Bollettino_Salesiano_198506


Bollettino_Salesiano_198506



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ANNO 109 N. 6 2• QUINDICINA 15 MARZO 1985
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)
BS- per iCooperatori
Un invito e un impegno per tutti i Cooperatori:
conoscere, approfondire, in comunione con la Chiesa,
il tema del Sinodo dei Vescovi del 1986.
l. «Vocazione e missione dei laici, nella Chiesa e nel mondo a vent'anni dal Concilio Vaticano II»:
questo è il tema che, confrontato con i problemi pastorali più universali, più urgenti e più attuali, la mag-
gioranza degli Organismi ecclesiali consultati ha richiesto come argomento di discussione e di riflessione
per il prossimo Sinodo dei Vescovi dell'autunno 1986.
Questa stessa richiesta, in un modo insieme concreto e preciso, dimostra come l'esigenza che il po-
sto e i compiti dei laici nella Chiesa e nel mondo di ·oggi siano maggiormente compresi e valorizzati risul-
ti essere un'esigenza ampiamente diffusa e vivamente sentita.
Il Papa Giovanni Paolo II ha accolto tale richiesta e nell'incontro con i membri del Consiglio della
Segreteria Generale del Sinodo, il 19 maggio 1984, così l'ha commentata: «Non è difficile cogliere i mo-
tivi di tale convergenza di pareri. In realtà, la missione dei laici, come parte integrante della missione di
salvezza dell'intero popolo di Dio, è di fondamentale importanza per la vita della Chiesa e per il servizio
che la Chiesa stessa è chiamata ad offrire al mondo degli uomini e delle realtà temporali».
2. I «Lineamenta» che ora, secondo una prassi già da tempo in atto, vengono offerti alle diverse
chiese locali in preparazione della assise sinodale, non sono affatto - né vogliono esserlo - una tratta-
zione organica e completa del tema dei laici nella vita e nella missione della Chiesa. Neppure sono uno
schema o un progetto di un possibile futuro documento sinodale.
Intendono solo offrire un punto di partenza, tracciato con un qualche ordine logico, per un'analisi,
discussione e riflessione sui laici, sugli aspetti teorici e pratici della questione, sui valori e sulle esigenze,
sulle difficoltà e sulle risorse, che il problema dei laici suscita nell'esperienza vissuta, nell'azione pasto-
rale e nella riflessione teologica presenti nelle diverse chiese locali.
3. La natura stessa del tema scelto, soprattutto per gli aspetti d'esperienza di vita, rende utilissima
un'ampia consultazione dei laici stessi già durante la fase preparatoria dell'Assemblea sinodale nelle
chiese locali: non solo perché questi sono i primi e diretti interessati al tema, ma ancor più per il cari-
sma che i laici ricevono dallo Spirito Santo in ordine ad esercitare il loro apostolato.
Se intempestiva, il più possibile capillare ed intelligentemente favorita, la consultazione dei laici co-
stituirà un aiuto prezioso perché la Chiesa, e in particolare i Pastori che la animano e la guidano, possa
meglio conoscere la reale situazione circa la coscienza che i laici oggi a venti anni di distanza dal Conci-
lio Vaticano II, hanno del loro inserimento e della loro partecipazione alla vita e alla missione della Chie-
sa nel mondo e nella storia.
(«Osservatore Romano,, del 20 febbraio 1985)
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le
Un augurio di Pace
e Gioia
nel Cristo Risorto
A nivano in questi giorni all'Ufficio nazionale le
relazioni della prima Conferenza annuale, a
commento della Strenna del Rettor Maggiore. Sono
significative per quanto dicono: ovunque partecipa-
zione viva, sentita, interessata. È il segno di una
« simpatia salesiana» superiore alle nostre attese. È
quanto ho potuto constatare anche personalmente
nelle tante conferenze tenute in vari Centri d'Italia.
Si avverte con soddisfazione come ci sia attorno
alle nostre opere tanta gente che vive e sente Don
Bosco nella propria vita. Lo si nota nel loro parlare,
nello stile di accoglienza, nella condivisione della no-
stra problematica educativa. Già nella consegna del-
la Strenna alla Famiglia Salesiana del Lazio all'Ate-
neo Salesiano, il Rettor Maggiore espresse ammira-
zione per una presenza («mai vista tanta gente alla
consegna della Strenna!») così numerosa e interes-
sata.
Tutto questo ci fa pensare a un patrimonio di
amore a Don Bosco e di fedeltà e attaccamento alla
sua missione ancora forte, sentito, profondo, costrui-
to dalla sapienza, dalla bontà e dalla salesianità di
tanti confratelli e consorelle.
Questo fa onore a chi ha lavorato e impegna chi
deve custodire, far crescere e prolungare questa vi-
sibile ricchezza
Sembra, alla luce di questa realtà, opportuno il
confronto con altri momenti che l'Associazione Coo-
peratori vive. Mentre in alcune circostanze l'aggre-
gazione di amici è possibile, in altri momenti tutto
sembra perdersi in incontri modesti e insignificanti,
che spesso scoraggiano e distruggono anche il pic-
colo seme, che potrebbe dar frutti se coltivato e cu-
rato con maggiore costanza Perché questa diversità?
Perché tanti amici generosi ed entusiasti e così pochi
gli Associati? Perché tanti simpatizzanti e così po-
chi... Cooperatori? Rimando ad altra sede l'approfon-
dimento.
Richiamo soltanto l'attenzione su due problemi.
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1. Il Consiglio locale - La scelta degli animatori
e la loro formazione è il primo impegno per la vitalità
di un Centro. Troppo spesso si verifica o l'inesistenza
di una struttura prevista dal nostro Regolamento o
incarichi condotti in forma onorifica.
L'art. 26 del Nuovo regolamento indica chiara-
mente i principali compiti del Consiglio a ogni livello:
sono doveri che esigono impegno e chiarezza nell'at-
tribuzione di tali compiti ai singoli Consiglieri. L'a-
vere un Consiglio di persone generose, disponibili e
fedeli agli incontri frequenti è certamente garanzia di
un'efficace animazione del Centro.
L'art. 23 del N.R. sottolinea il tipo di organizzazio-
ne dell'Associazione: « molto flessibile e adattabile
alle situazioni locali... ». Questa indicazione non può
essere indubbiamente confusa con superficialità,
pressappochismo. « Queste strutture servono come
punto di riferimento comune e garanzia di unità di
orientamento».
2. L'Ammissione dei Nuovi tra i Cooperatori -
Sono ammirevoli e degni di apprezzamento i Centri
che danno massima importanza alla preparazione e
all'ammissione di Nuovi Cooperatori nell'Associazio-
ne. La serietà della Proposta e della prima formazio-
ne è un dovere prioritario dei Responsabili.
«Ci si prepara a entrare tra i Cooperatori con lo
studio e con un opportuno periodo di partecipazione
alla loro vita e attività per verificare la propria chia-
mata alla missione salesiana e per conoscere lo spi-
rito di Don Bosco».
Testo fondamentale da conoscere è il Regolamen-
to: studio ed esercizio pratico!
Sono brevi considerazioni.
Il ricordarci impegni e doveri ci aiuta a vivere
e a crescere di più in fedeltà allo spirito dell'Associa-
zione.
È un augurio anche dj Pace e Gioia nel Cristo Ri-
sorto per la Pasqua dei Cooperatori.
Don Alfonso Alfano

