Bollettino_Salesiano_193609


Bollettino_Salesiano_193609



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ANNO LX. NUM1::RO 9
1°Settembre
1936 XIV
SPEDIZIONE IN ABBO·
NA.MENTO POSTALE

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BOLLETTINO PEIUODLCO MEN-
Anno LX - N. 9
SILE PER I COO-
SE'ITEMBRE
S A L E S I A N O PERA'l'ORI DELLE
OPb:RE E M.lSSIONl
1936 - XIV
Spedhione in
DI S. GIO. BOSCO
abbonamento postille
SOMM,\\RIO: Sotto la cupola dell'Auslllatrlce. - Dalle no!llrc case: Ca111elouovo Don Boaco, Torloo, Ivrea. • A.tlonc
Salesiana. Un'enciclica del Pnpa 1ul cincmatosrr:>1'o. • Dalle nostre Missioni: Clna, lndJa-Auam, Giappone. ·
Crulc, - Lettera di Don Giulivo. - N'eCN>lo1110.
Benemeriti Cooperatori e benemerite Cooperatrici,
Avrete appreso anche voi con animo costernato le stragi raccapriccianti, compiute da
anarchici e sovversivi, che hanno insanguinato la Spagna negli scorsi giorni, seminan-
dovi la distruzione e la morte, saccheggiando ed incendiando chiese ed istituti, massa-
crando sacerdoti, religiosi, suore ed onesti cittadini, colpevoli solo di amare lddio e di
amare il prossimo, di far del bene.
La furia satanica ha preso di mira anche le opere nostre che raccoglievano, ospita·
,·ano ed educavano co/Ja carità di Cristo migliaia e migliaia di orfani, di giovani po-
veri ed abbandonati. I nostri Orator'ì, le nostre Scuole Professionali rigurgitavano di
fìgli del popolo, di operai.
Ed è col cuore straziato dal più acerbo dolore per le 1•it1ime già fatte e co/Jo spa-
simo della più ansiosa trepidazione per /'avvenire di tanti poveri (ig_liuoli, che vi comu-
nico l'eccidio di quindici Salesiani, omai accertatò. Temiamo inoltre che tutto il personale
della casa di Malaga sia stato barbaramente assassinato e che altri ancora abbiano su-
bito la stessa sorte. L'Ispettore di Barcellona, D. Giuseppe Calasanz, prima incarce-
rato con altri n confrate/Ji, venne poi inumanamente trucidato. I Salesiani e le Suore
di Maria Ausiliatrice di ;5 Case, tutti dispersi, e perseguitati a morte. Di altre 40 Case,
si teme che non poche siano state sorprese dall'incendio e dal saccheggio . Altri par-
ticolari apprenderete forse dai giornali mentre si stampa questo "Bol/ettino". Nel co-
municarvi queste prime strazianti notizie, io invoco con tutta l'anima, in nome di Dio,
di Maria SS. Ausiliatrice e di S. Giovanni Bosco, il soccorso delle vostre preghiere a
favore non solo dei nostri Istituti, dei 750 Salesiani, de/le 250 Figlie di Maria Ausi-
liatrice, dei nostri cari Cooperatori e del/e nostre pie Cooperatrici, dei nostri Allievi ed
Exal/ievi, perseguitati unicamente per l'onestà della loro vita, per la pratica della Re-
ligione e per /'esercizio della carità cristiana; ma anche per tutti i Vescovi e Prelati,
per tutti i Sacerdoti e Religiosi, per tutte le Suore e per tutti i buoni di quella sven-
turata Nazione che in altri tempi scrisse pagine così gloriose nella storia del mondo e
della Chiesa Cotto/ica.
Preghiamo, preghiamo molto, perchè presto torni a risplendere sul suolo irrigato dal
sangue di tanti martiri l'iride della pace nel trionfo della fede e della carità di Cristo.
Torino, 10 agosto 19;6.
Vostro aff.mo in G. C.
Sac. PIETRO RICALDONE, Rettor Maggiore.
- - 201

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SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRICE
Sacre Ordinazioni.
La prima domenica di luglio fu consacrn.ta
anche quest'anno alle solenni sacre Ordina-
zioni dei sacerdoti e dei suddiaconi del nostro
Istituto Teologico Internazionale. La funzione
svoltasi in tutta la pompa del _rito, attrasse
una folla di parenti e di fedeli alla basilica di
Maria Ausiliatrice. La tenne anche quest'anno
l'Em.mo Cardinale Arcivescovo di Torino
Maurilio Fossati il quale ebbe la consoJazione
di ordinare sessantasette Sacerdoti e ventinove
Suddiaconi, appartenenti alla diverse Nazioni
dell'antico e del nuovo Continente.
Lungo la settimana i novelli sacerdoti si
succedettero a celebrare le loro prime Messe
all'altare dell'Ausiliatrice e tli San Giovanni
Bosco. Particolare solennità assunsero la festa
del Sacro Cuore, trasferita al giorno 19, e
quell,a di Sant'Anna, il giorno 26.
Il 26, si chiuse anche l'anno scolastico
e professionale dei nostri alunni interni, stu-
denti ed artigiani, colla tradizionale solennità
impressa ancora da Don Bosco Santo. Funzioni
di ringraziamento e Comunione generale in Ba-
silica, quindi premiazione nel salone-teatro.
In poche ore i seicento giovani lasciarono
l'Oratoào per trascorrere le vacan7..è colle pro-
prie famiglie. Un discreto numero di quarta
ginnasiale e dell'ultimo corso professionale,
durante gli esercizi spirituali nell'Istituto di
Valsalice, risposero alla vocazione del Signore
domandando di far parte della Società Salesiana.
I t reni popolari portarono al Santuario nu-
merosi pellegrini nei giorni festivi; ma anche
nei giorni feriali l'Oratorio fu sempre animato
cli visitatori che si trattenevano in devota pre-
ghiera presso l'altare di Maria Ausiliatrice e
l'urna di S. Giovanni Bosco, poi s'indugiavano
ad ammirare i lavori di ampliamento e nella
visita delle camerette abitate dal Santo. Fra
gli ospiti più illustri ricordiamo S. E. Mons.
Petroni vescovo di Melfi, Rapolla e Venosa;
S. E. Mons. Thévenond, Vicario Apostolico
del Ouagadougan col Superiore generale dei
Padri Bianchi; S. E. Mons. Rodié, Vescovo
di Ajaccio (Corsica).
Dei pellegrinaggi in comitiva, il gruppo delle
Giovani Italiane di Pavigliano; quello dei
parrocchiani di Villa San Secondo, col loro
Parroco; 80 pellegrini da Savona col Parroco
- - di S. Francesco da Paola; le Fiduciarie dei
202
Fasci Femminili dell'Italia Meridionale; e
vari pellegrinaggi francesi: giovani Oratoriani
di Vincennes (Parigi), Esploratori Cattolici
di Mamers (Serthe), la IX squadra dei Giovani
Esploratori Cattolici di L ione, un gruppo di
Guides pure di Lione, un altro gruppo di Gio-
vani Cattolici in bicicletta, Esploratori Cat-
tolici di Besançon, pellegrini da Ambreu e da
Nizza Marittima. Infine, un bel pellegrinaggio
dall'India, della archidiocesi di Bombay.
I lavori di ampliamento.
Eseguite le opere di consolidamento alla
vecchia costruzione, completato lo scavo nella
zona r,iservata alla cupola sul presbiterio, s'i-
niziò il getto armato di fondazione, costituito
da quattro piastre eccentriche, portanti i quat-
tro pilastri d'angolo. Ogni piastra misura 25 mq.
ed è collegata da travate alte m. 1,60.
L'annatura di ferro impiegata per tutto il
sistema di fondazione è di 170 quintali. Ci vol-
lero ben 215 mc. di calcestruzzo, coll'impiego
di 645 quintali di cemento.
Venne intanto ultimato anche il solaio che
copre la sagrestia, dell'ampiezza di 150 mq. ed
i getti sui locali di deposito per gli arredi
sacri. Procede l'elevazione dei muri perimetrali
e l'annatura dei solai sopra le gallerie.
DALLE NOSTRE CASE
ITALIA. - Castelnuovo Don Bos co. - U n
pellegrinaggio m emorando.
L'ameno colle dei Becchi è ornai mèta di
numerosi pellegrinaggi che settimanalmente tra-
sportano alla casetta natia del nostro Santo ed
all'annesso santuario di Maria Ausiliatrice vi-
sitatori da varie parti d'Italia ed anche dall'E-
stero. Oltre ai lavori d i abbellimento ed alla
cordiale ospitalità che lo rendono caro e gra-
zioso, accrescono il fascino le sacre funzioni
che si svolgono con edificante .fervore e le .fe-
stose accoglienze che sanno improvvisare i no-
stri Aspiranti Catechisti Missionari che colà
si temprano all'apostolato. Da aJcuni mesi
hanno inaugurato anche la scuola di banda
e sanno già rendere ottimi servigi.
Dal registro dei visitatori si rileva con pia-
cere la prevalenza di insegnanti ed alunni delle
pubbliche scuole e di tanti Istituti di educa-
zione. Segno evidente dell'alto apprezzamento
del Santo Educatore e Patrono speciale della
gioventù. I limiti dello spazio ci vietano di
dame anche solo l'elenco; ma non possiamo

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tacere del pellegrinaggio imponente degli
Insegnanti della provincia di Asti che il 9
giugno u. s. convennero cogli Ispettori pro:ff.
Zucchclli e Nicoletti, colla Di rettrice delle
scuole di Asti, proff.essa Martin<:ttt, e col
Direttore Didattico della zona, prof. Fala-
brino, al Santuario per ringraziare il Signore
della vittoria trionfale accordata ali'1talia nel-
l'Africa Orientale.
Il gesto fu corona di un nobile voto. li lu-
glio dello scorso anno, infatti, era salito al colle
privatamente S. E. il ì\\Iinistro della Educazione
Nazionale, il Quadrumviro Conte Cesare Maria
De Vecchi di Val Cismon, e, sorpresi nel san-
tuario i himbi e gli Inscgnanti delle Scuole
elementari di Frassineto Po, aveva pregato con
loro, lasciat"ldo infine un prezioso autografo
che diceva così: Gli insegnanti ed i bimbi di
Frassi11eto Po visitano oggi i luoghi di Don Bosco
Santo dt'lla Patria ril111ovata. llam/Q trovato
il lli11islro che ha pregalo co11 loro perrltè l'Italia
Fascista raggiunga gloriosamente i termini che
ha s1•g11uto a Lei la Divina PrO'lJ'l,'tae11~a.
Chiuso l'anno scolastico, prima di separarsi
per le vacanze, gli Insegnanti della provincia di
Asti vollero ringra.7.iarc pubblicamente il Si-
gnore ccl il Santo Don Bosco per la benedi-
zione concessa proprio a queste preghiere.
Delicato pensiero, che tornò sommamente gra-
dito al Ministro dell'Educazione Nazionale.
Dopo aver assistite> a.Ila santa Messa, trascor-
sero tutla la giomala in quei santi luoghi, ani-
mandosi a ,,icentla alla grande missione dell'e-
ducazione col ricordo eloquente degli esempi
del Santo. Nel p,>rncriggio giunse sul colle
anche il Podestà di Castelnuovo col Segretario
Politico, etl i nostri Aspiranti Missionari of-
fersero alle Autorità cd agli Insegnanti un sim-
patico trattenimento musico letterario nel corso
del quale D. Fa\\'ini portò da Torino il saluto
e l'adesione del Rettor Maggiore e rievocò
rapidamente la figura di D on Bosco educatore
e patriota illustrando i dclicaLi uffici svolti
nell'ora <lei Risorgimento per la cristiana gran-
dezza della Patria nostra.
Rice\\'Uta la benedizione del SS. Sacranu.nto,
gli InsegnanLi lasciarono il colle col cuore
pieno di sante emozioni e di nuovi propositi.
- Torino. - Oratorio S. Paolo.
L'Associazione Giovanile di Azione Catw-
lica del nostro fiorente Or.itorio S. Paolo ha
pn>rnosso una solenne celebnizione del XIX
centenario della conversione dcli'Apostolo, che
1·isco!lse l'adesione della Federazione Diocesana
Torinese ed ehhe pieno succc:.-so. Oratori ben
noti nel campo dell'Azione Cattolica iJlustra-
rono la figura dcli'Apostolo S. Paolo con una
serie di conferenze coronate dal prof. Marcon-
cini. J giovani dell'Oratorio si disposero spi-
ritualmente con un apposito triduo, e tutta
la popola.zionc della parrocchia di Ge,;ù Ado-
lescente colle sacre Quarantore. Tra il fervore
di preparazione spirituale fu ultimata anche
la decorazione della cappella dedicata al Santo
Patrono col ricchissimo altare di marmo, mu-
nifico dono della famiglia del comm. Giuseppe
Ferreri in memoria del figlio ~com. :--atale,
uno dei primi allic\\·i dell'Oratorio, stroncato
nel fiore della gio\\·inezza da una violenta ma-
lattia. La benedizione del quadro del Santo
- - Torlno•S. Paolo. Il Reuor Mo1111loro tra i 11iova:nl ed I benefallori della cappella dedicata al Santo.
203

