Bollettino_Salesiano_197604


Bollettino_Salesiano_197604



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BOLLETTINO SALESIANO RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA
ANNO 100 N. 4 16 FEBBRAIO 1976
Spediz. in abbon. post.. Gruppo 2° (70) - 2• quindicina
... Rendere i Cooperatori sempre più coscienti della loro identità:
- che cosa Don Bosco ha voluto che essi fossero;
- che cosa la Chiesa vuole che essi siano;
- a quali impegni sono invitati ..· .
MISSIONI
SALESIANE
1U5
Riaffermata la nostra scelta
CONTRARIA
AL NOSTRO SPIRITO
OGNI FORMA
DI DISIMPEGNO
Ecco il testo del documento emesso dall'XI Consiglio nazionale (Roma,
24-25 gennaio e.a.), a conclusione della riflessione sul tema annuale di
studio (< L'impegno per la giustizia».
Per affrontare adeguatamente il
problema della giustizia, che per
noi Cooperatori è un « impegno di
vita», riteniamo necessario sensibi-
lizzarci, come singoli e come Cen-
tro, suJie situazioni d'ingiustizia: la
prima cosa da fare è aprire gli occhi
per individuarle nel nostro ambien-
te e ricercarne le cause.
Per essere sicuri di operare per
la giustizia da cristiani veramente
formati ed informati oggi, è indi-
spensabile aver studiato seriamen-
te i documenti del Magistero Eccle-
siastico sull'argomento, in modo
particolare la « Pacem in Terris »,
la« Populorum Progressio », l'« Octo-
gesima Adveniens », la Costituzione
Conclliare « Gaudlum et Spes ,. e la
« Evangelii Nuntiandi ». Inoltre, per
essere aiutati a giudicare cristiana-
mente gli avvenimenti quotidiani,
è necessaria la lettura della stampa
periodica d'ispirazione cattolica.
Per l'azione concreta, ~ogni Cen-
tro tenga presente che l'Associazio-
ne ha già fatto sua la scelta di Don
Bosco, il quale fu a fianco del ceto
popolare, con particolare propensio-
ne ai giovani ed agli emarginati.
Ciò impegna ad entrare attivamen-
te e responsabilmente nelle strut•
ture politiche e sociali, per render-
le sempre più conformi alle esi-
genze della vera giustizia. Niente
vieta di collaborare con quelli che
lavorano a questo fine. (Cfr. Nuo-
vo Reg.to, 10-3), secondo le diretti-
ve del Vaticano II (Cfr. Mida1i:
« Nella Chiesa e nella Società con
D. Bosco oggi», 145-147).
E' contraria allo spirito salesia-
no ogni forma di assenteismo e di
indifferenza riguardo a queste re-
sponsabilità politiche e sociali.
Il testo di studi·:> proposto dal
Consiglio Nazionale per quest'anno,
ci potrà aiutare validamente all'as-
sunzione di questo impegno. Ogni
Centro, pertanto, abbia la preoccu-
pazione di svilupparlo, in modo ade-
guato alle varie situazioni ambien-
tali e culturali, tenendo presente
che la prima prova della carità è
la giustizia.
PARTICOLARMENTE INDICATO PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
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(9)

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Nel SO della morte
GIOVANNI CAGLIERO:
il Protagonista dei Cento Anni
di Missioni Salesiane
Per capire la figura meravigliosa di
Cagliero, che fu scelto da Don Bosco
per capitanare il primo drappello dei
suoi missionari, bisogna rifarsi alla
sua fanciullezza e vederlo poi negli
anni venerabili della sua veramente
straordinaria carriera. Conosciuti l'ini-
zio e l'epilogo, s'illuminerà tutta quel-
l'avventurosa esistenza, vissuta sempre
• alla Cagliero •. • Alla Cagliero vuol
dire ardentemente e allegramente,
senza lesinare sforzi. L'intelligenza,
l'incredibile capacità di lavoro e l'ar-
dente slancio del Cagliero piacquero
tanto a Don Bosco e giovarono tanto
alla nascente Società, che fecero scuo-
la tra i Salesiani.
Vediamo Cagliero fanciullo. Ha nu-
merosi fratellini e innumerevoli amici.
Li domina tutti, non per sopraffarli,
ma per guidarli. Scriverà più tardi nel
suo motto episcopale: • Recto fixus
calli ero •. Cagliero è retto. Ed è an-
che energico e volitivo. Dove egli
mette il piede impone la rettitudine
e l'azione: utile, ragionata, intelligen-
te, immediata. Lo fa. sin da piccolo.
con naturalezza e perfino con elegan-
za. Roca, famoso presidente argenti-
no. noto per le sue scarse simpatie
verso i preti, sarà un grande amico
del Cagliero e dirà di lui: • ... quel
prete è il vero Civilizzatore della Pa-
tagonia ed è il più abile dei diploma-
tici. Se un giorno io deciderò di con-
fessarmi, lo potrò fare solamente con
lui... •·
Cagliero capisce subito le situazio-
ni e, nato per comandare, non ha
paura e comanda: ma comanda col
cuore in mano e si sacrifica per pri-
mo. Quando a Castelnuovo, suo paese
natale, gioca col compagni a • fare
li Vescovo , lui, naturalmente, "fa
il Vescovo • e passa benedicente per
le vie, portato sopra un carrettino dai
canonici e dai • chierichetti ; ma
organizza tutto cosl bene e mantiene
tra quei frugoli tanta compostezza e
serietà, che il corteo-gioco si trasfor-
2 ma in una specie di liturgia educativa.
