Bollettino_Salesiano_195506


Bollettino_Salesiano_195506



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A, LXXIX · N. 6
15 MARZO 195S
,r PE.Rto m co Q UINDlC LNALE DELLE OPERI, E MISSIONI DI !,. G IOVANNI llO!iCO
El l I llì~ 1 UELL
oufi DEI tllOPE \\ oq, SU E'U
DIREZiONE GENERALE: TORINO (709) - VIA MARfA AUSILIATRICE, 32 . TELEFONO 21.-117
Angelo delle famiglie e delle scuole
~ ~ elle sobrie e ben ponderate pagine che
Don Uosco ha steso sul suo santo figliuolo spiri-
tu.ah: Domellico Savio, consapevole com'era dei
giudizi che ne avrebbe emesso la folla dei gio-
vani che gli era vissuta a fianco, ha messo in parti-
colare risalto l'attrattiva che tutta la personcina
di lui esercitava non solo sui compagni, ma su
quanti avevano la fortuna di av.;cinarlo.
La natura e la grazia hanno collaborato in
pieno accordo nel creare in Domenico quel ca-
polavoro in miniatura che a quindici anni si
presenta già perfetto, col fascino della santità
accresciuto dalla giovinezza.
Fu detto che ad aprirsi la via dei cuori basta
Lui solo, dopo la presentazione cl1e ne ha fatto
Don Bosco e la glorificazione che gli ha decn:-
tato la Chiesa. Ed e vero: lo andiamo costatando
ogni giorno. Quante associazioni giovanili, quanti
oratori, qvanti istituti di educazione sono sorti
.nel suo nome e quanu ne vanno sorgendo ora
che l'aureola del santo consente che sia eletto
patrono e vengano en:tti altari e templi in suo
onore!
I '1aDomenico Savio possiede i titoli per entrare
anche nelle singole famiglie e n elle scuole, perchè
incarna il tipo del figlio e dello scolaro cristiano.
Figlio di artigiani, di un fabbro e di una sarta,
cresce e si forma tra l'ago e il martello, nel caldo
nido cl'una famiglia cristiana. Il fiore della sua
naturale bontà troYa nel tepore della famiglia il
primo ambiente atto allo sviluppo, ed è per
questo che Domenico manifesta per i genitori
una effusione di amabilità che forma la migliore
ricompensa ai lùro sacrifici.
I nostri cooperatori e le nostre cooperatrici che
sanno instillare nel cuore dei figliuoli l'amore a
Domenico Savio, notano con gioia che, cre-
scendo in essi l'ammirazione e l'affetto per il
Ragazzo santo, cresce anche la tenerezza del-
1'amor filiale e il desiderio cli essere, come Do-
menico, la loro consolazione.
an- .._ ,an Domenico Savio sta facendosi strada
che nelle scuole. Ed è soprattutto l'ambiente
scolastico che urge bonificare e santificare pre-
TACCUINO
dei
Dirigenti P. U.
24 Domenica - Commemorazione di Maria Ausiliatrice.
30 Giovedi - Commemorazione di S. Giovanni Bosco.
IMPEGNO MENSILE
Organizzare tempestivamente la
1,-i C., r '11.la
dei Cooperato.ci con una nuova e più solenne festa dei Di-
plomi e una lista di partecipanti agli i r , ..; '"' ·r, au
da presentare ai Delegati e alle Delegate Ispettoriali che
stanno organizzando i co.rsi estivi.
IIJ

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sentanto a docenu e tll!;ctmU uno scolaro upo
cbc sia di facile e gradita imitazione per tutti.
Gìà nel Bollettino del 111 novembre u. s. nota-
' amo che Domenico è passate;> per tutti i tipi di
scuola primaria e secondaria, pluriclasse e uni-
classe, privata e pubblica; che ebbe lezioni col-
lettive, ripetizioni private; che studiò anche molto
da sè; che ebbe infine maestri regolari e occa-
sionali, mediocri ed eccellenti, sacerdoti e laici.
