Bollettino_Salesiano_194606


Bollettino_Salesiano_194606



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BOLLETTINO ANNO LXX
NUMERO 6
SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI S. GIO. BOSCO
PER I REVERENDISSIMI DIRETTORI DIOCESANI E DECURION I
15 APRILE 1946
I Decurioni - Don Bosco modello del Sa-
cerdote Cattolico (continuazione) - Echi di
cronaca (Conferenze salesiane e feste di
S. Giovanni Bosco): Chieri, Fiesole, Final-
marina, Giarratana, Molfetta, Monza, Or-
vieto, Pinerolo, S . Severo, Voghera.
Necrologio.
A t te n z i o n e ! Le tragiche vicende della guerra hanno sconvolto tante e
tante faniiglie, forzandole anche a frequenti cambi di residenza. Il funzionamento della
Posta ha subito ali effetti del dissesto generale. Siccbè molti Cooperatori da tempo non
ricevono più il Bollettino Sales iano o solo saltuariamente. Ora il servizio si è fatto
più normale, e speriamo che fiunga a lutti. Ma per evitare gravissime spese di carta,
di stampa e di posta preghiamo i benemeriti Direttori Diocesani e
Decurioni ad insistere presso i singoli Cooperatori perchè si
affrettino a precisare il loro vero indirizzo. Confidiamo di aver
quanto prima una cortese risposta. Trascorso un mese, se non avremo
riscontro, sospenderemo l'invio. Perchè dovremo supporre che il Signore
li abbia chiamati all'eterno premio o che abbiano mutato la loro residenza. Quelli
che ricevono il periodico potrebbero ritaglia re senz'altro l'indirizzo attuale com'è
impresso nel Bo 11 etti o o Sa I es i a o o e rimanda rcelo, indicandoci se va bene o come
lo dobbiamo mutare. Gli altri abbiano la bontà di scriverci. Ma da tutti at-
tendiamo di sapere con precisione il loro esatto indirizzo.
j

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\\
·I 'Decurioni,
Nel numero precedente abbiamo riassunto dai Regolamenti, in forma schematica, i com-
piti dei Direttori Diocesani della Pia Unione dei Cooperatori e delle Cooperatrici Sale-
siane. Riassumiamo ora, nella stessa fom1a, quelli dei Decuri."oni.
ELENCO DEI COOPERATORI
I Decurioni hanno la direzione della Pia Unione nei singoli centri.
È quindi necessari-0: 1) che se ne procurino l'elenco, chiedendolo, se già non l'hanno,
alla Direzione Generale dei Cooperatori Salesiani, Via Cottolengo 32 - Torino ( 109);
2) che lo conservino e lo tengano aggiornato, comunicando alla Direzione Gene-
rale correzioni, cambt'.amenti, decessi;
'
3) che lo accrescano, con saggia discrezione, di nuovi e fattivi Cooperatori.
CONFERENZE
Ai Deet1rioni è pure affidata l'organizzazione delle due Conferenze annuali, prescritte
dal Regolame,ito, in occasione delle feste: di S. Francesco di Sales (29 gennaio} e di Maria
Ausiliatrice (24 maggio).
Ricordiamo la forma tradi:::ionaJe di questi pii com·egni: si iniziano col canto di un mot-
tetto o di una lode; si legge un tratto della vita e delle opere di S. Francesco di Sales; quindi
l'oratore tiene la conferenza; si conchiudono possibilmente con la Benedizione Eucaristica.
Ove non è possibile tenere la conferenza in pubblico, non si rinunzi almeno ad una familiare
riunione dei Cooperatori che valga ad informarli dell'attività sa/esuma e ad i11fervoraT11e lo ::elo.
Molti Dec-11rùmi riescono anche o prom1wvere conferen~e più freqttenti, approfittm1do
del passaggio di qualche salesiano o di altri sacerdoti cooperatori. Alcuni riescono persino a
tenerla mensilmente come ritiro mensile od esercizi.o della buona morie.