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fu riservata al nostro Rettor Maggiore, il quale,
la mattina del 28 giugno, fu accolto affettuosa-
mente dai giovani schierati all'ingresso del-
l'Oratorio coi rappresentanti delle associazioni
cittadine, a suon di banda. Dopo un devoto
indirizzo del presidente geom. Guido Ferreri,
il sig. Don Ricaldonc entrò in chiesa e celebrò
la Santa Messa distribuendo La Comunione
generale. li vasto tempio era gremito. Il Ret-
tor Maggiore indirizzò quindi la sua parola
dal pulpito incitando i giovani all'imitazione
dell'Apostolo S. Paolo colla pratica delle virtù
caratteristiche: la purezza, lo zelo nell'aposto-
lato dell'Azione Cattolica, e la devozione al
Papa. Benedisse il quadro del Santo, rivol-
gendo una parola di particolare conforto e
di viva gratitudine alla famiglia Ferreri, e
còronò la cerimonia impartendo a tutti la
benedizione di Maria Ausiliatrice. Chiuse il
ciclo delle manifestazioni l'Ero.mo Cardinale
Arcivescovo Maurilio Fossati nell'ampio teatro
affollato di giovani, colla distribuzione dei
premi delle pre di Religione.
- Ivrea - Una via intitolata a San Gio-
vanni Bosco.
Risanata cd abbellita l'antica« ,<ia Valentino~
che corre lungo l'Istituto Missionario ~ Card.
Cagliero », il Podestà comm. Giulio Viassone,
la volle intitolare al nostro Santo Fondatore.
E i cittadini, devoti di S. Giovanni Bosco,
plaudendo al nobile gesto, accorsero numerosi
alla solenne inaugurazione che chiuse la festa
di Maria Ausiliab;cc, la domenica 31 maggio.
A notte, una pittoresca fiaccolata, dopo la bene-
dizione impartita dal Curato della Cattedrale
can. prof. D. Boera, vi portava in trionfo il
quadro del Santo, seguito dal Podestà, dalle
autorità e dal popolo, mentre i nostri Aspiranti
Missionarj levavano al cielo preghiere e canti,
accompagnati dalle note della banda musicale.
A%ione Salesiana.
Il 5 dicembre u. s. s'imbarcava a Genova
S. E. Mons. Coppo, vescovo salesiano, per
un turno di sacre mÌ3Sioni negli Stati Uniti
che lo tenne impegnato fino ai primi dello
scorso giugno. Incominciò il suo ministero in
alto mare, celebrando, il giorno dell'Immaco-
lata, una solenne funzione propiziatoria per
l'Italia nostra nella cappella del Rex, alla pre-
senza di ufficiali, marinai e passeggeri; e la
chiuse ancora in mare nel ,<iaggio di ritorno
- - con una conferenza missionaria a bordo. Non
potendo seguire passo passo il suo lungo iti-
nerario, ci limitiamo ad accennare le tappe
principali. Fatto centro a Jew York, ove egli
predicò a più riprese nelle chiese di Maria
Ausiliatrice, della Trasfigurazione, di santa
Maria, dei Sacri Cuori, di sant'Antonio e di
san Domenico, e tenne anche una conferenza
speciale ai soci dell'Unione Don Bosco della
Capitale, trascorse quindi pei diversi Stati di
Nuova Jersey, Missouri, Ohio, Pensilvania,
1\\1:assachusset ed, oltre alla sacra predicazione,
tenne conferenze salesiane: a Paterson, nella
chiesa di sant'Antonio; a Port Chester nella
chiesa del Rosario; a Brooklin nelJa chiesa di
santa Rosalia; a Boston nella chiesa del Sacro
Cuore; a Newark; a Forest Hill; a St.L<>uis
nelle chiese di sant'Ambrogio, di san Carlo
e di Maria Ausiliatrice; a Cleveland; a Buffalo;
a Pittston; a Summit; ad Union City nella
chiesa di sant'Antonio; a Revere; ad Atlantic
City. Dettò interi corsi di missioni a Port
Chester, a .r ewark, a St. Louis, e a Lorain.
A Salem, a Lorain e a Cincinnati nella chiesa
del Carmine, benedisse nuove statue di S. Gio-
vanni Bosco; a New Rochelle eresse la Via
Cruds; a St. Louis fondò l'Unione Ex-allievi.
A Jl,Ja!om Nw York assistette all'inaugura-
zione della chiesa dedicata al nostro Santo, che
con quella già inaugurata a Chicago dimostra
il grande sviluppo della divozione suscitato
in questi anni.
Sbarcato a Genova il giorno 6, tenne infine
la conferenza salesiana, il giorno seguente, a
. . Sampierdarena.
"
Il nostro confratello don Antonio Fasulo,
nella sua instancabile propaganda, dopo l'apo-
teosi di don Bosco, ha preso opportunamente
ad illustrare, con interessanti proiezioni, la
figura e le opere del nostro Santo alla luce della
gloria.
Le sue conferenze, promosse da scelti comi-
tati con a capo le Autorità ecclesiastiche e ci-
vili, hanno avuto dovunque esito consolante.
Negli ultimi giri di propaganda ne ha tenuto:
il 10 maggio a _:Mede, nel salone dell'Asilo;
il 12 a Mortara, nel teatro dell'Oratorio San
Luigi; il 19 a Crusinallo, nell'Istituto San
Giuseppe per il pubblico, il 20 per le scola-
resche; il 21 ad Abbiategrasso, nel teatro del-
l'Oratorio maschile; il 28 a Valenza _po, nel
teatro dell'Oratorio e il 29 nel teatro civico, in
occasione delle feste di S. Giovanni Bosco che
a Valenza si svolsero solennissime pel corso
d'un'intera settimana; il 30 a Caltignaga, nel
salone parrocchiale; il 31 a J\\,fonza, nell'Ora-

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Barcellooa. J1 cempio vocivo del "Tlbidabo" devaslalo e profanato nel luglio u. s.
Jn alto 1a erande statua del Sacro Cuore, in bronzo, alta 8 m .. del peso di 12 loo.oellate, •bbattuta e deturpata.
torio del Redentore, dopo aver tenuto la con-
ferenza ai cooperatori nella chiesa di S. Pietro
Martire; il 4 giugno a Gravellona Toce, nel
Cinema del Littorio; il 5 ad Omegna neJ teatro
degli Uomini di A. C.; il 6 a Premosello
nell'Oratorio maschile; il 7 a Villadossola, nel
salone dell'Asilo; 1'8 a Domodossola, nel salone
dell'Oratorio festivo, con cordiale presenta-
zione del Prevosto, S. E. Mons. Raffaele De
Giuli, Vescovo eletto di Capaccio e Vallo; il 9 a
Pallanza, nell'Oratorio Don Bosco; il 10 a
Baveno, nel salone dell'Oratorio femminile;
l't r a Gattinara nel teatro dell'Oratorio; il
r2 ad Arona, nell'Oratorio maschile; il 4 a
Cannobio nel salone-teatro del Dopolavoro;
il 21 a Tornaco nel teatro del Fascio; il 25 a
Somma Lombarda nel teatro dell'Oratorio;
il 27 a Soresina, nel teatro dell'Oratorio ma-
schile; il 28 a Lenta, nel cortile dell'Asilo; il
29 a Caravaggio, nel teatro dell'Oratorio ma-
schile; il 30 a Stresa, nell'ampio cortile dell'O-
ratorio Antonio Rosmini; il 2 luglio a Fonta-
nella al Piano, nel teatro parrocchiale, con pre-
sentazione del Podestà; il 3 a Casalbuttano,
nel portico dell'Oratorio Don Bosco trasfor-
mato in spazioso salone. La conferenza fu
intramezzata da inni a Don Bosco eseguiti con
senso di arte dalla &ho/a canlomm. ll 4 luglio a
Bozzolo, nel cortile dell'Asilo; il 5 a Soncino,
nel cortile dell'Oratorio S. Paolo, con presen-
tazione del Podestà; il 6 a Pizzighettone nel
cortile dell'Oratorio; il 7 a Montodinenel cortile
dell'Istituto Salesiano; 1'8 a Crema, nel cortile
del Seminario, con presentazione del!'Avv. Cri-
velli; il 19 a Costanzana, nel cortile delle scuole;
il zz a Casino Boario, nel teatro del Dopola-
voro Cotonificio Olcese; il 23 ad Iseo, nel cor-
tile dell'Oratorio Salesiano; il 24 a Cogno, nel
cortile del Convitto Cotonificio Olcese; il 25
a Manerbio, nel cortile del Convitto operaio
Lanificio; il 26 a Odro, nel cortile dell'Oratorio
parrocchiale; il 28 a Bognanco, nel gran salone
delle Terme; il 30 ad Agliè, nel Convitto Dc:
Angeli Frua.
Avete trovalo qualche nuovo Cooperatore?
Mandatecene subito l'indirizzo preciso.
- - -- 205

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UN'ENCICLICA DEL PAPA
SUL CINEMATOGRAFO
La festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo,
29 giugno u. s., il Santo Padre Pio XI ha diretto
agli Arcivesco\\'Ì e \\'cscovi degli Stati Uniti
d'America cd a tutti gli Ordinari aventi pace
e comunione colla Sede Apostolica una lettera
enciclica sugli spettacoli cinematografici per
richiamarne ancora una volta l'attenzione, e
benedire, incomg~iare e dirigere l'attività dei
singoli Pastori ad un'organica <.Esciplina di
questo potente susi;idio di educazione che la
sordida speculazione industriale troppo spesso
travolge a pervenimcnto morale delle anime
e dei cuori.
L'Enciclica comincia colle parole latme Vi-
gilanti cura, che le danno il titolo di clas-
sifica, e, colle ventuna Encicliche prece-
denti, è un solenne documento dt:ll'm;sidua
Yir:ilanza che distingue l'instancabile solerLia
del suo pro\\'\\·ido pontificato. In essa, il Vicario
di Cristo si rh·olgc anzitutto a_gli Arcivescovi e
Vescovi degli Stati Uniti d'America per enco-
miarli e rin~raziarli della santa crociata impe-
gnata per mc;,,zo delle le1;io111 di dcrew::a contro
gli abusi dt-lle rapprese11/azio11i dnemalogra-
fiche, rìlc,•ando con piacere i succc,si otte-
nuti.
Ricorda poi i richiami già fatti in diverse
oct.-asioni all'aueniione 11011 soltanlo dcll'Epi-
scopota e del Clero, ma di tulle lr /lirnme rette
e sollecite del pubblico bene. Ndl'Enci :lica Di-
vini t'llius J\\1fl,(!islri, tra l'altro, Sua Santi1à aveva
espressamente lamentato che q11es1i potentissimi
mezzi di dit•u~qa:::iune (come il ri11e111atografo)
d1e porso110 riuscire, se ben guvtmati dai saJ1i
pri,,cipii, di grande utilità all'istm::wm' ed edu-
ct1~one, vt11go110 purtroppo .rpl'SSfl subordinati
all'i11cenllvo delle male passioni ed t1ll'avidità del
guadagt10. Nell'agosto del 1934, ricevendo in
udienza i rappresentanti della Federazione
I nternazionale della stampa cinematografica,
aveva insit-tito sulla necessità di applicare al
cinematogrnfo, pl•rcl,è 11011 att1·11ti etmtù111ame11te
alla morale cristiana, o semplicemmte 111110110,
secondo la legge 1ll1t11rale, la norma mprema che
deve reggere e rt'golare il grande do110 dell'arte
la quale ha come còmpito essenziale e comi> sua
stessa ragione d'rssn-e, quella di ragio11e perfet-
tiva della perso11alità morale che è l'uomo, e
perci'ò dev'esscrt essa medesima morale. Ed avern
concluso, fra la manifesta approvazione di
- - quelle elette persone, propugnando la neccs-
206
sità di rendere il cinematografo morale, m()ra-
Ji::taatore, educatore. l ell'aprile u. s. infine,
parlando ai delegati del Congresso l nrerna1.io-
nale della stampa cinematografica tcnuw:.i in
Roma, ave\\'a nuo,·amenle prospettato la gra-
..,.ità del problema, esortando caldamente l11tle
le persone di buona volunttl a 11ome della religwnc
11011 solo, ma anche a nome del vero hcness, re
morale e civile dei popoli, percl1è si adoperassrm
co11 og11i me;;rzo che fwse in loro poterr, q11alr
app111Lto la stampa, cifli11chè il cinn,wtogr"fo
pfJssa dit1e11fare da·c,;rro uri coefficiente pre::1oso
di istruzione e di edura::.ione, e 11011 già di dùt, u-
::.ùme I' di rovbuz per le m1i111e.
Srnonchè l'argome11to è di tanta gr1rv1t1ì pu
se stesso e per le co11di::io11i presenti della Sorietrì,
chi' il Santo Padre credette 11eressario ritornaM·i
sopra; 11è solo con particolari raccomanda:;ioni,
come nelle occasio,ù preade11ti, ma co11 nguardo
1111h•ersale, al bisogno doè 11011 solo bile diocesi,
ma di tutto l'orbe cattolico
Progressi esiziali
e promesse inefficaci.
P. neassano, mfath, e urgente-scrive testual-
mente il Papa - il prOVfledRre, che a11d1r ili
9ursta parte i pro._r:ressi dell'arte, dtlla scit,11::.a
e dt lla stessa perfe-sionr tec11ù-a e industria ummw,
come sono 'l'eri doni di Dio, così alla gloria di Dio
e t1lla salvezza dellt• m1i111e siano ordì11ati, r
Sl'Yt'l//10 praticamente all'estensione dti/ Regno di
Dio in trrra, affinrM tutti, come ci fa f>Yl'.f(Ore
la S. Chiesa, profitt;amo di essi i11 modo da 11011
perdere i beni eterni: sic transeamus per bona
tcmporalia ut non amittamus aeterna.
Ora è certo, e da tutti risco11trato agl"volmt'nte,
che i progres.ti del/'arie f' i11dmtria ci11em11tograf,-
ca, quanto più merm,igHosi t1Ta110 divenuti, tanto
più pemùiosi ed esi::iali n mostravano alla mora-
lità td alla religume, 01L::.i alla 011estii stessa della
co11t•ive11::o dvilr.
Ciò rico,u,bbero i dinttor, medeswu ddl'wdri-
stna 11egli Stati Uniti quando corifessarono la
,·es-po11.wbilità loro propria, di fronte al pubblico,
011:::i alla società i11t1•rlJ; mentre 11el m(Jr:::o 1930
con 1111 libero a.tto, posto di co111w1e accordo, so-
lemiemente sa11cito dalle luro firme e promulgato
per la pubblica stampa, presero 1·nsie111e u11 im-
flt'flllO solemU! di tutelari' nell'mr.1e11ire la mora-
lità dei frequentat<Tri del ci11ematografo.

