Bollettino_Salesiano_195606


Bollettino_Salesiano_195606



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Noi non ci fermiamo ma.i;
vi è sempre cosa che in-
calza cosa... Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comin-
cerebbe a deperire
DON BOSCO, il 3 I magg10 187 5
* ANNO LXXX N. 6
15 MARZO 1956
PEIUODICO QUINDICINALE DELLE OPERE
E MISSI0'.\\/1 DI SA'.\\/ GIOVA~'.Nl BOSCO
DIREZIONE GENERALE: TORINO (7121 - VIA MARIA AUSIUATRICE, 3Z . TELEFONO lZ-117
La spina dorsale della Pia Unione
I piano di lavoro per l'anno in corso prevede
la creazione di Zelatori e Zelatrici allo scopo
di agevolare il complesso lavoro dei Dirigenti.
I':: indispensabile che ogni centro di Coope-
ratori ne abbia un gruppo proporzionato. I
più convinti di questa necessità sono i nostri
Dirigenti, i quali a mano a mano che esplicano
il loro zelo per l'incremento e l'organizzazione
della Pia Unione, vedono crescere il lavoro e
l'urgenza di essere coadiuvati da anime generose
che arrivino anche là dove essi non possono
arrivare.
a occorre prudenza, discrezione e tatto nella
scelta e nell'assegnazione degl'incarichi. Con-
viene studiare bene le doti dei soggetti, sceglierli
tra le persone gradite al Clero locale - anche
tra gente umile e modesta, ma zelante e di
spirito salesiano - · e non aver fretta di mol-
tiplicarli: meglio uno di meno che Zelatori di
puro nome.
Per i centri in cui non esistono Case Sale-
siane o delle Figlie di Maria Ausiliatrice, i De-
legati si informeranno e si accorderanno con i
rev.mi Direttori Diocesani e con i Decurioni
per scegliere Cooperatori e Cooperatrici ferventi
e atti a svolgere il compito cli Zelatori.
Fatta la scelta, i Delegati e le Delegate locali
ne propongono la nomina all'Ufficio Centrale di
Torino, comunicandone i dati e chiedendo il
Diploma. Lo possono fare per il tramite del
Delegato Ispettoriale, oppure direttamente. In
quest'ultimo caso devono poi segnalarne la no-
mina al Delegato Ispettoriale, per la trascrizione
nello schedario dell'Ispettoria.
PER I DIRIGENTI DELLA PIA UNIONE
Organizzare in ogni centro un gruppo proporzionato di
Zelatori e di Zelatrici
con programma di lavoro ben definito e pratico
lfJ

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compiti vengono fissati dai Delegati e dalle
Delegate che ne fanno la scelta, secondo le ne
cessità delle zone di azione. Per lo più gli Ze -
latori e le Zelatrici coadiuvano i Delegati e le
Delegate: 1) nella revisione e aggiornamento
degli indirizzi; 2) nel controllo delle iscrizioni
e del recapito dei Diplomi e del Bollettino,
delle circolari e delle varie comunicazioni;
3) nella organizzazione delle conferenze mensili
e annuali, degli Esercizi spirituali e delle altre
iniziative che verranno promosse; 4) nel noti-
ficare variazioni, decessi, nuove iscrizioni, be-
Ai Delegati Ispettoriali potrà tornare utile
costituire, d'accordo con la Delegata Ispetto-
riale interessata, un buon comitato di Zelatori c
di Zelatrici a raggio ispettoriale o regionale, so-
prattutto per la propaganda salesiana, la buona
stampa, le vocazioni e le missioni.
appiamo che in vari centri Zelatori e Zela--
trici sono già al lavoro. In qualche Ispettoria
si sono fatti dei convegni di Cooperatori candi-
dati ad essere Zelatori e Zelatrici. Tali convegni
furono molto utili per la preparazione immediata
la biografia più autorevole di
Nel centenarìo della morte di Mamma Margherita la S.KI. ha fatto una elegante edizione
della vita pubblicata già da Don Lemoyne nel 1886.
