Bollettino_Salesiano_193805


Bollettino_Salesiano_193805



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An110 UUI • Numero 6
MAGGIO 1938-XVI
Spedlz. In abb011amento postale
..

1.2 Page 2

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Pf RIODICO l\\11·.:-i-
!ill,E f'ER I COO-
rl•.IUTORI DELLE
OPF llF E MISSIONI
01 '-. CIO. flO'5CO
BOttETTINO
SJ.\\tESJJ.\\NO
Annn f.'.\\.7T "lò. 5
MA GG IO
x93 8 - X VI
Sp~db;Jon ,n
ab:bondmento po•tntci
SOMMARIO: M:iggio lilllcsia:no. • Sollo la cupola dcll'Ausili11trlc:e. - l n famiglia: li.aJia, li1f1Uo, Peru. Spal?na •
Conv<,tru di Otturlonl S,ilesianl In SicillR. • D alle nos1re Mi"-.,ion i: Slam, Giappone. - G r :ule. - L;:11ua d i Don
Giulivo 11i giovan i. - Nec:roloalo.
_Maggio Salesiano
Da du la salma glonosa del no-
slm .wnto /011daf(}Tf' Drm Bosro è ri-
/omato a raldocco, alla C11.w-.1/adre
dt'il,• Oper, e llis1ùmi salesiane, il
me~I' di 111t~tt.i:io, girl così Sf{/t.J:l'Slivo nel
trmpio clt'l 1111 prodigi" della ma fed;.
i11 Dio e ddla ma dii·o-:10111· alla bea-
tissima I ·N::ine, ha mstmlo, nella basi-
lira del/' l11silialrire, ,m rnmllere di
a11cor p11i 111tima 1• rpiccat11 s,desia11itil.
Il 11u1&l' di /1.lan'a ,: 1m po' a11rltc il
meu di Dm, Bosro. Poidu', /mr rele-
hrm1dosi lo /es/a del Santo alla dota
lit11rgica, 11011 è possibile scindere dal
mito della f't!Tgme Ausilìalrue fa me-
moria del suo più ,r:rwzde apostolo,
dm.'t ogni pietra rtmla, colle gra-:::it> di
\\/(lna, l'apostolato di Don Bosco pr,
pr1,111m,verr la dh•o-:;,o,u! alla l\\ladrr
drvi11a sotlo ;1 titolo specifico r/1p la
prurlama pruidio e difesa dtlla C/111.'Sfl
calft>lica, del populo crislu1110. Nt>lle
glun"e di 1/n.n'a 111siliat,ìcr rifnlg,,
1 uro, la pietà dt sa11b_ ed immorlab
P,mt~firi, di Pn'11ripi callolici, di fa-
l1111gi di Crociati; ma palpita a11rhe
il ,:rm1 ruore di D.tm Borro che, i11
trmpi prore/tosi per lo Chiesa e per la
Cristia11ilà inttra, ha ,idziamalo i
frd li d1 t111to il 11umdo a v·nu-rare in
Maria questo titolo pr01videw::iale,
.tol/1·rifall(/011e la tutela e l'aiuto prr
la sai'f;e:::;a dei tesori più pre::i'osi della
sndetà cristiana. In se/tani'anm, da
q11a11do ri:li ha itmafaato, ron nrdi-
111e11/o che pan:e temerario, lo basiHca
Il ma.gnitko e.ero
donalo dal S:uuo
Patlee Plo X I alla
Soc:ie.1l'l S:alHlana
pel so• ~• 1raru,i10
di S. Giov Bosco.
di ,l/aria .Ausiliatrice 111 'l'orino, so110
omlli centinaia le chiese l' rappelle
sorte allo stesso titolo, ,. più d, mille
glr a/Lan dedicati a q,tella rhe il popolo
rl1iama c,m e1:id1•nle simpatia la l\\fo-
donna d1 Don Bol'CO.
Alla ,·igilia drll'ù1m{,:11Ta::ione del-
l'm11plia111e11/o rhe, fl1'/JQrn1do l'incre-
11111110 dtl rollo dell'A11silialriu1 <Jf/rt-
rtì a11rhe ,m màrsloso 111aus11leo al suo
Sallto, si sente J,rrr} 011rhe più raro il
t'lllco/o rhr assoda il mflo di DQn
Roseo al mito dr/I'Ausili11trù:e 11rllo
st1•sso tempio, 1 si adorano con prl.)-
/011da eam11wz1mu i di.se'gtti di Dio
che vi hwmo d1.rposlo la lrionfaie tra-
sla...-ione della salma del Bealo 11cll'ù1-
dimmt1cabile 9 giugno del 1929. \\ ella
folla dei jt,deli, rhc si sttrredono al tri-
plice corso di p1·rdira-:::io11e dall'i11fr:io
dd mese, è u11 crrsrn,dtJ difcn:ore clie
preludi• ad w1 mu>t•o trio11fo pel tnduo
solenne del prossimo giu_(!IIO. Abbiamo
d11l0 nel Bollctcino prerrdt11te 1/ pro-
gramma generale delle snr-rr /1111-:::ùmi.
Siamo ora lieti di a11111111ziart' rhe la
porpora di E111i11entissi111i Cardinali
e l'i11f11lll di 1m111erosi Hcrelle11tissi11u·
Tescvvi daranno alle celebra::itmi il
11u1ssi1110 splendore.
L'Areiv,•sro•co di Torino, S11a Ami-
11<'11::o il Sir( ra,di11ale 1/aurilia Fos-
sati, C/JllSacreuì r altare mag,i:forr di
Maria Ausiliatr,cr; ed il Primate di
Polonia, Sua Emhumza il Sig. Car-
- - dmale Augusto lllond, salesiano, quello
97

1.3 Page 3

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di Sa,, Giova1111i Bosco. Gli altri ,iuovi altari,
dedicati ris-petliva11umte al SS. Crocifisso, a
San Pietro, a San Pio V, all'Angelo Custode,
a San Giu.reppc Benedetto Cotlolengo cd al
Bealo Ca/asso, 1H1rra1uw c<msacrati co11tcmpo-
ra11ea111entc da Vescovi salesiani.
Veglia Santa e solenne processione.
Card111ali e T' escovi s,. alterneranno nelleJ1m-
'::f1J11i po11tificali e nella sacra predù;azio11c, se-
condo l'ordine che Vt?1"rà pubblicato quanto prima.
Nella notte dall'n al xz giugno, per benigna
co11ce$sÌone di Sua E111Ì11L>11::a il Cardinale Arci-
t•escovo di Torino, si ripP!ertì la veglia santa
soLit(I a tenersi 11ella 11ottf' prerede11te fa festa di
Afan"a Au.siliatrice.
La processione del 24 maggio è rimandata alla
chiusura delle feste, la sera del 12 giugno; l'illu-
111111a~io11e estema della B m ilica, alla sera del
9 giugno e segue1/ti.
Convegno generale dei Direttori dio-
cesani e Decurioni dei Cooperatori.
r4 GJUG~O
U11 omaggw particolarmente gradito a San
Giova,mi Bosco nel 50° anni'versan·o del suo
glorioso transito sarà il Convegno generale dei
Direttori diocesani e Decurioni dei Cooperatori
Salesia11i, che si terrà, il q _giugno, nella Casa-
madre, secondo il programma che ven·à inviato
a ciasc-mw in particolare.
II reverendo Clero che, .rotto la pres1de11::a
degli Ecc.mi Vescovi, ha partecipato ai 50 co11-
veg11i diocesani ed interdiocesani tenuti con tanto
.fervore nelle varie regio11i, nei mesi trascorsi,
potrà riaffermare, colla divo:::ione alla Vergine
Ausiliatrice ed a San Giovanni Bosco, !''edificante
spirito di apostobco zelo che dispiega con ta11la
benevolenza verso le Opere l' A-fissimù salesiane.
SOTTOSCRIZIONE delle colonne e le sene
maggiori da L . i:2 .000 caduna.
26. B. U . e B. T. U.
27. B. U . e B. I. U.
28. Il Messico a Maria Ausiliatrice.
29. Rosetta l\\1aria e i suoi cari.
Restano da sottoscrivere altre 5.
SOTTOSCRIZIONE d e lle grandi vetrate d e lle
capp elle laterali a ll' altare d ell'Ausiliatrice.
(Completa).
6. Ve11. Maria D. Ma:;::arello: La Superiora
Generale delle F iglie di M. Ausiliatrice.
7. D on lvlichele Rua: Cav. Evasio Rivolta.
8. Card. Cagliero: N. . - Torino.
9. L'angelo degli Orfane/I,: N. N. - T orino.
SOTTOSCRIZIONE delle tre vetrate presso
l'altare cli San G io vanni Bosco.
li primo sogno: M. B. A.
Don Bosco ricC'b·e da Pio IX l'approva...-wne
delle Regole della Società Salesiana: P rof.
Alfredo Ghio - Torino.
Do11 B osco proclamato santo da Pio X l :
F . C. - T orino.
SOTTOSCRIZIONE di :u lamp adari con 6 globi
Juminosi ciascuno, colJocati nelle arcate d elle
gallerie a fianco d ell' altare dell'Ausiliatrice.
Prezzo L. 500 caduno.
1 e 2. Sobrero Margherita - Polonghera Cu-
neo).
3 e 4. Natalina Vemizzi Bellone - Garlasco
(Pavia).
5 e 6. Angela Parodi - Genova-Bolzaneto.
7. Gemma Marisa - Torino.
Restano da sottoscrivere altri 5.
PELLEGR I NAGG I
Col 9 J,7iugno la Basilica sarà titlta a disposizione dei fedeli e dei pellegri11i.
Il Comitato Pellegrinaggi Salesiani lavora attivamente per preparare le mi°J:liori
arcoglie11ze. Giorno per gionw af/luisco1ro le prenotazioni. A tutti gli organz'::-
zatori raccomandiamo di rivolgem esclusivamente all'UFFICIO PELLEGRJ-
NAGGI SALESIANJ - Via Cottolengo 32 - TORINO 109 - Telef. 23046.
- - l'\\'B. • La processione di Maria Ausiliatrice non si farà il 24 maggio; ma il 12 g iugno .

1.4 Page 4

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Alla Mostra Profess ionale allestita
dal nost o Istiruto di Verona, gli a-
lunn i hanno dedicato due sale atl'il-
lustra~ione dello sviluppo dell'Opera
Salesiana neJ mondo, riproducendo la
casetta natia del santo fondatore Don
Bosco e l'Oratorio <li Tor:no allo
stato attuale. Ampie c11rte jl'eoi::rafichc
offriv:mo aq-li spenatori il quadro com-
pleto delle nostre Cuse e delle nostre
Missioni e le più recenti statistiche
ne documenrnvano l'incr~mento. La
Mostra riscosse il plauso ddle 3uto-
rit.) e dei \\'ÌSitlton e può servire ve-
ramente di moddlo.
• ... Le opere che col vosfro appoggio io /,o comine-ì8fo, non hanno più bi!>ogno
di me, ma confinuano ad avere bisogno di Voi e di Tuffi quelli che come Voi amano
di promuovere il bene su questa ferra, A Tuffi perfanfo /e a/Gdo e le raccomando...•.
- - Dalla lollue t..tamcnlo dl S~ GIOVANNI BOSCO.
99