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In questo Codicé si dava la promessa che non
verrebbe mai più prodotta nesmno pellicola atta
ad abbassare il livello morale degli spettatori o
tale da porre in discredito la Legge naturale e
umana, o da ingenerare simpatia per la viola-
zi(me di essa.
Se11011chè, no11astante una cosi sagg,a detenni-
11a...··,io11e spo11ta11eamente presa, i responsabili si
mostrarono incapaci di attuarla e gli operatori
apparvero non dispoUi a sottostare ai principii
che si erano obbligati ad osservare.
Una santa crociata.
Provvidenzialmente sorse allora l'iniziativa
dell'Episcopato nordamericano e milioni di cat-
tolici americani sottoscrissero l'impegno della
Legione della decenza obbligandosi a non assi-
stere a nessuna rappresentazione cinematografica
die riuscisse di offesa alla morale cattolico e
alla corretta 11orma di vita. Successo conso-
lante!
Pochi probll'midegli ultimi tempi - nota con
piacerei[ S.Padre-hanno ,mitotantostrettamente
vescovi e popoli quanto siffatta collaborazione
a questa santa crociata. solamente cattolici,
ma ragguardevoli protestanti, israeliti ed altri
molti hanno accettato la loro iniziativa e si
sono uniti ai loro sforzi per ridare sagge norme
artistiche e morali al cinematografo, sicchè ne
venne un vero miglioramento morale: Delitti e
vizi vennero riprodotti meno di frequente; il
peccato no11 venne più così apertamente approvato
ed acclamato; nou si presentarono piu in maniera
così proleT'lla false forme di vita all'animo tanto
infiammabile della gioventù. E questo senza
pregiudizio dell'arte e senza danni finanziari
alle industrie.
Quando s'iniziò la vostra crocuita - rileva
Sua Santità ai Vescovi norùamericani -
fu detto che gli sforzi di essa sarebbero stati
poco durevoli e gli effetti del tulio transitori,
perchè, diminuita a poco a poco la vigilam::a dei
Vescovi e dei fedeli, i produttori sarebbero stati
mwvamente liberi di ritomare ai metodi di prima.
È faci1e capire perchè alcuni di costoro deside-
rino poter ritornare alle trame equivoche che
eccitano le basse passioni e che Voi avete pro-
scritte. ~[entre la produzione di immagi11i, real-
mente artistiche, di vicende umane virtuose ri-
chiede sforzo intellettuale, fatica, abilità, e tal-
volta un pi,ì notevole dispendio, al contrario
riesce rpesso relativamente facile provocare il
concorso al cinema di certe persone e categorie
sociali con rappresentazioni che accendano le pas-
sioni e sveglino gli istinti i11feriori latenti nei
cuori umani.
Invece una incessa,tfe e universale '()igila11.:::a
deve persuadere i produttori che non si è dato
inizw alla Legione della Decenza come ad una
crociata di breve durata, la quale possa venire
presto trascurata e dimenticata, ma che i Vescovi
degli Stati Uniti intendono tutelare ad ogm· costo
la moralità della ricreazione del popolo in ogni
tempo e sotto qualunque forma QV'lJenga.
La ricrea..."'i.one infatti-osservai[ S. Padre -
nelle sue moltepliciforme è dive11uta ormai ima 11e-
cessità per /agente che si affatica nelle occupazioni
della vita, ma essa dev'essere degna dell'uomo ra-
gionevole e perciò ~-ana e morale, deve sollevarsi
al grado di 1m fattore positivo di bene e susci-
tatore di nobili sentimenti. Ed ammonisce:
Un popolo che nei s11oi m0111enti di riposo
si dedica a divertinumti che offendono il retto
smso della decenza, dell'onore, della morale, a
ricreazioni che n'escono occasione di peccato,
specialmente per i giovani, si trova i11 grave peri-
colo di perdere la sua grandezza e fa stessa po-
tenza nazùmale.
Potenza del cinematografo.
È indiscutibile-soggiunge il Papa - chefra i
divertù11e11ti modemi ilcinematografo ha preso ne-
gli ultimi anni un posto d'importan:::a universale...
Non si oggi mezzo più potente del cinemato-
grafo ad esercitare influsso sulle moltitudini...
la pote11za del dnemal.ografo sla in ciò che
esso parla mediante l'immagine. Essa è ,iccvuta
dall'onimo con godimento e sem::a fatica, anche
se. anima rozza e primitiva, che non avrebbe la
capacità o almeno il desiden'o di compiere lo sfort?,o
dell'astrazione e della deduzione e/te accompa-
gnano il ragionamento. Anche il leggere o l'ascol-
tare ric/dedono uno sforto che nella visione
cinematografica è sostituito dal piacere conti-
nuato del succedersi dell'immagine concreta e,
per così dire, vivente. Nel ci11e111atografo parlato
si rafforza questa potenza perchè l'i11terp1eta-
zione dei fotti diviene ancora più facile e il fa-
scino dell'apera musicale si collega coll'azione
drammatico.
Purtroppo I balli e le «vanetà » che talvolla
si i11trod11cono arbitrariamente negli intermezzi
accrescono l'eccitamento delle passioni.
Che se la cinematografia è veramente lezione
di cose, che ammaestra in bene o in male, più
efficacemente, per la maggi·or parte degli uomini,
dell'astratto ragùmame11to, occo"e che essa si'a
elevata ai fini di una coscienza crùtia11a e libe-
rata dagli effetti depravanti e demoralizzanti.
Tutti sanno quanto dan110 producono le cattive
- - cinematografi.e nelle anime. Esse diven,:ono occa-

1.9 Page 9

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sioni al peccato; induca110 i giovani nelle vie del
male perchè sano la glorificazione delle passioni;
espongono sotto tma falsa luce la 'llita; offu.scano
gli ideali; distruggono il puro amore, il n"spetto
per il matrimrmio, l'affetto per la famiglia. Pos-
so110 altresl creare facilmente pregiudizi fta gli
i11di'lJidui e dissiài fra le nazioni, fra le classi
sociali, fra intere razze.
D'altro caTlto le buone rapprese11tazio11i pos-
sono invece e.~ercitare una influenza profonda-
mente 111oralizzatrice su coloro che le 'lJedono.
Oltre a ricreare, possono suscitare nobili ideali
di vita, diffondere preziose 110ZÌ011i, .fomire mag-
giori conoscenze della storia e delle bellezze del
proprio e dell'altrui paese, presentarp la ven"tà
e la virtt~ sotto una forma attraente, creare o -
per lo meno - favorire una comprensione fra le
nazioni, le classi sociali e Le ra:::ze, promuavere
la causa della giustima, ridestare il richiamo
della virtù, e contribuire quale aiuto positivo al
miglioramento morale e sociale del mondo.
Queste considerazioni acquistano tanto tnag-
g1ure gravità da ciò che il cinematografo parla
mm a singoli ma alle moltitudini ed i11 circo-
stanze di tempo, di luogo, di ambiente quanto
mai propi:::ie a suscitare 1wn comune entusiasmo
per il bene, come per il male, e co11d.11rre a quella
esaltazione collettiva che puo assumere - come
I'esperien:::a purtroppo c'insegna - forme addi-
rilt11ra morbose...
!no/tre le vicende raffigurate 11el cinematografo
sono svolte da 1romi11i e donne scelti per la loro arte,
e per tutte quelle doti naturali e per l'uso di quegli
espedienti che possorw anche divenire strumemo
di seduzi.one, soprattutto per la giooenhi.
Pericoli per la gioventù.
I I ci:nemalografo vuoleper di piri, a suo servizio,
il lusso della sede e la piacevolezza della musica,
il vigore realistico, ed ogni forma di capriccio
11ello stravagante. E per dò stesso il suo /ascino
si esercita con particolare attrattiva sui giova11i,
sugli adolescenti e sulla stessa in/anzi.a. Cosi
proprio 11ell'età in cui si sta f omumdo il senso
morale e si vanno svolgendo le 11ozio11i ed i sen-
timenti di giustizia e di rettitudine, dei doveri e
degli obblighi, degli ideali della vita, il cinenzato-
grafo co11 la sua diretta propaganda prende u11a
posimone schiettamente preponderante.
E purtroppo, allo stato presente delle cose, la
prende di frequente in male. Sicchè al pensare
n tanta strage di anime di giovani e di fanciulli,
a tante innocenze che siperdono proprio nelle sale
cinematografiche, viene alla mente la terribile
condanna di Nostro Signore contro i corruttori
- - dei piccoli: qui autem scandalizaverit unum
208
de pusillis istis, qui m me credunt, expedit
ei ut suspendatur mola asinaria in collo eius et
demergatur in profundum maris. (Mo.re. rx, .µ:).
Necessaria vigilanza.
È dunque una delle 11ecessità supreme del nostro
tempo vigilare e lavorare perchè il cillematografo
110n sìa più scuola di corruzione, ma si trasformi
anzi in prezioso stmmento di educazio11e ed ele-
vazione dell'umanità.
E qui ricordiamo con compiacenza che qtwlche
Gaverno, impe11sierito dell'influenza del cine-
matografo 11el campo mo1'l1le ed educafÌ'l-'O, ha
creato mediante persone probe ed oneste, e spe-
cialmente padri e madri di famiglia, apposite
Commissioni di cmsura, come pure ha costituito
organismi di indirizzo della produzione cinema-
tografica, cercando di ispirarla a opere nazio11ali
di grandi poeti e scrittori.
Pertanto, se era sommamente giusto e c01ive-
niente che Voi, Venerabili Fratelli, esercitaste
u11a speciale vigilanza sopra l'industria cinema-
tografica del vostro paese, clie è parlicolarmmte
progredita ed ha non poca i11ft11e11:sa nelle alti-e
parti del mondo, è peraltro dovere dei Vescovi
di tutto l'orbe cattolico di 11m"rsi, per vigilare
su questa w11versa/.e e potente forma di diverti-
1nento e insieme d'ùisegnamPnto, per far valere
come motivo di proibizione l'offesa al sentimento
11wrale e religioso e a tutto ciò che è contrario
allo spirito cristiano ed ai suoi principi etici,
non stnncandosi di combattere quanto contn"lmisce
ad attenuare 11el popolo il senso della virtù e del-
l'onore.
Tale obbligo spetta non solo ai Vescavi, ma
altresì ai fedeli ed a tutti gli uomi11i onesti,
amanti del decoro e della santità della Famiglù1
e della Nazione, e ingenerale della Società umana.
In che cosa, dunque, deve co,isÌ-stere questa vi-
gilanza?
Il problema della produzione delle pellicole
morali sarebbe risolto alla radice, se si potesse
avere una produzione cinematografica informata
pienamente ai prìncipii della morale cristiana.
Non sarà mai troppo ampia la Nostra i-Ode a
tutti quelli clte si sono dedicati o si de.dicheram10
al noln"lissimo intento di elevare la cinematografia
ai fini dell'educazicme, e alle esigenze della co-
scie11za cristiana, adopra11dcsi a questo scopo co1L
competenza di tec11ici e 11011 di dilettanti, per
evitare agni perdita di forze e di denaro.
Ma poichè sappiamo quanto sia difficile orga-
11izzare tale industria specialmente per ragioni
di ordine finanziario, e siccome d'altra parte
occorre influire su tutta la produzione perchè
es.ta 11011 compia opera dannosa ai fini religiosi,
r

1.10 Page 10

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morali e soc,a/t, è necessario che i Pnslon dt
a,u·me 'fligilino sulle pcll1cole e/te sono prodotte
Una promessa annuale dei fedeli.
ed offerte u11iversa/111e11te al popolo cristiano.
Scendendo µ01 a pratiche indicazioni il
Santo Padre inculca la promessa annuale:
An::ttutt.o - son parole Sue - ro1114 g,à
U dovere degli industriali cattolici. abh,amo occennato, lultt t Paston dt a11ime
p~oc11rera1~110 dz ottenere dai loro fede!t chefac-
Circa l'mdustm1 stessa dr/le pel/1cole Noi eso,. cw110 ogm anno, come I loro co11/rllle/li Ame-
ltamo I Vrsccn:1 dt tutti t paesi, ma m modo spe- n·w111, la promessa di aste,1ern da pelhrole che
ciale Voi, Ve,ierabt!, Fratelli, a far appello a
quei cattolici c/1r lumno 11110 partecipazione a
questa industria. Pensino em ser1m11ente a, loro
dooen ed alle resprmsabilità e/te /tanno, come
figli de/fa Cluesa, d1 mare della loro mgerm~a
ed a11ton·1à percliè lr pellicole, che em prod11ro110
offe11da110 la t•uttcì e la morale a1sti01u1.
Questo impegnu o questa prumessu può otte-
nersi III modo pirì efficace col mezzo della chiesa
parrocchiale o della scuola, e colla premurosa
coopmuione de, padn e delle madn di famigba,
co11sc, delle loro gr(l'i}i responsabilità.
o aiutano a produrre, siano co11for111i ai prmttpù 1 Vescovipotra11110 altresl valersi a questo scopo
di sana moralità. Il 11umero de, cattolici dli' s0110 della rtampa cattolica la quale illustrerà la bel-
esecuton, direllon, auto11 o atton 11elle pellicole lez'Ja e l'efficae1a della promessa d1 cui SI trai/a.
110n è piccolo e purtroppo la loro mgeren!Ja 11ella Ma poichè l'adrmpimento d, questa promessa
produ-::1011e di esse 11011 è stata se111p1e m ,,crordo rmpo,.ta che il popolo conosca chiaramente quali
co11 la loro fede e co11 , loro ,dea/i. Voi, o Vme· ptllirolt sono leritt per tutlt e qual, lrcìle co11
,abili Fratelli, farele l,r,ie ad 1mptg11arli pnrhè rise11•r, quali sono dannose o positn:amrnle cat-
mét/0110 la loro profemone in orrordo co11 la loro tn•e, il S. Padre suggerisce praticamente che 111
coscie11:sa di mm1ir1i rispettabili e di seg,wc, d1 ogm paese t Vesrov1 creino 1111 ufficio penna-
Gesù Cmto.
11e11/e ,wzio11aft, di rev1s1011e che possa promuo-
Andu per questo, comé pe, ogm altro ce1111po ,:ere le buone r111Pmatograjìe, dassifuo.re le altre
di apostolato, i Poslcm d, amme trweramro cer- e f or .f!lllllgere questo giudizio a, saurdoll ed a,
tamentt degli ot/11111 cooperatrm III coluro d1e fedeli. BS$o molto opportrmllmmte verrà uffidato
{
111ilila110 nelle file del/'A::rio11e Cattolica a, quab agli orgm1is1111 rentralt dell'Azione Cattolica,
11011 po.mamo ma,icnre dt n·volgere /Il questa Let- la quale appunto dipende dagli Ecc.1111 Vescovi.
i·, tera 11,r caldo appello, perdii prest1110 lui/o Il Santo Padre !\\'indugia infine a specificart:
il loro contributo e la loro operosità re11::a sta11uun 1 compiti dell'Ufficio Nazionale dì re,·isione
o '1Jc111r mai 111e110.
e chiude l'Enciclica esortando calùumente i
Di tempo in tempo I Vescot11 /ara,!110 be11e a Vescovi a curarne il funzionamento colla mas-
ncordare 11//'i11d11stn·a ci11ematografica, clii' essi, sima sollecitudine.
tra lt cure del loro pastorale ministero, det:o,w Sicchè i cattolici hanno la via segnata, e magi-
adoperarri ad ogm fomta di onesta e saua ricrea• stralmente segnata, anche in questo campo
zione, perchè sono tenuti a rispo11dere di11011::1 a tanto discusso. Una volta ancora la Chiesa ha
Dio dello moralità del loro popolo, a11d1e q11a11do definito la sua posizione di fronte ai progressi
si dit;erte.
della scienza, dell'arte e dell'industria incora~-
Il loro sacro lf1t111Stero i, obhlz.t:o a dire duaro ~iandoli e dirigendoli per sah·arli da quelle
e aperto che 1111 di,,erlimenlo malsano e 1mp11ro degenerazioni che sono la rovina delle anime.
dfrtmgge le fibre momlz di u11a 11azio11e. Ri- E noi non abbiamo che a seguire le di-
cordino altresì al/'111d11stn"o ci11t111atogmfi,a che rettive del Vicario di Cri!ttO. L'augusto orien-
qua11l0 cm chiedono 11011 riguarda solo i cattolia, tamento cd incoraggia.mento dell'ane cine-
ma tutto ,L pubblico del cù1e111a(oJ!ra/o.
matografica conforta anche gli sforzi d1JI nostro
Pr(J(11ri110 poi i V1•sCQV1 dt t11tlo il mondo d: Ufficio Films g D011 Bosco n il qu.a1e da parecchi
l11111egg10re agli i11d11stn"ali d1,/ ri11ematografo che anni con sale.">iana audacia e con ingente sa-
11110 f or:sa così pote11/e e 111ut1ersale può essere crificio va curando una serie cli pellicole spe-
111.i/mente wdiri::::ato. ad un altrsnmo S<"opo dt cialmente missionarie che incontrano larga sun-
migliora111e11to ì11di'fliduale e sociale. Perchè in- patia ed unanime consenso. Coll'aiuto della
fatti si deve far solo q11estio1w di e•v,tari' il male? Divina Provvidenza speriamo di poter fare
Le pellicole 11011 dn·mw n·usetre 1111 semplice di- sempre più e sempre meglio. !manto segna-
'Cerlimmto, 11è occupare soltanto ore f ri'flole e liamo la nostra iniziativa a quanti non la cono-
oziose, ma possoNo e devono co11 lo loro mag11ifica scessero ancora, e per informazioni ed ordina-
forza illuminare e positivame11te indiriz:w.re ol
he11e.
zioni li invitiamo a rivolgersi all'Ufficio Films
- - "DonBosco" Via Cotto/e,1go 32, Tori,w (ro9).
209