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VERSO
IL XXII
CONSIGLIO
GENERALE
Apparentemente il prossimo XXII Consiglio nazionale può
sembrare un consiglio di normale amministrazione, mentre invece
non lo sarà affatto considerando il momento particolare nel quale
esso si situa; basti pensare che si celebra durante l'Anno interna-
zionale dei giovani, durante l'anno del Sinodo dei Vescovi che trat-
terà il tema « Vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mon-
do a vent'anni dal Concilio Vaticano II» e alla vigilia del II Con-
gresso mondiale della nostra Associazione, mentre i nostri occhi
sono già puntati sul 1988 anno celebrativo del centenario della
morte del nostro Santo fon'clatore Don Bosco.
Se vogliamo dare uno sguardo all'agenda dei lavori, come
sempre fitta e interessante, vediamo che il prossimo Consiglio
poggerà su quattro solidi pilastri.
Il primo di questi è il programma associativo 85-86 che, su
proposta della Giunta esecutiva nazionale, ci prospetta in alterna-
tiva al tema annuale della Conferenza episcopale italiana, un tema
sulla « missionarietà» del Cooperatore.
Per la seconda conferenza annuale si consigliano due temi
molto poderosi e di sostanza: il primo «volontariato e missionarie-
del Cooperatore», l'altro «il Cooperatore difronte al binomio po-
litica e fede».
Circa le particolarità viene proposto un campus formativo per
consiglieri a tutti i livelli per la presentazione del testo del Nuovo
regolamento e una giornata di preghiera per un'opportuna prepa-
razione spirituale per accogliere il nuovo testo del Regolamento.
Il secondo pilastro è un'analisi di un dossier preparato da
esperti (un notaio, un avvocato, un commercialista e un giurista)
in relazione all'acquisizione della personalità giuridica da parte
della nostra Associazione in Italia, con i relativi rischi e vantaggi.
Il terzo pilastro la relazione di don Pippo Costa direttore
del «Bollettino Salesiano», proprio sulla funzione di questo or-
gano di informazione nelJ'ambito dell'Associazione e della Fami-
glia Salesiana.
Quarto ed ultimo pilastro la panoramica sul Congresso mon-
diale, cosa si è fatto e cosa resta ancora da fare.
Come potete constatare non è affatto un Consiglio nazionale
di routine anzi tutt'altro; non sarà e non vogliamo che sia un Con-
siglio nazionale cuscinetto tra tanti appuntamenti importanti. Per-
ciò coraggio e al lavoro per preparare altre proposte e suggerimen-
ti: sono tutti ben accetti.
Un saluto e un abbraccio in Cristo e in Don Bosco.
Paolo Santoni
I COOPERATORI AUGURANO ai Salesiani,
alle Figlie di Maria Ausiliatrice, agli ex-allievi,
alle ex-allieve e a tutti gli amici
della F.S. UNA SANTA PASQUA, ricca di benedizioni
e di luce di Gesù Redentore.
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VITA DELL'ASSOCIAZIONE
Campania-Basilicata
Assemblea generale CC.
li 3 marzo si è svolta a Castellam•
mare di Stabia l'Assemblea generale
CC.SS. della Campania e della Basi-
licata per la revisione e la program-
mazione delle attività svolte e degli
impegni per la seconda parte del•
l'anno.
.
Dopo la preghiera, la riflessione
spirituale del Delegato Ispettoriale
don Pasquale Massaro e l'introduzio-
ne del Segretario lspettoriale, Lello
Nicastro, è iniziato il lavoro dei Set·
tori, guidato dai vari Responsabili. Ne
è risultata un'efficace sintesi di auto•
critica e di volontà di migliorare gli
aspetti organizzativi e di qualificare di
più alcuni settori, particolarmente in
difficoltà.
La giornata, dopo un momento di
fraternità e di festa, si è conclusa con
alcuni orientamenti operativi.
Monteortone - Padova
Carpaneto - Centro CC In festa per le nuove «pro.messe».
gogici », « Matrimonio e famiglia
aspetto giuridico», sono trattati ri·
spettivamente dai proff. Giovanni
Ponchio, Pietro Schiano, Mario Gui.
Calabria
Dal 1O al 16 gennaio il Delegato
lspettoriale ha visitato alcuni Centri
«Famiglia oggi» è il tema di al-
cuni incontri, promossi dai Coopera• Asti
tori di Monteortone, e nimati dal De-
legato locale, don Antonio Broggiato Il Centro Cooperatori « Parrocchia
e dal Segretario Coordinatore, sig. Don Bosco» ha promosso in colla•
Antonio Spadati.
borazione con altre forze associative
È un'occasione propizia per aiu- locali, oltre alla prima conferenza an·
tare a recuperare i valori della fami- nuale, una capillare azione di solida-
glia e restituire ai genitori capacità_ rietà a beneficio dell'opera di Makal·
formativa.
lé-Etiopia, per la grave situazione di
I temi «Famiglia in società in tra- questo provato popolo africano.
sformazione», «Rapporto tra gene- L'iniziativa ha dato risultati supe·
razioni - aspetti psicologici e peda- riori a ogni aspettativa.
della Calabria. Si è incontrato con i
Cooperatori di Soverato, Petrizzi, Sa•
triano, Bova, Melito, Reggio, Villa S.
Giovanni, presentando il tema della
prima Conferenza annuale e offrendo
indicazioni concrete sulla vitalità dei
Centri. Ovunque simpatia, entusia•
smo e sincero attaccamento a Don
Bosco.
Il 15 gennaio è stato anche tenuto
il primo Consiglio lspettoriale a Villa
ed è stata convocata, per una verifica
dello stato dell'Associazione, l'As-
4/36