Aggiungevamo che contribuisce a renderlo
simpatico e a farne un modello perfetto per la
grande massa dei figli del popolo il fatto che egli
si è g,wdagnatà la scuola, v·incendo le gravi diffi-
coltà provenienti ùalla distanza e dalla povertà.
Domenico Savio è dunqut: i.I protettore nato
delle falangi di scolari che, sotto tutti i cieli, lot-
tano e sofli:ono per aprii-si la strada della cultura.
T aoto più che la sua condotta scolastica fu
lodevole sotto ogni aspetto. I suoi insegnanti
sacerdoti e laici si accordano nel presentarlo
quale alunno mitissimo e docilissimo, diligente
e studioso, assiduo e affabile con rutti. Citiamo
la testimonianza di un SLlO maestro e di un suo
professore. Il primo dice: 1< Aveva lale un cl)1ttegno,
nella scufJla, e fa<Jrì, che qua11do {'occhio, il pe11s;ero,
il parlare del lVlaestro volgevasi a lui, vi lasci.ava
sì bella e gioconda impressione, clw meritava regi-
strarsi tra i rari compensi delfe dure fatiche che
.tpe:fsO toccavagli sostenere indarno nella culhtra di
ttridi, ùigrati e maldisposti animi di certi allievi•>.
n professore, a sua volta, alla morte del Savio,
ne tenev.i alla scolaresca una commemorazione
che si può definire un anticipato panegirico, con-
cludendo: <• Quella di Domenico Savio fu ww
condotta che può servire di modello a ()1talsiasi
giovane studente, che desideri progredire nella
scienza e nella pietà >).
T"
Dirigenti della Pia Unione non si stanchino
dunque di farlo conoscere negli ambienti scola-
stici e in modo particolare dove c'è un nucleo
d'insegnanti cooperatori e cooperatrici, ex allievi
ed ex allieve.
È recente l'esempio di Moncalieri (Torino),
che gli ha ùedicato le nuove Scuole sorte nel
sobborgo di S. Pietro e ne ha collocato la statua
nel grande atrio. Ed è recentissimo quello delle
classi 4a e 5a ginnasiale del Pontificio Seminario
Pio XI di Reggio Calabria, che lo hanno. eletto
loro Patrono.
A conforto e stimolo dei nostri Dirigenti ci-
tiamo ancora il brano di una lettera di un l\\1aestro
cooperatore ed ex allievo: (< Posso affermare - e
11011 è merito mio, ma di S. Domenico Savio -
che la mia scolaresca quest'an110 mi tnoltis.rime
consolazioni. L'ho consacrata a Dcmumiw Savio,
11e ho distribuito la piccola reliquia ai miei alunni
e quasi ogni giorno leggo ima paginetta della vita
scritta da Don Bosco, commentand.lJl,a ù1 forma
adatta alla loro mentalità... ilo visto in alcuni
un cambiamento tale cl,e oso parlare di conver-
sioni... )/.
La grazia dell'attrattiva è davvero il dono
singolare che il Signore ha concesso al nostro
Domenico, facendone il Santo più accessibile ai
giovani di oggi. Tocca a noi farlo conoscere,
presentarlo, predicarlo in modo cbe Egli, con le
mirabili risorse ùella grazia che irrallia dalla sua
persona, possa farsi largo tra i suoi piccoli e
grandi amici, facendo loro intendere come e
quanto la vita cristiana vissuta e gustata, come
l'ha saputa vivere e gustare lui, sia fonte pe-
renne tli pace, di bontà e di gioia.
A. AUFFRAY CON D
BOSCO E COI
Ufficio Centrale Cooperatori Salesiani - via Maria Ausiliattice, 32 - Torino.
