Bollettino_Salesiano_195709


Bollettino_Salesiano_195709



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IN COPEJlTINA
Maggio: nel mese dedicato alla nostra Ausiliatrice, pellegrini di tutto ìl
mondo accorrono fisicamente o spiritualmente a Lei che dall'alto dello
cupola, su cui lo volle Don Bosco, maternamente accoglie e benedice
mese mariano pubblicazioni per il
ALBl'UlCH'T P. GIUSTINO
LA MADRE DJ DIO. Teologia e ascetic~ del culto mariano
ALFON$0 (s.) DE LIGCOlU
MARIA SS. NELLE PRINCIPALI FESTE. Letture con tt>1empi e preghiert
ANZI~! SAl:. AR(IO]';DIO
MARIA SS. AUSILIATRICE NELLA VITA DI S. GIOVANNI BOSCO. Letture edificane,, fio•
retti e preghiere per il mc;;e di Maria Ausiliatrice
A'IZINI SAI'. AIJBO"ll)l0
SOTTO IL MANTO DI MARIA SS. AUSILIATRICE. Motivi di confidenza e coronn da grazie
in 32 letnu-e per il meRe suo .
ARTUSIO PADllli :.IARCELLJ;-.O
TESORO MARIANO. Preghiere e p1e pr:llichè ad onore di l\\Taria 88. arricclme di indulgeru:e.
LeJ!;ato tela
AUS1LIATR1CE (L') DELLA CHIESA E DEL PAPA. Reh1:o.1oni commemoratfre per il Cinquame-
nano del!' Incoronnzione do ivìaria l11.»lium Cltristu,11nmm, nella sua Basil,cn in Torino. 1903 1 7 mag-
~io 1953. Con un centinaio di illustrnzioni in nero e a colori
IIASII.O"IE SAC. GIUSEPPE
L'AUSILIATRICE COMMEMORATA IL 24 DI OGNl MESE. Dopprn sene tli brnvi cunsideniz.
BASIJ.,O~E S'\\l", GJllSEPf'E
L'IMMACOLATA CONCEZIONE. 'fovcna cun esempi.
Voi. I - Il senso del Dogma
Voi. Il - Visione di Lourdes
REI! l'FTTO • Bf(OC{'AIIDO ECC,
L'AUSILIATRICE NEL DOGMA E NEL CULTO. Rd~zioni al Con~esso di l\\fariologia on-
t<:ma~ionale. lloma r950
t:OJAZZJ Al'-,0'-110
MADONNA PELLEGRINA
Bf)SCIJ !S,) GIOVANNI
IL MESE DI MAGGIO CONSACRATO A MARIA SANTISSIMA IMMACOLATA. Ad uso
del popolo
1'0SCO (s.J (;)()VANNI
NOVE GIORNI CONSACRA.TI ALL'AUGUSTA MADRE DEL SALVATORE, SOTTO IL
TITOLO DI MARIA AUSILIATRICE . . . . . . . . . . .
........
RERJ-.:ARDO (,;.) DA Clll/\\RAVALLE
AD ONORE DELLA VERGINE MADRE
mmn:·rro l)()Ml•'.NICO
L'IMMACOLATA ES. GIOVANNI BOSCO .
(con1inua a pag. 3 di cupentna)
Lrt!l;
220
so
CJO
50
IOOC
80
40
40
350
40
so
500
1>er onliuazioni
t·i,-olge,·si ulltt
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Coi·ao Regina. Margherita., 176 • Torino 712 c. c. p. 2 /171
t'er le spese
di spediz.ione-
aggiuogcre
ai pr~zi sos;rnati
r1 10'':,

1.3 Page 3

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ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI
ANNO LXXXf N, 9
1° MAGGIO l957
la modellatrice del carattere
24
MAGGIO
Maria Ausiliatrice
-il gtaTnO in cut
11i dàl'lno Lonvl!gno o
Valdo.xo
i Coof,Jer('l.tori sa!eswni
e i Divoti Jell<i
•• Madonna
di Don Bo.soo ''
Veglia Santa nella notte dolla vigilia.
Sante Messe dallo ore 0,30 allo 12.
ore 10
Solenne Pontificale celebrato da Sua Em.
Rev.ma Il signor Card. Maurlllo fossati,
Arcivescovo di Torino.
ore 15 e 16,30
Solenni funzioni - Predica - Benedizione.
ore 18,30
Vespri Pontificali Processione
Benedizione.
ore 20,30
Funzione di chiusura
Illuminazione e concerto.
la Mem PoDhficale mìÌ lrasmessa dalla RAI
La gioia è il fiore della vita e, a somiglianza dei fiori, non
spunra se 1'albero non ha sopportato l'ardore del!'estate, lo
spogliamento dell'autunno e i rigori dell' inverno. I momenti del
ciclo vitale che prepara il fiore della vita umana sono
seguenti: dovere, lavoro, sacrificio e, in ultimo, la gioia .
L'uomo dal bel carauere o dalla ricca personalità adempie i1
dovere; il dovere richiede lavoro, per compiere il quale si
affronta iI sacrificio. Voler cogliere i1 .fiore della gioia sal-
tando le fasi che lo preparano è un fenomeno dell'infanz.ia,
la quale nbbidisce alla « legge del piacere gratuito», ossia
del piacere che si vorrebbe trovare al di qua del dovere, del
lavoro e del sacrificio . Che si {Yen.si così dai fanc1ull1, passi;
ma che adulti continuino a 1,ensarla così, vuol dire che essi
soffrono di i11fanti.lismo senile e quindi hanno rnbìt-0 un arre.sto
nello sviluppo della persona mora.I.e e perciò sono senza carattere.
Per divenire persone mawre, uomini comr,leti, si devono acce -
tare con serenità le tre fasi che preparano la gioia di vivere
e possibilmente superarle. Ma come si può superare il dovere,
il lavoro e il sacrificio? La vit'-' cristiann ha a ,Ha disposi-
zione un rn~zo infallibile: l'amore .
Investito daUe vampe dell'amore il dovere perde o;;ni angolosità,
ogni aspreua e riceve come ima levitazione: rimane soltanto
il peso dell'ala nèll'azzttrro . l1 sacrificio poi [,er l 'anima
amante divenw bisogno, essendo i/ mezzo più adeguato per
esprimere 1'affetto . Ma per i doveri più profondi , quel/ i che
investono tuua la ,vita e meglio riecheggiano nella eternità.,
non basta un amore qualunque. oc.corre l'amore che dona Gesù.
é chi ci conduce a Qesù, muore dell'amore, se non la Regina
del bello amore, che è madre Sua ed an:he madre nostra?
« Ti darò 1111a maestra», disse Gesù a Qiovannino Bosco .
Maestra di che cosa? Maestra d'r1more divino, ossia una
maestra che, sempre a noi maternamente accanto, ci insegna
e ci aiuta a risolvere, man mano che si /1-resentano, t1mi i
problemi e le clifficoltà cl.et dovere, del. la1.1oro e clel sacrificio.
Tale maestra diviene così, come lo fu per Don Bosco, [a
modellatrice del carattete e perciò la distiensa.mce della gww.
HH

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che sboccia ~ofo do/10 il dm•ere .·omi,it110, il
lm·oro reali,zc1w e il sacriJ1cio ahln<1cc1a10
Tra mttl gli amori, •111ello che JX'l ~tta namra
maggiormente H,1/uf1pa la persona e J,iu dona
let1~ìa è quello matemo perdiè, elimi,wndo le
J1reu.:ct1pazio111 dtd passato e clel fuw)·o, con-
cenira wtta la tiita nel presente e 1111esto riduce
a dolcissimo ttb/1andonu
Don &sco, fig/1110!0 alf~1011aco e d1~ef>olo di-
ligentissimo ddl'A1ts1l1atrice, s1 d1me111ica del
p,mato /Jen:hè co/>er!O dal manto della miser1-
cordiosfasm1,1 Regma-madrc, non sr preoccupa
/Jer ìl fwuro, che /t(l omo progrmnmaw dalla
maestra /}rovi11cl,1, ,, /1erciò con serenità imper·
111rbabile si munerge nel presence, umo intenro
a f>0rr:ar fanci11ll1 alla ~1adonna. Così, diremmo
\\ert~a sfor..o, /mò scarnlcare r limiti del do-i.ere
,. ~Patia nell'eroismo, può mpemre le capaciuì
del /al.·oro 1mwno e diventa ,m /Jrodigio del-
f'a/,oswlato, {mb giocare col sa...rifici<> e vince
1Utt1 gli ostacoli. Si ha fJerciò non .wlo tm uomo
d1 grande carauere, ma 11n grande .:arattere di
~IUO. li segreto i·a ricercato omo in q11ella
caldtt mano di maestra che lo guida e in quel
sorriso nuuerno che ad ora ad ora lo mebrta.
E non solo /Jer Don Bosco .fìt cosi, ma anche
per mtti ì suoi figli migliori. Domenico Savio,
temuo sempre /1er mano dall 'AusiliatTice, tmvò
il massimo divertimento nell'ossen·anza esatta
der suoi dot:eri.
Durante l'llCcadcrrua di una prem1a:rione, più
cli un .!!Ìovane, dovendo scegliere sotto gli occhi
c11{'>idi dei compagni uno dei tanti vistosi premi.
s~egliet1a 1m mazzo dr fiori pasw sul tal·olo 11011
come premio, ma come ornamento ai /mmu e
corret·a g111/i,t10 a collocarlo dat•am1 alla ~(a.
donna, gridando: « È suo il merito dt:lle1 mia
rruscrta! ». Quei raga~,r trovarono dolce il lai•oro
eseguito 1,er la Madonna e accanto a Lei.
{ qrcando po,, com/>1uro il dot·ere, l<.'Tinin.aro il
lat·oro, preme al cuore rl sacrificro ! Allom la
prova 110n sarà d11n1 {>ercht\\ m es.~a sr wJrà
un tessuto d'amore orclrto /)er 1I nostro bene
dalla Madre di lassìi.
IJ1 una. delle appam:iom che D011 Bosco godè
del ca10 Luigi Colle. ,I Santo, facendo suo anche
rl lamemo della madre del giot•i.rneuo morto. ~i
sfogb così: « Come mai, dopo tcmce preghiere
non giiarisu ! Avrem (atto opere h11011e, m'Testi
daw 1110/te consolaiio111 ai genitori, ti saresti
()CCUJ?ato grandemente Cl far glorificare lddio... ».
li gianmetta beata ris/>ose: « Ne è I.e, hen si-
curo! La i\\1adonna sces.~ pronuntiò la sen-
tenza amara per me, amara per I miei genitori,
ma cuttai•ia fu per il mio bene. Quando lei
domandava il 11110 ristabilimento in sczlute, la
santa Vergine diceva a Nostro Signore Gesù
Cristo: - Adesso è llllO figlio; lo voglio pren-
dere a.lesso che è mro - ».
Quando la 1-.. ILkionna ci strapperà dal mondo
per stringe,-ci al suo cuore, lo strappo sarà senta
dolore se saremo c,1r,meri modellaci dalla Re-
gitia del bello amore.
e2o,i fR.01,ia! MENSILE CATTOLICO PER LA DIFESA DELLA FEDE
La propugandtt protestan\\e, che
era cosa m~1gn1ficanw in ltal111
e per lo più lùn,tatu sd alcum·
regioni, dopo h: ~ucrra antlo
dilagando, ,;osi che OJ&ll rappre-
«enta un pericolo tutt'altro che
1rnscurubih:. Il ~ouilc ra!l'iom,re
ha facilmente 11 sopravvento sul-
l' ignoranr,u o 8opr;1 unn cultun,
superficiale; non è quindi mro
il caso dr s<·nr,re un cauolico
che nll'indimm, del propalr.)Jl•
dista prntl.'~f~nh, npete oon 1m
pre$sionanre semplicitù.: • In fin
dc, conti... non hu tutti I torti ,.
Per inìzintiva della Ul>rrrin Dot•
tnun Crìst.uma, Opere Oon Do-
s.co, Torino, è nato un giorna-
letto mensile dal titolo prm.'fllttl•
mutico e sii:,iiticatwo Ji CON
U()J[A!, che intende srnli:cre
il suo mandato con duplice in-
tclllo: istruire e difendere. F'u.tti
e commenti, errori protestantici
e d011 nna cattolica: 11 tutto e-spo-
sto da eminenti studiosi con
precisione teologica, ma in forma
semplice, popolare e attraente.
R1ch1c<lete CON RO.l/t1!
8 Libur,a Dottrùm Crutin,111
v1~ l\\L1ria Ausihatnce, 32
Torino
Abbonamento annuo: L. 100
S cop1c annue
to copie
50 COJ)IC
100 cnpu:
500 C.OJllC
1000 copie
L. 450
L. 850
L. ,1,100
L. 8.000
L. 37.500
L . 70.000
10:?

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ha fatto
miracoli
in
vita?
'.'ìel D1ut1ero di a11ril~, 11arl11.ndo del-
l'n ltissinrn RUmll che Sau tJl11vnn11l
lfoseo 1Lvo1·11 11rr U Y~nerobile
»on Rua, citnmmo quc~t.a sua affer-
11111,.ione: "Se rolos~r, Don Rua
potrebbe far<• miracoli "· Ora, a con•
lMma di c111est11 pllrolo del SRnto l''on•
datore, riportiamo quanto ol scrivo
la 11~1111 di 11.11 cdu1•nlòrc, scritturo
e torve11te opoRiolo della rmbblion
momlilil, uss11i noto nel e;i m1rn oat~
tolloo, morto a Torino noi 11H1
Qualcuno dice che Don Michele Rua non fece
u,iracoli ùrt vivo.
Eppure io posso testirnouiru:e di un miracolo
compiuto ùa lui a di&t8JJ.za, nella pTimavera
del 1002, ma dalla Rua 1lllliltà attribuito sempre
uoicam1mte a llaria Ausiliatrice.
N:\\.l.Tll il Cat,lo, semplicemente, così come l'ho
aentitio più volte raccontare da babbo e mamma,
quando ricord11vano la mia guarigione miracolosa,
avvenuta appunto per merito del Servo di Dio.
Nata prematuramente nel f.!eUetnbre del 1901,
nonostante un a1$petto delica1o e rnumto. sem-
bravo sana e Tohw1ta come tutti i miei numerosi
b:atelli e sorelle.
Jia. UP!Ll primavera del HJ02 - credo piì1 pre-
cisamèul,e nl.'ll marzo - dopo altre mal11ttie abi-
tuali ai bimbi, fu.i colpita contemporaneamente
<l11, Ire malattie gravi. l'he in po<'hi giorni mi
ridussero in fin di Yiba, tanto <1he i miei giudicarono
necessario 1m consulto per c·erMre di salvarmi.
l t,re medici videro il mio caso gravissimo, anzi
dispCTnto. Ma ciò che li preo_c<1npèl maggiormenir
f11 la constatazione delta presenza cli un cuore
cli fettoso.
, La bimba morirl\\~, sentenziarono i sanitll,l'i;
e lo ripetlirouo a.Un mamma e al babbo, sog-giun-
gendo che. se per un impossibile, la mia costi-
tuzione aves~e avni o la forza di imperare le tre
malattie, il c11orc di1 solo avrebbe costituito tu1
pericolo mortiik a cui avrèi soggiaciuto in brev('
tempo. dopo sofferenze molto ~mvi.
Quasi a conferma ili quanto em stato detto
in consullo, io peggiorai in modo tale c.110 rimasi
<1ome 1,Ula mortici11ii. Per tre giorni 1·cstai nella
culla, irrigidit~. con le bracdne ponzoloni lungo
il ('orpo. gli 01•1·hi cbiusi, il viso l_)aonnr.zo. lo htbbra
semiaperte, Renza movimento alcuuo e Sf'nza
altro ~egno fli nta elle uu deboli~Rimo l'f'8Jliro,
sempre più ditlfoile e soffocato. Per tre i(iorni
non prr8i nulla, tra.une <1ul:\\l<:he goccia d'a<'qna
elle la mamma di h~nto in tanto mi spremeva
tra le J11bbn soc(lbiuse i.ii cerca di nn po' d'aria.
Alla seru. del terzo giorno sembravo davvero
più io Gite in qmi. O tlot.tor IlelloRta visitan-
domi dopo cena. disse chiaramente ai miei ~e-
nitori cihe nella notte sllrei audata a raggiungere
gli angeli in cielo.
La notte paAsù in un raoLolo ~empre più peuoi:;o,
in una immobiJitl cacbveric,a, col villo cougc-
stionato di persona soffocata..
Accanto al Venerabile Don Michele Rua, Rellor Mag-giore,
Il suo braccio destro, Servo di Dio Don Filippo Rlnaldi,
Pr'efetto Generale.
Babbo e mamma, vicino a nie. piangevano e
preg1w1u10. Perfetti cril'lf.iuni, adoravano e al'-
eettaYaoo la volontìi, di Dio, ma, CTano genitori,
e i loro cuori erano sL-n1zii1ti.
L'alba, li troYò ancora inginoc<'bia.ti pres!lo la
mi:1 t·ulla, intenti a spiare il mio ultimo respiro.
Ad un trat,to la mt1mma si rii;co~~e:
- Rodolfo, c'è soltauto più Oou Rua cho
p\\h;sa ,;alv11J·e la nosl,rn, picçola. Vu" a. chiedergJi
una, benedizione p01· lei.
163

1.6 Page 6

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- Lasriami <Jni a. vPdrre n1orire la biruha
rispose monnorauclo il halilJo. <·on l'an,!("o,,cin
nel cnore.
- Rodoliu, 1:1c 1111 vi:wi belle, vn !
f¼bùo guarrlò la mamma clit<fatta ditU:1
stnnrhezza e ù.il dolo.re, a.nebbe volnt,o repli-
care. ma -pe1· amore di lei. cbho 1n, forza di ~tac-
ca.rsi ùalla min culla ed UKcire.
A.uitiwamo allora in Torino, in corso S. ~lar-
ti.no, n. l.
11 hahbo fece ili corsa il tra.gitto che lo separavn
eia V11lcloc:M.
Qni giunto - era.no forse le sett!l del ma,lt ino -
i.1 portinaio che lo conosceva bene, lo ln~t•ir'i
passa.re seuz'alt.ro, ed egli ii;illllliì8 cosi, senza,
prnavviso, alla camera di Dou Rua. Entrò.
Don Rua lo guanlò ,iorpreso:
- ProfesRore, r.JH• c'è~ Come rnni co~ì preRto qni1
- Don R.ua. 1a mia ultima 111uore. Mia moglie
lr chiede una. lJene,lizione pe-r la bimba.
Don Rua sorrise:
- :-i. profe~~ore. Diciamo un·.dve ~1/(lr/'11 i11-
sieme, e se sarà per il hene rleffanirnà rlellit ~im
picMla e di molti• nit.re anime, essa vivrà.
in~inocchilll'CJ!lO l'uno vicino all'altro. re-
cìtarouò Ll'l'e .Jlnri11, indi D<>n l~mt dette la
Booedfaio110 òi 1\\fo,ria A.11.Siliatrit·,<-'. Poi:
- Vada, profesRore. la Silll himl.J.i vivrà!
In qncl1'istant,e mede.i. mo (1.>ahbo e mammfl,
confrontarono poi gli orologi) io clrn da tre giorni
più non movevo nè a-p1ivo gli oe<-hi, mi volta.i
a guarilitre la mamma come per e,hiederle qualche
cosa. La mamma ebbe un intuit,o materno: mi
sollevò dalla cnllit e 111i portò al seno. lo mi ci
a~taccai con l'aviil.ità ili 1m'af'famata e succllia.i
per qnasi venti minuti. senza soste, felice. lJoflt.a.
Poi mi iirldormeuhl,i. e dormii a hmgo, con i
pugnetti chirn:,ì vici110 al viso rièlivent,ato 1·oseu,
e con nn sonno calmo e tra,11quillo.
Ero guari1a iittankhtleuwente e totnlmente.
Qna.nc1o, alle uoYlf d~I maU,ino il duttor Bel-
loRI a, tornò per couF,tat,are il mio t1N·e~so, nou
poi twa, credere iti l>noi orchi.
n m.i:r1wolo, ver doRiderio di Don Rua ste.sso.
fu puhhlicato uelle Letture 011/fo/frhl', Ma pc.r
:tccou<lì,;cemlore alla sua umiltà. figurò soltanto
corue «miracolo della l\\Ta,do1ma .c\\usiliatrfre~.
Ilahùo e mamma, però. lo attrilnùrouo sempro
a Don Rlll:l, (e così pure il eompiauio Don J'a.olo
A.lhera). e C[tta.ndo 1):.hbo tee.timouiò nel l'ro-
ce~so Dioccsa110 Kulle virtù di Don }liehele .Rua
l'n~do che ue abbia variato difli.1sameule.
lo poi, oggi. poRso a.!{giun~ere che il miracolo
contiirnu (uU ora..
Gnu,rendomi istantmwamente, Dou Rm1, non
mi tolse 1ie1·ò la, can.sa più grave del mio malt>.
11 mio cuore è rimasto sempr('> ugualmc1'1111> rli-
feUoso, e lo è ancora o~µ:i. dopo 55 a.nni.
J.\\la ci.ò ehr è straordiuario - poichè in generale
i colpiti da tale vizio r~rdiaco hanno ahitual-
mr11te sofferenze gravi, e q1111si ne;::simo gim,p;e
a.d eth matura - esso non mi gravi fast,iùi.
tanto che hu pot1d,t1 vi\\'C'l'<' lu nta norm11Je di
una giovnne di.nawica, cii ho potulo 11oi entrare
i:n vita rnli;tioi;;a, di clan~nra, 1love vi.o regoltu·-
meute illt più cli 25 ~.nni.
Vische Oa:1ia.rese (.Torino)
G. H.
PS. - Be si crede Bt,arnpa.re la rel(izione il~/.
1niraco7.o, chiederei di non ni,ettere il ?Ilio nome.
Chi sa, 1ni r-iconosce lf/ stesso; JICT r,li aUri ile.sidr-
rerei rimanere Ì//'lboruto.
FRANCOBOLLI VATICANI IN ONORE DI SAN DOMENICO SAVIO
Per commemoMre il Cenlenàri(I dèlln morte di S. Domenico Sàvio lo Stato della Cillò
del Vnticarw ha emesso rmn. serie di francobolli (due wggetti, guallr<1 valori). Detti/rancobo/11-
rappresentanQ l'angelica Ragazza e il Santo Fondatore Don Bosco.
«Fatto grandio~o, - scrive l'Osservatore Romano - pur neJla sua umile espressione,
altamente significativo e si direbbe pnrvv,denziale, se per questo il nome ciel santo giovi-
netto, la curiosità per lui, l'interesse per la sua vita, l'esempio stesso di quc)sta vita,
correndo per le nasco,te vie del mondo, arriva anche dove non sarebbe mai arrivato;
cioè all'attenzione degli indifferenti.
Vada dunque la soave immagine del giovinetto per le moltiplicate vie che avvolgono il
mondo di una re.te di condotti <love scorre, diremo cosi, la linfa della vita sociale: va<l.a
coi rreni, con le corriere, con le navi, con gli aerei e porli nel lieto messaggio espresso dalle
sembianze del giovunetto, prodigi di bontà e di santità. Penetri in tutte le ca~e e in tutti, le
scuole. Ogni ragazzo applichi l'arti~tico quadrettino nell'mterno delle copertine dei libri è
sta come il ritratto di un fratello; e un monito sia, ad essere buoni. Il mondo ha tanto
liiMgno di bontà•
L'Ufficio filatelico sa-
lesiano ddJs O.tsa Mndr<
ha prep.iral'O dulle bn.ru
st,uial-1 (come w1;a aU 'u-
soita Ci nu(lvi f.rancohotu)
con i 4 francobolli tim-
brati dalle Poste Va-
licane nel primo gJorno
dj emissionei busl;1 che
ha un valore filatelico
ptinico1~ris1timo.
Tale bu~ta é in vendita
prc,;•o l'Vffrcrn fifatelicn
.wfo.oarw (Vfo Maria- Au-
~iI,au'-icc, 32) :'f. L. 300.
Innce I• serio comp!e1n
dei 4 francobolli nuovi
(01oè- 11011 flmhrarl) costa
L, 150. 1n Questa sommn
e cornr,rc..i:a Ja spe$:l di
spt!dhi(uu• .rem(Jlice in bu-
sta chiusa
Se si desitlcra per rac-
C(Jt,1a11dnta. a~ltiunateme
l'imr,Qrto.

