Bollettino_Salesiano_193701


Bollettino_Salesiano_193701



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ANNO LXI - NUMERO t
1° Gennaio
1937 xv
SPEDIZIONE IN ABBO•
NAMENTO POSTALE

1.2 Page 2

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BOLLETTINO PERIODICO MEN-
Anno LXl - N. 1
SILE PER I COO-
GENNAIO
S A L E S I A N O PERATORI DELLE
OPERE E MISSIONI
1937 - xv
Spcd~ione in
DI S, GIO. BOSCO
1bbonamen10 p<>s!Bk
SOl\\.{MARIO: n IV Successore dJ S. Giovanni Bosco aJ Cooperatori ed alle Coopera1rlci Salesjane. • Sotto la cu-
pola dell'Ausiliatrice. - In famiglia: ItaJia - Austria - Brasile - Polonia. • Dalle nostre Missioni: Assam (lndla)
- Matto Grosso (Brasile). Gnizi.e attribuite ali 'intercessione di M. A. e dJ S. Gin. Bosco. - Uuer a di Don
Giulivo ai giovani. • Necrologio.
Il IV Successore di San ·Giovanni Bosco
ai Cooperatori ed alle Cooperatrici Salesiane.
Benemeriti Cooperatori,
Benemerite Cooperatrici,
Gesù bened;,ttn, per intercessione di Maria Au-
siliatrice e di S. Giovanni Bosco, vi conceda f c-
licùsimo il n111>Vo a11no. Scendano m di voi, sulle
vostre famiglie, sui vostn' interessi, le più copiose
benedizioni.
L'anno delle grandi prove.
L'a11110 teste decorso ben possiam dire sia .flato,
pe1· la Famiglia Salesia11a, T'mmo delle grandi
prove.
Quasi all'inizio di èsso si aggrll1JÒ mi11acciosa-
me11te la persecur:ione che la Chiesa da a11ni sof-
fre nel l\\t/essi.co, e poco dopo venivano incamerate
da quel G()'l)emo le Case ch-6, con sacrifizii inau-
diti di ogni giomo, anzi di o~ri ora, si era
riusciti a mavtenere aucora aperte. Non è _pos-
sibile descrivere lo strazio dei Salesimii e delle
Figlie di Maria Attsiliatrice nel lasciare quelle
opere ch'erano loro costate tanti sudori e ta11te
pene, e soprattutto 11el separarsi da tanta gio-
ventù, per fa cui salve::::::a eransi genf'rosamente
e per bniglzi anni immolati.
Quante gùnra11i vile troveranno forse la 111orte
dell'anima e del corpo nell'imperuersare di una
persecuzione che sistematicamcnte e co11 diabolica
scaltrezza va privando il Alessico dei ministri
di Dio e della materna assistenza della Chiesa!
Negli stessi gilJmi ci giu11geva110 i particolari
dell'i11111ume sciagura che aveva /mtestato la ne-
stra fiorente missione di La Kafubu nel Congo
Belga. U11 tremendo ciclo11e di estrema violenza
sollevava tma gigantesca tromba d'acqua che,
turbi11a11do pazzamente con velocità fa11tastica,
i11vestiva, sfondava e devastava quelle nostre
ftore11ti opere nducendole ad un cwnulo di ma-
cerie. Qtlattro giov011etti f11ro110 trovati morti e
quindici sf>aventosamente feriti.
Eravamo a11cora coll'angoscia nel cuore qua11do
ci veniva comwucata telegraficamente la distru-
zume di ,ma delle nostre più promettenti 1111ssioni:
quella di Shillong nell'Assam. Un terribile in-
cendio ridu.c(J'l)a, in poche ore, a wi mucchio dt
cenere la magnifica Cattedrale, l'episcopio, gli
edifizi parrocchia/i, e quelli del noviziato e degli
studentati filosofico e teologico. Quei poveri fi-
gliuoli n·masero, non solo sen;;;a tetto, ma prit•i
asso!trtamenle di tutto all'itifuori dei s11cci12ti abiti
che rùJScirono ad indossare.
Non sapremo mai ringraziare sujfici.mtemente
S. E. Mons. Perier, Arcivesc()'l)O di Calcutf.a,
il P. Fillon, Superiore della N!issio11e e i buoni
P.P. Gesuiti che col111ar0110 di cure affethwse
q11ei nostri poveri fitliuoli, accogliendoli con squi-
site gentilezze nella loro Casa di Kurseong.
Mentre era:vamo intenti ad organizzare soc-
corsi per quelle tanto provate Jvlissùmi si adde11-
sava sulla Chiesa ed anche mila 11oslra Congre-
gazione una·delle più tremende persecw::ioni che
registri la storia.
Dalla voce stessa del Vicario di Gesù Cristo
apprese commosso ìl mondo inti.ero quali orrori,
qw:mte sacrileghe devastazioni, stragi, profana-
zioni, quale scempio di quanto vi è di più umana-
mente umano e di più divinamente divino abbia
compiuto il comunismo bolscevico nella Spagna.
La Famiglia Salesiana i11 q11~sto cozzo di sfre-
nate violenze, TWll solo 11011 fu risparmiata, ma,
per l'indole stessa della sua missione, ebbe parti-
colarmente a patire. Dei nostri 75 Istituti ben
41 futono o totalmente distrutti o l{Trrveme11te
- devastati. Oltre quaranta con/ratelli furono bar-
I

1.3 Page 3

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baramente trucidati: nmi 'ilCntzero risparmiate alla
strage neppure le Suore. Oggi. ancora più di quat-
troce11to Salesiani e sessatila Suore di.Maria Ausi-
liatrice o ge11wno nelle prigioni o vivono una vita
raminga e desolata esposti od essere riconosciuti
e assassinati. Da lunghi mesi il cuore è straziato
da q11esta tragica agonia senza neppure il con-
/orto di aver notizie di tanti carissimi figliuoli e
di poter accorrere in loro soccorso.
Nel cmn11nicaroi questo incalzarsi di prO'lJe
sempre più gravi io non i11tendo di amareggiare i
vostri cuori, o benemeriti Cooperatori e beneme-
rite Coopèratrici, ma di esortarvi a pregare per
noi e più ancora a rispondere generosamente al-
l'accorato appello del Papa, il quale esorta tutti
ad adoptarsi per arginare &, ogni modo la lava
sata11Ù'a del co1111mis1110 elle minaccia di ir(l'l)olgere
e incenerire quanto di più nobi1e e sacro vanti
l'umanità, an:::i, come dice il Sommo Pontefice,
11 le basi stesse di ogni ordine, di ogni civiltà e di
ogni coltura ».
Soavi conforti.
Ma Jddio misericordioso, anche m:lle ore più
tragic/1e, anzi proprio quando ci offre il calice
delle amarezze, ce Le suole raddolcire col bal-
samo tklle benedizioni e del co11forto che sgorga
dal suo amabilissimo Cuore.
Infatti 1wn ci vennero a mancare nel decorso
del 1936 motivi di particolare letizia.
Il 31 gennaio, veniva solennemente inaugurata
la monumentale statua di S. Giovanni Bosco
tzella Basilica di S. Pietro. Fu scritto giusta-
mente che « quella nuova affenntL.,-Ìone di. fede e
di /eroi.da devozione aweva fatta rivivere la
giornata indimetzticabile della Pasqua del 1934 ».
A S. E. Ca11onica che seppe fissare monumental-
mente nel manno per tramandarla ai secoli, in
u11 gruppo mirabile, la grantkzza spirituale del
grande Apostolo tklla gioventù, gi,ungano ancora
una volta le nostrefelicitazi.011.i. All'Em.mo Card.
Eugenio Pacelli, Segretario di Stato di S. S. e
Protettore della Famiglia Salesiana, all'Em-mo
Card. Carlo Salotti, agli Ecc.mi Prelati, ai Su-
perurri de_ttli Ordini e delle Congrega...-ioni Reli-
giose, alle Autorità tutte e particolarmente a
S. E. il Conte Cesare M. Devecchi di V al
Cismon che volle decorare l'imponente cen·monia
cmi una mirabile cornice di giovinezze che, in
i.m fremito di travolge11te entusiamw, trihuta-
ro1w una nooella glorifica...-io,re al Santo dei
giovani, l'espressione cordiale tklla nostra pro-
f onda ric011oscenza.
Nello stesso mese di gennaio il Signore ci pro-
C/UQ'(}a un altro motivo di gioia colla pubblica-
- - zione del decreto per l'introduzione della cai,sa
2
di Beatifzcazio11e e Canonizzazione del Servo
di Dio D. Michele Rua, primo successore di Don
Bosco Santo. Oggi poi sono lieto di comunicarfJi,.
che l'Em.1110 Card. Maurilio Fossati, Arcive-
scovo di Torino, ha costituito il Tribunale Eccle-
sia.stico per iniziare il processo apostolico.
A questa gi.oia altra veniva od aggiungerne il
decreto del 25 marzo, con cui il Sommo Ponte-
fice este,ulèVa alla Chiesa Universale la festa in
011ore di S. Giovanni Bosco, fissandone la cele-
brazione al 31 gennaio.
Il 21 aprile poi 11el Pala:rzo Apostolico Va-
ticano, alla presenza del Santo Padre, la Sacra
Co11grega::rio11e dei. Riti tenne la Congregazione
generale per discutere sull'eroicità delle virtù
della prima Superiora tielle Figlie di Maria
Ausiliatrice, la Madre Maria Mazzarello.
L'esz'to fu Jelicissimo e la mattina del 3 maggio
si diede solennemente Lettura del Decreto, seguita
da una mirabile esaltazione della umilttl, virtù
fondamentale tklla santità della Venerabile,
/atta dal S. Padre.
Nello stesso mese di maggi.o si svolre u11 ciclo
di festeggiamenti per la consacrazione del tempw
di Maria SS. Ausiliatrice in Roma, iniziato per
volontà e col 1mmifico concorso del S. Padre
Pio Xl i11 occasione del suo Giubileo Sacerdotale,
presso L'Istituto che porta· l'augusto 11ome tkl
« Papa di Don Bosco 11. La co,zsacras.ione, l'ot-
tavan"o, la solennità e l'impo11e11te processio,ie
del 24 maggio, tutto riuscì splendido e mirabil-
mente grandioso.
Motivo di gioia ineffabile per la Famiglia
Salesiana ft, pure il 3 r maggio, faustissimo
gwmo nel quale il S. Padre iniZÌQ'lJa felicemente
l'otta11tesi1110 anno della sua cosl preziosa e fe-
r.onda esistenza. A L1li che tanto amore numi-
festb sempre pel nostro Santo Fondatore e per la
Famiglia Salesiana i nostri voti, le felicitazioni
più fervi.de e suprattutto l'assicurazùme dell'im-
peritura nostra riconoscenza manifestata con
filiale adesio11e, coll'offerta totale del nostro la-
voro informato alle sue direttive, e delle inces-
santi nostre preghiere.
Infine, e non ultimo motivo di co11forto e di
gioia, la prwbli'cazione del millesimo volume
tklle Letture Cattoliche tanto care al cuore di
Don Bosco Santo, il quale mai tz01i ristette àal
lavorare per diffonderle a ben.e delle anime.
Ma ci1> che, n~lle ore della prova e 11elle ac-
cresciute difficoltà dei tempi, ci fu argomento di
particolare consolazione è, non sol.o l'aver potuto
mantenere in fiore le Opere e Missioni esistenti,
e sostenere tanti orfani e giovanetti bisognosi,
e colti.vare molte migliaia di aspiranti., n<>Vizii,
studen.ti di filosofia e di teol.ogia nelle 11wn.e,·ose
case di forma:done di.ssemittate in tutti i con-

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BANDIERE AL VENTO• • Anche la caletta
s emisf.,,-ic:a eslema dell a c upola s ul presbi•
tero è ultimata. • Uno scor c io d ello s tato
del lavori al dicemb re .
Ricordiarno che vi sono ancora
12 lesene da sottoscrivere.
Lire 6000 caduna.
PER LA CONFERENZA
SALESIANA
Raccomandiamo caldamente a tuttj i nostri
cari Direttori Diocesani e Decurioni la " Con-
ferenza salesiana " prescritta dal Regolamento
in occasione della festa di S. Fraucesco di
Sales. La lettera d e l nostro venerato Rettor
Maggiore, oltre alle notizie di famiglia sul-
l'anno decorso, ne indica chiaramenté l'ar•
gomento prospettando il programma dell'a•
zione e cooperazione salesiana pel, nuovo anno.
Ciascun Centro veda quindi di studiarne il pra-
tico svolgimento ed, ove si prendano deter-
minazioru concre te- di qualche rilievo, non si
manchi di darne notizia alla redazione del Bol-
lettino. Al Rettor Maggiore poi si mandi sempre
relazione delle Conferenze; perchè, se anche
non si possono p ubblicare sul Bollettino, trat-
tandosi di centinaia e centinaia per cui lo
spazio è assolu tamente insufficiente, servono
alla Cronistoria della Società Salesiana e della
Pia Uruone. Ringraziamo quindi fin d'ora i
benemeriti Direttori Diocesani e Decurioni an-
che di questo prezioso servigio, mentrlN1 Bol-
lettino rinnova le su e scuse di non poter pub-
blicare tutto come vorrebbe, anche per la ri-
duzione di pagine cui è ancora costretto.
L'Ufficio Centrale dei Cooperatori prega
infine a trasmettere sollecitaniente l'elenco
dei nuovi Cooperatori coll'indirizzobenchiaro
e comple to.
-3 -