1.5 Page 5

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SOTTO LA CUPOLA
DELL' AUSILIATRICE
Tutto il mese di marno, notevole afflusso cli
peUegrini e di visitatori Numerosi i gruppi
organizzati da Associazioni Cattoliche e da
Dopolavoro lombardi nelle domeniche e il
giorno della festa cli S. Giuseppe U giorno 3,
visita di S. E. Mons. Besson, vescovo di Gi-
nevra, Losanna e Friburgo, che celebrò neUa
cappelletta delle camere del Santo.
Commemorazione del Ven. Domenico
Savio e premiazione dei vincitori del
"Concorso letterario" indetto per il-
lustrarne la santa vita e il fervido
apostolato.
Merita speciale rilievo il simpatico tratte-
nimento svoltosi la sera del 13 marzo, nel
grande salone-teatro dell'Oratorio, gremito di
pubblico, per commemorare 1'81° anniversario
della morte dell'angelico giovinetto.
Vi parteciparono tutti gli alunni interni,
artigiani e studenti, colla declamazione dei
migliori componimenti vincitori di un Co,1-
corso letterario, bandito precedentemente in
tutte le classi; i giovani dell'Oratorio festivo
colla brillante esecuzione dell'operetta Reju-
gium peccator11111 composta da D. Uguccioni
e musicata dall'attuale Prefetto Apostolico di
Miyazaki (Giappone) Mons. Vincenzo Cimatti.
Tra un atto e l'altro, il direttore D. Santini
Ieee la solenne proclamazione dei premiati ed
invitò i primi di ogni classe a presentarsi ai
superiori che presiedevano il trattenimento per
ricevere il premio col relativo diploma. Anche
l'assegnazione del premio fu un omaggio al
Venerabile, perchè a tuLLi i vincitori fu rega-
lato l'abbmunnento annuo alle LETTURE CAT-
TOLTCffE di Don Bosco; ed è noto che fu
proprio un libretto delle Letture Cattoliche a
decidere dell'accettazione del giovinetto Do-
menico Savio nell'Oratorio di Torjno. Don
Bosco, per provarne l'ingegno e la memoria,
nell'incontro memorando ai Becchi di Castel-
nuovo, l'autunno 18541 gli diede infatti a leg-
gere un fascicolo delle Letture Cattoliche asse-
gnandogliene una pagina da imparare a me-
moria pcl giorno appresso. Qualche ora dopo,
Domenico l'aveva già appresa; e Don Bosco
gli anticipò la gioia dell'ammissione. Termi-
nata la premiazione salì il palco il Direttore
~enerale delle Scuole salesiane, dott. don Re-
nato Ziggiotti, il quale si congratulò coi pre-
- - miati e rievocò la grande figura del pio quin-
100
dicenne nell'ambiente storico in cui crebbe
come « il più bel fiore del sistema educativo
di S. Giovanni Bosco ». A tutti gli alunni
venne distribuito l'opuscoletto di propaganda
in cui il Venerabile è proposto come modello
alla gioventù dei nostri tempi dall'augusta
parola del Papa (1).
Festa cli San G iuseppe e visite illustri.
Gr~ fervore soprattutto nelJa sezione degli
alunni artigiani per la celebrazione della festa
di S. Giuseppe loro Patrono. Celebrò per loro
il Rettor Maggiore. La solennità attrasse folla
di fedeli anche da altre parti della città, perchè,
lo stesso giorno, la Basilica fungeva da Sta-
zione Quaresimale per disposizione del Cardi-
nale Arcivescovo. Prima della processione,
tenne il panegirico il salesiano prof. don Luzi.
A sera, trattenimento drammatico colla rap-
presentazione di Sa:n Tarcisio.
n 23, visita di S. E. Mons. Acacia Chacon,
Arcivescovo di Mérida (Venezuela). Il 24, ar-
rivo del nostro Ispettore di Madrid (Spagna),
Don Alcantara, il quale, dopo mesi di dura
prigionia nelle c;i.rceri comuniste, salvato dalle
legazioni di Romenia e di Francia, riuscl fi-
nalmente a raggiungere la Casa-madre fra
l'indicibile commozione di tutti. Il 27, visita di
S. E. Mons. Carlo Heecrey, Vicario Apostolico
di Onitska-Ooverry, già N igeria meridionale,
che, l'indomani, celebrò all'altare del Santo.
Intensa organizzazione dei Comitati per le
celebrazioni del prossimo giugno.
Lavoro febbrile per la decorazione interna
dell'ampliamento della basilica e la costruzione
dell'altare di S. Giovanni Bosco.
La preparazione pasquale dei parrocchiani
fu egregiamente curata da due dialoghi settima-
nali tenuti dal Can. Lardone e dal Teol. ller-
tagna nel teatro dell'Oratorio Festivo ove ogni
giovedi il Can. Arisio integrava il programma
con interessanti conferenze a proiezioni.
"Stella d'oro" al merito rurale.
Il 7 aprile, la stampa ci ba recato la notizia
che S. M. il Re Imperatore, su proposta del
Ministro dell'Agricoltura e delle Foreste S. E.
Rossoni, aveva conferito la STELLA D'ORO AL
MERITO RURALE PER 11. PIEMONTE al nostro ve-
nerato Rettor Maggiore. L'alta distinzione,
creata con decreto del Capo del Governo in
(1) TI v merabile Domenico SfWiQ, fulgida gloria ,lei
sistema edu,ati~·o di ,S. Gi0"11a11ni .!Josco, modello della i:itr
v c111,~ cattolica. - Ufficio Prop;1gnnd:1 Salesiana - Vi;t
Cortole,ngo 3:2 - Torino 109 • • . • L . 20 lii cento.

1.6 Page 6

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data 3 I gennaio 1933-x1, ha carattere di pre-
mio personale e col diploma di prima classe,
qual è quello destinato al signor Don Rical-
done, corona benemerenze eminellti ed eccezio-
nali nel campo dell'agricoltura nazionale.
L'anno scorso ne fu insignito, pel Piemonte
e la Toscana, S. A. R. il Conte dj Torino
Principe Vittorio Emanuele di Savoia Aosta.
I giornali hanno ampiamente rilevato il con-
tributo personale portato dal Rcttor Maggiore,
specialmente in questi ultimj cinque lustri,
all'organizzazione ed incremento delle Scuole
Agrarie Salesiane in Italia ed all'estero.
Ed invero la loro attuale efficienza, che ri-
scuote il plauso incondizionato dei competenti
e l'ufficiale <"alutazione del Ministero dell'E-
ducnzione Nazionale, è tutto Erutto del genio
e della volontà tenace del signor Don Rical-
done.
Basterebbe il monwnento di Cumiana col-
l'imponenza della sua mole e la bonifica dei
suoi terreni per testimoniare della sua ecce-
zionale competenza ed impareggiabile abilità.
Ma, vi sono altre 18 Scuole Agrarie in Italia
e 58 all'estero che seguono le direttive e l'iin-
pulso dell'infaticabile Superiore con lusi11-
ghieri successi sotto ogni clima. Giacchè,
avendo egli fatto tutto il giro del mondo, vi-
sitando le opere e missioni salesiane, sa ade-
guare anche da Torino le disposizioni pratiche
per lo sviluppo della tecnica agraria nelle di-
verse regioni, alla quale vengono legalmente
abilitati i nostri coadiutori rnissjonari che si
preparano a dirigere le colonie agricole in
terra di missione. La scienza agraria, del resto,
ha sempre appassionato il nostro Rettor Mag-
giore, che fu uno dei priini apprezzatori e dei
più validi propagandisti del sistema Solari.
In Ispagna, fondò fin dal 1903 la celebre Bi-
blioteca Agraria Solaria!fa (per la diffusione
e l'applicazione pratica dei priucipi di Stani-
slao Solari), che ha pubblicalo un duecento
volumi diffusi a migliaia di copie anche nel-
l'America Latina. Chiamato al Capitolo Supe-
riore proprìo coll'incarico di curare le Scuole
Agricole e Professionali di Luna la Società Sa-
lesiana, egli ha promosso e diretto subito due
ottime collane che si pubblicano presso la
S.E.I.: I libri. dell'agricoltore e J libri del con-
tadino, che verranno ora validamente sostenute
dalla Rivista di Agricoltura, nata 42 anni or
sono per opera dei Salesiani e stampata fino
all'a1rno scorso a Roma, oggi richiamata a To-
rino, come organo di quella disciplina ch'egli ha
fissato fin da 15 anni or sono nel suo volume:
La SCtlo!a Agricola Salesiana.
La Stella d'oro premia quindi un'intensa ed
oculata attività personale del nostro Rettor
Maggiore e prnictta la luce delle sue esperienze
in tutto il campo dell'agricoltura.
-- Oratori fiorenti. L'Orator io di Porde.no.ne annesso al Collegio Don Bosco.
101
--

1.7 Page 7

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I N FA MIGLIA
lTALIA - Cagliari. - 25° deH'Opera Sa-
lesiana e 500 della _mo rte di D on Bosco .
Con grande solennità e con straordinario con-
corso di popolo, Ca~liari ha celebrato dal 23 31 31
gennnio, il 25" dell'Opera Salesiana e In comme-
mornzione del 50° della morte di Don Bosco Samo.
Aperse il ciclo cleì festeggiamenti la giomatn del
porerQ, curata affeltuosamente dai Confratelli delle
quattro Conforenzc caritative che fioriscono nel no-
stro Oratorio. Moltissimi poveri, bimbi e uomini,
si accostarono, al mattino, alla l\\Iensa eucaristica.
A mezzogiorno, pranzo a 350 poveri soccorsi dalle
nostre Conferenze, nl)prestnto con generosa ahbon-
danià dai Confratelli e dalle Dame Patronesse. Vi
presenziarono tutte le autorità civili", militari e po-
litiche con a capo S. E. il PrefettQ della Provincia,
S. E. il Comandante di Corpo d'Armata cd il Fe-
derale. Una breve processione Eucaristico, seguita
da uno stuolo di po.,,eri, chiuse la bella e cara gior-
nnm
Il 25 génna10, nella p11rrocchia di Sam'Anna, ove
Mons. Don. Can. Mario Pìu, Decurione dei Coope-
ratori, è l'anima della vita salesiana, cominciò la
solenne predicazione tenuta da S. E. Mons. Felice
Ambrogio Guerra, Arcivescovo Salesiano e seguita
dn una folla di popolo che per tutti i cinque giorni
greml il vasto tempio.
Sua Eccellenza presiedette anche, il giomo 29,
la premiazione annuale degli alunni dell'Istituto, e
benedis.se il labaro dell'Opera salesiana, essendo
l\\fadrim1 Donna Annetta Canceddn Deplano che
volle erogare, in quello stesso giorno, una prima
offerta di L. 20.000 per l'ampliamento del nostro
Oratorio, in memoria del figliolo, ex-allievo, caduto
nella J:tUerta mondinle.
Il giorno 30, festt1 esterna di San Giovanni Bosco.
La chiesa di Sant'Anna, con tutta la sua ampie7,za,
fu incapace a contenere i fedeli che per ore ed ore
si affollarono alla ~anta Comunione; incapace la
Cappella del nostro Istituto ad accogliert,, tutta la
massa dei nostri giovani che vollero onorare il gron
Padre Don Bosoo col ricevere fervorosamente Gesù
Eucaristico. Nell'Istituto ceJebrò S. E. Rev.ma
Mons. Pìovelln, Arcivescovo di Cagliari. lo San-
t'Anna tenne solenne Pontificale S. E. Mons. Guer-
ra. Tutt1 e due gli Ecc.mi Arcivescovi intervennero
quindi alla solennissima processione, cui partecipa-
rono nme le Associazioni maschili e femminili, e
immensa folla dì popolo che portò in trionfo, per
le vie di Cagliari omme a festa, la statua del Santo.
Mnlgr.1ùo il percorso assai lungo, la chiesa di San-
t'Anna fo assolutamente incapace di contenere i
fedeli, accorsi anche dai paesi vicini, avidi di ascol-
tare, ancora una voha, la parola dell'Ecc.mo ~Ion-
si~nor Guerra nello sma,:;liante r,11negirico del Santo.
Dopo di che, S. E. l\\lons. Piovella impartì la trina
benedizione eucaristica e, commosso dalla fervida
- - adesione ddla città e della diocesi alle grandi feste,
102
ne ringraziò pubblicamente San Giovanni Bosco e
l'Ecc.mo Predicatore.
TI giorno 31, il 'T'eatro Civico <li Cagliari aperse
i suoi battenti ad un elettissimo e folto pubblico
per la commemorazione civile di Don Dosco, fatta
con parola smagliante e geniali concetti, <lall'Av-
vocàto Gesun1ino .Mastino, il quale esaltò in Don
Bosco il santificatore del lavoro, riabilitando la gio-
ventù operaia e cristianiz?.anùola, ne.I periodo più
turbolento della società del secolo passato.
L'oratore, pr<.>Senroto dal Direttore ùei Sale!liani,
Don Giulio Reali, fu interrano quasi ad ogni pe-
riodo da applausi di approvazione e di ammirazione.
Come nel 1934, quando la figura <lei Santo venne
esaltaca dall'eloquenza di S. E. Orestano, Accade-
mico d'Ttalia, cosl alla commemorazione dell'A,·v.
1\\-lastino intervennero S. E. il Prefetto C:movai,
S. E. il Primo Presidente di Corte d'Appello, S.
E. il Procuratore Genero.le del Re, S. E. De Pi-
gnier Comandante del Corpo d'Armata con un bril-
lantissimo seguito di Generali ed Ufficiali superiori,
l'Tllustrissimo Federale, l'On. Podestà, il Presiùe
della Provincia, il R. Provveditore agli Studi, il
Rettor l\\lagnifico della R. Università, una numerosa
rappresentan?.a della "\\lagistralura e del Foro ca-
gliaritano e tutte le altre Autorità civili, militari e
politiche. Sul palco, dove in un trionfo di luci
sorrideva Don Bosco, insieme a tutta la fami11rlia
Salesiana, presiedevano le LL. EE. Rev.mc Mon-
siirnor Piovella Arci,•cscovo di Cat?liari, e Mons.
Guerra Arcive.~covo di Verissa con le rappresen-
tanze del Clero, delle famiglie Religiose e dell'Azione
Cattolica. Tutti gli ordini dei palchi e delle gallerie
erano gremiti eia un pubblico della migliore società
cagliaritana e la platea insufficient.! a contenere le
Dame Patronesse, i Cooperatori, gli Ex-allievi che
facevano corona alle Autorità cittndinc.
Canicattì. - Pel 50° della morte di San
Giovanni Bosco.
11 Convegno diocesano tenutosi il 24 febbraio eù
una solenne commemorazione fatta da Don Fasulo,
il 25, nel Teatro Sociale presenti le Autorità, pre-
pararono le grandi feste p.:r la commemorazione
del 50'' della morte di Don Bosco, e h,: si inizia-
rono la domenica, 6 tru1rzo, col tTàsporto della sta-
tua di S . Giovanni Bosco dall,1 chiesa del Reden-
tore al Duomo, ove, nel cor~o della settimana, con-
vennero a rumo le varie parrocchie cittadine con
le associazioni religiose e ùi Azione Cattolica.
Devotissimo l'omag~io collettivo delle sC'olare-
schc, nei due giorni prcced enti la festa.
Il 13 marzo, Comtmione !rene-raie, poi :Vlcssa
solenne, caniau da mons. Calogero Gaglio decano
del Capitolo della Cattedrale di Agrigento, con as-
sistenza pontificate del l'Ecc.mo Arcivescovo :\\Ion-
signor Ferdinando Fi,mdaca, presenti tutte le Auto-
rità. Prestarono servizio di onore Reali Carabinieri
e Guardie di città in alta uniforme.
Il pomeriggio, tutta 111 popolazione prese parte
alla grandiosa proccss,one che accompagnò le statue

