Bollettino_Salesiano_195704


Bollettino_Salesiano_195704



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Noi non ci fermiamo mai;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO, il 31 mngglo 1575
ANNO LXXXI. N. 4 15 FEBBRAIO 1957 PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSJONI DI S. G. BOSCO
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712 •Vli MARIA AUSILIATRICE 32. TELEF.22-117
''...d1. ventera" una potenza••
Il compianto don Oet'ia nel primo volume
llegU Annali ha, scritto: << L'1tmile Bollettino
Salesiano ha al suo attivo m,o1te e gmndi be-
nemerenze, le q·uali però divendono t,utte da
-una sua doppia funzione, <li tenere 11,11iti i
Cooperatori ai Salesia-ni e di mantenere fra i
<Jooperatori stessi unità di pensiet·o edi azione>>.
Sono i c1lu.e fini voi,uti da Don Bosco nel
fondai·lo 80 a1ini fa: tenet·e im-iti i Coopera-
tori ai Salesiani, informandoli familiarmente
delle cose nostre; mantenere l'1mità di pensiero
e di a.zione tra i Coopera.tori, formandoli a,l-
l'apostolato nello spir·ito sale.~iano.
Ecco le parole del santo Jf011datore. Circa
-il primo fine dice: <• Lo scopo del Bollettino
è di far conoscere le nostre Opere... dobbiamo
dunque diffonderlo•>. Circa il seconclo af-
ferma : << Il Bollettino altro non è che un
mezzo J)eJ.' stringere i buoni cristiani con
uno spirito e un fine solo>). (M. B., XVI, .U~)-
<( Dobbiarno clunqu(} d:iffonderlo ,>. Qiiesto con-
cetto che Don Bosco 1-ipetè più volte fino aà af-
fermare: << La Società Sa,lesiana prospererà
se p1·ocureremo di sostenere e di estendere
il Bollettino ,>, manifesta all'evidenza la sua
i,olontà che ogni buon salesiano di'venti 1L110
zela1ite propagandista del Bollettino.
A questa campagna rli diffiisione c1el Bol-
lettino Don Bosco chia.rna tutti i Salesia.ni,
ma in moclo particolare i Delegati e le Dele-
gate della P. U., i Dirett01'i e le Direttrici,
ai qiiaU 1-icordiamo l'obiettivo proposto dal
Rev.,no don Ricceri nell'ultimio Convegno dei De-
legati Ispettoriali, per ogni Ispetloria nel 1957.
A tat fine si faccia amt'Jia propaganda tra i
devoti delle nostre chiese e i parenti dei gio-
vani <lei nostri collegi e oratori. In ogni caso
però le pl'irsone a cui s'invia siano sem,pre
preavvisate, sappiano di che si tratta r lo de-
sidetino. Si e,vitino anche i facili doppioni
causati dall'invio del Bolle'ttino a pi1ì membri
della stessa famiglia. Si pensi soprattutto <i
inviarlo alle persone che hanno speciali be-
nernetenze e alle .A1utorità. A 1n·oposito delle
qua-li ricordiamo ohe Don Bosco negli ultimi
ann-i della sua vita, offrendo il Diplomci di
Oooperato,·e Salesiano a tutti i V esco11i d'I-
talia, non solo inviava lm·o il suo per-iodico,
ma univa al diploma acldirittiira Vintera col-
lezione rlel Bollettino, come biwna fonte à'in-
formazùme (Annali, I, p. 242).
Parlando clella ptopaganda del no.~t:ro Bol-
lettino, desideriamo tributare un ben mcritlito
elogio a quanti - e sono numerosi - hanno
gi,à lavorato attivamente e fatto le cose con
zelo illuminato, seguendo le direttive av·ute.
Aggiungiamo che i mesi più propizi per
la campagna di diffusione <1el Bollettino sono
questi, specialme-nte il pet·iodo della pros-
sima q•uaresi1na.
I Salesiani e le Figlie di :!tfaria .Ausilia-
trice che s'impegneranno con zelo a diffon-
dere il no.~tro periodico, contribuiranno all'av-
veramento delle parole dette da Don Bosco
ne? teno Capitolo Generale: << Se i Governi
non ci metteranno impe_dimenti, il Bollet-
tino diventerà una potenza, non già por se
stesso, ma per le persone che riunirà ».
impegno
mensile diffondere il BOLLETTINO SALESIANO
IJ

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lt7 ~ ~
ella recente insurrezione popolare u1i.ghe-
rese le pagi11e di più fulgido eroismo furono
sc•1·itte col sangue ùei giovanissimi.
La storia medievale, quando parla delle Cro-
ciate, accenna anche ad una «crociata dei fan -
ciulli ~ e la cla.ssifica come leggendaria. J\\fa in
questi mesi ne abJ;,iamo veduto una storicissima
e tanto splendida da sembrare anch'essa incredi-
bile. Il Signore scherza con la superbia umana, e
fa, in modo che alle grandi svolte della storia gli
uomini debbauo imparare dai fanciulli come si
fa a vivere e come si fa a morire.
Anche uella storia della Chier-;a è suonata l'ora
dei gio\\ranissimi. Domeuico Sa,vio. a soli quindici
anni, in.segna a grandi e piccoli come si vive e
come si muore, in coerenza àlla prc;,pria fede.
