Bollettino_Salesiano_197508


Bollettino_Salesiano_197508



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BOLLETTINO SALESIANO ORGANO DELLA FAMIGLIA SALESIANA
A. XCIX • N. 8 • APRILE 1975
SpediL in abbon. posl. Gruppo 2° {70) 2• quindicina
Vogliamo portare i Cooperatori Salesiani a diventare collaboratorl coscienti,
Integrai/, a fianco di noi, non sotto di noi: non solo, quindi, fede/I e docili esecutori,
ma capaci di responsabilità apostoliche, pur sempre d 'accordo e In sintonia col Sacerdote.
DON LUIGI RICCERI
LA TRADIZIONALE FEDELTA AL
PAPA E ALLA CHIESA, EREDITATA
DA DON BOSCO, SPINGE I COO-
PERATORI A NON ASSISTERE IN-
SENSIBILI E INERTI ALL'IRRI-
SPETTOSA CONTESTAZIONE CHE
AVVERSARI IRRIDUCIBILI DIRI-
GONO Al NOSTRI GIORNI CON-
TRO LA CHIESA E TALVOLTA
CONTRO LO STESSO VICARIO DI
CRISTO.
In questo numero una raccolta di testimonianze
sulla fedeltà di Don Bosco al Papa e alla Chiesa.
... PIÙ LA SANTA SEDE SARA BERSAGLIATA, PIO DAI COOPERATORI SARA ESAL-
TATA; PIÙ LA MISCREDENZA IN OGNI LATO VA CRESCENDO E PIÙ I COOPERA-
TORI ALZERANNO LUMINOSA LA FIACCOLA DELLA LORO FEDE OPERATIVA.
(Don Bosco)
PARTI CO LA R M EN T E I N D I CAT O P ER I DI RI GENTI OEI CO O P E RATO RI SALES IAN I 45

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SOLIDARIETÀ
E PREGHIERE
PER I
COOPERATORI
DEL
PORTOGALLO
Il concetto di famiglia e di unione tra tutte
le forze cristiane e salesiane era tanto caro a
Don Bosco che ne faceva spesso oggetto di
scritti e di conferenze.
Un'unione vera, genuina, porta necessaria-
mente a vivere i problemi degli altri e a par-
tecipare alle loro gioie come alle loro pene.
Il nostro pensiero e il nostro cuore vanno
oggi ai fratelli cattolici della nobile Nazione
portoghese e in particolare ai Cooperatori
salesiani. Le notizie che giungono da quella
terra provocano stupore, dolore, amarezza.
Essi corrono serio pericolo di vedersi morti-
ficati nei loro sacrosanti diritti di cittadini e
di cristiani.
Tutti i Cooperatori del mondo pertanto, ne
siamo sicuri, si associano al dolore dei loro
fratelli del Portogallo ed esprimono loro la
più viva solidarietà, mentre si avvarranno del
più potente mezzo di cui dispongono, la pre-
ghiera, per impetrare dall'alto serenità, pace
e libertà civile e religiosa.
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SIAMO LORO
VICINI ...
Le Figlie dj Maria Ausiliatrice, che nel 1972
hanno commemorato il centenario della loro fon-
dazione, il 17 aprile prossimo aprono il primo Ca-
pitolo Generale del loro secondo secolo dj vita.
È una data di importanza storica, un serio mo-
mento di revisione che, alla luce del carisma sale-
siano, porterà le FMA a prendere quelle risoluzioni
che l'esperienza accumulata in cento anni di vita
comunitaria consiglia per la realizzazione di un'au-
tentica vita reUgiosa, intesa come anima vivificante
e coordinatrice di un cristianesimo integrale vissuto
da comunicare alla gioventù.
Tutta la Famiglia Salesiana acclama con gioia al
grande avvenimento per il suo significato spirituale
e per la risposta evangelica e salesiana che ne de-
riverà.
