Bollettino_Salesiano_193804


Bollettino_Salesiano_193804



1 Pages 1-10

▲back to top


1.1 Page 1

▲back to top


Anno LXII • Numero 4
1° APRILE 1938-XVI
SpedlL In abbonamento nostate

1.2 Page 2

▲back to top


PERIODICO MEN-
SILE PF.R I COO-
PERATORI DELL.B
OPERE E MISSroNr
DI S. GIO. BOSCO
BOLLETTINO
SJ.\\LESIJ.\\NO
Anno LXll - N. 4
APR ILE
x938 - XVI
Spedizione ,n
nbbonamento p()fltale
SOMMARIO: Programma generale delle Sacre FunzlonJ per l'lnaugurodone deU'ampllamento della Basillca di
Maria Ausiliatrice e dell'altare di S. Giovanni Bosco.• Sotto la cupola dell'Ausiliatrice.• In ramiglla: Echi delle
commemorazioni del so• anniversario della m.ortc di S. Giovanni Bosco. - Lcuora di Don Giulivo a l glovanL
Dalle nostre Mission i: Nove mesi in "Estremo Oriente - Equatore. • Grade. Necrologio.
Programma Generale delle Sacre Funzioni
per l'inaugurazione dell'ampliamento della Basilica di Maria
Ausiliatrice e dell'altare di S. Giovanni B osco .
MESE MARIANO. - Dal 23 apn·te al 24
maggio. Ore 6: Messa per la sezione Artigiani
- Fervorino detto dal Sac. dott. Gerolamo
Luzi, salesiano. Benedizione eucaristica. -
Ore 17: Canto del .Magnificat - Discorso del
Sac. dott. Eusebio Vismara, salesiano - Bene-
dizione Eucaristica. - Ore 20: Rosario - Di-
scorso del Sac. dott. Lorenzo Gaggino, sale-
siano - Benedizione eucaristica.
NB. - Nei giorni festivi, la funzione del
mattino è ridotta alla sola Messa, alle ore 6130.
- Ore 9,30: Messa cantata. Le (unzioni del
pomeriggio sì anticipano rispettivamente alle
ore I 5 ed alle ore 16130.
Novena efesta di 111aria Ausiliatnce secondo
l'orario tradizionale con intervento di Ecc.mi
Vescovi, sacra Veglia e solenni Pontificali.
Triduo solenne 9 - 1 2 giugno.
GlOVEDl 9 giugno. - LXX anniversario
della dedicazione della Basilica cli Maria Ausi-
liatrice e IX della trasla,:ione della Salma di
S. Giovanni Bosco:
Ore 6: Consacrazione dei 9 nuovi altari.
Messe lette a tULti gli altari.
Ore 9,30: Messa solenne pontificale con
breve Omelia.
Ore 17: Discorso di un Ecc.mo Vescovo. -
Benedizione eucaristica pontificale.
Ore 20: Discorso di un Ecc.mo Vescovo. -
Benedizione eucaristica pontificale.
VENERDl 10 giugno. - Ore 6130: Messa.
- Discorso di un Ecc.mo Vescovo. - Benedizione
eucaristica pontii:ìcale.
Ore 9,30: Solenne pontificale.
Ore 17: Discorso di un Ecc.mo Vescovo. -
Benedizione eucaristica pontificale.
Ore 20: Discorso di un Ecc.mo Vescovo. -
Benedizione eucaristica pontificale.
SABATO 1 I giugno. - Ore 6,30: Messa. -
Discorso di un Ecc.mo Vescovo. - Benedizione
eucaristica pontificale.
Ore 9,30: Solenne Pontificale.
Ore 17: Ve.~pri pontificali. - Discorso di un
Ecc.mo Vescovo. - Benedizione eucaristica pon-
tificale.
DO.MEN/CA 12 giugno. - Messe lette
dalle 4,30 alle II ,30. - Ore 6,30 e 7,30:
Messe della Comunione generale per le se-
zioni Artigiani e Studenti.
Ore 9,30: Solenne Pontificale con Omelia.
Ore I 5: Discorso - Benedizione eucaristica
pontificale.
Ore 16: Discorso. - Benedizione eucaristica
pontificale.
Ore 17: Vespri pontificali. - Processione
colla statua cli Maria SS. Ausiliatrice. - Bene-
dizione eucaristica pontificale.
lUuminazione e concerto. Scelto programma
musicale a tutte le sacre funzioni.
PEI PELLEGRINAGGI. - Ricordt'.amo a
tutti gli organizzaton di n·volgersi esclusiva-
mente all'Ufficio Pellegrinaggi Salesiani, Via
Cottolengo 321 Torino 109.
La parte ampliata della Basilica non
sarà a disposizione dei fedeli prima del
9 giugno.
- -- 73

1.3 Page 3

▲back to top


Le vetrate della cupola minore e delle cappelle
laterali ali• alta-re di Maria Ausiliatrice
Siamo lieti di annunziare che le vetrate delle sedici finestre della cupola
minore della Basilica di Maria Ausiliatrice sono già tutte sottoscritte. E
sono pure sottoscritte cinque delle grandi vetrate delle finestre delle cap-
pelle laterali all'altare delta Madonna. Rinnoviamo anche dal Bollettino le
più fervide grazie a tutti i generosi oblatori; e, mentre ne segnaliamo i
nomi alla gratitudine dei nostri Cooperatori e delle nostre Cooperatrici,
ricordiamo che rimangono a sottoscrivere altre 3 vetrate da L. 5000 ca-
duna e nov.e delle colonne e lesene maggiori da L . 12.000 caduna.
SOTTOSCRITTORI DELLE SED IC I VE-
TRATE DELLA CUPOLA MINORE:
1. Ave Maris Stella: lspettoria Salesiana
Napoletana.
2. Dei Mater Alma: Chiadò - Torino.
3. Atque semper virgo: Angiolina Bruno -
Torino.
4. Felix coeli porta: Angela Mangola ved.
Ilerrulo - Borgosesia.
5 Ave gratia ple11a: Dott. Pier Luigi Peynetti
- Torino.
6. Benedicta llt in mulierib11s: Caterina Pa-
gani Pedrazzini - Torre (Canton Ticino).
7. Ave Re/{ina Coelomm: Giovale Alessio.
8. Ave Domina Angelomm: Dott. prof. Carlo
Zappelli - Foliino.
9. Gloriosa Regina mundi: Rossi Luisa ed
Ermete - Reggio Emilia.
10. Virgo si1ig1daris inter omties mitis: Un'in-
segnante - Mortara.
II. Rosa Mystica: N. N. - Tonno.
12. Attxi'lium Christianorum: N. N. - Torino.
13. Cansa 1wstrae /aetitiae: Fabris Don Gio-
vanni - Padova.
t4. S. 1l1aria ora pro nobis: Maria Maddalena
Bisol - Pordenone.
r5. Tu nos ah hoste prolege: Dorigu.zzi Bozzo
Luigi - Danta (Belluno).
16. Et mortis hora suscipe: Luigi e Antonietta
Santon - Codivemo (Padov'.).
SOTTOSCRITTORI DELLE GRAI\\'DI VE-
TRATE DELLE CAPPELLE LATERALI
ALL'ALTARE DELL'AUSILIATRICE:
1. Ven. Do11ie11ico Savio: Un Italiano scampato
alla barbarie del comunismo spagnuolo.
2. Principe D. Augusto Czartorysln: Gli Istituti
Salesiani della Polonia.
3. Mo,zs. Versiglia: Colle~o Manfredini - Este.
4. Don Callisto Cartl'Vano: P. R. M. F. - Torino.
5. Don Ar1drea Beltrami: S. E. il Gr. Uff. Ge-
nerale Giulio Beltrami e Sig. Giovanni Bel-
trami fu Antonio, fratelli del Servo di Dio. -
Omegna.
Le vetrate della cappella di San Giovanni Bosco
Riproduciamo nella pagina seguente le fotografie dei cartoni disegnati dal
prof. Crida di Torino, che verranno riprodotti dalla ditta Pizzoli sulle
vetrate della cappella di San Giovanni Bosco.
Esse illustreranno il sogno dell'Apostolo della gioventù, l'approvazione della ,
Società Salesiana e la Canonizzazione del Santo. Nella lunetta sovrastante
l'altare, Don Bosco apparirà fanciullo all'età di 9 anni tra nostro Signore Gesù
Cristo e Maria Ausiliatrice al momento in cui un cenno della Vergine tra-
sforma i lupi e le altre bestie feroci in mansueti agnelli, simboleggiando cosi
la trasformazione ch'egli avrebbe operato di tanti poveri fanciulli traviati
in onorati cittadini e ferventi crisùani. La vetrata a destra dell'altare rap-
presenterà il Santo ai piedi del SantQ Padre Pio IX in atto di ricevere
dal Sommo Pontefice il decreto di approvazione della Società Salesiana.
L'altra perpetuerà pei secoli la solenne Canonizzazione, rìtraeodo, in basso,
il Santo Padre Pio XI nell'atto di leggere la storica Omelia che fu il primo e
più autorevole panegirico del Santo; in allo, l'allegoria della glorificazione,
disegnata sul grande stendardo che pendeva dal centro della Loggia delle
Benedizioni sulla facciata della Basilica Vaticana nella Pasqua del 1934.
La vetrata della lunetta misurerà: 2,15 X 4,30 le altre due: 1,6ox3,6o ciascuna.
--
74
- -Si offrono in sottoscrizione al prezzo di L. 5 o o o caduna.

1.4 Page 4

▲back to top


n primo so;:ru,
I CARTONI DISEGNATI DAL PROF. CRIDA PER LE VETRATE DELLA CAPPELLA DI S. GIOV. BOSCO
Plo IX conc,,de l'approvulone dtlla
Socie.là Salesiana.
L.1 Canonlz:z..ulon.,, Il Sanro Padre
- Pio XJ 1e::1:e l'Orne!l:i.
75
-

1.5 Page 5

▲back to top


S. E. Yamamoto, 1.ra Il Renor M111tciore e Mons. 01:accbaa. nelle c:ametttte di Don Sosco.
SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRICE
Anche febbraio, con tepide giornale, ha
pennc..;so una discreta affluenza di pellegrini
e di visitatori al santuario dell'Ausiliatrice ed
aU'Oratorio, sopratruttn nei giorni di festa.
Gli unì e gli altri doveuero però accontentarsi
di ammirare l'esterno della parte ampliata,
perchè l'intensificazione e la finezza dei lavori
attorno all'altare di S. Giovanni Bosco cd a
queHo della l\\ladonna hanno oma1 imposto il
massimo riguardo nell'interno. Il giorno 9,
come è stato rilevato nel Bolletti110 dello scorso
mese, giunsero alla basilica le spoglie mortali
della venerabile Madre Maria Mazzarello che
furono collocate nel loculo preparato nella
cappella delle Reliquie. li giorno 10, visita di
S. E. 1\\lons. Raffaele Delle Nocche, vescovo
di Tricarico. A sem, prima visione del film
I martiri Giapponesi » nell'edizione curata
dal nostro Ufficio Films, su musica del sale-
siano D. De Bonis. 11 giorno 14, sostò breve-
mente all'Oratorio S. E. ~lons. Stoppani; e
il giorno 16, S. E. l\\lons. Mc. Faddan, ausi-
liare di Cle,·cland (Stati Uniti) che celebrò
all'allare del Santo.
--
L'attivo del Vescovo di Pamplona.
Cli ultÌm1 giorni del mese furono allietati
da due visite illustri. La prima, in ordine di
tempo, è quella di S. E. iions. l\\larccllino
Olacchea, Vescovo di Pamplona, in Ispagna.
Il piissimo figlio di Don Bosco era ansiosa-
mente atteso alla Casa-Madre, perchè dalla
sua consacrazione episcopale non a\\·e,·a ancor
potuto lasciare la Spagna, travolta nella guerra
sanguinosa. 1 suoi diocesani, 1 fedelissimi
Navarrini, cattolici fino all'eroismo, vere tem-
pre di martiri, sono tuttora impegnati nella di-
fesa della religione e della civiltà nazionale, cui
hanno dato il contributo di oltre sessantamila
volontari. Ed il buon Pastore, tutto intento
a prodigare conforto e soccorsi alle vittime del
bolscevismo, ha stentato a trovare qualche
giorno per tornare in Italia. Giunse fra noi,
la sera del 25, accolto solennemente, al suono
della banda, dagli applausi scroscianti dei gio-
' ani. Scambiato il saluto col Rcttor Maggiore
e co, Superion, uno degli alunni rivolse a Sua
Eccellen7..a un devoto indirizzo di omaggio
esaltando nella sua persona tutti gli eroi della
Spagna cattolica. li Vescovo, commosso, ri-
spose brevi parole d, ringraziamento, a nome
de1 confratelli, dei martiri, dei caduti spagnuoli
ed italiani affrntdlati nelle epiche gesta che

1.6 Page 6

▲back to top


ridaranno alla Spagna la sua secolare grandezza,
il suo antico splendore.
Sua Eccellenza si trattenne alcuni giorni,
celebrando all'altare dell'Ausiliatrice e del
Santo Fondatore; poi partì per Roma, per la
visita a1 Santo Padre.
L'Ammiraglio Yamamoto.
Il 27, fu la volta di S. E. l'Ammiraglio Ya-
mamoto, lustro e gloria del Giappone e della
Chiesa cattolica. Convertito alla nostra fede,
a 1+ anni, nel 1893, S. E. fu istruttore del-
l'attuale Imperatore, e, dopo aver percorso una
rapi<là brillante carriera, è oggi il Presidente
generale dell'Azione Cattolica in Giappone.
Diretto a Parigi da Roma, ci regalò l'ambita
visita verso sera, dopo una sosta a l\\foncalieri
al R. Collegio Carlo Alberto ove tenne un'in-
teressante conferenza sullo sviluppo del Cat-
tolicismo in Giappone. Atteso alla porta della
basilica dal Rettor Maggiore, da S. E. Mons.
Olaechea e da tutti i Superiori, entrò subito
in chiesa ad adorare Gesù Sacramentato, a
venerare .ì\\1aria Ausiliatrice e S. Giovanni
Bosco. Lo accompagnava il P. Ceroni dei Bar-
nabiti. Dalla basilica il sig. Don RicaJùone In
accompagnò nella cappella delle Reliquie, poi
alle camerette di Don Bosco.
Sua Eccellenza si trattenne aHa modesta no-
stra mensa e poi si degnò di passare in teatro,
ove, prima che gli alunni dell'Oratorio festivo
cominciassero la rappresentazione in program-
ma, i nostri giovani ed il foltissimo pubblico
gli tributarono un fervido omaggio, acclaman-
dolo col triplice evviva giapponese banzai!
banzai.I ban:::;ai/ Un nostro chierico, reduce dal
Giappone, gli rivolse quindi un saluto in giap-
ponese a nome dei Salesiani, ed uno studente,
quello dei giovani in italiano. Il Rettor l\\1ag-
giore gli fece infine omaggio di una reliquia,
della biografia c di una medaglia del nostro
Santo.
Sua Eccellenza si congedò con parole ùi
cordiale ammirazione rinnovando le attesta-
zioni di benevolenza espresse 10 anni or sono
al nostro Rettor l\\faggiore a Tokio e di cui
godono continue prove i nostri missionari in
quella grande Nazione.
- S. E, Mons. Olaochea, poco dopo la sua consacruione episcopale.
77
-