1.7 Page 7

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LA PAGINA
DEI COOPERATORI
Un'oasi di pace
Il " G-Otsemanl "
di CASALE
CORTE CERRO
(Novara):
Santu;or!o Casa
per Esercizi Spirituali.
« Volete esnre
amici di Don Bosco! »
La sera, del 23 aprile 1875
Don Bosco sal.iva sulla storica
caLtedra, che ant◊1·a fii oont,E!rva
qual.e pr-01,ioso cimolio. per <lare
la « buona notte~ a.i :auoi giu-
va11i. La, -0 buon:t notte•> era
l 'u.ltiino buon pensiero della
giornata, c:he il Padre dalla
gratlÙO famiglia tfoll'OraL()l'io
lasci:ivn, ai suoi fli:rlinoli, raùu-
11ati pur la prog-hi1,ra del b11on
<'ristiano. prima del riposo.
Log~iaruoirn l'int.Toduzione, ut\\l
1esto riportato dalle Mem01·-ie
8-io(Jrn/il'l,t· <l\\~I Santo.
- 8ta~ont. miei cari fig-liuoli.
1lol.>hiu.1uo fo,r(' 1m diaJogo tra,
me e voi. Volet,u essere a,mici
cli Don .Bo8uo~
81. sì. ..
lh)lle; e (lome buoni iunici
di Don Bosco siote ùispnsti a
f.ue c-,iò che e_gti vi vuol tlire'!
- Sì, ~ì...
- BoHA; e se egli, adnnrp1e. vi
dicc!>sc di fa.rn bene gli ,,~orcizi
;ipiritnali, li fa.reste J,~me1
- 8ì, sì...
Accennato il bo111a, Dou Ro,;co
da,va cou l'al,itnalc sompl.irità
i coMigli oppurlirni per oi,teu«>xe
quanto desiclera,a.
A noi piaco p\\"t1snn1 nhll <>J.(i,.ri
sia a11oorn Don Bo,,•,o. olv dalla
uatteclra nel silo lioUettino si
rivolge alla grande famiglia dei
Oooperatori e Cooperatrici e ri-
peto loro lo stesso dialogo, vi~
riando l'ull im.-i domanda:
- Bene; o se ogli, adunqut1, vi
invitaMo a fare gli esercizi spi-
rit11ali nei prossimi me$i, lo
ascoltereste~
l'ii pnò duhitarc che la rispo-
~ta sia diw.:rsa. da quella del
:l3 aprile 18751 Quale vero
Coopera.toro salesiano non ~i di-
chiara amico di Don Bosoo e,
ptlrciò, dis-po,ito a fare ciò cli!"
egli vnol dire ai ~uoi arnie-i,
Egli vuole iuvHadi :1 _[!rendere
un 110' tli cipo~o. Kon pere)
queUo che la g('utc òel mondo
Ya oHrcanclo ;J,i 1uonti 011 aJ
mare iu riLrovi, e]1n ofl'rouo le
stesse occasioni (nd antihe peg-
giori) di lill!sipa,zion!.\\ <l.c1la città;
ma il 1·iposo che vit,ni> 1lalfa so-
SJ>tiURioue. per poohi worui,
delle attiviLi~ •>rrlinarie, per a-t-
teudern esclusi.v11,mrmte alle oose
dell'anima; (Jucllo oh!" bi trnvit
in una c11~a, ~i:'I, pnrn in rnon-
taJ.'1.18, o al mnre, ilove non ealra
lo spfrito ciel mondo.
Si Incontra li Signore
/
~ Gli ei;er('iz,f R/iiritiurli Ho111, 11un
grazi.a arcw1le, vpma ili somma
i?nprJr/1111ta e 1/i, i11111wn~n 111.i-
litJ »: sono parole di Don Bo::;co.
Nella tl'anquillit,\\ dell'ambiento.
racoolLo e devoto, nttlla solitiu
ùine ùeUo spirito, libéro ctallo
,,reoec,q,a.zioni df'l.lll, citsa, clel-
l'u tlìcio, degli aliari. si .s;rit"
pi.il ohilll'a la i>oce del S-i9norc.
Vo1•.e dtllce ,. soave, ma ferma.
Q p1metrante, ohe ricorc1a una
irran.<1e verii,à, rroppo spe,:so
ilimentiMtta nel ritmo vertigi-
nose>. CNI cui gi svoli-(e oggi la
vita: ,1 U·rtn co$a sota e1:~~·enzfo,le
per l'uomo: ~alr11rA 1',m i:ma ,,.
8-i smtc 111-1'1, fo,/.e la l)l)()e tiella,
co.1cùmza.
~A e:~s:;i. dove•se dire: llai
q nakhe (,osa nlll uuor11 uhe in
fin rli vita ti iur11ùetero'bhè; è
moglio oh.e l'aggiusti aùe~~v par
e~~er!' più tranquillo -in plmto
di moxtll ~. la ooncl1.1Sione loi:,tica
~arà il 1;riònfo dellu grnzia 'con
uJ1a hnona coufoso1ione.
Si può guadagnare il Paradiso
«/~ 1wa gran fortu'll,(f; il 71nter
fare gli esMdzi ~11iril1uili. p(ir-
chì' in essi si ·può guarla51nare
il '/Jrl'rwl isrl>). A.auhe que$Le sono
pttrolc ni Dou Bosco. Por a.ssi-
uurarsi la fal.icilil l'terna val beu
la spusa corl.llacrarc, pochi giorni,
rlei molti f'he abhiamo a 110~1.ra
1lisposi1.i.oue, a quesLa pratica
r,osì safotare. Saranuo i giomi
élell'a11110 meglio impiegati e i
pÌ11 vau t,a~giosi.
165

1.8 Page 8

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ESERCIZI SPIRITUALI
Dio,,no t'elenco, p,11,r/'r·oppo n11n cornp/elo
dei ,·orsi di l!Jseroizi Hpiriluali ora,11r1i.zza/1, i11
I lali<r. per i Cooperau.>ri e le Oooperatriei.
Spen.arno di poterlo curnp1etare in yi,1ig11<1.
per Cooperatori
PIEMONTE
Af(fui - da.I 15 al 16 gi11~0.
S. Maui•o - Villa S. Croce (Torino) - <lai 2i
al 30 g;iu~o.
Casale Col'le Cerro (Novaca) • ~ Getse-
mani 11 - dal 27 al 30 p:iugno.
LIG-U'RlA
Afassio - Salesiani - dal 23 al 26 1;1ettembre.
LOMBARDIA
Clal'a,•at◄• (VMese) - dal 31 luglio al 4 agost{l.
VE.NE'l'O
Tolmezzo (Udine) • Collegio Salesiano
dal 26 aJ 30 giugno.
Ilovel't•lo ('l'reuto) . Convitto Salesiano
daJ I 8 dJ 22 agosto.
EMILIA
Casf,elnuovo 1''ogliani (Pi11conza) - da,I
10 aJ 14 agosto.
Bologna . lfadonna di S. Luca - dal 4
aJl'R ~ettembre.
Rimini . Villa Verde (via Amerigo Vo-
!!.PIICCi) • dal 26 al 29 ijetl.omhre.
TOSCANA
Stratla Ca..ia;entino (A.rezzo) . Istituto Sa-
l!;lsiano dal 7 al 10 a.gusto.
MARCHE l"oreto . dal 23 al 27 agosto.
ITALIA ll'IE.R1D10.NALB
Ci~teJ•nino (Brindisi) - dal 3J h.1glio al
4 a-l!o~to.
Castellamma1·e (Napoli) dal 21 al
25 agosto.
Sov,•rato (Catanzaro) - dal 28 agosto al
l O StJtt,emhra.
SH'ILIA
Zailm."Un.a Etnea (Catania) - dall'll al
15 111nggio.
Erice (Trapani) - ùal 28 giugno 1\\l 2 lnglio.
Messina - Istit. 8. Luigi - dal 31 luglio
al ~ a~osto.
Per i·nfor11w:t,io1ti, iHtrjzfoni,, r.cc. i OQO•
pernto,ri o le O<Juperalrioi potranno ri-volge?'Bi
f1lla Oasa Salesiana o delle Figlie di- JJI. A.
pvù 1>ici1w..
per Conperalrici
PIBMONT.E
At:qui - d11I 12 al l5 giugno.
Sautuario ili Oro1la dal 1 ì al 21 luglio.
To1•((ma Cstituto 8. Giuseppe dal LO
aJ 14 a:.:osto.
l'\\'izTA1 :\\lonforral o - <l.all' Ll al 15 a!!ORto.
Ef.l•oubles (A.oRta) dal 24 al 28 agosto.
RO<'<'avione (Cuneo) • dal 4 all'S st•ttemhre.
Giaveno - Oraforio l'lf. A1U1iliat.rfro dal-
[' Il a,I li> ;;;fit,Lom bT0.
LJG-lJRIA
Hapallo (Oeuova) - rlal 29 ap;osto al 2 1;ct-
liembrt1.
·
Aren:znno . Pensione S. Cuore ·· Piet,riue" •
dal 1-t al 17 ~ett-0mbre.
LCHIB .\\ RDl A
'lì·iugyio (Milano) dall'l l al li\\ ginguo.
Castelnuovo Fooliaui (Pia,;(mza) 1laJ
13 nl Ii luglio.
Stwt'A.u1broyio Oloua (Var(l.~e) da.I
27 al 31 agosto.
Milano Via TinHtvo. 14 - ù11.I 26 al 30 o<et--
tembre.
VENETO
Cesuna (Vioenmt) Villa 'I'abor - dnl 21
al 28 luglio.
!,isolo (Venezia) . Villaggio Marino rfal
2-2 al 2fl seUomhre.
EMILIA
Him.inì - C':l~a .Maria Au;,iliat.rice (viale
Tripoli) - da.I 20 al 24 settembre.
TOSCANA
Calei (Pisa) - ('1m1 del H. Cuore - dall'R 11,I
t2 settembre.
M..aRCRE Lol'CLO - ,tal 27 al a1 ago~to.
[TALIA MERillTONALF.
S . Agnello (Sorrt•uto) dal 28 giugno al
2 lng:lio • por Zrlatrt:ri.
J\\lru•tina F-rant-11 (Taranto) • dal fi al
10 agosto.
Napoli-Cn1,ano dal 16 al 20 aµ-osl,o.
Sovt!l'alo - òn.l I O al 5 settern hre.
SJCILI~\\
Zaiforona .Etnea (Catania) - dal 29 map;g:io
t1I 2 giugno.
Alì Terme (Messina) . dal 28 giU.!.\\'flo al
2 l11glio.
Catania - lsLiLuto Fi1slie 1\\f. 1.usiliatrice •
dall'll a,) 15 agosLo.
16(;

1.9 Page 9

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Uo clileslo pii, volle, per qw,.Je motivo Don 6osco h~ sc.,lto
S. France,;co dl Sale,, come patrono e tltolare delle sue
Opere, e ogni volili ho sentito ragioni dl\\'erse.: chi dlae
per la dole=, chi pc,r l'apostolato della ,;1ampa, chi p<.'r
lo zelo delle anlm"··• Von'<!l sapere qual è la tallone vera.
P1x() Zwl!Rl - Bt-rfnmo
r,e ragioni cui lei at·cenna sono tutte vere. I. t1mn-
bile dolcezza del .santo Vescovo di Gù1evra fu
anche virtù caratteristica in Don Bosco. l/a.po-
stol.ato della stampa [u l'Omone ai due Ranti, clw
per i loro l)leriti in questo settore furono costi-
luiti protettori rklla stampa cattolici\\, i: preci:
samente S. Francesco di Sales patrono Ùl•gh
scrittori e giornalisti, non Ilosoo patrono degli
Editori Cattolici. 'fra i due Santi vi sono pure
molti tralti rii so111iglian1.a nello zelo Jlcr la sal-
vczt.a delle anime. che fu sommo in lutti e due.
Il motto Da 1111111 r111111u1s, ce/era lolle, clw adorua
lo stemma ùèi Salesiani, fn già il motto di l'-. Fran-
cesco di Sale~. chu con I i;uoi scritti e il ~mo 1.elo
missionario ritti«-! a convertire 72,000 crcliri.
P.lla però desidera conoscere • la ra~onc ,·era di
questa scelta, t.•<1 ('(·cod a compiacerla citando
un brano dei::li A 1111aJ1 della Snc,etti 'iuleswna:
Non generò akuna sorpresa l'appellativo di
Scrles1a111 (1851). l>al &ùt.-sio s'intitolarn l'Ora-
torio; del Salcsio tutti sape\\•ano esseri! f>ou Hosco
,livotissimo, al Snlesio era dedicala la rbiesa
eretta da due anni 11rra1Lto all'ospizio. Qm1le fo,_~se
poi il lllOvcntt segrtto dclla de1w111inn1.ìo11e,
Don Bosco lo mauitestò gran tempo dopo ollre-
chè nelle sue ,1?ià dtnte J/cmorie, in un autograto,
dove Ieggill.lllO' Q11esl'Oraforio e posto .<otw la
proteg1one J1 •"· Fm11cesw d1 Sales per 111d1c,1re
d1e la base sc>pra r111 i posta q1u:sta Co11greg11~ume,
tanto m cl11 comanda r111a11to III clii obbedisce,
dev'esseu, lii c1111//, /11 rlufrezz11: the sono le mrtt't
caratter1sflch1• dr 1111,·sto Santo (d 1111rdi .s·. S,. l.
pag. 15).
!;ono una giovane maestr.1 e ho a1udia10
Il " Slucma Preven1ho " di Don 8<,,;co.
:,i., •ono entusla,aa, ma temo du, quel
" mcllcre I giovani nella moMlll' lmpo,»•
1lbllh"dlcnmmdterc maru:anze" nu.ocd2
alla IQro autonomia e lncrppl la loro
libertà.
L, TORRI! Roma
Non ci pa.rc fo111lalo questo timore. Il metodo
educativo di Do11 Bosco infatti ~ basato sulla
ra.j!ton.e, rel1g1mu• " a11w1·evol.'zza, clic souo de-
111euti di per,-ua!i1O11c c non di costrfaionc. lon
la ragione si fa 11,,•a sull'lntelligN1:r.a <lei giovane,
illnminan1lolo snl dovere e fom1arnlolo ltl senso
della rcspousahililtì. ~ Il sistm1a fll'r11e1111110 -scrive
Don Bosco 111ira a disp,1rre i11 1110'10 gli ummi
degli allmu che senza alcuna viol\\,111.a esten1a
debba110 pI1•ga1s1 11 /are il 1105/ro wloi, (Circolare
del .?9-1-1883).
.
Con la rel~ioue si fa leva ~ulla ,·olontà e sul
cuore ciel giovane. educandolo all\\,scrci;tio della
presenza di Uio e innamorandolo <it-lla , bel-
lezzfl, ~ramlr.zt:11, santllà dt l}Hrll,, I?etig1,me elle
propo1Ir dri 111,:z:1 co.5ì facili, così 1tl1/1 alla civile
società, alici 1rn11qu11lità del CIIJJl'I', alla salvezza
dell'a111ma r:011111 soiw i SS. Srurame11/1 •· , ../lcmu
- dice allrove Don Bosco 1;el/'w,çegua,,e ri-
drteo110 la relig11111< a puro $n1/1mr11to. Una delle
mag,igtte drfta pe,lagogùi mo,lc,m, è quella d, -n011
uokre che 11<'il'ed1,c,1.z1m1e s1 parli delle m,1ss1me
eterne e s11f>rafl11fh> della mm/e r de/l',nfrr110
{Mem. /11ngr., Il, 2q).
Con f"amorevoh:u.a si toglie al giovo.ne ogni im-
pressione ili :;ospdtoso controllo. ~ Son,egJia,-h
- dice ancora Don Bosco - co111c s~ /uss11ro cat-
tivi, ma fare 111 111orl<"1 chi, si nwla110 da 1101 st1111ati
lmo,ti (,l/rm. H111gr. XI\\ , 8-1q); llSSISlt'l'li se11za
aver 1'<111,, di /11rlo e prender. p,"te a11chc ai laro
grnoc/11, tolltrmc I l~iJ sch1<1111au1 e le noie che
an-erc1no (,\\fem. Bw/!r., I\\', .55 1),
Alcun~ varo!~ poco uote che si lt.'jtgono in una Cir-
colare <li Don BoSt'O sintetiuauo quaulo ahbiamo
<letlo; l.'ed11c(ltlt>IIB è cos<, cii c11urrJ, e 1Ji,I c11orc Dw
~ola è p,1rlrone. nJ potrenw 11a1 rfoscire a cosa
alcuna., se /J-t.11 n01I ce ne Ì1l$f/!11'1 l'arte e non
r;e ne rhl 111 111mw le r/1w1,i. P10rnnm1111 q1,imli
d'1mf>t1droum:.1 d1 questa /m'feztfl r!1111sa çi mpre al
, igore r ,11/',,,p11·zza. Stw/1,wwd di /ilrct amare,
ci't1bln11<1r,• 1/ s,mt1111e11to ,le/ doi erre ,lei s,mto timo~e
di Dio e 11trlrrmo co11 mirabile /lfc1lJ/,i <1fwi,s1 le
pori~ dt t,11111 rnori (f\\.fem. TJrt>i::r., X\\ I. 441).
t! ve.to che l>et' açqul61ArO lo lndul'1:enze
concesso alla Pia Unioni> dol Coopcra-
1orl Salesiani lii de,·o roclmre ogni giorno
un Pater, Ave, Gloria eon la lnvocaz.ionc
S.1nct" Franci,,ce Salr•I. ora pro nobis?
Ll lGH F.
Non è nec,-ssiino. U Regolllmcnlo dice:" Ciascuno
reciterà ogni giorno un Pah'r, Avr o Sau Fran-
cesco cli Sales, secondo l'intetlzione del Sommo
Pontefice. I sacl-'.nloti e coloro c-111: rel'itano le
ore ranouiehe o l'ufficio della Hcatn Vergine, sono
clispemmtl dR questa preghiera. Per essi basta
dw nel <lh-ino ufficio aggiun~ano a quest'uopo
la loro ink11zione" (capo ultimo: u ..~).
C'è quindi l'obbligo solo del Paur e d<.'ll'A1,e una
-volta al gioruo. E non è pe.r I'a1·quislo delle Indul-
genze; ma om11ggio filiale di quotidiana preghiera
al Papa perrhè la Pia Unione - come disse
Don Dosco - ~ opera del Papa {15 luglio 1886).
Per l'ticq111sl11 delle l11dulge11te r<>lll'CSS<' ai membri
tlt:'lla Pia trnione basta adc111pie1·c le condizioni
presrrlt.tc dalla. Chiesa per tutte le altre i11dul-
genze,
167

1.10 Page 10

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Dopo la v1stta alle nostre opere di Valenci,1
e dt :r-:aguanagua, il Rettor Maggiore, fatto
ritorno a Caracas, il 20 febbraio intraprende un
nuovo viaggio per l'occidente del Venezuela e
precisamente per Coro. Questa cittaclina è la
più antica <le! Venezuela e una delle poche
che conserva tuttora guasi i,ntatto il suo aspetto
coloniale. t capitale dello Stato cli Falcon e
sede episcopale del nostro Vescovo Mons. Fran-
cesco Iturriza. Le speciali condizioni del terreno
piuttosto arido e di scarso valore agricolo ave-
vano lasciato la regione pressochè al margine
del progresso. Negli ultimi J5 anni è andata tra-
sformandosi velocemente e 3.$Sumendo un'im-
portanza eccezionale, poichè nella penisola di
Paraguarui, all'estremo limite nord, confluisce
la maggior parte del petrolio nazionale e sorgono
grandiose raffinerie e numerosi depositi del pre-
zioso c-ombustibile, mentre nascono quasi per
incanto fiorenti cittacline di operai e di impie-
gati. Lungo la costa si avvicendano continua-
mente nayj petroliere che convengono q11i da
ogni parte tlel mondo, ma specialmente dagli
Stati Uniti.
l\\Ions. lturriza, col s,m zelo instancabile, ha
edificato in Coro un moderno collegjo, che
porta il titolo di « Pio Xlh. Nelle vicinanze
ha pure innalzato un orat~)rio festivo e UJ1 cenlro
professionale, per le arti meccaniche, bene at-
trezzato, ma che altentle maestri d'arte e per-
sonale msegna.nte per poter iniziare il suo la-
voro come scuola. A Judiba.na, nt'lla Penisole\\
di Paraguana, la Compagnia <lei Petroli <(Creole,,
ha ceduto al Vescovo un grande istituto e il
cosiddetto «Centro Religioso» con modernissima
chiesa, battistero, edifici per opere di assistenza
religiosa e le abitazioni per i Salesiani e le Figlie
di Maria Au~iliatrice. Un complesso grandioso
JUOIBANA (Vénezuel:1/ • U Rcuor Maggiore vi,~lta le grandiose raffinerie della Società Slrnll nella penisola d.l Paraguana.
Lo accompagnano l Dirlgenli e S. E. Mons. .francesco lturriza, salesiano, Vescovo di Coro.
163

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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quindi, destinato a fare del gran bene agli im-
piegati e operai e ai loro figliuoli, che affluiscono
al centro religioso. Gli allievi e le allieve del-
l'Istituto raggiungono il migliaio.
All'arrivo del sig. Don Ziggiotti a Coro c'è
ad attenderlo una gran folla di gioventù e di
popolo. Appena l'aereo scende, gli
\\'anno incontro Mons. lturriza, k
Autorità civili e miUtari, con. le rap-
presentam:e del clero secolare e re-
golare. Terminata la lettura del de-
creto che lo proclama Ospite d'Onore,
si forma un lungo corteo che si
dirige verso la cattedrale. Dopo il
discorso dcl Vescovo e il solenne
Te Deum di Tingraziamento, la massa
dei giovani e fedeli si porta all'an-
tistante Piazza Bolivar, dove il Rcttor
Maggiore offre una corona di fiori
al Padre della Patria.
Nd pomeriggio il Rettor Maggiore
visita il Collegio «Pio XII >l, l'Ora-
torio festivo, il centro professionale,
l'Istituto delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice è la più che modesta abita-
zione del Vcscovo.
Vi sono il collegio salesiano e i due delle Figlie
di Maria Ausìliatrice di Cucuta (Colombia),
l'Istituto salesiano di Tari.ba e quello delle
Figlie di M. A. di San Cristobal. A questi si
aggiungono gli ex allievi, i cooperatori e le rap-
presentanze delle autorità civili e militari. For-
Ji giorno 21 si reca a Judibana,
accolto festosamente non solo <lai
nostri gianni e dalie allieve delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, ma anche
dalle rappresentanze della Società
She/1, che lo vogliono ospite nel
<< Club dei Forestieri •> e lo accom-
pagnano a visitare le raffinerie e gli
enormi ùepositi di petrolio dissemi-
nati lungo la spiaggia.
11 venerato Superiore si compiace
del progresso tecnico e del fiorente
avvenire di quella terra così bene-
detta da Dio, ma più ancora am-
L OS T E QUES - Saggio ginnico eseguilo dal!li allievi del Liceo salesiano
San fosé In omaggio al Uenor M aggiore.
mira il nascosto eroismo dei nostri
confratelli e delle Figlie cli Maria Ausiliatrice, matasi una lunga colonna di auto, si sale per una
che pur essendo così scarsi e in clima così ar- straùa pittoresca sui fianchi della catena andina.
dente (oltre i 3+0) svolgono wrn prodigiosa atti- A Indepenclcncia il parroco, nostro ex allievo,
vità. Difatti, per più di un migliaio tra allieve porge un torùìale benvenuto a nome di tuua
cd allievi ci sono 3 Figlie cli M. A. e 3 Salesian~
di cui solo un sacerdote, il direttore. Questi
la popolazione e invita il Rettor Maggior;c a
visitare la sua artistica chiesa, che e stata ab-
ultimi poi, fanno inoltre un con,o serale per bellita dagli allievi artigiani. di una scuola da
pili di 200 operai, e attendono all'oratorio quo- lui fondata, secondo il metodo salesiano. Quest
tidiano.
giovani imparano l'arte della ceramica, scultura,
Il 22 eccolo nuovamente in viaggio verso intaglio e tessitura. Giunti a San Cristobal,
l'estremo limite sud delle Ande Venezuelane. capitale dello Stato federale di Tachira, il sig.
L'apparecchio fa breve sosta a Las Picdras e a Don Ziggiotti riceve il diploma di Ospite d'onore
Maracaibo. Quest"ultima città, la seconda per im- per le mani del Presidente ùel Consi~lio Mu-
11ortanza nella repubblica, è in rapido progresso,
nonostante il calore e umidità della sua pianura.
nicipale. l ntanto wia squadriglia d1 piccoli
J(< inetcs 1> (cavali.eri) in divisa folcloristica, ac-
Ri trova all'imboccatura del lago omonimo, compagnane) il V Successore di Don Bosco,
dalle cui acque spuntano a migliaia i pozzi di cavalcando focosi dt..-strieri. Si giunge cosi a
petrolio, formando una vera selva di impalca- Tariba, graziosa cittadina sulle Ande, sede di
ture. L'oro nero viene in gran parte incanalato un collegio salet1iano che si gloria di una bella
e portato aUa penisola di Paraguana.
schiera di ex allievi, alcuni dei quali in emi-
All'aeroporto di S. Antonio il Rettor Mag- nenti posizioni sociali, come l'Ambasciatore ciel
giore viene salu ato da una turba di giovani. Venezuela presso la S. Sede d.ott. Gioachino
169