Il testo è quello della prima edizione, che fino al 1934 non fu modificato nelle successive
edizioni. Vera necessità di modificarlo non c'era; ma si è creduto conveniente introdurre
qualche ritocco in certe forme verbali oggi fuori di uso e in taluni francesismi che corre-
vano un tempo specialmente nell'Alta Italia. Tolto questo, la biografia non ha subito va-
riazioni letterarie notevoli e la si legge sempre con interesse e diletto.
Ma pregio straordinario di questo libro è l'averlo Don Bosco letto da capo a fondo e ap-
provato. Abbiamo ancora una noticina in cui il Santo di suo pugno suggerisce alcune ret-
tifiche ortografiche e la correzione di due sviste storiche di poca importanza, ma che ri-
velano l'attenzione di Don Bosco nella sua lettura.
Merita lode la S.E.I. d'aver onorato il Centenario con questa ristampa così accurata e così
elegante, com'è nel costume della Società Editrice Internazionale.
Precedono alcune notizie importanti su questo lavoro di Don Lemoyne, dettate dal vene-
rando biografo di Don Bosco, Don Eugenio Ceria.
G. BATTISTA LEMOYNE
MAMMA MARGHERITA, la Madre di San Giovanni Bosco. Pagg. 204- L. 350
Società Editrice Internazionale, Corso Regina Margherita, 176 - Torino ('J I z)
c. c. p, 2/171
nemerenze particolari o speciali necessità di
Cooperatori; 5) nella cura degli infermi e dei
bisognosi; 6) nella propaganda salesiana.
Possono anche avere mansioni speciali, quali
l'insegnamento catechistico negli Oratori, la dif-
fusione della buona stampa, la cura delle voca-
zioni, la propaganda missionaria, l'organizza-
zione di feste, ecc.
Dove non vi sono Case salesiane o delle Figlie
di Maria Ausiliatrice, gli Zelatori o Zelatrici
potranno tenere in ordine lo schedario del paese
e della zona, curando secondo le direttive del-
1' Ufficio Centrale e del Delegato la vita del-
l'associazione e i rapporti con i Delegati delle
nostre Case più vicine.
ll4
dei prescelti. Sappiamo pure che altrove sono
in fase di organizzazione corsi di Esercizi Spi-
rituali per sole Zelatrici: ottima iniziativa per
la loro formazione morale.
Delegati ricordino che gli Zelatori e le Ze-
latrici saranno la spina dorsale della Pia Unione.
Occorre lavorare in questi mesi per realizzare
questo punto del programma annuale. I Delegati
Ispettoriali vedano, indirizzino, spronino, pren-
dano iniziativa; ottengano che entro la prima-
vera (maggio), i loro centri, specialmente i più
importanti, abbiano il loro hravo gruppo di
Zelatori e di Zelatrici. Sarà un deciso passo
avanti nella organizzazione e nella vita feconda
della Pia Unione.

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3. Scopo j'onda1nentale e fine principale
11 vincolo di unione con la
Società Salesiana e l'alta dire-
zione del Superiore Generale,
che è il Rettor Maggiore dei
Salesiani, assicurano alla Pia
1-uione il raggiungimento del
fine per cui fu istituita e l'aiuto
dei mezzi dal Santo fondatore
indicati. Corre una mirabile
analogia tra le Costituzioni
della Societù Salesiana e il Re-
golamento della Pia 1-~nione a
<Juesto riguardo.
Xclle Costituzioni dei Sale-
siani il Santo compendia tutto
nel 1" articolo del capo 1° con
queste parole: e, Il fine della
Società Salesiana è che i soci,
mentre si sforzano di acquistare
la perfezione cristiana, eserci-
tino ogni opera di carità spi-
rituale e corporale verso i gio-
vani, specialmente i più po-
veri,>.
:Nel Regolamento della Pia
t ·uione egli distingue lo scopo
fondamentale e il fine princi-
pale: << Scopo fondamenta/e dei
Cooperatori Salesiani è di far
del bene a se stessi con un tenor
di vita, per quanto si può, si-
mile a quello che si tiene nella
1·ita comune ... Perciò dal Som-
mo Pontefice quest'Associazione
è considerata come un Ter-
z'Oriline degli antichi. con la
tlifferenza che in quelli si pro-
poneva la perfezione cristiana
nell'esercizio della pietà; qui si
ha per fine principale la vita
attiva nell'esercizio della carità
verso il prossimo e specialmente
1•erso la gioventù pericolante,,
(Reg. I, 1).
