Bollettino_Salesiano_194601


Bollettino_Salesiano_194601



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BOLLETTINO ANNO LXX
NUMERO 1
SALESIANO
1° FEBBRAIO 1946
Ricostruire Sotto la cupola dell'Ausilia-
trice - Fervore di apostolato ed eroismi di
carità sotto la bufera - In famiglia : Polonia,
Portogallo, Stati Uniti - Dalle nostre Mis-
sioni : Manciuria - Il Senatore Giovanni
Agnelli - Necro-logio - Crociatmsn
Culto e grazie di Maria Ausiliatrice - Novena .

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È
il gran verbo da co-
niugare in qualunque tempo
ed in qualunque modo, dopo
tante distruzioni! Più che una
Ricostruire
parola d'ordine, è una neces-
sità impellente per quanti han-
no sofferto dell'immane cata-
strofe della guerra . Noi siamo indubbiamente fra i più colpiti . I semplici dati numerici esposti dal
Rettor Maggiore nella circolare di Capodanno, ancor lungi dall'essere completi per difetto di comu-
nicazioni, bastano ad indicare la mole delle nostre rovine . Settantanove istituti completamente di-
strutti o talmente danneggiati da doverli ricostruire dalle fondamenta . Altri 115 bisognosi di urgenti
riparazioni per ospitare la massa di giovani di cui fiorivano prima della guerra . E, col crollo di
tante case di educazione, alcune di proporzioni veramente imponenti, la perdita di mobili, di sup-
pellettili, di materiale scolastico, di macchine, di utensili, di indumenti, di impianti tecnici e dome-
stici che elevano i nostri danni a cifre astronomiche . Il Rettor Maggiore, conoscendo anche quelli di
tanti Cooperatori e ,di tante Cooperatrici, di cui non pochi han proprio perso tutto, non ha nemmanco
osato chiedere direttamente aiuto per le opere di ricostruzione . Si è limitato a raccomandare la cura
degli orfani e giovani derelitti, ammassati nelle case superstiti, la cura delle vocazioni e delle mis-
sioni . Il problema più urgente è infatti quello di assicurare vitto, vestito, libri, assistenza scolastica
e professionale ai giovani più sventurati . E, per provvedere a tutte le esigenze dell'apostolato edu-
cativo e pastorale, coltivare, come si deve, le vocazioni che il Signore ci manda .
Preoccupazioni edilizie .
Ma, è evidente che un. lavoro così complesso importa anche preoccupazioni edilizie adeguate .
Bussano inoltre alle nostre porte migliaia di giovani studenti ed artigiani per formarsi alla
scuola di D . Bosco, e fa pena non poterli accettare per assoluta mancanza di posto . La sola
Casa-madre, l'Oratorio per eccellenza, ha potuto soddisfare, per l'anno scolastico-professionale
in corso, appena un terzo delle più di duemila domande ricevute ; ed accogliendone una gran
parte semplicemente come esterni. C'è poi infine tutta una gioventù randagia, vittima, più
che della guerra, di traviamenti e di sconcerti familiari che l'abbandonano al vagabondaggio
quando non l'addestrano al vizio ed al furto . E questa bisogna raccoglierla dalle strade e dalle
piazze in ambienti adatti, se la si vuol sottrarre alla delinquenza, educare e condurre ad una vita
onesta . È proprio la categoria per cui la Divina Provvidenza ha suscitato Don Bosco . Basta ricor-
dare il sogno fatidico del 1845, in citi sembrò al Santo di trovarsi in una gran pianura piena di
una sterminata quantità di giovani : « Alcuni rissavano - lasciò scritto nelle sue Memorie - altri
bestemmiavano . Qui si rubava, là si offendevano i buoni costumi . Un nugolo di sassi si vedeva per
l'aria, lanciati da coloro che facevano battaglia . Erano giovani abbandonati dai parenti e corrotti .
Io stava per allontanarmi di là, quando mi vidi accanto una Signora che mi disse : " Avanzati tra
quei giovani e lavora " » .
Oggi, il numero di questi derelitti è cresciuto a tal segno da far coniare un nuovo qualificativo :
i ragazzi della strada . Come vedremo dalle relazioni che speriamo di poter cominciare a pubbli-
care nel mese venturo, sono riusciti a formare, nelle città principali, delle organizzazioni minacciose
che hanno destato l'allarme anche fra le autorità . I Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice,
invitati dal Santo Padre, si son messi a disposizione di questi poveri figlioli per far loro un po'
di bene . Ma si son subito trovati, e molti si trovano tuttora, nell'imbarazzo di Don Bosco, il quale
continua nelle sue Memorie: «lo mi avanzai, rea che fare? Non vi era locale da ritirarne nessuno ;
voleva far loro del bene : mi rivolgeva a persone le quali in lontananza stavano osservando e che
avrebbero potuto essermi di valido sostegno ; ma nessuno mi dava retta e nessuno mi aiutava . Mi
volsi allora a quella Signora, la quale mi disse : " Ecco del locale " . E mi fece vedere un prato .
" Ma qui non c'è che un prato " diss'io . Ella rispose : " Mio figlio e gli apostoli non avevano un
palmo di terra ove posare il capo " .
» Incominciai a lavorare in quel prato, ammonendo, predicando, confessando ; ma vedeva che
per la maggior parte inutile riusciva ognì sforzo, se non si trovava un recinto con qualche fab-
bricato ove raccoglierli e ritirarne alcuni affatto derelitti dai genitori e respinti e disprezzati
dagli altri cittadini » .
Il seguito del sogno è noto ai nostri Cooperatori : la Signora lo condusse un po' più in là, a
settentrione e gli indicò dapprima « una chiesa piccola e bassa con un po' di cortile» ; poi « un'altra

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chiesa assai più grande con una casa vicina » ; infine un tratto di terreno, quasi innanzi alla fac-
ciata della seconda chiesa, dove i Martiri di Torino Avventore ed Ottavio avevano sofferto il loro
martirio, ed «una grandissima chiesa, con molti edifizi tutto all'intorno ed un bel monumento in
mezzo « . Furono le tappe successive della sistemazione e dello sviluppo dell'Oratorio : il prato Filippi,
la tettoia Pinardi, la chiesa di S . Francesco di Sales, la basilica di Maria Ausiliatrice .
Strumenti della Divina Provvidenza .
Come la Divina Provvidenza, coll'intervento di Maria SS. Ausiliatrice, diede modo, or fa
un secolo, a Don Bosco di fissar le sue tende dal prato Filippi alla tettoia Pinardi, e di far sor-
gere dal nulla tutto il complesso edilizio della Casa-madre per crescervi migliaia di giovani e trarne
preziose vocazioni per diffondere in tutto il mondo la sua opera provvidenziale, così noi non dubi-
tiamo che voglia aiutarci a ricostruire quanto fu distrutto ed a realizzare anche altre fondazioni
necessarie alla cura di tanti giovani, ancor oggi derelitti ed abbandonati . Ne prospettiamo tuttavia
l'urgenza ai nostri Cooperatori e alle nostre Cooperatrici che sono in condizione di poterci sostenere
anche in questa titanica impresa di rifare tante case, tante chiese, oratori, scuole e laboratori, indi-
spensabili per provvedere alla salvezza ed alla buona educazione di tanta povera gioventù .
Poichè senza locali proporzionati ci è impossibile accogliere tutta la gioventù che ci viene rac-
comandata . E senza un'attrezzatura aggiornata non si può presumere di formarla, didatticamente,
pedagogicamente e tecnicamente, alle esigenze della vita . La nostra missione non è di dare un'istru-
zione od un'abilitazione qualsiasi ; ma di mettere i nostri alunni in grado di aprirsi la loro strada
e di portarsi ad una posizione che garantisca loro l'avvenire . Dopo tanto travaglio e tante sofferenze,
in paesi depredati e rovinati dalla guerra fino alla miseria, sarebbe delitto prender le cose alla
leggera e licenziare da istituti di educazione cristiana giovani impreparati alla loro missione, inetti
od incapaci di farsi un posto decoroso nella società . Di spostati ce ne son sempre troppi a questo
mondo . Ogni sacrificio per sistemare onoratamente la povera gioventù tarata dalla guerra, sarà
una grande benedizione anche per la nostra patria.
Contiamo quindi sulla bontà e generosità dei nostri Cooperatori e di tutti gli amici di Don
Bosco - strumenti della Provvidenza di Dio - che si preoccupano di una società migliore e
sanno apprezzare l'efficacia del suo sistema educativo, per rimetterci presto in grado di soddisfare
alle aspettative di tante famiglie ed alle speranze di tanti orfani e derelitti .
Il fervore della vita SOTTO LA CUPOLA
Il sig Don Ricaldone
spirituale dell'Oratorio
e del Santuario è se-
DELL'AUSILIATRICE
rinnovò a tutto il Co-
mitato le più vive con-
gnato nella cronaca del
doglianze per le dolo-
mese di dicembre dalla festa dell'Immacolata, rose perdite subite, ringraziò dell'apostolato
preparata da un triduo di predicazione del svolto fra mille angustie nel periodo più cru-
nostro Don Sinistrero, e dalla solennita del ciale delle vicende belliche, e, fatto il bilancio
Santo Natale . Il 6 dicembre, XV anniversario delle condizioni della Società Salesiana al ter-
della morte del compianto Don Filippo Rinaldi, mine del conflitto, le incoraggiò a perseverare
devota funzione di suffragio per l'anima del con fiducia nei loro fervidi propositi . Chiuse
terzo successore di S . G . Bosco . Il 10, funzione l'adunanza invocando su tutte la benedizione
di ringraziamento per gli scampati pericoli, di Maria Ausiliatrice e ricambiando i migliori
promossa dall' Unitalsi . Celebrò l'Em .mo Car- auguri di buon Natale e Capodanno . Erano
dinale Arcivescovo.1d4oI,pltreani
presenti anche una decina di nuove Dame .
sospensione causata dalla guerra, Convegno Discreto concorso alla novena del Santo
delle Dame Patronesse del Comitato Cen- Natale, con duplice funzione quotidiana in
trale, colla presidente Marchesa Carmen Com- basilica, una pei parrocchiani nella succursale,
pans di Brichanteau . Ascoltarono dapprima la ed una nella chiesa di S . Francesco di Sales
Messa in suffragio delle Dame defunte . Quindi per gli oratoriani . Coi predicatori salesiani,
passarono nel salone delle adunanze, dove la tenne il pulpito il Can . Barberis .
segretaria, Contessa Maria Teresa Camerana,
Folla di fedeli alla Mesa di mezzanotte,
lesse un devoto indirizzo di omaggio al Rettor ai Ss . Sacramenti ed alle altre funzioni na-
Maggiore, commemorò le Patronesse defunte e talizie . L'anno si concluse col Te Deum e la
prospettò il programma pel prossimo anno . «strenna» del Rettor Maggiore .

