Bollettino_Salesiano_193809


Bollettino_Salesiano_193809



1 Pages 1-10

▲back to top


1.1 Page 1

▲back to top


Anno LXII • Numero 9
1° SETTEMBRE 1938-XVI
Spedii. In abbonamento postale.
BOLLETTINO
SA ESIANO

1.2 Page 2

▲back to top


l'ERIOOICO MEN-
!HLE PER I COO-
PERATOIU DELLB
OPERE E l\\,llSSlONI
DI S. GJO. BO'ìCO
BOttE~r~rJNO
SJ.\\tESJJ.\\NO
Anno L.'Xll - N. 9
SETTEMBRE
1938 - XVI
~p~i,;1one in
nbbona.mento .rostole
SOMMARIO: Ln BenliJlcazlone di Madre Ma~~arello al :aQ novembre. - All'ombra del Santuario di Maria A=i-
liatrlce. • In fauùglia: L'Arcivescovo salesiano Mons. Francesco D'Aquino Corréa al Congresso lnlernazlonalc
dell'lstr=ione Pubblica • Italia, Perù, Venezuela - Omaggi a S. Giovanni Bosco - Conv.,gnl di Decurioni Sale-
siani. Lettera di Don GiuUvo ai giovani. • Dalle nostre Missioni: Mntto Grosso, Giappone. - Grazie. - Necrologio.
La Beatificazione di Madre Mazzarello
al 20 novembre.
Il 19 luglio u. s. nel Palazzo Apostolico di
Castelgandolfo, il Santo Padre Pio XI ha pre-
senziato la Congregazione <lella Sacra Congre-
gazione tlei Riti nella quale gli Em.mi e Rev.mi
Signori Cardinali, i Rev.mi Prelati Officiali
e Consultori teologi hanno dato il loro voto
sul T1tto per la solenne Beatificazione della
Ycncrabile Serva di Dio Maria Domenica
lVfazzarello, Confondatdce e prima Superiora
dcli'Istituto delle Figlie di Maria Ausilia-
trice. Dodici giorni dopo, il 31 luglio, nello
stesso Palazzo Apostolico di Castelgandolfo,
il Vicario di Cristo ba ordinato La solenne
lettura del relativo Decreto di cui daremo
La traduzione nel prossimo numero.
La cerimonia si è svolta nello studio pri-
vato del Santo Padre, alla presenza degli
Em.mi Signori Cardinali Camillo Laurenti,
Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti,
e Alessandro Verde, Ponente della Caùsa; di
S. E. Mons. Carinci, Segretario della stessa
Sacra Congregazione e ì\\1ons. Natucci, Pro-
motore generale della Fede. Al termine della
lettura Sua Santità ha confermato la data del
20 prossimo novembre per la solenne bea-
tificazione.
In attesa del gran giorno, la romba della
Venerabile nella cripta del Santuario di Maria
Ausiliatrice (v. fotografia a /a,to) è meta di pii
pellegrinaggi di molte anime riconoscenti per
grazie già ricevute e di altre in attesa di
celesti favori. Quanto prima si farà la cano-
nica ricogni.iione dei resti mortali e già si
pensa all'altare da erigere nella Basilica. Ne
informeremo a suo tempo i nostri Coapcratori.
(,VI
U ,0-:-1.;.ttf. ,,\\OR'fAU
Df..LLA '.'LN H.\\RI._ "IAZlAJIULO
t PF'I-.A. S.'llfFnR_~ Gt'-r.F'.AU
1)1'.i;..E'f'lo:;U[. :.I l'.Al7l,\\ A=i>TI>la.'.
:.~'1"[,-oc,,-::, :."OA..._ i); txO
--
k
2 17
--

1.3 Page 3

▲back to top


All'ombra del Santuario da Menzonio (Svizzera-Canton Ticino). Nel
pomeriggio, il pellegrinaggio diocesano di
di Mari"a Ausiliatrice. Ventimiglia con S. E. Mons. Vescovo Agostino
Rousset, canonici, parroci, professori di Se-
minario. Si trattennero fino all'indomani,
Ora che l'ampliamento sfoggia anch'esso ascoltando la Messa di Mons. Vescovo al-
la sua cupola, e quindi la basilica di Maria l'altare della Madonna. Il 5, pellegrini da
Ausiliatrice viene ad averne due, cambiamo Livorno, da Piacenza, cd una ventina dalla
il titolo della rubrica della cronaca della Casa- Francia. Il 6, S. E. Mons. D'Aquino, sale-
madre; ma le consenriamo la sua nota carat- siano, arcivescovo di Cuyabà (Brasile) giunto
teristica che la rende tanto cara ai Cooperatori. alla fine di giugno, partì per la Svizzera per
Il santo Don Bosco voleva - e lo disse espJj- partecipare al Congresso di Istruzione Pub-
citamente in una seduta capitolare del r7 set- blica, indetto a Ginevra, come delegato uf-
tembre 1885 ai suoi Consiglieri - che il Bol- ficiale del Governo Brasiliano. Un bel gruppo
letti110 Sa/eri.ano si fo1masse soprattutto colla di pellegri11i da Viola (Mondovi).
storia dell'Oratorio e colla corrispondenza Il 9, pellegrini da Malgesso (Varese) e da
dei missionari. Delle notizie delle altre Case St-Etienne (Francia). Il 10, oltre un centi-
e dei vari centri di cooperazione, qualche ra- naio d i giovani di Azione Cattolica da Ponte
pido cenno quando ci
San Pietro (Bergamo),
sia qualcosa di straor-
ùinario da segnalare a
rutto il mondo salesiano
(V. Memori.eBiografic/1e,
Voi. XVII, pag. 669).
N el prossimo nuinero daremo l'e lenco
dei sottoscrittori che hanno aderito a
qualcuna de!Je sottoscrizioni aperte nei
mesi decorsi, e indiche remo altre ini-
i qual i ebbero la loro
Messa all'altare del San-
to. Alle 7,30, con or-
dine meraviglioso e
pietà edificante, sette-
A questo criterio ci ziative.
cento pellegrini da A-
sforziamo di attenerci, Si stanno ormai riprendendo i lavori pel renzano (Genova), gui-
abbondando ogni volta com.pimento del progetto generale d i dati dal loro parroco
che lo spazio ce lo
consenta.
Inutile ripetere che
l'ampliamento della ba-
silica esercita un fasci-
restauro e di abbeUimento della basilica.
Ci raccomandiamo quindi aUa generosa
carità dei Cooperatori e delle Coopera-
trici e di tutti i nostri -.Benefattori.
che celebrò all'altare
della l\\fadonna: Comu-
nione generale, e canti
sqwsfri. Un'ora dopo:
trecento giovanette del-
no straordinario. Ogni
la nostra parrocchia di
giorno, da mattina a sera, è un affluire di fe- Borgo S. Paolo-Torino. Alle 10, il pellegri-
deli e di pellegrini che non si saziano qi am- naggio più numeroso: oltre un migliaio, da
mirare il lavoro compiuto e che pregano con Pavia, col parroco della Cattedrale Mons.
tanta devozione davanti all'altare della Ma- Bassi, clero diocesano e salesiani. Anch'essi
donna ove si conserva sempre il Santissimo ebbero la Messa aU'altar maggiore. Gruppi
Sacramento, ed all'alt.are di S. Giovanni Bosco. minori da Bolog!\\a, da Brescia, ecc. A
L' Vfficio Pellegrinaggi registra solo quelli di rutti diede la benedizione di Maria Ausi-
cui viene informato. E, tuttavia, è uno spet- liatrice un sacerdote salesiano. L'I 1, 3+
tacolo imponente. Nel mese di luglio rile- pellegrini da Musocco (Milano); il 12, un
viamo: il giorno 2, un pellegrinaggio della centinaio da Castellanza (Varese); il q., 50
Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore Fratelli Maristi da San Mauro Torinese
da Savona ed uno da Alassio. La domenica 3, e 40 giovinette del Cottolengo di Pinerolo.
mentre in basilica si tenevano le sacre Ordina- II 17, festa esterna del Sacro Cuore con fun-
zioni, giunse un gran pellegrinaggio, oltre zioni solenru per i nostri alunni.
un migliaio, da Borgomanero (Novara), gw- Devotissimo il pellegrinaggio di un'ottantina
dati dal direttore del locale Istituto salesiano. tra maestri e professori dell'Unione « Don
Ricevettero la benedizione del Rettor Maggiore .Bosco» di Glasgow ed Edimburgo (Scozia)
nel cortile u Don Bosco» e poi ascoltarono presieduto da S. E. l'Arcivescovo Primate
la santa Messa all'altare del Samo. Tra i gruppi Mons. Giuseppe Mac Donalù e diretto dal
minori notammo: 180 pellegrini da Bergamo; can. Taylor, che cèlebrò la Messa della Comu-
100 da Saronno; 140 alunne del Convitto nione generale all'altare della Madonna. Alle
Operaie di Legnano; 45 da Varedo; 45 da u, rientrarono in basilica per ascbltare una
Fino Mornasco; 40 da Pinerolo; 35 da Intra, seconda Mes$a celebrata dall'Arcivescovo di
ecc. Il 4 luglio, pellegrini da Mendrisio e Edimburgo all'altare del Santo; cantarono il
...._ 218

1.4 Page 4

▲back to top


Dopo la posa della prima plet.ca dell'istituto Edoardo Agnelli, il creatore e direuore generale della Fiat
Oo. Scn. GjovannJ Agnelli ha fatto visita al nostro Rettor M'4(giore nell'Istituto Ml5Sionario « Conti Re-
baudengo» e, da lui accompagnato, ha sorpreso I nostri alunnl nei singoli laboratori ammirandone con
compiacc.f.\\%a l"ottima prcpa.raz:ione tecnica.
Professori e insegnanti dell' « Unione O. Bosco» di Glasgow e di Edimburgo
coll'Arcivescovo Priinatc, in pellegrinaggio a Maria Ausillau-icc.
- -- 21.9

1.5 Page 5

▲back to top


Gloria in perfetto latino e mottetti in inglese
con nùrabile affiatamento. Si trattennero a To-
rino tre gierni, visitarono anche la casetta natia
di S. Giovanni Bosco a Castelnuovo, poi par-
tirono per Roma.
Altri pellegrini da Taggia, ed una sessantina
di Oratoriane delle Figlie di Maria Ausilia-
trice da Legnano. Il 18, oltre un centinaio
di giovani da S. Colombano al Lambro, che
ascoltarono la .Messa all'altare del Santo, Il
19, un distinto pellegrinaggio dalla Cecoslo-
vacchia: 150 persone con 15 sacerdoti, gui-
dati dal Rettore del Senùnario di Praga, Mons.
Striz, il quale celebrò per tutti la Messa al-
l'altare del Santo. Altri pellegrini da Casal-
cermelli e da Garbagnate. Una rapida visita
di S. E. Mons. Angelo Jelmini, vescovo di Lu-
gano (Canton Ticino). Il 20, un pellegrinaggio
da Ferrara: J50 persone con una diecina di
sacerdoti, tra cui iJ direttore dell'Istituto sa-
lesiano ed il parroco della nostra parrocchia
di S. Benedetto. Ascoltarono la Messa all'al-
tare del Santo. Altri pellegrini da Vailate, da
Casalmaggiore, da Ceresole, da Vanzaghello.
All'altar maggiore, l\\1essa della comunità per
gli alunni del nostro Istituto « Conti Rebau-
tlcngo ». Il 21, una settantina di ragazzi da
Postino (Lodi). Il 22, visita di S. E. Mons.
Angelo Bartolomasi, Arcivescovo Castrense.
Sessanta pellegrini da Alba. Il 23, pellegrini
da Cedrate di Gallarete e da Bosio (Genova).
Il 24, chiusura dell'anno scolastico-profes-
sionale per gli alunni della Casa-madre: Te
Deum in basilica e solenne premiazione in
teatro presieduta dai Superiori maggiori. Pelle-
grini: 150 da Rescaldina; 6o da Mede (Oratorio
femnùnile); 50 Uomini di Azione Cattolica da
Busto Arsizio; 44 da S. Martino di Strada (Lo-
di); 35 da Varese; 25 da BagnoloPiemonte,ecc.
11 25: 70 pellegrini Ja Asti, Oratoriani dei
Salesiani e Oratoriane delle Figlie dj Maria
Ausiliatrice; 50 da Mongardino.
Ritorno di S. E. Mons. D'Aquino dal Con-
gresso Internazionale dell'Istruzione Pubblica
di Ginevra.
li 26, una trentina di pellegrini da Briançon
(Francia).
Il 27, un devotissimo pellegrinaggio da
S. Pietro Mosezzo (Novara) col parroco Don
Silvio Beltrami che celebrò all'altare del Santo.
Il 28, 74 pellegrini da Pagno col parroco
Don Chialvo che celebrò all'altare del Santo.
Il 30, un pellegrinaggio di giovani della
parrocchia di Chaux dc Fonds (Svizzera).
Il 31: 106 pellegrini da Vertemate (Como);
35 da Intra; 50 da Caudino; 30 da Gorlago
-(Bergamo).
I N ·FAMIGLIA
L'Arcivescovo salesiano Monsi-
gnor Francesco D'Aquino Cor-
rea al Congresso Internazionale
dell'Istruzione Pubblica.
li 18 lugliou. s. s'è inaugurato a Gine,-ra il VII Con·
gresso Internazionale dell'Istruzione Pubblica, al
quale hanno partecipato i rappresentanti di 42 stati:
Afganistan, Albania, Argentina, Australia, Belgio,
Brasile, Bulgaria, Cecoslovacchia, Cile, Cina, Co-
lombia, Cuba, Danimarca, Egitto, Equatore, Estonia,
Francia, Germania, Grnppone, Grecia, Guatemala,
Haiti, Inghilterra, Iran, Irlanda, Italia, Jugosla";a,
Lettonia, Lituania, Luss.,mburgo, !\\,lessico, Nor-
vegia, Paesi Ba.~si, Polonia, Romenia, Santo Domin-
go, Spagna, ~tari Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia,
Ungheria. L'Italia era rappresentata da S. E. il
Sen. Balbino Giuliano, già Ministro dell'Educazione
Nazionale, il quale tenne una dotta interessante rela-
zione sull'importanza dell'insegnamento delJe Hn-
gue classiche. TI Brasile ha mandato come delegato
ufficiale del Governo il nostro Arcivescovo di Cu-
yabà, S. E. Mons. Francesco D'Aquino Correa, il
quale - come i nostri Cooperatori ricorderanno -
tenne anche, quando era ancor vescovo au$iliate, In
prcsidcn.za dello Stato di Matto-Grosso in quella
vasta Repubblica. La presenza deJl'illustte Arcive-
scov,>, che fa parte dcll'Accademja degli lmmortali
del Brasile, fu tanto gradita che venne eletto a primo
vicepresidente e presiedette due volte le adunante
generoli.
Nella prima adunànza ringraziando J'assemblea
dell'onore fatto al Brasile con la sua elezione a
primo vicepresidente, Sua Eccellenza invocò la bene
dizione di Dio sui lavori del Congresso facendo voti
per uno slancio nuovo dell'umanità verso l'ideale
dell'educazione che fu anche la grande missione
della vita di S. Giovanni Bosco, sulla base del pro-
w.imma dell'Ufficio Internazionale dell'Istruzione
Pubblica: Ut per jttvenes asce71ffat numdU$: affinchi:
la 1,,,-joventi1 possa Msicur.u-e il vero progresso del
mondo.
Nella seduta di clùusura poi, egli espresse la sua
soddisfazione pel successo del Congresso, felicitan-
dosi col Presidente e coi singoH Delegati, dicendosi
particolarmente lieto che colla presenza di ·tm arci-
vescovo salesiano la Chiesa avesse potuto collabo-
rare ad un'opera cosi bella, rinnovando l'antica for-
mula: Haec Eului'n, srJwla et Respublica. Chiudendo
il suo dire, annunziò ch'egli aVTebbe celebrato, la
domenica seguente, una Messa di ringraziamento
nella chiesa di Nostra Si~'tlora di Ginevra, pregando
Dio per intucessione della santissima Vergine a far
fruttificare i preziosi voti del Congresso. Alla Messa
assistettero vari Congressisti cattolici, i Mìnistri del
Brasile a Bema e a Ginevra, tutto il Corpo Conso-
lare e la numerosa Colonia brasjliami.

