Bollettino_Salesiano_193807


Bollettino_Salesiano_193807



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Anno LXII - Numero 7
1° LUGLIO 1938-XVI
Spedlz. In abbonamento poslaltt

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l'lm!ODICO MEN-
SILE PER I COO-
PERATORI DELLE
OPÉRE E MTSSIONI
DI S, CIO. BOSCO
BOttETTINO
SJ.\\tESI J.\\N O
Anno LXIT - N. 7
LUGLIO
i:938 - XVI
Spcdiz,one in
obbollllfflento postale
SOMMARIO: llaec drunus mca: ln<lc g lor ia mea. - Sotto la c upo la dell'Ausillatrioe. - l n fam.Jglla. - Nel 50° d ella
morte di S. G. Bosco. - Dalle nostre Missioni: Equatore, Assam, Sfarn. - Lettera d i D . Giulivo. - Grazle. - Necco logio.
Haec est domus mea: inde gloria mea.
uHaec est domus mca; inde exibit gloria
mca: questa è la mia casa; di q11i si diffonderà
la mia glorù, Così disse la Vergine al santo
Don Bosco q,,ando nella tenuità di m1 sogno -
ww dei tanti sogni clze gli illustrarono le tappe
del cammino della vita - gli additi> il terreno
su wi avrebbe d01.,'Ufo i,mab:are il Tempio
di 111an'a Ausiliatrice. Fatidiche parole, co11-
fermate da innumeri prodigi, da
fasti 111e111ora11di.l Consacrala il
9 girlgno 1868, setlcrnt'a1111i or
so110, la divi11ata chiesa dive1111e
subito la casa di Maria. Gene-
ra:;ioni di gil'IVani, di fedeli, di
- devoti v'accorsero in trn.sporto
di amor filiale e trovo.,.0110, fra
le mere mura, le tmere tu:•
coglien:::e dell'amor matemo.
Quante volte la11cioro110 co11
fede il grido 11 monstra te esse
m.atrem - sumat per te prae-
ces - qui pro nobis natus -
tulìt esse tuus ( 1): altretto11te
volte si sentirono ricolmi di be-
nedizioni. Sette lustri bastarono
per indurre la Santa Sede a
decretare l'incoronazione all'ù11-
111agine taumaturga. Tante fu-
rono le prove che l' Auriliatrice
del popolo cristiano diede, nel
suo 7/UO'VO santuario, d'esser
Nlaiire di Dio e Madre 11ostra,
prodigando gra;ie spirituali e
temporali, esercitando sul more
del mo Divi11 Figliuolo quella
potenza d'intercessione che fu
be11 definita omnipotentia sup-
plex (2) e che il Lorenzoni
interpretò dipinge11do !viaria
col Bambino in broccio e con lo sceNro in
mano.
Ma; dalla sua casa partì a11che la sua gloria.
La gforia del suo culto che, affidato dal Santo fon-
datore alla Società Salesiana ed all'Istitut.o delle
Figlie di lv/aria Ausiliatrice, come l'eredità più
preziosa, si propagò rapidamente in htlto q1umto
il mondo suscitando la più ardente speranza di
(,) • Dimostra che ci ,ei madre
- fa' tue le nostre supplichi, - per-
chè tornino nccette al Figlio-che per
noi ùegnos~i di cbinmarti Madre •·
(2) • Supplice onnipotcn2a ,.
--- --- Il nuovo altar maggiore di Marta Auslllatrlcc nella baslllca ampliata.
1 45

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-
veder presto estesa la festa liturgica dell'Ausi- attraverso il vincolo d'amore offertQ dall'Au-
liatrice alla Chiesa universale. E la gloria ael .gusto Sacramento, ed anche per pacificare le
trionfo delle Opere e Missioni di S. Giovanni stesse nazioni che, rjguardandosi l'un l'altra
Bosco, che sono tutte opera della llfadom1a. con occhi diffidenti non desistono o minac-
BasterPbbe ricordare le m11mali spedizioni di ciano sempre più apertamente di recare enor-
111issionari, clze si ripeto1Lt> dal 1875 e che rag- mi disastri al genere umano con la ferocia e la
girmgo110 omai ttJtte le parti del mondo, per mi- barbarie delle armi ».
51lrMe il raggio di questa immensa gloria che
A questo programma di espiazione e di pro-
parte dal tempio dell'Ausiliatrice.
piziazione ha voluto ispù-arsi anche il Jr Suc-
Coll'a111pliame11to attuato, la sua casa è di- cessore di S. Giovamri Bosco nell'ordiuarr le
ventata più bella, più ampia e maestosa. E noi 110.rtre solenni celebrazioni. Poichè, come Don
pensiamo che anche la sua gloria ne guadagnerà Bosco vide in supeme illustrazioni e 11011 si
incremento e fervore. Soprattutto la ma gloria stanco di ripetere ai gimHmi ed ai fedeli, la
di Ausjliatricc del popolo cristiano. Viviamo missione specifica dell'A11siliatrice è proprio la
in tempi procellosi. L'ateismo da tma parte e il pacificazione dei popoli nell'amore di Cristo
11eopaga11esì1110 dall'altra straziano la Chiesa e la salvezza della Chiesa e della civiltà cri-
colle più scaltre e violimte persecttzioni, e, vio- stiana, con /iitti i suoi inestimabili teson·.
la,ulo i diritti del vero Dio, conculcano anche i
E noi abbiamo sentito con commozione pro-
più sacri diritti della coscie11::.ra e della vita fonda rirnonare ancora una volta sotto wnbo
11111a11a, mi11acci(T11do la catastrofe della cii,iltà le wpole la preghiera composta dal nostro
con tma nuova èra di barbarie e di mpersti=ioni. Santo nel 1885 ed inviata all'allora 11/onsi-
Il Santo Padre l'ha rilevato ancora con pro- gnor Cagliero, con questo scritto: 11 Parole da
fo,ulo accoramento proprio il giorno dell'Ansi- porsi in musu:a da ]\\fo11s. Cagliero, quando sarà
liatrice, il 24 maggio 11. s., affidando al X}{.}{IV sulle sporule del Rio Negro nella Patagoni'.a, e
Co11gresso Eucaristico lnternaziOnàle di Budapest che a Dio piacendo noi canteremo a suo tempo
la gran.de missione di espiare per i responsabili 11ella chiesa di l\\la.ria Ausiliatrice in Ton·no )1.
questi immani delitti i11temazù:mali e di pia- · 111011s. CaglÙ?ro non le potè mwricare; ma ne
carne il Signore. Dopo essersi rallegrato dèlla affidiJ il còmpito al nostro valoroso Mo Don
magnifica prepara::iotte dell'eroica Nazione Un- Pagella pel cinquantenario deUa· consacra:::.ione
g/ie-,,ese u Ci è piaciuto assai - soggùm.se nel della basilica di Maria A11s?'.liatrice, nel 1918.
breve di nomi11a del Card. Pacelli a Legato Po,i- E Don Pagella l'accompagnò all'organo di !Ilaria
tificio - C'he siano stati invitati, con i fedeli Ausiliatrice aneli.e i( r2 giugno 11. s.:
dell'amatissima Ungheria, tutti coloro che
nel mondo si gloriano del nome di cattolico;
associati così nell'intenzione e nelle preghiere,
essi potranno espiare, con una manifesta par-
tecipazione ai sacri riti e con una pubblica
professione di fede cristiana, le bestemmie
e i delitti di chi con impudenza nega la maestà
di Dio o la combatte apertamente o. con scal-
trissima ipocrisia. In siffatto sconvolgimento
di diritti umani e divini e mutamento di accordi
e di patti pubblici, nulla riteniamo più adatto
e salutevole che richiamare lo sguardo stravolto
degli uomini e le loro menti deviate ai principii
eterni e immutabili della verità; confortata la
debolezza dell'animo col Pane celeste, essi
potranno indirizzare e moderare tutti i propo-
11 O Maria, Vi rgo potens, tu magnum et prae-
clarum in Ecclesia praesidium: tu singularc
Auxiliwn Christianorum: tu tcrribilis ut ca-
strorum acies ordinata: tu cunct<1S haerescs
sola interemisti in universo munda: tu in
angustiis, tu in bello, tu in necessitatibus nos
ab hoste protcge, atque in acterna gauùia in
mortis bora su.scipc: O 111aria, vergine potente,
tu grande e glorioso presidio della Chiesa: 111
straordinario aiuto dei Cri.stiani: lll tetribile
come esercito schierato i11 campo: tu da sola
hai annientato ltttle le eresie iu ogni parte dèl
tt1011do: tu 11elle a11g11stie, tu nelle lotte, t11 nelle
necessità difendici dal nemico, e nell'ortl della
morte accoglici nei gaudi eterni 11.
siti e le iniziative giusta il dettame delle leggi V'aggiunga la stta intercessione Lo stesso santo
eterne, e gettare basi solidissime di giustizia Don Bosco e brillerà presto, duratura, nuova
e di pace u.
gloria dell'A1ailiatri.ce, la pace religiosa, civile
Difatto, il Congresso eucaristico di Budapest e sociale a questo povero mondo sconvolto e
distese 1111'fride di•pace e di fratt:rna letizia sul~ smarrito.
l'Europa traviata, col fervore de/fa pietà e colla
trattazione di argomenti eucaristici che - come A cronae11 delle feste e ad illustrazione dei
s'atteudeva il Vicario di Cristo - furo110 11 quanto lavori compiuti sarà dedicato tutto il prossimo
- mai opportuni per riconciliare gli animi ùivisi
::::::
B()l/etti11c, di agosto.

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- 147

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SOTTO LA CUPOLA
DELL' A U S I L I A T R I C E
Iniziato con fervore, il mese di maggio pro-
segul tra La febbre dei lavori di ultimazione
della parte ampliata che impegnarono inten-
samente squadre di operai anche dopo il tra-
monto del sole. Edificante il concorso dei de-
voti, nonostante il disagio dell'ambiente, alla
triplice predicazione quotidiana. Incorniciato
il quadro taumaturgo dell'Ausiliatrice fra i
marmi policromi del nuovo monwnentale altar
maggiore, su quello provvisorio venne collo-
cata La statua solita a portarsi io processione.
Pellegrini, alla spicciolata, quasi tutti i giorni;
pellegrinaggi considerevoli, nei giorni festivi.
Ricordiamo quelli da Varese, da Monteu Roero,
da Mondovì, da Sergnano (Crema), da Tre-
viso, da Pavia, da Brebbia (Varese), da Oriano
Ticino, da Senago (Milano) da Bergamo, da
Lecco, da Parelio (Milano), da Asti, da Riva
di Chieri, da- Canale, da P ratorcggio, da Mal-
nate, da Gallarate, da Grondate, da "Besozzo,
da Casale, da Carmagnola, da Cameri, da
Mosezm... ; molte massaie rurali delle pro-
vincie di Torino e di Aosta, 180 alunne del-
1' Istituto Magistrale della II Provvidenza u.
Ogni domenica, funzioni solenni. Alla Messa
cantata si succedettero le nostre scuole di
canto dell'Oratorio, dell'Istituto Teologico In-
ternazionale ,i Don Bosco », dell'Istituto «San
Giovanni Evangelista », dell'Istituto cc Sacro
Cuore » La l\\Ioglia-Chieri, con ottimi pro-
grammi ed accurate esecuzioni.
Ai primi del mese, cominciarono ad arri-
vare i nostri Ispettori coi loro Delegati pel
Capit0lo generale. Tra i visitatori più illustri
notiamo: S. E. Mons. Giorgio de Jonghe
d'Ardoye, delle Missioni fatere di Parigi,
Yicario Ap. di Yunnanfu (Cina), e S. E. Mons.
Amigo, vescovo di Soutwarth (Inghilterra).
Imponenti: il pellegrinaggio di 165 Servantes
Fra11çaises, giunto dalla Francia il giorno 6;
il pellegrinaggio Alsaziano: 543 pellegrini c..li
Strasburgo, guidati dal Vicario generale Mons.
Krctz, il giorno 10; il pellegrinaggio Lorenese:
666 pellegrini guidati dal can. Moy, il giorno n,
e diretti, come gli Alsaziani, a Lourdes.
li giorno 9, solenne funerale di trigesima
in suffragio del compianto Presidente Inter-
nazionale degli ex-allievi, avv. comm. Felice
.\\Iasera. Cantò Messa il sig. Don Seriè. Assi-
stette S. E. Mons. Coppo, il Rettor Maggiore
col Capitolo Superiore, personalità e rappre-
sentanze delle nostre Case vicine e degli ex-
::::::::
allievi e delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
TI 9, nella cappella di S. Francesco di Siles,
amministrazione della S. Cresima ai fanciulli
della Parrocchia di Maria Ausiliatrice com-
pita da S. E. l\\lons. Coppo. Il 15, nel grande
teatro, adunata dei fanciulli cattolici dell'ar-
chidiocesi per l'annuale premiazione.
Abbiamo già accennato, nel numero prece-
dente, alla visita di S. E. il Prefetto di Torino.
La novena fu distinta da maggior solen-
nità nelle funzioni e da ottime polifonie.
TI 17 maggio, XJO..'V0 anniversario della
incoronazione dell'Immagine di Maria Ausi-
liatrice, e VIo della elezione del sig. Don Ri-
caldone a Rettor Mag~ore della Società Sa-
lesiana, il IV Successore di S. Giovanni Bosco
celebrò in basilicà la Messa della Comunione
generale. Cantò quella solenne l'Ispettore
delle Case salesiane d'Argenti na, Don Reyneri.
Il 19, partenza del nostro Rcttor Maggiore
per Roma. Accompagnato dal sig. D. Candela,
il sig. Don Ricaldone si recò a Castelgandolfo
per assistere alla discussione delle tesi di laurea
i□ Sacra Scrjttu ra che il nostro Don Casteliino
sostenne, l'indomani, all'augusta presenza del
Santo Padre. Da Roma pros~ì poi per Bu-
dapest per partecipare al Congresso Eucari-
stico Internazìonale.
La domenica 22, devoti e pellewini affol-
larono ripetutamente la basilica. Nel pome-
riggio, fu nzione speciale pei parrocchiani di
Maria Ausiliatrice, che, secondo l'uso di questi
ultimi anni, distribuiti nelle diverse associa-
zioni, sfilarono in pellegrinaggio dall'Oratorio
festivo al santuario ove •assistettero alla pre-
dica di Don Vismara e ricevettero l'eucaristica
benedizione.
La festa di Maria Ausiliatrice.
Si rinnovò lo spettacolo degli altri anni.
Quantunque fosse annunciato che la solen-
nità esteriore si sarebbe rimandata al triduo
di giugno, Torinesi e pellegrini si riversarono
alla basilica fin dalle prime ore del pomerig-
gio della vigilia, sicchè quando S. E. Mon-
signor Pinardi, vescovo titolare di Eudossiade,
cominciò i primi vespri pontificali, il sacro
tempio era già gremito, ed un'altra folla di
devoti si disseminava pei cortili, nella cap-
pella di S. Francesco, nelle camerette di Don
Bosco e nell'ampio salone ov'erano stati ap-
prestati una dozzina di confessionali. La
nostra scuola di canto, diretta dal M0 Scar-
zanella, esegui i Salmi in falsobordone, il
Sacerdos et Po11tifex, il Saepe d1mz Christi ed
il 11/agmficat del Carisio, l'Exultate Deo del