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Fervore di apostolato ed eroismi di carità sotto la bufera
(Dalle cronache degli anni di guerra) .
La normalizzazione delle comunicazioni ha
fatto affluire alla redazione anche la corrispon-
denza delle Case salesiane sorprese dalla bufera
della guerra . E dagli appunti di cronaca, fra
tante notizie dolorose, affiorano ardimenti di
apostolato ed eroismi di carità che ci par
peccato passar sotto silenzio . Dopo tanti fat-
tacci, derivati dal pervertimento del cuore
umano, sentiamo il bisogno di confortarci con
esempi di bontà, di abnegazione, di generosità
che rieduchino, con l'eloquenza dei fatti, la
nostra disgraziata generazione a sensi di uma-
nità e di civiltà . Crediamo quindi di concorrere
a questa bonifica spirituale, facendo conoscere
ai nostri Cooperatori ed alle nostre Coopera-
trici, insieme coi danni subiti e le vittime
avute nelle varie Case, qualcosa di quello che
han fatto Salesiani e Figlie di Maria Ausilia-
trice nei frangenti più tragici del periodo di
guerra, e continuano a fare tuttora, a vantaggio
di coloro che furono più duramente colpiti .
Per ovvie ragioni, come tacciamo il nome
dei beneficati, così non facciamo neppure il
nome dei Salesiani e delle Figlie di Maria
Ausiliatrice che si sono personalmente distinti
nel provvido apostolato .
Dalla zona adriatica .
La prima che ci ha dato una schematica
relazione è stata l'Ispettoria Adriatica, che ha
la sua sede centrale a Macerata e consta di
18 Case . Quattro furono completamente o
quasi completamente distrutte : quelle di An-
cona, Forlì, Ravenna e Terni . Il nostro Ospizio
S . Luigi di Ancona aveva annessa anche la
parrocchia con fiorente Oratorio ed opere
parrocchiali . Tutto è andato in rovina, tranne
la residenza parrocchiale, la cappella interna
ed il teatrino . A Forlì, della storica chiesa
parrocchiale e dei locali annessi non è ri-
masto che un cumulo di macerie . Vi lasciò
la vita anche un nostro Confratello . I Sa-
lesiani hanno trovato ospitalità provvisoria
nella sede che fu già della Gil e vi hanno
adattato anche una cappella per le sacre fun-
zioni . L'Istituto di Ravenna fu completamente
distrutto . Si è salvato però quasi tutto il
materiale delle Scuole Professionali, con ben
quattordici trasferimenti di fortuna . Fra le
macerie continuò l'assistenza dei giovani del-
l'Oratorio, a prezzo di tanti sacrifici dei con-
fratelli, ospitati ultimamente in un pubblico
teatro . A Terni la bella chiesa ed il Convitto
annesso hanno subito gravissimi danni che
hanno stroncato la vita anche ad un giovinetto .
Iconfratelihuavcontilaur
quotidiana dell'Oratorio per la salvezza della
gioventù . L'Istituto di Faenza accolse nel-
l'orto una quarantina di bombe, ma resistette .
Leggermente danneggiata la cappella . Appena
cessate le operazioni, una parte venne adibita
ad ospedale per soldati Polacchi ; il resto ospitò
subito un'ottantina di alunni interni e continuò
l'Oratorio festivo offrendo, ogni domenica, ai
trecento e più giovani anche la colazione con
pane e companatico . Gravissimi i danni della
parrocchia e della casa di Rimini, donde i
Salesiani dovettero sfollare prima a Monte
Tauro, poi a San Marino . Nella distruzione
del santuario della Consolazione in San Ma-
rino, si è salvato solo il miracoloso quadro
della Madonna . Poco o nulla han sofferto le
altre Case, che hanno prestato la loro opera
di soccorso a sfollati, sinistrati e perseguitati,
continuando nei limiti del possibile il loro
funzionamento normale . L'Istituto di L ugo
accolse una dozzina di orfani e 14 famiglie
sinistrate ; quello di Portorecanati, risparmiato
dalla guerra, aiutò l'orfanotrofio di Amelia,
mise la scuola a disposizione del Municipio,
organizzò aiuti ai Reduci e l'assistenza inver-
nale ai poveri .
I Salesiani di Umbertide, supplendo anche
il parroco di San Giovanni ferito nel bom-
bardamento del 25 aprile 1944, si misero a
disposizione della popolazione pei soccorsi
spirtualiematrilaprendoachelaor
casa ai sinistrati . La Casa di Perugia, fra
tanta ristrettezza di spazio e di locali, fece
posto addirittura ad una cinquantina di orfani
dei Sanitari ed accolse anche gli orfani del-
l'Orfanotrofio di Sant'Anna . Altri 89 orfani
ospitò il nostro istituto di Aquila il quale diede
ricovero nel periodo di emergenza ad un cen-
tinaio di sfollati e sinistrati . L'Orfanotrofio
« S . Giovanni » di Amelia nel periodo repub-
blicano diede ospitalità ad un prigioniero in-
glese, e ad altri ricercati, pur avendo vari locali
requisiti ; supplì colle sue scuole alla chiusura
di quelle pubbliche, e tenne in casa, fin
dal 1944, 38 orfani che ora vanno aumentando .

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L'esempio di Forlì .
Ma la Casa che ha assommato tutte le forme
di quello che possiamo chiamare « l'apostolato
del tempo di guerra » è certo la nostra casa
di Forlì . Il Direttore-parroco ha messo sè e
i confratelli, la chiesa, la casa parrocchiale e
l'oratorio a disposizione del Vescovo per l'apo-
stolato della carità. Il 29 giugno 1944, tren-
tatrè famiglie - più di 100 persone - si
rifugiavano nella nostra parrocchia di San
Biagio, che divenne come una piccola roccaforte
dove giovani e uomini trovavano protezione
dai rastrellamenti, le donne un po' di pace
alle faccende quotidiane, i bimbi asilo e cure
proporzionate all'età . Il rifugio venne organiz-
zato in modo che non mancasse nulla : assi-
stenza medica gratuita, macellazione e distri-
buzione di carne a tutti i ricoverati, latte, pane
e farina ai bisognosi . . . Ogni famiglia aveva il
suo fornello, il suo tavolino di fortuna, un
cassetto, un pagliericcio . Pei giovani, perfino
il cantiere di lavoro, in cui allestirono addi-
rittura una « Mostra Catechistica di guerra » .
Un sacerdote liberato dal carcere ed ospitato
dai Salesiani per parecchi giorni, ha lasciato
questa descrizione della vita quotidiana nel
rifugio : « La chiesa parrocchiale di S . Biagio,
quand'io vi posi piede, era trasformata in
ospizio pubblico per sfollati, per sinistrati, per
scoraggiati . Il coro, la sagrestia, i corridoi, i
loggiati, le camere terrene erano invase da
donne, vecchie e bambini . Di notte era un
dormitorio collettivo, o meglio un accampa-
mento di scampati . . . Dalle rimboccature delle
coperte, sparse per terra, affioravano volti sor-
ridenti di bimbi, rughe di vecchi abbronzati,
mani o piedi fasciati di feriti ; i lievi tormenti
dei sofferenti si confondevano colle preghiere
delle madri angosciate . . . Poche luci schermate . . .
Ogni stallo era una nicchia di dormienti . . . Di
giorno lo spettacolo era diverso, ma non meno
interessante . Qui, una famiglia, raccolta sopra
una panchina dell'atrio, consumava il pasto
ricevuto per carità . Là in giardino eran giuochi
di fanciulli assistiti dai Salesiani ; in un can-
tuccio un gruppo di fanciulle si esercitava
sottovoce al canto sacro ; in un altro, spose e
mamme intente a rammendare biancheria, a
tessere maglie, ad aggiustare indumenti, mentre
uno sciame di bimbi salterellava intorno . Era
tutto un fervore di opere santificate dalla
rassegnazione, un aiutarsi scambievole, un con-
fortarsi a vicenda . L'inverno si affacciava
minaccioso . . . Quando il fischio delle sirene
annunziava l'arrivo dei bombardieri, era un
correre al campanile che si teneva pel luogo
più sicuro ; ma tutti eran convinti che il luogo
migliore era il Tabernacolo in chiesa o presso
il quadro dell'Ausiliatrice, dove, se non col
corpo, certo con l'anima tutti si rifugiavano . . .
Quando cessava il pericolo, ossia l'allarme,
ognuno tornava alle sue occupazioni senz'odio
nel cuore, senza imprecazioni sulla lingua,
come se un'ineluttabile necessità li avesse con-
dannati da tempo a quella dura vita di an-
goscia . . . » .
Ma il quadro dell'apostolato dei Salesiani
non è completo . Nella stessa parrocchia essi
avevano costituito un segretariato per facilitare
le domande di sussidi e di soccorsi ai profughi ;
un centro di soccorso in viveri per le famiglie
bisognose e pei ricoverati ; l'associazione Dame
di carità per portare aiuto ai poveri in città, ecc .
L'assistenza religiosa era così bene organiz-
zata che, nei sei mesi di fronte aereo e terrestre,
oltre alle Messe del mattino ed a tante pra-
tiche di pietà individuali e collettive, vi si
tenevano ogni giorno tre funzioni pomeridiane
per gli sfollati dei rifugi, pei parrocchiani, e per
gli sfollati rifugiati in casa .
Un'assistenza tutta speciale fu prestata a
150 uomini catturati barbaramente come si
trovavano, sul lavoro, per istrada, in ufficio,
in costume da bagno, nel mese di agosto e
concentrati nel campo di sfollamento . Quando
il parroco, la prima sera, dopo il rosario, tentò
di confortarli con qualche parola, fu uno
scoppio di pianto generale . Molti vennero sot-
tratti alla deportazione delle brigate nere .
Non mancarono momenti anche più tragici .
Una sera, quattro nazisti, in cerca di spie,
misero tutto a soqquadro, mentre tenevano il
parroco al muro colle braccia distese, ed uno
di essi si divertiva a soffiargli il fumo delle
sigarette in faccia. Dopo mezz'ora, non avendo
trovato le spie ricercate, presero due fior di
galantuomini fra i rifugiati e se li portarono
via . Uno di questi riuscì a fuggire quasi subito,
l'altro venne poi rilasciato per le suppliche del
parroco tradotte da un buon interprete .
Giovò assai ai rifugiati l'esser stato il par-
roco aggregato anche ad un Comitato per la
distribuzione del grano ai poveri, che ne di-
stribuì più di 800 quintali .
Abbiamo già parlato dell'Ospedale Don Bo-
sco pei profughi, di cui gli fu affidata la dire-
zione e l'amministrazione . Medici e Suore,
profughi, prestarono coi Salesiani la loro opera
con assoluta abnegazione, gratuitamente . Ai
profughi si successero sfollati e sinistrati . Negli
ultimi giorni di guerra, quando le granate
scoppiavano a centinaia, quante volte si dovet-
tero caricare i malati sulle spalle per portarli

