Bollettino_Salesiano_194608


Bollettino_Salesiano_194608



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BOLLETTINO ANNO LXX
NUMERO I
SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI S. GIO. BOSCO
PER l REVl: l<LNDISSIMI DIRLTTORI DIOCl:SANI E DECURIONI
Direzione Gcncrnle - Torino (ro9) - Vin Co 11olcnuo. 32 - Tc l erono aa-117
IS MAGGIO 1946
li Centenario dell'Oratorio di Valdocco. -
Don Bosco modello del Sacerdote callolico
(continuazione). - Echi di cronaca: Borgo
sesia, ( onegliano \\ eneto, Genova-Sampiì!r•
darena, Macerata, Merano, Napoli, Novara ,
l'avia, Pisa, Umbertide, Venosa.
/ ') .
""'-. TN G R I\\ ZIA \\l O sentitamente Lutti i nostri DireLtori Diocesani,
Dernrioni, Coupaatori e ('oopc.·ratr1c.·i che ci hanno pn:cisato il loro indirizzo.
Chi non lo avc.•sse ancora potuto fare, abbia la bontit di scriverci subito in-
dicandoci chiaramente quali indirizzi dobbiamo sospendere, quali mo-
dificare e come modificare, quali continuare a ritenere come sono.
Il mc.·zzn migliore è quello ùi ritagliare l' indirizzo di copertina e rimandarci
il ritaglio specificandoci se ,·a bene o come lo dobbiamo ,·ariare.
Ci giungono molti elenchi di nuovi Cooperatori e di nuove Cooperatrici.
Tl nostro urli.l'io spnlizione fa <li tutto per sol lecitare l'invio del Diploma di
iscrizione e <lei ffo/!t-t1ùm. \\la purtroppo non <li~poniamo ancora <li sufficiente
quantit~ di carta. Preghin11111 quindi i nuovi iscritti ad avere un po' di pazienza.
'Cn grazie nv1ssimo ai sigg. Agenti postali che si fanno premura <li rimandarci i
Ilollcttin1 che non riescono a recapitare pl·r \\'ariazioni di rcsi<lcnza <lei titolari.

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IL CENTENARIO
dell'Ora{o rio di Va ldocco.
Ottima occasi·one di ricol'dare e commemol'are coi Cooperatori Sa/mani t"l Centenario dell'Ora-
torio Salesiano di Valdocco, rispondendo all'appello del nostro ve11erato R ettor Maggiore, è la
prossima festa di Maria Ausiliatrice.
L'opera che, iniziata 111111/mente ma stabilmente cento armi fa 11el/a casa Pmardi, ha avuto
wil11ppi cosi comolanti, è opera di 1\\laria Ausiliatrice. Essa la t·olle e la ispirò a Don Bosco;
Essa gli assegnò e mostrò i campi di apostolato, le mète da raggiungere e gli diede i mezzi dell'at-
tuazione. Questo è opportunamente illustrato 1wl Sa11t11ario di 111aria Ausiliatrice, nella Cappella
delle reliqui.e, dall'affresco del Crida che riproduce il sogno nel quale la l\\Iadom1a additò a Do11
Bosco quel sito co11sacrato dal martirio dei santi Solutore, Avveutore e Ottavio e le tre chiese se-
gnanti le tappe e i progressi dell'Oratorio. Tutta la Basilica di Maria Ausiliatrice è il centro, fa
sÌlltesi, il 111011umento eloquente dell'opera di Dio da Valdocco irradiatasi nel 111011do. È q11i11di
doveroso che i Cooperatori, cott gli altri membri delle famiglie salesù111e, in ques.ta ricorren-::" cmtenaria
rit•olga110 l'attmzio11e al S0111,iario di l'aldocco, si raccolga110 sotto lo scettro di \\!aria A.,i.siliatricc
per sciogliere l'i11110 del ri11.gra::ia1111:nto e prendere gli auspici di nuove, sante, benejiclu attività.
La ripresa del movi1111mto salesia,w dopo il doloroso periodo e le distruzioni della guerra, e
l'opera di ricostm::io11e materiale e morale da tutti desiderata e attesa debbano i11iziarsi e reo/gasi
nel nome di ,llaria A1i.siliatrice.
