Bollettino_Salesiano_193806


Bollettino_Salesiano_193806



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Anno L)(JI - Numero 8
1° GIUGNO 1938-XVI
Spedii, In abbonamento posiate

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PERIODICO l\\,lEN-
SJLE' PER I COO-
PERATORI DELLE
OPERE E I\\flSSIONI
DI S. GlO. BOSCO
BOllETTINO
SJ\\lESIJ\\NO
Anno LXII - N. 6
GIUGNO
1938 - XVI
Speditione in
abbonamento postale
SOMMARIO: Settant'anni.., - Sotto la cupola detl'Ausiliatrjce. - In famiglia: Italia, Argentina, Brasile, Francia,
Hniti, Habana, Messico, Perù. . Roma centro di vJta missionaria nell'America Latina. • Dalle nostre Missioni: Rio
Negro, Cina, Giappone, Assarn. - Grazie attribuite all'Intercessione di Maria Ausil. e di S. Giov. Bosco. - Necrologio.
Seffanf'anni... Settant' 01111i precisi
son passati dal 9 giug110
fra ta11te, la più pro-
f onda delle emoziom· del
1868, quando Don Bo-
Santo che, testimone dei
sco, lanciata al cielo la
miracoli compiuti dalla
mpola dell'Au$iliatrice, aperse i battenti del Vergine A1tsiliatrice, ai complimenti rivo/tigli
sacro tempio, fragrante del crisma della consa- dai Vescovi e dagli illmtri invitati in quella
crazione, alla folla dei fedeli, co11venuta a11che storica occasione, rirpose, pieno di conf11sio11e:
da paesi lontani ad iniziare quella tradizione dì t( Io 110n so1io l'mllore di queste cose che voi dite.
fervore mariano che, 111 poco più di mezzo secolo, È il Signore, è Maria SS. che si degnarono di
rese necessario l'attuale ampliamento. A rileggere servirsi di un povero prete per compiere tali
la cronaca di (J1tcl giorno e del solenne ottavario opere. Di mio 110,i ci ho messo nulla. Aedificavit
rlte seguì alla f esla della dedicazione, il Cllore sibi domum Maria. Ogni pietra, Ol(ni orna-
pr()'l)a ancora le pìrì dolci emozio11i. I solenni mento seg11ala rma ma gra-;;ia ».
pontificali dell'Arcivescovo di Torino, dei Vescovi Anche i figli di Don Bosco possono ripetere
di Casale lV/011/erratu, di Sal1i:szo, di Alba, dì la stessa sc11sa: « Di nostro non ci abbiam messo
Mo11dovl, di Mons. Balma, vescovo tit. di Tole- 1ml/a, all'i11fuori della fede in Dio e della co11fi-
maide, clie si altemarono anche nella predica- de11J1:a nella carità dei nostri Cooperatori"· Qursti
zi011e: la mw.-ica di De Vecchi e di Don Cagliero sono che ha11 fatto tttllò! Corn·spo11de11do alfe
che i1'asportava in paradiso coi lre cori di 150 ispirazioni della Madonna e di San Giovanni
tenori e bassi all'altare di S. Giuseppe, a rap- Bosco, hanno messo ne/te nostre mani i me:::::;i
prese11tare la Chiesa 111ilita11te, di 200 sopra,1i e maten'ali indi~pensabili pef compimento del-
contralti ml/a cupola a figurare la Chiesa trio11- !'opera cotanto auspicata.
f a11te, e di altri 1oo tenori e bassi srdl'orchestra Il Bollettino lza pubblicato ueglì scorsi
a simboleggiare la Chiesa purgante: l'e11tw·iasmo mesi i nomi degli offerenti che ha,mo aderito
dei giovani dell'Oratorio accresciuto da quelli dei alle diverse sottoscrizio1u e contirmtrà a farlo
Collegi di Mirahello e di Lanzo· le lwnfoaric, anche in avvenire. j\\fa quante pagine dO"Jrebbe
i concerti ed i graziosi lrattenime11ti offerti al consacrare all'elenco dei nomi di tutti i nostri
p11bbli.co dopo la sacre fmi.-.ioni: e, piu che t1t1to, Cooperatori e di tulte le nostre Cooperatrici che
i prodigi ,di conversioni, di grazie e di be11edi'.zio11i da ogni partè del 111011do hanno contribuito, se-
che si moltiplicarono di giorno ùi giorno, ebbero condo fe loro forze, alle spese generali e all'ere-
eco in tutte le parti del mondo e portarono la zione dell'altare di llfaria SS. llusiliatrù:e e
divozione alla Vergine Attsiliatrice ad un trionfo di quello di S. Giovanni Bosco!... Si tratta dì
mondiale. Oggi, il santo Don Bosco salendo, m((fliaia e di migliaia di anime generose, d'ogni
colla sua salma beata, 11011 più l'altare dellaMa- età, d'ogni pa.ese e co11d1zio11e soc-iale, che, còm-
dorma a celebrarvi la santa iv.Tessa, ma il ma pie11do spesso dei grmJi sacrifìzi, sobbarcandosi
altare, pe-r la gloria dei secoli, a raccogliere i a vere privazioni, hmmo concorso a questo mo-
palpiti d'una dìvozio11e universale, rivive dal mmiento di fede e di pietà fùiale. Anche SP 11011
Cielo ind1,bbia111ente non solo la gioia di quei incisi 11ei marmi, i loro nomi saranno legati alla
giornichecoronarono quattro armi di ardimenti, di mole del sacro edificio ed allo splendore de/I'altar
umiliazioni e di sacrifici, ma anche q'llella di tutto maggiore e dell'altare del Santo. li Rettorl\\1ag-
lo svifllppo del culto dell'Ausiliatrice dì cui egli giore intanto, il IV Successore di S. Giovanni
f11 l'apostolo più ardente. E 11oi, assi.stendo alle B osco, vincola m perpetuo la rironoscmza di
feste che inaugurano l'ampliamento, proviamo,
- - tutta la f ami(:lia salesiana, dispommdo quoti-
I 2I

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SOTTO LA CUPOLA dia11t preglzieu nella ban'fua secondo le loro in-
toi---i.011i, per implorare da Dio, ad intercess:iona
DELL'AUSILIATRICE di Maria SS. Ausiliatrice e di Do" Bosco, tutte
le grazie che loro sta11110 a cuori'. Altre t.•olle
noi abh;amo n·11.t:ra,.,--i.atu pubblicomn,te gli obla-
ton che Jza,1110 partedpato all.r sottoscn:siorn Le solenni funzioni della Settimana santa,
ufficiali; <>..t:ei ringraziamo Ìfl particolare la Ja- cd il ciclo pasquale attrassero alla basilica di
longe de,t:li umili Coopuatori e delle pie Coope- l\\raria Ausiliatrice folle di fedeli, di associazioni
ratn·ci che ha,mo di'fliso modestame11te il contri- e scolaresche anche per l'adcmpimcnco del
buto delle spese generali.
precetto. Il 10, pellegrinaggio della Gioventù
di Azione Cattolica del nostro Oratorio Sant'A-
Sottoscrizioni
gostino (~fartinetto) e dell'i\\ssociazione Be-
succo Francesco» del nostro Convitto dt Cuneo.
Abbiamo chiuso, il mese scorso, le sottoscri:no11i
per le vetrate. Ora cJ1iudimm1 qiulla dei lampa-
dari minori da L. 500 caduno, rÙmOfJando a
wtti le più vive gra-:;ie:
8. Petra Canninati Scapardini.
9. Petra Carminati Scapardini.
10. N. N. - Mondovì.
n. Don Cristoforo Sala - Casale Monf.
12. Q. M. - Torino.
Apn"amo quindi altre due sottoscrizio11i: u11a
pei. grattdi lampadan· di bnmzo dorato che di.-
rtrihu11a,mo l'illutm11a;;io11e ttel prrsbiterio e nella
navata; l'altra per gli alton'lievi ir, marmo
bianco che, n'produeendo dodici putti ca,Jtori,
omeram,o i pilOJtri delle grandi gallerie presso il
911adro di Maria A11siliatrice.
L'11, un imponente pellcgrinag~io Cecoslo-
vacco. Accolti al suono delle campane, i pelle-
grini assistettero alla santa Messa celebrata
all'altare della Madonna dal loro direttore e fe-
cero la santa Comnnionc, alternando alle pre-
ghiere devoti c.1nti religiosi nella loro lingua.
Poi stilarono all'urna di S. Giovanni Bosco,
visitarono la Casa-madre e, nel pomeriggio,
anche la casetta natia del Santo ai Becchi di
Castelnuovo. A sera, breve visita di un pelle-
grinaggio Irlandese delle « Irich Giri Guides"
dirette a Roma. li 12, Comunione pasquale di
300 alunni del R. Istituto Industriale di To-
rino. Il 13, la stessa funzione per altri 300 loro
compagni. Pellegrinaggio francese composto di
studenti dei Licei di Poitiers e di Angoulème.
Il giovedì santo, Messa cantata dal Rettor Mag-
Sottoscrizione pei xo grandi lampadari;
4 con 17 globi lumi,wsi: L. 2300 caduno.
6 co11 13 globi luminosi: L. 2000 caduno.
12 Altorilievi in marmo bianco con putti
cantori - L. 2000 caduno:
giore e Comunione generale dei sacerdoti. A
sera, oltre l'Ufficio delle Tenebre, funzione della
11 lavanda dei piedi n compita dallo stesso Rettor
J\\.faggiore, e adorazione, all'altare della riposi-
zione, tutta la notte. Il venerd3 santo, ;\\fessa dei
presantificati celebrata dal Rettor Maggiore, Via
r. Cooperatori e Cooperatrici delle Tsole Antille. Crucis solenne e predica della Passione. li sa-
Colonne e lesene maggiorj - L. 12000 cad.
30. Il Matto Grosso a Maria Ausiliatrice.
NB. Rimm1go1w a sottoscrivere at1cora
bato santo, celebrò il Curato di :\\faria Ausilia-
trice. Rettor Maggiore e Superiori si succedet-
tero per le varie funzioni del giorno di Pasqua.
U 18, pellegrinaggio di Uomini di Azione
Preveniamo tutti i souoscrittori che, ve- Cattolica di Borgolavez7aro (Nov3ra) e di Gio-
nendo aJJe feste delJa inaugurazione, non vani di Azione Cattolica da Losanna (Svizzera).
tJ'O'lleranno incisi i loro nonu s ulle colonne
Il 21, giovanette dell'Oratorio delle Figlie
e sulle lcse11e sottoscritte perchè no.a s'è avuto di Maria Ausiliatrice di Cesano l\\lademo ed
ancor tempo; ma l'impegno sarà mantenuto e • un altro pellegrinaggio da Senago.
quanto prima attuato.
R,uifia,. - Lo 1eorao m"""
souoscnttorc dtlla ,·ctrata
ni,>mub,b\\lhicrahn,/d1oRiul nnsc',èmsctadmd-
Il 22, pellegrini da Pessano (l\\lilano). Il 23,
inizio del mese di :\\!aria Ausiliatrice con cre-
Jl&tn f>Cr errore: Cav. Eva,io Rivolrn invece Cav. scente concorso alle tre funzioni quotidiane.
Eva$.iO Rivolta.
PELLEGRINAGGI
Fra le riduzioni ferroviarie che verranno co-
municate da1 giornali ricordlilmo che dal 28 mag-
i:io al 15 luglio le Ferrovie dello Stato rilasceranno
Il 24, convegno deglt ex-allievi della Casa-
madre. l\\lessa, in basilica, celebrata dal Pre-
fetto generale. Indi, adunanza nel salone teatro
presieduta dallo stesso Superiore, commemora-
zione del compianto Presidente Internazionale
da tutte le stazioni del Re~no biglietti cli andJlta avv. comm. Felice Masera, fatta dall'avv. Pcrlo,
e ritorno con riduzione del so% individuale per e del centenario della n:tScita <lei Card. Ca-
-Torino
122
-
gliero, fatta dal comm. Alpino.

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Nel corso dell'adunanza gli cx-allievi offer-
sero al Rettor Maggiore una terza borsa mis-
sionaria. Contemporaneamente alle funzioni in
basilica, u11 ce11tinaio di pellegrini francesi
ascoltarono la santa Messa nella cappella Pi-
nardi ed un gruppo di lavoratrici di Fossano
nel1c camerette di Don Bosco. Il 25, arrivo di
S. E. Mons. Kubina, vescovo di Czestochowa
(Polonia) che celebrò all'altare del Santo;
pellegrini da Monforte d'Alba, da Busto Arsizio
e da Cellarengo d'Asti. fl 26 e 27, Pasqua per
gli alunni <lei R. Istituto Tecnico « Sommeil-
Jer 11; pellegrini da Macello di Pinerolo e da
Sant'Angelo Lodigiano.
La visita di S. E. il Prefetto di Torino.
Il IO maggio, nel pomeriggio, l'Oratorio fu
onorato dalla visita di S. E. il PrefettQ di To-
rino Cav. di Gr. Croce Dott. Pietro Baratono.
Accompagnato dal suo Capo gabinetto dottor
Prosperi, S. E. venne accolto dal Rettor Mag-
giore, dai Superiori del Capitolo e dal Direttore
della Casa madre, coi quali entrò subito nel
salone-teatro ov'erano adunati i 700 alunni
artigiani e studenti. Al suo apparire i giovani
proruppero io calorosi applausi; quindi, irri-
giditi al saluto, intonarono gli inni nazionali
che proseguirono con fervido entusiasmo.
Uno studente Si rese interprete dei com-
pagni nel benvenuto ufficiale, elevando nobili
pensieri di omaggio alla Maestà del Re Impe-
ratore ed al Capo del Governo. Quindi il Pre-
fetto, guidato sempre dal sig. D. Ricaldone e
dai Superiori, intraprese la visita delle came-
rette di Don Bosco e dei laboratori ove gli
artigiani erano accorsi al lavoro, e s'indugiò
ad ammirare i lavori di ampliamento della
basilica di Maria Ausiliatrice.
All'uscita, i giovani l'attorniarono con
tutta confidenza, rinnovandogli l'espressione
della loro gioia e del loro entusiasmo. Osse-
quiato dal Rettor Maggiore e dai Superiori,
S. E. si congedò colle più grate impressioni.
La Congregazione Generale
per la Causa di Madre Mazzarello.
Lo stesso giorno, 10 maggio, a sera, ci giunse
la not_izia che iJ Santo Padre Pio Xl aveva
presieduto, in mattinata, nel Palazzo Aposto-
lico di Castelgandolfo, la Co11gregazio11e Gene-
rale della Sacra Congregazione dei Riti nella
quale gli Ero.mi signori Cardinali, i Rev.mi
Prelati Ufficiali e Consultori Teologi diedero
il voto definitivo sui miracoli proposti per la
beatificazione di Madre Maria Mazzarello,
Confondalrice e prima Superiora Generale del-
l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Ancora un voto, il voto detto de tuto per la
procedura della Causa e poi la Beatificazione,
che auspichiamo colle più fervide preghiere.
- S. E. il Preretto di Torino col Rettor Maggiòre e I Superiori (ra gli alunni dell'Oracorlo.
123
-

