Bollettino_Salesiano_193706


Bollettino_Salesiano_193706



1 Pages 1-10

▲back to top


1.1 Page 1

▲back to top


ANNO LXI - NUMERO 6
1° Giugno
1937 xv
SPEDIZIONE IN ABBO•
NAMENTO POSTALE

1.2 Page 2

▲back to top


BOLLETTINO PERIODICO MEN-
Anno LXI - N. 6
S[LE PER I COO-
G I UGN O
S A L E S I A N O PERATORI DELLE
OPERE E MISSIONl
1937 - x v
Spediiione ln
DI S. GIO. BOSCO
3bbonamento po&t-alc
SOMMARIO: Il Cenlenarfo della nascita del Servo d i Dio Don Michele Rua. - Sotto la cupola dell'Ausiliolrice. -
In famiglia. • Lellera dl D on Giulivo ai giovani. - Dalle n oslre Mlsslon J: India, Giappone. - Grazie a ltr ibuile
aJJ'lntercessfone dJ Maria AusiHatrlce e di S. G)ovanni Bosco, - Necrologio.
Il Centenario della nascita del
Servo di Dio Don Michele Rua
1837 - 9 giugno - 1937.
Ad un mese preciso dal centenario della
nascita della ven. :\\'ladre Maria Mazzare!.lo,
prima Superiora Generale dell'Istituto delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, ecco il cente-
nario della nascita del Servo di Din Don
Michele Rua, primo succes~ore di San Gio-
vanni Bosco nel governo del.la Società Sale-
siana. Chiamato alla vita il 9 giugno r837,
incontrò la prima :Volta il Santo nel settembre
del 1845 e cominciò a frequentare regola,.-.
mente l'Oratorio cli Valdocco nella prima-
vera del 1847, mentre continuava le scuole
elementari presso i Fratelli delle Scuole Cri-
stiane. L'anima pura, l'ingegno eletto, l'in-
dole docile, la volontà forte e generosa l'in-
dicarono tosto all'Apostolo dei giovan1 come
il predestinato alla sublime missione di di-
videre con lui le cure e le fatiche, la respon-
sabilità, più tardi, del provvido apostolato.
Sicchè qua11do nel 1850 il piccolo Michele
terminò le scuole elementari, il Santo stesso
l'avviò al ginnasio. E quando gli impose la
veste chiericale nella cappellina del Rosario
ai Becchi di Castelnuovo, il 3 ottobre del 1853
cominciò a fare a metà con lui, come gli aveva
predetto in un memorando giorno. Sacerdote
nel c86o, Don Rua fu il primo direttore del
Piccolo Seminario di Mirahello; ma nel 1865
tornava all'Oratorio per non più muoversi
dal fìànco <li Don Bosco che a lui aflìùava
successivamente l'amministrazione, la <lisci-
p\\ina e la dirc~ionc della Casa-madre, finchè
nel r884 lo eleggeva suo vicario con diritto
di successione e gli lasciava realmente, mo-
rendo, il governo di tutta la Società Salesiana.
Ventidue anni di Rettorato, nella scrupolosa
fedeltà allo spirito del Fondatore, furono per
Don Rua la palestra dei suoi eccezionali ta-
lenti di governo e delle virtù eroiche che le-
varono la fama della sua santità.
E la fama s'impose così. rapidamente, che,
il 2 maggio 1 922, l'Arcivescovo di Torino,
Em.mo Card. Richelmy, costituiva il tpbu-
nale ecclesiastico per il Processo canonico del-
l'Ordi11ario, di cui si chiude,,ano gli atti il
31 agosto 1927. Nel c931 l'Em.mo Card. Gamba
ordinava la raccolta degli scritti, e, due anni
dopo, l'Em.mo Card. Fossati co~pletava il
lavoro col processicolo de non cultu. Tl 14 gen-
naio dello scorso anno, come abbiamo an-
nunziato, la Sacra Congregazione dei Riti,
esaminata ogni cosa, passò infine alla fim1a
del Santo Padre l'introduzione del Processo
Apostolico.
Sicchè la data centenaria cade in pieno
corso del processo apostolico, che speriamo
abbia presto a concludersi coll'esaltazione
delle virtù preclare del Servo di Dio.
Nella luce di tanta speranza, il Rettor Nlag-
giore, sig. Don Ricaldone, ha indetto una
solenne commemorazione pel prossimo giorno
9, nella Casa-madre di Valdocco, e Sua Em1-
11e11za RPVerendissima il Sig. Cardinale Carlo
Salotti ha accolto l'invito di tenere il discorso
ufficiale. L'eloquenza dell'Eminentissimo Por-
porato avvalorata dalla nota competenza per-
sonale nelle cause dei Santi, ci farà passare
un'ora di paradiso sotto il fascino incante\\'ole
delle virtù di Colui che pei salesiani è la re-
gola personifzcata, pel mondo cattolico, sotto
diversi aspetti e soprattutto per la. fedeltà spi-
- rituale al Fondatore, 1m altro Don Bosco.
I 21
::::::::

1.3 Page 3

▲back to top


..
SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRICE
I lavori di ampliamento.
Le piogge di aprile non hanno impedito
la prosecuzione dei lavori cli ampliamento del
santuario, che, specialmente nell'interno, fe-
cero note\\'oh prog-ressi.
Chiuse ornai con intelaiature di vetro-ce-
mento i fine~troni della cupola e,;tema sopr.i
il presbiterio, l:li gettarono le ar<.."'llte della cu-
pola interna, mentre nelle cappelle e nelle
gallerie continuava la collocazione delle ul-
time lesene sottoscritte, e il rivestimento in
marmo dei gmndi pila,;tri centrali e delle pareti.
Cominciò pure la costruzione di uno dei sei
nuO\\·i altari dietro l'altar magt:'iore, mentre,
nella cript.1, coi marmi dell'antico altare tli
J\\Iarin Ausiliatrice, si complet,1 la decora-
zione della cappella di San Pietro. Sono già
arrivate quattro grandi colonne di manna
per l'altare dd Santo con i ~ruppi dei pie-
destalli e dei gradini. r\\ll'cstemo, il rh·esti-
mento in travertino ha raggiunto l'alrezZ;l di
m.
Funzioni e pellegrinaggi.
L'affiucnza dei fedeli e dei pellegrini andò
créscen<lo col scemar del freddo, e, nel pe-
riodo pasquale, ci ha consolato con una de-
\\'Ota frequen:,.a dei santi Sacramenti. Parec-
chie scolaresche cittadine scelsero il santuario
per soddisfare al precetto pasquale, guidato
ù~li insegnruui di religione e favorite cordial-
mente drii prl!Si<li e dai direttori. l ..a più nu-
merosa fu In funzione per gli alunni dell'Isti-
tuto Tecnico Sommeiller, guidali, come gli
anni scorsi, e.lai prof. can. Arisio: circa otto-
cento.
n pellegrinaggio più imponente nella prima
metà del mese fu quello di Strasburgo che
anche que:.t'anno condusse trecentoott:.1nta
pellegrini, come prima tappa, nel viaggio a
Lourdes. Celebrò per essi il Vicario generale
Mons. Jlretz, il quale rh10lse pure una fer-
,·ida allocuzione. Soddi.sfatu la pietà nel san-
tuario, passaron9 ai refettori per la colazione,
quindi alla visita delle camerette del Santo,
della cappella Pinarcli e di quella di San Fran-
cesco.
Un altro pellegrinaggio fr:uicese di 136 si-
g-norine dcli'Azione Cattolict1 ascoltò la Santa
~Tessa nel Santuario il 29 apnle: e nello
stesso giorno fecero una bre,·e visita all'Ora-
tono una trentina di Terziari Domenicani cli
-Parigi.
.122
::::::::
Assai numerosi i gruppi di pellegrini del-
l'alta Italia; ricordiamo in particolare una
cinquantina di chierici del Seminario di Ge-
nova col loro Rcttnre e diversi superiori;
cinquanta pellegrini ùi None; cinquanta alunne
<lei ginnasio di Busto Arsizio; due gruppi di
M ango, un gruppo <li Canale, un altro di
l\\lon<lovì, ecc.
Il 27 onorò l'Oratorio ùi una c;ua visita
S. E. \\lonsignor Raul Ilarscouet, vescovo tli
Ch.tnres, e il 29 venne a celebrare all'altare
di :\\faria Au~1li:micc S. E. ::.\\lons. Francc-,co
Franco, vei1covo ù, Crema.
Nel corso del mè.ic convennero all'Oratorio
gli Ispettori salesiani delle case d'ftolia e
d'Europa per l'annuale conferenza col Capi-
tolo Superiore. Il ~iorno 16 partì il Prefetto
generale per la vic:ita delle ca.e t.lell'E,trcmo
Oriente.
Il mese di Maria Ausiliatrice.
li 23, cominciò con fervore il mC$C di Maria
Ausiliatrice colla triplice predicazione gior-
naliera. Oratori: al mattino, il salc:;iano Don
Serafino Faletti; alle J7, il Teo!. D. Giuseppe
Angrisani, cur-.1to tiella Crocena; alle 20,30,
P. Fedele Maria, O. ;\\I. Gran concor-:o fin
dal primo g iorno, pietà edificante e pratica
divozione.
NOVENA
con'iillla1a da S. Giovanni Bosco ~ Ollltncr.
,cra-.lc e favori da Maria SS. Aw.Uiatrlcc
Recitare per nove giorni: Tre Pt1trr, A,·t>,
0/Qria ol SS. Sacrumcnto con la giaculatoria: Sia
lot/ata l' ri11_~rra::ri11lò /Jg11i ,11omt11.to ,I S,11111ui1110 e
0
D1twissimo Sru:rommto; tre Salr:e R(!litta o :\\!aria
SS. Ausiliatrice con l11 g,antlatona: 1l1ariu ,.1,,..,;Jn,,n
Clirfrtiurrorum, ora prr, riohis.
:a". Acx:osta~i ai SS. S,1crammri.
3". f are un'offerw secondo le proprie forze per
le Opere Salesiane.
4°. Aver molta fede in Gesù Sacramentnto e
m l\\1aria SS. Auqilaatrice.
PREGHIERA DI S. BER~ARDO
Ricordatevi, o Pii""inu Vergine l\\lana. non e-s-
tcn;i ma.i udito che ""' atato abbandonato chi ha
ricorso 11 Voi, implon\\lO il vostro ,uuto, ctu,,sm il
vti➔tru soccorso. lo anim.uo da wle contiJenw, o
1\\foJre Vergine delle Vergini, a Voi ricorro, n Voi
vcn110, innanzi a Voi, 1wco11ore contrito, m, pro-
stro: non voi:liate, o 1\\faJrc del Verbo, sJc~nare
le mie pregh1f'TC, ma llScoltatenu propizia eù e<au•
dirrm,. Cos, sia.
,\\faria Aux,lmm Clmstianorum, ora pro 110//is.

1.4 Page 4

▲back to top


- Progetto e.lei nuovo altare di Maria Ausiliatrìce e della cupola minore.
ATTENDIAMO LE OFFERTE DAT NOSTRI BE-
123
-
NEMERITI COOPERA.TORI E COOPERA.TRIC/