(10)
lo conobbi il Card. Cagliero nel-
l'ultimo anno della sua vita. Le sue
forze declinavano, ma il suo • stile •
resisteva agli anni. Si metteva In mez-
zo a noi ragazzini e diceva: - Chi è
capace di vincere il Cardinale?... Ed
era lui ad organizzare, nel cortile di
Valdocco, I gruppi rivali e a premiare
poi, con qualche caramella, I vincitori.
Cosl lo troverete sempre, lungo la non
facile via. Intuitivo, allegro, capace,
deciso, sacrificato, generoso. La ge-
nerosità e il sacrificio sono, senza
dubbio, le sue caratteristiche. Da stu-
dente di ginnasio fu il primo a of-
frirsi per assistere i colerosi e... sot-
terrare i morti (1854). E fu l'unico ad
ammalarsi. Ma la Madonna aveva pro-
messo a Don Bosco che nessuno dei
giovani sarebbe morto •. Infatti Ca-
gllero non morì. Anzi, quando andò a
visitare il moribondo •, Don Bosco
ebbe una visione profetica e seppe
che a Cagliero erano riservate le Mis-
sioni e perfino una... mitra. E quando
Don Bosco decise di proporre la fon-
dazione della sua Società Salesiana,
Cagliero fu il primo a dichiarare: • /o
resto con Don Bosco, succeda quel
che succeda! •.
E così Cagliero, alla scuola di Don
Bosco, cresce e sviluppa la sua per-
sonalità d'Uomo e di Sacerdote, con
le qualità indispensabili per trasfor-
marsi domani in uno dei grandi Mis-
sionari della Chiesa. Sarà .un abilissi-
mo professore; un gran musico lodato
da Giuseppe Verdi e ammiratissimo
da 1Perosi; sarà il grande organizzato-
re sportivo dell'Oratorio; il perfetto.
preciso ed energico consigliere sco-
lastico .. responsabile degli studi e del-
la disciplina; l'ottimo predicatore, l'in-
faticabile e saggio Direttore Spirituale
delle due Congregazioni fondate da
Don Bosco. Ma sarà e rimarrà nella
Storia come la Figura del « Missiona-
rio Salesiano •. Organizzatore prima
(1875-1878); poi Vicario Apostolico
(1884-1908) della Patagonia. il suo no-
me resta scritto. insieme a quello di
tanti altri, nella Storia Salesiana del-
l'Argentina e del Cile. I desolati ter-
ritori del Patagones e degli Onas e
gli orridi strapiombi delle Ande, dal
Neuquèn al Chubut, fino alle torri Im-
pervie del Paine nell'• Ultima Esperan-
za •, lo vedranno passare assillato dal
bisogno di portare la Luce a tanti de-
relitti. Difficoltà. persecuzioni, pauro-
se cadute, come quella che l'ebbe pro-
tagonista sul fiume Nahueve, sotto il
cono fumante del vulcano Antuco,
quando scendeva per fondare a Con-
cepclòn la prima opera salesiana ci-
lena. stenti , fame, sete, stanchezza,
pericoli d'ogni sorta, non lo fanno mai
indietreggiare. Per lui c'è la gloria di
Dio, c'è un amore sviscerato all'Ausi-
liatrice, c'è Don Bosco e c'è la Con-
gregazione e ci sono anime da sal-
vare. L'unica pena che ha è quella di
non poter lavorare di più.
Anche quando San Pio X lo nomina
Delegato Apostolico in Centro Ameri-
ca (1908), quei popoli troveranno sem-
pre in lui il missionario. Benedetto XV
(1915) lo eleva alla dignità cardinali-
zia e poi gli affida (1920) la Diocesi
suburbicaria di Frascati. E nel 1923,
quando ha già compiuto gli 85 anni
ed ha celebrato la sua • Messa di
Diamante •, dimostra ancora una volta
la sua fibra missionaria e organizza
il grande Congresso Eucaristico del
Lazio.
Il 28 febbraio 1926 Cagliero apre
gli occhi alla Luce di Dio. Portano la
sua salma al Campo Verano in Roma;
ma egli, anche dopo morto, sogna gli
orizzonti sconfinati della • sua • Pa-
tagonia. E oggi riposa sulla sponda
argentina.
Scuole, collegi, piazze, vie, stazioni
ferroviarie e anche paesi e piccole
città, istituzioni e società innumerevo-
li, portano, in Italia e all'estero, li
nome di questo grande Figlio di Don
Bosco. E' vero però che l'elogio più
bello lo fece Pio Xli, quando definl
Giovanni Cagllero: • ... li Massaia de/-
l'America Latina!... •·
Don Ettore Fracassi, S.D.B.