I Cooperatori in particolare, memori anche delle
espressioni di generosa solidarietà che la Superiora
Generale, Madre Ersilia Canta, rivolse loro in oc-
casione del Consiglio Nazionale del dicembre 1972...1
tDesidero affermare che le porte delle nostre case
e dei nostri cuori sono cordialmente aperte a lavo-
rare nel campo dei Cooperatori... », nell'inviare il
loro più fraterno e fervoroso saluto alle Capitolari,
esprimono sentimenti vivissimi di gratitudine per
la reale ed operosa adesione che le FMA hanno
sempre dato a sostegno delle loro iniziative, invo-
cano abbondanza di grazie e favori celesti sulle pro-
spettive di bene che il Capitolo si propone, ed au-
spicano un rapporto di lavoro sempre più intenso
al fine di svolgere un'attività apostolica coerente ed
urutaria che permetta di realizzare, quanto più pos-
sibile, le aspirazioni di Don Bosco e della Chiesa.
G. A.

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DON BOSCO: ECCO COME
ERA FEDELE ALLA CHIESA
Qui di seguito una raccolta, forse HOIZ completa, ma certamerite assai
ricca, di ajferma:tioni, episodi, dialoghi che ci presentano Don Bosco nell'at-
teggiamento di assoluta ed incondizionata fedeltà al Papa, alla Chiesa,
al loro magistero, 1111 Don Bosco che piace e che diventa attuale in questi
nostri tempi di disorie11ta111e11to e di non sempre costruttiva co11testazione.
La lettura attenta e meditata di questi bra11i (solo c/ie si sappia tenere
prese11te il contesto storico nel quale viveva il nostro Fondatore e l'ecclesio-
logia del suo tempo) sarà im prezioso aiuto per la nostra formazione.
casione ad animarci ad amarlo, e non
tanto come Pio IX, ma sibbene come
Papa, stabilito da Gesù Cristo sopra
la Chiesa».
(O. Bonettl - M.B. VII, 159)
Dori Bosco 11ell'amore al Sommo
Po11tefice, 11ei f atli e 11elle parole, si
mostrava veramente çrande. Egli di-
ceva che avrebbe baciato una per una
le pagine della storia ecclesiastica del
Sa?zano, appu11to perché questo storico
italiano si mostrava i11 essa amante del
Papa. Parlando ai cliiuici dei libri so-
spetti, dava loro fra le altre questa
11arma per giudicare se w1 libro fosse
buono o cattivo: "Qua11do vedete e/te
1m autore scrive poco bene del Papa,
sappiate che il suo no1t è w, libro da
leggersi" ~-
(D. Lemoyno - M.B. VII, 220)
«Quando parla ai giovani dei Papi,
più non la finirebbe; ha sempre da
dire cose in loro lode, e le dice così
belle e cosi attraenti che in.fiamma
tutti quelli che lo ascoltano. In due
argomenti specialmente egli si mostra
ammirabile nel parlare: quando ra-
giona della virtù <lella modestia, e dei
Papi. Allora ognuno rimane estatico,
compreso di meraviglia. Di ciò potrà
di le.ggieri convincersi chiunque leg-
gerà le sue opere e specialmente le
vite dei Sommi Pontefici ».
(D. Bonelll M.8. VII, 220)
CHI LO CONOBBE
CE LO DESCRIVE
cosi
«Non si potrebbe dire quanto sia
grande l'affezione di Don Bosco alla
Santa Sede e al Papa. Egli faceva os-
servare ai suoi giovanetti come il
Papa Pio DC, sebbene attorniato dagli
affari di tutto il mondo, nondimeno
di frequente volgesse i suoi pensieri
e le sue cure ai figli poveretti del-
l'Oratorio, nascosti io un angolo di
Torino; e loro mandasse la sua apo-
stolica benedizione, colmandoli in
ogni guisa di favori. Prese quindi oc-
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Tutto in lui era umiltà; ma questa
si vestiva d'amor festivo, appena che
gli suonasse ali'orecchio la parola sacra :
Pontefice Roma110; s'accendeva, pren-
deva vita, f.arlava con calore. Nessuno
fra quanti 'awici11ava,10 udi parola da
lui clie non fosse improntata all'obbe-
dienza perfetta e alla docilità d'inn<>-
cente f a11ciullo •·
(Mons. Emi/lana Manacord,. Mll'elogio funabro
nel rrlgesimo della mane di D. Bosco - M.B.