Il Santo vede la perfezione
cristiana non come presupposto
all'apostolato, ma come frutto
dell'apostolato. Fa dell'aposto-
lato un mezzo di santificazione
dei soci, anzi il mezzo caratte-
ristico, il <1 fine principale,, nel
raggiungimento dello scopo fon-
damentale. _\\i Salesiani lo fa
notare mettendo come un incisri
lo sforzo per l'acquisto della
perfezione cristiana e come im-
pegno diretto l'esercizio di ogni
opera di cariU. :Vla con quel
<• mentre si sforzano>> fa ben
capire che il tendere alla per-
fezione è lo scopo fondamen-
tale da perseguire come obiet-
tivo naturale del cristiano e
tanto più del religioso. _.-\\ccentua
l'impegno dell'esercizio della
carità per mettere in evidenza
il carattere della santibì. sale-
siana, che non è contemplath-a
ma apostolica.
Con questo non sminuisce il
Yalore essenziale della santitù;
segue la via più comune e più
adeguata alle esigenze dei tem--
pi, la via dell'apostolato, la
per la formazione
dei Cooperatori
via evangelica. Gesù non aspet-
tò che Pietro e gli altri fossero
santi per farli apostoli; li fece
apostoli perchè diventassero
santi esercitando l'apostolato.
Chesterton ha scritto: << Non
è tanto necessario essere santi
per divenire apostoli, quanto
essere apostoli per dh·entar
santi•>. La potenza dell'aposto-
lato per santificare le anime
che lo esercitano è straordi-
naria, perchè stronca l'egoismo,
nemico capitale della santità.
])on Bosco è << il tipo della
santità apostolica contempora-
nea>>. li Signore lo volle così
e gli ispirc'l questa forma di
santità. Con ciò non limitò le
proporzioni della sua santità:
santità gigantesca, quale si ri-
scontra solo nei grandi santi;
la definì invece con una fisio-
nomia che la rende amabile ed
imitabile anche ai figli del po-
polo, e le dà un carattere di
provvida attualità nel quadro
della perenne attualità del \\·an-
gelo.
Sta a noi illustrare bene ai
nostri Cooperatori la loro grande
vocazione e ciisvelare l'altissima
mèta che essi possono raggiun-
gere con lo spirito salesiano di
apostolato. Xe analizzeremo i
tratti caratteristici nei prossimi
numeri.
Gli Ispettori e Direttori
delle due Ispettorie di
SEVILLA e CORDOBA,
attorno al Sig. D. Rie-
ceri durante il con-
vegno di Siviglia.
I 15

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Spunti per la. conferenza
La Settimana Santa mensile
dell'Esercizio di Buona JJiorte
Di ritorno da un giro di mezz'ora in città,
soprattutto se si tratta di metropoli, non sa-
preste dire neppure approssin1ativamente quanti
autoveicoli avete incontrato: una ridda vorticosa
di motori a scoppio. Facilissimo sarebbe invece
contare il numero sempre più streminzito di ca-
valli. E chi se lo immagina un gregge in città?
Eppure una volta all'anno nel centro di Milano
passa un gregge guidato da un autentico pastore,
che mena cinquantadue pecorelle, aprendo il
corteo dei Re Magi il giorno dell'Epifania. Le
pecore veramente sono 51, percltè la cinquan-
taduesima è recata sulle spalle, a imitazione delle
statuine del Buon Pastore. Il numero è dovuto
alle 52 settimane dell'anno. Il simbolo è evi-
dente: si vuol offrire a Dio tutto il nuovo anno,
settimana per settimana, da una domenica al-
l'altra, e in modo particolare la Settimana...