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Torino. • Ex-alllcvl della Casa -madre intervenuti al convcirno.
IN FAMIGLI A
ITALIA - Este. - Un busto a San Gio-
vanni Bosco.
Anche le Fighe di Maria Ausiliatrice vollero ri-
cordare il 50" della morte di Don Bosco ed il suo
pBSSOl!lflO ad Este inaugurando il 3 aprile u. s.• nel
cortile dcdl'Asilo Infantile, annesso al Collcl{io \\lan-
fredini, un bel busto del San10
Funzioni religiose, Comunione generale delle
opero1e delle perle, delle giovinette dell'Oratorio
Festivo e delle loro mamme, ed un trattenimento
musico-letterar,o lasciarono in tutti il senso più
vivo dclln proiezione del Santo sui bambini e sulle
loro fnmuilie.
ARGENTINA - San Isidro. - Gli ex-al-
lievi regalano Crocifissi alle Scuole. -
Il Giuramento alla bandiera. - Concerto
di campane.
Gli ex-allievi sale,uan, del Collegio di Snn hidro,
ebbero l'ambito onore di soddiJ1fa1e una recente di-
sposizione ~overnntiva provvedcndo il Crocìfi.qso a
- - tutte le Scuole pubbliche cbc ancora non lo avev11ao.
124
Il simpatico i;~o fu incorniciato ih una solenne
cerimonia religiosa e patriottica con scelto programma
di di~corsi e canti, nel collegio delle Figlie di Maria
Ausilintricc, dO\\.'C convennern cogli insew,11n1i le
autorità mwùeìpali e ~colastiche, coopcrntori cd
ex-allievi, e un eletto pubblico. hnpartl In benedi-
zione di rito il Vicario Cenerate dell'E$ercito Ar-
gentino, Mons. Calcagno. E fu preludio od un'altra
non meno simpatica manife•tazione rcli11ioM e r,a-
triottica: la benedizione di un concerto di campnne.
e il giuramento degli Aqpiranti Esploratori Don
Bosco alla bnndiern nazionale. Benedi~~e le com-
pone S. E. Mons. Roberto Tnvella, Arcivescovo di
S,1.ltn, salesiano. Riccveue il j!iununento delle nuo"e
reclute l'ex-nlhevo salesiano Antonio Parodi, Colon-
nello dell'Esercito Argentino, il quale tenne pure
un nobilissimo discorso. Tutm In città fece quindi
nlo alla sfilain delle bald<" schiere e fu larga di
applausi e di auLruri.
BRASILE - ViUa lpojuca (San Paolo).
Apertura dell'Oratorio di "S. Francesco
di Sales".
[n uno dei rioni operai della metropoli di San
P11olo, sotto gli auspici del nostro Santo, s•~ iniziato
un nuovo Oratorio che ho tutte le coronerisrichc

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dei primitivi oratori • ambulanti • di
Don Bosco: nessun limite determmato
di terreno, cd un futuro che solo ldd10
conosce. Comunque, ol!ni domenico,
i buoni popolani del rione as~istonn
con ammiro7.ionc ed edificazione a,
miracoli ddla &impatic-a opera di Don
Bosco a favore dei fanciulli pO\\'en.
Più d1 300 fru1.?0li, di ogni colore e
condizione, si rndunano in una cap-
pella votiv~. chl', essendo troppo pic-
cola, a malo pene li contiene tutti,
Quivi trovano quc.-1 che più stavo a
cuore a D. Bosco: la comoditn di
adempiere ni tloveri del buon cristiano
cui ven1:ono opportunamente esortati
nei sermoncini e catechismi domcmi-
cali che li preporano a ricevere degna- San Paolo (BrasJJc). • Prime Comunjoni aU·ou1oclo di VIiia lpo,uca.
mente Gesu Eucari~tico. Già funzio-
nano rei;olarmcnte il Piccolo Clero e lo Compognia
2. Evoluzione storica dell'attuali: concetto del-
di $. Luigi. Dnl 18 aprile, data storica dcllo fonda- l'Azioni: Cattolica.
zione, è palesi: lo mano della Divina Provvidcn7,a.
3. Funzionamento dell'Azione Cattolica e sue
È scomparsa infatti ogni ombra di diffiden7.n; e sui relazioni con la gerarchia ecclui;instica e con le nitre
,•olti, abbronzati dol sole, dei can ~iovonetti brilla
il più schietto ~orriso e la piu sincera bencvolcn7.a
verso i nostr-1 Confratelli che si prod,aano con am-
mirabile abnegazione.
S. Frnnce«co d1 Sales e Don Bosco Mnlo fissino
presto le mobili tendi: assicurando all'opera gli e.di-
.fici e le risorse rrum:rinli di cui abbisogna.
Assoc1az1om religiose.
4. L'Azione Cattolica tra i Rel11:iosi, ed in modo
speciale nei Collegi salesiani. Funtionumento delle
Compajtnie reli1,1iose dei nostri Collegi.
Animate discussioni, e numerose, pn11icissime de-
Hbemzioni hnnno tracciato pratiche direttive, dando
un nuovo e vigoroso incremento alle già fiorente
Azione Cottol,cn Brasiliana.
San Paolo. - Fervore di Azione Cat-
tolica.
Campinas. - Visita illustre.
I nostri •tudi,nti di teologia dell'Istituto teologico
salesiano Pio Xl tl1 San Paolo, banno promos:;0 un
grandi050 e riwcitissimo Congre!<So di luione Cat-
tolica, coll'adCllione di tutte le C11'<C ulc,;inne del
Brasile, e di qudle di formazione di tutto il mondo,
di tutti i St'minarii del Brasile, d1 molti Sacerdoti
ed amici dell'Opern nostra. I temi principnti furono
i seguenti:
1. Fondamenti remoti e pro~simì dcli'Azione
Cnttolicn,
Il 17 settembre u. s. il Collegio 11olc:.siano di Cam-
pinlls fu visic,1to dall'Ecc.mo Vicc-Prcsidenre della
Repubblica Argentina, Don. Giulio Rocn. La viva
simpatia che egli nutre per lo Soc1et.1 Salesiana,
trovò affettuosa co, risponden:-..1 nell'entusiastico
ricevimento che ~li tributarono supetiori ed alunni.
La banùo csc~ul impeccabilmente gli inni nazionali
delle due Repubbliche sorelle. Interrotto dn frago-
rosi applausi, ltn alunno lesse un vibrante discorso,
ricordando specialmente lo sviluppo strnordinario
- Este. - lnQu11Un1tlono del busco di San Glovonnl Bosco nel cortile dcll'A~llo delle Flglìe di Mnrln Auslliatrìce•
..._
1 25

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dell'Opera e delle Missioni salesiane in Argentino
ove proprio il itenerale Giulio Roca, padre dell'il-
lustre ospite, guidò la spedizione militarè che pene-
trò con i pritni missionari salesiani tra i selvaITT(i
della Pampa e della Patagonia. L'Ecc.mo Vice.
Presidente, vivamente commosso, rispose con cor-
diali parole di ringraziamento e di augurio, proftls-
sando la più alta ammirazione per l'opera provviden-
ziale di S. Giovanni Bosco.
Osasco (S. Paolo).
Ln famiidia Beltramo ha offerto alla chiesa parroc-
chiale un'artistica cappella dedicata a S. Giovanni
Bosco e dominata da una wnziosa statua del Santo.
L'inaut(Umzione ha richiamato folle di fedeli, de-
stando nuovo fervore in tutti i parrocchiani.
FRANCIA - Saint-Dizier.
fl Colle,::io dell'Immacolata Concezione di Saint-
Dizier ebbe unn hclla occasione per celebrare con
particolare- se>lennità la festa di San Giovanni Bosco:
l'inaugurazione di una artistica statua del Santo che
sostitul finalmente il modesto quadro contribuendo
3ll'armonica decorazione dell'antico Collegio rinno-
vellato.
l feste~giamenti si iniziarono il 30 gennaio con
la Messa cantata, panegirico di San Francesco di
Sales, solenne odunara degli Esplvratori ç.attolici,
presenziata Ja illustri personalità militari, primi ve-
spri di Snn Giovanni Bosco, e • Buona notte t data
dallo stesso Ecc.mo v~scovo Mons. Choquet, il
quale, il giorno seguente, tenne il solenne pontificale.
L<i i,tania benedecta ebbe un vero trionfo alla pro-
cessione. La i:,:iornnta sì chiuse con la benedizione
anche di un grupp<> in pietra rap-prescntante San
Giovanni llosco tra due fanciulli, destinato ad una
nicchia del nuovo edificio che domina il cortile.
Era ben giusto, che Don Bosco sorridesse ai suoi
,iionni non solo nella cappella, ma anche nel cor-
tile ùi ricreazione. Mons. Choquer rivolse ancora
ai giovani un paterno discorso descrivendo il suo
recente viaggio in Italia e la sua visita all'Oratorio
di Torino.
HAITI - Catechismo sulla via...
Caratteristico il catechismo settimanale che le
Figlie dì Maria Ausiliatrice tengono regolarmente
a La Saline, l'infimo borgo di Port-au-Prince. Ogni
sabato pomeriggio le Suore annunciano il loro ar-
rivo col suono di un campanello, che esse stesse
agitano in lontananza, per dar tempo ai preparativi
neceasari... che ordinariamente si riducono alla sola
preoccupazione del vestito, assai sommario, nill in-
dispensabile per poter assistere alle lezioni. Sicchè,
al primo sel(nale di richiamo è un fuggi fuggi di
figurine nere, che ricompaiono poco dopo di corsa,
con l'unico e succinto indumento o, in mancanza
d'alt.io, col più misero cencio che possa servire a
ricoprirsi alla meglio. Poi si raggruppano, i fanciulli
dn una parte e le fanciulle dall'altra; la Suora si
- - siede su di una latta vuota di petrolio o su qual-
siasi rottame, e il piccolo mondo si dispone all'in-
torno. Sei:;ue la lezione, viva ed arumnta, un po'
in francese, un po' in lingua creola, interrotto spesso
da domande i:,:eni11li e da esch1n1azioni larghe e spon-
tanee, eh.e dimostr.lno tutta la confidenza dell'udi-
torio. Non manca mai il fatterello, atteso come un
premio, e, di quando in quando, la distribuzione di
medagliette c cli immagini, che provocano sempre
una gioia tumultuosa e un assalto di mani protese,
non di soli piccoli, da costituire un serio imbarazzo.
Infine, la preghierina di chiusa, qualche raccoman-
dazione per l'indomani, e le Suore riprendono la
via del ritorno, seguite dal cort~o degli runici più
fidi, i quoti, dopo l'ultimo saluto, s'affrettano an-
ch'essi, come gli altri, a ritirare il misero vestito,
spe5$0 già a brandelli, per... non sciuparlo,
Alla domenica mattina, le Suore ritornano per
accompagnare alla 1.1essa parrocchiale i loro cate•
chizzati, che hanno ormai imparato n sfilare in bel-
l'ordinl', ma che, nei consueti poveri cenci, presen-
tano uno spettacolo commovente. Stringe davvero
l'nnimo il doverli condurre in tale stato nella casa
del Signore, e si pensa al modo di poterli ricopri1e
un po' meglio; intanto, però, essi formano sempre
il più cato conforto delle missionarie, che vedono
nell'estrema 1010 miseria le ragioni d'una pa1tico-
lare predilezione divino I
LA HABANA - Cuba. - S. E. il Ministro
d'Italia al nostro Collegio.
Le nostre Scuole profe.~sionali conosciute sotto il
nome dei generosi fondatori fratelli lnclan, il 16
marzo scorso, ebbero l'onore di una visita di S. E.
il l\\itinistro d'Italia, Comm. Giovanni Persico.
Ricevu to dall'Ispettore e dattli insegnanti, fu
accompagnato nell'ampio cortile ove erano schie-
rati i 150 giovani artigiani, i quali lo accolsero con
fervidi applausi, nl suono della banda. S. E.
ascoltò l'entusiasta esecuzione di •Giovinezza• e
rispose al saluto del Direttore e di un alunno, in-
terprete dei sentimenti dei comp3.$l'ni, tessendo con
vibranti parole l'elogio dell'Opera salesiana da lui
ben conosciute. Ne esaltò le benemeren?.e sociali
ed incoraggiò gli allievi a forgiare il loro carattere
sullo stampo di Dou Bosco che, essendo sacerdote,
si foce anche operaio tra i suoi piccoli artigiani.
Mentre la banda nlterrn1va marce italiche e cu-
bane, S. Eccellenza passò negli spaziosi laboratorii,
ammirandone l'efficienza ed il perfetto funziona-
mento. Jìopo un'ora e mez,r.o lasciò il collegio, espr i-
m endo la più alta soddisfazione.
MESSICO - Capitale. - Risurrezione del-
l'Oratorio festivo salesiano.
Nel lontano Messico, che geme ancora sotto l'op-
pressione del bolscevismo, è risortn come per incanto
una delle più simpatiche Opere salesiane, l'Orntorio
festivo I Piò di trecento fanciulli sono tornati al caro
nido, dopo i furori della bufera. Un numeroso
g.ruppo di operai ha ricostituito il • Circolo Don
Bosco • iniziando regolari conferenze settimanali di

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apologetica, e la Comunione generale ogni mese;
si sono formati di nuovo i gruppi per lo studio del
Catechismo, Ja scuola di c.-into, la scuola di banda.
Perfino la Compagnia filodrammatica ha trovato
valorosi artisti.
un Comitato di Dame e Cooperatori sostiene
tutta questa risorgente attività, ruutnndo i Salesiani
con una dedizione amm1rnbilc. È una risurrezione
consolantissima, che fa sperare un più glorioso trionfo
di Don Bosco e di Mario Ausiliatrice.
Morelia. - Benedizione dello stendardo
dell'Associazione San Giovanni Bosco.
A 1\\1orelia, nel Messico, i trecento soci del Circolo
Don Dosco, hanno solennizzato, in modo altamente
edificante, la benedizione del loro stendardo con
delle Figlie di Mària Ausili.itrlce, con una novena
di l\\1esse, coronata da una Messa solenne. L'entu-
siasmo e le preghiere. la riconoscenza e la speranza
fusero in uno solo centinaia di cuori in festa, che,
celebrando gli albori della risurrezione, auspicavano
dal Signore e dall'Ausiliatrice un pronto e più vasto
trionfo. Devoti, cooperatori, ex-allievi ed amici ga-
reggiarono per celebrare ì1 fausto avvenimento.
PERU' - CaUao. - Benedizione della pri-
ma pietra del nuovo Collegio"D. Bosco".
A Cnllao, porto principale del Perù, la Società
Salesiana ba ricevuto un nuovo omaggio di s impatia
e benevolenza, alla benedizione della p rima p1et1 a
del nuovo collegio D on Bosco. Volle essere padrino
lo stesso Presidente della Repubblica. Generale
Cuba (La Habaru,). - S. E . U Ministro d'Italia a l noslro l s tlluro "lnclan".
Santa Messa, Comunione genera.le e Ora di adora-
zione, offrendo lo spettacolo commovente di ciò che
fa la carità cristinna profondamente sentita: trecento
uomini dei più diversi stati sociali, uniti in un cuor
solo, in un'anima sola, piena di amore per Gesù. Alla
loro funzione non mancarono gli amici del Circolo
ed intervenne lo stesso Ecc.mo Arcivesco\\'O, Mons.
Altamirano y Bulncs, che benedisse lo stendardo,
presiedette la processione e coronò la funzione
colla Benedizione cucaristièa.
Colima. Un'altra risurrezione.
Colima, nel Messico, per una grazia dell'Ausilia-
trice, ha potuto tornare a rivivere pubblicamente la
vita c:Htolìoo. La rinascita fu solennizzatj!, per opera
Oscar R. Benavìdes, e Madrina la distmta Si~ora
Consuelo ,Percz de Acenas y Loap~'l-
La cerimonia si svolse in un'atmosfera d i vibrante
entusiasmo e ùi eccezionale solennità, presenti molti
giovani ed illustri personalità, Cooperatori ed amici
dell'Opera nostra, d'ogni clnsse sociale.
Gli altoparlanti permisero alla massa imponente
di seguire l'esaltazione dell'Opera salesinna, fatta
da S. E, :Mons. Solaro l\\.Iuente, \\ 'escovo di Aya-
cucho, e la gratitudine dei Salesiani verso i loro
benefattori, espressa dal nostro Don Alvare7,.
Io quest'occasione molti che erano semplici sim-
patizzanti dell'Opera di Don Bosco, chiesero di
essere ascritti alla Pia Unione dci Cooperatori e
partecipa.re cosi più efficacemente al bene ed alle
- benemerenze dell'attività salesiana.
127
-

