Bollettino_Salesiano_193801


Bollettino_Salesiano_193801



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A®O um • Nu111eto t
1° GENNAIO 1938-XVI
SptdlL 111 abbonamento posta!e

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PERfODlCO MEN-
SILE PER I COO-
PERATOl\\1 DP.LLE
OPERE E MlSSTONI
DI S. GTO BOSCO
BOltE~r~rJNO
SJ\\lEStJ.\\NO
Anno LXII - N. 1
GENNAIO
1938 - XVI
Spedizione in
abbonam~nto postale
SOMMARIO: Il IV Successore di San Giovanni Bosco ai Cooperatori ed alle Cooperatrici Salesiane, - S0110 la
cupola dell'Ausiliàlrlce. - In fami2lla: Italia, Argentina, Cecoslovacchia, Olanda, Perù, Polonia. - Dalle 11ostre
Missioni: Giappone, Cina. Venezuela. - L<ettcra di D. Giulivo al giovani, - Grazie. • Necrologio.
Il IV Successore di San Giovanni Bosco
at Cooperatori ed alle Cooperatrici Salesiane.
Torino, gennaio 1938.
Benemeriti Cooperatori,
Benemerite Cooperatrici,
La Famiglia Salesiana aug,,ra a voi e ai
vostri cari un felicissimo am1c nuovo, non solo
colle solite espressioni rituali di qi,esti giorni, ma
specialmente con fervide preghiere Ì1malzate a
Dio tielle nostre Case e Missùmi.
P11rtroppo il mondo, anzichè godere di /e/r-
eità, è in preda a convr.lsioni che ne minacciano
la pace e la stessa consisten:::a.
Se Gesù Benedetto regnasse nel ci,ore degli
uomfoi, e conseguentemente nelle famiglie e nella
società, colla luce della Sila fede e gli ardori
della sua carità, si godrebbe la piene:::::a della
pace promessa agli 1tomi11i di buona volontà,
I' colla }>ace il benessere soc,a/e.
Permettete pertanto che in primo luogo io
v'inviti ad ascoltare con filiale devo:::ùme la
voce augusta del Vicario di Cristo che, alla
vista dm mali che minaccia110 la comppgine
stessa delle na..--i.om, esorta t1ttti con accorate
parole a formare 1m fronte unico di preghiere
e di azione a salve:::za dei valori familiari e
çociali.
Le tragiche vicende della t,·avag!tam Spagna
droono far riflettere seriamente non sol.o i reg-
gitori deì papoli, ma gl'i11divid1ti singoli, poichè
da questi dipe11do110 ù1 gran parte e f 011damen-
tulmente le direttive e l'atteggiamento d, quelli.
L'wmo test~ decorso ha tenuto l'1m1a11ità.
inliP-ra t11 costante e tragica trepidazia11e pei
gravi mali che già l'affliggono e più ancora pel
timore di vederla ,movamente inabissata nel
baratro della guerra. Raddoppiamo le nostre pre-
ghiere per ottt11ere che il terribile flagello colle Stle
spaventose ro11se~11enze sin all,mtanato da na,.
Anche la Fmmgba Sai.P.s,ana ha sofferto 11011
poco e soffre tuttol'a a causa del d1tplice flagello
del comumsmo e della guerra che travagliano la
nobile na,zìo11e spagtwola. Sono molti i Sale-
siani di cw· piangiamo la morte. Pur non es-
sendo ancora pos,ihile avere dati del tutto pre-
cisi, ci consta con siwrezza che il 1111111ero delle
ncstre vittime oltrepassa già i 70, di cui 68 Sa-
lesiani e due Figlie di Maria AtmHatrice: mila
sorte di molti altri vivimrw in tragica incertezza.
La ston·a dei patinumti e delle torture d,
una gran parte di quei cari figli1a;ili, che l'odio
satm1ico dei « sem:a-Dic )l immolò tra le soffe-
renze di 1111 vero martirio, sarà una nllO'IJa pa-
gina gloriosa per la Chiesa e l'umile nostra So-
cietà.
Inoltre, più di. trecento $alesiani e Figlie
di Maria Ausiliatrice sono tr,ttora alla merçè
dei rossi e ì11 pericolo costante della vita. Ali.e
JS case già liberate lo scorso mmo dalla tira1111ia
bolscevica, se t1e aggiunsero quest'mmo allre 12;
ma ben 29 rimangono ancora sotto il loro giogo.
La nostra pena è resa più straziante dal pensiero
e dal fatto di non potere volare in soccorso di
quei nostri carissimi e roe11t11rati fratelli.
A questo @!ore, già così grande per i11tenS1tà
e durata, venne ad aggimigPTsene wi altro it,
questi ultimi mesi.
Le nostre opere di Shanghat, che à'/Jevano
raggiu11to un consolante roi/1,ppo, sono state mw-
vamente provate dalla guerra. In quella popo-
losa città avevamo q:,attro Istituti: una Sc14ola
Professionale, una Scuola Agricola, 1111 Ospizio_
e un Ospedale.
È questa la seconda volta che vediamo stron-
cate dalla guerra le attività, anzi 111i11acciata
l'esistenza stessa di quelle opere. Sforttmata-
- mente, dì riflesso, a11clze le altre case e 111issiom
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della Cina vengono a soffrire le conseguenze
del co11fi#to esteso a tanta parte di quell'i111me11so
Paese, (J'l)e erasi aperto alle nostre opere in que-
sti ultimi anni un avvenire asrai prqmettente.
In mezzo a queste ed altre pene. eh.e sono la
cq11segue11za delle speciali condizioni in cui si
dibatte la povera w11a11ità, Iddio misericordioso
non ci lasciò mancare le sue consolaziom.
Anzitutto, coll'aiuto delle amme buone ab-
biamo potuto sostenere le o-pere esistenti, ' edll-
care migliai_a e miKliaia di orfanelH, contim,are
le missioni pur in me::;zo a molte difficoltà, e
formare 1m numero veramente notevole di vo-
cazioni.
Nell'anno testè decorso furono- pure a-pertP al
ci'.lto parecchie nuove chiese, tra cui quella
d1 Rue Planchat a Parigi dedicata a San Gio-
vanni Bosco, bemdltta dallo stesso Emùum-
tissimo Arcivescooo Ci(J'l)anni V erdier ed ono-
rata dalla presenza dell'Eccellentissimo Nunzio
Apostolico 1\\/fo-ns. Va/eri.
Furo110 inoltre ini~iate ci11qr,anlasei 1u,ove
fo1tda:::/011i.
Nuove fondazioni.
Salesiani:
In ITALIA: a Roma la paterna bontà del
Sommo Pontefice Pio XI volle, con un atto di
sovrana fiducia, affidare ai poveri Figli di Sm,
Gi(J'l)atmi Bosco la Direzione e Amministrazione
della Tipografia Poliglotta Vaticana; a Mon-
talenghe (A.osta) abbiamo aperto una Casa per
Afpira11ti Catechisti con Oratorio Festivo; a
Monteortone (Pad(J'l)a), wio Studentato Teo-
lopico; a Saluzzo' (Cuneo) un Oratorio Festivo.
In CECOSLOVACCHIA: a Praga, l'I stituto Card.
Kaspar; a Zilina ,m'opera giovanile.
fo FRANc1A: a La Perrelle una Casa di Asfri-
ranti Missionari; a Port Lyautey ,ma Parroc-
chia con Oratorio Festivo e Scuole Elementari·
a Tolone 1m Patronato od Oratorw Festivd.
1n OLANDA: ad Amersfoort Leusden una
Casa di Aspiranti.
In PoLONlA: a Chestochowa Ull .Orja,wtrofio.
In UNGIIERIA: a Mez6nyarad un Nmn'rriato
con Orntorio Festivo.
In A.RG.ENTINA: a San fsidro la nuova sede
tkl Noviziato.
Nel BRASILE: a Nata! un OratoriQ Fdtivo.
Nel PERù: a Lima 1J11 Oratorio Festi'vo con
Scuole Serali.
Nell'URUGUAY: a Juan L. Lacaze una Par-
rocchia con Oraton·o Festivo e Set1o!e Serali.
Fig lie di Maria Ausiliatrice:
I n lTALJA: hanno aperto le Case di Boves
Rivoira (Cuneo), Breme Lomellina (Pavia),
Castagnole Lanze (Asti), Confienza (Pavia)
Corte Palasio (Milano), Fragagnano (Taranto)'.
Pella (Novara), Nasca (Varese), Novi Ligure
(Alessandn·a), Saltrio (Como) con Se1.,ole ivla-
terne, Elementari e di Lavoro, Dopo-scuola,
Oratori Festivi, Catechismi e Opere Parroc-
chiali; d.i Cusano Milanino (Milano), Pia-
nezza (Toritw), Varazze (Savona) con Convitti
per giovani operaie; di Aversa (Napoli) con
Or/ anotrofto femminile. A Pisa esse assimsero
la direzione del R. Conservatorio di S. ll.1ma,
a L imone (Cuneo) la direzione del 1t PrPVen-
torio Infantile della Croce Rossa Italiana di
Ale~sa,tdria 1l, a Villadossola (Novara) la di-
rezione delle Opere Assistenziali <• Te-resa Ce-
retti_». Nelle Case già esistenti aggiunsero: a
Tonno-Borgo S. .Paolo una Scuola di Magi-
stero Professio,zale per I.a danna; ad Alba Mo-
retta (Cuneo) 1m Pensionato per stt1de11t1; a
Perosa Argentina (Torino), San Salvatore,
Frugarolo, Vignole Barbera (Alessandria)
l'assistenza alle Colonie elioterapiche.
In ALBANIA: a Kucova u11 at11.bulato..-io per
impiegati e operai dei, vari cantieri del/'A. 1.
P. A.
In BELGIO: a Havay-Jez-Mons un Gtardùw
d'Infanzia, Sci,o/e Elementari e Oratorio Fe-
stivo; a Jette m1 lntemato per bambini dai 5
aglt 8 mmi e Opere giovanili femminili.
Nella SPAGNA: a J abugo la direzione di ima
Colonia estiva. In tu tta la Spagna Na-::ionale
accolsero orfane di guerra, sia interne che esterne.
l1l UNGHERIA: /11 apr,rta la prima fondazione
U11ghe1 ese a Olad, con Ari.lo I n/antile, Scuoi.e
Popolari, Oratorio Festivo e Opere Parroc-
cht'ali.
Nell'ARGENTINA: a Moron - Sei di Settembre -
una Co/orna Agricola.
Nel B RASILE: a Cachoerinha (Matzaos) ima
Scuola Professionale.
In COLOMBIA: a Belén e a S. Barbara Set,ole
111/antili ed Eleme11tan.' con Oraton·o Fe~tìvo;
a 1\\ifedcllin una Casa-Famiglia.
Nel PRRù: a Puno w,a Sn,ola Professio1iale
Agraria pro Indige11e.
Negli° STATI UNJTI: a North Haledon un
Pensionato; a West Tampa nella Flon"da 1m
Orfanotrofio.
Nel VENEZUELA: a El Tocuyo e a Coro
Scuole Infantili ed Elenumtari e Oraton'a Fe-
stivo.
::::: 2 ::..:::

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Nell'Isola dt CusA: a Camaguey-el-Carmen,
Guajmaro, Santiago di Cuba, Santiago de
Las Vegas, Scuole Popolari, Serali e di Lavoro,
Oratorio Festivo e Catechi.sini annessi; a S.
Miguel del Padron rm Noviziato; ad Avana-
La Granja un Orfanotrofio con Oratorio Fe-
stivo; ad Avana, Spiaggja di Jaimantas, la
direzione della Colonia Man"na " Emanuele
Ruspali di Candriano r, e Swola lnfantile
" Rosa Alfa/toni ll!Jussolini >1 del Fascio di Avana.
Iniziative e proposte pel 1938.
Nel nuovo anno il Signore ci riserba due
gr<mdi co11Solazio11i: l'inaugurazione dell'am-
plialo Sa11t11ario di }daria Ausiliatrice e del-
l'altare di San Giovanni Bosco, e la celelJra-
rione del XVo Capitolo Generale dpfla Società
Salesia11a.
Ala/grado le 11011 lievi difficoltà dell'ora pre-
sente, i lavori della Basilica hanno potuto pro-
cedere alacremente, e si spera, colla vostra coo-
perazione, di condurli a compimento.
Col cuore inondato dalle più soavi emozioni
v'invito .fi11 d'ol'a ai solenni festeggiamenti, che
verranno celebrati dal 9 al 12 Giugno. Si volle
scegliere la data del 9 Giugno, perche ci n'corda
la consacrat:rione del Tempio di Maria Attsi-
liatrice nel 1868 e la trionfale trasla;:io11e di
Don Bosco Beato da V a/salice a V aldocco nel
1929. Sarà questo l'omaggio che la Famiglia
Salesiana unitamente ai Cooperatori e alle Coo-
San G iovanni Bosco sul letto di m orte li 3 i gennalo 1888.
peratrici offrirà a S. Giovanni Bosco 11el ci11-
qua11tesi1110 del suo glorioso transito da questa
terra al Cielo.
Sappiamo che da tlltte parti affluiranno 1111-
Torio.o . - L:1 c am.erettn ove mori Don Bosco, méta di continui pellegr.lnaggi.
:::...::
3