1.8 Page 8

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1111111111111
Càlaoia - Il nuovo Liceo S alesiano.
di S. G. Dosco e di Maria Ausiliatrice dal Duomo
alla chiesa del Redentore all1a,•ert10 le vie addobbate
a f<>sta. lmpo11ente la rappresentanza dei Comuni
d<'lln ping.i: Castrofilippo, Cilmpobello, 1'aro, Ra-
calmuto, Licnta, Porto F.mpedocle, Delia, Jvlonte-
doro, Sommatino, S1:rradifnlco, S. Cataldo... con
ga~liardett1, stendardi e hand,crc. Dopo una lunga
teoria di clero ~ecolarc e regolare, incedevano i
canonici della cattedrale dr Aiiriiten to in mitra, l'Ec-
cdleatissimo Vescovo di Calrani~$ettn Mon,. Conte
Iacono e l'Ecc.mo Arcivescovo Mons. Fiandaoa.
Se_guivano i Podestà, i Segretari dei Fasci della
plaga e una folln enonne di popolo. La grandiosa
m:inifestuzione ebbe il ~uo culmi ne in piazza Um-
bert<>, ove si contarono più di 20 mila persone.
Dopo il canto dell'inno a Don Bosco, c.-se~uito
a voce di popolo con Jccompagnarnento di banda,
pronunziarono brevi, vibranti discorsi don Fnsulo
e S. E. :\\Ionsignor lacono.
Ln bmetlizionc impartita colla reliquia del Santo
da S. E. l\\Ions. Fiandaca, che giova11e sacerdote
conobbe personalmente Don Bosco e ne ebbe mcli-
rizzo spirituale, chiusti la giornata trionfale.
lcrmo, Messina ccc. E firutlmcnte s1 poterono sod-
disfare,
I l Liceo è ora una consolante realtà. L'edificio,
costruito ex-11m•o dalla Ditta Castelli, s u disegno
dcll'l ni;t. Gucrrà di Rornn, sorf(e maestoso sulla
collinn a no,d di Catania, in posizione tranquiJ l11 e
ridente fra il verde degli aitrumcti, con un panora,ua
m e r a v i gl ioso.
I n quèsto secondo anno ospi 1a C{ià u n centrna,o
di bald i giovani liceisti, ai quali offre ton le conw-
ditti della vita moderna, la più perfetta serenità del-
l'ambiente, la migliore attrezzatura ùi sussidi di-
dat tici. Lo constatarono con viva soddisfazione i
molti,;simi intervenuti alla fesb1 dell ' inaugurazione
uffic10le, il 30 i;:cnna io ultimo scorso, con S. Ecc.
il P refetto d ella Provincia, col Sc_gr;:tario F ederale
ed il l{. Prow~ditore ngli studi, il quale, a nome di
tutti, chiud endo la bella adunata - dopo la benedi-
zione impartita da l Vicario i:renerale Mons. Cnr-
ciotto - espresse tulio la sua compiacenza per
q uanto aveva visto cd udito, e l'aur.:urio d1 rapide
alte ascensioni all' Istituto che s'npi:iva nel nome
di D . Bosco.
Catania. - Il nuovo Liceo Salesiano "D on
Bosco".
Da molti ul\\ni i nostri amici e Cooper11tori della
Sicilin élomandavnno che si aprisse nell'Isola un
Liceo classico, nel quale potessero complet(lre la
loro istruzione mcJin i numernsiS!limi gio,•ani de'
nostri fiorenti gmn3si di Catania, Rundaz7.,(>, Pu-
Verona. - Posa della prima pie tra della
nuova chiesa di S. Giovanni Bosco e
Mostra Professionale.
Il T3 marzo u . ~- :Vlon.~. Giuseppe '.\\l:uu:ini, coli~
suggestiva solennità del sacro rito, benedisse In pri-
mo pÌlltra del nuovo tempio io onore di San Oio-
v1nni Bosco che sorgerà, su disegn o dell'ing. R onca,
- - nel nostro Istituto a sostituire l'antica cappella or-
103

1.9 Page 9

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mai troppo insufficiente pci 600 alunni artigiani e
studenti.
La festa assurse anche a degna celebrazione del
cinquant=ario dello morte del -Santo per l'inter-
vento di autorità e personalità cittadine, degli anticru
direttori, cli oltre 300 ex-allievi, di folte schiere di
Cooperatori e Cooperatrici, Dame Patronesse, amici
e ~nefottori che, all'ora fissat11, si riversnrÒno nel
recinto del tmcciato delle fondament'll. Rappresen-
tava il Rcttor Maggiore il Sì..r. D. Serié del Capi-
tolo Superiore. Presentato dal direttore, D. G!rli,
tenne il discorso ufficiale i1 presidente regionale
comm. Galletto; quindi Mons. 1lanzini benedisse
il blocco di granito, e:saltun<lo in una fervida allo-
cu,:fone lo ~pirito e l'opera di S. Giovanni Bosco.
li programma della celebrazione cinquantenaria
ebbe la suo corona il 24 seguente coll'inaugurazione
di uno imponente 1Wostra Professionale in cui le
varie scuole dell'Istituto diedero saggio della loro
meravigliosa attrezzatura tecnica, nscotendo la più
alta ammirazione.
La cerimonia inaugurale assunse l'importanza
d'un avvenimento cittadino per l'intervento delle
massime autorità e per l'interesse dell,1 rassegna
didattico-professionaJe.
La presiedette S. E. il Prefetto Vaccari col Se-
gretario Federale Ilonamici. Autorità politiche, ci-
vili, militari e scolastiche facevano corona insieme
u Mons. Gaiardoni che rappresentava S. E. Mons.
Vescovo.
Facevano gli onori di casa le.Patronesse ùell'Opera
di Uon Bosco a Verona di cw è presidente Donna
Juccia Vaccari consorte di S. E. il Prefetto, e vice
presidente la Contessa Elena Gunricnti di l3renzone.
Dopo i canti «La Croce di Savoia•, • L'acclruna-
zione al Duce• ed un bellissimo coro polifonico, un
alunno diede il benvenuto a nome dei compagni,
quindi il Direttore prellentò In Mostra come unn
glorificazione di Don Bosco, un omaggio di grati-
tudine ai benefattori ed un premio ai giovani tnmo
volonterosi. Terminato il discorso, autorità e invi-
tati passarono alla visita dei vari padiglioni, lasciando
l'Istituto con cordiali espressioni di plauso e di
compiacimento.
EGITTO - Il Ministro d'Italia alle nostre
Scuole.
Nel mese di febbraio u. s. S. E. i I Conte Sera-
fino Mazzolini, Ministro d ' Italia, visitando le col-
lettività italiane, sostò in tutti i nostri lstituti
ed in quelli diretti dalle Figlie di Maria Ausilia-
trice, ad Alessandria d'Eiptto, al Cairo, a Suez, ad
Ismailia, a Porto Said. Accolto dal più fervido vi-
brante entusiasmo, salutato da calorosi applausi e
da genti li indirizzi, al canto degli inni nazionali,
accompagnati in più luoghi dalle nostre bande mu-
sicali, S. E. si compiacque della fioritura e della
moderna attrezzatura delle singole scuole con pa-
role di plau~o e di cordiale ammirazione per lo spi-
rito di Oon Bosco.
Ad Alessandria, ove le mnnifestazioni assunsero
imponente espressione pel numero degli alunni e
la molteplicità delle opere salesiane, egli ricordò
commosso le ore trasCOr$e al nostro Oratorio di
Macerata.
Un cortile come questo - disse - 1m cortile ,<per-
-
- Verona. - Mons. Manzlni benedice la prima pietra della Chiesa di S. Giovanni Bosco
104

1.10 Page 10

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Alessandria d'Egitto. S. E. il Ministro Conte Mazzolini a l nostro lslitulo
dr,to "' una ritul lontana delle Marche, ,,,; ticorda
come un salesimlQ, Dun L1tipi Baldi, mi ha imel[natu
ad amore !11 Fede e lt1 Pa/1'ia.
Continuò quindi dicendo la gioia ch'egli prov:i
in tutti gli Istituti Salcs1an i ove si trova come in
casa sua, rrn fratelli dal cuore generoso e sempre
aperto. Esaltò infine gli inseR"Oa menti dei figli di
Don Bosco, che inculcano negli spiriti della groventù
la fede in Dio e nella Patria; e conchi~1se esortando
tutti a tenere vive nel cuore queste grandi fedi per
potere essere <legni cittadini <l'lt:ilia e degni allievi
di Don Bosco.
Uno scroscio di appli!usi coronò le ultime parole
dd nostro Ministro, il quale, primu di lasciare l'Isti-
tuto, scrisse la seguente dcùicà sull'albo ù'oro espo-
sto ntgli uffici della Direzione:
Ai Salesiani di Egitto elte qui, come ov1111que, 11m-
g(1110 altissima In bandiera della Patria e di Don Bosco.
Pontificò S. E. l\\,lons. SunLiàgo Hermosa, vescovo
del Cuzco; e i\\1ons. Solano conchiuse la sua predi-
cazione con un magnifico panegirico. L a sclwla ea11-
tor11m di l\\fogdalena del Mar esegul un ottimo pro-
gramma liturgico.
A ricordo della storica dJlta, la vigili:,, nell'Orato-
rio festivo Don Bosco del nostro Istituto « Leonatdo
Pfluckcr • Mons. Giacomo l\\Iorelli benedisse la
prima pietra del monumento che si innalzerà in
onore di S. Giovanni Bosco. Padrino, il Ministro
di Giustizia, dott. Diome Arrns Schreiber, e ma-
<lriO'I, la fiitlia, signorina Delia.
Il r3 fchbrnio nello stesso Istituto S. E. l\\Ions.
Pietro Pasquale Farfnn benedlssll gli strumenti della
banda dell'Oratorio, fungendo da madrina In si1rno-
rìna I3al.én di Osma e padrino il sindaco del Rimac
Dr. Augusto Thomdike.
PERU' - Lima. - Pel 50° della morte di
S. Giovanni Bosco.
Lima celebrò con solennità straordinaria il 50°
anniversario della morte di S. Giovanni Bosco. Pre-
dicò il tndu.o S. Ecc. Mons. Francesco Solano
Muence, vesco,·o di Ayacucho, che impartl pure
ogni sera la benedizione eucaristica. Il nostro bel
tempio di ?\\1. Ausiliatrice, sempre affollato, il giorno
anniversario, presenta,·a un aspetto imponente.
Magdalena del Mar. - Inaugurazione di
nuovi locali.
li r4 febbraio u. s. la nostra Casa di formazione
inaugurò solennemente nuovi spaziosi locali colla
benedizione impartita dal Segretario della Nunzia-
tum, l\\fonsignor Giacomo Mo, elli, alla presenza
del nu0\\'0 Ministro d'Italia, S. E. il Grontl'Uff.
Igino U~o Faralli.
I giovani t Esploratori Don Bosco della nuova
- - casa Leonardo Pnucker d1 Lima salutarono l'ar-
105

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Lima (Pttl.'I), - U Minlnro d'ILalla alla po&a della prima pietra del monumenLo a S. Giovanni Bosco.
rivo del 'Ministro colle allew-c note della loro b.mda.
Fiori e bandu.:re 11:tli.ine e pcn.iane fa~-ano trionfo
attorno al busto del nostro Snnto Fondntorc. La
breve: ccrimonin fu opertn coli'! nno nazionnlc con-
tato dogli Esploratori e dalfli alunni dello cosa.
lJ' lspeuorc, D. :\\fannchino, diede il benvenuto uf-
ficiale al 1\\linistro, e M.ons. Morelli elevò un inno
a Oon Bosco ed 11ll'Opera sun con un vibrante di-
-
106 - Lima (P«erù). - I clovanl dell'Oratorio fc&tlvo L<!O.n:udo Plluclle, prt"<t'ntl ali• <'<!rlmonia.

