Bollettino_Salesiano_194603


Bollettino_Salesiano_194603



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ANNO LXX
BOLLETTINO NUMERO 3
SALESIANO
MARZO 1946
Per la gioventù povera e abbandonata -
Sotlacupoladel'Ausilatrice -:Infamigl
Svizzera, Svezia - Fervore di apostolato ed
eroismi di carità sotto la bufera - Per gli
«sciuscià» - Dalle nostre Missioni : Cina,
Siam - Culto e grazie di Maria Ausilia-
trice - Necrologio - Crociata missionaria .

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Per la gioventù povera e abbandonata
Nella festa dell'Epifania, 6 gennaio u . s ., il Santo Padre Pio XII ha indirizzato a tutto il
mondo cattolico una Lettera Enciclica per sollecitare assistenza e soccorsi a centinaia di migliaia
di poveri fanciulli sofferenti ed abbandonati .
Noi abbiamo messo varie nostre case a disposizione degli infelici . E pensiamo che nulla
meglio dell'augusta parola del Papa possa eccitare i nostri Cooperatori e le nostre Cooperatrici a
prodigarci la loro carità per quest'opera di apostolato che è certo fra le più urgenti e pietose .
L'ANGOSCIATO APPELLO DEL PAPA
Conte durante l'imperversare del conflitto - esordisce il Vicario di Cristo - rivolgemmo, nella
misura delle Nostre possibilità, ammonimenti e preghiere, afinchèl'incendiodelaguera, chegiàda
troppo tempo durava, quanto prima si estinguesse, e tutto si ricomponesse nel retto ordine, secondo
le norme del diritto e dell'equità, così presentemente, cessato il conflitto stesso, ma non ancora rico-
stituita la pace, mossi dal Nostro apostolico ministero, niente abbiamo tralasciato che mirasse a recare
opportuno sollievo a tanti dolori e ad alleviare, in ogni miglior modo, il cumulo di miserie, da cui
molte genti sono afflitte e oppresse . Ma fra le sciagure senza numero prodotte dall'orribile conflagra-
zione, nessuna al Nostro cuore paterno reca una ferita più dolorosa di quella che si abbatte sii una
moltitudine di innocenti fanciulli, che a milioni, come Ci è riferito, privi delle cose necessarie alla vita,
in molte nazioni cadono vittime del freddo, della inedia e delle malattie ; e che spesso, abbandonati
da tutti, non solo mancano di pane, di vesti, di tetto, ma anche di quell'affetto, di citi la tenera età
sente così vivo il bisogno .
Ricorda quindi quanto egli ha già fatto per soccorrerli e ringrazia quanti lo hanno aiutato .
Ma - soggiunge - poichè tali provvidenze e cure sono ben lontane dall'essere adeguate alla
immensità di tali sventure, stimiamo cosa conforme al Nostro ministero rivolgervi un paterno invito,
per scongiurarvi di voler prendere a cuore in modo particolare quanto riguarda questi fanciulli biso-
gnosi, e di adoperarvi a mitigare e migliorare le loro penose condizioni.
Ed, indetta una giornata in ogni Diocesì, per informarne il popolo ed esortarlo a sostenere
con la preghiera, con la collaborazione e con le offerte, le provvide attività, sorte allo scopo di assistere
moralmente e materialmente la fanciullezza indigente e abbandonata giustifica il suo accorato appello :
Si tratta, conte è palese, di cose, che, se spettano a tutte le categorie di cittadini di qualunque
opinione essi siano, purchè dotati di sentimenti di umanità e di pietà, appartengono tuttavia, per ra-
gioni più alte, a quanti professano la religione cristiana, i quali devono vedere in questi loro piccoli
fratelli, provati dall'abbandono e dalla miseria, l'immagine viva del divino Infante, e sono obbligati
a ricordare l'autorevole monito : e In verità vi dico, ogni volta che avete fatto qualche cosa per uno
dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me stesso » (MATT ., XXV, 40).
Il fulcro dell'avvenire .
Riflettano tutti attentamente che questi fanciulli sono il fulcro dell'avvenire e che quindi è asso-
lutamente necessario che essi crescano sani di niente e di corpo, perchè non si abbia un giorno una ge-
nerazione che porti in sè i germi di malattie e l'impronta del vizio . Nessuno adunque si rifiuti di dedi-
care energie, attività e mezzi pecuniari a scopo tanto opportuno e necessario . Coloro che sono di scarse
possibilità economiche diano di gran cuore tutto quello che possono ; coloro poi che vivono nella abbon-
danza e nel lusso, si ricordino bene che lo stato di miseria, di inedia e di nudità di tanti poveri bam-
bini costituisce una severa e tremenda accusa presso il Dio delle misericordie qualora dimostrino animo
insensibile e fredda indifferenza, nè prestino il loro generoso soccorso . Tutti infine siano profondamente

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convinti che l'aver usato liberalità non sarà per loro di discapito, ma di guadagno ; poichè a diritto
si può affermare che colui il quale aiuta l'indigente coi suoi averi o con la propria attività, in certo
qual modo fa prestito a Dio, che lo ricambierà un giorno con munifica ricompensa . Nutriamo quindi
speranza che, come nell'epoca apostolica, quando la comunità cristiana di Gerusalemme si dibatteva
fra le persecuzioni e le strettezze economiche, gli altri fedeli dappertutto innalzavano per essa a Dio
f ervorose preghiere e largheggiavano di soccorsi (cfr . I Cor ., XVI, 1), così anche al presente tutti,
infiammati dalla medesima carità, vengano in aiuto, secondo le loro capacità, alla fanciullezza lan-
guente nella miseria . E compiano questo dovere, come si è detto, innanzi tutto con l'innalzare suppli-
che al misericordioso Redentore : poichè, come è noto, dalla preghiera si sprigiona una forza miste-
riosa che penetra il Cielo e ottiene dall'alto luce soprannaturale e impulsi divini, che illuminano la
mente e piegano al bene la volontà, stimolandola a sante e caritatevoli imprese .
Le cure della Chiesa .
Crediamo opportuno, a questo punto, ricordare che la Chiesa, in ogni tempo, rivolse le sue solerti
cure materne alla tenera età, e che a ragione ritenne questa missione parte precipua del suo ministero
di carità . E questa sua costante linea di condotta senza dubbio è conforme agli esempi e agli ammae-
stramenti del suo divino Fondatore ; il quale nell'accogliere con soave amorevolezza i fanciulletti ri-
volgeva agli Apostoli, severi verso le madri, queste parole : «Lasciate che i bambini vengano a me,
e non li respingete, perchè di questi tali è il regno di Dio » (MARC ., X, 14) . Gesù Cristo infatti -
come con tanta eloquenza asseriva il Nostro Predecessore di immortale memoria Leone Magno --
« ama la fanciullezza, che egli sin dall'inizio ha assunto nell'animo e nel corpo . Cristo ama l'infan-
zia, maestra di umiltà, norma di innocenza, modello di mansuetudine . Cristo ama l'infanzia, sulla
quale vuole modellati i costumi dei grandi e alla quale vuole ricondotta l'età senile ; e piega a seguire
l'umile suo esempio coloro che poi innalza al regno eterno (Serm . XXXVII, c . 3, ML 54, 258, C).
Appare evidente, o Venerabili Fratelli, da questi luminosi insegnamenti, con quale diligente e
accurato amore la Chiesa, sulle orme del suo Fondatore, debba interessarsi della infanzia e della pue-
rizia. Essa, cioè, mentre niente tralascia di quello che è in sua facoltà, per provvedere al loro corpo
cibo, tetto e vesti, non ignora però nè trascura le loro piccole anime, che, create dal soffio di Dio, sem-
brano riflettere un raggio delle bellezze celesti . Anzitutto quindi essa si dà pensiero e premura che
non sia contaminata la loro innocenza e si provveda alla loro eterna salute . Per questa ragione sono
sorte innumerevoli istituzioni, che hanno lo scopo di educare rettamente la fanciullezza, di farla cre-
scere in integra bellezza morale e di elevarla, in quanto è possibile, ad una condizione di vita, rispon-
dente alle accresciute necessità spirituali e materiali . In questo provvidenziale campo di attività, come
sapete, sono impegnate con mirabile solerzia non poche comunità religiose maschili e femminili : e la
loro opera intensa, saggia e vigile contribuisce efficacemente al bene della Chiesa e della umana so-
cietà . Il che non soltanto si attua con abbondanti e salutari risultati fra le nazioni civili, ma anche
fra i popoli infedeli, non ancora illuminati dalla luce del Cristianesimo, presso i quali gli araldi della
verità evangelica - e in modo speciale la Pontificia Opera della Santa Infanzia - ridonano a tanti
fanciulli la libertà dei figli di Dio, sottraendoli al giogo del demonio e ai ceppi della schiavitù mentre
li richiama a una forma di superiore civiltà .
Visione straziante .
Tuttavia in questa paurosa svolta della storia, mentre si accumulano immense rovine spirituali
emateriali, queste provvide iniziative di carità, che forse potevano sembrare sufficienti ai comuni bi-
sogni di altri tempi, sono divenute purtroppo inadeguate . Al Nostro sguardo si presentano, o Venera-
bili Fratelli, interminabili moltitudini di fanciulli, che, gementi e quasi esausti per la fame, con le loro
manine chiedono pane « e non v'è alcuno che loro lo spezzi » (cfr . Thre, IV, 4) ; che privi di casa e di
indumenti, intirizziti dal freddo invernale, stanno per morire, nè hanno mamma o babbo, che li copra e
li riscaldi; che infine, ammalati e talora anche consunti dalla tubercolosi, mancano delle opportune me-
dicine e delle necessarie cure. E sono moltitudini, che con animo addolorato Noi vediamo o vagare per
le vie clamorose delle città, sospinti all'ozio e alla corruzione, o vagabondare incerti per paesi, villaggi
e campi, mentre nessuno, purtroppo, concede loro un riparo sicuro contro la miseria, i vizi e i delitti .
Il Papa chiude l'Enciclica facendo appello a quanti sono animati da nobili sentimenti di mise-
ricordia e di pietà, affinché ogni possibile sforzo e ogni pia industria della cristiana carità siano dedi-
cati con generosi intendimenti e propositi a sollievo e a conforto di tanto compassionevole sorte . Nulla
si trascuri di quanto i nostri tempi suggeriscono ; e si escogitino anche nuovi sistemi e metodi, onde
si possa, col concorso di tutti i buoni, portare opportuni rimedi ai mali presenti e ovviare alle future

