Bollettino_Salesiano_193709


Bollettino_Salesiano_193709



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ANNO LXI - NUMERO 9
1° Settembre
1937 xv
SPEDIZIONE IN ...eeo-
NAMENTO POST ... LE

1.2 Page 2

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BOLLETTINO PERIODICO MEN-
Anno LXI • N. 9
SILE PER I COO-
SETTE MBRE
S A L E S I A N O PERATORI DELLE
OPERE E MISSIONI
or s. (HO. BOSCO
1937 - xv
Spedizione in
abbonamento postale
SOMMARIO: L• nostre cause di be_adficazione e di canon izzazione. Sollo la Cupol a dcli'A usJJfatrice. - In fa.
miglia: I Lalia, Austria, B rasUe. • Dalle n ostre Missioni: Glubileo d'oro delle Missioni S alesiane n,elle T e rre Ma-
geUanlche, Cina, A.sam. - Verso l a realtà d1 un sogno. Per l'ampllarrutnto della Basil ica d1 Maria Ausiliatrice. -
G razie at1rlbuite a ll'Intercessione cli Maria Ausiliatrice e di S an Giovanni Bosco. • L~ttera d i D on G i lllivo al
irio""1ll. • Necrologio.
Le nostre cause
di beatificazione e di canonizzazione.
Mentre il culto di S. Giovanni Bosco si
afferma e si sviluppa fervoro...amente in tutta
la Clùe;:a, procedono pure altre undici cause
di hea1i.ficazione e canoniz7,azione da noi pro-
mosse, che vogliamo ra:comandare con parti-
colare insistenza alle preghiere dei nostri Coo-
peratori e delle no~tre Cooperatrici.
La ,più inoltrata è quella della vene rabile
Madre Maria Mazzarello. TI 20 luglio u. s. si
è tenuta la Congregazione antipreparatoria
per la di~cussione dei due miracoli proposti
per- la sua bi:atificazione. Grazie a D io, è
ben riuscita e c'è tutto a sperare per la pros-
sima Congregazione preparatoria alla quale
seguirà la generalt alla presenza del Santo
Padre, segnando l'ultimo passo verso la bea-
tificazione.
Subito dopo viene quella del venerabile
Domenico Savio. Si dispone già di un mira-
colo per la beatificazione. Ma ne occo1Te un
altro perchè la causa po.,sa procedere. E questo
secondo miracolo lo dovrebbero sollecitare
soprattutto i giovani, con fervide preghiere,
nei casi disperati dalla scienza, c:he possono
servire a provare l'intervemo di Dio per in-
tercessione del venerabile.
La terza, in ordine di procedura, è c,uella
del seroo di Dio Don Andrea Beltram i, di cui
si è già chiuso il processo apostolico per l'eroi-
cità delle virtù. Dopo quella di Don Beltrami,
quella del servo di Dio D on Michele R ua, di
cui è in coi·so il processo apostolico sopra
l'eroicità delle virtù. Dopo quella cli Don Rua,
lapiù inoltrata è quella del servo di Dio Prin cipe
D on Augusto Czutoryski. Se n'è già chiuso il
processo informativo dell'Ordinario e se ne sono
già inviati gli ·atti a Roma insieme cogli
scritti.
È pu r chiuso, e già inviato alla S. Congre-
gazione dei Riti il processo infonnativo del-
l'Ordinario sul martirio dei Servi di Dio
S. E. Mons. Luigi Versiglia, vicario apostolico
di Shiu C/tQW (Cina) e Don Callisto Caravario,
trucidati entrambi dai bolscevichi cinesi il
25 febbraio 1930; nonchè quello dell'insigne
Cooperatrice di B arcellona D ona D orotea Cho-
pitea ved. Serra, e quello cli Suor TeresaVal
Pantellini delle F iglie di Maria Ausiliatrice.
A buon punto è il prncesso informativo
dell'Ordinario del sacerdote Don Luigi M e r-
tens, zelantissimo parroco della nostra par-
rocchia di Liegi, morto nel 1920.
Il rz luglio del 1935, venne infine iniziato
il processo informativo dell'O..:dinario per
la serva di Dio Suor Maddalena M orano,
Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Una bella fioritura adunque di anime gene-
rose, che attendono la suprema glorificazione
dalla santa Chiesa.
Nulla si trascura per documentare l'eser-
cizio delle virtù che si deve provare in grado
eroico per interessare la Sacra Congregazione
dei Riti. l\\Ia il riconoscimento dell'eroicità
delle virtù non è che il primo passo a cui si
addiviene dopo due minuziosi processi: il
processo cosiddetto informativo dell'Ordinario,
curato dai Vescovi nelle diocesi competenti;
ed il processo Apostolico, che si compie per
mandato della Santa Sede e si conchiude
colla designazione del titolo di venerabile.
Per procedere oltre, occorrono i miracoli,
veri miracoli in tutto il senso p iò. rigido e
::.::..:: 193 ::.::::

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scientifico della parola. E questi li dobbiamo
provocare noi colle nostre preghiere. Sarà quindi
bene che s'intensifichi il ricorso all'interces-
sione dei vari Servi di Dio e che si promuovano
tra i nostri cooperatori e le nostre coopera-
trici, i nostri allievi ed ex-allievi, fra le alunne
ed ex-alu_nne delle Figlie di Maria Ausiliatrice,
speciali preghiere, secondo le circostan2e e
necessità della vita, preoccupandosi di invo-
care sempre un soJo intercessore per volta,
per poter poi agevolmente identificare, in
caso di esaudimento, a quale dei Servi o delle
Serve di Dio si debba attribuire l' intercessione
della grazia ricevuta nei singoli casi. Racco-
mandiamo poi caldamente a tutti di sprdire re-
lazione dettagliata del/i: graziè che ricevono,
firmata, e possibilmente convalidata, nei casi
più strepitosi, dalla firma del parroco o del
medico o di ambedue, al Rettor Maggwre della
Soc-ietà Salesiana, via Cottolengo 32, Torino 109.
SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRICE
Sacre Ordinazioni.
Anche quest'anno, la prima domenica di
luglio ha richiamato alla basilica di Maria
Ausiliatrice una folla di parenti e di devoti
per la solenne funzione delle sacre Ordina-
zioni. La tenne l'Arcivescovo· salesiano S. E.
Mons. Felice Guerra che ebbe la consolazione
di ordina.re 51 sacerdoti, un diacono ed una
quarantina di suddiaconi. L'Ero.mo Cardinale
Arcivescovo di Torino, impegnato alla ceri-
monia della inaugurazione del monumento
al Duca d'Aosta, aveva conferito gli altri or-
dini, il giovedì precedente, nella cappella del
nostro Istituto Teologico Internazionale. Fe-
steggiatissimi i novelli sacerdoti che, nel corso
della settimana, passarono a celebrare all'altare
della Madonna e di S. Giovanni Bosco le loro
prime Messe. Lo stesso giorno, 4 luglio, si
chiuse l'anno scolastico professionale pei nostri
alunni artigiani e studenti. Nel pomeriggio,
dopo il canto 'del Te Di:um, proclamazione
dei promossi e distribuzione dei premi nel
salone-teatro. Quindi, partenza per Le vacanze.
Visita del Ministro della Lituania.
L'u Luglio la Casa-madre fu onorata dalla
visita del Ministro della Lituania presso il
Quirinale. S. E. Valdemaras Cameckis giunse in
macchina da Roma colla Signora e tre figli, di-
retto in Patria, e sostò un'oretta all'Oratorio vi-
:::.::::
::::::::
sitando tutta la casa e pregando divotamente
nella basilica, all'altare della Madonna e del
nostro Santo. Lo accompagnarono nella visita i
nostri confratelli Lituani dando all'illustre visi-
tatore tutte le informazioni dell'Opera nostra.
S. E. si congedò molto soddisfatto e parti per
la Francia, per visitare l'Esposizione di Parigi.
Pellegrinaggi.
Tra i numerosi pellegrini, l'lotevole il
concorso degli ex-Combattenti della Terza
Armata che, venuti a Torino per l'inaugura-
zione del monumento all'Augusto Condottiero,
passarono in gran parte all'Oratorio a visitare
le camerette di Don Bosco, ammirando il
progresso dei lavori della basilica.
Anche le 6.000 maestre, adunate a Torino
pei coesi dell'O. N. B. affluirono un po' per
giorno alla Casa del Santo Educatore. Ben
organizzati, due pellegrinaggi da Busto
Arsizio, due da Como, altri da Saronno, da
Narni, da Genova, da Pavia e da diversi paesi
del Piemonte. Da Roma, parecchi neo-sacer-
doti degli Istituti Pontifici, europei, americani,
cinesi, giapponesi, siamesi, indiani, sono pas-
sati a celebrare all'altare di Maria Ausilia-
trice e del nostro Santo. Coi sacerdoti, nume-
rosi seminaristi, specialmente dalla Francia,
e due Ecc.mi Vescovi: Mons. Dionigi Leonida
Varukas, Ordinario dei Greci-cattolici della
Turchia, e Mons. Ruch, Vescovo di Strasburgo.
L' 11 luglio, un imponente pellegrinaggio
dalla Cecoslovacchia, organizzato dallo stesso
Ecc.mo Arcivescovo di Olomouc, Mons. Pre-
ckan: 217 Maestri Cattolici, con 25 sacerdoti,
guidati dal rev. prof. D . Chylek, ascoltarono
la Messa all'altare del Santo, accompagnandola
con canti devoti e si accostarono ai santi Sa-
cramenti con ammirabile divozione. Il cele-
brante tenne anche un bel discorso proponendo
gli esempi del loro patrono S. Giovanni Bosco,
come modello degli educatori. Lo stesso
giorno, un pellegrinaggio di « Amici di D on
Bosco u della Francia dell'Ovest. Il 24, un
gruppo di Esploratori Cattolici da St. Jean
de Nevilly (Parigi). Il 251 un gruppo di l!Jo-
cistes » da Losanna (Svizzera) ed un gruppo di
Esploratori Cattolici di Londra. Il 27, un altro
pellegrinaggio di Maestri Cattolici Cecoslo-
vacchi. Il 28, un numeroso pellegrinaggio dal-
)'Inghilterra. Il 29, un gruppo di «Jécistes ,. da
Tolone, condotti dal Presidente dell'Azione
Cattolica del Var, e due gruppi di Esplora-
tori Cattolici pure da Tolone, condotti dal Su-
periore del Collegio Marista. Il 30, altri Esplo-
ratori Cattolici da Albi; e il 31, un bel gruppo
di « Cadets" condotti dal P. Doncreur S. J.

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Pelle-grinaggi
g1. 0vanili al San-
tuar.io di Marta
Aus1"liatrice e
del Santo Don
Bosco.
I ucadets,.,.. EcsopnJoPraat<oirrf1:
Doncoeur.dJ Tolone.
CEaspttloolriactiori. C,attoHcl dJ
Londra.