1.5 Page 5

▲back to top


I N F A M I G L I A il bene che l 'Opera salesiana compie, e ringraziando
sentitamente, com e P rimate d el Mezzogiorno, im-
partl con effusion e la pastorale benedizione.
In una simile atmosfera di fervore salesiano, di
Convegni di Decurioni. salesiani nel- simpatica fraternità e di praticità, seguirono gli
l'lspettoria del Mezzogiorno.
altri convegni
TI secondo si tenne, il 25 febbraio, nell'Istituto
La ripresa dei convegni nell'Ispettor ia Napole- Salesiano di Caserta, presente il Vescovo, S. E.
tana ha dato la constatazione consolante dell'in- Mons. Moriondo, coll'intervento e l'adesione di
.,
cremento del culto, dello spirito, dell'opera di S. Gio- doourioni ed Ecc.mi Vescovi di altre diocesi della
vanni Bosco nell'Italia Meridionale.
Campania e del Molise.
Se ne sono tenuti sei, colla partecipazione di
Diede il benvenuto ai graditi ospiti il direttore
numeroso Clero, presenti o aderenti Ecc.mi Vescovi, dell'Istituto, don Giuseppe Festini.
e notevc,li rappresentanze di Cooperatori e di Coo-
Dopo un'ampia, relazione deì convegni prece~
peratrici.
denti fatta da don Tommaso Chiappello, seguì
In rutti, espresse sensi di compiacenza e di rico- lo svolgimento dell'o. d. g. in cui furono relatori
noscenza salesiana l'Ispettore don Ruben Uguccioni. Moll(I. Vitale di Aversa e S. E. Mons. Emanuel.
Don Fosulo, fissati gli scupi e il carattere delle riu-
li terzo convegno ebbe luògo, il 2 marzo, nel-
nioni, avviò e guidò la discussione sui tre punti l'Istituto B. V. del Soccorso a S. Severo, per le
messi all'ordine del giorno: 1) organizzazione; diocesi della Capitanata.
2) culto di S. Giovanni Bosco; 3) cinquantenario
Relatori furono don Antonio Codipietro, arci-
della morte del Santo.
prete di Toriemaggiore; il prof. don Giosafat Pa-
Il primo convegno, onorato dall'intervento dcl- nunto, preside del Ginnlr.sio-Licco di S. Severo;
l'Em.mo Cardinale Arcivescovo Alessio Ascalesi, e il direttore diocesano dei cooperatori Mons. Fe-
si tenne a Napoli, nell'lstinuo S. Cuore del Vom ero, lice Canelli.
il 23 febbraio.
Il quarto si svolse, il 4 mar...o, nel nuovo Istituto
11 $alone teatro Don Bosco fu affollato di perso- S. Giovanni Bosco di Taranto.
nalità ecclesiastiche e laiche di Napoli e di molte
Vi parteciparono l'Arcivc,;oovo di Taranto, S. E.
diocesi della Campania. Facevano corona all'Ero.mo Mons. Bernardi, e il Vescovo di Castclhmeta,
Cardinale gli Ecc.mi Vescovi di Jschia e di Castel-
lammare di Stabia, Mons. De Laurentis e Mons.
Emanuel.
Aderirono, con telegrammi e paterni messaggi
S. E. Mons. Potenza. Inviarono wdesioni e rappre-
sentam::e i Vescovi di Oria, di Potenza e Marsico
Nuovo, di Anglona e Tursi. Vi era anche un'eletta
rappresentanza di benemerite patronesse dell'Opera
di compiacimento e di pastorale bcn<:dizione, gli salesiana in Taranto.
Ecc.mi Vescovi: Mons. Teutonico di Aversa, Mons.
Capizzi di Campagna, Mons. De Giuli di Capaccio
\\'allo, Mons. Dell'Isola di Cava, Mons. Mores di
Nusco, Mons. Bertazzoni di Potenza, Mons. Cal-
L'ordine del giorno fu illustrato da Mons. Fe-
dele Casali di Martinafranca, dal Can. Francesco
Chirico, direttore diocesano di Oria, e dal novello
direttore diocesano di Taranto, Mons. prof. Vito
darola di Teggiano.
Maraglino.
Alrri Ecc.mi Vescovi erano rappresentati dai ri-
Chiusero il riuscito convegno le LL. EE. Mons.
spettivi direnÒri diocesani dei Cooperatori salesiani. Bcmardi e Mons. Potenza con parole di calda sim-
Partecipò alla riunione il Rev.mo don Gior~o patia e di augurio per lo sviluppo dell'opera di don
Sroè del Capitolo Superiore, il quale portò ai con- Bosco nella terra di Taranto, e colla pastorale be·
venuti il saluto del Rcttor Maggiore e parlò, più nedizione.
volte, ascoltatissimo e applaudito.
Un quinto convegno si tenne, per le diocesi del
Furono brillanti, efficaci relatori: Mons. Marse- Salento, il 9 marzo, anniversario della morte del
gha, decurione di Afragola; Mons. Vitale, direttore ven. Domenico Savio, nella Scuola Agraria Sale-
diocesano di Aversa e S. E. Mons. Emanuel il siana • N. Comi• di Corii.iHano d'Otranto. Vi in-
quale, con parola commoss,t e commovente, ricordò tervenne l'Arcivescovo di Otranto, S. E. Mons. Car-
gfi ultimi giorni e gli ultimi istanti di S. Giovanni melo Cuc.carollo. Inviarono fervide adcsionil'Ecc.mo
.Bosco scolpiti nella sua memoria e nel suo cuore. Vescovo di Lecce, rappr~entato cl.il direttore dio-
Alle relazioni seguirono animate discussioni cui cesano Mons. Oronzo Bello, e gli Ecc.mi Vt:Scovi
part<:ciparono molti dei presenti e che portarono di Nardb e di Gnllipoli.
a pratiche deliberazioni.
Lesse lo relazione del convegno precedente il
Coll'approvazione unanime e l'entusiasmo dei Can. Antonio Giannuzzi, direttore diocesano del-
convenuti fu stabilito dj promuovere un grande l'Archidiocesi di Otranto.
pellegrinaggio regionale a Torino, nel 1938, per le
L'ordine del giorno fu illustrato dal Can. Giu.'leppe
celebmzioni cinquantenarie della morte di don Rubcrti di Copertino, dall'arciprete di Maglie,
Bosco e una sottoscrizione fra i Cooperatori per don Francesco Saverio Portaluri, e dall'arciprete
contribuire alle spese dcll'ampliamento dello ba- di Parabita, don G.1etano Fagiani.
silica di Maria Ausiliatrice.
L'assemblea - rilevatane <lai decurione, prof.
L'Em.no Cardinale Arcivescovo espresse il suo don Oronzo Madaro le particolari benemerenze -
- - compiacunento per la riuscita del convegno, per
tributò un plauso al centro di azione salesiana di

1.6 Page 6

▲back to top


Novoli e prese impegno di compldare, come onuu~-
n,o II S. Giovonni Bosco nel cinquantenario dc:lln
mot1..-, la 001'$8 miniooaria del Saalmto, deHberam
od wnvegno prttedente.
La discu"<Sion" fu chiusa ds S. E. l'An:i,·escovo
di Otranto eh.: traendo lo spunto dal motto D11 mi/11
tmimas..., esortò sacerdoti e cooperatori a fare sempre
p,ù e sempre meglio per la salvezza delle anime- e
rer la gloria di S. Giovanni Bosco nel Salento.
La serie dei convet.rni m-1 l\\1e7.zoiriomo d1 Ital1a,
ehlle la più degna wrona m-1 convegno, tenuto 1'11
m.irzo, nell'Istituto Redentore di lllri.
L'onorarono dd loro mtrnento l'Arciveacovu
di Bari, S. E. Mons. Marc:dlo Mimmi, e altri quat-
tro Ecc.mi Vt>11covi: Mons. MC'lomo di Monopoli,
Mons. Salvu:t.11 d1 MolfettA, :\\1on~. Tacconi di
Ruvo e Bitonto, e Mons. Pctruni di Venosa.
Inviò rappn.~c:ntante il v~-$Covu <li Acen:n7.a e
Matera; inviarono calorose a,J..-,,ioni l'Arciv.-;;co,·o
di Trnn, e Barletta, e i Vescovi di Andria, di Alta-
murn e AcqUllviv-.i delle Fonti, di Conversan11, di
Gravina e lrsinn.
L'adunanza nuscl anche più imponente pel nu-
meroso intervento di Cooperatori e Cooperatrici
della città.
Riferirono su l'ordtne del Riomo Mons. Nicola
Fortunato, parroco di Capurso; il Parrooo d1 Mo-
nopoli, don Pasquale Abruz7.CK, e il prof. don
Pietro :r.Ianni di Bari.
Il direttore dell'Istituto, don Tommaso Stile,
rinltf'llZiando i OQn\\'enuti, rilevò il OQntnbuto dato
d.ll Clero dc:lle Pu~lte allo sviluppo dell'opern 113-
lcsiana di Duri, particolarmente nll'erl:'Lione del
tempio del Redentore già consacrnto e divenuto
centro di rigorilio,;o movimento religioso.
Fra le altre ddibcru.ioni prCSE' dai decurioni
per ricordar-e 11 cinquantenario della morte di S. Cio-
v11nni Bosco, dc~ di nota, 11u proposta del prof.
Manni, quella di raccogliere i fondi per 111 1>4VÌ·
mentuione in marmo del tempio del Redentore.
L'Arci,-escovo, chiudendQ la riu.'lcitissuna riu•
nione, ebbe parole di com1,iaccnza, di gratitudine,
d'incoralUliamcnto, e volle che colla sua, scend~'SSe
1<ui prt:Senti, sui propositi fatti ad incremento dd-
l'opcrn e dello s11irito di S. Giovanni Bosco nella
terra di llart, nèllc Puglie e in tutto tl Mez.zogiomo
d'lutlta, la benedizione ancbe degli altri Ecc.mi
Ve,;covi.
Il decennio dell'Opera salesiana in Ce-
coslovacchia.
L'O/'ff'a salrs1a11a 1n CuMlovardu·o ha re/tl,r(llo
qwm'(1"1tt) il ducmrio di /onda-zio11e rorr un'cvnnriro-
h17r fitJr'itura di 11/Ìh1...--iom. E ,I quntidimu, rottolico
mondiale L 'O,i,1t-rvatore R<>mano /r ha ded,roto un
articolo b1111 donmumtato che ri piace riprod11rre i11-
l,gm(11W1ft:
Cno dei più '°o\\'ani ru3 an:hc dei più promettenti
rami della grande Famiglia Salesiana ~ l'opera nella
giovane Repubblica Cecoslovacca.
L'interesse per l'idea dell'educazione ~falesmna non
~ nuovo in questo pae:<1e, ma risaJe anconi nl tempo
di Don Boc...::o stesso. La prima sua bio,rrafia nella
lin~ ,·cea è uscita già nel 1882, 8C1 anni prima
della morte del Santo. Della sua mone scrissero
tutte le principali riviste eJ ancora molto tcmr,o dopo
pubblicnvnno brevi vite Jel gTRnde Educatore.
Già nei primi anni dopo la morte di Don IJosco
alcun.i giovani pieni di entwnasmo venmmo ,n [talia
per entrare nelle falani;ri s:ilesi!lne cd a~1>cttavnnt>
pa:,.ientemente il ritorno ncllA patria.
L'idro d'introdurre i l'hlesiani nelle terre ceco-
slovacche ha potuto reali7.~nu appena l'anno 1923
quandn i fii;rli di Don Bosco presero pollsesso dcl-
l'Amministmzionc del Sfintuario nazionale d1 Sastin.
Accanto o questo Santu,mo l\\tariano <Ol"le 11 prime,
vivaio delle "ocazioni :,ale3iaoe Quattro 11nni dopo.
nel 1927, Cu aperta l'altra Casa f)<.'T J., \\.'ucarioni a
Fryfoik. Da queste due Case, di circ:a c;:ntu g,owni
ciascum,, c.-sc.ono ogni anno complessi..amcnte da 30
a so v0<:1LZioni, dando cosi un potente contributo
a tuttll l'oper.l. L 'anno 1929 presso il vecchio e
fam~ santuario di Sv!lty Bencdik fu arerto per
queste \\'OC&Zioni il novi:,1ato e lo student4to 61osofico.
In ~ito si passò a un l,woro di maggior r,ipansione.
Di anno m ruino si aprivs un nuovo centro di apo-
stolato. L'unno 1934 iji apri un 1trandc i8t1tulo a
Bratislava, nel r935 a Moravska Ostra\\':&, nel 1936 tl
Tmava, nd 1937 a Pniga. Oggi l'Opera !llllesuma ncllt1
Cecoslovacchia conta 221 membri, di cui 40 saccr-
<!Qti, 27 teologi, g8 chirrici, 26 coadiutori e 30
novizi.
Il 24 8Cttembre 1935 111 C...-coslovarchia formò
u.n'lsix-ttoria a parte che prese come Putrono San
GiO\\'anni Dosa,. A primo Ispettore fu eletto Don
lgna2io Stuchly, uomo pieno deUo spirito del santo
Fondatore.
Il 24 g,mnaio 1936 11 Governo della Repubblica
riconobbe la Congregn7,ione Salesiana come ente
giuridico. Il ministro della pubblica 1stru:i:ione ne
diede l'Annuncio nel ~u<l primo discorso ali.i radio.
Il C3ntpo spL-ciale dcll'ath\\·ità a cua ,i dedicano i
Sale<i.mi ,ono gli oratorii, seoond<> l'es<crnp10 di
Don Bosco. Fino all'ingres~o dei figli di Don Bosco
una s1mlle istituz.ionc ndla Repubblica non era co-
nosciulll e per questo l'ini7.iRtiva dei Salesiani venne
a«olUl o.in vivo entusiumo anche nelle elessi alto-
locate cd aiutata tanto d,alle autorità civili. quanto,
e spec,almentc, da tutto l'ep,soopato crcoslovacc.o.
Questo, nel suo m=iimìo cli ~aule, rich1ama11do
J'attenz1one sul pericolo del comunr~mo, racco-
mandò l'Opcrn Sal~iana. Nelle varie diocesi, specie
in quelle di Olomouc e llmo, nell'ocCtJsionc delLt
prifflll fe9ta liturgica di S. Giovanni Do,co per or-
dine degli Ecc.mi Vescovi !11 tenner-o delle confe-
ren7..c sul Santo e .,; rnccol~ro offene a pro della
sua Opent. In modo speciale si è rc,,o henemerito
dell'Opera Salesiana Sua Eminen?,:a il Curd. Carlo
K!l!par, PrimPte çd Arcivcswvo di Prnq.1, sotto il
cui sguardo amorevole sì apre il nuovo oratorio nel
sobborRQ di Praga, chuunato Kobyly,,y.
E sebbene pte8$0 ogni istituto v1 s,a l'oratorio,
- - tuttavia meritano speciale rncn:tion.e quelli situati
125

