebbe e88ere considerata come una partecipa•
::ione di un lieto evento, inviala a 'Lulli i Delegati, Consiglieri,
Zelatori. Ma potrebbe sus cil are, anziché gioia (come avviene
aJlorcbé una nuovo vita ncn11 ad allietare la famiglia), piuttoHo
perplessità.
Un 'altra struttura? Ancora un organo burocratico? Questa
potrebbe esse.re una domanda legittima. compreni-ibile. Chia-
riamo allora la questione.
L'ultimo Capitolo Generale Salesiano ha dato alle lspettorie di
ogni singola Nazione wta configurazione a carattere nazionale,
creando dei particolari legami tra loro, con conseguenti necessari
organi&mi. Finora per i Cooperatori era preYisto il Consiglio
locale, il Consiglio ispettoriale e il Consiglio superiore. Poiché,
almeno per cletcrmiJlati aspetti, la Terza Famiglia si modella
sulla prima, è sembrato con, enientc ai Superiori completare In
struuura con l"anello di un Consiglio r ai;ionale.
Ma questo come si configura, quali compiti ha, chi ne fa parte?
Anzitutto preci~iamo che Ni tratta di u11 Consiglio Nazionale u
carattere provvisorio, che dovrebbe fare un rodaggio di due
anni; dopo di che potTà avere un as~euo definitivo.
Sarà compost o di 5-6 persone le quali, formaudo una specie
di giunta vicina aJ Delegato Nazionale, lo coadiuveranno oeJl'at-
tività di apostolato e ai,poh eranno compiti di rappresentanza
pre~so le Organizzazioni ed Enti, e di consulenza in particolari
occorrenze.
Farà parte del Consiglio anche un Consigliere lspeuoriaJc per
ogni regione d'Italia, e sarii accreditalo dalJ'lspettore compe-
tente, su proposta elci Delegato Jspouoriale. Quei.ti Consiglieri
avranno il compito di fare da collegamento tra i Consigli ! spetto•
rinli e quello Nmr.ionaJe.
È evidente che, procedendo neJ tempo, la fisionomia del Con-
siglio azionale sarà meglio definita.
Ed ecco allora la risposta alla domanda se si tratta o meno
di una strutturo che 111inaccia di nppesantire il commino dello
nos tra Associazione; il Consiglio Nazio11ale non è fatto se non per
aiutare, per so111enere l'Associazione. Clii sostiene una persona
non le pesa, mn la sorregge.
t insomma, per usare una frase corrente, un servi::io che agis('8
nel rispetto della giusta autonomia di og11i Consiglio lspettorialt>.
Salutiamo quindi con gioia il nascente Organismo al qunlr i
Consiglieri Ispet toriali vorranno ccrtamcote clare tuua la loro
rollabora_ziono.
Nel giorni 10 febbraio {pomeriggio) e 17 seguente, a ROMA
(Tor S. Lorenzo) si riunirà per la prima volta Il Consiglio
Nazionale provvisorio.
Presiederà la riunione Il direttore generale don Luigi Flora.