1.5 Page 5

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tinenti: 11ui ancora l'essere riusciti a svibtp-
pwe 110n poch~ opere già esistenti e a creame
delle ntwve. Di qtteste fJi presento un som-
mario ,elenco a fJostro co11forto e stimolo.
NUOVE FONDAZIONI.
Salesiani:
hl ITALIA: a Varese abbiamo aperto un Perm"o-
naù>; a S. Pietro (Cava dei Tirreni) ima Par-
rocchia co,i Oratorio festifJO; a Venosa (Potenza)
w, Convitto con Ginna.io e Oratorio festivo; a
Mussolinia una Parrocchia con Oratorio festivo;
a Modica Alta 1m A:.pu-andato co11 Scuole gi11-
nasiali, Oratorio festivo e chiesa pubblica.
In CECOSLOVACCHIA: a Trnawa un Per,sio-
nato con Scuole medie, Aspirandato e Oratorio
festivo.
In FRANCIA: a Grasse Scuole elementari e
ginnasi.ali; a Ressins U/Ul Scuola aKrlcola.
bi I.NGHILTERRA: a Bekford un Noviziato; a
Londra un Co11vitto operaio con Oratoriofestivo.
In JucosuVIA: a Spalato un Convitto con
Oratorw festivo; a Lubiana-Scio rm Conuitto
per orfani.
In PoLONlA: a Lwow un Convitto con Ora-
torio Je#ivo; a Suprasl u1I Ospizio per artigiani,
con Scuole elementari ed u,1 Sa.11tu.ario.
Nel BRASILE: a S. Paolo un Oratoriò quotidiano
con Scuole eleme11tari e, Chiesa pubblica.
Nel Cmut a Talea un Oratorio festivo i:on
scuole elementari.
Nella COLOMBIA: a Mosquera la nuova Casa
di Noviziato.
Ad HAITI: a Port au Prince Scuole professu,-
nali coii Oratorio festivo.
Nella PERSIA: a Teheran Chiesa parrocchiale
ed opere annesse.
Figlie di Maria Ausiliatrice:
fil ITALIA: hanno aperto le Case di Sormano
(Como), Legnano (Milano), Perrero (Torino),
Terdobbiate (Novara), Acri (Cosenza) co11
Scuole materne e di la'lloro, Dopo-scuola, Ora-
torii Je;tivi, Catechismi e opere parrocchiali; di
l\\llilano e Napoli CM pensionati per si:r:non·ne
studenti e impiegate; di Reggio Emilia ove as-
.mnsero la direzione del Còllegio-Convitto f-W-
nesso all'Istituto magi.strale; di Colleferro (Ro-
ma) con Conm:tto operaio; di Chieri con opere
annesse allo sfude1etato salesiano; di Alessandria
- - nel rione e:..:-Pista con opere _/l10'l,'anili.
4
In FRANCIA: a Parigi hanno assunto la Dire-
zione dell'Opera pro Bimbi paralitici.
Nel BELGIO: a Verviers hanno aperto una Pen-
sione famiglia per impiegate e o-peraie e un Ora-
torfo festivo.
In AUSTRIA: a Klagen.furt w1 Asilo i11f.antile
con scuola di lavoro e Oratorio festtvo; a Wik-
torsberg un Orfanotrofio con Colp1t1"a estiva e
Oratorw festivo.
.
Nella JUGOSLAVIA: a Lubiana una Casa per
l'ùifmr.zill con o-pere annesse ali'Istituto Sale-
siano.
In POLONTA: a Komomiki un Asilo infantile
con scuola di lavoro e di buona massaia ed opere
parroccliiali.
NeWARGENrrnA: a Moron un Convitto ope-
ra.io; a Villa Regina (Patagonia) tm Pensionato
per operaie con Or.atorio festivo.
Nel CILE: a Valdivia una Scuola con Oratorio
festivo.
Nell'INDIA: a Tezpur (Assam) Scuole ed Ora-
torio.
Nel SIAM: a Bang Po Scuole ed Oratorio.
Nella CJNA: a Shanghai l'Ospedale del Sacro
Cuore di Maria.
Benediciamo adu,ique il Sig,iore che, malgrado
le enormi difficoltà dei tempi, ci ha concesso di
aprire altre 42 oasi di pace e di lavoro Jeco,zdo
a salvezza della gioventù. 11,Ja al tempo stesso
rivotgiamo le nostre gra...-ie più sentite alle
anime generose che resero possibile questa ma-
gnifica fioritura di opere. Molte di queste anime
generose, come ad esempio le fo11datrici della
Casa di Venosa ed altre, vedrebbero con pena
pubblicati i loro nomi; ma mi si.a permesso ma-
nifestare pubblicamente la nostra riconoscenza a
S. E. il Presidmte della Repubblica di H alti,
che ha fon dato a Port att Prince una scuola
professionale, e all'Onor. Se11atore Giova1111i
Agnelli che volle sorgesse a Torino, i11 memoria
del compianto suo ~Figliuolo, l'Istituto Inter-
nazionale Edoardo Agnelli. Un ricordo par-
ticolarmente affettuoso e riconoscente vi prego
di rivolgere co1i tutti i figli di D011 Bosco alla
memona imperiwra del compianto Comm. Pie-
tro Bernardi, la cui ca.ritàfarà sorgere ai Becchi,
presso l'umile casetta ove ebbe i natali il nostro
Santo Fondatore, un Istituto dal quale s-i eleverà
perem1eme11f.e la preghiera n'c<mosce11te di cen-
tin.aia e centi11aia di giovani, impetranti pace e
felicità etema al lnro i11si'glle bene/attore.
E giunga ptm• la voce della rt.'co11oscen::ra rav-
valorala dalle nostre preghi.ere a tutti i nostri
Cooperatori e alle 11ostre C::ooperatrici che, con

1.6 Page 6

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' crescente benevolenza e generosa e<nità resero
possibile il mantem'.me11to e lo svilttppo de/1.e nostre
Opere e Mis.ioni.
L'altare di $. Giovanni Bosco e l'a,m-
pliamento del Santuario di Maria
Ausiliatrice.
Ma, giunti a questo punto, pamn eh.e voi, o
benemeriti Cooperatori e ben.emerite Cooperatrici,
mi chiediate quasi. con sorpresa: come mai 1111lw
ancora ci ha detto del nostro carissimo Santuario
e dell'altare dell'amatissimo nostro Santo ?
Deliberatamente mi proposi di parlaroene al
termine <li questa lettera a.ffmchè sia 9.uesto il
ricordo che più fortemente rimanga scolpito ne'
<;,•ostri cuori.
È c<m gioia inenarrabile che noi 'l'J?diamo in-
11alzarsi l'ingrandito Santuario. Omun si slancia
verso il cù/J), bella e svelta, anche la seconda
cupola. Ripensando a quanto io v i scriveva da
queste stesse pagine, lo scorso anno, e fissando
lo sguardo S11lle magnifiche e colossali costmzioni,
sorte quasi. per incanto, la co,nnwziolle 111'i11nonda
il cuore e la mia gra1itu.dine per voi cresce a
mille doppi.
Lo so molto ancora resta a fare: chi dal t-etto
scende, dice il prO'llerbio, altr~ metà spmde. Ma
lo slancio con cui furono accolti i nostri inviti
mi fa sperare con fenna fiducia che, nel corso
di quest'armo r937, il S011tu.arioel'Altaregi11n•
geranno al punto da rendeme possibile l'inau-
g11razione nella primavera del 1938.
111 quel'anno ricorre il cinqlumlesimo del
felice transito di S. Giovanni Bosco e gl'im111-
111erevoli Figli e devoti suoi O!lJTanno la gioia di
assistere alla nuova glorificazione del Padre nel
r,iorno in cui sarà processionabMnte e trionfal-
;11ente collocata l'Urna, che ne racchiuderà le
sante spo_![lie, nel gra11dioso altare clze sorgerà
nell'ingra11dito magnifico Santuario.
Fin d'ora v'im1ito alle feste solwni che si
svolgeranno i11 quella ncor;e,r::a.
Fra1tanto co11tùmiamo alacremente l'opera
nostra.
Il program.ma pel 2937.
Vorrei che il programma di lnvoro pei Coope-
ra1ori, le Cooperatrici, gli Ex-allievi e le Ex-al-
lieve, gli Allievi e le A !lieve, i Salesiani e le Figlie
di J1Taria Ausiliatrice, nel nuovo a11110 1937,
fosse questo:
Và-ere e diffondere la pietà eucaristica.
2,D 'Moltiplicare le preghiere in r~ore
della Spagna.
Preparare durante il 1937, colla pre-
ghùn-a, colla can·tà, colla propaganda, t trionfi
di Maria A usiliatrice e di S . Giovanni Bosco
pel 1938.
Ognunointensificln la sua attività. Basterebbe
che ogni Cooperatore facesse un nuovo
Cooperatore e che gli antichi e i nuovi
offrissero il piccolo sacrificio di una lira
mensile e noi potremmo condurre a fe-
lice compimento i lavori del Santuario.
Se la bontà vostra ce lo permette, noi vi ricor-
deremo ogni mese, durante quesfmmo, il piccolo
sacrifizio della lira mensile.
Basterà privarsi di un dolce, di una bibita,
di un sigaro o di alcune sigarette, di u.n ginci,llo,
della compra di un oggetto non strettamente ne-
cessario, di ima git.ere!la i11 tranvia, di imo spet-
tacolo cinematografico, di tante e tanle altre
piccolissime e f acilissirne cose. Proveremo i11 tal
11wdo la gioia di aver contribuito a tm'opera di
bene, attireremo su di 11oi e sulle nostre famiglie
copiose btmedh:ioni, ci addestreremo a discipli-
nare e migliorare noi stessi, meriteremo infine
per la nostra felicità eterna.
Coraggio, carissimi Cooperatori e zelantissime
Cooperatrici: poichè vi amo nel Signore e desi•
dero arihntemente il vostro bene CO,!fli stessi se11-
ti111.mtì del nostro Drm Bosco Santo. mi perm.etto
di parlarvi colla stessa ma confidenza e santa
libertà. Il nostro Padre era petsuaro di ri-
pagare in tal modo fa carità de' Sll.OÌ benefattori
eccitandoli ad arricchire sempre di più la loro
corona di meriti pel Cielo. Egli voleva che noi
ci domandassimo sovente che cosa avremmo vo-
luto aver fatto nell'ora della nostra morte. Come
benediremo allora i sacrifizi compiuti perchè ci
procureranno soavissi'mo conforto allietato da
consolanti sper11J1ze!
Prima di por termine a guesta lettera mi
preme riassicurarvi che l'amor nostro r1Ctmo-
scente innalzerà ogni giorno suppliche e preghiere
a Dio per voi, per tutti i vostn· Cari vivi e de•
funti, per i vostri bisogni e interessi, per ogni
<çostra intenzione. 1 giorni tutti del nuovo amw
siano per voi felici nella soddisfazione del dovere
compiuto, tiella fecondità delle opere buone, 11el-
l'apostolato del bene attuato in unione- con Dio,
coll'aiuto. dell'Ausiliatrice e colla protezione del
11ostro S. Giova1111i Bosco.
Vi benedice di cuore e vi augura felicità tem-
porale ed eterna il
vostro obblig.1110 w C. J.
Sac. PIETRO RICALDONE
Rettor Magr::iore.
- ::::::: 5

1.7 Page 7

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SOTTO LA CUPOLA
DELL' AUSILIATRICE
Il mese di novembre, iniziatosi fervorosa-
mente colla solennità di Ognissanti e le devote
funzioni di suffragio pei nostri cari defunti,
sorriso da splendide giornate di sole che miti-
gavano i primi freddi, fu ancora allietato da
numerose visite di pellegrini e dall'affluenza
dei fedeli che, nel pomeriggio dei giorni fe-
stivi, s'indugiavano pei cortili ad ammirare
i progre.,;si dei lavori di ampliamento del San-
tuario. Il giorno 9, passarono all'Oratorio
52 sacerdoti francesi diretti a Roma pel Con-
gresso Internazionale dell'Unione Missionaria
del Clero, e sostarono a celebrare anche nel
viaggio di ritorno, il giorno 14. Il giorno II,
parti il Delegato Apostolico delle Filippine
S. E. Mons. Piani. li giorno r4, una rapida
visita di S. E. Mons. Fietta, Nunzio Aposto-
lico in Argentina, accolto affettuosamente dal
Rettor Maggiore e daj Superiori. Solenne la
festa di Santa Cecilia, col contributo entusiasta
dei musici e dei cantori ed un bel panegirico
detto dal predicatore domenicale Don Spriano.
li 23, visita di S. E. Mons. Giuseppe Cogoni,
vescovo di Nuoro, che celebrò all'altare del
Santo.
I lavori dl ampliamento.
Nel me.se decorso abbiamo segnalato un
ritmo accelerato nei lavori del nostro cantiere,
specialmente in vista della cruda stagione.
Difatti, la calotta semisferica esterna della
cupola venne completamente ultimar.a. Con
tal getto si può dire che tutte le ossature del-
l'ampliamento sono giunte a formazione. La-
voro difficile, delicato, pericoloso.
Ora l'attività edilizia è rivolta alla costitu-
zione delle murature esterne, a riempimento
dei vani lasciati tra i pilastri portanti e i tra-
licci. I lati perimetrali delle R3llerie, del tam-
buro cilindrico della cupola, dei depositi,
della saJ(restia, sono quasi ultimati. Si procede
contemporaneamente alle divisioni interne,
per l'abitazione del personale addetto al San-
tuario, e alla costruzione delle volte a cro-
ciera. In arrivo, le zoccolature esterne in
manno Sarizzo, e le la-,cre di Travertino pel
rivestimento delle murature.
Per la beatificazione del Servo di Dio
Don Michele Rua.
Siamo lieti di annunciare ufficialmente che
il 10 novembre u. se. si è iniziato il Processo
Apostolico sulle virtù in ispecie, ne pereant pro-
batio11es, del Servo di Dio Don Michele Rua,
10 successore di S. Giovanni Bosco nel go-
verno della Società SaJe5iann. La Causa è en-
trata cosi in una fase di alta importanza, che
si chìudcrà, speriamo, con la dichfarazione fa-
vorevole della Chiesa all'esaltazione di Don
Rua agli onori degli altari.
Gli atti e le date più importanti di questa
Causa, la cui buona riuscita e: nelle speranze
e nei voti specialmente di quanti conobbero
il Servo di Dio, si possono riassumere in poche
righe.
Dopo che il Cardinale Agostino Richelmy,
di v. m., ebbe costituito il Tribunale Eccle-
siastico per il Processo informativo dell'Or-
dinario, cominciò l'esame dei Testi, che si
protras.,;c per un quinquiennio, dal 17 luglio
1922 al 31 agosto 1927, con 179 sedute. Nel
1931, su intimazione del compianto Cardinal
Giuseppe Gamba, si raccolsero gli scritti del
Servo di Dio, e nel 1933 ebbe luogo, sotto
l'Eminentissimo Card. Maurilio Fossati, il
P rocesso detto de non cultu.
Man mano che questi Atti furono ulti-
mati, vennero trasmessi alla S. Congregazione
dei Riti. elio stesso tempo vennero presen-
tate al Papa molte Lettere Postulatorie per-
chè si intraprendesse la discussione della
Causa. Ne fecero domanda 9 Cardinali, 29
Arcivescovi, oltre 6o Vescovi, il Capitolo Me-
tropolitano di Torino, molti altri Capitoli e
Seminari, il Rev. Custode di T erra Santa, Ge-
nerali di Ordini e Congregazioni Religiose ecc.
La Sacra Congregazione dei Riti, dopo ma-
turo esame, il 15 gennaio 1936 ha dato voto
affemiativo per l'Introduzione della Causa,
che, come si è detto, ora si sta svolgendo.
Tocca a noi affrettarne il felice esito con le
nostre più fervide preghiere e col mettere a
prova l'intercessione del Servo di Dio nelle
varie necessità della vita, specialmente in
quest'anno in cui ricorre il centenario della
su.a nascita (9 luglio 1837-1937).
C/11 rirl'fJl!s.<e gra...-ie per inierrnrio11e del Seroo
dì Dio è pregato d'in'fJiorne sollecita e premo
rela:::io~, firmata, al Retto, Maggiore.
Avete lrovafo qualche nuovo Cooperatore ?
-6 -
Mandaiecene subito l'indirizzo preciso.