2.2 Page 12

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Lima. - Mons. Morelli benedice la prima pietra del monumento a S. Giovanni Bosco.
scorso, cui S. E. il Ministro si degnò di aggiungere
brevi ma eloquenti parole di soddisfazione, rilevando
con simpatia l'importan?,a dell'Opera salesiana nel
mondo e facendo voti che i nosLri giovani in forma-
zione crescano degni di Don Bosco e dell'11lta mis-
sione. Dopo la benedizione dei nuovi locali, uno
studente boliviano lesse in correttissimo italiano un
breve indirizzo di ringraziamento a Mons. Morelli
ed al Ministro.
SPAGNA - Bilbao. - Nuova Casa sale-
siana a Deusto.
A Deusto (Bilbao) fu inaugurata prìvatamt-nte la
nuova Scuola Professionale Salesiana, intitolato al
suo fondatore, signor Tommaso Urquijo.
L'urgenzn di raccogliere i molti fanciulli, resi
orfani dalla rivoluzione comunista, fece anticipare
l'apertura del vasto edificio non ancora ultimato.
Ciò nonostante non mancarono all'inaugurazione le
più illustri personalità, tra le quali S. E. Mons.
Marcellino Olaechea, salesiano, Vescovo di Pam-
plona, che benedisse il nuovo edincio e ne illustiò
lo scopo e l'importanza. Erano presenti anche la
signora Pietà Eizaguirre, vedova del Fondatore;
rapprescnta.nzc delle Comunità religiose e molte
personalità ecclesiastiche e civili.
La ~tampa locale dedicò anicoli di grande elogio
alla nuova fondazione, rilevandone la necessità ed
il nobilissjmo fine.
L'inaugurazione ufficiale si farà quando sia ulti-
mata la clùesa, nella qW1le saranno sepolte le spoglie
mortali del fondatore.
Convegni di Decurioni Salesiani
m Sicilia.
Per promuovere, organizzare e coordinare degne
onoranze a S. Giovanni Bosco nell'anno cinquante-
nario delln suu morte, si sono tenuti in Sicilia sette
Convegni intecdiocesàni.
11 primo si svolse a Catam·a, il 27 gennaio, nel-
l'Istituto S. Francesco di Sales, per l'archidiocesi
di Catania e le diocesi di Acireale, Caltagirone e
Nicosia; il secondo a Mnsina, il 3 febbraio, nel-
l'Istituto Domenico Savio, per l'archidiocesi di Mes-
sina e la diocesi di Patti; il terzo a Palen110, 1'8 feb-
braio, per l'archidiocesi di Palermo e le diocesi di
Cefalù e di Monreale; il quarto a 111arsala, il 10 feb-
braio, nell'Istituto Divina Provvidenza, per le dio-
cesi di Mazara del Vallo e di Trapani; il quinto
a Modica, il , s febbraio, per le diocesj di Noto e
l'archidiocesi di Siracusa; il sesto a S. Cataldo,
il 22 febbraio, nell'Oratorio Salesiano, per le dio-
cesi di Caltanissetta e di Piazza Armerina; il settimo
a Cam"catti, il 24 febbraio, nella chiesa delle Orso-
line, pe.r la diocesi di Agrigento.
Aj convegni, presieduti dall'Ispettore don Ar-
naldo Persiani e regolati da don Fasulo, partecipa-
rono schiere di sacerdoti decurioni salesiani, con a
capo Ecc.mi Vescovi, e larghe rappresentanze di
cooperatori ed ex-allievi salesiani.
All'ordine del giorno crono i tre temi: 1) Orga-
nia;i:a:i:ione e azione; 2) Culto di S. G. Bosco; 3) 50°
della morte del Sa11to.
-

2.3 Page 13

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n primo tema fu illustrato dal Salesiano prof.
don Onofrio Di Francesco direttore <lell'ufficio pro-
paganda dell'Ispettoria Sicula.
A Catania, dove convennero più di 100 decu-
rioni, l'Eccmo Arcivescovo e gli Eccellentissimi
Vescovi di Acireale, Caltagirone e Nicosia mviarono
affettuose adesioni; furono relatori l\\lons. Car-
ciotto, Vicario Generale e dirl'ttore diocesano dei
Cooperatori di Catania, e il c."\\D. don Vito Russo,
dfrettore diocesano di Acireale.
I graditi ospiti. all'ingresso della sala del conve-
l?IlO, furono salutati ed acclamati entusiasticamente
dai 250 alunni dell'Istituto.
Al convegno di Messina parteciparono S. E.
Mons. Giardina, Vescovo Ausiliare, in rappresc11-
tanza dell'Arcivescovo assente dalla città, e S. E.
Mons. AnRclo Ficarra, Vescovo di Patti.
Lesse In relazione del convegno precedente mons.
Gioacchino De Maria, arciprete di Isnello. Relatori,
mons. Giuseppe Zappalà, arciprete decurione di
Sant'Agata di Militello e mons. Rosario D'Andrea,
S. E. mons. Giardina e S. E. mons. Ficarra,
prima di impartire la benedizione, esaltarono San
G. Bosco, gloria e modcllo del Ctero.
li convegno di Pale.cm.o fu onorato dall'intervento
dcll'Em.mo Cardinale Luigi Lavitrano. Gli facevano
corona, sul palco della presidenza, coll'Ispettore
salesiano, il Vicario Generale mons. Gioacchino
Di Leo, direttore diocesano dei Cooperatori, il Vi-
cario Generale e direttore diocesano di 1Wonreale
mons. Gaspare Bentivegna, rappresentante dell'Ar-
civescovo l\\[ons. Filippi, e mons. Luigi Brocnto di
Cefalù in rappre<:entanza di S. E. Monsignor Ca-
gnoni.
Furono relutori mons. Giuseppe Torre di Cefolu,
I
Pnlenno
-
108
-Marsala,
rnons. Giuseppe Fecarotta parroco di San Nicolò
La Kalsa e don Fasulo.
L'Em.mo Cnrdinale Arcivescovo espresse la sua
compiacenza per In riuscita dcl convegno e per il
progresso dell'Opera salesiano, aderendo in pieno ai
\\'Oli dei relato, i. Fra gli applausi dell'assemblea,
annunziò cl1e una delle chiese da costruirsi in Pa-
lermo sarà dedicata a San Giovanni Bosco.
Procuriamo - concluse l'Em.mo Porporato -
di praticare il vero culto di S. G. Bosco moltipli-
cando, ampliando gli Istituti Salesiani e formando
gio\\·ani elio spirito del grande Apostolo i.
TI convegno di Marsala, cui partecipò, coi de-
curioni salesiani, un'imponente schiera di Coope-
ratori e Cooperatrici con a capo il Podestà, fu pre-

2.4 Page 14

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sieduto da S. E. Mons. Ferdinando Ricca, Vescovo
di Trapnni.
S. E. Mons. Ballo, Vescovo di Ma:wra del Vallo,
dolenre di non potere assistere di presenza, si fece
rappresentare dal direttore diocesano, parr. Luciano
Fiorentino.
Riferirono su l'ordine del l:liomo, mons. Vìnccnzc
Sesta, direttore diocesano di Trapani, e l'arciprete
di Marsafa, mons. Cosumano.
L'Ecc.mo Vescovo coronò il riu~cito convegno
con la sua calda parola e colla benedizione.
Al convegno di Modica intervennern l'Arcive-
scovo di Siracusa, S. E. :1.Ions. Ettore Barnnzini e
il Vescovo di Noro, S. E. Mons. AnJ'.lelo Calahretn,
coi direttori diocesani can. Giuseppe Cannarclla e
can. Giorgio Petrili~geri.
Ponò là rnppresenrnnza e il saluto della cittaJi-
aanza il Podestà.
Modica.
S. Cataldo.
rioni Sal.,.lanl. • Catania.
Canicattl.
Relatori don Angelo Piscitello e don Luigi Rig-
gio parroco di S. Giacomo a Siracusa.
l\\1ons. Calabrena espresse sensi di riconoscenza
per il bene fatto nella diocesi di Noto dalle quattro
case di Don Bosco; Mons. Baranzini espresse il
caldo desiderio di avere i figli di D. Bosco nella
città e diocesi di Sirarnsa,
indisposto, era rappresentato do( Vicario Generale
mons. Catarella. Parteciparono al convegno, con i
coopcmtori e le cooperatrici, le autorità ciuadine.
Diede il benvenuto ai graditi ospiti l'arciprete,
mons, Angelo Scrudnto. Parlarono applauditi mons.
Catarella e S. E. Monsignor Ficarra.
Il convegno di S. Cataldo fu presieduto da S.
E. ~Ions. Conte Giovanni lacono Vescovo di Cal-
t~nissetta. Relatori, don Federico Gioacchino, che
rappresentava il Vescovo di Pin~,11 Arrnerin!' ed il
cnn. Giovanni Calamoneri, direttore diocesano di
Caltani•setta. Chiuse la riunione $. E. l\\ions. lacono.
Al convegno di Canicattl partecipò S. E. Mon-
signor Angelo Ficarra. Il Vesco\\'o di Agrigento,
ln tutti i convegni furono inviati telegrammi di
omaggio al Santo Padre e comunicata al Rettor
Maggiore la concorde delìberazionc di indire, nel-
l'anno cinquantenario ùella morte di S. G. Bosco,
un pellegrina(ll(io regionale siculo a Torino e di
promuovere festeggiamenti in ogni centro della
Sicilia.
--

2.5 Page 15

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·DALLE NOSTRE MISSIONI
Tbàmùang (Siàm). - La nuova scuola ..Vlravì l...
SIAM
Fervore nel campo scolastico.
Amatissimo Padre,
11 Siam senza dubbio l'impressione di
un Paese in marcia, verso un rapido progresso
che legittima le migliori speranze per l'avve-
nire. Basta seguire l'impulso che dà il Go-
verno all'educazione della gioventù.
Il bilancio del Ministero dcli.a Pubblica
Istruzione cresce di anno in anno; dapper-
tutto sorgono nuove scuole, frutto, non di
rado, di pubbliche sottoscrizioni, di elargizioni
generose, di industriose collette promosse con
notevole frequenza e dirette dai bonzi i quali
godendo di un prestigio eccezionale riescono
a raccogliere cospicue somme.
Ho qui sott'occhio il cliscorso che tenne il
Presidente dei Ministri, il 23 clic. u. s., alla
seconda Assemblea Nazionale, dopo la Costi-
tuzione.
« L'istruzione obbligatoria - disse - sarà
estesa; la qualità dei Maestri perfezionata;
l'arredamento scolastico, migliorato. Per l'istru-
zione media, il Governo fonderà scuole adatte
in ogni Provincia; le scuole private saranno
incoraggiate a crescere in qualità e in numero ».
E, dopo di aver soggiunto che, secondo le
esigenze dei diversi posti, si apriranno scuole
commerciali, si aumenteranno le facoltà uni-
versitarie, si svilupperà l'educazione fisica, si
coltiveranno accuratamente le arti nazionali,
-conchiuse:
110
-
« Il Governo diffonderà pure la conoscenza
religiosa tra i fanciulli, e prenderà speciali
precauzioni per prevenire la delinquenza dei
minorenni. Gli studenti saranno addestrati
alla massima efficienza sia in teoria che in
pratica >1.
Nobili parole davvero( Che incoraggiano
l'opera nostra e quella di tutta la Chiesa, la
quale, in questo campo, si mostra qui all'avan-
guardia.
Le cito un sol fatto.
In occasione dell'inaugurazione cli una nuova
scuola a Bang Pong, non tanto lontano clal-
l'opera nostra, decorata dell'intervento del
Capo del Governo, di parecchi Ministri, di
una schiera di Autorità e di folla cli popolo,
si stampò un « numero unico >1 in cu.i fu fatto
giustamente rilevare che la prima scuola aperta
nel vasto distretto (noi diremmo manclamcnto)
fu la scuola cattolica. E venne segnalata alla
pubblica ammirazione, perchè gratmìa. Poco
dopo se ne apri anche una protestante, ma a
pagamento. Ebbene, questa non durò; la prima
cimane, come la volle il suo fondatore, anche
dopo il passaggio dai Padr.i delle Missioni
Estere di Parigi aHa nostra direzione.
Fiorentissimo è poi il Collegio clell'Assun-
zione, fondato nel 1885 dal Padre Emilio Co-
lom.bet, uomo cli grande attività e di grandi
meriti. Passato, in seguito, ai Fratelli di San
Gabriele, conta oggi r.507 alunni. Anzi, gli
ex-allievi, in maggioranza buddisti, l'hanno
dotata di un nuovo magnifico edificio, decli-
cato al nome del fondatore.
In Bangkok e fuori vi sono poi altre istitu-