1.9 Page 9

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Roma
centro di vita missionaria
nell'America Latina.
11 10 marzo u. s. il salesiano doti. don Alberto
Caviglia, della R. Deputazione d, Storia Patria, ha
tenuto all'lsrituro di Studi Romani, sala Borromini,
in Roma, olla presenza del nostro Rettor Maggiore e
ili un scelto pubblico, una dotta conferenza su• Roma
centro di ,;ta missionaria nell'America Latina 1.
Siamo lieti di offrirne un ampio sunto ai nostri
Cooperatori.
NEL CLIMA Dl ROl\\lA. - Al compito rii far conv-er-
gere la luce di Roma sulla 1.·ita missionaria del Sud-
America potrebbe rispondere il discorso chs il zo ottohre
1934, aRio Janeiro, rivolse il Presidmte Li11$ n S. Em.
;/ Card. E,,g,mio Pacelli, reduce dallo storico Congresso
E11caristieo di Buenos Ayres. Quel discorso rfossumeva
e mbli111a-z:a tutta fa storia del Brasi7e; ma poteva
comprendere t14tti i pae,-i dell'Amerira Latina, t alf'o-
riginB dei quali campeggia la Croce •··· La loro
cifJiltà cammiita s11/le orme dei Missio11ari •· Qui il
di111a della FedB e della Chiesa crea il clima dei paesi
t! dei popoli... L'Amerira sutto la Crore del S14d 1.•i1•11,
per lfl missioni, il clima di Roma •· In questa magnifica
fJÙÌfJ11e s'illllmina della luc11 di Cristo la storù, delle
nazioni latine. Ne vi è altra terra al mO'ndo, dqpo
l'Europa MedioB'l'ica, dooe la Romanità della fede
abbia maggfr,r diritto a dirs:i madu dei popò/i e fattrice
di civiltà, e rimm,ga tuttora madre vive,itn.
Cosl v110/e intendersi il grandioso ttmo proposto, che
dm•rebbe co,nprendflrfl un quadro della storia missio-
naria del Slld-Amuica fl utta ,nissionografia del pre-
unte, in cui domina sulle altre la figura di Don Bosco.
IL BINOMIO STORICO. - L'America latina ha di
front11 alla Chiesa una propria i11di..,id11alità, c/1e le
derifJa dallo sua storia. formata dal .fatto della Colo-
ni;:zazio11e ispano-portoghese, e dal cammino parallelo,
e spesso precursol'I!, d1:ll'evangeli=azio,1t1; la qllale,
in tre seroli, 11e ha fotto una terra quasi totalmentfl
cattolica. La storia di questa Am11rica, anzi la stessa
romposi::i<me etnica delle 11(1Zio11i presenti, è i11sci11di-
bilme11te legata alla •i:ita dell'ez..•a11geli::::01:io11e. È w,
bino,m·o storico da cui lo stiulioso 11011 può uscire.
I trii, secoli della crtazirme cr1~tia11a si distir1guo110
dall'età pre.m,te. Come la ttoria rivi/e separa le dt(e.
epoche: quella del Regime eoloniale ini:::iato.ri colle
scoperte e co11q11iste. ispa110-portoghes1, e q14el/a dei
Re1dmi 11a::rionali, rreati nel secolo scorso: cos) am:lte
11elfa storia missionaria il periodo coloniale ~ distinto
da quello recente, e n•~ reparato da 1m doloroso i11ter-
vallo di quasi m1 secolo di stasi e d'i11azio11e: dopo di
c/14 la vita 11ùssio11aria presflllle si trova in condizio11i
tolme11/e difJerse dalle precedenti, rhe non vi ~ alcuna
ragione di contùmità tra l'età storica e la r11cente.
DuE !,"TORTE F. ouE LETI'EllATURF.. - Cosi si hmmo
due storie: l'una, del gramlioso e trionfale ra1nmino
dell'apostolato, come d'w,a guerra strategica che
- - ste11de la co11quisto fl l'impero di Cristo ml Conthumte:
128
l'altra, quella della 11ussio11arietà attuale, senza unità
apparente, senza abbaglim,ti splendori, che potr11hbe
nssomiglinrsi ad tma guerriglia o campagna di rastrel-
lmmmto, ricca di eroismi umili ed ignorati, e materiata
di piccole vittorie e lente penetrazioni.
Alle due storie corrispondono due lrtteroture: f'm,a,
rit:elzissima di matflria, da allettare lo studioso: l'al-
tra facu11ow e saltuario, e perfino "" po' trascurata
nell'universo produzione missio110/ogica.
LA CENTRALITÀ DI ROMA. - ì'\\lfa la visione dell'a-
postolato T--uole mirar pitì in alto: alla storia e ali'e-
popea c/ie si snoda nei secoli e .•ulla dùtetn delle terr11,
dove si adergfl sovra11a la figura di Roma, centro della
fede e generatrice di cit'iltà. Alla c,mtralità domi11a-
tric11 di Roma si deve tener rivolto lo sgunrdo, così
come lo Umte 11ella S1la pere1111e co11cezio11e Don Bosco,
che vide la t•ita della Chiesa, del Cristianesimo, com,
irradiante dalla centralità del Papato Ronzano, e
cioè, comeRomanitr1 wtiv11rsale dell'espansione cristia11a
11el mondo.
·
Tanto più nella storia dell'America cristim,a. Al
fotto geografico e politiro della scoperta e co11quisla
del NuO'f/o Mondo presiede, per volontà di Roma, 1111
pm.riero di conquista d'anime, che lo d01Jrebbe trosfor-
mare i11 fatto religioso. Lo dicono le celebri bolle di
Alessandro Vf, e lo proclamò Cristoforo Colombo
agl'India11i atto11iti attorno al primo altare su mi si
celebrò la Messa, nell'Epifmzia del 1494. Da allora
s'ini:::iò il !OfJoro i11comme11surnbile del/'t1t.1ang;liz::a-
zio11e, affidata tuua agli Ordini Religiosi, e riuscita
a trionfale successo.
LA DIFESA E L'lll.EVAZIONE. - Purtroppo l'angustia
del tempo non permette di neppur sfiorare i mo111e11ti
di codesta meraflig/iosa vicenda. Dufl ordini di fatti
tuttat•ia 110,1 si pwJ omettere di rit:ordar11; setv1a dei
quali 11011 si spiega nè l'indole dell'apostolato 11è l'wolu-
zionfl .<torica del tutto particolare ai pqpoli americani.
L'uno ~ il pii) gra11d11 fatto della storia 111issio11aria
cattolica, e il dramma domi,1ante dell'apostolato a11111-
ricano. Ed l la crociata di frat:dla11::a uma11a e cri-
stia11a soste1mta dai Minionnri. capo e principi! il
Las Casas, per l<l libertà e la difesa 11ma11itaria e so-
ciale degl'i11dineni, contro la schiavitù e il conr11lca-
mt11to della dignità w11a11a.
L'altro è l'opera di educazto11e ed 111rif.Jilime11to d-!i
1111ov1 co11vertiti: opèra esdu.sit·a della Chiesa, giaccM
p,r gl'indigeni il Clero 111issio11ario fu tutto. E qui
rientra l'opera <hlle Missiones o Ridu,;ioni discipli-
notrici del lavoro, che furono al tempo loro wu, vera
necessità della co11q11istt1 spiritualt.
L'una e l'altra impresa ha11110 imegnalo al mondo
111oden10 111issio11ario e colo11iafe il me/lfzo pir, tfficace
per elevare i popoli mi1101e11ni «ad u,1 progresso d,e
111oralizza11do spirituolì::::a, e spirituali.::::a11do eleva
l'11omo a piil alti ideali•· Parole del Card. Dolci a
Tripoli italim,a.
lL TRION"FO OEI.L'APOSTOLATO. - Lo spirito della
Chiesa fu in America educatore, 111orali-zzatore, fattort!.
d'i11civilìme11/o. E trio11_fò. A mezzo secolo dalla sco-
perta il Num/0 lvlondo era drcondnto, come in ""
anello strategie-o, dall't!'t"a11gelizznzio11e fl tlfJeva uno
Gerarchia Eèclesiastica.

1.10 Page 10

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,m Il grm1dÌQ10 conato m,monario diede, secolo
dopo, , 4 milioni di neofiti, la Chiesa couituita, e fio-
rit1Jrt di santità.
)1 tnezzo il secolo XVIII i milioni d'i,idig1mi for-
mm10 già le 11/IOf.Je genti che si apprestn.110 a divenir
11azione.
Il qundro delle cristio.11ità americane è disegnalo
dalla Laudatio, pro11mdata dal VescOVQ IV/011s. Mon-
tes de Oca al Co11gr.?Sso Americm10-Lati110 di Roma,
nel 1899. Son tre secoli di coriq11ista frradiata da Ro-
ma e che a RDma ritorna.
LA MlSS.lONAltlh'TÀ PRESUNTE. - L'ampie::::a di
qu&te linee 11011 de'Ve far comparire come da meno la
v irettda misrionaria recente, che s'inizia 11el tardo ;e-
c,;/o XIX, e si ,co/ge più ,:asta sottò gli 1tllimi Po11ri-
cati. La jfrio,wmin della missionarietà pre.1e11te, ricca
pur~ di valori i111rinseci, 11011 presenta le brillanti appa-
riscenze cl1P fanno così ù1t,ressa11ti le missioni, p. es.,
dell'Asia. Esse nrm sono la co11tinum:ior1e o la rinascita
delle missio,ii storiche, e sono di data tosi rec011te, che
le pùì. arretrate 11011 i •a,)110 oltre il 1870.
Si è dovuto rifarsi daccapo: in nuove e divarsissime
c011çlizio11i politiche, e tra popoli n'dotti in uno stato
di decadenza umana, dispm-si in piccoli nttclei di.s-
sociati e disseminati a distanze enormi e difficili, pel
co11ti11e11te inarticolato: d11e milioni forse d'indige11i
fuggiaschi o ribelli alla cit·iltà cl~, maltrattaudoH, li
aveva respinti all'interno e poi perseguitati.
li loro stato seli-aggio 11011 puèJ 11eppur dirsi primi-
tiuo, ed è pi11Uosto lo stato della degenerazione e della
limitazio,ie psiclu"ca: non formano "" Pot>olo, 11011 s,'
conoscono e 11011 s'i11te11d11110 11el parlare: 1'1011 idea ,,..
ligiosa, ma la bruta superstfaione degli spiriti cogli
stregoni. A loro non può applicarsi 1111lla di qt1el che
Lo schieramento dei n ostri giovani Esploratori "Don Bosco" di Buenos Aires, Ln Plata, Be.mal, S. !sidro e Lan\\ÌS
nella Plaaa dl Mayo per la benedl2ione della bandiera del Comando gcru,,:alc impartita da S. 1,. Mons. Devoto,
vescovo ausiliare d1 Buenos Aires, da un ahare ereuo davanti al monumento del Parlamento, aUa presenza delle
autorità e folla dl pubblico.
- - 129

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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si dice delle ,mssrom tra ,nfedtlt che han110 ,ma co-
scitnr:10 rt11ica e ,ma t:lt•i/td. Ptr fame d111 cristiani
bisof!11a om:itutto lr11arli dallo sU1/o stivaggio, e /'npera
dtl missùmario è, il pi,ì dnle t•oltt, om:itulto u11'opero
11mamtaria. La co11q,.ista qm SI fa 110,i ptr grandi
mosst, ma fentammt,. roll'un prr ,.110: è gutrri(!lìa,
mm srruttnlfl-
lL 1.AVORO. - li lm1oro 11e ril'ru 111fatt1 diuonato
t ""'' po1<ibilt a cDordwor<i, se 11011 11rllo spirito d'«po-
str>lato o per il raitro d'1rradiazio111'. La po/illrn mu-
rio11nrit1 dr/la Chir,,,, r, diceva il Bnmttièrt!, la poli-
tica dd/a liberto. Lr ~ratistirhe, po,. disparate e lacu-
nose, 11011 da11110 l'idro dtl IQfJoro ,-/te costa 111ul poco
che r~mro.r,o. E 1momma qw mm fa prur•<1 ta11to
l'n-oirn,o rpico dtl ll"'"iero, qumtto l'eroismo oscuro
ed lf!llo,atQ di chi lotta ro11tro trii/o ciò che deprime e
che rnns,11110.
Bnof{llcrebbe m,e, trmpo pe, 11/1111 rare ne, portico-
lari qutsto ,-irrndt1 moltrplict. e/11.', appunto prr la
dusoria::11111e co,,t:rmta dei fotti, non pttò r1d1u-si in
smt•st Biso,(!1ltl co11u11rarsi d'u110 r,asvo/tlta dt1 tri-
111otart i10/ia110 per (111rhe solo rirordore 1101111 t /11oghi
d; papol, ,.. di aporto!t e dt1re u11'ideo del lmH'>rn clte
si romp,r E injin: ti a.uomma q11rrta ,:isio11t ,n p0<he
nfu: 11mo 47 titoli d, misno11t, d,,.;,; ira 22 Cnnrrre-
go:-iom di 8 r,n:;;immlità ori![it1nrtr, tutte mropte, e
spor,Si m 14 d;,.,s,mlÌ politirhe. Ne, panuolor1 la
somma dof'Tl'bbt oi-rre.<rersi· dr, 11t1111i di retllri d'tdll-
ca::ùme wdi_rrma e d, p,eparo::::io11t missionaria. E std
tutto agg,u11gersi ,I lat:oro dr/I, r s Co,wrqro::ioni di
Suore d, t::ana tJn/,/me, tJpt:rose rd <roid1a 11rll'ape,;a
d'"poslolato, d'assisttm:a rantotìt•a, nel lm,orr, di
trasforma::ume socio/e dtlla do11110 indigena
Dos Bosco M1<;s10:--:ARm. - Ed eao a,lergern
wrrana la figura del Gra11de rl,e, ,o/o tra rutti, ha
ronupr'ta la battaglia strategit.a e t•i ha lmrriato le SW!
t mili:zir. Don Bosco! il più grn,idc, il più efficace e
compli-to missicmari'o moderno de/I'A merim: trtli clui
non t'I fu mai, t l'ho percorso ,d up/orata 111110 ntlla
n11tui fig11ratit•a ddle mr tnnoni e delle me twlute.
111 u,r Sogno dtl 29 agosto 1883 gli pari•e di f'l'ICQr-
rert e altrO'IJersare da Corl.al{t11a a l\\Jagellano t11tto
il Com111e11te, mira11do o dt..ttra " a sinistro il campo
d, lat·oro destinato all'opera mo. i,, realtà ,ma linea
du da UihuQJa sal11a per l'Argt11t1110, il Purarr11oy,
l'interno dtl Brasile e il Rio dt!lle Ama.::.::om t il Rio
Negro f,1111 all'Equator/$ ~ ulla Colombia, diug11a l'asse
del/, reg,om d(Jf)e ,i Sf•olge il conato saluim10 l'nsse
m..is~ionnrio, rhe ; "" I'Amtriea il mmto stonro di
Don Bosco ( 1)
IL COMPLESSO SALESIAl'/0. - Per CSlf!TISIOne e ;,,_
tensitd, comi' per lt1 m11tùruirà orµomèa di tm1pri I! di
spa:uo, 1/ complesso m1ssionar10 salesta110 forma w,a
entitd i11di,:idua, la n,aggiort d, q,10111e lat·nro110 ntl
co11tmmte. Di 224 cmtri salcsiom dd Sud-Amtrtra,
n più della metà 10110 dttfi<ati all'ripero missiouar,a.
CO(}rdinamenu.1 Ì! dato dalla d1sriplma del Ttl{it11e co-
munt rhe, segue11do /'asse m,~8ionor,o, na 01/110 il
pr(JJ(Tm111110, e dalla mtitir di st~lrma. che s1 ,sp,ro alla
D. C•vll-'liA ha 1rnccI•1<1 ~ulla carta del Can11r.cntc quc-
st' • AHe • (vedi illuat,.7.ionc o pa11, 120) e n'è vcnutn una
-- - fijlu..ni. 1nt('rc.a1utnti111;ma ~ cloqucm:c.
130
conu:tiorze pedago!(Ìco dell'apostolato 1mss1011ario,
q,,nle f,. pimsuta dal Samo etl11ct1tore, e fu spiegata
dall'oratore III altra sede co11 apposua trattazione.
Il concetto romiste nel p,:11t1rart tra Rl'in/<'<klt per
me:iz:o ddla rora td ed11ra::iont d.el/a R""'~lllli, mtt-
u11da I, sd,ur, dri gun·i1utt1 avatrti ai prr,firatori dd
Vangelo .., Co.,I t,ide 11/tl suoi so1tni pruorntori: dUJ
dittm aj fif!/i , 1mi,1a110 i padri,. E dli rl'sto il sistema
ptdnrrQ!!iw dcl/'~i,,ra,e col lm'<lro e rolla ba11tà è
qurl/n che rontrOnrf!IIQ l'nzio11r del •ar,·rdatr e tiri
prt::::10so cood,1110, r laico wlesumn, e do 011 S S. Pin X f
rarrnma11dava eh 11011 sroftm r,.
Go11cett1 s:r1ecosamrote spieJtali, che qw basta aam-
nnrc, e chi! conrludono con mostrnrt in Dm, Bosco In
re,·i,•isct11;;a dr/In roma11ita hc11cdet1inn.
SPCUBNDO I 'Assu MISSIONARIO.
Pas,011n
q"i11di in rasst1111a le singole imprese dell'a':11011~ salesu111a
il/11strote rn11 oppartr,ne proit:::iotti. Pmsam> le jÌf,'1tr4
dtl Caf!/iero, del Fas:11a110, del Lasal(no, drl ,,Ialt111,
del Bal:::ola, ,ltdl'Unia: 111 t,·rrr remoti' rsplorau dal
Dr ,wostim snlnim,u: le gruh nrl loro s101t1 nati,,o "
11ella loro miolesc,11::a civilr: le rostrw:ùmi e le in-
mutrie e il lm.•riro agricola: ,,. samle, lt palt!stre, le
m1mcl1e, tra , ,iro.fiti e tra i ltbbros,
E il pt:11s1n-o corre allo staio prim1~r1110 dtlla P(l-
ta.i:011io t della Ful'!(hio sro11orei11to, dit•tmtlr, pel mi-
racolo salesiano, irr tre11t'a1111i terre florù/ame11te rn-
sllmlf e cifJi/1: il dono di Dnn Bosca a Ila Clliua e
ali'/-lmtrica cwile.
Uno suondn Patagonia potf!f>a dirst il centro brasi-
liano dd ,'I-follo Grasso, co, /trfKi Boro,os; I! i Salt!-
sillm e Don Bafaola ne fec11rn 111 tre11t'au11i di lavoro
11110 terra di cittodim" cattolici dtl Brasile. Rima11gon1J
auanto o loro i Cluma11trs n1,e/li e so11i:11i11arii. tra
, quali si m·nn::::n s01,guit111ndo l'uttreprde::i::a degl,
Apastoli.
/,e 111issio111· brt11ilia11e l,011110 rimontato sopra 11,Ja-
naos il Rio Nl'f/ro a 4000 Km. dalla Jou dell'Am=-
110111; e , ri:111/tott ro110 lusint:ltt"i ctmli! s11ll'Alto ."ffn-
dri,n a Po,to Vrlho. Vieni', prougurotlo In li11M del-
/'Asse, la più o,tpra de/lt' missj1Jni: q11tlla dtll'Equt1-
to,~, tra i Jivaros cacciatori d, fl!Ste, dovt il Sale--
sia110 Ila castrnllo 011clie le strade e i pont,.
E sr ,:iu11rrt i,, Colombia, tra i lebbros,, tlot.'e col-
l'troismo d~la dedi-::io~ e drl/'i111mola:::in11t ,Ji Sacer-
do1i " d, Suore, si attua in pier10 il prorrramma del
sisttma salesirmo.
S. PAOLO P. L'I\\.IPERO 01 CRis-rp. - Quel cJ1'i
e dttto dei Fìeli di DOTI Bosco un esempio dtll',miversa
mimo11ar1etd rattof,ca nel Sud-America.
[,o spirito di codesta mo/tt!plice epopea sta nelle
parole deLL'ApMtala delle ge11tt (Eph., IV, 13): • u11irt
t11tti ndl'umtd della fede ,n Cristo, eltt'at1do le ,t,rp1
u111011e alla comp/rta m.alurttd t alla statura di Cris-to •-
f,'ar,osto/ato dr q11est'ultm1a ora pnrtrrtl tra non
mollo, forse rr11 11na gennaair111t o poco p,ù, il tuo
frutto, insertt,do, (Ome ne, srmli trascorii. , popoli
,nmonmù 11el popolo delle 11a~io11i civili I' cattolicl,t.
[:' la Crort del S1,d i/lummtrà la c(l11qmsta com-
piwa 110n con t /'aqw/e dell'oro d, Traia11u, ma t:01
Labaro di Costm1t1110, r.lle impersona ecl im:1mtrn
11ella cattolicitd imperiale di Ro11u,, l'impuo d, Cristoj