Santa! Quella, come la pecorella prediletta, deve
aderire al Cristo cuore a cuore, abbandonata in
Lui. Se ogni fedele cristiano deve sentire il de-
siderio efficace di offrire a Dio nella santa Messa
di ogni domenica tutti i sette giorni della setti-
mana, come altrettante pecorelle docili alla voce
del pastore, tanto più il cooperatore salesiano,
che come figlio di Don Bosco ha l'espresso invito
a santificare ogni settimana per ciascuna delle
Della prima Conferenza annuale abbiamo
ricevuto molte relazioni e attendiamo le
altre. Nel «Bollettino» del x0 aprile da-
remo un sintetico resoconto. Intanto di-
ciamo un sentito grazie a tutti i Dirigenti
- Direttori Diocesani, Decurioni, Dele-
gati, Delegate --- che in molti Centri hanno
fatto mirabilia per favorire il concorso
alla Conferenza e renderla fruttuosa. La
ricompensa migliore l'hanno già avuta
nell'assistere al risveglio di una fiamma
di amore a Don Bosco e alle anime, che a
suo tempo porterà copiosi frutti di bene.
u6
52 Ispettorie o Province in cui è diviso il mondo
salesiano, comprese le terre di niissione.
I Salesiani e le Figlie di :Maria -~usiliatrice
dal 1951 sono impegnati a santificare le singole
settimane dell'anno chiamandole addirittura << set-
timane di preghiera>>. Ogni domenica mattina
viene messa una nuova intenzione a tutto il
bene che si realizzerà dai singoli confratelli e
dalle consorelle nel corso della nuova settimana.
t naturale che anche la terza famiglia, quella
dei Cooperatori e delle .Cooperatrici segua la
stessa direttiva. Si presenta l'occasione di co-
minciare la bella pratica proprio con la santifi-
cazione della settimana che tutti santificano e
che per eccellenza è detta Santa. Nel calendario
salesiano l'intenzione per tale settimana, l'ultima
di marzo, è per l'Ispettoria Boemo-Morava, che
appartiene alla << Chiesa del silenzio>>. Un motivo
di più per offrire per quei nostri << confratelli•>.
Alla santificazione della << Settimana San-
ta>>, oltre che la solidarietà coi nostri fratelli
di un'Ispettoria d'oltre cortina, deve entusia-
smare i Cooperatori e le Cooperatrici la nuovis-
sima disciplina liturgica di quei giorni, a comin-
ciare dalla Domenica delle Palme fino alla grande
veglia del Sabato Santo. Le funzioni che nel pas-
sato si tenevano al mattino e che perciò si svol-
gevano a chiesa quasi deserta perchè i fedeli
erano al lavoro, si terranno invece tutte nel
tardo pomeriggio. Si può far così notare la ma-
terna sollecitudine della Chiesa nel venire in-
contro alle mutate circostanze di vita dei fedeli
e la comodità che offre per l'uso dei Sacramenti
e la partecipazione alle fumlioni sacre. Il rito
del Giovedì Santo, con la Messa vespertina e
la << lavanda dei piedi•> si presta bene ad essere
illustrato. Ancor meglio si presterà la funzione
serale e notturna del Sabato Santo con la bene-
dizione del fuoco e con l'accensione delle lam-
pade nel cuor della notte: è la luce che trionfa
sulle tenebre, è la grazia che vince il peccato.
Il Santo Padre si attende un rinnovamento
della pietà dei fedeli in tutte le parrocchie, es-
sendo molto facilitato l'intervento alle funzioni
dall'orario vespertino. I Parroci debbono poter
contare anzitutto sui Cooperatori salesiani che
sono per natura i fautori del buon andamento
della loro parrocchia. Non dimentichiamolo mai:
l'ambiente della parrocchia è la prima palestra
della cooperazione salesiana.

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dello zelo dei Delegati e delle Delega.te della Pia. Unione
Riportiamo alcune impressioni delle partecipanti all'ultimo corso di Esercizi Spirituali per Cooperatrici, svoltosi
a Torino. Serviranno a conYincere i Dirigenti della Pia Unione - se pure ce n'è ancor bisogno - che
l'accurata organizzazione degli Esercizi spirituali è garanzia di successo nel non facile lavoro di formazione
dei nostri Cooperatori e delle nostre Cooperatrici.
Alimento allo zelo
Non so da dove incominciare per esprimere la gioia di paradiso che ho provato in questi
indimenticabili giorni. Sono entusiasta di tutto ...
Vado via da questo caro nido con un desiderio immenso di consumare tutta La mia povera
e ricca vita per la salvezza delle anime e per accrescere la famiglia nostra nel mondo.