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Pagella e il Tantwn ergo del Caglicro. Tenne
il discorso Doo Vismara. A sera, la solita
funzione popolare. Chiesa zeppa; la piazza,
una testa sola. Si era escluso dal programma
l'illuminazione ed il concerto per riservarJi
alle feste giubilari; ma, allo spettacolo di tanta
folla, fu decisa l'accensione delle lampade già
preparate al centro della facciata. 11 santuario
rimase aperto per la wveglia santa n. Ora di
adorazione predicata da D. Calvi. Alle 0,30
cominciò la prima Messa e fu un susseguirsi
ininterrotto di Comunioni fino a mezzogiorno
del 2+- Il sole, spuntato proprio la mattina del
23, dopo parecch.i giorni di benefica pioggia,
indorò tutto il 24. Alle 6,30 celebrò per la
sezione artigiani il Prefetto generale Don
Ilerruti. Alle 7,30, per la sezione studenti,
S. E. M ons. Perrachoo, delle Missioni della
Consolata. Ma i giovani dovettero restringersi
in pochi banchi, perchè i fedeli gremivano
ogni angolo. Alle 10, solenne ,Pontificale di
S. E. Mons. Pinardi, accolto dall'Ecce Sacerdòs
del Carisio. I cantori eseguirono la Missa XIX
i11 honorem S. · Ioamzis del nostro D. Pagella
ed il BenedictfI es del nostro D. De Bonis.
Sedeva all'organo il M0 Don Pagella. La prov-
vida distribuzione di Messe nelle altre cap-
pelle e all'altare improvvisato in cortile diede
agio a tutti i pellegrini di soddisfare la loro
pietà e devozione. Appositi altoparlanti trasmi-
sero le varie funzioni. Nel pomeriggio, una
prima funzione, alle ore 15, con discorso di
D. Luzi. Poi, Vespri pontificati da S. E. Mon-
signor Pinardi e panegirico detto da D. Vi-
smara, che chiuse con una fervida invocazione
alla Vergine Ausiliatrice. A notte, discorso
di D. Gaggino e benedizione solenne impar-
tita dal sig. Don Berruti dall'altare e sulla
porta della basilica. Parziale illuminazione
della facciata, come il giorno innanzi.
Il 25, la basilica fu quasi sempre affollata
di divoti. Tra i pellegrinaggi ricordiamo quello
del nostro Collegio San Carlo di Borgo San
Martino al completo.
Il 26, {esta del!'Ascensione, funzioni so-
lenni e chiusura della predicazione mariana.
Dopo il canto del Te Deum, artigiani e stu-
denti si affrettarono nell'ampio cortile per
l'annuale saggio ginnastico.
Il 27, scomparve dalla basilica l'altare mag-
giore provvisorio, e, trasportato il Santissimo
all'altare di S. Giuseppe, cominciò la demo-
lizione degli steccati' che, con graduali eleva-
ziol)i, acul l'attesa dell'inaugurazione del mae-
stoso ampliamento. I giovani passarono per
le pratiche di pietà giornaliere nella chiesetta
di San Francesco di Sales.
li 31, giunse dall'Assam S. E. Mons. Fer-
rando, vescovo di Shillong, cogli Ispettori
e delegati dell'India.
Il grugno, festose accoglienze al Rettor
Maggiore, reduce dal Cc,mgresso Eucaristico
Internazionale di Budapest, ove nell'assem-
blea internazionale del Clero svolse, in lingua
italiana, applauditissimo, il tema: 11 L'Euca-
ristia fonte di voCà.Zioni e di zelo missionario 11.
U 3 giugno, vari gruppi di pellegrini fran-
cesi reduci da Budapest. Tra il clero no-
tammo S. E. Mons. Durieux, vescovo di Cham-
bery, coi Vicari generali di Grenoble e Orléans.
S. E. Mons. Pìnardl dopo il po.ntlftcale di Maria Aus.
Arrivo di S. E. Mons. Duci'ias, vescovo di
S. Miguel (San Salvador).
La domenica di Pentecoste, si cantò la
Messa nell'ami:,io cortile centrale, per jler-
rnettere ai pellegrini di usufruire dello scarso
spazio libero in basilica. Tra i pellegrinaggi
degli ultimi di maggio e dei primi di giugno,
rileviamo quelli: dell'Oratorio festivo Don
Bosco da Cuneo, da Cadrezzate (Varese), da
Verzuolo Piemonte, da Barlassina, da Saluzzo,
da Ovada, da Ceriano Laghetto, da Traver-
selle, da Saronno, da Castellanza, dell'Istituto
Divina Provvidenza da Vercelli, da Como, da
Borgo Littorio (Lodi), da S. Maurizio Cana-
vese, da S. Rocco al Porto (Piacenza), da
Rivoli, da Lugano, da Mendrisio, ed un bel
nwnero di missionari dell'Istituto Missioni
---- - Estere di Milano con S. E. Moos. Brioschi.
149

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La visita di S. E. il Ministro Rossoni.
li 4 giugno, l'Oratorio visse un'ora di in-
tima gioia e di fervido entusiasmo. S. E. il
l\\linisuo dell'Agricoltura e delle Foreste, Ed-
mondo Rossoni, ex-allievo di Don Bosco,
accogliendo l'invito del Rcttor Maggiore, ap-
pagava il vivissimo desiderio dei superiori
e degli alunni, ed iniziava nella Casa-madre
una memoranda giornata salesiana che dal-
l'Istituto l\\Iissionario Conti Rebaudengo, al
suo antico Collegio Cardinal Riclielmy al
Martinetto, alla Scuola Agraria di Cumiana
ed a quella di Lombriasco, gli rinnovò le più
care emozioni dei giorni radiosi della sua
prima giovinezza. Ossequiato, al suo arrivo
a Torino, dal nostro P refetto Generale Don
Berruti, da S. E. Mons. Ferrando, vescovo
di Shillong e da una rappresentanza dei nostri
Ispettori dei due mondi, Sua Eccellenza giunse
aJl'Oratorio verso le 10. Nell'ampio cortile
centrale pavesato di bandiere tricolori, ai
700 alunni interni artigiani e studenti s'erano
aggiunti i 180 alunni del nostro Ginnasio pa-
rificato di S. Giovanni Evangelista ed i 200
nostri Liceisti di Valsalice. Delle autorità
convennero il Federale, gr. u ff. Piero Gaz-
zotti; il P reside della P rovincia gr. uff. avv.
Quaglia ; il comm. Marongiu in rappresen-
tanza del Prefetto; il vice-P odestà conte G lo-
ria; il gen. Farinetti pel comandante del Corpo
d'Armata; il comm. Labbro pel Questore; il
vice-Provveditore agli studi; il P residente
deU'Unione provinciale agricoltori barone d'E-
marese; il Presidente internazionale dei Coo-
peratori salesiani conte sen . Eugenio Rebau-
dengo. Con S. E. erano il geo. Corelli, il
comm. Chieffa suo segretario ed il capo
Ispettore comm. Passerini. l i nostro Rettor
Maggiore ricevette affettuosa.mente il ì\\linistro
all'ingresso della Casa-madre e lo accompagnò,
fra le acclamazioni dei giovani ed il suono
della banda, al monumento di Don Bosco.
Fatto il saluto romano, lo guidò senz'altro
in visita delle camerette del Santo, ove l'Eco-
nomo generale D~n Giraudi rievocò rapida-
mente la vita di santità e di lavoro trascor-
savi dal Fondatore, mentre i giovani si rac-
coglievano nel salone-teatro, superbamente
addobbato. D,ùle crunerette <li Don Bosco, Sua
Eccellenza scese ad ammirare l'ampliamento
della basilicJ di Maria Ausiliatrice ed i nuovi
altari. Quando apparve nel salone-teatro, fu
uno scroscio di applausi. $a1utato il Federale,
che doveva trovarsi ad un'altra cerimonia, il
Ministro, col Rettor Maggiore e colle auto-
rità sali sul palco plaudendo aJ cantico di
«Giovinezza n che sgorgava trionfante da quei
mille petti. Altri canti patriottici s'alternarono
al benvenuto ufficiale dato da un alunno stu-
dente ed al discorso del sig. Don Ricaldone
che ringraziò il l\\ilinislro, e, per lu.i, iJ D uce
e la Maestà del Re Imperator e, dell'onorifi-
cenza conferita, nelle persona del Rettor lVIag-
giore, alla Società Salesiana per le benemerenze
acquisite nel campo dell'agricoltura. Con brio
giovanile, rifacendosi a Dante, che chiude tutte
le tre cantiche della sua Divina Commedia colle
t< stelle ii, il IV Successore di S . Giovanni
Bosco trasse nobili elevazioni dalla e, Stella
d'Oro al merito rurale,, efeceomaggio a Sua Ec-
cellenza di una copia finemente rilegata della
vita di Don Bosco e di una preziosa Reliquia
del Santo. Il Ministro si alzò commosso a
·rorlno. Mar1ln e-110. • S. E. R 05li0ni nel s uo antico C olle&io r iceve t•omal(gio d egli alunni.
::::::
::::::

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Cumhu,~• s. E. RoSM>nl ttau11ura la torre della Scuoln Aa,-nrla SalMlnna,
ringraziare a sua volta e ad esprimere la gioia
che gli procurava quella visita, ricordando
l'educazione ricevuta nel collegio salesiano
e rraffennando la volontà decisa di conti-
ntJarc a corrispondervi per portare, nell'alta
missione della sua carica, il ma$$imo contnbuto
a quell'opera di ricostruzione e di ristorazione
de, \\'alari economici, morali e spirituali, che il
Duce persegue con tanta tenacia e con canto
successo.
Dall'Oratorio, Sua Eccellenza, sempre ac-
compagnato dal sig. Don Ricaldonc e dai Su-
periori, si portò all'lstituto :\\Iissionario Conti
Rcbaudengo ove col Direttore, in,;cgnanti e
confratelli era ad attenderlo S. E. l\\ lons. Coppo,
vescovo salesiano. Anche i nostri trecento ruspi•
ranti missionari gli impr<>vvisarono una festosa
accoglienza, col canto degli inni della patri.t,
accompagnati magistralmente dalla banda mu-
sicale, ed il Yibrante indirizzo d'un alunno.
Poi, umi gli artigiani volarono al loro banco
di lavoro, offrendo al 1\\1,nistro lo spettacolo
mcr.wiglioso della modernissima attrezzatura
e funzionamento delle nostre Scuole profes-
sionali. Dall'Istituto Rebaudengo, il corteo
di macchine portù il ::\\Iinistro al suo antico
Collegio, intitolato al Cardinal Richclmy, al
:'llartinetto. Quivi coi superiori ed alunni era
il suo antico direttore Don Doncs, accorso
appmiiwrnente da Conegliano Veneto, il dot-
tore cav. Pier Luigi Peynetli, che da un qua-
rantennio presta la sua opera ali'Istituto,
l'Ispettore delle nostre case del Piemonte
Don Fanara, ed un suo compagno di scuola,
il nostro Don Gallo. L'incontro fu quanto
mai commovente. Gli alunni, tutti m divisa
di Balilla, lo salutarono sollo l'ampio porti-
cato rogli inni patriou1ci cd uno di essi ~li
disse l'orgoglio di quei duecento frugoli che :òl
sentivano in più intimi rapporti col Ministro cx-
allicvo. Sua Eccellenza visibilmente commosso,
baciò paternamente il piccolo, ed abbracciò
il suo antico Direnore. Fatta una r-.ipid..i
visita alle nuove aule scolastiche, s'indu~1ò
familiarmente a conversare, rievocando i
begli anni Lrascorsi; poi, rimontato in macchina,
coi superiori e col seguito, ruggiun~e la nostra
Scuola Agraria di Cumiana, ove dircttorè,
professori ed alunni aspiranti missionari lo
attendevano con particolare trasporto, fieri
di offrirgli un saggio della loro preparazione
tecnica e lo speuacolo meraviglioso di u11a
bonifica di terreni, di una razionalità di metodo
e di mezzi e di una cfficienw di produzione
che forma davvero la sorpresa dei competenti.
Dopo l'omaggio ufficiale, cui il '.\\linistro
rispose con lusinghiere e:.pre:;:;ioni, la confi-
denza e familiarità salesiana prese il sopra,·•
:::::::::
:::::::::