2.2 Page 12

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DALLE NOSTRE MISSIONI
RIO NEGRO (Brasile).
Dopo una furiosa tempesta.
Rev.1110 signor Don Ricaldone,
Questa volta le scrivo non per darle notizie
della Missione, ma per invitarla a ringraziare
con noi il Signore, che per intercessione della
Vergine Ausiliatrice ·ha scampato me e vari
confratelli da una tremenda tempesta. Era la
notte dal 30 al 31 ottobre ultimo scorso.
Con due battelli carichi di merci e di viveri
per le nostre missioni navigavo con un equi-
paggio di sette uomini nella pericolosissima
baia di Boiassù, per iniziare la mia visita alle
missioni oel Rio Negro, quando fummo im-
provvisamente sorpresi, verso la mezzanotte,
da una terribile tempesta, àccompagnata da
fortissimo uragano; uno dei tanti, che si sca-
tenano all'improvviso in quella baia, larga più
di r6 chilometri e tristemente famosa pei suoi
tradimenti e per le sue tempeste.
Dopo circa un'ora di inutili sforzi, dovemmo
abbandonare uno dei battelli, che andò ad in-
frangersi contro le roccie vicine, colla perdita
e la rovina quasi totale di tutto il suo carico.
Ma, imperversando la tempesta, in un cre-
scendo spaventoso, che durò quasi due ore,
il nostro pilota perdette ogni speranza anche
pel battello superstite, in cui, dopo grandi
sforzi ci eravamo raccolti. In balia dei gorghi
neri delle acque scroscianti, tra le più .fitte te-
nebre, supplicai ripetutamente con viva fede
Maria Ausiliatrice che volesse ottenerci dal
Signore la salvezza, promettendo di pubbli-
carne la grazia e di offrirle in tutte le nostre
missioni solenni funzioni di ringraziamento.
La Madonna ci esaudl.
Stremati di forze, riuscimmo infatti col ba-
tello superstite, quantunque fortemente ava-
riato, a riprendere il cammino dJ Manaos,
dove arrivammo alle sci del mattino. Avendo
perduto quasi tutto, entrai anch'io scalzo e
maJconcio nel nostro collegio, dove, soccorso
e vestito dai nostri confratelli, potei celebrare
la Santa Messa della solennità di Cristo Re.
I danni sofferti ammontano a circa 30.000 lire.
Ma ringraziamo di tutto cuore il Signore
d1averci salvata la vita, assieme ai sette uomini
del nostro equipaggio, mentre in quella stessa
notte si ebbero a lamentare varie altre vittime,
scomparse nelle acque tenebrose.
Umiliando alla Vergine Ausiliatrice tutta
la nostra riconoscenza, anche a nome dei miei
compagni di viaggio, compio la nostra pro-
messa con rinnovato spirito di fiducia filiale e
chiedo la sua benedizione.
11'1anaos, 30 novembre 1937.
aff.mo in G. C.
Mons. PIETRO l\\tlAssA, Amm. Ap.
CINA
Una festa di S. Giovanni Bosco.
Amatissimo Padre,
Anche a Kamkong la festa del nostro $anto
fondatore Don Bosco è riuscita in tutto il suo
programma, nonostante il continuo rimbom-
bo degli aeroplani nemici sul nostro capo.
Le dolorose sensazioni dei rumori e degli
effetti della guerra non ci hanno privato di
questa consolazione. Maria SS. Ausiliatrice,
Don Bosco, e Madre Mazzarello ci hanno
sempre protetto e, lìnora, non abbiamo a la-
mentare nessuna disgrazia personale. La festa
fu rallegrata dalla -.risit.-i pastorale di S. E.
Mons. Canazei, da nuovi Battesimi, nuove
prime Comunioni, nuove Cresime, e da molte
altre fervorose manifestazioni di vita cri-
stiana.
S. E. fu ricevuto da un Comitato d'onore
composto dai capi della cristianità di Kam-
kong (Namyung); dal corpo insegnante delle
scuole, dai presidenti e dalle presidenti del-
1'Azione Cattolica. Ginnasti pagani precede-
vano il corteo che gli mosse incontro; centi-
naia di bambini sventolavano bandierine va-
riopinte con iscrizioni inneggianti alla Chiesa
Cattolita, a Don Bosco, e al suo rappresen-
tante. Seguivano i musici - aUa cinese! -
con pifferi, tamburi, piatti, e col famoso «tong
tong "· strumento rumorosissimo che rim-
bomba da parere il finimondo. Ultimi dd
coneo erano cristiani e pagani affratellati dalla
comune simpatia verso il Vescovo. Davanti
alla residenza attendeva il piccolo dcro, soci
dell'Azione Cattolica, col missionario salesiano.
Tutto si svolse secondo i u monita nanchinesi 11
e secondo gli usi della Cina. La gioventù
maschile e femminile cantò in latino l'Ecce
Sacerdos magmlif composto per l'occasione dal
nostro Janssen. Terminata la parte religiosa
- - del ricevimento, S. E. salì sulla tribuna, pre-
131

2.3 Page 13

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parata in cortile, per l'accademia in onore di
Don Bosco. Le pubbliche accademie sono un
gran mezzo di propaganda cattolica anche in
Cina: mentre adunano i cristiani per infervo-
rarli a un più intenso lavoro individuale e so-
ciale, dànno occasione di additare ai molti
pagani l' U1wm neccessarmm! La massa cantò
l'inno di Don Bosco e un missionario salesiano
tracciò brevemente la storia della cristianità
di Kamkong; seguirono quindi poesie in
lingua classica, discorsi d'occasione e canti
sacri. Anche i pagani presentarono il loro tri-
buto di gratitudine per le opere del missio-
nario: la scuola, il dispensario, l'assistenza del
missionario e del personale catechistico, che
usa loro tanta carità. S. E. Mons. Canazèi
nella conclusione si rivolse anche ai pagani:
" ...Avete visto - disse - che nel Vicariato di
Nam-Shiu-Lin quasi tutti i missionari pro-
tesranti hanno abbandonato il loro posto, a
causa della guerra; solo noi, i rappresentanti
della vera Chiesa, i missionari cattolici, siamo
rimasti con voi, e non vi abbandoneremo. Se
c'è da godere, godremo con voi I se c'è Ja
soffrire, soffriremo con voi! perchè abbiamo
solo un desiderio, il desiderio di Don Bosco:
Da mihi animasi con il comando di Cristo:
Ewites docete omnes ge-ntes !... Aiutateci a sal-
vare le anime vostre! Non sono i discorsi, i
festeggiamenti, che ci consolano; ma il "ostro
battesimo! 11.
L'accademia si chiuse con l'inno al Papa.
su melodia cinese. A sera, rappresentazione
teatrale sulla bellezza e valore della virtù an-
gelica, e la necessità di essere pronti, per con-
ser\\Tarla, a sacrificare anche la vita; poi un
bozzetto sul vero amor di patria.
Il giorno dopo S. E. Mons. Canazei celebrò
la S. :Messa e distrihul numerose Comunioni.
Poi impartl la santa Cresima. Nel pomeriggio,
dopo la Benedizione col Santissimo,·una spe-
ciale benedizione ai bambini. Tutte le madri
presentarono i loro piccoli al Vescovo. Sem-
brava la scena evangelica:~ Gesù tra i pargoli».
Sorrisi di gioia, commenti di compiacenza:
~ Come vuol bene ai nostri bambini I » dice-
vano le mamme, tutte gongolanti. A sera,
di nuovo teatro; attori gli allievi del corso ca-
techistico e i soci della Gioventù Cattolica
kamkongcse. Soggetto, di propaganda catto-
lica: un maestro di scuola convertito al cristia-
nesimo da un suo allievo. Fu inculcato il segno
della croce come mezzo di protezione contro
gli spiriti maligni, dei quali i pagani hanno
tanta paura, e contro i quali fanno cerimonie
superstiziose nella speranza di esserne libe-
-rati. Amatissimo padre, dalla mia povera re-
132
!azione potrà farsi un'idea della festa, e per-
suadersi che il Signore è con noi. Lo ringrazi
anche lei e lo preghi a farci continuare sem-
pre sulle orme di Don Bosco.
Suo aff.mo in C. J.
Kamhong, 18-n-r938.
Sac. CARLO A=-rrONIO KmzcrrNER
Missionario Salesiano.
GIAPPONE
Nel programma di Don Bosco.
Rev.1no signor D. Ricaldone,
Il programma di carità che ci siamo pro-
posti di svolgere salesianamente, si attua in
varie forme, sempre sulla base del ricordo di
Don Bosco ai suoi missionari: " Prendete cura
speciale degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi
e dei poveri, e guadagnerete le benedizioni di
Dio e la benevolenza degli uomini ». I nostri
Cooperatori e le nostre Cooperatrici, conoscono
già le nostre opere principali: l'Ospizio di
Miyazaki, l'Istituto di Naka!su, gli Oratori
quotidiani e festivi, sorti ovunque si manifesta
un'attività salesiana, gli Asili d'infanzia, le Con-
ferenze di San Vincenzo, le benefiche opere
delle Figlie di Maria Ausiliatrice. A Tok')'o
le opere sociali sorte nel nostro Oratorio di
Mikawajima, specialmente l'Asilo, il Dispen-
sario D . P iacenza e la Scuola Professionale
Don Bosco, sono campi fecondi di carità, de-
stinati ad una copiosa messe di bene. Penso che
le farà piacere aver notizie dello sviluppo che
nuove forme di opere di carità vengono pren-
dendo in (avore specialmente degli ammalati.
Le vj_site a domicilio, compiute dai soci delle
Conferenze di San Vincenzo si sviluppano
meravigliosamente. Oltre quelle di Miyazaki
e di Miyaconojo funziona ora anche quella di
Beppu, composta anche di Catecumeni che
trovano in queste visite wio dei più forti sti-
moli nel gran San Martino, che ancor catecu-
meno donò metà del suo manto a Ge~ù ! Come
narrare gli esempi di "ero eroismo, noti a Dio
e ai pochi attori, che si moltiplicano in povere
catapecchie, in camerette prive di tutto, o
anche sotto la volta del ciclo? I L'anima giap-
ponese, inclinata com'è naturalmente alja
gentilezza, riesce a forme quanto mai simpa-
tiche. Oh, fosse lecito all'obiettivo fotogra-
fico fissare tutte le scene cli squisita carità dei
soci delle Conferenze!... 1VTa no... ! È meglio

2.4 Page 14

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Anche nel Messico, nelle Cat-
tedrali e nelle Chiese aperte
al pubblico si è celebrato il
50° della morte di San Gio-
vanni Bosco con solennissime-
fu02ioni.
Ecco a sin.i.stra l'aspetto della
Cattedrale della capitale du-
rante i Pontificali dell'Arci-
vescovo.
f,r alto: L'Arcivescovo di Mes-
sico alla Messa Pontificale.
- L'Arcivescovo di Morelia
nel Santuario di Maria Ausi-
liatrice.
- - 133