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L'XI CONSIGLIO
NAZIONALE
i lavori svolti
indicazioni e conclusioni
Due giornate piene quelle del 24-
25 gennaio se. a Roma. La parte-
cipazione è stata incoraggiante an-
che se ancora lontana del plenum.
La presenza per tutto il tempo, o
per parte di esso, di Don Giovanni
Raineri, di Don Luigi Fiora, Madre
Letizia Galletti, Don Mario Co-
gliandro e Don G. Aubry, ha dato
robustezza e sicurezza ai lavori.
L'ordine del giorno svolto, in
sintesi, fu questo: nella prima gior-
nata fummo impegnati nell'esame
sull'andamento generale dell'Asso-
ciazione. Le domande fatte furo-
no due: « Come va La nostra As-
sociazione »? - « Come ravvivare
l'Associazione nella luce della Stren-
na 1976 »? Alla prima diede rispo-
sta una relazione del Segretario Na-
zionale Giannantonio, sulla base dei
risultati della Radiografia e di altri
elementi, risultati che furono diffu-
si nell'occasione. Alla seconda si
tentò una risposta mediante inter-
venti dei presenti.
In realtà l'obiettivo di individua-
re risposte valide non fu raggiunto,
sia perché è sempre difficile stare
e far restare al tema gli interventi,
sia perché non vi fu tempo suffi-
ciente per un dibattito profondo.
Un fatto è emerso: i Cooperatori
in Italia di cammino in avanti ne
hanno fatto non poco; ma le om-
bre restano e pesano sull'Associa-
zione e sui singoli.
Il pomeriggio e la serata furono
dedicati ad una riflessione sul tema
di studio dell'anno, l'« Impegno per
la giustizia » che si rivelò vivace
oltre il previsto. Don Giorgio Co-
laiacomo che, con la sua comunità
salesiana, è stato l'estensore del te-
sto di studio, ci ha aiutato a riflet-
tere sul tema, esponendone le idee
principali, ascoltando e rispondendo
poi ai quesiti posti dalle relazioni
dei tre gruppi di studio. Si trat-
tava di ricercare alcuni modi con-
creti per sensibilizzare Centri e sin-
goli ad un impegno più forte e in-
cisivo per la giustizia. Il dibattito
trovò divisa l'assemblea. Secondo
alcuni, i Cooperatori, pur gelosi cu-
stodi della loro identità cristiana e
salesiana, debbono essere più pre-
senti e audaci e compromettersi
maggiormente, senza eccessivi timo-
ri di perdere la propria autenticità
e di sbandamento « a sinistra ». Al-
tri, pur concordando senz'altro sul-
la necessità di impegnarsi più a fon-
do, evidenziarono i pericoli di facili
cedimenti a ideologie non compati-
bili con il nostro essere cristiani
Attorno al documento, sintesi
delle relazioni dei gruppi di studio,
votato il secondo giorno, si ritrovò
la quasi totalità dei presenti.
La seconda giornata fu dedicata
alla preparazione del Congresso
Mondiale, con accenno a quello eu-
ropeo dei GG.CC., e all'esperimeo-
tazione del Nuovo Regolamento.
Ognuno riferl su quanto si sta fa-
cendo nelle singole ispettorie. Al
riguardo l'impressione riportata è
stata che, particolarmente per l'at-
tuazione del N. Regolamento, si è
ben lontani dal poter dire che lo
si sta esperimentando. Certi prin-
cipi come la corresponsabilità, l'au-
tonomia, la secolarità nella vita apo-
stolica, sono lontani dall'essere resi
attuali.
Anche la scelta del Tema di stu-
dio per l'anno prossimo fu oggetto
di riflessione del Consiglio, che si
orientò sulla maggioranza delle scel-
te fatte dai Consigli ispettoriali.
Pertanto fu approvato per il 1975-
1976 il tema: Evangelizzazione e
promozione umana, anche per esse-
re in sintonia col tema su cui tanto
richiamano i Vescovi d'Italia.
Non poteva mancare la nota mis-
sionaria. Una comunicazione di D.
Cogliandro, circa la preparazione di
Cooperatori Missionari, le testimo-
nianze della Cooperatrice Missiona-
ria Lillina Attanasio e di un mis-
sionario salesiano dello Zaire, mise-
ro l'Assemblea nel clima dell'impe-
gno sollecitato dal Centenario delle
nostre Missioni.
Non fu possibile invece tracciare
le linee del Programma 1976-77.
L'Assemblea però ha approvato la
proposta del Segretario nazionale di
tenere a Roma una Riunione straor-
dinaria del Consiglio, allo scopo di
preparare anche la relazione per il
Congresso Mondiale e le proposte
di emendamenti al N. Regolamen-
to. Essa si terrà a Roma dalle ore
16 del 29 maggio fino alle ore 19
del giorno seguente.
Concludendo, e dando uno sguar-
do d'insieme ai lavori, si può affer-
mare che è stato un Consiglio più
partecipato del consueto, con alcu-
ni segni, sia pure ancora timidi, di
maturazione.
