Bollettino_Salesiano_193902


Bollettino_Salesiano_193902



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Anno LXIII - Numero 2
FEBBRAIO 1939-XVII
Spedlz. In abbonamento postale.
BOLLETTINO
SALES O

1.2 Page 2

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PERIODICO l\\·IE:-1-
StLE PER I COO-
PERATORI ()ELLE
OPt::RE E ,nsstONT
or s. mo. nosco
BOllfTTINO
SJ\\lfSIJ\\NO
Anno LX!ll - :--. 2
FE B BRAIO
i:939 - XVI I
Spedizione ,n
•bbonumcnto po1ial~
SOM1\\1ARJO: l'CT l'Apo;,tolalo catechl.sllco. - In rami11lla: flalla - Ad onore di $. Giov-ann l Bosco - Argentin a -
Egi110 - Haiti - S1atl Unili - Tunisia - F.,.,tc In onore dello Beata M aria Muzer cllo. - Dalle noat rc Missioni:
Assam - Cina - Giappon~ - Le11~r:1 di Don GluJlvG a l giovani. - Croclnt a mission aria. - Necro logio.
Per l'Apostolato catechistico
li nostro Rettor l\\Iaggiore ha annunziato
nella sua recente lettera circolare ai Coopera-
tori Salesiani, riportata nel precedente nurnero
del Bollettino, che~ ci apprestiamo a commemo-
rare solennemente l'Opera <lei Catechismi ini-
ziata da S. Giovanni Bosco C'ol giovanetto Bar-
tolomeo Garclli 1'8 dicembre del 1841 nella
sacrestia della chiesa di San Francesco d'A._sisi
in Torino •· A suo tempo egli stesso ne preci-
serà il programma. Ma fin <l'ora possiam dire
che la celebrazione centenaria dell'inizio del-
l'Opera salesiana, nel 194r, as"umerà un carat-
tere prevalentemente catechistico. Poichè, come
tutti sanno, l'Opera salesiana,così vasta e mul-
liforme, incominciò appunto con una lezione di
Catechismo; e l'insegnamento della religione è,
i11 fondo in fondo, la missione essenziale di
O. Bosco e di tutta l'opera sua.
A lui novenne la \\'ergine Santa aveva <letto
nel fatidico sogno: u i\\IettiLi a fare un'istruzione
sulla bruttezza del peccato e sulla bellezza della
vinù! •· E molto prima, fin dai cinquè anni,
egli s'era sentito la vocazione ad insegnare il
Catechismo alla gioventù. u Mi parcv-.a - lasciò
scritto - che qu~ta dovesse essere la mia occu-
pazione per tutta la vita,,. In realtà egli la
esercitò ancor fanciullo e, fatto sacerdote, otte-
nuta dal Signore come grazia speciale l'effi-
cacia della parola, non cessò più <l'istruire e
formare nella religio11e soprattutto le anime dei
giovani più abbandonati.
Ottimo pertanto il proposito del IV Succes-
sore di Don Bosco, e quanto mai intonato al
si~nifìcato <lell'a,"cnimento storico che si vuol
degnamente ricordare. 'cssun apostolato del
resto è più doveroso, più necessario e più ur-
g(.>nte. Nessun altro programma potrebbe me-
glio corrispondere al pensiero ed alle aspira-
zioni che animarono la vita eroica e l'attività
prodigiosa del nostro Santo Fondatore.
J:, intenzione del Rettor !\\Taggiore d'indire
per l'anno giubilare a Torino un grande Con-
,·egno Catechistico, per infervorare quanti coo-
perano alla suhlime missione dell'insegna-
mento religioso secondo lo spirito e lo zelo
di S. GioV'dnni Bosco.
Per quell'epoca egli farà anche allestire una
interessante esposizione di libri, sussidi, metodi,
iniziative e programmi applicati dai Figli di
S. Giovanni Bosco nelle diverse parti del mondo
a questo apostolato.
U na rivista m o lto pratica:
CATECI-lÈSI.
Intanto egli ha personalmente orientato la
pregevole ( 1) r ivista Catec!tèsi, che si stampa
alla S. E. I. da otLo anni, a servire sempre più
ampiamente quami insegnano il Catechismo
negli Oratori, nelle scuole e nelle varie isti-
tuzioni, assegnandole un triplice programma:
1) di formazione dei catechisti, perché cor-
rispondano sempre meglio alla loro nobile e
delicata missione;
2) di i11for111a::i<me aggiornata del movi-
mento catechistico e delle varie esperienze
didattiche;
3) di presenta-::ione di russidi che servano
a rendere interessan te ed efficace lo svolgi-
mento delle lezioni.
( 1) Cosi l'ha elogiata ancora TCCentemente la
Ci'1iltà Cattolica nel suo quaderno del 15 novem-
bre 1938.
- 33 -

1.3 Page 3

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E C'al,•c/1ùi lo attuerà con rubriche spe-
cializ1.atc (t) secondo l'esperienza andrà man
mano suggerendo ed esigendo.
Per que.:;to si è assicurata ht collaborc1.Zione
di un nwncro cospicuo di studiosi dcdle scienze
religiose, di esperti insegnanti e di informatori,
siecht: ogni fascicolo promette di riuscire vario,
vivace, attraente e quindi graù.ito ai lettori.
Catcclrèsi si ispirerà naturalmente alle più
pure tradizioni della Chiesa, ai gr-.indi Pa-
dri, ai Dottori, ai Santi che nel corso dei se-
coli vollero e seppero farsi piccoli coi piccoli
per illuminare tutte le menti della luce vivissima
della Ri,·elazione divina; ma essa vivrà special-
mente nello spirito del grande educatore che
la Pro"' idenza ha suscitato nei tempi moderni:
S. Giovanni Bosco, presentandone gli 111segna-
menti e tenendo a lui costantemente fisso lo
sguardo nella certezza di svolgere cosl più
praticamente e più efficacemente la sua alta
m issione.
Risponderà quindi particolarmente al fer-
vore dei nostri Cooperatori e delle nostre
Cooperatrici, che si prodigano in questo apo-
stolato. E noi siamo ben lieti di indicarla e
<li raccomandarla colle parole st~ usate dal
Rettor 1\\1:.tggiore in un prezioso autografo di
plauso e di incoraggiamento inviato alla Dire-
zione, che costituisce il piì1 efficace richiamo
a un punto così essenziale della cooperazione
salesian;1.
Ne riferiamo i tratti più salienti.
Plausi e voti del Rettor Maggiore.
- La mùz adt'sio,~ a Catechèsi - son sue pa-
role - in questa ripresa di più i11t1 nsa altit:ità,
vuol usrrr plauso pel 1:lorioso pastaio, augurio
di manipoli arzcor più copiosi i11 m1ve11ire.
(,) lr rubrid1t di CATEClfi'iSI: )..fctodologia
(Fonna.i:ionc del C:ncchi ta - L'iruwi.:namento dei
)!randi l'.ltcchisti • E.~p.,rienze e metodi vari). -
Didntti<:n (Le7.ioni per le dessi elememnri e per le
Scuole medie). - Legi~la;:ionc catechistica - Sus-
sidi di<l,11tici (con illustruzi1mi). - l\\lovimento ca-
techistico (in ftalia e ;1ll'!ò'Stl'ro). - Rivisto della
sUlffipa. - Bibliografia - S.:Rnalazioni ,11rie • Con-
versazioni con itli abbonnli, <"Cc.
I J1111i di D011 Bosro: oiini numero conterrà alcune
paitiac dedicate all'e!<posizione episodica della vita
di D,m llo~co, disposto ordinatrunente n forma di
illustrazione del catechismo. li ricchissimo mate-
riale r,1< coho nei vemi volumi dclle J.lwmrit biogra-
fiche del Santo vcrrn co. I m,-,.so a disposizione des:I i
insew,nnti, che ,; troveranno una mini1m1 inesauri-
bile di racconti, visioni, similtrudini, pèr ren<l<'rc vi\\'o
J'insegnomcnto religÌQho.
- 3-l
,, Impossibili' dirt1 quanto stesse tl c1101e a S. Ci(J-
t.·armi Bosco l'iti.re,:,iammto religioso. Don R.ua,
Stlo primo discepulo, custode e continuatore del
s110 spirito, lasciò scritto che "il fine principalt,
pri11cipulissi1110, per cui Do11 Busco volle /011d11ti ·
gli Oratori Festivi erll appunto qucll.o di far im-
parare il catrchismo ai ._ttio'l.'<mi ". D'altronde ,l
primo catechismo fatto da D,m Bosco al gi(Jf,•<z-
11eflo Bartolomto Gare/li, 1'8 diumbre 18.p 11dla
sacrestia del/" cltirsa di San Francesco d'Assisi
i11 Tori110.f11 fa pietra a11gol<Lre dtll'Opera e dell<l
Famr;glia Salesiana. Anzi, come ben disse il
co111pia11lo Do11 Albera, "il catrc/1is1110 11rlle
cltfrsr, nelle pia~~e, in tm prato fu il lavoro prm-
etpale di Do11 Br,scn ".
Grm1de ~ pertanto la mia gioia nel co1toscere
i propositi di ,ma più. ampia ()perosità di Cate-
chèsi per rendere, con accresciuti mez::::i e maggior
pmlicità di accl)rgi111c11ti e sussidi didattici, più
fecQ11do di fmtti l'insrg11amenlo del catr-
cltismo.
Di fronte ai rùm01Jati assalti del pagarwsimo
rinato sotto larvat11 spoglie e al dilagare di u11a
pretua scie11::::a otf11scata da 111att1·ialistica olle-
ri.~ù1 che d1i11de gli occhi citposi alla vera l11u,
Hr_i:e diffo11derr, i,r alto e in bmso, con i sussidi di
mm mrtodoluffl<l rispo11d~t1lt' <U cànoni scimtijici
e ped11gogici più progrediti, le verità e111a11a11ti
dalla fonte stessa della Veritd increata.
» Chi ahbù, reali contatti di vita intimammte
vissuta col popolo, e con lo stesso mondo dr.e si
crtde t' chiama collo, resta a volle doforosamc11te
sorprt'so e quasi sgomento di fronte alla rupitw
ig11ora11:::ra di molti, di troppi, iu fatto di dottri11e
e pratiche rel(,:iose.
» Per questo noi ahbiamo salutato con gioia e
bmedt'lto le millr volte il gesto sapie11tr111ente com-
prtmsitm e prof011dammte cristiano di S. E. ,'\\/us-
solini che volle rimesso 111 o,wre I'111seg,rame11to
catechùtico nelle scuole.
11 Ala chi abbitl reale co11lt>zz<J dei bisog111 e
dt'lle speciali co11di::io11i dei giot1,mi ha potuto
co11vÌlicersi d1e l'ins,gnamm.to catcc/1istico e reli-
1tioso, se dall'i11tellige11~a droe irradiare il cuore,
fraducerul.osi in uita cristia11a111ente intesa e vis-
sultz, non puo limitarsi al settore della scuola,
ma deve completarsi e rafforzarsi anche fuori di
essa, 11t'lle parrocchie e negli Oratori Festivi.
11 L-0de,;o/e i11tn1dimento perta11l0 quello di
Catcchl-si nel proprmi di roolgue, con sapie11te
accortezza e ricche::::::::a di sussidi, un più ampio
programma div1'lg<Jtivo di nor,11r, dirl'llive, accor-
gimmli Tav'l,'aforali dal/'esperi~n::a, a vantaggio,
nm1 solo degli illseg11a11ti dt•lle srnole, ma altrrsì
d, quanti - sacerdoti, religiosi, suore, catcd1isti,
cattcl1iste - consacrano i loro sforzi all'opera
redrntrice e cristimw111et1tc sociale dell'insegua-

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meuto religioso 11elle parrocrhie e n<'gli Oratort
Festivi.
n Collaborare a finalità tanto eccelse, al cui
raggitmgimellfo sono i1ldissolt1bilnumte legati i veri
interessi temporali ed etemi dell'w1,an genere, è
certamente comme11devole e men·toria impresa 11.
Premesse tali opportune riflessioni, il Rettor
Maggiore ha formu lato un triplice voto che
ha affidato ai lettori e collaboratori di Cate-
clzèsi e elle noi estendiamo a tutti i Coope-
ratori salesiani che dividono con noi la gioia
del santo apostolato:
« 1) Salgano da oggi in poi più frequenti e
calde le nostre S11ppliche a Dio, ravvalorate da
quelle dei nostri cari gioi1anetti, per affrettare
l'alba del giorno fortunato in cui la Chiesa darà
ai suoi figli il Catechismo unico universale.
» 2) S'indfca e strenuamente si compia da tutti
e dov,mqttc la Santa Crociata per nobilitare e
imensificare l'i11seg11a111ento del Catechismo; per
arricchire la metodologia dei piu adatti e moderni
sussidi; per formare accuratamente e apostolica-
mente i Catechisti; per dotare gli Oratori Festivi,
veri santuari della dottri11a cristiana, di locali,
arredam1'11ti e attTezzat11re i11 tutto rispondenti
a una maggiore efficacia e abbondan-:a di
fnttti.
» 3) Infine nessrmo, lo prego e sco11giuro, volu-
ta111e11 fe S1° privi delle gioie e dei premi dell'apo-
stolato catechistico, apostolato di amore, non dis-
simile dalla missione stessa che il Divin Reden-
tore sc<se a compiere in terra per la redenzione
dell'uman genere. Vi co11correra.11no gli unì, non
potendo in altro modo, con fa preghiera o co11 le
celesti 1icchezze delle sofferenze; altri verranno
in soccorso del!'opera con le risorse delle proprie
sosta11_z,e: i più fortunati si procureram10 la gioia
di associarsi alfa missione divinamente redentrice
cooperando di persona a spezzare ai pargoli i l
pane della vita con l'insegnamento della Dot trina
Cristiana.
»La carità di Cristo che sa amare efarsi amare,
anche con Te immolazioni più eroiche, ci conceda
di veder concretate in realtà palpitanti queste
aspirazioni a salvezza dei giovani e a presidio
dell'umano consor:::io ».
A sl fervidi voti rispondiamo con tutto il
·nostro zeJo.
Abbonamento speciale a Catechèsi: gennai-0-
giugno 1939: L. 7,50.
CONFERENZE SALESIANE - La festa di S . Frtl11cesco di Stiles e di S. Giovarmi Bosco
ha1t110 chiamato a raccolta tutti i Cooperatori per la Co11fere11Za salesiana prescritta dal Rego-
lamento. Quasi ovunque si suol tenere a fine di gennaio o i11 ttn giorno del mese di febbraio.
Il trn1a pn11cipal.e è sempre quello assegnato dal Rettor J\\llaggiore 11ella ma lettera circolare.
No11 crediamo vi sia bisogno di raccomanda::ioni. A con/orto ed incoraggiamento dello zelo di
tutti, citiamo invece du11 esempi di coopera'::fio11e degni di rilievo:
La sofferenza per l'apostolato.
Propaganda.
~ Dalla Piccola Casa della Divina Provvi-
denza - il miracolo del Cottolengo di •To-
rino - ci è pervenuto l'elenco di 30 Inva-
1ide della Famiglia di Santa Elisabetta che
insieme ad un'altra Invalida deUa città of-
frono ogni martedì l'assistenza alla santa Messa,
la santa Comunione e le loro sofferen'::fe per i
J\\fissio11ari Salesiani.
Non abbiamo parole per ringraziare anime
tanto generose ed invochiamo nelle loro pene
il sollievo della pietà divina.
Sappiamo di altre persone sofferenti e
di varie Comunità di clausura che offrono
preghiere e sacrifici e penitenze per l'Opera
Salesiana. A loro andiamo particolarmente
debitori di quel poco di bene che fac-
ciamo.
II Signore ne dividerà i frutti.
~ Una zelante Cooperatrice ci scrive da Bu-
carest «Da parecchi anni Cooperatrice Sale-
siana e da un anno domiciliata a Bucarest, ho
cercato tra i nostri connazionali qui residenti
e fra gli altri d'intensificare la divozione al
grande ed amato Don Bosco Santo. Priva per
tutto l'anno del caro Bollettino Salesia110, ieri
ricevetti con gioia profonda il nwnero <lei mese
corrente. Lo farò leggere qui agli amici della
Famiglia Salesiana e vi prometto che venendo
da voi a Torino nel prossimo autunno porterò
la mia offerta per le Opere di Don Bosco... ».
Ci congratuliamo per lo zelo dell'ottima si-
gnora ed invitiamo Cooperatori e Cooperatrici
a imitarne l'esempio non solo col far leggere ad
altri il Bollettino, ma inviandoci anche l'indi-
rizzo di quelle persone cui può tornare gradito
- l ' invio regolare e l'iscrizione alla Pia Unione
35

