Bollettino_Salesiano_195607


Bollettino_Salesiano_195607



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1.1 Page 1

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D ealeelano Mao Glinohey
araldo c1l Dio
nella tnamiuioDe dell'Ora Cattolica
allaBadioGoa
~
..unro LJCC[ - lf1Jllml0 7 A.P:aILB 1868

1.2 Page 2

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Fr,rnce$CO Arisi, Salesiano, con l'aggiunta dei
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Per le spese
dl spedizione
aggiunl!er<'
ai pnlzzi-segnalt
il IO%

1.3 Page 3

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ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI
1• APRILE 19 56
Cristo è risorto! (]odiamo .
È la parola che ha riempito di gioia il owre degli A.po
,-wli e che riempie di 1;ioia anche il nostro.
La Chiesa, vestita a festa, nello sfcwillìo delle l11ci che
tormmo ,i riacce11Jcrs1 s11gli altari, lw cantato tra il ~111-
bilo dei fedeli il suo Exsulter!
-\\11che not commossi - nella S1t>;gestÌ<t'l! fun~wne della
ngilia pasc/1uLle, tJ bbiiimo ripet11to col Prnfctcl : « O notte
felice! O 1mica notte t•enimente dcg11c1 di essere ri<.:ord,11a,
nella lJll ile il nosm, Redentore, morendo, ci sottrasse da
morte! Che ci sarebbe giowito l'esser ,wti, se non fossimo
poi sr"ti redenti~». Quesro infatti è il L'ero signifi.:aw
dell 1ll11,q1trio cristiano. « B 1Wnl1 P<1.~tf!W » significa « B11ona
R1.mrre:::io11e ». Pe1 q11esto è morto C,e~ù. pen:hè noi aves-
s11110 /,1 t•ita.
Eppare tJ1t,mti cristiani, anche 1n t/11csre solennrrcì /)asLJ11ali,
rimarrcmrw « nelle tenebre e riell'ombm di morti.?!». Nej,-
[mre in ,111esti giorni respireranno 1m11 boe<.·.,11c1 di grazia
di t'ina. Per loro il Signore poirehbe mestamente ripetere:
Vado ttncorn ttna volta a morire 11,·r mi.
L1 dea Ji molti cristi,tni d'oggi si rid1Cce a una cor1rin1w
crocifissione: hanno le mani ann<lle di chiodi e di mm·-
celli, e giornalmente! rinnot1ano la tremenda sc:ena clel Vc-
nerdì S"nto. Se potessimo ve'1ere il rnvndo degli spirn.,
che triste spettacolo -~i presenterebbe dinanti c1i twsrri occhi!
Qrwnte croci amlmlm1ti per il nwndo ! Qwuu1 farisei,
che vanno rìpetendo a bassa e ad ,Lita voce il Crucifige!
1.u

1.4 Page 4

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Ma Cristo ha vinto la morte. Ieri sul Calvario 1 in Pale,
stina; oggi sulla terra, in t11tto il mondo.
Quando Egli morì, si squm·ciò il velo del tempio, il sole
,i oscurò, si spaccò la tena, risuscitarono i morti. Solo
i vivi non si sentirono spezz:are il cuore dal dolore, eh.e
anzi andarono da Pilato e gli chiesero guardie da porre
a wstodia del sepolcro.
Poveri 1tomini ! Volevano incatenare l'Onnipotenza di,
vina! Ma noi sappiamo quello che avvenne: Gesù travolse
la pietra, rovesciò i soldali e nscì vittorioso dal sepolcro .
Carn Cooperatore salesiano, guardiamo nel santuario
della nostra anima. Cristo è già risorto splendente di
luce, o giace ancora morto? Poichè se oggi Egli vJLol
trionfare s11 tutti, vuol trionfare soprattutto su noi, tra,
q;oLgendo ogni ostacolo, che lo trattiene ancora prigioniero.
L.i PaslJ1ta non Jeve essere un semplice ricordo di 1m
fritto storico, ,w1•erllltO duemila aimi or sono, ma una vera
Risurrezione: rnt ritorno a 7HJVella vitci. Allora la pace
entrerà anche nelle nostre anime. E sl!rà il dono più bel.lo
che il Sig110re potrà farci.
Con questo lieto annllrn:io è iniziata la storia deHa 11ostra
Redenzione: « Gloria a Dio nell'alto dei cieli, e pace
in terra agli ttomini di buona volontà» . Con questo lieto
annimcio essa finisce: « La pace sia con t•oi )>.
Uniatnoci agli Apostoli, e.ille L>ie clonne, ai discepoli di
wcw il mondo, per cantm·e il nostro Alleluia al Signore
risorto, e facciamo in moclo che Egli sia per sempre il
<< dolce O .,pite del/ \\mim,1 no8trL1 ».
Ricevete lo Spirito Santo. A
chi rimetterete i peccati, sa-
ranno loro riinessi; e saranno
ritenuti a chi li riterrete.
Vangelo, G10v. xx, 22-23
Un solo peccato mortale basta
a precipitare nell'inferno colui
che l'ha commesso, s'egli non
ne ottiene il perdono da Dio
prima di morire. Perciò non
v'è cosa al mondo che debba
starci tanto a cuore, quanto
l'ottenere questo perdono, quan-
do si è avuto la disgrazia di
peccare mortalmente. A fine di
provvedere a questo bisogno,
Gesù Cristo ha istituito il sa-
oi:ainento della Confessione.
SHn Gt()VAN:-.1 Bosco
Don Bosco! bastava guardarlo!
Anche nelle i.Jnm.agini non ci
si sazia di mirarlo. Egli ha un
aspetto, come si suol dire, sim-
patico. Si capisce subito che
con lui si può aver confide~a,
e allora tutto è chiaro. Non
c'era bisogno di inventare la
Confessione con un volto come
il suo! Essa diventa necessaria.
Si, un vero bisogno! Guardan-
dolo nasce subito il bisogno di
dirgli tutto, di confidarsi con
lui, di approfittarne, e di do-
mandargli se è veramente Gesù
vivo tra di noi questa profonda
comunicazione di uomo II uomo.
PAUL CLAUDEL, ✓Jcwdemico
di Fra11dr1, Coo/>tratm·e Mlesimw
l:lEl'LEMME l Cooperatori salesL'llli de.I Paesi) di Ge,iù riunid per la Conferenza ànnuale a1torno al
Vicario Patriarcale dçlla Transgiordanla, Mons. Nehmé Samhàni, e all'Ispettore Don Sante Garelli.

1.5 Page 5

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La trasparente santità di
DOK RUA
Jn Don Rua la santità traspariva. Quanti lo
conobbt:ro, quanti vissero con lui hanno testi-
moniato e possono testimoniare la grande irn-
pressione di spiritualità che si effondeva <lalla
sua persona, dal suo aspetto emaciato, sl, ma
illuminato come da una luce interiore. Scarno,
pallido, raccolto, con le hrnccia facilmente con-
scrk, - lo descrive\\'a il Card. l\\faffi - cortese
e misurato <li tnuto, dì sguardo e di parola, a
tutti Don Rua ùiccvn l'abitudine ai pcn~ieri
santi•> Anche a vederlo una sola volta, lasciava
un ri~·ordo indimenticabile. che faceva dire:
Ho ,-i,,to un santo!•· Don Franccsia, che scrisse
<li lui un libretto di memorie, cita un o egregio
sacerdote• di. Perugia, iI quale, trorntosi prc-
seme a una visita di Don Rua al suo seminario.
si esprime cosi: ~ La sua mi parve un'appari-
ziom: celeste. Tanto vivide mi sembrarono le
tracce dello Spirito divino irraggiare dai sokhr
leggeri della sua fronte e dalle linee ascc·ticht:
del suo volto giocondo, chl' mi pare,·a trovarmi
in un'atmosfera di , ita distaccata tlalla nostra
povera terra. Alla presenza di quell'uomo l'anima
mia si accese d'una suhita favilla di venerazione;
avvinto, quasi direi ammaliato dalla forza mo-
rah: che a torrenti mi scmhruva scaturire da cssr.i,
sentii Luno il valore di\\'iM e la dignità SO\\'rU-
mana della vita in Cristo. Sentivo di aver vii;to
un Santo!"·
Ma non soltanto nell'anima delle persone ec-
clesiastiche egli irr:idi.wn la luce della sua san-
tità; il senatore Crispolti, che lo ,-.ide egli pure
una sola volta a Firenze, restò colpito dalla sua
ascetica figura e lo detìnì « u.n soYrano della
bontà ; il professor Rodolfo Benav.i, illustre
propugnatore della moralità gio,,anile, che lo eo-
nobhc assai meglio e volle essere pre:;cntc al-
l'ultima Comunione di lui, lasciò scritto nel re-
gistro dei 'l"isitatori che si sentiva << fortunato
d'aver assistito al Yi.itico d'un Santo*! E il Ri-
naudo, professore e storico, nella solenne com-
m<'momzione che del primo Successore di
Don Bosco fu fatta al Consiglio Comunale di
Torino, poco dopo la sua morte, ne tracciò il
ritrntto e pose in rilievo l'incantes1mo spirituale
di Don Rua con queste parole: "tra ngurn 1.11
asceta operativo, che pareva camminasse rischia-
rato e:: mosso da una lampada 111teriore, acl·csa
dalla fede e dall'energia della \\'Olontà; l'occhio
sempre mite, buono. bencrnlo, la parola ad 1111
tempo risoluta e soa\\·c; d'un,, indulgenza mii-
tema. ;'\\cssuno lo , ide irato; nelle amareuc
delle persecuzioni commo\\'eva 11 ,-.uo , olto placido
e ~ereno, che irradia, a amore, fHtn· ,· perdono •.
Chi scrive conohb<: a sci annr per la pr1rn·1
\\'Olta Don Rua quando passò nd 1892 ;1 I..1
Spezia per recarsi in ::,icilia. ~ cll'accadcmia
fatta in suo onore cbi Prt'ti111 (così l>rano chia-
mati i S.ilesiani in quella l'itw) il piccolo bimbo
fa innml'ato di declamargli una hrc,·e puci;ia,
<lopo la 4unle andò a baciare lu mano a Colui
clu· da soli quattro rumi cm s11ccedulo a Don Uo-
sco Don Rua gli mise una ma.no sulla spalla,
lo attrasse a sé e ~li sussurrÌ> ;ill'nrt:ccl1io coml'
faceva il grande ":-.Iaestro da hrc\\'e tempo scom-
parso - la sua parolina. La ,lokc ,·isione dcl-
i'affabile sacerdote non iicumparve più dalla
mente del piccolo. :\\loltc nitre occasioni c::hhe
poi di awicinarlo. e l'ultima fu a Macerala,
nel H)o8, quando il Vcnerahilc ritornava lhll
suo pclll'grinaggio votivo m Palestina. Andato
per un intimo colloquio nella stanzetta di lui,
pote constatare come Don Rua non perdl·, a
un attimo di tempo, poicl1l' lo tro,·ò con una
grammatichetta inglese a fon· rscrciz.i se.ritti in
quella lmgua, occupando i bn·vi momenti du·
intercorrevano tra una visita e l'altra. ln quella
città fu pure leslimonc:: della fama di sanlità, clic
ormai circòn<lava il Successore di Don Hosl'O.
Alla tinc del ricevin1cnto pubblico, fatto anche li
in onore di lui, in una ,;ala affollata di persone
d·ogni ceto, la gente, rotti i cordoni d'ordine
che la trattenevano, si assiepo i11torno a Don Ru,1
per avt•re una sua firma, un suo ricordo, una
sua reliquia. E cominciarono parecchi a tagliargli
i lembi ùdla veste e a portarseli \\ ia; uno gli
strappi> un gran pezzo di fodera del pat-tr.1110,
un alrro s'impossessò tiella sua berretta, un
altro anmra, tolto dal muro un quadro dell'Au-
siliatrice, e fattolo toccare dal Venerabile, scom-
parì tra la folla con quel trofeo.
·
l:.?:C

1.6 Page 6

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La santità traspariva in Don Rua perchè egli
la possedeva.
Santità nel1a pietà. Chi l'ha visto non ha più
dimenticato l'atteggiamento di Don Rua alla
quotidiana meùitazione. In ginocchio, ùnmobile,
col bianco fazzoletto piegato e premuto sugli
occhi doloranti, egli appariva, per tutto il tempo,
immerso in pensieri ultraterreni. E nella cele-
brazione della santa Messa? e nel ringraziamento
dopo il santo Sacrificio ? Alla fine del corso
liceale, noi, ormai licenziati, eravamo andati a
sentire la Messa che Don Rua celebrava per
noi nelle camerette di Don Bosco. Finita, mentre
egli s'era inginocchiato pel ringraziamento, qual-
cuno, &ettoloso, s'era mosso dal banco per an-
darsene. Egli allora s'alzò all'improvviso, si voltò
~ e Dio ·,ni a1.,esse <letto: " lmnw.-
gi,w un gioi•<i11e a.rlon10 di tutte
quelle 'l•frtì, e abilità muugiori che
tu pot,·esti clesidein1•e. chiedim.efo,
e.ti io te lo ll<i'f'Ò ". -io 1wn mi su•,·ei
fiuti imnuiginato un aftJ•o d:il•erso
d<I, Don 1-l.ua.
DON BOSCO
e s1 mise a parlare della necessità di fermarsi,
dopo la santa Mèssa, a ringraziare il Signore.
Poi si rimise in ginocchio, e, per un quarto d'ora
d'orologio - cioè fin che egli stette così
nessuno osò più muoversi.
Un altro piccolo episodio significativo della
sua filiale divozione alla Maùonna. A Foglizzo,
venuto a visitare i novizi, Don Rua U$Civa1 dopo
la Messa, dalla cappella, attorniato dallo stuolo
di noi giovani, ai quali egli affabilmente sorrideva
e parlava, stringendo, mentre camminava, con
le sue mani un po' alzate, come soleva, un grap-
polo d'indici, e quindi di mani, a destra, e un
altro a sinistra. Poco più in là dell'uscio vi era
un grande dipinto dell'Ausiliatrice. Appeaa egli,
passando Il vicino se n'accorse, aperse la mano
destra liberando gli indici prigionieri, si levò la
berretta in atto di saluto, e, sorridendo d'un
riso ineffabile, esclamò con commozione: ,, Oh,
la ,vlamma! •>. Quell'esclamazione noa fu più di-
menticata dai presenti.
Santità nel lavoro. Come Don !fosco, Don Rua
fu un lavoratore instancabile. Le fatiche della
sua nta piu che laborio~a furono tutte santificate
dalla loro dedizione a Dio a vantaggio delle
anime: dil chierico, da prete novello, da pro-
fessore, da segretario del suo santo :\\1aestro, da
amministratore generale della nascente Congre-
124
gazione, da successore del grande Santo che lo
formò, sempre Don Rua fu il modello dell'infa-
ticabile uomo di azione che trova tempo a tutto,
che non perde un minuto, che porta a compi-
mento migliaia di opere buone per la gloria e il
regno di Dio.
Santità nella carità e nell'abnegazione di se
stesso. L'infezione colerica del 185+ a Torino
lo trovò pronto alla pericolosa assistenza ai co-
lerosi, assistenza ch't;gli compi recandosi, finchè
durò l'epidemia, e di giorno e di notte, dall'Ora-
torio di Valdocco al non lontano lazzaretto, le
cui mu_ra accolgono al presente l'Istituto delle
Suore di San Pietro. Ma quante altre volte pra-
ticò la carità verso gli orfani., i terremotati, i
poveri, i disoccupati, gli scioperanti, componendo
liti, questioni e conflitti fra capitale e lavoro!
Santità nell'osservanza della Regola. Don Rua
era chiamato dai confratelli la regola vivente.
È noto che alla sua morte nell'Oratorio si dpetè
argutamente che, allorquando Don Rua entrò
in Paradiso, per prima cosa probabilmente do-
mandò: <i A che ora c'è la meditazione?,>.
E non manca neppure la santità confer-
mata dai miracoli. Don Roseo disse una volta:
<< Don Rua non fa miracoli perchè non vuol
fame•>. Ma venne i.1 momento che volle e ne
fece. Famoso è rimasto quello della guarigione
di Suor Marictta Sorbone, Figlia di Maria
Ausiliatrice, affetta da ulcera cancrenosa allo
stomaco, che, ormai moribonda, benedetta da
Don Rua il 14 dicembre 1890, pochi momenti
dopo si riscuote, domanda da mangiare e poi si
veste e scende nella sala dove stava radunaLO il
Capitolo Generale delle Suore, presieduto da
Don Rua, gridando: 1, Son guarita! Son guarita! 1>.
Si, il miracolo, troppo evidente, fu da lui
attribuito alla celeste intercessione di Don Bosco,
ma un codicillo profetico al medesimo è inne-
gabilmente di Don Rua. Questi, nel benedire
l'ammalata, le aveva promesso tanti altri anni
di vita quante erano le rose della sua corona di
professione religiosa perpetua. Quando il numero
fu per compiersi., la Suora, timorosa della pros-
sima fine, si ripresentò a Don Rua, che la rassi-
curò dicendole: "J\\:on tremate: promettete di
lavorare alla gloria di Dio, e io dirì> al Signore
che vi raddoppi il num<:ro degli anni. Coraggio,
e allegra! 1>. E gli anni di vita vennero davvero
raddoppiati.
Altri fatti prodìgiosi furono da llù compiuti,
ma ne la.~ciamo il giudizio all'autorità ecl'lesia-
stica. Certi però della santità di Don Rua, ci
auguriamo (e ne abbiamo viva speranza) che
presto, anche ndla gloria, egli " facda a metn
con Dnn Roseo ", venendo innalzato 1.lalla Somma
Autorità della Chiesa agli onori degli alt.u;.

1.7 Page 7

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La Prima Conferenza Annuale
,-\\bb1c1mo sott'occhio le nu-
merosissime relazioni pervenu-
teci. Conforta la parteciplzione
dei Rev.mi Direttori Diocesan,i
e dei Decurioni dei Coopera
tori; edifica lo zelo industrioso
d, molti =elatori e ;:c!Jtrici;
commuove l'entu~iasmo d1
quanti vi hanno putec1pato
In questd occasione s, ,ono
fatte constatazioni interessanti.
Si è notato che la moggior
parte ddl1: sezioni del111 Pia
Unione sono in continuo pro
gresso pl!r numero e per qua·
lità. ~folti che sì accontenta-
vano di leggere il Bol/etllno,
ord che hanno compreso che il
Coopcrdtore non è il ~emplice
lettore del Bollettino e hJ nno
con<'scìuto i preziosi va11t11ig1
spiritual, concessi ai Cooprra·
ton regOlarmente iscritti, si
sono fatti premura di regola·
re la loro pos1z1one, Molti
che si limitavano a pdrtccipare
alle Conferenze annuali, hanno
aceolto l'invito d'intervenire dn-
chc alle Conferenze mensili e
,111'I ,crci::ic, della Buona Mo rte;
rnolti hanno compreso che se
tutti i Salesiani e le figlie ùi
I\\for,a /\\usiliatrice hanno con•
Si1Cr<1to la loro vita allJ ,Jlvezui
delld l!'ioventi.i povern, orfana,
abbandonata, bisognosa di for-
maz,onc cristiana la loro opern
però richiede l'appoggio e la col-
laborai1onc sacrificata e generosa
dei loro Cooperatori. ,Jtrl che
s1 contentavano d, sostenere
l'apostolato salesiano nel mondo
con le loro offerte penod,che,
oro h,11100 anche offerto se
stessi per un'attiva coopera-
~lonl' nell'Azione Ci!ttOllca, nel-
l'istruz1011e religiosa. nell'apo-
stolato della buona stampJ, nelle
attiv1td caritative a Vdntdggio
dell<1 fanciullezza nelle parr~,c-
1•h1e e ne,;:li oratori festivi,
nello curi! delle vocazi011i reli-
giose e sacerdotali e in ogni
altra sant.J Iniziativa che vengd
proposta dai Dirigenti
Dar d'inizlatlve
La Conferenza si svolse In
ambienti e forme diverse. In
alcuni centri s1 foce precedere,
come a Valdocco, .da un om,1g·
gio ai Cooperatori, offerto da
quelli! stessa gioventù che e~sl
benefìca111J con la loro coope
razione In altri luoghi ~i d~,
, ette fare in sale pubbliche
capaci di conti?nere tutti gli
mten enuti. Degni d1 lode ,,!·
cun, Decurioni e Zelatori che
organizit1rono la Conferen:?J in
centri dove non vi sono case
sa lesiane, seguendo le direttive
<li Torino 1\\otevole l'inlziil
tiva di una filodrammc1ilca
dei Cooperatori salesiani •, come
quell.i di ,\\equi. che per l'oc-
casione si produsse con un hel
dramm,). In altri luoghi crebbe
l'interesse una simpatica cui
monia: la consegna di un Di
ploma cli speciale benemerenz,1
ad alcun, cooperatori tra 1 1>lÙ
zeldnti e attivi.
Tra i Conlerenz1er1 si not.ino
nomi venerah d, Ecc.mi Ve~c,w,
e d1 ,!lustri personalitil ecclc<1ia ·
stichc e la,ch". Numerosi \\\\'li
Ecc.ml r~~tori delle Diocesi in-
tervenu11 <Jlla Confcren=a; nu-
merosissimi i Direttori Decu·
rioni, Parroci e Viceparr<lci,
molti dei quali si sent1n1no
felici d1 veder crescere attorno
a sè il numero dei loro col
labordtorì nell'apostolato pl!r la
cristianizzazione della pa1 roc·
chrn
I punti principali su cui po-
sero l'accento i Conferenzieri
furono due: l'istruzione rdi·
giosa per e per i Agliuoli,
oggi necessaria come il pane
per eomb,1ttere l'ignoranz:.i re·
l,giosa, e per neutralizzare in se
stessi i veleni propinati in mille
forme dalla st,nnpa, dal ci ne e
dall'indifferentismo di molti; Il
secondo punto fu il dolcissimo
Lema dl Mamma Margherit<.1,
presentata quale Mamma idule
e Cooperatrice impareggiabile.
Non manc.irono iniziative par
tieolari e proposte c011crete
Così, per c it,,rne solo alcune,
a Vara=z:e si stdbili di tenere
durante Id quaresima un Ca·
techismo per adulti sai tema
La Chiesa e si propose la
fondazione di una CilSSa locd!e
per finanziare vorie irnziat,ve e
permettere a Cooperatori po
verj di pùrkctpdre agli Esercizi
Spirituilli; d San Benigno Ca-
navC5e si decise, in pieno ac-
cordo col Parroco, di tenere
nella Ch1e:;a parrocchiale ogni
24 del mese una funzione per
i Coopenit<,ri
Ad Alas$lo ~• concertò la fon
dazione di un • Laboratorio di
Coopcr.itrici per arredi sacri •
a favore delle ch,cse locali e
delle Missioni; a Oggiona l\\la·
rese) le Cftoperatrici present,
s'impegnMo nc, col Parroco di
non mancare <111'istruzione pdr·
rocchiale, alcune anzi proml·
sero di visiture i malatl i! i
vecchi del paese, per ripetere
loro le sp1egaz1oni del P.ir·
roco; a Reggio Emilia si fcc~ro
, oti ardenti che i Salesiani
aprano un Oratorio festivo per
risolvere il gravissimo problem<1
della gi0venti,, per la quale, da
uomini di altra sponda, sono
stati aperti numerosi ritrovi rl·
creativi. In alcuni centri s1 ap·
proflttò dcli'occ.:isìone per an-
nun=iare la d nt .i delle ferie dd
Cooperatore ~ales,ano , . ossia d1
quell'oasi deliziosa dello spinto
che sono itli E1r.rcizi Spirituali.
1 :!ti

