Bollettino_Salesiano_195805


Bollettino_Salesiano_195805



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Vegliato dalla
" cara immagine paterna "
di Don Bosco,
il lavoro
del giovane apprendista
ha un motivo nuovo
di amabilità e di
* ANNO LXXXII * N . 5 1° MARZO 1958

1.2 Page 2

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Libri cl'ispirazione religiosa
per la gioventù
Akune opere pul.colarmenle indicale per· regali in occasione di avvenimenli 1eli91os1 e per la conoscenza ~ella nos!ra Religione
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OR GAN O D E I C. OOP E RAT OHI SALES I ,\\ N I
ANNO LXXXII · N. 5
TORINO, J OMARZO 1958
1Jo11~osco
~~01\\lY d~li1Xf'P"~1
Cento anni ta per te vie della vecchiu To-
rino non sarebbe stato difficile veJere un
sacerdote entrare in piccole officine e bot-
teghe di artigiani. Era Don Bosco, il quale
si preoccupava non solo di collocare i suoi
giovani come apprendisti, ma di stipul,1re
con i loro padroni regolari contratti che des-
sero sicura garanzia morale e tecnic:.i.
• Nei contratti di Don Bosco scrive
l'on. Rarelli - v'erJ l'obbligo d'insegnare
entro un certo periodo d'anni (tre in genere)
l,1 professione; l'obbligo di una rerribu:ione
scalare, tanto al primo, tanto al secondo,
tanto al terzo anno. Si richiamava al rispetto
dei giorni festivi, per consentire la frc:quenz:.i
sia ,dle funzioni religiose che alla scuola
domenicale; inoltre s1 rendeva norma d1 con-
tr.irto la vacan:a di 15 giorni all'anno, antici-
pando cosl le ferie annuali che" si dànno oggi•.
A cento anni, Suu Santità Pio Xli, a ri-
chiesta Jèl Ministro del Lavoro, proclama
solennemente San Giovanni Bosco pntrono
dei giovani apprendisti di tutte le professioni
Il nostro Sanro viene cosi introdotto ufficial-
mente nel mondo del lavoro, dove fervono
numerosi e intricati problemi che richiedono
w1a sicura soluzione. Don Bosco è stato
scelto come protettore di questo dclicuto
settore del mondo giovanile perchè egli fu
l'anticipatore di quello «speciale mpporto di
lavoro• che è l'apprendistato e che 111 lt.1lia
è oggetto della legge 19 gennnio l9.55. Jl ~1,-
nistro del Lavoro 011. Gui dice la st'dt.i.
<• particolarnienre felice 111 quanro il Santo
della gioventù pose per primo l'àccento su
questo problema, e la sua pedagogia - nel
settore Jcllc scuole del lavoro - rimane an-
cora insuperata».
Nel mondo del lavoro, dominato cwrro
spesso dai principi deleteri e antireligiosi dd
materialismo. appare quinJi la figurn Jd
nostro ">amo come angel0 protettore dd
Cielo, sorr,mutto per i più giovani. Mentre
Carlo :-.tarx, comemporanl'<> di Don Bosco,
con i suoi prmcip1 scatenò la lotta di classe,
mu non prese mai in mano la falce e il m;1r-
cello, Don Roseo incalli le mani faccnJo
persino il garzone di campagna e di caffè,
divenne uno dei più formiJal-ili lavoratori
del suo secolo e avviò i piì1 poveri figli Jet
popolo alk· migliori conquiste, facendone Jc1
la\\·c,r,1torl qualificati e onesti.
Alla scuola di questo maestro che diedi!
ai suoi figli come motto e Jivisd {( Lavoro e
Tcrnp~·ranza • e assicurò loro <( pane, lavoro,
Paradiso"• sono cresciuti e crescono nel
mondo falangi di lavoraton. imparando non
soltanto l'arte e la sua perfezione, ma la va•
lorizzazionc spirituale del hi\\·oro.
San Giovanni Bosco oggi guarda dal Ciclo
con particolare predilezione i giovani apprcn•
disti di tutto.: le professioni. Possa il suo spi-
rito, animo alle sor)tc;:nti del Cristianeslmo,
irradiarsi in tante officine e scuole, per l'elc-
vaz1one delle masse lavor,1tnc1 e per il vero
progresso dell'umanità.
11 1

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'MCa
Cent'anni fa il 25 marzo 1858 la Signora della grotta di Lourdes
disse a Bernardetta: "Io sono l'Immacolata Concezione"
Il 25 febbraio 1858 la bella
Signora della grotta di
I,ourdes ordinò a Bernar-
detta di bere e di lavarsi
aJla sorgeme. La fanciulla
s'incamminò verso il fiu-
me. << Non là, ma qui... >),
rettificò la Signora. fo
quell'angolo di grotta non
c'era che terra asciutta.
U bb1dicnte, Bernardetta si mise a grattare la
rnrra e, subito all'improvviso, sotto le sue dita,
zampillò un filo d'acqua, prima limacciosa, ma
il giorno dopo limpida e cristallina... e già mi-
racolosa: uno scalpellino ne aveva preso sulla
conca della mano per lavarsi l'occhio destro, ro-
vinato da una sche~gia di pietra, e immediata-
mente aveva riacquistato la vista.
Ma il clero si teneva su una prudente rise1·va
e la povera Bernardetta aveva un bel ripetere
al parroco di Lollfdes: <• La Signora vuole>>; egli
rispondeva: <• lo non la conosco la tua Signora;
dica prima il suo nome 1>.
TI 25 marzo, festa dell'Annunciazimrn, con uno
stupendo cielo di primavera, la fanciulla sup-
plicò più del solito: ~ Signora, volete avere
la bontà di dirmi chi siete e qual è il vostro
nome?•>. Per tre volte, mentre scrosciavano le
acque chiare del Gave, Bernardetta ripropose
la domanda. La Signora sorrideva. Alla fine,
ella apri le braccia con un gesto affettuoso di
madre, e rispose dolcemente: lo sono l' Immaco-
lata Concezione.
Povera Bernardetta l Essa non aveva mai sen-
tito quelle parole per lei così difficili, promul-
gate come dogma quattro anni prima dal papa
Pio JX. Temendo di dimenticarsene, lungo la
strada che conduceva alla canonica non fece
che ripetere (< Immacolata Concezione». Irruppe
in canonica trionfante:
lo so il suo nome.
- È la Santa Vergine? - chiese il parroco.
- No, signor parroco - rispose la fanciulla
ingenuamente. - Ella ha detto: << lo sono l'Im-
macolata Concezione».
82
- Ne sei proprio sicura?
E, pallidissimo, il parroco a bassa voce mor-
morò: - È proprio Lei.
Bernardetta doveva aspettare ancora 21 anni
dopo le appari~oni prima che si realizzasse il
suo sogno più caro: «Ritornare dalla Signora,
così bella che quando la si è vista una volta, si
vorrebbe morire subito per ri'vederla ancora>).
Bernardetta moriva il r6 aprile 1879, chia-
mando per tre volte a nome la Vergine Santa e
aggiungendo, ultime parole di umiltà, una pre-
ghiera commovente: << Pregate per me, pecca-
trice, povera peccatrice... ».
Eppure quell'umile suora del convento di ~e-
vers aveva un'anima di luce e un'intelligenza
fine, spirituale. Aveva accettata la malattia con
il sorriso: << La Madonna vuole senza dubbio
che io soffra», rispondeva soavemente. E lasciando
balenare sul volto un'espressione incantevole, che
le si era modellata sul sorriso di Maria, com-
mentava: << Il mio ufficio è di essere malata,,.
Kel suo Diario scrisse queste parole di una hel-
lezz;i alla Pascal: <• Come dire di no a Gesù
quando mi domanda la mano per inchiodarla
suIla croce ? >>.
La sua vita si svolse tutta nella Linea di quanto
le aveva raccomandato l'Immacolata: <• Preghiera
e penitenza >>.
TI Santo Padre io un'En-
ciclica recente che porta
il titolo Il pellegrinaggio
a Lourdes, ha voluto sot-
tolineare con parole op-
portune il significato del-
le Apparizioni. Riferisce
anzitutto le parole di San
Pio X: «La pietà verso
la Madre di Dio fa fìo-
n re una straordmaria e ardente devozione verso
Nostro Signore. Tutto in Ma.ria ci innalza alla
lode dell'adorabile Trinità, e beata fu Bernar-
detta la qmùe, mentre recitava il Rosario davanti
alla grolla, apprese dalle labbra e dallo sguardo

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della Vergine Santa a rendere gloria al Padre,
al Figlio e allo Spirito Santo... ». Quindi il Papa
aggiunge: << Abbiamo la convrnzione che la Ma-
donna ci esorti a raccogliere le lezioni spirit\\la.li
delle apparizioni e a impegnarci sulla via così
chiaramente da lei indicataci».
Ed ecco i preziosi insegnament.i che, a detta
del Santo Padre, si ricavano da Lourdes:
«La Vergine Immacolata volge uno sguardo
di materna comprensione su questo mondo ri-
scattato dal sangue del Figlio Suo, dove, pur-
troppo, il peccato ogni giorno accumula tante
stragi, e per tre volte lancia il sue> vibrante
richiamo: "Penitenza, penitenza, penitenza "
Chiede inoltre atti significativi: " Andate a ba-
ciare la Lerra in penitenza per i peccatori ". E
aggiunge un invito insistente: "Pregherete Dio
per i peccatori ".
e »L'acqua scorre ai piedi di Maria; a questa
sorgente, dove Bernardetta per prima andata
docilmente a bere e a lavarsi, affluiranno tutte
le miserie dell'anima e del corpo. " Ci sono
andato, mi sono lavato e ho visto ", potrà ri-
spondere, con il cieco del Vangelo, il pellegrino
riconoscente.
•> Presso la grotta benedetta, in nome del suo
Figlio divino, la Vergine ci chiama alla conver-
sione del cuore e alla speranza del perdono.
L'ascolteremo?>>.
--I
Con questo interrogativo
urgente il Santo Padre
ap;e una serie di appelli e
di raccomandazioni spe-
ciali ai sacerdoti, alle ani-
me consacrate a Dio e alle
famiglie cristiane, e chiu-
de con parole di paterna
e soave tenerezza verso i
sofferenti e gli ammalati.
« Docili al richiamo di Maria, i sacerdoti siano
coraggiosi nel predicare a tutti, senza t.imore,
le !!randi ventà della salvezza. Alla scuola di
Maria impareranno a non vivere che per dare
Gesù a1 mondo, e, se occorre, ad attendei-e con
fede l'ora di Gesù, rei;tando ai piedi della croce.
1> Alla voce dell'Immacolata, le amme consa-
crate a Dio si oppoira11no all'offensiva del male
con le armi della preghiera e della penitenza e
con le vittorie della carità.
•> Le famiglie cristiane si consacrino, in questo
anno giubilare, al Cuore Immacolato di Maria.
Tale atto di fede sarà per gli sposi un aiuto
spirituale prezioso per l'adempimento dei doveri
della ca~tità e della fedeltà coniugale; manterrà
nella sua purezza l'aura del focolare in cui cre-
scono i piccoli; più ancora, farà della famiglia,
rinsaldata dalla devozione a ::v.Iaria, una cellula
viva per la trasformazione sociale e per la con-
quista apostolica.
»Andate a Lei, voi, che, senza alcuna difesa
dai rigori della vita e dall'indifferenza degli uo-
mini, siete oppressi dalla miseria materiale i an-
date a Lei, voi che siete colpiti dai dolori e dalle
prove morali; andate a Lei, cari malati e infermi,
che a Lourdes siete ricevuti e onorati quali
membra sofferenti di Kostro Signore; andate a
Lei e abbiate la pace del cuore, la forza per il
dovere quotidiano, la gioia del S.lCrifìcio bene
offerto. La Vergine fmmacolata, che conosce i
segreti sentieri della grazia neUe anime e il la-
vorio silenzioso di questo lievito soprannaturale
del mondo, sa quale valore hanno agli occhi di
Dio le vostre sofferenze unite a qttelle del Sal-
vatore >i,
Su questo motivo condut-
tore di Preghiera e Peni-
temm il Santo Padre fonda
le sue speranze per un
ri nnovarnento cristiano e
umi vera pace nel mondo.
L'ora che incombe sul
pianeta Terra è fra le più
inquietanti. Ndl'ultimo
Radiomessaggio natalizio
il Santo Padrn notava, con evidente preoccupa-
zione, che i/. l'odierna concorrenza tra le nazioni
nel mostrare il proprio progresso negli arma-
menti produce quella superbia che scava abissi
tra gli animi, alimenta odi, prepara lutti».
A schermo di tante sciagw-e la Madonna, at-
traverso Bernardetta, ha suggerito un mezzo:
il Rosario.
'
Michelangelo, nell'affresco del Giudizio Um-
vei-sale, ha raffigurato un'anima salv11 che trae
in Paradiso un grappolo di altre anime col le-
game sottilissimo e infrangibile del rosario.
Forse il mondo, per volere di Dio, non è so-
speso che a quell'esile filo di ripetizioni di amore,
a quelle cinquanta implorazioni che milioni di
fedeli ripetono ogni giorno con confìdenz:) in-
finita.
<<"Volete avere l,1 bontà d1 venire... ' diceva
la Vergine Santa a Bernardetta. Questo invito
affabile - scrive il Santo Padre - che non co-
manda, che si rivolge al cuore e sollecita con
delicatezza una risposta libera e generosa, è nuo-
vamente proposto dalla -VCadre di Dio ai suoi
figli. I cristiani non rimananno inerll a tale ri-
chiamo; andranno a Maria. A ciascuno di essi,
Noi vorremmo dire con San Bernardo: "Nei
pericoli, nelle angosce, nei dubbi, al7,a il pen-
siero a Maria, invoca Maria... Seguendo lei,
non sbagli strada; se la preghi, non disperi; se
pensi a lei, non puoi sbagliare; se la tieni per
mano, non cadi. Sotto la sua protezione, no.n
puoi aver paura; con lei per guida, non ti stan-
chi; se lei ti aiuta, arrivi all'approdo " ~-
Cent'anni fa, il 2 5 marzo , 858, la bella Si-
gnora della grotta di Lourdes, coi piedi scalzi
sulle spine del roseto, si foce più lurmnosa che
mai e il suo sorriso si allargò in modo indicibile:
<1 lo sono l'Immacolata Concezione>>, disse con
un tono incantevole di voce.
Un raggio del suo sorriso ci giunge nel cuore
quando noi diciamo, lentamente e con affetto:
.4.ve, Maria.
83

1.6 Page 6

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di una
nuo,1a primavera
Correva f cmno 18s4 in cui i cri·
stiani JI tutto li mondo eremo
in una ~prclt> di spirituale agito
:.:ione perchè lrottovasi o Rom<,
della ,lc(inizione dogmatico del
l'lmmarolato Concepimento di
Moria
La sera d1 quel giorno. 8 dicem-
bre. campiutr le sorre funzioni
di chie<a, rol ron<ifllio del con
fessnre. Darm·nlrn andò avanti al
l'altare di Marl<1, rinnovo le pro-
we.«e fatte 11/'lla primo còmu
nione, poi dim! piiì e più volte
queste weci~e parole: Moria, vi
d11no il mio cuore; fate che sin
sempre vaçfro. Ge.,ù e lv1aria,
siat-e voi sempre r(ii amici m,e,.1
ma per pietà, (a/emi morire pi11t
f111lo che mi auoda la disgrazia
di comme/tere un ~olo peccato •.
Presa cosi Maria per soste!fno
della sua divoi!ione, la condotta
di lui appar111' cosi edificante e
conviunla e, tali atti di virtù,
che ho cominciato (in d'allora a
noforli per non dimenticarmene.
Cosi scrive, con serena oggetti·
vità, Don Bosco nella vita di
S Domenico Savio. Come il
venlo dà corpo a una vela,
quelle semplici parole fanno ri
vivere acla~io l'incantevole fi.
iwra di un ~ovinetfo, fattosi
santo nel giro rapido degli anni
·1 nonfn fforca1e attorno ;dt'lmmas;e:ine di Domeni("C) Savio nelle graodio~I! fe.1e
celebnitivl' a NITEROI (Brw.ile) I 'lmma~e del Santo ~ 5ltuata tra la Mn•
donna e Il Tabernacolo I due gr,llld; amo,; ""' piccolo Oomcnico
chP 1.-anno dalla proclamazione del do~ma del!' Immacolata alla vi-
gilia delle celebri appari-ioni di Lourdes.
Sono gli anni del culto all' fmmacolata, anni stup.-ndi, indimenti-
<"ablli, una specie di nuova primavera della Chir~a
Don Bosco non pote1,,a presentare, a prova dcli'efficacia del suo
sjstema educativo, un plì1 splendido esemplare di Domenico Savio.
come certe rose che i giardinieri cutano con inOnito amore e che
sono destinate a vincere il premio.
In questo caso il seirrc-to di Don Bosco fu t11tto qui: nell'orientare
l'a111ma angelica d, Domenico verso la luce d<>II' Immacolata. trasci-
narla e tuffarla in quel moto d'onda che snllevavo le anime e la
Chie~a verso la Madonna « I cristiani di tutto il mond~, - ossl'rva
Don Bosco - erano in una specie di spiriluole agitazione».
Il o m8rzo 18,n Domenico, su l letto di morte, ha un improvviso
sobbalzo: Oh, che> bella cosa io vedo! -
• Così dicendo e sorridendo con aria di paradiso spirò con le mani
!!'iunte dinanzi al petto in forma di croce, sem:a fare ti minimo mo-
viml'nto .
La stoffa della sua veste nuziale e vir11:inea fu t1>ssuta e ricamata.
con paziente lavoro. dalla sera dell'!I dicembre 1854 alfa sera del
9 marzo 1857
Ci sono delle indica:.ionl preziose che svel.ino su che stampo si
stava modellando I'dnima di Domenico: non faceva una visita in
chiesa usciva dalla messa o da altre funzioni, senza passare al
l'altare della Madonna; dava edificazione il modo col quaJe recitava
l'Am:elus, una preghil'ra (nota il padre Faber) tanto facile e bella,
ma che così raramente e difficilmente si dice bene o con appena
sufficiente avvertenza.
Mamma lvlargherita aveva notato che spesse volle Domenico si trat·
teneva in chiesa a recit11re il rosario, circondato da gruppi di com·
1>cl11"ni, all'altare ddfo Madonna.
Il fonci11llo aveva preso un impegno di mortil1care i suoi occhi per
tmerli limp;di ad accoirliere nel raggio delle pupille la bellezza del
voHo di Maria

1.7 Page 7

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SUNBURY (Australia) - Oltre 15.000 persone hanno partec,ipato al Festival Eucaristie.o chè da 27 annJ \\/iene, organizzato
dai Salesiani e loro Cooperatori, In u.no del verd,egglanti prati della nostra Scuola si i:-nodò la proccssione1 dopo la quaJe
Sua Ecce)lenza Moos. Mannix. Arcivescovo di Melbourne, d1c.biarò S. Domenico Savio patrono del giovani dell"Archldlncesl.
Affidava al Cuore Immacolato di. Maria la cura di conservare il suo
,, cuore sempre lontano da ogni affetto impuro lf.
Nutriva qui.ndi verso la Madonna una devozione agile e fìlial-
mente industriosa, che prendeva ogni occasione per manifestarsi,
ma eh~ aveva anche l'ossatura di acciaio, perchè era infrangibile
nell'odio al peccato. E giunse fìno a dar vita alla Compagnia del·
l'Immacolata.
« Compc1gno mio, - diceva Domenico al suo amico Marcellino, una
sera In cui si stava per inaugurare l'altarino della Madonna -
ti preç;o di volermi svegliare subito. appena tutto sarà pronto.
l.,a nu<;>va chiesa-parrocchla di MAWLAI (As~m-lntlia) dcclicata
a San Domenico Savio, il giorno tiella festa del Ragazzo Sànlo.
per poter vedere l'altare della
nostra buona Madre tatto ad ·
dobbato a festa •>; e con pa-
role di tenerezza struggente ag-
giungeva: « per av.ere la conso-
lazione di mandare subito un
cordiale saluto alla mia Madre
dolcissima ~
,.
Sul viso di Domenico c·era una
luce straordinaTia, il segno di un
.imore che lo bruciava. Don Bo-
sco conosceva da sempre quel
visetto pallido, quegli occhi pe-
netranti e incantevoli, ma mai
li aveva visti tanto profondi,
pieni di ardore e di gioia, come
negli anni che vanno dall'8 di-
cembre 18;4 al 9 marzo 1857.
I giardinieri spiegano che ci sono
certe epoche dell'anno in cui la
luce del sole ha una combina-
zione tale che produce nei pe-
tali uno straordinario velluto,
quasi ana magica iridescenza di
colori. La luce si intride e si
scioglie nel flore.
Don Bosco non ha fatto altro
che sciogliere nell'animd di Do-
menico la luce d ell'Immacolata
e farlo vibrare di amore alla Ma-
donna in quegli amli che vi-
dero una nuova primavera della
Chiesa: ne è sbocciato un fiore
cli eccezionale santità.
85