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I Salesiaui prepoo.tl a lla T lpc,grafia Vaticarua con l' Em.mo Sìg. Card . Mariani, 11 Conte
Dalla Torre ed il nostro Pr<>curato.rc Gen erale Don T omasettJ, d oPo l'udienz,11 Pontlllcla.
IN FAMIGLIA
ITALIA - Roma. - I Salesiani alla Ti -
pog rafia Vaticana.
Coml' hnnno annunziato i giornali, il Santo Padre
ha affidato alla Socie1à Salesiana la direzione tecnica
ed amminisrrntiva della Tipografia Vaticana e l'am-
ministraz,one del giornale L'Osserontore Roma>10.
11 nos1ro Rettor Maggiore vi ha preposto il Di-
rett~rc Sac. Giuseppe Fedel con sette Confratelli,
cosr,tuendo cosi una comunità regolare col titolo
di • Casa Salesiana Son Francesco di Sales •· Prima
di assumere il loro ufficio e di prendere stanza
nella Ci1t<1 del Vaticano, Dirctrore e Confrarelli
salirono a Castelgandolfo, la domenica agosto,
per ricevere :a benedizione del \\ ' irnrio di Cristo.
Accompagnali dal Rev.mo Don Francesco To-
masetti, Procurntore Generale della Socicta Sa-
lt'lliana, vennero introdotti da S. E. Mons. Mae-
stro di Camera e presentati dall'Eminentissimo
SÌJUl<>r Cardinale Domenico Mariani, Preposto
all'Amministrazione dei Beni della Santa Sede.
Assisteva 1111'udien7.a onche il Conte Giuseppe Dalla
Torre, Direttore de L'O,seroatore Romano
Sua Santità, sèrisse L'Osservatore Romono •• am.
ttl/Se tutti al bacio deJJ,a mmu>, chiedendo patemnmmte
>1nti:itia di ciascw10 t1 ri,.,olgendo a tutti tmgura/i pa-
-role di fidudn e di i11coragg1amento. Disse come l'idea
:::--
di duamare alla direzione della Tipografui Poliglotta
Vatiro11a i Salesiani forse proprio tutta S ,,n, e gli
arridesse da tempo, avendo sempre seguito e a11mn·rnto
il ~>osto ed esemplare lm•oro dell.a Società Sale•
siana muhe i,, questo campo, additatole dal Santo
Fondntore, e/re con l'intuito dtl veggente scor.,e e senti
di quale ded.rivo a,ui'lio ftme l'arte tipografica ed
editoriale, 01 11ottr1 gwrni, pn l'apostolato e /'ed,un-
zio11e crùtiana. La Tipografta della Santa Sede, per
le sue tradizioni, per le opere a,i mOJ10, guarda,
dal pi,ì alto vert,u delle attit•ità della stampa catto-
lica, a questi ideali che gmtfaro110 e roriforttuo110 i
figli di Don Bo,ro in ,ma ascesa degna di simile m;ta.
Q11iv1, come già all'Oratorio, la stampa si molge ;.,
tulle lt1 $Ile espressioni sino a culmi11are 11el gionwle.
E questo Sua Sa11t1uì raccoma11dava sp«ialmetite allt1
cure della mwvn Direzùme essendo bm nolo a ltlllt
qru.mt'J¼li lo ami e lo rJoglia ognor più rispm,drnte
alla sua nobile m1ssio11e
Prm,a di impàrl,re una Sua pmt,colariss,m.a bene-
di:::ione il Santo Padre, O'l'l:UO lltl f}1ogra111mo, ima
.n speciale parola d'ordi11e da dare n quelli rhe co111-
piat"q1;e definire S11oi ,rum·, cOQf}eratori Un programma,
m,a parola a loro partirolarme11te can: g,lluh~ Egli
amQ'IJa ripeterli direitommie da san GiO'f1amn Bosco.
La prima voltll rhe il Papa conobbe il Santo e le sue
()f)ere, a,,m,;,ò le fwrell/i promesse della Ti~grafia
dell'Oratorio. Fu allura che il Sa11to gli disse di essere
e voler re.stare all'at.•an1,1ttnrdia del progreuo. Qne.110
proposito del Fondatore, cosl spler1didcnnente al/Unto
i11 tu tte le tipof!l'afie ed ufitarie 10/esian~. d01,,,.,a

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essere, d'ora in f>OÌ, wtto proprio dei Salesiani per la
Tipografia Poliglotta Vaticana.
A implorare l'aiuto di Dio per la felice atwa:done
di tale voto e mandato, S 11,;1 Sa,rtità impartiva co11
111110 il au,re agli ast.àrtti I'Apostoliea Be1wdi:::io1111.
ti giorno seguente il Direttore Don Fede! e i
confratelli furono ricevuti dall'Eminentissimo Cardi-
nale Pacell', Segretario di Stato, e quindi prcsenmti a
S. E. il Governatore e a tutti i di.cigenti dei vari
Dicasteri.
La nuova Direzione assunse in giornata il proprio
ufficio e l'ammini!<trnzione oncne dcll'Ossen•ator,
Romano. 11 3 agosto poi, prestò il giuramento cano-
nico nelle mani del Segretario della Congregazione
degli Affari Ecclesiastici Straordinari e in quelle
dell'Assessore del Hanto Ufficio.
Firenze. - Una .bella iniziativa.
Gli ex-allievi del nostro htituto di Firenze eb-
bero quest'anno la bellissima idea di invitaTe al
convegno annuale anche gli ex-allievi de~li altri
Collegi SR.lesiani, ospiti della capitale tnseàna pel
corso d, ~ volontariato ~ tra Alliev; Ufficiali Medici
e Farmacisti della Scuola di Sanità al Belvedere.
Fu una gran festa. Su 8oo neolaureati io Medicina
e Fannnceutica che frequentano quesl'nnno ì1 corso
cli Medicina militare, v'e, ano più di cento nostri
ex-allievi. E risposero in massa, accc1rrendo oltre
un'ottantina all'lstituto n rivivere una delle giornate
più dolei e più gaie della vita salesiana. Gli nitri,
impediti rigorosumentè da impegni inderogabili,
mandarono affettuose adesioni
Amelia. - Prima festa cli Maria Ausilia-
trice.
Quest'anno l'Opera salesiana di Amelia na cele-
brato per la prima ,·olta la festa di Maria Ausilia-
trice col conetHso di tutta la città che ha tenuto
a dimostrare cosi solelUlemente la grande simpatia
di cui circonda i figli di Don Bosco. Preparò il
popolo alla festa l'Ispettore Don Marooalcli e tenne
pontificale lo stesso Ecc.mo Vescovo diocesano.
Magnifica la processione che, nel pomeriggio,
portò in trionfo la statua della Vergine su un arti-
stico tappeto di fiori per le vie cittadine e si chiuse
colla benedizione eucaristica impartita sull'ampio
piazzale del Collegio Boccarini.
Isernia. - Il sistema educativo cli Don
Bosco esaltato da un Ex-allievo.
Gli ex-allievi del nostro colleg10 di Maccmrn
coi Cooperatoci cli Isernia hanno promosso nella
graziosa cittadina che non ha alcun istituto salesi\\mo
una dei:rna commemorazione di Don Bosco educa-
tore. Al mattino l'Ispettore delle Case salesiane
del Mezzogiorno celebrò la Messa nella chiCSll d,
San Francesco, e nel pomeriggio, presentate:, dallo
stesso Ecc.mo Vescovo Mons. Tesauri, il rag. Gae-
tano Fantet1:i tenne l'nnnuncinta conforc::rum suJ • Si-
stema educativo di S. Giovanni Bosco , risentendo
vivissimi àpplau~i.
AUSTRIA Vienna. - La v:sita del
Nunzio Apostolico.
li 6 giugno u. s. il Salésilmm11 di Vienna lii era
rutto in festn per In visita di S. E. il Nunzio Apo-
stolico Mons. Gaetano Cicogmtni, eh.e si dcgna,,n
di amministrare personalmente la santa CreS.imn
ad un bel gmppo dei nostri giovani. S. E. giunse
alla Hagenmiillergasse alle 8 precise, acclamato
dagli Esploratori, dai soci della Congregazione Ma-
riana, degli Oratoriani, dagli studenti interni e
dalla gioventù federale, che si stringeva affettuosa-
mente attorno al Rappresentante del Vicario di
Cristo. L'ispettore Ooo Giorgio Wagner gli diede
il benvenuto a nome dei Salesiani e dei srio,0ani:
Firenze. • Ex-altlcvi salesiaru iscritti al corso di votontarlato tra allievi ufficiali _medici e fnrmaoisti.

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quindi uno dei cresimandi pronunciò un bel discorso
di omaggio in latino, salutando oeH'Ecc.mo Nunzio
il successore degli Apostoli, apportatore delle grazie
dello spirito Santo, ed il Rappresentante del Sommo
Pontefice, per cui battono tutti i cuori cattolici in
un palpito immenso di amor filiale. $. E., gradito
l'omaggio, fece l'ingresso nella cappella ornai troppo
piccola e comiòciò la messa pontificale, impartendo
quindi al trono la S. Cresima ai singoli candidati.
Finita la funzione, salesiani e giovani lo vollero
ancor festeggiare nell'ampio cortile dell'istituto
con una graziosa accademia, che $. E. chiuse con
paterne parole e la pastorale ben~dizionc.
BRASILE - San Paolo. - li Ministro Ro-
m.anelli al Liceo " Sacro Cuore ".
Il z giugno u. s. il nc.stro Istituto Sacro Cuore t
offriva a S. E. il Ministro d'ltalia Conte Guido
Romanelli un grazioso oma~io con un bel pro-
grnmma musico-letterario nel salone teatro. Accom-
pagnavano il Ministro la sua gentile signora Con-
tessa Bianca Romanelli, il Console Generale M.
O. comm. Castruccio, autorità e personalità del
Censolato e della Colonia Italiana. All'ora fissata
il teatro era gremito di rappresentanze e di con-
nazionalL L'arrivo del Ministro fu salutato dagli
entusiastici applausi dei professori, degli alunni e
della folla, dagli inni brasiliano ed italiano eseguiti
dagli ex-atlievi. Un giovane alunno diede dapprima
il benvenuto a nome dei compagni; quindi il prof.
Venturi, direttore dell'Istituto Medio i Dante
Alighieri •• tenne un 'applaudita conferenza su
• Don Bosco, il Santo dei tempi moderni •· li pro-
gramma si chjuse con un bozzetto e patetiche can-
zoni patriottiche che toccarono tutte le corde del-
l'amor di Patria. All'atto del congedo, il !Vlinistro
ebbe parole di alm lode e di cordiale simpatia per
l'Opera salesuma e si compiacque col Direttore delle
ottime esecuzioni.
Il culto di San Giovanni Bosco.
Milano. La parrocchia del Laterano che sorge
nella cosiddetta «città degli studi ha dedicato al
Santo un magnifico altare dì marmo, con quadro
pregevole d'un distinto pittore milanese. Lo inau-
gurò il prevosto D. Giuseppe l\\1azzucchelli, tes-
sendo il panegirico del Santo, il 31 gennaio u. s.
dopo un triduo di predicazione frequentatissimo.
La popolazione giubilante corrisponde con una
fervida divozione, dimo~trata anche da numerosi
exvoti d'argento che arricchiscono di giorno in
giorno la cappella.
Bologna. - La nostra pariocchia del Sacro
Cuore coronò l'altare di Don Bosco con un arti-
stico quadro del Santo durante le feste peJ de-
cennale parrocchiale. È uso delle parrocchie cit-
tadine di celebrare ogni dieci anni una solenne festa
Eucaristica detta la festa degli addobbi, Gesù Eu-
caristia viene solennemente portato in processione
per tutte le vie della pllrrocchia. Per questo debbono
essere sistemate tutte le strade, ripulite tutte le case,
addobbate tutte le finestre. Festa popolarissima,
favorita anche dalle autorità cittadine che interven-
-
Vienna (Austria, . - n Nunzio Aposrollco fra 1 giovani del nostro Oratorio.
:::---

1.8 Page 8

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gono per quello che riguarda la sistemazione delle
strade e la ripulitura delle case.
Nella parrocchia del S. Cuore, parrocchia nuova,
retta ora dai Salesiani, si fece la prima decennale
l'anno 1927 e si rinnovò quest'anno in giugno con
particolare entusiasmo anche perchè gli ultimi dieci
anni passati furono anni veramente storici per la
parrocchia, anni di prove e di vittorie, di amarezze
e di trionfi. Ricchi doni i patrocchiani e i devoti of-
ferllero al S. Cuore per il decoro delle fun;r;ioni re-
ligiose; ma dono superiore ad ogni altro resta sempre
il maestoso tempio solidamente ricostruito che ri-
chiama ormai i fedeli da ogni parte d'Italia e anche
dall'estero.
Le foste incominciarono il 16 maggio con la fun-
zione commovente della pruna Comunione di ben
250 bimbi, continuarono con le feste di Maria
Ausiliatriee e del S. Cuore con le Missioni predi-
cate da Monsignor Enrico Grassi di Panna e da
S. E. Monsignor Oddo llernacchia, vescovo di La-
rino e Termol.i, e culminarono, domenica 13 giugno,
con la solenne processione eucaristica che percorse
tutte le vie della parrocchia. Ottima occasione per
la benedizione del quadro di S. Giovanni Bosco,
opera del Maiani, già direttore della R Accademia
di Belle Arti, che completa molto bene l'altare del
Collama.rini. L'n giugno infine si tenne una solenne
conunemorazione di D. Michele Rua. Oratore fu
!'on. Mario Cingolani, venuto espressamente da
Roma, Erano presenti più di t 500 persone e pre-
siedette Sua Eminenza il Sig. Cardinale Nasalli-
Rocca di Corneliano, circ9ndato da S. E. Mons. Ber-
nacchia, dn Mons. Pedrelli, Mons. Grassi e da altre
autorevoli personalità
Bologna. L'alta.re a S. Giovanni Bosco
nella risorta chiesa del Sacro Cuore.
Panna. - D ecur Ioni salesiani lnlervenuù al convegno.
- 199

