Bollettino_Salesiano_197602


Bollettino_Salesiano_197602



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BOLLETTINO SALESIANO RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA
ANNO 1DD N. 2 - 15 GENNAIO 1971
Spedi:, In abb. post. - Gruppo 20 (70) • 2' quindicina
... Rendere i Cooperatori sempre piu coscienti della loro identità :
- che cosa Don Bosco ha voluto che essi fossero;
- che cosa la Chiesa vuole che essi siano;
- a quali impegni sono Invitati ...
MISSIONI
SALESIANE
1[75
CHE
...e che sembra voler sommergere
ogni resistenza di sani principi, la gen-
te cosiddetta 'benpensante' (e in essa
forse non pochi Cooperatori) è solita
prendere diversi atteggiamenti, il più
comune dei quali è quello di lamen-
tarsi, ricordàndo con nostalgia i tempi
passati, senz'altro secondo loro miglio-
ri dei presenti, sicuri che non torne-
ranno più. Tutto questo è comprensi-
bile, ma che costoro facciano qualche
cosa di buono per arginare l'avanzata
che lamentano, neppure per sogno.
Così la situazione peggiora, perchè il
continuo lamentarsi senza fare nulla
di costruttivo, crea scoraggiamento, de-
moralizza e semina la sfiducia in una
possibile ripresa.
Dinanzi ai delitti di ogni genere che
la cronaca riferisce, e che hanno come
protagonisti e vittime giovani e ra-
gazzi; di fronte alla disonestà profes-
sionale di persone in posti di respon-
sabilità; dinanzi alle sfacciate manife-
stazioni della pornografia, e, ancora,
DINANZI
AL MALE
AVANZA ...
dinanzi alla presunzione di alcune mi-
noranze di imporre la propria volontà,
le persone di cui sopra restano sbi-
gottite, smarrite e incapaci di reagire.
« Intanto non c'è più nulla da fare... ».
No, così non va bene. Questo atteg-
giamento non è da persone responsa-
bili, non è degno di chi si professa
credente e praticante, di chi è impe-
gnato, come è il caso di ogni vero Coo-
peratore salesiano. Bisogna scuotersi
e scuotere, rianimarsi e rianimare gli
altri; bisogna alzare la voce e interve-
nire con coraggio.
Tempo fa in una grande città furono
viste alcune persone appartenenti ad
organizzazione cattolica, protestare in
gruppo, in maniera garbata' ma risoluta
ed efficace, contro la proiezione di un
film apertamente osceno.
All'ingresso di una sala cinemato-
grafica pubblica un vistoso cartello,
preparato e sostenuto da loro, porta-
va questa frase: « Il film che andate
a vedere è indegno di persone civili
ed è finanziato dai denari del vostro
biglietto d'ingresso ».
Ogni tanto su qualcuna delle più
note riviste si può leggere qualche
coraggiosa « lettera al direttore » che
esprime dissenso aperto su giudizi
inaccettabili dal punto di vista morale,
espressi precedentemente dalla rivista
stessa, o forte riprovazione su avve-
nimenti biasimevoli.
E non ci accade mai di sentire per
la strada o in viaggio qualche persona
reagire alla bestemmia e al turpiloquio,
con fermezza e a voce alta?
Si tratta di modesti interventi, ma
validi a fare opinione pubblica e a di-
mostrare che non è vero poi che « tutti
fanno così... ». Ma chi vieta ai Coope-
ratori, e particolarmente ai loro diri-
genti, di compiere interventi più deci-
sivi nei punti vitali della società? Oggi
vi è bisogno di gente coraggiosa che
entri, per esempio, nel sindacato e si
batta per i diritti del lavoratore, ma
che lì difenda anche i principi cristia-
ni; che si renda candidata alla pub-
blica amministrazione per estrometter-
ne i corrotti e operare onestamente;
di insegnanti che nella scuola alzino
la voce per denunciare manipolazioni
e 'invasioni' illecite; di genitori che,
in gruppi sempre più compatti, reagi-
scano e dimostrino presso le autorità
preposte alla salute morale contro !'in-
quinamento perpetrato ai danni dei
loro figli.