1.8 Page 8

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rlln giudizio
DI MON S. BONOMELLI
su DON BU.&
ì'tedinmo ehi• non 11oclli leggllt1111u(I 1·011 ,unmir~zione e 1•eMr11zif1ne (jll41llO che l'illuAtre, dot1o e v.ehu1te Ve~t•oro di
l'remo,111 1llFse di Do11 Hua In UJl!l quu coufèl'Pnzu 1H1ebl ~illrni do1111 l11 morto ~rl 11rimo Sncce~~llf~ di Don Bosco
l'ochi gio1·11i sono, a Torino,
moriva, Don Rn,t, il figlio o
ileg110 s11cce~sore di Do11 l3osco.
\\'it,so L:woranòo. s;o11"rnndo,
n.ruando P bonoticnnno quanti
poU,. Era nomo ùi 11111ili uaLali,
cu11w Uon Bosco, fìglio del po-
110!0: uou ~ ,,e,1, 1><>rti1 o grnnde
ingegno: mode8ttt l'istruzione,
urdinaria la ~cieuz:\\. Po:.A :.om-
111·1-l Qg1ti l'ltwlio IJ.èl UU:;COllÙllNÌ
a l 1noudo. Jllll' fa('(mdo hen;, :I
1ntti; no11 conobbe parU-lo: fu
alienissimo tlll.U,i 11olitica. rno-
(1olIn ,li LutLo lo vi:rti'i 1·0111w:ri
" prat,icbe. .Nella, 1-\\llil vìta 11h-
])11<1Ln,11za lunga non levò m:ti
i-umore intorno a r;1è. Era sti-
mat,o, amàl.o, venerato cl.a tnt.li,
ma, più dai poveri, tlai figli R\\l()i,
<la quanti lo avvfoinavano;
morì eomo visse, povero in
mezzo ai 11òveri. l'otevn,;i cre-
<Lere eb(I iJ mondo non ,;i cu-
ra.ssn di lui, itnzi ignorasse il
modèStii:l8W10 Religioso e sceu-
clesse uella tomba, come vi
c&,l61H1ono infiniti altri in hl·
lenzio, ricordati appe11.i da al-
ouni ;,imiùi e eo11osoonti.
Nou fu così. La sua ultima
infermitras11e iJnprovvi&a-
mente sopm di hti l'att.enzione
ili tu~Li. Q1iasi non ;;i sapeva
che asi<1tC8a1e quel povero Reli-
gioso e ad un lratto tutti si
interoo~avanò e doruu,ud:wano
rli lui. tlulla bocca di tutti era
il 1:1uo nome. Lunga fu la, Rmt
agonia, trauq1ùlla la ,nrn, morte.
Tutta Torino pa:rr.va iu ln.tto.
(j_Uasi tutta Italia voL~B un me-
1:1to pcnsil'To al tiglio di T)on Bo-
,;tm e il s110 lt(llrlO fil ripc-tntn
fnori cl'Ttafo1, fino 1iella, lonl:i.11a
Amm·i<>,a. Pop11lani e horgh1;1si,
rillchi e nobili, lllagistrati. (:e.
11c-rali. Dllpuha,ti, Senatori. an-
Lichi .Hi)listri, il pr01'!i<lirnte clolla
e':tll!Ont, l'i,1J'1teli!,11 Luzznll.i, Ve-
scovi, l.'ardin:tH. i memi:Jri tlulla.
~'u,mi~lfa Re,ùe, il ~cmuno l'ou-
1.eliM 1>e11b:trouu a lui. 1•hhf'ro
ver lui uua pMola ùi lode. (li
arlllnin~zioue, tli eompianto: 11
uuu ern eh.e un lllnifo prntt'I,
ulie vfase ~empre e mori nella
,ma uuda celi,~. L'ùitora llittù
,ii ToTino lo volle ve1Lore Rt080
miclavPre ,ml leLt.iocinolo. si in-
ginocchiò cli11at1zi a.Ila snu. ~ali11a
1•011Hunt:t d&lla di11L11r,ia infor-
mità e da.I lavoro inces,mnte.
pregò por lui e mi.~liaia cli ope-
riti 11u11si in LL'ioufo lo accum-
pagna,rouo all'ultiilla 1liu10ra.
Raramente si virle spettacolo
»i sµontauc,, e 1;ì commovente
11ell'm1lioa capit,all' di Pi<•monte
ed' 11,ali,~. Questo fal,to strano
o ;sì solenne al p;iorno r1·oggi
mentre ri~uonà aJrcor l'<'(JO dellr.
gazza.rre a11tii'fori<'nli, <'he oo,;.a
ci ùioeY Ci ùke che il ~1•uliu1e1111,
religioRn o lit ieùo anlic:l non /\\
aucora snent.t utille uia,s~o po
1>0J:;1cri e neuuut<llu 1111U'a,lt.R So-
Cifltà, e (tllt'RtO ill lll\\11, grn,lld(l
ùitt:ì,; in rnoiti è sopita. ma
vivfl anc(lra.. Il Sacerdozio ò
1·ome II n iilhe:ro t',lle ,-otto la
ri1wtnta grii1-,rnuoht, ~nttu il fu-
rore dcll<•, huforp, ò i-frnndai,1i.
l1a molti rami ;.-pezzati. lo
~t,<'l!!~O Ll'Oll()O ~i f' 11ie~al<► . uia.
le ra<licì ,;o110 !!'ol ùt1 e, p:tt-1~:tl.u
il nemho, sot 1.o i rag!l;i ,ld sole
si coprirù aucora di fronde, di
fiori. di irnUi. i\\ì: In, fode è
/'i(',O:>,~a iu 1rn1Jti, i~ VMO, Tllf\\ uou
è morta: viYe anc11rn, nt1lle sue
1·arlici. ( 'omo ptLi> 1·iRorgere aJ.
l'a.nLi00 i:;11Jen.doref rolli' o-pen•
tlol la cnl'ità 1:;eco11tlo il \\T:mgelo:
ll1)n Ru11 lo inst>guaI
('.\\!011><. l ,EREMT \\ Bol\\'O\\lELLI,
l'11• 111-anipolo rii Tlut.
llllIl ren,11.za I r. Jl. 29)
la biogra,Jia più autorevole di MAMMA MARGHERITA
Nel centenario della morte di Mamma Margherita
Ma p regio straordinario di questo libro è l'averlo Don
la S.E.I. ba fatto
Bosco letto da capo a fondo e approvalo. Abbiamo an-
una elegante edizione della vha
pubblicam già da Don Lem oyne nel :r886.
cora. una noticina in cui iJ Santo d i suo pugno s u ggerisce
alcune renlficbe or1ograflche e la corre,clone di due sviste
scorie.be di poca importanza, ma che rivelano l'attenzione
n lesto è quello d ella prima edWone, che lino al 193~ dJ Don Bosco nella sua lettura.
aon fu modificato nelle .successive edizioni. Vera ncce:s·
silà di modificarlo non c'era.; ma si è credWò conveniente
introdurre qualche rito~co in certe forme verbali oggi
fuori di uso e in taluni francesismi che corre.vano un
Merita lode la S,E.I. d'aver onorato Il Centenario con
questa ris1ampa CoSi accurata e COJ>l elegante, com'è n<II
costume della Società Editrice Internazionale,
tempo, specialmente nell'Allll halia. TollO questo, la Precedono alcune notizie importanti su questo la,·oro
bioerafl.a non ha subJto va.r.iaz:ioni letterarie oocevoU e la dl Don Lemoync, det tate dal venerando biografo di
si legge. sempre con interesse e diletto.
Don Bosco, Don Eugenio Ccrla.
* G. BAl"tlSTA J.EMQYJ\\'1( - MAMMA MA.RGHERJ1'A, la Madre di San Giovanni Bosco. Pagg. 204. L. 350
Soci~-tà Editrice Tn,emazionale, Corso RcgiM Margherita, 176 - T1>rino (712) c. c. p. 2 71
120

1.9 Page 9

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cl'inviLarh\\ a, leggere il primu articolo del Bollet-
tino di marzo e 11pecialmento il primo e il terzo
sottotitolo. Vi troverà, suggerilnent:i pratici ohe
fauno al oaso sno. Del resto si cooprm a.U'>'l.p0-
11tolato oatechistico auche invianrlo ra~azzi Il
fanciulle a.I catechismo, d.a,11do offortc: per acfjni-
staro libri e filmino oateohiHtfoh(J o per prcmi.a-
1,ioni cn.te(lhi.sticll(I e (lOll 1;11tte le altt·e iwlusLrie
sante e feoond<➔ cl1e l'a111orn alle> ai.i.ime sit suggerim.
In val'io confere.it1.<1 p11r l'Bsercimo dellu lluor111 JUorto !io
~tmtlto r11ccoma1tdsro di fare ;rii Esercizi. Spirituull. È obbli-
gatoria q11ost1t 11rntlr11 p••r f•hi è lsoritto fra i {'ooperntoril
'f. CoLO:.mo - Mila.no
Don Roseo nel :R.egohmcnto dei Cooperarori
non impoue, 11111la, ma sollantn rrmsiglia.. Egli li
veramentr 1U11mc1!'e il ,1uale rlesi1lera che si agisca
solo per amore. Ecco le ~ue pwolc: I Ooopm·1itori
salesiani sono rons'iyUati di fure OfJnt anno 1~hne1111
alct1ni yiorni di E1J.11rnizi Spiritooli. Clii ct1nusèt'
bene la vita di Dou .Bo$eo ~,1, quanta, importa11za
egli ùe,1:::e a ciue~ta pta\\,iNt, tunto da chiamarla
«la, pratica fondamentale, quella che compendiit
tutte lo n.ltre 1mttiche di pietà*· Se ogni c•o11-
~iglio di Do□ Bosco Ila un valore di résponso
celMt,c per i s uoi figli, t.auto piìt queslo. oho
viene certamen te da I pii'1 profondo del suo cuore
o dt',lla sua anima »ac,m·dotale. Dol resto i Coo-
peratori olio sonn ~ i $n1N•iaui nel mon<lo ,, come
li ohifill.la'l'a Dou llu~cu. è hene che guardino ai.
loro 1•ou.frnl,~lli., salesiani., i quali non trala-
sciano mai di fare gli Esercizi Spirit,w,li ogni
a.mio. tan lo esRi cùe i loro nlliAvi.
Ro bi~o~o c1J IUUl grnnde gl'llzlu che dove
Wriport,ire h1 felicità nella mia tami~lla. Or,.
I non ho lldneiu. •·ho In Don lloseo. in 01111
I llo,eo ohe, t101111 unr 1111iet11to la mie. fil.Il•
~ clnllev.u, h11 11cicompHg1111to c•ol suo sorriso
tutta h1 mio r;norinezzn, tul.ti i mle.l s~udi
ed b11 1•01tfortaLt◄, lu mit• triste 11rlgionla In Polonia. 1'h
c1unle 111 l'IO ml1?llon• p~r ottenerht1
Don. i\\fATUO CArnor, 1 . Cnflorago (Como)
La l'ispo$ta, caro Dottori'>, gliela r!1\\ Don D01100
~teaRo. Il buon Padre da chi domaudtwa qualche
grazia esigevn, nna. triplice cooporazimrn. cla at-
tuarsi:« IO cQl mett,1;rsi irb yrnzi(I. tii JJio 11wliwnte la
Oonfessic)lle e Com u II ione; (•ul fa.re qiuifohe t,pern
ili <•a1•ilù: N!n 7<I pre!Jhiera fill11niQsa e perseve-
ra.11le ,). E tutto questo st1mpre con l'animo di-
bpoi.1,o a couformarsi alla volontà di Dio.
~ Vonei 1,ortaro nnch'io il nùo contributo al-
~•.;i l'apostolato cat,e,,ihi~tieo In ossequio 11lla
, · strennn del ro, .moRef,t-OrMaggiore. Ma sono
r_ 'J
m~11u111L ~i ln.mlglliL e non ho nil In possibilità
/
-
11/l Il tempo. in cou1enterò di pregMo.
ANNA 1\\,t:J.sSA.RO - Genova
Lei ha scelto ~ la parte mi~liore~, affiancando
la catechesi con la preghiota. Ci perwetLa però
R.lngmzio In spe1fabilo Direzione per il
r11_ro « nollllUJno » ci½° assldu11mcmto
uu s11edlsce, e rhe e Lu vero mi;J
gloh1... Vorrei 111u>he1 inrlo legge1ro 11cl
allrl, IJ.lll non c-ono~conn l'ib11inno. (''~ un'edizione In
lingua Inglese'!
GruSKJ'l'[N,\\ TOSOANO DI VASTA
8omen•il1P 4!, :\\fa~s. • (Ntat,i l 'niti)
Il Tlollrtti.11<1 8n/esia110 ,;i ::Jtan11Ja iu 22 edizio11i
nelle principali lingue del mondo. Lei che vive
uegli Stati ITuiti può chiederlo in lingua in~lesa
nell'Nlizione iutwricana clw esce a New Rochelle
(New York), 148 M.aiu SLree1. La strRsa tipo-
grafia sale~iana starn_va Ull hel periodico rnu,sio-
uario intitolato: •"a1esia111 Jli,,sions of St. ,Tohn
Ros,:u. Se si tratta però di lhtliaoi all'estero, 11011
abbia.mo difficoltà a inviare l'eclizio1u, i~aliana,
lieti di portare con essa ai uostri cru-i fratelli emi-
grati una 1,occata d'n,ria uatia che ne rinfranclii
lo s1lirito e benoflcM l'anima.
4
Ilo lett-0 nell11 rt•llLzione di 1rnu grazhl
- .I ott~nntR tln l\\LUlu Aui,lliatrlee che il
~ t:mziato ba lnvoe,1to anche tutti i
s. « S11.ntl Salesiani ». lo C'OIIOSCO (Uo-
v,mni Bosco. S. Jfarh1 Mnzznrrllo, S. llom~niro Sll\\'iu,
Il Vcm. Don Ru11 1• Il Seno cli Dio Don RlnoldL ◄'e
110 SOllO onche altri!
CA.RIIUXO LA Ro:sA P!l,!ermo
f,i:i nostra giovaue l•'alllÌ_!lfo,. gra.iic a Dio, ha
gii\\ una piccola, selti0ra di animo bello s1ùla via
,legli altari. Oltre il Fondatore, la CJoufo11dalrico
e l'Allllllio già. canoniz~ati, cunta l Venèrabile
(Dou R.ua), 4 Setvi di Dio S™-'erdoti (Don Filippo
Rinaldi, Don Audrea Beltrami. il Principe Don
.\\.ugusto Czartmyski, Don Luigi 1\\forteu<>), 2 Serve
cli Dio Figlie di :\\fo,ri:i Ausiliat,rioe (Madre Uad-
clalc>na. l\\foran11 e 81101· Teresa, Valé-Pantellini),
I ~ervv di Dio gio1ranotto (ZoilhitlO Nmmmourà),
I Serva di Dio fanoitùla (Laura. Victliia), J Korva
di Dio cooperatrico salcsiauJ1 (Donna Dorotea <l<'
Uhopitea); 2 Seni di Dio Martiri io Cina (Mons.
Luigi VElr~iglia e Don Calli~to CaraYai-io); una
1,ehiol·a di Rervi di Dio Mairtiri spagnoli degli
anni 1936-39, tra i qua.li ~accrdoti, chieri!li, ooa-
di.utori e Figlie di Mm·,ia .Ausiliatrice. 8i Rta pure
pen~auùu all'iulroù11zio11e de.Ue l'ause di l\\fon.11.
1,u.ig'i Oliva.res, Vescovo salesiano di Slltri e
Nepi, di Uou Rodolfo Komorek dell'l,ipcttol'in.
di S. Paolo in Brasile, di Uon Giuseppe Ve~pi-
gnani e del coad. Luigi Botta a Buenos Aires, m
Argentina.
127

1.10 Page 10

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Attraverso la Repubblica di Cuba
Il giorno dell'Epifania del corrente anno il stringere ar01c1zia con varie persone, tra cui il
nostro venerato Rettor Maggiore intraprendeva not1ssrrno artista cinematogrnfico Ramon No-
il suo nuovo lunghissimo viaggio attravef$o al- varro, nostro insigne benefattore, che diede
cune Repubbliche d'America. Prima mèta: le esempio di squisita pietà e s'intercssc'> viva-
Antille; ultima l'Argentina.
mente alla proposta del Rettor :VIaggiore di
Volle salpare da Napoli per avere occasione studiare ,una nnova riprC$a cinematografica del
di porgere il suo paterno saluto a quei nostri nostro caro Padre Don Bosco.
confratelli e alle Figlie di Maria Ausiliatrice.
AJ!e cinque pomeridiane del 20 gennaio, nel-
Dedicò qualche ora a visitare un'opera che sta l'areoporto internazionale di Cub0 si contempla
sorgendo in un sobborgo importantissimo di llllO spettacolo ecce7,ionale. Duemila giovani
Napoli - a via Nuova del Camp<> - nel rione occupano la terrazza infcri,;r,., mentre neita su-
che rnrà intitolato a San Gio-
vanni Bosco. Per la munificenza
dell'Ente «Banco di Napoli i> è
già a buon punto una serie di
fabbricati imponenti destinati a
formare una grande scuola pro-
fessionale per un migliaio di
giov.ini, con la parrocd1ia inti-
tolata a Maria Ausiliatrice e
con annesso oratorio festivo.
Ebbe pure il confc>l°to di ce-
lebrare nel Santuario di Pom-
pei, circondato ùa una bella
corona di rappresentanze sale-
siane. All'ora della partenza, nel
porto di Napoli si agitava una
folla multiforme, dominata dal
lieto vociare dei gruppi gio-
vanili; e quando il coro dei
giovani intonò l'inno a Don
llosco, il cornettista della nave,
nostro ex allievo, si urù festante
al canto con gli squilli del suo
strumento, suscitando un bri-
Una delle visite più care res!cr~ pc,o Don Zlggiotti quell• falla agli a,;p1-
ran1i ~ chi<!t'lèl 5alesfanr di ARROYO NARANJO (Cuba). Eccolo come
porta.lo in uionfo per lJ bol viale di palme tropiC'.c11i
vido di emozione e grida Ji
gioia, mentre i ~;aggiatori con-
remplavano lo spettacolo inso-
lito con Yisibile compiacìmentn.
Sulla nave ebbe, da parte
degli ufficiali e specialmente del
comandante, il più cordiale e
onorifico trattamento e potè
(.a drsttfl tla.1/'nlto 111 basso)
CUBA .,. li R~uor Mal!lliore a ~ordfale colloquio con il Prestclen,e della
Repubblica.
'f La Sìgno,a del Pre.~idcntc ,'olle che il Successore dJ Don Bosco
* lrnp~rtl~se fa benedizione di Marlu Ausil(alr'ice ai suoi flg1J
Il ,;ig. o,m ?;iggtotli esprime 111 suù con1mossà rièonoscenza al-
l'Em.mo car.:l. Enianuch, Ar1cag,t } lktancour1 Arciv. dell'AV1>na.
alt'Ecc.mo Numio AP05lQlièo Mons. Lulttl Centoz e alle Auto-
rità èlvìli, per la loro siraotdinaria benevolenza ve,•so I Salesiani.
12ll

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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r
pcriore si stipano le alunne delle
Figlie di "'.\\-laria Ausiliatrice.
Nella pista attendono le auto-
rità, il personale dell'aeroporto
e una nuvola ùi fot(>grafì e
giornalisti. Appena la poderosa
aeronave della Pan American
atterra, le autorità doganali so-
spendono ogni passaggio linchè
il Rcttor J\\.Iaggiorc non ahbia
abbandonato l'aereo. È una
gentilezza del Governo cubano.
Quando appare alto, sorridente,
il Successore di Don Bosco e
pone per la prima volta piede
e sul suolo americano, un su-
bisso ùi applausi e di evviv,1
che si leva d<1, ogni parte, men-
tre le bandierine e i gagliar-
detti ondeggiano al sole in una
sinfonia mcraviglinsa <li luce e
di colori.
n primo incontro e col
Nunzio di ~ua Santità, S. E.
e Mons. Luigi Centoz; quindi
ossequiato dagli Amhasciatori
di Spagna e d'Ttalia, <la Mi-
nistri, Senatori e rappresentanze
varie.
lnta11Lo si forma il corteo
che lo accompagnerà a Guana-
bacoa, sede della sua perma-
nenza. Una macchina con po-
tente altoparlante apre lamarcia
,r diffondendo la lieta notizia che
~ il Successore del Santo <lei
ragazzi poveri 1> è entrato in
t:rra cubana.
Sulla piazza di fronte al Col-
legio altro omaggio a carattere
popolare. Finalmente il Retror
Maggiore può raccogliersi in
adorazione davanti al Santis-
simo nella mistica pace della
cappella. Dopo una cena intima
coi suoi figli, si affaccia al cor-
tile dell'Oratorio e lo vede gre-
mito da una moltitudine <li
gente. Autorità, popolo e masse
giovanili sono pronti per il ri-
cevimento ufficiale, nel corso
del quale il Sindaco consegna
al venerato Superiore le chiavi
della città, simbolico gesto di
piena fiducia e adesione. Il Se-
natore Alfredo Nogueira, Pre-
sidente dei Cooperatori sale-
siani, gli presenta in efficace
sintesi le realizzazioni sociali
129

2.2 Page 12

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dei Figli di Don Bosco nella Repubblica. Poi zio, l'Ambasciatore d'Italia all',\\vana, le piì1 di-
salgono sul palco tre bam bini che gli offrono ~tinte pers9nalità cittacl.ine e i rappresentanti degli
un cuoricino d'oro, simbolo dei cuori di Onlini e Congregazioni religiose. Accrescono la
tutti i compagni, e lo pregano di metter- letizia dei commensali la banda dell'Oratorio e
selo molto vicino al cu-0re e di portarlo come le voci argentine degli oratoriani che cantano i
ricordo ili tutti i ragazzi di Cuba. Quando il motivi più belli del Su cantiam.
sig. Don Ziggiotti lo apre, ha la sorpresa di am-
mirarvi un'artistica medaglia d'oro della Madonna
della Carità del Cobre, Patrona di Cuha, e la
Col Capo dello Stato
bacia con trasporto, mentre passa tra i presenti
Consacra il lunedi 23 alla nuovissima Casa
un'onda di commm1ione che cresce e si allarga di fonnazione di Arroyo Naranjo, trascorrendo
quando il buon Padre abbraccia nei tre bambini ore deliziose con gli aspiranti e coi chierici, cui
tutta la gioventù cubana.
pare di sognare nel vedere in mczw a loro il
Successore di Don Ilosco. La televisione coglie
Una eaea d1 mille fanciulli, tutti poveri
alcuni aspetti <lell'intantcv()le paesaggio e i punti
s.1licnti Ji un'accalorata sfida di I o/Lev Bai/.
Le giornate trascorse a Cuba furono laborio-
'.'id pomenggio passa dall"intimità, fanùhan:
sissime, ma anche ricchis$imc Ji consolazioni, della Casa ili formàY.ionc all'µdicnza del (.'apo
provate soprattutto nel constatare O\\·unque qllfillt<> ddlo Stato. La prima a riceverlo è la Signnra
sia amato Don Bosc<> e siano ap-
prezzati i suoi Figli.
fl giornn dop<> cominc.,'la la , i-
sita alle opere cieli' [spctto1·ia dellc
Antille. Celebra la prima l\\lcssa
nella Casa ispcttorialc dcli'A vana.
l:'ii1 tardi si ree~ al l'arco Cen·
trale per l'omaggio floreale da-
vanti al monumento di Martl, l'in-
,·itto eroe della libertà nazionale.
Quindi va a far visita aH'insignt:
pmporat" cubano, l'Em.mo Card.
Emanuele Arteaga y -8etancourt,
già Direttore dei Cooperatori sale-
siani, affc.zionatissi.mo a Don Bosco
e ammiratore del \\ en. Don Rua,
che conobbe e trattò intimamente.
La scconda visita è all'Ecc.mo
Nw1zio Apostolico Mom;. Luigi
Tr-.l i piccoli lavoratori delle nostre :Scuole professionali dJ CAP-HAlTlEN (Haiti)
il sig. Don Ziggiot Li ha trovato (ocee nere e anime belle.
Centoz, che lo accoglie con la più amabile del Presidente. La Pnma Dama della l{cpubblica
corclialit'-à.
intrattiene a lungo il Rcttor :Vlaggiore sulle
Veramente instancabile, onora quindi con la sua opere caritative che i Salesiani svo¼ono tra la
preserrna il giornale più importante dell'Avana. gioventù cubana, specialmente tra i poveri; gli
È ricevuto dal Direttore e dal Redattore Capo, parla dei suoi figli e <le-lla sollecitudine che pone
ammira il moderno impianto delle rotative e s1 nella loro formazione morale e infine li chiama
felìcita col Direttore:, che ogni anno compie il tutti perchè desidera siano fotografati col Suc-
lodeYolissimo gesto di offrire ai suoi 500 ùìpeu- cessore ili Don Bosco. li buon Padre gode dei
denti e operai la possibilità di fare gli Esercizi sentimenti profondamente religiosi dcll'illuslre
Spirituali chiusi, a gruppi di ~o.
Dama e offre a lei e ai figli una medaglia di
A mensa nc.Ua Casa Ispettorialc siedono tutti Don Bosco.
i Direttori salesiani della Repubblica che pas-
L'udienza che subito dopo gli concede il
sano ore di intimo goilimcnto nella familiare Presidente della Repubblica non potrebbe svol-
e amena conversazione del Padre, il quale gersi in un'atmosfera di maggior bontà e cor-
li trattiene sull'andamento e sugli sviluppi della dialità. Il Presidentt: parla del rapido sviluppo
nostra grande Famiglia.
tldla divozione a Don Ilosco a Cuba ed ha espres-
La domenica 22 gennaio la passa nella casa sioni belli~simc sopra le conquiste salesiane nel
di Guanabaeoa, dove si educano 600 fanciulli campo della gioventù e del lavoro. Un'artistica
esterni e 500 interni, tutti totalmente gratuiti. medaglia d'oro serve al Rettor Maggiore per
Al banchetto ufficiale offertogli a mezzogiorno manifestare al Capo dello Stato la sua commossa
partecipano l'Em.mo Cardinale, l'Ecc.mo Kun- gratitudine.
l:JO