1.7 Page 7

▲back to top


nei Wllndi centri industriali della Repubblica, a
Brotisla,·11, Mornvska Ostra,·o e Praga. Negli ora-
torii si uri,1ni1.za l'Azione c:attolic.1, che non tralascia
nessun mezzo ptr far ritomnre le anime a Dio e
diminuire I dolori provcment, dalle d,suguaulianze
soc,ali.
CO!òl l'orawrio di Bratislava, in occu;iune delle feste
n:uahzi,·, d1stnbul ai po,·eri hambm1 delle penferie
più di mille Cllpi di vestiario per 11 ,,.lorc ili 20.000
corone. L'oratorio ha più di 1.300 uiu,ani ori..i-
niz:r..iti. ,on m.inca neppure il Circolo rcr I militari,
che contll più d, 200 soci e che nelle sue tlle s1 onora
di accoglit•rc anche alti dignit11ri dell'esercito.
L'or11to110 di ;\\lor. Ostra,o, città delle 1tn1ndi ac-
cinicru, e minwre carbonifere, giornalmente nd suo
\\'listo cortile e nelle sue ampu: imlc o~p11a centinaia
e C4;ntinaia di ,novani operai che " tru, Mo sollievo
e rifugio ~,curo contro i pericoli dell'.mima. Pe.r
s,1lc:&iano dott. Stefano Trochm. Alla festa pre~e
parre pnrte Sua Eminenza il Cardinale Ka~pnr,
S. E. Mons. Ritter, Nunzio ApMtolico, 8. E. EILSch-
ncr, Ve~covo ausiliare di l'ral(a, l':ibute Zavornl e
m1>lt,· nitre personalità eecl~ias11chc e laiche.
I S:tles1ani della Cecoslo,acch,a imitano Don
Bosco ,anche nell'erezione di chi~e. Cosi in que-
~t'11nno sarà con.o;acrnto 11 secondo tempio dcdìcnto
a Don Bo,co Santo. A Pra~11 nel sohborl!<> d, Koby-
lys) ~arà benedetto il santuano deJicnto n S. T.,rc...1
dl'I B.imbino Gesù, che s'innal1~1 accanto al gran-
dioso edificio dell'oratorio. A Bnmslavn si f.tnnu
i preparativi per la fabbric.izionc di Uru\\ chiesa nelh1
perifrria che ne era affatto sprQ,·v,~w-
Spel•ialc attenzione poi D.ltlra la costruzjone <lclln
chie:-:1 di San Giuseppe nella cmà ili :\\lor. O:.trava.
D.,ra l,1 poca stabilità del terreno a cn~ delle grandi
miniere che s.i estendono !IOlto l'intera città, rutw
S han11hai (Cina), • Alunni interni dell'bthuto Don Bosco.
l'ommn ,folla gioventù si loun oon tutti i meui,
non c:,clu'IO neppure il diporto. l~'onuorio salesiano
è nu•c110 ad ott.,nere la concc,:sion~ per la fonda-
ziunc di una wttosezionc nazionale • Don Bosco
dell'o.s,ociaz1one cecoslovacca di table-tennis, esclu-
ai,1Uncnte rer la gioventù ma.~chile. Attualmente
comprcmde 30 squadre. Alle voci scettiche che pro-
nost icll\\'Rno l'insuccesso delle !quadre esclusiva-
mente mo~chili, l'llSSOciazione • Don Bosco• rispose
con l11 ccmqui~tll del campionalo rclrionole della Mo-
ia, ìn-Slc•ill, e coll'entrar nd concorso per il campio-
nato na1.iunale. Del bencfiçu influ~ morale di
quo.ti due onllorii dànno tatimonianu le numerose
conversioni di indi,,idui e d1 intere famii;:he.
L'oratorm di Praga, capitole dell.i Repubblica,
entra nd primo anno d1 vita colle mi1,1lion speranze
per l'awc.-nire. Praga rispetta l'<i onora Don 13<,seo.
Ln sua 11rima festa liturgica s, preparo eon un so-
- --- lenne triduo, predicato .dal giov11ne cd entusiasta
12 6
l'annaturn dovette farsi in acciaio. [:: questo il primo
lavoro del genere nell'Europa c«:ntrale. Fu ei;eguito
dalla Ditta delle Acciui«<rie di Vitkovice. li corso dei
1a..ori vl!nne /lirato tn pell1coh1 dalla Società Foxe•.
Anche in altri campi I Salea1ans si dedicano alla
predìC11Zione e al ministero delle conf~sioni. Quns1
in tutt, i luoghi dove si stabilirono fu loro affid,Ho
l'insegnamento della religione nl'llc ~cuole dello Stato.
N,·lla soln Bratislàva sono loro uflidute più di r60
ore R<'tt1manali di catechismo.
Oltre n questo si fecero ulanti propagatori della
d..vozione alla :\\ladonna ed al Sacro Cuore. I due
santuari di Sastin e di S,ilty Bcnedik, consm:sati
l'uno alln .Madonna AddolorRta e l'altro al San1n,1e
Divim>, dì,·ennero grandi C<"ntri dei pcllegrin;1sigi
dei quali qualcuno raggiunse la cifra d1 15.000 pelle-
grini.
I:: veramente meraviglioso il modo con cui si svi-
luppo e si diffuse in cosl breve tempo l'Opera Sale-

1.8 Page 8

▲back to top


Alla scuola di mec•
canica dell' 15.tituto
Don Bosco.
All'Istituto S. Giu-
seppe di Nantao.
SHANGHAI
S. E. l'Ambascla-
tore d'Italia visita
l'Opera salesiana.
Alla Casa delle Figlie
di l\\1aria Ausiliatrice.
:::::::
-

1.9 Page 9

▲back to top


Shang_baì - ll<litulo (?on Bosco. - Un an&olo della composlloria, reparto caratteri cinesi.
siana.. D111itus Da m hic. La J\\.indonnJI accanto "
Don Bosco, come in rutto il mondo, cosi anche nella
Cecoslovacchia guidano l'Opera Salesiana di vit-
toria in vittoria. Imploriamo copiose benedizioni
sopra tutta l'opera che i Sale.,iani svolgono a pro
delle anime in tutto il mondo ed in modo particolare
nella na:i:ione cecoslovacca.
(L'On. Rom.. marw 1937).
CINA - Shanghai. - Visite illustri.
11 19 dicembre u. s . l'Opera salesiana di Shanghai
fu onorata dalla visita del R. Ambasciatore d'Italia.
S. E. V. Lojac-ono. accompagnato dalla Signora,
clal Console Generale Comm. Luigi Neyrone, dal-
]'Addetto aeronautico e Signora fu aacolto dapprima
nel grandioso Istituto Don Bosco al suono degli
inni nazionali. fra l'entusiasmo dei 350 giovani e
la cordialità salesiana dei nostri confratelli. Dopo
l'omaggio del Direttore D. Fontana, S. E. col se-
guito pa~sò nellt! scuole e nei laborntoii, ammirando
l'atrrez7..atura delle scuole elementari e la promet-
tente organiz-Lazionc delle scuole professionali,
sostando con particolare u,terC'<.-.e nel labQ.ra~rio
elettrocru:ccanico, ove face,•a bella mostra, tra l'al-
tro, una nuova intagliatrice elettrica esegaita Ili-
l'Istituto stesso.
Compju(B la visita all'Tslituto Don Bosco, S. E.
venne accompagnato ali 'Ospedale • Cuore hnmaco-
lato di Maria ~ nel wstreno di Chapei, devastato
- --- dall'ultima nuerm cino-giapponese del r932. L'ospe-
da!e fu foQdato dal comm. Lo Pa Hong, ed è di-
retto dli.Ile .Figlie di Maria Ausiliatrice che. oltre
la cura dei malari, hanno pure un fiorente Oratorio
festivo ed un'incipiente Orfanotrofio. Particolar-
mente commosso dalle materne tenerezze delle
Suore che si prodigano con tanta abne,:taz1onc,
S. E. passò alla visita dcll'0$pizio S. Giuseppe di
Nantao, ove il comm. Lo Pa Hong, insignito re-
centemente anche della C<immenda ddla Corona
d'Italia, raccoglie, educa e cura un tremila persone
tra giovinetti, infermi, invalidi e derelitti. S. E. l'Am-
basciatore espresse a più riprese la sua ammira-
zione e compiacenza per l'opera dei nostri C<in-
frotelli e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ohe,
·superando innum.::revoli difficoltà, si va affennanùo
di giorno in gu;,rno con un meraviglioso sviluppo,
grazie alla carità dei buoni.
Un'altra visita, rapida ma graditissima, fu quella
di S. E. J\\,fons. Rosa, arcivescovo di Perugia, che,
accompagnato da S. E. Mons. Ubaldi e da altri
C<ingressisti, sostò all'lstiruto Don Bosco nel ri-
torno dal Congresso Eucaristico di Manila. Acco-
glienze entusiaste e ammirazione cordiale.
PORTOGALLO - Lisbona. - Plausi e con-
forto all'Opera Salesiana.
L'Opera Salesiana ,n Portogallo ha raggiunto
un periodo di benedizione e di progresso che,
favorito dalla simpatia del popolo e dal valido
appoggio delle autorità ecclesiaatiche e civili, apre

1.10 Page 10

▲back to top


il cuore alle migliori speranze. Il Governo ba ri- Lettera di Don Giulivo ai giovani.
cono!.cluto recentemente la Società Salesiana come
congregazione m:Ssio=ria e sussidia le due case
di formazione <li Pojares da Regua e di Estoril dove
si coltivano un centinaio di vocazioni missionarie.
Le scuole profes.~ionali di Lisbona e di Oporto,
le scuole esterne e gli oratori festivi di Evora ed
Carissimi,
tJi penso tutti intenti a prepararvi agli esami, nel
desiderio di potu lrascorrue poi lietamet1te le t1ostre
wcamte, e fii m,guro di gran ruore i t1oli migliori in
Estoril godono la massima considerazione pel con- tutte le maierie. Ma, vi n"rordo d1e l'aiuto più tJalid,>
tributo che recano all'educazione dei fifl!li del po- l'arnete sempre dal Crwre d"lcissimo di Gesù al quale
polo. L'attuale 1\\,1.it\\istro dell'Educazione Nazionale,
nella recente riforma dei progrnmmi delle scuole
liceali, pose come oggetto di studio speciale, tta
le figurç del secolo XIX, quella di Don Bosco,
apostolo dell'educazione. L'Istituto di Lisbona
fu onorato ne.gli scorsi mesi da due visite illustri
particolarmente gradite. Il 7 dicembre u. s. il Mi-
nistro d'ltalia Gr. Uff. Francesco Oiorgi Mameli,
la Chiesa dirige ;,, qriesto mese i piìt ardenti palpiti
di dit.•o:zio11e. A lui affidate le t1ostre preocrupazioni
e le fJostre aspiraziom, prororando di mer,'taroi fa
n,a pred17ezione con u11 maggior Jert1ore in /r,fta la
vostra co,uiotta e con q,wfrhe pratica di pietà spe-
rialt. No11 so se abbiatt già tutti compiuto la pia pra-
tica dei '!ooe fJl!IIJJTa/ del msse mi ii Sacro Cw,re,
col Segretario dello Legazione Cav. De Paoli, col nelle memorande rivelazioni a Santa Margherita
Console generale Conte Carlo Nigra e col Segre-
tario del Fascio Conte Carrobbio, accolto a festa
dall'Ispettore D. Carrà dai Superiori e dai giovani,
visitò le scuole ed i laboratori ammirando l'orga-
nizzazione e plaudendo calorosamente all'Opera
salesiana.
li 19 marz-0, festa titolare dell'Istituto, il Nunzio
Apostolico S. E. Mons. Pietro Ciriaci, presiedette
Jl,/aria, ha promesso la grazia della prneveranza
jittale, con queste precise parole: Accorderò a tutti
quelli che si comunicano nel primo venerdl di ogni
mese, per nove mesi C()nsecutivi, la grazia della
~erseveranza finale, onde essi non n1orranno nell~
mia disgrazia, nè sem.a ricevere i Sacramenti; ed
il mio cuore in quell'ora sarà il loro asilo sicuw.
J
la funzione propiziatoria per la &alute d"I Papa, e
Se 11011 l'avete ancora iniziata, iniziatda mbito
uopo' aver impartito la benedizieine eucaristica, e contimwtela con vero $f>iri!:O di difJozio1111. Sarete
passò nel teatro a presiedere anche la serata di onw.g-
gio ar Papa ed al suo degno Rappresentante. An-
J?Uriamo di cuore altre fulgide affemtllzioni del
~istema educativo di S. Giov. Bosco.
cosi sicuri dèlla promozione a qrull'"ltimo esame della
vita che non lw altra sessio111, per riparare.
1•0.itro aff.1110 Don G1ULrvo
- s•,anghal - lstlluro Don Bosco. • Un anjl'olo della stamperia.
129
-

2 Pages 11-20

▲back to top


2.1 Page 11

▲back to top


DALLE NOSTRE MISSIONI
Assam. - I docili elefanti tras_porlano U Vescovo In visita pastonle.
INDIA
Il giardino che visitai è distante dal Bhutan
appena dieci chilometri.
Un'escursione verso il Bhutan.
Il ricevimento dei cristiani al loro Vcscovo
fu solenne ed entusiastico, rallegrato da india-
Amatusimo Padre,
volato suono di tamburi, canti, spari di morta-
retti e sventolìo di bandierine. Le donne poi,
Sono cli ritorno da un'escursione verso i con- com'è d'uso, vennero a porgcnni l'acqua per
fini dello Stato indipendente del Bhutan, in la lavanda delle mani e, dopo di ciò, mi fecero
un giardino di tè, ove lavorano più di 6oo porre al collo grosse collane di fiori intrecciati.
cattolici.
La loro ~emplicità e i segni spontanei del loro
L'Assam è uno dei paesi più produttivi cli affetto mi commossero profondamente; e, seb-
tè, e in esso si contano mille aziende o giardini bene Etanco per la lunga strada percorsa per
che dànno lavoro a circa un milione cli persone giungere fino a loro, lasciai che manifestassero
tra uomini e donne.
in pieno tutta la gioia dd loro cuore con le
L'organizzazione cli un giardino di tè è me- caratteristiche danze accompagnate dal suono
ravigliosa. La vasta distesa verde delle pianti- ritmico del tamburo, da canti e battiti di mano.
celle liene allineate in simmetrici filari, ove si La domenica venne solennizzata con 400
aggirano uomini e donne che ne raccolgono le comunioni, 20 battesimi, 150 cresime, 5 ma-
tenere foJ.!lic e i freschi germogli, presenta trimoni e con una bella processione eucari-
sempre un aspetto piace\\'Ole e interessante. Le stica nel pomeriggio. Il tutto poi si chiuse con
foglioline vengono poi essiccate e lasciate fer- una serata di teatro divenentissima. E ciò
mentare e trattate con procedimenti speciali tenne in moto il povero missionario dalle prime
affinchè acquistino l'aromatica fragranza. A ore del mattino fino a tarda notte: la,·oro ordi-
procedimento compiuto, tutto il viene spe- nario nelle sue escursioni apostoliche... Per il
dito a Londr.i, che ne '1a il mercato esclusivo, di se.guenle fui invitato da un ufficiale forestale
- - donde verrà poi distribuito a tutto il mondo.
130
a fare una gita in groppa ad un elefante oltre