1.7 Page 7

▲back to top


IN FAMIGLIA
Un bel qoaclro di S. Giovanni B05<!0, dlplnlo dal plllnre
Dalle Cesie per la nos1ra cWesa di Cuorgnè Canavese.
Echi delle commemorazioni del
50° anniversario della morte di
S. Giovanni Bosco.
Giornali quotidiani I! periodici di tutte /11 11a:,1011i
ltmmo dn_to ampie cro11ache d,dle celebra:,io11i tenute
negli Istituti sal!siam e delle Figlie di ]\\Ilaria Attsi-
liatrice e nei vari rellfri d, coopera;:;ione salesiana per
co111111eworart! il 50° a1J11ì1,·ersan·o della morte del no-
stro Sa11to D,m Bosco. Dovrl!mmo puhhlicare w, ••o-
lume per dare nuche solo q11alche u11110 di '""'·
D'altro parte il Bollettino Salesiano 11011 ha pr«1sa-
111e11te lo scopo di.far la rela:::io11e delle feste di ciascw1n
Com e di dasrw, ce11tro Si limita abitttalmewe alla
cro1111ca della Casa-madre td alla seg11ala:::io11e di
tuth· quef!./i at"t·trnimenti che i11dica110 increme/lfo o
progr~ssò delle Ope,e 7U/Sht nelle 1'0YÙ! patti d.el
mo11do. Per qutsta circostomm tultm!M approfitteremo
dello spat;tÌO, tutto•a ridotto, per trama11dart qualcht
eco delle relthra;;;ioni di cui ci tu mand<1ra particolare
rel•.::-1m1e.
A Roma, nella Basilica del Sacro Cuore, si deùi-
carono i tre giorni 29-31 gennaio. TI 29, dopo In
-Messa di S. E. i\\lons. Pascucci, celebrò S. E. ;\\;fons.
:Rotolo pei gioroalisti e tenne pontificale S. E. Mons.
Capeuini. Nel pomeriggio, panegiri.co di S. Fran-
cesco di Sales detto eia Mons. Rotolo e benedizione
imparlit-.; dall'Em.mo sig. Cardinale Enrico Casparri,
Vescovo di Velletri. n 30, l'Ispettore Don Marconldi
celebrò per gli ex-allievi; S. E. Mons. Olivares
tenne In conferenza salesiana, e S. E. J\\clons. Santini
impartì la bt>nedizione. Il 31, l\\ [essa dello Comunione
generale celebmta da S. Em. il sig. Cardinale Ca-
milio Caccia Dominion.i e pontificale di S. E. Mons.
Olivt1res. Nel pomeriggio, l'Em.mo sig. Cardinal
Carlo Salotti colla sua smagliante eloquen7.a csahò
il gt>nio cristiano nella santilà di Don Bosco, e S. Em.
il 'iig. Cardinale Pietro Boetto chiuse I:, feste colla
benedizione eucaristica.
Per la circostanza l'Ispettore inviò a rutti i Coope-
ratori una circolare con una statistica dello sviluppo
dell'Opera salesiana nel Lazio, molto interessante.
Alla morte ciel nostro Fondatore esisteva una sola
Casa in Roma.
Ora le Case salesiane della Ispettòria Romana
sono 32. Tra queste, , , hanno anche Parrocchia,
5 hanno chiese che funzionano per il pubblico.
Le .,inime affidate ai Salesiani, t1mendo conto delle
sole Parrocchie, superano la cifra di 100.000.
Negli Oratori festivi sono circa 10.000 i giovanetti
che, dopo l'istruzione religiosa, hanno comodità di
passare in onesti divertimenti le ore libere della
,:riamata, segnaramente ne1 dl di festa; di E-Ssi 1391,
fra j più poveri, vi trovano pure assistenza per il
vestito e la refezione.
Nei Collegi deU'Ispettoria, di fronte a 1516 alunni
interni che pa~ano completa la modesta rena, 4 r4
godono retta di favore, 284 sono a carico completo
della beneficenza salesiana.
Tra i $emiconvittori, 262 hanno scuola o vitto
gratis, mentre altri 763 versano appena un minimo
contributo per le spese de-I vitto.
~on tenendo conto delle Opere parrocchiali di
ordirnuia assistenza, le fami11lie sussidiate diretrn-
mente dai Parroci snlesfoni sono 1405.
A queste cifre vn aggiunta la beneficenza che si
prncica nelle 35 Case delle Fi~lie d i Maria Ausilia-
trice con Oratori festivi, Asili, Labo,atori, Convitti
per operaic.
Solo in Roma le Case delle Figlie e dei Figli di
Don Bosco sono 161 Una vera benedizione.
A Lugo di Romagna. Dopo un devoto triduo
nell'insigne CollegiaLa, predicato dal direttore del-
l'Istituto salesiano D. Bazzichi, tenne la comme-
morazione civile del Santo, al Politeama Venturini,
alla presenza delle Autorità e di nwncrosissimo
uditorio, il Direttore del nostto Collegio di Ferrara
D. Stile. Venne quindi proietrnto il film sonoro-par-
lato «Conquistatori d'animc •·
li 30 gennaio, celebrò la J\\lessa della Comunione
generale S. E. l\\1ons. Paolino Tribbioli, Vescovo
d'Imola che assistette pure pontificaJmeme aJln 1\\l essa
cantata da l\\Ions. Prevosto. Grandiosa l'esecuzione
della Alissa Ittl,ilaris del Vittadini. ~et pome.riggio,
dopo festose esecuzioni del concerto bandistico dei
Salesiani di RavenM, sul piazzale della Cluesa, di-

1.8 Page 8

▲back to top


scorso di S. E. Mons. Vt;Scovo ed eucaristica bene-
dizione. A sera, gli ex-allievi commemorarono
P. Re!linaldo Giuliani; e l'indomani D. Augusto
Busacchi, Can. Lateranense, disse il panegirico del
Santo con mirabile eloquenza
A Taormina. Taormina, col 50° dfl glorioso tran-
sito di S. Gio,;-anni Bosco, celebrò anche il 25° del-
l'Opera salesiana locale. Alla benedizione di un
nuovo ~ltare marmoreo, offerto dai fedeli in onore
del Santo, srgul un rriduo di predicazione che ri-
chiamò nella nostra c-hiesa di S. Giuseppe gran
folla di gio,;rani e di popolo.
La M'.lSSll della Comunione generale, in cui mol-
tissimi si a«ostarono alla Sacra Mensa, la Messa
solenne in musica alla quale intervennero le Auto-
rità locali, e la imponente Processione colla reliquia
e la statua del Santo furono un vero trionfo di pietà.
Disse il panegirico il predicatore del Lriduo, Don
Di Francesco, salesiano.
La celeb,azione ebbe degna corona con la solenne
Benedizione eucaristica impartita, al termine della
processione, dinanzi alla chiesa di S. Giuseppe, alla
folla che si accalcava nella piazza, mentre il pro-
spetto del tempio e il suo campanile irradiavano
una vera festa di luce.
Poggio Imperiale (Foggia), Per iniziativa del
corpo insegnante della graziosa cittadina, il 26 feb-
braio u. s., D. Bosco Santo fu proclamato Patrono
delfe Smnle primarie. Presiedette la cerimonia S. E. il
Vescovo Mons. Oronzo Durante, accolto, fra luneo
scampan,o festante, alla porta della chiesa, dal Par-
roco, dalle Autorità locali, insegnanti e scolaresche.
Nella ,,iasta chiesa centinaia di fanciulli e fanciulle
elernrono dapprima festosi inni al Santo della gio-
vinezza. Poi il R. Direttore Didattico prof. Nicola
Piua fece la proclamazione del Santo a Patrono
delle scuqje e D. Stanco e Mons. Canelli, Direttore
diocesano dei Cooperatori, ne j)Justrarono la grande
:figura.
li Sogno di Don Bosco• recitato con spigliatezza
da un gruppo di fanciulle, il ringraziamento di un'a-
lunna e la benedizione di S. E. Mons. Vescovo chiu-
sero la cara cerimonia.
A San Severo (Foggiai. Con speciale solennità
si svolsero i festeggiamenti in onore di D. Bosco,
a cui partecipò S. E. il Vescovo Mons. Oronzo
Durante e una gran folla di fedeli. Il triduo fu pre-
dicato dal nostro D. Giuseppe Villani. ll giorno
30 gennaio, alla messa dellt 8,30, assistettero le
Figlie di Maria Ausiliatrice, che wrigono un fiorente
Asilo infantile, con centinaia di giovanette e rap-
presentanze delle scuole femminili della città. La
messa dtUe (),30 fu ce\\ebratn da Mons. Vescovo e
vi parteciparono circa ottocento giovanetti e rappre-
sentanze delle 1scuole maschili. Numerosissime furono
le sante Comanioni. L a messa cantala, il panegirico,
la benedizione eucacistica e il bacio della reliquia del
Santo completarono le feste religiose. A sera, nel-
1'Asilo , M. Trotta ♦ affollatissimo, tenne una bril-
lanteconfcrem,a l'avv. cav. Alessandro Gatta, Giudice
onorario ùi Napoli, presenti S. E. l\\>lons. Vescovo,
il Dott. Savino, membro del direttorio federale, il
Podestà Cav. Di Lembo, le altre autorità ecclesiasti-
che, civili, politiche, militari e scolastiche, Coope-
ratori e Cooperatrici. Mandò fervida adesione S. E.
il Prefetto di Foggia.
11 3 1, giomo anniversario del suo glorioso transito,
Don Bosco venne proclamato Patrono delle Scunle
prim(lTie di Sansevero con una suggestiva cerimonia
n ello stesso salone dell'asilo Martco Trotta •, alla
presenz.a di tutti J;lli insegnanti della città e di cin-
quecento tra alunni ed alunne delle sole classi di
quinta elementare, che, nell'attesa, inneggiarono
fcrvidam;!ntt> al Santo.
(I R. Direttore Didattico disse clevate parole
d'introduzione, esaltando il grande educatore dei
giovani e, dopo aver proclamato S. Giovanni Bosco
patrono delle scuple di Sansevero, presentò all'udi-
torio il Direttore dei Salesiani Don F ancesco Stanco,
che tenne il discorso d'occasione.
S . E. Mons. Vescovo suggellò il nobile gest:> colla
sua benedizione.
A Roccapalu.mba- Preparata da un triduo solenne,
predicato dall'Arciprete, D. Salvatore Catalano,
la festa attrasse molta folla a tutte le funzioni.
Ogni giorno, prima della Messa ad onore del
Santo, la schola ca11tomm, seguita alternativamente dal
popolo, cantava il Rosario del Santo, produzione
musicale del Sac. Salvatore Faso da Caccamo, e
dopo la Consacrazione le Lita11ie pure del Santo.
Ad Ascona Aveto, diocesi di Bobbio, il parroco
D. Cella ha invitato a commemorare il 50° del transito
di Don Bosco il nostro venerando Don Gresino
che visse tanti anni col Santo. E fu un fervore in
tutta la popolazione.
Gli Uomini di Azione Cattolica si proposero cli
celebrare sempre la festa liturgica colla massima
solennità anch" in avvenire.
A Lecce. Nella chiesa di S. Atllonio, retta dàl
Direttore Diocesano dei Cooperatori, 1\\lons. Oronzo
Bello, a cura della Confratcmitn di S. Giuseppe, dal
24 al 31 gennaio predicò un'intera novena il Dott.
D. Giuseppe Jaccarino, da Sorrento. Chiuse la festa
il panegirico e la Benedizione eucaristica pontificale.
Nella chiesa di S. Teresa, retta da l\\1ons. Antonio
Agrimi, predicò il triduo il Salesiano D. l\\1usto;
e S. E. Mons. Vescovo presiedette la funzione di
chiusura impartendo la Benedizione eucaristica.
Solennissime funzioni anche nella Cattedrale e
nelle parrocchie di S. Lazzaro e di S. Giovanni
Battista, nella Cappella del Seminario Diocesano
presenti i giovani di Azione Cattolica e i Seminaristi,
e in vari paesi della Diocesi, specialmente a Novoli
e a Monteroni di Lecce.
A Fìrenze. La domenica 30 !l'ennaio nella par-
rocchia di S. Jacopino Mons, Santoni fece celebrare
particolari funzioni io onore del Santo e, alle 10,
nella sala parrocchiale fece proiettare il film Don
Bosco al quale assistettero oltre 2000 persone,
mentre egli con brevi parole commentava la grande
figura del Santo.
- - Nella parrocchia salesiana della S. Famigli-.J e nel
79