1.8 Page 8

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SULL'E ORME
DEL RAGAZZO SANTO
Il « Battaglione VI ~ degli
Esploratori Argentini di Don
Bosco celebra il 40° anniversario
della sua fondazione. <•Gli Esplo-
ratori di Don Bosco - affer-
mano le competenti autorità -
rappresentano nello Scautismo
Argentino l'istituzione pil'1 nu-
merosa e meglio organizzata. Il
suo sviluppo è frutto dell'alto
grado di spiritualità che si
respira nell'ambiente in cai
l'esploratore di Don Bosco pre- I soci del " Club Domenico Savio • di Ml'l'AZAH1 (Giappone) al campo estivo,
ga, studia e si diverte•· Ne è do"Ve passarono allegramente alcuni giorni che fu.cono anche di "ritiro spiritu:de 11•
un esempio mirabile il sotto uffi-
ciale esploratore Alberto Giorgio
lrisarri. Egli faceva parte del Battaglione I o0 di
li successo è dovuto a I fatto che tutti gtJ attori
La Plata. Il Signore lo eh iamò a sè quando in- sono ra-gazzi e cantano bene. Don Dal fior è
comiodava i 1; anni. Una vita breve, ma tutta riuscito a dimostrare che am:he i bambini giap
un profumo di virtù. Degno imitatore dell'ange- ponesi hanno voce buona e robusta, a saperla
lico Domenico Savio, seppe svolgere il suo apo - educare. Questo lusinghiero risultato gli è stato
stolato con una efficacia straordinaria, che meritò riconosciuto anche dalla Radio e TV di Tokyo,
gli elogi dei suoi compagni e dei sup€riori. Di
lui disse il suo capitano: ~ Come Esploratore prima
che hanno invitato i piccoli cantori a far sentire
la loro voce a milioni di Giapponesi. E il suc-
e come Sottufficiale dopo, seppe compiere esem- cesso continua. Marco il pe$Catore fu ripetuto
plarmente gli inci.lrichi e gli ordini che gli si da-
vano, anche quando non erano dJ suo gradimento.
La sua squadra fu sempre tra le migliori. fl più
recentemente in un grande teatro della metropoli,
davanti a pii1 di mille persone ammirate e plaudenti.
beli'esempio lo dava neWassistere alla S. Messa
in divisa. Quando si confessava e comunicava
aveva un contegno che vorrei dire marzialmente
A. Itri trionfi
devoto». Di Alberto Giorgio lrisarri, modello di
giovane cristiano, studente e sportivo, è stata A NITEROJ (Brasile), le celebrazioni centenarie
scritta la vita, con la speranza di vederlo un durarono una settimana. Vi presero parte tutte
giorno glorificato accanto a S. Domenico Savio. le organizzazioni giovanili della città, e culmina-
rono nella solenne proclamazione del più giovane
dei Santi a Patrono della gioventù della diocesi,
compiuta da S. E. il Vescovo Carlo Gom>ea Coleho.
Successo musicale a Tokyo
Il centenario della morte di S. Domenico Savio
alla nostra scuola professionale « Don Bosco & di
Tokyo fu celebrato con Messa pontìfìcale di
S. E. Mons. Capozzi, arcivescovo missionario
espulso dalla Cina, e la partecipazione di oltre
un migliaio di ragazzi, felici di poter onorare il
loro simpatico protettore.
Gli allievi pi11 alti della scuola delle figlie di
M. A. di Meguro cantarono l'operetta Marco il
pescatore di Mons. Cimarti, il quale sedeva al
piano, lieto di accompagnare l'ennesima esecuzione
del suo popolare capolavoro, dato questa volta da
minuscoli attori giapponesi, che riscossero tanta
simpatia e applausi.
L'oratorio ij Don Bosco* e il liceo Cardi-
nal Caro & di SANTIAGO (Cile) organizzarono an
complesso di manifestazioni religioso-sportive che
durarono tre giorni. Una grandiosa processione
segnò il trionfo del Ragazzo santo
La cittadinanza di CAMMARATA (Agrigento)
all'inizio del nuovo anno ha voluto onorare in-
sieme la Vergine Immacolata e S. Domenico
Savio. Sua Ecc. Mons. Giovanni Perazzo con la
sua ben nota eloquenza presentò S. Domenico
SiJvio quale flore. sbocciato nei giardini della
Chiesa pro-prio negli anni dell'Immacolata
Anche a VtLLABATe (Palermo) le feste si svol-
sero sotto gli auspici dell'fmmacoJata e furono
coronate da una commovente manifestazione po-
polare che rivelò an vero risveglio di fede, degno
preludio al centenario di Lourdes.
8(;

1.9 Page 9

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Laboratori di Cooperatrici
Riprendiamo l'argomento per
pubblicare, a lode ed esempio,
qualche notizia sul molto lavoro
che si svolge dalle zelanti nostre
Coopennrici nei l ,aboratori in azio-
ne presso numerosi Centri della
Pia 0nione.
Nel Laboratorio che funziona a
Catania in via Caronda con Coope-
ratrici di vari centri, lo $corso di-
cembre fu inaugurata una mostnt
dei lavori, onorata da Monsignor
Ciancio, Vicario Generale, che è
anche DirettoreDiocesano dei Coo-
peratori Salesiani, e da S. E. il dott.
Pietro Rizzo, Prefotro della Pro•
vineia, accompagnllto dalla sua gen-
tile Signora. ~el !(ÌrO di soli due
mesi e mezzo, lavorando j] pome-
riggio di ogni giovedì, quel I~ bene-
meriteCooperatrici hanno confezio-
nato la bellezza di 567 indwnenti
per bambini poveri e un'artistica
pianeta dipinta a mano per il Rettor
1\\lfaggiorc. Il loro merito è accre-
scinto dal fatto che le stesse Coo-
peratrici hanno provveduto qwt$i
per intera la stoffa necessaria.
A Calatabiano (Catania) il La-
boratorio ha indirizzo caritativo-
liturgico ed ha provveduto ~!l'ur-
gente lavoro della riparazione di
molti paramenti sacri.
A Messina il Laboratorio delle
Cooperatrici che fanno capo al-
l'lstiruto femminile Don Bosco ha
confezionato 30 vestitinj per ltt
bimbe dell'Oratorio.
Le (:ooperatrici di S. Cataldo
(Caltanissetta) hanno prepàrato un
centinaio di vestitini per i bam-
bini poveri del luogo.
U Laboratorio di S. Agata di
M.ilitello, che ha indirizzo mis-
sionario, ha già offerto aJle .Mis-
sioni 1 pianeta, r8 purificatoi.
+ amitti.
Ad Ali Terme iJ Laboratorio
a caranere liturgico ha confozio-
nato 4 stole e rimesso a nuovo
molti paramenti sacri della Par-
rocchia già sciupati.
Le Cooperatrici di Rimini
hanno ese)?uito, oltre vari lavori a
maglia, un •.completo• per l\\1essa,
Norevole il fotto che anche quelle
che sono impedite cli lavorare da
impegni familiari, suppliscono col
contributo ùi un'offert.1 in danaro.
11 Laboratorio d, Forll ebbe la
felice idea di preparare i premi
per le oratoriane più fedeli al
catechismo domenicale, e cioè:
10 maglioni di lana per le fan-
ciulle del 1" premio; 13 abiti per
le fanciulle del 2 11 premio; 9 sciarpe
di lana per le fanciulle del :i'' pre-
mio.
Ad Alessandria il Laboratorio
annesso alk, Casa lspettoriale delle
fif):lie di M. A. ha confezionato
30 vestiti da bambina, metà pèr le
Missioni e metà per l'Oratorio
Anche a Casale le Coopèratrici
hanno inaugurato il Laboratorio
còn una pianeta di seta per le
l\\1issioni, che non è che un saggio
CATANIA • S. E. Il Doti. Pietro Rizzo, Prefetto della ciltà, e gentile Consorte, dopo la visita ai lavori cseguiù dalle
Cooperatrici salesiane nel Laboratorio « Mamma Margherita», ricevono dal Rev.mo Vicario Generale Mons. Nkolò Ciancio
il diploma di Coopera1ore Salesiano.
87

1.10 Page 10

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di 4uanto si sono proposte di fa re
quest'anno.
Le Cooperatrici di Varese hanno
confezionato per il Rettor Mag-
giore 5 tovaglie per alta,-e e 4 so-
pratovaglie. Inoltre hanno offerto
2 pacchi di stoffa per arredj sacri.
Quelle del Ga.llararese (Arna•
te, Jcrago, Oggio~a, Samarate,
Gardano al Cainpo, Galluate)
TORINO - L ·antico e benemerito laboratorio di Cooperalrid che sorge
presso la Casa Madre di Valdocco a beneficio della gioventù povera.
La gioia di una Cooperatrice povera e malata
Citiamodalla letter<! ùi una nostrn CoopenHricedi Vibo Valentia:
Ilo letto nella relazio11~ dì un Missionaria 1111 fattu che n)i ha
comrrwssa, che doè il Rev.mo Rettor Moggiore, t,-Ìsita11do ,ma
l',lfissione, ha trovato 1w Ja11ri11.llo che gli ha detto che avrebbe
,JesideroIO essere ricco per ailltm·e le O pere di Don Bosco; e
che il degno Succemwe di Da11 Bosco gli /111 ris-posto: S), è
•vero clu• abbiamo tanto bisogno di aiuti materiali, ma ahbia1110
più bisogno di aiuti spiri/11(1/i e di c!ri coQperi con 11oi, perrhè
dO'IJe no,1 possiamo arrivare 11oi, arriva la preghiera del Coo-
peratore, arriva l'apostolato del laico».
Questo mi ha confortala assai, perchè a11ch'io s0110 p011era e
ammalata e perciò 111!11 posso aiutare con t11ezzi materialì le
Opere di Do11 Bosco. Se poslàllfJ essere utili le mie preghilffè
e .rQ_{ferenze, le offro co11 gir,in Pfr In Fn111ig/i(l rii Do11 Bosco.
fi: 11el dolore ~he si vede se .~i ama d<1vvero il Sig11ore e io 11e
godo perchè pùi 111i fa soffrire, piu mi sento 1111itn a T,11i...
C'è da augurarsi che si moltiplichino i Cooperatori e Je Coo-
peratrici che comprendono il \\la lore della preizhiera e del do-
lore offerti per le anime.
e ùi Castellanza giunsern a pri-
var$i di Stl;sce di tela del foro
corredo per la confez-ione di bian-
cheria de altare. Le Coopcrariici
di Barasso e di Bobbiate si
accinsero coo zelo a rinnovare la
binncheria della loro chiesa par-
rocchiale. Quelle di Amate, oltre
a quanto offrirono per le Missioni,
provvidero, per il 25° di Messa
del Parroco, al .rinnovo di pianete
e di altri paramenti sacri.
Le Cooperatrici di Milano, nel
fiorente laboratorio di \\'ia Coper-
njco, confezionarono l5 pianete (tre
per colore Liturgico): 5 per l'Arcive-
scovo, 5 per il Rettor Maggiore, 5
per l'Tspettore. T Laboratori di
Roina (Via Marghera, Cinecittà,
\\"ia Appia, M. l\\1azzarello, Via
Marsahl, ViaLW1gara, Pio XI) offri-
rono al Rettor Tv1aggiore 5 pianete
e altri lini sacri. ll Laboratorio
di Napoli offrì 2 pianete per altare
da campù a due colori e 1 Cil •
mice; quello di Panna, 3 pia-
n ete al Ret1:or Maggiore, 3 alla
i\\Iadre Generale e a a li ' l,;pettoria
Adriatica. I Laboratori di Nizza,
Acqui, Asti, in col111borazionc, do-
narono al Rettor l\\1aggiore r pia•
neta. T velq omerale, 1 piviale,
3 camici, 11 cqtte, r2 amitti, 21 pu-
rificatoi, 6 animette, 6 manur~rgi,
3 corporali, 2 cop rialtarc.
Le Cooperatrici di Temi hanno
cominciato con alcuni indumenti
per regaizi poveri. Da quelle di
Lanzo furono confezionate 5 pia-
nete per le chiese povere della
m ontàgna. Anche le Co1lperatricì
di Ciriè ,·ollero offrire aI Rettor
'.\\fa~giore I camice. 2 cotte, t to-
vag]in da altare, amitti, animette.
purificatoi.
Ovunque si lavora con fede e
con entusiasmo; ed è voce una-
nime che una gioia dolaissm1a
inonda il cuore del.le generose Coo-
peratrici, quando si raccolgono a
hworare per lo Chiesa e per i
povc-ri.
Una lodl"vole idea
Un Cooperatore Inglese di
Leigh (Lancs.\\ ha introdotto una
eccellente usan,.a, degna di essere
segnalata_ In ogni riconcnza <li
feste salesiane irtvitn cooperarori,
parenti, amici e vicin.i ad una 11 ~e~
rata Snlesiana », nclln quale si
fraternizza, si eseguiscono canti
tradizionali salesiani, si fanno par-
tite. Lfl serata si chiude con un,1
lo1teiìa a favore di qualche oper:i
caritativa di Don Bosco e con le
preghiere della sera sccn itc da lla
rrndizionale , Buona Notte•.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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La festa m sAN ornvANNI Bosco
«Addio, sante Spoglie di Don. Bosco, - 11cri-
veva isett:tn.t'anni or sono il Corriere Nazionale
alla ,;epoltura del Sant,o - voi S(•o111pa,rit,c per
sempre. Con voi ,;compare l'astro rlella bene-
.ficeuza, l'apoatolo dei giovani, i1 patlre del po-
polo. Con voi si seppellisce quello Sf.ruardo dol-
ciasimo che convert,iva, quella voce armoniosa
che favella.udo evanp;cli:,;zava, quella ma110 e.be
alzandosi benediceva,, quel piede che camminaudo
portava benefizi. Adrlio, Spol!'lie veuerate. Voi
scendete sott.errn, ma a, noi rinmue la grand'anima
cli Lui aleggia,nlo ne' anoi fatituti e viva e parlaut,e
ne' !lllOi esempi•·
Veramente ~ viva e parlante* è a-pparsa anche
c1uest:armo il 31 ge11naio ~ la ~ta11d'a.nim11,» di
Don Bosco n quanti Rono accors.i -a Valdocoo
per celehrarnc la festa. Vi coutribuit·ouo efficace-
mente i dito prerlict1,t-0ri della novenll,, Don Ru-
fillo U,!!:nctioni tl Don Agost:iùo Pavale.
Il mat,tino della fosta, celebrò la S. Mes;;a delle
(lue comu1ìih\\ riunit.e. studenti e a,rt.igiani, il
Rov.mo Rcltor }faggiore. Attomo all'altare (leUa
.Vlndonnii, Ri strinaero tutti i giovani doll'Oratorio,
c111orando Don Bosco con la pregliicra cll'Egli
t.anto amava: il S. Rosario. llieo(J'0 un ragazzo
,;{.udente lllggeva al microfono un breve com-
mento ad ogni misi.ero e 1tnnnnciava lo intenzioni
consigliati- dal Rettor l\\Cn-g-~iore por la, Crociata
del ~osario, un ragazzo arUginno guida,•a i
rom-pagai nella rerita <levoLa dt,!la coroua.
Alle ore IO Bi 11vols11 il .wlenne pottf,ifìcale oele-
hra.to da S. E. l\\fonR. (hti<lo Tonei hi, Arcivescovo-
Vescovo rli Cimeo. La c,autoria drll'Oratorio.
1lirct,ta rl11.l mae~tro T)on Lni~i L;tsagna e accoru-
p11.guat,a all'orirano dal ol!l,El.\\;tro Rtnzo Lamlrnrto,
e~Cl,"llÌ la nuova, Me!\\Sa a 4 vo<;i <li~pari Nostra
Ri(111orà ,li Ltnir<les del mae,,t.ro salesiano Don
Lui~i T,oKs. Tutta la funzione fu t,rasmessa dnlla
Radio iLa,liana su p1·ogTamma nar.ionale.
li rliscorso ufficiale della l'tiill.à fu le1111to ùalh,
s(,O.\\!so Ecc.mo VeRcovo <li Cune,,.
~ Come a.reobaleno - esorni l'illustre ora.tote -
rifiù~e Don Bosco negli splendori ùella g-lo1·ia.
Vini e mult,-iformi sono i colori di questa figura
apparsa nella storia della Chiesa e del mondo,
ma l<1, luce nUtPRLra cbe riasRmne tntti i motivi
e a, cia,;cuno conforisC"e risa.lto e dona, decoro è
la .Madonna. Don RoRc0 ricambiando l'amore
della sua celcsle Ausiliatrice con la docilità e la
fedeUà di un figlio, potè compiere le graudi
opere che meravig-liano i.I mondo•·
Dopo la solenne Benedizione Kucariiltica im-
partit,a dall'aruatissimo no~tro Arcivescovo, Sua
Em. il Cardinale Maurilio Fossati, nel cortile
rlell'Oratorio fu centTo di ammirazione un dio-
rama luminoso dello opere di Don Bosco, pre-
pamto dall't.Uticio sta.mpil, M-lesiauo.
1-iopra le cifro, qua11i a,d illmn:innrle e a ~pie-
1\\'arle con ht sua luee spirituale, una scritta di-
cova: « Don Bosao n01i ha fTontiere; il suo cnore
al1l1rà(lai<i /,·utlo il rnoudQ //.
La foata si co1wh1se, a sera,, n.el teatro, dove
il Rev-.mo Rettor ~faggiore <'ons11goò al dott. Vin-
cem-.o Vidi.li, Vice President,e Internazionale
rlegli Ex allievi salesiani, la Commenda Pon(,i-
licia, di San C:rngorio. T>opo le parole del
Rct;(.or Maggiore, rli uu al1ievo uella casa madro
e del Pi:Midente internazionale de11:li Ex allievi,
il grmide pellegrinaggio
dei Cooperatori Salesi-0,ni
atonr(les 26 aprile - 1° maggio 1958
'f-. ti mese di febbraio ha. segnato un
magnifico crescendo nelle iscrizioni _al
Pellegrinaggio. Ma quel che colpisce
maggiormente è il fervore di pietà
mariana e l'entusiasmo salesiano con
cui Cooperntol'L e Cooperat;rici pre-
senta.no la loro adesione. Non pochi
per avere il conforto e la gioia di par-
tecipare al Pellegrinaggio, affrontano
anche gravi sacrifici; ma sono felici
'f-. Anche dalle altre Nazioni riceviamo
notizie assaj confortanti La Spagna
Salesiana ad esempio sarà presente a
Loardes con cinque gruppi di Coo-
peratori provenienti dalle rispettiV'e
Ispettorie.
)f Raccomandiamo a quanti sono
iscritti di attenersi scrupolosamente
alle istruzioni che man mano riceve-
ranno: solo coljjÌ ogni cosa procederà
con ordine e con soddisfazione di tutti.
'f-. Il nostro sarà un Pellegrinaggio e
non una gita turistica. I Cooperatori
quindi si preparino al grande avveni-
mento con nna più fervida pratica di
vita cristiana, ru apostolato salesiano
e di devozione mariana.
)f I Dirigenti della Pia Unione pen-
sino in tempo ad organizzare qualche
funzione preparatoria al Pellegrinaggio
e in occasione della partenza dei Pel-
legrini.
lllJ

2.2 Page 12

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L'OMAIHHO Al COOPERATORI
LA 1a CONFERENZA ANBlJALE AVALDOCCO
U Rettor Maggiore dà il suo paterno abbraccio
al novello Comm. Vìncen:ro Vidili.
Grand'lif!'. Arturo Pocsio, parlò il fest..g(!iato
dirhiariwdo commORSO la, s11a fedeltà uJ Pnpa,
e invitando tnU,i i pre~~enti a con,;i<leraré l'onci-
riJfrenza come un nl1'1vo atte8tato rlclla pat,erna
be11evolenza òt>l !'-. Padre pl-lr gli Ex allievi di
D(ln Bo1,1co.
Non monQ !<Olen11e fu la fe~ta <li S. Francesco
di Sa.lei;, che 8i c·rlehr?, la domenica 2 l'ebbra.io.
'l'<•-JlDe il pontil-icale S. E. MoJJg_ ~eba~tiano
11riac1m, Vescovo di Mondovì. ehe que~l'::w,\\llo
celellra il i;uo Giubileo Episcopale. Lo stesso
.Et:cellen LiH1:1imo Pn,,mle <lisije u11 subrio e suc·oo8o
y1anegiric·o d•·l E<ant.o Vescovo di (Hnevra,, intessuto
sul Lesto biblico: «C:ar<, a Dio e ag-li uomini, la
r;uà me1noria re.sta iu benedizione».
« Un'ora deliziosa», commentavano i C'oo1>e.rn-
lori sale1tiani di 'l'orino uscendo dal grande teatro
di Va.ldocco il 26 gennaio u. s.
AC<'olti al suono della, banda dei giovani della
Ca:samadre, ,g-rMlirono il te<1,~ro n nmeroi;:is1<imi
('oopAra.tori e Cooperat,riei appa.rt;oncnti ni v:1ri
Cenlri della. cilk\\. C'ol Reti.or Maggiore erano
prc1tenti :5. E. Mons. AJ·iluino, ~li on. Dovetti e
Q11arello e aJlre 1>er,;onalit,à. li Delegato [spet-
toriale Dnn B-0f!'a diodo loro un cordia,le benve-
nuto; 1• La (;MA matlre - <lisso - vi spalanca
le. lmL!'.cia; voi ~iote parte vil,ale dellrt. nostra
gra.nde faruil(lia
Fi>liee interprete del pensiero e fltli sentimeuti
dei Cooper11t;ori fu il prof. Giui,eppe Jfatli, il
q_uale Mn mirabile siniesi illnstrò il pensiero di
Don Bos,·o. che volle la sua Terlla Famiglia per
eF<teudere la sua azione henelir,a. e raggimt(\\'ere
tut.i,i, auche i più lonlpni. Nficque cosi il vrov-
videuziale movimento flei Ooopemtori salesiani,
qualifica ti tonLin ua.tQri <lell'opera <li Dou Bosco
nel ruuudo.
La parLecipa,1ione <lei chierici studenti del Pon-
tificio Ateneo ~o le1<i:rno diede a.Jromai:rgio un ca-
ràtLere <li ca,(,lolicilà, che fece to<·ca.re ruu Dll\\110
l'twiversalità e la grandl,zza <li Don Bosco. Al
c:111to patclico dei Cin.esi, Indiani e Thailandesi.
ne so,1eul un altro del gruppo angloamericano, e
un lerzo di htffi i paesi di fu1g-ua spaguola.
Quindi dne interessanti cinegiornali portarono i
Cooperai.ori a spaziare nel moudo salesiauo. Poi
tùlii. I.re ca11t.i: 11110 umoristico dei chierici ili
Lingua Iranci>;;e, un setondo uol.l meno allegro
in lingua teòesca e 1111 terllO. armorùoso e pate-
1,iM, in lin,~a, italiantl. All1·i due cineµiorn11lì
salesiani chinsern il .~ustatissimo LraLLenimcnLo.
U grande teatro di V8ldocco dW1U1te l'omaggio offerto al Coopera1ori Saleslaru
90