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semblea generale CC. della Calabria
per il 24 marzo a Reggio.
Puglia__ _ _ _ _ _ _ __
li 1O febbraio si è tenuta a Bari,
presso l'Istituto «Redentore» l'As·
semblea dei Consigli locali delJa Pu•
glia. li Delegato regionale, don Fer-
dinando Lamparelli, dopo la recita di
Lodi, ha salutato i presenti e ha offer·
to ai presenti una breve riflessione
spirituale.
Il Segretario coordinatore ha quin-
di illustrato lo svolgimento della gior-
nata, avviando con un'opportuna in·
troduzione, una panoramica sulla si-
tuazione dei vari Centri e sulle attività
dei Settori. Dalle varie relazioni sono
emerse utili indicazioni per procedere
nell'animazione dei Centri nella Re-
gione.
Non sono mancate le note positi-
ve, come il richiamo all'ultimo incon-
tro del «Natale del Cooperatore», or-
mai trasformato in un momento forte
di spiritualità e di vita salesiana.
Carpaneto Piacentino
Il Centro Cooperatori di Carpaneto
ha festeggiato con una solenne ce-
Una scena della commedia «Padron son'lo» rappresentata dagli amici dJ Colle Val d'Elsa.
rimonia e un simpatico momento di
festa le « nuove promesse».
Era da anni che si cercava con pa-
zienza questo momento, per integra-
re con una qualificata presenza gio•
vanile il lavoro pastorale parrocchiale
già svolto dai Cooperatori adulti.
Dopo un anno di seria preparazio-
ne, le sei Cooperatrici si uniscono
agli altri generosi amici, offrendo la
propria ricchezza spirituale e il prezio-
so contributo nell'animazione della
Catechesi e del tempo libero tra i ra-
gazzi e i giovani della Parrocchia.
Congratulazioni e auguri per altre
promesse.
Colle Val d'Elsa
Le sei nuove Cooperatrici dJ Carpaneto: mancano I noml, ma si riconosce la simpatia e
l'Impegno apostolico.
Come altrove, anche qui rinasce la
passione e l'interesse per il teatro, at-
tirando la partecipazione della gente
e favorendo la crescita dell'amicizia e
la formazione del gruppo.
I giovani di Colle, Cooperatori e
amici, hanno dato vita «insieme» a
una brillante commedia « Padron so-
n'io », applauditissima e apprezzata
dal numeroso pubblico.
Visti questi amici in occasione del-
la festa di Don Bosco, alla Conferen-
za, alla Celebrazione Eucaristica, ·alla
commovente consegna delle nuove
Costituzioni ai confratelli salesiani e
alla simpatica e gioiosa cena con,
sumata insieme... si vede tutto lo spi-
rito salesiano vissuto nella propria
vita.
È un auspicio di un Centro Coo-
perato□ sempre più fiorente: è il mi-
glior omaggio alla memoria di don
Giovanni Raineri.
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Fontanazzo
8-161211985
Settimana
con la neve
Fontanazzo - L'esperienza della montagna è anche un'esperienza dl contemplazione di
Dio Creatore.
Non si può certo parlar male del-
l'esperienza che hanno vissuto a
Fontanazzo circa 60 tra Cooperatori
Salesiani, ex-allievi, simpatizzanti e
loro familiari, a cominciare dal tem-
po che è stato splendido sempre,
rendendo ancora più piacevole que-
sto soggiorno.
L·«avventura» cominciava sabato
8 febbraio con l'arrivo dei partecipan-
ti diluito per tutta la giornata, il che
obbligava la cucina dell'albergo a
funzionare quasi in permanenza per
«sfamare» gli ospiti, dopo il lungo
viaggio.
Ci accoglieva una consistente ne-
vicata che, però, sarebbe stata l'u-
nica della settimana (per nostra for-
tuna!).
Una domenica di attesa quella del
9 febbraio, con tutti i partecipanti im-
pegnati a programmare la propria
settimana: chi noleggiava sci, chi or-
ganizzava escursioni, chi cominciava
a fare ecologiche passeggiate e chi
faceva già i conti come il nostro eco-
nomo-animatore Antonio; la Messa
vespertina ci vedeva tutti riuniti nella
Cappella del soggiorno Don Bosco
per un primo momento di esperienza
comunitaria.
Col lunedì tutte le attività program-
mate cominciano ad avere attuazio-
ne. Molti iniziano le lezioni di sci al-
pino, altri si danno allo sci di fondo,
altri ancora si dedicano ad escursioni
6/38
CRONACA DI... UN'ESPERIENZA
più o meno lunghe e faticose, alcuni
anche al pattinaggio sul ghiaccio
(leggi Lello!): in tutti, a sera, è pre-
sente una «sana• stanchezza che fa
dire a qualcuno, durante la celebra•
zione del vespro e lo scambio di
esperienze, « in queste situazioni ba-
sta poco per essere felici, gustando
appieno la bellezza della natura».
Dei 60 partecipanti il gruppo più
Fontanazzo - Un momento di raccogllmenlo e preghiera.