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deleterie conseguenze . E voglia Iddio, con l'aiuto della sua -grazia, che quanto prima agli alletta-
menti dei vizi, che travolgono tanti fanciulli abbandonati, si sostituiscano i soavi inviti alla virtù,
di modo che il vano ozio e la triste inerzia diano luogo all'onorato e gioioso lavoro, e che la inedia
e nudità di molti ottengano il necessario soccorso dalla divina carità di Cristo, che specialmente ai
nostri tempi deve rivivere, crescere e fiammeggiare nei suoi seguaci . Tutto ciò non solo è di grande
vantaggio per la religione cattolica, ma anche per il civile consorzio ; giacchè, come tutti sanno, le
carceri e i reclusorii non sarebbero così affollati di colpevoli e di criminali, se i metodi e gli accor-
gimenti preventivi fossero applicati opportunamente e su più larga scala nei riguardi della gioventù ;
e, se la fanciullezza crescesse dappertutto sana, integra e operosa, più facilmente si avrebbero cit-
tadini forniti delle migliori qualità morali e fisiche : in una parola, di probità e di fortezza .
SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRICE
Abbiamo cominciato l'anno nuovo e cele-
brato anche la festa dell'Epifania senza alunni,
ancora in vacanza . I fedeli però hanno gremito
anche i loro banchi durante le funzioni più
solenni . Il 13 gennaio, il Rettor Maggiore volle
attorno a sè un bel gruppo di Cappellani
reduci dal servizio militare, dai campi di con-
centramento e di prigionia, dall'assistenza spi-
rituale alle formazioni partigiane . I cari con-
fratelli avevano conchiuso un corso di Esercizi
spirituali a Valsalice e si disponevano a ripren-
dere l'insegnamento nei vari collegi . Porta-
vano ancor viva l'impronta di indicibili soffe-
renze e di eroici sacrifizi .
Il 22, cominciò la novena in onore di San
Giovanni Bosco con duplice funzione in basi-
lica . Predicatori : Don Roberti ed il direttore
del nostro Liceo Valsalice Don E . Marcoaldi,
che tenne pure la Conferenza salesiana .
Il 25, fra l'esultanza di tutto l'Oratorio,
il rev .mo Don Domenico Molfino, che da tanti
anni spende la sua vita specialmente a van-
taggio delle nostre Scuole Professionali ed
Agricole, celebrò la sua Messa d'Oro .
Il 27, convennero alla Casa-madre gli ex
allievi dell'Oratorio S . Paolo per una mezza
giornata di ritiro, conclusa dalla parola e
dalla benedizione del sig . Don Ziggiotti .
Per la festa del nostro Santo fondatore
venne a pontificare S . E . Mons . Gaudenzio
Binaschi, Vescovo di Pinerolo . Impartì la be-
nedizione eucaristica l'Em .mo Cardinale Ar-
civescovo Maurilio Fossati . Per S . Francesco
di Sales, la domenica 3 febbraio, tenne ponti-
ficale S . E . Mons . Egidio Lanzo, Vescovo di
Saluzzo, Cappuccino .
Concorso imponente di fedeli . Commovente,
come sempre, la benedizione dei bambini .
Brevi, ma graditissime le visite di S . E . Mon-
signor Angelo Ielmini, Vescovo di Lugano,
e di S . E . Mons . Centoz, Nunzio Apostolico .
IN FAMIGLIA
Svizzera .
I nostri collegi della Svizzera, grazie a Dio,
hanno potuto sfuggire alle sofferenze della
guerra, che il buon senso del Governo seppe
tener lontano dalla benefica nazione con una
saggia politica di pace . Si prodigarono quindi
in opere di assistenza e di soccorso accogliendo
giovani profughi e sfollati, concorrendo alla
raccolta nazionale del « Dono Svizzero » ed
alla beneficenza dell'associazione cattolica Cha-
ritas, organizzando l'invio di pacchi ai prigio-
nieri ed agli ex allievi internati . Vari sacerdoti
prestarono il sacro ministero, specialmente a
Natale e Pasqua, nei campi di concentramento .
Un sacerdote si mise totalmente a servizio dei
Partigiani, varcando più volte la frontiera per
portare il suo ministero ai gruppi più dislocati .
Molto da fare ebbero i confratelli di Zurigo
per gli italiani colà emigrati . Il collegio di
M orges, rigurgitante di alunni, si prese cura
speciale dei salesiani prigionieri .
L'Istituto e l'Oratorio di Lugano si distin-
sero nella raccolta dei doni . Gli alunni di Ma-
roggia nella confezione dei « pacchi D . Bosco »
per gli ex allievi . Per la festa dell'Immacolata
1945 il Vescovo di Lugano S . E . Mons . An-
gelo Jelmini tenne le sacre Ordinazioni nella
cappella dell'Istituto, promovendo due con-
fratelli al sacerdozio fra l'esultanza delle rap-
presentanze intervenute anche dalle altre Case .
Svezia .
Il direttore del nostro Oratorio di Stoccolma scri-
veva al Rettor Maggiore in data 11-XII-1945 :
« Da Stoccolma i nostri devotissimi saluti .
Stiamo tutti bene . Il nostro pensiero è pei
cari confratelli della Germania . Non sappiamo
ancor nulla di loro . Ma ci teniamo uniti nella
preghiera . Da sei anni non abbiamo più visite
dal nostro Ispettore . Ci sentiamo un po' ab-
bandonati . Ma, non ci lamentiamo, pensando
ai confratelli travolti dalla guerra . Noi ogni
giorno ringraziamo il Signore che ci ha rispar-
miato questa tragica prova . Lei preghi per noi».
Suo obbl .mo in G . C . Sac . ERMANNO BURCZYK.

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Apostolato ed eroismi di carità sotto la bufera
(Continuazione : 1° febbraio, pag . 5) .
L'odissea di un Vescovo .
L'Episcopato italiano, sull'esempio del Papa,
ha scritto pagìne eroiche di apostolato e di ca-
rità nel corso della guerra . E noi abbiamo rile-
vato con piacere la relazione di quanto ha fatto
il nostro Ecc .mo Mons . Salvatore Rotolo, ve-
scovo ausiliare di Velletri per la città e la dio-
cesi veliterna . La città vescovile subì la prima
grande incursione l'8 settembre 1943 . Sua
Eccellenza era a Norma per la festa della Ma-
donna del Rifugio . Servendosi del carrello
ferroviario pedalato, accorse subito fra la po-
polazione esterrefatta a confortare i feriti,
ch'eran più di duecento, a soccorrere i sini-
strati, a benedire le salme delle vittime . Per-
duta la sua stanza, chiese ospitalità ai Padri
di Don Orione e, fino a gennaio, continuò a
vivere in mezzo alla popolazione rimasta, orga-
nizzando assistenza e soccorsi, e rifugiandosi
digiornonel'atriodelacatedralediS .
Cle-
mente, di notte nella cripta dove qualche volta
prendeva riposo su un povero giaciglio . L'in-
cursione che seguì allo sbarco degli alleati finì
per distruggere quasi tutta la città . Incurante
delle bombe e dei tiri dell'artiglieria, egli era
il primo al soccorso fra le macerie fumanti . Il
27 un altro massiccio bombardamento abbattè
tutte le case circostanti la cattedrale e fece
strage alla stazione ferroviaria . Mentre il Ve-
scovo accorreva con altri coraggiosi sacerdoti
a portare aiuto, venne sorpreso da una seconda
ondata e si salvò per miracolo . Divenuto im-
possibile la vita a Velletri, gli abitanti cerca-
rono rifugio nelle fosse, in montagna, nelle
grotte, nei tinelli e nelle vigne in campagna .
Mons . Rotolo allora pensò di trasferirsi a
Norma colla maggior parte dei profughi . Ac-
compagnato da Mons . Guarnacci e da un
bravo nostro confratello, a piedi, zaino in
ispalla, veste succinta, con un bastone in mano,
sessantenne, dopo aver sostato a Giulianello
a rincuorare i rifugiati nelle grotte, giunse a
tarda ora a Cori ove venne ospitato dai Padri
Francescani confinati in cucina perchè il con-
vento era stato requisito dai nazisti . Il 28,
attraverso i monti Lepini, proseguì per Norma .
Una folla di gente, inseguita dalla guerra, si
aggirava come impazzita in cerca di scampo .
Quando videro il Vescovo fu una scena inde-
scrivibile! Egli si sforzò di infondere coraggio
e si trascinò dietro il grosso dei fuggiaschi .
Venne accolto dall'Arciprete che lo tenne
ospite in parrocchia e potè così continuare ad
assistere tanta povera gente . Il 13 marzo, ri-
tornò a piedi a Velletri, prendendo stanza al
ricovero Berardi . La città era in uno stato de-
solante . Il seminario, sinistrato, era stato com-
pletamente depredato dalle truppe e dai citta-
dini . Sicchè anch'egli perdette tutto ; non gli
rimase che quanto aveva indosso . Il giorno 15,
all'1,3o di notte celebrò la Messa in una grotta,
e poi riprese la strada per Norma, donde rior-
ganizzò la cura religiosa in tutta la diocesi,
pel periodo pasquale . Mentre inviava sacer-
doti a celebrare pei gruppi più considerevoli,
correva egli stesso pei monti e nelle capanne
improvvisate a portare il suo ministero, ammi-
nistrando molte Cresime . Sui colli di Lariano
arrivò proprio mentre i nazisti compivano un
feroce rastrellamento di uomini e riuscì a farne
rilasciare un gran numero . Dopo Pasqua tornò
a Velletri e il 6 maggio, con pochi sacerdoti,
che supplivano le migliaia di fedeli, fece il
percorso della processione tradizionale della
Madonna delle Grazie, interrotto due volte
dai mitragliamenti, fra le macerie delle case .
Sempre a piedi si spinse quindi a Carpineto
ed a Roma a cercar viveri per la popolazione .
Ebbe il conforto di un'affettuosa udienza dal
Santo Padre che diede subito disposizioni per
l'invio di vettovaglie . Calde lagrime irriga-
vano il volto del Papa, all'udire lo scempio
della povera città e diocesi . L'avanzata fulmi-
nea degli alleati tagliò a Mons . Rotolo la strada
del ritorno ed egli ne approfittò per intratte-
nersi coi suoi diocesani sfollati nella capitale .
Il 7 giugno, potè rientrare in Velletri, dove
vide la rovina anche di quel poco che era stato
fino alla sua partenza risparmiato . La città
ebbe il 70% di case distrutte ; Cisterna, il 93% ;
Cori, il 25% . Vittime a migliaia . Quello che
ha sofferto la popolazione specialmente per le
alterne vicende dell'azione di Nettuno è cosa
indescrivibile . Il Vescovo, che divise le ango-
sce e le pene del periodo di guerra, continua
ora la sua missione di carità prodigandosi gior-
nalmente per la ricostruzione .
Le Case della Polonia .
La Polonia è una delle più grandi vittime
della guerra . Le nostre Case e i nostri confra-
telli, come pure le Figlie di Maria Ausiliatrice,
vi hanno sofferto assai . Le prime notizie in-
viate dai due Ispettori da Lodz e da Cracovia
nel settembre dell'anno scorso ci dànno un
quadro doloroso che in questi mesi può aver

