Bollettino_Salesiano_195803


Bollettino_Salesiano_195803



1 Pages 1-10

▲back to top


1.1 Page 1

▲back to top


1.2 Page 2

▲back to top


COPF.Rfh'\\A
11 febbraio 1858. Bernadette, a Lourd?s, appena vide la «Signora» nella grotta,
* trasse di tasca il Rosario e cominc:ò l'Ave Maria. Fu a quel punto che la «Signora>
so rise...
lo u rd es è preghiera, ir,vilo al Rosario appuntamento col Rosario.
che ci aiutano a difendere la nostra Fede
APOLOGETICA ~ CRITICA ~ OBIEZIONI
~,GEI.I ·INTO'.':to
RINASCITE. !'fio/o Loe,cengard
Miche/,
.-ile.1·rwv1d1 - I1uirPffl - E~·a Lrw,.lli<'•'e - f,,'/rna
J\\/l)st - .Wu,-ia D1Jrnten - }Tr,1•i<1 hnrn11evw ,,1111 Fn
- Ll! Co11/e.m1 J'.-1. l,r1 pri11rip,·ssa d1111a rii
Pmsii" Lm1grm.•ia d'.-1.ma - Roberto Ugo B1·11m11
- Beda Cm11111. Volume in-16 d i pag-. 260 I,. 300
BAROCCO ~IA!1C'lll'.':O A.
DONNA, PARLO AL TUO CUORE. Medil(l-
:::u//li e pnwen rnlla I ·;,a s/nrzrrud,, Volurnc in-16
di pag. 332
t,. 800
BOTTO G.
"PATER NOSTER ". Pm·tir di lrì. Consici~-
raz,oni. \\'olume tascabile di pag. 162 L. 150
CAR.\\.u\\C'.':01.A SAC. 1\\1.Jll'<O
LO SCUDO DELLA FEDE. Dialog/11 iuli,
prmcipail difficolrrl e oh1e:::1011i al dogma ml
tolico. Volume rn-16 <li pa!?. (126
L. 600
Gl,\\"11':J"lf Il.
LA ROCCIA INCROLLABILE. l'ag,ne 98
1.. 200
GJORD!L'-l J.
LE FESTE. Le sofe111111ri Ji1urg1che ~ profili d,
Sw1li. Volwne in-1 C, di pag. 288 . L. j50
GO\\"AI GIOR()I()
IMPEGNO CRlSTlANO. Traduzione II cura d,
Giova,rni Barra pùr In collanJ Pe11sàto1•i l'a/Ui/ic,
morfemi. Volume in-16 di p,ig. 22~ L. 300
t.'AflCO ADCJLFCJ
ITINERAIUO ALLA GIOIA. Volume 111-16
di rag. 285
. . . . . . . . . . L. 500
HO INCONTRATO IL DIO VIVENTE. T ra-
du✓,10ne di G. Uurrn. Pag. 352
L. 800
LI '-' AR'-'OLDO
ORA Cl VEDO! Apolo[(w J10,wen10. Prefazione,
vcrsiwH· aurorizzatn dall'inglese e noie a eura
A. C.:njatzi. Vo lume in- 16 ùì pag:. 280 L. 350
~ur-;zOKI ALESS.\\ NJ))l()
OSSERVAZIONI SULLA MORALE CAT-
TOLICA. Par/e edi/11, fJ1lrlP p11.1111m,1 e pP11sieri
rel1gws1. Studi m1rnd111th-1 m/fri c1,m•ustu11e ,
sul peminn rclii:tioso del .lla11:::rmi. Commento e
appendice critico-linguistica II com di A. Coja1.zi.
\\'olllmc in-16 di png. 576 .
L. 1000
:\\IGR JS L. G. H.
SPUNTI DJ APOLOGIA. a" edizione m·c-
1.ha a. \\'nlttme in- 16, pag. 325
L. 700
ORSFl!I RE,'1,!O
ED OGNI G10RNO RINASCE IL SOLE.
\\'o lnme in-8 di pag. 167
L . 1000
E'ERICM CAN. OR. HRNESTO
IL MIO CREDO ILLUSTRATO E DIFESO
Volu1111 in-10 d1 comp lcssi,·e pat,;. 950.
\\'ol. I. Dio, l'uomo, la rivelazione. L. 450
\\"ol. li. U Cristianesimo
L. ·k50
Voi. 1l I. La Chiesa Cattolica
L. 450
f'IIIHO'-11•: \\'AJ.l(:S.TIMI
CANTI DELLA NATURA. \\'01umcrto 1a~c:1-
bilc di rag. 340 leg-n10 uso perg:1mena I,. 100
ll/lVELLf ~1ARJA
ROMANITÀ CRISTIANA. l'aj.!. 188 con 1l-
lustra2ioni
I,. 600
~:\\:S'TA',[QJlE,\\ LCISA
BELLEZZA SEGRETA. Volume
pag. 108 con illus trazioni a cotori
rn- r6 d1
L . 300
Sl'HL LL~n ~IO'IS. 1,cuuvu·,1
IL GIOVANE DIFESO DAGLI ASSALTI
DELLA MODERNA INCREDULITÀ. Vo-
lLune in- 16 di flil!!. 54i . . . . . . L 500
LA FEDE CATTOLICA NELLA SUA DE-
FINIZIONE, NECESSJTÀ E PROPRIETÀ.
Volume in-16 <li pag. xx-+40
L. 500
Sf"Hl'~J'F.ll CAlllJ. ILURF'O:S.SO
IL REGNO DI DIO. Coii/erenze q11nrem11alt d,
(l/)11/r,gerim. Volume in-1(, cli pag. 170 L. 200
I IU,\\ 1,L>l'CCI Gl'IO
POESIA DELL'UNIVERSO. \\ olumc rn- 16 di
p;lg. 139 ·
L. 3$0
I pe1· onfi1wzi<mi SOCIETA EDITRICE INTERNAZIO:NALE
1·iN1lye1·si """
Corso Regma i\\farglwnta, 176 - Torino, 712 C. C. P. 2,171

1.3 Page 3

▲back to top


Oll G A NO D E I C OOP E JC A TORI S AL ES IA N I
ANNO LXXXIJ · N. 3
TORJ NO. 1° F EIIBRAIO l9S8
/4
73memPriti CooJieratori e Coopertl.trici,
ritomo a scrivervi per il mese cli febbraio,
perchè l'avvenimento eccezionak del Centenario
delle Apparizioni di Maria SS. Immacolata a
Lourdes e la folice coincidenza del primo viaggio
a Roma di San Giovanni 1losco (18 febbraio-
16 aprile 1858) mi porgono un'occasione pro-
pizia per incornggiarvi alla pratica della Strenna,
che ci . deve ?ttenere grazie specialissime nel
corso d1 quest anno.
Molti <li voi prenderanno parte al grande Pel-
legrinaggio dei Cooperatori Salesiani a Lourdes,
che si sta organizzando per i giorni 26 aprile-
maggio, o ad altri pellegrinaggi che si faranno
a Lourdes da ogni parte del mondo cattolico.
Ma mi auguro che tutti i Cooperatori siano pelle-
grini d'amore att<>mo alla G rotta dell'Immaco-
fata, per tutto l'anno, con una corte di preghiere
e di opere buone, che ottenga daJl'interccssionc:
della Vergine SS. grazie e benedizioni per noi e
per il mondo intero.
<• Non si è mai udito al mondo - dice la
nota preghiera di S. Bernardo - che da Lei
sia abbandonato chi implora i suoi favori>> e noi
con questa fiducia vogliamo celebrare il grande
Centenario non già isolatamente, ma con pre-
gl1icre comuni, fatte insieme, a11che contempo-
Jl Sàato Padre invoca le più ampie benedfzionl celesti su.li.i Con gregazione Sale-siana e augura che là crociata di prcgh iere4
in occasione del cente.nado di l,.ourdes. a.bi.Ha ad attirare innumerevoli grazie sulle famiglie dei Cm.)pcratol'i e. Rul mondo.

1.4 Page 4

▲back to top


raneamente, pur restando nelle nostre case, nelle
e nostre chiese, pur lan)rando e compiendo i do-
veri quotidiani. La preghiera soprattutto ele-
vazione della mente e <lei cuore a Dio, come sa-
pete, e quindi essa è possihile sempre e dovunque.
Il peusiero e il cuore a Lourdes
Qual è la chiesa o parrocchia che non abbia
una cappella o una grotta dedicata a]Ja Ma<loana
Immacolata? E dove non ci fosse, questa è l'oc-
casione più propizia per promuoverne l'erezione.
Nelle nostre case è tanto facile procurarci una
bella immagine, una statuetta, una grotta in
miniatw·a, che serva a ricordarci le Apparizioni
famose, che hanno suscitato il più grande mo-
vimento mariano che registri la storia, a con-
ferma del dogma dell'Jmmacolata Concezione
di Maria.
La cm1dida Regina dei Pircnt:.i, appan:ndù aJ
un'umile fanciulla, volle confermare la sentenl!.a
del Papa sulla sua Immacolata Concezione, di-
mostrando con miracoli senza numero e Renza
intertll½ione l'infallibilità dottrinale del ,\\cario
del suo Divin Figlio e attirando a sè l'amore e
la gioia di tutto il popolo cristiano.
È un centenario glorioso, cari Cooperatori,
che noi figli di Don Bosco vogliamo celebrare
con particolare fervore, perchè accresca in noi
la fede e la speranza e ci faccia vivere in un
più intenso amore a Dio e al nostro prossimo,
mediante una più filiale e sentita devozione al-
i'Immacolata.
Ma siccome siamo spiritualmente poveri e dif-
ficilmente riusciamo a pregare con la mente e
col cuore, ecco il mezzo pratico, facile, che la
Madonna stessa ci suggerisce, ami che Ella stessa
volle usare con la povera Bernadette: la recita
del Rosario, la corona del Rosario. Non date peso
alle persone che dicono essere il R<>sario umi
preghiera puerile: se l'ha inculcata la :.Vladonna,
se l'hanno raccomandata tutti i Santi, se la recita
il Papa, chi dà autorità a co-
storo di pensare diversamente ?
Noi, carissimi, faremo co-
rona a :Maria SS., La incoro-
neremo dì rose, ci difenderemo
dal nemico del\\'anima nostra
cingendoci con la corona dd
Rosario, faremo del Rosario la
scala che ci porta al Cielo e
che ci attira la protezione e
l'amore della Vergine.
biicanclo proposte, inviti ed esempi, vi aiuterà
ad offrire a.Ila Vergine Immacolata un bel serto
di rose profumate.
2. Siate i primi nell'assecondare le iniziative
e i desideri dei vostri Parroci, nelle vostre chiese
e nei vostri grandi santuari regionali. TI Coope-
ratore, nella mente di San Giovanni Bosco è
in primo luogo un apostolo nella sua Parrocchia
cli e Diocesi, un animatore delle varie associazioni
un promùtore di pietà e di zelo, di opere
carità e di ogni attività cattolica.
3. Recitate tutti il santo Rosario o almeno
qualche decina rutti i giorni e fate il possibile
per unire a voi qualche altro o iJ1 chiesa o alla
grotta di Lourdes o in famiglia.
. 4. Almeno una rnlta alla settimana, preferi-
b1lmente al sabato, procurate <li dirlo hJtto e
ù1 famiglia, con tutti i membri, anche con le
pers?ne di servizio, e fatevi apostoli di questa
pratica, tanto raccomandata e ricca cli benedi-
zioni celesti.
o. Promuovete qualche omaggio pubblico a.Ila
Madonna tra i vicini di casa, nell'isolato, nt:l
negozio, m;ll'officina, nella scuola, dinanzi a
qualche immagine esposta sulle vie e nelle piazze;
aiutate a vincere il rispetto umano tanti nostri
fratdli che hanno timore di farsi vedere a pre-
gar~, mettete in testa i bambini, i ragazzi, or-
ganizzate qualche peregrinatio Jl!ariae facendo
girare qualche quadro o statuetta nelle famiglie
o scuole o negozi, presentate filmine catechi-
stiche ora in un luogo, ora in un altrn: la Nla-
donna non fa paura a nessuno e conquista tutti,
anche i peccatori più ostinati.
Ma agite con prudenza, con paz.ienza, con
lieta cordialità; qui non c'entra nè il luc.ro,
la politica: cerchia.mo unicameme il bene delle
anime!
t;. Non deve mancare un pelli.:grinaggio almeno
al ~antuario Mariano più vicino; ma non ci si
In concrPLO
L Attuate fedelmente e ge-
nerosamente quanto l'Ufficio
Centrale dei Cooperatori andrà
suggerendovi. T Dirigenti della
Pia Unione stanno concretando
una serie d'iniziative atte a pro-
muovere ovunque la crociata
del Rosario. 11 Rol!ettino Sale-
siano dei prossimi mesi, pub-
,,...,.
MADRAS-PcRAMBUR 1Inùia) • U nuovo San1uario d1 N. S. di Lourdes, (in
costruzione) voluto da S. I!. Mons. Mathfas. S. D. B. . Arcivescovo dì Madras.

1.5 Page 5

▲back to top


accontenti d'andarvi da soli: ci si Yada in molti
conducendo qualcuno dei parenti e amici restii
alla pietà., lontani da Dio e dimentichi dell'anima
propria. LI cooperatore è apostolo, e il primo
apostolato deve compierlo coi suoi parenti, coi
vicini cli casa, con gli amici, che formano il
prossimo più prossimo.
i,'. T Cooperatori Sacerdoti, professori, maestri,
dirigenti di associazioni, promuovano con santa
industria e santo ardimento iniziative adatte al-
l'ambiente nel quale vivono: non lascino passare
l'anno senza offrire alla 1\\Iadonna un omaggio
pubblico. L'esempio di grandi aziende che por-
tarono a Lourdes grossi pellegrinaggi, che ride-
starono la fede e la pietà in maniera quasi pro-
digiosa, sta a confermare che la Madonna è la
più potente conquistatrice dei cuori per portarli
a Dio.
Contempfozione dei misteri
La recita del S. Rosario è una preghiera tanto
raccomandata dalla Chiesa e dai Santi, perchè
unisce splendidamente le Lre più belle orazioni
vocali che sono il Pater 11oster, l'Ave filaria e
il Gloria Patri, alla contemplazione e meditazione
dei misteri dèlla nostra Redenzione.
In tal modo chi non sa meditare ha il merito
di rccit;\\re preghiere indulgenziate, piene di umili
suppliche che interessano la gloria di Dio, il
bene dell'anima propria c altrui, l'esaltazione
della nostra :VIadre e .Regina santissima, la li-
berazione dal male e la buona morte. E c.:hi si
esercita a meditare trova argomento abbomlan-
tissimo per rievocare le scene più belle del Van-
gelo, la vita di Gesù, la sua passione, la sua
morte in croce, e il suo trionfo sulla morte e
sul peccato nella gloria del Cielo, con 1\\faria SS.
assunta e incoronata Regina.
È uscito dalla Libreria della Dottrina Cristiana
il bel volumetto (<ll mio Rosario>>, illustratissimo,
che presenta i momenti più belli, danno quasi
ad ogni A,:e jfaria un soggetto di contempla-
zione. f:: come una pellicola o una filmina,
che aiuta e insegna quale varietà di med itaz.inni
si possono fare mentre le labbra continuano a
ripetere il cru1to d'amore a Dio, alla Trinità
Santissima c alla Beata Vergine. Se per qual-
cuno riesce p1;sante la reciLa ripetuta delle
Ave Maria, se non sa unire la meditazione dei
misteri, con quel libro troverà delizioso e rapido
il quarto d'ora necessario per i cinque misteri
del giorno.
Intenzioni speciali pt>r il centPrwrio
Un altro modo di valorizzare il S. Rosario è
quello cli proporsi qualche intenzione speciale,
qualéhe grazi.a parti.colare da chiedere a Dio
per intercessione della Madonna. io vorrei
proporvi., Cooperatori carissimi, alcune inten-
zioni generali, utili a noi tutti e che torneranno
di grande gloria a Dio. se saremo concordi nelle
suppliche.
1. Pregheremo per il Sommo Pontefice fe-
licemente regnante, perchc Dio lo conservi nel-
l'attuale vitalità e prontezza di mente, gli doni
sempre più la paternità universale di cui
saggio incomparabile, e gli renda docili tutti
gli uomini, anche i più avversi, nella ricerca
della vera pace.
2. Chiederemo insistentemente il t,-ionfo della
Vergine SS. Immacolata sul serpente infernale,
sul peccato, sulla superbia umana e sull'avari,1ia,
che incatenano gli uomini a servizio tle.Ll'itmhi-
zione e del denaro; sull'iracondia, fatale causa
di tutti gli odi e di tutte le guerre, degli omicidi
e delle vendette; sulla lussuria, che travolge gio-
,·ani e vecchi, rovina le famiglie, attira i peggiori
castighi di Dio sulle nazioni e rende gli uomini
insensibili al richiamo della coscienza e alle ra-
gioni della Fede. E ci adopereremo pc-rchè i\\Ta-
rià SS. diventi sempre piL1 la Madre e la Rcii:ina
,lelle nostre anime, delle nostre famiglie, delle
nostre Pàrrocchie e Nazioni.
3 . Jn Italia avremo llll grande importante
avvcnimento, su cui iVfru·ia 88. dovrà esercitare
la sua materna regalità. Da tutti i Sru1tuari sparsi
in ogni regione Ella deve aiutarci e difenderci
dai nemici della Religione e della vera libertà
nelle ele:tioni imminenti. << :Noi vogliamo che i
nostri figli crescano sani e devoti alht Fede degli
avi, noi vogliamo cristiana la scuola, l'officina,
il bvoro; noi vogliamo la concordia delle classi
sociali nel libern concorse) di tutti i cittadini;
rngliamo soprattutto la libertà di credere e di
agire secondo la dottrina clll: Dio stesso ci ha
rivelata e che la Chiesa Cattolica ci insegna;
vogliamo che trionfi la castellana d'Italia. l'lm-
macolata, l'Ausiliatrice nostra•►.
4 . E permettete, Coc>perawrr carrssuru, che
vi aggiunga due intenzioni, tutte di famiglia:
preghiamo perchc nei nostri 1stitut~ Parrocch.ie,
Oratori e -:VIissioni, i giovani e fedeli affidati
alle nostre cure siano docili e pii, si preparino
con lo studio e il lavoro a essere ottimi cristiani
e cittadini esemplari e sorgano tra essi nume-
rose le vocazioni al Sacerdozio, alla vita religiosa
e missionaria.
E siccome in agosto e settembre a Torino
avremo la riunione dei Capitoli generali dei Sa-
ksiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, vo-
gliate unirvi a noi tutti in preghiera, affinchè
la Madonna ci assista e benedica per il bene
di tutta la Famiglia ~alesiana.
Concludo questo appello, che son certo tro-
verà eco profonda nei vostri cuori, invocando
nuovamente, benemeriti e carissimi Cooperatori,
le più ampie benedizioni della Vergine SS. e
di San Giovanni Bosco, su cli voi, sulle vostre
dilette famiglie, sui vostri interessi spirituali e
materiali, mentre mi raccomando caldamente alle
vostre preghiere.
Sac. RENA-ro ZIGCHOTTl
43

1.6 Page 6

▲back to top


La famiglia del Cooperatore alla Verrine
Siamo certi che la Crociata del Rosario indetta dal Successore di
Oon Bosco per l'anno centenario delle Appari;,;ioni Ji Lourdes
avrà la più profonda risonanza tra i nostri Cooperatori.
Perciò proponiamo un primo mezzo pratico per l'attuazione della
<• Crociata delle Rose•> invitando Cooperatori e Cooperatrici alL1
rtcita personale del S. Rosario e i;Oprattutto alla recùa del Rosario
in famiglia.
È la preghiera più cara alla .Madonna: recitarlo significa farla
entrare in casa nostra, e dove entra la lVIadonna entra la pace,
la serenità, la gio ia.
Se in qualche famiglia si trovasse difficoltà a riunirne tutti i com-
ponenti, lo si potrà recitare trn i membri che l)ffrono vol entieri
questo omaggio alla Ve rgine: è molto facile che anche gli altri
ne seguano l'esempio. Se in qualche famiglia non fosse possibile
dirlo tutte le sere, si cominci col recitarlo almeno al sabato, come
suggerisce il Rettor ;\\faggiore. Dove neppure questo è fattibile,
il Cooptratore e la Cooperatrice si limitino a chiedere a i fami-
liari la recita di una sola decina con la contemplazione di un mi-
stero: è cosa di due o tre minuti, e l'esperienza dice che il piccolo
omaggio collettivo della famiglia alla Madonna non è di diffìcile
attuazione.
r Dirigenti della Pia Unione intanto si faranno premura cli attuare
nei singoli Centri le iniziative che sono state loro suggerite sul
Bollettino Dir(r;euti e che potranno d,tre alla campagna del RO ·
sario le proporzioni di una vera e propria crociata, nella quale
venga impegnata Colei che è « Aiuto dei Cristiani i> a salvare il
mondo dai nemici di Dio e della vera civiltà.
Le Zela ~lcl della Campania a convegno
I I 28 dicembre u. s. le 7.elatrici salesiane della Campania si rac-
colsero a convegno a Napoli, sotto la presidenza del Superiore della
Pia U11ione, rev.mo Don 1,u,;t;i Ricceri. Due rela::tioni, una sull'apo-
stolato dei laici i11 rapporto al pensiero di Pù) X Il, e l'altra sulla
figura e la fun:done della Zelatrice nella Pia Unione, segtl.ite da
un'animata discussione nella quale ogni gruppo potè parlare dellr
aflività di ciascun Centro, servirono a illuminare, infervorare e a
coordinare sempre meglio allività e iniz iative. L'intensa giornata
salesiana ptìrve troppo hrc-<1e alle partecipanti, che partirono col
desiderio di att11are nel corrente a11110 un lavoro ancora più 1,rJ:tWico
P (ei:mrdo.
Prime iniziative dell'anno mariano
Per o studio
e la Teologia Mariana
:'rell'annuale convegno delle De-
legate della Pia Unione Coopera-
tori <li Roma, la 1\\11:idrc fspetrrice
delle Figlie di :VI. A. ha reso n ota
una bella in iziativa. Per celebnw~ il
Centenario di Lourdes ogni Centro
che fa capo alle Figlie di :.VI. A.
s1 i1npegna di or~anizzare un corso
di catechismo e.li almeno 15 lezioni
per lo studio del la Teologia l\\{a-
r iana1 con apposito testo e con un
piccolo esame finale. La conoscenza
degl i altissimi privilegi e de1le ec-
celse virtù d j :Viaria servir,, ,id ac-
crescerne l'amore. e la veneraiionc.
P, regi 1n'lhO M riae
Per lo zelo di due benemeriti
Cooperatori -Zela tori del Centro
ispelloriale delle Figlie di M. A.
<l i Catan ia, si è potuto organiz-
zare una l"eregrinatio A-lo rù,r con
l.1 venerata immagine dP II' Allsi-
liatricc, che viaggerà pellegrina
per le case dei Coopera tori e Jelle
Coopera trici della cittii. li Rev.mo
l\\ions. Nicolò C iancio, Vicario Ge-
ncrnle e Direttore Diocesano della
Pia Unione, si degnò benedire il
4uadro, invitando i Cooperawri a
prepararsi a ll,1 visi ta cl(;]la 1\\Tadonna
con la recita-del Rosario in famiglia.
Madonna d< I Rosari~
ira ~r operai
P er iniziativa del benemerito
Cooperatore salesiano <lott. I'. Ma-
ra,.zi, al centro ùella Fabbrica
Ceramiche Maraz,.i di SassuolCJ
(l\\fodcna) è stata eretta umi
gran de statua in bron;rn della Ma-
donna di Fatima. S. E. il \\'escovo
Mons. B. Socche l'h" benedetta,
quindi è seguii.a la commoven tis-
sima cerimonia della consacra-
~.ion e ùella Fabbrica al Cuore Im-
macolato cl i Maria, presenti -pa-
recc hie migliaia di operai ed ope-
raie. L'accesa atmosfera di en-
tusiasmo, di fede e di devozione
alfa J\\il.1donna - scrive J\\ilons. Ve-
scovo - ci ha dato la sensazione cli
n·ovarci a Lourdes o a Fatima ~-
C'è da augura rsi che l'esempio
d ell'ottimo ·cooperatore s ia seguito
da altri cCJmplessi industriati.

1.7 Page 7

▲back to top


IL PRIMO VIAGGlO DI
o lJ s
a oma
DAL PRIMO COLLOQUIO DI DON BOSCO CON PIO IX PRESE VITA LA CONGREGAZIONE SALESIANA
Roma è \\ma meta spirituale.
Nel novero delle grandi metropoli compete
all'Eterna Città tin posto più unico che raro,
non solo pcrchè le ha precedute nella grandezza
e nella civiltà, ma pcrchè tuttora possiede llUalchc
e-osa che le altre non hanno. Se quelle città,
infatù, parlano alla fantasia e soJtlisfano la cu-
riosità, non meno parla e soddisfa Ro:na: al
pari delle altrc - e forse anche più - essa at-
trae per le sue non comuni hcllezze che offrono
al \\·isitatore motivi di semplice svago e argomenti
di alto interesse.
In più, per un privilegio che soltanto a lei
compete, essa parla all'anima. Roma infatti non
è fatta soltanto per il turista, ma è l,1 meta
del credente, pcrchè è il centro della Cristia-
nità. E se le sue memorie parl11no eloquente•
mente nll'anima di chiunque, credente o libero
pensatore, qun li emusiasmi non fJ'iungcranno a
destare nd cuore di un santo e di un apostolo?
San Giovanni Bosco amò Roma e ne intese
tutto il fascino. La Roma pa~ana e h1 Roma cri-
stiana, la città dei Cesari e la città tlci Papi erano
presenti alla sua anima già attr:werso le indica-
zioni dello studio e della fede. Ma fu il linguaggio
di Roma cri~tiana quello che.: Oon Bosco com-
prese in tuttu la sua potenz::t, ossia il linguaggio
della citt1i ove m,,rl martire il Principe degli
Apostoli t: dove ha la sua sede il Vicario di
Cristo.
SANTIAGO (Clic,
Me.sa all'aperto, nel parco del collegio San Giuseppe, ìn occ-dsionc del (c,,u,gglam enu in onore di S:ut Dome·
nico Savio. Il volto del fanciuUo san10 lo si tnlravedc sopra l'almrc, un Po' co1>crlo dai = i fronzutl dcglt a lberi.