V, 574)
e In Don Bosco l'arte di innamo-
rare al Papato è tutto, e si può dire
che in ciò vale mille maestri clericali,
e mille giornalisti cosi detti cattolici
coi loro eccessi >>.
(Testlmonl1nz8 di un sacerdot,... liberate -
M.B. XIV, 189)
• ... il Ministro Vigliani aueva con
me ,ma straordiTlaria confidenza, la-
sciandomi in ta11te cose una libertà
quasi illtera, sebbene sapesse che io ero
papalino più dello stesso Papa».
(M.8. Xli. 422)
ESPRIMEVA COSÌ
LA SUA FEDELTA
e La preghiera del Papa è peI me
un comando t.
(MB. V. 874)
«Pio IX sa clie io gli sono attaccato
più che il polipo allo scoglio! ,>.
(M.B. VIII, 862)
e In quanto a religione, sono col
Papa, e me ne vanto•-
(M.B. Xli, 423)
«... Io sono col Papa, sono cattolico,
obbedisco al Papa ciecamente... •·
(M.B. VII, 221)
Chi vuol vivere da buon cattolico
deve guardarsi da quelli che parlano
male della religione, dei suoi ministri
e specialmente del Papa, che è il parue
di tutti i cattolici. Dite pure sempre
che è un cattivo figlio chi parla
male di suo padre •·
(M.8. lii, 607)
Preghiamo per Il P11p11 e I
Vescovi suol coll11bor11torl: Il
Signore Il assi.sta e Ilprotegga
per guidare il popolo di Dio/
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«Sl, cattolici, coraggio: teniamoci
strettamente unili a questa relìK_ione,
che fu stabilita da Gesù Cristo, che ha
per Capo visibile il Romano Pontefice,
suo Vicario in terra; che in mezzo alle
vicende dei secolifu sempre combattuta,
ma che ha sempre trionfalo.
Questa religio,ie di Gesù Cristo tr<r
vasi solamente nella Chiesa Cattolica :
niuno è cattolico senza il Papa; guai
à chi separasi da questo capo supremo I
egli è fuori di quella religione, che
u11ica può condurre a salvamento : chi
11011 ha la Chiesa per 1\\fadre 1io11 può
avere Di.o per padre •·
(M.8. V, 253)
«La parola del Papa deve essere la
nostra regola in tutto e per tutto».
(M.B. VI, 494)
DIALOGHI SERRATI
E INTERESSANTI
Cavour: Giacché vuole obbligarmi
a parlare, io parlerò e dico nettamente
clie lo spirito da alcun tempo domi-
nante in lei e nella sua istituzione è in~
compatibile colla politica seguita dal
govemo; onde ragiono così: "ùi è col
Papa; ma il governo è contro il Papa;
dunque Lei è contro il GovernfJ. Di
qui non si scappa" •·
Don Bosco: ~ Eppure io scapperò
dal suo sillogismo, sit:nor Co11te. Anzi-
tutto osservo che, se io sto col Papa,
ed il Govemo sta c(}ntro del Papa, non
ne segue già che io stia contro il Go-
vemo, ma piuttosto che il Governo sta
anche contro di me: ma lascio questo
a parte e dico : bi fatto di rel~~one Ì<J
sto col Papa e col Papa inte11do di ri-
manere da buon cattolico sino alla
morte, ma cii> non m'impedisce punto
di essere pure buon cittadino; imperoc-
ché no11 essendo mio uffizio di trattar
di politica, io non me ne immischi.o, e
nulla fo co11tro il GO'Oerno •·
(M.8. VI, 679-680)
All'inaugurazione della ferrovia
Torino-Lanzo
Il Ministro Nicotera : «Signor Don
Bosco, lei viaggia piuttosto molto...
Sappiamo che lei va anche in Vati-
cano•.