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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DALLE NOSTRE MISSIONI
Cina• Lia Cbow, • Il i4'C.On do Couveeno re,1ou11Je della Ciovenlil di A, C.
CINA.
La festa di Maria SS. Aus iliatrice e la
posa della prima pietra al Santuario
a Le i consacrato a Lin Chow.
La fc:;ta di .'.\\taria SS. Au~iliatrice, celeste
Patrona di questa Residenza d i Lin Chow nel
\\ icariato di Shiu Chow, si pub dire ,I centro
di tutte le manifestazioni religiose dell'annata,
ed è pt:r<'iò impegno di rutti i :'\\lis,.,ionari della
zona di renderla ogni anno più solenne.
b. E. Mons. Canazei predicò il Triduo e
gli esercizi spirituali alla Giovcntt1 d'Azione
Cattolica infervorando tutti a maAAior inten-
s11.à di santificazione propria e a maggior zelo
d'apostolato fra i pagani.
La funzione più cara fu l'amministrazione
del BattC!l\\Ìmo. Ben 22 catecumeni furono
rigenerati nel J?iomo precedente la festa di
Maria Ausilfa.trice; e così, veramente fratelli,
poterono celebrare con gli altri cristiani la
- - festa della Mamma Celeste.
2 10
Alla vigilia, gara catechistica. vincitori
delle gare eliminatorie, tenute:;1 in precedenza
nelle diverse cristianità, si disputarono i ga-
gliardetti di campionato catechistico. Anche
i paganetti del Gruppo « Amici di Dome-
nico Savio ,1 vi presero parte. La gara fo
animatissima. Due gagliardetti rimasero alla
Scuola di Lin Chow (rispertivamente uno aJb
Scuola maschile ed uno a quella femminile);
gli altri due i;e li portarono via i piccoli cri-
stiani di K'i T'am e i paganelli di Tung Pi.
CO,\\ r'EGNO DELLA G!Of'ENTÙ DI
A. C. DELLA ZONA. - Questo Convegno
(il secondo che riunisce a Lin Chow i Rappre-
sentanti ùelle varie Associazioni Gio\\·anili di
A. C.) ebbe luogo immedi:wimentc dopo la
gara catechistica e fu presieduto da S. E. ;\\Ions.
Canazei. Svolse l'unico tema il relatore Pietro
Wong, ex allie,•o Salesiano del C-Ollegio Don
Bosco d1 Shju Chow, che parlò d1 n Cate-
chismo e il Gionne di Azione Cattolica •·
Nella discussione, che seguì, venne fatta rile-
vare la mancanza, da molti sentita, di una cdi-

2.2 Page 12

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zione popolare dei Santi Evangeli, necessaria
ai giovani di media coltura, per completare la
propria istruzione catechistica. Si rispose che
a questo si sta provvedendo., avendo gli Eccel-
lentissimi Vicari Apostolici del Kwong Tung,
riuniti in conferenza, stabilito di pubblicare
al più presto un'edizione economica, alla por-
tata di tutte le tasche e di tutte le intelligenze,
del Vangelo di San Luca, che si spera preludio
di altre edizioni similari di tutto il Libro Santo.
Tale prima edizione, che viene a colmare una
grande lacuna universalmente sentita, sarà a
cura della Tipografia Salesiana di Hong Kong.
Mons. Canazei chiuse le discussioni invitando
i giovani a imporsi un preciso do\\•ere di stu-
diare con amore il Catechismo; e, parlando ai
genitori, ricordò pure il sacro loro obbligo
d'essere i primi maestri di catechismo per i loro
figliuoli fin dalla tenera età.
Il Convegno ebbe quindi termine con un
Evviva a Don Bosco, il Santo dei Giovani,
plaudendo a Pio XI, il Papa delle Missioni,
e a Monsignor Vicario Apostolico, che non
risparmia fatica, pur di trovarsi fra i suoi figli,
anche delle regioni più impervie del Vicariato.
IL GRAN GIORNO. - Quando il pic-
colo clero (30 giovanetti) accompagnò Sua
Ecc. Rev.ma Monsignor Canazei nella Cap-
pella rigurgitante di cristiani e piena fino al-
l'inverosimile, si rilevò subito da tutti la ecces-
siva piccolezza e meschinità di questa Dimora
cli Gesù. Una gran parte dei molti intervenuti
dovette assistere alla S. Messa fuori della
chiesa, contentandosi di guardar l'Altare dalJa
porta spalancata. Monsignore invitò i fedeli a
pregar tutti secondo la sua intenzione, e cioè
per invocare dal Signore i lumi necessari per
prendere una decisione di grave momento in
questi tristi tempi: l'inizio del nuovo Santuario,
sospiro di tanti anni, che finalmente sostituisca
jn modo degno la miserrima cappella. l11fra
Missam Sua Eccellenza tenne il panegirico di
Maria Ausiliatrice e, verso la fine, ebbe la
consolazione di amministrare una Comunione
veramente generale.
ACCADEMIA E BENEDIZIONE DELLA
PRIMA PIETRA DELL'ERIGENDO SAN-
TUARIO. - Verso le ore 10, alla presenza
delle Autorità e al suono festoso della Banda,
S. E. Mons. Canazei prendeva posto sul palco,
dinanzi a cui era collocata la pietra angolare
della nuova chiesa. Cantato l'inno a Don
Bosco Santo, sfilarono con me gli allievi del
Corso Catechisti, il Presidente dell'Azione
Cattolica e la Presidentessa della Gioventù
femminile di A. C. a rendere omaggio al
Vicario Apostolico, elle, indossato rocchetto e
stola, diede principio al sacro rito.
Firmata dai presenti l'anistica pergamena,
opera geniale e paziente del confratello Don
Umberto Dalmazzo, fu rinchiusa, assieme a<l
un verbale in lingua cinese e ad uno in lingua
italiana, in un tubo di vetro, dove furono collo-
cate pure alcune medaglie di Don Bosco
Santo, di S. S. Pio X.I e alcune monete-. Posto
il tubo nell'apposito cavo, tutti andammo a
gara per gettarvi un po' di calce, come a di-
mostrare quanto tutti desiderino che il San-
tuario sorga presto e bello.
Segul un canto in onore di Maria.SS. Ausi-
liatrice e un ben riuscito saggio ginnastico
della squadra della Scuola Cattolica di Lin
Chow.
A sera, Mons. Vicario Apostolico ebbe pa-
role di ringraziamento e di congratulazione per
la buona riuscita della festa e diede l'autoriz-
zazione ufficiale, promettendo tutto il suo ap-
poggio, per la costruzione del Santuario di
Maria Ausiliatrice a Lin Chow.
A notte, una rappresentazione teatrale riuni
centinaia e centinaia di spettatori, tra cui
molti pagani che, in tal modo, vennero a cono-
scere per la prima volta la Missione Cattolica.
La Madonna di Don Bosco affretti il giorno
dell'inaugurazione del Suo Santuario, e i Suoi
devoti d'ogni lido e d'ogni lingua si degnino
di concorrere generosamente a far sorgere
anche a Lin Chow una Casa veramente degna
della Madre di Dio.
Li11 Ch(l'W, giug110 1936.
Sac. Amomo CARLO K.mscHNHR
Missi.onario Salesiano.
INDIA-ASSAM.
Fra le tribù del Mongoldai.
ibnatissi1110 Padre,
Tornerà certamente di conforto al suo cuore,
addolorato per la recente immane sciagura che
colpì la nostra bella Missione, il sapere che i
suoi figli dell'Assam procedono con grande
fiducia e ardore nella loro sublime opera di
apostolato. La prova del fuoco, nonchè arre-
stare il nostro lavoro, sembra che abbia piut-
tosto alimentato la fiamma che deve sempre
ardere nel cuore di ogni Missionario.
Sono di. ritorno da una lunga escursione
apostolica nel Mongoldai, immensa pianura
- - che si stende tra il fiume Bramaputra e le
2[1

2.3 Page 13

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-
212
----
SCORCI DEI LAVORJ DI i\\MPLIAMENTO : Un an11olo delle pareti perime1raJI e d c
seconda cupola. • Una delle piastre di fon<

2.4 Page 14

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SESSANTA LESENE
DI MARMI PREZIOSI
Offerta per ogni lesena: Lire seimila. - Tempo per il ver-
samento sùzo a tutto il 1937. - Su ogni lesena sarà scolpito
ù, caratteri d'oro il nome de,(!li oblatori.
Sottoscrittori - 2 8 lista.
16. Tonno. Liceo Pareggiato ~ Valsalice ».
17. Woluwe St. Pierre. lspettoria Salesiana del Belgio.
18. Gt:nova. Luigi De Ponti.
19. Gmova. Luigi De Ponti.
20. Tunisi. Patronage du Sacré Coew.
21. Las P"fmas (Isole Canarie). Cooperatori, AJlievi ed Ex-allievi.
22. Tori110. Istituto Card. A. Richelmy.
23. Novara. Cooperatori ed Alunni dell'Istituto S. Lorenzo.
24. C11,11eo. Marianna Boffano.
2.5. L~o Tori11ese. L. E. L.
26. CJmeo. Cooperatori ed Allievi del Convitto Civico Salesiano.
27. Ferrara. Allievi, Cooperatori, Dame Patronesse delle Opere
Salesiane.
2~ II'ori110. Sac. G. G.
29.tcata11ia. Oratorio S. Filippo Neri.
30. Frascati. Allievi ed Ex-allievi del Convitto « Villa Sora ».
31. Reggio Emilia. Clementino Luisa ed 'Ermete Rossi.
32. ~tm Be11igno Canavese. Allievi cd Ex-allievi delle Scuole Pro-
tçssionali Salesiane.
33. Mila110. Ernesto Mapelli ed Aurelia Boschetti. Coniugi.
34. La11zo Ton·11ese. Allievi del Collegio S. Filippo Neri.
35. R(J'(Jereto. Collegio Convitto Municipale.
36. SJ/uo. Oratoriani, Ex-allievi e Cooperatori.
37. Clttania. Comitato Patronesse Opere Salesiane.
Sono ancora disponibili 23 lesene - Attendiamo i sottoscrittori.
> della pen,,illna. Una 11'3Vata di collegamento delle pia.Ire dj fondazione del pUaslrl della
(ondaz:lone. • Veduta dell' Inte rno della 2:ona dei lavori.
-
213
::::-