2.5 Page 15

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che l'uomo serva Gesù nella persona dei suoi
poveri, nel silenzio, nel nascondimento...
L'Opera della buona stampa, specialmente
se improntata aUa carità, è un altro mezzo effi-
cacissimo di propaganda. N'è prova il successo
del mensile: Vivere nella carità, edito dall'O-
spizio di Miyazaki, t'he va a ruba tra i pagani.
A Beppu i nostri hanno iniziato una società
di studio dei Libri cristiani, coll'intento di dif-
fondere, specie fra i protestanti e pagani, lo
t spirito di carità cristiana. già uscito il primo
volumetto, che presenta tradotta la «Didacké ll;
sono in preparazione altri volumetti: Atti dei
Martiri; U11ità cristiana, ecc., che, se dobbiamo
giudicare dall'esito del primo, sono destinati
a fare un gran bene. Per l'ammalato special-
mente il libro è un compagno fedele nelle ore
di inevitabile noia... Se la buona parola fa
presa in quel momento di solitudine, si può
dire che è un'anima che si salva. Quanti esempi
potremmo citare! Urge, urge stampa buona,
attraente, persuasiva per queste care anime,
già cosl provate dai loro dolori. E i mezzi? Al
momento tiriamo avanti con fede. La vendita,
a prezzo di fallimento, e qualche offerta for-
mano il piccolo capitale che servirà alla pub-
blicazione di un altro volumetto... Cosi l'esito
è assicurato... edizioni esauritissime... Ma
quello che più mi stava a cuore di comunicarle
è che si è stabilito a Beppu il Segretariato del-
l'Apostolato degli infermi, il primo dell'Opera
internazionale in terra di missione. Per ora
funziona per tutto il Kyùshù, col desiderio
che presto si estenda a tutto il resto del Giap-
pone. Ne godiamo tutti, e penso che ne godrà
anche Lei, amato Padre, e quanti amano Gesù
nei poveri fratelli infermi. Se si può compren-
dere in ogni punto del globo la psicologia del
malato che prega e sa pregare, direi la si gusta
al sornmo a Beppu. I nostri confratelli e le
anime buone che ne condividono l'apostolato,
lo esperimentano quotidianamente. Poveri es-
seri, la cui vita è così spezzata, che sembrano
votati ad una esistenza inutile, il più delle
volte senza speranza di guarigione, possono
essere guidati a divenire apostoli coraggiosi,
coscienti dei loro dolori. Ogni giorno, abbrac-
ciando con Gesù la loro croce, le loro soffe-
renze, molto meglio di noi dicono: « Eccomi,
Signore, voglio fare la vostra volonrà ! " È la
miss.ione di apostolato fissata loro da Dio:
« Guadagnare le anime per mezzo della Croce 11.
Ho provato questa condizione tempo fa, quando
mi recavo ad amministrare la Santa Cresima
1.rn i poveri tubercolosi del Sanatorio cattoHco
e in varie famiglie di ammalati a Beppu. I
nostri cari ammalati si affrettano a dare il nome
all'Associazione che loro questo mezzo di
salute per sè e per gli altri. Ricevono per posta
la lettera mensile, semplice e cordiale, che li
avvince in un cuor solo con Ges~ sofferente.
Sanno che il Papa conta molto sulle preghiere
degli ammalati, e che con riconoscenza dona
la sua paterna benedizione a quest'opera, che
si può ben chiamare te Passione cattolica» e
che, sotto l'impulso profondo e invincibile
delle sue preghiere e dei suoi sacrifici, si af-
fianca cosl potentemente a quanti lavorano
per la salvezza delle anime...
Ma, dal regno della sofferenza, passiamo a
quello della gioia: ai nostri Oratori. Grazie a
Dio fioriscono tutti in benedizione.
Lei conosce iJ sistema che noi seguiamo:
porta aperta a tutti. Da principio si pensa
solo a giocare coi ragazzi, prodigando loro la
massima benevolenza. 1 .ragazzi giapponesi
giocano assru volentieri. Hanno un repertorio
di miriadi di giochi, secondo le stagioni. Asse-
condarli, vigilando amorevolmente perchè tut-
to proceda in perfetta allegria, vuol dir farseli
amici. Al termine della ricreazione si radu-
nano a sentire un discorsetto divertente a con-
tenuto morale, chiuso, all'occasione, da op-
portuni avvisi, che contribuiscono al buon an-
damento dell'Oratorio. Conosciuti i ragazzi e
le loro necessità, si avviano le opere proprie
dell'Oratorio: dopo scuola, teatro, biblioteca,
musica ecc., e, con la dovuta prudenza, anche
l'insegnamento religioso. Ogni Oratorio ha poi
mezzi speciali, reclamati dall'ambiente e dal
suo carattere di quotidiano o festivo, per tener
conto delle presenze, che dànno diritto a pe-
riodiche premiazioni. La sera del sabato o
della domenica, ad ora conveniente, grande
adunata di tutti gli oratoriani, parenti ed amici
compresi, per assistere a divertimenti di fami-
glia: teatro, canti, declamazioni, proiezioni lu-
minose e cinema; durante i quali, in tutte le
forme possibili, si tenta di inculcare, con Ja
proiezione, col discorso, colla rappresenta-
zione teatrale, la buona massima, il buon con-
siglio che lentamente guidano i volenterosi ad
amare l'Oratorio, le persone, le idee inculcate,
corrispondendo cosl agli impulsi della grazia
di Dio, finchè l'anima si lascia avvincere dalle
amorevoli insistenze di Gesù.
Gesù si serve spesso direttamente dei fan-
ciulli per compiere l'opera di redenzione; li
trasforma, anche pagani, in piccoli campioni
di Azione Cattolica; oppure li fa partecipi, in
punto di morte, dei benefici della fede. Ri-
cordo che a Nakatsu, fra i più fedeli orato-
riani, fatto segno all'affetto e alle cure speciali
del compianto D. Piacenza, vi era anche un
1 34

2.6 Page 16

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povero gobbetto che non poteva partecipare ai
comuni divcnimenti. Cadde ammalato, e, ,-i-
sitato dal missionario, ricevette il battc..'Rimo e
spiccò il volo al Cielo, in compagnia di Savio
Domcn1co di cui aveva preso il nome. l"n'a-
nima sah·ata. Il contatto del sacerdote con la
famiglia e con quelle del vicinato è già un
gran passo per avvicinare le anime al Signore.
Più recente è questo fatto: un fanciullo di to
anni, tal Shibata llidco, ogni giorno, dopo
scuola, veniva a.giuocarc all'Oratorio di llcppu,
ed assisteva regolarmente ai discon;etti ricrea-
tivo-morali. Aveva imparato le nozioni pnn-
cipah del Catechismo su Dio, Gesù Cristo,
la '.\\1adonna, sicchè a cai,a, prima d1 mangiare
faceva sempre il suo bel segno di Croce, e
pregava Maria Santissima. Nella notte di Na-
tale partccipt'l ancora fino alle due alla soknne
funzione; poi cadde malato, ed il suo più
grande dispiacere era di non poter andare alla
i\\Iissione. S'aggravò rapidamente, ed il nostro
D. Arri andò ripetutamente a visitarlo. Per-
duta la speranza di guarire, il fanciullo pregò
il babbo di chiedere alla Missione una meda-
glia delln \\'ergine. A,ut:tla, non faceva che
stringerla fra le mani e pregare. Agli esm:mi
fu bauezzato col nome Luigi, e da quel-
l'istante, mentre prima non voleva sentir par-
lare di morte, si tranquillizzò, dicendo che
presto sarebbe andato in Paradiso. I parenti
pagani chiamarono per gli scongiuri un yama-
bushi, che con i suoi superstiziosi sortilegi
non riuscl a nulla. Il ragazzo peggiorò e pochi
minuti prima di morire manifestò al babbo il
desiderio di avere il funerale cattolico. Gli si
fece il funerale con la massima solennità; vi
partecipò la famiglia, i compagni di scuola,
ed anche il... bonzo! Un'altra anima salvata,
una relazione più stretta con la famiglia del-
l'angioletto, una buona propaganda; ma il
primo richiamo: l'Oratono.
Commoventi ed eleganti le vie del Signore
nel chiamare a sè le anime. Non pochi rngazzi
oratoriani, anche dopo aver interrotto per varii
motivi la frequenza, richiesero in punto di
morte il b.mesimo. !\\on strappa l'ammirazione
un noi.tro paganetto orntoriano, che, an:nùo
il fratello maggiore ammalato, e non permet-
tendo i genitori Ja visita del missionario in
casa, si fece insegnare ben bene dal sacerdote
il modo di amministrnre il battesimo, e, corso
a casa, lo amministrò egli stesso al fratello,
che, raggiante di gioia, pochi istanti dopo,
volava al Paradiso? Ornai non son più rari i
casi di giovanotti, i quali dopo aver frequen-
tato da ragazzi l'Oratorio, arrivano a compren-
dere meglio le cose e, liberi finalmente di sè,
si presentano alla :\\lissione, e chiedono il Bat-
tesimo. L'Oratorio ha già dato anche e con-
tinua a dare e i suoi frutti di vocazioni
indigene, tanto per la Chiesa, quanto per la
Società.
A Tokyo ho a,'UtO la fortuna d1 assiste.re
aUa solenne funzione della Consacrazione epi-
scopale del nuovo Arcivescovo :\\fons. Doi. ln
terra di Missione la elevazione di un indigeno
a tale dignità, è un fatto dì primo ordine. E,
bene rilevò il Delegato Apostolico, J\\Ions. l\\Ia-
rella, che quella consacrazione ,-cni,a a coro-
nare un secolo di eroismo missionario.
Anche i suoi figli, seguendo le direttive ùi
D. Bosco, cooperano, modestamente, ma vo-
lonterosamente, al contributo delle vocazioni
indigene. E la prima cellula è l'Oratorio.
Eccole in cifra i frutti di II anni di lavoro:
Aspir,inti al Semirutrio 20; piccolo Semina-
rio 42; gran Seminario di Filosofia 8; gran
Seminario di Teologm 2; confratelli salc..-siani
chierici 3; coadiutori 3; Oratori festivi 10,
con un complessivo di 3000 allievi.
La sua benedizione faccia germogliare il
seme a frutti centuplicati.
Con tutto l'affetto
suo in G. C.
Mons. V. CIMAnt, Pref. Ap. di MiyMaki.
ASSAM
Fervore d'opere e movimento di con-
versioni nella Missione Salesiana.
Amatissimo Padre,
L'Assam è una delle regioni dell'India che
offre le migliori speranze di nuove srrepitose
conquiste pel santo Vangelo. La grande varietà
dei popoli e delle tribù che vi hanno dimora,
se presenta delle serie difficoltà al missionario
per lo studio delle varie lingue e dei costumi
loca.li, offre allo stesso tempo maggiore possi-
bilità di penetrazione e di risultati. Gr..m parte
delle tribù aborigene delle colline e montagne
assamesi sono et animiste " di religione e, per-
tanto, di piL1 facile approccio; qui, nella val-
lata del Dramaputra, i cosidetti ,, intoccabili n
o fuori casta • superano il milione, e fra di
essi noi contiamo il mag_({ior numero di con-
versioni. Dato il personale e i meni sufficienti,
l'Assam diverrebbe nel corso di pochi anni
una regione prevalentemente cattolica e de-
teonincrehbe altresl la conversione dei paesi
- limitrofi sinora refrattari al \\'angelo 1
1 35
-

2.7 Page 17

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accudire, oltre le varie opere missionarie,
si comprenderanno i sacrifici immensi
che si devono compiere per t~ere il
fronte. Ciò non ostante l'avanzata con-
tinua: ogni anno sono circa 4000 adulti
e 3000 bambini che vengono ad ingros-
sare le nostre file.
La prova del fuoco! (Venerdl Santo
"I936), nonchè arrestare il movimento di
espansione sembra aver dato nuova vita
ed infuso in lutti nuovo ardore aposto-
lico. Proprio in questo tempo sono sorte
le grandi Scuole Superiori di Sant'An-
tonio e di Santa l\\laria in 8hill9ng, am-
bedue affiliate all'Università di Calcutta.
Assai numerosi gli llindù di alta casta
che le frequentano e che fanno sperare
in una più rapida diffusione dell'iùca
cristiana tra le classi dirigenti.
Nel frattempo è sorta anche la bella
cripta della nuova cattedrale sul mo-
dello della grotta di Lourdes che col
magnifico Calvario che le sta di fronte
è diventata un vero centro di attrazione
per lìltli.
Ora fervono i lavori per la costru-
zione del nuovo Grnndc Seminano e
Studentato Teologico che sorgerà in
un'incantevole posizione a Mawlai, la
seconda parrocchia di Shillong, all'om-
bra del Santuario Nazionale del Sacro
Cuore di Gesù.
Così l'avvenire della Missione dcl-
i'Assam, tanto duramente e ripetuta-
mente provata, si può dire assicurato
e noi possiamo guardare con fiducia in
faccia all'avvenire persuasi che non man-
cheranno gli operai evangelici a rarco-
gliere lo messe ubertosa che biondeggia
MèS5lco. Soci della Compa11nla del ss. Sacramento dell'Oratorio
fesU"o. Puebla. - Un vuppo dJ oratoriani premiati. Mes.lco.
Plccoll amici di Don 8 - nel Jiorno della primaComunione,.
nei campi.
S. E. Mons. Ferrando, fedele al suo
bel motto Apostolt,s Christi si è f.ttto
vero pellegrino apostolico. Privo di epi-
scopio e di sede fi,,sa egli è continua-
Le vane sette protestanti, che nei tempi mente in giro per la vasta diocesi che dal
andati avevano ottenuto successi tanto lusin- Bengala si estende sino alle porte della Cina
ghieri, oro sono dappertutto in decadenza e e del Tibet. È suo desiderio di studiare i
battono in ritirata. La Chiesa Cattolica è vari e complicati problemi delle singole mis-
l'unica oggi che dia segni di vita ed abbia sioni sul po:;to stesso accanto ai suoi mis-
un consolante movimemo di espansione. Sem- sionari. Durante i mesi di gennaio e febbraio
bra proprio il momento più favorevole per egli visitò le stazioni missionarie ùelle colline
una più vasta opera di penetrazione. Manca Khasi ove benedisse pure alcune cappelle
però il personale sufficiente. Quando si pensi erette in vari v~llaggi di fresco convertiti.
che presentemente si hanno soltanto sette Scese quindi nella vallata del Bramaputra
stazioni missionarie per la cura di circa 6oooo cd il 27 febbraio raggiunse la nostra missione
cattolici e varie migliaia di catecumeni e che di Tezpur per la chiusura del Congresso d1
- ogni Missionario ha in media 3000 neofiti da
Azione Cattolica, e suggellò un bel Ciclo Eu-

