Bollettino_Salesiano_197606


Bollettino_Salesiano_197606



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BOLLETTINO SALESIANO RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA
ANNO 'IDD N, 8 15 MARZO '197 ■
Spedlz. In abb. post. Gruppo 2" {70) - 2• quindicina
... Rendere I Cooperatori sempre più coscienti della loro identità:
- che cosa Don Bosco ha voluto che essi fossero;
- che cosa la Chiesa vuole che essi siano;
~A .... :.r· ~, . - a quali impegni sono invitati....
..'..M.
,,r ___
c.::,,,:cu--z.,..,
IL
COR
DI
REA
t
ani sar~bbe lropp
tardi
Facciamo un rapido elenco di
fatti accaduti recentemente e dJ
alcune situazioni che ci toccano
sul vivo, come cittadini e come
cristiani.
a) L'invasione sacrilega del duo-
mo di Milano; l'insulto volgare,
a Brescia, al Sommo Pontefice;
gruppi di studenti picchiati a
sangue perché si proclamavano
cattolici; « settimane anticlerica-
li » organizzate in alcuni licei nel-
1'anniversario del Concordato; ca-
lunnie verso la S. Sede per pre-
sunti finanziamenti della CIA:
stomachevoli vignette contro il
Papa su un nuovo settimanale;
- Il coro di voci di protesta
e di denigrazione e le manifesta-
zioni di « ragazzette » femministe - I cattolici stanno a guardare
orchestrate, contro il documento attoniti, spauriti, per lo più indif-
del Magistero ecclesiastico « su ferenti (alcuni battono le mani).
alcuni problemi di etica sessua- Ricevono un'informazione a sen-
le u, e contro quello dei Vescovi so unico; sono allergici al gior-
italiani che ribadiscono l'incompa- nale cattolico e quindi non leg-
tibilità tra marxismo e Cristiane- gono, per lo più, la parola del
simo e il NO all'aborto libero. Papa e dei Vescovi, che pure
orienta, sconfessa, incoraggia.
b) La gran parte della stampa
quotidiana e settimanale si è spo•
stata a sinistra e accentua il tono ' Ogni vero cattolico, anzi ogni
anticlericale; presenta una Chie- cittadino onesto, si accorge che
sa vecchia e affossatrice della U- tutto ciò fa parte di un piano stra-
bertà; nega o ignora il bene che
essa opera; preannuncia la fine
del partito di maggioranza rela-
tiva d'ispirazione cristiana; dà
per scontato l'avvento dei rossi
al potere itallano, come unica via
tegico, che è iJ! ballo la libertà,
non solo quella religiosa, ma la
libertà tutta intera; che seri peri-
coli minacciano la Chiesa italiana.
La domanda che pensosamente
di salvezza;
ci facciamo è: CHE ACCADRA'
PARTICOLARMENTE INDICATO PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
1
(17)

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NEL PROSSIMO FUTURO IN
ITALIA?
Paolo Vl ebbe tempo fa delle
espressioni, passate troppo sotto
silenzio, ma che fanno riflettere:
« NON DOVREMO TEMERE, UN
GIORNO, D'ESSERE FORSE IN
UNA MINORANZA, SE SAREMO
FEDELI; NON ARROSSIREMO
DELL'IMPOPOLARITA', SE SA-
REMO TESTIMONI DELLA VE-
RITA' E DELLA LIBERTA' DEI
FIGLI DI DIO" (11-2-76).
Ma ciò non vuol dlre che Il
Vicario di Cristo ci esorti alla
rassegnazione e a cedere sempre
d1 più. Tutt'altro. Basta leggere
i suoi discorsi settimanali e ci si
convince del contrarlo.
E allora, ln pratica, quale deve
essere la condotta di ogni cri•
stiano, di ogni ~operatore sale-
siano? Viene a proposito una fra-
se celebre di Don Bosco: « PIU'
LA SANTA SEDE SARA' BERSA-
GLIATA, PIU' DAI COOPERA-
TORI SARA' ESALTATA •· No-
tate bene i due PIU', PIU'...: in•
dicano una specie di gara tra chi
offende e chi difende. I Coopera-
tori sono nella mtschJa a difen-
dere i diritti della Chiesa (non si
allude ai privilegi concordatari;
siamo in un piano ben più alto!
quello della libertà!), che sono i
propri dirJttl? Essendo in atto
una palese forma di oppressione,
la combattono come esorta a fare
l'Art. 10 del Nuovo Regolamento?
STRENNA 1976
O R STI
UN CARTELLO
APPESO AL MURO
OCCORRE CREDERCI AGLI IDEALI!
Conosciamo, anche se non pienamente. il pensiero di Don Bosco
al riguardo di questo terzo ramo della Famiglia Salesiana. Confessiamo
che rimane ancora molta strada da percorrere per realizzare quanto
anche il Capitolo Generale Speciale ha detto e programmato in pro-
posito. Anche qui impegnamoci con diligenza e sollecitudine. I dele-
gati locali sentano tutta la comunità coinvolta nelle particolari respon-
sabilità• {cfr. art. 5 Costituz.) di sostenere e incrementare la crescita
dell"associazione dei Cooperatori.