1.9 Page 9

▲back to top


nostro collegio, fondato dallo stesso San Ciovanru
Bosco, la festa si celebrò il 31 gennaio, dopo un
~olenne triduo predicato da Mons. Giorgi e da
Mons. Pagruni, al quale hanno partecipato fedeli
d 'ogni parte della città.
S. E. Mons. Giovacclùno Bonarcli Vescovo Ausi-
liare celebrò la messa della Comunione generale e
Mons. Santoni la Messa cantata. Alla funzione del
pomeriggio intervenne Sun Eminenza il Carclinale
Arcivescovo Elia Dalla Costa che, dopo aver assi-
stito al Vespro, rivolse ai fedeli che gremivano il
sacro Tempio, la sua buona parola, presentando
don Bosco come «~ande amatore delle anime •·
A Venezia. Dopo un triduo di predicazione, di
SS. Messe e Comunioni generali nelle chiese dei
vari Istituti salesiani e degli Orato1 i cli Castello e
Cannnreggio, CQn funzioni serali per operai ed
impiegati, si celebrò la festa solenne nel grandioso
ed artistico tempio del SS. Salvatore.
Celebrò la l\\lessa della Comunione generale
$. E. Mons. Giovanni Jeremich, Vescovo Ausiliare,
che tenne anche un breve, nobile fervorino. Cantò
la Messa solenne Mons. Cottin, Arciprete di Castello.
Nel pomeriggio, solenne processione seguita dalla
benedizione euCflristica.
Alle 18, conferenza salesiana tenuta dal prof. D. Se-
condo Rastello, direttore del nostro Tstituto di ~fo-
~liano Veneto.
A sera, nella sala del Patronato Salei<fano di Ca-
stello Leone XITI t, una riuscita accademia.
A Perugia. Peru(!ia, affezionatissima a D. Dosco,
celebrò il il 50° della morte del Santo con solenni
funzioni religiose e imponenti commemorazioni ci-
vili, cui partecipò tutta In citt.adinan7,a con schietta
devozione e fervido entusiasmo.
P,ecedette l'adunanza plenaria dei Cooperatori e
del e Cooperatrici, il 5 febbraio, nella sala S. Fràn-
cesco sotto la presidenza cli S. E. Mons. Arcive-
scovo. Fra le altre deliberazioni fu deciso un pel-
legrinaggio perugino o, possibilmente, umbro, a
Torino per il prossimo giugno. S. E. Mons. Rosa
ricordò commosso il suo incontro con D. Bosco
in Roma nel 1887 durante i festeggiamenti per la
consacrazione della Basilica del S. Cuore.
Degne di nota speciale le due celebrazioni civili
(6-11 febbr.) tenute nella storica sala dei )fotari.
gremita fino all'impossibile, e alla presenza di tutte
le autorità cittadine. L'avv. Comm. Camillo Corsa-
nego parlò sul tema: ~ D. Bosco ed il Risorgimento
Italiano I ed il Comm. Dott. Gaetano Gasperoni,
R. Provveditore agli studi di Perugia, su: • D. Bosco
il Santo, Educatore del popolo e della gioventù 1. I
due oratori, con parola calda, profondo studio e
geniali imuizion:, strapparono calorosi applausi,
presentando magi~tralmente D. Bosco sotto i due
aspetti tanto •nteressanti.
Il Clero dell'Archidiocesi volle raccogliersi, nu-
meroso, il to febbraio, ad una intera giornata
ritiro e, sotto la guida di S. E. Mons. De Sanctis,
Vescovo di To<li, predicatore delle due conferenze,
e di $. Ecc. Mons. Arcivescovo, presente tutti i
- 80 giorni e a tutte le manifestazioni salesiane, dedicare
le meditazioni a D. Bosco, modello del sacerdote,
per trame efficaci ispirazioni al i'apostolato.
Il 10 febbraio iniziò il triduo, predicato da
S. E. Mons. De Sanctis, nella Metropolitana di
S. Lorenz<l fastosamente addobbata. L'oratore pre-
sentò al numerosissimo uditorio Don Bosco sotto
il triplice aspetto dell'uomo cli fode, del devoto
della Madonna e del figlio affezionat<l del Pupa e
della Chiesa, collegando con opportuni episodi e
spunti felicissimi, la gloria del Santo con le date
anniversarie più significative in quei ~orni, quali
l'appariz.ione della Madonna a Lourdes, la Concilia-
zione e l'incoronazione di Pio XI.
Per quest'ultima ricorrenza, il 12 febbraio in
Cattedrale si celebrò una Messa solenne con assi-
stenza pontificale alla presenza delle Autorità e del
popolo.
Preparat.a con mota fede ed entusiasmo, la festa
fu una nuova apoteosi. fl buon popolo perugino
fin dalle prime ore riempl le ampie navate del
Duomo. Alla Mell!ì-8 delln Com\\lnione, celebrata
da Mons. De Sanctis, che ù,fra }Vfisfa//1 rivolse inspi-
rate parole ai presenti, parteciparono l'Azione Cat-
tolica e tutti gli Istituti della città. Al Pontificale
la folla fu cosi numerosa che il massimo tempio
perugino era incapace Il contenerla. Lo stesso Arci-
vescovo non potè asten,·rsi dal compiacersene con
il suo popolo.
A sera, presente un'imponentissima massa di
fedeli, Mons. De Sanctis tenne il panegirico del
Sant9.
Le fe~te si chiusero con una solenne Messa da
requiem (il giorno 14 febbraio), celebrata nel Duomo
dnl Can.co Dario Giulivi, Direttore Diocesano dei
Cooperatori, in suffragio dei Cooperatori, Dame
Patronesse ed cx-allievi defunti.
In EGITTO - Ad Alessandria, una folla co-
smopolita intervenne alla novena ed al triduo pre-
dicati dal nostro D. Ubezzi.
Il giorno della fc:sta, celebrarono il parroco di Sama
Caterina P. Cecconi ed il provicario P. Tirone, in
assenza di $. E. Mons. Vicatio Apostolico. Assi-
stette ufficialmente il R. Console Generale comm.
Camerani con tutte le autorità. Tenne il panegirico
il direttore della nostra Scuola l taliana di lsmailia,
D. Trancas~ini. La giornata si chiuse colla Bene-
dizione eucaristica, bacio della reliquia ed un scelto
trattenimento cui parteciparono ancora auto, ità e
personalità.
Al Cairo ha cant.ato la lvlessa Mons. Carlo Perico,
segretario di S. E. il Dele~co Apostolico e disse il
pan~irieo il Superiore locale dei PP. ddl~ Missioni
di Verona, P. Ribera. Assistette il R. Viceconsole
con altre autorità italiane. La festa ebbe il suo epi-
logo con una rappresentazione drammatica e saggio
sportivo.
Nell'imminenza della data cinquantenaria il Mi-
nistro d'l talia S. E. il Conte Mazzolini regalò un'af-
fettuosa visit.a ali'Istituto salesiano ed a quelli delle
Figlie di Maria Awiliatrice, accompagnato dal
R Console ed acclamato col più fervido entusiasmo.

1.10 Page 10

▲back to top


ln TERRA SANTA - Anche in tutte lenostre Case
di Terro Santa, la data cinquantenaria fu celebrata
colla massima solennità e decorata dnll'intervento di
autorità, notabili e personalit.\\. A Gerusalemme, la
chiesa dcll'Ospednle Italiano raccolse, oltre aizli
alunni della nostra Scuola e di quella delle Figlie
di :Vlaria Ausiliatrice, numerosi devoti e Cooperatori.
Celebrb la !\\.lessa della Comunione generale S. E.
Mons. Fellinger e cantb quella solenne Don Tal-
vacchia del Capitolo del Santo Sepolcro.
Nel pomeriggio, sotto la presidenza del R. Con-
sole Gcnernle, gr. uff. conte Quinto l\\fazzolini, e
con largo intervento di autorità, di religiosi, di ex-
allievi e di simpatizzanti, si svolse nel Salone della
nostra Scuola Italiana maschile, una riusc1t1ss1rna
accademia. La figura del Santo è stata rievocata
dal nostro D. Pivano.
La Banda dell'Orfanotrofio cattolico di Betlemme
raUegrb l'inizio e gli intervalli del trattenimento
cogli inni nazfonali e sale.qiani.
CUBA - Avana. La divozione a Don Bosco
Santo, ed ìl suo progresso nella perla delle Antille ••
ha veromeme dello straordinario. L'irradia la chiesa
di Maria Ausiliatrice, ove i devoti del Snnto hanno
innalzato io suo 1more un grazioso altare marmoreo.
Centinaia di persone vi sfilano giornalmente per dar
sfogo alla loro pietà etl invocare la protezione di
S. Giovanni Bosco. Alla celebrazione cinquante-
naria. si dedicarono nove martedl consecutivi ante-
riori alla data, con speciali preghiere per i devoti
sparsi tn tutto l'Isola, distribuiti in ~ruppi di città
e paesi ove essi risiedono. L'iniziativa fece accorrere
onche da lungi i devoti del Santo. Alle nove, messa
cantata; ogni sera, prima della henedizione, disconio
tenuto successivamente<la un gesuita, un cannelitano,
un passionista, un claretiano, un franci,scano, un
domenicano e tre sacerdoti del clero secolare.
li giorno 30, dopo i primi vespri solenni cantati
dai nostri aspiranti e chierici di Guanabacoa, un'im-
ponente procf!!'sione colle due statue di S. Gio-
vanni Bosco e di Maria Ausiliatrice collocate l!U
d11e automobili. 11 3 1, doveva celeb",are la messa
della Comunione generale l'Ecc.mo Nunzio Aposto-
lico Mons. Giorgio Caruana; ma fu sorpreso da un
subito malessere. Celebrb l'Ispettore. Alle 9,30
Messa cantata da Mons. Arteaga, Vicario Gen. e
zelante Direttoce Diocesano dei Cooperatori con
assistenza di S. E. Rev.ma Mons. Enrico Ruiz y
Rodriguez, Arcivescovo dell'Avana. Pronuncib il pa-
negirico il parroco della Cattedrale di Cienfuegos
Don Carmelo Jiménez. A sera, Mons. Arteaga,
tenne In conferenza annuale ai Cooperatori ed im-
pari\\ la benedizione.
Funzioni speciali si tennero pure in ogni casa sale-
siana a Camagucy, a Guincs, a Guanabacoa, a San-
tiago di Cuba cd in nitre cittadine ove, sebbene non vi
siBJJn3 casa sal<.-siana, pure i devoti le ~eppero or-
ganizzare sotto la benevola ed entusia~ta direzione
dei loro parroci. Nelle città di loro rcsiden7,a, presie-
dettero le feste gli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi. La
stampa, specie quella di maggior rilievo, si occupb
vastamente del nostro Santo Fondatore e delle feste.
Una dello fla,,rlnc del ·• Conco..-so Don Bosco ". - li S11010
scodella la mJncslra al primi alunni dell'Oratorio.
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
Concorso S. Giovanni Bosco.
Carissimi,
Vi presento una fotografia dei dfrl!lfni fatti da/ pit-
tore Dal.le Ceste di Torino per un concorso e figu-
rine sulla vita di Don Bosco, curato da Vignat,
Me11otti sotto Hli a-ucpiri della Parrorrhia di S. Gio-
t1an11i in l aterano di Milano. D011 Rufillo Uguccùmi,
che tutti co11ouete, ha composto il testo relativo
(svolto poi i11 1m bel volume ìllustrato dal titolo I
cento episodi deJla vita di S, Giovanni Bosco,
prezzo L. 12).
Se uolete parteaponi, non avet11 che a Jreque11t(l}'e
gli Orptori e le llssociazio11i porrocelriaJ.i. Parroci ed
assistenti ecdesiasuci comprano le fi1furi11e a L. 98 al
mille, e le regola110 ai pi~ assidui insieme agli album.<.
lvlan mano che si completa una serie, si manda album
e serie di figuri11e alla Direzione Concorso S. Gio-
vanni Bosco Viale Romagna 51, oppure Via Pintu-
ricchio 35, Mu.ANO Il si indica il premio che si d1!$idern
scegliendo 11el ricchissm10 a.ssorti.11w11to segnato in fondo
,1ll'alim111, oi•e /ìg11rmw bit'iclette, furili, pem1e stilo-
grajìrhe, compassi, libri, dolci, pacchi assortiti, giocat-
toli, ecc. U11a cuccagna! L'albw11 t·ìene rrstit1~ilo col
premio di volta in tJolta. lo vi auf?L/.TO la mir:lior for-
tuna, e godo pensando che avrete anche agio di cono-
scere s1m1pre meglio la vita di S. Gìova11m Bosco così
geuialmellte esposta. State al.legrì Vostro t1Jf.mo
- - Don GIULIVO.
8r

2 Pages 11-20

▲back to top


2.1 Page 11

▲back to top


DALLE NOSTRE MISSIONI
Nove mesi in Estremo Orien te.
Come abbiamo promtsso, diamo rm ampio ri~sunto
de/In Confcrenza salesiana t1muta dal Prefetto Gem,-
ralt D . .Be,rruti 11ella Chiesa di S. Giovo1111i Evan-
gelista in Torùw il z febbraio ,._ s.
Sono trascorsi 50 annj dalla morte di S. Gio-
vanni Bosco, si sono celebrate e continuano a
celebrarsi feste liturgiche e commemorazioni
con tanta solennità e concorso di popolo da
riflettere su di Jui una gloria non comune anche
nella sfera dei Santi; ma l'aureola più fulgida
che circonda la figura di D. Bosco in quest'anno
cinquantenario è formata indubbia.mente dalle
sue Opere, che hanno raggiunto proporzioru
incredibili. Questo è forse il miracolo più
grande ch'egli abbia fatto sinora, ID ~ta e dopo
morte.
Nel 1932 il nuovo Rettor Maggiore della
Società Salesiana rev.mo sig. Don Ricaldone
indisse la visita a tutte le Opere di D. Bosco
e ne incaricò gli stessi membri del Capitolo
Superiore, che vi impiegarono sei lunghi anni.
Possiamo dire di avere percòrso tutta la terra,
superando enormi distanze, penetrando in tutte
le Nazioni, nelle più grandi città e nei più
remoti villaggi per avvicinare Salesiani e Figlie
di Maria Ausiliatrice spintisj fino agli estremi
confiru per educare la gioventù e per predicare
il Vangelo.
Chi parla non ne visitò che una parte; ma
le distanze percorse nel 1936 in America e
nel 1937 nell'Oriente equivalgono a 3 volte
il giro del mondo. Questo potrebbe già dare
un'idea della vastità della espansione.
Reduce da pochi giorni dall'Estremo Oriente,
ove trascorsi nove mesi, avrei tante cose da
dire; mi limiterò tuttavia a qualche notizia
delle nostre Missioni. Ometterò quanto può
avere carattere storico, scientifico, o poli-
tico; nè parlerò delle fiorenti Missioni dei
PP. Domenicani, Francescani, Gesuiti, Laz-
zaristi e degli ammirevoli piorueri della re-
ligione nell'Estremo Oriente, i PP. delle
Missioni Estere di Parigi, che dotarono quelle
.regioni di magnifiche chiese degne di figurare
accanto alle nostre cattedrali, ed edificarono
cristiani e pagani con l'eroismo della loro vita,
tutta abnegazione, fondando cristianità che
sono fra le più fiorenti ed esemplari. Parlerò
solo di cose di famiglia, di ciò che interessa in
- - modo particolare i Cooperatori di D. Bosco:
82
le Opere dei Salesiani e delle Figlie di Marfa
Ausiliatrice nell'Oriente.
Daremo un rapido sguardo all'ambiente delle
Missioru, al lavoro missionario, ai risultati
ottenuti.
L'ambiente.
L'ambiente che abbiamo visitato in questi
nove mesi è costituito dall'India, dal Siam,
dalla Cina, dal Giappone che contano com-
plessivrunente una popolazi.onè di circa un
miliardo di abitanti. Di essi appena 6.870.000
sono cattolici. La statistica è poco lusinghiera.
Perchè cosi pochi cattolici dopo quattro secoli
di sforzi, di eroismj c di martiri?
La spiegazione è nelle straordinarie dilli-
coltà di vario ordine che si debbono incon-
trare, prima fra tutte quella religiosa.
La religione pagana è profondamente radi-
cata nell'animo degli Orientali: i migliori eili-
fici dell'India sono le moschee e i templi
Indù. Dei 380 rrulioni di Indiani più di 70
milioni non hanno assicurato il vitto quotidiano,
benchè ridotto a un piatto di riso; ma le vacche
sacre che circolano liberamente per le vie di
Calcutta e di tutte le città dell'India sono ben
pasciute dalla superstizione del popolo e for-
mano uno stridente contrasto con la magrezza
degli innumerevoli paria, spesso affamati.
Nel Siam abbiamo percorso 20 Km. in bat-
tello sul fiume Meklong da Rajaburi a Bank
Nok Kuek. In quel breve tratto abbiamo visto
200 pagode dai tetti dorati, dalle snelle ed
eleganti linee architettoniche. Il popolo vive
sobriamente, dirò meglio, poveramente; ma
non manca di dare il suo contributo per la
costruzione e la manutenzione di templi pagani,
e dona con generosità il riso ai bonzi che,
avvolti nei loro mantelli gialli, ogni mattina
passano di casa ID casa a domandare il vitto
per la giornata. La pagoda reale di Bank-
K.ok è forse il tempio più sontuoso che io
abbia visto finora: è un complesso di tre grandi
edifici ricoperti letteralmente di mosaici d'oro.
Uno di essi, un elegante cono dalle lmee si-
nuose alto 30 m., è tutto dorato dalla base
al vertice. Le porte sono di ebano e madreperla
a fiorami leggiadri, e d'oro massiccio sodo i
grandi e splendidi candelabri, le lampade votive
e tutti gli oggetti di culto che circondano
la statua di Budda in ismeraJdo. Il popolo
frattanto vive in capanne, in casupole di