L. 100.
Un altro volumetto di pro- fuoco l'ideale di Don Bosco. che, nella bella tradm:ione cli
paganda si affianca a qui.,lli
L'ha accreclitarn C<'li docu- Don Androoico, si legge d'un
di Don Ceria e <li Don .Favini. menti pii, genuini e più auto- fiato con vivissimo interesse.
CQI genio e l'orjginaJità che revoli, aggiungendovi il di-
Lo presenta il Rettor Mag-
gli è propria, Don Auffray ha scorso d;:I Santo P,rdre Pio Xli giore, rev.mo Don Renato 7,ìg-
tracciato, in u.rui l"CS$antina di co11m1e11tato dai lesti e dalle di- giotti, con una ispirata prefa-
pagine, la storia della Pia chiarozwni dello stesso Santo zione.
Unione dei Cooperatori, i-ile-
vandone l'attualità e le carat-
teristiche e mettendo ben" a
fondbtnre. L'edizione, tascabile,
a carattere divulgativo, ne fa
un comodissimo opuscoletto
E: sfuggito in prÌJna pagina un
errore che s'intul$ct: Pio Xl lnve:~
di PiQ X11.
* Si cede a.i nQstri dirigenti al prezzo di L. 80 la (:(.)pia perchè ne facciano la ma$si111a diffusione.
È il mi~lior modo per far conoscere bene Ja 1'ia Unione. Chiederlo all'Ftficio Centrale Cooperatori,

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Cooperatori e Catechismo
Cooperatore!... Che nome è questo?
Don Bosco non inventò il 11mue cli Oratorio,
ma lo ereditò da San Carlo e da San Filippo
Keri, che l'a.vevano coniato 250 arnù prima. Sc.nbrò
ugualmente creazione nuova, perchè lo spirito cli
Don Bosco fu veramente nuovo. Cosi non inventò
il uome cli Coope,,atore, ma lo trovù già pronto
a11ch'esso da due secoli e mev.r.o. Vide che non
era affatto vecchio e che si prestava benissimo
al caso suo e l'adottò, dicendo llll'altrn volra
grazie a San Ca,rlo. Negli Oratoli .l.ll.i.lanesi infatti
i CooJ;er,1/ori erano gli aiut81lti in capo, j Maestri
rfi taterhi$mo.
Quale altro nome poteva dare Don Bosco ai
suoi pri.u.ù collaboratori nel raccogliere giovanetti
e nell'i;;tnùrli cristianamente? 1-:oopetatore è tlll
nome d'oro, perchè più è antico e più risplende,
COllle l'oro zecchino del Cinquecento.
Oratorio e Cooperatori: San Carlo li aveva isti-
tuiti per la vera Riforma cattolica delle masse
cristiane. 1)011 l:los<'o, all'epoca del Risorgi111ento,
li fa risorgere con lo stei;so fine_ e con lo stesso
zelo, trasferendoli però dai confiui di una sola
Diocei:li. dappertutto, fiuo agli estJ·erni confini della
terra.
Cavalieri... senza cavallo.
Auéhe ca11atiere è w1 nome a11tico, più antico
certamente del nome di cooperatore, perchè risale
al pdrno l\\Iedioevo.
Ma allora i cavalieri avcwa.no
davn,ro il ca\\'allo e sapevano
cavalcare in guerra e in 1,ace
a difesa del debole e dell'op-
presso.
li nome di cavaliere ha dtID-
que n;tille anni suonati ed è spie-
gabile çhe ill tanli secoli abbia...
perso il cavallo! Iv.I.a il nome cli
,, cooperatore ~ ha trecento anni
per la Dioeesi di San Carlo e
solo settant'anni per tutto il
resto del mondo. Sarebbe W1a
vera disdetta che in settant'anni
avesse perso il suo significato
primigenio, quello di c-ollabo-
ratore nell'apostolato catechi-
stico.
Dunque: unCooperatoresenza
catechismo sarebbe proprio l1ll
cavaliere... senza cavallo[
slivo e sen~a le scuole professionali non avremo
masse lavoratrici cristiaue.