Don Bosco:• E
perché
no? t
quello
il luogo dei preti. Dove vorrebbe che
io andassi a Roma r... ».
(M.8. Xli, 422)
Un brindisi... diplomatico a un
pranzo diplomatico
Porto il mio brindisi e grido : ev-
viva a Sua Maestà Vittorio Emanuele,
a Cavour, a Garibaldi, ai Ministri
tutti, schierati sotto la bandiera del
Papa, a,:nché tutti possano salvarsi
l'anima.•·
(M.8. IX, 581)
Don Bosco al Ministro Lanza :
«Eccellenza, la ringrazio dì avermi
accordato quest'udienza. Avrà inteso

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il motivo che a lei mi conduce. Io de-
sidero il bene della Chiesa e dello
Stato; ma credo che V. E. conosca
chi è Don Bosco, perciò saprà che
prima di tutto io sono cattolico».
Il ministro: <1 Oh! lo sappiamo che
Don Bosco è più cattolico del Papa!•>.
(M.B. X, 426)
(Al Ministro Menabrea): <t Sap-
pia, eccellenza, che io sono in ogni cosa
col Papa!».
(M.8. IX, 483)
« I SALESIANI HANNO
PER SCOPO SPECIALE ... »
<< Scopo fondamentale della Con-
gregazione... fin dal suo principio fu
costantemente: Sostenere e difendere
l'autorità del Capo Supremo della
Chiesa nella classe meno agiata della
società e particolarmente nella gio-
ventù pericolante».
(M. 8. X, 762)
«Dirai al Santo Padre ciò clze finora
fu tenuto come segreto. La Congrega-
zione ed i Salesiani hanno per i.scopo
speciale di soste11ere l'autorit.à della
Santa Sede, dovunque si trovino, do-
vmnque Lavorino... ».
(sul letto di morte, a Mons. Csgliero - M.B.
XVIII, 489)
«Tempi difficili, Eminenza! Ho
passato tempi difficili! Ma l'autorità
del Papa!... l'autorità del Papa!...
L'ho detto qui a Mons. Cagliero che
lo dica al Santo Padre che i Salesiani
sono per la difesa dell'autorità del
Papa, dovunque lavorino, dovunque
si trovino».
(sul letto di morti,, al Card. Alimonds, Arciv. di
Torino - M.B. XVIII, 491)
<1 Sii francese solo nella lingua e nel
parlare; ma di am'mo, di cuore e di
azione romano intrepido e generoso >l.
(A Don Rua che gli aveva scritto in francase -
Epist. I, 197)
«Io sono superiore di comunità;
voglio lasciare un ricordo ai miei sog-
getti che serva loro di norma... Vedo
pertanto che in una questione filoso-
fica o teologica molti filosofi e teologi
tengono una sentenza che credono la
migliore, mentre altri ne tengono per
migliore un'altra a quella contraria.
Ambedue le sentenze hanno patroni
dotti, ma una di esse conta fra i suoi
sostenitori anche il Papa. Da supe-
riore prudente che cosa dovrei con-
sigliare ai miei soggetti? quale regola
pratica di condotta dare ? lo non starei
in forse, ma direi: figliuoli, seguite la
sentenza che arride al Papa, anche
solo come filosofo, come teologo,
come dottore privato. Cosi facendo,
oltreché mostrerei rispetto al Papa,
mi sembra che batterei una via più
sicura: così o non si erra o si erra con
onore».
(M.B. XV, 443-444)
<• Sono veramente indignato del poco
conto nel quale certi scrittori tengono
il Papa. Ricordatevi che dobbiamo
stringerci attorno a lui e che la nostra
salvezza sta solo col Papa e pel Papa...
Mi fa pena vedere certi storici della
Chiesa, che scrivono di tante cose, ma
così poco e non abbastanza berie del
Papa. Bùogna che la figura del Papa
risplenda i11 tutta la sua luce inna11zi a
tutto il mondo. Dicono alcuni che di
certi Papi dei primi secoli si sa poco o
nulla e quindi manca La materia per
scriverne. Non è vero. Leggano i Bol-
[a,.ufisti ed altre opere importantissime,
che si conoscono solo pel titolo, e ve-
dranno... Quel che manca è la volontà
di lavorare. Qualunque fatica è poca,
quando si tratta della Chiesa e del Pa-
pato>>.