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numeroso viene da Perugia, buona
anche la rappresentanza del Lazio,
pochi partecipanti da altre regioni
come Veneto e Campania.
Martedì ha inizio il torneo di ping•
pong che proseguirà anche ìl giorno
seguente: alla fine la palma della vit·
toria andrà a Nadio di Perugia.
Mercoledì, invece, gita-escursione
a Cortina d'Ampezzo: pochi i parte•
cipanti perché molti erano impegnati
sulle piste di sci.
La sera di mercoledì si svolge un
torneo di briscola con 38 partecipan•
ti. Alla fine, dopo combattute partite,
risulteranno vincitori Marina e don
Giuseppe, un salesiano di Perugia
che, insieme a don Alfano, ha ani-
mato la parte spirituale del nostro
Poi, dopo una faticosa giornata
aJle ore 21,00 inizia il gran ballo in
maschera con annesso spettacolo di
canti, giochi e scenette organizzato in
massima parte dal gruppo di Perugia
con la collaborazione di Susy e Lello:
impareggiabile presentatore della se-
rata Gaetano con Claudio e Danilo
che curavano la parte musicale.
Alla fine tutti contenti, con la pre•
miazione dei vincitori dei tornei citati
e delle maschere più belle.
A mezzanotte spaghettata gene-
rale con un buon bicchiere di vino,
poi finalmente a dormire.
Il ritardo si avverte anche il ve-
nerdì, ultimo giorno di permanenza;
molti cominciano a conoscersi me-
glio e ad affiatarsi ma, come in tutte
TESTIMONIANZE
Palma e Peppe Italiano
di Roma-Ciampino
«Noi siamo dei Mveterani" delle
settimane bianche organizzate al sog-
giorno salesiano di Fontanazzo: ce
tocca "er premio-fedeltà". Venuti la
prima volta ci siamo trovati bene e
per questo abbiamo coinvolto altre
famiglie di amici che quest'anno ci
nanna seguiti.
Ci siamo sempre trovati bene per
il particolare tipo di accoglienza di
stampo prettamente salesiano che
caratterizza l'iniziativa».
Dal Prà Oreste - Cooperatore
S. Donà di Piave (VE)
Fontanazzo - Una scena dl «Amorevolissima»: una serata 1n allegria salesiana!
soggiorno.
Il culmine della partecipazione co-
munitaria si è raggiunto giovedì 14
febbraio (S. Valentino, nonché gio-
vedì grasso); prima, alle ore 18,00,
celebrazione eucaristica dedicata in
particolare alle coppie presenti con
una liturgia molto partecipata, al cen-
tro della quale è stata messa la risco-
perta del ruolo della famiglia.
Quella familiare è stata un'espe-
rienza nell'esperienza per la presenza
di molte coppie con rispettivi figli che
hanno realizzato tra loro un gruppo
nel gruppo. Potrebbe essere un
aspetto da curare per successive ini-
ziative.
le iniziative del genere, la conclusio-
ne arriva a porre fine ad un rapporto
di amicizia che cominciava a cre-
scere.
A conclusione un giudizio since•
ramente positivo anche se con qual-
che cosa da rivedere.
avverte la necessità che ci sia
un buon gruppo di Cooperatori che
riesca a trascinare tutti gli altri. C'è
tempo per rivedere anche questo
aspetto: l'appuntamento è fra un
anno, stesso posto, stessa neve.
Il grazie anche al Signor Guidi e
alla sua équipe per la deliziosa ac-
coglienza.
LeUo Nicastro
«Da tanto tempo ormai frequentia-
mo il soggiorno di Fontanazzo, ma
nonostante questo attendiamo sem-
pre con entusiasmo l'invito a trascor-
rere alcuni giorni di serenità e di
pace quassù, sia d'inverno come d'e-
state. Infatti il clima che si viene a
creare tra gLi ospiti è ben diverso da
quello degli altri alberghi. In questo
soggiorno le persone provengono da
più parti d'Italia, e perciò sono diver-
se per estrazione sociale e modo di
vivere, ma tutte accomunate da uno
stesso spirito cristiano e salesiano
che è alla base di questa iniziativa.
Esperienze positive da sottolineare
sono le celebrazioni Eucaristiche e le
varie attività ricreative di gruppo».
Susy Nicastro - Napoli
Cooperatrice
... « In primo luogo, la grandezza
del creato, della natura incontamina-
ta, opera delle mani di Dio, cui l'uo-
mo così spesso dimentica di appar-
tenere.
E poi la grandezza delle cose sem-
plici: ci si rende conto che tante cose
che fino a ieri si ritenevano indispen-
sabili, non hanno tanto valore.
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È bello provare una gioia profon-
da alla vista di una distesa di neve
bianca che il sole fa scintillare...
Infine, la grandezza del ritrovarsi e
riconoscersi fratelli, amici, con lo spi-
rito salesiano in comune».
AUTOFINANZIAMENTO
Contributi pervenuti a/l'Ufficio nazionale dal 1° dicembre 1984 al
28 febbraio 1985 pari al 25% dell'intera somma raccolta dai Centri,
relativi all'Anno sociale 1984-85 (n. 53 Centri):
Marina Paglino • Roma
Simpatizzante
«Luogo incantevole, vancanza pia-
cevole, ospitalità ottima.
Si avverte il senso della familiarità,
almeno a livello di sforzo personale e
comunitario.
Si avverte la necessità di una mag-
giore cura dell'aspetto liturgico-spiri-
tuale, nel rispetto del senso della va-
canza da vivere.
Sarebbe bene «sfruttare» meglio
questa possibilità per un'opera di
apostolato verso quei partecipanti
meno sensibili, non solo con le pa-
role ma con la vita vissuta».
Lupattelli Guerrino
Ex-Allievo Salesiano
di Perugia
Agliè (15.000); Aosta-FMA (25.000); Astl-Parr. O. Bosco (20.000);
Bologna-S. Cuore (50.000); Biancavilla (40.000); Bolzano-SOS
(100.000); Bra (30.000); Bressana (10.000); Cassolnovo (25.000); Ca-
tania-Barriera (25.000); Cisternino (25.000); Codigoro-SOS (25.000);
Confienza (12.500); Ercolano (20.000); Genova-Sampierdarena
(10.000); Gravellona (15.000); lspettoria Toscana-FMA (90.000); lspet-
toria Triveneta-Est (115.000); La Spezia-S. Paolo (200.000); Leffe
(30.000); Mede (25.000); Napoli-Vomero (50.000); Ottobiano (5.000);
Palermo- M. Mazzarello (25.000); Palermo-S. Lucia (20.000); Pavia-
FMA (100.000); Palestro (10.000); Parma-SOS (30.000); Petrizzi
(20.000); Pinerolo (50.000); Pella (7.500); Pernate (10.000); Roma-Via
Marghera (100.000); Roma-San Saba (25.000); Roma-Pio Xl (50.000);
Rimini (50.000); Retorbido (12.500); Savona (36.000); Seregno
(30.000); S. Giuseppe Jato (40.000); Satriano (50.000); Torino-Via Cu-
miana (50.000); Torino-Crocetta (500.000); Torino-Richelmy
(100.000); Torino S. Paolo (50.000); Trecastagni (25.000); Tromello
(7.500); Villadossola (15.000); Verona-Don Bosco (80.000); Bolzano-
Lab. M. Margherita (100.000); Milano-Via Copernico (50.000); Rove-
reto (100.000);' Bologna-S. G. Bosco (50.000); Forlì (25.000); Terni
(100.000); Gubbio (30.000); Soverato (80.000); Ferrara-Parr. S. Be-
nedetto (30.000).
« Amo molto la montagna (cam-
mino) e sono anni che vengo in Val
di Fassa qui a Fontanazzo.
Che dire di questo soggiorno in-
vernale'? Per me è stata una cosa
senz'altro positiva: una comitiva mol-
to simpatica e socievole. Non ho
davvero nessuna critica o suggeri-
mento. Tutto è andato magnifica-
mente».
Gaetano .Mollo
Ex-Allievo • Perugia
«Quando si dice che l'unione fa la
forzai Spesso l'unione di più gruppi
di Cooperatori ed Ex-Allievi può fare
la forza di sapersi divertire con stile e
cordialità tipicamente salesiane.
La cosa è avvenuta in quel di
Fontanazzo (Trentino), grazie all'ini-
ziativa di gruppi di Cooperatori Sale-
siani, Ex-Allievi e amici di varie parti
d'Italia.
Spesso il nostro modo di vivere è
tale da precluderci concrete possibi-
lità di sperimentare autentiche situa-
zioni di cooperazione e di coinvol-
gimento partecipativo. Sono spesso
8/40
situazioni effimere quelle che ci fan-
no incontrare con altre persone per i
più svariati motivi.
L'Idea di vivere una «settimana
bianca» da costruire insieme in tutti i
suoi momenti (sia ricreativi che spiri-
tuali) ha permesso di realizzare un'at-
mosfera di semplicità e comunicati-
vità un cllma di fresca e sorgiva par•
tecipazione a tutti i vari momenti co-
munitari.
Forse tutto ciò è stato ispirato an-
che dall'intensa e prorompente bel-
lezza del paesaggio dolomitico, ma
quando si riesce a fare paesaggio in-
sieme componendo attraverso l"' a-
morevolezza" diversità di età e di co-
stumi, si riesce anche ad inventare
un'armonia fatta di musicalità e di
spontanea cordialità.
Ecco perché è stato facile creare
insieme, anche senza l'aiuto di mezzi
precostituiti di divertimento, coinvol-
genti e gioiose serate quali quella di
"S. Valentino 1985", in cui lo spirito
dell'amorevolezza di Don Bosco è
riuscito ad amalgamarsi con la ne-
cessità di vivere l'amore in tutte le
sue dimensioni.
Per questo settimane bianche
come quella vissuta a Fontanazzo
possono diventare fonti non solo di
una rigenerazione psico-fisica, ma si-
tuazione ispiratrice per la riscoperta di
quei valori umani che possono sca-
turire solo da incontri di "cuore" »
ATTENZIONE!
In occasione di nuove promesse non si tralasci di co-
municare all'Officio nazionale nomi e indirizzi completi
dei nuovi Cooperatori! Altrimenti costoro non riceveran-
no il « Bollettino Salesiano Cooperatori». Grazie.