3 Page 3

▲back to top


Giovani che s,organizzano
ESEMPI
DA IMITARE
« Gli altri mi appartengono »· A questa insegna si
è svolto l'Incontro Regionale tra Giov011i Cooperatori e
simpatizzanti della Calabria, a Soverato (Catanzaro}.
Lo scopo fu quello di mettere le premesse per la for-
mazione di alcuni Centri Giovanili.
Il Delegato Ispettoriale Don Domenico Papa, coadiu-
vato da un gruppo di giovani reduci dal Convegno In-
terregionale di Grottaferrata, lanciò l'iniziativa per i
giorru 27-30 dicembre u. s. Le speranze non andarono
deluse. La partecipazione fu buona; grande l'entu-
siasmo e familiare il clima del Convegno.
Conferenze, dibattiti, tre gruppi di studio, liturgie
videro impegnatissimi i partecipanti - Oratori furono
don Satino Palzmzbieri, don Giorgio Castaldi, il prof. Ge-
rardo Pagano, la sig.na Gabriella Gattde11zi - Presenziò
anche l'Ispettore don Cesare Aracri.
Non meno eloquente una relazione, pervenuta dal
Veneto, riguardante il I Convegno Giovanile svolto
per le due locali Jspettorie a Monteorùme (Padova), dal
5 al 7 gennaio u. s. I giovani stessi, presenti in numero
di 62, furono protagonisti dell'incontro. Infatti fu te-
nuta da un sacerdote - don Guido Gatti, insegnante di
Teologia a Monteortone - solo la prima conferenza:
«Principi teologici dell'apostolato».
Le altre due conferenze << La vita interiore, rondizione
i11dfrpensabile fer l'apostolato» Il cooperatore .1alesia110:
un "salesiano' al servi::ri-0 della Chiesa co11 Don Bosco>>
furono tenute da giovani Cooperatori: Gabriella Gaudén:;:i,
Insegnante di Religione, e Gustavo Mattiuzzi, Studente
universitario.
La partecipazione a tutti i dìbattitiche facevano seguito
alla trattazione dei temi dì base in assemblea generale
e soprattutto nei Gruppi dj Studio fu particolarmente
intensa e vivace.
La Campania per la prima domenica di marzo ha
programmato una "Giornata di studio" per soli Coope-
ratori giovani quale avvio ad un futuro Conveg110 Re-
gio11ale Campano.
Per l'Ispettoria Adriatica don Giuseppe Fem,
Delegato ispettodalc, ha comunicato che anch'egli sta
pensando d1 organizzare un Incontro Regionale, in data
da definire.
Il Delegato Ispettoriale per il Lazio, don Stelvio
Tannini, ha programmato per il maggio un Convegno
dei Centri Giovanili che ha come traguardo l'approfon-
dimento di alcuni temi formativi e la definizione di alcuni
Centri Giovanili.
·Le premesse sono ~tate poste in una Pausa Spirituale
(il nome è quanto mai ricco dì significato) svoltasi il
14 gennaio u. s. a Villa Campitelli di Frascati. Furono
presenti 65 giovani provenienti da sette Centri: Colleferro
e Roma (Fides - Testaccia - Via Appia - Via Subau-
gusta - Cinecittà - Centro Ispettoriale)..
La relazione eloquentissima dice:
<i Le esperie.me scambiate, i gruppi di studio (quello
della ricerca personale di Cristo ha interessato 28 gio-
vani su 65 !) e la preghiera in comune hanno creato un
ambiente sereno, salesiano, costruttivo. Don Vincenzo
Loi del P.A.S. ba dato un tono particolare all'In-
contro&.
La Sardegna nei giorni 23-24 marzo terrà il suo J Con-
vegno regionale del Ramo Giovanile. È io atto un lavoro di
preparazione capillare per sensibilizzare gli interessati e
tutto fa prevedere un risultato soddisfacente.
Qualcosa si mttove. Con perseveranza e fiducia, studiando
/orme adatte ai Ce11tri Giovanili, il "Ramo" più prezioso del
nostro albero cresce. Gli esempi tra.ecinano...
ORGANIZZIAMOCI
Per una Pastorale del Turismo
Il Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS), Associa•
zione giuridicamente costituita, unisce tutte le Opere Sale-
siane d'Italia.
Con l'approvazione della Conferenza degli Ispettori d'I-
talia, il CNOS ha dato vita a quattro Sezioni di attività tra le
quali quella del «Turismo Giovanile e Sociale» e quella dei
«Cineclubs ».
Una parola per la prima di queste due Sezioni.
A) I Centri Cooperatori sono interessati all'attività di questa
Sezione perché attraverso I Pellegrinaggi (che hanno sempre
anche scopi culturali e mete di grande interesse artistico e
turistico) o gli incontri di carattere missionario. ecumenico
o comunque umano, si inseriscono in quel turismo sociale
di massa per cui la Chiesa patrocina una autentica pastorale.
B) Per godere però delle facilitazioni previste dalla legge e
dei contributi governativi sul bilancio annuale, occorre essere
riconosciuti come Ente Turistico Nazionale (cioè sviluppati
su tutto il settore nazionale)
C) I Centri Cooperatori faranno bene quindi ad affiliarsi
subito alla Sezione « Turismo Giovanile e Sociale» del
CNOS, facendone domanda alla Segreteria Tecnica del CNOS
(Viale dei Salesiani 9 - 00175 Roma). usando un apposito
modulo e tesserando alcuni Cooperatori del Centro (almeno
5-1O; la tessera costa solo L. 20).
D) L'appartenenza alla Sezione Turismo consentirà (una
,olta che l'Ente è stato riconosciuto) i seguenti vantaggi:
Contributo governativo sul bilancio annuale.
Diritto a:
Facilitazioni e sconti sui viaggi in Italia ed all'estero.
Servizio di agenzia a condizioni particolari.
Sconti negli alberghi e case per ferie.
Ingresso gratuito ai musei e gallerie di stato per
tutti i soci.
Diritto alla presenza negli organismi nazionali turi-
stici, a tutti i livelli.
E) Vi sarà da svolgere qualche pratica per godere i van•
laggi prescritti.
In concreto:
Presentare il programma che si prevede di attuare durante
'anno;
Confermarlo un mese prima di svolgere le singole attività
(es. un Pellegrinaggio);
Darne relazione una volta effettuato
F) La Segreteria Tecnica del CNOS (alla quale bisogna
ndirizzare richieste di informazioni e di materiale tecnico)
darà tutta l'assistenza necessaria e possibile.
Ogni Delegato locale farà capo al proprio Delegato lspet-
toriale, il quale deve rfunire i programmi preventivi dei singoli
Centri che intendono affiliarsi ed inviarli alla suindicata Se•
greteria.
39