La Chiesa anzi più valore al modo di morire
che al modo di vivern. Non per nulla essa celebra,
la festa dei santi nel giorno della loro morte.
chiamandole;, senz'altro i1 giorno della loro na-
scita alla gloria: clies nat.a.lis. Una. santa morte
è il vero punto di partenza, per qualsiasi causa
di beatificazione, perchè la morte è il suggello
della vita intora. Ce lo cantavano in poesia i
nostri vecchi: << 1lll bel morir tutta la vita onora».
Et\\co perchì- non. ci si l)UÒ mai fidare a ritenere
i=:ant.o un uomo se prima non lo si ò visto morire
da santo: i~ quello l'esame finale, il colla.udo più
si.curo.
.Anelle nella breve nta di Domenico Saviò il
capi tolo lliù edificante t'· pi1ì beJ!o è qnello della
sua morte.
f;'l ~
Domenico ò conosciuto soprattutto
l'angelico santino clell'allegda costant
corno
e. A.11-
che iu morte non si smentisce: sa morire gioiosa-
mente. R non solo negli ultimi momenti, che
furono confortati dannaceleste-visionee cheperciò
non potevano essere che gioiosi, egli conservò
l'a.bituale sorriso, ma tutti i nove giorni che
precedettero l'agonia, in <tuei nove giorni che un
suo biografo chiamò giustamente «la novena della
buona morte&.
11 marno 1857 era una domenica, la prima
del mese; all'Oratorio di Valdocco si fece percjò
l'Esercizio della buona morte. Domenico era si-
curo che il Pater, i.I.ve e Gl.oria 1·ecitato dalla co-
munità per colui che sa;rebbe morto per primo
l'avrebbe totalizzato l'anima sua, e non nascose
74
Spunti P'-'" ht
conlerE'nza 1ncnsile
uel centcoerio
della m 01•te di
S. Domenico Sa,•lo
la sua soddisfazione per qucl gruzzolo di preghiere_
Ciò ché invece l'affliggeva in_ quel primo giorno
della sun ,novena>> era la partenza dall'Ora-
torio: dover lasciare Don Bosco e la cara
aiuola della sua sautificazione gli metteva la
morte in cuore. Pure ebbe la fortezza d'animo
ili sonidere e pel'sino di scherzare sullo sfacelo
che attendeva il suo corpicch1olo. Infatti pLirni1
di partire col papù., disse con un sorriso a .0011
Bosco: << D1IDque Ella non vuole questa carcasslli
ed io sono coliitretto a portarla a Mondonio. Il
disturbo sarebbe di pochi giorni... poi tl1tto sa-
rebbe finito! ,1
Arrivato al cancello d'uscita, si voltò, tornè>
di corsa dal buon padre dell'anima sua e col suo
consueto bel garbo gli disse:
- _,11 fa,ccia ancora un regalo!
- Dimmi che regalo phì ti aggrada ed io te lo
fal'ò all'istante. Vt1oi U1l libro!
No, qualche cosa di meglio!
Vuoi denaro per il vjaggio1
Sì, appunto: denaro per il viaggio de1l'eter-
n.Uà! ~Ii ricordo che Lei ha ottenuto dal Papa
alcune indulgenze in articulo 11wrtis. 1\\fetta anche
me nel numero di quelli eh~ vi po~sono parteei-
pare.
- Sì, mio figliuolo, vado subito a scrh'ere il
tuo nome...
Non è eroico in un adolescente questo preoce11-
parsi solo del bene dell'anima, quasi celi.anelo
sulla sorte del corpo! Che differe11za tra un ra-
gazzo di questa tempra e quei cri.Btiani che Ri
spaventano alla sola ombra di un prete che ve-
nisse chiamato al capezzale per gli ultimi con-
forti religiosi. I
Ma 1p10sta fortezza d'animo condita di buon
umore ~ alla Don .Bosco~. spiccò ancora di lliù
nei giorni seguenti, nella povera, cameretta di
Mondonio, durante la malattia che lo schiantò.
f~;i Quando il dottore nel praticargli il pl'imo
dei dieci salassi l'invitò a non spaventa,rsi
nel vedere zampilla;re il sangue dal polso, Do-
menico gli rispose col soHto angelico sorriso:
*Caro signor Dottore, che è mai una piccola pm1-
tura in confronto dei chiodi piantati nelle maui
e nei piedi del nostro Sàlvatorel ~
A quelli del paese che l'andavano a trovare per
infondergli coraggio, egli, più iorte di loro tutti, ri-

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convean1'
ispettoria.li dirigenti d'Italia,
f:i iniziarono nella IspeLLoria Piemontese delle
Figlie di :.\\faria Ausiliatrice. L'Ispettrice Madre
Biancardi convocò a Torino il 18 ottobre tutte
lo Dirett.riei e Delegate, che poi ebbero una buona
parola anche da Madre Angela.
cordiale saluto dall'Ispettore don Fiorll,. Il 25, as-
sistette a quello delle Deler;a,J,e clelle Ji'igli~ rli J[ari<i
A •usiUatrice, raccolte dall'Ispettrice Maclre Gra-
ziano nelht Casa lspettoriale di Via Marghora.