2.3 Page 13

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n giorno 24, dedicato ali'Ausiliatrice, con senti il Vc~CO\\'O, il Governatore, il Sindaco. il
paterno tratto di bontà lo passa con le Figlie ComanJantc dello Piazza. Tosw si forma. il
di l\\Iaria Ausiliatrice, con le loro alunne e ge- corteo che, preannunziato da un potentissimo
nitori. Benedice il nuovo altare a S. Giovanni altoparlante e scortato dalla polizia motorizzata,
Bosco e assiste all'accademia in suo onore, ren- giunge nel cortile delJc Scuole professionali, doYe
dendo a sua \\'Olla onore ai genitori delle suore si s,·olgc il ricevimento, rallegrato dalla banda
e delle no,·izie. A meuogiomo S. E. il '\\:un.<lo del Reggimento Agramonte. TI giorno ùopo ri-
cli Sua Santità lo vuole a mensa con sè in mezzo l."e\\'c l'omag~io ufficiale, nel quale il Rcttor :\\Ia-
ad un'eletta di personaggi, e gli dice tutta la gnifico tlcll'l ni\\'ersità esalta l'opera di Don Bo-
sua venerazione per Don Bosco e il , ivis!\\imo sco e dei suoi li.gli. Subito dopo l'Ecc.mo Yc-
.1ffetto che porti• ai suoi Pigli.
scovo benedice i nuovi laboratori e la prima
pietra dell'Oratorio festivo «Domenico Savio>>.
Don Bosco sovrano dei cuori a Cuba
Cn frlicc volo poche ore il 28 gennaio
lo porta all'estremo oriente cubano, dove la
Terminata la ,·isita alle Case dell'.\\vana, Cl- città tli Santiago de Cuba, che conta quasi due
colo a Guines, do\\'c i Salesiani hanno scuole milioni di abitanti, rese al Succes.,;orc di Don
elementari c commerciali. Al ricc,·im1·nto ufli- Bosco onori non inferiori a quelli dell'Avana.
cialc il Sin<laco della città gli offre una pc~a- La ;\\fc:;sa dovette celebrarla nello spazioso
tnl!lla con la nomina di ,, 0$pite di Onor< ,, cortile, che parn: piccolo per l'occasione. .\\I
hanchetto offerto in suo onore
partcèiparono tutte le autorità,
davanti alle quali, all'ora dei
brindisi, il Dott. Laureano Ibarra,
uopo aver fatto ,·ihrarc !'detto
uditorio <l'intensa commozione
di:,;criYcn<lo la ti-agic.:a realtà della
dclinquen:r.a minorile, ,ttTcnnò che
l'Opera <li Don Bosco apporta
la migliore clcllc soluzioni all'an-
goscioso problema. E fu applau-
ditissimo.
.\\ sera la trionfale.· prnc.:essione
di Don Bosco per le , ic della
città, dn'cnurn onnai una cara
tradizione popolare. i\\clla notte
Oralorlanl di PETIONVILLE (Hàid) che ii.1...,1u1iano nell'ofli:irc, uJ
Relll)r M~1111lore I fruiti più •quMtl d~lln loro terra.
un'ultra cerimonia di t"CCezion_ale
grandiosità e drammaticità. li carro
del Sante,, illuminato da una ca-
Non si è ancora nposato dal viaggio che giù lo scata di lul'c, attraversò tutta la o.:irt11, seguito
attendono le rappresentanze di l\\latanzas, alle da una rnrovann di macchine, linchè giunse nella
cui porte lo ricevono tutte le forze vive della zona pi[1 hclla, chiamata * \\lsta Alegrc ,, dove
città e lo scortano in uno splendido trionfo fino a cur.i di un comitato di Dame dell'alta società
alla Parrocchia salesiana, do,·e lo accolgono tutte Ji Santiago na :;tato preparato un arLi:.ùco al-
le Autorità con a t:apo l'Ecc.mo \\ 'cscuvo, che tare surmnnt.110 e.la una gigank~c,a immagine di
lo saluta trionfatore e conquistatore cli cuori. Don Bosco. Lì, in quella suggestiva splcntlida
Il 26 gennaio visita Santa Clara, ricevuto al-
l'entrata dal Governatore <: ùa altre autnrilà.
basilic.1 naturale, nella tepida notte stellata, alle
religiose note della banda municipale, il Rettor
Vi ammira le Scuole professionali in costruzione,
dove pedagogia e modernità non potrchbero de-
siderare ùi meglio. .\\ccoglieranno 500 alunni.
.-\\ Sancti Spiritus è accolto dalle autorità Ja-
i'vlaggiore c.·hbe la gioia di cclebrurc I.i 8. 1\\llessa
e di cantare, davanti alla massa del popolo de-
voto, le glorie Jcll'amatissimo Padrn.
Yanti al monumento cretto a S. Gio\\'anni Roseo.
\\'isita la Ca.,;a ùcllc Figlie di :\\f. ,\\usiliatrice e
prosegue per C'amagi.iey, dove fioriscono due
11 hrc,·c periodo tr.iscorso nella Repubblic.!a
opere salesiane e tre delle Figlie di \\ Inria .-\\u- fu atfattn insullìciente per soddisfare la sete in-
siliatrice. Nel quartiere di Agramontc si agita saziabile dei SHlesiani, delle Figlie di Maria Au-
la massa incontt'nihile della gioventù salesiana siliatrice, degli allievi, ex allievi, cooperatori e
e dei collegi cattolici della città, capeg~iata dalle ammiratori, d'intrattenersi col Succ<:ssore di
autorità ecclesiastiche, civili e militari: sono pre- San Giornnni Bosco.
131

2.4 Page 14

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nBo
AColle Val d'Elsa molti figli ritornano al Padre
Nel 1or,o S. E. Moui-. fl'ram:esco r-;i,woli, Ve-
~eovo di C'oll(I Val d'El...n c:::ic-na.) vt>,l!'\\·:i com-
piorsi i ,moi nrc16llti voti: i ligli di Doli !fosco
pl'endevano po,;sesso dclht T'rl'positunt cli S. Ago-
Rt,i.nu, la (lllJl'rc>ccltia. piì1 pu pCJlo~a (lel C(1llt,m con
umt popolnzioue in magc;iorrutza OJlt'l!',,ia ti lon-
tana da Dio. S. E. ,1011~. Ye-~covo, chiam::mrlo
i li!{li ,li !'i. Giovanni Bo><co, aveva pcn...:ito !:'O
JJr.tttuttn 111111 ~ioventì1, \\'.]1(' na parlkolarnu·ntn
1H1sidiata. poich<1 il predou1i11io ros,:o ur)h, fab-
briche porla.va all'inevilahile reclt1tamcnl o dPi
giovani e delle fano!nlle in or,e;anizzaz-inni t\\Uti-
crif<tiaiw.
l safo,in11i, accolti eouw tigli dal P:Httr<' 1ll•Ua
Diocesi <1 corno fratelli dal ( ']ero lueale, al lorn
arrivo polerouo c,on huo ~u 1Li un capii 1tl11 pre-
zioRo d i ~illlp11,tia pfll" T>u11 1301<co é l'Opi,i-n ,;ua.
dovuto allo Z(!IO di alN111i he11erut1riti c·oupor:,-
tori. saconloti ~ laici. clu, av(,v:1.110 ,o,.pimto di
,WM i !-\\alesin11i p!lr la c11rn ilHi ti~lì d~li 1111Hrai.
s, 1111,.~ro qiuruli al lavoro ~,,nz: lasciar,i ah-
hat11·rc dalle incvitahili d11tirnltu. :;e1t1Lit1 ,·011
e11t11,ia~n10 da molli" pa,lcruamm1tr !lorrntli ,Lal-
1' E1,c-.mo Vescovo. 1•. oggi, dopu K<>li citupu• n,uni,
ù gii\\ po~isihile c,ogliorc• i settni di ima riua-wita
~pirirn:ilc. La c•liic,i;a, qnai,i dl'l h1t lo restaumta
e dotata di tlll 111111vu impin111n Pl!•llrico. cli h,m-
dii, ili 1·.onf••~sion.~li. ili pam1111•11I i. 11i ,-upJH•lJc,1 .
t,ili, pcrrne\\tll nuovo P.µlentlon, :Ilio .;acre funzioni,
rn~1• più solonni rlnlln prn.,01tz11 cli numeroHi Rlt•
c•tmloti, e COl'li molti lii.rli già lnnht11i ritornànu ,·0-
1..utir-ri ru1a ca.•1~ d,•I l 'adre 1·om11110. tli,enula 11ii1
,lt·1·oro,ca e ar1·oili1•11tc. rua. 1·ou"'11la.nte ripr1•,.;1
di>llo attivitii 1·:iritu,ti,e dc,lla l'ouferemm rl1
1'. \\'irtcenzo iut,u~rn gli aint i dtillit Pont.i!lchi,
Oprra ùi As~i~ti,n~a e 1-1er-vfl rli po11ti• ver1-10 1110!1~
:mimi'. Xell'apo,.(ol.lto, pot1H1zi ~ti j mezzi t nvli
zionn.li. "'i ,sono or~anizziltfl inizbtive ad allo li-
Due visite illustri alle Scuole Prolessionall di S. Patrizio a Malta
e La prmm fu quella. di:--. Ei:c. Ladv l.av1·0.:k.
la ~il{ttor,i cli'I Gov11n.mt111, ,l,•lrA.rl"ipdago ,1 :il-
tf•su. Lacl y Las(IOCk VNIIH' 1wuolLa f,,~t ....,1 IIJ('lltfl
dai nostri giuvn.ni nellu loro nuova ilidkli e ,lai
lnru P.uptiriori. 11 Din·ttnrr. 01111 Eg::m. I'n.1:c-orn-
pagn,) a ,·i,itarl' i vari lahoràtqri «' lt ,cuolt'.
T~-i,h· L.1r1•01•k 11>',,;ervò t 11\\tu con molta attf-11·
7.ÌtJ11u e cu11 [.(raude int.t"Tt4S~l"'• rivulg,lutlo iti ~n.
v1rnutti u.lf1•1 t uose parole, anclie milla loua.11• lingua
111nlte~i,, 11011 Ket1za viva 1:,oq,re~a clc,i picmoli
1~011vi1turi. \\ll'u1doruani ~- E. Lail_v I,a,·,•cwk :-i
affretti, 11 s1·riv,•rr al TH1·1•tturn ric·o11f••rm:111,l11 le
s110 e,pr""-,,111ni ,li viva a111111irar.ionc p«'r 11 luniro
1•1hll'alivn t:ht• vi ,si compì11 dai figli rli Don Hn,-1·0.
e .\\ltra i.:-r.~1lilii,-<ima ,·isita fu quella tll•l
mollo rcw.do ( au ..J. B1in11eu. olw n1·1·ompag11.i1·a
LMI~ L::iycoch.
MollR. B<'Jtfl(ltl ~i trovava in v1,;itn a :llnltu,
:~ 11omti do! , ('utlwlic Chlld \\\\'pJ!are l 'u111u-il 1,
ecl ò l)N:ano cll'i < anonioi ùdl:~ l ·atte,trnlo ili
Li1, rpool, Aumtlni,trnlort> clc1ll,1 Livn1111ol
C',it lwlic· Chil1ltn1'~ Prvlection Sol'iety •. 11011,·ho
mrnuhro del « ('ent,ral Advisorv l 'ou,wil in L11ilcl
t ':r,r,.,, o del d 'enl rnl 'l'raininir Couucil i nl ,li
ni~l,cro degli Lutc•rni a Lonrlm. 1-:gii purn ,,s111·1-,-s1•
S(tfll Ìlllélll i cli ronliale COID()Ì:\\t)Cll/.,1 pt'r !lii'opt-r,I
co~ì altamenl<• lmnomerita dl•lln chts~e po\\'l·m t1
rl i t ntta la i<n1:h•l,ÌI.
I ARGOMENTI DI \\'IVA ATTl /\\UTA
I N OG~I CA,'\\,1PQ DEL!.A VITA 01 OGOI TROV-ERE'l'f IN /),
ridia,,
2
La n uova ser ie de.Ue L&TTURE CATTOLICHE rond are da San Giovanni Bosco
rivo lgersi a ll"Ammlnl•1ra21on~ 111 Ml.iRIDIANO 12 • e, c. p. l 9561 ,·In Maria AuslU111rloe, 32. • Torino
At1I.Hmtu1té1ulo: Italia L. t .&ou Est11ro J,,. r6ou • Un numero lii too pagine ll1~trnte L. 1-ao

2.5 Page 15

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n,llo: mis,.ioni. ,;p11t l,1w0Ji. c1iucerti "1iori. "or,ii
,li .:1111f.,r1,uze speciali1.zar1•, gmn<li ma.nifr4a,zioui
,r 1wr 1111 Ollllo IDgliur,, ,. pt•r lll l'hir-..a. ,lei ~il••nzio.
t,Ju,•~tu ln,oro fu htim,.Jotto da Dio, com<• 1)ro-
,·a.1t11 qm••l1 oonsohmli rihov1 Ht-atis.tici. Noi I!lo l
l:i. frnq1wnz11, :tlla Mo~~,l ora del I0%, 11i,I I!lfi5
r.ra,.nlllttu,I 37%. Nollo HI.EIK\\1<1 perio,lu il prMoUo
p(t1<111w\\,, 1·,,gi~trn-va un IUUIIP!lto tlal t:l ol 20"{,.
La froq11r11z:1 euoari,.tka ùa 6000 ('01111111io11i
,1111111., ~11lh·:1 a 22.001). (}11:~-.i ~comparsi i fnncmli
l'ivi!i ( I :1 ili ,.epùto il primo anno sn ,Il 1111a
me,ha ,li :rn morti?). F11ruuo hatle.ziati rn:;azzi
r, adolt•>1cnnti e t-11Hi i nati in 11uesti mmi. (~1m-.i
1'lin1i11t~!i i malrimoni 11ivili e sa111tL<1 al1•11nti
llllÌOlli irn•l-(tl)ari. l'Oli t1t11ahilc iusi::1te1\\1.n. f111·111LO
,•iuh• h1 t ras1,uratezza. 1, I ulorn l"o~tilitil ili nll'\\1110
fami!!)i(• e ,.i potorono orga11izzare i11 15 1·l1~~~i
rti ,·01tt-..hii;1Uo i ,lm• ter.r.i 1l(•i mgaMÌ e ,!elle
hnmhim ,leUa porrn1·ohi:~. i11l'ln<l.eu,lu1·i ,uu-,he
,pwlli 1•lw luUUlo già lt•1·111inatu l'ol1hù~o >1(•0!:.-
st i,•u 1sh•mt111t11re o poKt-HIOt11l'ntn.ro. Le a~,.;ooiu-
ziolli pmTocrhiali ~ono i11 (;o:;tante 1111m11111,o e
1l/111110 1111 note-volo 1•ontrihut.o a.]Jp i11i1-i11I iv<•.
L'ignoranza religiu--a 111111 >10)11 ùei pkroli, 111a
dei grn1Hli. po;se il prohlt•u1:1. 1lalla cnlturn r,,li-
~io~a degli adulti, o roid1ò ,ùfa funzi111111 sura!,3
i.~ fre1111c11za era ~c.ir-.i•. ,'iui7.iò lu tr11l .1,do111,
m~t,wlti>1l,it1a iille i-auto \\lrni,m, cu111niont 111<lu i
m1tgnitlt1i foglietti ùtil Jt,,ynum Ohristi ili L1111ca.
ulw, porl,a.ti tl casa, 1~0,11,itui~oouo un'uf,ill' pro
p,Lg,ciue ti.i quanto ,ii f.l in olri~~a. P1•r la ~iu-
,·,,11tì1 a1lolt>sot•nt1· I' piìt mutnra si organi;i;:r.arouo
le Lipiuho ,i1.tività f1m11a,l,iw•, rii,reH,t;ve e >lJIOI'·
tin• de~li llr,Hnri sale.,,ia11i, ..i... ,ottra.~. s,;ro un
buou 11u11wro Ili giovani a nr:,:a11izzazinni antirn-
lih'ÌOsP. _\\ll(•lu• nrl 11etture ~01:ial11 ,ii 1:~vorcì 1,011
fn1tto 1• 1111 ;.riorno ,nùla. niminiorn ili wut fah
brica in fallimento lHiUò 1111n 111·uc<1. went.n• una
teuao11 tlr.iono ,m.,t,eiluta d1il VN;cuvo e viRibilmeul,u
protetta UII 11' A11sili11trice pori U,VIL i >IUOÌ frutti !l,S·
::!icuraudu ti JJ:\\no a l ao famil-(lil', ì rnemhri delle
quali Jlfh~ono fi11ahnente lavcmirn i11 un'azi<·n1l:1
il <'lli ll~l'rt·izio VeJIIIC' ;1N'1Ull1J da nna C'uopcru-
tivn <li L:woralori Cristiani.
Il 22 1-(otuulio Il. s. S. 1':. 1\\10111'. Yf.'sc;ovo, pn,-
s1mte il no~t rn veui,rato :HeU.1!!' M11,J.1"giore, inau-,
g11rav1i In pri 111:t parte clul1(1 Ovon• parro1ml1i1ili.
Esse1 l'O!llfll'Ondcmo un ,·a.~to N1~lo1w di H:lt poRti
p•·r lo attiviti1 lealrnli e rine1111ltu1-.rratirhr.. diretti,
a contra.~t :m• lt! attidtà 111m.,h11!'11t"' dt'.INNÌO
cleJ h,c•:tl•• 'I't>alr,1 riel Pupolu. \\tfornu al ~nlunu
so110 Jcwali ili ad uu:inr.a ,. ,li ric•r,·azion11 pur
le orgauizznzioui e atl iviti1 1mnoouhia.li. il lu-
l~-ale 1rnr il h111·, i llilfanli, l1tm., LuLto oi_ò 1,!111,
affiau<Ja11d11 ln 111rra d'm1irn1•, 1mt't n1111l!'rl;1 piìt
•·ttieient.ll e, ,liu:uufoa o sl'rvir,, cli r'.ehiamo. ~i
spera 1•hl'I l'aiuto dei h111111i p••rmetlonì lllln•
i.nizi,,ti, t• oht• spn·auo ull., ,·ittnria clella ca11,a
<11:,1 hn1,i in 111r1.1.ò ad uua pop11ln.,dou11 p11rti1•11lar-
111ente iuKitliutu. 1·on 1.ptt,'l(,u Kp,irn11r.a d1t·, an-
e,orntn. in Dio, riiventa cm-11•.1.za. il ~uocossorn di
Don Rnsoo hcne11i.;se a111pian1on t,· il l:worn i.:il\\
fat.tu Il qu,,Jlu id11ato tlallo 1,c-ln ll11i Kuoi Hl,{li
cli l'ulk Y:1! ,1'F.k1.
Ltt premiazfo,u, ,1
.... -~u:n; TI
li ]:! /c"1m1io u. -~- , M11 l11m10
ti /'r,1"·11/i, ÌII 1//htlo ,,11,ti•~•ltll'•
111r,de ,.o/rnne, ln T'Yl'm i1u;11111r
1«·11111~1 l('(/. ana pre!<t 11;,1 di ,'S lllt
h'111if/1'11;::n il Oardùiali· ('dso f'1J-
~f11111ì11i, tli S. E. Pm,/o T,',,x,.i.
Mmii,lro ,/l'Ila l'ul,Mfra 1~1r11-
d,111c, ,/j S. L il J/i11ii;/rn /'irlro
f',1111p111,. ,l,-1 Com,11. C'11mr,a, ('r,.
{lii ,fr/1' / SJltllr>rato /ltr ,,, llrl/<1/p,
11,111 (J111•1·nwfi1·e, tli .'I. L;. il l'e
Rl'Ol'O l 11.~ilictrl} ili li'ms1•oli. rii }3. /\\'. /Noi ,le/ Jlmisù.,i•o il, (fro~i11 e Gù,.,/1::w , 1/i 11/lre a11/11rif1i.
f'11t/1) ai !liQl-'/MIÌ il .1/i11igfro Campi/li. i/1,,s/r,rndo il ro,wr//11 t"/11• n re11drn· Jr/i,,,, /'11,111111iltì, n[/!JÌ, 11011
il /11 r·u11(Jllilda rlel pr11y,·r""" /1•1•11iro 11111 /11 'f/u-r<wu1 rii 1111'11,r1•,w1 •11iril1u1/e ,•/i,• n,·1,i /11 1•m·e mfli 1111i111i.
/)opr, /11 rd11::ù>11e 1>1•11/,,i,(ÌNI /fil/" t{,1J /)in•/111rt•, B. E. P,w{o li'os,.,, lli11i.,tm ,/.-1/11 l'. I., t1111u• il 1l1x1<1fHO
JJ,.,.,.,.. 11011 i11ll'. rlt6 fu. mia rlii11m ('Ji<1ltazio11e 1/1 TJ011
tiel ><IW 11lt'/ml11 ,·dw·aFrci, del/,J ;,,, ,111/il,i 11rn1lrr11ità
rl,-l/, sue opere. Ghiu,,. la ceri111011ia 81111 !,;111i11r11za il Cnr,li11,1/t.J C,•lx11 t'osta11ti,ii '""''rn"fo i ,,;,,m,ci 11
1·11frixp11wlrre al1e ,u,frrli r11rl' dt>y/i i11sr!/11,r,1/1. ,. li' fm,1iy/i,· 11 r11frr 1r,TTnh11rt1rP ,.,,,, /11 llcuvlu per 1111
-'flll/J/'e [•ih etJicat•e p>·o/itt-0 clt•i fig/,fo.oli 111'1 1·t1111po dell'i~lr1Wr11>11 ,. rlt<lln forr1111zio1w morale.

2.6 Page 16

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I VESCOVI SALESIANI
nel mondo
Con 1a Ctmsacra,ziono Ppisl\\opalo
cli Mons. La,tlii,Jao T'n1., V!IBcovo rli
('orumhà fBr,'Wile), 11,vven11ta uel-
l'ott,ohre scorso, l"Episcop,1to del-
1'America Lat-ina cou La nelle suo
file 30 Figli di Don Bosco: 8 A rci-
,·eijcovi e 22 VeR<mvi; ili ei:;ai 4 A1'-
cive~co,i e 9 Vesoovi sono Hel
Brasile. Attualmenhl il numero ilei
l<'igli Ili Don Eo~co e,levali alla
clignitù evi~copalP nel m1Hulo c\\ cli
111 Arcivescovi. 33 Vl"Rnovì <> un
l 'rel:i,t,o An11nini~l,rtunrc, A postolino.
Trl\\ le lig1tre ,li primo pia110
1,r,iccru10 gli ECO.llli ~1011111. nngli11l-
mu Pi:mi, Delegalo Apostolico nel
Anche S. E. Mons. A, Baraniak, salesiano, Au.slliare del Card. Wyszynski Pri-
mate di Polonia, è nel numero dei perseguhati per la fede.
1-lll.~1<icn, \\fon~. Riccanlo Pittini, Arniv. di H. Domingo e ·· Prinw,te 1lcille Indir ", tl Mons. l!'rn11ce~co
,lo A1p1ino Correa, .\\rciv. <li f'uy:1bit (Ma1,o Orosso), Amiademi(111 rltll Brasile.
Fauno parte ù1,1J:1 HtiraTC;lù,\\ <'tttrolir1~ pr1·~t>gu.itat.it, ,l;d ummuti~nw: ;\\[ons. 'l'l'uclit,t. VE'scovo tli Lito
111erice (Ceco~lovaut'hia), coudarmato al camere p<>r la fede; :\\lnn~. Bn,r:u1iak, Ausiliare ciel C11rt1.iitale
l'rilllnto <folla T'ohmia: t1 J\\[ons..\\nl11ino. Ve.~covo rii ~hin-l 'liow, e;;pul~o chi.li:\\ l'ina dal rnginm t,omnnistil.
La città di MONREALE a S. Domenico Savio
La, hèlla cit1:1<1im1. cl<>ll:1 l 'onua 1l'Ot·o ,•011 la
s11a souLuo~a cattnlralf' 1101·111:t1111a hn, trih11(:i,t.11
onori trionfali a 8. l)ouwnico ~avio. l,e foste,.
prnnlol'lse d,1,ll'R<:c. mo ,\\r,·i vr"'uovo ;\\1011.~. l''rau
c•,<'~t·o <'a.rpiuo, ~.-;~u<·<111<lat.o fht 1111 olctLo comitM,o.
si ~volsero tluJ I 8 al 22 gtillnii.io, giornntfl di l'~11.l-
Lante primaver:1, siciliana.
Prirno u1imero, 1W CouVE!Jtllo di C'noprrnlori
--ale$huù, preat>nti le Autorità, 1teJ qttali, :-:. E.
~lo1u;. l'aq1ino illn;,lrò i !lue ,lrgonumti propogfi
:1ll'attrnzione dei Cooporato1·i per il l9iil'i: il
centi,nario ,Ii ~I:tmrrrn l\\lttt\\glieril it e I' istnizimrn
rt1ligi11~tt.
('erimoni:~ di gnw!liosiLiì. ecco1.io11nle Iu iJ rfoP-
vimnnto cloll11 rE>liqnia e dolio stendn.rdo iI1 piazza
U1i.gliclmo. Clero, autorità e popolo aocohero iu
un fremito di entl1l.'liaa:11110 iu(lescl'ivihile il JU't'-
zioso teRoro 1;,cort.ato ùalla gioveutù !'.ale:.-illua v1>-
1111ta da Palt>rmo. Diede il 1Je11venuto n,J glorio~o
Sa11lino il Si1ldat10 della oitLà, r1uiudi il ['rov-
vooitore a.gli Rtn.di lo additò aUe 8t:oJa.rescbr
li ncOvimlllllO tllOlla _reliquia di San Domenico Savio
eiavanti allo storico Duomo di MONREALE {P:ileono).
li Sindaco comm. avv. Pietro la Commare ~
nome della città 11 benvenuto al 1tlorioso Santino.
.fu.lgi<lo eselllJlio di virt\\ì religiose e civili. i4eguì
la cerimonia nell'wtcrno del Dnomo, dove echeg-
giarono gl'inni in onore del Raga,7.zo ijanto e la
caJda parola dAU'Ecc.mo P11,.,tnrc1.
L'trntushi.·m111 ch·s~a.to ò.a 111t'intrnduzione 01,sì solenne &i pro}Ju.gò dl.\\l Duomo alle alt.re p:i,rwul·liiE>,
che voU01'o oi;pitai·e e onora-re a turno l'angelfoo Santo. TI ritorno della reliquia al Dnomo rinnovò ma,ni
Eei;Lazion:i t,rioufali, Sotto le volte dorat,e ,lollo storico tempio l'isonill'ono nuovaII1eute le lodi del piccolo
Vornen.icu. la cui angelica figura brillò di luce meraviglio~a nella isnirata 111uoh1 d1Jll'A1·1·ivr.scovo.