4 Page 4

▲back to top


COOPERATORI:
"un modo pratico per giovare al buon costume"
(DON BOSCO)
E noi che facciamo a questo proposito1
I Consiglieri per la moralità leggano attentamente quanto qui riportato e si sentano
spronati a non restare inerti e passivi dinanzi alla ripresa improvvisa e clamorosa di
manifestazioni contrarie alla pubblica moralità.
Un cuore che trepida, un animo
accorato, trapelano da queste frasi
di Paolo VI:
«Un pensiero Ci turba, ed è l'irri-
verenza, è lo scandalo a cui la 11ostra
fanciullezza, la 11ostra gi(J'l)entù sono
cosi gravemente esposte, a causo dello
stampa i·mmorole, che esibisce co11
procace licenza, 1111 po' dappertutto Ci
dicono, le immagir1i impressionanti e le
storie eccitanti della pornografia e
del vizio. Abbiamo saputo delle oneste e
vigorose reazioni che, i11 questi giorni,
sono insorte contro que.<to dilagante e
disonorante ma/011110; e vogliamo ancl,e
Noi i11coraggiare qua11ti ho11no a cuore
la bellezza morale della 11ostragioventù
a dife11derla saggiamente e fortemente b.
(Al fedeli in Piazza S. Pìctro Angelus, 7 gennaìo)
Riceviamo da Torino:
Domenica 10 dicembre 1967, in
Torino, si è tenuta una giornata di
studio per Consiglieri e Zelatori Sale-
siani di T orino e dei Centri di Agliè,
Bollengo, Carignnno, C uorgnè, Oglia-
nico, Osasco, Rivarolo, sui problemi
della stampa e moralità. I presenti
furono circa 6o.
Il Convegno è stato aperto dal
Delegato Ispettoriale don Carlo Boffa
che ha parlato dei problemi della
moralità io quest'anno della fede.
Ha fatto seguito il dott. Lorenzo
Cattaneo, responsabile del Segreta-
riato D iocesano per la Moralità (oggi
«Commissione per la Moralità e le
Comunicazioni Sociali•) il quale ha
presentato un ampio panorama delle
manifestazioni di immoralità pub-
blica espresse attraverso la stampa,
il cinema, il teatro, la televisione e il
costume p11bblico, riferendosi in par-
ticolare alla nostra situazione.
Al termine del Convegno si è
indirizzato un telegramma di plauso
e di incoraggiamento alla dotL Mei11i,
ispettrice della Polizia Femminile
della Questura di Torino, che ha
aJ suo attivo parecchie azioni di tu-
tela della moralità pubblica.
Lunedl 15 gennaio c. a ., in
un'aula del Tribunale di Milano
- ove si svolgeva il processo contro
40 il direttore responsabile della rivista
pornografica King e i suoi collabo-
ratori - processo che si concluse
con la condanna dei responsabili, -
fu chiamato n testimoniare, tra gli
altri, il sig. Aldo Cormi., Consigliere
Ispettoriale per il settore moralità,
venuto appositamente da Roma a
seguito della denuncia da lui sporta
contro il periodico.
Ecco tre fatti: un grido accorato
del Pontefice, là preparazione di un
piano d'azione, e la dimostrazione
pratica di come si pub e si deve agire.
Vorremmo che questo lavoro con-
creto fosse più esteso, che gli inter-
venti fossero più 1111merosi, che gli
audaci, pronti a pagare anche di
persona, fossero in maggior numero.
È a tutti noto come in questi ultimi
tempi vi sia stato un pullulare di
nuove riviste veramente deleterie
per il buon costume. Poveri raipzzi
del nostro secolo, costretti a respirare
un'aria viziata I Come non pensare a
loro con la stessa ansia con cui Don
Bosco se ne preoccupava al suo
tempo?
Moviomoci, ogwmo, non diamoci
treg11a! «I figli delle tenebre sa-