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nel sotterraneo che serviva da rifugio! Nel
mese dei morti, il parroco riuscì pure a recarsi
ogni giorno fra mille pericoli a dir Messa al
rifugio della Prefettura . Con abile destrezza
salvò intere mandre di bestiame delle vicine
fattorie da ripetute razzie, assicurando così la
carne ai cittadini .
DOPO LA LIBERAZIONE la presenza di un
salesiano che conosceva bene la lingua in-
glese, servì a farsi intendere dagli alleati
i quali gli affidarono un ufficio speciale per
la cura dei profughi in partenza, per l'as-
sistenza a tutti i rifugi, per il rilascio di
permessi di trasporto, di viaggi, per informa-
zioni, per soccorsi straordinari, ecc . Ma pur-
troppo, il 10 dicembre, una bomba infernale
nazista riduceva ad un cumulo di rovine la
chiesa, la casa parrocchiale, il campanile, sep-
pellendovi 19 vittime, tra cui il nostro confra-
tello più anziano, Don Agostino Desirello.
Fu uno schianto! Quasi non bastasse, ladri
d'og ni colore accorsero a far sparire quel che
ancora rimaneva di intatto . Di fronte a quella
scena, il parroco mandò a chiamare i poveri
perchè approfittassero di quanto poteva an-
cora servire . I Salesiani superstiti, allogati in
sedi di fortuna, continuarono a svolgere la
loro missione di carità, soprattutto nella Pon-
tificia Commissione di Assistenza, coll'Ufficio
ricerche, con l'Infermeria Don Bosco, con la
Casa del Reduce . Nei soli due primi giorni
confortarono oltre 10 .000 reduci, ottenendo,
coll'aiuto delle organizzazioni della Demo-
crazia Cristiana, soccorsi anche dalle campagne .
I cinque istituti esistenti nella parrocchia,
preparavano ogni giorno ad ore fissate2m0i-
nestre . Vennero assistiti in totale oltre 30 .000 re-
duci . Nè mancarono le cure agli internati poli-
tici per chiarire situazioni e favorirne il paci-
fico ritorno in famiglia . Con automezzi della
Va Armata riuscirono pure ad incontrare a
Bolzano circa settemila Forlivesi reduci dalla
prigionia ed a riportarli a casa . Tacciamo
dell'opera svolta a favore dei « ragazzi della
strada » di cui parleremo nell'apposita rubrica .
(. Continua)
IN FAMIGLIA
Polonia .
Una lettera da Lodz del 10 settembre u . s .
ci dice che le Figlie di Maria Ausiliatrice, dopo
cinque anni, sono ritornate nella loro Casa,
restaurata alla meglio dai notevoli danni subiti
nelle passate vicende . Vi hanno riaperto l'asilo,
la scuola triennale di cucito e il corso annuale
di taglio, confidando nell'aiuto della Provvi-
denza per sopperire alle spese e alle difficoltà
presenti, nella grande penuria di ogni cosa .
Vi attendevano ancora la Visitatrice e tutte
le Suore di Lauroza e di Wilno, costrette ad
un nuovo esodo, dopo tutte le tribolazioni
sofferte in questi lunghi anni di guerra .
Intanto, però, altri nuovi campi si schiusero
al loro apostolato : a Lutomirsk a 18 km . da
Lodz, con asilo e laboratorio, e a Twarda Gora
nel Festemberg con eguali opere .
A Krakow, Przemysl e Rozanistok il loro
lavoro continua come prima ; a Sokolow hanno
riaperto l'asilo e il laboratorio ; a Myslovice la
Casa, ormai sgombra dalla requisizione mili-
tare, aspetta la ripresa delle opere interrotte .
Le Suore imprigionate a Wilno nel 1941,
e dopo due mesi di carcere deportate ai lavori
forzati nell'Austria, dove trascorsero quattro
duri anni, separate l'una dall'altra, si ritro-
varono in Italia, condottevi nell'estate scorsa,
insieme a molti altri loro connazionali . Passate
in vari accampamenti, e quindi alcune nel
Veneto e altre al campo di concentramento di
Reggio Emilia, poterono poi unirsi alle Sorelle
delle Case di Padova e di Reggio, riprenden-
dovi con la commozione più viva l'abito reli-
gioso e la vita comune .
Due, insieme ad una terza già in Italia,
prestarono in seguito la loro opera di assi-
stenza, con piena soddisfazione dei parenti e
del Comando, a 260 bambini polacchi raccolti
nel Campo di Reggio . Ultimamente, chiuso
il Campo per il rimpatrio di quanti vi si
trovavano, ebbero il conforto di venire a
Torino a sciogliere nella Basilica di Maria
Ausiliatrice, e presso l'altare dei nostri Santi,
l'inno del più fervido ringraziamento .
Portogallo - Giubileo dell'Opera Sale-
siana .
L'anno scorso le nostre Case del Portogallo
hanno celebrato il cinquantenario dell'inizio
dell'Opera salesiana in quella nazione .
I primi salesiani, guidati da Don Pietro
Cogliolo, giunsero infatti a Braga nell'ottobre
del 1894 per assumere la direzione del fiorente
Collegio tenuto dal piissimo Don Francesco
da Cruz ed il loro apostolato incontrò tanto
favore che furono ben presto chiamati ad altre
fondazioni ; sicchè, nonostante la bufera della
rivoluzione del 1911, l'Opera potè estendersi
fino agli attuali sviluppi .
A Lisbona i festeggiamenti giubilari furono
concentrati nella solennità liturgica di San Gio-
vanni Bosco . Per una settimana i giornali
parlarono di Don Bosco e delle sue istituzioni .

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I due quotidiani cattolici, il 31 gennaio, vi
dedicarono un'intera pagina . Alle funzioni
religiose parteciparono l'Ecc .mo Arcivescovo
di Evora ed altri Ecc .mi Vescovi .
Presiedette l'accademia lo stesso Em .mo
Cardinal Patriarca Emanuele Ceréjeira, cir-
condato dall'Arcivescovo di Evora, da un
Vescovo missionario e da cospicue autorità
civili ed acclesiastiche . Voleva intervenire
anche il Presidente della Repubblica, ma ne
fu impedito da un improvviso malore . L'ac-
cademia si svolse nel salone della Società
Geografica, rigurgitante di oltre tremila per-
sone .
I nostri cantori della «« Oficina S . José »
e della Casa di Estoril, che già avevano pre-
stato servizio alle funzioni del triduo celebrato
nella chiesa parrocchiale dell'Incarnazione in
cui è parroco un carissimo ex allievo, strappa-
rono entusiastici applausi con un programma
corale eseguito alla perfezione .
Tenne il pontificale uno dei Vescovi Au-
siliari del Cardinal Patriarca, mentre l'altro,
Ausiliare fece un magnifico panegirico del
nostro Santo .
Il Ministro dell'Eucazione Nazionale aveva
predisposto che in preparazione si tenesse una
conferenza su Don Bosco e l'Opera Salesiana
in tutte le scuole medie, ginnasi e licei della
Repubblica, ed in alcune città assunse proprio
forma solenne.Undeputaoclineparò
alla Camera e riscosse calorosi applausi da
tutti i deputati .
Imponente il concorso ed il contributo dei
Cooperatori e degli ex allievi .
Stati Uniti - Il centenario della prima
Messa di Don Bosco .
Pur attenendosi alle disposizioni del Rettor
Maggiore che limitavano la celebrazione del
centenario della prima Messa di Don Bosco
e dell'inizio dell'Opera Salesiana all'austerità
richiesta in Europa dallo stato di guerra, la no-
stra Ispettoria degli Stati Uniti volle dedicare
l'8 giugno 1941 ad una commemorazione, che
non possiamo trascurare, per quanto ritardata .
Cominciò con l'omaggio della prima Messa
del nostro Don Byrne, ordinato il giorno in-
nanzi . Intervennero alla celebrazione i giovani
dei nostri collegi di Goshen, New York,
Newton e Ramsey . Assistette pontificalmente
S . E . Mons . Donahue, Vescovo ausiliare di
New York . I giovani del collegio cantarono
la messa Regina Pacis d el M .o Yon .
Nel pomeriggio centinaia di macchine pri-
vate portarono all'istituto una folla di perso-
nalità e di invitati . Le bande dei vari collegi
si alternarono nel salutare S . E . Mons . Spell-
man, Arcivescovo di New York, ora Cardinale
di Santa Romana Chiesa, quattro altri Ve-
scovi delle diocesi vicine ; Mr . Reid, editore
del The Catholic News ; l'On . Walsh, segre-
tario di Stato di New York ; Mons . Casey,
segretario dell'Arcivescovo, ed altre personalità .
Giunti nell'aula magna, l'Ispettore aprì il
programma con parole d'occasione facendo
notare che la celebrazione aveva luogo nella
domenica della SS . Trinità, proprio cent'anni
dalla Festa omonima del 1841 in cui D . Bosco
aveva celebrato la sua prima Messa . Diede
quindi un succinto ragguaglio dello sviluppo
dell'Opera Salesiana nei cento anni decorsi .
All'Ispettore si susseguirono vari oratori
i quali diedero risalto successivamente alle
caratteristiche dell'attività di Don Bosco .
Mr . Reid presentò Don Bosco come l'espo-
nente più effettivo dell'Azione Cattolica sotto
l'impulso dell'amore divino per le anime .
La signorina Anna Kuhl, autrice di una bio-
grafia di S . G . Bosco, parlò di Mamma Mar-
gherita educatrice del grande Santo, della ne-
cessità dell'educazione cattolica fra le giova-
nette e dell'Istituto delle Figlie di Maria Au-
siliatrice che affianca la Società Salesiana .
L'On . Michele Walsh, Segretario di Stato
di New York, presentò Don Bosco come so-
ciologo, sempre all'avanguardia del progresso .
Mons . Mc Donnel, Direttore Nazionale
dell'Associazione per la Propagazione della
Fede, tessè le più ampie lodi dello spirito di
Don Bosco e del suo sistema preventivo, vo-
tando come l'educazione della gioventù deve
avere Dio per principio e fine, se non vuoi
diventare un pericolo per le anime e per la
società . Terminò accennando allo sviluppo
dell'Opera di Don Bosco e ai mezzi più validi
per aiutarla .
Chiuse la celebrazione l'Arcivescovo di New .
York, ora Em .mo Card . Francesco Spellman .
Egli ricordò che, in un'udienza, il Santo Pa-
dre Pio XI gli aveva parlato personalmente
della vita di Don Bosco, compiacendosi alta-
mente di quel privilegio . Espose poi i tre
principali obbiettivi dell'Opera di Don Bosco :
Educazione cristiana della gioventù, - Voca-
zioni sacerdotali - Missioni . I discorsi si al-
ternarono a cori dei giovani e dei chierici
eseguiti con molto buon gusto . Dopo il canto
dell'inno di Don Bosco God of Children, tutti
passarono in chiesa per la Benedizione Eu-
caristica impartita da S . E . Mons. Mona-
ghan, Vescovo di Ogdensburg .