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merosi pellegrinaggi e cli.e sarà worme il co11-
còrso dei devoti. Verrà pllhblicato in tempo op-
portwzo il programma delle solennità, decorate·
dalla presenza e arlimate dalla parola di molti
illustri Prelati.
Abbiamo pensato di fare cosa gradita a tutll
dando alle fesfe uno spiccato carattere propi-
::natorio, organiz::::ando a tal fine l'ininterrotto
mccedPr.~ di preghiere e suppliche ai piedi del-
I'I111111agi11e fa1tmaturga di Man·a Ausiliatrice e
dinanzi all'Urna di S. Giovanni Bosco leggia-
dramente collocata nel suo altare monwne11tale.
Il Capitolo Generale avrà inizio il 23 Giu-
gno, e sarà preceduto dagli Esercizi Spìrituali.
Mi permetto di esortare i buoni Cooperatori e le
zelanti Coaperatrici a voler unire le loro alle
nostre preghiere per ottenere speciali e copiose
benedizioni sui lavon· del Cc;pitolo stesso a van-
taggio delle Opere Salesiane.
Ed ora propongo al vostro zelo pel nuovo armo
due opere in particolare.
La prima, come ben potete intuire, è il coro-
namento dei lavori del Santuario.
S. Giavanni Bosco a coloro che chiedevano
grazie a Maria Ausiliatrice raccomandava ge-
neralmente tre cose: 1,11a rumena di preghiere,
la Santa Comunione, e ,ma elemosina propor-
zionata alle proprie forze.
Durante qtiest'mmo e particolarmente in oc-
casione delle feste e/te verranno celebrate nel
mese di Giugtw ricorn·amo con accresciuta fidu-
cia al cuore materno della Celeste 11ostra A1m-
liatrice e al patrocinio di S. Giova1111i Busco,
ncordando però che il sacnjicio della nostra
ele111osi11a attirerà più copiose su di noi le gra.-:ie
e i favori celesti
La seco11da opera che caldammte raccoma11do
alla vostra carità è quella dl!lle vocazio11( .1a-
lesia11e: sarà questo appunto il tema principale
di cui dovrà occu.parsi il Capitolo Generale.
San Giovarmi Bosco considerò sempre i Coope-
tori e le CoO'j)eratrici come parte integrante
della Società Salesiana e li volle costantemente
a giorno anche delle itztimità di famiglia. Per-
mettete che, ml mo esempio, io vi prese1zti nella
dovula ampiez:::a il problema più grave ed as-
si/fa11te della 1wst,a Società, quello cioè della
formazione del personale Salesiano Esso può
sfuggire a taluni; eppure è di vitale impor-
tan:::a. !rifatti, oltre al numeroso personale 1,rià
formato che lavora nelle Case e J\\1issio11i, noi
dobbiamo preparare sen:::a sosta molti soggetti
atti a sostenere le opere già esistenti, a sostituire
i vecchi, i malati, i merli, e ad iniziare le nuove
fondazioni e missioni, sempre più numerose.
bi questi ultimi anni abbiamo fatto sforzi
veramente note'IJoli per creare, completare e
attrezzare le Case di for1111JZ'io11e in guisa da
avere, a sistemazione onnai ultimata, 1m get-
tito consolante, quale rimlta dalle cifre che sot-
topongo alla vostra considerazione.
Anzi tutto abbimno pe11sato agli Aspiranti:
sono circa settemila tra chieria, artigiani, agri-
coltori, catec/11.sti. Essi rima11g011.o in generale
durante un quinquenmo in appositi istituti, e
dalle loro fila escono in massima parte gli Ascritti
alla nostra Società.
Da parecchi amn quelli che vanno ai nav1-
ziati superano di 11011 poco il 1mg/1aio.
Uscendo dal N01Ji...---iato, i chierici passano
agli Stude1tt<1ti Filosofici per 1/ triennio liceale;
i coadit,tori fanno invece il triennio professio-
nale o agricolo. Q :wnto prima tra gli uni e gli
altri si oltrepasserà la c,fra. di duemila.
Più tardi i chierici, dopo uti peri"odo di vita
pratica, vanno agli Studentati Teologici per
prepararsi, i più durante quattro anni e altri
d11ra11te cinque anni, a.I Sacerdozio. Essi Jor-
111eran110 tra pocc tm gruppo da circa duemila-
cinqupcento a tremila.
Iujìne vi è ancora im nwrzero iwtevo/e clze
freqttenta le Università Ecclesiasti,he e Civili
per ottenere i titoli accademia necessari per
l'msegnmrumto negli Studentati, nei GimUlsi,
Licei, Istituti Professianaft· ed Agricoli.
Come vedete, è w, insieme di cifre e di lavoro
preparatorio impo11e11te e impressio11a11te.
Quest'esercito di circa tredicimda giovam, 111
costante aumento, tutti nel fiore dell'età, quando
cioè esigono spese più ingenti per vitto, vestito,
libri, tasse scolastiche e tant'altre cose, gravita
ltttto coli'enormità del suo pe.~o sulla Suietà
Salesiana.
Tenendo conto del sostentame11lo, della ma-
1mte11zione e del progressivo e cost.a11te irigra11-
dime11to degli edifizi, delle imposte, assi'.c11ra-
zio11i e spese straordinarie, si pub calcolare wia
cifra globale media di lire italiane tremila 011-
tme per i11divid1w in formazione, raggitmge11-
dosi così tm totale di circa 40 milioni.
Questo calcolo, che ùi certi anni p11ò anche
essere inferiore alla realtà, infonda e accresca
in t14lti noi - che 1zeL passato dobbiamo intrav-
vedere la caparra dl!ll'avvenÌl'e - quella fidu-
r.ra illimitata nella Divina Pr(lVt)ide,iza co11
cui San Giovanni Bosco c'i11seg110 ad affron-
tare con serenità le situazi.011i che u1r.aJ1a,,umte
possono parere, 11011 solo gravi, 1/lll ardimentose.
Ho voli.to esporvi queste cose di stretta i11ti-
mità per 1111 duplice motivo. In primo 11,ogo per
ringraziarvi e dirvi che siete propn·o stati voi
finora i proovide11ziali stnmumti di ci.i lddio
sz compiacque di servirsi per compiere un sl gra11
bn1e. In secondo luogo pe, eso~tarvi a couside-
4

1.6 Page 6

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rare e ad Q'l)ere pre:,mte,. d'ora in po, 11elle vostre SIANO PER u !\\hssmm CON SFOF. IN TORINO.
elemosine co11 crescente impt1g110 questo punto È questo w1 ENTE MORALE crenlo co11 apposito
di importanza tJt'rame11te vitale.
Decreto reale per ai11tore le Miss-ioni Salesiane.
roi ben .wpete con qtlanta 111sistem:a e, si Soprattutto poi da tutti s'innalzino fer-
chiegga da tutte parli l'apertura di mW11e Case mde pre.ffhiere per ottenerci da Di'o molte e b1w11P
e A,/issiorti, e {apele pure come, seco11do il pensiero voca:::io11i e i me::::ri per sostenerle
di Do11 Bosco, no11 v, si.o modo mighore e più Dopo m:en•i dette queste rnse lll'll'i11t1mità
proficw, d'impi-•gare le propne elemosine che della famiglia, mi snzto mm" oppresso dal peso
desti11midole alla formazione di sacerdoti, di della responsabilità. Sono perS11aso che voi mi
di missio,,ar, e di religiosi.
ai!lterele efficaceme11te a portarlu, che a11::;i la
Ora voi avete visto cl,r, per formare m, sa- vorrete condividere con me per 111pr:zo della pre-
cerdote si richiedono, nella nostra Co11grega- ghiera e della coopera-;:fone.
aione, 11011 meno di tredù:1 a11m, ed otto per u11 Nlentre scn"vo ho di11a111:1 a' 11ue1 occlu la
coadiutore. Ni si dimenti~/11 che, sul numero soai·e msione del Sant11ario di Maria Ausilìa-
indicato, 11011 so11Q pochi q11elli che p, r 1110/roi tni:e c/1e s'i11gra11disce ed obbella. Pr()prio ;,, que-
dz salute. st,,di, c011dizwm peda,:o;:irl1e od altre ni giom, abbiamo trimto al rited,..,.t ml'sse a
cause, non possono raggi-ungere la mtla.
nuoo" le 11utg11ificlze pitture della prt"miti'va cu-
i,·rge pl'Tln1110 n·f:olgere a quest'assillante pola, dipi11ta dal Rolfini.
problema porti.colare attenzione, e a tal fine S. Giooarmi Bosco ,,ide npet11lame11te 111
non vi sia tbsraro che vi metta dùtam::i al- sog110 scritte a gra11di caratten· m di 1ma stri-
cu111 me::::::i pratin per risolverlo.
scia bianca nell'inter,w di una chiesa varta e
In primo lllogo, ,utl distribuue elemosine, maestosa q1'esle parole: Hic domus mea: inde
t nessuno tralasci di fare ogni 011110 qualche sacri- gloria mea: qui la mia casa: di qui s'irra-
fizio per la f onnazio11e del personale Salesiano. dierà la mia gloria. Questo fatidico motto f.•errà
i?.: cosa ottima l'i11caricarn di pagare glo- perpetuato nell'ampliata Basilica.
balmer,/e o a raie lo pensione di quale/te ospi- Da a11m i11fatti il Sa11t11an·o di Valdocco ir-
ra11te, 11001z10 o studmte.
radia le glorie di Man"a Ausiliatn·ce per mez:::o
3° C"7 sia i11 grado di crem~ una Bflrsa Mù- della crnamfP de'iJo:::ione cl,p ùifìamma cuori
sionana, mterta11dola al nome di qualche per• sempre più numerosi.
rana cara o di qualche Santo d, particolare de- Ma voi pure .riete ùztimamenle r<mvinli che
vozùme, farà opem 'l'trame11te ,,tilt' ed enco- la glon·a di Maria A,lSiliotrice s'irradia di luce
miabile pr, la salwez-::a delle anime.
ancor più fulgida per opera delle ct>Titinaia e
Vi so11n talvolta persorn: jacoltose e sen:::a migliaia di Missio,uui che dal 1875, senJJa m-
famiglia elle 11011 sanno come impiegare le pro- lerrn:::io11e e co11 ritmo cresre11te, par/0110 da,
prie sostan:::e. S, co11si'gli a costoro di perpetuare piedi della sua lmmagi~ tam11at11rga pn por-
il loro 11ome fo11dm1M u11a Casa di formarione tare a luth i lidi la l,u-e della f Pde e la .fiam,,w
o un istituto Missionario, oppure dota11do dette del vero ,mwre.
CasP co11 1111 1mmero d, Borse di studio decorate Proct1rare che steno semp,e più 111m11:rost i
col loro 110111e È qunto ,I modo ,nigliore d, for- 1111ssio11ari, moltiplicare gli Apostoli, favornido
marsi una f annglia $J>m·tuale che trama11di ili e sosù,11e11do le voca--ioni salesiane, è t11lo degli
henedi~ùme ai posteri il proprio 11onu- o quello omaggi pitì gradi.ti al cuore della celeste nostra
di persone care in ,m ambimte di fert:ide pre- A 1m"/iatri.ce è ro11co"ere nel modo più efficau
ghiere e attrm1erso una operosità inrtuanle a o propo1:are ed accrescere la stia gloria.
va11togg,o della gttn•e,itù e del prossimo.
A q11es'la nobile misrionl' io v'itroito ,n nome
Non si dimentirhi che il bme fatto 111 vita di S. Giovanni Bosco e delle anime che aspel-
ha un mer,fo d1 gran l1111ga maggiore: Don Bo- t0110 di c.1serf' rondotte a solvammfo.
sco ripeteva rhe rtschiara di più ,m lttme da- Primo di fi,u·re, presento a11rhe a voi c0111e
vanti che molti di dietro. È anche vero però che Strenna spirituale pel 1938 querta pratica:
11011 d sempre posefbile disporre in vita e proctt- Santifichiamo il lavoro collo spirito e nelle
rars, i11 lai gwsa In gioia del brne attuato. Per opere di S. Giovanni .Bosco.
oò raccomandiamo a coloro che volessero com- l 1rvoca11do m1<1'11amente m di vo,, m!le vostre
piere IJllalcli, opera buona, per mezzo delle Ja,111:l(lie, sui vost•i i11terèlsi t ml/e vostre i11-
loro ultime t•olontà testammtanc, di fm:orire tem:1om lr ,:1azie più abbondanti, 1111 professo
di prefercr,zo le voca::io11i missionarie, di c11i vostro ricc111oscentissimo in C. J.
v'è 1111 estrrmo bisogno. A tal fine ro11sigliamo
di lasciare o per mezzo di legati o per predttà k
Sac. PIETRO RtCALDONE
proprie f'lemosi11e o sostanze al/'ISTITUTO SALE-
- Rettor Maggiore.
..;:
5