ranno più accorti dei figli della luce ?».
Dobbiamo chiederci con le stesse
parole del nostro Fondatore.
Siamo i11 molti. Se t11tti fa11110 q11al-
cosa per opporre 1m freno al male, il
poco di molti diventa 1m peso deter,11i-
11a11te.
Ecco allora alcune indicazioni
pratiche:
a) lo ogni Consiglio vi sia u11
Co,isigliere per lo moralità (avendone
il tempo e non essendoci altra possi-
bilità, potrebbe essere lo stesso Con-
sigliere dei mezzi di comunicazione
sociale). Questi prenda contatto con
chi, in sede parrocchiale o diocesana,
svolge la medesima attività. Se non
esiste, non si perda di animo, ma
sappia che il suo lavoro è più ur-
gente ancora.
Si istruisca leggendo qualche
pubblicazione adatta per conoscere
la Legislazione vigente sulla tutela
della moralità e i modi per sosteneme
l'applicazione (ad esempio La Leg;-
slazione Ttalia110 Ìll difesa della pub-
blica moralità. Chiederlo al Segre-
tariato Centrale per la :\\Ioralità- Roma
- Vìa Conciliazione, 1 - L. 200).
Si cerchi uo piccolo gruppo di
Zelatori (2-3 almeno) per essere
coadiuvato a svolgere un piano co-
mune di azione.
b) Si faccia ,m esame della rit110-
:::io11e locale (ne sarà oggetto o l'in-
tero paese o un quartiere se si è in
una grande città), con riferimento a
quei settori per i quali è più esposta
la moralità dei fanciulli e dei giovani.
Per ora ne segnnliamo due: 1. Stam-
pa pornografica o comunque dan-
nosa: assicurarsi del ritiro sollecito
della stampa sequestrata dall'Auto-
rità competente (P.S. o C.C.) espor-
gere denuncia tempestiva all'Autorità
Giudiziaria (Procuratore della Repub-
blica, Pretore o Ufficiale di Polizia
giudiziaria, 9,uali Commissari di P.S.
o Carabinieri) nei casi nei quali si
ravvisano gli estremi di reato, con-
sapevoli che a ogni cittadino compete
questo diritto (art. 7 codice di pro-
cedura penale) e che tale denuncia
non comporta in alcun caso nessuna
responsabilità penale (anche quando
il denunciato non venisse condan-
nato), n6 danno economico alcuno
(che anzi il denunciante se dovesse
affrontare viaggi per andare a testi-
moniare, sarà rimborsato di ufficio
di ogni spesa sostenuta).
2. Applica.z1011e del divieto di ac-
cesso dei 111i11ori nelle sale ove si
proiettano film a loro vietati. Una
denuncia fatta da un gruppo di Coo-
peratori (molto meglio se qualifi-
cati: insegnanti, professionisti, ge-
nitori) per infrazione alla norma,
pub procurare drastici provvedimenti
a tutela della legge.
S'intende che pcima di procedere
con atti di forza è assai più conve-
niente compiere interventi diretti e
confidenziali con chi manca alla legge.
La denuncia sarà soltanto l'uhima
carta da giocare.
Non va dimenticato poi che è
utilissimo stabilire rapporti con gli
organi competenti di tutela, quale la
Questura, l'organo di polizia giudi-
ziaria del luogo, la Polizia Fem1t1i•
nile ecc. L'esperienza dice che tali
organi gradiscono molto una colla-
borazione equilibrata e saggia da
parte dei cin-adini o Enti. Ma più
efficace di ogni altra opera repressiva
resta sempre - è chiaro - l'opera
di semibili;;zazione del pubblico che
ci circonda, particolarmente dei geni-
tori, e la di/Jusio11e della stampa sana.,
educativa che forma le coscienze in
modo tale che siano poi cap:ici di
reagire da sole e immuniz1,arsi dal
male che le circonda.

