Bollettino_Salesiano_194808


Bollettino_Salesiano_194808



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BOLLETTINO ANNO LXXTI
NUMERO 8
ESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI S. GIO. BOSCO
PER LE CASE SALBSlANE.. I D I RETTORI D I OCESANI E I DECURIONI
Olre:olonc Generale Tot1no (1011
Via Co nolon go. 3, T elefono 22-117
15 APR IL E 1948
Soll~c1tudln1 e normo ,alutoro d~1
S<1mmo Pontefice Note e Corri•
,ponden:.c Lanzo Torinese. Arq~n..
hna. Puerto R1co • Oma1i1r1 pcrvenul1.
I Cooperatori
hanno davanti a sè un vasto campo, clo•,e lavorare e far <lei bene.
Vivono nel secolo, ma acquistano i menti clt coloro che fanno vita
comune. :ron havvi opera più mentoria agli occhi di Dio che coo-
perare alla c_alvezza delle anime.
. La missione pertanto dei Cooperatori Salesiani è· di santificare
le propne famiglie col buon esempio, coi doveri religiosi. impiegare
le loro sollecitudini per aiutare i Sales1a111 nelle cose che devono
compiersi in mezzo al secolo e non è couveniente che siano fatte
da un reli~ioso.
Ricordate loro il detto evangelico, che le sm,tanze della terra
c;ono spin , e che tocca ai possessori coltivarle col fame un uso
santo, aflìnc-hè in punto di morte smno odorifen fiori, con cui gli
nugeh abbiano ad rntrecciare la loro corona di glona celeste.
LEONE XIII.

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Sollecitudini e norme salutari
del Sommo Pontefice.
Il 10 marzo u. s. il Santo Padre ha ricevuto in udienza i
parroci e i predicatori quaresimalisti di Roma, e si è de-
gnato di rivolgere al dùti11to e qualificato uditorio un sapiente
discorso di esortazioni e di 11on11e salutari, che riportiamo
ben volent:e,i pei 1wstri Direttori Diocesani e Dec11rio11i.
Le benemerenze del Clero di Roma.
Una ben intima gioia Noi proviamo, diletti
figli, parroci e predicatori quaresimalisti, nel
$aiutarvi questa mattina adunati intorno a
Noi. Quale è infatti, per volere di Dio, la
condizione del -Vescovo di Roma? Le sue
responsabilità come Pastore e Padre comune
di trecentocinquanta milioni di fedeli, ora che
la Chiesa è non solo idealmente, ma anche
1teograficamente universale, lo conducono col
pensiero giorno per giorno in altri paesi e
presso altri popoli, cosicchè egli spesso ha
quasi l'impressione di tornare da lontane re-
g-ioni alla sua Città episcopale. Questa impres-
sione è in Noi tanto più viva nel trovarCi in
mezzo al diletto Clero della Nostra Roma.
Siate ben sicuri: pur rivolgendo a vicenda
l'attenzione della Nostra vigilanza verso i più
diversi e remoti luoghi della terra, Noi non
vi perdiamo di vista: Noi conosciamo i vostri
lavori, la vostra carità, la vostra fede, il vostro
ministero, la vostra pazienza, le opere vostre
(cfr. Apoc., 2, 19). Solleciti a raccoglierne
ogni minimo eco, Noi sappiamo la vostra infa-
ticabile dedizione, il vostro spirito di abnega-
zione e le visibili benedizioni che esso attira
sul vostro apostolato. Siatene tutti ringraziati
Tutti, certamente; ma Noi pensiamo in modo
speciale a voi, paIToci e viceparroci della
periferia, che, fra le più ardue difficoltà e non
di rado esposti anche a gravi pericoli, lavorate
così fruttuosamente a fondare ç promuovere
la vita religiosa in mezzo a misera gente nelle
vostre parrocchie, povere borgate, prive spesso
non solo di ogni comodità, ma anche delle
cose più necessarie. Voi avete un posto di
fiducia, e Noi seguiamo con interesse paterno
1 progressi da voi conseguiti, pronti ad aiutarvi
i.:on tutte le Nostre forze.