In altre parti del mondo salesiano si è già superata da tempo la
fase formativa ed Istituzionale.
I Cooperatori sono un coefficiente quanto mal valido e attivo nel-
l'attuare la missione educativa giovanile, vuol a fianco del salesiani
consacrati, che autonomamente.
Trovino i Cooperatori le porte delle nostre case aperte, I salesiani
accoglienti, Incoraggianti, ma, soprattutto, convinti che si tratta di un
lavoro vitale per loro. I frutti, quelli che chiamiamo tangibili, verranno
e molto vistosi. Occorre crederci agli Ideali: la loro attuazione a poco
a poco si fa strada.
Il delegato ispettoriale per i Cooperatori della Liguria e Toscana è
ovunque bene accolto dalle associazioni ed apprezzato. Sosteniamolo!
E' assolutamente necessario che
ognJ Cooperatore, SUBITO, nella
CONDIZIONE dove normalmente
opera, REAGISCA, ALZI LA VO;
CE, SCENDA IN PIAZZA se ne-
cessario, unendosi alle altre forze
sane, COMBATTA gli abusi della
nascente nuova dittatura: quella
dell'antlclerlcallsmo. Ancora: boi-
cotti la stampa contraria non
comprandola; sostenga quelJa no-
stra acquistandola ogni giorno,
perchè ogni giorno c'è una calun-
ola a cui si deve saper rispon-
dere! Partecipi attivamente alle
assemblee dei comitati di quar-
tiere, degli organi coJlegiali sco-
lastici; si iscriva al sindacato, al
part.ito, e lì, a fronte alta, com-
batta la sua battaglia.
MA OGGI STESSO, SUBITO;
domani sarebbe tardi. Questo cl
dice la coscienza. Questo ci direb-
be Don Bosco. Solo cosi si è veri
Cooperatori Salesiani.
2
Don Armando Bu.ttarelli
(18)
Don Giuseppe Sangalli
Ispettore della Liguria-Toscana
(notiz. /spett.le. gennaio 1976)
1... PROLUNGARE LA PROPRIA ANIMA
Quanto poi al COOPERATORI, continuando le riflessioni sulla
strenna, oltre al conoscerli e promuover/i•, c'è li compito nostro di
Salesiani di ANIMARLI. Don Bosco ha lasciato detto e scritto che
l'Opera dei Cooperatori è come .. l'anima della nostra Congregazione »:
credo che si possa interpretare questa audace espressione di
Don Bosco nel senso che I Salesiani possono e debbono prolungare
Ila loro anima - e cioè lo spirito e la missione salesiana di Don
Bosco - nella Chiesa e nel mondo, In patria ed in missione, con la
cooperazione di falci ben formati al nostro spirito. salesiani nel secolo,
cioè coi Cooperatori, iniziando soprattutto a trasmettere la nostra ani-
ma• in gruppi di Giovani Cooperatori•.
Don Tullio Sartor
Ispettore della Veneta S. Marco•
{notiz. /spett.le, gennaio 1976)

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PROTAGONISTI DEL CENTENARIO DELLE MISSIONI
UN GRANDE MISSIONARIO
SCONOSCIUTO:
GIUSEPPE FAGNANO
Quando si scriverà la storia
delle Missioni Salesiane io cre-
do che Fagnano brillerà come
una delle grandi figure missio-
narie di tutti i tempi. Don Bosco
trasformò in « garibaldino di
Dio » quest'impetuoso garibaldi-
no di...Garibaldi. Aveva per lui
tanta stima che lo raccomandò al
Papa con queste parole: « Mi pa-
re che Fagnano sia il più dotato...
Non sa cosa sia la fatica o la pau-
ra nelle cose difficili... ». Ecco
definita da Don Bosco la prima
metà dello « stile salesiano »
« •.. non sa che cos'è la fatica e
non sa che cos'è la paura! ». L'al-
tra metà il Fagnano ce l'aveva:
era sacerdote tutto d'un pezzo.
Era Uomo di Dio, uomo dell'Amo-
re; dell'Amore fatto non di paro-
le, ma di sacrifici. Era padre
preoccupatissimo dei più biso-
gnosi: gli abbandonati, i perse-
guitati, gli affamati, i poveri ra-
gazzi, le donne sfruttate, gli in-
dios inermi e indifesi. Affronta-
va, è vero, le situazioni a modo
suo, « aUa garibaldina »; ma die-
tro a .quel suo stile c'erano sem-
pre tre cose: una grande Fede;
una visione intelligentissima del-
le cose; un cuore pieno di tene-
rezza cristiana e di lealtà.