Turto questo, e altro ancora, è pos-
sibile e necessario fare. Vedremmo al-
lora gli 'altri' abbassare le penne per-
ché <1 il coraggio dei cattivi è /atlo
della paura dei buoni», affermava
Don Bosco. Ma soprattutto respire-
remmo aria meno coinquinata, più sa-
lubre. Ecologia morale, appunto.
Non è tma meta da additare ad ogni
Cooperatore Salesiano?
PARTICOLARMENTE INDICATO PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALES IANI

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31 gennaio - Fer.ta di S. Giovanni Bosco
eco COME LO AMAVAN
IL COMPITO
DI STENDERE
IN BELLA
COPIA. ■ ■
LA STRENNA 1976 VISTA
DA UN ISPETTORE SALESIANO
Era Il giorno 29 gennaio 1888, antivigilia della morte di
Don Bosco. A Torino i Salesiani e i giovani del primo Ora-
torlo vivevano ore di trepidazione e di angoscia perchè
il loro buon Padre era ormai in procinto di lasciarli per
l'eternità. Polchè erano stati compiuti tutti i tentativi per
prolungare la vita al loro Padre, ma senza risultato, alcuni
tra i migliori giovani, e tra essi il futuro Servo di Dio
don Luigi Orione, nell'impeto della loro generosità si accor-
darono per un estremo tentativo: • Offriremo, si dissero,
la nostra vita al Signore, in cambio di quella di Don
Bosco •. Scrissero l'atto di quel singolare ed eroico con-
tratto e lo posero sotto il corporale durante la celebra-
zione di una Messa di propiziazione per Don Bosco ma-
lato. O Gesù Sacramentato, Maria SS, Ausiliatrice dei
Cristiani, San Francesco di Sales nostro Patrono, I poveri
sottoscritti , Dondina Pietro, Orione Luigi, Martinasso Gio-
vanni, Rossi Giuseppe, Ai merito Gabriele, Bertazzoni Augu-
sto, Sac. Gioacchino Berto, al fine di ottenere la conserva-
zione del loro amatissimo Padre e Superiore Don Bosco,
offrono in cambio la propria vita. Deh, vi supplichiamo,
degnatevi di gradire l 'offerta ed esaudirci •.
Il Signore non accolse l'offerta di quei cuori giovanili,
ardenti d'amore verso Chi aveva fatto loro da padre e da
maestro, e Il 31 gennaio Don Bosco mori.
• Nessuno ha amore più grande di quello che dà la
vita per i suoi fratelli (S. Giovanni). • Volete essere miei
amici?• chiedeva sovente Don Bosco ai suoi ragazzi; e
tanto solida diventava questa amicizia da condurre al punto
di offrire la vita l'un per l'altro.
Anche noi dovremmo dare la vita per Don Bosco, cioè
spenderla per la missione che ci ha affidato. Noi dobbia-
mo prendere il suo posto tra i giovani di oggi, consumare
2 la vita per loro. Cosi oggi si ama Don Bosco.
la STRENNA 1976 richiamandosi ad un nuovo anno cen-
tenario, quello della nascita dell'Associazione del Coope-
ratori Salesiani, ci esorta a conoscere, promuovere, ani-
mare, corresponsabilizzare I Cooperatori Salesiani, intui-
zione origina/e di D. Bosco per chiamare I secolari ad un
Impegno apostolico nella Chiesa •.
Alla parola di esortazione contenuta nella strenna
stessa, unisco la mia personale.
la nuova dimensione del Cooperatore, visto quale ele-
mento costitutivo della Famiglia Salesiana è tra le più
interessanti del Capitolo Generale Speciale dei Salesiani
nell'attuare l'ìnvito, ricevuto dal Concilio, di un redìtus
ad fontes •.
Ne consegue che- la Famiglia Salesiana senza i Coope-
ratori non sarebbe quella di Don Bosco. E' questione allora
di garantirci un'identità. la vita Salesiana dovrà pulsare
anche dentro questa componente vitale.
l e incomprensioni e le tentazioni di mortificare l'am-
pio respiro della geniale intuizione di Don Bosco, debbono
essere definitivamente superate. Ai suoi figli affidò, anche
in questo, il compito di stendere in bella copia, quelle
geoialità copiose, anticipatrici, appena da Lui tratteggiate.