1.9 Page 9

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\\'Cnto e sviluppò in pieno un'atmosfera di Ecco la versione italiana del testo del
cordialità che allietò la colazione cd invitò il
Ministro a godersi ancora un'ora delle nostre
DEC RETO
gaie ricreazioni, impegnando coi giovani una
PER L'APPROVAZIONE Ol Otra MIRACOLI
animata partita al tamburello. li Rettor l\\Iag-
PROPOSTI PER I.A BEATIFICAZIONE DELLA
giore lo guidò nella visita della scuola che è
\\'P.N. J\\lARlA DOMENICA l\\lAZZARELLO.
un trionfo del suo genio e della sua passione
per l'agricoltura; poi lo accompagnò a Lom-
briasco, ove superiori ed alunni di quella
nostra antica Scuola Agraria, ìnsicme alle
autorità locali, chiusero la giornata salesiana
del Ministro con altre vibranti manifestazioni.
Pòni11 sempr• a basso, e .uu-01 esaltato (( lmit. di
Cnsto, l,ib. Il; X, 16)). La \\ener:abile .\\!aria Dome-
nica l\\la7..za,ello, nata nel 1837 I.Il Mom~e, piccolo
pac:se della Diocesi di Acqui, fece tamo mirabili
progrc,;.~i nella vfa della pc, fei:ione, sotto la guiùa
~npicntc di San Giovanni BoS<o che aveva intnHe-
Sua Eccellenza n'uscì ammirato. La sua parti- dutl' le preziose doti dell':uuma della gio,<inetto,
solare competenza gli pennise di goc.lere le quanto in seguito chiaramente mostrò la santità da
piil \\'ive soddisfazioni nel constatare perso-
nalmente quel progresso ch'egli a\\'eva fatto
premiare colJa proposta della • Stella d'Oro a
al sig. Don Ricaldone. Lo disse ripetuta-
mente al Rettor !\\faggiore ed agli alunni i
quali si sentirono cosl incoraggiati a conti-
nuare In loro cultura ed il loro addestramento
coi migliori propositi per 3Sl\\Ìcurare alla Patria
essa ral«(1unca. E po1chè tutto 11 fondamento della
!'amità con<is1e ndl'wnilc e<1t1maziono: di "C sresso,
la n0$tro \\'encrnbile sempre si ponl!'r.·a in basso, nè
accettò di reggere, come Superiora, I.i nuova famiglia
delle Figlie di Jl,faria Ausilialrtcc se non coscrct1u,
in vu1ù dì santa obbedienza, dal ,uo santo maest,o;
e con t:mtn prudenza governò l'Istituto, che meri-
tamcnte dn questa Sacra Con.l(reguzione fu decorala
del titolo di Confondatrice. Cosi C!\\qa /11 esaltata
il prestigio di nuove generazioni degne della anche duijli uommi. Ma Iddio 11te--~. dopo la sua
gloria imperiale.
morte, a,..\\lenuta il 14 mai;r~io 1881, volle magrutì-
care la s,mnta dell'umilissima ver11ine, concedendo
per bUB intercessione moltissime grazie, tra cui non
L'approvazione dei miracoli proposti
poche shno da con&iderar,ii romc \\·er, m1r:1coli, due
dc-i qunli furono scelti e propoRt1 11 questa Sacrn
per la beatificazione della Ven. Madre Coni::1c·AllZ1onc per preparare ln vin alla solenne
Maria Domenica Mazzarello, Con-
Beatifia.11.ionc.
La bambina E,colina ~lnzzurello, nutu nel luglio
fondatrice delle Figlie di Maria Ausi- dd 1Qa:1•. u tre m...-si dalla nn~cit11 fu c<>lpuu da totale
liatrice.
pa,alisi ddle l!ambe. Sia i medici curanti, sia !!li
olm mcarie11ti da qucsw S~,ni Cong1cjlazione, con-
Gio\\·e<ll, 2.6 maggio, festi\\"ità dcli'Ascensione, vennero nell'affermare trattun;ì di parafo;ì infantile,
nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, la . e, con,idl·mta l'atrofia delle g,1mbc e le anomalie
SANTITÀ 01 NOSTRO StGNORE Pio P,\\PA Xl ha
concomitanti, unanimemente: asserirono essere certi
che 111 bambina sarebbe <tura ,,rivn della facoluì di
ordinato la lettura del Decrelo del Tulo per camrn,natc pc:t tutta la \\ ,ra.
la solenne Beatificazione della Vcn. Serva di
R,usccnùo vani Ah umani rimcdil, fu fervidR-
Dio Maria Giuseppa Rossello, Terziaria Fran- mc:ntc invoenta con una OQvena di f)rte~hiere la ve-
cescana e Fondatrice dell'htituto delle Figlie nt.'rabilc i\\lnria Domenica. L'ultimo giorno dclla
di ~ostni Signora della '.\\lisericordia, e del
Decreto che approva due miracoli operati da
Dio per l'intercessione della Yen. !\\laria Do-
menica '.\\lazzarello, ConfooJatl'icc dell'Istituto
<lclle Fi~lie di '.\\!aria Ausiliatnce, proposti per
la Bcatific.v.ione della Serva di 010.
Alla solenne cerimonia, che si è svolta nello
studio privato di Sua Santità, i,ono intervenuti:
no\\enn, che fu il 20 agQ,;to 1916, mentre Ja bambina
seduta in terra si divcrtt\\a con un'altn1 giovinen:i,
all'imptoH-i!<O, si alza, si l'e!C\\:C sulle l(llmbc:, c:nm-
mina: di più, corre incontro alla mamma che tornava
dalla campagna.
~ chiaro che in questa lt\\lllfll(IOnc sono da ammi-
Mlre due futu distinti. Pruno: l'iRlllntaneo risana-
mento dei muscoli, dei nervi e delle osso delle gambe
atrofiZ7AllC; ~econdo: il rincquistc, unmcdiato <lella
le Loro Emincni-A! Reverendissime i Signori facoltà di camminare e perfino di correre, facoltà
Cardinali: Raffaello Carlo Rus,-i, Ponente della che naturalmente non si rn:upern 1.hc poco n poco,
Cal.lS3 llella Ven. '.\\!aria Giuseppa Rossello,
ed ,\\Jcs.-;.mdro Verde, Ponente della Causa
della \\'en. '.\\!aria Domenic-d Mazzarcllo; Sua
Eccellenza Rev.ma l\\Ionsignor Alfonso Ca-
rinci, Scgrclario della Sacra Congregazione
dei Riti; e l'Ill.mo e Rev.mo Mons. Salvatore
- - Natucci, Promotore Gencr,1le della Fede.
dopo molti i;forzi e luni;<> t"mpo. La J.(uarita con-
lmutl a ~udere della perfotta salute I icupcrata.
Toll! gu,1riirion~ attribui'<Cono u vc:ro miracolo si,1
i trt, ml'<lici curanti, sia I tre ptrni incaricati dell'c•
same.
Uno peritonite tubercolare con oscne cronica,
che ave"n dn molto tempo colpito In )tiovineua ùo-
diccnnc Rosa Bellavita, si mnnife;;tn più grave net

1.10 Page 10

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novembre del 1925; verso la metà del marzo del-
l'anno' seguente la condusse quasi agli eslremi. Per-
duta ogni speranza di guari[{ione, il 19 dello stesso
mese si comincib una novena per ottenere dal Si-
gnore la sirnzia d1 un ritorno in buona salute per i
meriti della Venerabile Maria Domenica. Nella
stessa notte, la giovinetta è presa da placido sonno,
al mattino si alza dal letto, "a a piedi sino alla chiesa,
si accosta ai SS.mi Sacramenti, prolunga le oraz.ioni
di ringraziamento, riLomn a casa, mangia, e d'allora
sino al pitsente, non ebbe mui alcuna conse$!ucnza
della malattia sofferta.
Sopra il primo miracolo fu s,olto il processo nella
Curia di Genova; soprn il secondo in quella di Mi-
lano. La revisione giuridica dei due processi fu
compiuta da questa Sacra Conl:lregazione il 26 ,sen-
naio H)37: e In sentenza data fu confermllta da Sua
Santitll il 3 febbraio
Ambedue i miracoli Curano discussi prima nella
Congrel!llzione antiprepnrotoria tenuta alla presenza
dd lk,.mo Cardinale- Alessandro Verde, Ponente,
ossia Relatore della Causa, il 20 lu~lio dello scorso
anno, e poi anche nel.lu Congregazioni! Preparatoria
tenutn alla pres;,nza dei Cardinali il u febbraio del
corrente anno. Finalmente, il 10 del corrente mese,
ndlo Congregazione Generale tenuto davanti al
Santissimo Signore nostro Pio Papa Xl, il &,•.mo
Cardinale Ponente, osstn Relatore, mise in ,~iscus-
sione il sef!'uente Dubbio: Se e di qtJoli rmrocoli
r<msti ,rei coso e per l'effe/lo d1 cm s1 t,aua •· Tutti i
convenuti, RR.mi Cardinali, Ufficiali, Prelati e Con-
suhori, esposero il loro parere, dopo di che il Santo
Padre li esortò a raddoppiare le loro preghiere perchè
da una maggiore copia di luce venisse la sua mente
rischiarata. Stnbill poi di manifest.ari, il suo pensieco
in questo giorno solt>nne della Ascensione del Si-
gnore. Per la qual cosa ch1nmati n gli Em.mi e
Rev.mi Cardinali Camillo Laureati, Pr·efetto della
Sacra Congregazione dei Riti e Alessandro Ve,de,
Ponente, ossia Relatore della Causa, nonchè il Rev.mo
Padre Salvatore Natucci, Promotore Generale della
Fede e me infrascritto Segretario, dopo aver offerto il
Sacrificio Eucadstico, solennemente d1ch1arò Con-
stare della instanta11°a e perfetta g11angmne sia di Er-
colina lrfa;;;;::arello da imatrabile pa,alisr ùi(anLile spi-
11ak aal/a dt!g!i arti inferiori, sin d1 Rosa Bcl/at,ita
<la gravissima peritonite tubercolare ascitica
.
Ordinò poi di promulgare questo decreto e di
inserirlo negli Atti della S Congregazione dei
Riti
lJa Castel Go11dolfo ~6 maggio 1938
CAMILLO Card. LAURl?NTl
ALFONSO C."-RINCI
Prefetto S. C. R
Segretwio.
Tenninata la lettura, .il nostro Rettor Mag-
giore fece pervenire a nome del Pio Istituto
delle Figlie di Nostra Signora della Miseri-
cordia, fondato dalla ven. Rossello, e a nome
delle Figlie di Maria Ausiliatrice e della Pia
Società Salesiana un indirizzo di ringrazia-
mento e di devozione filiale. Quindi il Santo
Padre rivolse brevi parole agli intervenuti per
rilevare l'importanza dei solenni atti compiuti
manifestando la Sua compiacenza ed espri-
mendo la più viva gratitudine all'Onnipotente
che o<rli concesse di poter proporre all'e.sempio
e all'edificazione dei fedeli, in tempi tanto
difficili, le virtù fulgide e la vita cristiana di
figure cosl gloriose.
Infine l'Augusto Pontefice ne ordinò la
promulgazione e pubblicazione nelle forme
consuete ed impartì agli Eminentissimi e al-
l'eletta Rappresentanza della Sacra Congre-
gazione dei Riti la Benedizione Apostolica.
IN F A MIGLI A
Il Santo Padre presiede la discussione di
una tesi in Sacra Scrittura sostenuta da
un Salesiano e ne corona la laurea con
paterne parole.
Il Santo Padre si è compiaciuto di presiedere a
Castelgandolfo, nel Salone degli S'Viz7.eri, L, solenne
tornata accademica durante la quale il nostro con-
fratello dott. don Giorgio Costellino difese. la sua
tesi di laurea in Sacra Scrittura: • Le lamentazioni
individuali e gli inni in Babilonia e in Israele .raf-
frontcati quanto alla forma e al contenuto •·
Con questo atto, il Sommo Pontefice Pio XI,
tanto sollecito degli alti srudi ecclesiastici, come
Prefetto della Sacra Congregn2ione dei Seminari e
delle Università degli Studi., intese anche inaugura.re
il suo ufficio di Gran Cancelliere dcll'lstituto Biblico.
L'augusta prc.semm del Vicario di Cristo chiamò
a Castelgandolfo un'eletta di personnlità e di stu-
dfosi: S. E. Rev.ma Monsignor Ernesto Ruffini, Se-
,:i-retario dt:lla Sacra Congregazione dei Seminari e
delle Università degli Studi; i Rev.rn.i Padri Abati
Vannucci di San Paolo e Salmon di San Girolamo
in Urbe· il .Rev.mo Padre Ledochowski Preposìto
Gener.i.le' della Compagnia di Gesu col Vicario Ge-
nerale Padre Schurmans; S. E. il Marchese Serafini,
Governatore dello Stato della Città del Vaticano;
Monsignor Hertzog; Monsignor Magjerec; il R.ev.mo
Padre Frey, della Congregn2ione dello Spirito
Santo, Segretario della Pontificia Commissione Bi-
biica; il Rev.mo Padre McCormick S, J., Rettore
della Pontificia Uni\\'e.rsità Gregoriana; un rappre-
sentante di Monsignor Kirsch, pn.>Sidente de.I Pon-.
tificio Istituto di Archeologia Cristiana; una folta
rappresentanza di alunni della Pontificia Uoiver$ità
Gregoriana, dell'Istituto Biblièo, del Collegio ln-
terrunionale di Sam'Anselmo e <li altri Istituti Eccle-
sia-stici di Roma Il nost10 Rettor lVlait'liore, giunto
espressam~nte da Torino, era accomra/:\\nato dal
Procuratore Generale don Tomasetti.
Applausi vivissimi salutarono l'ingrcs~o del Santo
Padre cui il Rettore del Pontificio fstituto Biblico
P. Bea S.J. umiliò un devoto indirizzo di omaggio
:::.::: 1 53 ::::::