Possiamo affermare ch e Fa-
gnano fu il grande interprete del-
lo stile missionario salesiano. Gli
episodi « garibaldini» abbonda-
no nella sua vita. 'Pinot', mar-
mocchio ,di dieci anni, prende il
fucile per difendere la vigna pa-
terna durante la notte. E quando
il solito...cliente fa capolino, Pinot
non ha paura e dice al ladro:
« Che fai nella mia vigna? Vatte-
ne o sparo! ». E siccome l'altro
non vuol andarsene, lui spara. E'
vero che spara in aria perché è
giudizioso, ma fa capire che cer-
te cose lui non le sopporta. Pro-
prio come succederà quarant'an-
ni dopo laggiù neUa Patagonia,
dove i cecchini dei grandi 'estan-
cieros', pagati a suon di sterline,
si dedicavano allo sterminio dei
Tehuelcbes e degli Onas, e arri-
vavano nelle estancias pP-r sc~ri-
care ogni volta dieci, dodici, quin-
dici chiomate teste di indios.
Fagnano li obbligherà a farla fini-
ta utilizzando non solo parole,
ma anche una· grossa pistola.
Oppure quando interverrà con
l'ardimento di un antico profeta,
per minacciare alcune autorità
che pretendevano destinar le don-
ne e le bambine indie dell'Isola
Dawson a certe turpissime atti-
vità.
Fagnano rivela la sua tempra
ancor prima di partire per le
missioni. L'iniziale banco di pro-
va è il collegio di Lanzo: ancor
chierico innalza, sulle macerie
d'una stamberga, quel grande
Istituto. Più tardi, laggiù a San
Nicolàs sul Paranà, trova un'al-
tra stamberga; e poi c'è l'immen-
so fiume che straripa, c'è tanta
miseria, c'è cattiveria in tanti
cuori e ci sono tante difficoltà.
Lui tutto vede e a tutto provve-
de. E quell'Opera Salesiana è
ancor oggi un vivaio rigoglioso.
Eccolo già nelle steppe. A Pata-
gones costruisce la chiesa, il tea-
tro, l'ospedale e due collegi. Fa
come Don Bosco: costruisce sem-
pre. Poi su su, lungo . le sponde
di quei grossi fiumi, arriva fino
alle Ande, proprio là dove il tan-
to decantato « altruismo » di certi
famosi « pionieri » esprimeva
attraverso le stragi premeditate
di poveri indios. Ma quei stermi-
natori trovarono pane per i loro
denti. E per i poveri iodios Fa-
gnano fece sorgere diecine di bel-
le stazioni missionarie trasforma-
te oggi in veri e grossi borghi.
L'epopea di Fagnano culmina
nel Sud. Dio scelse questo pie-
montese dal cuore immenso per-
ché vegliasse l'agonia di quelle
povere tribù condannate all'estin-
z10ne dalla crudeltà dei bianchi.
In quel gelido Sud battuto dai
venti polari Fagnano rivelò la sua
fibra. Nelle lande sterminate va-
gavano gli Indi Patagones e Fue-
ghioi: i Tehuelches al di qua del-
lo Stre tto; gli Onas nell'Isola
Grande; gli Alacaluffi nel labirinto
dei Eiordi. C'erano anche i bianchi,
pochi e non tutti buoni: i cerca-
tori d'oro, i cacciatori di foche,
i balenieri, gli...ergastolani, e an-
che i padroni delle estancias coi
loro pecorai e i loro 'cecchini'.
Fagnano organizzò due grandi
« riduzioni »: una nell'Isola Daw-
son, terra cilena; un'altra pres-
so la foce del Rio Grande, in ter-
ritorio argentino. Quelle due « ri-
duzioni » sono frutto d'un genio
straordinario. Là, infatti, tutto è
previsto. Ci sono le case, i ma-
gazzini, la chiesa, l'ospedale, i con-
vitti, le scuole. Funzionano il por-
to, il trenino, la segheria, i labo-
ratori, la fabbrica di conserve, la
stamperia. Fanno scalo regolare
la nave traghetto (il piroscafo
« Torino ») e la nave d'appoggio
(la goletta « Maria Ausiliatrice»).
Gli indi lavorano e riscuotono il
salario; si vestono, mangiano e
dormono decentemente. Gli in-
dietti studiano (e come!), cantano
e giocano e imparano lo spagnolo
e perfino l'ita·liano e il latino. E'
il miracolo « alla Fagnano ».
Tutto questo succedeva in quel-
le gelide steppe che il famoso
Darwin, da bordo di una nave di
lusso, aveva definito « Terre Ma-
ledette», aHermando che quei po-
veri Alacalufes erano l'anello, da
tanti anni çercato, « tra l'uomo e
la scimmia »...
Per Fagnano e i suoi Missionari
la Patagonia e la Terra del Fuoco
erano, invece, la « Tena di Dio ».