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subito già notevoli variazioni . Noi avevamo in
complesso una quarantina di case fiorentis-
sime . Ecco le condizioni dell'Ispettoria di San
Giacinto alla data della corrispondenza :
Le case di Cracovia hanno subìto solo danni
leggeri ; tanto la parrocchia come l'oratorio
hanno potuto sempre funzionare e continuano
a far del bene .
A Losiówka abbiamo una ventina di stu-
denti di teologia e ventisei novizi . Le opera-
zioni belliche non han rotto che qualche vetro ;
ma un colpo di cannone ha ucciso un giovane
sacerdote e ferito un altro . Scarsissimo il nu-
trimento . Tuttavia le scuole non hanno subito
interruzioni e l'Oratorio ha passato, nel pe-
riodo di guerra, anche la merenda ai poveri .
L'istituto " Lubomirskich " fu occupato per
tutto il tempo della guerra prima dai tedeschi,
poi dai russi . Un sacerdote ebbe il permesso
di abitare in un edificio dipendente dal colle-
gio ; gli altri confratelli sono stati dispersi . Non
si sa se e quando si potrà riavere . L'edificio
ha sofferto assai .
La nostra chiesa diPdouzrnatelg
fu ridotta a magazzino e la casa, nel 1941,
chiusa. Guasti mediocri, tetto rovinato . Ora
la chiesa è riaperta ; ma c'è poca gente perchè
la città in quella parte è quasi tutta distrutta .
La casa di Prusy venne aperta in piena guerra
come orfanotrofio e scuola di agricoltura . Ma
nel 1942 i nazisti hanno tolto ai salesiani la
direzione, lasciando loro solo la cura spirituale
dei giovani . Ora la posizione non è ancora de-
finita ; tuttavia i nostri confratelli possono diri-
gere l'internato che conta una cinquantina di
orfani . Danni lievi .
La parrocchia di Skawa non ha subìto tur-
bamenti dalle operazioni di guerra .
Il grandioso istituto di Oswiecimèunodi
quelli che ha sofferto di più . Occupato subito
da truppe germaniche, fu poi trasformato in
ospedale : i confratelli, confinati in cinque ca-
mere accanto alla chiesa fra disagi così duri
che un po' per volta dovettero abbandonare
anche la ristretta dimora, lasciando alla cura
della chiesa un solo sacerdote . Nel settembre
del 1944 venne colpito da un violento bom-
bardamento che lo distrusse per due terzi . Si
è salvata con molti danni la chiesa e la costru-
zione più recente . Una bomba scoppiata nel
refettorio lo ridusse in frantumi ma rispettò
la chiesa attigua e, nonostante che l'altare
maggiore - grandiosa costruzione di legno
in stile gotico - sia stato spostato di oltre
mezzo metro, la statua taumaturga della Ver-
gine Ausiliatrice rimase sull'altare intatta .
Ora il collegio ha ripreso a funzionare con
50 interni e 150 esterni, distribuiti nel ginna-
sio e nelle scuole dei fabbri e dei falegnami .
L'Oratorio conta abitualmente un 500 orato-
riani . Nella festa di S . Giacinto una cinquan-
tina di confratelli, insieme ai direttori delle
case vicine, si sono radunati per una funzione
di ringraziamento e per i santi esercizi .
Molto ha sofferto la casa di Pogrzebien,
chiusa tutto il tempo della guerra . Due sacer-
doti cercano ora di far qualcosa per le anime .
La nostra parrocchia di Kielce ha continuato
la cura pastorale della popolazione per tutto
il tempo della guerra . Ma l'annesso collegio
non potè ospitare che una ventina di alunni
Nel 1944 subì un forte bombardamento che
distrusse l'edificio principale, il refettorio ed
il laboratorio dei falegnami . Si è salvato l'edi-
ficio degli studi accanto al quale si è iniziata
una nuova costruzione che permette già di
accogliere un po' di studenti ed artigiani .
In Czestochowa abbiamo tre residenze . Una
è la nuova parrocchia del Sacro Cuore che di-
spone soltanto di una baracca e di un tratto
di terreno su cui si vorrebbe far sorgere un
grande orfanotrofio . I tre sacerdoti addetti
alla chiesa abitano in una casetta di affitto .
Le altre due contengono 150 orfanelli sotto
un'unica direzione . La guerra vi ha fatto po-
chi danni ; ma lo scoppio di una mina in un
campo di lavoro ha ucciso quattro ragazzi con
un nostro confratello coadiutore .
La succursale di Kopiec non ha che un prete
che accudisce la parrocchia vicina .
La casa di Marszalki fu occupata durante
la guerra da Hitler'jugend e depredata . Ora
ospita i nostri aspiranti .
Quella di Ostrzeszów venne requisita per
concentramento di prigionieri polacchi e sol-
dati norvegesi . Le operazioni belliche hanno
incendiato e distrutto il grande internato .Il
piccolo internato ospita ora una trentina di
ragazzi ; il ginnasio è aperto . Il governo ci ha
affidato un'altra casa a Twarda Góra nella
Silesia inferiore, non molto lontana da un isti-
tuto delle Figlie di Maria Ausiliatrice . Proba-
bilmente vi si aprirà un ginnasio . Guasti me-
diocri ha avuto la casa di Lublin, requisita du-
rante la guerra per le truppe germaniche . Ora
ha un piccolo orfanotrofio e chiesa pubblica .
La casa di Przemysl-Zasanie ha dovuto chiu-
dere durante la guerra la sua nota scuola per
organisti ; ma vi ha sostituito un orfanotrofio .
Lievi guasti . La vita parrocchiale continua .
Nel mese di maggio vennero uccisi un nostro
sacerdote ed un coadiutore . L'altra casa di
Przemyl/ul . Czarnieckiego è tuttora chiusa .
Chiusa è pure la casa di Daszawa, che, du-

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sante la guerra funzionò come parrocchia,
nonchè le case di Leopoli-Abrahamowiczów e
di Drohowyze . La basilica di Maria Ostro-
bramska a Leopoli per ora ha solo due nostri
sacerdoti per la cura delle anime .
La vita religiosa nell'ispettoria continua con
molto fervore, nonostante le grandi difficoltà
dei viveri, la scarsezza di denaro e di personale .
Vittima del sigillo sacramentale . - Ri-
nunziamo a descrivere il calvario per cui quasi
tutti son passati . Vera vittima della confessione
fuilnostrDGdaelcsiOwem,
catturato il 31 dicembre 1942 e ucciso il 15 mag-
gio 1943, perchè aveva ascoltato le confessioni
di alcuni soldati tedeschi in occasione delle
feste natalizie e si rifiutò di fare rivelazioni .
Anche l'istituto fu preso particolarmente di
mira dalla Gestapo e soprattutto dal sindaco
della città, il quale, alla dichiarazione della
guerra totale, costrinse ai lavori forzati anche
i sacerdoti . I nostri vennero esonerati dopo
quattro giorni, tranne un coadiutore che la
dovette durare fino alla fuga dei nazisti . Ma
furono sottoposti ad una serie di perquisizioni,
di depredazioni e di sfratti progressivi che fini-
rono con l'espulsione di quasi tutti i confra-
telli . L'unico sacerdote, rimasto per il servizio
religioso della parrocchia, fu due volte tra-
dotto in carcere e gravemente multato per
l'esercizio del suo ministero . Fra tante vessa-
zioni, essi prestarono un'opera provvidenziale,
soprattutto per le pasque, agli stranieri depor-
tati in Polonia al lavoro, compresi tanti italiani .
L'Ispettoria di S . Stanislao Kostka aveva
sei case nella zona passata alla Russia . Di quella
di Wilno-Dobra Rada, requisita quattro anni
fa, resta a disposizione solo la chiesetta . Quella
di Wilno-S . Stefano è andata quasi completa-
mente distrutta ; la chiesa è mezzo rovinata .
Bruciata e devastata quella di Dworzec ; ter-
terreno espropriato . Requisite quelle di Ka-
miedK.Nunrshya-Motzdi
quella di Reginow . I confratelli si sono rifugiati
in altre case . Alcuni sono tuttora dispersi .
La casa di Alexsandrow, depredata dalle
truppe naziste, ha riaperto il ginnasio ed il
liceo, ed avviato un internato con oratorio .
Quella di Czerwinsk ha perso solo il mobi-
glio del noviziato ; ha ospitato l'orfanotrofio
sfollato da Varsavia-Lipowa, ed ha inaugurato
il nuovo anno di noviziato con 15 novizi . La
residenza provvisoria di Danzica ha avviato
un Oratorio festivo . L'istituto di Jaciazek,
completamente depredato, riprende l'orfa-
notrofio e l'opera dei « Figli di Maria » . La
casa di Kutno ha salvato i muri dell'edificio
principale ; tutto il resto, bruciato o distrutto
dai bombardamenti . Depredazione completa .
Vi si inizia un orfanotrofio . A Lad funziona
solo la parrocchia, perchè la casa è molto dan-
neggiata e depredata ; la parte usufruibile è
occupata dalle scuole elementari del paese . In
quella di Lutomiersk si tenta di aprire un orfa-
notrofio ; ma è stata spogliata di tutto . A Lódz-
S. Teresa, depredata dal mobilio, funziona
la parrocchia e si inizia l'oratorio .Lased
ispettoriale di Lódz-S . Barbara ha subìto
danni solo nella cappella e nel teatro ; continua
quindi regolarmente i corsi scolastici e pro-
fessionali con grande affluenza di giovani an-
che all'Oratorio festivo . A Plock ci si deve
limitare alla cura parrocchiale, perchè la casa,
depredata prima dai nazisti, è ora occupata
dalle truppe sovietiche . La casa di Rozanystok
è andata quasi tutta distrutta da incendi e de-
vastazioni . A Rnmia-Zagorze i Salesiani hanno
assunto la cura parrocchiale ed un fiorente
oratorio, riparando i danni della casa . L'isti-
tuto di Sokolow-Podlask è andato completa-
mente distrutto, incendiato dai nazisti . È ri-
masta intatta la chiesa di Don Bosco . I con-
fratelli vissero durante la guerra nei locali
della lavanderia ed ora hanno riorganizzato le
scuole nella sede dell'istituto femminile . An-
che la casa e la chiesa di Suprasl vennero in-
cendiate dai nazisti ; ma, coll'aiuto del governo,
si stanno riparando i locali e si continua ad
ospitare una ottantina di orfani . A Warszawa-
Basilica il santuario del Sacro Cuore fu col-
pito da 20 granate ed ha subìto gravi danni .
Il ministero parrocchiale però non subì inter-
ruzioni, ed ora riprende tutta l'opera coll'aiuto
del municipio che ripara i danni . Il nostro
istituto Sacra Famiglia in W arszawa-Lipowa,
caduto in parte nel 1939, fu poi interamente
incendiatoedistrutoconognicosadainazisti
durante la rivoluzione dell'agosto-settembre
1944 . I confratelli si salvarono solo con quanto
avevano indosso . L'ispettore fu costretto, con
un gruppo di Suore Elisabetane, a far da scudo
davanti ai Tigre contro i tiri dei difensori del-
l'impianto turbo-elettrico . Si salvò per mira-
colo . L'orfanotrofio di Warszawa-Litowska fu
fatto evacuare nell'ottobre 1943 e venne poi
incendiato nei giorni della rivoluzione dai na-
zisti che lo avevano occupato . È tuttora a di-
sposizione delle autorità militari . Una trentina
di giovanetti sono ospitati nella casa di Zielon,
unico rifugio per tanti confratelli dal settem-
bre 1944 al gennaio 1 94 6 .
La statistica delle vittime è impressionante :
morti, 84, di cui una ventina in campi di con-
centramento, altri in carcere o fucilati ; dispersi,
58 ; ancora in campi di concentramento, 20 .

