IL CONVEGNO DELLA CHIESA ITALIANA SU
«EVANGELIZZAZIONE E PROMOZIONE UMANA»
Tre riflessioni di Gabriella Lai Gaudenzi che ci ha rappresentato
■ « Nel Convegno la Chiesa ha vissuto se s/essa nella reallà
s/orica attuale )).
11 Convegno Evangelizzazione e Promozione umana e
nelle sue finalità e nella sua impostazione, riflette ~n
momento di particolare importanza dell'attuale vita eccle-
siaJe.
I diversi gruppi rappresentati, tessuto vivente della
Chies~ in cammino, si sono ritrovati insieme ai propri
paston per guardare non tanto i limiti del mondo a11uale e
quindi le barriere che esso pone all'espansione dell'am~re
di Dio, ma ciò che questo mondo creato presenta e propone
di valori umani che, riflesso dell'amore eterno del Padre
nel Cristo. diventano, nello Spirito Santo. sempre più
mezzo di Redenzione.
E' la Chiesa che, svincolandosi dal negativo del limite
c~~incia ad inserirsi, pastoralmente consapevole dell~
difficoltà. nel positivo dell'evoluzione del cosmo e dell'uo-
mo, nelle sue diverse manifestazioni cosmiche umane
social.i, religiose.
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E' la Chiesa Totale del Cristo risorto che comincia
prendendo sempre più coscienza di sè e della sua Missione'
a impossessarsi dei valori creati, e, affermandone la lor~
intrinseca positività, li fa divenire strum~nti di Redenzione.
In _questa importante visuale deve essere visto, prima di
tut~o. 11 valore teologico umano del convegno, nel quale la
Ch_1esa ~ostra_non solo_ di essere adeguala ai /empi ma
guida de, tempi, non togbendo niente al positivo messaggio
che _l'au_uale mome~to storico fa, ma dandogli contenuto,
mot1vaz1one, armonia, coordinamento.
E' un yasso di estrema maturità della Chiesa, al quale
d~v~ corrispondere altr~ltanta maturità da parte del singolo
c~1~uano, nella__valutazione ed uso dei valori creati, perce-
p1l1 sempre p1u e sempre meglio come segno simbolo
mezzo di vita ecclesiale.
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■ << Il Convegno nelle realtà Teologiche del Cristo Misti-
rn )).
11 ~onvegno Evangelizzazione e Promozione umana, in
una visuale escatologica, comincia a vivere la Comunione
dei Santi. La valorizzazione dei valori creali nel Cristo
Mistico, Risorto e vittorioso, rende il cristiano s~cerdote del
Cre_ato, e, in comunione liturgica di studio, di ricerca, di
ansia apostolica, lo unisce alla Chiesa ministeriale non
soltanto a livello teorico, ma nel concreto fattiv~ del
momento esistenziale. Nel Cristo, la creazione tutta, l'uomo
n_eUa sua totaJità di natura e di G razia, la Chiesa nella
ncchezza e dinamicità del suo significato più ampio,
vengono ad essere ricapitolati, conclusi attuati in una
unità, che superando il limite propri~ deU'u~ano si
concretizza e si significa nella dimensione liturgica 'che
larga parte ha avuto nel convegno, dimens.ione partecipata
e vissuta, naturalmente, in modo più o meno ampio, a
seconda del grado di libertà che la comunità ecclesiale ha
avuto nel vivere se stessa. Di qui il diritto e l'esigenza che la
Chiesa ha. di quando in quando. di essere se stessa e solo se
stessa, fra il mondo e Dio, come segno e simbolo di Cristo,
pur con mete e visuali grandi quanto è grande il mondo
creato. La Chiesa, pur nella chiara ed aperta valorizzazione
di ciò che è umano, non ha la pretesa di essere compresa e
quindi approvata dal mondo tutto: cesserebbe di essere
<<lievito che fermenta la massa >>, e cesserebbe il suo stato di
missione che è la caratteristica propria della sua presenza
nel mondo attuale.
Tale convegno è stato definito, con una punta di
risentimento non celato, << la Chiesa dei fedelissimi)) e non
<<dei fedeli >>... Non è un'offesa quest'affermazione, avendo
la Chiesa il preciso dirillo e dovere. di vivere in particolari
circostanze. la dinamicità Liturgica ed ecclesiale, nella sua
ricchezza e totalità. La Chiesa che prega, che studia. che
opera, sono tre dimensioni della stessa dinamicità ecclesia-
le, e tanto più tale dinamicità sarà vissuta nelle verità
teologiche ad essa intrinsecl\\e, tanto più essa sarà cattolica.
cioè universale, e potrà essere in vero cd autentico dialogo
con il mondo intero, senza inferiorità e compromessi.
■ <<il Convegno ci fa sentire Chiesa in tino Chiesa
in cammino)).
In una Chiesa del Cristo risorto che. pur nella soffe-
renza generativa, riscatta i suoi diiitti di madre, passando
dall'atteggiamento di <<adeguazione >> a quello di <<guida>>
della società attuale, non c'è posto per il cristiano timoroso
e statico, ma non c'è posto neppure per il << cristiano 1>eh.e,
identificando Dio nei valori creati, rifiuta qualunque
motivazione e finalità divina del creato stesso, arrivando a
c~nseguenze materialistiche che, sminuendo la sua dignità
d1 uomo naturalmente e soprannaturalmente totale smi-
nuisce anche il creato, togliendole validità, cont~nuto.
armonia.
L'atteggiamento del cristiano nel momento attuale deve
essere quello di chi è in cammino con la Chiesa in cammino
scoprendo e vivendo della Chiesa la dimensione redentiv~
e vittoriosa del Cristo Risorto, e condividendo con lei il
coraggio, le mete, le sofferenze, le speranze, in un contesto
apostolico non facile che non deve essere ignorato.
In una Chiesa del positivo che assume i valori umani
come valòri ecclesiali redenli, i/ Coopera/ore Salesiano deve
diventare cooperatore sempre più <<ecclesiale». vivificando
con la spiritualità eminentemente positiva di Don Bosco,
che sceglie i giovani e promuove per loro un metodo
educativo fiducioso dei valori creati, la linea evoluliva della
Chies~ s_tessa, attraverso l'esuberanza, la forza, il coraggio
propn da un gruppo ecclesiale giovane in una Chiesa giovane
in cammino.
G. G.
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