-
l,a Alado1111a di Don Bosco, che tante prove della Sua celPste protezione e pr('dilezione ci ha
dato in questo cc11ft•1uirio dell'Omtorio di f'aldorco, conti1111crà ad esserciguida, maestra, pote11te aiuto.
Vogliate, be11e111eriti Direttori Diocesani e Decurioni, 11elfo prossi11u1 festa di J\\laria rl.11siliatricc
c/11amare a raccolta i Coopi-ratori Salesiani attorno ai S11oi altari e, ricorda11do le 11in-a•11iglie da
Lei operate nel primo periodo dell'opera di S. Giovanni Bosco, incoraggiarne la ge11erosa, provvi-
dem:iale coopera::ùme.
li Successore dell'Apostolo di .lforia Jlusilìa.trice, a 110111e della Sorietà Salesia,w, esprime li l'oi
e, per mezzo t·ostro, ai Cooperatori Salesi(//1i, viva rico,ioscen:&a rusic11ra11do preghiere.
Dalle "Norme direttive".
1) CONFERE.\\'ZE SALESJA.\\'E. - Il Decurione metta ogni impegno pcrchè si tengano
immancabilmente le due conferenze annuali prescritte dal Regolamento: per S. Francesco di
Sales (29 gennaio) e per Marra Ausiliatrice (24 maggio). Se non puli aver luogo la conferenza
pubblica, si raccolgano i Cooperatori e le Cooperatrici in una riunione pri\\'ata. Le date si
possono spostare.
II) CULTO DI MARIA AUSILIATRICE. - Si raccomandn ai Decurioni di promuo-
vere il culto di Maria Ausiliatrice: 1) ctlchrandone la festa; 2) introducendo la pia pratica del
24 d'ogni mese; 3) erigendo l'Associa::io11e dl'i Divofl di Maria Ausiliatrice.
D ove non è possibile avere un altare proprio di )laria Ausiliatrice, se ne esponga l'imma-
gine nd giorno delle funzioni. Do\\'c non si può celebrare la festa con predicazione propria, si
inviti l'oratore del Mese l\\fariano a parlare di Maria Ausiliatrice.
NB. -
Delle con(erenu e manl(c:sta:ilonl promo»e, si preaa lnvlnre breve relazione alla l),rr*iont dti Coop~ra•
tori Saluiani. via Conolen110, 32 • Torino
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Don Bosco modello del Sacerdofe cattolico.
\\'I I.
Don Bosco, prete in tutto, fu prete anche
negli scritti. Non si atteggiava punto a i;critton·
ma scrisse libri su lihri, e li scrisse unicamente
per fare dd bene. Si sta allestendo ora l'c..<li-
;,:ionc delle sue opera m11111a; son già usciti
parecchi volumi. L'1n~h:me di tante puh-
blica;,:ioni
non mtno d'un centinaio -
mostrer:1 com'egli non abbia vergato una
riga che non avesse l'intendimento <li gio-
vare alla fede e alla virn cristiana. Ragio-
nando <lella :,u., • Storia ecclcsiastim • Don
Bosco enunziò un suo canone, che i: indizio
prezioso dei criteri lcltcrn ri da lui seguiti. << lo,
disse, 1w11 scrivo per i <lotti, ma per il popolo
e per i gÌO\\ inetti. Se, narrando un fatto poco
onorevole e controYerso, turbassi la fede di
un'anima :.cmplice, non sarebbe un'indurla
nell'errore? Se espongo a una m ente rozza il
difetto <li un membro di una congregazione,
non le inge nero dubbi verso l'intera <.'O munità?
E questo non è e rrore? 8olo chi ha sott'occhi
la s toria ùi duemila anni, puè, veùcrt• chl· le
colpe anchc di uomini cminenti~im1 non offu-
scano affauo la santità della Chiesa, ma sono
una rrova dt:lla s ua divinità... Le siniHrc
impre~sioni ricevute in te nera età ùa raroll
imprudenti portano sovl·nte lagrimen,li con-
seguenw per la fedi: e per il buon costume •·
li buon costume! La scnsihilità rnornle l 1i
Don Bosco, massime quando trattav;1si di gio-
ventì1, vibrava a ogni rii1 licw tocco. Ndlc
sue opere complete n<>i avremo agio d1 ammi-
rarne limpidamente spccchwta la rn:i delica-
tezza saccnlotale nei rapporti di q11ella dù:i
denominava pudicamcnt · la bella , irt ì1.