2.2 Page 12

▲back to top


i confini del Bhutan. Un'escursione a cavallo
di... ·elefante, e verso quella misteriosa regione
ancora chiusa all'europeo, esercitava un fascino
irresistibile sulla mia fantasia; non potei quindi
fare a meno di accettare, anche per il fatto
che avrei potuto così mettere piede su quel ter-
reno che, ecclesiasticamente, appartiene alla
Diocesi.
Così, il mattino dopo ci alzammo per tempo
e ben presto ci trovammo pronti per la par-
tenza. In giardino tre grossi elefanti - il pii'!
colossale dei quali ci assicurarono essere il se-
condo in tutta l'Assam per mole e altezza -
già ci attendevano. Alti e solenni come monu-
menti, non si scomposero al nostro avvicinarsi.
Ma il JIJ.ahamu.t (guidatore), che si trovava ap-
pollaiato a gambe incrociate sul collo di uno
di loro, sapendo della mia dignità di Vescovo,
gridò ai pachidermi: Salam do! (Fate il saluto!),
accompagnando la frase con un colpo di ferro
uncinato contro la loro testa. Ubbidirono: al-
zando simultaneamente le tre proboscidi, emi-
sero un lungo barrito.
Compiuto così iJ saluto di prammatica, il cu-
stode li fC<'e inginocchiare sulle quattro gambe:
io e un missionario che mi aveva accompa-
gnato preferimmo salire insieme sul più grosso,
mentre il missionario del Distretto salì sopra un
altro. Ma, benchè inginocchiati, la salita non
fu facile; non essendovi scale da usare, do-
vemmo fare di necessità virtù, e salire per la
coda aiutandoci con corde. Per mancan?,a di
pratica, il compito ci riusci anche più arduo,
ma finalmente, col fiato un po' grosso per la
fatica, ci trovammo seduti sul bel tavolato che
ci prestava la schiena del pachiderma. Un po'
di ginnastica, ogni tanto, non può far male!
A un altro colpo di piccozza e relativo co-
mando di alzarsi, gli animali, col caratteristico
movimento di beccheggio, si alzarono e allora
ci rendemmo conto della montagna su cui ci
trovavamo.
Il lento andare dei pachidermi ci permetteva
di controllare la regione che attraversavamo.
Arrivammo alle capanne dell'ufficiale sul li•
mitare della foresta del Bhutan.
L'ufficiale ci attendeva e, per facilitare la
discesa dalla groppa del mastodontico ele-
fante, ordinò al servo di portare una ~edia.
Nel frattempo il pachiderma, ubbidiente al
guidatore, si era inginocchiato, e Don To-
nello, senz'attendere la sedia, si lasciò scivolare
per la coda e in un baleno fu a terra. lo volevo
imitarne l'esempio, ma quel birbante di ele-
fante si rizzò subito. Il guidatore gridava:
Baitlzo! bail.lto! (Siediti! siediti!); ma la bestia
sembrava diventata sorda benchè sventolasse
le sue enormi orecchie. Provò anche a pungo-
larla con quel tale uncino di feno, a pungo-
larla a sangue; inutilmente. Don Tonello si
era ritirato a rispettosa distanza e rideva; ma
io pensavo a quel tal discorso del guidatore
sulla pazzla annuale dell'elefante... e avevo
tutt'altra voglia che di ridere...
Finalmente l'ufficiale ebbe una luminosa
idea, di far portar via la sedia. Mirabile a
dirsi! L'enorme pachiderma, con un fonnida-
bile barrito, s'inginocchiò; allora io, in tutta
fretta, afferrando corda e coda, sgusciai a
terra.
Non potei far a meno di riflettere: • Un be-
stione così colossale ha paura di una sedia...
Per certi giovani, il rispetto umano è come una
sedia 11.
L'ospitalità dell'ufficiale fu cordi.ale, vorrei
dire affettuosa. Sono così rare le visite in quei
piu-aggì, ove sta in agguato la tigre e si aggira
l'orso nero! Parlammo di molte cose. Era un
protestante Khasi di Shillong, bene educato,
che aveva fatto già i suoi studi in "Inghilterra
c in Germania. « lo" - disse - «sono stato
educato in una famiglia protestante, ma ammi-
ro il lavoro caritatevole dei missionari cattolici,
e molte volte l'ho fatto rilevare ai nostri mi-
nistri: «Guardate come i missionari cattolici
vanno al popolo, si curano degli orfani, C-O-
struiscono belle scuole industriali... Essi si che
amano veramente i Kbasil ». Volle poi con-
durci, sempre in groppa all'elefante, nella fo-
resta che divide il Bhutan daJl'Assam, foresta
vergine con passaggi aperti dalla mole dell'ele-
fante, che schiaccia alberelli e quanto incontra
sul suo cammino. Una foresta meravigliosa,
sotto un cielo tersissimo, fra il gorgheggio fan-
tastico di uccelli esotici e sconosciuti, lontana
dal consorzio degli uomini... L'anima nostra
si trovò sola con la natura e, in quella pace
sovrana e selvaggia, una forza irre.sistibile la
sospinse a meditare e a pregare... Vedemmo
strane razze cli pavoni selvatici, cervi stupendi,
buche caratteristiche scavate dall'orso, im-
pronte dubbie di molti animali, sulla sabbia,
in vicinanza di un rivolo; e, fra queste, quelle
ben note e temute della tigre. Ci consolammo
ricordando che le bestie temibili, di giorno non
escono dai loro nascondigli.
Eravamo allora sul limitare del Bhutan,
terra chiusa all'opera.io evangelico. Davanti a
noi incominciava la barriera dei contraffo.-ti
dell'Himalaya, che s'innalzava gradatamente
per altri picchi e catene, su, su, fino alle nevi
eterne. Rivolta una fervida preghiera al Crea-
tore, tornammo indietro.
- - Un venti chilometri dal nostro cammino, ci
I 31

2.3 Page 13

▲back to top


IL DECENNIO DELL'OPERA SA-
LESIANA IN CECOSLOVACCHIA
A sinistra, da/folto in basso: La casa per
gli Aspiranti a Frystah. - Casa salesiana e
Santuario di Sastfn. - Interno della chiesa
di ~altfn.
A destra, dall'alto in basso: Progetto del-
l'Oratorio e della chiesa che si sta costruendo
a Praga. - L'Istituto salesjano di Svaty Be-
nedik. - Superiori ed alunni dell'Istituto di
Frystah.
----- 132 -------

2.4 Page 14

▲back to top


- - 133

2.5 Page 15

▲back to top


fu detto che vi era una. grande fiera annuale,
alla quale i Bhutanesi accorrono, discendendo
dalle loro montagne, per cambiare i loro pro-
dotti con quelli della pianura. Ricordo che il
mio predecessore Mons. Mathias vi andò
una volta, fra la meraviglia di quei Bhutanesi.
Anzi w10 di loro gli fece g ran festa e gli disse:
o: Io sono un lama (prete), ma tu sei un gramk
lama». Si vesti degli abiti religiosi, pregò,
danzò davanti a lui e, alla fine, chiese la...
mancia! E il grande lama, sorridendo, diede
la mancia al piccolo lama...
Assam. . DLLC Bbutancsl.
La ristrettezza del tempo ci impedl di
andare a quella fiera. Abbandonammo il Bhu-
tan con le sue fresche valli e con le sue foreste,
e ritornammo al piano, ove tanta gente buona
ci attendeva... L'oasi della scuola del giardino
del tè, ove 40 innocenti creature accolsero il
Vescovo con grande giubilo, fece dimentic-,ne
anche l'elefante. I cristiani ci offrirono i loro ri-
spanni per la ricostruzione della cattedrale,
di!l,trutta dall'incendio.
Possa la loro carità trovare imitatori fra quelli
più benestanti dell'ltalia bella!
Shilrong (Assam-India), 27 gem1aip 1937.
ffi STEFANO FRRRANDO, $. S.
V escooo di Shzllong.
- - 134
GIAPPONE ·
Da Natale a Pasqua.
Amatissimo Padre,
FESTE NATALIZIE. -La simpatica festa
del S. Natale, ormai nota e celebrata anche in
tutto il Giappone, ebbe l'anno scor,o un ritmo
ascenf'ionale per il numero degli intervenuti alle
nostre adunanze, e religiose e di beneficenza.
Il Signore ci consolò con w1a quarantina di
battesimi, amministrati nelle varie residenze,
cou l'affluenza dei cristiani che si radunano per
l'occasione anche da lontani luoghi di ordinaria
abitazione, e con una vera invasione di ragazzi,
che accorrono a ricevere il dono di Gesù. Cen-
tinaia nelle residenze ordinarie, raggiunsero il
migliaio a Miyazaki, a Miyakonojo, e 2700 a
Tokio (Mikawajima). È Gesù che sì circonda
dei suoi piccoli amici, beneficati da tante anime
buone d'Oriente e d'Occidente.
Andrei per le lunghe se volessi raccontare le
geniali iniziative a cui confratelli, allievi delle
varie i,;tituzioni e amici hanno dato fondo per
render gradita la festa e circondarla di quelle
attrattive, che valgono ad avvincere quanti
possono essere a tiro. La musica, il teatro, le
danze, le proiezioni fisse e cinematografiche,
la preparazione di lotterie con premi a sorpresa,
la vendita a pre7.zo insignificante di oggetti
utili, la confezione dei pacchi, e, per trarcor-
rere le ore in attesa della funzione, un complesso
attraentissimo di giuochi di famiglia in cui i
giapponesi sono abilissimi... tutto, tutto fu
messo in opera; e gli sforzi degli or~nimatori
furono coronati dal più lusinghiero successo.
TI buon Pa3torc vedeva le pecorelle de lnnge
t 1enùmtes... anche quelle da tempo sbandate...
e il cuore tremebondo di commozione, ringra-
ziava Gesù... Vedeva le famiglie pagane esta-
siarsi meravigliate, senza nulla comprendere,
di fronte a quanto si faceva per onorare Gesù,
che sorrideva anche a loro, e forse più a loro...
Vedeva le miriadi di innocenti fanciulli, che
facevano i loro commenti davanti ai presepi
(a Nakatsu i nostri alliev, fecero persino un
concorso); e... non fo per dire, ma ve n'erano
dei belli e caratteristici: a Miyazaki, Missione
e Seminario; a Nakatsu, a Beppu, a Tokio.
Ah, la forza attrattiva di Gesù!... E il buon
Pastore non poteva far a meno di dire: u E
fino a quando, o Signore ?I... ,,. Si consolava
alquanto pensando: « Ma là, a Betlemme, anche
con la musica e lo splendore di angeli, non eran
tanti quelli che ti hanno circondato, o Gesù! n.
Oh, iJ mistero della f!razial Seminiamo, semi-