I figli rlelle tenebre si sono messi all'opera con
lutti i mezzi e con uno zelo eh.e rasenta la pal!:zia.
Iu Italia la Federazione Giov=tù Comunista
Studenti ha 300.000 iscritti, l'Associazioue Pio-
nieri 68.ooo, le Scnole per GioYaui Co1mmisti
1Ia1l110 .Hl.òoo allied clistribùiti ù1 1022 scuole,
di cui alcnne ,·eri collegi col titolo di • semiuari
marxisti ». Questa organi7.zazione è fiancheggiai.a
da attività parallele, come: gruppi sportivi, cam-
peggi, teatrini, biblioteche, assemhlee, conferenze,
giornalini. Il più reçeute obbiettivo è La conquista
della gioventù del Rnd. Il perchè i.' molto sem
plice: nel Nord abbondano gli Oratori festivi
e le istituzioni religiose, men.tre nel Sud sono
molto rari e l'istruzione religiosa è piìt scarsa.
U11 simile spiegamento ili forze fa supporre che
gli attivisti del male siano molto di più di quello
che si pe11sa. Ed ora una domanda. Per fare al-
meno altrettanto nel campo del bene, basterà
c:he i Cooperatori, definiti dal Sommo Pontefice
g gli attivisti della causa del bene ,1, si limitino
ad assicurare il loro appoggio inorale, la loro
adesione, la loro modesta offerta? No. È l'ora
di • rimboccarsi le maniche •\\ e di mettersi ad ope-
ra.re-con Don Bosco e con i suoi figli. secondo
le proprie possihilità., Beato il Cooperatore e
beata la Cooperatrice che potranno rcalfazare il
primo kleale clcll'aiuta:ntc di Don Bosco: essere il
sostegno cli un Oratorio festivo con l'apostolato
""tPi-histko!
Cllre che spaventano.
Giovenlù e masse lavoratrici
<l'oggi decideranno dd domani
della società. Ne son t1ttti pcr-
:masi. Ma seu?,a l'Oratorio [e-
Si mediti sulla figura qui riprodotta: scuola di dol-
trina marxista In un villa!(glo della Cina di Mao.
s 1J

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4razie allo sviluppo della , .~h6,,"'i,-~:.x."'i~v/)c.x;;,~::xx,
Casa Madre " a decorosi adat-
tamenti nelle sedi fspettoriali ed
in "wlte Case, si è potuto rag-
giungere un'adeguata sistema-
zfo11e dell'Ufficio Centrale a
Torino, dell'Ufficio Tspettoriale in quasi tutte le lspettorie d'Italia ed in parecchie Jspettorie del-
l'estero, dell'Ufficio Locale in molte Case dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Ne
L'UFFICIO CENTRALE
L'UFFICIO ISPETTORIALE
L'Ufficio Centrale Cooperatori è costitujto a
Torino, presso la Direzione Generale delle Opere
di S. Giovanni Bosco, in Via Maria Ausilia-
trice, 32.
Lo presiede il Consigliere Capitolare, al
quale il Rettor Maggiore affida la direzione ge-
nerale della Pia Unione.
Attualmente è il rev.mo Don Luigi Ricceri.
L'Ufficio Ispettoriale dei Cooperatori, che
ogni Ispettore costituisce nella -Casa Ispettoriale,
presiede all'organizzazione e al funzionamento
della Pia U oione in tutto il territorio a cui si
estende l'Ispettoria.
Lo presiede l'Ispettore per mezzo di un Dele-
gato lspettoriale.
Da lui dipendono: il Segretario Generale della
Pia Unione ed il Capo dell'Ufficio Centrale Coo-
peratori.
Il Segretario Generale cura l'attuazione delle
direttive di organizzazione e di propaganda:
convegni, conferenze, manifestazioni di carattere
generale.
