" Un preti! !lOll va mai solo ne )Il paradiso ne
all'inforno•>. On<lc l'amabile saluto nel con-
gedare sa1:cnloti: <i Salve; salvando, sàlvati >>.
Che deferenza nelle re lazioni 1;011 parroci!
Adeguata al concetto che aveva altissimo del
ministero parrocchiale. La stessa deferenza egli
insinuò bellamente nelle consuetudini tlelle sue
case. Che schianto all'udire di preti che ,Liso-
norava110 il loro carat1:ere ! Non si perdeva per
altro in sterili deplorai:ioni. Con rispettosa
rarità, ora di proprio moto ora per raccoman-
dazioni cli Vescovi, s'industriava a riabilitarli,
esortandoli, tenendo con essi lunghe confe-
renze, porgendo soc1:orsi pecuniari. Per tal
modo ne ridusse un bt.l numero all'onore
sacerdotale. Che zelo per fare dei preti! Le
sue hcncmerenze dirette e indirette nel campo
dcUc vocazioni ecclesiastiche sorpassano il cre-
dibile: la storia non le ha finora documentate
a suffici,mi:a. Previsto per tempo quale vuoto
i pubblici rivolgimenti avrebbero prodotto nel
clero, si adoprò a tutt'uomo per moltiplicare
gli alunni del santuario, non badando a spese
e a sudori, si fosse pur trattato, come 11011
raramente avveniva, di cavare figli ù'Abn.mo
dai sassi. Certe iniziative posteriori nella
Chiesa non sono che sviluppi di germi da lui
posti. Chi non ha inteso menzionare i sogni
di Don Bosco? Ne ebbe talora di ben curiosi.
Una volta, per esempio, vide Garibaldi andare
per un bosco $parando ai corvi dell'aria. Che
e, che non è, il formidabile cacciatore, sospeso
il tiro e abbassati gli occhi al suolo s'accorse
che tra i suoi piedi e tutto attorno, fin dove
si stendeva il bosco, spuntava un'infinità di
funghi con cappello ùa prete.
Qui la nostra cinematoscopia ha fine. Don
llosco, model lo e gloria del clero cattolico, fu
quello che fu, perchè fu prete, vero prete:
prete nell'anima, prete nella vita, in tlltta la
,·ita. Così sarà in ngni tempo e di 0gni prete,
sol <.:he di rutti i preti si possa, come già di
Don Bosco, asserire: Lucerna eius <'St Agnus.
Dcrn CimrA.
E C I-1 I
CRONACA
BORGOSESIA - 11 Convitto operaie della
Manifattura, diretto dalle Figlie di Maria Au-
siliatrice, ha <.:elebrato la festa di Don Roseo
il 3 febbraio, con una fervida predicazione del
parroco di Isolabclla, D. Rollini.
CONEGUANO VENETO. CoNrlffi~Nz.,
SALESIANA - A corona della festa di Don Bo-
sco, nel salone dell'Istituto Immacolata, delle
Figlie di Nlaria Ausiliatrice, l'avi·. Carlo GraYa,
il 3 febbraio u. s. illustrò ndla conferenza :;ale-
siana l'opera sociale del Santo. Erano presenti
Mons. En1ilio Antoniazzi, Arciprete del duomo
e Direttore elci Decurioni, il Parroco di San
Martino con i suoi Uomini Cattolici e distinte
personalità della città. Allietarono la conferenza
un concerto dei prof. Efrem Casagrande e
Ottavio Curtolo, cx al licYi, e due cori eseguiti
a perfezione dalle alunne dcll'lstituLo magi-
strale annesso al Colkgio, un'ode a D. Bosco
recitata da un'alunna, un bozi.ctto recitato con
brio dai bambini delle ck·mentari e una geniak
coreografia delle bimbe della scuola.
GENOVA-SA i1ll'!ERDAR/i'.\\TA - Dop<>
gli alunni del nostro Istituto, i parrocchiani di
S. Gaetano Vl'nnero preparati alla festa di
Don Bosco, il 3 febbraio, dalla calda parola
di S. E. :\\'luns. Hiri il quale celebrò le sacre
funzioni.
11/ACERATA - l\\nd1c a Macerata inter-
venne H. E. l\\1ons. Vescovo alla festa di Don
Bosco, vi celebrò la '.\\1essa della Comunione
generale e rivolse ai giovani la sua patana
parola. Apposite conferenze illustrarono agli
ex allievi la figma del Santo ed il suo aposto-
lato in mezzo al popolo.
MERANO. DoN Bosco FIL\\ cu oHFANI -
TI 3 marzo u. s. :Merano ha inaugurato un
Istituto per orfani di perseguitati politici de-
dicandolo alla memoria di un martire della
Fedi: e della Patria, vittima ddla barbarie,
Don Narciso Sordo. Vi intervennero tutte h.:
autnriLà ecclesiastiche, civili e militari con
S. A. il Principe Arcivescovo l\\1ons. Carlo
Dc Ferrari, il quale lo pose sotto la speciale
protezione di Don Bosco, hcnedicenùo solcn-
1wmentc un'artistica pala ùcl Santo offerta
agli orfani dagli studenti cli Merano e <li Bol-
i.ano. La giornata si iniziò con una duplici:
funzione nella chiesa di Santo Spirito, par-
rocchia degli Italiani, ove S. A. il Principe
Arcivescovo parlò di Don Bosco alle Messe
degli studenti, e presiedete la grandiosa pro-
cessione che recò la pala all'Istituto. Il Rcttor
:vlaggiorc vi mandò una speciale reliquia ex-
came, recata da un parente della vittima, il
nostro Don Antonio Sordo. Giunta la pala alla
cappella e collocata sull'altar maggiore, il
Principe Arcivescovo celebrò la Messa e tenne
ancora un ispirato tiiscorso agli orfani ed a
tutti i cittadini, rievocando anche l'eroica figura
del titolare. Nel pomeriggio, gli orfanelli rap-
presentarono <i Don Bosco fanciullo•> al teatro
Puccini alla presenza dell'Arcivescovo, delli.:
autorità e d i una eletta folla di popolo plaudente.
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