Bollettino_Salesiano_195702


Bollettino_Salesiano_195702



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Noi non ci fermiamo mai ;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO, U 31 maggJo 1875
A NNO LXXXI, N. 2 15 GENNAIO 19S7 PERIODICO QUINDICINA.LE OELLE OPERE E MISSIONI DI S. G. BOSCO
DIREZIONE GENE RALE : TORINO 712 • v.tA MARIA AUSILIATRICE 32, TELEF. 22-117
spedizione in abbonamento postaù - tru,ppo
f ' wi che cerca un posto per un laboratorio 1
Veramente Don Bosco cercava il posto per il
suo OratO'l'io, ormai .sfra ttato anche d.w prato
F'ilippi.
- Oratorio o laboratorio fa lo stesso: il
sito c'è!
E fu cosi ah.e Don Bosco mise piede in Val-
docco, nella famosa tettoia Piuardi.
Oggi però, e precisamente all'inizio <lell'anno
di grazia 1957, il nostro santo Fondatore cerca
un posto proprio per un ùaborotorio... per le
Cooperatrici salesiane: un La,boratorio «per l'eser-
cizio della carità» verso i poveri, bisognosi di
iudumenti; verso le Missioni, bisognose di arredi
sacri; verso le case di formazione, bisognose... di
tutto!
E si accontenta di poco Don Bosco, il Santo
della, pazienza e della fìducia in Dio: gli baste-
rebbe per ora un Laboratorio per Cooperatrici
iu ogni Ispettoria salesiana. In alcune ce n'è
già più di uno e funzionano a meraviglia, con
grande vantaggio spirituale anche delle carita-
tevoli lavoratrici.
Il primo impegno mensUe di quest 'auno non
può d11nque essere altro: eostitui-.·e o s vilup-
pare almeno un laboratorio per Coope -
ratrici nella casa Ispettoriale o presso altra
casa nostra o delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Se non si potesse fare div ersamen te, lo si 11otrà
costituire presso la famiglia di Ulla cooperatrice
che offra locale adatto.
L'importa r~tc- è che sia un Laboroforio sa-
tesiano, dove regni la cJa.rità e il lavoro, dove
tutto si converta iu Jlreghiera. l'ascetica sale-
siana del lavoro fatto per amore del Signore e
in frat erna armonia.
Sarà, facile ricordare alle consorelle ad·unate
la Jlrez.iosa indulgenza del lavoro, fare qualche
breve lettura spirituale adatta per tutte, con .
corda.re iniziative, rinfocolare l'entusiasmo per
il bene.
Il Laòoratorio diventa cosl un cenaèoLo di
anime ·in unione con Dio, una vera casa di pre-
ghiera, ossia un vero... Oratorio.
Aveva ragione quell'ometw di nome Soave
llel ,ispondere a Don Bosco: - Oratorio o La-
bora,torio fa lo stesso: è la ca.sa cl1e cerca D on
Bosco.
Ci auguriamo che ogni Delegato possa ag-
giungere anahe le altre parole di quello sto-
rico dialogo:
- Don Bosco, venga: il sito c'è-!
E ogni simile fonda.zione, per quanto .modesta,
possa sembrare, dev'essere tramandata alla storia;
perciò se ne mandi diligente relazione all'Ufficio
Oentrale.
per I Dirigenti della Pia Unione
impegno mensile :
••
Costituire o sviluppare
Laboratori per Cooperatrici
J3

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L'anno del "carattere'' I
1
~
pu
n
ti
111•1·
In
I ('Ofil('l'CllMI ffi('ll',ile
[ I La ,!Jt?cmia del R.ettor Mi.ggiore per il
ratte.re. TI Battesimo anzi, fa.cendoCJ oristiam
nuovo anno 195i prc,;enta ai Cooperatori e alle ci imprime anche nell'nnima e in modo stab~
Cooperatrici In figura del capolavoro dell'edu- que&to carattere. Il C"ooperatoro Salesiano, 1a
cazione salesiana, S. Domenico So.vio, nou meno cendo sua la causa eh Don Bosco per la sah•ezza,
forte nel carritte:re ohe soave nell'11spetto.
della gioventù, deve fa.i· brilla.re soprattutto il
È appunto sulla straordinaria forza di carat-
lMC di que;;to adolescente che il ~nceessore di
oarattero di soldato di Crisi.o. elle porta già im-
prei.so nell'anima sull dal gioruo della Cre&ìma.
Don Bosco vuol richiamare l'attenzione e il
Quando siamo in gra~i.o. fu D10 noi operii;i.mo
conseg\\lentè proposi(,n d1 imitarla.
sempre da cristiani e da, soldati di Gesù Cristo,
ln sostanza è la stessa. forza ili carattere che
brilla in Don Bosoo e in dan Francesco di Sales
ossia secondo il nostro vero caralt ere di njlli della
luce.
o chs costituisce il contrassegno della. spiritualit,à
Ecco perchè Don Bosco e il suo angelico allievo
salesiana: sitavìter in, ·modo, jortiter in re.
ci insegna,no che non dobbiamo temere allro che
La pace interiore che si effonde sul volto sor-
ridente dei Lre santi nostri si può chiamue in
termini llmaoi • la. calma dei forth. È solo il
perfetto dominio di se stessi ne'.l'aderiie giorno
µer giorno alla volontà di Dio che dona. loro il
flore del sorriso perenne. La gra1.i11 battesimale
comiervata fino alla tomba. ha conferit-0 loro un
fascino angelico, ma Li ha pure impegna~i in
il peccato: perdendo la grazia noi offuschiamo il
carattere; da liberi diventiamo sehi.a.vi, da sol-
dati, prigionieri TI carattere è un distinth·o in-
visibile, ma ha un rivelatore 1oagnet,ico la se-
renità. Quando il caratwre ili cristiano si offusca,
11 rivelatore si chiama tristezza. È per quest.o
che la spiritualità salesiana è fatta di gioia e di
opere: sempre in grazia e sempre al lavoro!