1.7 Page 7

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Mooteortono (P 8dova). - 11 nuovo S1u d.e n1-a10 1eologlco salesiano inau gurat o d a l Re1tor Maggiore.
P rofess.orl ed alunnl attorno a l Su per lore.
SOTTO LA CUPOLA stenza di S. Giovaruù Bosco sul nuovo anno
scolastico. Il 12, il Rettor Maggiore partl col-
DELL'AUSILIATRICE l'Economo generale pel Veneto ad inaugurare
il nuovo studentato teologico di Monteortone
ed a compiere la funzione della vestizione re-
La cronaca del mese di novembre registra ligiosa dei nuovi chieri<:i dell'lspettoria ad
commoventi tributi di suffragio per le anime Este. In serata arrivò invece S. E. Mons. Gior-
purganti. Oltre alle funzioni tradizionali del gio De Jonghe d'Ardoye, delle Missioni
giorno dei Santi e dei Morti, ispirate al più Estere di Parigi, Vicario Ap. di Yunnan-Fou
squisito senso liturgico, pii pellegrinaggi al (Cina), che si trattenne due giorni, celebrando
Cimitero. In due turni poi, student~ ed arti- all'altare dell'Ausiliatrice e del nostro Santo.
giani si recarono anche al Sacrario dei Caduti li r9, all'altare del Santo celebrò S. E. Mons.
ove il loro Direttore celebrò la santa Messa. G. B. Megnier, vescovo di Angoultme e
La domenica 7, convennero invece a Valdocco subito dopo S. E. Mons. Antonio Valente da
numerosi ex-allievi per la commemorazione Fonseca, vescovo di Vila Real (Portogallo) e
dei compagni caduti in guerra. Con bandiere nostro grande benefattore. Il 20, P. Quenard,
_f! gagliardétti, assistettero, nella basilica di Maria Superiore Generale degli Assunzionisti. TI 21,
Ausiliatrice, alla Messa celebrata da1'Direttorc festa anticipata di Santa Cecilia coll'esecuzione
generale delle Scuole salesiane dott. D. Renato di una nuova messa di ottimo effetto. Nella
Ziggiotti, ex-capitano di artiglierià, quindi cappella Pinardi, convegno dei giovani di A-
sfilarono in corteo al monumento di Don Bosco zione Cattolica dell'Oratorio salesiano S. Ago-
deponendovi una corona d'alloro, e si raccolsero stino per una mezza giomata di ritiro. Altra
nel salone-teatro per la commemorazione mezza giornata di ritiro tennero, la domenica
ufficiale tenuta dall'avv. Din•o Andreis di seguente, nella stessa cappella, gli Uomini di
Cuneo. Il giorno u, scesero all'Oratorio i Azione Cattolica dell'Oratorio di S. Paolo.
Liceisti del collegio di V~salice ad implorar e Pellegrini alla spicciolata ogni giorno e qualche
la benedizione di Maria Ausiliatrice e !'assi- comitiva nei giorni festivi.
::::::: 6 .::..::

1.8 Page 8

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IN FAMIGLIA
Sette gag liardetti regionali ai
nostri giovani di Azione Cattolica.
7 novembre u. s. il Santo Padre Pio Xf ha ri-
cevuto nella Sala del Concistoro i rappresentanti
delle Associazioni di Azione Cattolica risultati vin-
citori nella gara nazionale di cultura rcligiosà e di
canto saeto
Fra le Associazioni premiate, quattro che fioriscono
nelle nostre Case vinsero il gagliardetto regionale,
aggiungendo gloria alle tre vincitrici dello sco,so
anno.
Sette gagliardetti regionali • in un biennio non
son poca cosa. fssati fra gli altl'i premi riportati in
gran numero nelle singole diocesi, documentano
eloquentemente il fervo,e del.le nostre Associazioni
interne ed esterne per lo studio della religione e per
la cultura del canto sacro. E noi, riparando anche
al silenzio dello scorso anno, cogliamo questa occa-
sione pei indicare le sette Associazioni eminenti al-
l'ammirazione e al plauso dei Cooperatori, all'emu-
lazione dei giovani:
1936·
ESTE (Collegio Manfredini) Associazione Guido
Kegri, vinse il gagliardetto mpira11/i della I zo11a.
FRMòCATI (Collegio Villa Sora) - Ass. S. Giovanni
Bosco, vinse il gagliardetto aspiranti della III :i:o,UJ.
PALERMO (Collegio Don Bosco) - Ass. Don Rua,
t,'Ì11Se il gqgliardetto a.spiratili d"lla IV zona.
x937:
FRASCATI (Oiatorio Salesiano Capocroce) - Ass.
D omenico Savio vinse il gagliardetto aspiranti ,,,.
gionale Lado.
Ml?SSrNA (Collegio S. Luigi) - Ass. Domenico Savio,
vinse il gagliardetto aspir<Jllli della VI zo11a.
PARMA (Collegio S. Benedetto) - Ass. Don Carlo
Bamtta, vinse il gagliardetto effettn•i della fV zona.
TORI.NO (Liceo Valsalice) - Ass. Don Bosco Santo,
vinse il gagliardetto efjtth'vi della IT zona.
L 'ultima elencata, quella che vive nel Liceo Val-
salice, ba sop,a di sè la benedi?Àone di Don Bosco
che santificò quel luogo con la quarantenne presenz.a
della Salma... Non solo essa meritò una menzione
particolarissima di lode nella recente augusta pre-
miaz.ione pontificia, ma nella Pasqua del decorso
anno ricevette anche in dono una grande fotografia
del papa, con firma autentica per lo stile con cui i
centodieci soci avevano celebrato l'o_ffcrtn del chicco
di grano. Dopo la Comunione, fatta tutta per il Papa,
ogni socio con gesto pieno di pietà, tolse da un vas-
soio, tenuto da un compagno, un chicco di grano e lo
depose in un a ltro vassoio d icendo: siapane eucaristico
per la vita del Santo Padre! La formula ripetuta
centodieci volte segnò un crescente di commozione
che diventò poi inno di ringraziamento, quando si
seppe della ricuperata sanità dd Papa. Q uei cari
giovani piamente credono che le loro r,reghiere e
- Torino - Valsalice. • L'Associazion e di Azione Cattolica vlnc ltrlce <h!I a3'llardetto.
7

1.9 Page 9

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il loro chicco di grano, diventato pane per le Messe
del Santo Padre, non siano state estranee a questo
prodigioso ringiovanirsi del Vicario di Cristo ot-
tantenne.
Anima dell'Associazione è, come tutti sanno, il
nostro Don Cojazzi, il quale protende il suo aposto-
lato a tanti altri giovani, anche fuori de.I Collegio di
Valsalice, colla Rivista dei giuvam che da diciotto
anni dirige con ardore e sapienza. La raccomandiamo
caldamente soprattutto agli studenti delle scuole
medie superiori (1 ).
1TALIA - Alassio. - Conunemorazione
della Ven. Madre Mazzarello.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice che prestano le
loro cure al fiorente Lict.oo-Ginnasio salesiano pa-
rificato, ne.Ila ridente città di Alassio, pensavano
ad un'intima cordiale commemorazione del cente-
naiio della nascita della venerabile loro prima Su-
periora pel 1; ottobre u. se. Ma l'Istituto salesiano
la fece assurgere alla solennità delle grandi celebra-
zioni, invitandovi autorhà e personalità ed una folla
di citt1dini. L 'oratore P. Regatieri O. P., <:On tocchi
smaglianti, ritrasse in Maria Mazzarello l'adiu torium
si11rile sibi preparato dalla Provvidenza al santo
Don Bosco per l'assistenza della gioventù femmi-
nile; e, r icordando n giorno in cui la venerabile
l\\ladre accompagnò personalmente le prime Suore
al Collegio di Alassio, prima di volare al Ciclo,
ne trasse auspici di benedizione sull'Istituto e s ul-
l'intera città.
(1) Rif..isla à«i gioro11i. S. E . I., Co~ Regina Mar-
gherita, 1;6 - Torino 109. L . r 2,50 all'~nno.
- Anacapri. - Omaggi a San Giovanni
Bosco.
Anac;apri ha voluto tribut:.ire solenni ufficiali
festeggiamenti a San Giovanni Bosco dal 14 al
17 ottobre u. s. dopa un triduo predicato dal sale-
siano Don Fiora. Intervennero tutte le autorità.
L'Ecc.mo Vescovo di Castellammnre di Stabia Mons.
Federico Emanuel tenne pontificale e benedisse lo
stendardo dei Fanciulli Cattolici. La processione
del pomeriggio, attraverso le vie della cittadina in-
castonatn nell'incantevole isola di Capri, fu una di-
mostrazione eloquente dell'adesione della popola-
zione alla devota iniziativa del comitato ex-allievi
e Cooperatori che col rev.mo Don Farace si lusinga
di ospitare presto un'Opera salesiana in un edificio
già pronto ed attrezzato.
- Ivrea. - Convegno interdiocesano di
Decurioni dei Cooperatori Salesiani.
L '1 1 novembre u. s. l'Istituto Missionario Sale-
siano Cardinal Cagliero •• che ospita circa 200
giovani Aspiranti Missionari, accolse a festa i Di-
rettori Diocesani e Decurioni dei Cooperatori Sa-
Jesumi delle D iocesi di I vrea e di Aosta che si rac-
colsero a convegno. Lo presiedette l'Ecc.mo Vescovo
di Aosta, Monsignor Francesco lmberti, con S. E.
Mons. Coppo, Vescovo salesiano. Sua Eccellenza
Mons. Vescovo di l vrea, impegnato in visita Pasto-
rale, era rappresentato dal Vicario Generale l\\lon-
signor T asse. Rappresentava il Rettor Maggiore il
dott. D on R enato Ziggiotti, direttore generale delle
Scuole Salesiane.
8
:::.::_
Siam. - I nostri s tudc.ntl dJ filosofia o teologia.

1.10 Page 10

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Lima (Perù), . l n~lrl gioYani Esploratori s_aJu1ano l'ingresso del Ministro d ' Italia e della Missione aeronaulica.
Primo relatore fu il can. Minellono che, con rara
competenza e caldo affetto, richiamò in ropida sintesi
l'origine e lo scopo della Pin Unione dei Cooperatori
Salesiani fondata da San Giovanni Bosco. li can.
Gaod trattò quindi del cuJto di $. Giovanni Bosco
nelle due Diocesi sottoJjneandone l'ammi,abile dif-
fusione. Mons. Cavallo, parroco di Montaldo Dora,
rievocò infine la figura del Servo di Dio D. Michele
Lima (Perù). - Il Ministro d'llaJla coUn Missione aeronaul lca al nos1ro Istituto.
:::::

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Rua con urui fervida orazione che commosse pro-
fondamente l'assemblea.
La cordiale discussione portò all'approvazione
di un pratico ordine de.I giorno.
I comscnuti salirono quindi alla Cappella ove
S. E. Mons. Imberti impartl a tutti la trina Eucari-
stica benedizione
ARGENTINA - Bahia Bianca. - I primi
aerei della linea Buenos Aires-Terra del
Fuoco inaugurano il servizio recando
l'im.magine di S. Giovanni Bosco.
Nella prima metà di rtovembre la Linea Buenos
Aires-Terra del Fuoco ha iniziato il servizio aereo
per trasporto pnsseru::eri e corrispondenza, ed il Se-
gretariato reg:onale degli ex-allievi salesiani del Sud
Argentina ha avuto la felicissima idea di offrire
tre medaglioni di bron7,0 recanti l'immagine del
nostro Snnto Fondatore ai tre apparecchi trjmotori
scelti pel volo inaugw'llle. La cerimonfu della con-
segna si è svolta nel nostro Collegio di Bahia Bianca
fra entus:ast:che dimostrazioni e fervidi voti. La
Società ha accolto con molta gratitudine l'omaggio,
lietn di iniziare il servizio sorto gli auspici del Santo
che ncl 1875 mandava i suoi missionari a civilizzare
quelle remote contrade. E il gesto è riuscito tanto
più caro n tutti perchè proprio in quei giorni le
Missioni saJesiane della Terra del Fuoco celebra-
vano il giubileo d'oro q.ella loro operl,I di evaogeliz.
zazione, avendo raggiunto la parte meridionale della
zona ari!entina e C:lene nel .1877.
CECOSLOVACCHIA - Praga. - Benedi.-
zione del nuovo Istituto " Card. Kaspar "
e consacrazione della cappella.
Il 24 ottobre u. s. è terminata la costruzione della
prima patte della nuova Ca~a salesiana innelz11ta ne l
quartiere di Kobylisy, alla periferia di Praga, com-
pcendcntc anche una graziosa cappella dedicata a
Santa Teresa del Bambino G.i:sù. I Cooperatori e
benefattod poterono cosi ammirare la bella mole
del lavoro compiuto in un sol anno, grazie alla loro
generosità ed alla benedizione sensibile di S . Gio-
vanni Bosco.
Lo stesso Eminentissimo Arcivescovo Cardinale
Raspar volle compiere la cerimonia di inaugurazione
benedicendo l'edificio a lui dedicato e consacrando la
cappella, dopo u.na fervorosa predicazione del can.
di Stara Boleslav Mons. Giuseppe Malck. Al ter-
mine della funzione, Sua Eminenza si felicitò coi
Salesiani, co.i Cooperatori e coi fedeli, dicendosi lieto
di suggellare col sacro rito le feste decennali del-
l'entrata dei Salesiani in Cecoslovacchia e la prima
fase delle grandi • Giornate religiose di P f'tlga
che hanno ridestato tanta fede nella Nazione. Ac-
costò quindi le due figure di Santa Teresa del Bambin
Gesù e di San Giovanni Bosco per trarne preziosi
eccitamenti di vita cristiana.
La giornata si chiuse nel pomeriggio in Santa
Croce coll'intervento del Nunzio Apostolico S. E.
Monsignor Ritter il quale, dopo il discorso di
circ:(>stnn7.a, impartl la trinn Benedi:r.:one eucari-
stica.
---
10
Mlyazaki (Glapp<>ne). • Li vestizione de Ue prime s u ore iriopponesi.
--=