2.2 Page 12

▲back to top


legno o su barcacce! Ma è contento di donare immaginare quali sentimenti possa nutrire
a Budda ciò che sottrae a una vita più agiata. verso una religione, come la cristiana, che
li paganesimo non rende tuttavia fanatici non è giapponese, ma importata da popoli
quei popoli; ma indifferenti dinanzi a ciò cui egli si sente superiore.
che il Missionario promette. Indiani e Siamesi Accanto a queste difficoltà di ordine religioso
sono stoicamente rassegnati al dolore e alla e psicologico i Missionari ne trovano allre,
miseria, soddisfatti del poco o nulla che pos- forse non tanto ardue da sormontare, ma pe.r
seggono, senza ambizioni, senza desideri di essi anche più dure e pesanti.
avere quello che non hanno, e si mantengono La prima è quella delle lingue. Alle naturali,
tali anche dinanzi alle ricchezze e alla gioia del spesso invincibili difficoltà della fonetica, ricca
Paradiso che il :vlissionario assicura loro in di suoni a noi sconosciuti, nonchè della sin-
cambio dei sacrifici richiesti dalla vita cristiana. tassi complessa, che addirittura capovolge il
I Cinesi, compitissimi e cortesi, ma gelosi nostro modo di dire, si aggiunge la molti-
delle loro tradizioni, hanno poi leggi familiari plicazione delle lingue nella stessa nazione.
che rendono i figli dipenùenti nel corpo e In Cina vi sono cinque lingue principali,
nell'anima, nella vita civile e religiosa, dai suddivise in numerosi dialetti così diversi che
genitori, e questi dal consiglio di famiglia, il riescono reciprocamente inintelligibili. Nel-
quale è quasi sempre inesorabile verso chi l'India le lingue si moltiplicano con le nazioni
abbandona la religione degli avi: gli l'ostra- che la formano e sono più numerose di quelle
cismo e lo getta sul lastrico.
dell'Europa. Nel solo Assam poi, si parlano
Il Giappone infine e una grande nazione or- cento e trenta lingue diverse.
ganizzata e intellettuale. Dicono i Giapponesi Nella Cina, nel Siam, nella parte monta-
I
che la loro stampa sia la più sviluppata e per- gnosa tlell'Assam le strade scarseggiano o addi-
fetta del mondo. Non so sino a qual punto sia rittura non ci sono. La maggior parte delle
vero; ma mi furono dati i nomi di sette gior- escursioni missionarie si debbono fare a piedi
nali giapponesi, ciascuno dei quali lancia quo- per sentieruoli, tra le risaie, sotto i .raggi co-
tidianamente oltre un milione di copie; anzi centi del sole e al riflesso delle acque stagnanti,
due di essi un milione e mezzo. Le fabbriche che alla stanchezza aggiungono lo stordimento
coprono letteralmente il suolo del Giappone e il dolor di capo. Altrove il Missionario sale
e invadono con i loro prodotti l'Oriente, I'Ame- e scende per colline o montagne, camminando
rica, l'Europa. La sola città di Osaka, di 4 mi- tutto il giorno sotto la sferza <lei sole, per rag-
lioni di abitanti, è una selva di ciminiere che giungere una lontana residenza. Nel Krisnha-
si estende a vista d'occhio a destra e a sinistra gar e in altri paesi durante la stagione delle
della ferrovia: non ho mai visto tante fabbriche pioggie il Missionario va per strade in cui
in Europa, nè in America. Le comunicazioni sprofonda nel fango sino al ginocchio, e im-
ferroviarie segnano l'apice della precisione, piega uno o due giorni per fare un tratto che
dell'eleganza e della comodità. Tutte le indu- nella buona stagione si fa in poche ore.
strie europee e americane trovano in Giap- Viaggiavo sul Bramaputra, fiwne sacro del
pone l'equivalente o l'uguale. In Giappone Nord dell'India: a destra e a sinistra vedeva
non si importano che materie prime: tutto ciò steppe sconfinate, che si protendono per 10,
che si trova sul mercato europeo vi è anche là, 50, 80 km., folte d'un'erba che cresce alta
ma fabbricato là. Le scuole sono organizzate come l'uomo, dura, legnosa, tagliente. I mis-
con una perfezione non comune. Kiuskiù è la sionari le attraversano a piedi, vesti succinte,
Beozia del Giappone; Myazaki è una delle tante perchè altrimenti non potrebbero camminare.
cittadine del Kiuskiù ed ha appena 70.000 Potete immaginare in che stato arrivano alla
abitanti. Ebbene, oltre ai numerosi asili ed residenza: tagli e graffi nelle gambe e nelle
alle molte scuole elementari, ha ben dieci mani. Suggerii a chi mi accompagnava l'uso di
scuole secondarie e superiori.
stivaloni di cuoio o di gomma; ma mi rispose:
Il Vescovo di Osaka desiderava i Salesiani « E chi potrebbe tollerare gli stivali col caldo
nella sua Diocesi. Si parlava del genere di che fa? i>. Aggiunse che quell'erba è ricetta-
attività cbe si sarebbe potuto svolgere e il colo di sanguisughe. Quando passa il Missio-
Superiore accennò ad una scuola professionale. nario si attaccano ai vestiti e cautamente pe-
« Ohi s_i, si - disse il buon Vescovo - fate netrano sino alla pelle. Il Missionario affati-
pure; ad Osaka vi sono 300 scuole profes- cato e sudato non se ne accorge se non quando
sionali; una più una meno... ».
vede sulla bianca veste macchie di sangue.
Il Giappone è consci.o dei suoi valori; sa di «E allora che fate ? » domandai. « Le strap-
non essere secondo a nessuno. È facile quindi
- - piamo ». «Ma perchè non usate del sale? ».

2.3 Page 13

▲back to top


che tormentano, punzecchiano, fanno s:m~ui-
nare e rendono nervosi uomini e animali.
Naruralmente la malaria è la malattia ende-
mico ed i missionari non ne vanno esenti. Tn
generale i nostri confratelli godono buona
salute; ma non posso nascondere la pena che
p rovai nel vederne qualcu no pallido, smunto,
sfinito: porta nel sa11guc il nemico implacabile
che mina il suo organismo e lo rende prono
alle malattie tropicali.
r due vl~llntori: D. Berru tl e D. C11nd c ln
Ira Con rr111clll o Suore a Vcllore (India).
Oh, come si fa a pensare anche al sale quando
si esce di c.u,a ? E poi i portatori !-pcsso sono
distanti e non ci ritroviamo che al luogo di
de~tinazione .
Il caldo e un altro tormento: il termometro
raggiunge i 46°, 48° e talvolta persino i 50°
all'ombra. In una missione, d'estate, il calore
è cosl opprimente che non lascia dormire.
Allora si cerca un po' di sollievo passando la
notte parte a letto, parte sulla sedia a sdraio,
alternati.amente. Se qualche volta si riesce
a dormire quatLro o cinque ore, si ha la sensa-
zione di sollievo che proviamo qu:mùo cessa
un mal di denti o un forte mal di capo. Con
questo caldo i missionari non hanno general-
mente il conforto, non dico di un poco di ghiac-
cio, ma neppure ùi un sorso d'acqua che sia
fresca. .'.\\'elle loro escursioni debbono accon-
tentarsi dell'acqua tiepida dei fiumi, e, non di
rado, di quella degli stagni o delle pozzan~hcre.
L'Estremo Oriente è tutto un'immensa ri-
saia. Vi sono poi delle zone estesissime inon-
date periodicamente dai grantli fiumi che le
attraver;ano. Con quel caldo e con tutta
quell'acqua si generano dei , en e:;erciri di
zanzare e di moscerini: sono nuvole di insetti
- --
L'lnc:lp lcnte llpo11ran:i di Bang N
Fulgori di eroismo.
Dentro a questa cornice di color tetro ci
sarebbe da ru,pcttarsi un quad ro de1;olantc: i
missionari scoraggiati, inerti, forzati ad aspet-
tare che cessi quel calore in.~opportabile, che
le condizioni di \\'ita di\\'cntino più umane e
che le popolazioni siano meglio di::,poste ad
udire il \\'angelo. Tutt'altro!
Ecco l'orarjo domenicale dei missionari che
mi tracciò un Ispettore. S'alzano alle 4, con-
fessano generalmente varie centinàia di fo-
deli, amministrano il battesimo, alle volte
sino a trenta tra bambini e adulti, celebrano
la S. Messa, amministrano la Cresima, dànno

2.4 Page 14

▲back to top


udienza ai fedeli e risolvono i casi che loro pre-
sentano, perchè il missionario è anche giudice
per i cristiani. Hanno un po' di libertà verso
l'una, le due pomeridiane, od anche più tardi;
e solo allora possono prendere il primo boccone.
Lo scorso Natale in una delle residenze di
Krisknagar un missionario, febbricitante, con-
fessò dalle 16 sino alla mezzanotte, quindi
celebrò la prima Messa e partì subito a piedi
per un altro villaggio, ove confessò sino alle
fedeli facevano già ressa attorno al confessio-
nale: senza prendere un momento di riposo, vi
si chiuse, li confessò tutti, celebrò, fece una
lunga predica e, dopo Messa, diede udienza a
una fila interminabile di cristiani. Quindi partl,
questa volta in automobile, per un villaggio
distante tredici km.; confessò e cominciò alle
12,30 la seconda Messa binata, dopo la quale
diede le solite udienze. Preso un boccone
ritornò alla prima residenza, fece la spiegazione
del catechismo, diede la benedizione e final-
mente potè fare un po' di pranzo. Ma erano
ormai le sedici. Uscì nuovamente di casa, andò
a presiedere una riw1ione di cristiani e tornò
alle 23: prese qualche cosa di freddo, che fu
tutta la sua cena, e andò a riposare.
È un fatto, scelto tra mille, che documenta il
lavoro opprimente di quei nostri cari confra-
telli veramente instancabili. Sono pochi: i
cristiani sono fervorosi e ogni volta che ascol-
tano la Messa fanno la Comunione, il che esige
ore estenuanti di confessionale. Vi sono dei
missionari che debbono visitare, periodica-
mente, 60, 80, 90 e fino a 11 o cristianità di-
sperse in località distanti fra loro per strade
impervie, con viaggi faticosissimi. Vi è l'ap-
proccio dei pagani, la loro preparazione al
oattesimo, e Le infinite assidue cure per man-
tenerli poi sul buon cammino; la formazione
complessa dei catechisti, la corrispondenza coi
benefattori, la propaganda per ottenere i mezzi
necessari alla vita ed allo sviluppo delle opere.
Donde un dispendio continuo di energie.
Nè quando il corpo è sfinito il missionario si
dà per vinto, ma fa appello al suo eroico spirito
di abnegazione. Egli vive di sacrificio: l'ultima
persona. a cui pensa è la propria. ff Tutto quello
Kbuek (Siam). Sezione Compositori.
9,30 e celebrò la seconda Messa. Ripanì poscia
per un terzo villaggio, sempre a piedi, confessò
molti fedeli, e alle 14,30 celebrò la terza Messa.
Alle r6 potè finalmente prendere un po' di the.
L'eroismo nell'apostolato è all'ordine del
giorno. Ecco quanto mi ha riferito un teste
oculare, degno di fede, direttore di uno di
quei nostri collegi. Un missionario doveva
prendere l'autocorriera per giungere, il sabato
sera, alla sua residenza. Perdette la corsa e si
trovò a 52 km. <li distan7,a senza mezzi di loco-
mozione. Non si smarri: si mise in cammino
e, tra il pomeriggio e la notte, fece a piedi i
52 km. Giunto di buon mattino, trovò che i
- il Prefetto Generale in una barca cinese.
-

2.5 Page 15

▲back to top


che hanno lo donano! - lamentava con me gonandoli a quelli delle missioni che ho visi-
un nostro Ec.mo Vescovo. - Una volta diedi tato. Hanno la docilità dei fanciulli, come vuole
60 scatole di chinino ad un missionario, ma- ilVangelo, e un affetto filiale per il missionario.
lato di. malaria; dopo 15 giorni non ne aveva Le comunità cristiane sono delle grandi fa-
più una: le aveva donàte tutte! Gli tornò la miglie nelle quali il sacerdote è veramente
febbre e non potè curarsi li.
padre. Un semplice fatto, ancor scelto fra
La salute si direbbe esclusa dall'elenco delle mille. In un villaggio dell'India un missionario
loro preoccupazioni. Non pensano al vitto. celebrava la S. Messa; erano le otto del mattino.
Nelle escursioni missionarie mangiano quello Giunto alla consacrazione, fu assalito da Wlll
che trovano: spesso del riso cotto in un.a canna febbre gagliarda. Alla comunione non pote
di bambù, senza sale, senza condimento. Se consumare, si senti venir meno, dovette so-
viene loro offerto del denaro per comprarsi spendere la Messa e fu portato a letto. Privo
una cavalcatura o una bicicletta, continuano dei sensi, rimase in quello stato fino alle 12; poi
a viaggiare a piedi, e usano il denaro per ac- la febbre cominciò a diminuire. S'alzò e tornò
crescere il numero dei catechisti e dei maestri. in cappella per terminare il S. Sacrificio. Erano
.Nell'Oriente abbiamo visto delle grandi ornai le 13,30. Ebbene, qual non fu la sua
miserie spirituali, ma abbiamo pur trovato sorpresa nel trovare ancora tutti i cristiani ad
delle grandi ricchezze spi rituali; i nostri mis- attendere pazientemente da oltre 5 ore, per
sionari hanno raggiunto un grado eminente poter fare la Comunione! Si comunicarono,
di spirito di sacrificio, sono dei veri eroi.
poi continuarono a pregar lungamente, in un
L'eroismo culminò nel martirio di Mons. fervoroso ringraziamento.
Ltrigi Versiglia e di D. Caravario, trucidati dai In un'altra missione si era preparato l'an-
pirati bolscevichi sulle sponde del Kuang- nuale Congressino Eucaristico. Piovve dirotto,
shui. Ma è il pane quotidiano della vita di tutti i tre giorni. La seconda notte, dal venerdl
miss.ione in cui ogni missionario immola tutto al sabato, si scatenò un temporale violento:
se stesso in un sacrificio perenne e dona agli si ruppero i fili della luce elettrica, la pioggia
altri quello che ha, riservando per sè sola- riempi un gran tendone che riparava o.ltre
mente i disagi e le privazioni.
2000 cristiani, e lo appesanti tanto da far schian-
tare i bambù che lo sostenevano, sicchè i cri-
I risultati. stiani furono sorpresi da un rovescio colossale
mentre l'oscurità complicava l'imbarazzo di
Quali i risultati di tanto lavoro?
quel tendone piombato sulla testa: parve per
Nel 1922 non ,avevamo nell'Estremo Oriente qualche ora il finimondo. Ma non tutto fini
che un incipiente Vicariato Apostolico, 5 case con quella avventura. Le due notti seguenti
e qualche residenza, con 30 Salesiani. Dio li dovettero dormire nel fango e nell'acqua. Per
ha benedetti e moltiplicati prodigiosamente: due giorni non poterono mangiare che un po'
in questi ultimi 15 anni, ecco in Oriente un'Ar- di riso crudo perchè la pioggia non permetteva
chidiocesi, due Diocesi, un Vicariato Apostolico di accendere il fuoco. II Direttore si ammalò
e due Prefetture Apostoliche. Le case dei di malaria e dovette mettersi a letto, il sabato.
Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice Vi erano due altri sacerdoti, che confessarono
sono già 96 e i Missionari hanno raggiunto dalla mattina alla sera, nell'unica stanza di-
la cifra complessiva di 670. Non meno conso- sponibile in cui ·egli giaceva a letto; di fuori,
lanti sono le statistiche dei cristiani: ne citerò i cristiani, cresciuti fino a 3.000, sdraiati nel
solo una, quella della Diocesi di Shillong. Quan- fango, non ne potevano più. Doveva giungere
do ci fu affidata quella Missione, non vi erano per l'ultimo giorno il Vescovo, ma il temporale
che 5.000 cristiani; oggi sono già 54.000 e il aggiunse peripezie a peripezie, e non potè
ritmo del movimento di conversione segna un arrivare che alle II e mezzo del mattino della
crescendo meraviglioso.
domenica. Benedisse 16 matrimoni e, alle 12
Le statistiche però celano il meglio: il for- e mezza, cominciò il pontificale che terminò
fore non comune di quelle cristianità. La loro alle due pomeridiane. Tutti i cristiani attesero
vita religiosa è pervasa da una viva fede, che e vi assistettero: non ne mancava uno. Alle 17
potenzia uno slancio e un trasporto ammira- si iniziò la proces.<iione, ma ricominciò la piog-
bile; ha tutta la tempra robusta del più fervido gia e tutti ritornarono sotto il tendone che nel
spirito cristiano e spira il profumo e l'aurea frattempo era stato rialzato. Si fecero tre quarti
semplicità dei primi tempi della Chiesa. Non d'ora di adorazione sotto: il popolo inginoc-
saprei meglio immaginare i cristiani dei primi chiato nel fango, e sull'altare due catini rice-
- - secoli, i loro martiri, le loro vergini, che para-
86
vevano l'acqua che cadeva e gocciolava anche