11na, lotta senza soste e senza quartiere contro
se stessi.
E questo lavorio pf'r tutti e tre cominciò su-
bito dalla fanciullezza. S. Francesco di Sales
potrà asserire che fio ,la ragazzo non si permise
ruai la minima bugia. (Se lo ricordino anche
i giornalisti, che lo vantano lorn patrono!...).
::i. Giovanni Bosco dal primo sogno dei nove anni
rimane ancorato come Abramo alle divine pro-
messe, senza darsi ma.i per vinto dava,nti alle più
ardue difficoltà. Domenico Savio tenne !ode al
grande propo!liro formulato &- soli sette anni
nella prima Comunione: , La morte ma non
r>eccati ~. Come si vede sono i aan ti della forza
tli volontà, potenziata do.J.la Grazia,, ossia i santi
del carattere.
~ Il l1111orio spirituale di quest'anno deve
portare, come dice la Strenna, alla ferni.ezzci del
carattere e a lla fedeUà 1/{Jli'0,de)n11i?11ento clei ào-
t•eri, sull'esempio di Domenico Savio.
Meditiamo bene sui due determinativi del
ca;rattero di Domenico Savio: /ermena e Jedeltà.
Se nella pratfoa della, vita cristiana egli avesse
avuto degli alti e bassi, come LuUi i ragazzi di
questo mondo. non sarebbe il campione mondiale
che è: il primo giovanetto coronato di santità.
conquistata giorno per giorno con l'esattezzr,
del proprio dovere. A cento 11nni di distanza
dalla sua santa morte risuonano ancora. le pa-
role che egli in tono scherzoso ebbe il coraggio di
ribattere al medico: «il mondo è vinto o.
[fil OaTattere è parola greca che vuol dire
Per yincere il mondo occor-re davvero la ver-
severanza fino all'ultimo respiro rinnovando la
impronta. contrassegno, distintivo
lotta giorno per giorno: occorre la fermezza e
Per dare alla nostra, vita un carattere, ossia
una particolare impronta, nou a,bbiamo bisogno
ili consultare filosoù o scienziat,i antichi o mo-
dem.i: ci Jta già pensai.o Td.dio co11 la Redenmone.
F'in dal Battesimo ci siamo impegnati a vivere
,secondo Dio», ossia da auL~nliei cristia,ni. Il
cristianesimo. a differenza delle altre religioni,
impegna tutto ruomo a conformnrsi alle verità
elle professa. realizzandole nella. pratica della
c-arità: veritc1tem fa.aientcs in cho.ri.ta.te. L'impegno
non Cristo è totale: e,nima, o corpo, intelleLto e
la fedeltà. Quando Domenico sentì che stava
per scoccare l'ultima Ol'a e che la battaglia, in-
ga.ggia,ta ott.o anni prima per non mai on'uscare
il suo carattere di erjstiauo stava per concludersi
nell'alone della vittoria, capì di a,er Yinto il
mondo. Senza saperlo, ripetè ln frase di Gesù:
Ego vici m11.mdum. Il cristiano che vivo il suo
Battesimo e la sua Cresima è appunto un altro
Geoù Cristo ìn torza del suo carattere: rhristiantcs
alter Ghmtus.
Nell'alone cl.i q11es1i11, ep:iritu11,1ità salesiani),, fatt.a,
volontà, -vita privata e vita soriale. Chi vive da di ferme1,z1:1 e di fedeltà e irradiata di amabile
J
cristiano deve neces~ariamente distingnen1i dal
mondo e dallo spirit.o del mondo, deve a.Yere
soavità, po~iamo pure ricordare, a conferma di
quanto si è detto, la figura di S. Ma.ria Dome-
l
una sua impronta ben definita, ossia il suo ca- nica Mazzarollo: anch'casa une. santa di carotiere.

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DELLA PIA UNIONE DEI COOPERATORI SALESIANI
• ~ine
Mezzi
Programma dl apostolato
]}i-amo una sintes1 storica deìl'origi,r, e delta Pia
Uni<Yne, sic1v,ri di fare cosa utile specialmente per
,,i Dirigmt.i, ai quali potrà servire pe~ faTsi idee
sempre più chiare sii.tl'i<Jecue propostosi da Do11,
Bosoo n°l fondare 1a sua Terzo, .Famiglia.
01.'j9ine. Don Bosco fa risalire la costituzione
della Pia Unione all'inizio dell'opera degli Ora-
tori, 1841, quando pii sacerdoti e laici corttin-
cia.rono a _presc.argli aiuto nella cura. dei giovauì
che accorrevano a lui. (Mem. Riogr., XI, 85).
Egli considerava questi primi collaboratori
come membri della Società Salesiana, che co-
minciò a vagheggiare e ad organizz;are dopo i
famosi sogni sull'avvenire dell'Oratorio (1844),
sul vincolo dell'obbedienza (1845) e sitl «Pergo-
lato di rose» (1847).
Le diserzioni dei catechisti, che avevano ab-
bil,ndonato l'Oratorio trascinandosi dietro i gfo-
varu più. inca,nti nelle esaltazioni patriottiche del
1848, lo consigliarono a non affidarsi solo ai
oollaboratori esterni, ma a legarsi anche i gio-
vani migliori e più generosi.