\\nimati da uno zdo non meno docile che
ardente, voi attendete da Noi non solo gl'in-
eoraggiamcnti e la benedizione del Padre, ma
anche una, sia pur breve, parola di esortazione
del Pastore. E perciò Noi proponiamo ai
vostri sforzi un duplice scopo: imprimere nelle
menti le verità della fede; scolpire nei cuori
le sante abitudini di una vita veramente
cristiana.
L'insegnamento delle verità della Fede.
Non vi torni molesto se, ancora una volta,
vi raccomandiamo l'insegnamento della dot-
trina cristiana. ~on è forse tristemente signifi-
cativo che in tutti gli scritti, gli opuscoli, le
relazioni sulle condizioni presenti ·della vita
religiosa in Italia, si lamenta amaramente sopra
ogni altra cosa la ignoranza delle verità della
fede?
Lungi da Noi il pensiero di muoverne rim-
provero! L'Italia non è sola in causa, e simili
doglianze giungono da molti altri Paesi, anche
fra quelli che potevano un tempo legittima-
mente gloriarsi della loro organizzazione nel
campo dell'insegnamento religioso. Ma altri
oggetti attirano al presente l'inten:sse deUa
giovane generazione e come microbi impercet-
tibili ne debilitano le forze spirituali, morali,
soprannatw-aJi. Tale è, per esempio, la stima
esagerata, se non esclusiva, data alla tecnica
materiale e alla cultura fisica, cose in sè senz:i
dubbio assai buone e che Noi stessi abbiamo
più volte incoraggiate, ma la cui dismisura non
lascia più ai giovani il tempo e la volontà di
attendere alle occupazioni dello spirito. Tale
è anche il cinema che fa tutto passare sullo
schc;:rmo; tutto, fuorchè ciò che uiuterebbe a
meglio conoscere la religione. Tanto più perciò
Noi approviamo e lodiamo i coraggiosi sforzi
per la produzione di <• 61ms » religiosi, e al
tempo stesso di reale valore artistico.
Quanto all'Italia, Noi abbiamo recentemente
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nd Nostro discorso agli Uomini di \\zione
Cattolica parlato di questa ignoranza come di
una p1:1ga aperta nel fianco della Chiesa. Siamo
torn,iti a discorrerne nella Udienza ai Giovani
cattolici di questa Nostra dio~i. Si freme al
pensiern che una parte notevole delln gioventù
romana dai quindici ai venti anm si viene
straniando dalla Chiesa per puri prcgmdizi e
malintesi, dovuti principalmente alla insuffi-
cienza di alimt.:nto spirituale adatto al loro
stato, ai loro bisogni e, dentro certi lim-il.i, al
loro gusto. Poichè ciò concerne strettamente il
vostro ufficio, <lilettt figli, (tbhiamn stim.ito op-
portuno di toct:are num·amente un cosl gra,·e
argomento.
Innanzi tutto studiatevi di ben organizzare
l'opera del catechismo. Cercate buoni e istruiti
collahor:llori; procur.itc, anche per mezzo loro,
di tenervi informati della condizione della gio-
ventù e della infanzia nella vostra parrocchia.
così che nessuna via, nessuna casa, nl'ssuna
famiglia sfu~ga alla vostra attenzione e alla
vostra cura. Insegnate voi stessi p1.rson:ùmente
il catechismo, almeno per i corsi superiori, e
fate che la vostra parola sia solida, chiara,
interessante, ,·iva, calda, proporzionata alle
intelligenze e alle necessità spirituali dei vostri
uditori. ESS;J potrà esser tale soltanto se voi
conoscerete a fondo le concùzioni della loro
vita personale, familiare e professionale, le
loro difficoltà, le loro lotte, le loro impressioni,
le loro aspirazioni, affine di corrispondere alle
loro aspettative, di guidarli, di guadagnare la
loro piena fiducia.