" Opportune, importune "
Ero sola nel mio dolore, nella silenziosa deserta mia casa, dove era mancato da poco il
mio povero amatissimo fratello. Il signor Direttore dell'Oratorio, dove sono Dama Patro-
nessa e Cooperatrice, tanto ha insistito perchè io venissi a fare gli Esercizi, assicurandomi
che mi avrebbero moralmente sollevata. Non trovo espressioni degne per ringraziarlo di tanta
bontà e di sì elevato consiglio. Sono rimasta soddisfattissima di tutto... Con tutti ne parlerò
con entusiasmo vivissimo e sincero ...
Non stancano
L'unica cosa... brutta di questi santi giorni di Esercizi è che jiniscono troppo presto!
Felicità ignorata
Ho partecipato per la prima volta agli Esercizi spirituali. Ho 56 anni: mai ho provato una
contentezza così grande... ]l;fi sento così leggera e felice! ... Da oggi una Cooperatrice di più...
" Meditare novissima tua "
Gli Esercizi spirituali sono stati un balsamo per la mia anima. Le parole convincenti dei
predicatori hanno ravvivato la mia fede. ]\\Ili è rimasto molto impresso il pensiero della morte
e dell'inferno. Voglio meditare ogni giorno su questi due punti tanto importanti per tenermi
lontana dal peccato.
Chi va, ritorna
lo non ho che da ringraziare il Signore che mi ha fatto la grazia di farmi partecipare
a questi santi Esercizi.
Un altr'anno, se Dio vuole, voglio
ritornare a farti: e farò propaganda
perchè altri possano godere di questo
grande dono.
s Eserci·zi· pirifUUli
Bellezza sempre nuova
Vedo con pena che 'volgono al termine
questi santi giorni passati nella casa
di Don Bosco. Ho 60 anni, ho fatto
diverse volte gli Esercizi, ma cose
belle come quelle sentite in questi giorni
mai... ,Ui sento tanto felice e vorrei
essere più giovane per consacrare la
mia vita al!'apostolato.
Preghiamo i Reverendi Delegati e le Re-
verende Delegate di essere cortesemente
solleciti a inviare all'Ufficio Centrale la
data e il luogo dei corsi di Esercizi Spi-
rituali organizzati nei vari centri, affinchè
possiamo pubblicarne l'elenco sul « Bol-
lettino» del x0 del mese a comodità e sti-
molo dei Cooperatori e delle Cooperatrici.
Si esce apostoli
Ora capisco perchè Don Bosco non si
stancava di affaticarsi per le anime.
Da vera Cooperatrice salesiana voglio
lavorare anch'io nel!' apostolato sale-
siano e diffondere ovunque la stampa
cattolica, specialmente tra la gioventù.
Termine massimo
improrogabile
corsi dei quali non avremo notizia entro
tale data non compariranno sull'elenco
generale.
1'7

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Una sezione di Cooperatori modello in India
Il gruppo dei Cooperatori Sa-
lesiani della parrocchia e.li S. Fran-
cesco Saverio a l\\Iadras è costi-
tuito da 34 membri ed ha un
programma di apostolato magni-
fico: ,·isitare i tuguri più miseri,
scoprire i matrimoni irregolari per
regolarizzarli, fare il Catechismo,
portare la gente 8l!a vera fede.
Il bilancio delle attività aposto-
liche dell'am-;o scorso è sorpren-
dente: r ro famiglie povere della
parrocchia visitate; a 25 famiglie
s'insegnò la recita del santo Ro-
sario in comune; in I 23 famiglie
fu intronizzato il Sacro Cuore;
147 giovani e 14 adulti furono pre-
parati alla Prima Comunione. Dei
34 matrimoni irregolari scoperti,
29 furono già regolarizzati. Ai 170
giornni della parrocchia si assicurò
ogni sabato un'ora d'insegnamento
catechistico. Anche ogni giorno,
dopo la Santa Messa si tennero
lezioni di catechismo a circa 30
ragazzi e 20 adulti.
Oltre alle attività e.lirette al bene
delle anime, i Cooperatori si ado-
perarono durante tutto l'anno a
lenire le miserie corporali. Distri-
buirono il latte ai ragazzi, alle
rnamme povere, ai yecchi. Procu-
rarono il nutrimento necessario
agli amn1alati e vc.:;;tito ai poveri.