2.7 Page 17

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I SALESIAN I A MAZZARINO
~\\ V!'l'e i 'i1lltJ,1i11,ni fu l'a~pin.1.ziott(l òi \\h1,:.111:u1110
(('ali:ini!<Sf'tta) per 1•ìrc,a tre11t'auui. Po~soclNr un
t lrai oriu dttYf! i 1-:iin·:mi pote,.;~e1'rt <·rt•s1·1,r1, t·ou
una ,-una nl11cazirn1t• n•IÌ!_'Ìos::1 P rÌ\\ ilt·: 1•t·co il
,ol{IIO cht·. dopo i1111nmt•rrvpli Jitlit'oll;',, 1·11n
l'ai11tu òi gt'llt•rusn h1•1lf'fnttrit-i. diVl'llllfl l'l'l~lla
111 tlomenfoa 2!1 l{t0111wiu.
Quel giorno una fui In immntsa µortò in I riou[o
l)ou Bosr.o p lo 11,·1·nmp1tinò alla >11111 nno,,,1
( '11s11: d11vev11 c~~c•r1· Lui il primo 11, o,d 1·:1,r1• 11111
r he Hl' 11011 >li f1•1,i• llll~Sillln JlrUJ)ilJ.\\'lllllla 1wr lh)O
nrt,ar,, h• Hlt>ll't'l,I ihiliti\\ dogli Ali1111rn11i. La pro
OORt1i01rn fu LIII 1rinnfo di iriovontù. A migliain,
faucinlli t' l{iuvnnotti accors,,ro a onorare il loro
:Santo ,. rcm i,1111dPlt! in m:wo lo ;;1•urlaruno CIIJ.l·
tanno ,. pr..ga11<111. Di fronte 11v1\\11r.:H11 la 11ro-
rt>«~Ì011(1 dt·gli Alipaiani. rice,1 tli hm1 ciu,1ue
banifr, nm mm pocho J>ersone "c111t1.si 1wss1m gio-
,·arn·. Don Bos.•o hn \\"CramP.nte c•o111111i...1:1to la
giovent 1'1 ,. 1,1111 lii ~io,•N1t~•1 ;;i 1m•p11r:1 In si rnda ,\\
pit'I g1•1mrli MH(pÙ~ln.
suo Onitorio!
Quando fl1 t 111.(lì,1(11 il nastro aU!!t1ral1•, 111111
fiumana <li !{t'lllt1 in,•tat<h i lor.ali dell'Ornturio ,,
,·i '\\i ag~irè, uoru,· in 1)a.~11 propria liuo :i t11nla
sera. Don Ro;.c,o <'ra finalmcntr aniv,1to tr,1
A I.o-. ,\\1111c h•-. i Sale.<-i:uli h11111111 ap..110
q1tella buona populazionr. che tanto l'riv.-va
a.tte.....t,.
1111a 11101ll'r1111 ~••twl.i Profe,isioual,•. j,: 1111 romplllì'IJ:n
tli otl <i 11(htìt•1. tt u11i. SON>mlo !)iaui pn•1<lahiliti.
~ FILIPPIRE !~~
Ln. ~,·uol11 ~1tlu·
->i1111a ili \\lu n-
tlal u ;\\ OIIIJ , ,·1·1!1-
hrando 1:1 lt•,1 a
ae verrnmw a!-(~iunti a lt,ri. Ln Don l\\o,,.,o
Tet·huica,I Kdwol , è 1111'oprrn i1lt'aI a t1 [,1,\\,l.1 1.11t-
tm1rn ,lai <'nrcli11al ~It-Tnt..vre p,w vr11ir1-1 Ì!woulTo
all'tu/.(t-111! 111•cl's~it1\\ •li la\\"oratori lon11nti 11011
solo dal p1111t11 1\\i vi,..ta tcc11il'n, 111a Hnl'lw rnli-
1\\i Don Bo,,•o il !i frhhraio i;1,ors11, vi....;(• UJIH
1.-inrnata trionfali•.
Dol'o ln ~11111.a. \\h•,1,-;i, R. E. :u1111~. H11li1111
~nato~. Arei\\'. cli \\Ja.nib, lll"!<i~rit.o tlnllt, LI,. J+:J,.
1 }lo11signori "V1•la~c•11 e• Ho l.u. li\\umto, ,lui :\\li11i,l,rn
cli,llrL l'abb)i(1:1 r~t rllZÌlltlll O dal \\linh;t,,·o {!' It.11li1~.
!.tÌo~n ,11 1no1·nl,11..
!'~li nlliM"Ì 1·h1• fr.,,,11m1lauo il 11ri111u anuo ,ono
giù 2011, 11111111•ro l'li<• aumonc "r:1 g1·:i1l11ali11cntl'
Nili !'1tl-(!(Ì1111gp1•~, rl('gh altri tn, 11.1111i, finu a rag-
~wigorti Il miirlittin. lln fatto ili alt o in tere$s0
8odafo è l't•~iHlt•IIZf} tl i lll1 ro111il,aLo tille H'irn-
prut·t'<le,•a ulln hl'1wdizi01w <lei uuc,vo pa.di1alin110 p1•g-1m II t l'UVart• ÌlllJ)icgo ài ~i1,v11,11i dw l~Vl':.LWlO
prr il lal,oratoriu ,li falt•g11111ueri:1. 'l'auliu, a il t..'011,-,pgui10 il 11iplo111llo di a.bilitar.icma profos;,._ionale.
n:htru la ,-,i~uorn •lt•l :\\fi1ùstro d' ltulia. 1i11i11rli
'fut.tt, 1., 1rnt11rit:\\ c·liu si int<m 11•:,110 tli proMmn.i
-.. 1:. L\\rchT,-,1°ov11 l,(ir,wa l'inte:rrntl uru lllt<tlN1<ln e,iuc.,tivi 1t1111rtia110 oon .:0111pi:w.,1•nz:1 a que-
iu mo,·im1•11to lu IIUO\\I' 111anhi111·.
:,.",•i loro 11iscur~i. 1111110 il ?iril1i,1 rn ,t,•llu l'uh
,.fopt•ra, 1111i1•:\\ llt'I ,cuo genero in tulio l'irnnwn,io
\\Ye~t ,l..gli :-tali !Tuili. e ùa <'"'-<11 ,;j :~tl(lndono
h\\k:1 l;;tr11zimw 1·lt" l'Al'<'ivc·scov1, "l 1•0111pi:u,.,. l'inizio 1111 ri1uwn,meJ1to r;o,·i.1.l,,-cri~titmo noli.a
vm10 uou i Pi.1:di cli Do11 Bo,wo. 11IH· in 11w110 rii eia""' hl v1,n1.1 rit•o.
I r11 all.tli nv1,va110 poi,utu far
sur-!!;rr1· iu 11:111clal11yo11g- 1111:1
tali" gra11dio~itft ,li 11pur<'.
r:. s. il .\\liui~tro 11,·u1iriva 11oi
1111 ha,,,.oriliuvo. 111Jlprese11-
rn.11lc 1'.lrr.ive-1•0\\ o ,Ii \\lm.1.ila.
hr11efico ..n,atur,• tli •1uestu
~pleudi<lo l:1,ho.-;il on11, Nou
numeù Il¼ visil,a. cli 1111 nlt,rn
-~ra.111le henc•fot.l orn clc•ll'Opt•nl,,
s. E. ;\\foni.. E1,ri1Hu Vngnnzzi.
:\\"uuzio lli Sua 8m1tit11.
Alfa ""'ra dm·e, .t ~volg,-r,,i
la ~'Tautle 11rm•f·~--io11i-. t "M:\\lrn
}ll"tÒ ùuo clilli,•olt:Ì: la 1,inggia
la fe,,ta patronali• cle~li
,\\lipaiaui, Sllt t a rtiligiu>-a atl·
uorii rnoHo forti' i11 "11tn111l-
luyong. ::'!11t li~ piug~b mis,iò :t
tornpo e i rnga1.1zi cor~ero
all,i proct:.s;;ioue in folla. ,~11-
Il Comu ne di Napoli ha tleclso tll ln1holMe a Don Bosco la Via Nuuv.1 d~I Campo,
nellu quale •ta sorgendo W1ll 11rnndlo,~ opera sociale cho pou-à ucco~llere un
mlgllalo di ra,taz1,I del popolo.

2.8 Page 18

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+ "\\1•1 l!J;;;; In CIIO(.'IATA CA'l'f,.
('DISTICA. h11111l1111 nel 19:lO dal t·o111-
11iu111o llt)II l'lotro Jli1•11 lrlonP. fV s11r-
N•~~ore tll Oon llo~•·o, ~ :..rl1111tu ,11111
,;1111 XYI Cllnljh~IUl. Lu Sicilia. 111
S11rdr1,,'1ll1. h• l.lp11rl. Il l,'"'io. ITm-
bria:. lt• "un•hr. Il \\ eneto. idi
i\\.bruz:rl. 111 l'udlu e 111 {'ahtltrlo..•
hanno ,i~to durnnl\\' hm11:hi m~•I
2:1! inlll1!1•11hlll 1•ttt1-,•ltl,ti p01.-.11rf' di
diocesi In dlor.t"<I, di ptll'rocdli,t In
pnrrorJ•hia, do, 11111111e npportat11ri di
f11n 01·~ P 111 rlnn1m1111ento. l'h•ro.
Suor,•, 1•11torhlHII 11 1·nl.od1i~te, mow-
bri di Azloiu1 l'11ftoLI011. in~og111u1fl
e profc•ssori di S,•uole medie furono
imiltlll 11 1111 aai:iornnmento e B un
approfundhnrnlo dPI mrtodi p~r nt-
Sp1,1tnrolo a llADlUD orgunlr.z(t
11110 81•rie di lestcgp:lnmo111I, 1m I
11111111 una sunt,,. MAR~11 110ll1\\ ccn-
trull• 1'11ies11 dc Lrui (:11l11trnrn~ 1·011
11u111•1(iril·o 1M santo e 1111'1u:11p1111 ::oo
urtl,tl d1•J l'lnt-lllà ull'linnl t• ht,ogno-1.
n'l:11l11rmente &.<,isliti dal Sind11r,1to.
~r!lli eri11t11 Ml r111lnll ,ot1tl•
,tontr n1 01\\t1111rio del S1u-ro t uorr
di ll1\\\\,i1 n CASA.LE 1lO~t'I lUU'l'O
il nostro Rettor ,,u~"lliore, 11rlum
di 1mrtlre 11er l"A1111•rlt·11, hon1•dlsRO
~11lm111emcnte Il m1111u11111111'1 nl l\\llllto
l~noto e llisperso. d111null 111 1111111~
ru ,.,.1·es11 lo « Fi,.~••oln dclln Prnti•r•
nltlÌ ». t}11indl pro~edot!r 111111 henl'-
IIMon~ <IPI rot"t\\rnto •M « ltlrordu
si pm) dNl11rn• ,lui f111!0 rhe, a1N1d11
inizioto dl111•I nnnl In ,•,,u I2(; nlllM i.
nel pr1~,1111tn 1111110 Il froque11tnt,1L du
plìt di ;;oo.
~ !\\el ll'r:tnd~ lslillllO 151111Ll1·11.ll•
di 1LUIHIII, lnlltolato allo « n~rn
1IP la l'ulouhl 11, pt•r la fonn:11i(m1•
1m1t1•,sl11nnll' dt•I 1rl1111111i opN'lli. lilli•
dato 11ll11 ~11r1• del Salr,ianl, lrerulln
nllie,i In or1•11,i11111• d1•ll11 fes1n di
Don llo~(•o •I rud1111nro110 uell11 ~pa-
:tiosa ca11pt'ihl dell"l~lllnìo, 11rn,fodutl
d,1 httlfl I<• u11t11rll1l ,imfomll dellu
i•apltule. hu11r11~~lmu111U i 1·,1nti 1·omll
dell'i111n•ntt• mu,-,1 dl L\\'io, ani, thl'
accompu.L"llllrono I dlYMsl momenti
dt•l ,:anto SurrlUelu; ml\\ ;;oprùtfllllo
ll"u1·re I font•l1111l ,. i iriornni nlla
« Srlmzll dl'lht rrll!done ». Aerat11to
a qnf,tf r;1h-l(nrlr di ~peelàlizz1tli,
I « proplll!UIIIIJ,11 1lrl C,ileehismo »
in,-i111ro11u lnltu Il 11up11l11 dei pil•t•nll
P dt•i.rli udultl 111111 YltiL erlsU1tt1,1
pin int1•11s111111•111i• Yl~$nl:t, &pN•ial-
lU(II\\W cmi h, lra•,,1umzu dei snern-
nll'nti; 8ll·1•hl• Il turo 1111ssag11lo l\\R•
SlllJJ;r ~lll'•~O l'1•lll•·u~II\\ ali 111\\11 ,·~rn
11 ruls;.h11w ,1.
'1t l'hiu,11,i t,•lh-11nwn1e a Burt>el-
l01tu. li Pr<ll'hsll inlnnn:tth-11 ptr l:1
l11'.atitir111lol\\1' d~i Sa!les.hull 'Pll!l'llllli
,•aduli 1itth11t• 1lrl ro.,,;i ncll'hpl'I•
torlu 'l111rrn!(11111•,1•, ~i ò aJJijr(o li
SlYWl,L\\ quello del UI Sn.le~inni o
,,.,. C110111•ru{orl "he sostmuwru Il
11U1rlirlo fli'r In lùtlr 11clrAJUln.lush1.
Er.1110 11r1•~11nll Il 1•o~lul11tore t,rn,·-
rale drlln Soeh•hl S11h•~hU1JJ Rl'1.11111
01111 f:111110 lllu111'11inl. C"l'l~pettorl e
I Dlr,,ttorl di 11111111' ('11~~ "1\\lesi,1111•.
* ~,•Ilo ,1·ur,o oltobrf' In oet\\11,ione
dell"onuwn,tko J1·I Hen.mo Raf-
faPII' 1 mjlllo ,10111\\11, l'r~sidcnle
dell11 RIWLlllll,11'\\ DOJIINH.'.-L'U,
ru bé111•1h•tl11 du '11111,. I.. du. ('brit1111•,
Amminl~lr11to1•u A1111stolh10 dellu JHo-
l'l'si di l.11 Vm.rn. l11 11ri111u pfotru
dt•U11 t•hlo,u. d1111i1·01u n S. Dom1•nh•11
Su~lo ln 11111•1111 1•1ttal. Mon~. Bletardo
l'itiinl. .\\r1•h1•,,•mo i-111.,..iano ,li
S,mtu llnmlni.ro, ,r1?1t1tli1 l'impor-
lunza dt•I 11110\\ n l••mpio, eon<'epilo
r 111tuut11 i n un'ah110,f1•ru di 10.w1•
~ di ,i111•pr11 1•11U11h11r111h1ne ~un l11
('bit'"'· 1•h~ 1•11rnftrrln11 1'11 èrn 1li
Trnjlllo ».
s. ♦l',•r rr,ll'1:1Ch11·1• ◄ :1111 ,11111i 110,1•11.
l'nlronu d,•llu l'ln1•11111t11gmlLI S1111-
i;11111>1. Il 8l111l1ll'11tu '\\,11lonulr 11,.1111
!i,111•,huw e d,i tw,111 d1>ll'Ort1(11rlo.
rh•1 ondo un Inno di r11111111th,:1
rlt•1111u~rerl.Zn a luUI I l11·111•foltorl
d1•U-Oprra SalesianB di ru-.1h•.
~ S. I>. "ons. 'fur1•elllno 01,11w hrJ1,
Ar1•h1'>l'II\\O 111 VA.Ll~NZ\\, i• stotul11-
8hntlt,11 dul (loY~rno !rnnrl'h\\1 ,h•I
l'ollnre deUu « J.eiriu111• 11'O11orn n
11llr l'o1111r11 du lui ,, ollu In 0!·~•1>l11ne
d1•ll11 lt•st41 plurh·1•11lr1111rlr di S. \\'ln-
••ruw h•rr,,ri. nuto ~ rnrnu110 in
81111111111 r morto in Fr,mci,,.
* l,11 Jtn,llo X11nl-o~t•ld1•111t1lr tlrllu
t,l-lt1H '\\ì...\\. 111•U11 •rrit• di tm-
,ml,,ioni « SfJcrorrltorl 111•111• nr<·I'•·
>IIJ\\ ,1 ( llt•Ut•r in Noi) 1wllo ,rorso
110111111111, 111 dut• rlpr◄•-~. 111l,e In
0111111 lntorri;s,mli t•1111>1•r~111,ionl in-
lHolul,•: <t Oon Bo,1·0, 1u11lr1• ◄11•1
ra~nzzl ohbnndonntl ».
11. ..._,,1111 111 E,pu,lzlnnr d1•1le, s,,m,le
d,·1 l.111oro, .\\.rii P 1fe•llrrl. full11
e l11 \\"11l\\'lll.il, ,talu 8~"1!'Ìlllfi~Atn ,11111
St•uolo, saleslanu dl lUJt \\(' \\1.114)
(~pn,rnn). In « Pri11111 " drUr <1nattrt1
1111~111~110 (•he il \\Ji111st1•ro d1•11'hh'U•
il111111 dlstrlhui1,;1•Q 111 tnllo Il 1rrrl-
t11rlo 1t111.lonule. ~onm<t,111111 In 1111nn-
llft\\ 1• In <11111Jità del lal'Orl P,p11~ll.
nou lurouo t•o111•f1:,r,:sf1 ""'-' Jlott !litro
tr;• <t SPt•tuulil ~f1•d111clll' u. i!U~!<lll
s,•11111'1 ~111....1u11a dt>I L111or11 di nu-
ru....ldo prr,t'ntii 1111 l11,lrm1• •li
l,11 ori, ehi' in lorm,1 ~m,1111\\ht. 1110-
!01(11•,1 e pro1?r1•,,i1J1 di ,11111•11 ~0111-
plt11111 n~I dlrnrsl lnhurol11rl. tlu-
r,11111• .J IUllli di nppr1•1111l<l11to. fl\\•r
Il lilolo di r11110 d'nrh• " tl11rnnl11 Il
hl111111it1 11er 1•n11soi:11ir1• Il dl11lt1111n
tll h1~1•1(111111h•. L"Pffi1·11ch1 d••I l11111r11
8' ulto 111 qnt•,l,1 'i,·1111111. I 1·111 111111·1 I
~111111 lnN1r1111r11tl nrtl"i11d11,lrln 1111·1111•,
rolllJlloll'nh• il 1111111w1110 dclhl ,-Kuln
Com111tlon1•, d11r1111lP In q111de ,1
1idfro ,1rro~tur,I 1111,1 men.-n uura-
"'°'"'' ri•tit·a I~ 1111tor,11i I' rd1111ro-.enh111zl'!
ins.leme 1•11u 111
dlii l!iornnl.
• N!•I dh•1•111hrr ~eor,o ::,. K .,1011~.
F. Porl~r ~- .J., Art•h 1•~eosro di l'ul-
cutt.n - l.\\JIIA ortlinti 110ll11 l'ultt•
dralt• di Shllloni: dudla·i sJ11'ordrltl
s,tlt>Slunl. t1111 drt 1100•11T1li11ati l'ln-
grar.ìi► S. E. 1'.\\.rl'in•,ron1 il.cl ~rand,•
Sill'rillrio 11I qu,tll' ,1 era sohbam,ato
per rnnlrl' 11111111 lonlruu1 l'ulrntt.u.
)Ioni:.•\\ r1•l11•s1·0H1 rlspo-.u dirN11lo•l
ll'li~I' d1 rltrmnr,l In muz7,11 nl th;II
di Uon II0'l'II, lrn I •11111ll dirbi.,1ru.111
di 111111 ~••ntlrr 11hì I suoi SO 1mnl,
ed espre~se In ~n,, lllluuiru'll◄1ur per
lo svih111po st.rounllnurlo dclln M1$-
sione SJlh•,1111111 1h•II' \\~sarn. M1111N.
P erler ~ 1111 gr,11111t, heuefalton dt•i
Salt-sinnl 1u-ll'lndin. Fu lui uhn Il
lnri1,, o ruh•ut111 1• ,1 ndoperò prr.•h••
1a 'tt-,lnnr ,1~11•.\\-.11111 fil,,, 11ffl-
d11tu ui th:li 111 llun Ho,1·11.
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SP.\\H 'ì.\\ « l .11 V11111:1111r11i11 » ( t• lt•h•
hralo rnr.11) ,1 h·l:L\\'~ 1•ho 1wr \\'Oltl -
zion(• lm I l1•tlorl 1l<•ll11 rivi~ln i•in,•-
mafo=c-rnth-a <( Potog-rnruns ». 1·1
t< l'lllt'fll S. llio~1mnl liow11 ,1 rl•
~en atu ull'utturt• o nU-oltri(•P 1111
'T.ionnl11 •·h, ,I rltr111wno più d~11nl
del prt•mÌll per l'inh•rprHa1lon~ di
Ull p~l',(111111!'11'10 l'h6 r,\\flpr1>,1•n li Ullll
pnrt1• 111 ,,1,,,0111 rontrnuto mnrllh•
in 111111 111•ll11'11h1 ,11a1."l\\oh1 1?irut11
lllltrn 1"11111111. tll'r U l!lfio io ~l,itu
roufpritn nl ph-1'1110 l':ihlito t'nh o,
prolnt:0111,111 da•I lllm tt ~l11r1•11ll110
pun ~- , lno »~ ••crn :!:!~~:.a \\ oU 1•1mtrn
20.;;IHI, t Il. I1111. IIHOO, tiflOO <>lt<'llll ti
du Pltri nrtl,tl rnn,·orr.•nti.

2.9 Page 19

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GOA
viv<iio ,li a:postolz
1 Salesiani sono a Goa, perohè lo volle la Jlfa-
don na . Quando verso la fine della guerra alcuni
furono esl)nlsi dall'India Britannica, un grnppo
di essi. capitauàto <b Don 80\\tdèri, contrro ogni
previsione, si rifugiarono a G-oa, che li accolse
con l'amore che sempre portò a Don Bosco.
Goa fu la R01n11, dell'Oriente, il ceJ1tro d'ir-
ra<Mzione ùel cristfa,nesimo nell'Asia. 1 sauLi a.I
tm1l doli' H.Ullalaya.: o. Francesco ~avario, S. Gio-
vanni de Brito, il Venora.bile Vaz, i martiri di
Conoulin sono nomi goesi... Goa evangelizzò da
,mla il Coylon. e mandò mis.;iona1·i e prelat,i i11
ogni regione dell'Oriento. È natura.lo che la
~fadouna abbia voluto qui anche i lìgli di Don
Bosoo a prorrrnovere h~ prepara.zioua crisUana
della gioventù tli Goa. Ora soprn,ttLLttu, elle i goesi
emigra,no a. migliaia. ogni anno, e Dio HÌ 11erve
di loro por irradinro il Cristianesimo nell'Ama,
noi non possiamo lasciare us.-,ire questi giovani
,;ouziL clal' loro llllU prepar!\\.Ziouo hon 1:1oda por la
vita cri.,tiana e una formazio110 teenicfl, completa.
La maggior parte infattJi. andrnwto p, fmi re Lt1
ambienti. comunisti; e l)on Bosco vuole chu
sappian<1 tenere la :f:route alta e 1·endere le~li-
monia.n.za a Ge~1ì Cri~to nelle fal.Jl!l'iche rosRe della
nuova Asia..
A q11flsto scopo il 8uccessore ili Don Bosco,
nella ::1111~ indimenticallile vi~ita ciel 22 ilioem-
hw, 1!-1,54. bcnccliR~e lo m.tove ficmole profr,;;~ionali.
Ma a,hhiauw a11c1Jo un gium:t~i,> illglt-.sf'. una
scuola purLoglrnso. p:necchi nrn.l.ori q Ll01 idia,rli o
fo,;t.Jvi. e l'i111martm1ibilé orfanot.rol.ìo.
Pulibliolriamo w1 l\\ettimanale in lil1gua kou-
r k:tni .Ji1Mm·h1·m wli11p, del qua,lè- fmcm.n ;rià
stampate oltre un milioue <li copie. Da quasti
cinque alllli. il noRtro Don l\\foUlimihev trasmette
giootaJmeute l'ora oattolita alla Ra.il.io (,o;L, nhe
vieue avi(l.:1.me11te a~collat.n oltrf', frontirra: è
q1rnst,o un gran n1P.i1zo t1t11· port.a,rc· il Yallg<.' lo
nell'India vicim,. Op;11i sith:tw o'<'i in pro~ramum
il Ro~ario e la. novem~ 110rpetua (li )lariu A11~i-
liatrice, e ogni me.;e viene raù.iocliffuso l'E$eroiziu
della Buona. JHortlJ.
Come circostanza interessante notia.mo che·
l'anno s.cor~n più cii !iO neon.a.Li goesi hanno ri-
OeV11to 11el R!l>i,tt>simo il nonre ili Domenico
f,avio. (Qu_p,l]j clui porLa.110 iI 1101ì'le rl i ,, G-io-
va.n ni Bosco>> sono ormai centinaia). È molto
!l'.rn11de il 1111nwrn ùello rnarnme ohe ci 001111mi-
ea110 rtilMiiuui <li grazie ri,·evulc. ila, Dc>metLico
Haviu, specialruenle i11 ca~i di w,iteruità.
'l'r!' anni fa, H. ::;. Pio :XIl conceclette la Ro~a
d"Oro a Uoa., «di• EH1.ngdio 11ro[lrrgalo Cffl'efJie
111erilae •· Facrito !\\lfari a Ban t;ìs~i.ma, A11sil ia,rrfo,)
r,l.J.c possiamo <\\h11(,i1ln,tr<> a meritarla p\\'opagm1do
il Regno dì (ì(.lSù C1·fat,o neJl'()ric,n1.o per mor.io
di qttosta giovontì1, crnsciuta pro[o11<lamouto ori-
::itiamt itU:i 1:1c1wl1:t di D1>11 Bo1:1co.
!'lac. G1us1,;pp1;: CARR~;~n 1ni,ç,ç/011a1·io sale;;irrno
l n ostri allievi di Goa hanno coUffborato attivrunente
nella costruzlone delle lot'o Scu ole prorc,,siooall.
Don Gaeta n o Lobo, un o del primi sacerdoti salesiani
di Coa. Insegna ai g iovanelll ,roan esi la via del Cielo.
137