2.2 Page 12

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Leusden (Olanda). - li nuovo Istituto oaleslano.
OLANDA - Leusden. - Benedizione ed
inaugurazione della nuova Casa sale-
siana.
Graz:e allo zelo di un fiorente comitato di Coo-
peratori, nell'autunno p. p. si è potuto inaugurare
ufficialmente il nuovo Istituti> per Aspiranti sale-
siani che accoglie già una quarantina di giovani stu-
denti, anelanti di seguire la loro santa vocnzione.
Intervenne l'Ecc.mo Nunzio Apostolico all'Aja
Mons. Paolo Giobbe, il quale compì la cerimonia
della bcnediz.ione ed a:,sistette pontificalmente alla
Messa solenne. 1 giovani lo ricevettero con evviva
e canti in lingua italiana, e nella stessa lingua uno
di essi gli diede H benvenuto, esprimendo la g:oia
e la gratitudine di tutti per la patema degnazione
del rappresentante del Papa. • Abbiamo voluto sa-
lutarla - soggiunse - henchè poco abili ancora,
nella lingua cli Dante e del Papa, nella lingua del
nostro santo Padre Don Bosco. Lei preghi per noi,
affinchè i primi figli di Don Bosco nel • paese dei
fiori • siano tutti fiori olezzanti nel ,::iardi.no sale-
siano •·
La festa si chiuse nel pomcrigg;o con una brillante
accad~ 'a, in cui i giovani alternarono prose e canti
io lingua olandese, italiruia, tedesca e francese.
Circondavano Sua Eccellenza l'Ispettore salesiano
Don Nìederm:1yer, parecchi parroci del vicinato,
insigni Cooperatori e personalità del clero e del l:u-
catò. Dopo brevi parole di omaggio del Direttore
Don Kremer, il rev.mo dott. Thijssen di Utrecht
tenne un nobilissimo disco, so su Don Bosco e
l'Opera sua in Olanda. li Presidente del comitato
dei Cooperatori che mise a disposizione la casa
assicwò l'assistenza anche pel futuro. Quindi 'Mons.
Nunzio s'alzò applauditissim.o a suggellare colla
sua parola e colla sua benedizione la gioia di quel
giorno. Egli si disse particolarmente lieto, com,;,
.rappresentante del « Papa di Don Bosco •• di sa-
lutare l'apertura di una nuova Casa salesiana in
un'ora in cui il cuore del Papa è afflitto da tante
amarezze, e ringraziò in modo speciale l'Arcivescovo
che ospita i Salesiani nella sua diocesi e che pro-
prio di quei giorni stava organizzando l'Azione Cat-
tolica secondo i desideri del Santo Padre.
Tutti i giornali dell'Olanda diedero pubblic;tà
alla cronaca con espressioni di cord:ale simpatia per
l'Opera salesiana
PERU - Lima. - Il Ministro e la Mis-
sione aeronautica italiana all'Istituto sa-
lesiano.
Il 27 settembre· u s. il nostro Colleg:o di Lima,
che educa annualmente un m"gl iaio di alunni, accolse
con immensa festa il R. T. Ministro d'Italia Gr. Uff.
Giuseppe Talamo Atenolfi, marchese di Castelnuovo,
che accompagnava il Generale Ulisse Longo coi
suoi ammirabili ufficiali e piloti d~lla missione ae-
ronautica italiana alla visita delle Opere salesiane.
Cantato l'Inno Nazionale e Giovmezza, l'Jspettorè
Don Manachino diede il benvenuto ufficiale salu-
tando in un brillante discorso • le aquile meravigliose
che conoscono ormai non solo il cielo stellato d'I-
- talia, ma tutti i cicli del mondo. ed in tutte le parti
II

2.3 Page 13

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IL 31 GENNAIO p. V . cinquantenario del gloi:ioso transito di San Giovanni Bo
dell'antica cupola della basilica di Maria Ausiliatrice. - La grandiosa composizione pitt
Ausiliatrice, le glorie immortali del Santo. Ne anticipiamo l'illustrazione ai nostri Coop,
12

2.4 Page 14

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s'aprirà solennemente il ciclo delle grandi celebrazioni salesiane coll'i'naugurazione dei restauri
1 del Rollini riapparirà in tutta la freschezza dei suoi colori, esaltando, coi trionfi della Vergine
,,i con quattro fotografie che, integrm1dosi a vicenda, co11sentono l'ammirabile visione d'insieme.
-

2.5 Page 15

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Das>:awa (Polonia). • L'attlvo dell'Arcivescovo p er la funz.lone
nacque dalla sun designa•
zione; tutte si vinsero col-
l'aiuto dei buoni e l'oppor-
tuno interessamento del-
l'attuale Diretto1c spirituale
della Società Salesiana sig.
Don Ti1one. Al termine
della funzione Mons. Arci-
vescovo rilevò la provvi-
denza del sacro edifizio «nel
pacifico paese d'un giorno
divenuto ornai un importan-
tissimo centro industriale
per lo sfruttamento del gaz
minerale che vi abbonda 1
e si compiacque che la CO·
struzione • fosse un degno
monumento della pietà e
della fede degli industriali
del luogo, nonchè della ci-
viltà cattolico-romana che i
Polacchi si vantano cii por-
tare in quelle lontanissime
plaghe della loro eroica na-
zione•·
sono messaggere intrepide del valore, del genio e
della fede della nostra immortale italica gente •·
Quindi si svolse il programma di una simpatica
accademia di omaggio, coronato dalla parola alata
del Generale Longo il quale, ringraziando, .assicurò
che non si sarebbe mai dimenticato « della gloriosa
Repubblica del Perì'I e dei buoni Salesiani che in
tutte le parti del mondo, s,:,guendo gli esempi del-
l'immortnl.e Don Bosco, fulg'da gloria italiana, rac-
colgono abbondanti frutti della loro attività e sacri-
L'Ispettore salesiano D on Cieslar ringraziò Sua
Eccellenza, autorità e benefattori, assicurando il
più largo concorso dei figli di Don Bosco all'attività
religiosa dcli 'archidiocesi.
ficio
Oall'Istituto salesiano, gli illustri visitatori pas-
sarono a quello delle Figlie di Maria Ausiliatrice,
ammirandovi lo stesso entusiastico spirito e racco-
gliendo le stesse fervide cordiali manifèstazioni.
POLONIA - Daszawa. - La posa della
pietra angolare della chiesa salesiana
dedicata alla Sacra Famiglia.
Il 26 settembre u. s, S. E. Rev.ma il dott. Bolcslao
Twardowski, arcivescovo metropolita di Leopoli,
con tutta la solennità del rito, benedisse la pietra
angolare del tempio salesiano che verrà dedicato
alla Sacra Famiglia. Assistettero tutte le autocità
della provincia, il clero dell'archidiocesi, numerose
personalità e Cooperatori salesiani, cd una folla di
popolo convenuta anche dai paesi vicini. Il tempio,
le cui mu1a ,affiorano già notevolmente dal suolo, ·
ha una bella storia che si rinllaccia ad un'indicnzione
quasi profetica dell'immediato successore di S. Gio-
,0,mni Bosco, il $er\\'O cii Dio Don Michele Rua, il
q_uale, nella sua prima visita in Polonia, designò
proprio Daszawa come centro di rigogliosa vita sa-
lesiana attorno ad una grande chiesa che conveniva
al più presto costruire. Difficoltà dapprima insor-
montabili ritardarono l'attuazione del prcg~ttc ~
Oaszawa (Polonla). s. E. l'Arcivescovo benedice la
pie tra angolare del nuovo templo.

2.6 Page 16

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DALLE NOSTRE MISSIONI
GIAPPONE
Un ardente voto de l Santo Padre ai
missionari, consolante realtà per noi...
1l111atissi1110 Padre,
li Signore non Lascia mai senza consolazione
i suoi missionari e viene mirnbilmente alter-
nando le gioie alle croci. Gran conforto la
recente , i:.ita del suo rappresentante sig. Don
Candela e dell'amatissimo Don Bcrruti, che
ci portarono la benedizione, la parola, le diret-
tive elci Rcttor Maggiore. Solo chi risiede
all'estero, lontano da tante persone e cm:c ca-
rissime - il missionario specialmente - può
c..~perimentare e dire di quale ineffabile con-
solazione, di quale santo incitamento riempia
il cuore il vedere volti amati, udire la parola
confortatrice e ammonitrice del Padre lon-
tano... Sono momenti in cui l'anima si bea
e si affranca.
Grazie, grazie, amatissimo Padre, di questa
immensa carità. La sua parola non è caduta
invano, e, colla grazia di Dio, produce e pro-
durrà a lungo i suoi frutti.
Proprio durante la visita, un'altra grande
con•olazionc ci ha elargito il Signore: quella
di vedere realizzata anche nella nostra Prefet-
tura Apostolica la forma7.ione di una Congre-
gazione rcligio~a femminile indigena secondo
i \\'Oli ardenti del S. Padre, che nell'Enc. Rerum
Ecclmue co l esorta gli ordinari llelle Mir.-
sioni: " È necessario... che fondiate congre-
gazioni rcli1dose indigene dell'uno e dell'altro
sesso i cui ~oci profc:;sino i conGigli evangelici».
Nel pa.<:sato giugno, la Congregazione pi Pro-
paganda Fide ne diede licenza, e il 22 agosto,
si compi la ve,tizione delle prime cinque no-
vizie, che, il 29, iniziarono canonican1ente il
loro noviziato.
La fonnazione di buoni elementi indigeni,
che coll'esempio e colle opere coadiuvino il la-
,·oro del missionario, è di tale utilità, per non
dire ueussitti, in Giappone, che si pub ritenere
una condizione indispensabile per realtzzare
e l.pecialmcntc stabilia.are il larnro di apct,to-
lato. Il no ,tro b.1on D. Cavoli può godere
di tale fondazione nel Signore; l'h;pir:izione
a'l'Utd per dare tabilità all'O.:pizio di Miya-
zaki e per moltiplicare l'opera di bene ini-
ziat.'l, comincia ad avere la sua prima attua-
zione. L e brave suore giapponc.'li della Carità,
come furono zelanti nella primiera condizione,
lo saranno ancor più, quando, consecrate a
Dio in modo speciale, potranno zelame la
gloria come religiose. Scopo speciale della
nuova Congregazione è la propagazione c.ell.1
fede colle opere di carità, sia corporali che ::pi-
rituali, tttnt<> negli istituti di beneficenza per
vecchi, orfani, infanzia abbantlonat.l, quanto
negli ospedali, nella visita e cura degli infermi
a domicilio, e in oeni sorta di opere di assi-
stenza sociale per ogni genere di persone.
Sorta dagli umili inizi della Conferenza lo-
cale di S. Vincenzo de' Paoli, rafforzatasi
nel sacrificio e nel lavoro di ai;sh;tenza dei po-
veri vecchi ed orfanelli dell'oc::pizio di Miya-
zaki, conta già, oltre le prime novizie, una
quindicina di altre, che attendono con ansia
il loro turno, ed altrettante r:iovani aspiranti
che vengono preparandosi, nello studio e nel
lavoro, alla futura m.Lc;sione. Raccomando
questa nascente pianticella (a cui tutti di gran
cuore auguriamo l'esten!sione della pianta di
senapa del Vangelo) alJe sue ardenti preghiere
ed a quanti amano unirsi con noi in spirito
ed opera alla dilatazione del regno d i Dio in
questo grande Impero. La funzione della
vestizione si svolse la domenica 22 agosto,
ott.wa del!'Assunzione, nella chiesa di ).l iya-
zaki. Yisi protesi, occhi intenti e imperlati di
t lagrime, h1bbra mormoranti preghiere...
difficile cogliere l'espressione dei sentimenti
dal volto giapponese; ma in questa manife-
stazione tanto inte1·essante, di cui si sentivano
tanta parte, di fronte a protagonisti g,-iappo-
ne.,;i autentici... si notava in tutli preghiera,
soddisfazione, ringraziamento, speranza. Il
b:ion D. Ca\\oli, che meglio di tutti poteva
spiegare il genuino spirito della nuo,·a Con-
gregazione, ne aveva preparato gli animi.
Graziosi fanciulletti biancovestiti seguivano
le fortunate, che ad,>me dei loro sgargianti
kimono, nascoste nei grandi veli, col cero ac-
ceso in mano, si prostraronC'I d:ivanti a Dio,
facendo pubblicamente la loro franca dichia-
razione di preferire per loro porzione Gesù...
Cambiata la scena, tra i canti, inneggiami
alla mistica unione con Gc,ÌJ, rientrarono
yc,;tite dell'abito nero di no\\ iziato e presen-
tarono al Signore le loro proirec,!"e. li una nuova
fonte di attività propagatrice di bene, è un
nuovo passo che a suo tempo darà i suoi frutti
più o meno copiosi secondo In corrispondenza
:::::.