1.8 Page 8

▲back to top


In viaggio per una grande idea
Aveva 43 anni il nostro Santo quando, nel febbraio
del 1858, varcò le soglie di Roma col eh. Mi-
chele kua. Yi venne umile e quasi sconosciuto,
ma con una grande idea nel cuore; un'idea
tanto grande che meritò l'attenzione del Vicario
tli C1·isto e fruttò al povero prete l'onore di tre
udienze private: il 9, il 21 marzo e il 6 aprile.
- Voi siete piemontese? - domandò Pio TX
a Don lfosco.
- Sì, Santità, sono piemontese e in questo
momento provo la più grande soddisfa,,;ione
della mia vita, trovandomi ai piedi del Vicario
di Gesù Cristo.
- E in quale cosa vi occupate ?
Rmtità, io mi occupo nella istruzione
della gioventù e nelle Letture Cattoliche.
- L'istruzione della gi0Ye11tù fu cosa utile
iu tutti i tempi, osservò il Papa, ma oggidì
~ più necessaria che mai.
E quando ehhc udito il ragguaglio completo
dell'atrii ità del nostro Padre, non pott'.- fare a
meno di soggiungere:
- :Mio caro, voi avete messo molte cose in
movimento, ma se veniste a morire, che sa-
rebbe dell'opera vostra?
Questione capitale!
Con quella domanda il Santo Padre era giunto
1·eramente al cuore di Don Bosco e allo srnpo
del suo viaggio: l'avvenire degli Oratori. T1
Santo, pur senza dire che aveva già abbozzato
un regolamento, espose il suo pensiero; poi
soggiunse: <1 Supplico Yostrn Santità a volermi
dare le hasi di una istituzione che sia compati-
bile coi tempi in cui viviamo». 8ua Santità
fu largo di paterni incoraggiamenti e di il1u-
minatì consigli. Don Bosco li mise immediata-
mente a -profitto, rivedendo a suo agio il primo
abbozzo delle Regole.
Poi chie~e e ottenne la seconda udienza.
« Ho pensato al vostro progetto »
Che cosa gli anebbè detto il Papa? Si sarebbe
limitato ad altri incoraggiamenti generici o
avrebbe dedicato alla questione un ù1teressa-
mento fattivo ì Se ne san:bhc occupato diretta-
mente o ne avrebbe dato incarico ad altri ?
Quando Don Bosco fu introdotto al Palazzo
Vaticano era onnai sera. 11 Papa cominciò su-
bito a parlargli così: (< IIo pensato al vostro
progetto e mi sono convinto che potrà procac-
ciare assai del bene alla gioventù. Bisogna al-
flwr!o. l\\.li sembra necessaria una nuon congre-
gazione religiosa in questi tempi luttuosi ,>.
Non tentiamo di descriYere che cosa abbia
provato Don Roseo all'udire una conferma così
esplicita e un'approvazione così perentoria del
suo progetto: << Bisogna attuarlo 1>. Con l'animo
aperto alla più grande speranza, presentò al-
lora umilmente il manoscritto delle sue Costitu-
zioni. li l'ontcfìce lo prese in consegna nelle sue
mani e, dopo a,·er <lato una fugace lettura qua e
là, approvò di nuovo l'idea che le ave\\"a ispirate.
La nascente Congregazione era in buone man.i,
aveva trontto un protettore, e non W1 protettore
qualsiasi, m,\\ il più ambito e il più efficace.
Quindi Don Bosco fu invitato a narrare le
prime vicende e lo sviluppo della sua opera
in Torino. Ebbe così l'opportunità di accen-
nare alla virtù straordinaria di alcuni giovanetti
e non mancò di narrare a Pio rx la visione di
San Domenico Savio sull'fnp;hiltcrra.
TI Papa ascoltò tutto con piacere, ma il suo
interessamento non si fcnnò alla visione ti.i
Domenico Savio; an<lò oltre. Guardò lissa-
mente Don Hosco, per poi domandarRli se lui
stesso non avesse a,·uto arcane imlicazioni. E
poichè l'interpellato esitava, Pio IX gli intimò
di raccontare minutamente le cose che avessero
anche solo parvenza cli soprannaturale. E al
racconto ùi Don llosco, il Papa pose il suggello
francobollo commtimornti\\'O tli San Domenico Savio
/..'.·Im111ini5trauoue delle Poste ìtalim1e, ti r4 dicemb.-e tro1·so, lm ,messo 1111
/m11cobòllo tlu I•. 15 pe,, com111èmvrure il cm/~11.ario della 1110,1,, L/i S. Do
111t,1iro S111·io. Il fr1meobollo il slawflalo 'ÌII rotocalco a 1h1e colori, fo/'11w10
mm. 30 x40; {iligra11a, stelle; dcntdhtlttra l.J· la vigne/la, flos/a al cclllro
1/cl /rn11-rnbolto, e rnsti/111111 dalle figure di cinque gio11aui. raf>pn,enla11ti /e mzze umane, 111/rnli al
ltu·oro e «Ilo sludio, con S. Do111,mico SavitJ f,·a di loro, i11 piedi, ron le hn1rrù1, allr1rga1e t 1'.I 1,i,o
111islit-l1Wi11/1• rh•o//o ,,errn il de/o; ru foti dalla fi.{JHYa rtcJ Srrnlo ,,; è la segue1-1!P leggenda.- l,A RORA RE
ES1' ORARE. La v-ig11ct111 iJ racchiusa fo ttna cornice 1•e/t1mgolare fo,·nia/11 11ì /0/1 tiii re11a11go/ini sov,·tip
f>oslz w s1mso vertuah, che coutengonu le espressiol!L /igurctlive dell'artigw1111/o, dtlla mercwzica , de/lu
mns1r1,, dcli'(tric ;:r111ic,, ,, d,·//'r1grico/tura. I II basso su (m1di110 pieno vi è la Legutmfcl 1857 SAN oo
MEXICO SA\\'10 1957 /.11 (<IY11Ì;c{! i' in /"Olore li/la., la vig11clla rivi f>rn/. G Sm.,itli i,i. co/m•e lltYO-lii111/fllll.
Il /ra11ro//ollo sarà 1:11/ido n tutto il 31 dtrembic 1958. La se1·ic de, fra11cobolti emusa dalle Po.<te Va
liNmr lo .sco;•so '1111120 per il oenlrnnrio (i! S Domeilico Snvir! /11 esatwita dopo .,olo cin1rue seltiii1111u·

1.9 Page 9

▲back to top


dicendo: <1 Ritornato a Torino, scrivete questi
sogni e ogni altra cosa che mi avere esposta;
conservatele qual patrimonio per la vostra Con-
gregazione; lasciatele per incoraggiamento e
norma ai vostri figli 1►.
Previsioni e conferme
A Don Bosco restava un lungo cammino da
compiere, è vero; un cammino che si sarebbe
rivelato i1·to cli difficoltà. Ma la via ormai era
segnata con sicurezza, la guida e la protezione
del Papa era certa.
Qudl'udienza fu come I.a pietra miliare nel
cammino della Congregazione, destinata, se-
condo la convinzione di Pio IX, a <• procac-
ciare assai del bene alla gioventù». 11 mondo
ha modo oggi di giudicare fino a qual punto
tale convinzione abbia trovato conferma nei fatti.
Presto si ebbero i primi sintomi della conferma.
La Congregazione era ancora in fase di lancio,
quando il Presule cli Torino dal rigoglioso pre-
sente arguirn un futuro altrettanto rigoglioso.
Diceva: <1 Don Bosco fra brew farà strabiliare il
mondo per l'energ/a della ma Congregazione. Nes-
suna f or:za al mondo bnsterà a impedime lo svi-
luppo ll. "N"on per nulla a distanza di un anno il
.Papa stesso, visti in pubblica udienza due sacer-
doti e udito che erano salesiani, esclamò: « la
famiglia 111iracolosa! Cresce, cresce? Quanti siete"!>>.
l\\liracolosa davvero la crescita di quella fa-
miglia, se è vero che ne restò 1mpensierito
persino colui cbc era l'artefice principale di tutto,
anche se si chiamava un misero strumento.
(I Se uon fosse per la fiducia in Dio, diceva Don
Roseo, resterei atterrito nel vedere che la Con-
gregazione cresce troppo in freNa •>.
Parole tutte che hanno il sapore dell'attualità:
la previsione ciel Presule torinese, l'ammirazione
del Romano Pontefice, l'apprensione e la fiducia
del Fondatore hanno senso e valore ancora ogi;i.
Incontro provvidenziale
L 'incontro tra Pio JX e: Don Ilosco si può sen-
z'altro definire storico e provvidenziale: storico
perchè avvenuto tra clue ligure di grande rilievo
tra quante ne comparvero sulla scena del secolo
scorso; provvidenziale, perchè fu determinante
per l'esistenza della nostra Famiglia. A!Jora
della Congregazic,ne esisteva, più che altro,
l'idea: oggi la realtà, una realtà viva e operante
le cui dimensioni non si possono valutare con
misura degli eventi puramente umani e or-
dinari.
Ebbtnc, la realtà ùi oggi rn riconnessa, perchi:
ne dipende, all'incontro cli allora: incontro prov-
\\·idenziale !
Il cammino ùt questi cento anni e tale che
fa tornare alla mente un'altra convinzione di
Pio lX, un'intuizione che sembra profetica e
che risale all'ultima udienza concessa dal mite
Pontefice a Don Roseo. Disse il Papa: « lo credo
di svelarvi. un mistero! lo sono rrrto che questa
Congregazione sia stata suscitata in questi /empi
dalla Divina Provi1idmza per mostrare lo {!(I••
tenza di Dio>).
Era il 21 gennaio 1877: Pio IX aveva rice-
vuto Don Bosco stando in letto, perchè ammalato.
Quelle sue parole erano l'ampliamento e la
conferma delle altre con cui si era dichiarato
convinto che il progetto del sacerd9te piemon-
tese, andato a Roma per la prima volta, poteva
<1 procacciare assai del bene alla gioventù,>.
Procacciare del bene alla gioventù; mostrare
la potenza di Dio!
Qui c'è tutta l'Opera salesiana col suo ideale
di apostolato, con la sua missione di lavorare
alla maggior gloria cli Dio. Qucll'itlealc è valido
ancor oggi; ancor oggi per quell'ideale sono va-
lide e urgenti le parole de1 Pontefice a Don
Bosco: <• Bisog11a all1Utr!o! ►>.
NAPOLI li 8.ev.mo :.ig. Don Luigi Riccerl, ConsigUcrc Generale dei Coo1>c.ratori Ira le Zelatricì riunite a convegno.
47

1.10 Page 10

▲back to top


ORt ZONT€ !AtE~l4NO
IN MEMORIA DI MADRE LINDA LUCOTTI
Il 27 <l'icembre u. s. allo Stwlenlalo b1lrl'llllzio11ule «Sa,;ro Giwre~ tli Tm·i110 fu te.1111/a 1wa s11Temw (•mn-
memorazio·ne della co111pianta 11.adre Li111dci ,T,m·otti, Swp1•·1·io·rn Gen,·ro/e cle1le F·iylie di jlfaria ..--l11~itia-
trir11. Il wuovissimo leatro si 1171ri't>a per la prima 1·01t-a, trn w110 sc71in·m11r11(0 di /i111uUne e 'lHW t</011'10 ili,
velario nero, a1la mesta c1Jrim1oni.a., 71rese,,ti -il Cai1i/(ll<) S1iperiore dei Flole-~i(rn·i e il Co11R•i(1fio Ge11er(1.l1izio
delle Fi9He d:i ,lfori.a .Ausi/iatr-ice 1·1111 y/.i alnm1i I' le alwme degli ]8/i/uU, F/.11prriori Prn,/.'ifici 8 11/.(!Rim1i.
Una musica dolce alZ'·i·nizio, qiiasi u II i11 uito: i/, $O/mo XXXV di H/•111•delto '/Ilm·1•l'llo. Poi le 11cu·ole 6em-
pl-i6. l'hiare e profonde del ~ac. 1lol/. A •11drea G,mna"·o, l're8ide del1'l8filI1l,o R«peri<Jre T11fe.ruaz-i1111ole di
Pedayogia e Scienze Religiose, che preseu/,ò la fi111ua rr1oler11a e 8/lave della I•fmer11la S'llp1~rfo1•a.. y1w1dt uellci
.mr1, mniltà, fortr nPlla siu1 dofr,,z::11, m11abile 11e1/(I "!Ut oulorilà.
Poi, di colpo, un silenzio profondo, 11el quale, ol(,1Yw1·1·so il na~tro 1/1,o/flll'tico. si 1·i-udi Ili Mw 1•oce, q11.ell<.1,
voce orinai sigillata da11n morte. Era110 gli u1tfo1i ricordi r•he ln 1llarlre, riod1i rnesi p1·im11 1/c[la •morie
a.veva cla.to a Oàtnnia, a c71i1is.u.ra rii w11 COr8o tli Eurdzi S 11iril,uali alle .,,,1,e Figlie. La ·<•l)f•e /lnirn 7intpicla,
chi(lra., ma con quali-he leggera ras<"hia/1,.ro 1·he la,•rio1•a 'iiIlm11•eilere i. 11rù11.i si11t01ui del 111ale l'l1e la -111i111wa•
.EJ l(lllHtclo chiese una prer1Mera 71er le ~ore/le d'ollre corlimr, le parole tle/111, 11l1ulre ~i t>cnr1ro1w di U'lla
oonrn1ozi-01ie appena 11er<:eltil1ile e subito tl1»n-i1wt<L, "e!JIIII di 11,11 co11tn1/11, interiore 11/.u.pe11rl11.
.J.limptessforui fu profondo,. .A.i Retlor J,iayyiore. l'lie 8alì II Jwrlitre, rcn 11e s1wnl1me<1 /(~ cil(1Ziot1e rol'ri>ntr:
La Defu11Lél. parl,t ançora. Poi rfoalò 111/'uditorio iw'«llrn xfai;/'ettat«I·n di 1_r,1.e/1'rr,11in,11, c1,i~t,a/lilll1: /<L 1)rl'-
yh:iera, la sua 1,ita, di unione con Dio, /;utlo pern1eala 11-ì .,pii-it? sop·1·11,n11ot-11m/1'.
C'luiut<e un coro d1'l Verdi r1 5 wc,;: «La, ·vergine degli Anyalii; mii 111d 71en~iero rii t-ulti riecliP!/giarn ctn•
,·ora. la voce dolce e suosim clrll'indfou: 11lù-ohill> ;\\Jridre e 8 iiperiora.
NUft\\11 SCUOLE PRO ISSIONA.LJ A IJlEHZI - IL 15 ,licewhre sc<•rRo venne ,;0Jcn11ente111,r ira1n-
g-111·at:i. la, m,ova sedo dcll'htitnto flalesiano dcll' Jmrnacolatit éU l!'ireuze, che 11,ccoglie olt,re ::l.50 ra-
~:1zzi ili ogni gTaclo e c·onc'lizinn<1, provveclcn110 alla. loro formaiio11P <' a.vvinndoli 11110 vadr p1•of<.•,R~io11i.
li nnoYo edif-icio lm perme!'so la creazione di ben ,tl.t.rezzat.i laboratori per i corsi di ffi(',('canka. eò e1et,.
t,rc)111c1·1·a-r1ic:1 e cli unn sc1·ie rli motlemis:;imc. a.nl.e RCOlas Liche.
Alla corimo11ia innngnrale intervennero le 1rn.t,1!'.giori ,tuloriL:\\ cii La,diJ1c, ri,,cvnl,e dal Rei.tor J\\lag-g'iore,
n òal Dirett,orr cl!"ll''lstit 11lo. R. E. J'An:jvoi:ìcovo Coadiutm'o )lonR. li'lorit, cbl' a,vtwa recaio il Ml11tu
o l' augnrio del Caw1 . Dalln. C'osta. aueora Lrattennto a lot.l.o, impartì la hrnedizione u.i 11novi loeali,
mc•11trè il tr:vlizicrnale 118.Rh·o iTi<·olore fu t,a.gli,LLO clalJ:1 rrni(]rinn. Donna. Irene Jiìnna~all i Vi~maru.
FlREN.lE - Presenti le Autorità e il Rcv.mo Rouor Maggiore. Donna Irene Fumaga.Ui Vismar-.t taglia iJ nastrC> tricolore:

2 Pages 11-20

▲back to top


2.1 Page 11

▲back to top


CONSACRAZIONE
DELLA CHIESA
DI MARIA AUSILIATRI CE
A BEPPU (GIAPPONE)
(.101>,a) Veduta par>,lalc tlol l(rllll-
do lomplo Il giorno della con•
sacrazlooc.
(, 0110) S. E. Mons. Dc Fus1cm-
bcrj(',lnternuotlo Apos101Jco. rin•
straùa te .autorità venute u in•
con1r:irlo all"acropor10 dl Olla
Tn prima fila: il Prefetto della
provlncla di Oita, il Slndnco di
Olla, Il Sindaco dJ llcppu.
(in 11/to <1 denra) S. E. l"lnter-
nundo Apostolico lascln IQ Casa
delle Figlie di M. A. esprimendo
ft 1ou.o più vivo complac.lmento
pc,r l'opera che vi si svolge a
favore di 1an1I orfanolll e nel
campo dcll 'educa:done Jclln gio-
ventù
"Mamma, leggi il Vangelo"
Degna d"imilazione l'iriiziuliva a/tua/a nell'armualc 11 Festa delle mamme,, a Valdagno ( Vir.e11z11). I 400 bambim del-
l'Asilo delle Figlie di Maria Ausilialrice al}(;V(l110 preparalo ron le loro picrole rinw,ce un donQ Prezioso per le loro
mamme: il S. Var,ge[o. Bdlc cd espressiVe le parole che acrompa_~narono il dono: Afamma, /111/0 quello che ui è
dentro è la verità... Mamma, /eyJi il Van_11do... ora lo bacio io, e poi bacialo tu e a,,c;he papà... Mellilo sollo il mio
guanciale; voglia dormire col Vangelo... •. La commozione defle mamme nel riceverlo dalle mani dei propri bambini /u
gra11de: ~ grande il béneche si alle,1de da questi 400 sacri volume/li. entrali a po,lare la luce della l)f!rila in altrclianle /am,glie.

2.2 Page 12

▲back to top


Le maestranze del Mattatoio di Roma dal Papa
Nel 1Jolletti110 dello scor~o agosLo a l,bia1110
p~H'la,Lo <le.ll' oprm di penetntzÌOllf', eristia.na com-
piuLa rlal ~ucloo A.CLI nel JiaLtaloio di .R0111a.
f;OU,o la gnida spirituale ilei Salc;,ìa11i drlla pfu·-
rocchia del 'fesbtccio. Or:1 posliiamo aggiungere
chr il Sant,o Pa<lre ha vuluLCt òa,ro a.i hvor::i L01·1
del Mattat·,oio una pruva ilella s11<t patcrli,t bene-
volenza ricevendoli in ;,pe.ciale 11din11r.a e l,ral,t·r--
111mcloli con provYide c::011isiderazioni, e-ho ha,11110
snscitat.o t>ntnsia.,;;t,iao consenso. sentita 1.rr::1tit,u-
dine. vi,sibile nei loro volLi Mmmossi, e, generosi
1iropositi.
Sm1 Sruitit.à. dopo aver osorla,t,o i prm;e.nt,i alla
]}Talica della ,,i1 a c1•i1,t i:rna, ra1·(·011rnnrlan<ln ili
fu~g-ire la lie.ste111mia e di adempiere il precett,o
fc·sl,ivo. La ROµ'.g-innto:
(( No11 polre111,mo chi•11,d<•re qm:rsle N11~tre 1,(Jro/e
RC/IZ(I assi1·11rnr11i che uo11 s111"1'?111> ,•erto N11i a,7 im-
pedirri ,li ":r1tlere con luJli i wezii /e1·iti o1 cnn~e-
/J11imc11/-o ,lt-1/t l'òxlre /eyittinlf• aRJ1ini::io11i ,li 00-
r,1//ere eNJ1tulf1i,·11 e ,;ol'ia/e. Sitwo ,lv11q11e llene<frlli
1-ulli ru/,,ro 1-hc i1, tJIWlu11gue ·,u11do ,·ooper,1110 al
11iiglùmw1ento d,,11" ·/1at,e 0011 gi1txtizill ne.I vo.stro
slabili·111e11to. ,; ivi, del rest,1, cw1·ad•11lo q11a.l1·l,~ <cosci.
che ri. lia i,101111<,/f di gillia. elfo/li. ,'7,e Ri rrall<'I la-
~.:iali i11f,cr1wnre ifa/ miroagio di false• J)l'o'/l'w;se,
111111110 or11w.i, oli/11111,Jonaw i foro ~ed111tori. Jlfo.
altri, in 1·e1·e, 1w11 h1.111110 aper/o 1i1w1Jr1L l!li o,•ehi.
Davauti 11/1,/i ,•peMo fnllm•i /1aii11gl, e ili 111igliora-
111-1mli tt·1J,10111il'i, eo-1!li111w11,) 11 •111-ilil<tre 11elle fi/1•
1le-i 11e111-i1:i di Dfo, oltre 1·/, e 11i /a111i 1111,ri t!flloTi.
-~pirifu({/i e motc•ria/1. Nrd i•i .~1:ongiu.ria,11.i, <lil<llli
figli: IIJ)/i(>urtp1•i 1·0·11 i't1ffr /I' /M·zr 11ll"1H'ri~-illllf. dell.c
vn~l.ri: a,1 i111e. /i'nl<! U!/11 i .,jorzo. (l{!i 111•7,?, 1·/, i è morfo
riRMff{I. <·hi è fr.ri/1> ri.~(111i . N'o11 11r,,,,,,1/e/e mml' gùì
t111drd1be /k/a1111ntli' il hwor,,. .,;e f'.,x/1 foRs,, (·Ol,~idnalo
- 11i'IÌ. di q11-n.11w ò ora - allo ili o/,/u•diP11::a /iliafo
n Dfo, <' qtdwli pr<![Jl1i1<rn l'Ì,~~·11/11. atti/ di f/111()'/'C a
r I.J'u.L xrr,•i:::ìll ,1;,i 111Mlri frt1fr77 i f .1fo 1111nlo 7>0s8i•
bile sol<>.·'(' ('rislt) rey11er1ì -~011ra11n tll!Ì 1•0,:/ri 1·1wri. se
lr t'()Xf' 1'1'1'11(1.' 111111 vi t/11111 i,nerr/.tl 110. ,1111 ni .,rr,•irm11w,
1ii11/tt1ulori a dar r1/or/;1 a /Ja,i, Re 1lell(i gloria».
~:ARG{NTINA
Assistenza agli alluvionati
di BOVA MARINA
Il F. A. C. nella parrocchia salesiana di Buenos Aires
A Bova, .\\lari11:1,, iu provincitt di Rej!gio Cafa,l,ria.
i f'\\11JeRiani " Jr F'idie cli Marja Àui<Hia,tric•e dalle
alluvion_i ilei I 952~curauo anche l'as.'listenza spi-
ri tunJe r reli,rrim,a <li 1200 alluvio11ati ~i~tern;,1 ti
iu IJ:irar,..,he.
L•'.amiglifl i11tern anche numero;,e vivono in un
unico Hmhil'nte; La st ra.i::raude miiggiornnza non
la.vora; i l1amhinj crnsco110 i11 un ahbmHlono
impressionante. lnoltre nwsta,1ori (•ornnuisti, spe-
cia,l111e11!.e m~gli mmi pass1lli, llauuo colt,o ht ra~.ile
01·1•:i,;_io11e per a1rvele11a,rne gli animi etl esa-
sperarti.
Alla, \\lomèuica e giorni fc.
Il F. A. C. c lw. 1·0Jlle è noto, è uu 'operu so-
<"i'11e c-a1;tai.iva fondata da 1111 Mlesiano. ~t:i por-
tanto ~raJJru [rnt1,i di l>ene nej Pae.i,i <leU' A.merlt·H
del 8utl. dove è stato organizzato sn lii un pimrn
nazionale. Nella parroc.:.hia s 1desimrn (lj P.. ('itrlo.
che conta 40.000 anime in Buenos Aires, il 1' . A. C.
risolve praticamente tutti i prolilemi clel }><>vero
e dell'oper:tio per fronteggiu,n, il collluui~mo dis-
solveule e Hieo. Treuta.iet·te lloH01i speuitLlizza.ti
si ;,ono offerti per faro consulti ,!..'Taluiti. amuiKi.
1)perazioni e pre,fihH·I' assisle11r.a ruedin1 più
poveri. Un armadio farwaceuL.ieo provnide le
nw<lfoine ordiuarie, rneuLre c'è ehi si i111•(Lric·a t.l.i
stivi 1m sacerdote ~aJrsi:rno 11
due Figlie ili l\\larià A nsiliatrieL,
si recano puntnaJruente a Lavo-
rà.l·e in mcz;,;o a que;d,i pove-
retti. Le. lezio11i cli catecl1ismo
impartite c~ll<1 Suore con n1rn,
uuiestria ed enLusia.'lmo commo-
veute. vn.11110 pi,111 pi~u10 tra-
s fo1·m~1J.Hlo b1,11fi t'anciulli.
il D.irett(1re 1loll' lilficio Ca.te-
cl..Li,-t,ic.o Dio('esa no .l.Hl esprt'RRO
il sno eompi:icimento. Il frn(t;o
piit bello di m1 lavoro fa u to
difficilt1 i;i 1·olse 11ella J'e~ta (ti
Crist,o Re, qnanòo la quMi to.
talit:ì, s i atcoslò alla J\\lenija,
Euca ri~lita,.
Per i l unovo anno si ~pera
cli potcw incremf'.nLare al 11ws-
~imo 1' :iltivi1,il.
GENOVA-QUARTO
S, E. Mon~. Federico Emanuel benedice la bancUem del nuovo Centro Coopenitòri.
50
I