1.8 Page 8

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Adesioni . - Cospicue personalità che non
poterono intervenire personalmente inviarono
per lettera le loro più calde adesioni . Con
profonda venerazione e vivissima gratitudi-
ne venne accolto il telegramma dell'Em .mo
Card . Maglione che comunicava le «cordiali
felicitazioni e l'apostolica benedizione » del
Santo Padre Pio XII .
Dopo il messaggio del nostro Rettor Mag-
giore, seguì la lettera dell'allora Presidente
degli Stati Uniti, indirizzata all'Ispettore :
Washington, 1° aprile 1941 .
Caro Don Rossi,
« C'era davvero qualcosa di profetico nel-
l'opera iniziata da San Giovanni Bosco, della
cui ordinazione i Salesiani che portano il suo
onorato nome stanno per celebrare il cente-
simo anniversario .
» La visione di Don Bosco fu così chiara
che egli sin dall'inizio del suo ministero vide
il bisogno dell'educazione del popolo, della
quale divenne un ardente propugnatore . Giova
riconoscere che egli come educatore fu esperto
maestro nel dirigere ognuno secondo la pro-
pria vocazione, ed un pioniere delle scuole
professionali ed agricole, delle scuole serali .
» C'è bisogno al giorno d'oggi nel mondo
delle opere ideate da questo Santo che mirava
lontano ; ed io confido che tutti coloro che
continuano col suo spirito e colle sue tradi-
zioni, riceveranno nuovo slancio a corona-
mento della commemorazione del prossimo
centenario .
Con tutta sincerità
Vostro
FRANKLIN D . ROOSEVELT » .
Il Delegato Apostolico S . E . Mons . Cico-
gnani espresse la sua cordiale adesione «con
gioia e spirito di preghiera» . Vivissima defe-
renza dimostrarono anche gli arcivescovi di
Boston e di Filadelfia, vescovi, autorità e per-
sonaggi eminenti del clero e del laicato .
Lo stesso giorno, 8 giugno, e la domenica
seguente, fu radiodiffusa in tutti gli Stati
Uniti una relazione sull'Opera Salesiana e sulla
ricorrenza centenaria .
Per la circostanza venne stampato un ele-
gente volume di 196 pagine che illustrava bre-
vemente l'Opera Salesiana dai suoi inizi con
referenza speciale agli Stati Uniti .
Togliamo i dati seguenti :
L'opera di Don Bosco negli Stati Uniti .
a) I SALESIANI. Lo stesso San G . Bosco
fu richiesto più volte dai Vescovi degli Stati
Uniti di inviare i suoi Salesiani in America,
ma non potè accettare l'offerta per mancanza
di personale . Fu il suo successore, il Servo di
Dio Don Michele Rua, che, verso la fine del
secolo scorso, potè inviarvi il primo drappello
guidato dall'attuale Ecc .mo Mons . Ernesto
Coppo . La prima opera iniziata fu una scuola
per giovanetti a Troy-New York, la quale
otto anni dopo venne trasferita nella città di
Hawthorne ove nel 1917 fu distrutta da un
incendio . Poco dopo si apersero due scuole,
una in New Rochelle (N . Y .) e l'altra in
Ramsey (N . Y .) mentre altri Salesiani pren-
devano a reggere parrocchie in N . Y . City
Paterson, Port Chester, San Francisco . Altre
parrocchie vennero affidate ai Salesiani dopo
il 1920 in California e questo consigliò la
erezione di una Ispettoria speciale per gli
Stati Uniti . Nel 1928 fu eretto il primo Novi-
ziato a Newton (N . Y .) . Due anni dopo, il
modesto fabbricato si estese fino ad ospitare
duecento candidati al Sacerdozio .
Quasi contemporaneamente si aprirono
scuole in Goshen (N . Y .), in Tampa (Florida),
in Hope Haven (Louisiana), in Richmond e
in Los Angeles di California : scuole inferiori
e superiori e scuole professionali .
Con la canonizzazione di Don Bosco il
nome del Santo si sparse rapidamente per
tutti gli Stati Uniti, assieme alla fama delle
sue opere . La città di San Francisco lo pro-
clamò patrono della gioventù per l'Archi-
diocesi ; S . E . Mons . Beckman, Vescovo di
Dubuque lo scelse come protettore di «tutti
gli scouts » . La Diocesi di New Rochester
fondò « L'Ordine Fraterno di San G . Bosco » .
In Minnesota sette organizzazioni giovanili
lo vollero pure patrono . Altre associazioni gio-
vanili sorsero col suo nome in Ohio, Pensyl-
vania, Kentucky, Missoury, Texas, Cincinnati,
Chicago e Fort Wayner .
Vari parroci nei diversi stati innalzarono
chiese dedicate al Santo . Ricordiamo quelle
di Chicago, di Hammond, di Malone, di
W est Lake e di Battle-Mountain .
Ma Don Bosco ha profetato che i Salesiani
sarebbero andati anche a Boston . Ed oggi
l'opera nostra si sta felicemente affermando
in questa grande città .
b) LE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE in
numero di quattro, misero piede negli Stati
Uniti il 16 luglio 1908, giorno dedicato alla

1.9 Page 9

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Madonna . Erano invitate da Mons . Cianci,
parroco della chiesa di San Michele in Pa-
terson, che, avendo conosciuto personalmente
Don Bosco, altamente ammirato del suo si-
stema di educazione, affidò loro l'istruzione
delle giovanette della sua parrocchia e la cura
degli emigranti .
Una casetta, fin troppo modesta, vide l'ini-
zio del loro apostolato . Non era che il picco-
lissimo grano di senape . Nella festa dell'Im-
macolata del 1912, dodici suore inaugurarono
la nuova residenza in Paterson, che poi di-
venne la loro Casa-madre negli Stati Uniti .
Di là sciamarono per altre attività nei luoghi
più distanti . La loro attività oggi comprende :
La Scuola « San Michele» e Centro Sociale
in Paterson ; la Scuola « San Michele » nel-
l'Atlantic City ; l'Orfanotrofio « San Michele »
con Pensionato in Nord Haledon ; la Scuola
« Sant'Antonio » e Centro Sociale in Paterson ;
l'Istituto « Maria Ausiliatrice » in Watsonville
(California) ; la Scuola della Trasfigurazione
e Centro Sociale, in Chinatown ; il Noviziato
« Sacro Cuore » in Nord Haledon ; la Scuola
« Maria Ausiliatrice » in New York ; la Scuola
«San Giuseppe » e Centro Sociale in West
Tamp ; il Campo « Maria Mazzarello » ; la
Scuola del Santo Nome e Centro Sociale in
Ybor City ; l'Istituto « Madonna Villa Neve »
in Tampa (Florida) ; la Villa « Don Bosco » e
la Scuola di Maria Ausiliatrice con Istituto
Superiore, in Haledon .
Fiorenti pure gli Istituti di Roseto, di Ell-
wo.d,iLareS Antonio, e di Ry-
mondville .
La benedizione del Signore è stata copiosa
e noi confidiamo che l'avvenire anche per le
Figlie di Maria Ausiliatrice si prospetti sem-
pre più florido e ricco di frutti .
Dalle nostre Missioni
Manciuria .
Da una lettera del nostro D . Liviabella, in
data 12 settembre 1945, togliamo queste notizie :
Oggi è arrivata in porto per la prima volta
una nave americana e il cappellano militare
ben volentieri si presta a spedire la posta .
Dal 12 maggio 1943 mi trovo qui in Dairen,
come parroco dei cattolici giapponesi . Prima
reggeva la parrocchia un sacerdote americano
delle Missioni di Maryknoll . Ma fu costretto
dalle vicende della guerra a rimpatriare . I
cristiani chiesero subito un missionario, e le
pratiche, condotte per vari mesi, finirono per
decidere la mia destinazione . Cristiani buoni,
fervorosi, chiesa e parrocchia vasta e bella mi
hanno consolato del sacrificio di allontanarmi
dai cari confratelli del Giappone . Dopo un
mese Mons . Cimatti mi mandò in aiuto il
Coad . Macario Cesare, e, dopo un anno, ìl
Sac . D . Martelli Archimede . Siamo quindi in
tre, lontani dai superiori ; ma cerchiamo di
vivere fraternamente praticando il meglio pos-
sibile le nostre sante Regole .
Due anni fa, alla resa dell'Italia, tutti i
confratelli del Giappone e noi pure fummo
sottoposti a vigilanza speciale per quasi due
mesi . Alcuni vennero anche impediti di eser-
citare il ministero apostolico . Ma alla fine di
ottobre tutti i confratelli riebbero la loro liber-
tà tranne D . Margiaria che rimase internato e,
per due anni, poveretto, non potè più compiere
quel bene che prodigava con tanto zelo (1) .
Di Mons . Cimatti e confratelli non ho più
notizie da due mesi . Fino al 12 luglio tutti
stavano bene e le nostre case erano ancora
risparmiate . Saprà già che il nostro caro con-
fratello Don Arri, della casa di Beppu, è morto
due anni fa alla fine di ottobre .
Le Figlie di Maria Ausiliatrice di Tokio,
purtroppo, ebbero la casa distrutta da un
bombardamento .
L'altro ieri a mezzodì due militari russi,
di cui uno tenente, vennero alla missione e
con la pistola in pugno mi volevano estorcere
del danaro che non avevo . Si fermarono due
ore rovistando tutto, e poi l'ufficiale fu presso
in flagrante dalla polizia russa, la Ghepeu, che
stese il processo regolare e lo deferì al tribu-
nale militare di Mosca . Io sono salvo per mira-
colo . E pensare che credevo che con la metà
del mese scorso ogni pericolo di morte vio-
lenta fosse scomparso . Ma l'Ausiliatrice pro-
tegge sempre i suoi figli .
Qui, bombardamenti non se ne sono avuti .
Ora la città è occupata militarmente dai russi,
ma si dice che passerà in mano dei cinesi .
Don Martelli e Macario sono in ottime condi-
zioni di salute e con me la ossequiano affet-
tuosamente .
Caro Padre, non oso domandarle notizie
dell'Italia e della Congregazione . Dio è no-
stro buon Padre e ci aiuterà sempre con la
Divina Provvidenza . Ossequi a tutti i nostri
superiori . Preghi per noi Maria Ausiliatrice .
Da iren, 12-IX-1945
Aff.mo in G . C .
Sac . LEONE LIVIABELLA .
(1). Mons Cimatti ci ha annunziato che D . Margiaria
è stato liberato, alla resa del Giappone, ed è ritornato
in casa fra i Confratelli .