2.7 Page 17

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delle religiose alla grazia di Dio, e gli aiuti dei
buoni che invoco per mezzo suo.
Ci benedica tutti, affinche possiamo tutti
corrispondere alle grandi grazie del Signore.
Come figlio aff.mo
Mi'yazaki, agosto l937•
;\\Jons. VINCENZO C 1MAITI
Prefetto Apostolico.
CINA
Nella tormenta della guerra.
T'e11.mo Padrr,
Finnlmente possiamo darle qualche notizia
sulle pe(ipezie cli questi mesi di guerra.
Da un anno appena ci eravamo trasferite
al nuovo Ospedale Cuore Immacolato di
:\\faria •• don.1to alla munificenza del bene-
merito Comm. Lo-Pa-H ong, e la nostra vita
vi Rcorreva normalmente. Tutto, anzi, faceva
sperare uno sviluppo sempre maggiore delle
varie opere che, via via, andavamo organiz-
zando intorno all'Ospedale: l'Orfanotrofio,
una piccola scuola elementare, l'Oratorio fe-
sti"o, la visita dei malati a domicilio... Numerosi
i bnttesimi tra gli infermi, anche adulti; e
non pochi, già cattolici, sviati e dispen.i dalle
tristi vicende della guerra cino-giapponese del
l Q32, ricondotti alla fede e alln pratica della
vita cristiana.
Ai primi gruppi di neo-comunicandi, altri
se ne stavano preparando in occ:isione della
prossima solennità dell'.\\ssunta; nè mancavano
le primizie di vocazioni indigene: due giova-
nette cinesi di Shanghai, aspiranti alla ,,ita re-
ligiosa salesiana...
Tulto questo fervore di ,;ta fu arrestato
bruscamente la sera del 12 agosto, quando
giunse inanesa !:i notizia del pericolo immi-
nente in cui ver:mYa l'Ospedale e la necessità
di abbandonarlo al più presto. Con ùue auto-
ambulanze, aiutate dai Salesia1ti , provvedemmo
anzitutto a porre in salvo ammalaLi e bambini,
facendoli ritirare in ospedali e ricoveri, situati
in altra parte dell'estesa città, e poi, col cuore
angosciato, dovemmo allontanarci anche noi,
trovando ospitalità presso le ottime Madri
Francescane di Maria, che già ci avevano
accolte al nostro arrivo in Shanghai.
All'indomani ritornammo all'Ospedale, cer-
cando di safrare qualche cosa, almeno delle
più indispensabili; ma fummo costrette a ri-
tirarci presto, perchè il fragore della guerra
si avvicinava sempre più, e tutto il q~rtien:
Cina (Hon:-Kon11> l,'imponente maua del noslrl alunni
:::::::
.:::...:

2.8 Page 18

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stava per essere accerchiato e tagliato fuori del
resto della città.
Due giorni dopo, proprio nella festa del-
1'Assunta, ci attendeva un nuovo e più fretto-
loso esoJo, chè anche l'Ospedale " Sacro
Cuore delle Madri Francescane sta\\'a per
essere distrutto wùle bombe e dalle fiamme.
Questa seconda volta ci rifugiammo nella così
detta Concessione Francese 11, la parte re-
lativamente più sicura, dove fummo accolte
nella Casa Centrale delle buone Suore della
Carità.
Dell'edificio abbandonato, quasi nessuna
notizia sicura. La località di Chapei, non pre-
senta\\'3 omlai che rovine; e vari padiglioni
dell'Ospedale furono vittime delle bombe e
dell'incendio.
li Signore, il quale permise che noi rima-
nessimo prive di tutto, giacchè nella ripetuta
fuga andò perduto anche quel poco già fati-
cosamente salvato, non ci lasciò tuttavia senza
il dono divino di anime da salvare: il tesoro
più ambito dei nostri cuori.
li Rettore della celebre Univen.ità Cattolica
Aurora », che pochi giorni prima dello
scoppio della guerra aveva fortuitamente co-
nosciuto il nostro Ospedale, sapendoci ospi-
tate nella Ca11a Centrale delle Figlie della Ca-
rità, poco distante dall'Università stessa, ci
pregò di prestarci per la cura dei soldati feriti
ivi ricoverati.
Accettammo subito con gioia la proposta,
che, mentre ci offriva un lavoro conforme al-
l'opera che a,•evamo dovuto abbandonare,
rendeva anche più caro il nostro apostolato
a pro' delle vittime della guerra che ne avevano
più urgente bisogno..
Tre suore assunsero immediatamt:nte il ser-
vizio dalle prime ore del mauino fino all'im-
brunire, assillate dallo strazio dei poveri ed
eroici soldati portati dalle auto-ambulanze,
con le membra orribilmente mutilate. Se ve-
desse che scempio! Alcuni giungono appena
in tempo per ricevere il Battesimo. Si fa tutto
quello che si può per sollt:varli dalle loro
sofferenze fisiche e morali, mentre si cerca
d'insinuare nelle anime loro qualche senti-
mento di quella religione che essi non cono-
scono, ma di cui sentono il fascino attraverso
gli esempi di abnegazione e di sacrificio di chi
fa loro disinteressatamente del bene.
Casi pictosi~-;imi fanno riful~ere anche più
agli occhi dt:i pagani l'eroismo della carità
cristiana, che, sebbene nascost:i, non conosce
ostacoli. Venne portato, tra gli altri, un po-
vero soldato che cm ferito da parecchi giorni.
Nessuno lo voleva avvicinare perchc esala-va
un odore insopportabile, prodotto dalla tume-
fazione delle numerose e profonde ferite.
l\\.fa fu accolto con amore dalle nostre Suore
che vedevano in quell'infelice un'anima da
salvare. Esse sole ebbero il corag~io, come
dicevano altri soldati, di medicare quelle piaghe
e di prestare, con inalterabile screnilà, tutte
le cure che gli altri sdegnavano di porgere.
Non è meraviglia che anche i più restii si
commuovano e vogliano solo la suora vicino
al proprio letto. Essi non si sanno spiegare
come un'europea si dedichi con tanto disinte-
resse a cure cosi amorose verso di loro; ne am-
mirano quìndi reli~iosamente l'opera ed ascol-
tano volentìeri quanto essa dice anche quando
sa appena balbettare la loro lingua. Son buone
parole che li sollevano e li portano verso un
bene che essi non conoscono ancora, ma a cui
anelano istintivamente. Co-;l la grn7.ia di Dio
penetra nei loro cuori. Chiedono con insistenza
la medaglia della Madonna e Lutti quelli che,
guariti, ripartono ad offrire nunvamente la
loro giovane vita per la patria, vanno sostenuti
da una nuom energia, che non è la fona fisica
ricuperata, ma qualche cosa di più sublime:
è la fede che comincia a penetrare nelle anime
loro.
Il Rettore dell'Università si mostra molto
soddisfatto del lavoro delle nostre suore in-
fermiere e ci supplica di continuargli il nostro
aiuto.
Le tre suore suddette avevano da pochi
giorni assunta questa missione, che ci venne
offerta anche l'assistenza di uno dei maggiori
centri di rifugiati, ove a rutt'oggi sono raccolti
circa 6000. È un grande isolato composto di
piccole casette separate e di stanzoni, antica-
mente adibiti a bonzerie, cui fa centro una
pagoda. L'edifizio è mezzo diroccato, ma
porta a11coro i segni di un'antica bellezza e
comodità. L'andirivieni confu:,o di tanta gente
non permette a tutta prima di distinguere i
reparti destinati alle singole famiglie nel dedalo
delle stanze. Ciascuna ha ammonticchiato per
terra quel po' di roba che ha potuto portare
con sè. Sono talora fino a 20, 30 le famiglie
raccolte in una stessa stanza. L'occhio :;i rag-
gira fra questi infelici riuniti dalla sventura
e l'orecchi'l sente un'infinità di storie dolorose,
mentre si prova un senso di amarezza di fronte
all'impotenza ili aiutarle come i.i vorrebbe.
Ogni giorno s'incontrano piccoli esseri che
stanno per morire; e allora, fta una parola di
conforto per la mamma e un.1 carezza al bam-
bino, si versa sulla fronte dell'innocente l'acqua
che lo trasforma in angelo del Paradiso.
- C'è uno stanzone appartato, ove portano i

2.9 Page 19

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moribondi: si può chiamare J'anticamera del
paradiso perchè nessuno esce senza il passa-
porto celeste. Questa carità ci conforta degli
altri soccorsi che non possiamo recare. Pen-
siamo alla gioia che proveranno al vedersi
aperte, dopo una morte fra tanti stenti, le
porte della beata eternità; e questo ci fa sop-
portare tutte le angustie e i pericoli dell'ora
presente. Yarie stanze furono adibite ad uso
ospedale per la cura dei numerosi rifugiati.
affetti dal colém, e quanti per la J?ravità del
male soccombono in pochi giorni!... t\\oi me-
mori delle parole <li S. Giovanni Bosco, che
assicurava in nitri tempi la preservazione da
questo morbo mediante la foga del peccato
e la devozione alla :Madonna, non esitammo a
prestare anche a questi infelici le cure più
efficaci di cui possiamo disporre e gli aiuti
spirituali.
Si è aperto anche un <lispensario per i casi
meno gravi e per la distribuzione delle medi-
cine, e, fin dal primo giorno, fu assiepato da
una folla interminabile di gente alla quale le
Suore prestano le medicazioni e recano con-
forto.
La misericordia del Signore fa scaturire il
bene anche dove incombe più miruicciosa la
bufera del male. Difatti, dal principio della
guerra abbiamo potuto conferire il S. Batte-
simo a 57 adulti in punto di morte e a 34 bam-
bini.
Fino a quando dureranno queste condi-
idoni ? Ritroveremo ancora abitabile il nostro
Ospedale? L'avvenire è nelle mani di Dio,
cd in Lui rimettiamo tutta la nostra confidenza,
mentre ci raccomandiamo ai nostri Coopera-
tori perchè ci aiutino con le loro preghiere e col
sussidio materiale a continuare questa nostra
carità operativa, che è la stessa carità del nostro
santo Padre D. Bosco, qualunque sia il domani
che ci attende. Lei ci bbedica, vcn.rno Padre,
successore del Santo e mi creda per tutte
Shanghoi 24-X-1937.
dcv.ma in G. C.
Suor ELENA BornNI
F. M. A.
ORINOCO (Venezuela).
Amatissimo Padre,
Le scrivo sotto l'impressione di una di quelle
gioie pure che il Signore si <'ompiact di man-
dare al missionario in mezzo alle contraddi-
zioni e difficoltà della vita apostolica, come
preludio di quel premio eterno che darà un
giorno ai servi diligenti e fedeli.
Mi riferisco alla festa della nostra buona
mamma e protettrice, l\\laria Ausiliatrice,
che quest'anno è stata per noi come una specie
di rivista di quanto fin qui abbiamo potuto
fare. Fu un trionfo della devozione alla l\\Ia-
donna di Don Bosco, tanto più apprezzabile
in quanto che le speciali condizioni di questa
gente lo rendevano un sogno quasi irrealiz-
zabile.
Dopo quattro anni di lavoro incessante prin-
cipiammo a vedere che la semente incomincia
a germogliare e che la pianta promc.te di cre-
scere vigorosa.
Quest'anno è state, per la Missione un fio-
rire di opere. Fondammo la Confraternita
del SS. Sacramento, che, composta di clementi
sclc1ionati ed entusiasti, promette di essere
la cellula feconda dell'Azione Cattolica, dalla
quale tanto speriamo. Parallela ad essa, l'Ar-
ciconfraternita dei divoti di l\\Iaria Ausiliatrice
prepara socie diligenti ed instancabili propan-
gandiste della regolarizzazione della vita cli
famiglia, questione capitale qui dove il ma-
trimonio è considerato come cosa superflua
cd incomoda. Abbiamo Qrganizzato in forma
regolare il Catechismo parrocchiale con buon
numero di ragazzi e di ragazze. Un po' di
Oratorio festivo; una scuola serale per quei
fanciulli che non possono frequentare la scuola
della Missione; cd infine, la grande opera
che è la pupilla degli occhi del nostro Pre-
fetto Apostolico, perchè quella che dà mag-
gior speranza per l'avvenire: l'Asilo Pio XI
per orfanelli e fanciulli indigeni.
Sono già 4-2 i rrugoli che schiamazzano al-
legramente nel cortile dimentichi della selva
natia, felici di vedersi vestiti e nutriti come i
« rationalcs ~: cosl essi chiamano i civilizzati.
Ci ha commossi fino alle lagrime, giorni fa,
uno di essi, figlio di un cacico, Guahibo, il
quale, piangendo <lirottamente, corse a na:;con-
dersi perchè il padre voleva ritirarlo, e non
consenti ad uscire dal nascondiglio finchè non
si fu rassicurato che il padre e la madre se
ne fossero andati.
Vedesse, amato Padre, il loro contegno in
chiesa! Come rccirano le orazioni in latino,
e come cantano, intonati e seri! Pare che sen-
tano la pre~cnza del Signore! Xella fosta di
Maria Ausiliatrice meravigliarono il Gover-
natore del Territorio, Generale Idelfonso Del
Morrai, cantando la Misw de Angelis, e varie
lodi mariane.
Peccato che non possiamo ospitarne di più,
perchè lo spazio non lo consente. Ammassati
in un capannone di pattlia e fango dove, in
questi tempi di pio~ia torrenziale, piove a
:::::: 18 :::::::

2.10 Page 20

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dirotto, attribuiamo a una grazia speciale
del Signore se fino ad oggi si mantengono
in buona salute.
Confidando nella Provvidenza, Mon,signore
ha già disposto la costruzione di un edificio
capace di una ottMtina di ragazzi e che dla
campo anche alla futura scuola di arti e me-
stieri che qui è di assoluta necessità. i\\Ia le
risorse son poche e si va avanti a passi di lu-
maca, non potendo contare che sulle nostre
forLe. Noi poi siamo troppo pochi e non riu-
sciamo ad attendere a tutto come vorremmo.
Più a1 sud, ci sono popolazioni che recla-
mano vframentc il missionario; e, sparsi nella
foresta, vicino alle inesplorate regioni delle
sorgenti dell'Orinoco, altre migliaia di selvaggi
che attendono la parola di vita.
Nell'ultimo viaggio che feci a S. Fernando
dc Atabapo venne una commissione Maqui-
ritares i quali mi dissero testualmente: Tu,
padre, non ami gli Indi. Xoi ti prepariamo
una gran casa, e tu non vieni. Ti aspettiamo
da due anni: qui non manca nulla... e tu non
vieni!,.
Che vuole, Padre! il cuore sanguina, si vor-
rebbe poter rare qualche cosa per questi po-
,·eretti, figli anch'essi di Dio, ma siamo soli
e non si riesce. Si promette, si tergiversa nella
speranza d i un po' di personale che venga a
rinforzare le nostre file.
Allo Orln oco. • Prime Comunioni.
Quando sarà? Speriamo nel Signore e un
po' anche in Lei, Padre, che non ha mai man-
cato quando si tratta di anime.
Ci benedica e mi creda in Gesù e Maria
6-VII-1937.
aff.mo Don ALFREDO BoNVECCHIO
,1,Jissionario salesia,w.
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
il 3 t di qi,rsto mese si compio110 50 u11111 dal tra,wto
d, Do11 Bosco al Cit/o. Pe11so qui11do di Jonri il migli(Jr
rtlJ[alo dtmdovi ptr l'a11110 mtot•o aironi prezioritsimi
eo,uigli che il Samo ruggerit•a obitualmc11te ai gif7f'i-
11etti, ~ mm,tericrli n.il/a v,a dd bc11e rd aiutarli a
frm11arsi (Tistiana111tme alla vita:
, &:aro colui che <:i a Dio fin da giovane •·
1 Ciò che ti renderà felice in punto di morte
sarà l'avere osservoto i comondomenti di Dio fin
dnlln giovincz~ •·
Ciò che ti renderà infelice nell'età maturo sa-
ranno le cattive nbitudini prese in gioventù t.
Due cose non si combattono e non si vincono
mai tt'Oppo: il corpo ed il rispetto umano •·
molta importanza alle cose di religione •·
• C-Onfèssati oi:ini quindici giorni al piu tardi:
accostati alla santa C-Omunione oon frequenza se-
condo il consiglio del confessore:
fu• tutti i giorni un poco d i me-
ditazione o di lettura spmtuale,
unn ~;siro al SS. Sacramento e
~lln Madonna, e l'esame di co-
scienza lune le sere •·
Abbi un.n gronde, sincera e
costante divozione a Mnda Santis-
sima. Se tu sapessi quanto ,-alga
questn di,·ozione, non la cambie-
resti con tutto l'oro del mondo •·
Non ar:,:i1111go parole. Vi arig,uo
solo di praticare questi wggi con-
-sigli, fr11tto di ima lti11ga tspcrien:ra
l' di w1 qra11de amortJ per fn t·ostra
eta fiorita t che .solo a q,u:sto patto
- per dirla ccl Leopardi, giacchè
siamo nel mo u11te11arìo sarà
-
"" giorno d'al/t'grezza pit110 ••
gi(J1'110 gaio e sermo che preluderd
dnm•ero <>fla festa ~ imperitura
,/ella ,..ostro ~·ita. li Signore 11i be-
11edicn td allieti colla sua sa/Ila gra-
zia la vostra giovinezza.
Vostro aff.mo
DON G IULIVO
::..::::
::::::