2.5 Page 15

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montagne del Butan e che forma la parte più
promettente della nostra Missione di Tez-pur.
L'opera di evangelizzazione, incominciata da
don Piaseki e poi proseguita con tanto slancio
da don Alessi, ora ha preso proporzioni gigan-
tesche, che ci fanno sperare tanto bene pel
prossimo avvenire. Sono già circa 3.000 Ka-
ciari, che sono venuti alla luce del Vangelo,
mentre altri, assai numerosi, vengono preparati
dallo zelo instancabile di don Devalle. Egli,
in breve tempo, riuscì ad apprendere la diffi-
cile lingua assamese e il dialetto «Boro n, parlato
dalle tribù Kaciari.
Oltre ai Kaciari, nel Mongoldai, si va sempre
più intensificando l'immigrazione dei Santa!
del Bengala e dei Mundari del Chota Nagpur.
Ella, amato Padre, ben sa che l'Assam è un
vero museo antropologico, ove hanno dimora
ben 160 tribù, tutte con lingua e co.,tumi diffe-
renti. Ne abbiamo una cinquantina solo in
questo centro di Tezpur, e il povero Missio-
nario molte volte non sa proprio che pesci
pigliare!
NEL MONGOLDAJ. - Pochi giorni dopo
la triste Pasqua assamese, don Devalle partiva
pel Mongoldai, dove rimaneva una ventina di
giorni girando di villaggio in vmaggio, rac-
cogliendo ovunque ricchi manipoli d'anime.
lefebbri malariche, le piogge torrenziali,
che in breve mutarono la pianura in un im-
menso pantano, riuscirono ad arrestarlo. Nello
stesso tempo, il novello sacerdote don Tron-
cana faceva una perlustrazione nelle piantagioni
di e nei villaggi ai piedi del Butan. A Ding-
dòngpara ebbe la consolazione di amministrare
ben 40 battesimi di adulti. Anche una delle
nostre zelanti Suore, da poco giunte in questa
simpatica cittadina assarnese, visitava vari vil-
laggi facendo un bene immenso fra le donne
e i fanciulli. Con le medicine, il grammofono,
i cartelloni, ma specialmente col sorriso e
le buone parole, riusciva ad avvicinare cri-
stiani e pagani gettando a piene mani il buon
seme nei loro cuori.
Io partivo il 20 aprile senza una mèta fissa.
M'ero proposto di andare alla ricerca dei
Mundari e dei Santa!, che sapevo ben disposti
verso la nostra santa Religione. Grazie a Dio,
le mie ricerche non furono vane, anzi supera-
rono ogni aspettativa. Dopo il primo giorho
di viaggio infatti, incontravo vari villaggi Mun-
dari sulle rive del fiume Dansiri, ove trovai assai
buona accoglienza. Avendo scoperto dei vecchi
cristiani provenienti dal Chota Nagpur, mi
fu più facile avvicinare gli altri e incominciare
---- ---- la evangelizzazione. Quando seppero che la
2 14
sera avrei fatto vedere il <1 Baioskòp » (cinema-
tografo), fu una vera esplosione di gioia e di
urla. Alcuni poi improvvisarono persino una
danza I Il mio "Pathé Baby» opera delle vere
meraviglie, e mi e di grande aiuto specialmente
nei primi contatti. Dopo qualche film comico
che li fa scoppiare dalle risa, faccio loro vedere
la Vita e la Passione di Nostro Signore, e così
ho una magnifica occasione per parlar loro dì
religione e gettare il primo seme.
La mattina dopo, celebravo la santa Messa
all'aperto e amministravo numerosi 13attesirru
di bambini. È il primo passo. Dopo di essi,
verranno gli adulti. Don Bosco avrebbe fatto
cosll
TRA I SANTAL. - Quello però che mi
stava maggiormente a cuore in questa escur-
sione era di avvicinare i Santal, arrivati di fre-
sco nel Mongoldai. A questo proposito avevo
fatto chiamare dal Bengala due bravi Cate-
chisti Santa! e li avevo mandati innanzi a pre-
parare il terreno.
Il primo villaggio che visitai fu Sapkaitt,
ove, secondo il comando del Divin Maestro,
incominciai a curare gli ammalati. Poi, spingen-
domi più a sud, giungevo, con una giornata di
cammino, a Gomiara. In questo villaggio do-
vetti fare da avvocato e giudice istruttore, es-
sendo i miei Santal angariati da alcuni astuti
agenti governativi e da esattori di tasse. Il
M.issionario deve saper fare tutte le parti e
conoscere tutte le arti! Nella notte sopra~ghin-
sero le piogge, che ormai ci avrebbero accom-
pagnato per tutto il resto del viaggio. Il per-
corso fra Gormara e Hafmara, dove ero di-
retto, fu uno dei più difficili e affaticanti.
Il sentiero, attraverso la giungla, non esisteva
più. La pianura si era trasformata in un im-
menso lago. 1 miei uomini, pur così pratici del
posto, proseguivano con grande lentezza e
difficoltà. Io affondavo · nella melma sino al
ginocchio. Trovai più facile procedere scalzo,
anche a costo di essere dissanguato dalle nu-
merose sanguisughe che coprivano la superfi-
cie dell'acqua limacciosa. Ma il peggio ancòra
erano i numerosi torrenti che dovevamo attra-
versare. Allora l'acqua mi giungeva al petto.
Pure eravamo ,decisi di raggiungere llafnwra
ad ogni costo, e continuammo il difficile cam-
mino. Finalmente, come Dio volle, al tramonto
eravamo in vista del villaggio.
Appena ci ebbero scorti, quei buoni catecu-
meni ci ,·enncro incontro festanti e, secondo
il bel costume indiano, mi posero al collo una
collana di fiori, mentre due di essi mi lava-
vano le mani e i piedi. Fu qui che un ragazzo

2.6 Page 16

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esclamò: - Padre, perchè non sei venuto a
cavallo?
- Sì, caro piccino; hai ragione! Un cavallo
sarebbe l'ideale per queste escursioni... ma...
un cavallo costa cento rupie, e il Missionario
dell'Assam, ora più che mai, non ha rupie! -
Il giorno dopo ripresi la via con nuova lena.
Avevo dinanzi a me una ventina di chilometri
e bisognava giungere a S011.aripara prima del
tramonto. I miei portatori mi assicuravano
esservi nei dintorni numerose tigri ed elefanti
selvatici, e insistevano perchè si facesse presto.
Fu durante questo tratto di cammino che
ebbi la gioia d'incontrare don Devalle in visita
ai villaggi Kaciari. Erano venti giorni ch'egli
non vedeva la faccia di un confratello! Fu per-
tanto con un senso di viva gioia che facemmo
qualche chilometro assieme raccontandoci le
nostre avventure per poi separarci di nuovo e
riprendere le nostre escursioni.
A Sono.ripara mi attendeva una dolorosa
sorpresa. Il giorno prima un cjclone era pas-
sato per quella località scruantando ed aspor-
tando le miserabili capanne dei poveri Santal.
Li trovai disorientati e costernati. Cercai di
rianimarli come meglio potei e poi, tutti as-
sieme, ci mettemmo a riparare quelle capanne
ch'eran rimaste ancora in piedi, ma iJ cui sof-
fitto di paglia era stato distrutto dal ciclone
devastatore. Quella fu certamente la miglior
predica che avessi potuto fare. Ne ebbi una
prova quando, più tardi, me li vidi venire tutti
attorno, rimanendo per lunghe ore ad ascol-
tare Le parole di vita eterna.
Passai la notte in un angolo di una tettoia,
in compagnia dei polli, di capre e di bufali.
La mattina appresso i Santal tornarono per
assistere alla santa Messa; poi mi accompagna-
rono per lungo tratto, insistendo che tornassi
presto, perchè tutti si sarebbero fatti cristiani.
Pensavo di visitare un altro villaggio Santa!:
Ciliguri; ma venni a sapere che gli abitanti,
qualche tempo prima, avevano abbandonato
in massa quella località percbè infestata dagli
elefanti selvatici.
Non mi rimaneva che dirigermi verso Kubi-
rali, ove già fervevano i preparativi per il pic-
colo Congresso Eucaristico e per il ricevimento
del nostro amato Vescovo, Mons. Stefano Fer-
rand9.
UNA PICCOLA OAST SALESIANA. -
Kttbirali è un bel ,rillaggio Kaciari, il primo che
vari anni fa si convertl al cristianesimo.
Qui abbiamo una bella scuola, o meglio,
un minuscolo Collegio-convitto all'apostolica I
Su di un'altura, quattro capannoni formano la
cappellina, le aule scolastiche, il refettorio e
il dormitorio. Qui si raccolgono i ragazzi più
grandicelli dei villaggi del Mongoldai che,
sotto la guida di due bravi maestri, ricevono
un'educazione più completa. Sono le nostre
rojgliori speranze per la conversione delle varie
tribù circonvicine. Al mio apparire, quei cari
ragazzi lanciarono un urlo di gioia e roj cors(.ro
incontro tempestandomi cli domande. La loro
gioia non conobbe più limiti quando seppero
che avevo con me il cinema, le caramelle e un
foot-ball nuovo. Come mi sembrarono corti i
tre giorni passati in quella piccola « oasi sa-
lesiana», sperduta nell'immensa pianura as-
samese!
lntanto il popolo cominciava ad affluire,
nonostante la pioggia che continuava ininter-
rotta. Il venercU, maggio, giungevano anche
don Devalle e don Troncana, ricoperti di
fango e molto stancru, ma anche molto felici
per la buona pesca fatta. L'indomani avrebbe
dovuto giungere fra noi S. E. Mgr. Ferrando;
ma ormai eravamo persuasi che, in seguito
all'incendio di Shillong e al tempo cosi cattivo,
egli avrebbe cambiato programma. Invece,
quale non fu la nostra gioia e la nostra meravi-
glia allorquando, il mattino seguente, vedemmo
sbucare laggiù un cavallino assamese e potem-
mo ben presto accertarci che il cavaliere non
era altri che iJ nostro amato Pastore! I ragazzi,
ch'erano stati i primi a scorgerlo, afferra-
rono le bandierine antecedentemente prepa-
rate e gli corsero incontro riempiendo l'aria
coi loro «Jay! jayI jay I n. Il Vescovo sorrideva,
felice d'esser potuto arrivare, malgrado le vie
orribili, e, scendendo da cavallo colle vesti
tutte inzuppate, poteva ben a ragione escla-
mare: Transivimu$ per ign.em et aq11a,nl
La mattina dopo, il cielo si rasserenò e così
potè tenere iJ Pontificale sotto la grande tet-
toia frasche e di bambù. Una trentina di
catecumeni, in questa cjrcostanza, ricevettero
il S. Battesimo, e tutti, con gran divozione, si
accostarono alla Mensa Eucaristica. Era uno
spettacolo assai commovente per noi che ricor-
davamo i primi tempi del Mongoldai tutto
pagano. Deo gratias et Mariae! Nel pomeriggio
S. E. amministrò un bel numero di Cresime,
dopodichè i cagazzi delJa , Khrist Raja Skul ,,
tennero in onore di Monsignore una serie di
esercizi ginnastici e di ùanze « boro ». Al tra-
monto, la solenne Processione Eucaristica riuscl
una magnifica dimostrazione di fede cattolica.
A notte, tutti accesero le loro torcie e le Lennero
in alto, simbolo del loro credo... Lumen Christi!
Oh, venga presto la luce del Vangelo a illumi-
- nare le tenebre di tanti cuori!
215
-

2.7 Page 17

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Amato P adre, dica a tutti i nostr i Coopera-
tori d'incominciare una crociata dj preghlere
e di aiuti per la nostra bella Missione dell'As-
sam. M i benedica e mi creda
Tezpur, 20 maggio r936.
AH.mo in Don Bosco Santo
Don Lumi RAVALJCO
"Aiissio11an·o Salesiano.
GIAPPONE.
Scuola Profess ionale Don Bosco e mo-
s tre di vario genere.
/J.111ahsstmo Szgno, Do11 Ricaldone,
Don Bosco Santo fu festeggiato in quest'anno
dai suoi figli d1 Tolùo, oltrcchè colla solenrutà
dei riti religiosi e con un'otùma preparazione
spirituale di un corso d'esercizi, coll'inaugu-
razione deJla Scuola Professionale a L ui intito-
lata in Tokio. La Scuola, avendo il ricono-
scimento legale della Provincia, fu onorata
per la circostanza dalla presenza del Sottopre-
fetto e delle massime autorità civili e scola-
stiche delle circoscrizioni vicine; come pure,
per festeggiare il gran Santo italiano, da
S. E. Auriti, Ambasciatore d'Italia, e da Rap-
presentanti di altri Stati, del Clero e delle
Congregazioni Religiose e dei Cooperatori e
delle Cooperatrici salesiane della capitale. Il
servizio d'ordine fu eseguito inappuntabilmente
dai confratelli coadiutori, dagli allievi e mae-
stri della Scuola e dal Primo Reparto Esplora-
tori Don Bosco, di recente istitwto all'Orato-
rio di Mikawajima: la parte musicale e ac-
caderruca tu invece affidata ai nostri novizi
e studenti teologi e .filosofi.
Numerosi anche gli or-Jtoriani dell'inci-
piente Oratorio Festivo. Il programma sta-
bilito fu svolto con fede e con amore, e
r iusci di piena soddisfazione a tutti. Il po-
deroso coro <lei nostri chierici specialmente
nella Messa Cmitiam di Don Bosco a tre voci,
scritta per l'occasione, nella solenne antifona
Corona aurea, nell'operetta Jllarco il pescatore
tradotta in giapponese, si affermò tra la me-
raviglia e il compiacimento universale. Il
Primo Reparto Esploratori Cattolici di Tokio
----
216 -G iappone Tolrlo. Le Autoraù
uuervenu1, alla 1eau col oo•U-O Ambasciatore.

2.8 Page 18

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poi, sotto la guida del nostro impareggiabile !andare la decorazione, le belle copertine dei
Dupont, esegui riuscitissime evoluzioni e saggi Bollettini saksiani e di Gioventù Missionaria
graziosi fra gli applausi degli intervenuti. Il nelle varie lingue. Sui tavoli sottostanti, la
bravo don Margiaria e quanti lo coadiuvano serie delle Scuole: a destra la Sicilia con
possono esser soddisfatti: la solenne inaugura- Catania, Ospizio Sacro Cuore, e Palermo,
zione, allietata da un tempo splendido, non Istituto San Filippo. Ottime e caratterisùche
poteva riuscir meglio.
le produzioni presentate e le splendide foto-
Ma la parte caratteristica fu la presenza grafie. Segue Ravenna, Scuola Professionale
di tutta la famiglia professionale salesiani, S. Apollinare, che s'impone nelle sue produ-
sparsa nel mondo. La geniale idea di presen- zioni a tinte vivaci e forti, vero simbolo del-
tare al pubblico, in una modesta esposizione l'ardore romagnolo di quei bravi allievi: le
di saggi di lavori tipografici, l'attività non significative fotografie dello svolgersi della vita
solo della Scuola Professionale Don Bosco nell'Istituto e di saggi di lavori, e più il magnifi-
di •Tokio, ma anche delle altre salesiane al co album per le finne, ammiratissimo per la
l'estero, ebbe la sua manifestazione concreta, fine legatura, avvincono subito l'attenzione del
ben riuscita e per la prima vo.lta in Giappone, visitatore, che si indugia con compiacenza ad
in questa bella festa. Risposero al nostro mo- ammirare, e vuol avere il piacere di mettere
desto appello 34 Scuole tipografiche salesiane o la firma o un motto-ricordo per la sua visita.
e librerie editrici, e con saggi d'ogni genere, Anche le Librerie editrici di Faenza e Pisa
dai più semplici d'indole prettamente di- presentano varie delle loro pregiate produzioni ;
dattica a quelli che possono far onore alle saggi, anche questi, dell'attività tipografica
Scuole più provette, vennero di lontano a de- della premiata Scuola di Ravenna. 11 centro è
corare la nuova Scuola, a incoraggiarla, a dire occupato dai saggi della S.E.I. di Torino. Mi
l'unione di carità che, nel nome di Don Bosco, pare si possa dire di essa: tanto 11omini 1ml/11m
1,.
deve legare figli e allievi di tutto il mondo. par elogimn. Ma il nostro pensiero, come Sa-
Nel salone centrale della Scuola, su una lesiani, era attratto e costretto a lasciarsi tra-
maestosa colonna di ripiani in stile moderno, sportare come in una fantasmagoria lontana,
erano disposte in bella mostra re pubblicazioni nell'osservare proprio nel centro, fra le pub-
finora edite dalla nostra Scuola, fra cui pri- blicazioni più moderne della S.E.I., alcuni dei
meggiavano le perioùicbe (Don B osco e le primi fascicoli delle Letture Cattoliche di Don
Lnture Cattoliche), ed anche un saggio riusci- Bosco... Li ho voluti sfogliare con senso di
tissimo (didattico) degli allievi, dal rn.ano'3critto vera devozione, e paragonavo i modesti, molto
alla composizione (stereotipia e stampa). Su modesti volumetti, che tante buone battaglie
appositi ripiani, fiancheggianti le quattro pareti, del Signore avevano combattuto, cogli splen-
eran disposte le produzioni tipografiche in- dori di edizioni da cui ero attorniato... e rive-
viate dalle altre Scuole o Librerie editrici no- devo il Padre che faticosamente lavorava...
stre, il tutto armonicamente collegato da sobrie finchè non ebbe una tipografia sua... e lo rive-
ed eleganti decorazioni del nostro Ferrari.
devo a Valdocco, in colloquio con un giovane
Mi permetta una rapida rassegna che, non Sacerdote, che si rallegrava con Don Bosco
foss'altro, sarà un modesto tributo di ricono- del sapiente e ardimentoso sviluppo dato da
scenza verso quanti concorsero alla Mostra. lui all'arte tipografica... « In queste cose Don
Nel gran corridoio d'entrata, in alto, a mo' Bosco vuol essere sempre all'avanguardia del
di festoni dai colori sgargianti, avvisi, mani- progresso ». Oggi, quel giovane Sacerdote,
festini, cromotitografie, copertine colorate ecc. attuale Pontefice, afferma: « Le opere di pro-
delle varie Scuole; e, su tavoli, lungo la parete paganda tipografica e libraria furono proprio
a destra, i magnifici saggi di composizione e le opere della Sua predilezione e formarono il
disegni di legature della Scuola Professionale Suo nobile orgoglio »... Non potevano in-
Don Bosco di San Benigno Ca11avese. Entrando viare da Torino cimelio migliore per la nostra
!lella sala, magnifico colpo d'occhio! La parete Mostrai
di destra è quasi tutta occupata dall'ingrandi- Accanto alla S.E.I. ecco San Benigno Cana-
mento della Casa-Madre, l'« Oratorio di To- vese èon interessante mostra, cui segue Genova-
rino », che attira subito l'attenzione per l'impo- Sampierdartma, Ospizio S. Vincenzo de' Paoli, e
nenza, il numero e la varietà degli edifici, cui La Spezia, Scuole S. Paolo. E dall'alto, su questo
fanno ala, fra ornamentazioni di bandiere popolo di lavoratori, su queste opere di attività
del Giappone, del Papa e dell'Italia, buone operaia, guarda sorridente l'effigie di un lavo-
stampe in nero e a colori e i programmi delle ratore esemplare, il Duce. L'angolo fra le due
Scuole Professionali. In alto, quasi a ìnghir-
- - pareti è occupato da Roma, Istituto Pio XI.