2.6 Page 16

▲back to top


niamo... Presto o tardi frutterà... Dopo tutto, l'inizio di una modesta associazione di ex-allievi
quanto si fa per Lui, non va perduto.
oratoriani, anche quest'anno ha avuto la sua
LE PRIME PROFESSIONI. - I nostri
primi novizi, europei e indigeni, fanno la loro
prima professione. Per la storia della nostra
cara Società in Giappone, è certo una data
indimenticabile e di alto significato. Misuri
lei, amato Padre, la nostra gioia: noi pensiamo
a quella che proverà lei e gli altri Superiori,
e quanti, fra i nostri confratelli allievi e bene-
fattori, hanno cooperato a preparare questa
gioia, o meglio, a preparare questa realtà ccm-
creta di valore incalcolabile per l'avvenire della
nostra Società in Giappone. Tra·i professi, ue
primi giapponesi salesiani (due chierici e un
coadiutore), dopo 10 anni completi di lavoro
e proprio nello stesso giorno della prima par-
tenza dei Salesiani per il Giappone, iniziano
la serie, vogliamo augurarci numerosa e della
tempra di San Francesco Saverio. Nello stesso
giorno tre altri indossavano l'abito sacro per
manifestazione; e un discreto numero di allievi
- o di persona o per lettera - si sono riuniti
intorno al nostro coadiutore Macario per una
giornata di festa familiare, richiamante le prime
adunate, le prime_: conoscenre di Oratorio, i
primi Superiori, fra cui - ricordatissimo -
don Tanguy.
Una caratteristica dei nostri Oratori, che
andiamo sempre più assodando, quanto più
ci met~iamo in relazione con l'elemento giova-
rule.g1apponese, è che, a seconda dei paesi,
degh ambienti, delle condizioni di lavoro degli
abitanti, troviamo tipi diversissimi, che si af-
fiatano subito o dopo lungo tempo, più o meno
col personale e col locale dell'Oratorio, e che
determinano subito il tipo ddl'Oratorio stesso.
Le riunioni di Miyakonojo sono quelle im-
prontate a un maggior attaccamento personale
e locale, che davvero consola e facilita il lavoro.
iniziare il loro noviziato. Accolga, amato Padre, «PRO INFANTJA o E AMMALATI. -
..'.
e con~gni a Maria Ausiliatrice e a Don Bosco
que.~ti nuovi suoi figli , benedica questi e quelli
in formazione, affinchè diYcntino davvero si.cut
nooelloe olivanmi i11 circuitu mensae Domini.
A Beppu, le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno
dato. mano _al~a costruzione di un padiglione
per 1 bambm1 della santa Infanzia, che darà
modo di moltiplicare la salvezza di tanti inno-
CAPODANNO. LA GIORNATA DEL
VECCHIO. - L'anno si apre a Miyazaki
con una gentile e benefica iniziativa, ideata
dal nostro don Cavoli.
Rispettare e venerare i vecchi, come for-
matori della presente grandezza e prosperità del
Giappone, è un pensiero che entra facilmente
nella mente e nel cuore di quellto gran popolo.
~ensiero altamente eùucativo, da secoli già
innestato fortemente nella coscienza giappo-
nese e ritratto al vivo da varie loro leggende e
da episodi storici. Si desiderava avesse la sua
pratica applicazione anche fra noi con la isti-
tlnione della giornata del vecchio. Quarantun
vecchietti, tutti al disopra dei settanta - bat-
teva il record una huona mamma di 97 anni
con Sllll fìglia di 75 - in bell'ordinc, allineati
centi. Sempre a Beppu, viene pure sorgendo,
per l'impulso di un gruppo di signorine catto-
liche, un magnifico ospcdale-tuhe,colosario.
Oh, il Signore benedica arn;hc 4ueste ope1·e,
ohe sono destinate a un hene immenso per la
salvezza delle anime!
Beppu è nota, nel mondo dell'Estremo
Oriente, come città di salute, e a migliaia, a
migliaia, annualmente vi accorrono i visita-
tori per trovarvi la salute del corpo. Consolidi
il Signore gli sforLi delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice cosi zelanti e di questa nuova associa-
zione, e faccia fruttificare, fra queste anime,
l'abbondante semente che vi si spargei Le due
istituzioni, bencùctte, all'inizio dei lavori, dal
nostro don Cecchetti, saranno prossimamente
inaugurate e messe in piena efficienza.
sul palco d'onore, ac;coltarono discorsi, si deli-
ziarono fra i canti, i suoni e le caratteristiche
danze giapponesi, e ricevettero i doni, dovuti
alla generosità <lei cristiani e dei benefattori;
mentre la festa insegnava, in fonna pratica
agli adulti, e più ai giovani e ai fanciulli, ii
doveroso rispetto, la riconoscenza, l'aiuto che
si deve a quanti, dopo le tante peripezie della·
vita, hanno raggiunto questa mèta, lavorando
per il bene comune familiare e sociale.
FUOCO! FUOCO! - E ora, un salto fino
a Tokio.
Cno dei grandi nemici del Giappone - il
fuoco - è venuto a battere alle porte del Novi-
ziato a Tokio, per fortuna senza gravi danni o
inconvenienti... Si pensò subito a un altro
Shillong, ma il Signore ci volle preservati. U
bra\\'O don Tanguy, verso mezzanotte, accor-
tosi dell'incendio che già si sviluppava nel de-
posito biancheria, per non allarmare troppo,
EX-ALLIEVI ORATORJANJ.-A Miya- diede il segnale regolare della levata ai novizi, e
konojo, il tentativo saggiato l'anno scorso per
- - incominciò con i primi volonterosi l'opera di
1 35

2.7 Page 17

▲back to top


Tokyo. • I no•crl ora1orlanl ush,tono al 1ca1ro
cstmzionc. Accorsero pure i teologi e i filo-
sofi... e, in bre\\•e, ogni pericolo scomparve.
Ci scampi il Signore dagli altri nemici: il
terremoto, che da un po' di tempo le frequenti
scC>sse ci ricordano ; i tifoni e le inontlazioni...
Ma più ci scampi dal vero, unico male: il
peccato! ..
LL PATRONO E JL J,'ONDATORE.
Ovunque le feste del nol>tro santo Patrono San
Francesco di Sales e di San Giovanni Bosco
furono celebrate con solennità e devozione.
A Oita la ormai tradizionale adunata dei
giornalisti e ~Jegli amici della Missione, in oc-
casione della festa di San Francesco, richiamò
intorno a don l\\la.rcl.{a il fiore degli in$egnanti
e dei giornali:,ti della città. Lo stC:,l,O awenne
a M.iyakonojo, festa patronale della Ca-;a.
La festa <li Don Bosco poi ebbe ovunque la
caratteristica d.i festa Eucaristica e di festa
della gio\\'Cntù, la quale accorre attratta dalla
fo17..a effush·a dell'amore deJ nostro santo Fon-
datore. Per l'occasione, le Associazioni catto-
liche di Miyazaki, il Seminario, le Figlie di
Maria Ausiliatrice riunite, festeggiarono in
modo speciale Don Bosco con una tornata ac-
-cademica alla salesiana, e con una rappresenta-
zione scenica, San Cru;toforo •• del nostro
don Tassinari, molto ben nuscita.
Si apre il nuorn mese con le imponenti mani-
festazioni per il Congresso Eucaristico tli Ma-
nila, e vi partecipa ancl,e la rappresentanza
giapponese.
Amato Patire, i suoi figli in Giappone pren-
dono anche questa bella circostanza per ese-
guire con fedeltà la strnma d.i quest'anno:
« Pietà eucaristica n. E i nostri cari cristiani e
allievi si uniscono più intimamente, vicini al
Cuore d.i Gesù, con ferventi e numerose vi:,ite,
pubbliche adorazioni e Ss. Comunioni, non
potendo, per la nostnl e loro povertà, accorrere
a Manila e proclamare puhblicamente la loro
feJe eucaristica.
Preghi per noi, affinchè Gesù concet.la a
tutti noi di essere altrettanti Don Bosco nel
propagare la pietà cucari,,tica fra le anime a noi
affidate.
COJL\\1E'1ORAZIOSE DEL GJUBJLEO
D'ORO DELLE LETH.,RE DRA \\J\\l.dTI-
CllE SAIJESl.1.NE. - Intanto, ricordando
la data cinquantenaria della fondazione tleUe
Letture Drammatiche salesiane, cosi hcn com-
memorata dal Bo/lettilto Salesiano, permetta che

2.8 Page 18

▲back to top


Tokyo. • Festa 1>portiva nel gfardino d•lr,Janz:ia
mi intrattenga un poco su questo argomento
di notevole importanza anche dal punto di vista
dell'apostolato missionario, e le esponga quanto
anche in questo campo dello spirito salesiano
abbiano già operato i suoi figliuoli in Giap-
pone.
Immaginare un'opera di educazione sale-
siana sfornita di un t<:atrino o di qualche cosa
che lo richiami è immaginazione errata o al-
meno imperfetta. Può dunque pensare se fin
dagli inizi del loro lavoro in Giappone i suoi
figliuoli non hanno fabbricato palchi scenici...
Lei, buon Padre, non dovrebbe dimenticare il
primo da noi costrutto a l\\liyazaki... proprio
in occasione della sua \\'Cnuta... e su cui lei sali
a leggere fra l'attenzione del pubblico il suo
primo ed unico discorso in Giapponese. Ricordo
che noi lo seguivamo con trepidat:iooe non t.anto
per il timore della riuscita., quanto dell'insta-
bilità del palchetto di quattro metri quadrati,
che, dondolando, minacciava ruina alle sue
mosse oratorie... Da allora, che progressi!...
Ogni residenza ha il suo teatrino, più o meno
grande, più o meno comodo, ma su cui anche
in Giappo11e trionfa. e come I. lo spirito di Don
Bosco anche in questa forma educativa. Il più
tipico è il teatrÌllo di Beppu... un corridoio
lungo, stretto... lo cluamano a il corridoio dei
passi perduti». Ma presto con l'aiuto di anime
buone il nostro Don Cecchetti avrà il suo bel
salone-teatro anche lui.
'
IL TEA'I'RO IN GIAPPONE', - 1 nostri
cari Giapponesi amano alfa follia il teatro, e
grandi e piccoli lo frequentano. Gli spettacoli
religiosi sotto forma di danze e giuochi nell_e
feste shintoistiche e buddistiche. tenuti ai lati
o nei press_i dei templi, sono parti integranti
la festa e sono frequentatissimi. Le rnpprescn·
tazioni artistiche storiche del teatro giapponese
propriamente parlando si possono distinguere
in aristocratiche e popolari. .Le prime, le più
antiche, possono dmi drammi lirici di carattere
relitrioso: sostanzialmente in origine sono panto-
mime danzate e accompagnate da pochi stru-
menti (flauto e varie specie di tamburi) che
ritmano la danza 0 1 diremo modernamente, che
segnano il tempo. Più tardi vi si aggiunge il
dialogo (espr-esso in forma di rec:tativo più o
meno roclismatico). Il tema a fondo storico o
leggendario, o costituito di frammenti poetici,
tratta di delitti per distrnzione di persone o
animali, deUa caducità delle cose umane, del
dovere dell'ospitalità, dell'amore della natura,
- - --- 137 ---

2.9 Page 19

▲back to top


Miyazakl. • I 11iovanl cattolici preparano il moeh1 (Polenta dJ riso) pel poveri vecchi, lJ 11lorno dì Capadanno.
di entusiasmi patriottici e simili. Gli attori
sono pochi - da due a sei - preferibilmente
tre, rafforzati alle volte dal coro, che sta in
scena cogli attori e suonatori e cbe descrive la
situazione, il paesaggio o deduce la morale.
La fonna .popolare non meno gradita e fre-
quentata è a cori e musica (che sta in recinto a
parte a fianco del palco) ed a sfondo storico e
basata sulle situazioni della vita domestica e
quotidiana. ~iene rapidamente modernizzan-
dosi sotto l'influsso specialmente del cinemato-
grafo e delle altre forme straniere di rappresen-
tazioni coreografiche che, purtroppo!, ogni
giorno più innondano il Giappone. Ho detto
«purtroppo!"• perchè le conseguenze che in
tutto il mondo sono prodotte da queste aberra-
zioni e convulsioni artistiche sono risentite, e
come!, fra queste popolazioni in tutti i sensi
e non facilitano certo la propaganda religioso-
missionaria.
Le nostre riunioni domenicali sono al com-
pleto, e potremmo scrivere quasi sempre, al-
l'entrata, la dolce parola così desiderata dagli
impresari teatrali:~ esaurito». Ringraziamo di
cuore il Signore che mette a nostra disposizione
anche questo mezzo di propaganda.
Dal punto di vista dell'azione missionaria non
--- -
è certo senza valore il teatro, specialmente poi
se unito al canto, alla declamazione, alle rappre-
sentazioni luminose e cinematografiche. Basta
pensare che quanto con questi mezzi si vjcne
insegnando, impressiona non solo le orecchie,
ma penetra per gli occhi alla mente e al cuore:
fa bene npn solo agli spettatori, ma anche agli
attori. e serve di ottima propaganda, potendosi
fare le stesse rappresentazioni in molti luoghi.
Lanciate programmi per conferenze di propa-
ganda cattolica. Talvolta siete fortunati, ed il
pubblico è discr-eto, specie se attirato dalla va-
lentla dell'oratore o dalla novità <lei soggetto,
ma difficilmente la ma~sa si muove. Non è
dopo tutto un male, perchè i pochi ,·olonterosi
e curiosi, se si radunano, è segno che s'interes-
sano della cosa, ed il frutto non è disprezzabile.
Il giapponese è avido di questi bei discorsi -
ha anche una natural tendenza al bel parlare -
e ci tiene. e a udirne e a farne. l\\Ia se volete
assicurare il successo della vostra seduta, fate
teatro, cinema, musica... ; il mondo grande e
piccino corre; sta alla vostra oculatezza sce-
gliere il programma di sana propaganda. Alla
domenica dunque il nostro giovane mondo è
là, e canta, e spalanca gli occhi e le orecchie, e
ride di cuore (oh felice la gioventù che ride

2.10 Page 20

▲back to top


per il bene), e si commuove... e con loro i fra- D'estate s'improvvis.1no pure teatri ali'aperto,
telli maggiori, i babbi e le mamme.
allora al pubblico degli habilués si aggiun-
Leggo nella st<>ria delle scuole dei Gesuiti gono i ,, curio;;i •··· e cosi la propawinda cresce.
in Giappone che i primi Mis:;iooar1 facevano Concludenùo, anche in questo campo, in cui
rappresentare dai fanciulli, in oec1sionc delle Don Bosco ci èstato maestro, tentiamo <li adde-
grandi feste religiose cattoliche, i fatti evangelici strarci e <li addestrare, e di attenerci alle sagge
relativi. Qualche tentativo fatto anche fra noi sue nonne. Il lavoro ci è facilitato, come ho
ha dato ottimi risultati, come lo ha dato presso ùetto, dalle mirabili attitudini naturali e <li
altn Missionari. Le produzioni dr.1mmatiche studio che i nostri cari amici hanno anche in
cattoliche, stampate o su riviste o in libretti questo mmo. Veniamo formando o su argo-
separati, (non esi~te ancora una vera collana di menti locali {morali, storici o comici) o su
rapprcsenta:r.ioni drammatiche), non sono certo traduzioni, scenette, commcdiolc. pantomine e
ancor molt<> numerose. Ne esistono molte ma- danze, che, unite a quanto già esiste di lavori
noscritte presso i singoli utenti di questo fatti da abili Missionari, potranno formart"
mezzo, specie presso gli Istituti religiosi. i:: ab- l'attesa e desiderata Collana di Letture Dram•
bondantissima l.1 produzione: drammatica-co- m11tid1e. Mi pare che, specialmente per i nostri
roografica-muskale scolas1ica in uso nei saggi cari ragazzi pagani, queste nostre modeste,
o nelle feste scolastiche, e sceneggianti in gene- istruttive, piacevoli, brevi e morali produzioni
rale i racconti dei libri di lettura scolastica o drammatiche "valgano quanto e forse (lo si
le canzoni popolari. La ment1lità giapponese può togliere senza timori!) più di una predica , ,
non ha bisogno di esser colpita dalla messa in come dice il nostro Don Bosco.
scena, nè dai gr~mdi e sontuosi vestiti. Pochi Amatissimo signor Don Ricaldone, venga di
SCJrni esterni chiariscono la situazione e la parte nuovo in Giappone, e non tema di salire il
ùell'attore - il coro spiega - i gesti o la nuovo palcoscenico di Miyazaki... È ben si-
danza !'.-pecificano - la musica eccita - la curo! fondato! È messo, come quelli cli tutte le
fantasia e l'immaginazione perfezionano - residenze missionarie e delle Opere salesiane
l'ambientamento è perfetto. E non c'è neppur in Giappone, sulle direttive di rolltgrore,
da faticare a scrivere parti e a far m<>lteplici istrnire ed tducore, dateci da Don Bosco.
prO\\·e: date il cm1ovaccio e lasciateli fare. Ci benedica tutti.
"
Hanno ingegnosità di sviluppo mirabili e. spe-
cialmente nelle parti comiche, hanno risorse e
rivelano attitudini non comuni nella dramma-
Suo aff.mo
Mons. VtNCENZO C1:1.1 VITI
tica.
Prefetto Apostolico di Miyazaki.
Tokyo. - La ram11111a sale5lana..
-
1 39
.:::::.