2.3 Page 13

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Entrat,i nella "Basilioa Aplendente di luci, pre- ~
senti tutti i memliri del Capitolo S111>eriore dei
Ralesiani e il Consiglio Generalizio ,lelle Figlie di
Maria Ausiliatrice, il venerato Itettor .Maggiore
tenne dal preijbitéro la Conferenza 1,alesittna,
parlando in forma discorsiva e familiare, come
soleva il santo ~'OU{lat.ore_
Invitò anzitutto i Cooperatori a ea,ntaro ('on
lui il Te Dem,i e il .11Jagni/ìéat per le meraviglie
eh!' a,,ova potuto vedere con i suoi occhi at-
trave1·Ro il mondo salei:<ia,no. È Dio elw fa t"l1tto, ma
è pum una gra,ndissima gioia p<'lr noi cooperare
alla rl"donzione di !,anta gfo,,ent1ì ~ott1> tutti i rit>Ji.
Presentava quindi nn su.p;gestìvo panonlma
dell"O pera saJf'Riaua, trai,teg,g:iando la situazione
mission:uia in foilia, Cina. Giappone, Thailandia:
di~t·orrendo del vasto e fè('ondo M.mpo fli la-
voro apert.o ai figli e .ille fig-lie di Don Bo,ico
nelle Ameri<:he e ter:mimtndu t·ou un commo-
veute accenno alh1 Chie8a llel Silenzio, dove
t™:ciono, s1 ronc::ate dalla viol0ll.2iu del materia-
lisruo ateo, tante opere nostre ml tempo così
lioreuti. Che pena! da qnei nosLTi frat,elli nep-
pure una parola! Dio ci ,;alvi da ehl va contro
Cristo e la sua Chii¾!n.
lJ Rettor Maggioro ricordava quindj le varie
fonuc di coopera,zione: preghiera, '7i\\a. di grazilJ..
obolo, àpo,itohito. Quest'uHinio ò indi1:1pon11abile
oggi che gli :tltivjRti do! male compiono ('on a<'-
cani.meni.o salani<-o un'opera netasta, organiz-
zat~. uonLinua. <'apillani.
Rinnovava poi il sno forviùo appello alla Oro-
ciala del Rosario e ricordava le intenzioni proposte
por la rociLa del Rosario in quest'anno c·ente-
nario. Si pensi al coro poteute di voci cl.te si
leYa cla ogni part,e del mondo i:r1 t.utt.e le venti-
qua,t,tro ore del giorno alla potente Regina del
Cielo òa tut Li i Cooperatori, diti Saleshmi e dall::l
gioventù di tutto il mondo: è uua grandiosa
/aiis pere11 ni11, che terrà lontani dalla terra i
castighi di Dio e attirerà le grazie p.iù belle della
bianra ~iJ{nora di Lourdes.
GIORNATA IAZIORlLI DBLL'APPRllfDISTA
Per iniziativa del Ministro del Lavoro, la 1lo-
me11iea preeedente la festa di S. Giovanni Bosco,
26 iennaio, si svolse in tutta l'Ttalia la l{iornata
delll'a,pj)rendistato. Roma, 'l'orino, Firenze fu-
rono .i centri nei quali la celel>razione as11uuso
p;nLicola re solr1miLà.
A Roma- noi teatro glisoo, davanti a nume-
rosi p~rlamenLari, autoeiLà r giovani, Don Fa-
vini illustrò l'altivit.à di S. Giovanni Hos<'o a
favore d(l,,g\\i ap1ne11disti.
A Tori110 l'on. Rapelli. Vice Presidente della
Camera òc~i Dep1tlnU, e l'on. Delle l<,iwe. Sotto-
11egretario al :\\1inisl,ero ònl Ln,·oro. intervennero
alla celebrazione cJ10 si 11voh,e al t ea1.i·o Carig11auo.
Doµo vari altri interventi. l'on. Rapelli riconlb
chA l'attnale le)!~e l'lnll'ap1>rendisl~lo Li.a origini
torine1<i: il primo <'ontratto t,a nn dalorn di
11,voro e<l un a pprnncfa,t.a porta info,Ui lu lirurn
del Sai·. (a1manni Bosao e l-:i, da.la del 1852. Nel
pomeriggio resero (,ma_ggi!l a Don Bof.<•o vi~i-
tantlo la Casa, Madre, dove l'on. Delle Pave
parlò <lel i\\Ì,(:t1ifi.ca,10 della giornata e della pro-
clamiir.ioue di Dun Bosco li protettore del giova.ne
;\\ppret1ll.isl.a. , 1fon è con i priu<'ipi del materia-
li,,mo diSl!e l'illu!!lre oratore che si risol-
vonu i problemi <lei lavoro. In qul'6ta civilt:ì,
dt1lla te{!JlÌCa al>biamo voluto un Sauto come
pat,1·on1> percl1è non !!Ìano diHperi;i i vnlori 1lellu
-,pirito e òclla civiltà rri\\11,iana •·
A Fir,mze, nel l'alone <lei D111;ento di Palazzo
Vecchio, presenti il Presirlentfl de-l Consiglio
sen. Adone Zoli, e le autorità, pnrlù l'on. Lnigi f.ni,
l\\lini~tro ùel L:tvoro e llelfa t'revid~a f'\\ol'iale,
il quale richiamu,udosi ,il primo contrat!o ili
lavoro redai to cento auni or ,iono ùa S. Giovanni
Bosco, coucltIBé afierrn:mdo 1·hè la. battaglia per
l'apprendistato dev'essere increrneotata non aolo
da,i valori economici. civili e lloliUci, m!l, anrhe
da q u.elli spiril,uali.
Alle soglie dell'Anno Centenario di Lourdes il Rev.mo Don Zigg!otl.l inllugura solenne-
mente nella Basllica di Maria Ausl.llatrke la "Peregrlnatio Mariae" dell'lspetloria Subalpina
91

2.4 Page 14

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Ogni giorno 1>on Bosco
scende nella 111inietta
ESSEN (Germania) - Giovane minatore allievo salesiano sul !a-
voco. Con la perforatrice scioglie Il c.irbone della roccia vlva.
Pu impedire la polve>re alla punta non manca màl l'acqua.
ESSEN è nel bacfoo della Ruhr: una immensa iuli.lata di fab-
briche e di ciminiere, ché rove:;uiano nell'aria polveri e stode.,
e dànno lavoro a im formicolio tl.i opera:i. .'\\,fa la vera rie-
t hezia di Essc11 è nel sottosuolo, l:lono le sue miuiere di carbone.
A l!:1;scn ogni anno arrivano dalle varie regioni della f'.rermania
occidentale giov<1;ni che, finiti i loro corsi di scuola primaria (in Ger-
mania l'islrnzione elementare è obbligatoria per la durata di 8 anni),
ùe!liile1·ano imparare il most,iorn rli minatore-
("è una prei;cri:,;iòne <ii legge cl1e non permeHe cli scendere a
lavorare nelle ruiniere prima di aver <;ompiuto i secli<ii anni. Non
basta: un giovane non può lavorare ~ v1>r Kolil1in (cioè, dinan:,;i al
c·arborte, come usa;no tiire a Essen con frase pittoresca) prima, di
aver sul>ito 1m severissimo l'Onb-ollo meilieo. E c,iò perchè i.l lavoro
neUe miniere è moJ1;o rucle ed E.'l:'igè un fisico resistente e sano.
lo una grande <'ittà come Essen i Salesiani non potevano man-
care. Noi dopognr,rra a<·tettarono iJ Pecmsionato Ràu Gioyanni (la,
cui ronda-llione riRale al 1921) aperto per giovani rni11atori cai;tolici.
I conviUori del San Giovanni sono 90; di qnesti 70 sono mi-
natori.
ln Germania il gjoyane l;tppreudista percepisce come stipendio
nel primo anno da 40 a 45 marchi al mese (il marco osc.illa. snllo
l50 lire}; a.I secondo anno aumenta ii.no a 60 IIULTétri mensili; e
nel terzo anno di tirocinio ha uno scatto ancora supe1iore. Ma, a
Essen il lavoro dtille minier(l è retribuito iH misura pìù larga.
11 primo anno, il giovane sedicenne percepisce una busta paga
di 160 marchi al me~e. Al terzo auno arriva a mettere in tasca
400 ma,rchi mensili. Per le
spooe di convitto il giovane
devolve !)O marchi mcn.sili-
Quclli che gli rimangono, per
legge, rcsi;ano a lui, int,o<;cabfli_
TI /.('nafo per q1lei giova;nott,i è
che hanno in 1,asca t.roppo de-
naro; ma,, d'accordo con i loro
genitori, si pensa, opportuna-
mente a sorvegliarli nelle spe!le
e I.i si educa al risparmio.
*•*
Eù ecco come sj svolge li~
vita a,! Penaionato salesiano
San U-iovanni.
l giovani del primo turl\\O di
lavoro si alzauo oitni mattina
alle 4 e tre quarti: alle 5 e
mezzo. 1lopo la colazione, par-
tono. D'iuverno è a11oora buio,
la, ciUà tlorme, uollo strad~ I m-
scolorauo le in,;eg-110 1>ubblici-
larie al no<.111. Rienu·ann al le
2 e mez:r,o del pomedgg-io e
pmn:r,ano alle 3 o mezzo. Alle
8 o alle 9 di sera, dopo lo pre-
ghiere, vanno a donnire.
f giol'ani del s.e<'onno turno
hanno il pra.11zo :illfl 12; par-
1ono all'una e mezzo; rientrano
dalle miniere allP IO e mezzo
e nm,o mez,za.not.te vanno a
fotto. Dopo un lu voro ('.osì pe-
SRnte, è naturfùe che a.ncLe il
1;ouno sia d111·0 e massiccio_
Dnrante ilgiorno, in <'onvitto,
gli appronùi.5ti mina,lori veu-
gorm atl avere snppergiù 4 ore
lihere. llll tempo che uou va
trascurato percliè i J'àga,zzi ha,u-
no bisogno ili sva~o, di aria I.i-
bera, di osl\\igeno; a uno r;t.udio
imJlèguativo d',ùtroude nou reg-
/!erebbero. Ecco allom che li $.i
occu11a iu aeromodellismo, uello
ispor1,, nell'atletiM, e in leUure
amene.
Piace loro sent-irsi orga.nizzal,i
in una a.s~ocia.zione; a q ue-slo
provvede la GOC (Gioventù
Open1ia Catiolica). Al convegno
mondiale dello sçor~o agos(,o il
8an Giovanni di Essen mandò
a Roma la, s,ia brava rap1>rcsen-
tanz>1,. Piace anohe l'atvività
scaut.is1foa; al San Giova.nni t;'è
un reparto di 25 es1ploraiorl che
Inrcbòe gola al pii\\ etlkiente e
or·ga.niw:ato gruppo ~ca.ut,.
Quei giovanotti mnscolosi e
bioudi non hanno nuUa delle
complica,zioni e delle sofo!iiche-
rie della cosiddetta • giovenLù
bn1ciata ~- Tutt'altrv; anche se

2.5 Page 15

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fo, loro scorza il rude. na<1co11-
<lono nn ,•.nore st.nwrclj113ria.-
mente h11ono e se11sibil().
Quando rienl,rano dal lavoro
ùelle miniere sono sempre pnlit;i
e liutli, senza una tracda cli
càrhone negli a,biti o sul viso.
Appena risaliti <lai po7.zi dellP
i:raUerie depou~ono la tuta. l'el-
metto e la lanterna, si lavano
o si risciacquano alle docce è
ne eR!'OLW h'asformati come da,
un invisibile eli8ir di giovinezza.
A vederli pa.aseggia.re per le
Yio cli Es,;en li si i,cambierebbe
frl,('ilmenl\\l con studenti <li liceo,
se non fos::1ero troppo ,ttletici.
U11a cosa llOJH'al I nt,to li di-
,;ti.ngue: un lumiuo:so sorriso sul
volto. QneRto è il f'rul,tò di uua
ed11cazione religiosa profo!lda.
impernfota sul sistema eùuca-
tivo sale&iauo. La vita .:!acra-
U1e11tale ('. c.1uafo, la familiarità
<'On i superiori mcHe olio ne/;rli
in~'Tll.Uaggi ùello Rpirit,o, così fo,.
cili à i.uceppanri nf'll'CltÌI- evo-
luLiva. lina cosa che ha una
import-anza ÌllB(lstiiufojlo è la
l'lassica. tradizionale «buona
not t,tH 1mlesiau,1. Il !!UJHll'iore,.
prima che \\'U.dano a dormire,
in ca11polla, rivol,\\?'e parole pa-
terno, fa opport nnè o~servazi011i,
li guida e suggerisce migliorie
spirituali. È il momenf.n rli
maggioro intimità, con quel
<'a.ldo sernso di vit.a di famiglia
che aveva [11 a.Jlri tempi la,
conversazione al,torno al ta.mi-
neUo. Così i giovani minatori
vanno a. riposare con un ull,imo
germe di bontà. nel cuore.
(cont i,wa a 'f)a(lina seu,,e11/.è)
(dall'alto)
Giovane mlnatore che manovr3
l'ascensore con cui si scende
nelle mintere alla proro.oclità
di mille e più metri. Col me-
desimo si porla Mb luce anche
il carbone.
*
La merenda a 1200 Me.Id sotto
terra. I giovani rnlnatori la
ehlàmano !/ubblèttr che vuol
dfre •~oppiar,:, cioè consu-
m;1re p;u,e in,.J,Qttito doppio.
Chi- 1i riconoscerebbe, Sono i
glovan.i minatori nella sala di
rfcreaiione del pen~onato sa-
lesiano.
03

2.6 Page 16

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0Rl11tJNTl !4t€~1AND
Bruxelles '58 e i Cooperatori salesiani
È 1wto che nel 7Jrossimo aprile sarà aperta l'Esposizionr, U<rti't>er.sa/e di Bruxe/1.es. All'alba, dell'èra
alomi,•a si sarebbe 71otut-0 pnuinre che l' EHl)lli/Ùffolle sm·ebbr stola posf(l sòft() il 1w9110 t7ene s"operle 111otlerne
della scienza e chll l'ac1·enlo sarebbe stato 1nesso suU'alo1no e ;11i1le sue (l(ISBibiU/<ì,. Nie.nla di tu.l/o questo.
Br'/l.1·e/1eJ1 '58 1>aloriuerà l'ium1-0, ln snu• s1iperiorilà s11/la materia e st,/le n,(leCll'ine, e sopr11tt1ulto /(.( sue J)OR·
sibilitù di raggimigere la felicità. E questo a11sai 071porf.una1rie11le, perl'hè il mo1ulo aU1«ile, 11iù an,,orc~ che
cl-i -nt<H't·lli-ne e rii rernica, ha bisogno di uno solitla base monile.
La Sa1ita Sede (ed è la prima l!olta, che essa paruwipa corne ta,le ad w1a EwpoRizfone Univer.~ale) h(l gi11di-rnlo
olw vi sarebbe stata una bella ocNisio11,1J di mostrare al t11ondo qual è la ronceia'ione cri.'flimrn tiel1a vita.
T)on TJnRM non potetJa essrre assente da. q1icsto sforzo apostolico. Perciò dal 6 all'8 giugno riel
Ptu.lirJli<me rle/la Sa11/11, Re,le O~-
vitas Deh s,i lerrwwo:
J) Il XITI Congre...,"'o lnlPr-
naziooale ,h•i Coop..1·alori
Salt•siani, r11e si propone r,anw
lema di st111lio: «TI c:011lnbuto
dei Cooperatori alla, sa.lva!\\'uar-
1lia Ilei valori umani e cri,itiaui o.
2) Il Congre.;so tleUe Com-
pagnie della Gioventù Sa-
111...iantL, i·lte avrà per lèma: ~ L~
(·olla,horaz:ioue rlel r:igaz7,0 nlla
·- pro11ria rorma.ziOJJP
.Nei pmss1m1 nicmrt·i dr,remo
altre notizie.
D.. PADJGL1ONE DELLA SANTA
SEDE ALL'ESPOSIZIONE UNIVER-
SALE Ul 'BRUXELLES (B.ELGIO)
t. chiesa • 2. cappella del SS. Sacra-
mento • J. auditorium - 4, palazzo deJ-
l't!sPosizione - :=. muro d1 cinta • 6. ca•
rUlon • 7. ristorante
Ogni giorno Don Bosco scende nella. miniera. ,1,, cconu11(u""io,1e T)CJdl. oJ>
Dormono in cameretie di-
stinte. Spente lo luci. si fa una
g,-a,n ra1:c. U _pensionalo, che
è un gra~ioso edificio tuffato nel
verde o nei fiori, appare come
un riposante e morbido niùo.
Nelle ore .lihere ùel gioruo,
oltre al gioco dt>l ea,lcio (in cui
vautauo una squadra che è Wl
osso durn per le riv1ùi della.
città) i giovaru preferùwouo le
gite in bicicletta. Tutti hauno
la bicicletta o anche la. moLo-
ciclett.a. Quando il tempo è
bello, non i''è da esittue; si
parte per un festoso picl.-nick.
~ una evasione in cerr,a. di
luoghi tranquilli e solatii, nei
bost•hi, a.ila. luce calda. e ri<:Nl
del sole. Il primo in cordata
è semprn il fratello maggiore,
l'assistente saleRi:rno.
Amano il ('a,nto comle, come
è nelle tradizioni del loro po-
polo; ed è piacevole sen(.irli can-
tare a voci robuste, pastose in
cori che fondono a,rmoniosa-
mente i loro timbri congluti-
nati dal reciproc-0 affetto. La
popolnzione li avvol~e rli sim-
patia, 1>erchè li 1,rova sereni e
allegri.
Gi1ì nelle rui.uiere è prover-
biafo: t I r-.t/!azzi sulei:;iani sono
serupre allr,i,-l *= e H~~riu11gono
anulrn. so1nm1.1ssamente per non
farli insuperhire: <• Ri Yog-liono
Lem~. si aiutano fra di loro
COUlt' ll('&'IUn altro •. lJ <liretl,01·0
generale dPlle mi11icre se ne dice
contentis!;imo e orgoglioso.
C'è da crederlo. li sorriso ai
Don Boaro scende cou loro nelle
viscere della terra o dà tlll tocco
Ili poesia a uomilli e cose: anche
al fragore metallico e U!'IS01·chnte
della perforat-ricè u del rnarteUo
pneumatieo della miniera.
91

2.7 Page 17

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_) ( IN ONORE DI MARIA AUSILIATRICE
Un gra,nde Santuario in Giappone
La prima chiesa sàlMill,na <:1olennement.e con-
!la,crarà a Be1,pu, nell'isolo, di Kinshu, ò dedicata
a M:aria Aw;ili:ttrice. La consacrazione fu fatta
l'otitobrè scor.so da S. E. !llom;. ~{a$$imiliano
De Fìin,Lenberg, preMnLi le, ::tuiorit·à o molto
popolo. I giornali e la radio diffusero ver l'intero
Giappone la relazione del gr:md.e avvenimento.
Il Rantuario di .:Vfaria AusiliatriC'e !!'innalza
proprio al centro della citti. od ò circondato du
opere ca!-tolic:!Je sorto quasi miracoloMmente:
tre orfanotrofi, duo asili infant.ili. un ricovero
per vecchi, un t.ubercolosa.rio.
Degno ili nota nel nuovo Santuario il grande
altare di marmo liiaaco di ('arrara, riia/.\\'l)ifìCu
dono di generosi benefattori, oggetto di grandi
mera,viglie e commenU da parte dei (}iupponesi,
p er i quaJi il ma,t·mo è cosa. mra.
Una chiesa parrocchiale
A Padule, dioc·el!i cli Gnbbio. 8. E. l\\fo111J. Be-
niamino ITbalcti. Vescovo diocesano. ba, benodoLLo
Holennemeute la f'hiesà parrocl('hiale dedicat.a. a
Maria SS. Au~iliat,rièe. In Dioce;;<i ò la !'rima
clriesri p:l.rrocchiale che viene dedicata alla Ma-
donna :Sotto il titolo di Ausiliatrice dei C"risti:mi.
Una statua
di Maria Au,1iliaLrice fu inlrouizzn,ta, snl frontale
interno Jell'ia1.ituto ~.->.Filippo Ne.ci~ cli Palenno.
La her1C1dis8e solennemeut11 S11a Er.n. il Cardinnle
Erne~to Rullini, prf'se11te 1'011. Alessi. presidente
<lolla Rop;ione Si<nù,a, e varie persona.lilà. L 'Emi-
nontis~iruo Porporato parlò a.mmirnto dell'ainQre
di cni è rircondata :\\faria Ansiliat rice nelle éase
!ja}e,;ì.aue. rifaceudo~i llile im:preR~ioni av-111,e negli
istit11ti salesiani ciPU'Argentina, di cni fu ospite.
lo occasione della Messa d 'oro di Padre
Gemelli, il nostro Rettor Maggiore
porge all'infaticabile Rettor Magnifico
dell'Università CattoUca dl Milano le
congratulazioni e I voll di tulta la
ramlglla salesiana, Augura Inoltre che
il sogno mnto carezzato dl una Fa,
colCattolica di Medicina divenga
una realtà in questo anno mariano
in modo che Padre Gemelli, l'lndo-
mafo Cav-aliere deJI'lmmacola:ta, possa
"ncora deporre al pied.i della Bella
Signora di Lourdes la rosa più fresca
e pi.:& primaverile del suoi So anni
*
RlCORDANDO UN GRAZIOSO EPISODIO...
Sua Ecc.ellenz,i il dol L. Bartolomeo l\\-1:igone,
nuovo A.mbascialore Straordinario e Plenipoto11.
ziario d'Italia presw la S. Sede, app.ir•1ieno ad
una nobile e illustre famiglia ligure, nfllla quale
è lradiziona.le l'amoJ"e e la devozione a Dc,u Bosco.
La sua veneranda. Mamma di 93 a,nni ili età,
conobbe il Sant-0 e ricorda uD grazioso epi~o1lio
avvenuto a, Roma nel 1884.
Un creditore, al quale scadeva nna cambiale,
tempestava il Procuratore C-enel'3Je perd1è gli
pagasse un debito di fi00 lire. Don Dalmazzo
ave:va nn bel ripetergli che in cassa non c'era
\\ID centesimo; l'altro insiirtevà e alz11,v;i. la voce,
dicendo che non sarebbe uscito seuza avere
quella somma. Don Dalmaz.zo lo pregò di non
gricline tirnto; poi. henchè' s1~prss<> cb.e Don Rosro
non iwcv11 éle1ia,ri, a,vendoglieli presi t,ntti l11i
al mo,t.tino, a,nòò a chieélergli c·on~iglio. In quel
momento si trovavà col Santo la famiglia Mi-
goue. Don l)a.bnazzo entrò IUentrE' l:\\ sig·nora
offriva a Don HoR<'O un biglietto da 500 lire.
Tl Ra1.1to, udito il OO$n, no11 fece !litro d1e pas-
sargli sorridendo quella .somma. I,a nobile si-
gnora rima.si" tutta commo:;;1,;a al ,-ederBi in I-al
modo strumento della Provvidenza.
S. Giovanni Bosco beueiliCà il nuovo Ecc..n10
Amhrusciatore nella delicata e alta. missione che
lo att<>nde e lo aiuti a.cl. aggiungere uuove be-
nemerenze alle molte già a.c(luistate uella 8ua
hmga ca,rrieta diplom:iticà.
05