1.5 Page 5

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IN FAMIGLIA
Verona • Chiesa S. Giovanni Bosco.
Quadro del pittore Dalle Ceste su l'nJtar maggiore.
ITALIA - Torino. - 11 Convegno delle
Dame-Patronesse del Comitato.Centrale.
Il q dicembre convennero all'Oratorio le
Dame-Patronesse del Comitato Centrale per
presentare gli auguri al Rettor Maggiore e
trattare il programma di attività pel nuovo anno.
Si raccolsero dapprima nella Basilica di Maria
Ausiliatrice ad ascoltare la Messa celebrata dal
Direttore della Casa Capitolare all'altare di
S. Giovanni Bosco. Poi passarono alla sala delle
adunanze ove giunse subito il Sig. Don Pie-
tro Ricaldone accompagnato dal Prefetto Ge-
nerale.
La segretaria Contessa Maria Teresa Came-
rana, fatta una particolareggiata esposizione del
lavoro compiuto nell'anno decorso, comme-
-morò le Dame-Patronesse defunte, prospettò
il programma del nuovo anno e presentò al
Rettor Maggiore gli auguri natalizi interpre-
tando i sentimenti di tutte le Dame ed in parti-
colare quelli della Presidente Marchesa Cannen
Compans cli Brichanteau, trattenuta al capez-
zale del cognato morente. Informò infine il
Comitato della conferenza tenuta dalla Presi-
dente coi Capi delle nostre Missioni venuti
pel XV Capitolo Generale e delle indicazioni
pratiche avute per la provvista di arredi sacri
e di materiale farmaceutico, annunziando che
le ultime mille lire rimaste in cassa erano state
impiegate per la provvista di un ambulatorio
regalato a Mons. Scuderi, e dando lettura di
una lettera pervenuta da una signora di Fri-
burgo che, al corrente dell'apostolato del Comi-
tato Centrale, volle cooperare con una buona
offerta.
fl Rettor Maggiore, prima di levarsi a rin-
graziare, invitò il Sig. Don Berruti a dir qual-
cosa delle impressioni provate nel suo ultimo
viaggio alle missioni di Oriente e di Estremo
Oriente. Alle parole di gratitudine del Prefetto
Generale, che si fece eco dei l.\\llissionari, ag-
giunse quindi la sua, a nome di tutta la Fa-
miglia Salesiana, ricambiando i più fervidi au-
guri ed assicurando continue preghiere. Chiuse
ricordando i fasti della Famiglia Salesiana nel
50° del transito del Santo Fondatore ed, accen-
nando alle tragiche vicende delle nostre Case
e delle nostre Opere nei paesi di guerra e di
persecuzione atea e neopagana, invitò le Dame
ad aumentare le loro preghiere per la cessa-
zione di tanti tormenti, per la riparazione di
tante ingiustizie, per la pace e la prosperità
della Chiesa e del Vicario di Cristo.
Brindisi. - Alla presenza cli tutte le auto-
rità e gerarchie, S. E. l'Arcivescovo di Bari
Mons. Marcello Mimmi ha commemorato
solennemente il Servo di Dio Don Michele
Rua illustrandone la figura nella luce di S. Gio-
vanni Bosco e nello splendore delle sue virtù
caratteristiche. Migliaia di persone banno gre-
mito il nostro bel tempio del Sacro Cuore coro-
nando l'orazione con calorosi applausi.
Caramagna ha commemorato il centenario
della nascita di uno dei suoi più illustri concit-
tadini: Don Giovanni Bonetti, primo Direttore
del Bollettino Salesi.a110, successo a Don Gio-
vanni Caglicro come Direttore Spirituale della
Società Salesiana e Direttore delle · Figlie di
Maria Ausiliatrice, valente scrittore agiografico
e polemista, nato appunto cento anni or sono
il 5 novembre 1838. Fu invitato pel discorso
ufficiale uno dei successori di Don Bonetti,

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il nostro Don Angelo Amadei che tenne la
direzione del BoUettino Salesia110 per oltre 25
anni. Intervennero tutte le autorità cittadine
ed una folla di popolo che grenù i locali del-
l'Oratorio delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Pordenone. - Il nostro fiorente Istituto
« Don Bosco il ha iniziato il nuovo anno. scola-
stico con solenni cerimonie religiose e patriot-
tiche coronate dalla visita del Gen. Ferruc<:io
Ranza, Comandante la III Divisione Aerea di
Bologna, che guidò l'intrepida squadriglia az-
zurra nell'audace volo su Addis Abeba, e di
S. E. Manaresi, Comandante del X Alpini.
Superiori e giovani accolsero gli illustri Visi-
tatori con calorose dimostrazioni di omaggio,
fieri dell'onore e del plauso dei valorosi.
Verona. - Benedizione della Chiesa de-
dicata a S. Giovanni Bosco.
Il 7 dicembre u. s. S. E. Mons. Girolamo
Cardinale, Vescovo di Veron,a ha benedetto so-
lennemente la nuova chiesa dell'Istituto <t Don
Bosco 1, consacrandovi subito l'altar maggiore,
ricco di marmi multicolori, dedicato, come la
chiesa, a S. Giovamù Bosco.
Dopo la consacrazione, Sua Eccellenza ce-
lebrò la Santa Messa, e la Schola cantorum
dell'Istituto esegul cori e mottetti a 4 voci,
inaugurando cosl anche il nuovo organo.
Nel pomeriggio giunse da Torino il Rettor
Maggiore col Sig. Don Ziggiotti, Direttore
Generale degli studi, accolti festosamente dai
Superiori e dagli alunni. Officiati i Vespri so-
lenni, il Sig. Don -Ricaldone irnpartl la bene-
dizione eucaristica.
L'in.domani, festa dell'Immacolata, lo stesso
signor Don Ricaldone celebrò la Messa deUa
Comunione generale alla presenza degli allievi
e d'uno stuolo di Cooperatori e Cooperatrici.
La servirono l'ing. Enea Ronca, progettista ed
j} suo collaboratore ing. Fontebasso, ambedue
ex-allievi salesiani.
Cantò la Messa solenne il sig. Don Zig-
giotti.
La chiesaeragremitissima. Al Vangelo Mon-
signor Manzin.i, Vicario Generale della Diocesi
pronunciò un fervido, vibrante discorso per
esaltare l'Immacolata, la creatura divinamente
bella, che ha la pienezza della grazia per sè e
per i figli e alla quale Don Bosco ricorse per
attingere fresche energie al suo apostolato, alla
fiamma del suo zelo, all'epopea dei suoi ardi-
menti. Chiuse con un in.no di riconoscenza
alla Provvidenza per il magnifico tempio innal-
zato all'Apostolo della gioventù, che il successo
delle sue opere attribui sempre alla Santissima
Vergine. .
AIla funzione pomeridiana intervenne ancora
S. E. Mons. Vescovo, accolto a festa dai gio-
vani e dalla folla convenuta. Entrato in chiesa,
assistette pontificalmente ai vespri solenni.
Verona. - La nuova chiesa dedicala a S. Giovanni Bosco.
- 37

1.7 Page 7

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Quindi il Rettor Maggiore rivolse dal per-
gamo paterne, affettuose parole ai fedeli rin-
graziandoli della loro generosità, che ha con-
sentito la realizzazione del magnifico tempio,
dopo aver favorito l'incremento dell'Istituto.
" Queste opere, ripetè con Don Bosco, sono
frutto della vostra carità,>.
Ricordata la pietà dei veronesi e lo spetta-
colo offerto nel settembre scorso, in occasione
del pellegrinaggio guidato da Mons. Vescovo
a) santuario torinl!l$e di Maria Ausiliatrice, con-
cluse assicurando a tutti la riconoscenza della
Famiglia Salesiana e le fervide preghiere dei
nostri giovani.
Dopo la benedizione eucarìstica impartita da
S. E. Mons. Vescovo, segul nel teatro una
riuscita accademia musico-letteraria in omag-
gio all'Immacolata e in onore del Rettor Mag-
giore e degli amici delle Opere salesiane.
Fino a tarda sera fu un affluire di visitatori
che ammiravano la nuova chiesa facendone
ampie lodi. Veramente l'opera architettonica
ha risolto armoniosamente un problema che si
era prospettato fin dall'immediato dopoguerra,
ed, aggravatosi allo sviluppo continuo della po-
polazione scolastica, era divenuto urgente in
questi ultimi anni. È sorta in meno di un anno.
Il progetto dcll'ing. Enea Ronca, cx-allievo
e valoroso professionista, si varò infatti il 31
gennaio 1938, festa di San Giovanni Bosco.
L 'area prescelta è nel centro della Casa,
proprio a cavaliere dei due cortili degli studenti
e degli artigiani. La chiesa si allinea nel senso
e,t-ovest al grande fabbricato preesistente. Ha
forma croce greca, alla quale si innesta a
guisa di cappella la navata unica centrale di
altezza assai minore. Dalla crociera quadrata
si dipartono la nave centrale (14 X 17), le due
navatelle di transetto (9 X 2,50) e il presbiterio
(10 X 8); complessivamente la chiesa è lunga
42 metri e larga nel punto massimo 111etrì 21.
Oltre all'altare maggiore, donato dagli ex-
allievi e dedicato a San Giovanni Bosco, vi
sono altri due altari nelle navatelle dedicati a
Maria Ausiliatrice, dono del comm. Tiber-
gbien, e al Sacro Cuore, dono delle Case Sale-
siane del Veneto, nonchè due altarini a San
Giuseppe e a S. Luigi.
li pulpito è ricavato dal pilone dell'arco trion-
fale in comu Evangeli; la cantoria misura metri
5 X 14, è divisa in tre gradoni e contiene l'or-
gano maestoso.
I muri sono in pietrame listato di mattoni.
Il pavimento della navata è di mam1ette nei
campi e di seminato palladiano a scaglie grosse
nelle corsie; il presbiterio ha un ricco pavi-
-mento mannoreo; a tutto giro delle pareti corre
un'alta zoccolatura in chiampo rosato e verde
Alpi.
Lo stile della chiesa è intonato a quello delle
costruzioni dovute all'architetto Ceradini: una
libera interpretazione di architettura romanica
veronese, realizzata con tufo giallastro e mat-
toni a faccia scoperta. Nell'interno però si è
accentuato il carattere tradizionale delle basi-
liche romaniche avvicinandosi allo stile lom-
bardo con qualche Lieve accenno al gotico suc-
cessivo, specialmente nella vò1ta del coro.
Manca ancora la decorazioue della grande cu-
pola.
Fra i dipinti e le decor·azioni, trionfa la grande
pala sopra l'altar maggiore (2,30 X 4,30) che
raffigura San Giovanni Bosco tra i giovani ed è
opera pregevole del pittore Dalle Ceste di To-
rino. Le due piccole pale di S. Luigi e S. Giu-
seppe sono dovute rispettivamente al pennello
dei veronesi prof. \\Volf e Benvenuto Ronca.
La decorazione generale del tempio, per ora
incompiuta, è curata da Gianni Casarini.
I serramenti, i banchi, le maestose porte di
fine esecuzione, i meravigliosi lavori in ferro
battuto sono opera dei laboratori dell'Istituto
che hanno gareggiato tra loro rinnovando i
fasti delle corporazioni fiorentine.
Don Bosco ha immaginato le chiese dei suoi
istituti come elemento primo e immediato nella
vita di comunità e come poemi immortali di
fede dove s'alimenta lo spirito di falangi di
giovani.
Questa dell'Istituto salesiano di Verona, de-
dicata al suo nome glorioso, risponde ai suoi
santi dettami.
Ad onore di S. Giovanni Bosco.
Continuano a pervenirci relazioni delle com-
memorazioni del 50° anniversario del glor;oso
transito del nostro Santo Fondatore.
Ad Agliè Canavese un duplice triduo pre-
dicato alla gioventù ed al popolo dal nostro
D. Zannantoni, preparò fervorosamente la
festa, celebrata, il 16 ottobre, con una Comu-
nione veramente generale, funzioni solenni e
processione. Lo zelante Arciprete Teo!. No-
tario fece coronare la fervida giornata colla
conferenza salesiana.
Ad Avigliana predicò il triduo e te nne
pontificale il 13 novembre nel santuario della
Madonna dei Laghi, annesso al nostro Istituto,
S. E. l\\fon~. Coppo. Coronò le funzioni reli-

1.8 Page 8

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giose la conferenza dell'avv. Dino Andreis nel
Salone Arnaud alla presenza di 8. E., delle auto-
rità civili, politiche e religiose e di una folla cli
popolo.
A Cascano il parroco Don Nicola Cresci ha
provvisto anch'egli una bella statua del Santo
e l'ha inaugurata il 10 settembre all'inizio del
triduo predicato dal nostro Don Folchiuo e
chiuso con solenni funzioni, Comunione gene-
rale e processione, onorare dalla presenza di
tutte le autorità.
A Lumezzane San Sebastiano (Brt.>scia)
venne inaugurata una graziosa statua donata
dai Fratelli Saleri e benedetta d11l parroco Don
De Giacomi a ricordo del cente11ario della par-
rocchia, dopo le solenni fumdoni e la proces-
sione, il 21 agosto u. s.
A Montoggio (Genova), un busto, nel giar-
dino dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausilia-
trice. Lo scoperse la signor:i Pina Dellepiane
\\·ed. Sacchi, insigne benefattrice e lo bene-
disse il Superiore dei Mission:1ri di Sampier-
darcna Don Trnver,;o nel corso di una riusci-
tissima accademia rallegrata dall;1 Banda dei
Garaventini guidati dallo stesso comandante
prof. Garaventa.
A San Severino Marche la celebrazione fu
promossa e curata d:i un gruppo di affezionati
ex-allievi. S'iniziò con una conferenza tenuta
da S. E. Mons. Giordani, pro Ispettore Cen-
trale della G. I. L., nel teatro Feronia gremito
.di pubblico, alla presenza del nostro Ecc.mo
:\\fons. Rotolo, Ausiliare di Velletri, il quale
tenne pure pontificale con omelia, il giorno della
festa, 16 ouobre, dopo la Messa della Comu-
nione generale celebrata dal V~covo dioce-
s:mo S. E. ~Ions. Longinotti. L'mdimentica-
bile giornata si chiuse con una procc:;sione
trionfale, decorata dalla presenza delle auto-
rità e gerarchie e presieduta ùai due Ecc.mi
VescoYi. La scuola di canto dei PP. :\\linori cli
S. Pacifico svolse un ottimo programma di
musica classica e perosiana.
ARGENTINA - Rosario. - La festa del
colono.
Solennità straordinaria ha Msunto quest'anno
la fnf(l del Co/0110 nel nostro Collegio di Ro-
sario. La cara tradizione trova nei nostri con-
nazionali tanta corrispondenza che s'impone
alla pubblica ammirazione. Fin dalla vigilia
tempio e cortili cominciarono a popolarsi di
centinaia di famiglie che assistettero all'Ora
Santa predicata dal Direttore Don Fanzolato
e, dopo la pittoresca processione eucaristica,
ricevettero devotamente la benedizione del Si-
gnore. Il 16 ottobre, alle pmne luci, la cripta
era già affollata dei più mattinieri che s'assie-
pavano agli altari ed ai confessionali. D'ora i.n
ora le carovane portavano nuove folle dulie più
lontane province argentine, sicchè quando
alle: 7 si celebrò la Messa della Comunione gene-
rale era uno spettacolo imponente e commo-
vente. Soddisfatta la pietà, i buoni coloni pas-
sarono in conilc fra grida di gioia e scambi di
s3luti; poi tutti in refettorio a prendere una
tazza Ji cioccolatte, mentre altri arrivando coi
diversi treni prendevano il posto delle prime
folle nella cripta per fare il proprio do,·ere.
Alla }\\l essa cantata intervenne anche il R. Con-
sole Cooun. Nicolai col Commissario Conso-
lare Cav. Ugoloni, che avevano già as."istito
anche alla funzione eucaristica della sera pre-
cedente, e l'omaggio dei nostri connazionali
assun~e tutta la solennità ufficiale. Prima della
Messa l'Ispettore D. Cabrini benedisse pubbli-
camente i sacri paramenti portati dall' Italia,
cd al Vangelo tenne un'affettuosa allocuzione
ricordando anche le feste di Torino per l'inau-
gurazione dell'ampliamento della Basilica dt
Maria Ausiliatrice e dell'altare cli S. Giovanni
Bosc,,. Faceva servizio d'onore una Compagnia
dei Mstri Esploratori del VII Battaglione Co-
ro1u•I 11. Frryre. Ai lati dell'altare spicc.ivano le
bandiere italiana ed argentina. Al termine della
funr.ione, D. Cabrini impartl a tutti la benedi-
zione di Maria Ausiliatrice. La Scholtl amtomm
del Collegio escgu1 egregiamente la M,ss" pasto-
ralu <lei BotL:tzzo.
Usciti di chiesa, autoriùi e coloni si sparsero
a visitare le nostre Scuole professionali, poi si
raccolsero coi Salesiani in corcliale intimità nei
refettori per l'agape fraterna rallegrata d1 brin-
disi, discorsi ed evviva e coronata dalla parola
del R. Console che disse tuLta la sua gioia nel
partecipare ad una riunione di lavorn.tori nellJ
Casa di un lavoratore per eccellenza qual era
stato Don Bosco e come rappresenlnnte di un
Governo che ha per Capo un autentico mera-
viglioso lavoratore cresciuto nella durezza del
lavoro all'apprezzamento ed al potenziamento
delle fatiche dei lavoratori dei campi. Per ac-
clamazione fu votata una lettera di omaggio al
Rettor Maggiore e vivissime ovazioni saluta-
rono le adesioni di Mons. \\'esco,·o e del Go-
vernatore della provincia, nonchè i genitori
presenti di quattro sacerdoti salesiani.
Nel pomeriggio i nostri Esploratori offersero
- - ai Coloni un bel saggio ginnastico e la com-
39