1.9 Page 9

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DALLE NOSTRE . MISSIONI
Giubileo d'oro delle Missioni Sa-
lesiane nelle Terre Magellaniche.
Con solennità, domenica, II aprile u. se.,
si iniziarono le feste cinquantenarie dell'Opera
di Don Bosco nelle Terre Magellaniche, colla
benedizione di una Croce monumentale e col-
l'inaugurazione di una lapide commemorativa
in Barranco Amarillo a 8 km. della città di
Magellano.
Aderendo all'invito dell'Ispettore Don Ali-
berti, le autorità civili, militari, marittime e del-
l'aviazione, colle persone più distinte della città,
le istituzioni religiose, educative, culturali ed
una enorme folla, convennero, all'ora fissata,
attorno alla Croce monumentale cui l'Ecc.mo
Mons. Arturo Jara, Vicario Apostolico, impartl
la benedizione rituale. Scopri la lapide l'Inten-
dente della Provincia, Generale Rena Ponce
del Canto. Funsero da padrini distinti signori e
dame della città. L'Ispettore salesiano e il sig.
Antonio Ljubetic, avvocato del Tribunale del
Lavoro rievocarono con delicati accenti la gi-
gantesca figura missionaria di Monsignor Fa-
gnano. Fecero scorta d'onore gli Esploratori di
Don Bosco e la banda militare eseguì an scelto
programma musicale e accompagnò l'inno na-
zionale cantato dagli alunni e dalle alunne dei
CoJ!egi salesiani e delle Figlie di l\\Iaria Ausilia-
trice. Alla fine si distribuirono circa cinque
.:::::: 200 :::.::
mila immagini-ricordo. Un aeroplano del Club
aereo della località accompagnò la ce rimonia
con agili volteggi.
La Croce, compreso il piedestallo, è alta 11
metri (v. sopra). La targa apposta al piedestallo
porta la seguente leggenda:
« CHocE REDENTRICE, i Sal esiani e Figlie di
Maria Ausiliatrice nel cinquantenario (1887~
1937) dell'Opera di S. Giovanni Bosco - ini-
ziata e sviluppata nelle Terre Magellaniche, Pa-
tagonia e Isole Malvine, dall'inclito Mons. Giu-
seppe Fagnano - ti innalzano lungo lo stretto
come segno di benedizione, ricordo di quel-
l'apostolo, monumento agli eroici missionari
salesiani, come simbolo del I.oro Vangelo, em-
blema deU'altare su cui si immolarono, fiore
dei loro sudori, delle loro lacrime e del loro
sangue, decorazione al loro infaticabile lavoro.
PER Dio PER LA PATRIA PER L'UMANITÀ».
CINA
La messe biondeggia; ma i locali non
bastano...
Amatissimo Padre,
Lasciata la graziosa e tranquilla città di
Macao, fui inV1ato ad Hong Kong, grande e
prospera colonia, uno dei primi porti del
mondo, città cosmopolita, che attira sempre
più i cinesi amanti di pace, di affari e di studio.

1.10 Page 10

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HONG-KONG (Cina).
Squilli di risurrezione: la faofarina
del Collegio. - Il vecchio locale. -
L'ala nuova ..della Scuola Industriale
Salesiana costrwta tre anni or sono
e che attende il comple1amento.
201 :::::::

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Non par vero che un porto cl.i mare sia un
grande centro di studi. Eppure io credo che
in città sian più le scuole che le case di com-
mercio. Si può dire non c'è un gruppo di case
in cui non vi s.ia almeno una scuola. È naturale
che le scuole pubbliche, i collegi, specie se di-
retti da Europei, siano assai più frequentati e
ricercati. Tutte le grandi Istituzioni, La Salle,
Gesuiti, Canossiane, hanno filiali nei diversi
quarùeri; ed appena si apre un nuovo ramo
- Branch - è subito riempito.
Fu la grande sorpresa e dolce consolazione
che mi attendeva nel prendere possesso di
Hong Kon~. Lei, amato Padre, ricorda be-
nissimo cosa era il nostro S. Luigi. Una ca-
tapecchia, un aggregato di Ca.5e malandate e
sconnesse, che a mala pena potevano albergare
un 100 alunni, in condizioni disagiatissime, e
cou mille precauzioni e timori di pericoli e
disgrazie, minacciate dalle pessime condizioni
dei locali, che potevano rovinare sotto la furia
dei tifoni devastatori. La casa di Aberdeen
venne in tempo a porce al sicuro confratelli
e giovani ed offrire ad Hong Kong una Scuola
professionale modello.
Le povere casupole del S. Luigi non fu-
rono però lasciate V\\IOte. Marmocchi delle
scuole private, assai numerosi nei dintorni,
visti partire artigianelli e laboratori per
Aberdeen, fuori di città, cominciarono ad
affluire più numerosi alla scuola pubblica,
che andò guadagnando sempre maggior stima,
specie dopo l'apertura della Scuola Media;
sicchè quest'anno si ebbe una vera invasione
di più di 500 esterni. Possibile? Al San
Luigi? Realtà storica! anzi più di roo si dovet-
tero respingere per mancan:ia assoluta di lo-
cali. È vero, siamo in flagrante tr.isgressione
delle leggi scolastiche; e, se ci capitasse una
ispezione improvvisa, ci obbligherebbero a
ridurte di metà gli allievi, giacchè ogni classe
supera i 50, in aule che non hanno la cubatura
per 20 alunni. Ecco il nostro grande assillo e
trepidante timore. Bisognerebbe far sorger
di botto nuovi locali adatti; ma in questi tempi
umanamente parlando è assolutamente impos-
sibile.
Tre anni fa il tifone, buttò giù l'ala setten-
trionale dell'antica casa, e si fu costretti a ri-
costruire, in circostanze gravissime. I nostri
confratelli fecero mir~coli. Sorse un lato del
moderno fabbricato; ma il mio predecessore
D. Wieczorek, dovette subito imbarcarsi -
via Europa - e tornare in Polonia, 0\\1e si trova
tuttora, in cerca di aiuti per pagare i debiti.
Fu una vera fortuna per me; fu un bel passo;
ma oggi le condizioni sono peggiorate. 11 Go-
202
:::--
vemo ci proibisce ac;sohrtamente di abitare il
restante dell'antico fabbricato, che minaccia
rovina e richiede d'urgenza armature di so-
stegno. I debiti contratti per la nuova costru-
zione e la grave crisi finanziaria locale, che ri-
dusse enormemente la b::neficenza, ci mettono
nell'impossibilità di pensare a nuove costruzioni
non solo, ma neppure ad abbattere il locale
pericolante.
Questo però può determinare la rovina di
tante opere. Scuola elementare, Scuola media,
tipografia, oratorio festivo: tutto sarebbe ro-
vinato, mentre biondeggia la messe e l'oriz-
zonte si allarga.
La nostra Scuola media soprattutto, la più
bella affermazione in H ong Kong, l'unica
Scuola media cattolica a programma cinese
per interni ed esterni, dovrebbe dunque mo-
rire? E l'evangelizzazione quanto non per-
derebbe? Qui ci troviamo in condizioni ec-
cellenti, affatto sconosciute in Cina. La reli-
gione è materia obbligatoria del programma;
e noi vi consacriamo due ore per setti-
mana. Gli alunni, benchè in maggioranza pa-
gani, studiano il catechismo come i cristiani;
e, nella Scuola media, Vangelo ed apologetica,
sono seguiti con interesse. Non solo bambini,
ma anche adulti delle classi superiori cercano
avidamente medaglie ed imagini, distribuite
sempre con grande parsimonia ed a chi se le
merita per condotta ed applicazione.
Molte famiglie vedono con simpatia e sti-
mano la missione; e, l'aver scelto la nostra
scuola pei loro figli, in un quartiere pagano e
prettamente cinese, e già un grande indizio di
mentalità cambiata, che può portare a pro;-
sime numerose conversioni. Non mancano
i freddi e i contrari; rna ad alunni di scuole
medie, si può concedere il battesimo, anche
indipendentemente dai genitori e parenti.
Solo però un nuovo locale, subito, di ur-
genza, salverebbe tutto e realizzerebbe ciò
che si delinea tanto chiaramente. Ma un
grav_e cruccio ancora ci martoria e ci umiJia
assai.
Più di 600 cnstiani son senza chiesa e si
servono della nostra angusta cappella come
di chiesa parrochiale. Da tre anni si è iniziata
con entusiasmo, la costruzione della chiesa
parrocchia, dedicata a S. Antonio, su un pog-
gio meraviglioso prO$piciente il mare, viciM
alla Università, in un quartiere, che conta
una decina di cluese protestanti.
Gli scavi e le fondamenta consumarono
somme rilevanti e tutto si dovette sospendere,
quando i grandi pilastri cominciavano ad emer-
gere dal suolo. La crisi spaventò tutti; le porte