2.2 Page 12

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Diaz Gonzalez, il Governatore dello Stato di
Tuchira, il Pre,:idcnte del Danco Obrero, istituto
di grande importanza nel Ycnezuda.
~ella vicina S. Cristobal le Figlie di Maria
Ausiliatrice hanno un bc·l collegio con _impo-
neme massa <li allicve. TI nostro istituto mvece
attende di essere rinnovato e ampliato, essendo
ormai insufficiente per il gran numero di alunni.
A 'fariba e a 8an Cristobal il Rettor 'V[ag-
giore trascorre due giorni sereni in mezzo :.i
nostri eiovani.
Consiglio legge e consegna il diploma di (t Ospite
d'onore i>.
La prima visita del Rl·ttor ::Vlaggiore è all'lsli-
tuto delle Figlio di Maria Ausiliatrice, ove gli
vengono otferti due simbolici fiori d'oro. Sua
Ecc. 1\\'lons. Chacon, Arcivt:scovo, e il suo Ausi-
liare lo accolgono con grande affabilità. Il Rct-
tor Magnitico dell'Università lo accompagna a
visitare i moùerni locali dell'Ateneo, che è
fiero della sua magnifi<;a aula magna, dei vari
padiglioni scolastici, delle fornitissime aule di
odontologia, che lo mettono al secondo posto
nell'America del Sud. 1 padiglioni <lella Fa-
coltà di ingegneria forestale sono veri modelli
del genere. Coi nostri giovani del collegio << San
Luigi>> il sig. Don _1/,iggiotti passa ore di inti-
mità familiare, coronate con u11'affetmosa ac-
cademia e con la rappresentazione ili un'operetta
del nostro Don Alcantara.
PUF.RTO AYACUCHO
D Rev.mo Rettor Ma1t2:iore con S. E, Mons~ 0-J.rcia, 1n
visita alla colonia indigena di Coromoto, ammira l"abllilà
con cui lavorano le foglie di palme a scopi Ilturglcl.
J1 25 riparte in volo per Mérida, capitale dello
Stato omonimo, in magnifica posizione ai piedi
del gruppo andino venezuelano più elevato. Il
Picco Bolivar coi suoi 500:z metri d'altezza è ri-
coperto di nevi eterne. La temperatura è fresca e
il paesaggio suggestivo per le fore$te circostanti e
i declivi ben coltivati. Predomina la canna da
zucchero. A cinque chilometri dalla città sorge il
nostro Istituto <1 San Luigi l), che accoglie circa
150 giovani, dei quali_ numerosi aspiranti alla
vita salesiana.
L'arrivo del Rettor Maggiore a Mérida as-
sume l'aspetto di un avvenimento di eccezione.
Lo rende più festoso il cielo limpidissimo, l'im-
ponenza dei monti e l'aria balsamica. I Padri
Gesuiti, che hanno ntllc vicinanze un gran-
dioso istituto, sono largamente rappresentati.
Hono presenti tutte le autorità statali, munici-
pali, militari e scolastiche. Il Presidente del
170
Riprende il volo per Valera il giorno 26. Dal-
l'aereo si ammirano le creste andine, le profonde
valli, le estese foreste e le cittadrne con le case
dai tetti lucenti.
Valera è la seconda città dello Stato di Trujillo,
sul versante andino che scende lentamente fino
al lago Maracaibo. Il clima è caldo, ma asciutto
e sano. 11 nostro collegio gode molta stima e
attende di trasportare la sua sede in posto cli-
matico, ai piedi della montagna. Qui il Rettor
Maggiore benedice la prima pietra alla presenza
degli allievi e di tutte le autorità. Quando la
costruzione sarà terminata, s'imporrà per la
vastità dei locali e dei cortili, l'amena posizione
e l'attrezzatura moderna.
Anche a Yalera hanno luogo le varie manife-
stazioni in onore <lei venerato Visitatore: rice-
vimento in collegio e nel palazzo municipale
col conforimento dell'Ospitalità onoraria, incon-
tro con glì ex allievi, che offrono la prima
somma per !'erigendo nuovo istituto, ecc.
li 27 parte per Barquisimeto, capitale dello
Stato di Lara e sede di un moderno e rinomato
Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. La
speranza del sig. Don Ziggiotti di passare quasi
inosservato viene delusa. Infatti all'aeroporto
sono presenti tutte le autorità e gran folla.
Grandioso il ricevimento nell'ampio cortile e
nell'elegante salone teatro, che si gremisce di
alunne bianco vestite e di genitori e ammira-
tori dell'opera. Il Rettor Maggiore ha il piacere
di incontrarsi con vari italiani, fra cui un ex al-
lievo del Collegio l'vlanfredini di Este, del tempo
in cui Egli era consigliere scola.~tico dell'Istituto,
il dott. Gastone Zanon, che si era reso famoso
col canto lo so11 behé!...
Ripreso l'apparecchio, nella stessa serata fa
ritorno a Caracas ed il giorno seguente compie
un altro lungo volo verso il Territorio Ama-
zouico. Dopo i monti dr.:lla costa, succede l'im-
mensa pianura bagnata dal maestoso Orinoco e
dai suoi affluenti. Nel periodo asciutto l'aspetto

2.3 Page 13

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è desolante· ma. durante le
piogge tuttd rinverdisce e la
steppa diventa di smeraldo.
La nostra l\\'Iissione dell'Alto
Orinoco si estende da Puerto
Ayacucho fino a San Carlos,
ai confini col Brasile. Terri-
torio vastissimo e in parte ine-
splorato. La scarsità del per-
sonale, il clima caldissimo e
la mancanza comunicazioni
ren<lono il lavoro assai difficile.
Si incominciò nel 1933 con
sette confratelli capitanati dal
compianto Mons. Enrico De
Ferrari. Allora PuertoAyacucho
non contava che 98 p(;rscme.
Ora il lavoro missionario si
estende fino alla pietra ùel
Cucuy, ai confini con la nostra
missione brasilena di San Ga-
briel sul Rio Negro. Con lo
sviluppo dell'opera salesiana
anche la città di Puerto Aya-
cucho aumentò d'importanza e
ora conta 3000 abitanti con
vari edifici moderni. Le tribù
di indi che i nostri missionari
hanno potuto avvicinare corri-
spondono assai bene alle fa-
tiche pastorali. S. E. :\\fons.
Garcia, con uno zelo instanca-
bile, ha dato nuovo vigore a
tutta la J\\,Iissionc; ha costruito
una cattedrale che s'impone per
la sua vastità e la grazia delle
linee architettoniche. Anche la
sede del Vicariato ha un aspetto
moùcrno e accogliente. Vicino
sorge l'asilo <• Pio XI )l e non
molto lungi l'istituto delle Fi-
glie <li Maria Ausiliatrice.
. All'ar_rivo _dd Rettor :'.v1ag-
g1ore, g1ovan1, alunne delle Fi-
:muci glie di M. A., fedeli, ex allievi
e
vanno a gara per dar-
e gli un affettuoso benvenuto.
Mons. Garcia il primo ad
andargli incontro con le auto-
rità federali e cittadine. Una
squadra di soldati presta su-
vizio d'onore. Con una colonna
d~ macchine il Rettor Maggiore
viene accompagnato alla Catte-
drale, dove il Vicario Aposto-
lico prende la parola e trat-
teggia le. oi:igini e )o sviluppo
della MJss1one. Risponde il
n?stro . Yencrato Rettor J\\,fag-
g1ore m corretta lingua spa-
gnola: così ha fatto e con-
tinua a fare coi giovani e col
popolo, come con le più alte
autorità. 11 1° marzo pone la
prima pietra del nuovo edificio
VA LERA • 11 signor Don Zlgglotti col decano dei salesiani coadiutori del-
l"l spottoriB Venezuelana, sig. Pi etro de Castro. maestro elementare.
che ~org:crà a_ccanto all'asilo_« ~io Xl)); poi riceve l'omaggio dei
n?stn g1ov~ e nel pomcngg10 quello dell'Istituto delle Figlie
d1 M. A. Il giorno seg~mtc e~colo alla Colonia indigena di N. S. di
S:orumoto, :1 ~e'?-ta c1:ilometn da Puerto Ayacucho, in mezzo alla
foresta. Glt . md1 <• P1aroa >> e « Guahibo 1l - grazie allo zelo di
Mo~. G~c1a - han110 ora una bella chiesa ed un piccolo vil-
lagg10. S1 occupano nella coltivazione del terreno e nell'alleva-
mento degli animali. •
Il ter;cno ha fondo arido e roccioso; ma la prescm;a di un
corso J_acqua fresca e abbondante fa sperare che col tempo si
possa giungere ad una buona produzione.
~l sig. Don Ziggiotti. si_ compiace di i_ntrattene.rsi cogli indi e dj
assistere ad unà gara di tiro con la freccia.
. R_itomato ~ Puerto Ayacucho, nella sede del Municipio riceve
11 di~loma ,h <• Ospite d'onore)) ed alla sera del 2 marno assiste
alla :mnione degli ex allievi, che hanno come Presidente lo stesso
1- residente del Consiglio Municipale.
Riparte per Caracas il giorno 1, salutato dai nostri confratelli
convenuti da tutta la Missi-0ne pèr trascorrere con lui due ~iorni
PUERTO AYACUCUO • Il Rettor Maggiore e l'Ispettore don Tantardùli tr4
I Missionari e I giovani della Missione dell'Alto Orinoco.
171

2.4 Page 14

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manifestazione: il conferimento
cli una coppa premio agli al-
lievi della scuola esterna, che
si sono distinti tra i 150 Isti-
tuti n;ligiosi di Caracas nella
generosità per l'obolo di San
Pietro; la benedizione della
Casa per mano ùel Rettor
Maggiore e<l il conferimento
dei diplomi e medaglie ai ge-
nitori che hanno dato due o
più figli alla Congregazione.
La manifestazione è allietata
dai canti degli studenti di filo-
sofia, degli alunni ùella scuola
e degli aspiranti.
Col Rettor Maggiore e i con-
fratclli di varie case sono pre-
senti S. E. il Nunzio Apostolico
Mons. Raffaele Forni, cx al-
lievo, e il Vicario Apostolico
della Guayana Olandese.
Il Reuor Maggiore si compiace di posare 1n1 I giovani cavalieri del nostro
Ritornati alla Casa lspetto-
Tstituto cli TARIBA, che hannq eseguito in suo onore eleganti esercltazlonL riale, ha luogo un banchetto
con la partecipazione cli circa
inclirnenticabili. La sera precedente essi avevano potuto ascoltare
le sue paterne e sagge direttive per il buon andamento della
vita salesiana e missionaria in quell'immensa regione dell'Orinoco.
Per quei buoni missionari la visita del Rettor :'.Vlaggiore rimarrà
come il dono più ambito e lo stimolo migliore a continuare nelle
loro eroiche fatiche apostoliche.
20c. cx allievi, fra cui i Ministri
di Giustizia e della Pubblica
Istruzione. Conclude l'agape
fraterna la parola del Rettor
Maggiore, opportuna e inco-
raggiante.
Il giorno seguente, ro marzo,
I gipmi 4, 5 e 6 marzo segnano per il Rettor Maggiore un rela-
tivo riposo. Ritorna a Los Tcques per celebrare la S. :Niessa nella
nuova bellissima cappella delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Passa
a salutare i confratelli ed i giovani del Liceo (< San José >> e clcl-
l'[stituto «S. Domingo Savio 11. $'intrattiene coi novizi di Santa
Maria e fa 1m sopraluogo dove sorgerà il nuovo aspirantato. Ridi-
sceso a Caracas, visita la parrocchia del Coche, dove sarà edifi-
cata una bella chiesa parrocchiale a S. Domenico Savio col com-
plesso degli edifici parrocchiali e cli assistenza religiosa. La bor-
gata conta già 20.000 anime ed è in continuo aumento.
L'gli si porta alla nostra par-
rocchia di Caracas-Coche per
celebrare la S. Messa ai fedeli,
che hanno la gioia di sentire
le sue sagge direttive per la
buona educazione dei propri
figliuoli.
Con questa ultima manife-
stazione si chiude il ciclo delle
visite al Venezuela.
Il 7 marzo tiene ad Altamira una Conferenza a tutti i Diret-
tori dell'Ispcttoria e nel pomeriggio si reca a ringraziare il Mi-
L'n marzo il sig. Don Zig-
nistro di Giustizia, nostro ex allievo, di tutte le sue gentilezze, giotti lascia I'lspettoria, salutato
fra cui quella di aver messo a clisposizione la sua auto e di aver dai confratelli e dai nostri due
ottenuto il passaggio gratuito per tutti i viaggi in aereo. Poi fa Vescovi Mons. Iturriza e Mons.
ancora una capatina a Los Teques per cenare coi confratelli del Garcia. Lo accompagna fino
Liceo e dare la << Buona Notte v ai giovani.
all'aeroporto di S. Antonio il
L'8 marzo parla a tutte le Direttrici delle Figlie di M. A. dcl- venerando Ispettore Don Tan-
l'Ispettoria, riunite nella Casa lspettoriale cli Altamira. A mezzo- tardini, mentre il Rcv.mo Don
giorno è ospite cieli'Ambasciatore d'Italia Conte Giusto Giusti. Bianco, Ispettore salesiano della
Nel pomeriggio il Rettor Maggiore si reca prima all'Aspirantato Colombia, viaggia còn lui per
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - di Ilolea, poi passa alla casa di Altamira, ove ha luogo una trip*e Bogota.
Cimeli di famiglia
Nel 1853 Don Bosco tn.h,lava Ja
pubblicazione delle LETTURE CAT•
TÒLICHE. La forma popolare, l'at•
tualltà degli argomeod e la pro-
paganda intensa fecero penetrare
un po' dappertutto qnet modesti
libretti, c:be uscivano io piccolo
formato con copertina ora gialla,
ora verde, ora az:ourra. E le yarle
annate andarOAO allfneandost ne•
gli scaffali ctl sa.,.,r4od, di nobili
e dl umili artigiani e contadini.
Oggi i giovani preferiscono elimi•
nare quei llbrettini c:be per loro
non hanno ptù in.teresse; per i
Salesiani però hanno Il valore di
cimeli di famiglia. Essi Janclano
pe.rciò un appello a quanti p0sse-
dessero ancora annate o fascicoli
delle ve<Jchle LETTURE CA'ITO•
LJCHE dal l853 al 1900 e dicono:
salvatele dalla distru:oione, cede-
tele al Saleslanl, indiru:.ate ogni
cosa al Pontllioio Ateneo Salesiano -
via Caboto, 27 Torino
172

2.5 Page 15

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Nuovi Vescovi Salesiani
L.Oflservator~ Roma.no dm•a 1n 11-0tizi<r rlll' i/
Srrnt-0 Padre Ni è /1e11ipwm1·11le cfrq11ato di 1wmiuon:
,lur bpettnri >111l1111ialli " t1rrl' 1111m·e Dio,·esi ,ll'l-
l'.:lrg1mlim1: il llrt•.nio Do11 C1trlo Jlariarw P,n·:,
TitpettO'l'B ,fr/1' TRprttoria s11l1•x11J1111 tlrlltt .Pat11yo11ia,
Yescovo di ('nmorloro Ri·1•11rl111•in. e il Hrl'.mo
Don _Mi<·hrTr R11Hp1rnti, IRp1·t11>rr i/ell'bpettori/1 ~r1•
le~iana di .'{. l•'rnnce,;i•o di Na/1'11 i11 B11c11r18 .J rre1<,
J'l'SC<Il'O ,1Ì JJol'lfo ,
::,;_ L. ~!on~. ~lfrbde Raitpnuti 11,u:•1ue a C'orrlolrn
(Ar~eulin11) nel 1904 da ~enitori it.1lioni. .\\
olio anui ,mtrù nel locale c·nllegfo s;ile.~i:uw ,,
fece la vr>1t izione religio>111, p~r mano rli 111t<'I
granne :\\1iH~i!miu·io e Apol!lolo ùt11l'Aigcn(iu11 (')1r
[u Dnn (ìiu~eppc• Vrspign:mi. l>uu Raspanti l'ompì
gli stndi th tc•oloJ,rin a Tc,riuo-l'rot•(•tta ( I9:2f>.:?8).
Giovani~,,imo fn ratto Dir,•t lol'l dell'L--tihtto 1\\•o-
101:,ri.co <11 L'orciol,;1. ~el l!l-11 fil 11omiuato l>i(Wtlore
di Buenos .\\irei;, isncce..•~iv,11l1rnte di Rosario l'
poi di aun,•o di Buenos Ail-N•.
f\\. E. 1\\1011~. Ca1fo l'én•r. 11t1cque a C'1l~1·al·
lare-<1 (B. A.) ur>I 1907. .A 10 :itrni entrò tH'I Ml·
leµio ~ttlc•.~iano ùi J3ahia Bla111·a. Compì :uw)ic,
lui i suni stmli teoloJ,tici alla C'nx:t'llla (Torino)
ùal l!-J:W ul 1933. Nel 10:n. 11 :io lllilll, fu nomi
unto Din•ttorn o clal 1050 rr:1 l~pellore dl'll'f~p~•t
Loria della Patagonia. con sc•1le a Bal1ia Bl:HH·n.
Tn qu.e!llo nito enrioho i um,t.ri l'Cuernt.i Crrnfrn-
t.elli esplicaruun <•o~i ~aggiu, aL!ività di govl!rno
da attirtire l':dil-uzionf' della 14. 1'Pde. chr li ha
elernli nlla dii:tnità epi,l'opalu.
.I i 1wr1•11i !-:,·,·.mi Pa><IM1 I~ JP{irifa:io111. 9/i
c111g11ri P lt- 1m•11/iierc rli lulln la Fcr111i11fi1t St1/e;;i11,,n
11llr 1u1 apo~lo/ut,i /i1Hl,{'d1•1to //11 /Jùi II rfoco di /rul/1
11el 111w1•11 1•0111110 "Jll'Tfo nl ltm> ;do d11lln /ll/1111Ì/1
tlrl 8anlo / 1,11/rl'.
+---r-, Gli Editori Cattolici
~ a 1 aldocro
Per hL p1'Ìllm volL:i, gli Etlltnri Cnttolit·i hu,11110
lennto la loro 11111rnalo riunione 11 Torino. Jlf\\•,~i;o
la Ca...a ~la,lrt1 ilei ~ale,-i11111. llrganizznta rl:tl
;.ale:aia110 (: r. Li ff. Ginse}lp•· C!-arria, 1·ousi!di•·re
,lelel{alo 1l1•1la S. f.. I., fu unur:tta ,la sna 1':111. il
l'ard-. Arc·iv. \\lnnrilio Fo,-,;nt i. rhe si Jis~I' lic·t o
J.i us11itart• a Tn{mo A"li Etllt11ri t'attoliei ,rttulin.
AUa. b. Me~~n rc-lehmt,t Jh'r lriro dn 8. E. l\\lon,;. Ar-
d uino uellri t•,11mirelta cli 1)011 Bosco. ~egniruuu
r.. lr. J)arnlL· :i11ìmatrit·i dt•l Rc•v.mo l' :\\farlt·irani s ..
_.\\-i;m;teute Ec·de,ia,t.i,•o 11,'J.(li I•:,litori C'attulid o
,\\,.si,-teu1e rl'lt,ùia ,ldln Cumpagula di f:'e,-ì1. Tm
le propo~tfl np)'lrov11ie ci fn la fonc1nidune del
, Llbro ,l'oro• per 1,romiarc l'rciitore dw 11,·ll'nnnu
ani\\ magbriur111eJJte ro111 rihuil u alla .litfu,.iuue dc•l
1,eusil'ro 1•attolico. X11l p,mwrig!..'iO i rn11ve1111\\i
compirouo 1u1 pelkgrillag;,rio al Colli" Dun Bo~l'O,
fe.-,to>1nme11ta accolti cl:t!,!li ulli\\1,-; deU'l~ti111lo rii
Ar1i Gr.1tid1e. t• restarmw n1111nirati e tummoflsi
nel rileran1 il contrat1!0 t 111 l'umiltà. clel11• ori,cini
di Don Oos<·o r la gn111ùio~i1:\\ cletl'Oprra drn
;;orge a,·1•,t11to alla casella 11atia dt-,I Rnn1n.
MEDAGLIA D'ORO SALESIANA
al Presidente della Regione SiciliilDII
In m~1•asmne della fr..ta di L>on Bosco. ,wll Ora-
torio 11nlt>siauo )-, 1[aria <h•ll,1 ~alette cli l:atuuiu
l'.-\\ rriYcsl·ovn \\[on,-. G. I,. llt>nti,ol,(lio e il l're-
siòento dPll'.\\~..:eml,h•:1 R,•ginuale :0:il'iliann. fin.
.Av,. (;. \\l"~"l, alla 11r..s1·11za cli rnrit· 1111lu1itii
civili o J'l•l ig-io8e, lmnuo i11au~rurnto un la hum
torio di l•:lt>tfrotecuica 1·011truit o per dar modo
ai ~ovuni {•clneuti rwl ih•t to )~tiluto d1 npprr11
d.eri> 1m,1 profossio11r. L'o1w1·a della :--.nh·ttl,
rtll'l'O~li,• ,ot111 111 f,'11icla dei :-all'siani I co~uldl't ti
, rll~llllzi 1h•lla .,;I rncla 1: si I r.J lt~ di un n unwro
co111;id1>n•vol!• iii giovani che ,-eu~ono 11111 rit-i.
i~I miti 1:d 11d11rati alh1 ~c•uoln <li Dou Br.,ico.
A lln, fine d<1llu. cerimorna il Rev.mo sig. Don Rie
1•eri, quale cl(•lega.to d(•l lfot tor ~\\htl{gion•, t•0JJ
srgnò nll'On. Alessi u1111 merluu:lia d'oro rfrordo
per gli iciut i che hl Rf"~ionE> :O:ieilinna ha olar
irito 1~1l'opern clei , rn!{azzi dl•lla ;:traùu •· ~ rllo
slei;su giorno l'On. Al11:;,i i1u111irurnY::t 1wll'« >~111zio
8alesia.110 «s. Cuorow cli Barriera i uuovi locali
cli 1111rl111 i;kuolo rn1fc>K~io1111lì. frequn11tnl,1· clai
Lìgli dl·l popolo.
A SAN SEVERO la iesta di Don Bosco
sarà celebrata il 30 gennaio
Xellu riHII e dioae;;i di ::-:1111 Severo ([,'o/.(gia) il
gif,m11 :l I 1-(llllllilÌQ rii u;:ui ,umo si C(lll1brn l'OII
particnl11n• ,1oll>nnità l.1 fc•~t.11 cli 8. Oiro. 1111.rlico
r nrnrtirt•, cl.il• è am·h,, pntrouo ~e('oJHIHrio. La
eon,·c11n•nza clc•lle due fe.,fc• im11e<liva cp1indi 1·lle
:--. hiovanni Bo~co 1,ot.,,fit• 1>s.,ere 1l1•gna11w11lc
onorato. '-1•111111rhè in San !-,evrro la 1lt•\\"ozi01w
u.l i:.,rranllt• :-ì1ltlto dellu ginnml,ù è molto ~l·td it:1
e difTnHa, 1111ehe pei- li\\ pr1,~e11za tll'i Huln1itt111
e• ch'llù l•'iµ-Jit, ùi ~I. \\ ., (•he vi dirigouo UJll'rt•
fiorent ih,-Ìllll' e molto :tp)lr,•;,;zate- dalla popoln-
zimll'. l'c•rl'ic'i ::-. .E. "on,.. flrlaudo cl.ne-e <-tl ot-
tenne cì,11111 ~anht Si:rle la irraiia di potw- cdd,rnrt•
17:J

2.6 Page 16

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h, kst:.i cli P.. Giovanni Rosrn O.l{lli anno il 30 1atm1-
11nio con ,\\tessa e Offir.w di rito doppio. «co~i
- ~crive lo ::lLeSso Ecc.mo Vescovo - la noi:<tra
~ARG{NTINA
DioceRi .mLiciperh di nn giorno la. c.elebra,zione
,li un Sa11to l'Osi caro, che lll Chiesa Uuiverts11l0
ot'lebra il 31 gennaio~.
g noi ag-giungia.mn l'he 'l uMt,n non /> ùbe lilla
delle llÌÙ recenti prove ilei paterno affeM.o che
n11t1,1 per i tig-li ùi l>on no~<'O il l'a.slore della
Diocesi ili Snn Severo. ìl qnnle in ocea,siono della
('011ferèuza ai C'oopc-ratori, si compiacque <li af-
fermare: «Anch'io sono ,'laiesia1w nel 11wurfo e
clnppia.mc·nle mi <lehho adoperare per la, Ralvezza
<lolle anime, comi' Pastore P come Coop<'rntore
o'alf'~inno ».
A i\\'loron le l•'iglie di .Maria Ausilittlrìee dir,-
g-onq la iìurei1te R<"uofo ,-\\grkola <• )laria l\\Ja:.:za.
rcilu ». La Scuoio. ,·irconilatn da v11!<lO csknsione
di ler.reno 1·un giardino, orlo, frulic·to. a.Ili\\, a-
mento di auimnli dn cortile e nn hcl bosco d1
eU(·aliptu~. è unica n<'l RHO g-e1wn1 in 1ntt.fl 1'Ar-
~entJnn. Abbra.eC'ia cinqne anni ili rnag-iRlero o
due d'i11sPg1i:1,mento a,,,,rrkolo t1 <lipe1111c diretta-
mentf> dal ~rinistero detl' Agricoltnra. Vi f, 11nre
anne,.~~o un corso elementare <'ompletò e un a~ilo.
@JBonlà ('/!e 1-wÉithla
Suore e detenut9 a contatto di gomito
Godi; di molto prestiirio in tutta In zoua. tnuto
che per l'affluenza dclle alllilue. si tloveti:em rad-
doppiare Le sezioni, uon riusceudo tnthwia a ri-
Dn, qn11l<1hf' 1umo, pi>r inYito dell'Ecc.mo Arci-
vescovo di Vercelli. dne Fi!-{lie. di Jllaria Ausilia-
tri('C ,Ji>lln, Casa fapetioriale vn1rno compiendo
una provYiden~ale ope-rn di riabilitazio11e tra, le
ò1•teirnte delle ('an·c;ri l¾iudiziarie.
Le visitano t,uLti i l{iovcdi e le domeniche,
I1•11gouo loro lezi"ui di "<'a tecùi.~mo, insegu11Do a,
cucire, a ra,r lavori a, m1l:i:tli.1, t1'interessano dei
loro hiimgni e lf' pruvYedoao, (·on l'aiuto di be-
nefaU.ori. di veslia.rio e ili stampa buona. Con
spondere a centiuafa di altre ùorrnw,le. Qnet!Vauuv
vi gj ,~ ag-g-iunta un'opera. pro\\'videnzialr: il Ceutro
per giovani >'lovene, lè quali, a.B8islite da mw,
snora, delliL st.essa llazionalil:\\. vi froqnc11t,a110
appositi c·.orai scU.imauuli ai cucilo, taglio, Ti-
camo. maglieria ed economia domeRtica. Una
voltà, al mese cRse si riuniscono, asl'istono alla
S. i\\lcssn cclebr!l-ta per loro da un Salef\\iano slo-
v0110. pregano e t•antauo nella Lol'() lingua C'
ascolta.no una conferenza.
l>!.mtii, le vortauo q11asi inRenaiùilm~nte alla pre-
ghiera (, alla rerit,a. quo1iill1tna del ~- Rosa.rio di-
uuuzi iilla st,a tuef;ta dell".A usiliatrico, int r('ldoU.a
in O,!!ni celht.
CILE
In 01•(,a.sionfl òi fo,st.e non manca qualche gra- Nuova Seuola << AgrO]lcemu·ia »
dita sorprcsiI, come qnf'st'arn10. per Natale, l'im-
pron-ii<ata di'! Prt'Repio. dono delle alunne della
LSalesiani, che avevano già una Scuola, Agro,
Rcuola.
pe<:uaria a Rio Grande nella Terra. del Fuoco ar-
Con la preghiera e il lavoro .la triste vita del10 gentina, 01•a ne avranno nn'altra nella. part(~
pover_e recluse 1livie11e menu <hLra o a p0t·o a cilena. Sta sorgendo a 15 chilometri da Porveni.J-
poco si Lrasforma. dimoslranclo, in molti ca.si, e si chiamorà. t.Scnola Agropecnaria N. S. della
cb1> se avessero <'onosciut,o prima il Catechismo, Mercede». Alla posa d~a prima pietra ài tro-
non sarebbero venuto a hovarsi in qnel luogo.
va.rono presenti tutte le autorità. Mons. Antonio
Uscite dal carcere, sono an-
cum s~.;uite e aiutate nella non
l'acile via ùellà riabilitazione.
Le Autorità. eedesiastiche si
moatrano quauto mai sodtli-
;;fa.tte di questa. opera, o nou
meno le Autorità civili. Nel <li-
oembre scorso il Procuratore
della Repubblica, President~ <lel
Consiglio di Patronato, scriveva
n.lJ.a DiretLrice della Casa: «In-
formato deli'aiulo morale e m.a-
teriale <;l1e le 81mre di codesto
lstit1~to hwmo da/o e C{.llltiniuino
a dare cOtl tanw. <;(l~tanza e al,ne-
gazùmè a.Ili! dPle11utc ildl;; Oa.reeri
Gùudizia1rie ti.i questa ritlà, desi-
dero 1>orr1ere it 111io sen(ito rin-
grari.01n,e11/() per tale opera di
ood a/I.o l'a[(Ji·t morale, ed ei;ler-
nare co11/,miportweame1;,te t'utta
la viva •ri,,<>no~oe-nza ddle dete- CORDOBA (Argentina)
1111.~te assist-ite ~-
Una delle ampie gallerie del nuovo lslltu10 Fflosofìco "Michele Rua "·
174