1.9 Page 9

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pagnia filodrammatica un gustatlssuno tratte-
nimento. Prima di tornare alle loro case tutti
i convenuti ricevettero ancora la benedizione
e1.1caristica. Nel partire erano commosse atte-
stazioni d'affetto e di gratitudine ai Figli di
Don Bosco che hanno inquadrato nel loro
programma questa simpatica provvidenziale
iniziativa.
EGIITO - Alessandria. - Parole d'oro
sull'Albo d'oro.
u La mia antica fervida e convi11ta ammfra-
zione per la grande Opera dei Figli di Don
BosbO ha trovato nuovo vivissimo alimento nella
visita al magnifico Istituto Salesiano di Ales-
sandria d'Egitto, esempio stupendo dei benefici
risultati che può conseguire 1m'attività educa-
tiva, fondata sul culto illuminato dei sommi
ideali della religione, della patria e del la-
voro».
Cosl scrisse, nell'Albo dei visitatori illustri,
S. E. !'on. Federzoni, Presidente del Senato e
dell'Accademia d'Italia, quando onorò della
sua presenza quelle nostre scuole il 4 dicem-
bre scorso.
Recatosi ad Alessandria a rappresentare il
nostro Governo per l'inaugurazione del monu-
mento a Tsmail Pascià, offerto dalla Colonia
italiana alla nazione egiziana, Sua Eccellenza
prima di recarsi a quel convegno di grandi
concesse il regalo di una sua visita ai piccoli
campioni d'Italia, a quei 350 alunni del nostro
Istituto, fiero della tradizione di sentirsi ani-
mato ai nobili ideali perseguiti da ogni grande
che tocca il suolo egiziano, dal Duca degli
Abruzzi al Conte di Torino, a S. E. Feder-
zoni ...
Quando Sua Eccellenza, scortato dalle Auto-
rità e dai magnati della Colonia apparve sulla
veranda della palazzina del Circolo ex-allievi,
quella gioventù fremente di entusiasmo scoppiò
in w1 applauso che copri gli squilli della banda
e tacque per riprendere col coro nutrito del-
l'inno dell'Impero. Un alunno gli manifestò i
sentimenti di tutti, ed a tutti rispose l'Onore-
vole, COl'\\quistando gli animi con quell'aria pa-
tema che e sua quando parla ai giovani, e con
quella sua autorevole parola che trova la via
della persuasione e del cuore quando parla di
-
- Cludad Trujilio (Santo Domingo). - Sezioni dell'Esposizione delle nos1.rc Scuole Professionali.

1.10 Page 10

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Altssondda d'Egitto. • S. E. Luigi f'cder:ronl fcstos3mc ntc ,u:collo all'htinalo Salesiano.
lavoro, di religione, di patria e sa ùi parlare a
giovani formati a quegli ideali nella scuola di
Don Bosco.
Dopo di aver assistito aUa S. l\\Iessa nella
nuova chiesa pubbljca dell'I stituto e di aver
visitato con vi~bile compiacimento i locali, le
aule scolastiche e particolarmente i nuo,•i la-
boratori, Sua Eccellenza, gradito un vermut
d'onore, si ritirava col seguito, csprimenJo al
Direttore e ai suoi collaboratori la sua viva
soddisfazione. Son parole ed atti che çio,Tani
ed inse~anti non dimenticano più e riman-
gono nel nome della fede e dell'Italia a speme
e confono.
HAITI - Port-au-Prince. - Autorevoli ap-
prezzamenti dell'Opera Salesiana.
L'Ecc.mo Presidente della Repubblica dotL
Sterno Vinccnt, ha pubblicato una documen-
tata relazione <lelle opere compiute durante il
suo govemo e dello sforzo fatto a favore della
classe sociale più bisognosa.
Stralciamo quanto scrisse al capitolo Tra•
sformazione della nostra Istruzione nazionale»
intorno alle nostre Scuole professionali:
«La realtà piò feconda, nella sfera dell'inse•
gnamento professionale, è stata la fondazione
della Scuola di Arti e Mestieri, la cui direzione
fu affidata alla Congregazione ben conosciuta
dei Salesiani di D. Bosco.
Il vasto progetto abbraccia un assieme di
costruzioni che potranno contenere oltre zoo
allievi intemi. Oggi ha una capacità di 70 allievi
circa e vi funzionano i laboratori di meccanica,
falegnameria, sartoria e calzoleria. D irige la
scuola il R.do P. Pierre Girnbert, il quale sa
unire la fermezza alla bontà; sicchè la Dire-
zione Generale Governativa non ha che parole
di lode per la disciplina che vi regna e la dili-
genza con cui si lavora.
Dal 21 al 24 luglio di quest'anno queste
scuole aprirono una esposizione professionale
di carattere pubblico. In essa figurarono i
lavori degli allievi. L'iniziativa fo coronata da
un pieno successo e questo, meglio ancora
che gli elogi del pubblico, fu la dimostrazione
evidente del grande valore dell'insegnamento
metodico, io cui la teoria si altema bellamente
alla pratica che si svolge nei laboratorii.
Questa è la forma migliore per togl iere la
g ioventù dall'opera distruttrice dell'ozio del
quale con ragione si disse che è il padre di tutti
- i vizi. Ed a questo noi abbiamo soprattutto mj-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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rato nel corso di tutta questa azione di ordine
educativo: una migliore formazione della no-
stra gioventù del domani ~-
La parola del Presidente è tanto sincera che
il Governo di Haiti ha mandato cinque gio-
vani haitiani nel Belgio in una scuola professio-
nale Salesiana perchè si preparino a dirigere
nel futuro la Casa Centrale Governativa di Arti
e Mestieri, e ne sostiene tutte le spese.
Ci fu offerta anche una bella scuola di agri-
coltura ma per mancanza di personale non la
si è potuta accettare.
Le dichiarazioni del Presidente e il gesto
del Governo sono il migliore incoraggiamento
pei nostri maestri e capi d'arte.
STATI UNITI - Tampa. -Ampliamento
dell'Orfanotrofio Maria Ausiliatrice.
La domenica 20 novembre, proprio mentre
il mondo Salesiano esultava della glorificazione
della Beata Maria MazzareJlo, a Tampa, in
Florida, si inauguravano i nuovi ampi locali
deJl'Orfanotrofìo Maria Ausiliatrice che co-
stituisce una magnifica affermazione dell'opera
e dello spirito di S. Giovanni Bosco.
li fiorente Istituto che da dicci anni prodiga
l'educazione cristiana alla gioventù povera
della Florida, spalancò in quel giorno le sue
porte ad una folla di gente che accorse anche
dai luoghi più lontani di questo vastissimo
Stato dimostrando tutto l'interesse e la sim-
patia di cui è circondato anche in ambienti
protestanti od apertamente anticattolici.
Ed il nuovo palazzo raccolse unanime il
plauso degli intervenuti per l'ampiezza e co-
modità dei locali, la sobria armonia delle Linee
e la posizione incantevole. Sorto per la benefi-
cenza e generosità del signor Gustavo Pitsch,
metodista, che volle perpetuarvi la .memoria
della sua distinta Signora, lega il nobile gesto
aù una storia interessante ed edificante.
Alcuni anni fa la morte rapiva improvvisa-
mente la signora Pitsch. I giovanetti del no-
stro Isituto si trovavano per caso all'arrivo
del funerale nel cimitero adiacente la Casa
salesiana. Il loro ottimo contegno e la preghiera
che istintivamente offersero a Dio colpirono il
signor Pitsch, e suscitarono una cordiale ami-
cizia fra gli orfanelli ed il vecchio signore
protestante. Lo spirito di famiglia, l'allegra
spensieratezza e la pietà sincera dei giovani, la
bontà ed il sacrificio dei Salesiani gli rendevano
care le frequenti visite aJl'Ospizio. Però egli
parlava poco ed osservava molto. Nessuno in
casa avrebbe mai potuto pensare che quell'uomo
così dimesso nel vestire avesse mezzi e tanto
benefiche intenzioni... Quale non fu la mera-
viglia di tutti quando, alcune settimane dopo
la sua morte che lo ricongiunse presto alla sua
Signora, il Direttore, Don Luigi Rinal<li,
venne informato che il signor Pitsch aveva
incluso frn i suoi testatori l'Istituto Salesiano
con 1a clausola che il fondo venisse adibito per
la fabbrica dei tanto necessari e desiderati
ampliamenti! Ci si vide proprio la Provvidenza!
L'inaugurazione dei nuovi locali fu fatta
coincidere col decimo anniversario dell'Opera
Salesiana in Florida. E fu un trionfo per Don
Bosco, e, ben si può dire, per la Chiesa stessa.
Vi parteciparono S. E. il Vescovo Diocesano,
Mons. Patrizio Barry, con un eletto stuolo di
sacerdoti; il Procuratore Generale dello Stato,
signor Giorgio C. Gibbs con distinte rappre-
sentanze statali; i Cavalieri di Colombo ed altre
illustri personalità.
Alla Messa solenne che, pel gran concorso di
gente, si dovette celebrare all'altare del devo-
tissimo tempietto eretto presso il nostro lago,
parlò il nostro Don Rinaldo Bergamo, primo
Direttore dell'Istituto. La benedizione rituale
e l'apertura dei nuovi locali fu fissata alle tre
pomeridiane. Illustri oratori la commentarono
con vibranti discorsi. Applauditissimo il Pro-
curatore Generale dello Stato, che, traendo
ispirazione dalla vita di Don Bosco, tessè uno
stupendo elogio delJa sua opera e del suo me-
todo. Parlarono pure il nostro Ispettore Don
Ambrogio Rossi, e il Direttore. Chiuse con
paterne indimenticabili parole Mons. Vescovo
esprimendo tutta la sua gioia nel vedersi cir-
condato da tanti e cosi illustri amici ed ammira-
tori dell'opera di Don Bosco. Narrò degli stenti
in cui l'opera carissima al suo cuore di Vescovo
vide i suoi principi, e delle liete speranze di cui
era pieno quel g iorno. La Benedizione pontifi-
cale pose termine alla riuscitissima cerimonia.
A sera, dopo cena, una simpatica illumina-
zione del nuovo porticato dava tono e colore
ad una intima riunione di famiglia e metteva
fine ad una giornata indimenticabile nella storia
dell'Opera di Don Bosco in Florida.
TUNISIA - Goletta. - Un buon Coope-
ratore Alfonso Angugliaro, riconoscente per
una g razia ricevuta, ha donato alla parrocchia
una bella statua di Don Bosco suscitando nel
popolo una fervida divozione che s'è manife-
stata solennemente anche quest'anno, alla festa
della .Madonna del Carmine. Celebrata una
Messa con panegirico ad onore del Santo,
prima di quella solenne ad onore della Ma-
42

2.2 Page 12

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donna, un gruppo di giovani pescatori portò
in processione anche la statua del Patrono
della gioventù fra un corteggio di bambini che
divotamente preparati cantavano le lodi del
Santo. Parroco e vice-parroco parlarono a più
riprese di D. Bosco traendo dalla sua divozione
alla Madonna ispirazioni di fervore alla pietà
del popolo verso Maria Santissima.
quanto più è stata bassa nella sua umiltà. Data
la necessità sociale del secolo passato per l'edu-
cazione della gioventù, in cui si trattava di fare
per le giovani figlie del popolo quello che Don
Bosco faceva per i fanciulli, è provvidenziale
che Dio abbia scelto un'autodidatta, istruita
dallo Spirito Santo, la quale aveva collocata
la sua volontà in mano a Don Bosco ed era
Feste in onore della
Beata Maria Mazzarello.
Milano. - La glorificazione del-
!'umile Confondatrice dell'Istituto
delle Figlie di Marìa Ausiliatrice ha
assunto grandiosa solennità nella
nostra parrocchia di S. Agostino, che
è uno dei più vasti templi della città.
Predicarono il triduo, dalJ'8 al
10 dicembre, Mons. Pietro Goda,
Protonotario Apostolico, il nostro
Don Luzi e S. E. Mons. Coppo. li
giorno t 1, dopo una Comunione generale, che
ricordava le glorie euc.-aristiche dei tempi di
$. Carlo in cui per ore ed ore il santo Arci-
,·escovo distribuiva l'Agnello di Dio al suo
popolo, tenne solenne pontificale in rappre-
sentanza dell'Em.mo Cardinale Arcivescovo
Mons. M. Cavezzali, Provicario dell'Archi-
diocesi. La Scltola Cantormn dell'Istituto Sa-
lesiano, diretta dal Maestro Musso, esegul
un ottimo programma musicale. Disse le glorie
della Beata in una affettuosa omelia S. E. Mons.
Coppo. Alla funzione pomeridiana intervenne
lo stesso Eminentissimo Cardinale Arcivescovo,
Ildefonso Schuster, il quale, dopo i Vespri
solenni, sali al pergamo pel panegirico. ,Scu-
satosi della difficoltà incontrata per un pane-
girico in stile ~ perchè solo Salomone - os-
servò, secondo la Sacra Scrittura - era capace
di dissertare incominciando dai cedri del Libano
sino all'umile erbetta simile al piccolo issopo,
che cresce fra le muraglie >• ed è evidentemente
più facile fare il panegirico di Don Bosco per
le sue profezie e la moltitudine dei suoi mira-
coli, per la sua figura veramente gigantesca
nella storia della Chiesa, che non discutere
dell'« umile issopo 11, l'Eminentissimo s'indugiò
in pratici rilievi di spirituale elevazione. E
disse come, entrando in chiesa e contemplando
lo stendardo della gloria, che è quello stesso
della beatificazione, avesse pensato subito che
Madre Mazzarello sta ora più alta nella gloria
Goletta (Tu.nisl). • GLI amici di Don Bosco.
pronta ad esercitare una virtù eroica. Fu supe-
riora della Congregazione delle Figlie di Maria
Ausiliatrice per nove anni. Nove anni di go-
verno sono bastati. Sono cent'anni dalla na-
scita e la Congregazione delle Suore da Lei
fondate conta la bellezza di ottocento case. ·
Quante anime sono entrate e uscite da quelle
case, temprate alla vita? Si deve discorrere di
milioni.
S. Em. si rivolse quindi particolarmente alle
Figlie di Maria Ausiliatrice, presenti in gran
numero, per stimolarle a conservare lo spi.riLO
della Beata e a lavorare fervidamente nel c.-ampo
loro affidato dalla Provvidenza di Dio.
T erminato il discorso, Sua Eminenza im-
partl alla folla la benedizione eucaristica e l:i
giornata si chiuse col bacio della Reliquia dell:-1
Beata.
Torino - Borgo San Paolo. - Il popoloso
Borgo San Paolo che in 20 anni ha visto cre-
scere dai prati uno dei più fiorenti Oratori
salesiani e l'Istituto delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice che porta il nome di M. Mazzarello,
ha celebrato il triduo e la festa dal\\'8 aJJ'u di-
cembre, con ammirabile fervore nella nostra
chiesa parrocchiale di Gesù Adolescente, gre-
mita fino all'inverosimile. Predicò Don Favini.
Coincidendo il primo giorno del Triduo colla
festa dell'Irµ.macolata, tenne solenne pontifi-
- - cale S. E. Mons. Coppo. Nelle altre due si:re
43