1.6 Page 6

▲back to top


ITALIA - Roma. - Omaggio all'ex-Presi-
dente della Rep. Argentina: S. E. il Ge-
nerale Agostino P. Justo.
La domenica 5 giui:no u. •· il nostro Jstituu, sa-
lesiano • !,,acro Cuore • ha tributato un familiare
(lm:Jl(lfiO a S. E. il Gen. A1e<»tino P. Justo, e,r-Pre-
sidcntc dell:i Rep. Arstcntinn e :111:i SUJI gentilis.~ima
81gnr,m Donna Anna Bema! de Justo.
Gh illustri opsiti, venn.,ru nccultt alla porta della
nostm b11silicu porrocchi(lle dàll'bpe11ore delle
case sales111ne dell'Argentina centrale 1). Reyneri
e Ja D. Adolfo 'l'omqui ·t- Salutati dall'inno na-
zionale ar1tcntino, entn1rc,no in chiesn ove ascolta-
rono la ~anta l\\le,;.oa celebrata da Dun GURlidmo
Cabrini, lspeuore delle case salesiane ddl'Argen-
tinR d.-1 'ford. J,,fr<1 tm ua,11 1 nostri !ltudcnt1 di
Teologia esew.11rono, trn i vari mottetti, anche l'inno
ullkiJle dd congresso eucariMico di Bueno~ Aire,,.
Ollrc a1 supcriori ariccnuni già menzionati, face-
,·:ano corona alle LI- EE.: I). E,-aristo :\\-1.irc:ooldi,
hpcttore dclle case salcsi11ne del Lazio e della Sar-
dc,l(n!l, la Contc:Ssa Dolore, Cobo de :\\lacchi di
u.-llc1 e; il Don. Carlo l\\lt11uens, [ncaricuto e.I 'affari
ddlJ Rep. Argentina prc~so il Quirinulc, con la
suo Siunora; il Don. Tito l•oppa. addetto all'Amba-
sciata Argcnlina, con l;i Signora: il Dote. Edoardo
\\'1,ot, cunsU(liere presso l'Ambasciata Arircntma,
e Sucm,ni A•~-olmm la S.mta \\lessa. Je LL. EE. p:1$-
sarnno nd ~-ortile dell 'istttuto, ove erano raccolti
gli alunni mtcmi cd 1 no~tn ch1cnci studenti all'Uni-
Wtli1ÙI Gre1,1orianu, di~pusti in bell'ordinc intorno
al monumento di D. Bosco. alla cui dèstrn cmnpeg-
gì,I\\·~ la hnndiem ar1,1ent1n.1.
F.•c11um, con maestria l'inno naz.ionale da un
11ruppo di studenti ,.,lesi.Ani argentini cd L;pano-
amt-rit,ini, un 1,1im-anc. n nome dei compa1,1ni di col-
leitio, dirc~,e un cordi11lc l.'d affcrtuoso benvenuto a1
Generale t>d offerse un mnzzo dì fiori alln ~un Signora.
Prese <1uindi la p11rolo R nome delle istitu:<icmi
sale~1.1nc d'Italia, D. Lu1111 Colombo, direttore del-
I'htituio, ìllu~tr.tndo ai g10,·an1 I 'eletw fi~ura del-
l'illu,trc Generale e ricordando, tra i fa,-ti 1rloriosi
dcllu sua prc,;Jenz.a, l'aiuto prestato ,u:mpre a tutte
le Opere ulesiane, m mudu particolarissimo durante
i fcstc1111iamcnti celcbrnti a Buenos Aire~ pur In
comm,·morazmne <lei 11iubileo di diamunti, Jcllc
OJlcrc salesiane in Argentina, onornu Jdln sua
11,-s. ~ pre,en7.a. Rmgrnzìi> pure l'illustrì,,ima i,uo
Sil(nora p.-r le làlltc ati.,u.,zioni di bo111à e: di
ben ,,olenn di cui le ,unno debitori i Salcsi11-
ni ar1eentini, or~ogliosi <li nvcrla preo.idt'ntc ono-
raria di tulle le Cuoperu1rici salesiane della ltep.
Arsccntina. Le LL. EE. il'intrttttcnncro affuhìlmcnte
con l(IÌ studenti argentini, e poi parttruno con
l'animo pieno di ammirazione, tr:1 nutriti applau,ii,
lasciando le più care impr,.,.,ioni.
Taormina. - Feste giubilari.
(,;1 ft..stu dt Marfo Aus1l11uricc ques1 'anno coinci~c
in Taormirui con due r1rnm:n1.c giubilari celehrntc
con vivo entusiasmo: il 25'1 dell'Oratono Salel!inno e
il so" di sacerdozio del suo direttore O. SJlvatore
Cnmuto, primo Sicilrnno entrato nella Società Sa-
lesiano, ricevendo l'ubito talnre cla1 santo fondatore
Don Jlo~co.
Le solenni c:e.lebrnzinni culminarono nel riusci-
tissimo Convegno degli ex-allie,-i (al quale pure
intervt'nnero rapprestnt,tnze di Messina e di Ca-
tania) e nel vario e geniale trattenimento tenuto
all'aperto per commemorare le due d111e Parlarono
applauditi li Cav. Giovanni L1cari, Presidente del
Cc,initato dei fesre~11inmcnti, c he rievocò in feli~-c
sintesi le ragioni, la neceit.,itl1 e i benefici frutti del-
l'Ornrorio nei suoi cinque lustri di pro\\'\\·1d11 atti-
vità; e il Snc. dott. A. Orto, Direttore sale-;i:ino, che
a11r.1, er.10 cari ricor.di personali trntter,i,(iò le \\'Ìrlù
e le benemerenze di D. Camuto.
Durante il trattenimento, che fu nlhctato da
canti con orchestra, da versi e dialoghi, fu inougu-
rat11 In lapide-ricordo del 25~ dcll '0ratorio e bènt-
detta la bandiera degli cx-allievi di D . Booco. Indi
fra In gi0ta di rutti furono lelti il telegni.mma del
Papa, benedicente l'Oratorio e il fcsteRgiaro, cui
un Rescritto Pontificio conccde,-a la facoltà di imp.ir-
tire lo Benedizione Apostulica dopo lu :'\\lessa d'Oro.
Srguir<>n<, messaggi I\\Ul(Urllli del Rc1111r l\\lng!(iorc
dell'Arc1veRt'ovo di .l\\fes~inn, del buo .-\\u~ili.tre e e.I,
altre personalità
Eru pre~ente alla fe<tlll '11.l>~ :\\label Jiill, ~h.: puo
con'<id.,rarsi la fondatrice dcll'Or.norio Sruc,iiano
d1 Taormma. Essa, che d11 molti 11nn1 , i ~og-
l!'iorna !'Criodicamcntc, preoccupata del hene mo-
rale e religioso della gioventù, pur non professnndn
la Rdil(ione Cattolica, riusci ad Ottenere lu fontl11-
zion1: della prO\\·vida Opera M\\lcsiana I i,·oliicndosi
a P,o '\\. d1 ~- m. da cui si recb in persona. Durante
que,ite ce!cb1 azioni ,\\t,.._~ Hill, festCl(lol'Ì&lll du tutti,
esprimeva In sua JZran l{ioia per il bene procurato
dall'Oratorio in mezzo alln gioventù. Dupo il trat-
tenimento si svolse uno devota processione eucari-
stica pt:r le vie della città vagamente paws11te e illu-
minate, cui seiruì il canto dt-1 1"e Deum e l;1 benedi-
zione.
:--et giorno s.-,;~•entc 11i celebrò 1a festa ;\\laria
Ausìliatrice con la ~le,s.sa ù "Oro del direttore il qunlt:,
circondato da parenti, au1orn.à cinadmc, henefot-
tori, amic;i e giovani, dopo avere omrnini,troto la
SS. Eueoristia ad un grond1ss1mo numero, importi
l'Apostolica Benedizione, conforme ol R,·~nitto
Pon1itie10.
Sel!Ul la \\lei.sa solenne in musica con orchc~tra,
cclchr:ua da '.\\Ions. Carciotto, Yicario Generale
di l'atonia. Disse il f1nncgirico Don Di Fran-
cese<>.
Nd pomeriggio per le vie della città, in un vero
triunfo di fede, cli canti, l' di fiori, proces~ione coll11
statua d1 .J\\I Ausiliatrice, chiu:;a dalla solenni' bene-
dizione t'.Ururistica impa1 tita all'aperto a ll.1 fitta
rx folla a.~~iepata nella pÌD7.Z,! ,\\prile.
La indimenticabile wo1 norn ebbe tennine con
un oppluudito concerto mu~icale e con fum:hi nr-
tificiuli, che resero 11nimnlìss1ma In pinzw, inon-
dnt.1 d1 luce dal prospctw t'. dal camrunìle della
c:h1e9a.
- -- 221

1.7 Page 7

▲back to top


ra?.i!lne dd superbo edi-
fizio sorto su dise1-,l'-Do del-
l'ingcgncn· !lnlc~iano D.m
Fiorenzo l\\larrinez per
o,pn,1r~ i nuo\\·i laborato-
ri di f,11.:gniim.,ria e mec-
camc,1, coi rispc:ui,; dor-
mnori tlcsrinati :ai;?li nlunni
:irti~iani. Prc,ietlcuc la ce-
rimonia, funl(endo anche
do p.1Jrin11, lo stesso P ré-
s1de11te delln Repubblica
Ci1:n,•rnlc: Bcnnvidcs, e
fece dli modrinu la oobilis•
s1mu 1,110 signora Francesc.1
Denavidt11 di Bena.-ides,
accolti a festa dall'Ispet-
torc, . dal direttore, dai
p rofessori e dai mille gìo-
rnni alunni al suono della
banda fra scroscianti ap-
p luos1. Fi;cero corono nl
P residente il Nunzio Apo-
lloma. • S . E. Il G= . Justo al n oslro lslitulo Sacro C uor e.
s tolico S. E. r.1ons. Cento;
l'arc1ve~Co\\'O di Lima, S.
E. Mons. F,ufàn; il Pre-
PERU' - Lima. - Il Presidente de lla Re- sidente del Consiitlio dei i\\linl!tri e '\\.Iinistro del-
pubblica inaugura le Scuole Professio-
nali Salesiane.
1'Educazione P ubblica, Gen. Montagne; i :\\f ini.stri:
di (;ius11zin e Culto Dott. AnAs Schrciber; del
Lavoro e Pre,;sionc Sociale, Don. Alm(:nara; dd
Il 31 mni;cwo u. s. la capitale del Perù comme- P rog,-csso, in,::. Boza; d d Govcmo, Gen. Rodril(ucz;
morò dcgnnmente il cinqW1ntesimo anniversario dcllu Gucrrn, gen. llursado; dello l\\Tnrina e dcll'A-
dello morte di Snn Giovanni Bosco coll 'inaup;u- viH.zione, comandante Salclios. Assistevano inoltre
S. E. Mo ns. D' Aquino col PrCJiltlc nto e i Delegati di ~a S ta ti ol Congresso Jntern a.zlon11lo
- -- 222
dell 'l <truzlono Pubblica a Gine vra (Svizzera).