5 Page 5

▲back to top


a) Studio di cemii storia della devozione all'Ausiliatrice, nella
Chiesa e in Don Bosco;
b) Commemorazione del Ce11te11ario, da farsi, a cura dei
Centri nella propria zona (o partecipazione a manifestazioni
predisposte da altre organizzazioni);
e) Diffusione de/i'Immagine di Maria Ausiliatrice e di pubbli-
cazioni su questa devozione, nelle famiglie dei Cooperatori e
fuori di esse;
d) il1ese 111ar10110 particolarmente solenne questo anno, in
collegamento con il Santuario di Torino;
e) Partecipazione ben curata al ~ra11dioso Pellegnnaggio Na-
zionale a Torino- Valdocco.
IL "CENTENARIO"
Cl APPARTIENE
Maria Ausiliatrice è stata l'Ispiratrice dell'Opera
di Do11 Bosco, anzi la «vera Fondatrice t: 11e è
quindi 11011 solo Patrona ma Madre.
Dicendo 4 Opera <li Don Bosco s'intendono
ovviamente tutte le tre famiglie da lui fondate.
L'Ausiliatrice è quindi a11che per i Cooperatori
lspiratrice, Fondatrice, Patrona, Madre.
Nella sua vita spirituale pertanto il Cooperatore,
da buon «salesiano 11, darà un posto preminente a
Maria, così come si conviene a una madre che
regna nel cuore dei figli; ne coltiverà una .auten-
tica• devozione che sbocchi nell'imitazione; stu-
dierà l'aspetto tipico che troviamo in Lei allorché
viene invocata dalla Chiesa con il titolo di A11xilium
Christianorum. L'Ausiliatrice, insomma, gli sarà
essenziale. In tale maniera anch'egli - come
Don Bosco - sarà q condotto per mano dalla
Madonna alla reaJizzazione delle sue opere apo-
stoliche.
Allorché si commemorano i cento anni da
quando avvenne la consacrazione deJ Tempio
dcli'Ausiliatrice in Torino, che doveva essere
la casa di Maria da cui le sarebbe venuta tanta
gloria (Qui la mia casa, di qui la mia gloria),
non si vuole celebrare soltanto una ricorrenza;
si tmok mettere in eTJidt11za:
1. l'amore grande del nostro Fondatore per
l'Ausiliatrice, amore cli cui il tempio materiale è
espressione, segno;
2. l'importanza che riveste per la Famiglia
salesiana la devozione alla Madonna; e si vuole
riwegliare (se ve ne fosse bisogno) 11el cuore di
ogrti figlio di Don Bosco quella profonda, irite11sa,
ge11mna dewzume maria11a che il Padre lasciò in
eredità ai figli e che è garanzia per u11 domani
degno del passato e dell'oggi.
Come Cooperatori perta11to parteciperemo al
Centenario della Consacrazione del Santuario di
Maria Ausiliatrice in Torino con impegno e i11tet1-
sità di preparazione.
In pratica
Preghiamo i Delegati di studiare con il Consiglio
un sia pure modesto "programma mariano" che
possa comprendere almeno alcune di gueste parti:
IL NOSTRO PELLEGRINAGGIO
A TORINO
25 APRILE 1968
Suggerimenti pratici
A) Preparazione. Sensibilizziamo l'ambiente per tempo.
cioè subito, cioè fin da adesso (Parlarne e non una sola
volta, metterne in evidenza l'importanza).
L"affissione dell"apposito manifesto nei Centri, nelle pubbliche
chiese. in luoghi esposti al pubblico, servirà a divulgare l"ini-
t.iativa.
Iniziare la raccolta delle adesioni, fac!lltando il pagamento
della quota con versamenti rateali. Entro marzo assoluta-
mente dovrà essere definito il numero dei partecipanti da
ogni Centro.
Curare la presenza de, Cooperatori qualificati (Vescovi, Auto-
rità, Direttori Diocesani, Decurioni..•) e particolarmente dei
genitori dei Salesiani e delle F.M.A.
Orientamenti da tenor presenti. SI tratta di un Pellegrinag-
gio e non di una manifestazione turistica. I: un doveroso
omaggio che desideriamo presentare alla Madonna; un
etto di Fede nell"anno della Fede, e la partecipazione alla
solenne liturgia celebrata dal Successore di Don Bosco
ne sarà l'aspetto più significativo
Curiamo particolarmente la presenza di Cooperatori glovsn,
e uomini. I simpatizzanti sono ben graditi, ma ci interessano
maggiormente , Cooperatori.
La mina è la seguente: ogni Centro abbia la sua rappresen-
tanza, possibilmente nutrita. Non si dimentichino i Coopera-
tori non legati ad alcun Centro.
I Cooperatori infermi siano informati del particolari del Pelle-
grinaggio, affinché possano partecipare spiritualmente e
offrire l'obolo prezioso della foro sofferenza.
B) Svolgimento. Il Delegato lspettoriale è responsabile
dell'organizzazione e del funzionamento del gruppo della
sua regione.
A lui faranno capo i Delegati locali, i Decurioni ed i Cooperatori
isolati per ìl programma particolare della propria regione.
Il 25 aprile sarb la giornata ufficiale del Pellegrinaggio nella
quale tutti i Centri saranno presenti alle singole manifesta-
zioni celebrative delle quali daremo programma dettagliato
nel prossimo numero.
A Torino non ci recheremo a mani vuote. È prevista mfatt1
l'offena di doni signifìcativi da parta di ogni regione d"ltalìa,
secondo le indicazioni che sono stata date ai Delegati lspet-
toriali, ai quali è affidata la scelta del dono della propria
regione.
41