Ora, se i Figli di Don Bosco non comprendessero que•
sta moderna figura di apostolato destinata a moltiplicare
un carisma, uno stile, un particolare tipo di azione e a
proiettare la nostra missione dove noi consacrati non
riusciamo a portarla, avremmo mutilato Don Bosco e sner-
vato l'Impulso vivificatore dello Spirito.
Di fronte a questa responsabilità che è di tutti, ogni
comunità in quest'anno, non mancherà di fare il massimo
sforzo per meglio conoscere, promuovere, animare, cor-
responsabilizzare i Cooperatori•, per dare così una rispo-
sta di fedeltà al nostro Fondatore...
Don Arturo Morlupl
Ispettore della 'Sicula'
(dal Notiziario dell'lspettoria sicula • Dic. 1975)

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NON SI PUÒ ESSERE
SIMULTANEAMENTE
CRISTIANI E
MARXISTI
L'ABORTO E' UN CRIMINE
1 Vescovi italiani, per mezzo accolto. Alludiamo, in particolare, a economici ed alla crisi dei valori mo•
di una importante Dichiara- quei gruppi di contestazione, operanti cali.
zione del Consiglio perma-
nente della loro Conferenza,
esprimono, con una chia-
rezza che non ammette equi-
voci, il loro insegnamento su
due punti di estrema attua-
lità. I Cooperatori ne fac-
ciano oggetlo di seria rifles-
sione.
ancora all'interno della comunità cri-
stiana che, seppure ridotti di numero
e cli entità, anzichè accogliere la gra-
zia dell'incontro fraterno, si sono irri-
giditi nel loro dissenso. Non ci limi-
tiamo a deplorare queste fratture, ma
rinnoviamo il gesto invitante della no-
stra fraternità, e per tutti invochiamo
la grazia cli un'aperta e sincera conver-
sione, che rinsaldi l'unità della Chiesa,
In questa prospettiva non possiamo
tacere la parola della fede cristiana,
che persino coloro i quali non credono
in Cristo aspettano da noi. La vera
giustizia sociale va perseguita con ogni
sforzo e solidale sacrificio; ma essa è
un valore indivisibile da tutti gli auten-
tici valori umani, i quali non si posso-
no difendere ed esaltare che nella loro
ordinata globalità.
Il Consiglio Permanente della Con-
ferenza Episcopale Italiana, riunito a
Roma per la sessione autunnale, men-
tre volge al termine la celebrazione
del Giubileo, esprime la riconoscenza
della Chiesa italiana al Santo Padre
per il suo straordinario magistero di
carità e di verità; rileva con gioia la
edificazione nella grazia di tutti colo-
ro che, in così grande numero, hanno
fuori dalla quale non può esserci nè
vita cristiana nè fecondità evangelica.
Nel contempo non possiamo non dif-
fidare i cristiani di buona volontà dal
seguire le devianti suggestioni di co-
loro che, sacerdoti o laici, continuano
a ferire la comunione organica e gerar-
chica, ponendosi in tal modo automa-
ticamente al di fuori della Chiesa indi-
visibile di Cristo.
La grazia della riconciliazione che
Per questo sentiamo il grave dovere
di coscienza, di fronte al popolo di
Dio e di fronte alla storia, di fare la
seguente dichiarazione, in comunione
profonda col Papa e in solidarietà epi-
scopale tra di noi.