I giovani sono ora abituati a vedere nel
•film• tutto in immagini. li cinema - e voi
stessi spesso ve ne lamentate - atlira e cattivu
il loro interesse. Pcrchè la gioventù, e in gene-
rale il pubblico, si appassionano tanto per il
cinema? Fon;e solamente per una inclinazione
malsana? No. Gli speltatori sono affascinati
e avvinti dallo schermo, sul quale vedono
proiettato ciò che suole chiamarsi u111: tranclre
de t1ie. Essi appena ra,•visano e distinguono,
diluiti nel corso monotono della giornata, i
minuti particolari della loro vita quotidiana,
ma provano un piacere, gioioso od aspro, a
riconoscerli, ad acquistare, per così dire, la
coscienza del dramma della loro vita. Essi però,
al tempo stesso, rimangono colpiti dalle _dot-
trine di errore e di menzogna, ci.il quadro delle
passioni criminali e dei delitti mostruosi, pre-
sentati con vivaci1à alla loro immaginazione e
alJa loro sensibilità. Eppure la dottrina d, verità
non è meno attraente e l'eroismo della virtù
non meno stimolante, purchè non siano esposti
con la freddezza di un teorema o con l'aridità
di un art ~lo di codice.
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Se il cinem.1 si rivolge principalmente alla
e fantasia, la dottrina dcli.a fede ne un efficace
contrappeso. Essa esige dal giovane penet.ra-
zione e applicazione mentale; egli deve impa-
iare a giudicare e a distinguere il vero dal
falso, il hcne daJ male, il lecito dalJ'illeciro.
Non sfuggite o sca11satc alcuna difficoltà; 1
vostri giovani dehhono avere la sicurezza chc
voi potete dir loro tutto e che essi possono
tutto domandarvi c confidan ,.
Le abitudini di vita cristiana.
L'altro punto, che intendevamo <l1 propor.re
alla vosrra considerazione, riguarda le abitudini
d1 vita cristiana, che dl'bbono mettere profonde
radici nei cuori dei fcdcli. !vlnntent:tcle o rico-
sutu itele nelle antiche parrocchie; impi.1ntatde
nei nuovi sobbo~hi dell'Urbe.
Dappertutto, anche nelle campugne, ma
quanto più gra.vemt.:nte nelle grandi citti, nelle
sterminate metropoli, le tradizioni religiose, le
antiche usanze cristiane, corrono pericolo Esse
non sono più del nostro tempo: si sente dire
in tono sprezzante. Come se non fossero oggi
più che mai necessarie quale salutare antidoto
contro le seduzioni e il contagio della corru-
zione e dello spirito mondano, nella spaventosa
promiscuità delk vaste capitali moderne!
In primo luo~o, curate la impronta rehgiol>.l
del focolare domestico. Via, dunque, le figure
scandalose! 11 Crocifisso regni tn ogni famiglia
Quindi, la pratica della preghiera quotidiana,
presupposto csSt!nziale d1 villoria contro il vizrn,
condizione indispcnsahilc d1 una vita onesta,
di un progressivo consolidamento dell'uomo
interiore (cfr. Epli., 3, 16); l'as.,isLenza devota,
nei giorai festivi, ai di,·ini "uffici, cui voi cer-
cherete di dare quel carattere di di,::nità, di
pietà, vorremmo dire altresl di attrattiva, che
li renderà amabili anche a coloro i quali troppo
spesso non vi vedono se non una noiosa for-
malità; la frequenza dei Santi Sacramenti.
Finalm1:nte lotu senza tregua contro quei
ritrovi e quegli spettacoli. che offendono il
pudore e l,1 delicatezza delle anime cristiane,
e che avrebbero fotto arrossire anche gli antichi
pagani. Ispirate :ti vostri fedeli l'orrore e il
disgusto di cosl abominevoli rappresentazioni.
( gravi doveri e le speranze dell'ora.
Voi ben conoscete, diletti figli, i doveri che
vi premono e v1 stringono in quest'ora così
grave, e Noi stessi li abbiamo in tante ooca-
sioni esposti, che stimeremmo superfluo
1ornare ancora una volta su questo tema.
Affinchc però non sembri che Noi ci chiudiamo

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nel ,.ilcnzio in un momento di così grandi
conseguenze, ripelcn!mo con gh Apostoli: Non
possiamo non parlare: Non po.mmms ,zo11 lr,qui
(cfr. lei., 4, 20), e riepilogheremo qui breve-
mente alcuni principi, fondamcnt.1la.