PRESENTI: D. G. Raineri,
D. L. Fiora, Madre L. Galletti, D.
M. Cogliandro, Giannantonio (Se-
gretario nazionale), D. A. Buttarelli
(Del. naz.), Sr. M. Rampini {Coor-
dinatrice naz), Tei (Adriatica), Bi-
notti (Subalpina), Missaglia, Palmie-
ri (Campania), Denti (Emilia), De
Gregorio, Scafati (Lazio), Federici
(Liguria ), Beretta (Lombardia), Bi-
na, Casanova (Novarese), Sesta (Pu-
glie), Mobilia, Prestianni (Sicilia),
Mancini (Toscana), Cerruti (Vene-
to-Mogliano), Sarcheletti (Veneto-
Verona).
Delegati e delegate ispettoriali:
Don Basso, Don Fallica, Don Tan-
nini, Don Strapazzon, Sr. Vera Car-
rai, Sr. Grazia Catalano, Sr. Pieri-
na Pellizzati.
Della Giunta Esecutiva: Albert,
D'Arcangelo, Di Tommaso, Lazza-
ra, Montano, Onofrì. Inoltre Tele-
sca e D. E. Fracassi dell'Ufficio na-
zionale.
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PREPARIAMOCI IL NOSTRO
CONGRESSO MONDIALE
(Roma, 30 Ottobre - 3 Novembre 1976)
APPUNTI PER LA PREPARAZIONE
PREMESSA
Tutti i Cooperatori, anche quelli isolati, sono chiamati
a portare un contributo responsabile e qualificante. Dallo
studio degll argomenti, in sede personale e di centro,
devono emergere Indicazioni operative pratiche.
ARGOMENTI CHE SARANNO TRATTATI.
1) TEMA GENERALE: Impegno dei Cooperatori nella
Famiglia, nella Società, nella Chiesa •, nella prospettiva
della giustizia.
I Centri sono stati invitati ad approfondire uno o due
aspetti del tema. (Per l'Italia è stato indicato in quello
annuale: v. testo di studio • Per la Giustizia nel Mondo •J.
I Consigli ispettoriali e nazionali hanno il dovere, invece.
di affrontare il Tema nella sua interezza.
2) Emendamenti al NUOVO REGOLAM ENTO. 3) L'IM PE-
GNO MISSIONARIO DEL COOPERATORE.
SCADENZE:
Entro il 30.5.1976, precongressi locali e zonali. per lo
studio e la designazione dei delegati.
Entro il 30.6.1976, I Consigli ispett.li e naz.li rimetteran-
no alla Consulta Mondiale Provvisorio (CMP):
a) una relazione sulla base delle conclusioni dei singoli
e del centri:
b) osservazioni e emendamenti al N. Regolamento fatti
dai singoli, dai Centri e dai Consigli ispett.li e naz.li.
RAPPRESENTANZA AL CONGRESSO
Le norme per l'elezione dei Delegati al Congresso (In
rapporto al numero dei Centri e dei Cooperatori esistenti
al 30.5.1976) saranno stabilite dal • Regolamento del Con-
gresso • che sarà preparato e t rasmesso dalla Consulta
Mondiale Provvisoria.
SUGGERIMENTI PRATICI
Il Congresso Mondiale è un avvenimento d'eccezione
la cui Importanza non può essere valutata ora. Ciò non
toglie che gli si dia piena fiducia. L'esito però dipende
anche da alcuni comportamenti. Ne indichiamo alcuni che
valgono anche per I precongressi:
- Non sia trionfalistico o prevalentemente celebrativo;
- coinvolga il maggior numero di CC. negll incontri e
precongressi di base, non solo come presenza ma come
partecipazione viva ai dibattiti e come assunzione di im·
pegni;
- non trascuri l'apporto dei cooperatori isolati e
dei CC. Sacerdoti;
- valorizzi al massimo fa voce del lavoratori e di
quanti tra noi militano nel sindacato, nei partiti, nel co-
mitati di quartiere, ecc.;
- I gg.cc. abbiano uno spazio conveniente e con le
loro specifiche sensibilità contribuiscano a dare un volto
4 vivo e dinamico al congresso.
[12)
E' STATO DATO Il VIA ALLA PREPARAZIONE
Dalle comunicazioni giunte all'Ufficio nazionale appare
che qualcosa di promettente si sta muovendo. Alcuni Con-
sigli ispettoriali hanno studiato e diffuso il programma per
la preparazione di precongressi locali o zonali o ispetto-
riali, con date e metodologia ben definite.
E' chiaro che tutto ciò è il minimo che si potesse fare.
Ma era pur necessario dare il via. Tutto sta ora a non
buttar fumo negli occhi, a lavorare sul serio e a non
giocare alle belle parole.
E' doveroso e Incoraggiante riferire qui la programma-
zione di alcuni consigli ispettoriali, perché si prenda atto
del lavoro svolto e tutti i centri sostengano le iniziative
avviate.
lsp. Adriatica: Incontro del Consiglio isp.le con i Se-
gretari dei Centri per trattare del Congresso. delle sue
implicazioni. e per la consegna del Questionario di studio:
8 febbraio, Loreto.
- Congressi Regionali
Centri delle Marche: 7 marzo, Loreto;
Centri della Romagna: 14 marzo, Fori/;
Centri dell'Abruzzo: 28 marzo, Ortona:
Centri dell'Umbria; 4 aprile, Perugia.