~el pomeriggio pa.rti per la Swrclegna., dove isi
svolse il Oonvcgno dei Delegati deWisola a Cagliari.
11 23 ottobre il sig. don Ricoori, accompagnato
cfal Segretario Generale, ai recò a Roma e la sera.
stessa portò la sua parola al Oor11Vegno doi Parroci
8a1e$ian,i, mceolti nell'Istituto Sacro Cuore per
un corso di aggiornamento pastorale, e commentò
la genesi storica della Pia, Unione fatta, da don
Favini, illustrando le direttive di organizzazione
e di fonzionamento e segnalando le _pubblicazioni
grafiche e cinematogrnfiche dell'Ufficio Centrale
Stampa e Propaganda Salesiana. L'indomani mat-
liua, benedisse il nuovo Ufficio Cooperatori del-
l'lsLituto, decorosamenLe 1-1istemaLo presso la.
Direzione. Quindi presiedette al Convegno dei
Delegati locali deU'Ispettoria Roniatta, aperto col
Il 29 era di ritorno a Torino pel' parlare della
Pia Unione e dell'apostolato stampa e tutte le
Ispettrici d'Elll'opa adunate nella Casa Geneni,Jizia
a festeggiare l'onomastico della Superiora Generale
Ilfadre Linda, Lucot1 i. Il 3, inviò ad Ancona il
Segretario Generale per il Oon11egM r[e,i. Delegati
delZ'Ispettoria Adtiatica, presied11to rlall'Ispettorc·
don Zannantoni. Il 5 e il 6 noverobrc, prcsiedctt e
in Torino i OonvegM, dei Dele{Ja,1/4 locaU delle Ispet-
torie Oentrali e S1iba.l;p•ina, convocaLi dagli Ispet-
tori don Toigo e don Maniero all'Oratol'io.
ll 12 scese a Napoli per i Oo1wegni dei Delegali
locali, della, Campan'i<1;, !llwa.nici e Calcibria, con-
--------------------
spondeva col luminoso saluto della fode: • Arri-
vederci in Paradiso!~
La sua gioia non potè contenersi quando ebbe
rieevuto il Viatico. l•'aUo il ringraziamento col
fervore di un seratìno, esclamò: «Ora sono
conten(,o! È verò che debbo fare il lungo viaggio
dell'eternità, ma con Gesù nel cuore non ho
nulla da temere».
T'oi con energia soggiunse: - Ditelo, ditelo
a tutti: chl ha Gesù per a,mico e compagno l'lon
temo più alcun ma,le, nem-1neno la 11wrte!
l,a, mattina del 9 marzo, l'ultimo giorno, il dot-
iore, illndendo~i che ci fosse un miglioramen.to,
~li disse: « Siamo a buon punto! Il morbo è v-into!
.Abbiamo bisogno soltanto di fare una e:iuclizioi<a
1\\ouvales-cenza». E Domenico col più bel ga.rbo
ilei mondo ribattè: «n mondo è vinto! r-ro bisogno
sol(,a11to di fare una giudiziosa comparsa da-
vanti a Dio!~
Nel tardo pomeriggio, qua.udo il Pal'.roco gli
1mparLì la benedizione papale, Domimico, benchè
sfinito, non esitò a manifestare tutta la sua sod-
disfazioue con lo scandire: Deo gi·at-ia,s et sew71e,r
Deo graUa.s!
Un'ora prima di spirare, risvegliatosi da u11
breve torpore, si rivolse al babbo e gli ilisae con
affetto e insiemA cou una certa energia: « Papà,
ci siamo! .\\fio caro Jlapà, ò tempo: prendete il
Giovane Pro1JVeduto e leggetel1l..i le pnJghiere dello
buona morte>>.
Giunto quegli tra i singhiozzi all'ultima e-spres-
sione: $ Degnatevi di ricevermi nel Reno amoroso
della vostra misericorùia, aflìnchò io canti eter-
namente le vostro lodi», Domenico per rassere-
mulo concluse: «Sì, si, caro papà,! È appnntn
quello cb.e desidero: cantare et,ernamente le lodi
del Signo1·0! >►
Quante lezioui rli fortezza cristia,na nella 11 }rte
di questo adolescente! Alla scuola di Don Bosco
r di San Franceaco di Sales 1!1 santità sarà o.rruai
eontra.5seguata dal sorriso. ossia dalla gioia di.
donare nel modo più aceetto a Dio ed agli uomini:
hila1Y1mi eni,n tlatore11t d1iligit Deus/ Il Signore
ama l'~llegro llona1,01·e. (2" Cor. 9, 7).
7s

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,·ocati 11, Ro.\\'ina dall'Ispettore don PiloUo, delle
/lelegate tielle Figlie di Naria Aiisiliatrfrc di tutta
/' Italia Meridionf!lr. raduuai,e a Napoli dall'Ts-pèt-
l cice llid1·0 Ippolito, e dei Delegnti tialfe P1tr,lic,
conyocati a Uari.