Don Bo~co, prett con tutti, fu prtll' con
superiori e con fratelli ncll'orùim· !-.1et·nlo1alc-.
\\"III.
Prete col Papa. La suii conù()tta vc-rso il
Papa è stata re ttilint•a, l' tanto basta. St• ne
tracciò così il prog ramma: ,, Tutto Clll Papa,
per il Papa, amando il Papa ». (-n corollario
di tal pro~ramma può prestarsi. mutatis 11111-
lnndis, a molteplici applicazioni: ,, Quando n·-
dete che un autore scrive poco bene ,.kl Papa,
sappiate c he il suo 11011 i: un libro da leggere 11.
« E le reeenti annessioni delle provinCl' ro-
mane?• l'interrogò un intimo. Q u ·stil)ne scot-
tante, che appassiunava e divide\\'a a.ltresì
persone del clero. Risposta: Comt· cittadino,
sono pronto a da fendere la P~tria anche t.-on
l.1 mia \\'Ìta; ma come cristiano e cumc sacer-
dote, non potrò mai approvare qut·Sll! cose •►•
Un suo pl'rfctto conoscitort·, Mons. :Vlana-
conla, \\ cscm·o di h>ssano, tl'Stifiea ncll'clog10
funebre: ~essuno fra quanti l'an·icina\\·ano,
udì parola da lui che non fosse improntata...
:11!.1 docilità <l'innocente fanciullo ~ \\crso il
Pap;1. Sul letto di morte i11giunse a l\\lons.
Cnglicro: " Dirai al Santo Padre ciò che finora
ho tenuto come un segreto: I,a Pia Società
Salesiana e i Salesiani hanno p1:r iscupn speciale
di sostenere l'autorità della Santa Sl•de, do-
nmque si tro\\·ino, dovunqut• lavorino». Gli
estre mi acce nti di Don Bosco su tal materia
li raccolse il Card..\\limonda: « Tempi difficili,
Eminenr.a ! ho pabSatn tempi diIncili!... ~la
l'a11t<1rit:1 del Papa 1 . rautnrità dd Papa!.. ,.
IX.
Prete coi Vescovi. \\ ·encrava nei \\ \\;sco, i la
piencz;,.ll del sacerdozio. Pnwc sublimi ddla
sua devozione ai \\\\•$cll\\-i si l hhcrn i gloriosi
perscguit:iti politici: l'.\\rci,·e~<.'<l\\o d1 Tonno,
l\\ lnns. Fran;,:oni, durante la prigionia e l'esilio;
l';\\rcivcscovo di Fermo, Cani. Dc :\\11gelis
quel <li Guastalln, I\\Jons. Rotn, dannati a
,·l·- domicilio coatto in Torino. Ospitarl· un
scovo nell'Orntorio sumarnsi d:t Don Bosco
gran fortuna: lll' ann11nziava la venuta, In
all\\•Jllkva alla r nrta, lo prcsen1uv,1 :i i gim·ani,
wncndosi sempre a npo sco1wr1n. Di tra le
pieglw dd dt•crl'lo :-11ll'croidtil d,·lle ,·i_rtt1 fa
capolino un'allus1one d1scrt'l,1 di,;cn.:ta alle dif-
fa:oltà corse fra 1>011 Bosco ~ I'.\\rcivcsc••n>
Casta ldi. La storia ddla diuturiu i11nesciosis-
e ,,intH ,·enenza OJ mai di p11hhlica rag-io1w;
dii h1 legge per intero, toc~1 con mano Ìino ,l
qual scqno m circostanze inverosimili 1)011
nost"il sia stato rn·tt· col suo ,.\\'SC<lWl.
X.