2.3 Page 13

▲back to top


procurare i rimedi più costosi. f'on l'aiuto cli :mimo
irene>roile si 1m>n·rtle pmc ,·r,t ilo. cibQ e hworo
a qmtnti ne abbisognano. ).;1'1111 parrol'C·hin 1111
o turundio clclln hont:1 pM ri1·,w0rr e di,-trilmin,
àiuti tli ogni ;zcnern vov,,ri. polarizz:1 il cuon•
o la boi·~n clri frùdi.
g eue
Allo riconoscimento dell'opera civilizzatrice dei pio-
nieri salesiani nelle terre magellaniche
Io oc•,•nsiuue dl'i sei tani ·111mi dell'arrivo ,lei
Salesin11i a l'uula Aren,u,. il llnvernatore di \\l11-
l('Ollano. i-i\\l'.. ! '(•cii Rasmu,a;,,1•11 m~JH)p. ex allio, o.
ha fatlo 1wn•nùre al .R,w.1110 h;1whore Dnn rnu.
seppe 131,rtolu una 1et t orn nc•lln quale si Jc,gg-n:
~ Non 1)0:<llo l.nsdn r pu.<~un1 ttllP!lta w,·111<)1·ahile
data, in 1·11i i valorosi :-lait>siani compiono >1et-
i.ani,'am1i (li buo11 lavoro in qur,,(o 83trClllO k111ho
della Putrìu, i-Pnza iar loro giungere una h•sti-
mmùanza di /.!l'iltit-ndino e cli rtmmirainone nm,o
fa. graudl• ùporn di Don Bo~N>; e sono sicnro cli
inlerprel11n1 i11 tpie:ito rnmnouto i sent-iml'nlì cli
tulli i lllng'i•lln11iri e cfoi piouicri sti:a11ieri. <0hP
uniremo il loro sforzo per for-
mare q uel111 d10 ls OJrgi la. pl'rlii
clello $t r,•t t o. Grande rirono-
i<Cenzn sc)prat 1111 to a quelli rl1r
fil sacrifkawnu pl'r ~ratellnnn, a
coJJlÌndrire 1111 :irons. J?ugnnno.
cl.te ebhi la Jol'l una ili co11o~(•(lrti
perso1t11l111C1ll('. lt h1i.li gli ìlltt-
E'lri FiJl'li <li 1111E-st a COIIJ!fP/!l\\·
zione rh0 lt1vorn110 tru noi IHlr
la grancle c·:111..a rlella ,·era c·i-
dllà. f'onw GoYemalorc> '<Orto
lll'!(O~Jio,-o tli for11r le~lilllClllÌllll·
ia all'l~C,l'.1110 llÌ!('IIOT l'rt•~i<ll1lll1~.
Dou ( 'u rlo~ lhttì\\i>z ùel l'umpo,
the io l'llJJJll'l'>lCllto ili 4u<'~li1
]'rovnu·ia: ~e11•!!'1i ha rist•o111 ram
in queslo "'"u mode"<tO i<t•n·itor(•
r1ualdw drtìi. rl.111 :u-11ui~t11ta
dall'in~eg'llltrllf'TII O ~a)e,,i:11111 f',
applii:a\\11 :tll'11 mmìni1:,t rn,1,i1,110
publilic•a, l'\\1'rvl perelit, il C:o.
,·erno pone~~" la ~ml lid111·i,1 1wl-
ro1u'nl tli ttfl<'slo :\\lag-f•lla11i(·11 •.
firmfll<>: ( 'f:r-11 O. RA")trs.~l:' Krsnor
c ..,·,•n1utore rii M1u?1•lh111>
l'Equaloro, quando furono car<'iati dnl Governo
aulklrrkal1• uel 1$1l6. c~,,rndo in pet-i<-olo •li 11au-
fragnn,, ff'l•l•ro ,·olo d'inmllzare! a :'Ilaria .\\m1ili.1-
tricr un tem1lio. s1ù mod()llu del 81111t1wrio di
Torino, 111111a terra olw I.i twrebbc o:ipil,HLi.
Giuuti 11e.J Pt•rò, potenmo fonila.re il c•ollc·gio rii
_\\.reqnipa noi 1897. ~el.1'1111110 !!lllllO 1!100 11\\'CVltllO
giù i11nul11ato il tern)lio n1tiYo n .llarin \\n,..ili:t-
trice. c·lw fn cou:sa1:rato nel l!Jl5, 1:entenurio 1lel-
l'istil 111.ione d11lh1 re~ta. I11t1111to In rit tì1 ,·r<',-,l'r,·11
mpiiliAAima o fu nece,;~al'ln [urc nuove c•obl rn1.ioni
J>Cr 1111111<111t11re il numero d!'g-li allievi, slnclc,uli
e :\\rti:ri:tni, es!lruùo moll,ii~Rime le rid1ic·ste. Oir.~i
il coll!."g-iu 1)011 Bo,-,c:o è tr11 i più ap111·l•:t.z:iti cll,11:1
c·il ti1 r pub <:outenrre 1>iù ùi 700 intf'rni. t:,;..~o
po:i..~irclt• uuo dei piÌl ,!?Tllll(li tl'lestopi d ella R<:-
puhl,lic·n, frutto drlle intlu.i!lrir dl'I Dirl'lt0rr.
multo fltirno,to n.ei cirt'oli i11tellettuu.U clrllu ~u-
zioaa. li corso di i~tn1zione setoud:uin è• llt:it.o
coruplc-lnlo q11r.st'lm110 1·011 il liceo. .\\r('r1nto al
<·Olll·~io funziona. uu lion•n te Orutoric> por i rn-
ir,iMi 1)0n•ri. sostenuto dulie liu11emrrite ai,,,ocia-
zioni tloì t>t\\Clri cli foruigl.iu e rle~li ex allievi. Or-a
la chiesa votiva è dirnutal:i. insu.J:licienle f' ><i
pco~a rii ing-ra.ndirln, come si /.o Cat.lo per il Sn n-
tuatio cli Tor.i110.
Maria Ausiliatrice li assiste e be-
nedice da sessant'anni
Il coll,•gin f)c,n Bu;,i•CJ ili \\ rl'-
q1ùpa, li;1 ro111pi11t·o 1111 1>l,,,.,;an-
tennio cli vita nperoi<a.
l,e <\\lit' orig-i11i bamw de'!
J/TOY\\-id1•11✓.ÌIIlt•. I l-hllt>si;llli d,•1-
1n1crno c<l ~s1erno della nuova chiesa In onore lii San Don,enlco S,1vl<> a
MORGES (Svizzera). Può sorprendere, a prima vlbtn, il nuo,·o ,;\\li~ di archi·
leltura, Ma itl linea sobria, funzionale inviea a penetrare con la prc,ibl.,,.~ nel
cuore def mlslc.rJ lit-ur&.ìci e 3d av,-tc-inare con l"anima aperta il Signore.
ol

2.4 Page 14

▲back to top


I rn . , \\..;
Solonui1,\\. g-rundjg,i11111 rlrostl q111•-
Sl! u11110 In Fefib1 del l'ap:1 111!ll'l~ti-
h1to salesiano Sau 1'l ir•helo di C'O-
MA \\'A(a)Ef.A. Pre~ictlelt.o In so-
1011111! tonutb1 nrra1le111ieu. r~:t1•.1110
N11111.io Apnstoli~o .1'1,1ns. Aul.011:11
'l'afli: l':lf'Jll'CSl'llblVll In g i1111ti1 mili-
111111\\1\\
È A"iunta al 'l.'em11io del 1'ihi1laho
a 13:H•·~llorm h1 l),uuliern ,lt•llu Bo-
lh·i,1. Anche In ·Bolivia Ì' 1•osi Itri'•
sente nel g mutlioso 'l'empio 111>1
Sacro ('norn. l,a Fabbricn NRzionalr
di Set.i hii. olYc1·1.o il maieJ'iule n,•-
(•••~surio ptlr to11fo1.ionnre l'artislicn
bundirru. Lo stmuma d1•1l1t llolivin,
SIJl'IL 7:J m ut ri di l1111g hoz1.11 O lti ,11
lar:-thezzn. ~ rnppresen1'1 IIL ~osra
1rnrte drlln ri<1osll'uzi11110 l.olale dollo
•titblll111m1to. ('011 ,_11.1osto ntto In
Con!:reg,lziono 8:1lcsian:1 1.t,1 voluto
r ou11ne111ornre i 70 01111i 1lell11 1011-
<laziono del prilno eollcA:io nel Cii~.
che, aperto nel 1tl87 con Ll! ,,luuni.
Oggi 110 èOlll:1 SUO.
hll'O l'Erc.1110 iUinistro « de 1l01l11•
cionrs » ox alllcn, del 8u11 Jlif•hele.
Con il Hnernutlo Arch ,1~1•111•0 2\\fons.
Wll~t'JIIH' ti(\\ hl (;ru:r. 'l'ureio,. ~alH-
slano, ern 1111ro pres~nle l't-:pisror,.to
1l01l1L 11,llpnhhlicai Il il dtiro dolht
Clll)l1:tlo. U.np11ruS(lll{11IIZO di tutto lo
assoein1,ioni <·:111.ofidrr e 11111111•ro•
~iS$illlO pnl)hlié,O 1·ihmron1J tli 1•11(11-
sinsmo. dimoslmndo In virn, loro
de,·o,iono verso il Vii,,uio cli ('risto.
rir,uirnto delicntnm~nto nel eentro
d,,1 drn11po, ti 1111'untentit'>1 opuro
,l'nl'te. 1•h1• 1l(ost11 runmirazione in
q11.11111i In CQllt,cmpluno. 1,B hnndi1•r:1
hOli>iiln,1 è tl'n 11• ,·uutil'iuque 1'.11~
11111110 al lfa(<rO ('uorc una e11ro11n
di ;;l11ria del mondo is(lllno-nmeri•
1·,1110
S. f•:. il Card. J'l'ltin lrn 1•oh1l0
rrei:iediir~ 11llu distrlbnzi1)110 d~i premi
,rnll,1 Cn~a snlcsin 111• « l'!insionnto
1rnr l?Ìtmllli Operai » di l'ARW I.
còs:< 1"110 11011 lm m,1i fatto pl'I' nltr,1.
i, utuzioue. Ai S111,e1·iori s,11 1,1sit•ni
ITALI,\\
A SAN UONÀ lii l'L\\ \\'E il Si>tto-
s~~retariu al Uil1111ciu 011. Fcl'l'1tl'i
Aggra.di hn 111,u1g11rnto il llllOl"O
C'e1ttro 111 lstruziono pror~ssio11,1lo
,lol lln.sso l'inve. l.11 1'(•rimo11il1 lrn
di~~e lu11n In BIil\\ gloiu lltli frt)Vllr('
ussurlfo 1m:inq,o rhntza l'Cf•1•zio111tle
quclrn111bientc fumiliuro doro i gio-
11011 ~olo per lo pcr,onalibt i11ter,·e-
vnui si sentono eo1111J1·csi ~ mnn1i: r
1111tc, nrn so1ornH.1111o pPr l'i111pvr-
s. E. Mons. f;iOl'illllU Rcscnde
formulò il rnt,o di l' èd ~rtl 1111\\Uipli-
t'itrsi I.ali pèn~ioun.ti 11c1· poi.or u,·,·O•
larrz11 de ll'o1wm 1•.he 111ira 11 du,'u
1111:1 s111•1•.i,1lizz,t1.io11è ili giovo11i per
Costa, snlesim10. lo scmim di1·1•111bre
c:licre i la.000 gio,,nul dni 16 ai
eJlmjnnro la dofol'osn piai;:n rlell,1
hn, fatto il suo solenne iugres.so ln
BEtO HOIUZON'l'ts, rft111le Anil-ve-
Hl 111111I abbnndonati " se stessi
ncll' imrnensn cnpit,i.le.
,1i~Ol'CllfllIZion e.
sco vo Co:ulin toro r.on diritto di s111·-
A POZZA IJ I FASSA ('l'l'ento) Il
tesslonr. Le, d o1.i esimie di 11110~(0
L ' l ~ut.uto sulositmo S1111 l' r,u1ccsco
Vicnrio diocesano lrn henetl,•Uo nel
insignii llg lio di 1)011 no~1·0, i.:!:\\
S:,.1·c1·io di llJlAOWNAN h,1 fosteg-
N•ntru citt:1di110, dw lrn ,wuto 1111
111omhro d"I l':11,itolo Su11C1ri,we. gli
!("iat.,1 i ~n oi 100 1111111 di Cl~is{OILZU,
1·111,rno in(•1·Nu1•11to rdillilo turl~ti(lO,
bunno n1eritu1 o ,111t1~t11 1lrom◄1zi011t-1.
d111 lo mc1tonl in !!'.rado di e,se1·e
Fu un prul.o ilei l'lm·o se1•ol:m·.
u,;,, l"ubbè ~fllrc,111. t he nel lontnno
s111l1t g rn111le Sl 1'111111 dolomiHt:L Mi
l'a,si ("oshih111c:11. S1•ll11. l'or,loi. l:1
il tlngno c·onllnuator• dcll:1 s1,le11tlid:1
~1•tt;.) lr 1·011d,~montn di 1111e~tu i~tl-
nuova chios11 .ÌNlie:i(n a Jllnriat Au-
opcr11 svolta d,• S. E. Autonlo dos
t111.io111i, e il l!rnnrllo di sennpo ,wd,i
~ili,tlrii·n. Ils~u ò s!a\\t,1 orc1fa romu
S1tnto~ C'11brn1 in Uelo ll orizoule.
l"ll,J)idnmente ~l'ilup1u1111losl di lllUIO
ehir-Sll ("1rt'flt'chiule tlelln po1111l11-
Il llll dolle (IÌÌI Jl'l'ltlldi 111(llropoli ,lt)I
iu .anno in llfl t:i~flllh~~(•() alhAl'O di
zion1, st,1t~·~1tn cl,, trnnticu, mu1 ri(ie
Bn1silt•.
bN1t1fillhl' ull.irihì. I S,1l1isiaui \\ i li1vo-
rnno dnl 10;!:l.
d1•ll11 mlle. lspimt11 nllo $1il1• gotiro
di ((llCStn, In 11110\\'I\\ chiosa di 1'1. A.
4 ,01.0\\1111,\\
do111i111t 1'011 r,1111lat1• ('l\\llll)llllil\\\\ lo
s,·1111,uio tlol111ultiCI\\ flu, la drcon<l,1,.
Il 27 settemhr·e storso h1 piazz,1
dolJ' l1111ipendNIZ:t ili MJWELl,ù.~ è
s(atn rrlllcilllruente rihat1ezzl)(11
<t Pia,1:zn. iUorht Aus iliillrieo ». Il
Sind11eo !,•~se 11d 111(11, ,·01·11 il Det"ru1u
lirrnat.o dal Mlnl:i'lro deg li lu(1m1i ,.
il l'refotto sco11rl 1111 monumento 11
J>ou .llo~e<,. 1•rct1.o llug li 11l1i1:111li
••ourn omuggio d i ric1ono:,;cm1z11. Pn-i,
«latun delln v~rg lno tu solcnnomcntt•
inco,·01111111 il l!!I •h:llo stessi) 111~~••·
s. E. l'ArniYCRCO\\'O l'Oillliuf(ll'tl di
CONCEl' CION ha lwn~d eHo e• hrnu-
gu rnlo il primo c!1Jq10 d1•ll11 nuora
~cde d~l J,lc,·o llomenico S,n io.
Il nuovo edificio è cli tre piuni, 111i-
S. f;. ltol'.mal ~1011.s. ìUnritt110
l?.M~éll y Arc.lhu10. Ar1:i\\'l'~c:n vo )l't•·
lrn11olitnno di GIJA'l'EMA.LA <·i1tà.
h,1 hm11'◄lcUo s olc11n,1rnento la 111111\\'ll
srde dell'Is tituto 'l'eolodco « San
rJ'OIUUltlSO d·At1ui1H~ )). '11(Hlll~ il •li-
~(•01'~0 d"oecnslo111' li sue. Em11.1111~h•
lìil'ker. 1"11r pote,· n tiilnlmeutc a111-
111h·11n1 <-(ut c·omrnozh,ru\\ il frutto
1lrll11 costnnzn 11cll'lltt1•11d11re pllr
htnt.i 1111111 solo snlln h'i1H·ea snli,-
:s·hlna di Hm1tvurnla e JH'(' J1:t1•;1r,•
J'oclitll"lltl frio11lo di DOIL Bosco. l,11
notn 11ii1 slm11111ic11 di qrrelhl fcstu
ru dnfa 1)1\\i giovn.ni oratoriani di
<< A,1 tigua G1111.to.1nàlu », <·ho 1>er e:,...
sere Jll'CSCll1i ,tlfa cc1·i11101ti:\\ fcC('l'O
J"tr(\\('(:hie ortl di cn m111i110 ,1 11i1,ill,
tli111ostnu11lo così il loro umore u
Don .Bmico.
l'rnseute 111111 mnre,1 fii popol<l,
<:on 1,1 11arl1•cip:11,io1111 d!•llo mnsslnw
,1utorlh\\. t! ,Lei re1·.1110 Don Wornuni
An1nl. Cate1,h i~(:t Ucn~rnle, c1 st:1ta
in,uu;n rntu a CFIIAJU ( BrnM,hl) , In
1111 ovu c:mndiosa nln dclln ('nsa per
Asp!rnnti salesiani. l,n bcll,i coslrn-
1.io11 e.. it-1pirntu ati u1otlo1•ni <'rit(1rl
dPll,i. s,•110111. misuri\\ 37 m. di l1111-
::hr,:,,z;;, lG tli tnrg·he1,zi1 e ,1llrct-
l.nnl.i di 11lt!''lZ:1, In h-e11t',u111i di
vita il « $. llor11111·dfoo » lut tlalo a ll,t
('ong,·~gnilonc oltre 400 snlcsiaJtl,
,ùlo dllll'C~i di llfilatHj ~() (•hicri1·i.
60 11 1111011n di lfrtsf•ia. 11 ulh'i ull~
dioc1isi di Como e doll"Emilla.
,,ru· Il ('ollogio Do11 fh•~co cli l'OT!DE-
NOKE ( Utlin~). desiderio ,u $• .E.
li \\'~St·Ov11 diocesano e del Sindaco
nvv. lUontiui, .Ex al.lievo, lui n1rnrto

2.5 Page 15

▲back to top


uri l01•1111 doll'Oratorio 11•~11vo In
J\\fp11,11 1lrllo Sl11dr11I~. ('o~I I 1111,lli
~l11dr11tl pro>1•11i1•11ti d11i llilt•sl I lt-ln i
rlie lluorn. in nllesu dt.>lh· •·orri~n•
fl flt~llu ,e·uulu 1,0111rritliu11u. non
a1M11110 1111 lot'ulP a loro 1li,1w,lzlo11r
o 111111 111r11,11 per 111 loro rrfrilmu-.
11otrn11110 1·011>11m1tre un hu1111 111111!0
1·1lldo 111 101•11II brlli, rnsti e• 1lc•c•orosi,
o lro1·1,r,111110 nmpi 1·01'1111 di rll'l'tlll•
1l011c•, 11111 soprnltutto Il so1·rl~11 cli
Hon lln-i·o ,, difllsù nel 1wrlt·oll
J/Oµtn1 ,11le«i:11111 lii SONllltlO bu
1·eltlir:1to il ,uo Gll'> di foudll7.IOIIP
in 1111 1•1111111 di letiiifl • ,Il rit-11110-
M'NIYu Il Ilio ,,., il i;r1111 hr111• 01,e-
rnll• noll'Mituto o noll'thutorlo in
(Jlrnstl (W uiwl. Ri11scitis,in10 11111'110
Il ('01111•~110 dei Coopornt<n·I ~•1ll•si11nl.
A1H'lte 111•1 c•nore dt•ll11 Sldlln, n
('Al.'I' \\ i\\ ISS1;T'J'A. si è llfH'rh,. t'Oll
l'inl>IO dPU-llllnO seolu'itlM, UIIA
1-n,11 di NIUl'llZiont- drllr l'l&:111' di
11. A. L'o1>er11. 11rdeutN1H•111t• d,•,i-
dor,1t11 1lnllr Autorltil rt•lil{IO-t' e
"'"'!:'Il ch'lli, olhl subito lo sr1t•ltueolo di
11110 di
inizi ulln Hon 1111~1•0:
ltlC'uli puliti uul 1101 ~rl 1• dl~n-
dorul. l l 11 lu di incorugl(hll11C111to In
, l~lh, del Presidente• drll'A~,;tmhlru
ltr1?lon,1lr. On•.\\l,•.~sl. Il q1111lr. di-
1110,frnndo,I litlo per l'ullu117l1111f
del MUt , ho desiderio rhc• nrll'hP
t'illt•111ls,rt1>1 11rrss1• 1u1 l~lit1110 d1•l11•
}' li:-llo di Mul'in A.usllh1tri1·~. 1,romisr
il suo 11tllllo interess,1111~11l0,
li 27 no1tmbrc storso a M,\\ll lllO,
nll,1 prrsenzn dt•I \\'csroro l'utrl:m·,1.
,i i• l'hiu~o lelioon11.mtr Il 11r,wc,,u
lnlormuth o diocesuno p,,r In 1•1111sa
di lw,,tlllcu,ione o c·11111111l1.1.uzione
,lt•I 42 suh•~iuni truriduU ilnl 1·11~~1
uri lll'l'lodu dell1t ('rol'iutu Nnzlouolc,
nrll'umhlto drll'lsp1•tturln snlc••l1111ù
c-lrn lrn ~rdt• 111•tlu en11itnlr.
l ,11 rh l~tn mensìlt « JO\\ I 'I, ES ».
1•dl111 11 Burt·l'lloun. pt•r 11h1111rr Il
rl~olvt•ri• Il dllnt'ile 111·ob1e11111 11t•llo
1>1101111 lctturn 11 ell11 i:io1·1111tì1, ,;lu
h'1lpla111f1111tlu,;i JUIChil 1111ll'A111e1·lca
lutln u. ~I /' a:-1:ì l11izi11l11 l'Nli7ltllll!
, ·r111w,11Plu1111. r•rl'Sto tist•h'll 'l''ellu
rul11mhin1rn cd è in 11ro~ri11111Iltt
qurlln <·ilcnu. Ls rilbtu 1•011tin11eni
ud 1•-.rr, ,tnmpnla nelht Sp11i:1111 tuu
1111 londn cli urtl1·11li 1•011111111: 111nt
lnoltrt urtl,•1111. i1111str11do11l. nolitl~
,pe,,lull JICr h• rnrie nuzloul,
111111 lwllu ~ 111·oflc11M inizlulhu hunuu
rMIIY,v.1110 le 1"ii:li11 tli M. ,\\. 11rll11
prh1111 ( '11,11 tla loro londut,1 iu
St>n&:1111. il {'olle!?io di $. lloroleu
In Il\\ IU'ELLO:'iA: l' As~or1J11lon1• tiri
l'111!rl di l11111ii:lia tl11II;, nllll'H·. t·he
l'UIIIU i;il\\ 11ullttro unni di I lt11.
dei Cooperatori salesiani a Lourdes
26 APRILE - 1° MAGGIO 1958
Fervono i preparativi per l'organizzazione del Pellegri•
naggio Internazionale dei Cooperatori Salesiani a
Lourdes. È già assicurata la partecipazione dei Coo-
peratori della Spagna, del PortogaUo, della Francia,
del Belgio, dell'Olanda, e della Germania. Arri-
vano doli'estero adesioni entusiastiche, specie do al-
cune nazioni, donde I pellegrini si annunciano nu-
merosi. Qualche gruppo anzi s1 propone andare
a Lourdes passando per Torino per partecipare
alla funzione del giorno 26 con i pellegrini italicml.
In varie lspettorie d'Italia le adesioni hanno già superato
li centinaio e aumentano di giorno In giorno. Le
iscrizioni - che hanno come ultimo termine il 28 leb
bralo - facilmente si chiuderanno anche prima
cioè appena sarà raggiunto il numero masslmo pre-
visto. Invitiamo quindi qualche ritardatario od affret-
tarsi a iscriversi Potrà farlo presso il Delegato e
la Delegata del Cooperatori di qualsiasi Caso
Salesìano o delle Figlie di Mario Ausiliatrice.
d è una rosa sul prede dell'Immacolata.
Quale storia stupenda ha un tale amore alla Madanna. ini•
zcato dalla fanciulla Bemadeue presso le acque di un fiume/
MAIIRIZIO RAR Rès
•-----------
i
Scopo 11r~1·l11110 ~ di 1•,111rdl111m• Il
l:11 oro ~d,,.·11th o Mlln M·n oln 1·011
qucll,, drllu r11 mii::lia. rorn111111lo RI
loro NllllllltO Ì i:rnltorl COII ri11nlor1I
pcriodkh t . M'IIDlbl di idee, 1·1111fo-
re1n;r pedtt(('O!;khe in 1111 rllmn di
ere,w1•nh• 1i1111lli11rit:l.
(ai 11' nllleri ~nlcsiam di 1'A lt-
UASA n1·r11111111 ruu·h'••~HI 111111 l 'n!m
sul~~Jn uu. l.'nnnu p:b•suto Il ~l11-
tl111'11 di 'l'11rr11~11 lll.uciò 1111 i111ltu,
:tJ1re11do 111111 so1to,crizion1• 1io11olnrr.
J, 'inlzlnli\\ o h1 act:ollu ru I orr, ul-
rnentr e 111111 pnrtr drl nuovo b1iluto
~ pronln: Il ~no ttl venirr 1\\ pr1>111N-
t1111h• r I promotori dc.id11riu111 111,,i-
en r1\\r◄~ nll'orwru nu 1•i~mo 1wt11•1,~toi:u
l nr · ,
l:Oprr,1 di U1111 ll os1·11 tH'I l'Ìnd
.Urit'n O~"i:1 comprende t·inqnt• l'>ll>C'
snlrsi11111•. l,o , ,·lluppu di qur,11 ul-
timi 1111111 e 11ut'IIO che si prl'l NI~
hanno conslglluln In norninn ~i 1111
llele!l'ufo li.11l'ltorlule lo1•11lc llt'llll
pe~ooa dt'I ll1•1.11w 1)011 W. Aiu,-
worth.
tI
na c11111lc,h11 1111'~~ UII gruppo th 1111•
dici llnllunl ~i lrorn II SA ltAlltlltl
(1 :?O kn,. 1111 1111111,kol<) per l11i1.iur1•
« l'èrn llrl m11r11111 » 11e1l:1 '111rnl-
luudia. ,'l,rlln 101111 ru rono ,,,.011er1t•
Sl'tte rollhw thr r o n lt,ll!!ono tn•
!Jttnlihl lii ruurmo: bi1111 co, HNll'-
ro,eo r ntro. 111 ~rM l'I lrmpo, m~ntre
sta sor.;endo lu gr1111dp srghrrln. gli
ltalia11i 111111110 i:11\\ lllt1•ra111 tti luld,•
dt1ll:1 tirlmn •·olllnn dnl pl~trnml•
~u1Hlrllrlnlr l'd t•slrnt.to i 11rlm l
hl<wchi hi11111'11i. « l111·11111inriut11 111111
1111ov11 ~"' r,r, In nostru r,1ru 'l'h111-
1:rndi11 ». dl1'11l11rnu1 li \\' esço\\ o ,u.
lrsinno S. t·:. .11 on•. I'. ('11rn•llo.
\\'ic,1rio J\\po~lo1ll'll tll Untburi, nrlh,
SIIII prillhl 111,ltn lii lorU la1orntorl,
Ga