6 Page 6

▲back to top


Giovani Cooperatori
è per voi
Sul periodico deLrOpera a/esiona di Ancona (n. 3-1967)
si legge questo a11nm1cio: "Appello urgente".
« Occorrono "Giovanoni e signorine" che dedichino
un'ora settimanale, olla Dome11iça mattina, a spiegare tm
bel lesto di Religione a circa trecento fanciulli e bambine
della Parrocchia, divisi in gnippi. di dieci. Si può co-
minC"iore anche a q11indici armi a prendere graduolme11le
pratil:a e competenza ».
Dopo averlo letto è venll/o spontartea questa clomanda: lo
appello sarà stato raccolto? e da chi? i Cooperatori si sa•
ronno faui avanti ?... Lo .~periamo.
Ma prendillmo 11ole111ieri lo spunto dall'appello anco-
11ita1w per una rifle-$sione. Già Dotl Bosco ai suoi tempi
lanciò un'analoga richiesto. E ci fii chi rispose.
Ecco come il Santo ce ne informa:
« Appena s'incominciò l'Opera degli Oratori nel 184 1
tosto alcuni pii e zela11.1i S(lcercloti e laici vennero i1l aiuto
a colti11are /ci messe che fin <l'olloro si presentavf1 copiosa
11ella classe dei giovanetti pericolanti. Questi Collaboratori
o Cooperatori furorw in ogni tempo il sostegno delle
Opere Pie che la Divina Proi•videnza ci poneva rra
mano... ».
e E co!IÌ nacquero i Cooperatori. Un appeflo, una rispo-
sta data e raccolta; un sacerdote che invita e dei laici che
<1ccetta110 e cooperano.
E così potrebbe essere dovunque sorgo un oratorio o
una parrocchia o una scuola, salesiani o no.
Una rolra formati e i,istriti nella famiglia educativa,
questi. giovani Cooperatori sarn11no il proluil(!,amelllo del
Parroco e del Direuore dell'Oratorio; saranno anch'essi
membri della conumità che educa; aperti. ai bisogni dl'lla
Chiesa, lai:oreranno per la gicn.:e1111ì con il cuore di Don Bo-
sco, ma con l'orecchio e l'occhio tesi alle esigenze del
mondo mo,leruo nel quale vivo110, e del quale conoscono il
volto, la voce, l'anima.
e Ecco l'importanza di formare gruppi o Centri gio•
vanili di Cooperatori. Non si tratta solo di risolvere il
problema delle "risen:e"; c'è una motivazione ben più
alta. Prr educare i "ragazzi di Don Bosco" occorrono
nnc-he i giovani perchò piì, capaci di comprendere le esi-
gen;;e giovanili. Ma debbono essere in sintonia .,nlesi(ma
con chi. è preposto a guidare l'opera educativa.
Ecco allora il Cooperatore Salesiano, formula atttiale,
formula validissima, sempre che sia realwata bene ed
esperimentata con fiducia, sgomberalo il campo da pre-
concetti che non reggono. Formula che, tra gli allri, assi-
curn il w111taggio di una continuità educativa in favore
di opere le quali troppo spesso, per il necessurio ricambio
42 di superiori, entrano in crisi i11sospetta-te.
... D 'intci>a con gli Ispettori SaJc~inni le Case di
formaziono sono state sollecitale n programmare In
Giornata di t11dio .mi Cooperatori. roAì come già si
fece l'anno scorso.
Il tema che si propone per qucsl 'n1mo è: « La forma-
zione cristia11a, apostolica, salt-$iana del Cooperatore,
prima e dopo il s110 ingresso nella Tei-..a Famiglia ».
Gli atti delle varie giornate saranno raccoltJ e oJferti
a.oche quest'anno al Reuor Maggiore, in occa ione della
sua festa onomastica.
I Delegati lsr>ettoriali, sèncndosi della collaborazione
dei Delegai i locali e di cooperotori particolarmenlo
qualificali, curiJ10 In huona riuscilo di questa impor•
tante attività, per la quale sono state interessate anche
le case di formazione delle F.M.A.
... Riunioni, giornate di sti,dio, rwn mmnm per
zelatori e con~iglicri de.i vari sottori si i;tanno svolgendo
CAMPAGNA ANNUALE
Ricordiamo I temi delle prossime conferenze mensili:
febbraio: Fede s Rivelazione
marzo: Fede e Salvezza.
la conferenza mensile non sia un 'monologo' del
conferenziere, ma acquisti Il tono di dialogo, dopo
l'esposizione del tema che non dovrebbe superare i
venti minuti circa.
un po' in tutte le regioni. Non sfugga all'attenzione degli
interes&ati che l'esito di questo indispensabile incontro
è proporzionato alla preparazione remota accurata•
mente svolta (anche nei particoloril), e alla selezioue
dei partecipanti. Inutile ripetere poi che per un buon
approfondimento è necessario disporre cli un certo
tempo. Un ritiro ohe può contare solo su 2-3 ore, non
darà mai buoni risultati.
... Si avvicina la Quaresima, il tempo pm prop1Z10
per gli esercizi aperti in prepara.ione alla Pasqua. I
Coruiglieri addetti alla formazione spirituale non
perdano questa occasione. Hanno già fatto il loro pro-
gramma (predicatore, giorno e orario, svolgimento delle
singole pratiche)?
... t stalu curata la stampa del "Modulo di domamia"
per l'iscrizione tra i cooperatori. modulo non obbli-
gatorio ma con"enientis.s:imo, da usarsi per i nuovi
cooperatori. Lo si richieda all'ufficio centrale di Torino
Si precisa che le d o ~ - conservate nell'ufficio
locale, unitamente alla scheda di ogni cooperatore,
e nor~ invi.ate all'Ufficio Centrale.

