al matrimonio
inserirsi nel metodo dei Agli-genitori. Tanto più che la
realtà dice che in molti casi i nonni hanno quasi l'esdu-
siva dell'educazione morale e religiosa dei nipotini.
Capiscano che ormai *i tempi sono cambiati >►, che
anche i metodi di vita e di educazione sono evoluti,
e non seml)re In peggio. Perciò correggano e consiglino
i figli. Ma si sforzino di capire. Saranno meglio capiti.
sica e degli altri titoli. Una madre per le propr ie figlie;
un padre p 2r i propri figli.
Libri di aiuto non mancano. I genitori ne procu-
rino, specialmente alle figlie per sottrarle dai sogni.
ai Agli per richiamarli agli impegni.
Nulla di più bello poi che tra genitori e figli regni
tale conAdenza che proprio in questi momenti più che
in altrj il padre e la madre possano essere ancora le
guide dei figli, con limpidità di discorsi.
Che cosa è lecito ai fldanzati? Coltivare il loro
amore e l)repararsi al dono reciproco di collaborazione
totale nella vita. Ciò che vi conduce è bene; ciò che
allontana o devia è- male. Ciò che costruisce le loro
personalità pronte per la vita, è bene; ciò che consuma
prematuramente e prepara indebolimento fisico, af-
fettivo, morale, volitivo, male. Amore è risi:>etto e pro-
tezione, autodominio per ìl bene altrui. li vizio è solo
domanda e asservimento, anche se il calore della pas·
sione lo maschera di amore. E sopra tutti i discorsi
umani deve erigersi l'invito e i.I dovere della legge di Dio.
[fil E dopo il matrimonio ? Che fare per i figli , gio-
v ani sposi e genitori ?
I genitori devono aiutare la nuora o il genero ad
entrare affettivamente nella comunità parentale, ciò
che non sempre avviene.
Oggi. è sempre più raro il caso dì un assorbimento
domestico (famiglia patriarcale). Nel clima attuale,
meglio la relativa indipendenza. Vicinanza per ogni
evento; ma ogni unità familiare abbia la sua indipen-
denza. Se non fosse possibile o conveniente, la nuova
famiglia deve ugualmente sentirsi indipendente, pa-
drona, specialmente il nuovo venuto, almeno delle
espressioni più strette dì famiglia.
Specialmente le mamme evitino la tentazione di ri·
conquistarsi il dominio dei fagli o delle figlie.
Aiu·tino invece i Agli a concertare giorno per giorno
con coraggio e coscienza le modalità della condotta re-
ciproca, dell'economia domestica, del superamento
delle prime difficoltà e dissensi, del sul)eramento di
eventuali più serie difficoltà; prudentemente sorreggano
gli impegni della fedeltà coniugale, e aiutino ad assol·
vere il compito della !t'enerosa paternità e maternità
(povere mamme quelle che sconsigliano le nascite, in
· clima di gretto egoismo!); e consiglino e richiamino
gli impegni della vita religiosa in casa e fuori.
[]] N onni
Per lo pit1 ora aumenta il bisogno di essi. Non sia
una rivincita prepotente di chi s'incarica di dare ai
nipoti tutti i vizi che ha corretto nei figli. È un feno-
meno naturale e comprensibile. Però ora essi devon o
@1 I figli che non si sposano
Quando ciò avviene perchè seguono una vocazione
di castità perfetta, non si pongono problemi. li loro
amore è fiorito nel più alto e generoso dono, fecondis-
simo di paternità e maternità spirituale. I genitori ne
condividono il merito, e la loro discendenza diventa
spirituale, ma realissima.
E quando i flgli intendono farlo, ma tardano troppo?
Bisogna che i genitori vedano le vere ragioni, la con-
dotta che nel frattempo i figli tengono, e soprattutto
l'equilibrio di personalità che conservano.
Per le figlie specialmente vale il principio: non
troppo presto, non troppo tardi. Per non rischiare sor-
prese o per non doversi accontentare di quel che tro-
vano. (Fra i zo e i 25 anni).
Per i figli, se non c'è ragione plausibile, qualcosa in
loro non funziona, quando lasciano passare i z7-30 anni
senza concludere. Anche se per loro non è mai troppo
tardi per trovare.
E le fìglie che restano zitelle contro la loro volontà?
È un gravissimo problema. Con sforzo concorde, ge-
nitori, parenti, amici, sacerdoti ecc. e naturalmente
l'interessata, bisogna trovare il modo di permetterle
di farsi un solido e soddisfacente scopo di vivere in fa-
miglia, nella professione, nel tempo libero, nell'apo-
stolato. Più gli anni passano e peggiore diventa la si-
tuazione. Comunque, non c'è altra soluzione. È se c'è
intelligenza e comprensivo aiuto, ne escono ancora
meravigliose esistenze, anche se forse non manche-
ranno i momenti in cui bisognerà fare appello all'eroi-
smo della virtù, alla forza del sacrificio per non umi·
liare nella volgarità ciò che non si è potuto impegnare
nell'amore familiare.
BIBLIOGRAFIA
P. DUFOVER, // carattere e il cuore delle giovani spiegato al git>-
vanl. li carattere e il cuore dtl giovani spiegato olle giovani,
Paoline, , 9n, 19;4.
L. GUARNERO, Conoscersi, Milano, La Casa, 1950.
v. PANZARASA, La caslltd é amore, FAC.
n. 810T, Educare all'amore, Brescia, Morcelllana, 1950.
A. KRIEKEMANS, Preparazione al matrimonio e a/Ja fam/g/Ja,
Milano, Vita • Pensiero, 19;9.
A. M . Af.ESSI, fl catechismo dcl{li sposi. Preparazione al matrimonio,
L.D.C.
H. GODIN, // fidanzamento, Brescia, Morcelliana, 19;2.
R. PLUS, Di fronte al matrimonio, Torino. Marieltl, 1960 (,••ed.).
G. VIRVET, Parliamo al fidanzati, MIiano, Ancora, 19n.
T. uuew~1s. Fidanzatié matrimonio cri.t/ano, Roma, Paoline,, 9;8.
A. uEL MONT!l, Pre/ìdanzamento. Consiglt ai giovani. Torino,
Boria, , 962.
Preparazione al matrimonio. Guida tecnica per l'organina•
aione di <In corso per fìdanutl. Milano, La Casa.
23