1.8 Page 8

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A. o . 1. L a prima cappella dedica ta a Maria Ausillairice nello Sciré.
IN FAMIGLIA
ITALIA - La prima cappella votiva de-
dicata a Maria SS. Ausiliatrice nello
Scirè.
li 18 ottobre u. s. è stata inaugurata in Selaclatd
una graziosa cappella votìva in m:emoria dei Caduti
in combattimento o per malattia nello Scirè. lnnal-
zaia sul pianoro di Embà Mozonà, donde S . A. R. il
Duca di Bergamo ha diretto la battaglia, domina
la piana di Selaclacà e le alture che furono il teatro
della lotta e videro l'eroismo dei fanti, delle camicir.
nere e degli artiglieri della Gran Sasl'O, della Gavi-
nana e della 21 Aprile. Venne dedicata a Maria
SS. Ausiliatrice e prote,gge cinque cimiteri. Sorse
per iniziativa del Ten. Col. Attilio Riva del Art.
di Armata, comandante di quella wna militare, ese-
guita dagli artiglieri e genieri del suo raggruppamento
su geniale progetto del Capitano Santilli ing. Amil-
care.
I soldati vi hanno lavorato con fede ed entusiasmo
cd ebbero la gioia di vedere in breve tempo Tealiz-
zato il loro ardente desiderio.
Il giorno dell'inaugurazione, alle ore 7, il Coman-
dante, gli Ufficiali e Soldati 1;i accostarono con de-
vozione ai santi Sacramenti. Alle 9,30 poi tutte le
forze del Presidio disponibili - circa 2000 uotn.in.i
- ero.no schierate sul piaz1.ale della chiesa per In
cerimonia ufficiale cui assistettero le rappresentanze
civili e militari della zona, una centuria di operai
armati ed un plotone di Balilla indigeni.
Il Ten. Col. Riva, dopo aver passato in rivista le
truppe, spiegò bre\\·emente lo scopo della cappella
ed il perchè della dedicazione a l\\Iaria SS. Ausi-
liatrice - la Madonna guerriera - tanto amata
dal Santo salesiano Don Bosoo - protettrice delle
Mjssioni. Venne quindi celebrata la santa M_essa.
All'Elevazjone fu ordinato l'alza ban<liera e si fece
l'appello dei Caduti. Durante la funzione fu can-
tata l'Ave Maria dello Schubert e la ~ Vergine
degli Angeli• del Verdi. Terminata la santa Messa,
Padre Astengo, il beneamato Cappellano, ha par-
lato, con profondità di sentimenti e con fervore di
devozion e, della Madonna di Don Dosco. Il Santo
Padre, informato in precedenza dell'innugurazfone,
fece giungere a tempo un affettuoso telegramma colla
sua benedi7Jone:
Santo Pa.drt oltremodo cowtnosso rappella eretta
costà i11 onore Maria Ausi'liatrice da Ufficiali ed arti-
glieri' benedi"ce di cuore luogo loro tostm:::ione implo-
rando materna benedi:::io11e celeste.
- COLLESALVETTI. - La visita di
S. E. Costanzo Ciano.
U 9 novembre u. s. il nostro Istituto di Colle-
salvetti per Aspiranti salesiani ebbe l'alto onore di
una rapida ma cordialissima visita di S. E. il Conte
Costanzo Ciano, che da tanti anni segue l'opera
nostra con particolare affetto, sempre largo di be-
neficenza.
S. E. era accompagnato dalla Contessa Carolina,
sua gentile consorte, e da tutte le autorità. Accolto
a festa dai superiori e dagli alunni, al canto deJl'lnno
a Roma, ricevette l'omaggio del Direttore D. CAt-
roneo che in un fervido discorso protestò la ricono-
scenza dell'Istituto al Conte e alla Contessa Ciano
ed a tutta la nobile F amiglia, ricordando anche le
squisite prove di benevolenza dell'illustre figlio
S. E. il Conte Galeazzo, oggi Ministro degli Esteri,
durante la sua missione diplomaricil in Cina, verso
i nostri Confratelli e giovani di Shanghai.
Visitò quindi le sale, fra scroscianti acclamazioni,
e lasciò· l'Istituto soddisfattissimo dicendo al diret-
tore: «] Salesiani sono una vera fortuna per l'uma-
nità•·
-7 -

1.9 Page 9

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FOGLIZZO. - Cinquantenario della fon-
dazione della Casa.
l,11 cdebrazione del cinquantenario dello fonda-
2ine ddla Casa aveva la ,ua rugione più c:he plausi-
bile in due import.int.Js.~imi motivi. Essa ha il vanto
di essere $tata fondata dallo scesso nostro Padre
San Giovanm Bosco che vì peregrinò due volte
- novembre 1886 e 1887 - in occa.,ionc della ve-
stizione chiedcu.le dei novi:ri dì quegli unni. Le c,:o-
nache ci danno episodi degni di memoria. Egli volle
intitolata la casa al nome dell'arcangclo San Yli-
chelc in omagJ;?io a chi • llorn era suo \\.'icu.rio e che
poi do,e,·11 essere il suo primo successore, il Servo
di Dio Oon Michele Ruo, al quale, nell'abbando-
nare il ru1esello, diceva, presagendo In sul\\ prossima
fine; • Un altro anno non ~·errò più io, ma verrai tu
a c:ompicn, la funzione della vestizione chic-ricale •·
Il ~-iaggìo di D. Bosc:o fu l'ultimo di quelli da lui
compiuti fuori di Torino. In Foglil:7.0, che aveva
accolto il nostro Fondatore con trasporto di gioia,
la memoria, prima, e poi, il culto verso U. Bosc:o
Santo ha sempre formato una spiccata caratteri-
stica delln buona popolaiione. Tal cullo ha tro•
vata una radice nella imrortanza detJ!i ~copi assolti
d..lfa Cas,1 durante questo primo cinquante-
mo dello 6\\lll esistCW'AI Dnl 1886 al 1904 fu cnsa dj
form.a1.ione per i noRtrl novizi, anzi, per molti anni,
noviziato ,.;entrale delta Scx:ietà Sale--jnnu; poi ca.'lll
d t fomlllt.ione per i nostri studenti di teolo,zia sino
al 1923: ('Oi nuovamente casa di novi1..iato ed in
s~ito casa di aspmindato per alunni l'lll$91onari
sino al 1930; dal I930 a tutt'oggi, casa di formazione
per i nostri studenti di hlosofu. Casa veramente
benedetta du Dio, &antili<::\\ta, sin daj suoi inizii,
dalla presenza e dalle ,-,r1ù del Servo di Dio Don
Andrea lkhr.uni che v1 fu novizio cd i11$e!{Jlllnte e
che ha segnato le orme sulle quali cento altn si sono
formati f'('r percocrere con 1m1nde frutto delle anime
le vie dello santità, del sncrifizio e dl'll'apostolato.
Molti no,;tri missionari - lra i quali l'eroico l\\'lon-
sil{(lor Vcrsiglfa - molti nostri Supenori, non po•
cht confn,tclli ascesi ai ltl'lldi più ahi della gerar-
chla ecclesiastica, compirono in que..ta casa la loro
educa:tionc religiosa e &c1cnt1fiai; addestrandosi aJ
campo dcll'aposmlato nel quale si acquistarono e
si acquistano tonti meriti vl!rso la Coni:!l'titnzione e
,·cn,o 111 Chiesa. La celcbrnzion.e del cinquantenruo
doYeva commemorare qubte pure e sanre lllorie della
C.asa che, benedetta d,11 Fondatore, ebbe 6empre le
cure più M>llecite e più parerne dei ~uo, aucces.sori
sino. ali 'attuale no>trO Superiore cui spetto il merito
di a,-erc, con importanti rumovamentt edilizi, prepa-
rata qun,, Ul'1il nuov11 ~cde, comodis.-;jma, per l'im-
portante e fiorente Srudmtato filosofico. E la cele-
brazione, preparata con fervori! e slancio dcgnn della
grande circosranza, è riuscita di piene soddisfa-
1..ionc a qWlllù ebbero lll forrun.a di prendervi
parte. Celebrò la messa di comunità 11 Rev.mo
~ignor hpcuore Don Zolin Giovanni, lti11ato alla
cai;.i Ja un lungo apo!ltolnto in me7.zo ai novizi
affidali alle 1-ue cure; In m~,;a solenne fu cantata
dal Rev. Don. D. Eusebio Vismara eh._., u-a i Sale-
- - siani, vanta il periodo di anni più Juni;:o d1 penna-
8
nen7.a nella <:a$11. Verso mezwgiorno giunse, aca,lro
dall'enrusiasmo dei nostri s:tudcnti filosofi, il Rct-
tor Maggiore sig. Don Rkaldonc, che presiedcue
all'agape fraterna, allietata dalla presezua delle
autorità locali, di numerosi e venerandi ex-direttori
della casa, e di parecchi antichi alunni dell'anno di
fondazione e quindi compagni del servo di Dio Don
Andrea Beltrami. I brindisi diedero occasione pro-
pizia alla lettum di molte ed 11t1cse partecipn.t.ioni,
alla rievocazione dei ricordi più belli di un glorioso
pa~sato del quale la parola calda, patema del Rcuor
l\\lagiiiore diede una sintesi mcm,·igliosa indicando
nella sopra,·i\\'en,;a e continwtà cJello •Pirito di Don
Bosco e di Don Beltrami la caratteristica piu bello
della casa di Fogli.r.zo. Il truttcnimcnto accademico
ebbe in Don Vismara l'oratore appropriato pn ri-
fare nelle lince j!t'ncrali la i.·ìta del cinquantmnio di
qudla casa che, non a torto, fu definita, per mr,lto
tempo, • il secondo centro dcl111 Cong-rci:,ii,:ione
Sulei;iana •· Mùgistrnlmente prcp,irati, 1 componi-
menti letti dai nO!ltri chiedei indicnrnno in D. Andrea
Belrramj (il , 0 cd il piu santi) dei novizi di Fo~liz7.0)
il modello della ,·ìta salesiana. Chiuse paternamente
l'ispettore Don 7,olin incilllndo ttltli a seguire lti
orme di quelli che, per la loro ,·1rtù, per lo spirito
di sncrifizio, pt:r lo :relo opo,1olico, ave\\'ano r.-,,o
santnmeme 2torioiltl In >ritn snlesmna dclln a,s,,.
Una parola e.li plauso nl concorso vulidissimo pur ,
tato alla riusotta della festa dalla nor:i valentia del
nostro maestro D. Gio,--anru Pagella che celcbra\\"11
in quel lriomo il suu cinquantennio di vita relii:rin:..1,
li no,;tro au2urio non può e..-.ere che uno solo:
possano le nu<.>YC ~cnerazioni dei fo:Ji di D. Bosco
continuare le sante opere e le sante glorie dei fi~li
delle prime gcnerntioni.
AUSTRIA. - VIENNA. - S. E . il Mi-
nistro degli Esteri alla Minoritenkirke.
Straordinaria solenrutà assunse, I', r novembre
u. s. I• dell'Impero, l'annuale funzione che lu Co-
lonia italiana celebra nella ~linoritenk1rche in occo-
!lionc del genetliaco di S. M. il Re Imperatore, per
l'intervenro di S. E. il Conte GalCll::t7.0 Cì11nu, :\\,[j.
nistro degli Esteri, 0>1pite in quei p:iomi del Go,emo
aul!triaco per lo s1·Huppo dei co,di,,li rapporti che
k-gnno ornai saldnmcntc le due grnnc.li Nazioni.
li Ministro degli Esteri e la cQntessa Edda Ciano-
Mussolini erano ac.compagnati dal Ministro d'Italia
a Vienna, senatore Salata, dai l\\linÌl;tri Buri-Viteu.i
e Grav.zi, dal conte Cim1din..ì e do tutti gli altri fun-
zionari che formavano il seguito del rappresentante
del Duce. U C0ncctliere Fede'nlle, dottor SchuschniA'g
intervenne col vice Cancelliere Huelgcrth, coman-
dante della Mìlizin, e coi Segretari di Stato Schmidt
e 7..c:hncr. Pr<!Senti inolrre molti altri funzionari della
Cancelleria Federale, il presidente d1 polizia Skubl.
il :\\linistro d.-gll Esteri ungherè,;C De Kanyn, il
Mmistro di Ungheria u Vienno, Dc Rudnay, il ct1110
del protocollo, il dir11ttore deitli affari politici al
I\\1inistero dt:iili Esteri ungherese, tutti i funzionari
della Legazione italiana a Vienna, l'addetto mili-
tare cokmncllo ~tondini, il Console generale comm.
Rochira, il Segretario del Fascio comm. :\\torrcn1e.