Erano anche lé terre dei « So-
gni » di Don Bosco, che ne aveva
profetizzato la prosperità. Oggi
quella prosperità è un fatto con-
creto. Punta Arcnas, Rio Galle-
gos, Porvenir, Rio Grande sono
città belle e industriose. Certa-
mente questo miracolo non si de-
ve alle maledizioni dello scien-
ziato Darwin, ma al cuore e al
cervello del sacerc;lote Fagnano.
C'è a Punta Arenas un meravi-
glioso Museo Regionale Salesiano
che conserva i documenti di tan-
ta grandezza. E Fagnano riposa
laggiù, a Punta Arenas, sotto un
altare.
Don Ettore Fracassi
Missionario Salesiano 3
(19)

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DIAMO PIÙ LETTORI
AL BOLLETTINO
SALESIANO
INVITO
Al RADIOASCOLTATORI
E TELESPETTATORI
Il nostro Bollettino deve essere diffuso maggior-
mente. perché ci sembra un mezzo particolarmente
adatto a tener viva l'attenzione sul problema del-
l'educazione della gioventù e dell'evangelizzazione
missionaria, e cosi stimolare i laici a non disertare
questo campo.
I prossimi mesi di APRILE e MAGGIO sembrano
i più adatti per una diffusione fra amici, familiari e
conoscenti, cui ancora non giunge, con un'azione
intensa, capillare, intelligente. Questo sarà anche un
segno di fedeltà e di amore verso Don Bosco che
Cento anni fa dava vita a questo benemerito stru-
mento di formazione e informazione per la Famiglia
Salesiana; neMo stesso tempo daremo modo a tanti
altri di conoscere te Missioni Salesiane, vera glo-
ria della Chiesa, di cui, attraverso il Bollettino, rivi-
viamo le gesta centenarie.
L'appello non deve cadere nel vuoto; specialmen-
te i Canslglieri debbono sentirsi vincolati a questa
opera di propaganda. Però l'azione deve essere fatta
In modo intelligente, cioè seguendo delle chiare
norme.
Ecco alcune Indicazioni pratiche per la diffusione.
1<> Tempo - Individuare tra i conoscenti e i fami-
liari quanti possono ricevere beneficio dalla lettura
del Bollettino (specialmente giovani coppie di sposi,
animatori e dirigenti di gruppi, insegnanti, lavora-
tori... ecc., uscendo anche fuori della cerchia nor-
male dt quelli che sono già del • nostro • ambiente) ;
parlare loro del Bollettino (possibilmente darne una
copia in visione) e offrire loro di farlo ricevere regd-
larimente per posta.
2'> Tempo - Fare l'elenco, completo di indirizzo
e scritto a macchina o a stampatello, e inviarlo a:
"Bollettino Salesiano - Via Maria Ausiliatrice, 32 -
10100 Torino•·
Perché l'iniziativa risulti efficace occorre assicu-
ra~si che fa persona messa in elenco non riceva già il
Bollettino Salesiano, sappia che lo riceverà, e abbia
detto esplicitamente che lo gradisce. E' bene pre-
cisare inoltre che non si r,ichiede una quota di abbo-
namento, ma che tutti sono invitati a sostenere le
spese - come diceva Don Bosco - « con quella
offerta che detterà la carità del loro cuore •.
Un altro lavoro molto utile è quello di verificare
e aggiornare l'elenco di quelli che già ricevono il
Bollettino. Motivi tecnici e finanziari esigono che
siano ridotte al minimo le copie inutilizzate e respin-
te al mittente (decessi, cambio di domicilio...). I sin-
goli centri faranno bene a domandare l'elenco di
coloro cui è spedito il Bollettino nella propria città,
verificarlo e rimandarlo con le dovute correzioni.
4 (Richiedere al più presto a/l'indirizzo del Bollettino).
(20)
I radio e teleutenti ascoltano molti programmi
radio, vedono molti programmi televisivi, ma non
riescono a parlare, a far sentire la loro voce.
Solo unendo le loro forze potranno modificare tale
situazione che li vede relegati alla funzione di sog-
getti passiVi e pazienti.
Vi invitiamo perciò ad inviare la vostra adesione
alla nostra Associazione che si batte per ribaltare
la postzione dei radioascoltatori e telespettatori.
L'AIART (Associazione Italiana Ascoltatori Radio
Telespettatori) è impegnata a far sentire la vostra
presenza. la vostra partecipazione, il vostro controllo
sul servizio pubblico radiotelevisivo che lascia molto
a desiderare per la incompletezza della informazione,
la frequente mancanza di obbiettività, la superficia-
lità, il disinteresse verso fondamentali esigenze dei
radioascoltatori e telespettatori.
Aderite all'AIART per fronteggiare il prepotere
ideologico delle trasmissioni, per chiedere un ser-
vizio di vera cultura non monopolizzata dall'integra-
lismo laicista, fondata su fatti culturali e ricreativi
aperti e costruttivi per i giovani e le famiglie.
