L'EDUCAZIONE
ALL'AMORE DI SÉ,
DELLA VITA,
DEGLI ALTRI
L'educazione all'amore di sé
Parlare dell'amore di sé potrebbe
sembrare in contrasto con quanto det-
to sopra circa il pensiero di Cristo sul
vero «guadagno» da cercare nella vita.
In realtà l'amore di sé di cui vogliamo
parlare non equivale alla ricerca del
proprio bene indipendentemente, o a
volte in contrasto, col bene altrui; o
alla ricerca del proprio bene immedia-
to , percepibile , con conseguenze con-
statabili in una sfera sensibile e preva-
lentemente terrena . Non parliamo,
cioè, del nostro benessere derivante
dalla ricchezza, dal successo, dal pia-
cere e dall'appagamento di ogni no-
stro desiderio . Parliamo invece dell'a-
more di sé derivante dall 'obbligo che
ciascuno ha di prendersi cura della
propria vita, considerandola come un
dono di Dio, un talento da far fruttifi-
care, un bene da promuovere.
Gli antichi dicevano : «Charitas inci-
pit ab egone». L'amore-carità, cioè,
comincia dal voler bene a se stessi.
Parte dalla considerazione che la vita
è il più gran dono che Dio possa aver-
ci fatto e che, come ogni dono, de-
v'essere custodita con estrema atten-
zione, per rispetto al donante.
Purtroppo l'amore di sé e della pro-
pria vita, che oggi troviamo in com-
mercio , non coincide con il modo con
cui il Vangelo ci dice che dobbiamo
voler bene a noi stessi. Sul grande
mercato delle convenzioni sociali o
sulle molteplici bancarelle dei mass-
media contemporanei troviamo una
merce che ci viene millantata per buo-
na, ma che in realtà appaga soltanto
le brame superficiali dell 'uomo o -
peggio ancora - quelle più meschine
e perverse.
C'è - è vero - la scuola, col suo
compito educativo. Ma a volte, o an-
che spesso, essa si insterilisce in una
arida comunicazione di nozioni intel-
lettuali , acriticamente offerte alle te-
nere intelligenze dei giovani.
Ci sono i gruppi giovanili dell'asso-
ciazionismo ecclesiale, e svolgono un
compito importante per la crescita
nella fede e per un valido indirizzo vo-
cazionale. Ma il loro influsso e la loro
incisività raramente raggiungono le
profondità, sì da risultare una efficace
alternativa alla cultura imperante.
Sono i gen itori che, nel contatto
diuturno coi figli, conoscendone le
tendenze e le capacità, possono reali-
sticamente proporre il loro vero bene
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e non quello che essi stessi si prefiggo-
no aprioristicamente, per il raggiungi-
mento di mete prestigiose sul piano
sociale ma troppo difficili o troppo de-
vianti dal bene globale della persona.
L'insegnamento , la testimonianza e
l'esempio dei genitori che, in tutte le
circostanze della vita, mirano all 'es-
senziale non lasciandosi trascinare dai
condizionamenti esterni, sarà il mezzo
più naturale ed effi cace per una vera
educazione all'amore di sé.
L'educazione all'amore della vita
Non sempre la società aiuta i giova-
ni ad un vero amore per la vita. Spes-
so anzi i modelli che presenta o sono
fal si (edonismo esasperato, piaceri e
successi facili, avulsi da qualsiasi nor-
ma morale.. .) o addirittura inducono
alla distruzione della vita (esaltazione
di suicidi famosi, proclamazioni di
aborto, eutanasia... ).
In questo contesto la famiglia può e
deve essere un 'agenzia solida e credi-
bile di educazione alla vita. A comin-
ciare dalla testimonianza che offre di
credere nella vita, per il fatto che l'ha
donata coscientemente ai figli e la so-
stiene sul piano fisico , spirituale, mo-
rale. Le conversazioni che si tengono
in famiglia, le valutazioni su fatti e
problemi di persone vicine, devono
sempre essere improntate all 'afferma-
zione della supremazia della vita, evi-
tando l'orizzonte edonistico ed utilita-
ristico generalmente imperante.