Peroiò nel 1849, dopo due col'Si di Esercizi a
citi parteciparono 71 giovani dei tre Oratori,
di S. Francesco di Sal.es, di S. Luigi e dell'An-
gelo Custode. scelse Buzzetti, Gastiru e Bellia,
r11i aggiunse Felice Reviglio e si profferse a far
lo:p 1in po' di scuola per avviarli, se fosse stata
vo,ontà Dio, allo stato ecclesia.stico.
Nel 1860 umiliò una supplica al Santo Paa.re
Pio IX, in cui affermava «essere sta.ta legitti-
1n m,enil} eretta~ in Torino «lllla Congrega,.ione
s ,tto il tit.olo e protezione di SaJi Frnncesco di,
S.1,les », della quale egli si qualificava •) Direttore»
11 che q non aveva altro scopo che que11o d'istruire
n•lla Religione e nella pietà la gio,entù abban-
l.onata ~. chiedendo tre Indulgenze Plenarie péI·
gli aggregati ed una Indu'!genza parziale ili 300
!6,orni per i non aggregati che partecipassero
rul'a.nnuale proC'essione fa onore di S. Francesco
cli Sales.
Il Rescritto Pontj-ficio favorevole, che porta
la data del 28 settembre 1850, è il primo do-
cumento ufficiale in cui si riconosce l'unione dei
Cooperatori e dei giovani avviati agli st.udi con
la s_peranza di -voca,z-ione, come Congregazione
n,di San Franoe.sco di Salet,. (.iliem. Biogr., IV,
94).
11 documento è importantissimo, perchè mette
a fuoco l'ideale di Don Bosco di formare un'unioa
Congréga.zione di Salesiani interru con voti e
vita comune, e di Salesiani esterni, senza im-
pegni di voti e di vita, comune, ma uniti in un
1:101 vincolo di carità e con un unico piogramma
cli apostolato.
ORGANIZZAZIONE
I - I Coo1>eratori mernl)ri della Soci.età
S alesiana
Dal 1850 al 1874 Don Bosco sviluppò il suo
ideale s1ùla duplice base dell'assoèiazione del
maggior numero possibile di buoni cristiani vi-
venti nel secolo e dell'avviamento dei giovani
migliori alla vita religiosa, ~era, e propria.
Nel novembre dello stesso anno 1850, egli
seguì personalmente una serie di adunanze di
laici cattolici promosse in Torino per cos.titub:e
una << Pia Vrvione provvisoria di San Francesco
di ,Sales•>, che doveva essere << il principia di un
consorzio in grande» per ij impedire all'empietà
di fare ulteriori progressi e, se fosse possibile,
sradicarla dove si fosse già radicata». Impe-
gnava i promotori ad adoperarsi per aumentare
il più possibile il numero dei soci, ma sempre
con le cautele necessarie per «non introdurre
'ipocriti, o fratelli di equivooa cattolioità, o di
zelo esagerato». Autorizzava a mantenere se-
greto il nome di coloro ohe temessero la pubbli-
cità. Insisteva perchè l'associazione serbasse ca-
rattere laicale affi.nohè gli empi non la qualificas-
sero col loro gergo: ~ un ritrovato pr.etesèO della
bottega» (.Mem. Biogr., TV. 171-175) .
Il 2 fehbraio 1861 ebbe la gioia della vestizione
dei primi quattro giovani avviati agli studi.
Mira.udo con la sua Congregazione a salvare
la fede e la civiltà cristiaUA in mezzo al popolo
e a.lJa cristiana educazione della gioventù, egli
continuò a caldeggiare l'unione dei buoni al-
l'apostolato soprattutto con la parola e con la
stampa. È evidente questa sua propaganda nei
poclri numeri de L'Amir,o d,ella giO'IJl'AWI~, che
pubblioò come giornale cattolico per poohl mesi
del 1849, e negli .il.wisi ai OattoUci, che diffuse
tra il 1850 ed il 1852.
Con Decreto del 31 marzo 1852, l'Arcivescovo
gli conferì le Gpatenti>> di Direttore Capo-spi-
rituale dei tre Oratori. dandogli tutte le facolLà
necessarie ed utilì a quest'uffioio, compresa qneU.a,
già accordatagli precedentemente in via ecce-
~:ionale, di beneçlire e imporre l'abito ec.cleafa-
stico agli aspiranti destinati al servizio degli
Oratori e dimoranti nell'Ospizio di Valdocco.
Scrivendo contemporaneam13nte al Teol. Leo-
nardo Murialdo, Direttore spirituale dell'Ora-
torio dell'Angelo Custode in Vanchiglia, l'Arci-
vescovo proclamò Don Bosco «f01,dawre della
Pia, Isti.t,uzione* (.ilfem. Biogr., IV, 378).
Con questo credito ufficiale, Do11 Bosco, il
5 giugno 1852, radunò a conforenza il diacono
Don Guanti, Bellia, Buzzetti, Gianinati, Savio

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.À.llgelo, Savio Stefano. Marchisic, Tmchl, Roc-
Durante questo esperimento Don '.Bosco iu
cllietti 1°, Fnmcesia, Cagliero, Ger1m1.no e Rua sed nel manoscriLto delle Regole il capo XVl
e li impegnò a recitare ogni domenica le ~ Set¼ De Externis, includendo j Cooperatori. nella So-
.AJlegrezze di Maria SS. ~ fino aJ primo sabato cietà Salesiana, come confrat elli senza voti e
di maggio del 1853 (Mem. Biogr., IV, 429).
senza impegni di vita comune.