2.6 Page 16

▲back to top


Do,e le incame, oli colline Ji llogot.i (Colo111 società o sono ex carcerati. Scarse erano le fa-
bia) si protcntlono in un fascinoso an:o di bel- miglie che a, ernno celebrato regolarmente il
lezza e lasciano occhieggiare ,ille e , illini di matrimonio religioso, con conseguenze facil-
rara eleganza, a una ventina <li chilometri dalla mente immaginabili.
capitale, sorge lo Studentato Teologico Tntcr-
Al s.ihato, giorno di paga, app,:na intascata la
nazionalc f-,alcsiant>.
bustn di denaro, si formava una lunga proces-
ì\\'fa lì, 11nn drl·ina d'anni fa, c'era anche l'in- sione verso le bettole, dove s'incontnrrnno uo-
ferno dei scmrntctto. Dalla Cordigliera, anzi mini, sfiniti dalle fatiche, che andarnnu a ub-
dalle regioni piìt :;p1:rdute delle Ande, immigra- briacarsi e ad affogare ogni tristezza e preoccu-
vano cenunaia tli famiglie in cerca di pane e pa7.ionc nella birra o ncll'aguardiente u nel
di la,·cro. Con i loro fagotti e i pochi soldi di guarapo. ~otto la sferza dell'alcool non tarda-
speranza si a,1tglomcra,·ano in quel suburbio di ,·ano a scoppiare risse e non passa\\'a mese senr.a
periferia uomini e pm ere mamme, che :l\\'C\\':mo i che ci fossero tre o quattro casi di omicidio
bimbi morenti per denutrizione o per infc1.ioni
Tutto ciò doveva finire, e presto.
intestinali, caurnti: dal fatto che procura,·ano
Don Cnrli, parroco salesiano di quella zona rossa,
ùì alimenrnrc in qualsiasi maniern i loro piccini. escogiti> la maniera di dare a tutti una siste-
Faceva pena vedere all'Oratorio festivo quei mazione stabile e decente. Incominciò a chiedere
fanciulli laceri e scalzi, <lai cui occhi febbrici- aiuti bussando alle porte ùegli aristocratici villini.
tanti m1spariva un,1 tacita implorar.ione di aiuto che oc1.:hil·ggiano tra il Yercle folto delle colline
e di ciho.
Rifece innumerernli volte le scale. Ottenne con-
Le colline della capitale sono ricche di are- sensi, parole cordiali, promesse, ma gli aiuti
naria, che scr\\'e come ottimo maa:ri:ile da co- furono scarsi e insufficienti. Sembrava che pio-
struzione. Li si :.illogavano tutti gli immigrati. ,·essero con il contagocce.
Il lavoro & pesante e duro. La popolaziont:
Allora tentèi una ,·ia piìt diretta. Interessò su
del luogo è fìut tuantt:, mai stabile. Vi si incontra vasta scala il Governo nmdonalc colombiano,
gente di ogni condizione; ognuno ha il suo cal- d1e stimn e apprezza molto l'insostituibile opera
vario ùa rnccontarc, la sua lunga storia di sof- del Clero e dei Salesiani. Dopo lunghe discus-
- - - - --- - - - - - - - - - - - - - ferenza. !\\!ohi appartengono alla schiuma della sioni, prospettando il risanamento sociale di
S O S JJPl"ÌN>ltJ
■ ■ 111 t>ln;taute
Esiste un Pro11•~tillltcs1mo 111
Itnlia ? •. Eccn lu domantln che
$i fanno mnlti 1·11tt•1lici, non senza
una punto dì scct11c,~mo. l.'lrn-
li-a, pc1cse en11ntnten,tnte catto-
lico per trntlil1onc. ~e<lc d<'l Pa-
palo e centro della cri~uani1,1,
non potr:\\ mai essere pn-da del-
t',·n·s1R protesronte
Cc lo nuguriamo di cuore. J\\,la
mrnnro occorre guarù,1re in fac-
cio l:1 realtà, anche se è pl·m,-n.
Ci $ono oggi in Italia una tren-
tino di sèttc protestllnli che 111-
vornno - almeno parccchil· .J,
esse - con zelo v,·r:tmcme degno
di miglior caul'll.
Qualche Jato d,., la pensare.
Nel 1935 ,, ,·nino in ltalfa 92
11,mpli di c ulto protcs1an1e auto-
rizzati u J 65 non nutori2;oati.
Nel H)5S gli nurori7.7.;1r, erano
t 80 e i n,m outorizzati 208.
Nel H)JS vi cmno in ltalia 173

2.7 Page 17

▲back to top


Sorridono
oel verde delle colline
di Bogota le case linde
del quartiere operaio DON BOSCO
e l'anr a si riempie di gioia
al vedere
questa cara gente
cosi povera e cosi buona
che ci vuol tanto bene
perchè ci considera
come suoi
~ BOGOTA (Colombia)
Il rc,·.mo Reuor Mi.11111ion,, accompa•
itnato cu Don Carll, vf~ll.a il « Villaggio
Don Bosco» sorto nella parrocchilo
S. C. Bo,,co per i ~rnatello del •u
burblo d"lla capirai~
quella zona operaia, riusci ll convincere e ad
I .a prnna e che la famiglia che ne fa domanda
entusiasmare gli clementi pm influenti <lei versi in condi:r.ioni di estrema povertà, sia cioè
Crt:dito T errit<>rialc e della Organizzazione di dav..-cro nullatenente c non abbia altrn casa in
Assistenza Sociale (SE~DAS).
proprio. La seconda è che siano famiglie rego-
Questa ,·oltn gli aiuti pio, vero generosi; in- larrm:ntc sposate <: non si tratti di unioni av-
gegneri e periti tecnici vennero inviati a pcrlu- vc::ntizie o disonoranti.
strnre la zona, a comperare il terreno, a divi-
La pupolazionc vuol bene, veramente bene ai
derlo in Ioni e a dare il via all'opera di costru- Salesiani, e lo ba dimostrato piì1 di una volta.
zione. Enormi l1111/dozers livellarono il suolo, le Per esempio il 9 aprile 19+8. A Uogota scoppiò
pale meccaniche spianarono le strade, le esca- allora la terribile rirnlta comunista. 1n tre giorni.
rntrici ro,Tesciarono le ;1,ollc.
nella snla capit1lc, furono massacrate 22.000
lTna dopo l\\1ltra sorsero le prime cinquanratrè pcrs1mc, le chiese incendiate, , conventi di-
case operaie; sembravano minuscoli villini. o- strutti. Un eroico sacerdote, il parroco di Ar-
gnuno con il suo piccolo orto, un muricdolo mero, fu inchiodato e crocifisso, in odio a Dio,
cimn, uno spazio <l'aria, Ji luce e di terreno sulla porta <lcUa sua chiesa parrocchiale e lasciato
più che sufficiente, e ,·ani \\'entilati e moderni. morire fra strazi indicibili.
.-\\ttualmeJlte è quasi completato lLO secondo
Ehhcnc, in quella occasione. gli umili operai
blocco di altre cinquanta c,1sc.
li villaggio fu benedetto con una cerill\\onia
delhi parrocchia salesiana <lelle cave montarono
la guardia ai Salesiani c alle Figlie <li Maria Au-
difficilmente dimenticabile.
siliatrice, m.inàccian<lo chiw1quc avesse osato
Oggi, se infih1tc l'autostrada che da Bogota aYdcinarsi. ~on pt•rmisero che nessun rivolu-
porta ,·erso il ~ord, dopo aver attraYersato zone :r.ionario torcesse loro un capello.
abbandonate e po,·ere, all'improvviso v1 si al-
~orri<lono nel ..-er<lc <leUe colline <li Bogota
_____________ ___ ____ _ lurga il cuore al vedere qud gra:r.ioso villaggio
con case che v i sorridono di gioia, come le
famiglie che le abitano.
Due condizioni sono previste per accedere al
possesso <li quelle abitazioni.
1 villini aristocratici, ma le case linde del quar-
tierr operaio Don Bosco sono più rc1ici ancora
e l'anima si riempie di gioia al vedere questa
cva_uronl,
geme,
tanto
così
bene
ppeor cv.h.c...,i cie
così buona, che ci
considera come suoi.
sale tlt culto protcsl.llntc. ;\\;ei
IIJSS erano già ben 745. Di queste,
ili, apparcenycmo 111 Testimoni
di Geova •• mentre ancora nd
11)45 essi non an:vono in halra
neppure una salo di culto. Que-
ste cifre bastino u r1chiamllrc l'at-
tenzione scrru di tutti i cartolic1
Molti Coopemlori snlesinni hanno
cap,w l'urgenza dd problema.
L'abbiamo nrguito ,fallo zelo con
cui hanno iliffu,;o e diffond,mo
un JUCcoln periodico mt10 per la
difesa della fede contro l'insidia
protestante: Con R o m a! In un
anno di vit,1 ha già raJ?lliunto una
tirntun1 di 80.000 copie e tende
sempre nd aumentare.
Aumi:nter-à nncoru, buoni <.:oo-
pcnllori, grazie :illu vostru fut-
1iv11 collabor.11,ic,nl!. Dc,n Bo.co,
che ha inizialo ).1 sua :itùvità
d1 -.cnttore proprio per arginare
la propaganda protestante, se ne
compìncerà e vi hcncdmì.
COH AOMA! LO C ,11 Marl1 Ausili•lrlce, ;2
TorlH [117) • Abbon1rnom annuo: Un 100,

2.8 Page 18

▲back to top


La grande gloria di
, _ _G E N O V A
Fes1e In onore di San Oomcnlco Savio. Nella Culle<lrule le Scuole Medie e Superiori auentlono l'ar-
rivo di Su.i Eminenza il Carcllnulc Giuseppe Slri. Nelle prime llle li Prnvvcditore. Presidi e Professori,
Gli studenti genovesi a San Domenico Savio
Su,,eriori ad ogni ,,,e.,/,it>ne sono ri11~citi i fe-
steggiamenti che i Conf)eratori e le Coof)eratrici di
Gem>va honno organizznto in onore del/'Allievo (lre-
1.'iletto di Don Bosco f)er la gfoventit 5f11délltesca
rcnovesc. /_' avvicinamento Ira il Santo e gli stu-
denti ha m.~citato ,.11bito una simpatia che and<i
mutandosi in ammirazione e venerazione, man mano
che durante il triduo ne approfondivano la cono-
sce.nza.
La domenica 24 novembre fu un lieto c,ccorrere
delle Associazioni giovani/,' di A . C. e scoutistiche
,. tiella gioventù degli l.,tituti Religiosi cittadi11i.
.-Vei r:lornl s11ccessi1'i z; e z.6 si avvicendarono al-
i'altare , fo11ciulli delle Elementari e i !(iova111 delle
Medie e dei Corsi superiori, tutti accompagnati
dai loro Imegnanti e Dirtrrenli, che diedero c,i loro
discepoli un efficace esempifl di devozione al nuvel/o
Protettore degli stuJenli.
Sua fan. il Card. Arcit,escovo Giuseppe Siri,
tessendo l'elogio del Santo quindicenne con limpida
e suasivc, eloquenza, lumeggiò agli studenti quo/e sia
la via do seguire per corr,~pondere, come Domenico
Savio, alle affettuose cure dei loro In~egn(lnti e
crescere virtuosi. « Il segreto della sa11tità di S. Do-
:nenico Savlò - diceva l'Eminentissimo non sta
11ell'aver eompi11to degli alfi memorabili e mon11men-
tabill. Oue.,ti non occorrono dal'anti a Dio. Il ~uo
segreto sta ne/i'aver {atto bene tutte le cose, anche
le piccole, che dovevll fare come rag,,z=o e come
studente».
Grtm merito dei riusciti festeggiàmenli vo a Mons.
Recagr,o, Vicario Generale, illustre ex alliei10 di
Don Bosco e Direi/ore Diocesa110 dei Cooperatori
,a/esiani; a l\\1ons. Storace e e, Mon,. Granara,
che /1,rono premur0$0mcnte ospitali nella magntfìca
ccdtedrale, e a Don Patrone, il gema/e orgam::;a-
tore degli i11quadromenti studenteschi. fu loro me-
rito 1e con ordine e devo-;;io11e si strinsero affamo
al Santo circa 12.000 giovani studenti ge11u11esi.
Giov(Jutù c ilena i11 feslo
attorno a Sun Domenico ado
Le celebraz ioni centenarie organizzate dal Sa-
lesiani nella capitale del C ile ebbero una nota
di partic-t'lare entusiasmo e fervore. In tutte le
case di Santiago fu celebrato un solenne triduo
pre paratorio; oell'bi'ituto teologico e nello stu-
dentato filosofico si tennero anche giornate sa-
cerdotali e un Congresso delle Vo.::azioni. Alla
vigilia della festa una brillante accademia a sfondo
pedagogico, presenti le dutorità, gl' insegnanti e
moltissimi genitori, presentò il santo Giovane
quale frutto del Sislcma Preventivo di Don Bo-
sco. Ma l'atto più 5olenne fu la grande l\\.lessa

2.9 Page 19

▲back to top


.&t:«J«r
vigilia della
i
RADIO.,
SAN
:o prossimo
co Savio
".CUOLE
11e ore 11
? :lassi una
.A. VI CA DI
~-rflCO SAVIO
RECIFE (Brasile) • L'ecc.mo Arch•escovo Metropolitano
assiste alla consacra:iionc dei giovani a S. Oomen..ico Savio.
clialog-ata celebrato nell'incantevole scenario del
bellissimo parco del nostro collegio <• El Patro·
cinio de S . José •. La mattinata piena cli luce,
la musica, i canti, le parole dell',ecc.mo Celebrante
servirono a creare un'atmosfera meravigliosa di
nccoglimento, di gioia e di pietà. Seguirono altre
nanifestazioni che accrebbero il già intenso amore
che la gfoventù Cilena porta a S. Domenico Savio.
aiovani dello stato di Pernamhueo 1Ur11silel
si consacrano a S. Domenico Savio
La ricorrenza del centenario di S. Domenico
Savia ebbe larga risonanza in Recife (Brasile
Nord) attraversa la stampa e la radia regionale.
Per interessame11to della Segreteria del/' Educaz ione
e della Cultura, S. Dame11ico Savio venne comme-
morata davanti a tutti i dirigenti dei Gruppi Sco-
/nslici riuriti a conv,egno, mentre in vari punti
della città fu proiettata la vita del/'angelico gio-
vane e fatta larga distribuzio11e della sua biografia
e del'immagine. Nella giornata conclusiva, davanti
ad uno stuolo di giovani, tenne solenne pontifì·
wle nel cortile del Collegio Salesiano, S. E. I' Arci-
vescovo Metropolnano, che cantò le glorie del/'a-
lunno prediletto di Don Bosco additandolo a mo-
dello della gioventù e presiedette alla consacrazione
di tutta la gioventù Pernambucona a S. Domenico
Savio. La memorabile giornata si chiuse portando
in trionfo per le vie• della città la statua del Santo.
ALTRE BELLE INJZJAT/VE E FESTE
A Torino in Borgata Monte Rosa è sta ra eretta
una nuovfl Parrocchia dedicata a S. Domenico Savio.
••• A Pistoia S. E. l'A·rch,,escovo lw posto la prima
pietra dello nuova chiesa dedicata a S. Domenico Savio,
che sorgnà p,:r la popvlazi<me del Piauo rie/la Càpprlla,
presso il Ponte del Giglio.
A Landser (Francia), presenti le massime auto-
rità, fu ben edetta la prima pietra dell'edificio dove
avrà sede il futuro Centro professionale e agricolo
S. Domenico Savio.
A San Paolo (Brasile) l'Em.mQ Card. Carlo Car-
me/o de Vasco11celo, lvfola co11 del'retQ del 19 ottobre
u. s. erigf?Ja ca11Q>1ica111e11te la 111101.•a Ptirrocchia S. Do-
111e11irn Savio, una di quelle cl'eale i11 occasione del mo
Giubileo Episcopale.
A Città di Messico (Messico) nella cripta del fu-
1uro santuario di Maria Ausiliatrice più d i rooo gio-
vani e fanciulli si consacrarono ai loro protettori S. Gio-
vanni .Bosco e S. Domenico Savio. Molti di essi foronCJ
anche iscritti tra gli f Amici di Domenico Savio•·
A Hua Hin (Thailandia) , 170 raga.e:::ti del 11os1ro
ist,tu/Q, i11 massima parte pagani, harmo studiato co11
entmia.mw la v ila del snnto Giova11e e 9 di essi, a turno,
durante la 11ove11a lennero w, di.rnor;etto sulle virtù
del Sa11to. Alla gffmde prucessiu11e della festa pnrteciph
auche il Siudncn,pure pagano ma a111111ir0Loredei Salesiam.
A Rossano Veneto (Vicenza) per iniziativa del-
l'Arciprete Don Sante Miotto si svolsero feste gran-
diose e fruttuose, n cui prese parte tutta la popola-
zione, ben praparata da un triduo e dalla proiezione
di filmine e documentari s,desiani.
A CastelnuovoBariano (Ro\\'igo), 1101evolecP11lrodP/
Polesine, per oprra del Parroco D011 Antonio Arco/in, ex
alliwo Sàlesiauo, la Jesla f11 a;{follnti.trimo, In ftl'Ocessio11e
1111 trionfo, l'accademia e il teatro una ,:ioia p,,, tutti.
A San Leo (Pesaro) lo z.clnnte parroco Don Do-
menico Chiari organizzò in onore di $. Domenico
Savio la festa della 1-,>ioventÌI, a cui diede l'angelico
Santo come speciale Protettore.
-:, Ad Aci Sant'Antonio (Catania) 1111 Comitato com-
pQsto del Sindaco e delle auto,·ità e personalità àun-
dine, e di cui fu anima e ce11/ru l'Arciprete Don Nliche-
ltmge/o i'Wessùzn, organizzò feste rzon i11deg11e di figurn,·e
nella ricca serie di ma11ifestaziQ11Ì che i11 uobile gara
si sono svolte i:11 onore del Ragazzo santo nelle p.-oi,i11ce
e diocesi della Sicilia, in grandi e piccoli centri.

2.10 Page 20

▲back to top


uii~cndo la vica Cli « Mamma M:u-l!herilll », Ili veramente
santa mamma di Don Bosco, ml è venuto •POntaneo do•
mandnnni: pe:rchè la Chiesa non snntifi"'1 CUiii quelli che
lo meritano 1 Cl sono del 11anU che sono rimasti scono-
~utl. E poi perebè la dllTercnza tra « santi e beali» 1
Non banno 1u11I cserc.-itaco la vlrcù in gr.>.do eroico?
(Dnlln l~llua dt 11110 Coo~ralrru 1/1 .~loruuta)
È vero che I capi d'arte e i profes:s:or, salesjan; non hanno
stipendio? i\\fc ne voltwa convincer~ un mio amico, che
ha frequentato le scuoi• dei Salesiani
E. V. - V~rono
ù prnprio cosi. I I Salesiauo, sin Coadiutore che
Sac<:rtlote, ha scelto <ii lu,·orare per Don Hosco
att.ratto 11011 gi:.i dal miraggio di un compenso
terreno, ma rlal clesiclerio di m-cumu1are 1m te-
soro per il Cielo. In altre parole il Salesiano. mi-
rando al bene dell'aniu1a proprh e alla snlvci7.,.1
dei _giovnui. troYa di suo pit'IIO
gradinwnto il pro,.,.-.ramma otforto
dal Po1ullltore a quanti si ,•o-
gliono mettere <lìdro il suo la-
baro: P1111c, /avm•(), ,,,amrliso. Chi
può co111pnmderc, l·omprendt\\, Shl
cli fatto dii> le schiere cki Sale
sian.i e ddlc Figlie di .\\laria •\\.u-
siliatrlcc si infolll'>('OIIO og11i l'IIUIO
cli più: scg-110 che, no11ostante la
perdila del g-uadag-110 terreno, a
la,·orare pcr il Sig-uorc si rcali1,7,a
Wl profitto e.s'tr,m1.1111e11le v,\\11
taggioso
Può un Terziario Frnnccscano iscriver.11
tra i Cooperatori salc•lonll Chi dke cli
sl e chi dice di no. Vorrei una parot~ s.l,
cura in merito
A. J•.\\<l~lTI
l.a Chiesn non iuteude ca1Lonizzare uè 1.utli
coloro che sono in cielo, ne'.' rutti quelli che si
sono in quakhe modo distinti per virtù, 111a solo
coloro che, ave11do esercitato tutte le Yirtù in
grado eminente ed eroico, sono tlc~•li rli essere
presentali all'ì.uùtazioue e al culto ufficiale rii
tutta la Chiesa. I Santi cauoniu,ali i;ouo qaindi
molto meno cli quelli che si tro,·a110 iu cielo l'
che si clistiuscro _per ,·irtù e santità duranle L,
\\'ita. La Chiesa dunque esalta solo i massi.mi
campioni della santità; l)io poi put', talora per-
mettere che alcuni di questi campioni al•
tendano sconosciuti nc-ll'ombra l'ora dell'esal-
tazione.
Tra •santo• e « bc;ilo uon ,•'è rlìllt:renza In
merito alla gloria celeste o al graçlo di virtù
e.\\iercitat.a. 111a solo i.ti 1Ucrito al
l{indi7.io che la l:hie:sa pronun-
cia di entrambi. l!calo • è l'olui
che. a,·eudo eserdlalo tutte le
vittì1 iu grado croko, è dallti
Chiesa dkhiarato merite,ole dì
l'Ulto /rt,no o penne.ct.,;o a qualche
ùiocesi o c-ongre;:ga1.ioue religiosa
(culto non universale e oliùliga-
l0rro, ma soltauto /mrticolar,· e
penuesso in qualche Dioc-esi o
rougrcgazioue religiosa) , fianto ,
in,·ccc ~ colui che, dopo es.~crc
stato dkhiarato bt·nto. è solcrme-
mente e definiti\\·amc-11te proposto
Ùtilla Chit•sa ai cuIlo 11nii•1ff,rnii-
l'erchè 1m bt•ato veng:a dichiaralo
santo, !>i t•sigono due ,·eri mira-
C'oli sdenlìficamentc an·crtati, ot-
tenuti per i11terccs.-,io11c del Jieato
dopo la sua Beatificuzioue.
11 Corticc di Dirilto ,:-anonk-o al
can. 70 I dice che rhi ha cm(•sso
i voti in 1111 Istituto religioso 11rn1
JlUÒ nello stes.'>O tempo appar-
tenere n un 'fl•n'Online; e nl
can. 705 dichiara e-I.i.e non è pos
sibilc nppartcncrc coutcmponrncn-
rnent.e a due Terzi Onifai. fnvcce
non , itta a chi appartiene a 1111
Istituto religioso o a un Ten'Or-
cline <li iscri,·ersi .uwlu: a uua Cou
fraternila o Pia l'alone.
Ora I Cooperatori salesiani 11011
fonnnno m1 Terz'Ordine, ma lllla
Pia rnione. Uuiudi si pm, ap-
partcm.:rc contemporaneamente al
Ter✓.·online Pra1wcscano, Dcm1c11i-
cano l.~C. e al.la Pia Unione dei
Cooperatori salc.<;iaui.
L2 b•nt.114'ra del C.nlro Coopero•
cori Sah:,,hmi dcli~ 1':1rrocchlu di
San l't8DCCSCO Sav~rio a ?,,fadras.
VI sJ lci:11e:
ST fl'UANClS X:\\VllHt s • MAOR.\\.!,,
!;Al l'SIA.N c;()-OPPR,mR.<
Dove si trovu 1ft lorn,uh.l f)er la bcned•·
zione di M:.rla Ausiliatrice.?
P. <,mnmo ZoLOAN
Por1~ru1110 (Venezia)
La fonmùa della Ut 11,•tli,.i,,11,. tli
Maria .-1 rts1/i11lricc si troYa Ì.11 .\\p,
pendice al Rituale Romano ed è
riportata ud nuovo ::lfanuale dei
Cooperatori Do 1111/r A 111111,H.
T11lti i $al·ern.oti istrilti alla Pia
Unione dd Cooperatori sal~siaui
possono impartirla in ogni giorno
dell'anno e a tntLi i lt.-<leli.