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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a nome anche della Fnmi~lia Salesiana. Quindi il
candidato lesse la sua dissert.azione e rispose alle
obbiezioni mossegli dal Padre Vaccari su l'economia
jò?encrale della resi e la trnttazione lctte,aria e storica
dei salmi ebraici; dal Padre Pohl sulla trattazione
dei carmi babilonensi; Jnl Padre Dyson sul conre-
nuto ideale dei salmi; dal Padre Bea sulle relazi<>ni
culturali tra Babilonia e Israele: dall'Ecc.mo Mon-
signor Ruffini circa le notizie lctterarie e l'età dei
carmi babilonelli.
Proceduto alla votazione, la Commis,ùone esamina-
trice gli confcrl l'approvazione con lode. Ed il Sunto
Padre la confermò e coronò con la Sua preziosa pa-
rola rinl{raziando anzitutto l'Istituto Biblico della
grands e rq111sita gioia spiriwale rhe i figli Gli ave-
vano proet,rato rom•nramio il P(ldre olla disnissioue
di quello IPs:i, 111ettend0Lo a parte dei lf1Vori :anto rttili,
specialmente per L111, nella Ch,esa Santa di D,r, por-
tatrire di t.'erità fondamentali ,md,e per la sr:,enza e
cogliendo l'occasione per «esprimere ancora tutta la
Sua simpatia e stima. il Suo apprezzamento per rm
centro d., studi cosl preziosi •·
L'ISTITUTO BrnLICO.
Dire il Btbltco - osservò Sua SantitÌI - è dire
tutto, trattandosi del Libro rcmto che porta e corrst!Tva
la parola di Dio, di qutl Verbmn che ha v<Jl1'/0 mo-
trrare, rn tanti modi, con tuttt le meranl(lie del Crt1ato,
le quali t1aimo dalle molecole finr, alle stelle, lo sua po-
tenza m/i11ita ed ha volut" farà non solo intende, e 111a
anche leggere; cosa magnifica. magmfira deg11a::1one di-
vina! È un pre::ioso istituto il Biblico; esso si propone
lo studia pitl prola11do possibile del libro d, qut!slo V erho
che oauroersa 1 seroli; ma con la stl!ssa 1ua denom1-
11a:ir,one di Biblirnm tS60 signifira anche quella -scluera
eletta e cosi po, ticolamumte qualificato rii figlfolr ,a.
rism,zi che a sl nobile compito dedirml(J tulle le energie,
prt'tzdendole <NtllUfll/' la grai1de Co111pag111a di Ges,ì
ne offra la possibilitd. pur di rist>o11dere al pater-110 e
polltifìcio pensiero
l t. CANDIDATO.
ln quello a rcosta11za, candida10 alla laurea m Sacra
Scrittura era tm figlio di S Gi<rvmrm Bosco col quale
I'A11g11.Sto Pontefice ebbe p,ve i:011 particolari e perro-
nali rapporti, ali essi non poteva pensare ,tnza speciale
commozione tanto li considera tra I don, e le ,:razte se-
mmaie da Viri sul lunl!o rammÙIO (lei/a Srm t•ira
Ed ~fl lict<1 I'/111gmto Po111efiu dt qlJ.f!la occa~101111
per presiedl'Te, come Prefetto della Conl(Tegazione dei
Seminar, e delle UmverS'ltà def{li Studi, ,/ co1iferm1mto
di u110 laurea e inaugurare rosi il Suo Gran Cancellie-
rato rmz w, felto di S. Giooanni Bosco e mtm((esta:re
da quali se11tim nll erano accompagnate le paterne (e-
licìlazio,ri a c/11 -non solttvJtri aveua comeguito u11a
Laurea, ma m.·eva riportato unanm,e wto di lode, e
da tal.i parli, da rall altezu di sàenza che 1<e11dono fa
lode pre:;1osa, pouhè eue da boct/1e che molto sanno.
Poteva qui,uii 1l g1m1ane laureato essere soddisfatto
---d, CNtre a,.,ulo unanimi lodawri di tale nalllra
154
.::::::
LA FAMIGLIA DI SAN GtO\\'A:-lNI 505CO
fl S;into Padre godeva d avere l'nuas1011e di
rie11ocare memorie cosi l{l'O<lite e belù e tempre ben!(iche
dr S Gio.,a1111i Bosco e altr~l di dimostrare u11a 'VOita
ancora quanto Eg/r stnm, appree:::1 ed ammiri la .f!Tande
Pamiglta del Sauro. qun mri suoi fi~liolt Sa/esumi e
di dire a loro ed a lui/I come il Pt1pa sta lieto di
compiere con w10 dei loro u11 gesto coro11atore d,
meriti e di meriti alr1 come sono quelli della srien::o
sorra
Questr se11tt11umr, - prosegui benevo:m~ntc -
11sigo110 w1'11spr11Ssio11e a,rcor più completa allorcl,~ il
Pupa pensa ai propositi gen~rosi con t quali essi 111te11-
dono rispo11rlere alla larqhezza d1 i•oca:rir.mc che la
PrOf't'idem:a Div,ina us11 loro. Il neo laureato i1ifatti
11011 sarà 11110 ~ella erra11te, ma il pri11cipir, di una
grande schiera di grwuli stelle, di ott1111e speran:re che
dedicheranno ai buo111' ed alt, studi sacn per essere
strumenti di quell'apostolato (Jl quale lo Dfri11a Prov-
videnza li chioma•
LE MISSIONI.
Augurando «che lo :::elo e l'ardore pe, t sacri alti
str,di teologici e biblici, ~rfetti quanto è possi'1ile, di-
venti sempre pitì ordente e produca più larghi frutti di
be11(!dùaione l'Augusto Pontefice non volle , dimen-
ticare l'apostola/() di parola, di a;o:1011e, di fatica, di
paument1 di cui le Missioni, specie ol{J!i, di'nmo spet-
taro(o tanto bello e consolante, in mezzo a tante tri-
stezze, a tante offese d1 Dio e a tanti mali delle anime ,.
Le ]'.fissioni e i buoni Mlssionan - Egli disse -
dàrmo al cuore paterno ronsolozio11i pre:riose, che 11011
posso110 mai essere dimenticate anche quando il Pupa
tsalto, tsalto tonto - e lo detU! - questo rulmbie,
questa sommitd di aposrnlato costitmta dall'apostolato
della scie11::a, perchè è mestimab1le ,1 lume, l'onore e
il vantaggio dre da esso ,,iei,e olla Sa11ta Chiesn •· Il
Santo Pndrc colse pertanto• l'occasw11e per rùisr,<11::rnre
il Sir:nore di qtt~sto ardore u:ieutifico del quale aueva
u,za rappresenta11:ra co.<i eloquente ne, diletti fi1;li della
Cr;,mpa.l{ma di GesO e della Pia Società Salt-da11a 1
quali part11cif>ava110 a q11rl/a adwza11za, ta11tb più che
E!!li pensava, con i11dicibile ga,.dio, che questo ardnre
è sorto e .ri accende e di'Vampa in tante famiglie reli-
gio.fe, s1>ec1alme111e nelle grandi le <11mli conoscono
già il rammino dei se,oli 11d ltmmo dato e vo11l,011b
dare nmn•e prooe, e ,·empre più pr,nriose, del lorn va-
lore ;c,entifico
Il Santo Padre rilevò inlìne il conforto parti-
colare che ne aveva in <1uell'ora in cui aveva dovuto
vedere da vicnw e da lo11ta110 tw,te cose tristi• e,
protestando le sua 6ducia in Dio, pa,;sò ad intratte-
nere i dilettissimi fi~li sull'importanza degli studi
biblici e delle indagini riguardnnti il Sacro Testo.
Chiuse il paterno discorso coll'Apostolica benedi-
zione.

2.2 Page 12

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Nel cinquantenario della morte
di S. Giovanni Bosco.
Andria, devotissima di San Giovanni Dosco, ha
celebrato con slancio di fede il 50° della sua morte.
Per tre sere i salesiani Don Panciatichi e Don Vil-
lani parlarono del nostro Santo nella chiesa del-
l'lmmacolata, sempre affollata di popolo, ed a cen-
tinaia di giovani nell'Oratorio. ll 24 aprile, l'almre
del Saf\\tO. nel nostro tempio, fu meta di continui
pe!leg'rinaggi. La chiesa si grcml cli giovani, alla
Messa della comunione generale e di folla di dC\\ oti
al solenne pontificale di S. E. Mons. Emanuel, sa-
lesiano, Vescovo di Castellammare di Stabia. I can-
tori del Duomo eseguirono scelra musica del 1\\11°
Perosl.
Nel pomengg,o, processione colla reliquia e la
smtua del Santo per le vie principali della città,
sotto una continua piol(gia di fiori. patteciparono
le Dame Patronesse dcll'Oratotio, c.hc, con alcuni
zelanti Cooperatori, avevano orgamzzato la riusci-
tissima manifestazione, le Confratemhc, il Clero,
gli Ecc.mi Vescovi Mons. Rostawlo e Mons. Ema-
nuel, oltre duecento giovani cantori dell 'Orntorio
salesiano, che, accompagnati dal corpo musicale
cittadino, eseguivano gl'inni del Santo e le Asso-
ciazioni di A. C. Coronò la bella ~iornara la bene-
dizione Eucaristica, impartita da S. Ecc. Rev.ma
lvlom;. Paolo Rostagno, Vescovo Diocesano.
Caltagirone. - Le onoranze che ha voluto tribu-
tare a S. Giovanni Bosco, nel 50" anniversario della
sua gloriosa morte, hanno assunto la massima solen-
nità. Gran concorso di folla alle prediche del T riduo
tenute dal nostro Don Di Francesco, e migliaia di
Comunioni. Istituti maschili e femminili, fan-
ciulli delle scuole elementari, studenti e professori
delle scuole medie, associazioni maschili e femmi-
nili di Azione Cattolica, ex-aUievi salesiani e
fedeli devoti andarono a gara per dare a Don Bosco
questo omagi:tio di pietà eucaristica a lui tanto ca a.
Ne.I pomeriggio del giorno 7, discorso dcll'e.x-
allievo dort. Magrl, alla presenza delle autorità po-
litiche e civili, e di numerosi invitati.
La festa fu un vero trionfo. Tutte le autorità
intervennero, con lo storico corteo municipale, al
solenne pontificale tenuto in Cattedrale da S. E.
Mons. Pietro Capizzi, e nel pomeriggio alla impo-
mmte p rocessione, allo quale hanno partecipato
l'fstituto Snlesiano con la nuova fanfara, schiere di
fanciulli, organizzati dalla G.J.L., Istituti associa-
zioni maschili e femminili di azione cattolica coi
rispettivi labari e bandiere, lunghe teorie di con-
fraternite, i chierici del Seminario, i Capitoli della
Collegiata di S. Giacomo e della Cattedrale con
S. E. Mons. Vescovo.
Comacchio, che ospita da 40 anni i Salesiani, ha
voluto tributare solenni festeggiamenti alla com-
memorazione del 50' della morte di S. Giovanni
Bosco.
Vi parteciparono tutte le autorità con a capo
l'Ecc.mo Vesco,·o diocesano Mons. Gherardo Me-
negazzi. La cittadinanza preparata da un bel triduo
e da due conferenze tenute dai salesiani D. Bandiera
e D. Stile corrispose con fervido entusiasmo.
Celebrò la Messa della Comunione generale
nella maestosa cattedrale Mons. Rubino. $. E. il
Vescovo diocesano tenne quind i" pontificale e, la
sera, presiedette la procesione che percorse le prin-
cipali vie della città e terminò nel cortile dell'Ora-
toLio per l'inaugurazione di un grazioso monumento
a D. Bosco. Mons. Vescovo, prima d'impartire la
tàoa benedizjone col SS. Sacramento, non seppe
trattenere la sua commozione e si compiacque col
clero, coi Salesiani e col popolo pel magnifico spet-
tacolo di fed'! e di devozione.
Andria. - Soci dell'Azione Cattolic:1 è delle Compag,de r eligiose del n ostro lloren1·e Oratorio festivo.
1 55 :::::.