Di là pa;,sò in :'\\itilia e. compiuta la veAtizione
dei no,~id a ~1111 Oregorio. presiedette i Oo11reg111
Ilei Delegati 1lell'l8pellorin Ricula, convocati a
Catania e a Palermo dall'Is1>ettore don (:ug~atti,
quelli delle Delegate delle <ltte lspeltorie 116•/lc Figlie
di Ma.ria À.'ltsilia.trice. raccolto da :vlaclro Gravina
n ('ata1iia, o da 1Jaùre Montigiani parte a Mes-
~ina, parte a 'Pnl.enno.
fJ 4 dicomhre presiedette il Co11regno ,lei .Dele-
gnli dell'IspeUoria f,ombarda, riuniti a ~filano
dull'Ispet.tore rlou Arncri, e il 5 11uello delle De-
leffflle delle Figlie di .Maria .J.u.JJiliatrfoe delle hpel-
tnrie ili ,llila110 e l'nre8e. adunitte dnlle li;peltri<'i.
:\\ladre 1'.liaonzio 11 )[adre Rotelli, nell'l~litulo di
Via ]3oavesin. Ruftg-iunse poi subito Gouovn.
nve l'lspe1;1 ore <lon Debernardi 1·a<.1<,'0l$e I Dele-
yatf deli'lspetloria f;igure il 6 mattino a Sampier-
cla-rena; e l'JspeUrire. .!\\ladre Gallo, c·<mvoc·ò le
Del.igate delle ll'iglie di Uaria .Ausiliatriee a Ge-
110,a il giorno 7. l,'11 dicembre asAislette
ConvegM 17'-llt Delegate delle Figlie di 'Jfaria Attsi-
liatric'1 <kll'li!l)Cl(oria Emiliana, convocato dall'f.
i;pettrice Madre Regis a Parma; il 12, al Oo,wegM
dei Dr,legati lo,:ali dell'Emilia- a Bologua; il 13.
al Oom;rgn() dei D1•legati della Tosr,ama, 11, Fircni(l;
e il 14, a quello <lolle Dslegate delle Figllie di /Ilaria
A11isilù1trice. convocat.e dall'Ispettrice )ladre Co-
mitini nella 11test<a città.
Il 18 parti per il Veneto. sostando a \\'erona
e a )Ionteortone, ove tenne conferenz1t ai Con-
fratelli dello Studentnto Teologico. Il 19, preaie-
tlette il Oo1icog11() dei Delegati /()cali 1h•l/1i Ispet-
toria. Vclleta. mccolli dall'Ispettore d.on Fava~
Don Favini si recò a Padova per il Or111,vegno
delle Delegot,,, ,folle Figlie di .Ma.ria A ·usilin.trice,
aduna.te tlnll'Isi,eUrire Madre Arrnollini nell'I-
stituto ::\\faria A m1iliatrice.
Dopo Natale rn la. volta di No.ara e \\'ercelli.
Il 27. Co11re911n <lei Delegati loeali llell'lspeltoria
Sovaresr. raecolt,i dttll'Tspettore don ,Joycmmz
nell'Istitnt,o S. LorE-nzo; il 28, quello delle Dele-
11ate c1,elle lNylie di .Mar·ia À.'uwiliaùice, riunite
11ell'Istit;11t,o lmmncola,ta dall'IspoU.rice l\\!a,dre
l'ozzi; il 20, quello delle Delegate 1le1l~ Ti'ir,lie
11i Ma.ria 411~/liotrit-e dell'IspeUoria, Vercellese,
t·nu,•oeate dttll'ls1)('t.trice )ladre Cioili a Ver-
t·elli.
f1 a geuno.io n<l Afe:.C'\\3.Ildria si z!VOl~e il Oon-
l'tg11n dellr Delegalf' delle Figli,e di ,llària .lus'ili<1-
trice dell'lsprttnri<i .llesscrndrina. <.'01woc11,Ie dall'l-
~]lettrire ~l11dn, Mnp;u:mi. n 5 a, Nizza Monfer-
raLo, ove J'.l~petlri1·c :\\ladre Fnnello ritmi le De-
legate dell(I TR)le/lor,ia, Mo11fe-r,1,i11a.
Come si svolgevano
In ogni Convegno si segui lo i;t~Ho ordine del
giorno. li sig. don Ricceri me.l 1evn a, fuoco lo
idee fondaml\\ntali riimardanti la posizione cano-
nica della Pia Fnione nella i-rlplke Famiglia Sale-
siona. 111 di <1opm di qualsia;,,i n«sorinzione. Quindi
don Fa\\'ini docu.mentava la gene."i 11torira. l'orga-
nizzazione e le direttive di ruuzionnmento date
dal :-;an1o e flni 811oi successori, condurlendo con
un'anali,;i del Reg-ola.mento. Il si~. don Ricceri, su
q uesLi elemrul,i. fis11ava l'idea.le cli Don Bosco ed
iuvil,ava i Dologati Ispetl.oriali o lo Delegate
ll;pl'ltoriali a ditre relazione del lu.vo1·0 compi11to
nel.l'iumo decorso per a.degua.r,-i alle direttive dei
Superiori.
Rcgui\\'a. la di1<c11.<1aione s1illa t>Urte pratica di:
orgrrnizw ~io,1e-forma:ione-aposto/alo.
:-;i ~uggcrh•ano le soluzioni più 11de~unte alle
dillicoH à che 1:,i prospettavano e, inline, si se.
gonlavano le novit,à, del campo stanl]_ia o propa-
ganda.