2.10 Page 20

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msISTAI Vra le sorgenti petrolifere del
(Iran)
Abadan, città moderna e cosmopolita
La Missione cattolica Ji AhatLin conta 50 anni
Ji vita. _\\ppartcncva ai benemeriti PaJri Carme-
litani Scalzi, i quali cedendo alle insistenze di
una piccola comunità cattolica re:,ìdentt: a Kho-
ramshahr, ,-i im iarono nn Padre stuhilc.
In seguito però alla scoperta del petrolio nel
Khusistan, il centro di interesse andò spostan-
dosi da Khoramshahr ad Abadan, allora piccolo
villaggio cli pastori nomadi.
Cominciarono a poco a poco aù ,1illuin i nu-
merosi gli stranieri, specie dall'Inghilrcrra e dal-
l'India. I tuguri si trasformarono in magnifiche
, illette, i sentieri in ampie strade a:;faltate, il
,illaggio in c.:itt.à, iJ dcsert-0 in giardino verdeg-
giante. In meno di 50 anni è sorta così non solo
Ili più graude raA-inena petrolih-ra del mondo,
m,1 anche una delle pii, belle e pii, imponanti
città dell'Tr.lll.
Dei c irca 500.000 abitanti, oltre 60.000 sono
impiegati nella Compagnia dei Petroli, chiamata
oggi Con,-orti11111, che comprende Q compagnie
petrolifere mondiali.
Perfetta è l'organiz;,.azione sociale: ospedali,
dispensari, matcrnit11, storcs, clubs, cinema, bi-
blioteche, sport, piscine ccc... ::\\ligliai,1 <li ,·il-
lcttc costruite secondo i più moderni criteri della
tccnica edilizia e delle esigenze locali dànno alla
città un aspetto cli ordine e cli pulizia e al \\"Ìsita-
lore la sensazione di trovarsi in una città europea.
Dal punto di ,·i.ita religioso anche Abadan,
e come mtte le dttà del Medio Oriente una
Òn c!Lt1\\ cosmopolita. Oltre ai l\\Iussulmani mag-
gioranza), vi sono Gregoriani, '.'l"l'Storiani, Zoo
r.testriam, Luterani, Presbiteriani, ccc. La co-
munità cattolica, composta da fedeli cli rito la-
tino, .1rmcno e caldeo, raggiunse nel suo splen-
dore oltre i 2000. Ccntro, la parrocchia latina
del Sacro Cuore, la sola esistente nella dttà.
l\\Ja la guerra fece sentire i suoi H~netici dfctti
anche ad Aba<lan. Un nuorn clima tl1 libertà e
d.i in~ipendcnza si ,·enne creando a p1,co a poco.
l·nch~ ~e_l 1950-51 un'untlata di odio contro gli
stranieri m genere e contro gli IngJe,.i in specie
scom·olsc;: ogni cosa.
\\11cl1c i benemeriti Padri Carmditani dovet-
tero lasciare l'Iran. Cof:ì la Comunità .latina !li
sfoscii1. Provvisoriamente la Parrocchi,1 wnnc
affidata al Padre 1homas Youkhannah, di rito
as.-.iriano-caldeo, il quale cercò di conscnnre il
mcgliu. in attesa di ll"mp1 migliori.
Dovettero pal!Sarc quai;1 tn: anni prima cht:
si potesse ,;prendere il lavoro. Risolta infatti
la crisi del petrolio nd 195+, Sua Ecc. Monsi-
gnor Forni, Internunzio \\pnstolico in Iran, chia-
mava I Salesiani e loro affidava la parrocchia
del S. Cuort>. Co..,;1 1'8 novembre 1954 tre Sale-
siani due sacerdoti e un coadiutore - da,·ano
inizio alla prima :.\\li~ione salesiana in Ahadan.
Quc,,10 capo dl una 1r1bu 111 lndi deU-ALTO ORlNOCO
(Vrn.ezucla) ~ 11la l>uon amico do:i n05lrl Mlt;slonm. ma
Clonunua a ,•-[vere nello• rorcsb esercitando le sul) funzloni
di capo. SI osservi il tn(l'llo del capcUI e l'orecchio perrora10.
1:JII
I Salesiani all'opera
« Non fermatevi a constatare soltanto, ma met-
tete, i subito al lavoro. Nnn guardate al presente,
ma .ill'ayvenire •· Que~ta la con..--egna del Pa-
store e dei Superiori. E i :Salesiani nel nome e
con lo spirito cii Don Bosco, e con la b1.:ncùizione
dcli \\usiliatricc, non perdettero tempo. Al primo
contlltLO provocarono meraviglia e diflìdenza.
«1 nuovi venuti non portano la sott1111a nera
come tutti gli altri preti: armeni, assirianì, rnollah;
non portano la barba; sono troppo giornni, e
poi... cosa mai , ista, giocano in piazza 1: nel
giardino con w1a turba di monelli... ».
h i pii fedeli ne patirono scandalo, focn-o ri-
1nostranze, opposero ostacoli... ::.Vla si vinse gua-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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<lagnando i giovani e, come sempre, si conqui-
starono anche le famiglie. La simpatia si fece
strada, i cuori si apersero e la famiglia parroc-
chiale si andò allargando.
Si diede allora inizio ad una specie di Oratorio
festivo parrocchiale; si abbozzarono alcuni giocbi
per i più piccoli, il basket-hall e il volley-ball
per i più grandi; si insegnarono i giochi tradi-
zionali... e la vita riprese il suo ritmo giovanile
attorno alla chiesa.
L'amara sorpresa che si ebbe subito, al primo
contatto con i giovani, fu il trovare c.he un gran
numero di essi non sapeva nulla o quasi di rdi-
gic>ne; non sapeva pregare; parecchi giovanotti
e raga1,ze sui 18- 20 anni non avevano ancora
fatto la prima Comunione. Approfittando del
desiderio che tutti avevano di apprco.dcre l'in-
glese, si decise l'apertura di nna scuoletta gra-
tuita di lingua inglese per tutti i cristiani, pre-
ceduta dalla Messa del gùYlJOne e dalla srno!a di
Catechismo. Gli iscritti raggiunsero subito l'ot-
rantiua, distribuiti in tre classi..
Il primo risultato, consolantissimo, fu la Prima
Comunione di 40 di essi. Altri \\'i si prnpararnno
per lo scorso Nata.I ·.
Altra novità fu l'istituzione del Piccolo Cfr,ro.
ll bravo coadit1tore -:Vlartini, con pazienza e
maestria ammirabili prepar<> una do;,;zina di
chierichetti, che sono modelli di chiarezza nella
pronuncia, di sicurezza nel servizio, di gra\\ ità
nella persona e di fedeltà nella frequenza. Yoglia
il Ciclo che tali pazienti e amorevoli cure siano
coronati! dalla chiamata al sacerdozio di akuni
di essi.
Tra le corsie dell'ospedale
e sul campi del petrolio
L'aggirarsi di un prete cattolico tra le corsie
di un ospedale di oltre 800 letti, in gran parte
mussulmani. fece non poca impressione nei ma-
Comunione genera.I~ dei detenut, dl CUZCO (Perù), tra i
quali l'opera assidua del Cappellano salesiano hn suscitato
rcrvocJ cli villl cristiana.
L'indemoniata
Il fatto è ,<Ucceduto nella Missione di Limòn (O-
riente Equatoriano e causò grande impressione in
quelli dre ne Jw-ono spetta/ori.
Quesfo Missione forma un punto avanzato nel
Vicarialo Apostolico di A1endez. Si trova in una
valle stretta e lunga d..lla regione orientale dc/l'Equa-
tore, bagnata da.l/'lnda11za e coperta dall'e.mhernnte
vegetnzione del tropico.
1 Kioari per la loro immaginazione vìr•a e sen•
sibile, sono portati alla .511pentizione. È f aci/e quit1di
spiegure la /requeJiza con cui allril,uì.,cono le foro
dùgrazie al demonio Yguanchi. /'uniço e!;$er~ che
causa il male. Il demonio ne appr()fil/a per emi/tue
la loro Ju11/asìa e non è raro r;perime11/are la vera
e reale opera dell'Yg11anch1 fra i Kio1Jri.
Un caso.
Una kivara d1 nome Chasu so!frwo con jre-
quenza possessioni diabolic/ie, però non le ave.ua mai
~fferte così gravi e spaventevoli come riegli ullim,
.~forni tkllo .scor$o gennuio. Es.sendo ,IJ)o.,ata. ,<110
morilo la condmse alla Miss;one dove rimase Iran-
qui/lo per alcuni giorm. Però una 11()//r. al!~ I I fu
invasala dal diavolo. lo in qualità dì direi/ore della
Mìssior,e fui losla chiamalo /ru grida di di.st>erlaionc.
,i/, Accorro e la trovo lui/a .icapi~/iata e con occ/11
fuori de/li> orbite l i11 al/eggiamen/o 111inaccr·oso.
Non can:mceoa nes.mno di quelli che le Sl a,ivici-
11avano. Arrivarono pure le Figlie dì Maria · lu.,;/ia-
lrice e alcune maeslre della M1ss10ne.
La Direttrice ÌliVrirò il nome di Ge.iù e di Matiò
e tentò di avvicinare ulle labbra del/'indem(Jniata
un Crocifi.,.w, mn .1i ebbe per tu/la rfaposla u,w be-
stemmia. Qudlo che piu fece impre.1sione Ju 1/ vedere
come, al pronunciarsi del nome di Mt!rÌa 1mma•
calata, la poverella ,i eonlorceuu iri /omm di .spi-
rale. La Direllric,,, le dis,e: , lmJ/Xa i nomi di G€sÙ
e di Maria ,, e quella rispose: Nor, conosco que.1ti
nomi••. Poi comùwiò a con/icchiare in kioaro, di-
cendo tra l'allra queste parole: ' i preti wno come
me. i:: una faoola che nella san/a A-1eSSa bevano il
Sangue di Gesu Cristo"· I Presenti si misero o re-
citare l'orazw,~ a San Midrele Arcang~lo e quando
arrivarono alle parole in inle.rnum detrude, una
dc{/e mail.sire segnalò il diaoolo che slava nella ki-
t>ara: allora una ronora e b~Uorda ri~ata sali rial/a
s11a bocca e ci /ec,,, gelare il sa11g11e nelle vene. Tullt
tacemmo. In quella breve pausa ur,(I Fi.~lio dì Maria
Ausiliatrice mt consiglio di andare a pre11dere la
reliquia dello .ianla Croce. Cosi Jecr Appena l!.fllrai
11ella stanza, l'o.<Sll.Ssa proruppe i11 grida e impro-
peri canlrlJ Dio e contro i missionfIJ'i. Ma poco dopo
i/ demonio .re ne andava e la pat1ereila rimaneva
tranquilla. Le chiesero allora perchè aveva parlato
male dei missionart. Rispose: · Non 1ono .,/ala io,
ma il dìa11olò"
Amnbile lei/ore, tu che .1/up1scr a quesll epi.1odi
di vita missionuria, aiuta ìl Mì.$sionario con la tua.
orazione e col tuo sacri/ic10, cooperaruh alla di!f11-
sione del regno di Gesù Crislo nel mondo e allu di-
struzione di quello del nemico delle anime.
Sac. LUlGI UROLLO, miss. sales.
HJ!J

3.2 Page 22

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lati e nel corpo dei dottori e degli infermieri. sociale dei marinai: nrge preparare al marinaio un
La voce passò di letto in letto, per le diverse ambiente accogliente in t.-ui possa trovare quanto
corsie, per le famiglie... Gesù riuscl a penetrare di più sano, di più vario e di più moderno vi
e conquistò i cuori. Il prete venne desiderato, può essere: bar, cinema, piscina, tennis, ecc...
atteso, chiamato non solo dai cattolici, ma dai
Questo esiste in Abadan, dove la Compagnia
protestanti, dagli ortodossi e perfino dai mus- del Petrolio ha costruito meravigliosi clubs.
sulmani. Caddero le restrizioni, veru1ero concessi >Jon esiste invece a K horamshahr, dove i ma-
tt1tti gli aiuti, tutte le facilità di orario. Cosi si rinai sono obbligati a piu;sarc giorni e giorni a
pote svolgere il ministero sacerdotale con la bordo sen7.a \\IO minimo sfogo. In tal caso, riesce
massima libertà.
ùiflì.cilc anche l'assistenza religiosa. È perciò as-
Il lavoro del sacerdote nella parrocchia del solutamente indispensabile pensare ad una con-
S. Cuore non è limitato alla città di Abadan, \\ eniente sistemazic>nc dei nostri marinai cartohci,
ma si estende a tutta la provincia del Khusistan se non si vuole vederli cader vittime delle più
(grande quanto il Piemonte), essendo l'unica infami organizzazioni.
parrocchia cattolica.
Perciò un'altra parte dell'attività parrocchiale
&uard do 1.l.l'-vveul•.-
è data dalle escursioni missionarie nei diversi
fields della Compagnia, nelle città di Ahwas e
di Khorramshahr. Questi viaggi apostolici ven-
gono ripetuti periodicamente, una, due o più
volte al mese con mezzi di trasporto della Com-
pagnia stessa: aerei, motonavi, auto, ecc...
T fields, o campi cl.i petrolio, sono una diecina
in tutto. Essi rappresentano i principali centri
di estrazione ùel petrolio, in tutto dipendenti
dalla grande raffineria di Abadan, alla quale sono
collegati mediante grandiosi oleodotti. Di questi
centri, il principale è Masjid-1-Suleiroan (.M.l.S.)
a circa 300 km., che conta un centinaio di famj-
glic: cattoliche, possiede una chiesa interconfes-
sionale, un ospedale e una scuoletta. Viene visi-
tato regolarmente due volte al mese, e ogni
qualvolta ve ne sia bisogno.
Questo provvidenziale apostolato basterebbe
Confidando nell'aiuto della Vergine Ausiliatrice
e cl.i 8. Giovanni Bosco, concentreremo i nostri
,,forzi per preparare l'ambiente e ottenere:
r) L'apertura di una Scuola parrocchiale
ca/lolica. Non ne esiste una in tutto il Khusistan.
La voce accorata di centinaia di famiglie cristiane
risuona alle nostre orecchie con un crescendo
impressionante, specie in questo momento che la
propaganda comunista sta facendo strage.
2) La costru;i:ione di un a11tbùr11te o padiglione
per marinai a Khornmshahr, con cappella, svaghi
e conforti moderni.
Da questa succinta relazione sulla incipiente
Missiono;: salesiana del Khusistan in Persia, si
potrà avere un'iùea del grande lavoro che si
potrebbe fare se ci fossero più operai evangelici
e meno scarsità di mezzi finanziari.
da solo a impegnare a fondo un attivo e ~elante
8ac. ALFREDO P1ccmo"lI 111issio11ario salesiano
sacerdote. Pur non essendo completa-
mente ristabilito il movimento commer-
ciale marittin10 nel golfo Persico, tut-
tavia si contano già a decine le petroliere
e i battelli di carico che ancorano nei
porti di Abadan e Khoramshahr.
Ma è certo che tale. numero si tripli-
cherà in breve volgere di tempo. Di qui
la necessità di provvedere all'assistenza
spirituale dei marinai. Questo è appunto
ciò che si propone di attuare l'Apostolatus
Marì,s. Quantunque privi di mezzi e di
locali adatti, si è già fatto qualche cosa
anche in questo senso. 8i è cercato di
far conoscenza con l'equipaggio dei sin-
goli battelli, combinando la 8. Messa a
bordo del battt:llo st<.."SsO, o in parroc-
chia, dando opportunità di accostarsi ai
Ss. Sacramenti, anzi trasportandoli a
}
nostre spese in parrocchia. Oltre a questa
assistenza sul battello, si pensa pure
all'assistenza religiosa nell'ospedale, nel
caso di malattie, operazioni, ecc...
Molto importante è pure l'assistenza

3.3 Page 23

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INDIA cattolicesimo
cosciente e pittoresco
L'Oralo1·io ruubulante
mano in casa a veclere la. rtonna o la rr1n111m:,,
ammala.ta o oo~ì 1Ul 110' peT volta ci si affiata,
Oort Boi,mo ci vidò in sogno; ma lei, Mllato ci si cono~1ie, ci si ama clel vero amore di Cristo.
padre, venne a vederci tutti con i suoi pro11ri
occhi, Solo il Signore conosco il bene oha ci ha
fatto la sua visita. G-rnrie cli cuote.
10 JlI"ern.io: mHl earupa.im di 2 q.
r,e siamo particolarmente grat.i per la bella
U fin1:1 dC',lle nostre scuole primarie e se(1on-
strenna c:ho ci ha regalato per il 1!)56: Inseg1u11re dMie, oltre a sorldibfare ,1,i pro~rarnmi govAnu1,.
i1 catechi8mo: fa-re i1, catechismo. ,, Questa ò la viL:i, tivi, è anzitutto ([1Je.9to: im;egnare il Catccl1i~nio.
eterna: conoscere Dio o Colui
Tutt.i gli 11lliE1vi, 11,]l:1, lìné
che ci ùa uut1trl,a,to, nostro
d ell'anno. dalla, cla...qge Lorz,t
Signor G-es1\\ C:rist o». Noi,
L<>(ter11 ,ti l1<,it 01.-ICU/lll.;f,f,0
fino alla d1>cima, dovono da,re
qui in missione. abbiamo
l'eMmo di vatochismo per
toccitto con mano l'impor-
iscritto. lJoi ci 1;0110 le gitl'e.
tauza ùi questa. strenna.
I villCit.wi dolio vru-io 1:1cuole
Agli oratori iof(tiVi nei vari villaggi aLtorno a ve11gort0 a, Shillon~, dove si 8VO!ge la, competizione
::;hillong, ò legata la conversi.on.e di molti. L'cm1,
finale rlavanti ai membri della. Uiuria Dio<ie;;au:1.
torio si. tiene ~ouo la <)appit del cìe.lo, i!pEl!!so Ai vi1léit(lri si dànno ricc.hi }Jremi, <•,om<> quello
in campi incolLi, vicino ltl villa,ggio. r-un l11l ohe Lvccò al vincitore di lm diRtretto: mia l:ielln,
p,illone sotto il hraceio e un campanello in cawpu.na ùol peso di rlne quint:tli con la condi-
mano, che chiama a raccolta piccoli e gr11,11di zione cl1e il paese del vi.ncitonI gli pagas.~r l:i,
1}(:lr il divertimento. Si tcrmin,'} però seruprn somma ùi 1•,inqua11t,!I n1pio.
oon la, spi(lg.~zione di quadri tolti 1lal ~aut.o Van-
Q.u01:1t'wwo. Ìll omaggio 11,lln. Rtrenna, itbhiamo
gl)lo e dalh Storia 8acra o cou canti e preghiere.
r presenti uon tlimenticano più quc11o oa,nzoni re-
intensificato tale apostolato. ohe t\\1 il movento
pri.ucipnle del nostro sant,o Foudutoni, l'11s11en-
li1-,ioso e quelle preghiere, e le ripetono hrngo la ziaJ.e i!COpo della sua opera rli bène per I~. gio-
~eUi.u1aimi. a ca.,ui. Imo. Poi i più piccoli ci ,,J,ia- ve11t,1ì..
TuUa la cltlà di SHILLONG (Assam•Jndia) assistette alla processrnne Eu.cads1lca, nella qual., oltr<>
12.000 cattolici sfilarono per quattro or.e su di un peroorso lmbandlera\\o, lunio tre chilometri.
(11 <1nùrm) S. Em. Il Card. Gracia, serve i poveri al praru:o organiz,:ato per loco dal salcslanl di 8onibay.
Hl

3.4 Page 24

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giorno ùi preM1,to, tutti vrui.no a mossa o nel
Oltre l'in"Ognawenlo uelle scuole n quello cfoi
~iorni fosLivi in cbill<!a <" Hel-!;li Oratori, noi vil-
pomeriggio >ìfifol\\O i.11 devota proces~icme al cimi-
tero. Fin qui niente di straoi·,linnrio. )fa ciò ehr
commuove e attira molt:1 gente anche non cat.-
lngl,(i alt.orno a Rhilloug. noi aùbi::imo un alt1·0
111eziu t•anìtt.erisUco tra, tju@,.;te trihù Kha:;i.
Hono le cosiddette ,li11gitist111g, riuuiuui Remli nllllo
fatniglie <lei cattolici e simpatizzanti; nna P""r
ngui rio11e. Queste l:li teu/.(ouo l:lolfa domenica ~cm
e VC'ngono lld.lllunzi.1te iu. d1if'.sa µrima dolln
spiognzioue del Vau~lcllu. :-li tf'ngono Rpf\\11~0 anche
nei giol'lli foriali, iu O<•càsionr1
tolìc-:.1 è la oerùn.ouia della sera, quando ~i va
tutti a farfl la Ji11!]iCWJeng con i morLl. Si all•
cendono i lumi e lo caudele sullo torubo messt•
a nuovo o ornnte ù.i fiori, poi si dicono le tre
parti del Rosario pas,;ando da una tomba al-
l'altra. Alla fine di ogll.Ì parto si radunano t,ut.i,i
1lava,nti alla r.:ipp<'lht T)0J' a~Mltar(• 11n fPn•ori:rLO.
di baLtEllililli e ili altri, ri•
uorrenze familiari.
Hanno -pri.nci1,in vo1-_so le
l:ll1Lte di ~era. llentre la geni!\\
si raùUlla, si c-a.ntill.lO nmzoui
1•eligiosf' intonate al lJ<lriollo
liturgfoo. r Khasi hanau
hlllle voci e buon oreocllio
1, (LmUlltl molte, il canto.
qua11do Rono /:(iim1 i 1111asi
tutti gli invitati co1 <•,at,o(•.111-
sta 1lC'l posto <> il Ra,•f'rò.ote,
,;i (•,ani a mm strofa rfoll'iu.no
allo ~llirì!o FlanLu, poi !\\i .;i
alza, il 11ai<>ehi>it-a rc1·i l ,1 il
v11r~eLtu o l'oremu~. 1utto iu
iinl{na flnl luogo. 11uiudi fa
b .imi p:i.rln,La.. ltingrazia i
fNDIA • 1J Missionario, ar«ldo della luce del Vangelo, ma anche della carità di Cristo.
pa.w·oni dulia casa che li
h:umo invil.:i,ti a unire così ~antarnonte il ~iomo
rll,l :'ìi,!{1101·e, ;1piow,t il tin<i per cmi ~i i:;ono riu.llit.i e
il Lewa <lt•Ua ri11nimu1. Qnincli si ,;iedo e auuunzia
uh.i dPi c>reKc>uti pa.rl"rà ,ml tema indica,to. 8i can-
tano t1.lo1m11 strofe cli inni roligiol\\i e poi si alza, r,Jli
Nei villa~t.,ri d.ovl'I il mir;sionario v-a. solo tli
tan~o in tanto, i ctistiani pre1Ldo110 l'ommsiono
rlelJ'au<l.àta ùel padn:1 p~r teuere giorual,a 110-
ilin1e tli capodanno, o Ri uuisuouo tntti, a11cht>
con i pagani, por fare Irna refezione all'ftperto. Si
lleve parlart, o t,011vers1a per quindi<:.i o vo11Li
minuti. Seguono a,ltri cauti e al(;ri oratori. Alla
fine conclmle kC'lllJH'e il r11is~io11ario. e.sort1t11do,
mettimelo in guartlia. iu.coraggi!mclo e anche. se
occorri', 1}0l'l'OJ.\\'/!flllrlu. Poi toru:ù11a clando In he-
nedizionr ai 11n,ijeuti. .\\lolle volte tale ,lùu1uwe11q
!si tiont• in ucon><ione ùell'intnmizzaziune del l'nore
rii G·csù o dolht rinnovazione annuale della f'OII·
stlcra.zio11e llella famiglia al ~aoro Cuore. rn al-
1;iuie p,irti. COllle a Chm-r,1,punijo, si legg(, 1111re
tlll t:rattu ,iuelto d11.l \\'angelo a ReMncla rlelle 110-
cessità degli a,scoltatori. 1 p.\\droui cli casa. ehe
lo possono fare, al termine della ,Jingiaseng.
offrono un c;ilclo a lui ti i cem·enuti. R 1111
t.ratta di consumare il maiale, che uccidono al
mattino per tempo. MeutTe gli adulti si dànno
attorno a préparnre gli intingoli 11 il riso. i gio-
vnnot,ti, le waestre e i catoohisti iu.trattongono
con vari giuochi i fo11ci1ùli e le bambino rega-
lando p1·emi a chi vinco. Si comincia la festa
con la santa Mf.sAA e i >1acra.111enti per i oa.tiolfoi.
Poi ver;io !<1 tro pomeri<l.iaue si va tutti n pre-
gare per i morti al cimitero, montl'o il missio-
Ul(l.l'io beueclice lè tomhe e ricorda. loro la fede
viva tli ehi li ha preceduLi. Parocchi pagani fu.
rono spiuti iL ohieclere il battesimo verlonrlo il
cmlto dei uattolici per i loro morti.
hf'I modo auohr, quo~Lo pe,r far <1onm;c,erc o amm·e
GesÌl. pr0s<orv-are dai pt1ricoli <1ell'ignoranim e
Sol Io i dl<-ei archi
mantencm alto i.I ferv-om fra i cn.ttolici.
Bella oltre ogni diro la festa l,e1111tnsi a 8bil-
long con la grande processione cnca.ristica a.n-
Il Ntlfo d<•i mol'I i
J Kltasi, como tutti i popoli in g-onenùe, F\\C'Il-
t,0110 molLo il mtlto dei morti. I cimiteri scm tien
to111LU. Il giorno clei morti. scbbeue nou sia
11uale. Qnes1:'anno ,wperò ogni nos.tra a1:1pet:tativa.
sia per il mtmero dei part,f'oipan1,i, ,1ia per l'or
dille e l'orga1ùzza,rione pcn·fotLa.. 'l'uttn il popolo
cattolico di Shillong lavorò più di un rnese (I
prep.anl>re tàle trionfo. Il percorao di cima tm