TI Capo dell'Ufficio Centrale cura le iscri-
zioni e le variazioni nell'elenco ufficiale; tiene
lo schedario generale, l'archivio e la corrispon-
denza coi dirigenti; rilascia i diplomi firmati
dal Rettor Maggiore, provvede all'invio del Re-
golamento e del Bollettino Salesiano ai nuovi
cooperatori; conserva e spedisce il materiale di
informazione e ili registrazione; smista Le rela-
zioni e notificazioni dei vari centri della Pia
Omone per eventuali pubblicazioni sul Bolletti110
Salesiat10, al quale passa pure ogni mese l'elenco
dei defunti con brevi cenni necrologici sui più
benemeriti.
INDULGENZE PLENARIE
I Aprile - I Dol~ri della SS. Vergine.
3 Aprile - Domenica delle Pahne.
.10 Aprile - Pasqua di Risurrezione.
Il Delegato Ispettoriale cura l'attuazione delle
dìxettive di organi;,;1.azionc e ùi funzionamento
nell'ambito dell' Ispettoria; tiene lo schedario dei
Cooperatori e delle Cooperatrici dell'lspettoria e
provvede all'aggiornamento; tiene l'archivio ispet-
toriale della Pfa Unione e la corrispondenza con
l'Ufficio Centrale e coi Delegati locali; mantiene
il contatto ordinario coi rev.mi Direttori Diocesani
costituiti nell'ambito dell'Ispettoria.
L'UFFICIO LOCALE
Ogni Casa Salesiana ba i1 suo Ufficio Coope-
ratori.
Lo presiede il Direttore per mezzo del De-
legato dei Cf/Op(l'F'atori.
11 Delegato locale cura l'attuazione delle
direttive di organi;,;zazione e di funzion.iruento
della Pja Unione nell'ambito della Casa e d.ellà
Zona che gli viene assegnata; promuove le
iscrizioni dei Cooperatori e delle Cooperatrici di
tutta la zona; tiene lo schedario e provvede
all'aggiornamento; tiene l'archivio locale Jella
Pia Unione con tutte le notizie, documenti e
materiale di informazione e di corrispondenza;
mantiene il contatto regolare con i Decurioni
della sua zona.
n6

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diamo una schematica prese11Lazio11e, perche i dirigenti e/ella Pia U11io11e possano conoscere bene la
{(ffo costitu::io11e e il loro f unziona111e11to, e sappio110 a clii ritJolgersi per le varie pratid1e.
8i sono affiancate con ammirabile fervore
nell'opera d i organizzazione e nella cura della
P ia Unione presso le loro Case e pn.>stano il pili
valido aiuto con la diretta collaborazione: di una
Madre del Consiglio Generalizio, che attual•
mente è la re\\'.ma Madre Angela Vespa; tielle
Delegate Ispettoriali, nominate in ogni Ispet•
toria; delle Delegate locali, costituite in ogni
Casa delle Figlie di :\\Iaria Ausiliatrice.
Le Delegate Ispettoriali e le Delegate LocaJi
ordinano i loro uffici sul modello cli quelli Sale•
siani, a.i quali passano copia degli elenchi dei
Cooperatori e delle Cooperatrici delle rispettive
Ispc:ttorie e Case.
Tanto i Delegati quanto le DdcgaLe ,·cngono
coadiuvati da 7.elatori e 7.clatnri nominati dal
Rettor ?11aggiore.
I Direttori Diocesani e Decurioni
banno cosi facilitato il loro compito e possono
fare pieno assegnamento sui Delegati Ispetturiali
e sui Delegati Locali, che saranno sempre a loro
disposizione per qualsiasi cosa.
Jl Regolamento, al (.'"apo \\ , 5, dice che ogni
Decurione (e tanto pii'1 ogni Direttore Diocesano)
corrispondel'lÌ col S11pt>riort o col Direttore della
Ca.(a piri vicina ».