2.9 Page 19

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Giappone •Tok:yo. S. E. l'ADlhasci:11ore d'Ualla. Giacinto Auri!!, Inaugura l'Esposizione Salesiana del Libro.
La mite figura del Papa missionario domina
benedicente i suoi figli, che lo inghirlandano
con un festone ornamentale, formato dalle
migliori svariate loro produzioni.
Nel braccio di fronte all'entrata prendono
posto le Scuole d'Europa. Lubiana, Collegio
San Francesco, e Rad71a, Scuola di perfezio-
namento, presentano, fra l'altro, una fioritura
incantevole di policromie sui costumi locali.
La Francia, con Nizza mare, Oratorio San Pie-
tro, con IVl<irsiglia, Oratorio San Leone, e con
La Mulatière e le sue pubblicazioni di Propa-
ganda dell'Opera Don Bosco, ci fa vivere nel
mondo della beneficenza, di cui è dispensa-
tore generoso e insuperabile il popolo fran-
cese; mentre il Bollettino salesia11-0 francese
ha voluto concorrere con quanto di meglio (e
non è poco!) sa interessare ed eccitare tale
carità a favore delle Opere salesiane. Il Belgio
si presenta con Woluwe St. Pierre, Orfanotrofio
San Giorgio, che offre all'ammirazio11e del
visitatore, fra l'altro, magnifiche immagini.
Quello che maggiormente richiama l'atten-
zione di tutti, sono le produzioni interessan-
tissime, non solo dal punto di vista tipografico,
ma anche dal punto di vista missionario, di
La Kafubu (Katanga-Congo Belga), Scuole
professionali. In paese di Missione, non possono
non interessare al sommo gli sfoni che, per la
medesima santa causa, fanno i fratelli in
apostolato. Vedendo i bei libretti di propa-
ganda religiosa, di insegnamento e di preghiera
in lingue per noi incomprensibili, si pensa a
ciò che costa la salvezza delle anime... Ed ecco
l'Ungheria con Ralwspalota, Santo Stefano, e
Szomhathely, Ospizio. I Giapponesi stessi, che
nell'arte dei colori sono maestri, si soffermano
meravigliati alle produzioni finissime della
Scuola: illuminate in pieno dai raggi del sole,
risaltano ancor più gli smaglianti colori. L'oc-
chio, soffuso da queste gamme di luci e om-
bre, si ripQ$a in Spagna. las Palmas, Scuola
Professionale del Sacro Cuore, ci trasporta per
un poco nel mondo incante\\'ole delle Canarie.
L'arte arabo-moresca, bellamente armonizzata
con quella moderna, ci si presenta con produ-
zioni irnpeccahili.
Ed anche l'Africa e rappresentata. L'Egitto
con Alessandria d'Egitto, Istituto Don Bosco,
di cui sono assai ammirati i saggi in arabo, e il
Capo di Buo11a Speranza con la Scuola Profes-
sionale Ven. Beda, espongono ottimi lavori,
in cui non si sa se più ammirare la compitezza
e varietà della compO"sizione o la elegante ma•
::::::::
218
::::::::

2.10 Page 20

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GlappQne -Tokyo, · La r• EsPOsizione Salesiana del Libro.
- Giappone -Nakatsu. Una sezione della "Mostra relit1iosa".
-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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niera della presentazione. Una piccola esposi-
zione di oggetti religiosi e di devozione fa
passaggio alla parete a sinistra.
L'Asia ha pure inviato i suoi rappresentanti.
Macao, Orfanotrofio, con le sue nitide ed ele-
ganti produzioni in portoghese; llongkong,
Scuola St. Louis, con magnifiche foto di lavori
eseguiti e con caratteristiche produzioni in
cinese; Calcutta, Catholic Orphan Press, con
le sue produzioni tipografiche religiose, in ser-
vizio della propaganda missionaria.
L'America non volleessere inferiore alle altre
parti del mondo, e inviò ottimi rappresentanti,
che si schierano lungo la parete a sinistra.
Un'ampia carta del mappamondo, con orna-
mentazioni geniali, dà un'idea dello sviluppo
mondiale delle Opere salesiane. I Giapponesi
sostavano a lungo sulle produzioni inviate dal
Brasile, punto importante della loro emigra-
zione. Nictheray, Collegio S. Rosa; Baliia,
Collegio SS. Salvatore, con splendide foto-
grafie, erano fatti segno all'ammirazione dei
visitatori. Il Centro America si fa notare assai
con Granada, Collegio Don Bosco, e con
Panama, Ospizio San M:ichele: ottime in ogni
senso le produzioni, che crescono di valore se
si pensa alle piccole mani operaie che le hanno
formate. L'Argentina si afferma con Còrdoba,
Collegio Pio X, che espone una ricca collezione
di saggi di ogni genere, in cui si ammira gusto,
ordine ed effetto, che colpiscono ed avvincono.
La Paz {Bolivia), Collegio Don Bosco, pre-
senta buoni saggi e illustrazioni. Lima (Perù),
Scuole S. Rosa, si impone subito ai visitatori
specialmente con la superba collezione dei libri
scolastici per le elementari, degni davvero di
accurato esame. Chiude la serie il Messico con
Puebla, Collegio S. fgnazio, che attira a sè gli
sguardi di tutti con la splendida Rtvista de
Oriente; e Mesnco, Collegio Colòn, che domina,
fra l'altro, per i suoi libri illustrati. Emerge,
per i pregi indiscutibili di arte tipografica e
legatoria, quello sulla Vergine di Guadalupa,
la cui venerata Immagine campeggia fra le
belle produzioni. E, cosi, con l'effigie di Maria,
si chiude la Mostra.
TI visitatore si sofferma ancora in uno sguardo
d'assieme e, piena la mente e il cuore delle
sante emozioni provate in questa gita mondiale,
all'uscita una capatina al nuovo laboratorio
dei Sarti: sono ammirati i nuovi banchi da
lavoro e di taglio, le nuove macchine e la bella
mostra didattica ideata dal nostro Masiero.
La scuola è cosl anche civilmente inaugurata,
e si propone quanto era desiderio di Don Bo-
sco: 1t Sempre più e sempre meglio ».
- - Giacchi: siamo in tema di Mostre o Esposi-
220
zioni, non le sarà discaro sapere di una nuova
riuscitissima iniziativa dei nostro don Dumecz
a Nakatsu. È riuscito ad attirare alla Missione
circa 5.000 visitatori per una Mostra di oggetti
e indumenti religiosi e di quanto può essere
utile al servizio del culto cattolico.
Nel gran Salone della Missione, messo a
festa con ornamentazioni dei colori nazionali,
all'entrata, il Presepio e di fronte, quasi a con-
trasto, il Calvario con una megnifica riprodu-
zione del Cristo di Limpias che, nella sua
straziante realtà, fece meravigliare, commuovere
e interessare non pochi visitatori. Lungo le pa-
reti e so tavoli, splendidi arazzi, ricchi para-
menti, stendardi, immagini e statue sacre e,
sul palco, un altare parato al completo. Su
ogni oggetto, le spiegazioni relative, chiarite a
viva voce dal personale di guida. Effetto? Visite
numerose alla Mostra, richiesta di molte
spiegazioni; ottima propaganda insomma, in
parte coadiuvata anche dai giovani oratoriani
che accompagnando i loro genitori, loro ripete-
vano quanto avevano appreso all'Oratorio; in
tutti, ammirazione e meraviglia.
La via è lunga. polverosa a tratti, spesso irta
di ciottoli. Passo passo, lentamente, si tenta
di procedere...
Ci benedica tutti, specie il
Suo aff.mo
Mons. Vu{CENZO C1MATTT
Prefetto Apostolico di Miyazakt.
... LE OPERE CHE, COL VOSTRO
APPOGGIO IO HO COMINCIATO NON
HANNO PIÙ BISOGNO DI ME, MA
CONTINUANO AD AVERE BISOGNO DI
VOI E DI TUTTI QUELLI CHE COJUE
VOI AMANO DI PROMUOVERE IL
BENE SU QUESTA TERRA. A TUTTI
PERTANTO LE AFFIDO E LE RACCO-
MANDO.
(Dalla « Lettera testamento »
di S. Giovarmi B osco).

3.2 Page 22

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GRAZIE
attribuite all'intercessione di
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e di San Giovanni Bosco.
Raccoma11diamo viva111e11te ai graziati, nei casi tli
guarigione, di specificare sempre bene la malattia e le
rircosmm:::e più importanti, e di segnare chiaramente
la propria firma. Non si p1tbh!ic(lf10 i11ttgralmmu le
rt!lazioni di gra::,ù m1011Ù11t!, o firmate rolle semplici
i1liziali.
Benedice imo difficile oPera:none. - li giorno
29 aprile nel Pontificio Seminario di Salerno, fui
improvvisamente colpito da oppendicite acura. Fatto
il consultò mediéO, fu deoi~o l'immediato intervento
chirurgico. Allora io ed una mia sorella con tutto
il fervore del nostro animo ci rivolgemmo alla Mam-
ma All!liliatrice e al caro Santo D. Bosco affinchè
impetrassero la buona riuscita dell'operazione. Nello
Stl:$SO tempo iri promi~i di farmi subito Salesiano
e la sorella promise che sarebbe ent.ata nella famiglia
delle Figlie di Mnria Ausiliatrice.
La milttina del 30 aprile fui condotto nll'ospcdnle
per subire la difficile opera7,ione. li chirurgo ope-
rante, l'ottimo professor Lettieri, disperò della buona
riuscita nel vedere l'appendicite perforata e gran
quantitn di pus. Durante le 48 ore che seguirono
l'operazione non rni si dava speranza di guari-
~ione. l\\'Ja proprio nel momento più pericoloso la
J\\1amm.i Ausiliatrice e D. Bosco Sanro mi onen•
nero la grazia sospirata, poich.è passò ogni pericolo
e di giorno in giorno andai sempre migliorando
e adesso mi tro\\'O in via di perfett.n guarigione.
Più volte il chirurgo -professor Lettieri mi ha ri•
peruto che. son salvo per un vero miracolo.
Sarò semp;c grato e riconoscente alta Mamma
Ausiliatrice e al caro Padre e Protettore D. Bosco
8anto per avermi ottenuta una gra?..ia tanto grande.
Al più presto io e la sornlla adempiremo la pro-
messa fatta.
Capaccio.. 10 giugno 1936. dev.mo
Chierico GUAZZO VJNCENZO.
Sa/vQ 111 ,ma perirQ/oJn rod,ita. - 11 28 mag-
gio 1935 mio marito saliva in auto per recarsi a
Torino; ma, percorsi alcuni chilometri, l'autista
perse il controllo della macchina che andò a finire
su un campo di grano. Il poveretto fu ridotto in
pietosissil'TU! condizioni e trasportato al più vicino
ospedale. I dottori constatarono la frattura della
colonna vertebrale e contusioni multiple, e lo di-
chiararono in fin di vita.
Accorsa all'ospedale applicai subito al povero
infornrnato una imagine del nostro Santo con re-
liquia e iniziai con fede una novena di preghiere
affine di ottenere colla sua intercessione e con quella
di ;'vlnria Ausiliatrice la guanitione. Alla terza no-
venn l'infermo accennò a un lieve miglioramento
che s'andò sempre accentuando, finchè, dopo un
anno dal terribile capitombolo, cominciò a cam-
minare discretamente.
Con tutta la g101a di cui è capoce il mio cuore
rin~zio commossa Maria Aus. e San Giovanni
Bosco, e invio l'obolo della riconoscenza, implo-
rando completa guarigione.
Cavagnolo, 31-5-1936.
PIGL101'8 CAROI.INA.
G11Grita da grave infermità. - ll 7 ottobre u. s. fui
colpita da improvviso e acuto dolore al braccio de-
stro. Il dottore giudicò subito trattarsi di cosa gra,•e:
infatti in ,pochi giorni fui ridotta agli estremi. Ri-
cevuti i Sacramenti, ero r8$Segnata alta divina vo-
lontà; ma il pensiero della mamma ottantenne mi
face,,a desiderare la guarigione.
Con viva fede invocai allora l'aiuto di Maria
Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco presso jl Cuore
Santissimo di Gesù implorando la salute e promet-
tendo offerta.
La malattia fu lunga e penosa: la oonvalesceru:n
sembrava senza fine, acoompagnnta da terribili
affanni ,ed a~tazioni; ma finalmente fuj sah·a e
guarii pe,fettamente.
La RQtta d, Afo1u:alieri, 2.4-5-36.
RoBAT'TO FRANCESCA.
Gr,arigio,ie p-,odigiosa. - li nostro Germano gio-
cando con alcuni amici riportò una grave ferita
alla fronte.
Il dottore, subito accorso, disinfettò e medicò
la ferìta. Sembrava scomparso ogni pericolo di com-
plicazioni; quand'ecco, dopo due giorni, svilupparsi
il tetano con paralisi facciale. Colla bocca tutta
contorta, il povero paziente non riusciva pjù a nu-
trirsi e sommessamente invocava t'aiuto di Don
Bosco.
Angosciati, ma fiduciosi nella bontà e potenza
dell'intercessione del novello Santo, iniziammo uno
MVena di fervorose preghiere e facemmo celebrare
una Messa al suo altare. La nostra fiducia in Don
Dosco ebbe il meritato premio. Dopo dieci giorni
di gravi sofferenze il caro infermo cominciò a mi-
gliorare e in breve tempo guarl perfettamente.
Riconoscenti, inviamo la nostra otfertn.
Vcrgenwli, 15·5•-YQJ6.
BFRTONA PmTRO e l\\lARGHERlTA, co11iugi.
Scampato per miracolo. - Jl s4!. Testa Savino,
capo mastro di Torre Baìro, il 15 marzo u. s. verso
le 2.0,15, sullo cilindrotn Costellumonte • Ivrea, fu
investito da una motocicletta lanciata a tutta corsn.
Trascinato per una ventina di metti, rimase tutto
pesto, insa1'guinnro e quasi esam.ine sulla strada. Il
motociclista, giudicato dai medici meno grave, mo-
riva due giorni dopo. Per il Testa, nessuna speranza.
Uno specialista di Torino, operata la trapanazione
della spina con risultati negativi, dichiarò il caso
disperato, dicendo chiaramente che • solo un mi-
racolo lo Poteva salvare•·
Il 18 a sera, il povero Testa, sempre inconscio
immobile, rantolava. I familiari, parenti e cono-
scenti numerosi di Torre e paesi vicini che lo ve-
nivano a visitare lo piangevano ornai perduto. Sicchè
pensarono di fare una -promessa a San Gio,"'llnni
- - Bosco. li moribondo ricevene la ben edizione di
.._
22 1