2.8 Page 18

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caristico, che abbiamo voluto organizzare per
dar maggior comodità quest'anno ai nostri
15000 neofiti e catecumeni di accostarsi ai
SS. Sacramenti e di partecipare a qualche
solenne manifestazione religiosa. Il ciclo venne
costituito da una serie cli Congressini Eucari-
stici tenuti nei centri più importanti della
missione.
A DIIANMARA. - Ebbe inizio il 13 feb-
braio in Dhanmara per i villaggi situati fra
il fiume Gabru ed il Dhansiri. 1n questa zona
noi contiamo più di 4000 cattolici appartenenti
in prevalenza alle tribù Mundari, Kharia ed
Oraon: gente semplice e buona che s'accontenta
di poco e sente assai la religione. Fu qui che
in questi ultimi anni abbiamo avuto il maggior
numero di conversioni. Sono oggi una ventina
di villaggi che hanno abbracciata la fede cat-
tolica. Il loro ese_mpio esercita una santa in-
fluenza e fa sl che parecchi villaggi pagani ora
chiedano il catechista e maestro cattolico. Il
villaggio di Nagapattar tempo fa aveva man-
dato una deputazione al missionario che si
trovava nei dintorni sollecitandolo a recarsi
a pregare nella cappella ch'essi, ancor pa-
gani, avevano costruita sul modello di quella
che avevano visto nel villaggio cattolico vi-
cino...
Oggi Nagapattar è interamente cattolico!
Circa un migliaio di persone intervennero
al Congressino ch'ebbe una splendida riuscita
e che avrà certamente una larga eco in tutta
la regione. Portarono valido contributo anche
Don Alessi da Gauhati, Don Devalle da Bar-
peta e due delle nostre zelanti Figlie di Maria
Ausiliatrice. La domenica fu una vera « Gior-
nata Eucaristica li. Tutti si alternarono ai piedi
dell'altare per un'ora di adorazione e di pre-
ghiera. La sera, solenne processione con le
caratteristiche torce, rinnovazione· dei voti
battesimali e giuramento di fedeltà. Fu per
noi motivo di viva soddisfazione e di grande
conforto il mirare neofiti cosi provetti ormai
nella vita cattolica e cosi fedeli ai nostri inse-
gnamenti. ln questi Congressini abbiamo la-
sciato loro ogni iniziativa ed i nostri bravi
Catechisti ed i membri delle Associazioni di
Azione Cattolica con:isposero pienamente alle
nostre aspettative.
Frutti spirituali: 40 battesimi di adulti e
varie centinaia di sante Comunioni.
A BilGHMARI. - La domenica seguente
ci portammo in un'altm località distante dalla
prima più di 100 km. È una 1,0na di piantagioni
di thè che dalle sponde del fiume si stende
sino alla frontiera del nord. Il thè è infatti
l'industria principale delJ'Assam e la sua mag-
gior ricchezza. Sono più di mille piantagioni
che danno lavoro a 980.000 persone e un in-
troito di circa 300 milioni di lire sterline! Il
thè ha trasformato l'Assam: molte delle sue
foreste vergini sono ora scomparse per dar
luogo a queste piantagioni - tea-garderis -
giardini di thè. Ed in realtà sembrano dei veri
giartlini questi campi così ben coltivati con
le vie lunghe e diritte, vie che spiccano bianche
tra il verde vivo delle piante simmetricamente
allineate e inquadrate. È un immenso tappeto
verde che si stende a perdita d'occhio - rotto
soltanto dalle raccoglitrici che passano svelte
di pianta in pianta a raccogliere i teneri ger-
mogli. Linda e gentile si erge nel centro la
villetta del direnore (manager) che ci viene
incontro offrendoci una tazza di buon thè e
l'ospitalità per la notte. Qua e sono sparse
le capanne dei lavoratori. Una discreta azienda
ha in media un migliaio di persone addette
alla coltivazione e lavorazione del thè. Nume-
rosi sono i cristiani, venuti specialmente dal
Chota Nagpur. La loro storia è spesso assai
dolorosa; pure sono felici d'aver trovato in
Assam il lavoro che permetterà loro di rag-
granellare un po' di denaro e poscia far ritorno
in patria. Altri si stabiliranno in seguito nella
foresta e daranno principio ad un nuovo vil-
laggio...
Anche il Congressino di Bagbrnari riusci
assai bene. Numerosi, gli intervenuti: un folto
gruppo era venuto dal Behali orientale facendo
a piedi più di 30 km. Quanta fede in questi
cristiani di ieri che non badano a sacrifici e
privazioni pur di attestare il loro attaccamento
ed il loro amore alla Chiesa e di accostarsi ai
Sacramenti !
A TEZPUR. - U 25 febbraio fin,almente fu
la volta di Tezpur. Qui, il Congresso Eucan-
stico ebbe quest'anno la caratteristica preva-
lente di convegno dei membri di Azione Cat-
tolica. Sono essi gli Avanguardisti della Mis-
sione in cui" riposano le nostre migliori spe-
ranze. Se la nostra Missione di Tezpur vide
in soli cinque anni crescere il piccolo mani-
polo di 2000 cristiani sino a raggiungere la
consolante cifra di .15000 lo si deve in gran
parte all'opera svolta dai membri delle Asso-
ciazioni éli Azione Cattolica. Anche il loro nu-
mero è cresciuto in proporzione col meravi-
glioso incremento di cristiani: da un centinaio
ch'erano tre anni fa, oggi essi sono quasi 2000.
Sono questi umili, ignorati apostoli che con la
- - loro parola, più ancora col loro esempio con-
1 37

2.9 Page 19

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vincono e trascinano i loro fratelli pagani
alla nostra santa religione!
Era la prima volta che si faceva un Con-
gresso esclusivamente per essi ed essi ne fu-
rono santamente orgogliosi e vi vollero par-
tecipare senza badare a distanza e a sacrifici.
La sera del -z.5, la collina della missione venne
presa d'assalto: i bravi soci di Azione Cattolica
sbucavano da ogni parte coi loro grossi tam-
buri e le loro sgargianti bandiere. Yesu ki_ ba-
rai! (Sia lodato Gesù) Khrist Raja !?.i jay!
(Viva Cristo Re) erano i saluti che correvano
sulle labbra di tutti!
I pagani si arrestavano meravigliati e chiede-
vano informazioni. lWa non c'era hisogno di
lunghe spiegazioni: sul cancello d'entrata, in
alto, spiccava una grande croce e sotto una
leggenda formata da lampadine multicolori:
Hhristar Rajya - Il Regno di Cristo. I
Per tre giorni fu un succedersi di sacre fun-
zioni, di discorsi, di canti e preghiere. Tutti
erano desiderosi di portare il loro contributo
di lavoro e di esperienza; su tutte le labbra
c'era un sorriso e tutti i cuori battevano all'u-
nisono per un solo grande ideale! 1( Preghiera -
Azione - Sacrificio II fu il tema principale
trattato dai vari oratori con ardore e co1win-
zione...
Cosi giunse l'alba della domenica quando
tutti ci riversammo al « ghat n (scalo) di Tezpur
per dare il benvenu\\o al nostro amatissimo
Pastore che, risalendo il corso del fiume, dopo
una giornata ed una notte di battello giunse
tra noi accolto con indescrivibile entusiasmo
dalla massa dei fedeli e dei ragazzi che riem-
pivano l'aria di ptolungati «( jay ,,...
Prima della Messa Ponti(ìcale si fece l'ascri-
zione dei nuovi membri di Azione Cattolica.
Erano 160 inginocchiati dinanzi l'altare im-
pazienti di pronunciare il loro giuramento e
di ricevere la bella med.agl ia e la sciarpa bianco-
gialL1 che d'ora innanzi sarà la loro divisa.
Ben cinque sacerdoti coadiuvarono il Vescovo
a distribuire la santa Comunione: tanta era la
folla che si assiepava attorno l'altare per rice-
vere il Pane dei forti! Nel frattempo un folto
gruppo d1 Catecumeni chinavano la fronte
sotto l'acqua salutare del santo Battesimo. Nel
pomeriggio 500 neofiti ricevettero la Confer-
mazione.
Verso il tramonto Gesù Eucaristico venne
portato i11 trionfo atraverso le vie della città, at-
t0rno ai laghetti e lungo il fiume Bramaputra,
in un tripudio osannante, in un palpito solo di
fede e di amore. Quando scesero le tenebre,
i nostri cristiani accesero le loro lorcie. Lumen
Christi! SI essi erano veramente la luce di
Gesù: cristiani ferventi ed esemplari che con
la lorn vita rendevano testimonianza al .ìVIaestro
che venne ad illuminare le tenebre... 11 riflesso
di oltre 2000 fiaccole nelle acque del fiume
aveva un effetto incantevole. l\\Ta noi pensa-
\\'amO al riflcsi;o della pietà di quelle anime
eucaristiche nel mondo pagano e sospiravamo
il trionfo della luce di Cristo in tutta quest'im-
mensa regione.
L'affretti Lei, Padre, colla sua benedizione.
Suo aff.mo in G. C.
Te:::pur 5-m-1938.
Sac. LUIGI R.wALTCO
J\\Jissio11ario Salesiana.
-
-
Tezpur (AssamJ. - Gruppo generale dopo il convegno.

2.10 Page 20

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G RAZ I E
attribuite all'intercessione dJ
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e dJ SAN GIOVANNI Bosco
Racromandiamo ,1h•ame11/e ai graziati, 11ei casi di
g,.,arigìo11e, dì $pecifirrrre sempre bette la mafottia e le
cireosta11ze più importami, e di seg11are d1iarnme11te
la propria firma.
No11 si prwblicano inte!(ralme11te le re/a,..--iom di
grazie a11011i111e o firmate colle semplici i'11iziali.
...Non prender pizì 111edid11e •· - Rendo pubbli-
che grazie a SRn Giovanni Bosco per aver salvato
mia figlia Rosernma in diverse circostanze.
Colpita da morbillo e da gastroenterite, andava
di giorno in giorno peggiorando, tanto che il me-
dico curante non ci dn,·a p'iù speranza di snlvarla.
J\\:la, una notte, la piccola si svegliò esclamando con
un fil di voce: • Don Bosco mi ha detto di non pren-
dere più medicine, chè guarirò lo stesso! •· Noi
pensammo al delirio. Però ci procurammo subito
un'immagine di Snn Giovanni Bosco, dalla piccola
ripeluca.mente l'"ichicst~. e cominci,muno u pregare
con fervore. Verso il mattino, con grande meraviglia
del medico e mia, constatammo che la bimba non
avcvn più febbre, ed era in via di guarigione.
Un anno dopo, mentre gioawn, cadde dal fienile
ne.J portico sottostante, squarciandosi gravemente
il veoLre su un attre,,.zn agricolo. San Giovanni Bo-
sco la protesse anche questa volta, facendola guarire
in breve e perfeuamente.
Una forte difte1 itc le aveva lasciatn la gola in.fiam.-
mata, dolori ali 'udito e gonfiore alle tonsille. Si do-
vette ricorrere ad un atto operatorio. Tutto riusci
felicemente; ed ora In bimba gode ottima sa-
lute.
lo segno di riconoscenza ho regalato alla nostra
chiesa un bel quadro di San Giovanni Bosco, da
tutti onorato ed invocato.
Isola d'Asti, 9 marzo 1938.
ZuccAno RITA R1s.so.
Diverse gra.:rie. - Nei mesi di giugno, luglio 1937
s'ammalarono gravemente due miei figliuoLi:Nicolò,
di anni 14, di febbre tifoidea; Jvlaria Anllll, di anni 8,
di una forma assai più violenta di scarlattina. Que-
st'ultima stette per tre giorni in imminente pericolo
di vita. lo disperavo ornai della guarigione. Mi ri-
volsi quindi a Maria SS. Ausiliatrice ed o Don Bosco
cd ebbi lo gioia di -vederla entrare inaspettatamente
in convalescenza. La soreUa maggiore le aveva le-
gata al polso una reliquia di Don Bosco.
Anche recentemente ebbi un'altra prova dell'as-
sistenza divina. La mia signora, dopo giorni di
serie trepidazioni, fu consolata dal sorriso d'uni1
nuova creatura con un processo rapido e felice
contro ogni mia previsione. Ma poi insorse una
1uavissima infezione settico-piemica caratterizzata
da febbre elt:vatissima, preceduta da brivido di
freddo intenso e prolungato, che spaventava ed
abbatteva, per l'intensità e la durata, l'ammalata.
11 caso era gravissimo e la prognosi complerumente
infausta. E quasi ciò non bnstas~e, in seguito n
l'uso di s~ero, ecco uno choc anoli\\ottico e la mi-
naccia di sincope. Io e la mia figliuola Anna (l'altra
_figliuola più grande si trovava al Collegio di All,
ed il figlio a Cibali, ignari di quanto accadeva in
casa) ci rivolgemmo a :\\<laria SS. Ausiliatrice e a
Don Bosco, e le nostre preghiere furono esaudite.
In dieci giorni vedemmo risorgere In cara inferma,
le cui pulsazioni da 48 al minuto, lentamente co-
minciarono a saure ad So e la temperatura da 35.9,
dqpo 10 gforni era 37, e solo per poche ore della
giornata. Affenno ancora una volt.a da medico e da
cr1idente, ripetendo ciò che ho scritto e detto 11
colleghi, venuti per consulti ed ngli amici, che solo
per l'ausilio divino e l'intercessione di Mario SS.
e di Don Bosco io ebbi salva la mia signora, la quale
oggi, pur presentando dei reliquati della grave affe-
zione sofferta, comincia ad attendere al governo
della casa. Con profonda gratitudine
Cnp~;::i (Messina). Dott. NrcOLÒ M1NCAR1.
Evita ,m'opera::iontt. - Alln mia piccola Liana,
qualche giorno dopo la nascita, s'era gonfiuto un
occhio in modo che il medico chiamato n visitnrln,
giudicò inevitabile una operazione. ln famiglia era-
vamo tutti costernati. Ma, alla vigilia dell'operazione,
ci rivolgemmo con grande fiducia a San Giovanni
Bosco, il quale ci aveva già ottenuto tante altre gra-
zie e lo pregammo nd esaudirci anche in questo
caso tanto penoso.
La mattina seguente quale non fu il nostro stu-
pore e la nostra µioia nel constatare che l'ammalata
era completamente risanata. La stessa infermiera
stentava n credere ai propri occhi, vedendo la pic-
cola completamente guarita. Dop() undici mesi con-
tinua benissimo.
Ringrazio pubblicamente il Santo Don Bosco, e
lo prego a voler vegliare sempre su di noi.
Volterra, 28-2-38.
]OLANDA Bmar11N1.
Tor111e11toso dolore ad una gamba. - Da 14 anni
soffrivo dolori continui e cosl forti ad una gamba
da non poter più uscire di casa, soprattutto negli
ultimi 6 anni; anzi da doven·i rimanere quasi im-
mobilizzata. Medici e cure non avevano potuto gua-
rinni, oè p<>rtarmi sollievo. Avvilita e stanca avevo
perduto ogni fiducia nei medici e nelle medicine, e
sta,70 per perdere anche ogni voglia di pregare.
Circosranze insperate mi fecero conoscere la vita
di Don BQsco, dalla quale fui cosl rìncuornta a
sperare che, con grande fiducia, rornai a pregare.
Pregai Don Bosco, e Don Bosco mi ouenne la
grazia.
La guarigione fu lenta, ma sicura. Ora, con me-
raviglia di tutti i familiari, cammino come se mai
fossi stata ammalata.
Piena di riconoscenza invio l'offerto promessa,
e prego pubblicare la grnzia.
1-le:iu Yorll, 5 marzo 1938.
- - Ge>tA SIGISMONDI,
1 39