3 Pages 21-30

▲back to top


3.1 Page 21

▲back to top


"(on(idale ogni cosa
in (esù Sacramenlalo
e in M11ia Aus1lialria
e vedrete che coia sono
imimoli... "
DON BOSCO
a, p1un1 miu1on1ri~tesi1Di
Jllolta 11tl!lle I!. p.oel,i 11tiEtitoPi
I n ,u, n ,·u11frfn. 1•ogs~gu◄1 ,li i11JQt"1tu1.:loul,
MouK. ,\\l1u·,•11!J(ì t,,,uv•i" ,,.,, q1unl n1 dt•ll,t
1>r11..lr11.;io11e 111ittsl,uu,rin. 11elln .~uH
La bllrtl, invt>cù elle 1wlla c,1l'Pf'lln. r:1('1'.olsi i
l't'IJlftÌlf8Ìlltfl ditH"C..:Jll.
ft><leli 11ell:1 <·:u-.-i dt>ll:t clf'funta. l'rt•){a n1mo I'
~an1a11111w lodi saeru. l'oi. co11111111,-"''• parlai dell:1
D HI vilia,!!j!.iO knki parlimuw il m:it1iuo. di
h11cm'on1. A vn•i vol11Lo •·elt·h1·11rP l:1 ,\\le1<><i~
prima clì uwltenui in Yincyio, u1:1 no11 r11 pos1<ihi1t,
gra11d11 jll':tzia che il .:-:iguorr aveva 1·0111·r~~o a.Lia
cle:f1111t u, l1L buona S,Ha. i11 premio d e l111 s1111 fe.
deità alfe, pratiche ni~tiau('. L_a c·nmmozio1Hi mi
tmnir11 llllli la,·ola t'11e ~ni!l-~e tla aliarE'•.\\ nw
1m•111evo, dcl rt>,-tu, percorren• ,-peditamf'ntl• 11.1
ut1n 1114!1i:i ••lw .im•ura mi ri11111111•qurn pc•r rn~-
tr-.ulfra t' mi [flldc•va dilli,·ile il p:irlnrc• in q uel
luoiro, do1·e ripo;;an1 1wl "-110 ..onno t runquillo
di mor1r la 1:ara defnnla.
l!'Ìllll)!;Prn 1111 c•en1ru di mereulo 111,lla pia.nnrn; li,
Rt• 1111(.0 an!l,wu li1<(•io, avrei po1,u1o 1rontrl' 111111,
1·01-ri«•ra c•. salvo i111prnvisti, sarc<i arrh·ato a Purnm
È 1ri>1lll peDS:Uf' (•lw q11aJ11 1,utti i 110"1r1 cri-
"tiani. il:1 f(\\ lc> ùisl,H IIZtl fl In St:tn,i1 :ì, (I i clero,
m1.1-0iou11 ,:;cmm l':lS.!\\i,:,tonza tlf'l s:11·ordo1r e• i con-
Tm1qn1k. l'ult irn;i 110,.,1 ra 1•ri,-t-in11i1 i1 iu 11ro1!nu11111:1 forti dt'lla rl'lig,001>.
JH'r 1111:1 \\7>'it:i. pri111:1 di ml'ZZO#!Ìorno. giu1<lo in
.:\\.n•vo o ppeua ,:111,•,-,n clì parln rt'. l r:l 1111 si-
h•111po ,,er ('E'h•hrflT('.
lenzio .,<'Jwkrale, <ptaudt> 111i vf'unc• 1·ic·i110 il ca-
'1'11110 amlò lw1w.
t erl1is(:r 11 Kottovoce m1 di:<Se: La µ:c>11! c·hiedi,
1'1111111:1Je 1·mt1P 1111 1•n)noul\\'t,l'O lu, eorrÌN',\\ 111ì
se Ì' (ll'rlllf•~,;o ~\\I.Ollare 1111 po' cli i(r:I IIIIIIOfo110 qui
,;halTIÌ n Pw·uw ' l'ampnk alle I t.:IO. Efl <'Ct•,o r hu
..uliito mi si fa i111·011lrn il CaleclJiblll., un simp11.ti-
do\\'C' ~in rno lutti n1tl1111:rti•. Era una rich ic•s.La
11at11rnh.1 e ~emplicu. c·o11forme all:i 1111•111nlitù o
l'.Ì"-"'imo ~iovauulto. ,·x 111wtan·. dm mi die,•. :1l- adì u.,-i cli «111cll..'\\ pov<'rn. gente. :-.r1•l><1 ()t1aklw
•1'1:111111 f•JUIIZÌOll:ll<l:
Dio ti ha mandato proprio in tempo. 1,n
woj.(Jic cli Telba !il n, 111olt<J n1;1ll': iel'i fn due volt!•
,1111 µnnl,o rii morir<'. anzi noi la 1·rrdev:imo ~iii
mor1:t. f.,!u:m<lo ripre1<e eo110.
1li,;1·0 cli arj?onu:mlo r"ligioilo e <lnt- 1·a111 i :ts$;1111e.,,i
dj 1111 rii mo n,ssiù putPJ ico ù ùi iulo11a~1011e 111
minur11. )!i r<>caj a ripoKarr. La 00111• v111-(li:1,Tono
la d<'r11111:~ 1ra prep;l1i"rP "r:i nti. l:urrinH,,.. mc>lodic,.
M'enza. io le cliS><i: !)omani arri•
vt>ri il V<'s.covo cli i-it·uro; h 1 lo
1l<l,·1 ali e11dere. egli ri ,uuter:'1 a
uwrirf' 1ram111ilJu t. E,;i:;a .mi ri-
~po~i,: • l-ita lio1111. lo n11petterè1 ».
I-la 111111tina noi >'i tenl<'va rn10-
n1111e11te eh<' fn"'~e per 1110nm.
11111 f',-.~a 1•i as,i1·11rù: Xo11 ail-
hin1t• paura, non uwrirb µrima
••1111 :irrivi il Vri<tm••; o.
,\\li prec-ipitai ,111hilo a trovuro
la 111on·11te: flrll 1111a gio,·n11n
do1111n, la più fprvoro,-,1 di qurllu
pi«•t•(>la n,muuità Ili crii:;tia11i,
1':111111111 più bl'lla. l.',1111mnlata
potì> filrr la co11h•s,-i1111e; poi h•
,uumini"1rai I' l<:s1 rl'111fl, C11zi01w.
l'111·hi11,-imo te11qw tlopo 1:,piri'1
.tokc•mentc. ~enza m1 "us,,nlto.
l~ra I il.Ila punwrid iaun ,,u:rnclo
voi f'i t'omim•iarc la c1>lcbr:1-
7,imw 1l••lht Sa11l:1 "''"~:i. in bllf-
fra~io di quell'n11i111a privilc-
gi:1tn.
Ques,i ,ono I p1onle1·1 del Vurucelo: sei catechls1I Cln che rnnno aru11r>n di alleuo
auoroo " Moo.. Marengo. AocJ,e su dj loro pogQiòlno le sp~rnnze ,runa Chiesa.
6U

3.2 Page 22

▲back to top


Qu:1kllt' t<>m110 dopo i,;or,•ltu morte ff•c·e di 11110\\°'o
lii sua appari7Jone iu 11111•1 villa!!!.(io e 'Jlll'>-l:ì \\'olla
scel~t> romP prec\\11 il mio hn11·0 cnted1i,-1:1. l'1•x
miliwro, dw anffil rl(',t 10 nll:t h111ma l'>:trn cli non
morirn prin111 dt1ll'111Ti\\Tf1 d11I Vct1c,onL I lt1a vio-
lenta, cn1ot,t il,\\i lo si r o11r.ì1 110! p:irn di Jllìl'h<' ore.
senza 1'11<' ~li fo,;i;c :wc·aulu 1111 bacarÙt>ll', Ila lui
lanlo i11,·111·:1to. Con lui 1<i percl!'Ya una 111n~11ifka
spernn.r,.i cli laYoro nel c·ampo cli Dio. Il btll'nclolr
giunse llflP"II:\\ in rl'mpo 1wr i,eppellirlu. fm il
11ian to e il t•ordoglio ,li tutti i 11eolit i t 'iu. 1·11<· n
lu.i devouo i11 f{l':111 parlo lo p:ra.zia ùi ossoro <'rh1Liani.
La , i!il (lj quel giov:1110110 è una map:11itira
storia ùi ùeclir.ione e di R}Wrilicio. 8i r-hiurnavu,
Knppu Luka,.,. Cn 1·11110 villll;!.ciO onc·on1 puw1110
lo venno a pescare in Birrn,wio e ~e lo 1wrlè1 nel
Manipur prrd1è istruis,,c, nella fede 1·attoli1·0 la
geule ,lt,I imo poosc. li ('alPrhisht. :wlnnte e
l,uono, lrworò per mmi, bn,cfonuo u,ll'ifltrnziuue
crist.innn di quel popolo. Re111.rt ricevere 1111 soldo
di R1ipr111.lio. arron1e11t,auclo11i di q1wl pot·o 1·ùe
gli j):ll<>,:l\\'IUIO i suoi rall'('llllll'lli per tiriir1• avanti
e lilllllìlln-i. Qnanilo quel pm·o 110n gli 1'11 11ii1
>-u fli<-ie11 Ie i<i arruolò co1111• volo11ta rio nt'II'est>n•ito.
l\\Ia- proRlo lo riprese 111 no,stal!,!ia r titomì, o f:ire
il Cnlcchi:e<t,a . mentre ,·ontemvorunen,mcmte i mì,s.
sio11nri 1·1ittolioi 01 l{·11ova,110 il 1>cnnei'lRO di poler
ent.rnre uel Manipur.
La murt~ lo sorpn•Ra in que!<to nobili,.Rimo fa.
voro tli lmudilore di Dio. Ln sua dipartit;i lascia
un vuoto 1lillicibnente culurnhile.
Le not1lre ,\\lis;,ioni .;1·nn,eg:~1100 i;pa,l'11loim-
me11le tli l'kro: noi d Rfor1.iamo porci/) <li Koppo-
r iro con )'11postola.Lo ilei lafoi, ool Jormu,ro cioè
un m1111ern sein111·e tnt1,ggfore di ruto<"lti1:1li cl1e
l'Ono l'11uic·11 imida t➔<'r i 1•rit11fani, i quali ,.:olo tre
Tolte oll'am10 l1unno il conft1rto r la gioii\\ di
una ,·i~ila del sarcrdol!'.
Fu po11a o\\ cuore <lovcr rispondere <li 110 nlle
nttmeroi>e drlop;azio1.1i di ,•ill:1ggi clw ve11t!'m10 a
sttppllc-ll l'l' (1 (l,Ù iurplora 1·0 11i rursi cri~ t inni e <H
avcrr un c•a,t,erhisk1. Non 1Lnhillmo il •lrnuro ne-
rr;:.;:.al'io pi-r mantenl'rn i 1·:tlecltis(i, <'l"(•cl1,teuù.
R pr,n,;arr 1·he un 1·,1t<·<·hh,la "i ,1cconlc·nt11 1Li tulO
stipendio minimo di IOtlll lirr al m<>•<'. perd1ìo
a htllo il rc,-to prone1l1.• il vill~io 1·he l':w-
<"Oglie. !'Ion è fot-sl' 1111 pot·t.ito c-he il IJ1.•11(l di
tante a11i1uo vo11ga 11t;rn11<·11.l o iiw-sorahil1111•ulc· <lalla
moncttll½tt lii mezzi rullic1·iuli?
Non lio ro!lsore qni111li di t!leuù.ere l11 11111110 a
voi, :i11i11m grnerose. 1wreh1· ci veniate i11 afoto.
E aiulo urgente: tlit•lrn al11• mie JJ!lrOle 1•0i• l"iw-
plorn:,,imH• accorata cli anillle Cll :iniml' r·lie dtie-
ilono 1·u11 i111,.islenz11 ili fnr parte ilrlla ('hiega <'
rli e11il'nrn nella gr:inrlo luee d.olJ'a,mom 1Li <:,~~ù
a de,IJu Vor~ille S11nl.11.
"a rlw i;ta dila.iranrlo: l':1lt•ooli"1110.
il bltl'l'C,<,."fl
della 110,;I ru e:unpairuu t·ontro il bem I- iu ~t rei to
rapporto alla frNJ11t111w dt--Ue uoi;lrl• ,it!i1c- e
un jllllll!Llll lllÌ~RÌonu.rie.
altro Jll'fÌMlo l'lm mi-
U:Wl"Ìr\\ i 11ost.ri ueoAti 11,•i tg ian.U1ii cli (b è l'i11-
troduzio11C1 del cinornR. ('erti sprtt:woli ROIIO fatti
a 11po11t11 11<•r ~cuolc-re ln fl'lle 1.1111l<1 rrt1.c;ilt• ,li 1pwsti
rrh1f i:rni ><olll.Ulersi in 1111 amhientl' pni:nno.
Xt•I c•ampo s<·oln,,,ti1·0 ,-liamo nrrr:1vrr,,,1111lo tm
periodo di l!f:JVi cliltli·oll/\\ Jiu:inziarir. Ì-: 1lillkilc
re,:i.:or(I :dia 1·0111·orrrnz11 ilt•lle srnole i,:11,•11ri11l t ivr
e-lui rkrwouo tutto A'r:ilii< o ;,onn ~ovvouzionate
tfal (,onrno. ?lf11 li ftl(,mvMso la s1·11olf1 t·he 11oi
µossi:11110 far pcnetrnra in enpilh1rit1\\ l'i11t1P~nu-
we11tu ,Mia dottrun1 c•ri,-.(iu.na.
('011,-ola In lnn~a li,;tn ili opere e ili ('ORtrm1ioni
0110\\'0 \\'llTllfE' io (!lll''-l°llllimo UllllO lll"llll zoua di
pianurn: restauro dc,(ln ('utteclrall'; nnovi,<;;imo
rclili1•i(1 HN1la1;ti(-o a Doou1 Doo111n (dov<, \\'iV0110
t!OOO rculPli); amplionHml,o di m1 clormilurio 1,ella
Ht. J\\lary's f;chool cli1'(•11:t dalle S11nn• Hio<'<'l\\nne:
aggi1111tt, e rilo<"thi ulli1 scuola lllllf't'hile rii ).ahru-
Kat iy:i: inizio dt•i I.L,•ori pe1 h1 f'(•nolu lc•111111ini.le
nello a,.lcsso puc..•I': ,,nwlu mascbile u U11ln~hut e
a North La Khimp11r.
811lln colline Na.ga, iuv~t·e la vitn ho uno 1;vol-
gi11w11to irrequieto; ci 11ono torhicLi e ni:cituzioni
, ·oitliamo dare uno !<l!llardo alla min dioeesi
U ihrug:i ru!
A ocd1io 11 croco. ci 1<1>110 1re grandi t-11'1 t,ori che
as~ol.'),0110 i,utto il 11ost,1·0 la voro 11,poRt,oli,:o: la
pian11rn, le collinr Nn,gu u il lllanipnr.
La piun1u-a è 1liRsc•111i11;ila di uumrro~t' piau-
t.agioni ùj tè; li aohhia1110 lottare e011ìro uu vizio
60

3.3 Page 23

▲back to top


politicht'. Kolinw.• lo. capit:11(•. fn Ile, nslata: la
uui<lra re~itlt•111,n s:1<·,·he).!l{i:1ta I' clata allt> n:11111111';
il piccolo ):-l'l't!W' òi crii<tiani i<i di,;prrse. Hirn11.11t'
1wcorn il K11c·cml11tr. Le 1,rl111'1 l,111.ha da 1111<~ 11.1111i
vivono tn!.(liut,1; fuori o ooi 110n po~siamo nè 1·0-
runnirn.r(• cou lorn n~ vi:1itnrl1•. ~lnlti ,·illng-J.:i,
11er timore ili rappresaglil' ria p.trte dei sold11t1,
1·,•n·:u-0110 ,w:unpo iu piena forrst a e :illbnndunn-
rooo le loro ,thilazioui. Eltherw. la prima pn•o1·
eupazion<• rlei 11u111ri cristiani nella fore!\\ta fu 1ti
(:ostruirsi nna 1·1tppt'.l1a, aiu1a.t.i in riò anclrn <lui
pttga,ù. Orn la, popol;),¼ÌOIIO ill,11 lcnLamn11L0 l'Ì·
finendo 11t1ll0 vel'l·hic climon,. l\\folti villagixi ,;0110
~tàt,i ra~ruppat i insiomo ,• l'ivono HoltcJ <·011-
l rollo o ,,urvt1J!liauza mililnn·. l>nl c·ampo h1i-(• cli
(¾>lagb:ll il i>atc>rclote ncli1i•l lo :i 11uelle pnp11]n.
zioui frl 1mnl111e esplnrn1ivr 1• ,·a !I <'Onfor-
larlo.
l\\Jolli liimhi roveri e orfu110l1i tlollo cullino v<1n-
11ero accolli twllr) nnsl ro scuoio di pi:rn11r:i e dùtmo
huono Rp<.'rtrnz1• tler 1m (ut uro diti s,i pro:;ptlll:i
più srr11110 t• 11iì1 ras.«icurautL•. Non nasro111lo la
mia JlTl'ON·upazione. perd1<l- l!I E<tampa l0<·ale ha
addossato, in maniera rii', o meno velata, la ro-
,-po11sahilit i\\ cli 1111ei torhilli :tlln, propa<6anda. 111is-
~ionaria. l'm· m:i, quoUa zoua rlt>llo colline. rosi
prorn('1 leiI I(li, t- iII sla,to di eme1·µ:rnza. Nel 1·tm Iro
cli Kolima lo 1<uore ftuono I:tUe nllonkmare d:il-
l'Os-peclole c•ivile .
(,lnlfofio in ba m)
lndimen1icoblle istantaoea di :unore materno: un~
donna Cin oon il NO piccino.
Tre bambine callollohe dc,11:i 1rlbù dei Cln nel
M:anl1)ur: un sorriso. un" sr,cranza, uoa aiola.
Un L'ape guerritto della tribù dei Nag.,; i b:ifll
•PIO"""tl è le profonde lnc-.1vature del viso la·
scl:lno Indovinare •a vita rude " lrrequletB di
quo,lla l(cnu,.
Nel .ll11nip11r cont:iamo o,pp1;1111 qunltro pn1ti.
1p1ando 1•i, 111· vorrebl>e, un numero molt,11 volto
1<11[lt•riore. Ii'r:t q11t1lche mr.•r polrt'mo rin(on:arn
lo sparuto dmppr•llo di tui'l'-io1111ri Mo un quit1(tJ
prete, che è, tra rallro, a1wh1' il primo proto
,;ccolarC' cll•llà dioeC','li. <.~li iuq1<'µ:11i &0110 moltc-
[Jlici. Qui c··è inoltre nna, 1,,'fM' t' 1linirolt.\\ iw,•ho
por le li11~110. I neofiti e i eii1ncumoni del ,\\l11-
11ip1u· ap11nrlrt11,touu a L2 lrib1'1 tliver:,c, 1:1i m1J1ri-
mono iu dfalctli differe11zh1t I l'uno ùall'allro. La
li.tmua u.llil'i:il<• il In liu,g;ua \\lailf'i. i\\[a non b11sta.
noi ilobhiamo nsaro libri ,-i,ir11ptl!i per lo uumo
in tl'I' liuww ili, l'r;;e.
li prnblo111:~ più prroccupan l.11 rlrl J\\ln11i1mr soni)
i (lll.techi1<l,i. ~la i calechist,i ,•o;;htnu, e 1·0 ne
voiTebhfl 11110 almeno ogui villnt:1-:io.
A lmphnl, che r la <'apilalu iM .Mauipur, nb-
l)iatllo prr inlanto no meschl.J10 l'Otn' ill.o con una
Irc-ntiua di ~• udenti che fre,1111ml11no le H'11ole
pubblioho. C'è biso,2:no di .~prire 1111 i11l,ernal.o
fem.miuill\\. Prob:ibilruenfo, ><C lutto vn hen<,, pc·r
la fine del '58 le Fi.e:lie di \\fnri,1 AusHia.trir11 <In.-
ranno il \\'Ìa II uua 8c11ola fllgle,;e ,ml tipo 1hJll:1
,Litlle PlmH'I" di Dihrut::irh.
Non pn~-<inmo re.i<tllrn i<cirtli ngli inviti <'iu, ci
pio,·onn nnmorosi ùa ogni l)itrlc. !fo ("j J)t'Hll,
sulla tel<lit Rorn1u·o i1 gmvn.111<'> linanz.iarfo. Lo i<µo-
ranze li<lri,.,<101H1 sullo verùi <·olline Na~:1; tt111, il
freclclo <'Il lcolo deve per forza frenare ~r,·•~o lo
slancio ìl('I ruorr.
;\\la for;;o sta. ~ormmrlo l'nlba, lont~ 1! 111111:1, <li
n11 gior110 chC', nei pi:.1,11i tlc-l1:1 Provvidenza, vrònì.
splend11ro la luce piena tlel Vm1golo.
Ci conforta il pensiero clie voi, a,m1c1, ci ttiu-
ternte con la preghiera o con il vos1ro ~enoroso
appoggio.
Mons. 0R1'~TE J\\L\\RF:N(lO
l'es1:01•0 ,lt /Ji/Jrn91trlt (.\\&tan,-ludi:1)
ti

3.4 Page 24

▲back to top


11 \\ ,cado Ap. del Cbaco l'ara~uuyo Mons. Ani:elo Muu.olon. in pariern~ 11 cavallo
pt!f una crociera pastor.-tle, sorride 1\\ell'auo di affronrnrc le fatiche del viaggio.
M:\\ con Jo;;(- fu un':1.lt,ra 110,;11,
l)i11clioLLO gi1111,m 1,rtt noi ~pau-
riio come 1111 ll(Tt-llo impl1111lt'.
Lei èireo111lammo di alTetfo i- Ji
t·ure. :,;i apri 1:1uhito: l!li oi-1•hj al,.
handonarono ogui ;,spres;;iono ùt
dillidc11za e di :,uspetto. Lm·o-
minl'iò a sorriden·i. Ormai b con
111>i rfa due nn11i o 1·i si è affozic)-
nltto; si dimo11tra tlodle e uhhi-
tlieute. Ha imparato a pnrlnre
spaJ..'llOlo e m111w1;uria anche hl'trn
lo liugna dl"l luoin. il guaronì.
i1:u1gia cducn:lnml'ule e vuol
1·1111der.si u1 ile l:1va11clo i 11ial ti
r, le po.s:ite o 11n•sluntlo ;wrviz10
11 ltn•ola. l"OII In di~involhlm ili
1111 incipiente c-111111•riere.
r::- oi mamo 11rcp:mrnclo 111
quarta esploruzione. n earro n
c1untt,ro ruoltl ù lC l on ùe di cam-
(lll!!na souo prnntr; i ea.-alli p,•r
il Iraiuo ce li donarono i 111i-
liluri.
•l o:;é. q1wl i<impalico inrlit•llo.
mi viene i-1w~,;o \\'Ìcino ,, mi
cli(·c•: ~ Portami t·o11 te, Pndr1•,
qunnclo nmirni tra i miei fr:i.
te•! li ,\\foros. :::e• io \\"Pngo cou tr
non ti amma1.1.N1111no· e non Il
mnn#!ernnuo •· Uli ho prom("<<O
cli nccontenlnrlo.
Pre$lO p1nt,irl'1Hv. Speri:1.1110
di uou troyara piu le c11,1ni1111t•
de;;erte. ~nrì1 t·o11 noi quel pic-
1·1,lo indjettt,. ~r!!ilr e i1111"11i
~c,ute. È la 110,-t m .!>peronza.
\\'orrei fan•i eonostere 1111 iwlii-rto di 12 anni; si 1·lw1111a .Tosé.
tiella tdbù dei ) loro;,. Rim:tS(' in m;u111 di 11lcuni can·i,lluri pa-
rt11('11ai:lni, dopo un hrevo M·:1111hio di rolpi d'arma da 1110<·0 coutrn
Il' fre1-e1· il<>!(li in,'Ìsihili ~i•lrn!!g-i ;\\l1m)H. l>iuo ÌII\\ i,-ihili, perelii•
hnnno lo Rtn1orclirrnrio do110 di sfugj!in· Kt'rn prc. como 111111 palliua
cli mer1•11rio dH• ,•i sci,oli dalle d:iia.
Tenwmmo ,!!"i:\\ tre spe<lii,ioni rui\\i.SÌOllllrit• per a,!!ganc·i:Hv i .'lloros;
tre b1>~dir.ioni importauo una ~pe,,a e 1111 rit<dùo. voi lo puh·le l'n'-
di•re. Ehhl'rH1, pPr tre 1·011<> 1 uo:1lri. aclù<>utmtisi 1wl11• ~elYe. lll
dove lo i11cli!'ttzio11i rui1diuri 1,o1•ir11alas:t110 l:t prn~cuz:i clt'i :.loro:;. 0011
lrn1•arono n ll ro l'l1e e11,p11111H, <leserlo c1 11C~-~s1m·~,nin,a viva. ;--olo
u11 110' di 1•(lllH'r<' ralda. :,OI to 1·11i g11iz7,11,,·a l'ullirno Kdttl il\\ìo del11•
bn1ci. I' av:wr.i cli cibo ahlmmlouati per li-rrn in t-ult:t fn,tt:\\. )hl
i ,rnro,.! :,;1•0111pirrsi. tlih·!!ll1\\li i'()Ol(' n(>lihi:1. Ci Vellll(' il l<Oo<pl'ltn
1•hp for;,,e <·i i<tavano sorn•:rli:111do o ri ,.pi:n 11110 oppure ,·i i<1·ir11i,·:t1H)
1·011 qni>I loro (':tnti~rno 11:t:,KO fl"lpnto.
T '\\lorn,, hanno u ua, l1HTihik· fama: ,li 1·,;,;ere fon,,-i. di 01liare i
hi:u1dii 1• l's.•wre tt11111ilt:di. 1•i<1/> 1111111µi11tori di <•111·rn• umana.
Il volto sca,-a10 un Indio
lengu:, (Cluu:o l'araguO)·o):
sembrn un.a maschero di
;una...,-,.i,;i e di dolore.

