PROTAGONISTI DEL CENTENARIO DELLE MISSIONI
NEL CONGO
SUOR MATILDE MEUKENS
• Le Suore di Don Bosco sem-
brano fatte per essere missiona-
rie. Lo dimostrano con evidenza
questi primi cento anni di Sto-
ria Salesiana. Ricordate le prime
Missioni nella Patagonia argenti-
na e nella Terra del Fuoco Ci-
lena? Tempi eroici e illuminati
da figure stupende: Suor Ange-
la Vallese, Suor Giuseppina Pic-
cardo, Suor Filomena Michetti,
Suor Virginia Florio... Suor Virgi-
nia volò al cielo giovanissima, ma
nemmeno dopo morta lasciò soli
i suoi Alacaluffi, perché appari-
va sempre insieme alla Madonna
per consolarli ...
• Se andate nel Mato Grosso,
trovate che i Bororos e gli Xa-
vantes piangono ancora davanti
al ritratto di Suor Rosa Kistè;
nel Rio Negro gli Uapès e i Ta-
raeuà invocano come santa Suor
Annetta Masera. Che dire dei Jì.-
baros e della loro nostalgia? Vi
raccontano quel che successe
qualche anno fa, quando un pic-
colo monoplano precipitò al de-
collare, causando la morte di
Suor Maria Troncatti ! E poi, lag-
giù nell'America, ci sono i Mo-
ros del Paraguay, i Guaycas del
Venezuela, i lebbrosi, i poveri In-
dios dell'Ariari, i Chunchos del
Perù, gli Aimarà della Bolivia, i
Mixes del Messico, i neri dell'Hai-
tì, che ci parlano con ricono-
scenza di queste suore. Insom-
ma è una litania da non finire...
E se dall'America volgiamo lo
sguardo all'Africa e al Medio
Oriente, la Storia Salesiana ci
dice lo stesso. Troviamo le no-
stre care Suore in Tunisia, irr
Algeria, nel Congo, nel Mozam-
bico, a Madagascar, nel Transvaal,
giù al Capo di Buona Speranza,
in Egitto ,in Palestina, nel Liba-
no, n ella Siria. Sono o non sono
missionarie?
- 6 Chi non ricorda nel Giappone
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le eroiche gesta di Suor Letizia
Begliatti? E chi non sa l'eroismo
di queste sante eroine a Tondo,
nelle Filippine, quartiere di Ma-
nila, zona di fango e disperazio-
ne, dove 400.000 baraccati sop-
portano tutte le miserie? Qua-
lunque thailandese si commuove
quando vi narra ciò che fece per
i poveri e per gli ammalati ili
Bangkok la dolce « Sorella Dot-
toressa ( (< Ma Soeur Mo ») Suor
Luigina De Giorgio e ciò che
stanno facendo per i bambini cie-
chi e per i bisognosi le sue buo-
ne Consorelle. E cos'ì in Corea e
nella Cina e nell'India, dove le
Figlie di Don Bosco si sono mol-
tiplicate come le stelle del cielo,
dopo che Suor Clotilde Cogliolo
gettò il buon seme tanti e tanti
anni fa.
• Vogliamo raccogliere da que-
sto meraviglioso giardino un fio-
re bellissimo. Uno su più di mil-
le: ma è veramente bello. Vi par-
leremo di Suor Matilde Meukens,
Missionaria Salesiana a Sakania,
nel Katanga africano. Lei, che
aveva una sorella Figlia di Ma-
ria Ausiliatrice e, dai contatti con
questa sorella, aveva sentito sca-
turire la sua Vocazione, non nu-
triva però eccessive simpatie per
la causa missionaria. Anzi nem-
meno voleva che le parlassero
d'andare in Missione. Era pro-
fessoressa, faceva scuola nella
Dochters van Maria Hulp di Lip-
pelo (Belgio), ci metteva tutta
l'anima, la faceva molto bene.
Ma c'era « Qualcuno » che aveva
scoperto in Suor Matilde una
grande anima missionaria. E sa-
pete chi era? •Nientemeno la San-
ta Maria Mazzarello! Le apparve
in sogno e le disse: « Tu devi
andare in Missione! ».
I dubbi, le ripulse (e anche i
rimorsi) afflissero per più d'un
anno i1 cuore di Suor Matilde,
che non parlò a nessuno del so-
gno avuto. Alla fine decise di scri-
vere alla Madre Ispettrice, la qua-
le prese la palla al balzo e, co-
noscendone le belle doti, la no-
minò portabancliera del primo
drappello ili suore, che doveva-
no partire per le Missioni del
Congo. E così lei, che prima non
voleva sentir parlare delle Mis-
sioni, si trasformò in « fondatri-
ce» d'una Missione fiorentissima,
che ancor oggi produce nello Zai-
re abbondanti Erutti.
Certo che i primi anni a Sa-
kania furono difficilissimi. I sa-
crifici furono tanti. La lingua ki-
bembe era un frastuono di con-
sonanti. Il cibo katanghese era
immangiabile; il caldo soffocan-
te. Di comodità non ce n'era nem-
meno una. Di lavoro a bizzeffe.
Ma le cose andaron avanti molto
bene, anzi ogni giorno meglio,
perché c'era l'unione, l'ideale e
c'era anche la gioia di lavorare
per il Signore. Dopo Sakania Suor
Matilde aprì una bella casa a
La Kafubu, poi a Lubumbashi, a
Musoshi, a Mokambo, a Ruashi...
E poi... Poi si ammalò. E siam-
malò così gravemente che cre-
dette di lasciarci la pelle. Era se-
rena e rassegnata. Chiese e rice-
vette i Sacramenti. Però... Santa
Maria Mazzarello tornò a insiste·
re e ci fu un'altro sogno. « Suor
Matilde - le disse - sappi che
non è ancora arrivato per te il
momento di riposare . Di lavoro
ne avrai ancora moltissimo! ... ».
Se dovessimo narrare tutto il
bene fatto da Suor Matilde du-
rante le diecine d'anni vissuti in
Africa, ci vorrebbe un libro di
molte pagine: oratori, scuole, asi-
li , orfanotrofi, dispensari , policli-
nici, ospedali, lebbrosari ... E poi
l'opera propriamente missiona•
ria e apostolica dell'evangelizza-
zione e della catechesi.
Volò al cielo serenamente il 30
ottobre 1961. Aveva ottantun'anni,
dei quali aveva offerto a Dio
cinquantasei. Quando morì Suor
Matilde si sparsero molte lacri-
me quaggiù sulla terra e invece
gli Angeli fecero gran festa lassù
nel cielo. Infatti un angelo di
bontà ingrossava le loro schiere .
E' quella stessa bontà che rigur-
gita nei cuori gentili e generosi
e muove le mani sante di quasi
duemila zelantissime Missionarie
Salesiane, Figlie ili Maria Ausi-
liatrice.
Don Et tore Fracassi
Missionario Salesiano