1. • Uno dei principali motivi di ten-
sione in atto nella cattolicità, deriva
da una non retta interpretazione del
rapporto tra fede e prassi politica.
rinvigorito la propria fede specialmen- deriva dal mistero pasquale del Signore, Nelle contraddizioni fra tante ideo-
te nel pellegrinaggio a Roma, auspi- oltre a ravvivare la Chiesa, tende a logie e movimenti storici da esse deri-
cando un rinnovamento nelle nostre dare anche un nuovo volto al mondo, vanti, solo una vera originalità cristia-
comunità ed un più vigoroso impegno promuovendo l'uomo secondo tutta na, che sia autenticata nella Chiesa
di vita cristiana.
l'ampiezza del piano cli Dio. P er que- :rlla luce del magistero dei Pastori, può
A fronte della meravigliosa testimo-
nianza di unirà del popolo di Dio, dob-
biamo dolorosamente constatare come
purtroppo il dono della riconciliazione
sto dobbiamo e vogliamo innanzitutto
partecipare alla difficile situazione del
nostro Paese, condividendo le soffe..
renze dei più umili, dei più poveri, dei
garantire il responsabile apporto dei
cattolici a sostegno della giustizia e
dei diritti inalienabili della libertà reli-
giosa e civile.
non è stato da tutti generosamente disoccupati, dei più esposti ai disagi « Il cristia~o - dice l'« Octogesima 3

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L'ARTICOLO
DEL
NUOV
REGOLAMENTO
VA ATTUATO
Occorre una sollecita
opera di
sensibilizzazione
in tutti i Centri
AU'lnlzlo dJ quest'anno, ed ln prepa-
razione dell'XI ConslglJo NazionaJe che
si svolg-erà nel &lorni 24 e 25 gen-
naio 1976, non è fuor dJ luogo ripren-
dere il discorso sul Onanriaro.,nlo del-
l'Associazione, anche alla luce del
dsultatl dell'anno che si è concluso.
Diciamo subilo che I contributi Uberl
pervenuti all'Ufficio nazionale sono
stati lnslgnlflcantl; solo aJcunl Centri
banno adempiuto a1 deliberato del X
CN ed attualo, quindi, l'ari. 32 del
Nuovo Regolamento. Percbè dJ questo
sJ tratta. Il NR va esperimentato inte-
gralmente in tutti l suoi articolJ, sia
che riguardino gli o.rientamenti forma-
tivi, sia che si riferiscano agli aspeul
organJnath1, da studiare e da attuare
ln modo organico e globale, ln vista del
fini dell'Associazione e dei campi della
mlsslone salesiana, enucleati nell'art. 8.
Una particolare sensibilizzazione al
senso di corresponsabllltà, affermato
negli articoli I 1 e 12, dovrebbe far su-
perare le eventuali remore che possono
ancora sussistere nell'attuazione consa-
pevole e serena del finanziamento. Se
solo pensassimo alla strada che abbia-
mo percorso Insieme in questi ultimi
annJ, agli argomenti che abbiamo trai•
tato, al temi che abbiamo studiato. Se
solo ricordassimo quante volte abbia-
mo parlato e discusso sulla maturità
dei laici nella Chiesa e quante volte
abbiamo i-lvendlcato il nostro Impegno
e la nostra autonomia decisionale ed
organizzativa nella vita dell'Associazio-
ne. Se solo riflettessimo che, se slamo
Cooperatori salesiani, l'Associazione è
nostra e non del Salesiani. Appartenia-
mo alla Famiglia salesiana per origine,
per vocazJOille, per stile, per destinazio-
ne di apostolato, ma slamo distinti dal-
la Congregazione salesiana. Questo dob-
biamo capirlo, e da soli, senza che il
Delegato cJ sollecltl o ce lo ricordi.
Quando, ln vista del prossimo Capl-
1010 Generale della Congregazione sa-
lesiana, saremo cblaniatl a dare il no-
slro giudizio, a fol"mulare le nostre
osservazioni sul NR, diremo forse che
non slamo stati capaci dl esperimen-
tare un articolo che compendia la no-
Slra presa di coscienza del senso di re-
sponsabllltà, la nostra conseguila ma-
turità di Cooperatori, la partecipazione
diretta alla vita della nos tra Associa-
zione?
Questo discorso, promosso dal Con-
siglio locale, deve essere fatto ln tutti
i Centri. Occorre promuovere una va-
sta, capillare e sollecita opera di sensi-
bilizzazione presso tutti I Cooperatori,
In modo che anche su questo delicato,
da alcuni chiamato • penoso •• argo-
menlo cl si comporti da Cooperatori
coscienti e responsabili, convinti del-
l'appartenenza ad una Associazione che
- ripetiamo - vogliamo nostra ed apo-
stolicamente efflclenle, mediante la no-
stra partecipazlOille ed Il nostro valido
sostegno.