2.7 Page 17

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dl 13 corrente. 40° anniverso.rio della Consacrazione Episcopale d, S. S Pio XII.
troverà tutta La Famiglia Salesiana stretta attorno al Vicario di Cristo per
rendere grazie alla Divina Bonta - che nell'arcana coincidenza con la prima
Apparizione della Madonna a Fatima preludeva alla Ccnsacraztone del-
l'umanità al Cuore Jmmacolato di Maria e al mirabile Pontificato del Papa
felicemente regnante e per supplicare la Vergine Ausiliatrice a voler
conttnuare all'incomparabile Pastore e Padre la sua miracolosa assistenza
\\Lo~noni. Sc141"r·tario dc·Lla ~nuzintura llpostolit-11,
11arlò dell'llll-O"tolato i;alesiano in qur·lla lo11t:m11
reKione e di'] siwiiJirnt.o sociulr ilclla 1111ovu 1ocnola.
Lufotti tn11t,ì O,zli d<>I popolo 11Plla ca.~a tli Don Bo-
Kco impun•rnnno l'ug-rirolt nrn pruprin di 1pwlil'
rt>s.,rioni 1'11llevanw11to del be,-tiallle, 1'-JWt·uilmento
ovino. '1'111 to questo servirli al prot?"Il'>"S(I dell11,
n•gioue. t•lw prl•~rnta l'icl'lwz:w i11su>1p,,t tn1e. A
rnnclu,-ìot1fl I'lo;p,•I ton• ,mlr,11:1110 Rev.mo l>on Ber-
tuia ri111,..'1'uzio lo autorità I' il l!o\\~110 du.• gc•ll!'·
r0>1,1wc11u univano olTerto r1udle terr,· ai Fii?li
Ji Don Bowo.
Da nohmi d1e in que,;ti anni i ~alC>,;i1w1 La11110
l{i:\\ !atto pr11ziose CBf•l·rienzt·, rim,ct111l0 :i ra~•,·o•
l{licre par1>1·l'11i 11m11t.1li di 11·111111illto sil11 riauo•.
nonostnnlr• IP co111lir.ìoni 1'1!11iulicLo sfu.vurevoli.
~'l-lEP. DO.lilNlfANA
cn 0,u, 1
THL.Hl,1,0 - Pt-r iJ rÌIIJIO'Hln:tClllo
di un iutie1·0 ••i()ne
s. E. '\\l11us. Hi,•c·:inl11 PII I ini. il n•111m111rlo Vu-
S('OVO :oalt>,-in110 rÌl•,·n ùi 8;111 Io Doud11gn. ,mrin1:
" \\ hbiamu i1111ug-m·at o 1•on 111111 ,u1le11ml :\\ 11nzion11lc,
i nostri 1111),·i Lilum,tori ridi., l'arnwd1iu ~Llrin
,\\ u~iliatril'<'. <'On 1111 c·onc,wso 111 Hovc•rno ,. l'orl'"
'1ìplomali1•0, tli pnpolo e <li 1111 dil11vi11 ,Li ntg,11,r.i.
:-i(' la J.:ioiu c·Le ìu 11e provai C~J>rt>~sio111.1 della
r1•:ùt.à, !Jlll',1,1 ('o,tilnì Vl'TIIIU\\!llk 1111 J:1'1111 lrioufu
,li Don Bo~t,O t.
Le 1mrol11 di !llnnK. Pittinì 11011 Mmn c~ap;eral!l.
~i Lratrn i11fatti 1lì 111111 gra11cl1• Kcuol11 pr11fes<1io.
uale 1·apat·11 nra tli /iOO al111111i. rlf'~ti11ata a fur.
J:iare upemi ..pccialiJ:zati. Ut:l ,-opmtt11t10 a Iut.
tuarP uo1ni11i <'àp:tl'i rli .ri1111r1vare mnrnl.uumfé •·
111atcerìalme11tP (utw il qunniere, cl.Ji, c•11u sicu1·u
pn•visiom del.l'il\\ n•Ull'il t, ~t,1l1J ,l,•nolllinalo
• Rione clt•I \\ridiun,ruento ,u,·1rue1.
U m111, o etlilkio. tloun rh•I (,o, nno, u -.taf n
ht'.nedetto da S. R. J\\lon.,. IJtta.vio A. Bm·n>'>.
\\rd,~. Co:uliu(or,·. Jll'('4l'l11<· s. E. .\\lon.'<. Saka,
111re :,iinn. Xunzio di -:11:i :-untitn.
J. uomP del Pn•,-i1lnil r ct,,11., Rq111hhlii•a 1·1111-
'"'J:'HÒ l'l'dJfil'io n,i :-\\ull'Ainni il ~liniatro ddla P11h-
hli1·a 1,.1 ruziPnc·, il 111111le. nel suo dii-,•o•·-"O vollt·
,;ol LolinParc la ri,•1>1w,,t,enza tlt•I Go,·c, 110 D0111i-
ni1·anu alla. Coll!{l'\\')W7.ion,• :0:11li·sian11.
ft:JilllHlil_
Lu <l ft-ela ch•ll'01·alol'io ,, al ~t'n:aiuario di
Poonantalkc (,~·ehidi11C1"-.i di i\\lndrn-...
l\\l~ lnport')
Nnn t•rn mai capitufo iti ra~nzzi di l'oona-
ml)1le1• P tliutnrm di Jlll"-<!lre nu giomo bello ,·nme
il ](l'mnrzo ><l'or,.o. quaulln a ,·entiuaia li'i tro\\'a-
rom, r.1t•(•olt1 11l'1 pmti ùel :-;l'miuunu per cel,•hr11re
la , fl•~f'.11 <lell'Orn.torio •· Alle 1'11n11ìoni n•lìi.tìuse
~ci:tuin,110 le iture 11portiVI', il tullll ,·arattPr1zzato
,l.1ll'n1t11:riu,;1110 e daUI\\ p;ioill l'hin1<.,o;,a propria
ilellr lnlll'sc• orntoria11r. A mezioj!ioruo i 1•t1>1ti
t't1rrì1lui del Semillarìu vi<lero uno ~pet Ia1·olo
nuovo: ::iOO rnirn.z.zi <lìspnt1li a menRu in lnuj!hc•
fìt,, e ,ervitì d:1 l'Htnl'ril'ri in n•,-te nera. l•:r:11111
i loro nmil'i Memi11aristi. quelli t1lt•N<i che Oj..'111
domt11tic,n nou dul;ìtano dì sul1b11rcarsi u 1100
lie\\'J futiche l' 1<t11'rific1 per mautcnC"re elll<••enli
parr·nl,i oratori in l'oonomallef' .. dìnlonti.
!'.:PI pom,•nl!µio riuewa ~gui10 da l' 1l1,tn-
l111r.itml' rlei pri,mi. .i. <J nc•,-t '11.ltimn pre,i1>rn pii rl e
annlm le auluri1 ,\\ loc11li n il Pre~irlr, del111. l-lc•11ola
!',:111,1·riore 11..J rlblrilluirli e,-c,nò , ra1..'ll.1.zi a,1 ••~-
8E'rP m·ou0St·1·11ti at ~1m1i11aris1 i. t'hl' ,i rn·ntl11110
taut11 cura ,lì l11r11. ~P11Za liadare u rliffere11v.a ili
- - - - - - - - - - - - casta o d1 rrliu-ioue.
Nel suo viaggio trionfale il signor
Don llggtotti vis ta le Innumerevoli
opere aorte doVW1que nel nome di
Don Bosoo, ne ammira gll avllnppJ prodigiosi, ma ne
vede anche gll urgenti e gravi bisogni.
Amidi Bn,~futto,.i! <001w1•ufori!
Aiutate Il Successore di Don Bosco a venire Incontro
a ta.Dte opere che chiedono soccorso. Rei mese di Mari!
An&lllatrlae Inviate la vostra offerta- omaggio alla
Madonna di Don Bosco: vi lrutterl tante benedlllonJ.
• Per maggior comodttà servitevi del conto
corrente postale.

2.8 Page 18

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ìilt0lTUClll0
U ~linistro deU'Eclucazionc
t•logia il sislt>ma etlucalivo
salesiano
Le Scuole Profes1;iouali , San
f1·ìu$OIJJ)<' * cli Li~l>oua bann11
avuto l'onore cli una vis:ita cle l
MiniR1 ro clell'Etlur11;1ione Prof.
[np;. Leite l'into. cho era. n<·rom-
pagnnlo <hi Direl,tori Gf'.nerali
1lell'I11~egnam()nl,o Tec1ùco, Pro-
fessionale o Primario. Vif!itati i
laboratori della Hr,110l.a Prnfe&-
,:,io1rn lo. R. ~- il Ministro dhise
tra l'altro: << L'Opera cli S. Gio
v.i,1mi Bosco. q_-uesto aulmirabile
1•d11ca{ore del ~ecolo ~cor~o, è
un'opern cosi meravigliosa che
il i'l'liniBkro dell'Echlc11:.:ione ,"{a- PORTOGALLO - n Ministro dell'educazione Nazionale ammira I lavori esegufli
zionale 110u può fare a meno
dag)i allievi delle "Ofiéinas de S. JòSé." dl Llsl>qna.
di dire t111a parola, cli ricòno-
sccnza per q11ello che i Salesiani stanno facern.lo in Porlo~allo. O-pera che abbraccia tutte le classi
0ociaJi, pa.rticofa.unente que.lla cliseredat,a di beni cli fori tWa, inl,elligem:e, i cuori, le hrarcia, per
Yalori.zzarle. gui<l:.trle, per fare delle persone veramente complete ohe siaao di onoro a questo nostro
beJ Portogallo i. Dopo ~\\' 111· eletto che prima ancom .;li co110$tert1 Do11 Bosc.o e il ~uo sifltema ed.u-
,1aUvo, giit no seguiva b pedagogia, come Professore, aggiunse: , Uifa.tti non si può educare senza
rnulua, c.oofidenia: no11 si può educare senz'a.more. Ora &i vedP che in questa Ca.l:!a l'amore di
Don Bosco conl,inua vivo e fattivo».
- - - - - - - - - - -- - - - - -- 1-: ...
uperl.o 111 « ('ns11 F,uuigUa S. Gln-
so1111c », nnovn. operu per hiuÌl)i
nbbandonnti. È un modomo etlifìcio,
cupaM di o~pifaro un'oliRnllrul trìt
hnmhlnl e bambln~: gll nnl potmnno
rinumen--1 lì110 :.i nQYe anni; le uJlrt•
lino Ili 1Jllàlto1·tllcl li più, in moclo
da llomµlotnrvl anche In pro11ritt ro,•.
111,tilono profo,sion,tl~.
l'l.'ALIA
$1•11oh, otltHUlll il l premio, L'Arei•
"' e~eovo ne fu moUo contento, n,m
I l•'ICAU:u!
('OSSOMBRA.'rO (A~li) • TI J'w•-
r<,Q0 hu lutto ros(n1ire un magni-
fico 11lt.,ro « trittico della 1mrezz11 ».
S!•I eentro l'lnumwol11ta e ili lati
le llgnrc di dne adolescmtU elle dclJB
p11r07,z11 111:iri,11111 furo;to tiln•n11i se-
g-111Lri: S. llurilL (lc\\rotti e S. Dome-
nico S1wlo. Le tre bello statue lu-
rono e~eguite (•◄111 « pino e~mlJro » o
1lncomw 11 olio nèlla Sc·uol11o ~nlo~i11111L
1U Scu.ltum o lnfo.rslo di Valdoèco.
ostnute cho a,•csse superato nnehe Il
Seminario, eha era frn i eoucorrentl.
I IIRAJjll,J<}
RIO DE JANEUlO - Ognj gio-
n~li. llnlle oro lit 11110 lll,!10, h1
Uu,lio eutltte,1te ' 9 de ,lnhlo ', la
piÌI 11odcrosl1 stazione nulio 1·nl-
lollc11 d,,t Ilrnsilo, lra~rnelle il
progranuwu • Lfl ,·oco dl Don Ro-
s1•0 '. Sono ln!onuRzioni e ~onlo-
PA RH;I - Il nos!To PenslQnnto pt•r
Arti,::inni di Rnn (;rillon 1\\ ~t.nto 0110·
rnfo l'Oli d,w RigUil1MtiH\\ 1Usll111.lon ,:
16 L'l81iftl!o dJ Fr1rnei11 gli ha l'OJI ·
1•c~so 1111 , Premio di Virtù ,, Nm-
~ei:-nato 111 Direttore il H 11iecmhr,•
o. ~- in una seduta ~olcn110 dell' Ac-
c11do111U1. t'rn11(•cse. 2° Il Sindaco
,l11llu cnpihtl~. il !I lt•bbrnlll u. s.
eonsegnarn al Dirull orn 1>1 11-ledoi:ll11
d'Argento dolla rlthl di l'urii:i.
I I IIIIDIANIA
re1l't.e di 1·11lt11rn ~alesi11n11, pulroci-
nnto daell Ex 11Uhi1•! di Don Ilos~o.
I ~ N l J \\ .
)J.A..'11.IALAY • Allu gara di Rllli•
t,"Ìone ,,ri::nuf1.z1~a da S. 1;. l'Arei\\.,.
scovo 1,~r il 21 i,:~n11uio S('t\\r$O lrnn110
N>II la coll11.t1or,ulo11e .t1•I llentro ili
Jli•·~r\\'1111 ijn le~inue d1•U·1~til11l-0 Too-
loglt•o 1'111 XI.
LODZ • L,1 ~fltdrn 1,p~ttrit•o dt•llo
J<'l1dio di lf. A. sr1·in, dclfa ronso-
laut,• rlprr~a cuil•clllstioa: trcntad110
rres-o µarte gli 11lwwl d1•lltJ cln~si
,,uperiori dello Scuola Saleslann. Con-
i ( '0~00 DEU:ilt\\
l•'lgli<- di ~L A. si dNlh'nun 11ll'ln.;0-
1l'llll1ll~t1to rated11Bti1•0 nello E;c1111I~
------- -- - - - - - - - eorrnrnuo sei Scuole sup~riori eon
1111 1011110 ili lo7 1111io,i. L11 no~1rn
l,A TLH'UU U • nall'ottobro scorso
lt• Figlie ili In. .AusllJntrloe lumuo
1n1~bliehe e 11()11 h1lslu110 ulle mol-
tis~dmo ric•hifl!i-i1n. t un C"r::utdu con..
176

2.9 Page 19

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Apòstol.ilo tra i detenuti huchlisti
Da circa tre. anui il tlir<'Uore dPJla
Scuola rroJe,;s.ionale Don Boi,:co di Ban11:
kok si reca mensilinenle nelle due cnrreri
dell;i, capitalè. :Ne èra stata. ocrasicme la
comunione po1•tal.a ogni primo venerdì
del mes.e a un inflnente ca.I tolico ivi tle-
t,enuto e poi 1·ic(rnosci11to innoce11te. E il
S. Cuore si era servito di questo ca.t!ulico
per farsi conoRcere tra, quei poveri bud
<.lli;l,i. Il mii;:Rionario .;eppè a.pprnfìt,tal'e
ùell'{)ccasione per farsi amici i detenuti
ai quali, anche }Jer le al{rvola.ziqni fat-
le,!!li ùalle autorità earcnarin buddiste.
lia potuto [ar ci:mosc.cre la religione cat-
t.olica. L'auno scorso Don Forla,zzini ebbe
la nu-a gioia cli hnltezzare sei detenuti
e nel giorno deJrEpifania scorsa ne bat-
tezzi') otf,o. A_lt,ri dieci stan110 prepar(lll•
dosi per ricevere prossimamento il ba.t-
1,e~imo. È arnmirahile il fervori- ilei
neo-co1wertiti e il rispetto e l'amore cou
t'lli circonùano il loro Iìadre !lpiritualè. In
tutte e due le prigioni il Tfotlua,ng (mi~sio-
nario <'a ttulico) è persona, couosciutissima
e le porto sono sempre aperte per lui.
t10NGHESSO NAZION Al1E
tlei Coop(•ratori Snlesiaui
MADRID, 3- ~ - s maggio 1957
Aprirà il Congresso l'Ecc mo Signor
Nunzio di S. S. Mons. I. Antoniutti.
Assisteranno due membri del Ca-
pitolo Superiore dei Salesiani, il
Rev.m,o Don Albino Fedrigotti, Pre-
fetto Generale, e il Rev.mo Don
Luigi Ricceri, Consigliere Generale
dei Cooperatori. Vi parteciperanno
con discorsi il Presidente del Con-
s:glio di S.tato, i Ministri dell'Eser-
cito e dell'Industria, parecchi Arci-
vescovi e Vescovi e il Presidente
Nazionale degli Ex allievi.
fol'tò li ,·edere 1•0111e ha giOl'l\\llt,,ì ShL
iissetntn di rorit~, 0 cmL 11111110 µ"lllioL
nc•eolgu il ('nifeb1smo 111>ll11 srnolH.
I SPAUNA
J\\JAllRm
!\\fll'HJlll(I iu <'CltSII
Hlt.G-oi u~ll11 Spug1111 Il\\ C'nngrc•ga-
s.. zi•m0 1,isiano. cbo ò dlv"lsn in tin-
qno llorcntl Jspettorie, eoni.a nell11
Sili\\ Msr <li lorlll.11Zi!lll0 212 novl1,l
u 22Go 11s11irnntl. ossia gion111i c•he
,ispir;1no ulln ,·Un rèliH·ios,1 o MtCI'·
s... dotale. l'onsolunte llorif,urn di vo-
cuzioni NUI S1u1g11e spnrso dn.l !14
leslirni, vltt.hn!' delln ,,ers111·1u:ione
rossn. di •·ni si l'l !l'ill loizl11to li pro-
ees~o di h0utilicu.zlom1.
I [ STATI U~ITI
S. FRANCTSCO - L'lrrnngnrnzlone
uffltillit' dtillc rmon sule del C'hth
dei Sulcsiani, h,1 fOmphilal.o il 11ro-
l'IEW1'0N N. J. (.Stati Vmti) li 31 g,:;11naio, Je$ta di S. (;iovanni
Bosco, il Rev.m<> Rettor Maggiore, in ,,iag8ÌO per il Ve11ezuela. alla
presenza di va,i Rappresentanti a'Ordin.i Religiosi, d'alcuni Monsignor;,
1:rnm111n qninqu.enuHJe ebo mim a di parecchi Sac..rdoti secolari e dei Cuop>-ratori salesiani del luogo,
rimodcrnaro i1 gcnndo contTo 1U ri-
1'.téllzlone drl ;'\\orth lle,wh. Sopnll-
t'1tlo in seguito alla lod11vot11 uUl-
vihl ,·ostrutth II svoltit dal t'h1IJ dei
c1,nsegnò il Diploma di Cooperatore Salesiano all'Ecc.mo Vescovo 1\\:lon-
sign<,r J. Mci\\ 1Llty, "p~r fo grattde benevolenza ed il paterno incorag-
gfornento dim,o.iir,ito ver.so i S ilesiani ". Mo•uigrwre ri..spose col rin!{ra-
Salosiimi, il North Jlc,1cb, che h·e11- :r.iare il Rettor ill«ggiore dell'onore concP.ssogli e cori u11 ·ardente esorta•
t-11clnq11e llllRi fo ar~vn In più nltu
rione ai Cooperatori ad aiutare in ogni ntodo possibile le opere dei
------------------- 1'N'1•entm1le 1li dP1i1111n~nU u1lno-
rili. ,, Ogs;i t•onsid11r,ù1J ,mo del
migliori dì~irettl delln clttil.
Sale.siani, dei q"ali nell'Omr,lia detta nel/<, Me.ssu Pontificule del mattino
aveva esC1(tato con eloquenti paroleil bene che compiono in liil/0 il rnondo.
l77