2.6 Page 16

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zioni del genere dirette dai Religiosi suaccen-
nati e da Suore, con una popolazione scolastica
2. ro3 studcnlJ.
Il NOSTRO CONTRIBUTO. - A tanto
fervore, noi non abbiamo mancato di portare
il nostro umile contributo. Ricordo, in parti-
col;ire, due delle nostre opere: la Scuola Ma-
gistrale di Bang-Nok Khuek, fucina ùi maestri
eù il Collegio S. G1u~eppe di Bang Pong.
La prima, in soli quattro anni di , ita, ha
già licenziato 30 diplomati, di cui una metà
sono salesiani. Sette provengono dall'Istituto
Card. Cagliero d'Ivrea, e stanno amai per
intraprendere il qwmo anno di Teologia; otto
sono Siamesi, e stanno per terminare il primo
t·orso filoso.fico. Dicono che sia la prim:i ,•olta
che religiosi indigt-ni cd europei s1 siano ci-
mentati, qui, per raggiungere i titoli legali; e
)\\:sito ha fatto ottima impressione.
Coi titoli richiesti abbiamo potuto aprire un
Collegio a Bang Pong, con l'autorizzazione di
svilupparvi tutti i corsi, dagli elementari fino
al liceo compreso. Ho qui delle statistiche:
anno 1928, popol:izione scolastica 79;
anno 1937
473·
Interni sessanta, quanti ne possono conte-
nere gli ambienti attuali.
La costituzione del Collegio di Bang Pong
è ancora nella sua fase iniziale, ma se la carità
delle anime buone ci verrà in aiuto, potrà rag-
giu~ere le mete progettate.
LE FIGLIE DI JIAR/AAUS/LIATRJCE.
- Giunte in \\fo;sione da appena cinque anni,
curano la sezione femminile della Scuola ma-
gistrale di Bang :'.\\ok Khuck, che ha già dato
sci maestre. E a Bang Pong, ove si trovano da
pochi mesi, per impul:io dell'Ispettrice M. Clo-
tilde Cogliolo, hanno già iniziato la fondazione
di un collegio femminile che completeranno
man mano che la Provvidenza manderà loro
i mezzi. Possono an1.i già contare anche "sulle
prime due Consorelle siamesi, le quali, tenni-
nato il Noviziato nell'India, stanno per tomare
e consacrarsi tutte :tll::i nobile missione tra un
popolo che le circomla di venerazione.
l'N'ALTRA TAPPA. - L'ha segnata la
nuova scuola di Thitmùang con corsi elcmen-
tari e secondari inferiori. Annessa, una mode-
sta residenza. Si trova all'estremo nord-ovèSt
della missione, a pochi km. daUa città cli pro-
vincia, Kanburi, dove fra qualche mese verrà
inaubrurata la primu grandioso cartiera nazio-
nale. Non avevamo che un capannone, fatto
ad interstizii di legno, col teno di foglie di
palma COSI deteriorato che, quando l'incle-
menza del tempo impcn·ersava, l'abitazione si
trasformava in una camera da bagno. La scuo-
letta, posta a pochi passi dalla chiesa, non era
in migliori condizioni: pareti traforate ùallc
tem1iti, pavimento di mattoni sconnessi, tetto
a finestrelle naturali, donde sole e pioggia scher-
zavano a piacimento. Dopo otto anni di pa-
ziente aLtesa, di sacrifici, di elemosine vicine
e lontane, finalmente si potè trasformare. li
nostro chierico Jellici pensò a formarsi la
mano d'opera e con poca :-pesa foce pmùigi.
I nostri missionari sono avvezzi ad imprnwi-
sarsi falegnami, muratori, elettricisti, decora-
tori; non i;dcgnano nè zappa badile, e,
colla buona volontà, riei.cnno in tutto, anche
fra tanta pen11ria di mezzi materiali.
Assisreuero alla inau&rumzione il Governa-
tore, tutte le Autorità della Provincia e del
Distretto cd una turba di giovani. Simpatica
la sfilata attraverso le vie del mercato, tra
l'ammirazione ed il compiacimento di tutto il
popolo, mentre la fanfara del « S. Giuseppe•
squillava liete note, precedendo il gruppo dei
marinaretti di Bang Nok Khuek, stretto al
suo gagliardetto e gli alunni della nuova scuola
• Viravit • (Yirtù e sapere): un 200 giovani
agitanti graziose bandierine nazionali. Che
cambiamento da quegli anni ancor tanto vicini,
in cui un minuscolo gruppo da r5 a 20 ror,,-
peva appena la comune diffidenza suscitando
gesti di compatimento I
8. E. il Governatore invitato da D. Pinaffo
a tagliare il nastro, pronunciò queste nobili
parole: • Signor Direttore, nell'odierna occa-
sione della solenne inaugurazione della scuola
che ho l'onore di presieùere coi membri della
provincia, provo una gran gioia cd un'intima
soddisfazione perchè l'opera di istruire i fan-
ciulli e le fanciulle cui ella ha provvisto con
questa nuova sede risponde egregiamente ai
desideri del Governo, cui preme che l'istru-
zione si sviluppi e si estenda celermente in
tutto il Paese come si conviene ad uno Stato
monarchico-costituzionale. Le superiori Au-
torità lodano ed ammirnno il suo fermo pro-
posito di curare con tutto l'amore quest'opera
importante. Ed io invoco l'aiuto dell'Onnipo-
tente sulla scuola • Viravit 11 affinchè essa l'ro-
speri lungamente in una costante floridezza.
Auguro quindi a lei ed a lutti coloro che
hanno contribuito a quest'opera ogni bene
ed ogni felicità ».
Dopo la visita ai locali, canti nazionali, mar-
cie, gentili inJirizzi e Saggio ginnastico degli
alunni, un'agape fraterna raccolse tutta la pic-
cola turba d1 circa settecento commensali.
Superato il primo riserbo, fu tutta cor-
- - dialità cd allegria, colle caratteristiche della
III

2.7 Page 17

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Thamuaag (Slam), - I 200 alunni del no"ro CoUcgao di Bang Pone alla volta di ThàmOang per psartcclparc alla
lnaugurulonc della nuova 1,,c uola. - l marinare11l di Bane Nok l<huek. - Sai,glo glnnru.1lco degli alunni
della scuola "VlravJ1"•
..,.._
II2
::::-

2.8 Page 18

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I hàmù~nll (Si:lm). - Go~~•oro rtl au10Tlta all'in:,ul(UT:ttlonc dello nuova seuol11 « Vlr:,vl1 »
famiglia salesiana. La giornata si chiu.-.e a
mezzanotte con una rappresenta1.ione teatrale
data dai nostri giovani di Bang Nok Khuek.
Benedica, amato Padre, i suoi figli missio-
nari al Siam, e specialmente il
12 mar:::u 1938.
suo atf.mo
;\\.fons. PASoTrr CAIT\\NO
Prefetto Apostolico di Rajaburi.
GIAPPONE
Due rinnovati focolari di grazie e di
amore. Fiori e frutti oratoriani.
Rro.1110 ed ama.Lisszmo sig. D. R1caldo11e,
grande è b gima del missionario quando può
contare nuovi meni a disposizione per l'a-
postolato, ed io :-eneo il bisogno di mcucrla a
parte delle consolazioni che il Signore ci ha
voluto larJ{irc in questo mese.
Otto <lei nostri cari m;critti si sono consa-
crati al Signore coi santi voti nel giorno della
festa dcll'Jmmncolata. Du<! di essi sono giap-
ponesi, e lei puÌl pensare quanto contino per
la causa dcli., Redenzione in quc,.to ~rande
Impero. Due cappelle, rinnovate, abbellite,
ampliate, offrono nuove fonti di grazie: richia-
mo efficace ai cristiani, incitamento ai pagani,
dimora di Gl-sì1. Goda con noi: godano quanti
hanno coopcrum a tanto bene.
La formaiinne, sul posto, del personale che
in futuro ci aiuterà e sostituirà, viene poco a
poco a definirsi, e a dare i primi risultati, tanto
per la parte missionaria quanto per quella
salesiana. ìl: un piccolo santo esercito che non
desidera altro che il via per laneian.i al lavoro,
e intanto viene attre-1,zandosi il meglio po$sibile.
Urge però moltiplicare i centri <li lavoro per
queste forze i;ovanili, onde salvare le anime
e donarle ,\\ Dio. Il Giappone è la regione
più puvera <li missionari. EJ i: il nostro affanno
quotidiano: formare numerosi e buoni missio-
nari, specialmente indigeni. Oh, con qual
gioia si saluta oggi la nuova Archidiocesi di
Tokio, affidata al clero indigeno giapponese,
bella testimon1aru-.a fra le piì1 significative del
magnifico lavoro compiuto dai missionari, e
pre-,doso segno di fiducia nel clero che essi
hanno fom1ato!
Gcsl', ha po, bisogno <ldla sua abitazione
in mezzo a questo caro popolo fra cui vuol
vivere sempre per quanto sconosciuto ed igno-
rato. Occorrono quindi chiese, luogo di ri-
chiamo continuo, tanto pci cristiani che pei
pagani. Oh si! Gesù si adatta <lappenutto in
terra ùi mis,;ionc, Lui, il vero m1ss1onariol ì\\la
é pur nnstro dc>Vcre preparargli meno indegne
abitaziuni spirituali e materiali. Con !lforzi, che
lei, amato Padre può valutare, perchè conosce
a fondo le nostre strettezze, siamo riusciti ad
attivare 1•,; 11000 Jue focolari di luce e di carità
per t:rnlc anime, voglio dire la Cappella del
- nostro Oratorio ili J.\\,likawajima a Tokio, e la
I I3

2.9 Page 19

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chiesa di Nakatsu. A Tokio, la pnm1t1va cap-
pella serviva un po' da tutto. Ora, trasportata
in sede propria, ha almeno l'aspetto esterno di
chiesa, e, nell'interno, per le decorazioni del
nostro bravo coad. Ferrari, è un vero gioiello
che forma l'ammirazione di quanti la visitano.
L'altare, il soffitto a cassettoni, le vetrate, il
pavimento dell'altare trasportano il devoto in
un mondo spirituale con figurazioni simboliche
rappresentanti la SS. Trinità, l'Eucaristia, gli
Evangelisti, e colle decorazioni così care ai
giapponesi, fiori, uccelletti che attraggono e
nello stesso tempo raccolgono, tutto conver-
gendo al Sovrano Signore che domina nel cen-
tro dell'abside. Benedetta solennemente dal no-
stro grande benefattore S. E. Mons. Chambon,
alta presenza di vari Ambasciatori, di tutta la
cristianità e di numeroso popolo e di un nu-
golo di fanciulli dell'Oratorio, sorge e protegge
1a moltitudin..: del buon popolo di .Mikawajima.
L'infaticabile D. Escursell può davvero essere
soddisfatto delle sue non lievi fatiche che hanno
procurato a Gesù un'abitazione meno indegna,
alla sua cristianità un luogo di preghiera gra-
zioso e divoto, ed alla città di Tokio un bel
gioiello d'arte.
Anche nella Missione di Nakatsu il bravo
D. Dumecz ha cantato l'inno di. ri11graziamento
per aver potuto condurre a termine la bella
chiesa che si erge maestosa nel luogo più cen-
trale della città. Autorità, cristianità e popolo,
accorsi all'inaugurazione, bene augurarono per
il diffondersi del Cattolicismo in queste terre,
un tempo così fiorenti di fede. La chiesa è la
prima in Giappone dedicata al nostro Santo
Fondatore, omaggi.o dei figli e cooperatori, che
pregano pcrchl'.· D. Bosco protegga e conduca a
Gesù tutta la gioventù giapponese specialmente
quella affidata alle nostre cure.
Focolari di luce e di amore per le anime, le
nuove chiese possano riempirsi presto <li molti-
tudine di fedeli che trovino in esse la casa di
Dio e la porta del ciclo.
Amato Padre, chiudo con un accenno alla
nuova opera del tubercolosario di Beppu.
Come da altre precedenti relazioni, la prova
del fuoco, che distrusse la prima costruzione
dell'ospedale, la povertà e i sacrifici inauditi
degli inizi dell'opera, non fiaccarono la fede e
la volontà di queste buone giapponesi vere
sorelle di carità. In casa provvisoria curano i
loro cari ammalati, ed a giorni iniziano la
nuova costruzione, aiutata dal generoso con-
corso di autorità e benefattoti.
Passai ore di vero paradiso coi ricoverati,
amministrando comunioni e cresime. È un
nuovo campo di apostolato di carità, che, se
dobbiamo giudicare dalle realtà attuati, è de-
stinato a dare frutti ubertosi di salve".tza. Oh,
ci aiutino le preghiere e la carità dei buoni,
affinc.hè colla salute del corpo, che a migliaia
e migliaia i giapponesi vengono a cercare fra
queste acq_ue e fanghi termali, possiamo dare
anche la salute dell'anima I
Il titolo della nuova istituzione è «giardino
di luce)>: mi pare dica tutto il programma spi-
rituale, che è nel cuore della fondatrice e dei
collaboratori.
Lo benedièa, amato Padre, insieme a tutte
le altre opere nostre, colla benedizione di Don
Bosco Santo.
Suo in G. C.
J\\liya~alli, 31-1-1938.
Mons. VrNC.:ENZO C1~1ATTr,
Prrff'lt<J Ap1JstolirrJ.
Ml.kawa1ùna (Giappone). - Crislinni ed amici partecipanti alla festa.