1'. vchtro diritto e dovere di attira.re l'atten-
zione elci fedeli sulla straordinaria importan7..i
ddle pro,;.-;iml! elezioni e sulla responsabilità
morule che ne deriva a tulti coloro i quali
hanno il diritto d1 voto. Senza dubbio l.1
Chtl-s:i intende di restare al d1 fuori e al di
~opra dei p:irtiti polilici; ma come potrehhe
rima,wre in<lifferentt alla composizione di un
Parlamento, al quale la Costituzione il
potere di legiferare in materie che riguardano
così direttamente i più alti intcre~i reli~osi
e le condizioni di vita della Chiesa stessa in
lt.11ia ? Vi sono poi anche altre ardue questioni,
soprattutto i prohll·mi e le lotte cconomiche,
che tocc:ino da vicino il benessere del popolo.
In quanto t-ssc son,) <li ordine temporale (seb-
henc- concernano anche l'ordine morale), ~li
uomini <li Chiesa nelle congiunture presenti
lasciano ad altri In cura di ponderarle e di
trattarle tecnicamente per la comune utilità
della Nazione. Da tutto ciò consc~e:
1) Che, nelle presenti circost.'Ul7.e, è stretto
obbligo per quanti ne hanno il diritto, uomini
e donne, di prender parte alle elezioni. Chi se
ne astiene, specialmente per indolcn7..a o per
viltà, commette in un peccato grave, una
colpa mortale.
z) Ognuno ha da votare secondo il dettame
della propria coscienza. Ora è evidente che la
\\·occ della coscienza impone ad ogru sincero
cattolico di dare il proprio voto a quei candidat1
o a quelle liste di candidati, che offrono g:-i-
mnzie veramente sufficienti per la tutela dei
diritti di Dio e delle anime, per il vero bene
dei singoli, delle famiglie e della società, se-
condo la legge di Dio e la dottrina morale
cristiana.
Del resto, diletti figli, quando sul pulpito
adempite l'alto e santo ufficio di predicare la
parola di Dio, guardatevi dallo scendere a
meschine questioni di partiti politici, ad aspre
contese di parte, che irritano gli animi, acui-
scono le discordie, intepidiscono la carità, e
nocciono alfa vostra stessa dignità e alla effi-
cacia del vostro sacro ministero. Date a coloro
che nelle domeniche frequentano i divini uffici
quelle istruzioni che cercano e attendono da
voi: come conservare il tesoro della fede cat-
tolica e difenderla dagli errori del nostro tempo
e dagli attacchi de, nemici, come unirsi più
strettamente a Dio, come conoscere più pro-
fondamcme e amare più ardentemente G~ù
Cristo, come, in mezzo nll'a~itata vita m0Je111a,
fomurc 10 l'uomo religioso, come operare
secondo i comandamenti del Redentore, come
rimanere sempre fcc.lcli alla Chil'Sil e al suo
Capo vi~ibile,
Coraggio dunque e: fiducia I Il pcssimismu
sarebbe fuori di luogo. 1'on vedete vo, come
la forza di altrnzionc dc, beni terreni e m:iteriuli
non vale ad impedire che il popolo si senta
portato, quasi per istinto, verso le C0l>e spiri-
tuali e rdigiosc? ì\\.Li il più incorngg1.1nte segno
dei tempi è la manifestazione, sempre crescente,
fino a raggiungere talvolta visioni Ji meravi-
gliosa grandezz.a, della confidenza e dell'amore
filiale che: conduce le anime alla purissima e
immacolata Yergine l\\Iana. Nella notte oscura,
che pc::.a sul mondo, la tempesta in furia scaccia
violcnteml•ntc le nuhi che ingomhl'ano il ciclo
nero, ma lasciano pur intravedere all'orizzontl·
il rosa pallido dcJl'auror.1, preludio di giomi
sereni n.-1 cammino trionfale del Sole di verità,
di giustizia e di amore, Cristo Gesù, nostro
Salvatore e Signore
Note e Corr, spondenze
LANZO TORINESt - Cooperatrici Sak-
siane.