- Congresso lspettoriale: 23 maggio, Loreto.
Campania-Molise: Riunioni · locali (data libera).
Precongresso ispettoriale: Pacognano, 25 aprile.
Lazio: Incontro Segretari coordinatori locali: 11 gennaio,
Roma; Congressi locali (data a scelta dei Centri).
Congresso ispettoriale: 4 aprile. - Ogni cooperatore
sarà fornito di una cartella-sussidio appositamente pre-
parata.
Puglia-Lucania: Riunioni locali:
Precongresso lspettoriale: 9 maggio, Bari.
lspettoria Novarese: Non ancora fissati i precongressl.
il tema di studio è stato intanto così distribuito: l Centri
presso Parrocchie studieranno l'impegno nella Chiesa;
quelli a cui fanno parte molti genitori, l'impegno nella fa.
miglia, quelli che vivono in situazioni locali particolari,
l'Impegno nella società.
lsp. Veneta San Marco: Precongresso ispettoriale: 20-21
marzo, Cison di Vafmarino.
Toscana: previsto un Convegno di tutti I Consigli locali,
in data da definire.
lsp. Subalpina: Previsto un precongresso net mese di
marzo.
(Altri Consigli ispettoria/i avranno forse già program-
mati i /avori preparatori; ne sarà data comunicazione ap-
oena possibile).

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GIOVANI COOPERATORI
I CONVEGNO
EUROPEO
CENTENARIO DELLE MISSIONI
- CONCORSO A PREMI
Il Rettor Maggiore, nell'ambito del Cente-
nario del Regolamento CC., ha convocato il
CONVEGNO GG.CC., a raggio europeo. Ecco
le prime informazioni:
Scopi: me<lesimi del Congresso Mondiale,
cioè:
studio del tema sull'impegno nella Chie-
sa, nella famiglia, nella società;
- approfondimento della linea missiona-
ria dell'Associazione;
- preparazione di emendamenti al N. Re-
golamento. (Indirettamente i GG.0C. d'Italia
possono raggiungere anche un altro obbietti-
vo: incrementare se stessi nella formazione,
nell'impegno e nel numero, e dare fraterna-
mente una mano a quelle zone dove i gg.cc. so-
no ancora allo stato incipiente).
Località: Roma
Data: 2-5 novembre (Il 3 sarà una giorna-
ta di omaggio al Papa e di contatti con il Con-
gresso Mondiale, anche se a questo saremo pre-
senti con una rappresentanza qualificata).
Tema: l'enunciato non è ancora stato pre-
cisato; sarà però sulla linea della dimensio-
ne missionaria della nostra Associazione.
Preparazione per fasi: locale e a livello re•
gionale.
N.B. - Non è un Congresso di studio; è un
convegno.
Non si potrebbe aiutare finanziariamente
qualche giovane C. estero a partecipare? Non
potrebbe essere ospite di qualcuno di noi? Chi
può si faccia avanti.
I Giovani Cooperatori, desiderando « destare
(in sé e negli altri) il più vivo interessamento per
l'evangelizzazione del mondo... e alimentare il
fervore missionario » (Decr. Conc. Ad Gentes, 39),
si dedicheranno alla conoscenza dei problemi mis-
sionari, stimolati in ciò anche dal presente CON-
CORSO.
La partecipazione di gruppi e di singoli, costi-
tuirà un valido test sulla loro dimensione mis-
sionaria.
ESTRATTO DEL REGOLAMENTO
Art. 1 - In attuazione del Programma 1975-76,
è indetto un Concorso a Premi tra i Giovani Coo-
peratori Salesiani in occasione del Centenario del-
le Missioni.
Art. 2 - Tema: « In linea con il Decreto Conci-
liare Ad Gen.tes, il Missionario autentico evangeliz-
zando promuove la giustizia» (riferimenti alle Mis-
sioni salesiane).
Art. 3 - La partecipazione è aperta a GG.CC. e
a simpatizzanti.
Art. 4 - Il Concorso è articolato in due sezioni:
culturale (elaborato scritto) e arti figurative (di-
segno, pittura, scultura, ceramica e simili).
Art. S - Insieme agli elaborati e alle opere
bisogna inviare la domanda di partecipazione sul-
l'apposito modulo e in busta chiusa (Gruppo Cen-
trale GG.CC. - Viale dei Salesiani, 9 - 00175 Roma)
entro il giorno 30 Giugno 1976.
Art. 6 - Una Commissione Giudicatrice proce-
derà all'esame e alla selezione delle opere, alla
loro valutazione e all'assegnazione dei premi, evi-
tando il confronto fra partecipanti di livello cul-
turale e artistico assai diverso.
Art. 7 - I concorrenti hanno diritto a parteci-
pare alla Mostra degli elaborati e opere, che sarà
allestita presso la Direzione Generale Opere Don
Bosco in Roma.
I vincenti, nel numero che sarà definito dalla
Commissione Giudicatrice, avranno diritto a pre-
mi particolari.
(Gli elaborati scritti vincitori hanno diritto
inoltre alla pubblicazione).