Accrescete la forza dell'AIART, unica Associa-
zione di ispirazione cristiana che si pone al servizio
dei radioascoltatori e telespettatori, per rappresen-
tarne le istanze, per contribuire alla validità del ser-
vizio pubblico, nella garanzia delle libertà e della
verità, nell'attenzione e nel rispetto del valori del-
l'uomo.
La Presidenza dell'AIART
AIART Associazione Italiana Ascoltatori Radio Tele-
spettatori Via Federico Cesi, 44 - Roma . lei. 318.931
Le adesioni all'AIART si effettuano versando Lire 1.000
sul c.c.p. n• 1/38356, intestato all'Associazione.
A cura di Don Giuseppe Aubry è uscito:
Giovanni Bosco · SCRITTI SPIRITUALI
(presentazione a pag. 8)

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MISURA IL GRADO
DELLA TUA COSCIENZA
MISSIONARIA
. un test che ci giudica
CENTENARIO
DELLE MISSIONI
iniziative varie
PASSA IN RASSEGNA LE SEGUENTI DOMANDE
e segna con la X la risposta che ti riguarda.
Il totale dei SI può servirti da metro per misu-
rare la tua coscienza e il tuo impegno missionario.
- Ho letto il Decreto Conciliare « AD GEN-
TES »?
SI NO
- Sono abbonato (e leggo) a qualche
RIVISTA Missionaria?
SI NO
- Mi sono iscritto a qualcuna delle PON-
TIFICIE OPERE MISSIONARIE, le Opere
del Papa per tutta la Chiesa?
SI NO
- GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
(OTTOBRE '75) : partecipai in maniera
forte, generosa?
SI NO
- GIORNATA MISSIONARIA SALESIANA,
cioè « nostra »? Vi ho partecipato con
impegno?
SI NO
- Ho fatto CONOSCERE le Missioni e i
suoi problemi a ragazzi, giovani, ecc.,
sensibilizzandoli e facendoli partecipare
al CONCORSO bandito per essi?
SI NO
- VOCAZIONI MISSIONARIE: faccio qual•
cosa per Incrementarle (preghiera, so-
stegno economico...)?
SI NO
- MICROREAUZZAZIONI: (una casa, un
pozzo, un trattore, un ambulatorio me-
dico, e simili): ne ho attuata o ne sto
attuando, da solo o in gruppo, qualcuna? SI NO
- Ho già deciso di devolvere una PERCEN-
TUALE del mio reddito mensile alle
necessità del Terzo Mondo?
SI NO
- 'ALTRE INIZIATIVE o interventi missio-
nari che non sono indicati qui?
SI NO
TOTALE SI
N.
= TOTALE NO N.
Non puoi fare
qualche cosa di più?
Il « sogno», l'ambizione, dell'Associazione è, al
momento attuate, di avere Cooperatori Missionari.
L'idea, che esige studio e seria preparazione, si fa
strada timidamente, tra comprensibili difficoltà.
Viene spontanea la domanda: perché non abbia-
mo iniziato prima a studfare il progetto? Ma non
serve molto, orm;ii, dare una risposta; ci si sta
dedicando invece a qualcosa di più concreto. Alcu-
ne tappe: 1-4 novembre e 3-6 gennaio: si sono svol-
ti due incontri per chi desiderava approfondire
il problema. Subito dopo si sono stabiliti i periodi
e i mezzi per la preparazione (frequenza a corsi
di qualificazione, mese residenziale ecc.). Periodi-
camente gli interessati si rivedono, aggiornano la
propria situazione, studiano il da farsi.
« Ma et sono quesli futuri Cooperatori Missio-
nari?» ci si domanda. Qualcuno è già pronto; qual-
che altro si sta preparando. Affidiamo alla .pre-
ghiera dei Cooperatori adulti la preparazione, la
perseveranza e la crescita numerica di questi
generosi.
·
La Prima Conferenza Annuale sul tema missio-
nario sembra essere riuscita meglio di altre. Si è
notato ovunque più slancio, più fervore, maggiore
partecipazione.
Il Convegno delle Responsabili dei Laboratori
di prossima attuazione (19-21 marzo), sarà un nuo-
vo impulso ad un settore che ha, tra gli altri sboc-
chi, quello deUe Missioni.
La « Microrealizzazione » che i Giovani Coopera-
tori decisero di attuare costruendo un centro per
l'educazione di ragazzi Shuar nell'Ecuador, è
ormai... al tetto. Ma oltre ai milioni raccolti, c'è
da mettere in bilancio la sensibilizzazione che si
è suscitata attorno a questa idea.
Ora si sta studiando di propor-re, dopo una
conveniente pausa, una nuova forma di intervento
per le missioni: ci si orienta a sostenere la prima
piccola missione dai cooperatori, se questa si rea-
Iizzerà.