(M.8. V, 5n)
<1 È tempo ormai che ci stringiamo
sempre più a Pio IX, e con lui com-
battiamo, se fosse necessario, fino alla
morte. Diranno gli stolti che certe
idee sono un capriccio ostinato di
Pio IX: non importa; ci sarà più caro
andare in Paradiso con Pio IX per
un tal suo capriccio, che andare al-
l'inferno con tutte le speciosità e le
grandezze del mondo 9.
(M.B. VII, 160)
<< I o assicuro che in pochi anni le ge-
nerazioni muteranno in meglio, e la
Religione trionferà... Ma per raggiun-
gere questa meta ci vuole l'unione col
Papa, che è il Vicario di Gesù Cristo;
allora la gioventù diventerà di 11uovo
amante del bene, della Fede e della
verità>>.
(M.8. X, 244)
<< La pregherei di voler dire a nome
mio e di tutti i membri della Società
una parola del più vivo, del più sen-
tito atto di gratitudine, che noi tutti
nutriamo in cuore, alla sacra e sempre
amata persona di Sua Santità. La as-
sicuro che tutti i palpiti del nostro
cuore sono diretti ad amare un sl te-
nero padre che tanto ci ama nel Si-
gnore 1>.
(M.B. VII, 709)
<• Ora rum ci resta altro che noi, Vo-
stri Salesiani, tutti ci uniamo i1t un
cuor solo ed in un'anima sola a lavo-
rare pel bene di Santa Chiesa. È vero
che nei difficili tempi che attraversiamo
e nella gran messe che a noi si presenta,
appena possiamo chiamarci "pusillu.s
grex"; tuttavia di lutto buon grado
noi metteremo le nostre sostanze, le
nostre forze, la nostra vita nelle mani
di Vostra Santità; affinché, come di
cosa tutta sua, si degni servirserie in
tutto quello che giudicherà tornare a
maggior gloria di Dio nell'Europa, nel-
l'America e soprattutto nella Pata-
gcmia... l>.
(M.8. XVII, 219-220 - in una lettera a Leone Xlii)
cosi LI EDUCAVA
ALLA FEDELTÀ
ALLA CHIESA
<• Vorrei che Pio IX avesse in cia-
scun giovane dell'Oratorio uno ze-
lante difensore in qualunque angolo
della terra egli si trovi >>.
(M.8. VII, 159)
<1 Date buon esempio, quando sarete
alle vostre case; fate ved.ere che avete
La fede. Ora che siamo ùi tempo di li-
bertà, usate della libertà col far del
bene, col professarvi veri cristiani, e
con l'obbedieriza esatta alle leggi di Dio
e della Chiesa>>.
(M.B. VII, 233)
<< Non vi sia né promessa, né mi-
naccia, né pretesto che valga a stac-
carvi dalla dottrina che insegna il su-
premo pastore della Chiesa, il suc-
cessore di San Pietro, il Vicario di
Gesù Cristo, che fondò la sua Chiesa
dicendo: "Tu sei Pietro e su questa
pietra edificherò la mia Chiesa" >>.
(M.8. V, 718)
«Fuggite quelli che parlano male di
nostra santa cattolica religione, criti-
cando i sacri ministri e soprattutto il
Romano Pontefice, Vicario di Gesù
Cristo. Siccome è wi cattivo figlio
quello che censura la condotta di suo
padre, così è un cattivo cristiano colui
che censura il Papa, che è il padre dei
fedeli cn·stiani che sono in tutto il
mondo>>.