2.10 Page 20

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.ticppu. - 1 oeo cresimati e la S. Mei$a aJJ'Ospedah> «Kilcari no sono». -
115 - Toluo. - La .Famiglia sales.ana.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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GRAZ I E
attribuite all'intercessione di
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e di SAN G1ovANN1 Bosco
Raccomo11diamo vivamente ai grm:iati, 11ei ca.si di
g1uwigione, di sp,ciji,arl! sempre bene la malattia e
le circostatir.e piri impo, tami, e di seg11are chiara,,umte
la propna firma.
Non si p11bbfica110 integral111e11te le rela:rio11i di
grazie a11&11im11 o .firmate colle semplici i11izialì.
Da morte a vita. - Colpita da bronchite capillarn,
asma e polmonite, la mia bimba Maria Antonietta,
di quasi 12. mesi, la notte sul Natale u. s., ern gi11.
agli estremi ed in istato comatoso. I due medici
curanti avevano abbandonato ogni speranza ed io
aspettavo da un momento all'altro la catastrofe. In
si doloroso frangente fui consigliato di raccoman-
darmi alla intercessione di Don Bosco. Applicai
subito una reliquia del Santo sul petto della piccola
mo(ibonda e presi a pregarlo con tutto il 1rnsporto
dell'animo. La grazia invocata non si fece attendere.
Verso la mezzanotte la bambina incominciò a scuo-
tersi, svegliandosi dalla sonnolenza che tanto aveva
preoccupato, aperse gli occhi e riprese lentamente
il colorito del volto. Dopo qualche ora, In febbre era
scomparsa completamente. li medico, tornato il
mattino successivo, constatò con meraviglia il mi-
glioramento avvenuto. Due giorni dopo dichiarò
scomparso 01tni pericolo e cessò ogni visita. Rendo
pubblica la segnalata grazia e, mentre prego Don
Bosco Santo a voler continuare la protezione sua
sulla mia famiglia, ,rumdo riconoscente la mia offerta.
Torino, 15 febbraio 1938.
G. MONACO.
U11a grande gra::ia. - La nostra mamma, da più
anni sofferente di enfisema e bronchite cronica, ai
primi di gennaio s'ammalava di bronchiolite, cui
subentrava una bronco polmonite.
Apparsa subito gravissima, la malattia ebbe un
decorso sconfortànte segnato da complìca,;ioni renali
e da infiammazione all'appendice.
Susseguirono frequentissimi spasimi cardio-vasali:
in uno di questi si ebbe anzi arresto del cuore,
cessazione del respiro, aspetto del volto assoluta-
mente cadaverico.
In noi, attesa disperata, spasmodica; ma la vita
riapparve e con lei una tenue spcran7,a che di Il
a qualche g:iomo si cambiò in certezza: la mamma
era fuori pericolo!
All'inizio della malattia l'ammalata era stata as-
sunta in cura da un valentissimo Sanitario, il quale
diede il caso per disperato affermando che solo un
miracolo poteva salvarla.
Perfettamente rassegnata alla santa volontà di Dio,
ebbe tutti i conforti religiosi; ma confidava ugual-
- - mente nella grazia della guarigione.
u6
Mettendosi a letto, pensando ai figli, s'era rac-
comandata al S. Cuore mediante l'intercessione di
Maria Ausiliatrice e di Don Bosco.
l buoni allievi del Collegio salesiano di Gorizia,
al quale appartiene come salesiano un figlio del-
l'ammalata, esortati dai loro ottimi superiori prega-
rono molto; e altrettanto fecero m commovente gara
d'affetto superiori e allievi dell'Oratorio salesiano
di Trieste i cui superiori impartirono 1eplicatamente
all'inferma la benedizione di Maria Ausiliatrice.
Per tutto ciò la famiglia è intimamente persuasa che
la guarigione è dovuta a una grazia segnalatissima.
La rende quindi pubblica con infinita ricono-
sceru,.a.
Trieste, 3~ gennaio 1938.
Famiglia FOJU.AN1.
Trova wr impiego. - Da sei inesi ero disoccupato,
ed invano avevo cercato a destra ed n sinistra un
qualsiasi impiego, quando mi venne suggerito di
fare una novena a S. Giovanni Bosco.
Tniziai la no<>ena, e la sera stessn di quel giorno
una persona alla quale non ave,·o neanche pensato
mi parlò di una prohabilità di a,;sunzione presso un
dato ufficio. Interpretai ciò come un primo segno
di grazia; continuai con fervore la pia pratica, e nel
giorno stesso in cui finiva, la medesima persona mi
confermava l'assunzione.
Con infinita ricbnoscenza.
Coccag[io, lj-x:11-1937, PP.DBRCINI PrEì'RO.
U11a cadlttn che poll"IJll esst>re fatale. - La sera
del 31 gennaio u. s. menrre stavamo in casa discor-
rendo tra noi, la nostra piccola T.ucia, di appena
undici mesi, si divertiva nella sua cuna con una
corona del S. Rosario. Le ornava il braccio destro
una catenella d'argento a cui era appesa una meda-
glietta di 1\\faria SS. Ausiliatrice e di San Giovanni
Bosco. Un'altra medaglietta recante le due stesse
sante immagini le pendeva al petto. Ad un tratto
la corona sfuggi. dalle mani delle piccina, che, fa-
cendo un brusco gesto per riafferrarla, perse l'equi-
librio e cadde a capo fitto sul pavimento da circa
un metro di altezza. Terrorizzati, le fummo subito
tutti attorno per sollevarla e soccorrerla. Con nostra
somma angoscia constatnmmo che il suo volto, prima
cosi roseo e sereno, avcvll as.~unto un colore ciano-
tico, gli occhi stravolti e la bocca spalancata e rigida.
Si corse pel medico che apprestò le urgenti cure del
caso, e, mentre teme,·amo dellu vita, dopo circa un
quarto d'ora, lll nostra bambina, ricominciò a muo-
vere il capo, gli occhi e la bocca. La speranza tornò
a rasserenare la nostra trepidazione; ma la mera-
viglia di noi tutti non conobbe vernmente limiti
quando, guidati dal medico, potemmo constatare
che la caduta non aveva lasciato la minima traccia
e che quel tenero corpicino era rimasto integral-
mente illeso. Rendiamo grazie a Don Bosco Santo
ohe nel giorno della sua festa ci volle rendere cosl
tangibile la sua protezione.
Borgo S. Martino, 2-n-J938.
ZAVATTARO MARIO, VANDA e famiglia.

3.2 Page 22

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Due grazie. - Ai primi dello scorso luglio, mia
moglie accusava un acuto bruciore ad un occhio
che presto diventò tutto rosso con conseguente di-
minuzione di vista. La co~a ci preoccupò, ma la
preoccupazione crebbe quando, fatm visitare da uno
specialista fu dichiarara affetta rui congiuntivite sell7.a
però riuscire ad mdividW1re la causa della diminu-
zione di vista, che andava sempre più accentuandosi.
Dopo un mese circa di clinica non si era venuti
ancora ad un risultato, Disperando dc.i mezzi umani,
ci rivolgemmo con fiducia a S. Giovanni Bosco,
protettore della nostra famiglia, pcrchè ci ottenesse
da Maria SS. Ausiliatrice l'inrercessione efficace
per la sospirata guarigione. E la grazia venne.
Scomparsa la conl{iuntivite, l'occhio è ritornato
al suo staro normale.
Un mese dopo un improvviso malore mi obbli-
gava ad abbandonare il lavoro e a pormi a letto. La
malattia non si rivelò subito. Nella sua prima fase
presentò benigna: leggierl dolori renali che il
medico giudicò guaribili in breve. Invece, contro
ogni previsione medica, la malattia si risolse in un'i-
scniade maligna procurandomi giorni e notti di spa-
simo e di dolore.
Un giorno dello scorso ottobre, quando il dolore si
fece smtire più veemente quasi da togliermi i
sensi, mi venne la felice ispiraz;ione di prendere una
reliquia di S. Gio\\'anni Bosco e applitarln sulla
parte dolorante.
Mirabile effetto! il dolore fu lenito... Il giorno
dopo poi notai un notevole miglioramento che con-
tinuò noi giorni seguenti fino a completa guarigione.
Ora che mi trovo. per intercessione del nostro
caro santo, completamente guarito e ridonato al mio
lavoro, sento il dovere di rendere pubblica la grazia, e
di ringrazinre, riconoscente, il nostro grande Protet-
tore, pre.l(llndolo che voglia continu(lre a proteggere
mnterinlmente e s11iritual111cnte la nostra famiglia.
S. Gimti110 Valdarno, rS-1-1938.
Uco PASQUAL1m.
Evita ,ma tatastrofe. - Eravamo ancora in piànto
per In morte d'una bambina, avvenuta un mese fa,
ed ecco che senza l'aiuto di Maria Ausiliatrice un
nuovo lutto minacciava di farci impazzire pel dolore.
Una huona donna del vicinato venuta in casa
nostra per prendersi della merce, I.asciò sull'uscio la
sua carriola con una bottiglia d'aciùo ~olforico.
Mentre noi trattavamo le nostre focc&nde, In pic-
cola Eleonora, di tre anni, s'accostò alla carriola ed
accostò le labbra alfa bottiglio, come per bere. Ma
alla prima scottatura dell'acido, levò alte strida ed
io accorsi terrorizzata invocando la Madonna Ausi-
liatncc di D. Bosco.
Essa non permise un nuovo lutto perchè potemmo
riscontrare che le scottature erano leggere e localiz.
zare alle labbra e alla lingua.
::-Je sia ringraziata la buonR Madre I Jnvio l'offerta
per bnttesìmi al nome dei miei figliuoli Vittoria,
Teresa, Bruna, Eleonora, Vittorio, Renato e per la
ce!ehrazicme di unn S. .Messn cli ringraziamento,
Campodoro (Padova), 10-11-1938.
ISETI'A e BnONo CAPORALE.
Benedice una difficile operazione. - Dopo aver
vissutQ molti anni in Patagones ed in Viedma, ci
eravamo trasferiti in Barcellona, contando sulla co-
noscenza di un fratello di mio marito, parroco in
un paesello della diocesi di Lerida, per sistemarci
definitivamente. Scoppiò la rivoluzione. 11 fratello
di mio marito venne imprigionato cogli altri sacer-
doti e poi fucilato. U Vescovo fu bruciato vivo.
Koi, al colmo del terrore, ful{gimmo in Francin e
per cinque mesi potemmo vivere, grazie alla bontà
del can. Turò di Karbonnc. Poi, non riuscendo a
trovare imp.icgo, tornammo in Argt<Dtina. Qui, mio
marito, ractioniere, trovò uno modesta occupazione;
ma fu sorpreso quasi su.bito da una gravissima in-
fermità che richiese l'intervento chirurgico di un
valentissimo professore, il dott. Pozzi. L'operazione
durò ùalle 8 alle 11,30 cd ebbe un esito tanto felice
che medici e -per.;ona1e dissero cli non aver mai
vjsro un'operazione cosl difficile riuscire cosi feli-
cemente. L'infermo si ern affidato n S. Giovanni
Bosco e con me attribuisce l'esito alla benedizione
del Santo cui vuole indirizzare un puhblico ringra-
ziamento. In fede
Bar,field (Rep. Argentina), 18-n-1938.
EUGENIO e TmA C!llMISANA,
Continua prote::;ione. - ~·on trovo parole per
e.<;primere tutta In riconoscenza mia e di mio figlio
Mauro a Marja Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco
per continua protezione avuta da loro in Africa e
in seguito. Di lai;:giu mio figlio scriveva nell'aprile
1936: • Durante il combattimento del PallsO Mecau
(l\\llai Ceu) ero all'Osservatorio di bntteria e per
poter osservare col goniometro il tiro ed individuare
le vampate dei pezzi nemici, dovevo sporgere la
rcstn fuCJri del muretto. Qunndo piò irruente si
fece l'assalto degli abissini rni appuntai sul berretto,
accompagnnndo il gesto con una fervida p,eghiera,
la medaglia di Mario Ausiliatrice e S. Giovanni
Bosco e con quello stemma di nuovo genere sfiùai
tranquillo tutte le pallottole che mi fischiavano alle
orecchie... Una pallottola dum-dum mi sbriciolò le
lenti del goniometro dove due minuti prima tenevo
accostato l'occhio. Come vedi i nostri comuni Amici
mi hanno protetto in modo stnlordinario, E questo
è solo uno dei tanti e tanti episodi in cui dovetti
accorgenni della soprannaturale protezione che
Essi mi accordarono, tanto che ora la min fiduc,a
in essi è incrollabile •·
Pochi mesi dopo essere rientrato in famiglia,
questo mio figlio si ammala di un Remane ad
ambedue le mani, con dolori cosi terribili da cau-
sargli il delirio. Il medico, dopo avergli praticato
due incisioni, si accorse che una delle mani peggio-
rava talmente da far nascere il pericolo di doverla
amputare, e se ne andò dicendo che l'avrebbe ope-
rato nuovamente l'indomani.
Pensai allora d'invocare l'aiuto del Servo di Dio
Domenico Savio che sc.mpre l'aveva protetto in
altre occasioni in modo meraviglioso, e dissi che,
mnlgiado l'aggravrunentc), se all'indomani fo1<se
stato trovato dal medico migliorato, l'avrei senz'altro
- - attribuito allo Sua intercessione. Il mattino dopo
n7