Un pò ovunque iniziative per le Missioni: sareb-
be difficile elencarle. A mò di esempio, stralcia-
mo da alcune relazioni :
Rovereto: « ... il laboratorio lavora bene. Que-
•st'anno abbiamo raccolto e spedito q.li 16 di ve-
stiti, più 775.000 lire in contanti ». - Asti: « Coo-
peratori e Cooperatrici » sono in piena attività;
nel mese scorso si sono inviati strumenti per ospe-
dale e attrezzi per una falegnameria di Bomboiza.
11 Rag. G. Varese porta avanti le operazioni di
« cassa missioni... ». - Bari: « ...Si stabilisce il
gemellaggio tra il Centro di Bari e la Missione dei
Shuar, e una lotteria per l'acquisto di due motori
per la canoa della Missione suddetta...».
s
(21)

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I VARIE
DAL MESSICO UN COMMOVENTE
MESSAGGIO A PAOLO VI
Slamo c:ampesinos Chinanlecos e viviamo nella
Sierra, mollo distane! da te. TI rln&razlamo per averci
mandalo I missionari salesiani. Aiutiamo Il vescovo e
slamo responsabili della promozione della fede catto-
lica nella nostra comunità cristiana, perché Il missio-
nario passa solo di quando In quando.
Slamo Cooperatori Salesiani e, come 1aJI, nu1rlamo
una devozione speciale al Papa. TI diciamo che credia-
mo in te, come crediamo In Crlslo, che ti amiamo co-
me amiamo Cristo. E professiamo la nostra fede ed
amore alla Santa Chiesa Cattolica, Apostolica e Ro-
mana.
Qui abbiamo due grossi problemi: I fratelli Prote-
stanti e la dollrina comunista...
In questo Anno Santo pensiamo continuamente a Te,
ma ,non possiamo andare a Roma perché siamo poveri.
Dalla nostra Sierra ti Inviamo la lestJmonianza della no-
stra fede, del ;nostro amore, della nostra fedeltà alla Lua
parola. Tu mandaci da Roma la lua benedizione per
noi, per le nostre Iamlglle e per I nostri campi. TI saJu-
1lamo con aUello e cl firmiamo •: ( seguono 59 firme
di laici che lavorano ne lla Prefc 11ura a postolica dei
Mixes Messico).
I GIOVAN1 COOPERATORI preparano il loro
Convegno Europeo (2-5 novembre a Roma ).
I mezzi in auo, a tale.: fint: sono: S111dio e ,1111w-
:.io11e del tema a111wale " I mpegno per la giusti-
zia • e Co111•eg11i ;:.cmalì. Programmali quèllo della
Lombardia per il 25 aprile a Milano, quel lo del
Veneto, (d ue ispcttoric..:) per i giorni 1-2 maggio;
<lella Toscana, per il 25 aprile, del Lazio, per il
14 marzo.
Giovani CC. della Sicilia ,nel Convegno zonaJe del 9 novem-
hre se. a Ca1a11la.
LABORATORI " MAMMA MARGHERITA :
UNA TRADIZIONE CHE SI STA RAWIVANDO
Cooperalrlcl del Cen1ro S. Lucia a Palermo, che sosten-
gono Il locale labora lorlo.
SENSIBILIZZARE I RAGAZZI ALLE MISSIONI
IL CONCORSO A PREMI · Un'uccusium: ù\\:c-
cczionc che si presenta ai Cooperatori l nsc-
gnanti
A cl,e pu nto sia1110 cv11 il co11corso .'
Il Minis tero della Pubblica Ist ruzione ha
daLO e comunicato i l 'nulla 0s1a' ai Provvedi-
tor i; a questi l'Ufficio nazionale ha invialo il
materiale illus1rati\\'o del Concorso; ~ono state
già interessate d irettamen te parecchi-: l.'t'nt ina ia
di Coopera tori [nscgnanti .
Ora è necessario che i Consigli ispettoriali
facciano proprio il Concorso, imere~sandosi a
che, nell'ambi to della zona di p ropria compe-
te nz a :
- i Provveditori rimbalzino il 'nulla osta'
ministeriale ai Presidi e ai Direllori Didattici
(cosa molto [acile a ottenere);
- gli organi colk:giali locali diano il via a l
Concorso (un pò meno tacile; ma assai pos-
sibi le ) ;
- i Cooperatori Insegnanti, sussegue nte-
mente, si dedichino a interessare i loi-o alunni.
A nessuno sfuggirà l'occasione unica che si
offrt: di « sfondare ~ in un fronte che s ta sem-
pre più allontanandosi dalla Chiesa. Nel nosLro
caso, stando ad un'esp ressione mollo significa-
tiva, non • pio,·e sul /1llg11a10 », come spesso
accade in iniziative del genere. Pio, erà sul-
l'asciu t to, sull'arido se le varie centinaia di Coo-
peratori Insegnanti ci sapranno rare.
.\\Il 'slSH RO DELI, \\ PI l,llll.lC.\\ ISTI!l /lO,r
Gabineno
Prot. n. 42233/ 614/MF.