1.8 Page 8

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Per gli "sciuscià"
gesta prendevano pro-
porzioni minacciose . La
cittadina di Fondi di-
ventava teatro di una
vera guerra fra i ragazzi
Nel dare ai nostri Cooperatori ed alle nostre e i carabinieri . Questi ultimi venivano disar-
Cooperatrici il testo della Enciclica del Santo mati, in un formidabile assalto, ed i ragazzi
Padre Pio XII a favore dei fanciulli sofferenti rimanevano arbitri della situazione . A Napoli,
ed abbandonati, abbiamo affermato che varie dalle fognature sbucavano, di notte, nel porto,
nostre case sono state messe a disposizione turbe di ragazzi e di ragazze che, come un
degli orfani e derelitti . Siamo lieti di poter ora esercito di topi, si buttavano sui depositi sca-
documentare quanto si è fatto a Roma ed in ricati dalle navi provenienti dall'America, e,
altre città d'Italia per curare una categoria di con una abilità meticolosa, facevano rapida-
questi poveri figlioli che hanno destato e con- mente scomparire merci, viveri, armi, mu-
tinuano a destare le più vive preoccupazioni . nizioni . . .
Vogliamo dire gli sciuscià . Il nome ; affatto I rapporti ufficiali davano tremila operanti,
esotico, fu coniato dalle labbra inesperte dei appoggiati da un servizio logistico ed ausiliare
medesimi ragazzi, che hanno italianizzato a mo- che contava circa diecimila piccoli banditi . La
do loro il termine inglese « shoe shine » : lustra- periferia di Roma divenne uno sterpaio di de-
scarpe . Ed indica propriamente i vispi monelli linquenza giovanile . Il Testaccio, sempre fa-
che, al sopraggiungere degli Alleati, si misero moso per le sue bande di ragazzi organizzati
a quel servizio per un pezzo di pane . Ma le con primitiva e rozza disciplina, nel caos degli
laute mancie e la prospettiva di maggiori gua- avvenimenti politici aveva battuto un primato
dagni han tratto al rischio ed all'avventura nel saccheggio di case, cantine, mercati gene-
migliaia di ragazzi orfani od in miseria, dere- rali, forni e negozi . Nei bombardamenti del-
litti o alla mercè di parenti, di tutori disonesti, l'Ostiense i ragazzi erano stati in prima linea
spesso anche di autentici speculatori . Ed ecco
i «picciotti » di Sicilia, gli « scugnizzi » di Na-
poli, i « macchiaioli » di Firenze, i « rigazzini »
allo sgombero dei residui trasportabili, com-
presa la merce più pericolosa : armi, bombe,
nitroglicerina. . . All'arrivo degli Alleati avevano
di Roma, e compagni d'altro nome e d'altri contribuito efficacemente all'alleggerimento dei
paesi, trasformati rapidamenti in agenti della loro automezzi . Formavano quindi squadre
borsa nera, ladri, borsaioli, biscazzieri, barat- formidabili di s. ciuscià I treni che sostavano
tieri . . .
alla stazione Casilina, presso il nostro istituto
Losche organizzazioni .
del Mandrione, non riuscivano più a salvarsi .
Bande di ragazzi, specializzate nello svaligia-
Fu una vera epidemia, diffusa dai pacchi di
biglietti di banca che gonfiavano le tasche dei
monelli . Chi li avrebbe dovuto moderare, ab-
bagliato dai guadagni, o stretto dalla miseria
e dalla fame, finì per incorraggiarli . Sicchè ne
mento dei vagoni, vennero attaccate dalla po-
lizia alleata ed un giovinetto di dodici anni,
spinto al furto dai genitori, vi lasciò la vita .
Una ventina d'altri finirono in prigione .
venne un complesso di organizzazioni, una
più losca dell'altra . Delinquenti di professione,
L'intervento del Papa .
incettatori e manutengoli ne presero il mono- Di fronte a questa situazione, le autorità
polio . Giovinastri capaci non solo di menar le militari alleate proposero alla polizia italiana
mani e di bestemmiare, ma anche di maneggiar un rastrellamento in grande stile per stroncare
le armi, muniti di rivoltelle e di bombe a mano, di colpo tanta delinquenza . La decisione venne
avute chissà come, s'imposero ai più piccoli :
li inquadrarono e disciplinarono ad un'obbe-
dienza cieca, lanciandoli in zone prestabilite,
ai colpi più audaci . Non mancarono arruola-
a conoscenza del Papa, che pregò gli uni e gli
altri di soprassedere a misure così repressive . -
« Cerchiamo piuttosto di rieducare quei po-
veretti! - disse . - Per questo bisogna ricor-
menti di ragazze e di donne ambigue . Le prime rere a Don Bosco . Dite ai Salesiani che desi-
imprese furono un successo . L'allarme gene- deriamo che si prendano cura di questi ragazzi
rale! Furti, rapine, svaligiamenti elastici si abbandonati o traviati, e che facciano quanto
moltiplicarono alle stazioni, nei porti, alle Don Bosco ispirerà loro » .
fermate dei tram e degli autobus, nelle piazze Anche la stampa caldeggiava un'umana so-
principali, nei piazzali dei grandi alberghi, e luzione . I giornali più equilibrati, eco delle
un po' per tutto . Nel gennaio del 1945, le persone benpensanti, cominciarono a pren-

1.9 Page 9

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dere le difese di quei poveretti, più disgraziati
che colpevoli, e ad invocare provvedimenti
adeguati . «Poveri fanciulli - scriveva il Co-
smopolita nel mese di febbraio 1945 - hanno
sonno, hanno freddo, hanno fame : e non sanno
dove dormire, come coprirsi, come sfamarsi .
Tutti i lavori sono buoni per questi ragazzi,
anche quelli che la morale definisce " cattivi ' .
Di buon mattino son già per le strade, aggrap-
pati ad una circolare, a un carro, a un camion,
con le dita vetrificate dal freddo . Brigano, cor-
rono, trafficano tutto il giorno e la scelta del
mestiere non è sempre rigorosa . Li trovi im-
pegnati in ogni imbroglio, inseriti in ogni su-
dicieria . Piccoli e sguscianti come sono, rap-
presentano gli ausiliari ideali della delinquenza .
In una società ben regolata andrebbero a
scuola ; invece rubano, " commerciano ", truf-
fano, rapinano . Andranno, domani, ad infol-
tire le schiere dei criminali ; saranno, domani,
i cosiddetti rifiuti della società . I cittadini do-
vrebbero rabbrividire di paura vedendo questi
ragazzi che si aggirano famelici come lupi,
che incollano il naso sui vetri delle rosticcerie
di lusso, che procedono scalzi sull'asfalto ge-
lato . Nei loro occhi infossati, nelle loro livide
gote incavate, sulle loro labbra spente c'è la
rivoluzione, c'è la sommossa che domani, forse,
insanguinerà ancora una volta le nostre con-
trade . . . Ci vorrebbe Don Bosco - soggiun-
geva - egli non promuoverebbe comitati,
non stamperebbe manifesti, non terrebbe con-
ferenze . Andrebbe per le strade di Roma e
accoglierebbe due bambini, dieci bambini,
cento bambini e li porterebbe a casa, in una
casa . I conti li farebbe dopo : c'è sempre tempo
a fare i conti . E non gli importerebbe nulla
di non avere soldi abbastanza, perchè i soldi,
quando occorrono veramente per un'opera
buona, piovono dal cielo . E non educherebbe
i suoi " bambini " con dei segnali di tromba,
non li avvilirebbe nelle divise dei soldatini di
piombo . Insegnerebbe loro un mestiere e la
bontà : le sole cose indispensabìli per vivere
in questo mondo, aspettando il meglio . . . » .
Ci vorrebbe Don Bosco .
Veramente i superiori, che avevano aperto
le porte dei collegi fin dall'inizio della guerra
a quanti orfani potevano contenere, si preoc-
cupavano da tempo, soprattutto nella capitale,
del nuovo dolorosissimo fenomeno . Ne ave-
vano sott'occhio lo spettacolo da mane a sera,
alla stazione Termini, davanti all'Ospizio del
Sacro Cuore . I nostri chierici poi, studenti
presso l'Università Gregoriana, andando e tor-
nando dalle lezioni, incontravano frotte di
sciuscià in tutti i punti strategici . E sentivano
profonda pena per la loro sorte . Più d'una
volta avevano anche tentato di avvicinarli . Ma
i primi approcci eran stati desolanti . I ragazzi
guardavan biechi e sprezzanti, diffidando anche
delle parole più amorevoli, forse sospettandoli
poliziotti travestiti .
Ma, appena conosciuto il desiderio del Santo
Padre, il Prefetto generale che a Roma faceva
le veci del Rettor Maggiore per le case sepa-
rate da Torino dall'andamento della guerra,
rispose colle parole di Don Bosco : «Ogni desi-
derio del Papa è pei Salesiani un comando » .
Ed immediatamente infervorò i confratelli
della capitale e delle altre città, in cui il feno-
meno si presentava più pericoloso, a studiare
la pacifica conquista dei poveri figlioli . Con
successive circolari orientò quindi l'opera alla
forma più pratica coll'adattamento degli Ora-
tori alla santa missione . I successi non tarda-
rono a coronare gli sforzi, le umiliazioni, i sa-
crifici e le mille industrie escogitate dai gio-
vani confratelli, sacerdoti, chierici, coadiutori,
per portare alla vita civile i derelitti della strada .
Dobbiamo riconoscere subito che il nuovo
genere di apostolato, tanto simile a quello pri-
mitivo del Santo, rivelò nei figli la continuità
dello spirito del Padre .
Le maglie della rete .
Avvicinando i più assidui agli angoli delle
strade, alle porte dei teatri, dei cinema, delle
chiese, nei giardini, i nostri ebbero modo di
distinguere ben presto diverse categorie : ven-
ditori di sigarette, dipendenti da capigruppo,
mobilitati a loro volta da pochi grossisti del
mercato nero, sciuscià indipendenti, ma asso-
ciati in piccoli gruppi, coi loro particolari for-
nitori di lucido e di spazzole, pure grossisti
del mercato nero : piccoli mendicanti, sfruttati
spesso dagli stessi genitori ed addestrati anche
a rubare ; raccoglitori di « cicche » pel babbo
o per altri commercianti al minuto ; avventizi
in cerca di lavoro o di avventura ; indigenti di
famiglie numerose o sinistrate, poveri fanciulli
disorientati e facili vittime di speculatori . . . I
segni della corruzione non erano poi così fre-
quenti come si sarebbe potuto pensare . Molti,
sotto i poveri cenci e il volto sfigurato, nascon-
devano ancora un'innocenza che urgeva sal-
vare a qualunque costo . I nostri cominciarono
da questi.
(Continua) .