3.5 Page 25

▲back to top


In compt•n>'o d ~ono altr,·
t·o11Rola ziulli.
Il nòijl,ro Vi,·arialo 1h•l l')ia('o
l':ir:t1-,'llayo .Horl'ul, ullici:llmenfo
('r(l\\lo r l l Jll!ll'ZO I\\J48. mifìlU:l
1111'e,.ten~io11e di 170.(IOO thilo-
1111>tri quaòra(i. <'i()('- un po' più
dt'lfa melù cli 1utt:1 J'J tuJia.
t 'onta nnn p11pnlaziu11e r-.1r1>-
f:lt 1a di i:oli -10.000 :1hi1iu11i:
r,,1 tanta per 1•ento vive· luu.i::o
il li1Lme Paral,!nny, il r(',-10 tra i
l111~d ii. li l"lima, ~ Irnpkale, co11
1111 t:ùore i,:m•r1·:111 l,11. ('on finian1<)
n111 la Bolivia o 1·011 il ~In (o
1:roN10 del Br:1><ifo. ~c-,-,.unn fei·-
rol'ia li!OLl'.a I~• no~I n• terre:
J'uniN1 strada di t·om1111i1"azi01w
il liurue. 11.a 11m1111l0 il ftnme
monL"l in t1tllern e ,;j 11:onti::1
ntlll'> pit't1I'. i no><I ri ,·illaiti._ri re-
~lltm> tn~lint i fuori.
La, .._,ita pi1'1 1111 ra la ulNHl fa
g-<:nle <lell<' N1~id1le!le Obrnjes:
k01111 fami,g'lili :ul,kl 11• al h1,glio
<lr•i hO>òèhl o aU-nllev1nnrnto del
hr~I iame; ...-i\\·0110 in <'ondizioni
primit h·e. L ":11·,1tw <•ho ri tocca
ht'n' P 1>port•a di fangh ij!;lin. 0 Il·
pure s.11:lta: a uoltP ,·i tormen-
tauo nugoli ili u111z:1rc· e cli
rnoRc·erini dm i<uc·,·biano il san-
iuc•, e non h1;,,lli!\\uo do rmire .
Noi C'hnoo rou fia,1110 set te
pH rroc·clùe f-iortJn t,j dai uomi
lltolto belli: :-;:11·ro t'uore a
l '11rrto .Pimt,wo. ~:111 H:1imo11do
{sopu,) A PUERTO PlNASCO. Wl IOldO con urut 1:unigll.l paa~na. L:l m,sena
ha uno stampa sempre R>...w: dolore, uascurn.tezz:a, sporc.i%b
fwtu,) A PUERTO CASADO, suor Euecnfa é come un richiamo dl clcln per
q uella buona fami'.(lla dl lntll,i~nl cristiani.
PUY.RTO PlNA.SCO Madre e fil!lla
sono, con il loro sorriso. ,nconscia•
mento portatrici del 11lgan1csco se-
greto del crlstlnno : " la irloia ».
., l 'll(•r1n l'a ,-udo, ~= Pi<.>tro a Put>rlo Sa,,tre, )ladmm:1 d1•I 1•11~1 ..,lr,
a C'olu11ia 'l'cnicnto Perrtlta. S:wra [•'o.miglia n T'n.1•r111 l:11:1,r:tui. ~:,,.ta
'J'ere,;i11u, n BaWa 1'°t'gm o ~lnri,1 Au"ilial-rir-e :i l•' ucrle Olimpo.
dio i• la 1,orlc• dol Vic,u·iato.
LI 110Kt rn im1>eir110 H1<so ì• l:1 lulta l"nnlro l'i1tuora11zt1 r~lii,r:i.osa
at !rnnir-.o 1'1St ruzione <:alPdtistic•n. Qni ila. 11oi l"rl'tlono <'li e,;~1;1re
lotwui 1•ristinni solo perchì• li,11~0110 molle imma!!inrt 11· ,li ,;miti
,-111l'11ltariuo dom<·RfiC'o. Pt>r loro andar,· a .\\le.,~a ,. un hc·lll". ,-L
ma 111111 ""'"l'~Nuio. A 1:-pui,.ar,.i n•liido,,-amcute 1·i pensnno >'olo da
,·rt·l·hl L' qnanrlo i fi~li wu l'r1•sr-iuti. t. ilillicilc• frnnt umnrc Rimili
pr1•~i1tclizi dir Jll.'fl'ÌRtono UJl(•ht> 1wllr Jlt'T>\\otJe nùi?liori. ~l:t lc•11ta-
111c11ti• h andiamo dìro1:1za111lo. Ci il di ("onforto 11cH:u·p 1·h<' i11 11neste
i-<'U o pa rl'tll'«•hit' 1·0111 in111u 111 lu•lla i'Ì frn lli 60.0(10 co1111111 in11i :u111ue.
Ed ò J!l'llll t•o8a, i:e si pc11s11 1•,IH' prima t'ra pacilico p nr loro fMe la
s(ll:t ,·111111111inut> a Pm,qua.
P11r ho11ificare la fn111igli:1 IL• l•'i1tlie di '.\\laria ,\\ ui,ilial ri1·P s1:u1110
tavor:1111lo all'l'ùnr:uio1ll' :tl.'•·11rala 1h·lh• fancinlle. at Ir:11 c•n,.11 il
1",1trl'h1s111n. le -;(•uole pro(o,-si111rnli t tli <:1witn.
Il laniro 1·bt- <"Ì attt'JHlc i• atH"orn lnn,!!O. :\\011 siamo l'lw :ii.rii ini1,i.
t 011forttl ve.dere clw lr Ili fu111ig-lit• mtlie cli Punte, I ;1,.,1«!0 hanno
1--ri:'l 11rc•,-o l':lhituiline di Core.- l:1 t·umm1ione :illa clo11w11i1·a. E mi
ha11110 1n·omesso ili non 111Jri:11·arsi e di non lH·re più la 1'11Ìl,'t.
11 Sil,(11urn f:i il rll~to. Vi we1-:o di avere 1111 ltrkiolu di rit-wdo
pur 'llll'"to ~perdulo Vkarialu ciel C'haco e per noi.
Mons. •\\..'H'llsLO '.\\kzwt.ON. :;. u. a., r;,,,uio .l 1wslolit:o

3.6 Page 26

▲back to top


e)
Una zona maiiamata
a Ernakulam
(Kerala-lndia)
si traslorma
grazie all'Oratoriil)
in quartiere
di serenità e di
amore
,,-,,
( J vet'c·h!o Kocia sL=tava a crt-<ll·re al :moi
occhi. l ·u prete salL"siano, arrivalo fresco
fresco da )ladra.'>, i.tava sul tetto della c·apruma acl
aggiustare le lun1,rhc foglie di con--o. Kocia scrollava
la testa: era tutu <:osa troppo strana, troppo sor-
prendente. )rei quartiere di lìmakulmn, feudo
dei comurrbti, •love la polizia alla sern uou osava
mettere piede, 11n pretino sorridente:, festoso, era
penetrato ~ile11zioiw111ente, come in 1111n rocca-
forte, scortato ,,olo dalla luce di l>o11là che irra-
cliava dal suo viso. il i ragaZ7.i m: erano !-lati af-
fascinati.
~a il ,·ecebio Kocia giurava che uon cc l'a, rebhe
fatta; che prima o poi sareb))t e:.ploso qualcosa;
che per lo meno l'a,·rebbero pn.-so a sassate e
fatto filare, t·omc era successo <1nak-he tempo
prima a llll. prete elle aveva teut:;tto di infiltrarsi
in quella z01m.
Kocia incoalrò 1111 crocchio cU com11ri, che sta-
vano già cl..'ISsificnado il ru10vo , lrre11 (reverendo)
giunto fresco frl.'N'C> 1lu Madras.
- L11i h.a cln l'!-Sete un pn:le diverso da~li
altri - i11terloq1ù wui.
- l.11i è stato mandato da Don Bosco -
sentenziò nonna Eh·, che era piì1 infonuata di
tutte pen:llè nve".i wt nipotino neU'.\\spiruntato
Salesiano di Tintpai.tur.
Il volto ricmnalo tla centinaia di rugho.: !>0iti-
lissin1e <lei vccd1io Kocia non trasali 11uni111a-
mente alle parole di 11mma El:_y, come se ~li suo-
nas.s;ero assolut:m101le i11comprc11sìbili. Era lra-
sci:olato:
-Pn pretei lu. quel quart.k•re malfamato'
Che fegato, ragazzE "Non cc la far:\\ ... come, dd
resto, llOII l'C l'ha.uno falla ~li allri.
P, ~i mise n ridere cor<lir1l11w11tc e tutte le ceu-
tinaia di rnghe gli da11:,.a,ro110 sul volto scuro, sot-
toli11c1111clone le fonde ombrature.
- .No, 110... - disse allontam111tlosi da quellu
capmma a foglie di cocco, che mi pnltino sparuto
e fragile slava riparando. / 11i nou re,;istcrf1.
~fu i suoi occhi erano 11111:ora calamitati <lai
sorriso invidiabile cli quel prl'L<' s1•ouosciuto.
Q1111khc sclti1m;ma dopo l'ufo 1m1. Lrasfonnata
in campo di gioco e decine e dcdue di ragazzi
correvano, saltavru1O, vorirwano con lo stesso
chin.<1so nlle1t-ro di tutti i Tagazzi del mondo.
!,'affare era inaudito, se si p~1isa che in quella
zona <li cilLÌ\\ la discri111i11azio11c era tremenda:
i ragazzi cli wt.a borgata non potevano familia-
rizzare !'011 i ragazzi di un 'altra. E. peggio an-
cora, c•~ran.o le d.isti.u:dou.i e le separazioni <li
cast.'\\. Lu casta è aulica quanto l'India. E i suoi
inlcrtlelli souo gli stessi tli venti secoli fa. Uffi-
cialmenle, 110. Ma praticamc11t1::, le c-ose i;on molt0
poco mitigale.

3.7 Page 27

▲back to top


0 6,ni indù nasce in wia casta. l\\"ou l'aùballdoua
che alla sua morte. La sua casta è quella cli suo
padre, sarà la stessa clei suoi figli. Essa detcr:ruina
la sua vita reli1;,TÌosa, sociale, economica e dome-
stica dalla c-ulla alla tomba. ligli sceglierà la sua
professione seconrlo la sua casta, si sposerà nella
s11a casta, uou maugerìi che con la gente della
sua casta e, qualunque sia il suo successo 6mm
z iario o sociale, non potrà mai uscirne. A meno
d 1e non sia scomw1icato per aver infranto 1111
tai1ù. (Gandhi. per esempio, fu escluso dalla Sull
casta dai rigoristi che gli rimproveravano cli aver
fatto un viaggio all'estero, oltre i umri. Ma in
seguito fu reintegrato).
E(1 ecco, li, a E111akulam, sotto gli océhi cli
tntta una popolazion e sbalordita, av,·c11iva w1
soavissimo mìrac.olo ò.i rkondliazione. Un campo
cli gioco, un pallone rii gomma, un prete di Don
Bosc;o erano la bacchetta magica che, come nel
sogno rli (;iovannino a 9 rumi, trasformava quei
lupac.chiotti in tanti agnelli.
Cos'era sncccsi;o?
L'Arcivescovo cli Verapoli, Monsignor Atti-
pctty - come tanti altri vescovi dello Stato del
Kerala - aveva sempre sognato di avere i Sa-
lesiani nella sna Diocesi.
- Voglio qui i figli di Don Bosco, preti e coa-
diutori - ripeteva - per affidare loro la gioventù
(do r.ini.strnJ
Una visione :ioJtanto par~
ziale dell'lmmensa rolla che si
era raccoHa a festeggiare trion-
falmente la visica del rappre-
sentante di Don "Fosco a.I nuovo
Oratorio di Ernakulan,.
L'Arcivescovo di Vcrapoli
(con sede ad Ernakulam) porge
il più cordia•e benvenuto at-
1'1$pet1ore salesiano Don Pia..
nazzi. che ha al suo fi:-:l:nc:o il
Vescovo di Cochin
(.Mtlll)
-A Una grazJosissuna sccnelta:
un bimbo dell'Oratorio sale•
'ìlano n1ette, con m.olto s:us-
siego, la ghirlanda cli fiori nl
collo dell'Ispettore Don l'ia-
nazzì.
Una ghirlanda di fiori e le
affettuose parole di on1aggio
da parte di un autorevole cit-
tadino di ErnStkulam sono at-
teslàZ.lone di dconoscenza e
di amore.

3.8 Page 28

▲back to top


di C't. rt.c zoue plìt difficili. f.; 1111.J desiderio d1e i
~alesiani aprano anche una scuola ùulustriale.
E dopo molli :umi di attesa e di lunga ;,pe-
raaza, nel settembre del 1056, un frag-ile prete
salesiano, Don Francesco Guczou, si presentava a
Snn 1kcelknza l'Arcivescovo.
Mi manda l'Ispettore snlesiano a prendere
possesso della chiesetta che Yostra F:cccllcn:,..a ha
lllCSSO a nostra clisposizione e ad adattare il
lnrngC1!ow e il cortile che la Congregazione Sale-
siana ha acquistato recente111cnte.
l/Ardvescovo lasciò sconerc il suo sguardo,
lc.•ggero oorue mui carezza, su quel prete così
minuto, ed era uno sguardo pieno dì sù1cero e
nppas1;ionato amore.
- Siete il bc1wc11uto. Vi ricevo come se rice-
,;,essi Don nosco mede.5imo. Ma, figliuolo, cosa
potete fare da solo?
Credo che un altro prete e alcuni chicrk-1
mi rn~giungcranno tra breve. Clùeùo per ùtta11to
la vostra bencdi1.ione, Eccelleaza.
Ii cosi, con molto batlintore, il pdmo prete
soleHiauo enlrm,a ncll'arrhi<liol·csi di Vcropoli, in
un sobborgo ddla città òi Ernakulam, nello 8tato
indiano di Kerala.
11 discorso 110ìdule del rnppreseula11te òella
popolazione e elci ckro di Tb.attazhan, Chetl.tiat
<: \\'aduthala ebbe cspres:.ioni lu»Ìllghiere
- Ci sentiamo estremamente felici di ricen•rvi
Ìll llleZZO a ILO!.
ti è caro darvi uu filiale e sentitissimo be11-
vcnulo.
Il nome di 1)011 Bosco :suhl'lt.i nei nostri cuori
1 più profondi s...utimcnti di amore e ri\\ erc11za.
Ui<)!i la uostm gioia 11011 ha limiti perdi~· lo
spirìto di Don llosco ha trovalo modo di pn:n-
dcrc definitiva dimora iu mezzo a noi.
I,'Oratorio. hcnchè l'Cllo tii suoi inizi, ha già
mlnso un uuo,·o spirito di fratellanza in mezzo
a noi.
Adesso cominciamo a sentirci veramente fra-
t elli.
J nostri figli, ::.cnz.a pÌÌt disli1mol.Ù di casta e di
rito, vengono formati allo ::.plrito di famii;:lia e a
una sana all~ria nel cortile e nella capJ)(>lla del-
l'Oratorio.
l'olcle coni.tre su di noi. Tutte le noslre ri-
sorse saranno .t ,·o.stra disposi,.ione.
Passarono due mesi. Quel prclc sc-ouosciulo, dal
sorriso contagioso, ave,,a i:i:1 in pugno tutta la
.;,.,\\'enlì1. Koda e le comari non stavano pii1 a
, ,ar<Lare alla finestra, m.a tli slaudo erano 1:ntrati
.. iur parte dei v:ui comitali dte si prepar:wano
u rke\\·ere 11ifa·i11l111ente il mppresc11(.;111k della
Congregazione Salcsitma. l'Ispettore dell'India
lkridioualc.
f'u un trionto spettaroloso. Part>va cli ri,·ivere
i grandiosi rire\\"i111c.uti rli Don Hosf'o a Parii..>i e
a Barcellona. Forse a Ernak11la111 le cose furono
pilt <'0lossali, p<m·hè la cìttà fc1•e oste.ufa7,ione
tutte le risorsL del suo fasto orientale.
r:11 uovembre il rapprcs1:11taute di Don Hosco
)!Ìlmgeva a F.m:ikulam per inaug-urnrc utlicial-
111c11tc l'Oralorin l)on Bosco. .\\ migliaia ! l'atlo-
lid si alliueavano lm1go il per<"or:so, acdnmando.
Capifarni1lia, l'<lllSiglieri munkipali, fohhrkeri,
tntti quel.li dw per quabim,i titolo. rivtc.~lirnuo
un po' di autoritù, fonm1ya110 il (·orteo <l'onore.
Decine di ghirlande furono ap(K--:;c e ammm·chiatc
allorno alla pcrso11n dell'Ispcllore. 811 unu jeep.
sormontata <lai nmllukuda (omurelliuo perlato),
rbt-rvalo alle p1m,onalità ti! grau range,, il figlio
di flon Bosco ringrazia,·a commo.sso. sorrideva e
hcuediceYa.
Og,~i l'Oratorio lm preso 1111 ritmo m,rmnle di
\\ iln· ricreazioni, ftmzicmì rclìgiose, sennonciJù,
proie1,ioai s,wrc e istruttìvc, gite spasso.~<.' Stti
mout.-i, scuole s<.>rnli per g li adulti, cioposcuola
per sludeuti, 1111'i11dpie11tc: scuola Ìlldm.lri:ilc (fa-
lcguamerfa e ll'~itura), sono i::li inl!ntllaggi di
quel sapientbsimo l'Ol"lgl.'j!tLO.
11 \\'ecclùo Kocia sonio(' a llc:gramunle q nando
ì ~im·aui 1:anluno e le la~rime gli Ìlrn1t1i<lis1•0110
gli O<"<'hi al rit-orrlo di qmmclo, sul tetto rli nna
l'a:.t>tta, un pn:te sconm,dulo, _giunto frt,;;co
tresco da Madras, aKgin~lurn le lml!:!hc fo~he di
cm·c·o.
c:u occhi si socdtiudono, sotto il p1:so dd ri-
<'<ml!:
Proprio in questo luoi::o - mormora il
Koda - un altro prete, prh11n ,li /11 vc111, ;e preso
a sassate.. :'ila 1111 ce l'ha fatta.
I~ sembra di-: $i volti lnrlil•tro a gu:\\rllnre qud
Lempi passali lii difficili! cmcr.i::euz.a.
Sac .\\RCIUMEDE l'n.,.\\l'..Z[
i~p, tlort salrs1a110
l'ISTllUTO SALESIANO
per le \\IÌ$,ioni
con sede io TOLU.NO
I''"' 1-:rcuo in Ente \\lorDlt con Occreto 12 gcnm110 192~. n. ~?.
lt-ga1m~lllc rcec\\'crc
Lr::1u, rd ETl'dit,i .\\d c\\·itare ~-.ih,li con1~t:u:ionl ~• con...i,.•liano le 11-e--_rucnti lormule:
Se trattfui d'un I.ei:•10: ... lascio ali' frlituto Snl~"''"" po- I, .\\li ,inm ~on r,Je ,n J or1110
a 111olt> ili le,:n10 la ~omma di Lire... (oppure) l'Immobile ~i10 in .. •-
~e truttnsi. invece, Ui nominurc- crede di r,gr;i ,n~til07JI J'lsthuto, !;1 tormula potrebbe
t•-.~c:r qut!sta: ... Annullo ognt mht preccden1c c.littposi.zione te:-;tamenuaria. ~prHino mio
t:rl'lfe u1Un~r~ule I' /~1it11/11 St1lelf(lntJ fwr J,. ~llis,ù.mi t'hlt ,ed, ;" 'tr,,·,'no, lascianùn ud L!'!-l!>O
ctuanto mi nppanicnc a qual~rn ,, u,olu
(/U()'/t> ~ datai
I hrmn M' ~,usoI

3.9 Page 29

▲back to top


qo111,umtW1J ~-"
delf'AUIILIATR-I.C..,__ E~-~~
Grazie, o Aiuto dei Cristiani!
Sono la mamma di due Salesiani. D1 essi il
maggiore da tempo subiva annualmente periodi
di forte prostrazione fisica, che lo riduceva in
condizioni assai penose per sofferenze e fortis-
sima dil'fìcoltà per qualunque sforzo, anche il
più semplice. Particolarmente grave fu la ri-
caduta dell'anno scorso. Addolorata per lo stato
veramente pietoso e preoccupante u1 cui s'era
ridotto, mentre si praticavano le eme di un
noto specialist..i, che però aveva dato un referto
poco confortante, mi rivolsi fiduciosa alla Ver-
gine Ausiliatrice. ~on fui delusa. Il mio
figliuolo andò rimettendosi e oggi, alla distanza
di un anno dalla grave ricaduta, appare comple-
tamente libero dal terribile male che lo afilig-
geva. Ringraiio pubblicamente la Vergine SS.
ed invio la modesta offerra promessa.
Cesarò (Mes!lina)
Vrnzì :vl.tùuA CITTADINO
La Madonna mi ha esaudita
Nel novembre 1952 fui colpita da una violenta
pleurite. :Nella primavera successiva mi ammalai
di tubercolosi polmonare in forma così grave
che, ad una prima diagnosi, si parlò di plastica
e si espresse la dolorosa incertezza che potessi
guarire bene.
Allora affidai la mia vita a Maria /\\usiliatnce,
che non solo mi fece evitare la grave operazione,
rna mi restituì, attraverso cure meno dolorose,
la salute.
Rentlo pubblica la grazia, perchè tutti ripon-
gano la loro piena fiducia in questa benignissima
Matl1·e.
Padova
U,w fi'i[tlia di ]\\faria Ausiliatrice
<< La fede mi ha salvato»
Per una carie al palato sono stato per ben
tre mesi e mezzo all'ospedale :i\\Iaggiore di Ver-
celli, dove ho dovuto subire b·e operazioni, la
maggiore delle quali, gravissima e dolorosissima,
durò circa due ore e mezzo, e con poca spe-
ranza di riuscita, data la mia età di So anni.
Ilo sofferto terribilmente, ma anche nella mia
sofferenza il mio pensiero e le mie preghiere
a Maria SS. Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco,
dei quali da moltissimi anni sono devotissimo,
non sono mai venuti meno, e la fede mi ha sal-
vato.
Mi è stato tolto il palato e le due mandibole
superiori; e grazie alla Loro protezione, sono
riuscito a sopravvivere. Ed ora llevo solo atten-
dere che si in<luriscano 1..: cicatrici, perchi: mi
si possa ,tpplicare un palato artificiale, che mi
permetterà di parlare e di mangiare.
Con tanta devota riconoscenza a l\\laria SS.
Ausiliatrice e a S. Giovanni Bo~co, sciolgo il
voto fatto, i-nviaodo un'offerta, ciò che conti-
nuerò a fare per sei mesi, come da promessa
fatta.
S. Germano Vercellese
G10VANNT FoR!'.ARA
Maria Ausiliatrice e D on Bosco gli salvano
il prim.ogenito
Il mio primogenito era nato anossico ed era
sopravvissuto dopo che gli era stata ..ipplicata la
rcspiraiione artific.iale. l! giorno dopo aggravi>
la situazione una emorragia imracranica che fece
dire al primario della clinica che il mio piccolo
non gradiva la permanenza su questa terra.
Afllitto da simile notizia, chiesi a :VI. Ausiliatrice
e a S. Giovanni Bosco che me lo salvassero,
promettendo di dargli il nome del Santo e di
aprire una Dorsa Missionaria. fl bambino l .
minci<'> a migliorare e potei portarlo a c;i .a
completamente guarito. Oggi ringrazio i mi.•1
Protettori e invio la prima ·offerta per la Borsa
Missionaria.
O~t;iatc Comasco
Omeo SPARTÀ
l1 parroco d ice che c'è stato un miracolo
Colpita da par..ilisi, mi aggravai al punto che
i medici mi dichiararono spedita. TI signor par-
roco mi amministrò l'Estrema Unzione, che ri-
cevetti in piena conoscenza, ma senza poter
parlare. Nel mio cuore però non venne IIll.ti
meno la fo<lc in Maria Ausiliatrice e in S. G.
Ilosco, che pregai ardentemente. Dopo dieci
giorni cominciai a parlare; i dottori sono ri-
masti Stupiti e il parroco dice che c'è stato un
miracolo. Ora sto abbastanza bene, nonostante
i miei 73 anni.
Non è questa la prima grazia che ho ottenuto
da Yiaria Ausiliatrice e da S . Giovanni Bosco,
che sono i miei grandi prote;:ttori.
flit?o Cavedine (Trento)
SILVTA GAllETII
Guarito da nefrite cronica
Dopo appena sei mesi di matrimonio, mi sono
ammalato gravemente di nefrite, definita cro-
nica dai medici con azotemia e alb\\lmina
as~ai alte. Dopo sedici mesi di malattia, nove
dei quali trascorsi a letto, le mie condizioni
non miglioravano ancora, per cui mi decisi di
riprendere il la1·oro, pur avendo contrario il