3.5 Page 25

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,·hilornol ri era tutto Ì.lllbandierato. l:<'urouo oretti
lh,n dioci gran.ili ar<Jhi. Tale irubauù.ierameuto
sorvì di propaga1ulii ill tu.tta la. oittà, oho poi.
il gioruo della ftisl,a, si riversò nel nostro rione.
altratLa. da tanta fede e amore a Gesù saera-
menta.to. Velllle geute ai1(lhe dai villaggi vioiuj
o lo11Laui, fa1;enùo Jìno a.- tre gicm1àte a. piedi.
Gli ottoMnto pellegrini di :\\farbi=. dopo aver
pe1·oorso 21 chilometri a vied.i, entrarono iu
oil<tà iu p1·ocessioat1, pregando e uanta,uùo o fu.
rono riurvnti n11lln. cattodrale al F<uono 1foll11
campane.
Q1u:1,;t'm1110 on,,rò la fe..t1~ aw•,he :-lmt
Eoc.za )fo1rn. Ort'ste .Marengo, Yr.-1·,ovu
rii DilJrugarh, ci.Hl tenne il pontificale ,.
foce l'ournlia in inglese e in kl1a&i. L:1
processione ìnoominciò all'nna e mezzo
t\\ fuiì alle èìuque pomeridiane. Do(1i11imil:1.
t·:.tttolfoi >1tilarono canhindo o prrganclo.
•\\. mezza via, ci si fonuò µer una hono-
1lizio1w encaristka e Mon~. :\\'Ta-rollgo parlò
ru1cora 1ma volt.a. in 1-.ha,si ll in hindi a
tuUa tiu.ella fiumana. di popolo. Le vari<•
u,8ociazioni con lo loro bollo òh-h,,e. lo
lu1,m1Jhw biancovo8tite ch11sparge'lano fiori
lnugo il pe1·corso, il nuweroso clero t•
~01uattutto la maesa di popolo devoto
11sanna,utA presentava.no uno spcLta-0010
rommovent.11 per htt1,i. anclH1 pe,r i pa-
ga11i, che restano soggiogati tla que.,te
manifestazioni sohmni cli folle li di fervme l'tl·
ligioso. 'l'ruito più. cbo alla prncos.,ioue µarte-
1·i1111.rono gruppi numm·oiji e ben ,iompatr.ì tlelle
principali t;ribù as,,,amosi a,ffratellati clall'amme
•li Cristo. l 'on i Kba-.~i. i Syugteu, i i\\{ik.hìr
cli Hhilloni(. .,filarono i ~faga, i Lota, i Uaro,
l,(li Hindi, clantlo con la varietà tielle liuguu
e <lei coRtumi, la più eloquente dimostr,àziou.e
11f11la i,at-tolicit~ della f'hiesa e. cou il loro forvore
rdigiobo, la provà piì1 couvineento della. loro
fotle uella presenza rea.lo di Gesù nell'F.u1:ari,;tia.
Noi si liwora, Dio benedice i nostri 1mdori o
la l:ode avanza tra qu1;111ti popoli avini di verit.\\,
e di luce.
All, se potuasimo moltipliuarni o anivare a
tlll t!I qm>Rttl <iare ,mimf\\!
:Sac. lVAN'O \\j·L\\C<iì[l,J,1,0
111issio11<1rio ~a1,wfo,1r,
S. E. Mons, Ferrando parla ai fedeli dalla ve1anct,1
della capanna di Chotapukhri (Assam-lndia)
1·olete pa.t·leciptu·e
perpehmmente nlle fatfrhe e ai
mm•ifi di un ·missionok'io?
Fonilate una
RORSA M1SSIONA.HL1
(vedere pag. 150)
Le Scuole professionali che i S~lesiani hanno aperto quesl'anno a CAP-HAITIEN (Hajtj),

3.6 Page 26

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, '011/l<l,.le ugul (•o.•a
ft1 Vei'u Crl11tu .'°fnr·,•tnnc-td«to r,I iu
llurin ,lu,cllinlrree e r•edrr-t,· "'' '" ,•n,cu sono i ,uln,~oll
"'-" GIOV\\S'm 80SCO il l]•I r-1875
La riconoscenza della Fan1iglia Salesiana di Buenos Aires
fl filaria Ausiliatrice
Saba/o 29 ottobre l'Opern salesiana che jìorisce 11ella capitale argentina compi 1111 grandioso pelle-
grinaggicJ al Santuario Nazimwle d1 'vostra Sigllòra di J.11;a11, a cui parlef'iparono oltre diecimi[(I per-
so11e, desiderose d1 ringraziare la Vergine SS. per la prolt"::ùme accordata alla Chiesfl, alla Patria e ;,,
particolare alla Famiglia Salesiana d11rm1te la grat•issi.ma situa::io11e pw-cocala 11ei:lt ultimi 111eS1 dalla dit-
tt1l11ra prrserutrice. Si 'i'oll"t'fl soprllllutto rendere .t:razÙ' " Jlaria Ausiliatrirr pl'T twer sah:afo la gi<J-
ve11tù dalle insidie co11 le quali si 111irm:<1 a corromperla e ad alfm1ta11arla da ogni idtwlr di nobiltà e purezza.
Tulle le Opere dei Salesiani e delle Figlie di 1/aria ✓luslliatrice averono tocc:/lto co11 mano l'assistmza
mater,,a della Vergine nei gi(Jr11i lragici delle perquisi::io11i, i111pr~((ioname11ti e 111i11aae di morte. Il pel•
/egrùwggw alla .Hadomza di l,1tjd11, Patru11a dell'Argentina, t ·ruguay e Para,r;uay, tioleva appunto essen
il prmio allo pubblu:o di m1gra~i.111umto alla re1gùu•, a r11i .1,•gwramw altre 111r1111fntll:::irmi, tra /e quali
l'i11coro11a::ir111r .liaria J milit1trice.
l'impu11e11te schiera di Sulesùmi, Figlie di Jluria A11silit1trice, L'òoperatori, r·\\: allfrt·r, fedeli delle par-
rorcltie salf'sin11e di Buenos dirt·s asroltarom, le .\\lesse ukhmte dai Re,.:.mi lspellOIÌ dell'Arge11tÌ11a e rt -
c1taro110 m11 rrmm1ozio11e la preglllera di Don Bosco: O ì\\larìa, Vergine potcnt1;... ,1, cò11vmti chi> ancora
ww volta si Jòsse avverata la pro111rssa dPI Padre: /\\ hbiat,~ fede in Ge.~ù Sacramentato t' in .\\Ilaria Au-
siliatrice e vedrete ohe CO!lil ~ono i miracoli
Salva il mio bambino - ;\\lio liglio Yin-
cenzo, di anni undici. colpito da attacco 6 con-
gestione mtcstim.;ningitc ,,, perdette la ragione
c6mplcta. \\llarmati tutti di cusu, ed anche i
vicini, si telefoni> ad un merlico, 11oi ad un altro
e pui ad un altro ancora. Per cimJ11e ore di se-
guito rimase senza conoscenza, in continue con-
vulsioni. li Prof. La Scala foce tutto quel che
pote in collahorazione con gli altri medici, che
stettero pt:r cinque ore consecutive presso il
fanciullo, sempre con poca speranr.:1 di salvarlo.
Dicevano che il fanciullo avrchhc arnto poche
ore di vita.
Allora mi inginocehi:ii e pregai fiducioso
San Giovanni Uosco, pas.-iamlu la sua Reliquia
sul viso e sul corpo del mio caro figliuolo. Dopo
141
Solenne inizio del
P RI ....,.
Sacre run>:lonl: ore 6,30 . ore 17 . ore 20,30
C'ol m~e di l\\faria .\\uslllatrlcc, cnnllncla l'afflusso
del J)('llugrini al Santu;mo.
Mcn1rr diamo fin d'ora Il plu cardiale benvenuto
nella Dn della :\\1:ulre al Coopen,1orl .-alcsl:lnl u
djvotl di !\\1.a.Tia ..\\usilialricc c:hc ;accorreranno a
Vald<>c<!o, prei:hlamo i Rcv.ml Sacerdoti che organlz-
,cronno pçllegrlnaggi n voler 1>rea,•,·l.,;are 11 Rettore
d~II~ Ba.Ufca, indlatndo p(ls,lbllmunte il num"ro
,,1,,1 palloqrlnl, l'ora dell'3rrlvn e l'nllare preferit" pet
I" ct'lcl>razlone dellll sunlll Mc~,a.

3.7 Page 27

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Il te,npo dei m,iracoli non è fi11ito
La divozione a San Giovanni Bosco nel Messico aumenta ogni anno in
modo straordinario. Tutte le chiese hanno un altare dedicato al Santo e
attorno al quadro centinaia di ex voto. La nostra chiesa, col suo beli 'al-
tare a Don Bosco è visitata più d'ogni altra.
Quest'anno 1a festa fu più grande per un miracolo straordinario concesso
a un povero paralitico.
Luigi Miranda, giovane di 18 anni, da tre anni era totalmente paralitico
in una gamba, per cui non poteva muoversi solo nè lavorare. Ai primi
di gennaio fece una novena a S. Giovanni Bosco, ma non ottenne la gua-
rigione. Ne incominciò un'altra ai 12 di gennaio, ma anche questa con
esito negativo. Consigliai alla famiglia che al cominciare della solenne no-
vena in preparazione alla festa lo portassero in chiesa, ai piedi di Don Bosco.
Cosi fecero il terzo giorno della novena. Il povero giovane faceva com-
passione, pregava e piangeva... Lo gli suggerii: « Di' a Don Bosco che non
ritornerai a casa se non ti guarisce». Allora il giovane incominciò a gri-
dare: « Don Bosco, non ritornerò a casa, se non mi guarite!». La gente
lo circondava ansiosa di vedere che cosa sarebbe successo. Tre volte il
paralitico ripetè la supplica, quando improvvisamente senti un fremito alla
gamba, vi portò istintivamente le mani e si trovò perfettamente guarito.
Subito si alzò e corse a baciare i piedi di S. Giovanni Bosco. Tutta la
gente piangeva e rendeva grazie al Santo.
Il giovane miracolato Luigi Miranda oggi lavora perfettame,nte sano in
una fabbrica di porcellane. Questo grande mi('acolo risvegliò la fede in tutta
la città, che continuò la Novena con crescente fede e gratitudine.
Saltillo Coah. (Messico)
Sac. SE"RGIO CARRAGLIA B., salesiano
otto ore d'incoscienza completa, si ridestò con
tutte le facoltà mentali senza mia.orazione.
Tutto il vicinato si unisce a me per testificare
che ciò è avvenuto per l'intervento proiligioso
di S. Giovanni Bosco.
Riconoscentissimo, sciolgo il mio v(>to pubbli-
cando la gra:I\\Ìa e invio un'offerta.
Nicaslro (Catanzaro)
A."IDRllA l\\hem ENZl
~
« Don Bosco mi guarirà» - Mio marito <la
q11asi due mesi teneva il letto per una gamba
malata. Il medico continuava a tllgliare, ma ìl
e mah:: peggiorava. Un giorno mio marito, chu
molto divoto di Don Bos;co, mi disse: << Dammi
quell'immagine ili Don Bosco, che voglio tener-
mela vicino: Egli mi guarirà•>. n giorno dopo la
febbre era diminuita; pochi giorni appresso po-
teva riprendere il suo lavoro, nò piì.t si lamento
del suo male.
Dopo questa guarigione, lo che da ilicci
anni soffrivo di crisi di nervi e mi ero curata
ma con poco esito, mi sentii dire: i, Prega Don flo-
seo e :1laria Ausiliatrice e vedrai che ti guari-
ranno ,1. Diedi ascolto al marito e oggi sono
tanto migliorata che posso dirmi guarita.
Da quattro anni siamo emigrati nella ~vi7,-
z.:ra. La setùmana scorsa il padrone di mio
marito gli disse che a l\\atale avrebbe chius(l il
negozio e l'avrebbe messo in libertà. Si pregò
ancora Don Bosco e due giorni dopo il marito
trovava lavoro migliore. Di tutto non abbiamo
parole per 1·ingraziare un Pianto così buono.
Le Lode (Svizzera)
Famiglia 1\\1 \\Cl&TRINl
l/o5

3.8 Page 28

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Oltre la scienza, la potenza di M. A. -
Colpita cla fortissùni attacchi di angina pectoris,
che si ripetevano con estrellll! violenza da sette
a otto volte al giorno con dolori atroci persi-
stenti, mi appigliai ai mezzi più moderni di
cura. Vedendo però che la scienza era impotente
a guarirmi, mi rivolsi con le mie lacrime a Maria
Ausiliatrice supplicandola di curarmi con la sua
potenza taumaturgica. Da quel giorno i dolori
cessarono e mi avviai verso la guarigione.
La Vergine aveva ascoltato la mia preghiera.
Perciò la ringrazio pubblicamente, lieta se i suoi
divoti mi aiuternnno a manifestarle la mia ri-
conoscenr,a.
Griso!ia (Cosenza)
Altri cinque figli erano morti dello stesso
male - La bimba di cinque anni Venzi Paolina
di Alfonso, colpita da gravissimo male, era i.n
breve ridotta agli estremi. li medico fece quanto
la scienza può suggerire; e il parroco, visto lo
stato gravissimo della piccola, le amministrò la
S. Cresima. Ai genitori desolati, anche perchè
già altri cinque figli erano morti dello stesso
male, non rimaneva che la fede nella bontà di
l\\faria Ausiliatrice. Un sacerdote salesiano esortò
alla nducia n.ella Madonna e diede alla bimba
la benedizione di Maria Ausiliatrice, mentre i
genitori pregavano ardentemente. La stessa sera
la bimba era fuori pericolo e, dopo una setti-
mana, ritornava ai suòi giochi e all'affetto dei
suoi cari.
Vilminore di Scalve (Bergamo)
Sac. ANGELO VIGANÒ, salesiano
Altri cuori riconoscenti
Linda Capello e Ginetta Giovine Malot (Cru;sano l3èlbo e
Canelli) ringraziano M. A. e S. G. B. per duè grazie rice-
vute e inviano offerta.
Edoardo e De!Bnà Bonardo (Casrelrosso di Chi,,asso) rin-
l(raziano M. A. e S. G. B. per la visibile assisten2a al loro
caro bambino già morente e oggi ridonato salvo all'affetto
dei genitori.
Jolanda Cantam.,..sa (Govone-Cuneo) rende grnz,c a 1\\1. A.
e a S. D. S. per la prodi1dosa nssistenM prestatale nella
nascita di un bambmo
C. Caltclloo (Lemie-Torino), riconoscente a M. A. per I•
guarigione di pen;on~ cara, compie la promessa di ringra-
ziarnela pubblicamente,
A. e L. Nardussl (Alpt!lnano-'l'ocino) dich,arnno che avendo
In figlia no,•i7,ia tra le F. di M. A. malata di esaurimento
ribelle allè Cl.I.te, fL..:ero una 110\\'Cna 8 1\\1. A. e n s. G. n.
ed ebbero il conforto di ,·ederln fare i santi Voti con le altre.
Jennle Palfuù (Staten Island-USA) ringrazia M. i\\. e S. G. B.
per un segnalato favore.
F. P. Fortuna Pallaver (Te.s.,r<)-Trento) òrtenne la guari-
gione della mamma colpita da embolia cerehrole.
Lia Curtino Casingnerl (Bresc,a) invocando M. A. e S. G. B.
rictvem, la !(l'andc gra'lia deJla gunT'i~ione ,.lei figlio, dopo
anni di gravi sòfferen7.e.
Domenico e Pina Capettini (llorgornancro-Novara) rin.gra-
ziano pubblicamente M. A. per la guari1:ione di un cowiato
e per quella di persona amica. dichiarata in gravi con<lizinni
dai medici curanti.
Gelinda Breotan Brun (Cordoha-Argentinn) nrorse d•1c
volte a M,uia Ausiliatrice per la guari~ione del mruiw e
due ,·olte fu prontamente csaùdit".
Ellsaboua AloisJ (C'..nssone del G11rda-V,·ro11a) colpita da
paralisi agli arti destri, 11<>11ostante il par~re nel(ativo dei
medici curanti, invocando M. A. e S. G. B., potè ripren-
dere l'uso del brnce,o e dclln gamba.
Maria Piana Pisano (Campol11{ure-Genova) è lieta di ren-
dere pubbliche grazie a S. G. H. per la guari11ione del mo-
rito e del fratello e per altre grazie l'icevute per ~ per
la famh?lia.
Piera Cardani (Novara) dc~1dera ono,are r,ubhlicamente
S. G. B. per una hdl:i e grande l\\razia ottenuta invocandolo
coo fede e amore. .
Esercizi spirituali
pe•r Coopen1.tori e Coo11e1·africi nell'Tsol(I del Sole
Si terranno in un soggiorno delizioso a 800 m. sul dorsale dell'Etna con bei boschetti al-
l'intorno e ·splendido panorama sul mare.
Il corso per Cooperatori si svolgerà dal pomeriggio del z8 aprile al mattino del 2 ~gio;
quello per Cooperatrici dal pomeriggio del :iz maggio al mattino del giorno 16.
È il periodo ideale per trascorrere qualche giorno nel clima siciliano in posizione bdlis-
sim.a, donde l'occhio spazia sulla pianura sottostante, ricca di vigneti e di aranci e limoni
in fiore, sino ad abbracciare tutto il mar Jonio e le coste della Calabria.
Si accettano anche Cooperatori e Cooperatrici dell'Italia continentale. Scrivere al Rev.do
Delegato Ispettoriale Cooperatori. Via Cifali, 7 - Catania.
14t;

3.9 Page 29

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Odino Milaai (Vidigulfo-Pavia) trovandMi dis()CCupato e
senza speranza Ji un impiego conforme ai suoi studi, in-
,·ocò con fede VI. A. e 8. G. B. e fu esaudito in forma,
sorprendente:.
Eugenia ed Ettore GJachettl (Settimo Rottaro--Torino) rin-
graziano M. A. e S. G. B. per la continua pro1c1Jone sul
loro piccolo Claudio.
Giuseppina Bernocco (Bra-Cuneo) è rk<>nOSc<"nte a M. A
e n S. G. 13. per la guarigiooe del nipote Bruno.
Fernanda Mezzano (C.en11,·:1) ascri,·l' la sua 1,tunrigione da
grave rn:tlattia al potente parrocinio di M. A. e all'inttr-
cessione di S. G. D., del quale applkii la rdiqttia sulla
partt mahna.
La farnll!lia &rgano (Bra-Cuneo) si dichiam 1111ìn1t11meme
riconoscente o ~-1. A. e a S. G. B. per ,~ontinue ~r.12i~
ricevute.
Teresa Baravalle (Cas,mo,·a di CanruiJ{nula) rìngrat. ia \\1. A.
per la sua prcnezion~ su tutta la fami1di>1.
Santa De Lazer (F'onza,o-lldlwu>) maml» un'off;,rc.1 a ì\\J. A.
per la guari1?ionc ddla nipote Rosetro da ~ra"e mcninl!itt·.
Lucia Torta (Tpnno) ~ grata u M. A., ., S. G . R. e il
S. D. S. pèr la ~'119rÌgione da rottura dd .-o lio tlcl fcmur.-.
I coniugi Cambu=o (Vert>fengn-Torino) ring1ù2.iano
M. A., S. G. ll. e S. D. S. per l'assi~tenza ,1~e<>rdnr.1 ul
lì,;lio Giov-anni Franco.
Clara Gior~i (Torino) esprime la ~u,i ricu11os,:<·nza ,1 ',I. .\\.
i,~r intpOrtùnlÌ krazic e fo\\'nri ottenuti nt>llè t.:ircosbinr.t' pii'1
critidw della <tta vita.
Maria Serra ved. Marocco (Pù1r-inu-T'vrinu) co1n.rnos.....a e
ri(·on,.s,ente renrle \\'Ì\\'issimc ~razie u 1\\1. A., • S. G. B.
e al Servo e.Li Dio O. F. Rina1di per din."'rse ttraz1t: otte-
nut~ mnu.-.andòli con fede.
Marin Ubertalli Carbonino (Casta!ln~'ll-V,•r~dla) malat~ di
colicisl1tc cort itterizw è in procinto dJ ~t.'r~ operala., ot-
tenne da :'\\l. A. e ùn ~- (-, B. <l 1 l.{uanrL.' si:nzt1 opt>-
razionc.
Valeria .-\\rleri (1"urino) nwnffc~rn la ~UH rin ,nosc l·nz.i a
vi ,\\. ,. a H. G. B. pc,r l'aiuto otknuu1 n•I lav,m, ,. tn-
Ypca hdl~·dizioni per- sé pu- i ~uoì l·ari.
Tomaso Vaudagna (Vinm·u-T11riraò) r,nrtato all'ospcd,1lc 1>cr
ulcera -pçrforam. si raccomamli, a M. A.. e ,i i:i. G. Il. e
J()pt> qui,H.lici J{inmi t1;rna\\·,l a l.!ilsa gunnto.
!;va Obert \\Mm\\C,i lien-Torirn>) r in!1raia M. J\\., S. G. B.,
S. D . S. , S. :VL l\\l. per l'uttenut.i t.<uari~i,inc da ~•strtl•
enterjt:c l. ne ;nvoca ,.:ont1nua. protezione.
Orsola Rita Fumero (holabdl:1 l'icmonk) più ,·ulte hclla
,·ita s.l sgerappata a ~I. A. come ad imcora d1 sa1v1,..~a,
ponendo I'interc~ssio11c di S. G. B. e di S. D . ~- e srunpre
fu csaudit,,.
Franca Rumo Favier (Villa d, Tirano) invocando ;\\]. A..
e :,,. G. 13. fu salva dalle fatai, conseguenze di npelutc
emorragie segune alla nascita di un birnho che r~r ru:o-
no:scfn7.a all11 Vc.rg1ne chiamò lvfario.
Ottavio Casu Borore t "\\Juoro) reodL pubhlic.a la sua nt·o..
noscenz.t • i\\l. ·\\. e n S. G. 13. per la 11raz1a dulia RUMi-
~ione della moglie, che u·oyava e leno dn .:;,ua~i un .tn1'10.
Bianca Ricclardi (l\\1estre-Vcno;o;in) rcn<le grazie a l\\1. A,
per nVL"'th~ ~once$S-O due s.cgnalati favori~ un mancatu att()
<lpcratoril'l ad una persona di famiglia e la sisttu111Zione di
un po~10 fi~~.., ad un cari> parente.
Conèello Masc.arlni (T1,norc.t,:i-Tern1no) rende lll11ZÌc a
l\\l. A. <:hc lo s11lvl> dn si~-urn murtte e gli ,·once.,,~ un'altra
,1..'Taz.ia piU grande di llrdi.ne ~p.irituah.".
Sabina Piccolli (Al=anùria) con la noven• congigliatà da
Don Busco ottenne di guarire da un 1na.lc che l'aveva nie.ssa
in allanni.
Ruor Giuseppina Dadalà F. M. A. IAcin-alè) ~vcndu dovuc<)
irtU!rrompcre il nov·iziato per ft,rte esaurimento, ~i affidf)
a M. A. e n S: G. B. è dopò un golo mese e mezzo po-
t0va farvi rito.mo guarita.
GltJ_seppina Oioll (Tiorµ-ornanero-Novara) ring-razrn ::Vl. A.
per l'aiuto cht"" ne ebbe In un intervento ch1n1rgico.
Ci hanno segnalato grazie
ottnmte per l'i11terces.<iOlle di ~Jario Au,iliatrice e di S. Gio-
.,a,mi .Bo«o, di S. Maria 1\\faa:.ar,/lo, di S. Dm11e-nico Sm:io
, di altri ,',ervi cli Dio - nlc1111i /,011110 1m,:/1P in1:iato offerte.
ed elemosùze r,e,· santt .'\\-fe.S,'it di n'11gn1ziame1110 - i u.~1u·mi:
Accordat T., Agnelli "\\,L T., Alem:uu,o ll., .\\ll11sio A.,
Angeleri P., Arese M., .-\\rll,it'nto A., Arri~o G., As-tegiano
sorellè, BJjan1> A., BJùasso F., Balbi L.. Barrcl A., Bec-
llllrÌS G., !lèrgomi M., Berrino P., Benoli E., Bcrtolitl E.,
Rertozzi ,.\\.., Dnnis:contro~Fcrraio1ì, Borella 1,, l.lnrgo C.,
lforit10 ;\\I., .flusso T., Brachetti G., Brirmonc fam.a, Bur-
ZÌ<l V., Cadognato .\\., CalliRaris C.., Cnppellmo I\\L A.,
Cappello A., Cup11t0 C., Casalini :.vt., Cavalli ;\\I., Chatd C.,
(,.'hinrn G., Coalnva .\\. :ì\\l., Coalova T.,, Cocco-Secco,
l 'olla I., Conte F.., Cordero T., Deli1 C., De-:\\1ichel i L.,
Dominici A., Dossena A., Ehsab~tt-.i S. il. T., Ellcna A.,
Fnvre R.. Ferrara V., Ferraris 13., Fiorirn 1.., Fondacci :\\-1.,
Fontana E., fìonrnnn (7., Uomara L. 1 FrHncU:\\ G .. franco A.,
Frigone G., Gùlvagno A. e :\\., C.~$taldi C .. Gatti L., Gt'n-
oaro P., Ghirnrdi M., Giacosn M., Gioda G., Gi1,va11nini
fan1a.. Girola L., Gìnt.dnm;ln A., Goliu.dli A., <ìondla M.,
Gra,aan11 A , Guala A., Guasco \\ccordat R.. Guidi B.,
JanctLÌ C., Lasai.na coniuiii, Luparia :\\'L, l\\laffèo G., ì\\ln-
lillit•rna R., J\\Lina T., ;\\[eranzana coniu1d, l\\lnrtin :ì\\l..
\\farti A., -:'llas~etti 1\\1., Mccéa A., Mensa C., '\\Jerlo A ..
\\ligliMisi G., i\\lilctti R., \\1iu<:cin D ., Morell, I\\!., Mo-
rosso <'., "\\'lussò A., Muzio \\I., Olifreddi C .• Omegna L.,
Orioli dott. prof. .\\ ., Pado-..-un, l'o:itliano :VI., Pnl~na S. e L.,
Pondullo :VI.. Poolino G ., Paris, r., Pastore F, l'kdùa
c;oniugj., Pùdia l\\I.o, Pulidnri A.. Ponz.itl :\\1., rom~(, fonl.a,
Provera D., Pu!!nO G., Quinzio R., Raiolii 1\\1., R ihotta
coniugi, Rohozz~ P., Rnleui E., Rouco T., Rosso C., Ran-
'él'O
dtilli
O., Santuz,i, frnt.i, Ra,·,rnco
r::., Scu, Ìti!l 'r.. ~..:udcn &."t)n~m.
G.,
G.,
Savoi.ni
Snrvez G
1\\1., SaYol-
.. Surùi lvl.,
Tabasso R .. Tn~an.-lli T., Tan,;ignnnc G., Tarabra C.,
Tart1hra L., Torchitt L., Tt;rletti P., Vu!etti l'., \\'eggi O.,
Us~e1rlio M.. 7-arnbonini '\\i.. 7.0notri Vf
Raccomandiamo caldamente alle preghiere
d, tutti i dit~'"Jf; di 1/ana .~lu,ç[/tatr,re e dt .)'. <JtonJ11m Umi(O
/I" putficQ/nr; inten~i,mi del/u WRflenti pnume:
Aldo, Astigjar10 (;., Btl1.Lctto <....• .R,JnisronttO•Ferraioli,
Careccia A., <:an1so "-· 1\\1., Cnlla fam.11, Corecco A..., Co-
rina coniugi, De liiagi C., Ddlabclla M,, ne L'a<•li, Gar-
z~na i\\T. e G., G11staldi L., Giacose M., Gioana C .. Gua-
sco C., Lololì, M., Ocldone G., Osell.a fam.a, Pcretti E.,
r4. Piera S., Pna, ,,ìni G .. Rn11r,clli E., Ricn~ni. Ro~~i
Sa-
Yi11 R .• l"s~t•l(l,o M., Vnllt· tto Stclliu E.
L 'ISTITUTO SALESIANO PER LE MlSSIONI con
sede in TORINO. cretto in Ente l\\,forale eon
Decreto 13 gennaio r924, n 22. può legalmente
ricL>vcrc Legati cd E1edità. Aci e,•itare possibili con-
teHazioni si consigliano le sev,ucnt1 formule:
Se 1rnttas1 d'un Legato:
,r,ano per le Mù.iioni con sede iu Torino a titolo di
legato la somme dl Lire. .. (oppure) l'imm<>bile
:nto in.., 1'1,
Se trauas,, invece, dì nominare erede d1 OJrnl i-,o-
otnnz,i l'lstituto, la formula potrebbe esser quest11:
... Annullo ogni rn,a pcecedcnrc wsposiz1onc testa-
memnria. Nomino mio erede universale l'lst,tuto
S11/,nt1110 prr I, .~1ùsiom con ,~de in Torino, lasciando
ud esso quanto nn oppartieue o qualsia.si btolo •·
(Ffr,ua /)rr esteso)
1-1.7