1.8 Page 8

▲back to top


Lima (Perù).• Il Presidente della Repubblica colla sua Signora all'inau nur:1:done delle nuove Scuole professionali.
Lima (Perù). L'ls:i;,ettore Salesiano porge il saluto al P residente d e lla Repubblica.
224
-

1.9 Page 9

▲back to top


il Minist('D d'Italia, Grand'Uff. Iginio Ugo Faralli,
colla gentile Su.'1 Signora e membri delle Missioni
italiane • di polizia e aviazione; il Sindaco della
città di Lima, di Magdalena del Mar e di Callao;
S. E. l\\,Ions. Hcrmosa, vescovo diocesano del
Cuzco; S. E. Mons. Vargas; S. E. il Presidente
della Corte Superiore di Giustizia, alti funzio-
nari pubblici, civili e militari; rappresentatoti del
clero secolare e religioso e molti nostri insigni Coo-
peratori.
Cantato l'inno alla bandiera, prese la parola l'Ispet-
tore salesiano che fece una rapida sintesi dell'opera
di Don Bosco nel Perù, ringraziando a nome della
Famiglia salesiana l'Ecc.mo Presidente e Signora,
e tutte le autorità convenute a dare ancora una yolta
prova di simpatia e di affeuo all'opera di $. Gio-
vanni Bosco.
AJ discorso de.li'Ispettore rispose il Presidente
della Repubblica, dicendosi lieto di potere inau-
gurare personalmente i nuovi laboratori destinati
ad educare ed istruire i giovani operai della sua
patria.
L'Opera salesiana nel Perù, aggiunse, è senza
dubbio una delle più benefiche e salutari in favore
del paese: col lavoro e lo spfrito di sacrificio degli
insigni educatori salesiani da quasi cinquant'anni
si formano negli istituti di Don Bosco coscienze
utili alla nazione, poichè i Salesiani pensano solo
a formare giovani credenti in Dio e amanti della
patria, basi essenziali per la grande7.za delle na-
zioni •·
Fece quindi i migliori voti per l'estensione del-
l'Opera di Don Bosco nel Paese, assicutando che
non sarebbe mancato l'appoggio del suo Go-
verno.
Cantato l'inno nazionale, S. E. Mons. Pietro
Pasquale Farfan, arcivescovo di Lima, benedisse
i nuovi locali che tutti i presenti passarono con evi-
dente compiacenza a visitare.
L'Eccellentissimo Presidente si fermò in Collegio
quasi due ore e Ili solenne cerimonia fu trasmessa
per radio a tutta la Repubblica.
VENEZUELA - Caracas. - Una bella ini-
ziativa.
Una bella iniziativa clie è ormai tradizionale è
quella della celebrazione dello Pasqua degli Italiani
nel nostro Santllilrio cli Maria Ausiliatrice in Ca-
racas.
Quest'anno fu scelto il giorno stesso dello festa
della Madonna, 24 maggio, e celebrò il Nunzio Apo-
stolico S. E. Monsignor Lui~i Centoz il quale di-
srribul la Comunione pasquale alla gran massa degli
Italiani residenti nella capitale.
ln posto riservato, primo fra tutti si ttovava S.
E. il R 0• l\\llinistro d'[r:ilia Duca Filippo Caffarelli
che tanto s'foteressò per l'onimo risultato di questa
provvida iniziativa, gloria ed onore dt:lla nostra
Colonia. La Comunione fu preparata da un tricluo
predicato dall'Auditore della Nunziatura Mons.
Giacomo lVIorclli e dal nostro D. Casazza.
Omaggi a S. Giovanni Bosco.
Brindisi. - Le feste per il cinquantenario della
morte di S. Gio. Bosco sono riuscire solennissime,
Predicò il triduo il Direttore dell'Istituto Don
Musto.
Grandioso il pellegrinaggio di 2000 ragazzi delle
scuole elementari maschili e quello delle bambine
della città: 1 800.
Al mattino della festa, 30 bambini ricevettero la
prima Comunione dutante la Messa solenne.
Nel pomeriggio, pellegrinaggio ininterrotto di po-
polo fino a tarda sera, olle funzioni di chiusura.
Rese più solenne la festa S. Ecc. Mons. Fer-
rando, Vescovo di Shillong, con due Ispettori Sale-
siani ed altri Missionari, diretti a Torino per i fe-
steggiamenti del Santo.
Cistenu.no. - Il 29 maggio, dopo un novenario
in onore di Maria Ausiliatrice, nella chiesa Matrice,
un -solenne triduo predicato dal direttore D. Di Sil-
vest ro preparò la popolazione alla celebrazione del
cinquantenario del glorioso transito del nostro santo
Fondatore. li mattino della festa, alla Messa solenne
tenne il pane~ririco il Vescovo diocesano S. E. Mo.ns.
Mclomo mettendo in rilievo l'altissima spiritualità
di D. Bosco.
Nel pomeri~io, devota, solenne processione colla
statua del Santo accompagnata da una folla stermi-
IlJlta con tutte le autorità ecclesiastiche, civili e
politiche, dalla chiesa all'Istituto. Benedizione euca-
ristica nell'ampio cortile rigurgitll.nte di folla.
Milano ha voluto dedicare un'intera settimann
ai festeggiamenti per il 50° anniversario della morte
di S. G. Bosco.
Il ciclo fu aperto, la domenica 24 aprile, da un'im-
ponente adunata di ex-allievi, che, dinanzi al
nuovo altare del grande Padre Don Bosco rinno-
varono propositi di bontà.
Il giorno seguente nel salone dell'Istituto di-
nanzi alle autorità e ad un scelto pubblico, l'illustre
Senatore S. E. Stefano Cavazzoni in magni.fica sin-
tesi fece rivivere la poliedrica -figura del grande
Educatore e l'opera sgorgata dal suo cuore di apo-
stolo.
Riuscitissimo l'omaggio dei Sacerdoti milanesi
adunati per l'annuale convegno sotto la presiclenza
del Rev.mo signor Don Seriè del Capitolo Supe-
riore-, rappresentante il Rettor l\\faggiore, coli'in-
tervento di S. Em. il Cardinale Arcivescovo, mer-
colcdl 27-
La discussione principale converse su questi)
punto di grande interesse pei devoti del Santo: come
effettuare il desiderio dell'Eminentissimo Card. Ar-
civescovo che il soggiorno di Don Bosco a rvrilano
sia ricordato ai posteri da una lapide da collocarsi
in Arcivcscovndo.
L'indomani s'iniziò il triduo solenne in S. Ago-
stino, con larghissimn partecipazione di popolo.
Predicò Don Vincenzo Chinellato. Venerdl, alle
17,30, un numeroso corteo di automobili colle per-
sonalità più cospicue della Pnrrocchio cd amici del-
224

1.10 Page 10

▲back to top


l'Opera salesiana raggiunse l'Arcivescovado per
accompagnare Sua Eminenza che recava le Reliquie
destinate al nuovo a.tea re alla Prepositurale.
Una folla immensa as~iepava il vasto tempio e le
;1diacenze.
Accollo dagli evviva e dal suono della banda, il
Card. Schustcr depose le Ss. ReHquie e diede- sen-
z'altro principio al rito preparatorio della consa-
crazione, c;he si dovemi compiere il mattino seguente;
quindi sali sul pergamo e tenne un magnifico di-
scorso sul Santo.
A cerimonia finita venne distribuita a tutti i par-
tecipanti al corteo automobilistico una targhetta
di S. G. Bosco.
Alle 5 del sabato, seguito col più vivo internsse
dalla folla imponente che si era fatto un dovere
d'intervenire nonostante l'ora matturina, Sua Emi-
neru:a consacrò il nuovo altare ed al Vangelo tenne
l'Omelia.
Uno Comunione generale coronò la c;ommovente
cerimonia.
Alla festa intervenne il Prefetto Generale Don
Berruti, in rappresentanza del H:ettor Maggiore.
Celebrò la Messa della Comunione generale. Tutto
il giorno fu un affluire di devoti da ogni parte della
città. ,
Alle 10,30 tenne solenne Pontificale l\\rions. M .
Cavezzali, Pro-Vicario della Diocesi di Milano.
~el pomeriggio, dopo i vespri e il panegirico,
processione colla Reliquia e statua del Santo per
le vie della Parrocchia ornate a festa.
Impartita da Mons. Cavezzali la trina benedizione
eucaristica nell'interno e a.li 'esterno della chiesa,
la cerimonia r~ligiosa si chiuse col bacio della Re-
liqui~
Torre Annunziata. - Il mOnUJJ1cnio a San Gfov. Bosco.
Quargn ento. - li 17 luglio u. s. Qvargnento
(Alessandria) ha dedicato a S. Giovanni Bosco una
delle vie principali del paese inaugurando anche
un'artistica lapide per ricordare - d iceva il marù-
festo largamente diffuso - nt:traverso a rutti i
tempi la fortuna avuta nell'anno 1878 della visita
del Sunto Don Bosco, colà recatosi per trallare della
fondazione dell'Asilo Infantile, affidato poi nel
1879 alle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Tutta la popolazione del paese e delle cascin.e
anche più lontane, con a caro le autorità religiose,
Torre Annunziata. - L'aalvo del CIU'dinale AscaJesi, dei Vescovi e delle Autorità per l'inaugurazione
del .m.onumenlo a Don Bosco.
- -- 225

2 Pages 11-20

▲back to top


2.1 Page 11

▲back to top


civili e politiche con bandiere e gae;liardetti, accorse
alla solenne cerimonia dimostrando quanto fervano
ancora l'amore e la devozione verso il nostro Santo.
Parlarono con vibrante entusiasmo gli ex-allievi
Can. Giuseppe Poggio, arciprete, il dottor Giovanni
Capra, medico condotto, il Podé!>"tà Giuseppe De-
Vito, il Commissario del Fascio, Avv. Capella,
D. Carlo Braga, Ispettore Salesiano in Cina, e Don
Ermenegildo Carr.i, Ispettore salesiano in Porto-
gallo, ideatore del devoto oma~io.
Torre Annunziala. - Torre Annunziata ha ce-
lebrato il 50° della morte di S. Gio. Bosco inaugu-
rando nel cortile dell'Istituto salesiano un artistico
monumento al Santo, opera dello scultore prof.
Arrighini, cretto col contributo dei torresi residenti
in città o sparsi nelle lontane contrade di Ame, ica,
degli Italiani ,-esidenti in A. O., Enti, Associazioni
e privati di tutta Italia e dèll'cstero. Un vero ple-
biscito devozfone al gran Santo italiano.
La giornata memoranda r.iccolse nell'istituto
tutta la massa del popolo, con autorità e gerarchie.
Alla Messa b3$sa ponti.fìcal.e celebrata ùa S. E.
Mons. Cclli nella cappella interna, segui la 1\\.1:essa
solenne con panegirico del nostro D. Ruggero Pilla.
La cerimonia inaut!urale fu presieduta dallo
stesso Em.m.o Cardinale Arcivescovo ùi Napoli
Alessio Asca1esi, presenti gli Eccellentissimi lVlons.
Anastasio Rossi. Patriarro di CostantillJ)poli, Prelato
di Pompei, Mons. Pasquale Rlil(osta, Mons. De
Angehs Vescovo Nocera dei Pagani, Mons.
Emanuel di Castellamare di Stabia, e Mons. Ca-
merlengo di Nola, tutte le autorità, gerarchie, or-
ganizzazioni di A. C. cd una folla di popolo.
S. Em. il Cardinale A.scale.si è stato accolto al
suono dell'inno Pontificio e della Marcia Reale; poi
In • scholn contorum ~ intonò un bel canto trionfale.
Scoperto il bellissimo monumento, Lra applausi
vivissimi e un interminabile grido di viva D. Bosco,
l'Eminentissimo i1npa:ctl la benedizione alla statua ed
il Segretario politico pronunziò un elevato discorso.
Ripetuto l'inno a Don Bosco, il Cardinale lasciò
l'Istituto accompa1,'llato dagli Ecc.mi Vescovi fino
alla piazza dove il popolo improvvisò all'Ero.mo
Porporato e agli illustri Presuli una grnndiosa di-
mostrazione. Sua Eminenza ringraziò colla sua be-
nedizione, mentre squillavano le campane e s'ac-
cendevano fuochi di gioia.
Velletri. - Nella bella pam)Cchia di San Mar-
tino la solenne commemorazione del 50" anniver-
sario della morte di S. G. Bosco promossa dal parroco
P. Italo Laracca, C. R. S., si svolse il 10 luglio u. s.
nella sala parrocchiale • S. Girolamo Emiliani ••
costruita appena un anno fa, e fu presieduta da S.
E. Mons. Salvatore Rotolo, vescovo Ausiliare della
Diocesi. Tenne il discorso ufficiale il cav. Giovanni
Pnssamonti illustrando la brillante conferenza con
bellissime proiezioni, e ricordando il passaggio del
Santo a Velletri nel 1881 quando celebrò la Messa
neU'lstituto delle Maestre Pie Venerini.
Chiuse S. E. Mons. Rotolo, ringraziando il Par-
roco e l'Oratore ed esortando gli intervenuti a col-
-tivare con fervore la divozione al Santo.
Convegni di Decurioni Salesiani.
Altri riusciti conwgni di Decurioni Salesiani si
sono tenuti il 27 aprile, a Milano, nell'Istituto S. Am-
brogio; il 29 aprile, a Bologna, nell'lstituto Madoruia
di S. Luca; il 5 maggio, a Livorno, nell'Istituto
Salesiano Pnrta Colline; il 5 luglio a Cuneo; il
6 lugLio ad Asti. Diamo un rapido oenno.
n convegno di Milano, onorato dall'intervento
deU'Em.mo Cardinale Arcivescovo Schuster, portò
la partecipazione del Clero alle solenni feste mila-
nesi in onore di S. G. Bosco.
Al mattino ebbe luogo, in un salone dell'lstiruto
S. Ambrogio, un'adunanza di carattere pratico e
familiare. 1''u pre~ieduta dal rev.mo ùon Giorgio
Seri~, in rappresentanza del Rettor l\\faggiore, e
regolata da Jon Fasulo. Dopo un cordiale saluto
rivolto agli ospiti dal direttore salesiano, don Pa-
squale Rivolra, Mons. Galimberti parlò di don
Bosco presentandolo come grande conquistatore di
anime, santo universale, modello di ogni sacerdote.
Accolto dalla banda musicale e da11;li applausi dei
convenuti e dei collegiaLi, alle ore 1+, giunse al-
l'Istituto l'Em.mo Cardinale Arcivescovo il quale,
recatosi nella chiesa di S. Agostino, dalla nuova
cappella di S. G. Bosco, rivolse al Clero ispirate
parole <li lode al Santo provvidenziale e di esorta-
zione ad imitarlo nelle virtù, particolarmente nel-
l'attaccamento alla Chiesa e nello zelo per la sal-
vew.ta delle anime.
Anche il Convegno di Bologna fu onorato ed
incoraggiato dalla presenza e dnlla partecipazione
più viva d.all'Em.mo Cardinale Arcivescovo Na-
selli Rocca. Rivolsero parole di omaggio e di rin-
g,-aziamento all'Em.,no Porporato e ai rev.di De-
curioni jJ direttore dell'Istituto, don Giulio Paraz-
zini, e don Fasulo n nome del Rettor l\\11aggiore.
l<'urono efficiici ed apphiuditi relatori mons. dott.
Emilio Faggioli che caldeggiò il culto di S. Giovanni
Bosco, pnrticolarmente in rapporto alla forma-
zione spirituale della gioventù, e S. E. Mons. Gujz_
zardi, Vescovo Ausiliare, i1 quale presentò don
Bosco modello dei sacerdoti nell'amore agli umili,
alla verità e alla Chi~-a.
Segui un'animata discussione cui parteciparono,
con opportune proposte e calde raccomandazioni,
i] venerando Direttore Diocesano dei Cooperatori,
mons. Luigi Pedrclli e S. Em. il Card. Nasalli Rocca.
Al Convegno di Livorno intervennero decurioni
della Toscana Occidentale. S. E. Mons. Piccioni
era rappresentato dal Vicario Generale mons. Mario
Marcucci, Direttore Djocesano dei Cooperatori.
Inviarono cordiali adesioni l'Arcivescovo di Pisa
ed i Vescovi di Grosseto, di Massa Marittima e
di Volterra.
A nome della casa diede il benvenuto agLi ospiti
il direttore, don Domenico Ferraris. Don Fasulo
presentando il novello Ispettore don Angelo Gar-
barino, rievocò la cara figura del compjanto Ispet-
tore don Giovanni Battista Antonio!.
Jllustrarono i temi dell'ordine del giorno: Mons.
Adolfo Braccini cli Pisa, il prof. don Luigi Branca-