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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GRAZ I E
attribuite all'intercessione di
MARJA SANTlSSIMA AUSILIATRICE
e di SAN G IOVANNI Bosco
Racroma11diamo vivamente ai graziat,, ne, rasi di
guarigione, di spedfu:are sempre bene la malattia e
le c:ircostm1ze più impor1011ti, e di segnare c:1riaramente
la propria firma.
1Vo11 si fmbblico110 integralmente le relazio11i di
grazie anonime o .firmate t:o!le sempliri iniziali.
Nell'a11gosda d'imo smarrime11to. - Nell'agosto
u. s. trovandomi a riposo presso il Santuario di
Pinè, volli fare da sola una escursl<,ne per quei bei
monti; ma, dopo due ore dj salito, mi trovai sperduta
in un bo~co ! li sole volgeva al tramonto e io non
trovavo più la via del ritorno... Nell'angosci.-i dello
smarrimento, mi bal7,ò alla mente la dolce e paterna
figura di San Gio. Bosco e lo invocai con fede. Subito
sentii un rumore di passi ed eoco comparire un pic-
colo montanoro dal quale potei avert! tutte le infor-
mazioni per ritrovare la via dell'albergo ove ìl mio
ritardo aveva già suscitato ansie e timori.
Colla più viva riconoscenza, propagherò la divo-
zione al caro Santo fra le mie alunne.
Castelfumro Ve11eto, ottobre 1937.
DAL MORO AMELlA
fmegna'1te Cormma/e.
Gra;:ue, JJ1ana! - Lo scorso anno, nel giorno
sacro al nome di Maria, ricevemmo dal Signore per
intercessione di Maria SS. Ausiliatrice e di San Gio-
vanni Bosco, una scgnalat;ssima grazia temporale.
Con i nostri figli, ringraziamo la SS. Vergine
implorando benedizioni c-d inviamo uno tenue
offerta.
Pemgia, 12 settembre 1937.
CAllLO e LUTC::IA DllCI..I Azz, VrrELLBSCHJ.
S enza opera:::io11e. - Do piì1 di un mese mio marito
Luigi Prati era tormentato da un tumore maligno
al collo, che si ing,•ossò tanto che il dottore curante
giudicò necessaria una pericolosa operazione chi-
rurgica. Fiduciosa nelh1 potente interéessione di
San Giovanni Bosco, ricorsi tosto a lui con una
novena tli preghiere in famiglia e, al termine della
stessa, con nostra grande sorpresa e consolazione,
il tumore era completamente scomparso senza l'in-
tervento del chirurgo. Ora mio marito sta bene e
as~ieme a me e a tutta la famiglia ringrazia pubbli-
camente il grande intercessore S. Giovanni Dosco.
Dasindo (Trento), 5-11 -1937.
PRATI MARIA
Scampa11 da morte. - Di sette figli, ancora tutti
vivi e sani, ho corso rischio di perderne tre, tragi-
camente. L'ultimo, una bambinn di sette anni, un
pomeriggio della scorsa estate, usciva di corsa sven-
ratamente da un albergo di alta montagna, la cui
porta dava su una piazzetta chiusa da fabbricati.
-Mentre le automobili, cbe portavano clienti all'al-
20
bergo, rallentavano per fermarsi davanti alla porta,
un signore giunse proprio in quel momento colla
sua macchina a corsa sfrenata. Per grazia di Dio,
uno svelto popolano, l'unico che in quel momento,
per caso, si trovava presente, riuscl ad afferrare
mia figlia e a sottrarla al sicuro investimento Rac-
contando il fatto, egli stesso ne attrìbuiva il merito
alla protezione di 1V1arin SS. La bimba che nutre,
come tutti noi, grande divozione nlln l\\fadonnn,
ascoltava ogni giorno la santa Measa colla manun.-i
Pochi mesi prim,a, un pazzo puntava la rivoltella
contro il petto d'un'altra mia figlia, dopo di avere
i:ià ferito una persona, quand'cbbe un attimo di
esitazione, poi abbassò l'arma, si allontanò rapida-
mente cd uccise se stesso. L'infelice, che aveva
minacciato una strage e non em stato creduto, non
risparmiò mia figlia per riservare a sè l'ultima car-
tuccia, perchè la rivoltella trovata sul cadavere
aveva ancora rre cartucce cariche. Noi riteniamo
che abbia cambìato divisamento per una singolare
grazia della Madonna, che, consentendogli ancora
un momento di lucidità mentale, gli impedl di ucci-
dere una persona, che conosceva appena di vista.
Un mio figlio infine, pme nella sc9raa estate,
nuotando nello stretto di Messina, si allontanò troppo
dalla spiaggia e stremato forre, investito da ma-
rosi, sarebbe certamente perito se non fo,;se st-.ito
scorto a tempo da una imbarcazione che lo salvò.
Lo stesso giovane era tornato sei mesi prima dalla
campagna coloniale, cui aveva chiesto ed ottenuto
di partecipare come sotto-tenente di complemento.
A preferenza di altri compagni che non poterono
più tornare, era tornato col suo battaglione, dopo
13 mesi di campagna in A. O., senza avere sofferto
nè malattie, nè infortuni, nè ferite, pur essendosi
trovato in zone malariche, tra dirupi, in imboscate
e battaglie.
Io sento il bisogno di attest111e pubblicamente
la nostra più viva riconoscenzà alla Vergine Ausi-
liatrice e prego farne cenno nel Bollettino Salesirmo
Ctmea, 1-10- 1937. Avv. ST-EFANO DALJ>tASSO
Co11sigfiere di Prefettura
Riacquista la salute. - Ridotta in gravissime con-
dizioni dn un esau rimento che mi fece ijQffrire in
un letto di dolori per parecchi mesi, dandomi più
volte la terribile sensazione della morte, pregai con
fervore, unitamente ai miei famigliari, la Madonna
Ausil:atrice e S. Giovanni Bosco, tenendo pn:sso
di mc una sua Reliquia, e mettendomi completa-
mente nelle loro mani
Fui pienamente esaudita; ho riacquistato la salute
e con vera e devota riconoscenza offro quanto a\\•evo
promesso e rendo pubblica la grn"&ia
Cherasco, 24- 10-19:l7
ACNESB 80CLl01''E.
Note1!ole rmghoramento. l\\l io papà era ridotto in
uno stato pietoso, da uno choc nervoso, sopravve-
nuto ad uno caduta che gli provocò la rottura del
collo del femore, e un'infinità di complica;;ioni.
Grazie alle preghiere di tante buone persone è an-
cora in vita; ed è ritornato sereno e ragionevole
come prima

3.2 Page 22

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Grato a Dio che ha benedetto le cure preatuic da
Sl,li·o! - Lo scorso mese di giugno, il rnio ultimo
mao fratello dottore, io sento di dovere nnche una bambano Cnrlo, di anni 6, dopo un lungo periodo
particolare riconoscenza n S. Giovanni Bosco eh.! inllucnznlc, venne colp110 anche ù.1 una ~rave form,1
ho im·ocnto con tanto fervore nc~i giorni di mai:i:-aor di pleurite e,;sudativ.1 a sinistra. &·oche fosse assi-
trepidaz.innr, e ,tlìcne rendo puhbliche graz.ic.
stito e curato da val,•nti medici e pmfc:s.~ri, ìl pic-
C<1/lin111> Mo11f, 28-9-1937.
cino peggiora,'U di 1-tiomo in giorno d,.,,rnndo sene
lc;!NIA ANT0NION!l,
preoccupazioni non ~olo nei familiari, mo negli stessi
lm•tJ/110 ,la 1111'01110. - l\\lio marito Turobini m<><lici che, sopraggiunte complic..-azioni agli inte-
Carlo veni,·u improvvisamenre investito nell'aprile stini, ai reni ed al cuore, ormai dispcnwano di po-
u. s. in Abi!'.s,nta un'au10 e ridotto con un com- terlo 'lllhare. Recatomi intanto al Coll,..~o di S. Spi-
P81lnO in condizioni pietose. Trasportati 11mbcdue riio, che ogpita come educanda una mia bambina,
all'Ospedale 01mn1 prh i dc' 11eni;i, ,l compagno mori raccontai 11 triste cu~o al111 direttrice, che mi diede
qua&i subito; mio marito uwece, raccornandnrosi un'immogine e uno reliquia del ~nnro Don Bc,sco
nll'interccs.~1on.: di S. Ciov. Bo~co, in breve tempo esortandomi ad avere fiducia e spernn?.a, e promd-
guarivu completamente in modo da poter ripren- tendo speciali pre1th1f'rc da parte dl.!llc suore e dc Ile
dere di nuO\\'0 il ~uo lavoro. Con profonda graurudim,. educundc.
Talnmo11e (Sondrio), 6-9-1937.
Tornato a casa feci baciare la ,ehqum al p,ccolo
Bu-.:CHINI fil-<;U~TA,
ammnlatn, ed egli devotamente ri\\'olsc una sron-
tanea mitenua prcghicru nl Santo e volle conservare
Un lmo11 1111p,ego. - Molte prove dì benevolenza l'immn,gine e la rcliquiu S()ttO il suo guanciale.
ho a,·ute in pnssato dalla Jl.ludonnn SS.ma Ausilia-
La sera stessa, li medico curante prof. Fumano,
1rice a fayore della mia famì~l,uola, ma la più ~rnnde e il ùou. Schastky con gronde sorpre11a r1scontr11-
credo sia quella che sto per descrivere.
rono un accenruato rn,11lioramento, con end,mte ten-
Ero in continue preoccupazioni per la sistenuzione denza 11d a.~~orbiml·nto ùc:I liquido essudariYo che m
da un mio fi1tliuolo e desideravo vederlo assunto precedenza si era rifom1ato malgrado la toracentesi.
nll'occupaz:onc cui egli n,pim,11 e di cui avc\\'a bi-
Il miglioramento prosegui nei giom1 successivi,
sogno per la vita. Tardando tuttavia, mi rivolsi graduale e rapido tun10 da mettere in breve il pic-
fiduciosa all'intercèSsionc della I\\Iadonna Ausilia- cino fuori di ogni pericolo. Ricono.,cent,.._,imi.
trice. inizia, una prima noHnn e con fede contmuni
Arrtignmio di Lit•or110, 1-9-1937.
,
e pregare per altre novene 11ncora. Finalmcnte, un
primo , cnerdl del mese, inabpcttutam: nte per\\'enne
Dr. MARIA I! U11tru::RTO BARcoi-:1
Far111,uirti
al mio figliuolo l'invito ad M~umcre sen izio presso
una Amminibtrnzione, ove mtualmente tro\\'asi con
Graz111 straordi11ari11. - Un anno fa, mio marito
piena soddisfazione sua e di tutta la fomiglioln venne colpito da un grave malore. Trn5portato
Piena di 1,1ioia e di ricono~ccn7.1l, obbl ma
per consiglio del medico don. Emilio F,mtmi 11l-
Udi/lì, 10-1937.
l'Ospc-dule S. Gìm-nnn,, gli fu riscontrata unn com-
FRA-sCl:bCA PAVA:-o ved. Frn1.1~1
mozaone 1n1estinale generale con pcr1colo di per1-
Er:,u, tmc, 11rafJe opcrn::io11c. Un'affezione epa-
nca, che per tre noni fu ribelle nlle più ~ollccite
çure, ave,11 ridoUo mia moJ<"lie in condir.ioni qua5i
d~~perate. \\ nl mi speciali,u non vedc,'llno altra
,·iJ che una g.uvissinlJl opern1.mne. Ch,es1 a ~Iorio
SS. Au-silrntricc e n San Gi1mu10i Bosco d1 poter
e\\'irare l'opl'11ti1one prornettcndn uno offer111 ed un
pellcgrina~io u Torino se a, essi ottenuto l11 gnv.:n.
Da tre :mn1 ma mogi.e è pcrf~uamente g1m-1ta
senz'duo nm•·dio umano che uno breve cura ter-
male. Gm.t:ie -·nno rese a ~laria SS. Ausil:atrice
ton,te. NuJJn poterono fare i medica Alloro mi rac-
comandai II Mario SS. Ausiliatrice e a S. Giovanni
13osco promettendo dì far pubbl.carc In grazia se
l'1l\\'cssi ottenuta. ,on ,;i fece attendere. Tre giorni
dopo, pa~sat1 dall'mfcrrno tra la , ·111\\ e la morte, lo
po1ci ricondurre a ci1...-i contro ogni ~rcranu e fra
lo stupore dei medici Conchìusa una breve con...-u-
lescen1.a, porè ripremlt.'rc il suo lavoro, e do un anno
sto benissimo. Con infinita riconosccnn1
7i1rino, 7· 10-1937,
SARBORARIA l\\lAR!1HF.ltlTA,
e a Don Bosco Samo.
Jll'strt (Vmt::ia), 4- I0-1tJJ?•
Dott. GIORGIO PnoSOOC'IMO,
Du mortale letargo allfl ••1/n. - 1'<'1 ttll!SC da apnJe
1935, mìn figlio Maurizio cadde in un l, iargo com-
pleto. Dopo due giorni, non vedendo ulcun cambia-
GrOJJie, Dm, /J1w:o! Dopo p:ir<'cchi anni Ji dolo- mcnrn, lo feci visitare dal medico cundutto, ,l qunlc
rosissima malattia, con tutte lt.' pii, gravi cons.,,IIUl'nze lo visitò uccuratamcntc, ma conchiusc purrroppo
da cure, llJ'l'"c, <lis:igi in hlmiglia ecc., ma rl\\olsi che presto sarebbe morto, o sarebbe nmnsto infclic•!
fiduciosa al Siirnure int.:rpont'ndo l'intercessione per ruttn In vìtn. fn 1ant11 anqosc:a, feci ,010 o S Gio~
da S. Giovanni Dosco e d<'lla Vergine SS. Aus,lm- Bo•co di invinre un'offl•ri.1 nlle sue opere, e tli far pub-
trice. Il rico1 ,o e la fiducia non furono vuni. Ln i.ruo• blicare 111 irrazia sul Bollct1i110 se me lo aw,se salvato,
ri,!,rt0ne, ritenuta impossibile dni periti l'llnitnri,
Posi quindi una rtliqu:o dd Snntn indosso ol
mi fu generosanwntc ottenut.11 dal Santo che 1mparni mul.itt,. Men'oro dòpn, mio liqlio s1 sve1thava dal
ud amare lino dai prima ann, della mia ,,,ia. Ricono- leturll:O e in breve fu complccamcntc fuon di ogm
,~enrissìm:i, ringr!l,.io e invio la promessa offertn
pencolo. Colla più viva g,·aurudinc.
Roohio Lomdlina, 5-9-1937.
S. Amonio in ,;1/pl', (L11Cca), 27.9-37.
ANOl'.U. GALA?l.'TB ìn VtCI-ATI,
- - Ar-CELINA BR!lSCIANl
21