2.8 Page 18

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Nuovo Vescovo Salesiano L'Osservatore Romano del 2 febbraio dwva la Uetu 110/izia f'hf'
il ,çanto Parfrp, si è benigm1m1,1mle tl~,g,w,lo di elevare alla àigriillÌ
episr·opale un, allM li'iglio di Don Roseo. prmno('endll alla chiesa caUedr(lle tfi O(l!mpo Grande, recl),t1/,e-
1ne11te eretta •in BrWiile, il Rev.mo Sa.e. Antonio Barbosa, ati1rn/e lHpellore dei Salesiani a .'san Pa()lo.
N. E. ]lfons. Antonio Barbosa è nato a, S. Pa,,fo il 10 maggio 1911. Oonipi1tU gli 11tudi nel [liceo
sn/esian11 Sacro (11wre, si eq11~,icr<l a T>io 11eUa 1wsf.l'lt Fa:nlif/lin (' f1i ordinalo sacerdote il 6 dicemh1·1J 19,16.
Dwpo aver jreq11,entalo le Vniver.~ità E1xl6$inslfrhe di Rrnna, ·insegnò diritto Omionù;o al Ponti(ioio ,Hm1eo
Salesùmo d:i 'l.'oriM e all'l#ituto 'J'pofogil'O P<io XT di San. l'Mlo in Bras·ile. Dal 1952 era Superiore del-
l'IR71etl<>ri,a, J1fo·rfo Ausiliatrice ,li Sa" Prwfo.
Lei Fa,m,i,gl·ia 8"lesiana ha accolto mm yioia la notizùi dRlla s,ui 1w,ni'll<1, e lo accompagna 111:lfo n1wva <tlla
,,ni;,sione con fervidi voti e preghiere.
* *** * ******** ******* ** * ***** * * * * *
Essa. si propone di affeziona.re
1 giovani all:t pratiua crisLia11a
..-:.:.,,-,,:
.~~ . l,srf
con l'amabile spirilo di Don
Bosrn. T Roci debbono osservare
i qnatt.ro pnnli seg-ueoli: ognli
giorno: pr(',ghiore mat liuo e sera;
ogni dome11 ico e Jesia: sani.a
:\\le~a; 0(!11i n1ese: santa Comll·
I
nionc; sempre: lo scapolo.re o me-
~
daglia ò~lla, Madom1a e hl CO·
rona del Rosnrio.
È inieres:;;ante conoscerno
l'origine. TI sac<-1rdoto O. Dolt,onr
era stat,o inc;ariraio <'la Mon-
81guur C. Jnr~Pns ùi foi:ula.re e
1liriget('I 1111:1 scnola f'ati-oliea a
Tnguegarao. Preoc!'npato dd-
l'ési(,o. invoèò l'a,iuto di Don
Bosco. ~ C'on tutta sincerità
scrive - devo (•oufessnre clie
fino a quell'ora non avevo mai
a.v11to devozio11e speeiltle per
q_uest,o Santo; il fat.to ehe ali.ora
pensai a lui, lo aLt,ribni~('o seu-
z·altro ad una ispirazione ce-
leste... Comepatrouo della scuola
fo eletto S. Pietro, ma Don
Bosèo era il vero DireUore e
Padre deg-li allievi. Qui per In
prima volta in vita mia, ho ASpt-•
rimeutltt'.o la, sua 1t1ernvigliosa,
pèr non dire miracolosa ioter-
NAPOLI - S. E. l'On. Can,pilli visilll il nuovo complesso degli edifici dell'Istituto cessionei.
Salesiano. Fondazione Banco d.l NapoU, In Via Nuova del Campo. L'opera jn rase
dj apertura, oc:-pHerà circa 1000 ,tiovani per speeializzarlJ in meccanica, ele1trn-
meccanica. radioletni.ca. ani grafiche e falegnameria~
Pa,dre Deltou r na:rra q1.1indi
che. trasforitosi nel 1945 a )la-
niht, per far conos<'ere e amare
dal maggior numero di giova,ni
poRsibilP S. Giovanni Bosco, ehbr l' idRa di fondare
la,• Don Roseo Boys Associat.ion ~. che mira a met-
1.-0re gli adolescenti delle Filippinfl sotto la R]leciale
prot.ezione di Don Bosuo. No parlò al Del<l,!!a.t,o Apo-
s(.olico, il f'Qmpiauto .\\.lons. Piani, che l'approvò e<l
La " Don Bosco Hoys Aissocialiou "
eresse canonicamente nell'Arcbidìocesi di l'lfanila
dopo l'approvazione plcnari11, òell'Episçopato fi-
r,'Associazione ~ Ragazzi di Don Bosco~ («Don lippino. Nel 1948 ne parlò 111 Santo .Padre, il quale
Bosco Bo,vs ~) oggi e.unta 3000 meml.>ri ed è già
ùif'fnsa in L11t,te le Filippine. Viene menzfonat;a
all"arl. 256 <lei «l!'irst Plenary Council ~ (Manila,
rnsa) ed è ufficiàlmenLe rico11osciuta da tuU:i i Ve-
la henecliSst' e a.rricclù d'i111b1Jgenze.
Nel 1955 S. E . .Mons. Sant.os, Arciv. di Manila,,
affida.va la direzione <lell'Assodazioue ai figli di
Don Roseo, esprimendo il desiderio clic cosi si
scovi delle Isole },ilippino comll ~ àssociazione propagaS$(1 più fàcilmen1c in tutte le J,'ilipµine e
alfme all'A. C.&.
specialmente nella sua Arohidiocesi.
96

2.9 Page 19

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(;ITTA DEL Vi\\TJCJ\\NO
Il Snnto Pndrtl hu ÌJI l'iRlO 1111 a11ello
1111stornlo in dono all'A rtivo~t•<n o di
V1dencia. 1\\lons. )fnreellino Oùll'chea,
Rnlesinno. l.'nncno tu consegnato al
Presufo dn,I ~mzio Aposfolillo a
~fildrld 1"0118...ldehrnndo Antouiuttl.
~tons. Oh1e,•lrn11 ~i era prh·11to del
pro1irio nnello 11astornlo 11er otrrlrlo
llll'n~ta di solid.iri11t.à promos~n dolhl
« Rudio .Juvèutud » •11 Mnr,·ia, 11 r,1-
1·or<J delle , it1lr1u1 delle gr11yl nll11-
1'ion·i d~lla SllR dl<we•i.
( ITAUA
lo PADOVA h• l<'i,::lio di M. A. l,1,-
VOl'UIIO con frutto, o.Jtre uho nei duo
~rnndi Istituti "S. G. Bosco " e
"!\\11trill Ansilintrice ". anche nei due
orntori 1'iU11dini: ·• S. l'io X" e
"s. G. Il0NCO ". ltLOltre oglll dome-
niea pllrtono dou·tstitnto rirc11 26
~uoro per n1L1h1rè a compiere l'np0•
~tolnt.o d1•I 1~1fochismo in vurlo zono
della città: parrocchia del D11omo,
di S. Jlcnedrtto. di s. Antlre11 r di
S. •romnu,~o 11 1wll'istitut11 "lnl,111zia
a111111ndo11,1t.1 "·
$1\\ltuto llS gr,111111io 11. s. alristltul.o
« UMr~i n di UII l'i\\R prl'sllllU le n11to-
rità cit1.11dinc, furono in,mgurnti I
nuovi imphlnti for111iri e la nuova
11111·1<• del fahbricato. che ncco,::lie il
laltM.ll.!Ori(t ch,l ~nldllfori, un11 salii di
shullo o un dormitorio. I mo1lerni
Impianti termici sono un m1111ifìeo
tlouo dtilla Cnssa di Rispnrmio ui nu-
merosi orl1111i 1•,u,1'olti nell'Istituto.
BlllMA~'IA
Hanno 111;,oiulo In Birmunio per
r11t~li1 le prime ~ettè glornni lllrnm•
ne81 per seguire 111 l'11iRnrntu di Dio
nel novizinto dolili Figlh• di 1\\laria
AuSilill(l'iOO. ('o~l IH·l Cl1lllf)O rmmnl-
1111,, come in qne.llo mns4'11ile,
Don Uosco ha incomint'iato 1111 ,u-
molnre volonhlri dP.llr nniml! anche
in Birmania.
DllA~JLE
S. I~. l\\lon~. l,n11i~Jao l'az, ~alesinno,
1'8 tlit·emhr~ s(•orso è sl,11to Jll"(lntOs~o
11Jlu $Cile tll ('orn 111b1i. llons. P,1z (11
olotto Vesroro nel rn;;;; ~ nssegnato
come Ausiliare ol salesi,uio Mons. Or-
lurido l'hm·~z, nllora Vcsrovo di C4l-
r11111b1l e oggi A rd~-~~cont di C'ninhà.
I COI.O!\\-IBJA
S. F.. R11v.rn11 JltonR. Hinlio Cairrllo,
Vr~1·01·0 ~11.l~~iuno cli CnJI, (•rlr,brò
nell'aprlle scorso il suo Giubileo
d'Oro sneerdotnJe. Per l'OP1·11;;ione
In dlorcsi cli t'A 1,1 cbr lll!'.11 re!igO
con zelo apnst.olh-o dnl 11)-11,J, org11-
11iZ1.Ò ~ole.nol le~trgg-ilw1enti. ni q11ali
~i unirono molti nitri ~olombinni
ebc nmmirnno in lui uno del r►iil
noti p b~Jli\\lllPrit.i (fapi ~pirlhrnli
f!clln Nnii(mr.
f""ta d'addio ai n110YI missionari ~a-
,~~ianl portogJ1r~i. T portenti oranorn:
li sueertlotl e 7 eoudiutol'i. ,Lestinnti
nlfo 1·olonie portoghesi ili l\\lam10,
'f1111or. rapo \\'llrde. Mozom.blco o
Loren1.o llfarqu~s. Si ('011tinuo cosl
la. glorio$1t trndi1.lon11 d~I l'orf-01,'ìtllo,
port.,to,·r ili re\\le e di eh'ilb\\ nlli con-
Unenti <l'oltr>1•111:1rn.
I 'l'll1\\ILA1"'\\'UlA
Nella missione di Il UA lllN il con-
dintoro !!ftfosin,10 sinmcso Anf!1·r:1
:U,moJJ si è ~Pll(•j11lil¼lnt-0 nelln c,ul-
t,11 rn d1•i fiori e ho già (lttenuto bon
;~ qnallhì di rose o 56 pi,u1t.e orna-
mentali. Alcune ,11111llhì tU rosi• rh•
h~ro il 11rlmo 11rc•111io in t:sposlzlonl
lnte1·nnzio1rnli. come l,1 '' l't11ce ",
la "Queon Elisnboth "• In " Noe-
turno '' e lo •• Charlotte Ai·m~tron,:: ".
[n CllSl\\ 411 llllll llin per(! co(liVll
nitri Jiori pili preziosi, ,,ernhè 11c-
C(lgli1• i:li lll<pirnnti e I tl(IYi7ii rhe Si
prepnmno alln viia snfoslnnn
/JIJESSA DI DJAMANTE
Da rrwllina del 2 qenna,io saliv,i l'tiUare tli 11laria À.1~si-
liat1·ice nella sua B,i1,•iU1;a di '/Taldocco per Cl!lebrarvi /11.
Messa di Diamante il Mnerando St1lP.sia,1w
DO::\\' ~A l,\\'A'J'OIU•J PIJDDU
Segretario ilei Oapi/nlo 8uprriQre della 8ociefrì Salesir.mo.
Nella sua fm1g(I, e lienefwa ria,rrirm saìeRia.na Don Piuld,11
uworò molti anni 11el .JliediQ Orùmte, rii'll•prnulo alte w-
riche, tra imi qu,ella di lspellore e di 8egrelarw (li Nim-
ziatura. Ma 1a 8-W:f più, brlla g/Mio sono gli l'X 11/lielJi
che gl.~ soM tullorn t1ffe;;io1wtii,sir11i, in prima fìla il poeta
Giuseppe U11111r~lli; come ln rircmul11110 di filiale (t{jello
an.<·or oggi i giovawi ill!lÙ! Oa.$/una.dre, che w//e'/'(/ strin-
gersi attorno nlral(are delfri sua, .illeBSa. (,Ji,11bil1JrP. e of-
frirgli m, iJ,evoto e affet/tl,w.,10 omayyio.
GERMANIA
Per un'ora la tendn del t'irco rra-
~enhook a WunznURG fu trasror•
mat,1 in "Cnsa di Dio", In ocen-
~lone della !He$Sa in c:nnto In onore
cli llon Bosro, 1111tro110 dl'gli llCroJ,nti.
Pl'inrn dell11 funzione li ~11.le~inno
Don Crennn l11•11Pdi~sr, Il quadro di
Don IlO!if0, dipinto 1111 lni st,•~so per
l'Rltnre del CitfO. Tuie c1111t1Jro nc-
cornpagneril. t1·ora In poi tutti gli
spo~tnml'nU del CitC(I, vinir~iundo nel-
l'opposita outocapp1•ll11.
POflTOGALLO
11 !I n01·cml1r\\\\ scorso nl'I ce11tro
lspettoriuJe snle~lù.no cli LISBONA si
svol~evo solenne r connnovrnte lo
I.JHUGUAY
Nella ca1111t•ll11 di « J.'11rnd11 l\\~pr-
rn11za n, d~I dll'ortiuwnto di PA V•
SAN DU, 1'Nrne scop~rtn nnn pino,,,,.
ril'IJ1·do Jielln Vig"Ol'OSll Jlèrson11litÙ
I\\IJOs(Oli(',1 di llon Ornzlo Mm·ii:i:i,
saloslnno. Promoforn dell'ont>1J!(lo /J
sl,ita lo Fedcr,1ziOIH' cloi SindMnti
A1..'TiColi cli Pnys1111di'l 8 si S('CIIO
U luogo di •• l'omdn Es11llrunin »,
pcrnhò 111·011rio li ebbt, inizio 111
grande Ollétn dél Si11,l111mli Ag-ricoll.
Il l'icordo di llon ~foriggl, clt~ nni ,ul
uno zolo :111Q~tolieo il !m·,·or,i so1•iit1e,
lrndotto in Ol'ere di grnnJie estonsione
qunll ~ono I Si11dar..1i Agricoli. si è
concrotlizuto noi b1·1mzo. afflnt'111\\ lo
~encra1.loni lutnre ronoscnno il $,11·11r-
dote the seppe "l'ltlicnru 11110 rr111•sti1>ni
soehìli lo i,11il'ito del Vmu:,·lo

2.10 Page 20

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Nel «.Bollettino» n. 17 del r11 sen. 1957, .:t pallina 327~
sotto U titolo S. Domenico Savio. leggo: « Fu un S'OClo at-
tivissimo della Compagnia del SS. Sacramento». Pregherei
L, vostra cortesia di volermi Iornire qualche nòt.hla su
1ale Compagnia, E più specialmente: dove e come funziona,
e se vi è uno statuto () regolamento. Ringrazio anticipn.ta•
ment~. con riserva di uno scrlUo ulteriore.
Prof. Acmu..E MARZA!lOTTO - Bassat10 Gr,,ppa
Non soltanto Socio attivissimo, fn 8. DomeJùco
Savio, ma anche fondatore di una Compagnia.
Le Compagnie sono Associazioni giovanili fon-
date o ispirate dal santo Educatore a scopo for-
math'o ed apostolico. Si possono anzi considerare
come uno dei primi tipi di associazioni di azione
cattolica. Formano un vero sistema graduale
per cui liberamente passa il ragazzo, con impegai
spirituali crescenti. Don .Bòi,co fondò la prima
Compagnia (il termine è mntualo dalle antiche
Compag-nie per adulti già esistenti in Piemonte
a scopo devozionale) nell'Oratorio di Valdocco
uel 1fì17, intitolandola al santo Patrono della
gioventù, San Luigi.
~el 1 8.5.+, in occasione della proclamazione del
dogma dell'Immacolata, Domenico Ravio mosso
<lai fervore di quel1e celebrazioni. ideò la ~ Com-
p.ignia ùel!'Im:macoJata ~. di cui redasse egli stesw,
cou alcuni C()rnpagni, il Regolamento: era 1111
gmppo scellissimo di giovani d'intensa vita in
teriore e di eflkace a1.ione apostolica. Succes.~i-
vamente si fonuarouo la Compai:,ùa del ~'3.
Sacramento, a scopo eminentemente eucaristie-o,
da cui sorse quasi subito la Compagnia del
Piccolo Clero, e infu1e, nel 18.59 la Compagnia
di S. Giuseppe per raggmppare i giovani lavora-
tori e artigiani.
Don Bosco ne ebbe alta stima definendole « chiave
della pietà, consen,uto,·io della tnorale, sostegno
delle i1ocazwn i ecclesiastiche e 'l'elig'/Ose ». Anche
i suoi Successori le promossero instancabilmente.
Queste ConiPaviie - ebbe a dire recentemente
il Papa in unTdienza a mi~liaia di Soci - sorte
1m secofo fa. $1 sono dif/1,se provvidni::ialmente
ovunque è gimtta l'opera sale.,iana ed hanno una
parte vitale nel sistema pedagogico sa/csiann in
q1~anlo sfmliano direttamente le 1111eTRlB dei gio-
va,iti per la loro formazione e pey l'apostolato ~-
Attualmente l'organizzazione fa capo a un Centro
Compagnie (via Maria Ausiliatrice, 32, Torino)
presso cui lei potrà a,·ere le più ampie infor-
n1azio11L
Slam.o ormai l·anto numerosi noj Coo-
pera1orl salesiani: non sarebbe bello
che nci viaggi e in società ci si po-
tesse riconoscere. ?
S. DRUNO Vigci•mm
~ .• .., ~ .
Questo è stato il pensiero dei Dirigenti della
P. U. quando l1anno deciso di dare ai Cooperatori
e alle Cooperatrici salesiane un distintivo. Tale
distintivo è uscilo l'anno scorso e in molti centri
è già assai diffuso. È di fonnato esagouale .con
lo sfondo i~1 oro recante il busto di s_ Giovanni
Bosco, mentre la corona circolare in smalto az-
zurro porta la scritta ·TJ(1 milti anmias, motto-
programma del santo Fondatore.
Ve ne sono di élue tipi: 11110 a spilla e uno a bot-
tone_ Lo si può trovare pres1>0 il Delegato o la
Delegata dei Cooperatori di qualuuque casa sa-
1asiana o delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Sul Manuale dei Coopern1orl ho lello eh!!
pèr acquistare << l'Indulgenza del lavoro
santificato» è rlchlcsla, tra l'altro. una
pregbient secondo l'intenzione del Som•
mo Pon1e6ce. A tale scopo basta recitare
un c<Pater, Ave. Gloria>) o ne occorrono
sei ? Da quan10 dice lo stesso Manuale a
pagina ◄97 In fondo, concludo che baslll
un solo « Pa.ter1 Ave. Gloria.»: ma desidertlei una parola
skura.
R. V - Mi/a,10
Ila perfettamente ragione. Infatti quando non
è detto diversamente. per l'acquisto di un'ir1dul-
genza plenaria, basta recitare un solo Pater, rfoe,
Gloria· ognuno è libero però cli recitare un'altra
preghiera equivalente o di aggiungerne altre.
Non richiedono alcuna preghiera secondo l'in-
tenzione del Sommo Pontefice le indulgenze an-
nesse al pio esercizio òella Via C1•w,is e alla
recita del S. Rosario d:wantì al SS. Sa.crrun~nto
(anehe chiuso nel tabernacolo).
Richiedono 6 Pater, A 11e, Gloria quelle lucrabili il
2 agosto e il 2 novembre per ogni visita alla c.hiesa.
EX ALLIE\\'1- SALESIANI
Agli Ex allievi dei .nostri lslituti ed Ora1ori ricordiamo la fiorente Associazione Ex allievi
Salesiani, che ha lo scopo di conservare e perfezionare nell'animo degli Ex allievi lo spi-
rito di Don Bosco e la fedeltà pratica ai suoi insegnamenti nella vita individuale, fami.
liare e sociale, e di ravvivare fra i soci i buoni rapporti di fratellanza al fine dei reciproci
aiuti morali e materiali.
Gli Ex allieYi iscrivendosi nelle Unioni locali, che sono unite in Federazioni Regionali e Na-
zionali, vengono a far parte della « Confederazione Mondiale degli Ex allievi di Don Boseo».
Da quasi 40 anni esce per gli Ex allievi tesserati l'organo mensileintitolato« Voci Fraterne>>.
Se qualche Ex allievo non fosse ancora iscritto all'Unione, può rivolgersi per informazioni
all'Istituto od Oratorio di provenienza o direttamente alla « Segreteria Generale Ex allievi
cli Don Bosco» - Via Maria Ausiliatrice 32 - Torino.
98