2.3 Page 13

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Foglino. La banda dell'Oratorio salesiano
benedetta dal Rellor Maggiore.
di avere il quarto Successore del Santo ad inaugu-
rare e benedire i nuovi magnifici locali che, ment re
f
rendono più bella e grandiosa la Casa, soddisfano
al numero crescente dei chierici del nostro Studen-
tato filosofico e alla rigogliosa fioritura d.el locale
Orntorio festivo. l promotori vollero far rivivere
\\
col 25 aprile u. s. la giornata del 20 ottobre 1886,
quando, sz anni fa, Don Bosco si portò per la prima
\\'Olta a Foglizzo per dare il'lizio all'Opera salesiana.
Sul medesimo piazzale, pressochè alla medesima
ora, dove e quando venne accolto il Santo, fu rice-
vuto il suo quarto successore Don Pietro Ricaldone.
Nella entusinstic.1 nccoglienza che egli ebbe vi-
Fogliuo. - I n ~ a l ouovl loca.li dell'Oracorlo Cescivo.
Foglizzo Canavese. - La Casn di Foghzzo, una
delle ultime fondaz.ioni di Don Bosco v:iveme, resta
negli annnli della Società Salesiana quale una pre-
ziosa reliquia che il Santo legò alle sollecite cure
del suo primo successore, Don .l\\llichele R ua. Casa
di forma,:ione reJjgiosa pei nostri chiericì, essa è
anche, come la intese il Fondatore, centro di azione
cattolica per la ~polazione del paese. La celebra-
zione del 50° anniversari~ della morte di S. Gio~anni
----Bòséo fu qùindi una fe'sta pér 1uftò il paese, fiero
::::::.
Pordenone. - S. E. Mons. B.anolomasi Iiene il r

2.4 Page 14

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brava l'eco dcll'accoglienza che la popolazione di
Foglizzo aveva fotto al Santo; non pochi dei pre-
senti, allora giov11oe11i, potevano ricordare e quindi
testimoniare che l'idea salesiana, 'allora in germe,
orn fiorenti~sima, ebbe sempre nel cuore dei Fogliz-
zesi un culto ed un amore fatto di slancio e di en-
tusiasmo.
.
Salutato dal suono delle campane, il nostro R~rtor
Maggiore si trovò di fronte autorità, scolaresche,
associazioni e tutta la massa Jel popolo che gli si
strinse attorno, come un giorno fece con Don Bosco
Santo. 11 Dottor Andreotti, scgrct:uio comunale,
gli diede il benvenuto come rappresentante del l\\1u-
nicipio, e con l'affetto dell'ex-oJUevo. Quindi s'a-
vanzò, splendida nella fiammante divisa, la nuova
banda strumentale formata Jagli allievi dell'Oratorio
festivo, che, ricevuta la sua benedizione, si pose in
testa del corteo e lo 11,uidò per la via pril'lcipale ali 'I-
stituto salesiano. Don Ric-aldone tagliò i nastri
simbolici, ed. entrato nei nuovi locali dell'O-
ratorio festivo, li blllledisse solennemente. Poi se-
dette nel vasto cortile, sotto l'ombra degli ippoca-
stagni, dove, in una breve accademia, ricevette
l'omaj?gio dei bambmi, dei giovani dell'Azioni;'
Cattolica, degli ex-allievi, dei cruerici studenti
Applauditissimo il raffronto che il direttore dell'Isti-
tuto fece tra l'indimenticabile giornata e quella di
52 anni prima. Il Rettor Maggiore rispose con un
paterno discorso rinitraziando il paese dell'nffeno
innlterabilè con cui circondn l'Opera salesiano e
rievocando le glorie dell'Istituto che ha già dato alla
Chiesa ed alla Società Salesiana Cardinali, Vescovi,
missionari e martiri. Al termine del discorso il buon
Padre alzò la destra e tutta la mnssa dèt popolo si
inginocchiò a ricevere dn lui, pegno di favori celesti,
la benedir.ione di Maria AusUiatrice.
li canto del T'e De11111 e la Benedizione Eucaristica
cbiusero la solenne commemorazione
Pordenone. - TI maggio u.s. la città ba celeb,ato
il cinquantenario della morte di S . Giovanni Bosco
con sacre funzioni e sòlenne commemorazione nel-
1'lstìtuto Salesiano. U Centro Aeronautico di Ro-
veredo in Piano ne ha approfittato per la benedizione
ed inaugurazione di una graziosa cappella dedicatn
al Santo, costrutta, per diretto interessamento del
compianto Comondnnte, magg. cav. Loper~olo, col
concorso delle famiglie degli Avieri caduti in guerra.
Lntervenne th Roma S. E. :Mons. Angelo Bartolo-
masi, arcivesco,•o castrense, il quale celebrò la
Messa della Comunione Generale, tenne il r,ane-
girico del Santo alla Messa cantata e conferi la
sant~ Cresima · ad un bel numero di militari e di
avieri, fungendo do padrini ufficiali e soltufficiali.
Nel vasto cortile convertito in cruesn, tra la folla
che s'assiepava attorno ai::li alunni dell'Istituto colle
Dame-patronesse, Cooperatori ed ex-allievi spicca-
vano le- autorità cjttadine, ufficiali dell 'Eserciw e
dell'Aeronautic~. Terminate le fum.ioni, Sua Ec-
cellenza si portò subito al Centro Aeronautico di
Roverèdo in Piano, e, accompagnato dal C-Olonelli,
cuv. Fedeli e dal direttore del nostro Istituto Don
Carpeni!, passò in I ivista la Compagnia d'onore,
impartl la benedizione rituale alla cappella S. Cio~
vanni Bosco e, mentre il nostTo D. Pasa celebrava
la santa Messa, rivolse agli azzurri la sua paterna
parolo encomiando altamente l'opera di pietà e di
fede compiuta. Nel pomeriggio, l'infaricabile Arci-
vescovo Castrense presiedette ooll'Ecc.mo Vescovo
diocesano Mons. Paulini, autorità religio,;e, civili,
politiche e militari. In solenne accademia in onore
del Sa"nt:o che si svolse anc01a nel cortil~e del nostro
Istituto alla presenza di irnrnenso elettissimo puh-
blico. Un giovane studente po.rsc il saluto alle au-
torità convenute· e il direttore del nostro Colleg10
di ]\\fogliano Veneto Don Secondo Rastcllo tenne
la commemorazione ufficiale. .
panegirico di S. Gtovannl BOSCO nel nostro Jstituto.
s. E. Mons. Bar1olomasi dopo la benedizione del'-3 cappelln.
:::::::: 1 57 :::::::

2.5 Page 15

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DALLE NOSTRE MISSIONI
S. E. Mons. Comin tra una famiglia Klvara di Llmllo.
EQUATORE
V i si t a apostoli e a.
Amatissimo Padre,
Eccole una breve relazione dell'escursione
intrapresa dal nostro Vicario Apostolico Mon-
signor Comin, attraverso le foreste equato-
riane, per portare iJ conforto della visita apo-
stolica alle Missioni di Limòn e di Indanza.
Con Don Avila, venuto espressamente dalla
Missione di Limòn, ebbi il piacere di accom-
pagnarlo anch'io.
Partimmo all'alba del 17 marzo da Gualaçeo.
ATTRAVERSO LE FORESTE. - Il
ciclo, fino allora triste e piovoso, si rischiarò.
Ci mettemmo sotto la protezione di Maria
Ausiliatrice e del nostro Angelo custode, e
via al galoppo, su per la Cordigliera, fin sopra
i 3500 m. Passammo il cosiddetto «Paramo ,,
senza sentire il bisogno - cosa assai rara dav-
vero - di indossare i nostri « poncho » im-
permeabili; ma seguiti da un temporale con
lampi e tuoni, che pareva ci volesse raggiun-
gere. Dopo 5 ore di corsa, fummo in vista
del versante opposto. Scendemmo la china
e proseguimmo per un interininabile saliscendi
di montagne e colline, con nomi uno più cu-
rioso dell'altro, che indicano le caratteristiche
dei luoghi e le difficoltà del cammino.
Al tramonto raggiungemmo la capanna di
Zapati. È il primo rifugio che si incontra per
via. Un caro amico ci attendeva, e ci offerse
una modesta cena-. Monsignore, nonostante la
sua indisposizione di stomaco, che lo tormenta
da parecchi mesi, si sforzò di prendere up po'
di alimento. La notte inoltrata ed oscurissima
ci fece temere di dover far passare il breve
riposo anche al nostro povero Vescovo sul
duro ed umido suolo, poichè sembrava fallire
la speranza che giungessero le bestie, con le
provvigioni. E stavamo disponendo sul suolo
una semplice tela cerata, che formava tutta
Ja nostra ricchezza, quando invece giunsero i
cavalli col carico, e potemmo preparargli un
giaciglio migliore. Il giorno seguente, per
tempo, di nuovo in viaggio.
FESTOSE ACCOGLIENZE. - All'una
del pomeriggio toccammo il « piano del mi-
racolo 11 cosi chiamato perchè è l'unico piano
:::::::.

2.6 Page 16

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in quel succedersi di montagne, colline e
valli. I vi ci attendevano una trentina di coloni,
venuti dalla Missione di Limòn, capitanati
dal superiore Don Haro, e dalle autorità ci-
vili e militari, che offersero a Monsignore
e a tutta la comitiva qualche rinfresco. Pro-
seguimmo il viaggio con loro per tre buone
ore, sempre in discesa. Lo spettacolo di quel-
l'interminabile scorta d'onore, in fila indiana,
che serpeggiava attra,,erso le dense foreste,
presentava una scena fantastica, solenne e com-
movente, che ci faceva dimenticare la stan-
chezza e il disagio del viaggio. E quanto af.
fotto e venerazione pel Vescovo! Man mano
che ci avvicinavamo alla ivlissione, crescevano
le manifestazioni. A qualche chilometro co-
minciammo ad incontrare archi di trionfo sor-
montati dal tricolore nazionale. Nella via
principale deJl'incipiente paesello le casette
eran tutte pavesate a festa! Su i tetti di paglia
e dalle finestre, sventolavano bandiere e ban-
dierine di carta I O no degli archi attrasse in
modo particolare la nostra attenzione. L'a-
vevano fatto i militari: era il più grande, 'il
più sfarzoso, sormontato da una bandiera
molt0 ampia, intessuto di foglie di palma, e
fatto con tanta cura che rivelava l'intenso
amore che nutrono i soldati per il loro Vescovo
missionario. Sulla facciata della Missione, oltre
la bandiera nazionale, appariva quella ponti-
ficia e quella italiana. Le piccole campane
suonavano a festa. Il Vescovo fece un ingresso
veramente trionfale. Nella piazza ove l'atten-
deva una gran parte della popolazione di
Limòn, cenlinaia di cuori lanciarono il grido
cntu~iasta: 1, Viva Monsignore! Viva i Mis-
sionarii Salesiani! ,,. Ben presto cominciò a
piovere: ma ciò non impedl che scendessero
abbondanti le benedizioni divine, attirate
dalla presenza di Monsignore. Ed oggi, 15
giorni dopo quella visita, posso assicurar!! che
la pioggia di benedizioni ha prodotto frutti
veramenle abbondanti.
LA FESTA DI SAN GIUSEPPE. - D
sabato, festa di San Giuseppe, tutti i falegnami
della Missione, uniti tra loro <la un unico
nobile desiderio, dall'amore al loro Patrono,
vollero riservarsi l'onore delle spese pt>r un
più solt:nne servizio all'altare. Alla Messa del
Vescovo la Comun:one fu quasi generale; con-
solantissimo il concorso dei fedeli anche alla
l\\lcssa delle 10. La chiesetta, stipatissima, era
insufficiente. Ce ne vorrebbe una assai più
ampia. E basterebbero tremila lire per l'am-
pliamento. Ma dopo la disrruzione della l\\lis-
sione di Macas, con tante necessità urgentis-
sime, l\\lfonsignore non può certo arrivare a
questo. Alle due del pomeriggio, accademia
musico-letteraria, in onore del Vescovo. Il
programma fu diviso tra i giovanetti e le fan-
ciulle della scuola e comprese l'inaugurazione
dell'orchestrina. Le autorità locali ebbero pa-
role piene di apprezzamento e di affetto per
Monsignore e per i figli di San Giovanni
Bosco. Monsignore, dopo un cordiale ringra-
ziamento, evocò la storia della missione <li
Limòn. Vent'anni fa, egli passava la prima
volta, sperduto, per questi luoghi, senza in-
contrare una casa, una guida. Quante co~e;: si
erano fatte da allora! Animò tutti a cooperare
col missionario al benessere morale e mate-
riale di quella sempre crescente popolazione.
Dopo l'accademia Monsignore distribul a tutti
un po' di caramelle. Nello stesso giorno am-
ministrò 74 Cresime. Domenica, 20 marzo, i
giovani del Circolo San Giovanni Bosco vol-
lero onorare ]Wonsignore con una partita a
(< Volibol ». E Monsignore premiò vincitori e
vinti I Ma questi restituirono il premio come
oholo per la ricostruzione della 'Missione di
Macas. L'atto gentile commosse tutti. Anche
i cercatori d'oro afiluirono alla Missione, a
chiedere medicine, rosari, medaglie di Maria
Ausiliatrice e di Don Bosco. Monsignore li
consigliò a raccomandarsi alla Madonna, a
pregare mattina e sera, e a diportarsi da buoni
cristiani. Promisero, ricevettero la benedizione
e si rimisero in viaggio per la mèta della for-
tuna, che per non pochi è la mèta della rovina;
perchè troppo frequenti sono i casi in cui ven-
gono travolti dalle acque, o cadono vittime
di improvvise malattie.
i KJVARI. - Molti Kivaros vennero di
lontano alla Missione, per salutare il l~adre
Capitàn, o Padre grande, come essi chiamano
il Vescovo. Gli presentarono i loro doni, fntllll,
galline, uova, pesci, selvaggina. Monsignore,
a sua volta, li colmò d i doni, ad essi molto
c.,ri. T Kivaros stanno aspettando che anche
in questa Missione si apra per loro un in-
ternato. 1.Vla la messe è molta, e gli operai
sono pochi I Per mancanza di personale Mon-
signore non può aderire al loro desiderio.
Confidiamo: la Missione di Lrmon è di un
grande avvenire. La gente converge sempre
là, dov'è il Missionario. Limòn conta già
una cristianità di 3000 anime, e si presume
che il piccolo villaggio di oggi si trasformerà
in una cittadina con l'ampliamento della cap-
pella, e con una casa per le Suore, desiderati1::-
sime, destinate a fare un gran bene tra la gio-
ventù femminile.
- 1 59

2.7 Page 17

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Limbo. - Panorama della Mìssfon.e.
DA LlMON A INDANZA. - Il giorno
.24, commemorazione Maria Ausiliatrice,
colla consolazione di un concorso numerosis-
simo fedeli alla chiesa ed ai SS. Sacramenti
della Confessione e della Comunione, ci in-
camminammo verso la Missione di lndan'za.
La pioggia dirotta ci accompagnò tutto il
giorno. I buoni coloni della Missione, preav-
visati della visita di Monsignore, vollero ren-
dergli omaggio aprendogli un nuovo sentiero
per rendergli meno penoso il lungo viaggio.
Vennero ad incontrare Monsignore gran parte
degli uomini, mentre centinaia di persone, in
maggioranza fanciulli e fanciulle, l'attende-
- 160
Llm.6n. - La Mlsslone.