{Per avere il Regolamento completo e la sche-
da di iscrizione vedere « Presenzagiovani » N. 50,
o rivolgersi al proprio consiglio).
5
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LABORATORI
cc MAMMA
MARGHERITA,,
In Preparazione al Convegno delle Responsabili
(Torino, 19-21 Marzo 1976)
MA CHE COSA
Cl MANCA PER ?
LA STRENNA 1976 VISTA
DA UN ISPETTORE SALESIANO
Il Centenario delle nostre Missioni è l'occasione ideale
per cominciare a mettere in pratica .I propositi sollecitati
dall'Anno Santo da poco concluso, manifestando all'ester-
no la validità di quella nostra riconciliazione con Dio,
che, ovviamente, non può verificarsi senza una nuova
apertura d'amore verso i fratelli.
li rilancio del Laboratori è un'iniziativa intesa a ride-
stare un nuovo spirito missionario nei centri, è un ri-
chiamo alle cooperatrici, ed in particolare alle responsabili
del settore, perché, nel rivivere il particolare momento
della storia salesiana, sappiano trarne arricchimento spi-
rituale per la vita e il funzionamento di un mezzo cosi
pratico e formativo di apostolato.
Il laboratorio ebbe origine con Mamma Margherita, la
preziosa collaboratrice di Don Bosco, colei che per prov-
vedere ai bisogni dell'Oratorio, fece della sua stanzetta
• Il quartiere generale dell'esercito dell'Igiene... •, tante
erano le signore di Torino che, attratte dal suo amore
servizievole per I fanciulli poveri. si unirono a lei per aiu-
tarla. Da allora, sulla scia del suo esempio, presso molte
Case salesiane, le cooperatrici, più o meno numerose,
hanno continuato a riunirsi periodicamente, per dedicare
qualche ora alla confezione d'lndllmentl o arredi sacri de-
stinati alle missioni o alle parrocchie o ai poveri, santi-
ficando il lavoro con la recita del rosario o con la lettura
di qualche buona pagina, ed alimentando quello spirito di
famiglia che è alla base della formazione salesiana, con
un rapporto fraterno fatto di disponibilità e di carità. Tutto
questo è la dimostrazione di come il seme della bontà
può germogliare e dare frutti copiosi; ed è questa la
realtà a cui oggi dobbiamo guardare per non essere
tentati di credere che Il nostro impegno sia soltanto quel-
lo di non fare morire una tradizione.
Qualsiasi idea o Iniziativa per continuare ad essere
valida, efficace, ha bisogno di essere di tanto in tanto
riproposta, ravvivata; questo è Il momento buono per
farlo, tenendo presente che. come cento anni fa, Don
Bosco conta su tutti I suoi figli perché, uniti nell'amore e
nell'azione, contribuiscano direttamente o indirettamente a
sostenere le Missioni.
Questa visuale di fede ci deve far capire che ogni mem-
bro della Famiglia Salesiana, per il ruolo che gli compete,
con li suo impegno coopera con la Chiesa alla missione
di Gesù Cristo. Di conseguenza ravvivare lo spirito di
un laboratorio significherà renderlo quasi • momento di
vita liturgica •. che unisce di più a Dio e al fratelli, ali-
mentando la carità tra le partecipanti e aprendola alle
necessità di tutto fl mondo.
Giovanna ALBERT
6
della Giunta Esecutiva del Cons. Naz.le
(1 4)
L'anno in corso è quello CENTENARIO dell'Associazione
dei Cooperatori, di cui Don Bosco nel 1876 pubblicò il
REGOLAMENTO.
Il Rettor Maggiore c'invita per questo a rinnovare lo
Impegno di CONOSCERE, PROMUOVERE, ANIMARE, COR-
RESPONSABILIZZARE I COOPERATORI SALESIANI . Riten-
go lndispensablfe una mia personale riflessione. Mi viene
suggerita dalla constatazione cui sono costretto. in non
rari casi, nel corso della visita. Non è difatti infrequente
trovare Centri poco vitali, perché abitualmente il Dele-
gato Cooperatori è un povero isolato , Ignorato dalla
Comunità, la quale non si sente direttamente coinvolta e
interessata a quell'azione pastorale che il buon Cireneo
porta avanti, senza neanche un briciolo di collaborazione
comunitaria.
Ora, stante il caso che non è isolato, il fatto di sentirsi
rispondere da qualche Confratello: Non è un tipo di
lavoro che sento o altre motivazioni analoghe, voglio
proporre - a quanti conoscono di essere nel numero di
quelli che sentono in questo modo - l'esempio di Don
Carlo Boffa, il delegato isp. Cooperatori della Subalpina,
mancato il 31.X/1.71.