2.10 Page 20

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A CENTO .LL\\.NNI dalla morte di S. Domenico Savio
Giungono da ogni parte notizie delle so-
lenni celebrazioni del centenario della morte
del santo Allievo di Don Bosco. Non po-
tendo darne relazione in questo num.ero,
ci auguriamo di poterlo fare, almeno io
forma schematica, nei prossimi mesi, li-
m.itandoci per ora a parlare di alcune ini-
ziative e opere di _rilievo.
Cappella S. Domenico Savio a Valdocco
La sera del 16 marzo con una suggestfra
fiaccolata, l'Urna di S. Domenico Sn,'io \\'eni\\'a
trasportata nella nuova cappella a Lui intitolata
ncl 1" Oratorio festivo fondato <la Don Ilosco:
<< Dopo cento anni - diceva "\\lons. Arduino
alla massa giovanile - ritorna in mezzo a voi il
e vostrn Catechista santo. Vi noto infatti che
Domenico Savio nei giorni fosti\\ i trovava le sue
delizie nel venire a spiegare il Catechismo ai
fanciulli dell'oratorio · i\\tons. Arduino bene<li-
ce\\a quinili la nuon c.-appclla e impan:i,-a la
prima solenne benedizione Eucaristica.
La num a chiesa è il grande .salone tiella vec-
chia lcgatori.1 1rasformatn in moderna, ;impia e
dh•ota cappella, con una capienza di posti quasi
raddoppiata rispetto alla chil-sa di S. Francesco
di Sales. L'arricchisce un armonioso pn:sbitcro
con sviluppo trilaterale di balaustrata in marmo
e con un solenne altare marmon:o, sormon-
tato da una nicchia in cui C'Jmpeggia la statua
d1 S. Domenico Savio in candido marmo di
Carrara.
Così mentre il r0 Oratorio festivo di Don Roseo
è dotato di una chiesa çapace cli contenerne i
giovanetti, la Casa :Madre <li Yaldocco, dove
Domenico si è santificato, ha eretto a1 suo pic-
colo AIunno santo una non indecorosa Càp-
pclla. .
S. Domenico Savio
a Palazzo veecblo di Firenze
Sabato, 30 marzo, il Ragazzo santo fu solenne-
menr,· commemorato a Palazzo Vecchio, la sede
ambita delle più solenni manifestazioni.
Il Sindaco, prof. La Pira concesse rnle11t1eri
il salone dei Cinquecento, anche perchè si pc.nsò
di 1min: la commcmorazionl· di Domenico Savio
con la celebrazione <lella giornata <lella Scuola
Cattolica, che la F.I.D.A.E. stava organizzando.
176
ttRENZI:: La solenne: cun1mcmon1-zto.n~ c.:nccnar-h, d1 ~.an Uumen1co Savio ..- Y.tl..,.ao \\ c-cc.tuo.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Sembrò bello presentare alle scuole l'esempio
ùel piccolo Santo, che lasciò la terra quando
ancora sedeva sui hanchi della scuola.
Nella gran sala erano presenti_ gli _alunni delle
classi superiori delle s_cuole d1 F1renr.e: Con
Sua Ecc. J\\Taria Jervohno, Sottosegretario alla
Pubblica Istruzione, erano intervenuti S. E.
ì\\lfons. Florit, il Sindaco, tutte le altre autorità
cittadine. il Provveditore, Presidi e Professori.
Presero dapprima la parola: il ~inda~o La
Pira per esaltare ì1 metodo educativo d1 Don
Bosco. e padre Scalabrella per accennare alle
benemerenze della :-kuola religiosa. Successe
S. E. Maria Jervolino per il discorso ufficiale.
Essa prtsentò il Santo quale frutto di un nH::to~o
p~dagogic~) 1;11eraviglioso_ e. invitò il gìovane_ udi-
torio ad LIIlltarne l'ubb1<lienza, la forza di vo-
lontà, Io spirito di apostolato. Alla commemora-
zione assisteva il nostro Prefetto Generale Don
Fedrigotti.
I festeggiamenti religiosi si svo)~ro I~ fome-
nica 31 marzo nella stupenda Basilica di S. Lo,
renzo. Celebrò la Messa della gioventù Mons.
il Beccaro Vescovo di S. Miniato, che al Vangelo
esaltò Santo e commosse tutti ricon.lando
come egli, alunno salesi~o di S~mpierd~rcna,
aveva sentito parlare di Domenico Savio da
coloro che l'avevano conosciuto. Alle 11 l\\lfcssa
con assistenza Pontificale. Il Venerando Semi-
nario arcivescovile curò le cerimonie e offrì una
esecuzione bellissima della Messa "Pio X *, di
Mons. Bartolucci.
Alla sera tenne uno stupendo panegmco il
direttore don Paltrinieri. Vi fu larga partecipa-
zion.e di pubblico, di associa7...ioni e . di \\stituti,
tutti ammirati di quel ragazzo che m giacca e
èalzoni dominava dall'alto del grande stendardo
della Beatificazione.
Altre chiese in onore di S. Domenico
La far.niglia salesiana della Germania ~a vo-
luto celebrare il primo secolo dal transito fo-
lice d i Domenico Savio con la consacrazione
della prima chiesa dedicata al ra~azzo santo in
terra tedesca. S. E. Mons. Giulio Dopfuer la
consacrava il 9 marzo a Pfaffend?rf· Do~o ~a
notte passata in veglia santa davano alle rcliqllle
di S. Domenico Savio, si svolgeva il solenne
rito della consacrazione, presenti le autorità.
Il 2 marzo a Mawlai (Shillong - India) S. E.
Mons. Ferrando benediceva la nuova chiesa-
parrocchia, dedicata. a S.• Domenico. Savio, -!1
Patrono di tutta la gioventu delle Colline Khast.
La chiesa può conten.ere mille persone ed è
una tielle più belle chiese del!'Assam. Le _feste
durarono due giorni e riuscirono un nuovo trionfo
per la Chi~sa Cattolica in ~uclla I_)iocesi missio-
naria. Il giorno 3 Domemco ~avio ebbe la sua
apoteosi nella trionfale processione e nella con-
sacrazione dei giovani al loro Protettore, fatta
per bocca di uno di loro e C?~onata dall~ pa-
role del Vescovo e dalla benediz10ne Eucansttca.
Una Lettera
daJ Seminario di Giaveno (Torino)
ScriwJ nel giorno faustissimo in cui il nO,\\tro
Cardinale Arcivescovo è venuto a recarci il
lieto annunzio che S. Domenico Savio è
stato proclamato Compatrono di questo Se-
minario.
Tutti i nostri 27,; Seminaristi, e con essi 1
loro Supèriori, sono contentissimi di questa
grazia. Accanto al/'lmmacolata, Patrona del
Seminario, abbiamo de.siderato ardentemente di
mettere come Compatrono il nostro " Dioce-
$ano », soprattutto per i seguenti motivi:
S. Domenico Savio, che rupirava con tuttt,
l'anima al Sacerdozio (~ Se il Signore mi
concederà la grazia, desidero ardentemente
farmi prete t) è 1.m mirabile esempio per i
nostri piccoli Seminaristi, che camminano
verso l'altissima 1,effa.
Domenico Savio inoltre è figlia spi:dtunle e
« capolavoro '> di S. Giovanni Bosco che - se
condo gli Annali della Congregazione Sale-
siana - ebbe l'incarico dal nostro Areive
scovo Mons. Franso111 di reggere questo Se-
minario negli anni 1859-60-61.
Come si vede, sono tali le relazioni del «pie·
colo gigante ~ con il nostro Seminarìo, che la
nostra divozione a Lui de1lessere una cosa
di famiglia.
Ed è proprio cosi. Da alcum anm i/ piccolo
Domenico è un Seminarista del nostro Semi-
nario. Non soltanto perchè ci sorride dalla
bella statua fabbrica/a a OrUsei espressamente
per noi, ma percl1è è un modello vivo. l Se-
minaristi hanno letto tuffi la mirabile vita
çcritta da Don Bosco, si sono ,scritti quasi
tutti fra gli ~ Amici .di S. Domenico Savio~
e desiderano vivamente imitarlo. Abbiamo co-
niato la frase 1 Vivere alla Domenico Savio •
e ad onore del vero molti si sforzano di tradurla
nella realtà. Ora poi stanno preparandosi ad
un « Lascia o raddoppia» sulla sua vita.
Seguendo lo schema proposto dalle ~ Compagnie
Salesiane&, abbiamo fatto anche noi il mese
di S. Domenico Savio, che si è appunto con-
cluso con la sua festa e con la proclamazione
a Compatrono di questo Seminario.
Spesso ne esponiamo la statua accanto a
quella del/' l mmacolata. Allora io dico ai Se-
minaristi: - Ascoltate ciò che vi dice la Ma-
donna additandovi Domenico Savio: 11 Cosl
vi voglio/ "
Significativo il proposito di un Seminarista:
« lo voglio essere non solo un amico di San
Domenico Savio; ma un altro Lui stesso*·
È una gioia per noi il pensare che il nostro
novello Compatrono farà tanto bene a tutti
e con gli esempi e con la grazia che ci otterrà...
Sac. BARTOLOMEO 8URZIO, Rettore
17U

3.2 Page 22

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" Confidate ogni cosa
in Gesù Sacramentalo
e in Maria Ausiliatrice,
e vedrete che cosa sono
i miracoli..."
DON BOSCO
oi primi miJSionuinlestani
Il potere delle tenebre
terza p untata del missl.onarlo salcsJano Don Antonio Colbacc hini (Xavantina • Rio das Mortcs • Mato G rosso)
Il 1naleficio tr<l i selvaggi vaggi) causerà malaUia e morie. Quale sia la
pianta prèscelta ò un segreto personale. Ù.g-nuno
Oltre ai :Mana e ai 'l'ahù. il &Clivaggio lflme $pa- è convinto che anche gli altri abbiano <:Ollosc,enzo
ven1o~amtmte il maleficio. l\\falefido vnoJ nire segrete; ma non può parla.me. Ir1 che modo
malattin, è morte. Mnleficio è una. forza, 11cculta tTai:unettano q_usUe couoscenze e q11ei segrei,i pa,r-
e miaterio~a. <-lie viP.nl:l scagliata contro una tle- ticolari, uou l1lÌ è <>tat() po8~'il>i1e scop1·ir<·.
lènninattl persona, per mezzo ili frammenti. suc-
È assolutamente cort,o ehe il rnafotfrio e-sii<i,e,
chi o prodotti vegetaJi. I ;;èlv;tggi sallllo molto ,·he è u~alo e che J)ro1luce i suoi terrjbili effeH,;.
l,<>ne rome preparaxlo. Credono elle le anime ma- È l'arma, di ra,pprcsap;lia in lllllilo sel;aggi.
lefiche impregnino j vegetali e t,rnemett.1mo lm·o
il terribil e potere di fare del male. Una, foglia,
un fiore, un ra.moscello st,u,r.co,to !!i irasformano
Un ver1·hio Caci<·o mi vole va 1-!Jl i-,riorno convin-
nelle loro mani in lo1·za nociva, contro cui non c0re dt>lla realtà, di questo pot;crc occulto. lo gli
o'è difesa che tenga.
dimostravo al rjgnarno 1111 compl(, to scetticismo.
Quundo 1111 individuo vuol veudicaxsi di uu'of- Visto il mio ntte.~gfamento, il Ca,cico mi invitò
fe,i,a o di.~fo:rsi cli un avversario, ~egrett\\Jllet1Le col- a unà prova: « Vjeuj con me, ti mo~1.rerò III tt,o
loca una foglia, o m1 minuscolo rninetto di mia e t.u ne rimarmi con vinto o. IJn po' per acr,ou-
pianta., ili cui cono$ce gli effetti IunosLl, s1ù sen- tenLa.ro 11uel vecchio Cacico, cl!Q I•rn sempre "1i!l,to
tiero per cui deve pa-ssarn il nemico; op1rnro con bt10no e leale con mc, uu po' per cu riosit/1, lo
ht rnaRsirna cautela, e circospE>zione li ùe-ponf:' so,gnii nel cttorc della foresta. Giuug:emmo ai
sllUa soglia di <,'asa del rivalo o sotto Ja stlmia piedi di una pianta alta o rip;o1diosa. un po' iso-
RU cui si coricl1erà per dormire. Infallibilmente hiL1. dallé alt-re fiorelle della selvn. TI Caci<:u .mi
il malefil-io produrrà il suo effetto. Lo spirito fermò ilicen<lo: • Aspetta qui m1 ist.an t,e che ri-
rll.t,tivo che animava Quella piauta (dicono i l:!el- torno subito>>. Scomparve tra il fog-fome e i
cespug-li del bosco; r,oclii minuti
ÙOJH> ricnmpa.riva t·enentlo in
mano uu nunett,o 15enza, foglie.
<• Lo vedi questo ntruosceUo?
- mi di6<:18. - Eeco il Giorubbo
c·hc vado a, Illl11 lere ai j'lieili di
•1ucsta pin nta, per farla, morire.
Tra qua,Jrhe giorno veùrai: le
fog-Lie cadnmno e fa pianta
seccherà, o. DepoRI' il rametto
ai pie<l:i ùel /!TOSSO tronca e,
per fare mag)'.(ior cout,atto, lo
infilò dentro àllil, cort,eccia. Vi
getlù i,opra tul po' ùi terra;
1,ornò cla. me, mi JJrese per
mano: «.Aucli11mo - disse, - è
g-iìi. fatto ...; tTa poco vedr11,i.
Dormirai tlue notti e quesL'a,).
be:ro aaril. mortot.
I sel vaggi Bororo chiamano il
m:ùeficìu col 11orue di Giornbl10.
lo avevo attenLaruente con-
MISSIONE 01 S. TERESINA (Xavantlna • Rio das Mortes - Brasile) • I mls,ilonari
salesiani lavorano con z.e.lo per sottrarre aJ potere de-lle tenebre la povera
gioventù Xavante e, con essa, i genitori.
t,1"ollaLo lut.te le rnol-!se del
Cacico. Noo mi em sfuggito
tiulla.

3.3 Page 23

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A caRa lo raccontai ai miPi r01lfra mili. Ci si
C'eI"a ueJ nostro vUla,ggio de1 Sacro Cuore un
rise sopra, flivertiti. Due giorni dopo, al rnat- in<livic1uo. pessimo e mascalzone. Tutti .lo dete.
tiuo, un confratello mi incro<iiò spaventato: stavauo come la. pe~t·,e e lo c.l1iam~ vMo Bope,
« Venga a vede.re. Don Antouio... L'albero del cioò Demonio. Il mio buon amico Cacico lo a niva
Giorubbo sta, morendo, le Ioglié s9no ingiallilP pregato molte volte ùi cambim: vit11,, di mettersi
e cadono... ~- Abbozi,ai una smorfia di dil'fidenza. a far meglio; che 8e proprio non volo-va. si riti-
Mi precipi~ai a venere. Er:i, vero. Cercai di inllo- rasRe almeno dall'alùea e anda.~Re altTOvo. Il
viuaro so ci fosse quukosa ,Li strano che provo- Bororo, soprannominato Demonio, Ri adirò. iene
ca.va, il disfacimen tu clella 11ian-
ta. Nulla, tranne quel piccolo
rametto, infilzfl,to nella corteccia
e ricoperto di un piccolo ,;trato
di terra.
Qu.mdo rientrai, rieccomi da•
vanti il veèchlo Cacico. :.\\li
guardò con un sorriso di vittorb:
~ Hai visto1 Credi ora a quello
cl1e t.i ho deUo~ TI Giorubbo in
mnnonostru faqnesto e peggio)).
Sentii crollare la mi.a supe-
riorità.
~ Ho visto - risposi. - È
proprio com~ tu rnj ùai de1to.
Pa,mmi ora vedere l'arbuisto da
cui bai s1,accato il ramoscello;
desidero conoscerlo. Vorrei 11ro-
vare... ».
Il vecchio mi ~uardò con uno
sti~pore elle trascolorava nella
beffa; scrollò la te$La i11corni-
ciata ùa untt chioma, che non
era più nera come tanti anni
prima, immerse il suo sguardo
Don Colbacchini sulle pittoresche e sslvagge rive del Rio das Mortes.
uei miei occhi:
<< 1,\\ te lo posso mostrare, ma non serve. Nelle una sfuriata, imJ>recò e insultò il Cacico; poi
tue mani non vale, non ha più forz:.i. Tu 11011
sei JJororo a.
si fece torvo e dis.~e che non cambiava, che era
fatto coaì... cho sare1ibe, sì. andato altrove. ma
~ l'rla comet Spiegamelo».
11er poco l ompo e poi avrebbe fatto ritorno...
Il Cacico mi afl'crrò per fa mano, mi condusse (e qui lasciò halentrre una roscii minaccia di
nel bosco, mi mo1<l,rò L.1. pianticella da cu.i avcvn,
sta-0cato il rametto, ne reeise un altro, me lo
vendcU.11). Tut;1i restarono impressionati. Lo sa-
pevano cattivo e ◊<'tJlace ili tutto; a,ll'u<liTé dove
porse e mi disse: l1 E11ro un Tametto; come 411e- avevii intenzione di auda,ro. tra;,rcolarono: vo-
sto ve ne sono t.anti. Prova pm,·e: non otterrai leva re(',arsi dal più terribile srregont>,, a] quale
nulla... ~olo in mano uosb:a uccide.... Tu uon si aH,rilmivauo poi eri SllJ)eriori, capace. dicevauo,
sei Bororo, non séi tiglio di Borow... •i. l\\li fissò
con 11110 sguardo ili imrnenRa trii;iezza,: ~ l v01;t.ri
di bilocarsi, di lrnsformarsi in helva o nel ser,
pente 1:obra per V<imdica:rsi.
spiriti non .iono cattivi come i nostri». Vidi 11:,1
è: sue malli pru1der<' Rcon fortat<'. Non d.issé più parol:t.
D1,vo agp;innµ-ere che. sewetamenl volli pro-
vare ancli'io a utocula.re il Giorul,l>o in una, pianta.
l\\llt il mio ellperimenl,o falli.
Un p(iomo Demonio, senza dir nullà, a uossuno,
si allontauò 0011 la famiglia.
Alla, Séra trovai il Cacico e g li ricordai la mi-
uacci:t. cli Dernut1i(I.
,, ;,ilon f,e111cre - mi disse. - Domonio non
Mi coufidò il Caciro. in na confidenziale. che
il Hiorubbo 11011 solo non valeva nulla iu mano
no.;tnt,, lilli, peròeva, arlfliritin.ra ogui pvlere qmmdo
tonler.ì pitì ~-
,, '.\\b come è po><sibile. se è po rl ao cli <!ui sano
o fori e?~-
~ Non importa,... Duràllte il viaggio cadrà maJaLo
era ttsat,o contro di noi. Al nostro primo ani 110 e duo giorni prima cli arrivare a termine, morrà».
di miseionari nel te.rritorio Bororo, i s1'h'HJ!'gi
pensarono di farci morire col Giornbbo. Ci isi
prnva,rono più volt.e. ma iuulihnente; irnche i
loro stregoni J1iù sperirnontat.i dovettero convin-
cerRene. l'er cui capi..ro110 che 1Jni ,•ravan10 pro-
tetti ùa, spiriti superiori; ne 0hhf'ro pama e non
TI itr:m vec.clrio smorzò la voce e. piano piano,
0
qnas~ misteriosamente, mi disse: << Ilanno me,,so
il Giornbbo 8u1 se11LiC1ro p @l" rui den! pns,mrn~.
l'osi acc-adde. Dcmo11io do,eva fare oltre
cento chilometri cli cmumino per aniva re tlalla
nostrtt Missione del ~acrn Cuoi·e a quella di
tentarono 11iù d i moleR1 ~rei.
li Lenibilo potere delle tenebre e;1iste. A.ltro
S. Jos~ uel 8angT,ido11ro. ll vfairg-io i,areùbe du-
rato cirri), una settìmaua. Due _giorni prima di
che esisLe!
anival"ùi lo prese uno M,rauo mo.tessere o morì.
181

3.4 Page 24

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Ma i selv11-1rµ:i conoscono auclte il rimedio.
Qu11ntlo da ('Arti siut,otui sanno con es:iH<c;z:za
ehe è in azione il Giorubòo, st111za, dire nna pa-
rola o,;servai:rn beue il malato. lo studiano. poi
conono nel hoJ><.:O a raccogliere le fo1rlie cli una
pianta, che M;,i conoseono. Con que-st,e strofinano
il corpo del 1,aziente e in 1,ocho ore il colpito
llnl C4iorubbo. ('ontro cui la medicina moderna
la schiemt del giovanotto. Bastarono alcwie ori'.
percliè il giovànc fo1<sc di nuovo in piedi, vegot,o
e florido C(llllC prima.
Le i,er,dette dei X a.vante
Devo notare che i Bororo, per vendicar:.i di
un'offesa atroce e di un affronto ve1"Sonnle, non
usano mai mezzi violenti: ricorrono al Giorubbo,
elle è aMai più spaventoso di una. ferita d'arma
bianca.. 1 Xava,nte invece, quan<l.o s08pettano il
maleficio, si vendicano spietatamente llOU or.ri-
bili carneficine. Ciò it0rade soprattutto quando
muore un Capo. Cominciano itllora a serpeggiare
,-ospetti, a nascere suppoRizioni. A ora tarda di
notte, gli anziani del villaggio si ra<lwiano in con•
Mentre stiamo per andare in macchina rice
viamo dall'Ispettore don Borra questa dolo-
rosa notizia: « Il 5 febbraio naufragò le
nostra imbarcazione su/ Rio dss Mortes=
si perdette /ulto - e non /u poco - ma si
salvarono le vile, e Deo gralias
Se qualche cuore generoso vorrà aiutare
quei poveri missionari a provvedere un
nuovo indispensabile mezzo di trasporto,
coopererà efficacemente al loro apostolato
missionario tra i X11vante.
MISSIONE DI S. TERESlNA - Grolle con enormi
stafahid pres§O la residenza salesiana tra i xavànte.
è iruµoteute. guarisce. È il <'aso ili dire che nn
diavolo wccia l'altro.
Uu giovauè di 25 1m11i, ilor1do e rigo~lioso,
eùbe una, lilo 1·on un s1~-0 ,unico per moti\\ i per-
sonali. Voforollo parole offensive o si capi che
l',itni<'Ì7.ia ern rç,1,1,a,. "Cn gio1·110, nll'improvvioo,
il giova110Lto Risentì molto male. Gli mwiva s!lu-
gne dalla hocc·a. da.I ua~o. dalle oreP1·hie, tlai
vori: un'eruorra_!!ia spaventn8a, da morirne. Riu-
nii-uno o1u loito il con.ugliu degli anziani dt:lla
tribù. l'>osµet Larouo dapprima che fosse stai o
morso dal , ele•uo~i~1:1imo cobm 1:ai;ca:vel (,;erpn1te
a Rom1g-li). n111 U gio,•ane 11s;;ieu1·b cli 11011 e&~ure
1;t,ai,o n1m'8i('11io dn uess1rn ~erpeuLe. 'l'nlli ::t.llora
convtmnero che ern il Gioruhbo. Si guardarono
iu viso ~etiza lia.hini. Uno dei JJl'f'SC11ti si ri.lirò
e soom_parve per breve tempo. AI ritorno por-
La nt iu mano alrunr fo~Iie; le stropir,•i?, con l(:
rn:uu. ci sputù soprn. poi le 11trotlnò su t.ut.to
il coi-po ù1•l malat.u. giit in Jin di vita. Dopo averlo
mas.~aggiato, mise il pacdwtt,o di fo~die sotto
182
siglio se.,,"Tet,o. Di,11:mtono sul caM ili worte del
loro Capo, filtrano tutte le voci clm erano in
circoluzione. Tn ha.se a.gli ol<lmcuLl raceoll i dànuo
la seulenza; se l'i:udizfato è in pac,;e, ~cariM,no
su di lui la vendetta. Veugouo scclli gli uomini
che dovra,D110 gim;lix;iarlo. Re invece si supponr
l'he il Giorubbo parta da 1111 qualche altro vii•
!aggio, iBtiLuiwono subilo 1ur l'Olliliglio di gue.rra.
Pr<"parano rninuziosameut,e l°afi!!-alto al villaggio
nemico e poco importa, che vi ahitino parenti
u persone amiclie: il villa,ggio sarà Bterminato.
Iu rum grande alòe11 dei .X:ava:ntc, fori-e la
maggiore, cadde :tmmnlato e morì 11uusi fulmi-
uerunen l,o il frn I.-llo del ~ande C'acico .Apot>.na.
Quanclo In. morte sopravviene cosl repenliuu, i
ilelvaggi 1:1ospettant1 il Giornbl10. li cat·fro Apoena
,,j chi\\1Re in un lutto ostinalo e ii, nn silcnziu
iu r1·,111µi bile. La,wiò du, ll t Plllpo pa.ssa~8C. [n.
t1rnto 1•-0rr1ffano voci, alfiora,,ano sospotti. Uno
11011<' il terrihilti ve.:chiu nul!urò ~<'grr1,ammt1,e il
co11>14'lio degli anziani. nlsognavu venrlim1rn ln
morti:' del fratello. Venut'\\r() di!>.c11sse tntte le ~irp-
f}ORiziùni e, a uutle [onda. iiettero il verdetto.
[ t•Olpevoli erauci gli i;;t,eK;;i lHi.rrnti ùel defuuto.
congiunti quindi di Avoena.. TI ve!'ehio Cacico.
conHl 1wa 111u~clH•r11 di hronzo. non l,utiè l'igJfo:
ap11rovù le deci~ioni de.gli ,wziani e decret.ò lo
sterruiuio dei col p1woli. ·
una notte, dne robn.'lti Xavante onLrarono
fw-Li\\l'i nella, <'Il vmrna rlt',gli indiziati, 1·1111 erano
in numero di quattro. Il fuoco ardeva fio-
canuint r; sC'intillnvano le braci tra le ceneri.
Sorpresero nel sonno non quattro, ma cinquo
~v1•11t11rat,i, e 1,011 terribili maz2,ate spaccarono
loro il cranio. Gli altri fa.miliari, svegliati dalle