Comincj_ò quindi a farsi aiutare per l'assistenza
Il 9 dieembre 1859, raccolse a conferenza i
clei giovani interni dell'Ospizio di Valdocco dai salesiani in prova, e dopo aver annunciato che
giovani chierici e aspirant i. Per l'Oratorio fe- ormai era giunta l'ora di dar forma, alla p:roget
i-tivo e per le scuole seTali e domenica.li continuò tata Congregazione, invitò coloro che intendes
a valersi. dei CoopeTatori esterni.
sero davvero ascriversi ad intervenire all'adu
Nel 1853 cominciò la, pubblicazione delle Let- nanza del 18 dicembre seguente in cui si $8.I'ebbe
t1uu Gattold.che e, !lOll questa, una, vera crocia,ta formato il Capitolo e sj sarebbe data fauna rrJ.
per preservare i fedeli dalla propagaJ:tda prote- golare alla vita, comune.
st.imt.e e settaria, ed 1U1irli sempre più .fra loro
Il 18 dicembre 1859 intervennero: Don Alaso-
col .Papa, coi Vescovi, col Clero per argina;re natti, il diacono Savio Angelo, il suddiacono Rua
l'empietà, l'ere.'lia e la diserzione dalla Santa Michele, i chierici Cagliero, Francesia, Provera,
:\\!ladre Chiesa Cattolica. Questa sua attività cul- Francesco, Ghivarello, Lazzero, Bonetti. An.fossi,
mina :in un appassionato appello ai Cattolici nel Marcellino, Ceu:uti, Durando, Pettiva, Rovetto,
fascicolo di maggio del 1861, in cui invita ~ tu,tbi Bongiovanni e il giovane Chiapale. Si formò
i veri cattoiici a.il U'lVl,rsi alla difesa qel Romano il Capitolo con: Don Bosco rettore, Don Alas.o-
Pontificato, ossia della Cattolica, Religione» e ad natti prefetto, Don Savio Angelo economo, il
<• esortare altri ad unirsi a questa. associazione» eh. Rua direttore spirituale, Cagliero, Bonetti
concludendo con queste parole: « Ttalian,i, voi e Ghivarello consiglieri (Mem. Biogr., VI, 335-337).
siete eminen,t.emente ca;ttoUci: dichiaratevi taU anche
All'inizio del 1861 i Salesiani erano 26; si
i11 qt~esti s-upremi nwmenU, e sia la vostra più aggiunse poi il cav. Oreglia. Il 14 maggio 1862,
gloriosa d,ilvisa: OattoUci col- Ptupa» (Mem,. Bwgr., ventidue emisero i voti di povertà, castità ed
YI, 860).
Frattanto, la sera del 26 gennaio 1854, radunò
obbedienza secondo le Regole. proposte da Don
.Bosco e da loro firmate (Mern. Biogr., VI, 631-726-
ip ca.mera sua qu.attro dei giovani che gli d.a. 812; VII, 161).
vano maggior fiducia: Rocchietti, .Artiglia, Ca-
Nel febbraio 1864, Don Bosco mandò al Santo
gliero e Rua, e propose loro formalmente di «fare Padre copia delle Regole con ]a supplica per
con l'aiuto del Signore e di San Francesco di l'approvazione. Il testo conteneva ben chiaro
Sales una prova dell'esercizio pratico della ca-
rità per venire poi ad una promessa,; e quindi,
il capo XVI, De Exterwis, in cui si dichiarava che:
«Qualunque perscma, arrwhe vivendo nel secolo,
i::e sarà. possibile e conveniente, <li farne un voto nella propria ca~a, nella p1·opria famigUa ~ po-
l
aJ Signore». Da quella sera fu dato iZ nome d·i
Salesiani a quelli che si proposero tale esercizio
teva «appartenere alla nostra Società», senza
far alcun voto, ma impegnandosi a mettere in
(Mem. Biogr., V, 9).
pratica quella parte di regolamento che fosse
Facendo tesoro dei consigli di S. Giuseppe compatibile con la su.a età, stato e condizione.
Ga.fasso, dèll'Arcivescovo e -persino di Urbano Il V art. soggiungeva perfino: 1• Ogni membro
Rattazzi, preparò un abbozzo cli Regole o Co- della Società cbe per qualche ragionevole motivo
stituzioni. In questo primo abbozzo si parla uscisse dalla mede$i.ma è considerato come mem-
solo dei Salesiani impegnati con voto e vita bro esterno e può tuttora parteèipare dei beni
comune. ]\\fa, confrontando l'introduzione ed della intera Società, purchè pratichi quella parte
il capitolo sullo «Scopo» col Re.gelamento della del regolamento prescritta per gli esterni (Mem.
Pia Unione si riiicontrano interi periodi ri- Biogr., VII, 885).
prodotti quasi alla lettera: documento dell'uni-
TI 23 luglio 1864 la Sacra Congrega.zione dei
formità di -pensiero che andò maturando nella Vescovi e Regolari conferi alla Società Salesiana,
sua mente (Nem,. Biogr., V, 931-933; XI, 85-86). così costituita, il Decreto cli Lode.
Nel 1858 Don :BoMo si recò a Roma ed ebbe
Jl Consultore delegato all'esame delle Rego\\e
t.re 11dienze dal Santo Padre Pfo IX. Nella prima, scousigliò l'aggregazione degli esterni (Coopera-
del 9 marzo, il .Papa gli consigliò di provvedere tori) e si oppose soprattutto all'art. V.
all'avvenire delle sue opere e gli diede le norme
Don Bosco insistette e nel gennai.-0 1867 portò
JJer l'adattamento della Congregazione alle esi- personalmente a Roma la, nuova copia delle
genze dei tempi. Il Santo rivide quindi il suo Regole, togliendo l'art. V del capo XVI, ma
manoscrjtto e vi apportò le ,raria,zioni consigliate conservando il resto de1 capo, con leggere modi-
dal Papa. Nella seconda udienza del 21 marzo
presentò il manoscritto al Vica!'io di Cristo. Il
ficazioni, in appendice.