3.10 Page 30

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Rironosccrùi al 'Jenerru,ilc
DOil mICIIELE RUA
Ji'i raccomando spedalissimamente la divozione « Muria SS.m,z:
ogni szta festa sia vostra fest(1. lri Lei rimellete la vostra cau.,a,
le vostre speranze, le. vostre celesti aspirazioni. Maria sorà la t•astra
{titido, la vo.,tra luce, il vo.•tro conforto; sard per voi nel cammirw
,/ella vita lu 1t1lbe che gu.idava, proleg(!eva dai cocenti r"ggi del
~ole P. rischia.rava nelle t.enebrR della 11otte gli E/,rei nel de~ertn.
VEN. DO.N RUA. aprile 1888
Lo scrivente, cx allievo del r0 Oratm·io fe,
stivo ùi Don Bosco da 50 anni, soffrivà da pa-
recchi mesi di gravi dolori rewnatici al piede
sinistro, al punto che non poteva più cammi-
nare. Nonostante tutte le cure fatte, non aveva
ottenuto alcun miglioramento. Un giorno, ri-
pensando alla bontà di Don Rua, ebbe il pensiero
di rivolgersi al .suo antico amico e Superiore
qui in terra, il Venerabile Don Michele Rua,
con u1ia novena in suo onore. Ed ecco che
proprio il giorno di S. Michele, onomastico del
Yenerabile, ouenne la grazia cli poter lìaalmenu:
guarire del grave male. e tuttora cammina
speditamente, sertza più accusare alcun dolore.
Gratissimo, di gran cuore ringrazia questo suo
grande Benefalcore.
Tor11101 via 7.umaglza, 7.5
GIOVANNI BATTISTA KA.\\lliLLINJ
pochi mesi dalla tine del m10 novtziato
la salute non mi accompagnava punto e te-
mevo grandemente ili non poter raggiungere il
mio ideale.
Il mio sig. Maestro mi invitava a raccoman-
darmi ai nostri santi salesiani. Così feci di tutto
cuore e promisi al Vcncrahile Don Rua che
avrei fatto pubblicare la grazia se avessi potuto
fare la professione.
Difatti la mia salute andi, sempre migliorando
finché, a poco tempo dalla professione, mi ri-
stabilii completamente. liti ora, grazie anche a
Don Rua, sono salesiano e desidero pubblicare
questo favore.
Crem.1san (Giordama1
Ch1enc•() (.; ruSRPPf, GJ<J'RGIS
Maria Lasagno (Torino) tu liberatll da tormentosi
affanni che da tempo la facevano soffrire molto.
Maria Marchetti (Balangero), trovando~, in crit1cll
situazione finanziaria, si rlvolse con fiducia a Don
Rua e dopo poco tempo otrer1ne quant<> desiderava.
Ferdinando Ronco (Torino) è molro ricono~cente
a Don l{ua, eh~ I,, uuari du malattia nssa, preocct,
pant.;.
Maddalena Rodigari (Trepalle) ringrazia Maria Au-
srliatrice e il suo :-icrvo Don Rua per averle ottenuto
una grazia tanto desiderata
Francesca Spadaro (C,nania) uwoeando il veo. Don
Run e il Sern) di Dio Don Rinnldi. oucnne una bella
grazia che aumentò in lei la fiducia nei Santi salesiani.
G. Dho (Villanova) trovandosi in gravi angusrie,
s1 rivolse a Don Rua e fu prontamente esaudita.
Clementina Boffa (Alba - Cuneo) rinJ:lrazin ,I Ven.
Don Rua e il Servo di Dio Don Rim1ldi che, dopo
una fervente novem, in loro onore, le ottennero la
grazia desiderarn.
Domenico Gramaglia (Tonn<l) avendo letto sul
BQ/ler1m1, Snle;it1110 k~ gmzie di Don Rua, si racco-
mandò al Venerabile per guarire da UI'la dolorosa
colite e fu prontamente esaudito
Giuseppina Molo Tononi (ilc,rgamo), non potendo
guarire, malgrado le cure mediche, d,1 una grave
fonna cli esaurimento nervoso, cominciò una novena
al Ven. Don Rua e ne ebbe la grazia di un s~nsibile
migl,oramento
Adelina Frascheri (Bardmdo - Savona) trovamlosi
in condiziom precarie di salute, s1 rivolse con fede
~ M. A. ,, al Ven. Don Ru;1 e fu esaudita
Emanuela Orrù (Caglianl con una novena a l Ve.11.
Don Run ottenne Js guangwne della sorella.
Luisa Ferrando (Genova) affidò a J)_qn Rua la si-
sLemaiione di un affare che le stava a cuore eJ eeco
che, al termine della novena.. ogni difficoltà si sciolse
e In cosa nndò a lieto fine.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Per irucrces.sione dd Ser\\lo qi Dio
DOil JILIPPO RIDALDJ
)1,. « Un caso meraviglioso», dice il Dottore
Andrea Wang Sukhakul di anni 71 venne col-
pito da itterizia per causa non conosciuta. La
diagnosi al quarto giorno della malattia .fu: << car-
cinoma del sistema biliare nel fegato o virus
epatico>>. Questa è una malattia grave. Si stabili
l'operazione per ridurre il processo di ostruzione
e per una diagnosi sicura. Il paziente venne ope-
rato d'urgenza dopo il quinto giorno. Al tavolo
operatorio più dottori poterono osservare il fegato
molto nero per sfunzionameuto quasi completo.
Dal giorno dell'operazione il paziente peggio-
rava. La prognosi dei dottori preannunciava la
morte. Un S?.ccrdote fu invitato all'ospedale per
benedire e confessare il pazicnte, che ricevette
gli ultimi sacramenti. l familiari erano impietriti
dal dolore.
Il nono giorno il malato acquistò conoscenza
e la bile fluì con facilità. Ciò fu osservato attra-
verso un tubetto di gomma che, collegato a1
duodeno e passando attraverso l'addome, river-
sava la bile fuori.
Nei giorni seguenti scomparve l'itterizia e il
malato cominciò a nutrirsi.
Al trentesimo giorno, dopo un esame radio-
logico, il funzionamento del fogato si rivelo del
tutto buono, ed è questo il punto che mostra
un caso veramente strano che meravigliò i dot-
tori, che avevano diagnosticato in modo asso-
luto la morte.
Questo caso meraviglioso fu molto discusso
e restò !'-interrogativo: « Come ciò è avvenuto,
mentre doveva indubbiamente morire? ,1.
Dott. Ì\\,\\RASING ArISUli i\\l. D.
C'aro Reverendo Padre,
T,a miff unica fig!it, è Suora « S011k Kro >), /,e
cui Superiore souo le Figlie di 11,Jaria Ausiliatrice.
Avendu cunosciuto il mio grave caso, pregarono con
molto fervore il Servo di Dio Don Rina/di. Sono
sicuro che è lni che mi ha ottenuto questa grazia.
Bangkoh (Siam)
ANDREA WANG SoKfIAKGL
J:,. I medici, chiamati a consulto, avevano
dichiarato che non sarebbe guarita - Nel
dicembre del 1952 una forte setticemia mi
condusse in fin di vita. Grazie al huon Dio ed
alle cure del valente professore curante, la setti-
cemia a poco a poco scomparve ed io mi cre-
detti guarita. l\\fa quando volli cominciare ad
alzarmi, mi accor~i che le gambe non mi regge-
vano e dovetti rassegnarmi a tenere nuovamente
il letto. Per la perdita completa dei riflessi ero
impossibilitata a fare qualsiasi movimento. La
paralisi progrediva e, a detta dei dottori chia-
mati a consulto, avrei perduto per sempre
l'uso delle gambe.
Davanti a questa terribile prospettiva, mi ri-
volsi con fiducia al Servo di Dio Don Filippo
R1naldi, promettendo di pubblicare la grazia.
Con me pregarono anche le mie amate Superiore
e Consorelle. Qualche giorno dopo le mie gambe
cominciarono a riprendere vita ed io, in un tempo
relativamente breve, potei camminare spedita-
mente. Dopo un periodo di com·alescenza, ri-
presi il mio ufiicio di infermiera presso i cari
arnrnalati di questo nostro Ospedale e da circa
tre anni lo continuo sen¼a sentire alcun <lisnu·bo.
Damasco (Siria)
Suor .M.ARJA Musso, F. M. A.
Gaetano La Bella (:\\•lclilh • Catania) dovendo subire on'ope-
rnz1o·ni, urgenre che, secon<lo le pr<.-,•isi(mi <li un vnleAte
professore di t:hrrur~rn sll"Univt,r,s1tà di Catania, àvrcbh.e
potuto avere consegue-nzc dolorose, s 1 uffidù a n R. e
l'intervento rrnsc, bentss1mo
Letizia Spagarino (N 1z.za ... A..st1) dJl: hmra: "Tre mtd1c1
volevano 0Perarm1. lo preter1i racconw.ndarmì 1l D . R. e
J?unr1i scnz.a opt.~r azwne. Anche la rad10~rofia documento
la rnia ~uanl:!ionf' N
Fam.iglia Viazzi (:\\"1:,2n - Asti} è 1-mna al Sen·o d1 Oio O. R.
per la euaneionc della batnbina, la cui salute- dt:~tava serie
preoccups1,ion1.
Carmelina RUSso (S. Allata di :Vlilitcllol invia offerta per
gr0zia. riCe\\'Ula da D. R. t.! per m1plorrirne li:t protezione
su di sè- ~ :,;ulla ~un fnmiglia.
La Direurice dell'btltulo Maria Ausiliau-ke di Alessandria
tln·ia a 11ome ddlt! Tn~c~.tnanti Elementari un'<Jfferu in rin-
itraziamento ~I Scn•<, Ji Dio l)on Filippo RinHld, per In.
protezione ottenuta durante l'anno scolastico HJ54-SS e
nel periodo degli esami.
UfJ

4.2 Page 32

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CROCIATA missionaria
TOTALE MQJJMO PBR BORSA L. 50.000
B orse complete
n,,ru Mario Ausiliatrice e S. G. Bosco, prou,:,:et• 1 ,me,
JU{li ,\\laru//o r Raf:l!trO tlitf>tr<n rn Russia cura d, Spre11a
Gent ml<' dr Divi9lone I.J110 I Roma) · L 50.000.
Boru Rinaldl Filippo ,:d Ernesu, 11.emtort Ji .\\ton,. Cesare
1/, Ri110/Ji, a cuJ'II di JuliA E. Lu.bo, L S A. I 50.000.
Hor11n RulaldJ Filippo ,:d F.rnesra, gMito11 ,/, Mu11<. Cesau
M. Ui,m/d,, a curJ Ji lullu E. l,ubo, U. 8. A. L. 50.000.
Horw Rlnaldl Fillppo ed Ernesta, genitori d, 1\\/Q1u. Ctsart
M. l<ul(l/1h, a cur11 d1 Julfa F. l.ubo, U. S. A. I,. 50.000.
,t, 8,:il"Sll Rinaldi Filippo ed Ernesta, genilor, ,\\fon,. Cewre
M, Rinn/,/j a cun, dr Julia E. Lubo, U. S. A. I ~ 50.000.
llc,r " Rlnaldl FilippO cd Ernesta, RrntlOrt 1/1 .\\/o,u C:ett11t
\\1 /1111a/,li a curn dt Jul11 E Lubo, U. :;. A. • 1•. ~o.ooo.
lforoa Rlnnldl FIiippo èd ErnCBla, gemtort dt !11um. C••are
J\\1. U1·1uzhl1. n cura Ji Juliu i;:. Lubo, U. S, A. I.. 50.000.
l!or.11 Rlnnldi Filippo cd l::rncsta, genitori ,/1 Mnn1. Ct,tue
\\f. Ritrnld,, a c.uru di J11li,1 F Lubo, U. S. A • I.. 50.000.
Bor,a Rloaldl FIDoJ)C) ud Ernesla, gerutori ,/r .\\fo11,. Ca,rrr
\\I Riwtldi, a curn di Julia E. LubQ. li. S. A • L . 50.000.
,t, Bnrsa Rlnaldi Paolo c,hlcrlco. d,juffto, fratello ti, ,lima Ct·
,nrr 11 Ri11aldi, a cura Julia E:. Lubo, L. S. A.• I .. 50.000.
Borsn IUnaltli !'-dolo chierico, dej,mw, fr<lle//o di ;'1011s. Ce-
,ar,• .V Ri,mldi, a curu cl, I ulin E, l.ubo, U S. A - I•· 50.000.
llnr,a !\\>l.ldonna dl Vlco, S. G. &sco, S. Teb,ddo, ,n rmgra::.,
., ,·uni Ji '< 'i. (Cuneo) - L. 50.000.
Bor:<3 11,làdonna del Rosario Ili Pompei, s. Giuseppe,, S. An-
a:elo CU11ode, st!ro11.d1J lr inte1i~ioni eh Torr~lti Vi,uen::o
tRun111i) I.. 50.000.
Honm Don Bosco. 1i dn1trozlo, a <:ura d, Boeuo Cuterma •
J.. 50.000
Hnr'11 Maria Au,.lllalrlce, S. G. Bosco, 11 cura d1 Ermmw
Sb.arra (!\\lihln'l) - Somma prcc. 40.000 • ~- vcrs. 10.000 -
Tot ~o.ooo.
florm Mls,ìonario S;alesl:lno, prep. per 01.,, cura di Tal-
lone I.u,·ia (Cuneol • I.. 50.000.
llor"' Gemi, Maria, Glu,ep])C, prolfggetec, ltlflt in 111<1rte,
~ cur,1 di Giulia Giu•t1 (Nnpuli) • L. 50.000.
Unr.u Sl,inore, abbì plelà di me, u c u ra cli Drhornnrd, G. E.
CMilònn) Sommn preè. i5.ooo - N. ,•~N. 25.000 - To-
to/, 50.000.
Bona Rlnaldl Don Hllppo, a cura di Cocchi Gucrnni .-\\n.
nit.a (li. s. ,\\.) · L. 50.000.
Bor~• s. G. Bosco, a cura del I Sqo (Faenza) • I. 50.000.
Ror-.a S Cuore di Ge<-1) e M:>rla Auslll.urlr,c, ~• 111/mtre
ai11ro in ita t i1: morr", u curn di Rubtrlo Ciovanna
Sommn prcc. 35.000 '-1. ,·era. 20.000 T1i1. 55.000
{lorsa SaliJ(ari Susanna e Rosa, 111 wffr., a çurn ,1, Oc IVlaron
l~l,sa \\lhcrtiflll - Snmmn prcc. Jt.ooo :,-: ,cr~. 1fi.ooo
T<11. 50.000.
r. BnN.'\\ Rlnaldl Don Flllppo, n n,ra d1 R
(l'orino)
{,, ~0.000.
Buua Ru.i Don Michele, • curo ,I, Carn1•unol.1 FJoarJo -
L. 50.000.
Borsa Mnrla AusiUa1rice • S. G. Bosco. n cura d, Gida A•-
~umu • I.. 50.000.
.Bunoa Maria Aus!llalrlc:c, 111 ,11/Jr. dei nii,, ran ,/r{11ttti, a
cura Ji ;\\lò Anna - L. 50.000.
liorsa Maria, Auxillum ChrlsUanorum. orn pro nobl$. a
cura dcli. fami1di.,;i R01111,'110 - L. 6o.ooo
IGO
llnNIII ln s uflraglo (Jol nonni Cavallo Tommaso e Gambino
Mar11heri1a, perd,r prot,•llJ!a110 la /u111iglù1, n curn di Dt-
nl!deno, Luigi, Mar1thl!ritn - L. 50.000.
llor,,a Santi délb Famhtlla S:llr.slana. • cura di N. ~- .
l h 50.000.
llonia Marla Au~illaJrlct,, ofltrta u/ Rrttor Magg,ou dal/~
Pig/re di ,Uaria A11,1/i11trrr, di Kizza .'1m1/arotc, - L. 50.000.
llorsa Cuore Divino di Ce,ù. tl11111mi il 1"110 amore e il T11a
prrdono; Mruia Au.<lllatrlcc e S. G. Bo&co f>uf{ate ptr 1111•,
n curn di A. G. (l',~aro) - L. 50.000.
llor"' Maria Auslllalrlce, 9'llvalol, a cun, di L. C. C. (:\\1,-
lano) · L. 50,000.
Uon;a Dio, nostra .alvczza, a curn d, l1rii1lhl Buratti (.Mace-
rata) Somma pr«. 10.000 - :--;. vcn.. 40.000 - Tot. 50.000.
&rsa Giovane Sal""lano, prega per me. 11 cura di 1\\Ii,.1:m,
l\\lnrra (Regirio C\\11,thria) - I, 50.000
lfol'l!n S. Cuore di Cosi), Mnria Au<lllulrkc, Oon Bosco,
r,rr le MiJsiom, o c11111 C M. (V1tcrlto1 I,. 50.000.
8,1rsa S. Girolamo 0011. e S. Rosa dli l.lm.,, ,,, mffr d,•1
ll<nitori, a curn d, J. ti. (Blt'llù) · L. 50.000
1Jor1~ Maria SS. Au,.Ull11rlcc e Don Bo,,co. ti ,11,g,a:;;-,o li,
c,,ou, 11 cura d, R . \\\\'. R. (Basilea) I.. 50.000.
llt,r,;a S. Tttesa del B. Gsù (11•) - Somma prec. 48.5q~
• Filippo Dc C,·cco qos . Tot. ;o.ooo
HoJrM S. Caterina d:i Genova, recomlo le rnt,11;ìm1i d~l/'oj-
frmllr Luigi Bi.<so - L. 50.000
llors:i Riparazione :ti S. Cuore. o. cura d1 S. :\\I. (Trcnm) -
r•. so.ooo
llnn,a S. Domenico :iavlo, p,-, gra::ta rr;n,., n curn di umi
cooperarrice A ;\\1. S. (Var.-sc) - L 50.000.
Aor,a S. Cuora di G••ir, Mai-la SS. AusJll:nrice, n cura d1
M C. {.Sovara) • I•• 50.000.
llorsn S. GioVànnl Bosco e Don F. Rinnltll, 1111ploro g,tI:rit
r hr,11~di~ioni per mf r 111111' , mie.i tari u cura di S. M.
L. 50.000.
llor~a S. Domenico Savio, a c:ura dt S. M. (Torino) -
I•. 50.000.
llor.o Anlmo dei Pur11.11orio, prOlCffClcc1, a mf/r. della
mamma , defunti, a cura Jella i4llia C. :\\1. - L. 50.000.
llt,.-.a ZelJirino Nnn,uneurà (3"), a curu dd dott. ,\\ntonio
s Ermc.•te e consorte • Stu11 mn. pree. 4-0.000 - N. ver~. 1 .ooo -
'l'ot 55.000.
llorsa Bailt'Uiru lnes - I.. 50.000.
llorsn Sassella Mariti Grosio (Sondno) - L. 70.000.
llnrsa Cuore lmmacoln10 dJ Maria Aw,ilf.urlce, S. G. Bosco,
"' "!Il• ck/l, Animr tiri Purg,110,io. a cura Jrl Can. L. Pi1-
11rr (:\\fes;ioa) - I,. 50.000.
Ool'$ll In suffralllo del miei geni1or1. " ci,r~ d1 R. R. G.
(IJcriinmo) - I,. 50.000
Borsa Per grazia rkcvutn da S. D. S:IVlo e III s,~ffr. dei
g,11/Jttri fratelli, a curu di Novella ,ìùdm,m (Genova) •
, •. ~0.000.
llorsA S. Dom.enko S,wlo e S. Curaro d'Ant, a cura di
Il. G - L. 50.000
Borsa Perchè glornalmtn1e un Figlio di Don 6o5co preghi
ptt mc , rongirmtl ttt·i, ,l,/1111/i, a cura di \\I :i. L. 50.000.
l.lonta M'1rla SS. Auslllattlce e Vcn. Don Michele RWI, fl
curn di P. G . (Cuneo) L. 50.000.
Borou In suJfr. d~lle no,11:re anime, a curn dc, coniugi Gia-
cobbi Eroe.sto e \\llnri,•lla (Delluno) - L. 50,000•
llors~ Saracco Carlo chler. Salesiano. a curn del gruppo
l'adn di Fanuelm, ed •~ allie, i del ,0 Or,.1orro Ìe:;tivo (To-
r,no) • L. 50.'ooo