L'amore per la vita si manifesterà
anche nell'ottimismo tipicamente cri-
stiano e salesiano, nell'assaporare la
gioia di vivere, in casa e fuori, eviden-
ziando tutto il bene che esiste, apprez-
zando la natura e tutte le cose belle
che il Signore ci ha dato, usandole
con parsimonia ma con senso di grati-
tudine e di gioia .
I genitori accorti aiuteranno i figli
ad amare la vita, preparandoli ad essa
e alle sue immancabili difficoltà senza
protezioni eccessive e soffocanti, ma
seguendoli discretamente con l'occhio
di chi ama e vuole che il figlio «cre-
sca» veramente e interiormente.
L'educazione all'amore degli altri
Un vero amore di sé sfocia natural-
mente e necessariamente nell'amore
degli altri. Se l'amore di sé è tensione
verso il proprio vero bene, allora è
chiaro che questo bene non lo si potrà
mai raggiungere da soli o - peggio
ancora - nella chiusura all'altro, nel-
la negazione del dialogo, dell a relazio-
nalità, della com unione.
La società oggi offre messaggi con-
trastanti. Da un Iato viene esaltato l' e-
goismo del benessere da raggiungere
a qualsiasi c;osto .. . Dall 'altro il «villag-
gio globale» in cui ci troviamo ci met-
te in contatto con tante miserie nel
mondo, con le povertà materiali, spi-
rituali e morali e ci sollecita ad inter-
venire ...
La fam iglia può partecipare a que-
sto dialogo, inserendosi su due fron ti :
quello della formazione e quello della
sperimentazione e della prassi.
La formazione all'amore degli altri,
prescindendo da interventi e insegna-
menti espliciti che potrebbero rischia-
re di essere recepiti in chiave preva-
lentemente didascalica, potrà awaler-
si invece di comportamenti concreti e
di esperienze vitali nelle quali la fami-
glia tutta viene coinvolta. La rinuncia,
condivisa, ad un elettrodomestico, l'a-
dozione a distanza di un bambino po-
vero, l'aiuto fraterno ad un vicino in
difficoltà, l'assistenza , a turno, ad un
vecchio o ad un ammalato... sono
esperienze che «formano» in profon-
dità l'animo del fanciullo e valgono
più di mille parole e di tanti discorsi.
L'EDUCAZIONE
DELLA SESSUALITÀ
È forse l' aspetto più complesso del-
l'educazione all'amore, perché riguar-
da la persona umana nella sua interez-
za di corpo, psiche, anima e nella sua
molteplice relazionalità. Spesso infatti
si fa di questa educazione un interven-
to settoriale, delegato ad agenti extra-
familiari. I mass-media spingono ad
una interpretazione riduttiva (fisiolo-
gico-genitale), consumistica (tutto e
subito) ed edonistica (lo scopo è il pia-
cere) della sessualità , disancorandola
dalla sfera affettivo-spirituale e dal più
ampio contesto umano al di fuori del
quale la sessualità non si comprende e
si isterilisce.
Non possiamo qui dilun garci sul-
l'argomento , ma - riferendoci al
terna dell 'educazione all'amore affida-
ta alla famiglia - mentre riconoscia-
mo la grande difficoltà di muoversi se-
renamente in questo nostro contesto
sociale, diciamo però che i genitori
hanno la felice possibilità di fare un
discorso chiaro, avallato dai fatti e
dalla loro testimonianza. Ecco alcuni
spunti:
- stim a e cura del corpo , visto
come capolavoro della creazione e
tempio di Dio;
- significatività dei gesti di tene-
rezza e di affetto tra i genit01i e tra
questi e i figli: il nasconderli o il soffo-
carli non serve ad una serena acquisi-
zione del significato della sessualità;
(segue a pag. 16)