ACQUA
VIVA
n post -Concilio frn pegna tutti
li Con~jlio ~n è un erenlo 11Ji11tero e passeg{lNO.
come ltmll eventr. sono nella urmnra dello Cl,icsa r dr/
mond~; ~ ~n evento elio prolunga i suoi effetti brn
oltre ,l pertodo dell11 sua llffe11i1111 cPIPbro::io,w. Deve
du~are, deve.farsi sentire. det•e i11jluire sulla vila della
Chiesa. e c10~ sulla nostra. /IP dcwl'ero noi vogliamo
ressere buoni I' fedeli membri dellCI Chiesa stl?ssa.
arem? ora una semp~il'e OSSl'rva::iom, riguardo
':fl nttegg,a~~".!o che do~fia~o. assumere rispetto al
post-Co11c1ho , come gw si drcP. Perch~ tra i 1•ari
au_eg_einmtn!i. pos.~~bW dovremo scegliere qu.cllo buono.
Dicevamo, innanzi tulio, 110n buono non logico norr
" ~cclcsu. ilP" • l'atte~lf'.ame~1to di. color~' che pe11sn1'10 <li
ritornare, a Conciho fimto, come prunn; di rierrtrnrP
nelle abitudini religiose e morali anteriori al Con-
cilio, e forse non già per il valorf' di tali nl>i111di11i;
-,,u,lte, moltissime an:i. delle quali sono e saranno
da conservare_ e da dife111lere, perchè .farenti parte
o d~l "dcpos,10 della fPdf'", inalienabile e irrefor•
mab~le, o pere/tè co~ii;tuemi il flllrimonio genuino e
prezioso d ,ma tradizione c,1110/1ca, cl,e sareflbe stolto
e ~rrfverl'1Ue cmnbiare o dissipare; ma per la tran-
qu~lht~, .Pe~ la. pigrizia, per il riposo. cht quelle
abitttdiru dt ~rm!a sembrrmo co1tcedere e para,uire.
~uest~ stato d'ammo non sarebbP C"onforn,,. allo spi-
nto rtnrwvatorl' dl!I Concilio e 110n sarebbe dcl{IIO di
.fi.gfi fer11orosi e intelligenti de/I" Chi11sa ...
. Vi è ILI~ altro ntteggiamt>11lo opposto: il "concilia-
rismo", cwè que~lo chP 11orrebbr 11,n Concilio pt:r-
manerite... A.lludwmo allo .~lllto d'animo di coloru
che. vorrebbe,? "me'!ere. in di11r11ssione" prrm,111e11te
t•entà e ll'ggi ormai chwrr e st1tbilite. cofllinmire il
processo dialettico del Omei/io, a11ribue11dosi C'Om-
peten::a e aul.Orità di intro,lurre criteri i,momtori
propr!, o. s~~vertitori, . n.efl'a'.,alisi dei dogmi , degli
statuii, dei rit i, della spi r1t1t<Llità d1,f/o Chiesa cattolica
per uniformare il suo p1msiero e la sua vit" ali~
spirito dei tempi. Sarà sempre tacito ed encomiabile
eh~ Pas,tori. ~ D<>ttori non consl'lltano al Popolo di
Dio un adesione purame11lo pnssiva alla dottrina e
al _costumf' della Chiesa. ma procurino piuttosto di
animarla di com:inzioni vive, di studi nuovi. di
e~pressioni originali; ma tutto questo suppon" 11110
s1cura .Jed1•lùi alfa. realtà religio.~a e morale, omwi
garm,111a dal magistero della Chiesa cattolico. a-
rebbe smentita la sua ,wturt1 /' lrt sua mi.~sione. Sl'
così non fosse.
lT. che 111~01 dire che l'atteggiamento buono, qurllo
che i fedPh ,le/la Chiesa dl't·o1111 oggi as.sumrrl' ri-
spe1u, al Concilio, non è quello di ..mellere in discus-
sione", cioè di mettere iii rluhbio e sotto illcl,iesta le
~ose, eh~ esso. ci ha_ insegnai<•, ma quell-o di metterla
in pratica; di studiarle. di capirle e di npplit-arle
nel contesto effettivo della uit(J cristiana.