2.8 Page 18

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vano alla Missione, dove arrivammo verso
sera. Quasi tutti i volti erano pallidi e magri,
infetti di paludismo. La Missione di Indanza
consta di 700 anime circa, ed è in via di pro-
gresso. Di rado godono il beneficio della pre-
senza di un missionario, e della sua opera.
Colle Iagrime agli occhi ne chiesero a Mon-
sif!nore uno stabile ed egli lo promise con la
speranza che gli giunga presto da Torinò.
Tuna la ]\\fissione godette della presenza e
della parola di Monsignore, ma per poche ore.
La notte passò in un baleno. Al n\\attino se-
guente, per tempo, la cappella era piena di
divoti: 45 prime sante Comunioni, q. Cre-
sime, in gran parte di adulti. Monsignore dopo
la Messa, dolente di non potersi formare di
più, diede l'addio a quel caro gregge che gli
si assiepava d'intorno, quasi per obbligarlo a
. fermarsi ancora. Noi pure, sotto un mesto
sorriso, nascondemmo la pena di dover ab-
bandonare cosi presto tanti nostri fratelli cne
ci amano e ci de.-;idcrano. Ci facemmo vio-
lenza e partimmo. Le pecorelle piangevano
per la partenza del loro Pastore, ed il Pastore
soffriva a sua volta di dover lasciare que1 gregge
senza il conforto di un ministro del Signore.
Seguiti dallo sguardo melanconico della cri-
sti:mità ci allontanammo e ci addentrammo
nella densa foresta. La stessa campana della
Missione, che all'arrivo ci aveva espresso tutta
la gioia del popolo, ne manifestava aHora la
pena. Anche i due ultimi giorni di viaggio Li
passammo sotto una continua pioggia. A metà
cammino, incontrammo una squadriglia di
uomini venuti espressamente da Gualaceo.
Stavano abbattendo alberi per la ricostruzione
di due ponti caduti. Facemmo la traversata
di ,, Par-amo,, avvolli dalla tormenta e dal
vento che con violenza ci sbatteva in faccia i
'ponchos'; ma, dopo ltn'ora di traversata, le
nubi si di$siparono, ed il sole con i suoi raggi
cocenti ci asciugb rapidamente.
Amatissimo Padre, conchiudo questa mia
qui a Chunchi, dove con l\\IonsignÒre faccio
una breve sòsta presso le nostre Suore. Do-
mani continueremo per Guayaquil.
Don BQsco che, dal letto della sua agonia,
mandava una sua speciale benedizione a que-
sta Missione ed a noi nella persona dei primi
missionari salesiani che ne prende,·ano pos-
sesso, ci continui dal Cielo la sua protezione.
Suo devotissimo cd umile figlio
Cl11mchi, 4-rv-1938.
ISIDORO M. FORMAGGlO
1\\lissùmario Salesiano.
ASSAM
li Distretto di Di brugarh.
Amatissimo Padre,
Il Distretto di Dibnigarh è situato nell'e-
stremo lembo Nord-Est dell' Lndia Britannica.
I monti che delimitano i suoi confini lo sepa-
rano dalla Cina, dal Tibet e dalla Birmania e
formano una barriera ancora chiusa alla ci-
viltà. Guarnigioni di soldati occupano i punti
strategici della frontiera e tengono a bada le
tribù selvagge delle montagne. La pianura ove
il Bramaputra sbocca dopo il lungo e miste-
rioso corso attraverso le più alte vette del
mondo è il centro più importante della colti-
vazione del in Assam. Quella che cento
anni fa era una jungla aspra e selvaggia ora è
w1'unica distesa di giaTdini di coltivati
razionalmente con fattorie moderne per l'essi-
cazione e fermenlaz:ione delle tenere foglioline.
Per compiere tale gigantesco lavoro si sono
reclutati dalle altre parti dell'India migliaia
e migliaia di lavoratori che ora costituiscono
il terzo nucleo etnografico più importante del-
1'Assam. Dopo gli Assamesi e i Maomettani
sono per la maggior parte costituiti dalle
tribù Duraon e ~fonda provenienti dal Cbota
Nagpur (India Centrale) ove i Gesuiti hanno
una fiorentissima MissionC> Il flusso di immi-
grazione continua. Ogni giardino forma un'u-
nità a con i suoi lavoratori, cui fornisce
casa e terreno e aiuta con provvidenze sociali.
Sono 18.000 i cattolici sparsi in 150 giardini
e visitati periodicamente dai 4. sacerdoti che
risie.dono nella città di Dibrugarb.
Dedicai il mese di marzo alla visita di q,1esto
distretto. La gentilezza e l'ospitalìtà signorile
dei direttori inglesi dei giardini facilitarono
molto il mio còmpi•o._ L'opera del missionario
cattolico è molto apprei-:zata. Tutti riconoscono
l'influenza che il ministro di Dio ba sopra i
suoi fedel..i. Il lavoro missionario si presenta
qui con aspetti nuovi e necessità speciali. Con
quale enLUsiasmo è accolto il missionario! I
bimbi e le donne sventolano bandierine, gli
uomini portano alti bambù con pennoni mul-
ticolori, i tamburi n.1llano foriosam.ente. Fatta
la lavanda delle mani, il missionario viene in-
ghirlandato e si organizza il corteo con canti
e<l evviva fino alla cappella. Nel piazzale si
sYolgono le danze caratteristiche e tratlizionali.
Gli uomin.i segnano il ritmo con tamburi e
le donne danzano cantando soggetti religiosi.
Dopo gli indirizzi di omaggio seguono le con-
fessioni. 11 mattino seguente il missionario
- alle sei si trova già al suo posto. Le cifre scritte
...._
16!
=::::::

2.9 Page 19

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nel mio taccuino segnano ogni giorno centi-
naia di confessioni, battesimi, matrimoni,
cresi.me. Tale lavoro ci tiene occupati ininter-
rottamente per cinque o sei ore! lo li vedo,
quei cari cristiani, riempire la cappella senza
mai dare segni dj stanchezza: sono donne
quasi tutte con il bimbo lattante che non la-
sciano mai, sono uomini assuefatti al duro la-
voro quotidiano che bevono avidamente la
parola di Dio; ragazzini assiepati attorno al-
l'altare che sgranano i loro occhioni. M.i pare
di se11tirli ancora pregare, una preghiera che
è sempre cantata in una nenia melanconica...
Poche volte possono avere la visita del mis-
altro anno la Provvidenza ci mandi i mezzi
per soddisfare il desiderio di questi buoni
cristiani. I gia~d.iru sono visitati in media
quattro o cinque volte all'anno e le comunità
soo,o dirette dal catechista che fa scuola, pre-
d.ica, visita gli ammalati, prepara i catecumeni.
È aiutato dai membri dell'Azione Cattolica
che danno un valido contributo.
Oh I se potessimo mettere ovunque buohi
catechisti; quanto bene si potrebbe fare,
quante migliaia d.i anime entrerebbero nella
vera Ch iesa!
.
Ma, un catechista che compia esclusiva-
mente il lavoro evangelico <leve essere ade-
Ban Pong (Siam). - I nostri gJovan1 caplorato.rL
sionario; e come sono felici quando possono
accostarsi ai Sacramenti! Un catechista, in
un indirizzo di omaggio, mi diceva: « Monsi-
gnore apra una nuova stazione missionaria. I
missionari sono pochi, e vivono distanti.
Troppi cristiani muoiono senza la benedizione
e i confoni della Chiesa! Noi vogliamo il sa-
cerdote almeno in quel momento». Ebbi una,
stretta al cuore e ricordai quanto mi diceva
un altro catechista sui monti Kbassi: « Ci
mandi un missionario che abbia le gambe
buone affinchè possa venire presto quando è
chiamato per un ammalato grave!». Il Di-
stretto di Dibrugarh de,·e essere certamente
diviso. Quest'anno costruiamo già una ressi-
denza missionaria a Barpeta; chissà che un
::::::: IQ2 :::::::
guatamente retribuito. Il povero Vescovo ai
missionari che iucèssantemcnte lo supplicano
per aiuto deve rispondere negativamente e
chiudere cosi l'ingresso a tante anime che
sono già sulla porta della salute.
Un catechista deve essere istruito, aùde-
strato per un lavoro che richiede tatto, zelo,
sacrificio; quindi la necessità di scuole per
catechisti.
Il progresso missionario in w1 terreno fer-
tile come quello dell'Assam dipende essen-
zialmente dal lavoro dei catechisti. :Molti coo-
peratori manten.gono un catechista in un vil-
laggio e questo aiuto ba permesso il grand~
sviluppo per es. del Distretto di Tezpur.
Anche a Dibrugarh i battesimi annuali sor-·

2.10 Page 20

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Siam. • Gruppo 11enerale degli ttudenti del Colleefo S. Giuseppe. - lùp_prescntan.u del gruppi di
Azione Cattolica. - Le giovani dl Azione Cauollca dopo 1a c::ornmemor azione di Paolina Jarlcot.
:::::::::
---

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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passano i 2000 e potrebbero facilmente essere
raddoppiali. Queste nuove anime che entrano
nell'ovile di Cristo, consolano il cuore del
missionario, ma è una nuova responsabilità
pel suo cuore d'apostolo. Farsi cristiano non
significa solo ricevere l'acqua battesimale: il
cristianesimo è una rigenerazione, una trasfor-
ma:i:;ione, e la religione di Cristò abbraccia
l'uomo intiero: il corpo e l'anima. Ecco che
il buon seme è caduto in un villaggio di gente
che la superbia umana trascura e chiama u gli
intoccabili n. Sono ignoranti, mal nutriti, vi-
vono in miseri tuguri; gli uomini hanno il
vizio di ubbriacarsi. Ebbene con la salvezza
dell'anima si porta anche quella del corpo;
anzi, mediante l'opera caritatevole ispirata agli
ideali del Vangelo, la parola di Dio viene
accolta con gioia e conservata. Quindi il lavoro
missionarionon si limita ad annunziare la buona
novella, ma deve aprire scuole, dispensari, ecc...
Tutto questo lavoro mira ad arrivare più
facilmente all'anima per creare l'uomo nuovo
e stabilire il regno di Cristo nella famiglia e
nella società. Come la deficienza di mezzi e
di personale per tale còmpito, cosl arduo e
sublime, affligge il cuore del missionario!
Ci consola il pensiero che il regno di Dio è
come quel lievito nascosto in una misura di
farina, che poco a poco fa fermentare tutta la
massa!
Ma intanto in questo lavoro di pionieri noi
dobbiamo fare appello alla carità dei buoni...
Tra questi lavoratori di tè cominciano già
a infiltrarsi elementi estranei che cercano di
sfruttarli per fini politici inalberando la ban-
diera di rivendicazioni sociali! Noi dobbiamo
incanalarli e dirigerli verso Gesù, la Via, la
Vita; dobbiamo insegnare loro quella fede che
sola ci sublima!...
Intanto, come auspicio di quel bel giorno
che vedrà il trionfo di Cristo, un altro avve-
nimento consola il cuore dei bravi missionari di
questo Distretto e specie del bravo D. Piacechi.
Nel mese di marzo si benedl la prima pietra
di una chiesa del Sacro Cuore in Dibrugarh.
Questa clùesa è costruita colle offerte dei la-
voratori di tè, col frutto dei loro piccoli
risparmi e sacrifici. Sono poveri, ma vogliono
la chiesa perchè Gesù abbia una degna dimora
e perchè accanto alJa chiesa sorga poi la scuola
per i loro figli I Che iI Cuore di Gesù affretti
il compimento del suo tempio.
Ci benedica tutti, amato Padre, e specie il
suo dcv.mo in Gest'l Cristo.
>I< STEFANO FERRANDO
::::::
- Vescovo di Shillong.
SIAM
Nel ricordo di Don Bosco.
Amatissimo Padre,
La data cinquantenaria del beato tranaito
del nostro Santo Fondatore è stata commemo-
rata anche nel Siam con una affettuosa cele-
brazione, al palpito nostalgico di incancella-
bili ricordi. Nello Studentato i nostri allievi
missionari hanno riprodotto in tre trasparenti
la parte centrale dell'Oratorio, con le came-
rette di Don Bosco, la casetta dei Becchi, e il
Santuario dell'Ausiliatrice. La nostra Rivista
Jaova.sà,z (Giovinezza), il giornale cattolico
della Missione, e gli stessi giornali di Bangkok
hanno parlato del «Padre dei giovani» e delle
sue Opere. Un nostro missionario di ritorno
da un lungo viaggio apostolico, durato più di
un mese, ci ha raccontato come verso i confini
meridionali del Siam Don Bosco sia conosciuto
ed amato, grazie all'opera di una esemplare
famiglia cattolica, che si preoccupa di .far
circolare la biografia del Santo, richiedendo
ai lettori un riassunto di quanto leggono.
Questo apostolato produce un gran bene, ed
apre la strada a noi che desideriamo tanto di
fissare una residenza in quella località. La bio-
grafia di Don Bosco venne diffusa in una edi-
zione Siamese di 2000 esemplari. È prossima
la pubblicazione di un'altra edizione in lingua
annamita.
L'lNTERVENTO DEL DELEGATO APO-
STOLICO. - La celebrazione ufficiale u-
surse a vera solennità per l'intervento di S. E.
1\\1ons. Antonino Drapier, dei Predicatori,
Delegato Apostolico, il quale rimase tra noi
dal 12 al 18 febbraio. Lungo il viaggio S. E.
ricevette gli omaggi dei giovani delle nostre
scuole di Bang-Tan e di Bang-Pong. A Bank-
Nok-Kbuek gli andarono incontro i nostri
marinaretti su una barca sormontata dalla
bandiera pontificia, per fargli scorta d'onore.
Centinaia di giovani gli fecero festa daJle rive
del fiume, agitando bandierine dai colori pa-
pali e siamesi, mentre la banda suonava l'inno
pontificio. Preludio di un omaggio ancor più
commovente che gli umiliarono più tardi pre-
sentandogli i fioretti spirituali che ciascuno
aveva fatto per il Papa! Alla sera, una sugge-
stiva processione con palloncini. S. E. presie-
dette anzitutto la celebrazione dell'anniversario
dell'incoronazione di S. $. Pio XI, ai piedj
di un gigantesco quadro, rappresentante il
Papa benedicente. Si commentò l'Enciclica