3 Pages 21-30

▲back to top


3.1 Page 21

▲back to top


pentina guarigione. Ben lo comprese quando seppe
del mio ricocso a Maria Ausiliatrice. • La sua gua-
rigione- mi disse - la deve attribuire alla Madonna
ed a nessun altr0 •· Ripresi tutti i miei studi e la
vita di comunità ed a 3 mesi di distanza posso assi-
curare che non ebbi a sperimentare il minimo di-
sturbo nemmeno quando ebbi a soffrire qualche
Sl.t'llpaZ?,.().
Ringraziando Maria Ausiliatrice, prometto cli
propagare la sua divozione in questa terra infedele.
Ba11del-I11dia, 15 marzo 1937.
Chierico M.Anto BIANClll, (Sa/esiauo).
GRAZIE
attribuite all'intercessione di
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e di San Giovanni Bosco.
Racc,mumdimno vivam~nu ai gràZJati, 11a cas, di
guarigio11e, di sptt;ficare sempre bent la malattia e le
drcostOll.a~ più importami, e di seg,zare chiaram,.,,te
la propria firnw. Non si pubb/icmm ÙIU,gralmente le
relazio11i di IfT'O!Zie m,onime, o firmate colle sempliri
iniziali.
Guanto dal bm-bu,. - Nell'Agosto del 1935,
fuj colto da un male tropicale comunemente chia-
mato b,m-bt't'i. Mi si manifestò, causandomi una
forte dilatazione cli cuore ed una palpitazione su-
periore ai 140 battiti al minuto. Con tutte le cure
del medico e dei Superiori, fui costretto a tenere
il lctto per ben 6 mesi senz.a provare che un lieve
miglioramento. Fui quindi ricoverato per più di
un mese nell'ospedale govemJ1tivo di Calcutta, e
dagli esperimenti medici, risultò che un orecchietta
del cuore non fuoziona"'a ben.e lasciando sempre
a temere di qualche attacco cardiaco. Lasciando
l'ospedale, i dottori mi fecero capire che non vi
era più speranza di pronta guarigione e che biso-
gnava lasciare la Missione e ritornare io patria.
Fui CQSl costretto ad abbandonare i miei studi e
gran parte della vita di comunità.
L'immane incendio che nel Venerdl Santo, ro
Aprile 1936, ci distrusse in Shillong la casa, la Cat-
tedrale, l'Episcopio e tutto quanto avevamo, rn.i
costr;nse a l!Cgl.lire la comunità ed a recarmi presso
Darjeeling dove la carità dei Rev. Padri Ge~111iti
mise a nostra disposizione la loro casa di riposo.
Ma neppure questo cambiamento cli clima valse a
ridarmi la salute. Allora io mi rivolsi fiducioso a
Maria Au.qiliatrice prQmettcndo che, se entro la
fine dell'anno mi avesse con= la guarigione,
avrei fatto pubblicare la grazia sul Bollett;no Sale-
tiano.
Fui presto esaudito. Alla vigilia dello scorso Na-
tale, il dottore non sapeva darsi ragione della re-
-
Altra segnalali$sinta gra:ria. - Ai primi dello
scorso febbraio la mia cara mamma, ottantacin-
quenne, venne sorpresa da un virulento atmcco
d 'influenza Còn forte esplosione di catarro bronchiale
e polmonare. Non ostante le premurose cure del
sanitario locale dott. Luigi Colli Vasone, le condi-
zioni della pove,a ~enna andarono sempre più
agrnvandosi, fino a trovarsi il mattino del 22 feb-
braio, in istato disperato. 11 medico, verso sera dopo
una visita accurata, tentennò il capo, e, rivolgendosi
accorato ai familiari, disse esplicilllmcnte che non
vi era più nulla da fare: l'inferma era ormai entrata
ìn agonia e, salvo un miracolo, non avrebbe pas-
sata la notte. Quando vidi che ogni intervento umano
era ormai diventato impotente di fronte al male,
m1 rivolsi fiducioso a Maria Ausiliatrice ed al ta~
maturgo 8. Giovanni Bosco, dal quale ottenni già
altri segnalati favori promettendo di inviare un'of-
ferta ogni fine mese per tutta la vita della cnra momma
qualora le avessero ottenuto dal buon Dio la g\\Jà·
rigione-. 11 miracolo venne tosto e prodigiosamente.
Scoca1va la mezzanotte del giorno 22 febbraio:
un'ora dopo l'infermo si scosse come presa da una
fora arcana volle discendere dal letto, si sedette
sopra una poltrona e cominciò a respirare più h-
beramente. Presa quindi da un quieto sopore si
addormentò e al mattino si svegliò di buon umore
chiedendo senz'altro di mangiare con appetito.
Venne il medico e fu tanto sorpreso dal cambia-
mento, che usci a dire: ma questa donna ha futto
un miracolo! Si era un vero miracolo; ma ottenuto
da Maria Ausiliotrice e da S. Giovanni Bosco, il
protettore della mia casa. In pochi giorni la mamma
riprese le forze perdute ed ora sta benissimo e at-
tende alle faccende di casa meglio di prima. Da
parte mia sono ben felice di compiere la mia pro-
me:!1118 - e von:ei, con l'aiuto di S. Giovanni Bosco
- continuare in questo cnro obbligo almeno poc
venti anni ancora.
Tromtllo (Pauia), 23 marzo c937.
CA.ROANA EooAROO.
Guarita da bron~po/monite capillare. - Adem-
piamo alla promessa fatta nello scorso mese di feb-
braio dW"ante la malattia della nostra nipotina Gio-
vanna di 9 anni. Verso la metà del mese suddetto,
in seguito a forte raffreddore, essa fu presa da febbri
altissime e i medici chiamati dichiararono trattarsi
cli bronco-polmonite capillare. La malattia si mani-
festò subito m()lto grave. La febbre sempre altissima

3.2 Page 22

▲back to top


faceva temere che la picco!; non l'a,nbbc potuta le suore deU'A,iilo oondl.lSl<Ct'O in chiesa tutti i bam-
supentrc. Nel dolore jfnlndlll1nmo ci rivolgemmo con bini. Gesù SacnunenU\\to ,_; compiacque dell'inno-
viva fede a Don Bosco Santo e alla Madonna ini- Cètlz.l di q uei piC()(>li ,mgiolett1 e volle: premiare
zinndo la novena, facendo offerte, preghiere sp<.'C1ali, la fiducia, posta da me e dai miei famili,tri nella
npphcazione di sante messe e<:c. Al quarto giomo potente intercessione della i<ua celeste Madre e di
della novena, la febbre cominciò a durunu1rc e, su- San G10. Bosco. Cominciò subito un lei,.'J{cro miglio-
paata la crisi più acuta, la malattia entrò nel suo ramenlo coronato prClit.O da complctll i.•uarigione.
corso nonnale srnu più dare apprenswni. Venti Maria Au~. e il nc,,.tTO Santo mi c.onccdano 4.ncora
f!iomi dopo La cara Giown11.11. lasciava 11 letto in via la l!T3zi11 cu fare crescere buoni e sanli i miei bam-
di com1>lcta guarigione ed ora gode perfetta salute. biai.
C:a/14,W, 2.7 gennaio 1c)38-X:V.
R. e C. PONJ:1'1,1.
Caslino d'Erba, 5-11 -1937.
l\\lASSARI G IOVANNA.
Gwmro da ascesso 111nli,:110. - l\\lio fiir!io cm stato
St•tn/14rn 6<011giurn((l. - :-.:el novembre dd 1936,
anaccato da una sp<.-cie di a.'ICCsso m:,ligno progres- a mia nipote J\\,laria, in se~jto ad una caduta, si
sivo al ginocchio dcttro. Vedendo eh,: il male. si manifrstò una febbre lr.ll?liarda. Il dottore dubitò
façcva bcmpre più doloroso cd ~teso, abbiame> fatto tratmrsi di lesione intcm:i e in seguito, "<"dti,do inu-
ric:orsn a un vnlenk mcdu;o, 11 quak pcruhro non tili le cure ordinnte, con~i~liò il tra.1porto dell'in-
se>lo non riusci. u guarirlo, ma, dope> ovcrlo OJ)llrlltO fermo all'Ospedale d1 Thic-nc per sottoporla ai ragqi.
per ben sci volte, ridu"-~C il malato in condizioni Risultò leso il rene destro. Du.bilando di doverla
Pewliori d1 prima. Allora nbbiamo fatto ricorso alla poi operare, le ordinò una cura e riposo n~soluto.
interct-sscionc della :'\\tadonna Ausiliatrice e di San Dopo 110le quattro ore l,1 ;'\\I.lria era gi/1 di ruorno in
Giownni Bosco. li màlato ~uhito cominciò a mi~lio- famiglia; ma durante la sua permnnenz.a All'ospedale
mrc: tre dèlle sei fcritc, 5j sono già cicn1rinntc ed io l'avevo posta souo la potente interct."!sionl' di Dun
il miglioramento pmgredbce 11 ~'ista d'occhio, set123 Bosco Santo che m m,,do inaspettato mi esaudl e
altre cure dei dottor-i.
con~olò.
Picn,1 di ricono..cen7.'l ,m·io offerta.
Mia nipote non ebbe più biso_gn1> di ne11Num1 cura,
r
lt11pum (Encantado) Rio Grande do S,J (Brani),
22-\\'ll-1936.
f1·bbrc e dolori scompnrvero rapidnmentc. Tenne il
lcno alcuni giorni piu per precauzione che per bi-
aol{llo e poi si alzb complctaml!nte guarita.
As'SA GM..ATl'O.
Gr11-i~ Don Bosro! - L.1 capsula d1 un dente,
Za111', n-lI-1937.
CosrA TERliSA..
..
cedendo a poco a poco, ave,-a ta11:hata In p;cnp;1va,
G11aril(ione prodixiosa. - Mio fi1:dio Terc,iio di
provoc,1ndo lo ~ti.110 suppurati\\'O dellu mnRcclln ad anni 20, il 26 novcmbie 1936 veniva colpilo da ap-
un moo nipotino dt 11 anni.
pendicite acuta. Dopo una settim,1n;1 di cura, il
Fu n~-c,-ssaria un ',nc,-,one; qu.csm provocò una medico curante cnn..~i1<lin"a Ji traspt,rtl\\r<' l'ammalato
i.:rribile emofilia ribdle ad una infiniu, di inie,:ioni ndl.1 casa di curn di ,\\lb.,, per essere wuuposto ad
gel,11inuqe e coa11:ulanti, ribelle perfino al tampona- una urt:cnte e diffii;ile operazione.
mento.
)o e la mia fanu~hn c1 rivoll(cmmo, allora con tutto
Per far cessare lo slUto ,uppurati\\O fu necessario il fervore dell'animo a Maria Au,iliatricc e al caro
l'es1n1zione del dente, estrazione pericolo~1ssima in Santo D . Bosco impctmndo il buon esito dell'ope-
quunto che i medici tcmcvano che s1 npr~st• un razione.
altro •bocco all'emofi11a, che oramai aveva ridotto
L'ottimo prof. Offn:dun1 d'uoien>'.1& si prc,1tò al-
11 bambino agli estremi. Pn.1{31 con fenorc· D. Bosco l'atto operatorio, d,~pcrnndo tuttavia della riuscita
S.1n10, 11pplicando ~ulla parte ma!ara un.i reliquia e, quando vide l'appcndic1tc perfomta e ll<'l'nmonosa.
con 11rand1ssinlJl nostra gmi,1, e con stu1,-11·<' dei me- Molto pus usci dalla ferita operatoria per 15 ioomi.
dici, non una ~ccin d1 ijangue \\'enne fuori, nè della M,1 proprio qllRf\\do ~lln"mo per perd,:n: Ol{ni spe-
vt!cchiu, nè della nuovn ferita. La galV1.1no caustica ranza di miglioramento, Ju Dtrettnce c.h:llu Clinica
,ri/1 premi., mm fu nCCC$.s.uia..
poncva fm le mani dt·I pnve-ro infermo, che ad alta
<.:ol cuore pieno di fo,le e riconoscente, in,·io una V<Ke implorava aiuto da D-0n Bo,,-c.o, una rdiquia del
tenue offerta.
Sant<, r..:-111tlumtrrtìs. Da qucll'i'<tantc, ~•in,ziò un
PACP.-nso CAnR1SA.
~v~ro miglioram11nto che si accentuò fino ii11a gua-
rigione.
Gunr1ta da bronco-polmflmU. - Kc):?h ulumi giomi
Con profonda irn1rnudine.
di mari.o dello ~corsu anno fui a..~salita d11 un forte
dolore al fianco dc.,tro e da temperatura elevata.
Cessale, 2.5-l-1937 <.:mm EN1uco e film.a.
Il douorc, ~ubito accor110, dichiarò n-,ma1111 d1 febbre
Tu f'r0t·e dcll'i11t, rrusit>m• di S. Gio. Bo,ro. -
reumatica; m.a dopo due giorni comparve tu bronco- Un'improvvisa disw,v.iil a,·c,. ndot10 in fin di vita
polmonite. C'era bc-n po.:.i •peranza di imperare la una persona a mr cura. Iniziata una no\\·cn.1 al caro
cri~i.
Don Bosco, si otccnnc un notevole miJ?linramemo
Vn,tnmcnte alla mia famiglia, po~i 01,rni fiducia seguito da per-fetta iru,1rilrione.
nella potente interc<•s~ione di Maria Aus. e di Don
ti m,o Ninuccio di () anni s'nmm11lò imprnvYisa-
Bo~co Santo. Mio mai ilo mi fece dare unu bcncdi- mcntc: la temperatura 11all a 409 e, dopo duc me:si di
;mmc colla reliquia tld ~1,nto e nello stc.•~o tempo
--- - frbbre mclitense, ribelle ad ogru cu1a, cun\\lnciò a