Si ebbero grandi consolazioni. ~ella. ma~o-
1;1.nza dei <:eutri si è Iavor:iio 11er :1ggiom111·1•
gl'indirizzi. A questo non fa••ile lavoro le Fijrlie
di )[aria _\\.ul'lilialrice banno daIo il più valido
ronrot'l!o. Le nuove iscrizioni aumt'nta.uo. Quando
si 1>piog11 belle il iìne della Pia Unione. rhe è a.g-
gn•gazione :ùh~ Soc,ietà ,'alf'sia,1111, come terziari
con un programma. di vita Rpirit,uale e di apo-
::;tolat,o o preziosissime Indulµ;imze. i buoni <'ri-
stiani chiedono volentieri il diploma di iscri-
zione.
1 Vescovi e i Parroci che comprendono come lll
J'ia Unione non solo non distolga i fedeli dalll'
attività parrocchiali. ma metta 11 loro dispo,,i-
zicme anime infenorale dallo ,;pirilo cli Don
13osc•o, no Cnnno volentieri il vivnio per la ;,celta
<lei 11oci di Azione Cattolica e ,loi dirigenti dell<-
altre ope1•0 parrncohiali. Si va,nno c·ompletando
i (Juiidri dogli Zelatori e delle Zrlairic-i. Ri ten•
gono, quosi doV1mque, le dne Coufernnze annuali
c nella maggior -parte delle no><i re C'ai:le e dell!•
Figlie di Maria Ausiliatrice le C'onferl'nze e pra-
tiche meus:ili. Yari Parroci e D<>curioni si pn•-
stano a ,n-olgere il programmtl in Parrocchia
dove non t•i sono i Ral.esiani. 'l'ut te le I1;pettorie
1111nno m-gauizzato Corsi di J~~on•izi spirituali con
cre11ce11tc Huccei!SO. (Ui e1>perin111nli fatti in<·o-
raggin,uo a organizzare corsi <li iakuzioue re-
ligiosa per i Cooperatori e le C'oop1:1rati:ici, e e-orsi
di pr<'paraziono o di addeslramMto 1wr C'oopera,-
tori ~i1whisti. ~i lavora m<Mo unrhr per la, buona
stampa. Parecchie 1spettorie hnnno J!ià Labo-
ratori 11er Cooperatrici, ed alt.re- ne 1.1lanno organiz-
zando.
L'T!ipe1 t,ore di Sicilia ha provvednto auche
all'a~i,:i!ltenm spirituale dei centri <lip11n(lenti dalle
Pi~lie di l\\laria Ausilia.t,rice o di altri centri.
desi.ttnan.clo Sacerdoti saleaitrni a cnmre le Conio-
renze anuunli fl mensili.

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La l" Conferenza annuale
Ci so/lo gi:ume le primizie della 1• Co11/erenza am1uale ai Coop.eratc;ri. Siamo
r:rati ai Delegati che ce le ha11110 inviate con ta11ta $0/lecitwii.ne e 11e diamo
1111 breve cenno, ,,iservandoci di parlame ancora sul Bollettino del I ~ del
mese, quando daremo u11 rapido panorama dello sv.olgù,umto della Conferenza.
RINGBA.ZIA.MO
.fin d 'ora i RR. Delegati
che invieranno solle-
cita:rnente la RELA-
ZIONE con la colletta
della r• CONFEREN-
ZA, dandoci la possi-
bilità di presentare
una visione panora-
mica completa delle
Conferenze tenute e
delle personalità che
vi presero parte.
A ROMA il 27 gennaio oltre
mille Cooperatori, provenienti dalle
varie Unioni, hanno affollato la
Basilica del Sacro Cuore per ascol-
tare la calda e autorevole parofo.
dello stesso Successore di Don
Bosco. Nell'eletto uditorio furono
notate le LL. EE. i Monsignori
Fogar, Bocko, Lannutti, i Sena-
tori Menghi e Restagno e altre
personalità ecclesiastiche e civili.
A MILANO fu organizzata dai
Salesiani in collaborazione con le
Figlie di Maria Ausiliatrice e te•
nuta dal Delegato 1spettorialc
Don Rodolfo Vjgnato. A NA-
POLI-Vomero fu presieduta dal-
l'Ecc.mo Mon~. Giuseppe De Ni-
cola, Arciv. Ausiliare e Direttore
dei Cooperatori. A GAETA i
Cooperatori ebbero il conforto di
ascoltare lo stesso amati$simo Ar-
civescovo S. K Mons. Dionisio
Casaroli, al quale poi il colonnello
F. Jannitti rese omaggio a nome
dei Cooperatori per il suo tren-
tennio di cpiscopàto. A PESCIA
~- E. il Vescovo Mons. L. Dino
Romoli volle presiedere persona1-
mente parlando prima e dopo la
Conferenza tenuta dal Delegato
lspettoriale Don V. Colombara.
NOVARA - Edificanti episodi
di attività apostolica
Della relazione annuale della
Rev. Delegata Ispettoriale Sum,
Grassiano - dalla quale ,·is11lta ehe
in 27 ceutri la Pia Umìme è i11
piena attività ed efficienza - ripor-
tiamo la finale:
La Delegata Jspettorialc è lieta,
a conclusione, di segnalare ::ilcuni
edificami episodi dell'attività apo-
stolica dei nostri Cooperatori.