Salvatore DI TOMMASO
della Giunta esecutiva
del Cons. naz,le
N.B. - Rimandiamo al Bollelli.110 Sa-
lesiano per Dirigenti del marzo 1975,
pag. 42, per quanto riguarda l'attua-
zione pratica dell'articolo 32.
aduenie11s ~ - che vuol vivere la sua
fede in un'azione politica intesa come
servizio, non può, senza conrraddirsi,
dare la propria adesione a sistemi ideo-
logici che oppongono radicalmente
o su punri sostanziali alla sua fede e
alla sua concezione dell'uomo» (Il. 26).
Fra tali sistemi, sono certamente da
annoverare quelli che si ispirano a
ideologie totalitarie, radicali o laiciste
e quelli che professano una visione
materialista e atea della vita. E' quin-
di incompatibile con la professione di
fede cristiana l'adesione o il sostegno
a quei movimenti che, sia pure in for-
me diverse, si fondano sul marxismo,
il quale nel nostro Paese continua ad
avere la sua più piena espressione nel
comunismo, già operante fra noi anche
a livello culturale e amministrativo.
Anche se tali movimenti e dottrine
4 propugnano ideali umani apprezza-
bili, e affermano di voler affrontare
problemi di urgente necessità, tullavia,
poichè disanendono i valori primari,
riguardanti la visione integrale dell'uo-
mo, della sua storia e del suo rapporto
con Dio, mancano di vera credibilità
e conducono inevitabilmente ad altre
forme di schiavitù, che a noi sembra-
no già parzialmente in an~ nello stesso
nostro Paese.
Non si può essere simultaneamente
cristiani e marxisti.
È l'ora, invece, della coerenza, del-
la fedeltà e di quel responsabile di-
scernimento cristiano, che soprattutto
nei momenti pi~ impegnativi deve mi-
surarsi nella fede dellé Chiesa.
2. - Nel contesto di una situazione
sociale complessa e difficile, caraueriz-
zata spesso dallo smarrimento del sen-
so morale, si inserisce la progettata
legge sull'aborto.
L'aborto è un crimine, è l'uccisione
dell'innocente.
A nessuno è lecito uccidere; a nes-
suno è consentito dedderc sulla pos-
sibilità di sopprimere un essere uma-
no innocente e indifeso.
Pertanto, rinnoviamo il nostro pres-
sante appello ai legislatori e ai poli-
tici, perchè non vogliano introdurre
nella legislazione italiana quella grave
ferita alla retta coscienza morale e al
rispetto della vita, che è la liberalizza-
zione dell'aborto.
A nome dei cristiani, a nome degli
uomini onesti, dici.amo la nostra decisa
opposizione. Non con la « regolarizza-
zione» cLi un reato, ma con adeguati
provvedimenti sociali in difesa della
vita e con più deciso imrgno educa-
tivo, si deve ridurre e allontanare
una piaga tanto dolorosa e umiliante.
Roma, 1J dicembre 1975

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IL CENTENARIO
IN PIENO
SVOLGIMENTO
Alcune iniziative attuate
• UN'IDEA CHE SI FA STRADA - Si a più voci. O ra si sta preparando una Iscrizioni:
tratta della preparazione di Coopera-
tori che, in risposta ad una partico~are
chiamata del Signore, decidono di
offrire tutti o parte dei loro anni per
lavorare come Missionari nel Terw
cassa di oggetti e indumenti da spedire
in Brasile, dove lavora un Missionario
Salesiano, nostro concittadino... ».
presso la Consigliera Ispettoriale
responsabile dei laboratori (che poi
trasmetterà i nominativi all'Ufficio na-
zionale), entco il 20 febbraio.