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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"ronfrdate 09ni cm
in Gesù Sacramentalo
e in Haria Ausiliatrice
e vedrere che cosa sono
, m1n,coll ... "
DON BOSCO
a.i primi m1u-ionari snl,siani
••• e'
DlE!tt~•••
D:1ue stra~le di Shillong sale un brusio come
ili alveari, rnent,o scrivo 11uei:;ti appunti sullo
sviluppo rlella nosirn ru.i~Bio11e in Assam (I.lillia,).
Fuori, le vie sono 1.U1 selciato di 1,este umane,
wt'immen.~a ma.rea. Gli Indù avauza110 t·on i
loro ve~tit,i a colori dtiassosi e va,mo a offrire
incen~q. fiori e iloni alla dea Durga J'nj t . GLi
altoparlanti rovesciano stùla folla cauti ai:;Hamesi.
Domani, la fe;,1a toccherà il èl.ÙJI.ùue; al rullo
dei tamburi le statue della doa venanno portate
al fiume per e.~sere immori:;o uella corrente. E
con l'immenuone della doa morirà an()he la festa•;
gli uomini riprenòe.ranno il lavoro.
Molti paiani indù himno deposto i ~anelali
(uori della porta della nost,r:t cattedrale ca tloli<·a
e i;i sono recati in l'hiosa per una visita. l loro
occl1i non sarwo starcarsi dal gruppo del Ca,1-
vario. Dalle loro lahbrn esce un nomo: « Gosù! ~-
NicnL'altro; ma contempla;no lìMameute quel-
1'uomo-Dio, cl.te si è 1:i..'Sciato crocifiggere per amore
ÙOf,\\"li 1101.ni.ui. Non conoscono che quel uowe,
quel nome che gli fu dato ~ prmihè avesse a sal-
vare il suo popolo~.
Noi <.:a!.tolid siamo un'isola in mezzo a Llll
occ:ct,uo cli -pagani: appena 120.000 (i protestanti
sono Iorsil 250.000) sperduti tra milioni di iudù.
Eppure t.rentacinqut> auni ra, qua.urlo giuusero
i primi Sahl~ian.i, i cattolici erano appena 5000.
Del c11n11hlno se u'è fat,to, m11 11010 fra le lribù.
dei monLi. Il blocco dell'induismo è au()ora. in-
t,al,Lo, seuza inc1·.iuatnrn. 'l'ntt.a la civilt..à mecca-
nica e tecnica dell'Oc-ridont,e vi ò scorsa sopra
Ronza lasciarvi 1,raccia. Ancora adesso il sadllÀI.
indiano, all'i.nf,\\"rel:!so del tempio. fa. sent,iro la. sua
nenia, vecchia cli pin di m.ill(l ann i. È una molodia
Lri1,1to. quasi nu dolornRo lamento, Cauta il sm.lhù:
PeU<igrùw, nan hai lii intesi> <lei pas11i si1enzio1>'ir
'I'iitto cambia e nn[la muta...
L'avvenire è contenuto nel 1iC1s,mla;
la vita rinasce dalle cener,i della, rnnrte.
Tu,, pellegri1w à'un gi<>r-no,
t1,, pellegrino de-i 8Pca1i,
aseolla il rmnore i/,ei -~uoi va.~si:
è Iuli, è sempre lui clte 1'iene, e vfone per .~emvre...
Chi vionef Sémbra. ili sentire nn le~ero bat-
tito ùi nocche alla porta. L'anima indiana ba
se.te di faù, di Qesù.
Mi torna aH.t mente la bC1llissima preghiera, di
Newmi.m, 411.ando era :111co1•11, nelle tellehre e
cercava la verità.:
(h.Lida mi, /w,11 /1enejìca,
gu,ùlcnni rla/1' ili u~ione alla -reollà.
guirlam i ifa.TIe tn11,br1J alla lu1•1',
qu idnmi ilnll!i. morte all'i-mmnrlé!lilrì,.
Un ragazzo del NEFA (Assam-lndial Impugna la spada.
e< Gli ondeggia 11 cimiero sull'elmo H1 terribilmenLeJ come
a un eroe del tempo di Omero. Ma ;\\ disc;ipare ogni ti-
m ore c'è quel sorriso cosi aperto '<Ulle labbr,1 e cosi
chiuso nel taf!Uo degli occhi di tipo mongolico.
99

3.2 Page 22

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Le tri bi) tlf'\\lle mon Iagne. i Kha"i. i Garo. i
Nagas. i Lushai: lo t.dh11 dt>lle v,illi dèl Brn.ma-
putra.. gli Oraon, i l\\Junùa, j .Boro, chiedono
di Lni, di flesù. Lo a,;pel t.auo.
l.,a Chiesa continua a marciàre anrlrn in A~sam,
aprenùosi la vi11 f1•11, 1m gTOYiglio cli sterpi, più
intri,,ato dello foreste vergini a.s:sa,ru<>.si. L'avan-
0
iafa semhn't. l>e11 pi<-{'ola co:;:1 davanti al lungo
cammino l'he ei sospin@;tl- Ma qnello che conta
/, il 11011 arreij(,!l,1'$Ì, il 11011 retrocl'dere. Il primo
dovere è <1uellu di ist-nùre queste miglia.in, ili neo-
fiti e fonn,u-e in ('Rsi il sen!\\O cristiano. Fui sol-
clato comba.Uente 111 fronHi uella, lJri.ma ,g'nerra
moudialè e ricordo d1e l'avauiMa poteva essere
fa<'il<': il difficile era, conserva re li' posizioni cou-
q,ùst.af·e. 1 nC1otiti. ,1ppe11:1 r'iN•vtit.o il hat.tesiino,
sono come- i ligliolfoi nelh cii-Sa Dio. Non lmnuo
a11<'ora Ja.sciat,o in1,f'rarueut,e il fardello dello su-
perstizioni o ahit'ndini pal{a,no o il (;ent11t.ore è
sempre iu agg11a.t,o.
l'n esempio: nel Dfat retto di Jowai. un villag:1tio
in massa aveva, aùbrncc:ia,to la feùe. Un mor,,e
<iopo il battoe.imo. dao del,!'li uomini .11Ùg'liori
perivl-1110 t,ragi(•arnetlt.e. t,ravolli dalle acque Ju-
riose d'un torrente iu piena.. Fu llltO bl'hianto.
l'OtUe <li folgore dia si abhatt-e a cielo sereno.
Lo SJJO(,lro della vendoUa degli ijpiriti oii proJì-
lavll, su tntii gli abitauU t·ome monito JIOI' fat·li
ritorua,re alla. reli,gi.ouo auti0a. Occo.r~e i.J1t.crvQ-
11iro con PT<'gbiere a rilempra,rli uelfa fedo.
J1er istruire quPsta massa di cristia~i sono
:i porte 11nove Rcnole. Nella Diocosi a bhia,rno:
370 scuole; 526 mae~I ri; 5118 1•at.ed1ist.i. È un
bel t•o111.rilmto che 1A Chfo"a apporta nel ('ampo
r1ell'c,rlucazione in una rf'.gione ùove gli ri.nalfa-
h,\\l,i sono ·cirea 1'80 !}0 Il Govérno aprt' s<·nol11
primarie ovunq_ue e cerca di rende.re l'ist ruiimw
o))bligat,oria.. Ma. la ChicHa vuole che i suoi figli
frequentino scuole ove -;,'impartbc·e anche 1111'edn-
Nt7.ione eristiaua. 11m1 sar.rifìcì euormj noi cer-
chiarno d'istruire la nostra, gfov!'nt.'1. No11 tra-
~curi!HtlO le scuole 11nporlori. l t,Te ('ollegi uù.i ver-
sitari l'aLt oli<'i hanno ripoTtato i più lnsi ughiori
succ8S4i negli esa,rni govema,tivi. Due u11ovi
graniliosi edifici scobstie,i sono stati costnLit,i
~1 ~ Don Bosco t e «St. AnUwny's ~ in Shillong.
Ilforaviglioso è il lavoro del](i suore in quc.~(.o
rampo. Alt.ri edific.i ~t·olastfoi sono sorti a Chcm:i.-
pnnjeo, Barpot1t, 'f117,p11r, Chota,pnkri, senza con-
tare le irnovo scuolet1e dei villaggi.
Ai maestri sono affiau(lll,ti i ca1echi8ti. Se ave..i-
~imo Hacerdoti, potrenuno aprire subito mui de-
ciua di pruToC'.d.Lie.
leri un ùravo 8acerdote mi leggeva una lista
cli numi. per me esotici. Er;i,n<> i nomi dei 1>MRi
che doveva vi.sit,are in un giro di 24 giorni. Con-
tim1ia di comu.uil/1 cristia11e possono vedoro il
Sacerdote solo poohe volte all'anno. Chi sosti-
tuisce il Padre, chi gli prl'parn la. via 11er l'am-
m.iuist,raz.ione doi .iarraruenti, clù cerca e istru.isce
i t·at,el·tuneni•! U t•-at,echista. V.iene la domenica,:
nei villaggi sit,unti in alto sulle colline. o na-
s<·osf i ira il verde llella pianurn, il C'alo<·hi11ta.
suona la campana o il goug. per radunare i cri-
stiani . È l'os~crvanza del giorno del Signore cbe
maut.ieno vh-a la fiamma della, :l'ode. Nelle cbie-
set.(,é ni paglia, sul Limitare della ginngla,, o in
quelle pit\\ lrnlle dei gros8i centri. i cristiani ca.n -
fano. prega.110, a~('oltano la voce confortatrice
dc,l catechista, e eosì la vita cristiana si rassod,i,.
.A.bbia,ruo f'.:teso l'opera degli Esercizi Spiri-
tuali non solta,nl.o al centro, ma aucho nei paesi
più I.ontani. Si costruist·ono larghi c11pa1111oni; i
cristiani portano iI cibo e la coperta e per tre
giorni gli E:',\\leroizi regolari ,;i svolgono in uu am-
biento quanto mai suggestivo. StLi monti. cowe
al tempo delle turbe che seguiva110 il Redenlore
nol deserto.
I,a divozione al Sacro Cuore di GeRù si e~tande
c. con l'opera dell'i11tron.izzazione, il Cuore Di-
11111

3.3 Page 23

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vino regna sovrano in centinaia di caee. A.ncbe-
il Rosario n11lle famiglie viene inculcato; ire! di-
stroUo di Marbitm 500 quadri di Maria Ausilia-
trice furono collocati in ca.se cbo fecero la prn-
Tll0$8a del .Rosario quotidiano.
Per mezzo di giornaletti mensili flt,ampa.t,i in
Khasi, Garo, Rn1d:i, Assamcse la bnona pa.roll\\
corro e si diiioude. Abbiamo stampa1o libri di
preghiere, Storie 8acre e catechismi in Khasi,
:&oro. Mikir; la vita di Gesù Cristo del Ricciotti
fu tradotta in asRamese; furono diffusi migliaia
di foglietti per i pagani. Abbiamo pure pubhli-
oato una, serie di 8 li'hri ili letture per le scuole
Khasi, e tuUJ fw·uno approvati per le scuole dal
Ministro rlell'educazione. Con la vicina Diocesi
di Dibrugar.ll in Assam la :\\iis~ione cattoli<-a ha
pubblicato libri in quin<lici lingue diverse.
Fra noi si ripeto spes~o il dett,o ~ Prima la
scuola o poi la, Chie~a ». Qua,ndo i cristiani acitui-
stano il senso di Crisi.o ambiscono una chiesetta
che sorga bianca o bella come ~eguo del trionfo
di Gesù. Nall'anno pa,ssato, con la contribnzione
dei cl'istiani o la generosità dei benefat Lori abbiamo
e.ostruito 12 cappelle in murat11m e una bella
chiesa declicat.a a S. Domenico Savio.
« C,mtle gli infermi» è il cnmaudo di Ge:;nì a.gl
Apostoli. Il Governo co$trwsce moli.i o,,;pedali e
dispensari per comhat1.erE! lo malatiio, specie la
mala.ria e la tubercolosi. I lebbrosi si contano
ancora a 111igli<1,ia in Assa.m. 4.nl"lie i nostri 1uia-
sionari e specialmente le suore. pur con ri~11t·se
assai limHatc, esplicano le forme più s11blimi
della caritù cristiana nella curn degli ammal11,ti
e dei lcbbro8.i. Le medinine distribuite ammontano
a. 139.821. Urge aprire l'ospeda1e c11.Uolfro in
Shillong, por cui abbia.mo ![ià. fatl,o tante spei,e.
,u La ma,aca,11z.a, fondi di rfaerva e al tre dillicolLà,
si sono frapposte alla realizzazione cli quo:sto
progeUo. Una s11ora, dot.torns~a., dalla Sp,tizu~
ha ricevuto il visto per entrare in lndfa e quindi
la spera.ruia, si ra.vviva.
Dopo gli ammala.ti, dobbiamo ospitare e man-
tenere tanti bambini che hanno perùut.o i geni-
tori o 111 mamma. Solo in Raliau1r sono pilì di
60 i bimbi, da pochi mosi iii 7 anni. 1\\la, ciuante
<lomaude dobbiamo rifiutare ovi.mque! A :Ralian,r.
l'edificio che raccoglie il nido d'illfallZia st;a. 11er
crolla,rc. Le formiche biancho, que.;ti animaleU.i
voraci e di appetito mRaziabile, che seJ1za numero
attaooano gli edifici di leguo, mina.cciano quella.
ca,sa; dobùfo,mo $fare sempre all'erta contro l'in-
vasione. Cosi a Shillong e a Marbi~n urge fabhri-
care nuovi nidi d'infanzia.
L'.i\\p.sam oonfi na, per centinaia di chilometri
col Pa.kist1111. Una barriera sorge frn. le due na-
2Jioni, e il commercio e lo scambio dei prodot.ti
è pratic,amente fermo. Ciò vuol <lire fame per i
poveri Kllaai e Caro del confin'e. Con l'aàuto dei
cattolici americani abbiamo distribuito latte, riso
e vestiti a tutti, senza dist.inzioue di fede e di
casta, spendendo migliaia rli tupìe per il lrn-
sporLo e la, distril:mzione. I b11tto~i1ru sono st.aLl
t)iù cli 6100, di cui 2011 di ttd11Ui.
Da.U'Europa e dall'America non possono pi11
venire misaìouari. 1 Sacerdoti (liocc>~,tni sono ar-
pcna soi, alLri .studiauo nei seminari. Le Figlie
ili Maria Au!iiliat.rice, di Cristo Ee, e quel.le Dio-
ceRane, hanno l.re noviziati in A.<Jsam. con nu-
merose post ulan(,i.
Venga il Tiw rcg1w! È la supplica u~cita dalle
,labbra e dal Cuore di Ge1n\\. che ripetiamo op;ni
giorno co11 molto fc>rvorc> 1spécialmr.nt<· vrr otle-
nore clero incliano. Vogliate, o buoni Coopemtori,
unirvi nella preghiera, a uoi che vi <•.ontra.c<'am-
biamo di cuore.
►:B STRFANO FJ~RRA.NDO, S. D. J3.
J7e~r•Q))Q cli 871illrllt(J (A~8rm1-l11<lfo)
(a dl!sl7a)
Presso una capanna del
BHUTAN (Assam):
attorno alla madre
cbe S-ta tessendo, sono cinque
flglluoli.
(a sinistra)
LA fESTA DEL PAPA ASHILLONG- (India)
Più di sooo persone assiste1teroalla
solenne academia. Tra gli esecu-
tori dJ parate, danze.. saggi ginnici.
canti e: suonate, decJamazioni e co-
reognùìe che sr su_ssegulrono era 11
creo;eentc Interesse del pubblico, vi
erano .-aga:µ<I e r~gu,:e di ogni sétta
protestante. musulmani, bindù.1
giudei o pagani, che si unirono
ai ealtolici pçr onorare Il dolce
Cristo in terra.
101

3.4 Page 24

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Le indiettc del Rio Negro, allieve della Scu.ola Agricola
delle Filllle di M. A., in reatoso lnvoro di tllcc:ol1a.
CUrentacinque anni sul Rio Negro
C'è un fiwne in Brasile che SNUbra un im
menso hml·cio di 111nr1:, allwtgato comi: una .mano
ncll'inkmo clel continente sudamericano: è i l
Rio delh: Alllazzoni. l,i sl appuntnnp le spt!Iauzc
del Hrasile, perché i: l~ittimo supporre che il
bacino rlclle Aruaz.-.oni tenga in Sl'rlm ricchC7..ze
come pI:trolio, uranio e pietre preziose.
Pn g iosso affiueutl' ,11.'1 Rio delli: \\tuazzoni è il
Rio Negro; le sueacque sono nere, a musa dei silicati,
ma no11 lorbicle nè limnrciose. Sulle sm· sponde vi-
vono dn•a .10.000 iiuli~etti, raccolti in quattro tribu
i r.iranns, frnzionati ill w ùc:-11011ùnazioni,
usano tutti la stessa lini:rua di ceppo uuiro, fran-
twnata in diversi dialetti;
gli , Imacas, s11duidsi in r8 gru(lpi;
I M11ri'I.~. clie sono i paria, gU schiavi delle
due precedenti tribu di dominatori. La loro
condizione è miserrima $i è tentato di fonderli
cou ì 'rucanos. ma 11011 ci è stato possibile:
e fì:na.1:mcnte ~li indsil>ili e sfu~enli l uùs,
indi nomaùi molto selvaggi, ccm cui siamo n,.nuti
pochissimo n contatto.
J,a zona dd Rio l\\'\\,gro, dove vive questo
mosaico di tribù, è battuta infaticabilmente
rlalle nostre esplorazioni che tentano <li t.orta.re
il grande dono della vita di\\'ina a quelle anime
di selvaggi.
Ormai sono riuasi 35 anni ili vita salesiana
nelle sdvc e molte cose sono cambinte ·\\ noi
sembra di ess1:re riemersi da un'era preistorica.
Ricordo ancora.... perclouat=i se wi laS<'io
afferrare dalle memorie del tempo che fu , ma
clle volete, lrt!do di ricostruire co..-;l la nostra
piccola storia cli missione.
Trentacinque anni fn v-ivevo a Sa.u Gabriele
sul Rio Negro. Improvvii1an11,nte circolò uua
notizia elcttria.aute. si sta\\'a per fondar... il primo
centro missionario tra i Tucanos. .-\\ capo di r1ueJ
., J.,/-J LOJ<.O i,' QJ-JE/~A DI GIGA l\\/71,,
Il br:1~11iano dott. lvnn da Fro1::i
Porto, dopo di aver i,pezionnto
per ordme del Go\\crno Fedenile
di R,o de Janeiro tutli i,:li ospedali
dello Prelazia del Rio Nei:cro, Ama-
zona,, prl'sentò una reln,:fone dalla
qu.dè srralciamn quakhe brano:
I u111n della J.fi.isfo11l' $<1/esian<1 del
Rio \\'t!!f,ro Sf/110 a/tre/fa11le oon
ap,.,u 11ell'imerminnbileforesta. So-
la11umte co11 ui1 riscontro in loco s,
può ,,,,1111are l'optrn 111m111me,1fllll'
~ po1riotticll r,n/i::::ata da qunto
J!mppo ,li relr((inti, 11el loro rnrto
pru,,-,mrnw d1 C'n1tr/1esi, e,lucaMio11e
a.,rut,mza osp,taliem. I 20,000
i111ifi:e11i d1e ,w1'11n110 i11 completo
abba11do11n /TOIJU/111 ,,•.; C f'11t1·i ,\\Us-
no11ari q11elw di mi ubbi.iognmw f>r•
il cnrpo e per l',mima. In ogni u11tro
1111monarit> ho ,ùto fuii:::ionare due
colle'{i, 11ei q11a/i so110 racco!Ji m-
g<1:::::i e ragaz11t11 i1ultge11i t1pj111rte-
11r11ti n varie lribrì, che ;mparn11a
dit,erse profunoni; m ogm u11tro
c'è ur, o.,prd11/r t' tmu s1u-,iu11e me-
tf'Orolo~,a ,li wmule 1111port 111::u
J q11el!a rii Taraquà, TI /,moro di
questi e1·oir1 111ùsio11ari, re/igm.,i e
suare, è di un'abilissima llltlim ron
1 stlvaf!Ki: li riuflisccmo ÌII maggior
1111,nero pt,Jsibilt imomo ali" \\fis-
sione, dòml(> foro qn ambienti! pro-
pi....-io alla cil'ili11tza.zio111,, li disci-
pli11a110 in tiil!aggi, costruiti sotto
la ,,igil1111tt /11/e/a del 111iss-io,ranò.
102

3.5 Page 25

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JAUARETÉ due indieJti han ratto pesca grossa; un
urobi >> è finito nelle toro mani. Lo alzano vertf..
mente per misurarne. la lunghezza e metterne in
os-tra il lucoichjo delle squame
rlrappello di arditi era stato fissato Don Giovanni
Bal.7..ola, reduce dalle conquiste tra i J3ororos.
Ona sera Don Balzola n:ù venne vicino tutto
serio e mi disse: «Lei mi accompagnerà a Ta-
racuà; è contento? ».
Fu una semplice frase che valse ad attizzare
nel cuore un gran fooco di gioia. Quella notte
non riu_<;Cii a dormire, sommerso nella felicità.
Taracuà è a 350 chilometri da San Gabriele,
sul maestoso fiume Uaupès, nel cuore dei pri•
mitivi Tncanos.
TI giomo dopo demmo il via ai preparativi
della spedizione; ci vollero tre mesi per raci.mo
lare tutto qucllo che era necessario. Facemmo,
di seconùa mano, l'acquisto di un piccolo motore,
che era già quasi fuori servizio.
Una notte il nume, che era in piena, strappò
dal tronco della riva la nostra piccola imbarca-
zione còn il motorino e la trasdnò alla deriva.
Al mattino farem1110 la ùesolaute scoperta: addio,
partenza! :"folla 11ottc pero alcuni pescatori ce la
ricondnssero a :san C~abrielc.
TI 13 giugno popolo e alunni di San Gabriele
ci salutarono c;ome nell'addio a Cristoforo Co-
l0rnbo qnando aprì k n~le delle sue tre ~-aravelle
al vento deU'oceano. Stù nostro cielo avevamo
.i::ià scelto la stella polare ehe doYeva .r::nidare
la rotta: Maria Ansiliatrice.
Cosi il nostro vecchio motorino cominciò a
ruwre e ::i st1ssultare contro la corrente <lei fiume.
Non ce la faceva, povero motorino, e noi si
ùoveva sempre dare una spinta alla marcia, o
con i remi, o t.rasduando dalla sponda la barca
con lunghe eor<le a bando1icra. Faticammo dw•
giorni fincM si lasciò a destra il Rìo Negro e
imboccammo le acque tranquille dcll'Paupt'S,
L-l ave=o la sgradiUL sorpresa di constatare
che il vecchio motore aveva la rnggine e imbar-
cava troppa acqua. 1.:n 3lllico ci cetlette il suo
motore · in eondfaioni migliori.
Si risaliva il fiume di giorno e alla sera si fa.
ceva tappa sulla riva, dove si stendevano tra gli
alberi le amad1e per la notte.
Cù1que giorni dopo, verso sera, a una svolta
del fiume, scorgemmo Tarae11à.
Appena. sbarcati, trovammo all'approdo un
gruppo di Tucanos. Ci dettero il beuvenuto e ci
aiutarono a scaricare il bagaglio.
A terra era già pronta una capanna di 7 metri
per rn, coperta di foglie di palma, con pareti
di tronchi. se.117,a porte e senza finestre. Face!llmo
subito an:ùdzia cpu gli indi, regalando loro si-
gari e altri doni.
La notte vem1e dolcemente, ma il so1mo, no:
erano troppo vive le emozioni dello sbarco.
Intanto si erano affacciate alclllie coloIDJe di
formiche. Stavano silenziosamente demolendo le
nostre provviste di riso e di fariua, un chic-Co
alla volta, quando Don Balzola se ne accorse
e dette l'alJaane. A fuoco e a sprur.zi di petrolio
bloccammo l'iu-..asione. Le nostre gambe però
grondarono sangue per i terribili morsi èon cui
ci assalirono quelle poco sirnpatkhe bestioline.
!Juesta fu la _prima notte rii missione, sulle rive
dcl fitune Uaupès.
(continua}
IJon GIOVANNI MARCIIE-SI
missionario salesiano
La loro è opera ria g~((anti ed es~((e
l'ammirazione, il rispetto e la gra-
titudine di tutti i Brasilimii, perchi!
(11 necessaria 1.m(l [Q/1(1 tremenda
cr,11/ro /(I foresta t'erl(Ùli' per ir111a/-
zare ai margini dei fiumi scuole,
laboraton· e ospedali. Sono stati i
Salesumi e le Figlie di Maria Au-
siliatrice gli a11imatc,ri di qua.si t11tte
I.e imprese che elfflano le popola-
zioni sparse: senza di loro questa
rel(Ùme 11m1 presenterebbe 11eppure
un centro civilizzato, Salesiani e
Suore niferm.iere attendono ta11 com-
pete11zo e abuegazirme ,i/7'assistenza
medica, pr,.mt/ n q11al1111que chiamata
delle famiglie, di .~iomo e di notte.
Fanno periodicamènte lti vaccino•
zione ge,ierale contro il twiuolo,
febbre gialla, tifo e tuhercolosi n
/.tltti gli abitanti delle zone dei Ca-
hoc/os (meticci) e degH indi.
La prelazia del Rio Negro man•
tie11e gratuitamellfe nelle me resi-
den;,,e 1497 allievi i11terni; cq11 la
se:,io,ze degli e.-.: allievi ed ex allieve
che completauo la loro educa~ione
morale e pro.fes,ìouole, s-i raggilmge-
la bella cifre, di , 646.
Le mfrs-ioni della Prelazia prestano
rileva11b ,en>i:;;1 11011 solamerue J111
punto di vi.sta ed11rativu. ma anche
assist~nziale, ed è /'1111Ù:(I 01ganiz-
zazìo1u; /11 quella immensa regione
del Territorio Nazional.e che lm;orn
per I'ele'lmzione degli illlh.Ì!,eni. deve
essere qui11di ai1tlata con tutti ,
mezzi dal Gf/'Ver-no Federale, perchè
l'opera re.alizzata da questi eroici
missio1,ari a favore del .1elvicola 11a•
zi.onale, è veramente deg11a del >IO·
stro rispetto e della nostra eterna
grati!udine...
Firmat():
Dott. lvA.N DA FnoTA PORTO
103