1.10 Page 10

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Celebrò la Messa il nostro Don Segnafiori, che comandazioni del Santo fatte ai Salesiani trovino
da Lredici anni ha la cura spirituale degli I taliani tanta affettuosa corrisponden7,a in chi vivendo al-
nella bellissima chiesa. Dopo la Messa letta, esposto l'estero ha tanto bisogno della cura spirituale di
il SS. Sacramento, intonò il Te Deum, ed impartl sacerdoti zelanti.
la benedizione eucaristica.
La chiesa era affollatissima: la Colonia italiana, BRASILE. - SAN PAOLO. - Giubileo
malgrado la giornata feriale, era qu~ al completo
cogli inviati speciali dei giornali italiani e ungheresi.
d'Oro dell'Istituto Salesiano (1886-1936).
Davanti al tempio prest:s\\'a servizio d'onore una
Dal 15 al 18 agosto u. s. il nostro Istituto o Sacro
compagnia del Battaglione della Guardia con musica Cuore • di San Paolo del Brasile ha celebrato con
e bandiera. L'esercito austriaco era rappresentato solennissime feste il suo 50° di fondazione. Le hanno
da una Delegazione guidata dal comandante della presiedute il Prefetto generale della Società Sale-
piazza di Vienna, Haselmayr.
siana sig. Don Berruti, ed il Direttore Spirituale
Nobile manifestazione d'amor patrio, la devota generale, sig. Don Tirone, rappresentando ufficial-
funzione fu anche un'eloquente dimostrazione della mente il Rettor Maggiore. E furono decorate dalla
corrispondenza religiosa degli Italiani allo zelo del- presen:,,a: dell'Ecc.mo Nunzio Apostolico Mons.
l'infaticabile figlio di Don Bosco. I tremila I taliani Aloisi Masella; dell ' Ecc.mo Vescovo Ausiliare di
residenti a Vienna frequentano infatti la chiesa S. Paolo Mons. Giuseppe de Afonseca; degli Ecc.mi
con esempllll'e assiduità; ogni giorno vi sono nu- Arcivescovi e Vescovi salesiani: Mons. D'Aquino,
merose Comunioni ed u Pasqua è una vera conso- di Cujabà, Mons. Elvezia Gomes de Oliverira, dì
lazione, sia pel concorso agli esercizi spirituali pre- Mlll'ianna, Mons. Emanuele Gomes de Oliveira.
paratori alla soddisfazione del precetto, sia per il di Goyaz, Mons. Mourl\\o, di Cafelandra, Mons.
fervore delle Comunioni pasquali. Favorita cordial- Priante, di Corurnbà; degli Ecc.mi Vescovi di Ribei-
mente dalle autodtà della Colonia, fiorisce accanto riio Preto, di Botucatù, di Sorocaba, di Campina1 e
..
alla chiesa l'Associazione giovanile di Azione Cat- Cajazeira; di due membri della Commissione fon- -
tolica S. Giovanni Bosco con magnifici locali di datrice superstiti: Dom Alberto Gon~lves e Co!'lte
cultura e di ricreazfone, biblioteca, biliardo, ecc. Dr. Giuseppe Vincenzo de Azevedo; del Segre-
Frequentatissime le lezioni settimanali di religione tario del Ministero dell'Agricoltw:a, rappresen-
pei soci, le funzioni domenicali, mattino e pome- tante il Governo dello Stato; del Comandante delle
riggio, per tutti, e la scuola regolare di religione pei forze milirari Gen. Almerio di Mow a; del Comm.
figli degli Italiani. La chiesa, artistica e bene officiata, Giuseppe Castruccio, Console Generale d'Italia;
è veramente amata dai nostri connazionali e dal- dell'Abate <li San Benedetto e di altre illustri per-
l'aristocrazia internazionale. Nell'aprile u. s. vi si sonalità. lntervenne,ro i tre Ispettori Salesiani e
celebrò anche il matrimonio del Principe di Parma- tutti i Direttori delle Case del Drasile. Le feste
Borbone, alla presenza di Alfonso XIII.
s'iniziarono colla benedizione della nuova cappella
La cura degli emigrati di qualunque paese era interna per gli alunni dell'Istituto dedicata a S.
una delle più care preoccupazioni del cuore di Don Giovanni Bosco. Compi la funzione l'Arcivescovo
Bosco, e fa piacere il V'}dere come le provvide rac- S alesiano di M arianna, Mons. Elvezio Gomez de
- Foglino. - n Rettor Magg,iore tra Superiori ed alunni pcl so• d i C<>nda2-ione dell'lstlnao.
9
-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Oliveira, cx-alunno dell'Istituto stesso, circondato
dagli altri Arcivesoovi e Vescovi aale11iani, da.i Ve-
scovi di Riheiriio Preto e Sorocaba. Al V11ngelo, sall
i1 per.11umo S. E. l'vlons. Priantc, Mles,nno, e tenne
un forbito discor110 dj circosrnn7al. I..1 statua de1
Samo, portnta process,onairnt!llte daitli alunru, prese
il suo po.to •ull'altar maitgfore ,dia ste,<'la marci-
nata del 15 RROSto, il sig. D. Ucrruti celebrò una
devota funzione nel gran tempio del Sacro Cuore;
e, a seni, 11 sig. D. Tirone free l'accettazione delle
nuove Fiiilic di Maria.
li 16 11l{ll~t() il tempio si i;treml di una folla innu-
merevole pcl solennissimo pont1ficalc del N1J_nzio
Apos-tolico S. E. Mons. .l\\fasellu. Vi assititt:ttero gli
· Ecc.mi Arc1vc~covi e Vescovi sunnonuMtt. Al ter-
mine del pontificale il N llllZÌO 1mpartl la benedizione
apostolico a nome del Santo Padre. \\'e,,covi, autorità
e perwrualità conn:nnero quindi ndl'lsututo per
IA colazione, durante la quale parlarono il siit. Don
Berruti, :\\.tnns. Elvezio GomC!! dc Olivein1, ed il
1'"unzio .t\\po,tohco, il quale diede lectum del tele-
grnmrru1 invu1to dal Card. Pacelli a nome d!!I Santo
Padre con um1 specialissima benedizione. A notte,
gli alunni offon,ero un riuscitiSllimo trRtlenimento
drammntico nel salone teatro.
JN~IUGUilAZJ01VE DEI, l',C:OVO JSTI-
TUTO S,ll,ESI.-INO NEI. ROR<;O V06CA.
- Il numero più importante del programma fu as-
SCl!Dato 111 17 agosto: la benedizione e l'inauqura-
zione ili un nuovo Jstiruto 8,ùC!liano, dedicsto a
$. Fmnce,;oo d1 A~sisi, nel borgo operuio dcllu Mo6ca.
Fondnzione pro,'Videnziale con scuoi<' diurne e se-
mli gratuite per l'educazione dei fil{li del popolo e
degli oper111. La parte inaul{Umtu con~ta di unn
bella ch.ic-<a d1:dicnta a S. Gio,·anni Bosco, delle
aule scohlstichc e di alcuni locali oon ampio cortile
per l'Oratorio fcr,tivo. Sarà il monumento ufficiale
di imtlltUdine 111 Siimore per 50 anni di tante benedi-
zioni. Compi la funzione l"Ecc.mo i\\rcivi.,.covo Dio-
cesano Mons. Duarte Leopoldo e Sil"a, assistito
do tolti gh ahn Arcivescovi e Vt."l!covi, superiori,
autorità e personalità già menzionate. 1200 alunni
dell'lstitul0 di San Paolo fecero !lii onori di casa
nella loro brillante diviso, con banda e canti. Tenne
il discon.o inaugunile l'Ecc.mo Dottor Carlo Morrus
Andrade, della Camera Federale. l,'opera ebbe ori-
gine dolili munìficcnza d'una pia siwi•>rn, preoccu-
pata della buona educazione della clllSSe operaia.
All'inRtess<> dell'edificio fu murara una lapide con
que,,ta i~crizione: Q,,tsta <aso dtstinath ai figli degli
ope-rai - classt prediletta di Don Bosco fu cortruita
dalla nnmifircm:a dell'ottima sig11ura Frartusra Sil-
~·t!ira do Val. 1 Saluim,i la PUUt!ro i11 memoria del-
l',wima ST1a generora, coi11t omaggio a Do11 Bosco
Santo nell'amto della sua Cano,iiz::a::iont, 1934.
Cll/US;t, - TI 18 agosto, le fci:te si chiusero con
la ~l=a in 5uffra1rio dei salesiani, ex-allievi e coo-
penitori defunti, celebrata dall'Ecc.mo Vescovo Au-
siliare di S. Paolo nella chiesa del Sacro Cuore, e
con un tratt.-nimento di gran gala offerto alle auro-
ritil e cuoperutnri nel teatro dall'4ututo.
Di~corso srn11~liontc di S. E. Mons. d'Aquino
- - Comt11, Arciv&covo di Cujabà.
10
L'.-lDESIONE DEL PARL.tlMENTO. - Nella
seduta ordinaria del r7 agosto, sotto In presidenza
del Sig. Laerte de Assunçi'io, l'Assemblea Legisla-
tivo si è associata ufficialmente nife feste cinquan-
teruirte votando all'unanimità un plauso solenne 111
Figli d, Don Bosco.
L'on. Pinto Autunes, dopo a"er rilevato la for-
tuna del Bra.•ilc che vive come • in i11tato di grazia
in quCJiti nnni t0rmentosi in cui gran parte del monùo
vive in • istnto di espiazione •• ha t'Sllltnto il contri-
buto recato dall'Opera snle~iuna alla , formazione
catrohca dell'anima del Bra.srlc soprattutto per mezzo
degli Orutori festivi e delle Missioni.
l.'ortllorio fe,ti,,o - ha dcmn ,t ,m'r,p..rn dt.stit1nla ti
roun1tlirre i gim oneNi nei giomi ,li frJt,1, ,,,., l'apprn, li-
mrt1tf) dr/ Catrrhimt1> fra lo 1t'<11/0 ,li ""'"'; tra.stulli. Pu-
1 eri ~ r-irrl,i. in rrfrtiana an,,onta, me,rtr, trorano il sol•
d,,, fin.o di ottimi dirotime,,ti prop1>rtia11MÌ olla fortJ aJ r
rorrdi:iort,, f,,nnnno l'tlbito alla protira d.-11, r irtù il
n,r- mo,ulo , il tmzP,, rinn Mtran mai ,li11r11g1tnr. Q1usto dir
u,, m,us,ro di fama mondial, J,a 1lr/i11iro una s:miol"
tui prd<i,tnpico •• e il suo Santo idwt11rr, e/olio prima up,:.
rirn::n, ama,•<1 dnnmore Soàrtd J~l/'<1/lrgria •• io la chi«-
ml'Tti l,1 , .,r1mlt1 clenumtnrr della ,femnrra::it, •.
e·, lA' /lliuìoni pni soM il l11t•orn straortliuario dei Figli di
Do11 lJosro I>" "durare il ,elrn!(J1io al/11 vita soriale.
bù11g11r1 di durrit·"'" qumo lm 11,0> LJa,to ti ••aiutarlo ,·1
""'"" ,/,i IUd1tl1i ,Jr/ loro socrifi,ùi: J Porto l'rl/10, i &;:ùtro
di ;1r11vw1va, ;. 111. tllll u1tr11trinnr del Braiile. <4llt m
ritr pat,fne, il Rin Nqro. E qui. 11iinrlrint1 rit-nmU a/ht
,,,,.,,,,,,;a dtll'l:f:Ulfl(du:atorr d~li Indi Clwtonru, Do11
Saeilo11i., ;n 110111~ d~Ua regif.mt i'n eui '";li nntqllr, d0t.·~ 11,
r{lf(lio mcrnJ!/,~.-. P,,Ttoro da/l'aum dtl' i11rrcspo il plnriJo
P<lraìba, ,I prof1w,o di rnnlìld ddl11 sua ti/LI, al rijlr.sm
dt/l(I ma immagine di martire aùriatto,
!,'oratore chiuse il suo dire C!)n un inno di ammi-
razione e di devozione all'Ecc.mo Arch·escovo cli
Cuyahà, l\\Tons. De Aquino Correa, sc1enz1ato, let-
terato, apostolo e patriota, lustro della Repubblica
e nuelltro insigne nd campo dclla educazione, che
ogni onno alla premiazione fiRJ1le suole rìvol~ere la
suu '<m111diante parola aj m.-o baccellieri.
Applausi vivi.'ISimi coronarono l'allocuzione del -
l'un. Autunes, sgorgata in un evvivu nppassionato
• ai Salcsinni ed a.Ila sanra Madre, la Chiesa Calto•
lia1, Apostolica, Romana •·
Si levò quindi l'on. Medeiros, rappresentante il
Partito Repubblicano, il quale si associò pubblica-
mente n nome di tutti i suoi CQlleghi alla proposta
del voto di plauso, rucendo:
Vtdia,no ntll'oMra rMliz,iato dalla Pia Sncida SoJ,.
11"ana nrl Brani,, u11•o~a di rara bt-/1,;•a morok. Di~ono
, n-ìtiri eh, "1(ni op;,ra d'art, Ira d,~ mrattmitfrh<': la t:tl•
r1·r1,i eottfl1'unta all'unita. Attrm trio lr. imprr.u dà Salr-
siani 11tl Brtuilt, dai tJQTi tu/)rlli 1t1llt1 eui q11al'opera ,i
prr.ttrt/a ttti s11oi i.stituti di educa.trin,1• ucnttdaria e sup,.
riard, nr}lli istirmi di IJi':11efìunt1a, 11,•q/i o~i2i pn gfi i,rt•o•
lidi , i soff~ret1IÌ, 11.l!lli! missioni, 11rl/J! ,ruoù, agricok e 11t,
gim,asi-lr'cti, nella sC111Jf,. profrssiottoli, 01:e si impartisu
l'inse1111ommto alla gi0flt11tù po1·trn, alla classe opuau,:
noi lror·iamo In t:anttti corattuutica d,llr o/)l'Tll d"a,tr.
Ala sotto t11ttr queste formi!, u,o ,..,•11nitd meratigliosu.
Poid,I ci,l thr distingiM l'opua 10/niana J spttial.,,,,nte
lo ,pirrto di ol,n~gtUionr, la po:irni:11 uramrnte llt:Gnlfi!•
lièo, il ,laidnio, il propo1ita di riparar" lr ingiiu1i:d,, su-
<inli ~. 1aprat1u110. un gran,ll' amor~ ,J~I p,assimo. L•im-
s~ pu,tn11:a di q,u,ta rnra11wittita i anror m11,rgiorl! lflUlttdo
ri ''""" di rd,u:aJori. nel ft/llNtrt1 ltOII si ,wh l'om11,11
riesu imf,Qttibil~ ogni opnt1 di rdura:itmr. Ora , pròprio
qursl/J JlT<ltl tesoro dtl' l',•duratorr wll'sia110 p1,ssirde i11 11h-
bo11dt111:ta, ripr0<l11crndo l'i11t11111.glnr J,t nrtwo JHoiltl/o:

2.2 Page 12

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n salesianus alter Cbristus. Salesiano ,i dùting,~ infatti
per l'amore che porta all'ed=do: egli ~ u,1 mantro d111
dà bitto all'edw:a11do, attmdmdo la ,ua ricompttma .,,,;,..
camenle da Dio. Vediamo perciò tutti con git,ia la comtM•
,nora;rione cinquante1,aria di qua,ta casa di educazio11e
modello che porta il nome di Ittituto del Sacro CU(fre di
Geru. Ena sorgeva nel 1886 come Scuola prefessionale
salniana con 2,5 alllrmi. Oggi ne conta 2400.
li magnifico progresso t'impone da sJ: ma ouorre ricor-
dare çl,e i Saletiani, con questo istituto fondato nel J 886,
pruorsero la grande opera dell'integnamento professionale
del 1101tro Stato, pio11ieri ano/r,ti nella istm.-..i-0ne ed eduA';a-
~io11t della giovenHi operaia.
A questo punto la signora Rodrigues domandò
la parola per rilevare che:
Don B01co, come educatore, ; la fig1tra pi,i emi,ie11te di
questi 1dtimi tempi.
L'on. Medeiros accolse il rilievo e lo svi-
luppò concludendo che Don Bosco va annoverato
fra i realizzatorì di quella Scuola Nuova •
che ho assunto preci-
samente l'amore come
principio informator e
della -pedagogia scola-
stica. Cessati gli ap-
plausi che hanno coro-
nato le parole del rap-
presentante del Partito
Repubblicano Paolista,
si levò a parlare l'on.
Fairbanks, -a nome del
Partito Integralista, di-
chiarando In perfetta ar-
monia di consenso del
suo gruppo anche per
altri moth-i:
m dttJ'Mte-re SOltOmMSO alla sovrani/a divina ed suoi inse-
gnamenti, otsmdo questa la sovra,iùà di tu/11!1 lt sovranità.
L'opera di Don Bosco d anche sotto questo aspetto opera
~raviglio,a: i 25 discepo/j, che 50 a11ni or so110 aucevano
qttorno alla pi.-cola cappella, sono oggi 2,400 soltanto in Sa11
Paolo, sen:,a contare l'estensione e la moltiplii:a:.ione nefle
altre località dello Stato, Nictl,noy. Rio, e 11ell• altre pro-
vinm Brasiliane. Pe-r tutte (llleSte ragioni, signor Pusi-
de11/e, non mi retta che cl,iedl!To a Dio, nostro Signore, cJ,e
l'etempii, ,he ci t•wne dalla Clueta fruttifichi i11 mtuo a noi,
11011 solo neU'anima d•lla gioventù rhe a esce alla pratica
delk virtf; cristinne, ma Ì1l tutte le altre attività ufficiali
dd Brasik.
Applausi cordialissimi salutarono l'adesione del-
1'Azione Integralista Brasiliana, e con voto unanime
fu approvato il plauso ufficiale della Camera alla
Società Salesiana e l'omaggio di congratulazione e
di augurio a.i Superiori dell'Istituto, agli Arcivescovi
e Vescovi Salesiani. Il documento fu registrato negli
Atti e la copia trasmessa al Direttore.
È con gr011de piacne -
egli disse - che vMiamo
in S. Paolo, all'ombra del
grande albero t:inquanlena-
rio, l'Ect..1110 Nunzio Apo..
stolico e i Rev.mi Don Pietro
B•rf'1Jti e Don Pietro Ti-
rone, rispeltÌ'IJlllll/!1tte Pr~
fetta e- Catuhisu, generale
della Pia Società Salesiana,
,;enr,ti appositamente da '/·o-
rino per guslar• i fr1tlli del- L 'imp0nen11, lstfluco" Sacro Cuore " In S. P aolo ( Braslli>), col te mplo m onumen tale.
l'aui~·ila ,a/esumain Brasile _
11tl me:.::o suolo trastorso.
E non è solamente totlo il punto di vista dtll'i,ui:gna- POLONIA. - SOKOL OV PODL ASKI. -
mtnlo morale aistiano <he noi possiamo mirare l'opera di
lJ. Bouo. Beru/ anche, an:,i soprattutto, pe/ metqdo con cr,i
Una nuova chiesa dedicata a San Gio-
la gioventù vien preparata al lavoro... Poirlrl l'opera caratte-
vanni Bosc o.
ristica di Don Bosco 11011 si lìmila ad illumì11are l'ìnttlligenta,
ma miche ad educart ed ùtrufr• co11verricnlt:me11te q111Wli
Nello scorso autunno, il decano del clero dioce-
mda110 e s'affaticano nelle officirie perehà nol;,ilìti,io le loro
mani incallitt dal lavoro. E qw' I la differimza tra q,wli the
se11ùr1a:no secondo lo spirito lumi110,o tklla carità, d,e I
l'amQre, e q1<el/i che semi11ar10 nelle insidie dtlle tetubre del
sano can. Joszt ha benedetto solè.nnemente la nuova
chiesa dedicata a S. Giovanni Bosco eretta dai no-
stri confratelli col valido concorso dei Cooperatori
laicismo. Donde il gran co,npito della srnola pro/essia11ale accento al fiorente Istituto Salesiano. L'ispirazione
che dl!Ve accompag11t1Te pari passu lo sviluppo ddl'i11tel-
l~~a umana. Assolutamente 11071 v'J, ed I inco,ir.epilnk
nell'opera nostra, separO':aione fra l'intellettuale e l'operaio.
risale a.U'Em.mo Cardinale Francesco Marmaggi,
il quale, quand'era Nunzio Apostolico in Polonia,
Ambedue dMJono anno,iìz:ça,e, ~ompiendo ogmmo la propria partecipando ai festeggiamenti in onore del nuovo
partii, perchè si raggirmga l'anno11ia dello Staio cl,e d il santo, organizzati nella ridente cittadina, potè am-
supumo regolatore titUe loro attitJitd. Lo Stato a sua wl1a mirare il culto della popolazione per S. Giovanni
Bosco, e lanciò l'idea della costruzione di una chiesa
Ave te già mandato la vostra of- a Lui dedicata.
ferta per l'ampliamento del
Santuario?
La cerimonia si è svolta con una gran festa e vi ha
concorso tutta la popolazione, felice di poter onorare
- con'tutta divozione il Santo prediletto.
Il
-