Mondo. - Nei giorni 3-6 Gennaio se.,
A Torino,
si è svolto a Castelgandolfo - RoTna,
un secondo incontco, al quale banno
partecipato sedici Giovani CC. Con
l'apporto di questo secondo gruppo si
delinea ancora meglio la possibilità di
un primo invio di Cooperatori missio-
nari in uno spazio di tempo relativa-
dove Mamma Margherita
iniziò il primo Laboratorio
CONVEGNO DELLE RE-
SPONSABlLI DEI LABO-
RATORI « MAMMA MAR-
GHERITA».
Alloggi:
i Gruppi delle varie regioni prov-
vederanno direttamente. (I consigli
ispettoriali della Centrale e Subalpina
possono dare, se richiesti, indicazioni).
mente breve.
Nella data preannunciata e nella I lavori del convegno:
• Altri DONI offerti al Rettor Mag-
giore in occasione della Celebrazione
del Centenario (Torino, 16 Nov. se.):
dai Centri della Jspettoria « Sacra Fa-
miglia» - Milano (F.M.A.): una mac-
china da cucire e indumenti per ra-
gazzi; da quelli della Ispettoria « Sacro
Monte» - Varese (F.M.A.): una « Bor-
sa Missionaria » per uno studeme di
teologia, un'altra offerta in danaro,
quattro cassette di pronto soccorso,
stoffa per confezionare paramenti e die-
ci pacchi di indumenti.
sede della Casa Madre a Torino (Val-
docco) si svolgerà l'importante Conve-
gno delle responsabili dei nostri labo-
ratori, allo scopo di studiare nuove
forme di attività e nuovo stile di vita
per un rilancio di questo settore.
Tutti i centri che hanno il labora-
torio sono invitati a prepararsi conve-
nientemente e a partecipare seguendo
le indicazioni qui riportate.
Data:
dalle ore 16.30 del 19 Marzo p. al-
- attraverso con/erenze, testimo-
nianze e interventi si definiranno
meglio:
- lo spirito che deve animare un
laboratorio;
- gli sbocchi e i modi nuovi di un
laboratorio che vuole adattarsi alle
esigenze dei nostri tempi.
Avvertenze:
- Sia tenuta presente la finalità
del Convegno, che non vuole essere
• La raccolta di fondi per la MICRO-
REALIZZAZIONE in Ecuador, (co-
struzione di un centco educativo per
ragazzi Sbuar), impegno dei Giovani
CC. di alcune regioni d'Italia, ha supe-
rato i sette milioni di lire.
e S. APOLLINARE (FR) - « ...Si è
~volta con molta solennità la data com-
le 14 del 21 seguente.
Sede dei lavori:
Casa Madre Salesiana, P . Maria
Ausiliatrice, 32 • Torino.
Partecipanti:
le responsabili del laboratorio (in
dimostrativo, ma occasione di rifles-
sione e di rilancio dei laboratori.
- E' assicurata la partecipazione
del Rertor Maggiore.
- Non è prevista una vera Mostra
dei lavori. Ogni partecipante è invi-
tato a portate qualche oggetto per le
Missioni, che sia segno e frµtto di la-
voro e di sacrificio. (E' bene portare
memorativa del Centenario delle Mis- caso di necessità o di convenienza eventuali foro del proprio laboratorio,
sioni. La giornata è stata preceduta da ogni responsabile può farsi accompa- statistiche e relazioni, da esporre sul
una "t:J;e giorni" con Celebrazione gnare da un'alrra cooperatrice del labo- posto).
eucaristica e apposita Omelia. La Do- ratorio. Qualora si prevedesse che l'at- - Le partecipanti, dopo aver infor-
menica poi, in ogni Messa parrocchia- tuale responsabile dovrà, per vari mo- mato le cooperatrici del proprio labora-
le, è stata -rievocata dal Celebrante la tivi, lasciare ad altra per.sana l'incarico torio in merito al Convegno, aprano
prima spedizione Missionaria. A sera in un prossimo avvenire, è consiglia- un dibattito sulla natura e l'andamento
nel Salone teatro le ragazze hanno ese- bile che partecipino sia l'una che l'altra del laboratorio stesso, onde farsi por-
guito graziose scene missionarie e cori cooperatrice).
tatrici del parere altrui.
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SI può collaborare alla evangelizzazione rinunciando a ciò che
non ci è necessario e convertendo il corrispondente danaro In
oggetti utili alle missioni.