3.3 Page 23

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il medico prepara i ferri, sfascia In mano e... con
aua sorprc, ~ lo trova migliorato e s..-nzn :1lcun peri-
colo. Pochi i;tiorn, e<l erdi ero pcrfcttu11wntc 1:u(lrito.
Voglia Maria i\\11,iliatricc cominuMe a prou,~gcre
In nua fnmi~lia
CLARA Sl:Pl'O 1'10111,rro
Sramr,ata d11 crrta morlt·. -- Il J1cemhrc 19J6
ritorna, n , casa i;cortanJo un carro c.inco di succhi
di frunwnrn ,u1 quali ~ta,·a la mia h:imhina di 3 unni.
Tutto ad un tr.itto, .idi la hi111h,1 prc~1p1t ne a tcm'tl.
Jn,·ocai ;\\lar111 Ausilmrnce I' il "u" tcdd ser.,o
S. Giov. llo,co e mi ()recipitn1 per tcruar.- di ~(11\\'arla;
ma non l<'n 11 tempo. L(1 cu<lut.l potevo esserle
fo1ale: unn , uota le attraversò il povero corpicino.
lnHCC, quandn racco!~, la piccina, In trov:11 svenuta,
ma sen701 ukuna fr,111ura. La po.-iui tu1t.w1a ~ubito
alla nslla medica ove le sr riscontrò 110han10 lo sli,-
gamento Ji un osi.o dd ~110. In pod11 uiomi si
ristabill p..-rf,·uamenre l"d ora cresce si,nn e robusta.
(;arilwldi (Rio Grande do 1-iul). novcmhrc 1937.
F1u~c.-~CA BmL~OI-
Per intercessione del Venerabile Dome-
nico Savio.
Guarito in 2-1 r,re. - R,entcato in sede d:i u n a
esercitu:ione, fui pr~o da un pet'jlio1.-n1e mnl"5:.ere
allo stomooo che mi durò per p.1rccchi uiorni, ribelle
ad oicni cum
Prei-~ato dolio 6pasimo, o ltre che .i S. C::1m·- &sco,
pensai di ri\\'olstermi nnche nl Vcnernbilc Domenico
Savio, dal q1rnlè ll\\'l'\\'O letto che fi 'nttcndcv,mo dei
mirucoli J)('r la hNttificazione.
Lo prel,lni fervorosamente Il giorno succes,1vo ero
complctnrnentc guarito Con profonda ricono~cenza.
Bol::am,. 7 settemhre rn:n-
10 Cap. CARu,1 A:-.:<.a:LO.
Uu bttf/11 1111p1eyo. - Alla in1erce;.io11e del \\'en.
Domonico Ravro sono debiuicc dr molte grazie.
L 'ultima è la sil>tcm;1z1one dr mio munto, che tro-
,,o,·a•i tlu tanto tempo disoccupato, cd il sollievo di
tultn la vita J1 f11mi.11lia.
L'in"ocRI n lun~o e, finalmcnw, ecco mio 1na-
rito ch1am.1to ;)d occupnre un otllrno posto cui nep-
pure lontnnum1:nrc pensa,·amo
Con pacnne 1trat11udme.
Rama, 10 ~•mnaio 1938.
l'. F-\\LC0:--."1.
R,acq11U1a l'ttdtto. - D1(.-ci ;inni t.1, colpito da
insolazi1me nl cupo, pe,dettr ,st,mrnneanll'ntc l"udito.
T u tti i ricorsi fa11i alln Bcienza u111:1n,1, rnnre novene
e 5upplic-he parvero per lw1110 tempo inutili.
Un bel 1{1orno, sfol!'lmndo un lihro, v , trovai
un'imaD:inc del Vc:n. Domenico Sa,•io. Fu la mia
salvezza I P,cnR dJ 6ducra, l'invoct1i e promisi che
se mi av~'!l•e ottenuto dal Sisznore òi roter riacqui-
stare l'utljto, aHti fotta pubblic.-re 1n grazia.
Qgg,, dicembre, posso dire d1 csH·re 1>1at.1 e.au-
dita: l'udito mi è tornato qU:1si normale. mm sento
più dolori ti, so,ro. Continuo aJ in\\'ocare il caro
Venerabile perchè In grazia 1,111 durutura e perchè
mi aiuti nella scdta dello -stato. Con ~, ntituiline.
- - Lt riglir>w , t -lm - 1937.
II8
Nl!RI LILIA-
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
LA CARAMPLI.A Ml'lS IONAltl \\...
Coris11111i,
()J,, dtr ,11::::a d1 raramrlla1? •• 1111 par di sv1tin·1
ntlm11art ud lt~,:trt il 1,u,1., di qur.sta 11110 /et/ama.
D11t es, (11l,'111r11 'I darx s, cm11pe, a? '111,wto rosta i'.•.
Al,/d11ft' pa::in,-::a t leggrft' q11e1t',1ftm frll•rn t:11• n11
è r:i1mt11 d11 qr,a/rlie mr~e e rhe '111 r<m<rrt·atr, apposta
/'ti' lt:tlmt.·1 l'mrm,o di q11,~111 mml,rm»ittm 111d1,s/11a:
Am.1ti!\\Simo don Giulivo,
nel 1.-su:cn.• le sue belle <' hcnclk hc lenere, c1 è
bnkn111a in mente la felice iJe:i di scriH:rle noi pure
una lc11crina. cosr, ,·olendo, rotra, una \\'olu t.1nto.
puhhlicurla i.ul caro BrJl/rtt11w çol 11rolo Ji e Lettcr.i
dei i;:1,wJni o don Giulivo•·
I Rio\\ ani che le scr imno !1-ono i aoc i Jelfa Compa-
i;:nia S. Giu.,eppe dcll'lstnutn S.rlc•iano d1 Bolo,.'Tl!L
Eù ecco qunnto le vogliamn cli1c:- ;',lei l!iorno
coro nllu Vcr.11ine lmmacolutu, ullçuchè ,·enne sol.:n-
ncmcn tc inaugurata la no,tr I C1>11\\f't'IL1ni,1, ci pro-
ponemmo subito un vastu p1t1)(rnn1111a d'a:r.ione.
Trn l'tiltTo pcnsommo Ji ruceu1:licrc offerte pel'
le .'.\\ li•_,1oni ,al,a;;iane. LI prupost I fu nppro, atri
aU'unanimità, ma, pet' moti\\ 1 che 1..-i 1-.cn cono,cc,
non era tanco facilmente c.-lfottu.ibile.
Oltr~ alla ris-trctt= del c<1mpo J'azione, la m1g-
):t10r p.1rtc dei ~oci, ~ono oltrtwnodn foJeli praticanti
della prerog,11 iva francescana: t L·R'n3 qrwtidie nctlc
nos1 re tusche l,1 povc1 t.).
Che fore?
Soldi non se ne trovano; mu c:nranwllc.. quante!...
Chi non mnn111a canmwlle ?... I,'ntfare è concluso:
u n bravo !,.C>Cio prepara w1a c;h ,•tt.1 metallica ben
si111llatn con un foro ~rande quanto ha,ti pel pas-
1':l&:IIIO dr una Cllramella; ,ull,1 c.ts,ctta una bdla
stri,;cia st,,mpnta II caratteri cub11.1h· C'ùL\\~WU...\\ MIS-
SIONARIA p .., 1umo I :,oci i:i ''"" nei \\,tri ambienti
c,m 1., 1mu1ica cassetta; e eh, li.t clue caramelle ne
m an11m u n u e m~ne l'altro a hi•ni,tìdo J-,lle mission i.
L~ ca~sctln si riempie, le cu1anwllc si n~cndoni;,
cd ecco rcnlizzato un primo piccolu gruni>lo che
le mln<lìnrno con l'intcnzmnl." d, far battezzare un
piconlo in("dcle col nom: di Gni-cp(le,
l ntendinmo c05j di onorare rl nu.:,tro ccle,,te Pn-
tronu.
Dun Ilo co cfal cielo ci benedi.:u e k·i nmatissimo
don Giuti,o ci rrco,dl tutti nl !:'ii1mur;.
Sinrno i suoi nlf.mi soci tlell 1
Compnitnin S. G 111~\\'f'IIW tir Bolo~na.
Ar•~tt rnp,rn, 1111e1 «n1 a1111r1 i'
Se tVJlrle uprrre delle sur, 11rrnf1 ttrm orcone 11r()-
p11u rltr dtted,au il penntssQ u/111 fubb11ra dt Bolo-
g11u, perclir 110n n i riun.•11l<1 l.z prrt"11it·a; a11;i i
bw co11te11ta dt trovart! /unfll trmta::,mu. Addo/c,rcte
rosi la ,·,ra a latiti />()Ve1i b:mb, 11,frdrlì ('lti prtK'ltrertte
la r:ru:aw 111t!Oab1/r. dt!l sa11to 1Jalt<"s111111. lo v1 ri11~ra-
::io m11irip atamP1t1e pet foro. Stutr alle ~ri e pr~nte
p~I vostro ajJ mo
Uon GIULIVO,