2.2 Page 12

▲back to top


lanci di Livorno e il parroco di $agso Pisano, don
Luii;:i Paoli.
Chiusero il riuscito convegno l'Ispettore Sale•
siano e Mons. Marcucci che portò la benedizione
di S. E. il Vescovo di Livorno.
Al convegno di Cuneo, onorato dalla presenza
del Vescovo, S. E. Mons. Gia.como Rosso, intfrr·
vennero un centinaio di sacerdoti delle due diocesi
di Cuneo e di Fossano.
Al Direttore del Convitto, prof. don Donato
Cucchi che diede il bem'enuto agli ospiti segul
don Fasulo che aperse e guidò la discussione.
Re.latori: don Francesco Re.nnudo, priore di Gaiola,
can. Mario Bessone, priore della Cattedrale di Cuneo,
can. Antonio Lamberti Direttore Diocesano dei Coo-
peratori di Fossano.
Espressero sentimenti di soddisfazione e di rico-
noscenza l'Ispettore Salesiano, prof. don Roberto
Fanara, e S. E. Mons. Rosso il quale rilevò il hene
che i figli di Don Bosco vanno compiendo ed esten-
dendo nello sua diocesi.
Numeroso, fervido e pratico riusd anche il con-
vegno di Asti, cui parteciparono un'ottantirui di
sacerdoti con a capo il Vescovo, S. E. l\\.Ions. Um-
berto Rossi.
Don Fasulo, regolatore del convegno, ricordò i
particolari ,-incoli di simpatia che legano alla fa.
miglia salesiana l'Astigiano, ·terra di Don Bosco,
di Mamma Margherita, del Card. Cagliero, di
Mons. Fagnnno, del Ven. Domenico Savio, di Bar-
tolomeo Garelli, e ne trasse auspici di riuscita.
Seguirono entusias1iéhe, applaudite relazioni del
direttore diocesano, can. Fclke Bianco, del can. Ga-
briele Gamba e del can. Mario Scarabello.
Mons. Vescovo, raccogliendo in bel mazzo pen-
sieri, suggerimenti, propositi, li confortb colla sua
calda approvazione e patema benedizione.
Nei convegni fù accolta con unanime enru-
siasmo la proposta di indire l(randi pellegrinai;t~i
diocesani all'ampliata Basilica di Maria Ausiliatrice.
DeW13 di rilievo la deliberazione presa ad Asti
di fur servire il Conve1,,rno dei Decurioni, da tenersi
o,qoi anno, in luglio, come ritiro spirituale per ,I
Cl.:ro.
A nome dei conYcnuti furono inviati tdegrum!1'i
di aff~1tuoso omal(gio al Santo Padre e al Si${. Don
Ricnldone.
TESORO SPIRITUALE
I Cooperatori che, ro1,frssoti ~ comu11ica1i, visitino una
chiesa o pubblica l!àppclla (I Religiosi e le Religiose, la
loro cappella privata) e quivi preghino secondo !"inten-
zione del Sommo Pontc,fice, posso·no acquistare:
l.'INDULGENZA Pl,ENARIA
Nm. MB.'IF l)I SBTTBMBHH:
1) li giorno 8: è\\ativitil di Mar,a SS.
2) li giorno 12: SS. K<>me di Maria.
3) TI giorno 14: "Esnltazione deU~ l:ianta Croce.
~) TI giorno 15: I setre dolori di Manu. SS.
5) Il J>:it1mo 29: Dedicazione cli S. Miehele ArcanJ!!elo.
Lettera di D. Giulivo ai giovani.
Carissimi,
Bartali ha vinto anche il giro di Francia! Ho se-
guito ro11 voi, con crescente entusiasmo, le tri<mfali
affermazioni del «dominatore del giro•• battendo le
mani ai moi ardi111mti ed alle sue ~1i1torie. Soprat-
tutto ammirando lo spirito che lo ha costantemente
animato. Uno spirito di serenità, di ralmn, di pndr(l-
11anza assoluta di sè, di cameratismo sen::'ombra d,
egoismo. Sulla D1gne-Bria11ro,r tgli si è rivelato VI!•
rammte signore pirì dte campione della 111011-
tagna.
~ Citi potrebbedubitare-ha scritto He,rri Desgrange
il pllllrt! del Tour - dopo la tappa vi11ta da Gi110 -
che gli sportivi italiani hanno i11 lui molto probabil-
mente il pi,ì grande corridore ciclista clte sia mai esi-
stito?... Per tutta la mia vita, io avrò negli occhi lo
spettacolo di questo grande rampirme clte, app("ntl a
metà del rolle dell'I zoard, ro11 più di dieci rhilometri
di una stilita spaventosa, 1w11 dti s~ni di noi.a, si di-
,·trte ti guardare dietro di sè, q11aT1h111q11e sappia rlte
11esrrlno lo miuaerìa più; e, tutlo ad wt tratto, pianta
11n Viri11i, che non è il primo 1•em1to, sopr(lltutto i,,
salita, e filò. verso la 1,1it10ria che .t?li sorride i11 alto
a 2280 metri di altezza. A uno st•olta egli srorge il
fo11do della ••alle rhe ha percorso e laggit), _proprio in
fondo, storge come d,ie piccole formirhe che avanza110
:mila strada. Egli non si inga1111a, e a qllesti dUI! com-
w, pagni e/te 11011 possono •·ederlo im•in lo stesso, col SIIO
braccio teso, amiche,•ole buo11 giorno •·
Il Du.re gli lw asseç11ato la medaglia d'argento al
Valore atfotico. li Cardinale Arcit•escorn di 'l"orim,
gli ho dato 1wa bella reliquìa di S. Giovarmi BMro
dicendogli: o Le do q;,,,sta reliquia, perclti: Sl' Don
Bosco fosse qui .<arebbe contento •·
Ne ho goduto per lo sport nazionale e per I'Azio11e
Cattolica. Sicuro: mul,,, per /'A.zione Cattolico eui
Bartali appartiene e mi fa onore. Poic/1• fa Sila ,,;,.
toria giunse proprio a tempo a dimostrare rhP lo spirJto
dell'r.lzione Cattolira 11011 è spirito do fr~lf11011i e da
piagnoni; 111a spirito e111i11r11femenfe atletico rlte, /rmgi
da/l'(Jtro_fì:,,zare le energie w1ume, le potenzia tutte
allo massima va/orizzaziorie, formm1do i gra111li, ,
potrioh°, gli eroi, i santi!
Oh, rin:rra::im110 il Signore rlte lta provvisto a
ltlllo 11ella sa111a Chiesa. Non occorre d1lt'vtro rm-
negar ntt!la della religione callofica - rome si
pretn1dt't•a i11 tl!mpì omai lo11la11i che voi, fortunati,
1w11 av•ete vismto, dalla teppa degli anticlericali -
11011 orcorre rimtegare m,lla della rllligio11e per essere
al/'a/1,•:::::a dei tempi, in tu/ti i campi, anclte nello
sport. La fede 11011 itifiacd,ùce i muscoli; tempra wu:ti
il ruore alle pitì arrfae cor,,p,iste, <11/e più gloriose
villorie. Conforlate,.1i tmrlte a questo esempi'o e co11ti-
1mate a crescere pii, puri, furti e robusti, t,ll'(IVan-
gu.ardia della giovim:!!za 11el leale e generoso sl!r'L•bio
della Patria e della Chiesa. E siate sempre h11ti tam-
pioni... ,1on stm:::tJ. valore.
VostroajJ.mQ
Don GIULIVO
- -- 227

2.3 Page 13

▲back to top


I Direuori e C
naggi sono vlv
dl presenlarsi
fido Pellegrino.
situato al piru
di6cio delle <
cislone la proi:l
mero dei pellrflr
do., possono tr<
che Il ro1ograr,
da CHAUX DE FONDS
da BORGl
228
da S. PffiTRO MOSEZZO (Novara}

2.4 Page 14

▲back to top


EGRINI
Capi di PcJlegrl-
lvamente pregaù
,i sempre all'Uf-
roggi Solesù1111
anterr\\lno dell'e-
camere di Don
lndit.ire coo pre•
.rova.r pronto an-
,ro.
lOM>\\NERO
da JNTRA
da POSTINO LODIGIANO
--
-