2.3 Page 13

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impartirono h1 benedizione succes$iv:11nente le
LL. EE. .ì\\lon!>. Perrachon e Mons. Gionaljt.
li giorno della festa cclehrò la ì\\lessa della Co-
munione generale per le Associazioni femmi-
nili S. E. :\\lons. Seh,~a il quale assistette pure
pontificalmente alla l\\Jcssa cantata. Per la
Comunione generale delle Associazioni ma-
~chilì rappresentò il Rettor :\\'Iaggiore il Pre-
fetto generale sig. Don Berruti.
Chiuse la fervida giornata, dopo i Vespri
pontificati da S. E. Mons. Selva ed il panegi-
rico, l'Em.mo CardiMle Arcivescovo Maurilio
Fossati, il quale, sebbene stanco per una gior-
nata d'intensa atti\\ ità pastorale, volle dare aJle
Figlie di Maria Ausiliatrice .rnche quel conforto
imparte11do pontificalmente la benedizione
eucaristica.
L1 chiesa non bastò a contenere l'immensa
folla. La scuola di canto dell'Oratorio S. Paolo
e 11uclla delle Figlie dì l\\Iaria Ausiliatrice si
divisero il proRramma musicale con ottime
esecuzioni.
Vercelli. Alle solenni cerimonie cele-
brotc nella nostra chiesa parrocchiale del Sacro
Cuore tutta parata a festa, dall'8 all'n di-
cembre, intervenne personalmente S. E. il
Prefetto, coi rnppresentanti del Federale e
ùel Podestà, e tutte le altre autorità civili, po-
litiche, militari e scolastiche, cospicue rappre-
sentanze dei vari reggimenti di stanza a Vercelli
e folla di popolo e di istituzioni cittadine.
S. E. l'Arcivescovo Mons. Montanelli assi-
stette pontificalmente la santa Messa celebrata
ùal canonico Orsenigo e rivolse dal pergamo ai
fedeli un nobile discorso d'esaltazione dclln
vita della nuova Beata. Nel pomeriggio dopo
i Vespri l'Ispettore s:ilesiano don Maniero disse
il panegirico e S. E. ì\\fons. Arcivescovo chiuse
la funzione colla benedizione eucaristica.
Bahia Blanca (Argentina). Una vasta
propaganda organizz:ita dalle ex-allieve delle
Figlie di ~laria Ausiliatrice colla stampa e colla
radio ha preparato la cittadinanza a festeggiare
la beatificazione di Madre l\\fazzarello con
solenni funzioni nella Cattedrale e nella cap-
pelJa dell'Istituto delle Figlie <li :\\[aria. Ausi-
liatrice. Tenne vontifìcale lo stesso Ecc.mo
Vescovo :Mons. Leandro Astelarro, alla pre-
senza tli tutte le autorità ecclesinsriche, civili,
politiche, scolastiche, rappresentan1,e di tulle
le parrocchie e comunità religiose, istituti e
associazioni giomnili e di una folla straboc-
chevole di popolo che gremì anche la piazza,
servita da appositi :iltoparlanti.
Sull'altar maggiore campeggia,·a il quadro
della Beata dipinto dal pittore l\\Jonacelli. Il
programm:i mu3icale fu egrcgi:imente svolto
dalla nostra scuola cli Fortin Mercedes.
Di.sse il panegirico il direttore del Collegio
Salesiano Don Lopez.
VffiTU' E OLORTE DELLA BEATA M. MAZZA.RELLO.
Sismo lieti di annunziare che sotto questo titolo è in
conio di ,1amp,1 un volume coi disc0rKi dd Papa, di
S. E. ~lon,. \\'=o,·o di Acqua, ddl'E,n.mo Arcivescovo
Ji &lagno CarJ. ~aaalli Hncca, dell'F.m.mo Patriarca di
Vcnczin C:ord. Adeodato Pinz:rn, dell'Em.mo Arcìve•covo
di Tor:110 Cord. Maurilio F,1~sali e di t1ucTIO dell'Ero.mo
Arcivescovo <l• 1\\!ilano Cnrd. Uùefon,o Schlllltcr.
-
- Tampa (S1a1I Unu l). • 11 Dire u or o dell'OrJano1rollo r ingra2:lo I convenuti :ill'ln.augur0%1o no.
44

2.4 Page 14

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DALLE NOSTRE MISSIONI
Shlllona • AQum. - Ex '1Jlievl dc,ll a oO>llra S<:uol:i lodwnrlale 1nu.,rvenu11 al convegno an.oualc.
ASSAM
R eso c o nto a nnual e .
Ri.,v.1110 sig. Don Ricaldone,
nel cinquantenario del transito di S. Gio-
vanni Bosco al cielo, i missionari dcll'Assam,
come omaggio filiale, le presentano i manipoli
di bene raccolti in quella regione che il Brama-
putra bagna e i massicci deU'[malaya inco-
ronano:
B.1uesim.i di adulti
infanti di infedeli
t di cristiani
in nrtimJ,, mortu
TOTALB
Numero cattolici .
anecumeni
Comunioni.
Confessioni .
1\\ latrimoni
Esirerne Uru:ioni
Catechisti
::.859
945
1.932
616
6.532
59.636
4 .051
3 6 6. 0 2 5
157.769
6o2
219
463
Il numero dei battesimi segna una sensibile
diminuzione. La necessità di rassoclare le po-
sizioni conquistate, una prepamzionc più ac-
curata dei catecumeni, 1a scarsità di operai
evangelici che mietano in questo campo sem-
pre più promettente \\'anno annoverate fra le
cause principali del rallentamento di quello
marcia ascensionale che, incominciata nel 1922
con poco più di 5.000 cattolici, ora raggiunge
cou i catecumeni la cifra di 63.000.
1 soldati di G. Cristo in Assam nell'anno
decorso hanno segnato il passo per orientan;i
meglio versò nuove conquiste e fronteggiare
i nuov"i a\\-venimenti vitali per l'av,·enirc cri-
stiano di questa terra.
Ovunque si parla del movimento degli 111-
toccabiH. Il cuore cristiano si ribella a chia-
mare con questo nome 6+.000.000 di creature
di Dio, figli del medesimo Padre che è nei
cicli, i quali per secoli e secoli vissero in uno
stato di degradazione, inferiorità e ineguaglian:r..a
sociale. Sono chiamati intoccabili pcrchè il
toccare uno di questi paria o fuori casta vor-
rebbe dire una macchia morale; acqua e cibo
- - diventono impuri dal loro contatto. Anche
45

2.5 Page 15

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l'India sente ora l'alito dei tempi nuovi e i
milioni d'Intoccabili si agitano.
Rimarranno ancora inquadrati neU'Indui-
smo oppure alLrc religioni riusciranno ad atti-
rarli nella loro orbita? I Maomettani, i Pro-
testanti, i Cattolici hanno teso la mano a questi
infelici gridando: « Venite con noi e troverete
quella frateUanza e riconoscimento dei diritti
che cercate n. I Maomettani sono già fonnida-
bili per numero e compattezza; i Protestanti
hanno mezzi; i Cattolici hanno un tesoro più
grande: quella fede che tanto ci sublima. I
valori spirituali che hanno influenza sull'anima
naturalmente cristiana potranno resistere al
cozzo degli interessi materiali ? Sono adunque
64.000.000 di gente che cercano una religione.
Non dobbiamo nascondere che vi è un'altra
forza che agisce e come un veleno occulto
s'jnfiltra nell'organismo a compiere opera di
disgregazione. Questa forza è il comunismo
che già cerca di protendere i suoi tentacoli
verso queste classi oppresse. Adunque: o una
religione o il comunismo.
In Assam questo movimento presenta un
aspetto caratteristico. L'Assam è una vallata
chiusa al nord dall'lmalaya e al Sud da una
catena di montagne che s'innalzano fino a
2.000 metri. Durante l'invasione ariana, come
durante un'inondazione si cercano i punti più
elevati, così gli aborigeni del paese per non
stare soggetti a!J'invasore si rifugiarono sui
monti. Lassù per secoli vissero indipendenti
conservando le loro leggi e usanze. Abbiamo
quindi un mosaico di tribù che mai furono
assorbite daU'Induismo, dai Mussul-
mani. La civiltà Ji raggiunge ora in quei re-
cessi fino ad oggi inviolabili. Non sono come
gli altri cc Intoccabili» che fanno già parte del
sistema sociale Indiano costituendone gli ul-
timi gradini. No, le tribù montagnose deU'As-
sam sono terreno eminentemente vergine, ma-
teria prima che si può lavorare! Il Chota
Nagpur (centro India), 50 anni or sono, fu il
teatro di conversioni in massa di simili tribù.
I Gesuiti l'assecondarono e ora vi sono
300.000 cattolici, che formano una delle oasi più
belle della Chiesa nel mondo infedele. Vi è
nell'Assam tale movimento dj massa ? Da certi
segni c.:i sembrerebbe di poter rispondere affer-
mativamente. Ma bisogna tener presente:
che i Protestanti in Assam sono più
di 200.000;
che i Mussulmani acquista.no migliaia di
adepti e gli Indù, che non fecero mai proseli-
tismo nei tempi andati ora imitano le grandi
religioni missionarie e fanno vero lavoro di
- - conquista fra le tribù assamesi ;
3° che il movimento di conversioni in massa
non può es~ere regolato dal missionario come
la manovella di una macclùna.
Es so può paragonarsi al Ausso della marca.
In alcune parti dell'India già c'era questo movi-
mento: migliaia di indigeni volevano convertirsi.
Si lasciò pei:dere l'occasione: venne· il riflusso
e quei distretti ripiombarono nell'incr,,,ia per-
chè irretiti dnll'islamismo che fu più audace.
Sembrerà strana questa affermazione, ma è
vera. Le conversioni sono come il premio
d'una corsa: lo raggiunge chi arriva prima. Una
volta che queste tribù sono passate all'jnduismo
o all'islamismo diventano quasi refrattarie al-
l'evangelizzazione. Il flusso della marea rico-
mincia; qui non più. Queste riflessioni sono
suggerite dall'accorato appello che i missionari
rivolgono al Vescovo: « Da ogni parte sono
interi villaggi che ci domandano un catechista.
Siamo già oppressi dal troppo lavoro, non ab-
biamo mez.zi ; che cosa dobbiamo rispondere ?
Dobbiamo <lire a loro: "Voi non sarete bat-
tezzati; voi starete ancora alla porta aspettando
.fi11d1è potremo mandarvi un catechista?".
cc lo sono sicuro, mi diceva un missionario,
che quasi ogni mattina alzandomi troverò sulla
veranda uomini venuti da lontani villaggi a
implorare perchè mandi un catechista che
li istruisca nella religione. E io dovrò dire:
"Noi". Quale mgente responsabilità pesa su
noi e anche sui cattolici dell'Europa che po-
trebbero facilmente dare a questi Lazzari le
briciole di una tavola sontuosamente imban-
dita! ».
Nella Chiesa nascente di Assam che spalanca
le porte per ricevere gli ultimi di ieri che
stanno per diventare i primi, il bisogno più
urgente è quello di moltiplicare buoni cate-
chisti. Che possono fare due o tre missiona,·i,
talora mezzo ammalati, in distretti immensi,
senza questo prezioso esercito ausiliare che
raggiunge per ora la cifra di 46o? .Ringraziamo
quei benefattori che hanno adottato dei cate-
chisti, meritandosi cosl il premio degli apostoli
che fanno correre la parola di Dio. L'espan-
sione della Cruesa esige l'apertura di nuove
residenze che sono come presidi sicuri della
conquista. La stazione missionaria di Barpeta
nella vallata è quasi ultimata e attorno ad essa
poco per volta sorgeranno molteplici opere di
carità. Le Figlie ùi Maria Ausiliatrice aprirono
un nuovo centro a Shillong. Dopo la benedi-
zione della cripta della Cattedrale, sospendem-
mo lavori, per concentrare tutto lo sforzo nella
costruzione dello studentato teologico che sta
sorgendo vicino alla chiesa del Sacro Cuore.
li ritorno <lei chierici è stato salutato come