Al paragrafo 6° aggiunge: <, Of:lll Coopnalore,
occorrendo, pulJ esporre al S upen'ore quelle cose
che giuduo doversi prendere ili ca11siderazùme •·
E il Rettor M aggiore, come il Consigliere Ca-
pitolare preposto alla P ia Unione rice\\'cranno
sempre con gratitudine noti~e e comunicazioni,
specialmentt: dai re, .mi Direttori Diocesani e
Decurioni.
·1 uttana, per quello chl• nguard,t il mo\\'lmento
ordinario (iscrizioni, variazioni, fu nzionamenw
diocesano o locale ddla Pia 1Jnione) i rev.mi
Direttori Diocesani tro\\'cranno più agevole
rivolger::,i direttamente al Delegato Ispetloriale, e
i Decurioni a! Delegato locale della Casa Salesiana
più ,·icina. 1 Delegati penseranno a trasmettere
o a richiedere quanto occorre ali' Uffici.o Centrale
Cooperatori.
Per comodità di tutti
diamo l'elenco
degli undici
DBLEOATI ISPITTORIALI
D'ITALIA
lSl'ETTORI ~ Cl!.'IV /'R, ILr: ,: ISf:'ETTORfA SU B. IT,PLN I
Don Carlo Boffa - \\'ia \\.l:lria Au,iliatri.:e, 32 - Torino.
!SP/!,'TTORJA .·WR IATlCA
Don Paolo Bazzichi - ls1ituro S,tksiano • Macenita.
l.'~PHTTORIA LIGGRF.-TOS<• IVA
Don Gaslone BaJdan vJu C. Rola ndo, r5 Cenova-Sampierdarena.
fSPE'l"TORJ 1 LO,ltJMRDO-F..,ULLJ.\\','I
Don Giovanni M.agistreUi - na Cupernl(.'O, g • M.ilano.
Don Pietro Luchìni - 1·i11 Jacopo della (Juercia, 3 - Bologna.
ISPFT'.I'OIU.·1 VAPOI.JIT✓L\\ I
D on Alessandro Terpin na A Scar!am, 29 - Napoli-Vome ro.
ISP'lìTTORJ.-1 NOT I IRRSE-A/.RSSA.'v ORTN1l
Don Giovanni Colombo BaJu,,rdo La1narmora, 14 - N ovara.
ISPBTI"ORJA ROJ.IA,\\A
Don Armando Buttarelli - via :\\forsahl, 42 - Ro ma.
LSPETTOR/A SICULA
Don Antonio Fasulo • ,·ia Sampnlo, u1 • Palermo .
Don Antonino R.asà - 1 iR Cifoli, 7 • Catania.
l/:/l'F.TTORI ·I n."NF.T ·1
D on Angelo Conti • via Provolo, 16 • Verona.
117

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r-
l',;, E. Mons. Giuseppe Dell'Omo,
che distribul j diplomi ai nuov,
coopl!ratori.
Da REGGIO CALABRIA:
hanno avuto un successo confortante e veramente lusinghiero.
Delegati e Delegate furono sorpresi e meravigliati di. una cor-
rispondenza così pronta e cordiale da parte dei Cooperatori.
Pochi i luoghi dove si tenne la conferenza a tutti i fedeli indistin-
tamente raccolti in chiesa per la funzione vespertina; c'è da au-
gurarsi che nella prossima conferenza di maggio scompaiano an-
che quei pochi per dar modo ai Delegati di raccogliere attorno
ai conferenzieri soltanto i Cooperatori e quanti aspirano a far parte
della terza Famiglia di D on Bosco.
Degno di essere proposto all'imitazione l'esempio di molti
parroci ed ex allievi che nella propria parrocchia presero loro
stessi l'iniziativa della festa di S. Giovanni Bosco e della Con-
ferenza ai Cooperatori Salesiani Sono Cooperatori veramente
benemeriti che non hanno atteso che giungessern i sa lesiani, ma
hanno preso essi stessi l'iniziativa.