2.3 Page 13

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San Paolo (BrasJlé). • Autorila intervenute alle feste giubilari.
-
-San l'aolo (Brasile) . • Il nuovo 1s ituto Salesiano nel quarliere operaio di Moòea.
12

2.4 Page 14

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D ALLE NOSTRE MISSIONI
IÌ
ShllJo.._. - li C:llvario
ASSAM (India).
Amatissimo Padre,
H o il piacere di inviarle la relazione del La-
voro missionario compiuto nella Diocesi di
Shillong durante L'anno 1935-36.
[I giorno 14 mar,,,01 il secondo Vescovo di
Shillong prendeva possesso della Diocesi bene-
dicendo le artistiche stazioni della Via Crucis
erette anorno al " Calvario nel piaz:,,ale sotto-
stante alla Cattedrale, a perenne ricordo del
XIX Centenario della Redenzione. In quel
giorno egli offriva la Diocesi ai piedi di Gesù
Redentore Crocifisso per la salvezza degli
uomini. Un mese più tardi, nel Venerdl Santo,
con Ge~lt sulla Croce pronunciava la parola
dell'olocausto supremo: Consummatum est! Lei
già conosce i particolari di quel tragico Ve-
nerdì Santo. Noi adoriamo i disegni imper-
scrutabili di Dio e rinnoviamo l'atto di illimi-
tata confidenza nella Dontà Divina che ordina
e dispone gli eventi a nostro bene. Peraltro
le ferite prodotte dal disastro sono troppo san-
guinanti e profonde per rimarginarsi presto.
I chierici sono ancora privi di un tetto proprio
e lungi dal nido; ancora le rovine del Salesian
College straziano il cuore di chi si aggira tra
quei mucchi di pietre, avanzo di ciò che era il
vanto della Missione Cattolica. L'incendio ha,
per cosl dire, gettato i suoi sinistri bagliori
sull'attività missionaria rallentando o paraliz-
zando il progresso di molte opere. T uttavia
il numero dei Battesimi amministrati durante
quest'anno raggiunge la bella cifra di 7.259:
cifra mai raggiunta negli anni antecedenti. Una
buona metà furono amministrati ad adulti.
Considerando che nell'anno 1922, quando i
Salesiani presero l'incarico di questa cara :\\fis-
sione, i cattolici non supera\\•ano i 5.000, e che
ora invece sono la bellezza di 50.405, come non
ringraziare e benedire il buon Dio per si co-
piosa mèsse di h,me? Inoltre contiamo già
4.754 catecumeni. che fannQ pn:vc<lerc un aJtro
bel manipolo di Battesimi per l'anno in CONO.
La Diocesi è divisa in nove Distretti Missio-
nari, di cui quattro nella Yallo.ta del Brarna-
putra e cinque sulle colline.
11 Bramaputra è la grande arteria fluviale e
si può anche dire di comunicazione dell'Assam;
e le quattro Stazioni Missionarie di Barpcta,
- - Gauhati, Tczpur e Dibrugar sono appunto

2.5 Page 15

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situate sulle sponde di questo maestoso fiume,
uno dei più grandi del mondo, che attraversa
l'Assam circondato dal corteggio poderoso dei
suoi tributari, di cui trentaquattro gli vengono
dall'Imalaya e ventiquattro dalle colline del
Sud. Questa terra di fiumi, con a sfondo le
nevi eterne dell'Imalaya, è il teatro principale
degli apostoli di Cristo in Assam.
DISTRETTO DI BARPETA. - Presenta
grandi difficoltà per la scarsezza delle comuni-
cazioni. Poche sono le strade degne veramente
di tal n,ome e quasi tutte impraticabili durante
la stagione delle pioggie, il che vuol dire per
circa sei mesi. Spesso fiumi e torrenti preclu-
dono la via ed è impossibile guadarli anche sui
traballanti carri tirati da buffali. Talora il
Missionario deve perdere giornate intiere, per-
chè bloccato dai fiumi gonfi e minacciosi, o
percorrere più lunghe distanze con acqua e
fango anche fino alle ginocchia. Se i 3.500
cattolici che conta il Distretto non fossero
così dispersi per la vasta pianura, ma fos-
sero raccolti in grossi villaggi, si potrebbero
meglio accudire. Altra difficoltà poi è quella
delle lingue. Se l'Assam è un vero paradiso
per l'etnologo, non lo è certo per il Missionario
che trova in questa varietà un grave ostacolo
ad un maggior bene.
Il nostro zelante Don Marengo ha incomin-
ciato a spargere il buon seme tra due nuove
tribù: quella dei Santali e quella dei Boros.
Questi ultimi, su cui sono fondate le più belle
speranze, sono in genere una razza molto sem-
plice, quasi bambina. Sentono molto la reli-
gione e sono molto attaccati al Padre di cui
hanno anche un alto concetto e per il quale
nutrono un affetto sincero e premuroso. Sono
però assai poveri e ciò è dovuto specialmente
ad una certa indolenza loro comune, ed alla
mancanza di ogni senso di previdenza.
Il sistema salesiano, basato sull'allegria e
sull'entusiasmo, trova un terreno quanto mai
propizio. Ma come passano a noi, cosi facil-
mente se ne vanno alla stessa maniera se non
vengono continuamente assistiti e çurati. Vorrei
lanciare un grido, e farlo sentire specialmente
a tutti quelli che amano le Missioni: u Aiuta-
teci a mantenere catechisti e molti catechisti,
che sono la lung~mano e il portavoce del
Missioniario 1>. Dateci molti catechisti e avre-
mo molte più migliaia di conversioni ogni anno.
E dire che il loro mantenimento si aggira
appena sulle 60 lire mensili! Che può un M,is-
sionario senza catechisti in un Distretto im-
merso per sei mesi nell'acqua? Anche; la Re-
sidenza provvisoria, composta di tre decenti
- - capanne, fu spazzata via dal ciclone che si
scatenò sulla regione pochi mesi fa. Tutto
quindi qui è incipiente.~ra le tribù primitive,
come quelle già accennate, ove si troverebbe
un ottimo terreno all'apostolato, regna una
miseria estrema.
Quest'anno stamperemo i primi tre libri di
preghiere, canti e catechismo in Boro e confi-
diamo anche che la Provvidenza ci aiuterà a
costruire una residenza per i missionari ad-
detti al Distretto. Bisogna affrettarsi prima che
i Boros vengano a contatto colla civiltà mal-
sana o con altre unità più forti che minacciano
di assorbirli. Oggi è il tempo di guadagnarli
a Cristo, domani sarebbe troppo tardi.
DISTRETTO DI GAUH.11.TI. - La città
di Gauhati, roccaforte dell'Induismo e refrat-
taria alla parola evangelica, va aumentando le sue
simpatie verso la nostra opera missionaria. L'or-
fanotrofio maschile potrà presto raccogliere 200
ragazzi interni quando finalmente il nuovo edi-
ficio, che da anni attendeva il compimento,
sarà ultimato. La Scuola Industriale segna un
costante progresso coll'apertura del nuovo re-
parto della stamperia. Le Suore in Gauhati
hanno già due Case: l'orfanotrofio per le ra-
gazze e la cura dell'ospedale governativo lo-
cale. lo quello, oltre che raccogliere povere
orfanelle e insegnar loro la buona educazione
cristiana ed un mestiere, hanno aperto con
molto successo un giardino d'infanzia e scuole
per ragazze di indù di alta casta: insegnano
musica, disegno ed altro ancora. Nell'o1;1pedale
poi sono gli angeli consolatori di tanti aroma•
lati, e con la carità e dolcezza di Gesù Cristo,
guadagnano simpatie per la religione che sa
ispirare tanto sacrificio di eroismo. Hanno
inoltre un fiorente oratorio femminjle, frequen-
tato da un centinaio di ragazze. Sono tutti
semi che si gettano: la grazia di Dio e il tempo
li renderanno fecondi. L'opera di queste buone
Suore prende tale sviluppo che la loro Casa
è divenuta piccola e insufficiente ai bisogni.
DISTRETTO DI TEZPUR. - Le Suore
di Maria Ausiliatrice hanno aperto una Casa
con dispensario, catecumenaco e missione ad
pagmws. Si spera molto da quest'opera a fa-
vore dell'elemento femminile che, a motivo
delle particolari condizioni della donna in
questa regione, ha molto bisogno di istruzione.
Le Suore hanno già iniziato le loro visite
nei villaggi con risultati confortanti. La Mis-
sione di Tezpur è un'oasi cristiana ove i Mis-
sionari vengono coadiuvati non solo dai cate-
chisti, ma anche dai membri dell'Azione Cat-
tolica, in cui si contano ormai più di mille soci.
Lo scorso febbraio si tenne il Congresso Euca-
ristico che segnò il principio ufficiale di questa

2.6 Page 16

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associazione e che portò una nuova vita a tutto
il Distretto.
Le conversioni quest'anno si contano più
numerose tra i lavoratori delle piantagioni di
thè (Munda, Oraon, Kharia). Si tentò anche
l'evangelizzazione fra la tribù dei Mikir e si
continuò il lavoro tra i Cachari e i Santali.
Que,ti ultimi corrisposero benino e si spera
di aver presto altre conversioni. Per l'istru-
zione religiosa e mantener saldi nella fede
tanti popoli, ognuno coi propri usi e colla
propria lingua, occorrono molti catechisti, spe-
cializzati per ogni tribù. Si spera di effettuare
presto il progetto di una scuola solo per loro.
Tra le opere assistenziali si è poi iniziata
una banca di mutuo soccorso, una banca del
riso, l'assistenza legale nelle questioni giudi-
ziarie e un dispensario.
DISTRETTO DI DIBRUGAR. - La su-
perficie di questo Distretto è di circa 42.000
kmq. con una popolazione di 2.500.000 abi-
tanti. La regione si estende sino ai confini
della Cina, e i tratti delle varie frontiere sono
abitati da fiere e selvagge popolazioni. La sta-
zione di Dibrugar, dopo fortunose vicende, fu
riaperta nel 1931, e quella data segna il fiorire
di una nuova primavera. I cattolici da 3.500
sono saliti a 18.600. L'aumento è dovuto in
parte alla immigrazione nei giardini del thè di
cattolici dal vicino Chota Nagpur, ma special-
mente dallo zelo instancabìle dei Missionari
coadiuvati dai membri dell'Azione Cattolica.
È consolante vedere come la parola del Santo
Padre sull'Azione Cattolica sia stata intesa e
messa in pratica da questa povera gente sper-
duta in un angolo così remoto del mondo.
Sono i membri dell'Azione Cattolica che hanno
la santa ambizione di .sacrificarsi per il bene
delle anime e per conservare la vita cristiana nei
villaggi e nelle piantagioni ove il missionario
può recarsi appena due o tre volte all'anno. Nel
grande ospedale civile governativo di Dibrugar
lavorano le ottime Suore di Maria Bambina,
e fanno un'opera veramente preziosa che at-
tira le simpatie del popolo e il riconoscimento
ufficiale del Governo.
Gli altri cinque Distretti Missionari son
tutti in collina.
DISTRETTO DI SHILLONG. - Shil-
long, sede vescovile, essendo una stazione cli-
matica tra le più belle dell'India, è un posto
ideale per le Scuole. lvi appunto la Missione
cattolica primeggia per un complesso impo-
nente di Istituzioni Educative. Quest'anno gli
lrish Christian Brotlzers han.no aperto una
Scuola Normale Superiore, l'unica in Assam,
che formerà i futuri insegnanti delle Scuole
Superiori della Provincia. La Scuola Collegiata
di Sant'Antonio, diretta dai Salesiani e da due
anni affiliata all'Università di Calcutta, ha ri-
portato pieno successo con cento su cento
agli ultimi. esami universitari. È nostro desi-
derio che diventi appunto un focolare di for-
mazione e di istruzione per i nostri migliori
cattolici di tutta la Missione e Diocesi. Con do-
lore però ci sentiamo dire che il Governo,
dati gli aggravi che già deve subire, non ci
può aiutare, e cosl tutte le spese per il manteni-
mento e i nuovi progetti di allargamento ven-
gono a pesare sul bilancio finanziario della Mis-
sione già tanto povera.
Shillong, il cuore della Diocesi, è ora vestito
a gramaglie: senza Cattedrale, senza Seminario
e senza Vescovado che era anche Casa di riposo
per i Missionari esauriti dalle loro fatiche. E
come far risorgere tutte queste opere? Sono
problemi cosi formidabili, da rimanere schiac-
ciati sotto il loro enorme peso, se non fossimo
sorretti dalla fiducia in Maria Ausiliatrice. Il
pensiero più preoccupante però è per la Casa
di Formazione e il Seminario pel Clero indi-
geno, da cui dipende tutto l'avvenire della
Missione.
DISTRETTO DI CHERRAPOONJEE.-
Si sta terminando una bella casa in cemento
armato, ove le Suore di Notre Dame des Mis-
sions andranno a stabilirsi per aprirvi una
scuola, un dispensario e per le visite ad pttga-
nos. Speriamo di benedirla nel mese di di-
cembre. Le associazioni cattoliche sono fio-
renti e vi hanno promosso gare di catechismo
e di canto sacro. Durante l'anno si son potute
costruire quattro belle Cappelle in cemento
armato. Per queste si deve dir grazie ai buoni
benefattori che si son sacrifiCl.lti per dare a
Dio una degna dimora e ai cristiani un luogo
di preghiera. li Distretto conta 3.000 cristiani.
DISTRETTO DI JOWAI. - È sotto la
protezione di Santa Teresina che dal suo bel
Santuario, tutto in cemento armato, benedice
le colline Khasi-Shynteng. Quest'anno è ap-
punto morto il fondatore di quella bella Mis-
sione: D. Farina. Mandato colà dieci anni or
sO'no, dovette soffrir molto per la lotta accanita
che gli mossero tutte le sètte le quali, sempre
in lotta tra loro, si riunirono per combattere
il cattolico. All'annunzio della sua morte però,
questi suoi avversari di ieri furono i primi a
rendere omaggio con belle parole a questo
vero apostolo di Gesù Cristo, che ha dato la
vita per i suoi fratelli. Particolare commovente:
il primo fiore di Jowai, un distinto giovane
protestante, da lui battezzato, si sentì nascere
- - la vocazione sacerdotale dopo aver letto la vita