(M.8. IV, 55)
<< Amiamoli i Romani Pontefici e
non facciamo distinzione del tempo e
del luogo in cui parlano; quando ci
danno un consiglio e, più ancora,
quando manifestano un desiderio,
questo sia per noi un comando >>•••
<< Figliuoli miei, tenete come nemici
della religione coloro che con le pa-
role e con gli scritti offendono l'au-
torità del Papa e cercano di scemare
l'ubbidienza e il rispetto dovuto ai
suoi insegnamenti e ordini •>.
(M.B. V, 573) 49

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« Figliuoli miei, 11ella vostra fJita non
dimenticate mai che il Papa vi ama, e
quindi dnlla oostra bocca non esca mai
parola che possa essere a lui d'insulto,
le vostre orecchie 11011 a.scoliù10 mai con
edifica fino al cielo; chi non edifica con
Lui, disperde e distrugge fino all'abisso.
Se mai in questo momento la mia voce
potesse giungere firto a quell'Angelo
Consolatore: Beatissimo Padre, fJOrrei
dire, ascoltate e gradite le parole di un
fiçlio povero, ma a Voi ajfv:-io11atis-
s1mo. Noi vogliamo assicurarci la via
che ci conduca al possedimento della
tJera felicità; perciò tutti ci raccoglia11UJ
intorno a Voi, come Padre amoroso e
Maestro infallibile. Le Vostre parole
saranno guida ai ,wstri passi, norma
alle nostre a::ioni. I Vostri pensieri, i
Voslri scritti saranno raccolti colla
massima venerazione, e con viva solle-
cùudine diffusi nelle nostre famiglie,
fra i nostri parenti, e, se fia possibile,
per tutto il mondo. Le Vostre gioie sa-
ranno pur quelle de' Vostri figli, e le
Vostre pene e le Vostre spine saramw
parimenti con noi divi.se. E come torna
a gloria del soldato, che i1i campo di
battaglia muore per il suo Sovrano,
così sarà ilpiù belgiorno di nostra vita,
quando per Voi, o Beatissimo Padre,
potessimo dare sostan::a e vita, perché
morendo per Voi, abbiamo sie11ra ca-
parra di mon·re per ~I Dio, che co-
rona i mommta,1ei patimenti della terra
con gli etemi godimmti del cielo».
(M.B. Xli, 171)
intese dal Santo Padre, tutti prostrati
ai piedi suoi fJorremmo ad una ooce
escfamare cosl :
Ci protestiamo vostri affezionatis-
simi figli; e malgrado gli sforzi dei ma-
lewf{per allontanarci dall'unità cat-
tolica, noi rico11osciamo nella Santità
Vostra il Successore di San Pietro, il
Vicario di Gesù Cristo, a cui chi non
A unito fla eternamente perduto, e ,1el-
l'intima persuasione che niuno da Voi
disgiunto può appartenere alla fJera
Chiesa, dichiariamo di voler vivere e
morire sempre unili a q11esta Chiesa,
di cui Voi si4te Capo fJisibile, offren-
indiffereuza ingiurie e calunnie contro
la sacra Sua persona, i vostri occhi non
leç_ga110 mai giornali o libri, che osino
fJilipendere l'altissima dignità del Vi-
can·o di Gesù Cri.sto •·
(M.8. VIII, 720)
«Siate intimamente persuasi di
queste grandi verità: dove c'è il Suc-
cessore di San Pietro, là c'è la vera
Chiesa di Gesù Cristo. Niuno trovasi
nella vera Religione se non è Catto-
lico; niuno è Cattolico senza il Papa.
I nostri Pastori e specialmente i Ve-
scovi, ci uniscono al Papa, il Papa ci
unisce a Dio... JI Signore delie mise-
ricordie infonda a tutti i Cattolici
tanto coraggio e tale costanza da man-
tenersi fedeli osservanti di quella Re-
ligione in cui noi fortunatamente
siamo nati e siamo educati. Costanza
e coraggio, che ci faccia pronti a pa-
tire qualunque male, fosse anche la
morte, anziché dire o fare alcuna cosa
contraria alla Cattolica Religione,
vera e sola Religione di Gesù Cristo,
fuori di cui niuno può salvarsi•·
(M.B, IV, 226)
t /11 ogni dubbio, in ogni pericolo,
ricorriamo al Papa, come ad àncora di
safoezza, come ad oracolo ilifallibik.
mai alcuno dimentichi che in questo
portentoso Pontefice sta il foudamento,
il ce11tro d'ogni verità, la .salvezza del
50 mondo. C1u·w1que raccoglie co11 Lui,
Ml AMANO
I VOSTRI GIOVANI?