Si trovò ad occupare quell'ufficio impensatamente. Ini-
ziò - si legge nella sua lettera mortuaria - il suo fa-
voro sommessamente. ma con la coscienziosità e la pre-
cisione che metteva in tutte le cose, e lo continuò con
un tal crescendo di efficacia e penetrazione, che è stato
possibile valutare solo dal rimpianto generale suscitato
dalla sua morte. ... Non ha fatto del Salesianismo. ma ha
coltivato e diffuso la salesianità. cioè quel particolare
apostolato, con quel particolare stile sal esiano di sempli-
cità e di bontà amabile. messo a servizio della Chiesa
universale e di quella locale. ... Dopo la riscoperta e la
rivalutazione dei laici nella Chiesa, si è visto In lui il
Sacerdote salesiano zelante nella promozione autentica del
laicato nella Chiesa. Tutto il suo lavoro fu In questa di-
rezione: portare i Cooperatori a essere laic i coscienti e
attivi nella missione salvifica della Chiesa, cominciando
dai giovani, In cui aveva tanta fiducia .
Sarà l'Anno Centenario della nascita dei Cooperatori
in cui tutti noi, novaresi, prenderemo coscienza di questo
momento storico per la Chiesa e la nostra Congregazione,
per ?iutare I nostri Cooperatori (i laici, quindi) a diven-
tare veramente gli animatori della Società, in tutte le
strutture proprie dove al Sacerdote è precluso o difficile
/'accesso?
I mezzi con i quali ottenere risultati tanto consolanti,
sono sempllci e li conosciamo: oltre lo spirito profonda•
mente apostolico, la passione per far conoscere e amare
Don Bosco, la cura dei contatti individua/i, almeno nel
raggio del nostro normale lavoro e lo zelo instancabile
per favorire la presenza agli Esercizi Spirituali.
Poiché tut ti siamo in grado di attendere a un lavoro
tanto semplice, che cosa ci manca?
M l auguro che non si tratti della buona volontà o del-
l'amore a Don Bosco!
Don Giovanni Lucetti
Ispettore della • Novarese •
(dal Notiziario ispett.le - Dic. '75)

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LA
TESTIMONIANZA
DEGLI ALTRI
(dalle relazioni pervenute)
PIEMONTE · lsp. Centrale · I de-
legati e le delegate locali si sono
incontrati nel pomeriggio del 17 gen-
naio s., presente l'ispettore Don Fe•
lice Rizzini. per tracciare realistica•
mente una linea di lavqro, e stimolare
le comunità a riscoprire questo im•
portante settore della vita salesiana •.
Il delegato isp.le Don Piero Ponzo, se•
gue il lavoro di ripresa, centro per
centro, analizzando la situazione di
ognuno di essi e stimolando ad una
ripresa di coscienl'a, ad un ringiova-
nimento e ad una conseguente mag-
giore vita apostolica. Intanto i delegati
torneranno a riunirsi il 14 febbraio p.,
per sviluppare Il discorso iniziato.
e TOSCANA: A Pisa, il 18 gennaio s.,
nuovo incontro tra giovani Impegnati
desiderosi di approfondire la proposta
a Cooperatori. E' il terzo Incontro del
genere in pochi mesi. • ... Eravamo 41
giovani, provenienti da: Firenze, Mon-
tecatini, S. Maria a Colle, Pisa e Ma-
rina di Pisa, Carrara, Pietrasanta, Colle
Val d'Elsa. Genova. Non c'è voluto
molto per costituirci In quattro grup-
pi ed affiatarci In un dialogo sereno,
aperto e di tutti. Non c'è stata nes-
suna logomachia o accapigliatura: era-
vamo fra di noi e ci comprendevamo
benel Pensate che non siamo m.iì ,in.
dati fuori tema, ma ben stringati ab-
biamo discusso sulla figura e voca-
zione del Cooperatore e sugli sboc•
chi çperativi che gli si possono of-
frire. Ecco in breve le nostre conclu-
sioni: Non possiamo ancora dire sl
all'impegno del Cooperatore: non co-
nosciamo bene l'ideale. Siamo non so-
lo disponibili ma vogliamo anche con-
tinuare Il discorso, in loco, per poi
rimetterlo in comune in un prossimo
incontro: Il 25 aprile p.v. Vogliamo
conoscere e studiare il N. Regolamen•
to e desideriamo anche qualificarci
per l'azione nostra verso i giovani.
come si qualificano I salesiani reli-
giosi. Sentiamo l'esigenza di vivere
nello spirito di fede e di comunità. E.
in un proliferarsi continuo di gruppi,
vogliamo promuovere l'unione, nel fare
il bene, delle varie forze operanti ... •.
LAZIO: Un incontro di consiglieri
locali per le Missioni, si è svolto a
Roma-S. Cuore, il 13 dicembre s. Si
è discusso, tra l'altro, sui modi più
opportuni per sensibilizzare al proble-
ma missionario. Ne sono stati indi-
cati alcuni: abbonamento a riviste spe-
cifiche, proiezioni di documentari mis•
sionari, serate missionarie. incremento
dei laboratori •.
Un incontro dei Segretari-Coordinato-
ri locali. per la preparazione del Con-
gressi locali e ispettoriali sì è svol-
to 1'11 gennaio, ugualmente a Roma-
S. Cuore. La presenza di quasi tutti
gli interessati fu veramente incorag-
giante. Presenziò anche l'ispettore Don
De Bonis, e Don Buttarelll trattò del-
la figura del Segretario-Co~rdinatore.
I lavori proseguirono volgendo ad
aspetti organizzativi. come cioè pre-
parare la base a partecipare al Con•
gresso Mondiale. Per questo furono
fissate le varie scadenze e i singoli
impegni.