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PRESENZA
GIOVANI
A cura del Centro Sale.siano
«Don Bosco• Maddaloni
1985:
ANNO INTERNAZIONALE
DELLA GIOVENTÙ
«Volevo latte, e ho ricevuto il bi-
beron.
Volevo dei genitori, e ho rice-
vuto un gioca1tolo.
Volevo parlare, e ho ricevuto un
libro.
Volevo imparare, e ho ricevuto
pagelle.
Volevo pensare, e ho ricevuto
sapore.
Volevo una visione generale, e
ho ricevuto un'ideuzza.
Volevo esser libero, e ho rice-
vuto disciplina.
Volevo amare, e ho ricevuto la
morale.
Volevo la professione, e ho ri-
cevuto un posto.
Volevo la felicità, e ho ricevuto
denaro.
Volevo libertà, e ho ricevuto
un'automobile.
Volevo un senso, e ho ricevuto
una carriera.
Volevo speranza, e ho ricevuto
paura.
Volevo cambiare, e ho ricevuto
compassione.
Volevo vivere... ».
Forse molti giovani si riconosce-
rebbero in questa poesia, che è in
realtà la confessione di un candi-
da1o all'esame di maturità, ripor-
ta1a nel libro di Hans Kiing Vita
Eterna» (Mondadori, Milano 1983,
pag, 250).
Ebbene, non ha alcun senso par-
lare dei giovani se prima non si è
ascolta1o ciò che hanno da comu-
nicare.
t noto che il 1985 è sta1o procla-
mato all'ONU «anno internazionale
della gioventù» con lo slogan
«partecipazione, sviluppo, pace».
Riteniamo che sia un appunta-
mento importante non solo per la
società ma anche per la Chiesa.
L'anno internazionale dei gio-
vani offre, infatti, un'ottima occa-
sione non per fare •colossali chiac-
chierate» a spese dei giovani, ma
per sollecitare le comunità eccle-
siali e la società ad un'esame di
coscienza educativa.
«Oggi i giovani non fanno più
notizia come negli anni precedenti.
Tutto sembra tranquillo, troppo
tranquillo per non preoccupare gli
educatori.
Anche all'interno della Chiesa
italiana i giovani sembrano non
fare più notizia.
I gruppi giovanili, i nostri ora1ori,
le scuole cattoliche, vivono un pe-
riodo di calma apparente ed in
fondo, di stanchezza.
L'attenzione della Chiesa per il
mondo giovanile è ancora troppo
scarsa e frammentaria.
,
Non si ha a volte il coraggio di
chiamare le cose col proprio nome
e di riconoscere ad esempio la non
rilevante presenza ecclesiale in
molte fasce giovanili. E riconoscere
che certe proposte intimistiche o
settarie di questi ultimi tempi apro-
no più interrogativi nel futuro della
fede tra i giovani, di quanti non ne
chiudano.
L'anno dei giovani può aiutare
tutti a guardare in avanti e a ri-
prendere coraggio, partendo tut-
tavia non da richiami emotivi, ma
da un minimo di profezia nell'af-
frontare i problemi.
I nostri giovani non sono «una
massa anonima, come le statistiche
sembrano dire, né un gruppo so-
ciale di irrequieti, di insoddisfatti o
di semplici consumatori.
Sono cittadini come gli altri, che
però per condizione di vita meglio
degli altri intuiscono il nuovo, che
oggi si configura in termini dram-
matici di ricerca della pace e della
sopravvivenza. Risulta perciò in-
dispensabile per l'attuale società
in crisi, ascoltarli e costruire con
loro il progetto di una nuova socie-
tà politica.
Siamo forse in presenza dell'af-
fermarsi di nuove categorie politi-
che: non si accetta più la sterile
contrapposizione ideologica e si è
inclini ad un pragmatismo de-ideo-
logizzato non privo di equivoci e di
pericolosità.
t positiva tuttavia la ricerca in
atto, soprattutto in minoranze gio-
vanili, di una nuova razionalità,
che supera quella logica-formale.
causa della disumana «geometriz-
zazione della vita» e che fa spazio
alla complessità vitale fatta di «in•
treccio tra conoscenza e illusioni,
tra logos e pathos, tra teoria e im-
maginazione•·
9/41

1.10 Page 10

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VOLONTARIATO TESTIMONIANZE
I RAGAZZI
DI «PIETRE CADUTE»
Dal 1970 ogni anno, il
mese di agosto e durante al-
cuni periodi dell'anno, si tie-
ne a Palma di Montechiaro,
paese a circa 30 Km da
Agrigento, un Campo di la-
voro che vede la partecipa-
zione di sacerdoti e coope-
ratori salesiani e che vive al-
l'insegna dello Spirito di Don
Bosco.
Il luogo dove si opera è il
quartiere di « Pietre Cadute»
- rione tra i più poveri del
paese - luogo di emargi-
nazione e di disadattamento,
da dove provengono la
maggior parte degli emigra-
ti del paese (l'emigrazione è
forse l'unica fonte produttiva
del luogo).
Iniziato come vero e pro-
prio «campo di lavoro» (in-
fatti sono stati costruiti di
sana pianta tre edifici, in
vari anni, tra cui un salone
di circa 180 mq, la « Sala
della comunità»), adesso l'e-
sperienza principale è il
continuo, duraturo rapporto
con i bambini e le loro fa-
miglie, che dopo 14 anni ha
assunto connotazioni molto
complesse e profonde, an-
che al di là del semplice pe-
riodo del mese passato in-
sieme.
Adrano (Catania) - Oratorio... animato da Giovani Cooperatori.
I bambini sono la compo-
nente fondamentale, essen-
ziale del quartiere e di tutto
il paese: espressione dello
sfascio e disgregazione del-
l'ambiente, della povertà e a
volte miseria sociale, cultu-
rale, religiosa, dei modelli
negativi di un «lontano»
mondo consumistico che si
divora in Germania, Belgio,
Australia, ecc.: essi sono le
vittime principali, insieme ai
più indigenti e ai più igno-
ranti.
Sono continuamente in
mezzo alla strada, e le strut-
ture tradizionali (scuola,
parrocchia, ecc.) o non esi-
stono o non sono in grado di
aiutarli. Famiglie numerose,
emigrazione, povertà cultu-
rale, modelli negativi, scar-
sità di aiuto religioso, man-
cata presenza delle autorità
politiche ed amministrative
contribuiscono a non far cre-
scere i bambini ed i più pic-
coli: essi crescono senza
voca, non contano nulla.
Il nostro compito è questo:
dare voce a coloro che non
hanno voce. Ogni nostra at-
tività che apparentemente
assume l'aspetto di una
qualsiasi attività di oratorio
o d'intervento sociale e reli-
gioso, è profondamente ri-
volta a questo compito di
promozione, di unità, di ag-
gregazione, di coscientizza-
zione. Il metodo; solo l'a-
more; il profondo, e senza
schemi, amore che ognuno
10/ 42