3.10 Page 30

▲back to top


parere medico. Mi affidai però alla Vergine
Ausiliatrice e a 8. Giovanni Bosco, ottenendo
subito un miglioramento tale da consentirmi di
continuare i] la\\·oro senza altre ricadute. Ora
son già cinque mesi che lavoro e, con l'aiuto
dei miei protettori, c:onfido cli guarire definiti-
vamente.
Venezia - S. Marco 4038
ODD0NE BECCARJ
Medici e suore sono concordi nel ritenerlo
un miracolo
Mentre viaggiavo in motocicletta da Desio a
Milano, giunto davanti al cimitero di Breno,
fui travolto e trasportato in fin di vita all'Ospe-
dale Maggiore di Milano. I medici dispera-
vano cli salvarmi a causa del trauma cranico e
relativa paralisi facciale sinistra. Ma eccomi an-
cora vivo e con 1a speranza di guarire perfetta-
mente. Tanto i medici cw-anti quanto le s1.10re
e gli assistenti sono concordi nell'affermare che
solo un miracolo mi ha salvato da sicura mo1·te.
La grazia mi è venuta dalia Madonna Ausilia-
trice, della quale da molti anni sono devoto.
Appena le forze mc lo permetteranno, farò
una visita alla vostra magnifica basilica per
esternare ai piedi della ìVIadonna cara tutta la
mia riconoscenza e il mio affetto.
Desio (Milano)
CESARE SECCHJ
Don Bosco gli dice: « Non farti operare!»
Da molti anni soffrivo dolori addominali, ta-
lora accompagnati da acutissime co.liche. TI
prof. Carossini, docente all'Università <li Fi-
renze, riscontrò un'appendicite e mi assicurò che
i dolori sarebbero scomparsi con l'operazione.
La notte precedente la mia entrata all'ospedale,
mi parve di vedere Don Bosco che mi diceva:
<• Non farti operare!>>. Raccontai la cosa a<l un
Vescovo e ad un Sacerdote, ma tutti e due non
diedero nessuna importam;a alle mie parole.
Allora volli fare una esperienza: mangiare un
buon piatto di Yerdura cruda, cosa che non
facevo da tempo perchè mi provocava forti
dolori. Se Don Bosco mi ha guarito - pen-
savo - non tornerà il mio male. E fu realmente
così. Eminenti professionisti confermarono la
mia guarigione. 'fra questi il Primario degli
Ospedali Riuniti di Sampierdarena, alle mie
insistenze che esaminasse bene l'appendice, lo
fece in maniera più accurata, poi esclamò: <1 Lei
non ha proprio nulla d'infiammato nella parte
dell'appendice: qui si potrebbe montare con il
tacco di una scarpa•>. Era un modo di dire che
esprimeva all'evidenza che Don Bosco era in-
tervenuto.
Roma
GrusEPPE T1uMBOL1
Ollt'1111le per l'i1lltrces$in11e di Mari<, r1usiliotrice e di $'. Gio-
va,mi Bt)sco, di S. Nlaria J1tiz~àrello. di S. Donumfro Sa~io
t di altri l:,'erv, di Dio - alcuni hanno a,icl,e r,wiato QD"rr11
td 1.>lf!ttwst'ne ptr sante .1\\1esse di rr'ng,-a~iomcnto - i ~·egut1lli:
Ah/1 Cal'la - Anedda Erminia - RlllesLrieri Nella - Barudoni
Dina - .Berhay Giui,eppina in Vrnssy - Hiunchi Fra.ncc·sc:1
in Re - Rglchini Teresfi - Dordigì()n ram. - Bossì Pierina
- Campomenosi lr-ma - Canali Vilma - Colom bo Lina - fìiu-
sto A1'llonic11a .. Gorri,no Rina - Gulino T'{na. - Maga Mar-
cellina - Mal(ri Cri91inf'- Montagna Giuseppe - Musso Ul(O
- Passi Jrcrtc - Petringa Giuseppina ... -Pisani Emilia - Pozzi
Rita - Ratti Mariuccia -Pina - Sammari lnes - Savio ld:l -
Scanavino fom. - Spada .i-\\ddolo-ra.rn - Srellncci mons. prof.
A~osdno - Venturi Marin - Ver gani Pierina - VerzoLto $an-
tina - ViJllietti Felicina - 7,U(•lli Centina ved. Tornasi.
caterina Saosoldo (San Cassiano Alba-
Cuneo) essendo ricor.sa a 1\\11. A. e a
S. G. B. per la guarigione della figlia
dalle pericolose C<)n~eg:utnze di u.na
hronchite, fu pienamente esatulita.
Myrlam $avelli Sardooi (Roma) invia
offerta in rinc;-rnziamcnto a S. G. B.
per il felice superamento Ji un diffi-
cile esnnit!, decisivo per l~avvenire dellu
famiglia.
Angela Gallì Rozzoni (Treviglio - ne,-
~a1no) attribuisce :.i NI. .A. Ja g raz.ia
della ~uarigione e assicura il suo aiuto
alle opere salesiane.
Laura Bumbalo (S. Michele di Gan-
zcria - Ca tania) alla nascita della sua
bambina rocco con mano la potenze
d<'il'u11ercessiooe di M. A. e dell'a11-
gclico S . D. Savio, di cuj indossava
l'abitino.
Virgilio de Tuccla (Napoli) attribuisce
ad un <'ero miracolo di Don Bosco se
fu promosso agli esami di licenza gin-
nasiale, perchè, pur avendo studiato
molto, agli orali non riusd a vincere
H8
la forte soggezione che g li chiudeva la
bocca.
Amelia rugonì (Pcrosa - Torino) invo-
cando S. G. B. guarl bene da frattura
dd corpo dello sterno.
Pina Lino Zanzoucra (lnveruno - Mi-
lano) ringrazia M. A. che gli ha gua-
rito il marito da grave malattia e la
supplica di concederle anche la pro·
pria g\\1arigionc.
Maria Brovelli (Van,.,e) ebbe fede in
M. A. e io S. G. B. e ne ottenne varie
e segnalate graz.ie, che dimostrano al-
l'evidc.nz.a il loro intervento.
Ernest.1 Mandelli ved. Casati manda
~eneros.a of:fc.rta di ringraziamento a
M. A. e ai Santi s;1lcsi,111i per grazia
ricevuta.
Cooiul(i Ansaldi (Torino) coo cuore
riconoscente riogra2,iando l\\1. A. e S.
C . .8. per il buon •~ito di un'opera-
zione ~ubìta dalla piccola Laura.
Agata Grandotli è riconoscente a M.
A., a S. G. B. e a Ùon Rinaldi per
una grazia spirituale importantissima
e per ilvvcnut.a impensata risoJuzione
fan1iJia1"c.
Giuseppina Brozze-Hi ('l'crni) mànticne
la prnme$~a di ringra,;iare puhblica-
mcllte M. A. e S. G. B. per il buon
esito degli "sami di abilitazione.
Maria Calvi Lunati (Torino) invia un
particolare grnzie a M. A. e o S. G. B.
per aver trovati) unn buona ~ istema-
2ìone ai suoi due nipoti e attende con.
fodc la gua rigitme della sorella.
Lina Bellone (T<)rino), ammalatosi il
figlio proprio alla vigilia della matu-
rità c-lassica, lo aflid<'> a M. A. e la
Vergine SS. tsaudi la sua preg-hicra
dando al male "" decorso rapido che
pcrrnise al figlio di prcsenrarsi prima
degli s,:rutini.
Adele Boggione (C:unagna) ringrazia
M . A,. e S. G. B. per il felice esitò di
un'operazione per uJcc.ra allo stomaco.
Anna VaUarino Gancia (Torino) in-
finitamente riconoscente M. A. per
grazia ott~nuta, invia promessa of-
fertJI.
Maria Bruno (Vìllanova - Cuneo) da
molto tempo sofferente di coliche al
fegato e operata. ijeoza esito akuno,
chiese gra½ia a M. A. e ne ottenn•
sollievo e mig1io.-an,cnto.

4 Pages 31-40

▲back to top


4.1 Page 31

▲back to top


'e!t~l~~
di S. DOMENICO SAVIO
Guatito con la semplice applicazione della
reliquia
Invio modesta offerta come espressione della
mia grande riconoscenza a S. Domenico Savio
per il suo intervento in particolari necessità.
Quante volte constatai l'efficacia della sua inter-
cessione! Come quando, ancora seminarista, col-
pito da grave e dolorosissima otite, fui com-
pletan\\ente guarito dalla sera alla mattina, con
la semplice applicazione di una sua reliquia.
Lo s tesso professore curante, che aveva deciso
un intervento chirurgico. dichiarò miracoloso
il fatto.
Unisco altra piccola offerta, consegnatami da
un giovanotto per guarigione ottenuta da S. Do-
menico Savio.
S. Antonio, Favria (Torino)
Sac. Curno CAVALLO
Precipita in ranrina e resta incolumt
l\\lii trovavo in una trattoria per telefonare,
quando il mio nipotino si appoggiò a una porta
apparentemente chiusa, che si aprì di colpo. Il
bimbo precipitò giù per una scala di cantina
rotolando fino in fondo. Mi affrettai a soccor-
rerlo pensando di trovarlo molto malconcio;
invece non ebbe la minima ammaccatura. Ai
presenti che gridarono al miracolo feci vedere
l'Abitino di S. Domenico Savio, che il pi.ccolo
porta sempre indosso. Aggiungo che il Santo
l'ha già preservato da altri pericoli.
Rovescala (Pavia) At.rrn VERCESJ in PANco,~n
X
<< Ch(, cosa è succci.so? )) esclamò il medico
Un vespaio alla spalla trascurato mi aveva
portata in pericolo prossi.mo cu setticemia. Mentre
si lavorava per salvarmi, nel dormiveglia ebbi
l'impressione di vedere un fanciullo, che mi
parve S. Domenico Savio: <• Fammi guarì.re
- supplicai - per i miei qi1attro figli l •>. IL
mattino dopo venne il meilico per p raticarmi
un altro taglio, ma con sua meraviglia si ac-
corse che non c'era più bisogm) ed c~clamò:
e «Che cosa successo?>>. Tutto il male era af-
fiorato fuod da solo. Allora i.o raccontai quanto
mi era occorso la notte. f, _ Domenico Savio
aveva compiuto un miracolo servendosi dell'abi-
tino riprodotto nel libretto li Santo delle mc11n111e
e delle culle, che un salesiano 1111 aveva re-
galato.
Palermo, via Oreto - scala G. 9
CATE.RI!\\A GALARDA
,,_
Mario Quadrclll (Firen,:c) in mtesa del quarto bambino,
pl'e◊ccupatn per In triste espérienza preccc..lt:.ntc, si affidò
a S. D. S. e tutto rius.cì felicem~nte.
Lucia Vanzo (Gravellona Toce-:\\"ovara) ringrazia S. O. S.
per la guarigione dtlla nipotiuo.
Luigia Pedrazzini (Comazzo di Melzo) indossando l'ab,-
tino l!hhe $alva la vi ta in un~ pericolosa circostanza.
Ronco E. (Torino) ringrazia di wore S. D. S. per u.oa
grandt grazia ricevuta ~ invia offt.:rta.
Rina Hapctti in Eforo (Acqui) dichiara c:om111ossa la su:;1
vivissin1a riconoscenza a S. D. S . per una serie di be11c
grazie ricevute da lei e dalla co,-rnata..
Savina Zugnoni {Sac~o - Sondrio) in se~no ùi ricon<>::.ce.nza
a S. D. S. per le grazie ottenute. dichiara di aver messo il
nome di Domenicc:> al nipotinn.
Mada Rebesco (Torino) rende puhblicu la guungione del
nipotino colpito da miocarditt: t! bronchite asmatica comp)j-
cate da difterite. n1alattie per cui ì met.li,i dispen1vano di
sah,arlo.
Rosina Puglisi (Palai.:onia - l;atonla) ,-inisrazia S. O. S.
pt>r In auarigion~ del fratello dn QT1:1vissima ,nahittia con
complicazioni.
Carolina Liguod (La\\!onegro - Potenr.a) ,·endc fJUlibl,c~ la
s un g-uariqione istantanea da grave n1ahltli;1 al c uore.
Margherita Meazio (Castagnole Piemonte) afferma c he con
l'abitino di S. D. S. ottenne un felice evento. oonostante
la complicazione delln nefrite.
Ginevra Sartora (Santicolo) invocò di cuore S. D. S. e
onenne di guarirè da grave male nd uo occh io .
Savina Giaccarla (Tor.ino) cadde dalla scala con in braccio
il bimbo di pochi me.si. invoc<'> S. D. S. e con i::ronde $01"-
presa si trovò sana lei e i1 suo bambino.
Maria Benozzi Oclpiano (:--=oale - Vcae;>:ia) invia offerta
in ringraziamento per una se,gna1aia grazia.
Rita Ga,-Jando Calcagno (Casor,.,, - Asti) ringrà7.i3 S. JJ. S.
che b3 protetto C RUSn l O il autl bimbo.

4.2 Page 32

▲back to top


Per irkrccs.sione dd Ser'1o di Dio
oon IILIPPO RinlllDJ
G i w ·,·ilo llo 7)e1·iUmite
La fiducia che ebbi sempre nella intercessione clel Servo di Dio
Don Filippo Rinaldi fin dal tempo in cui ero studente a K izza
Monferrato presso le Figlie di ·Maria Ausiliatrice, crebbe in me
leggendo la biografia in cui sono riportati grazie e miracoli, e
sovente lo inrnco quale protettore della numerosa nostra famiglia,
specialmente de.i due miei nipoti chierici nel Seminar.i.o di Ri-voli.
Uno di. questi, poco tempo fa, (u trasportato d'urgem;a al-
l'ospedale per essere operato di pt:ritonite. li pericolo era gra-
vissimo. Con angoscia ci rivolgemmo al Servo di Dio e la grazia
\\'enne. Giovanni fu presto diclùa.rato fuori di pericolo ed ora è
riconoscentissimo, eome noi tutti, a Don Fil ippo Rinaldi, vero
padre e consolatore.
Buttigliera D'..J.sti
1\\lAtUTANO ROS-A, Insegnante
]Ja, HIOl'te (I 'Vit(,I,
Una rdefonata da San Yito al Taglia.mento c1 avvertiva che due
nostri confratelli, in seguito a incidente stradale, erano stati ri-
coverati in quell'ospedale. Arrivato colà, ne trovai uno soltamo
leggermente .ferito, l'altro, Don Giovanni Galbusera, gra\\·issimo
e affidato al Cappellano, che gli aveva amministrato l'Estrema
Unzione. :VTedici e Suore non davano alcuna speranza, data la
J:{ravissima ferita riportata al capo, con frattura della hase cranica.
Lo affiùammo a Dìo, chiedendo per intercessione del Servo
di Dio Don Filippo Rinaldi, che ci salvasst: il con.fratelio. Una
rei ,quia veniva collocata sotto il guandale dell'infermo e tun:a
la comunità <li Tolmezzo iniziava una novena, alla fine della quale
i medici ce lo assicuravano fuori ili pericolo, contro ogni umana
previsione. Alla fine di una seconda novena poteva esser traspor-
tato a Tolmezzo. 11 miglioramento ha poi continuato, fino a pcr-
metteq~li di riprendere parecchio del suo lavoro.
Tolmezzo (Cdine)
Sac. G10VANNI FABRJS
Direflore Collegio Salrsia110
E 11"if(l, l '<l'mJnttaz i on e dellu gwmbu
:Mia cognata si era rotto il femore al livello del piccolo trocantere.
Passando i giorni senza miglioramento, il medico disse prossimo
il pericolo cli cancrena e consigliò l'amputazione della gamba.
Essemloci opposti a tale operazione per motivi evidenti e per-
durando le condizioni dei giorni precedenti, ricorsi a Don Ri-
naldi e applicai la sua reliquia tra le fasce che legavano la gamba
inferma. Il Servo di Dio ci csaudl in pieno.
Oggi, alla distanza di ben cinque anni, posso dire che la co-
gnata è guarita bene e cammina senza bisogno di aiuto.
;J1;rigmto
TERESA ERMINlA CATANZARO
70
Giulia Moreno (Genova) ottenne da
D. F. R. h, solua1i<me di un i111portantc
problèma al quale ernno legati i:l'in-
tcres$i familiari.
Suor fiorina Siconi (!Ylissaglioln -
Como) nnl(razia D. R. per il buon
~sito di una difficile operazione.
Vitina S1agnitto (Ravanusa - Agri-
gento) r<,nde nota la grazia della
iruarigione di un male definito in-
curabile, ottenuta per ioterccssiooe di
Il. Rinnldi.
Famiglia Francesco Milanesi (Lizzano
IJclvedere - Uoloi:na) con ripctlltc no-
vene a 1). R. ottennero di risolvere
la(ra,~ difficoltà che ~i ()pponc1·ano allù
s istemazione fan1iliare.
Suor Caterina Mareon" F. M. A. (.Mes-
sina) ottenne da D. R. la grazia della
propria gmuigione.
Antonio Z ano llo (Livc Oak - Cali-
fornia) chiese a D . R. la g-uarii:ione
dalle dolorose conseguc.nz.e di un'ope-
razione e la ottenne.
Don Mario Leder (Cualdo Tadina -
Peru~ia) rende pubbliche gr:1zic n
n. n. per il suo aiuto tangibile e
continuo e lo prega di volcrh'> amçora
assistere patemument~.
Insegnante Adele Caruso in Belli••
simo (Ùiffone - Rcgqio C.) ha ri-
cevuto da D. R . una g-rnziu parzi:>le
e lo prega completarla.
l,ucia Malfatto (Niz,,a Monforrato) t
riconoscente a O. R. per la guaril(iono
della figlia da male 11.lla gvla.
Coniugi Amerio (Torino) sciolgo110 il
v-010 di far pubblicare uoa ~razia
ottenuta per interc~ione di D. Ri-
naldi
Felicita Fino e t'amiJ:!lia (Seveso ~
Milano) riconoscenti a Il, R. inviano
o1ìerta invocando su tutta I-a famigli,a
la sua paterna benedizione.
Sac. G ius.,ppe Raele (Betlemme
C-remban), molestato da un nla.le$5erc
che petevtt nvere g:ravj conseguenze, si
raccomandò a D. R. e n e sentì l'-1
valida parerna protc:rionc.
Piera Rossi Gandolfo (Ovud• - AIL'S-
:;~Lndria) riagrnzi.a D. R. che, ìnvocaro
durante. una malattia, le. ispiri, di
seguir.: una cura éfficace.
Ada Rizzelli in 13runo (Bi$cOnte -
l'vr~ssina) rende notP che invocando
O . R. la sua piccola !(Uarì da febbri
che q.li specialisti non ernno riusciti
n curare.

4.3 Page 33

▲back to top


Salesiani defunti
Sac. Giu seppe Duirando, t V,ccorica fAr11en1ina) -a So ~nn,.
Don D11rnndn lu mis111gnario nd semm p11:no dcli• 11aroln,
deKno 1H1ctcicsore dei piooicri $alesinni dw cvnngelizznrcmn
le inos.piti lnnùc deUu 111,tau-onis e dtll:, l',m,pa, o.n imsto dol1.1
:;cessa 'it:lC di -amme, dnllo .;.lt:5SC.l s.p1nto d1 cnrita e \\li ~a•
crificlc,. f-'cr lo !ipv.io ,1, -tO ;inni s,ol.,,r1 l,l 11ua auivit.u mi"•
sionan.a 11u Ji un"c:sU.-n1'10nC" d1 oltre f>o.ooo Kmq., ,;AlUtiancln
ried1, a ca\\ allo. ~u ,-cu;oh primitjvi; soffrendo gli :,.Cimoli
t:lt:.Ua rame e dcll9 5ctc. Jnnrendo a ciel -crtno o in m1!licn
tuguri infuuui da 1n~tll1; ei.pos:co a 1n1ll0 pericoli e ru.-r~1110
a.lb murtc che lo sfioro dul· volle. I~ 1uuu questo per 1'nr..
t.11,ntìs~imn ,mo amore .1II;~ rimmc, cht! eoui,..:rvaV'a po:t!lcntc
rnedinrHt.!. un ten~ro e tìJ~Hiu.>so nmore ,1 ~1;1rìa Ausìliarricc.
Sac. Francesco Fernanda, t a :\\lonrc,·,Jco (Uru11Wl\\'l.
~ cadutu ~unm hrec<",.a 1uolc. direttore di unu dei md1t1,non
colle1:1 Jdt h,penol"ia e conMr:,lu:rc ,~pl·llonale. Oi \\'Oiam,,
ferrl"u, ~on una solid:a forn\\..t.z1one intdh:llU11e che lo 11:ne\\J
ag-giomatu &:u1 più ,:itali JlflOh1emi !iodalt, tulturnli e re-li.Q:io11i,
con q u,•ll11 l,r·todossrn d1 duurinn che da p1~no nffidnml·nto di
~ucce11,to, con quel fin~ in1uloo p$iCOlocico chè apre l.1 vin
alle t>icuhè rm1 ripOSU.'. dtll'.-nima umnnn, Oon FernanJez
ern l'uomo dotato d1 tmt I s:h elementi eh..: funno di un ~nk•
-,.iano un \\:cru ,,ah-au,re e form;uorc di anime.
Sac. Ein.Hlo Del Zano_o, T a P,ossasco • 75 """'·
Sac. NunzJat0 Laz~.ro. t • ·rorre .Annunz.1At11. :1 57 a.nn,.
Coad. Luigi Gllll, I n <.:oncepeion (Cile) A 81 anno.
Coad. Roberto Pe.llegrlno, t a P iossoso<> 7 1 onnn.
Cooperatori defunti
Mons. dou. Fram,.,sco Cala ndrone, Parroro delb Collt-
gi'~t-a Jt V.1rnz.,:e.
Fu pastore ~uma.to e AmAtu qlllll padre "fo 1uu1. Ali~ p.rotond1,
dotrri rrn un\\ JlÌC:t.à, um,h:, e .,;cmplic1ti1. J::x aUicvo e l)'-•cu-
rionc dt?i Couporator-i, a.pp<J).CI(iù sempre l1 0pcn1 SaJe..q;iunij.
Can. Mariano Ciuffa, t • Roma.
Zel2nu~•1mo s-acerdou: e da tuni amaro, fu anche fcn·c:nte
Decurione dd Cuop~n.tors a devoto di Oon Bosco. Jc cui
opere aiutò 9-('mpre ~e:ncrò~ùmmte.
Mons. Giuseppe Picco, Vicario Vesco,,ilc di S. Gio,·•nni
cli Casnrsa, t u 77 anni.
S. K Mo11lf, Muccin, V«covo di Belluno o Feltre, nel dime
l'eloU;tc> funè'bre ricordò il grande cuOrè, In mente eletta,
1~ c:aritiì inc§auribile del l)ucorc mite e. umili: che in 32 unni
di silC:.tv m1na,1ero nel paese::: ~ompi tante opere di bene. 1-;.du.
C1Uo •ll'Onnorio di Yaldo«o, di Don llooco cn:dirb lo •l>t•
rito e in p-an,colare l'amore ai i:iovani, moh:i dei t1u.aJi in, ib
:al ~cminarjo e Ai Salesi,:mi,
Giocondo Mene.strina, t u Bal'lia Rfoncn ca 7Q anru.
L>t ••<1mpnron clel cav. Mcn,..1rinu susc:itò profondo cordowlio
in tutta la citrù1 do,·e eru conosciuto com~ modcllo di Jl:Ulrc
crjstiano e di an1vis.sirno upostolo. Effk~fc.•mcm.e coadiu\\•:tro
dalla "U,t buana ,;;;iy:nora. teppe 1ra.sfu1uJcrc la fiamma d"·•
.1uoi idt:41, J, s.1u1ì1n e: J1 7.clo per 1~ arume- nei suai ,ri:c.•uc:
h~ de, c.1u11h ben sei s1 com,:ac;l"arono a Dio ne.Ila .J1am1.:lua
dJ Don lltt!tic:o: due $~ccrdor-i- : IJon <.Hw.ef'J'"' f.• l)on ànt,tclu:
e qun11ro Fi,::llo t.lì l\\hJri•t Au!!.iliarric-,: Sr. Giulin, Sr. .1\\J\\ita,
~r. Lmsa e Hr. ì\\fona.
Edoardo Bas tasi, t ., C'n,c,ccta del '.\\-lon1dlo (Tre~1so).
La,·or(> 46 1inni ne!I hKtde C.uup,fic1o \\·encto, in qualità di Capo-
rern:ico. ~rntò nufro .tJ>mtolato nella su., r..i.r f'tk•chia copr,·n,!,>
lo ca.ria, di presidente dcll'Lnoone l.i.C.• ddlo Sooiet3 di ~huuo
SocrorM>. ddl'Oper.- D1u.; 'l-.1&na :\\.h:ssjo1'An11 I.:' ti<'• Cmn1tato an•
cil>b,fono. Dun,) a Oon !losco uno dçwl orro fiRli, Don l",n.
be-rto, r un;1 RJcliuola aHe r:h:lie dclb C:an!A
Severfoo De lla Bianca, t u nog1'anco S. t.oren:1.-0.
Vlodello di cu:ttolico e di citHldino, allcv,) crisriam1mc.nrc:
una numt.'ro".i prole. \\·i-.1s"'t 77 nnn-l una v;u upt:rosn ed e-.4.•m•
pl:trt'I: ,hc-d~ .:.tlla Sori,rbt S~l~iana un uo ti~lluolo, fiih·,o
Do.m.enJco castdllno, t 11 t;•XO- tt>~7 .& Q,: .anni.
llomo c.Ji fcJe e l"horiO!l.lt.t non comuni, rimuto presto , C•
dovo, seppl" ;,1111,•vare • d,cci fi~fi nella prnl1Cll della vita ct1-
s1ia.ru1, di cui fu moddh> M11tlÌStcndo (1l1Urt<U:tnumcntt., finv
a~lJ ullimi uiorni. alla ,rnntu ~lej,.sa. 11<:Voti!'!Himo di S. Ci.
13.',sco. tu hcHn Ji Offrirgli i 1u1m 0011 Ciiorwlo I! Don Ct.sorc,
mi.ssionartn.
Giovanni M a :2.areu o. t il \\fonu.~c a "-.:. ,mm.
Profondament<' religioso~ h1,·oru,orc in~tancql:>,le, fu 11 br1c.4.·10
des,ro deol l>arroco nell'_.,,.,,wlu.10. PaJn• J, no\\·e flJ:11. ne
regalò UnfJ al ~ìgnorc "" 1 musionar1 •o1lc4iaw. lmmoh1l11.-
zato a t~th,1 per la rottura ddl.t .spina dnr""ah·, ponò l:.1 11r11.1nte
croC't 11cr ohre I Q nnni, !1-C:mpre benrc.hecndo la vc,1011\\;. d1
Diu 1mCh\\: qunnrlu -.1 QS:~iun~e lo. ct:dtlt c(lmpletn. 11 ti,UQ
letto di\\.4.!nnc cosi un alt.,rc fH!r sè e unu c.attcdra d; p,11."ìc11tu
e di rA~icu,1nzionc olln A:lrltn. volont.ò Ui l)in.
Salva1ore Giacobbe, I • Messina 70 onm.
An11n,1 f',t:mplice t: r,rufoudamcn1c cri"i.t1an:1. <t1 cnn11d~ro
stmprc af ~er'\\·izio di 010 e ddlà sua r.uuiitlia. 1\\lihtò ~r
molti anni ndrAzione Cauolica e nella t• l . de-. Cooput.1eon
cd c-hhc la ~:ioi11 dj thlrt' unu dt:lle SU(: fudiuuJe al Sil,(nt1r1: ncle
l'lst1tutu dell e FiJ.?lic tH Mar.in Ausilfatrirc.
Erminia Te.rNtti '\\led. Catab.retta, t :i SAv1.:r.uo (Cata11:1.;1fO),
Oi ~untlnit•nci profonùumcntc cris-ti.t..nt, 1.:1.lu('ò ncl timore
di Dio I fikli l-"u COtJJ1t•ro.trice fin llull,1 \\ c:n11t[l de, Sn.lcs1nn1
l.1 :;O\\ c·r:110 per la fonchlta•ne ddrOc-atnno. \\c4.-nru, Jdl..t
p0,crc.1 in eui \\i,•~·;u,u, unitasi :atl 2kun~ c:a-rit2tc:vn1, t"çr•
sont-. fom\\ h.>ro bianch~rl.t e panmtmti 1lt"ri
Giuseppi na Cattaneo Bo5so, i :o llidl,o , •l'I ,nn, .
VÌtl~C l'Mnurc dei pov,,rL , ll1i vec.chi di•uli urfan1 p,1unrul1l
di p1•rqc:._rn3, con J.(CntroRtrll s.enz:• limitl' L'Onitorio S+d ~..
-sfonu IQcale ni: c.onohhe lo ,p1 rito lar,.ramcn,t" he.nefico. '\\.~Ile
ore dell1 ...utTc:renz:s ptiJ acu1u rifiuto 11 iwll1t'\\0 tJ delle rnn."71on1
dirhì1u•ndo di voler :,,,offrire per ti bt?rh dt•lll• s,~rsonc ulc e
bisovm>,..:
Dina Rotarg iacom.o, t u H.oma a tt; ~fllll
Temr,ru di an 1n,a c.ri~11,n11n e zelan,~ l'<H.>r,cratrice. t•-..ert(rn
ptir molli ann, un i~condn apostol:110 J , hcnc :;:peciillmc.,.'nh·
..con 1..i 1110,iic:1. Abile in,,•,M:nJtHu di t.anu,. (.hc:tlc mulri c,mc.crtl
a f a,·nn• delle aosLrc Oa,t-n~.
Ma.ria ZOCciù, I I Ru•IU ..\\rsi:2.10.
~bJn.• JeJ m,s-1,1on:anu s.i.lt..'$iano Don ~la.rio Zc,cch1. \\l~~e
col '\\·i,·Q d~iJc.rio di coQp\\'rare col fhdio Alla. ~1h·er1.:i ddlt•
.1.01mr n1edinn1e due 'ltand1 fnr7.e -.r1ruunli l.1 pre~hit-r.t ,,
U s:tcriticio
Lud-a Berte.ro in Cauda, t 1, S. Lor~n~o Hoero (<.."Un\\:c,L
1-.lamma di una Suor11 d, Don Bosco. 11:t fen·ent~ Coopc
ratrice offri per il bene delle Opnc •ole ion, l'infcrm,c.\\ Ji
11 ,;mm KOpportata con eroica pazicnz:,,
Maddalena Cianciosl, t • Biella a ;11 anno
D0,16 une S\\H1 figliuola ali' btitut() ddll.4 1!'1,1:lie di r-.1.. J\\Utle
liatnCie e v-il'se con ftl• 1\\lt n tluc figli \\lnl' \\'Ha di prcJ!hicrr..
,ti luvoro, ùi f;!icrificao.
Gina Prlmi, t a .fh1stu Aniiz10.
1,.,a .&UU fctlic. , ,va e il fi!raru-1..· amore c:ht• rwrca, u o .Uon Bo"c~l
le nucnnt:ro la gru.i.2 d1 avere un fotlro •nlNuno.
Altri Cooperatori defunti
Accrboni flnr.,Jina - A.-1irrnri AVV, l,..uig1 .. lfadnno l7rnn.:r.i,co
RarJ1ni f..ui,u. Bel1rnrno l.u11.t:i Jlencd~uf CcTntani l 0ori11n11.
Oun~-.ron, <ìiutfitta - llcNnRlin Carlo • 1h.tnconcin1 Luuu e
BinHon1 'E.lv-ira - Biassoni G,use.ppe Uit·lli O. Fdicc -- 01-
qoni ,.no ... Birnlo (;,u11c1'Pc .. t:Jan~c-a Erndioco - Holru.-no
::jal\\';1tore - Bruno D. Strb..oo e lloni'-·.t Felicita - C.111mpur~,
l)omcnico .. Carru.s ~t.1ri~n1:tela - C(.."1'lllt1 Andrea .\\rfdin11 -
Ch1orazzi A.ntooietu t\\Lmna - Citw"O Rt1.$U - Chwis An1,<clt1 --
Condnn l'='rtlllQt'..,.'òC(1 - ('r11\\·inltO Luigi - l)n 11Jasi Suor 'J'~..
resa .. l)dfìno \\la.no J)dle, Piane O. C,wv. .Hattit.t l)d
l'Orco L,ui,U.1 - Uonzd Teodulo - l)nri~oni .\\ntanitl Ll
- Dut"lin ~iro Fantozl:i f.'ilomcna • F.irina 8.miam1no -
Fahbran ,\\rturo - Fclnpp1 ~orelle - Fcrran Gtu!icppc
Findi \\ntc>mo - Fumn,-ie:r l,.e-orua - Franchdli (.;a1crina •
G-alimh\\:'rti Carlo - Galli ~\\laddnlcn.1; G-:3mb.t Giuhàno
- Ghirotto ~nntina - tìwnl:mo DomcniC".i - (;i udici Rotiin" e
t;rond111111 i\\'l11rl:& - l11noct.•nt 1 P io L,111frnnvt111i G10,,1mnn -
1\\lfotclu Vi11ccr\\.Zo - l\\ i ttncmi Luigi - l\\111:1.~cmi-Cornhi Hnm..
bina - ' 'hnotto Ernesta - l\\ lc.s.s,i C1u.ictP1'h,· - l\\lirrnro \\una
Mari., - \\l,n,oni :\\Liro• 1\\lundclli .'\\hd< • \\Jnnti Da\\tdo
Notario Rc,rin,1 • Olù ..iru '(\\.·resa - 01 mu Stdano - Ozi.a.no
Lui~i.a (u Se chno - t1 2r1,1t:1no :\\la.ria f),u7,1 t.:arJn - l'lcC()lt>
C:1tE"nna • Pìz7.0rm Turnma1'o - Polum (i-1ovanni - l't>l?o
l\\larccHu .. Prttl!\\ l.oein .. Priano Carlo • 11oul(csi Anna t• Cn.-
rolinn Rndice Lu1giu H,;ll-lln Santn e R.;Wi7.ZR Franc:~aco
. Ro~•lli l'ì,•r ro - Rcnugl,u llatt11• Rcndu Corrado • Runco-
glinnc f;h1còmo - Houini Pietro - Huppcn ne 81:rn.a.rllini
[d.1 - Saheu, Tere.t,rna - Scr.:miu .-'\\n"d"' - Scrra Lucia ..
Spina ~h1ri.a , cd. Forte Str.tdn Fa.nny 'ftocu :\\lariu S1mu
. \\',lc111,• •n. \\lichclc • \\"al<ecch, Adele \\'i1<0 :\\bri• •
, ·1g..Ulu t.,,u"-cppina - Z41nuh i\\l.rrghcrtUI e Zuant:iu Ro..aha.
il