Roma, 17 Fcb. 1976
Al Provveditori agli Studi LORO SEDJ
All'A~sociaziom: Cooperatori
Salesiani
V,l1: dei Salesiani, 9
ROMA
OGGETTO: Assooiazlonc Cooperatori Salcsinni Con-
corso a prem i.
L'A,socia:.rone Cooperatori Salesia111, cou sede 111
Ro111a - Viale dei Salesiam, 9 - ha 111detto w, con•
corso a prem, a caratlere 11a~io11ale i11 uccu~rone dl!I
ce11re11aI io del /'orga,11u.azio11e e/elle prime mission i ila•
l iane promusse da D011 Giuvmmi Bosco.
Al cunr:orso pu1ra11110 partecipare, con 1111 elaborato
scri110 o un lavoro artis1ico (disegno, collage tJ simili)
sul rema: Ogni 1101110 è mio fra1e/lo: prc111111ove11do lo
sviluppo lo aiwia1110 ad es.~ere pii, 1101110 •, gli al111111i
delle tre classi ciel/a scuola media e del ,eccmdo ciclo
di quella elenien rure.
In cm1siderazicme delle fìtwlirà ed11clllìve elle l'ì11 i•
ziativa ri propone 111tlla osta da parte di questo Mi-
11istero a e/re le SS.\\IV. por1ì110 tale concorso a co110-
sce11;:a delle scuole i111eres~ate i11 modo che i rispe11ìvi
consigli di istituto possano fame ug,gello tli esam e e di
deli berazione.
Si a11/ori,za alt l'esl la d1ffmio11e del matel'iale il/11•
çtrarivo che sam diret1a111e11/e i111•iatu dal/'Assuciaz.iune.
d'Ordine del Ministro
p, IL CAPO GABINETTO Il
----------------Pa-tti

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LA
TESTIMONIANZA
DEGLI ALTRI
(dalle relazioni pervenute)
LAZIO -A Roma Incontro di « Amici
del Mondo della Scuola , animato da
Cooperatori Insegnanti. Cosa si può fa.
re perché nelle scuole statali • si risco·
pra e si difenda quello spazio cultu-
rale di matrice cristiana nel quale si
ritrovano quanti condividono il rispetto
della persona umana? •. Attorno a que-
sto interrogativo si è svol to l'Incontro,
che è terminato con un messaggio di
solidarietà e di ringraziamento al Card.
Poletti per la chiarezza nella sua presa
di posizione sul pericolo comunista.
Il 22 febbraio, per aggiornarsi sul
tanto discusso Documento del Vescovi
• su alcuni problemi di etica sessua-
le•, i GG.CC. si sono riuniti per un'In-
tensa giornata di studio presso l 'Uni-
versità salesiana di Roma.
PUGLIE-LUCANIA - Ristrutturato il
Consiglio lspettoriale che da tempo,
per varie cause, era inefficiente. Come
prima iniziativa è stato preparato Il ca-
lendario degli incontri zonali con i Con-
sigli locali, già in parte attuato: 28 feb-
braio, a Martina Franca (per Martina,
Cisternino, Taranto); 29 febbraio a
Bari (per Bari, Ruvo, Molfetta. Sante-
ramo); 25 marzo, a Manduria (per Man-
duria, Sava Fragagnano); 4 aprile, a
Potenza (Centri della Lucania); 8 apri-
le, a Lecce (per Lecce, Brindisi, Cori•
gliano); 10 aprile, a Cerignola (per
Cerignola, San Severo. Andria, Venosa).
Anche i gruppi GG.CC. proseguono
nel cammino di formazione: per questo
sono state svolte due Giornate di spi-
ritualità (Taranto, 15 febbraio; S. Simo-
ne-Lecce, 28 marzo).
CAMPANIA - Il Consiglio l~petto-
ria le ha deciso di prendere contatti di-
rettamente con i singoli Centri per in-
tensificarne la vita e offrire un aiuto
alla preparazione del precongresso
lspettoriale che si terrà il 25 aprile e.a.
A tal fine sono stati raggruppati i Cen-
tri in zone.
Alcuni Incontri significativi: 1'11 gen-
naio, a Castellammare di Stabia, sono
convenuti GG.CC. e simpatizzanti, in
numero di 11 O, per una loro giornata
di spiritualità. Nei giorni 13-14 marzo,
a Pacognano, Giornate di Spiritua-
lità per la Famiglia Salesiana.
PIEMONTE (lspettoria Centrale) - Il
Consiglio ispettoriale ha eletto quale
Segretario Coordinatore Sergio Ghi-
rardello. Egli è il primo ·che riceve
questo incarico, essendo il Consiglio
di recente nuova costituzione. Alla sua
generosità e competenza è affidato il
lavoro di rilancio e ripresa dei Centri
de l l ' i s p e t t o r i a .