2.6 Page 16

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l'alba deUa vera risurrezione dopo il tragico
venerdì santo del 1936.
In un resoconto annuale si cerca sempre cli
far rilevare quello che è più appariscente; ma
niuna penna può descrivere il lavoro compiuto
dai missionari. Come tradurre in cifra i chilo-
metri percorsi in montagna, in pianura, sotto
un sole di fuoco, lungo i fiumi, a piedi, a ca-
vallo, in elefante, in barca, in treno ecc.? E
quanti militi ignoti in questa santa battaglia
che lavorano con noi a propagare il vangelo!
Le numerose cappelline hcncdelte quest'anno
sono il frutto di tant, sacrifici di po,·eri e umili
neofiti che sacrificarono i loro rispa1·mi pe1·
avere una chiesa!
ln Shillong, le poderose e sempre più fio-
renti istituzioni scolastiche, J.11l'asilo all'uni-
versità, riscossero ripetutamente l'applauso del
primo ministro e delle altre autorità, che pur
c~sendo maomettane o indù, ammirano il con-
tributo della J\\1,~sione catt()hca al progrcs.c,o
e all'inci,·ilimcnto dell'Assam.
lo chiudo quc:sto resoconto colla visione delle
Lrihù che popolano l'Assam: sono Khassi, Mi-
kir, Boro, Garo, Nagas, Curaon, .l\\lenda, Ka-
ria... tutta geme semplice, buona, che si muo-
, c verso le i:randt correnti delle ci,·iltà mon-
diali: andiamo incontro a loro affinchè po:s-
!lano tro\\'are subito Gesù Cristo e non altri.
Oh l se potessimo aprire una nuova rcsi<len;,,a
che è indispensabile in un distretto vastissimo
con migliaia di cristiani e catecumeni! Intendo
parlare di Johrat sul Bramaputra, una citta-
ùina assai importante come base per metterci
a contatto colla lrihì1 dei Nai::a:s do\\·c bvornno
solo i Protestanti. Benedica, sig. Don Ricaldone,
tuni i s001 figli dell'Assam affinche possano
l:ivorare sempre come buoni soldati di Cristo.
Dev.rno in C. C.
>B S. FERR.,-..no
Vt'S(Ot'O di SMll011g.
ASSAM (Shillong).
Mostra professionale.
Rev.1110 sig11or Do11 Ricaldom,
11 13 agosto u. :s. S. E. il Governatore
dell'Assam, accllmpagnato da tre ministri, si
degnò di inaugurare personalmente la rnllstra
professionale ùellu nostra scuola. La cerimonia
a.;sunse l'importanza tli un a,·vcnimento ;.traor-
<linaiio auche pcrchè la mostra è la prima del
genere in questa città. Vi intervennero le mas-
sime autorità civili e militari e una schiera di
amici. E fu una g lorificazione del nome e del
sistema del nostro Santo Fondatore. Dopo i
canti e gli indirizzi inaugurali, prima di ta-
gliare il nastro, S. E. il Governatore pronunciò
una appropriata allocuzione in cui elogiò il la-
voro sociale e spirituale di Don Bosco, ricordò
varie circostanze della sua vita e non dimenticò
la data cinquantenaria della sua morte. Chiuse
in\\'itando il pubblico ad apprc:tzare e ad enco-
miare il lavoro sacrificato e disinteressato dei
nostri missionari Coadiutori i quali si dedicano
con tanto amore al l'insegnamento delle arti e
mestieri, all'assistenza ed alla cura di queHi or-
fani. Raccomandò a Lutti di patrocinare la
scuola in modo efficace. Le sue parole intorno
alla figura morale dd nostro Santo Padre fe-
cero tanto maggiore impressione sul pubblico
in quanto che chi le pronunciavtt è un prote-
stante praticante.
I due più diffusi giornali dell'India dedica-
rono all'avvenimento articoli e fotografie. L a
mostra fu un vero premio ai sacrificati maestri
e ai volonterosi giovani. Fu un omaggio di gra-
titudine ai bendatton ed alle autorità, e fu
sopranutto una delle maggiori glorificazioni date
al nostro Padre Don Bosco in queste regioni.
Rimase aperta ci1\\que giorni. I visitatori si s\\1c-
ccdettero quotidianamente a migliaia, e molti
si fermavano con ,·ero interesse ad osservare
la rns:;cgna didattico professionale. Yarii im-
presarii, ingegneri e capi di aziende si racco-
mandarono per il collocamento dei n ostri gio-
vani presso di loro a corso compiuto. Un Haja
domandò il posto per due gio\\'ani che desi-
dera mandare come apprendisti. Yarie carte
geografiche offrivano ai visitatori il qu~dro
completo dellll Scuole profcssiontili salcsi:ine in
tutto il mondo. Durante quei giorni furono di-
stribuite oltre tre mila copie di una piccola vita
di Don Bosco, preparata per l'occasione. La
fun:tione di chiusura, il 17, vide maggior con-
Cc>r:lo che l'inaugurazione. La presiedette il Mi-
ni-;tro degli interni e dell'istruzione, il quale
nel discorso non esitò a clichinrarla la migliore
del genere in At>sam, e formulò i migliori auguri
per i fortunati allic\\'i che la frequentano. Jl se-
condo giorno della mostra coincise col convegno
annuale degli ex-allievi i qu[lli intervennero in
bel numero; nei loro discorsi ricordarono con
affettuosa riconoscenza il fondatore dell'orfa-
notrofio scuola professionale, S. E. l\\Ions. Luigi
Mathins e i successivi Direttori e l\\1aestri.
I cattolici, meno di un decimo della popolazione
cli Rhillong, sentirono di più l'influsso ed il so-
- - stegno morale della nostra sanUl religione, che
47

2.7 Page 17

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ha mezzi così utili e potenti per avvicinare le
masse, e dimostrare praticamente il valore del
nostro Credo.
Ci aiuti, amato Padre, la sua benedizione a
fare sempre più e sempre meglio anche in
questo campo.
Shi/long, 29 settembre 1938.
Don GIOVANNI BACCTnARELLO
Missionario Salesiano.
CINA (Hong-Kong-Aberdeen).
Un mese fra i colerosi.
Shillong. • U n'esposizione della nostra Scu ola profes-
sionale inaugurata dal Governatore . • Saggio di ginna•
tica • Due s ezioni de lla mos trà • Saluto al Governatore.
R ev.1110 ed amat.mo Padre,
sapendo con quanta sollecitudine segua il
progresso dell'opera nostra in questo Estremo
Oriente, penso che le tornerà gradita anche
qualche notizia sull'apostolato che i suoi figli
svolgono in questo immenso e tanto tribolato
Paese, per alleviarne le sofferenze fisiche e mo-
rali che la guerra, il colera ed altre sventure
hanno dolorosamente acuito in questi scorsi
mesi. Il Signore mi ha fatto la grazia di potermi
dedicare per un buon mese alla cura dei cole-
rosi, senza riportarne alcun danno.
Era una domenica d'agosto dello scorso anno
quando il Direttore mi consegnò un giornale
con queste parole: - Prenda, e comparso il
colera in città e qui vi sono le prescrizioni me-
diche: lei che, come Catechista, ha la cura della
salute pubblica, veda e provveda. - Benchè,
fossimo in piene vacanze molti <lei nostri gio-
vani erano in collegio: urgeva quindi premu-
nirsi. Volli anzitutto mettere me stesso in grado
di poter avvicinare i colpiti con tutta tranquil-
lità, e per questo mi recai subito al vicino ospe-
dale e fui tra i primi a sottopormi all'iniezione
anti-colerica. Vi condussi poi tutti i giovani,
e cosi, per quanto stava a noi, ci mettemmo a
posto. Il Direttore colse l'occasione per ricor-
dare che S. Giovanni Bosco, a Torino, in cir-
costanza analoga, aveva promesso l'immunità
dal colera a p.ttti i suoi giovani che si fossero
conservati in grazia di Dio e avessero portata
la medaglia di Maria Ausiliatrice. Assistemmo
cosl al bello e commovente spettacolo di vedere
i nostri 300 e più giovani, in maggioranza an-
cora pagani, armarsi della medaglia dell'Ausi-
liatrice e sforzarsi a gara per tenere lontano il
peccato. Maria ci esaudi: passammo quel lungo
periodo col morbo che dilagava tremendo at-
torno a noi, e nessuno dei gio'O'ani fu colpito .
Dirò meglio che uno solo fu colpito, ma non

2.8 Page 18

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in collegio. Si era recato in famiglia per una
infermità della nonna, ed il colera lo sorprese
facendone una delle prime vittime. Ottimo di
condotta, assiduo al catechismo, spero che il
Battesimo di desiderio gli abbia spalancate le
porte del Paradiso ove infatti già mostra di
lavorare per il frntellìno, venuto a soslituirlo,
e per l:i famiglia.
TRA 1 COLEROSI. - Pochi giorni dopo,
una comunicazione telefonica del Vicario Apo-
stolico S. E. l\\lons. Valtorta mi invitava ad
assumere un posto di infermiere al lazzareuo.
Avuto il consenw dei Superiori, accettati con
entusia..mo. Il lazz:iretto era stato improvvisato
nei loclli dell'antico ospedale civile laeciato
liberi) in primavera, quando Hong-Kong inau-
gurò il suo nuovo, irnmen'>o, modernissimo
ospedale. Allo scoppinre del conflitto cino-giap-
ponese, era stato adibito a rifugio per i molti
profughi di Shianghai. Ma, comparso il colera
e visto che prendeva proponioni allarmanti, si
era deciso di trasformarlo in lazzaretto. L'edi-
ficio, composto di due grandi isolati si prestava
infatti molto bene per la separazione tra malati
gravi e convalescenti.
11 governo della Colonia aveva organizzato
un ottimo servizio di 3Ssistenza m:1, crescendo
ògni giorno il numero dei ricoverati, era ricorso
al Vicario Apostolico per aiuto. Io mi prestai
di gran cuore. Ma non le so dire le difficoltà
e le pene provate. Lei sa, amato Padre, che il
colera si cura con un'iniezione endovenosa che
tende a rifornire il sangue della parte acquosa
e impedirne la coagulazione.
L'effetto è sorprenuentc: ho visto piiì volte
malati in preda a dolorosissime convulsioni,
con le lividure della morte sul ,·olto, calmarsi
come per incanto allo scorrere fra le vene del
liquido salutare: gli occhi si rischiaravano e il
volto s'atteggiava a un dolce riposo.
Se ne salvava una media del 50% ; ma si sa-
rebbe potuto fare assai più se fosse stato possi-
hile applicare a rutti la cura per tempo. Pur-
troppo il popolino, pieno di pre,·enzioni, per-
suaso che chi entrava all'ospedale col colera
non ne usciva più vivo, invece di favorire la
cura, giungeva aù ingiuriare, per ignoranza
certo, non per malizia, coloro che si sacrifica-
vano per assisterli, accusandoli di sommini-
Hrare a,Qli infermi droghe fatali per accelerclJlle
la morte. Preconcetti non nuovi, nè esclusivi
dei cine.'li, che intanto spingevano i parenti a
tenere nascosti gli ammalati, finchè la gravità
del caso li costringeva a decidersi a denun-
ciarli, quando non v'era realmente più ri-
medio.
Dei cinque che, tra infermieri e inservienti
dell'ospedale, vennero colpiti, un solo mori.
VENTI BATTESIMI IN UN GIORNO.
- [o avrei preferito assistere i malati più
gravi, perchè fra quelle povere creature che si
dibattevano fra le spire della morte, avrei a\\'Uto
un campo più vasto e fecondo per il mio mini-
stero sncerdotale, ed aprire le porte del Ciclo,
quando non fosse stai.o possibile strapparle alla
morte. Invece, con due suore Canossiane, fui
addetto ai convalescenti ove il lavoro era 3.$ai
più limitato. ,;\\fa la Provvidenza s'incaricò di
farmi strada.
Una delle prime sere, rientrando ad Aber-
deen, trovai un biglietto del Missionario del
luogo colla nota dei cattolici degenti all'ospe-
dale dei colerosi. Non posi tempo in mezzo.
Il giorno dopo chiesi subito ed ottenni di visi-
tare questi cristiani e mi vidi aperto l'adito al
reparto dei malati gravi. Crebbe di molto il
mio lavoro, ma con grandi consolazioni pel
mio cuore di sacerdote. Nella prima visita vidi
i eri.niani, li confortai coi santi Sacramenti ed
amministrai ai pagani ben venti battesimi.
SCENE PIETOSE. - Gliene deicrivo solo
qualcuna di quelle che più si scostano daJ co-
mune•.
Un giorno, mentre io battezzavo una <lonna,
vidi la Suora che mi accompagnava a colloauio
con una giovane che, a mani giunte, invocava
il Battesimo. - Guardi, padre, come è ben Ji-
sposral - mi dis~e la suora. Ma, subito una
voce irosa: - Non si parla di queste cose ai
bamhini! - E giù una sgridata alla povera
giovane. Era sua madre. La figlia, sotto il di-
luvio tiri rimbrotti, dichiarò di non voler pilÌ
saper di Batte;:imo. :ì\\ladre e figlia per fortuna
gu:1rirono: da ceni indizi mi parve cl1e fossero
protestanti.
Un nitro rifiuco ci venne da un giovanotto
il cui male degenerò in etisia. Lo vidi la prima
volta che mi recai tra g li ammalati, e v'era
ancora quando lasciai l'ospedale. Tutte le volte
che gli parlavo di Battesimo si alterava e mi
mandava via; pel resto mi si mostrava sempre
molto gentile.
Ed ora qualche cosa di più consolante.
Era la prima volta che ponevo piede in quel
luogo di dolore e cercavo i cattolici che mi erano
stati raccomandati. Entrato nella corsia degli
uomini mi trovai di fronte a un giovanetto di
forse quindici anni che mi colpì assaj per l'e-
spressione dello sguardo che teneva fisso su di
mc. M'avvicinai, gli parlai a lungo... All'aspetto
non sembrava grave; temevo quindi di com-
piere un'imprudenza battezzandolo dopo una
- 49

2.9 Page 19

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istruzione sommaria. Non so se egli abbia in-
tuito ciucsto mio timore; fatto sta che si mise
ad implorare il Battesimo con tutta l'anima.
Un'ispirazione provvidenziale mi suggerì di
approfittare di quelle ottime disposizioni, tra-
mandando ai pochi giorni che gli potevano ri-
manere il completamento dell'istruzione cate-
chistica. Con gmn trasporto rice,·eue il Batte-
simo e fu uno dei fortunati di quel primo giorno.
Il giorno dopo corsi difilato al suo letto. Era
fuori dei sensi: in preda a convulsioni, mandava
forti grida. Tutto il corpo era gelido. Avvisai
i medici che accorsero subito e applicarono l'ago
per l'iniezione; ma era troppo tardi! Fecero
ancora un'iniezione per sostenere il cuore, ten-
tarono la respirazione artificiale, ma tutto fu
inutile: il giovane spirò sotto i nostri occhi.
Mi confortai pensando che avevo provvisto alla
salvezza dell'anima sua.
Altra volta notai un uomo, sulla trentina:
aveva già. superata la crisi, ma se ne staYa sempre
immobile; forse era di già tisico prima che cole-
ro,;o.
Gli parlai di religione, ma non mi diede ri-
sposta. Per non importunarlo e per timore di
violentarne la coscienza, lo lasciai. Ebbi l'im-
pressi()ne che, più che rifiutare il Battesimo
non sapesse rassegnarsi a morire. Quell'accenno
al Battesimo, in quelle circostanze, forse per lui
era un invito a morire. Intanto feci pregare. Il
giorno dopo, potei fargli prel;ente hl gravità
del suo stato, ed egli acconsenti volentieri a
prcpar:irsi ed a ricevere il santo Battesimo.Tre
giorni dopo, il suo posto era già occupato da
un altro.
Altre consolazioni furono l'abiura d'una pro•
testnr\\le, ottenuta quando meno speravo, e il
Battesimo del padre di un nostro alunno di
Aberdeen, il quale era stato battezzato a
S. Pietro dell'anno scorso <lai Visitatore sig.
Don Berruti. Ambedue son volati al ciclo dal
lazzarelto.
~on pos!lo terminare que:sto argomento senza
una parola di lode pei medici e per tutto il
personale <lei lazzareno: infaticabili, pronti
semprc, giorno e none, al primo richiamo, con
uno spirito <li carità e di sacrificio che grande-
mente li onora. ln tutti la massima tleferenza
e cordialità. Protestanti o pagani, nessuno mai
tentò di intralciare l'opera del sacerdote catto-
lico.
Cosi, in un m~ potei amministrare 250
Battesimi. ~e sopravYissero solo quattro ed a
quc:.ti completammo l'istruzione durante la
convalCl\\cenza. All'uscita dal lazzaretto regalai
loro il Catechismo col libretto delle preghiere e
li raccomandai al Missionario del loro paese.
Tutti, anche i non battezzati, dimostrarono u11a
profonda gratitudine a quanti si occuparono di
loro. Chissà che questo non sia il primo anello
della dolce catena che li vincolerà per sempre
a nostro Signore Gesù Cristo.
Preghi, amatissimo Padre, perchè questa
speranza si realizzi e benedica chi si professa
suo aff.1110 figlio i11 G. C.
Sac. BASSANO LAnENO-FACCINt
JY!i.ssio,wrio Salesiano.
GIAPPONE
Dolci emozioni, cari ricordi,
visioni di bene.
Rromo. Sig. Do11 Ricaldoue,
la gioia intensa provata nel rivedere Supe-
riori, confratelli, benefattori ed amici viene
attutendosi nel desiderato ritorno al campo del
no.~cro apostolato. JI Co11te Rosso, che tra-
sporla le ultime squadriglie dei suoi -figliuoli e
delle Figlie di M. A. nell'Estremo Orieme, dal-
l'India al lontano Giappone, porta pure con se
i pensieri e gli affetti cli tante anime buone, che
colla preghiera, col sacrificio, coll'aiuto del-
l'elemosina materiale vengono fiancheggiando
il povero missionario e glt infondono anche
parte di quell'eccitamento all'apostolato, che
prodenc dal sentirsi compresi e sostenuti, dal
!'enti~i amati ed apprezr.ati, dal \\'Crificare cl~e
il proprio lm•oro è considerato come laYoro di
pretta azione cattolica, di glorifiCilzione di Dio
e di espansione del suo regno in tutto il mondo.
Volli intervistare (mi permetta la parola del
gergo giornalistico) i colleghi missionari viag-
gianti con mc: il nostro c-.irissimo l\\Jon,,. Fer-
rando col suo missionario Don Tomè; il bravo
Ispettore i\\lons. Scuderi, Amm. Apost. del
Krishnagar, cd il simpatico Don Braga, Ispet-
tore della travagliata Cina, belle e gioconde
figure di apostoli salesiani, che pur provati,
possiamo dire, dal fuoco e dall'acqua e dal
f nro, fiduciosi nella Prov.videnza e con lo spi-
rito sal1.:siano, che sprizza loro da tutta la per-
sona e dalla loro attività, continua.no imperter-
riti a combattere nelle loro difficili posizioni.
Furono con me concordi nel constatare, che e
in Italia e fuori, nelle regioni da loro visitate,
il problema missionario ha davvero preso uno
sYiluppo cd un posto di predilezione nella mente
e nel cuore del clero e del popolo cristiano.
50