3.4 Page 24

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NECROLOGIO
1nternnzional.e, tenne la presidenr.a fino alla morte,
fervido animatore d'ogni iniziativa salesiana, araldo
delle virtù e dello spirito di Don Bosco in innume-
revoli congressi e soprattutto nelle feste per la beati-
ficazione e canonizzazione. Cuore aperto ad ogni
opera buona. largheggiava in beneficenza, fraterna-
mente sensibile a tutt• le angustie degli e.-..:-allie..,.i.
Alle Opere salesian e diede il valido aiuto della sun
affettuosa BS$ib1:enza, e della sua intelligente, efficace
propa~anda. li Signore l'ha chiamato al premio nel-
l'anniversario della morte del primo successore di
Don Bosco, il Servo di Dio Don Michele Run, e
questo ci fa sperare nella larghezza delle divine
ricompense. I suoi funJrali furono un'apoteosi.
Clero, autorità, istituti, as«ociazioni cittadine e po-
polo in massa accompagnarono la cara bBlmo., scor- •
tata dn numerosi Ex-allievi e seguita da\\ Rettor
:vt"aggiore col ~uo Cnpito!o e da folte rappres«m•
t&n7.e delle Ca~e salesiane. A l cimitero J'avv. Perlo
diede l'estr~mo sa'uto a nome degli Ex-alUevi ed
il nostro R ettor Maggiore ne esaltò il fervido apo-
stolato. Lo rnccomundiamo ai più copiosi suffragi.
111111UI I I I . . - U l l l ltltllllh
li Presidente lnterna:i:io.nale
degli Ex-allievi Salesiani:
Avv. Comm. FELICE MASERA
Salesiani defunti:
DIANA D. CARMELO, sac. da Palermo, t a
Cadice (Spagna) il 5-1-r938 a 6 1 anni di ~'tà.
...
li 6 aprile u. s. ad appena 53 anni, chiuse cristia-
namente la sua preziosa esiste=, stroncata in po-
MARTELLI D. FR ANCESCO, sac. da Com-
t messaggio (Mantova), a P anama (Centro;> America)
il 5-1-1938 a 50 anni di età.
chi giorni da un duplice attacco di emorragia cere-
brale. Fu educato nel nostro Istituto di Fossano,
cd a questo titolo dl allievo di Don Bosco tenne
più che ad ogni altro in rutto il corso della sua vita
di fervente cattolico, di cittadino esemplare, di abile
integerrimo professionista.
Vide i più tragici momenti della guerra mondiale
H ESSE D . PAOLO, sac. da Kudoba (Gem1aniaJ,
t a Luiz Alvez (B rasile) fl 24-xu -1937 a 45 anni
di età.
NEUNDORFER GIACOMO, coad. da H1r-
schaid (Germania), t a Unter-Waltersdorf il 2 1- 11-
1938 a 26 anni.
cui partecipò volontario come Capitano di Fantl!ria,
ZINETTI CAMILLO, eh.. da T iamo di Sotto
t sebbene la sua carica di Sindaco di Moncalieri gli (Trento), a Mogliano Veneto (Treviso) il 22.-11-1938
desse diritto all'esonero dal servizio militare. Nel a 23 anni di età.
tragitto di ritorno dalla Macedonia, un siluro nemico
colpl in pieno il piroscafo che lo trasportava, cd e1di
scampò per miracolo, attendendo il soccox:,so una
notte intern al{gruppato ad un rottnme.
Cooperatori defunti:
S. Em. Rev.ma il Si g . Cardinale CARLO
Prodigò quindi l'opera sua intelligente alla città DALMAZIO M1NORETTI, Arcivescovo di Ce11m1a
ruttale nelle tristi vicende del dopo guerra e nelle t il 13-m-1938 a 77 anni di età.
ore gloriose della rinascita.
Luminosa figura di ]\\faestro e di Pastore, fo chia-
Cresciuto aJl'ombra del Castello di !\\Ioncalicri e mato alla cattedra ancor chierico nel Seminario di
lar!!amcnte beneficato dalla Principessa Clotilde, Poleggio in Svizzera. E cattedra tenne, -anche dopo
senti come un dovere di figlio raccogliere notizie, l'ordinazione sacerdotale, fino al 1909, insegnando
documenti, cimeli della Real Casa di Savoia, Stretto filosofia dapprima nel Seminario di Lugano, quindi
agli Aur:tUSti Principi e ali\\; Loro \\[aestà da illimitata in quello di Monza; poi teologia dogmntieà nel
ckvozione. Valendosi anche delle preziose testimo- Seminario Maggiore di JVlilano, ove rivelò anche la
nianze lasciategli dal fratello l\\lons. Andrea. cappel- sua particolare compet=.a in scienze sociali suc-
lano di S. A. R. e poi Vescovo di Biella e di Colle cedendo al Toniolo su quella d1 economia sociale.
Val d'Elsa, portò un prezioso contributo alla Cau,sa Affermatosi rapidamente, attraverso ad una elo-
di Beatificazione della piissima Prim:ipessa nel pro- quenza d'iromedlatez7.a. incisiva, di chiarezza am-
cesso informaùvo istruito dalla Curia cli Torino.
mirabile, ùi insuperabile sobrietà e precisione, ~ di
[I compianto Don Rinaldi lo chiamò a partecipare sicura efficacia suasivn, impresse un impulso prov-
più ùirettamente all 'organizzazione della Federazione videnziale agli studi sociali fra il Clero e i soci del-
Ex-allievi, nel 1919-20; ed acclamato Presidente
- l'Azione Cattolica, che confortò ùi pratiche appli-
119

3.5 Page 25

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et12ioni nel 11overno delle anime, com,: Prcw,sto a più qrandi figure del clero diocl'snno, che l'annovc-
Seregno, come VeiCO\\'O a Crema e come Arci"escovo ra,·a fra i c:nnonici della Cattedrale e gli riconosce,'3
a Genova. lA sacro Porpora l'ornò tld ,uo splen- il titolo di • Crisostomo dell'America del Sud per
dore nel 1929 ri,erberando !'U più ampio oriz7,ante la 1,u.1 faconda e nutrita doquen7.a. Ornz1c,n , ,tu-
la luce della ~Ull dulttin:1 e del suo ulo pllstornle. dio, O))i!rc di canti e di apo•tolato riempi\\'ono le
Tempra adn,nnntino, dallo pietà sincern e dni pro- sue iziomate spese tutte per lii gloria di Oio, pel
fondi studi tro~•o: meravigliose risor~c di apostolato b.cnc delle anime, per l'onori' della sua patrio. f
con alacrità giovanile fino all'ultimo orti, cn1tivan- Snlesinn, ebbero in lui un podre affettuoso cd uno
dosi la più nlh\\ stimo del mondo cnttohco e non dei più insigni benefattori. Ponava a Don Bosco
cattolico pel pronto intuito dei tempi, per la sicura una tenern,s,ma devozione e ne cantava le $(lime
dìn1in05i de, moli, p<:r la tempestiva attualità dei con ineffabile traçporto. ConsiJcnwa la Socrctll sa-
~UftJlCrimcnti. f:ra l'lìt-m,ge/n1111 l0t11um, 11 V,ins:telo lesiana come una sua St'cnnd., famiglia e fu liet,1
parlante. La verità gli lampeg:Riavu neith occhi, gli di ,·edere tuttt i no,;tri chit:rici della Casa ccntmlc
!!Correva sul labbro, 11li palpita\\';! ìncoITotta nel delle Missioni accompal(n,,re il 8anto Vint,co che
cuore. In quel cuore magnanimo che s1 intenenva volle ri~vcre con edific:inlc solennità.
coi piccoli, cogli umili, coi bisognooi. che si effon-
deva con tanta nohile espnnsion,: nelle no~tre case,
fra i bimbi dt.-qh lstitut1 delle Figlie .11 \\1ariu Ausi-
halrice, frn i nostri g,ov,ini specialmen•e nnij!i:ini in
cui bt-nedicc,,, le crimane speranze dd futuri operai.
Cumm. CATU,O Cll.JSEPPE Btl1"T1JGU,l t a
IJV,\\'ll PIOVANO ••rd. f:;Cf ll. l VO tu 'l'orino
il 21!-11-1938 a 76 anni tli età
Fervente Cooperatrice. ~pe,;e 11ran parte dcliii sua
vittt a lavorare per le l\\li<;!lioni, pro,ligando l11tiche
e ri~p:irmi pel trionfo del regno di Dio, pd decoro
dell..- chiese, peT l'increm1·nto .trlla pietà nclll' anime.
l\\fontlovl il 28 mnrzo u. ~- a ;5 anni dr ctÌI.
Devoti~,imo di Maria Au•ìliutrice e di S. Gio\\',anni
Eminente fil{lirtl d, cnuolico esem11forc, trnsse dal Bo!<ICO, soqtenC\\.'D le nostre 01wrc con affcttuo~a pr<'-
\\'angelo l'ispirnzionc d, lulla la ~un vitu, che fu vita tlilczionc.
dt lede opcro~a, J'illirmtara ca.-ità. Onesti specchiatA
e rcua alacrità Ji 8pirito congiunte a compctenzt1
non comune, lo uccredimrono nel monJo c.legl, af-
lari e nelle pubbliche nmministnv.ion1, eu11i\\•,1ndogLi
la stima e la fiducia dclle 11utorit1l, e del popolo; la
lionw del cuore lo ft>cc padre dei po,·cri, henefat-
rore tl'innumcrcvoli 1st1tuZ1001, aposrolo delle \\'OCa-
ziuni sacerdot.1ls e religiose che iiostem:\\'il con mu-
PERJ,;l i\\./:lRIA tied. /,OCC,I t Ar.inco Sc-
sio 1I 10-x1-r937.
Zelatriet' da tanti anni, ~•imlu~tri,wa a prnmuoverl'
!\\OCCoroi olle nostre Opere, ~upmttuno alle no~tre
l\\li<,foni, Joccndo veri !'aerifiz, per sosten.,rle e rac-
comnndnr1c
Blt/'TJN/IZZT .11DEl,,1TDH t e Poronu il
nifica ,l(enerosità, I.a pietà ne temprò il c:irottere 2Z-ll-1<)J7
mfcrvorandulo all'e,,:reizio delle \\'Ì1tù c,bt,ane in
Zelatrice do 45 anni, pur !!Offrendo d1 un dollltoso
cui rifulse moddlo alla famii:dia ed alla ~ocietà. Al- ct1ncro eh" le cr:J\\.1ll{hò la vita, $i prodi1ta"a uen,·-
liNn10 dalla corona di quindici fil(li, cinque lo pre- rosumcnte nel diffondere la di\\'ozionc a S. G10,110ni
cedettero al premio: ma egli seppe farne '<3Crificio Bo-;m cd o Maria Ausiliatrice e nel promuowre la
e<1n piena ras,e1mn1.i()ne :ill:a ,·olontà d, 010. ln~igne cooperuv.ione alle Opere nl1•s1ane, offrendo volcn-
Cooperatore dell••Opere e ~ti'lSioni solesinne, c, pro- tieri al S1jlnore i suoi patimenti pel bene delle nn11nc.
d11,,am la sua cari•\\ colla deF~~rc:1:1.a cv~nudrcn che
nlln mano sinistro non lascio sapere ciò che fo la
dCl'tra. Lo ricortli11mo quinJi con commos,a i:rati-
tudine invocandul{li cop1o~i suffrnii1
CASSE'ITA ALTARE PORTABILE
Co,u!U!I S.•1 Y7',.J e S.IILVIITORE A YDRO-
N ICO t n Palnl!onia (C.lt:inia) rispetti\\':unente il
1ll-in-1937 e 2-1-1918.
A 45 .11iorni di di\\t11n1.1 s1 son spenti ~ercnnmente,
in età ,·encromla, qu.-sti due coniu11:i ("SCtn~llari,
Alfa 111nlf' li O/'J>à"à rn unn tOrJlO I
allrrr11U.
Ca~•etW 1n lei.no con mensa
Pianem o dnprio indri1t<1
nome della J>t1<0,1n
J.1n,
100
125
coronando oon 111m ~ltnt11 morte una vitn tuttn spesa Cnmicc, c,m;olo • •
~S
nel lavoro, ndl11 cri ,tiunn educazione dei fil(lioli ed 'rn'11itli,· " bi,incherm p1~cnlu per la Snn1n l\\lc.-11 45
in opere di carttli. llcnefkarono l3ri;pmcnte le nostre Pietra 8.,cr,,
IS
orere e spl-cialmcnte il locnle io,tituto Jcllc Fi!flie
di :\\fori3 Aus1li.1tr1ce, lieti di d,ire uno dl'i St'tte
Cnhc:c rOflfl'I d'al'l!mto
T.-t-u f'<'' il SS. Sacramenlf>
\\';a..,cno f'("t Olio $,in10
M5
20
~S
nqli. Don Domt'ni,o, anuale dfrettore della Casa Cmcdtl6o, canddiere, 11mpollin.-, r,2trna
~S
d1 S. Gregorio, Ila Snc1cta ~alesiann.
Aaocrcc-. e.irte ~loria. sc.a1,1la1 n,tu:
:ii;
Cm,. p,of. DON \\'JC.1.VORE AOUILtJR t a
Cwnca (Equatore) il z:t ottobre 1937 u 70 nnni cli
R11un!t,
l\\1'-,11nhno e, rortu l\\ks-11k
25
70
eta. Dirf'tlt1rt1 dri Co,ipf'rnton Sah·<im11, {ltr la d,o-
un d1 Cuenrfl
Talento strao,din.1rro, pieta protondn, zdo apo-
atoJ,eo, cultura ,11.,ri!'l'imn n'ave,•ano fatto unn delle
Ca-..-11,na l'CJ' I $$. Mcrum.,nfÌ
Armud,~uo farmaceuticu
Cc.W-f'lflna ,h pronto u,ccorso
Totale: L. b25
I.. u5
I.. iso
L. 100
-
1 20
-
Con J)t!rmClll,O dell'Autori tà Eecl~iutica. - Tip. S.B.I., Couo Regina Margh., 176.
Dlre11ore resp0nsab11Je: D. GUIDO FAV1Nl, Via Co11otc.n110, 32 - Tor;no ro9.