VENETO-San Marco - Meriterebbe
una trattazione ampia e approfondit a
quanto si sta tacendo in questa regio-
ne per incrementare e irrobustire i na-
scenti nuclei di GG.CC. Alla base di
questa grande • speranza • vi sono cer-
tamente gli incontri di spiritualità e di
studio. (riuscito quello della Famiglia
Salesiana svoltosi l'11 gennaio a Por-,
denoneJ, l'assun~ione di responsabili
da parte dei CC. e un forte senso di
unione tra le varie forze apostoliche
operanti nella zona. Ora è in cantiere
la preparazione del Convegno 1-2 mag-
gio a Padova, gli incontri tradizionali
di Cencenighe nella edizione 1976, e
la 2• edizione della Settimana della
Cooperazione• ( 12-19 settembre p.v.J.
Ad animare la ripresa dei singoli
centri è stato eletto quale Segretario
Coordinatore Mauro Cerruti di Cone-
gliano Veneto.
NOTE DI SEGRETERIA
- Sono usciti finora i numeri
1-2-3-4-5 della Collana « IDEE ». Per
ordinazioni rivolgersi direttamente
a: Ufficio Centrale CC. - Via della
Pisana, 1111 00163 ROMA.
- Per la raccolta di emenda-
menti al Nuovo Regolamento, non
verrà diffusa alcuna scheda partl-
colare. Si usino quindi fogli nor-
mali.
- Si ricorda il tema della Con•
ferenza annuale: " CENTO ANNI FA
IL PIU' BEL DONO DI DON BOSCO
Al COOPERATORI: IL REGOLA-
MENTO"·
7
(23)

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Spediz. In ebbon. postale • Gruppo (70) • 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicinale di lnformazions a di cultur, r11/igiou
S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-
meriti e amici delle Opere di Don Bosco
Direzione e amministrazione: via Maria Au-
siliatrice, 32 - 10100 Torino - Tel. 48.29.24
Direttore responsabile: Teresio Bosco
Redattore: Armando Buttarelli
Avt orin. del Trib. di Torino n. 40S del 16 febbrelo 1949
C. C. Postale n. 2-1366 lnteaùito a : Direzione Generale
Opere Don Boac o - Torino
C.C.P. 1- 6116 lnteat. a Dir. Gen. Ope re D. Boaco - Roma
Percambio d'Indirizzo inviare -he l'lndiriuo preceden1-i
GIOVANNI BOSCO
SCRITTI SPIRITUALI
a cura di JOS[PH AUBRY
d1t1·111u
UN DONO
ATTESO
PER TUTTI I
COOPERATORI
Conoscevamo gli Scritti pedagogici • di Don Bosco. Ma, fino
adesso. non erano pubblicati i suoi Scritti spirituali . Ha tentato
di farlo Don Aubry, attraverso una ricerca faticosa che ha permesso
di costituire una Antologia del testi che cont engono elementi di
dottrina e di pratica spirituale. attraverso i quali Don Bosco fa da
maestro di una spiritualità originale, ad uso della grande famiglia
dei suoi discepoli.
L'opera si presenta in questo modo:
Introduzione generale: Don Bosco maestro spirituale.
I Parte. Un servitore che Dio si è scelto (estratti delle Memorie
dell'Oratorio).
Il Parte. Una proposta di santità 'giovanile (Giovane Provveduto
,Le tre vite di Savio, Magone, Besucco (brani scelti) - Lettere
ai giovani).
lii Parte. Una proposta di santità cristiana apostolica (Chiave del
Paradiso - Mese di maggio - Scritti al Cooperatori - Lettere
ad amici, benefattori...).
IV Parte. Una proposta di santità rellglosa aposto/lca (Costitu-
zioni - Circolari, Conferenze e lettere ai Salesiani e Figlie di
Maria Ausiliatrice) .
V Parte. Ultime parole del servitore (Testamento spirituale - La
morte).
Tre indici: analitico del temi (permetterà d'illustrare con testi di
Don Bosco ogni elemento della spiritualità salesiana); logico
delle citazioni bibliche e patristiche di Don Bosco: alfabetico
del nomi.
Tutti i testi sono accompagnati da note. In particolare si tro-
verà una selezione di 165 lettere. L'insieme è dettagliato in 230
brani, ognuno dei quali è autonomo e può essere oggetto di lettura
rapida, di studio o di meditazione.
In questo momento di ritorno alle fonti e di ricerca della pro-
pria identità, l'opera è senz'altro un elemento interessante sia per
lo studio di Don Bosco e la diffusione del suo spirito. sia per la
meditazione e l'alimento della propria vita spirituale salesiana.
Per questo i Cooperatori Salesiani sono molto interessati al-
l'acquisto e alla lettura dell'opera che considerano un vero dono
per l'associazione, dono che ,fa crescere la loro gratitudine verso
l'Autore.
I due volumi (indivisibili), di pagg. 258 e 356, sono venduti al
prezzo di L. 5.500.
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