1.10 Page 10

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DALLE NOSTRE MISSIONI
È giunta, via Lisbona, una lettera del nostro
Vicario ispettoriale di Macao portata a mano
dal figlio del Governatore al nostro Ispettore
delle case del Portogallo . Ecco le notizie prin-
cipali :
« Le case di Hong Hong continuano bene ;
speriamo anzi meglio, adesso che la guerra è
finita . I confratelli però sono pochi ed atten-
dono personale da Shangai, donde da quattro
anni non venne più nessuno . In Missione,
purtroppo, molte disgrazie . Don Lareno fu
ucciso dalla guerriglia, la vigilia di Pentecoste,
a Pahkeung ; Don Munda, poco dopo, nei
pressi di Lau-ha . Attualmente non abbiamo
notizie di D . Selig e di D . Betzenhofer . Don
Matkovic fu decapitato a Choheng . A Shiu-
chow son pur morte Suor Russo e Suor Gio-
vanna Rossi . Il Vescovo, Mons . Canazei, fu
fatto prigioniero e spogliato di tutto ; ma poi
fu rilasciato ed ora è tornato a Shiuchow con
D . Rassiga, D . Calvi, D . Battezzati, ecc . A
Linchow c'è D . Geder, D . Rizzato e D . T'ong .
Il collegio conta 600 alunni . Anche qui a Ma-
cao le opere segnarono un progresso prodi-
gioso, grazie alla protezione di Don Bosco,
all'aiuto dei nostri benefattori e specialmente
di S . E . il Governatore e del sig . Pietro Lobo .
L'orfanotrofio conta 500 alunni, ed è giunto
ad ospitarne fino ad 800 nel periodo di mag-
giorafluenzadeiprofughi.IlCoegiDn
Bosco pei Portoghesi ha un'ottantina di allievi .
Il « Liceu Cinese Yut Va » con una filiale rag-
giunge anch'esso i 500 allievi . È scuola pareg-
giata dal Governo Cinese e dà adito all'Uni-
versità : comprende tutti i corsi, dall'asilo al-
l'ultima classe liceale . Abbiamo anche un Ora-
torio festivo annesso alla parrocchia cinese .
Abbiamo aperto una scuola agricola a Coloane,
e da circa un anno abbiamo assunto anche la
cura spirituale delle isole Taipa e Coloane .
Alla capitale cinese ci hanno già preparato una
scuola . Attendono solo che vi mandiamo il
personale . L'aspirantato ha quaranta allievi ;
il noviziato, undici novizi col maestro D . Bar-
delli . Lo studentato teologico è annesso al-
l'istituto Yut Va ed ha già quattro suddiaconi,
di cui due cinesi . S . E . il Governatore prevede
molto lavoro per noi a Timor : desidera che
prepariamo il personale . È un degno emulo di
Salazar . Solo chi ha visto può farsi un'idea
del bene che ha fatto e del prestigio che ha
guadagnato non solo pel Portogallo, ma anche
per la Chiesa cattolica di cui egli è membro
esemplare e praticante.
» Col nostro Ispettore, abbiamo solo qualche
comunicazione telegrafica . Dal Giappone nes-
suna notizia ; così dalle Filippine e dall'Indo-
cina .
» La buona stampa, soprattutto cinese, è in
grande sviluppo . Abbiamo già pubblicato 18
volumi di Letture Cattoliche, 8 di Letture
Amene, la vita di Domenico Savio, Magone
Michele, ecc ., i classici cinesi purgati . . . In
portoghese, 6 volumi di Letture Cattoliche ed
altre pubblicazioni varie » .
aff .mo in C. I .
Sac . MARIO ACQUISTAPACE .
Macao,
7
-
X
-1
945
.
Amatissimo Padre,
« è la prima volta che i figli di questa casa
di Suchow, fondata da due anni, hanno la
gioia di esprimerle il loro filiale attaccamento
ed affetto .
» Suchow, città di circa 200 .000 abitanti è
a metà strada sul tratto di ferrovia, che va da
Shanghai a Pechino.IlVicaroApst
S . E . Mons . Filippo Contè S . J. (Canadese)
ci ha dato un vasto terreno in un sobborgo
della città allo scopo di organizzare una scuola
di arti e mestieri, iniziare una parrocchia per-
chè in tutta la città c'è una sola chiesa, l'ora-
torio festivo, le scuole esterne . Abbiamo co-
minciato alla salesiana, cioè in grande povertà:
due casette a solo pianterreno! Gli stessi am-
bienti servono a scuola, studio, refettorio, dor-
mitorio, laboratorio . Abbiamo aperti tre labo-
ratori per sarti, falegnami, calzolai . I giovani
sono quelli che D . Bosco vuole : poveri ed
abbandonati . Abbiamo avuto la consolazione
di vedere rinnovate le scene della vita del
Santo : di trovare cioè poveri ragazzi nelle vie
della città seminudi, coperti solo di una pic-
cola stuoia, senza genitori, senza tetto ; e li
abbiamo raccolti, salvandoli dalla miseria e
dalla malavita . L'opera naturalmente attira
le simpatie di tutti : cristiani e pagani ; e, col-
l'aiuto della Provvidenza, ne possiamo già man-
tenere ed educare una sessantina .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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» Si lavora per poter al più presto costruire
l'Istituto che conterrà circa 200 giovani in-
terni ; poi sarà la volta della chiesa parrocchiale .
Intanto diamo il massimo sviluppo all'oratorio
festivo : l'unico mezzo per una più facile pene-
trazione cristiana nelle famiglie pagane del
rione .
» Siamo alla penultima tappa verso Pechino :
città dei sogni del nostro Santo fondatore . Il
Nord della Cina è terreno molto fecondo di
conversioni e di vocazioni . Lavoriamo percìò
con molto entusiasmo, benchè in grande po-
vertà e spirito di sacrificio, per vedere presto
sistemata l'opera nostra in questa città .
» Quanti giovani erranti in questa immensa
Cina senza la luce della fede!
» Amatissimo Padre, ci benedica, ci aiuti
colla sua paterna parola e saremo felici di
spendere la nostra vita in queste lontane re-
gioni .
» Le baciamo con filiale alletto la mano :
rispettosi e filiali ossequi . Per tutti i suoi figli
di Suchow »
aff .mo in C . J . Don L . FERRARI .
Suchow (Cina), 30-IX-1945
Da una lettera del Direttore di Yunnanfu
stralciamo le seguenti notizie :
« Ricorda la catapecchia di fango che costi-
tuiva la nostra casa all'inizio di questa mis-
sione? Fummo costretti a demolirla e ad edi-
ficarne un'altra, con mattoni perchè cadeva
da ogni parte . Incominciai l'opera senza qua-
trini come usava Don Bosco, fermamente con-
fidando nella Divina Provvidenza . Non può
quindi credere quanto ci riesca gradito ed op-
portuno il suo regalo ! Ha contribuito allo svi-
luppo di questa casa, così piena di belle spe-
ranze, su cui gravita l'enorme peso di non
pochi debiti coi relativi interessi .
» Questa terribile guerra si è fatta ben sen-
tire! Quanti orfani, che perdettero il padre
sui campi di battaglia, quanti profughi doman-
dano pane, vestito e ricovero! S'immagini che
qui nel nostro istituto non c'è una stanza vuota :
tutto gremito di giovani . Abbiamo circa 600
allievi, di cui 160 interni con soli due preti
e un assistente . Da tre anni non abbiamo nem-
meno uno scritto del nostro Ispettore!
» Dal nostro Vicariato del Kuantung, ci è
giunta un'altra notizia dolorosa : altri due sa-
lesiani, Don Munda e Don Lareno sono
caduti .
» Colgo l'occasione di spedirle la presente
per mano di un bravo soldato che spesse volte
viene qui nel nostro Istituto a passare qualche
ora . Egli sa parlare anche l'italiano, essendo i
suoi parenti nativi della Lucania .
» La ringrazio fervidamente . I nostri bravi
giovani pregheranno tanto per lei .
» Suo obbl . in S . G . Bosco »
Sac . ANDREA MAJCEN .
Kunming (Yunnanfu), 24 - IX-1 945 .
SIAM
In data 1-XI-1945 un soldato alleato scriveva
da Bampong, al Rettor Maggiore :
Rev .mo Superiore,
« Sono altamente onorato di avere l'occa-
sione di scriverle . Mi trovo di stanza a Bam-
pong ed ho visitato parecchie volte la chiesa
di S . Giuseppe . L'Ispettore D . Giovanni Ca-
setta invitò noi soldati a visitare la Scuola, ed
il Direttore gentilmente ci accompagnò .
» La domenica 28 u . s ., festa di Cristo Re,
ascoltammo la Messa solenne cantata dall'I-
spettore . La funzione liturgica fu letta in sia-
mese per i fedeli ed anche in inglese per i sol-
dati . La chiesa era gremita fino al suo limite
estremo . In questa santa e felice occasione noi
soldati ricevemmo la S . Comunione per la
prima volta dopo molte settimane .
» Nel pomeriggio giocammo una partita di
calcio : gli allievi anziani, l'incaricato dei gio-
chi ed un salesiano contro una squadra della
347° batteria da campo della R . Artiglieria .
Al termine il Direttore prese due gruppi foto-
grafici : uno dei soli giocatori e l'altro con tutti
i ragazzetti attorno a loro . Gli altri giuocatori,
tutti inglesi e scozzesi protestanti furono molto
bene impressionati ed ora guardano con più
simpatia la nostra Santa Chiesa .
L'Ispettore mi pregò di farle sapere che
egli ricevette il suo telegramma : egli è molto
contento di sapere che lei sta bene, e tutti
sono ansiosi di ricevere sue lettere . Chiede
una speciale benedizione per tutti .
» Possa Nostro Signore Gesù Cristo e la
sua santa Madre Immacolata vegliare sopra
di lei e guidarla . . . ».
DONALDO O' SULLIVAN,
Sergente Maggiore R . A C .
Raccomandiamo ai giovani la nostra rivista mis-
sionaria mensile che desta tanto interesse:
GIOVENTÙ MISSIONARIA
Abbonamento di favore per i Gruppi A.G .M . L . 50
ordinario individuale
» 60
sostenitore
» 75
benemerito
» 700
Direzione e Amministr. : Via Cottolengo, 32 - Torino (109) .

2.2 Page 12

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CULTO E GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
Grandezza di Maria SS . nella sua Annunciazione .
Nel mistero dell'Incarnazione Maria SS . ci si presenta come Colei che deve dare per la natura
umana, per tutta quanta la creazione, pel finito, il gran consenso di unione colla natura divina, col
Creatore, coll'Infinito . Questo è un fatto storico che la campana cattolica ci chiana a ricordare
tre volte al giorno con le parole evangeliche dell'Annunciazione . Sul quale fatto san Tommaso
osserva che «fu così, per mostrare che è un matrimonio spirituale quello che il Figliuol di Dio ha
voluto contrarre con l'umanità, e che a tale effetto, coll'Annunciazione è stato sollecitato il consenso
della Vergine, in vece e luogo di tutta la natura umana » .
Ora, a meno di rigettare tutto il cristianesimo, e insieme con esso ogni soluzione del destino umano,
bisogna inchinarsi coll'angelo dinanzi a Colei, alla quale andiamo debitori di questa soluzione, e bi-
sogna ripetere a Lei col cielo e colla terra, di cui Essa è la regina : « Io ti saluto, o Maria, piena di
grazia ; tu sei benedetta fra tutte le donne ; il Signore è con te, e per te Egli e con noi! » .
Maria SS . associata all'opera di Dio . - Meraviglioso ministero di Maria, la cui sem-
plicità non deve occultarcene la maestà . Quando Dio fece tutte le parti dell'universo che prece-
dettero la creazione dell'uomo, Egli procedette per via di decreto : « Che la luce sia! - Che le acque
si dividano! Che la terra apparisca! ». Ma venuto all'uomo, muta stile ; egli stesso vuol mettere
la mano a questo capolavoro, e convoca a tale effetto la Trinità : faciamus hominem ad imaginem
nostram . Questa creazione del primo uomo è stata oggetto di tale compiacenza, perchè essa era
fatta ad immagine del Figliuol di Dio . Ma nella formazione del Cristo, nuovo uomo, l'opera è
molto più sublime, poiché non è più l'immagine, ma la reale persona del Figliuol di Dio che
quest'uomo deve essere . Anche qui Dio dice un faciamus . Ma, onore prodigioso! in questo celeste
consiglio, in questa divina operazione che non ammetteva da principio che le tre persone divine, è
ammessa un'altra persona, la quarta, ed è l'umile Maria . Dio tratta con Lei, l'associa all'opera
delle sue opere, vuole avere il suo consenso, e le dice : Faciamus hominem . Facciamo questo nuovo
uomo, alla cui immagine tutto è stato formato e dev'essere riformato » .
Prima di Maria, Dio non aveva operato, in ogni antenato del Cristo, che per decreto, il decreto
naturale della propagazione umana ; e se ne aveva diretto il corso con vocazioni od esclusioni, l'aveva
sempre fatto per via di decreto e di comando . In Maria, Dio poteva operare allo stesso modo ; Egli
poteva influire sopra il suo consenso, facendogliene una legge ; poteva anche occultarle interamente
l'operazione del mistero, ond'Ella sarebbe stata lo strumento passivo, e fare il secondo Adamo dalla
donna, come aveva fatto la donna dal primo Adamo .
Ma no : in Maria ed in Lei sola Dio assoggettò la sua sovranità : Egli propone, risponde alle
difficoltà della sua creatura, e aspetta il suo consenso . Si deve notare altresì che in questo misterioso
consiglio, a cui Maria è ammessa colle tre Persone divine, queste non hanno che una sola volontà,
che una voce, per così dire, perchè esse non fanno che un solo Dio ; di modo che la volontà, la voce
della sola Maria è di fronte alla Trinità e tiene in sospeso il cielo e la terra .
Ci chiedano ora gl'increduli perchè noi onoriamo tanto questa Donna ; ci chiedano conte mai
Essa superi tutti gli antenati del Figliuolo di Dio!
La rappresentante di tutto il mondo . - Il modo poi con cui Dio procedette colla
santissima Vergine si riannoda a una legge generale e ne è la prima applicazione .
In Maria comincia l'ordine della grazia, e il procedere di Dio verso Maria è il procedere della
sua grazia verso ciascuno di noi . La grazia, infatti, fa per ciascuno di noi ciò che Dio ha fatto per
Maria : essa fa istanza e aspetta : ed è pel concorso della sua operazione spirituale e del fiat della
nostra libertà che il Cristo viene concepito nell'anima nostra . Ora, se Gesù Cristo non è concepito
in noi, noi soli ne portiamo la conseguenza, e non influiamo che sul nostro proprio destino . Invece
in Maria, siccome si trattava della grazia nel sito autore e nella sua sorgente, ossia della concezione
del Cristo, non solamente quindi per Lei, ma per tutti, e per Dio medesimo, si agitava il destino totale
della creazione e la sorte del disegno divino . Maria insomma era la rappresentante di tutto il mondo,
e trattava con Dio della comunione tra Lui e il mondo .
In conseguenza e in vista quindi di questo ministero la personalità creata è stata sollevata in
Maria al più alto grado di grandezza per lei possibile .