In occasione del Santo Natale si
raccolsero doni per 300 poveri.
Con s·peciale interessamento sono
pure seguiti i giovani studenti che
hanno particolare bisogno e.li aiuti.
La diffusione del culto a Ma-
ria SS. sotto il titolo di Ausilia-
trice è uno dei punti del loro
programma. Durante l'anno pas-
sato le immagini di Maria Ami-
liatrice furono distribuite a mi-
gliaia. Ogni mese si stampa dai
Cooperatori il foglietto Favori e
grazie riceziute per intercessione di
JJaria Ausiliatrice e nel corso
dell'anno se ne distribuirono 10.000
copie. In occasione dell'incorona-
zione della Vergine Pellegrina,
Aiuto dei Cristiani, furono diffuse
+ooo copie della Novena in onore
di Maria Ausiliatrice.
A ricordo dell'Anno !\\-lariano si
lavora per collocare la statua della
Madonna in ogni via della par-
rocchia. Si sono già erette sei
statue di lvlaria Ausiliatrice, che
fu proclamata Regina del rione
.-lssirvadapuram con speciale festa
e processione.
I Cooperatori Salesiani organiz-
zarono pure una pubblica riunione
per protestare contro l'introdu-
zione di un progetto di legge che
n1ira a controllare le conYersioni,
con un discorso che condannava
4uesta legge come ingiusta. Per
loro iniziativa furono organizzati
parecchi corsi di Esercizi spiri-
tuali aperti, per categorie, ai quali
presero parte 877 persone.
Questo bellissimo bilancio di
attività apostoliche fu attuato sotto
la guida del Direttore dei Coope-
ratori, del 4uale essi sono preziosi
ausiliari, ma il segreto di tutta la
vitalità del!' Unione dei Cooperatori
del Centro S. Francesco S'averio di
Jiladras è la Riunione mensile con
l'Esercizio della Buona l\\Iorte e
la Conferenza del Direttore.
Iniziativa ispirata dallo zelo
li giorno 7 dicembre 1955, a
Roma, durante l'accademia cbe i
giovanetti dell'Istituto del Sacro
Cuore fecero in onore della Ver-
gine Immacolata, furono conse-
gnati oltre cento diplomi a nuovi
Cooperatori. Il rev.mo Ispettore
Don Pilla ne fece la solenne con-
segna, in sostituzione del rev.mo
Don Albino Fedrigotti, che non
potè intervenire per grave im-
pegno sopraggiuntogli all'ultimo
momento.
I Cooperatori erano stati pre-
parati con un triduo di istruzioni
fatte nella cameretta di Don Bosco
presso la Basilica del Sacro Cuore,
e che servirono a far conoscere
meglio lo scopo della Pia Fnione
e le qualità richieste in un membro
della Terza Famiglia Salesiana.
Per dare comodità di partecipare
alle istruzioni del triduo furono
fatti tre turni così distribuiti:
ore I 6, ore I 7, 1 5, ore 20.
Volonterosa la partecipazione
alle istruzioni, non sce,-ra di sa-
crificio per non pochi Cooperatori
e Cooperatrici, commovente la
consegna dei Diplomi, nella festosa
e raccolta cornice dell'accademia
di stile prettamente salesiano.
Per la preparazione
di Zelatori e Zelatrici
Altra bella iniziativa dell'Ispet-
toria Romana fu la Riunione di
studio per i Cooperatori che si
stanno preparando a dfrentare 7,c-
latori, tenutasi anch'essa al Sacro
Cuore il pomeriggio del 12 gen-
naio c. a. Vi parteciparono circa
80 cooperatori, in due turni, uo-
mini e donne. Presenti il sig. Ispet-
tore, il Delegato e la Delegata
Ispettoriale e molti delegati locali.