2.6 Page 16

▲back to top


U sjg. Don Berruti tra j neofiti del collegio ~alesiano di Aberdecn-Hong-Kon.g.
sull'ostensorio. Il povero Direttore volle fare
l'esposizione del SS., ma svenne all'altare...
Nel campo educativo i risultati ottenuti dai
Salesiani e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice
sono anche più ammirevoli, nonostante alcune
difficoltà di ordine psicologico, umanamente
in,;ormontabili. I popoli Orientali hanno ci-
viltà millenarie e sentono nel sangue tutta la
grandezza dei secoli passati. Se in qualche
naz·one queste grandezze sono tramontate, bril-
lano però sempre all'orizzonte con fascino di
nostalgia. IL missionario non è dei loro: è uno
straniero; il suo linguaggio poi riesce molte
volte strano ai nativi; e questo lo priva del
mezzo più potente per influire sui ragazzi: il
pieno possesso della parola per esprimere idee
e sentimenti.
C'è di più: La mentalità orientale è diversa
dall'occidentale. Noi abbiamo delle idee, dei
principi e dei sistemi che loro sembrano
inammissibili, anzi addirittura inconcepibili.
Di fronte all'Orientale l'educatore occiden-
tale è quindi spesso impotente, sempre insuf-
.fìceme.
In condizioni sl sfavorevoli che cosa siamo
riusciti ad ottenere?
Tre anni fa, i nostri giunsero a Junnanfu
capitale del Junnan, nel sud della Cina. Ap-
pena arrivati, si sentirono dire da alcuni mis-
sionari anz~ani di quel Vicariato che avevano
preceduto i figli di D. Bosco: «Non farete
nulla con la vostra scuola; morirete di anemia.
In città vi sono appena 300 cristiani: dove
andrete a prendere gli allievi?». Nonostante
questa doccia fredda, si misero al lavoro con
entusiasmo. Pel semestre non ebbero che
16 alunni; nel. erano già 40; nel 3° crebbero
e nel anno erano 286 ! Quei buoni missionari
non credevano ai loro occhi. La città guarda
con simpatia straordinaria La nostra scuola; le
autorità ne vanno orgogliose; tutti godono a
sentire la banda di otto strumenti suonata da
ragazzetti che prima scorrazzavano indisciplinati
per le vie della città. Vi fioriscono l'ordine,
la moralità e la pietà. È la scuola più discipli-
nata e simpatica di tutta la città, che pure ne
ha una cinquantina. Eppure la quasi totalità
di quei ragazii è ancora pagana.
A Hong-Kong abbiamo tre Istituti. Uno di
essi, l'Industriai School di Aberdeen, sorto
da 3 anni, è l'idolo della città. Le autorità
lo hanno in sl alta considerazione, che ogni
volta che giunge a Hong-Kong qualche perso-
naggio, e persino quando entra in carica un
nuovo Governatore, uno dei numeri obbligati
è la visita alle nostre Scuole Professionali. I
saggi ginnastici eseguiti con rara precisione,
la banda, i canti, e soprattutto l'allegra e
ingenua espansione che è la caratteristica <lei
nostri istituti formano l'incanto dei visitatori.
S. E. De Stefani, Accademico d'Italia, quando
era Consigliere amministrativo del Capo del
Governo della Cina, ebbe un ricevimento ad
Aberdeen. Ne fu cosl commosso che, uscendo,
senti il bisogno di manifestare tutta la soddi-
- sfazione provata al vedere quei giovani, la

2.7 Page 17

▲back to top


loro disciplina, l'espan~vità, la serenità e la
giovialità dei loro volti ~erti e schietti; e
aggiunse che non si sarebbe mai aspettato di
vedere uno spettacolo simile in quelle regioni.
Ma ben più edificante è la pietà che regna tra
i giovani di quei nostri Collegi. Il giorno di
S. Pietro ebbi la consolazione di amministrare
in un Istituto 24 battesimi: non ho mai visto
dei ragazzi cosi devoti e compresi del grande
atto che stavano Compiendo.
Ho ancora dinanzi agli occhi lo spettacolo dei
nostri giovani di Macao: sono quasi tutti pa-
garu, e tutti senza eccezione vanno spontanea-
mente in chiesa (come d'altronde fanno negli
altri nostri collegi); pregano a voce alta, di-
stinta, perfettamente unisona; cantano lodi e
messe corali, in latino, bene intonati: nel loro
coro potente vibra qualche cosa di indefinibile,
ma nettamente sensibile: il fervore, lo slancio
di quelle anime verso Dio.
Quei giovaru sentono parlare di confessione
e vedono i loro compagni cristiani che si con-
fessano e tornano al loro posto contenti e sol-
levati; ed eccoli andare anch'essi. i giovani
pagani, a parlare a1 confessore; dicono quanto
loro aggrada; il confessore dà loro qualche
consiglio e poi li invita a domandare perdono
a Dio e a dire qualche Ave alla Madonna per-
chè li aiuti a non commettere più mancanze;
li benedice e li rimanda contenti al loro posto.
Il giovedì santo ultimo scorso, alle J I di
notte, si dovettero addirittura strappare i gio-
vani dalla cappella, per mandarli a dormire,
e lasciare continuare l'adorazione dai Salesiani
e dagli ex-allievi. Ma i ragazzi se ne accorsero,
e che fecero ? Prima 2, poi 5, poi 10, 20 e più
uscirono alla chetichella dal dormitorio e tor-
narono in chiesa a continuare l'adorazione.
Nessun giovane può sottrarsi all'influsso di
un ambiente cosl profondamente cristiano.
Tutti i ragazzi che fecero il corso completo di
studi o di artigianato in quei collegi si sono
fatti battezzare, meno due fratelli che non
ottennero il permesso dai parenti. Non consta,
finora, che vi sia stata una sola apostasia.
Necessità di aiuti.
Ho terminato la rassegna <li qualche cosa
di ciò che ho visto nell'Estremo Oriente. l\\lia
qui debbo confessare che la gioia provata al
vedere lo spirito missionario di quei nostri
Confratelli e i risultati ottenuti non riusci a
temperare l'amarezza profonda e la pena indi-
cibile causata dalla vista della massa di pagani
nei quali i nostri rag-azzi e i cristiani sì perdono
come gocce nell'Oceano.
Quasi i tre quarti dell'umanità non conosce
ancora il vero Dio ed è sulla strada dell'errore
e della perdizione! Circa 1.500 milioni di corpi,
capolavori dell'onnipotenza divina si incammi-
nano fatalmente verso il rogo; e altrettanti
milioni di anime, create ad immagine e somi-
glianza di Dio, sfuggono ai benefici della
Redenzione.
Urge preparare altri Missionari, bisogna
duplicarne il numero; vorremmo decupli-
carlo. Ma i mezzi ? Le Missioni abbisognano
di chiese, di scuole, di collegi: è necessario
edificare, è necessario attrezzare; ma i mezzi?
Benemeriti Cooperatori, le vostre preghiere,
i vostri sacrifici, l'obolo generoso della vostra
carità faranno il miracolo. D. Bosco vi colmerà
di benedizioni e vi continuerà la preziosa assi-
stenza patema promessa da lui stesso in forma
solenne nella lettera-testamento ai Cooperatori
con queste precise parole: " Se dopo la mia
morte, la Divina misericordia, per i meriti di
Gesù Cristo, e per la protezione di .Maria
Ausiliatrice, mi troverà degno di essere rice-
vuto in Paradiso, io pregherò sempre per voi,
pregherò per le vostre famiglie, pregherò per
i vostri cari, affincbè un giorno vengano tutti
a lodare in eterno la Maestà del Creatore, ad
inebriarsi delle sue divine delizie, a cantare Le
sue infinite misericordie n.
-
88 - Macas (.Equatore). - La chlesa e gli edifici ccnrrali della Missione. prima dell'incendio

2.8 Page 18

▲back to top


EQUATORE
La fiorente Missione di Macas distrutta
da un incendio.
Veneratissimo Sig. D. Ricaldo11e,
Proprio ieri, domenica 16 genn,io, verso le
due e mezzo di notte un incendio vorace ha
ridotto la nostra bella J\\Iissione di Mac.is a
a un mucchio e.li cenere.
·
In meno <li due ore, distrutti i frutti dei su-
dori di 14 anni, svanite le nostTe aspirazioni,
sfumate un 300.000 lire! Confratelli cd alunni
Kivari interni, Suore e Kivarette, tutti senza
tetto! Se anime caritatevoli non ci avessero
offerto un po' di cibo e se la carità, che o lutto
arri,·a, non avesse continuato a soccorrerci, non
avremmo anno neppure di che sfamarci dop:J
l'improba fatica so:.tcnuta per tentare di salvare
qualche cosa. li Si~nore volle che aJla sventura
presenziasse lo stesso Ecc.mo. Vicario Aposto-
lico Mons. Comin. Che schianto, che deso-
lazione, amato Padrcl 8viluppatosi l'incendio
in una parte estrema del fabbricato, che qui
è tuno di legno con tetto di zinco o paglia,
a mala pena abbiamo potuto mettere al sicuro
solo il santissimo Sacramento e poche cose,
alla rinfusa. In un baleno, i vari corpi di fab-
brica divennero un solo braciere! lddio non
permise che ci fossero disgrazie personali, ma
ha permesso che la sua casa, la nostra bella
chiesa, di cui ci vantavamo come d'una delle
migliori delle 1\\Iis:.ioni orientali Equatorìanc,
scomparisse per pnma, non lasciando di sè
neppur la minima traccia I Le nostre case, i
dormitori, le scuole, i refettori e la cucina...
tutto oggi è un ricordo spaventoso I Ilìancheria,
oggetti e materiale scolastico, vettovaglie e
s10viglie, i preziosi strumenti di banda musi-
cale, macchine da cucire, stoffe, un intero
di:.pensario medico reputato il migliore di
tutto l'Oriente Equatoriano, arredi di chiesa,
ecc.: tutto consumato dalle fiamme!
Oggi, sul luogo del disastro non s'ergono
che due pali che reggono una campanella rotta
pei segnali di raduno della buona popolazione
che s'è prodiguta con vero eroismo per salvare
la chiesa e che attende nel pianto l'ora della
ricostruzione.
l giovani del Circolo Don Bosco, visto l'in-
cendio in chiesa, corsero a togliere dall'altare
la statua del Santo e la portarono in sah·o. 'i
prepar.ivano alla gran festà del 31 gennaio.
Colla loro bella banda volevnno innondare tutti
d'aJlcgri.t nel della fe:.ta. ~la dovettero
rassegnarsi a perdere tutti i loro strumenti.
S1,Lrnoadunquedacap 1I l\\1acon losvantaggio
che il ricordo della catastrofe paralizza anche
le nostre povere for/e. Amato Padre, lei lo sa:
siamo 9 Salesiani, 7 Figlie di \\!aria Au~ilia-
trice, ,+O Kivaretti interni, 50 K1v.irette interne,
senza contare il personale au-;iliano, privi quasi
di tutto! Sapp'amo le sue prcoccupv.ioni, nM
in questa circostanza osiamo ancora chiederle
aiuto. , oi le promettiamo di rimanere sulla
breccia finchè le forze cc lo permetter.umo,
anche se ora i sacrifici e le privazioni dovranno
moltiplicarsi. Dica ai nostri cari Cooperatori
che non verremo meno alla no.-;tra missione
e che la carità che ci faranno, specialmente ora.
in cui manchiamo di tutto, troverà i noi;tri
cuori dii;posti ad imperitura gratitudine e le
nostre labhra, le labbra dei nostri K.ivaretti
che hanno ancora gli occhi inebetiti dallo spa-
vento sofferto e che dovranno con noi dividere
le conseguenze della disgrazia, non cesseranno
di pre(f-lre per loro. Domani l'Ecc.mo :\\fon-..
Vicario Apostolico si metterà in viaggio per
chiedere soccorsi, per mandarci aiuti. Povero
Monsignore I Dopo aver tanto sofferto, ri-
prenderìL a mendicare!
Amato Padre, ci benedica e preghi per noi.
Aff.mo in G. C.
Sac. GIO\\:AN:-11 VICN.-\\,
Direliore.
J\\,facar, 17 gennaio 19J8.
Macas (Equa1ore). - Dopo l'Incendio.
- - 89