L'oratore conviene s1:a sempre Salesiano o Direttore Diocesano, o Decurione, o alme,w
Cooperatore.
CULTO DI MARIA SS. AUSll,IATRICE - FESTE SALESIANE
Si raccomanda ai Decurioni di promuovere:
1) Il culto di Maria SS. Ausiliatrice: a) celebrandone la festa; b) curando la pia
pratica del 24 di ogni mese; e} erigendo l'Associazione dei Divoti di Maria Ausiliatrice.
Dove non epossibile disporre di un altare proprio, se ne esponga l'immagine nel giorno
delle funzioni. Dove non si puo celebrare la festa con predicazione, si inviti l'oratore del mese
man'ano a parlare di Maria Ausiliatrice.
2) Il culto di S. Giovanni Bosco: Festa il 31 gennaio; fun~ioni commemorative,
l'ultimo martedì del mese, o il martedi di ogni settimana.
3) Il culto della Beata Mazzarello: Festa il 1+ maggio.
NB. - Del/r ronfere11ze, feste ,. 111n11ifestazio11i promoiu, In Di,e:::ione G,•11e1alr f!flldtscr u mprt• 111111
hren 1elazio11I' per la rrn11aca e/te, qr1a11do .ti pwi, s1 puhb/im 1111rhe nel Bolll'rtino.
COMITATI DI AZIONE SALESIANA
Per La mra della cooperazione gi<n:a ai DPCrmoni cosfltmrr Comitati di Azione
Salesiana, composti di pochi, •volenterosi ed affiv:i Zelatori e Zelatrici, che si prestino
all'uopo. Utt membro del Comitato potrà avere anche l'incarico di raccogliere le offerte dei
Cooperatori da inviare alla Direzione Generai.e delle Opere e Missioni di S. Gio•vam1i Bosco.
CONVEGMI SALESIANI
In occasione d,' Co11veg11i salesiani, i Dec-un'oni sono 1.·i•vame11le pregati di intervenire o
di mandare la loro adesione, curando il maggi·or concorso possibile dei Cooperatari e delle
Cooperatrici.

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Don Bosco modello del Sacerdote caffo)ico.
(Contrnua,;1011, poç, ~<>).
V.
Prete coi poveri. A settant'anni, Don Bosco
si commovcva fino alle lacrime, riandando una
lezione impartita da sua madre povera a lui
smdente poverino, lezione il cui epilogo era
stata una minaccia del tenore seguente: • Se
tu ti facessi prete 1: per sventura divcnt.assi
ricco, io non verrò a farli una sola visita: ricor-
dalo bene ~- Lo ricordò, sì, lo ricordò bene!
Sempre egli si ritenne non padrone, ma ~m-
plice amministratore dei tesori inviatigli dalla
Provvidcm:11. P c.nclrnto dunque com'era per
conto suo della prima beatitudine evangelica,
vede,·a nei poveri i suoi coeredi del cielo, quali
furono istituiti dal Signore st~sso. Ospite di
un Vescovo, un giorno, lasciato solo in palnzzo,
chiamò a mc:..nsa con sè il cameriere e il giar-
tliniere. Alle loro umili scuse: Come? disse.
Ne>n volt'le stare cnn mc? Non donemo !'tare
insieme per sempre? - Al par di Gesù, pre-
dilesse i poverelli, e tra i ligli del popolo
sceglieva, al par <li Lui, i suoi disc.:poli. E
poi chi non sa che dire Don Bosco ~ dire
gioventù povera ? Che edificazione vederlo 1::n-
Lrare in <.-nsa di povc..ra gente col cappello in
mano! ~arrando come nessun hif,(lgnoso ricor-
rcs.~c a lui senz'avt•rne qualche soccorso, il
hiografo chiude con una luminosa espressionv
<• Così povero, Don Bosco era generoso come
un re~- li 1\\ lcssia fra i caraneri autcntit·i ddla
sua divina mis..,ionc indicò il pa11perrt 1"1·a11-
,((f'li:::a11f11r ti' fsaia; il prete t.anto più è prcrc,
qnanto pii, rit.rae tl•·l divino modello :rnche
ncll'ev.•tm,((di:-are paupi-rihus.