EMILIA: La delegata isp.le Sr. Giu-
ditta Broggi lascia l'Incarico a Sr. Ma-
ria Conti. Al grazie per la prima si
affianca un augurio per Sr. Conti: che
operi tra noi con gioia, sicura che I
Cooperatori le vorranno bene e la so•
sterranno nel lavoro.
CAMPANIA-MOLISE: E' uscito li
primo numero di Camminare insieme,
fascicolo ciclostilato • che vuol esse-
re un semplice foglio di collegamento
tra Consiglio ispett.le e Centri •·
Il contenuto, particolarmente ricco
e ben presentato, dice che esso va
al di là di un semplice servizio di
collegamento: dà idee e orientamenti,
riporta relazioni e notizie; e questo
non è poco.
Altri DONI offerti al Rettor Maggio•
re per le Missioni, In occasione delle
Celebrazioni del Centenario a Torino:
Centri della Uguria: un milione; Centri
della Novarese : una motosega.
NOTE DI SEGRETERIA
SI raccomanda al Centri di Inviare con
sollecitudine la RELAZIONE della Prima Con-
ferenza Annuale.
SI tlcorda al Consigli lapettorlali di In-
viare con la massima urgenza all'Ulflclo
nazionale l'elenco delle partecipanti al CON-
VEGNO DELLE RESPONSABILI DEI LABORA-
TORI che si t~rrà • Torlno-Valdocco nel
gllrnl 19-21 man:o p.
Per lo svolgimento della GIORNATA MIS•
SIONARIA SALESIANA un mezzo efficace
per senalblllzzare è la proiezione del docu•
mentarl preparati per Il Centenario. Un al-
tro mezzo per stimolare la beneficenza è la
vendita di oggetti tipici provenienti dalla
missioni (Informazioni: presso l'Ufflclo
lsp.le o quello naz.le).
ERRATA CORRIGE: Nel testo
Per la giustizia nel mondo •, a
pag. 110, sest'ultima riga: corregge-
re apostolici In apolitici.
1
(15)

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Spediz. In abbon. postale • Gruppo 2° (70) 2A quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicina/e di Informazione e di culturl/ rel/glosa
S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-
meriti e amici delle Opere di Don Bosco
Direzione e amministrazione: via Maria Au-
siliatrice, 32 • 10100 Torino - Tel. 48.29.24
Direttore responsabile: Teresio Bosco
Redattore: Armando Buttarelli
Autorizz. del Trib. di Torino n. 403 del 16 febbraio 1949
C. C. Postale n. 2-1355 intestato e: Direzione Generale
Opere Don lfoaco Torino
C.C. P. 1-5116 lnteat. e Dir. Gen. Opere D. Bos co. Roma
Per cambio d ' indirizzo inviare anchel'Indirizzo precedente
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L'Ufficio Centrale Cooperatori ha preso l'iniziativa di pubbli-
care alcuni fascicoletti di facile lettura, agile diffusione e prezzo
assai modico.
E' uscito in questi giorni:
COMMENTO ALLA STRENNA 1976 PP• 24,
La « presentazione » spiega così le finalità dell'iniziativa: « Ini-
zia con questo numero una modesta serie di volumetti che propo-
niamo come sussidio in occasione del Centenario del Regolamento
di Don Bosco per i Cooperatori Salesiani e del Congresso Mondiale.
Sarà divisa in due collane: 1° IDEE, io MODELLI. Nella prima
si presenteranno alcuni interventi - di Superiori ed esperti - che
In questi ultimi mesi hanno contribuito ad una più adeguata forma•
zione del Cooperatore come laico Impegnato nella Chiesa locale
con lo spirito di Don Bosco; nella seconda le testimonianze vissute
dai membri dell'Associazione che hanno Incarnato eroicamente il
progetto apostolico del Padre e Maestro dei giova_ni.
Raccomandandone la lettura e la diffusione nei Centri, si auspi-
ca che idee e modelli siano trasformate dal singolo cooperatore sa-
lesiano in stile di vita e incidenza apostolica per Il rinnovamento
della famiglia, della Chiesa, della società.
*•
Il primo numero offre il commento che della Strenna 1976 lo
stesso Don Ricceri ha presentato, nelle rispettive Case Generalizie,
ai Salesiani e alle Fi glie di Maria Ausiliatrice, e Don Ralneri ai
Cooperatori ».
E' anche uscito il n. 3 della medesima collana:
DIMENSIONE SECOLARE
DELLO SPIRITO SALESIANO
COSA S'INTENDE PE~ S~CQLARITA'? QUALE E' LO STILE DI
LAVORO DEL COOPERATORE SALESIANO? QUALI I THATTI CARAT-
f.ERISTICI CHE LO DIVERSIFICANO ,DA QUELLO DEI FRATELLI E
SOREUE CONSACRATE?
A queste ed altre domande risponde Don Mario MIDALI nelle
trenta paginette che propone per la riflessione e l'esperienza.
(Per ordinazioni: Cooperatori Salesiani • Uff. Centrale Via
della ,Pisana, 1111 - Roma• c.c.p. 1/ 5115).
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