Salgo una scala, busso, escla-
mazioni di grande sorpresa: Oh! è
lei Suor E.? - La signora era una
mia ex alunna di terza elementare
di Gragnano, sposata a Napoli.
Una signora aprì uno spiraglio
di porta, ma non tolse la catena:
<i Suora, scusate... non c'è mio
marito... qui vengono tanti ladri...
io ho paura... ,,.
« Kon abbia paura, signora, non
sono una ladra, vengo solo per
sapere se riceve il Bollettino,,.
Un'altra signora, appena aperta
la porta, non mi dette nemmeno
il tempo di parlare, mi mise in
mano dieci lire e stava chiudendo
la porta. ,, Scusi signora, un mo-
mentino,,. Rimase poi mortifica-
tissima e mi fece le sue scuse.
Era la mamma di una nostra ex
allieva.
Una signora mi fece molta
festa. « Che piacere vedere le Suore
Salesiane! Io sono molto devota
di S. G. Bosco, ho ottenuto me-
diante la Sua intercessione mol-
tissime grazie,,.
Fn Cooperatore ammalato si
commosse e mi confidò tutte le
sue amarezze.
Cna Cooperatrice pianse tanto
nel raccontarmi le sue pene.
Questo avvicinamento capillare
è valso così anche a dare un po'
di conforto a tante famiglie pro-
vate dal dolore e dalla malattia.
Il lavoro continua ancora e ogni
giorno si ripetono scene di am-
mirazione per l'Opera di Don
Bosco e si fanno nuove conquiste
tra le file della terza Famiglia sa-
lesiana.
ORFANOTROFIO
« S. CATERINA DA SIENA>>
NAPOLI
Anche per l'Istituto S. Caterina
risuonò caldo, da parte delle ve-
nerate Superiore, l'invito per un
riordinamento in grande stile della
cara famiglia dei Cooperatori e
delle Cooperatrici salesiane.
Ci vennero affidate, per la re-
,·isione e aggiornamento delle liste,
tre zone importanti per numero e
ceto, quali: Chiaia, S. Ferdinando
Montecalvario, Posillipo; e si ini-
ziò, con l'aiuto di Dio e in unione
con Don Bosco, il gran lavoro di
accurata ricerca dei singoli.
Molti sono stati gli incontri
commoventissimi, le scenette sim-
patiche, le sorprese, il che sembrò
accorciare le distanze, superare fa-
cilmente gli ostacoli, aprire le porte
non solo delle case, ma dei ·cuori.
La gioia di questa nuova forma
di apostolato spicciolo ci ha dato
il grande conforto di riavvicinare
alla famiglia di Don Bosco tante,
tante anime allontanatesi forse per
le tristi vicende della vita.
Al tepore dei cari ricordi di un
tempo lontano, l'antica fiamma
sembrava riaccendersi nei loro
cuori vibranti, come un giorno, di
giovanili entusiasmi.
Spigoliamo dalle quotidiane pe-
regrinazioni qualche istantanea che
valga a fissare tutta una gamma
di genèrosi sentimenti.
A Posillipo, in una campagna
sperduta ci sorprese una pioggia
a dirotto. Ci imbattemmo in una
cara donnetta. « Chi cercate?''· E
si ricorda
che il Centro di Torino non fa alcun noleggio di films.
I Signori Ispettori Salesiani,
gli Uffici Ispettoriali dei Cooperatori,
gli Uffici di Propaganda
possono acquistare le copie alle condizioni
già comunicate per circolare.
Sarà così facile avere la disponibilità di copie
in ogni regione.
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Sezione Films
alla nostra risposta: « Come avete
detto ? Sono proprio io ! Ma come
fate a sapere il mio nome? Per
carità accomodatevi. Con questo
tempo ricordarsi di me! Sono a
servizio e altro non posso donarvi
se non la mia preghiera, il mio
lavoro, il mio sacrificio,,.
Chiedendo il nome del padre
(un notaio), si presenta il figlio e
con innocente inganno e ridendo-
sela del· nostro imbarazzo dichiara
che lui, figlio, al pari del padre
è Cooperatore salesiano.
Una cara vecchina più che ottan-
tenne, tutta emozionata, si scusa
di non poter intervenire alle adu-
nanze e dice che offre le sue sof-
ferenze. Ignora certo di offrire la
parte migliore.
,, Cooperatore io ? altro· che, ma
il merito è tutto del Signor N. N.,
Decurione impareggiabile che esco-
gita mille mezzi per tenere viva
in noi la fiamma della carità. E
fa frequenti ricevimenti in casa
sua con lo scopo di raggranellare
qualche bella sommetta da offrire
alle Opere <;li Don Bosco».
Grande la gioia di un ex Ammi-
nistratore di una delle nostre case
di Napoli. Si diceva felice per es-
sere stato ritroYato. Riandava al pas-
sato con le lacrime agli occhi ricor-
dando figure di Salesiani e nomi
per lui indelebili. Come avrebbe
voluto eternare quelì'incontro !
<< Il signor Tale? Deceduto!>>.
Come tale risposta riempiva l'animo
di amarezza! Tosto però ci si ri-
confortava sentendo che era morto
da buon cristiano, orgoglioso del
nome di Cooperatore, lasciando ai
familiari, in dolce eredità, il Bol-
lettino Salesiano.
Vivissima la sorpresa dei più,
sentendosi fraternamente ricordati
e ricercati, senza alcun interesse.
«Cooperatore io? non ho mai
dimenticato di esserlo, anzi ho
trasmesso ad altri il mio grande
amore e la mia grande ammira-
zione per il caro Don Bosco e le sue
Opere». E giù a raccontare, raccon-
tare con sensibile commozione.
Si potrebbe continuare ancora
la catena interminabile della lunga
e laboriosa ricerca, ricca di epi-
sodi e di emozioni.
Ora i convegni mensili sono la
dolce oasi di queste anime desi-
derose di fare del bene secondo
la propria possibilità e capacità.
Gli Esercizi Spirituali del 7-11
settembre p. riconsolidarono quel
po' di bene che si è potuto fare
e fecondarono i propositi per un
maggior risveglio di apostolato
prima in seno alla famiglia col
coltivare nei figliuoli i più nobili
ideali, e poi in mezzo al mondo
coli' esempio Yivo della vita cri-
stianamente vissuta.
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