7 Page 7

▲back to top


NOTIZIARIO
Il Delega to l s pettoriale per la Sicilia Occ ide n-
t ale, don Mario Cogliandro, esprime anche attra-
verso queste colonne, la sua riconoscenza agli Uffici
lspettoriali e ai Centri che hanno mostrato concreta
sensibilità e spirito di solidarietà in occasione del
recente terremoto di Sicilia, inviando offerte e
materiale vario che egli ha potuto utilizzare per
recare tempestivamente aiuto nelle zone colpite.
A S an Giovanni la Punta (Catania) a inizia-
tiva del Sindaco ing. Giuseppe Zappalà, benemerito
Exallievo e Consigliere lspettoriale dei Cooperatori,
fu inaugurato un monumento marmoreo a S. Gio-
vanni Bosco, quale segno del grande amore che
la cittadinanza nutre per il nostro fondatore.
L'l s pettoria Adriatic a ha tenuto tre giornate di
studio (a Loreto, Rimini e Terni) per i Consiglieri
dei Centri delle Marche, Romagna e Umbria.
Giornata di studio per gli insegnanti Coope-
ratori e simpatizzanti del Lazio a Villa Campi-
telli (Frascati) il 21 gennaio. Tenne la relazione
base don Elio Scotti, Delegato Nazionale per la
Pastorale Giovanile, presente l'Ispettore don Se-
condo De Bernardi. Sessantacinque gli intervenuti.
Il 27 gennaio scorso ad iniz iativa dei Coope-
ratori e della Federazione Nazionale Exallie vi,
si è tenuta nel Teatro di Corte di Napoli, una solenne
commemorazione del IV centenario della nascita
di S. Francesco di Sales, con conferenza di don Adolfo
L'Arco.
Un corso di orientamento per signorine si terrà.
dal 29 febbraio al 3 marzo a Santa Fara di Bari
a iniziativa dell'Ufficio lspettoriale di quella re-
gione.
Un corso di sei lezioni e un ritiro verrà svolto
in Roma a iniziativa dell'Ufficio lspettoriale, per
giovani fidanzati, in preparazione al matrimonio,
a iniziare dal prossimo 2 marzo. Lo stesso Ufficio
ha pure programmato tre incontri domenicali per
giovani coppie di coniugi (Messa- Conferenza-Con-
versazione).
I Cooperatori delle lspettorie Subalpina -No-
varese - Centrale parteciperanno a un grandioso
pellegrinaggio Diocesano a Roma organizzato dal-
l'Episcopato piemontese per l'anno della Fede.
A Palermo Cooperatori ed Exallievi, anima-
tori del Cineclub "Don Bosco 11, hanno pro-
grammato anche per quest'anno una intensa atti-
vità per valorizzare lo strumento film nel quadro
della campagna sulla Fede.
I films scelti girano infatti attorno al tema: La pro-
posta di Dio - La risposta dell'uomo. Il Cineclub
prevede anche di poter svolgere un corso per ani-
matori di cineforum. In una lettera al Delegato
lspettoriale i! Cardinale Arcivescovo Francesco Car-
pino espresse il suo compiacimento per la benefica
iniziativa.
E uscito in questi giorni il secondo volume della collana
«Quaderni per l'apostolato dei laici» {serie Sussidi) dal titolo
..STAMPA, VEICOLO DI IDEE"
di R. VIGNATO
con prefazione di Raimòndo Manzini (pagg. 384 - L. 950
- sconto 15%).
Si tratta di un sussidio teorico-pratico per chi desidera impe-
gnarsi nell'apostolato per la Stampa, che si colloca nel solco
della più autentica tradizione salesiana.
Nel contempo esso colma una vera lacuna perché non esiste
tuttora altra pubblicazione del genere.
Lo raccomandiamo particolarmente agli Zelatori e Consiglieri
per la stampa. benché sia adatto per ogni buon Cooperatore
desideroso di rendersi esperto in questo importante settore
apostolato.
(Richiederlo a: Ufficio Nazionale Cooperatori - Viale dei
Salesiani, 9 - 00175 - Roma. versandone l'importo sul
C.C.P. 1/52186.
I
n'I
43