Prete coi preti . Il t:.1ratll're sac• rùutak, d1c
Don Bosco rispettava nella propria persona,
g-li er;i O!!~etto di ri\\·crcm-~1 lll·gli altri. Clw
cordialità incontravano sempn.' ncll'Oratorìn i
sacerdoti! ;\\fa intanto Don Bosco non si scor-
dava di essere prtte anch<: con loro: infatti
non ne perdeva di vista le anime. ~ Il prctl',
snleva dire, dne ;ltlcmkre ,alla s;1lvczz,1 cklll·
anime, ma prima d'ogni altra ùeve pensar ,1
salvan· la prnpri:t • Suo ritornello ai preti:
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" Un preti! !lOll va mai solo ne )Il paradiso ne
all'inforno•>. On<lc l'amabile saluto nel con-
gedare sa1:cnloti: <i Salve; salvando, sàlvati >>.
Che deferenza nelle re lazioni 1;011 parroci!
Adeguata al concetto che aveva altissimo del
ministero parrocchiale. La stessa deferenza egli
insinuò bellamente nelle consuetudini tlelle sue
case. Che schianto all'udire di preti che ,Liso-
norava110 il loro carat1:ere ! Non si perdeva per
altro in sterili deplorai:ioni. Con rispettosa
rarità, ora di proprio moto ora per raccoman-
dazioni cli Vescovi, s'industriava a riabilitarli,
esortandoli, tenendo con essi lunghe confe-
renze, porgendo soc1:orsi pecuniari. Per tal
modo ne ridusse un bt.l numero all'onore
sacerdotale. Che zelo per fare dei preti! Le
sue hcncmerenze dirette e indirette nel campo
dcUc vocazioni ecclesiastiche sorpassano il cre-
dibile: la storia non le ha finora documentate
a suffici,mi:a. Previsto per tempo quale vuoto
i pubblici rivolgimenti avrebbero prodotto nel
clero, si adoprò a tutt'uomo per moltiplicare
gli alunni del santuario, non badando a spese
e a sudori, si fosse pur trattato, come 11011
raramente avveniva, di cavare figli ù'Abn.mo
dai sassi. Certe iniziative posteriori nella
Chiesa non sono che sviluppi di germi da lui
posti. Chi non ha inteso menzionare i sogni
di Don Bosco? Ne ebbe talora di ben curiosi.
Una volta, per esempio, vide Garibaldi andare
per un bosco $parando ai corvi dell'aria. Che
e, che non è, il formidabile cacciatore, sospeso
il tiro e abbassati gli occhi al suolo s'accorse
che tra i suoi piedi e tutto attorno, fin dove
si stendeva il bosco, spuntava un'infinità di
funghi con cappello ùa prete.
Qui la nostra cinematoscopia ha fine. Don
llosco, model lo e gloria del clero cattolico, fu
quello che fu, perchè fu prete, vero prete:
prete nell'anima, prete nella vita, in tlltta la
,·ita. Così sarà in ngni tempo e di 0gni prete,
sol <.:he di rutti i preti si possa, come già di
Don Bosco, asserire: Lucerna eius <'St Agnus.
Dcrn CimrA.
E C I-1 I
CRONACA
BORGOSESIA - 11 Convitto operaie della
Manifattura, diretto dalle Figlie di Maria Au-
siliatrice, ha <.:elebrato la festa di Don Roseo
il 3 febbraio, con una fervida predicazione del
parroco di Isolabclla, D. Rollini.
CONEGUANO VENETO. CoNrlffi~Nz.,
SALESIANA - A corona della festa di Don Bo-
sco, nel salone dell'Istituto Immacolata, delle
Figlie di Nlaria Ausiliatrice, l'avi·. Carlo GraYa,
il 3 febbraio u. s. illustrò ndla conferenza :;ale-
siana l'opera sociale del Santo. Erano presenti
Mons. En1ilio Antoniazzi, Arciprete del duomo
e Direttore elci Decurioni, il Parroco di San
Martino con i suoi Uomini Cattolici e distinte
personalità della città. Allietarono la conferenza
un concerto dei prof. Efrem Casagrande e
Ottavio Curtolo, cx al licYi, e due cori eseguiti
a perfezione dalle alunne dcll'lstituLo magi-
strale annesso al Colkgio, un'ode a D. Bosco
recitata da un'alunna, un bozi.ctto recitato con
brio dai bambini delle ck·mentari e una geniak
coreografia delle bimbe della scuola.