4.3 Page 33

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<< Uno avrà mille franchi di rendita e di ottocento può onestllmente vivere: orbene
i duecento che avanzano cadono sotto le parole: Date eleemosynam. Io vi dico che chi
non dà il superfluo ruba al Signore! Del danaro capitalizzato con vani pretesti., senza
nessun vantaggio dei non abbienti, il demonio farà una chiave per aprirvi l'inferno*·
(DON BQsco ùi una conftr,nzo ai Coopu01ori di Lucca il r8 aprii~ 1882)
Borsa Macia Ausiliatrice e S. G. Bosco, a cura di M. R. L.
(Torino) - L. 6Q.ooo.
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miei fiRli, a cL1ra di Anna Uasevi (Udin") - L. 50.000.
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R. C. D. (Palern,O) - Somma prec. 40.000 - N. vcrsa-
n1ento 10.000 - 'Jbt. 50.000.
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rjno) - Somma pre<:. 46.450 - N. vers. 4000 - Tot, 50.450.
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e propag. delle Opere. Alissia,rnrie-. a curà del sac. Filippo
De Cecco (Chieti) - L. 50.000.
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a cura dj Giglmli l.,a /:\\.lilano) - L. 50.000.
RC'rsa Mario SS. Ausiliatrice e S. G. Bosco, a cura di uns
persona divora (Varnllo !'omb1a-Novanr) - T.. 50.oco.
Rors-a S. Lucia e S. G. BQsco, per .rrru.::ia rtrer. tt da , t'cnt,rtt,
a cura Ud C, Salvarnre M;ircbi (:s:l:uoro) - L. 50.000.
!lor.sa Maria Au....iHatdce e S. G. Bosco, a curo d1 Fevl~s
Wario ved. Savelli (O.-nuva) - L . 50.000
Dorsà Maria Ausiliatrice. S. G. Bosco, S. D. Savfo, a cuM
di N. G. (C"\\\\tania1 - I.. 50.000.
Borsa Mari-a Auslli.atricé.,. Veo. Don Rna, i11 memorw del
figlio dt)pr,·so i11 Russia, a cur• di Cataneo Paolo - Somma
prec. ,;ooo · '\\, ver;. 45,000 - Tot. 50,000.
Bor$a rucatdone Don Pietro, in memoria e prote-::;wne, a
cura dcll'iog. Guido Franchi (DoloJroa) - Somma prnc.
35.000 - N. vers. 20.000 - Tot. 53.000.
Borsa Don Bosco, proteg11imi, a cura di Guidi Camilla
C.\\1onza) - Somma prcc. -40.000 - '"· vcrs. 10.000 - To-
tale 50.000.
Borsa Domenico Savio, a cura di Giornnnn Dilìberto (Pa-
lcrmQ) - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco, Anime del Purga•
lodo, a curn di t\\. N. tramite O. Gnocclii Umberto (Mi-
lano) - L. 50.000.
Borsa Maria Ausfllalrlce, Don Bosco, Don Rinaldi, rinva-
zialldD e atte11rle11do ""1"01·11 lo loro protezio>re. a cura di
Per~ico Angdo - L. 50.000.
Borsa Ai Salesiani defunti di Caserta, s cura cli t\\lbcrtQ
ll"$sia - L. 50. 000.
Borsa Maria Ausilla1.rjcc e Don Bosco, dau ~alute, proJ~iOlfl!,
ailllo ai miti ct,ri, a cura di C. T. M. {Nov~rn) • L. 50.ooop
Borsa S. Terc,;a ciel B. G., Domenico Savio, p,:r la ronsel'l.!a-
:sione ,lr(/a salute, protl!-..io11e rie/Infamiglia, a cura di G. F. Z.
(Piaccnz11) - L. 50.000.
Borsa S. Giuseppe, per una veca<;:;ione 111digena sacerdotale,
• cura di A. 7,. (Trento) - l,. 50.000,
Borsa Bcrru1l Don Pietro, •.postolo dei rag32Zl della s1rada,
a cura di Gincinta Feno~lio - L. 50.000.
(n:mtimw)
Borse da completare
Borsa Morra Don Livio (:,•) - 1• vers. Osella Ai,-ncsc 5000;
:\\tnrra Gi-ovanni e c~1tcri11a 13.000 - Tot. 18.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, Anime del Pur,ta-
torio, Madonna di Valsauglio, Don Rinaldl, S. Giuseppe -
:-iommn prcc. .~;.890 - N. vers. 20.900 - 1'ot. 6!1.700.
Borsa Maria Ausiliatrice, • cura dj E. S. e_ {S1r11cu~a) •
1 u v.crs, 20,ooo.
llorsa Maria Au.slllatri<:e, Don Bosco. Don Rf.naldi, a c\\1111
di Carmen Pi1tnta (Svi2sera) - Somma prec. 25.775 -
N. vcrs. 21.900 - Tot. 47.675
Borsa Maria Ausiliatr(ce e S. G. Bosco, ronredètaci ,,ue/Ja
gr11<:ia, a cura di S. O. (Ales;-andri•) - Sommtt pre~ 10.000
- N. vcrs. 10.000 - Tot. 20,0-00.
Borsa Mada Ausiliatrice e S. G. Bosco, a1uw.teci. a cura
di 1,eone Ar•na - ver~. 10.000.
llorsu Maria Ausiliatrice Mlssio.naria (:.\\lessico) a .:w·e ùd
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~- vers. 11.;So - 1'01. 45.667.
Borsa Mllria Ausiliatrice, (1/1<1 cara memoria d,•I papa e de//(1
m11mma di 1\\1. }\\i, F. - i 0 vers. 25.000,
Borsa ~ a Ausiliatrice e S. G. Bosco, dalt!l'l .~tllule i" !aw.•01·0,
a curn di A.Ido e Gmnna Tor11ano (l\\lilano) - 8om1rtn prec.
32.350 - N. vens. 5000 - "tol. 37.350
Borsa Maria Ausilialrice e S. G. Bosco, a cura d1 Bona-
èo:-:i~ Giuseppe - S01nma prec. 6000 - N. vr:r:c:. 11.roo -
-rot. 17.100.
Borsa Maria Ausllilltrice, S. G. Bosco, S. D. Sa,·io, pr~leg•
,l!,t>le le VO(fl:.!Ù111i religioie che J}iu 1m:tte ue, g1oi:wzi1 ~ f"\\.tra
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:;o.ooo - L'Assoc. Auxilium 5000 Tor. .15.000.
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,<emm/Q le i11t,11zù,11i drll\\/Jermle T ••1. (Cuneo) S(•nima
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Borsa
Maria
AusHialrlcc.
1
a
e.uni
d1
Snmr,ò
Lnurs
-
,,, ver-
s.umento 20.oooA
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nero cnv. Ferruccio Lantit:rì - 1u YL'rS". 5000~
Borsa Madonna di Rosa, S. Vito al T. (C'dint>) (7') 111 trcflr.
di Ar11nltlo Gatlalli, n cura tfoi corwiunti - ,,, vcrs. G \\.
3000; L. G. 3900 - Tnt. 6ooo.
Borsa Maria Ausiliatrice, n, s11ttr. rh Armt'bole lm/11.1tf1a, .1
cura di Gaon, Angel• (Roma) - ,-omma prec. 15.000 -
~ vers. 20.000 - Tqt. 35.000.
Borsa Maria Au$iBalrlce. S. G. Bosco, S. D. Savio, u ,·ura
dei coniugì !\\1or-ra - , crs. ~o.o oo.
8l)r.sa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco, S. D. Savio, u cura
di X. N. (Belluno) - 1Q vers. 7500. Pentcner" ì\\lnria 1000 -
Tot. 8so0.
Borsa ~ i a Ausiliatrice e S. D. Savio, a curn de, coniu1t1
Gal lo (Savona) - [ìl)rrim11 prec. 10.000 - :S. ,ers, 15.000 -
TM. 25.000.
Borsa Mnrla Ausiliatrice, S. G. Bosco, S. D, Savio, 1wù:-ttra-
t11ri ronth1uu pro1e::ia11t, .a cu.c:'l ùi G. D. (Cuneo) - , 0 vers.
ro.ooo.
Borsa Madonna del S. Rosario e S. Domenico, p,·1,1~~gB/e
la 1UJS.tT'1 [timi(!lia ron i nottri def1111t11 a curn d1 ::\\1Jaccario
Celestina (Imperia) - , 0 ,·,·rs. 20.000.
Borsa Maria Ausllllllrlce u S. C. Bosco, per 111rte 1, ~mrdi-
:frmi sullo mia càsa, a cura di Z. H. rHre,tia) - 1• \\"t't•s-
mento ,o.ooo.
Rorsa Maria Ausilla!dce e D. FU!ppo Rinaldl, eurn di
Periti (Piscc.nza) - 1° Yers. 10.000.
llorsa Maria Ausilia1rice e S. G. Bosco, prole!ZflN<' " f(IJc
huom cristiaw i miei figli, a cura di llosctta Rosseno (Vc-
nezia) • ve-r5. 30.000.
.Borse Mamma Margherita (4"), a ,ura di una mamma -
Somma pre,. 27.950 - Alesi Beatrice 5000 - Tot. 1.2.()50.
ll<lrS<! Maria Ausillatdce, per /'assiSlflfR!{l di "" aspirm11,
f.lisnonarlo, a cura di Bona Podda insesrn, (Caclinri) -
Somma prec. 10.000 - N vcrs. 25.000 - l'ot. ,5.000.
(comi11ua)
lai

4.4 Page 34

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Salesiani defunti
Sac. Franc~co Plchon, i " -"lén• M,re $6 anm
Era u no dei niri Sllp4?rsti1i che nvtTvano '°or1osciuto D~m Bosco
Si e-r;i •nconrrarn col Santo nC!I x<.·tt~mbre del ,~f;4, pUi nve,,.1
avuto n uovi incontri ncgJi a nni 185 e: '~6. L""ayeva r.<Jlpi tC'J
h s~en:1 di Don nosco che cel ebrava r,ssistrto d:i Don Rua
in u.otr-o e stvla: due :mnti ail':iltore. 11 La loro pfot:\\ i: d l o.i;-o
r:'n::cop-Lim1mrn mi scesero a l cuqrc •, soleva racconrnre. Nel-
l'ulti-ma vis11a n l\\lJarsiizl ia Oon Hosco (1onnn'Clogli un.a me-
dap:1111 bc.:ncdc.1 tli, gh nvc-,:,•a segnato la fronte, co1ne voles~e
corRinorado a D io per 'i:c-mprf.!. E fu rcà.lment<: r,,~l. Oon Pi-
chon , c m ess-a la professione rcligio_s.H perpetua ne l 18go,
lnvorò 1n p i ena fedeltà a Don Bosco per 65 nnn i.
Sac~ Giu.Uo Ne~vi, t a Genova-:;nmp,erdarena a 70 anni,
Sac. Francesco Cojaz%i, t a Carnaguey (Cubu) n 82. anni.
Sac. Simone MaJcber, t ad Ascurra (Urasile) a 75 unni.
Sac. Francesco Dieker, t " Grqo1- Bij)1llllrdoa (nclgiò).
Sac. Francesco Haclcmann, t 1;. Fernando (Cile\\" 69 nnni.
Sac. Ferdinando Laloux, t a Mont-Sa,nt-Cu iberr (Jfol,,_-,o).
Sac. Arturo Giaonantonlo1 t a Rio Callego8 {Argentino).
Sac. Maur-hio Berger-, t • Uccle- Bruxclles (Ilcl~iol • SJ o.ani.
Sac. Guerrino Borgato, t a Guay•<Juil (Equnlare) • 39 ann i.
S:,lc. Antonio Claes, t n Heusden (Belgio) a 3$ nr,ni.
Coad. Glovanni Ralnero, t a Cumi:ina (Torino) a 69 anru.
Cooperatori defunti
S. E. Mons. Giovanni Fiorentini, Arritiescnvo di Catunzuro,
t il 20-1-T9;6 88 anni.
N:ttO n Csstrocaro (F'orll) nel r$67J ordin.nto ~acerclote nel
t 8t)o, er a elel10 Ve.•H:ovo i;lelln Diocesi di Tricarl(:1) è di
traxforito a Cat;lnz.aro r,tl 1919. ~ol 1027, Assunto nFic.hc iJ
governo çfe,lla Dioce~i U1 Squilh1ce, $J dichiarò fonunati~imo
di incorn~~iare- ~ 11ìurnre 1a c01Hru 2ìcm.! del nostTo colfogio
ùi SovéràtO, -rirencndolo un:i ver a bt·nedì¼ione p2-r la Dio~
ce~i e l'in te ra regione. Appena esso pote tunzionare furono
frequenti le visite, spcc.·i\\: per In Fe..~-rn annuale di 1\\'l:tri:l Au--
sl.liatrke, cui eigli dava grandjssimo $O}ennitft con Ja sua pre•
se.nza e la :suo l]AJ•ofo cal d..a di foclc e di àrt'IOre.
L'11 maggio J 9S4, in ucc~fiione de1J.a Visit;i del vcnt..~rato H.èltor
Maggiorè' nl collegio e.li Sovcrnto, pur essendo ..gi;r' molto ma-
lnnd~to 10 ti:nlute, volle es~-er e prcticnu,, dich iarnndo~i al colmo
cJella gioia quani.lo pt?tè- :ibbraccìare il Sun::é:rnor,: di Don Bosco
e dirgli 111 s ua commossa- riconoscenza. per l'-cpe::ra CO'l"l"I J)tuta
dai Salesiani 1n Calahriil-
Sac. Raffaele Cabitzà, Parn>co d i Guspìni (Ct4:J,diori)
Oecunone dei Cooperurnn t.-Ol(}!',1:1..nt, seppe t rn::-fond<,:rc- 1n
uss1 11 gcnuit1() ~pirlto d i Doo Bos.:n La locule Opera dtllc
Figlie di 1\\.1. /\\. ava-va in lui un c.0118iJllièt'è e;speno, un bene--
fatto re e un prorurrore
Sac. Luigi Donno. t il 30.x1-1<1s, a Corig!iano d 'Otrnmo.
Sacerdote pio e zchwte. lascia. di '5è un ricordo cdìfic:::nntc
per iJ s.uo amore alta hturp:ia. e a l canto grc.i?:orinno e ri,1r l.a
--.ua c1-1rnit ndl 'ns:sistcrC' i ma lnti. Fu coope1'ature llclla p r ima
ora e hcnè(.11mre de1l~opern s:nkshmn di Cori1(1iano d'Oo·a n to.
Mariannina Dall'Oglio, t Tonno il 3-11-19;6.
Dopa aver <ic,-:11itl'l nua~i festante iJ ~:1cr<, rito dt;ll'Estremn
Un.zionei esprimendo Ip .$U3 rioonosoenzn a S. (rim;L•pp~ c;u1
~; d11..:biilr--a.vo debitrice dc.lltt M.tr"cn.1tò >,!Ocl.utn in quei m t,menli,
chic.:dl!v-a che sul suo rittordjno fo""!-isero poste solo le- parole
del ~almo: O Sh,;:nore, io h o amato d decoro dt-11,'l tu.a Casa••
't'.ale infattf fu J'1-1ncl1tt, cos1an1e della !Jua v,rn. por1s1;;1vi dRlla
direzione spirìtu:alc dctl1i rlcHrtumtic!lbile Don Vismara• ..: ci
solventesr in vna i.ni;tancabik opcro~1L't ,n seno nJ Labor atorio
T\\-'ridcsio11~rio Sale.qinno, per il proUilcuo h tituro tn,e:rnazio~
nate Don Bosco. e r,jjr le par rocchie d i sua ùimt.lr:'l
N obildonna Slg.na Mar-ianrrlna Zacc:o Navar_ra, t 1-
l'ct.1 di tJ7 anni a i\\lodicn fRa1,.tus.n) .
~on c i fu opera ~• beneficen2n in c111a e funn, g;Jla <1md c
rtnn 11.hbi.1 dato iJ ~,rn \\itlido contr1buro1 vCJd.,;11,lu in UJ!ni
povc-ro li1 persona ;J<l<.~nthilè di Gesù. Particola-re pr é:dile-zìùne
nutrì per le Opere hale~iane e soccorse gen e.ros.omente- te
quattro ca11c dei !=;11Jcs.foni e delle Fi~lu:- d i l\\(. 1-\\. e.sis1t1nti
i n Modica. Afl'Orn l<H'"io, in ce-mpo di guc-rru e dopo. non
lasciò mancare l'oli-o pc.~r la h1mpnda, il ,·inQ Pl..'T !:I \\lessa
e altri prezio~J .i.iuli. .Ess.i e h1: sor~lla i\\.h.tilJe furono Je
Murnmi: tlc1 Sfll~sie,,i. F.hhc 1:rande clivoz,c,nc per :'vl. Au.::1-
liafrice, fclic~ che: 4uot1rn nìpod fo~sert, en1ra1t nel l' [stìtut\\1
delle sue FjgHe.
Dot:t. Paride M.elloni, medico co n dono di Fino ì\\1ornp.sco.
F:~ :illic\\-·O di Pnrm~ dei te111pi di dun n.ar.a t ui, c:ons-ervò per
lu tu Ja vini un nffetto vivi-s:i;im() per D01'l Dosco e p~.- -i SUOJ
FiR"li, ai quali in v iavo. i suoi risparmi. !..a sun a r dente ,Livo:rione
a l\\r. Au$IHatri~t: s.cli ,nerith 11 prh.·ile~do di morire il 24- del
mt.·.1H~, giorno :l ICI ~acri).
Raffaele Silibe.rd t a C iMernino ( Brindisi) 11 6.1 11J5f;.
0t'!$idcrol>o Ji nr-rfot"hirL· Ja ~u~ fede con resori di open..' di
,1po::-to!:..u-o. tu valide, :so)5tt·nltvrv dd nosf ro Oratori-()- d 1 e,..
~tem.ino insie.me c;on la fi~Jiuo1a Zt.'latrieu ~:llbian:1
1
Martino VUaaraggia, t 11 T~rino il 21-n- rQsfl
lim.ile~ pÌQ• .sen·izicvolc e huono cnn LUlli, cooperò t!tticn-
cemente con i Sa lesi.nni di Borgo $. Pau-lo 1t1 Torino aJl'in-
CrttmcntQ d J qud nQ!-sUO Qratorìò.
Luigi S~arrlone, t a ;i..,1.t.n1beJlo 1\\iltrnl. il 14-t-r9-5fi n 5t> anni.
E):; •tllicvn Jellu C "~u l\\.faLlre e Cot>pln·a tun· ,1 t(•:,aonfftito~imo,
in fomi gl i:l fu parln; C!{.ft'1'1J'Jlare-. in s·oc-ietà fu upm•tolo,
cav. Giuseppe Mascioccbl, t il Tre'li1dio (Rerunmo).
Per moht nnni Se~rernrio Capo <l.e1 comu w,· di Trt!ViA"lzo.
fu sempre l.argo di 11i uw p !.!r I Salesia:m.
t .Quid.CO Fenu1 ;id AA1nara J'S-1. 195(1 (I. 8T anni
Ji\\.:rvcn1t Coopcr-atorc.:: salesiano, aveva partir()lare affeuo per
l\\iluria .A., che l'nvc--v;a rit-h iamllto rniracolo3.Qmcntc in virn.
Do.rotea Vanzetca t n Zi-sno :'I 77 iinni. ·
Etcmpio vivente di cariai evnngdica e <li rn~ eucar.1~uca e
marian-a, dedlcò encrJ.qè e sosronz~ alle opern di ln:rh:Ìicfn.1,a,
co"n pà.rtkol.1-1re predilezionti p(!r qt1ellc d j Don Uosco.
t Maria Siccardl ved. Sibona, li S S1cfano Hmm, (Cu.,eo).
DivotiStHma di IVfaria Ausiliatric(~ f! J1 S . Ciovnnni Bosco.t
ne propa,gò la Qivozione distribuendo 1,m rnn1-nni e reliquie
e si tenne onorata eh~ ltt primogenita, kuur Dom~rt1ca. equossc
tra le FìttHe di Ylaria Au~ili:ur:k·e..
Emilia Ma:u:oglio, t a Lu Monl. (i\\lc.ssanJrfa).
Niaùre di d ieci ri~li. dei qunli un mis~lontffiO ~fal es 1nno e Liue
suQiC D<>menicane, lascri ò rnn·.nhili esempi J• virn rri.stlann.
Lina Confalo!lierl ved. Chiappa. t n Paullo (Milano).
Ze-lnn te t:.ooperntr.fr-<- fiAle.sinna. rndu mwa J'tl.:riudkamentu ndl1l
propria casa i Coopènltori della Parrocchia
Altri Cooperatori defnntl
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Roniai FeMi E l v ira - .Bordi Gomh1 A~urn - Hors~ Hi::mch.i
'\\-l un•l - Bosco lhllisttt - Bot tino \\11mriiin - B rn.~cn (;1ovnnni -
HultchMoni Ant onicita - Caccia ..A..ntonio · Canif)-.lnjni Ge1·um~
- Cancgallo I>. ç;,ova.nn 1 - t:il rl1 Ca da Elvira. C:fflB l\\ r11 u
1\\-laria - C~,ru:so f\\•1ana <..:auNi(') 8un 1c - L.,n-·oWL U mi,, r1
t'nviola Ro.sa - Cei AnJ!clll C'~r""ra(O Clotil ùtJ - Cicchnro
Ci-iadnta - Con<lcm:i Tere~ in3 - Co'>tti Te.resa - Dnll':\\nnne
Gemmlt • ne Ciova11r1i Gimcp-pinn · f)uia 1'IR 0-m-:l1)\\pc -
Ei naudi Plctro - FnblJn ( ;iovannino - F'uccllò Scto11t.lin11
Falcone C-nn, Vito - Ferr--an Elena Tornasi r l:'t.1!:)ti Chù1ri
Lino - FioreuGrli Tosi Eh.la - Foti18na Earrisu UrcNtu. • Ga.
~liardl Teli Anna - GRIHfonte Caterinn - Gazzo]s. Pietr o -
Giaccht.:Lti Giovonm G iovo.nardi f;andrì :-Vforia - Grieco
O. Anto, •io ~ \\Tu..11scihino Ermt2nc~ildo - Loi Lohino C1.\\r111drt
- 1.orenzonc '\\farj.1 - I.\\llairrn Q\\untino - l\\!Inl dini D. Vir.kiilO
i1nrchisio C:i.v. Fnlm::es~o - !vlnrubhi Lut.:)i.l - I\\laz.z.ia E rc:1lu ...
l\\lcli'-i Giovanna - 1\\.'h:rcad.ino Gio,•;uu-'\\i Molìnari Alberto -
.Mora Cristjna - lvlorcllo Ronco Cnr olmn - l\\lui-:Ro (,n.L-:eppe -
Orlanòi. Vlanu Au~usta P:.:tlc~rro Olinda - l'cd rttti :vtaria. -
P1,.1llt:i:rini D. GitL..:;eppe Pct~tli Tcrs21a - Pnlas-tri ~fureeIlo
Polat.o Gjtol3mò Po:z.:,,o EYangc.listn - Quadri,, G 10\\'anni
Ranzunj D. Gìusepp1! R:1.vo11i Emanuele - Rjcol fi Giova.no.a -
Rlpoi:;.io \\1,nia - Ris~t> l-">oro~t l\\ [a.riu Roht•r1i C"at~rin.:i -
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Amdia - Senatori Aldirnni 1\\larht - 8ìeff Cu>UWd Sf1m}.to
Unn1t' lè - Spagnoli J-\\$~utÌ.ta - S i rch C1useppino. - ~tellanzona
F l nvi::1 S trini J cmmi l\\l nria - Tslmccbi E.hl{io - Ta.ntan.lrn,i
Giu~e_ppin it "T'osini Carlingi - 'framontl D. Domenico -
Trolsi Giuseppina - 'Turati D. Paolo - V;.lnzcttn Dorotea -
V(lotettn 1\\-la:rcolion - Veechio Donato - Vignati AnJ.tclo -
Viola Angeln - Vola Giuse~,p~ Zorzoli Giovanni - Zulinni
Angela .. Zulia.ni Rag. Giovanni.
BOLLETTINO SALb:-ìlAi\\O
I ' APRILI:: I95b
ANN\\J L>.XX, N 7
J\\u1;onz.zaz1ooe del Tr1Uun::\\-l.c:: d.t Tonno m dotl,l t64•.1Q4!). n ..;,03. Con approv~;,;-i(>nc: ecc.le:nn9t1c.J.
U u-etL r{!.$p..: ~ai.:. Oott. Ptr!TH.O 1'EHUINO, via l'vfar1a Aus1hatnce, 12.. Torino (?0,91. - Otl. Grafic.l~!:-SEl

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'LINEA RECTA BREVISSIMA' i libri
che si possono leggere
nnd1e i11 tr,un
A\\IERJò FI\\A..'ICO
IL SIGNIFICATO DELLA FILO-
SOFlA F.fALIANA
L. 100
OR1WF P. O.
l NOSTRI FRATELLI SEPARATl
D'OCCIDENTE
L. ?5
B1'H'I fl'ITO U.
LA RIVELAZIONE BASILARE.
LA TRINITÀ
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BHtP.;ELLO AlHSTlnF,
I NOSTRI FRATELLI SEPARATI
D'ORIENTE .
L. 50
CALLl,\\RI PAOJ.O
GESÙ, L'UOMO-DTO
L. 80
l:API'ElH) CARLO
LA VISIONE DELLA STORIA IN
G. B. VICO
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LA COSCIENZA MORALE NEL-
L'OPERA ~€TTERARIA Dr DO-
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STOJEW~ì' .) . . . . . . . . . . L. zoo
C-AI'UA;>;I GIOV/\\"1:-,;J
SINTONIA TRA FEDE E RAGIONE L. 120
CASTill.,LrNO C1IORG!O
CHE COS'È LA BIBBIA. Voi. I L. 100
C~ COS'È LA BIBBIA. Voi fl L. 75
CERHll.l I
IL REGNO DEI POVERI
L. zoo
cn,1z101.1 ANG,:Lo
TRAGUARDI
L. 80
Gl!!DI AGOSTI"1◊
MANZONI EUCARISTICO
L. 175
LOl"EHA l)f CA~'I IGI .IO"lll
IL COITOLENGO
L. 35
M1IRIA:s"I MAl\\lAN(l
L'ORDINAMENTO ECONOMICO
DI DOMANI
L. 75
~ION'rl UMBEl!TO
LUCI CRISTIANE NEL PASCOLI L. 40
P/\\Ol,l GIOV.\\:S-:--1
ERNESTO RENAN
L. 100
LA FAMIGERATA INQUISlZIONE L. 150
Pll'TkOllON◊ LUIGI
DOLORE E AMORE
L. 30
PL;CCI l'.Nl{[("O
IL VESCOVO Dl ROMA NELLA
VITA DELLA CillESA
J.,. 50
RAJCn .·\\(;()~TINO
LA QUESTIONE GALILEIANA
RISOLTA
L. 60
t'IHMll\\;E.l.L[ PlllJII)
CHE COSA PENSI DI GESÙ
CRISTO?
L. 100
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IL VENTIDUE MAGGIO MAN-
ZONIANO
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RAVACUA GJOVA"IKI
PERCHÈ lL DOLORE?
SACClll GAETA~(l
ESISTENZA Dl DIO
SA"ITLLLI P. REGl"lt\\Ll)O
COME POTENZIARE LA VITA
L. 80
L. 100
L. 80
L'ANIMA UMANA NON MUORE L. 75
MADONNA PELLEGRINA
L. 120
PECCATO E REDENZIONE
L. 60
Vl PRESENTO SAN PAOLO
L. 110
OAFF~I\\A ~•[AR,OLl'.'10
DIO, L'EVIDENTE INVISIDU~E
J>0AP()I.I.O P. Gll:SF.PPI!.
GALILEO GALILEI
L. 50
L. 60
,;c,11-tP,1 -1 rrruo
ATTUALITÀ
DI GlACOMO ZANELLA
L. 100
SINTESI SOCIALE CATIOLICA L.
~OLFltl GI \\1"01\\,10
LA PROPRIETÀ
L. 140
ST[CLIA'10 A, C
PERCIJÈ TALUNI NON CRE-
DONO ALLE VERITÀ CRISTIANE L. 90
DI! AtlOSTllil 1'TC0LA.."W-,ELO
PERCHÈ CREDO IN DIO?
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IL VALORE STORICO
DEL VANGELO .
L. so
G l·ROM PlllTI\\O
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BOLLETTINO SALESIANO
Periodico quindicinale delle Opere e lllliss:ioni di San GiÒvanlli Bosco
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* AL 111 DEL JICESE: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
*ÀL 15 DEI, JICESE: per i Dirigenti della PU Vl!JIOHE
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JMPOBTAffl
Per eorrea:ioni d'indi-
r i u o s ip r e pd'invi.are
anche l'mcliriuo vec-
* chio. Si-ringrazianoi
Sig.Agenti postali che
respingono, con le no-
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volume in-16, pagg. 203 - nuova edizione
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Ques10 volume non solo vuol servh:e a perpetuate J~ men1orfa tli Margherita Bo!ioCO
e della cooperazione da lei pre,,tata al Càritatevole suo flgl!uolo nella fondazione del•
l'Oratorio. ma è anche uno specchio delle p iù. pure vlrtU cristiane e o.salinJ?he
O libro non de$crive fàtU straordinari ed eroici• .ma ritrae una vJUt ~emplìcc, costante
nella pralica del bene, vigiht.nte nell 'edu~ione dei figli, rassegnata e previc1en te nelle
angustie della vila, risoluta in tutto ciò che Il dovorc le imp0neva .
Non ricca, ma con un cuore da regina.. non isuuita in scien7..ie profane. ma educata
nel santo timor di Dio, prìva b~n presto cU chi doveva essere il suo li()Stegno, ma
sicura coll"cnen!ia della sua vo.lontà · appoggialll ali'alulo coteste. seppè condurre a
termine felicemente la mls~lone che Dio le aveva affidata.
Pacciamo noto ai benemei:_lti Cooperat9ri e alle benemerite Coope-
ratrlei che le Opere Salea.iane hamiò il Conto Corrente Postale
con il Jrtr•BBO 2-130& (TOBI!f(>) sotto la denominazione:
Ognuno pu~ valersene con riaparm.ioèU spesa.nell'inviare le proprie
o:trerte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo
DIBIZIOD IDIBALI
OPW DI DOI BOSCO
TOB.mO (712)