~ Pio IX mi ha domandato: "Don
Bosco, mi amano i vostri giovani?".
"Santo Padre! Se vi amano? gli ri-
sposi; vi hanno nel cuore! li Vostro
nome lo portano intrecciato con quello
di Dio!". Grande Pontefice! Nelle sue
affiizioni, nei suoi dolori, mentre
tanti cristiani osano fargli guerra, egli
trova la sua consolazione nell'udire
che voi lo amate!~-
(M.B. VIII. 719)
«Appe11a giunse Ira 11oi la llllO'lJa do-
lorosa, che il Santo Padre trovavasi
nell.e strettezze, ne fummo profonda-
t11nite commos.si... Desiderosi di dare un
segno di stima e di filiale venerazione
verso il Capo della Cattolica Religione,
verso il comune nostro Padre, il Succes-
sore di San Pietro, il Vicario di Gesù
Cristo, abbiamo /alto i nostri iforzi,
abbiamo 1111ito l'obolo del pO'Uero. St11w
trentatré lire che noi abbiamo raccolto;
somma di poco momento per la suhli-
missima sua destinazione, ma che cifarò
degrri di benigno compatimento, qtJa!ora
si consideri l'età nostra e la nostra con-
dizi'o11e di artigianelli e di poveri figli
di famiglia... (!he se mai le 11ostre pa-
role potessero m questo momento essere
doci pronti a spendere og,zi nostro avere,
ogni sostan::a e la vita medesima, per
mostrarci degni figli di un sl tenero
Padre... •·
(M.B. lii. 608-609)
I COOPERATORI
LI VOLLE
FEDELISSIMI
ALLA CHIESA
~ L'ol?era dei Cooperatori, !'opera
del Papa, è fatta per scuotere dal
languore, nel quale giacciono tanti
cristiani, e diffondere l'energia della
carità... Verrà un tempo in cui il
nome di Cooperatore vorrà dire vero
cristiano. La mano di Dio la sostiene!
I Cooperatori saranno quelli che aiu-
teranno a promuovere lo spirito cat-
tolico. Sarà una mia utopia, ma io
la tengo. Più la Santa Sede sarà
bersagliata, più dai Cooperatori sarà
esaltata; più la miscredenza in ogni
lato va crescendo, più i Cooperatori
alzeranno luminosa la fiaccola delJa
loro fede operativa •·
(M.B. XVIII, 161)
<< Stiamo uniti di mente, di cuore e
di operazio11i. Uniti tra noi, uniti alla
congregazione, uniti coi parroci, coi

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Vescovi, col Papa, con Dio, e tirt"amo
avanti impavidi, poiché: ''si D eus pro
nobis, quis contra nos?". Se abbiamo
Dio con noi, chi potrà superarci? Chi
potrà impedire che l'opera nostra non
sia coronata da un esito felice?>>.
(Bo//ettino Salesiano, gennaio 1878)
<< Ho studiato molto sul modo di
fondare i Cooperatori Salesiani. Il
loro vero scopo diretto non è quello
di coadiuvare i Salesiani, ma di pre-
stare aiuto alla Chiesa, ai Vescovi, ai
parroci sotto l'alta direzione dei Sa-
lesiani nelle opere di beneficenza,
come catechismi, educazione di fan-
ciulli poveri e simili. Soccorrere i Sa-
lesiani non è altro che aiutare una
delle tante ope re che si trovano nella
Chiesa Cattolica. È vero che ad essi
si fa appello nelle urgenze nostre,
ma essi sono strumenti nelle mani del
Vescovo •>.