È stata questa delle Cooperatrici Salesiane
una delle atl',ità certo piu notevoli di aposto-
lato esterno ud Collegio, durante l'anno 1947.
Da molte persone atniche dell'Opera salesiana,
era stato espresso il desiderio di veder risor-
gere in L.,nzo la Pi.a Unione delle Coop.:rattici
Salesiane.
Con l'aiuto di buone e zelanti signore,
sempre pronte a dare il loro valido contri-
buto ad ogni iniziativn di bene, il Direttore
Don Guido Bosio e l'incaricato de!Je Coopera-
trici Don Virgilio Bellone svolsero un'assidua
opera di propaganda, che riusci a riallacciare
le fila, ormai assottigliate, delle Cooperatrici
anziane, cd innestare il rigoglioso virgulto
delle nuove iscritte.
In un'atmosfera di profondo e commo-
vente attaccamento a Don Bosco e alle sue
Opere, si posero, nella prima adunan1.a gene-
rale del 26 gennaio 1947, le basi della nuova
organizzazione a norma del Regolamento.
Fu eletta la Presidente nella persona dell'ot-
tima signora Tina Roveda e il Comitato di pre-
sidenza nelle sue varie attribuzioni; e, come
pnma e più importante attivitÌl spirituale, fu
11tabilita, al giovedi antecedente il primo ve-
nerdl del mese, nella cappella del Collegio,

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la pia pratica del ritiro mensile e dell'eser-
cizio della buona morte con M essa, fervorino cd
ampia comodil.à di accostarsi ai SS. Sacramenti
Varie e multiformi le altre attività del-
l'Unione in questo primo anno di vi ta rinno-
vata: potenziamento numerico delle iscritte,
oltre 140, diffusione del Bollettino Salesimw,
raccolta d1 offerte per le Opere salesiane. 1\\la
fra tutte, mcrit,1 special menzione q uella degli
Esercizi Spirituali per le Coopcnmici, tenu ti
nei g1or111 4-7 settemhre.
Era la prima volta che si tentava tale espc·
rimento e la nohile iniziativa fu coronata dal
più lusin~hicro successo e ua frutti spirituali
veramente coni:olanti. \\.i parteciparono cirt":l
duecento.
ARGE~TI~A - Due nuove chiese.
L' Ispettore Don Rcyncri ha bcncdcuo lo
prima pietra di due nuove chiese che saranno
dedicate: una a S. Giovano, Bosco, a<l .-lv<'-
1/aneda presso l'Oratorio inaugurato a cmnmc-
morazione del centenario dell'Oratorio <l1 Yal-
docco in Torino; l'allra nd sobborgo di .llar
del Plata in Buenos Aire,; ad onore ù1 San
Paolo Ambedue le funzioni si svolsero con
erandc soknnità alla pr~enza <li autorità re-
ligiose e ch·ili, cli personalilà e foll:i cli amici
e Cooperatori. Ali asecon<la fu festeggiato an-
che il donatore SÌJ.!. Paolo Tavelli.
A Rosario d1 Santa Fe s1 è lanciata una
nuova rivista mensile dal titolo Didascalia per
aiutare i maestri d i religione delle repubbliche
americane a compiere degnamente la lom
missione. Dirett:J dai Salesi:ini, esce dnlln casa
editrice Ap1s.
~
PUERTO RICO - S a n t u r e e - Par•
rocchia San Giovanni Bosco.
Con decreto del 24 maggm 1945 S. E. l\\Ions.
\\"csco\\'o ha cretto canonic,1mcntc la nuoYa
pt1rrocchia dedicata a S. Giovanni Bosco ed
,1ffiù,1t.1 alla Società Saksiana che vi ha pre-
posto il nostro Don Savani. La parrocchia
coma oltre 20.000 anime. Benefatt rici e gio-
V(Uli di A. C. hanno decorato la cappellina che
funge <la chiesa parrocchiale facendo giun-
1,;crc fiori in aereo fin da \\l1ami. Le Suore
di S. Sofia Rarat hanno preparato i paramenti
~t:C(·ssari p1:r la prima fest.i di 1faria •\\usi-
liatric1.· cdchrata quest'anno con devote fun-
zioni e 35 prim1. Comunioni.