2.5 Page 15

▲back to top


DALLE NOSTRE MISSIONI
MATTO GROSSO (Brasile).
Un'altra bella pagina di apostolato.
Amatissimo Padre,
Mi vedo costretto a ripeterle la relazione
dell'ultima spedizione tra gliIndi Chavantes, es-
sendo andata smarrita la prima. Ma sarò breve.
I nostri, in numero di dieci, partirono da
Araguayana il 13 luglio con due barche a mo-
tore fuori bordo e viveri per quattro mesi.
Discesero l'Araguaya, entrarono nel Rio das
l\\fortes, e lo rimontarono, fermandosi all:i
cascata "das Cruzes » il 26 settembre, dopo
aYer percorso 140 leghe (Km. 640). Nel tra-
gitto si fermarono tre giorni al " barranco dei
Martiri,, dove caddero il di novembre 1934
Don Sacilotti e Don Fuchs. La g rande croce
che aveva piantata sul luogo Don Colbacchini
era a terra. Non la rialzarono e deposero ac-
canto diversi oggettucci, molto ambiti dagli
Indi. Circa 27 leghe prima di giungere a
S. Teresina, costrussero un « rancho n e pian-
tarono attorno mandioca e banane.
S'incamminarono per il ritorno iJ 12 ottobre.
Giunti al i, rancho » suddetto, trovarono
un biglietto del capo di una spedizione scien-
tifica, che li avvisava del loro passaggio, e del
loro accampamento a poche leghe di distanza.
Il nostro D. Chovelon mandò là con w,a
canoa il confratello D. Nunes che ritorni> il
giorno dopo con il capo Prof. 1-Iennano Ri-
beiro Da.Sih·a.
Questi disse che con altri 29 animosi for-
mavano la cosi detta 1< Bandeira Anhanguerra »
composta in massima parte di esploratori,
ingegneri, scienziati, scrittori, cinematogra-
fisti, ecc. Si erano proposto di penetrare nella
ancora sconosciuta « Serra Roncador >i coperta
<li foreste vergini, residenza originaria degli
Indi Chavantes. Chi~deva che i Salesiani si
unissero a loro. Ma i nostri avevano già il loro
piano, e solo consentirono che li accomtia-
gnasse un sacerdote, D. Nunes1 per l'assi-
stenza rei igiosa.
Dirò più sotto le peripezie della « Bandeira
Anhanguerra " che, munita di radio trasmit-
tente e ricevente, tenne in apprensione la città
<li S. Paolo, donde proveniva, anzi il Brasile
intero coi suoi radiodrammatici messaggi.
Si sacrificò per tutti il capo: l'eroico Her-
-mano Ribeiro da Silva, un veterano del
230
« sertào », scrittore forbitissimo, tempra ada-
mantina di brasiliano paolista.
I nostri ripresero la loto navigazione, di-
scendendo il Rio das Mortes. Giunti al « bar-
ranco dei Martiri » ebbero una prima sor-
presa: ì doni che avevano lasciato presso la
croce abbattuta, non c'erano più., e al loro
posto ne t rovarono altri di indiscutibile fat-
tura indiana. Scambio di doni; segno di pace,
dunque, non di guerra. I nostri sbarcarono
e si accamparono sulla riva. Ed ecco sbucare
ed apparire gridando ed agitando gli archi
ma lontani un 200 metri - un gruppo di
Indi: forse g li stessi dell'anno scorso. Ne essi,
noi osammo avvicinarci. A cento metri
due dei nostri collocarono dei doni e si riti-
rarono facendo cenno agli Indi che erano per
loro. Allora due si staccarono dai compagni
e li ritirarono. D. Chovelon conosceva qual-
che parola della lingua della tribù dei 1, Cha-
rentes » che si fusero coi Chavantes. Chiese
in cambio il dono di qualche freccia. Compre-
sero e le portarono, depositandole nello stesso
punto. Altre frecce giunsero il mattino dopo;
ma queste non richieste. E ra un gruppo so-
praggiunto, che vedendo quegli stranieri ac-
campati e ignorando chi fossero, prima che i
compagni avessero il tempo di intervenire,
li salutarono con un nugolo di frecce. Una
colpì all'avambraccio D. Chovelon, trapas-
sandoglielo. Per fortuna non era avvelenata.
Guarì in 15 giorni.
I viveri erano al termine e urgeva ritor.nar.:,
ad Araguaya, base <li partenza, anche perchè
erano incominciate le piogge. inoltre era
prossimo il giorno in cui dove,·ano incon-
trarsi coUa i, Bancleira 1\\nhanguerra 11 a Coca-
linho, sulla riva sinistra ddl'Araguaya. Con
grandi gesti di commiato e grìùa di arrive-
derci un altr'anno (si dove,·ano interpretare
cosi l) ripresero la marcia di ritorno.
Riassumo le peripezie della spedizione
« Anhanguerra », riportando alla lettera i prin-
cipali radiomessaggi:
19 ottobre: Provammo tutti grande piacere
per esserci incontrati coi Padri Salesiani, che
ci portano il conforto della religione cattolica,
tanto necessaria per chi viaggia per questi
posti desolati. La prima messa fu celebrata
da P. Nunes, autentico brasiliano, su di un
altare improvvisato da rozze casse accatastate
e ricoperte dei colori della nostra bandiera,
regalata dai bambini delle scuole di S. Paolo...

2.6 Page 16

▲back to top


Sl, siamo soddisfatti e orgogliosi di accompa- Scarseggiano i viveri. Non è più possibile la
gnarci ai valorosi Missionari di D. Bosco: è caccia. Bisogna giungere in fretta al fiume per
per noi la più autorevole conferma della bontà pescare. Il terreno e tutto acquitrinoso. Non
<lella causa, per cui, come loro, es.poniamo la si può ritornare. Pensiamo allora di proce<lere,
vita (firmato IIERMANO Rumrno DA S1LYA). affrontando la Serra ,1 Roncador » che segna
26 ottobre, ore 22 e 7 minuti. Alto della
«Serra » divisoria. Radio bandcirantc. Urgente.
11 gruppo dell'avanguardia localizzò sta-
mane un'<( aJdcia" di Chavantes dal fumo che
si vedeva lontano. Avanzammo alle ore 16
con 20 uomini, più P. Nwies. Giungemmo a
il displuvio delle acque ciel Coluene con quelle
del Rio das Mortes. Incontreremo prima gli
Indi Bavairfs, già semi civilizzati. Ci riforni-
ranno. Mandata una pattuglia il\\ avanscoperta, e
ritornata dicendo essere impossibile aprirsi un
varco... (firmalo: HERMANO RIBEIRO DA Su.VA).
500 metri <laU'« aldeia 1• e rimanemmo nascosti
nell'erba ali.a. Imbruniva. Decidemmo di
avanzare all'alba... Dunque se la Provvidenza
Amato Padre, riasswno.
In procinto di morire di fanie, chiesero colla
ci assiste avremo tra breve svelato il mistero
che copre tuttora l'ultima sopravvivenza dei
radio alle autorità di S. Paolo cli essere rifor-
niti mediante aeroplani. Fu contrattato un
primitivi abitanti del Brasile (fmnato: HER- potente apparecchio della cc V. A. 8. P. » di
MANO RmEmo DA Sn.,vA).
lunga autonomia di volo; ma proprio in quei
giorni la raclio della spedizione si incantò
27 ottobre: All'alba avanzammo. Fummo e non fu più possibile comunicare per 15
visti. Gr:ida e fuga di donne e bambini. Ma giorni. Con inaucliti stenti gli animosi rag-
gli uomini non fuggirono. Cominciarono a giwlsero il Rio das Mortes. Ma ave\\'ano an-
frecciarci. Accovacciati, nascosti dall'alto prov- cora da affrontare 19 leghe a piedi, per giun-
videnziale 1, capim" (erba) sel\\tivamo le frecce gere a Cocalinho sull'Araguaya, punto d'il\\-
passare sopra di noi. Invece gli Indi combat- contro coi nostri. Vi giunsero il\\ condizioni
tevano in piedi, completamente scoperti, nudi, pietosissime! Hermano, il capo, con dissen-
..
alcuni rossi di u urucun "· Tentammo ripetu- teria e 40 di febbre. Gli ultimi tre giorni si
tamente di fare loro comprendere con segni erano nutriti di sola erba.
e mostrando doni, che avevamo intenzioni D. Chovelon mise a loro disposizione le
pacifiche. Sembrò che uno (forse il capo?) ultime scatolette di carne in conserva, e diede
accennasse a entrare in accordi e clirninuirono riso e fagioli. Poi si separarono. La ~ Anhan-
le frecce. Ci fece cenno di avvicinarci; ma guerra )) volle continuare fino a Leopoldina,
1ni memori della sorte toccata ai due rnissio- per raggiungere di là la nuova capitale del
n ui salesiani Sacilotti e Fuchs, i primi veri Goyas, e in treno portarsi a S. Paolo; i nostri
m1rtiri di questa ornai annosa impresa di ci- proseguirono per acqua fino ad Araguayana,
viltà cristiana, accennammo che si avvicinasse non senza aver insistito, ma invano, di pren-
lui. La risposta fu un infierire di frecce, che dere con sè il huon Hermano Ribeiro. L'eroico
piovevano ora anche dai lati. Comprendemmo capo non volle separarsi dai suoi uomini, e
che volevano aggirarci e diedi ordine che si così mori in mezzo a loro, appena giunto a
sparassero alcune bombe cli fuoco... <l'artifizio. Leopoldina. Il nostro D. Nunes, ridotto a
L'effetto fu immecliato. Le enormi, per quanto uno scheletro e pieno di piaghe (le stesse che
innocue detonazioni, misero in fuga Lutti, avevano causato la morte al compianto con-
e restammo cosi padroni del campo. Erano fratello Pellegrino che fu compagno di Don
19 enormi « ranchos u alti alcuni fino a 10 Sacilotti e Don Fuchs) fu salvato a tem-
metri. Li visitammo, filmando tutto. Aspor- po, ricoverandolo in una clinica di Rio de
tammo cliversi oggetti, lasciandone altri in Janeiro.
cambio. Avremmo potuto ottenete con faci- Amato Padre, finisco, senza una parola di
lità maggiori informazioni sopra la loro lin- commento. Dalla pur succinta relazione fatta,
gua, usi e costumi: bastava fare uso delle armi appare evidente quanto sia aspra la lotta qui
e ferire alcuni di loro, portandoli poi con noi; ingaggiata contro lo spirito del male, che è il
ma abbiamo preferito non pregiuclicare con nemico delle anime. Si va adagio, e con scarsi
atti violenti l'incontro coi buoni Missionari, risultati. Ma non ci scoraggiamo. Fin che l'ub-
che non può essere lontano... (firmato: HER- bidienza ci lascia qui, staremo fermi al no-
MANO RIBEIRO DA S tLVA).
stro posto di combattimento. Le battaglie
(Senza data): Cominciano le piogge, che per il bene non si vincono in un giorno e nem-
fanno fuggire uomini e animali. Distiamo 10 meno in un anno: dipendono dal Signore che
leghe dalla riva sinistra del Rio das Mortes. ha a disposizione l'eternità. Ma noi continue-
-- 231 -

2.7 Page 17

▲back to top


La " Croce del Sud" a D. Colbacchini.
l\\fcntre va in macchina il Bollt>tt1110 ap-
prendiamo che il Governo Brasiliano ha con-
fortato i nostri confratelli con un alto del più
alto riconosdmento ed apprezzamento del loro
apostolato. Il Presidente della Repubblica ha
infatti conferito in questi giorni il tilOlo di
Ufficiale dRll'Ordine Na::ionale della Croce dèl
Sud al nostro Don Colbacchini, premiando
in modo particolare lo studio da lui pubbli-
cato sulla lingua e i costunù dei ~ Bororo
Orientali . L'<>norificenza, che è tra le più alte
della Repubblica, raccolse il plauso di tutti,
cd i giornali se ne fecero eco con larghi elogi
all'opera personale di D, Colbacchini ed a quella
di tutti gli altri Salesiani, pionieri di civiltà cri-
stiana nel Matto Grosso, con parole di cor-
diali felicitazioni al nostro venerato Rettor
2\\Jaggiore sig. Don Ricaldone che ne ~ida
gli ardimenti nel nome e collo spirito di
S. Giovanni Bosco.
GIAPPONE
D. N-.aoes. durante Là MCS$fi• parla al pen.on:ilc d.eUa
Anhancuerra. Aeeanto a lui lo scrittore Ribeiro da Silva.
remo a fare il uos~ro dovere TII\\O all'ultimo
per ldùio, per D. Bosco, per la civiltà!
Ci benedica, preghi e faccia pregare per noi
tutti: ma specialmente per questo suo aff.mo
Cuyobà, marl'.O 1938.
Sac. En:-~TO Culi ETTI, lspetto1e.
Echi della visita d ella Missione Italiana.
llmatissimo sig. Don Ricoldunc,
eccole delle notizie che riempiono di gioia
e che fanno sperare per le ripercussioni avute
ora e che possono avere in sc~u1to nei di-
segni della Prow1denz.1.
Sullo scorcio del scc. XYI partiva dal Gmp-
ponc un'ambasciata che:: aveva il compito di
- 232
I «ranchos» degli lodi Chavantes.