1.10 Page 10

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IL SEN. GIOVANNI AGNELLI
Munito dei conforti religiosi e con sensi di
vera pietà cristiana, rese la sua anima a Dio,
la domenica mattina 16 dicembre u . s . quasi
ottuagenario .
Era infatti nato a Villar Perosa nel 1866
Il suo nome è legato alla più potente industria
d'Italia, ch'egli con quarantasei anni di indefesso,
geniale e tenace lavoro, portò ad un'affermazione
mondiale di prim'ordine : la F.I .A .T .
Egli però non limitò il suo genio e le sue cure
allo sviluppo delle applicazioni tecniche di quel
grande organismo, ma al bene degli oltre suoi
settantamila impiegati e operai, creando per essi
le più svariate opere assistenziali, che, mentre
tendono all'elevazione della classe lavoratrice,
assicurano alla F. I . A . T . un primato di mo-
dernità sociale rispondente ai più pratici e con-
fortanti progressi . La guerra purtroppo, colle
sue sorprese e colle sue distruzioni, ne ha com-
promesso il programma, amareggiandogli gli
ultimi anni della sua vita laboriosa, già tanto
rattristata da intime angoscie e lutti di famiglia .
M a la sua fama e le sue benemerenze rimangono
accreditate alla storia dell'industria ed alla
gratitudine nazionale. Noi, che vedemmo sor-
gere con il contributo della sua attività benefica
il modernissimo Oratorio Festivo, votato alla
memoria del compianto suo figlio l'Avv . Edoardo,
serbiamo di Lui vivissimo ricordo, pensando con
ferma speranza che Iddio avrà dato ampia
mercede a chi seppe compiere tante opere di
carità a vantaggio dei suoi simili .
Perciò, mentre ne raccomandiamo l'anima eletta
alle preghiere dei Cooperatori e delle Cooperatrici
salesiane, confidiamo sia di gran conforto alla Fa-
miglia il pensiero che l'Istituto Internazionale
« Edoardo Agnelli » continuerà a benedire il nome
del Fondatore e della nobile sua Famiglia, edu-
cando alla vita professionale e cristiana falangi
di giovani che onoreranno la Chiesa e la Patria .
Il nostro venerato Rettor Maggiore ebbe la
gioia di poterlo preparare alla morte con i
conforti della Fede .
Tutta la Famiglia Salesiana ed in particolare
l'Oratorio « E . Agnelli », con gratitudine perenne,
lo segna nell'albo d'oro dei più insigni benefattori .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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NECROLOGIO
Salesiani defunti :
Sac . J IMENEZ ANDRADE ROBERTO, da Catacaos
(Perù), a Cuzco (Perù), l'11-III-1943, a 44 anni.
Sac . MAUGERI GIOVANNI, da Randazzo (Catania),
† a Catania S. C . il 1 2-XI-1944 a 50 anni .
Ch . GHERARDI RICCARDO, da Parma, † a Forlì il
21-II-1945 a 23 anni .
Ch . CIPRIANI REMO, da Voghera (Pavia), a Piossasco
(Torino) il 5-VIII-1945 a 19 anni .
Ch . NEUHOLD GIUSEPPE, da Detschkreutz (Austria),
in guerra (Russia) il 6-II-1942 a 24 anni .
Ch . BODENSTEINER CRISTIANO, da Fuchsberg (Ger-
mania), † in guerra (Russia) il 25-X-1943 a 30 anni .
Coad. STOCKENHUBER ENGELBERTO, da Unterleiten
(Austria), † a Charkow (Russia) I'11-XI-1942 a 35 anni .
Sac. DRZISGA LEONE, da Oppeln (Prussia), † in guerra
(Sicilia) il 10-VIII-1943 a 37 anni .
Coad. KREINER VALENTINO, da Untermembach ( Ba-
viera), a Vienna ( Austria) il 1°-IX-1943 a 35 anni.
Ch. KRENN CARLO, da Scheibbsbach ( Austria), † in
guerra (Russia) il 5-XI-1943 a 26 anni .
Sac . PICHA AUGUSTO, da Wichstadl (Boemia), † a
Klagenfurt (Carinzia) il 27-1-1943 a 62 anni .
Coad . RUDER GIUSEPPE, da Fuhrn (Baviera), a Kali-
nin presso Rostov (Russia) il 2-II-1943 a 42 anni.
Coad . ESSLETZBICHLER LUIGI, da Safen (Austria),
† in guerra a Tirana (Albania) il 27-X-1944 a 30 anni .
Ch. KINDSLEHNER GIOVANNI, da Konradsheim ( Au-
stria), in guerra a Vire (Normandia) l'8-VIII-1944 a 24 anni .
Coad. PURAINER GIOVANNI, nato a Altenmarkt (Ger-
mania), † in guerra a G(Luidteaknl)-Moc1VI94
a 46 anni .
Ch. SCHMELMER GIUSEPPE, da Rettenhach (Ger-
mania), † in guerra a Locavizza (Gorizia) il 17-1-1944 a 3o anni .
Dame Patronesse:
Solo ora possiamo completare l'elenco delle Dame Patronesse
del Comitato Centrale defunte in questi anni trascorsi e le racco-
mandiamo vivamente ai suffragi di tutta la Pia Unione :
Contessa MARGHERITA BELLI di CARPENEA .
Signora CHIARA CERIANA TOSO.
Contesa ERNESTINA di CORNEGLIANO - GAZELLI.
Signorina ROSINA CAMPANA .
Contessa ELEONORA GOVONE.
Donna AMALIA LEUMANN CERRUTI .
Contessa MARIA di COLLOBIANO-DALLAVALLE.
Marchesa TERESA di RORA-PALLAVICINO .
Signora MARIA DE FORNARI-SOLA .
Contessa MARIA DI ROBILANT-IMPERIALI .
Contessa MARIA DE VIRY-CALLORI .
Marchesa MARIA FRACASSI-CRESPI .
Baronessa M. TERESA GEISSER-CELESIA .
Signora ANGIOLA MARCHESI-GIORDANO .
Marchesa TINA MORELLI DI POPOLO- GONELLA .
Signora PAOLETTI-NERVO .
Baronessa CHIARINA PEYROLERI .
Contessa RINA PRUNAS-TOLA MONTU'
Signorina ANNETTA MASSA .
Signora NOEMI PICCIO-DURIO .
Cooperatori defunti :
ANGIOLINA CAMPANA GOLA, † aTorino, il 2-V-1945.
Fervente cooperatrice e zelante Patronessa, aveva una pre-
dilezione per le nostre Missioni che aiutava e sosteneva ge-
nerosamente.
ZANINO GIUSEPPINA ved . CALVI, † a Milano, il
30-XI-1945 ad 87 anni .
Madre esemplare di 12 figli, fu ben lieta di offrirne due
alla Società Salesiana, assecondando quella divozione a Maria
Ausiliatrice ed a S. Giovanni Bosco, che è una delle più care
tradizioni della sua fervente famiglia .
GIOVANNINI DEFENDENTE fu STEFANO, † a Casa-
bianca di Verolengo (Torino) il 13-X1-1945 a 68 anni .
Tempra di vero cattolico praticante, seppe educare cristia-
namente la sua famiglia, meritandosi dal Signore la vocazione
di due figli sacerdoti alla Società Salesiana .
QUINZ GIACOMO, † il 15-XI-1945-
Ottimo padre di famiglia e indefesso lavoratore, diede ai
suoi figli un'educazione profondamente cristiana, che maturò
in uno di essi la vocazione alla Società Salesiana .
MANELLO ANTONIO, † a Moriondo Torinese, il 17-X
u . s . a 79 anni .
Uomo di fede e di profondi sentimenti cristiani, offerse al
Signore due figlie missionarie nell'Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice,
Altri Cooperatori defunti :
Aiello Prof . Ignazio, Mazara del Vallo (Trapani) - Arduino
Giovanni, Chivasso (Torino) - Bagini Luigi, Carona (Bergamo)
- Baisotto Giacomina, Borno (Brescia) - Baldi Carlo, Costi-
gliole (Asti) - Barberis Giuseppe, Poirino (Torino) - Bertolu
Giuseppina, Almese (Torino) - Biestro Elisa, Monesiglio (Cuneo)
- Bini Giovanni, Alessandria - Bona Lucia, Sordevolo (Vercelli)
Bonello Giovanni, Niella Belbo (Cuneo)-CaienEml,
Molino dei Torti (Aless.) - Calry Pietro, Polinago (Modena) -
Cantù D . Carlo Ballabio Inferiore (Como) - Caprioglio Gio-
vanni, Vignale Monf . (Aless.) - Cirio Turco Natalina, Cessole
(Asti) - Conti Luigi, Lambruco (Como) - Conti Margherita,
Maggiora (Novara) - Corti Francesca, Gazzaniga (Bergamo)
- Dal Bo Mario, Conegliano (Treviso) - De Ambrosis Francesco,
Mirabello (Aless .) - De Giovanni Giacomo, Rossana (Cuneo)
- Dho Margherita, Fontanetto D'Agogna (Novara) - Donato
Vittoria, Cornegliano d'Alba (Cuneo) - Farò Teresa, Vinoro
(Torino) - Fedeli Poliani Giulia, Monza (Milano) - Ferrarotti
Giacomo, Robella (Vercelli) - Gallea Manasserol Caterina,
T orino - Gambirasio Palmira, Calolziocorte (Bergamo) - Ganora
Umberto, S. Germano (Aless .) - Garlatti Santina, S. Vito al
Tagliamento (Udine) - Gatta Dott. D . Enrico, Sasso (Brescia)
- Guazzoni Gaspare, Borgo Ticino (Novara) - Cullino Bianca,
l'orino - Junod Ottavio, Anse (Aosta) - Leali Giuseppe, Ca-
stelnuovo D'Asola (Mantova) - Leali Pompeo, Vicenza - Man-
dalari Angelica, Condofuri (Reggio)-MaschioVtre,
Cocquio Trevisago (Como) - Massolino Camilla, Serralunga
d'Alba (Cuneo) - Mattioli Giovanni, Coggiola (Vercelli) - Mazzia
Giuseppe, Occhieppo Inf .M (Vercli)- oia Giacomo, Mernt-
rago (Novara) - Norgia D . Pietro. Quinto Vercellese (Vercellii
- Nosari Pietro, Gazzaniga (Bergamo) - Pallavicini Carlotta,
Genova - Papini Profeti Luisa, Samprugnano (Grosseto) -
Parizia Giuseppe, Scarnafigi (Cuneo) - Patrucco Paolo, Candia
Lomellina (Pavia) - Pera Letizia, Soprana (Vercelli) - Piubeflo
Callisto, S. Michele Estro (Verona) - Pontaeolone Maddalena,
Castellalfero (Asti)-PorsitulgneCam,Milo
N . H . Conte Federico Marco, Varallo Pombia (Novara) -Raca-
gni Sofia, Torino - Ripamonti Virginio, Costa Masnaga (Como)
- Roatta Bongiovanni Felicita, Ceva (Cuneo) - Roncaroli Pensa
Giuseppina, Alitano - Rossi Albina, Premosello (Novara) -
Rossi Anna, Mondovi-Piazza (Cuneo) - Rossi Timossi Elisa
Campoligure (Genova)-SS abiMr,Iseo(Bcia) cam-
perle Domenica, Fumane (Verona) - Scamperle Luigia, Fumano
(Verona) - Sigolini D . Umberto, Travagliato (Brescia) - Sil-
vestri Giuseppe, Livigno (Sondrio) - Tartaglino Francesca,
Cuorgné (Aosta) - Thomatis Lodovica, Morozzo (Cuneo) -
Trivi Giulio, Galliate (Novara) - Uberti Angiolina, Stre.,a
Bnrronteo (Novara) - Uscelli Graziosa, Costamasnaga (Como)
- Vallory Giulio, Millaures (Torino) - VolpinTmas
Capriolo (Brescia) - Zanon Antonio, Mussolente (Vicenza) -
Zucco Giobatta, Maestro, Udine .