GENOVA-SA i1ll'!ERDAR/i'.\\TA - Dop<>
gli alunni del nostro Istituto, i parrocchiani di
S. Gaetano Vl'nnero preparati alla festa di
Don Bosco, il 3 febbraio, dalla calda parola
di S. E. :\\'luns. Hiri il quale celebrò le sacre
funzioni.
11/ACERATA - l\\nd1c a Macerata inter-
venne H. E. l\\1ons. Vescovo alla festa di Don
Bosco, vi celebrò la '.\\1essa della Comunione
generale e rivolse ai giovani la sua patana
parola. Apposite conferenze illustrarono agli
ex allievi la figma del Santo ed il suo aposto-
lato in mezzo al popolo.
MERANO. DoN Bosco FIL\\ cu oHFANI -
TI 3 marzo u. s. :Merano ha inaugurato un
Istituto per orfani di perseguitati politici de-
dicandolo alla memoria di un martire della
Fedi: e della Patria, vittima ddla barbarie,
Don Narciso Sordo. Vi intervennero tutte h.:
autnriLà ecclesiastiche, civili e militari con
S. A. il Principe Arcivescovo l\\1ons. Carlo
Dc Ferrari, il quale lo pose sotto la speciale
protezione di Don Bosco, hcnedicenùo solcn-
1wmentc un'artistica pala ùcl Santo offerta
agli orfani dagli studenti cli Merano e <li Bol-
i.ano. La giornata si iniziò con una duplici:
funzione nella chiesa di Santo Spirito, par-
rocchia degli Italiani, ove S. A. il Principe
Arcivescovo parlò di Don Bosco alle Messe
degli studenti, e presiedete la grandiosa pro-
cessione che recò la pala all'Istituto. Il Rcttor
:vlaggiorc vi mandò una speciale reliquia ex-
came, recata da un parente della vittima, il
nostro Don Antonio Sordo. Giunta la pala alla
cappella e collocata sull'altar maggiore, il
Principe Arcivescovo celebrò la Messa e tenne
ancora un ispirato tiiscorso agli orfani ed a
tutti i cittadini, rievocando anche l'eroica figura
del titolare. Nel pomeriggio, gli orfanelli rap-
presentarono <i Don Bosco fanciullo•> al teatro
Puccini alla presenza dell'Arcivescovo, delli.:
autorità e d i una eletta folla di popolo plaudente.
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NAPOLI. CONGRESSO PARROCCHIALE DI
EDUCATORI - Per comn1emorare degnamente
l'Enciclica Quaemadmod11111, il Parroco della
chiesa del!'Ascensione ha indetto un Congresso
Parrocchiale degli Educatori, che ha coro-
nato il triduo e la festa di S. Giovanni Bosco.
Nella mattinata del 31 gennaio, gli alunni
delle scuole e i giovani delle associazioni par-
rocchiali si accostarono divotamente alla santa
Comunione. Nel pomeriggio, la chiesa si gremì
di insegnanti delle scuole elementari, medie
e superiori. In presbiterio erano tutte le auto-
rità scolastiche, ecclesiastiche e civili, col
Provveditore agli Studi, prof. Francesco Sca-
glione, !'on. Giulio Rodinò, i Presidi e le Di-
rettrici delle pubbliche scuole · governative e
pareggiate. li Congresso si aperse al canto
dell'Inno a Don Bosco eseguito dalle alunne
dell'Istituto Shakàn-Rodinò. Quindi il Par-
roco diede il benvenuto a tutti i Congressisti,
illustrando il significato del Congresso. Seguì
la declamazione del sogno di Don Bosco, da
parte di un'alunna dell'Istituto Madri del
Sacro Cuore; poi l'avv. Rispoli, il dott. Rocco
Cifarelli ed il prof. aw. Angelo De Stefano
lessero le loro relazioni riscuotendo calorosi
applausi. L'assemblea scattò in piedi alla let-
tura del telegramma del Santo Padre che di-
ceva: << -Sua Santità, paternamente lieto devoto
filiale ossequio a11gusle direttive recente Enciclica
" Quaemadmodum '', fa i•oti perchè dal Con-
gresso Parrocchiale l'assistenza morale religiosa
fanci11l/i tragga nuov-i e più operosi incrementi.