\\'I.
Prete coi grandi. C'oi-ì modifi<:o un tamino
la frase che viene dopo i pm·cri nella dichia-
razione di Don Bosco, per potervi induderc,
con quel che egli espresse, qut·llo pure che
certamente sottintei:.c. Non tutto era là da
specific:ire. :\\la tra i poveri e I re, non ci
stanno solo i ministri: se si trnsan<lassero le
persone faco ltose e le istruite, si lascerebbe
aperta una lacuna cstrnn\\..-a al pensiero di Don
Bosco, a\\'cndu egli avuto frequentissimi con-
tatti con uomini ricchi di avere o di ~apL•rc.
/\\Ile porte dei doviziosi Don BMco picchiò,
picchiò scnzu trej?ml. Ricevette in copia. Pro-
fonda la sua gratitudmc, ma da prete, cioè
ignara <li ciò chc a\\·esse aria d, servilismo.
Egli moveYa da qut'sto principio: « Noi fac-
ciamo pure ai ricchi una carità grande, aiu-
tandoli a osservare il precetto divino del qund
superesl date f'ire111osy11nm t.
Se coi ricchi non piaggiava, coi dotti non si
metteva in soggezione, perchè anche con loro
s, s<:nti,·a prete. ~on hanno pur c:s..~i un'anima
da salvare? ~on si può rileggere senz'essen•
compresi d'ammirazione il suo col(oquio col
settantenne e.onte Cihrario, storico di una certn
nnoman7,a e ministro di Stato. Don Bosco
arrh-ò al punto da parlargli cosi: • Signor
C'onte, ella sa che io le voglio molto bene e
ho molta stima di lei. Orbene, se, come dict>,
la sua ,·ita non può essere lunga, si ricordi
t' he prima di morire hi. qualche partita da
aggiustare con lo santa Chiesa,>. A Paolo Bcrt,
già ministro della pubblica istruzione con
Gambetta, non solo mise innanzi il pensiero
delt:t Yita eterna, ma fece accogliere.• di buon
grado la revisione immediata d'un suo libro t!i
morale, in quei giorni assai discusso. Posse-
diamo, dettato da D. 0osco stesso, un dialogo
,·eramente storico da lui tenuto a Parigi con
\\'ictor Hugo. Non spinse egli l'incredulo scrit-
tori.' a meditare seriamente sull'inferno? Ab-
biamo già visto come nemmeno dinanzi agli
uomini dd potere Don Bosco non ismenti~,;e
Sl' medesimo, so!cssc lasciare alla porta n
attenuare la sua franchezza apostolica. Obbe-
cliva, sì, all'ing-iunzionc non meno apostolica
del Rrddilr 011111ib1H drbitn... cui ltonorem, lw-
11orr111; quindi non mai una parola spregiatrice
rcr i governanti; quindi volere nei suoi il
rispetto all'autorità costituita. i.\\Ia, per quanto
e< rn:ssero tempi assai critici, egli si mantenne
rrue senza epiteti di conio pii', o men profann.
li ministro Rattazzi gli chiede se per il suo
npt"rato a ti.inno della Chiesa sia incorso nella
censura. Don Bosco domanda tre giorni per
riActtcrvi; pni torna con questa risposta:
<• Eccellenza, ho esaminato la questione cd ho
cercato e stt1diato per poterle dire che Ella
non fosse incorsa nellt· censure; ma non ci
e sono riuscito Yi poi un episodio che nt·
valo cento. A Lanzo Torinese, inaugurandosi
fo ferrovia, fu scelto quel collegio salesianu
per servirvi il rinfresco alk autorità. Tnlcr-
,·cnnero i ministri Depretis, Kicotcra e Zanar-
ddli con senatori e deputati. Don Dosco vi
si recò per cavare, diceva, W!I direttore <la-
_gl'imhrogli. i\\dagio adagio di,·cnnc il re della
ronvcrsazion1., volgendo maestrevolmontc le
chiacchiere di quei signori a riflessi salutari.