3.5 Page 25

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nrfa, fugg;imno (li halzo 11t1l lì1 t.o tlelfa fo1·eRi,a
e per dne giorni continuarono la fuga., fìnrl1è
non si Sflntirono :il l!ifuro in un 1110~0 molto lon-
tano. T rarlnveri de,gli U<'risi vennr,ro trascinai i
fuori e lA~C'ia,ti imputridire e1opra tn tr.rra, per<'hè
i cmvi Li ij"[:H>lJ;al!~ero. Nel villit;!,gio ne,;s1mo ebbe
il coraggio di azzardare il minimo commeut.o.
'1'n1,ti o;apevano, ma. ne8auno pa.rl:iv:t. Solo du I
vi1<0 scavato e riµato tli lngrime ùei genitori
òt~li ucciiji j:lj poteva capire 111 saniruiuosa lragecliu.
In 1u1 a.11.rn V'illuggio d ei Xa,vnnle, vicine, nUa
noslra rEJ.iÌ(fonza ùi S. Terc,;ùia, il bm111 <'"1H'icu
Giorura cadde maln,10 di pohnoni1-o. LA. mafattia
lo stron<'ò 11cl giro ili pochi ·giorni; Oj!lli <'t!Ta
medica fu inni.ile. Prima. cli moril"P rie.cvcu.e il
Ba.ttesimo: il Ri,gnorf' In vc,llr til'ompen~are pcr-
<"hè il 20 ~ettembre 195:~, IJ mn11lo io, Rulli' i;ponde
del Rio das llortes, mi ac<•inp:evo a 1•elehrnrr la,
mia MeRsa ù'oro, nù er:t venuto i.J.1contrn runi-
chevolmente Nm llll l-rruppo di Xa.vaute e aveva
assi$tito alla ,\\lessa. con risµet1o e venerazione.
Aveva ù1 st;guito a,ppoJ!J..·•fa to la cos1lTuzio11e di
un villaggio X11va11to presso la nostra missione.
La malaU,ia, come òicovo, lo i;~roncò rapidHwilille.
l $elvap;gi l"11,(.1.rlt111it·ono a.I maleficio. Il <'a"o fu
ilis011s,;o in 111111, seò.utn 1:11,i,~rPtii,,sima, dt~li 11111.i,mi.
I sm\\J)ehi cad<lern ;;opra un i1Hlivirluo - r>oco ~im-
patico alla h-ihù. F.ra 1111 nomu \\'he da poN1 11v!-'Ya
perduto la moglie e viveva solo, <'On i due figli
grandicelli. l'lt$sa.nmo clue mesi. Un _mai tino
l'uomo, accompagnalo dai figli, si recò nel IJosco
a <:a!JC,Ìu cli o;elv11ggi.11a. Lasci/', detto che avrehbe
faLto rit,orno al traruon(o. Non lo voclemmo viù.
Si sparse la voce eh(• era emigralo venio Ull'altra
a ldea mollo lontano. Fincl1è un giorno un no-
stro iliptl1ìdent~. <'l1e andava 1111.a ricerca di 1w
r.avallo sma,rrito, s'imhattò in 1111.i scona, macabra:
tre scht>letri bianchi, col cranio s_piteca,1-o, insepolti.
Capimmo Ja tragica verità. TTo ra.c<'olto e con-
SOI'VO ,:1neora iJ cranfo di q,rnll'uomo t r ncidato.
Ed erro l'ultimo fa.tto di sangue rbr scatenò
in t.11(.l.a la stslva un ,·.olossale t't<'rminio. ln m1
villaggio Xava.n1 e, lontauo da uni oltre- w1 cen-
tUL'l<io tli chilom('(1·i. a-0cadde <:be per non so
quale epidemia mori,·0110 molli 1101.IIÌlli. La ven-
detta non ::-i fece• nl.tenderr. fl villaggio fu inoon-
ùiot.o e molte fllllliglie maR~ac'.'ra.te. l'er tlRRO Ri
t.ro1'11,v11. lì, in visita a parenti, una famiglia di
Xav:-111I e che risiedev:.ino nel ,· ilfog/("iu prosi.imc1
aU,1 uubtnt wi~sion(!. I giuijti:r.ieri li sorpre:;ero ,1
notte iundtt e. a colpi di clava. ut<'iRero 1lue 110-
mini, u11a 1lo.11m1 e 1m bambino. Uu r,i,gazzo cli
JO anni parò col hrnc<'io un feutlenlP mi<-iclinle;
cbha salvu la vita, ma il bntcdo ~li rimase i,JJGZ-
zato. L!ofli forilo fug~I\\. in pre!la aJ tenor!', con
ln, mamma <' la zia. ( •,tuun~mlo notte e giorno,
rientrarono n('[ loro villaggio che si trova vidno
t1 noi, sulla ,;pmHln ~itùsl,ra. ùel lìume. l',; 11 fni
subito infonnat,{> e r.on nlLri mi meni a coufor-
ta.rJi e a portare> ,;0('1·.ori:10. Li t.rovai in condizioni
pietose; vicli le !lne povN"P dnn ne dii,J'at Ie dulia
paura, da,i uolort', tlalle falfoht': il ra.!{azzo av(wa
il braccio maciullato r u;t Ropra rorec<'hio giù
fino al wenLo pariìva mw. lacw:azione profonda
che metten1 a nudo l'osso e uavu ancora sangue.
Notai che nell'al<lea dominava il lerron;; tutti
temevano l'immancabile rappresaglia e l'asijalLo
,legli nomini dell'alt,ro villa.g_1;io. ·cosi ,Wvll.Wle.
E fn propdo una sel'a, a,ppena spoul o il cropu-
Rcolo, che ndii le gricln, ncì Xava,ntc terrorizzati
che chiedevano di traghettare i l fi111nP.
Tutto ciò è tremendo. Mi i;on forma.IO S[HlRSO a,
ritll"ttere: povern geute che vive nell'ango~da di
essere vess~tta dagli spb.-iti cal:th-i! È il demonio
che esercita su di loro ,ru ten:ihile potere. J Bo-
roro lo chianHIJlo Bope, che 11uol dù·e «cosa
ùncilonda ~- l..o spirito immouùo, Jler odio co11-
tro Dio, l,orlum le sue YiUime. .\\la ora il popolo
clle camminava nelle Leuebre lia vi,;Lo tilla ~l'!\\t\\
luce. Sta, per scoccare la gra11do ora. di Gcs,, e della
Madon11a.; è in vist-a la liòort.à <lei Fi,!(li di Dio.
IL FASCINO DELLA VERITÀ SULL'ANIMA PAGANA
La scuola delle Fisdie di Maria Ausi-
liatrice di T okyo-Meguro (Giappone),
Ire armi fa, all'inizio, non contava
che un solo alunno cristiano; oggi i
cristiani sono già trentacinque. Ma
ciò che più conforlà è il vedere l'amore
che lulii gli alunni indistintamente
porlono al Catechismo. Ne sono en-
tusiasti, dicono d1e l'ora dell'istruzione
rel.igiosa è la più bella della giomala
di scuola e ne parlano in famiglia,
facendosene e/oqmmlc evangelizzatori,
l parenti di un al1mno di terza ele--
mentare, per motivi economici l)<)U!-
llano mandarlo a una scuola pubblica;
ma il fanciullo disse deciso: « No. no,
io non vado dlJrJe non s'inseg,ia il
Catechismo e 11011 si parla del Signore
e della Madonna. Vogllo andare nella
mia scuola e /11 ne&un'altra E /u
aaonlenlalo.
Col ritorno alla sua cara Scuola,
ebbe poi la gioia dèl Battesimo. rice-
vuto per la festa del S. Natale insieme
con aliri sci compagni.
Nella solennità Natalizia si ebbero
pirre dodici Prime Comunirmi e la
S. Messa cantata dai Jandulli di
3s dèmtt1lare, co.1l da far pensare ai
cori angelici (Jsannanli sullu grolta
di BeJlemme. La chiesa era gremita
di parenti degli alunni. quasi tutli
pagani, at/Tatti e rapiti da quel/e voci
argentine, che già tanto aVt'Uano par-
lato loto del Bambino Gesù.
Al pomeriggio gli stessi fanciulli in-
terpre/.arono in unn bella ruxmlemia
alcune scene natalizie.
Con non poca meraviglia e commozwne,
terminata la recita dei bambini, si
aidero salire sul palco le mamme
per dare W1a rappr~er,tazione ai loro
figliuoli. E cosa ancor più singolare,
In lrrnlioo di mamme, tulle pagane
all'infuori di una, interpretarorio wi
dramma indiano in tre atli: La nuova
Vlttima, in cui si mostra come agli
a111ichi sacri/id umani sia lieyuito il
miovo vero sacrificio di Gesù per lo
redenzione del mondo.
Tutti i presenti rimasero pro/onda--
mente colpiti nell'assistere allo. rappte-
senlazioru,. religiosa /alla con accenlo
di tanta convinzione da quelle mamme
pagane. Il fatto può sp{egarsi con l'in-
segnamenlo catechislico passa.fa dai
fanciulli alle loro famiglie.
183

3.6 Page 26

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TEMPO di Esercizi
Tih rima~e male quaudo ~li :umunciarono:
D11 111rri1ml " sy11rm1gt, che vuol dire: • Ti è
nato un 11lt ro maschietto,. ;,,i rizz/1 di scatto.
roteò i '\\uni ocelli furibondi, ~••11i:liù \\ontano il
manico clclrnc·cetta che stnvn ripult•tlflo e gridò
iuN1llerilo: * •\\Ila 111!llora I utt.i gli it11hroglioni; mi
hanno ingannalo. ma ora ha.•k~. Mi 1,nuuo spo-
gliato, 11111 nou u.nanno il mio ~11.11g11e~.
F.r:rno h• ,me dimissioni dalln reJil.!ione pa~na;
dn ,p1el uw111e11lo J>ll"-"ava, anni ,. hagagli. allu
rel:igioul! 1·attolil'n. Dovete sap,·n• che quello era
il "eslo frugolo c•he ~li nasceY:l lui an•,·a chiesto
una lmn,hina. \\nzi si era rci-:ito da un fattnc-
cltiore, ..:li IIYPYI\\ portato in dunu 1111 intero ca-
pil,alt1: d1111 1•apw. un ma.ia\\1,, 11na Jl:l•rln di uova,
unn nuwuu. TI faltuccl,icre avov.~ K<•rnU1to le
vi1:11Jl'J'<' fumunt.i dur:i.uto il s1w,rilido I' nveva <fato
il re.-tpott~u: « Ti IJll;;C'erà una liglin ~- Neuurhe a
farlo u,ppu-1tn ••ru v<>nulo al mo11nn, a1•t·ct10 ma
no11 grntlito, il -~~to paffuto u,ar1110,·1·ltit•tlo.
'{)il, ì• 1ll'lla t ri lui. Kha,;i. 1luI e 111 don 11u ,•olJlauda.
La trihi1 i• 111atril111t'a. L'ereòit à lrn11ruC's,:;a iu
li11e:1 fe1111ui11ìl1•, L'ere!le t- lu 11?:lhi pl'ÌruogcJ1ita.
È la llomm dm lta il più a l1 o polcro; è lei ohe
co11Re1·va la c,1ia11. e la tomh:t ilei rfof1111I i; ò lii ru-
storfo dc,J nian,. cioè delle lrndir.ioni relif._rio,;e e
l'Oriali. Una figlio. è 1llill 11ecc•11~i1à inclii-peuAAbile
in uua f:m1i:.:lia Khasi. L'uomo, :11u·he quando
i.i "t1011a. appartirn(' s1>mpro al ;;uu dan familiare.
~elio ca"-a delL'l moglit1 eeh è ronsiderato 1111
tiglio <l'altTi •· L'uomo r~cn·irn, la sua t-iuri,1li-
.1:imw in ,•a,-a delle surl'IIC', don• ,..,ulge il ruolo
cli rrlltfJTmlt, cioì• di 1wmo nrnt11ro e ns,.ennato.
\\la il haRtone ili coll11111clo. il lllct:!lolo in m:mo
,i 11p11t iii nlln moglie. L'uomo, Ht1pponeto, cade :1m-
nu11u1o. Au<lrà curnr~i nt>I i,uo 1•11111, in <'-à-~ll di
Hlllt, rn111lre. Quando muore. 1• la llltldre C'hè pro,.
v1•ilc allo ~vt~~,· ilella ~un <·n•maiione e nl1u ~<-'pnl-
lurn; le c:1•ueri dt>I rJ,,f1111t11 pu,1·1~111110 nella Lonthn
cli f:1migli:1 ilella matlr...
La dv1111u rei;na. J liµli portimo il C{l!!;IIODle
ch•lln 1111uhe e 1<01111 le211li ul snn rat'ltlo. li lavoro
d1•l marito e quello Jc1 figli ttpp11r1e11!-(ono a lei.
Xnn an,re una .figlia è 1111'i11f11mi;1; peggio. nna
t1c-iagura,.
1'ih. :il ilot!i>lo ma~<;l1ic·l,to c•hl' !,Cli 1rnsceva., 1lOJIO
che I lrng-iardi strrgoui l'11vt\\\\'11110 imhroglioto,
cnrwlu,fova: ~ Kl'mmeno r,i, ~li uffris~i w, clt••
l111111•, 1111 ~tiprebbero d.tro 1111a hambina ,.
'l'ib fu il primo u \\'ll!l\\!'rlir..i e tra,;ciJ.1ò ,•on si·
t111 lo il ,·illaggio di l m,.i111: clil'iotlo famiglie.
(lu<'I ,,,,.111 marmol·thio l'IH• 1lt•h-rmi11ò In rottnrll
Tih ,~on il pap;miesi111r1, ol?gi è un adnlto che
lan1rn 11 1-msaw corni' mrw~i ru a cnt.eeb:ì;;ta.
0
{f)roprio il vil!ai{gio di 'l'ih. Urni.aw, fn ,;l•ello
1pie•t'011110 come •eùl' per uua muta di esercizi
spil'ituuJi. Qne,,tn i- uu'usa11ia rhe llil nt.1 d:\\
cltw 111111i. •.\\Jrinizio ili "el 11>mbr1•. qrn.111.do i limni
\\ropra/ " TI e nato un altro nu.-chkuo!" Qu.esu l'lnau~sa
notWa che ddu~c Tih, 3 cui Il falluct:hlere. scrutando le,
nsccrc fum•ncl della ,·ittima dur.,ntc Il •.icrlflclo, aveva dato
questo r""poMo: "TI nascerà un.1 Hitlw ". t!: da notnre che ln
una fomlj!Ua dlOII~ tribù Khasl, Che è matrilinea, una .figlia e
con•lder111n lt1fupenS8bile.
(a si11isrra) Tlh, l'Indiano della 1rlbil 099ameae Khasl, che ~I
con,·crli quando ,;l accorse che I burlardi 1;1rog<1nl l'avevano
ingannato.

3.7 Page 27

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1,ono ani:ora discrèlaruenl.e gonfi per le gra11di
piogge di giugno. lnglio o agosto, in qnatt.rn
centri priucipùli del nostro dish-f'i to comiucia110
le grandi piogge dolla gnrnia divina.
Al mattino de.] primo hnwdì di ~ettemhre dne
Pa<lri partono aa,lla missione di 1\\larbisu e ra-
slrelJano Lt1Ui i villaggi r.hP fan coroùa al h1ogo
della muta.. T piH,Ri che si trovano in un ra11:giu
di mezza giornata di (làilllllÌJJO sono invit-atì a
prendervi parte.
Le merl.itazioni afrMcina110 gli assarue~1. la cui
anima indiana ò naturalmeuLe cont,empla.tivlt. L()
istmzimri i.uvee.e 1-10110 di Lipo Cfl1 ed1i.-1tico: una
specie ili corso di agii;iornament,o sui prohlcmi
ùrlla loro vita crisLiami. Gli ei\\ercizi dunrno dal
giovedì sera alla domenica mattina. È un tr.mpo
di somi11a.giQne 11bbo11dante; il h1voro è p;lziente
perchò la, grande ma:;(gioranza. dei no,;lri (f'deli
;,ono cri~I iani ili prima generazione, ancora ul,-
l>orHla.ntemf'ntc impregna.ti di supe1'8li11ioni e ili
mentalità pag-aua.
/J"
c11rio$0 vederli a.rrivnre a l 1rìoveflì pomeriggio:
a!Ilnisr,ono alla spicciohua. i11 grnppi distinti di
giova11-i e di vrccl1i. di nomini e di dom1e. Preceù11
il catechista, seguono le donne, chiudono gli no-
mini. Ciascuno porta la propria l)is:tccia,. app<·sa.
alla fronte e pendente 11lle spalle, come nella fa,.
vola di Eijopo. Nè.lla bisaccia teugo.no Le proYviste
per i giorni di permanenza: ri8o. grauLurco. qna,lche
iucca P patate. un cambio di bia11cheria (il mi-
gliore del loro minimo guarrlru:ol.rn.) e, per le donne.
anche uno Rpe1·chietto. Le giovani amano avere
l'ombrellino. i giovanotti porta.no un pii.io di
scarpr (ali1mfll lr scarpe. dal giorno del lom a.c-
qnisrc,, non hanno più vi$io luéido ,, Brill»).
Af)penn arrivati. In prima visita ~ u1 chiesa;
poi, snlla piazzuola. iu frotta ~i ,,,·ambinuo i salnt;i,
i :,;oui~i e gli inclliJJi tauto Mt·im cn1io~i del loro
galateo inlliij,UO. Ve11p1ouo a;,;;-egnnti i posti ili re-
11idenza. Al tocc.o di tuia t'amptma Ai entri! in
Eserni2i.
Dopo le i~tr~ìoui ael ma,t,tino i-e~ue una con-
ferenza su Ull tema di ar/!omento sociale; co,:ì
;:wd1e uel pomeriggio. Anzi. nel pom<'riggio, c'è
la </ueslion Bo.r: i ff'flPli pongono delle tlomanil1·.
eRpongono ohiezioni, riferi~cono criLicbe e acr.nso
che hauno ~entito dai prote;;tanti e da,i p~~ani .
U Padre ri~ponile brevemente e con <•hia,re.zza.
Gli Esercizi si cbiµtlono alla, domenfra rou la
'.\\lei<M can l'ala e con la benedizione enea.l'istica.
Jo li gnarilo i miei m~d cri~Uani, ripuliti uel-
l'auima. lindi e 11elli. con un sorri~o eloquentf'
sul volto. È onesto agjl:inn.gere che il cielo, che
in 11ue.~ti giorni è di un azzurro ili pervinca. tra-
apare,nte come un bicchiere, pare rì-flett.ersi sulla
lom anima. .La gioia hatte gonfia allo l'ive del
cuore. E in piceole patt1t1die, catechisLA, in testa.
ritorna.no alle loro case.
As,:;wm-lndia
Don (1rnuo COSTA
m issimwrio 6Qlesill!no
,/lli~lE!.~ioSL
le vie della Grazia
li 23 gem,afo, 11ell-0 prigione di Ratbun·
(Tlwil<111di11) S. E. l\\.fons. Pietr() Carruto
battezzava Pietro Ci.avalit, di anni 3<>,
es,-eurlo padmw Pietro C/,it, oriundo di
Bang Nok Khuek.
Nfa quale misuro della bontd di Dic 11011
si nasco11de sott() queste brei1i righe di cro-
naca.I Ciavalit at•evo nppena tenmnatn ,
suoi studi, e, pi<mo di speranza, atlend.e·va
la risposta alla .mn domanda di /a,;oro
che gli apriva In vin 11el m1mdo: era mi
vent'anni.., Uu omicidio pe,·petrnto nei
pressi di casa sua e di cw egli era tomJ>lt>- (dasìni,tra.ad,:.<lra) 1'Je1ro Clavallt, Mons. Pietro Carre110,Pietro ChlL
tamente allo scuro, portò pnma ,I sospetto,
poi la co11dn:m,a SII di ha. V<'nti 011111 di prigione! Pllvera giustizia 1111U111(1! Eppure uFllà prigione Dio avrebbe
ùperiltO le 1t1er(l'l)ighe della s1111 rmsericordia. Tre aimi fa P,iungeva nella stessa prigione 1111 cristiw10, rolpevole
di tJero omicidio per/>elr(J{o i11 1111 111.mr 1e11to di passione: Pietl'I.J Chit! E q11es1i fu lo strumento provviden-
ziale per portare Ciavalit alla fede e alla giow ddla croce.
«,Vo, io 11011 ho 11essu11 rise11ti111P11lo, 1111110 11w110 odio, per chi mi lta nçc1tst1to, 1:wr eh.i mi ha ccndamzatn:
Dio è stato tanto buana co11 me i, dic/1iarava il buon Pietro Cfovalit al Ve,;ço~o, prima che le ,,cqut bat-
tesimali scèndessero sulla mo fronte. Afi,~teri dello Gra;,;ia.
IU5

3.8 Page 28

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q&ttt, ilmmftt,o - ~
cle{['AUIILIATRIC:_E;;::===
* Tra i viaggiatori tniracolosaxnente illesi,
una Suora col rosario in mano - 1I 10 set-
tembre u. s. Suor Maria Troncatti F. M. A.,
missionaria nell'Equatore, chiamata d'urgenza
alla missione di Sucua per assistere un amma-
lato grave, partiva da Macas sul piccolo aereo
«Diosa,1, che da poco aveva iniziato i suoi voli
all'Oriente Equatoriano. Contava di arrivarvi in
soli cinque minuti; ma appena presa quota, il
pilota avvertì i tre passeggeri che non era pos-
sibile scendere a Sucua, e che perciò si sarebbe
diretto a Quito con un'ora e mezzo di volo.
Il motivo ? I freni non fum:ionavano, e preve-
deva altri guasti che nell'atterrare avrebbero
potuto procurare l'incendio dell'apparecchio.
Più prudente quindi tentare lo scalo alla Capi-
tale, anzichè sul piccolo campo della Missione
11 volo diveniva sempre più irregolare e peri-
coloso; e il piccolo aereo talora si elevava ad
altezze vertiginose che impedivano di veder
terra, per abbassarsi poi bruscamente, danùo
l'impressione di precipitare nelle acque impe-
tuose dei grandi fiumi sottostanti. Ormai il
disastro sembrava imminente. 11 pilota lo disse
chiaro: ~ Non c'è più nulla da fare: da un mo-
mento all'altro o l'apparecchio s'incendia o
andiamo a fracassarci chi sa dove... 1►. Suor
Troncatti, recitato l'atto di dolore, s'affidò a
~Iaria Ausiliatrice e per tutto quel volo ango-
scioso non fece che pregare. Intanto il pilota,
postosi in comunicazione con la Base Aerea di
Qu.ito, segnalava il pericolo imminente; per cui
al Campo di Aviazione accorrevano subito i
pòmpieri, le ambtilimzc <lella Croce Rossa e una
moltitudine di gente. Per conswnare il più pos-
sihilc la provvista di combustihilc, il pilota fece
fare parecchi giri sulla città, fra l'ansia sempre
più viva <lella folla in attesa. Finalmente si
dispose ad atterrare senza freni abbandonan-
dosi alla ventura. Quando l'apparecchio si ab-
batte al suolo con l'elica conficcata nel terreno
e l'ala destra spezzata, corsero soldati, medici
e infermieri. Ma quale non fu l'unarume sor-
presa nel vedere uscire completamente illesi il
pilota e i tre viaggiatori, fra i quali la Suora
ancora col suo rosacio in mano! Tutti vi ri-
conobbero una grazia singolarissima <lella Ma-
donna; anche i compagni di avventura vollero
essere condotti insieme con la Suora alla Casa
<• Dorila Salas ,► per ringraziare Maria Ausilia-
trice di tanta protezione. E il giorno seguente
nella stessa cappella si fece celebrare una santa
Messa di ringraziamento; poi Suor Troncatti,
preoccupata solo dél suo povero malato in at-
tesa, riprendeva il volo su un altro piccolo
aereo, che più felicemente la portava a Sucua.
)f. M. Ausiliatrice gli ridona salvo il bam-
bino - Un mio nipotino di 5 ;tnni si lamentava
di dolori intestinali. n medico in un pr.imo
tempo dichiarò trattarsi di cosa passeggera. Au-
mentando però la febbre, il bambino fu ricove-
rato all'ospedale, dove si costatò la gravità del
caso: appendicite trascurata e sfociata in perito-
nite già perforata. Venne operato d'urgenza, ma
il malatino andò peggiorando fino alle soglie
della morte. Solo l'intervento della Vergine Au-
siliatrice, che abbiamo invocato con grande fede,
ci ha ridonato salvo il nostro caro. Desidero che
questa singolare grazia sia resa nota perchè
tutti si rivolgano a M. Ausiliatrice con illimitata
fiducia.
Chivasso (Torino)
GREGORIO PEDTlOTTI
)f. Tre giorni tra la vita e la morte - Un
mio caro nipote, tenente di artiglieria in quel
di Nettuno, prestando servizio sopra un auto-
mezzo militare, veniva investito da un camion.
Nell'urto riportava una grave ferita nel-fegato.
Ricoverato aU'ospcc.lale, operatQ di urgenza, visse
trn giorni fra la vita c la morte, con poche spe-
ranze di salvezza. Si era nella novena di S. Gio-
vanni Bosco; io e altri miei familiari ricorremmo
a Lui con tutta la fede dei nostri cuori. Dopo
cinque giorni il nipote era miracolosamente di-
chiarato fuori di pericolo, e dopo venti giorni
poteva lasciare l'ospedale senza temere conse-
guenze per il suo avvenire. Segna,lo questa grazia
a gloria di S. Giovanni Bosco.
Roma, via Orti della Farnesina, 61
:\\lARlUCCIA LOMBARDI
)f. In quella famiglia Don Bosco è sovrano -
Dire le grazie e i favori spirituali che ho
ricevuto da :\\Ilaria Ausiliatrice e da S. Giovanni
Bosco mi è impo~sihilc, tanti e tanto belli sono.
E poichè Don Ilosco è il Santo <lei giovani a

3.9 Page 29

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Lui ho c"n"acrato la mia numerosa figliuolanza
perchè mc la preservi dal contagio mondano.
La sua belli immagine circondata da uno stuolo
di giovani, csposr:t nella nostra grande cucina,
sorride al nostro desco familiare e attira lo sguardo
devoto anche dei non familiari: sentiamo la sua
protezione paterna su tutti noi e in particolare
spero conduca alla mèta sacerdotale il mio ul•
timo rampollo, che si trova in Seminario. L'ul-
tima grazia da me ottenuta fu che mi si cl,iu-
desse una molesta piaga varicosa alh caviglia.
Desidero render pubblica la nostra riconoscenza
a conforto e stimolo di tutti i devoti di M. Au-
siliatrice e di S. G. Bosco.
S. Giovamti i1t Croce (Cremona)
TERESA BmrnARm
. ,;.. I medici stessi pensano ad un intervento
soprannaturale Mentre la mamma atten-
deva ai lavori di casa, la piccola Gotta Ausilia
di anni due e mezzo cadeva Lungo la se.ala dal-
l'altezza cli m. 2,50. Alle grida accorreva la
mamma che, raccolta la piccola, immediatamente
si r-accomandava a R. Giovanni Bosco. All'ospe-
dale cfrik di Alessandria la bimba veniva rico-
verata in condizioni che, a detta dei dottori,
erano gravi; e con sette radiografie le veniva
riscontrata la frattura del parietale destro del
cranio con ematoma. I genitori mettevano b re-
liquia di S. Giovanni Bosco sotto il guanciale e
continuavano a pregare. Dopo soli dicci giorni,
i dottori, meravigliati e convinti di un vero in-
tervento soprannaturale, dimettevano la piccola
Ausilia perfettamente guarita. I genitori inviano
offerta in ringraziamento a Maria Ausiliatrice.,
Protettrice della piccola che ne porta il nome,
e a S. Giovanni Bosco. fn fede.
Sezzadio Can. FRANCESCO RAMOGNINI, parroco
,;.. « Lo faremo iscrivere tra i Cooperatori
Salesiani» - Mio figlio Bruno di 11 anni fu
colpito da grave forma di reumatismo articolare
subacuto con miocardite ed endocardite. Rico-
verato due volte in clinica, finiva in ricadute
che ne aggravavano sempre più lo stato. Entrato
per la terza volta in ospedale per sopraggiunta
nefrite, _i sanitari lo giudicarono in condizioni
gravissime, fino a disperare della sua salvezza.
Allora con mia moglie mi rivolsi a :.VI. Ausilia-
trice e a S. G. Bosco e feci celebrare una l\\liessa
all'altare del Santo. Da quel giorno stesso co-
minciò a migliorare ed oggi, dopo 22 mesi,
posso affermare che non ha più avuto recidive
nè alcun ùisturbo. La grazia fu completa; e
noi, appena avrà raggiunto l'età, lo faremo
iscrivere tra i Cooperatori Salesiani.
Cessole (Asti)
Coniugi C..:lRtO
Franco Mazzucco (Droncrù-CUIICO) •veva ti padro cosi
grave che s1 disperava di salvarlo. Si rivolse a S. G H.
prometrendo di pubblicare la J(l"azia e ti padre lfOde orn
ottima salute.
Fr.inco Cer-acà (Catania) pre.ga di pubblicare , suoi p;ù
ferviru ringraziamenti a M. A., c he in ben quarrro dive,·se
orcasioni gli ha concesso i) suo tangibile aiuw.
Amm Isabella MondceUo (Schiavon-Vicenza) acevette da
rvt A. uno grazia segoalatissi.1nn; perciò invita chiunque s1
trovi in neces:~itfl a ricorrere a Mariu 1r At\\1to dei Cnstian.i \\I,
Luisa Pagani (i',-fort:nra-Pavia) invocando M . A. ebbe l'ispi-
razione nc~e.ssaria per risolvere un.a situazione che si fa.
cevn sempre più imbarru:zantc.
Pierino Franco (Torino) ringrazia vivamente M. A. e S. G. B.
per la guarigione del figlio colpiw da oppendicite ucutn.
Angela Bognl è riconoscente a M. A. e a S. G. D. per fie-
gnalatissima grazia accordata al figlio prot~ggendolo i11 unn
caduto mortale.
Maria Milano ('.\\fangc')-Cuneo) attribuisce a M. A. la in-
signe grazia de).[a g.u.arigione del nipote da infarto car-
diru,o, giudicntn fatale dai danori.
Antonio Soave (Verol~o-Torino) nngraz1a M. A. per
cante grazie ricevute.
lvlaria Aimone (Cu,,r~-To riao) rico noscente ringrazia
l'vl. A. e S. D. S. ahe la esaudirono otl.ellcndole varie graric.
Domenica Pas,;on (Moruzzo- U dine) soddisfa la promessa
di render" pubbliche grazie a M. A. e a 8. G. B. per i molh
favori cioevuti.
Anna e Teresa Vltton.i (Villadossola-Novàr.1) sono ricono-
scenti a S. G. B. per la guarigione di Anna, colpita da llllil
grave fonnu di pleurite durata parecchi mesi.
Antonretta Chloccltetti fu Greppi (Stroppiana-Vercelli) cln
mesi travagliata da un ml11C$sere gcnt1rnle portato da cattive
digestioni, invocò con fede S. G. B. e D. F. R. e senti
subito un grande miglfornmento.
Calogero Piaz:,a (Alia-Palenno) ottenne da S. G. B. 13
salvezza del figlio, colpito da ascesso appendicolare e pe-
ritonite.
Elsa Arona (Vignol~ llorbera-Aless~ndria) avendo il marito
disoccupato, invocò con fédè ]'_aiuto di !',, G. Il. e l'ottenne.
Margherita Serono (Morra del Vìllar-Dronero) affidò a
M. A. e a S. G. B. un noioso esito giudiziario e ne con-
!)tatò in forma evidente la potente assistenza e prot~zi.onc.
Serafino Maglieri (Sepino-Campobassç) sperimentò quanto
sia pronta l\\ l. A. a inti!rvenire quando le nccèssità urgono
ed è imminente uo pericolo.
Ch. Salva1ore Resca (Catania) è grato a M. A. per essere
stato aiutato oltre le sue aspettativ" in un difficile esame
.pubblico,
l'austa Mantelll (Hagnolo Mella-Brescia) invia ofthta quale
testimonianza della grazia ricevuta da M. A. e S. G. Bosco.
Catterina Picca (1'ae~~•·CU11eo) ringtazia di vivo cuore
M . A. e S. G. B. per la guarigione della sua piccola Bruna,
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MI.SSIO.Nl con
sede m TORINO, eretto m Ente! ~'forale con
Decreto 12- ;tennaio 1gz4, n. 22, può legalmente
riccvcrc Legati ed Ereditr!. Ad evitare possibili con-
te,sra?.ioni si çonsi{lliano le seguenti formule:
Se nartast d'un Legnto: • ... lascio all'Istituto Salt•
shmo per le Mimoni con sede m Turino a titolo d,
legato la s()mma dì Lire... (Oppure) l'immobile•
sito inM. ».
Se. trattasi, ,llvece, dj nommart:' erede d1 ogm so·
stan2a l'Istituto, la formula potrebbe èsscr questa,
..• AnnuIlo ogni mia pr..cedeote d ispnsizione testa-
mentaria. Nomino mio crtdc u11.ivc.r'$alc l'Istituto
Salesia110 per le l\\1is,ìa11i r.011 sede itt Tori11p, lasciando
ad èsso qufinto m1 appartiene .,i qualsiasi titolo
(luogo t dllla\\
(firma f>er estesa)
187