3.6 Page 26

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~!raiI,;r,idl:f'kIt K\\.lI!fu( !o,._ ._rtI in Thailandla
La Tliailauclia /: u11 'oasi di pace iu mez1.o al
raos birmano. allo Sl'OllVO!gimento imlocinese,
alla confusione n1alat·ca, all'anarrhla indonesiana,
all'1ndia tenkuna11te e alla Cina dtl. incombe
con il peso della sna pottnza.
TI paese g:ode di una cronomia solida 1·ome l'oro
rnai;sicdo, basata su ricclw,1ze naturali· lo stagno,
il cau0ciì1, il legno tek immarcescibile, che si
vede fluìtare luugo ìJ li11111e, e soprallnt.lo il riso.
P u riso di qualità ecccllcnle. etti la Thailandin
è la prima csportatri1·c al mondo, l"Oll un milione
e mezw di tonnellate. <:ii IJ1Klesi e g-Li .\\merkani
se lo rli:,,pulano aperlame11te, gli uni per la )falesia,
gli altri pe.r il Giuppo11e.
Su ..:o milioni cirra di abit:anli, i Ci11csi sono
3 milioni; ma ha11110 un n1olo insostituibile nel-
l'economia thai. Tl•J4'0IIO ili mano i 110, e decimi
della rin·bea..a clel ptu.-sc. E naturalmente ,;,0110
ndla capitale, a Bangkok, di cui forr11nuo metà
della popolazione. C..:ornµerauo, rivcndouo e met
tono in muto il l'ido 1ld 1·ommcrdo. Non per
nulla li c:ltimnauo , g-ll c:h rd dell'Estremo Oriente •·
T,a J'hail:mdia ha una ~la grandi::,,-ima città
Fallj,!kok. La parola Bnngkok signifka Yillag~io
1.ilivo ì~ una cittù l'Oli {OO armi ùi \\ ila, emersa,
sì pno dire, dal McJHÌlll Chaoprnià (F!mnt priu
clpe). I th.ailanclcsi la dtianlano Knmg-tbep
(dtt.ì ck·gli ang-eli). Bangkok è una c-1ttà d'arqua
comt- \\ 't-Jllà'ZJa o \\m!'tcrdam. Le ra~,;o111iglianzc
si formano Dist,:,:,;.1 :,ulla ri,·a si111stra e su dì
un gomito ùcl ~leJ111m, fituue- dalle ac:qne sonno
lenti, Bangkok è una dttù appiullila su tcrn:-
basse, <lu cui emerf(m10 i tetti tli JtlO templi.
L'al'quu e sttupre presente a Bangkok, soprnt-
tutto ud suoi kl11ng o ~·auali.
l tl'ntpli lmddbti 11011 sono dimore di mo
(Budda non è un rliol ma semplici ~-ase cld Budda
(o Perfetto), e nello !ik~.so tempo çouvcuti per i
bonzi, che vi meùilano sul illsprezio delle gioie
umane e tentano di liberarsi dal dolore. Il piìt
famoso tempio di Bangkok è Il \\\\'at Po. che
contic.ne la statua del Budda dormiente, lunga
50 111drl. una delle meraviglie del ~ud Asia.
In rontrnpposizione è il Budda cli smeraldo,
nella <·n pJxilla del palar.io reale. Il Budda dor-
mit:.11tr è tm gigante, 1111;1tlre il Budda cli smeraldo
è lillipuziano (.p l'l'11li111etri). La preghiera per
i tbailancksi ha solo carattere dì lode. I bonzi
md tempio fanno mac:dtia colore con le n,sti
che , anno dal giallo canarino aUo 1.,LITcrano l' 11.l
limone sporco, a seeomla clel bueato più o meno
re1·t>nte. Ogni thailandl'Se masd1io dev1;, i11 v ita,
fare il servizio religio~ in un monastero. da un
1tH
111iuiwo di 2 sc.:ttiutane a 1m mas:,imo di 3 mesi.
Vive allora ro11 il voto provvisorio di 11011 n1bare,
cli non aJJ1111az1,are, di essere casto, di non pro-
fumarsi e di non tocca.re denaro e deve anelare
alla questua per suo COlllO l:011 un pentoli110.
Fin dall'alha i bonzi girano nei mercati e
per le stratlc con una scoddla in mano Non
0hiedono nulla, ma i passanti vi versa.no cil'11tro
riso, pesci, frutta. I bonzi bauno t<>sta, ciglia
e sopracciglia rase. L'anno scorso. che fu il 2500°
an1tiyen;ario della morte di Budda. il rt, òel.1-i
Thailandia Pumlpon si fece bonzo per r 5 giorni.
Katuralmente erauo già prnuti i tu.mi di f1111zio-
nari e famillnri eh.e dovevano. og1ù mattina. ril·m-
plrgli di dhi speciali la s<-och:lla ùel riro. l·sdto
di monastero 01c,'llÌ uomo thailandese è t<.>nuto a
ohbtdire ai 5 n•mandru.ucnli lmtldisti 11011 ru-
bare, non ut>dùere, nou 1m.mlirc. non co111111<:l-
lere atti ealttvi 110n here nkool. ~oltis!>illli lhai-
A flUEl lC/\\BOI,
U Govemntore dollà ProVincia, act:,.mpugna.10 da Suu licccl·
lenza Mons, C:irretto. vi<;ita I t<H:all de1l'ls1l1u10 1,;1lcslano.

3.7 Page 27

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lamksi se la caYauo os_~rvando
i l'C1t11ttnclamenti nn giorno si e
un ,litro no.
11 111io vicariato nposlnlko
di Rutburi ha uua supcrfìdc <li
più di un terzo dell'Italia e 1111a
lunghezza di 1500 d1i10111ctri,
con 1111a popolazioneIli 3.~00.0< o
:uùuw, in cui affiorai10 wlo
13-1 ''' cristiaui. Ma sono l·ri-
stir111i a<l alto livello spiritnalc.
\\'1• ne presento rlue: Trtrl'isio
('h,1p,'i11 e la pr:i11d1'1E',:;si1 Mariu
•ren:sa. t'hopau era u11 rag-n7.zo
pagano, lìglio cli nn i,?O\\',•ntalore
cli soltopro\\'Ìneia. FrequeJ1tt, le
nostre scuole per 6 anni La
nonna prima che si is,·rinisse
da noi, lo prts<.> a p:irle e gli fo1·1·
qm•sle rnccoma11<luzio11 i: • \\'a'
pur,: 1lnl preti, ìmpara lutto
quello rhe li insegnano, 111a 11011
la loro rcli~i<me •· E gnanlan
dolo fissamente negli ocd1i sog-
~i1ms<.>, con \\'OCC tcrroriu:mtc:
• Rulla porta della loro chit>sa
hanno messo un Budda rapo-
volto. ~e tu entri, culpt•st i il
l~mldu. Vero che n<Jn lo l'ami,
nipotino mio? •· Il fanciullo inor
riill. No, 11tmna •· Con noi nei
primi tempi si mantenne semprt
dilliclcntc. Fn uostro coarllutorc
salc:;iano. ora morto, riusci a farsi
ben\\ olcrc e m1 giorno gli a ffi<lo
una parte di :recitazione in te.1tro:
fa p11rtc di Tarcisio, il fa11d11Uo
martire romano çhe porta l'li11-
careslia ai prigionieri. ~llcth-uto
nd suo amor proprio, l'hopa11 :w-
cettò. I.a grn.7.ia lo attench:rn li,
in teatro; il fanciullo dcl'Ì!:il• di
inùt:i.re Tarcisio. Ma don•tte
aspettr1re lino all'eta di 2 1 1u111i
per cs8trc battezzato,
Il 17 ma&:g.io IQ,57 (u aperta que:5tn
nuova scuol.1 nel vicariato di Ro1.t•
bu.rL Allualmcnt" canta 394 al-
lievi con 90 lntt-ml. è attre=ta
moderna.mente: ben visibilJ in
primo piano I due, c:>mpi dl pal-
laca.r:,éslTO
*
Pfan1airlon1 di 11nchfd1 nel nuo•
,,ii;sin,o villaa'1tlo crl~tlano di Rag-
lio d"ll'Auror~ fa·co I,, l:Qna
dbbo~"Clta u brurlJt..t per Ja-re
posto aJle nuon.-. t:ofllvaz.ioni.
*
Giovani •cmlnarfilll del Vtearta10
dUl'3ItlC una pci.ca. Si allen,1.no a
diventare tt 1)6c:Utorf di uomini o,

3.8 Page 28

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L'altra figura di convertita è la pri11cipessa 1'1:aria Teresa, una
pronipote del Rarua IV. Rama in tha.i.l.andese vuol dire Re, come
Faraone in egiziano e Tenno in giapponese. L'attuale re della Thai-
landia è il Ra1ua IX.
All'età di 26 a1mi la principessa vem1e a villeg,t:;are a Hua-Hill,
dove è un nostro aspirantato. On suo cuginetto, èhe frequentava
la nostra scuola, la inYitò aù assistere a una rappresentazione fa
teatro la notte di Nat ale. Accettò; lo spettacolo non le disse nulla.
Ma, incuriosita, volle seguire la folla che entrava in chiei,a. U ri-
mase estremamente colpita al vedere l'immagine del Croci.fisso.
Chiese chi fosse quell' uomo che soffriva un supplizio rosì oriibile.
Glielo :Spiegammo. Ne rimase costernata. Quel Dio aveva dato la
vita per lei! Superò ogni difficoltà e si fece battezzare. Oggi 1,-i dedica
all'insegnamento.
Voglio ancora farvi conoscere il nostro villaggio di Bang Seu
Arnn, che vuol dire Casa del Raggio del!'Aurora. Raggio dell' Au-
rora è un nome di squi.;;ita dolcezza orientale con cui Ul\\'Ochiamo
la Jl,fadonna. Facemmo tutte le pratiche per l'acquisto del ter-
reno: ci occorse un doc=ento. detto «del pestare~, una carta
cioè valida per tre anni con ccù ìl governo cede un determinato
lotto di terreno (6 ettari a testa). DoJ)Q la scade.11za dei tre
anni rilascia un seconrlo doc1m1ento, la carta • di ulilizzazione
Don Crespi organizzò un piano intelligente ili acquisto e. con
BANGKOK (Thailandia) - Sua Ecc. Max Waldo B:shop, Ambasciatore degli
StaU Uolti In Thailandia (a sinistra), in visita alla Scuola professionale Don Bosco.
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sede In TORINO,
eretto in Ente Morale con Decreto 12 gennaio 1924, n. 22, può
legalmente ric.,vere 1,e/(ati ed Eredità. Ad evitare possibili contestazioni
si consigliano le seguenti formule:
Se tnrttasi d'un Legaro: ... lascio all'btìtrcto Salèriano pu le·.Mi«ionì
um ,ed~ in Torino a titolo di legato In s0tnma di Lire... (oppure) l'im-
mobile sito in... •·
Se tnlftasiJ invee~ di nominare erede di ogni sostanza rlstituto, la
fom1ula potrebbe esser questa: • ... Annullo ogni mia precedente dispo-
!.•li:ziOn«! testamentaria~ Nomino mio erede universale l'istituto Sale.siano
per le Missirmi con sede i,, Torino, lasciando ad esso quanto mi appartiè.ne
a qualsiasi tit<;1lo •·
(l11ogo e data)
(jirn,a pe, eneso)
106
l'aiuto di un capo cristiano,
scelse un posto adatto per im-
piantarvi una colonia cristiana;
si trattava di fanri emigrare
tutta l'eccedenza demografica
delle famiglie dei nostri cri-
stiani, che altrimenti sarebbero
stati dispersi in mezzo ai
pagani. Con il denaro dell'as-
sistenza pontificia si costruì-
Tono 30 casette, ariose. Don
Crespi con il pendolo cercò le
falde d'acqua e riusci a trovare
un pozzo per ognì famiglia,
ma si rov:inò le mani nel lavoro
improbo di gettare un tubo
ili sondaggio nel tene110. l
cristiani, dopo una lenta 01>era
persuasiva, affhùrono; disbosca-
rono. brnciarnno i tratti cli fo.
resta e gettarono, con le piogge,
le prime semille temporanee
(arachicli, rid110, ananas, ba-
nane. peperoncini). Intanto si
preparava il Lerreno per i giar-
dini di cocco, che danno una
proch11Jone stabile per uu teinpo
di .50 o 6o anni. Abbiamo co-
stn1ito la c hiesa e la scuola e
fondato una cooperativa agri-
cola. Fra poco sarà impiantato
w1 ambulatorio e un catecn-
menato per raccogliere i fan-
ciulli di famiglie cristiane di-
sperse tra i pagani. Bisogna
dire che la :Madonna ci venne
sempre in aiuto, quando l'opera
nostra era sul ptmto di fallire,
soprattutto a causa ùcllc pra-
tiche burocratiche.
La Thailandia è un paese
incantevole, non c'è dte dire.
È il paese dell'elefante bianco
(che non è bianco, ma chiaz-
zato di macchie albine), la
terra del ro 11.1.mipòn, che si
fregia dei titoli ouorifici d1
Hezzo frntèllo del Sole, Arbitro
suprcruo del flusso e riflusso
della marca e Guardiano dei
_24 ombrelli d'oro.
Ma più incantevoli ancora
sono i JlOSlri cristiani, anime
verameute d'oro, anche se ma-
terialmente povere. Ogni sera
(li doneste vedere) recitano
nclle loro rase il santo rosario
e pregano con tanta devozione.
Le loro preghiere - ne siamo
certi - stanno preparando alla
Thailandia giorni migliori.
~ PIETRO CARRE'I".tò , s. D. B.
Vicario upostobico di Ralburi
( Thaitr.mdit,)

3.9 Page 29

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qotlh i{IWUfl~
defl'AU$/LIATRICE~~~
~ ---
Quando la mamma prega l'Ausiliatrice, il
figlio guarisce
:Yfentre, ai confini della patria, un mio figlio
prestava servizio nel. Corpo . della ~~ardia <li
Finanza, fu colto da lillprovvisa tonstlbte acuta,
che col tempo degenerò in forme reumatiche
articolari, con cOnseguente endocardite acuta
con grave pericolo di vita, per il cuore assai
indebolito e spossato dalla malattia.
Dopo circa due mesi di <lcgenza all'ospe<l~e.
mi fu riconsegnato migliorato, ma non guanto.
Invocai allora la Madonna Ausiliatrice e S. Gio-
vanni llosco e, tramite la loro intercessione
presso Dio, mio figlio guarì bene _e riprese la
sua vita normale. Riconoscente, umsco offerta.
Castelmwi,o Calcea
CONCETTA RoGINA
La Madonna aiuta un'educatrice
Da parecchio tempo versavo in gravi condi-
zioni, causate da crisi cardio-epatiche e da uno
stato di forte debolezza generale. Temevo for-
temente di non poter riprendere il mio i,osegna-
mento per l'anno scolastico r956-57, anche
perchè così consigliava il medico curante. Con
il permesso della mia Direttrice, promisi alla
Madonna che avrei fatto pubbljcare la grazia
qualora mi avesse concesso di iniziare e di con-
tinuare fino alla fine l'anno scolastico, se non
guarita, almeno in condizioni discrete. La grazia
l'ho ottenuta e, riconoscente a Maria Ausilia-
trice, invio tenue offerta.
Palermo - Istituto Santa Lucia
Suor lVhcIIELlN"A P.~LAZWLO, r. M.A.
Salva la vita alla madre a rende migliore
il figlio
Mia madre era stata colpita da un male che
l'aveva portata in pericolo di vita. Il medico,
chiamato <l'urgenza, disse che bisognava rico-
verarla immediatamente all'ospedale. Io crn
quasi Jisperato perchè in casa non c'era neppure
una lira e di notte era difficile trovarne in im-
prestito. Ma ecco che il mi() sguardo si posò
su di una statuetta di Maria Ausiliatrice, che
la mamma teneva sul comodino, e mi venne
l'idea di chiedere a Lei la grazia. Infatti presi
la corona <lei Rosariò e la recitai tutta, facendo
alla l\\1adonna la promessa che mi sarei confes-
sato al più pre&to se mi avesse guarit<> la mamma.
La mamma guarl ed io ringrazio con tutto il
Il mio nome lo sa la Madonna: basta così
Or non è molto una signora, che si dichìarò Cooperatrice Salesiana, venne a Va!docco, mossa
dal desiderio di adempiere una promessa. Narro che in condizioni precàrie di salute aveva do-
vuto sottoporsi a un'operazione chirurgica dall'esito dichiaratamente incerto: era l'estremo ri-
medio di una situazione sanitaria compromessa. Ma l'atto operatorio riusci come meglio non si
poteva spera.re. «Questa è l'offerta che avevo promesso» disse, e porse un astuccio che conteneva
un monile di alto pregio, con due brillanti rii rara grandezza e di Inestimabile valore. Ric/1iesta
del suo nome, rispose con naturalezza: « li miq nome lo sa la M<1donna; basta cosi~- E si al-
lontano.
Non dubitiamo che grande sia stata grazia ottenuta, se alla benefìcata non sembro eccessivo
privarsi di un oggetto che, prezioso già per il suo valore materiale, sarà stato impreziosito per
giunta da chissà quali dolci ricordi di famiglia. Ma c'è un'altra cosa di cui non dubitiamo; e
si è che il più alto pregio a s/ bel dono è dato da quel fermo proposito di tenersi umilmente
cio nascosta, con il desiderio pienamente evangelico che la destra non sappia che fa la sinistra
Non sono molte le persone che possano fare un'offerta cosi vistosa. Tutti, pero, possono imitare
la fede e la purità di intenzione che rendono il fatto meritevole di essere citato a parte.
SI, anonima e pia Cooperatrice Salesiana! Il Suo nome veramente lo sa la Madonna; e basta
cosl. li Suo nome è scritto nel Cieli: se ne rallegri. E una delle Sante Messe che il 24 di marzo.
saranno celebrate ali'altare del/'Ausiliatrice, avrà non solo lo scopo di ringraziare la Vergine
per l'aiuto maternamente elargito, ma a/fresi l'intenzione di prenotarle un bel posto Lassù,
dove sì raccoglie il frutto delle buone opere, assai vicino a Colei che del Suo nome giammai si
potrà dimenticare.
107