Con decreto del 1° marzo 1869 la Congrega-
Papa lo esaminò _personalmente, vi appose note zione, così costit1,1,ita, col nome «Società Saùsiwna»,
e postille di suo pugno, e lo restituì a Don Bosco fu definitivamente appro'1)ata dalla Sornla Sede.
nell'udienza del 6 aprile perohè lo passasse aJ Appro·vàta con Salesia;n,i, interwi con voti e vita
Card. Gaude, il quale l'avrebbe trasmesso al- com.wne, e Salesiani esterni seM"a voti e senz«.
.I
l'esame dell'apposita commissione. Ma Don Bosco
chiese aJ Papa il permesso di farne prima un po'
ai esperimento.
vita 001nune.
Ne] 1873 Don Bosco fece .stampare a.Jla.. tipo-
g-raJ:ìa di Propaganda. le copie delle Regole chi.

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distTibuire ai Cardinali e Consultori ·della Sacra
Congrega,zione per l'approva.zione dei singoli ar-
ticoli, conservandovi l'appendice sugli «E1;temi ~-
Gli fu. risposto che con quell'appendice le Regole
0 Costituzioni non aa.rebbern state àpprova.te.
Rom.a non era preparai\\a al nuovo concetto di
religiosi misti. Oggi, a cµ.stanza di più di mez:1,0
seoolo, dà il suo pieno favore. Sicchè Don Bosco
ri,Inane il pioniere anc]le di questa ardita oon-
ce:1,ione.
Allora si afl'rettt, a togliere l'appe.ndice e nel
l874, il 3 aprile, ottenne dalla Santa Sede anche
l'approvazione definitiva delle Regole.
ReoaLosi a H.orna ed accolto w udien:.r,a dal
Santo Padre il 1 marzo 1876, fu oons.igliato dal
Papa a fare un'unica Pia Unione con Coopera-
tori e Cooperatrici. E su questa base Pio IX,
CO!l Breve del 9 maggio 1876, largì alla Pia
Unione tutte le Indulgenze del Terz'Ordine Fran
cesoano, considerandola come un Terz'Ordine
moderno rispondente alle esigenze dei tempj_
Don Bosco ne fece la propaganda tenendo per-
sonalmente 79 conferenze negli ultimi anni della
sua vita, dando le norme pratiche ai Salesiani
ed ai Deourioni, fondando nel 1877 il BoLlettJino
Salesiano com.e organo ufficiale della Pia Unione.
in ogni Centro di Cooperatori
almeno
UD8
fl.V8lldit8
di
M eridiano 12
È un'miziativa assai facile ed apostolica. Basta una Zelatrice,
uno Zelatore cli bu_ona volontà che senta, con Don Bosco,
l'importanza cli qu esto apostolato.
Molti hanno già iniziato in grandi e piccoli cent ri, con successo.
DELEGATI, DECURIONI, ZELATORI !
Chiedete ~ubito ali'Amministrazione di Meridiano 1 2
v ia M a ria Ausiliatrice 31
alcune copie, anche pochissime, per iniziare una rivendita.
Pagherete solo a fine cli ogni trimestre.
Avrete notevoli sconti.
Diffondete in tante famiglie la luce della verità, il conforto
del pensiero c,:istiano.
e in ogni Centro
almeno una rivendita di M er idiano 12 !
II - I Cooperat ori assoeiat.i c ome Ter ziari
alla S ocietà Salesian a
Per nulla abbattuto dall'opposizione al suo
ideale, Don Bosco si mise snbito a organizzare
i Cooperatori in forma ili Terz'Ordine e ne fece
la sua terza famiglia spirituale e canonica.
Tra il 1874 ed il 1876 elaborò il Regolamento
in tre abbozzi successivi coi titoli di Associa-
zione Sal~sia/11-a, Uwione Cristiana, .A ssocill$ione
d.i opere buone. Giunse all'abbozzo de.fìnitivo nei
primi mesi del 1876 e vi diede il titolo felicissimo
di Pia Unione &,i Ooo71eratori Salesiani. Egli
pensava di uuirvi soltanto gli uomini e di far
poi una specie di Terz'Ordine femminile, aggre-
gando le Cooperatrici alle Figlie di Maria Ausi-
liatrice, costituite in Congregazione nel 1872
(Jlfem. Biogr., XI, 535 e seg.; XI, 73).
il 6 febbraio 1877, convocò nella chiesa di
San Francesco di Sales i saleeia:ni professi, a.scritti
ed aspiranti per una- conferenza cbe disse impor-
tantissima.