2.10 Page 20

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Confortanti constatazioni. dendo le sue ramificazioni, e l'aver noi potuto
assistere allo svolgimento di qualche setti-
Nei Seminari diocesani o interdiocesani da
noi visitati, sotto l'impulso degli eccellentissimi
Presuli, funl'ionano zelanti circoli missionari;
si de~idera sentire paclarc delle ì\\.Iissioni; è
accolta con entusiasmo la persona del ::\\1issio-
nario; viene chiarendosi sempre più il problema
mis..'lionario, non come curiosità ili avventure,
ai viaggi più o meno disastrosi, col contorno
coreografico di inboscate pericolose, in cui
fanno capolino fiere o serpenti o frecce avve-
lenate di seh·aggi, ma come problema fonda-
mentale cli redmzio11r di a11ime, che non cono-
scono ancoa'll il Signore.
m:ma, promossa dal Centro dell'Operu, valse
a constatare quanto Slia a cuore al clero itil-
liano seguire anche in questo importante pro-
blema le direttive pontificie. Fervore <li vita
missionaria dunque un po' dappertutto; sempre
più chiara comprensione dell'importante pro-
blema e sempre migliore e più vasta l'organiz-
zazione. Oh, quando il popolo cristiano ùi tullo
il mondo vivrà dcli'Azione Cattolica Missio-
naria sarà d'assai facilitalo il problema dell.t
predicazione evangelica!
Ebbi 11nche l'occasione di tenere confèrenzc,
promosse dalle Associal'ioni <li Cultur-..1 Fa-
E a queste con<;olanti con<;tatazioni il cuore scista o di Dopolavoro nei rispettivi saloni, in
del Missionario si dilata, si esalta e benedice cui vibrava all'unissono coll'amore di patria
il Signore e pensa al futuro, a queste giovani quello della fede: anche in questi amhienti il
anime sacerdotali, che porteranno nell'aposto- constatare gradita la presenza del :\\Iis!-ionario,
lato parrocchiale la forza, lo zelo, l'operosità ascoltata con avidità la sua parùla, è indice elo-
del mis.<;ionario tra gli infedeli; oppure, deli- quente ui quale comprensione e nelle alte
neandosi in esse la vera vocazione missionaria, sfere e in quelle lavoratrici sia tenuto il pro-
abb~n<loner-Jnno la diocesi e ,•olenmno tra gli blema missionario.
infedeli a riprodurre l'apostolato cli Gesù e dei Che dirle dei nostri Istituti di formazione
suoi apostoli. E come em per noi confortante salesiana e missionaria, dei nostri Istituti e
l'udire le parole, daV\\ero sature dello spirito di collegi di educazione e di quelli delle Figlie
Dio di Ecc.mi Vescovi, che non solo non osta- di l\\Iaria Ausiliatrice? Non poteva non essere
colavano, ma ritenevano sommo onore per la ammirato e commosso il :\\lissionario nel ve-
loro Diocesi il poter dare annualmente alfa dere lo slancio, l'entusiasmo del complesso <lei
Chiesa buon numero di mission.ari. J Siamo giovani e delle Associazioni e Compagnie, che
sicuri, dicevano, che si ,·erilk-a per i nostri se- vole,-ano dimostrare colle preghiere e frutti
mil'\\J'.lri, quanto affcm1ava Don Bosco, il dupli- spirituali, col loro obolo, frutto alle volte di
carsi delle vocazioni nei medesimi 11. E pensa- veri sacrifid, quanto amassero le Missioni. Oh I
vamo insieme alle prcclicazioni, alle conferenze cari giovani, oh diretwri, catechisti cd umili
tenute nelle chiese, nei saloni e teatrini parroc- assistenti e insegnanti nostri, oh! ispettori ca-
chiali, dietro invito o benevole concessione dei ri!sSimi, godete di queste vostre attività, dei
zelanti parroci. Oh, il nostro buon popolo ita- frutti meraYigliosi di bene suscitati da questo
liano ama le missioni, ama sentirne parlare - vostro consenso e impulso per venire in aiuto
e a tali adunanze accorre anche l'elemento, che alle missioni, delle mirabili vocazioni chè Ye-
ordinariamente non si ,·cde in chi$:sa - e nei nite regal.mdo alla Chiesa e alla nostra Società!
limiti delle sue possibilità, aiuta. dove c'è Voi avete ben compreso il dt>siderio di Gesù e
fervore di vita cristiana non pub mancare la torto egli minutamente registra a vostro me-
comprensione in pieno del movimento missio- rito, concedendo per voi il cento in questa vita
nario, come in altro senso si può anche dire, e la vita eterna, perchè voi lavorate per i suoi
che il movimento missionario parrocchiale ge- fratelli più poveri, e cooperate con Lui a far
nerJ intenso fervore, quasi al punto da consi- conoscere il Padre suo.
derar.:i come termometro dell'attività della vita Miriadi di pensieri - ricordi car i, visiori
parrocchiale, quasi fossero termini correlativi. di bene - si affollano alla mente del 1\\lissio-
Coll'awnentare dell'organizzazione missio- nario, mentre l'occhio Ya spaziando sull'im-
naria, è aumentato pure il numero degli iscriui menso mare. Una ridda cinematografica di
alle opere pontificie missionarie, alle riviste e volti cari, superiori, confratelli, allievi ed ex-
pubblicazioni missionarie, ben fatte, riccamente allievi, parenti, amici e benefattori, ammiratori
illusi rate, lette con passione e che \\'engono ed una lunga teoria di ombre evanescenti, che
mane, mano diminuendo l'ignoranza dei pro- modestamente vogliono conservare l'incognito...
blemi missionari (il massimo danno da cui E poi moltitudini, che pregano e griJano con
possa essere affetto il popolo nostro). L'Unione Gesù: Ut orm1es,erra11tes... revocare d(f(nerù...
Missionaria del Clero viene sempre più eslcn-
- - E grosse lagrirne di gioi:1 riconoscente rigano
51

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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alle nostre Opere Sale-
siane in Giappone. So
che i confratelli (e con
fraterna sollecitudine me
ne informavano) hanno
continuato con slancio il
loro lavoro dall'inizio del
nuovo anno missionario.
A volo d'uccello (per lei
che conosce persone, o-
pere e luoghi) un rias-
sunto della loro molte-
p1ice attività, fisserà così
anche ai lettori del Bol-
lettino l'avvicendarsi sto-
rico dei grandi e piccoli
avvenimenti nostri.
La formazione di tre
nuove Conferenze di S.
Deppu . - La vhi1a del comp0nt<ntl la MJssione del Perù.
Vincenzo de' Paoli rego-
larmente federate mo-
intanto il volto del Missionario... Grazie o mio do di ampliare il ritmo di attività caritatevole
Dio, e con Lui e per Lui, grazie a voi tutti! verso i poveri e gli ammalati; di mettere tante
Oh le ineffabili dolcezze della Comunione dei famiglie a contatto o in relazione colla missione;
Santi applicata alla vita missionaria!
buoni semi che affondano tra gli abbandonati,
tra la miseria materiale e morale, tra la povera-
Attività dei missionari. glia, ottimo substrato per gli effetti mirabili del-
la carità. Cosl a Miyakonojo, Beppu e Nakatsu
Pennetta ora, amato Padre, ancor un ac- con queste conferenze spero si potranno ottenere
cenno alla nostra cara e povera Missione e ulteriori e più abbondanti frutti di conversioni.
Beppu. La bt<nedizlooe della campana donata dal Cappellano deUa «Mootecuceoli ».
52

3.2 Page 22

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Beppu. • Rlcevlinento di S. E. Alberto Da Zara Comandante le forze navali italiano in Estremo Oriente
alla noslra missione.
Beppu. • Gioventù femminile cattolica a Coo1resso.
- - 53

3.3 Page 23

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La Congregazione delle Suore Giapponesi
della carità a Miyazaki va normalizzandosi e
cinque nuove aspiranti hanno iniziato il loro
noviziato. Il gruppo dei primi orfanelli ricove-
rati all'Ospizio che diedero pròva di non essere
atti allo studio o a mestieri speciali vengonofor-
mando un piccolo gruppo di agricoltori, i quali
sotto le vigili cure dei nostri bravi coadiutori
si abilitano ai lavori dei campi e cominciano
già a prestare il loro aiuto alla famiglia del-
l'Ospizio, da cui finora ricevettero tutto; pre-
ludio alla fonna:;:ione futura di buone famiglie
agricole, che non dimenticheranno mai la for-
mazione ed il bene ricevuto dalla missione.
11 nostro Seminario riempie di consolazione
e di speranze il cuore dei Missionari: vita di
famiglia, alimentata dalla pietà e dal lavoro.
Dopo le brevi ferie d'agosto, una bella muta di
esercizi ridiede il primitivo impulso spirituale
e agli studi la tonalità di prima. Le vicende
dell'incidente colla Cina banno determinato il
richfamo sotto le anni del nostro caro confra-
tello eh. Mishimura, insegnante in Seminario,
e gli si fecero i commiati d'uso alla par-
tenza.
U concerto del nostro Seminario ebbe
campo di prodursi in occasione della visita
della Squadra « Gioventù Hitleriana » di pas-
saggio a Miyazaki, partecipare ai lavori, che
volontariamente in ore libere i giovani studenti
fanno per aiutare le famiglie dei richiamati alle
armi, e, con una magnifica riunione sportiva,
dare saggio nella festa dei Santi della loro atti-
vità ginnastica artnuale. In mezzo a questo fer-
vore di vita è consolante vedere il chiarirsi
preciso di ottime vocazioni tanto per la diocesi
che per la nostra cara Congregazione.
11 nostro Don Marega ad Oita oltre il suo
lavoro d'apostolato continua le sue apprezzate
ricerche sui monumenti antichi del cristiane-
simo e i suoi interessanti studi sul Buddismo,
ricevendo preziosi contributi e consensi da
autorità civili e scolastiche e da intelligenti in
materia.
A Beppu viene sempre più delineandosi im-
portante il lavoro di propaganda di carità fra
gli ammalati colle visite a domicilio, colla pro-
paganda stampa, colla musica, ecc.
Il tubercolosario (Giardino di luce) è in
piena eflìcienui, come pure l'Opera della S. In-
fanzia delle Figlie di Maria Ausiliatrice, opere
irradianti una sfera di benefica influenza per
tutta la città. Data la posizione di questa e la
sua ricchezza di acque tennali, sabbie e fanghi
è meta frequente di visite. Notevoli quella della
Missione mongola, della R Nave Montecuccoli
- - nel.la persona del gentilissimo comandante
54
A. Da Zara e recentemente quella del Però
fatte anche alla Missione Cattolica.
Sono occasioni magnifiche di propaganda per
la nostra missione che viene cosi ad essere
messa in luce, valorizzata e ammirata sempre
piò. Sull'alto del magazzeno della missione
ora squilla una sonora campana, dono del cap-
pellano della Jlllontecuccoli, cosi il saluto del-
]'Angelus è udito da buona parte della città,
voce di Dio anche questa che si fa sentire.
Già in qualche occasione la campana funzionò
pure da segnalatrice d'incendio, attirando sim-
patia e ammirazione maggiore alla missione.
Nel mese di agosto, poi, i suoi figliuoli si
ritemprarono al lavoro cogli annuali esercizi
spirituali, e chiuse la serie la professione dei
nostri cari novizi nella festa dell'Immacolata:
sono sei nuove reclute di cui una giapponese,
che nel lontano Giappone si sono arruolate
sotto la pacifica bandiera di Don Bosco.
Come vede, amatissimo Padre, non si tratta
di grandi cose, ma so che al cuore suo paterno
e a quello dei nostri Cooperatori e delle nostre
Cooperatrici, non dispacciono anche le cose
minime dei suoi più poveri e più lontani fi-
gliuoli, e d'altra parte in questo grande Impero
è solo con questi sassolini, che, cementati dalla
preghiera e dai sacrifici dei buoni, si riesce a
costruire le granitiche fondamenta.
Resoconto annuale.
Anche il bilancio spirituale dell'anno de-
co.rso non manca di consolazioni.
L'esame statistico dei battesimi ci porta ad
un balzo in avanti di un centinaio in più su
quelli dell'anno precedente; e si tratta di batte-
simi pressochè tutti di adulti. I fattori <li que-
sto miglioramento lento, ma d'un ritmo che si
va accelerando di anno in anno, confortando
le nostre speranze per l'avvenire, sono vari.
Primo, indiscutibilmente, la grazia di Dio,
che dà l'incremento a tutto. Secondo fattore,
j nostri Cooperatori, veri ministri della Provvi~
denza, da cui il missionario attende fiducioso i
mezzi spirituali e materiali. Terzo fattore: i
missionari e collaboratori meritano proprio di
essere citati all'ordine del giorno: si prodigano
con grande amore e zelo nelle opere di apo-
stolato, fanno bene il loro dovere. Le cure di-
rette ai cristiani, ai catecumeni, ai poveri pa-
gani per salvaguardare e conùw-re alla fede, si
vanno armonizzando con l'uso di altri meni
indiretti, che, secondo i tempi e le circostanze,
servono di esca, di attrazione per le anime.
1) Anzitutto i nostri 0RATORl alla sale-
siana, che ci danno modo di avvicinare setti-