2.7 Page 17

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SHILLONG
1neclhliaereici saies,. ani ospilatl
asll del Padr
su.lii di K
I Ge-
1'lnoondl urseone, dopo
MlSllloneo delle nostra
Istantanee dell'
<:-ruppo generale arrivo -
ttlc dell'osp·uale rensiedlenCzOaT.·
- - 16

2.8 Page 18

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di Santa Teresina; e questo giovane saTà ap- Del resto, per essere Battista pare non sia nep-
punto ordinato prete, primo tra i Khasi, l'anno pur necessario credere in qualche cosa; l'es-
venturo.
senziale, è di essere astemi. I pagani sono
DISTRETTO DI RALLIJ..NG. - È il circa 200.000 e dànno molte belle speranze,
luogo più aspro della Missione: un faro di ma la loro conversione richiede catechisti e
luce nella foresta. Oltre che a fiorenti Scuole scuole. È questa una condizione sine qua ,ion,
elementari superiori (le meglio curate della data la loro immensa ignoranza e il fatto che
zona), ad un importante Dispensario, a Orfano- sono totalmente sprofondati nell'abbrutimento
trofi per giovani e per bambine, all'opera della del paganesimo. La Missione Cattolica incontra
S. Infanzia e ad Asili e ricoveri ,per vecchi, ha molte simpatie, e un lavoro ben organizzato
il suo campo più fertile nella promettente Scuola potrà rendere buone conversioni. I bisogni
agricola. Ivi trenta giovanetti imparano a col- più urgenti sono un Internato per i ragazzi
tivare razionalmente il terreno e ad amare la e l'opera delle Suore. L'unico luogo ove le
madre terra che ripaga generosamente il sudore ragazze possono ricevere una certa educazione,
versato sui suoi solchi. La Colonia agricola si è la Scuola della Missione Battista, e ciò im-
presenta bene, ma i risultati ottenuti non cor- pedisce che molti giovani e giovanette si avvi-
rispondono ancora all'aspettazione. Ci vorranno cinino a noi. Una Scuola diretta dalle nostre
anni ed altri sacrifici per metterla in efficienza Suore sarebbe un gran successo, oltre che ad
e farla diventare opera di riabilitazione e di essere una vera benedizione e un gran mezzo
civiltà. Futuri catechisti reclutati fra i giovani di conversione. Due anni or sono il mio pre-
stessi della Colonia e con gli insegnamenti di decessore, Mons. Mathias, fortemente impres-
quella fede che ci sublima, diffonderanno anche sionato dal numero stragrande di lebbrosi spe-
la nuova tecnica agraria che rinnoverà la terra. cialmente nelle zone dei Garo Hills, caldeggiò
DISTRETTO DI TURA. - I Garo abi- la realizzazione d i un grandioso lebbrosario,
tano sullo sperone più occidentale delle colline che potesse acc.ogliere tutti i colpiti da tanto
che serrano a sud la valle del Bramaputra, e flagello. Quel voto ardente è anche il mio. Il
sono separati dai Khasi da foreste vergini e personale è già trovato; mancano solo i mezzi
impenetrabili. Sono animisti per religione. Ri- ma la Provvidenza ce li manderà.
guardo all'evangelizzazione, la Missione si può PROGETTI. - 1 progetti pel nuovo anno?
dividere in tre zone: la zona nord, vicino al Ricostruire quanto fu distrutto dal fuoco è
fiume ove il cristianesimo è maggiorrnente pe- un'unpellente necessità, ma sentiamo pure la
netrato; la zona dell'interno che è intatta, e la grande responsabilità che ci incombe di non
zona sud che confina col Bengala ed è guasta lasciar arrestare i lavori negli altri Centri.
pel suo contatto coi mussulmani. I cattolici Ci abbandoniamo alla Divina Provvidenza,
sono appena r.300 per ora, ma il loro stato ma nello stesso tempo non scemiamo il nostro
morale e religioso è buono. Essi però hanno ardore e il nostro lavoro pel Regno di Cristo.
bisogno di molta assistenza e aiuto, perchè i
protestanti cercano di dar delle noie con ogni
sorta di vessazioni, che in alcuni luoghi assu-
mono il carattere di vere persecuzioni. I pro-
Shillong (lndia-Assam), 24 ottobre 1936.
ffi STEFANO FERRA:NDO
Vescooo di. Slzil[q11g.
testanti sono i Battisti Americani (Free Will
Baptists) e sono settari, calunniatori, intolle-
ranti. Contano già 15.500 adepti, ma vi è
MATTO GROSSO (Brasile).
stasi nel movimento. La grande maggioranza
è cristiana solo di nome perchè i loro missio- Visita al Lebbrosario "Asilo Colonia
nari non si occupano della loro istruzione reli-
giosa: ognuno è lasciato a sè con conseguenze
disastrose. li movimento Battista è .stato un
Aymorés " di Bauru.
Amatissimo Padre,
movimento di denazionalizzazione, di propa- Col confratello Don Currò che la Provvi-
ganda asteroica; incidentalmente è stato anche denza ha destinato alla delicatissima missione,
cristiano. Fra essi vi sono molti agnostici. Non fui a visitare per la prima volta il Lebbrosario
si sa come chiamare altrimenti la grande massa della Colonia Aymorés. Ci volle accompagnare
di coloro che furono Battisti e o si staccarono o l'amico Carlo Cariani e ci fece da guida lo
furono scomunicati. Pagani non lo sono più stesso Dott. Eneas de Carvalho, l'infaticabile
e cristiani nemmeno. Questa è una grande creatore e direttore della Colonia. La percor-
piaga di cui il protestantesimo è direttamente remmo in tutti i suoi più minuti recessi e
responsabile. Molti non credono più in nulla. gliela descrivo perchè anche lei ed i nostri

2.9 Page 19

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Col Bororo in pie na foresta. • La Saula Messn.
buoni Cooperatori conoscano il campo di la-
voro dell'eroico confratello~
È una cittadina di sole 700 anime, col suo
Prefetto, il Consiglio Municipale, i Giudici,
i Gendarmi: tutti attaccati daJ male. Posta in
una posi1.ione incantevole, mi apparve un'oasi
di pace e di serenità. Che magnifici padi-
glioni! Quanta luminosità in quegli ampi refet-
tori e dormitori! Le famiglie alloggiano in
« chalets )> particolari, arredati di tutto punto:
sono delle vere villette. Udimmo a un tratto
le note festanti di una marcia briosa: era il
«Jazz-band» della Colonia, che faceva prove,
Passammo di là: 14 strumenti, perfettamente
intonati. Poco lungi c'è il teatro costruito al-
l'aperto, che funziona regolarmente: direttore
di scena, artisti e musici, tutti lebbrosi; per-
sino gli autori dei drammi e delle commedie
che rappresentano. Il Dottore Eneas mi di-
ceva la grande importanza che si da allo sport
ginnastico, elemento di indiscutibile valore in
quel luogo, perchè abbinato al regime di cura
secondo gli ultimi trovati delJa scienza, contro
la lebbra.
C'è anche un campo di foot-bal per i giovani,
e un altro di ccstobal per le ragazze. Funziona
una scuola elementare per i bambini, e un
primo nucleo di scuole professionali per arti-
giani.
Ora che la Provvidenza ha mandato colà
il nostro caro Don Currò, uno dei più anziani
e valorosi missionari del Matto Grosso, l'am-
ministrazione si è impegnata di costruire su-
bito anche la chiesa. La visita durò un paio
di ore, che volarono. Mi accommiatai dal Dot-
--- -- tor Eneas de Carvalho, dopo avergli detto
tutta la mia ammirazione per il vero aposto-
lato di scienza e di fede che esercita dentro;
e coll'amico Cariani presi la via del ritomo.
Mi sembrava un sogno. Pensando a quello
che era fino a poco tempo fa il lebbroso, re-
ietto da.Ila società, perseguitato, cercato a morte.
Ora invece, grazie alle provvidenze governa-
tive i lebbrosi non sono più i nomadi esecrati,
dal corpo in isfacelo e l'anima senza Dio...
Perchè la lebbra, più che deformare il corpo,
è l'anima che mutila; ed è perciò l'anima che
prima bisogna curare.
La scienza ha saputo costruire Ospedali e
Sanatori con una tecnica perfetta, allietati
di verde dentro e fuori, lum-inosi e allegri.
Don Currò completerà l'opera col sacro
ministero, con quella bontà e quel cilstacco
dalle cose terrene, quella rassegnazione ed
umiltà, che si acquistano solo attraverso la
Religione di Cristo I Preghi per lui, amatis-
simo Padre, per tutta la missione e per chi si
professa suo a:ff.mo in G. C.
Sac. ERNESTO CARLETTI
Ispettore delle Mi.vs. Salesiane
del Matto Grosso e Goyaz.
Coi Borcoro in piena foresta.
Amatissimo sig. D. Rù:aldone,
Di ritorno da una escursione missionaria,
mi affretto a darle qualche notizia, sicuro ·di
fare cosa gradita al suo cuore di padre.
Quest'anno, coll'approvazione dell'Ispettore,
accompagnai assieme al coadiutore Secondo
Busso, i nostri Bororo nelle loro annuali gite
di pesca e di caccia. Cosl potei rinnovare l'espe-

2.10 Page 20

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rimento della «catechesi volante 8, in modo altro genere. Certe sere portavan mucchi di
impensato e sorprendente, perchè, avendo selvaggina di ottima qualità. Allora, che festa!
scelto come luogo di... villeggiatura le foreste Quanto lavoro attorno a grandi pentoloni per
degli affluenti del Rio Vermelho, riuscii a vi- cuocere le carni; e quanto affaccendarsi per
sitare i civilizzati della zona, mentre alcuni preparare i più appetitosi e svariati... manica-
Bororo, inviati ai loro compagni del «Giarnd- retti l.. Una bella palma della foresta forniva
dori n, servirono di richiamo a quei che avevo . la verdura più ricercata; un'altra il vino bianco.
visitato due anni or sono. Nello stesso tempo AJ missionario offrivano generosamente sel-
non rimasero privi di assistenza i nostri, che vaggina e frutta della foresta. I pasti erano
in questo annuale ritorno alla foresta, benche conditi dal miglior appetito. La più brutta
di breve durata, corrono gravi pericoli.
sorpresa fu quella di un grosso serpente: un
Il Signore ci aiutò sensibilmente. Tutto « Sucurl 1> (Anaconda) che assall una donna
andò bene; anzi un bel gruppo di Indi, in- andata al torrente per prendere acqua. La
vitati dai loro fratelli, vennero ad unirsi a noi, poveretta diede un forte grido e fuggi, invo-
ed ora sono qui a Sangradouro. Parte sono cando aiuto. Corsero gli uomini e si posero
vecchie conoscenze, altri sono nuovi; tutti ad inseguire il rettile, che si era internato nel-
ci sono affidati da nostro Signore per far loro l'intricata boscaglia. Un Bororo Jo raggiunse,
un po' di bene.
l'afferrò per la coda tenendolo fermo, mentre
Un mese circa di vita in piena foresta passò gli altri con grandi coltellacci, presero ad inci-
veloce per i nostri, ma non per noi.. Eravamo dergli fortemente il corpo. Era lungo più di
accampati sulle sponde del fiume « Paraiso »; cinque metri, e, sventrato, si trovò che da
ma se il nome è bello, altrettanto è brutta la poco aveva ingoiato un porco selvatico.
realtà: un vero... purgatorio specialmente per Il ritorno fu un po' più faticoso, ma tutto
l'enorme quantità di insetti alati e non alati andò bene.
che succhiano sangue a gran forza lasciando Cosl, amato Padre avemmo anche noi un
in paga un noiosissimo prur.ito.
poco di... villeggiatura sui generis, con qualche
Non mancarono neppure le bestie feroci: frutto spirituale.
una notte tre «oncas i> (specie di tigre) ci fe- Ci benedica e ci raccomandi tutti all'Ausilia-
cero un concerto indiavolato coi loro urli rab- tr.ice ed a D. Bosco Santo. Dev.mo in C. J.
biosi e cupi. Il dì seguente, i Bororo corsero
alla caccia delle feroci bestiacce, ma inutil-
Sangradouro, 12 Settembre 1936.
mente. Furono però più felici in caccia di
Don CESARE Al.BISETTI.
Sangradouro. - Fuoco e<!
unghie alla c,accla degli in-
"""' succhiatori dJ sangue
- - 19