(M.B. XVII, 25)
<< L'Associazione è umilmente racco-
mandata alla benevolenza e proteziorze
del Sommo Pontefice, dei Vescovi, dei
Parroci, dai qz,ali avrà assoluta di-
pendenza in tutte le cose che si riferi-
scono alla Religione •>.
(Regolamento CC - lii, 2)
UNA PAGINA
PER IL NOSTRO
TEMPO
« Non è più un mistero, che si
fa la guerra al Capo della Chiesa
Cattolica per distruggere, se fosse
possibile, la stessa Chiesa e pro-
testantizzare l'Italia. È questo pre-
dicato senza velo in mille liber-
coli, opuscoli, fogli volanti, e per-
fino negli almanacchi, nei quali
spacciansi i più grossolani errori
degli acattolici, come se fossero
verità del Vangelo; e si versa a
piene mani lo scherno, lo sprezzo,
il ludibrio sul Romano Pontefice,
alle vecchie calunnie aggiungendo
la sfrontatezza di spacciarle come
nuovo trovato, e ciò per renderlo
spregevole, e quindi abbandonato
da tutti. In tale guerra che è guerra
di Dio e nostra, ogni uomo è sol-
dato; tutti dunque i veri cattolici
si uniscano alla difesa del Romano
Pontificato, ossia della Cattolica
Religione, e si stringano a santa
unione di spirito ai patti seguenti:
Di aver sempre del Romano
Pontefice una somma stima e un
profondo rispetto, aborrendo sem-
pre gli errori che si spargono sulla
sua qualità di Capo della Chiesa,
chè sono eresie; di parlar sempre
di lui con sommo rispetto, ram-
pognando anche severamente chi
ne sparli in presenza nostra, e con-
futando gli errori e le calunnie
che venissero spacciate contro di
lui; di rigettar lungi da sé gli in-
fami scritti che si pubblicano con-
tro il Papa, la sua autorità e giu-
risdizione, distruggendoli, confu-
tandoli, contrapponendo loto e
diffondendo l:>uone scritture, an-
che con sacrifìzio di denaro; di
non intervenir mai a quelle tea-
trali rappresentazioni dove si m et-
te in ridicolo e si scredita Reli-
gione, Papa, Cardinali, Vescovi,
preti e religiosi; di esortar altri ad
unirsi a questa associazione, e,
quando si potesse intraprender e la
pubblicazione di qualche stampa
veramente cattolica, contribuire
alle spese ed alla diffusione ; di
alleviare con la pia opera del De-
naro di S. Pietro la necessità in
cui ora si trova il Santo Padre per
lo spogliamento fattogli del patri-
monio temporale , che la Divina
Provvidenza gli asse gnò per la sua
indipendenza; di pregar ogni gior-
no per la Chiesa, pel Romano
Pontefice dicendo un Pater, Ave e
Gloria e le parole: "Credo Sanctam
Catholicam Ecclesiam" , per farne
un atto di fede n ella Divinità della
Chiesa, di cui il Papa è Capo vi-
sibile e tiene le veci di Gesù
Cristo.
Italiani! Voi sie te eminente-
mente cattolici; dichiaratevi tali
anche in questo supremo mo-
mento, e sia la vostra più gloriosa
divisa: Cattolici col Papa ».
(M.8. VI, 860-861) 51

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11 - Giornata mondiale delle
Comunicazioni Sociali
13 - Festa di S. Maria Mazzarello
24 - Solennità
di Maria
Ausiliatrice
11 MAGGIO
La Giornata delle Comunicazioni So-
ciali, nell'Anno Santo 1975, ha come sco-
po princif>'ale quello di stimolarQ pastori
e fedeli, vescovi, sacerdoti, religiosi e
laici, a pregare, studiare, riflettere in uno
sforzo congiun:o, inteso a stabilire in
qual modo la Chiesa, tenuto conto delle
particolari situazioni dei rispettivi paesi
e regioni, possa più efficacemente usare
gli strumenti d~l/a comunicazione so-
ciale per il raggiungimento della riconci-
liazione, de!la pece, de/l'armonia e della
fratellanza.
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