Anzitutto il Coop. Don En-
rico Coda, parroco di RIVA-
NAZZANO (Pavia). Questo Coo-
peratore della prima ora, dopo la
canonizzazione di S. Domenico
Savio, volle mettere la gioventù
della sua parrocchia sottQ la pro-
tezione del nuovo Santo, ed offri
22 pertiche di huon terreno che
gli fruttavano 80 quintaJi di fru-
m ento all'anno, per la costruzione
dell'Oratorio, che intitolò a Maria
Ausiliatrice e a S. Domenico
Savio, avvicinato dalla Delegata lo-
cale per la revisione degli elenchi,
si dichiarò felice del risorgere della
Pia Unione e as$Ìcurò che avrebbe
lanciato un appello ai suoi parroc-
chiani dal pulpito invitllodoli a
iscriversi.
:\\'ella medesima parrocchia la
Coop. signora Grazioli Giusep-
pina Bolognese, ex allieva di
Nizza Mooierrato, ha fatto della
Tenuta Marchesina un centro sa-
lesiano. Questa Zelatrice tiene in
ordine la chiesina e alla domenica
assiste i ragazzi alla S. Messa,
facendo recitare le preghiere se-
condo Il Giovane Provveduto, pre-
parandoli alla Comunione. Nel
mese di maggio ogni sera fa rec,-
tare il Rosario, legge un buon pen-
siero, insegna lodi mariane, e il
24 maggio conclude il mese coi\\
la processione di Maria Ausilia-
trice. adopera pure in opere di
carità sociali.
Alla frazione CROCE DI FON-
TANETO D'AGOGNA la Zelu-
trice sig.na Piera Masseroni imita
la Cooperatrice di Rivanazzano,
tenendo l'ufficio dj C..'ltechista e
Sacrestana.
A S. PIETRO MOSEZZO
(Novara) per difficoltà economiche
l'asilo parrocchiale avrebbe do-
vuto chiudere i battenti, ma la
Coop. signora Rina Pianta, ex
allieva della Scuola Magistrale di
Casale, si offrl quale insegnànte
prestando l'opera sua gratuita-
mente con spirito salesiano. Aiu-
tata dalle Suore di Novara, pre-
parò piccole recite e continua il
suo lavoro, che le auguriamo fe-
condo e fruttuoso.
MADRAS ([ndia) - Ferve il
lavoro
!l Rev.,110 Ispettore Don Pia-
11az:::i ci sc,·ive: f1 lavoro dei Coo-
peratori progredisce. TI :q. no-
vembre si tenne la seconda Con-
ferenza annuale. Parlò S. E.
l'Arciv. Mons. Mathias e presie-
dette il Vescovo Ausiliare, che
disse p,crole di conclusione. Erano
presc11ti in numero di circa 200.
Un secondo gruppo di Coope-
ratori va prendendo vita a VEL-
LORE e un po' dappertutto ab-
biamo \\io rn-a.ndc di ex allievi e
genitori di salesiani e di giovani.
Stiamo traducendo il Regolamento
della Pia Vnione in tamil. In 1ria-
layali è già stato tradotto ed è in
cqrso di stampa. Così sarà facilitata
l'iscrizione a molti. Dur.:mte l'anno
abbiamo sempre facto l'Esercizio
della Buona Morte; è in program-
ma la commemorazione di Mamma
Margherita e stiamo studiando
come risolvere la difficoltà della
lingua per ori;:an.izzare un corso <Li
Esercizi Spi,icuali chiusi.
77

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REGGIO EMlLIA - Conqui-
s tatori di anime moralmente
abbandonate
Ci è srato inviato un ampi9
diligente Schema del lavoro svolto
dalla Pia Unione Coop. Salesiani
dalla Tre Sere del 28-29-30 set-
Jembre -1955 a/l'n luglio 1956. È
un interessante panorama dell'in-
tensa vita che caratterizza quel
fiorente Centro della Pia Unione.
Delle iniziative più importanti il
Bolle/tino ha già parlato. Qui ci-
tiamo, a lode ed esempio, la se-
guente.
TI ,o venerdì di novembre 1955
ebbe per i Cooperatori di Reggio
una nota nuova. Oltre i Coopera-
tori, erano presenti più di 40 gio-
vani che ricevettero Gesù nel loro
cuore con edificante pietà. Merito
del Cooperatore prof. Sandro Chesi
che con vero sacrificio lavorò
nell'ambiente scolastico e fuori,
finchè potè raccogliere i giovani
più trascurati dalla famiglia e
lontani dalle pratiche religiose
nella sala di un Circolo cattolico,
conce$Sa dal Presidente del mede-
simo, Cooperntore prof. Angelo
Mignani. Entrambi intrattennero
piacevolmente i giovani prhna con
giochi ricréativi, poi, in un clima
di familìare comprensione, diedero
loro sode convinzioni religiose,
tanto da suscitare nel loro animo
il desiderio di accostarsi sponta-
neamente ai santi Sacramenti.
.
.