In questa riuniont' si presentò la
figura dello Zelatore in atti\\'ità
nella Pia Unione. Si definì poi il
programma generale di questo
anno, e si prospettò quello che si
ha in animo di svolgere in seno
ali' Ispettoria Romana: un Con-
vegno di Cooperatori del Lazio e
la frsta in onore delle mamme dei
Salesiani, per commemorare lvlam-
ma l\\Iargherita. È ancora in pro-
gramma 'una seconda riunione in
primavera, per facilitare la loro
formazione. In essa si procederà
alla distribuzione dei diplomi di
Zelatori ad un eletto manipolo di
Cooperatori attivi.

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Zelatrici in azione
Le Zelatrici del Centro Coope-
ratori di I ,ugo si sono generosa-
mente prestate per il felice suc-
cesso del Ritiro indetto per i
giovani di A. C. (sezione Aspi-
ranti) delle tre parrocchie e del-
l'Oratorio salesiano. Nel pome-
riggio del 4 gennaio c. a. e per
tutto il giorno successi,·o il hel
numero di ottanta vispi giovanetti,
accompagnati dai loro rispettivi
Presidenti e Delegati, popolarono
l'ampio cortile dell'Istituto. l\\!Io-
menti d'intima spiritualità quelli
della S. l\\Iessa. Viva commozione
suscitò la Via Crucis meditata dai
ragazzi stessi. Le gentili e gene-
rose Cooperatrici, da buone mam-
n1e, servirono un'abbondante co-
hizicne. il pranzo e la merenda.
Le stesse riuscirono ad allestire per
la Befana più di cento pacchi-dono
per i più bisognosi, dolciumi e
giocattoli per tutti i presenti.
Che cosa può fare
lo zelo di una Cooperatrice
La zelante cooperatrice signora
l\\Iaria Ansaldo, che ha una sua
villa a Sestri Levante in regione
S. Bernardo, ha offerto alla sua
chiesa parrocchiale un altare nuovo
in marmo bellissimo (onice di
Pietrasanta) con bel tabernacolo
dalla porticina aurea, eseguita dal-
l'orefice Parodi di Genova su di-
segno del parroco Don Zcrbinati,
che è un artista. L'altare è dedicato
a Don Bosco, raffigurato in un bel
tondo in marmo. A,·rà pure la sua
statua, già ordinata a Ortisei. Per
ora c'è un quadro del Crida.
Essa da sola ha preparato la
festa per il 5 febbraio. Intervenne
l'Ecc.mo Vescovo della Spezia,
che assistette alla l\\Iessa cantata
dal Delegato Ispettoriale dei Coo-
peratori Don Baldan, e parlò di
Don Bosco al mattino e nel po-
meriggio al Vespro, a cui pure
assistette. C'erano anche i parroci
viciniori, tra cui l\\!Ions. Trofello,
ottantenne, che conobbe Don Bo-
sco quando era nostro allievo alla
Spezia ed ebbe l'onore di recitargli
il discorsetto di saluto quando il
Santo visitò quel nostro Istituto.
La chiesa fu affollatissima. Es-
sendo S. Bernardo un po' fuori
Sestri, la signora era riuscita ad
avere un servizio apposito di cor-
riera per l'occasione. Si inaugura-
rono anche le panche nuove, ar-
redi vari e tovaglie: tutto offerto
da questa brava Cooperatrice.
Nel pomeriggio essa aveva fatto
salire tutti i maestri elementari
di Sestri col Direttore didattico
Dott. Bcrtolini. Ad essi e ad altro
gruppo di scelte persone riuniti
a parte Don Baldan illustrò lo
scopo e la vita della Pia Unione.
Quindi benedisse e distribuì i di-
plomi a una trentina di pc:rsone.
Poi Don Briano fece una ma-
gnifica conferenza su Don Bosco.
La signora aveva portato molte
immagini di Don Bosco e tutta la
popolazione durante la :VIessa e
le funzioni ebbe il suo ricordino.
La giornata terminò col bacio
<lclla reliquia. I canton esegui-
rono con entusiasmo il ,, Don Bo-
sco ritorna•>. Fu una cosa commo-
vente. Da notare che il parroco
nuoYo, entrato da sei mesi, era un
po' timoroso per la popolazione
assai affezionata al precedente. La
nostra brava Cooperatrice gli fu
al fianco e organizzò la festa di
Don Bosco anche perchè il par-
roco si affiatasse sempre più coi
suoi parrocchiani.