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Indi a poco discorrendo con i suoi dell'acca-
duto, osservava: << Credo che da molto tempo
quei ministri e deputati non sentivano più
tante prediche... Sono anche povera gente: non
odono mai una parola detta col cuore o una
verità in modo da non inasprirli i>.
Nella dichiarazione, che venia.mo illustrando,
si accenna al Re. Non è puro riempitivo o
enfasi di espressione. Sperimentarono, fra gli
altri, i Reali di Napoli tutta la schiettezza e
libertà sacerdotale di Don Bosco. E i moniti
reiterati a Vittorio Emanuele II ' Trrit.wano
e~si il Re e lo impensierivano; ma ciò non
impedì che questi fosse udito dire aJl'Arcive-
~covo di Genova J\\1onsignor Charvaz: 1< i\\lon-
signore, sa, Don Bosco è veramente un santo •>.
.Rem acrt /et igit. Proprio sta il segreto <li
tutto, nella santità. f'eritm oditt111 pari!; ma
non quando la condisce vera carità sacerdotale.
e Allora la verità l'evangelica hheratricc.
Entro la cnrnice della dichiarazione al Rica-
soli vi sarebbe posto ancora per parecchie altre
cose. Alcune almeno sembrano indispensabili
all'integrità del disegno.
(C0Nti111111)
CIIJERJ ha offerto ECHI DI CRONACA
MOl,FETTA. -
il suo vasto Duomo,
e che si gremito di
Cooperatori, Coopera-
CONFERENZE SALESrANE E
FESTE DI S. GIOVANNI BOSCO
Chiamati dall'Ecc.mo
Vescovo Diocesano alla
costruzione della Par-
trici ed amici per la Conferenza salesiana. Lo rocchia S. Giuseppe ed all'inizio dell'Opera sa-
zelante Arciprete Teol. Lucco-Castello, che col lesiana, i nostri confratelli hanno avuto l'ade-
venerando Clero chierese sa mantenere così sione di tutta la cittadinanza alla prima festa tii
viva la divozione a Don Bosco, lo mise tutto Don Bosco, celebrata con solennità, il 3 feb-
a disposizione dei Salesiani, i quali vi hanno braio u. s. Invitati dal direttore D. Piacente, fin
concluso la solennità esterna di S. Francesco dal 3r gennaio, tutti i giovani delle Associa-
tii Sales.
zioni Cattoliche parrocchiali, degli Oratori, del-
FIESOLE - Il Direttore Diocesano Mons.
Agostino Bigi ha suscitato vivo interesse an-
che fra gli alunni del Seminario, i quali, pur
avendo come lui sofferto tante depredazioni
nella ritirata dei nazisti hanno voluto inviare
la loro offerta per le Opere Salesiane.
i'ASCI e della FUCI, insieme col Seminario
Vescovile, si raccolsero nella chiesa del Pur-
gatorio ad ascoltare la parola del nostro Don
Fiori, che li preparò alla grande giornata.
Celebrò la Messa della Comunione generale
lo stesso Ecc.mo Vescovo J\\fons. Salvucci, il
quale al Vangelo ricordò l'invito rivolto a
A FJNALJ\\IARINA tiene viva la fiamma
della divozione a S. Giovanni Bosco il nostro
cx allievo rev.mo Can. Valentino Cogno, il
quale anche quest'anno ha tenuto nella sua
chiesa il triduo in preparazione alla festa litur-
gica, richiamando Cooperatori e Cooperatrici
ad una fervida manifestazione di pietà.