3.3 Page 23

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Maria Ausiliatrice e colla reliquia del Santo. li
niglioramcnto fu quasi immediato. Oggi la voce
::omune lo chiama un morto risuscitato.
Torre Bairo, 30-5-1936
ln fede
Sac. CARLO SIMONA, Salesiano.
Sa/uo per m1racolo. - Ex allieva salesiana e fer-
vente divota di S. Giovanni Ilosco, ho in tante ne-
~essità esperimentalo la potente intercessione del
Santo presso i Cuori SS. di Gesù e di 1\\faria. Il
giorno 25 del mese di aprile scorso mi suçcesse poi
un fatto nel quale potei constatare, più che in Ol(ni
altro caso, il miracoloso intervento di Don Bosco
Santo.
Lavora,·a nel mio cortile, per delle riparazioni,
un muratore. Abbisognandogli dell'acqua levò il
coperchio deU11 cisterna non senza che gli si rac-
comandasse di far attenzione che non entrasse
qualcuno dal canceUo. li muratore riempie il sec-
chio e lo porta a pochi metri di distnn7.a. ln quel
mentre un piccino di 16 mcs.i Francesco Ravnsio
figlio di una vicina entra dal cancello, fa po~i passi
e... cade nella cisterna. Nessuno lo vede 1La mamma
ha subito l'ispirazione di uscire a cercare il piccino e,
visto il buco aperto, pensa senz'altro con raccapric-
cio che il figlio suo sin caduto nclli! ci~tema. 11 mu-
ratore prende un legno, rimuove l'acqua dello va-
sca... niente! Rimette il cope1:chio di cemento e, con-
vinto di non aver visto nessuno nd entrare, rassicura
la mamma. Ma ecco una bambina a sostenere che il
piccino era entrato in cortile. La mamma allora grida
dispcrotnmente strappandosi i capelli e mi chiama
come forsenru1ta dicendo: 1 li mio Francesco è nella
cisterna, io divento matta 1•· Subito il mio grido
disperato è: Don Bosco salvatelo•, mentre in fretta
stacco dal vestito la reliquia di Don Bosco che sem-
pre porto con me. Corro e, con orrore, vedo che
leva.no dalla vasca, con un lungo lc!{no fatto ad uncino
il povero esserino di 16 mesi rassomigliante ad uno
straccio bag!lato. Era violaceo, gonfio come fosse
cadavere... Uns scena racc-.ipricciante1 Tutti pian-
gono! Ilmio grido è sempre: DonBosco, Don Bosco,
il miracolo, salvatelo 1 Gli metto la reliquia sulla
bocca, su tutta la persona e prego, prego mentre
col cuore pieno di fede prometto un'offerta a Don
Bosco e prometto pure di far pubblicare la graria.
Oh, bontit di Dio! 11 piccino ormai creduto morto
da tmti, comincia a du segni di vita. B salvo!...
Chiunque lo vide e chiunque seppe come s'erano
svolte le cose lo dice un grande miracolo 1
Io ringrazio di cuore il mio caro S. Giovanni
Bosco, e lo prego vivamente a voler continuan la
sua valida protezione su me e su tutti i miei cari.
Cassano MagnàgQ, 11 maggio 1936.
l\\1ARIA MASCHER01''I MACCHI.
Salva il mio 11ipoti110. - TI mio caro nipote Pa-
squalino, di 19 mesi, s'a,nmalò improvvisamente
di bronchite e congestione viscerale con pericolo di
meningite. In venti giorni fu ridotto in fin di vita.
Perduta ogni speranza nei rimedi umani la famiglia
affidò il malato alla Madonna Ausiliatrice, interpo-
nendo l'intercessione di Don Bosco Santo. Non
avendo in casa nè una immagine di Maria Ausilia-
--- 222
trice nè una reliquia del suo fede! Servo, staccammo
dal Bollettino le immagini dei nostri Intercessori e
Le passammo ripetutamente suUa boccuccia e sulla
fronte del piccino. Coi bambini della mia scuola
iniziai una fervorosa novena a Maria Ausiliatrice
ed, al secondo giorno, già notammo un notevole
miglioramento; al terzo giorno la febbre era scom-
parsa è al quinto Pasqualino prese a nutrirsi ed a
gioc.'lre, Riconoscentissima.
Mo11te S. Angelo, 16-5-,936.
SM'7'0RO RosrNA di PASQUALI?.
G1'arigione perfetta. - La mia bambina Gianna
½ di anni 4 è stata operat:ll il 30 g=naio 1935 per
una lussazione bilaterale, ed è stata ingessata per
sei mesi. In questo tempo, tutti in famiglia abbiamo
fatto la novena a S. Giov. Bosco e per sua interces-
sione abbiamo ottenurn la guarigione perfetta della
bambina. Da un anno essa cammina bene come tutte
le bambine sane della sua età. Con mio marito rin-
gra2io pubblicamente il Santo e lo prego a conti-
nuarci la sua pc>tent:e intercessione sulla numerosa
figliolanza, perchè cresca buona e sana. Uniamo
un'offerta secondo le nostre deboli forze.
Scandiano (Reggio Emilia), 16 luglio 1936-X.IV.
P1SANl G10VANNJNA in NASI.
Protezione Sfmsihile. - Tante volte abbiamo espe-
rimentato i benefici effetti della protezione di S. Gio-
vanni Bosco, ma specialmente pochi mesi fa, quando
una grave scia,:iura stava per piombare sulla nostra
casa. Ci r.ivolgemmo, c.-ome al solita, al nostro Pro-
tettore, promettendo una offerta per le Opere Salc-
si:me e la pubhlica,done dell:i grazia sul Bollettino
e fummo pienamente esauditi; il temporale scom-
parve come per incanto e la tranquillità ritornò nella
nostrn famiglia.
Sciogliamo quindi la doppia promessa, pregando
Don Bosco Santo che continui ad essere l'Angelo
tutelare della nostra famiglia.
Taormirta, li 18 giugno 1936.
Coniugi ROSARIO e ROSINA Scrcuo.
Sah·o. - 11 9 gennaio u. s. il mio bambino, mentr.;)
si divertiva con altri compagni, essendosi arrampi-
cato sur un'alta roccia, penlè a un trntto l'equili-
brio, cadde all'indietro e, battendo la testa sul sel-
0:iato, restò trarnortito e co11ficcato sino a metà del
tora,.e 11ell'apert14ro di rm condotto acquario.
Non appena i compagni si riebbero dallo spavento,
lo tra~sero fuori, ed avvisata la Croce Rossa del luogo.
lo fecero trasportare all'Ospedale Santa Maria in
Bethlem. Mentre i medici riscontravano la fraJlr,ra
del cra11io e gravi co11tt1sio11i facciali, con prognosi
riservata, poichè temevano la congestione cerebrale,
io, avvertita del gravissimo rischio del mio bambi.no,
accorsi all'Ospedale gridando: Don Bosco salvatemi
il mio Oreste, perchè è sotto In vostra protezione.
Viste le condizioni del mio figliuolo che respi-
rava appena, sostenendo una dura lotta tra morte
e vita, svenni.
Riavutami, ricorsi con maggior fiducia al grande
Santo dei giovani, D. Bosco, che si degnava esaudire
l'angosciato mio grido. Di ll a cinque ore infatti
il mio Oreste riacquistava i sensi, e dopo tre giorni

3.4 Page 24

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era fuori pericolo. Ora il mio bambino è sano e vispo
Co11illgi B. (Toulon-sur-mer, Francia) per l'asaistenza
come prima.
Riconoscente invio la mio offerta, fiduciosa che
e conforti ricevuti durante penose situazioru e éontrasti
familiari.
N. N. (Chivasso) per una segnalatissima gn.zia rice-
S. Giovanni Bosco continuerà a benedire la mia vuta.
famiglia e particolarmente il mi.o Oreste.
VOTazze,. 12 luglio 1936-XIV.
Runu Am;,deo e Am,ita. (Cermenate) per aver salvato
da certa morte il piccolo Giun Carlo, di 3 anni, che aveva
inghiottito un cb.iodo.
Obbl.ma PECCHINr GBROMINA
Ex-allieva.
Tri1u;ltero Margherita ved. Renaldi (Moncalieri - Bor-
gata Moriondo) per la guarigione della cognata Trinchero
Rosa da polmonite e del nipotino Tartaglino Giuseppe da
polmonite complicata con pleurite e rosolia.
Ringraziano ancora della loro interces- CastigUoni Ama/do (S. Michc,Je dj Tucuman - Argen-
sione Maria SS. Ausiliatrice e S. Gio-
tina) per essere stati> preservato da grnve malore.
Lecera Nan11i Roso (Vergato) perchè persona a lei caN.
vanni Bosco.
madre di Olto figli, potè evitare una grave operazione
Cm:iuhiolì Lucia (S. Giovanni del Dosso) per la gua-
rigione di una terrìbjJe colica.
Mallo J\\,f07ia per evitata operazione chiruntica.
Paga110 Teresa ued. Cogo (Camalupo Ligure) per l'ot-
tenuta pnce domestico.
Co11ti11etto Ines (Fratta Polesine) pel felice es,to di ope-
chirurgica.
Pordle Rocclti11a (S. Cipriano) per la guarigione di una
zia colpita da broru:1> polmonite.
Bacchi A,ma (Siacca) per l'ottenuto guari~one di una
m,- sorella colpita da male nervoso.
Rampoldi Rosa fu Giuseppe (Musso) per l'ortcnuto
gliorarncnto in salute.
t'tlzione subita dalla 30rella.
Traversi Ar,nctta (Monza) per l'ottenuta guarit-ione di
PQf?.lfÌ 1\\,f<1ria (Firenze) per essere mamma felice per un padre dj famil{lia.
la seconda volta.
Ariselmetti 11,/aria.Ju .t1nto11io (Villar Dora) per la ricon-
Rit·era Erminia (Masserano) pel felice esito di grave quistata salute.
operaiione chirurgica.
Verna Lucio (Verolengo) per essere stata p,eservata <,la
Gaud~l/i O/itJari Gù1di1u, per la guarigione del piccolo gmvi sofferenze.
Giuseppe che, cadut0 nel fuoco, ave,-a riportato gravis-
,SaporitoJ..faria (Alimena) per l'ottenuta guarigione della
sim~ scottature.
sorella colpita da infezione al •nngue.
Spr,l/a Luigia (Borgo S. Martino) per una segnalatissima
Ro,.,i Anna per la folice sistemazione di una penosa oiLUa-
grazia. ric~vuta.
zione familiare.
J.fassaz,:a Piar1mth1i Luigià per es1tere stata consolata
Sal.vetti doti. Giacobbe e Maria (Roma) per la guari-
J
e confortato. mentre si tro,111va in gravissime angustio. gione del figlio Aristide colpito da affez:ione intestinale
Chiara Emma ~ Letkiin (Torino) per la ipoia di una e per rotrenuto miglioramento di una zia spedita dai medie,
t
bimba dopo quattro unni di matrimonio.
curanti.
Perrone GiuuppiHa (Torino) per le molteplici grazie
Rif(lti Elisn (Pia11davello) per la guarigione da gravi co-
ricevute in fuv<;>re di persone care.
liche complicate con appendicite.
De Marclri Federka (Torino) per l'ottenuta guarigione
J\\,Jù,atelli Maria (Venezia) per la guarigione dell'unie11
di una bronco polmonite nonostante la sua g,;ave etti.
figlia colpita da influenza con complicazione pleuro-
B. Efe,m (Bordighera) per l'assistenza R\\'Uta in dolo- bronchiale.
rose circostanze della vira.
Moretto Isolino (Lomazzo) per la ricuperata salute del
S0Hotm1e11te Ast{1Ja Darti/o (Africa Orienmle) per gra- _figlio colpito da pleurite e sp<>Stamento del cuore.
zia ricevura combattendo.
Poltroneri Sa/omoni Rosa (Mil11no} per l'ottenuta guari-
Famiglia Pontl,ia (Benevagenna) per a,•ere risparmiato gione dopo lunght e atwci sofferen,:e.
dalla grandine i propri raccolti.
Casal11g1io S. (Torino) per essere stato preservnto da
morte durante un attacco di mioca.rdicc.
!Jertoli Lucia (Varese) per l'ottenuta rapida guarigione
del marito colpito da risipola complicata con altri malanni.,
lJobhio Caterina (Torino) per la guarigione dj una oo-
rellina che minacciava una pericolosa operazione aUa ma-
stoide.
Vino/li Ada (Nomi di Trento) per una segnalatissimn
grazie ricevuta..
Zonon Gro,,i Jllaria (Padova) per l'ottenutn guarigione
dclla bambino.
Sanna Dor1 Mmsi111i110 (Valgatara) per grazia ricevut11,
raccomandando preghiere per la protezionè dei suoi cari.
Una devota. di Do-n Bouo Santo (l\\1olfetta) per specia-
lissime grazie ricevute.
CostarrtiniJ,ficl111lina (Avezzano} per essere stato f!URrita,
in sole 24 ore, da grave mal d'occhi e per la gu,1ril(ione di
una sorella colpita da tifo.
GJuUi Pier Paolo (Torino) pel felicissimo esito degli
esami,
No.tJ~lli Anita (Castenedolo) per l'ottenuta guarigione
di un nipotino e pe.r quella della sorella.
Pncini A1ma (San Severino Marche) per la guarigione
della piccola Lamberta Maria.
Pisciulli Gem1aro (Napoli) per l'ottenutn guarigione
da grave afl'ezi1>ne pQlmonare e per l'assistenza presfllto
alla consorte, ora mamma felice.
Ven,etti Bor1adè Maria (Cuorgnè) per la guarigione del
marito.
Comi• luil(ia (Cosada) per la miracoloS<I gu~rig:ionc del
U11a propagandista di A. C. (Mendrisio-Svizzera) per
nvcr ottenuto una grazia che non osa\\/a sperare.
mariw da tumori maligni al ventre; per la guarigione di
un bimb,;, colpito da orecchioni e nefrite e per averlo
Piagner~lli Mario (Guvignano Snbino) per l'ottenuta preservato da certa morte durante un capitombolo d
guarigione da polmonite doppia segujta da bronchite e 6 metri.
menirutite.
Cavr,J/ero Caterina perchè sofferente per grave infe-
Faccenda Artto11i11/ln (Montecatini Tenne) in ritardo
rinitrazia per la guarigioni> dello mamma, di 86 anni,
zione, ottenne completa e rapida gw,rigione.
Una Cooperatrice Salesia,,a (Bergamo) per visibile pro-
affetta da bronco polmonite doppia e nefrite.
Gi01wtti lYiaria (Mezzenile) per la sconlparsa w un
tuione e per una segno.latissima grazia ottenuta.
' rumore maligno che offlif,igeva la sun mamma.
Regot::::i Mario (Calusco d'Adda} per l'ottenuto .miglio-
Grn.ui Carm11la (Tortora) per la guarigione da flemon~
ramento in salute dj un nipote.
alla faccia, nd intercessione del nostro Swto.
Una Cix,perotrice SaletitJ11a (Gor.izia) per la grazia con-
P. D. per la guarigione del figlio.
cessa a persone care che si rrovnvano in una siruazione
A. D. (Torino) pel buon e&ito dj uno operazione chirur-
penosissima.
gica.
Tacchini PoltToneri Giuseppina (Scaldasole) per l'ot-
Carecchio Domenica per la completa guarigione da un
tenuta guarigione del suo piccolo Ca.rio, dj q. me$i, da grave malore.
broncopolmonite.
Ba/bis E11gema per una segnalatissima gro,:ia ricevu~•
Cortkro Cotm-ina (Carmagnola) per la guarigione della
fi)!lia da grave infezione al viso.
Brwzdino Giuseppi11a (Torin1>) per essere stata esaudita
nei suoi desideri.
- --- 223