3.10 Page 30

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cuore 1\\faria Ausiliatrice, che nù ha salvato la
madre e mi ha fatto <liventare un po' pii, buono.
Quanto sopra desidcr(> venga pu bhlicato af-
fìnchè si conosca la potell½a di Maria Ausilia-
trice.
Giungano (Salerno)
ALFREDO DI MA.Reo
Cade dall'alto e resta incolume
Ero salita su di una scala a piuoli e stavo
lavando i vetri di w1a finestra molto alta. Ad un
tratto si ruppe lo scalino su cui poggiavo i piedi
e precipitai battendo fortemente la schiena e
il capo sul piano sottostante alla mensolina
che reggeva la statua dell'Immacolata. La Di-
rettrice, che era poco distante, vide e gridò:
<(Maria Ausiliatrice!>> t: temette un colpo mor-
tale. Invece, con sorpresa comune, mi rialzai
subito senza sentire alcun dolore e ripresi il
mio lavoro come se niente fosse accaduto.
Maria Ausiliatrice mi concesse anche un'altra
grazia guarendomi da un malt: che prima le cure
(li tre specialisti non erano riusciti a elinùnare.
Viarigi (Asti)
Suor EMJLTA SAVIO, F. M. A.
Esito· felice di grave e pericolosa opera-
zione
Nelle ore di angosciosa trepidazione per
la grave malattia di un mio congiunto che
aveva dovuto sostenere anche una pericolosa
operazione, dal cui esito ben poco si poteva
sperare, ricorsi con fiducia alla Mado'llla Au-
siliatricc cd a S. Gioval\\l\\i Bosco, chiedenJo
la loro interccss-ione ed il loro aiuto; e non lo
feci invano. Proprio quando ogni speranza sem-
brava spenta, la grazia venne e si manifestò
palc::sementc in un improvviso miglioramento
che neppure i medici curanti seppero spiegare.
Mantengo la mia promessa con la pubblica-
zione della grazia ricevuta e co.n l'invio di una
offerta.
Mohneflo Inf. Valgreghe7ltino (Como)
MARTA TAVOLA
ottenutr -ptr l'inttr,enione di Jvlarza .1'1 ustliatrice t! S. C,..,.,o...
va,mi Bosco, di S. Maria /V(azzçrp/lo. di S. Domn,iro Sat>io
e di nllri Servi di Dio - alcu11i ha,1110 a11c/1e ùmiOlo o/ferie
ed ttlemO$ÙW per .ta11t-e Nli!rse di rlngra:::iameut() - i sel{11fttti:
Audìsio A .• Bolosso G. - Barbero M. - 8crrino \\7ed. Possi
Beano M. - Boccalat1e Te(~ill, • 0Qccune Maria - Boni-
celJj V. - Buriesci Giovanna - Busca Tullio - Calusa V\\'tlma
- Cah-·o Ti:resà - Camussone A. M. - Carign.a.no A. - Ctt-
rossu Giustina - Casan:3 E. - C:wanr13 Fam. - Chiapp~ llel-
lazzì Tere....;a - Dallera Frn.nccsca Villani - Do.mosso E. -
l)e Abate ~l. - Di Gjovannini G iovanni - Di Giulio Ccs~re
Assu{lL"I • D i Ri:nzQ Don.. Frimcc.s~<, - Fcrrari Guido .. Fer-
1•aris Fam. - Fcrrero E. Fioretti Maria • Oarberoglio Cino
. (;au1 M. - Ch.la Nlaria - (;inchino C. - Giordano Fam. -
Ùiurgola .M - Groppi Maddalena - Lsgo G. - Magnon• L.
- J\\,larrini Rag. Giuseppe -"11assièri Gritti Vinens.t - .l\\llay L .
• Melone 1'cn. Luco - lvtolinari D. - Molinari L-. - O rnedè
Gemma - PcrcJII i 1\\1. - Pizztt O. - -Puddu M - Rlv~ R. -
Ronco M · Ronco P. - Rug~eri Mt1na Saretti Marìa -
Sclarondls M . - Steffanino ~fodest:. Susan T. - Tapoaro
Catarina.
cllltPi C!.UOPl
8ectioa Cristini (Capnnp Vernnes~)
diehiara che NI. A. e S. G. Il. le
:-.alvarono i bambini Alm'1chiar-a e
Gia01111ar-ia dalle cqnse~ucnze di un
~rave avvelenar'm.mto.
Fornaro Maria In Garrone ((Bi;;tagno
- Ale~sandria) con animo pieno di gioia
ruwrazia ì\\11. A. e :;. G. B. per aver
ortenut<> la scuola vicino alla fomiglin
l~ li invoca s.uoi mal:sctTi e guide nel
delicato compito.
Rlna Mlgasso (Chieri - Torino) e•prime
la sua ricono$cenza a M. ,\\_ e a S.
G. B. the in diverse occasioni l'hanno
esaudita.
Ulgonla GiulJoni Marllnl <Filotlrano -
Ancona) per intercessione d i :\\,f , A.
e di R. G-. Il. ottenntc una sedé assai
più. comoda aUa figlia insegnante,
vedendo sciogliersi come per incanto
tutte le difficoltà.
Maria Ester C. dichiara che m una
situazione difficilissirna e delicata in
cui i cuori erano in~priti ed esolav.o
dalle umane speranze ogni soluzione,
M. A. e S. O. S., fer vidamente in-
vocati, hanno con1inciato a dirndpre
le tcnehre e a distendtcre tr.ll animi.
Rapettl Rina in Eforo (Acqui) ,in-
grazia S. G . B. per due bdlc grazie
ottenute a lavare deo figi , l'ictro e
Paolo.
108
Llsetta Danzi (Verona) ottenne da
M. A. e dn $. G. B. che lo figlia
LrOva.s&e un impic~o.
ClcmM.lina Bcccblno (Bubhio - i'.$ti)
rende vive grazie a M. A. ed a S. C. B.
per l'aiuto nccc,rdat(l ad un ~uo figlio.
Casella Venere (S. Alfio - Catanià)
ottcnn~ da M. A. un aiuto c-vide.:nte
m un esame decisivo.
Francesco Cappello (Asti) m multe
circostanze si rE\\.CCOmandò a A. :VJ.,
S. G. 8. e S. D. S. e fu scmpro CSllu•
dim.
Laura Brunello (Mcl. - 0etluno) rende
grazie a S . G. B. per il fdice esito
degli esami dei figli.
Marina L9mbardelli (MiJanQ) viva-
mente ringrazia tvl. A. pér- La guari-
gione dcUa figlia Elisa, dopo averla
protetta e assistita in un dolorosc.>
alto operatorio e fatta tit0rnare tra
i suoi cari bisognosi p11re del suo
aiuto filiale.
Cesl<tl Datlllo (Napoli) ringrazia com-
mossa M. A. per la gu.ari,ione di
umi signora, avvenuta in circ;O!',tanze
pr1JdigiQ9è.
Emma Cavaletto (Rivarolo Vesi{{nano)
ottenne da M. A. ~ da S. G. B In
guarigione delia sorella da grave ma-
lattii.'I che pareva incurabìle.
Ernesta Rasc·b.icrl (TPrino') ringrnzia
S. G. D. per stongiurata operaziunc
e per lavoro ottenuto.
Cristina Giachino (Rìvarol11 - TorinQ)
ò riconoscente " M. A. e a S. t;. li.
pèr una J..7Tazia ìmr,c)rtance e da lungo
temJl0 artcsa.
Cesare Ron1agnn ( Venezia) i1H•i9.. o-f-
ferta cli nn~ra-ziamt:lnto per aver trovato
lavoro per il figlio e per la riacqui~tatn
salut~ del fratello.
OHnda lvetu di\\ Sllva (Cuiaha - Hra-
sUe) ri ng,azia $. G. B. che le liberò
ti fii.:lio dal male tlell'epile.,,in.
Clara Bosso (IlalJissero Canavese) de-
sidera render puhblica la sua cir11nQ-
scen,.a a M. A.. a S. ~- B. e a S.
D. S. per due inlportantis~imc ,rrazie
rirevutc.
Delia Bon:ese ved. Solari (Recco -
Genova) nnl.{razia l'vl. A. l! ~. (i. B.,
per la cui intercessione li fo~lio riusd
a ~uperare con huon e~itn gli studi
dopo lunghi .anni di sacrifici.
Angèllna Marano (Ca1.a.nia) inv,a of-
ferta a 1\\1. A. e o S. G. U. per la
felice riw;tita di grave operazione
subita dal s u-o caro frntello.
Ros~lia Virga Muscarà (Gonl{i - Pa-
lermo) manda olfona u S. G. B.
cbe le sa.lvi) il nipotino dnl pericolo
di mçme.
Giuseppina Baldi (Pieve di Cama,oce
- Lucca) ringrazia M. A. per aver
ottenuto quitnto aveva chiesto con
una nov<::na.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Per interccssion~ cli
San DO~,JENICO SAVIO
LA MORTE
MA NON PECCATI
" Lo attHta anche il Professore "
Il Professore aveva informato m scgreto m10
marito che l'intervento chirnrgico, in<lispcn!\\abile,
mi a\\'TCbbe salvata la ntn, ma il mio angiolcuo
~arcbbc morto. Sebbene all'oscuro del triste ver-
detto, spinta dall'istinto materno, durante l'in-
ten·ento, chiedevo di~peratamente al Sanitario
che fosse salva la mia creaturina. Ed egli: e, Per
lei non c'è pericolo... Q, Nonostante la tacita
triste conferma dei miei sospetti, invocai con
fede il Santo delle mamme e delle culle, cli cui
portavo addosso lo scapolare, promettendogli che
il piccolo avrebbe portato il suo nome.
Dopo intermmahili momenti di ansia, 11 m,o
bambino, il mirac<>lato da S. Domenico Savio
lo attesta .inchc il Professore - era dichia-
rato salvo.
Ora il piccolo Domc•nico ha cinque me~1 e
sta benissimo.
Desidero additare a tutte le mamme il p1ccolo
~rande Santo e l'efficacia del suo miracoloso
;1hitino.
,4grif!e11to
CosCITl'A L10 nata DUIIGELLA
Bambina che torna da morte a vita
Mi trovavo ricoverat:-1 all'ospedale di Pistoia.
Una mattina fu trasportata nella mia stanza
una bambina di quattro anni che ùovcva essere
operata di un tumore all'occh.io. Era un ten-
tativo perchè i medici avevano dichiarato che
era un caso disperato. Al terzo giorno infatti
la piccina fu presa da attacchj di meningite,
che la ridussero agli estremi. :O.lentre lt· si ap-
plicava l'ossigeno e la respirazione artificiale,
mi venne l'idea di to~liermi l'ahitino di S. Do-
menico Savio e <li metterlo sul corpo dt'lla pic-
cina. Il giorno dopo corse la voce clw il fomto
aveva fatto la grazia· la piccola infatti era tor-
nata da morte a vita, con sorpresa di tutti ç in
particolare dei medici. Credo che questa sia
una delle graiic più grandi che ahhin fatto
S. Domenico Savi().
Pes,i" (Pi~toia)
[\\JARIA B1N1
Guarito da attacchi epilettici
l'vLio figlio Giammario di sc1t<' unni soffriva
di un male epilettico riconosciuto dal medico.
Malgrado le cure ripetutamente prodig.itegl~
non si otttmcva nessun miglioramento. Su con-
siglio dd suo maestro gli foci indossnre l'abi-
tino di S. Domenico Savio e suhito notammo
un mi~lior;1mento sensibile. Oggi, dopo at-
tenti controlli, pos.c;o attestarne la complet:i
JrUarigionc. Sento quindi il dovere di rendere
pubblica la grazia e prego il Ranto di , olerci
continuare la sua henevolcnia.
Brembate Sot,ra (Bergamo)
ECIDIA MAGNO llATTAGLlA
Dina Barudon, ('Rodio-Ticmol in,·w oflcrro d1 nn1na?1a-
mmto • S. O. S. per la completo 1?uariu,nne da ~un-
menro ncn·w.n e n,eue ,urra la -.ua ran,it.'"li• ,oun la pro-
tezione Jd (";\\ro ~1nto.
Jolanda D• Muro (Palermo) d1chiaN1 (11c, unn <ua ,·1c1na
di casa trovò la aua salvezza ~ quella dellR ,ua cr..,.{11,.,,
ncJtinvocezione ~ R O. S .. di ('U; indt~lrÒ\\~o,•n l'nbnino
1.lllana Conti (l\\filuno) invia offerta rirnnosren1e A S. D. l::i.
per la sicuri\\ prnt,·zionc avutan~ rorinndn il • mir•coln<rl •
ahitinn. in ncr:alliont:- Ji una recente nlM~rnith
Virginia Vc7.:r.oso n Gabettl (Robo,rn di Perc,10-Alrssandr1a)
desidera aR!riunQcrc IA suo testimoniAnza ull'effkacia del•
l'interces!-ionc d1 S. Oomen1co S.11,,,n nttt"nuht con 1~ rt'de.
la prei:ihia-a e l'usn dell'ahitmo.
Emillclt;i Bono Cn<11> {Genova) durante il cnron d1 un,
malattia ,,·rio nCOl"I~ cnn fctlc a s_ n. s. " fu l'Saudit.a.
Anche alcune parenti t" amich~ l'h..- ·U trndt•\\';lnn un nnuin-
Jetto furont, e..iuudtte,
Anna M.'.lrln Jncoella (fiubjai,o-Rnmn), solkr,·ntc di tcµ•to.
invllCÒ S. D. S. di c11i /• tonto devorn, ~ fH11è dnrr alla 111cc
una bnmhi1111 «•11i11 I~ 1cmu1e cnm111ic,1,i<>ni
Conlu.p:i Camo.,l,!noto (\\ lonranaro-'rnrino) rin1,:rnzmno S~D.S.
e D . F Rmultli oer la lehce na,;c1ta dello loro l\\l-1,111 Wnnlda.
109

4.2 Page 32

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Per irdercessione dd Savo di Dio
DOil Illll'PO RIImlDJ
"Lei è uscita dal binario della morte ''
L'anno scorso un forte dolore al braccio e
una febbre fortissima mi costrinsero a letto. Il
braccio gonfiò spaventosamente. assumendo un
color rosso violaceo. Trasportata nella vicina cli-
nica, tutta la gamma degli antibiotici non riuscì
a domare la galoppante setticemia. Mi trovai,
quindi, nella dolorosa altcrnatirn dell'amputa-
zione del braccio o di una morte sicura.
In cosi grave costernnione la comunità fa-
ce\\'a ricorso al Servo di Dio Don Fi1ippo Ri-
naldi, promettendo di puhblicarc la grazia. U
chirurgo, fino allora incc1to sul da farsi, decise
di tagliuzzare i muscoli del brace.io in tutte le
direzioni, per dare sfogo alla setticemia. Prima
di entrare in camera operatoria la Rev. l\\fadre
Ispettrice, Suor Primetta Montigiani, mi fece
ingoiare la rel iquia del Servo di Dio.
Per ben quattro volte subii simili interventi
c~ir~gici; dopo l'ultimo il chirurgo ebbe a
dmm: << Non so per quale santo, ma il fatto è
che lei è uscita dal binario della morte».
11 Santo Io conosciamo ed è il Servo di Dio
Don FiLippo Rirraldi, al quale va la nostra im-
peritura riconoscenza.
PalPnno
Suor LUISA ZI.'ilGALE, F. M . A.
Oirettriu Juitmo S Maria }l!Jaz'!Iare//o
~ o quanto riferito da Suor Nl. I,uisa Zingale.
~chirurgo: Prof. GHGLTID.MO PASQUALINO
Invocando Don Rinaldi
la situazione cambia radicalmente
Dopo aver superato a stento i rischi di tre cam-
pagne di guerra combattute dal 1937 al 1945 in
tutti i mari e sotto tutti i cieli, ci ritrovammo io
e mio fratello nella casa dis~estata dalla morte
del padre e dalla chiusura dell'azienda paterna.
Ricuperate a stento le forze, tentammo una
ripresa, ma questa ebbe esito sfortunato; ini-
ziammo allora altre .attività, ma anche queste
si risolsero infruttuosamente.
Giunti prcssochè allo stato di disperazione, ci
capitò per caso di vedere un opuscolo di Don Fi-
lippo Rinaldi. Ci rivolgemmo allora a Lui con
fervore, riacquistando la fiducia in Dio. In breve
la nostra situazione cambiò radicalmente e da
una inattività quasi assoluta passammo in bre-
110
vissimo tempo .i fecondo e at tivo lavoro. :Yla
nella euforia del successo dimenticammo il no-
stro dovere, di dichiarare la grazia ricevuta.
Oggi però, essendomi capitata nuovamente tra
le mani una pltbblicazioue su Don Rinaldi, mi
affretto a compiere, sia pure in ritardo, il mio
dovere, con la sperania di co:1trib11ire a che la
Chiesa a,ggiunip presto 1111'altra stella al firma-
mento dei suo1 Santi.
Ro111a
Dott. lng. V. I'.
Don Blnaldi è semure nn buon papà
Ringraziamo pubblicamente il Servo di Djo
Don Filippo Rinaldi per avere visibilmente pro-
tetto e salvati) da sicuro intervento chirurgico la
nostra suor Maria Siria Ambrogini, a cui il medico
credeva necessario incidere una ghiandola infetta.
Cit'i che non si ottenne con medici.ne e iniezioni,
lo potè l'intercessione efficace del Servo di Dio,
che anche dal Cielo è sempre un buon papà
per tutte le Fig1ie di :\\'laria Ausiliatrice.
Mandiamo piccola offerta per la sua beatifi-
cazione, mentre mettiamo la comunità e la Scuola
sotto la sua potente prote:;,;ione.
San Vito de Java (Cosrn Rica)
Suor ~lARIAROSA FA VALLl
Guarito da meningo-encefalite
Il mio piccolo Maurizio di soli tre mesi fu
ricoverato all'ospedale, dove la diagnosi degli
specialisti pediatri fu infausta: prima encefalite
acuta emorragica, poj rneningo-encefalite con pro-
gnosi riservatissima per oltre 15 giorni. Avendo
avuto la fort1ma di conoscere personalmente il
Servo di Dio Don Filippo Rinaldi, lo affidai a
lui recitando ininterrottamente novene dal primo
Riorno della malattia fino alla completa guari-
gione del piccolo, vale a dire per oltre due mesi.
E Don Rinaldi me lo salvò, nonost.-inte la tene-
rissima età e lo stato di estrema prostrazione
aggravato da w1a fortissima anemia. Lo stesso
professore che lo curò ebbe a dire a mia moglie,
ricordando le tristi giornate in cui ben poco
si poteva sperare: (< Bisogna sempre aver fede».
Oggi non ha la minima conseguenza del male
cd io ringrazio pubblicamente il potente inter-
cessore Don Rinaldi.
Vedano Olona (Varese)
Ex allievo EGIDIO ALlvERTI