2.3 Page 13

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G razie attribuite al l'intercessione di
MARIA AUSILIATRICE e di S . GIOV . BOSCO
Raccomandiamo vivamente ai graziati, nei casi di guarigione,
di specificare sempre bene la malattia e le circostanze più impor-
tanti, e di segnare chiaramente la propria firma . Sarei bene, po-
tendolo, aggiungere un certificato medico .
Non si pubblicano integralmente le relazioni di grazie anonime
o firmate colle semplici iniziali.
Quattro ore di bombardamento .
Il giorno 12 agosto 1944, partii da Genova per
Alassio : era di sabato e la Direttrice mi disse : « Vada,
in compagnia della Madonna » . Avevo con me l'uo-
mo di fatica dell'Istituto .
Partii fiduciosa in Maria SS . Ausiliatrice : in cuore
però avevo un triste presentimento : forse per l'im-
pressione dell'allarme dato dalla sirena mentre il
treno si muoveva . Verso Albissola, mentre la mac-
china stava per uscire dalla galleria, alcuni lavora-
tori gridarono: « Fermo! fermo! » più volte : il mac-
chinista frenò di botto il convoglio . E fu la salvezza
di molti, compresa la povera sottoscritta : altri, pur-
troppo, in numero di 150 circa trovarono morte
tragica e istantanea : una bomba nemica cadendo
sull'incorniciatura la fece franare seppellendo due
vagoni pieni di persone . Altre due bombe in coda
seguirono la prima .
Chi può descrivere il terribile momento ? Terro-
rizzata dallo spavento, dal buio, dall'incerto, dal
mortale pericolo, lo spirito si strinse spontaneo e
sicuro nel soccorso di Maria SS . Ausiliatrice, e qual
figlia la invocavo teneramente intrecciando il caro
Nome a quello di Gesù misericordioso e di Don
Bosco . E il miracolo venne doppiamente palese :
tutti gli scompartimenti, per il fortissimo sposta-
mento di aria, ebbero tutti i vetri frantumati ; solo
nel mio non vi fu neppure una minima scheggia .
La gente si rifugiava dove ero io dicendo : « Andiamo
dove c'è la Suora di D . Bosco» . Per quattro ore si
rimase là sotto e le feci passare facendo pregare ab-
bastanza e offrendo la vita a Dio, doppiamente sua
pel miracolo ; sarebbe bastato un istante per rima-
nere tutti schiacciati o mitragliati .
O Maria SS . Ausiliatrice, grazie infinite! Rendo
pubblica la grazia segnalatissima perchè tutti t'in-
vochino con infinito amore in vita e specie in morte .
Alassio, 20-IX-1945 .
Sr . GALLINA ERNESTINA, F . M. A .
Gli spianarono i mitra, e . . .
Il 28 aprile scorso, un colpo di fucile, non si sa
da dove partito, ferì due partigiani di guardia al
crocicchio attiguo alla nostra abitazione . Nel tram-
busto, si credette che il feritore fosse appostato
dietro ad una finestra dell'ultimo piano della nostra
casa e si aprì un nutrito fuoco dei mitragliatori par-
tigiani contro quella finestra .
Mio figlio credendo che le raffiche dei proiettili
fossero dovute a un combattimento coi tedeschi (la
radio aveva infatti trasmesso che una colonna di
tedeschi era diretta a Novara) prende il moschetto
e scende precipitosamente le scale per portare aiuto
ai suoi compagni . Io lo seguo gridando e cercando
di trattenerlo, ma egli era già fuori sotto il portico .
Due partigiani vistolo avanzarsi, circospetto, col
fucile, (era in borghese), lo ritennero l'autore del-
l'attentato in cerca di scampo e gli spianarono con-
tro i mitragliatori . Un attimo, ed era morto .
Ma uno dei presenti che assistevano terrorizzati
alla scena, riconosciuto il mio ragazzo, svelto come
un fulmine, balza sui partigiani, li afferra per la
giubba e grida : « Fermi! Fermi! È uno dei vostri! » .
Si deve all'intervento del signor Cuneo, di certo
ispirato da San Giovanni Bosco, di cui mio figlio
è devoto e sotto la protezione del quale da tempo
l'ho messo, se venne subito spiegato l'equivoco evi-
tando una tragica conclusione .
Già a San Giovanni Bosco e al Servo di Dio il
Principe Czartoriski, di cui pure siamo devoti, dob-
biamo la grazia grandissima di aver risparmiato al
ragazzo tutti i pericoli e gli orrori della guerra .
Novara, 15 -V -1 945 .
GIUSEPPINA TOSI-BALLARIO .
48 membri di famiglia : tutti salvi!
Desideriamo rendere pubbliche grazie a Maria
Santissima Ausiliatrice e a S . Giovanni Bosco per
la continua e visibile protezione avuta sulla nostra
famiglia durante questi cinque anni di guerra . Figli
e parenti stretti, sparsi in vari fronti di guerra e in
tutta Italia, nei momenti di maggior pericolo tutti
invocammo con gran fiducia i nostri Santi Protet-
tori e tutti possiamo affermare che sia nei campi
di battaglia e sia durante le spietate incursioni aeree
ci sembrò che una mano invisibile allontanasse da
noi una certa morte . Di quarant'otto componenti
la nostra famiglia, tra genitori, figli, nipoti e cognati,
tutti sono tornati sani alle loro case . Eppure qual-
cuno fu sotto le macerie di Civitavecchia e di Parma,
qualche altro circondato da bombe a Roma (Quar-
tiere Prenestino e Centocelle) e a Padova . Chi stette
qua subì tutti i bombardamenti di Verona . Due
fratelli nel Padovano si videro la morte a un palmo
di distanza . Uno dei cognati, in Sardegna, l'8 set-
tembre, fu messo al muro dai tedeschi, dopo esser
stato ferito tempo prima in una incursione in Libia .
Un altro fu deportato in Germania . Dei tre fratelli
sotto le armi uno evitò la campagna Russa e gli altri
furono salvi in diversi pericoli .
Le nostre suppliche, preghiere e fiducia grande,
dopo Dio, furono sempre in Maria Ausiliatrice e
in Don Bosco Santo .
In segno di riconoscenza, dopo aver fatta la nostra
offerta alle Opere salesiane, permettiamo a due, dei
quattro figli salesiani, di partire per le Missioni .
Ronza, festa di Maria SS . Assunta in Cielo .
Coniugi SQUIZZATO PRIMO, PIERETTO DORALICE e figli .

2.4 Page 14

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MURISENGO MONF . - DON BOSCO MI
SALVA . Colpito da grave polmonite con compli-
cazioni intervenute in seguito a intossicazione del
sangue i dottori non vedevano più alcuna possi-
biltàdisalvrmi.
Messi in allarme dal pericolo, anche i parenti più
lontani erano accorsi accanto al mio capezzale e
il parroco alla sera mi aveva portato il santo Viatico
lo però nutrivo in cuore una grande fiducia dell'in-
tercessione di Don Bosco, il quale proprio il giorno
innanzi aveva ricevuto i più grandi onori ritornando
trionfalmente dal Colle natio al sue altare taumaturgo
di Torino .
Mio fratello, chierico salesiano, sopraggiunto, mi
mise sul petto la reliquia del Santo e poi invitò
tutti a pregarlo con fiducia, promettendo di far
pubblicare la grazia e di erigergli un monumen-
tino a perpetuo ricordo .
Con noi pregavano i giovani e i Salesiani di Colle
Don Bosco .
Ora Don Bosco ha esaudito la nostra preghiera .
Infatti il male è diminuito, ed oggi, festa dell'Ausi-
liatrice, mi sono alzato la prima volta, certo di poter
riprendere presto il mio lavoro a sostegno dei miei
bambini e del mio caro babbo .
Invio tenue offerta e prego di voler rendere pub-
blica la grazia, perchè tanti nel dolore e nelle dif-
ficoltà della vita si rivolgano a Don Bosco sicuri
di essere esauditi .
24-V-1945. LUIGI CERRANO.
l'ammalato avesse migliorato nelle parti paralizzate,
le facoltà mentali non le avrebbe più riacquistate .
Il mio dolore cresceva maggiormente, ma la fiducia
in D . Bosco non venne mai meno ; raddoppiai le
mie preghiere e finalmente, dopo due mesi d'immo-
bilità assoluta, vidi il malato fare un lieve movimento
con la mano perduta e guardare le persone che gli
stavano intorno dando indizio che cominciava a
comprendere ; i giorni seguenti balbettò qualche
parola, poi i movimenti delle parti malate furono
meno stentati fino a divenire sciolti e naturali . Il
suo miglioramento continuò progressivo, e dopo sei
mesi della sua grave malattia non rimasero che lievi
tracce . Tutte le persone che lo hanno assistito lo
chiamano il miracolato, ed io sono certa che la gra-
zia ci sia stata concessa per intercessione di Maria
SS .ma Ausiliatrice e di S . Giovanni Bosco . Dopo
un anno mantengo la promessa di pubblicare la
grazia e mando l'offerta promessa .
.
COLLE DON BOSCO -- IL PERICOLO SI
RINNOVAVA . Il 27 aprile u . s . dopo alcuni giorni
di acuti dolori intestinali fui portato all'Ospedale
Maggiore di Chieri ove, appena giunto, venivo ope-
rato d'urgenza minacciandosi la peritonite nel volger
di poche ore. Mediante la perforazione dell'intestino
si potè evitare la peritonite . Col trascorrere dei
giorni però, per varie cause, il pericolo si rinnovava .
Passò un mese di incertezze e di trepidazione du-
rante il quale molte preghiere si alzarono a Dio e
ROMA - LO CHIAMANO « IL MIRACO-
LATO »! Il i9 dicembre 1943 mio marito, che da
qualche tempo accusava un malessere generale con
acuti dolori di testa, si mise in letto per un indeboli-
mento agli arti della parte destra . Venne chiamato
il dottore, il quale, dopo un accurato esame, dichiarò
trattarsi di paresi procurata da intossicazione satur-
nina (il malato faceva il tipografo), e consigliò tre
giorni di letto e in seguito assoluto riposo . Però il
a Maria SS . Ausiliatrice per me dai confratelli e dai
giovani del nostro Istituto . Finalmente si potè con-
statare che col rimarginarsi dell'intestino questo
riprendeva la sua normale funzione .
Infatti, poco dopo, io potei riprendere il mio
consueto lavoro .
Con la più sentita riconoscenza alla Vergine SS .
per così segnalato favore le rendo pubbliche grazie .
Istituto Salesiano « Bernardi Semeria », 29 - VIII - 1945 .
paziente, dopo i tre giorni, peggiorò tanto che le
Ch . LUIGI SANTA .
facoltà mentali cominciarono ad annebbiarsi e la
parte destra fu del tutto paralizzata ; di più soprav-
venne la complicazione di una grave polmonite che
lo ridusse agli estremi . Il medico curante dichiarò
il caso gravissimo trattandosi ora di arteriosclerosi
cerebrale e che ormai l'ammalato era nelle mani
di Dio .
Il parroco, che continuamente veniva a visitarlo,
inviò il vice parroco, il quale impartì all'infermo la
Benedizione Papale in articulo mortis e gli sommini-
strò l'Estrema unzione .
I miei figli ed io, costernati per tanta sciagura,
devoti di S . Giovanni Bosco, facemmo una prima
novena e poi una seconda al nostro caro Santo per-
STIAVA (Lucca) - UNA BUONA ISPIRA-
ZIONE. Da una caduta che ebbi da piccola rimasi
incomodata a una gamba, in modo che non riuscivo
che a fare pochissimo cammino e con tanta soffe-
renza . Dopo diciotto anni di cure, senza mai poter
ottenere miglioramento, mi decisi di fare con tanta
fiducia una novena a Gesù Sacramentato e a Maria
Ausiliatrice sotto la protezione di Don Bosco, ed
ebbi l'ispirazione di farmi fare l'operazione alla
gamba . L'operazione riuscì bene, ed ora mi trovo
completamente guarita .
28-IX-1945 .
ILVA FRANCESCONI .
chè ci ottenesse la grazia, anche non completa, del
nostro caro congiunto ; ma nulla si manifestò in suo
favore .
Intanto l'ammalato, guarito dalla polmonite, cadde DISTICO MARIANO
in tino stato di assoluta incoscienza e a ciò si aggiun-
sero altre complicazioni di forma gravissima . Fu
Iddio, dall'alto, Gabriele invia
tenuto un consulto e venne dichiarato che se anche
a salutar la Vergine Maria .