3.10 Page 30

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Con la salute ottiene la grazia della con- compie le sue faccende, esce di casa e attende
versione - Un'operaio elettricista, lavorando alla cura dei suoi bambini e del marito. Grata
in una cabina ekttrica, venne investito dalla dell'intervento miracoloso di S. 'Maria Mazza-
corrente e ridotto in uno stato pietoso. Traspor-
tato d'urgenza all'ospedale, il medico dichiarò
rdlo, la signora invoca dalla Santa sempre be-
nigna assistenza sulla famiglia e si unisce a mc
il caso disperato. La famiglia era in grande de- nel rendere testimonianza della grml:Ìa ottenuta.
solazione. Subito le nostre oratoriane inviarono
al malato una reliquia cli S. lVfaria iVJ:azzarello.
Torìno
1REN.I! DOTTO
r
Con grande sorpresa dei medici, l'infermo guarl
in modo prodigioso e in breve . potè lasciare
l'ospedale. Aggiungo che il malato ricupero
non solo la salute <lei corpo, ma anche guelfa
dell'anima, poichè era incredulo e si converti
in seguito alla sua guaritj.one quasi istantanea.
Mourpellier (Francia)
Lt1. Direttrice delle Figlie di 2',I. Ausiliatrìce
Lena Bruno (Cavour-'l'orino/. trovandosi in µ:r»VJ angustie
e timori, pregò S. M. M. e ricevette molto di prn di quanto
desiderava.
Marla DI Maio (Napoli) in una ~u• particolare necessità si
rivolse n S. '.\\1 M. e fu pmnrnm~nt" e.saudirn.
Emma Sai.a (Retorbido-Pavia} nell'attesa della sua Ernestino
esperimentò .sensibilmente l'aiuto di t>. M. Mazzarelln.
Carla Longa (Rctorh1do-Pavi11) nnµ:razia S. M. M. per
l'aiuto prestato alla m.am:n" durante una dolorosa malattìa.
Malata da due anni, guarisce nella festa
della Santa - Il r4 maigio scorso, festa di
Maria Anselmo In Moniagnino (Sorinn-Alessan<lri.à) sotto-
postfl a due grnvis.~ime opt:.r_azio,u lè super-ò felicementt."
per le preghiere ri,•olt~ ,1 S. M M, da Lutti i fam~io.ri.
Amelia Marti!!none {.\\sti) affidandos, a S. M. M. ia due
difficili operntfoni sulJlto in anni dh:ersi, fu pienamente
esaudita.
Angera Vittaloni (8caldas1,le-Pfivia) èon llM novena •
5. ~1. I\\.1'. .Olknne hl piena ,.ziiari~ione di un e.aro nipote.
S. Maria 1\\fazzarello, mi recai a visitare la si-
gnora Giancaspro Tclina, in via :Macerata 20,
e la trovai costretta a letto da una flebite alle
gambe, che non le permetteva se non dei movi-
11 cuore di Santa )(aria Mazzarello
menti lenti e dolorosi fra le pareti domestiche.
La signora, madre di due bambini, era afflitta
da questo cn.ale da oltre due anni, con altemaLive
di crisi più acut~, e i medici ndn sapevano più
che consigliare un tentativo d'intervento chirur-
gico. Essa mi colpì dolomsamente. La esortai
a pregare S. Maria Mazzarello e iniziammo
insieme una novena. Il miglioramento si fece
subito sentire, poi continuò progressivo. Da
* Madre lvf-azzareUo tra di cf,lrottera molto vlvo ma
aveva un cuore tanto buono che Le volr.vamo un
* be,e delt'clo·o mondo.
Era per rutte e per ciascuna di 1101 u.na vero madre,
* e non soprel d,re se pti;t t.enero o forte_,
1:ra d.! cmi::t bon.tà veramenw mm..0. rna, e se sorio
Figlia di Marta AusW<'J.trtce. lo debbo olle sua
carità
(Dolh testimonianze
<l,lla prime Figlia di Mana Auslliatrtca
quel giorno non fu più costretta a letto e oggi
rn11

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Per intercessione dd Ser'19 di Dio
DOil IRII'PO RIDALDJ
Jf Lo attesta un medico - Mia moglie, già soffe-
rente ili diabete, varici ~Ile gambe e dolori artritici,
ebbe un processo infiammatorio al braccio sinistro
e già si profilava l'acocndcrni di un flemmone settico,
pericolosissimo per lei, affetta da diabete. Allora ei
rivolgemmo all'intercessione del Servo di Dio Don
Filippo Rinaldi che io, quale Cooperatore Salesiano,
conoscevo per la fama dei miracoli, e lo pregammo
che volesse intercedere per salvare mia moglie. Ap-
plicai ~ul braccio malato l'effigie del Servo di Dio
con reliquia e dopo quarantotto ore il flemmone
$Comparve come per incanto.
Nel ringraziare Jddio per aver dato al suo Servo
;ale potenza d'intercessione, invio offerta per la causa
di beatificazione.
Caserta, via Squazzini, 87
Dott. VtNCR.'-1;,;o DE A"'"cm.rs
medico chirurgo
,,_ L'hanno eletto loro speciale patrono - Il no-
stro caro papà fu ricoverato d'urgenM all'ospedale
p,,r intossicazione avanzata dovuta ad azotemia. Al
suo ingresso fu trovato in condizioni allannanti,
moto che l'urologo curante più volte ci disse: • L'ab-
biamo pre1;0 proprio al lumicino!•· Una sopraggiunta
complicazione ne agirravò lo stato, ma noi eravamo
sereni perchè l'avevamo messo nelle rrani del Servo
di Dio Don Rinaldi, ul quale s'innalzavano preghiere
da parte nostra e di varie comunità salesiane. E real-
mente non fummo delusi nella nostra fiducia: ora il
babbo compie in buon~ salute gli 80 anni.
Già molte altre grazie ci lia ottenuto il Servo <li
Dio e no[ lo teniamo come no~tro speciale patrono in
tutte le circostanze in cui abbiamo bisogno di un
particolare aiuto dall'~lto.
Matf,m11a de/[(1 Stafri (Torino)
Don ERNESTO Bos10, Salesiano
Jt,- Sognò un Sacerdote che le disse:
« Otterrai quanto chiedi »
Da due anni circa aspettuvo di ottene-re un posto
per me e mia figlia in un pensionato che era stato co-
st~uito in città per pensionati di enti locali.
Purtroppo tutto faceva pensare che mai saremmo
stute accolte, sia per il m1rt1ero dei concorrenti, sia
per le nostre condizioni finanziarie insufficienti di
molto a raggiungere la retta richiesta dall'ente. Alc0n1
mesi or sono, venni invitata a fare preghiere speciali
a Suor Teresa Valsè Pantellini e a Don Rinaldi. Que-
st'ultimo non l'avevo mai sentito nominare. Una notte
mia figlia sognò un Saterdote che le disse: • Sta tran-
quilla che otterrai quanto ch1ed1 », Alcun, g1om1 dopo
mi venne data un'imm.agine <!on la figura di Don Ri-
naldi: mia figlia vi riconobbe subito il Sacerdote visto
in sogno. La grazia venne quando ormai tutte le
speranze nmane erano svanite.
Padova, presso Pensionato Piagg,
TF.llr:sA l\\llARFORI SAVTNl
Jf- Scompare un grosso tumore senza intervento
Kel 1956, visitata non solo dal medico curante,
ma anche da professori dell'Università di Napoli, si
ritenne- necessario per me intervenire chirurgicamente
per un tumore della grossezza d'una testa di bambino.
Tornai preoccupata in famiglia e nell'attesa dell'in-
tervento, il mio medico curante, Cooperatore SalesianQ,
mi consig liò di mettere sul rumore l'cOìgie de l Servo
di Dio l)on Filippo Rinaldi con la reliquia, esortan-
domi ad aver fiducia nel miracolo. E cosi feci. li tu-
more incomin ciò a scomparire e si eliminò del ··rutti),
tanto che dopo due mesi, in una nuova visita, i profes-
sori rimasero meravigliati, perchè ogni tratcia di e,,so
era sco,npar.so.
Caserta
MiclIELINA BIA~CH! NARDONF.
* Madre Caterina Marchesotti, Ispettrice F. M. A, (Santiago-
Cile), fortement" pre(,c-cupata per lu malattia di una Suora.
pregi, e fece pl"cgare D. R. e in breve la Suora potè rlpren
derc il lavoro e stare bene d , salute.
Tina Jacometti (Caserta) r ingra2ja D. R. per es,;ere gua-
rita da una grave fom1a di disr,;,nin neurci-v-egetaLiva; ~ de-
sidera mettersi ~otto la sua protezione.
La Dit:ettrlce <lolle Figlie di M. A. di Castellanza (Varese)
è ricoao,,,:emis~ima al servo di Dio D. F. R. per la pa-
tema protezione con cui .assistc.tt1,; sttmpri! In comunità.
Giuseppinll: Rcineri (Torino) ring1'1t2ia D. Il. per averle
<!oncc.sso la salute- e il huon t>SÌto ne'tli es~n,i.
Maddalen.~ Monti (Ilprgomonem-1'ovara) è ·riconoscente a
D. R. che le ottenne il miglioramento dcUa mamma colpita
da crisi cardiache.
Nicola D i Fiore (Rignano..Foggia) d1chiarn che tn famiglfa
si pregò D. R. per la guang1one della moglie, la quale co•
minciò a senti,si meglio e fu dimessa dall'o~pedsle dopo
che i.ngh,ottl con grande fede la reliquia del Servo di Dio
Lulgina Stevano in Roda (Casale Mooforrato) aveva il ma-
rito m gra;-i condi7.IOni avendo riponato due .frartuTe t~m-
poro-oécipitali col\\ compressiunu cerebrale. Ottenuta unu
reliquia di D. R., ~litl\\ipplicò prel(llndo con fede ed ebbe
la gioia di vederlo rapidanJentc guarire con grnndc mera-
viglia dei s1u1 1tari della clmic.1.
Rosina Blsogllo Demar1lni (l,u :\\fonferrato) guaii da un !,'TàW
distw·bo cli s:alute invocando D. R, proprio nèl giorno in
cui il Servo di Dio l'rn commemornto nel suo paese natio.
Maria Cogglola Scudo (Lu Monf~rrato) è grata a U. R.
per n,veme ricevuto un segnalato favore.
189

4.2 Page 32

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Eccellenza lng. Prof. Modesto Panetti
ACCADEMICO PONT!FICIO
n. 9·2·1875
t lll-3-195/
Nato il 9 febbraio t875 In Acquaviv-a delle Fonti (Barl)
da famiglia piCIJ'ODtese, si laureò nel 1896 lngc~nere nella
Scuola di Torino, nel 1897 Eltlltrotecnlco nella Scuola Ga-
lileo Ferrads,. nel 1899 in Matema1lca all'Università di
Torino. Quindi si irerfezlonò Jn nleccanl'ca -a P.arlgi nel
t9001 -a Zurigo nel 1901. a Monaco di Baviera nel 1902,
mentre attendeva agli studi di Scienza delle Costruzioni
come ass;stente presso la Scuola degli Ingegned n Torino.
li prof. Panetll nell'nltimo mezzo secolo è stato Il Maestto
per a..~llen~ della ingegneda italiana. Maestro nel senso
p ii.I ampjo della parola, non solo per ll numero di docenti
che, usciti dalla sua Scuola, hanno a loro volta continuato
la sua rradizione nelle Univ-ersità Italia.ne e in alcune str.J.•
ntere, ma anche per tutti gl'ingegneri italiani che tnevano
profitto dalle sue pubbliasz.ionl e dnlJa •ua attiva parte•
cipazione a riunioni, congressi. associazioni tecniche e
scientifiche, Maestro di scienza e <Il tccnlca, ma soprattutto
Maestro di costume, I cui insegnamenti erano costltuitl
ùa quel mez:ro di eflicacla insuperabile, specie su.i giovani,
che è l'esempio; e l!li esempi del prof. l'anetti furono di
dedlzif?ne appassionata all'Insegnamento, di niodes.Lia schiva
di ogni e,,'ibizlonlsm.o. di ferrea volontà, di onestà e dJ
fede operoni<:.
Bencllè rifugiii,;se dagli onori. quesd non gll m.àncllrono:
appartenne ali'Aécademia d'Italia, a quella del Lincei e
alla Ponti.llcla Accademia delle SclWl;iè. Anche molle Acca-
dcmJc straniere si onorarono dj averlo loro men1bro. Nel
r95n gli fu conferita la medaglia d'oro quale benemerito
della Scuola. Fu Senatore del Regno e, nel J953, Mlnlstto
dalle Poste e Telcgrafl.
La Famiglia SalesJana ricorda e onora nel prof. l'anettl
soprattutto U cristiano esemplare e U Cooperatore sale.•iano
pieno di an1m.irazione e di ve.ne.razione per Don Bosco,
per U suo metodo e per la sua Opera. Educatore Impa-
reggiabile, av.eva intuito quale tesoro dJ sapienza educa-
tiva racchiudesse Il " .shnema preventivo ". e nella .sua
lu:aga ~era scolastica oe aveva attuato con successo i
tre capi.~di: ragione.. religìon.e., amqrevolezzn. Quelli tra
I Cooperatori che presero parte al Convegno <Il Roma del
1952 ricordane) la s-tupenda conferenza tenum dal compianto
Professore •ul sistema educativo di Don Bosco, seguim
coa religiosa attenzione dall'imponente assemblea. che in-
terruppe- più volle l'oratore per esprimergli app.,,..lonatl
consensi e fervida adesione.
Ancora nel r954, In occasione della canonlzzazlom, di Do-
menioo Savio. quando (UD1mo d.-.. lui per pregarJo di voler
interpretare la gioia dei Cooperatori. fummo act.-olti con
viva cordialità e pienamente soddisfatti col grazioso arti-
coletto che comparve sul " Bollettino " di luglio.
Ed orJ mentre piangiamo l'lilustte Cooperatore scoml)krso
e gli alfreUiamo con le nostre prci:nlerc la pace del Santi,
presentiamo cristiane condoglian7..e -ai qu:utro fi_gli, assìcu-
rando perenne rJconoscenz3 a chi taolo ha onorato Ja Pià
O.nione dei CoQpe-r.utori salesiani con ta sua scienza e
con la sua virtù.
l90
Don Paolo Micallef
il " Don Bosco di Gozo "
P.: marto sa,1tm11ente a Gozo (Malta) il fondàtnre del~
l'Opem S11le:ticma i11 quell'isola. bi lui i figli Do11
Roseo ha111m perduto una delle più belle e grn11di figure
di Cooperatore salesia110.
Era nato a Vittoria (Gozo) il 25 gennnio 1897, da poveri
e umili gem'.tori. Entrato nel sl!mi11ario diocesano e di-
ventato sacerdote a 27 anni, iniz-iò il .mo nposto/atq a
pro dei giov1mi, imita1IJ.ÙI l'apostolo della gioventù,
San Gioram,i Bosco. Cominciò a pre11dersi cura d.ez
Paggi di Gesù Sncramento in 1ma cappello. dell'adora-
zfoné perpetua, fungendo, allo stesw tempo, da 11mile
.Mcrfstm,o de/In d1Ù'sa parrocchiale di S. Giorgio,
ufficio che tenne fino alla morte.
Aveva 1m'a11ima rnlesiantl'mente sere,u,, che es-primima col
suo abituale sorriso, con la benevola condi.sce11denza verso
1tli altri, e con u11 nobile e superiore equilibrio i11 ogni
mo atteggiammro e decilione. Sotto la St'Jnf)licità del IN.IO
aspetto vi era la tempro di 1n1 ù1stancabile lavo,·atore e
di 1m forte realizzatore. Tutta la s11a preziosa compe-
tenza, energie. e ricchezza egli mise a servizio di Don Roseo
~ de/1,e .ml' op!"re, riso/11/fJ com'era di st4/vare ù, gioventù
della m11 isola.
Dopo mmi di fatitl1e e di lavoro i,1 /a?lore dei ragazzi,
egli ideò un grande progetto: fondare 1m Oratorio
Jestiiw, di proporzioni grandiose, e adatto alle esigenze
moderne. Il sog,w oggi è di11enuto realtà. Caratteristica
di Do11 Pfloio tiur,mtr la co,·truzione di quntò Orc1/orio,
fu 1111 ottimismo i11Npttgna)nle, frirtto della sua ro11fi-
denz,1 ùi Dio e in l\\Ioria élusiliotri<·<' e Ilei suo ,mtusiam10
per DOtl Bosco. Questo f11 il segreto che assicuri) l'esito
felice dell'ideale della sua vita. Grande fu, perciò, la s11a
cmuolazì011e q11a11do potè Cònseg,rare il suo Oratorio
11elle numi dei Snlesitmi che mulrirono a Got:.o, dopo
/ante sr,e i11siste11ze e fati.che, Pf!T prestare la loro opera
e msisten.::,a alla gioventù locale.
Lfl s11a cultura, essenzialmente sacerdotale e sa/esimia,
era frutto della lettum assidua e medùata del Vangelo
r della Vit11 di Don Bosco, i i/ne codici dollà S'lta 1,•ita.
Per Do11 Bosco m·eva 1m a:more di figlio. ne conosc~ua
e di/fo11devm la vita, e ne teneva , emt,re la sfMuelfa s11I
tavolino. ,vla il SIIQ pi,ì grande amore f11 per l'.·1"silia-
trice. ,\\'on predicova mai senza nominarla; non con-
jessova, senza mccoma11d1Trne la divo,;ione.
Non os1ante le 11011 poche sofj"ere,1:;:e )1siche, dissimulate
co,r lmninosn sorriso, contimu3 11ella ma 0J>erosit,ì, la
quale divrnt=a sempre più •}tJsttJ e complessa col prodi-
gioso s1Ji!11ppo del suo Oraloriò.
Ebbe sempre per i salesiani 1111 afjetlo SJ>ecialissimn. Del
salesirm<, 1•bbe la linea semplice delta v:ita ascetic1;1, l'umiltà
/' la riserbatezza, 111.sieme con 1111 1trande amore per i
f!Ìovani, i poveri, gli umili. J,,' la gente umile aveva ca-
pito cl,e il gran cwmi tli Don Ptwfl) na 11<1to per il bt!lttJ
dPi loro Janri11f/i. Perciò, appena diff.,sa la 11utizin def/(1
sua morte. si c01111110.,se t11/la l'i.wla di Gozo. Era il 24 110-
vembTe, sacro all'Ausiliatrice. Conforta pe,zsare che sia
stato prQprio il !lt;nto Ft,ndntore e Padre Don Bosco ml
flCCO(diere il grande figlio e a presentarlo " Dio P allo
Vergine rlu.silia-rrice per la meritata gloria del cielo.