2.9 Page 19

▲back to top


GRAZ I E
attribUlte all'intercessione d1
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e di SAN GIOVANNI Bosco
Raccomandiamo 'l,lif.)amente ai graziati, nei casi di
gruirigione, di specificare sempre bene la malattia e
le circostanze più importatiti, e di segnare chiara-
,11eme la propria firma.
Non si pubblicano integralmente le relazioni di
grazie anom'me o fin11ate colle semplici iniziali.
Quando tutto sembrava disperato. - Anita Car-
pitelli nei Sussi, di anni 32, re!lidente in Castel-
fiorentjno (Firenze), subi una operszione interna
il giorno I ottobre 1937. Poi sembrava che tutto
p1ocedesse bene, quando improvvisamente, 1'11
dello stesso mese, le sopravvenne una trombosi
che provocò un'emorrttgia intestinale che fece te-
mere seriamente di perderla. Gli stessi medici non
ovevano alcuna spilrtln7..a <li salvarla. Si ricorse con
fiducia al Signore, pregandolo per intercessione di
S. Giovanm Bosco e di Maria Ausiliatrice. Si mise
addosso alla mnluta una reliquia del Santo, ed essa,
appena le fu possibile, la inghiotti. Ebbene, con gran
meraviglia e stupore dei medici, prese a migliorare
e in pochi giorni potè essere dichiarata fuori di
pericolo
Oggi essa è in casa sua e sta bene assai.
Piena di riconoscenza per il beneficjo ottenuto,
rende pubbJjche grazie al glorioso Santo ed a Ma-
ria SS. Ausiliatrice.
Caste(/iore,rtino (Firenze), ()-1-38
Suor FELICE FAS0LAT0
delle Suore di S. Giuseppe del/'Appan-sione.
Da morte a v ita. - Da venti giorni il mio baml;>ino
Piero era ammalato di bronchite complicntn da forte
infiammazione intestinale che s'aggravò talmente da
non permettergli più di ritenere alcun cibo o bevanda.
Domenica I Q dicembre, fu in pericolo di vita. Al
colmo dell'angoscin, io coi si all'Oratorio «Rebau-
dengo • invocai ardentemente Maria Ausiliatrice, e
feci accendere una candela promettendo di far
celehrare una Messa ili ringrariamento appena iJ
malato avesse migliorato. All'Oratorio mi diedero
una medagliena dell'Ausiliatrice che con fede ap-
puntai sul petto dell'infermo. La stessa notte, verso
le quattro, ecco il mio Piero alzarsi in piedi sul letto
e dirmi: Mamma, sono guarito I sono guarito I •·
U medico, venuto poche ore dopo per condurlo
all'ospedale e tentar l'operazione, lo trovò completa-
mente ristabilito.
1n fede, con immensa gratitudine.
Torino, 21-12-1937.
ORIGLIA MAn.tA.
A ottant'a11ni. - Sento il dovere di ringraziare
S. Giovanni Bosco per speciali grazie, evidentemente
ottenute dalla suu intercessione.
Da più di venti giorni ero a letto con febbre alta
e continua, che faceva temere il tifo. Chjesto un
- - primo consulto, mi fu trovato, oltre alla forma inte-
stinale, anche un processo polmonare assai prossimo
alla polmonite. La mia situazione fu giudicata grave
in sè, e aggravata dai rruei ottant'anni di età.
Dopo cinque giorni, notando peggioramenti in
ogni senso, la famiglia chiese un secondo consulto.
La situazione fu giudicata cosl grave da non lasciare
speranza. Si giudicò anche iniziata una infezione
strepto-coccica delsangue, che si riteneva impossibile
fronteggiare. sj riteneva il caso di tentare le
ipodermoclisi.
Ma quel giorno stesso, dopo che le risorse terrene
ebbero negato anche la speranza, rru fu portata in
camera dal sacerdote che rru assisteva una reliquia
ex-carne di San Giovanni Bosco. Tutta 1a famiglia
incominciò una novena al Santo, mentre furono
immediatamente tentate tutte le cure del caso,
comprese le ipodermoclisi. Si delineò subito un
miglioramento sorprendente, che meravigliò gli
stessi medici e che andò crescendo nei giorni suc-
cessivi. Alla fine della novena ero completamente
sfebbrato e già in grado di alzarmi, per qualche ora
al giorno, dal letto. Ora rru posso dire completamente
guarito.
Contemporaneamente mia moglie era malata di
nefrite e di una tosse spasmodica che non le dava
tregUJJ nè giorno, nè notte. Ogni calmante riusciva
vano Dal giorno io cui giunse in casa nostra la
venerata reliquia del Santo, la tosse incomincib
a diminufre, con un decrescendo rapidissimo, fino
a sparire, in pochi giorni, completamente, insieme
con la nefrite.
Pertanto ilichiaro, con tutta la mia famiglia, la
più profonda imperitura riconoscenza a S. Giovanni
Bosco.
I 0-12-1937·
BICGIOGERO BIAGIO.
Completam.eme gw:m/a. - Un esame radiografico
della colonna dorsale all'unica mia figlia Rita, ci
aveva rilevato una lieve scoliosi a grande raggio
della colonna lombare e, in corrispondenza dello
spa2io fra la 3• e 4& vertebra dorsale, una maggior
ristrettezza del disco al lato sinistro ove si iniz1a
la cavità delJa scoliosi.
Bisognava sonoporre la ianciulla ad una serie di
penose cure. lo spaventata mi rivolsi invece ~on viva
fede a S. Giovanni Bosco invocando la sua inter-
cessione, e, dopo 7 mesi di a:o.sia, con somma gioia
mi vidi la figlia completamente guarita.
Con infiruta riconoscenza mando l'offerta pro-
messa, sperando neJJa continua assistenza del Santo.
Trino, 18-12-r937.
OSENGA GIUSRPPlNA.
Grazia seg71a/ata. - Il 28 luglio u. s. rruo fra.
tel10, transitando in motocicletta da Borgomanero,
veniva investito in pieno da un camion.
Trasportato d'urgenza all'ospedale più vicino, gli
fu riscontrata la rottura di entrambe le braccia, una
frattura al rene destro, ferite multiple alle gambe
e alla testa e la minaccia delJa peritonite causata
dal trauma all'addome.
Alcuni giorni dopo si sviluppò anche il versamento
pleurico dalla parte destro sempre a cauffl dcl trauma
che gli provocò anche l'abbassamento co&teo.
Avvisati d'urgenza dalla Direzione dell'Ospedale,

2.10 Page 20

▲back to top


mia mamma, un altro fratello cd io ci precipitammo
accanto al ferito, ed il medico che gli aveva prestato
le prime cure, alla nostra ansiosa domanda rispose
cne era morente e ci proibì di trasportarlo per tema
che ci mancasse per via. Fu un colpo terribile!
Aniro~ciata e quasi fuori di me, mentre la mamma
stava accanto al letto come la statua dt>l dolore e
dello smarrimento, mi appartai in un corridoio e
mi gettai gi-noechioni gemendo e supplicando Don
Bosco ad intercedere presso il Signore.
illli sentii subito più calma e presi in disparte mia
mamma per dirle: «Se D. Bosco vuole, può salvarlo.
Al di sopra del giudizio di tutti i medici c'è sempre
quello di Dio: affidiamoci a Lui •· Andammo nella
chiesetta a pregare-, indi assistemmo alla sommini-
strazione del S. Viatico poichè, data l'urgenza del
caso, nùo fratello era stato già confessato in camera
di medicazione ed ivi aveva pure già ricevuto l'E-
strema Unzione; rispondendo noi per lui alle pre-
ghiere del sacerdote,
Passammo lt1 notte pregando e dolorando in
angosciose alternative, perchè il ferito non cessava
un attimo di gemere e di agitarsi nel sentirsi sfug-
gire la vita. Verso l'alba però parve calmarsi alquanto.
Al mattino, rito, nato il medico, rimase p!)rplcs~o.
Ad un altro fratello che ,di chiedeva notizie del fe-
rito cispose che em meravigliato di n·ovarlo vivo,
perchè temeva irh fosse morto sul tavolaccio.
Nel pomeri[l'gio ci fu un consulto. Lo stato del
ferito si mantenc,·a gravissimo, me il cuore si ripi-
gliava alquanto- Qut'sto stl;lto durò per alcuni giorni
finchè cominciò a mi11liora,e rapidamente e, dopo
38 giorni di letto, potemmo trasportare in famiglia
il nostro ammalato. Ora sta bene, oon grande me-
raviglia di ruui, Tu'1'i i medici che erano passati
in ospedale, fra i quali anche ,I capitano medico
del 4" Bersaglieri di Torino, e <:hc l'avevano visitato
dichiararono che la .1rnarigione di mio fratPllo è
un fatto prodigioso. lnfimtamence grn•i a D. Bosco
per la itrazia ricevuta, adempio alln mio promessa
di far pubblicarè la grazia e d'inviare una modesta
offerta. Attencliamo dal caro Snnto la _grazia dJ una
mn_g).(iore <li\\'oz.ione e confidiamo anche di arrivate
ad una giusta definizione della causa sot rn in con-
Se(luenza dell'incidente.
Riconoscentissima cx-allie\\--a
Vespolate, 25-12-37.
ANNA 8AINO.
Q11011do se111brm·a ('rrduta ogm $ptram:u1. - fl
megi:rio u. se. il tredicenne Cam,Jlo Petavino, usciva
dalla chiesa, e nell'att,a versare la strada fu investito
da un'auto che lo trasci11ò per circo una trentina di
mcui. Estratto lìnnlmente dì sorto alla macchina
e condotto d'ur1ienza all'ospedale fu giudicato in
ist.ato gr.ivissimo: pericolose ferite alla testa, una
gamba fratturnta, il corpo tutto contuso. l dottori,
le suore as~istcnti, llli infem~ieri, dopo le prime cure,
dichiararono che la scienza, in quel triswi.simo caso,
nulla poteva. ::-.:on si sentiva qua.-;i più il polso. Il
cappellano gli amministrò l'Estrema Unzione. 1\\fa
il padre, che lo assisteva in quelle 01 e di angoscia,
ebbe uno slancio di fede ed invocò con fervore l'aiuto
dellu Vergine Santa. La_ l\\tadonna accolse la pietosa
supplici) ed il fanciullo diede un primo segno di vita.
Passarono tre giorni sempre in continuo pericolo;
poi sopraggiunse una crisi che sembrava la fine. l
sanitari ripeterono la dolorosa sentenza che non
c'era più nulla da fare. Io ebbi allora l'ispirazione
d'inviare al malato un'immagine della Vergine
Ausiliatrice ed, una di S. Giovanni Bosco con reli-
quia. L'infermo la vide, riconobbe il Santo e ne
baciò la sacra effige. Cominciò subito a migliorare.
Ora il fanciullo è ritornato in famiglia in condizioni
soddisfacenti, aspetto florido, sen7~1 alcuna traccia
dell'incidente.
li padre, riconoscente, m'incarica d'inviare una
modesta offerta.
Sauremo, 30-1z-37.
NTLLA C11.Lvt.
Per inte rcessione del Servo di D io Don
M ichele Rua.
Ottimo llSito in difficili esam,. - Trovandosi mio
figlio in difficilissime circostanze per Esame di
Stato affrontato dopo corsi accelerati, in condizioni
di salute scossa dalla dura fatica, lo raccomandammo
con tutto il fervore all'intercessione del Servo di
Dio Don 1\\lichele Ruu, amico della nostra famiglia;
e non soltanto ottenern.rno l'esito sospirato, ma con
votazione veiamente lusinghiera, tante') che egli, nel-
l'anno stesso, volle tentare un arduo Concorso riu-
scendovi in buona graduntoria !
Tanta grazia attribuimmo al Buon Dio per in-
tercessione del caro Don Rua I
Segnalando questi grandi fn\\;ori e quanti giovani
si p0bSono trovare in simili angustie, rinnovo pub-
blicamente le più vive grazie al caro Don Rua,
raccomandando~li caldamente altre grazie che ci
stanno a cuore.
Colla più profonda riconoscenza.
Vimezia, r8 gennaio 1938.
/ P,o BALBO m Vi::,:.,mo.
Ringraziano ancora d ella loro interc es-
sione:
Maria SS. Ausiliatrice e S. Giov. Bosco:
Mo/te,,i NTaria (Gallarate) per l'ottenuta guari-
gione del figlio.
Alleri Cateri11a (Senimo Torinese) perchè, colpita
da grave male di gola, ricuperò perfetta salute.
Cnspan, Diletta (Lurago d'Erba) perchè, colpita,
di notte, da grave malore, si riebbe improvvisamente
invocando il nostro Santo.
N. N. (Bassano del Groppa) per la ricuperata
salute di un suo bimbo di 9 mesi che, causa l'im-
prudenza di un fratellino, aveva riportate scottature
di e grado!
1\\fusso A,itonino (Ravanusa) per l'ottenuta am-
missione al seminario diocesano.
Coniugi J\\l. F. L. (Trento) per l'ottenuta sistema-
zione del figHo.
Barbero Onorina (Gordonvale North Quecnslnnd
- - - Australia) per due segnalatissime grazie Ticevute.
91

3 Pages 21-30

▲back to top


3.1 Page 21

▲back to top


Coniugi Rossi Luigi e Ang~la (Cro,·11 Vercellese)
pcl felice esito di un'operazione subito dal figlio
J\\,1ario.
Giat10li G1ooanna (Paullo Milanese) perchè il
padre potè scamp:ire da certll morte.
Franco Sr. L11ria, F. di .'\\l. A. (Asti) pel fc:lice esito
d, una ditlìcilc opennione chirurRica ~ubita dal co-
,:mato e per la guarigione della ~orella colpita da
penoso molore.
All1<1rff/u:tti Snl"i Adele (Caprino Derg,1masco)
per la nas<:itn di un terzo bimbo :11 qunle fu imposto
il nome di Giovunni.
Mm,issero A1111a J\\,faria (Torino) pel miglioramento
in salute di per~ona cara, affetta da calcoli biliari.
Vitlìr/lr, Rosina (F<>~ano) pel felice e3Ìto di una
pericolOt<a opervioni,.
Cunmtti Crnutto (Gassino) per l'ottenuto miglio-
ramento in ,nlute.
.\\1arr,/o Frw1rruo, Serg. ,\\Jaggir,re (S. Gi.1como
d'Entraque) per l'nssistenza e conforti ricevuti in
penose circosrnnze della vita.
Bardin R1Cmrn 1\\,/aria (Tezze di Piove) per tutti
i favori spirituali e temporali ottenuti in questi
ultimi ann,
Calvi G<mma pel felicissimo c.,;ito di un.a opera-
zione chinmricn.
Pasia Trruino (ì\\lonticello d'Alba) per una st'gna-
laris~ima grn1.ia rice,·tm1.
,'1. E- (Torino) per l'ottenuta guarigione e.li eczema
al viso
Greco Fm11ctsr() (Cefolll) per unn lfnlZiR concessa
a pel"Sona cnrn
Vaschtlto Pirrinn (Torino) per duc se1rnnlatiS$ime
grazie rice,·u1c.
. lrdiz::cmt G11mppma (Pieve c.ld Cairo) perchè,
colpita da mnlore ad un braccio, ne gunrl in breve
tempo applicando alla parte malata una reliquia del
nostro Santo.
Locntrlli Doti, lng. Gi11s~pe (Bergamo) per l'ot-
tenuta guuti11ionc della nipote Silvana che, colpita
da una fiera bronco-polmonite complicata da defi-
cienza cordiaat, era stata ridotto in fin di vita e
spt'dita dai dottori curanti.
iU01,frtd1111 Gemma (l\\laranello di Modena) perchè,
soffcrt'ntc da tre anni di endomiocardite e ridotta
ad inabihrà a'<!\\Oluta, l{UMI al cont.itto di una rdiquia
del nostro Santo.
Nittt eh. Amo11io, sales.iano (Lanuvio) per l'otte-
nuta guarigione del fratello Giovanni felicemente
operato di ernia strozzat l-
Cartasso Luil(i (Croc:efiesch.i) per la miracolosa
guarigione dt'I piccolo .iranco che, colpito dn gravi
malori, comincib a migliorare solo quando fu posta
sul suo 11uanciole una reliqwa d1 San Gio,'llll.ni
Bosco: e per altre segnalatissime gnuie concesse ai
suoi fratt'lli.
lvnldi .Mario ,'1odesta (To rino) per grazie e favori
ricevuti.
}\\,lacco Baldi L11ci.o (Albano Vercellese) per la
guariJ;cione dello signora Macco M anzone Giovan na
- da sei anni inferma.
92
Bt<flfl/(11i Edgardo (Magreta) per In gunri,:rione del
fìll:liolctto colpito da una violenta polmonite.
D. Fmmo C11rto SA1esinno (Mes.~inu) per la pro-
tezione 01tenutn dnl Santo in vt1rie prove di esami
sosu:outi dn lui, da sua sorella e .la uue suoi fo1tdli
e per aver scon10uraro alla mamma un'operaz.ione
a1tli occhi,
Fronuseo .l/ario Trovt'rsi (Roma) per t'ssue scam-
pato do ogni conseguen?.a in una pericolosa caduta
dalla scalo al buio, i.o eu\\ di 8:t nnni.
Uinn Br11g11a Forti (Romnl{llnno di Trento) per
nver potuto evitare un'operazione ccl aver avuto
tampo n far battezzare unn bambino che volb subito
al cielo.
Gi14rpp1110 R. (Torino) per la guarii:rione d'un
noioso eczema alle mani, ribelle a tutte le cure me-
dicht'.
Una Patro11usa del Comitato Cmtro/e (Torino)
per aver potuto sistemare m modo mntteso e molto
superiore ad ogni umann speranza unn intricata
situazione fomiti.ire dolorosissimo. Don Bosco,
appeno invocato, appianb ogni difficoltà e chiari
Ol(nl CUf!II,
O. !lfortlla (Valchiusa) per aver potuto superare
nel cor,;o di quattro noYene fatte a i\\laria .-\\usilio-
tricc e ., S. Gio,'llnni Bosco, un , inlento atracco di
pleurite secca e bronchite 01pìll,1re, senza intervento
diretto del medico.
Ja Ven. Madre Mazzarello:
Co11111.:ri Vi11ce111JO ed Eva C,wm111a (Mornese) per
1'Msistt·nzn ottenuta in unu diOicìle operazione cui
fu sottoposta la loro fi2liola i\\!aria Teresa, affetta
da o~tiomielite olla gamba des1rn.
il Ven. Domenico Sav io:
N. N. (Savona) per la guorigionc dt:lla moglie.
Sat. Ginromo .Afedit:a (Gactn) per l'esito felice
d'uno operazione al naso.
Pessiun Paolina (Ch.atillon) per l'ouenuta li bera-
zione da une tosse persistente.
Capitonio E11,:mio (Treviglio) per le quasi scom-
paru di un gra-vc indebolimento di visrn duratogli
:23 anni.
N. N. (Aramengo) per una se1,1nalatissuna grazia
ricevuta, implorando continua pro1rzionc.
il Servo di Dio· Don Michele Rua:
N. N. (Fratta Polesine) per aver ottenuto gli
aiuti ncce..~snri ella sistemazione d, uffari di famiglia.
Pasquali Colombo 1'.tarin (Verona) per l'ottenuta
guar1g1one da un terribile mal d, itola.
Giorl(Ì Gioommi (Oggero) per la ricuperata solute:
in,·ia un'offerta in,..ocando protC7.ÌOnc sulla famiglia.
Donna Dorotea Chopitea:
Ada/gi'sa Spadou 11ed. Fietta (Venezia) per esserle
stati rìspam1ioti dalla campagna in A. O. 1. quattro
figliol , tuui mi litari.