La prossima conferenza, che sarà nella ricorrenza della festa
di .Yla1-ia Ausiliatrice, ma in data distinta, si delinea già un d'ora,
come risulta dalle lunghe liste di nuovi Cooperatori, più frequen-
tata della prima.
DIRIGENTI P. U. !
I cooperatori sono alle porte e attendono d'essere invitati a
lavora.re nella Famiglia di Don Bosco, alla quale sono già tanto
affezionati. Che nessuno debba dire: << Nemo 110s condu:.:it ~,
/J;x:.empla lmlutnl
Da ALESSAND RIA:
La zelante Delegata ci fa sapere
che dal J 5 al 19 marzo si terrà
una muta di Esercizi per ora
aperta, non potendosi fare di
meglio, ma sempre nell'intento che
essi servano ad invogliare a quelli
chiusi.
Da PALERMO:
di conferenze, di funzioni religiose
e di feste salesiane che attrassero
gran numero di cooperatori, coo-
perau·ici, ex allievi ed ex allie•,e.
li ciclo degli incontri salesiani e
dei festeggiamenti fu chiuso dalla
brillante conferen,;a ai cQOperaton
tenuta dall'on. avv. Baracco, Sena-
tore di Asti, presente il Vescovo
Ci comunicano che nel 1:'onti6cio
Semjnario Pio Xl i confratelli
cooperatori sono già in nu,uern d,
trenta. Le due camerate A e B
delfa quarta e quinta ginnasiale
intitolate a S. Domenico Savio
intendono fare l'iscrizione in mnssa
alla P. F. con i loro Pref<lttl.
Da NAVE (Brescia):
n Delegato rende conto del lavoro
svolto nei primi mesi del suo man-
cL:ito;
1) Preso contatto personale con i
Cooperatori e portato nelle loro case
il quadretto di Maria Ausiliatrice.
z) Jnviato invito personale per
la S. Messa ogni 24- del mese.
3) Tenuto contatto con i coo-
perntori invitandoli ogni volta che
in Casa si faceva qualche teatro.
Almeno una -,-olta al mese. Questo
li ha tesi molto più uniti e ;ul'e-
zionati all'Opera. Sentono cli ap-
partenere alla nostra famiglia.
4) F'atru propagand,1 di .l\\,feri-
din110 12 e di Giovani nelle famiglie.
s) Curata la foanazione $piri-
tuale per me,;zo delle conforem:ine
del signor Direttore dw·ante la
santa Messa.
Lavoro progettato per i mesi se-
guenti, scelte alcune zelatrici che
siano il fermento nei vari luoghi ç
conn·ade del paese, prenderò con-
tatto con ì parroci decurioni deila
zona affidatami. Spero di poter
andare in tutti questi paesi e,
col permesso del parroco, dire al-
cune parole ai cooperatori di in-
<.-ornggiamento e di stimolo a con-
timwre e ravvivare il loro amore
a Don Bosco e all'Opera Salesiana.