2.2 Page 12

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si chiusero, le borse si asciugarono e fu gioco-
for.ta sostare.
Son due anni, e tutto è fermo. Inverno e
gelo cli costruzioni, fra una primavera di anime
e cli opere meravigliose.
Ecco, amato Padre, la nostra situazione:
grande consolazione per questo mondo gio-
vanile che ci circonda e ci preme; insiste07,a
per allargare ed aumentare, e nello stesso tempo
impossibilità di muoversi e soddisfare. Quante
anime buone e generose potrebbero risolvere
il nostro problema. Lei, amato Padre, ponga
il nostro appello sull'altare del nostro Santo
Don Bosco cd 10 confido di annunziarle presto
i risultati...
Mi beneruca con tutti i confratelli e giovani
che le baciano la mano e fanno mille auguri
aff.mo in C. J.
Sac. GIOVANNI GuARONA.
ASSAM - Diocesi di Shillong.
Movimento di conversioni.
Ama1issimo Padre,
Di ritorno da un altro lungo viaggio aposto-
lico nella nostra vasta Missione di Assam, dopo
aver battezzato centinaia cli catecumeni, ammi-
nistrate più di duemila cresime, presenziato a
imponenti adunanze di fedeli e di pagani sim-
patizzanti, che mi richiamavano sempre più
alla mente le scene del Vangelo, sento il bi-
sogno di sciogliere un inno di ringraziamento
a Dio, che ci favorisce con mèsse cosl abbon-
dante, e anche cJj esprimere la mia ammira-
zione ai miei cari e infaticabili missionari che
con tanto zelo si prodigano in questo fiorente
campo di lavoro apostolico.
Quante belle visioni mi ripassano ora da-
vanti alla mente!
Ancora viva è in me la commozione pro-
vata a Tezpur nel banezzare ben 120 catecu-
meni; risuona ancora alle mie orecchie la loro
professione di fede, pronunciata con voce ferma
e sicura, e la loro rinuncia a Satana e alle sue
pompe. E dopo la solenne funzione, ecco pre-
sentarsi tutti al loro Vescovo e Pastore per
ringraziarlo di averli fatti figli della luce. Po-
vere mamme con i loro bimbi al seno; vecchl
cadenti e affaticati; pargoli vispi e innocenti;
giovani robusti ancor nel fiore della loro età,
ma tutti con segni visibili di patite sofferenze
e cli miserie... Appartengono tutti ai • senza
casta», agli «intoccabili», che però ora son
diventati gli eletti del Signore. Con quale
semplicit~ e con quanta gratitudine ricevono
il modesto ricordino che il Vescovo loro pre-
senta! Non sanno esprimere con parole la loro
gioia, ma ben la si può intuire dai loro occhi
e dall'espressione di tutto il loro essere. Ora
sono cattolici, membri di una... casta assai più
elevata che non quella dei loro più nobili con-
nazionali indù; sanno come e chi debbono
pregare; e specialmente nelle malattie, ci sarà
chi li aiuterà con i conforti di nostra santa
religione; ma non mancherà neppure chi li
assisterà diutumamente in tutti i loro bisogni
spirituali e, spesso, anche materiali. Il Batte-
simo è, per loro, veramente inizio di una nuov11
vita.
Come avvengono queste conversioni ?
Benchè non manchino quelle isolate, specie
tra i membri ùelle alte caste indù, non sono
però nè facili nè abbondanti; pcrchè l'induismo,
con le sue tradizioni millenarie e fornito di
quel sistema morale-filosofico che tanto con-
viene a colui che appartiene all'alta società in-
ruana pagana, si presenta come barriera pres-
sochè insormontabile al cristianesimo.
Fra la popolazione dei u senza casta», in-
vece, e fra quelle aborigene, che vivono ancora
sulle zone montagnose, non solo il cristiane-
simo ha libero accesso, ma la conversione di
tali popoli avviene addirittura in massa. Essi
han compreso che la religione, la quale tende
a legarli al loro stato di inferiorità per tutte le
generazioni, non può essere la vera; quindi
cercano, studiano e abbracciano il cristiane-
simo. Beati loro, se la luce del Vangelo è por-
tata dal missionario cattolico!
In Assam, nel 1921, i cristiani erano 132.506;
nel 1931 salirono a 249.246, con un aumento
ùell'88%. I cattolici, da 4-500 aumentarono
fino a raggiungere la bella cifra di 56.000.
ln altre parti dell'India, questo movimento
è anche più accentuato; e, mentre in alcuni
luoghi può paragonarsi al corso di un ruscel-
letto, in altri piglia l'aspetto del corso maestoso
e perenne di un largo fiume impetuoso. Gli
stessi indù, comprendendo che un movimemo
così importante porterebbe, col tempo, aUo
sfacelo della loro male unita conglomerazione
religiosa, cercano di correre ai ripari avvici-
nandosi a quelle masse che fino a ieri han
disprezzato e ritenute indegne di ogni loro con-
siderazione. Hanno aperto missioni speciali e,
con l'aiuto di scuole e di dispensari fannace11-
tici, non solo procuran di convincere questa
gente a rimaner fedele alle avite tradizioni,
203

2.3 Page 13

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Dall'alto, da sinistra a destra: Treviglio
Alessandria - Caserta - Modena -
Novara - Borgqmanero - Firenze
DECURIONI s·ALES
.::::::: 204

2.4 Page 14

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ilANI A CONVEGNO
Casale Monferrato • Bari - Terni -
Faenza • Alassio La Spezia • Na-
poli.
, iJM.1
205
::::::::

2.5 Page 15

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ma fanno addirittura opera di proselitismo fra
le popolazioni aborigene. Dai loro censimenti
risulta che, nel solo 1928, si ebbero 60.000 con-
versioni in Assam, di cui un gran numero as-
sorbite dalle tribù animiste.
I protestanti poi banno stuùiato a fondo
questo problema delle conversioni in massa, e
hanno imitato gli splendidi esempi dei Gesuiti
nel Chota-Nagpur (India Centrale). Ove prima
non contavano neppure un cristiano, ora ne
enumerano fino a zoo.ooo, e tutti venuti dalla
Depressed Castes («Intoccabili,).
Véngono a Gesù Cristo, come le turbe alfa-
dal Thibct, in visita a un nuovo villaggio catto-
lico di circa 300 anime. Il missionario mi di-
ceva: Due anni fa tutti questi poveretti erano
ancora pagani. Gli uomini erano dediti all'ub-
briachezza, i bambini sporchi e selvaggi e le
donne in uno stato miserando. Da quando
hanno abbracciato la fede di Cristo e hanno
ricevuto il Battesimo, si è avuta una trasforma-
zione radicale in loro; gli uomini non bevono
più eccessivamente, i fanciulli bramano istruirsi
e vanno a scuoia, le donne vestono con de-
cenza, e le loro capanne, benchè sempre po-
vere, or.a sono almeno pulite. Le famiglie si
Shillong (A"8am). - L'Orfanotrofio al completo.
mate che seguivano il Divin Maestro nel de-
serto; e cercano il pane materiale e spirituale...
L'Assam è appunto una zona dell'India, ove
si ha questo movimento di conversione in
massa; parte tra i n senza casta» delle pianure,
e parte tra gli aborigeni animisti delle colline.
Amato padre, ella può comprendere quanto
sia la nostra responsabilità; dobbiamo asse-
condare e incanalare tutto questo movimento
verso il cattolicesimo senza fennarnc la spon-
taneità; ma poi dovremo anche mantenere le
posizioni conquistate, con continua assistenza
e con soda formazione delle no:ttre comunità.
Più sopra ho detto che la conversione a Cristo
è una rigenerazione che trasforma questa gente.
Eccole un esempio. Nel febbraio ultimo scorso
mi trovavo sui primi contrafforti dell'Imalaya,
vicino al tratto di frontiera che separa l'India
vanno orientando sul modello di quella di Na-
zaret, e ovunque si incontra pace e serenità ».
Il R. Console Generale d'Italia a Calcutta,
comm. C. Giuriati, visitando ultimamente i
centri distrettuali della nostra Missione dcl-
i'Assam, fu udito esclamare: « C'è, nel viso dei
vostri cristiani, qualche cosa di speciale, di
bello, che li distingue da tutti gli altri nativi ».
Sl, c'è la dh;nv,2azione, la trasformazione in
Cristo; c'è la pace del cuore.
Mentre il missionario mi dava questi rag-
guagli, ecco che si avvicina, per l'unico sen-
tiero che attraversa il villaggio, un nativo della
tribù dei Daflas, tribù che vive sul limite
estremo dell'Assam verso il Tibet. Di statura
piuttosto bassa, con capeUi lunghi e annodati
in una grossa ciocca sulla sommità del capo,
ha i fianchi avvolti in una rozza pelle di capra
::::::::.
206

2.6 Page 16

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e tiene in mano una larga lama per la eventuale nati per le loro processioni e riti funebri pagani,
difesa personale. Un fanciulletto lo accompagna ritornano annualmente a brillare al sole nella
e gli porta il modesto fardello...
magnifica danza coreografica di questa buona
- È suo figlio ?
tribù. Ciò riuscì pure, come già negli anni pas-
Alla domanda del Padre, l'indigeno risponde sati, ad attimre un maggior numero di persone,
e che soltanto il suo schiavo, comprato a un cattoliche e non cattoliche; e molti vecchi pa-
mercato. Quale strazio per la nostra anima! gani hanno applaudito alla nostra religione, che
E il mio sguardo si posa sulla catena dell'Ima- sa p.::nnettere e mantenere usi i quali difficil-
laya vicina, e penso a tanti altri poveri ragazzi mente sarebbero stati abbandonati, ma furono
che subiranno la stessa sorte tra le popolazioni invece volentieri modificati.
delle vallate, che quella catena rinserra, e dove E che dire poi del fervore di corte comunità
ancor non è giunta la civiltà europea. Va, fan- disperse nella giungla e tra i monti di questa
ciullo, va; e che Gesù faccia verur j>resto anche catena assamese? Fu faticoso e anche non privo
per te il giorno della redenzione!...
di pericoli il raggiungere certi villaggi, ma le
Ma come s')rse questa nuova comurutà?
manifestazioni di fede di quei cari cristiani mi
Proprio come tante altre. Gli abitanti <lei faccvan dimenticare tutto, e fatica e stenti.
luogo avevano disboscato una certa e..-tensione Quale gioia, per quei poveretti, avere in mezzo
di selve per procurarsi più terreno da coltivare, a loro il Vescovo della Diocesi, averlo nei loro
quando si offrl a far pane del loro villaggio uno villaggi e vederlo riposare in una delle loro
che e~a già convertito alla religione. Lo accet- capanne! Non era possibile mandarli a donnirc
tarono; e quegli, volendo farli partecipi del la notte. Dopo la riunione della sera, si ferma-
grande tesoro che custodiva in cuore, cominciò vano a cantare e a pregare fino al sorgere del
col parlar loro di religione in generale prima, sole. Di giorno poi, seguivano le lunghe e de-
e poi di quella cattolica in particolare. Il seme vote funzioni di chiesa, e tributavano grandi ma-
della sua parola cadde in ottimo terreno. Lo nifestazioni di affetto al Vescovo e ai missionari
ascoltarono; si adunarono i cap_i; lo invitarono con discorsi, con canti, con saggi ginnici di
di nuovo a parlare; si fecero istruire e manda- fanciulli e fanciulle. Bisognava aver pazienza
rono per il Padre. Questi li catechizzò maggior- e lasciarli fare ... Il missionario può visitarli
mente ; e, vedendo la loro buona volontà, li cosl di rado !
accettò catecumeni, e, dopo un anno, li rice- Un'altra caratteristica di questi neo-con-
vette io seno alla Madre Chiesa dando loro il vertiti è il loro attaccamento e amor sincero al
Batte..;imo. Ora formano una fervente comu- missionario, che li battezza, li visita, li sposa e dà
nità, con chie~etta e scuola.
loro comodità di ricevere Ge1ù nei loro cuori
Le conversioni in massa hanno molti van- di quando in quando. li m issionario, per loro,
taggi sulle conversioni isolate. Infatti, passando è tutto: consigliere, guida, medico e, a volte,
a1 cattolicesimo un villaggio intero o gran anche avvocato pres.c,o le corti.
parte di esso, viene a formarsi una comurutà Un pastore protestante un giorno confidò
forte e compatta che, non solo non potrà es- al nostro caro don Vendrame: « Io, q11ando la
sere più soggetta allo scherno e magari al- sentivo chiamare Padre, provavo una certa
i'ostracismo di chi è ancora pagano, ma, come rjbcllione in me; ma, da quando ebbi occa-
faro, irradierà pure luce e calore tutt'intorno, sione di vederla circondata da tanti fanciulli
e - potente calamita - attirerà ulteriori con- e da tanto popolo, compresi il profondo signi-
versioni. lnoltre, si pensa anche di dar subito ficato di quell'appellativo... ».
alla nuova com.unità un catechista, ed un - Da quanto tempo, Padre, lei si trova in
maestro per far sorgere una scuola nel vil- India? - chiedeva un ufficiale governativo
laggio. Il convertito isolato invece, per mante- ingle-:e a uno dei nostri.
nersi forte, deve aggre~arsi ad altre comunità. - Da dieci anni.
La massa convertita, poi, è sufficiente a se - E senza mai andar a rivedere la patria?
stessa, e sarà anche in condizione di poter - Mail
mantenere i suoi usi e costumi. Giacchè il Quell'ufficiale non voleva nè poteva cre-
cattolicesimo, in questi abitanti, toglie solo gli dere. Ceno, la lontananza dalla famiglia e
abusi, migliorando, per contro, le loro usanze dalla Patria è indubbiamente un sacrificio non
c,cntenarie.
lieve, ma il missionario trova una ricompen ,a
A Cherrapoonjee, in occasione delle feste nella gratitudine e nell'affetto dei fedeli da lui
in onore di San Giovanni Bosco, si rinnova- rigenerati a Gesù Cristo. Infatti, l'arrivo del
rono le danze nazionali Khasi; e così gli orna- rrussionario in una comunità è sempre giorno
menti e le armi, che avevano servito ag li ante- di fo~ta. 1 bimbi e le bambine specialmente,
::--