3.5 Page 25

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Salt:dti Giot!a1111i di Sttfa110 (Chivauo • Frazione
•Mosche•) pcrchè disperato dai medici, oncnne completa
guarii:ionc da polmonite doppia e plcurire.
Gandino An1ttla per la protezione prestata al figlio,
Ten. Fcrraris Mario, combattente in Somalia. l\\fanda
un'offerta per ri1a1t10 e battesimo di un bimbo indigeno.
Pat:arello Cri1tinu (Candii) per un• i:iraiiu atnord,naria
ncevuta.
Brahan/6 Rarl1tlt (Sa,-ona) per l'ottenuta aah-nu ddla
sua bambina.
AJ/omrna l,a>nf>tlrtlli Ctr::a (S. G,ort:iio • Cremano)
per la 11u~ri,iionc del manto da con,:eotionc polmonare,
in atte.a di altre gnuie.
Groppi Cron Adele ( Fiorenzuola ti·Ard~) per la guarì•
gione dn un Jlrllve mulon:.
Dati G11f/lfr/1110 (Aosta) per grnzin riccvu111.
Roui l,1111d,mia (Ferrara) per la guori11iol\\e della bam•
bina da polmnnitc.
Un gì01.-o,., t cntm11t <Carma{ttlola) per la nacquislllta
salute doJl(I 1nm d, sofferenze.
Ex al/in o F.t di .li. Ausiliatriu (\\'crcclli) per tte ,e.
grudattaime l(Tllzic, r,cevutt.
Ffc111,111n1 Unm1111 pcl CeJice esito d'un'opcrauonc chi-
rurgica 1ub11a tlalla mamma.
X. X. ('.\\1a11fa) ~r 1,or~zi• stranrdinar1.1 r,c.,,·uta.
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
C11riss1mi,
A.C.
NECROLOGIO
Salesiani defunti:
MOl)RSTI DO.\\' GAETANO, •~c. da Cualbuttano
(Cremona), t a Canago (Costarica) ,I 17-5-1936 • 71
ann, d, èrll.
.\\1/Gl,l. lRDI DO.\\' ,-1:,;DRFA, MC. da Savona, t ad
Ala..,o (SaYOna) il 23•-f-lllJ6 a 65 anni di cùi.
POU BAC' LIDA DOS GIUUANO. uc. eia Barcel-
lona (Spallfl.1), t a Las Palm.i.• (Canarie) il 5-6-1936
SS anni di ctì1.
S/>11/J.lCCINI FR..J.NCESCO, ~ond. cm Senimo Tori-
nc•c ('l'orino), t :, Suere (Bohvin) il JO•l•l<>J6 a 6o ann,
d1 er~.
ORSI D. LORF.XZO, sac. da Cn1tcllaun Borm,da
( \\"'1,,andri1), 1 a San Juan ( .\\r11ennna), ,I 30-,0-1935
a 6b ann, d1 etti
l'·OR.1-:SI .rlCOSTlSO, co3d. dd :'<lacc,r1u, t a '.\\.lac:e-
rarn il ..i5-5•11)36 a ;8 anni di clii.
RORDIE·RJ SALVATORE, coad. da l'ala.7.zolo .-\\cre1Jc:
(Sir.11:uu), t a Portici (.:-;apoli) il Jt•S•ll)JII a sii anni di
era
GONZ. [LE7. 1'1,JUCO TUl.10, coad. ascritto dY
Concordia (Colombi~). t a l\\to,qucrn (Colombia) 11
J2•J•lQJ6 o 18 nnni di età.
PF.RHZ CUOLIT::L.110. eh. da La Calcra (Colombia),
t a Mo"1ucra (Columbia) il ~O•J·••n6 11 19 unni di rà.
.rl. C.: d11• im:iafi di.I! ccr/a'1Jr11U sap.-te comple-
Lau. A:i1111e C"11oliw! Esse indi,a110 l,1 falangi ddle
a11ime Jlt·11..rose rl,e marria110 rolla Gerarc/11a alle
pacifid1e rowruifU dr/ Regno di Din, tra le qiwfi io
,·pao di c-o11lan.•i lfllli. E allora /111/1 a Roma. Voi
sapt1e cl,r i Jtitn.·tmi raltolici ha,mo ro11t•rJ.1no i11 qtl8Sto
mese di settembre alla capitale del """"lo catto•
lico, per presrntt,re Rii auguri e ,:li 011111ggi al S011/0
P!ldre Pio X l , al , Pupa dt'//'A:.ia11r Cattolica• ;,,
orcasio11e ,lt-1 /rlirr ini:::in dd suo $o" anno di t'tD (31
maggio 11. sr.). Es~i/11,0110 prucduti, 11elmese d1 maggio,
Cooperatori defunti :
.\\fon,. Prof Cm•. PIFTRO n/-: .ll-lOlhlLES.11.
Ohla10 Prcvo110 dJ S. :\\lana tli C11ra,·,111111n in '.\\.lilano, t il
, 5-4-u. •· fl S'l anni di er,\\. S.1cc-rdn1c ,crnndo il a.on! tli
Dio, ndla cura delle anime protli1tù i tuoi talenti con
rara peritiu 11 1.elo lnstru1cabilr. Afftri,>nnto nostro Coo-
p,•raton•, mori invoantlo Don 0o~co e Don Ruo ch'erano
l'idcalr dello sua vita.
Mon.,. P, ISOUALE IU.:CCI, Vicario Generale di
F11J.nnu, t il t ll-4-u. s. Dottrina, pieni e ~elo rifulsero n1:i
delicati uffici che ricoperse con unAn1mè ~dd,sfaxiom,;
catirà M>prattutta nella cura de, po,·er, e dei bisognosi.
dai ropprnenttwli tle/lu Stampa Ct1/1(1/irn mqndiolt>;
nel mtse (ii ,:1111(110, da tutti i T'c.scm·, d'Italia; nel mi!se Altri Cooperatori defunti:
di lm:lio, da rù1q11t111ila fandrdlì di .,.1::ùme Cattolica;
efara11110 la pi,ì bella corona di tantefeste perdii rap-
prtsm/tmti tr!Jtttit•i di quella chi! Il Papa chiama la
Ar.!hemo P1tlmìra, Torino ..\\n111nni Antonio An.Rt"lo,
t,.·orbdln (Cul(liuri) • ..\\ssoero C;\\ltrinn, Foua,io (Cuneo)
• Hurh.,ris C;hiara vcd. Valf~tti, Torino Busile l\\faria,
p11pil/a degli ocrhi mai•· Se 11011 tutti potr~tl' parte•
eipore o 1p1i'S/<J i111pQ11e11/e Ptllrg1i1111,.:i:io orga11i::::a10
doll'amor filiale, wtti polta.e umro, in ìsp,rito aiforfu•
11ati, pregando i11 q,ul giorno in modo spuiolt pn- il
Troi'a (fniiRin) • Bcrrini Tcrc~a, V,·rgemnli (Lucca)
Dianco !olecond1>, Ltty11I (l'orinn) Arcmnµna Vittorio,
Btn.·~g110 (llre~cia) • llrignoli Tcrc\\n, .,.1na110 d'Adda (Btor•
mcc. gamo) • C:,,1.1lano Concettinn, Tmia (FoJ1grn) - Ccrrn Bc.-a•
Vnll~ Lom•llil/0 (Pavia) Chrct-al(l,l\\i Giu,cppc,
r'icario di Cristo al a,,imand11t:i umprt' pi,i all'aposto•
loto dell'A-itmt Ca1tolica 11rlle t·ostu pn"ocdue.
Voi dm dt tsure il modello dtlla Jrtot'tlll,i dr/ vostro
S. Stpr>lrra (Arr:v,o) - Cipnin<l, Ciaenm<>, Parabiago ('.\\li-
lann) • Da Rin Pa11nctto Giamh,uci~re, 1·,11., {8<-lluno)
Bia-e .\\w. Angelo, Trt>in (Fo11~•) • Dcrosa Attilm,
Pirr, (Cagliari) • Dc Santio Vincenzo, Troia (Fo11i:tia) -
paeu:, i predilt·tti del t.•Ostro Ptzrroro, r pirì attit•i sm,- Fcrtaro Lauro, ,lfontm,ogno (Al=<nndria) - Fraccacrcta
rne111i di ogni opera Inuma. Per ,11,eHo è 11cussarin d1e
abbiatr w1n grande t.·e11erO!:rÌom: p,./ t.•aNro Prtrroco e
che, duci/i ai m111 co11sigli i!d alle me rrortali1iom, ui
Alfredo, Troia (Fo.111tia) Furno :',larìa vcd. Li,;si, T'1T1110
• Grillo :\\lsr11hcril1t, llface/loi (Cuneo)• Lo Storco Donato,
'J"roit, (Fo11id•) • Macori1t Lisa, Pr,po/ln (LiJine) • Mandas
l\\lorin, Qtt11r/11 S. F,le,ill (C11<1linri) • l\\ lnrnno Aldo, Troit1
mettiate co11 twta ro11fidm::a nelle sul' mani, come il (f.o~i,•fo) • Mnrenco Maria '.\\1.lddalcna Vt'd. llandìcra,
t•c11erabile Dot1u'lli<o Sm:io si l'TO meno ndle mar,i di
Grt1uu1-Crrto10 Mcdd11 Fn1ncc~ro, ,\\lurnllao (Nuoro)
- • Suor Mdcra Adele, Clara (Svi:<ura-Ticino) • Onc:Stin•
S. Gicn.1mm1 Busco con q11tlle SUI' 111m1orOJ1dr parole: ghd Dnn. Gra:i:iano, Trento P111•nell, Al;sunta, Loiom,
Se io o;ono la Moffu, ella ne sia il s.a.no. e ne faccia (0olo~ona) • Paqani Giacomina, Paloa~ola ml/'0Jllio ( Bn:·
un beU-ab110 pcl S11lflOre. .lTiglior regalo non potrttte
fare al Papa de/1'.1l.iiont' Calto/ira. Cosi rresundo
ac.111) • P.-tlri <.:aterina, Rrr.'(J (Trento) • Rcbccchi Eufemit,
V"s:w,oli (Lucca) • R~bttchi Xicula, l'trRnnoli (Luccn)
• R<1R11cro Gin\\&nna, O,:ada (,\\l<SUndr:ill) • Rossj Bar.
secondo il nwrl' di D,o sarete ar,c/1,. i miq/iori apnstol, Ales,andro, Se/110 (\\'ìcenza) Sm~raldl \\nilio, .\\I011eJ;lia
11ell'A11io11t' Ca110/ira.
flOStro off.1110
(Gi,novoJ • Spinelli Don Lu,iii, Troia (Foggh1) • Trin-
cueci Giuseppe, Troia (Foggia) • Ventura Concemna,
Troifl (FoKgiu) • Vigna Con. Tcol. Giuseppe, So/1.::!/io
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DON GIULIVO
(Cuneo).
C>npermeuo 1/eJ./'A utorll.f lcck,lull<"'• - Uin:ttorcrupouablle, 0. GUIDO fAVINt
Tori•o TlpograO. d.,U. Sodelà Cdltri« l• lcrauioD4le, Cono Re,ilu Merirheriu, 171.