I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore p ostulatore g enerale
r NOI SAPEVAMO
Mia madre, in seguito ad alcuni
disturbi fu sottoposta ad ecografia
la quale rivelò una probabile pre-
senza di carcinoma. lo che sono
laureando in medicina, pur senza
omettere tutte le cure del caso, pre-
ferii consac rarm i all a preghiera.
Insieme a mio fratello , mi recavo
tutti i giorni nella Basilica di Maria
Ausiliatrice per chiedere aiuto a lei
e a tutti i santi salesiani. Nel frat-
tempo mia madre fu sottoposta ad
ulteriori accertamenti che risu ltaro-
no chiarificatori : l'esame istologico
infatti diagnosticò una cisti congeni-
ta. I medici pensarono ad un caso
strano e fortunato. Ma noi figli sape-
vamo da dove era venuto l'aiuto.
Roberto Rizzo/io
Torino
r NON AVREI MAI
CREDUTO ...
Non avrei mai creduto che la no-
tizia della mia prossima morte mi
avrebbe potuto lasciare tanto se-
reno! Infatti quando in passato pen-
savo alla mia fine, venivo preso da
sgomento e paura. lo così ansioso
e attaccato alla vita, ero letteral-
mente ossessionato dall'idea del
mio trapasso e col pensiero l'allon-
tanavo il più possibile nel tempo.
Accadde invece un giorno che, re-
catomi per una visita da uno spe-
cialista, mi sentii dire di essere af-
fetto da un tumore. Ebbene , con
mia stessa meravigli a, rimasi se-
reno davanti a questa tragica noti-
zia. In pochi secondi - è vero - pas-
sò davanti alla mia coscienza tutto
il percorso della mia vita con le
sue speranze e le sue disillusioni.
Eppure avvertivo un senso di ab-
bandono a qualcosa di sopranna-
turale cui in passato avevo fatto ri-
ferimento. Cominciò poi il calvario
delle analisi, degli accertamenti , dei
ricoveri. .. Ma io riuscivo a fare tut-
to con distacco. Fra le persone che
mi furono di conforto ci fu suor Ma-
ria Teresa. Fu lei a portarmi un gior-
no, il giovedì precedente il mio de-
vastante intervento chirurgico, l'ac-
qua di Lourdes e una reliquia della
beata Maddalena Morano. Appe-
na sorseggiata quell'acqua, avver-
tii subito un'attenuazione dei dolori.
Tornato a casa , il mio stato d'ani-
mo non mutò. È passato il tempo ,
ci sono stati i dovuti controlli clini-
ci. .. Ma il male sembra sconfitto ed
io mi sento bene. Con questa mia
narrazione desidero testimoniare
l'efficacia della fede ai fini della
sereni tà interiore anche davanti a
grandi disgrazie.
Z.G.
Lugo (Ra)
r DIFFICILMENTE
AVREBBE
SUPERATO
LA NOTTE
Vari anni fa, nostra figlia fu ricovera-
ta d'urgenza alla clinica pediatrica
dell'Università di Torino , dove ac-
certarono che era affetta da una
gravissima anemia emo litica auto-
imm un e. I medici ci dissero che
aveva soltanto 5 possibilità su 100
di guarire e difficilmente avrebbe
superato la notte. Noi l'affidammo
con tanta fede a Don Bosco. Al
mattino cominciò a migliorare e
continuò così fino alla guarigione.
Al termine delle cure , i controlli suc-
cessivi confermarono che la malat-
tia si poteva considerare un episo-
dio definitivamente ch iuso, anche
se non si è mai identificata la cau-
sa scatenante. Ora nostra fig li a ha
vent'anni : sta bene, ha frequenta-
to con profitto la scuola superiore
ed attualmente lavora. Anche oggi
l'affidiamo a Don Bosco perché la
guidi nelle sue scelte future .
Maria e Francesco Trosso
Bastia (Cn)
r LA SUA PRIMA
PAROLA FU:
GRAZIE!
Il giorno della fes ta del "Corpus
Domini", un mio cugino fu colpito
da ictus. Entrò gravissimo in sala
operatoria. Era il 24 giugno. A
Torino, nella Basilica di Maria Ausi-
liatrice, durante il rosario per il Ret-
tor Maggiore , ho invocato con lui
Maria Ausiliatrice per la guarigio-
ne di mio cugino . Dopo un mese
ricominciò a bere e a mangiare. Ci
riconobbe tutti. La sua prima paro-
la fu : «Grazie! " . Confido che Maria
Au siliatrice porterà a term ine l'o-
pera che attraverso le mani di don
E. Viganò ha iniziato.
Mariuccia Lombardi
Saluggia (Ve)
r cORRE E SALTA
Il piccolo Fabio di 5 anni , alunno
della nostra scuola materna , tro -
vandosi un giorno con la mamma
in visita a una zia, sfugge al control-
lo materno, attraversa la strada e
viene investito in pieno da un'auto.