2.8 Page 18

▲back to top


presentare al Santo Padre l'omaggio di sud-
ditanza e di fede cattolica e di domandare
Missionarii per l'evangelizzazione dei loro
paesi. Era composta di principi cristiani giap-
ponesi, dei gio,·ani rampolli di queste nobili
famiglie, ed aveva a capo il nipote di quel
Otomo Sorin che provò a Oita le primizie
dell'ardore apostolico del Saverio. L'Italia
è ancora piena di ricordi del passaggio trion-
fale di questa ambasciata, che cuJminò in
Roma, e che ebbe per effetto la santificazione
di quei giovani e un nuovo impuJso alle Mis-
sioni Cattoliche in Giappone. Nel XVI anno
dell'era fascista, da Chi regge le sorti d'Italia
fu voluta un'altra ambasciat,:i, fonnata da
uomini eminenti rappresentantt lo Stato cor-
porativo italiano, guidati dal )Iarchese Pao-
lucci de Calboli, uomo in cui vibrn all'uni-
sono forte amor di patria e di fede cattolica.
Diretta al Governo Giapponese con fini di-
versi dalla precedente, intese soprattutto ce-
mentare più fortemente quell'alleanza che
si propone il nobile scopo d'!lla pace univer-
sale, coll'abbauìmento dei princ1p1 sovver-
sivi dell'ordine familiare, sociale e religioso.
Le grandirn.e manifestazioni che si fecero in
ogni parte d'Italia in onore dell'ambasciata
giapponese sono accuratamente registrate nelle
cronache dell'epoca. Noi abbiamo assistito
a parte di quelle che governo e popolo giap-
ponese hanno colla loro proverbiale gcntile7..za
e cordialità preparato alla Missione d'amicizia
italiana: i giornali, le riviste, le film fotogra-
fiche e cinematografiche non hanno lavorato
mai tanto come in questi giorni; ma è difficile
registrare in fuggevoli appunti quanto ab-
biamo veduto e quanto abbiamo potuto sen-
tire per diretta partecipazione. Non fu solo
la manifestazione ordinata dalle autorità (e il
d~sciplinato popolo giapponese vi si presta
compatto); mu, al di sopra e al di fuori dd con-
venzionalismo ufficiale, fu il cuore! popolare
a vibrare in forma nuova, con espan.qione in-
solita all'estrinsecazione sentimentale giap-
ponese: pare,-a che uno spinto nuovo perva-
desse tutti i cuori, fu:;i in manifo1>tazioni che
ebbero del fantastico, del meraviglioso, non
tanto pel numero degli intervenuti (come fare
a contarli ?), ma per il movente, spontanea
manifestazione di simpatia, di amore verso
l'Italia. Anche pensandoci sù, è wfficile tro-
,·are le ragioni di questo fatto. Si, conta assai
per fonnarc la risposta il carattere giapponese,
la sua gentilezza e profonda cordialità, l'avere
l'Italia tante relazioni di somiglianza col Giap-
pone, desunte dalla sua geografia, dalla sua
storia (si potrebbe ocrivere un bel volume
sulle benemerenze degli Italiani che hanno da
tempi 31\\ticbi lavorato in Giappone, ed al-
cuni nomi di Italiani anche ora sono fatti se-
gno allo studio ed alla ammirazione dei giap-
ponesi) somiglianza di fenomeni naturali (ter-
remoti, vulcani...) di alimentazione, somi-
glianza anche per certi lati del carattere no-
stro con il loro (giovialità, forte sentimento,
spirito di operosità in ciò che interessa) ma
tutto questo non può spiegare la portata delle
modalità dell'avvenimento. Dunque? li fa-
scino dell'Italia, originato dalla sua storia,
incentrata in Roma. E, con Roma, la cattoli-
cità! E, con Roma, la lotta contro i principi
sovversivi distruttori della civiltà mondiale.
Vi ha cooperato un fatto nuovo che l'Amba-
sciata non vcMe per un fine particolare uti-
litario (come sarebbe una Commissione scien-
tifica o commerciale), ma per affermazione
di principii che non interessano solo le
nazioni alleate, sibhcne tutto il mondo. Il
buon popolo giapponese lo capi e si mosse
con un cuor solo intorno ai rappresentanti
d'Italia.
Piccoli spunti di cronaca che i,i riferiscono
a noi:
A Tollyo. Non poteva la Commissione non
visitare le nostre Opere a Tokyo, ed era uno
dei punti del programma elaborato dal go-
verno imperiale, la visita alle opere cattoliche
italiane di Tokyo. Non furono dimenticati
i buoni Padri Paolini di Alba, ed in modo spe-
ciale la nostra scuola professionale di Don
Bosco, il Noviziato e Studentato filosofico e
teologico, e l'Oratorio e la Opere sociali di
1\\Iikawajima. Apoteosi vibrante di amore a
Don Bosco, cosi bene interpretato dalle pa-
role di S. E. l'Ambasciatore Paolucci.
In Missiona. Il programma ufficiale contem-
plava una visita ufficiale alla parte nord del
Kyushu, eJ era naturale che da noi si insi-
stesse per la visita alle nostre residenze mis-
sionarie. In una giornata di relativo riposo, il
Capo della Commissione $. E. Paolucci, con
vero sacrificio, volle dare alla '\\lissione cat-
tolica cd alle opere dei Salesiani e delle Figlie
di Maria Ausiliatrice questo attestato di stima,
e la Commissione vi corrispose con vera •em-
pra di attività fascista, pur stnnchissimi dai
lunghi viaggi e ricevimenti. Inaugurarono
così, la sera del 20 aprile, il ricustrutto ospe-
dale dei tubercolosi a Beppu, ed il mattino
seguente visitarono la nostra chic:;a di Beppu,
l'aspirandato, il noviziato, e l'opera della
Santa Infaniia delle Figlie di Maria Ausilia-
trice a Bcppu; la chiesa d1 San Francesco
Saverio e l'Asilo r< Stella Mattutina 1> ad Oita.
2 33

2.9 Page 19

▲back to top


-La ,\\Iissione Jta/1011a III C.,,app<J11e m visita alle Opere saJe5ianc e delle Figlre di Muia Aw;iliatdcc di Tokyo e Beppu.
234

2.10 Page 20

▲back to top


e, nel pomeriggio, la chiesa di San Giovanni
Bosco ec.l ìl collcggetto e.li Kakatsu, fatti segno
ovunque alle acclamazioni delle folle e delle
autorità nelle :;ingole città e al passaggio in
ogni si.azione, con applausi e canti, e offerte
di fiori. Non è esagerato dire che non vi fu cit-
tadino di Beppu, Oita e Xakat:;u che non
abbia avuto l'occasione d'i,tformarsi della
~fissione cauulica - località, lavoro - cooti-
tucndo cosi una provvidenziale propaganda
cho non ha avuto certo riscontri in dodici
anni di lavoro. Nella nostra povertà si è cer-
cato di far del nostro inegl,o per accogliere
gli ospiti illustri; ma ci vennero incontro le
autorità, le scuole Del resto, più che l'appa-
rato esterno, era il cuore entusiasta, riscaldato
dai canti, dagli evviva, dalla spontanea estrin-
secazione di quanto tutti sentivano. Seguita
con attenzione dai pagani la visita alla chiesa,
la preghiera degli Italiani, i varii discorsi giap-
ponesi e it1liani, le traduzioni che se ne fa-
cevano, i saggi di canti e danze. T nostri visi-
tatori sostarono con cuore commosso davanti
agli innocenti angioletti di Beppu, molti dei
quali vagivano nelle canùide culle, assistili
dalle Figlie di l\\Iaria :\\usiliatrice, trasformate
in pazienti e sacrificate mamme. E special-
mente ammirarono le magnifiche collezioni
antiche, interessanti il Cattolicismo della citta
di Oita risalenti all'epoca del Saverio, che il
nostro Don ~larcga, per le grandi aderenze
che ha, aveva potuto riunire nella sala del-
l'asilo, col concorso delle autorità, delle bon-
zerie e di privati. Come a Nakatsu, visita-
rono la nuova chiesa dcilic-,lla a Don Bosco
e i nostri giovani aspiranti, restando tulti am-
mirati e pienamente soddisfatti. Fu una gior-
nata piena di sante emozioni che speriamo
fruttuose. Peccato che la Comm1ssio11e non
abhia potuto spingerSi sino aHe residenze <lei
sud, specie a 2\\1 iyazaki, ove avrebbe potuto
nmders1 conto dei massimi lavori della Pre-
fettura e dove erano attesissimi da autorità
e popolo. In questi momenti di traballamento
mondiale, una visita simile in missione di
amici.zia 11 riveste per tutti un alto significato
morale e sociale. Oh, ascoltassero tutti la
\\'oce di pace! Preghi per noi, amato Padre,
e ci benedica affincbc sappiamo corriSfO"l-
dere ai disegni della Provvidenza. Aff.mo
in G. C.
Miya::al~i, 31 maggio 1938.
ì\\lons. V. C1MA1Tl
Prefetto Apostolico.
-- 35 Milano. - Dlreuorl diocesani o O.,Cur ionl del Coopen11ori ulesianl allomo al C:ird. Sdtus1er.
2
-

3 Pages 21-30

▲back to top


3.1 Page 21

▲back to top


GRAZ I E
attribuite all'interceaalone di
MARIA SANTISSIMA AUSlLIATIUCB
e dJ SAN GtovANN1 Bosco
Ra«omo11d1omo tlÌramntle ai xm-nati, ,,,.; rasi di
g11Drigionr, di speri_firarc umpr11 bw~ la malattia 11
le rirrrwaw:rr più i111pnrta11ti, e di $1'1(11nrl' rhinrm11.l'nte
In propria firma.
N cm s, p11hbltamn fotegrnlmtllfe le relazumi di
gro:ie l111n11i111r r, firmau cn/lt' umphri i11i::iti/i.
Una romnn ,lt <rm:m1. - Con la 11iù viv.i gioia, in
oa:nsiom: del 40" anno di matcimonio, vogliamo
rendere pubbliche grazie ai due celesti protettori
della nostra famiglia, a l\\laria Au~ili,11rice e n Don
Bosco, po:r le innumeri grnzie che e, concessero.
Sono grn1.ie di ordine spirituale, come lo chinmntn
alla vit,1 rcliuiosa salcsinm1 di quu1tro nostn figli
che om lnvornno con entusiasmo in Con1tregazione;
I.i pratk~.i della , ,ra cristfana m fom1,:ilia ; ti santo
timor di IJi,l che abbiamo potutr> in,-tillare in tutti
1 no,,11 i li1tli
Sono w11zie di ordine materÌ.llle, come la buona
salute dei 1redici nostri figli, gl, aiu1i conrinu1 per
manu:nere unn sl numerosa fomi11lin, sp<.-cie ,n
tempi Jiflìcili come durante la gucrr.i mondiale; In
protezioni" contmua dai pericoli, In collocnzione di
tutti i figli, ed il reJice ritorno dalla Libia di un
nostro fi,-ilio che ,·i s1 trorn,a in servizio militare.
Con la più \\'iva riconoscenza
Ru11,,,, tg maio;io 1938.
obbl.mi coniURi
SQl' IZHT() PRIMO e Prrn1:i-10 l>ORALIC&
Srompo da urrn upera::t1J11~. - Il zs n11rile 1937,
fui ll\\'\\'isuta tclcgmficamente che mm fiJtlio di 27
anni, dinwrunre in Pi,itoi:1, ern i;tu1a colpita da un
improvvi$O malore che esigevo un ur111mte inter-
Hnlo ehìr ur;rn:o, Accor.<i al suo capèn.ak in dolo-
rosissim11 nnsu1, pregando, tutto 11 vraili:•O, S. G10-
\\8nni Bos~-o ad ottenercì la gmzi11 dl'lla 'llllvezza.
Giunsi e tro\\l1i la mia povera figl111 in condizioni
\\trament<' t risii. Il medico ios:~tc,11 i.ulla necessita
ed urgenza di un'operazione allo qu~le l'inferma
ricusavn n~solu1amcnte Ji aottopor,i, nonostante le
preflhiere di suo marito e di quanti le dcside("llvnno
la gW1rigiont> e la \\'ita. Pieni di cmnpi1~swne per i
quattro figliuol~tti che sarebbero rimnsti orfani, e
per l'infelice, chiedemmo 11 «m~iglio del Dott.
Vnnnuc<:i dell'o~pedale di Pistoia. Qul-sti confermò
la ,1tr:wim dc,J male ed ordinò una cura. :\\la il male
crebbe min:1cciu,o. Contrariati e ~paH·ntati, ricor-
remmo ad un t~r7.o medico, 11 p1of. Ferrone di Fi-
renze. i\\"ell'aues.a che giun1:csse :1 Pis1ui11, io mi
rivolsi n S. Grov:mni Bosco, dicendo: • Siete voi
che drn·ek n·nirc a guarire min figlia, ,en1,a bisogno
di nessuna operazione I Abbia1e compassione de,
~uoi qtrnt1ro lìl(liuoli !... •· Il rnof. Ferrone non
236
potè venire, ma inviò il $UO open1tore, il quale scon-
sip;liò pel momento l'operaz1onc, ma non nascose
la gravità elci caso, la possibilità della peritonite, e
coMcgucntemente la catastrofe inevitabile. Nel-
l'an110,.da 1icorsi di nuovo :1 Don Bosco, corn.in-
ciando con i due nipotini più jlrandi e l'ammalata
una no,•èna, e promettendo un'offèrta e la pubbli-
amone della i;rmzia. A tentare la nostTil fiducia so-
pr8jll!'iunsc uno crisi che tol,c 11nche i sensi ali,,
povera inferma. :\\la Don Bo.sco s111,·o per csaudìrci,
Hiavutoki, potè riposare tranquillamente. Al mattino,
spo,11t1nc.imcnt.:, si liberò di molto pw, che scemò
il gonfiore persistente e In febbre scomparve. In
pochi .1tiorni potè lasciare l'ospedale. Essendole però
nmru.to un residuo che poteva dùr di nuovo prin-
cipi" al male, fu coru~liata a farsi operare. Ma
anche <b questu open1ZJone voli<' hbemrla Don
&,ico. Infatti, pieni dJ fiducia di ottenere la grnzut
comple10, in,istem.mo con una novena, e proprio
ogf;fi, ho ricevuto la notizia dtdln perfetta guarigicmc.
,l\\,Iando quimh l'offerta prom,'!lsn e pr,•go pubblicare
la grazia.
ì\\,fnzzarino, 2-1n-1938.
L UCIA L UPO SCI\\AffO.
Bronco polmomu doppia. Culpit.i da bronco
polmonate doppia, fui trasportata llll'ospedale dr
Bre,;cia per essere curata. A to11l1<·re ogni spenrn7,a
per h1 m,a salute, sopra,•\\'ennc un'emorrngin inte•
sdn11h.,. O.,sigeno ed inieziom m, tennero in vita
per un filo mentre tutti i mr,11,·i dichiaravano che
non v'era più sc:1mpo. Mn un nitro medico, nelle
cui mam mi ero messa fin ùul primo momento della
mia malnma, mi doveva itunrire: Don Bosco! In casa,
tutti lo pregavano di affrettare il '<UO intervento, ed
io ne porta\\'O al collo una rcliqui.1. Egli mi ottenne
la qra7.1a I Pien;i di riconost"cnz.1 faccio un'offerta
per le Opere ~alcsiane.
T.11m,::2ane S. Sehmtia110, 30-1v-1938.
00NO~ll LUICIA.
La saltJcz<:Cl, - Macchinìstn nnvulc, mi tr<>vnvo,
propno nel mese di 1\\faria SS., imh;trcnto sul piro-
sc.ifn Tam del dipartimento marittimo di Trieste,
m na"iir.vione nei rn.ari dcll'Artrço e precisamente
in \\ icinan7~1 dell'isola Or-i e tlrllo Spir:rernber(!,
qWllldo ci 11orpr,:;,c un .-iol..:ntu um1:3no accompa-
gnato da tempesta di ,·ento e di ncvè, che mise in
serio periculn la nostra na\\\\'e c In nostTD ,·ita, con
un'in,11sianc d'acqua inurrl'<labilc. In Lnnto fran-
gentr, 10 ri,nlsi il mio pcnsi,:rn al Sil{nore rnter-
poncndo l'intercessione di J\\loria Ausiliatrice e di
S. Giov,mm Bosco per ottenere In f.trazia di uno
scampo. E la ,l!'rBzia venne JHò\\'\\;di:nziale. Dopo
di~pcr11t1 tentati\\;, si riusci info11i ad incrociare
sc.11:n1113zioni con un Altro piro~cufo ddln stessa
Compal{Or.l ancorato in una r11da dl.'ll'isol.a, e, sc-
A'lll'ndo le sue indicazioni, r:11tRit1nll'.erc lo stesso
rifugìo appena in tcmtm rcr ~ah·urc i. Con infiniu
riconoscenza rendo pubblica la ,ll'r.Jzra e, da ant1c1,
co<1perurnrc, mnndo la rn.ia 11eriodic11 offort,,.
Vi"mirrllfl, 14 -v-19;i!!.
D . Pw·:VRICU.