3.3 Page 23

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U11a diffiale operazw,1e. - Da sei onni mio marito
soffriva di forti dolori allo stomaco. Un medico
consultato disse che temeva la presenza di un'ulcera.
Spaventato, mio marito non volle pi\\J saperne di
medici e si curò ulla meglio da provando qualche
sollievo. Ma il male progrediva e l'anno scorso 1936
ebbe' cinque gravi accessi che lo ndussero in uno
stato miserando. Si decise pertanto di consultare
nncora il medico, il quale riaffermò la presenza dcl-
l'ulcern e aggiunse che se non si fosse fatto su-
bito operare avTebbe avuto poca vita. Al male fisico
s'aggiungevn tnle depressi9ne morale che fece crol-
lare il capo !)J]Che al chirurgo; non sapeva decidersi
ali'atto operatorio benchè fosse urgentissim,;,. Io ero
al colmo della desolazione, quando mi venne l'jspi-
razione di invocare l'intercessione di Don Bosco e
della celeste Mamma i\\Iacia Ausiliatrice. Mi portai
coi figli al capezzale del marito che si trovava al-
l'ospedale, gli feci coraggio, gli dissi che avevo fatto
un voto a Don Bosco per la buona riuscita dell'ope-
razione ed egli mi rispose che provava un segreto
conforto e una strana calma che prima r..on avcYa
mai sentito. Fatto è che subl la difficile e laboriosa
operazione con esito felicissimo.
Adesso lavora e mangia qualunque cosa senza
risentire disturbo alcuno.
La rapida e perfetta guarigione fece stupire il
distinto chirurgo e il personale dell'ospedale,
Noi, col cuore gonfio di riconoscenza, ringra-
ziamo il nostro Santo protettore e la celeste Ausi-
liatrice anche per altre grazie ottenute e ci racco-
mandiamo alla loro costante protezione.
Malo (Vfrenza), 14-9- 1937.
l\\llARCHtOVO AGNESE
col marito FRANCESCO CAZZOLA,
Graz1t, Don Bosco! - Un'improvvisa disgrazia
aveva ridotto in fin di vita il mio Lino di 20 mesi.
Il 9 agosto u. s., eludendo la vigilanza dei familiari,
si era portato a trastullarsi vicino a una larga pozza
di cerume bollente, che aveva servito a fare il bucato.
Quand'ecco un grido strazianlel Accorsi e vidi
il mio piccino immerso con amb~due i piedi Presa
dalla disperazione, non sapevo che fare. TI medico
condotto .si trova"a in ferie e l'ora era tarda. Corsi
allora dal farmacista che praticò le cure del caso.
Ma la febbre nel bambino era aumentala e cessò
l'alimentazione. All'indomani, il medico supplente
s'avvide subito, e non ne fece mistero, che il caso
era disperato. Allora, piena di fiducia, mi rivolsi
insieme con la famiglia, a San Qjovanni Bosco, pro-
mettendo un'offerta se ci otteneva dal Signore la
grazia della guarigione e incominciammo una no-
vena in suo onore. Intanto avevamo appesa anche
una reliquia del santo al collo del bambino. Ad una
seconda visita il medico fu perplesso di trovare il
piccino ancora in vita e per di più con una forte
diminuzione di febbre, mentre l'alimentazione rì-
tomova possibile. Ora il piccino è completamente
guuito e in famiglia è ritornata la gioia di prima.
Assieme a mio marito rendo infinite grazie a
S. GiovRnni Bosco.
Ospedale/lo E11ganco, 24-9.1937.
-
22
--...::
GIUSTINA FERRO.
Per jntercessione del Ven. Domenico
Savjo.
Benedice l'operMio11e. - Ricoverato all'Ospedale
in osservazione pei vedere la possibiljtà o meno di
una operazione, medici e chirurgi, sulle prime, se
ne mostrarono molto scettici per timore di compli-
caz:oni, data In grave malattia di cuore, di cui soffro
dR vari anni. Ma io misi subito la mio fiducia nel-
l'intercessione del ven. Domenico Savio e lo pregni
della sua assistenza.
L'atto operatorio, fra la palese meraviglia dei
dottori, non ebbe complicazioni; anzi, lo feritu si
cicatrizzò perfetto.mente, e in otto l,!:iorni, tempo
assai più breve di quello che suol avvenire in simili
circostanze, mi permise di ritol'.nare a casa senza
nessuna molestia.
Vivamente ringrazio il Venerabile Servo di Dio,
e lo prego a completare la grazia, ottenendomi la
pcrfettu salute, se tale è la volontÌI del Signore.
Tflrino, 4-11- 1937.
LmG1 RJVllRA, sales1ano,
Una grazia strepitosa. - Un laconico teleg.-amma:
« Papà gravissimo. Parti subito ~ mi chiamò d'ur-
genza _al cape7.7Ale del babbo. Col cuore in tumulto
ed oppresso da m ille'tristi pensieri partii subito da
Ivrea.
fl viaggi~ mi sembrò eterno G;unto nella mio
città, in poco tempo rnggiunsi la casa, percorsi d'un
fiato quattro rampe di scale, picch'ai convulsamente
all'uscio, mom1orando fra le labb:a, per implorare
la forza di resistere ad ogni notizia, , Aux:Jiwn
Christianorum, ora pro nobis •·
Appena mi fu aperto, senza badare a chi mi stesse
avanti, mi precipitai nella camera del babbo, che
credevo morto. Era invece ancora in vita, ma in
che stato! Lo baciai, ma da lui non ebbi che tronche
cd insignificanti parole di risposta, che lasciavano
presagire la sua prossima fine. Col v:so smunto dalla
sofferenza, gli occhi smorti ed incavati nelle òrbite,
quasi gelido, completamente inerte, il mio caro
papà si trovava in uno stato ultra comatoso, iti pieno
agonia. Già aveva ricevuto tutti i conforti di nostra
Santa Religione. L a scienza umana non a,•eva più
risorse; neanche le frequenti iniezioni di morfina
agivano ormai sul male. La stanza cm piena dei
suoi lamenti che laceravano l'animo.
Quindici giorni trascorsero fra uno strazio ine-
narrnbile. Il giorno 24 settembre, mi giunse una
cartolina da IV'rea. Mi si comun:cava che i miei
compagni aveva.no iniziato una fervorosa novena
invocando l'intervento di Domenico Savio, ed ero
invitato ad associarmi. Con tutti i familiarj. co-
minciai anch'io la novena.
Effetto mirabile I Bontà infinita del Signore! ln-
teTcessione potente del Savio I
Cessarono gli spasimi. li babbo si addormentò.
Verso la mez7.anotte emise un forte gemito che
ci fe' trasalire. Temevamo che il tumore maligno lo
tormentasse di nuovo. No I ci eravamo ingannati.
Papà stesso ci raccontò pol cib che gli accadde
i Provai, disse, un dolore acutissimo e mi sem-
brava che una mano invisibile mi asportasse qual-

3.4 Page 24

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cosa e scntij tanto spasimo che gridai •· Dopo di
che, più nulla. Un sonno tranquillo. Il mattino,
come sua consuetudine, ricevette la S. Comunione
con gran fervore. Verso le 9, fra la meraviglia di
tutti, chiese di alzarsi. Fu senz'altro accooteotato
e cosl dopo due mesi lasciava il letto.
Tutti glà gridava.no al miracolo, quando, dopo
alcuni giorni, fu assalito da forti &ingulti che, oltre
a portargli come conseguenza una eccezionale pro-
strazione di forze, gli stimola..-ano il ,·omito. La
novena intanto volgeva nl termine. L'ultimo giorno
invitru papà ad ini:oiare una reliquia di Domenico
Savio, con sicura certezza che la guarigione strepi-
tosa sarebbe stata completata. Acconsenti. Come
= d'incanto anche quesri disturbi cessarono, e, dopo
dieci giorni, usci di e si reoò alla chiesa parroc-
chiale por assistere alla S. Messa, fra lo stupore di
tutti quelli, e non erao pochj, che erano venuti a
conoscenza del suo stato.
Ora sca bene, e spera al più presto di riacquistare
le sue forre per potersi recare a Torino a ringra-
ziare e pregare sulla tomba del venerabile.
1n fede
brrea, Istituto , Card. Cagliero ♦, 24-10-1937.
FE&'IANOO lVIAsCARUCCI,
Aspiraute Missio11arÙ/.
Ringraziano ancora della l oro interces-
sione Maria SS. Ausiliatrice e S. Gio-
vanni Bosco:
Cresui Giuscppt (S. Stefano R.) per la miracolosa
guarigione del figlio Cnrlo.
Latta Salvntore (Torre del Greco) per l'ottco.uta
sua guarigione da parali.si e per quella della consorte
da reumatismo.
E. l\\f. per l'ottenuto miglioramento in salute
dopo 7 anru dj sofferenze.
B. G. (Schio) per l'ottenuta assistenza e pel mi-
glioramento consegwto.
Ugolini Spwi Terw;, (Perlen-Sviz:rera) per essere
miracolosamente guarita da grave malatria della pelle.
Pagnni11i Rosa (Civitavecchia) per l'ottenuta gua-
rigione del consorte sottoposto più volte a operazione
chirurgica.
Albera Madda/e,,a (Montemagno) per la guari-
gione da grave esaurimento nervoso.
Mazzoni Mnria Pi~, (S. Remo) pe, l'assistenza
e aiuro avuto in un periodo di gravissime sofferenze.
Santoro Virginia (Torremaggiore) per guarigione
d,1 coliche epatiche.
N= Ida (Bassano del Grappa) pel felicissimo esito
di una grave operaziooe chirurgica di ragade anale.
Morbi Anri!la (Bolgare) per l'ottenuto impie1,10
del marito.
Scudieri Teresa. (Ottniano) perchè, gravemente
inferma, guarl applicando la reliquia di Don Bosco
Santo iùla parte mi,tlata.
Garro11e Rita (Moncucco Torinese) per la miraco-
losa guarigione del nipote Efisio colpito da tifo acuto.
Lo Ct"zio Lina (Palermo) perchè, colpita da tifo
con complicazione al rene, potè riacquistare salute
perfetta,
Famiglia Baratto (Vicenza) perchè il figlio Renzo
riuscì brillantemente in un difficile concorso statale.
Passa.no Luigi (Genova) per l'otte.nutn guarigione,
dopo s anni di sofferenze, da esaurimento cerebrale.
B1itta:::zoni Carme11 (Udine) per un posto d'inse-
gnante ottenuto secondo i suoi desideri.
Berrolone A1metta (Torino) pel notevole miglio-
ramento in salute della sorella.
Chiapj,usso A1111a Maria (Chieri) per la guarigione
della mamma colpita da pleurite.
Torrero Gi0t·a11ni (Torre Pellice) pér la rruraco losn
guarigione della figlia colpita da grave fonna di
setticemia.
Loreo AntoJtia (Asigliano) per la guarigione da
angina della figlia che potè quindi conseguire il
iliploma ili maestra e per l'assegnamento d'un.a sede
grailit:a alla nipote, pure maestra.
Dal Maistro Gi,,seppe (Padova) per la straordi-
naria e sollecita guarigione della figlia ridotto in
.fin ili vita da una peritonite plastica.
Famiglia Mnrita110 (Giaveno) pel ristabilimento
in salute del figlio Livio nmmalotosi di appendicite
con attacco di peritonite.
Priod Virgillia (Hòne) per l'ottenuta guarigione
del fratello Giovanni colpito da sciatica e per quella
della cognat.'I Angelica sorpresa da fiera polmonite.
J\\,Jasi110 Nfariru:cia (Tronzano Vere.) pel felicissimo
esito di un e~ame.
Piolanti J'tlliche/a,1gelo (Predappio) per aver avuta
salva la vita in un gravissimo incidente stradale.
Leo11ardi,,::,.,-j Pierina (D~nano-Bom1icco) per la
miracolosa guarigione del babbo colpito per la terza
rnlta da polmonite doppia.
Sorbello Eugenia Maria (Messina) perchè, colpita
improvvisamente da forti emorragie, potè riacqui-
stare perfetta salute.
Da::;zo11i Pierina per la guarigione del piccolo Pier
Mario colpito da tifo con emorragia e collasso.
U. U. (Pessione) per la riconquistata salute dopo
tante sofferenze.
C. C. per la protezione accord!lta al fratello du-
rante i t s m esi pa..~sati in A . O. I.
Famiglia Galvagno (Savigliano) per la guarigione
della nonna..
Cocco Luigi, eh. ralesiano, per il felice esito degli
esanu e per l'assistenza ottenuta in una grave
caduta che poteva esserglj fatale.
Famiglia Comba. (Pinerolo) per essere stata pre-
servata da gravi noie in una vertenza fis.cale.
N. N. (Verona) per la grazia del ravverumento
deJ consorte e per l'ottimo impiego ottenuto.
Famiglia Torchio (Torino) per la guarigione del
figlio.
/111gela Gay (Rivara Canavese) per una segnalata
grazia, in attesa di nitre.
Ahaclat Borgeisa Flavia (Rivoli) per la guarigione
del figlio che, cadendo, s'e.ta roteo un braccio.
Amalia Pero-tti per l'appianamento di difficoltà
che parevano insormontabili.
Maesrra Marianna Boffa110 (Cuneo) per la pro-
tezione ottenuta dal Santo in circostanze dolorose.
Invia generoso offerta.
-:::
23