4.3 Page 33

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8aleslanl defunti
Sac. Francesco Conglu, t • '1'<1rlno-Vnldocco • 77 unni.
Vtnudnquc anni d1 er-oi~o Ja·voro mi,sionllrlo trn I Roromt
del '\\fato C.rosSQ t" vcnli1'-C"tte di !lint'!rific-atQ m1ms;te:ro nel
S~n1unriu di l\\brin Ausiliatrice.- com1"te.nd,ur1n 1a vun di quc~to
viri uotto l' "tl'lanu." fillliO tli Don nn~co.
Sac. Arturo ca.rrits, i a S. J•»<' do• Campo• (Brs.,le).
N11lO n~n·t·u.1~U•Ys tu 11 primQ sàh~!iiano americano che 1a-
Vtlr~ nel flr,olile ed t'l:>bf' lu J.rloriA di essere 11ceit~• q11ah,· pio~
nforè per fondare Id C3'.';"9 tli Cuiahà, cap-irnlr del :\\-l.1111 Gr0uo.
T<"mpra Ja au1enuco m,..... ,onario. mor\\ alt'età d1 ss anni
Sac. Lulgf D. Pa5quale, t • Boroclos (llras.ile) • f;.4 onni.
Er• l'ultim•• S•le•ì•no doli' l<p<tt<>ria d•l Dm$ilc Nord ohe
ave\\· 1 contHceiuro Don Bo co. 11 venenibile Don Rua nd-
l'1n,:J.,rlo m1..ision•r10. a.ve, ;1 rispo1110 alfa difficoltà della 11-
lutt..• llicendo: • Tu andr11i nel RrR«1ile, a,·rai me1lhl salute,
fnrai del J,lrnn bene I! pai ci trtn•c:iremo in ParsuhJo •· 1'~ fu
profet"· Don Pasquale ebbe -.emprc ottima ~11lut~ e fu uno
81 z:e:Janti:isimn mi~~ionario.
Ooad. Oreste Banano, t a V,rnnn •
•nni.
SaJt~1t1no Coadiutore dello. prim;1 4lrn, ,Tit c.~ il n111ccre e lo
'WlhtJ>po dc.Ile oper"c salesiane nel \\ enrto e vi-.,.c a fian,•n
dì fitru~ tale&ia.nc di pnmo -piano, imnandone l'amore a
Oon 13osco, l'nruccnm:entO •II.o. Con).freg-az1Dne e ai Supenori
e llt pi,, riR1do o•serv•n.zll ddla ,Hsciplin, reli.11io••• non dl-
ssriunru dA un'amahilr bon.\\rictl. chti lo re·,· caro !\\ tute[
Sac. Rodrigo Lo Re, t a Taronto a 71 anni.
Sac. AveUlno Canaua, t o San Ponlo ( Brasile) n 49 onhi.
Sac. l'ranco cava,::na, t a Colte Don Jlo5co a 20 ann,
Coad. Domenico Montell~ t a Guanabacoà(Cubal • 53 anni.
Cooperatori defunti
Mons. Antonio G«-a, Porroco d, Fo.,h,,;o C•nl\\·cse, t •
81 1lllnt,
F'u Amnto cl11 tutti p,r la su• bonrlt, per l• •ua cultA. per il
,uo ie.lo t.=t('c.rdoLa1e. Amh molto S Ciov•nni 801:co e ne
diffu,e 11 dn.n~ione nel pae•è· Coc)tfit'rb con la loc:•lt casa 1a-
le!'Cinn1 ■ll'e-ùucuiont" delb.1 1novcnti1 nclJ•oratnrio fe,!1,tivo, VO•
lutQ fl aperlO dallo ~tesso ~nnto F ondatoro.
Don Giovanni Pes~na. Parroco di :-;.,,, (B,·r11amol
u Nri anni che fu i>arroeo I N°'e, cliffu•• I~ di"o,ioni di
J\\1:arìa Aw.thatricè e di Don Bottto, or,r,rnizzb un ottitno
Oratorio con open! catechistiche t.· coltivò numerou, voc.uioni
salt!Jì11nt e \\ICrrdot~li
cav.Antonlo Gobutl, t a Tinnn 11 zz-x11-1957
Fratello di un nostro missionnrio. fu un o.posrolo, un au1on-
tico miuion.nrio in obiti borihe.si, che non conohhe: limiti
n~ 11:11cri6.çan.1 per i poveri per gh afflitti e • h1"'oifllOS1 di
ogn, uenere
Giovanni Paganini, t Busto Arsi7.i0 M nnn1.
DeKno cri.shnno e fen·ente Coopenuore, co1uidcrò uo vanto
avu dato due figli alle Fom1ali1' Sal.,.ianc, Qumu lo conob-
bero ne appre7.:rnrono la fede m!I.BSiccitt. chr ,fnva •I euo Jire
unn pftrticolnrt effiennu ru9-~cenutric;e.
An,:elo Aurbl. t " Paullo (l\\,lilanol.
Padr,.- d1 due ,111,t.ionari di Don BMco. Don F'nmco e
Suor l.uigia. visse unn vit.J che fu un coni inuo empie, d1
fede e di sncr-ificio~ In l\\1esso e In Com unione quotidinnn,
1•amorc a "vbria ..\\u1111ia1rice e a Don 8()!11.t:o furonn • e:randi
so,tc~n, della 11:ua vita tribolatt;. 0111 gcrcn11
Giovanni Consollnl, t a Crenkore (Bolo~na) • 7-z ann,.
Fra,ello di Onn Pa<1lo. J\\fis•i<,nnrin •Ale~ianu in Bru•ile, dono
il 6!(lio Don Graos1om() alla nostro Con11r•1to7.1on• DedicO
1utt:1 1• sua wu■ 1 Oio e •Il• famiali•. privando., di oini
twaRO- Sosttnne- le C)pert: •t1lesianc coJ frutto dc, rigparm,
!luoi e dd fnucllo Giwtçppr.
Santo Vlncenso Pls1orn.J., t • Rouiglionc (Genova).
Ex allievo atT~x1on.1110 di ,·araz1-e, ,, dcdicb runo 11h1 numr
rosa romiglin, trasfandondo ne, 6~1i l'umoro alle Opere ••I•
siane- <' la dc,·ozìon~ 1 Marin Au.silirnrice. Zela.DR Coopera-
tOl'."c, era fic.ro d1 ave:re qu•uro 80.r-elle- suore~ due Jc:lle quah
l'igli, cli Marln A,mliotrice.
Umberto Zanninl, t a Ven•~i• e 78 nnn,.
Sopportò coo rristio.na ras.,fatnazlonc la suo luog11 ma.la.ttio
e spirò confor,ato da, cari111mi religiOl.i. Padre di 1,ue llJ,?li,
donb alla Coni,:re.gu1ooe ,I pr,mogen,to Dc,n Fr1nce:1c:o che
da 2R nnni lavnru oflll' Mistioni.
Giacomino Mon.dlno, t a Cllvallorm•l!Riore (Cunto).
rna dcvotiu1mo d1 S. Giovano, Roteo e d, :\\f. Au.,li•tric-c
Padre e11cmplare di numerou, ramlsilia, a:er,r,e 1rurondcrc noi
figli i11uo 11pirJto d ì fede e di lnhon~n..-ità. Il ~ i 'fnOrc lo premib
chiamando la li11l1uola Teresa tra le f'iKlie di M. Ausiliatncc,
Genesio Fari.ne:tti, a Torre BJ&aro a 71 1nnQ.
::cmpr" prunto ;,1 a:,cr,ficio, buono, 1nrridcntc, :ufauahile •
tutti.". lr situn~ioni~ 1,1~~-.ò lavorando r pre1undo, ailen/loicu.-
meDlr. f'l-,;-ief•ndo s;i:nincle ~t:ntrositA fi.nrz2;1 ,l'animo
Bruno Raffaele., t ii Roccu.pinoh:rri a 7 J a.nn1.
Padrt· csempt11re di n umcr0ti111 fil-mhilin Educ6 crh1tinnarneou·
i suui fiirh. 11 ~11toi,rc lo rh:omot:tltfll chinm:,mdont! due a.ll-1
\\'ltu rc-111:iou ,. ~lesio.n
Clementina CUcchlettl, t C!uer, • 92 onn,.
Dnll1 sua prlnu Coml1nìonc finn nlt'l11!,irnn, foua 1,Jl"en\\ tH
92 a.noi, noo l1t!tc1ò rn:1i di accos,ani alla n,_('mm cuC'ari~tica.
comult-nndo ..,-ave J\\<'rdiu una Cnmun,o,,.- n«>n r-ic1.•,·ut11
Pa:s~b la vita ,n op,rc di c:arirl, quah le \\"ltltc ttttim■n.ati ,u
CllrcernlJ, -e J"opcra d, collocon1çnto cfo-gt, ac:nrcerall e dello
pennne di $rrvizio. Qua.nti I t conohht"ro hnnnn un ~p1st'ldio
di hon1A da raccontare Fu Coopc.ntricc dc-Ila prìm.a or .
Abb1emo so11 'ctcchio ,1 diploma di • Cnnperatrice Salt-~ian• •,
r11"~cht1<1le con firma •uto~af11 .In S. Glavnnni lfoscQ noi 1884.
Il santo FonJrtte>rc l.U pa~e1;:ig,tio a Chteri amu.vu fennan.i con
1 auòi a pran.go m cll!la ~u• l~otr rtr lrn udir, tant, - •olcva
ripetere - mrt mtlmfiusa tt>mr qurlta rU n,>n Bnrcn, nnnma.
Con1ribu\\ ~cnt1roitarn1:.ntc anrhe alla cn111tru:donc, d<':llà cMto delle
rigJ,c di M. \\. tt l:htrri.
Anna Rauto, t a C.:AmOJllt {C,no,·•l a ~2 ann,.
TrHcor,,.c la lunt,(a suu •·tistenzl1 ncl h1voro e nt11n. prt"'schient.,
Zelatrice del culto o Don BMco, si l'i11ltava 11e-1f'àp[1rent.lcrc
qu.antt:> di buono e d1 beJto t suoi ri"li e ~oooerac:ori oue•
nino • ra,·ore ddla flo\\tnti.a in ostm r,an~ dd mondo
Angela Parodi GN>HO, t a Oe11ovn-Sampi~rdnren~ 1 87 onnt,
Coop~rntricc C!U"mpJ.art• o acnrro:sa, contribu) ad abht!Jlire
la cappella dell' (stltult'J e ad erigerr nc1 condì una arande
•tatui marmore. di ,1.aru \\u,iliatricc
Marta Maddalena Mattone, t s •l'orinn,
Amò Don Bnu:o i.n VhA e ne Aiutò le l')pere anche 11\\ morte
legando i suoi beni all'l.s-t,tuto Sat~..i•no rcr te 1\\(1,-sioni.
l'torentJna Puani, t a So>cra10 (CM•nuro).
F u inriii:ne bc.,nefa:ttricc: e sOAttnitricC' ne.i prfrni temp i det-
l'Opc,rll Solesirtna di Sovernttl lnscunò per 4S o.nni nelle
1cuole del paese praucando con ur•ndc profino rl ,i1tcm1
pre:venti,•o. imparato dalle pa.,-ine det R,,IJ~ttrr.n, cht' 1ck"ec-"·•
con omore più dì qunlunquc nhro ldno di pechigoRift, I suoi
alunn,. ai! padri di lamiglia. manif.-Lnrono ,I lOrQ •fTettO
vaso l 1ci;tintil panec::ip;.rndo An mu•• ni funf!nli.
Maria Oliviero n. Ma.letta., t a ~l! anni.
Oonnn d i rarn prt.Ldernrn c. di sinccr:t p1~tà1 visse con rorn1a
dedizione ■llà fnmiglla e- volle ave.re l'onore Ji reeal1r1· come
ft:ttrdo1e I Don ~C'~ il fiMho primo,::emto.
AlbcrtJna Rolando Perlno, t n Cunr,:rnè (Tor,nol
r, · Il suo nn,ore ~ Don DostcQ e , Ile anruw lo snin1~ a t'ars, ot-
ti\\..ff Zelatrice della
Unione dei Coopcntori ■IHiani
Concetlll M:u-rati Surace, t Rea,r10 Calobrio a 71 anno.
llicca <li fede C!' elt~lf.o virtll. ,·is--te tr11 la cn"n, la t1cuola e
lu ch1ea1, prodi1,,11u1do le 11ue en1!r1tié p,b belle per i tì~li, per
ali or(sant e per i biso,..nolii e la-cciandn luminoiti e-~n,n• d,
bonti\\, reHvio"itl e carità
Altri CooueratorJ defunti
Alber, \\lirgim, llrero - Amiahctti 7.effcrina - ,\\ntl...,u-ri1
n.l.ena Arri~<•tti Am 1>,llio - ,\\v;dono Clautli" llollarint
Comillo Bnroni Antonio lfasso F,ugen111 llnH<t l\\ilnr..
1.·heriu 1,erml'\\Cc>ni Hatt,s.la llosar o ·reretfo 8rov"ll1 Ga..
b■.:lio :'\\laria Caim, Gio,~:.nn.a - Canc-,,•a l renr - Caffii:l:'la
Pierina CftStovno Oom•nica . Co,..ndtlla J\\liehda Co.val•
loro D, Giovanni CRvAll1 l sidoro - Chiricazz, Olimprn Vin•
ccnza - Conti R,,rnardn - CorradQ Fln12:i:a - Co~meJlr.. Luirria
Dirttorc C:1n Sa"ino Di Po, \\'iuorin • Dorato C.rnhna -
nona F,•rdmanda • Drn~On<" l\\hddalcno - F,llctu Pran<'CSoa
Ferr11ri M-nrlet - Finii io Crirrn.tlo ~ r'ormeinto Aruc,nt ina
ved Ocn.ora - Foti VinC'enzò Fum:u.r.:l11i Domenico . Ga.1-
lin, Adele - C,andolto O,usel'P• - Corhapnah \\lan• Cer-
va111 GiuttpfH! Giachclli ~1khele · (';.rim:a1tli GiaC'OnlO •
Groppi CnTolinn - Gunln Gild• L.sri7,<111i Ro•rnn Locati
maestn Rachek l\\lorinni Lino - IVfarti"noni AnRelo l\\lar-
tit.:ulio Ciu,,;,e.J11,e - f..ltm,a Cn,tellar Giµ,cp-.,in• .. '\\1ortt Giu-
~•ppe • Muro l\\•hri• Antonia - Ouot,ooi '.\\lana - Paolim
Vlarghcrita - P"' ' Aldo - Pocruc~o -8u1n - Peana Cnrl01u, -
l'clln.• Elona - l'errono Rosina - Perro,l M:idJnlona - Pe•cnti
Gin,:annt • Pincroli Leitiz.i• .. Pinalis \\f1chele Poleu, Silvio
Pomello Luigia .. Po11cio Pierina • Ru11nti Luo;ria .. Rlgotti
Giulio • llon Oomcnicn - Saeriatnni P1etrn - Snmonin1 Mar-
~h•ri•• - Seidenari Cav. Luigi - Setto ?-I.aria Sibille Vit•
coria - Spagnoho, Luiq:ia in Be:rtotti • 're,&a 1\\la-n,occo F..lco-
noro - Tosclli l\\hrionna - Tunttlt G,mer,pe l.l11eè Clueep.
pina • Vilioni l'rnocesco Zerbinati Alberto • Zoccolò Si•
mconc - .Zuppani Caterina.
111

4.4 Page 34

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CROC
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
1JJ/(}11tif!(/
Borse da completare
Borsa Don Bo~co r>n<lre degli orfani (2•) • Ceschi• Ferdi-
nando e t:onsnrrc 1000: fam. Ozin<i-C:nlli)lnri, 1400 ; fa-
111~lia l\\la11giora .,50; Fcrrnndo Mnrlnin 12.000; Da2zil
\\rturo 400; Datrinn C ~00. Tinti F.rcnlc sooo • Tt11. 20.950.
llorsa Don Bo5CO educatore (s•) • lltu~ ra11. Guidi; JOOO;
da :,.;mo e Guido "' 111rmoria
loro corr •ramft11rri Sooo
Tot 46.105.
Ilo""" Don Bosco. llSSisll un tuo "" alllevo (l'ulermo)
,~ers. 5000,
Borsa Don Bosco p,r 11n 11Qv~llo sar,rdor,, ,um,do 1, mtrn-
"""" dell'm~. 1111110 /)'lppt>lito Tur 20.000.
Tlorsn Don Bosco, Don Rlnaldi e Domenico Suvlo. a cura
di Cavallero .\\n~cl• (Alessandria) · 1" vern 10.000.
l1orni Felic<- Enrico. n ,·urn di L . i\\l. (\\lih,nol • 1'01 40.000.
llnrsa Fontana Mcnd~ (2•) • 1° vus. qooo, :\\1atchi Feli-
•·1ru1 ,·ed. S,,•1,i 1700 Tot. 1-0.700.
llorsa Fontan., Anlonlo o cura di Fontana Giusto (Pc,
Sllm) • T(,r 30.lloo
!lors'1 Grazie. Gc,,u. Maria Ausllùurlcc e Santi miei fl'"O
lettori, a r.ur.u d1 llon Francesco IJ1 Rt"n7.0 (Uklr-Ì) - ver•
.same.ntu IQ.roo.
Borsa Gradino&) Oon Antonio. fvndutu du ll'uK allievo
,·un,m. .-'.mel(lin l.1111xi (Tnrino) - ,• vt•r< 10.()()CI.
Uorsa Gesù, Marlà Auslllalrlcc e S. Glovnnnl Bosco. • cunr
d, \\I. ( . (l'<lml") • 1• ,·crs. ~0.200.
llnrsa Gè<ù Sacmmen1010. S. Glovnnnl Uo..co e Sanh S3·
lc:slani. sccnndo lt" mtcnl"inni di Rar-t~n ~lit. hdin• {l·og(tia)
Tot. ,o.OOOc
Uor,,o Go,su. MJriJ " Don Bosco, co111pl,1u1, la ~ra:na ,
tlt11, fa w/111, tlr/1"1111i1l1t1 , ti,/ cor{lfl. o ~uni d, 1\\1 Testone-
De !\\fori" (V1«"'d 'l'ot. 41\\.500.
z. !lor~• Gesù Euc11rbtln, Marla A1<,lllarrlc~ e S. Giovanni
Bosco u curn di V. /Yiccn,,a) • 'l'M. 10.000.
llor,a Galim1>cr1l C<>luml>O Irene, m u,/f, r rirnrd<>. ~ cura
ddlJ 6~1iJ (,mscpf\\ÌII.I C:\\lilnno) - 1• ,.,.,.,. 20.000.
UoNG Gamba :\\brla ,,, m/1, r rìror,/o, rura di Gai :\\litri•
... I o \\'er-:,. ,l0.000
fiorsa Grosso caacomo t ~cse. ,n mtnl'>Tl(I r ·mff, .• H
c.;urn di ..\\ndrt1,1n1 l'nrlo t: Sih·ia (Geno\\·a) •" \\·cr,. 20.000.
nor.a Gesù, Glu,c1)1)e, Mnrla, spiri in pocc con Voi 1•anima
mia - Scotto <.:nr,·rmn 3800. Chiarino A1111do ,oo: Acet<>
Camilla 100; F :\\I. V. 25,000 - 1'01 >1;.400.
nor!->"U lnvern.lzzj E,,ca. in su.(fr. B rirortlo, o turo di I. Au-
ruru {~l ilaoòl • Tn1. 30.000.
llor,e I Ss. Martin c:,ru>dm. a cure di Ouu Ettore Car-
nevale • Tot. 43.oooc
Uor,;a L<Ks Don Glacob~ (Pe.....,o) (2"). curo dc; Par-
tncchìani • ,n ,·cn. , 2.500.
llorsa Loss ,\\<larcherlw. a cura di Fontana Vilma {Pesaro!
• 1'(11. 24.120.
Borsa Mazzlno l.ucl.:i, a cura di L. l\\it. (S,wona) • ,• v.,r.
sarnento 40.oqo,
llor~a Maria AusllL~trlce e Don Bosco, 111 memorù;r e suf]r.
di Sandr, Crr~sa .\\.'aria - ,0 vers. 40.000.
Uttrs:t Masera Glusepfl" Michele e dcrunrl, • cure del ge-
nero cav. f-erruC(' JO Lanlien - Tot 2.0.000
n,,, llnr-1~ MMia Auslllalrlc-e, S. Glovnnni Boko e S. Dome•
nico Savio. prote.g;:tt.U I, t 1i?(l1:,0111 r ~li((IDS~ ti,~
m.df~
"" 11,ovani, 3 curn di l'. T. (Alessandria) • Tot. 37.500.
llor~u Maria Auslllarrlce e S. Giovanni Bosco. a ,·ura di
Avidono Benvenuto "/'or 10.000.
,~01111!1110)
Borse complete
n.,r.a Gesù Sacramentato, Maria Ausma1ricc e S. Teresa
diel B. Gesù, prDUJ!lf"'" la mt'a trOl'ozione m11nouua. ,. in
wfTr. tl,i defwrti d,flu /n111. f)" A 11/om t Crrstnltlì, n cura
di Om10a M. 'forc,,11 l)'/\\ntoni-Cr,stoldi, monucn bcnc-
dcttlnn (Trapani) I,. 50.000.
Borau Polla Don Ezio, n curn du1 coniu~i Alhert<J Uc:1ozz1
e Mnrio Gnnclla (Varc•e) • l,, 50.000.
fk>NR S. Giovanni Bosc,o. a <"Urti di Giuser,pe Ga,.,a, m-
n.,,... xiato di Oun Bo,co • I 50.000.
Auçflllurice Maria, conRdo lo Voi. • cura di P. G. l n-
,c~nanc.- ITnrinul - I .• 50.000.
811,-..n Maria Ausillntrlcc r Oon Rinaldl: grozle per 111 llua-
rls:l<>nc di Gianclaudio I cun1 ddl'P,vv Oirm Andrei~ •
se I,, 50.000.
llor•• Oomenlc:o Savio, 1iro1etgimi. ~ curn drl /.:IOVI•
nc1t,, (°èsan• Barh,·ri (:S:rov;m1l • I. 50.000.
llor•u /\\-tarla Ausillatrlcc e S . C:lovanni Bo~co. /ir, /(I ,11'111r
A/nr,turJlt "" tonfu11t1Ìr di 1m<t mr,d,~ .. del m/ml111n. cura
1-1.,,.,, t.l1 \\l, \\I f Pal..-rmnl I. 50.000.
Gli Educatori •I loro Santn. o ,,cardo ,trii" /11g. n,,1.
tllr A. a,,,~,r111. pr,mr, Pr,-udrt1lt, t di '""' I wn ,.J (Jnllri
,/,/1ml1 d,I/"( ,,fonr /)m, /fo,,,, fr,, 1tli Etl11mtnr, Cli')• 'strnria
B,nnch1 ved. lou. BìJnch , 10.000; I ujgio Rruneri v~-d.
l\\,lnnhint 1000; Nau1l1na Ocnen 1000; Olimr,ill Hn~1:•11 1000;
o,•mmn e lnè:I Molino sno; N. N. 5000, Er111inHI Bru•
11c111-V11n1.a!fhi 1000; M11ria F,,vctta 500; T'. l'ullio11i G»l-
11•,1 lil!lia dou. Annnmwru1 1000; G iuseppina Sah•t111 500:
R<,,ina !\\larchìsit> 1000: l"lutild,· \\Uamano 1000; Celeste
e ·t'<·r~a r,rnf PR,~hctlo 1000; prof. Enrico llinndo 500.
n., '.\\lan.1 e Lina Onltu 5000; \\malia Gnruarnla vrd. O,mo
c;ooo '-=■ralina Rr"rte-n 1000: , . " · 10.000. l'astorini dot-
htr Sil.-io lspetror" " con<orte I 500; :\\fari•
:\\l<>hn 500;
l'nlmir,1 Vacchino-l'errotrdh 1000: T Ruelln ltn«etti e -
:-.et•c 1000 • Tl>I ~'>.000,
llur.,R Maria AusH latrlce, vlnCJ e trionfa nuov.tn1entc ora
•uJ senz,> Dio. o curn di Morosim Annibale {Brtscia)
,.,,ff, I,. 50.000.
Bor,11 r~1arlno Don Glovannf. w
t ,.unrtlo, n t'Ura
t.leì n1po11 CAlessanJrinl • I ,;o.oòo
llorsà Cuore Puri«lmo di !\\farla Au,,·iliatrlcc e Don F. Ili•
n:&ldl ., n.1ru di I ina \\fani:1n, (Gcnmàl · I.. 55.000.
llnr.u l',-bu:13, Domenica e Lulllla • cuno di (',..-nn.- Oo-
m.-nrc,1-Cnlfrr .. I . 50.000
Uursn l\\ilaria Au.sillatrlct, e S.1ntJ sa.lcslanr, pd1 qrn~m rut!t•1tf/l
ud m nttrw di rm'<lllrfl, n nir., d, I{. C. (Tonrto) • I.. 50.000
llor,u Cuore di Get;u ~ M~rl• Auslllatrlce. llbernlc le Anime
del Purl,(utorio. " curo ,t, t'urohbio Carn,lla ( llcr11nmo)
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n.,,,... Venerabile Don Michele ltua, 1 cura delle lum11:lis
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111 MARZO 1v5ij .. A, I XX\\11, N, i;
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Diteli. rcsp.: Soc. Don. P 1t1110 ,:~llD lt-.0. ,,,, 1\\1. Au•ilu11rìcc i , . •rorino (71 +) - Off (Jr,ficho 'ìITI
112

4.5 Page 35

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4.6 Page 36

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~BOLLETTINO SALESIANO
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DIUZIONI: VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 - TORIBO - TELEFOHO 22-117
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l'er correzioni d'indi-
rizzo siprega.d'inviare
* anche l'indirizzo vec-
chio. Si ringrazia.no i
Sig. Agenti postali che
respingono, con le no-
tificazioni d'uso, i Bol-
lettini non recapitati
ELIO D'AURORA
LOURDES
AL MICROSCOPIO
CRONACHE MISTICHE, GEOGRAFICHE
GIORNAUSTlCHE. FOTOGRAFICHE
* Pagine 265, carta patinata, tarmato grande, edizione di
lusso, 105 fotografie in bianco e nero e a colori L. 2000
Una magnifica documentazione lntografìca, che coslie nei suot var,
S!lpotll la vita di Lourdes: rEsplanade. la Grotta, le tre Basiliche
* le Piscine, I Mu.,.,i. Lo11rdes profana, ovungue Il nom~ di Ber
nadeue ,na legato a quello della Madonna.
Elio D 'Aurord ha
* parlato con pellegriru di tutto h mondo, malati e. miracolati, pr&
sentando iJ panorttma completo della ~<città dei miracoli•>
Dalla
vita di Bernadette alle euari~ioni che la scienza medica non riesCe
a spiegare.: I cent·anni di vita di M~sabielle vengono magistral·
mento descritti da Elio D'Aurora In 1-JouN.lPJ al nilrrnsrovlo
*
s * per 0rdinuzioni*
rivolgerai alla
OCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
* Corso Regina. Ma.rghei-ita 176 - TORINO 714 • conto cori-ente posta.le 2/171
**
Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Coope-
ratrici che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale
con il NUMERO 2-1355 (TORINO) sotto la denominazione:
:,,..),-·
Ognuno può valersene con risparmio di spesa, nell'invia.re le proprie
offerte ricorrendo all'ufficio ostale locale e1· il modulo relativo
DIUZIONE GENERALE
OPERE DI DON BOSCO
TORDJO (712)