2.2 Page 12

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CULTO E GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
L'universale ed efficace mediazione di Maria SS .
Mediazione universale .
Maria SS. è la nostra Mediatrice, colei per le cui mani Dio ha determinato di dare quello che
concede al genere umano. vero che, in senso assoluto, Gesù Cristo è il solo Mediatore presso Dio,
perciò bisogna notare che vi sono due sorta di mediazione : quella che tratta della nostra salute per
via di giustizia, di merito e di redenzione, e quella che ne tratta per via di umilissime preghiere, di
suppliche e d'intercessione . Gesù Cristo è nostro mediatore nel primo senso ; tutti i santi e la SS . Ver-
gine sono invece mediatori nel secondo senso . Ma il ministero di mediazione di Maria è sovranamente
distinto da quello degli altri santi . Infatti la mediazione dei santi in cielo è ristretta, come la loro
carità, a certe grazie, a certi paesi, a certe persone. Ora Maria, la cui virtù si estende su tutti i luo-
ghi, su tutti i tempi, su tutti i beni, su tutti i mali, è la Patrona universale del genere umano, la Ma-
dre degli uomini tutti; a Lei Dio ha formato un cuore adattato a questo ministero, versandovi tale
e tanta carità che comprende nella sua sollecitudine e tenerezza tutti i suoi figliuoli . La mediazione
di Maria è perciò universale .
Mediazione efficace .
Ma è anche quanto mai efficace . I santi non sono sempre esauditi, sia perchè Dio non fa sempre
conoscere loro qual è il maggior bene di colui in pro del quale essi pregano, sia perchè i peccati di co-
stui sono talora troppo grandi, e il rapporto meritorio dei santi con Gesù Cristo ristretto a certe gra-
zie, sia pure perchè il loro credito è particolarmente racchiuso nell'ordine e nel corso della Provvidenza
ordinaria . Alla carità materna di Maria Vergine è stato dato invece di conoscere i segreti di Dio e di
vedere ogni cosa nello specchio della verità, che è suo Figlio, e di potere ogni cosa su questo suo Figlio,
sino a far mutare in certo qual modo i decreti della Provvidenza, come sin dalla sua vita mortale ce
lo fece vedere l'anticipazione del miracolo di Cana . Piena di grazie, non ve n'è alcuna ch'Ella non
ci possa ottenere, essendo Ella in rapporto immediato colla sorgente, e che non possa volgere su di
noi. « Quest'abbondanza di grazie è tale - dice san Tommaso - che non solamente Essa ne è ri-
piena, ma ne ha da potere spandere sopra tutti gli uomini » . È molto che ogni santo abbia avuto tante
grazie quante ne abbisognano per salvare diverse persone ; ma, se ciascuno ne avesse quante son neces-
sarie per la salute di tutti gli uomini, sarebbe la massima pienezza ; e questa è la pienezza che si trova
in Gesù Cristo e nella beata Vergine (in G . C. come sorgente, nella santa Vergine come serbatoio) .
Perciò in ogni pericolo - conclude l'Angelico Dottore, e facciamo nostra la sua conclusione - noi
possiamo trovare per Lei la salute ; in ogni combattimento, l'assistenza . Quindi disse già Ella stessa :
« In me è tutta la speranza della vita e della virtù » (S . TOMM ., Opusc . 8°) .
NOVENA
consigliata da S . Giovanni Bosco per ottenere
grazie e favori da Maria Ausiliatrice .
1° Recitare per nove giorni : tre Pater, Ave, Gloria al
SS . Sacramento con la giaculatoria Sia lodato e ringra-
z iato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacra-
mento, tre Salve Regina a Maria SS . Ausiliatrice con la
giaculatoria Maria Auxilium Christianorum, ora pro nobis .
Accostarsi ai SS . Sacramenti .
3° Fare un'offerta secondo le proprie forze per le
Opere Salesiane .
4° Aver molta fede in Gesù Sacramentato e in Maria
SS . Ausiliatrice.
ORAZIONE DI S . BERNARDO
Ricordati, o piissima Vergine Maria, non essersi mai
udito che sia stato abbandonato chi ha ricorso a Te,
implorato il tuo aiuto, chiesto il tuo soccorso . Io, ani-
mato da tale confidenza, o Madre, Vergine delle Vergini,
a Te ricorro, a Te vengo, peccatore contrito, dinanzi a
T e mi prostro . Deh, o Madre del Verbo, non sdegnare
le mie preghiere, ma ascoltale propizia, ed esaudiscimi .
Così sia .
(Indulgenza di tre anni ogni volta che si recita ; Ple-
naria una volta al mese se si recita tutti i giorni e si
compiono le altre pratiche prescritte per le indulgenze
plenarie) .

2.3 Page 13

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LA LITURGIA E LA DEVOZIONE A MARIA SANTISSIMA
(Continuazione - Vedi Numero precedente) .
E il cuore?
Non è a dire con questo, che il sentimento
non debba avere parte alcuna nella devozione
a Colei, che è pur la nostra Mamma ; questo
però va sostenuto e guidato dal pensiero . Ciò
insegna la Liturgia mariana, dove tutto freme
di un caldo, ma equilibrato, sentimento . Lo
troviamo espresso soprattutto nelle parti psal-
modiche, nelle lezioni (come in quelle di San
Bernardo esuberanti di entusiasmo), nelle epi-
stole, tratte in generale dalla Sapienza o dal
Cantico dei Cantici . Ricordiamo, per esemplifi-
care, quel passo in cui è rappresentato lo Spi-
rito Santo, che invita la sua Sposa, di prima-
vera, per la campagna fiorita, la Chiesa con la
fioritura dei suoi Santi : « Sorgi - Egli dice -
amica mia, colomba mia : l'inverno è ormai
trascorso ; la pioggia è cessata ; i fiori sono tor-
nati nelle nostre campagne ; s'ode la voce della
tortorella e le viti in fiore mandano il loro
profumo » . (Epistola della festa della Visita-
zione - 2 luglio) .
Altrove poi la Vergine Madre viene parago-
nata a ciò che di più bello e di più fecondo vi
è nella natura : alle rose di Gerico, all'olivo
dei campi, alla palma, al balsamo profumato . . .
E, dinanzi a tanta grandezza e bontà, spontaneo
nasce il sentimento di una gioia equilibrata,
serena . Quanti sono gli inviti ad essa! Così è
nell'Introito che dice : «Esultiamo tutti nel Si-
gnore! . . . » (Assunta) ; oppure : « Godrò nella
pienezza della mia gioia » (Immacolata), per-
chè Tu, o Maria, « sei la GIOIA e la forza del
nostro popolo » e « sotto la tua difesa non vi è
da temere », perchè « sei terribile come esercito
schierato a battaglia » (Antifone varie) .
Alla pratica .
Posti così i capisaldi della devozione ma-
riana su verità dogmatiche, e soddisfatto il
cuore nelle sue giuste pretese, la Liturgia
pensa anche a migliorare la vita pratica . Quan-
d o un'anima vive veramente della vita della
Chiesa con la Meditazione e la Preghiera, essa
si assicura la verità e la pace soprannaturale
della grazia, che certamente faranno sentire
la loro forza anche tra le miserie quotidiane .
La luce dell'invisibile - ma non per questo
meno reale - circonderà il nostro lavoro, e la
devozione alla Mamma nostra diverrà quindi vita
d'unione : solo così potremo giungere a formare
per mezzo di Lei il « Christus totus » ; difatti se
non stiamo in comunicazione con il Canale della
grazia, come potremo pretendere di riceverla?
(Continua), M
. B.
IL CULTO DI S . GIOVANNI BOSCO
A CASALECCHIO SUL RENO (Bologna)
Anni sono, un chierico del Seminario di Bo-
logna andava ogni domenica a fare il catechi-
smo ai ragazzi dell'Oratorio festivo nell'Istituto
Salesiano di quella città . Per tal modo egli
concepì un grande amore a Don Bosco . Il
chierico diventò sacerdote e poi fu mandato
come parroco a Casalecchio sul Reno, sobborgo
di Bologna . Il novello parroco, il cui nome è
D . Carlo Mazzocchi, restaurò e decorò la
chiesa parrocchiale, e, per diffondere la divo-
zione a S . Giovanni Bosco, vi aggiunse ex novo
un'ampia e bella e ricca cappella dedicata al
Santo della gioventù .
Nell'aprile u . s ., in causa delle azioni dì
guerra, rimasero distrutti dalle bombe e dai
cannoni tre quarti del paese ed anche la chiesa
parrocchìale . Ma - fatto che ha del prodigioso
-- la cappella di Don Bosco rimase salva ed
incolume, così che essa funge ora da chiesa
parrocchiale .
La divozione al gran Santo si va facendo,
anche per ciò, più profonda e più viva .