NOV ENA
consl11llata da Sao Giovann i Bosco per otte oe ra
1rule e favori da Mar ia SS.ma Auslllalrlce.
•• Rec1ture per nove a1om1: u•c Pater, ,1ur, c;lorio SS.
Sacnm~nto con lo lriacul•toria Sia lodato t rinq,az;o,n otm
,nti ,Mnlo ,I Sam,a,im.o r Du in11~11110 SàtT~nto, tre Snla
Rtlllnn Mara SS. Au.111•m~c con la .1riaculotorin Horio
Aun'/ium Clrris:wnorum, ora p.ro nobù.
ss. ~ Acco farsi ••
Sac:ramll!:nu
3° Fan:· un'offrru sN:ontfo le proprie torzc per le Oi,tre
aata.ianc.
•• .All'crt molu fede m G.csil Sacramentato e 1n :\\ifarf■ S~
Au,itliatrke.
OR \\ZION( DI S. BER'll<\\RDO
lt ,corJ.nu, o p1Jt1,!i;1m:1 \\'t"rginc l\\fnria, non e~~rt1 maJ udito
eh, ,ia t, 10 abbandonato chì ,,. riconio a Te. implonuo il
tuo aiuto, (tunto il tuo IOC"Cor,o lo. 11nunatn da talt cvn!l•
dc.·n7.a, o \\lftdrc, Vcrsrmc delle \\ t•rgm1, ,. Te ricorro, 11 'l'e
't<"nt10, p\\:ccacore contnto, dinani, a Te mi rroatTo. Dth, o
\\hJrc <kl Vttbo, non ..J,·ilT\\JlTe le mie prr~hicrc nu a■<oluk
JltoplZin, td c~tu,!tac-lmi. Co11 ,ua
111'1/ul~~,a.:o di trt ,,nn, n(tll t"<llto th-t 11 "t,:tta, Plttwr~
una tolta fa n«'Jl' u u 1,c,ta lutt,, fùirn, , a,mfuo'I
,~ n/trr prt'U1cltl' prtsr:ritt, Ptr '" iru/u/11~ni:ttt t,ltfW'1'1tl
Omagci pervcnuù alla Dlrulonc
CE.V'J".-u\\'NI D1 STORIA DELLA ClllESrl
Ci è pervcnum la prima delle cento dispense
che In Tipoirofin dcll'Istituco Geografico De
Af!ostini di l':m'Bra stampa settimanalmente ed
11lustm con 1500 fotogn11ic artiMichc e docu-
mental'Ìe, a cura cli un comitato che ha 1,, colla-
bor:mone ddh, penne e della cultura: del Pro-
lcssor U~o llmnch1, di Don Ani.telo Pormlu ppr,
dr l\\1ons. Lazzaro Acqui$tapace e del Dott. D
G1ovan01 Casuti, della Dott. gva Ten, del-
l'Avv. Gilllleppe l\\.lnlteni. di :\\Ions. Carlo Casai- 1
I i,:lioni c dd Prof. ,\\l.l()stino ::itocchetti. Fin dalle
p~ime pagine desrn vi,"ÌSA1mvo interesse. Ogni
dispensa: L. So.
Per abbonnmen ri richieste, rivoli,:er&1 a: \\
Cent'a1111i della Storin dt!lln Cl11esa. Via Pa-
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Cumulntivo con Realtà soriale J'Oggi, L. 900
I Quindicinale dell' r~tituto Cattolico di Atti-
vità Sociali (ICAS), se1?Uc rutti p:li esperimenu
dd giorno ed illustra i tentativi e le $Oluzioni
cattoliche dei diversi problemi.
BOLLETTINO MENSILI~• DELLA GfUNT.·I
C.IJTTOLICA PT:,'R L'R\\IIGRAZIOVE.
Piazzo Benedetto Ca,roh, u7. - RoMA. •
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Dà, mese per mese, rutte le informa7.ioni ri-
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