3.4 Page 24

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mamlmente oltre tremila ragazzi pagani. Già
cominciamo a vederne i frutti: antichi orato-
riani, che conducono la famiglia alla missione;
oratoriani che, venendo ammalati, desiderano
la visita del Direttore dell'oratorio; oratoriani,
che, fattisi cristiani, entrano in seminario o si
consacrano al Signore nella vita religiosa.
2) Le ,1arie opere di assistenza sociale e di
carità: le Conferenze di S. Vir1emzo, che già
funzionano nelle principali residenze; l'ospi-
zio di Miyazaki; le opere di carità per l'i11fa11-
zia ahba11do11ata tenute dall'ospizio e dalle
Figlie di Maria Ausiliatrice a Beppu; gli asili
d'i,ifaw:ria di Oita, Miyazaki e di Tokyo; l'aspi-
ra11dato di Nakatsu; il seminario indigeno di
Miyazaki e l'opera di formazione del persouale
salesiano a Tokyo (Noviziato e Studentato)
e delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Beppu;
il sa71atorio (Giardino di luce), a Beppu, te-
nuto da un gruppo di signorine cattoliche;
le nwnerose opere sociali di Mikawajirna a To-
kyo; il segretariato per gli ammalati a Beppu:
dicano ai nostri amici gli sforzi dei missionari,
dei salesiani per fare opera di penetrazione sia
pure indiretta, opera di espansione e diffusione
cli carità fra queste care anime. ]\\,fa fra tutte
queste opere spicca come fiore bellissimo la
nuova Congregazione indigena delle Suore
Giapponesi della Carità di Miyazaki in cui
hanno già fauo professione le prime novizie.
3) La propaganda stampa ebbe pure in
quest'anno nuovo impulso e marufest.azioni
nuove coll'inizio della Collana drammatica,
edita dalla tipografia Don Bosco a Tokyo, e
col periodico Clzaritas, organo delle opere cli
carità in Giappone; con operette varie, tradu-
zione di opuscoli di P aclri clella Chiesa, boc-
coni deliziosi per gli ammalati, e che vanno
a ruba tra i Protestanti; altre ope1·ette lumeg-
gianti principi di assistenza sociale, edite dalla
S. Maria di Miyazaki. Si iniziò pure a T t>kyo
una pubblicazione originale di dischi musicali
cli vario genere: canzoni giapponesi del sotto-
scritto cantate da Don Margiaria, ed esecu-
zioni di musica sacra dei nostri seminaristi
intitolati a D. Bosco: "D. Bosco phone >1.
4) Tra le nuove costruzioni di quest'anno
ricordo la chiesa dedicata a Don Bosco, a
Nakatsu e, per opera della muni_fica carità del
compianto Cooperatore salesiano P. Bulteau,
la chiesetta del S. Cuore nel Sanatorio di
Beppu. La tenacia caritatevole poi delle brave
ragazze che tengono il Sanatorio di Beppu,
ha dato origine a lla nuova costruzione del
e Sanatorio. Il pacliglione allestito già pieno e
si cercano i mezzi per la costruzione di un
secondo. Le Figlie di Maria Ausiliatrice a
Beppu hanno pure inaugurato il nuovo padi-
glione (Giardino di gigli) per l'Opera della
S. Infanzia che già raccoglie oltre sessanta ri-
coverati. Non le descrivo le necessità in cui
ci dibattiamo e di cui mi scrivono con lettere
piene di calorose insistenze tutti i missionari,
tutti i Salesiani e le Figlie di Maria Ausilia-
trice. Abbiamo bisogno di personale - ab-
biamo bisogno di erigere cappelle e chiese, ui
moltiplicare le residenze - abbiamo bisogno
di rassodare le opere esistenti... Imploro spe-
cialmente l'aiuto per due opere che mi
stanno assai a cuore: la nuova Congrega-
zione indigena delle Suore della carità giappo-
nesi che essendo al suo inizio ha bisogno di
tutto; e il pareggio governativo della Scuola
P rofessionale di T okyo. Sono opere che esi-
gono sacrifici pecuniari assai rilevanti, ed io
li domando per mezzo suo alla carità di tutti.
5) Il numero dei fan ciu lli orfani raccolti
da noi e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice va
crescen do e s'impone ormai la fondazione di
un'opera che li accolga quando n on potranno
pi1ì essere ospitati negli attuali orfanotrofi ed
opere della S. Infanzia. Oh! potessimo trovare
un .Mecenate... ! Non ci abbandoni, amato Pa-
dre, e colle sue preghiere e colle sue efficaci
insistenze presso i nostri ze.lanti Cooperatori
ci venga in aiuto.
Suo per tutti in G. C. aff.mo
Mons. VINCENZO C1MATTI,
Prefetto Apostolico.
Dal mare, I ottobre 1938.
Avverten za! Chi non ricevesse regolarmente il "Bolle ttino Salesiano,.
è pregato di darcene sollecito avviso. Chi cambia res idenza
s'affretti ad avvertircene, inviando la fascetta colle nuove indicazioni. Noi
non ne sospendiamo mai l'invio ai Cooperatori ed alle Cooperatrici se non
in caso di decesso o dietro loro richiesta. Ogni irregolarità va quindi at-
tribuita o a d isg uido o, più sovente, a variazione d'indirizzo non notificata.
--- 55

3.5 Page 25

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DATI STATISTICI
Stato della Missione di Miyazaki dal Stato dell'Opera Salesiana in Tokyo,
-1° luglio _1937 al 30 giugno -1938. dal luglio -1937 al 30 giugno -1938.
In una superficie di 16.072. 175 1cm• per una po-
pohtzione di 1.825..1-36 ab. (cens. 1935) lavorano
1 1 sacerdoti, 5 chierici, 5 coadiutori e 11 fra c!lte-
chisti e maestri.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice e le Suore della
Carità giappoMsi coadiuvano nelle opere di carità
e di assistenza sociale (Ospizio, S. Infanzia, Asilo,
Collegio per fanciulle).
N. Allievi
Piccolo Seminario jndig.:no Mi)'azaki
47
Gran Senùnarìo Tokyo (Filos. teol.)
15
Asili d'Infanzia .
3 165
Op. S. Infanzia
2
49
Orfanotrofi
3 163
Ospizio vecchi
Collegio per fanciulle
Collegio per aspiranti
Oratori o riunioni rag:ll~zi p::i~ani
9
Libreria cattolica
Tipografia S. Maria
NB. - È l'editrice delle pubblicazioni periodiche:
Vivere nella Carità (mens. cop. 8.000), L'Angelo
della Fa111,:glia (settim. 550), Carità (mens. 2.00~),
Opuscoli vari, ecc.
Confraternite reHgio~ laiche .
5 3H
Assoc. laiche di carità e u:ione ct1tt. . Il 320
I Salesiani di Don Bosco in Tokyo svolgono il
loro lavoro di apostolato:
1. Nella parrocchia di S. Giova1111i Evangelista
a Miknwajim::\\ (Tokyo) ab. 600.000 di cui 400 cri-
stiani.
Si ebbero nell'annata 69 battes., 21 cres., 6 ma-
trimoni, 13 def.; 9870 comun. e I miss. al popolo.
Abbraccia pure le opere: Oratocio quot. - Giar-
dino d'inf. - Dopo Scuola - Dispensario -As~oc. varie
di carità e assist. sociale - Giovani csplor., ccc.
2. Nella Scr,ola professio11ale D. Bosco (Sez. Tipo-
grafi e Sarti) ad H::ichinari cho (Tokyo) con 34 al-
lievi - è pareggiata dalla provincia e si spera pros-
simamente il riconoscimento ministeriale.
Fra le pubblic. periodiche la tipo,l?J'. pubblica k,
Lett,ire cattolirhe in giapp. (Anno VI) copie 1000
ed il Bolletti110 Salesiano in giapp. copie 2.500.
Alla Scuola è pure annesso l'Oratorio feHivo.
3. Nello Studentato Filosofico-Teologico e No-
vi::iato salesiano a Shakuji - Tanaka cho (Tokyo):
l\\,ovizi .
6
Studenti filosofia
teologia
12
Jn tutte queste opere sono occu::,ati 7 sacerdoti,
3 chierici e 7 coadiutori.
Stazioni I\\Iission:.trie
PROVTXCIA MIYAZAh.'l
Mìyazaki
Miyakonojo
Takanabe '
Tano
I -~ I -- l Nfeudem.
. i- - ----- 1937
~
...::._
Bottesìmi
Dli lnarl mirti la arl. I
odofll lnfanU ~
Comunioni ,M,rrìm.
Pasq. loi devaz. 11i'11 1111!1
e:
~
-8_
·~e
«l
Nfoudmeli.
1938
690 13 26 :r8 3 440 46.935 4 z 18 78 654
81 4 14 6 9
52 1.483 - I
I6 12
96
- 146
- 9 4
100
8oo - 4
I 20 r38
167 8 -
- 9 I 115 6.400
-
I 15 169
PROVINCIA OITA
Oita
Beppu
Nakatsu
I
146 -
130 -
17 - -
91 39 45
- 65 z.350 I
So 16.700 - -
2 14 497
60 57 188
93 24
s2
4 - -74-
5.470 -
--
-
5 18 105
1 453 49 162 78 62 926 So. 138 5 \\ - ; - ~ 214 I ~
- - Cresime 27 - Missioni ed esercizi spiritWlli al popolo ,2.
56

3.6 Page 26

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Lettera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
il 6 di q«esto mese il Santo Padre Pio XI inizia il
suo XVJII mmo di Po11ti/i.cato. Son sicuro che tioi
t11t1i pregherete i11 quel giomo pel Vicario di Cristo e
gli ill'l!ocherete dal Signore ancor lunghi a1111i di 'QÌta
e di apostolato. Ma vorrei che faceste qualche cosa
di più.
Ilo letto tempo fa su L'Italia riportata dal Resto
de.I Carlino, 1111a bel.fa did1iara.::io11e fatta dall'Accade-
111ico U. Ojetti in una conversazio11e al parroco di
Predappio: :--:oi, Romani - disse - guardiamo
sempre dalla parte dove guarda il Papa.
Ecco una frase - co1111111mt.avo il giomale - che
merita di uenire sottoli11eata: 1111a constata:::io11e di
fatto per quello cli.e riguarda i romani, 1111 ricm,osci-
mefllo del vincolo ùulissolttbile che rmisce Roma al
papato; mo 011clte w, chiaro e sintetico programma che
trascende i limiti dell'Urbe per estendersi a tutto quanto
l'Orbe. Guardare dove gnarda il Papa! ecco quello
d1e debbo110 fare i cattolici di tutto il mondo. lvlaguar-
dare 11011 dr, sumpliri spettatori, da curiosi, sibbme
pe fofonnarri di quello c./l'Egli vuole e per ,mifornurr~i
n quello ch'Egli fa~-
Mi pare che questo sia il più bel regnlo che vai pos-
siate fare al Vicario di Cristo e la pirì gran fortuna
per La tia,<tra uita. Pere/re g11ardn11do dove guarda il
Papa, siete neuri di mirare ai più nobili ideali,
Celebrerete così anche nel miglior modo passibile
il decennio della Co11ciliazio11e e/te ha ridato Dio
all'Italia e l'Italia a Dio, Jorma11davi veri cristiani
e, per ciò stesso, attimi cittadini e patrioti esemplari,
secondo IJ.ttello e/te disse il Papa ai n,rafi il 12 set-
tembre dell'a,.no scorso:
Buoni italiani, con tutte le virtù necessarie, con
tutto quello cui il Paese può aspirare, non si può es-
sere se non si è buon.i cristiani. È proprio cosl: a
lungo andare quelli c.he non si dimostrano buoni
cristiani non si dimostrano neppure buoni italiani ~:
e secondo l'immortale monito di Silvio Pellico:
«Se un uomo vilipende gli altari, la santità coniu-
gale, la decenza, la probità, e grida: Patria I Patria
non gli credere. Egli è un ipocrita deJ patriottismo,
egli è un pessimo cittadino. Per amare la Patria dob-
biamo cominciare col darle in noi medesimi tali
cittadini, cli cui non abbia ad arrossire , .
ll Signore benedica i vostri generosi proposili.
Vostro aff.mo
D on GIULIVO.
- Beppu. - Dopo l'inauguraz(ono della chiosa dedicata al Sacro Cuore.
57
-

3.7 Page 27

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Crociata missionaria
Borse complete.
Borsa S. TERESA ES. ERNESTO, a cura di Anna
Campominosi, Torino, in memoria del babbo
e della mamma.
Borse da comple tare.
Dorsa GIRAUDI DON FEDELE (z") - Somma
prec.: 183(4,25 - M. G. Milano, rooo - Tot.
L. T9364,z5.
Borsa GUIDAZIO DON PIETRO (z•) - Somma
prcc.: 1045 - Avv. Cesare Vecchio, 10 - Tot.
L. 1055.
Borsa GLI EDUCATORI AL LORO SANTO, a
cura dell'Tng. Comm. A. Bianchi, Presidente
@ U ,,ione Don Bosco• fra ~li inseW1anti - Somma
prec.: 5869 - N. N., 10 - Insegnanti Sc uola
Santorre Snntnrosa 25,35 - Tot. L. 5904,35.
Borsa LIJIOLO DONAGOSTINO-Somma prec.:
2025 - Maria Pnttarino, 100 - Tor. L. 2125.
Dorsa MADONNA DELLE GRAZIE DI PINE-
ROLO - Somma prec.: 7078,85 - Mons. Ba-
.ronetto Onorato, 100 - Tot. L. 7T78,85.
Borsa ,l-TADONNA DELLE GRA?.TE DI CA-
STELA1ONTB' (Udine), a cura dcg(j cx-allievi
salesiani - Somma prec.: 5903,45 - Carla De
Mallia, 10 - 1'. N. 10 - FamigHa Massarulti,
15 - Adami Ot1avfo, ro - Annn Tracnnelli,
10 - Roiatti Mercede, 10 - N. N. 10,55 -
N. K. ro - Comm. G. B. Biavaschi, 25 -
Bertoni Sante, 15 - Cuttiru C. B., 5 - Fanu-
glia Pulga Giovaonj, 10 - Famiglia De Torna, ro
- N. N . 5 - N. 'N., 10 - Stroppolo Vitginia,
10 - Picco Giustina, 5 - Tot. L. 6084.
Dorsa MAMMA MARGllERITA (3&) - Somma
prec.: 1600,75 - Duronj Lucia, 100 - Una
mamma rfoonoscente, 100 - Tot. L. 1800,75.
Borsa BEATA MARIA MAZZARELLO - Som-
ma prec.: 1188 - Ferrari Albina, 20 - .Rosetta
e Giuseppe Piras, 10 - 1n memoria Coppa
Madre Marina, 1099 - fn onore di Gemma Gal-
gani, 370 - 1'ot. L. 2687.
Bo.rsa MARGOTTI S1'EFANIA ED. ELENA
TURBIL, a cura di Angiolina FerrogHo De Gio-
vanni - Somma prec.: 10850 - Giuseppina l\\,fat•
tirolo, 10 - Tot. L. ro86o.
Borsa MARIA AUSILIATllICE (26") - Somma
prec.: 13358,30 - Sac. Alessandro Martini, 5000
- Luisa De,·oto, 50 - Znnnone Au.rora, .15 -
Morei Angela, 5 - M. I. M., 45 - Sac. France-
sco Fanca, 5 - Piero De Rossi, zo - Sac. Sisto
s - .Baldassarri, 50 - Concena Rnmozzotti,
N. N., Torino, 20 - Tot. L. 18573,30.
Borsa MARIA AUSILIATRICE a cura E. P.
- Somma prcc.: 3000 - Nuovi veisamenti, 1500
- Tot . L . 4500.
Dona MARIA AUSlLIATRJCE ES. GIOVANNI
BOSCO (6&) - Somma prec.: 133 18 - Stella
Torri, 300 - Franzoni Rosa, 500 - Luigia Dalla
Palma, 10 - Cattaneo Giovanna, 5 - C. B.,
--Torino, 10 - Tot. L. 14143.
Borsa MADONNA DEL CAMPIONE, a cu.ra di
B. A. Todi - Somma prec.: 500 - Nuovo versa-
mento, 500 - Tot. L. 1000.
Borsa MINELLI GIUSEPPINA L.V GJOVAN-
Nl1VI - Somma prec.: nooo - Nuovo versa-
mento, 2000 - Tot. L. 13000.
Borsa MORG.4NTI MONS. PASQUALE (2..), a
cura della Casa salesiana di Ravennu - Somma
prec.: 6303 - Facchini Giannina, 10 - Tot.
L. 63r3.
Borsa PISCETTA DON LUIGI (2•), a cura del
Sac. D ott. G. B. Calvi - Somma pree.: 11386,60
- Airoldi, 50 - Eugenio Vito, 50 - Agostina C.,
zoo - N. N. p. g. r., 50 - N. N., 50 - N. N.,
50 - Pina Tirassa, 45 - Demarti.ru Ang., 10,50
- Giov. l'vlaccari, 10 - Maria Gameri, 10 -
Corinna Desi, 10 - Edvige lvfaccari, 5 - Tt>resa
Canossa Reggiani.ni, 100 - Tot. L. tzoz7,10.
Borsa PERARDI CAV. LUIGT, Capitano degli Al-
pini - Somma prec.: 1080-Perardi Avv. Emilio,
1500 - Tot. L. 258o.
Borsa PICCOLI AM{Cl DI DON BOSCO -
Somma prcc.: 2936 - Arcangela Fabbri, 100 -
Tot. L. 3036.
Borsa PIO X (z•') - Somma prec.: 1442 - Sacchi
Albina, 20 - Tot. L. 1-1-62.
Borsa REGINA DI MONDOVJ (z•) - Sonuna
prec.: 3675,70 - N. N., 500 - Tot. L. 4175,70.
Borsa RICALDONE DON PIETRO (-1-a) - Somma
prec.: 2627,30 - Elmo Paschero, 10 - Poggi
Geltrude, 20 - Tot. L. 2657,30.
Borsa RUA DON MICHELE (3•) - Somma p1ec.:
12330 - Montanaro ì\\llario, 100 - Bianchi Er-
minia, 20 - Vigani Giuseppe, 25 - Carla De
Mattia, 10 - Zacchera Gnuruoso, 10 - Linda
Sarta, 30- Pro clero indigeno, 400 - Jn memoria
d e l Card. Richelmy AKostino, 1000 - Rio Grande
do Sul, 4000 - Tot. L. 17925.
Borsa S. ANNA - Somma prec.: 10-1-6o - Mnnildo
Anna, 25 - Tot. L. 104-85.
Borsa S. CUORE DI GESÙ, CONFIDO IN VOI
(3•) - Somma prec.: 773 1 - A. E. O (Biella),
400 - Luisa Devoto, 50 - Dott. Nicol:i Moffa,
25 - Morone Violetta, l5 - Mazziru Piecina, ro
- Bussi J\\Iarina Coppo, Io - Bussi Giuseppina,
10 - Lucia Marchetti, :z.5-Sac. Cuino Giovanni,
50 - Tot. L. 8326.
Borsa S. GIOVANNI BOSCO (3") - Concettina
Calabretta, 50 - Luisa Devoto, 50 - Menghini
Ida, 45 - Piumatti Claudio, 100 - Ugo Ceccnini,
5 - Cieciuzzo Giuffrida, 5 - Leoni Gabriella,
10 - A7,zolini Arcadio, 20 - Zannone Aurora,
10 - Marfo Minatelli, zs - Bi~a Paolina, 100 -
Campana Elvira, 15 - C. Maria, J 5 - Rigoletti
Rina, IO - Lantieri Ferruccio, to - Tol. L. 470
Borsa S. GIUSEPPE (3•) - Somma prec.: T7or7.
- Ernesta Serrazanetti, 5 - Petracco Giovanni,
25 - Tot. L. 17047.
Borsa S. LINO, omaggio della diocesi di Volterro
a S. E. Mon.~. Dante Munerati - Somma prec.:
14221,35 - N. N., 50 - Boogini Giuseppina, 20
- Tot. L. 14291,35.
(Segue).
..