Così essa, che precedentemente
aveva revisionato tutti gli indirizzi
del Bollettino di Sestri, quel
giorno offrì a Don Bosco un al-
tare e un nuovo gruppo di Coo-
peratori, scelti specialmente fra i
rnaestri.
Mirabile esempio di coopera-
trice, tutta zelo per le anime e
per la sua parrocchia.
©itig~nli
I
La diffusione del « Bollettino Salesiano» è soprattutto af-
fidata al vostro zelo. Don Bosco considerò sempre il « Bol-
lettino» come il miglior mezzo di propaganda. Precur-
sore anche in questo, quando la stampa cattolica era ap-
pena ai suoi inizi, aveva intuito che un buon periodico
sarebbe stato il miglior banditore dell'idea salesiana.
È noto che il Servo di Dio Bartolo Longo, il creatore del-
l'Opera di Pompei, recatosi a visitare Don Bosco, con quel
suo fare caratteristico gli domandò:
-- Don Bosco, presto, dimmi il tuo segreto: come hai fatto
a conquistare il mondo?
- Caro avvocato ~ gli rispose ~ eccolo il mio segreto:
mando il « Bollettino Salesiano » a chi lo vuole e a chi
non lo vuole.
La volontà di Don Bosco è chiara: una propaganda del
nostro « Bollettino » assennata e in piena armonia con le
norme date dal Rev.mo Consigliere Generale per i Coo-
peratori nella sua Circolare del 15 febbraio u. s., ma anche
ispirata ad uno zelo ardente e generoso. Farlo conoscere
è farci conoscere, ed essere conosciuti è essere amati ed
aiutati. Di qui il moltiplicarsi dei Cooperatori, il cui nu-
mero è ancora ben lontano da quello vaticinato dal Padre.
All'opera, dunque!
I 19

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l'atteso ritorno di un grande libro
TITO CASINI
per m·dinazioni
1·ivolgersi all<t
Torino, corso Regina
Margherita, 176
ç, ç, p. 2/171
Ricordi e accordi del tempo pasquale
Pagine 244, con illustrazioni fotografiche a colori
Lire 1800
Con lo sguardo perduto nelle bellezze caste della natura, e il cuore inondato di fede, il
Casini passa dalla visione d'un lembo solatio di campagna a un altare illuminato di ceri,
dagli echi di floride stornellatrici alla voce del campanile invitante a preghiera, dalle
ondate d'un odore acre di fieno a quelle d'un turibolo agitato davanti all'ostensorio, dai
colori varianti delle stagioni a quelli dei liturgici paramenti, dalle realtà percepite dai
sensi al rispettivo simbolismo interpretato dalla fede. E questi passaggi egli li sa cogliere
senza sforzature, quasi con studio, ma con un'immediatezza e spontaneità incantevole.
Le pagine sono variate dal continuo succedersi di quadretti e di figure, che riescono tanto
più cari, perchè tolti dalla vita reale, dalla vita vissuta. Non mancano, qua e là, anche
dei graziosi spunti di leggende e di racconti uditi dai nostri nonni durante le serate
d'inverno, tra il mugghiare del vento che imfuriava di fuori e il gaio crepitare del fuoco.
BOLLETTINO SALESIANO
Torino (712) - Via Maria Ausiliatrice, 32 - Telefono 22-117
importante
Per correzioni d'indirizzo si
prega d'inviare sem.pre, ina
siem.e al nuovo, completo e
ben scrittO, anche il vecchio
indirizzo.
Si ringraziano i signori
Agenti postali che respina
gono, con le notificazioni di
uso, i Bollettini non recapitati
Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori che le Opere Salesiane hanno
il Conto Corrente Postale 2-1355 tTorino) sotto la denominazione:
Ognuno può valersene, con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie
offerte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo
DIBEZIOHE GENERALE
OPERE DI DON BOSCO
TORINO (712)
AVTORIZZAZIONE llEL TRIBUNALE Ili TORINO IN DA'rA 16-2-1949 · N, 40~. CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA
J;IRHTTORF RESPONSABILE: SAC. DO'I"r. !'TETRO ZEI\\BINO VIA IIARIA AOSILIATRICE. ~2
TO!UNO (712)
OFFICINE GRA FICHli S li I