Trattando dellaPiaUnione dei C6operatori, disse:
«Essa è appena incominciata e già molti vi sono
ascritti. Lo scopo è un vicendevole aiuto spirituale
e morale non solo, ma anche mat-eriale. Se ne vedrh
il grande sviluppo. No1l andrà moUo che si 'Ili!·
dt·am,n,o popolazioni e città intere wnite net Sign1ne
itn 1.,incolo spirituale con 1a Oongregamo1M lfole-
siana,... Si è stabilito, a questo 1>roposito, di stam-
pare on Bol1ettino che sarà come i1 giornale
della. Cong1:egazione, perchè sono molt,e le cose
che si dovranno 00.n.1.mica:re ai detti èooperatori,
Sarà un Bollettino periodico, come uu legame
fra i Cooperatori e Confratelli salesiani. Io spero
che sé corrispondiamo al volere di Dio non pas-
37

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8ert111110 rnolt.i anni clte li r,iUlt t 1.~ p"71ola.Z'ion 1 pl'ot:;sin,o e specialro,,,1tc v1m;o la gioventù pe-
in/ere non si distÙ<l/11e1a,nno dai. Saleswm che ricolanle» (Beg., T). Nel capo "econdo la !!peci
7,er ~ a.bitazioin. Re ora sono cento i Cooperatori, fic.a,,ione del campo di apoFtolato: ~ Ai Coopera
il loro nume:co asccnde1à a mìglima e mip;liaia, tori Sales1e.m SI propone la ,wssa messe della
0 se ora lilllmo mill<', allora sa.remo milioni, pro- Congregazione di ~. J<'mncesco di Sal~ cui in
curando cli accettare ed iscrivere quelli cbe sono tendono aasocial'Sl: 1) Promuovere novene, tndui,
più adatta.ti. Spero che questo sia. il volere del esercfai spiritna.li e oateclùsmi soprattutto tn
:-.iguore. Cerchiamo di far conoscere qu,ut'opera. quei luoghi dove si mnuca di mezzi matennli e
essa ~ •volut11. da Dio» (:Jlfcm. Biogr., XlII, 81). morali. 2) La cura delle vocazioni cli giovani 11
Nel Capitolo Generale del 1877 diede queste di adu1Li. 3) La diffusione della buona stamp,1.
pr,1tiche disposizioni
4) La carità. verso i fanciulli pericolant,i: raeco
~ I DiTettori e in 9e'nerale tutti i Soet Soltl8ta11,i itlirdi, 1struirh nella, fede, avviarli alle sacre lu11
st adi>pllriM pfl'I' accrasc~e il ?J~imero dei Coopt- zioni, consiglihrli nei pericoli, condurli dove po.,.
a, ·mlori... Jfa rum se n6 /Mcia mai proposta se
111m a perso-ne già cot,oscfote da no· o rla altre
sono e.'!Sc.re ii;truiti nella religione... Tutto g uello
che si racot1manda pei fanciulli pericolanti, i:;1
11C>Btra fiducia per la loro pietà. e probitit ~ (Mem. propone pure per le ragazze ohe. si trovino iu pan
Biogr., XIII, 605-607).
condizioui. 5) La preghiera e gli aiuti nw ~eriali•
Ne scolpì l'essenza il 15 luglio 1886, co11 queste (Reg., JJ).
htpidarie definizioni
PCT alime,n.ta.re i<J svirito salesiano di vila cri-
1) I Oo1>perato1i 80'M il sostegno delle open stiana, più perfetta. ed attiva. nell'ii.postolato, Dou
di Di-o per mezze dti Sa1esiani.
Bosco staùilisce: 1) Due conferenze anm.uz1i (u
2\\ L'Opera dti Ooopercaori, l'Opera di'! Papa, torno alle feste d1 S. Francesco di Sales e di
è fatta per scuotere dal w.119uore, nel quale giaccion.o, Ma.ria Ausiliatrice. 2) La celebTaziQne dell~ d•1i;
tnnt,i cristiani e diffondere l'energia. della carità. jeate sud1Mte con acconce parole dei Direttori e
r·~à 1m tempo in cu;i il nome di Oooperat01'e dei Decurioni per infervora.re i Cooperatori nelli,,
vorrà dlire vero cri8ti<11no. I OoopMatori saram,1w devozione all'Ausiliatrice ed al Patrono. 3) Una
yuel/i che ai1iteram1ò a diffondere I.e s,pi1'ito caetto-
tico. Sarà una mia ulopfa, ma, io la tengo (Mwi.
OrmfererW!a me11,1,iì,e. 4) La recita di Wll Pater
Ave, ogni gwrno pel Som,rno Pontefice. 5) J,a
Bìogr., XVIII, 160- l 61)
frequenza dei. Ss. Sacranumtì. 6) U?la gior11ala di
l
i J[ Il fine, Jo bl.!OJ)O, lo spirih1
suffragio collettioo ogni a,rno, con applicazione rh
sante !\\fesse, Comunioni e preghiete per 1 C'no-
peraton e le Cooperatrici defunte, o il 30 gen-
ne.io, o in altro giorno pìlÌ i.clatto (Reg ., III, 8,
Con l'istituzione della Pia, 1Jniono doi Ooope-
r!l,U)ri Don Bosco ebbe per fine lit mobilitazione
TV, 4; V, 4; VI, 3-4). "Ma sopra,t/Ju,tto consigliu
rii fnrP ogni amno almeno alòW/ii giorni di /JJser
del laicato all'apostolato. Egli era ang11stiato cizi 871iriluali, ed ogni mese t'Esercizio dcllu
d111 vedere gli empi as.'lociarsi e coalizzarni per Bwna .Morte (Reg., VI, 2)
diffondere l'empietà e l!I, corruzione, mentre i
buoni disperdevano le loro forze in attività. di-
i,,grega.te. Ecco le s11e parole: , Noi cristiani dob-
lV - l.omplctanu~uto d el l'organiz1.1v.ione
biamo unirci in qnosti difficili tempi per promuo
vere lo spirito di l)reglLiera, di carith con tutti
i mezzi che la Religione sommioisura, e così
r imuovere o almeno mitigare quei mali, che
mettono a repentaglio il buon costume rlella
nescenle gioventù, nelle cui mani stanno i de-
stini dl.'Ila civile società• (Rego1a1111mto, lntrodu
zioue). (Vecli anche il disc-0n10 di Pio Xll).