3.5 Page 25

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NECROLOGIO
S a lesi a n i d e funti :
BmBUYCK D. RICCARDO,sac. da Sulsique (Belgio),
t 11 Torino (Oratorio) il 5-XlI-1937 • 77 3Jlni di età.
Conobbe i Salesiani in età matura e, sacrificata gene-
rosamente la sua posi:zione sociale, segui la voce dcJ Si-
gnore che lo c.h.iama,•a alla ,~t• rdigiosa e missionaria.
Compiuli gli studi in Tnghiltem1, fu a Gfamaica, poi
pru'tccipll alla nostra prima sp~dizione in India e, pas-
sati \\"ari anni in Oriente, venne a chiudere i $1.lOi giorni
all'ombra di Maria Ausiliatrice alla redazione del Bol-
l,tti110 salesiano i11glrs~.
PONZO DON VINCENZO, sac. da Chiusa Pcs10
t (Cuneo), o Cremisan (Palestina) il 2-X-1937 a 90 anni
cli et/i.
Una giovinez7.a B\\'VentuJ'osa Io porti) in Oriente o,·e
senti la \\'Ocazione sacerdotale. RBJ?l!iunta la mèta dopo
molte tra,·crsie, si spese tutto nel lavoro e nel sacro mi-
nistero nelle nostre Case, caro a tutti per la sua sempli-
citù e bontà patriarcale.
AlMAR D. GJACOMO, sac. da S. Dnmiano Macra
t (Cuneo) II Pioss•sco (Torino) il n-XI-r937 a 30 anni
di cli\\.
VERDUGO FRANCESCO, coad. da Talea (Cile),
t a Sautia!(o-Macul (Cile) il 4-TX-1937 a 83 anni di età
AVARO DON GIOVANNI, sac. da Ca,·our (Torino),
t a Valencia (Venezuela) il 3-IX-1937 a 7:z anni di età.
FUCILE DON SILVESTRO, t ,;ac. da Messina, a
Messina (Domenico Sa\\'io) il 21-X-1937 a ;9 anni di
e1it
SIARA DON GIOVANNI, sac. da Szardz:iny (Po-
t lonia), a Pol!rzebien (Polonia) il 9-Vrll-1937 a 50 anni
di età.
BANA GJO. BATTJSTA, coad. da llranzi (Bergamo),
t n Treviglio (Bergamo) iJ 27-TX-1937 a 47 anni di età.
Gn DON BASJLIO, snc. da Paysandù (Uruguay),
t a Montevideo-O. Bosco (Uruguay) il 6-X-1937 a 4S anni
di c1à.
.l/ARTU.:Ez DON E/1,JMANUELE, sac, da Conjo
t (Spagna), a C6rdoba (R. Argenrina) il t4-tX-1937 s
38 anni di etl..
Cooperatori defunti:
Mons. Ca11. Comm. li1ELCIIIORRE BARBERJS, Di-
rtllort dù;resa110 dt'i Cooperatrni i' a Corpignano Sesia
(Novara) il 23-X-1937 ad 81 anno di età.
L'ingegno eletto, l'anima apostolica, il cuore generoso
prodil!ll tutto nel sacro ministero, nelle organizzazioni ed
nu,vità dell'Azione Cattolica, nel sollievo dei poveri, degli
umili, dei sofferenti, in opere di carità. lstftuti ed Asso-
ciazioni fìoriron<> so\\!<> la sun direzione Spiritual"; ap-
pre:zzntissimo era il auo consiglio in ogni iniziativa di
apostolnt!). Divotissimo di S. Giovanni Bosco, che co-
nobbe in vita, amb l'Opr:ra salesiano come una seconda
famiglia; e, diriJ!cndo la Pia Unione in diocesi con am-
mirnbile zelo, beneficò largamente i nostri Istituti e le
n!)stre Milisioni. La sua mO!Tlorio viva io benedizione.
t N. H. Af.'f!. GJUSEPPE COMITINT FEDF.RICO
B•rone di Gombaldo ad Ali Marina il .23-X-1937 a
64 anni. Anima nobilisshns. tempra nd:imantina, cuore
generoso, crebbe alla scuola di Don Bosco onorando l'an-
tico usato col prestigio delle sue ,•irtù personali che ne
fecero una figura esemplare di profeniorùsta cattolico.
Alfczionatisiumo ni Salesiani, ne curava gli interessi come
fossero propri e benefìcaVll annualmente le nostre n1ie-
sioni. Pronto sempre a prestare la sua cooperazione per
lo gloria di S. Giovanni Bosco e l'incremciuo delle sue
opere, ero soprattutto fiero di avere unu sorella tra le
Fjgu" di Maria Ausiliatrice, attualmente Ispettrice delle
Case d ella Liguria. Siomogli larghi dei nostri ~uffragi.
GROSSO PIETRO t a Rivoli iJ 15-VII•x<)J7 a 67
anni. Fu alunno dell'Orntori<> ai tempi di Don Bosco,
ed agli insegruunenti del Santo informll tutta In sua v ita
di ~attolico esemplare. Zelanre Coo:,,erntore, beneficò lar-
gamente soprattutto l'Oratorio :vtichele Rua in Borgata
l\\,lomerosa (T orino) collu mQdestia evangelica che si
schermiva da ogni pub',,i~it/.. lJn incidente sm1d111c
stroncò impro"'·isamente la sun vita operosa che rifulge
tuttavn nella roemorin delle sue virtù.
t SOLARO DON GAETANO Parroc(I di Airuno (Mi-
lano) il 15-Vl-1936. Un inc-identc !rtradal~ stroncò im-
1,ro"'•isamcnie la vita dello 2cl11nlè parroco di Airuno
che, nato a Desio nel 1874, fece i ~uoi primi s111di bll'O-
ratorio salesiano di Torino. Kel mini'l'lero sacer<lotaic
conscr\\'Ò sempre lo spirito di Don Bosco e fu costante
cooperatore delle sue opere. La suu memoria ~ lep;aca
in modo particnlnre alle nostre missioni lorgamen1e be-
nefìc:He.
t PANDOLFJ MARIA .ed. BESNATE o Somma
Lombardo il 15-XJ-u ~- ad 84, anni di ~cl. Tutta In sua
vittt, spesa neUa éuro dei figh e nell'esercizio della cacit~
pur nelle sue modeste condizioni, fu sostenum cosrante-
mentc da un gronde spirito di fede. L11 generosita dd suo
cuore oppnrve soprattutto quando benedisse la ,·ocazione
del figlio Don Luigi direttore t: ispettore salesiano, in
momenti ~tremnmc,nte difficili per la famiglia. TI Sign<>rc
la premiò peri, subito sensibilmente dandole In forza di
affrontare le critiche situazioni e consolandofa con grazie
speciali.
Altri Cooperatori defunti:
Alemanno Luigi, Villamiroglio (,'\\lessandria) - Bagna
Filippina, Cr111eo - Beleflì Angela, Mo11tebello (forll)
Beltrame Ester, Borghetto Adige (Trento) - Berqancini
Carlo, Visd1e (A<>sta) - Berrnnza Prof. Teresa, Vm,~zia
Botticelli Don Luigi, Fiumicùw (Porli) - Bottinelli Festa
Faustina, Chiari (Brescia) - Brocco Martion, Fiora110 Ca-
11a,•~s~ (Ansta) - Calderara Gìo\\'anna, Casar~nOfXJ (C<>mo)
- Cene Maria Gasrald1, Centallo (Cuneo) • Canovnro
Luigi, R i.o ,'1ari11a (Livorno) - Canuto Preve ).\\1arin,
Torino - Car rozzi Don Kicola, Alatri (Frosinone) -
CS'!!sini Giovanni, Jsolabona (fmpcria) - Cassolo Roso
Ved. Agradi, Sartira,w (Pavia) - Col<>mbero Stcfnno,
Ma11/a (Cuneo) - Comi l\\Iaria Alborghetti, Cisano (Ber-
gamo) - Corino P almira, Pia110 d'ho/a (Asli) - Curri
Paolina Ved. Renetti, Roma - Enrico Santina, Virl ('ro-
rino) - Facchini Maria, Mathi (Torìno) - Gabetta Maria
lìpialtini, Saira11Q (Pavia) - Gar1wello EV'l!SiO, Gas,ino
(Torino) - Garino Francesca, Matl,i (Torino) • Gatti
Giovanni, T,,,.,-m,011a Monf. (Aless:1ndrin) - Ghiotti Anna,
Vargo (Alessandria) - Giacomini Nazzareno, Mathi (To-
rino) - Giovin~ MicH\\,le, Nis:::n 111011/. (Aiti) - Giuliarù
Giuseppe, S. Agata Fef,ria (Pesaro) - G unsti Angiolino,
Galr:im,a (Firenze) - Guilla Cllrouna, Ronsecco (Vercelli)
Jeroaitan n Anselmo, Milann - Mnnolino Don Giovanni,
Villamn,a d'Asti (Asti) - Martin Giacomina, Fel~.tle (Vi-
cenzn) - Meda Teresina, L11 iW:onf (Alcss.) - M<>retti
Mons. August<>, 011bbio (Perugia) - Morzenli Teresa
Ved, Piantoni, Tt!Vmo (Bergamo) - Jl.lotta Don L uigi,
Cuggiono (Milano) - OHvero Ca\\', Alessandro, Torino -
Orsini Emilia, BOlirio di Gromo {Bergamo) - Peracchi
Ro~•. C,w~lduonti (Crem<>n~) - Pcral<lo Natalina, Bri-
du!l'asio (Torino) - Pt'rasso Caterina Vcd. Grilli, Chiuso
di Fioren:rnola (Piacenza) - Rambaudi Vittorio, Cl,ivasso
(Torio") - Realdan Amonio, S. Ze110 (Padova) - Ricca
Sissoldo Francesco, S. Martino Ca11. (Aosta) - lloselli
Pietro, Mcmtcr11biQJ?lio (Terni) - Santini Palmira, Ripè
(Ancona) - Sartori Drago Irene, Schio (Vic.,nza) - Scal-
vini Lucia, Hm11bolt-Fcr11da/e Ca/. (U.S.A.) - Sprcafico
Giov~nni, Galbiate (Como) - Strumia Giove:nale, Tori110
- Todde Antonfa F.van51clia111, Lanusei (S"Uoro) - Torchio
Alt:ss~ndro S. Dnmiauo d'A41i - Veraz:d Angela, Capre::::;o
(No,•ara) - Viazzi :Marianna, Po11zo11e (Aless.) - Zucchelli
Serafina, Arde,io (Bergamo). - l\\laglinno Michele, Tori110.
- Ribaldone Evasio, L11 A!anf. (Alessandria). - Perasso O.
Loren1.o, Are. Vie. For., Sani.a ,liargherita di Fiden,::a
(Panna).
-
:::..::
Con permesso dell'Autorlta Ecclesiastica. • T ip . S.E .J., Corso Regina Mare:h., r76.
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