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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GRAZIE
attribuite all'intercessione d i
MARJA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e d i San Giovanni Bosco.
DtU' Rra.::w. - Benchè sprovvisto d'indirjzzo pre-
ci~o. mi prci.t,o inviare qucslll mio Att(.-Staz,one di
devozione Il S. G. Bosco, unita al mio obolo per
Jtrnzin riccvultl: In guarigione del mio caro bnbbo
da uno mnlattin dichiarate inguaribile tloi profei;sori
dcll'()spt·dale Civile di Parma, da1a anche la sua età
d, R2 anni.
lntrnprc:si la novena al Santo unito al Cappellano
.l\\lilfrare del Campo proprio nei g,omi che il mio
habbo era ormai finito. Partii in colonna per Nrghelli,
c r,!r due nolti consecutive, mi parve di vedere il
Santo, che mi WS!<C queste precise parole·
Abh, fode nel Signore e nella ~ua potenza di-
vina, ed il tuo babbo ~arà salvo •· Mi diede un soffio
sul viso, e mi svegliai piangendo per la commozione
e la 1tioia d, essere stato ascoltato nelle mie umili
prel(h1cre.
Anch'10 fui operato nell'Ospedule di Mogadiscio
e sono 1,.,uarito f<!licemente in pochi 11iomi de una
malattia che mi tormentava da me,i.
D~idero nrdentemente che qut'$te mie attesta-
zioni siano rei-e pubbliche; llffinchè se nnoor:i vi
put<'11Sero es~erl! degli increduli, possano redimersi
e salvarsi. Con profonda e sinccrn devozione.
MOl!(lrf/uio. 19-llr-1936-XIV.
t\\SNl'I.Ll ALBERTO.
G,urr,gwn~ prodi~riora. - l\\lio pnpà, nell'a1?osto
1935 t'.r& arato colpito da eri&ipda chr gli lascib
la irnmha sinistra runa pial?lltn. li medico curante
dichiarò ,I male ini?uaribile.
Lontana dalla mia famiglia, soffrivo e pregavo
c<ln ~.,, in-..ir.1ndo tutti a ricorrere al nostro caro
San Giovanni Bosco. La nostra fiducia ci ottenne la
dei:idero1.1 gunrigione, dopo parecchie novene e
l'applicazione della reliquia 111 molalo.
R1conosccn1ì e commossi, rìnitrnznuno il caro
Santo, e lo prcl!hiamo a volerci continuare la sua
,-alida protezione.
B,wullct. 3ROBIO 1935.
Suor A. V tTALINt , F. M. A.
E1•11(1 "no dolorosa opera:non~. - Per due ,•olte la
nostra mamma si sottopose, in fami,:ilia, 11 due sem-
plici (liti op«:r:1torì dai quali si spcra\\'a il "UO completo
henessere. Ma qual non fu la nostro pena nel consta-
tare che il male pe~orava invece rnpidnmente, si
do costrin~crci • portare lo paz,ente in uno clinica
per una tcru difficilissima operazione. Si temeva
di un cancro, e tuni i familiari inconagwnvano la
mamma a la1ciarsi oper-are. lo sola la dis1oglie~-o, e
con la buona fami1dia Orsi incominciai una novena
a D. Bosco, ~nendo la reliqwa del Santo a con-
tattn dell'ommnl111a.
Fra lo mcrnviglia dei professori l'inferma inconrin-
ciò prcMo o migliorare finchè il male diepnrve com-
plet:unl'nté.
20
-
D111 mese di maggio sto benissimo, si nutre e la-
vora instancahilmente per In famiglia, che onora
D. Bosco come suo protettore.
Ricono9centc rendo pubblica lo grazio e in\\'io uno
tenue offerte.
CaruJla:i:zo Bormida (Al1.rra11dr,a), 24-1x-1936.
Zt CCA G TUSliPPlNA.
D. BQsro 1alt•a il mio bambino. - \\lio figlio Gino,
di quunro anni, il 18 ma~io u. ~c. fu colpito da
bronoopolmonite capillare, in formo cosl violen10
che ben presto lo ridusse ogla estremi. Fu rnnto ,I
C'attlrro ammassatosi nei suoi piccoli bionchi, che lo
si dovc1te condurre all'ospcdnle di Padova dove
senz'oltro fu decretato l'cstraz1onc-, mediante l'aspor-
tazione di due costole. In que11to disperato frangente
mi rivolsi con viva fiducia al grande Santo dcì
piccoli, sooneiurandolo ad intervenire, e promettendo
la pubblicazione della grnzia, con una offerta.
Quale infatti non fu la miu gioia quando, il mat-
tino se1t1-1ente, i medici s1up1ti constntnrono lo sc10-
glimcnto totale e spontaneo del cntnrr<>. L'operazione
fu scongiuralll e il piccolo si nndò rapidamente ri-
mettendo fino alla completa guarii:i-ione.
Collo più viva riconoscenza adempio la mia pro-
me~sa. Jn fede
S. Eufm11a di Borgoricco (Padwa), 1-x-1936.
V1-:cc111,no GtUSllPPB.
Due l(ra::,r. - L'anno scorso un rruo figliuoletto
si ammalb di paratifo con febbre altissima, delirio
e pericolo di vita. Il Santo da me invocato ai piedi
del SS. Sncrnmento, mi ottenne In grazia della gua-
rigione.
In questi giorni ho ottenuto un'altra grazia: fui
infutti libe!"lltO da un'opcrnzione chirurgica quasi
Urttl.
Da circa sei anni soffrivo fìsirnmente e moralmente.
Un calcolo remale dj terzn grado. giudicato difficile
ad eliminarsi è venuto fuori impronisamente e
senza dolore, proprio senza dolore come io nella mia
costante preghiera chiedevo a Don Bosco con
sonunn fiducia e puerilità.
Sono ~empre stato molto devoto di q uesto Santo
e confesso che tutte le gra:r.ie che ho chiesto, per
quanto apparentemente impo~sibili, mi sono smte
conces.~c.
Sempre più mi convinco che Don Bosco non ab-
bandona i suoi figli nel dolore.
Con profonda gratitudme.
Pit!trapM-:ria (Enna), 18-x-1936-X[V.
Gn-sl!PPB G 10A~Tli, imegnante.
Una b~lla gra11ia. - Da \\'llrao tempo un erpete
mi tormtintnva le mani e non mi permetteva di
continuare 11 dare lezioni d i piano.
Uno sp«:cinlista mi ordinò delle opplicazioni di
Bl{!(l X che in poco tempo mi a\\ rebbero guarita.
Incominciai subito la cura, ma, dopo la sesta sedum,
pian piano, le mani incominciarono a bruciamù ter-
ribilmentt prendendo un colore violaceo cupo. Ri-
cort.i nlloru D S. G. Bosco e andai dal professore che
mi uwva applicato i raggi. Quc,ti, spiacentissimo e
pensieroso, mi ordinò dei calmunt-i che non giovarono
a nulla. Le mie mani brucinvnno come carboni ac-

3.2 Page 22

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ce~i: giorno e notte, non avevo un momento di sol-
lìern. lniziai Wll1 novena a San G10\\.'Bnni BoRco e
torn:u dal professore. 11 suo aspetto pensieroso, il
suo fare impacciato m1 fecero dubitare di qualche
cosa di gnivc. RicorR1 allora ad uno specinlista.
Appena m1 ,·ide si mi~c le mani nei capelli e capl
che c'era stata della l'53iteraz1one nelle sedute o
qualche altcnzione nell'apparecchio. Certo eru un
CS..'tO di radiodermitc, disperato! Già si fonn:wano
delle ulceri e corre\\'0 pericolo di perdere le mani.
.Mi applicò un impiastro, come ultimo rimedio I Se
non mi avesse giovato, non avrebbe più saputo cosa
formi. lo intanto im·=vo D. Bosco con rutili la mia
fede. La mottina del 31 agosto, ulumo giorno delfa
novena, 11 medico mi Rfa~cib, mi tulse quell'impiastro
causandomi acutissimo dolore ma ceco il grande
conforto: le mani crono sah-e I :-:vn so descr-iverc la
mia gio1<1 e quella del dottore, il quale però mi
disse chc- sorcbbero occor,,J tre o quattro mc111 per
una stuarigume completa. Gra7.ie a Dio ·,ono in-
vece !!là perfettamente RUarita. R1conoscenti.-~ima
.MortttlfJa, 29-1 x-1936.
AUCUSTA V!!NT\\Jtu:-;1.
G,a,.--ir, Don Bosro! - Entrato in convt1lesccnza
dopo una wave m:1lattia che mi ove\\."11 immobiliz.
zato per circa quattro mesi, col cuore pìeno di fede,
ringr.,z1p Sun Giovanni Bo$co, per la sua valida
mterctssiC\\l\\c che mi ottenne la !18lvezza e lu guori-
11ione.
Adempio pure alla promessa fatta inviando un'of-
ferta p.:r l'nmpliarm,nco Jella Batilica di ì\\laria Ausi-
liutricc, nellu fiducia che San Giovanni Bosco con•
11nui la sua protc7'i<>ne su tutta lo mia fomiglu1.
S. G~rmano Chùom: (Pi11eri,lo), 28-tx-1936.
PAOLO GAU.Tl'O.
La /tbbre scompare. - Il nostro piccolo Pierpaolo
fu sorprei,o da una improvvisa e forte febbre ri-
belle alle cure d1 val-,nti profell~ori, i quali pe1'81tro
non riu~civllJlo a trovarne la causa. Protrucndo~i
oltre dieci giorni, ci rivolgemmo al Sill'flnre inter-
ponendo l'intercessione di D. Bosco che fat'cvamo
im·ocare, nei momenti cli calma, anche dal bambino.
Con nostra immensa jlioia e con stupore dei medici
curanti, la febbre cessb farnrendo la guarigione in
brevissimo tempo. Con ricono~cenza.
Piac~uto, 1o-x-1936.
Coniugi $YFI\\ZltLUTr.
Un tragico inridenu. -11 10 ltÌURJtO 1936,1aimiavo
con alm quattro Salesiani, quando all'impro\\'viso
In macchina si trovò dinanzi una svolto nd angolo
retto proprio in un tratto in cui la strada era fian-
cheggiata da ampi fo$5llti profondi quas, due metri.
Non riusci a superare la curvo: in un secondo l'au-
tomobile divorb In larghezza della strada, raggiunse
il ci1dio e, sempre avanzando, slittb nel fossato,
fece un giro completo su se ,tes!la, poi un altro
quarto di l{Ìro e si fennò sul fianco.
Intuito il pencolo, invoca, aubill> l\\lario Ausilia•
trice e continuai ad invocnrlt1 nei pochi $econJi che
durò l'incid,mte • Più di uno 11vrebbe dovuto per-
dere la ,i111 •• cosi a~si-rirooo i M1timoni, e CO!tl pre-
sen1immo noi tutti nell'agonia di quel terribile fran-
gente. Invece ne uscimmo tutti salvi, sebbene non
dcl 1uno incolumi: uno dei confratelli riponò un:1
feritn dalla quale guarl in otto giorni, cd 10 un p.:noso
tnumatismu muscolare che mi obbligb al letto per
un mese e per un altro non mi loscib camminur1<
che stentatamtntc: coll'aiuto del bn>ttone: provn cvi•
dente della lfnl,•ità del pericolo COJ'S().
Ora, guarito del rutto, rendo pubbliai la imiz·a
ricevuto protestando la mm filiale gratitudine olfil
Vergine Au~iliutrice, e lo prego ad 11iutarmi o con~o-
crun: tutta la \\'Jta che mi volle prolungare nel dif-
fondere la sua devozione.
To,i110, 15-XI-1936.
D. P. BERRUTl, Saltno110.
Jl.fi guari1u il babbo. li 1 aprile 1936 mio padre
venne rico,erato d'urgenza all'o.~pedat.i l\\Iaurizinno
di Torino, dove gh fu risconcrota unn .llTB,·e for-nu
di peritonite ucuta, diffuiin a tutto l'ambito intc.qtr-
nnle.
Op~to al più presco possibile, benchè l'ano chi-
rurgico avesse a\\--uto e«ito positivo, tuttavia non
da,11 alcun., speranza di salvez1.a. Lo dichiarò il
medesimo Prof. Berton1 curante, appena termmnta
l'operazione, con queste parole: • Solo la J\\1adonna
pub sal\\'are un indi\\'iduo ridotto m questo staio •·
La frase del1'11lustrc chirurgo, oniichè abbaucrmi.
rovvivb ancor più in me la fede nell'aiuto divino.
• Ebbene dissi - lu Madonna e Don Bosco ..-li
otterranno fa l{U&ngione •·
Al caro infermo fu subito apphcam una rcl1qu1~
ex ossilms del Santo e i 200 Aspiranti ;'l.lis~1unari
dell'Istituto « Conti Rebauden!{o • comincmrono
ferventi preghiere a :\\faria Ausiliutric-e per otll'ncre
l11 sua interet.-ssionc pn"<-.o l'on111potenza d1 Dm.
Lo stato ~empre gnw1,simo eJ in qualch., i-.tante
veramente disperato del mio povero papò, ei mutò
decisamente al zs" giorno. Con meraviglia di turti,
dopo quasi un mese venne dichiarato fuori pencolo.
li miglioramento non foce che progredire. Ora mio
padre gode perfetta salute e può già la,·orare qÙasi
oome prima.
Sia rinwnziata pubblicamente la Vergine SS. e
S. Giovanni Bosco dello valida interceasione.
Turino, 18-x1-1936.
Ch. ROMOLO ART\\JSJO, Solenano.
Guarito Jo ostinato infezione. - Corsini Giusep-
pina .in Giordano d'nnni 30, nei primi giorni di
aprile del 1936 fu colpita da una terribile infezione
nd un piede che in pochi giorni si propngb 11 tutto
il corpo. Si ricorse 11uhito all'opero di un valente
medico, si fece consulto con altri dottor-i; ma I'in-
fe2.ionc era renitente a quruunque cura e la giovane
e robusta inferma in pochi giorni fu cidort.t in fin
di vita. Visto che l'aiuto della scienza non em suf.
fìciente a 3uperare il mule, ~i ricornc con mnu;gior
msistenzo a Maria Ausiliotr-ice ed il parroco con
voro 51>eciole affidb l,t sofferente allo proiezione
d1 S. G. Bosco. Comincib subito il miglioramento,
e, dopo circa due mesi di conv11lcsccn1.a, l,1 Corsini
Giuseppina era completamente ristabilit.1.
Fer"snglio, 28-x.1936.
- - Sac. J\\h:;,so Thou,Loo, a,c,pl'cÙ.
21

3.3 Page 23

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LA SCUOLA "GIOVANNI CAGLIERO" IN ROMA
li 2K ottobre u. se., XV dell'E. F., Rom.a ha inaugura:to solennemente una nuova scuola elementare nel quarcicre
Tuscolano, capace di 2000 alunni dlstrlbultl l.n 55 aule. Per disposizione dell'allora Ministro della Educazione
Nnlonalc S. I!. il Conte Cesare M. De Vecchi di Val Clsmon venne l.nlitol.ara al nom.o dell'Eminentissimo Card.
Cagliero, a corona del Giubileo di Diamante delle Missioni salesiane,
La benedisse S. -E. MonJI. Cuerra, are_Jvescovo salesiano, alla prcsen,:a delle Autorità scolastiche e degli alunni,
-
--- eui venne dlstrlbu.110 un grazioso ricordo con fotografia e cenni blograHci del grail,de Missionario.
22