2.4 Page 14

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Origine della Benedizione
di Maria Ausiliatrice .
Dalla vita di San Giovanni Bosco non ri-
sulta quando egli abbia composto la formola
di questa benedizione e quando abbia comin-
ciato ad usarla per ottenere le grazie . Tuttavia,
poichè tutta la vita di Don Bosco appare una
continua benedizione, si può ben concludere
che egli - devotissimo com'era della Madonna
nella sua prerogativa di Aiuto dei Cristiani e
giusto estimatore dei Sacramentali della Chiesa
(dei quali la benedizione è uno dei più impor-
tanti) --- abbia pensato di far annoverare nel
numero delle benedizioni rituali anche quella
che egli dava come sacerdote nel nome della
sua potente Ausiliatrice . A lui infatti, versato
com'era nella scienza liturgica, non doveva
passare inosservato che, tra la moltitudine di
benedizioni pontificali, episcopali e sacerdo-
tali registrate nel Rituale Romano, non ve
n'era alcuna che fosse totalmente ad onore di
Maria SS . Compose perciò una formola di
benedizione in onore e con l'invocazione della
Beata Vergine, Aiuto dei Cristiani, ed il 10
marzo del 1878, trovandosi in Roma per l'in-
coronazione del nuovo Papa Leone XIII, ne
impetrava direttamente l'approvazione .
Nella lettera di petizione - dopo aver rile-
vato come « nella tristezza dei tempi in cui vi-
viamo, pare che Dio voglia in varie meravigliose
maniere glorificare l'Augusta sua Genitrice invo-
cata sotto il titolo di MARIA AUXILIUM CHRI-
STIANORUM » ; e Come «fra i diversi argomenti
vi è quello della efficacia delle benedizioni col-
l'invocazione di questo titolo, che sogliono im-
partirsi in parecchi luoghi, segnatamente nel
Santuario a Lei dedicato in Torino» -- suppli-
cava il nuovo Pontefice ad approvare una «for-
mdola escrittiva a parte e composta di una rac-
colta di giaculatorie già usate ed approvate dalla
liturgia della Chiesa » e lì riunite a maggior
gloria di Dio e della B . Vergine .
La supplica conseguì il suo scopo e la for-
mula venne approvata con decreto della Sacra
Congregazione dei Riti il 18 maggio di quel-
l'anno .
UN FIORETTO A MARIA
Facciamo con diligenza l'esame di coscienza, e
se ; per nostra sventura, vi troviamo spento il
lume della grazia, promettiamo a Maria di su-
bito purificarci nel sacramentale lavacro della
Penitenza .
Grazie attribuite all'intercessione di
MARIA AUSILIATRICE e di S . GIOV . BOSCO
S
Raccomandiamo vivamente ai graziati, nei casi di guarigione,
di specificare sempre bene la malattia e le circostanze più impor-
tanti, e di segnare chiaramente la propria firma . Sarà bene, po-
tendolo, aggiungere un certificato medico .
Non si pubblicano integralmente le relazioni di grazie anonime
o firmate colle semplici iniziali.
Presa come ostaggio .
Sono lieta di poter manifestare come la Madonna
sia stata ausiliatrice sempre a me e alla mia famiglia .
Nei venti mesi di lotta partigiana siamo stati
molto tormentati, molto abbiamo sofferto . Ma quan-
do tutto pareva congiurare contro di noi, mi attac-
cavo alla Madonna, come bimbo in pericolo alla
mamma, e non temevo .
Nel marzo del '44 con mia madre fui presa come
ostaggio dai tedeschi, per un parente partigiano.
Dopo cinque giorni la mamma fu rilasciata ; io do-
vevo essere condotta a Torino . Al momento della
partenza mi si dice: - Tu, casa? - In giugno sono
di nuovo presa dai fascisti per informazioni (dice-
vano) e nell'interrogatorio notturno sono derisa,
insultata, minacciata, ma non toccata . La Madonna
mi era vicina . Poi vengo condotta alla Caserma di
Via Asti e in seguito alle Nuove . Devo essere pro-
cessata, poi - se andrà bene - perderò il posto
da insegnante, altrimenti sarò mandata in Germa-
nia, in campo di concentramento .
Soffro, perchè penso alla mamma indisposta e
sola, chè il babbo già dall'aprile è nelle mani dei
tedeschi e tutti i parenti più cari sono dispersi . In-
comincio con fiducia la novena consigliata da Don
Bosco a Gesù Sacramentato e all'Ausiliatrice . La
novena finirà il 13 luglio, giorno in cui secondo
le voci che corrono - dovrebbe riapparire la Ma-
donna di Bonate . E il mattino del 13 luglio, contro
ogni previsione, esco dalle Nuove, senza processo,
libera anche di riprendere il mio servizio .
E oggi, dopo venti mesi di lotta, la nostra casa è
salva, quasi intatta, nonostante le minacce e le van-
daliche rappresaglie, e i membri della famiglia si
ritrovano dopo mesi di esilio, di nascondimento.
Solo il babbo manca ancora, e da più di dieci mesi
non abbiamo di lui notizie : ma voglio sperare che
la Madonna ce lo ricondurrà, e fra breve .
Chiedo per questo tante preghiere e riconoscente
invio una piccola offerta per le Opere Salesiane .
Lanzo T ., 15-V-1945 . INES POGGETTO .
Un bidone incendiario .
Io, direttore della Scuola De Amicis, avevo, dopo
l'incendio delle due palestre avvenuto in seguito
all'incursione del 13 luglio 1943, rivolto spesso un
pensiero d'invocazione a San Giovanni Bosco af-
finchè proteggesse la Scuola da ulteriori danni

2.5 Page 15

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San Giovanni Bosco ha accolto la invocazione che
mi veniva dal cuore e ha provveduto affinchè un
bidone incendiario che era caduto sul tetto presso
la sirena e che aveva forato il tetto, sbriciolato un
grosso trave, danneggiato l'arco di una volta, non-
ostante che si fosse completamente aperto e avesse
sparso sul sottotetto il liquido incendiario non co-
municasse la fiamma ai legnami delle capriate, sal-
vando così la Scuola da un immane disastro .
È da notare che la lastra del bidone fu trovata
sventrata e aperta . Ne rendo grazie di cuore .
Torino, 19-XI- 1945 . Prof. ENRICO BIONDA.
Ed ora, S . Giovanni Bosco, pensaci tu!
Già da quasi due mesi ero in convalescenza, dalla
grave malattia di tifo, quando ricaddi con ben gravi
conseguenze . Febbre altissima di nuovo, e dolori
quasi continui di stomaco . Diagnosi medica con
consulto : trattasi d'un ascesso interno tra fegato e
reni . Mi pregano ad aderire alla radioscopia all'o-
spedale . Le mie forze non reggono a simile stra-
pazzo . Prego i sigg . medici di lasciarmi stare a casa,
ma essi insistono dicendo che il caso è grave, e
perciò urgente . Mi faccio concedere qualche giorno
per riflettere . Un'altra grave colica mi colpisce .
Come disperato di tanto dolore, prendo una imma-
gine del caro Santo, e portandola sul male lo im-
ploro così : « Ed ora, S . Giovanni Bosco, pensaci tu
a guarirmi! All'ospedale non mi sento d'andarci n .
Intanto mi dispongo a fare una novena . Verso al
termine della novena, un'altra più grave colica mi
sorprende, lasciandomi quasi morto . Ma la fede
mia non viene meno . Ed ecco, dopo tanto male, il
sonno ristoratore . Dopo quasi una giornata di sonno
morboso, mi sveglio e mi sento libero e sollevato .
La grazia era venuta da S . Giovanni Bosco! L'acuto
dolore era quasi scomparso, e l'ospedale scongiu-
rato . Lentamente migliorai, ed ora, dopo 18 mesi,
sono in piena salute . Ringraziando, adempio il mio
voto, pregando la pubblicazione della grazia, affin-
chè il mio Santo Protettore vegli su di me e sulla
mia famiglia .
Torino, luglio 1941 .
GIORDANO G .
Salvato da un mitragliamento e da un
grave male .
Ilgiorno24febraio1945spedi lapromesa
offerta alle Opere di Don Bosco per aver ricevuto
due grazie a sua intercessione .
Il 15 dicembre 1944 egli, fervidamente invocato,
fece la grazia a mio padre di salvarsi con altre sei
persone per miracolo durante un mitragliamento al
suo autocarro, che rimase incendiato dopo esser
stato colpito da una ventina di colpi .
Tre mesi dopo ricevetti quest'altra . Da cinque
anni mio padre era affetto da un grave male . Con-
sultai inutilmente vari dottori, mi rivolsi a Maria
Ausiliatrice e iniziai una novena . Alla fine di questa
il suo male era sparito ed ora sta proprio bene .
Robbio, 5-III-1943 .
GARDUOLI PIETRO .
BAGNOLO PIEMONTE - ALMENO UN
OCCHIO! Alla notizia improvvisa e straziante del
disastro dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausilia-
trice di Alessandria del giorno 5 aprile 1945, ove
mia nipote novizia, rimasta sotto le macerie e col-
pita agli occhi era in pericolo di perdere la vista,
con animo addoloratissimo, ma piena di fede, mi
rivolsi a Maria Ausiliatrice e a S . Giovanni Bosco,
supplicandoli di salvare alla mia cara Suor Luigina,
almeno un occhio . Trasportata all'ospedale e curata
con ogni premura, per bontà dei nostri celesti Pro-
tettori, fu scongiurato il pericolo della cecità e si
potè salvare l'occhio destro . Ora Sr. Luigina è gua-
rita bene e può raggiungere, felice, il suo ideale che
credeva stroncato, professando la Regola delle Figlie
di Maria Ausiliatrice .
Anche di questo grande favore mi sento debitrice
alla Madonna ed al suo fervente Apostolo per cui,
immensamente grata, faccio pubblicare la grazia .
Sr . CALCIA MARIA,
Figlia di Maria Ausiliatrice .
TORINO - LA SUA PROTEZIONE FU
VISIBILE . Come da promessa fatta, desideriamo
venga pubblicata la grazia ricevuta dalla nostra dol-
cissima Ausiliatrice, nella cui Parrocchia abbiamo
la fortuna di dimorare .
Fin dall'inizio dei grandi bombardamenti sulla
nostra città, riponemmo tutta la nostra fiducia in
Lei, iniziando una serie di novene che non abbiamo
mai interrotta fino ad oggi, in cui sciogliamo il no-
stro ringraziamento.
E veramente la sua protezione fu materna e visi-
bile, perchè non soltanto protesse le nostre vite, la
casa e la roba, ma ci donò ancora una serie di grazie
spirituali e materiali, ripensando alle quali sentiamo
aumentare la gratitudine e la fiducia nel suo potente
aiuto. Uniamo l'offerta promessa, mentre facciamo
celebrare le Ss . Messe stabilite ed invitiamo tutti a
ricorrere all'intercessione di così potente e buona
Madre che non lascia mai inesaudite le preghiere
dei suoi figli .
Assunta 1945 .
Famiglia GATTA .
CUORGNÈ
SIAMO STATI RISPAR-
MIATI . L'unico nostro figlio, durante l'anno, era
stato preso dai tedeschi . Rilasciato, passò ai parti-
giani, ma noi fummo rinchiusi in caserma per lun-
ghi e penosi giorni . La nostra casa venne continua-
mente perquisita ed esposta a ripetute e tremende
sparatorie sotto la minaccia di essere incendiata e
distrutta .
A scanso di ulteriori guai e pericoli la dovemmo
abbandonare . In tante dolorose vicende ci racco-
mandammo e ci mettemmo sotto la protezione della
buona Mamma Ausiliatrice e promettemmo una
offerta se ci avesse liberati da tante sofferenze e
scampati da tanti guai . Fummo esauditi . Il nostro
figlio è tornato sano e salvo, e noi e la nostra casa
siamo stati risparmiati . Riconoscenti alla Vergine
Santa inviamo l'offerta promessa .
Luglio 1945 .
E. P. S.