2.5 Page 15

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TORINO - I MEDICI LO DISSERO UN
MIRACOLO . Nel giorno 18 aprile u . s . mio figlio,
ferito gravemente agli intestini, venne ricoverato
con urgenza all'ospedale ed immediatamente operato .
I professori che lo curavano mi davano poche
speranze di guarigione, ed allora mi rivolsi a Maria
Ausiliatrice ed a S . Giovanni Bosco, invocando di-
speratamente la grazia della guarigione del mio caro
figliolo .
Dopo circa un mese di alternative dolorose, final-
mente egli si è ristabilito a poco a poco, ed ora è
tornato sano e robusto come prima . Anche i medici
mi dissero poi essere stato proprio-un miracolo che
il ragazzo sia guarito .
Ringrazio inoltre la cara Madonna e S . Giovanni
Bosco per avermi pure assistita e protetta durante
una grave operazione che poco tempo dopo dovetti
subire pure io .
Riconoscente e commossa dell'aiuto concessomi,
mando l'obolo promesso e prego di voler pubblicare
la grazia, come da mia promessa .
9-VII-1945 . M
ARIA BRUNO .
CROSA - RITORNO IMPROVVISAMENTE .
Da più di nove-mesi non avevamo notizie di mio
fratello Franco che si trovava in zona di guerra sul
fronte italiano, e noi tutti eravamo tanto scoraggiati
e non osavamo quasi più sperare nel suo ritorno .
Allora con tutta fiducia mi rivolsi a Maria Ausi-
liatrice e a San Giovanni Bosco e feci la novena
promettendo un'offerta per le Opere salesiane .
Ed ecco che, dopo pochi giorni . Franco ritorna
improvvisamente e in salute ottima, riempiendo
così di gioia noi tutti, e quasi ringiovanendo nostro
padre ch'era già tanto abbattuto per la perdita di
un altro figlio .
Per sempre riconoscente alla cara Madonna e a
Don Bosco e invocando ognora la loro protezione,
mi firmo
18-V-5945 .
ANGELICA FAUSTINI .
CHIVASSO - INVESTITO DA UN TRENO .
Il 23 luglio 1945, mentre mio figlio, in compagnia
della sorella, attraversava un passaggio a livello,
sulla linea di Casale, sopra un carro agricolo, veniva
improvvisamente investito da un treno in arrivo .
Data la scarsa visibilità causa i campi di grano-
turco, e il mancato fischio di avviso, causato da una
dimenticanza, credo, del macchinista, non fu possi-
bile evitare il disastro . Fermatosi subito il treno,
il bambino Lavesero Silvio, veniva raccolto da
un operaio e consegnato al fratello, che era di servi-
zio sul treno. Trasportato d'urgenza all'ospedale
Civico di Chivasso, veniva riscontrata la frattura
della base cranica, e gamba sinistra, con commo-
zione cerebrale . Gli restavano poche ore di vita .
Subito lo affidammo a Maria SS . Ausiliatrice in-
vocando di cuore il suo potente aiuto ; ed ella non
tardò a concedercelo .
Infatti, mio figlio, in dieci giorni che rimase rico-
verato, non ebbe mai la febbre oltre i 38 gradi, e
il secondo giorno d'ospedale, già chiedeva del cibo .
Ora è ritornato a casa, e, salvo la gamba, che ancora
tiene immobilizzata, tutto il resto è perfettamente
a posto. Commossi per un tale immediato intervento
di Maria, rendo pubblica la grazia ottenuta e invio
la piccola offerta, come ho promesso .
Unisco pure la dichiarazione avuta dall'ospedale .
5-VIII-1945 .
LAVESERO FRANCESCO .
DICHIARAZIONE MEDICA . - Si dichiara che il bam-
bino Lavesero Silvio Mario di anni 2 e mezzo, ricove-
rato in questo Ospedale il 23-7-45 per frattura base
cranica e gamba sinistra, lascia l'Ospedale in data
odierna.
Ospedale Civico - Chivasso, 2-VIII-1945 .
Dr. M ARTINI .
VALENZA - MI SOTTOPOSI ALL'OPERA-
ZIONE. Essendo venuto a conoscenza che il 13
maggio si faceva gran festa pel ritorno, a Torino,
delle Reliquie di S . G . Bosco, mandai a mezzo di
una mia conoscente, una piccola offerta pregando
D . Bosco di raccomandarmi alla sua cara Maria
Ausiliatrice, per grazia urgentissima . Mi venne por-
tata una cara immagine del Santo . Al contemplarla,
mi venne l'ispirazione e sentii in me grande fiducia
di volermi sottoporre ad una operazione chirurgica
per un mio male che portavo da alcuni ventenni,
essendo io dell'età di anni 79 . Infatti l'operazione -
riuscì ottimamente, con meraviglia del chirurgo che
mi disse essermi comportato come un giovinotto .
Ringrazio perciò di cuore il gran Santo .
18-X-1945. CELLERINO GIACOMO.
MUSSOTTO D'ALBA - MI LASCIAI CA-
DERE NEL VUOTO . Il 10 aprile 1942 ero salita
sopra la cella di un « silo » . Mentre lassù facevo
qualche passo, una pietra di oltre un quintale si ruppe
sotto i miei piedi ; aprendosi il vuoto sotto di me .
Allora mi aggrappai a un'altra pietra e stetti appesa
per qualche minuto . Invocata quindi Maria Ausilia-
trice affinchè mi salvasse, mi lasciai cadere nel
v uoto dall'altezza di 5 metri cadendo fra pietre e
cemento. Dopo poco tempo accorse il dottore, da
noi chiamato, il quale constatò la frattura di tutte
due le mie gambe, senza tuttavia lesioni interne .
Pregai fervidamente Maria SS . e San Giovanni
Bosco per la mia guarigione, chiedendo di non per-
dere l'uso delle gambe, e dopo due mesi potevo
di nuovo camminare . Ora le mie gambe sono del
tutto guarite .
Essendo stata pienamente esaudita adempio la
promessa fatta per la pubblicazione della grazia, ed
invio un'offerta per le Opere salesiane .
15-II-1945 . LU
IGINA MOLINO .
TORINO - ALLA VIGILIA DEL RIMPA-
TRIO . Trovandomi in Germania alla fine di otto-
bre, alla vigilia del rimpatrio, venni colpito da una
grave malattia . Invocai l'aiuto dell'Ausiliatrice e di
San G . Bosco, e, poco dopo, venni liberato dalla
febbre e potei pure dopo poco rivalicare il Brennero .
Allego, ringraziando, una mia piccola offerta .
27-XI-1945 .
GINO ROCCA .

2.6 Page 16

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Ringraziano ancora della loro intercessione
Maria SS . Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco :
Foco Maria (Solero) per la miracolosa guarigione del figlio
Mario .
Ramponi Sac . Carlo (Novara) per varie segnalatissime grazie
ricevute assicurando eterna riconoscenza .
Famiglia Fontaneto Giuseppe (Fontaneto d'Agogna) per la
guarigione del caro Gaudenzio che era stato gravemente ferito
durante una operazione di rastrellamento .
Cheula Barera Antonia per ottenuto impedimento di danni
materiali già iniziali .
Sbernini Claudio (Sabbioneta) per la particolare protezione
durante il servizio militare fuori d'Italia e per aver scongiurato
il pericolo di una grave malattia .
Alberti Vittorio (Monza) per la guarigione della figlia Maria
colpita da grave infezione .
Bosrg Pietro (Challant St-Anselme) per la riconquistata sa-
lute invocando continua protezione .
Marinaio Luigi (Milano) per le molte e segnalatissime grazie
ricevute.
Liprandi Giovanna (S . Albano Stura) per l'ottenuta guari-
gione della carissima mamma .
Matta Rina (Manzolino di Castelfranco Emilia) per la spe-
ciale protezione ottenuta in eventi di guerra .
Ropolo Emma (Cortemilia) ringrazia commossa San Gio-
vanni Bosco per la protezione accordata ai militari fratelli Luigi
e Giuseppe Cauda tornati sani e salvi dopo quattro anni di
guerra evitando anche di essere fucilati in Germania .
Therisod Natalina (Calamandrana) per la miracolosa guari-
gione del figlio Pietro che era stato ridotto in condizioni pietose
causa lo scoppio d'una bomba trovata in un prato .
Rolfo Miranda (Morsasco) per la guarigione della mamma
che, già sfinita e debolissima, era stata colpita da tifo .
Castelli Giovanni (Alessandria) per la guarigione del babbo
che era già alle porte dell'eternità .
M. per essere stato liberato da gravi angustie .
N. N. per segnalatissima grazia ricevuta e in attesa di altra .
V. M. (Oglianico) per essere stata liberata da grave infezione
ad una gamba, per essere mamma felicissima della piccola Rita
Ausilia e per la guarigione del nipotino di sedici mesi .
tennero Giovanna (Cavallermaggiore) per la segnalatissima
grazia ricevuta in merito ad una sistemazione professionale .
Berruti Festa Giuseppina (Scandeluzza d'Asti) per le molte
grazie ricevute e specialmente pel felice esito di grave opera-
zione chirurgica : invoca continua protezione .
C. Anna (S . Carlo Canavese) per la grazia ricevuta .
Gallo Teresa con infinita riconoscenza ringrazia per aver
avuto il marito e il nipote salvi dagli orrori della guerra .
Girardi Maria (Niquidetto di Viù) per la particolare prote-
zione ottenuta per se e pei figli durante tutta la guerra .
Paudice Adelina (Mestre) per le grazie concesse al figlio e
per la guarigione del marito .
Scacchi Cattaneo Bice (Monticello d'Alba) per la riconqui-
stata salute invocando continua protezione .
Antoniolo Giuseppe (Borgone di Susa) per la continua prote-
zione su di se e sulla famiglia tutta .
A . C . Mariangela (Murnengo) per le buone ispirazioni otte-
nute in penose circostanze della vita .
Fani.a Standola (Torino) per la visibile protezione avuta
durante tatti i bombardamenti e per altre segnala tissime grazie .
D . R. per la miracolosa conversione dei marito .
Alliani Pelleri Domenica (Torino) per la particolare assistenza
ricevuta il 23 C 24 maggio 1945 .
Ghisolfi Rina (Pinerolo) ringrazia per essere sempre stata
protetta con tutta la famiglia e specialmente durante la guerra .
Guglielmino Maria Cristina (Giaveno) pel felice esito di ope-
razione chirurgica .
A . T . (Campodolcino) per la miracolosa guarigione di una
nipote malata di cancro .
N. P. (Chieri) per la particolare assistenza e conforti ricevuti
in penose circostanze della vita.
Rosso Giuseppina (Pertengo) per aver superato brillantemente
difficili esami .
Una F. di M . SS . Ausil . (Chieri) perchè il nipote che era in
Germania dopo mille pericoli di morte riuscì a tornare a casa
sano e salvo!
Fam .a Viberti Giuseppe (S . Maria di La Morra) per il felice
rimpatrio del figlio dalla Germania.
Zerbino Giuseppina (Carpeneto) per la segnalatissima grazia
ricevuta .
Lini Giuseppe (Macerata Feltria) per la riconquistata salute e
l'assistenza ricevuta in circostanze penose della vita .
PER INTERCESSIONE DELLA
BEATA MAZZARELLO
COLLI (Frosinone) - LO RACCOMANDAI
ALLA BEATA . Un mio nipotino di un anno e
quattro mesi si trovava gravemente malato di ente-
rite : la sua salvezza doveva dipendere unicamente
dalla resistenza ad una dieta assoluta . Nel vederlo
languire e nell'eventualità di perderlo da un mo-
mento all'altro, straziato da tale pensiero, essendomi
capitata tra le mani l'immagine della Beata Mazza-
rello, volli subito raccomandare a lei il bambino .
Da quel giorno si iniziò lentamente la guarigione,
della quale si disperava .
Invio pertanto un'offerta per le Opere salesiane,
con preghiera di pubblicare la grazia .
30-VI-1940 .
Dott . GIUSEPPE PERSICHET TI ANTONINI.
SARONNO - UNA BRONCOPOLMONITE.
Ammalatasi seriamente una mia bambina, di una
forma ostinata di bronco-polmonite, la malattia,
anzichè risolversi nel più breve tempo desiderato,
si protrasse a lungo con la minaccia di un inter-
vento chirurgico . Fu allora che iniziammo in fami-
glia una fervida novena alla Beata Mazzarello, che
volle esaudire le nostre suppliche allontanando il
pericolo che minacciava la nostra piccola e avvian-
dola velocemente alla più completa guarigione .
Coi miei cari ringrazio quindi con riconoscenza .
6-II-1945 .
FULVIA TROTTI .
Corino Amalia e Chiabotto Corino Nina . - Spe-
diamo una piccola offerta per la Beata Maria Mazza-
rello in ringraziamento della guarigione senza ope-
razione, ottenuta per sua intercessione, della nostra
cara figlia e sorella Lina .
V . G . (Diano d'Alba) . - Col cuore infinitamente
riconoscente alla Beata Mazzarello per la sua potente
intercessione presso la Vergine Ausiliatrice e al
S . Cuore di Gesù, invio un'offerta, come aveva
promesso, per varie grazie ricevute .
Ringraziano il Servo di Dio D. Michele Rua :
Cesari G ., Dal Mas M ., Frivizzoli L ., Gilberti A .,
Larcher L ., Lazzarin R ., Rassiga L ., Salasco, Vo-
lante A .
UN FIORETTO A MARIA
Recitare il Magnificat meditando i gloriosi privilegi di Maria Santissima .