2.7 Page 17

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Tc,zpur (Assam). • La Missione festeggia l'an-ivo del Visitatore.
vestite degli abiti migliori, gli vanno incontro
lontano, e lo accompagnano giubilanti al vil-
la~io, offrendogli fiori e frutti; le mamme gli
mostrano i pargoletti, che egli ha battezzato o
dovrà battezzare, e tutto il popolo lo riceve
con canti di circostanza e spesso con spari di
mortaretti. Son tutti povera gente; eppure tutti
voglion fare la loro offerta, e chi porta un ovo,
chi arance oppure banane, chi riso cotto; re-
galie che, dalle mani del missionario, passan
poi in quelle dei più bisognosi.
Avendo dovuto togliere da un distretto, per
inviarlo in un altro, uno dei nostri missionari,
fui commosso alla scena di un intero popolo
che piangeva perchè non sapeva rassegnarsi a
perderlo.
Il nostro amatissimo Visitatore, don Antonio
Candela, ba potuto constatare de visu la vita
cristiana di queste tribù convertite, e sentire,
dalle loro labbra, il ringraziamento affettuoso
per aver mandato loro i bravi salesiani, che
fanno tanto bene e che li amano come veri
figli.
Questo Fervore, questa unione e carità, sono
altri coefficienti che concorrono a promovere
le conversioni in massa. Ma, come mantenersi
aU'altezza di tale movimento? Come consoli-
dare i frutti di tali conversioni perchè non siano
:::::::: 208
soltanto un fuoco fatuo ? Come impedire che
l'apostasia venga ad infiltrarsi tra queste co-
munità?
Anzitutto, con la preghiera.
Sl, amato Padre; noi domandiamo una cro-
ciata speciale di preghiere per l' Assam, af-
finche tutte queste nostre tribù animiste tro-
vino la via della vera religione. Più si va avanti
nel lavoro missionario, e meglio si comprende
che, specialmente dalla preghiera, ci può venire
l'aiuto del buon Dio, e che ben poco valgono
tutti i nostri sforzi senza la grazia del Signore,
che attira i cuori e li conserva nella fede.
Un secondo potente mezzo è quello di aiu-
tarci a mantenere i Catechisti che già abbiamo
e ad aumentarne possibilmente il numero. Essi
infatti sono la Lunga mano e il portavoce del
missionario. Quante volte mi sento ripetere la
stessa cosa, e da diversi missionari: " Monsi-
gnore, ci sarebbero due, tre villaggi nuovi che
vorrebbero farsi cattolici, ma mi mancano i
mezzi perpoter mandar loro un catechista che li
istruisca e li avvii alla vita cristiana e che li man-
tenga poi nella fede I ». E un altro missionario qii
scrive: « Sobbarcandomi a gravi sacrifici, ho po-
tuto mettere un nuovo catechista in un villaggio,
e ora sono 300 catecumeni che si stanno prepa-
rando. Speriamo che, entro l'anno, ella stessa

2.8 Page 18

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possa rigenerarli col santo battesimo)). Oh, se
qualche benefico cooperatore avesse la buona
ispirazione di adottare uno o più catech.isti per
la missione dell'Assam, quanto maggior bene si
potrebbe farei Basterebbero settanta lire men-
sili per ogni catechista...
Ma, il bisogno più impeUente, che si fa sen-
tire di giorno in giorno, è quello di avere un
maggior numero d.i sacerdoti. Sl, amato Padre,
siamo pochi, lroppo pochi per far fronte a
tutto questo movimento: noi non dobbiamo
perdere queste migliaia e migliaia di cattolici,
per mancanza di 11 operai )>•••
Avrei molte altre co~e da dirle, ma non voglio
più abusare della sua bontà, e mi limiterò per
ora a queste due notizie consolantissime. La
prima: nelle ultime elezioni legislative siamo
riusciti a mandare due deputati cattolici al
Parlamento; la seconda: la nostra scuola di
S. Antonio continua nella sua ascesa: que-
st'anno, arricchita di un laboratorio di chimica
e di fisica per i rami scientifici, conta la bella
cifra d.i 450 studenti.
Ci benedica tutti, specie il suo dcv.mo figlio
in C. ].
Shillong, 22 marzo 1937.
~ STEFANO FERRANDO
Vescovo di Shillong (Assam-India).
INDIA
Il primo sacerdote assamese.
Amatissimo Padre,
risuonano ancora al mio orecchio gli ultimi
canti d.i gioia e di entusiasmo senza fine che
tutto un popolo, oramai decisamente incam-
minato sulle orme di Cristo benedetto, ha
voluto tributare a colui che, primo fra le tribù
Khasi, ha offerto il Divino Sacrificio a Dio
Onnipotente: il nostro caro confratello D. Fran-
cesco Dicngdoh, che lei vide in queste terre
d.ieci anni or sono, quando egli era all'inizio
della sua vita cristiana e salesiana, e che tutto
il mondo salesiano, intervenuto alle feste della
Canonizzazione del nostro Fondatore, vide
in Roma assieme a quattro indiani far corona
di gloria attorno a Colui che tanti popoli e
nazioni chiamano Padre.
li 5 giugno 1937 resterà incancellabile negli
annali della n_ostra M.issione come una data
assai cara e consolante, la quale, mentre da
una parte segna un cammino ascendente del
Regno d.i Cristo sulla terra, dall'altra ra1legra
la nostra amata Congregazione che gioisce
nell'accompagnare all'altare d.i Dio .il primo
prete Khasi salesiano.
Ebbe la gioia cli compiere la solenne funzione
S. E. Mons. lVfathias primo Vescovo di Shillong,
attuale Arei.vescovo di Madras, che undici anni
fa, batte7,zò, cresimò, ricevette nella Congrega-
zione Salesiana e guidò nei primi passi <leUa vita
religiosa il neo-sacerdote. La storia della con-
versione del nostro confratello Don Francesco
Diengdoh è quanto mai interessante e com-
movente, giacché mostra le cure squisite della
Divina Provvidenza verso i suoi ministri nelJa
difficile via della ~vangelizzazione. Undici
anni or sono, e cioè nel 1926, uno zelante mis-
sionario dalla lunga barba, vecchio di aspetto,
inesperto delle lingue del Paese, debole di
salute ma forte nei suoi ideali di fede e di
sacrificio, Don Domenico Farina, partiva da
Shìllong e si inoltrava nelle foreste del Synteng
per aprire una nuova stazione missionaria a
Jowai. lvi, nell'unica cittadina di tutta la con-
trada avevano da lun~o tempo posto indistur-
bata dimora numerose sètte protestanti, che
accolsero con sorriso beffardo quel vecchio
calvo che, privo di mezzi e d.i... lingua, si
accingeva ad erigere un altare e ad aprire un
tabernacolo in quelJa capitale del paganesimo,
divenuta pure la roccaforte del pit'l fanatico
protestantesimo.
Innumerevoli furono le umiliazioni a cui
fu sottoposto il nuovo missionario: erano i
protestanti che volevano ad ogni costo soffo-
care qualsiasi tentativo di una dimora fissa del
prete cattolico. Fra tante insidie e fra i numerosi
schernitori del paese, della babilonia prote!\\tante,
uno solo non partecipava, e questi era il nostro
novello sacerdote. Da un po' di tempo nella
sua mente riflessiva si era affacciato un dubbio:
ha il protestantesimo .veramente il mandato d.i-
vino d.i predicare, ha in sè la verità ?Tormentato
da questi dubbi, superando generosamente
ogni umano rispetto, si presentò al missionario
che, benchè non lo avesse mai avvicinato, tut-
tavia sentiva di amare e venerare per la sua
invitta pazienza, per il suo spirito di sacrificio
e per la pietà fervente.
Che serate faticose furono quelle, m
cui il giovane, oramai catecumeno, veniva
a chiedere spiegazione a chi non poteva par-
lare perchè non sapeva la lingua. Con _l'a-
iuto di qualche parola inglese pronunciata
assai male, ma specialmente con i gesti, con
gli occhi, il buon Don Farina si fece sempre
capire, e non tardò a spuntare il giorno in

2.9 Page 19

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<lenze, v1c1De e lontane, vennero a imporre le
mani sul nuovo ordinando. Com.movente quel
momento del11ordinazione1 in cui non solo
Mons. Mathias Vescovo ordinante, ma anche
il suo degno successore nella Diocesi di Shil-
loog, Mons. Ferrando, e trentacinque sacerdoti
imposero le mani su colui che, venendo dal
popolo, lavorerà per questo popolo e renderà
più ferme le fondamenta della Chiesa di Dio
in questo territorio. Di una giornata come
questa, Shillong ne aveva veramente bisogno,
per far dimenticare l'incubo di dolore e di sgo-
mento in cui ancora si trovava dopo un anno
dall'immane incendio che distrusse la Chiesa e
la nostra Casa di formazione.
Appena il neo-sacerdote uscl dalla chiesa,
insignito del carattere sacerdotale, una folla
immensa di Khasi si addensò attorno a lui
per chiedere la benedizione, per baciarne la
mano con riverenza, per contemplarlo e ap-
plaudirlo senza fine. Ma il momento che in-
tenerì veramente tutti fino alle lagrime fu
quando si avvicinarono al nuovo sacerdote,
la nonna, la sorella e il fratello, i quali, benchè
ancora protestanti, si inginocchiarono per
ricevere la prima benedizione del Ministro
Shillong (ASSamJ, • U novcUo sacerdote benedice
di Dio... Essi la chiedevano anche per colui
..
I suol parenti.
che quel giorno avrebbe dovuto egli pure essere
presente: per il padre, che invece se ne stava
cui il giovane aiutante farmacista venne bat- lontano non tanto per la distanza della sua
tezzato col nome di « Francis » e ricevuto nella dimora, quanto per la fede e per l'ideale.
Chiesa cattolica dall'allora Prefetto Apostolico La domenica sera, una gaia folla di cattolici,
Mons. Mathias. Fu quello un giorno di vera di protestanti e di pagani, europei e indiani
consolazione per il povero Don Farina, che con- di tutte le razze, si riversarono nel cortile,
tinuò a predicare col suo esempio anzichè dove si svolse un riuscitissimo trattenimento
con la parola. li giovane Francesco, con la in onore del primo prete Khasi. Canti gioiosi,
fede vera, trovò pure la sua vita tracciata se- indirizzi vibranti di affetto, ginnai,tica, mu-
condo il piano voluto da Dio. Lo spirito del sica, fiori, danze caratteristiche, numerosi doni
nuovo missionario lo incantava e, benchè di ogni specie: tutto per onorare il nuovo
alcuno mai gli avesse parlato di vocazione, ministro di Dio.
la sentl ben presto assai forte nel suo cuore. Quando tutti ebbero dato sfogo alla loro
La sentl e la segul subito con generosità, seb- gioia, in un silenzio religioso, prese la parola
bene il padre e la famiglia tuttora protestante Don Francesco: « Fratelli miei, - eg li disse
vi si opponesse a tutti i costi. Andò a Shillong, - io non posso che esternare e ripetere il
ove compì tutti i suoi studi regolarmente; ed mio grazie: a tutti. Vi faccio una promessa:
ora... eccolo Sacerdote di Dio.
lavorerò per voi, mi sacrificherò per voi
Con quanta g ioia avremmo voluto vedere sino alla fine della mia vita. Voi aiutatemi
al suo fianco ieri il venerando Don Farina! con le vostre preghiere a $3.lvarmi l'anima 11.
Ma il Signore ha disposto diversamente. Un mormorio di preghiera e un fremito
Il vecchio missionario, dopo lungo soffrire a di commozione passò per la folla genuflessa
beneficio di tante anime, rese la sua bell'anima mentre la mano del nuovo levita si alzava
a Dio, proprio come il Pastore la vita per benedicente sopra tutti. Un applauso irre-
le sue pecorelle, sul posto avanzato di Raliang. frenabile, che voleva dire tutta la gioia
TI suo spirito tutt.avia aleggia sul nuovo sa- ch'erompeva dal cuore di ciascuno, chiuse
cerdote che se lo propone come modello di quella memoranda giornata. Fattasi sera e ri-
bontà e di zelo apostolico. In questa unica tiratosi il popolo, nell'intimità della famiglia
-occasione tutti
missionari delle varie resi-
::::..::
salesiana, fu spontaneo il pensiero di tutti i