Immediatamente soccorso, gli vie-
ne riscontrata la frattura del femo-
re , trauma cranico ed escoriazioni
varie. Fabio viene immobilizzato in
un a corazza di gesso per 69 gg .
Noi affidiamo il bimbo a san Dome-
nico Savio, gli facciamo indossa-
re l'abitino e in sieme ai genitori an-
gosciati, bambini ed educatrici , pre-
ghiamo intensamente. Son passati
sei mesi, Fabio è tornato a scuola,
sta bene, corre e salta normalmen-
te . Rendiamo pubblica la grazia in-
vitando tutti ad avere grande fidu -
cia in questo piccolo, ma potente
amico del cielo.
Suor Angela Zappino
Monca/ieri (To)
r
MISITUTTO
NELLE SUE MANI
Dodici anni fa, subii un intervento
delicatissimo all a gola. Tutti erano
preoccupati per me. Ed io me ne
accorgevo, anche se essi cercava-
no di nascondere la realtà. Alle mie
domande capivo che ricevevo ri-
sposte vaghe. Mi rivolsi allora con
fiducia a Maria Ausiliatrice e misi
nell e sue mani tutta la mia precaria
situazione. Ora posso dirmi conten-
ta di come il caso si sia risolto , no-
nostante la doverosa continuazio-
ne delle cure a tempi lunghi. Ringra-
zio pertanto con tutto il cuore Ma-
ria Ausiliatrice .
SuorA.N.
r
SOLOUN
MIRACOLO
AVREBBE
POTUTO
Dopo sei anni dalla nascita della
mia bambina, resto finalmente in
attesa del secondo figlio ; una noti -
zia accolta con grande gioia da
tutta la famiglia. La gravidanza pro-
cede benissimo, mi sento bene, no-
nostante la naturale stanchezza
che si avverte in questa condizio-
ne. Al sesto mese e mezzo, senza
alcun preawiso, ho una forte emor-
rag ia. Corriamo all 'ospedale , la
situazione è molto grave, per me,
ma soprattutto per il bambi no che
porto in grembo . Poi l'emorragia
sembra diminuire e i medici deci-
dono di lasciare trascorrere alme-
no la notte ed intervenire eventual-
mente il giorno dopo. A mio mari-
to , che chiede se potranno guarir-
mi e farmi portare a termine la
gravidanza , rispondono che so lo
un miracolo potrebbe farlo ... Il
giorno seguente la mia bambina
mi viene a trovare e mi porta una
busta da parte delle sue maestre
dell'Istituto Maria Ausiliatrice ; con-
tiene l'abitino di san Domenico Sa-
vio . È stato un dono meraviglioso,
mi sento serena ed emozionata, lo
metto al collo e recito con fede la
novena del santo. Non ho più pau-
ra. Sotto gli occhi increduli dei me -
dici , l'emorragia diminuisce sem-
pre più fi no a scomparire del tutto
nel giro di pochi giorni. Devo co-
munque restare ferma a letto. Ciò
non mi spaventa e, fiduciosa, con-
tinuo ogni giorno ad invocare san
Domenico Savio. Vengo addirittura
dimessa dall'ospedale a un mese
dal termine della gravidanza, cosa
impensabile quando fu i ricoverata.
Entrata nel nono mese di gravi-
danza ho dato alla luce un bellissi-
mo bambino che abbiamo chiama-
to Filippo Domenico. È la grande
gioia della nostra famig li a ed ogni
vol ta che lo guardo penso all'im-
menso dono che Dio ci ha fatto .
Vorrei , co n questa !T)ia testimo-
nianza, incoraggiare chi si trova in
questo genere di difficoltà a per-
severare nella fede , a non perdere
mai la speranza e la fiducia nella
preghiera , a non perdere mai il
sorriso.
Teresa Mancine/li
Bologna
r
DOPOSOLO
POCHI GIORNI
Erano ormai tre anni che io soffri-
vo di una tosse forte e permanen-
te che mi era di grave disturbo .
Fui visitata da vari medici, ma le
loro medicine non sortivano alcun
effetto . Mi rivolsi allora a san
Domenico Savio . Gli chiesi con
fiducia che mi guarisse, promet -
tendo che avrei pubblicato la gra-
zia. Dopo solo pochi giorni fu trova-
ta la causa del malanno, il medico
mi diede la medicina appropriata
ed ora sto perfettamente bene .
Ringrazio tanto il mio santo .
Suor Rosa Elena Angel, FMA
Bogotà, Colombia
Per la p11/Jblica: icme 11011 si
1ie11e C'u11to delle lei/ere 11u11
ji'mwre l' senza r ecapito. S11
ril'hi esta si potrà 0111e11ere
/' i11dicazio11e d<!I II0//1(!.
40 - GENNAIO 1996 /JS