2.6 Page 16

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CANTAVENNA (Aless .) - LA CASA NON
FU DISTRUTTA . Durante lo scorso novembre, il
nostro paese fu più volte meta di rastrellamenti e
vittima dell'ira tedesca : giovani cercati dovunque,
case distrutte dal fuoco, persone trucidate . . .
Fu appunto in uno di quei tristi giorni che io e
la mamma, nascoste fuori di casa, ricorremmo con
infinita fiducia alla protezione di Maria Ausiliatrice
e di Don Bosco .
Tornate a sera trovammo le nostre case miracolo-
samente salve in mezzo a tanta rovina . Con la più
viva gioia e riconoscenza adempiamo ora alla pro-
messa di rendere palese la grazia ricevuta .
e BELLATORRE MARIA .
CORBANESE DI TARZO (Treviso) - FU
PRESO E CONDOTTO IN PRIGIONE . Nel
paese tranquillo il nemico si fece vedere alle prime
ore del mattino destando nei grandi e nei piccoli
sgomento e terrore . Incendiata una casa - fatte
due vittime, che per maggior oltraggio vennero ap-
pese ai due alberi nella piazzetta, crudele spettacolo
- venne la volta del sacerdote, che preso e condotto
in prigione, con la prospettiva di più strazianti cose!
La desolazione crebbe a mille doppi ! chiesa chiusa,
campane in silenzio, e le vittime in piazza! Le Figlie
di Maria Ausiliatrice, sfollate in paese, ricorsero
con filiale fiducia alla loro celeste Patrona perchè il
sacerdote fosse risparmiato da ogni barbarie e ritor-
nasse alla cura del suo popolo . Dopo aver recitato
la novena a Maria Ausiliatrice, consigliata da Don
Bosco nove volte in tre giorni distinti, il sacerdote
venne assolto entro gli otto giorni e ritornò al suo
popolo . Nel paese non si ebbero a deplorare altre
crudeltà .
26-VII-1944 . Alcune Figlie di Maria Ausiliatrice
del Collegio « Immacolata » di Conegliano .
Il sig . Bretti Silvio (Caluso) ringrazia la Madonna
e S . Giovanni Bosco per varie grazie ottenute du-
rante il periodo della guerra .
Il sig . Durando Angelo (Montiglio) ringrazia Ma-
ria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco per aver otte-
nuto la grazia della guarigione .
Il sig. Gatti Luigi ringrazia infinitamente Maria SS .
Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco per visibile prote-
zione in momenti assai critici ed invia offerta .
Teresa Giovanetti in Scovero (Bagnasco d'Asti). -
Con questa offerta come da promessa fatta, ringra-
zio S . Giovanni Bosco per avermi fatta molto mi-
CORNAGLIUSEP . gli18-VI45 orare della mia malattia, implorando di comple-
tare la grazia facendomi guarire senza l'intervento
chirurgico .
F. G . - Mando questa offerta per grazia ricevuta
ad intercessione di Maria SS . Ausiliatrice e di Don
Bosco Santo da parte di una famiglia di Ottobiano,
in cui il padre fu detenuto per motivi politici quat-
tro mesi in carcere . Fu poi rilasciato libero senza
processo per esser stata riconosciuta dalle attuali
autorità la sua innocenza .
Giuliano Francesca (Ciglione d'Acqui) . - Osvalda
Martino ammalata di tifo con complicazione di altre
malattie che la portarono in fin di vita il giorno
15 settembre, si raccomandò a S . G . Bosco, e per
lei fu incominciata una novena . Quasi alla fine della
medesima si notò un miglioramento, che continuò
fino a completa guarigione . Le amiche e i parenti
mandano un'offerta .
Il sig. Tamburelli Raffaele (Castagnola-Tortona),
ringrazia D . Bosco Santo per il favore ottenuto.
Famiglia Ghidetti Angelo (Passirono - Brescia) . -
Facciamo piccola offerta per promessa fatta alla
B. Vergine e S. G . Bosco per grazia ricevuta, cioè
pelritondelfigointeraoinGermani .
SONDRIO -- LA CELESTE PROTETTRICE.
Sin da quando mio figlio Nino, partì militare lo
misi sotto la protezione di Maria Ausiliatrice e da
allora ho sempre pregato la SS . Madre che ha dav-
vero protetto il mio figliolo e mi ha concesso la
grazia di riabbracciarlo sano e salvo (dopo tante
peripezie passate) in questi giorni . Essa infatti lo
salvò dai pericoli della navigazione e dai bombar-
damenti ; tre volte dalla fucilazione dei tedeschi e
inoltre da una grave malattia che l'aveva condotto
sull'orlo della tomba e lontano da me, in prigionia .
Avevo promesso un'offerta per le Opere salesiane
al suo ritorno e assai lieta la invio ringraziando la
celeste Protettrice .
23-VI-1945 .
ENRICHETTA GIANNINI .
DISTICO MARIANO
La famiglia Chiarlone Gramaglia (S . Vittoria -
Cuneo), ringrazia S . Giovanni Bosco per insigni
grazie e favori ottenuti .
Margherita Bricarello (Chieri) . - Afflitta per la
partenza in Germania dell'unico nipote, con tutto
lo slancio di cui è capace un cuore angustiato lo
misi sotto la potente protezione di Maria Ausilia-
trice con la promessa di fare pubblica la grazia se
lo ridonava alla famiglia sano come era partito . Oh,
potenza di tanta buona Madre! Dopo un cumulo
di peripezie, scampato più volte da morte, ritornò
ai suoi cari salvo e sano come era partito e come
appunto lo avevo chiesto nelle mie preghiere a Ma-
ria Ausiliatrice .
Virginia Gamalero (Strevi - Aless .) . - Ringrazio
di cuore S . Giovanni Bosco e Maria Ausiliatrice
per avere salvato mio fratello Renzo in questi cin-
que lunghi anni di guerra . Adempio la promessa
e sarò sempre riconoscente .
Un tempestoso pelago è la vita ;
Maria, stella del mar, ci porti aita .
Maria Sollo Bonotto (Serravalle) . - A D . Bosco
Santo in riconoscenza per segnalatissima grazia rice-
vuta, invia offerta implorando ancora altre grazie
per sè e per i suoi cari.

2.7 Page 17

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Ringraziano ancora della loro intercessione
Maria SS . Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco :
Brando Enrichetta (Torino) per la protezione accordata in
varie circostanze al nipote Rinaldo .
Spirita Silvestro (Novalesa) per la miracolosa guarigione del
piccolo Stefanino colpito da difterite in un centro privo di
dottore!
Bigatti Nazareno (Torino) per il prodigioso aiuto avuto in
un esame scolastico .
Schiapparelli per la segnalatissima grazia ricevuta invocando
continua protezione .
Costa Teresa (Torino) promette immensa gratitudine a San
Giov . Bosco per una giovane vita salvata!
Ferro Emilia (Diano d'Alba) per aver potuto togliere il suo
bambino dalla strada e collocarlo al sicuro in collegio salesiano.
Molinatti Anedina (Ivrea) per la continua protezione con-
cessa ai suoi figli nel lungo e doloroso periodo di servizio mili-
tare colla speranza che tutti ritorneranno in seno alla famiglia .
Bertinetti Angela (Rivarolo Can .) per le grazie ricevute e im-
plora per se e per tutti i suoi cari continua e amorevole pro-
tezione.
S. M . per la segnalatissima grazia ricevuta e in attesa di altra
tanto sospirata .
Lucca Pasquina per il miglioramento in salute ottenuto da
un caro nipote .
Mulazzani Lorenzo e consorte (Rimini) per essere stati pre-
servati da certa morte uscendo incolumi da una immane fornace .
Grantaglia Sorelle (Torino) per la protezione concessa ai
cari nipoti .
Arance Teresa (Riva di Pinerolo) per le segnalatissime grazie
ricevute.
Re Angiolina (Druento) con immensa gioia e riconoscenza
ringrazia per la speciale protezione accordata alla sua casa e
a tutta la famiglia .
Detti Maria (Viù) pel felice e miracoloso ritorno del marito!
N. N. per la guarigione del fratello.
Giordana Angela (Torino) per l'ottenuta liberazione del fi-
glio Giovanni dopo lunga prigionia .
Sina Sorelle (Torino-Lingotto) per essere incolumi dopo
tanti bombardamenti .
Maina Mario per la grazia ricevuta .
Bogliacino Giovanna (Biestro) pei conforti ricevuti sperando
continua protezione .
Davier Pegoraro Michelina (Perosa Argentina) per la visibile
protezione di Maria Ausiliatrice nell'occasione dello scoppio
della vicina polveriera provocato dal nemico in fuga .
Bagnaste Ida (Rubiana) perchè il figlio Cesare ricevendo nel
suo corpo ben cinque proiettili di arma da fuoco scampò a
certa morte!
FofanoGigieSilvia(Torino) per la speciale protezione ac-
cordata loro in tanti dolorosissimi frangenti e invocano nuove
benedizioni e grazie .
N. N. per una segnalatissima grazia ricevuta da parenti lon-
tani .
Borreani Cecilia (Villa Botteri) per l'ottenuto miglioramento
in salute della mamma.
P . P. (Chieri) per l'assistenza e i conforti ricevuti in penose
circostanze della vita .
Gallo Maria (Saluzzo) per la miracolosa guarigione della
figlia ottenuta prima ancora del termine di una fervorosa no-
vena alla potente Ausiliatrice .
Garelli Sebastiano (Roccaforte) per aver ricevuto conforto cd
aiuto immediato durante coliche dolorose .
Sala Cesarina (Moncestino) per le segnalatissime grazie rice-
vute in penose circostanze causate dalla guerra .
Una madre (Moncalieri) per essere stata protetta in modo
tutto materno dalla Madonna di Don Bosco Santo durante un
terribile bombardamento .
Boero Eugenia (Giaveno) per una grazia ricevuta per inter-
cessione di Maria SS . Ausiliatrice e anche del proprio figlio
Gioachino ch. salesiano morto nel 1941 quasi alla vigilia della
s ua professione religiosa
Grazie attribuite all'intercessione
del VEN . DOMENICO SAVIO
RO V IGO- - TUTTI E TUTTO FU SALVATO!
Riconosco, con tutti di mia famiglia di aver ottenuto
dal Venerabile Domenico Savio la grazia di restare
tutti immuni dal flagello della guerra e dalle incur-
sioni aeree. Essi, che con me qui si sottoscrivono,
avendo messo sotto la protezione dell'angelico gio-
vane la loro vita, i loro averi e le loro case, possono
dichiarare che ognuno ed ogni cosa è stata miraco-
losamente salvata .
Uniamo l'offerta collettiva per la Causa di Beati-
ficazione del santo giovanetto .
30-V- 1945-
GIUSEPPINA RAIMONDIGIOVANELI,AIDAAGU
-
LINI MALVEZZI, LuisA PERUTI FANTONI, ALICE
TREBBI M ALVEZZI, DOLLY MORELI.GIN,A
AVEZZU RAIMONDI, MIRTA TESINI, ZOPPELLI
Rag. MARIO, ANGIOLA ALTAFINI, RIZZIERI RINA,
D . GIUSEPPE ANNIBALE, AURELIA CaMPLOJ EN-
RIN.CFHAETBO
TORINO -- GUARITA DA TIFO). Ai primi
di luglio un improvviso telegramma mi comunicav a :
« Mamma grave » . Seppi poi che era stata colpita
da tifo .
La raccomandai subito all'intercessione del Vene-
rabile Domenico Savio, invitando altri a pregare .
E la mamma, con grande meraviglia del medico
curante e del parroco che già aveva pensato ai fune-
rali, superò in breve tempo il male, nonostante la
sua avanzata età di 75 anni ; ed ora gode buona
salute .
Rendo pubbliche grazie al Ven . Domenico Savio,
la cui valida intercessione ebbi occasione di esperi-
mentare altre volte .
Sac . ANTONIO FOR ALOSSO .
Coniugi Scaparro-Dal Prato (Monteggio) . -
M entre tenevo tra le braccia il mio piccolo Antonio
di giorni 35, colpito da fortissima tosse bronchiale,
mi rivolsi con fede alla tua intercessione, o caro
Venerabile Domenico Savio, e tu subito facesti in
modo che la tosse scomparve improvvisamente e in
pochi giorni il bambino fu salvo .