2.10 Page 20

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confratelli missionari nell'elevare a Don Bosco
un inno di gioia e di ringraziamento.
Un altro fatto assai consolante mi è caro
portare a sua conoscenza: la inaugurazione
del nuovo fabbricato del Collegio dì S. An-
tonio di Sh.illong che, secondo i programmi
italiani, corrisponde al nostro Liceo. Questo
1stituto, iniziatosi come semplice Scuola ele-
mentare nel 19n dai benemeriti e indimenti-
cabili Padri Sah•atoriani, in pochi anni divenne
Scuola media e nel 1931 fu innal:r.ato al grado
di Scuola Superiore. Nel 1935 venne ricono-
sciuto come Liceo e affiliato all'Università
di Calcutta. Mancava però di locali, e oggi,
dopo gli sfor1.i generosi di S. E. Mons. Fer-
rando e dell'attuale Direttore Don Igino Rical-
done, l'ampliamento è un fatto compiuto.
Giovani Khasi, Bengalesi e Assamcsi vi afflui-
scono in gran numero, poichè è ormai nota la
serietà degli studi e dei costumi di questa no-
stra Scuola.
Il nuovo Governatore inglese, Sir Robert
Reid, e la sua nobile consorte ben volentieri
acconsentirono a presiederne l'inaugurazione.
Il giugno, circondato da un puhblico
scelto, fra cui quasi tutti i Ministri della Pro-
vincia Assamese, in mezzo a canti e suoni,
il Governatore dichiarò aperti i nuovi locali.
All'jndirizzo presentatogli da Mons. Ferrando,
Sir Robert Reid rispose con cordiali parole
di apprezzamento che mi piace riferire testual-
mente, tanto più che i giornali locali seppero
dare al fatto e alle parole un giusto risalto:
«t da 15 anni che questa istituzione si tro\\'-a
nelle mani della Congregazione Salesiana, che
ha per Capo il famoso Don Bosco, ed è chiaro
che i figli di Don Bosco hanno posto ogni cura
di seguire con successo il grande esempio del
loro Capo. f: veramente sorgente di grande
gioia per i Padri salesiani il guardare ai quin-
dici anni ùi serio lavoro e cli continua espan-
sione e progresso compiutisi in tale periodo •-
Come vede, amato Padre, ancora una volta
i metodi e gli insegnamenti del nostro santo
Fondatore servono a dar gloria a Dio in tutte
le contrade e per tutti i popoli. Voglia benedire
paternamente questi suoi figli che, mentre
passano ore di gioia come queste or ora men-
zionate, nel medesimo tempo provano ansie
e difficoltà di ogni genere.
Sliillong, 7 giugno 1937.
Dcv.mo
Mons. V1xcp.no ScuoF.ru
Is-pettore s-ales-ia110 11el /llord-lndia.
Amm. Ap. di Kri.s11ogar.
Shlllon11 (Assam). • DoPO l'ordinazione sacerdotale dol primo sacerdote salesiano dl;StlmCS~'-.
~
211
:::::::.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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VERSO LA REALTÀ DI UN SOGNO
Impressioni di viaggio dell'Arcivescovo di Santo Domingo.
Da 11110 lettera mv,aro da S. E. ,l,fons. Pittim al
Retto, Maggi<lre rogliamo le ronsolartti imp,essio11i
provate dal/'Arrivesrr,vo i1I una lunga lrasvolattr
«Ciò che è un progetto oggi sarà un giorno
realtà », disse Luigi Colle a Don Bosco in
quel celebre sogno del r883, dopo avergli
mostrato in un viaggio fantastico attraverso
l'America del Sud le future meraviglie della
civiltà e dell'Opera sale.c;iana.
L'eco di quelle parole mi accompagnò sem-
pre lungo il viaggio non meno fanrastico fatto
da me, negli scorsi mesi di marzo ed aprile,
attraverso il Brasile, Paraguay, Uruguay, Ar-
gentina, Chill, Perù e Panamà.
Sulle ali velocissime della Panamerican
Airways fu possibile sorv()Jare quasi venti
cinque mila chilometri in sl breve tempo.
Aveva l'incarico di patrocinare presso i
governi cli quei paesi, a nome del popolo di
Santo Domingo, la prossima erc7.ÌOne del mo-
numento panamericano a Cristoforo Colombo,
cbe sorgerà in questa città ,, cuna d'America i,
in forma cli croce giacente, degno omaggio a
quel Grande, e segno divino di fratellanza tra
i popoli del Nuovo Mondo.
Ma una ragione più intima mi stimolava:
il desiderio vivissimo di rivedere, sia pUie di
volo, l'Opera nostra che mi assorbi in quei posti
trentacinque anni di vita che vorrei rivivere
mille volte.
Dal momento in cui, dopo due giorni di
volo oltre le piccole Antille, le tre Guiane e
la bocca delle Amazzoni, scesi in Belen (Para-
Brasile) tra le braccia del nostro Mons. Lu-
stoza, potei visitare di passaggio 66 Case Sale-
siane e delle Figlie cli Maria Ausilfatrice lungo
tutto il percorso, col cuore gonfio di grati-
tudine per tanti segni cli fratellanza prodiga-
timi e la mente piena di ammirazione allo
spettacolo cli tanto fervore di vita e di tanto
sviluppo nei dieci anni di mia assenza da quei
paesi.
li sogno di Don Bosco si affacciava più
vivido alla mente lungo il volo da San Paolo
(Brasile) a Corumbà (Matto Grosso) in cui, dopo
aver ammirato l'agricoltura meravigliosa, in
gran parte italiana, dello Stato « paolista n,
l'occhio si perde nell'ampiezza delle foreste
vergini che dal Matto Crosso si stendono
--- all'infinito nel cuore delJ'America del Sud
212
verso le Ande ad Occidente, al Nord verso le
Amazzoni.
Non si capisce a prima vista come questo
regno stupendo della narura selvaggia possa
essere stato conquistato dalla civiltà e, specifi-
camente, dai figli di Don Bosco prima della
metà del prossimo secolo, che coinciderebbe
col termine della seconda generazione ses-
santenne salesiana, a cui Luigi Colle allude
nel sogno del Fondatore.
Ma questa utopia apparente lascia d'es~erlo
di fronte all'incredibile svolgimento attuale
dell'Opera che io stesso vidi in genne nella
mia adolescenza salesiana.
Noi udivamo allora con entusiasmo, ma
con un po' di scetticismo, dalle labbra di
Mons. Lasagna i suoi immensi progetti ri-
guardo all'avvenire salesiano nell'Untguay,
nel Paraguay e nel Brasile. Eppure la realtà
odierna, allora appena neonata, sorpassa di
molto le visioni di quell'apostolo ardente.
Che clire poi dell' esuberanza dell'Opera
nostra in Argentina, in cui pare che l'anima
dei fondatori, Mons. Cagliero, Mons. Costa-
ma~na, Don Vespignani ecc. abbia infuso un
impulso di vita miracolosa ?
Il fiotto di questa vita palpita soprattutto
e dovunque nelle Case di formazione, con
generazioni nuove non solo sufficienti a ri-
parare le perdite, ma capaci cli nuovi ed im-
previsti sviluppi.
Sono centinaia e centinaia di aspiranti e di
giovani confratelli Salesiani, alla cui vista
non solo si ridestano le memorie gioiose della
nostra giovine?.za salesiana, ma si afferma la
convinzione che sono essi i predestinati a
spingere le nostre frontiere verso i limiti se-
gnati dal sogno profetico paterno.
Anche nel versante del Pacifico, in cui la vita
della natura per mancanza d'acqua è quasi
rachitica, in forte contrasto colla rigogliosa
esuberanza del versante atlantico, tale con-
trasto non si ,·erifica nella vita salesiana.
Con quanta gioia vidi nel Chill, nel Perù,
in Panamà ed un po' anche nell'Equatore ed
in Colombia, moltiplicarsi le attività dei no-
stri Confratelli e delle Suore in un campo
di azione che si stende ognora più, oltre i
limiti delle loro stesse for~e!
Ed anche là le vocazioni germogliano, se
non cosl esuberanti come all'R<rt delle Ande,

3.2 Page 22

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sufficienti tuttavia per annunziare e promet-
tere nuove espansioni dell'Opera nostra.
e Ed un fatto provvidenziale. Di fronte al-
l'apostolato ateo-comunista che in ogni parte
avan7,a minaccioso tra il popolo, sotto forme
insidiose popolari, purtroppo favorite dalle
ineguaglianze sociali tanto condannate dai
Papi recenti, l'apostolato salesiano apparisce
a tutti e dovunque come un antidoto di sal-
vezza.
Era per mc pn motivo di gioia e di or~oglio
legittimo udir in ogni parte dalle labbra dei
Capi di Stato e di altre persone eminenti l'e-
logio di Don Bosco e <lei suoi figli cd il vedere
i nostri antichi allievi all'avanguardia del-
J'a7ione e delle opere caltoliche.
Fra gli altri ricordo l'affermazione del Ve-
scovo di Rosario di Santa Fè, Mons. Caggiano,
Capo dell'Azione Cattolica Argentina: «Veda
- egli mi diceva - ogni volta che devo chia-
mare a raccolta gli uomini di qualche parroc-
chia, i primi a presentarsi ed i meglio disposti
all'azione sono gli antichi allievi salesiani 11.
Nessuno ci usurperà questo posto d'onore
finchè ci atterremo strettamente allo spirito,
ai metodi ed al programma di Don Bosco,
l'uomo provvidenziale dei tempi moderni.
Punto centrico del programma sia sempre
l'Oratorio Festivo. Una Casa salesiana senza
di esso è una Casa incompleta in istato di
vedovanza; come sarebbe una Casa relati-
vamente sterile quella che trascurasse gli an-
tichi allievi.
Grazie a Dio ho ammirato lunµo tutto il
mio viaggio una fioritura d'Oratori festivi
e cli Associazioni di anticbj allievi, che ri-
vela la presenza di Don Bosco tra noj.
Anzi il buon Dio mi riservava al termine
del mio viaggio la gioia indicibile di veder
centinaia di giovinetti affollarsi ai dì festivi
alle tre recenti fondazioni nostre in quest'isola,
due nella Capitale di Ifairi (Porto Principe)
e la terza in questa capitale. Una quarta poi
per le nostre Suore sarà inaugurata qui il
prossimo Settembre.
E come suggello a tutto ciò, cominceremo
il 15 del venturo agosto un artistico tempio a
Don Bosco, il primo dedicato nelle Antille
al nostro Santo Fondatore.
24 J\\lagg,o 1937.
ffi RrcCARDO PrTTTNT, .,alesùmo.
Arcivescovo di Santa Dommgo
Primate delle Indie.
Per l'ampliamento della Basilica
di Maria Ausiliatrke.
I figli dei lebbrosi.
Dall'« Asilo San Bernardo » di San Juan
del Guacamayo-Contrataci6n Santander del
Sur, il nostro Rettor Maggiore ha ricevuto
un'offerta per l'ampliamento del santuario
di Maria Ausiliatrice, accompagnata dalla
seguente letterina:
Amatissimo Padre,
bimbi sani, figli di genitori lebbrosi del Laz-
zaretto di Contrataci611, che oggi abbiamo la
fortuna di abitare tm nuovo bel locale innalzato
dalla carità dei Salesiani, desideriamo darle, o
degnissimo Successore ili Don Bosco, un modesto
attestato della nostra gratitudine. Nella nostra
roenlura, noi abbiamo trovato in questo caro
luogo le più dolci cure di Maria Ausiliatrice e
dì Don Bosco; e, mentre sentiamo il desiderio di
amarli intensamente, vogh'amo pure, nella nostra
pov,.,tà, ricambiare tm poco i lorò benefici.
Abbiamo pensato di unirci al c011curso ,miver-
sale di ojfeTte che il mondo oggi dep<»1e davanti
ali'altare della nostra J\\lfamma Au.siliatrice.
Siamo certi che lei non disdegnerà la nostra of-
ferta per quanto sia forse la più povera di tutte;
e questo ci incoraggia a mandarle il nostro piccolo
obolo per la costnLv-io11e del!'a111pliamenlo del
mo meraviglioso tempio di Torino.
/.,'accolga amatissimo Padre e accolga co11
esso anche l'affetto dd nostri cuori. Suai umili
figli
i bimbi sani del/'« Asilo san Bernardo».
Il gesto non ha bisogno di commenti. Pen-
siamo ai sacrifici che han fatto i cari bambini
e, mentre plaudiamo alla generosità del loro
cuore, imploriamo le più elette beneùizioni
su di loro e sui loro cari colpiti dalla malattia.
La carità dei no~tri cooperatori ha permesso
di poterli raccogliere cd educare in un'ampia
e moderna scuola agricola che li prepara con-
ve11ientemente alla vita. Efi.'>i hanno il conforto
di sapere i loro cari assistiti dalle più moderne
previdenze del Governo e dalle cure affettuose
dei Salesiani e delle Figlie di Maria Au~ilia-
trice. La loro offerta, mentre & un inno di
ringraziamento a Dio, alla Vergine e a Don
Bosco, è anche la prova della nobiltà dei senti-
menti che si sviluppano nei loro teneri cuori.
-- 213