3.2 Page 22

▲back to top


NECROLOGIO
Madre EULALIA BOSCO, ComigliMa Genera-
li::ia dell'Islilttlo delle Figlie di Maria A,JSi/iatn·ce,
Prot1ipote dì S. Gim•am1i Bosco. Nacque ai Becchi,
-presso la casetta del Santo, il 23 luglio 1866, figlia
d'uno dei figli del fratello di lu,, Giuseppe.
Ricevette la prima educozione nella famiglia, ricca
di pietà e di fede, e, in seguito, nei collegi delle
Figlie di Maria Ausiliatrice di Mornese e di Chieri,
dove godette delle cure assidue della Prirrui Superiora
Generale, la Ven. J\\l[adre Mazzarello, e delle prime
sue 6,rdie. A soli diciassette anni, vesti l'abito reli-
gioso in Nizza Monferrato, e nel 1884 vi fece la
Professione religiosa, confortata da un prezioso
autografo del Santo, che in quell'occasione le scrisse
nobili e affettuose espressioni di rallegramento e
d'augurio.
Per le sue doti di mente e dì cuo,.e, giovanissima
ancora, fu nominata Direttrice della Casa di Mon-
crivello e poi di quelle di Chieri, di Nizza Monfer-
rato e di Bordighera.
Nel 1901 fu chiamata a reggere l'Ispettoria Ro-
mana per un sessennio; quindi passò al governo
dcll'Ispettoria Piemontese, e, in seguito, nuova-
mente a Roma, fino al 1917, quando fu nominata
Economa Generale. Due anni dopo, fu eletta Con-
$Ìgliern Generalizia e questa carica le venne ripetu-
tamente confermata in tutte le elezioai dei succes-
sivi Capitoli GeneraJi.
Appreso lo spirito salesiano alle sue sorgenti,
cooperò efficacemente a consc..varlo e a diffonderlo
nelle Case e nelle Jspettorie da lei rette, con illumi-
nata saggezza, fervido zelo e squisita dolcezza ma-
terna.
Quale Visitatrice straordinaria, viaggiò molto in
Europa e fuori. Nel 19:1.5-26 visitò le Case degli
Stati Uniti e del Messico, dove giunse tro l'infuriare
delln persecuzione, e si trattenne parecchi mesi a
confortare le sorelle perseguitate, coadividcndone le
penose angustie e la$ciando esempi mirabili di se,.ena
fortezza, di oculata prudenza e di larga generosità,
Nel 1931 visitò le case dell'Egitto e della Palestina.
Come Consigliera Generalizia rivolse le sue par-
ticolari cure all'opera degli Oratori festivi e alle
ex-allieve, alle quali prodigò le sue migliori energie
di pensiero e di animo, con interesse continuo e
solerte, sia per il bene collettivo dell'Associazione,
come per quello individuale di quante ricorrevano
a lei per consiglio cd aiuto.
Dal Santo Don Bosco ritrasse, in modo parti-
colare, una soavissima bontà di -parole e di tratto,
che le cattivò la confidenza non solo delle suore,
ma delle alunne, oratoriane, ed ex-allieve, fra le
quali il solo suo nome suscitava slanci di fervido
enrusiasmo.
D Si~ore le riserbò ineffabili gioie nelle ,:rrandi
cclebrazioni del Santo Prozio; e altre si sperava le
fossero riser'Vnte per l'attesa non lontana glorifica-
zione della Ven. M. Mazzarello, di cui conservava
particolare affettuoso ricordo. Ma ormai l'aspet-
tavano le imperiture gioie del premio eterno!...
Ammalatasi di bronco-polmonite poco dopo le
feste di Natale, superò le prime fasi della malattia;
ma, in seguito, sopraggiunte var-ie complicazioni,
tra alternative di brevi miglioramenti e di nuove
e più gravi riprese del male, nndò via via peggio-
rando.
La mattina del giorno 18 febbraio chiese e rice-
vette con edificante devozione l'Estrema Unzione,
e da allora continuò, spegnendosi a poco a poco,
sempre serena, in ininterrotta preghiera. TI 22,
ormai gravissima, si confortò per il felice esito della
Congregazione Preparatoria sui miracoli della Ven.
M. Mazzarello, e parve sciogliere il suo mmc di-
mittis. Nutriva una segreta speranza di morire il
giorno 24 sacro alla commemorazione mensile di
M. Ausiliatrice di cui era devotissima. Raggiunse
invece l'alba del sabato 26, e spirò al suono dell'A11-
ge/r,s, verso le ore 5.
li Santo Don Bosco nel 1884 le aveva scritto:
Maria sia la tua guida fino al Cielo I ,. Il sereno,
invidiabile transito, presso la cupola dell'Ausiliatrice,
in un giorno a lei sacro, fu l'avveramento di quel
lontano e santo augurio I
,,1111111111-- - • ,u1111111t1•
Salesiani defunti:
DOTI. DON SISTO COLOMBO
A distanza di tre sole settimane dalla morte di
Don Tonelli, vera tempra di scienziato, il nostro
Istituto di Valsalice f\\l colpito dn nuovo gravissimo
lutto colla morte di Do11 Sisto Colombo, dottore in
Lettere, Filo$ofia e Teologia, Libero Docente alla
R. Università di Torino e Incaricato di Letteratura
Cristiana Antica all'Università Cattolica del Sacro
Cuore in Milano. Una violenta polmonite ha stron-
cato la sua preziosa esistenza in una settìmano
Spirò a mezzogiorno del 24 febbraio u. s- - giorno
sacro alla commemorazione mensile di Maria Ausi-
liatrice - a quasi 6o anni di età.
Nato a Milano il 21 dicembre 1878, fece gli studi
- ginnasiali nel Collegio Salesiano di Treviglio ed
-.:..
93

3.3 Page 23

▲back to top


entrò subito, J?iovinetto, nella famiglia Salesiana,
impersonandone le qualità tipiche: genialità nel
campo dell'arte, specie musicale, versatilità nell'ap-
prendimento delle lingue classiche e moderne,
semplicità nel tratto, disposi7..ione al lavoro, somma
dedizione alle opere di bene e, specialissima, UJ\\ll
carità eroico di consiglio e di aiuto per tutti, in tutto
e sempre. Doti eccezionali lo resero enciclopedico.
Dopo i brillanti studi all'Università di 1'orino
passò vari anni nell'umile opera d'insegnamento di
materie letterane ne.t nostro Ginnasio pareggiato
• San Giovanni Evangelista•·
Quando il compianto Don Paolo Ubaldi fu no-
minato docente di letteratura cristiana all'Univer-
sità Cattolica di Milano, Don Sisto fu chiamato a
prenderne il posto nel Liceo di Valsalice dove
numerosissimi allievi poterono godere ed apprezzare
la sua vasta enciclopedica cultura prodigata con
tanta semplicità ed affabilità. A Doii Ubaldi successe
poi anche nell'Università Cattolica. Siccilè nei due
ultimi anni passava tre giorni a Milano, occupato
a illustrare la letteratura latina cristiana e tre giorni
a Torino nell'insegnare compos.zione latina ai lau-
reati ohe si preparavanoai concorsi. E comi: se ciò non
bMtasse, dava settimanali lc1.ioni di greco ai nostri
chierici dell'Istituto Missionario « Rebaudentto •·
Non conobbe ma.i vacanze. Il periodo delle
,•acanze estive era il più fecondo per le sue
pubblicazioni. Epperò, la sua vita, cos piena di
nobile l,nvoro, passava quasi ignorata anche ai suoi
intimi nell'accwata assistenza che prestava a quanti
ricorrevano a lui per direttive di studio, per con-
sultazione, per l'assegnazione di tesi di laurea. Soste-
neva e guid~va nel compilarle e le apprezzava con
vorazion, sempre lusinghiere nelle pubbliche discus-
sioni.
- - Quanti sono in Italia coloro che debbono a lui
94
una pos1z10ne onoratn e brillante nel campo della
scuola ? Difficile fare cifre; ma certamente centinaia
e centinaia.
A vederlo taciturno e schivo di onori e di clamori,
lo si sarebbe detto misantropo: era invece il buo11
cuore generoio fatto persona operante.
Collaborotore apprezzatissimo in pubblicazioni
d 'alti studi ed in riviste ~pecializzate, diresse pèr
molti anni il Didaua/eion e più recentemente il
Co,ri•ii·irnn. L'ultima opera cui pose mano con ardore
giovanile fu In Carona Patrwn Salesia11a che, vo-
luta dal nostro Rettor Mngwore, la Soc. Ed. Inter-
nazionale iniziò un anno fa con quattro eleganti
e dotti volumi. Si tratta d'uo'opera gigantesca,
perchè mira n dare dei Padri latini e greci edizioni
accuratissime con testi originali e versione italiana.
Uno decina d'altri volumi è sotto stampa, mentre
altri manoscritti erano accumulati sul povero suo
tavolo di lavoro, nell'umile stanzetta, donde volò
al Cielo.
L'uomo di Lettere era sacerdote d'una pietà
singolare, Aveva uoo fede che si potrebbe dir • pri-
mitiva • mirabile in quell'intcllii:enza d1 primissimo
ordine. Colpito dalla polmonite, avverti che la fine
s'avvicinava. Volle il Santo Viatico ed il Sacramento
degli infermi• e ne segui l'amministrazione con
divozionc infantile. «Sia fatta la volontà di Dio I•
andam ripetendo a chi gli facevu coraggio e pro-
metteva preghiere. Al terminare delle preci dei
moribondi, luminose e sapienti, egjj pure, baciato
j] Crocifisso che teneva tra le mani, terminò la sua
giornata terrena.
Ora con Don Ubaldi, suo maestro, vede in luce
meridiana guelfe ,·crirà di fède a cui aveva orientato
tutta la sua vita di Sacerdote e di studioso. Della
sua attività rimangono, vero monumento, numerose
pubblica7Ìoni e stud i, di cui ricordiamo le prin-
cipali in coperrina
FERRARI D. LUIGI Sac. do Venezia t a Torino
(Oratorio} 1'8 marzo u. s. ad 82 anni di età.
Se,aretar:io comunale a Santa Lucia di Piave, dopo
aver dato alfo famiglia le sue più tenere cure ed
alla Chiesa la più fervida a;done cattolica collabo-
rando con Don Giuseppe Sono, nella redazione
del Berìco, a 44 nnni maturò la vocazione religiosa
che lo portò• alla Società Salesiana. E vi si trovò
tanto beneche, quando il Card. Sarto divenuto Pio X,
coll'affettuosa antica amicizia gli oJfèrse un ufficio
a Roma, per averlo vicino, egli pregò il Santo
Padre a lasciarlo con noi. Il Papa gli affrettò allora
gli Ordini sacri; sicchè nel dicembre del r904 potè
raggiungere il sacerdo:i:io. Fu quindi chiamato dal
sig. Don Rinaldi alla sci::reteria del Prefetto Ge-
nerale ove rimase lino ad alcun anni or ~ono,
quando passò al nostro Ufficio Stampa. come revi-
sore delle Lettur~ Cuttolid1e
A VALLE D. GIACO~ìJO, sac. da Villanova
(Cuneo), t a Concepcion (Cile) il 5-x11-1937 n 81
anno di età. Accolto come Figlio di l\\'faria dn San
Giovanni Bosco, si consacrò totalmt,nte al Signore,
l'anno della morte del Santo, e divenne w10 zelante
missionario salesiano.