Invia, pegno celesti lumi e Jm.,-ori, implorata
co11fortatrice apostolica benedizione. MoNTJNl,
sostituto ~- Applauditissime pure le adesioni
clcll'Em.mo Card. Arcivescovo di Napoli, dcl-
l'Em.mo Card. decano Granito Pignatelli di
Belmonte; delle LL. EE. il Vicario Generale
dell'Archidiocesi e 1' Ausiliare dcli'Arcivescovo,
dei Vescovi di Castellammare di Stabia, di Nardò,
di Nola, di Sessa Aurunca, di Cajazzo; del Sinda-
co della città; del Preside della Facoltà Teologica
P. Dc Giovanni S. J. ecc. li sig. D. Bcrruti,
scrivendo a nome del Rettor Maggiore faceva
voti che la santa iniziativa servisse «a svelare
a molti educatori e genitori i tesori di natura
e di grazia dei quali la Provvidenza arricchi
Don Bosco per farne un educatore perfetto>>.
La declamazione della << Preghiera a Don Bo-
sco >> e l'alata pàrola di Mons. Prof. Erberto
D'Agnese chiusero la fruttuosa adunanza che
fece sentire più vivo il bisogno del desidera-
tissimo oratorio parrocchiale.
NOVARA - Nel nostro bel santuario di
Maria Ausiliatrice la festa di S. Francesco di
Sales vide accorrere Cooperatori e Cooperatrici
da tutta la città. Tenne la conferenza il Diret-
tore diocesano, rev.mo D. Silvio Beltrami, il
quale_presiedette pure l'adunanza delle Dame
Patronesse, sempre attive nel loro apostolato.
La nota << Casa del Soldato presta ora i
suoi locali ed il suo aiuto anche ai reduci, agli
ex internati ed ai profughi di passaggio e
tiene pure utili doposcuola per gli studenti
dei paesi vicini che affluiscono alle scuole
cittadine.
PAVIA - Alla festa di D. Bosco, il 3 feb-
braio, nella nostra parrocchia Santuario N. S.
della Mado·nna delle Grazie, intervenne S. E.
Mons. Vescovo Carlo Allorio, il quale distribuì
pure Je pagelle ai giovani di A. C. e proce-
dette alla investitura degli Esploratori Cattolici.
PJSA - La festa cli S . Giovanni Bosco
nel nostro Istituto di Pisa [u degnamente pre-
parata dall'eloquenza di Mons. Mariani che vi
predicò il triduo L'Arcivescovo S. E. Mons.
Vettori, passò tutto il 3 febbraio in casa, cele-
brando la Messa della Comunione generale pei
giovani oratoriani ed assistendo pontificalmente
a quella cantata da Mons. Ferrucci, Priore di
S. Sisto. I c-antori della primaziale eseguirono
la Messa del Refi.ce. Lo stesso Arcivescovo
coronò la giornata in S. Sisto, colla benedizione
eucaristica ed il bacio della reliquia del Santo.
UMBERTIDE. CONFERENZA SALESIANA -
Preparata dalla parola del nostro D. Moriconi,
nella chiesa di S. Maria, la popolazione corri-
spose fervidamente alla festa di Don Bosco,
accorrendo alle funzioni ed ai santi Sacramenti.
Lo stesso predicatore tenne nel pomeriggio la
conferenza salesiana, raccogliendo oltre un cen-
tinaio di nuove iscrizioni alla Pia Unione dei
Cooperatori.
VENOS,.J. - La festa <li S. Giovanni Bosco,
preparata da una novena predicata da Don
Stanco, attrasse folla di popolo ai santi Sacra-
menti ed al solenne Pontificale del Vescovo
Diocesano S. E. Mons. Pctroni, il quale tenne
pure l'Omelia. Vi assistette tutto il venerando
Capitolo della Cattedrale. Alla Conferenza
salesiana, il 3 febbraio, nella stessa Cattedrale,
si calcolarono oltre duemila persone. Presie-
dette S. E. Mons. Vescovo, circondato da
tutte le autorità.
Pubblicazione autorizzata N° P. 80 A. P. B.
Con approvazione Ecclesiastica,
Off. Craf. della Società Ediir. Internazionale - Direttore responsabile: D. GUIDO FAVINI, via Couolengo, 32 - Torino (109)
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