8 Page 8

▲back to top


UN CONTRIBUTO
DI ALTISSIMO VALORE
E UNICO NEL SUO GENERE
SUL PIANO INTERNAZIONALE
Enciclopedia diretta da Giulio Girardi
alla quale hanno collaborato
eminenti studios i di fama mondiale
* VOLUME PRIMO
L'ateismo nella vita e nella cultura contem-
poranea - pagine XXIV-776 - rilegatura in
piena t ela con impressioni In oro e pastello
21 edizione
L. 10.000.
* VOLUME SECONDO
L'ateismo nella filosofia contemporanea: cor-
renti e pensatori (marzo 1968)
* VOLUME TERZO
L'ateismo nella filosofia contemporanea:
grandi problemi (ottobre 1968)
* VOLUME QUARTO
IlCristianesimo difron te alfateismo (marzo 1969)
*
ALCUNI GIUDIZI
e Per la ricchezza della sua impostazione e tematica
sclenufica, l'opera può 1nte1essare g li studiosi delle
piu diverse discipline, ed è abitualmente accessibile
e interessante per tutte le persone colte•·
S. E. il Card. Franziskus Konig, Arcivescovo di Vienna.
«Un'enciclopedia quan10 mal opportuna. Nessun argo-
mento è plu grave e phl attuale e al tempo stesso
più uniforme. Nessun argomento s'Impone alla coscienza
crisdena del nostro tempo con maggior peso».
Henri De Lubac S.J.
« L'app~rtzione di questo libro sull'ateismo contempo-
raneo è un avvenimento scientifico di grande impor-
tanta nella Chiesa di oggi e direi phl generalmente
nel mondo culturale di oggh. Prof. Hervé Carrier
Remore Magnifico della Pontificia Università Gregoriana
1 Questa enciclopedia non trova l'eguale nel campo
editoriale del mondo intero•·
Spedizione In abbonamento po-
stale Gruppo 2• - 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Si pubbllcB:
Il 1° do/ mese per I Cooperatori Sa/eslam
il 15delmesop,r I DirigentidelCooperatori
S'invia gratuitamente ai Coo-
peratori, Benefattori e Amici
delle Opere Don Bosco
Direzione e amministrazione:
via Maria Ausiliatrice, 32
10100 Torino - Telef. 48.29.24
Direttore responsabile
Don Pietro Zerbino
Autorlnazlone del Trib, di Torino
n. 403 del 16 fobbrelo 1949
Per inviare offerto servirsi del conto
corrente pos tale n. 2-1355 Intestato e :
Direzione Generale
Opere Don Bosco - Torino
Per cambio d'lndlrlno Inviare anche
I'indirino precedente
Officine Grafiche SEI Torino