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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nutre per questi ultimi, con lo :ON I RAGAZZI
stile di Don Bosco, senza pre- ,SOLE E POLVERE»
concetti o presupposti che li- ADRANO - CATANIA
mitano e «organizzano». L'a-
more e la fiducia in Dio, nel- La nostra esperienza ha
la sua Provvidenza, nella avuto inizio circa 7 anni fa
sua presenza; è Dio che co- quando l'allora diacono En-
struisce la comunità operan- rico Longo Cooperatore Sa-
te, sia dentro ognuno di noi, lesiano ci invitò a essere
sia con ognuno di noi: insie- presenti in un quartiere di
me.
periferia chiamato da noi
I bambini ricambiano «Cappellone». allora tutto
questo nostro amore in ma- intorno era ancora campa-
niera smisurata, enorme, gna, oggi le case non si con-
gratuita, senza chiederci chi tano più. Iniziammo in due e
siamo, che facciamo, dove continuammo per 3 anni con
andiamo, che lavoro svol- pochi risultati, finché il Cen-
giamo, se siamo buoni o cat- tro dei Cooperatori non de-
tivi, in crisi oppure no. Essi cise di svolgere un'attività
vogliono amore e danno più massiccia organizzando
amore. Se dovessi dire quale un Servizio Animazione Cri-
è il succo di tutti questi anni stiana con lo scopo di get-
di lavoro a Palma, di comu- tare le basi più solide per
nità tra noi, di crescita co- un'attività più incisiva. All'e-
mune, direi che nucleo di tut- sperienza estiva del Servizio
to è l'amore dato e ricevuto, A.nimazione Cristiana segui-
scambiato, come dono gra- rono negli anni successivi i
tuito della presenza di Dio. campeggi prima per i ra-
Franco De Giovanni gazzi del Cappellone, poi al-
IL VOLONTARIATO
- Non è la soluzione definitiva
del divario Nord/Sud, della di-
pendenza, dello sfrutta.mento.
Per questo .ine occorre svilup-
pare una forte azione politica
sul piano nazionale e intema-
zionale.
- Non è la soluzione ai cronici
problemi dei paesi del Teno
Mondo, ma solo un piccolo aiuto
a consolidare e a moltiplicare
processi di liberazione che do-
vranno comunque essere gestiti
localmente.
- Non è la copertura nobi/11 di
meno nobili politic.bs govema•
tive nei confronti dei paesi «in
via di sviluppo». D volontariato
parte della «cooperazione allo
sviluppo» ma è anche sul.icien-
temente autonomo per saper
rappresentar11 una cooperazio-
ne tra popoli piuttosto che tra
governi
- No.a /'annuncio del pro-
grssso, della verità, d11JJa giusti-
zia, come v11ngono concepiti e
vissuti. in Italia e cosi trasferiti
nel Terzo Mondo: il volontariato
è anche segno della volontà di
ablxmdo.aar11 concezioni acqui•
site per scoprire ed inventarne
dellB altre con la convinzione
che 111 «risposte» ai problemi
del Terzo Mondo verranno tro-
vate nBl T11no Mondo, dai suoi
abitanti.
- Non una crociata per la
conversiO.DB alla nostra lede,
alla nostra morale, alla nostra...
MA LA TESTIMONIANZA DEL-
LA PROPRIA FEDE IN GF.SÙ
CRISTO VISSUTA NEL RISPET-
TO NEL DIALOGOE NEL CON-
FRONTO CON TU1T1 GLI UO-
MINI.
Adrano - li momento per la catechesi.
largati ai giovani di due
Parrocchie di Biancavilla,
dato che ciascun Coopera-
tore del Centro svolge la
propria attività nella rispet-
tiva Parrocchia.
I ragazzi vengono riuniti il
sabato pomeriggio per l'o-
ratorio e la domenica per la
11/43

2.2 Page 12

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Adrano - quaniere Cappellone - Un campetto di periferia: ambiente ideale per avvicinare
I ragllZZ!.
S. Messa e la preparazione
alla Prima Comunione e alla
Cresima.
Gli assistenti il sabato sia-
mo in 5: 2 Cooperatori, 2 sim-
patizzanti, la quinta è una
giovane del quartiere; la do-
menica siamo in 3.
Attualmente l'oratorio del
Cappellone è frequentato da
oltre una sessantina di ra-
gazzi dai 7 ai 17 anni. Con
l'aumentare dei ragazzi au-
mentano i nostri problemi,
essi sono di diversa natura;
ad esempio di carattere lo-
gistico.
I nostri locali si compon-
gono di una cappellina di
circa 4 m x 7 m (la domenica
è strapiena, durante la S.
Messa alle 8,30, di adulti e
ragazzi), di una stanza atti-
gua di eguali dimensioni e
di un campetto per il gioco.
Certo se ci fossero i soldi e
la volontà si potrebbe realiz-
zare molto di più, conside-
12/44
rande che la cappellina ha
in dotazione un terreno di
circa 6000 mq e quindi con i
locali più grandi, con la pre-
senza continua di un sacer-
dote (attualmente il sacer-
dote, tra l'altro un po' anzia-
no, è presente solo la do-
menica per celebrare la
Messa), le cose potrebbero
essere diverse.
Oltre all'impegno dei gio-
vani, il mercoledì pomerig-
gio un gruppetto di signore e
di ragazze più grandi ci si
riunisce per il Laboratorio
Mamma Margherita. Ora
più che mai però si devono
trovare soluzioni ai problemi
che ci assillano se non vo-
gliamo perdere· quello che
abbiamo realizzato dato che
i Testimoni di Geova più in-
tensamente di prima battono
la nostra zona, ora che han-
no fondato una loro Chiesa
proprio vicino a noi.
Beba Bua
OFFERTE PERVENUTE dal 1° dicembre
1984 al 28 febbraio 1985 a favore della
nostra Missione dl TRELEW
CC. Verona - Don Bosoo
590.000
Broglio Flora - Borgofranco d'Ivrea 500.000
CC. Torino-$. Paolo
100.000
Ufficio lsp.le Catania - Via Cilall 3.500.000
CC. Bologna - Via Jacopo della
Quercia
100.000
CC. Genova-Samplerdarena
20.000
CC. Conegliano-lst. Immacolata 200.000
CC. La Spezia-S. Paolo
100.000
GG.CC. Roma - V.le Togliatti
(El Dia de Trelew)
110.000
Coniugi Motta Antonio e Felicetta -
Roma
17.000
CC. Napoli-Vomero
(Ricavato vendita Mostra Missio-
naria 6-13/12/84 oggetti vari ed
altri lavori eseguiti Lab. M.M.) 500.000
Centro lspettorlale - CC. Napoli 265.000
CC. Roma - Via Marghera
80.000
CC. Bolzano-Ralnerum
(Lab. M. Margherita)
250.000
GG.CC. Nizia Monferrato
50.000
CC Nizza Monferrato
(Lab. Missionario)
25.000
CC. Roma-Pio Xl
50.000
CC. Salerno
200.000
CC. Clsternlno
100.000
CC. Gualdo ladino
150.000
Modugno Anastasia - Bologna
20.000
CC Brindisi (El dia de Trelew) 145.000
CC. Cor!gllano d'Otranto
(El dia de Trelew)
125.000
CC. Martina Franca - S. Teresa
(El dia de Trelew)
400.000
CC. Ruvo (El dia de Trelew)
150.000
CC. Puglia
(Raccolte al Pre-Congresso Re-
gionale)
130.000
GG.CC. Puglia
(Raccolte 1• Giornata di Spiri-
tualità)
116.000
CC. Puglia
(Raccolte In occasione «Natale
del Cooperatore.)
159.000
CC. santeramo in Colle
200.000
CC. Monteortone
150.000
lspettoria Novarese - FMA
150.000
Direzione Didattica Circolo Tor-
re Annunziata (Anna Granato e
Alunni del • Margherita di Sa-
voia»)
250.000
CC. Napoli - V. Alv1no
· 110.000
CC Albarè di Costermano
390.000
Anna A T.L.
30.000
CC. Monteortone
150.000
CC Bolzano - Rainerum
(Lab. Margherita)
250.000
CC. Tortona
50.000
CO. Brindisi
200.000
CC. Manduria
300.000
CC. Taranto - FMA
200.000
GG.CC. Puglia
50.000
Puglia (Consigll CC.)
70.000
Centro lsp.le CC. Napoli
100.000
ODO