3.2 Page 22

▲back to top


Ringraziano ancora della loro interces-
Gt1uluro Giurepp~ çh. salesiano (Pedera) per essere
stato liberato da prolungati e forti dolori all'addome.
sione Maria SS. Ausiliatrice e S. Gio-
Coniugi G. Jl,J. per grazia ricevuta.
vanni Bosco:
Sa11io1ti Gùiseppina (Tonno) per due se1,'Tlnlatissime
grnzie ricevute.
Bonino Massimo (Ve7.za d'Alba) perchè In piccola
De Bn"tt.o B-rora (Guarati.nguetà) per l'avvenuta •i~1c- Sil\\'ia, colpi111 tfa morbillo Còmplicato con alrri mafanni,
mazionc di un n~ozio.
riacquistò minicolo!oiamcnte la prin1iera s;tlutc.
Aguiar Figutir.,do Eli::a,da (JMlo Ori7onte) per la
Bertolotti Giacomo di Fra11cesco (I-'onteno) pcrchè dopo
~comparsa di un malanno che la 1onnèntava da ben 10 nver dato al Ciclo un angioletto, di 4 anni, potè, d<'lpo
anni.
mesi di ansie e di affanni snlvarc da cc:rtn mone il caro
Sou:uz Climaco D. A,ma (Pomc N<tvn) per aver po- Frnnoeschino dj 5 anni, che, colpito dn polmonite e in
tuto riacquiMare la vista. Invio l'offerta promessa.
seguito da febbri infettive, passati 12 giorni in iatsto ago-
Do,, Luil(i, Gius,pp~ Daimò R-rumf!r, per In gunri-
gione della mamma, che. sorpresa a 93 anni do bronchite
e eia ~,astroenterite, era spedita dai medici e già si prepa-
rava al gran rasso. Il semplice cont;itto con una reliquia
di S. Giovanni Bosco l'~vviò ad una rapida e completa
nie{), potè rin1ettersi in salute e cominciare a conoscere
~d nm11re S. Gio. Bosco.
Rm,ga/dier Elisa per ricupcrnta salute.
Be11as# Corvi Am,a (Roma) perehè il fiitlio, che s~m-
brava colpito da malattia contagiosa, si riebbe in breve
guarigione che, data l'età, fu proprio un miraeolo.
dalla sun indisposizionti.
Camurso Dott. COtJ. A. (Torino) per j!razia ricevuta.
B~lotti Alti/io (Calcinate) perchè, un anno fa, le sue
Berte/li h1iriam (Verona) per l'ottimo esito dei:Ji esami
del fÌ!llio.
Dtlponte E/ifa (Cavergno) per grazu, concessa n per-
sona cara.
Radi(t G. (Torino) perc:hè riconosciu10 innocente cd
a5solto.
Ferr(lri Estff (Bignasco) per i:ruin se11nalattt.
bambine riacquistarono perfella salute, e pochi mesi
or sono> caduta inferma In Aua conRorte in breve tempo
riacquistò la sanità primiera.
Borgato G11erri11a eh. Salesio110 (Colle Salvetti) perchè
ln sun mamma p0tè, dopo lunghe e penose soffor~nze
fisiche e morali, riacquist<1re la pace del cuore e la salute
fi.~iça, con imm.,nAo c:011forto di tutm fa fam.igli11.
..
Giorgis Anna (Peveragno) per l'ottima riuscita di una
difficile <>pcrazione chirur1,,ica.
E. F. (Trento} per 1'01;1enuta promQzione.
Cereda Piei,o (Cemu~ço) p<,r evitata morte jn un con-
tatto elettrico ad altn tensione•
N. N., (Ro\\'atO) per la ricuperata salute.
Brigno,1e R. (Finalrnarina) perchè un suo bimbo, eol-
pito da foeolai di polmonite con complicazione di menin-
gite e•spedito dai dottori curanti, pOtè ri>10rgere a nuQvn
vita godendo ora salute perfetta.
$tppi Tr~pù, Giuuppina (Clc~) per l'ottenuto miglio-
ramento in salute di p<.-rsona cara cui invoca complèta
Jluarigionc.
Bmulacci ('aria (Clunvari) p<:r w1a segnal11tis,;im11
Corrndi Gioom,tlli Luisa (Lerici) pcrchè la figlia Piera,
gn:11.,ia ricevut:.L
colpita da grave malore alla gambn sinistra. potè ouenere
Maria Can,sdlli (Canjcaul) perchi!, colpit11 di fonis- la 1,ruarigione applicando alla parte malata una reliqu1u
a.ima n<:vrMtènia che aveva richiesto due volte H ritiro di Don Bosco e facendo una fervorosa novena.
al manicomio, ne guarl finalmente d,i(l(l fervor08C no-
Fa,,.iglia Rosà (Vicenza) per l'ottenuta guarigione dd
vene a $. Giovanni Oosco.
Famiglia Gallea (Torino) per grnzie e speciale as~i-
nipote Antonio, della nipotina Ersildc, di z anni, e di
altra nipote che, ridot1i in fin di vien da una grave forma
stenza rict:vuta.
Due person• per grazfa ricc,·uta.
A. B. (Torino) per la promozione della figlia.
Pol,tti R1Js(I (Borl{Omanero) perchè, colpita da Aebite,
guarl perfettamente.
Garibaldi Jda (Gtonow) perehè 11 figlio trovò lavoro.
Vian Prospera (Castellamonte) per la ricupeT11ta sa-
lute dd marito.
di tifo, furono conservati all'affeuo delln famiglia.
A rabia Euftmi.a (Alessandria d'E1ti1to) perchè il figlio
Adolfo trovò lnvorn.
Gambe/li Giuuppina (Lugo) perchè, colpita da bron.:o-
polmonite, ne rlsentl ~ollievo applicando la reliquia del
nostro Santo sul petto ed, accrescendo la sua fiducia nel-
l'interc,·ssionc del Sanco. in sette giorni si senti sfebbrata
e riacquistò rapidamente perfètlll salute. Manda l'offerta
Ciulla Quattro11e U1nfl (Ravenna) perchè un suo bimbo, promt"SSS e invoca continua a.lliSi.iten1~.
di 9 mesi, colpito dn convulsioni, guarl al conlllllO di
G irardi An1011io e Codog11i Caterina (Limone) pcrchè
un'immagine ili S. {',io,•anni Bosco.
il l<iro Valentino, che un incidente motociclistico nvcva
Galcuo Gi""'1nni (Pinerolo) per la ~uariJrione del co- ridotto in fin di vita, potè dopo 10 giorni riaversi dal lc-
l!Jl•to Michele che: cm atato ridono in fin dj vita da un'ul- 1'1rgo, riprendere le sue facoltà menrnli e injziare la con-
cera ga.strica.
wlcscenza.
To,mmssi A1111a (Vergemoli) per una segnalarissima
Colomba T~cla (Torino) per aver avuto In gioia di ve-
grazia ricevuta.
E. D. (S. Didèro) per due gruie 01tcnuu,.
M. B. (Trino) per la ricuperat, salute.
dere risorgere a vita novella un nipotino di 4 anni che,
colpito da polmonite, si disperava di salvarlo: 11 graziato
va dicendo a miti: S. Gio. Bosco m1 ha guarito•· La
Fra11é0 G,eppi Arttortia (Borgovercelli) per l'ottenu1a sorella Marta, pure colpita da una fiera polmonite, alla
assistenza e pd conforti ricevuti in penose circosrnnzc fine di una fervorosa novena fu dichiarata fuori pericolo.
della vita.
Bottero /1,faria (Torino) per l'ottenuta guarigio11<1 di
Quaglia Colomba (Genova-Cornigltano) per j!rUÌa un nipote.
ricevuta; invoca continua protezione.
Pera::::,o Travasnw Pasqualina (Castdnuovo Calcea)
Amato Salt'àlorr (Torino) pc;r la guariRiOnè dd figlio pcc l'ottenuta guarigione dd nipon: Franco che, colpito
Umberto che, ridotto in fin di vita da una bronco-pol- da varie malattie, era stato ~peruto dai dottori curnnti.
monite doppia, riacquistò la primiera sanità.
Mo11asruolo Gomha Teresa (Torino) perchè la figlia
Tb11uui Prof.<sa Ad~fo (Troia) P"rchè, colpita da bron- colpita da appcndidte guarl scn..a intervento chirurgico.
chite jnftucnzale con minaccia dj polmonite, ne u•cl
Tltumignon Costonlinu Maria (Torino) per In santa
perfcuamente guarita.
morte dd babbo chiamato al premio eterno proprio il
Da Col Romana (Perurolo) per una segnalatissima gra-
zia ottenuta al nipote.
M. M. (TronZIUlo V.) pel felicissimo esito di un esame.
Mauri Ida (Vuredo) per grazia ricevuta, in auesa dj
3, gennaio 1938.
A. M. B. (Torino) per evitata doppia operazione che
avrebbe dovuto subire persona cara della quale attende
complcrn guaril(ione. Chiede per sè la grazia d'essere
altra.
liberaw da un grave incubo.
Pe,assi Candida (Cavour) per molte grazie ricevute e
Ricagno Troya. Rosaria (Torino) per una segnal~ti$-
specialmente per la riconqui~tam pace del cuore.
sima grazia spirituale e per altre ottenute in occasione
BMarhetti Milesi Lucia (Villa d'Adda) per la ricupe- della morte di persona cara.
rata salute invocando continua nssi&tenzo.
Madala Vittoria (Villar S. Costanzo) ptt l'ottenut~
Barbu:r::i Ar,tonio (Udine) perch~ la figlia Gina, col- miglioramento in salute dopo aver sofferto per due anru
pita da ipertosse, rincquistò perfetta salute.
crisi terribili causate da bronchite a.smaticn.
-- 2 37
-