Nelle foto: alcuni significativi doni offerti al Rettor Maggiore
dal Cooperatori Italiani, In occasione della ricorrenza centenaria
del 16 novembre se. a Torino.
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LA
TESTIMONIANZA
DEGLI ALTRI
(dalle relazioni pervenute)
LAZIO - In preparazione al Con- dobbiamo far chiacchiere; -dobbiamo an-
Dopo il saluto del signor Ispettore,
gresso Mondiale: Giornata di Studio -
(Roma, 9 novembre 1975).
La giornata per i Consiglieri locali
dei 25 Centri del Lazio si è svolta in
un'atmosfera di grande impegno e re-
sponsabilità.
La presenza dei partecipanti è stata
consolante: I convenuti erano circa 90:
era rappresentata tutta la famiglia sa-
lesiana.
I due relatori, Francesco Monti e Vit-
torio, hanno animato l'assemblea con
alcune suggestioni provocanti; gran
numero di baraccati e di emarginati,
insufficienza di case, ospedali carenti,
scuole con turni tripli, mancanza di pro-
spettiva per un equo inserimento dei
giovani nel lavoro, l'occupazione della
donna fuori casa con grave detrimento
della famiglia ecc. Il discorso susci-
tava vivaci reazioni, pronti interventi e
approfondimenti sui problemi.
In modo particolare, Francesco, rifa-
cendosi allo specifico interessamento
di D. Bosco per i giovani poveri e
richiamando l'articolo del Nuovo Rego-
lamento per l'avvento di una società
più giusta, metteva in evidenza l'impe-
gno che i cooperatori debbono por-
tare per la giustizia.
Si sono susseguiti preziosi interven-
ti. Il preside Porru e la sua signora:
• Non sembra giusto parlare solo dei
diritti dei lavoratori, parliamo anche
dei loro doveri... Selezioniamo con cu-
ra gli elementi che deputiamo al Par-
lamento, preferendo quelli veramente
onesti e cristiani, che ci assicurano
un impegno di servizio per il bene
comune•.
dare in mezzo agli operai, vivere la lo-
ro vita, far sentire la nostra presenza,
difendendo i principi cristiani di giu-
stizia •.
Altro vivace intervento quello del
medico Dott. Pompei, e della sua si-
gnora, del Centro di Roma S. Saba:
Attuare un Impegno per la giustizia
è anche combattere la pornografia che
dilaga in maniera preoccupante e tro-
va la gioventù sempre indifesa •. (Si
propone una raccolta di firme per pro-
testare contro la violazione della leg-
ge ed esigerne il rispetto) .
Il giovane cooperatore Roberto, in
procinto di partire come cooperatore
missionario per il Brasile, offre ai coo-
peratori la sua testimonianza. I presen-
ti gli offrono la somma per il viaggio.
Segue la Messa celebrata dall"ispettore
Don De Bonis e il pranzo.
Dopo l'agape fraterna., in cui viviamo
intensi momenti di vita e gioia sale-
siana, si riprendono i lavori di assem-
blea. La Signora Santoro ribadisce la
necessità della nostra testimonianza
neJ•,mondo del lavoro e della nostra
presenza nel Comitati di Quartiere. La
Signora Paolinelli, ricordando con emo-
zione Il suo viaggio In India, Invita ad
aiutare con generosità i missionari.
D. Stelvio sostiene che per un coope-
ratore vero, occorrono preparazione,
qualificazione e formazione. La profes-
soressa Ruggeri illustra le diverse ini-
ziative in campo locale e a raggio na-
zionale per il Centenario delle Mis-
sioni. La preside Agugliaro mette in
rilievo il lavoro missionario tra i prea-
tutti vengono invitati a partecipare al
Giubileo in Piazza S. Giovanni attorno
al Papa . -(Dal Notiziario isp. romana,
N. 5 - 1975).
ROMA (Cinecittà) - Nell'ambito
della Parrocchia S. Giovanni Bosco,
numerose Cooperatrici lavorano in due
laboratori posti in diversa sede, ma
collegati nel lavoro. Uno di essi si de-
dica ad aggiustare quanto appartiene
alle squadre sportive del locale Orato-
rio, come magliette, tute, calzettoni,
etc. L'altro invece. intitolato a • Mam-
ma Margherita •, svolge il lavoro per
la Chiesa e per il piccolo clero, e prov-
vede a riordinare gli indumenti usati
offerti dai parrocchiani. che sono poi
messi a disposizione di persone biso-
gnose. Ma non si dimenticano le Mis-
sioni: sono state già raccolte tre Bor-
se missionarie ed una offerta per il
Lebbrosario di Coloane (Macau) .