Ci scri\\'ono daU' Istituto S. Luci~
Domenica cli febbn1io .ibbiamo
fatto il primo Esercizio della Buona
:Vlorte, poi ci siamo adunati per
prendere l'iniziativa del mese. Ve-
desse quanto fervore e desiderio
di bene abbiamo tutti insieme!.., •·
Da ACQUI:
Il Col. Roseo !lacio ci comunica
che nell'ultima settimana di gen-
naio, per iniziativa dello zelante
Direttore Dioccs<1no Can. Galliuno
e della Rev.da Direttrice delle Fi-
glie <li M. A., si tenne una serie
Do11endo parlare di San Domenico Savio
provvedetevi
1Hill'~'I I I - 11'
visto da oratori, scriltorl, gi.ornr•listl
il libro.fatto per i conferen zieri e gli oratori
eu.ij 01 c, L. 600
118

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BIBLIOTECA DEL .. SALESIANUM"
•' S alesimttn n " rivista trzm11strale per coloro che s, occupano
di proble,ru teologici, filosofici, giuridici e pedagogia
- nello spirito di S . Giovanni Bosco
DOMENICO BERTETTO
NOTE SULLA CAUSALITÀ SACRAMENTARIA
presso i teologi cattolici moderni
Pagg. 69 . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 200
PIETRO BRAlDO
LA RAGIONE VERSO LA FEDE
NELLA TEOLOGIA DI EMJLIO ~RUNNER
Saggio critico
Pagg. 88
)\\
NAZARENO CA'.\\IILLERI
DE INEFFABILI ESSENTL-'\\ MRTAPHYSICA
LIBERTATIS
Pagg. 55
)) 200
GIORGIO CASTELLINO
LA STORICITÀ DEI CAPI 2-3 DEL GENESI
Pagg. 31 . . . . . . . . . . . . . . . .
I> 150
GIORGIO CASTELLINO
L'INERRANZA DELLA S. SCRITTURA
Pagg. 39
E..vULIO FOGLIASSO
TEOLOGIA MORALE E DIRITTO CANONICO
(Circa la rettificazione dei confini tra le due scienze-discipline)
Pagg. 36
. . . . . . . . . . . . . . . . » 150
G. LADRILLE
GRACE ET MOTION DIVINE
CHEZ S. THOMAS D'AQUIN
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Per ordinazioni rivolgersi alla Sede Centrale della SOCIETA EDI-
T RICE INTERNAZION ALE - Corso Regina Margherita, 176 - To-
rino (725). Conto Corrente Postale 2/•71.
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I
I
novità I
1
una grande santa on grande libro
- - - -- - - - - - -- - - - - - -
!GINO GIORDANI
CATERINA
DAS
8 una biogl'2fia cho, ollravérSn gli evcnll cs1crnl,
rlcuca di cunlinuo I mlslerl di un'anù:na di una pocenza
e originalicà lnsorpa,~ce e mette In rilievo I
valori unlvenall della 5ua opera, in un'ecl dl ll'2Pa»o.
Su un fondo obJttllvamcnle &torico. traU~!UZlaco con rapide, ma
Pag. IV-262
con tavole fuori testo
precise ca1:.1Herluulonl, ,;anca Ollerina ~I lew col suo fascino
luminoso, fallo di una •antità inconforuill)lle, di un amore sovrwnaoo
al Sangue dl Crt.10 o alla J)'1Ssione del.la su.i Chh,,.a, e di una
tratte da opere d'a1·te
L , 1000
spiritualità personOlb, dolco e ferma, ar dente o profondn, che
1llumina l'nzlone dnllc velie della conrcmpl11~one.
Rivive nel libro lo w:,nde misllca e lo genhlle donna politica,
le cul vedute ohrepa,,sano uomini e avvenimenti del suo cempo
La Santa vi appare come il capolavoro non plu superalo
della fenunln!llt6, lnlSVUbetlala dalla p-azla.
PER ORDINAZIONI ,frolgmi alta SttdtC~11rral, dtllo ,.n,. ..,.. t; ,.... ,.,.......-
CORSO REGINA '.\\'lARGHERITA, 176 TORINO C7HI • CON'l'O CORREN'l'k POSTAI.E NUl\\!BRO l/ 171
Au1ontU17.1onc del Tribunale di Tonno in dnra r6-2-1949 • n. 403,
Con •pprovazionc ecclesias1ica
Officine, Grafiche $. E. L • Oircuorc rcsponBllbilc: Sac. Don. P1BTR0 ZBIIBINO, via Marra Ausiliatrice, :ri · Torino (709).
e Facciamo noto ai ben emeriti Cooperatori che le Opere Salesiane hanno U
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Si ringrazi.ano i
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Postali che re-
spingono, con le
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uso, i Bollettini
non recapilati.