GIARRATANA - t dal 1937 che lo ze-
lante Decurione Don Michelangelo Milito,
Don Bosco dall'indimenticabile D. Apicella
per assumere la direzione della sua casa per
sordomuti. Il Santo allora si scusò dicendo
di non poter soddisfare quel desiderio per
scarsità di personale; ma che a Molfetta con-
tava di far qualcosa a tempo opportuno. <• Ecco
soggiungeva il Vescovo - che la profezia di
D on Bosco si avvera oggi ». E ne trasse motivo
di incoraggiamento ai giovani a trar profitto
dall'educazione salesiana. Nel pomeriggi.o gli
celebra la festa di S. Giovanni Bosco nella alunni dell'Oratorio Pio Xl del Seminario
chiesa di S. Antonio Abate, ove fiorisce la Pia regionale offersero un trattenimento dramma-
Unione dei Cooperatori. Quest'anno v i fece tico musicale illustrando l'Opera degli Oratori
precedere le Sante Quarantore predicate dal e divisero il programma coi giovani dell'Ora-
Can. D. Pasqualino Castro da Biancavilla, torio S. Filippo :Kcri. La scuola di canto ùcl
che attrasse immensa folla. L 'esimio Direttore Seminario Vescovile e quella del Seminario
didattico, sig. Russini Giorgio, anche que- Regionale si alternarono nelle esecuzioni, tanto
st'anno permise a tutte le scolaresche di parte- alle funzioni come all'accademia.
cipare coi loro insegnanti alle funzioni alla
Comunione generale. Gli alunni assistettero MONZA - Nella chiesa del S. Cuore, il
pure al pranzo che suol darsi ai fanciulli po- 10-.11 u. s. ferventi Cooperatori hanno promosso
veri cd orfani, sulla spianata della chiesa, dopo la ùivozione a D. Bosco con una festa che non
la Messa solenne, fra le acclamazioni e gli ev- pot<:va riuscire più solenne e rruttuosa. Preùicì,
viva a 8. Giovanni Bosco, traendone viv'a edi- il triduo un valente Padre francescano che
ficazione e stimolo a far ciel bene.
attrasse molte anime ai santi Sacramenti. Ogni
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sera, dopo la funzione religiosa, giovani e uo- gioventù femminile. Il 10 febbraio, giorno
mini si soffermavnno per ascoltare apposite della solennità, Comunione generale.' S. E.
conferenze che illustravano sempre meglio la Rev.ma assistette pontificalmente alla l\\le553
spirito del Santo. La folla non si stancava di cantata ed al panegirico del Santo. Alle ore 16,
ammirare il bel quadro dipinto dal pittore nel salone dell'asilo ~ M. Trotta ,►, gremito di
Dalle Ceste sull'altare che lo zelante D. Luigi sceltissimo pubblico, l'Avv. Cav. Antonio
:\\Iaggioni ha dedicato all'apostolo della gio- Tendi tenne la Conferenza Sak-·siana comme-
ventù. Un altro Cooperatore si è già impegnato morando gli otto lustri di vita dell'Opera no-
per un quadro di Maria SS. Ausiliatrice per stra nella città. Mons. Vescovo chiuse la gior-
la prossima solennità di maggio.
nata colla Benedizione eucaristie.,. L'indomani,
ORT IETO - Il Direttore Diocesano,
rev.mo Can. Tarcisio Maggioni anche que-
st'anno ha dato alla festa di Don Bosco la
massima solennità. Il triduo di predicazione
attirò folla di devoti, ex allievi e Coopera-
tori nella chiesa di S. Francesco. Celebrò la
santa Messa della Comunione generale S. E.
Mons. Vescovo, il quale coronò la festa, dopo
il panegirico tenuto da D. Alberto Saleppi,
con la benedizione pontificale.
la statua del Santo venne riportata all'Istituto,
dove gli alunni offersero un grazioso trntteni-
rm:nto ai Coc>pcratori, alle Coopl'rntrici e<l ngli
cx allievi. Nei 19 mt·si di sfollamento forz,ito
per la requisizione dei locali da parte delle
autorità alleate, il nostro Istituto aveva trovato
ospitalità nel Seminario. Rientr:,to in sede il
2 luglio 1945, ebbe subito la gioia di un bel
gesto del Comune che intitolò il viale d'in-
gresso al nome di S. Giov. Bosco. Si attende
ora uno sviluppo proporzionato al fervore dei
Pl1\\"EROLO ha offerto, come gli altri anni, Cooperatori cd all'affluenza della gioventù.
il suo·bel Duomo per la Conferenza Salesiana,
e lo zelo del Direttore Diocesano, favorito
dalla cor<linlità del vcn. Capitolo, vi ha saputo
raccoglicrt• una folla di Cooperatori e di Coo-
peratrici. Parlò il nostro Don Fogliasso. S. E.