3.3 Page 23

▲back to top


migliorare so.o per intercessione di Don Bosco Santo.
Il piccolo ~veva appena riacquistata la primiera
salute, quando un giorno, giocando con altri ra-
gazzi, fu colpito al ginocchio destro da una sassata.
Pareva cosa da nulla, e invece, dopo due giorni, si
sviluppò una sinovite. Da pe.rsona amica ebbi una
reliquia di San Gfo. Bosco che applicai alla parte
maiala. Iniziai una fervorosa novena e fui ancora
esaudita colla completa guarigione del figlio.
Riconoscente accludo piccolo obolo ed attendo
dalla bontà del Santo altre grazie.
Barcellona Pozzo di Gotto, 18-l-1937.
SINDONI ANNA in CAMPO.
Guarito da otiu. - Da parecchie settimane avevo
il mio piccolo bimbo Lino malato di otite. Il medico
curante fece tutto ciò che seppe attorno all'orecchio,
e quando non seppe più che forci, ci disse di portare
venne investito da un autocarro che lo rovesciò e
trascinò per parecchi metri, sconquassandolo nitro
ma lasciando incolumi i due uomini. A quanti videro
parve un vero miracolo.
Pochi mesi or sono, il mio nipotino Bossi Vittorio
di quattro anni stava giocando sul marciapiede della
casa; ad un tratto, forse per prendere un giocattolo
sfuggitogli di mano, corse all'impensata in otezzo
allo stradale e si trovò trn un'auto e una motocicletta,
in grave pericolo di un investimento. Grazie a Dio,
la ruota della motocicletta, rasentandogli il piede,
gli produsse soltanto una leggera ferita, che in pochi
giorni si rimarginò.
Lo ste.'!sO bambino, pochi giorni dopo, fece una
grave çaduta: ferendosi l'occhio destro, si ceme,-n
che lo dovesse perdere. Invece, !fU8rita la ferita,
l'occhio comparve al tutto nonna.le.
Una nera calunnia venne a turbare la pace nelle
La lira mensile.
Avete risparmiato la lira mensile pei lavori 'del Santuan·o?
Le grandi colonne.
Chi può sottoscrivere qualcuna delle grandi colonne e lesene da L. 12.000?
Uniamo il modulo del nostro conto corrente percliè sia più agevole
inviare le offerte al Rettor Maggiore.
il bimbo da uno specialista. lo ern addoloratissima,
pel timore di un'operazione, qullndo fui consigliata
di chiedere la guarigione del bimbo, mediante l'in-
tercessione di San Giovanni Bosco. Con viva fede,
io chiesi la guarigione, senza operazione, promisi
un'offerta per le Opere di Don Bosco, e la mia
iSCTizione fra le Cooperatrici salesiane.
Subito, dallo stesso giorno, si notò nel bimbo un
sensibile miglioramlllltO, che progrcd\\ sino a guari-
gione completa. .:--:on ci fu più bisogno di portarlo
dallo specialista. $. Giovanni Dosco fece tutto bene,
giacchè, oltre alla guarigione dell'orecchio, riacquistò
le forze e l'appetito che più non aveva, ed incominciò
anche a cammina.re da speditamente, cosa che
prima non faceva ancora.
Riconoscentis.5ima a S. Giovanni Bosco, per questa
bella grazia che mi ha ottenuta dal buon Dio, in,•io
l'offertll promessa e desidero essere inscritta fra le
Cooperatrici salesiane.
Frat::t"one Cappella del Bosro - Cavour (Torino).
MAftDRRRITA DEPB1'RIS.
Tre grazie. - Nel Ichbraio del 1936 un mio ni-
pote d'anni 36 con un suo compagno di 31 amù
d'età, si misero in vinggio, sopra un camioncino per
- - i loro a:ffari. Ma ad uno svolto il piccolo camion
due famiglie dei miei nipoti. Le raccomandai subito
a Maria S$. Ausiliatrice e a $, Giovanni Bosco,
colla novena, e, dopo un mese circa di inquietudini,
tutto si accomodò.
Questa e le altre grazie surriferite io le attribuisco
all'intercessione di Maria Aus. e di S. Giovanni
Bosco che continuamente invoco per me e pci miei
cari.
1\\1arzano, 18-z-1937. CAROLINA MORONI.
G11.an'to da linfoadn11le. - Con molto ritardo
vengo per sciojl"liere una promessa fatta mesi ad-
dietro a S. Giovanni Bosco, per una grazia ricevuta.
Il settembre 1936 fui ricoverato all'ospedale
militare di Jecamerè (Eritrea) per w1a linfoadenite
accentuata, causaw da piodermite agli arti inferiori.
La linfoadenite mi dava dolori atroci - per quanto
saltuari - e, non ,,edendo la possibilità di una be-
nigna risoluzione, il medico curante decise di prati-
care una incisione che, se pur semplice, non si pro-
s;1ettava certamente priva di dolore.
Allora mi rivolsi con vivn fiducia a S. Giovanni
Bosco promettendogli una modesta offerta e la pub-
blicazione della grazia, se mi avesse fatto guarire
sen7,o l'intervento operatorio.
Ai primi del mese successivo il turgore prodotto

3.4 Page 24

▲back to top


dalla linfoadenite era in notevolissima dim in uzione.
Anzi, una puntura esplorativn confermò al medico
curante la completa asse11Z11 di infezione nella re-
wone inguinale sinistra che era intercssaro dal male.
ln\\·io, a mezzo vaglia, una prima somma, con la
promes$a di altra offerta per una gr.12ia che attendo
fiduciosamente.
Altanmra (Bari), li zr-2-37-XV.
GIUSEPPE CALDERAZZO.
Ortiene impiego. - Con viva fede e colla ccrtez?A
di essere esaudita mi u.ffiùai a S. Giovanni Bosco
per riavere un impiego a Xa-poli, ed ho ottenuto
pi,1 di quanto aspiravo.
Con cuore riconoscente invio la mia modesta of-
ferta per le Opere Salesiane.
N(l/)flli, 24-2-37-XV.
OLGA GAY.
Evita l'opc:ra::rione. - Affetto da calcolosi renale,
nel dicémhre 1936 mi tro\\'avo in condizioni tali da
dover subire un arto operatorio poco facile. 1\\li ri-
volsi con gronde fede all'intercessione di S. G. !losco
e del suo successore Don Rua, e non soltanto ottenni
la grazia di evitare l'op1m1zione, rua anche la guari-
g,one ll1 brevissimo tempo.
Torino, 21-2-37-XV.
BE:RRUTI Pnmo.
Guarito da gr,we emoxlobimiria. - Verso In fine
d, gennaio u. s. fui cluamata telegraficamente a
Roma da un mio figlio ili a:nni 28, prcsu gih dn in-
fluenza e poi, da tre fliomi, colpito da grave emoglo-
binuria, ca1.1,sata ,falla somministrazione di un me-
dicinale.
li ca~o. a jriudizio dei medici, che pur facevano
tutti gli sforz.i per salvarlo, era dispe1 ato.
lo mi trovavo oltremodo costernata, anche per la
lontananzu dalla famiglia. ]\\[i rivolsi allora a S. Giov.
Bosco, di cui io e i miei figli (e..-.:-allievi) siamo stati
sempre devoti, e gli chiesi con viva Iede In grazia
della guarigione, proml>ltendo anche uno offerta e
In pubbljcazione della gmz' a.
Prega,·o con viva fede e facevo pregare anche altri
n tale scQpo. E D. Bosco mi esaudì. Dopo tre giorni
di ansie continue, proprio il 31 gennaio, festll di
D. Bosco, mio figlio si trovava fuori pericolo; tanto
ch'io potei recarmi alla Basilica del S. Cuore, in
via i\\farsala, a riogr:u;ian: il Santo e ad invocare su
dj me e della m;a famiglia la sua prott'zione.
Mio figlio ora è ritornato sanu, come prima. Ed
io, pieno l'animo di riconoscenza, sciolgo la n1in pro-
messa mandando un'offerta, cui scg1.ùanno altre
dei miei figli, tutti grati a D. Bosco che veglia su di
noi.
BQrre/1.o Bdp~so (Catani:i)
26 febbraio 1937.
GRA7.M l\\lARTL>.:ENz-Ro:1,mo.
Guarita da pol111011ite.. - Il 6 gennaio u. s. mi
ammalai di un'influcn?.a che, sulle prime, sembrò
li,w:era, ma in seguito prese a preoccuparci per sene
complicazioni polmo nari. Sgon1cnta al pensiero dei
m,ci quattro bambini, e temendo le conselllJenze di
una lunga malattia, mi rivolsi fiduciosamente a
S. G1ovnnni Bosco nffinchè mi ottenes~e C!>n JVlaria
SS.ma Aus iliatrice dal Signore una rapida guari-
gione. Iniziai, a tal fine, la novena da Lui consigliata.
Trascorsero giorni di angosciose alternative; ma alla
fine della novena, giorno di sabato, a gloria della
lvladonna, la febbre cessò ed io mi avviai alla gua-
rijrione.
Piena di gratitudine verso la Madonna SS.mn e
S. Giovanni Bosco - dal quale imploro la costante
protezione per mc e per rntti i miei cari invio
l'obolo promesso e la relazione della grazia.
Mistretla , 1-II1- 1937.
MARIA A.'JNA COCILOVO PAGWARO.
Felice ritorno. - San Giovann i Bo,;co mi ha fatto
la ~zia tanto ardentemente sospirata e per la quale
ho invocato con tanta feqe il suo aiuto.
Mio fi!{lio capitano è n tomato defini.tivamente
dall'Africa Orientale e, nonostante i tanti pericolosi
combattimenti a cui ha preso parte e gli strapaz?.i
subiti è in ottime condizioni di salute.
Adempio subito la promessa fatta a g.loria di San
Giovanni Bo~co e per animare altri devoti a confidare
n el suo \\"alido patrocinio.
Acqui, 26 gennaio 1937.
CARLA BRUNT.
NECROLOGIO
Salesiani defunti:
BIANCO D. ER,l1ENEGJLDO, sae. dn CostigHole
d"A~ti (AJe.,.~andria), t a Ca.sale Monferrato (AlèS~anJria)
il 30-lll-1937 a, 68 anni di e1à.
Fu accolto ali O.ratorio ancora da Dnn Oo•C<> e godem,,
fanciullo, le predllc?.ioni dd 5anto. Sacerdote pio e ze-
lnnte, fu direttore dell'Opera Sntesittn:i o Trino Vercel-
lese e<l a Casale Monferrato, cnro a tutti per la sutt bontà
pntriarcale e mòlw r ,cerca.to pel saaro min,stcro.
JADOUL D. PRUDENTE, sac. da R. Georges-1e7.-
Hu>· (Delglo), t a Grand-llallew: (Bell?io) il 16-l-1<}37
a 68 anni di et.è.
PlA D. T0.'1!\\ILISO, sac. da Vnlenza (Spoip\\à), t a
Iodanza (Equatore) il rz-XU-193~ a 61 anni Ji età.
ARNOLDI SIMONE. coad. da Rovò (Trento), t o
Torino (1st. Cnrd. Richelmy) il 3-ll-1937 a 68 anni d, etii.
SARKJS D. PIETRO, ~ac. da .·\\kura (Libano), t a
Betlemme (Palestina) il 20-Il-1937 a 67 anni di e·à.
COZZO GIOVANNI, eh. da Dogliw,i (Cune<>), t o
Piossasco (Torino) il 25-l-1937 a u anni di e•à.
BASSANJ CESARE, eh. da L,urago d'Erbn (Como),
t n Novara il 25-ll-1937 a 40 anni di età.
CORTASS.11 EUGENIO. eh. Ja Camt.~ltllola (Tonno),
t S. Gabriele (Bra.~ile) il 17-Xl-11136 a -z7 anni di età.
ll-lASS/IIU ET1'0UE, coad. da Bagnaca,·allo (Ra-
venna), t a Roma (S. C.) il 19-11-1937 a 55 Mni di età.
URDANOW!CZ ADALBERTO, coaJ. da Horberni
(Polonia), t a Recife, Pcrnambuco (Urasilo) H 4-l-1937
a 67 anni di crà.
CROSTO D. GJO. BATTJSTA, sac . da Trino (Ver-
velli), t n Pisa il 3-Xll-1936 a 58 anni di età.
ROTA ANGELO, coad. eia l\\lirabetlo Monf. (Ales-
snnddn), t a Tnrino (Astanteria Martini) il 2!1-IIJ-1937
a 42 anni di età.
Co o perator i d e fu n ti:
Nobil~ iWARl.11 DEI CONTI DELLA CfilES.4 Di
CERV/GNASCO deceduta a Salu,:,:o nei primi di aprile
u. s. era na.ta in quella città nel 1865. :S:obilç: di snn11ue
- qunnco umile nel ~uo benevolo e nchietto trarro cste-
143