2.7 Page 17

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NECROLOGIO
Salesiani defunti :
Can . FRANCESCO SAVERIO FUCHS, † a Lucerna
(Svizzera), il 17-III-1945.
Pio e zelante sacerdote, seguiva con affetto speciale le nostre
missioni del Mattogrosso, dove il fratello Don Giovanni venne
barbaramente ucciso dai Chavantes nel 1934, promovendo,
colle sorelle, raccolte di offerte e di aiuti .
Sac . ZANOLO GIOACHINO, † ad Amelia (Terni) il 15-x-
1945 a 70 anni .
OLIVINI PROTASIO, † a Fontanella, il 29-XI-1945 .
Costante esempio di fede, di onestà, di purezza e di pietà
Sac . MINOGGIO MATTEO, † a Milano il 29-IX-1945 a
70 anni.
Sac . SONDA ANTONIO, † a Belluno il 10-VI-1945 a 63
singolare alla numerosa famiglia, fu benedetto daDiocl
vocazione di un figlio alla Società Salesiana e confortato da
S . Giovanni Bosco negli ultimi istanti della sua esistenza .
anni .
Sac . MALGAROLI PAOLO, † a Borgomanero (Novara) il
15-XI - 1945 a 66 anni.
Altri Cooperatori defunti :
Sac . FLORIANI VITTORIO, † in campo di concentra-
mento a Berlino (Germania) il 3-VIII-1944 a 32 anni .
Sac . CANTONI ERCOLE, † ad Alessandria d'Egitto il
28-II-1942.
Sac . FORASTELLI ORESTE, † a Betlemme il 2-VIII-1945.
Sac. ALMAGIAN GIOVANNI, † a Istanbul il 1-VI-1945 .
Sac . BIANCO FELICE, † a Betlemme il 28-III-1945.
Sac. GOSSLAR CARLO, † a Betlemme il 13-X-1944.
a Sac. LOPEZ RAFFAELE, † a Betlemme il 8-X-1943 .
Ch . CANDOTTI TARCISIO, † Betlemme il 23-x-1941 .
Cli . CASNEDA LUIGI, † a Betlemme il 16-IX -1942 .
Coad . ARROBIO FRANCESCO, † a Betlemme il 21-IV-
Allegretti Enrichetta, Modena - Baccarani Alessandra, Mo-
dena - Bentivoglio Pistzory Contessa Giannina, Modena -
Bertoni Antonia, Varese - Bocchiardi Felicita, Riva di Pi-
nerolo(CC -raTAuolBseinc)dPt, al-
d erotti prof. Francesco, Arco (Trento) - Cantatore Gaudio
Teresa, Pianezza (Torino) - Canarini Benvenuti Alessandrina,
Modena - Cavalli Dirce, Cremona - Cavallo Maria, Torino -
Corti Giovanna, Levate (Bergamo) - Cosimi Rosina, Nepi (Vi-
terbo) - De' Buoi M .sa Gabriella, Modena - De La Pierrc Gia-
como, Gressoney la Tri vite - De Martin Matteo, Padola (Bel-
luno) - Dcstefanis Gabriella, Ciuzano (Torino) - Di Conia
Angelina, Ravascletto (Udine) - Dompè Caterina, Benevagienna
(Cuneo) - Faedo Onorato, Vestenanuova (Verona) - Foglia An-
gela, Grazzano (Asti) - Foglia Maria, Grazzano (Asti) - For-
ghieri Ernestina,-MFI(ovTdrenai)G ,
1941 .
Coad . BORGHESIO GIACOMO, † ad Alessandria d'Egitto
il 9-XI-1941 .
Gamberoni Virginia, Bobbiate (Varese) - Gentilini Giulia, Mon-
calieri (Torino) - Ghiddi Lorenzo, Costrignano (Modena) -
Giacchino Maria, La Morra (Cuneo) - Mamberto Suor M . Gio--
Coad . PAPARELLA RAIMONDO, † a Betlemme il 11-x-
1944 .
Coad . SRUGI SIMONE, † a Beitegemal il 27-XI-1943-
vanna, Savona - Manessi Orsola, M onticelli Brusati (Brescia) -
Michelotti Clotilde, Lucca - Noè Alessandro, Alagna(-Pavi)
Patrucco Giovanni, S . Maria del Tempio (Aless .) - Rivera Lui-
gia, M asio (Aless .) - Rocchi Ancilia, Calolziocorte (Bergamo) -
Rollone Pia, Vercelli - Rossi Veratti Carolina, Modena - Rossi
Salesiani polacchi periti in campi di concen- Maddalena, Bellinzago (Novara) - Rota Lina, Genova - Rovere
tramento :
Maria Ved . Bianco, Villanova (Asti) - Sereno Giuseppina, Mon
dovi (Cuneo) - Techel Capitanio Gina, Gandino (Bergamo) -
Sar . Antonowicz Ignazio - Sac . Dobiasz Ignazio - Sac . Gromko Teruggi Agnese, Fontaneto D'Agogna (Novara) - Thomatis
Boleslao - Sac . Harazim Francesco - Sac . Niemir Ladislao-
D . Andrea, Gazzelli (Imperia) - Tramarollo Adriano, Valdob-
Sac . Swierc Giovanni - Sac . Wojciechowski Casimiro -S. ac Wy-
- Va
braniec Giuseppe - Coad . Czaderna Giuseppe - Sac Golda Carla - lentini Maria, Modena - Vandini Mercedes, Modena - Vismara
Sac . Kowalski Giuseppe - Far. Michatowicz Adalberto - Sac . Pietro, Milano .
Mroezek Lodarico -Sac . Podkal Giovanni - Sac . Szembek Vla-
dimiro - Ch . Hoi-Holecki Giuseppe - Sac . Lobacz Giuseppe -
.. . morti durante la guerra :
Ch . Fabjanski Stefano - Ch . Kapuscinski Nicolao - Ch . Smetek
Stefano - Sac . Scheitza Andrea - Ch . Kurck Francesco - Ch . Zim-
mermann Giuseppe - .Sac . Bujar Giovanni - Sac . Wypler Antonio
- Coad . Chotkowski Ladislao - Sac. Mazerski Giovanni - Ch . Goj
Stefano - Coad . Glodzinski Stanislao - Sac Dolata Giovanni-
Sac. Liszka Giuseppe - Sac . Sikora Pietro - Coad. Cienciata Lo-
dovico - Coad. Pilak Antonio - Coad . Sosinski Michele .
Cooperatori defunti :
Conrm . Dott. PIO BENASSI, † a Roma, il 16-XII-1945 a
76 anni .
Alla scuola di Don Carlo M . Baratta si orientò alla propa-
ganda del a « Nuova agricoltura nazionale » di cui diven e uno
dei più benemeriti assertori e volgarizzatori . Fu tra i fondatori
della nostra « Rivista di agricoltura » dicutenlarzio
dal 1922 al 1936. Padre di nove figli, esemplare nell'Azione
Cattolica, lascia cara memoria di fedeltà e di lavoro, di costante
generosa dedizione al servizio della Chiesa.
Sac . DOMENICO MENCARONI, † a Capolona (Arezzo),
il 17-VII-1944
Ex allievo e
.
zelante
Cooperatore,
aperse
la
sua
casa
a
tutti
i
b isognosi, soccorrendo fuggiaschi, sbandati, patrioti . Catturato
dai nazirepubblicani, fra insulti e torture, spogliato della sua
veste, venne fucilato in aperta campagna .
TESORO SPIRITUALE
I Cooperatori che, confessati e comunicati, vistanouche
o pubblica cappella (i Religiosi e le Religiose, la loro cappella
privata) e quivi pregano secondo l'intenzione del Sommo Pon-
tefice possono acquistare :
L'INDULGENZA PLENARIA
1) Nel giorno in cui dànno il nome alla Pia Unione dei Coo-
peratori .
2) Nel giorno in cui per la prima volta si consacrano al Sacro
Cuore di Gesù .
3) Tutte le volte che per otto giorni continui attendono agli
Esercizi spirituali .
4) In punto di morte se, confessati e comunicati, o almeno con-
triti, invocheranno divotamente il Santissimo Nome di Gesù,
colla bocca, se potranno, od almeno col cuore .
OGNI : MESE
1) In un giorno del mese a loro scelta.
2) Il giorno in cui fanno l'Esercizio della Buona morte .
3) Il giorno in cui partecipano alla Conferenza mensile salesiana .
NEL MESE DI APRILE ANCHE:
Il giorno 12 - Sette dolori di Maria SS .
Il giorno 14 - Domenica delle palme .
Il giorno 21 - Pasqua .