1 Lo scopo fo11dame11tale dei Coopern:tori Sale-
siani è di fat del beue a se stessi co11 un tenor
di vita simile, pe1' quanto si p 11<', a q nello cl1e
,-i tiene nella vita cornune~ (Reg., 1),
Il tenor di 1n'.ta: «Ai Cooperatori Salesuhlli uo11
il presoritt.a akuua opera esteriore; ma aflìnchè
In. loro vita si possa in qualche modo as;;iwùare
n quella. di chi vi\\'c in comunità religiosa, loro
si rvccomanda la modestia negli abiti, la fru
galità. nella mensa, la semplicit~ nelle suppel
leitili domestiche, la castigatezza. nei discorsi,
li i:lanto lasciò in un piccolo optLScolo Je I101me
per I Direttori e per i Decurioni. Don Run, ~110
immediato successore completò i tiua<'ld rlei
dirigenti con la nomina. di Direttori Diocesani,
al disopra dei Decurioni tra il Clero secolarr.;
di Corrispondenti lspettoriali in ogni lspcttona
Sa!csuma e di Co:rrii;pondenti locali in ogm Cnsa.
~e.Jesiane.; di Zelaton e Zelatrici fra i Coopera
tori e le Cooperatrici.
Foce quindi compilil.re il llfontwle pratico per
i dirigenti, ed il ]1.a-rvuale d.ei Oooperc;it.ori, Mli•
dii.to a Mons. Pa,squalo Mor_ganti.
Don Ricaldone aggiornò l'orga.nizzazionr.:
1) preponendo alla Pin Unione un C'ou,,iglierù
del Capitolo Su-parior":
2) disponendo la nomina d1 Delegati lspettorirdi
in ogni lspettoria e di Delega.ti locali in ogni
Casa ~alesiana.
l'esattezza nei doveri del proprio stato, adope-
T1 sa.rito r~U,d.re Pio XIJ diede aJla Pif1 Unione
rnndosi che l e persone dipendenti da loro ossei - la sua ,'Magna chart0- col magistrale discoNo del
vino e santifichino il giorno festivo• (Reg., TI). 12 setLe.mbre 1952, a corona del Convegno !lfon
J
È tra.sparente lo 1;pì1 ito dei Consigli Evangelici.
JIezzo pri'l'ICipaZe tli ~a11tifìc€1$io?le: l'a.poswlato:
òiale dei Cooperatori tenutosi in Roma in oc
caeione del 75° di fondazione.
• ln vita attiva nell'esercizio della carità verso il

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esempi
questo segul il corso di Esercizi
Spiritual. tenuto m onobre a cu:
partecipairono una quarantina cli
Cooperatnci. Lo scorso dicembre
alla Conferenza furono mvitat1
•nche 1 simpatizzanti, tra I quah s1
ebbero ben 45 domande di isori-
zioae alla Pia Unione Dove si
lavora, Don Bosco s1 fa strada
~
ACQUI
!I VADEME CUM
del Coopera1ore e della Coope-
ratrice salesia na
f:: una geniale miziativa già col-
laudata da alcuru anni cli espe-
rienza, che ha lo scopo d1 offrire
ai Cooperatori, fin dall'inizio del-
l'anno sociale, un programma
completo e circostanziato di tutte
le attività religiose, caritative e
sociali dell'annata. È un opusco-
letto modesto (1100 è neppure
stampato, ma solo ciclostilato), che
costitwsce però un eloquente ri-
chiamo e una guida sicura. Mese
per mese i membri della Pia
Unione vi trovano ben definite le
date che mteressano ciascun socio
nello svolgimento delle attività
messe in programma.
Sfogliamolo. Dopo una bella
prefazione del Can. Giovanni Cal-
liano, Direttore Diocesano della
Pia Unione, troviamo due pagme
dedicate a ciascun mese e poste
di fronte: in quella di sinistra è
riporrato il calendario con una
n~assima di Don Bosco; !Il quella
d1 destra si legge l'orario preciso
delle attività e iniziative del mese
~elle qua~i segnaliamo le tre piò
1111portant1: le Conferenze cate-
chistiche su Cristo nel dogma•·
Sono sette e vanno da ottobre ad
aprile. Ogni mese è indicat o il
giorno e l'ora. La Scuola per
C'!te~h~ti (uomini e giovani): co-
n11nc1a m ottobre e finisce 1n aprile.
È_ sett.'manale ed è tenuta ogni
giovedì alle ore 18,30. 30 La
Sci,o/a per Catechiste (signore e
giovani). È quindicinale ed è te-
nuta a mercoledì alternati alle
ore 20,30. Anche questo 'corso
l'a ?a ottobre ad aprile.
\\ 1 sono pure preannunziate
~on esattezza d'orano le due Con-
rercnze annuali d1 Regolamento
Come le feste d1 Don Bosco e di
Maria Ausiliatrice
li rnese d1 giugno, che corona
il ciclo delle attività sociali, porta
l'orario del pellegrinaggio annuale e
dei due corsi di Esercizi Spiri
tua.li organizzati per i Coopera
tori e per le Cooperatrici.
L'ultima pagina contiene l'elenco
generale delle attività apostoliche
e organizzative m programma per
l'annata: Collaboraz1one alle
miziative parrocchillli; Appog-
g.o morale e matenale alle opere
dell'Istituto; Premiazione ca-
techistica deg li alunni delle nostre
scuole elementari e della Città·
Diffusione Buona Stampa:
s• Laboratorio liturgico e sociale ;
Aiutare le vocazioni allo stato
ecclesiastico e religioso; 70 Assi-
stenza fraterna ai Membrj della
Pia Unione e alle ex allieve;
Campagna di nuove iscrizioni·
Realizzazioni delle m1z1anv~
del Centro; T0° Convegno Zela-
tcri, costituzione dei Decurioni in
Diocesi, ecc.