4.4 Page 34

▲back to top


TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Borse d i;o rupie a e
ilor~• Vencrnbllc Don Rua, a cura della fa111igliu Meri~gi
(Firm12<') - , 0 wr~. 40.000.
JJorsa Zealr lno N11muncurà (,;•), a cura del dnu. Ermete
Antonio e Con~ortl' • Tur. 2,S.000.
Borsa Zigglottl l)on Renaio, a curn di f'cdussUI Michele
- Gori :\\lana -1000 - Tot. 32.000.
Borsa A :..urL~ ,\\uslllau:ice e S. D. Savio ~• la S.'llvezza
di mili sorelL-. In m,'lllOrta dj Don Tomma.,o Kopa. a
cura di G. t\\lc..i,111 20.000 - Tot. 22.500.
Attendo la grazia con,picu,: Don Bosco, c>Ulenlln dall'Au-
slliairice (7'), u n1r11 di P. C. CVlilano) - Tot. J4,ooo.
Borsa Auxlllurn Chrl~tlanorum, Con.,olatrlx nt11ictorum,
111 ri11gro~i11mrn10. u cure di l\\!larin llafTadla ( ' rrrno11e$i
(Cremona) - '/'r,t. iz.ooo.
Borsa Attendo In 11u:irlgìone di una mia diletta figliola:
Don Bosco ottlcnlla dall'/\\:uslliatrlce, a tura ,Jj Giuséppina
Zaxarist.· t1""rcqso) - 1<> ver-. 1.0.000
Uor,;a Amadel !>on Angl'lo C..1•), a cura d, Zutrn hnln (An-
nma) - T/Jt. 24,000.
Borsa AMinl Don Abbondio (11•) - ,u \\l:r F. S. 500;
Famiglia Bc:-ma-.c-oni ')000~ ~- N. 10.000, ;\\i!'l,d Gio\\."unni
r.. c. 2 50;
500 - ,,,,,. ,0.250.
Ilùn;;a Ani me del Puncatodo, pregate per mc e: per tutti
i miei cari, u cura di l\\l111ella Gabddla - 'J'ut. 20.000.
.Hors.a BaJma Casvarc /)ti' ww vocozioru: dnoit. J ulinno
Cuido 500; :--J. N .. a cura cli D. A. Vncolcbrc 10.000 -
Tut. 31.500.
Borsa Beltr3ml Don Andrea (4•) - l\\,br1,thcrito Nohili 10.(,50
- Tot. 44.6,15.
Borsa Bologn4'51 1,ul,tl (2•), a cura di ~- N. (llnltJ11na) -
J 0 \\"t:.n.. 45.000.
Borsa Bianchl!IUI Mnns. Pàrmrn J,IJ'.•Tllnu11:u11n (Torino).
cura ili Urai:o \\l~ria_ ,\\nJ:da - 1• \\'er,,, sooo.
Borsa Belli Don 1'ornma,;o, a cura tli :'.'.. N: (l.:uMo) - 1'ot.
JJ.000.
noma Bottini Don l'ompillo, o curo ddln librcnA O<1urinu
Cristiana - 1u , l'n4. •1500.
Uorsa CZ!lrtoryskl Don Augusto, Servo di r>lo - /\\misano
Luif.,ri 1000; Cozzi Tvl orin (o.ooo - 1'01. 40.000.
Ilorsa Cavatona l'ino, o cura della fami1tli11 - Storna l'orz,o
11 .500 - 'l'o,. 3(>.500.
florsa Comini Don lllia, Salesiano, n curu dl'llu l ••• sale-
siann ili ,r.,dcnu - il frntello 25.000 - Tot. 35.000.
Borsa Chiesa elci ,.Hen7io e suoi iru1rtiri (2•) .·I rm,rdo Ji
tutti gli oppr;.•ssr - ,·,;.·n-. Letizia Lav.,~~tto ..!.500; Can-
toni Gorlani l.u1,-:1n 10.000 - Tot. r:!.,500.
llqn;n Calojlcr~ Murl,i Savia, n cura cli S. C. Cì. (..\\nng~nto)
- Tot. t 6.000.
Horsu Con irero< Plutarco, canonico, a cura di Maria Al-
dana, L~gns (Mcs,i,·o) - Tol. 17.532.
Borsa Cnnavcslo Mori:, vcd. Picco, a curn di Anna l'icco
Dlandino - ,,, vur.1. 15.000.
Borsa Deus m.ius et omnia, a cura di A. L. (Tre11to) - Tot.
3.1.200.
Borsa Defunti M:,ren11b.ino-Garro, offerta d:11 co1uu1:1 Ma.-
renghlno-Garro, Antan,,-L~io-l'llorczzo (Cuneo) • 1•
versa 20.000.
Borsa Dio nel no,,tro prossimo, n cura d<'):li alunni del
prof. Ve,·ey \\hcle Tot. 19.820.
Ilon<a Don &sco de,·I ottenere dnll'Auslll,itrlce le grarle
urgenti per mc e sorella, u curu ili Scrru Giuseppina
(Monzn) • 1• vcr,, 25.000.
l:Jorsu Don 13osco, niu tad, 11 1...urn d1 :"\\H.:olo Gun1,:}jardo
(Agri,-:,•mo), {jiulito t'nterinu ,ooo: Mnrm Durando tooo
- Tot. 1 4.600.
Borsa Divino Provvid"nz.a ( 13•), o n1111 di lloµliune Fnrn-
<;e,,cu - hunn lt,chclmy geom. 1000 1'01. 48.400.
ll()r<O Dolce C uore di Maria e S. G. Uosco, siate la sol,•rua
,/~/In ,m,trn ""'"'" - h111ù<!IÌa \\'ih.-r11 ~ooo - TM ~8.ooo.
Bor.--.u Don Gio,-....1uli BQ~co, pe, In 111/rtz:a dt1 ,,,,-;, con.
a cura d, \\n.ida (;a,mi (Roma) · 'l'ot. 10.000.
(co11lrn11u)
B r l'• r plet ~
Borse M11rl:1 AwJU:llrlce, S. Gio,••mnl llo,ico e anime del
Purl/:ttOrlo, e cura ciel can. Lìho , io, l'innri (Messina) -
I.. 50.000.
Hursn Prandl tlott. cav. Mario, u curn cldlo frun. Prandi -
L. 50.000.
Tiorsu Marl.l Au.."iiUalrlcc, San C. BnM:o. San D. Savio e
Don Rlnnldl, • ,·ura d, .-\\l=w R1t.1 - I.. ço.ooo.
llor~, Run Don Michele. vencrnl)Ue. • cura dt."1 comuJn
Carm:11:nola - L. 50.000.
Rorso S. Cuore di Gesu, Mana AusiUnlrlcc " !:,. G io'<anni
Bo;;co, n ,un1 d1 131cc llrunn (\\"cruna) • L. ,o.ooo.
H<>n.O S.,n1a Teresa d'/\\vilà, • ,-ur;, tldlc Fi~lic d1 t\\laria
.-\\11~ilia1ricc MndriJ - I . ,;o.ooo
8or,n Ex :tllluve delle Figlie· tli Mnrl:, Auslllatrrcc. Rio tic
Janeim I.. 50.000.
Borsn Flj(llc di M:>ria Au,illa tric~. /i,./r, flun :1J11lt (2 !>orse)
· I.. 100.000.
&lr,-..a O Gc!tit, venga il 1uo regno t>l'r Marta Ausiliatrice.
ù, n~Oro~u, J1 0/i;111 ..\\Iurin n, Rw1n'1w - l.. 50.000.
Bor,.u Zeffirloc, Namuncurà , • cur,1 cld dotl. En11ete ,\\n-
tonio < cun,urtc (Cr) (\\'ru-c>d • I .. 100.000
lloNu SS. Cuori di Gesù e Marm, S:in Gio,·anni Bosco,
" cura Jdlu prol. Cagna""' \\'iuori11. u1rn111e l\\lvns Ro-
tolo I Ba n 1 - I.. 50.000.
llor,sn ~Jori.a Ausiliall'ice, Don Bosco a Don Michele Rua.
n cura cl, T. L. (l'orino) - L. 50.000.
0orsn l\\llurlo Ausitintcice, San Giovanni Hosco .., Venera•
bltc JJon l\\ua, pr,11e.!!~.elem,", ro11 In mm .fa,m.uba e nel mio
laroro, Il ruru Ji '\\. Rc,ssi (J\\1ìh1n11) - I.. 5:.000,
l:lorsn Anime purguntl, a curn di llionchi Errnini11 (Milnno)
- I.. 50.oc>o.
UorsJ Cc-.u Sacramenra.to. ~1nrla Au-.Ulatrlc.c e Santi sule,.
d.,,si.ani, pr, ~r" ill ,,~erutc! t! da rrtt1·r1r u11 110~1,i fieli, a cura
co11iu1:1 ( orman:i (;\\lilan1>) • I.. 50,000.
llor,;a San Gio,-anni Bosco e San Giacomo, prot,.q,l!,et,a. a
cura d, C. I 7.. /l'iacenzu) - L. 50.000.
llorsu Mammà Margherita, a cura di (.' li. (V11re$e) - L. 50.000.
Ilursu tn suffruglo di O linda. Paolo a Bruno Antolini (Parma)
- L. 50.000.
llor~11 Tlcful{lum pecca1orum, u curo di lsohclla l\\forrmi-
Ccccher111i (R,m,a) - 1.. 51.000.
llorsu Mnrla /\\U!<lllatricc, prorngglcl e balVacl, n curo di Bet-
un• e consone (l'eru1:ia) - L. 50.000.
Bor,,n Maria Aw<illum C hristlanorum , S. G. Bo•cn. S. D.
Savio, S. Maria Mazzarello e Oon F. 1\\lruildl, pregate p~r
Eh•ira l),iu,.., (Palenno) - l •• 50.000.
llor,;a Rlnaldl Don Filippo, grazie!, u cura di R. F'. C.
(Vercelli\\ - L. 50.000.
13orsu Suor Oo!orcs Ruiz (.,-), a cura di Dona i\\ lcrcede,
C. dc Toledo Truijllo - CaracaB (\\'ene~ucl3) - L . 30.000.
(co11tfoua)
1101,LETTl'\\/O SALESIANO
1• FJ!IIIIRAIO 1◄111! A LX~Xn, N 3
Auml'iii. dtl ~l'ribunale di Torino 1n cl n1n 1(1..2- 1949, n. 4-03. Con uor,rovnz,one ecclesiaslicu.
Dire11. rèSo.: Soc. Dott. PIETRO ZmUll'O, YID M Au,iliairice 12 - ' l'orino (712) - OH. Grafiche SEI
72

4.5 Page 35

▲back to top


COMPAGNI DI VITA
magnifica eùtz1one 1n c1cganu vo1u.nu tascabili tcm. CJ X 151
stan1pati su cana fine e leKati alla bodoolana in carta
uso pergamena con arlis1Jca copcrtin;.
H~O~Tl~O (~A~T1 )
CONFESSIONUM libn :XIll (Wangnerek).
Pag. ,:io . . .
L. 500
LE CONFESSIONI. Tradu1.ionc ùì O. TcscAsri.
Pag. LXXTJ-626
T•. Soo
VITA CRISTIANA. J>e1we1·i tmtti d11/le 11p~ri!
del Sr1111,1. (C<'1·ia). Pal!. 552 .
L. 800
:\\X/.1\\?J ,\\.
Il., VANGELO DI GESÙ E GLI ATTI
OEGLI APOSTOLI. Traduzione unificata del
testo di~post<> m ordine cronolot(iCO <:un illu
,1raàoni fuori resto e cartine. l'ag. 6So I,. 800
l<Clltl..\\ G. - TE!iTOllE l'.
IL S. EVANGELO DI N. S. GESÙ CRI-
STO. ,um·,i versione d,11 greco con nute e com-
menti. f'a11. M11
L. 700
lJOSSUH I' I~.
ELEVAZIONi A mo SUI MlSTERl.
duzionc di D. (.;inliotti. Pag. 5-1,0
L.
110lld ClU)U
PATER NOSTER. Partir di /cl. Con,;iden1-
z1oni. Pag. 130 • •
I,. 150
(:AL\\'l C'~ B.\\'ITISTt\\
LA VITA INTERIORE E LE SUE SOR-
GENTI. Con prefazione d1 Mons. A. Cm·egna.
+'' edizione. Pag. xx1v-.po . .
L. +oo
COJ \\Z/.1 t\\..'-,,OXIO
L'AUTOBIOGRAFIA E LE LETTERE Dl
SAN PAOLO. lnl.erpretaz-ione <lel testo origi-
nale J!Tl!CO. 3a edizione
L. 8oo
DE Gl I~Rl:ì\\" EUCEN"IA
DIARIO con intro<luzio,1e di Genevihe Duha-
rnelet. TraJuzionc ita liana <li Gr:izia :Vlac-
cone fatta sull'edizione definitiva ciel H)3f.
Pag. X\\'111-~75
L. 1000
DA 1,E~fPl$ TO\\l",USO
L'IMITAZIONE DI CR[STO. Traduzione <li
O. 'l'escuri. edizione. P,1g. L11-350 L. 700
DE CANTICI$ SION. l.ihro di preghierP.
Pag. x11-6+8 . . . . . . . . .
L. 550
FÉ'\\Et,O:'-J
LA GIOIA DI OGNI ORA. :\\ cura di M. J3ar-
bn:10. Pag. 5, o . . . . . . . . . . L. Roo
Pll.\\'-,t'l!,S('() (sA:-o;) Ili SALES
IL TEOTIMO ossia TRATTATO DELL'A-
MOR DI DIO. Tr.tdllzione <li E. Ceria. Dlte
volumi per complcssi,e rag. LY-11.¼4 J,. 900
Fl!ANCESCO (~AN) 01 SALI.'!'
LA FILOTEA 11.,1ia INTRODUZIONE ALLA
VITA DIVOTA. Traduzione di r. CeTia.
l'a.g. 530 . . . .
I ,. ;;oo
GWRIJ!\\'.\\;I IGl:'iO
GESÙ DI NAZARETH. :'-lagnìfica opera tn
due volumi di complessive pst?. 10.p L. 1+00
GHATHY
LA SETE E LA SORGENTE. ,·\\ cura di
:\\I. Ilarhano. Pag. 600 . . . •
J,. 800
I SALMI 1rnc.lutti dall'ehr,uco dal P. .\\ ,·.1c-
cHi. Pag. 596
L. 7.'iO
TL SANTO VANGELO E GLI ATTI DE-
GLI APOSTOLI. Testo ilalmnn rnn note.
Pag. \\'l- ~50.
•. •.•.
L. 600
1L SAN1'0 VANGELO LATINO-ITALIANO.
Pa.!.!. 496
L. 300
IL SANTO VANGELO. Versione> di l\\Iun~.
:'l.lar1ini . . . . . . . . .
L. r75
LE LETTERE DEGLI APOSTOLI E L'A-
POCALISSE. .Pag. -1,50
L. +so
NOVUM lESU CHRISTI TESTAMENTUM
GRAECE ET LATINE. Rcc-cn~uit Sixrus
Colombo, Sa les. Soc. Presh. 'J extus g-raecns
iuxtn Codicem Vaticsnum ,zoo R, saec. IV,
addita Vt1[g;1ta Si1'.-tn-Clème11ti11a ,·ersione ex
adverso cuiuslJllt: paginal' ad orthomphiam
dilfa·.enter emendata, cum notis ad l<1cos Sncrae
Scriprnrae pertinentibus: parrn forma. pa•
gine 1v-1388. addito Codicis spec.-imine.
Voi. I. Evangelia . . . . .
L. 600
Voi. l l. Actus Apostolorum. Epistolae. Apo-
~W~ - · ·
L. ~o
PTRRO.'IE \\;\\Ll•;NT!i'O
CANTI D ELLA NATURA. .Pag. 3+0 L. 300
HIC"t\\Lll01'E PU:TIIO
L'ESERCIZIO DE.LLA BUONA MORTE.
Jfa1111ale /1a il ,·itiro 111ensile. Pag. 3 r8 L. 300
ROS'.\\Jr'-1 Ar-TO',JJÒ
LA PERFEZIONE CRISTIANA. Pm.tuu, d,
a.uetictr a cura ,li ;\\I. F. Scim:Cél. Volume dr
pag. 678 . . . . . . . . . . . . I.. 800
SS. PATRUM APOSTOLICORUM OPERA
graece et latine e<l~nJ.i curavit et praefarus
est Six1u~ Colombo 'iul. Sot:. Pre.sh. P.ig. x1x- 765
L. 600
pe1·
(
)
I
'
(I
.
lll(
t
.
::i
.
ont
I
1·ìt'<>l1,e1·..,i nf/<i
SOCIETA EDITRICE INTERNAZIOKALE
Corso Re,nn:i '\\[an:hcrna. 17b Torino. 712 - C. C. I' 2 171

4.6 Page 36

▲back to top


BOLLETTINO SALESIANO
4. Periodico quindicina.le delle Opere e Missioni di San Giovanni Bosco
DIREZION8: VIA MARIA AUSILIATBICB, 32 - TORINO • fflEFOHO 22-117
* AL 1°DEL MESE: pe1· i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
* AL 16 DEL MESE: per i Dirigenti della. PIA UNIONE
SI IllVlA GR!TDITAMEN'l'I a Spedizione in abbona.mento postale a Gruppo 2°
IMPORTANTE
Per co1·rezioni d'indi-
rizzo siprega.d'invia.re
anche l'indùizzo vec-
* chio. Si ringraziano i
Sig. Agenti postali che
respingono, con le no-
tificazioni d'uso, i Bol-
lettini non recapitati
,<
un grande missionario
L'Autore ha voluto t·itt•acciare
la vita di questo grande mis-
sionario, di questo aingolai·e
esplot·atore cJlo ha percorso
per trentacinque ttrmi. le regio-
ni 11iù impel'vle dell'alt.opia.no
eliopico sulla acori a delle su11
et.esse Memorie, clelle sue Jet•
tere. delle 11wnerose restimo•
n inn:ae ohe di lui h1mno lasciato
i via~giator1 contemporanei.
Non però erudii.a opora d1 c1·i·
Licn, ma snella e vivace nar,·a·
z1ono, dai toni oro cirnmma.tici
o,·a lirici. blvoltu onch<! l.lIDO·
ristici, ma cho tuttuvia ha il
suo fond 1mo11to nello docum.en-
tuz1one storic1t, nell'aocurat.o
oontrollc. delle notizie autobio•
grllfichedel grande miaaionario
FRANC ESCO VALORI
OUOLIELMO MASSAIA
Volume ln-8. pagg. 283. con ilJustrazioni folograliche L. 1500
SOCIETA EDITRICE INTERNAZIONALE
Corso Regina Ma,·gherita 178 • T01·ino 712 - c. c. p. 2 117 1
Facciamo noto·ai benemeriti Coope1·a.tori e alle beneme1·ite Coope-
ratrici che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale
coÙ il NUMERO 2-1355 (TORINO) sotto la denominazione:
Ognuno può valersene con 1•ispa.rmio di spesa, nell'inviare le proprie
offerte, rlcol'rendo all'ufficio posta.le locale per il modulo relativo
DIBBZIONE GENERALE
OPERI DI DON BOSCO
TORINO (712)