e SARDEGNA - I Centri dell'Isola
stanno tentando nuovamente il decol-
lo. Varie difficoltà ne impedirono, nel
passato, una vita florida, pur non
essendo mai mancati, nei singoli e nei
gruppi, l'impegno apostolico e la fedel-
alla missione e allo spirito di Don
Bosco.
Due incontri a carattere regionale
si sono intanto svolti a Macomer (23
nov. se.) e ad Arborea (28 dicem-
bre). Vi hanno partecipato i Consigli
locali con i quali ha preso contatto il
nuovo delegato ispettoriale Don Piero
Giua. I due incontri sono serviti per
una revisione della situazione e per la
Interessante li contributo di una ca- dolescenti delle Scuole medie, con la programmazione del corrente anno so-
salinga di Colleferro, presente e ope• prospettiva dell'• Oscar D. Bosco • e ciale. Un prossimo incontro è previsto
rante nel sindacato da 17 anni: • Non del Concorso nazionale.
per il 25 Gennaio p. a Guspini.
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Spedi%. In abbon. postale - Gruppo 2° (70) - 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Duindlclna/1 di informazione " di cultura reffgiosa
S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-
meriti e amici delle Opere di Don Bosco
Direzione e amministrazione: via Maria Au-
siliatrice, 32 - 10100 Torino - Tel. 48.29.24
Direttore responsabile: Teresio Bosco
Redattore: Armando Buttarelii
Autorizz. del Trib. dl Torino n. 403 del 16 febbraio 1949
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attenta
QUESTA
NON È
« AVVENIRE
Uno strumento indispensabile per una visione cri-
stiana degli avvenimenti e una guida sicura nel compor•
tamento della propria vita, è il Giornale cattolico. Il Coo-
peratore salesiano, anche a costo di sacrifici, farà lode-
vole cosa ad abbonarsi ad « Avvenire » o ad acquistarlo
ogni giorno. Non si traua solo di « sostenere la nostra
stampa», cosa questa necessaria; si tratta di non privarsi
di uno strumento di formazione assolutamente necessario
ai nostri giorni. (Abbon. 01111110: L. 40.000; semestr. Li-
re 21.000 - c.c.p. 3/14908 intestalo a 'Avvenire' Mi-
lano).
■ • MONDO ERRE " ( Mondo dei Ragazzi)
UNA
SEMPLICE
Mensile formativo, culturale e ricreativo per preado-
lescenti, uno strumento privilegiato di formazione del
ragazzo. 64 pagine a 4 colori. (Abho11amento a1111uo, gen-
11aio-dicemhre, L. J.000 Indirizzare a: Editrice WC-
10096 LEUMANN - Torino versando su c.c.p. 2/8756).
I Cooperatori faranno bene a diffonderlo tra i propri
figli e tra Je famiglie di conoscenti. I Cooperatori inse•
gnanti lo introducano nella loro scuola.
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DI
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RAGAZZI IN PREGHIERA
Libro di preghiere per preadolescenti.
A cura del Centro Salesiano Pastorale Giovanile -
1975 - pp. 40 L. 1.700 - L.D.C. LEUMANN · Torino.
Contenuto - Il volume, realizzato non solo come
« manuale di preghiere», ma anche per educare il ragazzo
alla preghiera, si divide in diverse sezioni:
- Pregare è :m'avventura; - Mattino e sera parlo
con te, Signore,· - U11 an110 davanti a te; - Nella casa
del Padre; - Prego i miei anni verdi; - Mille alleluia
per te (car,ti).
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