3.2 Page 22

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sul santo Rosario. Tutto un popolo si unl in
preghiera nella recita della Corona che colle
altre pratiche di pietà venne offerta secondo
le intenzioni del Santo Padre.
CONGRESSO DI AZIONE CATTOLICA.
- La commemorazione del cinquantenario del
transito di Don Bosco fu preceduta da un Con-
gresso di Azione Cattolica, preparato e svolto
dai Soci della Compagnia del Santissimo Sa-
cr.imcnto del nostro Studentato.
Sul tema generale: ~ La Missione Salesiana
del Siam e l'Azione Cattolica» si svilupparono
i temi seguenti: il nostro Superiore e l'A-
zione Cattolica; il nostro Stutlentato e
l'Azione Cattolica; le nostre Compagnie
Religiose e l'Azione Cattolica; le nostre
Parrocchie e l'Azione Cattolica; i nostri
Oratori festivi e l'Azione Cattolica. Il frutto
più concreto fu l'istituzione di un corso di
Azione Cattolica nello Studentato.
AZIONE CATTOLJCA IN BANG- NOK-
KHUEK. - Ai nostri studenti si aggiunsero
anche i cristiani di Bang' Nok Khuek nella
giornata dedicata ali'Azione Cattolica. Vi par-
teciparono Aspiranti e Effettivi d'ogni età.
S. E. il Delegato Apostolico ne fu assai con-
tento, e benedisse con solenne cerimonia soci
e sezioni, coi gagliardetti di San Francesco
Saverio e di Santa Teresa del Bambino Gesù.
L'Azione Cattolica femminile colse l'occasione
per commemorare anchc Paolina Jaricot in
una fervente adunata presso le nostre Suore.
Vi parteciparono rappresentanze di altre resi-
denze.
S. E. MONS. DELEGATO A BANG-
PONG. - Dopo la festa, il Delegato Aposto-
lico visitò anche Bang Pong, festeggiatissimo
dai giovani e dal popolo. Benedisse la prima
pietra del nuovo Collegio delle Figlie di Mnria
Ausiliatrice con tanto maggior affetto quanto
maggiore sapeva es~ere la nostra povertà nel-
l'iniziarlo. Visitò poi le altre residenze, ripor-
tandone ovunque gradite impressioni. Presie-
dette infine il convegno dei Missionari della
zona cui lasciò sagge direttive e spirituale
conforto dì benedizione. TI commiato fu quanto
mai cordiale e commovente.
Cosi, amato Padre, abbiamo ricordato Don
Bosco ed il suo beato transito. Ora riprendiamo
il nostro lavoro con maggior lena, confidando
nella sua protezione e nella benedizione del
suo IV Successore.
Aff.mo in C. J.
l\\Ions. GAETANO PASOTTr
Prefetto Apostolico.
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
Ecw fi,,alntentl" ampliato il bel tempio di Jl,far,o
Artsiliatrice, rhe, fra tre anni sfogger1l nnrl1~ la cm11-
pleta T!JStou.ralltione e la mag111fi.<a decorazione pro-
,retUtfa
Fed11li II dettoli della l',,1adonna di Don Bosco•,
che affluiuono do Ol(tn parte del 11ro11do, ha,1110 orma,
tt<tto l'a1<io dt soddis{an.11 la torr, piet,d ed il loro fer-
vore. Jvfa, senza fa, tori-O a llesmno, voi siete sempre
, prt!diletti. Pere/tè la Vergine A1uiliotrire, se è la
patrot1tt di tutto ,1 popolo cn·stiano, ~ soprattuttò pa-
trono della gio~•tt11t1l coltolica, e i,i modo si11g,olor1ss1mo
dello gioventù di ,-faùme Cattolica. Nort per nulla
Do11 Bosco la fece dipiugere dal Loren.::o,u nel q1wdrtt
taumatur~a in me:::r:::rn agli Apostoli: per n·cordare a
tutti, ma Sf)ec-ialm,ente ai giovani, il duuere de/I'apo-
stolato
E 11011 o caso la Provv,dew::o dispose che il so11t11orio
dell'.4.u.riHotrice in Torinn sorgesse ca11tempnra11ea-
metlle olla Società della Giuuetrltì Cattolica ltolia11a,
settont'mmi (/r sono. Pmpr,o q11w1do Don Basto f>rl'-
p(lrava l'ma11guraziont del te11rpio ili Torino, /,a nostra
balda f(itn1entlÌ Cat tob'ca, 011imota da !Ylorio Fam e
da Gi0t•mm1 Acquademi, si cosutwva in società, ed
approt•ata dal Santo Padre Pio IX, co11 Breve del
2 11,eygio t86R t inalberando Io bondiera della reli-
gione, affrontava l'inuente em pietà e ne raffrenava
l'impeto•· Lo stesso immortale Pomefice be11edisse i!
santuario del}'A,u,liotTice e la nascente Società di
giovani timor11ti la qùale si proponeva di strenua-
mente combaLtere per la causa della Chiesa e per la
sàlvezr.'l ddle anime• inc11lca11do ai soci di precedere
gli altri nella libent e franca pratica della religione,
ncgH ~1ffici tutti dellà cristiana carità, nello studio
di promuovere qW1lunque cosa possa ~iovare a lustro
e decoro del pubblico culto sacro, alla educ:azion<!
morale del pop,~lo, alla diffusione del cattolico
inse!lname nto, all'ossequiu verso la Santa Sede,.
111 sostam:w, il ir1·a11 pro,:rammn 1sp1rato a Drm Bosco
dal/11 Ve71/ine .•1"sililltrice e da l"i proposto, .fi.11 dal-
l'inizia ddl'opern ma, a quanti [fii si strì11sero attorno
per collaborare olla snlvc:::za della società. Ebbene:
come 111>/la iettCTa de1 111.eu scorso io <'i im.1itw a
seg11re, se la ,entite. la i•oc=ione sacrrdotale e mù-
'firmarifl, co<l ,rn vi mt,ito tutti, perchi tu/li lo
poteu, a mellervi a fiauro dal.I'A11siliatrice almeno
come ferwdi collaboratori dei vo,tri Vt1scoi.•i II Par-
roci 11 flt> file dell'kio11(• Cattolica.
Corugqio! Sit, questo il frutto più bello delle nostre
leste : 1111 nuovo, più fervido palpito di apostolato,
di a:::rumt1 cauolira.
Vostro ajf.1110
DON GtULIVO.
::::::

3.3 Page 23

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caJtaiilrone. - L'Or a torio salesia no.
GRA.Z I E
attribuite all'intercessione di
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e di 51'.N G IOVANNI Bosc o
Raccom011diamo vivamente a, gra,::iati, nei casi di
guarigione, di specificare sempre bene la malattia e
le t:ircostanze pùì i111porra111i, e dì segnare chiaramente
la propria firma.
No11 si pubblri:ano integralmente le relazioni di
grazie anonime o firmate colle semplici ùrfoiali.
Salvo per mi-mco/o. - Nel pomerigirio del feb-
braio u. s. mio fratello di 9 anni tornando dalla scuola
del pnese (Albignasego) con altri compagni spen-
sierati si appese ad un carro di fieno del peso di
17 qui.ntali, che pusava per la strada, Snm~icato dai
condiscepoli, si nascose sotto il fondo del carro,
pens:Jdo di uscire dal piccolo spazio che intercorre
tro In ruota anteriore e la posteriore. Ma inciampò
e cadde al suolo. La ruota posteriore gli passò sul
ventre lasciandolo privo di sensi. Soccorso alla
meglio e adagilto in un'automobile, fu condotto
senz'altro in un ospedale di Padova dove i medici
constatarono la gravità del caso e diedero poche
speranze. Chiamato improvvisamente, accorsi an-
ch'io al suo capezzale e lo _raccomandai vivamente
a D . Bosco, del quale tutta Ja famiglia è devota.
Deposi quindi sotto la sua testa una reliquia del
::::::: 166 :::::::
Santo. Anche i miei compagni e i chierici di questo
studentato si unirono con me nella preghiera. Dopo
un accurato esame, il medico curante dichiarò il
fra teUo fuori pericolo e disse doversi attribuire la
grazia ad un intervento superiore.
Con profonda riconoscenza a Dio ed al santo
Intercessore
Mo,tteortor1e, 13 mar20 1938.
StLVIO STMONATO, Aspirante salcsia110.
Quando si ha ftde. - Mamma di 7 figli, di cui
soltanto quattro sopravvissuti, attendevo la grazia
dell'ottavo, quando i medici mi riscontrarono delle
gravi c.ircostanze che mettevano in serio pericolo
ogni mia speranza. Ricorsi allora con fiducia a San
Gio,'Bllni Bosco e mandai a Torino alcuni indumenti
da far benedire e posare sull'urna del Santo. Appena
li riebbi, li indossai e mi misi al collo anche una
medag)ia benedetto. Due giorni dopo, mi ripresentai
al medico e questi, con immensa sorpresa, constato
la scomparsa d'ogni pericolo. Tutto infatti proce-
dette normalmente ed anche il bambino prospera
con me in ottitllJl salute.
Piena di riconoscenza.
s Nuvara, 1 marzo 1938. MERLO LUIGIA.
U11a caduta che poteva essere fatale. - Il 28 agosto
1937 un mio figlio partiva da casa con un pesante
carro carico di roba tirato da mucche, su cui aveva
adagiato nel miglior modo il suo bimbo Giuseppe
di quattro anni. Seguivu il carro, a pochi passi di
distanza, la madre del bimbo che, ad un certo punto,
non vedendolo più al suo posto. mandò un grido di-