3.4 Page 24

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Una grn::ia prodigiosa. - Lo scorso febbraio, mio
figlio Albino nella gagliardia dei suoi z6 anni, fu
colpito improvvisamente da•calcolo rena.le per cui
dovette cli urgen7.B assoggettarsi ad una operazione
chirurgica. Questa gli causò una pleurite emorragica
con CQD.Sel!;Umte intos,sicamento intestinale che lo
condusse in fin di vita.
La malattia si prolungo sempre gravissima tanto
che i medici dichiararono il caso disperato. Confor-
t;ito il paziente cogli ultimi sa.ero.menti, mia moglie
ed io, pur disponendoci a far.e la santa volon~ di
Dio, ci gettamllll) ai piedi di ì\\.-Jaria Ausiliatrice e
seguiti anche da JM'rsone amiche, pregammo fervo-
rosamente la Madònna e S. Giovanni Bosco, non-
cltè il Servo di Dio Don l'viichele Rua, ad intercedere
presso il Signore per strappare la ~ i a della guari-
gione.
La grazia venne. n malato si riebbe e guarl per-
fettamente con grande meraviglia di tutti llpccial-
mente dei medici curanti. Sono passati on:uù pa-
recchi mesi e si mantiene in piena salute.
Con immensa graùtudine rendo pubblica la gra-
zia e rimetto una doverosa offerta.
Torino, 15-XI-1936.
MARIO ODDONB.
Guari10 da pobnomte. - Ero a letto colpito da
forte raffreddore e temperatura elevata, quando
impro\\>Visa e violenta la polmonite sorprese, nel
cuor della notte, il mio caro papa. Febbricitante
lo assistetti fino agli ultimi istanti di sua vita. Ma
lo strapazzo subito favorl anche in me un forte at-
tacco di polmonite chè mi ridusse agli estremi.
Unito ai miei cari feci allora fiducioso ricorso al-
l'Ausiliatrice dei cristiani e a Don Bosco Santo e
fummo prontamente esauditi: si notò subito un con-
solante migliora.mento che continu.ò rapidamente
ridonandomi la prirniera salute.
Riconoscente invio una tertue offerta e invoco
continua assistenza.
Cavollerlwne, ottobre T936.
PORCRIETTl MICHELE fu "Bl!NEol!TTO.
Per l'intercessione
del Servo cli Dio Don Michele Rua.
Da due anni avevo le figlia ammalata, e per q_uanto
avessi pregato con vivo fervo.re Don Bosco, non
accennava lontanamente a migliorare. Un giorno,
più in apprensione del solito, mi recai nella chiesa
salesiana di Biella e dopo aver adorato il Santis-
sinlo, come Don Bosco insegna"l--a, mi portai all'al-
tare del Santo a perorare colle preghiere la grazia
della guarigione della figlia.
Nell'aprire il libro di preghiere mi cadde sot-
t'occhio l'effigie del Servo di Dio Don Michele Rua
e un'idea mi passò per .111 mente. Alzo gli occhi
verso il Santo e dico: - San Giovanni Bosco, forse
volete lasciare al vostro grande e santo figliuolo la
gloria di appagare il mio desiderio e guarimù la
povern ammalata f - Pregai ancora e ritornai a ~-
Era mtanto arri,'lltO il Bollettino Salesiuno e,
scòrsolo, vi trovai in prima pagina un articolo su
Don Rua con esortazione di voler notificare le grazie
ricevute per iruercessi.one di lui. Non ci volle di
più perchè mi decidessi di metterlo alla prova; e
cominciai quel giorno stesso una novena al Servo
di Dio. Nel corso della novena la figlia cominciò a
migliorare e proségul fino ad essere in breve nor-
mal,mente rilltabilita •·
Rendo grazie vivissime per avermi cosi pronta-
mente con.solata.
Biella, 25-vm--0936.
CRIDh Zoo in COCHrs.
Rin.graziano ancora della loro Ù)terces-
sione Maria SS. Ausiliatrice e S. Gio -
vanni Bosco:
Conti G;.u~pina fJed. Colomlxmo (Torino) per la mr-
racolosa guarii1fone della fi~lia colpita da grave malattia
e sottoposa, a due opcraz1oni.
La Jm,iiglia RQ,setti (Cingoli) per la guarigione della
mamma e del fratcllo.
Tfraboschi Com.i/lo (Cicola) per aver potuto trasportare
a casa la moglie che si trova,-a in alta montagna gra,..._
menre infenna.
Fiaschetti Augwto (Castelplano) per la cessazione di
atroci dolon di acìatica.
La fmml(Jia Fcls e Frmu:esco Sat•n-i.t, Ftl.t, salesiano,
(Roma) pel felicissimo successo del figlio maggiore nc~li
èsom.i d'ammi!,$ione 31 Politecnico dt Parig.,.
Nrvasto bmocrntinn (San Pietro Mussolino) per In
liberazione da noiosa indisposizione.
Suor Luig;nn P. (Fossano) per la preservttzione dei
yigneti dei suoi caò dalla grnnd,ne che ogà; anno li de-
\\."B.B.tava.
Lusso AI/OTISO t! Rita (Genova-Pegli) per i lumi fomiti
a due bravi dottori che ,·aJsero ad evitare un'operazione
chirurgica noi\\ n ecessario.
Cotti Elena (Artogne) perchè colpita dn atroci.ssimi
dolori al ventre ottenne un rapido mil{lioramento che
apcra. sarà seguito da guarigione completa.
De Marchi Federi.ca (Torino) per l'ottenuta improvvisa
guarigione dn unn doloroaiRSima flebite.
Lo fJedo,•a Go/r:i.o per aver cicuperata la salute, dopo
tllnte atroci sofferenze.
Bim,o Giuseppir,a perchè la sordla potè evitare una
iwrieolosa opera7Jone chirurgica e per un'altra sègnala-
tisBi.lI\\ll grazio.
Giani Rossi Elisa per varie grazie cieevut:e, imploran-
done nitre.
Fl!rrl!l'O To,nma.,i11a (Portocomero) pèr grazia ricevuta.
Grano .Maria pel felicissimo esito di 11:ffnri di com-
mercio.
Ghelli Pier Paolo (Milano) per una segnalatissima gra-
zia riccvute-
Folcheri Amw (Villanova S. Grato) per la grazia della
guarigione.
SP(llla Maria (Borgo S. Martino) per la guarigione
del bambino.
Wefuh1tidl!1' Paòl;z (Viareggio) per due grazie ottenute
per interc:ess:ione di Don BOSGO Santo.
MOTia C. (Vieenu) per l'ottenuto impiego dopo mesi
di disoccupazione.
T. Q. u-oflitlfJa (Bagnolo P.) per segnalatiuimi favori.
Carboni Giwq,pe perchè da molto tempo disoccupato,
potè trovare impiego.
Fw,cello Vettor Pia (San Giovanni di Casaraa) pel
felice esito degU esami di abilita'4Ìone magistrale subtti
dal figlio.
Rll.1lina Gius~pina (Nes!Wldria) pel buon -:sito di unn
delicata operazione a.Ila gola.
Botto Marùr (Alessandria) per un segnalntissimo fa-
vore.
Una fm1'iglia (Adranò) per una grazia speciale.
Boeuo Rii.a (S. Grato di Bagnolo P.) per segnalntis-
sime e molteplici grazie ricc,-ué~ invocaado continua pro-
tezione su di e sulla sua famiglia.
--......
23
-

3.5 Page 25

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Lettera di Don Giulivo ai giovani.
La " Strenna " di Don Bosco.
Ciu-issimi,
ho "''" grtlnde commissitme dtl farvi: Don Botco, per
mezzo del sii.I) IV SuceesJOre, il signor Don Ricaldone,
m'incarica di darvi In strenna pel r937. Voi sapete gid di
rh~ si lrattn. li Santo, la ~~ilia di ogni Capoda,mo, sole,,a
rauoglìere lutti i SUJl•· giornni dell'Oratorio prima del ri-
poso ~ dar loro come srrenna un saggio consiglù, da uguirt
i>1 tt.Uo il tor,a d~U'anno. Consiglio che llltti i direuori dei
dit·ersi istituti ed oratori ripeta,ano to11temp,,ranea1111mte
ai loro a!r,1111i 11,llc nltrf cau. Cosi f,roro, finehA vissero,
011cl~ ,·1 Sen:o dì Dio Do11 fl,[irhele Rt14, Do11 Albera, Do11
Ri,,oldi.
li sig11or Do11 Ricaldo11, per l'nnno 1937 a ttmi i Sale-
,io11i, .111/in:i, Ex-al/in,i e Cooperatori, a t!ltte le Figlie
di Moda Amiliatrire, Al[i,,.,c, Ex-al/in1e e Cooperatrici
dd questa b~/li<sima srrénne:
Coltiviamo In pietà eucaristica secondo gli insegnnrnenti
é la pratica di Don Bosco Santo.
Che 11e dite? Proprio q,~lla che ci t'!lole per fnrot" tra-
scorrere w, a,wo felice. U11 11iorno il 'l)t:ner1Jbile professor
Contardo Ferri11i tener·(1 convers"zione con oltri t,rofenori
d1 Universi/O. c:he, forse 11:n po' stanchi, lomeniat•ot10, per
dh·rrse cause, "111/e giomate neri!. Egli li lasciò sfog1Jre, poi
,on r11tto candore disse: Per me l'unico gior11ata nera t
gus/la in cui 110n posso fare la tonta C1;m11miane . Ebbet1e,
il Suecessore di Don Bosco vuol promrani la gioir, e la
letizia di Contardo FtITrÌlli. Coltit•ate la piota eueoristica,
fate sot'mle e bene la sa,ita Co>111111io11,, sr potete anclte
ttitti i giorni, e ooi trÌtJrete giulivi più del tiostro aff.mo
DoN G11.n.1vo.
NECROLOGIO
Salesia n i d e funti :
ZANOLOTTI DOMENICO, coad. dn Albur2ano
(Pa,•ia), t e Torìno (San Gi!lvanni) il 21-X-1936 11 85
anni di età. Visse, dicd anni accanto e Don Bosco i11fer-
vorandosi Uf"ll'anunirnT.ÌOne e venerazione del Santo
che gli resero sempre cara In vita salttsiana anche nei
pìU umtli uffici, rnentrc pres.tava otTenuogru_nente la sua
bella voce di basso al decoro d,elle sacre fum:mni,
DE FELJC'l GEREMIA, coad. da Montebuono (llieti),
t a Bari il 23-X-1936 a 73 anno di età. Accolto anch'eJ?li
personal,nente dal Santo l'ondatore nella Società Sale-
s1an11 vi8"e edifìcundo col rervore della sua pietà e il suo
spirito di sacrifiz-io.
ORTRGA D. D.lll'ID8, sac. da Escalona (Spagna).
t n Buenos Aires (Aritcntina) il 15-VJTT-{936 u 49 anni
di età. Fu un apo.stblo degli Oratori restivi quali li de-
sidernva Don Bosco.
DELLA BEFFA D. AMBROGIO. sac. da Bubbiimo
(Milano), t a Gualdo Tedino (Peruiµa) ti 15-X-1936 a
71 anno di etlÌ. Guadagnato dal Samo Fondatore negli
ultimi nnn, ili suo vita, cd infonnmo a vero spirito sale-
siano rese pre7,i11si ~ervigi alla Congregazione nel cmnpo
d.Jla amnùnis1n12ionc: e poi nella direzione della Scuola
A~'Ticola ùi Corigliano d'Otranto.
t NIJGLJO GJUSEPP(,. coad. da Bellinzago (Novara,
a Cu~ca (Equatose) il 21-lX-1936 a 23 anni di Clii.
Coopera t ori defu nti:
S. E. Rev.ma Mons. COSTANZO CASTRALE.
Vescovo 1.holare di Ga?.a, Canonico Prcvosro del Ca-
t pitolo Metropolitllno, Rc11are Onorario del Seminario
Arcivescovile di Torino a Torino il 26-Xl- 1936 a 86
anni di erà. Vicario di Favria Canavese, fu chiamato a
Torino nel 1905 dal cQmpianto Card. Richelm; che lo
volle Vicario genùI'Slc dell'Archid.iocèsi e successore di
Mons. Iltirtnirna sulln Cattedra del Beato CnftL~so uJ Con-
vitto ecolesinsnco, quindi Rettore del Seminario.
La soda culrum, l'umiltà profonda, la pietà sentita e
l<> zelo per la formazione del giova.ne clero d1sru1sero e
ferondnrono mirabilmente. 11 suo complesso e d,;licato
rninistcro cattiv-andogh la stima e l'affetto di tutti. Coope-
ratore dalla eun giovine1.1.a, divotiswno Mariu Ausi-
liatrice e di S. Giovanni Bo~co, accorreva sempre che lo
invitavamo a celebrare e pontif;care .nella nostro Basilica
e ai prestava con parcrnE sollecirudine e sovtntc anche
con saèrificio per le frequenti sacre ordinru,ioni del nostri
chierici. Lo scorso mese di maggio, quantunque ag~,ra-
vato dagli anni, si era fatto accompnl(llare alla basilica
pc~soddisfare fu sua pietà mariana. No, confidiamo ch'egli
sia subito volato al Cielo :, cogliere la corona di 1nn1e
opere buone, tuttavia lo raccomandiamo caldamente ,u
suffragi di tutti , nostri Cooperatod.
BOGGERO CARLO t a Carpeneto d'Acqui il 31
dicembre , 935 a 87 anni di età.
Exallievo ùi Don Bosco dnl , 863 al 1 865, crebbe alla
scuòla del Snnt!I onimo educatore, consacrandosi per
oltre 40 anni all'insegnamemo, lieto di offrire una figliola
all'Istituto delle Figlie di Maria Ausilintricc.
Do11 AMBROGJO BERNINI t il 20 scm·mbre u. sé.
Allievo di Don Bosco che gli impose l'abito mlare, fu
per anni parroco di Robecco P:wese, ispirando al
Saroto li iJU0 zdo apostolico pèr la cura dulie .anime.
MARIA GUALDONI Ved. RIVOLTA t a Cuggion<>
il 20-X-u. se. ad 84 unni, dopo uoa vira 8cmplice., buona
lUttn $pèSll nell'eserti,:io delle più belle virtù cristi11.ne
e nelle cure piu amorose pec la educazione religiosa e
morale della numerosa prole. Jjcta d •aver dato al Sìgnore.
e n Don B!lsco due li.gli, l'uno sacerdote miuionni-io
nell'America del Sud, l'altro direttore del nostro Istituto
di i\\l,lano.
PASQUALE BVSSOLETTI t m et/I d'anni 74.
Padre del direttore del noslJ'o htituto di Ravt'nna, ,•isse
una vita di $emplic1tà e di lavoro, coad,uvnndo In sua pia
consorte nell'educn,:,one de, figli, esempio di elette vrrt11
morali erefqpose, e di grande nmore alle opere cL D. Bosco.
PADRE LUIGI GJUFONJ t n Borgo alla Collina
(Arezzo). Pr-cclicntore eloquente bandi la parola di Dio
dni principali pulpili d'Italia. Anima di upotttol<l ebbe
palpiti di carità per ogni sventura e in modo particolare
per l'etn più nQbandonatn. Grande nmm,ra1ore dr Don
Bosco ne zelò le opere oyunque.
Altri Cooperatori defunti:
Adda Eli~, Altm i/lo (Vkenza) - Alc.ssandri Giuseppa,
Bnrbam110 (Viterbo). - Aletto Pier Mario, Torino -
Allegretti Annunziata, Bri11dili Bncigalupo Giusèppina,
Torriglia (G.:n<>va) - Basso Dc,menka. Tor,'no - Bclcari
Elisa, Bagni di C11uià1111 (Pisa) - Bernnrdi Romnno, Pa-
dl.'TIIO del Grappa (Treviso) - Bertone Ru11enia, .Mollar,
(Savona) - Calca1ino Giuseppe, Alassio (Savona) - Cal-
ciati C1ov1H\\ni, Casafi710 (-.;'ovnra) - Calzolari Luigia,
Calestano (Parma) - Cambiaso Teresa in Cesano. Ge11oi·a-
Sampierdare11a - Cappelli Tcrc93 Vallauri, Fossa110 (Cu-
neo) - Chiusano Giovanni, Torillo - Colruro Ercole e
Murta, Bagnatica (Bergamo) - Corsi Beccruù l\\l.5n Irene,
T11rino - Crisraudo Juan, Son/(1 F'e (Arg<'-ntina) - De Cadi
Ermelinda, Castelt:isron/1 (Crcmon;t) - Di Prirnio Giu-
stina, Chi,ti - Franco Filippo, Cnrmag110/a (Torino) -
Ghibaudo Alessandro e Tcrc~a. Cod~!lliole di Sa/uzzo
(Cuneo) - Giacon G.irolàmo, Este (Padova) - Gil11rdoni
Tersa, Bdlo.flÌO (Como) - Graglia Addnidc, Ca11,lmu><•o
D. Bosto (Asrì) - La?.zorn Giovanni, Vicari (Pnlcrrno) -
Loéatèlli Lazzoro, ,11011,rio (Como) - J\\,facca Caoerina
Guastalla (Rc111?io Bmilin) - Martignoni Martina, Vira
Gambarogno (Svizzern) - l\\IartinelH Bortolo, Ro1;•ertlo
(Tremo) - l\\tlezzenn Prof. Emilio, R,;,;n~to (Trento) -
Nicolai Pietro, Selt:tma (Gros~eto) - Kun2i D. Attilio,
L~ Valli (_Firenze) - Onella Maria, Occhi,pf>I> lnfrriorc
(Vercelli) - Paglìa Pietro, lJrt$cia - Pisanu MHl!herita,
Q1wrllledu (Cagliari) - l:'ivt1 Agostino (u Amon,o, I',.Jo-
li110 di Ri,·o (Trento) - Poggi Vincenzo, Sa1111u=oro dei
B11rgo11di (Pavia) - Polimeni Matteo, Co1111nse (i\\les!<ina),
- Pntde Ambr<lgio, Bar/astina (Milano) - Rodighero Giu-
seppe, Vallo11ara (Vicenza) - Ruffini Gfovannì, Irma
(Bre.cia) • Snndrini Caterina, Edolo (Brescia) - Snprani
Silvio, Fabbrico (Reggio Emilia) - Spartà Michele, S. Do-
merricn Vittoria (Messina) - Turriccia Teresa, Jlfothi
(Torino) - Vaudano Giovanni Celestino, 7',if.,ero (Ver-
celli) - Zaffaru Gius1>ppina, Gazzaniga (Berl{tlmo) • Za-
nnrcli Maria, Alessandria - Zilibotti Càrlo, 11,lagreto (Mo-
dena).
Con l)Cl'me,;so dell'Autorità Ecclesiastica. - Direttore responsabile: D. GUIDO FAVINl
Torino • TJpografta della Società Editrice loternazionale, Corso Regina Margbcrlt;,, 176.