3.3 Page 23

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GRAZIE
attribuite all'intercessione di
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e di San Giovanni Bosco.
Raccoma,ultnmo t•1f•ame11U ai J,'T@iati, 11r1 cast di
guarigio11~, d, tpnifitau mnprt bmt la malallia t le
rircosum:u più importanti, e di u-gnare cl11aromtnte
la propria firma. .Yo11 11 publ,/irarw i11tqp-a/111e11te
le rela::,iom di l(Ta::ie a11or1imt, o firmate colle umplici
i11i::ioli
I
Aiuto , 11ostri ft.Iissio11ari. - La nostra Ausilia-
trice con vi•ibile proru.ionc ~ venuta in aiuto alle
impellenti necessità materiali e spirituali della Pre-
fettura Apostolica e delle Opere Salesiane in Giap-
pone. 011 promessa fatta, oltre l'invio del nostro
modesto contributo pcl $antuario, scfo!ito pubblico
ringraziamento alla buona M11rruna nostra.
,\\Hyo:ialu, 15-6-37.
Mons. VINCE'iZ0 CtMAITI, Pref. Ap.
Prodigioso 1f1Jarigio11e. - La nostra bambina
Maria Fiorenzo di anni tre, il 13 luglio 1934, si am-
malava di polmonite. Fu presto in punto di morte
e si dovette ricorrere alla som:ninistmzione dj os-
sigeno. Ben tre volte, ,n pochi giorni, per averla
creduÌ. già morta si chiuse In no,;tnl bottega per
lutto, e invece si riprese sempre. Il 21 dello stesso
mese, fu operata per pleurite purulenta, mn finita
appenn !'operazione si previde di nuovo In morte
imminente. Passò 20 giorni dr ait0rua. Noi allora
con fede ci raccomandammo a Don Bosco e a
Maria Ausiliatrice con promessa cli un'off.rrta al-
l'Opera Salesiana se si oneneva la grazia. Il decorso
della malattin durò 29 mesi con continue medica-
zioni al piccolo corpicino pallìdo e disfntw.
Ma la Madonna e Don Bosco avevano ascoltato
la nostra pregniera fiducio~ e la grazia ,·enne.
Lentamente la cara inferma si riprc:sc, mangiò,
ctebbe, divenne alleAra ed al presente ancora, cioè
da ormai un anno, sta perfeuarncnte bene.
Ringrazinmo pertanto e inviamo l'offerta promessa,
no~co sicuri che lo Vergine Ausiliatrice e Don
Santo
continueranno a prote~gere la piccola Moria e a
vegliare pure ~u rutta la no•tra famiglia.
Fogliz-o, 24 Giu,;tno 1937-XV.
Coniusri DAtlllERo PIETRO e GALLE"lCA ClìSARINA.
Gtumta da difterite. Lo mia bambina di 13
anni ru colpita, ai primi di maggio, da difterite
acuta. A g1ud1z10 del medico, il caso era Jtf11\\'C per-
chè la malattia ero già troppo inoltrat.i. Angosciata
mi rivolsi con fiducia a $. Giovanni Bosco perch~
volesse ottt:nermi coll'intercessione della potente
Ausiliatrice In guarigione della mia cnro figliuola.
Feci subito iniziare una novena nel SantU3rio di To-
rino ed 10 stessa la cominciai con gmnde fervore,
promettendone a grazia ottenuta la pubblicazione
e l'offer111 per un bare-esimo a nome Muria Cecilia.
La malattia ebbe un decorso lungo e violento,
ma proprio il giorno della festa di l\\laria Ausilia-
mce, l'inferma cominciò a migliorare cd il giorno
seguente, la febbre, che si era sempre m(lntenutn altis-
sima, ~comparve del tutto.
Orn la rrua ~Iaria Cecilia si può dire rismbili111
ed 10 con grande riconoscenza adempio la promessa.
Crmeo, 3-6-1937,
ANCI0WI CONTI.
Dnllo sMo alla mnlli11n. - n giorno 5 dello scor9<l
m&IU(io mio figlio Piero, di 10 mesi, cadde mal.1-
mente e riportò una l<'f'1lVe lesione, che il medico
dichiarò guaribile con una seria cur.1, lo mi rivolsi
con fiducia a S. Ginvanni Bosco, e, quella stessa
~em, applicai all'informo una rdiquia del Santo.
J.:.0 mattina seguente, il medico lo tro,•ò completa-
mente ~no e giudicò perfino inutile l.1 rad.iogrnfiu.
Bor}!omanero, 6-6-1937. FimM!Us Lu1c-r.-u.
G,writa da brrmcoJ>olmonite romp/icata. - La
no~tra bimba Anna Maria, affetta da bronco-pol-
monite con versamento pleurico, dal ,nano u. se.
ebbe alternative di fohbre altissima, unto che pa~-
sammn momenti dt estrema apprensione con timore
di perderla.
DoJ)() tre mesi è completamente guarita, per in-
tercessione dell'Ausiliatrice e di D. Bosco santo o
cui l'abbiamo fervidnmcnte raccomandata. Con ,('ra•
ti rudi ne.
C1mto, 10-6-1937,
Coniugi PALMIRA e GENERALE M.ESSI~
U11a be.I/a grazia di D. Bosco. - Proprio il giorno
dopo il S . Natale, l'ingegnere Renato l\\Iesirca, Vice
PodeRtà e Segrètnrio Politico dd Fa~cio di Musso-
linia, si ammalò gravemente di bronco-polmonite.
Diagnosi e consulto dei medici, riservati.
La signora allora, piena dj fiducia, si riYolse a
D. Bosco, facendo celebrare subito uno snnta Messa
ed applicando al e11ro iofenno la reliquia del Santo.
Tutti i giorni poi s'acco~tnva alla S. Comunione
con grande con.fidenw ed edificante pietà.
La grazio non si fece aspettare. Dopo appena un
itiomo di gravità, incominciò subito il miglioramento,
Ulnto che al settimo giorno iJ malato era fuori d1
pericolo, e incominciava subito unn fraoca convu-
lcscenza. La famiglia gratissima ha provveduto a sue
spèse un'artistica statua di S. Giov,inni Bosco per
la nostra parrocchia
Mu.ssolinio d1 Snrdtg11a, 24-5-37,
D GA..-.8ARRI, salesiano. - Parroro.
Guarita dn br1m('(l-f)o/mo11ite. LII nostra bam-
bina di tre mesi in gcnnaw si ammalò di bronco-pol-
monite che subito s'aggravò. Già teme\\'asi una ca-
tastrofe, in considerazione anche della età della
creaturina e il giudizio sempre p1i.t riservato del
medico. In tale angoscia ricorremmo con ferma
fiducia a S. Giornnni Bosco applicunùo anche una
reliquia del Santo all'arnmalota che soffriva tanto.
Scomparve tosto ogni pericolo e in pochi giorni In
piccina era completamente guarita. Con profonda
ricono,,cenza.
1.W,usolmia di Sardeg11a, 24-5-37.
Famiglia cli ANC[LO l\\1Acr-ANO.
::::::::
214

3.4 Page 24

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Guarita da ipertosse e bro11co-pob11onite. - N'el
mese di marzo la nostra Mirella si ammalò di iper-
tosse e bronco-polmonite. Era un vero strazio.
Una buona vicina ci consigliò di ricorrere a San
Giovanni Bosco applicando alla bambina una re-
liquia e facendo celebrare la S. Messa in onore del
Santo U miglioramento fu immedinto. La g:rnviui
del male che aveva fatto trepidare per la cara esi-
sten?.a, scemò subito e in pochi giorni la bimba si
rismbill completamente. Ancora ricordiamo la notte
dellu terribile crisi che doveva decidere della vita
della nostra figliuola e non cessiamo di ringraziare
D. Bosco della valida intercessione.
i\\.lrmolim'a di Smdegna, 24-5-1937.
Famiglia TU110N.
U,ia n11racolo.w guartl!l0ll/!. Verso la me!ÌI di
dicembre 1936 dovemmo cbirunare in tutta fretta
il Parroco per amministrare il Battesimo alla nostra
bambina di pochi giorni ammalata di bronco-polmo-.
nite e in fin <li vita. La bambina pareva un cadaverino.
Appena amministrato il santo Battesimo, si pr~ò
con fervore e confidenza D. Bosco perchè ci otte-
nesse la salvezza e ci consolas..o;e D. Bosco anche
questa volta mtervenne efficacemente. La bambina
gj riebbe quasi subito e in poch.i giorni fu guarita.
Ora sta benissimo e cresc<· sano e robusta, cbe è
un piacere Con immcnsu grntitudine.
Mmsolìma di Sardeg11a, 24-5-1937
GrOVANNl CAPPBLLINL
U11 buon ì111p1e~o. - Da due anni cercavo invano
un impiego e cominciavo onnai a perdere la speranza
di sistemare il mio avvenire. Implorai l'intercessione
di Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco con nu-
merose' novene, e finalmente il Signore mi fece tro•
,-are un primo impiego che mi apen;e la mente e mi
svelti in molti lavori già da tempo sospesi.
Ringraziando i miei celesti patroni di questa
grazia, mi infervorai o chiedere qualcosa di più si-
curo. Ed ecco, a distanza di alcuni mesi, una distinta
persona a me sconosciuta chiedere mie notizie a
un familiare, e, sentendo che non ero ancora ben
s.istematn, favorirmi di una sua raccomandazione che
mi ottenne quanto deside,avo
Riconoscente oltremodo a Maria Ausiliatrice e
a S. Giovanni Bosco, adempio al voto fatto, inviando
l'offerta del primo stipendio mensile
Torino, 10-6-1937
ORSOLINA 'Bovro.
011.arilo da grippe. - Il nostro bimbo di diciassette
mesi fu colpito da una violenta grippe che lo trasse
in fin di vita, r valenti dottori che lo visitarono di-
chiararono che era questione di pocbe oi;:e. In tanto
strazio ci rivolgemmo a Dio interponendo l'inter-
cessione di Maria Ausiliatrice e cli S. Giovanni
Bosco e cominciammo una fervorosa novena. Fummo
esauditi in modo miracoloso e protestiamo pubblica-
mente la nostra più viva riconoscenza.
SavwliatU), 6-5-1937.
GruSEPPE BRERO,
Contro il parere dei medici, - Affctt>i da quasi due
ann, da ostinata a/om·a ribeUe ad ogni cura, non
mi vi sapevo rassegnare. Un giorno conobbi due
signorine catanesi che mi offersero a leggere il Bollet-
ti11a Salesiano colle relazioni di tante gr-dzie ottenute
da san Giovanni Bosco. Le stesse signorine mi die-
dero anche un'immagine del Santo, ed io l'applicai
alla parte malata, cominciando a raccomandarmi con
fervore, con una novena. Fu la mia sal.vezza. Al
secondo giorno cominciavo a dir qualche parola;
al terzo, al quarto, mei:tlio. Fmita la 11ovena ia parlava
parfettm11è11te come prima.
Con profonda riconoscenza.
LrNA 01 GIO\\'ANN"I
Operaziam, ben rimrita. Sentiamo il bisogno d1
attestare In più vivn riconoscen7.a alla Vergine Ausi-
liatrice e al Santo Don Bosco per una grande gra,da.
La nostra cara mamma di anni 71 dovette ~ubire
nello scorso maf!cio l'operazione della cataratta, se-
condo l'avviso del profossore curante ~ià rrappo avan-
zata. Di più l'ammalata era affetta di forte diabete
che rendeva l'operazione pericolosl!
Dietro consrglié delle suore salesiane di Murello
affidammo !'('Sito 11 Maria Ausiliatrice e al Santo
don Bosco
Sinmo state completamente esaudite. L'operazione
riusci al di delle nostre speranlle e oggi. riconoscen-
rissimt> compiamo la promessa Fatta
Mure/la, 12-6-t937
S0relle TABERNA.
U11a bella gr12J1ia. - Verso la metà dello scorso
febbraio, mia figlia Antonina, di appena due anni,
fn colpita da una grave forma di difterite.
Chiamato il dottore Amore di Monreale, disse
che il caso era gravt> e voleva che ad ogni costo si
portasse la bambina all'ospedale cli Palermo per
l'operazione. Mio marito era partito per l'Africa
Orientale pochi giorni prima
lo, pazza dal dolore, non volli saperne di ospe-
dale e preferii recarmi con la bamçina a Monreale
in cas.a di alcun, parenti per essere più vicine al dot-
tore curante, il quale continuava ad insistere di por-
tarla nll'ospedale.
Si temeva la catasttofe da un momento all'altro.
Annientata dallo strazio, ma nel tempo stesso animata
da grandissima fede, io mi rivolsi invece alla SS. Ver-
gine e a S. Giovanni Bosco cruedendo la grazia.
Ma una sera verso le ore 11, venne un istante
terribile; pareva la fine, Invece era l'ora cl;el prodigio
La bambina teneva sempre sul guanciale l'immn~i-
netta con la reliquia di S. Giovanni Bosco, ed io
pregava ardentemente il Santo a volermela salvare.
Ad un tratto, la bambina, come destandosi dal-
l'assopimento, mi domandò; Dov'è S. Giovanni
Bosco? ->. Io le misi allora nelle mani la cara imma-
ginetta, ed essa, baciandola con insistenza, inco-
minciò a rimettere tutto il suo mate. Da quel mo-
mento migliorò sempre con grande mcraviidia di
tutti. In pochi giorni di convalescenza riacquistò
la sua salute ed ora è più vispa di prima
S . Martino di l'Ylonreale, 6-3-1937.
- PROVVIDENZA PELLERI1'0
215