3.4 Page 24

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sperato. A quel grido le mucche ch'erano state ag-
giogate per In prima volta avrebbero dovuto spa-
ventarsi: invece si fermarono di botto e restarono
ferme come fossero inchiodate al suolo. JI padre e
la madre corsero subito in cerca del bimbo. Lo tro-
varono fra le due ruote di sinistra del carro; la ruota
posteriore g)i premeva già il fianco. Sarebbe bastato
un giro.per schiacciare il tenero corpicino. Raccolto
e portato a letto, il bimbo non parlava e manifcsla"'li'a
unn grande difficoltà di respiro. Il medico temeva
qualche rottura inrema. l\\1[a, appena successa la
d~gra:cia due suore dell'Asilo, Figlie di Maria Au-
siliatrfoe, passate in casa per una commissione, sug-
gerirono di raccomandare all'intercessione di D<>n
Dosco la fnl•rigiooe dd piccolo e gli misero nJ collo
una reliqufo e.le! Santo. Trepidammo pe.r vari giorni
seni,,a poter capire ove fosse localizzato il male. Al
quarto giorno, il nostro angioletto si tro,·b completa-
mente gunriltl e vispo come prima. Con imperitura
riconoscenza.
Orio Camn.•ese, 5 febbraio 1938.
B.m.u ANNA.
Da mori~ li t•ita - Colpilll da gravissima malattia,
la signora Bendotti Maria Laz7.aroni era giunta a
tale estremo che iJ padre aveva già preso le tlispo-
sizioni pc! funerale. ]\\fa una p,a persona le offerse
un'immoginetra con reliquia di Don Bosco invi-
wndo tutti a fare una novena che si cominciò subito.
Fu la salvezza. Migliorò inunèc.liatamente ed in
brc,·e guarl del tutto. Picn:a dj riconoscenza, invia
un·offerta. In fode
Crhre (Brescia), 19 aprjle 1938.
Sac. Lurc, PrANTONI, Parroco
Signore esaudl le nostre preghiere, donandoci In
gioia di vederla avviarsi alla guarigione. Senonchè
quasi contemporaoeamentt", dopo a,•erlc prodigate
le più amorevoli cure, cadeva colpita della stessa
malattia una sua cuwna, sorella di una Figlia di
Mada Ausilintrice. Ricorremmo ancora alla pre-
ghiera, ed anch'essa, dopo gravi sofferenze, pot~
ricuperare la salute. In adempimento della promessa
fatta ringrazio pubblicamente cd uni"llco una mo-
desta offerta per le Opere salesiane.
Ho11e, 3-v-1938.
V1RC!NJA P1uoo.
Pronta #11Gricio11e. - Dopo appena otto giorni
di esistenza, la mia nipotina, per una improvvisa
indisposjzione, venne dai medici c.lichiarata in pe-
ricolo di vita. Invocai con fode l'aiuto di $. Gio,•anni
Bosco scongiumndolQ ad impetrarci da D10 la grazia
di conservare aJ nostro affetto la piccina e fui pron-
tamente esauc.lita. ln brevissimo tempo scomparve
il pericolo ed ogni causa di trepidazione. Con infi-
nita riconoscen:,;a.
Ivrea, 5-V-T918.
CATERINA TORll.A CRIOA.
Gra:::it D. Bosm! - Da pareccliio tempo ero
sotto il peso di una g1ave preoccupazione. Mio fm-
tcllo era colpito da una calunnia che minacciava di
rovinarlo nell'onore e nelle sostanze. l\\lli rivolsi con
tun:a fiducià all'intercessione di D. Bosco perchè
allontanasse tanta svenlura, e la sua innocen7,a fu
. pubblicamente riconosciuta. Riconosceotissima, invio
una modesta offerta per le Opere salesiane.
Rocwverm10, 6-iv-1938.
NO\\"ELLI l\\1AruA in FORNAR0,
Ber1edice 1111'opera:::1-01111. - Dove,•o subire l'ope-
razione di prostaticomia d.i secondo tempo, e data
la mia tarda i:tà e debolezza lìska, anche i dottori
che mi curavano erano titubanti sul risultato. Nella
dolorosa circostanza mi raccomandai a l\\laria Ausi-
liatrice e a .D. Bosco con promessa di un'offerta se
awssi oucnuia la grazia. Fui esaudito con meraviglia
anche del compianto prof. Hinaldi di Novara che
ml ha operato, il quale confessava che senza l'aiuto
di Djo non sarebbe st~to possibile ottenere un esito
cosi felice. Rkonoscentc, adempio h mia promessa,
sperando che l\\Iaria SS. e Don Bosco continueranno
a proteggermi ancora io questi pochi giorni di ,•ilo
che mi rimanAono, affinchè mi sia dato e.li andarli
poi n ringtaziare in Paradiso.
Pnlestro, maggio 1938.
FRANCESCO CALVI.
Due poLmonih. - Nel luglio scorso, mia cognata
Angelica si ammalò gravemente di polmonite che
prese quasi subito forme· allarmanti. La cara in-
ferma volle rice,ere i Santi Sacramenti, e fu bene
inspirata perchè poi sopravvenne il delirio. I medici
cominciarono a perdere ogni speranza. l\\lta noi, con
fiducia nella bontà del Sacro Cuore e neJJa potente
interc~ssione di Moria Ausiliatrice e di Don Bosco,
invitammo a pregare anche i figlioletti dell'ammn-
lorn èhiedcndo la guarigione della mamma. Pas5a-
rono lunghe ore di terribile an~ia. Finalmente il
Di11erse gra:::1e. - Quest'inverno fui presa da
grnvi artaccbi di nevrosi cardiaca che fecero temere
della mia vita. l\\u raccomandai a Don Bosco perchè
mi ottenesse dal Siiinore la grnzia di poter vivere
ed allevare le mie bimbe in tenera età. Dal momento
che iniziai In novenn e promisi un'offerta annuale
per le Missioni, sent.ii un grande miglioramento.
Ora ho ripreso il servizio da un mese e sto bene.
La mia bimba Ròsila, a 10 mesi, fu colpilo ùa
enterite acuta, e si aggravò tanto du temere prossima
la. fine. La .raccomandai a Don Bosco ed anch'essa
gu:irl peTfettamcn1e.
L'altra min figliuola Anna l\\!Jaria soffriva spesso
di tonsillite. Urgeva l'operazione; ma io ne p,ovavo
spavento. La raccomandai a Don Bosco, ed è un
anno che non ne soffre più.
Utlll signora mia amica mise sua figlia studen-
tessa sotto la protezione di Don BoscQ, e da quel
giorno i ~uoi studi andarono bene. Tutte le graziate
si uniscono a me a testimoniare pubblica ricono-
scenza a .Dio ed al Santo Don Ilosco,
Caraglio (Cuneo), 16-tv-1938
El'.'RICA ARMAN00-OI..IVERO, Imeg11a11te.
Tosse ribeile. - La ragazza :vtacia Ruffo, al ser-
vizio della nostra famiglia, venne, nello scorso in-
verno, colpica da forte raffreddore n forma influen-
zale che le lasciò una noiosissima to~e ribelle ad
- ogni cura. N'era tormentata specialmente cli notte,
::::::

3.5 Page 25

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perdendo quasi completamente la rossihilito di ri-
po!lò.11-e. Vis10 111utile l'effetto dei calmnnu, che poco
o nullo v1ov111ono. pensai di ricorrete n l\\lario Au-
siliatrice e al c1110 Santo G,ovnnni Bosco, e posi
una sua rel,qurn 11ul petto della pnz,cnte. L'effetto
lu immrduuo: In tosse si calmo come prr incanto
e la ral(IIU.'1 (l{)l~ in ,;eJtUÌto ripoSllre tr11n<1uillarnente
ed io breve c~•crc completamente libt·1at.1
Tarmo. maitiiio 1918
FRANCESCA CtAClll~O-AMtSTÀ.
NECROLOGIO
S alesian i d e fu n ti.
FII\\'CO D. D0.\\1ENJCO, sac. d11 Galho (Vi-
cenza), t a Faenza (Ra"enna) il 1Q-tV- 1938 a 72
anni d1 etiA,
C:tmtte,e fo, te, mente 11attllarda, cuore l!CO<'ro'IO.
si temprò olio spirito salesiano 'lllh1 scuoln diretta
uel Santo Don llosco, che l'accol~c 1,tiovine110 al-
i'Oratorio d, Twino, lo confermò ndl,1 sun ,·oca-
ziom· e lo •citui paternamente fino ul ~acculozio
ch'"l!li rauiun,c nd 1R85- L'abiht.1:r.ione m~lristrale,
,~ lauree m h,tkrc t: filosofu, 11 fin~ 1.1110 pedal!<>gtco
lo desi1t11aronu 1111.i direzione dei n,mri l•tituti di
Fossano, Fat-nza, Varazze, Palcm1<1, Cotania, l\\la-
ccrata e l\\lodena O"e per 38 anni prnd11!b i suoi
prezìòs, tolcnll ed il suo .santo, sempre fct vido zelo.
SCAMl.'ZZf D. GIOVANNI, snc. do Camai1na
t (Alessandria), a Guayaqu1I (Equnro1e) ,I 6-11-1938
a 6~ unni di etu
Entrò 11.ll'Ou11ono di Tonno l'ultimo anno della
,ita di S. Giovanni Bosco ed il ~u•> cuo,e s'aperse
alla vocoz,nnc- mi~,innaria lm;a1n ol !\\les~ico, di-
resst' le noqtre Cll!le di P.uebla e di l\\forcha, fra tor-
mente di rivoluzione: che m1-<cro anthe in pericolo
la sua \\'ita Nel 1922 pasl!ò all'Equ111t11e, a diri1?ere
la cnsa d1 Quito e quella di Guoy11quil ove consumò
serenamente le ulrime sue forze. '
INIGO D. F WJANO, sac. dn 8un1os (Spa~na)
t a Pamplona ISpo,:tnal il 2-m-1938 a 76 anni di età.
Laureato ,n Dmtto ci\\'ile e canonico, abbra.ccib
la ,ita sah:siom1 con edificante fen·ore e lo trascorse
nella caf<a di Sarriil-Bareellona, finehè IJ ri"oluzione
0011 lo cacciò rnmingo con gli nitri confratelli sfug-
J?iti alla mo, te. Le sofferenze e I disul(i fioccarono
lo sua rubus111 fibra.
DI G'11E"J'A1\\ O D. GASPARE, sac. do Alcamo
(Trapani), t o Pulcrmo il 4-1v-1938 a 65 anni di età.
KILKF.'l\\'Nl' D. GJOT",.INNI, ac. da Clare-
morns (Irlanda), t a Londra Battcrsea l'l!-111-1q38
a 64 anni di era
.MURG/.'I RRNPSTO. eh. da l;amatni (Coitliuri),
t i,'i il 4-11-1938 a 25 anni di età
BORI GIOVANNI ADOLFO, eh. da Carri-
lobo (R. Arf.!enrioo), t a Alta Grocia (R. Arjlentin.a)
il 26-111-1ci,8 ,1 20 ooni di età
1'AMBUIUNI LUIGI coad, da Ve1Riano (Ri-
mini), ~ o San Benigno Can.wesc il 26-1v-1938 a
60 onoi J1 età.
Coop eratori d e fu nt i :
'\\obildonna .\\/ARIA MARCll/ONXESCl/1,·ed.
G/ORGI t .1 Pisa il 9 mar.mio u. s. • 79 anm di età.
Fer\\'Cnle Coopernrriee, era du ,cnt'anni anche
zelatrice delle nO§tre Missioni e ,·i prodi~,·o pre-
Mh1cre, aiuti e propaganda con t1ffc11uoso zelo di
apostolato
FRANCRSCO ALFARANO t n N,\\poli il 21
marzo u a 74 nnni di etli Divotie1;1imo di Maria
AU!liliatriet' e di S. Giovnnni Uo~co, prcdili~evu
l'Ope111 ~ulC11iana e la soccorrc\\11 gentrosameme.
1'oti.,,.imo industriale, ern da tutti apprt>zzaro per
la su.i rettitudine, per b sua lltti'1W e per la sua
carità
ESTER BERTINOTTI t a V,1t11llo Pombia (No-
wru) il 18 ma14gio u. s. a .Jo anoi dì età.
Anima eletta, ~•era tutta consocnlta o Dio per
l'apostolato dell'Azione Cattohra, edificando la d10-
ct'!li colla son c,1lda parola. il suo 7clo nrdente, il suo
cuore l(cm·ro«>. ~utrivu umt sp.:ciule di,oziouc "
S. Gio\\'11nni Bosco e COOpt'nl\\'tl ulle Opere sall"'iane
con 11ffo11u~ carità
Sac. OVGARO GIUSEPPE t a Fonteno il
36-1,•-1938 ,1 49 anni di ctil.
Robusta fibra di vecchio ufliciale della grande
~uerr,1, anche fio le dure e ripcturè prove della
malattia che lo condusse alln tomba, si prodigò con
ammimbill' 1.i-lo e carità apo~tolicu nclln cura de,
suoi porroc<'hioni, nei 19 ann, che n,,,ie In purrocc.h1a
di Fontrno. Fcn·i!Jo Coopcra1nre, curu,-a con par-
ticolare utfctt,, le vocax1oni sacerdotali e relicio:>e,
lieto di nn-iami.' anche alln Soeic1à Sak-sìann
Altri Cooperatori de funti:
Accor11n1 I). G,ovnnni, Ap/)11(1111110 (M,tc:crnm) - An-
drènn, G1uhn, Fa11ano di Grad11r,1 (Pi,saro) - Arnoldo
C.saa Laurn, Tori110 - B11ronchcll1 Ginv.nn1, Q1w1za110
D'O)llio (!Jrcsc1a) - Bav11 Cntcrrnu, Castrln,,m•n D. Bruco
(Asti) • lkldJi ,\\n!!ela, Mo11teMlft1 (Futll). Bellomo An-
gdo, 0,101111 a .\\la,,: (Chieti) - Berta Marqherna, Co•
mafl"" osscilo T(lr. ("ronno) - Bomero Ginn Ot>mrnico. Co,ta-
(<.:unro) - Ca._-<clli Giu!<eppc, Gom/.,,la (;\\fndena)
- C1lot11 Tomn,a.'2 Ved. Gentili, Putto/, (P,...i) • Cocuzza
Salvatore, Mùtrrlla (:lle:.sina) • C,,lau111 l). .-\\ngdo,
Udine - Contarin Valentino. Bruir11 (Trc>;iso) - De Caro
Oh·. Am:clo, Gr/a (Cahaniss..ita) - Oe l'crrari Onilia,
Dctrno (Trento) - Ddlascuc Giu•cpr,<,, Bmtnd/o (Cun.-o) -
Dolcini ~lai1.01ti Oorinn, Mrrcnto Sornrt110 (Forll) •
Ercolan1 Giuseppe fu Luiitl,~S. Aqaltl F'tlnia {Pesaro)
_Frnnzt> PrancNie(), Palestro (Pnvin) • Gelh Gi11$eppinn,
Cason<1 (l'isu) - Chilnrd1 Santina, StJri,n/e (Berll"-mo) -
Gra.bbi Efulio, Rmco (Asti) - Gorn<> Marrem1, ,ltom:r/110
(13r.-c1R) - Li•tcllo 'rercsa, 7'or1110 - :\\l~<"<trooi Dome-
nico. Rt><M ti~/ C'oli~ (Bergamo ) - Mcrdlo Yinccn~<1,
Grw1ta-Sntri - :\\lontanAn l!eh1ndn Ro•1na, Furi,:nmro
(R:u·cnna) - Mus,,io Lu~ia, Orrtni/(o Sup. (Ut.linc,) •
Peironc- :\\!aria, Torino - p1.,,,.ni Gio,-ann,. S. Gic,r,mni
Bianto CUrr11amo) - Salll l\\laria. J>ula:::11/(1 (\\'ercellil -
Spari.\\ Maricltll, S. Dom1mitu l'illtJrw (:\\k•~ina) - Ti•-
sonc l\\larla Vct.1. Cheti, Sp;,:n,, ( \\le,,.) - Tu,,. Aogehna,
Rob11rt111 (Cuneo) - Turrizelli Pietro, 7ò,·i11n - Varvello
SeoontJo, Grrmn (Ahrss.) - Zccchfni l\\looo, Lu1u-1, ,,fa1o
t V,ccn,n),
::::::: 168
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