VARAZZE (Savona) - Un espe-
rimento ben riuscito
Approfittando delJe vacanze degli
aJunni e pensando che durante il
periodo estivo i più sono impegnati
per attività balneari, si scelse il
tempo natalizio come il più pro-
pizio per gli Esercizi Spirituali dei
Cooperatori.
Trattandosi di un primo espe-
rimento del genere, non poche fu.
rono le difficoltà da superare, spe-
cie per convincere !,'d'interessati.
Ma il risultato fu superiore al pre-
visto, come era già avvenuto per le
Cooperatrici lo scorso settembre.
Grande )'entu.siasmo, abbondanti i
frutti, che vanno concretizzandosi
in inìziatÌ\\,e varie di apostolato.
Non parliamo di alcune manifesta-
zioni in pubblica via, tali da atti-
rare l'atten~ione sorpresa e poi
commossa dei passanti.
L'otaria fu intenso: due medi-
tazioni e due istruzioni al giorno,
più un'istruzione dopo cenà per
gli operai e gl'impiegati. Nella sala
di studio dei ragazzi gli eserci-
tanti trovavano una serie cU libri
di attualità religiosa e apologetica,
messi gentilmente a disposizione
dai confratel!L Quelli che poterono
fermarsi a prendere i pasti in casa
gustarono anche la gioia dello spi-
rito di famiglia che caratterizza i
nostri ambienti.
per le feste di San Domenico Savio
novità. L. D. c.
AllTU.RO MURARI
L'BBOE DELLA VOLONTÀ
Libro-strenna riccamente illustrato
ALBERTO CAVLGl-lA
SAN DOMENICO SAVIO
nel ricordo dei contemporanei
Geniale e preziosa raccolta curata ancora per•
sonalrnente dr.I notissimo Autore . . . . . L, 400
e inoltre la L. D. C. tiene a disposizione un ricco
assortimento di quadri, cartoline, immagini,
ricordi di 1a. Comunione, statue, medaglie e
MANWES'J'l MUJlALI.
vi consigliamo questi libri
SA<.:. DOMENICO BERTETTO
MARIA IMMACOLATA AUSILIATRICE
L. D . C. - TORl:'ì.'O
Sono meditazioni mariane per la 11ovena
dell'lmmacolata e dell'Ausiliatrice, per le
t'omn1emorazioni mensili di Marja Ausi-
liatrice, per il me.~e di maggio, per le feste
mariane dell'anno liturgico e per il Primo
Sab;uo di ogni mese.
*
.RUFillO UGUCCIONI
LA CITTÀ SULLA ROCCIA
Piccola storia della Chiesa
Volume in-8, pagg. 312, con 2-20 illu$tra-
zioni e 4·8 tavole fuori testo.
L. t 500
Questa piccola storia della Chiesa • non
ha nulla del manuale, ma ha tutto il fa-
scino di un libro di lettura amena, pur
essendo in grado di sodd isfarn le esigenze
di chi ama riassumere e specialmente in-
tegrare la cultura storica attinta nella
scun)a.
DALLA CORRISPONDENZA DEI NOSTRI DELEGATI
A Gela fu organi;,,zato un in-
contro veramente straordinario per
propor.tioni e frutti. Dopo una
conferenza formativa seglll un'ap-
pendice organi7,zativa, presenti tut-
te le autorità e numeroso pubblico
lJuaJificato nel grande salone del
Municipio. Tra gli altri, hanno
78
chiesto l'iscrizione alla Pia Unione
tutti i membri della Giunta con a
capo il Sindaco e il Segretario co-
munale.
*
A Bolton ([nghilterrà) alla se-
conda Conferenza erano presenti
320 Cooperatori. Dopo la funzione
religiosa ebbero un trattenimento
musicale nel teatrino del Collegio.
L'Ispettore salesiano li animò a
curare la propria formazione $piri-
tuale. E Cc..'l frutto, percbè al ritiro
seguente parteciparono in numero
di 200.

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A Lanusei (Nuoro) nel novem-
bre scorso si tenne un corso di
Esercizi Spirituali aperti con circa
100 partecipami. Tre prediche al
giorno. Esito ottimo.
Il 18 novembre per iniziativa
della Pia Unione si svolse nel
Tempio di Don Bosco una fun-
zione propiziatoria per le vittime
d'Ungheria, con grande partecipa-
zione di autorità e popolo.
A Perugia lo scorso ottobre
nella chiesa dell'Istituto , 1nfanzia
delle Figlie di M. Ausiliatrice, si
è svolto un corso di Esercizi Spi-
rituali aperti per i Cooperatori e
le Cooperatrici del rione nord della
città. Degli 80 iscritti, oltre 50 vi
presero parte con grande loro sod-
disfazione.
*
A Reggio Emilia l'apertura
dell'Anno Sociale riuscl solenni~-
sima e imponente, sia per la par-
tecipazione dj Autorità religioso e
civili, come per l'affluenza dj tutti
gl'iscritti, con a capo il Vicario
Generale Mons. Carlo Grasselli,
Direttore Diocesano della Pia
Unione. All'applauditissima con-
ferenza di Don Favini segui il
documentario Don Bosco attmver.,·o
i C(mtinenti, altamente apprezzato
da tutti e richiesto con insistenza
dal coop. prof. Scacchetti, Presi-
dente del Comitato di Reggio
Emilia dell'Associaz. Intemaz. , A-
mici del Film per la gioventù•,
pt:r darlo in visione agli studenti,
quale potente mezzo di formazione
religiosa.