3.5 Page 25

▲back to top


riore, era più nobile ancora per saldcua di fede cristiana, Viuh11 (Aosta) - Felicetti D. Loreruo, Predano (Trento)
per virtù e semplicità di ,,jca, pel suo apostolato di bene. - Flavia Fodo Vedova Chiappa, Tori110 - Fontana Gi o-
Cooperotricc salesiana ammira,·a e aiuta,,. le opere di vannina Vcd. Decca, Vero/on,.ot•n (Brescia) - Fraipont
S. Giovanni Bosco. Era com•inta e fervida nnimatrice Crepas Gmeora, Spin•fla ,Uw<'t11(0 (Alessandda) - G:i-
del 1truppo di coloro che prepara,-.mo l'nndata dei sale- butti Matilde Ved. Te7.7,olo, Castel/mo Moli110 (Asti) -
siani anche a Salu,:zo. Aveva mostrato in di\\·ersi modi Galletta Raimondo, Fogli,;:,o (Torino) - Gh,sìo D. Fran-
il proposito di provvedere all'erigenda cos~ione del- cesco, Ca,algiate (:,;'o,-ara) - Guadin Luigia, SO<nJe (Ve-
l'oratorio salesiano nella sua città, quando improvvisa ed rona) - lsepponi Giacomo fu Paolo, .ifo111111ciata (Sviz-
ina.spettnta mortè la tolse dopo solo du_e giorni di gra,-is- zera) - Karusin Nov. Avv. Ambrogio, Put(1111m10 (Bari)
sinla fulminante malnttia. Iddio ricompensi la sua gene- - Lanzone Giovanni, Mo111iul/a ,I'Alba (Cuneo) - Lom-
rO$a intenzione.
Mom. ALFREDO MIONINft a Perugia il 25-III-u. •·
a 72 anni di età. Direttore diocesnno dei Cooperatori,
,·olle l'Opera salesiana in Perugia nel popolnso quartiere
di Borl{o Snnt'Angelo e l'assistette affettuosamente nel
pro!!ressivo sYiluppo, fiero sempre di aver aperto Jn strada
e d'aver accolto personalmente i primi fii:li d1 Don Bosco.
La pietà profonda e la bontà del cuore profuse nel sacro
ministero per qu~i cinquant'nnni specialmente nell'O-
spizio delle Piccole Suore dei Poveri e nelle Carceri, nella
predilezione degli umili e dei fanciulli che gli correvano
ir1contro per le •trade con tuna confidenza. Si spense
nlla ,,igilia della sua :\\Tessa d'Oro, per rare il giubileo
sacerdotale in Paradiso. Lo raccomandiamo caldnmente
ai comuni suffl'àgi.
Soc. Prof. EDO:IRDO BOTTJGLJERO t a Portici
(Napoli) il 16-JIT-u s. a 73 anni di ed. Valentissimo
bardi Antonio, ln~ino (Brescia) - Lombardo Suor Le-
ci~ia, Palemw l\\,Jnndruzzato Maria, CaJr110la di Cnrt11rn
(Padova) - Marchi Amedeo, Pado,·a - Marchisio.Mit.:hele,
Bot•es {Cuneo) - l\\larengo Lorenzo, Chiat·ari (Geno,-n.)
- l\\lariano Giacomo, Villar,ova d'Asti (Asri) - l\\larini
Amalia, Crl,piero (Macerata) - Mattiolj Teresn, Crl!Val-
corr (13oloRna) - l\\1a«zoni Domenico, B,e.,cia - i\\lTezzetta
Davide. Parma - Muratore Ottavio 1n Blencio, Castelletto
.Molino (Asti) - Obert ;\\,laria Trcves, Momiiovc (Aosta)
- Oddo Luigi fu G. Ranista, Tot'O S. Gia(om.a (Sawna)
- Omodei Luigi, S. Damiano d'Asti (Asti) - J>agnni An-
11010, .1\\1ortara (Pn,•ia) - Panella Angela, Valra,-;,,a (\\'i-
c:ru,za) - Pane!la Caterina di Angèlo, Valrot·ina (Vicenza)
- Pasino D. Secondo, Casteflazzo (A.lèsMnéidn) - l'e-
drocchi Teodolinda, Clruo11e (Bergamo) - Pelle!!Tini Enri-
chetrn Ved. Ba11hino,
Lombordo (Bergamo)
Ge110<JO -
- Pi.stoin
PAial\\b'lelnritoR, auch~eclee,
Romn110
- Priori
Elvira, Cremo11a - Rapetti Carissill\\a, Srt1lrtta Uzzon,
cultore cL musica sacra, aulore di numerose e lodate com-
p0sizion1, dcdid1 la sua vita alla diffusione della mmica
sacra neU'halio Meridionale. Fu ammiratore e b.,nefat-
tore dell"Opera Sale•1ana.
(Cur.eo) - Rondini D. Francesco - Rpta D. ,\\nselmo,
Bed,;l,ra (8eJ1larno) - S,ppa Maddalena n. Nibb,olo,
iH11rismgo_(Alessondria) - Sartori Teresa, 1Ualn (Vieenza)
- Scolaro Vìncen,.a - Scordino Giusepp·na, Ca/fa1frro11e
Comm. At•t,. LUJGI SA!,V/ t a Ilergamo il 28-IIl-u.
s. a 9a anni di erà, tutn Sf'esi, col vigore di unu vira senza
macchia, nell'es,,rcizlo della c,Jrità secondo il mauimo
precetto del Vanj!elO, con spirito <:ristiano, nel silenzio.
Prof. CASTELLI ROMUÀLDO t a Fabriano (An-
cona) il 31-l-u. s, a 6o .anni di età. Divotissimo di Don
11-0sco, promo$se il culto dì,! Samo con anunirabile fer-
f/Jre, speci,ilmente nella parrocchia di S. Agostino, sob-
barcandosi anche a spesa e sacrifici non lic,·i per accre-
•cervi splendore e divozio11e. Modello di cattolico e d'in-
segnante riful•e per pieùi e per bontà di cuore.
(Catania) - Spadone Albm11, Vigrio/e Barbera (Alessandria)
- SperanzÙ1i Anita, ,Wm,ttn·a - Spugnini Can. Ermanno,
Urbi110 (P'1S:tro) - Tarenqhi Rosa, 1\\ifon-::a (l\\ tilano) -
Totaro Giovanni, .'1a11fredo11ia (Foggia) - Tunzi Santinn,
Loda110 (Sviz1.eni) - Valenti Maria di Giu•., Campobtl/11
di Ma::ara (Trarcani) - Valenrini Caterina. Pesarn Va-
noli Giovanni, Carda110 al Campo (Milano) - Viscn11ni
Evangelina, ll1a11wra - Visonò Giovanni, Max/io di Sopra
(Vìcenzn) - V<1Jrn Giovanni, B&rl(omancro (:-ro,-u.ra\\ •
Zannonc Giuseppina, Rwa (Genova) - Zeni Teresa. - Zin
Ortensio \\led. Bis.sia Fri11her10, Vicewra - 7.-0ni Rosina,
Zia110 (Trento) • Barbieri I.,. ved. Greg11io, Nou, LiRure
Vo11 A.NTONTO MARELI,I t a Sacconago di 8W110
Ars,zio il 13-lII-u. s. a 76 anni di età.
Allie,·o dell'Oratorio di Valdocco, /!Odette per quattro
Dilni la cure e la paternità del snnto Fondstore che non
dìmenricò mai più nei 34 nnni di ministero pastorale.
Apostolo delle vocazioni 111ccrdotali e r~igiQl>e, gioi,11
immensamente quando poteva avviare qualcuno alla
Socierà Salesiana.
(Aless,) - Bertina Giovanni, Maleuo (No,-arn) - Bianco
Luigi, Buronzo (Vercelli) - Bocca Giuseppe, Vig,•,,0110
(Pavia) - Bosci Sceresini Caterina,. Mo11tagna (Sondrio) •
CamnlaTata Suor Flnvia, Geraci Sicttlo (Palerino) - C.,.
stclletti Luigi, Caprino (Verana) - Cal'.ànht Giuseppe,
Traina (Enna) - Cecchclli CostllllZll, Gavig11a110 (Rieti)
Correnti Annina, CapactÙ/ (Salerno) - Crcu1z Barbara,
Perloz (Aostn) - De-Basri:mi Fortunato, c~sio lllaut•orr
(13elluno) - De Filippi Enrico, Rivoli (Torinò) - Dc•
Altri Cooperatori defunti:
Lillo Prof.ssa Severina, Bari - Dclsosso Stefano, Gm,i.
g,,ano (Rieti) - Dos,i Manilin, Tn-110 d'Isola (Bergamo) -
0..rbogni Luigi, Segrate (Milano) - Gasparoni Luigio
Alberhno Caron Antonietta - Arezzo March. Orazio, ved. Tornasi, Torubelt•idno (Vicen2a) - Girino Dome-
Palri-mo - Asward.i Clementina Ved. Costa, Tori110 - nica, Frassi,,eto Po (Alessandria) - Gua!fredo Giuseppe
Astorri Giannini Tecla, Roma - Baralis Ernesta, Ala- fu Pietro, Lrt ,'1011/. (Alessandria) • Labò Gigma in Va"e•
sm,dria - Barcelloni Nina, Be//11110 - Barni Emilia, S. Lo- S. Marit1 (Pavia) - Landi Severina, Roma - l,icini Am.~lia,
,m~o (Alessandria) - Beone Caterina, Sal,~~=o (Cuneo) Omrgo (TreviS,O) - l,qcu1elli Emilia di Enric(l, Terno
- Jlernardi ;\\,1., Fol/i11a (Treviso) - Bemucci Guglielmina d'hola (Bergamo) - Manna Rosina, At!nsa (Napoli) ·
Ved. Saltto, La Spe:ria - Bianchetto Caterina, Solll,ta Maya Lualùi L,ucia ved. Poliedri, T<(Jrù,o - l\\fola G. li.,
(Ao,ta) - Hidoli Cristoforo, Tromonti tli Sotto (Udine) - Conio (Imperia) - Me,rli Gaetano, Argc11tn (Ferrara) -
lllotto Teresa, Bidla {Vercelli) Bonato Doml!nko, lllalo Mombclli Carn1elìna, Varese - Moretti Giuseppe, Co.
(Vicenza) - 13onìn Giacomo - · Dosetti Mariella Berla, dng,lf (Treviso) - Murari Cav. Guglielmo,. Bari - Pa-
Mirabello (Alessandria) - BruRnol1 Antonio, Borgo Val sculli Comm. AvY, Raffaele., Bari - PnLrito Giuseppino
d1 Taro (Parma) - Cappella Anllelo, Caste/t1uow Don l\\1agriani, Biella (Vercelli) - &trucco R~ina. Tori110
BuKo (Asti) • Capro Giovanni, Spinetta (Al~s:;andrio) - Perif.'ll"lo Salvatore, Sapo/i - PiSàllo Pietro, a\\1011das (Ca-
Casara Giuseppina, llfal<> (Vicenza) - Casec Gilda, Caoria gliari) Rnpalino Teresa, Diano d'Alba (Cuneo) - R1!.a,io
('l'rento) - Castelli Prof. Romualdo, Fabriano (Ancona) Giuseppinu, Ca,1iglio11e Torill. (Tocino) - Rosa Paola,
- Castello Forturutto, l,a Sp,:ria Cenni Batrista, Dri- Torino - Ruffinatti Adele, Orbauano (Torino) - Sobau:IU
gna110 Gera d'Addll (Ber~mo) - Cornido Luca, Tra111011u Dott. Giuseppe, Bari - Sala Villa Rosa, Paloz-::o/1) ml-
di Sollo (Udine) - Oaddi :\\fons. Giacomo. Palermo - l'Oglio (Brescia) • Sesca Francesco, .M11ra:zzat10 (Cuneo)
Dago Ennelinda, Rimella (Ven:elli\\ - Dal Po2zolo D. Lu- - Tabusso Angela, Carig11a110 (Torino) - Tacagni Ales-
ciano: Malo (Virenz:a) - Dapelo Salvatore, G1111ot'll-Smt sandrina, S. P(ll)/o (Berl!8mO) - Taci Idn ,·ed. Ro"-\\Ì, Sa-
Pit'I' d'Are110 - Da Vià Cristina, VallMello (Belluno) - lassa (Aostn) - Tiberti Antonio, Pitfna (Imperia) - Toschi
Del Giudice Anna, Mo11Ucelio (Roma) - Oe Medici Mar- l\\lirina, J1,fod1ma - Vale11tini Bontempelli Cristma, l'ilo-
tino, Bri1(o (Cuneo) • Dc Paciani Pietro, Cit•idale del d,ma - Vercelli D. Carlo, Basso/o (Aosta) - Vincen«etti
Friuli (Udine) - De Stefam Maddalena, Verano - Dh•erio Maddalena, Lo11dra (Inghilterra) - Zaccoria Barberi•
De Antonis' Gìo,11nnina - Fagu Caterina Veci. Pasqua, Rosa., Turino.
- 144
Con permesso dell'Autorità l?ccleslastlca. - Direttore responilblle: D . GUIDO FAVINI
Torino Tipografia d ella. Socletà E ditrice Inte rnazional e, Carso R e1l na Mueberlta, 176.