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NECROLOGIO
S ales i a ni d efunt i:
CONTI D. LORENZO, sac. da Cnmerana (Cu-
neo), t a Nizza M. (Fr:mcia) il 18-X-H)38 n 84
anni <li età. Entrato ncllà Società Salesiana quando
,;veva ancora il santo D. Bosco, ne apprese lo spi-
rito genuino che djffuse poi, lavoratore instancabile,
sacerdote zelante, in varie nostre case di Francia e
come parroco a Tunisi ed a Nizza mariuim,1.
CATENA CELESTINO, coad. da Amatrice
(Aquila}, t a Roma il 9-xr- 1938 a 7r anni di età.
Animo mite, amabile, servizievole. si prodiga,•a nella
cura e nell'assistenza dei giovani con vero spii ito
salesiano, preziosa guida, per la sua cultura archeolo-
gica, nelle Catacombe di S. Callisto e ne!Je vi-site
alla Città eterna.
FALCONI D. GAETANO, sac. da Cava dei Tir-
reni (Salerno), t a San Paolo del Brasile il 29-x-1938
a 62 anni di età.
Spese il suo zelo sn.cerdotale in Brasile special-
mt!Ilte nel Santunrio del Sacro Cuore di Gesù in
San Paolo, che resse per 23 anni suscitandovi fervori
di fede e di pietà cristiana.
KOP.4 D. TOJlfi'vf.4SO, sac. da Ta,-clIBly (Po-
lonia), t a Ostrztszòw (Polonia) 1'11-x- 1938 a 6o
anni di età.
Direttore di varie Case in Italia e in Polonia, fu
0-nche fspettore per 4 anni dell'Jspettoria di S. Gia-
cinto. Le sue belle doti di mente e di cuore, il pro-
fondo spirito salesiano gli cattivarono ovunque affet-
tuosa stjma ed ammirazione.
BERTI FAUSTO, cond. da Mondaino (Fori!),
t a Roma il 17- xt-1938 a 51 anni di età. Religioso
esemplare, laborioso, a!Jegro, avrebbe: potuto fare
ancor tanto bene se un male insidioso non ne avesse
troncato la vita.
CONTI OSCAR, cond. da Livorno, t a Call:10
(Perù) il 30-1x-1938 a 60 anni di età. Passò la sua
vira nelle nostre Case dj Lima, Piura e Cusco pro-
digandosi nel lavoro e nella cura dei giovani con
ammirnbile zelo e pietà edificante.
BUISMAN GUGLJELMO, diac. da Amsterdam
(Olanda), t a Còrdoba (R. Argentina) il 5-x- 1938 a
36 anni di età.
SAR.4GONI DANTE, eh. da Selvapiana (Forll),
t a Strada (Firenze) il 18-x1-1938 a 20 anni di età.
KWJATKOWSKI ADOLFO GI USEPPE, eh.
da Kiszyniew (Romania), t a Varsavia (Polonia) il
12-x-1938 a 23 anni di età.
Cooperatori defunti:
ING. GR. UPP. CAU.LO PJAGGIO t a Milano
il 16 noYembre u. s.
Una brev.: malattia hn r·apito immllturnmentc
questo grnndc lavoratore che, tempratosi ulle più
ardite e nobili conquiste del lavoro, conccrl I'in-
dustria nella più alta e più benefica funzjone di ser-
,,iz:io all'elevazione e prosperità social<: e al prestigio
nazionale, e la potenziò al massimo rendimento.
D'animo retto, profondamente cattolico, non si lasciò
mai assorbire dagli affari; ma, serbando a Dio il più
fedele omaggio del suo cuore, p1 oiligò i suoi capitali
a vantaggio dei poveri e dei sofferenti, soprattutto a
vantaggio ddla gioventù abbanc'o-iata. Genova deve
alla sua munificenza 1'11 Albergo dei Fanciulli !Jm-
berto I t da lui fondato ed offerto alla direzione delle
Fi{(lie <li Maria Ausiliatrice; Chiavari, lo Colonia-
Convitto per giovinetti bisognosi di cure. Sono poi
innumerevoli i beneficati nei nostri Istituti e gli
operai delle sue industrie che lo ebbero padre nei
momenti più difficili della vita. L'immenso cordoglio
della sua scomparsa ru la testimonianza più eloquente
delle sue benemcren7,e industriali e della sua carità.
La Pia Unione dei Cooperatori può vantare in lui
uno dei più esemplari interpreti ~elio spirito <li
S. Giovanni Bosco.
CAN. MONS. PJER FELICE BIGLIA, t a
Cuneo il L4 novembre u. s. a quasi 80 anni di <tà.
Decurione e Direttore diocesano <lei Cooperatori.
il piissimo Monsignore ero l'anima di tutte le opere
buone con pa,Jcolare predilezione per quelle di
Don Dosco. Fu quindi veramente felice quando
pot~ vedere i Salesiani in Cuneo e largo di affetto e
di consiE(lio per l'incremento del loro apostolato.
COMJ\\,f. GJO. BATT..ALUFFI. Chiuse i11 se-
nectute bona la sua laboriosa esistenza -ad Agliano
d'Asti, s uo paeHe nativo, nel novembre JQ38. Ave,'a
la bellezza di 92 anni. Spe.~e la parte migliore della
sua vfra nelle Amministrazioni dello Stato, fino a
essere Prefetto di Sondrio e poi di Sassari. Piemon-
tese di stampo antico, ebbe del dovere un concetto
altissimo, nè si credette mai lecito sacrificare il mi-
nimo interesse pubblico al suo v:mtaggio privato.
Conobbe Don Bosco a Roma, quando era nl Mini-
stero degli Interni A lui il Santo si rivolse a!Jorn in
un momento difficile, ottenendone valido aiuto. Da
quel punto l'Aluffi nutrl per luj un affetto, che ncn
venne mai meno, tanta era stata l'impressione rice-
vutane fino dal primo incontro. Possedeva del Santo
cinque lettere, che conserva,·n gelosamente e che
negli ultimi anni fece mettere sotto vetro su d'un
telaio girante, mostrandole ui visitntori come un
tesoro domestico. Dio gli conceda il premio delle sue
cristiane virtù.
BERTOGLIO GRJS GIUSEPPEt a Castelnuovo
Ni~ra il 28-x-1938 a 60 anni di età. Uomo di pro-
fondi sentimenti cristiani ha offerto volenùeri uno
dei suoi figlioli al Signore nella Società Salesiana.
Tutta la sua vita la spese nel lavoro e nel far del
bene.
PRnP. ANTONIO TROCCOLI, t a Dari il
, 0 luglio u. s.
Docente di Chimica Bromatologica nella R. Uni-
versità • Benito l\\,fussolini e Direttore del r,ahora-
torio Chjmico Provinciale, da lui fondato, appassio-
nato cultore delle scienze, tanto profondo nclln suo
59

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branca da raccogliere ammù-azione cd onori, fu sem-
pre esempio di modestia e di semplicità.
Uomo retto nel più ampio significato della parola
educò la sua famiglia al senso vero della religione e
della carità cristiana.
MARGHERITA MOTTA. Ved. CORDONE t a
Cassolnuovo (Pavia) il 22-VT-1938 a So anni di età.
Fervente cooperatrice, ha offerto al Signore nell'Isti-
tuto delle Figlie di l\\foria Ausiliatrice tre ottime sue
figliuole.
POESIO GIUSEPPE t ad Arignano il 27-x-r938
a 70 anni di età. Padre esemplare, lavoratore inde-
fesso, seppe dare un'ottima educazione alla numerosa
figliolanza, ed il Signore lo benedl chiamando due
figliole all'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
BUCCIARDI UMBERTO t a San Cassiano a
6o anni di età.
Fervente cristiano e zelante Cooperatore soste-
neva generosamente le Opere e l\\1issioni Salesiane.
Altri Cooperatori defunti:
Adorno Francesco, Belveglio (Asti) - Aniasi Foma-
rola Maria, Parona (Pavia) - Arditi Carlotta, Catania -
Balzaretri Geom. Antonio, Palestro (Pavia) - Barbe-
ris Francesca, Rfre (Vercelli) - Barozzi Zanetri M'.nria,
Soligo (Treviso) - Bava Maria, Vegni (Alessandria)
- Bertone Caterina, Omegna (Novara) - Bertorelli
Maria, Godiasco (Pavia) - .Binelli Rosa, Olcenengo
(Vercelli) - Binello Vittoria, Calstel@ot•o Calcea
(Asti) - Bondi Silvio, Lorca (Trento) - Bovio Dome-
nico, Trino (Vercelli) - Bozzo Fortunato, Vara.::ze
(Savona) - Brean Matteo, Bmsso11 (Aosta) - Caccia-
rmi Antonio, Figline Valdarno (Fircn:/Je) - Camerano
Giorgio, Barolo (Cuneo) - Camisani Ferdinando,
Roccaprebalza (Parma) - Canessa Teresa Ved. Mar-
chini, Rapallo (Genova) - Cattaneo Maria Teresa,
Lugano (Svizzera) - Cecconi Luigi, Fon10 (Massa
Carrara) - Cestari Adele, Trento - Ciliberti Maria,
Noci (Dari) - Coggiola Stefano, Lu Jl.ifo,,j. (Alessan-
dria) - Concetti Romano, Romo - Concetti Teresa,
Soma - Croce Mons. Stefano, S. Ambrogio (Torino)
- Damnsio Carlo, N01Ji Ligure (Alcss.) - Diano Te-
resa, S. Cristina Gela (Palermo) - Dominioni Luigi,
Milano - Doretti Italia, Udine - Fabbri Rag. Giu-
seppe, Terni - Fadda Eugenia, Terralba (Cagliari) -
Farmcsehi Provvidenza, Gre'l!e (Firenze) - Ferrarese
Giovanni, Legllano-Porto (Verano.) - Foresto Lina,
Mirabella Monf. (Aless.) - Franco Enrichetta, Asti
- Gagliardi Dott. D. Matteo, Cerreto Sannita (Bene-
vento) - Gianola D. Carlo, Annone Brianza (Como)
- Giovine Capra Cristina, Cane/li (Asti) - Gozzer
Maria, Lugano (Svizzera) - Grirnaldi Giovanni, Ca-
ta11ia - lppoliti Diamante, Laurino (Salerno) - !viglia
Cesare, Cr.llia,10 (Asti) - La Salandra Michelina,
Troia (Foggia) - Lege Verginia fu Carlo, Montalto
(Pavia) - Longo Luigi, Bosco Zevio (Verona) - Maf-
fiodo Clementina Pagliarello, Novaretto (Torino) -
Maggia Gioacchino, Sordevolo (Vercelli) - Magni
Enrico, Rancio di Lecco (Como) - Mala~oli D. Gemi-
niano, Staggia (Modena) - Mnnust1rdi A,;,v.Enr:ico,
Alessandria (Egitto) - Merighi Cristina, Trroiso -
Milanesi Angela, Torino - Molaro Giuseppe, Coderno
Sed. (Udine) - Mussio Antonia, Veuaria Reale (To-
rino) - Oletta D. Bartolomeo, La Valletta (Malta)
- Ottoncllo Luigi, Bellano (Como) - Pagliano Caro-
lina, GabillT!o Monf. (Aless.) - Pagliassotti Marianna,
Bosconero (Torino) • Perelli D. Anselmo, S. Ponzo
Semola (Pavia) - Perrod Giulia, Sarre (Aosta) -
Pino Stefano, Saronno (Varese) - Quadrio D. Bat-
tista, Cipresso (Imperia) - Quaglia Paolina Ved. Tar-
1ara, Torremenapace (Pavia) - Raimondo Giuseppe,
C,wa (Cuneo) - Sacchettini Giuseppina, Taverrmzze
{Firenze) - Salvi D. Umberto, Fioret1ti110 (Rep. San
Marino) - Serafini Creistofani Federica, Pim,ello
(Siena) - Severoli Livia, Dozza (Bologna) - Sironi
Luigi, Monza (Milano) - Stablum l\\faria, Vermiglio
(Trento) - Taroppio Rina, Torino - Tccco Gravier
Maria, Ni.z:::a Monf. (Asti) - Urbani Antonio, Valle
di Dentro (Sondrio) - Varischetti Guerinoni Cate-
rina, Gorno (Bergamo) - Vignato-Zin Domitilla,
Gambellara (Vicenza) - Visca Vìttorin, Schierano
(Asti) - Zoppi Giuseppe, Broglio (Svizzera) - Zortea
Giovanna, Canale S. Bovo (Trento) - Zuceo Maria,
Fonzaso (Belluno).
TESORO SPIRITUALE
I CooperatolÌ che, con/essati e co,mmiratì, visite-
ranno una chiesa o pubblica cappella (i Religiosi e
le Religiose, la loro cappella privata) e quivi preghe-
ranno secondo l'intenzione del Sommo Pontefice
possono acquista1e:
L'INDULGENZA PLENARTA
1) Nel giorno in cui dànno il nome a li U11io11e dei Coo-
peratori.
2) Nel giorno in cui per la prima volta si consacrano
al Sacro Cuore di Gesù.
3) Tutte le volte che per otto giorni continui atten-
dono agli Esercizi spirituali.
4) In articolo di morti! se, confe$sari e comunicati,
o almeno contriti, invocheranno divotamente il
Santissimo Nome di Gesù, colla bocca, se po-
tranno, od almeno col cuore.
0GN1 MESE:
1) In un giorno del mese a loro scelta.
2) Il giorno in cui fanno l'Esercizio di B1'ona Morte.
3) Il giorno in cui partecipano alla Conferenza mensile
salesiana.
NEL MESE DI FEBBRAIO ANCHE:
-i) Il giorno 2 - Purificazione di Maria SS.
z) Il giorno 22 - Cattedra di S. Pietro in Antiochia.
- - 60
Con permesso dell'Autorlta Ecclesiastica. - Tip. S.E.J., Corso Regina Marghnrila, 176
Dlretto,e r esponsabile: D. GUIDO FA VIN I , Via Couolengo, 32. • Torino 109