PAOLO V I
Come impostare
. Come obbillmo pmmesso 11el Boll~llino Oirig~nti di 11011embrr,
~ianun~wmo .la r~(ci:ione sui R.iliri Minimi renuta dal Dtltl{rllO
1$pellorialo d, /lori do11 Renato ,'Villi ol Com·egno Na:io11alr di
1\\[u=:n110 lo ICOrlO t>llohr~. e ricol11iamll raldo inrilo ai nOJtri Ui-
rig•nJ_i !"'-~'h,1 ro,cli!'no organi:c:nrli 1rr1111P<m·amentr ptr , lori,
Com,~tu,r,, Zrlaton r 1oopera1ori, Lr Jirr11fre avute al Co11r~t111
• q1umla I qu, ~•prwo s~rviranno a Jaro a tali Jlitiri una ,mpo•
•ta..-ia,u, 10/ida ,.,J ,jJinu,r,
! , Pe.r .nostri Cooperatori gli Esercizi SpiriI uali fl
l Eserc11.10 della Buona Morie rcstt>ranno come li
de.finì Don Bosco. « la parti· fondamen;ale dcll<'
pratirhP di pietà».
Ma quanli ,:,ono i Coo1wralori che prendono
parte annualmente ai Cor,-i di Esercizi Spirituali?
Un.a. pe.rceutualc minima.
L'esercizio mensile della Buona Morte, così
com'è attuato in molti Centri, lli ridurc alla S. Messa
e alla recita ilollc preghiere tradizionali, prccedl1tc
la sera prima - o seguite nella stessa giomuta
dalla conferenza menlÒile su temi riflettenti la caro•
pagna a1uiuolt•.
Di qui _la necessità di ridimt>nsiona.re o per lo
meno aggiungere qualche altra pratica periodica
per la forma1.ione del Cooperatore.
Lo stesso sig. Don Ricceri noi Convegno Nnzin-
nale celebrato a Loreto dal 4 all'8 magr0rio clel 1964
ba insistilo sulla necessità di dare una fonnazione
<ieria e profonda al maggior numero di collaboratori.
« E la prima maniera - ,•o~l "ugli atti del Con-
rngno - ~ questa dei Ritiri Minimi, ma che sia,10
t·eri ritiri con medita.::ion~, sifon.-.-io e riflessione».
Quella della formazione all'apostolato e, primn
ancora, alla vita crii,tiana integrale è una esiaem:a
de! temp_i, di Lutti i tempi, ma particolar~cnt,•
dei no~tr,, caratterizzati da u.na società .industria-
lizzata, da una civiltà di massa, in cui l'uomo o
dirla con Giu-,eppe Bdotti nel s uo magnifico ~' O·
lume li Concilio e i laici, ritma la sua ~istenza i11
due momenti: lavoro e tempo libero. t"endendo~i
..chiavo dell' uno e dell'altro, cedendo a mille solle-
citazioni rstcrne, pur di non cedere alla tentazione
di pensare.
La , ita i.ntoriore è indis pensabile per vivere san-
tamente, ma uucor più per operare santame.nte.
L'ultimo Capitolo Generale dei Salesiani ba
~.ra.t~ato luI1¾(am~nt': _l'importante argomento d1•l
dm110-dovere de, lmci alfApostolato", chiararuenlr
proclamato dal Concilio uclla costituzione De
Ecclesia e nel Decreto su L'Apostolato dei Lairi.
« Le dichiarazioni del Co.orilif, - è detto noi
documento della III Comrnis11io1t(' radunata sollo
l'alta presidenza dc>l rev.mo Don Ricccri - tro-
vano. pcrfettamc~le sensibile la Congregazione
Saleatann. che riconosce nella parole dei Padri
Coocili~ri uno t-pecial': invi~o ad organi::zare seria-
~nte 1/ lavoro apost.ol1co det Cooperatori e a poten•
narlo co11cretomentc ».
Orgauizzarlo e potenziarlo secondo gli schemi
tradizionali cho risalgono a l nos1ro santo Fondatore,
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