Rcv.ma :\\Jons. Binaschi, vescovo diocesano,
che scglll' con tanto affetto l'opera nostra, ha
coronato la conferenza con la Benedizione eu-
caristica pontificale.
r' OGiiERA - La tradizionale festa d1
Don Bosco che il Rettore Can. Prof. D. Gio-
vanni Zanoni promuove ogni anno con t.1nto
zelo nel santuario di S. Giuseppe, ha assunto
maggiore solennità, il 10 febbraio u. s. per
l'intervento di S. E. Mons. C'oppo. Lo stesso
rcv.mo Rettore predicò il triduo di prepara-
zione infervorando Cooperatori ccl ex allie\\'Ì
li Vescovo missionario celebrò la Messa ddla
SAN SEVERO - La frsta in onore di
Don Boi1co, che attrae sempre tanta folla all'al-
tare del Santo, h.1 assunto quest'anno partico-
lare solennità per la coincidenza del 4<>° di fon-
dazione dell'Oratorio e Istituto Salesiano. Fu
infatti nell'ottobre dd 1905 che, per la muni-
ficenza della N. D Assunta Fraccacrcta-Mas-
sclli, iii potè iniziare l'opera provvidt•nziale.
Un Comituto di nnore, presieduto da 8. E.
Rev.ma il Yescovn Diocesano l\\fons. Orlandi
Comunione generale ('d assistette pontifical-
mente a quella cantata, tenendo l'Omelia. Nel
pomeriggio, dopo i Vespri ed il panegirico
detto da D. :\\lagistrelli, imparti la benedizione
cucaristica. li programma corale fu affid:uo
alla cantoria del Duomo che, sotto la direzione
del M° Ferrari, cx allievo, fece gusta.re musica
dei migliori maestri. Decoroso l'addobbo
l'illuminazione del tempio e dcll'altare mag-
giore su cui spiccava gorridente il quadro del
colla partecipazione delle autorità ecclesiasti- nostro Santo. l\\Ions. Coppo presiedette anche
che, civili e militari, cd un Comitato t '>ccutivo, il conver?:nO cx allievi. che costituì ufficialmenu.·
presieduto dal Direttore Diocl'Sano ì\\Ions. Ca-• l'Unione dclla Diocesi di Tortona.
nelli e formato da zelanti Cooperatori, Coope-
ratrici cd cx allievi, curò il programma dei
festeggiamenti che riuscirono un trionfo.
Il 6 febbraio, una imponente processione
trasportò la statua del Santo dall'Istituto Sa-
lesiano alla chiesa di San Severino ove, il
giorno seguente, \\[ons. Aristide D'Alessan-
dro, con la ben nota eloqucn1..a, incominciò la
predicazione del triduo.
Funzioni speciali furono riservate agli alunni
NECROLOG O
Can. Don EDGARDO CHIAPPONT, t a L~
SpC"r.ia (Pitclli), il 17-r u. s. a 70 anni.
Parroco dello cattedrale: di BruRnnto e Cononicn
Penitenziere, m11egnò nel Scmimmo Yescovile per
un ventennio, poi si ritirò, per rnot1v1 di salute, ~
vitn pri,·ata, prodigando In sua cnrit/t cd il suo mi-
nistero ni poveri ed oi hisognosi.
Zelantissimo Cooperatore, volle h~•ncficare anch<'
delle scuole, alla i.,•ioventù maschile ed alla m morte In Società Solesiann.
Pubblicazione autorizzata N• P. So A. r. B.
Con approvozfono Ecclc.•i1nica
Olf. Gnf dello Socie•• Editr. lntcmaxionafe - Oircnon- responubilo: O . GUIDO FAVINT, •fa Cottolen(lo, 1> - Torino (100).
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