Nel SO della morte
GIOVANNI CAGLIERO:
il Protagonista dei Cento Anni
di Missioni Salesiane
Per capire la figura meravigliosa di
Cagliero, che fu scelto da Don Bosco
per capitanare il primo drappello dei
suoi missionari, bisogna rifarsi alla
sua fanciullezza e vederlo poi negli
anni venerabili della sua veramente
straordinaria carriera. Conosciuti l'ini-
zio e l'epilogo, s'illuminerà tutta quel-
l'avventurosa esistenza, vissuta sempre
• alla Cagliero •. • Alla Cagliero • vuol
dire • ardentemente • e allegramente,
senza lesinare sforzi. L'intelligenza,
l'incredibile capacità di lavoro e l'ar-
dente slancio del Cagliero piacquero
tanto a Don Bosco e giovarono tanto
alla nascente Società, che fecero scuo-
la tra i Salesiani.
• Vediamo Cagliero fanciullo. Ha nu-
merosi fratellini e innumerevoli amici.
Li domina tutti, non per sopraffarli,
ma per guidarli. Scriverà più tardi nel
suo motto episcopale: • Recto fixus
calli ero •. Cagliero è retto. Ed è an-
che energico e volitivo. Dove egli
mette il piede impone la rettitudine
e l'azione: utile, ragionata, intelligen-
te, immediata. Lo fa. sin da piccolo.
con naturalezza e perfino con elegan-
za. Roca, famoso presidente argenti-
no. noto per le sue scarse simpatie
verso i preti, sarà un grande amico
del Cagliero e dirà di lui: • ... quel
prete è il vero Civilizzatore della Pa-
tagonia ed è il più abile dei diploma-
tici. Se un giorno io deciderò di con-
fessarmi, lo potrò fare solamente con
lui... •·
Cagliero capisce subito le situazio-
ni e, nato per comandare, non ha
paura e comanda: ma comanda col
cuore in mano e si sacrifica per pri-
mo. Quando a Castelnuovo, suo paese
natale, gioca col compagni a • fare
li Vescovo • , lui, naturalmente, "fa
il Vescovo • e passa benedicente per
le vie, portato sopra un carrettino dai
• canonici • e dai • chierichetti • ; ma
organizza tutto cosl bene e mantiene
tra quei frugoli tanta compostezza e
serietà, che il corteo-gioco si trasfor-
2 ma in una specie di liturgia educativa.
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• lo conobbi il Card. Cagliero nel-
l'ultimo anno della sua vita. Le sue
forze declinavano, ma il suo • stile •
resisteva agli anni. Si metteva In mez-
zo a noi ragazzini e diceva: - Chi è
capace di vincere il Cardinale?... Ed
era lui ad organizzare, nel cortile di
Valdocco, I gruppi rivali e a premiare
poi, con qualche caramella, I vincitori.
Cosl lo troverete sempre, lungo la non
facile via. Intuitivo, allegro, capace,
deciso, sacrificato, generoso. La ge-
nerosità e il sacrificio sono, senza
dubbio, le sue caratteristiche. Da stu-
dente di ginnasio fu il primo a of-
frirsi per assistere i colerosi e... sot-
terrare i morti (1854). E fu l'unico ad
ammalarsi. Ma la Madonna aveva pro-
messo a Don Bosco che • nessuno dei
giovani sarebbe morto •. Infatti Ca-
gllero non morì. Anzi, quando andò a
visitare il • moribondo •, Don Bosco
ebbe una visione profetica e seppe
che a Cagliero erano riservate le Mis-
sioni e perfino una... mitra. E quando
Don Bosco decise di proporre la fon-
dazione della sua Società Salesiana,
Cagliero fu il primo a dichiarare: • /o
resto con Don Bosco, succeda quel
che succeda! •.
• E così Cagliero, alla scuola di Don
Bosco, cresce e sviluppa la sua per-
sonalità d'Uomo e di Sacerdote, con
le qualità indispensabili per trasfor-
marsi domani in uno dei grandi Mis-
sionari della Chiesa. Sarà .un abilissi-
mo professore; un gran musico lodato
da Giuseppe Verdi e ammiratissimo
da 1Perosi; sarà il grande organizzato-
re sportivo dell'Oratorio; il perfetto.
preciso ed energico • consigliere sco-
lastico .. responsabile degli studi e del-
la disciplina; l'ottimo predicatore, l'in-
faticabile e saggio Direttore Spirituale
delle due Congregazioni fondate da
Don Bosco. Ma sarà e rimarrà nella
Storia come la Figura del « Missiona-
rio Salesiano •. Organizzatore prima
(1875-1878); poi Vicario Apostolico
(1884-1908) della Patagonia. il suo no-
me resta scritto. insieme a quello di
tanti altri, nella Storia Salesiana del-
l'Argentina e del Cile. I desolati ter-
ritori del Patagones e degli Onas e
gli orridi strapiombi delle Ande, dal
Neuquèn al Chubut, fino alle torri Im-
pervie del Paine nell'• Ultima Esperan-
za •, lo vedranno passare assillato dal
bisogno di portare la Luce a tanti de-
relitti. Difficoltà. persecuzioni, pauro-
se cadute, come quella che l'ebbe pro-
tagonista sul fiume Nahueve, sotto il
cono fumante del vulcano Antuco,
quando scendeva per fondare a Con-
cepclòn la prima opera salesiana ci-
lena. stenti , fame, sete, stanchezza,
pericoli d'ogni sorta, non lo fanno mai
indietreggiare. Per lui c'è la gloria di
Dio, c'è un amore sviscerato all'Ausi-
liatrice, c'è Don Bosco e c'è la Con-
gregazione e ci sono anime da sal-
vare. L'unica pena che ha è quella di
non poter lavorare di più.
Anche quando San Pio X lo nomina
Delegato Apostolico in Centro Ameri-
ca (1908), quei popoli troveranno sem-
pre in lui il missionario. Benedetto XV
(1915) lo eleva alla dignità cardinali-
zia e poi gli affida (1920) la Diocesi
suburbicaria di Frascati. E nel 1923,
quando ha già compiuto gli 85 anni
ed ha celebrato la sua • Messa di
Diamante •, dimostra ancora una volta
la sua fibra missionaria e organizza
il grande Congresso Eucaristico del
Lazio.
• Il 28 febbraio 1926 Cagliero apre
gli occhi alla Luce di Dio. Portano la
sua salma al Campo Verano in Roma;
ma egli, anche dopo morto, sogna gli
orizzonti sconfinati della • sua • Pa-
tagonia. E oggi riposa sulla sponda
argentina.
Scuole, collegi, piazze, vie, stazioni
ferroviarie e anche paesi e piccole
città, istituzioni e società innumerevo-
li, portano, in Italia e all'estero, li
nome di questo grande Figlio di Don
Bosco. E' vero però che l'elogio più
bello lo fece Pio Xli, quando definl
Giovanni Cagllero: • ... li Massaia de/-
l'America Latina!... •·
Don Ettore Fracassi, S.D.B.