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Solo "" rru·racolo la potn>a salvar~. - Il 3 febbraio
u. s-, mia sordl11 Amalia [u colro da forti febbri
causate do intossicnzione intestinale. li male si
Rif"ravò rnpidamon1e, per soprawiiunra nefrite, e
per esten.,;ione dell'intos~icazione nl cuo.i;e- Per tre
jl1omi e Ire noni, ru una continua minaccia di col-
lai;so. Più volte il pencolo <h morte sembrava in ntto:
non più polso, pallore e ri~idità di morte, cecità
assoluti!, con tuttr i sintomi di una morte immi-
nente; lo sresso medico dichiarò che solo un mira-
colo lo poteva snlrnre. Allora noi nccrcscemmo In no-
stra fiducia nell'interces~ione di S. Giovanru Basco e
proprio quando ogni speranza um1ma era S\\'anna,
confonatn col SS. Viatico, le facemmo deglutire, in
un cucchiaio di caffè, un pezzetto di reliquìn di
S. G10\\'anm &sco, al quale tutti, rssa compresa,
recitmnmo, con vivo fede, una rer\\'idn prel(hiera.
Subito essa senti come un interno sconvolgimento
di tutto l'organismo, ,;i assopi ed ebhe l'impressione
che S. Giovanni Bosco, quale appnre nel quadro
pcnnancntemenu: esposto all'altare maggiore nella
nostra chiesa pnrrocchiale, portnto in trionfo eia
an~ e fanciulli b1ancon:.Miti, la guardasse ,orri-
dendole con espres.~ione J, moia e d'incomirg,a-
mcnto.
Aperti i;ili occhi cominciò deciso il miglioramento
che hl portò alla completa guari11ione.
Ora lita bene e \\'Uole pubblicamente esternata la
sua riconoscemm n S. Giovanni Bosco; menda
un'offerta per le Opere salesiane, chiedendo con1em-
poraneamcnte vi\\'C pre-J(hiere per un 'altro ,:rrozia
importante, mentre ha stabilito, per il June<.11 di
Pn;;qua 18 aprile, unn festa ~l)lenne di ringrn:i;inmento,
con discorso in onore del "'lnto nella messa contata
e discor~o sulle opere e m,~sioni i.nles1ane dopo il
solenne Tt Deum ùi riagrazinmento.
Jl,fesola (Ferrara), 25-111-1938.
Cnnonico Don GIUSllPPtl dottor ZARATTINI,
Arciprete-Vicario .Poranto.
Do11 Bouo prOIClllft ,ma fmmglia d, ex-al/in,,;.
Con animo commo~so rendo pubbhcn una vom co-
rona di ,11razie ouenure dall'intercessione di Don
Bo~co.
Un anno fa, dovevo souostare ad un esame che
per me presentava pnrecch,e difficolaì. Prima di
presentarmi alla commissione csanunatrice mi rac-
comancla1 cnldamente alla protezione del Santo, e
subito mi hentii più 1.rnnquilla. IJ'esame ebbe un
esito superJore od ogni miu aspettarn-a ed a quella
delle m1e professoresse.
Poco tempo dopo, mcorn1u,iata dalla prima 11rnzia
ricevuta, nuo\\"amenre m.i 1uccomondui nllu prote•
ziune di Don Bosco per una ddicatll sìtua2ione fa-
miliare. Quando o~ni speran2a pareva dcffesse c,,scre
delusa, In mano del mio protettore ,·enne a portare
pace e tranquillità m famiglio
Xel mese di settembre u. ~., mio pndre, cx.-11ll1e,'O
salesiano, cadde grD\\-emente ammnloto. Profondo-
mente amrosciatn mi rivolsi nl Santo dei giovani cd
olla Vergine Ausiliatrice, promettendo, se venissi
- - c,;nudirn, di pubblicare la grazia sul Bolletti110 Sa-
lesia110 e di fare un'offerta per le Missioni. Il Padre
buono venne ancorn uno volta in mie> aiuto, serhando
al mio affetto il genitore che temevo di pl'rdere.
Ora mio padre sta bene e non risente per nullo del
male avuto.
Rendendo pubbliche queste Jl:razie, invio l'offerta
per il battesimo di due bimbi infedeli n cu, desidero
venga imposto il nome di Pier Giorgio e Maria
Ausilia.
Plarrrzza (Torino) aprile 1938.
,\\-.su~,A SIMONI.
Quando QKtlÌ spunm11a un perduto. - TI 4 febbraio
u. s. min madre, sorpreso fulm.inenmente da 11troci
dolori intcstinnli, fu ricovernta d1 url):enzn m una
clinica della città. TI professore, con~tatata In gra-
vità del mnle (ernia stroz7.atn e peritonite) ritenne
opportuno procedere immediatamente nll'opcroiione,
~enz:i nascondermi le sue apprensioni circa il risul-
tato finale, per il grave ,i1a10 di inrossica1.ione in
s, cui si trovava l'intestino. Il uiorno lo stato del-
1'ummolata si a~gravò in modo tale che il profe!'sore,
perduta ogni speranza, mi disse che avrei potuto
riportarla a casa nella stessa giomotn, perchè ormai
non c'ern più niente da fnre. Con grande (crvorc
in,·ocai il beato Snh•atorc dn Ilorta e San Gio,·anni
Bosco, per il qu11le, come ex-allievo, ho nutrito
sempre unn grande devozione. Sentivo cht In grazia
non mi sarebbe sruta nei;:urn. Infatti nelln s t ~ se-
s mta del giorno si notò il miracoloso miglioramento
e, dopo rre giorni, l'ammnluta fu dichiarata fuori
pericolo. Riconoqcente, anche a n omi' di min madre,
adempio la promeSSll fatta,
.Wo11srrrato, 22-rn- 1938.
CADR/\\S CF.SARR fu AVRl!1.10.
Dopo la festa di l)o11 Bosco. - Credo opportuno
ricordare che nei giorni 27-28 e 29 del p. p. gennaio,
n Soprarnontc (Trentino) si tenne un triduo in pre-
parazione ulla fesrn d1 S. Gio\\"lumi Basco, sul tema
• Forti e Puri• alla presen1.a di tutta la Rio,·entù
maschile. L n domenica 30 ~i coronò con u n:, Comu-
nione generale. Nel pomeriggio fu benedetta la
,mi,:iosa cappelln del nuovo Oratorio Parrocchiale
dedicata n S. C1ovnnni Bosco, uflicmndo il Oceano
Arciprete di Calavino D. Antonio l'ellegrini, De-
curione dei Cooperntori Salesiani.
A !tera, il sottoscrittO nell'ampio teatrino dello
stesso Orn1orio d1 D. B osco, gremito di p~1bblico,
tenne una conferenza sulla ,•1ta e glonficazionc del
Santo con proiezioni.
li 3 1 gennaio fo:sra e cinqunnres1mo ann1"ersario
della morh: di S. Gìo,·nnni Bosco il parroco <li So-
pmmonte D. Luigi Pedrolli, ideatore e realizzatore
dello grnndiosa costruzione dell'Oratorio, celebrò
nello nuo1'D cappclln la primo S. Messa con Co-
munione ,11eneral;:.
Il 27 febbraio venne da me la siRnora Assunta
.Agostini di Sopramonte 1:d alla presenza dr varie
persone, m i disse:
• Mio qipote Menestrina Arturo di 24 anni di
età, il primo di febbraio, si 9enti m11_lc; ma fu ere-

3.2 Page 22

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duta CQlia passej<'gera. 11 6 dello stesso mese, fu ass;l•
lito da una forte bronco-polmonite. Chiamato d'ur-
gen7.a il medico lo dichiarò gravissimo; sicchè, la
stessn sera, fu confeSllato e viaticato.
Il giorno 7, essendosi aggravato, gli fu ammi-
nistrata l'Estrema Unzione e impartita la Benedi-
zione Papale. Il Dottore disse che non avrebbe po•
tuto a,·erc più di due o tre ore dì vico.
Allora, mi ricordai che ave,·a une immagine di
S. Giovanni Bosco; corsi a prenderla e con viva
fede la posi st1tto il guanciale del morente,
t TI giorno 8 incominciò a mÌ.l(liomre e, dopo soli
sei l<'iorni, si alzò da letto. Da qualche giorno ha
già ripreso il suo lavoro e gode ottimo salute •·
Fin qui la zia, la quale coi parenti e testimoni
della grazia pre~ano sia pubblicata sul Bolleflino Sa-
!1tsia110. In fede.
Trento, 1 marzo 1938.
Sac. Al.EssANVRO STI!FE.'ltLLI, Salesiano.
Gtiarita da g1aue 1llQlottia. - Il 22 dicembre
scorso la nost.rn piccola Margherita si ammalò
_gravemente. Un prìmo consulto medico dichiarò
il caso allnrmu.nte: appendicite complicata da bron-
chite. Pregammo fervol'osameme S. Giovanni Bosco.
L'appendicite si risolse; ma lo stato della bambina
si mantenne grave. Sopravvenne anzi ematuria e
pleurite e si sviluppò una bronco-polmonite acuta
con a..~cesso polmonare. La scienza medica si di-
chiarò impotente. Allora noi aumentammo la nostra
fiducia nelln intercessione del Santo. La piccola in-
ferma tenuta in vita con iniezioni e ossigeno, rice•
vette la prìmn Comunione. Il 31 gennaio, era agli
estremi... Ma Don Bosco vegliava. Alle 14 si riprese
lentumente cd iniziò il miglioramento che la con-
dusse a completa guarigione.
Il 27 marzo, Sabato Santo, potemmo portare la
bambina guarit11 a deporre .ùl'urna di S. Giovanni
.Bosco I nostri omaggi di riconoscenza.
Torino, ,0 aprile 1938.
GINA e CABLO TORCillO,
Guòrita da difterite. - Il 13 gennaio u. s. mi
ammalai di difterite. 11 medico curante usò subito
tutte le precauzioni suggerite dall'a, te, percbè il
male non si aggravasse. Al mio cape=le si trovn-
vano le Figlie di Maria Ausil.iatrice, le quali mi
suggerirono di incominciare subito una 11ovena a
S. Giovann Bosco. per ottenere una rapida guari-
gione. Ma questa non ero ancora giunta nJ termine
che un nuovo attacco di mal di gola, minacciò una
ricaduta. Il medico chiese un consulto e tutti di-
chiararono che se non fosse intervenuto Wl aiuto
dall'alto non c'era più alcuna speranza. [nizjammo
allora una seconda novena ancor più fervdrosa a
S. Giovanni Bosco con promessa di far pubblicare
la Jlrazia. Alle nostre preghiere s'unirono anche i
bimbi della Colonia. Il Signore ci esaudi. Prima
che questa finisse, il male incominciò a diminuire
e in breve fui dichiarata fuon pericolo.
Ne sia ringraziato iJ Signore e S. Giovanni Bosco.
P,evenwrio J11fantile della Croce Rossa Italia,u,.
Limone Pùmzollfe (Cuneo), 9 marzo 1938.
Al'IIl!LOTrl NATALTNJ\\.
Pcagnola (Padova}. Sacello decUcato n M . Ausillatrlce.
A Peagnola (Padova). Un sacello dedicato all'Ari-
siliatrice e a S. Gio. Bosw ricorda parecchie grazie
segnalate ottenute dalla pietà della popòlazionc e
dei fedeli dei paesi vicini; e la nuova campana inti.--
tolatn a Don Bosco, la salvezza completa della fa-
miglia Mosche.ri che nell'urto deU'auto contro i
pali del telegrafo avrebbe dovuto perire sfracellata.
Per intercessione de l Ven erabile
Domenico Savio.
Gr1a71/a da risipola e dli flebile mpp11rata. - La
mia domestica Del Todesco Regine, d'anni 67,
veniva colta, il 31 luglio r9;;7, da violente febbre.
li medico che la visitò constatò trattarsi di risipola.
In brevissimo tempo l'infe-i<ione assunse forme al-
larmanti, tanto che fui consigliato d'avvisarne i suoi
parenti. Vedendo poi la gravità del caso e l'inutilità
dei me?.:zi umani, io ricorsi all'intercessione di Do-
menico Savio, pregandolo ad ottenerle dal Signore
la desiderata guarigione. Kello stesso tempo, segre-
tamente, nascosi una reliquia del venerabile giovi-
netto tra i guanciali dell'ammalata. Il male si mutò
in una flebite suppurata. L'inferma venne sottopostn
a dolorose operazioni, che l'indebolirono tanto da
far temere che non si potesse più risanare. Dome-
nico Savio però non ci negò la grazia; la ritardò
soltanto: infatti in poco tempo le ferite cessarono
di suppurare, e si rimarginarono. Orn l'inferma sta
bene, ed io, groto n Domenico Savio della grazia
ottenuta, ne invio commosso la relazione.
Torre di Pordenone, 21 •1•1938
- - GIUSEPPE 01 RAGOCNA.

3.3 Page 23

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Ring raziano anc ora della loro interces-
s ione Maria SS. Ausiliatrice e S. Gio-
vanni Bosco:
111ottura Giusepp-e (Cardè) per tutti i favori e le
grazie ricevute implorando continua protezione.
A. G. (Milano) per l'evitata rovina economica.
Bottalo ,Maria del fu Domenico (Torino) per le
molte e segnalatissime grazie ricevute.
Gallino 1lfariarosa (Occhieppo Inferiore) pel fe-
lice esito di una difficile operazione di peritonite.
A. B. (Ticino) per la guarigione del figlio.
1\\l!ilone Giuseppi11a (Biancavilla) perchè il marito
operato di appendicite e peritonite acuta e perfo-
rata riacquistò i.n breve tempo salute perfetta.
Lucrezia Saetta Castellana (Canicattì) per una
grazia segnalata.
Vettor Fancsllo Pia (San Giovanni di Casarsa)
per un'evitata polmonite e per una sollecita e inspe-
rata guarigione.
Cabras Natalia ( lrgoli di Galtellì) per una segna-
latissima grazia ricevuta.
De Bmedi!lli Pinuccia ex-a//i('f)a (Locana Cana-
vese) per essere sta.ca assistita e confortata da Don
Bosco Santo in un periodo difficile e doloroso della
vita, manda offerta per le Opere salesiane.
Blardo11i Volpone Tosetti Angeli11a (Piedimulera)
riconoscente a Snn Giovanni Bosco manda cospicua
offerto per le l\\fissioni salesiane.
Grassone 111aria Lina (Torino) per l'ottenuta gua-
rigione da febbri tifoidl e per la felice esportazione
del rene destro.
Libera Ferran·s (Torino) per la guarigione di un
ascesso che la faceva soffrire da 4 anni minacciando
l'urgenzo d'un intervento chirurgico.
Ard11i110 Pitho e Margherita (Frossasco) perchè
colpita, unitamente al fratello, da una fiera bronco-
polmonite riacquistarono perfetta salute.
Ch. Antonio Barbarci salesiano (Monte Ortone)
pe.l felice esito di una difficilissime operazione per
grave lipoma prostatico subita dallo zio Augusto
Nosadini, settantacinquenne; e di un'altra delicata
operazione agli occhi suhita dal babbo.
Fontana Rosa (Novara) per una grazia segnalata•
Fm:nro lvlttria (Mendoza - Argentina) per guari-
gione da sinovite cne minacciava di lasciarle conse-
guenze per tutta la vita.
Leocadia Cardoso ùal (Rio de Janeiro) pel com-
pleto ristabilimento in salute, dopo una gravissima
malattia, durante la quale invocò con tutta fede la
Madonna di Dnn Bosco.
.tfoe/li Elisa red. De Paoli (Sola) per la guarigione
del figlio Attilio ammalatosi di tifo e spedito dai
dottori.
B. F. (Piossasco) per una segnalàtissima grazia
ricevuta, in arresa di nitra.
Go/la Adelaide (Torino) per la guarigione del
bambino.
Fmm'.~lia !vlercalli (Nibbiola) pel felice ritorno
- - del fratello che rimpatriò sano e salvo dopo '.tJ mesi
di permanenza m A O. I.: invoca continua prote-
zione e altre grazie.
Scribm,te J. (Oakland - S. U. Am.) perchè dopo
fervorose novene ottenne il sospirato impiego.
Gasperoni Luigi (Fnetano) percbè la figlia Dina
curata a tempo evitò di perdere la vista.
Marchi Selene in Massimiliano Mazzali (San Pos-
sidonio) per aver avuto i propri poderi esenti da
grandinate.
Beltrartù Rossi Maria (l\\lilano) perchè la figlia
che si era prodotta una frottura all'anca potè, sia
pure dopo molte cure e sofferenze, riacquistare la
primiera salute.
Port.a Lucia (Conzano Monf.) per la protezione
accordata al fratello Cesare, salesiano, in America.
Invia un'offerta pel nuovo altare di Maria Aus.
Bot•io Antonio e famiglia (Bricherasio) pel felice
esito di una operazione chirurgica.
Farelli Carolina (S. Giorgio Canavese) per l'ot-
tenuta guarigione.
Giovmmo11e Fascino Teresa (Castagnole Lanze)
per la guarigione della figlia senza la temuta ope-
razione.
Coutrmdin Alessa11dri11n. (Perosa Argentina) per
umi segnalatissima grazia ricevuta.
111osca Caterina (Santa Croce) per la guarigione
della mamme colpita, aù 84 anni , da bronco-polmo-
nite e r idotta in fin di vita.
Bruni Carla (Acqui) per la g uarig.ione senza ope-
razione di una per.,ona di famiglia colpita da ascesso
alla gola.
Pesco/orma Giuseppina (Torino) pel felice esito
di una grave operazione chirurgica.
Gambino Emilia I mmacolata (Torino) per la
scomparsa di un grave esaurimento nervoso d urato
parecchi mesi.
Bertolino Sebastiano (Pinerolo) per varie grazie
e favori ricevuti.
N. N. (Cassino) per In miracolosa guarigione ùel
padre.
Armosi110 Amasio Emma (Tigliole d'Asti) per l'as-
sistenza e conforti ricevuti.
Manfredi Cm,enago Nina (Montemurti.no) per
aver trovati i mezzi necessari a fronteggiare una
spesa imprevista.
Cortes() L,,igina (Castagnole Lanzc) perchè la
figlia potè riconquistare le salute evitando una grave
operazione chit'urgica.
C. D. C. (Torino) per la guarigione cli <lue figli
colpiti da ascessi maligni alla gola e all'occhio.
Jli!arùcotti Pietro per aver evitato una catastrofo
e per un'altra grazia ricevuta.
1''a11fani d1. Flori11do (Fogtizzo) per la guarigione
drlla mamma.
Fascio/o Renato (Torino) per un.i segnalatissima
grazia ricevuta.
Fedn'zi Colleo11i N/aria per la guarigione del ma-
rito.
Sesia Maria (Tigliole d'Asti) pel buon raccolto
dei bozzoli effettuato nel 1937.