3.4 Page 24

▲back to top


LOFTI D. GIOVANNI, sac. da Damasco (Siria),
t a Nazareth (Palestina) il 21-xu-1937 a 73 anni di
età. Inviato giovinetto dal Vescovo di Damasco
(Siria) a Don Bosco, fu dal Santo affidato alla nostra
casa di Nizza Mare con altri suoi compagni pel corso
degli studi. Al termine, i compagni tornarono in
diocesi, ma egli chiese ed ottenne di farsi salesiano
e spese quindi tutta la sua vita nei nostri Istituti
di Francia e di Oriente.
PACFI D. GIUSEPPE, sac. de Siemanowice
(Polonia), t a Stryj (Polonia) 1'11-xn-1937 a 65
anni di età. Lavorando nelle miniere di carbone fece
qualche I ispannio e venne con altri giovani polacchi
a Torino nel 1905 per essere tutto di Don Bosco.
Passò alcuni anni in Brasile, poi tornò nella madre-
patria a prodigare il suo zelo sacerdotale con vero
spirito salesiano.
RUSSO D. ANTONIO, sac. da Castellammare
di Stabia (Napoli), t a Torre Annunziata (Napoli)
il 17-1-1938 a 57 anni di età. Trascorse la sua giovi-
nezza sacerdotale nelle nostre Case dell'America
Centrale e chiuse i suoi giorni nell'fspettoria napo-
letana, dopo 25 anni di direzione di vari Istituti.
BAILLY D. MAURIZIO, sac. da Saint-Malo
(Francia), t a Rennes (Francia) il 31-xu-1937 a
38 anni di età.
OROZOCO D. VITT. EMMANUELE, sac. da
Bogota (Colombia), t a Contrataci6n (Colombia) il
25-x1-1937 a 34 anni di età.
C oope r a t ori defunti :
S. E. Rev.ma il Sig. Cardinale LUIGI CAPO.
TOSTI Datario di S. Samit.o t a Roma il 17 feb-
braio u. s. a 75 anni di età.
Dal Seminario di Fermo usci sacerdote con un
corredo di pietà e di dottrina che gli cattivarono la
stima dell'Arcivescovo Card. Malagola, il quale lo
prescelse a segretario particolare. 11 successore gli
confermò la stessa -fiducia affidandogli anche delicati
uffici in Curia e l'insegnamento in Seminario finchè
nel 1908 fu eletto vescovo di Modigliana. Nel t9l4,
venne chiamato a Roma dal Santo Padre Pio X e
fatto Segretario della Sacra Congregazione dei Sa-
cramenti. Pio Xl lo elevò alla sacra Porpora col
titolo di San Pietro in Vincoli nel 1926 e lo chiamò
a far parte delle Congrega,:ioni: Concistoriale, per la
Chiesa Orientale, della Disciplina dei Sacramenti,
del Concilio, dei Religiosi, di Propaganda Fide,
degli Affari Ecclesiastici Straordinari e del Supremo
Tribunale della Sewiatura Apostolica. Fntto pro-Da-
tario nel r931, successe poi al Cardinale Scnpinelli
di Leguigno nell'ufficio di Datario di Sue Santità.
Virtù preclare rifulsero nella sua vita tutta spesa
per la gloria di Dio e il bene della Chiesa e brillarono
d'una luce eroica in occasione della dolorosa prova
recatagLi da una malattia piena di sofferenze, che
e~li sostenne con ammirevole fortezza e serenità
Noi ricordiamo anche con profonda gratitudine la
particolare benevolenza prodigata alle Opere sale-
siane
S. E. Mons. P/1SQUALE DELL'ISOLA, Ve-
scovo di Cava e Sarno t il 12 gennaio u. s. a 70
anni di età dopo una meravigliosa vita di attività,
preparato al riposo eterno da lunghe sofferenze che
impreziosirono la sua cara esisten7,a negli ultimi anni.
Si gloriava di essere uno dei nostri più antichi
Cooperatori. Già Segretario di Mons. Zezza a Poz-
zuoli, lo segui a Napoli e fu l'angelo consolatore e
il figlio tenerissimo accanto al venerando Pastore,
quando questi, colpito da grave malore proprio il
giorno del suo ingresso nell'Archidiocesi, dovette
ritirarsi e chiudere santamente la sua vita fra ine-
narrabili dolori.
Eletto nel 1928 Vescovo di Cava e Samo rivelò
i rnri tesori della sua mente e del suo cuore. Tra i
primi suoi desideri fu quello di avere i Figli di
D. Bosco nelle due Diocesi e fu lieto di annunciare
ai fedeli della Diocesi di Cava che nell'autunno del
1936 i Salesiani avrebbero preso possesso della
Parrocchia di S. Pietro.
MONS. MICHELE VEROLI t a Faenza, il 12
gennaio u. s. a 7T anno di età. Direttore Dioct!sano
dei Coopt!ratori.
Formato dall'indimenticabile Mons. Taroni se-
condo il cuore di Dio, Mons. Veroli apprese dal
maestro collo spirito sacerdotale e lo zelo apostolico
per la salvez1..a delle anime, la venerazione per Don
Bosco e l'affetto per l'Opera sua. Ritrnsse anzi si
bene lo stampo del Servo di Dio, che, quando nel
1902, fu chiamato a succedergli nella direzione spi-
rituale del Seminario, incontrò subito il plauso e la
fiducia unanime del clero Faentino. Mons. Taroni
ve l'aveva designato due anni prima, a Roma, du-
rante il Giubileo con queste presaghe parole: Come
Don Bosco ha lasciato per mo mccttssore D()n Nli.cheJe
Rua, cosl io lascio Don Michttlt! Veroli. Infatti come
Don Rua non fece che cominuare l'opera di S. Gio-
vanni Bosco interpretandone genuinamente lo spirito
e trasmettendone fedelmente le tradizioni, cosi
Mons. Veroli non fece che continuare la scuola del
maestro prodigandosi nella formazione del giovane
clero e nella direzione dei Cooperntori salesiani.
Predilesse anch'egli le Letture Cattoliche, e ne dif-
fondeva mensilmente centinaia di copie, distribuen-
dole personalmente ai suoi seminaristi e sostenen-
done la propaganda con ammirabile fervore. La sua
figura vive quindi in benedizione circonfusa di un
alone di venerazione che il tempo certo non potrà
cancellare.
ANGELA GROPPI MAGA t a Montù Beccaria
(Pavia) il 22. gennaio u. s. a 73 anru di età. Tutta la
sua vita consacrò alla gloria di Dio, all'educazione
cristiana della famiglia, al bene del prossimo, gelosa
di mantenere la grazi1l del Signore fra i suoi cari
anche a costo dei più gravi sacrifizi. Alla figlia,
suora di Maria Ausiliatrice, poteva dire con gn.1nde
conforto di avere sempre fatto di tutto per evitare
e far evitare il peccato.
BENEDETTO FELICITA ved. C0.4SSOLO
t a Cantalupa (Torico} il 17 gennaio u. s. a 81 anno
di età. Quindici anni di paralisi, sopportata con
- - cristiana rassegnazione accrebbero i meriti della sua
95

3.5 Page 25

▲back to top


vita tutta spesa nell'amor di Dio e della sua farruglia puan.a Lauretta, Mineo (Catania) - Capucci lng. Seve-
cu· prodigò le più sollecite cure ed una buona edu-
cazione, coronata dalla vocazione di un figlio alla
rino, Lugo (Ravenna) - Camazza Can. Salvatore, Mum,a
- Cartotti Vincenza, Valle Mosso lnf. (Vercelli) - Castel-
lari D. Gilljleppe, Gen1X1a (lmperia) - Cattaneo Adorno
Società salesiana.
marchese Luigi, GenfXJa - Chies Matteo, Cordignano
lng. Ctro. SEVERINO CAPUCCI t a Lugo
1'11 gennaio u. s. a 70 anni di età. Affezionatissimo
(Treviso) - Colocci D. Olderico, TrO<Jiggiano (Macerata)
• Colombatti Met:ilde, _11/fon<aliJ:Ti {Torino) - Colombero
Umberto, Verzuolo (Cuneo) - Conti Mons. Luigi, Imola
ex-aUievo, illustrò la sua vita colle virt/. apprese alla
scuola di S. Giovanni Bosco, cui professava In più
tenera devozione.
(Bologna) - Corbellati Valentino, Selt.Yl diProgna (Verona)
- Crosta Filomena, Pumello del Lario {Como) - Ual
Casragnè Maria, Trim/o - Dnl Fratello Cortese .Felicita,
Caltrano (Vicen1'.a - Dalla Vest:ra Vittoria, Torino • Da•
BRESCIANI GIOVANNI t ad Alpe S. Antonio
(Lucca) il 5 febbraio u. s. a 75 nnn: di età. Fervente
cooperatore, divotissimo di S. Giovanni Bosco.
millni Angela, Fiume - De Laurentiis Ermelinda, Atri-
palda (Avellino) - Dun.n Mnry, Corona, L. I. N. Y
(Statì Uniti) - Esposito Alessandro, Terno d'l,o/o (Ber-
gamo)• Falzetti Giuseppe, Casalvolfme (Novara) - Fiduma
MANENTE ERMENEGILDA CAVASIN t il
27 gennaio u. s. a 67 unni di età.
Angelita, Comerio (Varese) - Frisina Giuseppina, S. Cipi-
rello (Palermo) - Fw,ero Agpese, Fogli:::::o {Torino) -
Flljlero Antonia, Cara1TWl{lla Piem. (Cuneo) • Gagliardi
Donna di profondi sentimenti religiosi, dalla AnM, Brooklyn N. l' . (Stati Uniti) - Gallave.rna Teo!.
ininterrotta preghiera e dalla quotidiana Comunione
trasse la forza per super~re gravi difficoltà e soppor-
tare innumerevoli dolori.
D. Valentino, Lomello (Pavia) - Gallisai Violante, Nuoro
- Giambruno Giuseppe, S. Sa/fiatore 1Wo11/. (Alcss.) -
G,ordano Clara, Cotsono Belbo (Cuneo) - Ciudici Gio-
vanni, L11,,re:,:a11e Pit!V~ (Drescia) - Giudici D. Michele.
Dei dodici figli cui diede una santa educazione,
due ne sacrificò alla Patria nella grande guerra, e
quattro ne consacrò al Signore neUa famiglia di
Pia11ello Del Lario (Coruo) • Giuffrida O. Giovanni, Ca-
tania - Gnemmi Virginia, Veruno (Novara) - Guidoni
Cav. Paolo, Jl,Jassa Lanzetti Mars,:herita, Ceresole D'Alba
(Cuneo) - Lanzetti Maurizio, Torino) - Lardone Dome-
D . Bosco: tre fìglìuole tra le Figlie di l\\laria Ausi- nico, Viri-e Piem. (Torino) - LazzRrini Amadio, Sesto
liatrice e un figlio tra i Salesiani.
FIORI ELENA Ved. VENDRAME t a S. Mar-
Cremonosc (Cremona) • Lettoli Eugenio, Venu;chia (Fori!)
- Lunardi D. Antonio, Carrara S. Giorxio (Padova) •
Mangiola Antoniena, R~ggio C(l/alm'a - Manni Ermene-
tino di Colle Umberto (Treviso) nel gennaio u . s.
Madre del nostro parroco di Shillong (Assam)
vis~e nella preghiera e nel lavoro, educando cristia-
gilda, Milano - Manzctti Tilde, 1òrinQ - Martinetti
Clara, Casull'A/fero (Asti) - Massa D. Bruno, Galatina
(Lecce) - Maatai Giuseppe, Chiars111111 (Sondrio) - l\\lo-
linari Giovanni, Ca,,eso (Parm8) - Molle Consolata, u,a110
namente la sua famiqlia, felice di avere un figlio (Savona) - Moretti Leonjlda, Arcellaseo (Como) - Motrn
missionario.
FOGLIETTI Sac. Dott. Don FILIBERTO t a
Pietro, Groppe/lo d'Adda (Milano) - Nareno Gimeppe
Torino - Novaro Giuseppina, Dìa110 Marino. {Imperia) -
Obert Comm. Avv. Ettore, Torino - Orla·ndini Adele,
Torino il 30-xn-1937 ad 87 anni dj età. Decurione
dei CooperaUJr-1
Fece il ginna.~io nel seminario di Susa e vesti
l',1asso. - Orra Andrea, 'l'orino - Paglicro Michele, Rid1-
mon/i Col. (Starj Uniti) - PKlatini Aul!usta, Vittorio Veneti>
(Treviso) - Pedrini Giovanna in Consonni, Terno D'isolo
{13ergnmo) - Pegorari Gaspare, Caspoggio (Sondrio) -
l'abito sacerdotale il 15 ottobre 1867. Rimasto quindi Perez Antonietta, Avola (Siracusa) - Pinaglia Eugenia,
orfano, fu affidato a Don Bosco che gli fu padre e
maestro per otto anni guidandolo dalla filosofia
Vanzorre {Novara) - Pozzi Margherita, Trtn·o (Pavia) -
Protti Carolina, Casalvolon" (Novara) - Ratti Angela,
Borgolavezzaro (No\\'ara) - Rigamonti Giulia, /l!lonall
alla teologia fino alla laurea in Lettere e ali 'ordina- (Milano) - Rinaldi Pietro, Lu Monf. {Aless.) - Rossì
zione sacerdotale. Per consiglio del Santo si con-
sacrò aU'insegnamento, avviando molti giovani al
ministero ecclesiastico e alla carriera militare. Fondò
Antonio, Bcllarin (Podi) - Rosso Stefano, Sommarivll
Perrro (Cuneo) • Sahidus.,i Maria ved. Brollo, Piove11a
(Udine) - Santi lVlario, Rapa/h> (Genova) - Surto Sante,
p;ove di Sacco (Padova) - Segnmi Bentr-ice, Gazzanign
e diresse per molti anni l'lstiruto Silvio Pellico di (Ber11amo) - Serafini Moria, Peù,go (Trento) - Spagnoli
Torino con lusinghieri successi. Esercirò anche con
zelo il sacro ministero con grande frutto delle anune.
Grato sempre a Don Bosco pel bene ricevuto, ru
Domenica, Darfo (Brescia) - Trabhia Anjba, Cisano rul
NefJà (Savona) - Tricerri Angela, Torino - Troise Anna,
Brooklyn, N. }' . (Stati Uniti) - Trucco Gen. Alfredo,
La Spe~io - Urban Marcella, Beano (Udine) - Vagni
!(eneroso cooperatore delle sue opere fino alla morte. Corrado, Perugia - Vanoli Naina, Val.recca (.Bergamo) •
Vendrame Luigi, S. Morti110 di Colle Umberto (TreviAo)
Altri Cooperato ri defunti:
Abbate Anna, Salmr, (Trapani) - AJ:agliate Giovanna,
- V,m:elli Giuseppina, Borgosesia (Vercelli) - Vitale Mar-
itherita, Bono/e (Aless.) - Zani Rufina, Mariano (Parma).
Capril(lio (Asti) - Alloni Contardo, Broni (Pavia) - Amodio
Concetta, Cerreto Sa11nìta (Benevento) - Aneli, Luigi,
TESORO SPffiITUALE
Lodi (Milano) - Anniball Adele, Roma - Baldini Angela,
Cord0t,•ado (Udine) - Barbessi Maria, Ma:nuuga (Verona)
- Barisonzo Alfonsa, Ales,a11dria - Bartoli l\\ls.ria, l.,x;ca
(Trento) - Battisr Giuseppe, Carama,:na Pie111. (Cuneo) -
Bertone Giuseppe, Torino - Bertoni Tcrcu, Veruno (No-
I Cooperatori che, Canfes,at, e co,,,u11icati. visiteranno
win cruesa o pubblica cappella (i Religiosi e le Religiose,
la loro cappella privata) e quivi preJ!herunno s,:condo
l'intenzione del Sommo Pontefice possono acquistare:
vara)• Bevilacqua Giuseppina, VetrP~ia - Biancheri ;"uge-
nia, Ventimiglia (Imperia) - Bip;liocca J\\.1argherita, Gat-
tinara {Vercelli) • Birna Giovanni, Cawur {Torino) -
Diondo Antonio, PtmiMrra (Trcvi90) - Bo Candido, Re-
vi11liaseo {Asti) - Bocch.inrdo Metilde, S. Pietro Val u-
,nìna (Torino) - .Bolla Libera di Giacomo, S. Martino di
Stello (Savona) - .Bon,wia Giacomo, Dolcedo {Imperia)
L'INDULGENZA PLENARfA
OONI MBSI!:
1) Jn un giorno del mese a loro scelta.
2) Il giorno in cui fanno l'Eurcizio di Buona Jl,Jorle.
3) Il giorno in cui partecipano alla Co11/eren~o merrsile
salesiana.
- Bondioni Maria, Niardo (Brescia) - Brollo Francesco,
l'\\1!'1. MBSB DI APRILE ANCHE:
Tolmezzo (Udine) - Brunetti Elena, To/,,,c;;:zo (Udine) • 1) l' giorno 8: Sette Dolori di Mar,a SS.
Buriani Clorinda, Pesaro - Bru.seno Giovanna, Pellestrina ~) fl giorno 10: Domenica delle Palme.
- 96 ( Venezia) • Calandri Caterina, Cenlallo (Cuneo) - Cn- 3) li 1tlerno 17: Pasqua di Risurrezione.
Con permaso dell'Autorità Ecclesiaiitica. - Tip S.E I ., Corso Reglrui Margh., 176
Dir ettore ,..,.-ponsabile: D. GUIDO FAV!Nl. Via ColtolcllJlo, 32 Torino 109.