2.3 Page 13

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_ _ _ _CORRISPONDENZA_ __
A proposito del Tema dell'anno,
delle Conferenze annuali e del BS.CC
Rev. D . Alfano,
mi sta bene il primo tema, ma mi ci trovo a
disagio come se fosse distaccato dalla realtà ec-
clesiale e salesiana.
La prima ci presenta il Convegno ecclesiale
sulla Città (in genere) e il cristiano.
la seconda traduce il tema generale ecclesia-
le in termini salesiani: comunione, comunità e
volontariato.
I due riferimenti non sono poi estranei al
tema da loro scelto sul LAICATO.
Anche se la Conferenza viene dopo il Con-
vegno ecclesiale, non però fuori del tempo di
applicazione. Mentre per il tema salesiano si è
ancora in pieno tempo di propaganda e cono-
scenza del medesimo.
Come poi astrarre dalla strenna CONTINUA
e non episodica del R.M. sulle Beatitudini da ria-
scoltare con i giovani?
Qui rinnovo anche a lei un'osservazione: è
sulla impostazione del BS-Cooperatori. Esso
giu_nge sempre in ritardo sulle riunioni organiz-
zative e formative. Diviene solo informativo, ma
non propositivo per le adunanze. Per non bat-
tere l'aria proponevo di dare uno sguardo al
Messaggio del S. Cuore (via Astalli - Roma) per la
parte in cu i presenta i suggerimenti per le adu-
nanze (mutatis mutandis). ESSO POI GIUNGE
SEMPRE UN MESE D I ANTICIPO per cui può ve-
ramente servire per la vita della Unione. Pur ri-
manendo noi col nostro spirito, l' organizzazione
ha i suoi tempi e modi.
Prego per lei e lei per me.
Don Guglielmo Bonacelli
Roma - Gerini, 13-2-1985
Anche se non tutto è chiaro, comprendiamo
il disagio e la difficoltà nel trovarsi davanti a un
cammino formativo abituale (permanente!) e
alla trattazione di un pluralismo di temi non
sempre ben collegati in un piano organico.
È un'osservazione che il Consiglio nazionale,
che traccia programma e piano formativo annua-
le, dovrà tenere presenti.
Il 85.CC? deve «servire l'Associazione»: il
sondaggio fatto in sede di Congresso nazionale
ci sta aiutando a trovare la via giusta.
Per gli Amici di «NOI PER LORO»
India - Sonaiguli, 25-1-1985
Carissimo Benefattore,
ho appena ricevuto la sua offerta e desidero
subito scrivere per esprimere tutta la mia rico-
noscenza ed assicurarla delle nostre preghiere
come segno di gratitudine; imploriamo D io per
intercessione della Madonna perché ripaghi con
molte grazie e benedizion i.
Mi auguro che questa La trovi in buona salute
assieme a tutti in famiglia.
I poveretti, i sofferenti, i malati, gli orfanelli, i
lebbrosi ed i rifugiati tutti mandano saluti, auguri
e preghiere, non possono fare altro.
Ringrazio Dio per tutto ciò che si compie at-
traverso la carità dei benefattori, VOI SIETE LA
LUNGA MANO DI D IO.
Il SIGNORE HA BISOGNO DI VOI PER
ESTENDERE IL REGNO DI CRISTO IN QUESTA
T ERRA.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE, la Madonna Vi be-
nedica e protegga.
Pregate per me e questa missione, le suore, i
catechisti e tutti i Cristiani. Vi benedico e Vi ab-
braccio in Cristo Gesù.
Riconoscente in Gesù
Don Mario Porcu
Sonaigul,: 15-1-1985
Sempre Caro don Alfonso,
grazie m ille per il suo dono, giunto appunto
in tempo natalizio e Capodanno a rallegrare tanti
cuori... e sollevare gl i spiri ti ed asci ugare molte
lacrime.
Grazie anche a nome dei poveretti, malati,
sofferenti, essi pregano per Lei ed i Cooperatori
e tutti coloro che contribu iscono nell'opera di
carità.-
Augurano ogni bene per il Nuovo Anno,
buona salute a tutti e pace nelle loro famiglie.
Ogni giorno la ricordo nella Santa Mesa e re-
cita del Santo Rosario.
Tanti auguri Salesiani per la Festa di Don Bo-
sco... Don Bosco dal cielo ci benedica e sorrida
ogni giorno, nella nostra vita salesiana, spesa tut-
ta nel servire Dio, cercando di santificarci men-
tre si lavora per gli altri. Mi saluti tutti ... Preghi
per me e mi benedica.
Affezionatissimo in Don Bosco
Don M ario Porcu
13/ 45

2.4 Page 14

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I laboratori Mamma Margherita
I laboratori •Mamma Margherita»
nascono dalla originaria forma di coo-
perazione che si sviluppò quando le
prime Cooperatrici, raggruppate intor-
no a Mamma Margherita «... non di-
sdegnavano di rammendare stracci
nella povera sua stanzetta. E quando
Don Bosco cominciò a ricoverare gli
orfanelli, con un'abnegazione materna
esse ne presero cura come di propri fi-
gli» (Memorie Biografiche di Don Bo-
sco, lii, 255).
Oggi i tempi sono cambiati: sarebbe
anacronistico parlart!l di «stracci» da
rammendare, ma non è anacronistico
per il cristiano, e in particolare per il
Cooperatore Salesiano, l'esercizio del-
la carità verso i bisognosi, specialmen-
te giovani.
Non dimentichiamo che è proprio
questa la finalità che oggi, attraverso
vari modi, si propongono i nostri labo-
ratori.
Il lavoro è un mezzo per renderci uti-
li nelle opere salesiane, nella Chiesa
locale, nelle Missioni.
Purtroppo nella nostra regione i
Centri CC. dotati di laboratori rappre-
sentano una minoranza. E, in partico-
lare, i laboratori mancano del tutto nei
Centri più recenti.
Questo ci fa riflettere sul fatto che è
necessario un aggiornamento e un
cammino verso un nuovo tipo di lavoro
che integri quello tradizionale.
E quindi, accanto alla confezione di
paramenti e biancheria liturgica, cura
del guardaroba per squadre sportive,
teatro, ecc.; accanto ai manufatti da
destinare alle Missioni e alle vendite e
pesche di beneficenza, dovremmo pro-
muovere corsi di taglio, cucito, maglie-
ria per ragazze e mamme che poi po-
trebbero, a loro volta, aiutare i poveri e
le Missioni; esiste un'infinità di brico-
lages che potrebbero interessare i gio-
vani; si potrebbero infine raccogliere,
selezionare e avviare medicine per il
Terzo Mondo.
Ma, accanto a queste finalità im-
mediate, non dobbiamo dimenticare
che i laboratori costituiscono una for-
ma di apostolato per la carità dinamica
che li anima, per quello stile di relazio-
14/46
Offriamo questa riflessione che riteniamo utile e sen-
za dubbio un dovuto riconoscimento alle « pazienti e
silenziose mamme Margherita» sparse in tanti Centri.
Franco e Concettlna Clampittl Cooperatori di Isernia offrono al Papa una preziosa tovaglia dJ
altare del loro Laboratorio Mamma Margherita per il santuario dJ Czvstocbowa.
ne verso i fratelli che li caratterizza.
Essi favoriscono un clima di salesia-
na cordialità, consentendoci di non
chiuderci in noi stessi, ma di aprirci
anche a simpatizzanti che un giorno
potranno entrare a far parte della Fa-
miglia Salesiana.
I laboratori oggi esistenti, sebbene
pochi, fanno molto.
A parte una considerazione e cioè
che buona parte di quanto si manda
alle Missioni viene proprio da questo
settore a prima vista un po'... «cene-
rentolo», bisogna farne un'altra che ri-
guarda il nostro essere comunità: il la-
voro, quando è fatto sullo stile di Mam-
ma Margherita, cementa la nostra ami-
cizia anche sul piano umano e ci per-
mette di raggiungere quella comunio-
ne che deve essere la nostra forza.
Un affettuoso saluto.
Napoli, 26 gennaio
Maria Conforti