*
A S. Agata di MiliteUo (Mes-
sina) si è iniziato un Laboratorio
lvl-issionario, che ha una carancri-
stica degna di imitazione. Le Coo-
peratrici chiudono il loro lavoro
con il Cenacolo, istituzione che
porta preziosissimi frutti spiri-
tuali. Ne riparleremo più runpia-
mente.
*
Da Messina riceviamo le deli-
cate ma ferme rimostranze della
Rev. Delegata Jspettoriale per il
nostro silenzio sul bellissimo pel-
legrinaggio orgaruzzato tra quelle
Cooperatrici con mèta Torino-
Lourdes. Ahi, dolenti note l il ri-
chiamo ci rinnovella il dolore già
sentitissimo di non potere, per
la " ti ranrua dello spazio " - che
per pochi forse è tiranno come
per noi - dare ampia relazione dei
meravigliosi frutti che vanno ma-
tura1,do un po' dappertutto per lo
zelo dei nostri Dirigenti.
I COOPERATORI
in Olanda
CENNI STORICI
1860-1900. [,n Pia Unione dei Cooperatoi·i in
Olanda nrm è ancora una organizzazione. Vi suno
però c0111azti individuali con San Giovanni Bosco
e con la Congregazione Salesiana. Si conserva,w
lettere presso nlcune fcmU:glie, Ordini e Congre.r:rt-
~ioni.
1900-1910, Comincia a penetrare t1 Bollettino
Salesiano. Dol'I Rua visit.a i11 que,ti anni personal-
mente a/C'l/11e famiilie nobili e benestanti a Rot-
terdam, 's Hertogenbosclt, Utrecht, Tilburg, Venlo
e 1\\Jaasfrfrht.
1910-1926. il movimento va crescendo: a) corri-
spondenza con Torino; b) contatti con diverse
case del Belgio; e) fondazione della casa di Lr111-
radorp; d) vocazioni della Bmba11zia olandese
nel Belgio; e) il numero dei Coope1•atori ne/111
Brabanzia aume11/a; f) Cent,·i di ptopaganda al-
l'Aia, a Made (Brabam:ia) e n l,auradorp.
1926-1936. Il 111,mero dei Cooperatori cresce nel
Limburgo del Sud (Casa di Lmtradorp) e in al1re
parti, in seguito alle Confere11::1e di propagcmda e
alle serate di film per giovani e adulti nelle scuole
e nei patronati in tutta l'Olanda. Questo lavoro di
propaganda vie11e fatto dà 1111 sacerdote salesùm(I
del Ce11lro propaganda dell'Aùi.
1935-19~. Awnento intenso di Cooperatari sa-
lesiani in alcune città, cioè ali'Aia (Centro-propa-
ganda) e (l{/ Amer.ifoort (fondazione d.ella casa di
Leusden nelle vicinanze di Amersfoort). Più di
mille cooperatori si fr,mno iscrivere alla Pia Unione,
ù, Amersfoort e nei dimomi. C'è già un numero
notevole di zel(llori e zelatrici nelle grandi cilftì
della Brabam:ia e dél Limburgo. Si fonda il Bol-
lettino Salesiano olandese.
1945-1958. La Pia Unione prende vita e si or-
ganizza. Si creano :,.elatori e zelatrici a11che nelle
città meno grandi: Utrecht, Haarlem, Eindhoven,
's Rertoge11bosch, Arnhem, JVIaastricht, Fleerle:n,
Venlo Nijmegen, Z,uolle, Groni11ge11, Alkmanr,
Hilvers11111, Leid.e11, Deift, Breda e Tilhurg. Si
mcltiplicano le serate col film Don Bosco, le esp<J-
sizioni missionarie, le vocazioni alla vita salesiana.
Ha11110 inizio le C<mferenze prescritte dal Rego-
lamento a11che nelle città in cui 110n esistono Case
salesiane. Si tiene il primo corso di Esercizi spi-
rituali per le Cooperatrici. S'intensifica l'aposto-
/,nto delle •11ocazio11i. Si pensa anche alla diffusione
delle Letture Cattoliche Meridiano 12 e alla pro-
paganda salesiana fra gli emigrati italiani.

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l'er correzioni d'Indirizzo si
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sie:m.e al n11ovo, completo e
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indlrlllo
-fc SI rin!Jl'azlano i signori
Agenti postali che r-espin~
gono, con le notificazioni di
uso, i SollottiDi non zecapitaU
Facciamo noto ai benemedti Cooperatori che le Opere Salesiane hanno
il Conto Corrente Postale 2-1355 (Torino) sotto la denominazione:
Ognuno può valersene, con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie
offerte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modu1o relativo
DIREZIORE OBRERALB
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TORINO (712)
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DlllH'l'ORI! RESPONSAlllLE: SAC. oon. PllCl'RO ZEnBINO, VTA IIARIA UT81LJA'l'lll0F., 32 1'0RINO (712)
orr,o,n GRUIOB& Slll