3.4 Page 24

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l,o Monaco Gioo. Batt. (Carini) per la guarigione
delle piccola Maria colpita da peritonite.
Grass-is A11,?ela i,, Pretti (Ivrea) per la ricuperata
salute di suo marito.
Fr11srio11e Rita (Salerno) per aver ritrovata la
perduta pace del cuore.
Debrio Carmùra (Alghero) pcrchè, colpita da una
grave forma di nefrite, guarl per intercessione del
nostro Santo.
CavagttDt Carrabotta Emilia (Clairton Penna)
perchè un nipotino di 23 mesi, colpito da fiera bron-
chite, cominciò a migliorare al contatto di una re-
liquia di Don Bosco e in seguito guarl perfettamente.
!l. B. C. (Racconigi) per evitata operazione d'un
attacco di appendicite c per la guarigione del figlio
da un male alla schiena.
N. N. (Galliate) per la guarigione della figlia da
unn tcrt ibile infezione che rendeva il caso disperato.
Ch. Adolfo Dalmasso, salesiano (Bcnevagienna)
per aver felicemente sostenuto un'operazione di
appendicite.
Tamai,rni ,ìfelania in Jl,fo:r:rouhi (Rivolto d'Adda-
Cremona) per la guarigione del figlio che, per l'esplo-
sione d'un fucile, avevo dovuto subire l'amputazione
della mano, senza che bastasse ad arrestare la setti-
cemia. L'onesto, avvenuto inaspettatamente più
tardi, fu dal medico stesso attribuito alla grazia
invocata con fede dall'intercessione ùi Don Bosco.
Eleo11ora G. ludice (Siìo Sebastiiio-Brasilc) per
la guari,:iione di tutt3 la famiglia da febbri maligne
e per altre grazie ricevute.
Burzio Maddale,ia (Riva <li Chieri) perchè potè
avere la gioia di una cara bambina, sen7..a subire
l'operazione ritenuta dal medico necessaria.
La mm11ma Elena Candela e la ::ria Maria Rosaria
Cmuleln (:Milano) per la guarigione del rispettivo
figlio e nipote Giulio da otite acuta purulenta e da
mastoidite.
BondiD Sa11titra (Adro-Brescia) per la guarigione
del nipote Porta Giuseppe da gastro-enterite e da
tre ricadute di broncopolmonite.
Cai11elli Maria (Sopramontc) per felice esito di
operazione di ernia strozzata e per altre grazie.
Maria Pennato G,·oppo per l'aiuto ottenuto in
critiche situazioni.
1'eresa Cerruti (Torino) pel felice esito di una
operazione.
M. A. Bolla (Torino) per la guarigione della so-
rella da bronchite influenzale e pel miglioramento
della sua salute.
So111::og110 Gi,,seppina De Giorgi (Vigevano) pel
felice esito d'una delicata operazione al rene destro.
Luisa Carino per la guarigione del figlio da dolo-
rosissima otite, per l'assistenza prodigatagl,i durante
gli esami, e per la benedizione ottenuta sulla cam-
pagna.
Gi()'l)a11ni Romero (Catania) per la guarigione della
sua signora da anemia perniciosa.
Fanfani Severina (Pala220 del Pero-Arezzo) per
la guarigione da bronchite acuta influenzale con mi-
noccia di tisi, ottenuta al termine di una novena a
S. Gio. Bosco.
Ch. Armando Piras, salesiano (Bandel-Bengala)
per la mirocolosa assistenza ottenuta in di.ffi.cilissime
operazioni complicate da violenti emorragie.
Boggio l'vlaurizio (Pinerolo) per l'incolumicà del
figlio tenente di Complemento Boggio Rag. Coli.
Giovanni, volontario in A. O. I. dal luglio t935,
decorato con tre croci di g1<crro, di cui due sul
campo, in tutto il corso della campagna etiopica e
specialmente nel combattimento di Gi.ana~obo e
in une pericolosa caduùt, mentre manovr:,.va di
notte al buio in Tripolitania.
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
S11ttant'a1111i fa, proprio il 9 giugno 1868, I'Arci-
vescO'VO di Tori110 Mons. Alessandro Riccnrdi, co11
tutta !,i pompa del sacro rito, consacrava sole1meme11te
la basilica di /\\Ilaria Ausiliarrù·e, e Don Bosco saliva,
dopo di {i,i, l'altare della i\\lfadonna per celebrarvi la
santa Messa. Vi lascio i111111agi11are tutta la suq gioia,
le me emozirmi! Ritornato in sagreuia, si raccolse a
lungo in ringra:sia,,umto, poi si tratten11e a parlare
colla mamma di un sacerdote salesit;zno venuta a To-
rillo per la festa. Co11fortatala della sua benedizio11e,
dine al sacerdote: Tu non sarai il solo salesiano
della tua famiglia! Cosa si11golare.l ]11 famiglia egli
aveva quattro fratelli propc11Si a tutt'altro che a farsi
religiosi, ed ,ma sorella ancor picci11a. Ebbe11e: 14 a1111i
dopo, la sorella entrava nell'Istituto delle Figlie di
Maria Ausiliatrice; e, nel 1893, ,mo dei r-ratelli si fa-
ceva anch'esso salesiano. T..,e due vocazioni si roi-
fapparono in ml>do assoltltame11te impensato.
Cari amici: a settant'a,mi di dista,1:;:-a, la basilica
di Maria Ausiliatrice /,a dilatato lo spa..--io, abbellen-
dosi di marmi e di luci; la /Vladomia brilla dal mo
nuot/O altare e la salma di Do11 Bosco par che riposi
t1èlla gloria. Ma il SaJlfO 11ot1 riposa. Co11tim1a invece
il suo apostolato. E par che, addita11do il quudm del-
l'Ausiliatrice circmulatp dagli Apostoli, inviti altre
anime g,merose a co,zsacra.rsi a Dio. Chissà die la sua
vc,-e 11011 gituwa a11che a qualc,mo di t•oi, che, legge11do
il Bollettinò Salesiano, sentite O(f11i mese l'appello
accorato di tanti missionari' ùis1dficia11ti di fronte ai
milioni d'i11Jedeli che attendono la luce del Vangelo!
Oh, se il Sig11ore vi chiama, no11 fatr i sordi. Rispo11-
dete con tlitto lo slancio del vostro cuore. La f}Ostra
vita 11011 potrebbe trovare più sublime missione, non
potrebbe essere più preziosa. Diventar sacerdote, di-
ve,itar missionario: ui può mai essere pitl alto ideale?
Non vi spave11tino i sa;;rifi,ci. L'amor di Dio fa luflo,
la sua santa ,?ra;;na trio,,ja di tutto. lo ve l'auguro
,011 liitto il cuore. V ostro ajJmo
-
- Don G1ULIVO.
143

3.5 Page 25

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N E C R O L O G I O larga beneficenza. Pietà profonda, amabile doicezza,
carità inesauribile e generosa rassegnazione nella
Sa les iani def un ti :
penosa malattia che lo trasse alla tomba, sublimarono
la sua anima nell'amor di Dio e del prossimo, river-
FLORIO D. CARLO, sac. da Biella (Vercelli),
t a Castelnuovo D. Bosco (Asti) il 12-11-,938 a 55
anni di età.
TABONE VITTORTO, cond. da Chiusa S. Mi-
t chele (Torino), a Cuiabà (Brasile-Matto Grosso)
ìl 23-r-1938 a 67 anni di età.
SCIIWARTZ GIOVANNl, coad. da Obersachsen
(Sv,zzera), t a Jagdberg (Austria) il 15-11-1938 a
65 anni di età.
SRDELIC FRANCESCO, coad. da Spalato
(Jugoslavia), t a Rio Ne1,,ro (Brasile) il 17-x:1- 1937
a 30 anni di età.
GALLO DONATO, coad. da Monteforte del
Cilento (Salerno), t a Portici (Napoli) ti 19-11-1938
a 62 anni di età.
C oope rat ori defunti:
berando nel suo ministero lo splendore di santo ?.elo,
OGGERO MARGHERITA ved. BARALE t a
Peveragno (Cuneo) il 24 marzo u. s. ad 84 anni.
Madre del nostro Don Paolo Barale, ero zelante
Cooperatrice delle Opere salesiane, dirntissima di
Maria Ausiliatrice e di S. Giovanni Bosco, Trascorse
la vita nella pietà e nel lavoro e spirò, come deside-
rava, in un giorno sacro e Maria SS.
DE COL ANDREA t a Casarsa (Udinel il 31
gennaio u. s. a 62 anni di età.
Fervente Cooperatore. padre esemplare, seppe
cristianamente educare ben tredici figli, di cui due
sano già missionari salesiani in Oriente, uno è aspi
rante, ed una figliola professa fra le suore missionarie
della Nigrizia (Verona). Frutto della pietà eucari-
st ica e dello spirito di carità che, infiammando la
MONS. FRfINCESCO DET CONTI SETIB-
NELLlt a Verona il 4 aprile u. s. a 94 anni di età.
Primo Direttore Diocesano dt!i. Cooperatori sale-
siam di Verona, aveva attinto al cuore stesso dj
Don Bosco i palpiti più generosi dello zelo sacer-
dotale. La farrw dell'uomo di Dio l'aveva infatti
tratto a Valdocco fin dal 1878, quando Don Bosco
era nel pieno fervore della ~ua attività, per studiarne
sua vita, si trasfondeva nella famiglia. Aveva chiesto
a Don Bosco di ottenergli dal Signore nel giorno
della sua festa o la guarigione cl,a una Lunga malattia.
ch'egli sopportava con ;dificante rassegnazione, o
la grazia di andare in Paradiso. E spirò dolcemente
proprio il 3J l:\\"Cnnaio, al termine del santo Rosario,
recitato colla moglie e coi figli.
Altri Cooperatori defunti:
l'opera e lo spirito. N'ebbe l'impressione di un
Andreis Giusei>pina, Tori110 Baronchelli Giovanni,
santo. • Per qUll.nto mi sforzi di cercar l'uomo -
scrisse - non trovo che il santo•· Ritornato a Ve-
rona, ove allora coprÌ\\a anche l'ufficio di vice-ret-
QuimU1110 d'O~lio (Brescia) - Bello D. Oronzo, Lecce -
Bcrlusconi Carlotta, Lurago Mnri1101re .(Como) - Bertero
Luc,a, Vino~•o ('r6rino) - Benolìno D11mcmco, Fogli.Jr::o
(Torino) - Uenòlotli .M'.ichclc, La11zo (Torino) - Bettoni
tore del Semim1rio, promosse, coll'Em.mo Cnrdinal Giacomo Az::011, (Ilergamo) - Ile.·ilacquu Dott. Giu-
LuiA"i di Canossa, la fondazione dell'Opera salesiana
in città e fu il sostel?flo e il conforto d<'i nostri con-
fratelli, che segul paternamente nello s"iluppo del-
seppe, Alhanova (Napoli) - Bosdari Conte Rnirnond<>
A11co11a - Caros10 Francesca Ved. Gandini. Cnstc({offo
(Aless.) - Cavi!{lioli :,Jatale, Grrve (Firenze) - Cerruu
Luil{i .~fontemag110 (Asri) - Colussi O. Amadio, Fa1111a
l'fstituto locule, largo sempre di consigli e di aiuto. (Udrne) - Corbetta Giuseppe, Tori110 - Corrodi Giuseppe,
Don Bosco cd i suoi successori lo vollero più volte
o Torino per ricambinrgli i SCJlni della piu affot-
R11t:eri (Verona) Crayon Luigina, Sav/Jllà - D:unann,1
Margherita, Bari - D'Ancicco Giovanni, Carola di Ca-
s~ta (:--Japali) - De Filippis D. Luigi, Pin1e Verg1mu
ruo~a riconoscenza. Ed egli nccorrcva felice di ri- (Novara) - Del Me111re Giuliano, DofogM Delsignorc
tempmre il suo spirito a quella scuola di santitil che
fece di lui un altro uomo di Dio •· Il sacro mini-
stero, la cura delle anime, il sollievo dei poveri e
Marco, ftfolinallo (Massa) - Diliberti Rosario, Pal~rmo
- Fairn Giovunnina, Pmlboino (.Brescia) • Fictta T ,m.,sa,
Ca.011i dì l\\111ssòle11te (Vicenui) - Frascoia Giovanna,
.Mnggior,i Sur,. (:--lovara) Garozzo Giovanni, Mito (Ca-
dei sofferenti, il sostegno d'ogni opera buona mol-
tiplicarono i meriti della sua =ta vita, aureolam
dall'eroismo della rassegnazione nella decennale
tania) - Grieco D. Rosario, Vietri (Potcn.1.n) - l nvernizzi
D. Calimero, Ar.raqo (Varese) - JJeone Antonietta, Torit10
- Lombardi Giuseppe, Fr11garolo (Aless.) - March,mini
Adele, Firen,ie - Mela Giov. l;latristn, Co11io (Imperia) -
malattia che l'afflisse. Col sorriso di Don Bosco nel Mocellin Francesco, Cnmpese (Vicenza) • Magnoni P11olC>.
cuore spiccò il volo dalla terra al Cielo.
CLELJ1J BORGHI ·veà. CARLETTIt a Bologna
Fmcgro (Como) - MontJlnari Me.lundri Rosina, FM(l(11a110
(Ravenna) • Novelli Marin, Lo11dra (lnghiherra) No-
,•elli Stefano, Azzo11e (Bergamo) - PàS$erini Filomena,
il 21 aprile u. s.
Riv,ra (Svizzera) • Perez Lnura Antonietta, Avola (Si-
l\\ilnmmn del nostro Don Ernesto, Ispettore delle
Missioni salesiane del Matto Grosso (Brasile),
giunse in età veneranda attraverso ad una vita di
racusa) - Pesaresi Angela, Corpo/lJ (Forll) - P etracco Fun-
cellQ Seconwana, S. Vito al Tag/inmMfo (Udine) Pi-
pione Giuseppina, Ca.te/1'.dlfero (/\\sù) - Pri:i·imli A les-
sandro, Pnla::::ago (Bergamo) - Santi Dcrtinei Caterina,
pietà e di lavoro, tutta consacrata al bene della fa-
miglia, all'esercizio della carità, all'edificazione del
prossimo.
A::=ne (Bergamo) - S3.nti Fiorina, Ainot1e (Bergamo)
- Sru1ri l\\,foria, Azzone (Bergamo) • Screnelli '.\\ron•. Fran-
cesco, Verona - Silvestri Angela, Rfro/ulla (Brescia) -
Solli Suor Giuseppina, Prizzi (Palermo) - T1_1!ltole Annlm,
Mo11s. GIUSEPPE BOLZONI t a Fidenw il
, 0 aprile U, s. o 76 anni di età.
Tori110 - Tonelli Gnbride, Cocraglù, (Brescia) - Tremea
Candido, Villa di Villa (Belluno) - Trinchieri Cav. Corto,
Torino - Truzzi Luigi, l)es,mza,ro del Garda (Brescia)
Per 47 anni parroco della Cattedrale, era anche - Venturioi Rosa, Este (Padova) - Vinlt Felicina ,·ed.
Direttore Diocesano dei Coopl!Tatori e prodigava al- Amalberti, San Remo (lmp~ria) - Villam Gfac:int.o, To-
l'Opero nostra, ch'egli volle in Fidenza e sostenne
rino - Zanadrea Giovanni, Frio/11 di Po:;:::oùou (Vicem:n) -
Zarri Francesco, Q11arg11errto (Aless.) - Zini Emiliano, Mas-
- 44 - con tutte le sue forze, le più affettuose cure, la più sa/70 (Taranto) - Z,onca F1•lice, Cn,ra/ S. Bovo (Trento).
1
Con perm esso d oll' AutorJdl fu:clesias tic a. - l'ip. S. E.1., Corso .Reg ina Margh ., 1 76.
D ire ttore r esponsabile: D . GUIDO FAVINJ, Via Co ttoletlll"o, 3 ::1 - Tor ino 1 0 9 .