3.3 Page 23

▲back to top


- --

3.4 Page 24

▲back to top


NECROLOGIO
Sales i ani defu n ti:
ROSIN D. MARIO, sac. da Trieste t a Betge-
mal (Pale.~tinn) il 23-vi-1938 a 63 anni di età.
Anche il nostro Orfanotrofio agricolo di Betgemnl,
Palestina, ha dato la sua vittima agli sconvolgi-
menti che funestano In patria di Gesù. Quella casa,
jsolata nei primi contrafforti dei monti della Giudea
era stata più volte visitata da qualcuno dei tanti che
battono ora la campabrna. li 17 giugno u. se. cin-
que banditi, nelle prime ore della notte, irruppero
a mano armata nella scuola, s'impadronirono del
direnore, il povero Don Rosin, e lo maltrattarono
per estorcergli cento sterline che egli non posse-
deva. • Quella volta, scrisse, m'ero raccomandato
l'anima a Dio t. E tutto questo sotto gli occhi degli
alunni terrorizzati. Otto giorni dopo, cadeva vittima
di una quindicina di quei brigIDJti, i quali lo assali-
rono per via mentre ritOTnava dall'esercizio del mi-
nistero religioso da un convento del patriarcato
latino dL~tante un'oretta dalla scuola di Betgemal.
I briganti lo gettarono a terra e lo massacrarono.
Il povero confratello fu trovato l'indomani, 24
giugno, in luogo appartato dalla strada con le braccia
incrociate sul petto e la corona stretta nel pugno,
tanto stretta che i grani s'erano infossati nelle carni.
Cadde vittima del dovere. A ohi gli aveva consi-
gliato di abbandonar la c,isa dopo la visita dei bri-
ganti aveva risposto che il pastore non deve fuggire
nel tempo del pericolo e che in questi tempi e in quei
luoghi la casa non poteva rimanere senza diret-
tore. Recandosi a confessare intuiva certo il peri-
colo, ma si era anche detto che il sacerdote non deve
privare le anime dèi sacramenti per risparmiare
se stesso.
Il giornale arabo Palestina & nel dar l'annunzio
del misfatto terminava con queste frasi: Quel
sacerdote era noto per il suo spirito molteplice di
beneficenza, per le sue splendide virtù e la vastità
dell'istruzione. Quanto alla riprovazione di questo
orrendo delitto e al cordoglio per la perdita dell'e-
stinto non se ne dirà mai abbastanza, tanto sono
vivi e sentiti in tutte le regioni delln Palestina ♦•
Alla sua volta il giornale israelita di Gerusafcmme
~crisse: Egli era uomo cortese e paterno che non
aveva nemici e aveva consacrato se stesso intera-
mente all'educazione cmtolica de.I suo piccolo
gregge ».
D. Mario Rosin era in Palestina da circa 47 anni.
Ern partito da Torino sedicenne nel dicembre 1891.
Passò gran parte degli anni in Betlemme e Betgemal
come direttore. :-.e.I 1918 preso in aperta campagna,
dai solt.!nti turchi, mentre era in viaggio, partito
da Betlemme per cerca, grano per i suoi orfani,
fu internato a Konio e vi rimase un anno fra molti
stenti e pericoli. Era religioso esemplnre, austero
per se e benigno per gli nitri; uomo di grande picrà
e fede. Fu In fede che lo sostenne nelle opere di
carità. A Deùemme anzichè diminuire aumen~
il numero degli orfani durante le strettezze ddla
grande guerra. E le strettt>zzc non gl'irnpedirono
di tener aperto a Betgemal il dispensario quotidiano
h'Tlltuito per i malati della regione e di ,;iedificare
ivi l'antico martirio costruito sulla tomba del pro-
tomartire Santo Stefano. Fu ucciso nella vi!lilio
dcJla festa di S. Giovanni di cui emulava il carat-
tere retto, sjncero, zelante della gloria di Dio. li
suo povero corpo pesto e sfigurato fu seppellito
nella cripta del santuario; e questo lo custodisce
in attesa del giorno in cui splenda per $empre la
luce e la giustizia di Cristo.
Possa il sacrifucio di quel santo implorar pace
per quella travagliata terra di Gesù per la quale
consumò la vita.
STARACE D. RAFFAELE, sac. da Castellum-
mare di Stabia (Napoli), t ivi il 23-xn-1937 a 82
anni di età.
Canonico dclla Cattedrale si portò a Torino per
cono!icere S. Giovanni Bosco. Ne tomò infen•orato
e fondò un Orfanotrofio che nel 189+ cedette ai
Salesiani facendosi salesiano egli stesso. Diretto1 e
e parroco della nostra Casa di Gioia de' Marsi,
vide la sua chiesa e la città ridotta a un cumulo di
macerie dal terremoto del r91 5 che lo sorprese men-
tre celebrava. N'uscl malconcio, ma vÌ\\"o. Vendette
tutti i beni ereditati dalla mamma per ricostruire
la Chiesa, l'Asilo e l'Oratorio fomminile. Chiuse i
suoi giorni nella natia Castellammare rimpianto e
benedetto da tutti, lasciando luminosi esempi di
virtù religiose, di fervore e di zelo straordinario.
BA:JOCCHI ]). E1VIJLIO, sac. da Ceresolo di
Ceriano (Forll), t ad Tntra (Novara) il z r,vr-1938 a
73 anni di età.
Di distinta famiglia romagnola, fu accolto da
Don Bosco nella Società Salesiana e crebbe ad uno
spirito di fedeltà, di povertà, di laboriosità e di carità
affettuosa che ne fecero una delle figure più care
e più luminose. Accettò con fede l'apostolato de!
dolore nella lunga malattia che l'obbligò all'inazione,
dopo aver esaurito Je sue forze nel lavoro, offren-
dosi sovente al Signore per ottener sollievo ai con-
fratelli cd ni fedeli dei paesi perseguitati. Saggio
dircttnre di anime godeva larga stima del clero e
oonfiden7.a da tutti.
ROSSINI D. ANTONIO, sac. da S. Pcllegri-
netto (Lucca), t a Lugano (Svizzera) il 6-\\'1-1938
a(¼ anni di età.
Eletto ingegno e cuore generoi:o, svolse un fe-
condo apostolato in vari nostri lstituti; ma so-
prattutto nella cura delle anime della parrocchia di
Maroggin (Svizzera), c.iando alla buona stampa pre-
zioso contributo di ottime pubblicazioni.
LAZZ.4.Rl D. ANNIBALE, sue. da Pieve Del-
mona (Cremona), t a Lavrinhns (Brasile) il 7-11-1938
a 63 anni di età.
Parti ancor chierico pel nord del Brasile, prodi-
gandosi nei nostri Istituti che diresse per un de-
cennio, con speciale predilezione per gli Oratori
festivi e lasciando preziosi esempi di virtù re(j$iose.
MONTOYA ACILINO, coad. da Medellin
(Colombia), t a lbague (Colombia) il 23-m-1938
n 63 anni di età.
- 2 39

3.5 Page 25

▲back to top


CERRJNA D. ANTONIO, sac. da F ubine (Ales-
sandria), t a Valparaiso (Cile) il 3-v-1938 a 57 anni
di età
BIDALON D. GJOVANNI, 6ac. da Dolores
(R. Argentina), t a Tucuman (R. Argentina) il
15- rv-1938 a 52 anni di età.
TRONCZl'K GWSEPPE, coad. da Siemnno-
t wice (Polonia), Skawa (Polonia) il 7-v- t938 a 6 1
nnnj di età
POSADllS GJUSEPPE, coad. da Tcjares (Spa-
t gna), a San José del Valle (Spagna) il 10-v- t938
a 25 anni di età.
ROKEBRANI) ADRIANO, eh. do Blar-jcum
(Olanda), t o Kortrijk (Belgio) il 5-m-1938 o 23
anni di età
Cooperatori d e funti:
Mons Cari. ORONZO BELLO t a Lecce il
12 marzo u. s. a 53 anni di età. Direttore dio,-esano
dei Cooperawn
Perla del Clero per dottnna, virtù e zelo, si dj-
srinsc nello direzione delle anime e nell'apostolato
multifonne del sacro ministero prodigandosi nelle
varie mansioni coperte in Curia, nel Seminario
Vescot·ile-, nelle Confraternite, nelle Comunitò re-
ligiose, tra i Sacerdoti ndoratori e nella Federazione
del Clero, nell'Unione Missionaria e nel Capitolo
Cattedrale.
La pietà e l'umiltà, la prudenza e la dolcezza, la
carità e l'attività s'annonizzavano nella sua missione
di fede, di sacrificio e di completa dedizione dj
per il bene di tutti. Zclò il culto di S. Gio. Bosco
e le Opere salesiane con affettuoso sollecitudine.
Mo11s. ZECCillN Ca11. LUIGI, Arciprete Vicacio
foraneo t a Malo il 20 aprile u. s . n 65 anni di età.
Cuore Jrrande dj padre sensibile, caritatevole,
generosissimo, fecondttà inesnustn di iniziarive be-
nefiche ne fecero per XXV anni il pastore buono,
vigile, inforicato, nppns~ionato, della sua parrocchia.
Fervente Cooperatore zelò il culto di Don Bosco
e le Opere salesiane.
/IJ011s. Pro}, Cm;. Uj). LORENZO CENDAU,
PreJ)Osto della Cattedrale di Fiesole, il 3 maggio
u, s. a 58 anni di età
Radiosa figura della diocesi fiesolana, nella mul-
tiforme sfera della sua attività pastorale, educarìva,
informativa, portò sempre rettitudine d'animo, di-
sinteresse e serenità di spirito, in un GOStante palpito
dì giovanile entusiasmo. Cooperatore affezionato,
diffuse largamente la div1nione o S. Giovanni Bosco.
Dott. BIAGTO GTUFFRA t a S. Stefano d'A\\•eto
il 24 aprile u. s.
Ex-allievo del nostro Collegio di Alassio, rag-
giunse la professione dj chimico-farmacista e, dopo
una vita intessuta di dovere, di ln,'Oro, dj amor filiale,
di beneficenza, sempre animato da alti sentimenti
religiosi, civili e patriottici, chiuse la sua giornata
terrena sopportando con virile forza d'animo e
con cristiana serenità di spirito In dolorose infermità
che lo trasse alla tomba
LUJGJ CRJSCUOLI t a Paola il 18 febbraio
1938 a 67 anni di età
Padre di nove figli, tutti Li educò alla scuola del
santo timore di Dio. Devotissimo della l\\Iadonna,
lo era anche tanto di S. Giovanni Bosco. ln punto
di morte, tenendo in mano una imrn.·u;:inetta del
Santo, la baciava e rihaciavn dicendo: S. Gi<n1a1111i
Bosco, portami in Paradiso..
VENERA FOTI t ad Arcireale (Catania) il 14
lqg:lio u. s.
l\\linmma dc.I nostro D. Salvatore, raggiunse gli
83 anni con una vita edificante di pietà e di lavoro,
allietata da una t!Ònera divozione a l\\laria Au.silì:i-
trice ed a S. Giovanni Bosco
Altd Cooperatori defunti:
Abratc Anna, Carmag110/a (Torino) - At:WI Gmnùc
Giuseppe, Rodai/o (Aosta) - Allarn Marin, Tori110 - Ar-
lunno Teresa, Ghrm,,,. (No,·,ll'A) - Handini Ch. Vito,
Voltérra (Pisa) - Bassiitnnnn D. Luigi, S. Salvatore 11/011[.
(Aless.) - Deisser Paolina, Anf(~ra (Vurese) - Beltnimi
Amelia, l\\Iedil[lìa (Svizzun-Ticino) - Bcrtai,,n Barto-
lomeo, lletignn110 (Luccn) - Bianchi Pietro, S. Darciele
D~I Friuli (Udine) - Dich Cm1lina, Chciti//011 (Aosta) -
Bisol Mario, Porde11011c (Udine) - Boano Giacomo. Go-
f•1me (Cuneo) - Boasso Francesco, Carmngm1/a (Torino)
- Bonvicini Teresa, /Jlaro11s (llresciu) - Brunello Anto-
nio, Pesaro - Cagnoni Martthcrita, [..odi (!\\liluno) - Capn1
Antoniettn, Luino (Vn«•se) - Carrellll A,,unm, N1>t:i Li-
gi.tre {Aless.) - Casaro Cristoforo, Palestra (Pa,·ia) - Ca-
stello Luigia, Torino - Ceschi Angelo, S,ollat•c11n (Ve-
rona) - Chinppino l\\lnrgherita, Casalbor;:011t' (Torino) -
CiJ:znìtti Mons. Nazzareno, Subiaco (Roma) - Criscuoli
Luigi, Paolà (Cosen:.a) - Cunsolinio Luigi, Torri del B,-
r1aco (Verona) - De Mattia Maria l\\lodd;ileon, Porde,wne
(Udine) - Di 1':nro Gaetano fo Domenico, Ca11icalti
(Agrigent()) - Dovera Etloard11, illil01w - Fnvretto Luigi,
S. Ambrogio (Torino) - Franco Domenicn, Ag11e10 (Aless.)
- G•lh Oreste, Borgov,,rcelli (Vercdli) - Giromini Giusep-
pina Fomnra, Vergm,o (i'sovar:1) - Lanzani Facundc
Carla, Milano- Ln Rosa Gaetnnn, Brookly11 N. 1·, (U.S.A.)
- Le,•a Cav. Santo, Langosco (Pa,•ia) - Lipani .Marco,
Ca11ira1tl (Agrigento) - Mnnfrini Auguqra, Cnrdt11011s
(Udine) - Marcellino Marianna, Vil/ast~l/011~ (Torino)
- Mnr7.0li Primo, Adro (Brescia) - l\\1uucéri !\\lnria, Giar-
ratana (Rugusa) - ì\\,ledri GiuLio, Durar:::emo (Ravennn)
- Mc.ssori De Volo Cont.ssa :\\farina, Alo;;/•110 - l\\londino
Caterina, Tori110 - :vforctti Agostino, Padoi•a - Mulas-
sano Caterina, Tori110 - PagLiotti Clara. Ri<:,,ro/o Cm,.
(Torino) - Panigati Pietro, Trecat~ (Novara) - Pansini
Maddalena, 1'10//etta (Buri) - Paoli J\\laria, iWe::zofom,
b(mlo (Trento) - Pastorelli Filippo, Casorale Sc111pio11ç
(Vn.resc) - Pavnn Sante, Po,tioma (Trceviso) - Pérrino
Mons. Ferdinando, S. Nlar::ano Sul Samo (Snlèrno) -
Piccione Eleonora, Sez:zttdio (Alcss.} - Pisano Adolfo,
Cnmflt) Ligur~ (Gcuo"a) - Poj:llo Luigi, C11std1111ot•o
Cnlera (Asti) - Polimenti Matteo, Co11uss, (Messina) -
Raviola Luigia Cdsalc. Torino - Ricaldom, Pietro, P.Iira-
bt:ilo l\\lo,,f. (Ales,.) - Rinaldi l\\lnddalena, Chl'l'auo (C,'u-
neo) - Rizzi Pietro, Colloredo di P,mo (Udine) - Romano,
O. Aniello, Caro11a di Ascea (Salerno) - Rota Moria,
Roncola (Bergnmo) - Sulvctti Pietro, Buggerru (Cagliari) -
Scondurra Ornzi11, .dei S. Lucia (Cnta.n-in) - Schiavo
Gianni, Novi Ligure (Ales~.) - Stellino O. 11iétro, .,.1kn1110
(Trnpnni) - Tachini Emma, ,Wo11u (Ales,;.) - Tanzi
Aronne, Saro11no (Vardic) - Taormina Antonia Bo;ognn,
Pnrl(Jt111a (Trnpnni) - Taonninu N"ineltu, Cmtel,wra110
(Trapani) - Tesin .Margherita, Racconigi (Cuneo) - Toppi
Pietro, Amago (Como) - Tornar.bi Rosa, l\\'om:a (;'v!ilano\\
- Tornotti Clnrn, Ca111n-i (Novara) - Travru;ino Frnn-
cesco. Caste/11w,1:o Ca/rea (Asti) - Valinotti Domenien,
Ca-rmagnolà ('T'orino) - Varnldo Angelo, Can,lli (.\\sti) -
Verona Pasquale, RN1J?11t1110 (Lucca) - Z:melli Oncle,
J leppo (Spezia) - Znnetti Concettina, 1'reu/Q - Znvanonc
Ì), Pietro, ,l1irabello l\\101,f. (Aless.) - Zurru Cnv. Anton111
Sa11/11ri (CngliMi) - Cnstegnnro Emilio., Pado11a.
Con permesso d ell'Autorità Ecclcsi:wtica . - T ip. S.E.I., Corso R<,gin <l Margh.erlta, r76
D ireLtorc responsabll,-: D . GU ID O F A V I N I. Via Cotto le n go, 32 - Torino 109