Alla fiorente Unione Acquese il
nostro plauso, con l'augurio che la
prahca iniziativa del Vademecum
annuale trovi molti imitatori.
GRAGNANO (Napoli) - L'im-
portante è lavorare
Con la 11omma del Delegato
Zonale si ebbe il primo incontro
organizzato di Cooperatori A
LECCE - Un bel programma
annuale s tampato e messo n elle
mani dj ogni Cooperat rice
Abbiamo avuto tra mano il
Programma dell'attività sociale per
l'anno 1956-57 delle Coopera-
trici salesi~ne di Lecce e abbiamo
ammirato la varietà, opporrunità
e concretezza delle imz1ative. Il
campo del lavoro è stato diviso i11
quattro settori fonnazione reli-
giosa, buona stampa, vocazioni
ecclesiastiche, attività caritative.
Nel settore formazione religiosa
sono notevoli: a) il corso di culwra
religiosa su La Persona di Cristo
e la sua Opera •, che compren-
derà 10 lezioni settimanali, dal
24 gennaio al 4 aprile; b) la
Pasqua della Cooperatrice stabi-
lita dall' Il al 14 aprile, '
Nel settore della buona stampa
è data particolare importanza alla
diffusione d1 M eridiano 12. In
quello
tata la
delle vocazioni
Pratica del 1°
fu concer-
Giovedì del
mese con Messa di Gesù Eterno
Sacerdote e turni cli Adorazione
Eucaristica pro vocazioni. Inoltre
deciiae l'istituzione della Borsa
Missionaria S. Domenico Savio e
l'opera di segnalazione di ragazzi
irùmei alla vita sacerdotale e sa-
lesiana .
Nel settore attività caritative si
è stobilito di dare particolare im-
ponanza a due iniziative di di-
verso genere, ma tutte e due assai
opportune: la Busta mensile pro
Oratorio e 1'1stìtuzione di un La
boratorio Liturgico.
A vele organizzato
r la Conferenza del 1957?
Perchè rjcsca hcnc tenete prese11ti le uorn-t<' pubbli-
cate i,,ul "Dollettiuo Dirigculi " di ùiceJnbre a pa9. 479
J9

8 Page 8

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le tioitle S·E.J 1957
corso Regina Margherila, 176 TORINO (712} • c. c. p. 2/171
DI CULTURA S1lPElUORE
ITALIA
OONVIVIUM
annuo rasoicolo
D1.rczione.; via Belmeloro, 3 • Bologna
n1me!.lrale. Per coloro ~he s1 interessano d1 lett.eratura,, di atoria., di so1e02.s. 2400
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ARRETRATI 2400
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3600 850
GIORNALE DI METAFISICA
Dlredone: Ulll.Ìvusftà cli Genova
Bime!>trale. Per coloro ohe si occupa110 d1 problemi ed esig8llz.e della.
filosofia. contemporanee. cercandone la. soluzione dentro la. speculazione
orietittno,cattolian
2000 500
&RlU'A'RATl 2000
500
2800 700
2800 700
ORIENTAMENTI PEDAGOGICI
Dl.rnione : pi.u,u Con11 Rebaodeugo, 22 To rino (806
llimestrDle. Per coloro ohe si occupano dei problemi pedagogici e psicologici 1800 600
ARRE'J'RA'l'l 1800 500
2500
700
2500 700
SALESIANUM
Dlrulone: via Caboto, 27 Torino (416)
'l'rimestrale. Rivisto. di •reologie., Pede.gogia, Filosofie. e Di'ritto canonico 900 300
.A.RR&T.R.t.TI 1000
300
SCOL.11.STJC.II.
2000 600
2000 1100
GYMNASIUM
Direzione: piazza Maria Au• lliatrice, 9 4 Tol'lno (712)
Quindie.iDa.le. lndlsr>e=bile e.gli Insegnanti di materie Iettel'arie nelle
Souole pubbliche e privo.te
LOOO 70
AB.RE'lll.A'Tl 1000
7(l
1200
80
1400
so
Sll abbonamenti po11ono aver lnizio in qllalaiaal epooa dell'anno. Si Inviano sempre gll arretrati
BOLLETTINO SALESIANO impcwtante
I
T orino (712) - V ia Maria Ausiliatrice, 32 - T elefono 22-117
Pe,- c:o.ne.z:iont d'lncllrtno si
prega d'invia.re seff\\pre, in•
sie.me al nuovo. c.om.plcto e
be.ne s critto, a..nc.he Il vacchJo
Indirizzo
~ SI ringTaziano I slg11orl
Agenti postali eh~ reapln•
gono, con le notificadonl d.J
U$0, I Bollettini non rec:apltati
Facciamo not.o ai benemeriti Cooperat.ori che le Opere Salesiane hanno
il Cont.o Corrente P ostale 2-1355 (Torino) sotto la denomi.Jla.zione:
Ognuno può valersone, con risparmio di spesa, nell'invia.re le proprie
offerte. ricorrendo all'Ufficio postale locale per il modulo relativo
DIB.BZIOD &IHDALI
OP.llll DI D01 BOSCO
TOB.INO (71.2)
,os, .~,0JUZZ4tl0Nh ll~J, l'RJijUl'AWol DI TORINO JN o•T• l5•2·1WilV. N.
OON APPR09AZJ0NJI EOOLltS! • STfOA
* 1Jlbl>n08k l!ltl!PONBAEILJ>: : 8•0. no•T. PIRrao tlrnlltl!O. vu 61-ARIA •UBlL1•1'KIC1i:, 32 1'0k1NO (7 12)
0PPIC!NE GRUIOUS ~il I