2.5 Page 15

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1984 - COOPERATORI SALESIANI - ITALIA
PROSPETTO DEI CENTRI - DELLE CONFERENZE Prime e Seconde - Giovani CC. totale Cooperatori
Iscritti nel 1984 - dal 1° gennaio al 31 dicembre
ISPETTORIE
DELEGATI
I I CENTRI
CONFERENZE
2"
1 i GG. CC. ,scR~
----
Adriatica
D. COLUCCI
I 15
7
5
4
7
Centrale
D. ZENI
10
1
1
8
Lombarda
D. ZANARDINI
16
6
6
2
Emlllana
D. BASSI
7
3
2
4
Ligure
D. FAORO
10
5
1
2
Toscana
Meridionale C.
D. BIASSONI
D. MASSARO
9
2
1
21
12
7
6
2
16
Meridionale P.
Meridionale C.
D. LAMPARELLI
D. MASSARO
13
9
8
1
22
2
Novarese
D. DURANTE
10
6
4
8
26
Romana
D. ALFANO
21
5
1
9
Del. Sarda
D. CASTI
5
Subalpina
D. BRUNO
20
11
5
44
Sicula
Veneta S. Marco
D. ROCCASALVA
D. ZANON
20
5
13
2
13
36
Veneta S. Zeno
D. BAZZOLI
15
4
4
5
41
l toLJII S.O.B. =
198
7.
45
33
--8-
Alessandrina
Sr. GABELLA
22
21
20
3
Centrale
Sr. ZAPPINO
3
2
1
1
Emlllana
Sr. CONTI
17
6
5
2
9
Ligure
Sr. PICCOLI
6
2
1
Lombarda S. Fam. Sr. SEBASTIANELLO
13
2
3
Lombarda 1mm.
Sr. BASADONNA
8
6
4
11
Lombarda S. Mont Sr. BORSANI
9
2
33
Merldlonale Vsé Sr. MARINELLI
15
5
6
10
21
Monferrina
Sr. PELLIZZARI
18
9
3
1
6
Napoletana
Sr. SERGI
15
8
7
2
4
Novarese
Sr. PRATO
15
13
11
Piemontese
Sr. PENAZIO
11
4
5
Romana S. Cecilia Sr. RONCHETTI
7
4
4
5
11
Romana S. Agnese Sr. PALAZZARI
7
3
2
3
10
Sardegna
Sr. SASSU
4
1
1
Toscana
Sr. CARRAI
11
7
1
Sicula Morano
Sr. ZAMBUTO
14
9
8
8
31
Sicula S. Glus.
Sr. POLIMENI
14
3
3
1
2
Veneta S. Ang.
Sr. GHEZZO
15
4
5
17
Veneta M. Reg.
Sr. VERRI
7
3
2
1
Vercellese
Sr. CHIAVERANO
20
15
8
3
44
....--
totali F MA = , 251
129
98 I 36
Questi dati sono ricavati dalle Relazioni Conferenze pervenute o dalle offerte Inviate al Rettor Maggiore quali Prime
o Seconde Conferenze annuali.
Se qualche dato non corrisponde avvertire l'Ufficio Centrale Cooperatori.
CENTRI S.D.B. - n. 198;
GG.CC. S.D.B. n. 33;
CENTRI F.M.A. = n. 251
GG.CC. F M.A = n. 36
CC.
S.D.B. - n. 238;
CC.
F.M.A. =- n. 205
totale Iscritti nel 1984 = n. 443
N. B. - SI considerano Giovani Cooperatori dall'anno di nascita 1957.
15/ 47

2.6 Page 16

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SpedlL in abbon. postale - Gruppo 2° (70) - 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicina/e di informazione e di cultura rellglosa
L'edizione di metà mese del BS è parttcolarmente de-
stinata al Cooperatori Salesiani. Direzione e emmlnl•
,trazione: Vie della Pisane, 1111 - C.P. 9092 00100
Roma Aurelio - Tel. 69.31.341.
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La collana MONDO NUOVO ha già alcuni anni di vita e dif-
fusione. È stata promossa dalla Associazione Cooperatori
Salesiani e realizzata in collaborazione con il Centro Ca-
techistico di Leumann (TO),
Gli opuscoli hanno trovato larga diffusione soprattutto nel-
le comunità parrocchiali e sono stati utilizzati per offrire
alle famiglie un messaggio semplice e valido.
Facciamo appello alle parrocchie, ai gruppi, ai singoli per-
ché istituiscano centri di diffusione e «rivendite» secondo
le modalità qui sotto riportate.
Per Istituire una rivendita
Aivelgersi all'Ufficio Nazionale Cooperatori Salesiani (Via
Marsala, 42 - 00185 Roma). - Tel. 06/ 49.50.185).
Giovanni Paolo Il non ignora i problemi della
nostra società e dei giovani, dalla solitudine alla
disoccupazione, dalla droga alla cultura di mor-
te che respiriamo. Ma non disarma e spinge,
come un antico profeta. a non arrendersi, a non
lasciar cadere le braccia. Semina speranza, ot-
timismo, fiducia nel futuro, per molti versi enig•
matico e nebbioso, perché il Cristo risorto è Si-
gnore del tempo e della storia, è la garanzia che
Il futuro sarà di Dio.
Per questo «Anno dei Giovani» stanno uscen-
do molti saggi, studi, analisi sulla condizione
giovanile. A noi è sembrato di rendere un eccel-
lente servizio ai giovani e agli adultì raccoglien-
do i brani più significativi tratti dai recenti di-
scorsi di Giovanni Paolo Il ai giovani. Il Giubileo
dei Giovani e i viaggi nei Paesi più diversi ne
hanno fornito la splendida occasione.
"Non siate i grandi assenti quando si tratta di
costruire il futuro del mondo• grida Il Papa ai
giovani.
Un grido profetico che non cadrà nel deserto.
Condizioni di vendita In abbonamento
Ogni anno esce una serie di otto tascabili.
Minimo di ordinazione: 10 copie di ogni serie di otto tasca-
bili. Spedizione e imballo gratis.
Prezzo di copertina di ogni tascabile: L. 600/ 650 (a secon-
da delle pagine).
Prezzo riservato agli abbonati; L. 550 fino al 31-12-1985.
Sconti ulteriori sul prezzo di L. 550:
- fino a 20 copie, nessuno sconto;
da 21 a 50 copie: 10%;
- per quantitativi superiori: 20%.
Pagamento
Direttamente a: «Editrice Elle Di Ci, 10096 Leumann-To »,
mediante conto corrente postale 8128 a materiale ricevu-
to.
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Anche sui titoli dei tascabili già pubblicati, e che sono pre-
sentati sul retrocopertina di ogni tascabile, verrà praticato
lo sconto eccezionale del 20% sul prezzo di copertina per
un importo non inferiore a L. 10.000.
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