3.5 Page 25

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Lettera di don Giulivo ai giovani.
Le doti di un buon anùco.
/11ROZEK ADAL.BERTO, eh. da Dnewca (Polonia),
t a Lima (Perù) 1'11-IV-193711 29 anni di età.
DOLANDO TERESIO, eh. dn Torino.. t a Pio:ssasco
(Torino) il , 5-VJ- 1937 a 22 llllDÌ di età.
Carissimi,
ho letto 11el bel periodico delle Co11grcgazioni Ma-
ria11e dei PP. Gesuiti Stella Matutinn dei saggi
co11sigli su/l'amicizia. L'aiitore risponde a questa
domall(la: È meglio per un giovane avere un amico
o no? E ri!ipo11de affermalivamente, basandosi srJ
dello dello Spirito Sa11t,o: Chi ha trovato un amico
ha tro\\•ato un tesoro; sull'esempio di N. S. Gesir
Cristo e dei Santi II degli uomim' migliori. Ma subito
propone u11'al1ra doma11da: Qual è l'amico degno
d'essere chiamJltO uo tesoro? E risponde:
È il giovane che possiede: r) idee limpide e sicure
in fatto di Fede e di Morale;
z) condotta illibata nei discorai, nel contegno ed
in tutte le sue azioni;
3) carattere francamente cristiano sempre e
dovunque;
4) spirito leale, generoso e forte.
Ora, io vorrei domandare a ciasetmo di •1;,oi: A vete
degli am.ici? Valgono proprio un tesoro? Passateli
,min rivista, guardateli bene in faccia; e se 11011 t•afgono
tesoro, co11 qrielle belle doti di et<i soprll, ricordatet•i
il mo11ito della sapienza 011tira: meglio perderli
che trovarli •· U11 monogramma fra11u.se del 6oo dite:
Les amis de l'heure présente
ont le nature! du mclon:
il fnut en essayer cinquante
avant qu'en rencontrer un bon.
In italia110: ~ i gli amici son come i poponi: bi-
sogna assaggiarne cinquanta per trovarne uno buono.
.tlttenti adWIIJIU: nella scelta, e p uri sempre negli
affetti. L'amicizia più sicura è quella elio 11011 turba
mai il sereno dell'anima.
vostro aff.mo DoN GrULlVO.
NECROLOGIO
Salesiani defunti:
VENERONJ D. ANGELO, s11c. da Scaldasole (Pavia)
t a Vicdma (Ar~cm,na) il 18-ll-1937 a 73 annj di età.
Ricevette l'abito dallo stes~o fondatore S. Giovanni
Bosco è svolse u.n fecondo &postolato in Patagonia, prima
a fianco di Mons. C•Jlhero, poi alla direzione di varie
opere nostre.
SAJIIBERNARDO SERAFINO, cond. dn Genova,
t n Viedma (..\\rg<cntinn) il 28-UJ-1937 a 71 anni dj età.
Un altro veterano delle mis~i,mi della P:t•ngonia, ac-
colto peraonalmcntc da Don Bosco e cresciuto al vero
spirito snlesiano eh~ gli permise di fare un gran bene in
qualità dJ coadiutoré.
SESSA CilRLO, coad. da Daverio (Como)t a Viedma,
(Argentina) il 18-VIl-1936 n 69 anni di età.
Conobbe i Salesiani in Argentina e, fotto religioso,
fu un apostolo del!'Azione Cattolico fra i giovani o perni.
MORET GALO, sac. da S. Mi1,.,uel de Pera (Spa<ina)
t a Buenos Aires (Aritentina) il 7-JV-1937 a 67 anni di età
Nel sacro ministero, colla parola e colla stampa fu un
apostolo iclantissimo della glorin di Dio e della •alve7,za
delle anime.
OJilNGUREN RAFFAELE, sac. dli Bilbao (Spagna),
1 a Navas del Marquès (Spagna) il 23-V-1937 a 4J anno
di età.
Cooperatori defunti:
Cnn. Don GIULIO ARGNANJt a Faenza il 2 mag-
gio u. s. a 60 anni di età. Fratello di S. E. Mons. Vescovo
di Mocerata, fu per 16 1".mi parroco di S. Abramo in
San Domenico di Faenza, dopo over dJspiegnto il santo
ministero in altre in1porte.nti mansioni, Zelantjssimo
nella cura delle unirne era turto cuore pei poveri, pei
fanciulli e pei sofferenti, ed amnva l'Opera salesiana con
particolare a.fferto.
LAZZARA / INTONINO fu Francesco t a Vicari
(Palermo) il 29 m11ggio u. s . a 86 onni di età. Propagò I~
d.i,•otione a Maria Ausiliatrice e coopèrò con una cospicua
somma aJJa formazione di unii delle borse intitolate alla
Madonna di Don Bosco •· Animo retto, cuore generoso
era stimato e I icercato pe, consiglio e conforto da quanti
lo conoscevano.
R!CCARDI LUIGI fu Frnnc.;sco't a Villa Marone d,
S. Damiano al Colle (Pavia) il 27 febbraio u. s. a 74 •noi
di età. Exallievo di Don Bosco crebbe la famiglia secondo
lo spirito del Santo ed aiutò quanto pote~·n le Opere sa-
lesiàne.
PASI MJCFIELEt a Borgo Durbecco il s luglio u, s.
ad So anni di età.
Generoso cooperatore, dopo una vitll esomplnrc tutta
spesa in opere di bene, volava al Cielo confort:ato dalla
benedizione del Santo Padre.
Douor GJUSEPPE BELMONTE, eh.unico forma-
dsra t a Genola il 19 aprile u. s. a 83 nru1i di età. ArtnCCd•
tissimo alla Re:ligione ed affezionatissimo nlle Opere di
D. B<>sco, fu nostro fosigne bencfanore aiutando special-
mente le Missioni con generose offerte di medic:inali.
Era fratcllo dJ D. Domenico Belmonte, Prefetto Genemle
della Società Salesiana ai rempi di D. Bosco e cli D. Rua.
Lo raccomandiamo vivamente ai suffrllgi di tutti i
Cooperatori.
Altri Cooperatori defunti:
Affini Carolina, ClUtelboglio11e (Alessandria) - Ameri,,
Gh.ione Flaminfa, C~lli (Asri) • Assolo Enricbelt 1
ved. Regis, Castagneto Po (Torin<>) - Balnssi Gesorinr ,
Di,simo (Novora) - Bensa Elisa, Torino - Bcrtin Agnes ,
Come/ve (PadoYa) - Bogino Silvia ved. Calvetti, Tmir.o
- llombardieri Giovnnru Pie1.ro, Madonna di Tira110
(Sondrio) - Calciati Mario, Torino - Camisa:n.i Calzo,a i
Ferdinando, Roccnprebofoa (Parmn) - Cunnns Battistia•,
Tn-rolbn (Cogliar-i) - CapUl'ro Giusepp?, Novi Ligi re
(Alessandrin) - Caruso Can. Vmc<1nzo, Noto (Siracusa) -
Casale de Busris y Figoron Conte Marcdlo. Tenente
S. P. E. Vl B:lttaglione Eritreo, Medal{li0 d'oro, / ddi
Abeba - Cavallini Antonio, ClUolsert(lfO (Podova) - Cics t 1
Giuseppe, Possalta di Porlt>}ITIUJ1'0 (Venezia) - Con~i 1
Maria vcd. Bclfiori, Cagliari - De Martin G . Batti. t ,,
Padola (Belluno) - Dorato Fausto, Torino - Dovizzi
Mllrina, Ca11,pocolog110 (Svizz. Grigioni) - Fera Antonio
fu Ar~nizclo, Cellara (Cosenw) - Gandelli Teresa in
Orsini, Boario di Gromo (Ilctgamo) - Cardino Anna,
Torino - Giberti Lui,.io, Costiglio/o (Asti) - Giubbild
Annn ved. Lenzi, Bari - Labò llorrolo, Pmrdi110 (Cremona)
- Larnbertini Vittorio, Palida110 (Mantova) - '\\1 inardi
Ernesto, Viget·a110 (Pavia) - Maj Paolina, Tratoglla o
(Brescia) - Mardli D. Antonio (Sotco11ago) (Varc,-:) -
Masiero Lorenza, Casaùerugo (Pndovn) - Mnzzllrelli
Teresa, Bog11asco (Cuneo) - Migliorunza Cappellet o
Eugenia, Casalser11go (Padova) - Negrò Giuseppe, DYgna
(Savona) - Obernme Giovanni, Oddalmgo Gra11de (Ales-
snndria) - Olivieri Beppino di Pina Regino. CompcliJ{11re
(Genova) - Rigato Giuditta, Casal~erngo (Padova) -
Rovere D. Celestino, Gave11ola (imperio) - Scotti Carni-
noti Moria, Podem:ano (l>iacen7,n) - Sorelli Elisabetta
ved. Caggioli, Nforo (Brescia) - Tabbò Vincenzo, Degna
(Savona) - Talice Francesca, Cas1elboglio11e (Alcssandriu)
- Tartaglia Mons. l'aolo, Sortino (Siracusa) - Tuberga
Giuseppe, S. Gillio (Torino) - Vai Giuseppe, Pavia) -
Veggi Maria, Castelboglio111: (Ah,ssandrio) - Znnelli M11ria,
Castelboglione fAlessandrin).
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