4.3 Page 33

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Salesiani defunti
Sac. Santino ,4ndreolettl, T a Trcviguo I Bergamo, a ~3 anru.
Sac. Tomaso Giovannlnl. t a Casabianca ('rorinoJ a 5.'.l anni
sac. Carlo HartrniUler, t a Bencdikrbeuem (Germanio)
Sac. Alfredo Chantry, t n •rournn1 (B<l!(io) o 68 anni,
Coad. Augusto Rebola, t a Dobùi Bianco (Ar11entinn).
Coad, Vlncen:to Ambrlola, t • Capurso (Bari) a 57 aom.
Coad. Carlo De AJesst, t a Uologna a 50 nnn/
Altri Cooperatori defunti
Rev.mo Padre Mario Venturini, Fondatore della Con
*regazione Saterdotole dei Figli del Cuore di Gc,itJ, t-::. Tre.neo
ti t-8-ut- 1957. Ex allievo ~lesiano. dimostrò sempre una
grande devozione n S. G.. l3os.co e sincero attaccamento nlle
sue Opere. Qunnci lo hanno avvidnaio, hn.nno avuto l'impres.
sio{lc di aver visto un santo, di aver cono$dUtO un'anima
Lutta di DJo e ardente d1 ,;~lo ptr le- ~n,mç. ln particolare
per la snntifiçtt?.ionc dei Saconioti.
Mons. Dott. Carmelo Giardina, C1•n1ro clel Capitolo di
S. Pietro e Vicario fonmco di Mod,ca IRu,:tusa), t n So aJU1/.
Cooperatore e decurione dei Cooperatori, portò oçl suo
ilpoatola.10 lo spidto e In cnrii:à di S, Giovanni Bo9co, IJ •uo
cuore nobile, sensihflc e amorovoJc con lUtli lo rese caro a
quanti lo conobbero. Spese tutta I-a suo. vitu to a.rnoros.a sof(~
t:crtionc tkl suo Vescovo e fn servizio del Rejlno d, Dio.
Sac. Gtus11?ppe Celoria, Decurione dci Cooperatori. Curato
Lii Torrione di Cosrnn~ann (VercelH), t n 75 anni.
Socerdote umile, pio, z-elnnte., pnrtfcolannente dC\\'OlO d,
Don Bosco, informò il suo aposcol~to nllo spirito sa lesiano,
riservu.ndo t1Ha giov~ntC. le. sue pr~djlczionì. c~lcbrando con
particoJare sol~nniti.\\ le fest.e dei Srt.nti della ft\\.miglia salesuin:1~
curandn 13 Pia L nione dei Coo'T)erntnrì. indiri7.za.ndo ~ovn.
netti agli lscirut1 s.alesìani.
Conte Emanuele di Rovasenda, f a •rorino ,1 4-111-1957
Una vita tuttn intesa a compiere il dovere con ardore e fode
non ordinari, nel c.ontinuo intcmto di mettere oJ servi:;::io del
prossimo e della vu.rità l'ingegno e le po,.ssib.illt-d di una t(:>n-
dizionc privilegiata: ecco la vitn deU'illu&tre Scomparso.
Altri hanno illustrato deJ::nornente le sue ben~mcren"Ze reli-
giose.. sociali e agrarie i qui d limitiamo il onorare la memoria
del fervente Cooperatore Salesiano, che -.ncoi-a negJi ultimi
tempi effondeva il suo cuore in un tenero amor fihaltS u.lla
Vergine recitando ogni g-iorno la preghic:ra..cc1,-sacrnZlooe .a
Maria Ausiliauicc.
Salvatore Damigella, I a 83 annt a Mineo (Catànin).
Fe.rvtdo coope1·atore e terziario francescano, tutto dedito alln
fnmiJ;tlia e al lavoro, uumò la sua vila con una profonda pietà..
Ltl Vergine S.inttt, da lui ioV'ocu:tn ool dolce nome di mamma.
gli ottenga il premio dei 1:iusci.
Cav. Paolo Abele Remery, f o l'arig, il 16-11-1957.
Vice Presidente Generale dell'Unione Cattolica dei Ferro-
vieri di Francia, consacrò la sua vira all'apos1olato e donò
alln Chiesa il suo caro Enrico. missionario salesiano.
cav. Uff. Ebellno Fornasari, t Cremona a 8r anno.
Quasi a visibile: premio di una lungA vito dornino.tn dalla fede
'! arricchitu di opere buone, si sp~nsc proprio il giorno delln
feste di S . G. Bosco. a cui aveva doaaco il suo don Alberto.
Comm. Avv. G. B, BlavascbJ, t a Ud,n~.
Ex allievo della Ca811 MaJre di Torino, sj dis,inse per le sue
qua.Litù 4'i Qittadi110 e professionjsta integerrimo e di cr{s tiuno
mililante. Docente di Diritto civile ali' Università di Padova
e Presidente della Giunta Dioçes:mn della suo città, s.e-.ppe
rare dclla S"U4 vita unu missione di bontà nello spi.rito dj S. Gìo-
vnrtni Dogco, di cui fu sémpre devotìssimo. L'Istituto e Bearsi•
lo ebbe padre buono e benefattore jnsigne.
Dott. Alfredo Marano, t • Salerno il •1-u-1957 a 64 anm.
~1odesto, semplice, r.etto, visse intemerata la sua giornata
terrena, nelln luce della fede e nel r.ul m della famiglia. Con
gioia do11ò una figlia all'Istituto di Marin Auoilintrice. Si fece
amare do. quanti lo conobbero e ne -apprez.-zarooo la 2enero-
sità e mìt~zza cli cuore~
Giuseppe Bor,:1 t il r3.1-, 957 ad Aofreale ({;atan,a).
Dcgf\\0 cristiano e. fcn1cntc Coopc:rarore. manIT.:.s1b il suo
amore a .Don Bosco speci:nlrn-ente nei lavori edilizi dcll 'lsti-
turo Spirito So.nto del!~ Figlie d, M. A. di Acireale. In ,,sg/
mise tu~tà la .s1,1a abHit1'1 t H suo cuore. non badando a (ntica
e .n S---Jcrilic1~ animato com'era da un forte tpirito di apostohtta.
Antonio Renler t a Venezia n 71 nnno.
Cris1iano nel gen!:!0 pieno della parola, tale s-1 comporto m
famiglia,- nel suo lavoro d1 se.mµlice Qpcrnio e ncl11-apostola10
che ~volse in strettn c,ollaboriizionc coi Snfosiani. Ma il suo
più ~rande meritQ r1muue Ira sua opern di Co.1ecb1st,1 dome-
nicale. Le cc ,u-.inafa di ex- illlic.vì e i s11lesia.nì ricol'dcranno
sempre il caro Toni o cor'ne 11nnima d~T Catechismo.
Paolo Costa t a Montoggio (Genova) a 80 nnni.
Ardente Cooperatore salesiano. amò. fatrivamcntl!' le opere
di Don !losco, ajut.ando in mille modi. oon veri sacrifici per-
sonali, le Suotè del ruhise. Fu sempre felice di prestare la
sua operQ per l'org-aniz7..azione deì Cooperatori focali.
Pietro Ugaglla t ad Asti.
V~::;soto dn ij!Ulito, fece la morte del g1u.sto. Fu tra I lede,.
-.ix~imi ùe1l'Or.1tor10 Oon .Bo..!ico, Devotissimo de.I Santo e di
1\\.1 Ausiliatrice, là.sciò queste divo~ioni in eredità e1 figli.
che ne ~'>egu()no le: orme.
Santina Medica Vassatto, I l't Genova 11 ra-JI1-1Q57, a.
73 anm.
Donna di profontla fede e di sereno oromu3-mo, crn lehce
d'aver doto :i Don Bosco il suo primosrenito don Giacomo.
Dcl Sant.o avev·n fatto meuere una grnnde statua nello sua
Parrocchia, è n~ tclsvu l'invocnzione pTcsso le persone che
ln avvicinavano. Gron,de devo:z.ione aveva pure A Don Rinn..h..li,
eh(! l'a,1e,·a benedetta nel ~ior.no dellu. Vestizione del figlio,
e grandissimo amore nutriva per J'Ausilin.triee. Purific1th1
da dolorosa mnlattiu1 si spe11sc serena. come addorm-0ntrutdosi1
assi~ht:1 dal Aglio sacerdote.
Margherita Garberoved. Mollnerls, t "Torino U <8-111-'57
u 8, anni.
Fu costante nel bene, forte nel dolore, trasparente nclln fede
che In mettcvn a contattd con Dio. Ebbe una lun,;rn vedovnnzs.
e .la consacrò t.utta al bene dei suo! quattrQ figl,uoli, che con-
sideri, se.:mpre come u-n sacro dtpo8f10. Da (JuL"Sta preoccu-
pazione esscnz{nle a-bocciò la voca.ziot'l-e sa-cerdotale del fi'tlio
~fjchehno tilla Congregazione s.alesjaaa.
AsseUe Vluorfa Vll?d. Testa, t • Bra (Cuneo) ,1 11-11-1957.
Si s-pense dolcement-e con la serenità che fit premio alfa sua
t.tnntJe fede e: eoronamenco n.Jla 11ua vita intessura dj Ulvoro,
µt<nzhiera e sofferenza, sopportata con perfetta rassegnà?.Ìoné
cristiana, un.i.i o.on amore. La sua gloria più bella 1,,•ra queJla
di nvcr donam due subi ngll, Giovanni e M~rto. olla Congre-
lf"'42Ìone selesie.nn.
Ersilia Caranuu;.cbJ, t a Brusau,ssa (Mantova) n 7-4 nnm.
Cooperat:rict" tla oltre 50 11nni, leggeva con amore il Boll~ltfoo
Sal~s:i.ano, inviando, quando poteva, offerrc r,cr le (?pere sa-
lesrnne. Era per lei unn festa ospitare i cOgnaLi Salesiani:
don Ermidoro e don Umbert('). Anche rra i dolori de,:lì ultimi
giorni lQ su11 prcg-h,ern fu a '\\1.arìa Ausiliatrice.
Margherita Ronco n. Vlarlsio, t
Visse nel nascondjmento, nelJn pregh
iaerCaheiet,i,cnna7s0ofafnenre,.nza,
IUtt.tl dedua alla cristiana educazione dej figli. Devotissima
dj M. Ausiliarric·e i: di Don Bo8co, meritò nlla ~un. unica
hglin il dono dcUn voca,zione reli~iosa all'Istitato delle Flgliè
di M. Ausiliatrice.
Maria Corso D'Agord, t 11 Fonzaso (Belluno).
Donna di profondi ~enumenti cristiani. fu devoussuna di
Mnria Ausilinrrice e di Snn Giovanni Roseo. cui fu 1ieta dj
donare il figlio primogenjto.
Maria Vassena t • Troviglio a 6s non,.
Con lA s◊ra.lla CelesLe aiurò ~cnerosa.mente con opere cd
offerte. l'apostoJato salesiano per In gioventù trmtiiliesc, Trovò
q.elln sua grande fede la (orza ~er sopportor'-e le vicende do-
lorose degli uhimi s,1oi giorni.
Rachele Lardù Tolomei t a Tonno 11 29-1-1957.
La •a• luogo e,isten•• fu tutta dedicata n Dio e al(il famiglia.
Soccorse 1Argamcntc le opere di bene e seppe legare la sua
famiglia s Don Uosco con saldi vincoli d'affetto e devozione.
Maria Pio t ;n Aso il 9-11-1957.
Devota dì M. AusiHatrice e lectrice attenra o affettuosa del
Bulltt.twv, pnrlava tovc.nu: di Don Bosco, dj cui .ammirava
e SO$tc,~C.'Ya Popcrn. Lascia ai figli uaa preziosa eredità di
boncl e di onesh\\.
Antonietta Guelfa -t a Momoguio (Genoval a 90 anni•
Era Cooperatrice fial 1906 é cons-ervavo con orgoglio 1l di-
ploma rilnsc.i-ato dal Ven" Don Rua. Affermava che una delle
..:iofo più grandj delJa sun vita fu .sempre quella di a.mare
Ooa Bos-co e di uppartenere alla soa fsmiglin. .Fu geacrosn
con l'Opera saiesjana 1: con le Suore del paese.
Preghiamo anche per:
Abatti Carlo - AcuLJ Gerrnano - Acre Andrea - A1tinier Gìov.
Batti&ta - Aquiloni Amelia - Railoni Moria Santina - Baiocco
Bianca - Barco Michele - lhrtoli Angelina - Daudin Giusoppe -
Berli LujS(in - Blnsiol Angelina - Bom1rdi Santo - Uott. Vir-
gint.i. - Brugno1i Ca.rerin.-i - Brnida Emilla - Brandone Teo-
dosio - IJ.urini M :rrjfhllrita - CarlettL Giovanni - Carosio
Angelo - Cataudella Prof. Michele - Cifra Grazia - Ciancia-
relli D. Pietro - Colaoeci ltalu - Cornncchia Mons. Giuseppe -
Daz,nno Emilì◊ Dc Riasio Angelina - Dulftno Rosa - Du-
rando Gio,...nnni - Fanelli Irma - Ghigline I•'r-ancesco - Giar-
dinu D . Carmelo - Gibelli Ettore - Giuffrida Gioacchino -
Grillo D01ui Enrico - laconi Italia Belluoci - lànnucci Gio-
vanni - lmberti PoJamini Pierina - lVlnmoJi l\\1aria .. Marin-
goni $antina - Mereu Lujgi - !\\1onnco Clelin - Montoni
Ale"8"ndro - Muoari Mario - Nazzi Mnrco - Ni,zero Luci11 -
Notarstefano Carolina - Pasetto GiudiHa - Petroni Enri-
chetta - Piva.te lda - Ponti Sacilotto Maria - Pram()Olini
Linda - Prova.si M.flTia - Re Delfh1a - llicciardJ Maria - RQdi
Angéla Rossi Francesca - Simone Rachele - Trento Giu-
seppina - Urrai Anna lVJn.ria. - Vancetti Gaudenzio - Vezznni
Petronilla - Viziale 1'1arglTerfta - Vnss-alli Lui,gia - Za,rinì
Bassani Alessandrina - Zobcle Emma - Zucclielli Alessandra,
191

4.4 Page 34

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CROC
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
'!///(}Jftif!{f
Bol'se da completare
Borsa Maria Ausilfatrice e S. Giovanni Bosco, a cura di
l\\lfocc~ Antonietta • 1" vcn,. z.5.000.
Bon~-a L\\iatHa, Luigia, Domenica - r0 vers. 30.000.
Borsa Maria Ausiliattice e S. Giovanni Bosco. proteggete le
nostre famiglie, a curo della fam,glia A. (Tonno) • 1• ver$.
l2,000.
Hor,a Ne proilclas me a facie tua, a cura di Vaglio Jorio
franco geom. - Tot. 21.000.
Borsa Polla don Ezio (6•), n cura dei coniugi Alberto Besozzi e
:\\!aria Gonella 1" ,,ers. 46.000; Polla Jrma 2000 - Tot. 48.000.
Borsa .Palaia Evelina, à cura di Giuseppe Palaia (Campo-
basso) - 1• vcrs. 8000.
B<>rsa Palu.mbo Antonio (Potenza) • TrJt. :,2.000.
Bor~• Por una vocnlone tardiva, a cura <lei coop. R. W. R.
(Brasile) - L. 14.000.
Borsa Per una grazia da ricevere, a oura c,li Co~tanza Ro-
soli~ (Palermo) - •" wrs. t 5,900.
Borsa Pio X Santo, Don Bosco e anime purganti, a cura di
Mev1 Bice-Giovannini 4000; Gualn Gllda 10.000 • Tot. 29.302.
Borsa Per ottenere la salute dell'aninla e del corpo. a cura
d 1 i\\b.rgherita l\\1erzanntti insegnante (Livorno) - 2000;
Sa-ranci E.u1tlio 10.000 - Tot. 24.200.
Borsa Peirani suor Costanza, a cura dei conh1gi Car,nO·
glio-Rclicè (Brasile) - N. S. 2500; Monbrini Maria ro.ooo -
Tn!. q5•7oo.
.liorsa P. G. R. dall'Ausillacrice. che salvo il r,,pote rido!/o
in fi,z di vita df1 tm investimento aut., a CUl'll di Best"Hgno
An,:ida (Imperia) • ,,, vers. 10.000.
Borsa Roth Sabina Mru-ia, J cura dei nçmni, Lramire Luciana
llodcra.s-Brusa (Svizzera) - ,•crs. 10.000.
Bo«a Riruildl don Filippo, prega per 110( e èari defimt,, a
èurn di '\\lnria, Angiolina, Emilfa ( Asdl - 1" vers. 23.+oo.
Borsa Ro,;,;i Toffo1onl Linda (9•), a cura dei figi i Gaetano,
Rina, Antonio l Vicenza) - ,,ers. t 1.500; Margherita
~anun rp.C)oo - Tot. 2.1.500.
-
TlQrsa Rua Don Michele, Venerabile, Saccà Umberto 1000;
Tu.scan,o Carmelo 3500 • Tot. +4.203.
Boraa Rinatdi Don Filippo, Castelli Adele ro.ooo; Clar"
Coltro :aooo; Carbone Emilia iooo; Bussone Amrelo 1000:
lJezzotta 'I'crei-.--a 12.000 - Tor. .p .ooo.
florsa Rocco Don Pietro, nùss. salesiano, 1,,: im(/,. e ncòrdo,
a cura di Radici Maria (Bre,c1a) Van 3000; Bertì:!lli Ca-
terina 10oo: Cavalli Teresina rooo: 'l'orleglu Elvira 1000 -
'Toi. 40.750.
llorsa Rua Don Michele, Venerabile, a CllI'S dcli:! fam. f'e-
lica Castellano (Pescarn) • r• vers. 40.000.
Bon,a Rua Don 1\\1.ichele, Venerabile, a cura tlclla fam.
Vìncenzo De Cecco (Pescara) • ,0 vcrs. 40.000.
.llòrsa Regina delle viuodc, a cura dèlla ~ig:. ra Brusa.sca
1500; Bàrone Amelia 100; Catt>rinà Bisulco ro.ooo
Tot. 15.750.
Borsa Ri{{hinl Padre Pielro, a cura di Cappello Luil!i •
, 0 vers. 20.000.
Borsa S. Cuore, Mar-la Ausillatrlee, $. G. Uosco, $. Camillo,
p. g. r., • cura tli Scarrone Ida (Alessnndria) - r0 v.,rs. ro.ooo.
Dorsa Spassino .Paola e· Corgnani Agàtu, • cura di Irtna
(.;oq,mani (V~rcclli) - wrs. u.000.
Borsa Siddu Giuseppe, n cura di Annamaria Si<,ldu (Caglrari)
vcrs. t5.ooo.
Borsa S. Giovanni Bosco, S. Domenico Savio e Don F. Ri-
naldl, secondo k in.le1izùmi del1a fmn. Nicolfoi Ca-rio (Bor-
gomanero) - ,0 vera. 25.000.
Borsa S. G . .Bosco.Villa S. Giovanni, promossa da D. A.
Fasulo, .a. CllI'a delle Figlie di M. Ausiliorrice e coop. ,;alesinni
(Palermo) - z5.ooo,
Borsa S. Plo X. i11 su/fr. mio e di mia moglie, a cura di Sana
l"'uig1 - ~o vers. &ooo,
Borsa S. G. B<>.co, S. D. Savio e Don F. Rinàldi, intercedete
presso il S. Cuore e lvl. A1mhatr,6e per 1 1me1 fi-1?lt, a cura
di Assunta Colella (i\\'apolil - 1" vers. 5000.
Borsa S. V. Savio. fo ,·ing.raaiame,rto l' per la .fal111e .fpiritua/e
tt- tenrpon,le mia e dei' miei ,-an. n cura di Francesco C . (Pa-
lermo) - Tor. 20.000.
(co11ti1111a)
Borse complete
Borsa Sacro Cuore di Gesù, M. Ausiliatrice, Don Bosco
e Don1cnico Savio, ,n suffr t me.morio rh . lriofi A nfonietta
1•ed. Gulli:aìnli, a cura <ldla tigli• I.aura (~. (l!crgamo) ·
L. 50.000.
Borsa _\\,f, Aus-lllatrlcc, S. G. Bosco, S, D. Savio. p. g. r., a
cura di .\\-latteo e Giovanl"]a Momuouhi (Ravent1a) · L. 50.000.
s_ Ilorsn Ripoli Don Luigi, sale~ia110 ijeft111tQ, irt onor~ di
G. Bosrn, a cura di Longo Iolanda (Roma) - L. 50.000.
Hor:sn Per uno ijtudente povero cbl1tnato con la vocnzioné
sacerdotale, a cura J, Genoveffa To,cn.ni (U. S. A.) •
L. 62.000.
Borsa Don Bosco, grazie! Proregf!I sttmpre r mie, figli, a cura
di Maria C. (Torino) • L. 50.000.
Borsn E. F. e,c alllevo Casa Madre, m1pfora11do b1med1.z10111
é :-:aJ11ezza delt1a11mw suo e dei st.wr' rari dall'~"'1t,srhatrice
,, da Dan Bosco Santo (Cesc-na) - L. 50.000.
11•..>r::.a Dones Don Antonio, 8 cura dei suoi cx. alliev, ~
L. 50.000.
Borsa S. Domenico Savio, proh'.11.gt il doti. Panrn:n Carlo
e I mdi cougiuuri siii1i i' defunti (Imperia) L. 50.000.
Borsa M. Au,riliattlce, protel{1,n la 111i" Fllmù;lill. n cura d1
M. Racechi (Como) - L. 50.000.
Borsa Sant.'l Messa d'oro dl ;\\,fons. Cimalll, a cura d~l ,uo
ex allievo prof. dolt. !,;mili() Krn~cr (Milqno) - L. 50.000.
Borsa Per onorare ~tarL> SS. Auslliatrkè ed aiutare un
chierico salesiano. a cura d, M~ggio .Fdicitn (l;. S, A.) ·
L. 250.000
Borsa S. Cuore- di Gesù, M. AusJl/alnce, S. Giuseppe e
s. G. Bosco, proteggete la mi(l.fam~zlia e mttt(lfn i m·iei defunti.
a cura di Naccari Assuntina (Catanzaro) ~ L 30.000.
Borsa M. Ausilintrice e S. G. Bosco, ,,, ,i,tjr. di Pia Bozzo,
" cura di Schiaffino rag-. Giuseppe ((,c•n(J\\'ll) • L. 50.000.
Dorsa Maffej Giusepp&, coadiutore sales-inno. m $ulJr. e
1i1emona, a cura della CUl(Ìna Olga S1lmo (Vercelli)• L. 50.000.
Ilorsa ~1. Ausiliatrice, Don Bosco, Domenico Savio. pro•
tegget,e .,ei11/)r< i miei lirtli f/ su(fr. di Hvélina Herlo, a cura
<li E. R. (l"oggia) - L. ,;o.ooo.
Bor:~a Don Rua, VeoerdbHe è $. Domenico Savio, à cura
del doti .-\\rLuro Hioald, (halerno, - L. 50.000.
Dors• M, Ausiliatrke e S. G. Bosco, pro1ègge1cmi!, a curu
di Emilia Guarinoni (lircsc-iu) L. i;o.ooo.
Dorsn Mamma Orsola Piccolino, 1Jetl. 7,e-pt,e,gno, ;;1 curn del
tiglio Don Armnndo • 1.. 50.000,
llorsa S. Teresa del Bambin Cesù, a cura d1 ',onclla Teresn •
L. 50.000.
( ron111111t;)
BOLLETTINO ::iALESIANO
Jlr MAGGIO [057 ANNO LXXXI N O
Autonzznz1one d.et ·1nUu-oale d1 J'ormo 111 daru 1t,- 2-1v49 - n. 403. Con 11ppro,vat1one ecclesiasuca
Oire:n, rl>SP,: !'lae l)Qtr. P-tEiTRO ZFRBINO, v1a-l\\1an~ f\\ustlinuu:.e, 12. 'Torino 71a Otl. Grnfich1., ,,:mt

4.5 Page 35

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CALVI S'\\C. G. B.
LA MIA NOVENA A MARIA IMMACOLATA
Lrl\\E
20
C.~1.VI SAC. G. Il.
LA MIA PICCOLA NOVENA A MARIA IMMACOLATA
CAPf'ELLO-l'A.s"SARELLI E.
LA MAMMA DEL BAMBINO GESÙ
C.,\\H1\\IAùNOI ..I\\ ~A<". ALIHKO
IL MESE DI MARIA AUSILlATRICE. Letture con esempi
CAll~IAGNOLA Se\\\\'. Al.LHNO
LA PORTA DEL CIELO. 33 discorsi per il mese <li 111.a{!(io
('AH! ~I.I.ANO N. M.
IL MESE DI MARIA AUSILIATRICE. "\\;uovc letture co11 esempi
DE SF.Gt'R GASTONE
LA VERGINE NEI COMMENTI DEI SANTI PADRI
10
1000
QO
+oo
LlFllF.M (~.) SIRO
lNNI ALLA VERGINE
GU!.L fU!."'<Ìl
IL CUORE DI LOURDES
GORRl"'O SAC. AClilLLE
MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO E MADRE NOSTRA. Grandezze, privilegi, uflìei.
Note critiehc cli teologia
C:Rlt;,ON DE ~IONFORT (8EATO)
TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE ALLA SS. VERGINE
L,\\RIJO\\!E CA,-;. lXH't. Gi<)\\'.
MARIA AUSILIATRICE. D1scors1 per il me;;e t: l11 solennita ddh, l\\ladornm <l, Don l:!osco tc-
nuri ncllà Rilll Ra~ilièa di T qrino il H,134 . . . . . . . . .
LEGGIO P. EFllEì\\l
PIE MEDITAZIONI SULLE LITANIE DELLA MADONNA
. .....
300
-
LOf!ETl I t<OllOI.FO
I MISTERI DEL ROSARIO. 150 lt:ttw:e sui l\\lis:ai lld Santo Rosario
MESSA (LA S.) E LA S. COMUNIONE lN ONORE DI MARTA SS. AUSILIATRICE
MOCI• '11GO-,OR.•'il.O I".
MATER AMABILI$. Elevazioni sulfa ,,ta di M1ma Sant1ssnua
50
NOVENA E TRIDUO IN ONORE DI MARIA SS. AUSILlATRICE
z.o
PAOLI l'. Gf(lVA'iNI
INCONTRI DI MARIA E INCONTRI NOSTRI. Letture e spunti di predicazione pc:r 11 mese
dt nrngisio . . • . • . • • · · · · · · • · · • • · · · ·
600
PIO (IL) ESERCIZIO DEI QUINDICI SABATI DEL S. ROSARIO
<)O
SABA $AC. AGOSTl'ill
MARIA VERGINE IMMACOLATA. Dieci d1scors1 stonci sul DoJ?ma di '.\\lan:i Immacolata
I <.;ll("<'!OXf lt.
PER LA FESTA DELLA MADONNA. Dialoghi e bozzeuo . . . . . .
90
VALORI P.TRI\\ \\IARlA
MARIA E IL SUO CUORE _ . . . .
TOO
VENlTllA P. GlOACHlNO
LA MADRE DI DIO OVVERO LA SS. VERGINE A PIÈ DELLA CROCE
VIVODA A~T()Nll)
L'APOSTOLATO MARIANO DELLA SOFFERENZA .
pet· onlinllzioni
1·ivolgm·si (llfu
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Corso Regina. Margherita., 176 - Torino 712 - c. c. p. 2/171
Per le spese
di spedizione
aggiungere
alprezz.i se)lllati
il IO%

4.6 Page 36

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BOLLETTINO SALESIANO
-Periodico ·quindici~ale delle Opere e Missioni di San Giovanni Bosco
DIREZIOHE: VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 - TOBIHO - TELEFONO 22-117
* .AL 1°DEL MESE: per i Cooperatori e le Coope1·atriciSalesiane
* AL J.5 DEL MESE : per i Dirigenti della PIA UNIONE
SI INVIA GRATUITAMENTE a Spedizione in abbona.mento postale a Gruppo 2°
. IMPORTANTE
Per correzioni d'indi-
rizzo si pregad'invia.re
* anche l'indirizzo vec-
chio. Si ringraziano i
Sig.Agenti postaliche
respingono, con .le no-
tificazioni d'uso, i Bol-
lettini non reca,pitati ·
il libro
RUFILLO UGUCCIONI
LA CITTÀ SULLA ROCCIA
PICCOLA STORIA DELLA CHIESA CATTOLICA
Voi. in-8, pogg. 3J2, ,•011 220illustrazioni e 4S lnvole fuori 1.-slo. 1,ej!'nturn enrlo1111ta
L.1500
vcmmenle utile a tulti questa " piccola storia della Chiesa", che non ha nulla
del manuale, ma ha tutto 11 fascino di un libro di lettura amena., pur essendo i.ò.
grado di soddisfare le esigenze di cbì ama riassumere e specialmente lnlegrare la
cultura storica attinta nella scuola. Malgrado la visione slncetica e l'aggtornamenlo
aJ plù recenti studi, lJ lettore non soffrirà pesantezze, ma attrave.rso avvincenti
pagine narrative e ampie vedute pan.oramicbc sarà intraltenuto da geniali osserva-
zioni e conversazioni sopra i punti più diseussJ della drammatica vicenda
Un libro sereno. interessante, arricchito di motte e bel.le illustrazioni e coronato
da una galleria. dei più im-portanti e. ■ignific.ativJ monumenli che la Chiesa ba sapuco
ispirare io tulle le epoche e io tutti i continenti.
ller m·<linazioni
i·fool gm·si <1llu
CORSO REGINA MARGHERITA 176 - TORINO
conto oonente posta.le 2/ln
Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Coope-
ratrici .che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale
-~con il NUMERO 2-1356 (TORINO) sotto la denominazione:
Ognuno può valersene con risparmio di spesa., nell'invia1•e le proprie
DIBEZIONE GENERALE
OPERE DI BOB BOSCO
TORm'O (712)